L’editoriale Di Antimo Caturano
Parola d’ordine: fare sistema Secondo recenti studi, con un completo rinnovo del parco dei veicoli industriali su gomma circolante,nell’arco di vent’anni - da qui al 2039 - si avrebbe un risparmio di 22 miliardi di litri di gasolio, pari a una riduzione della Co2 emessa di 58 milioni di tonnellate. Un risultato ottenibile a patto che tutte le forze in campo condividano lo stesso obiettivo e all’autotrasporto venga riconosciuta la centralità che gli spetta nel sistema Paese. Perché il problema è che il nostro settore non sta affatto bene: sempre da questi studi, infatti, è emerso che negli ultimi 10 anni i costruttori hanno perso 1,5 miliardi di fatturato, l’autotrasporto 135mila posti di lavoro e lo Stato 105 milioni di entrate fiscali. In parole povere, rimaniamo il fanalino di coda. Non certo come la Germania e la Spagna, che invece vanno avanti… Ben venga allora l’emendamento della Manovra finanziaria che porterà a 50 milioni di euro il fondo per la rottamazione dei veicoli più obsoleti, ma abbiamo bisogno di più: il Governo deve sentire le nostre esigenze e noi tutti dobbiamo impegnarci facendo sistema, restituendo dignità al nostro settore e lavorando affinché le giuste risorse siano impiegate nella preparazione professionale dei giovani. Temi affrontati anche durante l’incontro di domenica 9 dicembre, “Strumenti normativi e associativi per superare la crisi”, organizzato da Trasportounito a San Vitaliano (Napoli), proprio con l’obiettivo di discutere, tra operatori del settore e reali protagonisti del comparto, quali azioni sia necessario e sempre più urgente mettere in campo per migliorare le sorti del nostro settore. Di sicuro il 2018 è stato un anno molto intenso e impegnativo, abbiamo lavorato sodo per eventi come TraspoDay, che per noi significa moltissimo, perché fa parte di quell’azione sinergica che da anni stiamo mettendo al servizio del comparto: rappresentanza istituzionale, associazioni, servizi per l’autotrasporto, informazione… Tutte iniziative fondamentali per tenere alta l’attenzione. Abbiamo avuto anche una bella edizione di Truck in Sud, momento più ludico ma ugualmente importante per sentirsi uniti. Non ci resta dunque che salutarvi con questo ultimo numero del 2018, augurandovi Buone Feste e augurandoci di ritrovarvi sempre più numerosi!
Attualità (PAG. 22)
Volvo Truck (PAG. 26)
Regis (PAG. 40)
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Attualità – Unrae sul mercato 2018
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Mondo Truck – Volvo Truck
28
Mondo Truck - Iveco
30
Mondo Truck Renault Truck
32
Mondo Truck –Mercedes Truck
34
Mondo Truck –Scania
36
Mondo Van- Opel
38
Mondo Van –Volkswagen
40
Mondo Van- Regis
42
Componenti - Continental
44
Logistica–Ups
46
Logistica – FedEx
48
Reportage – La questione TAV
54
Classic: Jaguar
58
Truck Cult : La moto Citroen
Le Nostre Rubriche Reportage (PAG. 48)
SOMMARIO
Anno X | numero 11 | Dicembre 2018
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Editoriale
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16 Il mese in cifre 18 Tags di Novembre 20
L’opinione
Redazione Free Services Magazine T. 0823/1766542 F. 0823/1763076 email: magazine@freeservices.it | www.freeservices.it Direttore Responsabile: Sonia Pampuri | Hanno collaborato: Barbara Adriani e Gabriele Bondioli Editore : Consorzio Free Services Via Libertà 33 81024 Maddaloni (ce) Presidente Consorzio Free Services Antimo Caturano | Coordinatore Editoriale: Lina Farbo Impaginazione: Remote-office.it | Responsabile Annunci: Vincenzo Lignelli Stampa: Tuccillo Arti Grafiche Afragola (Na) Autorizzazione del Tribunale di S.Maria C.V. N. 754 del 3/3/2010 Free Service Magazine 3
MONDO TRUCK
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Trasporto sostenibile secondo Scania? Nasce dall’impegno congiunto di settore pubblico e privato Un impegno reale e congiunto da parte del settore pubblico e privato consentirà di accelerare il cambiamento verso un futuro sostenibile” è questa la convinzione di Scania che, in occasione di Ecomondo, ha dato vita ad un evento dedicato alla mobilità sostenibile. L’azienda, in particolare, in occasione della presentazione del nuovo veicolo ibrido-elettrico plug-in, ha radunato ad Ecomondo tutti gli attori che operano nell’ecosistema dei trasporti, a partire dalle aziende di trasporto, la committenza, i produttori e fornitori di carburanti, il mondo accademico, i media, gli allestitori e le istituzioni. Realtà diverse tra loro, chiamate a mettere in luce la propria visione in ambito sostenibilità nei suoi molteplici aspetti, come contributo al cambiamento. “Dopo il settore energetico, quello dei trasporti è la seconda più grande fonte di CO2 sul pianeta, con quasi un quarto delle emissioni globali. Sappiamo di essere parte del problema ma vogliamo anche essere parte della soluzione”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania. “Siamo qui per ribadire il nostro impegno nel guidare il cambiamento verso un trasporto sostenibile, agendo insieme a chi, come noi, si trova ad operare nell’ecosistema dei trasporti. Abbiamo una responsabilità nei confronti delle generazioni future, responsabilità che noi di Scania vogliamo trasformare nell’opportunità di mettere in atto un vero
e proprio cambiamento grazie ad azioni concrete e soluzioni di trasporto disponibili “Qui e adesso”. Da soli però non possiamo fare nulla, nessuno può riuscirci. E’ necessario che tutte le parti in causa nel settore pubblico e privato collaborino dando vita a partnership per accelerare questa transizione”. Un evento di
primaria importanza moderato da Massimo Marciani, Presidente di FIT Consulting e Presidente del comitato tecnico italiano trasporto merci dell’associazione mondiale della strada al termine del quale Scania ha svelato a tutti i presenti il nuovo veicolo ibrido-elettrico plug-in, un veicolo in grado di effettuare fino a 10 km in modalità elettrica. “Stiamo assistendo ad una costante crescita della popolazione e ad una progressiva urbanizzazione: due macro-trend che stanno
determinando un incremento della domanda di mobilità di merci”, ha evidenziato Paolo Carri, Direttore Business Support & Development e Head of Sustainable solutions di Italscania. “L’ambito urbano sta diventando un contesto sempre più sfidante per il trasporto: mentre la domanda cresce e si modifica a causa di trend quali l’affermarsi dell’e-commerce, la riduzione delle emissioni è ormai una via obbligata, e strategie efficaci per affrontare il problema del traffico possono diventare un fattore chiave di successo. Il nuovo veicolo ibrido, in questo senso, rappresenta lo stato dell’arte per il trasporto in ambito urbano, sia per quanto riguarda l’economia operativa totale, che in termini di efficienza e sostenibilità ambientale”. Il nuovo veicolo ibrido è dotato di motore diesel Scania da 9 litri, 5 cilindri in linea che può funzionare a HVO (olio vegetale idro-trattato) o diesel, che lavora in parallelo ad un propulsore elettrico in grado di erogare una potenza di 130 kW (177 CV) ed una coppia di 1.050 Nm. La batteria ricaricabile agli ioni di litio è dimensionata per una potenza di 7,4 kWh, per assicurarne la massima durata. Un’ulteriore novità è rappresentata da Scania Zone, il nuovo servizio che supporta le aziende di trasporto e i loro conducenti nel rispettare le normative imposte localmente, associando regole come i limiti di velocità, le restrizioni in termini di emissioni e le limitazioni dei livelli di rumore in determinate aree a Scania Fleet Management.
MONDO TRUCK
RENAUL TRUCKS GAMMA T: UN TRATTORE SPECIALE PER LA DISTRIBUZIONE ALLA GDO Raffaele Rossi, fondatore e titolare dell’omonima impresa di autotrasporto di Piacenza, ha provato il Renault Trucks T lo scorso febbraio e a otto mesi di distanza metà della sua flotta mostra la Losanga. “Da oltre vent’anni usavo un’altra marca e all’inizio del 2018 ho voluto provare l’ammiraglia di Renault Trucks, guidando personalmente un esemplare, scoprendo un veicolo confortevole, dalla elevata manovrabilità e dalle ottime rifiniture interne”, spiega Rossi. “Durante le trattative ho apprezzato anche la competenza e la disponibilità della rete commerciale e poi di quella di assistenza. Così, dovendo rinnovare metà della flotta, ho deciso di farlo con otto trattori e due motrici della Gamma T”. Più precisamente, Rossi ha acquistato tre trattori Renault Trucks T480 con cabina High Sleeper Cab, un trattore T520, anch’esso con cabina High Sleeper Cab, e due autotelai a due e tre assi T380 con Sleeper Cab. Tutti hanno un ricco equipaggiamento, che comprende rallentatore idraulico, carenatura per ridurre i consumi e dispositivi elettronici per aumentare sicurezza: “Scelgo una configurazione completa per il comfort e la sicurezza degli autisti, anche perché sono la risorsa più importante per un’azienda di autotrasporto”.
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Rossi ritiene che per gli autoarticolati la potenza ideale per il suo lavoro sia di 480 CV, ma ha voluto regalarsi un modello da 520 CV con una livrea personalizzata, caratterizzata da un colore giallo opaco all’esterno e inserti gialli nell’abitacolo. Raffaele Rossi sceglie con cura i modelli della sua flotta, composta da quindici trattori stradali, quattro motrici e quattordici trattori refrigerati (un trattore è di riserva). La scelta si basa sulla sua competenza, che si è consolidata al volante del camion: “Ho iniziato l’attività nell’autotrasporto nel 1989 come autista dipendente, ma già dopo sei mesi mi sono messo in proprio come padroncino monoveicolare trasportando latte. Dalla fornitura della Centrale del latte di Fiorenzuola sono passato alla distribuzione delle confezioni nei punti vendita di una grande catena della GDO, con cui sono cresciuto fino a raggiungere le attuali dimensioni. E sono convinto che ci siano ancora spazidisviluppo”.
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L’IVECO STRALIS NP 460 SI AGGIUDICA IL TITOLO DI “SUSTAINABLE TRUCK OF THE YEAR 2019” A un anno dalla sua premiazione come “Low Carbon Truck of the Year” in Gran Bretagna, lo Stralis NP 460 ha ricevuto un nuovo importante riconoscimento ed è stato eletto “Sustainable Truck of the Year 2019”, nella categoria Tractor. Il premio, promosso dalla rivista Vado e Torno in collaborazione con Lifegate e il Politecnico di Milano, è stato assegnato a IVECO, brand di CNH Industrial N.V. (NYSE: CNHI / MI: CNHI), in occasione di Ecomondo 2018, l’evento internazionale con un format innovativo che unisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare. Giunto alla sua terza edizione, il riconoscimento, che premia le più significative novità in ambito di trasporto pulito, ha riconosciuto come vincenti le caratteristiche tecniche, le prestazioni e la tecnologia del veicolo commerciale pesante IVECO più sostenibile di sempre.
“Low Carbon
Truck of the Year”
Pierre Lahutte, IVECO Brand President, ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di ricevere questo prestigioso riconoscimento, che ci viene consegnato in un momento davvero significativo per le trazioni alternative. Una visione che si può concretizzare con l’economia circolare del biometano, basata sulla produzione di energia attraverso rifiuti organici o agricoli, per tornare a usare il ciclo naturale delle risorse. Vado e Torno, una tra le più importanti testate giornalistiche di settore europee, ha provato su strada il veicolo, confermandone la straordinaria efficienza in termini di consumi di carburante, che si traduce in una notevole riduzione delle emissioni di CO2». Lo Stralis NP 460 è equipaggiato con un motore monocarburante Cursor 13 NP, tutelato da due brevetti, sviluppato per offrire il supporto ideale anche nelle missioni più impegnative, grazie alla capacità di erogare 460 CV di pura potenza. Ha aperto la strada alle missioni a lungo raggio, abbattendo lo storico limite dei veicoli a gas e innalzando l’autonomia a 1.600 km con un solo rifornimento del doppio serbatoio a GNL (gas naturale liquefatto).
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AUMENTA IL NUMERO DEI VOLVO TRUCK CENTER “Il Truck Center di Settimo è concessionaria e officina: da una parte ci permette di offrire ai clienti maggiore assistenza e più servizio, dall’altra aumenta la possibilità di ottenere nuove quote di mercato” continua Claudio Gallerani, Direttore Commerciale di Volvo Trucks Italia. “Un Truck Center di questa dimensione è strategico anche per le vendite, e può sostenere una spinta commerciale significativa”. Con 4.000 mq interni e 12.000 mq esterni, il nuovo Truck Center di Settimo Torinese è destinato a diventare una realtà importante nella rete dei punti di assistenza Volvo, che oggi conta 10 Truck Center di proprietà, 14 concessionari privati e e 69 officine autorizzate di imprenditori privati. La gestione del post-vendita è stata affidata a Dario Tealdi, già responsabile di tutto il Nord-Ovest, mentre l’officina fa capo a Battista Cefis, persona di fiducia che lavora sul marchio da oltre trent’anni, specializzato nell’avviamento di strutture di questo tipo, che coordinerà una squadra di 5 meccanici. Responsabile della vendita è Mario Gaia, che già lavorava in Nord Diesel. “Stanno arrivando nuovi clienti del territorio, attratti anche dalla possibilità di ricevere un’assistenza certa e di qualità non distante dalle loro sedi. Stiamo intervenendo anche sui veicoli di autisti stranieri che transitano su questa direttrice, provenienti dalla Francia o diretti in Austria o in Slovenia”, spiega Gaia. Il Volvo Truck Center offrirà nel prossimo futuro anche servizi distintivi, come la revisione dei veicoli, le tarature tachigrafi e le prove freni. “I clienti potranno fare tutto da noi, senza andare in motorizzazione”. Gaia sarà affiancato da un venditore junior, una giovane commerciale che sta muovendo i primi passi in questo settore, dopo un lungo processo di selezione e formazione. “I clienti troveranno anche contratti di servizio, finanziamenti, corsi di guida. Faremo un piccolo centro usato, che si aggiungerà a quelli di Bergamo e Venezia”, spiega Francesco Ferrarese, Sales Manager di Volvo Truck Center. “La volontà di esserci era forte e molto sentita: dovevamo dare ai clienti di quest’area un punto di riferimento importante. Questo Truck Center risponde perfettamente alle nostre esigenze”.
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MONDO VAN
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L’OVALE BLU PRESENTA I NUOVI FORDSERVICE PACK DEDICATI ALL’ASSISTENZA DEI VEICOLI COMMERCIALI
Ford ha introdotto, in Italia, i nuovi FordService Pack dedicati alla gamma dei Veicoli Commerciali, in grado di ridurne di oltre il 30% i costi di manutenzione programmata. Oltre al vantaggio economico, rispetto alla soluzione dell’acquisto differito di tagliandi, la scelta di un pacchetto di manutenzione programmata garantisce ai Clienti e ai gestori delle flotte una pianificazione strutturata e, soprattutto, il controllo dei costi. Inoltre, l’uso esclusivo di parti originali Ford da parte dei tecnici qualificati dell’Ovale Blu, assicurerà condizioni ottimali ai veicoli, anche sul lungo periodo, con un ulteriore vantaggio economico derivante dalla protezione del loro valore residuo.
L’introduzione, nel mese di novembre, dei nuovi FordService Pack in Italia, Spagna e UK, anticipa il lancio europeo, che coinvolgerà gli altri mercati a partire da gennaio 2019.
