1 Novembre 2014
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Legge di stabilità,
una buona notizia? Mentre scrivo, il Capo dello Stato ha da poco firmato la Legge di stabilità, gli obiettivi programmatici che il governo intende attuare nel corso del triennio 2015-2017. Un barlume di speranza, per alcuni, si è acceso alla notizia che la bozza della legge prevede di destinare 250 milioni di Euro al settore dell’autotrasporto, nel 2015, “per favorire competitività e razionalizzazione del sistema dei trasporti su gomma”. Così sembra che il Governo non sia rimasto insensibile alle esigenze di un settore che vive in affanno da troppo, destinando risorse che – pur non essendo la panacea di tutti i mali – potrebbero contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’autotrasporto. Ma il condizionale è d’obbligo. In primo luogo perché, fin quando la legge non sarà approvata, sono pur sempre possibili variazioni o cambi di rotta. In secondo luogo, le risorse previste dalla manovra sono di gran lunga inferiori a quelle degli anni passati. La nota dolente resta però il recupero delle accise sul gasolio. Se la mannaia dei tagli ricadrà di nuovo sull’autotrasporto e sarà applicato il taglio del 15%, pari a circa 300 milioni di euro, ci troviamo di fronte all’ennesimo gioco delle due carte: il governo si riprende con una mano più di quanto abbia dato con l’altra. Ovvio che il nostro auspicio, il mio e quello degli autotrasportatori che, come me, di questo lavoro fanno la loro ragione di vita, è che il governo stia cercando di muoversi nella direzione del pieno riconoscimento del ruolo strategico che il settore riveste per l’economia del Paese. Nel frattempo, noi non stiamo certo a guardare. Chi fa questo mestiere sa che il tempo è tiranno e tutto deve essere ottimizzato. Questa consapevolezza si traduce nell’investimento che facciamo ogni giorno amando il nostro lavoro, più le difficoltà mordono e noi più ci teniamo stretti alla voglia di fare e alla voglia di credere che il cambiamento positivo che tanto aspettiamo, forse, non è poi così lontano.
3 Novembre 2014
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5 Luglio - Agosto
2014
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7 Novembre 2014
> CCNL logistica, trasporto e spedizione Nuovi minimi in vigore dall’1 ottobre Riforma del Codice della Strada, arriva l’ergastolo della patente
La Camera ha espresso parere favorevole sul testo di riforma del Codice della Strada, una legge delega che ora passa all’esame del Senato. Tra le principali novità, l’introduzione del cosiddetto “ergastolo della patente” e del reato di “omicidio stradale”. Per chi causa la morte o procura lesioni a una o più persone guidando con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l o sotto l’effetto di stupefacenti, la patente verrà revocata a vita. Inoltre, per questi casi, nella legge delega potrebbe anche essere prevista una riforma del Codice Penale, trasformando il reato di omicidio stradale da colposo a doloso. La riforma del Codice della Strada dovrebbe prevedere anche la costituzione di un fondo specifico per finanziare l’incremento dei controlli stradali, il fondo verrebbe alimentato da almeno il 15% di quanto incassato tramite le multe. Tra le altre proposte al vaglio quella di ridurre a 30 km/h la velocità consentita in prossimità di specifiche aree urbane a elevato indice di traffico (scuole, ospedali ecc) e la gradualità nelle sanzioni per il superamento del tempo di sosta sulle strisce blu.
Ecotaxe addio. Il Governo francese ha ceduto alle associazioni di autotrasporto
Il ministro dell’Ambiente Ségolène Royale ha sospeso fino a data da definire l’introduzione dell’Ecotaxe, il pedaggio 8
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Livello
Dal 1/10/2014 (in euro)
Quadri
(+44,81) 2.059,74
1°
(+42,16) 1.933,94
2°
(+38,71) 1.776,74
3° Super
(+35,00) 1.604,37
3° Super Junior
(+34,20) 1.567,90
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(+33,94) 1.561,93
4°
(+32,35) 1.485,30
4°J
(+31,55) 1.446,31
5°
(+30,76) 1.416,67
6°
(+28,90) 1.323,17
6°J
(+26,51) 1.217,56
Dall’1 ottobre è scattata la seconda rata di aumento mensile previsto dal CCNL 1 agosto 2013, i nuovi importi dei minimi tabellari sono pertanto i seguenti:
Quesiti Cos’è la Carta dei Servizi? È obbligatoria? Dopo l’obbligo di ottenere l’autorizzazione generale, dopo il contributo annuale a favore dell’Autorità Garante delle comunicazioni, ora per tutte le imprese di trasporto e di spedizione arriva l’obbligo di dotarsi di una Carta dei Servizi “che garantisca trasparenza, obiettività, equità e imparzialità nei confronti degli utenti”. Lo ha stabilito la Agcom interpretando la direttiva comunitaria sui servizi postali, in base alla quale tutti gli operatori fuori dal servizio postale universale, per trasportare pacchi tra i 20 e i 30 kg, anche occasionalmente, devono sottostare alla disciplina postale. Le imprese interessate devono dotarsi di una Carta dei Servizi, da pubblicare sul sito internet e trasmettere all’Autorità entro il 28 ottobre, pena l’applicazione di sanzioni (Delibera AGCOM 413/14/Cons del 29 luglio 2014). Secondo Trasportounito, “si tratta di una forzatura nei confronti delle imprese titolari di autorizzazioni generali in quanto l’Autorità non ha distinto gli obblighi dei titolari di licenze individuali che operano in concorrenza con Poste Italiane dagli obblighi dei titolari di autorizzazioni generali che svolgono servizi al di fuori del Servizio Postale Universale”. Trasportounito, unitamente alle federazioni presenti in Confetra, opporrà ricorso, ma nel frattempo per consentire di adempiere formalmente al nuovo obbligo, evitando il
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rischio di sanzioni, è stato redatto uno schema semplificato che le imprese interessate potranno riprodurre sul proprio sito internet e trasmettere all’Autorità con Raccomandata R.R., per informazioni: Free Services, tel. 0823 1766542.
Approfondimenti Incentivi statali per l’acquisto di autoveicoli ecologici (alimentazione a gas naturale in forma compressa o liquefatta) e di semirimorchi per trasporto intermodale Fino al 30 novembre prossimo sono aperti i termini per la presentazione da parte delle imprese di autotrasporto in conto terzi delle domande per gli incentivi all’acquisto di veicoli; la misura ha una dotazione finanziaria complessiva di 15 milioni di euro. Le domande verranno messe in graduatoria secondo l’ordine di arrivo. Soggetti beneficiari: Possono presentare domanda di incentivo le imprese di qualsiasi dimensione in regola con i requisiti e l’iscrizione al Registro Elettronico Nazionale; sono ammesse anche le domande da parte di consorzi e cooperative. Autoveicoli e semirimorchi incentivabili: I benefici sono applicabili agli acquisti, anche mediante locazione finanziaria, di autoveicoli nuovi di fabbrica adibiti al trasporto di merci a trazione alternativa a gas naturale o biometano di peso da 3,5 a 7 tonnellate, ovvero pari o superiore a 16 tonnellate. Sono inoltre incentivabili gli acquisti, anche mediante locazione finanziaria, di semirimorchi nuovi di fabbrica per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-% e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO. Sono esclusi dal beneficio i veicoli immatricolati all’estero. I veicoli acquistati con l’incentivo devono rimanere nella disponibilità del beneficiario fino al 31 dicembre 2017, pena la revoca dell’agevolazione. Misura degli incentivi: L’importo dell’incentivo (contributi a fondo perduto) è pari a 2.400 euro per gli autoveicoli da 3,5 a 7 tonnellate, mentre per gli autoveicoli di peso pari o superiore a 16 tonnellate, l’incentivo è pari a 9.200 euro. Relativamente ai semirimorchi l’incentivo è pari al 20 per cento dell’intero costo di acquisizione con un tetto massimo di 4.500 euro; qualora contestualmente all’acquisizione del semirimorchio si rottami un rimorchio o semirimorchio con oltre 10 anni di età, ovvero qualora il semirimorchio acquistato sia dotato di pneumatici che consentono l’efficienza energetica (classe C3, efficienza energetica da A ad E, dotati di TPMS), l’incentivo è pari al 25 per cento del costo di acquisizione, con un massimo di 6.000 euro. L’importo massimo ammissibile per singola impresa non può superare 500 mila euro; tale soglia potrà essere superata solo in caso di accertata disponibilità delle risorse rispetto alle richieste pervenute e dichiarate ammissibili. Maggiorazione per le P.M.I: Le piccole e medie imprese (meno di 250 addetti e fatturato annuo fino a 50 milioni di euro) possono chiedere una maggiorazione del 10 per cento dell’incentivo. Tempistica degli acquisti: Sono incentivabili solo gli acquisti avviati a partire dal 19 settembre 2014 (data di pubblicazione sulla G.U. del decreto in oggetto) e conclusi entro il 31 maggio 2015. Gli acquisti di veicoli non omologati alla data del 19 settembre possono essere conclusi entro il 30 novembre 2015. Presentazione delle domande: Le domande vanno presentate entro il termine perentorio del 30 novembre 2014 tramite raccomandata A.R. o a mano al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Dipartimento dei trasporti terrestri - Direzione Generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità, via Giuseppe Caraci 36 – 00157 Roma. Deve essere utilizzato esclusivamente il modulo predisposto dal Ministero riepiendo a pena di nullità tutti i campi e corredandolo con tutta la documentazione prevista. Alla domanda deve essere allegata copia del contratto di acquisizione da cui risulti anche il prezzo pattuito; l’ammissibilità al contributo è subordinata alla dimostrazione dell’avvenuto perfezionamento dell’acquisto.
per i veicoli pesanti sulle strade statali e dipartimentali francesi. Una vittoria per le associazioni dell’autotrasporto che stavano protestando e avevano minacciato un fermo nazionale per metà ottobre. “Un esempio positivo di quanto sia possibile, con l’unità della categoria e con la fermezza nella tutela delle imprese e dei loro equilibri finanziari e occupazionali, costringere i Governi a risolvere in modo positivo le questioni che gravano sull’autotrasporto e a riconoscere come esso sia una risorsa per il Paese, da salvaguardare e da sostenere” ha commentato Assotir. Il Governo francese ha temuto che un fermo dell’autotrasporto alimentasse ulteriori proteste sociali e la posizione del premier, Francois Hollande, in questo momento è molto delicata (come in Italia del resto).
Emergenza riposo in cabotaggio, ora tocca all’Olanda
Da quando la Francia (fino a 30.000 euro di multa e oltre a un anno di arresto) e il Belgio (1.800 euro di multa) hanno introdotto un pesante sistema sanzionatorio contro i conducenti che trascorrono il riposo settimanale a bordo del camion, il sindacato olandese degli autisti CNV ha rilevato che sempre più camionisti stranieri passano il confine per sostare in Olanda, dove la sanzione massima non va oltre i 200 euro. Soprattutto gli autisti bulgari, rumeni o polacchi trascorrono anche più di tre mesi lontano da casa, l’unica soluzione secondo il CNV è quella di prevedere una normativa comune a livello comunitario. L’Europa ha già regolamentato gli orari di guida e di riposo e il divieto di consumare il riposo settimanale in cabina, anche le sanzioni con cui punire chi infrange le regole dovrebbero, quindi, essere uguali per tutti, altrimenti non si fa che spostare il problema da un Paese all’altro. 9 Novembre 2014
> 10 novembre
Verso una riforma del Calendario dei divieti alla circolazione
Il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha chiesto al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi di convocare un tavolo per ridiscutere il calendario delle giornate di divieto per i veicoli pesanti in Italia “Non possiamo permetterci di essere il Paese con il maggior numero di giornate di divieto di circolazione dei mezzi pesanti in Europa, ancor più alla luce dei dati che ormai dimostrano l’assenza di un nesso causale con l’incidentalità stradale”. L’ultima relazione della Commissione sicurezza per l’autotrasporto, al ministero dell’Interno, ha evidenziato, infatti, la mancanza di relazione tra la circolazione dei veicoli pesanti e il tasso di incidentalità. Nel primo semestre 2014, su 728 incidenti stradali mortali, l’88% non coinvolgeva camion. In Europa, dodici Paesi (tra cui la Danimarca, il Belgio e l’Olanda) non hanno divieti né domenicali né di festività nazionali, l’Italia è l’unico Paese che prevede divieti di circolazione anche di venerdì, per un totale di 78 giornate. Secondo ANAS, questa estate c’è stato un solo giorno di bollino rosso e non coincideva, tra l’altro, con un divieto di circolazione dei mezzi pesanti.
