Sabina marzo/giugno 2018

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periodico di informazione del centro italia anno 95 N. 1 gen-mar 2018

€ 2,00

La misteriosa PADULI di COLLI SUL VELINO 1


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Sommario

Dal 1923 Fondatore: Giuseppe Lolli

Anno 95 numero 1 gennaio-febbraio-marzo 2018 Direttore responsabile Maria Grazia Di Mario mgraziadimario@gmail.com tel. 347 3628200 Editore Associazione Angelo Di Mario Via S. Antonio, 1 Vallecupola di Rocca Sinibalda (Rieti) Redazione Via G. Mameli 48b 02047 Poggio Mirteto (Rieti) hanno collaborato: Andrea Rossi, Laura Bianchini foto: Maria Grazia Di Mario, Massimo Renzi Progetto: Francesco Cristino Stampa: RiStampa srl Via Salaria per l’Aquila km 91,350 02015 Santa Rufina di Cittaducale (Rieti) tel. 0746 606732 Registrazione al tribunale di Rieti n. 3 del 09/11/2016 La collaborazione è gratuita La rivista si può sfogliare anche su www.sabinamagazine.it Tutto il materiale, foto, articoli, pubblicità sono soggetti a copyright In copertina: Fase di pulitura dei cocci, Paduli 2018, di Maria Grazia Di Mario

www.tipografiaristampa.it

La grotta del Presepe di Greccio, dal sito visitgreccio.com

vie della protostoria 4 sulle di Maria Grazia Di Mario 14 Angelo di Mario a viterbo di Maria Grazia Di Mario

con viterbo 22 Rieti di Maria Grazia Di Mario

La Nutrizione Ortomolecolare L’OTTICO CONSIGLIA

26 di Andrea Rossi

Indossa un sorriso I consigli dell’odontoiatra

28 di Laura Bianchini

A Vallecupola La BIBLIOTECA CASA MUSEO ANGELO DI MARIO seguiteci su biblioteca angelo di mario facebook e su bibliotecasamuseoangelodimario.com per inf. 3473628200

Greccio visto dal Parco di Fonte Lupetta, dal sito visitgreccio.com 3


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Sulle vie della PROTOSTORIA di Maria Grazia Di Mario

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a Valle Reatina si trasforma in un ECOMUSEO DELLA PROTOSTORIA. Un progetto innovativo che lega la ricerca archeologica alla valorizzazione turistica del territorio. Il Museo diffuso coinvolge due regioni (Lazio e Umbria) e i comuni di: Colli sul Velino, Rivodutri, Morro reatino, Poggio Bustone, Cantalice, Rieti e Terni. A Colli sul Velino è già operativa una Foresteria per studenti e ricercatori, Rivodutri ha

acquistato una casa cantoniera che, una volta ristrutturata, ospiterà la sede museale centrale, Labro punterà sull’aspetto didattico/turistico (sulle sponde del Lago di Piediluco è stato messo a punto un progetto per la navigabilità, comprensivo di un info-point a forma di capanna protostorica), sempre sulle sponde dello stesso lago, nei pressi di un altro sito protostorico, verrà ricostruita nei minimi dettagli una capanna con finalità didattiche. Il comune di Poggio Busto-


Speciale PADULI 2018

ne ha in programma di realizzare un piccolo parco archeologico, nel quale ricreare usi e costumi della vita quotidiana di questi ‘aborigeni’ (nei suoi scritti lo storico Varrone parla della esistenza di popolazioni aborigene, poi conquistate dai Sabini). Rieti sarà capofila di tutto il sistema. A Campo Reatino, a ridosso dell’area nella quale è stata rinvenuta una necropoli dell’Età del Ferro, c’è in programma di istituire un parco archeo-

Sulla Piana Reatina nasce un Ecomuseo della Protostoria, mentre i reperti rinvenuti a Paduli di Colli sul Velino ci restituiscono la straordinaria prova della appartenenza di Rieti ad una Europa ante litteram e la chiara conferma delle nostre radici indeuropee Nella foto: da sinistra, il sindaco di Colli sul Velino Alberto Micanti, l’archeologo Carlo Virili e il sindaco di Rivodutri Barbara Pelagotti. Nel riquadro: il gruppo di lavoro al completo.

logico vero e proprio. A lavorare sul posto, dal 2011, i tirocinanti (archeologi) della Università di Roma la Sapienza (Dipartimento di Antichità – Cattedra di Topografia del professor Alessandro Jaia) guidati dall’archeologo Carlo Virili. Uno staff di grande livello visto che, anche grazie allo scavo iniziato nel 2017 su Paduli (località che si trova nel comune di Colli sul Velino), per la prima volta nella sua storia l’Università La Sapienza è stata nominata ‘prima al mondo’ per la sezione antichità classiche, da QS, uno dei ranking accademici più prestigiosi, soffiando il titolo anche ad Harvard University, University of Oxford, University of Cambridge. È come dire che a Rieti sono sul campo i migliori ‘operatori’ del settore. Due i progetti finora promossi: “Prima dei Sabini”, concluso nel 2015, ha avuto come oggetto di scavo la necropoli di Campo Reatino, realizzata in epoca congruente (IX° secolo a. C.) con l’inizio dell’aspetto culturale sabino, peraltro ancora sconosciutissimo, con l’obiettivo di trovare indizi chiari sulle origini di questa etnia. Dal 2017 è partito invece il secondo progetto di scavo (quinquennale) sull’area protostorica di PADULI, denominato “Prima dei Sabini”. “Ci auguriamo che anche gli amministratori locali credano, come noi, nelle risorse culturali dei loro territori - spiega Virili - Anche grazie a Paduli abbiamo ottenuto questo importante riconoscimento, dal momento che il Dipartimento lo ha inserito tra i suoi scavi considerati d’eccellenza”. Sui risultati ottenuti a Campo Reatino Virili non si sbilancia, o meglio risponde con uno SNI varie volte, segno che la ricerca dovrà essere ancora approfondita. “Perché di fatto – precisa – nel nucleo più antico, un piccolo sepolcreto ascrivibile al IX° secolo, c’è un qualcosa di locale, che potremmo chiamare protosabino (forzando un po’), insieme ad espressioni, quali ad esempio le urne a capanna, tipiche delle fasi più antiche della cultura dei primi latini. Alcuni frammenti d’impasto 5


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Nella foto: immagine antropomorfa, si tratta di un pezzo raro.