“In italia, i
nuovi FordService Pack”
I Clienti potranno scegliere tra diverse soluzioni, in base agli anni, ai chilometri e al numero di tagliandi inclusi nel pacchetto, e avranno la possibilità di integrarli all’interno di un piano di finanziamento del veicolo stesso. “I nuovi FordService Pack sono stati ideati per supportare i nostri Clienti nella gestione del budget aziendale, con l’obiettivo di ridurre i costi di esercizio”, ha dichiarato John Cooper, Vice President, Customer Service, Ford Europe. “I Transit Center, inoltre, sostengono le aziende anche attraverso una gamma di servizi dedicati alla massimizzazione della produttività, come gli Orari di Apertura Estesi (anche sabato), il Fast-Track (l’assistenza “a quattro mani”, nella metà del tempo e senza costi aggiuntivi) e il Free Courtesy Van (il veicolo di cortesia gratuito, per assicurare la mobilità, sempre)”. I nuovi FordService Pack sono disponibili per tutti i Veicoli Commerciali dell’Ovale Blu e possono essere acquistati presso i FordPartner o i Transit Center. Ford ha introdotto, in tutta Europa, oltre 940 Transit Center, di cui 64 in Italia. Ogni centro, offre servizi in linea con gli standard più elevati dell’Ovale Blu, con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi del così detto “fermo veicolo”, riducendo i costi operativi.
MONDO VAN
GLI ALLESTITI VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI PER LA PRIMA VOLTA CONSEGNATI A LOCAUTO Per la prima volta Volkswagen Veicoli Commerciali consegna una flotta composta solo ed esclusivamente da mezzi allestiti al partner Locauto, con il quale si consolida ulteriormente la collaborazione. Tra fine ottobre e inizio novembre, presso la sede di Volkswagen Group Italia Spa, sono stati consegnati a Locauto 20 mezzi allestiti Volkswagen Veicoli Commerciali. È la prima volta che una flotta di allestiti così cospicua viene consegnata a questo noleggiatore, fatto che rafforza ulteriormente lo stretto legame già esistente tra le parti. La flotta è composta da due diverse tipologie di allestimenti: dieci mezzi presentano un allestimento con box di alluminio, mentre gli altri dieci hanno box in alluminio con, in più, sponda caricatrice. Tutti gli allestimenti sono realizzati sulla base del nuovo Crafter autotelaio cabina singola in versione passo lungo (4,5 m). Gli allestimenti dei mezzi sono tutti firmati Onnicar, già partner del Brand, nonché leader nel mondo degli allestimenti in lega di alluminio per Veicoli Commerciali. Entrambi gli allestimenti sono dotati di spoiler aerodinamico posizionato sopra la cabina di guida e di un box con dimensioni esterne pari a 4,3 m di lunghezza, 2,2 di larghezza e 2,3 di altezza, con porta laterale con luce di ingresso di 1,25 m. In aggiunta, è stata installata su dieci dei mezzi anche una sponda caricatrice con portata baricentrica di 750 kg.
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INTERMODALITA’ MARITTIMA
Genova, per Spediporto traffici calano pure a ottobre Nel mese di ottobre 2018 i traffici del porto di Genova sono diminuiti dell’8,10% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A diffondere i dati è Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, che - in attesa dell’Assemblea Straordinaria di domani “dove con ogni probabilità verrà votata la Class Action contro Autostrade - sottolinea - come la situazione continui a manifestarsi “in tutta la sua delicatezza e gravità”. Il calo dei traffici, per Spediporto, è da attribuire al crollo di ponte Morandi. La flessione era stata registrata anche nel mese di settembre. “Il confronto tra i dati del 2017 e quelli del 2018 segna una marcata flessione del traffico che non può che preoccupare” osserva il Presidente di Spediporto Alessandro Pitto. “Per quanto la comunità degli operatori si stia adoperando a ridurre difficoltà e costi, le stime parlano, purtroppo, di un sensibile calo di traffico”. “Rispetto ai dati registrati nel mese di settembre possiamo solo confermare
un trend negativo che si è accentuato sull’export, che a ottobre è arrivato a toccare un -12,5% (su ottobre 2017) rispetto al -5% registrato nei 30 giorni precedenti (su settembre 2017)” aggiunge il Direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta. Secondo Pitto questi dati, “che non vorremmo vedere e leggere”, purtroppo “confermano la necessità di una presa di posizione decisa nei confronti di Autostrade. Domani in assemblea discuteremo anche di questi dati e cercheremo di avere da parte delle aziende un feeling del mercato sui prossimi mesi”. Per quanto riguarda la questione della class action, Botta spiega: “I nostri legali e consulenti sono da giorni a lavoro per preparare in modo serio e preciso le attività necessarie ad avviare una serie di cause contro ASPI e contro il MIT, e non è escluso che possa essere attivata anche un’azione amministrativa che chiami in causa l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Autorità Nazionale Anticorruzione e Autorità di Regolazione dei Trasporti”.
“Con ogni
probabilità verrà votata la Class Action contro Autostrade”
INTERMODALITA’ MARITTIMA
D’Agostino, Trieste sistema fortissimo, non teme la Cina
“Trieste è un hub mondiale e lo è sempre stato”
Non penso che ci sia qualcuno che si approfitti del porto di Trieste e al momento non dobbiamo temere i cinesi che sono interessati a investire qui”. Lo ha dichiarato oggi il presidente dall’autorità portuale sistema Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, all’evento ANSA sulle eccellenze del Fvg. “Trieste è un hub mondiale e lo è sempre stato - ha proseguito - e con il porto si sono create realtà come Illy e le Generali. Oggi il porto è un sistema globale per lo sviluppo integrato”. Certo, ha aggiunto, “bisogna vigilare e stare attenti affinché nessuno ne approfitti” e evitare che “si creino a Trieste situazioni di monopolio”. Tuttavia, ha concluso, “al momento abbiamo molte domande per investimenti e non ho paura ‘di essere usato’. Siamo un sistema fortissimo e ci sono anche i cinesi che sono interessati a investire, ma non li temiamo”.
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INTERMODALITA’ FERROVIARIA
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FS Italiane: potenziati collegamenti merci da e per il Porto di Genova Potenziati i collegamenti ferroviari merci fra il porto di Genova e i Terminal di Rivalta Scrivia, Padova e Milano Smistamento. I nuovi servizi, dedicati al trasporto ferroviario di container marittimi, sono operativi dalla scorsa settimana e gestiti da Mercitalia Rail (Polo Mercitalia) per importanti clienti. Nello specifico, si tratta di ulteriori sei treni merci a settimana fra Genova VTE (Voltri Terminal Europa) e l’Interporto di Rivalta Scrivia (per Autosped), due ulteriori treni a settimana fra Genova VTE e l’Interporto di Padova (per Logtainer) e due ulteriori treni a settimana fra Genova VTE e il terminal di Milano Smistamento (per Mercitalia Intermodal). Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno di Rete Ferroviaria Italiana e Mercitalia Rail al lavoro da metà agosto per ripristinare la piena efficienza dell’infrastruttura ferroviaria e del traffico merci su ferro da e per Genova. Il potenziamento dei collegamenti ferroviari merci si inquadra fra le azioni messe in campo dal Gruppo FS Italiane per aumentare l’offerta di trasporto su ferro da e per il porto di Genova e per contribuire a ridare impulso allo sviluppo economico e sostenibile del territorio ligure.
“Si tratta di ulteriori sei treni merci a settimana tra Genova e l’interporto di Rivalta Scrivia”
INTERMODALITA’ FERROVIARIA
PARTE MERCITALIA FAST, IL SERVIZIO FERROVIARIO DI TRASPORTO MERCI AD ALTA VELOCITA’ DEL POLO MERCITALIA Parte Mercitalia Fast il primo servizio al mondo di trasporto ferroviario ad alta velocità dedicato alle merci. Inizia così una nuova era per il business delle merci del Gruppo FS Italiane. A illustrare le caratteristiche del servizio, nel terminal ferroviario di Bologna Interporto, Ivan Soncini Presidente di Mercitalia Logistics e Marco Gosso Amministratore Delegato e Direttore Generale di Mercitalia Logistics. Presenti Sabrina Mingozzi Dirigente Servizio Mobilità, Logistica e Trasporti Regione Emilia-Romagna, Marco Monesi Assessore Pianificazione, Mobilità sostenibile, Viabilità Città Metropolitana di Bologna, Marco Spinedi Presidente Interporto Bologna e Sergio Crespi Direttore Generale di Interporto Bologna. Da mercoledì 7 novembre, il nuovo servizio all freight gestito dal Polo Mercitalia (Gruppo FS Italiane) collegherà – utilizzando la rete Alta Velocità/Alta Capacità italiana – ogni giorno (dal lunedì al venerdì), in 3 ore e 30 minuti, l’Interporto di Bologna, uno dei più importanti hub logistici del Nord Italia, con il Terminal Mercitalia di Maddaloni-Marcianise (Caserta), la naturale porta d’accesso logistica al Sud del Paese.
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“Con l’avvio del nuovo servizio di Mercitalia il trasporto delle merci entra nel terzo millennio” ha dichiarato Ivan Soncini, Presidente di Mercitalia Logistics. “Mercitalia offre al mercato soluzioni integrate di trasporto merci e logistica che valorizzino il trasporto ferroviario ed è oggi il più grande player italiano del mercato europeo del trasporto merci, con un fatturato consolidato di oltre un miliardo di euro all’anno, una delle più importanti flotte di locomotori e carri merci esistenti oggi in Europa e con una grande vocazione all’innovazione tecnologica e di servizio”. “Mercitalia Fast sarà il primo servizio di trasporto merci a utilizzare la rete ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità nazionale”, ha evidenziato Marco Gosso Amministratore Delegato di Mercitalia. “Il nostro obiettivo è offrire un servizio su misura a quei clienti che devono consegnare la merce in modo rapido, affidabile e puntuale, caratteristiche sempre più richieste con il boom dell’e-commerce. Oggi siamo l’unico operatore in grado di offrire un servizio così innovativo.
Inizieremo mercoledì 7 novembre, collegando ogni notte Bologna Interporto a Maddaloni-Marcianise. In futuro, contiamo di estendere l’offerta dei servizi Mercitalia Fast anche ad altri terminal collocati nelle principali città italiane toccate dal network AV/AC”. Il servizio Mercitalia Fast è stato pensato per soddisfare le esigenze di clienti quali corrieri espresso, operatori logistici, produttori, distributori e valorizzatori immobiliari. La merce viaggerà a bordo di un treno Alta Velocità che ha una capacità di carico equivalente a 18 Tir. L’impiego di roll container permetterà di rendere veloci, efficienti e sicure le operazioni di carico e scarico. Questo primo servizio Mercitalia Fast alleggerirà la principale arteria autostradale italiana (Autostrada A1) di circa 9mila camion ogni anno, riducendo dell’80% le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, rispetto al trasporto stradale. Mercitalia Fast ha recentemente ricevuto da Assologistica il Premio Logistico dell’Anno.
NORMATIVA
Il Parlamento europeo vota le nuove regole per i pedaggi Il Parlamento Europeo, riuunito in sessione plenaria, ha approvato, ieri, un progetto di direttiva sugli oneri che gli Stati membri dell’UE già impongono o stanno per introdurre sulle strade della rete stradale transeuropea dei trasporti.La relazione è stata approvata con 398 voti favorevoli, 179 contrari e 32 astensioni. Ai fini della definitiva adozione della Direttiva, il Parlamento avvierà i negoziati con il Consiglio non appena i ministri dell’UE avranno stabilito la propria posizione.La nuova legislazione mira a contribuire al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dell’UE nel settore dei trasporti e a rendere più equi i diritti di utenza stradale. La proposta prevede che i Paesi dell’UE che impongono una tariffazione stradale basata sul tempo dovranno passare a quella basata sulla distanza percorsa dai veicoli sulle infrastrutture sottoposte a tassazione. Per garantire che i veicoli siano tassati in funzione dell’uso effettivo della strada e dell’inquinamento da essi generato, il pedaggio autostradale imposto dagli Stati membri basato sulla distanza dovrà essere introdotto dal 2023 per i veicoli pesanti e per gli autocarri destinati al trasporto di merci di maggiori dimensioni (oltre 2,4 tonnellate) e dal 2027 per veicoli
sulle infrastrutture sottoposte a tassazione.Per garantire che i veicoli siano tassati in funzione dell’uso effettivo della strada e dell’inquinamento da essi generato, il pedaggio autostradale imposto dagli Stati membri basato sulla distanza dovrà essere introdotto dal 2023 per i veicoli pesanti e per gli autocarri destinati al trasporto di merci di maggiori dimensioni (oltre 2,4 tonnellate) e dal 2027 per veicoli commerciali leggeri, ossia furgoni e minibus.Per incoraggiare un maggiore uso di veicoli a basse o zero emissioni, i Paesi dell’UE dovrebbero inoltre fissare tariffe stradali diverse in base alla quantità di CO2 emessa e alla categoria del veicolo.A partire dal 2021, se uno Stato membro applica un pedaggio per l’uso della strada ai veicoli pesanti e ai grandi furgoni per il trasporto merci, l’ammontare dello stesso dovrebbe prendere in considerazione anche gli “oneri per i costi esterni” - cioè per l’inquinamento atmosferico o acustico dovuto al traffico. A partire dal 2026, se un pedaggio per i costi esterni viene applicato a un qualsiasi tratto di strada, questo dovrebbe essere applicato anche alle altre categorie di veicoli. Trattamento equo per tutti gli autotrasportatori e i conducenti di altri Paesi UE
Per eliminare le esenzioni consentite dalle norme attuali, il pedaggio stradale negli Stati membri dovrebbe applicarsi a tutti i veicoli pesanti e ai grandi furgoni merci, sempre più utilizzati per le operazioni di trasporto merci, a partire dal 2020.Le norme attuali infatti consentono di esentare i veicoli di peso inferiore a 12 tonnellate, oltre che autobus e pullman.Le nuove norme consentiranno ai paesi di fissare sconti, ad esempio per gli utenti abituali di veicoli leggeri in zone non densamente popolate e nelle periferie delle città.Per garantire che gli utenti occasionali e i conducenti di altri Paesi UE siano trattati equamente, il progetto di legislazione stabilisce anche dei limiti di prezzo che possono essere imposti ai conducenti di automobili per le “vignette a tempo” .Infine, i deputati hanno convenuto che dovrebbero essere disponibili anche vignette per periodi brevi, come un giorno o una settimana.
NORMATIVA
Albo Autotrasportatori: deliberate le quote di iscrizione per il 2019 Il Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, nella seduta dello scorso venerdì 19 ottobre 2018, ha approvato la quota di iscrizione dovuta dalle imprese per l’annualità 2019. Gli importi della quota 2019 sono stati, dal Comitato Centrale, mantenuti identici a quelle dello scorso anno. Il versamento deve avvenire entro il 31 Dicembre 2018 in via telematica mediante uno dei seguenti strumenti: •carta di credito VISA; •carta di credito MASTERCARD; •Postpay (privato o impresa); •BancoPosta (privato o impresa) Oppure tramite bollettino postale cartaceo precompilato, scaricabile direttamente dal sito internet www.alboautotrasporto.it, accedendo nella sezione “pagamento quote”. Il bollettino una volta stampato potrà essere pagato presso un qualsiasi ufficio postale. In caso di mancato pagamento della quota 2018 entro il 31 dicembre 2018, l’impresa sarà sospesa dall’albo con la procedura di cui all’articolo 19 della legge 298/74. La composizione della quota 2019 è identica a quella dello scorso anno e si articola nelle seguenti componenti:
1) Quota fissa, dovuta da tutte le imprese iscritte all’Albo: €. 30,00 2) Quota aggiuntiva come da tabella sottoriportata, legata al numero di veicoli in dotazione dell’impresa: A- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 2 a 5 € 5,16 B- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 6 a 10 € 10,33 C- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 11 a 50 € 25,82 D- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 51 a 100 € 103,29 E- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli da 101 a 200 € 258,23 F- Imprese iscritte all’Albo con numero di veicoli superiori a 200 € 516,46
- Per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva tra 6,001 ed 11,5 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 6,001 ad 11,5 ton: €. 5,16 - Per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva tra 11,501 e 26 ton, nonché per ogni veicolo trattore con peso rimorchiabile da 11,501 a 26 ton: € 7,75 - Per ogni veicolo dotato di capacità di carico con massa complessiva superiore a 26 ton, nonché per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre 26 ton.: €. 10,33 La prova dell’avvenuto pagamento deve essere conservata dalle imprese, anche per gli eventuali controlli da parte del Comitato Centrale e/o delle competenti strutture delle motorizzazioni provinciali.