CQC in deroga ai limiti di età. Il corso teorico non ha scadenza
La nuova circolare sulla CQC emessa a fine settembre dal ministero dei Trasporti, attraverso la direzione generale della motorizzazione, ha chiarito la situazione 10
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Modello 730/2014 integrativo – Adempimenti degli intermediari
Termine ultimo, per i Centri di assistenza fiscale (Caf) e i professionisti abilitati, per la consegna diretta al dipendente o pensionato del modello 730 integrativo e del relativo prospetto di liquidazione, e per la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati contenuti nelle dichiarazioni integrative 730/2014 e i relativi modelli 730-4 integrativi.
17 Novembre Unico e Irap 2014 Persone Fisiche - Versamenti
Le persone fisiche titolari di partita Iva e le società di persone ed enti equiparati, che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli studi di settore o che partecipano a soggetti “interessati” dagli studi di settore, che si sono avvalsi della facoltà di effettuare i versamenti entro il trentesimo giorno successivo al termine previsto (7 luglio), devono pagare la quarta rata delle imposte risultanti dalle dichiarazioni Unico e Irap 2014, maggiorate dello 0,40%, e del saldo dell’Iva relativa al 2013 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorato dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/3/2014 - 16/6/2014, con l’ulteriore maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo, con applicazione degli interessi nella misura dello 0,95%.Coloro che hanno effettuato il primo versamento entro il 7 luglio devono invece versare la sesta rata, con applicazione degli interessi nella misura dell’1,42%.
Unico e Irap 2014 Soggetti Ires - Versamenti
I soggetti Ires, con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare e che approvano il bilancio entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio, che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli studi di settore o che partecipano a soggetti “interessati” dagli studi di settore, che si sono avvalsi della facoltà di effettuare i versamenti entro il trentesimo giorno successivo al termine previsto (7 luglio), devono pagare la quarta rata delle imposte risultanti dai modelli Unico e Irap 2014, con la maggiorazione dello 0,40%, e il saldo dell’Iva relativa al 2013 risultante dalla dichiarazione annuale, maggiorato dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/3/2014 - 16/6/2014, con l’ulteriore maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo, con applicazione degli interessi nella misura dello 0,95%. Chi ha scelto il pagamento rateale, effettuando il primo versamento entro il 7 luglio, deve invece versare la sesta rata, con applicazione degli interessi nella misura dell’1,42%.
Ravvedimento - Versamenti
Ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 ottobre 2014 dai contribuenti tenuti al versamento unitario di imposte e contributi. Il versamento delle imposte e delle ritenute devono essere maggiorate degli interessi legali e della sanzione ridotta al 3% .
Contribuenti Iva - Adempimenti
I contribuenti Iva devono provvedere al versamento della nona rata dell’Iva relativa al 2013 risultante dalla dichiarazione annuale, con la maggiorazione dello 0,33% mensile a titolo di interessi
Iva - Riepilogo fatture vendita
Ultimo giorno utile per effettuare l’annotazione in un unico documento riepilogativo delle fatture di importo inferiore a 300 euro emesse nel mese di ottobre. Sul documento vanno indicati i numeri delle fatture, l’imponibile complessivo e l’ammontare dell’Iva complessiva distinto per aliquota.
Iva – Fatturazione differita
I contribuenti Iva devono provvedere all’emissione e alla registrazione delle fatture differite relative a beni consegnati o spediti nel mese di ottobre, risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti contraenti. Le fatture devono contenere la data e il numero dei documenti cui si riferiscono. Per tutte le cessioni effettuate nel mese precedente nei confronti degli stessi soggetti è possibile emettere una sola fattura riepilogativa.
di coloro che per conseguire una patente di guida delle categorie C, CE, D o De, avendo meno di 21 e 24 anni, hanno frequentato un corso di formazione iniziale CQC, come previsto dal decreto legislativo 16 gennaio 2013, n.2., ma alla fine non sono riusciti a completare la procedura per ottenere la qualificazione e la patente di guida a causa dei ritardi sull’emanazione del decreto. Secondo il Ministero, il corso teorico di qualificazione iniziale non ha scadenza di validità, fino al 22 settembre 2015 chi lo ha frequentato può presentare richiesta per sostenere l’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida e, superato l’esame e ottenuta l’autorizzazione a esercitarsi alla guida, potrà procedere con le esercitazioni pratiche del corso di qualificazione iniziale. Terminato il corso, potrà quindi sostenere l’esame per il conseguire l’abilitazione CQC e, in caso di esito positivo, l’esame per il conseguimento della patente di guida.
Sostituti d’imposta - Versamento ritenute
I sostituti d’imposta devono versare le ritenute effettuate nel mese di ottobre sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, redditi diversi Sostituti d’imposta - Imposte su premi di produttività I sostituti d’imposta devono versare l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionale e comunale, nella misura del 10%, sulle somme erogate, nel mese di ottobre, ai dipendenti del settore privato in relazione a incrementi di produttività, innovazione ed efficienza legati all’andamento economico delle imprese.
25 Novembre Elenchi intrastat Presentazione
Gli operatori intracomunitari con obbligo mensile devono provvedere alla presentazione in via telematica degli elenchi riepilogativi delle cessioni e/o acquisti di beni e delle prestazioni di servizi intracomunitari effettuati nel mese di ottobre.
Rimborso pedaggi autostradali, stanziati i fondi per il 2014
Approvata dal Comitato Centrale dell’Albo la delibera che stanzia i fondi per i rimborsi sui pedaggi autostradali 2014: 58.090.060 euro che verranno pagati in base al livello di inquinamento dei veicoli e all’ammontare del fatturato dell’impresa, della cooperativa o del consorzio richiedente. Il coefficiente da applicare al fatturato è di 1,00 per i veicoli EURO3, 2,00 per i veicoli EURO4 e 2,50 per i veicoli EURO5. Le percentuali di sconto cambiano in base alle fasce di fatturato: da 200.000 a 400.000 euro, il 4,33%; da 400.001 a 1.200.000 euro, il 6,50%; da 1.200.001 a 2.500.000, l’8,67%; da 2.500.001 a 5.000.000, il 10,83% e oltre 5.000.000, il 13%. Maggiorazione del 10% di sconto rispetto ai fatturati di pedaggi effettuati con ingresso in autostrada dopo le ore 22 (ed entro le 2) o uscita prima delle ore 6, fermo restando 11 Novembre 2014
il limite percentuale massimo del 13%. Attualmente, i pagamenti, però, sono ancora fermi al 2011, per il saldo finale è stato previsto un fondo di 20 milioni di euro; riguardo al 2012, il pagamento deve ancora iniziare (164 milioni di euro); riguardo al 2013 le domande possono essere presentate dal 3 novembre al 3 dicembre 2014 (67 milioni di euro).
> AVVERTENZA: La seguente tabella dei costi minimi fa riferimento al prezzo medio del gasolio alla pompa rilevato dal ministero dello Sviluppo Economico nel mese di luglio 2014. In seguito alla sentenza della Corte di Giustizia europea, del 4 Settembre 2014, avversa al sistema italiano dei costi minimi di sicurezza, non sappiamo se tali costi siano applicabili o meno poiché, nel momento in cui andiamo in stampa, il ministero non ha ancora divulgato le tabelle aggiornate. VEICOLI FINO A 3,5 ton costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi
Lunghezza tratta
costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,134 0,134 0,134 0,134 0,134
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
1,026 0,852 0,781 0,707 0,616
13,055 15,734 17,152 18,943 21,751
% costo carburante
0,134 0,134 0,134 0,134 0,134
costo km totale
0,936 0,762 0,701 0,637 0,556
14,310 17,593 19,108 21,023 24,098
VEICOLI DA 3,5 A 7,5 ton Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
Il ministro dell’Ambiente Galletti boccia il Sistri
Secondo il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti “il Sistri è obsoleto, la tracciabilità dei rifiuti pericolosi e speciali è una priorità per tutti, ma serve un sistema più moderno dal punto di vista tecnologico. Nessuno ci vieta di verificare se negli altri Paesi esistono buone pratiche da prendere ad esempio. Da qui a breve rifaremo una gara per avere un sistema di tracciabilità molto severo e per gravare il meno possibile sulle imprese”.
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,191 0,191 0,191 0,191 0,191
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
1,252 1,039 0,957 0,825 0,747
15,291 18,433 19,996 23,190 25,616
% costo carburante
0,191 0,191 0,191 0,191 0,191
costo km totale
1,112 0,929 0,857 0,735 0,667
17,217 20,616 22,329 26,028 28,687
VEICOLI DA 7,5 A 11,5 ton costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi
Lunghezza tratta
costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,204 0,204 0,204 0,204 0,204
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
1,382 1,153 1,047 0,906 0,833
14,788 17,724 19,523 22,561 24,520
% costo carburante
0,204 0,204 0,204 0,204 0,204
costo km totale
1,231 1,023 0,927 0,806 0,743
16,589 19,976 22,051 25,360 27,489
VEICOLI DA 11,5 A 26 ton Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,250 0,250 0,250 0,250 0,250
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
1,592 1,325 1,215 1,068 0,991
15,693 18,858 20,564 23,378 25,206
% costo carburante
0,250 0,250 0,250 0,250 0,250
costo km totale
17,570 21,266 23,243 26,617 28,679
1,422 1,175 1,075 0,938 0,871
VEICOLI MASSA SUPERIORE A 26 ton costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi
Lunghezza tratta
costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
1,926 1,795 1,633 1,317 1,227
19,452 20,870 22,950 28,450 30,543
% costo carburante
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
costo km totale
21,832 23,487 25,973 32,107 34,478
1,716 1,595 1,443 1,167 1,087
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto Cisternato ADR
Lunghezza tratta
I dati della crisi: perse 18.500 aziende di autotrasporto, ma la logistica resiste
Secondo i dati della Cgia di Mestre, dal 2009 ad oggi, sono state oltre 18.500 le imprese di autotrasporto che hanno dovuto chiudere, con una contrazione media nazionale del 17%. Il Nord Ovest è la zona più martoriata (-20%), seguita da Nord Est 12
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costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
Lunghezza tratta
18,444 19,925 21,853 24,446 27,661
Complessi veicolari di massa complessiva superiore a 26 ton. Sola trazione di semirimorchio adibito a trasporti in "ADR" che rienta nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore committente. costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
% costo carburante
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
23,110 27,470 32,429 34,649 35,366
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
Lunghezza tratta
costo km totale
1,621 1,364 1,155 1,081 1,059
costo carb. per km
2,031 1,880 1,714 1,533 1,355
% costo carburante
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
costo km totale
1,811 1,680 1,524 1,363 1,205
Complessi veicolari di massa complessiva superiore a 26 ton. Sola trazione di semirimorchio adibito che rienta non nella disponibilità, ovvero nella proprietà del vettore committente. costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
20,684 22,297 24,577 27,496 31,105
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
25,122 29,657 34,761 38,434 41,116
costo km totale
1,491 1,263 1,078 0,975 0,911
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto Cisternato Alimentare Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
2,295 1,885 1,714 1,538 1,365
16,328 19,873 21,853 24,367 27,458
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
2,075 1,685 1,524 1,368 1,215
18,060 22,231 24,577 27,395 30,849
(-17,9%), Centro (-17,8%) e Sud (-13,4%), gli estremi sono stati il Friuli Venezia Giulia (-23,2%) e la Campania (8,4%). Gli ultimi dati Istat sul secondo trimestre del 2014 evidenziano, poi, che, nonostante in Italia, il fatturato generale di tutti i Servizi sia diminuito dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2013, il settore dei trasporti e quello del magazzinaggio hanno segnato un aumento dello 0,8%, fino al +2,0% se consideriamo le attività di magazzinaggio e quelle di supporto ai trasporti.
