Beyond Taste Summer 2024 Edition

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Photographer Vittorio Sciosia Photographer Vittorio Sciosia Photographer Vittorio Sciosia Photographer Vittorio Sciosia Photographer Vittorio Sciosia Photographer Vittorio Sciosia

MAST HEAD

Copyright 2022: Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine. All rights reserved. No part of this magazine maybe reproduced or used in any manner without the written permission of the Publishers.

Cualquier forma de reproducción, distribución, comunicación publicaa tranforamción de esta obra solo puede ser realizada con la autorización de la dueña, Margaux Cintrano salvo excepción provista por Ley de España y La Unión de Europa.

Graphic Design: Alba Graphic Design Studio. Madrid, Spain.

Graphic Designer: Sharon Anabel Valderrama.

Advisory Board of Directors & Director of Technical Solutions: Author & Photographer Philippe Germain and Alba

Graphic Design – The Madrid Capital.

Founder, Publisher & Editor in Chief: Margaux Cintrano.

Co Publisher, Author & Italian Translator: Maurizio Pelli.

Official Photographers: Vittorio Sciosia & Giovanni Panarotto.

Official Spanish Editor in Chief: Author & Sommelier José Luis Del Campo Villares.

Collaborating Photographers – Summer 2024: Vittorio sciosia

Delphine Veisiere

Tom Kings French Bull Dogs

Philippe Germain

Media Press Agencies and Websites:

The Parador Hotel Network of Spain

José Luis Del Campo Villares – Sommelier - Grupo Sobrelias.com

IFEMA Press

Cybsrtender Luca Coslovich

Beyond Taste – Oltre il Gusto Magazine: https://www.beyond-taste.com https://www.issuu.com

Facebook Page: Beyond Taste - Oltre Il Gusto

Fotografia di Giovanni Panarotto

Publisher Page – Summer Edition 2024 ..

Publisher Margaux Cintrano beyond-taste.com - issuu.com

The beginning of summer always brings us renewed energies for all our holiday activities, projects, starting up new ones and designing others.

2024 has begun with on countable difficulties and adversities. Improvements are still not very close at hand.

Despite, the clashes and warfare in the Ukraine and Gaza, and the state of insecurity and hard times, We have produced a magnificant team and the collaborators of Beyond Taste Magazine, have come together once again and have created an exceptionally extraordinary Summer Edition.

Our Cover Photographer Vittorio Sciosia has presented the inmortal beauty Paris, France for our cover story.

My Co Publisher Maurizio Pelli is presenting two highly exciting event articles, “Dubai International Boat Show” 2024 and “Dubai Dubai World Cup” Horse Races 2024 Edition.

Spanish Sommelier José Luis Del Campo Villares is covering “Santorini Eno Tourism” and it’s wines and “The World’s largest Wine Cellar” in Montecarlo - Principato di Monaco.

French Sommeliers Delphine Veissiere, Italian Marco Alessandro Felicissimo and Cybartender Luca Coslovich, shall be presenting summer ́s best wines, champangnes and cocktails.

Additionally, we have Photographer Philippe Germain with a beautiful salmon recipe from his renowned book, Visions Gourmandes.

Futhermore, we are presenting Salon Gourmets 37th Edition held at Ifema Convention Centre, and Terrae Gran Canaria 2024 Rural.

Chefs from GRS Media Relations and The Parador de Turismo Principe de Viana, Olite, Navarra by Margaux Cintrano.

Finally, we have a newcomer, Geri Kings of Tom Kings French Bull Dogs with a most fascinating story, about a family of French Bull Dog Breeders in both Europe and North America.

We wish all our collaborators and all our readers and advertisers, a healthy, fulfilling and wonderful summer just ahead.

Kindest regards,

Margaux Cintrano - Founder & Publisher

Maurizio Pelli Editor - Co Publisher Https://www.Issuu.com

Facebook Page: Beyond Taste - Oltre il Gusto Magazine Website: Beyond-taste.com

Co.

Publisher Page Summer 2024

A cura di Maurizio Pelli Editore.

Articoli e Interviste:

Dubai International World Cup 2024

Dubai International Boat Show 2024

Contents - Summer 2024

Photographer Vittorio Sciosia: Parigi, una capitale da gustare.

Maurizio Pelli: Dubai International Boat Show 2024.

Maurizio Pelli: Dubai World Cup 2024.

Sommelier José Luis Del Campo Villares: Santorini, un paraíso para el turista y para el enoturista.

Sommelier José Luis Del Campo Villares: Les Caves del Hôtel de Paris Monte-Carlo cumple 150 años.

Sommelier Delphine Veissiere: Quand la Tour Eiffel rencontre l’excellence du Champagne.

Cybartender Luca Coslovich: Nutty Sour.

Sommelier Marco Alessandro Felicissimo: A hidden gem of Italian viticulture: the village of Villareggia in the Canavese appellation.

Photographer Philippe Germain: Les Saumons Jumeaux.

Geri Kings of Tom Kings French Bull Dogs: Is Your Mental Health Important? Get a Frenchie!

GRS Media Relations: Terrae Gran Canaria 2024 Chefs Rurales.

Founder: Journalist Margaux Cintrano: Parador de Turismo Principe de Viana Parador de Olite, Navarra ..

Founder: Journalist Margaux Cintrano: Salón Gourmets 2024.

Parigi, una capitale da gustare

Autore e fotografía: Vittorio Sciosia

Ah, “l’Amour”! Se esiste una città al mondo che più di ogni altra può essere considerata l’epitome dell’amore romantico, senza dubbio è Parigi. Sous le ciel de Paris s'envole une chanson, elle est nee d’aujourd’hui dans le coeur d’un garcon. Sous le ciel de Paris marchent des amoureux. Questo è l’attacco di una delle canzoni meno conosciute di Edith Piaf, “Sous le ciel de Paris”, nella quale la più grande cantautrice francese di tutti i tempi attiva tra gli anni 30 e 60, pennella un quadro in musica di Parigi e di quanto succede sotto il suo cielo.

Parigi, la “Città dell’Amore” ma anche la “Città della Luce”, la Ville Lumiere, incanta i visitatori con la sua bellezza senza tempo. Parigi ha radici che affondano nell’antichità, ma la sua ascesa al ruolo di capitale culturale e politica dell’Europa moderna è iniziata nel Medioevo. Durante il Rinascimento, la città si trasformò in un centro di innovazione e creatività, un polo d’attrazione per artisti, scrittori e pensatori. Nel corso dei secoli successivi, Parigi ha visto rivoluzioni, guerre e rinascite culturali, che hanno contribuito a plasmare la sua identità unica.

Tra tutte le sue icone, la Tour Eiffel è forse la più riconoscibile. Costruita nel 1889 per l’Esposizione Universale, fu progettata dallingegnere Gustave Eiffel e inizialmente fu addirittura osteggiata dagli stessi parigini. Oggi la torre è il simbolo indiscusso di Parigi e dell’intera Francia. Con i suoi 324 metri di altezza, offre una vista mozzafiato sulla città e rappresenta un’esperienza imperdibile.

Ma Parigi è molto di più della Tour Eiffel. Tra le sue infinite attrazioni ci sono il Louvre, uno dei musei più grandi e prestigiosi al mondo, che ospita opere d’arte iconiche come la Gioconda di Leonardo e la Venere di Milo. La Cattedrale di Notre-Dame, con la sua architettura gotica mozzafiato e la ricca storia, è un’altra tappa imprescindibile per il viaggiatore. Passeggiare lungo gli Champs-Élysées, visitare il Quartiere Latino o esplorare i giardini di Versailles sono solo alcune delle molteplici esperienze che Parigi ha da offrire.

Per iniziare una giornata parigina in modo delizioso, niente batte un autentico croissant francese, croccante all’esterno e soffice all’interno, accompagnato da una tazza di caffè o un cappuccino fumante anche se, a dire il vero, chi scrive, preferisce una tradizionale crêpe al cioccolato. Le boulangeries (panetterie) locali sfornano croissant freschi ogni giorno, e alcuni dei migliori si trovano nei quartieri di Montmartre e Le Marais. La cultura culinaria di Parigi è caratterizzata dai suoi mercati alimentari, dove è possibile acquistare prodotti freschi e di alta qualità. Il Marché des Enfants Rouges, nel quartiere di Le Marais, è il più antico mercato coperto di Parigi, ed è il luogo perfetto per assaggiare specialità locali e immergersi nell’atmosfera vivace della città con una offerta di cibi deliziosi, dalle crepes ai falafel.

A pranzo, a seconda del tempo a disposizione, si potrebbe optare sia per un tradizionale bistro francese, dove trovare il boeuf bourguignon (manzo alla bourguignonne) o il coq au vin (galletto al vino rosso), accompagnati da un bicchiere di vino rosso locale o uno spuntino veloce come il croque-monsieur, un sandwich caldo con prosciutto e formaggio o una salade niçoise, una fresca insalata di tonno, pomodori, olive e uova sode. Nessuna visita a Parigi sarebbe completa senza assaggiare i formaggi francesi. Stop obbligato in una delle tante fromagerie locali per provare il cremoso brie o il pungente roquefort. Esiste un formaggio francese per tutti i gusti.

Ma dove la Parigi a tavola è insuperabile è nell’offerta “stellata” dei suoi ristoranti d’elite. Con 120 ristoranti stellati sulla “rossa Michelin”, di cui ben 9 con tre stelle, il massimo possibile, Parigi è la seconda città più “stellata” al mondo dopo Tokyo. Per una cena indimenticabile, ci si può dirigere senza paura, se non per il portafoglio, da L’Arpege di Alain Passard o al Le Grand Véfour di Guy Martin, giusto per citare due tristellati, ma le opzioni sono infinite per chi cerca un’esperienza gastronomica di alto livello.

E per finire, se non siete ancora troppo sazi, i dolci. Da un’elegante mousse al cioccolato a una croccante creme brûlée, i dolci francesi sono un tripudio per il palato. E non c’è modo migliore di concludere una giornata a Parigi se non con un macaron, il delizioso dolce composto da due biscotti croccanti con un morbido ripieno al centro, disponibile in una varietà di sapori sorprendenti.

Dubai International Boat Show 2024

Maurizio Pelli Editore Fotografia Dubai Boat Show

Giunto alla sua 31° edizione, Dubai International Boat Show, iniziato con una modesta esposizione dell’industria marittima locale nel 1992, si è trasformato in uno dei saloni nautici internazionali più prestigiosi e attesi del Medio Oriente.