3) Quota aggiuntiva (che si somma a quelle di cui ai precedenti punti 1 e 2):
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NORMATIVA
Aree di sosta sicure: l’Italia messa in mora dalla UE per non aver comunicato le opportune informazioni alla Commissione
“In Europa i
conducenti degli automezzi pesanti si trovano spesso di fronte a un numero insufficiente di aree di sosta”
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La Commissione ha invitato 6 Stati membri ad attuare le norme relative ai servizi di informazione sulle aree di parcheggio sicure. Venerdì 9 novembre 2018 la Commissione ha deciso di inviare lettere di costituzione in mora a Austria, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi per non aver comunicato le informazioni sulle aree di parcheggio sicure. Più specificamente, tali Stati membri non hanno reso note le informazioni relative ai parcheggi registrati nel servizio d’informazione e alle aree di parcheggio che forniscono informazioni (ad esempio circa la disponibilità di parcheggi o le zone prioritarie). Questo obbligo è previsto dal Regolamento UE 885/2013, adottato nel quadro della direttiva sui sistemi di trasporto intelligenti (ITS). In Europa i conducenti degli automezzi pesanti si trovano spesso di fronte a un numero insufficiente di aree di sosta e non ricevono informazioni adeguate su tali strutture; pertanto parcheggiano spesso in zone non protette o in luoghi non sicuri. Gli Stati membri interessati dispongono ora di due mesi di tempo per rispondere alla lettera di costituzione in mora; trascorso tale periodo la Commissione potrà valutare l’adozione di pareri motivati.
INORMATIVA
Revisioni di veicoli e rimorchi leggeri, arrivano dal MIT le prime indicazioni La Direzione Generale per la Motorizzazione del MIT, ha fornito le prime indicazioni operative riguardanti il Decreto Dirigenziale n.211 del 18 maggio scorso, in merito alle nuove disposizioni relative alle revisioni dei veicoli contenute nel Decreto Ministeriale 214/2017. La circolare del Ministero affronta diversi temi che proponiamo di seguito: Revisione dei rimorchi leggeri (categorie O1 e O2 di massa fino a 3,5 tonnellate). Nella nota del Ministero è riportata, in allegato, una tabella che evidenzia il calendario di chiamata a revisione di questa tipologia di rimorchi al fine di evitare interpretazioni errate. Attestato del superamento del controllo. Il Ministero, dichiarando che la fase sperimentale riguardante l’introduzione della nuova etichetta autoadesiva si è conclusa e che ad oggi riporta la scadenza della prossima revisione, ha posto l’attenzione sul fatto che i primi nuovi attestati rilasciati non riportano i dati del chilometraggio dei veicoli rilevati al momento della revisione. Il chilometraggio, in ogni caso, potrà essere ottenuto consultando il sito www.ilportaledellautomobilista.it, oppure facendo richiesta all’Ufficio della Motorizzazione civile di competenza territoriale. Tutto ciò vale per le revisioni effettuate dal 20 maggio scorso, infatti, prima di questa data, il MIT ha fatto sapere che non esiste una sequenza storica attendibile dei dati, in virtù del fatto che l’acquisizione del chilometraggio rientrava in una fase del tutto sperimentale.
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Per questo motivo, una volta a regime, gli ispettori della motorizzazione dovranno controllare l’attestato della precedente revisione per valutare eventuali incongruenze con i nuovi dati ricavati dalla lettura del contachilometri ed i preceden-
ti, prima di inserirli nell’attestato stesso. Per quanto concerne, invece, le riparazioni o le sostituzioni dei contachilometri eseguite dal 1 novembre scorso (data successiva alla circolare del MIT in oggetto), il proprietario del veicolo deve presentare, all’atto della revisione, una dichiarazione di installazione dell’apparecchio, effettuata a regola d’arte, rilasciata dall’officina che ha eseguito la riparazione/sostituzione, mentre per gli interventi eseguiti prima della data sopracitata sarà necessario acquisire una dichiarazione sostitutiva. Eventuali ulteriori fattispecie dovranno comunque essere giustificate adeguatamente dal proprietario del veicolo che rappresenta l’unico responsabile della
tenuta corretta del contachilometri. Nel momento della consegna dell’attestato l’ispettore della motorizzazione dovrà comunicare all’utente il dato chilometrico rilevato e poi farlo controfirmare per accettazione sulla domanda di revisione o sul modello TT2100. Inoltre, ricordiamo che a partire dal prossimo 19 Novembre il proprietario del mezzo, assente durante lo svolgimento delle operazioni di revisione, dovrà finire una delega a controfirmare il dato chilometrico alla persona effettivamente presente, unitamente alle fotocopie dei documenti di identità. Ricordiamo anche che, qualora l’inserimento del chilometraggio fosse errato, lo stesso potrà essere corretto in giornata senza aggravio di costi. Infine, il Ministero nella nota ha evidenziato la validità degli attestati con la dicitura “scadenza da verificare presso UMC”, invitando gli utenti interessati a recarsi presso le Motorizzazioni per ottemperare a questa indicazione. Qualora l’integrazione dei dati mancanti richiedesse lo svolgimento di una visita e prova del mezzo, per ragioni di semplificazione, le Motorizzazioni sono state invitate a concordare con gli interessati lo svolgimento degli accertamenti tecnici in concomitanza con la successiva revisione al fine di evitare un ulteriore aggravio di costi oltre a quello legato alla revisione obbligatoriamente da svolgere.
MERCATO
Mercato in decelerazione: 2018 previsto in calo del 4,8% a 185.000 unità. A ottobre forte flessione nelle vendite dei veicoli da lavoro: -15,8% Così come settembre, che aveva registrato una flessione di circa il 22% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, anche a ottobre il mercato dei veicoli commerciali (autocarri con ptt fino a 3,5t) chiude con un calo a doppia cifra. Secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, le immatricolazioni di veicoli commerciali nel mese di ottobre sono state 17.313, segnando un calo del 15,8% rispetto alle 20.569 unità di ottobre 2017. I primi 10 mesi, quindi, archiviano 143.406 veicoli commerciali, segnando una flessione del 4,9% rispetto alle 150.720 immatricolazioni del periodo gennaio-ottobre 2017.Alla luce dell’ulteriore peggioramento che si è registrato nel mercato dopo l’estate –commenta Michele Crisci, Presidente UNRAE - accompagnato da un quadro macroeconomico di decelerazione, viene rivista al ribasso la previsione per l’anno in corso, stimato chiudere a 185.000 immatricolazioni, il 4,8% e oltre 9.000 unità in meno delle 194.267 con cui si è chiuso il 2017”.Secondo le più recenti stime elaborate dal Centro Studi e Statistiche UNRAE il parco circolante dei veicoli commerciali al 30 giugno contava 3.795.000 unità circolanti, con una quota di veicoli ancora rispondenti alle Direttive di emissione ante Euro 4 pari al 52,3%, quindi con più di 12 anni di anzianità.“Non è accettabile – prosegue Crisci - che oltre la metà del parco circolante dei veicoli commerciali che circola sulle nostre strade abbia oltre 12 anni di età.
La decisione di prendere iniziative immediate e concrete per il rinnovo del parco non è più procrastinabile. Si tratta di veicoli da lavoro che quotidianamente trasportano merci, per le quali è necessario anche procedere con la creazione di infrastrutture che permettano di supportare questo processo di svecchiamento e la diffusione delle nuove tecnologie”. Analizzando la struttura dei primi 9 mesi del 2018 (ancora leggermente provvisori ma che andranno a consolidarsi nei prossimi due mesi, considerati i ritardi di immatricolazione), quando il mercato degli autocarri subiva una flessione del 3,3%, da segnalare che l’unico canale a mantenere un saldo positivo rispetto al periodo gennaio-settembre 2017 è quello del noleggio che registra un +4,0% (con 38.069 immatricolazioni e una quota del 30,3%), grazie al +10,1% del breve termine e al +3,2% del lungo termine. In calo gli acquisti delle famiglie che nei primi tre trimestri archiviano un -7,5%, perdendo 1 punto percentuale di rappresentatività (ora al 21,5% di quota), e 27.032 unità contro le 29.231 dello stesso mese dello scorso anno.
“Questo processo di
svecchiamento e la diffusione delle nuove tecnologie”
In calo anche le società, che rappresentano quasi la metà delle vendite dell’intero comparto (48,3% di quota di mercato) e perdono il 5,6% delle vendite in un anno, registrando 60.722 immatricolazioni (64.309 del gennaio-settembre 2017). Nel dettaglio, da segnalare il -19,0% delle autoimmatricolazioni e il -3,4% delle altre società, che in quota rappresentano rispettivamente il 5,7% e il 42,5%.Dall’analisi per alimentazione, infine, si conferma il trend in flessione del diesel, che a ottobre segna un -4,2% con 116.535 immatricolazioni e perde quasi 1 punto percentuale rispetto allo scorso anno, attestandosi ora sul 92,6%. Incremento a doppia cifra per il metano (+13,3%) e per le ibride (+19,4%) che rappresentano rispettivamente il 2,5% e lo 0,3%. Guadagna 0 , 2 p.p. la benzina che c hiude con un +8,4% e una q u o ta del 2,3%.
MERCATO
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La crescita di ottobre (+12%) stabilizza il mercato: +11,7% nei primi dieci mesi Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t in crescita a ottobre del 12% rispetto allo stesso mese del 2017 (con 2.245 unità immatricolate su 2.005). Il dato cumulato dei primi dieci mesi del 2018 conferma e stabilizza la crescita a due cifre rilevata nel mese scorso, pari a +11,7%, rispetto ai primi dieci mesi del 2017 (21.220 unità immatricolate contro 18.990). Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, a ottobre si è registrato un incremento del 9% rispetto all’ottobre del 2017 (con 1.815 unità immatricolate contro 1.665). Questa rilevazione porta il cumulato dei primi dieci mesi 2018 ad un incremento del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (17.163 unità immatricolate contro 15.233). “Il dato decisamente positivo di ottobre arriva dopo una serie di rilevazioni mensili incerte e in alcuni casi in calo - sottolinea Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - ad ulteriore dimostrazione, se vi fossero ancora dubbi, che il sostegno al rinnovo del parco deve essere continuo e certo, cioè strutturale, in modo da dare respiro ad un mercato in costante attesa degli strumenti necessari per poter soddisfare una domanda reale, ma schiacciata tra scarsità di risorse e incertezza programmatica. Se il trasporto delle merci è, come noi crediamo che sia, un settore strategico delicato, soprattutto per un Paese come l’Italia, in conseguenza della sua configurazione geografica
e della sua struttura produttiva, occorre che il decisore politico vi dedichi la massima attenzione, sia a livello nazionale che europeo, avendo come obiettivo primario il decongestionamento delle strade, dove un sistema spontaneo ed inefficiente di informazione conduce l’autotrasporto di merci ad un’eccessiva occupazione improduttiva di infrastrutture già insufficienti”. “Per quanto riguarda il comparto del trasporto su strada - continua Fenoglio - constatato il suo peso nel complesso delle modalità utilizzate per movimentare le merci, ma soprattutto viste le sue caratteristiche e le sue potenzialità, è indispensabile che venga avviata in Italia una politica di sostegno strutturale, finalizzato al raggiungimento delle condizioni di efficienza e affidabilità necessarie perché i nostri autotrasportatori possano essere competitivi a livello continentale, riportando nel nostro Paese le quote di trasporto interno e internazionale perse in questi ultimi anni, necessarie per recuperare le perdite di posti lavoro e di gettito fiscale, nonché di mercato, provocate dall’emigrazione di molte imprese medio-grandi e dalla scomparsa di un universo di piccole aziende”. “Per ribadire agli addetti ai lavori, ma soprattutto per presentare all’opinione pubblica, una immagine oggettiva della situazione e delle prospettive dell’autotrasporto nazionale - conclude Fenoglio – l’UNRAE ha organizzato per il 29 novembre prossimo, a Roma, un incontro con la stampa e gli operatori del settore. Con l’occasione, saranno illustrati gli esiti di due ricerche, una - curata da RIE - dedicata al tema della sostenibilità ambientale del trasporto su strada, attraverso l’analisi dell’attualità e delle prospettive di impiego dei
carburanti tradizionali ed alternativi, l’altra - curata da GiPA - intesa ad aggiornare i dati della presenza delle imprese italiane sul mercato dei trasporti e le conseguenze occupazionali, fiscali e di mercato degli andamenti rilevati. L’UNRAE intende con questa iniziativa attirare l’attenzione sul settore, proponendo da un lato soluzioni realistiche ed equilibrate per avviare un rinnovo del parco veicoli, coerente tanto con la realtà del mercato quanto con la necessità di accompagnare la transizione verso una crescente sostenibilità complessiva (ambientale, economica e della sicurezza) e chiedendo, nello stesso tempo, che venga potenziato il settore, sfruttando al massimo le caratteristiche tecnologiche dei veicoli moderni e preparando una generazione di addetti professionali capaci di gestirli, nel contesto di un sistema integrato che, traguardato l’autotrasporto 4.0, possa puntare su solide basi ad un sistema 5.0 (piattaforme di trasporto interconnesse, veicoli monitorati e gestiti “in rete”, soluzioni di guida autonoma/platooning, traini ad alta capacità, trazioni alternative avanzate a zero emissioni) la cui progettazione è ormai resa attuabile dalle diverse soluzioni di trasporto possibili, dalla sofisticazione tecnologica dei veicoli e dai sistemi di connessione esistenti”.
MERCATO
Ancora negativo a settembre (-6,1%) il mercato dei veicoli rimorchiati i primi nove mesi dell’anno scendono a +0,7% Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, una stima del mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t che per i primi nove mesi del 2018 mostra una crescita dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (11.785 unità immatricolate contro 11.707) dopo sei mesi con andamento negativo. Il solo mese di settembre, con 937 veicoli immatricolati, segna una flessione del 6,1% rispetto allo stesso mese del 2017. “Se l’andamento registrato dallo scorso aprile sarà confermato nei prossimi mesi - commenta Sandro Mantella, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE, l’Associazione delle Case estere - il 2018 chiuderà con esito negativo rispetto al 2017. Questo risultato dipende fortemente dalla mancanza di un sostegno strutturale al rinnovo del parco dei veicoli destinati all’autotrasporto merci, che faccia parte integrante di una politica di lungo periodo finalizzata alla ripresa complessiva del settore”.
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Per quanto riguarda i veicoli rimorchiati in particolare - continua Mantella - la destinazione dei fondi per gli investimenti ai soli veicoli allestiti per il trasporto intermodale sta esaurendo la sua capacità di spinta al rinnovamento del parco. Da tempo sottolineiamo che reali problemi di sicurezza si presentano sulle strade percorse da traini con rimorchi o semirimorchi obsoleti, non dotati dei dispositivi oggi prescritti per la loro omologazione ed immatricolazione. Pertanto ribadiamo che un effettivo rinnovo del parco deve passare anche attraverso il sostegno, contro rottamazione dell’usato, del mercato dei rimorchi e semirimorchi per solo uso stradale, prevalentemente impiegati per i trasporti interni, accompagnato da un severo controllo sull’importazione dell’usato dall’estero”. “Siamo convinti - conclude Mantella - che la prossima Legge di Bilancio non possa ridurre, e tanto meno eliminare, gli incentivi all’autotrasporto destinati al rinnovo del parco dei veicoli per il trasporto di merci, nonché quelle disposizioni più generali che prevedono interventi finanziari e/o fiscali dei quali il settore può comunque usufruire, anche per poter diffondere le tecnologie più avanzate.
Il progresso economico è destinato a ulteriori sofferenze, se la circolazione delle merci non può essere garantita alle migliori condizioni di sostenibilità, economicità e sicurezza dell’autotrasporto italiano, in corrette condizioni di competitività con quello degli altri Paesi europei”. La possibilità di rinnovo del parco è giunta a saturazione?
COMPONENTI
CONTICONNECT, LA PIATTAFORMA DIGITALE DI CONTINENTAL PER IL MONITORAGGIO DEGLI PNEUMATICI ContiConnect, la piattaforma digitale di Continental per il monitoraggio degli pneumatici per flotte di veicoli commerciali, è disponibile sul mercato italiano. ContiConnect consente di massimizzare l’efficienza delle flotte e di inviare messaggi di allarme se la pressione degli pneumatici si allontana dal valore stabilito. Grazie a queste informazioni, la flotta beneficia di un numero ridotto di avarie, di costi di manutenzione più bassi e di un aumento della produttività, con la conseguente creazione di valore. ContiConnect permette ai fleet manager di agire in maniera proattiva, senza dover risolvere in modo reattivo problemi relativi non solo ad un unico veicolo ma a flotte intere.