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(anforette) del VI° secolo a.C., sono invece chiaramente sabini e trovano confronti puntuali con la necropoli di Poggio Sommavilla. Con protosabino identifico una fase di preparazione, una sorta di melting pot, da una Facies locale (che proviamo a chiamare protosabina) potrebbe essersi formato cioè man mano l’ethnos sabino, attraverso l’apporto di variegate influenze culturali esterne, tra

cui anche quella dei latini”. Che è un po’ come dire che prima del VI° secolo di evidenze chiare, ascrivili ad una Facies sabina, non è stato ancora rinvenuto nulla. Ma cosa ha di particolare PADULI, dove si sono trasferite tutte le attività di scavo? “Prima dei Sabini in realtà lega tutto il territorio, perché il momento principe,


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In basso: l’archeologo Carlo Virili mostra l’ansa di vaso con immagine di paperella.

l’anno zero in cui possiamo cominciare a parlare qui di popolamento stabile, è proprio la protostoria” … ci dice Virili. La Piana reatina (o Velina) per la verità è stata già in passato oggetto di numerose ricognizioni di superficie, in particolare in questa località (Colli sul Velino): una primissima esplorazione sugli argini del Lago Velinus fu effettuata dal professore Carancini dell’Università di Perugia nel 1930 il quale tornò sul posto dal 1983 al 1985, nel 1992 il British School effettuò un nuovo accertamento, altre due campagne sono state condotte, negli inverni 2011/2012 e 2012/2013, proprio dal Dipartimento di Antichità della “Sapienza” Universita’ di Roma. Il sito è databile 1200 a. C., tarda età del bronzo, è il più importante per durata (tracce di insediamento ci sono fino all’età del Ferro), per dimensione, per organizzazione dell’insediamento, per quantità e varietà di reperti ceramici. La fertilità del terreno e la presenza di acqua, ma anche la posizione topografica (Paduli è al centro di un crocevia stra-

tegico tra la conca reatina tramite il Fosso di Vallagora, l’area di Monteleone di Spoleto tramite il Fosso di Leonessa, la Valnerina tramite la Forca dell’Arrone), potrebbero averne favorito lo sviluppo tanto da essere individuato (da alcuni studiosi) come capoluogo d’area, una città più o meno grande come la Rieti odierna. La produzione ceramica delle fasi iniziali sembrerebbe indicare collegamenti con l’ambiente medio – tirrenico (FACIES di Grotta Nuova e di Cetona), nelle fasi più tarde del Bronzo finale ed i primi inizi dell’età del Ferro con ambiti di regioni interne ed adriatiche. I reperti individuati nelle rilevazioni del Carancini, e confermati da quelle dello staff di Jaia, sono vasellame di tipo domestico ed alimentare ma anche strumenti per filatura e tessitura, spade, asce e finiture per cavalli, in generale il rinvenimento di manufatti di bronzo e la loro lavorazione, in zone considerate interne (povere), era una rarità, ma anche l’ambra, gli ornamenti realizzati in vetro

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colorato, l’avorio, sono indicatori di una civiltà evoluta. Paduli sembra essere inserita in un contesto internazionale ed averne la capacità, dunque una struttura sociale complessa, con figure in grado di gestire sia i traffici commerciali, che di poter produrre/creare (artigianato). La possibilità di nuove scoperte sarà senz’altro favorita da un approccio di studio non di tipo tradizionale, un’altra novità nella novità. Per la prima volta si sarebbe adottato un metodo di indagine multidisciplinare. Ma cosa vuol dire nel concreto? “Che non ci fermiamo all’esame del coccio - continua Carlo Virili - questa metodologia rende possibile una ricostruzione del tipo di vita, di economia, di ambiente, anche attraverso lo studio di resti faunistici e botanici microscopici. La Valle Reatina offre una straordinaria opportunità, il limo creando un tappo, ha permesso la conservazione dei materiali organici, io la considero davvero come una Pompei ante-litteram. Il lavoro svolto sul campo è minuzioso, capillare: all’interno di una maglia di quadrati i ragazzi prelevano i materiali, li setacciano, lavano, fotografano, disegnano, ¼ del deposito neanche viene setacciato, ma spedito direttamente al laboratorio”. Qui a Paduli sono operative, con la Sapienza, l’Università di Bologna per l’Ar-

cheozoologia, la Federico II di Napoli per l’Archeobotanica, il CNR di Roma per la sedimentologia (studio dei sedimenti). E di siti protostorici ancora da studiare ve ne sarebbero una enormità (di fatto il territorio è quasi del tutto inesplorato), qui le condizioni per poter ospitare una serie di villaggi prossimi ad ambienti umidi, ma non proprio lacustri (il grande lago si era in parte prosciugato), erano ottimali. Grazie a ricognizioni a tappeto, finalizzate anche alla creazione di carte archeologiche (esposte presso la Foresteria), l’équipe di Virili ne avrebbe individuati almeno 40, a partire dal 2000 avanti Cristo e fino al 750 a.C. Ma che tipo di popolazione viveva in questa valle? Identificare il gruppo etnico con un nome è difficilissimo. “Non lo sappiamo – continua l’archeolo-

In alto: ambra; a sinistra: spilloni; a destra: altra spilla in bronzo. 8


go - in periodi così antichi non si usava il media scrittura, ma altri aspetti per comunicare. Potremmo dire aborigeni uguale questa gente qui, sempre forzando col termine aborigeni, per dargli un nome. Alcuni storici e studiosi ritenevano fossero colonizzatori di origini greche, ma ormai l’idea del diffusionismo su base linguistica si è attenuata, tanto da essersi ridimensionato lo stesso mito degli indeuropei, inteso come migrazioni di massa. Oggi si è più propensi nel credere alla influenza degli scambi commerciali a lunga distanza e meno ai grandi esodi, il veicolo di cambiamento culturale sarebbe meglio rappresentato da oggetti di prestigio che viaggiano in circuiti commerciali, o da insediamenti più modesti”. Ma come viveva questa famiglia di PADULI? “Dato che nella preistoria non esisteva il calcestruzzo è difficile far comprendere all’interlocutore medio l’importanza e la natura di questi ritrovamenti. A un profano 4 buche di palo non dicono nulla

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– spiegano i giovani archeologi - per noi invece è il chiaro segno dell’esistenza di una capanna, un termine usato di solito in maniera dispregiativa, ma che in realtà indica vere e proprie abitazioni. Nel 2017 abbiamo iniziato a scavare nell’area esterna all’abitato (riprenderemo ad agosto 2018). Le passerelle in legno e la loro strutturazione ci hanno permesso di ricostruire una serie di pavimenti a griglia in cui il cordino era rappresentato da assi lignee (rinvenute intatte) e al cui interno erano collocati materiali di scarto (cocci, ossia ed altro). Probabilmente spostandoci verso il fosso potremmo trovare i resti della capanna, la cui presenza è peraltro attestata anche dalla esistenza di un forno”. L’agricoltura (si ipotizza una produzione cerealicola estensiva) ma anche l’allevamento e la pastorizia appaiono essere le attività primarie di Paduli e qui Virili apre una parentesi per rivalutare la figura e il ruolo del pastore, i pastori (spiega) erano veri imprenditori (re) che possedevano centinaia di migliaia di capi, proprio la transumanza sarebbe stata il

In alto: fibula in bronzo, in basso: altra spilla.

Maria Grazia Abbamonte Psicologa Piscoterapeuta Consulente Familiare Specialista in Scienze dell’Educazione consulenza psicologica psicoterapia consulenza familiare perizie legali consulenza educativa a Genitori e Insegnanti

Centro Iter di Passo Corese Via Servilia e Osteria Nuova Viale Europa (RI)

Cell. 339.6647888 mgrazia.abbamonte@libero.it www.mariagraziaabbamonte.it 9


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Nella foto: ascia in bronzo.

principale vettore degli aggiornamenti culturali. Ma i reperti che, senza dubbio, risveglieranno la curiosità di studiosi a livello internazionale sono due anse di vaso davvero particolari, la prima a forma di uccello acquatico (Paperella), la seconda, antropomorfa, si configura come un unicum nel panorama archeologico mondiale. “L’ansa a forma di paperella è importante perché conferma una condivisione religiosa che rimanda ad una sorta di unità ideologica centro-europea ed anche, per certi aspetti, mediterranea, una unità religiosa di una Europa ante litteram (l’uccello, nella protostoria, è usato come tramite tra umano e divino – psicopompo). Siti di questo genere possono conservare gli elementi originari dei miti poi rielaborati dalla grecità, miti che attestano una grande unità religiosa dell’Europa centrale e mediterranea. Insomma, se vogliamo trovare, dietro a espressioni come questa, gli Indeuropei, a Rieti, a Paduli, senz’altro li abbiamo trovati”, affer10