Dopo aver celebrato il suo 30° anniversario nel 2023, l’evento si è evoluto nell’apice dell’artigianato dei superyacht, evidenziando le migliori creazioni dei principali costruttori di barche del mondo. È una celebrazione di uno stile di vita lussuoso e degli sport acquatici, che affascina appassionati e amatori del settore. Imbarcazioni per un valore di 2,5 miliardi di Dirham, tra cui 35 superyacht, 30,000 visitatori, 1000 espositori da 55 Paesi, 44 cantieri regionali e internazionali 200 imbarcazioni di prestigiosi cantieri nautici internazionali tra i quali Azimut, Sunseeker Gulf, Gulf Craft, Finnmaster, HP Watermakers, Oceano e Althaus Yachts.

Con più di 30 anni di storia marittima, si è consolidato l’evento più importante del settore del lusso nautico, del tempo libero e dello stile di vita nella regione, dove è possibile ottenere un’esposizione esclusiva sul mercato più grande e influente del settore marittimo MENA (Medio Oriente e Nord Africa)

DIBS non espone solo barche, ma anche una varietà di aziende che lavorano nel settore subacqueo e automobilistico, industrie e artigiani che producono sedili, consolle, strumentazioni e tappezzerie nautiche che attirano una moltitudine di persone.

Il progetto Dubai Reef, annunciato alla Cop28, mira ad aumentare di otto volte la vita in mare, migliorare la sostenibilità dei mezzi di sussistenza dei pescatori e attrarre l’ecoturismo.

DIBS lo scorso anno presentò oltre 175 yacht e navi di lusso per un valore di oltre 2,5 miliardi di Dirham (633 milioni di €).

Il Medio Oriente ospita attualmente oltre il 12% della flotta mondiale di superyacht, secondo le previsioni di mercato dell’agenzia di stampa statale Wam, il giro d’affari dai 360 milioni di dollari nel 2022 salirà a 481 entro il 2028. La Regione MENA vanta il secondo più alto rapporto flotta - miliardario al mondo.

“A livello globale, abbiamo visto gli Emirati Arabi Uniti sfruttare tutto il potenziale tecnologico come l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, Internet e big data per rafforzare le loro offerte e stabilire nuovi parametri di riferimento del settore”, ha affermato Riju George, direttore del gruppo fieristico Dubai World Trade Centre.

Mentre il conflitto Russia - Ucraina, la crisi globale e l’aumento del costo della vita devastano molti settori, gli addetti ai lavori confermano al The National che gli affari del settore nautico sono in forte espansione.

“La grande affluenza di superyacht ha evidenziato come Dubai e gli Emirati Arabi Uniti abbiano performato con successo tutte le precedenti edizioni incrementando questo evento ogni anno in modo esponenziale, tanto da dover ricercare altre capienti aree in grado di poter ospitare al meglio le prossime edizioni”. Ha affermato uno degli organizzatori.

“DIBS riflette da sempre lo spirito innovativo e cosmopita della città che lo ospita.

Dubai è il nuovo mondo, il nucleo e l’epicentro degli eventi internazionali in questo momento, non essere presente, vuole che non parteciperai a ciò che accadrà nel futuro del mondo, tecnologia e innovazione, sono concetti plasmeranno il futuro del settore” ha affermato Trixie Loh Mirmand vicepresidente esecutivo del Dubai World Trade Centre, organizzatore del salone nautico.

L’ICE (Italian Trade Agency) di Dubai, agenzia nell’ambito dell’attività promozionale a favore del settore della nautica da diporto promuove, in collaborazione con l’Associazione di categoria Confindustria Nautica, la partecipazione collettiva di questa edizione.

Gli Emirati Arabi Uniti sono il mercato di riferimento dell’area Golfo, grazie all’alto potere di acquisto e all’elevato livello di qualità e personalizzazione delle richieste da parte degli armatori.

Nel Medioriente si concentrano molti proprietari dei più grandi yacht del mondo.

Gli Emirati Arabi Uniti stanno potenziando le infrastrutture in modo esponenzialmente e il numero di porti turistici per sopperire alla richiesta del mercato di imbarcazioni da diporto e yachting turistico.

Dubai International Boat Show, oltre gli yacht, espone anche gommoni, tender, piccole imbarcazioni, parti, componenti e sistemi per la navigazione nautica e tutto il materiale per la promozione della nautica da diporto nel Golfo.

Ingresso giornaliero 45 aed (12€), per tutti i 5 giorni dell’evento 100 (25€).

La 32° edizione del Dubai International Boat Show si terrà al Dubai Harbour nel Febbraio 2025.

Dubai World Cup 2024

Maurizio Pelli Editore

Fotografia Dubai World Cup

La Coppa del Mondo di Dubai è una corsa di cavalli purosangue che svolge ogni anno dal 1996 e si disputa all’Ippodromo di Meydan, che in arabo significa il luogo dove le persone si riuniscono e competono, un punto d’incontro dell’Emirato di Dubai degli Emirati Arabi Uniti.

Già dalle sue prime edizioni ha costantemente attirato a Dubai i migliori cavalli, allenatori, fantini e i principali proprietari del mondo.

L’Ippodromo di Maydan è il più grande e costoso del mondo, ospita una serie di importanti eventi di ippici, tra i quali la Dubai World Cup, che vanta il montepremi più ricco del mondo.

La costruzione dell’ippodromo impiegò 34 mesi di lavoro ininterrotto e più di 1,25 miliardi di dollari. La prima impresa edile incaricata fu licenziata perché i lavori proseguirono con ritardo non rispettando la tempistica di consegna della costruzione.

Progetto voluto e realizzato da Sua Altezza lo Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, primo ministro e sovrano di Dubai.

Ispirato dalla sua visione, la Coppa del Mondo di Dubai è stata fondata nel 1966 con l’obiettivo di trasformare Dubai in un importante centro ippico internazionale delle corse di cavalli. Essendo un ponte tra mercati e culture diverse, Dubai ha fornito il luogo d’incontro perfetto per la comunità mondiale dell’equitazione. Una struttura di prim’ordine che promuove l’eccellenza delle corse sia nella regione che in tutto il mondo.

Questa edizione estende l’impegno degli Emirati Arabi Uniti per la sostenibilità, in linea con la decisione di Sua Altezza lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Presidente degli Emirati Arabi Uniti, prolungando l’Anno della Sostenibilità per tutto il 2024.

La Coppa del Mondo di Dubai si è svolta lo scorso Sabato 30 Marzo. Cavalli provenienti da 14 Paesi, montati dai migliori fantini si sono sfidati nelle nove gare in programma, con una copertura mediatica globale. 30,5 milioni di dollari il montepremi, distribuito in nove gare, incluso l’evento omonimo, seguito in diretta in 150 Paesi. 33 i vincitori individuali di gruppo- grado 1 iscritti alle corse, tra le quali cuali la prestigiosa “Dubai World Cup” (G1) da 12 milioni di dollari. Questa 28° edizione ha battuto tutti i record di affluenza con una partecipazione del pubblico “tutto esaurito”.

Nell’iconico ippodromo si è svolta un affascinante e inedito spettacolo di chiusura, che ha stabilito un nuovo Guinness World Record; una flotta di 4.000 droni ha performato uno spettacolo aereo unico, 33 minuti di esibizioni pirotecniche e luci a LED che hanno creano sculture tridimensionali dinamiche in movimento nel cielo, offrendo un’esperienza visiva sbalorditiva.

Il vincitore dello scorso anno, il giapponese Ushba Tesoro, tornato a Dubai con l’intento di diventare il secondo vincitore consecutivo della corsa più spettacolare, ha dovuto cedere il passo al vincitore Senor Buscador che ha avuto la meglio per un soffio dopo un’emozionante finale.

Il cavallo locale favorito, di 4 anni, Kabirkhan allenato da Doug Watson, portabandiera degli Emirati Arabi Uniti, acquistato a buon mercato da Keeneland Sales quando era un puledro, il figlio del vincitore del California Chrome 2016 ha entusiasmato gli spettatori al nuovo look del Carnevale del Dubai Racing Club, vincendo in modo impressionante in due occasioni, inclusa l’ultima a livello di Gruppo 1, annunciandosi come un vero competitore di questa corsa, non riuscì nell’intento di alzare la Coppa.

Più di 40 emittenti globali e di 400 richieste di accredito da parte dei media internazionali.

Annapolism Dubai Racing Club, in collaborazione con la società di distribuzione-produzione Racecourse Media Group, e l’agenzia di RMG HBA Media, Timeline TV. Per la prima volta presente “Saudi Sports Channel, Dubai Racing Channel e Yas TV di Abu Dhabi.

Presenti anche importanti emittenti Fox Sports degli Stati Uniti, ESPN/Star+ Sud America, SuperSport Africa e Viaplay Europa, EuroVision Sport, piattaforma digitale EBU, Shahid - MBC Group. Sport 24 ha reso la trasmissione disponibile alle compagnie aeree selezionate, incluso lo sponsor principale Emirates Airlines, che trasmette durante i voli, mentre Global Eagle provvedeva alla visione per compagnie marittime di crociera.

L’emozione della corsa viene replicata a bordo pista durante il concorso di moda “Style Stakes”, gli spettatori indossano i loro abiti migliori, dai fluidi color pastello agli variopinti elaborati cappelli. Durante la Dubai World Cup, si svolge il concorso annuale Style Stake, una tra le più ammirate vetrine della moda a Dubai, dove gli spettatori meglio vestiti vengono premiati, in palio 200.000 ead (51,000€).

Le “ladies” sfoggiano eleganti e stravaganti cappelli come nella migliore tradizione anglosassone.

La tendenza di questa edizione è stata per le tinte unite, molte Ladies hanno scelto un “look” audace monotono, a scapito delle usuali stampe di fantasie estive. Alcune hanno preferito tinte appariscenti mentre altre hanno optato per tinte pastello più tenui. I cappelli sono un elemento importante della moda durante corse di cavalli e quest’anno si è vista una moltitudine di varietà e decorazioni, pizzi dal design sofisticato, nastri tradizionali e complicate creazioni scultoree. La moda durante le corse di cavalli come la Coppa del Mondo di Dubai detta linee guida rigide.

Il Royal Ascot in Inghilterra, ad esempio, esige che le ladies si contengano riguardo le scollature, spalline, lunghezze delle maniche.

La Dubai World Cup prevede delle regole riguardo cosa indossare durante la serata soprattutto per chi vuole partecipare allo Style Stakes. Le donne sono tenute a evitare abiti succinti e scollati.

Oltre alla competizione delle Ladies, Style Stakes premia anche gli uomini meglio vestiti.

Molti concorrenti indossavano abiti in sintonia con quelli delle loro compagne, preferendoli ai semplici look in cravatta nera, in favore di colorazioni più giocose.

Altra particolarita di questa edizione è stata la scelta di noleggiare gli “outfit”, per un approccio più sostenibile. Molte donne, tra le quali la conduttrice di Style Stakes Maz Hakim, hanno noleggiato i loro completi da Siz, una piattaforma di noleggio di moda di stilisti peer-to-peer di Dubai.

