SABINA numero 2 2018

Page 1

periodico di informazione del centro italia anno 95 N. 2 APR-GIU 2018

â‚Ź 2,00

Giovani conosciamoli meglio

1


2


Dal 1923 Fondatore: Giuseppe Lolli Rifondato da Maria Grazia Di Mario Anno 95 numero 2 aprile-maggio-giugno 2018

Direttore responsabile Maria Grazia Di Mario mgraziadimario@gmail.com tel. 347 3628200 Vicedirettore Ettore Nuara Caporedattore Daniela Delli Noci Editore Associazione Angelo Di Mario Via S. Antonio, 1 Vallecupola di Rocca Sinibalda (Rieti) Redazione Via G. Mameli 48b - 02047 Poggio Mirteto (Rieti) hanno collaborato: Ettore Nuara, Daniela Delli Noci, Maria Grazia Abbamonte, Andrea Rossi, Laura Bianchini, Roberto Ferraro foto: Maria Grazia Di Mario, Emanuele Tetto, Proloco di Poggio Moiano Progetto: Francesco Cristino Stampa: RiStampa srl Via Salaria per l’Aquila km 91,350 - 02015 Santa Rufina di Cittaducale (Rieti) - tel. 0746 606732 Registrazione al tribunale di Rieti n. 3 del 09/11/2016 La collaborazione è gratuita La rivista si può sfogliare anche su www.sabinamagazine.it Tutto il materiale, foto, articoli, pubblicità sono soggetti a copyright In copertina: Alcune immagini dei giovani protagonisti della Sabina

Sommario

ACQUA! 4 Adi TUTTA Maria Grazia Di Mario 10 ERASMO FIORENTINO di Daniela Delli Noci

CHE PASSIONE 13 PIZZA di Maria Grazia Di Mario La MIA BANDA

16 di Daniela Delli Noci Petali come quadri

18 di Daniela Delli Noci 22 Art forum Würth di Ettore Nuara

l’intervento educativo Lo psicologo risponde 24 Moderare di Maria Grazia Abbamonte estate e occhio rosso L’OTTICO CONSIGLIA

26 di Andrea Rossi

L’innovativo metodo di igiene orale I consigli dell’odontoiatra

28 di Laura Bianchini

pesi e salute a scuola di fitness

30 di Roberto Ferraro

www.tipografiaristampa.it

info 347 36 28 200 - bibliotecasamuseoangelodimario.com

3


Sabina

A TUTTA

ACQUA! di Maria Grazia Di Mario

4

O

re 9,15 del 10 maggio 2018, due classi del terzo e quarto anno dell’Istituto Ghandi di Narni (a indirizzo biotecnologico) sono in visita presso la Cascata delle Marmore, primo step della giornata l’incontro con Marcella Mignosa (External Relations della ErG, tra i primi produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili in Europa) la quale terrà all’interno dell’info-point una lezione

di sostenibilità ambientale. Dal 2015 la ERG (società da 80 anni presente nel settore energetico e quotata in Borsa) ha acquisito da E.ON il nucleo idroelettrico di Terni (NIT) che si sviluppa su 3 regioni – Umbria, Lazio e Marche – e tocca le province di Terni, Perugia, Rieti e Macerata. In tutto 19 centrali, 7 dighe, 3 serbatoi e una stazione di pompaggio. Il Nucleo ha una potenza installata di 527 MW che rappresenta circa il 18% della potenza installata di ERG in Italia ed Europa pari a


Giovani Protagonisti

quasi 3.000MW. La produzione totale annua media del NIT stimata è di circa 1,4 TWh equivalente alla fornitura di energia ‘rinnovabile’ a 500.000 famiglie. Oggi il Nucleo, che rappresenta un nodo fondamentale rispetto al sistema nazionale delle centrali idroelettriche, si articola in 38 unità di produzione e opera attraverso centrali a bacino, ad acqua fluente, a pompaggio e a bacino artificiale. Un sistema produttivo altamente

I ragazzi del Ghandi di Narni, in visita alla Cascata delle Marmore e alla centrale idroelettrica di Galleto, protagonisti di un progetto di educazione ambientale promosso da ERG, dal 2015 nuovo gestore del Nucleo di Terni Nella foto: i ragazzi dell’Istituto Ghandi di Narni, in visita presso la Cascata delle Marmore, nell’ambito del progetto a tutta acqua! promosso da ERG.

tecnologico ma ben integrato col territorio in grado, oltre che di produrre energia, di salvaguardare e promuovere un’importante area naturalistica: parte del nucleo si trova infatti all’interno del Parco Fluviale del Nera, un’area protetta che si sviluppa intorno alle acque del fiume e dei suoi maggiori affluenti insieme alla Cascata delle Marmore. Per Marcella quello di oggi è l’ultimo degli incontri programmati nell’ambito della seconda edizione del progetto di educazione ambientale A TUTTA ACQUA! che ha coinvolto 11 scuole di Lazio, Umbria e Marche (laddove ERG è presente appunto con i suoi impianti), dando ad oltre 600 ragazzi e ragazze l’opportunità di visitare la Cascata delle Marmore e la centrale idroelettrica ERG di Galleto. “Abbiamo aderito perché – spiegano i docenti – il tema della sostenibilità è nostro pane quotidiano. Quando è arrivata la proposta di ERG i docenti di religione e scienze erano già impegnati in un progetto interdisciplinare sul tema. A TUTTA ACQUA ci è sembrato in linea con le nostre attività e ben organizzato. Il concorso finale previsto dalla manifestazione stimola anche la riflessione e creatività dei ragazzi: ogni classe dovrà produrre, infatti, dei lavori nei quali deve essere rielaborata questa tematica sia dal punto di vista dell’analisi del problema, che delle possibili vie d’uscita”. A valutare i lavori sarà una commissione di esperti e i vincitori prenderanno poi il volo per Genova per partecipare alle iniziative che ERG organizzerà ad ottobre per festeggiare i suoi 80 anni di attività industriale. “L’iniziativa nasce per sensibilizzare studenti ed insegnanti sul ruolo attivo che le giovani generazioni potranno svolgere per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo della cultura della sostenibilità – spiega Marcella Mignosa –; A TUTTA ACQUA sta suscitando un interesse straordinario nelle scuole. Ai ragazzi lasciamo libertà assoluta di concorrere con un elaborato scritto o con plastici, ma anche video, canzoni, foto, disegni, 5


Sabina

In alto a sinistra: Marcella Mignosa, presso l’info-point delle Cascate delle Marmore, spiega ai ragazzi le politiche di ERG sulla sostenibilità ambientale. A destra: un’immagine della Cascata delle Marmore. In basso a destra: il tecnico Francesco Marcucci, all’interno della centrale di Galleto, illustra il funzionamento del Polo Idroelettrico di Terni. A sinistra: immagine di un macchinario per la trasformazione dell’energia cinetica dell’acqua in energia elettrica.

