Il Palio di Fucecchio raccontato dal Tirreno

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Fucecchio

IL TIRRENO LUNEDÌ 21 MAGGIO 2012

La partenza...

...e l’arrivo vittorioso di Giuseppe Zedde

Il poker insuese è firmato Gingillo

Giuseppe Zedde su Nanneddu vince il Palio sotto la pioggia e regala il quarto trionfo alla contrada Sant’Andrea di Francesco Turchi ◗ FUCECCHIO

“Gingillo” canta sotto la pioggia e fa esplodere la gioia della contrada di Indro Montanelli. Il Palio di Fucecchio 2012 sarà ricordato per il maltempo, per i calci di Fata Bambolina, per la rabbia di Borgonovo. E soprattutto per il poker calato da Sant’Andrea, grazie a Giuseppe Zedde (al primo trionfo in Buca) e al suo Nanneddu, dominatori della finale che vale il quarto successo, dopo quelli datati 1987, 1991 e 2009. Prima batteria. Poco dopo le 15 va in scena il primo atto. E il sorteggio mette sul piatto una batteria da brividi, fatta di sfide nelle sfide. Come quella tra Botteghe, con Dino Pes su Fata Bambolina e Borgonovo con Andrea Mari su Manioca, fianco a fianco al canape; rivalità che viene dal passato e che è diventata storia, come quella tra Ferruzza (Virginio Zedde su Misteriosu) e Cappiano (Giovanni Atzeni su Narcisco). Completano la batteria i campioni in carica di Samo (con il confermato Simone Mereu stavolta su Manna De Ozieri) e Raimonda, che parte di rincorsa, con Francesco Caria su Minos. Calci e polemiche. Il mossiere Renato Bircolotti, tornato in Buca dopo le polemiche del 2009, deve fare i conti con un osso davvero duro, a dispetto del nome: Fata Bambolina, mezzosangue del fucecchiese Catastini, distribuisce calci a tutti. D’altra parte già nelle prove aveva mostrato una certa “vivacità”. Dopo alcuni tentativi di allineamento andati a vuoto, Bambolina assesta un colpo a Manna De Ozieri. Che viene visitato dal veterinario, mentre il pubblico chiede a gran voce provvedimenti drastici. Bircolotti si gioca la carta della seconda busta. Ma la sostanza cambia di poco: Ferruzza, Samo, Botteghe, Cappiano, Borgonovo, con Raimonda di rincorsa. La Fata continua a fare i capricci e allora Bircolotti decide di “retrocederla” al controcanape. Alle 16.36, dopo un’attesa snervante, ecco la mossa. Vince Cappiano, davanti a Ferruzza, Raimonda e Samo. Eliminate Botteghe e Borgonovo, che parte bene ma poi perde una posizione dopo l’altra. I gialloviola esultano comunque, perché Manioca era temuto: la vittoria della rivale è scongiurata. In casa biancorossa invece esplode la

Un pensiero speciale per Melissa e i terremotati dell’Emilia Un giorno di festa guastato dalla pioggia. E dai fatti che hanno segnato drammaticamente il weekend e che sono stati ricordati con un applauso scrosciante da tutto il pubblico della Buca d’Andrea, prima del via alla trentaduesima edizione del Palio delle contrade: «Il nostro pensiero – ha sottolineato il sindaco Claudio Toni dal palco – va a Melissa Bassi, rimasta uccisa nell’attentato di Brindisi, compiuto da gente infame. Noi dobbiamo chiedere

allo Stato di agire con forza contro tutte le mafie e contro chiunque abbia compiuto un gesto criminale di questa portata. Ma un pensiero – ha concluso il sindaco – Fucecchio lo deve rivolgere anche alle vittime del terremoto in Emilia». Un messaggio condiviso da monsignor Andrea Cristiani. Che aggiunge: «Melissa ha pagato con la vita l’odio degli altri per la vita. Tutti noi dobbiamo impegnarci per un mondo libero dal terrorismo». Sopra la festa rossoverde in Buca a sinistra il mossiere Renato Bircolotti e qui a fianco i contradaioli di Sant’Andrea portano in trionfo Zedde a destra i capricci di Fata Bambolina