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto leganti idraulici sfusi in cisterna Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
2,225 1,774 1,636 1,484 1,318
16,838 21,122 22,906 25,250 28,429
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
1,975 1,574 1,446 1,314 1,168
18,969 23,806 25,916 28,517 32,080
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto mangimi in cisterna
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
costo carb. per km
2,215 1,764 1,626 1,474 1,308
16,914 21,241 23,047 25,421 28,646
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
1,965 1,564 1,436 1,304 1,158
19,066 23,958 26,096 28,736 32,357
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto collettame e messaggerie
Lunghezza tratta
costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
21,117 25,067 27,122 30,439 32,674
costo km totale
costo carb. per km
1,774 1,495 1,381 1,231 1,147
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
1,574 1,325 1,231 1,091 1,017
23,800 28,283 30,426 34,345 36,852
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Trasporto prodotti petroliferi
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
2,535 2,198 1,791 1,678 1,491
0,148 0,170 0,209 0,223 0,251
costo carb. per km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
2,265 1,978 1,591 1,488 1,321
0,165 0,189 0,235 0,252 0,284
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. allestito con cella frigo ed impianto di refrigerazione, per Trasporto in ATP
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
18,066 20,928 22,281 23,797 26,481
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione
costo km totale
2,074 1,790 1,682 1,574 1,415
costo carb. per km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
costo km totale
1,814 1,590 1,492 1,394 1,255
20,655 23,561 25,120 26,869 29,858
VEICOLI MASSA SUP. 26 ton. Allestito con cassone ribaltabile
Lunghezza tratta
costi di esercizio dell'impresa di autotrasporto per conto di terzi costo carb. per km
da 101 a 150 km da 151 a 250 km da 251 a 350 km da 351 a 500 km oltre 501 km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
15,496 20,956 24,331 25,399 29,280
costo km totale
2,418 1,788 1,540 1,476 1,280
costi minimi di esercizio in riferimento all'impresa di autotrasporto per conto di terzi che effettui attivita' di subvezione costo carb. per km
0,375 0,375 0,375 0,375 0,375
% costo carburante
17,444 23,448 27,351 28,477 33,168
costo km totale
2,148 1,598 1,370 1,316 1,130
CNA-Fita contro i consorzi, FAIConftrasporto e Assotir contro la Franchini
Il presidente della CNA-Fita, Cinzia Franchini, rivolgendosi a Aiscat, ha proposto di trasformare i 250 milioni di fondi destinati al recupero dei pedaggi per l’autotrasporto, in sconti da far erogare direttamente ai concessionari. Secondo il presidente di FAI-Conftrasporto Paolo Uggè “una simile operazione è inattuabile, come del resto sostiene la stessa Corte dei conti, e oltretutto significherebbe per le imprese di autotrasporto vedersi riconosciute riduzioni di appena qualche centesimo per automezzo”. Il presidente di Assotir, Claudio Donati, quindi, vede la proposta come un attacco ingiustificato verso i consorzi che gestiscono per conto dei soci trasportatori i rimborsi sui pedaggi autostradali, “La cosa sorprende perché queste strutture, in questi anni, hanno consentito (e consentono tuttora) a una platea enorme di operatori - non meno di 23 mila imprese! - di ottenere incentivi di un qualche rilievo, pari a circa due mensilità di pedaggi l’anno”. Dietro la proposta e la polemica ci sarebbe, piuttosto, “lo schiaffo che il consorzio di emanazione della CNA-Fita ha politicamente rifilato alla Franchini qualche mese fa, respingendo la sua “vibrante” richiesta di assumerne il controllo”. 13 Novembre 2014
Ha compiuto cinquanta anni l’Autostrada del Sole, spina dorsale dell’Italia del boom economico degli anni Sessanta, che, collegando Milano a Napoli, doveva rendere più vicini Nord e Sud. Servì soprattutto a portare la gente del Sud nelle fabbriche del Nord e le merci del Nord sui mercati del Sud, ma contribuì anche a rendere meno isolati tanti territori lontani dal resto del Bel Paese. Il 4 ottobre 1964, festa di San Francesco patrono d’Italia, al Casello di Firenze, il presidente del Consiglio Aldo Moro, capo del primo governo di Centrosinistra, inaugurò l’opera, ultimata in 8 anni, a tempo di record. La posa della prima pietra avvenne nel maggio del 1956 e il primo tratto Milano-Parma venne aperto al traffico l’8 dicembre 1958. Quel giorno si viaggiò gratis, ma poi gli automobilisti pagarono il pedaggio per contribuire alla costruzione del tratto successivo. L’impresa, costo complessivo 272 miliardi di lire, fu notevole: 761,3 km per unire sei regioni, 400 tra ponti e viadotti oltre a 38 gallerie, è ancora la più lunga autostrada italiana in esercizio ed è interamente gestita da Autostrade per l’Italia S.p.A..
Dal 1° ottobre, Mihai Radu Daderlat è il nuovo General Manager del Mercato Italia di Iveco. Ingegnere meccanico, 52 anni, nazionalità rumena, Mihai Radu Daderlat entra in Iveco nel 1993 come responsabile Service in Romania. Nel 2001, a capo del Technical Service di International Operations, si occupa della gestione di una squadra di tecnici super specializzati per l’assistenza ai clienti nell’area che va dalla Russia all’Africa e Middle East. Nel 2006 diventa Customer Service Manager East Europe & Far East, con il compito di garantire le attività di assistenza e di gestione dei ricambi. Dopo un’esperienza significativa a livello internazionale, nel 2010 arriva sul Mercato Italia Iveco come Customer Service Manager. Nel 2012, la profonda conoscenza dei Paesi dell’Est anche a livello professionale, gli vale il nuovo incarico di General Manager Eastern Europe. www.iveco.com
Mihai Radu Daderlat 14 FREESERVICES MAGAZINE
Dalla Classe V, a Vito e Sprinter, dal FUSO Canter Euro VI all’Actros 1863 Brutale: tutte le principali novità del 2014 della Casa di Stoccarda sono state in esposizione al Van&Truck Emotion di Monza. Il nuovo Vito per i settori artigianato, commercio, piccola e media industria, servizi navetta e taxi. Unico nella categoria, Vito Furgone è disponibile a richiesta in tre lunghezze e con tre tipi di trazione: posteriore, integrale e, per la prima volta, anteriore. Il carico utile massimo di 1.285 kg nel passo Long ne fa il leader del suo segmento. Il Vito Mixto, in quanto furgone con cabina doppia, coniuga i vantaggi del Furgone a quelli del Kombi. Euro 5b+ per le versioni leggere fino a 6,0 t di peso totale a terra, Euro VI per quelle pesanti, ecco il Fuso Canter che va verso il futuro con un doppio passo e con l’ambizioso obiettivo di ridurre notevolmente i consumi nonostante l’aumento di peso dovuto all’inasprimento dei valori limite di emissione. Dietro al concetto di Ecofficiency si cela un intero pacchetto di misure adottate di serie su tutti i modelli Canter, che si traducono, a seconda della versione e del settore di impiego, in una riduzione dei consumi fino al 9% rispetto al modello precedente, con una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2. Altra novità del 2014, lanciata a Misano nel maggio scorso, il nuovo Actros “Brutale 630 CV”, pezzo unico, equipaggiato con l’inedito OM 473, motore che riporta i truck della Stella a giocare un ruolo da protagonista nel mondo delle alte potenze. “Brutale 630” celebra il lancio della motorizzazione più prestazionale di Mercedes con un allestimento studiato dal noto preparatore “Acito Inox” e equipaggiato con kit estetico di cromature, studiato esclusivamente per questa versione. www.daimler.com
Road to Excellence Championship
Renault Trucks ha appena lanciato un nuovo Challenge europeo dedicato al personale del post-vendita: RTEC, ovvero Road to Excellence Championship, una sfida che invita i professionisti del post-vendita a competere in team uno contro l’altro. Al di là della competizione e dei risultati, RTEC rappresenta per i partecipanti un’occasione unica per poter confrontare le esperienze da un Paese all’altro sviluppando le proprie competenze, in modo da offrire ai clienti Renault Trucks servizi con un livello ancora più elevato di eccellenza. Oltre 1.800 gli iscritti da Francia, Belgio, Lussemburgo, Regno Unito, Irlanda, Malta, Cipro, Spagna, Portogallo e Italia. I team, formati da un massimo di quattro persone, saranno in competizione l’uno contro l’altro nel corso di tre round nazionali fino a febbraio 2015. Durante queste 3 fasi, i team Renault Trucks dovranno rispondere a una serie di domande volte a verificare le proprie conoscenze su ogni aspetto del proprio lavoro: competenze tecniche, gestione delle relazioni con i clienti, familiarità con gli strumenti e le procedure Renault Trucks. Alla fine delle prove, i dieci team migliori si sfideranno nella finale che si terrà a Lione nel mese di Aprile 2015. Ai finalisti verranno assegnate sfide specifiche per riparare e manutenere un veicolo in condizioni di lavoro reali, dall’accettazione alla rimessa del veicolo nelle mani del cliente. La qualità del lavoro di squadra, i metodi utilizzati e il rispetto delle regole vigenti nella rete Renault Trucks saranno i criteri determinanti per designare il team vincente. www.renault-trucks.it
La concessionaria Scania Toscandia di Livorno ha consegnato quindici di diciotto trattori R 490 Euro6, bianchi e blu, alla Friultrasporti Industriali S.r.l., specializzata nel trasporto di materiale industriale anche oltre confine, dall’Italia alla Francia, alla Spagna. L’azienda friulana ha avviato una serie di investimenti per sviluppare la sua presenza soprattutto lungo le cosiddette Autostrade del Mare, forte anche della collaborazione con realtà in espansione come il Gruppo Grimaldi. Ad attendere questi veicoli saranno tratte lunghe dove è indispensabile unire all’economia operativa anche il comfort e la guidabilità. L’Active Prediction sarà, quindi, un valido aiuto, il sistema, di serie su tutti gli Scania, è in grado di prevedere la topografia della strada da percorrere per regolare la velocità di crociera, consente di risparmiare fino al 3% di carburante e rende la guida meno stressante per l’autista. www.scania.com
Il sistema di gestione flotta, FleetBoard, di Mercedes Benz, si arricchisce di quattro nuove funzioni, disponibili già a partire dalla fine dell’anno, studiate per facilitare alle aziende il compito di valutare e tenere sotto controllo i costi di gestione. La nuova funzionalità “FleetBoard Performance Analysis” indicherà, ad esempio, se e quando il conducente ha guidato con Predictive Powertrain Control (PPC) e i range di velocità di crociera. Conoscere questi dati dovrebbe permettere una valutazione sullo stile di guida e, eventualmente, la correzione di comportamenti dannosi, ad esempio, sul consumo di carburante. “FleetBoard Performance Analysis” permetterà, inoltre, di tenere sotto controllo anche il consumo e il livello di AdBlue. Riguardo allo stile di guida, poi, ci sarà una nuova funzione che permetterà di scegliere uno specifico programma tra Economy, Power e Off Road, anche qui i report finali consentiranno all’azienda e all’autista di valutare l’efficacia delle scelte in termini di economicità. Sempre rivolto al risparmio, anche l’indicatore della pressione degli pneumatici, che, se tenuta sotto controllo e, quindi, su livelli ideali, può evitare una maggiore usura, un eccessivo consumo di carburante e tempi di fermo non programmati. www.daimler.com
NUOVO VOLKSWAGEN TRISTAR PICK UP
16
FREESERVICES MAGAZINE