6

cartelloni, modellini, cartoni animati e fumetti. Noi crediamo molto nei giovani e siamo convinti che questa nostra iniziativa possa stimolare la riflessione critica sulle tematiche ambientali e insieme guidarli nei loro comportamenti nel quotidiano. Nella passata edizione le vincitrici, 5 ragazze del Donatelli di Terni, sono state ospiti di ERG al Salone della CSR in Bocconi, dove hanno presentato i loro lavori pubblicamente, come dei veri professionisti del settore”. In realtà la giornata-studio, oltre ad affrontare il tema delle sostenibilità ambientale legata all’utilizzo delle risorse naturali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (acqua, vento, sole), si sofferma moltissimo anche sulla valorizzazione turistica dei territori. “Ci troviamo in un sito naturalistico per eccellenza, la Cascata delle Marmore. La sua storia è molto antica, nasce nel terzo secolo a.C., quando il console romano Curio Dentato realizzò un’opera di bonifica della piana reatina. Fu allora che venne creato il canale di congiunzione del fiu-

me Velino, all’epoca un lago paludoso, con il Nera, attraverso un salto di 165 metri che prese il nome di Cascata delle Marmore. Ulteriori interventi sono stati effettuati nel 1422, nel 1547, nel 1601 e nel 1787. è la più alta d’Europa” spiega Marcella Mignosa. Il NIT è un sistema caratterizzato da una tecnologia all’avanguardia, viene gestito in tempo reale in modo altamente efficiente da un’unica centrale operativa che si trova a Terni. Dal centro di teleconduzione il personale di ERG monitora le dighe 24 ore su 24 e attraverso i più moderni sistemi gestisce gli assetti degli impianti garantendo la produzione di energia in accordo alla programmazione stabilita, oltre che garantendo la gestione del rischio idrogeologico del territorio. L’acquisizione del NIT, che risale al 2015, ha rappresentato per ERG un passaggio molto rilevante nel processo di cambiamento del proprio modello di business iniziato circa dieci anni or sono dismettendo via via gli asset petroliferi ed in-


Giovani Protagonisti vestendo nelle rinnovabili, anche con l’obiettivo di garantire uno sviluppo sostenibile al Paese e alle generazioni future. Oggi ERG é il primo produttore in Italia e tra i primi nove in Europa di energia eolica, e tra i primi 10 produttori di energia idroelettrica in Italia. Lo scorso gennaio ERG è entrata anche nel solare acquisendo, sempre il Italia, impianti per 89 MW di potenza installata. Infine gestisce in Sicila una centrale cogenerativa ad alto rendimento della potenza di 480 MW, alimentata a gas naturale. I risultati di questa conversione in termini di sostenibilità parlano chiaro: la CO2 evitata ammonta a 2.901 kt all’anno, pari a 780.000 voli equivalenti Roma-New York-Roma. A lezione conclusa le guide accompagnano classi e docenti verso l’area naturalistica, meta preferita da escursionisti e amanti del rafting: “I sentieri sono 7 e di varie difficoltà, con voi percorreremo il

terzo denominato “L’incontro delle acque” perché vi si può ammirare il matrimonio tra fiume Nera e fiume Velino in cascata”. Dal centro di Educazione Ambientale sentiamo la voce del folletto della cascata, Gnefro, che accompagna i bambini in una fantapasseggiata raccontando loro la famosa ‘leggenda delle Marmore’. Attraversando piccoli ponti e scalette in legno si arriva fino ad una terrazza dalla quale lo spettacolo è davvero maestoso. Le quantità d’acqua sono impressionanti, a colpire i ragazzi è anche la varietà di specie endemiche di natura vegetale di notevole pregio. Tornando indietro, a salutarci all’altezza del primo salto l’Arcobaleno delle Marmore, che ‘appare solo in particolari condizioni di umidità…’. La visita si conclude alla Centrale di Galleto - Monte Sant’Angelo, dove ad accoglierci ci sono 4 giovani tecnici, tra

Nelle foto: i ragazzi del Ghandi ammirano la cascata nel punto più alto del sentiero n.7.

7


Sabina In basso: a sinistra il tecnico Francesco Marcucci; a destra: quattro giovani tecnici impiegati nella centrale di Galleto Monte Sant’Angelo; sotto: immagine dei quattro gruppi gemelli all’ingresso della centrale di Galleto.

8

di essi Leonardo, che ha solo 18 anni, uno dei più giovani operatori del gruppo ERG. Ad illustrare il nucleo idroelettrico è il trentenne Francesco Marcucci, in squadra da 8 anni. Francesco spiega ai ragazzi nel dettaglio la composizione del nucleo idroelettrico che consta di due diversi corpi: quello storico realizzato negli Anni Venti e quello più recente costruito negli Anni Sessanta. La differenza è nella potenza dei macchinari. A Galleto ci sono 4 gruppi gemelli da 40 MW realizzati tra il 1922 e il 1928, nella parte nuova le macchine sono solo due, ma con doppia potenza. Vasche di carico, sbarramenti, centrali (ad acqua fluente, a bacino) e centraline, stazioni di pompaggio, canali, pozzi, generatori, vasche di accumulo, serbatoi, qui è tutto opera dell’uomo, cascate incluse, è un enorme reticolo, un ingranaggio perfetto in grado di produrre energia elettrica e garantire la gestione del rischio idrogeologico. “Le centrali – spiega Francesco- sono di-

slocate lungo tre aste fluviali: asta del Velino, del Nera e del Tevere.” L’asta del Velino comprende i laghi del Salto e del Turano (due bacini enormi, rispettivamente accolgono 270 e 258 milioni di metri cubi) e i relativi fiumi affluenti, alimenta la centrale idroelettrica di Cotilia e parzialmente quella di Galleto attraverso il lago di Piediluco. L’asta del Nera, alimentata dalle acque del fiume omonimo, ha origine nella provincia di Macerata. È costituita a nord dalle centrali idroelettriche di Visso, Triponzo e Preci. Inoltre, insieme all’asta del Velino, alimenta la centrale di Galleto e, verso sud, le centrali idroelettriche di Cervino, Sersimone, Monte Argento, Narni e Nera Montoro. L’asta del Tevere origina dal monte Fumaiolo, forma i laghi di Corbara (con 160 milioni di m3) e di Alviano sfruttati dalle centrali di Corbara, Baschi e Alviano. Questa architettura agevola la formazione di serbatoi per l’accumulo di acqua derivata. Proprio la possibilità di stocca-


In alto a sinistra: i ragazzi lungo il sentiero n. 7 della Cascata delle Marmore. A destra e in basso: i ragazzi all’interno della Centrale di Galleto - Monte Sant’Angelo.

re l’acqua, grazie agli importanti bacini serbatoi di cui dispone, è una delle caratteristiche che contraddistinguono il NIT dagli altri nuclei idroelettrici. Non dimentichiamo che questa zona d’Italia, dal punto di vista delle risorse idriche, è la più ricca di acque in assoluto in Europa. La trasformazione dell’energia cinetica dell’acqua in energia elettrica viene ben illustrata durante la visita alla Centrale

Attualità

di Galleto. “Qui l’acqua tramite condotte forzate aziona la turbina che genera l’energia utilizzata dal generatore per produrre energia elettrica.” Tra i ragazzi ve n’è uno in particolare decisamente informato, chiede notizie sui vari tipi di turbina: Francis, Kaplan, o Pelton. Non c’è che dire! Anche lui potrebbe avere qui una possibilità concreta di occupazione futura!