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In basso: ansa di vaso con immagine di paperella.

ma il responsabile degli scavi, non senza celare un grande entusiasmo. Virili e la sua équipe, mostrano anche dell’ambra, ornamenti di vario genere (spille - fibule), e un’ascia utilizzata per il taglio gli alberi, con alette laterali per l’immanicatura tipica di zone del Nord Italia /Europa. Il rinvenimento a Paduli di materiali simili a quelli rinvenuti, verso la fine del 1800, in una zona più vicina a Piediluco, è importante in quanto confermerebbe, in loco, una esplosione della metallurgia intorno al 1200 a.C. L’ansa a forma di figurina antropomorfa chiude il nostro viaggio ‘nella protostorica città di PADULI”. “Non ci troviamo più di fronte ad un uccello, ad un animaletto, ha già le due braccia, ma soprattutto una cresta che potrebbe far pensare a capelli raccolti in una treccia. I segni possono rimarcare o le costole, o le muscolature, oppure un corpetto, quindi, chissà, poteva essere una immagine guerriera, o funzionare

addirittura come un idoletto. Questo reperto inizia ad essere davvero un unicum, un pezzo raro, per il quale non riesco a trovare confronti”.

FABIO FIORI

Archeozoologo Nella Foresteria, tra grafici da aggiornare e resti ossei da catalogare e studiare, ci attende Fabio Fiori. Specializzato in Archeozoologia, si è formato alla Università di Bologna. “L’analisi complessiva ci dimostra che a Paduli l’allevamento degli ovicaprini e dei maiali ha il maggiore numero di resti, seguito da quello dei bovini, sono state rinvenute anche ossa di animali come l’orso e il cervo, che testimoniano una attività di caccia. Nell’età del Bronzo i boschi erano più presenti di oggi, spero nel continuum di trovare resti di volpi, tassi, di piccoli animali. Il ritrovamento delle ossa di un canide è importante, ma

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Sabina dovrò capire se si tratta di un cane o di un lupo, ovviamente il tutto dovrà essere studiato nei minimi dettagli al fine di comprendere al meglio il tipo di interazione tra questi animali e l’uomo. I resti da macellazione ci spiegano invece le pratiche di consumo alimentare e il tipo di economia. È importante lavorare in modo interdisciplinare, e qui si inserisce l’aspetto botanico ancora in fase di studio da parte della Università Federico II di Napoli, perché è necessario comprendere quali alimenti si producevano e consumavano. Si potrebbe ipotizzare l’esistenza di grandi pascoli e di una grande produzione agricola, con una parte di surplus destinata all’alimento degli animali (a quei tempi non si buttava nulla). Trovandoci in un bacino idrico potremmo anche scoprire altre economie di sfruttamento, ad esempio la caccia agli uccelli acquatici e la pesca. Insomma, il nostro lavoro è solo all’inizio, siamo in una fase di indagine preliminare”.

BARBARA PELAGOTTI

Sindaco di Rivodutri “Da diversi anni stiamo portando avanti tutti insieme (ed già è una impresa aver messo insieme sindaci di comuni diversi) un sogno e, grazie all’apporto scientifico dell’Università La Sapienza e del dottor Virili, esiste la concreta possibilità che questo sogno si realizzi. Il comune di Rivodutri ha in programma la creazione di un museo dinamico, non solo esposizione di reperti ma utilizzo di pannelli e nuove tecnologie multimediali, che consentiranno di sviluppare l’aspetto didattico. Il tutto in sinergia con la Riserva dei Due Laghi che ha già contatti con le scuole di Rieti e provincia e organizza da tempo visite guidate. In programma c’è la realizzazione di un filmato in 3D da proiettare in una delle sale espositive, per poi accompagnare i visitatori in una seconda sala dove sarà possibile visionare i reperti e i pannelli espositivi. Anche la ricostruzione dovrà diventare una esperienza. È il primo esperimento che si fa a Rieti e in Sabina nell’ambito di questa nuova legge sugli ecomusei, che

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Speciale PADULI 2018 valorizzerà senz’altro i beni archeologici rendendoli fruibili in chiave moderna. Ogni comune ha proprie caratteristiche e dovrà sviluppare le progettualità specifiche. Ciò che andremo a proporre sarà un’offerta variegata in grado di trattenere il turista per periodi più lunghi di un semplice week-end”.

ALBERTO MICANTI

Sindaco di ColIi sul Velino “Quando Carlo Virili venne a trovarmi per la prima volta mi disse alcune cose che mi lasciarono sorpreso, davvero fantastiche! Venire a sapere che qui hanno vissuto, sofferto, lavorato, persone di 2000-3000 anni prima di Cristo è una notizia che mi lasciò di stucco, io ero rimasto agli insediamenti romani, a Quinto Assio. Proprio nel mio comune invece stanno emergendo segni importanti di una civiltà preromana: so che sono stati ritrovati resti di cavalli, cani, maiali, siamo in un’epoca in cui gli animali iniziavano ad essere addomesticati ed utilizzati. Ma la testimonianza di una civiltà evoluta viene anche dal ritrovamento di

materiali come l’ambra, di oggetti finemente lavorati (tra cui un rasoio e monili per le donne), di asce in bronzo, più o meno pesanti per scopi differenziati. Paduli dunque era inserito in un circuito commerciale. Poi la presenza sul campo di questi ragazzi straordinari che lavorano sotto l’acqua, sotto il sole, contro ogni avversità, ci ha reso ancora più coinvolti. A Colli sul Velino noi abbiamo messo a disposizione, in località Faccenda, vicino al Lago di Ventina, una Foresteria che continuerà ad ospitare gli archeologi e servirà per sistemare, studiare e catalogare i materiali. Ci auguriamo che questo lavoro possa confluire nella organizzazione di eventi che in primo luogo possano coinvolgere i nostri giovani, aiutandoli a riappropriarsi delle proprie origini. È assolutamente importante portare avanti questa ricerca, dalla quale potrebbero emergere scoperte sempre più straordinarie. Noi, sindaci della Valle Reatina, vogliamo continuare a credere in questa meravigliosa favola da vivere”.

Nella pagina a sinistra: retro immagine antropomorfa. A destra: l’archeozoologo Fabio Fiori mostra le ossa di animali protostorici. 13


Sabina Sabina

Angelo Di Mario a Viterbo L di Maria grazia di mario

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a biblioteca diffusa’ è un’importante opportunità offerta dalle recenti normative in quanto dilata la presenza delle biblioteche oltre i confini degli spazi tradizionali, attivando utili sinergie ed alleanze anche tra territori diversi. La disponibilità della Biblioteca Consorziale di Viterbo, nella persona del suo Commissario Straordinario Paolo Pelliccia, nei confronti della Biblioteca Angelo Di Mario, rappresenta dunque un’occasione reciproca, da un lato risponde alla nostra esigenza di rendere fruibile il patrimonio di etruscologia e lingue antiche

che trova la sua sede ideale nel viterbese e nella Città di Viterbo, dall’altro va ad integrare un’offerta, come quella di Viterbo, già considerevole. Nella Sabina sarà invece arricchito e reso fruibile il catalogo di testi a carattere locale/regionale. La Biblioteca nasce grazie al patrimonio librario ed artistico dello studioso Angelo Di Mario. Nato e vissuto nella provincia di Rieti (Vallecupola di Rocca Sinibalda 12 aprile 1925 – Poggio Mirteto 21 agosto 2013), nell’intero arco della esistenza creativa ed artistica che lega fortemente le sue produzioni (poesia, linguistica, scultura), ha trovato