Esercitazione stilistica o vero veicolo multifunzionale da lanciare sul mercato dei veicoli leggeri? Sarà proprio il mercato a dare una risposta sul Tristar, appena presentato da Volkswagen. Il Tristar, comunque, è un robusto pick-up a doppia cabina costruito su pianale Transporter: roll bar, passo corto, trazione integrale permanente con bloccaggio differenziale posteriore meccanico e 30 mm in più di altezza da terra. In Volkswagen hanno sviluppato il Tristar con un occhio alla tecnologia e un altro al mantenimento di un design familiare, con linee avvolgenti e taglienti, fari a LED e un’architettura dell’anteriore che gli conferisce un aspetto imponente e robusto. Il cruscotto in un solo pezzo ricorda, nella sua forma semplice e funzionale, i primi modelli di Transporter. Il carico può essere distribuito su due livelli distinti: tra cui un ampio cassetto a prova di polvere sistemato sotto sotto la sezione piana, dove trova spazio anche la ruota di scorta. All’interno Volkswagen Tristar trovano spazio: un tablet da 20 pollici, un sistema per video conferenze e un impianto audio; i sedili per conducente e passeggero sono scorrevoli e girevoli, trasformando il Tristar nel luogo ideale per riunioni, grazie anche alla macchina per il caffè montata a bordo. Il Tristar è spinto da un motore 2.0 TDI da 200 CV e 450 nm di coppia a 1.500 giri al minuto. La trasmissione è affidata a un cambio DSG a 7 rapporti accoppiato alla trazione integrale 4Motion. La sue capacità off-road, in combinazione con la flessibilità nel trasporto e nella sistemazione a bordo dei carichi, rendono il Tristar un veicolo poliedrico che può spaziare dall’officina mobile all’ufficio high-tech. Adatto sia a un architetto, come a una troupe cinematografica, a un giardiniere o come appoggio per spedizioni di ricerca. www.volkswagen.com
Volvo Non-Hit Car and Truck
Volvo Trucks ha sviluppato una nuova tecnologia per ridurre drasticamente il rischio di incidenti causati da un campo visivo limitato consentendo un’analisi a 360° di tutto ciò che accade intorno al veicolo. Questa tecnologia, attualmente in fase di collaudo, potrebbe divenire realtà nei prossimi 5-10 anni, il progetto di ricerca “Non-Hit Car and Truck” avviato da Volvo Trucks e Car nel 2010, prevede che il veicolo dopo aver raccolto informazioni da diverse fonti, valuti tutto ciò che accade nell’ambiente circostante per suggerire al conducente azioni volte a evitare possibili incidenti, come ad esempio la collisione con pedoni, ciclisti e altri veicoli. In caso di mancata risposta da parte del conducente alle azioni suggerite, il sistema di sterzata o l’impianto frenante possono essere attivati in maniera autonoma. Il principale componente della tecnologia è una piattaforma dati che combina gli input ricevuti da telecamere, radar e altri sensori posizionati su tutti i lati del veicolo, consentendo di eseguire un’analisi a 360° dell’ambiente circostante ogni 25 millisecondi. Il sistema interpreta tutti gli input, analizza le situazioni di rischio e genera diverse opzioni stradali. Combinando diversi metodi sensoriali, la tecnologia è in grado di distinguere e identificare i diversi utenti della strada, calcolandone sia la distanza che la direzione. www.volvotrucks.com
L’obiettivo di Pirelli da qui al 2017 è una crescita costante nel segmento industrial, a partire dal rinnovamento della gamma truck & bus con la Serie:01 lanciata nel 2009 e oggi alla seconda generazione. Anche la ricostruibilità gioca un ruolo chiave, con la presentazione della gamma Novatread, pneumatici ricostruiti integralmente in stampo utilizzando carcasse di ultima generazione e disegni originali della Serie:01. Nella nuova generazione s’iscrive innanzitutto la linea di pneumatici regional R:01II, con la soluzione 3Sb a triplo sandwich per le cinture (three sandwich belts), ideata per aumentare la regolarità d’usura e avvantaggiare sia la vita utile dello pneumatico che la precisione di guida. Due i disegni battistrada della rinnovata linea di prodotto: FR:01II e TR:01II, rispettivamente destinati agli assi sterzanti e motore. Disponibili nelle misure 315/70R22.5, 295/80R22.5 e 315/80R22.5, entrambi si avvantaggiano di una geometria del disegno battistrada, studiata per migliorare direzionalità e tenuta su fondi asciutti e bagnati, riducendo al contempo, grazie al contributo della doppia mescola, rumorosità ed energia dissipata. www.pirelli.com
17 Novembre 2014
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Assegnato a Giancarlo Zampieri, titolare della Zampieri Holding, il riconoscimento di “Eco TNT Supplier of the Year”. Il premio, consegnato da Aldo Donini, Area Operations Manager di TNT Italy e da Giuseppe Pesce, Direttore Vendite Mercato Italia Iveco, arriva dopo aver immesso nella flotta TNT, nel corso dell’anno, 30 Iveco Stralis 440S33TP, consentendo al corriere espresso di abbattere le emissioni nocive dei propri collegamenti da hub a hub, essendo la Zampieri uno dei principali fornitori di servizi di trazione del corriere espresso. “È per noi una grande soddisfazione – afferma Giuseppe Pesce, Direttore Vendite di Iveco Mercato Italia – la conferma oggi della scelta strategica fatta dal nostro cliente Zampieri che ha deciso di puntare su Stralis CNG per abbattere i costi di gestione dei veicoli, oltre che il loro impatto ambientale. Gli oltre 12mila veicoli venduti con questo tipo di trazione sono la conferma che Iveco da anni investe in questa tecnologia. La Zampieri Holding collega per conto di TNT Italy gli hub di Italia, Francia, Spagna, Grecia e Inghilterra, dispone complessivamente di una flotta di 130 trattori e 250 semirimorchi, oltre a 225 furgoni. I 30 veicoli sono tutti pienamente operativi da marzo di quest’anno, e rappresentano un “unicum” nel panorama del trasporto nazionale: nessuna flotta in Italia può vantare al proprio interno altrettanti mezzi a metano, offrendo ai clienti di TNT una “filiera” ancora più eco-sostenibile. www.iveco.com
È partita la campagna “CNH Industrial Genuine Parts”, tutti e 12 i marchi offerti da CNH Industrial Parts&Service, per un totale di 5 milioni di prodotti, saranno contraddistinti e uniformati sotto un unico brand e, quindi, uno stesso packaging. I concessionari Case e New Holland Construction (movimento terra), Iveco (veicoli commerciali), Iveco Astra (cava cantiere), Case IH, New Holland Agriculture e Steyr (macchine agricole) e Iveco Bus e Helieuz Bus (trasporto passeggeri), da adesso in poi, man mano che esauriscono gli stock, riceveranno i ricambi marcati con il nuovo brand “CNH Industrial Genuine Parts”. CNH Industrial Parts&Service è nata un anno fa, dalla fusione tra Fiat Industrial S.p.A e CNH Global N.V, per coordinare l’approvvigionamento, la gestione e la distribuzione delle parti di ricambio originali di tutti i marchi del Gruppo. Questa iniziativa di “standardizzazione” serve a rendere le cose più semplici ai clienti, proteggendo dalla contraffazione la qualità e le performance dei ricambi originali che ora saranno più riconoscibili, ma servirà anche per creare un’offerta prodotto più completa e costruire sinergie in grado di generare opportunità vantaggiose per tutta la filiera distributiva. I 12 marchi manterranno, comunque, le proprie identità, ma saranno riuniti sotto un’unica “bandiera”, l’etichetta “CNH Industrial Genuine Parts” sottolinea i benefici legati all’uso di componenti originali che sono per il cliente finale garanzia di qualità certificata e gli assicurano che il suo mezzo potrà godere per tutta la vita del know-how e dell’esperienza di CNH Industrial Parts&Service. www.cnhindustrial.com
ACCORDO TRA GOODYEAR E EDDIE STOBART Goodyear ha appena firmato un contratto con Eddie Stobart, una delle più note società inglesi di trasporti e logistica con oltre 50 sedi in Regno Unito, Irlanda e Europa. Uno dei core business dell’Azienda è la divisione Automotive, partner delle principali Case costruttrici di automobili, tra cui BMW, Nissan, VW Group e Land Rover. L’accordo prevede una fornitura quinquennale di nuovi KMAX e FUELMAX per 2.500 motrici e più di 4.000 rimorchi, oltre all’uso del servizio di assistenza stradale Goodyear e di esperti di manutenzione degli pneumatici “TruckForce”. David Pickering, amministratore delegato della Eddie Stobart, ha raccontato che la Casa americana prima di formulare l’offerta ha studiato attentamente le attività dell’azienda: ogni giorno l’intera flotta percorre un chilometraggio pari a 24 giri del mondo, ci sono circa 18
FREESERVICES MAGAZINE
38mila pneumatici in movimento: fondamentale contenere i costi di gestione e un servizio di assistenza veloce e efficace. La gamma Goodyear KMAX e FUELMAX è stata introdotta l’anno scorso proprio con l’obiettivo di aiutare le flotte a ridurre i costi d’esercizio grazie all’aumento del chilometraggio e alla bassa resistenza al rotolamento. L’abbinamento dei nuovi prodotti a livelli di servizio innovativi, studiati su misura per le esigenze aziendali, può quindi massimizzare l’efficienza delle flotte. La strategia di mercato sembra vincente, negli ultimi 12 mesi Goodyear Dunlop UK, oltre a Eddie Stobart, ha conquistato le flotte di Turners of Soham, Hanson, Lloyd Fraser, Pollock Scotrans e A&D logistics, mantenendo saldi i clienti storici DHL, Elddis Transport, Cartwrights e Hargreaves. www.goodyear.eu
LA PRIMA COMMESSA DI 50 IVECO STRALIS LNG EURO6 Iveco ha acquisito la prima importante commessa di 50 Stralis Hi-Way alimentati a gas naturale liquefatto (LNG) che verranno utilizzati dalla società LC3, azienda specializzata nel settore del trasporto merci a temperatura controllata e portacontainer, da sempre impegnata nell’applicazione sui propri veicoli di soluzioni tecnologiche alternative volte alla riduzione dell’impatto ambientale. La società LC3 infatti è stata la prima azienda italiana ad acquistare e far circolare gli Stralis LNG sul territorio nazionale grazie all’apertura della prima stazione ENI di gas naturale liquefatto a Piacenza. Gli Stralis Natural Power LNG sono equipaggiati con motore Cursor 8 CNG Euro6 da 330 CV, hanno un serbatoio criogenico LNG da 510 litri e 4 serbatoi CNG da 70 litri che permettono un’autonomia di oltre 750 chilometri, consentendo così il loro impiego anche sulla media e lunga percorrenza. Sotto il profilo delle emissioni, i motori alimentati a gas naturale sono molto più ecologici dei Diesel Euro6. Il gas naturale è un combustibile decisamente pulito grazie a emissioni di particolato l’utilizzo di questi veicoli
Monopoly, una delle più grandi aziende russe specializzate nel trasporto di prodotti alimentari, ha firmato un ordine di 700 nuovi camion DAF XF per espandere la propria flotta, la consegna dei veicoli avverrà tra l’anno corrente e il prossimo. Ilya Dmitriev, AD Monopoly, ha dichiarato che questo ordine rappresenta l’inizio di una partnership di lunga durata con DAF e la sua rete di concessionari. www.daf.eu
(-95% rispetto al Diesel) e di NOx (-35%) ridotte al minimo. Inoltre, permette di ridurre le emissioni veicolari di CO2 dal 10% fino al 100% in caso di utilizzo di bio-metano. Infine, la riduzione del rumore in media di 5 Decibel rispetto alle versioni Diesel lo rendono il veicolo ideale per le missioni di raccolta rifiuti e di distribuzione notturna. Iveco è leader europeo nel settore dei veicoli alimentati a gas naturale e, in particolare, sono oltre 200 i mezzi LNG già attivi sui mercati europei, principalmente in Spagna e nei Paesi Bassi, in cui l’infrastruttura è già fortemente presente. www.iveco.com
19 Aprile
2014
