magazine def. rubiera

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RAGAZZI, EH METTETEVI STA MASCHERINA!!!

N. 1 A.S. 2020-2021

N n ci arrendiam Giornalino dell'I.C Rubiera


CIAO RAGAZZI,

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Eccovi il nuovo numero post-natalizio del giornalino della nostra scuola: non è mai facile in queste condizioni, ma alla fine ce la facciamo sempre! Noi della redazione speriamo sempre che vi piaccia leggerlo anche se soltanto in formato digitale! Ecco qualche informazione: 1. Chiaramente il tema del coronavirus ha stravolto tutto quindi nel nuovo giornalino troverete, oltre al tema ambientale, ma anche sulle elezioni in USA, sulle attività della scuola per la nuova Educazione civica e qualche racconto soprattutto sul CV19. 2. Occhio ai QR code: vi permetteranno di amplificare i contenuti cartacei con siti, canzoni e video per visualizzarli basterà puntare il vostro lettore QR o la fotocamera che avete sui vostri cellulari ed automaticamente si aprirà una pagina internet; anche stavolta il giornalino è diviso per rubriche colorate in base al tema! Non ci resta che augurarvi buona lettura, buon divertimento e soprattutto buon anno con il VOSTRO giornalino! Speriamo che questo 2021 sia un po' meno pesante dell'anno appena passato. Ciao ciao dal Prof. Mario Chiancone e dai ragazzi della II e III D che hanno creato il giornalino a partire dagli articoli che ci avete spedito. P.S un'altra novità per quest'anno: accanto al giornalino nasce un nuovo strumento digitale per poter conoscere tutto ciò che accade nella nostra scuola: un sito internet. Questo sito, a cura dei ragazzi della II D vi permetterà di leggere gli stessi articoli del giornalino in una versione digitale più interattiva: così potrete scegliere la possibilità che vi piace di più: libro digitale o sito. Speriamo che così facendo possiate apprezzare al meglio gli articoli dei vostri compagni di scuola, prima di ricominciare, magari già a Pasqua, a ristampare il giornalino cartaceo (il sito è sul qr code in copertina o all'indirizzo ). p.s: se vuoi far parte della redazione del giornalino scrivici pure: sarà una bella esperienza e potrai imparare tanti segreti sull'impaginazione e sulla creazione di contenuti digitali multimediali. Scriveteci all'indirizzo: chiancone.mario@scuolerubiera.istruzioneer.it

NOI DELLA III D


I

II D in viaggio verso il futuro!!!

indice

Copertina a cura di Bocci, Bizzarri, Messina. I: saluto/redazione/foto avatar III D II: tema/indice/foto avatar II D III/VIII: fotonotizie (Trump e Biden, black lives matter e la povertĂ nel mondo). a cura di Antonio Guagliardi e Bilal Aitoubella III D 1: Sezione Ambiente 2/3/4: Sbiancamento dei coralli di Elena Gubertini 5/6: Addobbi ecologici - Elisa e Melany 7/8: Progetto CEAS/raccolta differenziata (I B) 9/10: progetto Ambiente - Ramja, Melissa, Siligardi, Tufano, Pisi III A 11: Sezione Progetti/letture/racconti 12: La rivolta del bosco IV A Ariosto 13/14: Contro la violenza sulle donne - Vittoria Camellini e Alice Massari II E 15/16: Premiazione Borsa di studio per l'eccellenza scolastica - Iii A 17/18: Campagna "fino all'ultimo bambino - Save the children" 19/20: Recensione del libro "Ribelli in fuga" - Elena Evangelista 2B 21/22: S'i fossi foco: a cura della I C 23/24: Longobardi e Bizantini con Google Earth - a cura della I A 25/26: Nell@ Rete - Sabrina Tranchese, 1B 27/28: I rischi del cyberbullismo - Ilaria Saja III A 29/30: Uso consapevole della rete multilingue 31/32: Femminismo in tutte le sue forme - Aniculaesei e pagano III A 35/36: Sezione Coronavirus 37/38: Rinunciare per ricominciare - Cristiano Cavallaro II E 39/40: Il covid visto da un giovane - Martina Paglialonga II E 41/42/43: 2020 Ritratto di un anno davvero complicato - M. Davoli II E 44: Natale 2020 - una storia della quarta A Ariosto 45: Sezione gamers 46/47: Game over - Pulga e Mattia I C 48: Tops and flops - Samuele Pirone , Lorenzo Volponi, Rebecca Duzzi/Ferroni Back cover

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R E N N I W Pag III

ELECTION AMERICA 2020


L O O S E R

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BIDEN VS TRUMP


Pag V

BLACK LIV


Una delle tante proteste contro le violenze contro la popolazione afroamericana da parte della polizia

ES MATTER

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AGENZIA ONU PER I RIFUGIATI NEL MONDO

Troppi esseri umani ancora senza diritti Serve il nostro aiuto

Africa, Asia, Sud America

il dramma della siccitĂ , delle guerre e dei rifugiati

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la guerra in Siria

le favelas nelle Filippine e in Brasile

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VIAGGI BLOCCATI/ STRADE DESERTE/ LEZIONI SOSPESE/ NATALE IN LOCKDOWN

LEGAME COVID/ AMBIENTE

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SBIANCAMENTO DEI CORALLI IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE STA ROVINANDO LE BELLEZZE DEL NOSTRO MONDO

I coralli della Grande Barriera Corallina Australiana si stanno sbiancando a causa di questo fenomeno La barriera corallina è una formazione tipica dei mari e oceani tropicali, composta da formazioni rocciose sottomarine biogeniche costituite dagli scheletri calcarei dei coralli.La Grande Barriera Corallina australiana è la più grande barriera corallina del mondo; essa è composta da oltre 2900 barriere coralline singole e da 900 isole, rappresenta il rifugio di miliardi di pesci e altre creature marine. Si estende per 2300 km ed è inclusa nelle sette meraviglie del mondo. Purtroppo lo sbiancamento ha portato alla morte di più del 20% dei coralli; a nord ne sono addirittura scomparsi i due terzi. Perdere i coralli comporterà modifiche profonde per l’intero ecosistema e la sua biodiversità.

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Lo sbiancamento dei coralli è un fenomeno distruttivo che colpisce le barriere coralline e i loro ecosistemi, la cui causa principale è il surriscaldamento globale, che comporta il riscaldamento delle acque. I coralli vivono in simbiosi con dei polipi che, a loro volta, vivono in simbiosi con alcune alghe microscopiche e, oltre a caratterizzare il colore delle strutture coralline, svolgono la fotosintesi e riforniscono di sostanze nutritive i coralli.

Queste alghe utilizzano i prodotti di scarto del metabolismo animale, come azoto, fosforo e zolfo, per alimentare la reazione fotosintetica. Quando è presente un aumento della temperatura, anche di solo 2°C, l'intera struttura del corallo entra in una sorta di "febbre" e i microrganismi non sono più in grado di produrre nutrimento, di conseguenza, dopo pochi giorni, le alghe che vivono all’interno dei tessuti dei coralli vengono espulse, facendo assumere ad esso una colorazione più pallida o completamente bianca. Se la temperatura torna normale dopo pochi giorni, il corallo ritorna rapidamente sano; c’è ugualmente il rischio che, una volta iniziato lo sbiancamento, questo processo possa continuare anche se la temperatura torna normale.