“ContiConnect – sottolinea Michael Neuheisel, responsabile di Continental per le soluzioni digitali per pneumatici di veicoli commerciali - rappresenta il trampolino di lancio affinché Continental diventi un partner fondamentale per i servizi di comunicazione dei dati relativi agli pneumatici. Questa piattaforma digitale di monitoraggio degli pneumatici ci ha permesso di fare un grande passo in avanti nella nostra evoluzione da produttore leader nel settore degli pneumatici a solution provider a 360° per le flotte di veicoli commerciali. Ampliamo la nostra consolidata esperienza nel settore degli pneumatici con dati creati da sensori, partendo dai nostri pneumatici per autocarri, autobus e veicoli speciali”.
La nuova piattaforma digitale di monitoraggio degli pneumatici ContiConnect è costituita da diversi componenti che possono essere combinati in molteplici modi. Il sensore dello pneumatico - lo pneumatico diventa intelligente Il sensore collega gli pneumatici del veicolo all’ambiente esterno. Questo dispositivo è montato sullo spessore interno dello pneumatico. In questo modo è assicurata una posizione di montaggio del sensore ottimale che permette di misurare con estrema precisione sia la pressione dello pneumatico sia la sua temperatura. Sono disponibili due tipi di soluzione: con installazione a posteriori o preinstallato. Lo pneumatico intelligente made in Continental dispone di un sensore preinstallato che rende più facile e comodo l’avvio del monitoraggio degli pneumatici nel caso di flotte (con un risparmio in termini di tempo) e al contempo garantisce che l’alloggiamento sia montato correttamente nello pneumatico fin dall’inizio. Lo pneumatico intelligente è già disponibile per una vasta gamma di applicazioni, come per autocarri, autobus e veicoli per movimento terra.
MARANGONI E VIPAL GUARDANO AL FUTURO: NASCE IL PRINCIPALE OPERATORE INDIPENDENTE DELLA RICOSTRUZIONE DEGLI PNEUMATICI Marangoni Spa e Borrachas Vipal SA annunciano la definizione di una partnership volta a massimizzare le sinergie e la produttività, rafforzando le strutture industriali e commerciali dei rispettivi gruppi. Questo porterà alla creazione del principale player mondiale indipendente nel settore della ricostruzione degli pneumatici. Il progetto si svilupperà nel 2019. La prima fase interesserà le attività nelle Americhe. Vittorio Marangoni, Presidente del Gruppo Marangoni, afferma: “Siamo felici di poter finalmente condividere la notizia di questo accordo che rappresenta il primo risultato delle nuove linee strategiche di sviluppo recentemente adottate”. MARANGONI Marangoni S.p.A. attraverso il suo Gruppo è brand leader riconosciuto a livello globale nella filiera green della ricostruzione degli pneumatici, nella progettazione e costruzione di macchinari per l’industria del settore, nonché nella produzione di pneumatici industriali e realizzazione di mescole per articoli tecnici. Forte di oltre 70 anni
di attività, il marchio è oggi presente con le proprie strutture industriali e commerciali in Germania, Turchia, Regno Unito, Cina, Brasile, Russia, Sudafrica e ha 1.100 collaboratori. La capogruppo Marangoni S.p.A. ha 366 dipendenti e sede a Rovereto, dove si trova il quartier generale del gruppo che continua a investire con successo nell’innovazione e nella sostenibilità ambientale.
VIPAL Borrachas Vipal SA è leader assoluto in America Latina nella ricostruzione dei pneumatici per il trasporto ed è un brand affermato a livello mondiale nel settore. Fondato nel 1973 a Nova Prata, vicino a Porto Alegre, in Brasile, il gruppo ha tre stabilimenti in Brasile a cui si aggiunge il centro di ricerca e tecnologia. I suoi prodotti circolano sulle strade di 90 Paesi. Vipal ha 3.000 collaboratori e con una capacità produttiva di 18.000 tonnellate al mese rifornisce il mercato globale con la migliore tecnologia e qualità. La leadership del gruppo è stata costruita con costante attenzione alla responsabilità etica e ambientale.
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LOGISTICA
L’AEROPORTO DI VENEZIA SI RINNOVA CON LE SOLUZIONI LG BUSINESS SOLUTIONS Lo sviluppo delle infrastrutture e della rete dei voli, insieme a un sistema tecnologico all’avanguardia per aiutare gli utenti a reperire facilmente informazioni su arrivi e partenze, sono elementi fondamentali della gestione aeroportuale di ultima generazione. Proprio nell’ambito di un programma di ampliamento strutturale che guarda al futuro, visto lo sviluppo notevole cui è andato incontro negli ultimi anni e la necessità di offrire un servizio all’avanguardia, l’aeroporto “Marco Polo” di Venezia - terzo gate intercontinentale in Italia dopo Roma e Milano - ha scelto le dotazioni della divisione Business Solutions di LG Electronics per migliorare l’esperienza visiva e la fruizione delle informazioni da parte dei passeggeri. Il sistema informativo dell’aeroporto di Venezia, gestito dal Gruppo SAVE, al momento è composto da duecento monitor LG, la maggior parte modelli della serie LS75C, a copertura di circa il 90% dell’installazione e in diverse dimensioni: da 42”, 49” o 55”.
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“La necessità di
offrire un servizio all’avanguardia”
La dotazione verrà estesa nei prossimi anni, visto il generale programma di ampliamento strutturale che prevede, tra 2012 e 2021, investimenti per 800 milioni di euro. Il parco monitor precedente era composto da modelli più contenuti: l’implementazione di monitor LG di dimensioni maggiori permette, quindi, una miglior fruizione e visualizzazione delle informazioni da parte degli utenti. “Avevamo un sistema di monitor da 32”, piuttosto piccoli”, ha dichiarato Gabriele Padovan, Project Manager alle Infrastrutture Informatiche dell’Aeroporto di Venezia. “Il sistema aveva bisogno di essere aggiornato, cercavamo monitor più grandi, in funzione h24, luminosi e antiriflesso, con cornici sottili e player integrato per la visualizzazione dei contenuti HTML5 su cui si basa il nostro software FIDS, onde evitare l’acquisto di un PC esterno. Inoltre, cercavamo monitor dotati di software di gestione in grado di monitorarne continuamente lo stato e di modificarne i parametri direttamente dalla console centralizzata. Dopo un confronto tra i vendor più qualificati, la scelta è caduta su LG, anche per un discorso di robustezza e di estetica gradevole dei monitor, con cornici sottili e in grado di figurare bene negli ambienti appena rinnovati della struttura aeroportuale”.
I monitor della serie LS75C sono pensati per funzioni informative e di digital signage, anche 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Si contraddistinguono, poi, per caratteristiche peculiari, come la risoluzione da 1920x1080, i 700 nit di luminosità, uno spessore da 32 mm. e una cornice molto stretta, di appena 7,4 mm. Grazie al processore Quad Core la velocità di calcolo è stata aumentata e la riproduzione dei contenuti è fluida e scorrevole. Visto che costituiscono l’anima informativa dell’aeroporto di Venezia, i monitor sono stati dislocati in diverse aree, dai banchi del check-in agli spazi di attesa e di transito dei passeggeri, per mostrare l’elenco dei voli, in partenza o in arrivo, e le diverse pagine segnaletiche.
LOGISTICA Partnership tra OMV e Kapsch per la fornitura di un Servizio europeo di telepedaggio (SET) per autocarri I diversi sistemi di telepedaggio rappresentano una grande sfida per le aziende di trasporto attive a livello internazionale in Europa, perché in molti casi esistono caselli per il pagamento del pedaggio diversi e diverse forme di pagamento per ogni Paese e persino per le singole autostrade. Tuttavia, una soluzione di pedaggio armonizzata a livello europeo basata sul Servizio europeo di telepedaggio (SET) è già una realtà grazie a OMV Smart Toll Europe. Gli utenti della OMV Card possono usufruire di OMV Smart Toll Europe per effettuare pagamenti automatici dei pedaggi evitando i contanti ai vari caselli, ponti e gallerie. La fatturazione dei pagamenti ai caselli e dei pedaggi per le gallerie è gestita a livello centrale da OMV, a cui gli utenti sono già abituati. Il dispositivo installato a bordo è stato sviluppato da Kapsch TrafficCom. Il servizio di pedaggio sarà gestito da Tolltickets, una società affiliata del Gruppo Kapsch ed è stato lanciato in Austria e in Ungheria a partire da novembre. Altri Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Italia e Belgio adotteranno presto il nuovo servizio.
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“Con OMV Smart Toll
Europe offriamo ai nostri clienti una soluzione per il telepedaggio orientata al futuro”
“Con OMV Smart Toll Europe offriamo ai nostri clienti una soluzione per il telepedaggio orientata al futuro e su misura per tutta l’Europa, rispondendo così all’iniziativa della Commissione europea volta all’armonizzazione dei sistemi di telepedaggio in Europa e fornendo una soluzione semplice e trasparente. Attendiamo con impazienza il lancio e la successiva espansione nei Paesi soggetti a pedaggio e desideriamo ringraziare il nostro partner, Kapsch TrafficCom, per la straordinaria collaborazione”, ha dichiarato Benedikt Hans, Head of Card presso OMV. Kapsch TrafficCom, l’esperto di sistemi di trasporto intelligenti, ha potuto contare sulla sua vasta esperienza nei sistemi di pedaggio elettronico per sviluppare l’unità di bordo di OMV Smart Toll Europe. Con oltre 120 milioni di on board unit vendute in tutto il mondo, l’azienda si è affermata come operatore globale nel settore dei sistemi di telepedaggio. La fatturazione dei pedaggi è gestita da Tolltickets, filiale di Kapsch group che nel febbraio 2018ha completato con successo l’accreditamento SET richiesto dall’UE. Tolltickets offre, inoltre, un’ampia gamma di servizi relativi alle soluzioni di pedaggio per clienti privati e commerciali.
IN EVIDENZA
Novità sulla Viabilità nel Porto di Napoli Dando seguito alla riunione che si è tenuta la settimana scorsa presso l’Autorità Portuale in cui si è discusso dei problemi legati al porto di Napoli, nei giorni scorsi presso l’AdSP ha avuto luogo il primo incontro del “tavolo tecnico” costituitosi per affrontare le questioni legate alla viabilità portuale. Al tavolo tecnico, presieduto dal Dottor Ugo Vestri in qualità di dirigente e Responsabile uff. Security dello scalo partenopeo, si è discusso di alcune soluzione che dovrebbero contribuire nel breve e nel lungo periodo a risolvere le questioni legate alla viabilità. Nello specifico le parti, per le soluzioni immediate, hanno stabilito di valutare questo tipo di interventi: • armonizzare l’orario di apertura dei varchi Bausan e Sant’Erasmo;
• dedicare due corsie, a ridosso della postazione della GDF, per l’uscita dei contenitori pieni al varco Bausan • destinare il Sant’Erasmo per l’uscita dei contenitori vuoti, sui quali si proverà a chiedere alle autorità competenti la possibilità di effettuare controlli non sistematici; • dedicare la carreggiata definita “canalone” per l’uscita dei veicoli che non hanno obblighi doganali;
Inoltre i presenti hanno concordato di valutare anche altre ipotesi di intervento di lungo respiro quali: 1. destinare un’area per la sosta momentanea dei veicoli pesanti interessati alle operazioni di import/export in Conateco; tale spazio è stato individuato sull’area che adesso è abbandonata ed occupata dai binari del treno, il dott. Vestri si è preso l’impegno di sviluppare un’ipotesi di intervento e riqualificazione da parte dell’AdsP.2. L’arretramento del servizio di riscontro della GDF al gate del terminal Conateco per i contenitori pieni. Le parti si sono date appuntamento alla settimana prossima per aggiornarsi sugli argomenti trattati.
• aumentare la produttività del varco Bausan con l’aggiunta di un operatore della GDF;
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Le cifre del mese Prosegue nuova rubrica che cercherà attraverso una serie di numeri significativi di darvi una fotografia chiara dell’andamento mensile del comparto dell’autotrasporto merci sotto vari aspetti. A cura della redazione
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3,5%
nel groupage
Rubrica
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1,1%
Cargo aereo
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1,7%
Le rinfuse liquide
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12%
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nell’internazionale a carico completo
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-
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2,3%
Corrieri Nazionali
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3,1%
0,3% -11,6%
+
12% pesanti
+
40,9%
numero di autocarri euro 4
+
5,5%
Corrieri Internazionali
+
4,7%
TEU
Le rinfuse solide
a ottobre 2018 17163 truck ottobre 2018
prezzo del gasolio alla pompa
2,1%
+
Cargo Marittimo
veicoli oltre le 3,5 t
1531
4,8%
transhipment
-
i RO-RO
+
0,2%
Produzione Industriale
15,8% 143.406 Van
VAN immatricolati a ottobre 2018
a ottobre 2018
+
4,1
milioni autocarri parco circolante
+
13%
merci su rotaia
Rubrica
I TAGS DI DICEMBRE
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L’OPINIONE
Di Sonia Pampuri
Ogni mese vi dirò la mia opinione “tra il serio e il faceto” su alcuni degli avvenimenti principali che hanno scandito la vita e l’evoluzione del mondo del trasporto merci in Italia e nel Mondo!
Rubrica
1
Il movimento Si Tav
2
Le trazioni alternative
Ho sempre amato Torino. E sempre detestato le sue Madamin. Espressione per me del peggio che la borghesia italiana abbia mai potuto esprimere in termini di snobbismo e superiorità fondate sul nulla…E invece queste sette signore hanno portato in piazza 30 mila persone, secondo i dati della Questura, senza bandiere partitiche e in modo ordinato e pacifico. Hanno dato vita ad una piazza per dire finalmente SI… ad un’opera fondamentale, ad un modo di intendere l’imprenditoria, ad una visione europea dell’economia. Si al Futuro!
Il diesel è morto viva il diesel. Siamo ad un punto di svolta. Le politiche di viabilità dei grandi centri urbani di tutto il mondo stanno ormai puntando ad impedire l’ingresso nelle città a qualsiasi veicolo dotato di una trazione minimamente inquinante. Tutte le case costruttrici sono ormai in avanzata fase di sperimentazione dei camion a trazione elettrica per la distribuzione urbana delle merci. Le trazioni a gas, sia esso gpl o bioetanolo, hanno fatto registrare un aumento significativo delle immatricolazioni. Stiamo per celebrare la fine di un’epoca!
Appalusi!
Back to the future!
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Aree di sosta sicure
4
Il parco circolante desueto
Non riusciamo davvero a rispettare gli accordi con la UE. Mi sfugge il perché accada questo. O meglio vorrei mi sfuggisse. In ogni caso la Commissione ha invitato 6 Stati membri ad attuare le norme relative ai servizi di informazione sulle aree di parcheggio sicure. Ha quindi deciso di inviare lettere di costituzione in mora a Austria, Germania, Italia, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi per non aver comunicato le informazioni sulle aree di parcheggio sicure. Più specificamente, tali Stati membri non hanno reso note le informazioni relative ai parcheggi registrati nel servizio d’informazione e alle aree di parcheggio che forniscono informazioni (ad esempio circa la disponibilità di parcheggi o le zone prioritarie).
Decisa e inequivocabile dichiarazione di Unrae , per bocca del suo presidente, circa la necessità di svecchiare il parco circolante dei van: Non è accettabile – ha dichiarato il Presidente di Unrae, Crisci - che oltre la metà del parco dei veicoli commerciali che circola sulle nostre strade abbia oltre 12 anni di età. La decisione di prendere iniziative immediate e concrete per il rinnovo del parco non è più procrastinabile. Si tratta di veicoli da lavoro che quotidianamente trasportano merci, per le quali è necessario anche procedere con la creazione di infrastrutture che permettano di supportare questo processo di svecchiamento e la diffusione delle nuove tecnologie.
Inadempienti!
Eppur si muove !