“Cresce l’abitudine noleggiare abiti invece di acquistarli, soprattutto per gli eventi occasionali”, c’è un interesse condiviso sia da parte degli affittuari che dei fornitori, molte sono state molte richieste nel periodo precedente alla gara”, ha dichiarato la fondatrice di Siz, Annabel Demana al The National.

20 aed (5€ circa) Il costo del biglietto di ingresso del pubblico alle tribune esterne per tutte le persone esclusi i bambini fino a 2 anni di età.

Santorini, un paraíso para el turista y para el enoturista

Articulo de José Luis Del Campo Villares Autor y Sumiller Fotografia de pixabay.com & sobrelias.com

Hoy os quiero acercar a una experiencia turística emblemática, enormemente conocida, un paraíso para el turista, pero que en pocas ocasiones hace referencia a este lugar como un destino enoturístico. Hablar de Santorini es hablar sin lugar a duda de uno de los destinos turísticosimprescindible en Grecia, una joya en el mar Egeo que cautiva a visitantes de todo el mundo con su belleza natural, arquitectura única, gastronomía deliciosa y rica historia. Pero, además, hay que añadirle que el vino es un punto de referencia no muchas veces presentado. Con su distintivo paisaje volcánico, pueblos blancos encaramados en acantilados y puestas de sol de ensueño, Santorini promete una experiencia inolvidable para aquellos que buscan descubrir la esencia de Grecia. Y es fruto de esta morfología tan peculiar, el que nos encontremos con unos vinos realmente diferentes, donde el carácter volcánico de la tierra, hace que estemos ante un perfil de vinos que aquí se elaboran realmente de carácter único.

La isla de Santorini Santorini, también conocida como Thira en griego, es una isla volcánica en el archipiélago de las Cícladas, en el mar Egeo. Su peculiar forma, resultado de una erupción volcánica hace miles de años, ha dado lugar a un paisaje extraordinario y único en el mundo. Los visitantes son recibidos por acantilados escarpados, casas blancas con techos azules, iglesias pintorescas y vistas impresionantes en cada rincón de la isla. Pasear por la isla es encontrarse con pueblos tradicionales de enorme encanto, cada uno con su propio carácter diferenciador. Fira y Oia son los más famosos, conocidos por sus impresionantes vistas al mar y sus románticas puestas de sol. Pyrgos, con sus callejuelas empedradas y ruinas venecianas, ofrece una visión más auténtica de la vida en la isla. Cualquier turista que se acerca a esta isla es imposible que no guarde en sus retinas las puestas de sol que ofreces. Son puestas de sol legendarias que atraen a multitudes de turistas cada noche. Oia es el lugar ideal para disfrutar de este espectáculo natural, donde el sol se sumerge lentamente en el mar Egeo, pintando el cielo con tonos de naranja, rosa y púrpura.

Patrimonio cultural

Como no podía ser de otra forma, el origen volcánico de esta isla, condiciona, a la vez que permite, disfrutar de zonas de historia arqueológica realmente increíbles. Akrotiri es una antigua ciudad minoica preservada por la ceniza volcánica, que ofrece una visión única de la vida en la Edad del Bronce.

Patrimonio turístico: sus playas

Santorini cuenta con algunas de las playas más impresionantes del Mediterráneo, con aguas cristalinas y arena de diferentes colores. Algunas de las playas más populares incluyen:

Playa Roja, que es conocida por sus acantilados rojizos y aguas tranquilas, un destino favorito para nadar y bucear. Playa de Perissa, con su arena negra volcánica y aguas cristalinas, ideal para relajarse bajo el sol y disfrutar de deportes acuáticos como el windsurf y el esquí acuático.

Gastronomía y vino: Pasión para el enoturista

La gastronomía de Santorini es tan cautivadora como su paisaje, lógicamente, impregnada de la cultura gastronómica mediterránea. Por ese motivo, es imposible no habar de su riqueza gastronómica sin hablar de sus vinos.

Vinculada la gastronomía al mar, sus sabores son frescos y los ingredientes locales se combinan para crear una experiencia culinaria inolvidable. Entre los platos más destacados se encuentran la fava (una deliciosa pasta de habas amarillas servida con cebolla caramelizada y aceite de oliva virgen extra), los tomates Cherry (famosos por su sabor dulce e intenso, perfectos para ensaladas y platos locales) y el pez espada (fresco y sabroso, una especialidad de la cocina santoriniana, preparado a la parrilla o en guisos tradicionales).

Pero no podemos hablar de la gastronomía de Santorini sin hablar de sus vinos. Santorini es famosa por sus vinos únicos, cultivados en tierras volcánicas y con variedades de uva autóctonas. Los visitantes pueden disfrutar de catas de vino en las numerosas bodegas de la isla, donde se producen vinos blancos frescos y afrutados, así como vinos dulces y fortificados.

La uva estrella de Santorini es la Assyrtiko, conocida por su carácter mineral y su capacidad para reflejar el terroir único de la isla: calidez mediterránea, mineralidadvolcánica. Vinos sinceros y honestos, que encierran a la perfección el potencial de la varietal y la peculiaridad del terroir de la isla. Esta uva nos deja vinos blancos secos y frescos, con una acidez vibrante y sabores cítricos y minerales.

Su capacidad para madurar plenamente incluso en condiciones extremas, la convierte en un activo invaluable para los viticultores de la región.

Pero hay muchas más varietales autóctonas como la Aidani, uva blanca aromática que se utiliza a menudo en mezclas con Assyrtiko para añadir complejidad y carácter; la Athiri, también variedad blanca autóctona, conocida por su suavidad y aromas florales; o la Mavrotragano, una variedad tinta que produce vinos intensos y de gran carácter, con sabores a frutos rojos y notas especiadas.

Paseando entre bodegas

Como zona de cultura griega, hay que remontarse a muchos siglos atrás para ver la historia de la viticultura e Santorini.

Los viñedos de la isla están entre los más antiguos de Europa, y se cree que la vid se ha cultivado aquí continuamente durante más de 3.000 años.

La erupción volcánica que dio forma a Santorini hace milenios también dejó su huella en los viñedos de la isla, creando un suelo rico en minerales y nutrientes que es ideal para el cultivo de la vid. Esta combinación única de factores naturales ha dado lugar a vinos excepcionales que son apreciados en todo el mundo por su calidad y carácter distintivo. Los vinos de Santorini son mucho más que una bebida; son una expresión del alma de la isla, una celebración de su historia, su paisaje y su gente. Cada sorbo cuenta una historia de tradición, innovación y pasión, invitando a los amantes del vino a descubrir la magia de Santorini en cada copa.

Pasar unos días en Santorini obliga sin duda que se haga un recorrido por las diferentes bodegas de la isla, las cuales ofrecen un conjunto de actividades realmente increíbles y que, estamos seguros, que muchos no esperarías encontrar en una isla en la que tradicionalmente se la reconoce por su excelente sol y playa por los turistas. En Santorini nos encontramos dos perfiles de bodegas, las tradicionales por un lado y las conocidas como “boutique”, pensadas en ser un reclamo turístico, mejor dicho, enoturístico. También hay cooperativas que trabajan los viñedos de forma más productiva para conseguir vinos centrados en ser consumidos fuera de la isla.

Algunas bodegas que hay que visitar

Santo Wine es una de las bodegas más grandes de la isla, una cooperativa que reúne a numerosos viticultores locales. Ofrece una amplia gama de vinos que representan lo mejor de Santorini, desde Assyrtiko seco hasta vinos dulces y fortificados.

Gaia Wines Con una filosofía centrada en la innovación y la calidad, es conocida por producir vinos premiados que desafían las expectativas y muestran el potencial único de las variedades de uva de Santorini. Domaine Sigalas, es una bodega boutique que se especializa en vinos de pequeña producción, con un enfoque en la vinificación tradicional y el respeto por el medio ambiente. Sus vinos expresan la pureza y la elegancia del terroir de esta isla.

Les

Caves del Hôtel de Paris Monte-Carlo cumple 150 años

Articulo de José Luis Del Campo Villares Autor y Sumiller Fotografia: Hotel de Paris Monte-Carlo

Hablar de Les Caves del Hôtel de Paris Monte-Carlo, es hablar de una parte de la historia del vino del mundo. Fue en el año 1874 cuando, por encargo Marie Blanc, se crearon “Les Caves” de este Hôtel de Paris Monte-Carlo que se han convertido en las bodegas hoteleras más grandes del mundo, de un valor inestimable, llenas de historia.

Inicio

Excavadas en la roca, bajo el palacio desde enero de 1874, las bodegas del Hôtel de Paris Monte-Carlo ocupan más de 1.500 m2.

Esta bodega de hotel, como os decíamos, la más grande del mundo, alberga en un fresco silencio más de 350.000 botellas repartidas a lo largo de 1,5 kilómetros, con casi 6.000 etiquetas diferentes. Se trata de una concentración y colección de vinos absolutamente única, cuya rareza la ha hecho famosa en todos los rincones del mundo.

Un patrimonio vivo que está en constante evolución, para anticiparse a los gustos de la época y perseguir las tradiciones. Las Bodegas utilizan su historia para evolucionar y constituyen una locomotora dentro del Resort a la hora de buscar nuevas ideas, nuevas regiones del mundo y nuevas denominaciones, nuevos viticultores, para una clientela a la que le gusta descubrir lo que pocos ya conocen.

Como parte de esto, “Les Caves” desempeña un papel logístico menos visible, pero capital, suministrando vinos y champagnes, licores y bebidas a más de 40 puntos de venta dentro del Resort.

Cada año se abren y sirven 330.000 botellas de vino y champán, lo que supone una media de 900 botellas al día.

Historia hasta hoy

Coincidiendo con el 150 aniversario, las bodegas se renuevan y revelan la primera etapa de su metamorfosis: una nueva entrada y una nueva sala de recepción y degustación, diseñadas con la firma Moinard. La segunda fase está prevista entre noviembre de 2024 y marzo de 2025.

Estos nuevos espacios acogieron a invitados VIP para la cena Petrus del 21 de marzo en presencia de Stéphane Valeri, vicepresidente de Monte-Carlo Société des Bains de Mer, Jean Moueix, propietario de Petrus, Olivier Berrouet, enólogo de Petrus y Eric Simonet, director general adjunto.

Después de una visita a las bodegas, la cena tuvo lugar en el ambiente íntimo de la Princess Grace Diamond Suite, con una degustación exclusiva de las raras cosechas de Petrus y una cena creada por Dominique Lory, chef ejecutivo del Hôtel de Paris Monte-Carlo.

Historia viva

Durante la Segunda Guerra Mundial, los empleados de la bodega tuvieron la idea de sellar un espacio de almacenamiento levantando una pared con siete filas de botellas vacías. ¿Y detrás? De este modo, se ocultaron al ocupante 20.000 de las botellas más preciadas, junto con los cubiertos del Hôtel de Paris Monte-Carlo. El subterfugio funciona; Después de la guerra, fue Winston Churchill quien celebró la reapertura de las bodegas. Para la ocasión se saboreó un ron añejo de 1811. Según la leyenda, todavía quedan algunas botellas de este néctar...