Come molti colleghi giornalisti di settore, il mese scorso siamo stati allo IAA, la Fiera Internazionale del Trasporto e della Logistica che si svolge ad Hannover, in Germania, (troverete all’interno un ampio servizio). Dunque anche noi siamo stati alla più grande fiera del mondo sul trasporto, che si svolge nel più grande e organizzato quartiere fieristico del mondo, nel Paese europeo migliore e dove si vive meglio, dove le autostrade sono fantastiche, dove tutto funziona etc etc. Questo, in sostanza, hanno scritto molti di quelli che ci sono andati, un po’perché è sempre bello dire che all’estero è tutto meglio che in Italia, un po’perché, forse, qualcuno è rimasto “ammaliato” da quello che si dice in giro che, magari, è detto anche da chi, l’estero non lo conosce. Se la Germania, oggi, rappresenta il modello da seguire, noi non ne simo affatto convinti. Siamo perfettamente d’accordo che lo IAA sia la più importante rassegna sul trasporto del mondo e che il quartiere fieristico sia ben organizzato. Ma per il resto? Non era certo la prima volta che ci recavamo in Germania, ma è stata la prima volta che ci siamo andati in automobile; siamo partiti da Milano e, passando per la Svizzera e l’Austria, siamo arrivati ad Hannover. AUTOSTRADE FANTASTICHE? Non è un gran viaggio, direbbe qualcuno, chi fa l’estero in camion fa quella rotta senza nessun problema. E’ vero, perché noi siamo sempre andati all’estero in aereo, vedendo, di fatto, degli altri Paesi (in questo caso della Germania), gli aeroporti, i grandi alberghi, le piccole o grandi città e, quasi sempre, i taxi. Ma stavolta no, stavolta mille chilometri e la Svizzera prima, un po’di Austria poi e, infine, la Germania, ce le siamo gustate per bene. E allora, quali e dove sono queste fantastiche autostrade? Noi abbiamo trovato asfalti ben peggiori dei nostri, una serie infi-
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nita di lavori, una segnaletica incredibilmente difficile da capire, con allucinanti segnali che ti obbligano immediatamente a passare da una velocità “libera” a una limitata a 80, addirittura 60 km/h. E poi, avete notato che a sinistra non ci sono i catarifrangenti? Di notte, soprattutto con la pioggia, è difficilissimo capire quale sia la distanza tra noi e il guardrail. E naturalmente a chiunque transiti per le autostrade tedesche o svizzere sarà capitato di dover fare la pipì: benissimo, 70 centesimi in Germania, un franco in Svizzera. Abbiamo trovato questa cosa davvero indegna di un Paese civile. Qualcuno, tedesco, chi ha apostrofato dicendo che a Venezia gli hanno fatto pagare un euro per andare alla toilette… Certo, però, ci sarà un po’di differenza tra Piazza San Marco e un’autostrada? SEGNALETICA COMPLICATA La segnaletica sulle nostre autostrade e nelle aree di servizio è, per la maggior parte, anche in inglese, cosi come in italiano e in inglese sono le indicazioni, in generale, in posti frequentati da turisti o da stranieri.In Germania no, o sai il tedesco o….sai il tedesco. E, a proposito di inglese, si dice che all’estero tutti lo parlino. Provateci, provate a chiedere qualcosa in una grande area di servizio in Germania o in Svizzera, provate a chiedere un’indicazione a un poliziotto per le vie di Hannover. Perfino all’interno della fiera, chi parlava l’inglese erano solo le persone, nei vari stand, che dovevano parlare con i giornalisti. Siamo stati nel grande stand di un importante allestitore tedesco a chiedere un’informazione; è arrivato un signore con tanto di targhetta con su scritto “marketing manager”. Parlando a gesti, peggio di come faceva Totò a Milano, siamo, alla fine, riusciti a farci dare una brochure. Naturalmente in tedesco. Come diceva qualcuno:”meditate gente, meditate”, … prima di dire che gli altri sono sempre meglio di noi.
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Il 25 settembre scorso è stato siglato un importante accordo quadro tra le Organizzazioni sindacali regionali della Campania della FILT-CGIL e di Trasportounito. In cosa consiste questo accordo? A chi può giovare? Quali i risvolti pratici? Anzitutto bisogna ricordare che i rapporti di lavoro dipendente sono gestiti attraverso contratti collettivi nazionali di categoria, ovvero da accordi tra le Organizzazioni datoriali e dei lavoratori che, su base nazionale, disciplinano i rapporti di lavoro sotto l’aspetto normativo e retributivo. Q.uesti accordi sono definiti “accordi di primo livello”. Ogni qual volta che si ha la necessità di spostare l’accordo su base territoriale o aziendale, si determina “un accordo di secondo livello”; questa contrattazione è utile quando si ha la necessità di adattare alcune specifiche esigenze a realtà locali. Il rapporto di lavoro nel trasporto presenta per sua natura caratteristiche peculiari non riscontrabili in altri contratti, ovviamente per ciò che concerne gli autisti: la loro posizione di lavoratori costantemente in giro, complica la loro gestione, non solo dal punto di vista del controllo datoriale, ma anche per l’ esatta definizione del cosiddetto tempo di impiego, il cui computo facilmente si trasforma in un vero rompicapo. Le sfumature sono così tali e tante che, anche operando nella totale buona fede non si ha mai la certezza di essere nel giusto.L’accordo in oggetto si inserisce in queste problematiche: accertamento della sussistenza di mansioni discontinue da parte del personale mobile; applicazione di un orario di lavoro più ampio e in deroga, ai sensi dell’art. 11 bis del CCNL Trasporto e Logistica; forfettizzazione di straordinario e trasferta. La speranza e l’obiettivo sono quelli di dare un po’ più di certezza ai rapporti di lavoro; in primo luogo ampliando l’orario di lavoro settimanale per alcune categorie di autisti, da 39 a 47 ore settimanali, tenendo conto dei periodi di guida e di riposo, di quelli del tempo a disposizione, di libertà del lavoratore, al netto dei riposi intermedi. Tra l’altro, anche alcuni accordi dell’ultim’ora in sede nazionale, hanno previsto , per i lavoratori con mansioni discontinue di 4° livello, la possibilità di passare da 39 a 44 ore settimanali. Questa estensione di 22
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orario, oltre a meglio definire i tempi del lavoratore (e elevare il limite dell’orario ordinario a 47 settimanali), determina anche una migliore gestione del rapporto con gli organi di vigilanza,. Le verifiche delle presenze e delle prestazioni lavorative degli autisti, eseguite con l’ausilio di strumenti informatici adeguati (cronotachigrafo), rilevano facilmente le attività svolte e, non di rado, comportano gravi sanzioni per sforamento del tetto orario oltre le 168 ore mensili. Ben diverso è la presenza di un orario settimanale ordinario pari a 47 ore, ovvero 202 mensili. Altrettanto importante è l’accordo di secondo livello finalizzato alla definizione forfettaria di trasferta e straordinario. Anche in questo caso, lo spunto ci viene fornito dal CCNL, dove è previsto che l’eventuale maggior durata del lavoro effettivo per la guida dei veicoli e l’attività complementare, vengano retribuite secondo quanto previsto da accordi sindacali aziendali, anche in via forfettaria. Tali accordi collettivi dovranno essere firmati per adesione dai lavoratori interessati. Contribuisce all’esigenza di certezze più volte citata, la clausola di decadenza collegata al suddetto accordo: “il lavoratore è tenuto, pena la decadenza, a chiedere il pagamento delle differenze di indennità di trasferta e di compenso per lavoro straordinario che ritenga dovute, derivanti dall’accordo in oggetto, nel termine perentorio di 6 mesi dalla data in cui riceve i compensi ai titoli suddetti”. Questo significa che il lavoratore, qualora riscontrasse una differenza, tra la forfettizzazione prevista e il lavoro effettivo, ha tutto il tempo per richiedere le differenze dovute e segnalare alle organizzazioni sindacali la necessità di ridefinire gli accordi stessi. Quindi, la collaborazione tra le parti sociali non dovrebbe limitarsi a un momento, ma accompagnare la vita dell’azienda in tutte le sue evoluzioni. In un mondo vasto e complicato come quello del trasporto, la definizione di accordi aziendali su questi punti può servire come utile contributo per dare un po’ di serenità in più ad ambo le parti e maggiori certezze nella gestione dei rapporti di lavoro.
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In odor di scadenza della CQC? Niente, bisogna fare il corso. Quando, poi, già una bella parte di noi ha provveduto a tale oneroso adempimento, ecco che ti sfoderano dal cilindro l’immancabile proroga nella più classica “evviva evviva, soluzione all’italiana”. Ma allora si deve fare il corso, oppure no? No, non serve! Ma la proroga vale anche per chi fa l’estero? No, sì... Boh! E poi... fermi tutti: matrigna UE dice che non si possono attuare decisioni del genere in autonomia, quindi “basta proroga, tutti a fare il corso, avanti!” A meno che tu non abbia anche da rinnovare la patente, in tal caso la tesserina nuova ti viene spedita con stampigliata su la data prorogata della famigerata CQC. In quanto tempo? A me, due giorni. Per chi ha fatto il corso e richiede la tessera della patente nuova con la data della CQC rinnovata? Due mesi. Ma se vado all’estero? Mah, no, forse. Ma sì, va bene. Insomma i pastrocchi, pasticci e melanzane ripiene, ci devono proprio piacere un sacco. Per non parlare delle tanto auspicate restrizioni per contrastare il fenomeno del cabotaggio illegale. Anche qui, più o meno stessa storia: decreto ministeriale preparato con, all’interno, il pacchetto che promuove la repressione di tal pratica e poi, misteriosamente, incredibilmente, silenziosamente, il pacchetto specifico sparisce dal decreto. Folletti burloni che aleggiano nei corridoi e nelle stanze del Parlamento romano? O solo il fatto che, senza sorpresa finale, non ci piace la merenda? Fosse finita qui... sempre la matrigna di cui sopra, ci bacchetta sulle tariffe minime, giudicandole illecite,
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accusando il sistema trasporto italiano di essere contrario al principio di concorrenza. Ah! piccolo appunto che vale sempre la pena ricordare: l’Unione Europea, nel suo Statuto, dichiara apertamente che garantisce nel modo più totale la concorrenza, ma non i concorrenti. Chiuso l’appunto. Oltre a fare la felicità della committenza tutta, che ottiene la decadenza immediata di molte controversie legali, questa decisione conferma una volta di più, quanto a Strasburgo e a Bruxelles, non solo non interessa nulla se le aziende di una certa parte d’Europa debbano chiudere, a favore di aziende di un’altra parte (il sole che ride Waberer’s, per esempio, cresce cresce cresce...), ma fanno di tutto per farlo accadere. E per fortuna che uno Stato dovrebbe essere sovrano a casa propria, per fortuna che il nostro Governo (come i Governi degli altri Stati membri, del resto) dovrebbe essere autonomo. E per fortuna che i più alti e onorevoli rappresentanti di settore, come il signor Uggè, dichiaravano quasi vent’anni fa che avrebbero messo in atto tutte le forze e le possibilità per contrastare la concorrenza e oggi, grazie anche al loro beneplacito, alle loro sconclusionate decisioni, siamo finiti proprio sotto la scure di una concorrenza tanto implacabile quanto scorretta, ma supportata fin dal principio da tutti quelli che contano. In questo guazzabuglio dantesco e fantozziano: si salvi chi può! Nel frattempo, mi hanno proposto un lavoro Italia Nord-Sud-Nord, con doppia scheda. “Così venerdì mattina sei a casa e ti pago la settimana intera. Non sei contento?” Ma va... a quel paese, và! Continuo ad andarmene a Parigi, a Madrid, a Amsterdam o a Londra, che è meglio...