rabbia dei contradaioli, che se la prendono con il fantino Mari, reo di aver perso una qualificazione che sembrava alla portata. Momenti di tensione ai box, sotto gli occhi vigili delle forze dell’ordine. Poi torna la calma. Seconda batteria. Alle 17.10 il secondo atto. La situazione al canape stavolta è molto più tranquilla: Massarella (Luca Ministini su Ora Basta), Sant’Andrea (Giuseppe Zedde su Nanneddu), San Pierino (Alessio Micheli su Plutarco de Bonorba), Torre (Antonio Siri su Nottifrimmesmai), Porta Bernarda (Silvano Mulas su Intraveddau), con Andrea Chessa su Morosita per Querciola di rincorsa. È un dominio di Bernarda, che vince in scioltezza su San Pierino, Sant’Andrea e Torre. Fuori dai giochi Querciola e Massarella. La finale. La pioggia incessante ha ha condizionato lo spettacolo; buona comunque la cornice di pubblico, anche se inferiore

agli anni scorsi per una finale dal pronostico molto difficile, con tutte le otto protagoniste consapevoli di avere delle chance di vittoria. La mossa è fulminea. Alle 18.25 i cavalli scendono in pista. Inizia l’allineamento: Torre, Sant’Andrea, San Pierino, Porta Raimonda, Ferruzza, Cappiano, Porta Bernarda con Samo di rincorsa. Bircolotti scaccia una volta per tutte i fantasmi del 2009 (quando il via arrivò a tarda sera) e dà la mossa in pochi istanti: Giuseppe Zedde su Nanneddu prende subito il comando e domina la finale, davanti a Cappiano e San Pierino. Poi Raimonda, Ferruzza, Samo, Torre e Bernarda. Ma la classifica conta ben poco. Ci sono sette sconfitti e un vincitore: la festa è solo rossoverde. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Capitan Pellegrini: «Il segreto? I ferri speciali di Nanneddu» Per vincere un palio sotto la pioggia e con la pista pesante ci voleva un cavallo con i ferri speciali? «Tu forse scherzi, e invece nel palio del 2008, quando la pista era bagnata perché aveva piovuto, fummo i primi a uscire – gongola il capitano della nobile contrada Sant'Andrea, Michele Pellegrini, trentotto anni, alla prima responsabilità piena con i rossoverdi – così, conosciute le previsioni meteo che promettevano pioggia battente, ho fatto montare ferri speciali, più idonei sul bagnato che sull’asciutto. E l’ho azzeccata». D’altra parte alla vigili del Palio Pellegrini l’aveva detto: «Per vincere occorrono un buon cavallo e tanta fortuna». Cantano in coro i contradaioli: «Orgogliosi di essere insuesi», e con il “cencio” passano a piedi dal centro della città, mentre dalla chiesa Collegiata suonano le campane a festa. Continua il capitano: «Avevo pensato al cavallo Nanneddu nei giorni scorsi, e la sorte ce l'ha dato. A quel punto ho creduto in Gingillo (Giuseppe

Zedde) come monta». E anche il fantino ha acciuffato la sua prima vittoria nella Buca D'Andrea. Quando il governatore Sergio Gasparri si riprende dall'emozione, tra Vladimiro Pillitteri, Andrea degl’Innocenti, e dal governatore onorario Letizia Moizzi, nipote di Indro Montanelli, dichiara: «Dedico la vittoria a Lazzaro Benigni, colui che non soltanto ci fece vincere i primi due Palii, ma ci ha insegnato come si ci si deve muovere; e infatti ora siamo a quattro trofei». Il mossiere Renato Bircolotti, tornato al canape dopo due anni, osserva: «Nella prima batteria è stata dura, era come una finale, e con un cavallo ingestibile. Ho fatto del mio meglio», ovvero tre mosse buone alla prima. Conclude il sindaco Claudio Toni: «Il popolo del Palio, che ha affollato la buca nonostante la pioggia fredda e fastidiosa, meriterebbe a sua volta un premio». (Luciano Gianfranceschi)



















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