Las bodegas del Hôtel de Paris Monte-Carlo fueron el escenario de muchas otras celebraciones, como el 20o aniversario de bodas del príncipe Rainiero III de Mónaco y de la princesa Grace...

Y el cine...

Cada edición de la Sociedad Monte-Carlo es una oportunidad para encontrar las mejores películas rodadas en la Place du Casino, en el Hôtel de Paris Monte-Carlo y en otros lugares emblemáticos del Principado. Un viaje posible gracias a los archivos de Monte-Carlo Société des Bains de Mer , y que nos lleva entre bastidores del cine. Entre establecimientos legendarios, actrices y actores inspiradores, los años 1970 fueron particularmente fructíferos, con cineastas italianos, franceses e ingleses seducidos por los atractivos del Principado.

150 Cumpleaños

Los 150 años de las bodegas del Hôtel de Paris celebran la fabulosa herencia de Marie Blanc, así como la pasión y el talento de sus bodegueros y sommeliers. que hacen realidad este patrimonio, ya sea en el corazón de las Bodegas, o en sus treinta restaurantes y bares que poseen. Es una cita, una magnífica ocasión para reunir a sus mejores clientes, entusiastas del vino, a los huéspedes del Resort, así como a sus equipos en torno a los valores del vino: compartir, transmitir, autenticidad. Para este aniversario, se han programado cenas exclusivas, conferencias y clases magistrales, en colaboración con las principales bodegas. Comenzó el 21 de marzo con una cena privada de alto nivel en asociación con la legendaria finca Petrus. La pasión por el vino se transmitirá durante todo el año con la Ruta de los Grandes Crus. Para la ocasión, los Chefs Sommeliers de Monte-Carlo Société des Bains de Mer han seleccionado excelentes vinos añejos que se pueden descubrir por copa en los bares y restaurantes del Resort. Finalmente, para conmemorar este aniversario, Monte-Carlo Société des Bains de Mer renueva su tradición de producción con el lanzamiento de una serie limitada “Grande Champagne Premier Crude Cognac, Les Caves Hôtel de Paris Monte-Carlo” en abril de 2024.

La siguiente propuesta fue el 5 de abril, con una cena Grands Crus Bordeaux, en asociación con Château Cheval Blanc, Château d’Yquem, Château Haut-Brion y Château Margaux, orquestada por el chef Yannick Alleno. La cena estará precedida por una degustación y una conferencia sobre “el cambio climático y sus efectos sobre los vinos finos de Burdeos”.

Las próximas citas serán el 11 de junio con una cena Tenuta San Guido – Bolgheri, también creada por Yannick Alleno y precedida por una Master Class con los sommeliers y una degustación privada con la señora Priscilla Incisa Della Rocchetta del viñedo toscano Tenuta San Guido que produce la gran Sassicaia; y el 7 de

noviembre con una cena Moët Hennessy, firmada por Emmanuel Pilon, chef del Louis XV – Alain Ducasse en el Hôtel de Paris. Precedida de una degustación y una conferencia sobre “el cambio climático y sus efectos en el champán”, esta cena cerrará las fiestas Además, La Route des Grands Crus para presentar a todos los tesoros de la Bodega, estará durante todo este tiempo abierta a los clientes, además de que los huéspedes de los restaurantes del Monte-Carlo Société des Bains de Mer Resort podrán disfrutar de una selección de excelentes vinos franceses por copa. Los chefs sommeliers del grupo han seleccionado meticulosamente vinos añejos de Burdeos, Borgoña y los valles del Ródano y del Loira para complementar la carta de vinos existente. Es una oportunidad única para apreciar algunos vinos raros y emblemáticos y acceder al patrimonio de las bodegas del Hôtel de Paris Monte-Carlo. Y un lanzamiento único no podía faltar para este cumpleaños, con es la serie limitada “Grande Champagne Premier Cru de Cognac Les Caves Hôtel de Paris Monte-Carlo” También las bodegas del Hôtel de Paris Monte-Carlo renuevan su tradición original de producción para crear el “Grande Champagne Premier Cru de Cognac”, un coñac de champán de calidad XO Extra Old altamente elaborado. Este añejo XO se compone exclusivamente de licores que proceden de las mejores localidades de champán, como Segonzac St Preuil y Bonneuil. Fueron necesarias muchas décadas de envejecimiento en barricas de roble, en bodegas frescas y húmedas, para envejecer los aguardientes que componen este conjunto, con el fin de hacerlo largo y suave, con un rancio que se detecta desde el primer sorbo. Ugni Blanc, la variedad utilizada para crear esta bebida excepcional, dota a este elixir de notas de cuero y caja de puros características de los coñacs finos y añejos. Este coñac es a la vez rico y equilibrado, revela aromas de tostado y regaliz, para terminar con una larga nota de vainilla y pan tostado.

Quand la Tour Eiffel rencontre l’excellence du Champagne

Article de Delphine Veissiere

Photographie de Maison Perrier-Jouët

Grandeur et innovation.

Tels sont les deux caractéristiques qui lient la Grande Dame de Fer, encore appelée Tour Eiffel, du nom de son concepteur et le monde pétillant du champagne. Malgré les scandales suscités lors de sa construction, la Tour construite par Gustave Eiffel fut le plus grand succès de l’Exposition universelle de 1889. Elle fût le symbole de la grandeur de la France que l’on célèbre volontiers avec une flûte de champagne dans les décors de la Belle Époque. Période faste et foisonnante d’innovations techniques et architecturales, cette période invite aux célébrations et fêtes parisiennes. C’est la naissance de l’aviation, du téléphone, du cinéma...

Des inventions majeures se mettent en place.

A la belle époque, la « ville lumière » brille et s’enivre. Elle se prépare à changer de millénaire et rêve d’une paix inébranlable que les privations de la guerre encore proche et à venir ne pourra entacher.

Les peintres impressionnistes mènent la danse en introduisant de nouveaux styles.

L’intensité et les variations de lumière occupent une place prépondérante dans leurs œuvres.

Les artistes s’écartent progressivement du réel pour donner naissance à l’art abstrait, à ses formes décomposées et déstructurées.

Le Cellier Belle Époque de la maison Perrier-Jouët s’inspire d’ailleurs de cette époque et réinvente le bar à champagne comme un lieu de vie où la nature est omniprésente. Sa terrasse extérieure est un véritable lieu de tranquillité où savourer de délicats accords mets et champagnes pensés par Sébastien Morellon, Chef exécutif de Perrier-Jouët. Le style est minimaliste et lumineux, idéale pour une dégustation de champagne conventionnelle.

Pourtant, l’audacieux champagne Perrier-Jouët Grand brutcomposé d’une proportion importante de pinot meunier et dégusté dans le cadre du cellier Belle Époque de la maison rappelle à nos papilles qu’il s’agit du vin le plus innovant existant sur la surface de la terre. Il rassure, déstabilise et bouscule l’équilibre des vins de champagne composés avant tout de Chardonnay et pinot noir ; le pinot meunier étant ajouté pour arrondir un vin essentiel et tranchant. Il se marie à merveille avec des spécialités de la mer relevées par une touche de yuzu et de poudre de combawa.

Le champagne est en soi une innovation majeure.

Risquer de faire fermenter deux fois un moût de raisons nobles pour obtenir ce fin perlage qui caractérise le champagne était un pari fou que Dom Pérignon avait déjà observé au moment de l’apparition du printemps et du changement des températures. L’ingénieur Gustave Eiffel aurait pu d’ailleurs s’y intéresser pour dompter vaillamment cette incroyable force dynamique, qui existe dans chaque bouteille de champagne. C’est, en effet, un grand passionné qui imagine une tour gigantesque en acier, une tour en forme de A, comme un symbole immortel de son amour pour la belle Adrienne.

La Tour Eiffel est depuis sa construction, l’orgueil national qui devait en principe être détruit seulement 20 ans après sa construction. Afin de la sauver, son ingénieur, Gustave Eiffel, lui attribua une vocation scientifique, en gigantesque antenne. Actrice incontournable de la Grande Guerre, elle revendiqua alors son rôle grâce à de nombreux messages interceptés, devenant alors un symbole de liberté, de victoire, et de célébration. Lorsque le bouchon de champagne s’échappe, une explosion se produit comme celui des feux d’artifice illuminant la Tour Eiffel lors de la Fête Nationale. De forme similaire à celle d’une bouteille de champagne, la Dame de Fer incarne, elle aussi, la vitalité et l’inventivité tricolore.

Bien sûr, la Tour Eiffel possède aujourd’hui ses propresrestaurants, Madame Brasserie et Le Jules Verne, qui proposent leurs cartes de champagne. Mais il s’agit de lieux ciblés par des touristes américains, victimes des séries Netflix, idéalisant un Paris accueillant et romantique qui ressemblerait à une grande attraction du parc Disneyland Paris. Ces lieuxsont en réalité gérés au rythme des caprices de grands chefs français proposant des menus chers donnant une bien faible place à l’excellence des associations mets-vins. Le blason du champagne est dans ces cadres préféré pour sa notoriété glamour et internationale et non pour ses qualités sensorielles rendant une association gastronomique unique. Pourtant, la grande dame de fer mérite mieux. Elle, impassible et inébranlable est bien destinée à

traverser les siècles à la manière des maisons de champagne ayant su construire et conserver leur identité et leur héritage. Elle exige les attentions d’un Gustave Eiffel passionné et génial qui défie les experts de l’époque et impose son innovation comme une œuvre majeure et séculaire. Gageons sur le génie d’un jeune prodige de la gastronomie française pour y apporter la quintessence du champagne du goût et non du champagne demarque qui habille les stars et les influenceurs du moment.

Nutty Sour

Articolo di Luca Coslovich Fotografia di Niccioletta by: Terre Bianche

Un viaggio in Piemonte, tra le pagine di un grande scrittore e la scoperta di prodotti del territorio. Qualsiasi radice abbraccia il suo terreno, nascendo, nutrendosi e crescendo. Da quella terra dipenderà il destino della pianta: ciò che diventerà è scritto nel luogo dove affonda le sue radici. Allo stesso modo, il luogo dell’infanzia di un uomo forma il suo carattere e le sue aspirazioni: è casa, comunque questa parola risuoni nelle nostre menti. Ogni luogo vissuto o esperito contribuisce a formare la nostra coscienza, proiettato nella memoria con una sua geografia di luoghi fisicamente esplorati e di quelli solo sognati. Perciò, l’ambiente è un fattore culturale intrinseco: noi siamo in un luogo e siamo quel luogo. Gran parte della poetica di Cesare Pavese è permeata da questo pensiero. Egli possedeva una profonda sensibilità geografica; i suoi romanzi e le sue poesie possono essere considerati un inno alla sua terra natale, che funge da fonte di ricordi d’infanzia e da scenario in cui la realtà si dissolve in un’atmosfera mitica. Questa atmosfera è evocata dalla penna di Pavese quando canta il passato e descrive i luoghi delle colline e del mondo rurale, creando un forte contrasto con la realtà presente.