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Questo avviene in particolare se il problema rimane per parecchi giorni consecutivi. Il corallo morto, invece, viene rapidamente distrutto dalla fauna marina, in particolare dai pesci che si nutrono di coralli (ad esempio i pesci pappagallo), e si sgretola in poche settimane, andando a produrre nuovo materiale per la formazione delle isole. Non sempre su una barriera morta i coralli ricrescono, ma quando ciò avviene passano diversi anni prima che essi ritornino alla grandezza iniziale.Il cambiamento climatico sta aggravando la situazione delle barriere coralline, già sotto pressione a causa delľinquinamento, la pesca eccessiva e lo sviluppo delle aree costiere; si stima che a livello mondiale, negli ultimi 30 anni, le barriere coralline siano dimezzate. L’aumento dei gas serra nell’atmosfera, dovuto principalmente all’uso di petrolio, gas e carbone, stanno avendo un impatto diretto anche sul mare, aumentandone le temperature e persino il tasso di acidità.Se vogliamo un Pianeta in salute bisogna intervenire iniziando a proteggere gli ecosistemi, compresi gli oceani.

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ADDOBBI ECOLOGICI Elisa e Melany

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Davvero interessante l’attività artistica proposta dalla professoressa d'arte Paglioli alle classi 1^G e 1^H! Abbiamo realizzato gli addobbi dell’albero di Natale della scuola con materiali di recupero: bottoni e rotoli di cartone di misure diverse.I rotoli di cartone sono stati lavorati e trasformati in petali di fiori, poi, una volta uniti tra loro, hanno assunto la sembianza di stelle; i bottoni, che sono serviti per tenere insieme i petali, hanno donato un tocco di bellezza in più. Che cosa ci ha insegnato questa attività? Prima di tutto che gli oggetti, prima di finire definitivamente tra i rifiuti, possono essere utilizzati di nuovo, con uno scopo diverso da quello iniziale. Quindi, prima di comprare oggetti nuovi, fermiamoci a pensare, perché anche quelli vecchi possono essere riutilizzati dando soddisfazioni. Ad esempio un rotolo di carta igienica o di scottex può essere trasformato in un elegantissimo fiore.Abbiamo imparato che riciclare significa diminuire i rifiuti. Questa attività ci ha ricordato un altro progetto svolto nelle classi prime: l’incontro con il personale CEAS riguardante la dispersione in mare di grandi quantità di plastica, il conseguente inquinamento dei mari e degli oceani e i danni all’ambiente marino. Cosa possiamo fare noi cittadini per dare una mano all’ambiente? Dobbiamo acquistare meno plastica, riciclare ed effettuare la raccolta differenziata, per ridurre il consumo di materie prime! Attraverso questo laboratorio, infine, si scopre il lavoro di gruppo, il bello di aiutarsi l’un l’altro e condividere il materiale, insieme, in allegria.

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progetto ceas: raccolta differenziata 1. ABSTRACT Attenzione: la plastica, se non adeguatamente raccolta, può rivelarsi molto inquinante e rovinare l’intero ecosistema. I rifiuti nel mare, marine litter, sono formati anche da nano e microplastiche che si accumulano e vanno a formare vere e proprie isole, ad esempio la Great Pacific Garbage Patch (GPGP). Libere di viaggiare, le microscopiche particelle vanno ad inquinare le barriere coralline o vengono ingerite dai pesci. Le buste di plastica che non si decompongono, vanno ad intrappolare i pesci: pesca fantasma.

Per il Progetto raccolta differenziata CEAS (Centro di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità) è venuta, nella classe 1^B, l’esperta dott. Laura Catellani che ha parlato dell'inquinamento dei mari causato dai rifiuti di plastica, pericolosissimi, che contribuiscono a distruggere il delicato ecosistema marino: l’insieme degli organismi viventi (flora e fauna) e dei fattori non viventi (fisici e ambientali) che interagiscono tra loro e in stretta relazione con l’ambiente in cui vivono. Il mare aperto e le coste sono i luoghi dove molte persone buttano i loro rifiuti; sia in maniera diretta che indiretta, come ad esempio se si gettano attraverso gli scarichi industriali o civili. Alcuni rifiuti, come la plastica, hanno una vita molto lunga e occorre tempo prima che vadano in decomposizione. Un esempio ulteriore dell’influenza ambientale nociva della plastica è costituito dalle microplastiche e dalle nanoplastiche. Particelle piccolissime che derivano dal disfacimento di oggetti di plastica di uso quotidiano che vengono rilasciate nel mare e che vanno a danneggiare interi territori e habitat. Recenti studi hanno dimostrato che le nanoplastiche sono entrate anche nella nostra catena alimentare (attraverso il sale marino e il pesce di cui ci cibiamo).

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Ogni anno, 8 milioni di tonnellate di rifiuti invadono le acque dei mari di tutto il mondo. Con la forza delle correnti, si creano poi delle concentrazioni di spazzatura, le cosiddette “isole di plastica”. Non si tratta di nuove terre emerse, ma di vere e proprie “zuppe” di rifiuti e detriti che si accumulano e rimangono “intrappolati e sequestrati” anche per diversi anni. La più grande di tutte queste isole in mare aperto è la GPGP, situata nel Pacifico, a metà strada tra le Hawaii e la California; la sua estensione è enorme ed è stimata tra i 700.000 Km2 e i 10 milioni di Km2. Queste particelle di plastica minuscole e leggerissime si disperdono ovunque: dalla superficie sino al fondo del mare e vanno a mescolarsi con il plancton, che è alla base di tutta la catena alimentare. Ogni anno diverse migliaia di animali marini, vengono uccisi dall’ingestione di materiali di plastica. Poi si spiaggiano e comincia la loro decomposizione. Un ecosistema è un “insieme” che rappresenta il rapporto tra l’ambiente naturale e gli animali che lo abitano, vivendo in stretta relazione. È importantissimo che non venga alterato, perché serve a mantenere l’equilibrio del nostro Pianeta. Da questo lavoro con l’esperta, abbiamo appreso che i rifiuti in plastica hanno un tempo di degradazione compreso tra i 100 e i 1000 anni, che sono davvero tantissimi. Il progetto ci ha raccontato la situazione dei fondali marini in tutto il mondo; fondali che sono, troppo spesso, completamente cosparsi di rifiuti. Abbiamo capito che, con i nostri scarti potremmo arrivare a distruggere il Pianeta, rovinando il nostro mondo. A cura della classe i B Fermi

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progetto sulla difesa dell'ambiente - 3A Le Prof. Messori, Rossi e Spadoni, insegnanti della 3A, ci hanno assegnato un lavoro a gruppi sull’inquinamento. L’argomento principale era legato agli effetti di quest'ultimo sull'ambiente, che è stato analizzato da noi secondo diversi aspetti: l’effetto serra, la desertificazione, la deforestazione, la distruzione degli ecosistemi, il buco dell’ozono e i problemi dell’acqua.

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scan me for more

Sono tutte delle tematiche molto importanti e che dovrebbero starci a cuore, visto che le condizioni del Nostro Pianeta stanno peggiorando ed è necessario fare qualcosa per migliorarle; tuttavia molte persone ignorano questo problema. Abbiamo anche eseguito degli esperimenti a riguardo, perché potessimo constatare con i nostri occhi quanto descritto precedentemente da noi in modo teorico. Bisogna far capire che se non ci fermiamo adesso ad inquinare e a sfruttare in modo intensivo le risorse, la situazione peggiorerà a tal punto che non potremo più tornare indietro. Realizzato da Melissa Ludovico, Pisi Tommaso, Ramja Luis, Siligardi Alessandro, Tufano Matteo.