Cultura e Società

La Biblioteca Consortile di Viterbo ospita le collezioni di Etruscologia, Lingue Antiche e Poesia dello studioso ed artista, ma esporrà anche alcune sculture che richiamano il mondo etrusco ed arcaico l’ispirazione più autentica rivolgendo il suo sguardo verso il Mondo e la Terra degli Etruschi. La collezione è costituita da circa 700 unità già inserite in SBN (più 400 da catalogare), nel 2014, infatti, viene riconosciuta dal MIBAC ed accolta dal POLO degli Istituti Culturali di Roma, che ospita 59 importanti biblioteche a specializzazione storica, perché “considerata come custode di prezioso materiale storico – artistico”, così come ha dichiarato la responsabile del servizio Elsa Adducci. D’altra parte anche la Regione Lazio, dopo un accurato sopralluogo della dirigente Paola Pascucci, la inserisce

Nella foto: Angelo Di Mario nella sua abitazione a Poggio Mirteto.

tra le Biblioteche d’interesse locale riconoscendole inoltre la denominazione di Casa Museo. La particolarità dei materiali cammina su un doppio binario, a testi che possono essere considerati classici, o di routine, nell’ambito degli studi universitari, quali ad esempio “Il saggio di lingua etrusca e di altre antiche d’Italia per servire alla storia dei popoli, delle lingue, e della arti – In Roma – Stamperia Pagliarini MDCCLXXXIX); “Gli antichi italici / Giacomo Devoto. - Firenze: Vallecchi, 1931”; “Le iscrizioni medio-adriatiche / Alessandro Morandi. - Firenze: L. S. Olschki, 1974”, o analogamente i periodici dell’Archivio Glottologico Italiano, si affianca un’offerta dissonante grazie alla quale la nuova sezione viterbese può rappresentare un utile percorso per tutti coloro per i quali “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (Proust). I libri scelti dallo studioso senza condizionamenti di tipo didattico permettono al fruitore di consultare testi rari nel catalogo SBN nazionale, sia legati al mondo etrusco che ai mondi afferenti (licio, lidio, greco, eteo, latino...). Qualche esempio pratico: a pubblicazioni di pregio, ma comunque presenti in alcune biblioteche italiane, come il “Tituli Asiae Minoris / collecti et editi auspiciis Academiae litterarum Austriacae. - Vindobonae : apud Academiam scientiarum Austriacam”, o “La presencia de material etrusco en la peninsula iberica / coord.: Jose Remesal, Olimpio Musso. - Barcelona: Universitat de Barcelona : Sezione di studi storici “Alberto Boscolo”, \ Istituto italia” , se ne affiancano altri, presenti nel catalogo Di Mario, quali il “CORPUS Inscriptionum Etruscarum / Maristella Pandolfini Angeletti ; a cura di Massimo Pallottino. Voluminis Tertii, Fasciculum 1”, attualmente disponibile solo (in tutta Italia) nella Biblioteca del Centro regionale di documentazione di Roma; “Il piombo scritto di Magliano: memoria / di Luigi A. Milani. - Roma: Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1893”, lo si trova presso la Biblioteca del Dipartimento di Storia Culture Civiltà - DISCI - Archeologia (sedi di Bologna e Ravenna) e nella Biblioteca interdipartimentale Tito Livio dell’Università degli 15


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Angelo Di Mario, Il Viaggio, 1978, scultura policroma. 16


Cultura e Società

In basso: Angelo Di Mario, Spazio Tempo, scultura in ceramica bianca.

studi di Padova; l’“Abrégé de grammaire sumérienne / Raymond Jestin. - Paris: Libraire Orientaliste Paul Geuthner, c1994”, è reperibile nella Biblioteca del Dipartimento di scienze dell’antichità dell’Università degli studi di Roma La Sapienza; “Indagine su un cippo d’area capuana / Giovanni Cipollone. - Accademia tiberina, stampa 1997” attualmente è a disposizione solo presso la Biblioteca di archeologia e storia dell’arte (BiASA) di Roma, nella Biblioteca nazionale centrale di Roma e nella Biblioteca universitaria Alessandrina di Roma; gli “Atti del IV convegno di studi etruschi: 1960 / Istituto di studi etruschi, italici. - Firenze: Olschki, 1962” sono disponibili solo nella Biblioteca comunale Enrico Minio di Civita Castellana. Di esempi simili ne potrebbero seguire molti, va sottolineata anche la presenza di numerosi testi recenti e non in linea con la visione ufficiale, come ad esempio “Il Fanum Voltumnae a Bolsena”, del Soprintendente Angelo Timperi, peraltro disponibile solo, oltre che nella collezione Di Mario, nella Biblioteca di

archeologia e storia dell’arte (BiASA) di Roma, nella Biblioteca del Dipartimento di scienze dell’antichità dell’Università degli studi di Roma La Sapienza e infine nella Biblioteca comunale di Soriano nel Cimino – VT. Una collezione che potrebbe essere funzionale anche alla vicinanza del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia, indirizzo di Etruscologia. D’altra parte Di Mario aveva espressamente manifestato, negli ultimi anni della vita, il desiderio di voler destinare i suoi libri alla fruizione di studiosi, docenti e soprattutto studenti. Dalla collezione libraria si può passare ad un esame dei suoi studi, dissonanti rispetto a molta intellighenzia accademica, ma interamente accolti dall’Accademia di Lincei e grazie ai quali la Città di Cortona, nel 2011, gli conferisce il Primo premio Speciale Saggistica per il Libro “Lingua Etrusca”. Il ricco materiale d’archivio (ugualmente messo a disposizione e costituito da molti testi olografi ed inediti), gli

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Nella foto: Riproduzione del fegato etrusco di Piacenza. Nella pagina successiva: Il faro, scultura in creta bianca.

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oltre cento articoli pubblicati su varie riviste dal 1966 e i Cinque libri editi (“Lingua etrusca, Pubbliscoop Edizioni, Sessa Aurunca, 1993”; “Lingua etrusca (percorsi), idem, 1996”; “La lingua degli Etruschi (Anatolica), ALBERTI & C. Editori, Arezzo, Gennaio 2000”; “Lingua etrusca. La ricerca dei Tirreni attraverso la lingua, Edizione in proprio Gennaio 2001 e depositata, scaricabile poi su Internet, pubblicata infine nelle Edizioni Cannarsa, Vasto, luglio 2002”; “Iscrizioni tirsene e velsinie (etrusche) a confronto depositato presso la S.I.A.E., edito dalla rivista SYMPOSIACUS” e che traduce anche diverse iscrizioni anatoliche, compreso l’inizio della Trilingue di Xanthos), saranno utili strumenti per avvicinare il suo particolare Metodo di Studio. Pubblicato su Archeomedia il 16 maggio del 2007 e nel 2008 da beniculturalionline.it, con il titolo di “Microgrammatica europea”, si basa sulla cine-fonesi linguistica, sul confronto tra lingue affini ed antiche, sulla individuazione e comparazione di radici e consonanti monosillabiche. Grazie ad esso lo studioso individua chiaramente la provenienza del popolo etrusco ed attribuisce alla lingua anatolica una posizione determinante: come spiega nel libro “Iscrizioni Tirsene e Velsinie (etrusche) a confronto”: “L’europeo era la lingua unitaria, l’anatolico ne rappresenta una