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25 Novembre 2014
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Dalle pagine del Libro Bianco Goodyear le aziende di autotrasporto europee lanciano un appello ai politici: l’obiettivo deve essere ridurre il costo del carburante
l simposio sull’industria del traspor to pesante, organizzato a Br uxelles da Goodyea r, è s t a t o
presentato un Libro Bianco dal titolo “La mobilità del futuro: flotte intelligenti e il futuro dell’industria del traspor to”. Gli alti rappresentanti delle istituzioni dell’Unione Europea, dell’industria e del mondo accademico, hanno discusso le soluzioni per giungere a un’industria del traspor to sostenibile, sia attraverso il r uolo dei regolamenti sia attraverso la tecnologia dei veicoli. La ricerca for nisce racco-
mandazioni concrete ai politici nazionali ed europei, individuando quali incentivi sono necessari per avere flotte efficienti dal punto di vista dei consumi.
UNA RICERCA EUROPEA
Lo studio è stato condotto da ReputationInc per conto di Go odyear con lo scopo di capire meglio le problematiche e le esigenze delle aziende di autotraspor to e logistica in E u r o p a . L’ i n d a g i n e c o m p r e n d e v a 24 domande ed è stata inviata a l l e F l o t t e d i n o v e Pa e s i e u r o p e i : B e l g i o , Fr a n c i a , G e r m a n i a , I t a l i a , L u s s e m b u r g o , Pa e s i B a s s i , Po l o n i a , R e g n o U n i t o e Tu r c h i a : in totale 576 responsabili della logistica che hanno completato l’indagine on-line tra aprile e giugno 2014. Dai risultati emerge l’opinione diffusa che i politici nazionali ed europei, con le loro decisioni, orientino il futuro dell’industria del traspor to stradale, un gestore di flotte su dieci (11%) ha citato l’impatto dei regolamenti come una delle due sfide principali che dovrà
a f f r o n t a r e n e i p rossimi anni tutta l’industria del traspor to stradale.
IL COSTO DEL CARBURANTE
Il 53% degli inter vistati si è dichiarato favorevole a maggiori incentivi per le flotte non inquinanti, il 60% a favore di incentivi per l’acquisto di pneumatici efficienti dal punto di vista dei consumi, ma quasi tre gestori di flotte su quattro (74%) hanno sottolineato che sarebbe la riduzione delle imposte sui carburanti ad avere l’impatto più positivo sull’industria del traspor to stradale. Per il 40% degli inter vistati, per le aziende, l’aumento dei costi del carburante è la preoccupazione principale e viene affrontato da quasi tutti (92%) con un monitoraggio continuo sui consumi delle flotte attraverso le soluzioni telematiche di gestione. Il 66% delle aziende, poi, utilizza i dati per aiutare gli autisti a migliorare l’efficienza della loro guida, la professionalità e la qualificazione degli autisti, infatti, è un altro tema “sensibile” che un quar to (25%) dei gestori considera fondamentale.
27 Novembre 2014
> UN FUTURO SOSTENIBILE
Secondo Michel Rzonzef, Vicepresidente della Business Unit Veicoli Commerciali di Goodyear Europa, Medio Oriente e Afr ica “La nostra ricerca mostra che l’industria del t raspor to stradale intende diventare ancora p i ù s o s t e n i b i l e . E v i denzia chiaramente che le flotte stanno già investendo nelle tecnologie per ridur re i consumi di carburante e hanno bisogno di ulteriore sostegno da par te delle autorità di regolamentazione europee e nazionali. Il nostro Libro Bianco for nisce raccomandazioni concrete su come le istituzioni possono aiutare l’industria del traspor to ad ar rivare a un futuro s o s t e n i b i l e ” . Tr a l e r a c c o m a n dazioni per i legislatori europei c h e s o n o e m e r s e d a l l e i n t e r vist e : incentivi per flotte efficienti dal punto di vista dei consumi; pro mozione dell’Etichetta Europea dello Pneumaticosistemi di cont rollo della pressione dei pneumat ici (TPMS) obbligatori per i nuovi veicoli commerciali, per migliorare l’efficienza dei consumi; chiarezza sulle rifor me delle regole relative ai pesi e alle dimensioni
ANALISI, SFIDE E SOLUZIONI “Abbiamo guardato al futuro dell’industria dal punto di vista delle flotte, concentrandoci sulla creazione di efficienza, innovazione e dialogo. Siamo orgogliosi di offrire analisi sia sulle sfide sia sulle soluzioni. Sono fiducioso che insieme potremo raggiungere l’efficienza di cui l’industria ha bisogno. Goodyear è impegnata a svolgere il suo ruolo per orientare un futuro sostenibile dell’industria del trasporto,” ha dichiarato Darren Wells, Presidente di Goodyear Europa Medio Oriente e Africa, durante il Simposio per discutere i risultati del Libro Bianco di Goodyear, che ha riunito rappresentanti di alto livello delle istituzioni dell’Unione Europea, dell’industria e del mondo accademico, tra i quali João Aguiar Machado, Direttore Generale per la Mobilità e i Trasporti della Commissione europea,. Il simposio di Goodyear sulla Mobilità del Futuro è il secondo di questo tipo e ha evidenziato il continuo sostegno fornito dall’azienda alle flotte, l’industria e le autorità di regolamentazione, nonché il suo continuo impegno nel ruolo di attore chiave dell’industria del trasporto.
dei veicoli commerciali; ulterio ri linee guida sulle operazioni transfrontaliere dei veicoli più g r a n d i; maggiore suppor to per sfr uttare al meglio la nuova tecnologia telematica, come nor me
ar monizzate per la telematica; un sostegno supplementare da par te delle A utorità che si occupano di regolamenti al settore delle flotte stradali per attirare e trattenere gli autisti più qualificati.
PERCHÉ IL PREZZO DEL CARBURANTE È SEMPRE COSÌ CARO? Il prezzo della benzina non si limita al costo del combustibile (guadagno del gestore della pompa incluso), oltre a questo, infatti, sono comprese Iva e accise. Le accise sono tributi indiretti sotto forma di imposta sui consumi, sono calcolate in rapporto alla quantità e non del valore come accade per l’Iva; riguardano principalmente carburanti, gas, energia elettrica, alcolici e tabacchi. Il prezzo complessivo è composto da varie voci: il costo del prodotto raffinato, il trasporto primario, il costo di stoccaggio, le varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Sembrerebbero molte, ma tutte queste voci ammontano solo al 30% del costo del carburante. Sul prezzo, in Italia, pesano anche “tasse misteriose” che resistono da oltre 70 anni, le famose accise, che pesano per il 52% sul costo totale. La prima accisa fu introdotta da Mussolini nel lontano 1935: 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia. Poi, nel corso degli anni, ogni Governo ha deciso di imporre “balzelli” per ogni emergenza: dalla crisi di Suez (1956), al disastro del Vajont (1963), fino alle guerre in Libano e Bosnia. Dovremmo pagare un litro di verde 0,76 euro al litro, ma così non è per via della pressione fiscale (le accise benzina) che continua ad aumentare e per via dei 0,5 euro (IVA inclusa) di accise, sì perché anche l’IVA del 22% si paga. Inoltre dal 1999, le regioni possono imporre un’ulteriore accisa sulla benzina. (Girolamo Simonato) 28
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29 Novembre 2014
> di Gabriele Bolognini
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bbiamo provato il nuovo furgone medio di MercedesBenz, il New Vito, nelle strade dei Paesi Baschi dove ha sede l’impianto di produzione di VitoriaGasteiz, vicino Bilbao. Abbiamo avuto modo di testare il veicolo nelle varie configurazioni sia di trazione che di 30
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allestimento, sia su percorsi cittadini che autostradali, sia su strade di montagna che su statali ad alto scorrimento per circa 300 chilometri, con veicoli zavorrati: praticamente tutte quelle condizioni che si presentano agli operatori della piccola e media distribuzione.
ESTETICA
Il nuovo “midsize van” (tra 2,5 t e 3,2 t di peso totale a terra) di Stoccarda, presentato a luglio, rappresenta un vero e proprio potpourri di novità, infatti, oltre a quella più eclatante della trazione anteriore, il nuovo Vito offre: un’ampia gamma di modelli
comprendente le versioni Furgone, Mixto e Tourer (passeggeri); due motorizzazioni Diesel per un totale di cinque livelli di potenza; due passi, tre lunghezze e quattro categorie di peso; nuovi sistemi di assistenza alla guida mutuati dal “fratello maggiore” Sprinter e tanta sicurezza in più rispetto le precedenti versioni. Guardando il New Vito non si può fare a meno di notare il look rinnovato soprattutto nel frontale, ora più alto ed allineato ai nuovi stilemi della Stella, anche con nuovi fanali posteriori. Le misure, rispetto alla precedente versione variano solo nella lunghezza totale del veicolo che ora ha un frontale allungato di 140 mm. Lo smussamento degli angoli e l’innalzamento del frontale sono stati progettati per rendere il meno traumatico possibile l’eventuale impatto con un pedone. I veicoli in prova sono quasi tutti provvisti di cerchi in lega (opzionali) da 17” con disegni esclusivi; a richiesta, è disponibile anche con cerchi in lega da 16”, 18”, e 19”. I cerchi in lamiera di serie da 16” montano copricerchi in plastica. Decisamente accattivante la forma dei nuovi fari provvisti, a richiesta, di luci a LED High Performance.
IL VANO DI CARICO
MECCANICA
Avendo a disposizione l’intera gamma, dalle nuovissime trazioni anteriori a quelle più classiche posteriori, abbiamo scelto di valutare inizialmente la versione più economica e meno potente della serie: il 109 CDI da 88 CV. Poi siamo passati al Vito 111 CDI da 114 CV. I due motori Diesel di 1,6 litri (di provenienza Renault) della serie OM 622 disposti trasversalmente, equipaggiano esclusivamente i New Vito a trazione anteriore ed entrambe le unità erano accoppiate a cambi manuali a 6 rapporti. Siamo poi passati alle versioni tradizionali a trazione posteriore equipaggiate con i potenti motori OM 651 da 2,15 litri prodotti a Stoccarda e, come gli altri, finiti a Vitoria con l’aggiunta delle componenti ausiliarie.
CABINA
Una volta saliti a bordo di uno qualsiasi dei modelli in prova, presa posizione dietro il volante, troviamo il giusto assetto di guida grazie alle numerose possibilità di adattamento sia del 31 Novembre 2014
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sedile che del volante regolabile sia come inclinazione sia come distanza dal torace. La nuova plancia, estremamente ergonomica, ricca di utili vani portaoggetti, è rivestita in materiale plastico a effetto pelle. Nelle versioni top di gamma è disponibile un volante multifunzione con computer di bordo integrato. Tutti i comandi sono a portata di mano e di facile intuizione anche se, per tutti coloro che salgo-
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no per la prima volta su un veicolo Mercedes-Benz, il classico comando a manopola delle luci posto alla base del cruscotto sulla sinistra risulta un po’ nascosto. Il “problema” si pone anche per il freno di stazionamento che viene comandato da un pedalino situato in basso a sinistra e piuttosto nascosto. Il quadro strumenti è ben leggibile sia di giorno che di notte. Sulla serie più potente, ovvero il 119
BlueTEC con cambio automatico con conver titore 7G-Tronic Plus, lì per lì, sconcer ta la mancanza del selettore a cloche delle marce, sostituito da una semplice levetta “Direct Select”, collocata sul piantone dello sterzo, tramite la quale si possono selezionare le classiche posizioni P, N, R e D. Inoltre, come sulle auto di lusso, con i comandi al volante “+” e “-” si possono selezionare le sette marce a
piacimento per una guida più sportiva. Il cambio automatico è abbinato alla funzione ECO start/stop.