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Decreto Genova
Un pasticciaccio brutto che più brutto non si può. Nel quale è stato infilato di tutto e di più senza logica o criterio tra le altre cose come segnala prontamente Trasporto Unito: Nelle more del Decreto Genova, l’Autorità di regolazione dei trasporti è stata autorizzata a chiedere il contributo a tutte le imprese che operano in un “generico” mercato regolato, e quindi, a tutte le imprese di trasporto. Pertanto le imprese di autotrasporto, aventi un volume di fatturato il cui livello minimo è ancora da individuare (ad oggi per i soggetti che fatturano oltre 5 milioni di euro l’anno),
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dovranno pagare, oltre l’Albo degli autotrasportatori, la camera di commercio, anche l’Autorità di regolazione dei trasporti, con un contributo pari allo 0,6 per mille di fatturato. Come al solito, anziché ridurre le costose sovrastrutture istituzionali si continuano ad alimentare, questa volta a spese delle imprese, gestioni tecnico-burocratiche le cui finalità molto spesso non sono comprensibili agli operatori del mercato reale. Burocrazia surreale!
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INVESTIRE PER CRESCERE! 22 Free Service Magazine
La crescita di ottobre (+12%) stabilizza il mercato: +11,7% nei primi dieci mesi. Primo risultato positivo del sostegno agli investimenti per il 2018. Di Barbara Adriani
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Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t in crescita a ottobre del 12% rispetto allo stesso mese del 2017 (con 2.245 unità immatricolate su 2.005) Crescita a due cifre Il dato cumulato dei primi dieci mesi del 2018 conferma e stabilizza la crescita a due cifre rilevata nel mese scorso, pari a +11,7%, rispetto ai primi dieci mesi del 2017 (21.220 unità immatricolate contro 18.990).
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I pesanti Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, a ottobre si è registrato un incremento del 9% rispetto all’ottobre del 2017 (con 1.815 unità immatricolate contro 1.665). Questa rilevazione porta il cumulato dei primi dieci mesi 2018 ad un incremento del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (17.163 unità immatricolate contro 15.233). Sostegno Strutturale “Il dato decisamente positivo di ottobre arriva dopo una serie di rilevazioni mensili incerte e in alcuni casi in calo - sottolinea Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere - ad ulteriore dimostrazione, se vi fossero ancora dubbi, che il sostegno al rinnovo del parco deve essere continuo e certo, cioè strutturale, in modo da dare respiro ad un mercato in costante attesa degli strumenti necessari per poter soddisfare una domanda reale, ma schiacciata tra 24 Free Service Magazine
scarsità di risorse e incertezza programmatica. Trasporto merci strategico Se il trasporto delle merci è, come noi crediamo che sia, un settore strategico delicato, soprattutto per un Paese come l’Italia, in conseguenza della sua configurazione geografica e della sua struttura produttiva, occorre che il decisore politico vi dedichi la massima attenzione, sia a livello nazionale che europeo, avendo come obiettivo primario il decongestionamento delle strade, dove un sistema spontaneo ed inefficiente di informazione conduce l’autotrasporto di merci ad un’eccessiva occupazione improduttiva di infrastrutture già insufficienti”.
“Il dato positivo di ottobre...” “Per quanto riguarda il comparto del trasporto su strada - continua Fenoglio - constatato il suo peso nel complesso delle modalità utilizzate per movimentare le merci, ma soprattutto viste le sue caratteristiche e le sue potenzialità, è indispensabile che venga avviata in Italia una politica di sostegno strutturale, finalizzato al raggiungimento delle condizioni di efficienza e affidabilità necessarie perché i nostri autotrasportatori possano essere competitivi a livello continentale, riportando nel nostro Paese le quote di trasporto interno e internazionale perse in questi ultimi anni, necessarie per recuperare le perdite di posti lavoro e di gettito fiscale, nonché di mercato, provocate dall’emigrazione di molte imprese medio-grandi e dalla scomparsa di un universo di piccole aziende”.
Le ricerche commissionate da Unrae
Attenzione costante per il settore
“Per ribadire agli addetti ai lavori, ma soprattutto per presentare all’opinione pubblica, una immagine oggettiva della situazione e delle prospettive dell’autotrasporto nazionale - conclude Fenoglio – l’UNRAE ha organizzato per il 29 novembre prossimo, a Roma, un incontro con la stampa e gli operatori del settore. Con l’occasione, saranno illustrati gli esiti di due ricerche, una - curata da RIE - dedicata al tema della sostenibilità ambientale del trasporto su strada, attraverso l’analisi dell’attualità e delle prospettive di impiego dei carburanti tradizionali ed alternativi, l’altra - curata da GiPA - intesa ad aggiornare i dati della presenza delle imprese italiane sul mercato dei trasporti e le conseguenze occupazionali, fiscali e di mercato degli andamenti rilevati. (17.163 unità immatricolate contro 15.233).
L’UNRAE intende con questa iniziativa attirare l’attenzione sul settore, proponendo da un lato soluzioni realistiche ed equilibrate per avviare un rinnovo del parco veicoli, coerente tanto con la realtà del mercato quanto con la necessità di accompagnare la transizione verso una crescente sostenibilità complessiva (ambientale, economica e della sicurezza) e chiedendo, nello stesso tempo, che venga potenziato il settore, sfruttando al massimo le caratteristiche tecnologiche dei veicoli moderni e preparando una generazione di addetti
professionali capaci di gestirli, nel contesto di un sistema integrato che, traguardato l’autotrasporto 4.0, possa puntare su solide basi ad un sistema 5.0 (piattaforme di trasporto interconnesse, veicoli monitorati e gestiti “in rete”, soluzioni di guida autonoma/platooning, traini ad alta capacità, trazioni alternative avanzate a zero emissioni) la cui progettazione è ormai resa attuabile dalle diverse soluzioni di trasporto possibili, dalla sofisticazione tecnologica dei veicoli e dai sistemi di connessione esistenti”.
“Soluzioni realistiche ed equilibrate per avviare un rinnovo del parco veicoli”
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VOLVO TRUCKS PUNTA SUL LNG
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Lo scorso ottobre presso Meccanica Valtellinese, storica concessionaria Volvo Trucks in Valtellina, è stato consegnato ad Alessandro Viviani il nuovo Volvo FH alimentato a gas naturale liquefatto, in vendita in Italia a partire dal 2018. A cura della redazione Trasporto Frigo
Una flotta ecologica
Meglio del diesel
“Lavoriamo principalmente per una grande azienda di trasporto e deposito a servizio completo, che da 14 anni si affida a noi per il rigore e la puntualità che riusciamo a garantire”, racconta Viviani. “Nel settore alimentare è fondamentale monitorare i tempi di percorrenza per rispettare le consegne e le norme di guida, ma è anche essenziale ottimizzare i costi”.
Il nuovo Volvo FH LNG si aggiunge a una flotta formata da 28 trattori e 3 motrici, che si muovono soprattutto nel Nord Italia, sulle medie distanze. Un veicolo ecologico, capace di ridurre del 20% le emissioni di CO2, è un segno distintivo per l’azienda, apprezzato anche dai clienti. Per il rifornimento, Viviani può contare su più stazioni di servizio vicine alla sede della sua azienda, e tutti i suoi autisti sono stati formati sulle procedure da rispettare. monitorare i tempi di percorrenza per rispettare le consegne e le norme di guida, ma è anche essenziale ottimizzare i costi”.
Per quanto riguarda l’impatto sui costi, Viviani ha ipotizzato di poter recuperare il costo di acquisto in 5 anni. Per il resto, sa di poter contare su un veicolo in grado di offrire la stessa autonomia, produttività, capacità di carico e comfort di guida di un Volvo FH diesel.le ottimizzare i costi”.
FH LNG Il nuovo Volvo FH LNG riduce impatto ambientale e costi di carburante, assicurando le prestazione di un veicolo alimentato a diesel. Merito del particolare motore nato per il ciclo Diesel e riprogettato in alcuni componenti essenziali, per renderlo adatto al funzionamento a gas. “La motorizzazione è uno degli elementi di questo veicolo che più mi ha affascinato e incuriosito”, continua Viviani. “Con la consulenza del personale di Meccanica Valtellinese e dopo un’attenta valutazione mi sono convinto e l’ho acquistato”.
“Autonomia,
produttività, capacità di carico”
“Da 14
anni si affida a noi per il rigore e la puntualità”
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LO STRALIS NP STABILISCE UN NUOVO RECORD: 1.728 KM DI PERCORRENZA Un IVECO Stralis NP (Natural Power) da 460 CV proveniente dalla Gran Bretagna ha portato a termine il più lungo tragitto mai percorso con un solo pieno di Gas Naturale Liquefatto (GNL), dimostrando l’idoneità di questi veicoli per i trasporti sulla rete stradale nazionale ed europea. A cura della redazione Lo Stralis NP è partito da Londra e, dopo l’attraversamento della Manica da Dover a Calais, ha portato a termine un viaggio di ben 1.728 km fino a Madrid, senza necessità di effettuare un rifornimento, dimostrando un’autonomia persino superiore a quella ufficialmente dichiarata di 1.600 km e stabilendo un nuovo record di percorrenza. Ciò ha permesso un notevole risparmio sulla singola tratta, pari a circa € 228, o il 40% in meno, rispetto ai costi con alimentazione diesel.
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Il veicolo dei record
Consumi ridotti
IVECO, brand di CNH Industrial N.V. aveva già compiuto un’impresa simile lo scorso anno, completando con un singolo pieno l’intera traversata di 1.347 km da nord-est a sud-ovest della Gran Bretagna (da John O’Groats a Land’s End), con uno Stralis NP da 400 CV, ma l’obiettivo di quest’anno era ancora più ambizioso.
Nonostante il traffico intenso sulla sponda britannica della Manica, un forte vento contrario in Francia e la zona collinare del tratto in Spagna, lo Stralis NP ha fatto registrare un consumo medio di combustibile di soli 22,6 kg ogni 100 km. Prima della partenza, IVECO aveva pianificato attentamente il viaggio su MyBestRoute, un’applicazione viaggio su
Gas carburante alternativo
Nel caso si utilizzi biometano, la riduzione delle emissioni di CO2 arriva al 95%.
Quest’impresa ha dimostrato che il gas naturale è un’alternativa concreta, sicura e più economica rispetto al diesel, e gode del supporto di una rete sempre più ampia di distributori di carburante nel Regno Unito e in Europa. Uno Stralis NP alimentato a GNL, rispetto allo stesso veicolo con un motore diesel Euro VI, emette circa il 90% in meno di NO2, il 99% in meno di particolato e fino al 15% in meno di CO2.
Iveco in anticipo sui tempi IVECO è stato il primo produttore di veicoli commerciali a comprendere nel 1991 il potenziale del gas naturale, un’intuizione che ha consentito all’Azienda di sviluppare una gamma completa di camion, furgoni e autobus alimentati con questo combustibile alternativo. Attualmente sono
MyBestRoute, un’applicazione online sviluppata da Michelin per i clienti dei veicoli Stralis NP. L’applicazione consente ai conducenti e ai gestori di flotte di selezionare il percorso ottimale per qualsiasi itinerario in Europa, includendo il tracciamento delle stazioni di rifornimento di GNL e la stima del costo totale del viaggio, sia per i mezzi diesel sia per quelli alimentati a gas naturale.
ternativo. Attualmente sono in servizio oltre 25.000 mezzi IVECO alimentati a metano.
“Il gas
naturale è un’alternativa concreta...” Free Service Magazine
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L’OPTIFUEL LAB 3 PUNTA ALLA RIDUZIONE DEL 13% DEL CONSUMO DI CARBURANTE Renault Trucks continua ad investire nella ricerca per migliorare l’efficienza energetica dei veicoli diesel. Con Optifuel Lab 3, il veicolo-laboratorio frutto del progetto di collaborazione FALCON, il costruttore si propone di ridurre del 13% il consumo di carburante di un intero autocarro. A cura della redazione
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L’obiettivo dell’Optifuel Lab 3 è ottenere una riduzione del consumo di carburante del 13% rispetto ad un Renault Trucks T di serie con rimorchio standard. Gli sviluppi tecnologici dell’Optifuel Lab 3 riguarderanno l’ottimizzazione aerodinamica del gruppo trattore-semirimorchio, i pneumatici con bassa resistenza al rotolamento e connessi, le funzionalità predittive di assistenza alla guida economa e di gestione energetica ed il miglioramento del sistema di trasmissione.
Ottimizzazione aerodinamica dell’intero insieme rotabile L’obiettivo è il significativo miglioramento dell’aerodinamica del convoglio per ottenere un deciso risparmio dei consumi, in particolare attraverso l’implementazione di un rimorchio a geometria variabile. Il rimorchio, sviluppato da FRUEHAUF in collaborazione con Styl’Monde per le carenature e detto «adattativo» dovrebbe assumere automaticamente una forma ottimizzata sfruttando lo spazio libero di
carico grazie ad un sistema integrato di controllo-comando e di sensori. Contemporaneamente sarà migliorata l’aerodinamica della motrice mediante la sostituzione dei retrovisori con videocamere ed un nuovo design del primo montante della cabina (montante A) che sarà il frutto di una tesi di dottorato condotta dal Laboratorio di Meccanica dei Fluidi e di Acustica della Scuola Centrale di Lione. Inoltre con l’estensione della parte anteriore e della parte bassa delle porte e con il miglioramento degli archi delle ruote si ottimizzerà il passaggio del flusso d’aria. Anche le carenature laterali saranno allargate e realizzate da Polyrim con un materiale flessibile, così come l’estensione dei deflettori laterali che creeranno una continuità tra trattore e semirimorchio.
Pneumatici connessi a bassa resistenza al rotolamento La resistenza al rotolamento degli pneumatici destinati all’uso intenso su strada è responsabile del 25% del consumo di carburante. Per questo veicolo-laboratorio Michelin svilupperà degli pneumatici in grado di offrire una bassa resistenza al rotolamento grazie all’integrazione di innovativi risultati tecnologici ottenuti da progetti di ricerca. Renault Trucks e Michelin utilizzeranno anche i dati ricavati dai sensori montati negli pneumatici connessi.
Funzionalità predittive di assistenza alla guida economa e gestione energetica Lungo gli itinerari effettuati dall’Optifuel Lab 3 i dati di navigazione e di traffico (Benomad), meteorologici (Wezzoo) e pneumatici (Michelin) saranno utilizzati da sistemi di controllo di velocità predittivi ottimizzati e dal sistema di raffreddamento. Quest’ultimo sarà dotato di nuovi attuatori per migliorare il risparmio energetico. Gli sviluppi saranno integrati con una nuova Interfaccia Uomo Macchina appositamente sviluppata in collaborazione con l’IFSTTAR per offrire al conducente un sistema di assistenza alla guida economo, efficiente ed ergonomico. Il controllo dell’alternatore sarà reso ancora più intelligente per ottimizzare l’equilibrio tra la produzione di energia elettrica e il consumo di carburante del motore termico. Per l’Optifuel Lab 3 sarà realizzato anche un importante lavoro sul dispositivo dual battery che offrirà un’ulteriore riduzione del peso continuando a migliorare l’avviamento a freddo, per quanto riguarda la batteria di avviamento, e l’aumento della capacità e del tempo di vita, per quanto riguarda la batteria delle utilità di bordo.
Sistema di trasmissione: lubrificanti a bassa viscosità e sistema di recupero del calore Rankine L’intero sistema di trasmissione usufruirà di lubrificanti a bassa viscosità di nuova generazione sviluppati da Total per ridurre gli attriti. Inoltre nell’ambito del progetto vengono condotti degli studi di performance ai banchi di prova e degli studi di integrazione per due tipi di architettura del sistema di recupero del calore che opera secondo il ciclo termodinamico Rankine. Queste ricerche sono condotte congiuntamente da Renault Trucks, Faurecia, IFPEN e Enogia. Renault Trucks ed i suoi partner intendono raggiungere una riduzione del consumo di carburante del 13% sul percorso stradale tipico del cliente. Optifuel Lab 3 realizzerà le prime prove su strada nel 2019 e la caratterizzazione del risparmio dei consumi nel 2020.
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MERCEDES-BENZ TRUCKS CONSEGNA UN EACTROS A MEYER-LOGISTIK
I supermercati di Amburgo verranno riforniti con un veicolo elettrico: Mercedes-Benz Trucks consegna un eActros a Meyer-Logistik A cura della redazione Mercedes-Benz Trucks ha consegnato un altro eActros completamente elettrico per la sperimentazione su strada, questa volta al Cliente Meyer-Logistik.