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LIBRI/LIBERI

LETTURE/INTERVISTE/ RACCONTI/PROGETTI dei ragazzi dell'I.C. Rubiera

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La rivolta del bosco

È difficile trovare un posto dove buttare la spazzatura. Lo hanno capito gli abitanti di Pulitopoli, che per tenere pulita la loro città sporcano il bosco. Così gli animali hanno deciso di riportare i rifiuti in città, provocando l’ira degli uomini. Alla fine, però, tutto è finito per il meglio: il Sindaco di Pulitopoli ha deciso di iniziare la raccolta differenziata e animali e uomini hanno cominciato a vivere in armonia. La maestra Luisa, partendo da questa lettura, ha chiesto a noi alunni di scrivere un testo singolarmente o a coppie che raccontasse la storia al contrario. Sono nati così tanti bei racconti: La rivolta della città, La città dei rifiuti “Sporcopoli”, Sporcopoli e tanti altri. Qui di seguito pubblichiamo La città dei rifiuti “Sporcopoli”: scannerizza i qr code: in uno troverai il racconto, mentre nell'altro un Powtoon realizzato da noi.

Buon divertimento!!! classe IV A Ariosto

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Convenzione di Istanbul: una lotta contro la violenza sulle donne E' una convenzione del Consiglio d’Europa contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 ed aperta alla firma l'11 maggio 2011 a Istanbul (Turchia). Il trattato si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l'impunità dei colpevoli. È stato firmato da 32 paesi e il 12 marzo 2012: la Turchia è diventata il primo paese a ratificare la Convenzione. Il Consiglio d'Europa ha intrapreso una serie di iniziative per promuovere la protezione delle donne contro la violenza già a partire dal 1990. L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha preso una posizione politica ferma contro ogni forma di violenza contro le donne. La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne è nata dall’uccisione di tre di esse. Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. L'idea di una giornata mondiale commemorativa è stata voluta dall’Italia. Grazie al documento firmato a Istanbul, ora le donne se picchiate o maltrattate dal proprio uomo possono chiamare delle associazioni di prevenzione alla violenza: il numero più famoso è il numero rosa.

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I primi Stati che hanno firmato il documento sono:

-Italia -Austria -Finlandia. -Francia. -Germania. -Grecia. -Slovacchia

-Islanda -Lussemburgo -Montenegro -Turchia -Portogallo -Svezia

Fin dall’antichità la figura femminile è sempre stata denigrata e ritenuta inferiore. Il suo ruolo sociale era quello di madre, moglie e casalinga. Molte donne, nel Medioevo, furono vittime della caccia alle streghe, se uscivano dal criterio di donna ordinaria. Per noi la violenza contro le donne è un atto spregevole da parte di un uomo. Un uomo che picchia o maltratta la propria donna dovrebbe solo vergognarsi perché il no di una donna vale come il no di un uomo.

a cura di Vittoria Camellini e Alice Massari II E

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A.S. 2019/2020

LA BORSA DI STUDIO IN RICORDO DELL’INGEGNER DALL’ASTA PREMIA L’ECCELLENZA SCOLASTICA

Sabato 7 novembre 2020 abbiamo avuto l'opportunità di partecipare con la nostra professoressa di italiano, Barbara Messori, all’assegnazione della borsa di studio, che premia e valorizzare l’eccellenza scolastica. Purtroppo per via dell’emergenza sanitaria attuale non siamo riusciti a presenziare personalmente, ma con l’ausilio delle risorse tecnologiche abbiamo potuto assistere all’evento direttamente dalla classe.

Erano collegati la nostra Dirigente Fiorella Magnani, il signor Gibertini che ha condotto l’incontro, Jacopo Gibertini, collegato da Parigi, luogo in cui sta finendo gli studi universitari, il premiato della seconda annata di questa iniziativa, ovvero Giacomo Messori, accompagnato da due suoi compagni di classe, e la signora Pirondini, alla cui generosità si deve l’assegnazione di questa Borsa di studio per meriti scolastici, voluta da lei e dal marito in ricordo del mancato figlio Pierino Dall’Asta, un rinomato ingegnere di Rubiera, amante delle lingue e in continua ricerca di stimoli nuovi, condizioni che gli hanno permesso di lavorare anche all’estero ricoprendo ruoli importanti.

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Durante l’incontro, data la commozione della signora Pirondini, è stato il signor Gibertini a raccontarci alcuni aspetti della vita di Pierino, della sua determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati, del suo carattere talvolta non semplice, perchè sempre diretto nell’esprimere le proprie idee, ma rispettoso del pensiero altrui, dal quale si può sempre apprendere e quindi arricchire il proprio bagaglio culturale personale. Ed è proprio questa la finalità di questa borsa di studio: valorizzare l’importanza della formazione scolastica. Formazione come momento costante della vita, che nasce dalla passione e dalla voglia di ricercare sempre nuovi stimoli e nuovi traguardi da raggiungere, come lo era stata per l’ingegner Pierino. Attraverso la donazione di questo premio la signora Pirondini vuole sottolineare proprio l’importanza degli studi, in particolare linguistici: Giacomo Messori, infatti, non solo ha conseguito risultati eccellenti nella maggior parte delle materie, ma in particolare in Inglese e Francese. In questa occasione a noi ragazzi, che stiamo affrontando un periodo dedicato all’orientamento per la scelta delle scuole superiori, è stata ribadita l’importanza dello studio delle lingue, testimoniata anche dall’esperienza personale di Jacopo Gibertini, ormai fondamentali per la comunicazione e per il mondo del lavoro odierni. Siamo stati entusiasti di aver partecipato a questa premiazione che mette in primo piano le eccellenze valorizzandole al meglio; abbiamo apprezzato gli aneddoti sulla vita del ricordato Pierino, approfondito l'importanza che hanno le lingue nel mondo contemporaneo, grazie all’intervento di Jacopo. Ma non solo: passione, curiosità, impegno, determinazione sono altre parole chiave di cui faremo tesoro e che potranno guidarci in una scelta più consapevole della scuola superiore. Rinnoviamo i complimenti a Giacomo Messori che si è dimostrato una vera e propria eccellenza riportando ottimi risultati in molteplici materie. Ringraziamo per la sua generosità la signora Pirondini, per i consigli il signor Gibertini, per l’esempio Jacopo Gibertini e la nostra Preside per averci permesso di partecipare all’evento.

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Campagna "Fino all'ultimo bambino" Save the children vs malnutrizione

E' per loro che oggi “Save the Children” lancia la campagna "Fino all'ultimo bambino" per salvare i bambini che soffrono di malnutrizione e tenere alta l'attenzione su un killer silente e devastante che contribuisce in maniera decisiva alla morte di circa la metà dei 5,4 milioni di minori con meno di cinque anni che ogni anno, a livello globale, perdono la vita per malattie facilmente curabili e prevenibili. Pensare che ogni minuto bambini muoiano perché non riescono ad avere accesso a cibo sano, acqua potabile e cure sanitarie, è qualcosa che semplicemente non possiamo e non vogliamo accettare. Gli importanti passi avanti fatti nel corso degli anni, che dal 2000 a oggi hanno portato a ridurre da 198 a 151 milioni i bambini malnutriti cronici nel mondo, dimostrano che la malnutrizione può e deve essere sconfitta. Ma c'è ancora moltissimo da fare e occorre rimboccarsi le maniche per raggiungere l'obiettivo che il mondo si è dato di eliminare tutte le forme di malnutrizione entro il 2030.