9


Sabina

ERASMO FIORENTINO L’ di DANIELA DELLI NOCI

10

alta moda è arrivata in Sabina. Erasmo Fiorentino, stilista di talento e d’esperienza, ha deciso di scommettere sul territorio reatino aprendo il proprio atelier a Poggio Mirteto. Più che uno stilista o un sarto, egli preferisce definirsi “un bravo esecutore”, una persona che va alla ricerca di una perfezione che a volte diventa maniacale, per sua stessa ammissione. I primi tempi in molti hanno pensato che non fosse una buona idea aprire un laboratorio creativo in una zona tanto decentrata, ma Erasmo, paladino dell’al-

ta moda alla portata di tutti, ha preferito seguire il suo istinto e gli eventi successivi gli hanno dato ragione: “Dal 10 marzo ad oggi mi sono arrivate moltissime richieste, che non mi aspettavo di ricevere in così breve tempo” ha precisato con soddisfazione. È lungo vent’anni il percorso che ha portato lo stilista a sperimentare in Sabina la formula del total look, della consulenza d’immagine. Abbandonando le formule d’effetto, resta la sostanza di ciò che Fiorentino si propone: valorizzare al massimo la bellezza femminile, prestando attenzione all’aspetto generale e, ancor più, ai particolari che fanno la differenza, ot-


Giovani Protagonisti

all’abito, per poi realizzare a regola L’Alta Moda nato d’arte il miglior capo possibile. “Ho creato un ambiente di un certo tipo, per fare in modo che ciascuna donna arriva in venga catapultata in un’altra realtà. Aprendo la porta ed entrando nell’ateSabina lier, deve avere l’impressione di trovarsi in una grande città, di potersi dedicare grazie al a sé, di concedersi una parentesi piacevole” ha detto lo stilista. “Ricordo i miei anni in Puglia, quando vivevo nel giovanissimo primi mio paese d’origine, Sant’Eramo in Colle, provincia di Bari, un posto che mi semstilista di inbrava troppo piccolo e che ritenevo limitasse le mie aspirazioni. Si tratta comunMiss Mondo que di un centro di circa 28 mila abitanti. Arrivato qui in Sabina, mi sono trovato a realtà totalmente diverse, a che ha scelto dipaesifronte di appena seimila anime. È evidente quanto sacrificio si faccia ogni giorno Poggio per emergere, per vivere senza grandi La fortuna è la vicinanza Mirteto come aspettative. con Roma, il fatto che molti vadano a lavorare nella capitale. È tutto più ridotto, più concentrato. Non c’è il divertiluogo ideale qui, mento. Ci sono abitudini completamente rispetto ai grandi centri.” per il suo differenti L’idea di aprire l’atelier a Poggio Mirteto è venuta ad Erasmo Fiorentino grazie atelier, alla collaborazione con Maurizio Serafini, coreografo e ballerino, con il quale ha lavorato alla realizzazione di un mupunto di sical per la parte relativa ai costumi e lo ha portato a stare in Sabina per riferimento che circa un anno. Le esperienze precedenti avevano condotto al nord e all’estero: per molte loa Milano, dove aveva collaborato con stilisti del calibro di Raffaella Curiel e di Versace; a Crema, dove aveva aperto un donne proprio atelier; a Zurigo e a Parigi. Tra il tenendo il risultato di far acquistare alla persona sicurezza e autostima. Per raggiungere lo scopo, lo stilista crea innanzitutto abiti adatti alla personalità di ciascuna donna; ad essi abbina gli accessori più giusti e, se richiesto, dispensa consigli sul trucco e su taglio e colore dei capelli. Nel realizzare i vestiti, la sua predilezione va ai tessuti naturali, che da un lato non danno allergie, non sono elettrostatici e garantiscono la migliore riuscita, ma che, dall’altro lato, hanno dei costi piuttosto alti; per questo non disdegna l’uso di tessuti sintetici di una certa qualità. La politica di questo “artigiano del bello” è di partire dal budget che la cliente ha desti-

Nelle foto: abiti dello stilista Erasmo Fiorentino, foto di Emanuele Tetto. In alto a destra: lo stilista Erasmo Fiorentino

2014 e il 2016 aveva inoltre rappresentato l’Italia nelle varie edizioni di Miss Mondo, realizzando i vestiti delle reginette e arrivando secondo nella classifica degli abiti più belli presentati dai 140 paesi partecipanti. “In Italia diamo poca importanza a queste competizioni, all’estero, invece, sono molto seguite, al pari dei mondiali di calcio” ha detto lo stilista. Poggio Mirteto, dunque, era il luogo su cui puntare e il laboratorio è già diventato un punto di riferimento per molte donne. “La mia soddisfazione è constatare come le clienti arrivino anche dai paesi dei dintorni. Io punto alla qualità e nei piccoli centri il miglior veicolo pubblicita-

11


Sabina

rio, il più veloce, è il passaparola. Ciascuna cliente è un moltiplicatore e sono arrivate in tante, alcune solo per un consiglio.” L’invito che Fiorentino rivolge loro, infatti, è di entrare liberamente: “Non è detto che si debba per forza comprare un abito – ha sottolineato – si può anche portare un capo che si ha nell’armadio e chiedere consigli su cosa abbinare, su come modificare il pantalone che non piace, sulla calzatura o gli accessori da scegliere. Realizziamo anche gioielli personalizzati usando i cristalli Swarovski.” Alla richiesta in merito ai suggerimenti da dare agli aspiranti disegnatori di moda, lo stilista precisa che occorrono tanto studio, infinita pazienza e amore per ciò che si fa. “Bisogna averlo nel sangue. Ho fatto una gavetta di 12 anni senza retribuzione per poter imparare al meglio questo lavoro. Vado sempre alla ricerca della perfezione nelle cuciture, nei ricami, nelle pieghette della vestibilità. Oggi i ragazzi, quando escono dalle scuole superiori, pensano di essere degli stilisti per il solo fatto di aver preso un pezzo di carta. Quello è solo un primo scalino. Purtroppo attualmente la preparazione è spesso pari a zero, la scuola ha subito una rivoluzione. Uno studente non può permettersi di copiare al vetro la figura umana, perché deve capire bene le proporzioni del corpo. Siamo tutti bravi a fare il bozzetto di una silhouette allungata, indubbiamente bello da vedere. La realizzazione dell’abito sulla base di quel disegno, però, è un’altra storia, perché cambiano le proporzioni, diventa più piatto. Non si deve pensare subito al guadagno, i primi anni comportano molti investimenti e spese. I compensi sono importanti, ma prima di tutto viene la bravura. Il resto arriverà.” Piazza Martiri della Libertà, 4/5 Poggio Mirteto (RI) Tel. 327 54 04 855 12


Sabina Sabina

di MARIA GRAZIA DI MArio

Pizza CHE PASSIONE “S arà questa la mia attività, sarà questo il mio futuro! Vorrei, con la mia pizza, dare un contributo nel valorizzare le eccellenze culinarie di questa terra Sabina” Christian Aureli ha inaugurato da soli due mesi a Poggio Mirteto (in via Giuseppe De Vito) la sua pizzeria, di fatto un ampliamento della tavola calda aperta dal papà nel 1993, con lo stesso nome, “La Mimosa”, che accompagna l’attività familiare fin dal 1985. Classe Novanta, a soli 28 anni, ha la determinazione e competenza di un mastro pizzaiolo, a guidarlo sono soprattutto la passione e una grande aspirazione: “Quella di indirizzare il cliente verso una qualità di pizza migliore, c’è ormai l’abitudine di scegliere in base al prezzo mi-

nore, invece con solo 1 euro in più si può ‘pretendere’ un prodotto più sano. Altro obiettivo quello di far capire che sono la passione, la costanza, la determinazione a portarti avanti, a fine giornata non è il lato economico a gratificarti, ma vedere che il cliente va via col sorriso”. D’altra parte il pedegree parla chiaro, Christian è figlio d’arte con un papà, Vincenzo, in attività da un trentennio e con un fratello Emiliano, di 8 anni più grande che gestisce con successo La Taverna dei Corsari, a Montopoli in Sabina. Christian ha avuto la fortuna di avvicinarsi al mondo della pizza a soli 13 anni, a trasmettergli, in primis, l’amore per la cucina (ricorda) è stata la nonna materna che da bambino lo portava con sé nei campi a raccogliere erbe spontanee con le quali realizzavano gustosi sughetti,