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I test in condizioni d’uso reali Meyer-Logistik L’azienda, con sede nella città di Friedrichsdorf, in Assia, metterà alla prova nell’arco di un anno un truck da 25 tonnellate dotato di un cassone refrigerato per il trasporto di alimenti deperibili dal magazzino alle varie filiali dei supermercati ubicate nel centro di Amburgo. Il peso delle merci trasportate può arrivare fino a 10 tonnellate. Il tragitto complessivo da percorrere quotidianamente è lungo circa 100 chilometri e, in un primo tempo, sarà affidato ad un unico conducente per un singolo turno. Tra un viaggio e l’altro non è necessario alcun processo di ricarica, in quanto l’eActros vanta un’autonomia che può coprire fino a 200 km. La consegna del veicolo a Meyer-Logistik è avvenuta presso il magazzino di una grande catena di supermercati tedesca a Stelle, nei pressi di Amburgo.
Oliver Kraft, Responsabile Key Account Management di Mercedes-Benz Trucks Germany: “I test su strada a cui viene sottoposto l’eActros rappresentano per l’Azienda un’importante pietra miliare verso la produzione in serie. Ogni Cliente fornisce un contributo prezioso per l’ulteriore sviluppo fino alla produzione in serie, testando l’eActros in un settore di impiego molto specifico nell’ambito delle normali operazioni quotidiane. A questo riguardo, il nostro team di esperti è a disposizione dei Clienti 24 ore su 24. Nella fase preliminare abbiamo fornito ai Clienti una consulenza approfondita a 360 gradi, definendo di comune intesa i rispettivi requisiti, individuando la corrispondente versione dell’eActros e chiarendo gli aspetti legati all’infrastruttura necessaria. Inoltre, prima di iniziare i test, sia i conducenti sia i responsabili della logistica dei Clienti hanno ricevuto dai nostri esperti una formazione completa”. “Siamo lieti che uno dei nostri Clienti storici come Meyer-Logistik abbia deciso di fare parte delle aziende che sperimenteranno l’eActros e restiamo in attesa di ricevere molti interessanti input”, ha aggiunto Kraft.
Il primo eActros Il primo eActros, appartenente alla cosiddetta ‘flotta innovativa’, è impiegato da uno dei Clienti nelle normali condizioni di esercizio già da settembre, mentre il secondo esemplare è stato consegnato all’inizio di ottobre. Le consegne degli altri veicoli, che rientrano nella prima fase, saranno completate entro la fine dell’anno. Tutti i Clienti coinvolti nella sperimentazione trasportano merci nel contesto urbano ed impiegano l’eActros per svolgere attività che altrimenti sarebbero affidate a tradizionali veicoli con motori diesel, ma in settori e categorie completamente diversi. Dai generi alimentari fino ai materiali da costruzione ed alle materie prime. Per quanto riguarda gli allestimenti, sono disponibili versioni frigo, cassonate, silo o telonate.
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CANTINE POVERO: IL VINO È A DOMICILIO CON SCANIA Cantine Povero è una storica realtà con sede a Cisterna d’Asti che lavora in perfetta simbiosi con la natura, producendo un vino nel pieno rispetto del territorio e dei suoi frutti. Un vino fatto con grande amore e passione che ancora oggi viene consegnato a domicilio ai clienti della cantina grazie a due nuovi veicoli Scania.
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A cura della redazione
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Partner d’eccellenza Scania distributore d’eccellenza Cantine P o vero vanta oltre 45 ettari di vigneti distribuiti tra Cisterna d’Asti, Canale d’Alba e San Damiano d’Asti, tra il Monferrato e il Roero in Piemonte. Qui vengono coltivate, con grande cura ed attenzione, 7 varietà di uve autoctone.
“Il vino buono si fa in vigna” “Il vino buono si fa in vigna”, è questa la filosofia della famiglia Povero che lavora in perfetta simbiosi con la natura per dare vita ad un vino che rispetti appieno il territorio dal quale proviene e che si contraddistingua per equilibrio, immediatezza, profondità e preziosità. Una realtà che lavora nel pieno rispetto della terra, assecondando i suoi ritmi e le sue stagioni: ciò si traduce in una solida responsabilità per il lavoro nei vigneti, in una cura costante e meticolosa, in un vero e proprio ascolto della natura affinché ogni acino d’uva possa esprimere il meglio e sprigionare il territorio dal quale proviene.
“Una realtà che lavora nel pieno rispetto della terra”
Il lavoro di Cantine Povero però, non si ferma con l’imbottigliamento dei vini. L’azienda ripone grande attenzione anche al processo di distribuzione che, ancora oggi, avviene tramite la cantina che consegna personalmente i propri prodotti. Ecco perché la famiglia Povero ha deciso negli anni di affidarsi a Scania Piemonte per l’acquisto di alcuni veicoli che le consentono di effettuare le consegne con puntualità e meticolosa attenzione, come spiega Giovanni Perrone della Concessionaria Scania Piemonte: “Cantine Povero ha da poco acquistato due nuovi veicoli Scania, un P320 due assi con cassa mobile per consegnare le bottiglie a ristoranti, cantine, negozi ed enoteche di tutto il Nord Italia e un G450 3 assi che può essere equipaggiato con cassa mobile, per la consegna delle bottiglie, o con cisterna in acciaio inox per la distribuzione del vino sfuso.
CANTINE POVERO
Il vino è un prodotto estremamente sensibile, ecco perché Cantine Povero ha deciso di dotarsi di veicoli propri per effettuare le consegne dei vini. E’ un cliente che ha capito l’importanza del trasporto, che ha compreso quando sia importante riporre la massima cura e attenzione non solo in vigna e in cantina ma anche nella distribuzione del vino stesso. I due nuovi veicoli Scania sono senza dubbio un biglietto da visita d’eccellenza per Cantine Povero”.
“Poniamo grande impegno nel lavoro in vigna e in cantina”, ha evidenziato Luca Povero, titolare della Cantina assieme ai suoi fratelli. “Non potevamo quindi trascurare il processo di consegna e distribuzione dei nostri vini. Ecco perché, dal 2001, abbiamo deciso di acquistare dei veicoli Scania che ci garantissero la massima affidabilità e che fossero il vero e proprio biglietto da visita della nostra azienda. Nel trasportare il vino bisogna prestare la massima attenzione: proprio per questo carichiamo le bottiglie nel nostro magazzino a temperatura controllata, ci assicuriamo che rimangano sempre al riparo e che vengano consegnate nel corso della giornata stessa. Abbiamo da poco acquistato due nuovi veicoli Scania: puntiamo sulla qualità e anche i camion che scegliamo devono rispecchiare questa filosofia. Devo ammettere che siamo molto soddisfatti, sia del prodotto che del servizio, l’officina autorizzata Scania, Martino di Priocca è sempre disponibile, dal mattino presto fino alla sera tardi!”glietto da visita d’eccellenza per Cantine Povero”.
“Puntiamo sulla
qualità e anche i camion che scegliamo devono rispecchiare questa filosofia”
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CON I PIEDI BEN PIANTATI A TERRA: ANCORA PIÙ TRAZIONE E STABILITÀ PER IL NUOVO OPEL COMBO IntelliGrip: il controllo adattivo della trazione per avere aderenza ottimale su ogni superficie
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A cura della redazione La sicurezza sui terreni accidentati come i cantieri è una priorità, anche nel caso delle vetture. Si possono infatti evitare incidenti se si sceglie il veicolo giusto, con tutti gli equipaggiamenti e le dotazioni necessarie, per esempio un van compatto come il nuovo Opel Combo Cargo con controllo adattivo della trazione IntelliGrip e pack cantiere.
IntelliGrip Con il sistema IntelliGrip, Combo Cargo a trazione anteriore – International Van of the Year 2019 – vanta la trazione migliore e un comportamento stabile indipendentemente dalle condizioni del fondo stradale. Il guidatore deve selezionare la modalità corretta del controllo della trazione con il selettore presente sulla console centrale. L’elettronica adatta immediatamente la distribuzione della coppia alle ruote e le impostazioni dell’ESP (programma elettronico della stabilità) in base alla modalità selezionata. Le cinque modalità del sistema IntelliGrip sono le seguenti: Normal / On-road: la modalità ‘Normale’ si attiva all’avvio di Combo. Il controllo elettronico della stabilità (ESP) e il controllo della trazione sono tarati per le normali condizioni quotidiane; si tratta di una modalità ideale per l’autostrada, le strade extraurbane e quelle urbane. Snow (Neve): La ‘modalità neve’ assicura la miglior trazione possibile anche su ghiaccio e neve fino a 50 km/h. Il controllo della trazione regola l o s l i t t a m e n to delle ruote anteriori,
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rallenta la ruota che slitta e trasferisce la coppia all’altra ruota anteriore. Si può così avere la spinte ottimale fino a 50 km/h di velocità. Mud (Fango): Questa modalità permette un maggior slittamento. Lo slittamento intenzionale della ruota con la minor trazione alla partenza del veicolo consente di togliere il fango e ristabilire l’aderenza dei pneumatici. Nel frattempo, la ruota con la massima aderenza riceve la massima coppia disponibile. La modalità è attiva fino a 80 km/h. Sand (Sabbia): Questa modalità sincronizza lo slittamento delle ruote motrici, permettendo al veicolo di avanzare e riducendo così il rischio di affondare. ESP Off: consente di re il controllo elettronico della stabilità (ESP) e i vari ausili alla trazione fino a 50 km/h. Per motivi di sicurezza, il sistema IntelliGrip si riattiva automaticamente in modalità ‘normal’ quando si superano i 50 km/h di velocità. Il sistema IntelliGrip adatta pertanto la distribuzione della coppia alle ruote anteriori in base alla modalità selezionata, permettendo lo slittamento quando è necessario, creando così l’equilibrio ottimale tra aderenza e r o t o l a m e n t o .
Opzione Cargo Accanto all’extra trazione di IntelliGrip, l’opzione Cantiere consente di proteggere Combo Cargo , il guidatore e tutto il team di lavoro quando ci si muove su terreni accidentati. Questo pacchetto comprende l’Assistenza alla Discesa, una distanza da terra superiore di 30 mm, una barra antirollio più rigida e un assale posteriore rinforzato, pneumatici di diametro superiore, sospensioni con molle a taratura variabile e una protezione di metallo per la coppa dell’olio sotto il vano motore.
Un’ampia scelta di varianti
Il nuovo Combo Cargo è disponibile in un’ampia gamma di versioni tra cui quella standard lunga 4,40 metri, la versione XL da 4,75 m e la spaziosa versione doppia cabina cinque posti. La gamma dei motori diesel 1.5 rispetta già le rigide norme sulle emissioni Euro 6d-TEMP. Il nuovo furgone compatto Opel si distingue dalla maggior parte dei concorrenti per il volume di carico fino a 4,4 metri cubi, la portata fino
a 4,4 metri cubi, la portata fino a 1.000 chilogrammi e un piano di carico lungo fino a 3.440 millimetri. La distanza tra i passaruota posteriori permette di caricare su Combo Cargo due Europallet, anche nella versione a passo corto, una caratteristica che lo rende estremamente pratico. È possibile trasportare inclinati oggetti estremamente lunghi come le assi di legno grazie al portellone sul tetto. Un’altra interessante funzione per questo segmento di mercato, che entrerà a far parte dell’offerta Combo a partire dal prossimo anno, è l’indicatore basato su sensori che, premendo un pulsante, consente di verificare di non aver sovraccaricato il veicolo.
Il sistema Surround Rear Vision, disponibile a richiesta, che sarà presente su Combo Cargo a partire dal prossimo anno, migliora notevolmente la visibilità quando si manovra in retromarcia. Una seconda telecamera nello specchietto retrovisore esterno sul lato passeggero permette a chi guida di non doversi più preoccupare dell’angolo cieco su questo lato del veicolo. Il nuovo Combo Cargo può montare inoltre il nuovo sistema di protezione della fiancata Flank Guard[1] che, grazie all’uso di sensori, aiuta a prevenire piccoli urti o graffi quando si affrontano le curve a bassa velocità.
Tecnologie innovative l nuovo Combo Cargo è dotato di tecnologie innovative e sistemi di assistenza alla guida che rendono più facile e comodo guidare, manovrare e trasportare merci o persone e ampliano ulteriormente le possibilità di scelta .
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NUOVO E-CRAFTER: ANTEPRIMA ITALIANA PER IL VAN A EMISSIONI ZERO DI VOLKSWAGEN E’ stato presentato in anteprima nazionale il Nuovo e-Crafter, primo van a trazione esclusivamente elettrica ed emissioni zero. Questo modello andrà ad ampliare e completare la gamma Crafter, segnando l’ingresso ufficiale del Brand nell’era della mobilità elettrica.
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A cura della redazione
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Il Nuovo e-Crafter è sinonimo di avanguardia e tecnologia: il mezzo è stato infatti concepito per offrire fino a 1,72 tonnellate di portata utile, una potenza di 136 CV (100 kW) e 290 Nm di coppia massima. Emissioni zero Questo è il primo furgone a emissioni zero realizzato dal Brand ed è stato costruito sulla base della seconda generazione di Crafter, con l’obiettivo di sfruttare nel miglior modo possibile l’architettura del veicolo per l’integrazione dei componenti della trazione elettrica. La batteria agli ioni di litio, per esempio, viene alloggiata nel sottoscocca dell’eCrafter, mentre nella parte anteriore del mezzo è integrato il motore elettrico.
Tecnologia ultramoderna
Autonomia di 173 Km
L’e-Crafter verrà offerto con i più moderni sistemi di assistenza alla guida e infotainment. La dotazione di serie comprende infatti: ParkPilot con sistema di protezione delle fiancate, telecamera multifunzione anteriore e una telecamera per la retromarcia. Sempre di serie, il sistema di compensazione delle raffiche di vento laterali, i fari con tecnologia LED, il climatizzatore automatico Climatronic, il riscaldamento dei sedili, i sedili comfort e il sistema di navigazione “Discover Media”, comprensivo di “App Connect”, sistema di comando vocale e interfaccia per telefono cellulare. Questo è inoltre il primo veicolo commerciale della sua categoria dotato di sistema di frenata anti collisione multipla di serie. A richiesta, mediante “Car-Net Guide & Inform” è possibile usufruire dei servizi online mobili.
Con un’autonomia massima di 173* km e una velocità massima di 90 km/h, l’e-Crafter soddisfa le reali esigenze dell’impiego quotidiano di un furgone all’interno di un’area urbana. Questo è stato infatti sviluppato col fine di soddisfare al meglio le esigenze di tutte le aziende che operano all’interno di aree urbane: corrieri espressi, aziende di logistica chiamate a coprire “l’ultimo miglio”, artigiani, commercianti al dettaglio, aziende di fornitura elettrica. Inoltre, non producendo alcuna emissione, risulta idoneo a tutte le green-zones di ogni Paese del mondo.
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REGIS EPIC0:
IL PRIMO QUADRICICLO ELETTRICO ITALIANO CON IL DNA DI UN’AUTO Presentato questa mattina a ECOMONDO – KEY ENERGY ha dimensioni compatte, un piano carico di 2,2 mq, una portata di 700 kg, fino a 170 Km di autonomia con una carica e sarà prodotto in Italia.
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A cura della redazione
È stato presentato, in occasione e all’interno della Fiera dell’economia green e circolare Ecomondo – Key Energy a Rimini, da parte del gruppo MECAPROM MOTORS srl, REGIS Epic0: il primo veicolo italiano totalmente elettrico pensato e progettato con standard automobilistici e declinato al trasporto di merci. Le sue caratteristiche principali sono racchiuse nel nome “Epic0”: “E” come Elettrico, “pic” come piccolo e “0” perché è a zero emissioni.