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Molti bambini sono malnutriti Ogni giorno 7.000 bambini muoiono per cause legate alla malnutrizione. Bambine e bambini che, a casa loro, in paesi colpiti da carestie e siccitĂ , afflitti dalla povertĂ estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano a essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche e perdono irrimediabilmente l'infanzia alla quale hanno diritto.

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RIBELLI IN FUGA DI ELENA EVANGELISTA 2B

Questo libro parla di un gruppo di scout di un piccolo paese, Pruneto. Nel 1928 il regime fascista scioglie le associazioni scout, esige il controllo sulla formazione dei giovani: tutti devono diventare balilla. Mentre gli scout insegnano la libertĂ individuale e il libero pensiero.

Ma questo piccolo gruppo di scout si rifiuta alle imposizioni del regime. Si ribella, dandosi alla fuga. Sono solo ragazzini, ma il regime ha bisogno proprio di ragazzini, che si comportano come soldati, pronti a combattere, con la promessa di farlo, a costo, anche della loro stessa vita.

Testardi e decisi a seguire la loro strada fino in fondo, i cinque giovani ribelli (Gianni, Andrea, Ines, Etta e Ciccio) partono alla ricerca di un covo segreto, lassĂš tra le montagne, conoscono la natura, anche se sarĂ dura, troveranno il modo di sopravvivere.

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Quando sembra che tutto vada per il meglio, ecco che un gruppo di nuovi e, fastidiosi balilla scopre il loro segreto e si getta all’inseguimento, setacciando monti e valli. Aiutati di nascosto da alcune figure del paese, i cinque giovani vivono un’avventura eccezionale di ribellione e sopravvivenza, per riuscire a mantenere in vita i loro ideali di libertà e lealtà.

Perché un ragazzo che rinuncia alle cose in cui crede e che non può scegliere dove crescere, né cosa diventare, non è LIBERO!

TOMMASO PERCIVALE

CURIOSITÀ: Tratto dalla storia vera di aquile randagie, un camp scout della Lombardia. Si sono ribellate al fascismo, mentre il regime gridava loro di chinare il capo, perché così voleva la storia e <<Così doveva essere>>

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A CURA DELLA I C

La Poesia di Cecco Angiolieri

Giovedì 24 novembre, la prof. Alessandra Martini ci ha fatto scrivere una poesia nello stile di “S’i fosse foco”, di Cecco Angiolieri. Non è la prima volta che la prof. ci fa scrivere una poesia nello stile letterario che stiamo studiando, ne abbiamo già fatta una nello stile del Dolce Stil Novo. In particolare la poesia “S’i fosse foco” fa parte della Poesia comico-realistica. Questo tipo di composizione aveva come caratteristiche: a)l’amore ardente, appassionato e sensuale; b)la donna come creatura terrena (e non la donna angelo degli stilnovisti) c) l’esaltazione del denaro, del divertimento, del gioco d’azzardo e del piacere; d) la rabbia e il lamento contro la povertà, le ingiustizie e i fastidi della vita. Utilizzavano un linguaggio molto vicino a quello popolare; era molto in uso l’ingiuria ed era sviluppato il gusto per la parola forte e violenta e per l’aggressività verbale.

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S’i’ fosse dente, morderei la vita S’i’ fosse lingua, parlerei a tutti S’i’ fosse mano, menerei li brutti S’i’ fosse donna, sarei bandita S’i’ fosse matto, farei una pazzia per ricordar quel ch'i’ ho fatto S’i’ fosse stolto come un ratto Negar vorrei come una bugia S’i’ fosse core, andarei a cercar la gioia In tutte le volte che son stato amato Mi fermerei solo quando ‘l corpo mio non muoia S’i’ fosse Barbio, com’i’ sono e fui Torrei a tutti li loro guai Lasserei al mondo laude e canti altrui Lorenzo Barbieri

S’i fosse foco arderei li compiti s’i fosse vento via li soffierei s’i fosse acqua i’ li scioglierei s’i fosse Dio li annullerei dal mondo. S’i fosse papa sarei allor stranita, ed ai cristiani la fede toglierei, s’i fosse ‘mperator sa che farei?Ad alcuni miei compagni la lingua mozzerei. S’i fosse morte andre’ dalle cimici s’i fosse vita scapperei da lor, similemente farìa dalle zanzare. S’i fosse Anna, com’i’ sono e fui, torrei le prof che ci sono adesso, e le altre le lasserei altrui! Anna Rovizzi

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Longobardi e Bizantini con Google Earth Ciao! Benvenuti nel giornalino della nuova I A! Oggi siamo qui per parlarvi dei bizantini, dei longobardi e infine ma non meno importante del monachesimo in Italia. La prof Messori ha avuto la splendida idea di farci fare un lavoro utilizzando Google Earth sui monumenti. Ora vi chiariamo le idee con un piccolo ripasso. I bizantini sono un popolo ricco e forte, con agricoltura e attività commerciali floride. Avevano a capo un imperatore, quello più conosciuto è Giustiniano perché fece raccogliere tutte le leggi romane, il Codice di Giustiniano, e perchè riconquistò l’intero impero romano d’occidente, compresa l’Italia.I longobardi, invece, sono un popolo proveniente dalla penisola Scandinava con sedi in Pannonia (attuale Ungheria) che giunsero in Italia nel 568-569. Si muovevano in bande guidate da duchi. Erano di tradizioni pagane, per esempio il loro nome deriva dalle loro lunghe barbe che portavano in onore del Dio della guerra Wotan. All’arrivo dei Longobardi in Italia, il territorio fu diviso in due parti: la Longobardia e la Romània.

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Il monachesimo si diffuse quando i monaci decisero di vivere insieme dedicando tutta la giornata alla preghiera e al lavoro. Il monastero non svolgeva, però, solo un ruolo religioso: era luogo di accoglienza dei pellegrini, di assistenza per i poveri e gli ammalati, di difesa per i contadini; Inquadrando il qr code potrete viaggiare nell’Italia alla scoperta della nostra storia tra monumenti che testimoniano il passaggio di Bizantini e Longobardi, e la presenza di numerosi monasteri benedettini. Noemi, Sara N. e Chiara

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Sabrina Tranchese, 1B

NELL@ RETE PerchÊ questo progetto? Come potete intuire dal titolo, è un progetto che parla di Rete, di internet, di smartphone , di sicurezza, ecc...Ci siamo posti domande come : profilo pubblico o privato? Beh, bella domanda! Infatti nei social si consiglia di avere un profilo privato per evitare scambi o collegamenti di foto, e, nei giochi, è preferibile bannare profili anomali. Pag 25


Abbiamo visto tre video molto importanti e ognuno con un significato diverso. Nel primo video una ragazza viene bullizzata attraverso la Rete, quindi abbiamo parlato del fenomeno del cyberbullismo. Volete sapere come è finita? La ragazza ha trovato il coraggio di chiedere aiuto alle sue amiche e, insieme, hanno risolto il problema. Questo video è stato davvero significativo e, secondo me, un ottimo esempio da seguire! Nel secondo video si è parlato del fenomeno del grooming che vuol dire adescamento.