ZONA CARICO
Il vano di carico della versione Furgone, in pratica, è rimasto quasi invariato rispetto al precedente Vito. L’altezza interna è 1408 mm, la lunghezza di carico è 2433 mm nel nuovo Vito Compact, 2668 mm nel Vito Long, 2908 mm nel Vito Extralong. Il vano di carico è largo 1685 mm con una distanza di 1270 mm tra i passaruota che consente di caricare agevolmente euro pallet in direzione di marcia. La capacità di carico è di 5,5 m³ per il Vito Compact, 6,0 m³ per il Vito Long e 6,6 m³ per il Vito Extralong. Il pianale di carico del Vito Mixto (cabina doppia) è equipaggiato con un robusto pianale antiscivolo. Nel vano posteriore i passeggeri possono accomodarsi su panche a 2 o 3 posti (a richiesta) asportabili. Il Mixto è disponibile in tutte e tre le lunghezze. Di serie sono anche i rivestimenti delle fiancate con pannelli di legno in fibra dura nella parte inferiore del vano di carico di Furgone e Mixto.
sa strada di montagna. E la differenza si sente, e pure tanto: i quasi 140 CV del motore Mercedes-Benz e la generosa coppia (330 Nm) ci consentono di riprendere in uscita dai tor nanti anche in terza marcia sin dai 1.200 giri! Infine siamo saliti su di un Panel Van 116 DCI da 163 CV col quale abbiamo avuto la for tuna di continuare il percorso montano per poterne apprezzare le grandi doti da “grimpeur ”, sia in termini di potenza che di agilità nell’affrontare le strette curve ad S e i tornanti, senza mai superare i 1.500/2.000 giri/min. Tutti i modelli in prova erano equipaggiati con sistema Audio 15 (sintolettore CD/MP3) display a colori da 5,8”, inter faccia USB 2.0 per
forza frenante (EBV), Brake Assist idraulico (BAS), ausilio alla par tenza in salita, regolazione in funzione del carico Regelung Load Adaptive Control L AC, protezione antiribaltamento Roll Over Mitigation e Roll Movement Inter vention ROM/RMI, controllo sottosterzante Enhanced Understeering Control EUC, asciugatura automatica dei dischi dei freni (Brake Disc Wiping) in caso di pioggia e accostamento automatico preventivo delle pastiglie ai dischi freni (Electronic Brake Prefill) nelle situazioni critiche. Inoltre in caso di frenata in situazione di pericolo le luci di stop del Vito si attivano automaticamente lampeggiando anziché illuminarsi solo staticamente. All’arresto del veicolo vengono disattivate e le luci d’emergenza si attivano automaticamente. In
l’utilizzo di apparecchiature mobili, abbinato ad un sistema di navigazione (opzionale) Becker MAP Pilot che ci ha per fettamente guidato per le strade dei Paesi Baschi. Tutti i New Vito sono dotati di serie di ESP adattativo, (sistema di regolazione della dinamica di marcia) che comprende: sistema antibloccaggio (ABS), regolazione antislittamento (ASR), ripar tizione elettronica della
alternativa alle luci alogene di serie, a richiesta, il veicolo può essere dotato di Intelligent Light System che comprende: indicatori di direzione a Led, luci diurne a Led, anabbaglianti, abbaglianti e fari con funzione di assistenza alla svolta a Led che, a seconda della velocità di marcia, si adattano automaticamente alle condizioni della strada e del traffico, distribuendo la luce in modo variabile.
INFOTAINMENT E SICUREZZA
AL VOLANTE
Sul primo New Vito provato, un 109 DCI Mixto, quello equipaggiato con il motore OM622 da 88 CV, ci è sembrato che quest’unità sia leggermente sottodimensionata. Anche i rapporti ci sono sembrati un pochino lunghi nonostante le 6 marce. Pensiamo che questo motore sia più adatto per le versioni furgonate a due posti utilizzabili esclusivamente in percorsi urbani. Già la versione 111 DCI con motore da 114 CV risente del beneficio di 26 CV in più. Il veicolo provato in questo caso era un Panel Van, ovvero un furgone lastrato due posti, su percorso autostradale, dove ha rivelato ottime doti di passista. Passando di categoria, e cioè ai 2,15 litri con trazione posteriore, siamo saliti a bordo di un 114 CDI Panel Van con il quale abbiamo iniziato ad arrampicarci su una tortuo-
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he sorpresa! Già, chi se lo sarebbe aspettato che il Renault Trucks T sarebbe stato eletto Camion dell’anno? Forse soltanto chi di camion proprio non ne sa nulla. Allo stesso modo, come poteva non essere
premiato il Daily, best seller tra i van, che è stato ampiamente rinnovato, fino a diventate, di fatto, un veicolo completamente nuovo? Lo abbiamo detto tante volte: senza togliere assolutamente nulla ai veicoli premiati, oggettivamente i mi-
gliori usciti quest’anno, perché continuare con la farsa della giuria e, soprattutto, con la farsa della sorpresa? Quest’anno, poi, c’era davvero qualcosa da
IL RENAULT TRUCKS T Il Renault Trucks T si è aggiudicato, con un totale di 129 punti, il titolo di “International Truck of the Year 2015”, da parte di una giuria composta da 25 giornalisti, di 25 riviste europee specializzate. La giuria ha assegnato il titolo al Renault Trucks T sulla base di diversi criteri: innovazione tecnologica, comfort, sicurezza, prestazioni su strada, riduzione dei consumi, impatto ambientale e costo d’esercizio e ne ha anche evidenziato le qualità facendo particolare menzione alle soluzioni aerodinamiche di ultima
generazione e al comfort offerto agli autisti, sia alla guida sia durante le pause. Al ricevimento del premio, Bruno Blin, Presidente di Renault Trucks ha dichiarato: “Sono felice ed onorato di ricevere questo riconoscimento e vorrei condividerlo con tutti i colleghi di Renault Trucks e con la nostra rete di vendita e assistenza nel mondo. Questo premio ci rende estremamente orgogliosi e infonderà orgoglio anche in coloro che acquisteranno e guideranno i nostri camion. Un anno fa - ha aggiunto Blin - con il lancio delle nuove gamme, Renault Trucks è entrata in una nuova era. Questo premio è il modo migliore per mettere in evidenza la nuova identità del marchio Renault Trucks. Sono certo che il riconoscimento delle qualità del Renault Trucks T da parte di 25 giornalisti internazionali possa costituire un valido argomento per attrarre nuovi clienti.”
premiare, ma in altre occasioni, quando il premio veniva assegnato, da una giuria “autoproclamatasi” che da anni è la stessa, un anno a un Costruttore, l’anno dopo a un altro, seguendo una sorta di
“Manuale Cencelli”, agli addetti ai lavori appariva davvero ridicolo. Però, visto che, come sembra, il titolo porta vendite e pubblicità, andiamo avanti così. Per dovere di cronaca pubblichiamo i
comunicati di entrambe le Case ribadendo, comunque, che quest’anno sono stati premiati davvero i veicoli più interessanti.
IL NUOVO DAILY Il Nuovo Daily, la terza generazione del veicolo commerciale leggero di Iveco, è stato eletto “International Van of the Year 2015”, da una giuria composta da 23 giornalisti di altrettante riviste specializzate europee. Il riconoscimento, assegnato ogni anno al veicolo che - secondo la giuria – “ha fornito il miglior contributo per l’efficienza e la sostenibilità del trasporto di merci su strada, in termini di impatto ambientale e sicurezza” è stato annunciato durante la 65esima edizione del Salone Internazionale di Hannover. Nell’anno della competizione più agguerrita da quando il premio è stato istituito nel 1991, l’Iveco Daily ha trionfato con un margine di 17 punti sugli altri
finalisti Fiat, Ford, Mercedes-Benz e Renault e Opel. Nella votazione il Nuovo Daily è stato la prima scelta dei 23 giurati. Pierre Lahutte, Iveco Brand President, ricevendo il premio dal Presidente della giuria, ha commentato: “Siamo davvero orgogliosi che il nostro Nuovo Daily sia stato premiato con il riconoscimento di Van of the Year. Il Nuovo Daily rappresenta un importante passo avanti per Iveco nel miglioramento del costo totale di gestione, del comfort, della guidabilità, produttività e sostenibilità. Vorremmo dedicare questo premio ai nostri clienti che ogni giorno possono contare su questo compagno di lavoro affidabile e sicuro”.
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Si è celebrato il sessantacinquesimo IAA ad Hannover, senza grandi novità di prodotto, ma con un grande occhio sul futuro prossimo. Dati di presenze e di allestitori in decisa controtendenza
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l sessantacinquesimo IA A , Salone dei veicoli Commerciali di Hannover già nel claim di apertura “Guidare il futuro” ha lasciato inequivocabilmente capire come la manifestazione di settore ormai più importante del mondo avrebbe intrattenuto le migliaia di visitatori. E in effetti, praticamente assenti (o molto scarse) le grandi novità di prodotto, ha decisamente puntato su quello che sarà il trasporto del futuro. In netta controtendenza con chi vede una crisi quasi irreversibile del settore, la manifestazione tedesca ha visto un deciso incremento del nove per cento degli espositori rispetto all’edizione scorsa: 2066, provenienti da 45 Paesi.
CONTROTENDENZA
Dunque un gran numero di espositori, per il “salone” mondiale per eccellenza. Lo dicono le cifre, quelle vere. Quasi tre quarti degli espositori arrivano da fuori la Germania. Solo dalla Cina ne arrivano 200, mentre l’Italia è al secondo posto, con 137 aziende presenti, davanti alla Turchia con 113, seguiti da Olanda, Francia, Svezia, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti e Belgio. Tra le aziende esordienti al Salone, il colosso cinese Dongfeng con i suoi modelli pesanti; per
IL VISION, CONCEPT IVECO Allo IAA Iveco ha lanciato il suo concept, Il Vision. Che sfrutta il sistema Dual Energy, una tecnologia che prevede di utilizzaree 2 tipi di trazione, di cui una elettrica, per garantire emissioni locali nulle e bassi livelli di emissioni acustiche e una ibrida (termoelettrica), adatta per gli spostamenti a lungo raggio e per missioni extra-urbane, che permette una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 fino al 25%. Iveco ha ripensato telaio, carrozzeria, interni e interfaccia pilota. Il Vision è un concept di veicolo commerciale, ottimizzato per la consegna door-to-door. Il progetto si è concentrato sullo sviluppo specifico di 3 aree di sperimentazione: una nuova interfaccia adattiva uomo-macchina; un design improntato a una visibilità totale esterna e un nuovo sistema completamente automatico di gestione del carico. Il Vision è dotato di un tablet che comunica con l’elettronica di bordo. Ampie superfici vetrate e montanti anteriori trasparenti assicurano una visibilità completa versol’esterno, mentre la visibilità posteriore è invece garantita dalle immagini trasmesse dalla videocamera, visualizzate su uno schermo panoramico posto sopra il parabrezza. Infine, per quanto riguarda il carico il mezzo è dotato un sistema di gestione dei pacchi basato su lettori che identificano le merci per collocarle all’interno e attivano dei dispositivi di contenimento in grado di impedirne il movimento.
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> il momento non sembra siano pronti a vendere in Europa ma già fanno paura, eccome. Successo di pubblico ( leggi “curiosità”) per la coreana Hyundai, con il commerciale leggero con il quale vorrebbero invadere l’Europa. Dunque ad Hannover l’innovazione non manca mai, anzi, l’ IAA è leader, tra le manifestazioni del genere, per il clima di innovazione tecnologica, di novità, tant’è che nel corso del Salone, sono state oltre 300 le anteprime mondiali presentate, focalizzate sulla sicurezza, sul risparmio energetico, sugli equipaggiamenti destinati all’assistenza alla
guida ma anche sui servizi per autisti e soprattutto per aziende.