Pensando ai territori di Cesare Pavese, nasce un long drink che celebra l’eccellenza locale:

Il “Nutty Sour” è un cocktail unico che unisce la dolcezza del liquore alla nocciola con la forte personalità del whisky, bilanciato dalla freschezza del succo di limone e dall’effervescenza del ginger ale. Si prepara mescolando 3 cl di blended whisky, 3 cl di liquore alla nocciola e 1 cl di succo di limone in uno shaker con ghiaccio. Dopo una vigorosa agitazione, la miscela viene filtrata in un tumbler riempito di ghiaccio fresco, completata con ginger ale e mescolata delicatamente. Il “Nutty Sour” è perfetto per una serata rilassante tra amici o come aperitivo speciale. Il suo gusto avvolgente, arricchito da note speziate e fruttate, conquista i palati più esigenti. Cheers!

Il liquore alle nocciole dell’azienda Terre Bianche: un’eccellenza italiana Il liquore alle nocciole prodotto dall’azienda Terre Bianche è un distillato artigianale di altissima qualità, realizzato con le pregiatissime nocciole gentili del Piemonte, famose per il loro sapore ricco e aromatico. Queste nocciole sono apprezzate per la loro fragranza intensa e il gusto equilibrato, perfette per la produzione di liquori autentici e avvolgenti. Terre Bianche, con il suo impegno per la qualità e la tradizione, valorizza queste nocciole, creando un liquore dalle note eleganti e persistenti.

Il liquore alle nocciole di Terre Bianche è ideale per conferire un tocco di raffinatezza a cocktail come il “Nutty Ginger Whisky Sour”, arricchendoli con la sua dolcezza avvolgente e un carattere unico.

Questo liquore può essere apprezzato anche da solo, come conclusione di un pasto o abbinato a un dessert, offrendo un’esperienza sensoriale che conquisterà anche i palati più raffinati.

La nocciola, frutto secco, offre numerose proprietà benefiche per il nostro organismo.

Ricca di acidi grassi insaturi, contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari abbassando il livello di colesterolo cattivo. Inoltre, è una fonte di vitamine B ed E, ferro, magnesio, zinco e potassio.

Energetica grazie all’elevato contenuto di fibre, Omega 9 e carboidrati, la nocciola fornisce energia in modo salutare. Noccioletta è un delizioso liquore ottenuto dall’infusione alcolica delle Nocciole Piemonte IGP delle Langhe. Oltre a essere un piacere per il palato, possiede proprietà digestive, ideale per arricchire dessert o preparare una varietà di cocktail.

Il profumo della terra si mescola al sapore unico del “Nutty Sour”, creando un connubio magico che risuona nei territori di Cesare Pavese come un’ode alla perfezione della natura. La dolcezza delle nocciole gentili del Piemonte culla i sensi in un abbraccio di eleganza e tradizione, trasformando ogni sorso in un viaggio sensoriale senza tempo. Un liquore da gustare con l’anima, un cocktail irresistibile che racconta storie di radici profonde e aspirazioni al cielo. Cheers to the exquisite pleasures of life!

A hidden gem of Italian viticulture: the village of Villareggia in the Canavese appellation

Instagram: @marco_felicissimo_sommelier

Photos by Marco Alessandro Felicissimo

The Canavese is a historical geographical area in the north of Piemonte region and, since 1996, an authorised Italian wine appellation (Denominazione di Origine Controllata – DOC, Controlled Designation of Origin) covering an area of around 64 ha / 158 acres. The Canavese vineyards are located on the southern slopes of a hilly strip located along the border with Valle d’Aosta region and part of the provinces of Biella and Vercelli. The microclimate is mild, protected by the hills and balanced by the presence of two important rivers (Dora Baltea and Orco) and numerous lakes scattered throughout the flat area.

This area is very well known for the production of the white wine Erbaluce DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita – DOCG, Controlled and Guaranteed Designation of Origin). But according to official historical records, it has also been recognised as the birthplace for a variety of Nebbiolo grape called “Picotendro” or “Picotener” or “Picoutener” (soft petiole or peduncle), also called the Nebbiolo dimenticato (the forgotten Nebbiolo).

Among thousands of different grape varieties all around the world, nebbiolo is undoubtedly one of the most prestigious grape varieties from which high quality red wines can be made.

The first historical reference to Nebbiolo was found in a 1266 document in Castello di Rivoli (province of Turin) and this is why Nebbiolo grape variety was officially recognised as a Piemontese indigenous variety

Since then Nebbiolo was also qualified with a biotype name (or sub-variety or clone name). It is in fact quite common to find Nebbiolo mentioned as “Lampia”, “Michet”, “Rosé” and “Bolla”, all these being sub-varieties.

An article published in December 2017 by the renowned scientific magazine ‘Nature International Journal of Science’, outlined the complete genetic mapping of Nebbiolo and confirmed some important aspects related to the different biotypes.

The results confirmed the existence of many differences in the genetic characters of the single sub-varieties corresponding to different wines. With this, the importance of the biotypes for this vine was scientifically proven.

Moreover, the study found that “Picotener” (biotype: CVT 423) is one of the three most important subvarieties of Nebbiolo, the other two being “Lampia” (biotype: CVT 185) and “Michet” (biotype: CVT 71).

Picotener, in particular, has distinctive characteristics such as low production yield, low vegetative vigour, resistance to more severe climates, wider spectrum of aromas and more intense colours in wine. Due to the low yield, it is difficult to grow Nebbiolo Picotener and this is why in the past most producers abandoned it, making this biotype extremely rare. As a consequence, initially authorities put Picotener aside and instead regulated the most known biotypes “Lampia” and “Michet”.

However, starting from the end of the eighteenth century, Picotener was not only renowned for producing high quality wines but also represented an element of value and pride in Villareggia village agriculture.

Unfortunately, starting from the end of the 19th century, the spread of phylloxera and diseases such as downy mildew and powdery mildew contributed to devastating the wine production throughout Europe. Furthermore, the creation of land improvement consortia, capable of making the flatter lands irrigated, led to the development of the crops most in demand at the time, such as corn, effectively canceling out the local wine production.

Some producers undertook the compelling challenge to bring back to light the local winemaking tradition through historical-landscape recovery of the areas once most suited to the production of quality wines.

The Canavese appellation includes all the wines produced with grape varieties that are grown in this area of Piedmont, which are Barbera, Bonarda, Erbaluce, Freisa, Nebbiolo, Neretto di Bairo and Uva Rara. The cultivation techniques used for black grapes are espalier rows, while for the Erbaluce vine, the only white grape cultivated in the area, the

pergola system is used, locally called topia canavesana. This type of cultivation involves complex cultivation without any mechanisation for both pruning and harvesting.

The characteristics of all Canavese wines are influenced by the mild temperature, the constant ventilation coming from the nearby Aosta Valley Alps and the strong day/night temperature variations, particularly in the pre-harvest period. In all types of wines, in particular, excellent acidity, flavour and low polyphenolic content are found.

The grapes coming from Canavese result in a wide range of wines, from fresh white wines from Erbaluce grape, to perfumed rosés made with Bonarda and Freisa grapes, to structured reds from Barbera, Croatina and Nebbiolo grapes.

The red “Canavese” type (Canavese Rosso) is obtained from good quality black grapes cultivated in rows, of which at least 60% must be from Nebbiolo, Barbera, Bonarda, Freisa, Neretto and Uva Rara, resulting in a ruby red wine particularly vinous and savoury, dry and with good acidity. The rosé “Canavese” is light ruby in colour, with a delicate and pleasant flavour. The “Canavese” Barbera type is obtained from at least 85% of the corresponding vine and 15% of non-aromatic red grapes. The wine obtained is intense ruby in colour, slightly fruity and full-bodied. The “Canavese” Nebbiolo type has a color ranging from ruby red to garnet, good body, suitable for aging. The white “Canavese” wine is made from 100% Erbaluce grapes, and it has a straw-yellow colour, a fruity aroma, an excellent structure and good acidity. The “Canavese” sparkling white wine is always made from 100% Erbaluce, and is harvested early to guarantee good basic acidity. It has a light foam and a pale straw colour. The “Canavese” rosé sparkling wine has a light ruby color produced from red Canavese grapes, with a fresh and fruity flavour. The sparkling wines are vinified using the tank (Charmat) method in the brut or extra dry versions.

Luca Leggero Winery and the push for the Canavese appellation renaissance

Luca Leggero was one of the first producers to bring back to light the winemaking tradition. He was born in Turin in 1990 and spent his youth in Villareggia, a small village in the province of Turin on the outskirts of the Canavese region.

Luca has always been in contact with viticulture and inherited his grandfather’s passion for viticulture.

In 2011 he founded his own winery and a few years later started giving a new light to local wines, namely Nebbiolo and Erbaluce. The winery adopted an organic and biodynamic approach as well as an important and modern focus on sustainability.

Villareggia’s morenic soil, rich in sand and rock fragments from ancient glaciations, defines the region’s wine identity. Low water retention forces vine roots deep for nutrients, resulting in concentrated grapes and mineral-rich wines. This terroir is unique and the wines produced by Luca are a true expression of it. Luca’s wines have an appreciable and

pleasant sensation of minerality, due to its significant content in saline substances, which is also accompanied by high acidity. This combination makes Luca’s wines fresh, deep and very pleasant with exceptional aging potential, remarkable complexity and elegance.

I recently tasted these wines:

1.La Vila 2022 by Luca Leggero winery, 100% Nebbiolo (Picotener sub-variety) .

This wine was aged 5 months in 50 hl oak barrels and 5 months in amphorae. This excellent wine is supposed to be the winery’s “entry-level” Nebbiolo and I can only imagine the quality of the other wines I haven’t tasted yet!

On the nose, the wine was almost immediately open and showcased pleasant descriptors with aromas of rose, crashed wild berries, orange peel, cinnamon, dried herbs, milk chocolate, vanilla. On the palate, the wine was fresh and vibrant, medium-bodied with a very good depth (typical of the Picotener sub-variety). The characteristic I enjoyed most was the very pleasant combination of high levels of acidity and minerality. The flavours detected included raspberry, wild strawberry, marasca cherry, licorice, milk chocolate, nutmeg and a slight balsamic note. Medium to long finish. The firm tannins provided the necessary frame for this very enjoyable wine which will certainly improve with a little more bottle ageing.

2.Erbaluce di Caluso DOCG “Turciatura” 2022 by Luca Leggero winery, 100% Erbaluce – 1590 bottles produced.