13


Sabina successivamente il papà lo ha iniziato al

mestiere. “I miei genitori (la mamma AnDalla moda cuoca e il papà, pizzaiolo) spenalla ristorazione tonietta, devano gran parte del loro tempo prima ristorante di Poggio Mirteto Scalo, anche Christian nel aperto nel 1985 sempre con il nome di “La Mimosa”, successivamente (dal ‘93) a Aureli è Mirteto nella tavola calda. Ricorun’eccellenza Poggio do che soprattutto mio padre mi insegnò base tanto che a soli 14/15 anni nel suo campo: leeroregole del tutto indipendente. Devo molto anche a mio fratello, dopo la scuola (l’Idopo una Agrario) la sera lavoravo ai Corlunga gavetta stituto sari, terminati gli studi ho continuato con lui la mia gavetta. Ora capisco quanha aperto a to debba ringraziare soprattutto il papà, Poggio Mirteto da ragazzo avrei preferito divertirmi, a lui ho competenza e senso di reil suo atelier grazie sponsabilità”. Christian passa gran parte della giordella pizza. nata tra pizze in teglia e tonde. È un Croccantezza e lavoro di precisione davvero molto fache porta a stare a contatto con leggerezza, le ticoso forni a temperature elevate e per diverse ore al giorno, e non puoi sbagliare né sue parole con i tempi di cottura, né con la scelta degli ingredienti. Fondamentale anche d’ordine il tipo di impasto.

14

“Le mie parole d’ordine sono croccantezza e leggerezza, la mia pizza è a metà tra la napoletana e la romana, fuori croccante e più alveolata della romana, dentro morbida. Il segreto della digeribilità è nell’ impasto, nell’uso di farine più deboli, meno raffinate e nelle lunghissime lievitazioni (dalle 24 alle 48 ore). Inoltre con un forno di ultima generazione alimentato a metano i risultati sono gli stessi di un forno a legna, ma il livello di igiene è maggiore”. È un mestiere nel quale non si finisce mai di imparare, dice con soddisfazione tra una margherita ed una spighen (nome originale che nasce dal suo soprannome). Nel suo curriculum ci sono anche vari corsi di formazione (tra cui quelli seguiti presso l’Accademia Pizzaioli e l’Università della pizza), un corso per sommelier, ma anche esperienze importanti all’estero, in particolare a Bristol – Inghilterra (dove ha coordinato la fase di start –up, che vuol dire impostare lo stile di pizza scelto da un nuovo locale) e in Australia, dove ho lavorato per sei mesi anche come sommelier. Esperienze che lo han-


Nelle foto: il giovane Christian Aureli nel suo laboratorio a Poggio Mirteto prepara le pizze tonde e quelle alla teglia.

no aiutato a rapportarsi con diversi stili di alimentazione e stimolato ad uscire dagli schemi, e infatti sono particolarmente originali le sue ‘creazioni’. Dalla Mimosa (mozzarella, pomodorini gialli, pancetta affumicata e olio al basilico) alla Spigher (mozzarella, patate e pancetta affumicata, timo e gorgonzola) alla Golosa (mozzarella, mortadella, burrata e pistacchi), e per il dolce, alla focaccia con cioccolato, si affianca quella farcita con crema pasticcera e frutta di stagione. Ogni giorno poi (perché a Christian piace cambiare) inventa e propone anche l’originale “pizza del giorno”. La sua Pizza in generale ama definirla ‘sabina’ perché i prodotti utilizzati sono tutti a chilometro zero, dall’olio alle verdure, alla ricotta, ai formaggi! A completare il servizio al cliente (in un locale moderno, luminoso, che non mette a disagio nessuno, e con un servizio al tavolo veloce) la sua formazione da sommelier, grazie alla quale è anche in grado di consigliare al cliente i giusti abbinamenti di bir-

Attualità

re e vini di qualità (sempre prediligendo prodotti locali come la birra del Birrificio Sabino, la birra ad Alta Quota di Cittareale, o il ‘rosso’ della Tenuta Santa Lucia). “Senza i miei - conclude Christian - però non sarei qui’. Oggi le difficoltà sono molte, a 28 anni fortunatamente ho una famiglia che mi appoggia ed aiuta tanto, certamente poi serve passione, determinazione e costanza, senza ‘amore’ non ce la faresti ugualmente mai”. LA MIMOSA Via G. De Vito, 51 - Poggio Mirteto Tel. 0765-441274 e-mail: lapizzeriamimosa@gmail.com chiuso il lunedì

15


Sabina Sabina

LA MIA BANDA L’

di DANIELA DELLI NOCI

16

amore per la musica può nascere molto presto e costituisce un collante straordinario tra le generazioni. In Sabina si può parlare di “attrazione fatale” per gli strumenti a fiato, perché un gruppo di giovanissimi, tutti al di sotto dei trent’anni, ha deciso lo scorso anno di fondare la Filarmonica Sabina Foronovana, un’associazione culturale nata con l’obiettivo di rivalutare tutto il repertorio bandistico, mettendolo a disposizione del territorio. “La banda è una portatrice sana di cultura” ha detto Beatrice Di Mario, diplomata in tromba e laureanda in Musicologia; la giovane musicista è tra i fondatori della Filarmonica, insieme a Eugenio Renzetti (trombone), Francesco e Giovanni Dominicis (rispettivamente sassofono e trombone), Gabriele Sapora (trombone), Antonio Mandosi (tromba) e Simone Orsi (clarinetto). Ai sette musicisti promotori si sono poi aggiunti numerosi altri componenti e tutti insieme conservano e

riproducono, innovandolo, il patrimonio musicale bandistico della tradizione. I primi artefici di questo interessante fenomeno di trasmissione culturale sono stati indubbiamente i familiari dei ragazzi sabini, quei genitori e nonni che, a loro volta, hanno amato la banda e hanno imparato a suonare uno strumento, tramandando alle nuove generazioni questa loro attitudine. Anche il territorio, con le sue tradizioni, le sagre, gli eventi che da decenni si ripetono e richiamano i cittadini, ha certamente avuto un ruolo importante nello sviluppo della sensibilità musicale dei suoi cittadini. I ragazzi della Filarmonica Sabina Foronovana provengono da Collevecchio, Forano, Montebuono, Poggio Mirteto (ricordiamo che la Banda garibaldina di Poggio Mirteto è nota a livello nazionale ed internazionale) e, più in generale, dalla Bassa Sabina, territorio che anticamente si estendeva fino all’Umbria; non a caso uno dei fondatori proviene dalla provincia di Terni, città dove tutti i musicisti si sono diplomati, presso l’Istituto