prima differenziazione, i residui; se vogliamo comprendere gli sviluppi, notevoli, riscontrabili nel greco, nel sanscrito e nel latino, dobbiamo risalire al modello di confronto elaborato per potervi far passare i termini ormai troppo deformati dalle lingue mature. Questa affermazione può sembrare arbitraria, ma in tutti i miei articoli e libri ho ampiamente dimostrato che l’indeuropeo va filtrato, in particolare attraverso sequenze desinenziali, l’analisi proposta radice monosillabica, desinenze monosillabiche…”. Interessanti e dissonanti anche le traduzioni della lingua cretese, Lineare A, mai tradotta da altri, pubblicate su riviste, attraverso Internet, alcune comprese nel libro edito da Cannarsa ma tutte messe agli Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, lavoro quest’ultimo segnalato anche dalla pubblicazione Archivio Glottologico Italiano, Volume LXXXVII, Fascicolo II. L’approccio archeo-linguistico sarà dunque determinante e porterà a sviluppi straordinari, un fantastico esempio tra di essi è la individuazione di Bolsena/ Velzna quale città sacra degli etruschi, una rifondazione di Ilio (confusa con Troia) in Italia, tema affrontato in un recente convegno e nell’articolo dal titolo La ricerca di Bolsena attraverso la lingua, pubblicato all’interno del libro la “Dea Bolsena una storia da riscrivere”, peraltro ugualmente presente solo nella


Cultura e Società Biblioteca comunale di Arcidosso e nella Biblioteca comunale di Acquapendente, oltre che nel catalogo Di Mario. La città sacra sede del Fanum sarebbe dunque proprio Bolsena e non Urbibendum, VEL-zna e non Orvieto, e questo grazie alla ricerca archeo-linguistica; per Angelo Di Mario è VELzna ad accogliere infatti l’idea della città del sole (VEL) e non Urviventus, vittima delle solite traduzioni a orecchio, omofone, capaci di restituire solo il significato voluto. Solo Velzna conteneva infatti i dati culturali religiosi e politici per poter meritare la distruzione totale; la ILION italica, il cui nome originario è rimasto per Di Mario nella collina denominata Vietena, che presumibilmente conserva una degradazione di VEL-s-na/VEL-t-na,VEL-z-na, attraverso la varianza FET-t-na FIE(T)te-na VIE (L/T)-te-na. Da tempo Angelo Di Mario ha individuato la gemella di Velzna, POLichna, sulla A Classical Map of Asia Minor, materiale depositato presso la SIAE, pubblicato sul periodico La Macchina del Tempo, accolto dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, dall’Accademia Nazionale dei Lincei, dall’Ambasciata di Turchia, dall’Ambasciata della Grecia, oltre che inviato all’Archeologo russo Engin Beksac e al sindaco di Bolsena, ritenendolo interessato a questa città sinonimo di Vilussa VELsna VELsinia. Studi e pubblicazioni saranno dunque consultabili, ma anche le corrispondenze con altri studiosi, le lettere delineano un carattere indipendente e privo di remore, agli scambi rispettosi con Giacomo Devoto (il quale lo invita ad entrare in un gruppo di lavoro) si affiancano quelli decisamente polemici con personaggi come Giulio Facchetti, alla critica intorno al suo libro su Creta minoica Facchetti risponde con evidente nervosismo ma Di Mario non si fa certo intimidire e ribatte con “i fatti” ri-spiegando le sue traduzioni pubblicate”, peraltro spesso riprese dalla stessa intellighenzia senza venire menzionato. La collezione sarà arricchita anche da una presenza artistica, verranno esposte alcune sculture in ceramica (già presenti sul catalogo della Mondadori) affini per simboli e tematiche al mondo etrusco ed ar19


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Cultura e Società Nella pagina precedente: Angelo Di Mario, Ostensorio, scultura in creta bianca 1987. Sotto: lettera indrizzata a Angelo Di Mario dal noto linguista Giacomo Devoto.

caico: perno centrale l’opera Il Viaggio, rappresentato da una nave in ceramica rossa e bianca e decorata con segni/ simboli, è di fatto la casa dell’artista e studioso, punto d’arrivo, partenza e di permanenza eterni, a guidarlo la lingua (i segni) verso mete sempre nuove, ma con spirito libero. Tra le opere anche un ostensorio in ceramica bianca che si potrebbe definire pre-cristiano, una variante dell’antico Fiore della vita, comune in area Italica sin dall’VIII° secolo a.C., la riproduzione del Fegato di Piacenza, piccoli vasi e tavolette con parole etrusche, ed alcune sculture che rappresentano invece la sua costante ricerca di in-

finito e che ben si legano alla produzione poetica, in particolare al poemetto Spazio/Tempo. Di Mario ha pubblicato anche 13 libri di poesia che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, “Il Libro” in particolare è stato considerato dal critico Giorgio Barberi Squarotti come il più significativo del Novecento. Alla collezione di etruscologia sarà affiancata quella di poesia, anche in questo caso ci troviamo in presenza di pezzi unici, per un totale di circa 700 unità catalogate. A testi classici e di studio come “Scritti scelti / di Giovanni Pascoli. - Milano: A. Mondadori, 1963”, “Poesia italiana del Novecento / a cura di Edoardo Sanguineti – Torino, 1969”; “Il sole a picco /Vincenzo Cardarelli; con 10 disegni di Giorgio Morandi. – Milano: A. Mondadori, 1952”; “Pablo Neruda / a cura di Giuseppe Bellini. – Milano : Nuova Accademia, c1960” ; “Il poeta e la poesia : atti del Convegno di Roma, Università La Sapienza, 8-10 febbraio 1982”, si affiancano autori sconosciuti alle masse ma inseriti in collane che rappresentano vere ‘chicche’ per gli appassionati, quali: Controcampo, Nuovo Frontespizio, Vernice, Il Torchio, Ausonia, Cynthia, Quinta generazione, il Sodalizio, Alla Bottega, ClanDestino, Il Torchio artistico e letterario, Presenze, Symposiacus, Fermenti, Il Caffè, Contro Corrente, Silarus, Poeti e Poesia. Concludendo, se la casa dell’artista è bene rappresentata dalla scultura La NAVE, la Biblioteca di Viterbo potrà rappresentare un PORTO ideale, punto d’approdo e di partenza per tutti coloro che non abbiano condizionamenti, per i quali è fondamentale “…conoscere la verità, avere chiaro il multiplo e il complesso; sapere che sei diverso e singolo, che sei forma e te la possono uccidere, alterarla, con moti innaturali, scuotere gli elementi in lungo e in largo, mutare il tuo arbitrio, farti schiavo. E siccome puoi scegliere resisti alle forze, ad opporti pronto, sempre, come la vela che va dove vuole; non la ventola dei campanili…” (brano tratto da Il Libro - poesie di Angelo Di Mario). Maria Grazia Di Mario Direttore Biblioteca Casa Museo Angelo Di Mario

mgraziadimario@gmail.com

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Sabina

RIETI CON VITERBO N di Maria Grazia di Mario

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on è stato ancora messo a punto un piano definitivo ma i primi passi verso una progettualità che leghi la Provincia di Rieti con quella di Viterbo, con l’obiettivo di risollevare l’economia attraverso uno sviluppo turistico, si sono già avviati. Il primo a crederci è Leonardo Tosti, imprenditore da generazioni (il suo negozio di Via Garibaldi, a Rieti, è il più antico della città, nel 1906 Tosti Leonardo Senior, nato nel 1880, dopo aver appreso l’arte

del sarto presso la “Sartoria Garaceni” di Roma aprì qui il suo primo laboratorio, nel 1950 Giuseppe Senior deciderà di accostare alla sartoria il negozio di abbigliamento uomo e donna) e (tra le altre cariche) anche quella di neopresidente di Confcommercio Lazio Nord. 16 mila aziende a Rieti e 36 mila a Viterbo vivono oggi le stesse difficoltà. La nascita dei grandi centri commerciali ha fortemente penalizzato le attività in entrambi i centri storici, una tassazione al 70%, tra tasse governative e comunali, la disoc-