This wine was aged 7 months in 7.5 hl and 16 hl amphorae and then 2 months in bottle.

On the nose, this outstanding wine expressed enticing and pronounced aromas of acacia, orange blossom, wild flowers, followed by notes of white peach, pear, apricot in syrup, banana and pineapple. I also detected a slight note of peeled almond. On the palate, it was enveloping with a pleasant mineral texture and high acidity. Flavours of ripe peach, exotic fruit and slight notes of acacia honey, nuts and citrus balanced perfectly the acidity and the minerality. A light buttery note contributed even more to the wine complexity. The finish was long.

Les Saumons Jumeaux

Auteur et Photographe: Philippe Germain

Le Livre: Visions Gourmandes .. visionsgourmandes.com

Concept

Le saumon se plie en deux pour vous assurer un dîner savoreaux, le preuve!

Accompagné d ́une belle petite armée de campagnons de route à la fois discret alléchants, il peut satisfaire aussi tous creux qui craignent vraiment leur balance, mais se leur délecterant sans compter d’une dégustation simple et légère, en entrée comme en plat de résistance.

Ingredients

2 pavés de saumon

Mangue

Jus (crème) de coriandre ou de cresson

Ceufs de lompe

Avocats ou pommes Granny

Oignons grelots

Aneth et Menthe

Petites fleurs violettes

Dressage

Couper quelques petits cubesde mangue, 3 tranches d ́avocat, et 3 rondellesd ́oignon.

Disposer les 2 morceaux au milieu de l ́assiette.

Poser quelques oeufs de lump sur le premier, et quel ques brins d ́aneth sur le second.

Répartir les cubes de mangue, les tranches d ́avocat et les rondelles d ́oignon.

Poser une grosse goutte de crème de coriande ou de crème wasabi.

Terminer la décoration avec un petit oignon entie, quelques feuilles de mente puis le fleurs.

Ce dressage s ́installerara tout autant sur une assiette ronde que carré e mais toujours unie afin mais de préserver l ́harmonie des couleurs.

Si vous n ́aimez pas le sucré-sale, vous pouvez remplacer la mangue par un légume jaune orangé de votre choix (carottes des sables, potimarron, patate douce).

Is Your Mental Health Important? Get a Frenchie!

If you regularly read our blog, you may have already come across our article on how Frenchies are wonderful emotional support dogs with numerous benefits on mental health. This time we wanted revisit this topic from a more personal approach and highlight some heartwarming stories from our TomKings Frenchie Family members, and share how their fur babies have brought balance into their lives and helped them become happier. Whatever your current life situation is, we can guarantee that a Frenchie will give you the joy and comfort that you crave so much, bringing a smile to your face even in the most challenging moments.

1. Enhancing Daily Life and EmoAonal Well-being

A Frenchie will not just share your home—they will enhance your whole life. They actively participate in daily activities, bringing a unique joy and energy that completely shiMs the atmosphere of a home. Their presence can transform routine life into an adventure filled with warmth and laughter.

“Theo has enhanced our life with his love, curiosity and desire to be included in all aspects of our life. He brings joy to us through being a family member and par4cipant in our lives, almost like another human versus just a pet.” (Phil).

“Bob has brought so much love, warmth and joy into our home. We’re happier and more active since he joined us. Instead of scrolling or watching TV, we play with him, take him to the park, or to the beach. Every morning, he greets us with cuddles that set a positive tone for the day. Before Bob joined our family, as a childfree couple, we tended to focus primarily on our own needs. However, Bob’s presence naturally shiIed this dynamic, fostering a healthier balance in our lives. I’ve never seen my husband light up with such happiness and joy before. It’s as if Bob has completed our family in a way we didn’t even realize was missing.” (Agnieszka).

“Since Susie entered our lives, she’s brought a whirlwind of joy and connection to our family. It’s amazing how this liLle bundle of fur has managed to bridge communication gaps and fill our home with laughter and happiness. Susie’s funny gestures never fail to make us laugh.

Whether she’s chasing her tail or playing with her toys, her an4cs light up the room and bring smiles to our faces. It’s like she has a knack for knowing exactly how to brighten our spirits. My mother-in-law has found a true friend in Susie. They spend hours playing together and chaPng away. Susie’s presence has brought so much companionship and joy into her life, and it warms my heart to see them bonding like old pals.

And then there’s my wife, who seems to have become a celebrity overnight thanks to Susie. Everywhere she goes with our adorable pup, she’s showered with attention and compliments. It’s like Susie has this magnetic charm that draws people in, and my wife couldn’t be happier about it. Before Susie, our family conversations could sometimes feel a bit stale. But now, she’s the talk of the town—or at least the talk of our household. From discussing her latest antics to marveling at her cute puppy face, Susie has given us endless topics to bond over and share with one another. Susie truly is the cutest dog ever, and I can’t imagine our family without her. She’s more than just a pet—she’s a cherished member of our family who brings us closer together each and every day.”(Jonathan).

2. Providing Companionship and Reducing Loneliness

Your Frenchie can fill your life with companionship and reduce feelings of loneliness in ways you never thought was possible. These affecAonate pooches are masters at sensing your mood and stepping in to provide comfort in just the right Ame. If you live alone and need a steady companion, your Frenchie will provide a constant source of joy and sense of belonging.

“I would honestly be lost without Frankie. Just looking at him makes me smile and I’m at peace. Truly a Godsend.” (Lynn).

“I am divorced and live alone. While my family are within 45 miles it is my two Frenchies who are the everyday constant I have in my life. They provide structure, companionship, and rhythm to my day. Because of them, I never come home to an empty house. I would be lost without my little pack!” (Helen).

“Pippa is so amazing everyone loves her. She is funny sweet loving good sleeper and snorrer. During the pandemic when I was home a lot she was always with me close which helped me tremendously.” (Nike).

“This 36lb dork gives me a reason to live most days.” (Kurt).

3. Helping Cope with Anxiety and Stress

A Frenchie is much more than just a pet; they can be your calm in the storm. Whether you’re facing a tough day or ongoing challenges, your Frenchie will be right there, offering the steady support and soothing presence you need to navigate through stressful times.

“Finn is a certified emo4onal support animal and I take him everywhere with me. The great joy that it brings me to have him with me at work is immeasurable! I work in a high stress industry and Finn is a constant source of stress reduction.” (Kourtney).

“Ziggy is my best friend. Whenever I am stressed, anxious, sad, or really just upset in any way he comes and lays on me which makes me feel grounded. When excited, I feel he is excited too. I can tell he understands the difference in my tone of voice.” (Valeria).

4. Helping with Grief and Loss

In Ames of grief, your Frenchie can offer a quiet comfort. Their presence alone can make difficult days a licle easier, providing a reassuring sense of companionship that helps soothe the ache of loss. When words fall short, the silent support of your Frenchie can be a balm for your soul.

“Jack helped me feel better aIer the loss of my mom. While he came almost two years afer, he helped heal some of my leI over grief. Mom would have loved him and would have been happy I finally got the frenchie I always wanted.” (Sarah).

“My father passed away in January 2022. I became very ill and had the worst anxiety and fear of dying next. Apollo came into our lives at the right moment. He has brought so much joy and happiness into a sad house. I see so many of my father’s traits in him. So grateful to have this beau4ful, stubborn and loving munchkin.” (Lilly).

5. Dealing with Depression and PTSD

During the tough bacles with depression and PTSD, a Frenchie can become a crucial support in your daily life. Their intuiAve connecAon and loyal companionship can offer significant relief during difficult Ames. Whether it’s encouraging you to stay acAve or providing a comforAng presence, your Frenchie can help light up darker days and offer a sense of stability when emotions feel overwhelming.

“My husband Fred baLles severe depression. He comes from a family where there are multiple suicides due to depression. Fred is a specialty long haul driver. He hauls power transformers all over the US so he rarely gets to spend time at home. Mickey is his support system. Mickey forces him to get up and go for walks and also makes him have play time. Mickey’s favorite is the tennis ball. Not only does Fred have to take care of himself, but Mickey is just like having a child so Fred has to get up and take care of him as well. Other than me Mickey has been the best thing that has ever happened to Fred. He is extremely smart, has a huge personality, and loves to cuddle. Mickey Lyn keeps my husband going every day and I am very Thankful for that. Thank You TKK for such an amazing companion for my husband. He literally has saved my husband’s life and he continues to do so everyday.” (Candita).

“Mabel and Norman are the MOST amazing companions ever!! They always want to be wherever my husband and I are at. We have both been diagnosed with PTSD – my husband from defending our country and me from my time as a 9-1-1 dispatcher. Anytime my emotions aren’t in check, Mabel and Norman stay by me and comfort me and they do the same for my husband as well. Life would not be complete without them.” (Jessica)

6. Providing Support in Difficult Times

In the midst of life’s challenges, your Frenchie can be an invaluable source of support. Whether it’s through moments of personal hardship, disease or family crises, these licle companions consistently offer their unwavering affection. Their ability to sense distress and provide comfort can make a significant difference, lightening the load of tough times and bringing a touch of joy when it’s needed most.

“Super grateful for my two babies. I WFH and struggled with infer4lity and they provide me with so much comfort, joy, and at times chaos but I would not change it for the world. I can’t wait for them to meet their baby sister in a few months as I know they will love, protect, and play with her as I always have dreamt of. My forever first babies.” (Sophia).

“My husband burnt his hand badly a few weeks back (he’s fine now & his hand will recover 100%!) and Sully knew he was hurt & laid across his lap which Sully hardly ever does! He’s a mama’s boy for sure & 9x out of 10 he’s going to choose my lap to snuggle. He knew his daddy was hurt & gave him a liLle extra love. Dogs are amazing & know when their person(s) are hur4ng emotionally or physically.” (Kimberly).

“Our family has gone through so much since my husband was diagnosed with schizophrenia and the main reason i became a nurse. (...) We have 3 Labrador retrievers 2 being emotional support and one is an actual service dog since my husband lost his right arm. They most definitely help but are really big. So we decided to get a smaller dog and I have always wanted a Frenchie and also heard they are good for emo4onal support. Boy were they right. This little guy just puts a smile on everyone’s face when they see him. It’s always the same remark too, “He looks like a pig!”.

When we brought him home Joel was actually just starting to get depressed since he just lost his dad and it was around Christmas. Holidays and winter are the most depressing for him and it’s so hard some4mes to get him out of it. But this year we had Tike. Usually it would take months after Christmas to get Joel to a better place sometimes till spring, but

Tike stayed right by his side and we managed to come out of it in a few weeks. Anytime Joel is starting to feel symptoms coming on or if we notice he is starting to decline, Tike takes the initiative to go be by him. And he just lays there on his chest or right on his lap. We have seen months of depression turn into what feels like short weeks since he has come into our lives. And I think it has a lot to do with the fact that he is small, he fits right there where he needs him for hugs and just being by his side makes him feel beLer. And I’m sure the face helps too. Tikes face like I said can turn any frown into a smile and just looking at him makes me smile and laugh sometimes. He does the funniest things.