Un gi m tu so tre ha Fil Sa Fo co di l’i re ba


Studi Musicali Superiori Briccialdi. Un Un gruppo di dicircolo virtuoso, un moltiplicatore che si giovanissimi è messo in moto anche grazie alla formazione che questi giovani musicisti imparmusicisti, tiscono presso le scuole a indirizzo musicale e le scuole di musica delle bande dei tutti al di loro luoghi di nascita. I risultati sono eccellenti, alcuni di questi professionisti di sotto dei nuova generazione hanno fatto carriera e sono diventati famosi, come è accadutrent’anni, ad Alessio Allegrini, attuale primo ha fondato la tocorno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e solista di fama internazioFilarmonica nale, Diego Di Mario, primo trombone presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale Sabina della Rai di Torino ed Enzo Turriziani, Foronovana primo trombone della Wiener Staatsol’Opera di Stato di Vienna. con l’obiettivo per, “Questa voglia di unirci, di fare cultura ina trecentosessanta gradi – ha detdi rivalutare sieme to Beatrice Di Mario – deriva sicuramente dalla nostra esperienza musicale all’inl’intero terno del territorio, in quanto la banda è sempre presente nella nostra terra ed repertorio è possibile ‘vivere’ la musica in qualsiasi bandistico festività od occasione. Per proseguire gli studi siamo stati costretti ad allontanarci fisicamente dall’ambiente bandistico per

Giovani Protagonisti avvicinarci a quello professionale, ma ci sentiamo comunque sempre legati a questa realtà che è in grado di trasmettere amore e passione per la musica. Il primo insegnamento di tutto questo, infatti, nasce proprio dalla banda.” La Filarmonica Sabina Foronovana ha di recente promosso, insieme all’Associazione culturale Amici del Museo di Poggio Mirteto, la Prima Fiera degli Strumenti Musicali a Fiato del Lazio, che si è svolta il 19 e 20 maggio nella Sala Farnese di Poggio Mirteto. “Abbiamo ideato questo evento – ha sottolineato la musicista – per creare un movimento economico sul territorio che si potesse legare alla Settimana Musicale Mirtense, che quest’anno è arrivata alla 13° edizione. Sono stati coinvolti espositori provenienti da tutta Italia e da altri paesi d’Europa, allo scopo di attrarre in Sabina i professionisti in materia di strumenti musicali, ma anche di promuovere le bellezze di questi luoghi e quindi di portare lontano il nome della nostra terra. Pensiamo di esserci riusciti, perché la Fiera ha avuto un buon riscontro. ”

Nelle foto: i musicisti della Filarmonica Sabina Foronovana nel corso di alcune esibizioni.

17


Sabina Sabina

PETALI COME QUADRI: L’INFIORATA DI POGGIO MOIANO di DANIELA DELLI NOCI

18

U

n tempo i fedeli lanciavano petali per onorare la processione del Corpus Domini. Quel semplice gesto si è trasformato, nel corso degli anni, in un fenomeno molto sentito in tutta Italia, quello dell’infiorata, in occasione della quale si creano vere e proprie opere d’arte con i fiori. A Poggio Moiano anche quest’anno si terrà l’Infiorata del Sacro Cuore, organizzata dalla Pro Loco e arrivata alla 47° edizione. L’appuntamento è dal 29 giugno al 1° luglio nel Comune sabino, per ammirare i tanti quadri composti di petali e disposti lungo le strade principali del paese.

Infiorare è un’arte e per apprenderla occorrono costanza e passione. “L’organizzazione della manifestazione risale a circa cinquant’anni fa – ha detto Alessandro Melilli, presidente degli Infioratori di Poggio Moiano – ma qui da noi s’infiora da sempre, come ricordano i più anziani.” Per realizzare i quadri, i poggiomoianesi utilizzano i fiori secchi, anziché quelli freschi, che sono più deperibili. La raccolta dei fiori avviene durante tutto l’anno e occorre essere molto esperti per selezionare i fiori più adatti e, soprattutto, per essiccarli in modo da mantenere i colori vivaci che contraddistinguono quelli freschi e tanto necessari per realizzare quadri di


Eventi

qualità, ad esempio Sangemini e FaDal 29 giugno debriano, che fanno quadri che sembrano oppure Noto e Pietra Ligure, con dipinti, al 1° luglio le quali c’è un legame stretto. “Negli anni Duemila abbiamo pensato di ingrandire 2018 la manifestazione, che era una peculiaridi Poggio Moiano, chiamando trenta nel comune tàgruppi esterni di infioratori. All’epoca avevamo altri budget e per diversi anni, sabino si fino al 2012, siamo riusciti a organizzare nazionale. Da lì è nata Infioritaterrà la 47a l’evento lia, l’Associazione Nazionale delle Infiorate Artistiche, della quale fanno parte edizione oggi 34 paesi italiani, con i quali collaboscambiandoci gli interventi.” dell’infiorata riamo L’edizione 2018 dell’Infiorata di Poggio Moiano prevede la realizzazione di oltre del Sacro 300 metri di tappeti floreali, allestiti lungo la passeggiata di viale Umberto I e su via Cuore Garibaldi; gli artefici saranno sia gli infiolocali, sia quelli provenienti da altre organizzata ratori province e regioni, in particolare da Alatri, Fabriano, Norma, Rieti, Tortolì, dalla Proloco. Bracciano, Vignanello e Artena con il suo “Cristo Intutti associati a “Infioritalia”. Un’occasione fiorato”, “La nostra è un’associazione di volontanata per promuovere la conoscenza per ammirare ridell’infiorata in Italia e nel mondo – ha detto Andrea presidente di Infioi tanti quadri ritalia – ed oraMelilli, stiamo avviando importanti progetti internazionali per mettere composti in rete tutte queste meravigliose realtà Infioritalia ha lanciato il di petali e artistiche.” progetto che nel 2005 ha permesso la dell’Associazione Nazionale Citdisposti lungo nascita tà dell’Infiorata, entità legata al progetdi marketing territoriale Res Tipica le strade del todell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Nel 2014, inoltre, Infioripaese talia ha presieduto il V Congresso Interpregio. I soggetti sono spesso religiosi, ma non mancano opere di altro tipo, geometriche o ispirate a dipinti famosi, ad esempio del Mantegna o di Botticelli. I bambini, come è prevedibile, preferiscono realizzare quadri ispirati ai cartoni animati. “Il secco ci consente di fare disegni tecnici più precisi e dettagliati. Lo scorso anno abbiamo decorato tutto il viale del paese, grazie anche all’aiuto di 250 ragazzi che ci supportano durante la manifestazione. Nessuno riesce a fare un’infiorata altrettanto grande” ha precisato Alessandro Melilli, che, nell’elogiare i maestri infioratori sabini, ha pure sottolineato come altre località riescano a fare opere di gran-

Nelle foto: i maestri infioratori al lavoro. Alcune delle foto sono state realizzate dalla Proloco di Poggio Moiano.

nazionale dei Tappeti d’arte effimera. Per tornare all’evento di Poggio Moiano, i giovani infioratori locali e i maestri si contenderanno il trofeo “Tarcisio Arzilli e Aldo Meloni” – intitolato al fondatore della Pro Loco e al suo amico, grande appassionato dell’Infiorata tanto da creare un vero archivio fotografico – e il 1° Trofeo “Ritorno al Passato”, che eleggerà il quadro più bello realizzato solo con fiori freschi. Anche il pubblico, però, potrà cimentarsi in quest’arte in aree appositamente allestite e sotto la guida dei maestri. Vi sarà, inoltre, la possibilità di visitare il Museo dell’Infiorata e la sede Infioritalia nel cortile Tiberti, all’interno