“Una speranza per contrastare la crisi economica può venire solo da uno sviluppo turistico congiunto” spiega il presidente di confcommercio lazio nord

Leonardo Tosti cupazione e stipendi al limite della sopravvivenza, sono problematiche di carattere nazionale ma che certamente indeboliscono in misura maggiore il tessuto sociale ed economico dei piccoli e medi capoluoghi. Qui la crisi economica è aggravata da una carenza cronica di infrastrutture, sia su gomma che su rotaia. Per Tosti una speranza reale di rilancio può venire però dal turismo e dalla organizzazione di eventi che possano rivitalizzare il cuore pulsante delle due città.

Nelle foto: Leonardo Tosti e una immagine della manifestazione Mille Miglia, di Massimo Renzi.

Sviluppo e Territorio “Si è deciso di puntare su uno sviluppo turistico congiunto anche perché, sia a Rieti che a Viterbo, abbiamo delle bellezze uniche e in qualche modo simili, pensiamo ai laghi e ai borghi. - spiega il presidente – però entrambe non hanno la forza di attrarre gruppi turistici nemmeno per un week-end, la visita in media dura una giornata, poi si torna a dormire a Roma, se riuscissimo ad organizzare pacchetti che includono tutta l’area del Lazio Nord sicuramente potremmo trattenere il cliente più a lungo, ne ho parlato anche con il neopresidente Zingaretti ed è d’accordo. Al di là degli incontri con gli amministratori locali ed aziende, stiamo interagendo con tutte le guide viterbesi ed agenzie che metteremo in sinergia con quelle di Rieti, poi naturalmente serviranno soldi, che ci auguriamo possano venire soprattutto dalla Regione”. Per Leonardo Tosti il Lazio Nord non ha concorrenti, neppure la stessa capitale, può competere. “Roma non può offrire le nostre bellezze naturalistiche, cornice ideale per attività sportive ed eventi di vario tipo. Noi siamo più completi nell’offerta, potremmo diventare davvero i padroni, vivere solo di una economia turistica. Pensiamo alla ristorazione! Si mangia bene a Viterbo e si mangia bene a Rieti, lei pensi che qui abbiamo ben 13 primi piatti tipici, senza dimenticare l’olio della Sabina e il vino del viterbese”. Ma il turismo, soprattutto, potrà salvare posti di lavoro: “La digitalizzazione inevitabilmente, nel tempo, provocherà una perdita di occupazione sia nel privato che nel pubblico, quindi l’unica possibilità per difendere ed incrementare il lavoro sarà quella di investire sul turismo e sui servizi annessi, credo anche in un nuovo sviluppo dell’agricoltura. Ripeto, noi partiamo in vantaggio, abbiamo queste bellissime zone ricche di storia, dagli etruschi nel viterbese, ai sabini nella Sabina, e c’è anche la via Francigena su cui lavorare, che passa sia per Viterbo che per Rieti, e che non è mai decollata veramente”. Se Rieti e Viterbo risentono delle medesime difficoltà la provincia di Viterbo è sicuramente meglio organizzata nell’offerta turistica (basta visitare, ad esempio, Bolsena dove l’afflusso è consi23


Sabina derevole e costante nell’anno), idee innovative potranno dunque venire anche da esperienze ‘pilota vincenti’ nel viterbese. “Abbiamo avuto un primo incontro con il sindaco di Civita di Bagnoregio, questo piccolo borgo nel 2017 ha avuto 850mila turisti, per il 2018 si pensa arriveranno ad 1 milione e mezzo, turisti che pagano 5 euro a persona solo per l’accesso nel paese. Ciò che faremo sarà entrare in sinergia e riadattare il modello organizzativo ai borghi del reatino. Certamente, loro hanno avuto un po’ di fortuna, il boom di turisti c’è stato dopo il successo del fumetto di Hayao Miyazaki, il quale prese ad ispirazione, per il suo lavoro, proprio il borgo di Civita di Bagnoregio”. Presidente, i commercianti del centro storico di Rieti lamentano alcune problematiche: una ZTL da rivedere, parcheggi molto cari (1,20 euro l’ora), ritardo nei lavori di ristrutturazione post-terremoto di molti edifici (che ospitavano anche negozi), affitti eccessivi per chi volesse riaprire una attività, presenza di troppi centri commerciali in zone, ad esempio come

quella di Campoloniano, ormai diventata una città nella città. «Credo che in primo luogo sia fondamentale il recupero degli immobili danneggiati, poi andrebbero riportate all’interno alcune funzioni sociali, perché è stato tutto delocalizzato, dall’università, alla scuola, ai servizi. L’estensione della ZTL ha influito molto, creando difficoltà di accesso anche numerosi professionisti si sono trasferiti all’esterno, prima di chiudere al traffico avrebbero dovuto organizzarsi con scale mobili o parcheggi. Per i parcheggi, in particolare, esiste una recente normativa in base alla quale non possono esistere solo le strisce blu, così come avviene a Rieti, inoltre l’amministrazione comunale ha concesso 5mila permessi per handicap e 2500 per i residenti, chi volesse venire in centro per acquisti come fa a trovare parcheggio?». Le attività, sono al passo con i tempi o dovrebbero rinnovarsi? «A livello commerciale siamo competitivi, quando, con i fonti europei è stata rifatta tutta la pavimentazione del centro storico, sono stati concessi contributi

C Nelle foto: Fiera del Peperoncino. 24


Sviluppo e Territorio

Nelle foto: Floreate e Choco Festival

alle attività commerciali per ristrutturare, quindi abbiamo negozi quasi tutti nuovi e molto belli, anche l’offerta è variegata, presenti molti pub e ristoranti, però manca la gente! Il nostro sforzo sarà anche di organizzare manifestazioni di tipo culturale, culinario, commerciale, di solito in sinergia con la Camera di Commercio». Su quali eventi state puntando? «Il Festival del Peperoncino ha ottenuto un grande riscontro così come il Festival sulla Danza, tra la fine di aprile e i primi di maggio organizzeremo Floreate, ci sono inoltre la manifestazione del 5 maggio della Moto Guzzi International, a luglio il raduno delle Vespa da tutta Italia, e infine Formaggio, a maggio». Amazon di Passo Corese: è una risorsa per il territorio, così come ritenevano i dirigenti del Nucleo Industriale? «AMAZON crea problemi a livello mon-

diale, è una società online che vende sul territorio ma ha sede legale in Lussemburgo, quindi paga le tasse al 15 %, parliamo di concorrenza sleale perché noi arriviamo a contribuire con il 68-70 %. Amazon su un oggetto che vende al 10 % in meno introita 4 volte in più di quello che guadagna un commerciante italiano, e invece siamo noi italiani ad essere presi per ladri… La battaglia contro questi giganti dovrà essere fatta a livello governativo, altrimenti alla lunga chiuderanno tutti». È urgente rivedere la tassazione? «Personalmente mi accontenterei del 35%, sarebbe utile anche una diminuzione dei costi per il personale, mi spiego meglio, a un operaio che in media guadagna 1200 euro al mese si potrebbe aumentare lo stipendio a 1500, riducendo i contributi da 800 a 500 euro, noi avremmo speso lo stesso importo, in questo modo però qualcosa in più potrebbe tornare sul mercato».

