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L’editoriale di Antimo Caturano
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Lavorare in perdita L'autotrasporto, ancora una volta, vive un'emergenza economica generata da un’ insostenibile aumento dei costi. Assistiamo ad un continuo incremento dei prezzi che sta mettendo il sistema in ginocchio. Già durante la pandemia avevamo capito che il mondo stesse cambiando. In quel triste e surreale periodo le materie prime iniziarono a scarseggiare alimentando continui aumenti dei prezzi creando i primi disagi. Si pensava, però, che fosse una fase transitoria, dovuta alla chiusura di molte industrie, ma poi abbiamo constatato, sulla nostra pelle, che questa fase sussiste ancora oggi. Sono due anni che combattiamo una guerra invisibile ma con disagi reali. Tutto è aumentato: gas, acciaio, plastica, materie prime, energia elettrica, costo del personale, portando forti ripercussioni sul prezzo dei prodotti finali. Abbiamo già denunciato qualche mese fa, di come un prodotto fondamentale per i veicoli Euro 6, l'AdBlue, avesse creato forti disagi agli autotrasportatori. Disagi derivati dalla mancanza di prodotto e dal costo d’acquisto più che triplicato. La responsabilità di questa mancanza e l’impennata del prezzo fu attribuita alla chiusura dello stabilimento della Yara a Ferrara. Anche grazie al grido di allarme della categoria, il Ministero intervenne per la riapertura dello stabilimento, ma, nonostante l’apertura, il costo dell’ AdBlue si è calmierato solo in minima parte, attribuendo questa volta la responsabilità al caro Metano che comporta per Yara un aumento del costo di produzione. Oggi assistiamo ad un nuovo aumento, quello del gasolio, che ha subito una forte impennata; infatti i costi legati all'energia non hanno interessato solo luce e gas, ma anche il gasolio per il rifornimento. Se ci facciamo due conti, il costo del pieno di un mezzo pesante è salito di 150€, quindi un incremento di circa 9.000€ l’anno per ogni automezzo. Tutti questi aumenti costringono le aziende di autotrasporto solo a produrre debiti. Indebitarsi per non fermarsi? Sì, in quanto la paura più grande è proprio quella di non riuscire più a ripartire una volta fermati. Ma “il gioco non vale la candela?!” Così di certo non si può continuare, la nostra categoria sta tirando troppo la cinghia, ma dove andremo a finire?! Questo conto salato, insieme ai consumatori e fornitori, lo pagheranno gli autotrasportatori.
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Febbraio 2022