19


Sabina Sabina

Apprendere i segreti dell’infiorare I segreti dell’arte d’infiorare saranno presto messi a disposizione dei più giovani. è allo studio, infatti, un progetto che Infioritalia porterà nelle scuole il prossimo anno e che ha lo scopo di insegnare questa particolare arte agli studenti, con dimostrazioni pratiche. Come suggerisce la Pro Loco (www.prolocopoggiomoiano.it), infatti, vi sono fiori che conservano le loro qualità cromatiche o ne acquistano di nuove anche dopo l’essiccazione, purché questa avvenga in condizioni adeguate. Si utilizzano rose, gerani, calendule, agapanti, ibiscus e tanti altri fiori dai colori accesi, ridotti in frammenti minuti. S’impiegano a volte anche fiori freschi e foglie, oppure i semi, che diventano scuri quando vengono tostati nel forno e che forniscono il necessario colore nero. dei locali messi a disposizione dal Comune di Poggio Moiano. è allo studio, infatti, un progetto che Infioritalia porterà nelle scuole locali il prossimo anno e che ha lo scopo di insegnare questa particolare arte agli studenti, con dimostrazioni pratiche. Tutte le strade del paese, in ogni caso, saranno addobbate per l’occasione e si moltiplicheranno i balconi fioriti; non mancheranno, poi, le degustazioni dell’olio d’oliva. “Il nostro è un paese di agricoltori – ha detto Giuseppina Giuliani, presidente della Pro Loco di Poggio Moiano – e produciamo soprattutto olio extravergine d’oliva D.O.P., conosciuto e molto apprezzato dovunque. Quest’anno ci sarà un ampio spazio dedicato ai prodotti tipici e alla gastronomia, al contrario delle edizioni precedenti. Si potranno assaggiare i nostri piatti e le eccellenze enogastronomiche locali, ad esempio la pizza fritta dolce e salata. Altra novità di quest’anno è l’area riservata ai bambini, con Minnie e Topolino che scatteranno foto, giochi gonfiabili e zucchero filato. è previsto anche il raduno delle Majorette.” Il programma musicale serale sarà altrettanto ricco con il gruppo reggae locale Skavaramiccia il venerdì, “Vento del Sud” dalla Notte della Taranta il sabato 30 e Groove up anni ’70 – ’80 la domenica.

20


Eventi Il “Loco Moiano” e le feste di strada Poggio Moiano dista 58 km da Roma e 28 da Rieti. Collocato su una collina alle falde del Monte Miano, deriva dall’antico “Loco Moiano”, divenuto Comune nel 1344. Precedentemente l’insediamento era inserito nei possedimenti dell’Abbazia di Farfa. Nei secoli Poggio Moiano ha fatto parte del patrimonio delle famiglie nobiliari più importanti, a cominciare dai Savelli, in seguito gli Orsini, i Borghese e i Torlonia. Nel 1861, passando a far parte del Regno d’Italia, il Comune è diventato umbro, mentre dal 1927 fa parte della provincia di Rieti. Tra i monumenti e siti di maggiore interesse, si segnalano il Castello, le numerose chiese e l’edicola campestre di Santa Liberata. Poggio Moiano, tra l’altro, è uno dei paesi inseriti nel Cammino di Francesco, che unisce i luoghi nei quali il Santo di Assisi visse ed operò e che presentano testimonianze del suo passaggio. La Pro Loco è molto attiva nell’organizzare eventi. Oltre all’Infiorata del Sacro Cuore, sono in programma l’“Estate Poggiomoianese”, nel corso della quale si svolgono varie sagre, come quella delle pizze fritte e delle fettuccine con gli asparagi. Un evento molto atteso è quello denominato “Da Piazzetta a Piazzetta”, un percorso enogastronomico che si dipanerà lungo le strade del paese vecchio e che si svolgerà il 1° settembre. Oltre alle performance di musicisti e artisti di strada e all’allestimento di luoghi in cui ballare, nell’ambito di questa manifestazione è prevista la degustazione dei piatti tipici locali, a cominciare dai maccheroni fatti a mano, realizzati dalle donne del luogo secondo il metodo tradizionale in uso da centinaia di anni. Inoltre saranno cotti in piazza e lungo le strade i “frittelli” di memoria contadina e non mancherà la bruschetta condita con il pregiato olio extravergine d’oliva della Sabina.

Infiorata Poggio Moiano 29 giugno - 1° luglio 2018

21


Sabina

Art Forum Würth di Ettore Nuara

22

L’

Art Forum Würth Capena è il primo spazio espositivo permanente del Gruppo Würth in Italia. Arte e cultura rappresentano un importante valore aggiunto della filosofia aziendale del Gruppo Würth, il cui core business è la distribuzione di materiale professionale per il fissaggio ed il montaggio su scala mondiale. Come gli altri 14 spazi espositivi e musei Würth in Europa, esso nasce dalla volontà del Prof. Dr. h. c. mult. Reinhold

Würth di integrare nel contesto aziendale la Collezione d’arte da lui stesso iniziata più di 40 anni fa. Una Collezione di opere principalmente del XX e XXI secolo, ormai tra le più ampie (circa 18.000 opere) ed importanti in Europa. Le motivazioni che hanno determinato questa scelta - concretizzatasi per la prima volta nel 1991 con l’apertura del Museum Würth a Künzelsau presso la Casa Madre del Gruppo in Germania sono quelle di creare un’apertura verso l’esterno, consentendo al pubblico di


A Capena fino al 26 gennaio 2019 si potrà visitare la mostra “Da Klimt a Hausner a Wurm L’arte austriaca nella Collezione Würth”. In programma anche laboratori didattici gratuiti per scuole di ogni ordine e grado conoscere meglio e da vicino l’attività dell’azienda anche attraverso le mostre e le iniziative culturali proposte, ed offrire ai propri dipendenti un luogo di lavoro stimolante e di qualità. In linea con tale filosofia opera anche l’Art Forum Würth Capena, che, dalla sua apertura nel 2006, ha presentato al pubblico 14 mostre temporanee, monografiche, collettive o tematiche. Le attività proposte comprendono visite guidate per collaboratori, clienti e pubblico esterno, laboratori didattici gra-

Arte Arte in Primo Piano tuiti per le scuole di ogni ordine e grado, attività ludico-didattiche per bambini e ragazzi e manifestazioni collaterali ad ogni progetto espositivo che spaziano dai concerti alle proiezioni, agli incontri con gli artisti. Da cinque anni, con cadenza bimestrale, si tengono anche incontri letterari, nello spirito di un confronto tra lettori, su testi di argomento storico-artistico. Fino al 26 gennaio 2019 si potrà visitare la mostra “Da Klimt a Hausner a Wurm – L’arte austriaca nella Collezione Würth”. L’esposizione è costituita da oltre 50 opere, tra dipinti, opere grafiche e sculture, di 33 artisti austriaci, iniziando da Gustav Klimt, Oskar Kokoschka, Rudolf Ribarz, passando per l’ampia produzione del XX secolo e arrivando ad alcuni degli esponenti più significativi del panorama contemporaneo. Le visite guidate al pubblico, che non necessitano di prenotazione, si svolgono ogni sabato mattina alle ore 11.00; per gruppi fino a 25 persone la visita guidata va prenotata (data e ora da concordare in base alla disponibilità delle guide). Due sabati al mese, dalle 14.00 alle 17.00, vengono proposti laboratori ideati per introdurre bambini e ragazzi (dai 5 ai 12 anni) all’arte moderna e contemporanea e coinvolgerli nella creazione di lavori frutto della loro creatività e dell’esperienza acquisita durante la visita guidata. È necessaria la prenotazione (costo: 5,00 €). Tutte le informazioni sui laboratori sono indicate all’interno del sito di Art Forum. I visitatori possono usufruire di una caffetteria aziendale (aperta dal lunedì al venerdì fino alle ore 17.00) e della mensa (aperta dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 14.00). Orario di apertura al pubblico: lunedì – sabato 10.00 – 17.00 domenica e festivi chiuso Ingresso gratuito

Nelle foto: l’area espositiva dell’Art Forum Würth di Capena. In basso: alcuni bambini durante i laboratori.