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Il contenuto del video ci ha mostrato una ragazza che conosce un ragazzo/uomo online e, dialogando tra di loro, i due decidono di incontrarsi, anche se, dopo pochi minuti dall'appuntamento, la ragazza scopre le vere intenzioni del ragazzo/uomo. Vi racconterò brevemente del 3° video perché è durato appena pochi minuti. L'ultimo video racconta di una ragazza che rivela il suo numero di telefono in Rete, e, postando foto, si ritrova piena di messaggi, chiamate, ma soprattutto insulti! In tutti i tre i casi ci sono delle persone chiamate “leoni da tastiera“. I “leoni da tastiera“ sono dei bulli che insultano attraverso i social, si credono forti, ma, in realtà, sono più deboli di


CYBERBULLISMO "La tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita". –

Harvey B. Mackay

I RISCHI DEL CYBERBULLISMO Saja Ilaria 3A

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ECCO IL CYBERBULLISMO Al giorno d’oggi una grande parte di popolazione utilizza internet. Però è uno dei siti più pericolosi che esistano! Tra siti pericolosi, truffe e privacy violata, Internet può essere sì interessante come può essere addirittura rischioso, soprattutto per noi ragazzi. Ti è mai capitato di sentir parlare di Cyberbullismo? Il Cyberbullismo avviene su internet e molti giovani di oggi sono soggetti a questo tipo di bullismo. Mentre il bullismo ti ferisce fisicamente, il Cyberbullismo ti ferisce con le parole. Per esempio, magari pubblichi una tua foto oggi, ma tra due giorni la elimini perché guardandola meglio noti che sinceramente ti imbarazza molto. Tutto risolto, giusto? È proprio qui che ci sbagliamo. Solo perché noi non la visualizziamo più sulla nostra Home di Instagram, non vuol dire che non esista più definitivamente. Non puoi sapere se qualcuno la possa avere salvata e magari anche condivisa con altre piattaforme o addirittura persone. E questa persona, che magari conosci o che magari non hai proprio mai visto nella tua vita, può farci quello che vuole; perché ogni volta che pubblichi qualcosa, non appartiene più solo a te!

Molte persone sono rimaste segnate dal Cyberbullismo, alcune sono arrivate al suicidio, o alcune, solo per il loro fisico che magari veniva deriso in quel post, non riuscivano a mangiare; anzi, smettevano proprio, e il mondo cadeva loro a pezzi. Erano distrutte psicologicamente. Il mondo può essere un posto spregevole e infido, ci fa sentire a pezzi, ma dipende tutto da noi. Il Cyberbullismo è un ulteriore forma di bullismo, che come quest’ultimo, dovrebbe cessare, per far sì che Internet possa diventare un posto più sicuro, o almeno, si spera così.

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Aggiungi corpo del testo

Crediamo molto in un uso consapevole della Rete: cosĂŹ ve lo diciamo in tutte le lingue!!!

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Aggiungi corpo del testo

Ecco i nostri messaggi: Lucilla Anderlini, Kaur Harnoorpreet, Michael Palma, Carlotta Rossi, Yuvrai Singh

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a cura della prof.ssa Santamaria


Daria Aniculasei e Giusi Pagano III A

FEMMINISMO IN TUTTE LE SUE FORME! Il femminismo è un movimento che recita con convinzione che le donne sono al pari degli uomini per quanto riguarda i diritti sociali, politici ed economici e lotta per ottenere questo. È a partire dalla fine dell’Ottocento, durante la seconda rivoluzione industriale, che le donne cominciano a manifestare per i propri diritti, in primis il diritto di voto. Particolarmente importante fu l’azione del movimento femminista in Gran Bretagna, dove nel 1903 Emmeline Pankhurst fondò l’Unione Sociale e Politica delle Donne, il cui obiettivo politico principale era il riconoscimento del diritto di suffragio femminile.Le seguaci del movimento, suffragiste, furono chiamate in segno di disprezzo suffragette. Esse dovettero affrontare gravi pregiudizi e derisioni; per farsi ascoltare ricorsero a mezzi estremi: fecero scioperi della fame, si incatenarono ai lampioni per non essere arrestate e durante le dimostrazioni, sommersero il Parlamento inglese di richieste scritte. La lotta delle donne, tuttavia, era ancora agli inizi. In molti paesi esse ottennero uno dei diritti principali per raggiungere la parità dei generi, quello del voto, a 900 inoltrato: in Gran Bretagna nel 1918, in Italia nel 1945, in Svizzera nel 1971.L’attività politica per ottenere il diritto di voto era solo un aspetto del movimento per l’emancipazione femminile.

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Erano sempre più numerose le donne che decisero di lavorare fuori casa: aumentò la presenza femminile nelle fabbriche, ma anche negli uffici, dove erano impiegate come dattilografe e segretarie, e nella scuola come maestre. Eppure il lavoro femminile era considerato di minor valore ed era meno pagato rispetto a quello maschile; molte erano, inoltre, le occupazioni che erano loro precluse. Il cammino verso l’uguaglianza fu molto lungo e ancora oggi non è terminato. «"Per fortuna la scuola, il lavoro e il progresso hanno un po' aperto gli occhi alle donne. In molti paesi le donne hanno ottenuto gli stessi diritti degli uomini; molte , soprattutto donne, ma anche uomini, adesso capiscono quanto questa suddivisione fosse sbagliata e le donne moderne vogliono avere il diritto all'indipendenza totale!".»(Anna Frank, Diario di Anna Frank). Abbiamo davvero gli stessi diritti degli uomini? Le donne hanno solo tre quarti dei diritti legali degli uomini. Infatti anche odiernamente ci sono, ebbene sì, lavori dove la donna viene pagate in media molto meno dell’uomo, nonostante svolga lo stesso lavoro, come dimostra il grafico.

scannerizza per video e infografiche sul tema

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CLASSE I C

L'ALBERO DELRICICLO UN PROGETTO DI ECOLOGIA ARTISTICA: SIAMO GLI ALUNNI DELLA CLASSE 1° C DELLA SCUOLA ENRICO FERMI DI RUBIERA.IN QUESTA SETTIMANA DI SCUOLA CI SIAMO SOFFERMATI SUL TEMA DELL'INQUINAMENTO, CHE AL GIORNO D’OGGI È TEMA MOLTO ATTUALE E RIGUARDA IL NOSTRO PIANETA. COME POSSIAMO AFFRONTARE RESPONSABILMENTE QUESTO PROBLEMA?PRIMA DI TUTTO BISOGNA FARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA,CIOÈ SCARTARE I RIFIUTI NEGLI APPOSITI BIDONI DELLA SPAZZATURA CHE SONO: CARTA, PLASTICA, VETRO, UMIDO E RIFIUTI INDIFFERENZIATI. IL 27 NOVEMBRE, IN CLASSE È VENUTA UNA VOLONTARIA CHE SI OCCUPA DELLA SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTE; CI HA SPIEGATO CHE I RIFIUTI AL GIORNO D'OGGI SI STANNO ACCUMULANDO NEI MARI, INTOSSICANDO GLI ANIMALI E DISTRUGGENDO LA NATURA.CI HA PARLATO DEL “MARINE LITTER”, CIOÈ SPAZZATURA MARINA, OVVERO ACCUMULI DI RIFIUTI PLASTICI CHE FORMANO VERE E PROPRIE ISOLE, CHE STANNO ROVINANDO I NOSTRI MARI RENDENDOLI PIENI DI IMMONDIZIA.MOLTI ANIMALI MARINI MUOIONO PERCHÉ INGHIOTTONO I RIFIUTI IN ACQUA, SCAMBIANDOLI PER CIBO, COME AD ESEMPIO LE TARTARUGHE CHE SPESSO RESTANO INTRAPPOLATE IN BUSTE DI PLASTICA, SACCHETTI DELLA SPESA, RETI SCARTATE DAI PESCATORI NEGLI OCEANI.