Joel’s mental health also takes a toll on fatherhood. It’s hard for our son especially when he wants a dad that will always be down to play. I could tell that my son gets upset or more emotional around the same time also because he sees his dad going through this. (...) Now that Tike is here, my son always has a puppy. He’s small compared to our big dogs so it’s like we have a small baby puppy always. We have been dealing with this for years now and my son now understands that his dad will go through these phases but will come back around and will always play with him when he is in a better state. But like I said before when it would take months before my son got his dad back, it now is down to a few weeks. I can tell a difference in my son’s emotional health since getting Tike. Whenever he is also feeling sad over seeing his dad like he gets he too also goes to Tike. And they will play for hours. Tike really enjoys spending time with them it’s almost like he knows they need him and is always down to play or snuggle up for a hug.” (Tiffany).

7. Cheering up Children

Frenchies are not only adorable and loving, but they also have a remarkable ability to positively influence children. Their calm demeanor and playful nature make them ideal companions for young ones, helping ease anxiety, enhance emotional resilience, and bring joy to everyday activities. Whether it’s soothing fears, encouraging laughter, or simply providing a gentle friend to confide in, Frenchies can make a significant impact on a child’s life.

“My Magic has an amazing temperament of calm, kind and discipline. With a household of 3 boys ages 11,10 and 4. You all can imagine how crazy day to day life is. Magic is using her magic every day to be with my kids and calm them down when a breakdown happened. We love our Magic.” (Kay).

“Stitch was the reason my girl didn’t go crazy during zoom school in the pandemic! Forever thankful for our 2 adorable Tomkings puppies! The other day Maria Luisa had a gymnastics State Competition and we took both puppies to our trip. Guess what? She had the best scores ever. She was hugging them before going out there and do her best. They bring her so much calm.” (Maria).

“Long before we got Torri my son had scary experience with a dog that was adopted from a shelter. We were at a shop where the owner had 2 dogs that were adopted from the shelter.

At some point my son asked if he could pet the dogs. I was very happy that he wanted to do that as he was scared of big dogs, and we were working on him being more comfortable around them. We asked the owner of the dogs if that would be ok and he told us that he could pet only one as the other one might react and bark (not bite but just bark). My son was happy and he pet the dog for few minutes.

Later on when we were about to leave my boy came to me again asking if it would be ok to go and pet the dog again before we leave. The man approved for my son to do that again and he run happily to the back of the shop and I let him while being very proud of the progress he made. Next minute I heard loud barking and my son running back to me screaming. He hugged me crying and being terrified. What happened is that when my son went to pet the dog that he pet before the other dog reacted and started barking at my son.

The owner made a mistake when he said that it’s ok for my boy to pet the dog as at that moment he forgot that second dog barks only when owner is not there, and he was not there when boy went to pet doggy.

All that caused for our son to develop phobia for dogs and not only for dogs but he developed phobia to most of the animals...cats....birds....even flies. Any animal or insect that would come near him he would jump on the chair being scared. We had talks, we were explaining to our son what happened and why dog reacted the way he did but none of this helped. One day while being on Instagram I watched videos with frienchies and their zoomies and they made me laugh. Then the idea came and I started showing to my son videos of frenchies and the silly things they were doing. Ones I remember asking him would he like to have one dog like that and his answer was NO! I let the time pass, we kept watching videos and slowly from NO my son said YES to frenchie.

Of course I have read before about the breed and how they are with the kids, also the good thing was that they are not big dogs so it was acceptable for my son. One of the videos we watched were TomKings frenchies and that was when we contacted them. My son wanted blue frenchie or frenchie like ‘oreo biscuits’. Then we saw blue frenchie, now our Torri, and we all fell in love with this cute puppy. She changed our lives, our boy overcame his fears. They were best friends, he was hugging her, kissing her. We call her defender as whenever she hears something outside she barks and stands in front of my son to protect him. Torri changed few things for my son. Barking changed the meaning to protection instead of the

attack, phobia changed into the love and screaming into laughter. Half year aIer we got for our boy oreo biscuit frenchie too and now we have Torri and Ozzy.” (Mira).

8. Spreading Joy Outside the Family

Frenchies give nothing but love and they constantly inspire us to do the same. Due to their high emoAonal intelligence, they can become amazing therapy dogs and help people in need within your community.

“Ollie Pipin is now a registered therapy dog through Alliance of Therapy Dogs. I am a psychiatric nurse and she brings joy to the patients, my kids and me! She loves being at work and then loves being her frenchie self at home!” (Carla).

If you can’t get enough of our Frenchies, join our Facebook group called TomKings Frenchie Family to see our puppies in their forever homes!

The article is based on the expert knowledge of the TomKings Puppies team who have been breeding French Bulldogs for 10 years on their farm. All the pictures in the post belong to them and their customers, and show puppies from their breed. Check their available French Bulldog puppies, or if you have any questions or comments let us know below the article.

Terrae elegirá al primer alcalde de los cocineros rurales

Articulo de: Congreso de Terrae Gran Canaria Fotografia: GRS Media Relations

El congreso arranca el domingo en Gáldar con una jornada popular en la que chefs de diferentes comunidades cocinarán platos a precios populares. Ponencias, mesas redondas, actividades gastronómicas y visitas a diferentes fincas de Agaete, Arucas y Guía forman parte del intenso programa del encuentro. Nacho Solana (Solana*, Cantabria), Miguel Ángel de la Cruz (La Botica de Matapozuelos*, Valladolid) y Fran Martínez (Maralba**, Almansa) cocinarán la noche del martes en restaurantes de Gáldar y Agaete en la Noche de las Estrellas Rurales.

La isla de Gran Canaria está preparada para recibir del 28 al 30 de abril una nueva edición de Terrae, un congreso que pretende ofrecer visibilidad y ayuda a los cocineros de entornos rurales y cuyos detalles se han desgranado hoy en un acto de presentación del encuentro realizado en Infecar, Feria de Gran Canaria. “Es un evento para poner en valor la gastronomía local y el territorio, algo muy en consonancia con el proyecto de Isla que tiene este gobierno”, explicó al respecto la consejera de Desarrollo Económico, Minerva Alonso, quien calificó como “muy positiva” la alianza con Vocento Gastronomía de la Cámara de Comercio y el Cabildo que ha posibilitado la realización de este congreso, ya que es una iniciativa “importante” para la economía local y que responde además “a una petición del propio sector en las reuniones periódicas que la consejería mantiene”.

Por su parte, el subdirector de Vocento Gastronomía, Félix Rivadulla, destacó el carácter “vivencial de Terrae, un congreso para compartir y poner en común inquietudes sobre el mundo rural al tiempo que se conoce el territorio y en el que, a diferencia de otros eventos, habrá mucho trabajo en equipo y ubicaciones distintas, como una finca platanera para un desayuno o un cafetal para una sesión de mini charlas”, explicó.

Múltiples posibilidades de conocer Gran Canaria y su cocina también. La primera de ellas el domingo 28 de abril, pues Terrae desembarcará ese día en la Plaza de Santiago de Gáldar con una jornada gastronómica popular en la que se podrán degustar diferentes elaboraciones y también disfrutar de la llegada de más de 40 cocineros rurales de diferentes países al norte de la isla para participar de este congreso que durará tres días y compartir con ellos esta pequeña muestra de gastronomía rural.

Cuatro cocineros de la península y tres de Gran Canaria elaborarán platos que se podrán adquirir a precios populares. El asturiano Pepe Ron (Bar Blanco, Cangas de Narcea), los catalanes Nandu Jubany (Can Jubany*, Calldetenes) y Tomás de la Paz (Yakumanka, Barcelona) y el vasco Roberto Ruiz (Hika Gastronomiko, Villabona) cocinarán junto a los cocineros de Gran Canaria Carmelo Florido (El Equilibrista 33), Richard Díaz (Sarandongo) y Braulio Rodríguez (Majuga). Fabes, canelón de pollo de corral rustido, marmitako, ceviche, maki de atún y gofio, garbanzos con cherne o arroz cremoso de queso flor serán algunos de los platos que se podrán degustar en la jornada dominical de Terrae. Quesos y vinos de Gran Canaria completarán la oferta gastronómica de esta primera parte de Terrae.

Como previa a esta jornada popular de Terrae, el municipio de Guía celebra esa misma mañana su Feria del Queso y dos de los cocineros invitados a Terrae formarán parte del jurado del concurso de quesos: el cántabro Nacho Solana y el asturiano Pedro Martino, grandes conocedores de este producto por tener sus restaurantes en dos de las comunidades autónomas con mayor tradición quesera de la península.

Pleno de cocineros

La tarde del domingo acogerá una actividad muy especial. Por primera vez se celebrará un pleno municipal sobre gastronomía rural, en el Ayuntamiento de Gáldar. Allí, varios de los cocineros invitados al congreso presentarán sus candidaturas para optar a ser ‘alcalde’ rural de Terrae. Podrán hacer ‘campaña’ hasta el martes, cuando se produzca la votación, tras la cual uno de ellos recibirá la Cuchara de Terrae, el bastón de mando del congreso, hasta la próxima edición del congreso.

La jornada del domingo terminará con una cena de bienvenida a los cocineros que llegan de la península y de otros países en el restaurante Casa Romántica (Agaete). Cuatro cocineros de Gran Canaria serán los encargados de realizar esta cena de bienvenida a los cocineros rurales de Terrae: Aridani Alonso, Casa Romántica; Abraham Ortega, Tabaiba*; José Luis Espino, Bevir*; y Matteo Pierazzoli, Ceniza.

El lunes por la mañana tendrá lugar una sesión de ponencias-showcooking, y mesas redondas. Cocineros y productores se subirán al escenario del Teatro Municipal de Gáldar para hablar, por ejemplo, de la potencialidad del pino canario en la alta cocina (Borja Marrero), de los productos de temporada en el Alentejo portugués (Carlos Teixeira, Herdade do Esporao**, Portugal), o de la relación de los cocineros rurales con los pequeños productores en una de las mesas redondas, en la que participarán el maestro quesero de Gran Ganaria Isidoro Jiménez; el productor malagueño Juan Ocaña, de Quesos Sierra Crestellina (Casares, Málaga); el chef portugués Rodrigo Castelo (Ó Bãlcao, Santarém, Portugal) y el cocinero riojano Francis Paniego (El Portal de Echaurren**, Ezcaray, La Rioja).