Art Forum Würth Capena Viale della Buona Fortuna, 2 00060 Capena (Rm) Tel. 06/90103800 art.forum@wuerth.it www.artforumwuerth.it facebook.com/artforumwuerthcapena 23


Modulare l’intervento educativo I bambini imparano quello che vivono: quando ci può essere utile l’aiuto di un esperto

24

C

i accorgiamo tutti che I nostri bambini imparano ogni giorno quello che vivono, rispondono costantemente ai nostri comportamenti, ai nostri vissuti e ai nostri messaggi, un genitore non può non educare, poiché di fatto trasmette insegnamenti al suo bambino in ogni momento, in ogni situazione. “I bambini imparano quello che vivono” ha scritto Dorothy Law Nolte, siamo noi genitori i loro principali modelli di comportamento. Ci stiamo accorgendo tutti della loro grande sensibilità, che li rende straordinari ai nostri occhi, ma anche della loro fragilità, di tutti quei comportamenti-sintomo come il pianto ripetuto, i morsi e le piccole ribellioni a scuola, le stanchezze, le gelosie, l’irritazione, i lamenti ingiustificati, le mille paure, così durante la loro crescita siamo spesso confusi e incerti sui motivi di tutto ciò. Osservare i bambini come genitori o come educatori è importante, osservarli e ascoltarli, saperli guardare con un nuovo sguardo, una nuova attenzione. Di recente i bambini delle ultime generazioni sono stati chiamati i nuovi bambini proprio per questa loro grande sensibilità verso

la vita. Noi grandi trasmettiamo loro continuamente atteggiamenti, convinzioni, fiducia o sfiducia nella vita, benevolenza o diffidenza, rigidità, rifiuto o incoraggiamento, conforto, approvazione, riconoscimento oppure svalutazione, rispetto, gentilezza, o al contrario scarsa considerazione nei loro confronti. E sono loro che - come piccoli maestri di vita - ci costringono spesso a reagire, a migliorarci, a guardarci dentro, a mettere una marcia in più, a riconsiderare il senso di tutto ciò che stiamo loro trasmettendo, a casa o a scuola. L’apertura e la fiducia nell’aiuto che possiamo ricevere chiedendo un sostegno psicologico, iniziando un dialogo di confronto sul piano educativo, parlando ad un esperto delle nostre relazioni di ogni giorno, di quello che sta succedendo, le nuove situazioni, le crisi, i dubbi sullo stile educativo da attuare, i cambiamenti… questa scelta consapevole ci può aiutare a mettere a fuoco, a ritrovare una strada, una direzione. Con l’aiuto di un percorso psicologico, insieme a chi si pone in ascolto di un processo di crescita osservandolo dall’esterno con obiettività, possiamo migliorare il rapporto con i nostri bambini proprio in quei momenti meno facili da affrontare. Cercando di comprendere il loro pensiero bambino, possiamo aiutarli a ritrovare fiducia, entusiasmo, autonomia e gioia di vivere, superando situazioni come una separazione, la perdita di un familiare, la nascita di nuovi fratellini, una fase di isolamento, una diagnosi ad es. di dislessia o di iperattività, o di celiachia, il disagio di una condizione critica di sovrappeso o di estraneità culturale…. il disagio di sentirsi più debole di fron-


LO PSICOLOGO RISPONDE

te a compagni di scuola più prepotenti, o a maestre, insegnanti non empatici, fino a quei bisogni educativi speciali non meglio identificati. Possiamo aiutarli a ritrovare la voglia di crescere e di non rimanere nel loro mondo bambino, come talvolta accade, soprattutto quando le cose non vanno tanto bene. Può risultare, dunque, un valido aiuto umano e professionale un consulente, un terapeuta con cui condividere, in modo riservato e per un breve periodo, dubbi ed esperienze, vicende particolari, perdite o separazioni, crisi o momenti confusi del vivere quotidiano a casa o a scuola, problemi e situazioni meno facili da affrontare per cercare insieme, tra le molte soluzioni possibili, la strada migliore da percorrere come figure guida, come educatori. Si segnalano di Maria Grazia Abbamonte L’Ascolto dei nuovi bambini, Ed. Mediterranee, 2013, Lingua Madre, Ed. Europa 2017, e Psicoterapia e Guarigione Spirituale, Ed. Mediterranee, 2009. Maria Grazia Abbamonte opera a Roma e nella provincia di Rieti da molti anni e,

oltre a seguire percorsi di psicoterapia individuale, è impegnata nel supporto alla genitorialità, nel sostegno alla crescita del bambino e dell’adolescente. Rubrica a cura di MARIA GRAZIA ABBAMONTE

Maria Grazia Abbamonte Centro Iter di Passo Corese Via Servilia e Osteria Nuova Viale Europa (RI) Cell. 339.6647888 E-mail: mgrazia.abbamonte@libero.it

25


Estate e occhio rosso N

ella nostra mente estate significa sole, caldo e giornate più lunghe. Durante il periodo estivo le belle giornate ci spingono a stare di più all’aria aperta, a fare più attività fisica, più tardi la sera per goderci il fresco, il tutto magari con le lenti a contatto indossate. Per i nostri occhi, però, il caldo intenso, l’acqua del mare o delle piscine, l’utilizzo prolungato delle lenti a contatto, la frequentazione di ambienti con aria condizionata, tendono ad aumentare sia gli episodi di occhio secco, che gli arrossamenti e le irritazioni oculari. L’infiammazione della superficie oculare si traduce visivamente con l’arrossamento della congiuntiva bulbare e/o tarsale. I sintomi più frequentemente percepiti sono sensazione di corpo estraneo, bruciore, lacrimazione e difficoltà a indossare le lenti a contatto. Una infiammazione prolungata e non adeguatamente trattata, può causare il

danneggiamento e la conseguente morte delle cellule epiteliali, creando talvolta un circolo vizioso infiammazione che può diventare anche cronico. Tenendo presente che l’infiammazione è una componente chiave della patogenesi dell’occhio secco, sia patologico che marginale, è stata valutata in varie sperimentazioni cliniche l’efficacia di agenti antinfiamma tori per il trattamento di tali situazioni. Tra gli antinfiammatori naturali si descrive l’efficacia dell’estratto di Echinacea. L’uso medicinale di questa pianta si perde nei tempi, gli Indiani d’Ame-

26


L’OTTICO CONSIGLIA

occhi irritati e indeboliti per ridurre la probabilità di contrarre infezioni batteriche e/o virali. Per informazioni su prodotti naturali ed efficaci (ottima la linea OPTOred) sono a disposizione dei lettori. Rubrica a cura di ANDREA ROSSI