CON LA PROFESSORESSA GIORDANO CHE INSEGNA ARTE, STIAMO PRODUCENDO DEGLI ELABORATI CON MATERIALI RICICLATI COME: RITAGLI DI TESSUTI, NASTRINI, BOTTONI, TESSUTI COLORATI, RITAGLI DI BORSINE DI PLASTICA ECC.C… CON QUEI MATERIALI OGNUNO PRODURRÀ UN ALBERO CHE ABBIAMO CHIAMATO L'ALBERO DEL RICICLO: SIAMO SICURI CHE VERRÀ UNA VERA E PROPRIA OPERA D’ARTE!CON I NOSTRI SLOGAN, CON LE NOSTRE PRESENTAZIONI E APPELLI, IDEATI CON LA PROF MARTINI, VOGLIAMO SPIEGARE CHE SE OGNUNO DI NOI , CON IMPEGNO E SENZA PIGRIZIA CONFERISCE CORRETTAMENTE I RIFIUTI NEGLI APPOSITI CONTENITORI DI CARTA, VETRO E PLASTICA, AIUTEREMO COSÌ IL NOSTRO PIANETA.EVITIAMO LO SPRECO DI NUOVE RISORSE, RIUTILIZZANDO I MATERIALI GRAZIE AL RICICLO. RENDIAMO IL MONDO UN POSTO MIGLIORE ED EVITIAMO DI FAR AMMALARE GLI ANIMALI E LA NATURA CHE CI CIRCONDA.FACCIAMO PARTE DI UN ECOSISTEMA DELICATO E MOLTO IMPORTANTE, DOVE TUTTI SIAMO INTERCONNESSI: PERCHÉ I PICCOLI GESTI POSSONO FARE LA DIFFERENZA! DOBBIAMO SEMPRE RICORDARE CHE IL FUTURO È NELLE NOSTRE MANI E CHE LA VITA DEI PROSSIMI ANNI DIPENDERÀ DA NOI E DAI NOSTRI COMPORTAMENTI. REBECCA POZZALI E SARA PATERLINI I C

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Prevenire la diffusione del COVID-19 in

7 PASSAGGI 01

Lava frequentemente le mani

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Evita di toccarti occhi, naso e bocca

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Tossisci e starnutisci nella piega del gomito o in un fazzoletto monouso

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Evita i luoghi affollati e il contatto ravvicinato con persone che presentano febbre o tosse

05

Se non ti senti bene, rimani a casa

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In caso di febbre, tosse e difficoltĂ respiratorie, telefona al tuo medico il prima possibile

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Reperisci informazioni da fonti accreditate

#iorestoacasa Fonte: OMS

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#iorestoacasa

Quando usare la mascherina Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità

Colpi di tosse o starnuti?

Vi state prendendo cura di una persona sospetta di aver contratto l'infezione da 2019-nCoV?

NO

NO

Indossate la mascherina per proteggere se stessi e gli altri.

Non c'è bisogno di usare la mascherina, ma ricordate di lavare regolarmente le mani. Se disponete di mascherine extra, potete donarle a chi ne ha più bisogno, come gli operatori sanitari.

sono e n i r e i si sch Le maci solo se c mani effica spesso le ase b e pulisc oluzioni a cqua e con s a o con a alcolic sapone.

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eraicnimocir rep eraicnuniR

Quando verso la fine di novembre ci furono i primi contagi a Wuhan, la Cina iniziò a preoccuparsi per la scoperta di un nuovo virus, l’ unico stato che ne era a conoscenza; dopo un po’ la notizia di questo nuovo virus arrivò in Italia, verso metà gennaio.L’Europa era già sull’attenti, i primi provvedimenti e il primo allarmismo generale arrivarono dopo i primi casi, la gente si faceva prendere dal panico, infatti tutti temevano il peggio. In Italia, i primi due casi furono due turisti cinesi a Roma e un uomo di Lodi che tornava dalla Cina.Quando ogni telegiornale comunicò questa notizia, scoppiò un grandissimo e spesso eccessivo allarmismo alimentato dalle varie fake news e dallo stato d’animo delle persone, che iniziarono a svuotare supermercati e a chiudersi in casa. Pian piano la situazione andò peggiorando, infatti fu definita la prima zona rossa: Codogno, in provincia di Lodi (per zona rossa si intende un luogo limitato agli accessi, solitamente solo di parenti, che viene chiusa per via di un forte aumento di contagi, in Italia nessuno aveva mai assistito ad una cosa simile). A lungo andare, i contagi aumentarono e arrivarono in tutta Italia, con nuove chiusure e nuove zone rosse.A seguito del D.P.C.M di metà marzo, Giuseppe Conte ordinò una chiusura totale, definendo tutta l’Italia zona rossa, era l’inizio del “lockdown”. Il lockdown prevedeva la chiusura di tutte le attività non indispensabili, ordinando a tutti gli Italiani di rimanere chiusi in casa e di uscire solo per ciò che era indispensabile, come la spesa; era una vera e propria quarantena.Durante questo stop europeo, ma man mano anche mondiale, ci siamo dovuti arrangiare con la didattica a distanza, poiché le scuole erano chiuse. È stato un brutto periodo, ma io me la sono cavata stando in cortile a giocare a calcio, dove rimanevo quanto volevo, due ore il mattino e due ore il pomeriggio. È stata una cosa positiva questa, perché era un divertimento ed una distrazione, poiché a calcio non potevo andare (ho dovuto aspettare settembre per tornarci), era ciò che preferivo fare, normalmente, eccetto eventuali videolezioni.

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Mi alzavo alle 08.00, facevo colazione, guardavo dei video su YouTube su Ronaldinho, che ha contribuito a divertirmi in quarantena; scendevo in cortile e provavo ad emularlo; per me fu uno stimolo per scendere in cortile, anziché giocare a Pes o a Minecraft. Poi scoppiò la moda dei palleggi con la carta igienica, una sfida complicata che provai a superare registrandomi.Mi ricordo bene che la prima piccola cosa concessa fu la possibilità di rincontrare i propri parenti, poi pian piano anche gli amici; la prima volta che li rividi fu al parco, tutti quanti muniti di mascherina, in una scena surreale, faceva veramente impressione, non potevamo toccarci. La situazione, dal punto di vista sanitario, era sotto controllo, pian piano si ricominciò anche ad andare a lavorare, anche se l’economia era completamente crollata e tante aziende erano fallite, portando a perdite di lavoro.La situazione degenerò al rientro dalle vacanze; la situazione andò in crisi, ma venne recuperata.