Agriturismo

Contigliano, (RI) - Via M. Del Piano, 6 Tel. e Fax: 0746 707143 339 1346068 - 348 8760227 e-mail: lefontanelle@tiscali.it web: www.agriturismirieti.it

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La Nutrizione Ortomolecolare D

a diversi anni e attraverso innumerevoli studi si è evidenziato che l’apporto di micronutrienti essenziali, con le nuove abitudini alimentari e di vita, è insufficiente a garantire un ottimale equilibrio biochimico. Le aumentate richieste di prestazione psicofisica e le diminuite quantità di alimenti freschi, non industrializzati e integrali; ha portato a una “sindrome da malnutrizione”.

molecolare” si occupa dello studio di principi nutritivi da inserire nell’alimentazione quotidiana attraverso integratori specifici, onde preservare l’ottimale equilibrio biochimico necessario per le funzioni cellulari.

Questa sindrome causa scompensi anche a livello oculare, soprattutto a carico del meccanismo di accomodazione, infatti, sempre più persone lamentano affaticamento visivo e astenopia accomodativa. Le cause sono molteplici: - l’industrializzazione e la conseguente conservazione e confezionamento degli alimenti, porta a un impoverimento dei micronutrienti contenuti e alla perdita delle loro caratteristiche di biodisponibilità e di “concentrazione attiva”; - lo stile di vita sempre più frenetico e l’utilizzo continuativo di supporti tecnologici come computer, smartphone e tablet, aumenta il fabbisogno dei vari nutrienti per mantenere le adeguate prestazioni; - infine, l’alimentazione sempre meno varia ed equilibrata, causa una diminuzione dei livelli tissutali ed ematici degli elementi essenziali per il buon funzionamento delle reazioni biochimiche, che risultano al di sotto delle quantità raccomandate. L’evidenza scientifica ci dice che per ovviare a questa situazione, vanno introdotte nuove modalità di rifornimento energetico-nutrizionale per l’uomo. Per questo motivo la “Nutrizione Orto-

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Ogni professione che si occupa del benessere delle persone non può prescindere da questa nuova disciplina, che risulta fondamentale in un programma di ripristino delle condizioni fisiologiche dell’organismo e delle sue funzioni. Come Ottici-Optometristi, non possiamo eludere l’importanza di una indagine anamnestica sulle abitudini alimentari e di vita quotidiana dei soggetti esaminati, per interpretare al meglio le disfunzioni rilevate attraverso l’indagine optometrica. Le funzioni accomodative e fusionali, alla base del processo VISIVO funzionale, dipendono innanzitutto dalle condizioni di funzionamento cellulare della muscola-


L’OTTICO CONSIGLIA

tura liscia del corpo ciliare e dalle efficaci relazioni neuronali retiniche con tutte le interconnessioni dei centri motori corticali e sottocorticali. Se vengono a mancare le risorse biochimiche ottimali per un corretto ed efficace funzionamento cellulare, tutto il macrosistema funzionale ne risentirà, evidenziando rigidità o limitazioni nell’elasticità ed equilibrio.

calico. Svolge, inoltre, un ruolo nella termoregolazione e partecipa ai processi di difesa immunitaria, stimolando la fagocitosi e la formazione di anticorpi.

Magnesio Il magnesio (Mg), secondo catione intracellulare per abbondanza dopo il potassio, è l’elemento catalitico e strutturale di maggiore significato nella fisiologia dell’organismo umano. In un adulto sono presenti 25 g di questo importante minerale.

Lo ione magnesio ha un effetto sedativo sul sistema nervoso, pertanto il suo deficit provoca una ipereccitabilità neuromuscolare diffusa, che si ripercuote sia sul sistema nervoso centrale che su quello periferico. Gli effetti sulla muscolatura sono simili a quelli sul sistema nervoso: diminuisce l’eccitabilità delle fibre muscolari, sia striate (effetto rilassante sui muscoli), che lisce (effetto muscolotrofico). La razione giornaliera raccomandata (RDA) di magnesio per gli adulti in Europa è di 375mg. Particolarmente efficace l’integratore OPTODRASE, della OPTOX.

Necessario per l’integrità funzionale e anatomica di numerosi organelli cellulari, partecipa a tutte le principali vie metaboliche, come quelle che coinvolgono carboidrati, proteine e lipidi e alle reazioni di ossidoriduzione. È implicato nella regolazione dei livelli degli ioni, mantenendo costante il livello di potassio nella cellula ed esercitando sul metabolismo del calcio e del fosforo effetti simili a quelli della vitamina D. Infine il Mg attiva il 76% degli enzimi dell’intero organismo. Il magnesio possiede vari effetti: antistress, antispastico, antiallergico, antianafilattico, antinfiammatorio, antiradi-

L’assorbimento di Mg nell’uomo avviene principalmente nell’intestino tenue e nel crasso, attraverso meccanismi di trasporto attivo (saturabile, ma più efficiente) e passivo, ed è collegato a quello dell’acqua. In generale il magnesio è uno ione scarsamente assorbito: 30% dell’assunzione. Oltre la metà del Mg si trova nelle ossa, un quarto nei muscoli scheletrici e il resto in maniera predominante nel sistema nervoso e in organi ad alta attività metabolica.

Rubrica a cura di ANDREA ROSSI

OTTICA&OTTICA Via G. De Vito, 59 POGGIO MIRTETO (RI) Tel: 0765 444047

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Indossa un Sorriso Sabina

Se il L’ nostro sorriso è più giovane di noi (Roger Judrin), oggi noi possiamo ringiovanire grazie alle terapie estetiche della Clinica Bianchini

assenza di malattia biologica non può non andare di pari passo con il benessere psico-fisico e con un gradevole aspetto estetico. Il concetto di SALUTE oggi è profondamente cambiato, si è cioè dilatato in un’ottica più completa, una impostazione sostenuta anche da recenti normative europee e del Consiglio Superiore della Sanità che di fatto hanno autorizzato l’odontoiatra a praticare terapie con finalità estetiche. E così anche in Italia, come già avviene da tempo in Europa, la medicina estetica è entrata a far parte del bagaglio terapeutico dell’odontoiatra. “L’aumentare medio dell’età ha portato una maggiore richiesta di interventi di ringiovanimento al viso e in generale alle zone periorali – spiega Laura Bianchini, odontoiatra. Laura con il fratello Paolo (odontoiatra lui stesso) e il papà Riccardo (medico chirurgo dentista), gestiscono a Passo Corese una struttura all’avanguardia, qui oltre alla cura dell’apparato buccale è ora possibile migliorare l’estetica del volto.