OTTICA&OTTICA Via G. De Vito, 59 POGGIO MIRTETO (RI) Tel: 0765 444047

rica usavano il rizoma per curare piaghe e affezioni varie della pelle come ferite da traumi e addirittura morsi di serpente. Attualmente viene consigliata sia per utilizzo esterno, che per alcune patologie a livello sistemico. Grazie alla sua proprietà antinfiammatoria, a livello della superficie oculare è molto efficace in caso di arrossamento, bruciore e stati irritativi o infiammatori vari. Inoltre, l’estratto di Echinacea possiede anche un effetto antibatterico, antivirale e immunomodulante, molto utile in caso di

27


L’innovativo metodo di igiene orale In questa seconda rubrica, curata dai Dottori Riccardo, Paolo e Laura Bianchini, viene presentato l’innovativo metodo di igiene orale (pulizia dei denti), rapido, indolore e molto efficace; ne parla l’igienista della Clinica Bianchini, la Dottoressa Roberta Ruggeri 28

L’

introduzione delle polveri a bassa abrasività ha permesso di cambiare modo di gestire la rimozione del biofilm. Con questa nuova macchina è possibile limitare l’utilizzo di strumenti meccanici e manuali alla sola rimozione del tartaro, riducendo l’ipersensibilità e danni ai tessuti. I pazienti affetti da parodontite necessitano di richiami ravvicinati che in genere prevedono l’utilizzo di strumenti meccanici e manuali, ma con questa nuova metodica si riduce di molto l’uso dei suddetti strumenti, utilizzando le polveri di bicarbonato, eritritolo e glicina. Grazie all’introduzione di questa nuova macchina che utilizza polveri a bassa abrasività, ed acqua calda, è possibile decontaminare le mucose orali e rimuovere il biofilm sopra e sotto gengivale limitando l’utilizzo di clorexidina e di strumenti manuali e meccanici, rendendo la seduta assolutamente priva di dolore, anzi confortevole. I risultati sono significativi, non solo in pazienti con parodontite ma soprattutto nei pazienti sani, con gengivite o con lievi parodontopatie, sia in terapia causale che di supporto, grazie ai benefici secondari che ne derivano; questo è possibile perché lo strumento meccanico viene utilizzato esclusivamente nella rimozione del tartaro sopra e sotto-gengivale, mentre la rimozione del biofilm sopra e sotto gengivale viene affidata alle polveri a bassa abrasività. Lo sbiancamento dentale è uno dei trattamenti estetici del cavo orale che offre i risultati più immediati, grazie all’applicazione di sostanze a base di perossido di idrogeno al 40% sullo

smalto dentale che permette di migliorare il colore dei denti. Le procedure di sbiancamento dentale professionale devono essere sempre supervisionate da un professionista del cavo orale. Lo sbiancamento è indicato in caso di: - Denti scuri e ingialliti per l’età - Macchie provocate dal consumo di tabacco e altri pigmenti - Macchie leggere da tetraciclina - Denti vitali, post trauma - Calcificazioni pulpari - Dentino genesi imperfetta


i consigli dell’odontoiatra

Tipi di sbiancamento Bleaching: consiste nell’applicazione di perossido di idrogeno eseguita nello studio odontoiatrico con foto-attivazione grazie ad una lampada a led; il vantaggio principale è quello di ottenere un colore dei denti più bianco in un’unica seduta. Sbiancamento domiciliare: considerato il trattamento più efficace, dopo la seduta di sbiancamento dentale, o anche dopo la seduta di ablazione tartaro col metodo Airflow ONE “EMS”, è consigliato usare in casa un Kit fornito dallo studio odontoiatrico, che comprende due mascherine, una per l’arcata superio-

re ed una per la parte inferiore, con perossido di idrogeno al 6% quindi a bassa concentrazione Rubrica a cura di Laura Bianchini

Passo Corese di Fara in Sabina (RI) Via XXIV Maggio 56 - Tel. 0765 487250 Cantalupo in Sabina (RI) Piazza Garibaldi 43 - Tel. 0765 514416 Dottor Bianchini Riccardo 338 6774170 Dottor Bianchini Paolo 349 1508639 Dottoressa Bianchini Laura 388 1113355 29


PESI e SALUTE “C

he noia la Palestra!” quante volSono tanti te lo abbiamo sentito dire? Come spiegare i benefici dell’atfisica e di quanto sia importante i motivi per tività per il corpo? studio ha confermato l’efficacia iscriversi Uno dell’attività fisica svolta in palestra, come esempio 400 persone e in palestra: prendendo suddividendole in due gruppi. di queste frequenta regolarmente la un aumento 200 sala pesi di una palestra, mentre le altre 200 non svolgono alcuna attività. stato riscontrato come, nel primo della forza ègruppo, non solo i livelli di stress sono più bassi, ma la qualità della vita e dell’afisica, spetto fisico siano migliori. aumento della forza fisica, un girovita un girovita Unridotto e un aspetto migliore sono solo i primi vantaggi che si hanno nel frequentaridotto e re regolarmente una Sala Pesi. La migliore strategia quindi è recarsi in Palestra. Salve, mi presento, sono Roberto Ferun aspetto raro, personal trainer Nazionale, istruttore bodybuilding direttore migliore tecnico sportivo dellae fitness, palestra L-Team di Poggio Mirteto. sono solo Fitness Come dico sempre: “la vita è uno stato mentale”, dunque perché non curare il i primi nostro benessere psico-fisico dedicandoci alla costruzione e al mantenimento del corpo iscrivendoci in palestra? vantaggi nostro Gli aspetti positivi di questa scelta sono infiniti: riduzione della massa grassa (e un aumento della massa magra) benefici per l’apparato respiratorio, cardiovascolare, scheletrico e per il sistema nervoso. Sfatiamo il mito che la palestra sia soltanto per l’esaltazione estetica del corpo. Gli esercizi con i pesi, se fatti con criterio permettono tanti benefici, consentendo il raggiungimento di un corpo naturalmente potenziato e in buona salute. C’è tanto scetticismo, nell’allenare il corpo con i pesi. Penso, invece, che sia un mezzo molto efficace per tornare in for-

30

A scuola DI FITNESS

ma e per portare a termine qualunque sia l’obiettivo prefissato, che si abbia a che fare con un atleta agonista o no. Sollevare dei carichi sembra impossibile, difficile, faticoso. Non bisogna averne paura, ma provare, arrivare all’obiettivo e stimolare la nostra autostima, migliorando sempre in ogni situazione, che sia in palestra, nel lavoro o nella vita quotidiana. Vi invito a entrare, a dare un’occhiata e anche se siete scettici, provateci ugualmente. Premetto che tutto questo può succedere soltanto se si programma insieme al proprio istruttore, o personal trainer, un piano di lavoro vario e ben equilibrato, che permette di livellare gli allenamenti in base alle proprie esigenze.Sperimentate e otterrete il meglio. Io nel mio ci metto tutto me stesso e voi??? Rubrica a cura di Roberto Ferraro

Via Ferruti 47/B Montopoli di Sabina (RI) Tel. 0765 388681


SULLA VIA DEL VOLTO SANTO DI VALLECUPOLA

Convegno 8 settembre 2018, dalle ore 10,00, presso Palazzo Iacobuzzi Organizza: Biblioteca Angelo Di Mario in sinergia con Associazione Culturale Vallecupola Relatori: Michaela Amelio, Giuseppe Cassio, Ileana Tozzi per informazioni

Tel. 3473628200 e-mail: bibliotecadimario@libero.it - mgraziadimario@gmail.com31


32


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.