Bruschi A., Iannaccone A., Quaglia R. (a cura di), Crescere digitali, Aracne, 2010 La scuola digitale tra retorica e realtà (Maria Ranieri, Università di Firenze) “Credo che l’immagine in movimento sia destinata a rivoluzionare il nostro sistema educativo e che in pochi anni sostituirà ampiamente, se non interamente, l’uso dei libri. […] L’educazione del futuro si baserà sull’uso del medium dell’immagine in movimento, un’educazione visualizzata, in cui sarà possibile ottenere il 100% dell’efficienza” (Edison, 1922)
1. Introduzione Nell’ultimo decennio il dibattito sul rapporto tra scuola e nuove tecnologie è stato fortemente influenzato dalle tesi sui ‘nativi digitali’. Come è stato illustrato nel capitolo precedente, i fautori di questa posizione sostengono che stia nascendo una generazione dotata di nuove capacità cognitive legate all’uso intensivo delle tecnologie e ritengono che questa trasformazione degli stili cognitivi e delle pratiche sociali delle nuove generazioni stia producendo una profonda metamorfosi antropologica: da un lato, ci sarebbero i ‘nativi digitali’, quelli nati e cresciuti nell’era digitale, dall’altro, i cosiddetti ‘immigrati digitali’, che invece si sono formati all’interno dell’universo sociale e culturale della galassia Gutenberg. Si sostiene altresì che a causa dei cambiamenti in atto si stia delineando un sostanziale scollamento tra i giovani e le istituzioni educative: i primi vengono descritti come delusi e insoddisfatti delle proposte educative della scuola e le seconde come non più in grado di recepire e accogliere le sfide del presente. Le istituzioni formative dovrebbero allora
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