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Mecaprom Motors Nasce, così, l’azienda MECAPROM MOTORS srl, (start – up con sede legale in provincia di Biella e operativa a partire da febbraio 2019) che si inserisce nel mercato della mobilità urbana sostenibile con REGIS Epic0: veicolo compatto elettrico classificato come quadriciclo pesante nella versione commerciale con omologazione L7e cu. Il progetto nasce per rispondere alle esigenze della distribuzione merci del cosiddetto “ultimo miglio” - e della distribuzione in genere – proponendo un veicolo in grado di svolgere un’attività quotidiana all’interno dei centri urbani nel pieno rispetto dell’ambiente e che permetta nel contempo una riduzione dei costi di gestione rispetto ai sistemi di trazione endo-
“Il progetto nasce
per rispondere alle esigenze della distribuzione merci del cosiddetto “ultimo miglio”
REGIS Epic0
termici. MECAPROM MOTORS commercializzerà i propri veicoli a marchio REGIS tramite una rete di concessionari dislocati sul territorio italiano che saranno affiancati da una rete di officine autorizzate reclutate dalle reti di Officine BOSCH, Bosch Car Service e AutoCrew, grazie ad un accordo stipulato con la società Robert Bosch Spa. Il progetto dello sviluppo rete prenderà avvio nei principali capoluoghi italiani in quelle che saranno considerate le “città pilota”.le usufruire dei servizi online mobili.
Ha dimensioni compatte (misura 1,5 m di larghezza frontale e 3,7 m di lunghezza), un piano carico di 2,2 mq, una portata di 700 kg e può percorrere fino a 170 Km con una carica. Le prestazioni di autonomia sono state pensate per coprire l’intera giornata lavorativa senza dover pensare alla ricarica e tenendo in considerazione la velocità media di circa 20 km/h consentita in città. Il veicolo presenta un telaio ad alta resistenza e una cabina in metallo che ne garantisce la sicurezza per i passeggeri oltre che alti standard di guidabilità e comfort. Nonostante si tratti di un quadriciclo pesante, REGIS Epic0 è costituito da una scocca vera e propria di derivazione automobilistica, concepita e fabbricata con elementi che garantiscono la sicurezza attiva e passiva dei passeggeri. In fase di progettazione sono stati effettuati controlli costanti e scrupolosi e, benché la categoria dei quadricicli non lo preveda, anche crash-test virtuali eseguiti in diverse condizioni e situazioni di
utilizzo, fino alla velocità di 50 km/h. Al modello Epic0 si affiancherà Epic0 Compact che, per dimensioni, può esserne considerato il fratello minore: è una versione ulteriormente compatta (misura 1,5 m di larghezza frontale e 3,05 m di lunghezza) con una portata di 400 kg ideale, ad esempio, per il trasporto documentale, per i servizi rapidi di manutenzione o per qualunque altra tipologia di trasporto per la quale le dimensioni ridotte siano fondamentali. “Il mercato del quadriciclo in Europa pesa per circa 48.000 unità annue di cui l’Italia mediamente detiene una quota del 12%. Con il marchio REGIS confidiamo di entrare nel primo anno con circa 500 unità solo nel comparto italiano, per poi salire progressivamente con l’ingresso nei paesi europei più dinamici per quanto concerne la mobilità elettrica”. Così si è espresso, in sede di conferenza, Paolo Guaschi, Direttore Commerciale della neonata Mecaprom Motors srl, in merito agli obiettivi per il prossimo biennio 2019 – 2020 e ha aggiunto: “Non bisogna dimenticare che REGIS Epic0 ha come caratteristica un DNA automobilistico quindi con buone probabilità di erodere una parte del mercato dei veicoli commerciali leggeri fino al segmento 1,5 ton di PTT. Ricordo anche che il comparto elettrico è l’unico che sta segnando un andamento in crescita sia in Europa che in Italia: con i nostri veicoli contiamo di contribuire ulteriormente a questo trend”.
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Componenti
Continental presenta ad Eima i nuovi pneumatici tractormaster e combinemaster
Con tecnologia D.fine che, con una superfice di contatto dei ramponi maggiore del 5% rispetto agli pneumatici standard, assicura un alto chilometraggio A cura della redazione
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In occasione di Eima 2018, Continental presenta due novità per il settore delle macchine agricole: gli pneumatici TractorMaster e CombineMaster, che rappresentano lo stato dell’arte nel campo della ricerca tecnologica Continental nel settore degli pneumatici per macchine agricole. TractorMaster e CombineMaster sono entrambi dotati di tutte le innovazioni tecnologiche messe a punto da Continental per questo segmento di mercato ed in particolare della tecnologia D.fine (che, con una superfice di contatto dei ramponi maggiore del 5% rispetto agli pneumatici standard, assicura un alto chilometraggio) e della nuova tecnologia costruttiva della carcassa N.flex.
Continental TractorMaster Il nuovo pneumatico TractorMaster è caratterizzato da N.flex - la nuova tecnologia costruttiva della carcassa - e da una nuova concezione del tallone il cui nucleo è realizzato da un unico cavo metallico. Le eccezionali doti di elongazione del nuovo nylon utilizzato per la carcassa rendono questi pneumatici estremamente resistenti e in grado di assorbire qualsiasi asperità senza deformazioni. La costruzione del tallone garantisce altresì ottime qualità di deflessione del fianco, agevolando pertanto il montaggio sul cerchio e garantendo un basso compattamento del terreno. A queste caratteristiche si aggiunge l’evoluzione tecnologica di design del rampone, chiamata D.fine, in grado di conferire allo pneumatico una maggiore superficie di contatto (5%) rispetto agli pneumatici standard, a tutto vantaggio della durata d’esercizio.
Continental CombineMaster Pneumatico ad alte prestazioni, CombineMaster è particolamente adatto per applicazioni esigenti. La geometria dei ramponi del battistrada è ottimizzata per la tramissione al suolo della trazione in modo da aumentare l’efficienza del mezzo. La carcassa realizzata in nylon conferisce maggiore flessibilità e garantisce un elevato comfort al conducente, diminuendo allo stesso tempo il rischio di deformazioni. Il sovrapposizionamento dei ramponi al centro del battistrada favorisce un consumo uniforme e la geometria dei tasselli con base ottimizzata conferisce un’elevata resistenza agli sforzi. Una della principali caratteristiche di questo nuovo pneumatico è la durata elevata. CombineMaster è dotato di tecnologia HexaBead, che garantisce talloni completamente nuovi, sviluppati in particolare per la ruote frontali delle macchine mietitrici. In virtù della particolare forza e compattezza dei talloni, la tecnologia HexaBead assicura la massima trazione. La tecnologia D.fine per i ramponi è presente anche su CombineMaster, garantendo alta durata e resistenza agli urti.
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I DIPENDENTI UPS SI AVVICINANO ALL’OBIETTIVO DEL 2020: DONARE 20 MILIONI DI ORE DI VOLONTARIATO Durante il “Global Volunteer Month” di UPS i volontari si sono dedicati a far progredire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e a fornire supporto alle comunità recentemente colpite da calamità naturali
Logistica
A cura della redazione
UPS (ha annunciato che la 16a edizione annuale del “Global Volunteer Month” della società ha visto quasi un 40% in più nel numero dei dipendenti che nei cinque continenti hanno contribuito a 450 progetti a servizio delle comunità. La società è in linea con il raggiungimento del target annunciato nel 2014 dal CEO David Abney che fissò a 20 milioni le ore di volontariato che i dipendenti UPS avrebbero donato entro la fine del 2020.
impatto possa essere duraturo. UPS può contribuire a ciascuno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e intendiamo sottolineare il lavoro essenziale che i nostri dipendenti svolgono ogni giorno a sostegno di questa iniziativa”.
“Intendiamo sottolineare
il lavoro essenziale che i nostri dipendenti svolgono ogni giorno
“375.000 ore di
volontariato donate”
375.000 ore di volontariato donate UPS ha stimato che nel mese di ottobre i dipendenti hanno donato 375.000 ore di volontariato per progetti in Nord America, Europa, America Latina e nelle aree Asia-Pacifico e ISMEA (subcontinente indiano, Medio Oriente e Africa). Nel 2017 i dipendenti UPS hanno segnato il record di 2,9 milioni di ore di volontariato, pari a oltre 80 milioni di dollari in termini di impatto economico. UPS Foundation “I nostri dipendenti possono vedere con i loro occhi gli effetti positivi, sia in termini di aiuti umanitari che di maggiore resilienza, ottenuti nelle comunità di tutto il mondo grazie alle ore di volontariato che hanno donato. Il volontariato permette inoltre ai dipendenti di crescere in quanto sono chiamati a fornire assistenza all’indomani di eventi eccezionali, come di recente è successo con il disastro causato dall’uragano Florence o dal tifone Mangkhut” ha dichiarato Eduardo Martinez, Presidente di The UPS Foundation e Chief Diversity e Inclusion Officer di UPS. “Per noi i dipendenti UPS sono veri e propri cittadini del mondo che si impegnano in iniziative e progetti comunitari che ritengono rilevanti usufruendo degli strumenti e delle risorse messi a disposizione da The UPS Foundation affinché il loro
”
2,4 milioni di dollari in sovvenzioni erogate Quest’anno The UPS Foundation ha annunciato l’assegnazione di 2,4 milioni di dollari a nove organizzazioni no-profit che promuovono il volontariato a livello globale. Le sovvenzioni sostengono iniziative relative ad esempio ad attività di preparazione e recupero in caso di calamità, alfabetizzazione e sviluppo di competenze nei giovani e formazione per i veterani. Attraverso l’adesione a IMPACT 2030, UPS incoraggia i dipendenti di tutto il mondo a partecipare a progetti che contribuiscano a far progredire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Global Volunteer Month The UPS Foundation fornisce le linee guida dei programmi di responsabilità sociale di UPS, tra cui lo stesso Global Volunteer Month, ed esorta i dipendenti di ogni regione a dedicare il proprio tempo ai programmi di volontariato attivi a livello internazionale. Grazie al Global Volunteer Month, durante il mese di ottobre i dipendenti UPS possono dedicare maggiore attenzione al volontariato e ai servizi per le comunità in modo da generare un grande impatto. Ogni anno al termine del Global Volunteer Month UPS assegna finanziamenti a fondo perduto da 10.000 dollari a 14 organizzazioni no-profit presso le quali i dipendenti della società prestano servizi di volontariato in ciascuna area degli Stati Uniti, regione internazionale o Business Unit.
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Logistica
FedEx Express inaugura un nuovo volo Sydney-Singapore
Il volo contribuirĂ a far fronte alla crescente domanda da parte dei clienti A cura della redazione
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FedEx Express (FedEx), società controllata di FedEx Corp. e maggiore azienda di trasporto espresso al mondo, ha inaugurato un nuovo volo dedicato che collega quattro volte alla settimana Sydney con Singapore. Il nuovo servizio si inserisce in una più ampia strategia aziendale di costanti investimenti mirati a rafforzare il network operativo e, più in generale, promuovere l’espansione delle imprese operanti nella regione dell’Asia Pacifico.
Nuova potenzialità
Opportunità Globali
La nuova tratta risponde a una nuova richiesta specifica dei clienti, in particolar modo per quanto riguarda le spedizioni più pesanti. Le aziende con sede a Singapore e in Australia beneficeranno delle nuove potenzialità e affidabilità in materia di trasporto al dettaglio, in
“FedEx ha inaugurato questa nuova tratta da e verso Sydney al fine di offrire alle aziende la possibilità di accedere più facilmente alle opportunità globali”, ha commentato Karen Reddington, Presidente di FedEx Express Asia Pacific. “Stiamo registrando, a livello globale, un incremento dei flussi di merci e servizi in entrata e in uscita destinati all’Australia e al resto della regione dell’Asia Pacifico. Questa nuova tratta evidenzia la nostra costante strategia di ottimizzazione del network aziendale e di potenziamento delle attività al fine di aiutare le imprese ad affacciarsi sui mercati con soluzioni in grado di soddisfare le esigenze della clientela”.
particolare per il settore dell’healthcare (catena del freddo), per i prodotti deperibili e batterie agli ioni di litio. Inoltre, i clienti con sede a Sydney (Australia), dal martedì al venerdì, potranno usufruire di un’estensione di tre ore sull’orario massimo per il ritiro delle spedizioni in uscita dirette a Singaporee in Malesia
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TAV ‌
FACCIAMO IL PUNTO ! Cerchiamo di fare chiarezza su una questione calda sul tavolo del Ministro Toninelli e che sta agitando le piazze italiane da alcuni mesi : la Tav ovvero il tratta italo francese della rete TEN –T del corridoio 5 che dovrebbe collegare Lisbona a Kiev.
Reportage
A cura di Gabriele Bondioli
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La sigla Tav sta per “Treno ad alta velocità”. Secondo un parere linguistico pubblicato nel 2015 dall’Accademia della Crusca, sarebbe corretto utilizzare l’articolo maschile, visto che la prima lettera della sigla sta per “treno”. L’articolo femminile fa riferimento alla linea ad alta velocità (“la linea del Tav”). Il nome, però, è fuorviante. Anche se “Tav” – maschile o femminile – ricorre sempre nel dibattito e in quasi tutti gli articoli di giornale, la linea Torino-Lione di cui si discute, infatti, non è in senso stretto una linea ad alta velocità (Av). Lo ha confermato anche Paolo Foietta – attuale commissario di governo per il progetto – durante un’audizione alla Commissione Affari esteri della Camera dei Deputati nel dicembre 2016. L’opera è tecnicamente definita come «una linea mista con specifiche tecniche d’interoperabilità», specifiche conformi alle rete centrale europea di cui è parte: questo significa che permette il passaggio di treni passeggeri a una velocità massima di circa 220 km/h e treni merci a una velocità massima di circa 120 km/h.
Reportage
La storia Nel 2001 parte la fase degli studi e delle opere preliminari, dal 2002 si inizia a scavare per realizzare le discenderie o tunnel geognostici, necessari per sondare la consistenza e le caratteristiche della montagna che il tunnel di base dovrebbe attraversare, quattro in territorio francese – l’ultima delle quali è in fase avanzata di realizzazione, a SaintMartin-la-Porte – e una sul lato italiano, a Chiomonte, in Val Susa, il tunnel della Maddalena, lungo 7,5 chilometri e finito di scavare nel 2007. La Francia utilizza la metodologia del Débat publique e avvia il Démarche Grand Chantier, una sorta di tavolo negoziato con i territori e le amministrazioni locali su occupazione, formazione, alloggio, supporto al tessuto economico e sviluppo locale. In Italia si protesta. In quella fase il progetto preliminare adottato è quello definito «Soluzione sinistra Dora»: viene elaborato da Ltf, Lyon Turin Ferroviarie, costituita dalle Ferrovie francesi e
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italiane e approvato dal Cipe nel dicembre del 2003. Comprende un viadotto che attraversa la Valle Cenischia e lo sbocco del tunnel di base a Venaus. Il progetto sarà al centro di forti proteste da parte del Movimento No Tav fino all’autunno 2005, quando lo scontro raggiunse il suo apice. L’8 dicembre la notte degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con blocchi stradali e disordini. Qualche giorno dopo, il tavolo istituzionale con i sindaci a Palazzo Chigi e poi la nascita dell’Osservatorio che avvia i suoi lavori nel 2006. Si apre la stagione del dialogo e della concertazione e tra il 2007 e il 2008, con l’Accordo di Pra catinat, la Torino-Lione cambia il tracciato della tratta, frutto del lavoro dell’Osservatorio e nel 2010 si passa alla progettazione preliminare. L’Unione europea assegna per il periodo 2007-2013 671 milioni per la fase di studio e per i lavori preparatori.
Ma l’opposizione all’opera resta radicale: quando nel gennaio del 2010 iniziano i carotaggi, il Movimento No Tav si mobilita. Nel frattempo nasce il cantiere di Chiomonte e nel 2011 inizia lo scavo del tunnel della Maddalena, un’opera propedeutica allo scavo del tunnel di base, ma che apre una nuova stagione di duri scontri. Italia e Francia raggiungono l’intesa sulla ripartizione dei costi e nel gennaio del 2012 firmano la nuova intesa, che si presenta come un protocollo addizionale all’accordo del 2011, con la convalida del «fasaggio» studiata dall’Osservatorio e la definizione della tratta internazionale dell’opera e delle due stazioni internazionali di Saint-Jean-de-Maurienne e Susa. Si arriva così al 2015, anno in cui Ltf chiude in suo mandato, nasce il nuovo promotore, Telt, incaricato della realizzazione e della gestione dell’opera.