De la gastronomía rural más allá de la cocina se hablará en otra de las mesas redondas, en la que participarán Nandu Jubany, el zamorano Luis Alberto Lera, (Lera* Castroverde de Campos, Zamora), la mallorquina Maria Solivellas (Ca Na Toneta*, Caimari, Mallorca) y el empresario de Gran Canaria Víctor Lugo, propietario de Finca la Laja y Bodega Los Berrazales (Agaete, Gran Canaria); de cómo iniciar un proyecto rural de alta gastronomía integral en el rural colombiano hablará Miguel Warren, primer Cocinero Revelación de Bogotá Madrid Fusión. Y de las posibilidades de la Inteligencia Artificial en la Gastronomía Rural hablará el físico Eneko Axpe, asesor de la NASA e investigador de la Universidad de Stanford, quien además realizará un pequeño taller en directo.

Homenaje a Gastón Acurio

Durante esta sesión matinal de Terrae también se reconocerá el enorme trabajo desarrollado por el cocinero peruano Gastón Acuario, leyenda de la gastronomía mundial, el primer cocinero que ayudó a cambiarlo todo y que puso en valor el enorme trabajo de los productores. Acurio recibirá el Premio Terrae 2024 por su contribución a la tradición local y su trabajo en favor de los pequeños productores. Antes de su intervención se proyectará un pequeño documental sobre Mistura, la gran feria gastronómica que Acurio lideró durante 11 años en Lima y que nació con la idea de hacer vibrar a los peruanos con su comida, de dar visibilidad a los productores locales, a la gente del campo, de dar importancia al rol cultural de los cocineros de las esquinas y de que los cocineros de élite acercaran sus platos (inalcanzables para muchos) a todos los ciudadanos a un precio moderado.

Comida en restaurantes locales

Terrae quiere que los cocineros rurales que asisten invitados al congreso conozcan de cerca la gastronomía local y por eso, el lunes los invitados se repartirán por cuatro restaurantes de Gáldar y probarán los menús elaborados por los chefs locales de La Trastienda de Chago, La Pizarra, La Cuarta y La Tasca de Juan Pedro.

Por la tarde, el congreso se trasladará a la Finca La Laja, a visitar el cafetal de mayor envergadura que produce en territorio europeo. Allí, en uno de los espacios de la finca, se desarrollará la sesión Talks de Terrae. Un formato de pequeñas

minicharlas donde todos los cocineros invitados al congreso intervendrán, hablando de diferentes aspectos que afectan por igual a cocineros rurales de diferentes latitudes, como son los problemas de visibilización de muchos proyectos, las trabas legales para cocinar el territorio o la relación de la gastronomía con el turismo rural. Por el escenario de la sesión Talks pasarán más de 40 cocineros rurales. A este formato que se desarrollorará en Finca La Laja asistirá también José Miguel Herrero, director general de Alimentación del Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación.

Cena a ocho manos

La Hacienda La Rekompensa (Arucas) acogerá la cena a ocho manos del lunes, elaborada por cuatro chefs que participan en Terrae, dos de Gran Canaria y dos de la península. Dos cocineras y dos cocineros. Borja Marrero (Muxgo*, Gran Canaria); Jenisse Ferrari (Qué Leche!, Gran Canaria); Maria Solivellas (Ca Na Toneta*, Mallorca) y Vicent Guimerà (L’Antic Molí*, Cataluña).

El martes, en lugar de desayunar en el hotel, Terrae llevará a los invitados del congreso a disfrutar de un desayuno a base de fruta en la finca platanera La Gloria de Guía, la mayor de todas las Islas Canarias. Será la primera actividad gastronómica de una jornada cargada de sorpresas. En esta finca será donde los cocineros votarán entre las diferentes candidaturas para elegir el nuevo ‘alcalde rural’, aunque el resultado se dará a conocer más tarde, durante la comida.

Después del desayuno, el grupo se trasladará a la Destilería de Ron Arehucas para conocer la bodega de ron más grande de Europa. Allí, se dividirá en dos para poder visitar también la zafra en la plantación de caña de azúcar de Las Vegas y contemplar in situ el trabajo manual de corte de la caña. Además podrán probar un cóctel realizado con guarapo recién sacado de la caña recién cortada.

La carpa exterior del restaurante La Quisquilla en Agaete acogerá la comida del martes 30 en un formato cóctel con diferentes estaciones en las que los invitados de Terrae podrán conocer diferentes elaboraciones con productos de la isla. Habrá pescados locales y no faltaran los quesos de Gran Canaria ni la pata de cochino negro asada.

Esta comida servirá también proclamar al primer alcalde de los cocineros rurales y también para recoger las conclusiones de Terrae. Para ello, en la sobremesa se organizarán mesas de trabajo con los cocineros presentes para elaborar ese documento final.

Terrae pondrá fin a esta edición 2024 el martes con la noche de las estrellas. Tres cocineros de la península de tres comunidades diferentes (Cantabria, Castilla León y Castilla La Mancha) con estrellas Michelin cocinarán menús para 35 comensales cada uno en tres restaurantes diferentes de Gáldar y Agaete. Por una noche, en muy pocos kilómetros de distancia, habrá tres restaurantes Michelin abiertos en esta zona de la isla. Nacho Solana (Solana*, Cantabria) cocinará en La Pizarra, Sabores del Mar (Gáldar), Miguel Ángel de la Cruz (La Botica de Matapozuelos*, Valladolid) cocinará en La Quisquilla (Agaete) y Fran Martínez (Maralba*, Almansa) cocinará en el restaurante Casa Romántica (Agaete).

Parador de Turismo Principe de Viana ..

Parador de Olite, Navarra ..

Articulo: Margaux Cintrano, Periodista y Fundadora

Fotografía: The Parador Hotel Network - parador.es Calle Requena #3 - Madrid, España 28013

Ocupa una de las alas del soberbio palacio – castillo terminando de construir a principios del siglo XV para servir de lugar de veraneo y retiro al rey navarro Carlos III El Noble, que falleció entre sus murallas en 1425.

Lleva el nombre del Principe de Viana, en honor del nieto de Carlos III, quien pasço allí su niñez antes de convertirse en Carlos V, tras luchar por la Corona de II de Aragón.

La decoración interior impresiona tanto como la solidez de la fachada, lámparas de hierro forjado, armaduras, tapices, artesonados de madera, grandes arcones, elaborados burgueños y magníficas vidrieras.

Las habitaciones se distribuye entre el antiguo castillo y un nuevo ala. Las catorce de la parte antigua son dotas distintas y tienen camas de dosel. Dos de ellas dosponende chimenas enormes y una la 108, se encuentra en una torre. Las otras 29 están en la parte nueva y son más asequibles.

Olite y Sus Monumentos ..

Olite está situada 40 kilometros al sur de Pamplona, en una llanura fértil donde se cultiva la vid, el cereal y el espárrago. Si la visita es a cominzos del otoño, podrámmverse los pimientos rojos colgados de las ventanas y los tactores cargados de uvas.

Recinto Romano, en torno a la Rúa San Francisco hay restos del recinto amurallado de la época romana, especialmente los vestigios de once torres de esa muralla.

Palacio Viejo O De Los Teobaldos es precisamente donde se ubica el Parador Principe de Viana.

Palacio Real, obra del Rey Carlos III El Noble, que lo inaguró junto a su esposa Doña Leonor a principios del siglo XV. Entonces era uno de los palacios más lujosos de toda Europa, con pinturas, murales, vidrieras, suelos de cerámica y paneles decorativos de yeso. El los jardines, había un pequeño zoo de animales exóticos, avestruces, camellos, leones, algo muy común en las cortes medievales.

Fue delcarado Monumento Nacional.

Iglesia de Santa Maria, justo lado del Parador. Desde la entrada de éste. Es perfectamente visible lo que queda del claustro, contruido hacia 1430 por orden de Doña Leonor, cuya effige puede verse en uno de los pillares.

Gastronomía - El Parador ..

No puede hablarse de un plato típico de Olite. Su gastronomía es común con la de otros lugares de la Navarra Media y La Ribeira. Magras con tomate, Bacalao al Ajoarriero, Conejo con caracoles o costillas de cordero asadas al sarmiento. Sí tiene Olite una producción propia de vino. Hay varias bodegas: Ochoa, Carricas, Cooperativa Olitense, Cosecheros Reunidos, Marco Real y Piedmonte. Puede visitar las bodegas con citas.

Restaurante Del Parador, ofrece un menú de excelente relación calidad precio habida cuenta de que se puede elegir entre cuatro primeros, cinco segundos y un carrito de repostería.

En cuanto a la cocina regional, está ampliamente representada: Trucha a la Navarra, Lomo de Añojo al queso Roncal, Perdiz del Coto de la Valdorba a la Navarra, Cogollitos de Tudela con anchoas y Bacalao al ajoarriero.

Para postre, una cuajada casera con miel y nueces o un helado frito con chocolate caliente por ejemplo.

Los vinos de Navarra y La Rioja.

Restaurants ..

Casa Zanito: Rúa Mayor 16

Gambarte: Rúa del Saco 13

Vinos, Copas y Tapas .. Prácticamente todos los bares de Olite están en la Plaza de Carlos III y calles adyacentes.

Tapas: El Portillo y La Fragua.

Cafés: El Mesón de Sol y La Torre.

Copas Nocturnas: Los Lebreles de Don Carlos, Charly e Txipiripi.

Fiestas y Festivals ..

Santa Cruz: La semana del 13 septiembre.

Compras ..

Vinos: Vinoteca Algarra, muy cerca a Parador, Queso: Roncal y Galletas: Tejas de Artajona

Dulces: Vidaurre y La Confitería - Ambos cerca del Parador

Ifema & Grupo Gourmets 2024

More than 4 decades of experience back up Grupo Gourmets experiences as a gastronomic publishing house, manager of Club Vinos Gourmets and private trade fair operator. It was founded in 1976 with the creation of Club de Gourmets, Spain´s pioneering magazine dedicated exclusively to gastronomy, wine and travel. A window to the world in which to discover national and international culinary and oenological trends on a monthly basis.

Francisco López Canis and Francisco López Bago, Honorary President and President and CEO of Grupo Gourmets respectively, had once again been in charge of welcoming uncountable personalities who attended the 37th Salon Gourmets Tradefair which took place the week of the 23rd of April 2024.

The Salon Gourmets offered exhibitions exclusively to both national and international restaurants, hotels, distributors, caterers, specialised retailers, media relations, journalists, photographers, wineries, agriculturists, academies, universities and national ministeries.

Wine Tunnel

A dedicated space for wine tasting the best wines from more than 200 wine estates.

Extra Virgin Olive Oil Tunnel

This área was dedicated to Extra Virgin Olive Oil tastings and the uncountable number of regions producing the marvelous gold liquid from a variety of Mediterranean countries.

Cheese Tunnel

This specific sector of the tradefair specialised in national and international cheeses accompanied by tastings. An event with enormous potential for both introducing their dairy products which are relatively unknown outside of Spain and exporting both within Spain and worldwide.

Organic Exhibition Area

This área exhibited more than 200 ecological – organic products and demonstrated their usage and explained their health related medicinal components.

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