“Siamo sempre più consapevoli di quanto siano importanti l’estetica e la funzionalità dell’apparato buccale, di come un bel sorriso aiuti nei rapporti interpersonali; per garantire tutto questo ci affidiamo alle più moderne tecnologie in ambito odontoiatrico e all’utilizzo delle apparecchiature più recenti nel campo della medicina este-

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tica non invasiva. Sia per l’implantologia, che per l’estetica, l’obiettivo è quello di semplificare il trattamento terapeutico, scegliendo manovre non invasive ed utilizzando tecnologie all’avanguardia”, spiega la dottoressa Laura che, dalla implantologia alla medicina estetica, illustra le attività della Clinica. “Grazie ad una nuova ’implantologia’, la protesi dentale fissa si può realizzare senza limare i denti naturali vicini all’elemento mancante, e questo permette di riacquistare estetica e funzione masticatoria senza sacrificare quelli sani circostanti. Prima, il paziente che ne rimaneva privo, era condannato a tollerare una protesi mobile con un palato completo che di fatto era una menomazione. Oggi è possibile sottoporre a terapia impiantare anche quei pazienti considerati difficili, che hanno perso tutto, inserendo impianti in titanio anche in zone dove c’è pochissimo osso. E’ possibile praticare il grande rialzo del seno mascellare, senza traumi dovuti al pre-


i consigli dell’odontoiatra Sabina

lievo osseo (dello stesso paziente), quindi senza dolore e gonfiore post-seduta, anche in condizione di importante atrofia ossea”, precisa la giovane odontoiatra. Nuove tecnologie sono utilizzate anche per l’ortopanoramica (digitale) e per le protesi: disponibili presso la Clinica protesi innovative con ganci in FLEXITE, fisse in zirconio (metallo bianco) ed una implantologia in generale con impianti di ultima generazione, ma si pratica anche l’Endodonzia con tecniche innovative e la Pedodonzia (Odontoiatria per i più piccoli). Un capitolo a parte (spiegano i Dottori Bianchini) riguarda l’igiene dentale e l’ortodonzia. La prima, curata dalla igienista Roberta Ruggeri, si avvale di tecniche all’avanguardia come la pulizia dentale con acqua calda (indolore), lo sbiancamento con lampada a led, l’Airflow Prophylaxis Master

(Igiene con Acqua e micropolveri) primo macchinario ad essere immesso sul mercato in Italia. Per l’Ortodonzia lo studio si avvale del­­­ la dottoressa Stefania Giovannelli laureata in Odontoiatria e Protesi Dentaria e specializzata in Ortognatodonzia e Gnatologia (Phd in Discipline Odontosto­ matologiche), con Master di I livello in Patologie dell’Articolazione Temporo-Man­ di­bolari, Master di II Livello in Integrated Straight Wire, Pianificazione e controllo con Damon System, per il trattamento ortodontico su bambini, adolescenti e su pazienti adulti (laurea e master sono stati conseguiti presso l’Università La Sapienza di Roma). Per le malocclusioni infantili di classe I, II e III, vengono utilizzati dispositivi funzionali classici quali Bionator, Fraenkel o innovativi, quali EF Guide, in silicone, per correzione della po-

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Sabina

stura linguale. Per il trattamento ortodontico nell’adolescente e nell’adulto viene usata l’apparecchiatura Damon System, ovvero un sistema all’avanguardia Low friction, con elevate caratteristiche di Biocompatibilità, che aumenta il confort della terapia ortodontica. Inoltre è previsto nell’adulto, nei casi di malocclusione di lieve entità, l’utilizzo di mascherine progressive in silicone. Le Patologie dell’Articolazione Temporo - Mandibolare vengono trattate mediante l’utilizzo di Bite specifici avvalendosi, inoltre, della collaborazione di Osteopati. Una volta sistemato l’apparato buccale può venire in aiuto l’Estetica Dentale. La Medicina Estetica è affidata a due professionisti del settore, al Professor Riccardo Giordano; docente/tutor presso il master di Medicina Estetica dell’Università di Roma Tor Vergata, e al Dottor Massimo Panimolle; chirurgo plastico presso l’istituto Regina Elena di Roma e diverse cliniche romane, facente parte dell’equipe del Professor Roy De Vita. Nello studio Bianchini si praticano con grande sicurezza: la radiofrequenza elettromedicale, il mini-lifting, l’inserimento di Filler (Acido ialuronico) e Tossina Botulinica, vari tipi di Biostimolazione (anche con fili), la bonificazione volumetrica, il ringiovanimento cutaneo, il trattamento macchie e capillari, l’epilazione laser, consulti di 30

chirurgia plastica per qualsiasi tipo di problematica del proprio corpo e viso, e molto altro ancora… “La funzionalità dell’apparato buccale non dipende solo dalla salute, bisogna curare anche l’estetica del viso: per questo nel nostro centro si pratica la medicina estetica mini invasiva e la terapia laser, le quali permettono il mini-lifting e il ringiovanimento cutaneo, la bonificazione volumetrica, ed il trattamento delle lesioni pigmentate e vascolari” conclude la dottoressa, la quale ricorda che, per venire incontro alle problematiche causate dalla attuale situazione economica, “la Clinica offre “finanziamenti a tasso zero e solo post consegna del preventivo. Un’opportunità possibile grazie al fatto che “è lo studio a farsi carico degli interessi sul finanziamento”. Rubrica a cura di Laura Bianchini

Passo Corese di Fara in Sabina (RI) Via XXIV Maggio 56 - Tel. 0765 487250 Cantalupo in Sabina (RI) Piazza Garibaldi 43 - Tel. 0765 514416 Dottor Bianchini Riccardo 338 6774170 Dottor Bianchini Paolo 349 1508639 Dottoressa Bianchini Laura 388 1113355


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Dal 21 al 28 aprile 2018 il campione di trail runnig Manuel Cavalieri percorrerà a piedi 430 chilometri che uniscono Roma a L’Aquila nell’ambito del CAMMINO NATURALE DEI PARCHI che unisce 42 comuni, 2 Regioni (Lazio e Abruzzo), 3 Province (Roma, Rieti, L’Aquila), 6 Aree Protette (Appia Antica, Castelli Romani, Monti Simbruini, Monti Lucretili, Monte Navegna e Monte Cervia, Montagne della Duchessa) e 1 Parco Nazionale (Gran Sasso e Monti della Laga). Le tappe principali saranno: 1. Castel Gandolfo 2. Rocca Priora 3. Palestrina 4. Gadagnolo 5. Subiaco 6. Livata 7. Camerata Nuova 8. Cineto Romano 9. Orvinio 10. Castel di Tora (prima di arrivare a Marcetelli è prevista una sosta a Vallecupola, borgo incluso nel Cammino, il 24 aprile alle ore 13:00, presso la Biblioteca Angelo Di Mario con i ragazzi dell’Istituto Gregorio Da Catino di Poggio Mirteto) 11. Marcetelli 12. Pescorocchiano 13. 32 Corvaro

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Castiglione Altopiano del Rascino Antrodoco Posta Cittareale Accumuli Amatrice Campotosto Lago di Campotosto Rif. Fioretti S. Pietro della Lenca L’Aquila

Per maggiori informazioni sulla pianificazione: h t t p s : / / w w w. f a c e b o o k . c o m / m a n u e l c a v a l i e r i t r a i l / posts/374858866257430?hc_location=ufi Per maggiori Informazioni sull’iniziativa: https://www.facebook.com/events/1760823620626332/ La puntata di GEO su Rai3 sul Cammino Naturale dei Parchi e la Settimana Naturale dei Parchi: https://www.facebook.com/ParchiLazio.it/ videos/10155566958238299/ Un po’ di Informazioni su Manuel: http://www.myroad2UTMB.com


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