Il tracciato Il punto di partenza di ogni dibattito informato è il tracciato della nuova opera ferroviaria, da Torino a Lione. Quello di cui si discute oggi è stato definito il 30 gennaio 2012 a Roma, in un accordo tra Francia e Italia, con alcune modifiche successive. In precedenza, il tracciato prevedeva un percorso parecchio diverso, per esempio passando sulla riva sinistra del fiume Dora (quello attuale passa sulla riva destra). Nella sua versione attuale il progetto parte dal nodo di Lione e arriva al nodo ferroviario di Torino in Piemonte. La tratta è suddivisa in tre parti: quella italiana – tra Susa/Bussoleno e Torino – è di competenza della società Rete Ferroviaria Italiana (Rfi); quella francese – tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne - è di competenza della società che gestisce la rete ferroviaria francese (Société Nationale des Chemins de fer Français, Sncf); quella transfrontaliera – tra Saint-Jean-de-Maurienne e Susa/Bussoleno – è di competenza di Telt (Tunnel Euralpin Lyon-Turin). Telt è la società che nel 2015 ha sostituito Ltf (Lyon-Turin Ferroviaire) come promotrice pubblica dell’opera.
È responsabile della realizzazione e della gestione della parte tra Francia e Italia, e le sue quote di partecipazione sono divise a metà tra i due Paesi. La parte di tracciato in comune – quella gestita da Telt, appunto – è lunga circa 65 chilometri e per l’89 per cento passa sotto terra. Comprende la realizzazione di sei opere: quella più imponente e discussa è un tunnel a due canne – ossia con due fori separati per i binari – lungo 57,5 chilometri, tra le stazioni internazionali di Saint-Jean de Maurienne in Francia e Susa/Bussoleno in Italia. L’imbocco del tunnel si trova al termine della Val Susa: dal punto di vista industriale, si tratta di una delle valli più sviluppate dell’intero arco alpino, già attraversata dall’autostrada A32 e da due strade principali che conducono ai valichi del Monginevro e del Moncenisio. Rispetto alla tratta ferroviaria già esistente, il nuovo percorso della sezione transfrontaliera si presenta come più breve (circa 60 chilometri rispetto a 90), pianeggiante (con un risparmio di oltre 500 metri di dislivello) e rettilineo.
La linea ferroviaria attuale compie infatti un’ampia curva verso Oulx, per poi risalire verso nord e il traforo del Frejus. Questa curva verrebbe “tagliata” dal nuovo percorso, che a partire da Susa punterebbe direttamente verso il Moncenisio. Se venisse realizzato, il traforo – noto con il nome di “tunnel di base del Moncenisio”, perché passa appunto alla base del colle – sarebbe uno dei tunnel ferroviari più lunghi al mondo, insieme a quello del Gottardo, per una curiosa coincidenza lungo anch’esso circa 57 km e inaugurato nel 2016 in Svizzera. Scavato interamente sotto le Alpi e alla quota di pianura, il progetto del tunnel di base del Moncenisio – diviso tra 45 km in Francia e 12,5 km in Italia – comprende anche tre aree di sicurezza a La Praz, Modane e Clarea.
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Il punto dei lavori e l’iter
Reportage
Il progetto della tratta internazionale della Tav – 57 chilometri di galleria nel cuore della montagna e due stazioni internazionali, in Italia e in Francia – è nella fase esecutiva. A settembre Telt ha diffuso una nota sull’ultimo bando aperto – da 37 milioni – pubblicato sulla Gazzetta europea, quello relativo ai controlli ambientali, organizzato «in coerenza con il planning previsionale». Da quel momento più nulla, si prende tempo per l’apertura del bando più consistente da oltre 2 miliardi per assegnare i lavori di scavo del tunnel di base. La società ha deciso di sospendere per qualche settimana tutte le attività viste le incertezze politiche che gravano sulla Torino-Lione. Gli scavi però proseguono, sul territorio francese. Formalmente si tratta di lavori ancora propedeutici, utili per completare la realizzazione dell’ultimo dei quattro tunnel geognostici: il cantiere è a pochi chilometri dal confine, a Saint-Martin-La-Porte. La fresa Federica ha scavato, in direzione Susa, più del 60% dell’intero tracciato, 9 chilomentri. vise su tre turni, per 24 ore al giorno.
Il progetto e i costi Il tunnel di base del Moncenisio, lungo 57,5 km, di cui 45 in territorio francese e 12,5 in territorio italiano, è costituito da due canne a singolo binario. Fanno parte dell’opera le due stazioni internazionali di Susa e Saint-Jeanne-de-Maurienne. Il costo della sezione transfrontaliera, certificato dalla società internazionale Tractebel Engineering –Tuc Rail, è di 8,6 miliardi. Il 40% dell’importo è cofinanziato dall’Unione europea e la quota restante è suddivisa tra Italia – 35% del totale, pari a circa 3 miliardi – e Francia – 25%, pari a 2,1 miliardi. Il 2018 avrebbe dovuto essere, a regime, l’anno dell’avvio dei lavori definitivi per realizzare la tratta, con la prosspettiva dell’entrata in funzione nel 2029/2030.
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Sono 81 i bandi di gara articolati su 12 cantieri operativi tra Italia e Francia per la realizzazione dell’opera, con un impatto stimato su 20mila imprese e 8mila lavoratori, tra diretti e indiretti. Il planning previsto dal Grant Agreement siglato con l’Unione europea prevedeva un valore degli appalti avviati tra 2017 e 2019 pari a 5,5 miliardi. Per le opere da realizzare entro il 2019, per un valore stimato in 1,9 miliardi, sempre il Grant Agreement – sottoscritto nel 2015 tra Italia, Francia e Ue – prevede un contributo da parte europea pari a 813,8 milioni di euro.
Quanto costerebbe bloccare l’opera? Se ne discute da mesi. Quanto costerebbe bloccare la Torino Lione? Il primo a tentare di stimare i costi di una rinuncia da parte dell’Italia è il commissario di Governo per l’Alta velocità Paolo Foietta: 2 miliardi, dice, senza contare l’eventuale contenzioso. A partire da questa considerazione, Foietta argomenta che chiudere i cantieri e fare un passo indietro rispetto agli impegni presi costerebbe probabilmente anche di più che concludere l’opera: 2,9 miliardi, meno di 300mila euro all’anno. Il tema dunque non sono le penali, ma i costi che l’Italia dovrebbe sostenere tra restituzione di partite finanziarie, la spesa per la messa in sicurezza dei cantieri e per il ripristino delle aree ed eventuale contenzioso con la Francia o con l’Europa: lo stop dell’Italia danneggerebbe il progetto del corridoio mediterraneo, a cui marcherebbe la tratta internazionale tra Italia e Francia. Senza contare poi la perdita di risorse che l’Europa investirebbe in dieci anni su una infrastruttura per metà sul territorio italiano e a servizio della rete infrastrutturale del paese.
L’impatto economico Gli esperti hanno calcolato il valore dell’impatto socio-economico delle opere per realizzare la tratta internazionale della Torino-Lione: in totale 9 miliardi, considerando la quota di investimento diretto in capo all’Italia (3,1 miliardi), la produzione indiretta (3,4 miliardi) e le ricadute sull’indotto (2,5 miliardi). Un moltiplicatore di tre punti, dunque, che salirebbe a quota 3,77 se si considera l’effetto sul Pil del valore complessivo della produzione attivata in Italia per i lavori della tratta internazionale. A beneficiare delle ricadute economiche sarebbe il comparto costruzioni, in primis, seguito da servizi alle imprese e industria. Rispetto all’impatto complessivo sul Pil, pesa in termini positivi la quota che l’Ue dovrebbe investire direttamente per realizzare il collegamento. L’intero finanziamento per costruire la sezione transfrontaliera, considerando quota italiana e parte di quella europea destinata alla parte di opera sul territorio italiano, raggiunge i 5,4 miliardi, cifra che sommata alle ricadute della produzione indiretta e dell’indotto fa salire la stima delle ricadute a 11,3 miliardi, con un rapporto tra Pil prodotto e spesa sostenuta dall’Italia di quasi 4 a uno.
Considerato nel tempo, l’impegno finanziario diretto dell’Italia per realizzare la tratta internazionale della To r i n o - L i o n e tra il 2020 e il 2027 raggiunge i 350 milioni all’anno, a fronte di un aumento del Pil nazionale pari a 1.320 milioni. Con un margine positivo di 970 milioni. Una valutazione socio-economica che evidenzia come sia positivo il delta tra investimento diretto dell’Italia e ricadute complessive sul prodotto interno lordo. Tra le premesse metodologiche dello studio, il valore dell’interscambio tra Italia e Francia, oltre 70 miliardi, con un saldo attivo di 10 miliardi per l’Italia, e più di 42 milioni di tonnellate di merci trasportate lungo l’asse dei due paesi, per il 90% su gomma.
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LA F-TYPE CHEQUERED FLAG CELEBRA I 70 ANNI DELLE SPORTIVE JAGUAR Le vetture saranno caratterizzate da un apposito badge Chequered Flag, da un esclusivo logo sui poggiatesta e sui battitacco, oltre che da finiture in alluminio spazzolato Dark nella console centrale
Classic
A cura di Gabriele Bondioli
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Sin dal debutto della XK 120 nel 1948, le auto sportive sono sempre state una parte integrante del patrimonio storico Jaguar che, con la F-TYPE, ha conosciuto il suo massimo splendore, vincendo oltre 170 premi in tutto il mondo. Ora, per celebrare i 70 anni della gamma sportiva Jaguar, la F-TYPE si arricchisce di una nuova ed esclusiva versione, la Chequered Flag Limited Edition. Free Service Magazine
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JAGUAR F-TYPE
Classic
Basata sui modelli F-TYPE R-Dynamic sia Coupé che Convertible e disponibile con potenti motorizzazioni a quattro e sei cilindri, la Chequered Flag presenta una serie di raffinati miglioramenti apportati al design esterno e all’abitacolo “1+1” della vettura. I cambiamenti più evidenti comprendono il tetto Black Contrast per la Coupé, i lussuosi interni in pelle Windsor caratterizzati dai sedili Performance con poggiatesta goffrati, una finitura in alluminio spazzolato Dark per la console centrale (in ricordo del glorioso passato sportivo di Jaguar), un volante con il logo Chequered Flag e un marker in pelle rossa posizionato alle ore 12 sempre sul volante.
Design d’avanguardia da sempre Ian Callum, Jaguar Director of Design, ha detto:“Proporzioni perfette, purezza stilistica e fisionomia spettacolare: ogni Jaguar deve poter esprimere queste qualità e ovviamente anche la F-TYPE. Nel creare la Chequered Flag abbiamo concentrato la nostra attenzione su dettagli che potessero esaltare le aspettative prestazionali e la personalità dell’auto. In questo modo abbiam o reso omaggio a 70 anni di meravigliose e veloci sportive Jaguar.”
“Proporzioni
perfette, purezza stilistica e fisionomia spettacolare”
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Proporzioni ideali Le splendide e proporzionate linee esterne della F-TYPE sono state enfatizzate tramite l’Exterior Black Design Pack che beneficia di prolungate soglie laterali SV per incrementare in modo discreto la larghezza visiva della vettura, donandole un maggiore equilibrio e un maggiore portamento su strada. I cerchi in lega da 20 pollici Gloss Black con finitura Diamond Turned sono un’esclusiva per i modelli Chequered Flag e si integrano perfettamente alle pinze dei freni di colore rosso. I superbi interni in pelle Ebony Windsor vengono offerti con cuciture a contrasto di colore Red o Cirrus. I sedili Performance, con sistema opzionale di riscaldamento e raffreddamento, sono dotati di poggiatesta con logo goffrato Chequered Flag. Al posto della finitura in alluminio Delta della versione R-Dynamic, le F-TYPE Chequered Flag presentano una console cen-
trale rifinita in alluminio spazzolato Dark. La trama e la colorazione di questo materiale si abbina perfettamente alla pelle Ebony Windsor.
Catena cinematica Il sistema d’infotainment Touch Pro dispone di un impianto audio Meridian, di una suite completa di servizi online e, per la prima volta su una F-TYPE, dell’Apple CarPlay e dell’Android Auto, che rendono più semplice che mai l’accesso alle app del proprio smartphone attraverso il touchscreen da 10 pollici. Le motorizzazioni disponibili per questa speciale versione sono il 2.0 litri quattro cilindri Ingenium da 300 CV e 400 Nm di coppia e il 3.0 litri V6 sovralimentato, offerto nelle varianti da 340 CV con 450 Nm di coppia e 380 CV con 460 Nm di coppia. Tutti i propulsori offrono un eccellente bilanciamento tra reattività, potenza ed efficienza, che si esprime attraverso una sonorità sportiva che riflette il reale orientamento verso il guidatore della F-TYPE. Le motoriz-
zazioni sono abbinate alla trasmissione Quickshift ad otto rapporti e alla trazione posteriore. Le versioni da 380 CV adottano invece la trazione integrale e sono equipaggiate con il sistema Intelligent Driveline Dynamics.
“Offrendo un miglior
comfort di marcia alle velocità più basse”
Miglioramenti aggiuntivi F-TYPE MY20 Traendo spunto dalla versione SVR, la taratura d’ammortizzazione delle F-TYPE R Coupé e Convertible è stata ulteriormente perfezionata, offrendo un miglior comfort di marcia alle velocità più basse. Tutto ciò è stato ottenuto riducendo del 24% le velocità d’ammortizzazione più basse (fino a 0,3 m/s), pur incrementando la capacità complessiva del 30%. In aggiunta, sulle F-TYPE R è stato incorporato lo stesso giunto sferico superiore della SVR, che ha comportato modificazioni alla cerniera posteriore e al braccetto di controllo superiore, migliorando ulteriormente la capacità e la robustezza del sistema. Su tutte le versioni della F-TYPE sono ora disponibili di serie sia la telecamera posteriore che i sistemi di assistenza al parcheggio anteriori.
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Una moto “special” per festeggiare i settant’anni della Citroën 2Cv Per celebrare i 70 anni di uno dei suoi modelli iconici, Citroën Italia ha deciso di realizzare un progetto unico e originale, come è nel suo DNA: far costruire una moto completamente personalizzata che si ispiri alla 2CV, alle sue forme, alle sue proporzioni e a qualche suo dettaglio inconfondibile, reinterpretato in chiave contemporanea.
Cult
A cura della redazione
Presentata al pubblico nel 1948 e progettata per soddisfare le esigenze di una clientela prevalentemente contadina che non aveva mai posseduto un’automobile, la 2CV è stata subito un grande successo e ha immediatamente allargato il suo perimetro di utilizzo. E’ diventata la vettura ideale per le famiglie e per i giovani, ha colorato i viaggi e i sogni di intere generazioni, è stata un nido d’amore, un veicolo da lavoro, ha attraversato deserti e città, sempre con la sua inarrestabile gioia di vivere. Una vettura che da sempre non è semplicemente un’auto ma rappresenta uno stile di vita: “ceci n’est pas un voiture, c’est un art de vivre”. Progetto Originale L’originalità del progetto della Citroën 2CV permette ancora oggi ad ogni proprietario di utilizzarla come gli suggerisce la fantasia. La versatilità della 2CV le permette di trasformarsi di volta in volta in tante auto differenti. Non stupisce quindi se adesso essa stessa diventa fonte di ispirazione di una moto! Un’operazione originale e di grande interesse nel settore dei motori, sia per gli appassionati delle quattro ruote che per gli amanti delle motociclette: una contaminazione tra i due mondi legittimata dalla creatività e
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dall’innovazione. Valori che appartengono a Citroën da quasi 100 anni.
Una moto special Il progetto di realizzazione della moto “special” è stato affidato a South Garage, tra i principali e rinomati preparatori di motociclette a livello nazionale, un atelier in cui si realizzano progetti di customizzazione su specifiche del cliente, con un’estrema attenzione al dettaglio e un’evidente ispirazione “tailor-made”. Il lancio del progetto è avvenuto a maggio, seguito poi, a luglio, dal viaggio a Gonzaga, al Raduno
Nazionale delle bicilindriche, luogo ideale dove trarre ispirazione e cogliere lo spirito delle migliaia di appassionati e proprietari di 2CV che alimentano quotidianamente la passione per quest’icona dell’auto. Il progetto terminerà a novembre, quando la “special”, realizzata in un unico esemplare, sarà presentata in anteprima al pubblico accanto alla 2CV, sua musa ispiratrice, in occasione di EICMA, il Salone del ciclo e motociclo, la più importante rassegna espositiva mondiale di riferimento per le due ruote.
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