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Riaprirono molte attività: lo sport ,la scuola… ma non come prima. Io, inoltre, ho vissuto l’esperienza di fare il tampone naso-faringeo, veramente una sensazione stranissima, un fastidio breve, ma intenso. Ritornati in classe, molti insegnanti ci hanno parlato approfonditamente di questo virus e delle norme da rispettare; il progetto che stiamo svolgendo in educazione civica, scienze e arte è molto interessante. Fin qui abbiamo approfondito da vari punti di vista: da quello scientifico abbiamo visto cos’è un virus e come si diffonde; da quello artistico, la prof ci ha mostrato le opere celebri del lockdown; mentre in educazione civica abbiamo parlato più in generale delle notizie e del vademecum scolastico. Come slogan ho scelto “rinunciare per ricominciare”. Testo di:

Cristiano Cavallaro 2E


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il covid 19 visto da un giovane

Nella mia vita mi sono sempre state raccontate storie di epidemie contagiose, malattie letali o pandemie globali, ma mai e poi mai avrei pensato di viverne una anche io; mai avrei pensato di dover stare in quarantena. Ora che ne ho vissuto uno, so per certo che le mie idee su questi fenomeni non erano realiste; anzi, per nulla. I numeri che vedevo in televisione mi spaventavano molto, ma cercavo di mantenere la calma, pensando: - Se non sono state prese misure drastiche, allora non sarà nulla di così grave - . Poi ci hanno fatto chiudere in casa, e devo dire che in un primo momento l’idea non mi dispiaceva affatto… Dopo, però, è passata una settimana, poi due, poi tre, poi un mese… e così siamo stati quasi tre mesi in lockdown. Questa esperienza mi ha cambiata caratterialmente soprattutto in un aspetto: ho capito quanto sia importante vivere ogni giornata in modo significativo, senza lamentarmi di quello che non ho, ma gioendo per ciò che posso avere. Poter uscire, andare a scuola, vedere gli amici, mi è sempre sembrato scontato, ma mi sono resa conto di quanto siano importanti le piccole cose. Ho potuto comprendere quali sono le persone che più tengono a me e alle quali voglio più bene. Ho avuto la possibilità di conoscere meglio la mia famiglia, lati nascosti del loro carattere o loro punti deboli e di forza mai visti prima. La paura però c’era, e rimaneva imperterrita. Penso che questo Coronavirus sia l’elemento più catastrofico a livello mondiale che io abbia mai visto. I problemi economici sono moltissimi. Molte aziende e società di vario tipo hanno dovuto dichiarare fallimento, lasciando migliaia di famiglie senza lavoro e senza soldi. Sono stati annullati molteplici eventi. Il turismo (grande fonte di guadagno per l’Italia) è calato a numeri allucinanti, dato che sono venuti pochi turisti stranieri.


Anche a livello psicologico le persone sono cambiate: gli anziani e la gente che abita sola ha sofferto di solitudine, i giovani si sono sentiti sovrastati da questa situazione, impotenti e soffocati, poiché abbiamo bisogno di libertà per crescere e conoscere il mondo. Tante persone di tutte le età hanno iniziato a soffrire di depressione o ansia. Molti dati testimoniano ciò, perché vengono comprati molti più farmaci e antidepressivi. Gli italiani, oltretutto, sono molto informati su questo argomento: la diffusione di notizie su questo fronte è sempre stata, fin dall’inizio, altissima. Purtroppo si sono sparse anche fake news, che hanno causato confusione e allarmismo. Forse però, proprio grazie a questa grande informazione, attualmente, rispetto ad altri stati, stiamo meglio.

Anche l’ambiente ha sofferto di questa situazione, per l’inquinamento dovuto all’enorme utilizzo di protezioni monouso; ne ha però giovato, sotto l’aspetto delle emissioni di gas nocivi, come quelle dell’auto, non utilizzata in lockdown. Artisti come Banksy hanno contribuito alla diffusione delle regole. Sportivi, musicisti, cantanti, si sono mobilitati per mandare messaggi di speranza alla gente. Vengono ancora emanati nuovi Dpcm, che invitano al rispetto delle norme sanitarie. I contagi e i decessi continuano ad aumentare, ma la speranza non dovrà mai cessare e, se tutti ci impegnassimo a seguire il regolamento, forse potremmo tornare a vivere come un tempo. Martina Paglialonga 2E

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2020:

RITRATTO

DAVVERO

DI

UN

ANNO

COMPLICATO

Chi avrebbe mai immaginato che dal 22 febbraio 2020 la nostra vita sarebbe completamente cambiata, insieme alle abitudini, ai modi di fare e a tutta la società. Nulla ormai è più come prima, anche le attività per noi più banali sono state progressivamente eliminate dalla quotidianità e vengono emanate sempre più restrizioni. Il periodo del lockdown è stato il peggiore: a casa, davanti alla TV, si sentiva parlare quasi unicamente di questo nuovo nemico, il Coronavirus, un virus che non conoscevamo affatto e che non eravamo pronti a combattere; gli ospedali venivano descritti come inferni, dove medici e infermieri lottavano ogni giorno per salvare la vita delle persone, mentre il numero dei contagi e dei morti saliva sempre di più.Dopo la quarantena, mesi difficili e un’estate molto particolare siamo arrivati ad oggi, stiamo provando a rialzarci, ma il virus non si è ancora fermato, anzi, e tutti siamo cambiati e stiamo cambiando. Adesso si torna a scuola, si va al lavoro e si può praticare uno sport, ma dopo mesi di isolamento, mascherine, guanti, distanziamento ed ansia e paura non è semplice ricominciare ad entrare nella società. Spesso, quando incontro amici o persone care, mi sento a disagio: non posso più avere un contatto fisico con loro e il mio sorriso e le mie risate sono nascosti dietro una mascherina. Sono stata sola con la mia famiglia per un lungo periodo e sono cambiata: niente scuola, sport, amici e viaggi; il mio “mondo” era casa mia, per cui adesso mi sembra di scoprire un posto nuovo, che quasi non riconosco più.

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Tutti e tutto sono cambiati, specialmente la società, dal punto di vista psicologico, sociale ed economico. L’economia, che soprattutto in alcune grandi città ha un ruolo fondamentale, è crollata. Negozi, ristoranti, agenzie, fabbriche e imprese sono rimaste chiuse a lungo, le persone non potevano uscire e avevano paura, di conseguenza come poteva andare avanti l’economia? Molte imprese, agenzie e fabbriche sono sull’orlo del fallimento o hanno già chiuso, questo comporta anche il fatto che molti lavoratori abbiano perso il loro posto. Troppi eventi e cerimonie sono stati annullati o posticipati e in questa condizione non c’erano soldi sufficienti per andare avanti. Questa emergenza non ha aiutato neanche dal punto di vista psicologico: si è registrato infatti un aumento nell’uso di farmaci contro la depressione e molte persone hanno sofferto di solitudine e di ansia: l’argomento principale e trattato maggiormente è il Covid-19 e le numerose informazioni, a volte esagerate o false, hanno agitato e spaventato la popolazione. In questo periodo, però, ci siamo anche sostenuti, uniti, ma distanti abbiamo provato ad incoraggiarci e a non abbatterci, provando a vedere “una luce in fondo al tunnel” e continuando a coltivare la speranza di poter uscire da questa emergenza per provare a ritornare alla vita di prima e per poterci di nuovo abbracciare!

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Gli scienziati fanno continue ricerche per scoprire qualcosa di più su questo virus e per curarlo e combatterlo; i medici lavorano senza sosta per aiutare chi purtroppo è stato infettato. I cittadini, poi, fanno la loro parte cercando di rispettare le norme emanate e i provvedimenti presi attraverso i Dpcm. Anche gli artisti hanno cercato di incoraggiare la società nei momenti più complicati e provato ad incitarla e a far capire l’importanza dei provvedimenti presi. Una delle forme d’arte più comune, usata per comunicare questo messaggio è stata il disegno, specialmente quello di strada, con la Street Art. Gli Street Artists, infatti, attraverso le loro opere, hanno comunicato come la pensavano e opinioni profonde.Questa pandemia ha colpito tutti pesantemente e anche se non è ancora finita e ci saranno altri problemi da affrontare dobbiamo andare avanti, bisogna “tenere botta”, non possiamo arrenderci adesso. Ci potremo rialzare, ma le regole adesso, anche se ci possono stancare, le dobbiamo rispettare! Margherita Davoli 2E

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LA QUARTA A "ARIOSTO"

Natale 2020 progetto di scrittura creativa C’era una volta un virus. Era molto potente e pericoloso. Nel giro di un anno si era diffuso dappertutto: in ogni Paese, in ogni città, in ogni regione, in ogni stato LUI viaggiava e contagiava. Era visibile solo al microscopio e tanti scienziati cercavano un vaccino per debellarlo. Trascorrevano i mesi e si arrivò a dicembre e con dicembre anche a Natale. Il tremendo virus era proprio come un piccolo Grinch che voleva rovinare il Natale a tutti. Infatti, a causa sua, bisognava proteggersi usando mascherine, igienizzarsi continuamente, evitare contatti stretti, anche con persone care, e in generale evitare assembramenti… ma nonostante tutto Lui continuava ad entrare nelle case, nelle scuole, negli ospedali… ovunque. E tutti erano spaventati e preoccupati. Quel Natale sarebbe stato molto brutto: non si poteva festeggiare con amici, cugini, zii e soprattutto con i nonni; era necessario chiudersi in casa con la propria famiglia e rinunciare ai cenoni in compagnia, magari anche a qualche dono. Nelle case però la festa non se ne andò. Infatti i bambini addobbarono l’albero di Natale, allestirono il Presepe, attaccarono festoni e appesero ghirlande alle porte, aiutati dai loro genitori e fratelli.Le mamme acquistarono delizie salate e dolci per cucinare: aperitivi, antipasti, primi, secondi, contorni e dolci da leccarsi i baffi. A scuola si continuava a studiare e a parlare di Gesù Bambino e della sua nascita. Il virus era infuriato! Nonostante tutto la gente riusciva a cercare di essere positiva, pensando al vero spirito natalizio. Il vero significato del Natale: amicizia, anche a distanza, protezione, rispetto, stare insieme, unione; insomma in una sola parola AMORE, lo stesso amore che Gesù Bambino ci ha donato nascendo e facendosi uomo. E quel Natale, tutti festeggiarono nelle loro case, in pochi, magari facendo videochiamate per farsi gli auguri e dirsi: “Mi manchi tanto. Ti voglio bene”Il virus ancora più furibondo, guardava dalle finestre e pensava:“che belle famiglie”. Così tutti capirono che quel Natale non era brutto, ma solo diverso. L’amore lo rendeva bello. Questo amore che si diffondeva in tutto il mondo contagiò il Virus, che cambiò: diventò il virus del sorriso. Da quel giorno tutti quelli che si ammalavano erano felici.

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HEY, PLAYERS!!! Finalmente la sezione sul GAMING...

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Giochi top

a cura di Pirone, Volponi e Duzzi/Ferroni II D: se volete saperne di piĂš scannerizzate il qr code! p.s: vietato killerarli, almeno a scuola...

The Last of us II Rocket League Rocket League COD: Cold war Cyberpunk 2077 LoL: Wild Rift

Rocket League Among us Fall guys Fortnite

Giochi flop Pag 46


GAME OVER!

IL COLLASSO DI FORTNITE

Nel 2017 nasce Fortnite, un videogioco che è stato sviluppato da Epic Games attraverso il loro motore grafico Unreal Engine, che in poche settimane è diventato uno dei videogames più giocati al mondo perché non è pay-to-win (almeno per quanto riguarda il battle royale). La storia di Fortnite è stata divisa in stagioni e capitoli. Il gioco aveva un incasso (almeno fino alla stagione 10, detta anche stagione X) di tremila euro al minuto. Però il gioco, nella stagione 1 capitolo 2 ha iniziato ad avere meno utenti, i principali motivi sono i seguenti:scarso pass battaglia (il pass battaglia è un contenuto aggiuntivo che si può comprare per ottenere personaggi, zaini, picconi, deltaplani, v-buck ecc…), infatti i personaggi di quel pass non erano esteticamente molto belli; scarsi aggiornamenti di contenuti;molti bug (errori nel gioco);assenza di evento di fine stagione;inserimento di una nuova mappa e della rimozione della vecchia, che ha creato dibattiti all’interno della community;sono stati in gran parte sostituiti i player con dei bot. Nella stagione 2 capitolo 2 le lamentele della community sono rimaste circa le stesse, anche se c’è stato un evento finale, chiamato doomsday (giorno del giudizio), che però per molti non è stato accessibile per il sovraffollamento dei server. Nella stagione successiva ci siamo trovati una mappa totalmente inondata e anche questa scelta ha creato polemiche nella community. Da un po’ di tempo aveva iniziato a girare per i media questa immagine:

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Ma questa stagione è ben ricordata dagli utenti Apple:infatti Fortnite aveva accusato Apple di prendere troppi soldi dei vbucks acquistati dagli utenti (Epic Games si teneva il 70% degli acquisti e la piattaforma da cui venivano acquistati (Playstation, Xbox, Nintendo Switch, Apple, Windows ecc…) si teneva il restante 30%. Infatti Epic Games aveva introdotto un sistema di pagamento diretto per non far pagare la quota della piattaforma. Questo litigio comportò il blocco totale del gioco sulla piattaforma Apple e Google a partire dalla stagione 4 del capitolo 2. Questo per Epic Games non fu una mossa molto strategica: infatti ha causato ad Epic Games una perdita di 26 milioni di dollari al mese. Dai dati è chiaro che la maggior parte delle entrate di Epic Games provenivano dall'App Store e hanno così perso il 60% dei suoi utenti.Quindi possiamo dire che la stagione 4 del capitolo 2 non è iniziata col piede giusto, anche se tutto sommato (a parte i superpoteri) è piaciuta abbastanza e con l’evento finale di Galactus si è inaugurata la stagione 5 del capitolo 2, un mondo ancora nuovo da scoprire, come le nuove armi esotiche, acquistabili con i lingotti.Insomma, Fortnite ha avuto una grave perdita di utenti e nuovi concorrenti come Call of Duty stanno iniziando ad attirare l’attenzione dei player, quindi in sostanza

Fortnite sta morendo!!

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Davide Pulga e Daniel Mattia IC


VIRTUAL HUGS scan per un Gsite della III D sul rientro a scuola

d a e r p S e h T p #Sto

STOP THE BUGS


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