CONCEPT E PROTOTIPI Ne è esempio il prototipo Mercedes-Benz Future Truck 2025, deign da “Guer re Stellari”, tecnologia estrema, costr uito per “guidarsi da solo”. Ma si è visto davvero di tutto: per
DONFENG, I CINESI, ORMAI, CI SONO I cinesi amano lo spettacolo. Prima di scoprire il nuovo trattore KX, in un accattivante colore giallo, sullo stand hanno intrattenuto i giornalisti con uno spettacolo di Kung Fu. Poi è arrivato Gary Huang, il grande capo di un’azienda che, attualmente, è il secondo produttore di veicoli commerciali e industriali al mondo, per annunciare la “partenza” verso nuovi mercati. Racconta, che il trattore Dongfeng KX è stato “sviluppato per il mercato globale”; per il momento non pensano all’Europa Occidentale ma vogliono solo “farsi conoscere”( e mttere un po’di paura?) Nei veicoli industriali Donfeng lavora con alcuni importanti partner occidentali: il motore del nuovo veicolo viene dalla Cummins, la trasmissione è ZF e Bosch fornisce un sacco di componenti. Ma l’alleanza più importante per i cinesi è quella con il gruppo Volvo. Gli svedesi punterebbero al 45 per cento per arrivare così a essere il più grande produttore al mondo di autocarri pesanti ; per il momento il progetto di joint venture è ancora soggetto all’approvazione da parte delle autorità cinesi, ma la decisione è attesa a brevissimo. Fino ad ora, tutti i tentativi del produttore cinese di mettere il naso nei mercati esteri non hanno avuto un gran successo, soprattutto per la mancanza di una rete di vendita e assistenza. Per il momento si “limitano” a vendere intorno ai 75mila veicoli l’anno, tra pesanti e leggeri, in tutta l’Africa ma possiamo esserne sicuri, a breve faranno davvero paura.
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IL NUOVO DOBLÒ Presentato da Fiat Professional il nuovo Doblò: design esterno e interno, completamente rinnovato e l terzo posto anteriore. Sul frontale spiccano ora un inedito cofano (più affusolato), i nuovi paraurti e una griglia anteriore di maggiori dimensioni, i nuovi gruppi ottici posteriori che sottolineano l’andamento orizzontale delle linee. All’interno, l’abitacolo è completamente restilizzato in termini di design della plancia, tessuti, volante, grafiche del quadro strumenti e pannelli delle porte. Il sedile centrale è ripiegabile e può essere sfruttato come bracciolo o portadocumenti, mentre quello laterale, anch’esso ripiegabile, consente il trasporto di lunghi oggetti e relativo ancoraggio tramite i ganci di trattenimento nel retro-schienale. La volumetria e la portata sono, rispettivamente di 5 metri cubi e 1 tonnellata;la gamma si compone di 4 carrozzerie (Cargo, Combi, Autocarro e Pianalato), 2 varianti di altezza e 2 di lunghezza e passi. In totale sono circa 200 i differenti tipi di scocca e oltre mille le possibili versioni e soluzioni che spaziano dai van ai mezzi di trasporto rapido, dalle versioni convertite per usi specifici ai veicoli speciali. Dal punto di vista motoristico la coppia motrice è migliorata del 40%, mentre vengono riproposte le sospensioni posteriori bi-link che offrono ottime guidabilità e comfort di marcia. Le motorizzazioni del nuovo Doblò possono contare sui pluri-collaudati Diesel MultiJet II e in particolare sul 1.3 da 75 e 90 CV (anche EcoJet) , sul 1.6 da 100 e 105 CV (anche ecoJet), sul 1.6 da 90 CV con cambio robotizzato e sul 2.0 da 135 CV, oltre che sul nuovo 1.4 T-Jet alimentato a metano che sprigiona fino a 120 CV. L’ABS con il correttore elettronico di frenata EBD, l’ESC completo dei sistemi ASR (Anti Slip Regulation), HBA (HydraulicBrake Assist) e Hill-Holder, oltre al sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, completano l’equipaggiamento dedicato alla sicurezza. Mercedes, oltre al prototipo gli Unimog, l’A-Team della Stella, con Antos, Actros e Arocs e i commerciali, con in testa il nuovissimo Vito. Il nuovo motore Man, i DAF Cf Silent a 72 dB. Negli pneumatici sugli scudi Continental, Bridgeston e Michelin. Tra i grandi il Volvo FH16 da 750 Cv, la gamma completa Renault Tr ucks, che ha presentato anche il modello in scala dell’ Optifuel Lab 2. Nella compo-
Sia come presenze di pubblico, sia come numero di espositori lo IAA ha superato l’edizione 2012, in netta controtendenza con l’opinione secondo la quale le fiere di questo settore sarebbero fallimentari
nentistica i cambi ZF, le frizioni e le trasmissioni. Presenti anche i pesanti a carburanti alter nativi, come gli Scania a gas o lo Stralis NGT. Grande lopazio del nostro costruttore nazionale, Iveco e Fiat Professional con il nuovo Daily e il suo nuovo cambio automatico a 8 velocità Hi-Matic e l’anteprima Doblò. 39 Novembre 2014
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Silenzio, passa DAF Un veicolo per la distribuzione estremamente silenzioso: CF Silent DAF ha sviluppato il modello CF Silent, unico nel suo genere, per le attività di distribuzione urbana serali e notturne. Quando il CF Silent viene impostato sulla modalità speciale “Silent mode” (Modalità silenziosa), il livello di rumorosità non supera il valore di 72 dB(A); questo significa che il CF è conforme alle condizioni per la certificazione “Quiet Truck” (veicolo silenzioso), permettendo così di caricare e scaricare merci in aree in cui sono in vigore limitazioni dei livelli di rumorosità nelle ore serali, notturne o del primo mattino. Il nuovo CF Silent di DAF è dotato di motore MX-11 PACCAR Euro 6 da 10,8 litri (disponibile con potenze comprese tra 210 kW/286 CV e 320 kW/435 CV), un motore già noto per i suoi bassi livelli di rumorosità. Sul cruscotto è presente uno speciale pulsante “Silent”. Se premuto, il software del motore attiva un programma che limita la coppia e il regime del motore e le marce vengono cambiate a regimi del motore più bassi. Inoltre, il rivestimento del cambio contribuisce alla riduzione della rumorosità.
Hiunday, un furgone per l’Europa Hyundai entra nel mercato dei large van europei con nuovo e atteso furgone destinato espressamente al Vecchio Continente l’H350. Presentato in tre versioni, furgonato, pianalato e trasporto passeggeri, il veicolo si distingue per la praticità e semplicità costruttiva. Dalla Casa tengono a sottolineare come l’H350, costruito in Turchia, sia nato per il mercato europeo e come tale si caratterizza da un design che vuole essere di appeal per i clienti del vecchio continente.L’H350 monta motori da 150 o 170 cv, con trazione posteriore; proverà a contrastare Ducato e Sprinter.
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E POI C’È IL BUSINESS
Ma allo IAA, dietro alla vetrina luccicante, dietro lo stand studiato dagli architetti, dietro al veicolo o all’accessorio lucido e ben illuminato, ad Hannover ci sono state trattative, affari, acquisti: flotte che si sono spostate da un Costruttore a un grande trasportatore, centinaia di veicoli usati che sono passati di mano, accordi che sono stati siglati, iniziative che sono state ideate. Non a caso, infatti, quando finiscono i giorni per la stampa, quando si spengono i grandi riflettori, si accendo le luci sulle scrivanie e i responsabili commerciali prendono il posto degli uominicomunicazione, degli addetti stampa. Non ci sono fotografi a immortalare gli incontri nei piccoli, ma confortevoli uffici allestiti dietro gli stand, solo documenti che passano di mano, firme che vengono apposte. Infine, ma non certo per importanza, lo IAA è una grande festa del trasporto dove gli appassionati, intere famiglie, passano l’intero week end, tra veicoli d’epoca, feste, balli, musica, esibizioni e, ovviamente, tanta birra.
Nel suo gigantesco stand la Stella ha offerto una visone piuttosto realistica di quello che sarà il domani del trasporto su strada, presentando il Future Truck 2025, qualcosa di più di un semplice concept o di uno show truck, visto che si tratta di un prototipo funzionante in tutti i suoi aspetti. Nella pratica il Future Truck 2025 è un veicolo in cui MercedesBenz ha collegato i sistemi di assistenza già esistenti con una serie di sensori evoluti per dar vita al sistema Highway Pilot, che già oggi permette la guida autonoma in autostrada a velocità realistiche e in condizioni di traffico autentiche.
IL DESIGN
Le linee del prototipo si ispirano alla filosofia di design MercedesBenz della chiarezza sensoriale. Le superfici dolcemente arcuate, dalla linee morbida e naturale, trasmettono l’idea di efficienza e, al tempo stesso di emozione. I designer hanno sfruttato le possibilità offerte dai futuri limiti di lunghezza: allungando il frontale hanno ottenuto forme morbide e aerodinamiche che si ripetono anche negli interni. La postazione di lavoro viaggiante ha una configurazione sobria dove il calore del legno contrasta con l’aspetto un po’ freddo della tecnologia. Quando il camion è in viaggio in modalità autonoma, l’autista può, se vuole, spostare indietro il proprio sedile e ruotarlo di 45° verso l’abitacolo per assumere una posizione di lavoro più comoda e rilassata e il tablet diventa il principale strumento di lavoro al posto di volante e pedaliera.
TUTTA TECNOLOGIA
La guida autonoma si realizza attraverso l’utilizzo di Sensori radar e telecamera senza dipendere dagli altri veicoli o da un centro di controllo. L’Highway Pilot, e qualcosa di simile al pilota automatico di un aereo. Un sensore radar installato nella sezione inferiore del frontale scannerizza l’area antistante a lungo e a corto raggio. L’area antistante il veicolo è tenuta sotto controllo anche da una
telecamera stereoscopica installata sopra il frontale, dietro il parabrezza che identifica le strade a una o due corsie, pedoni, ostacoli immobili e in movimento, tutti gli oggetti presenti nell’area monitorata, oltre alle informazioni fornite dai segnali stradali e naturalmente la corsia di marcia. Il monitoraggio della strada ai lati dell’autocarro è affidato a sensori radar installati sui lati destro e sinistro, a monte dell’asse posteriore del trattore che sono il cuore del nuovo Blind Spot Assist MercedesBenz che verrà montato sui camion Mercedes già nei prossimi anni.
PROCESSORE MULTI CORE
Tutti i dati forniti dai sensori vengono fusi nel processore multi-core ad alte prestazioni del computer centrale assieme a quelli della mappa digitale tridimensionale, simile a quella già utilizzata dal sistema di assistenza alla guida Predictive Powertrain Control, inoltre, Il sistema Highway Pilot è integrato dalla connessione V2V e V2I. Tutti i veicoli che in un prossimo futuro ne saranno equipaggiati forniranno costantemente informazioni all’ambiente circostante. Tali informazioni comprendono posizione e tipo di veicolo nonché dimensioni, direzione e velocità di marcia, eventuali accelerazioni e frenate e la curvatura delle curve percorse.
IL CAMIONISTA DEL FUTURO
Con l’introduzione in futuro della guida autonoma cambierà anche il ruolo del camionista che da semplice autista diventerà un manager dei trasporti e potrà per esempio svolgere attività finora riservate al reparto di gestione della logistica o coltivare i contatti sociali. Soprattutto le imprese ambulanti potranno all’occorrenza svolgere comodamente il lavoro d’ufficio durante i trasferimenti. Per quanto riguarda le tempistiche sulla effettiva introduzione di un veicolo come quello presentato da MercedesBenz, dal punto di vista puramente tecnico la sua realizzazione su strada potrebbe avvenire già entro cinque anni, ma realisticamente ci vorranno ancora oltre dieci anni, anche e soprattutto a causa degli aspetti legali da chiarire e dell’adeguamento dell’attuale quadro normativo a questa nuova dimensione di guida soprattutto per quanto riguarda la sterzata autonoma a velocità superiori ai 10 km/h e la comunicazione fra veicoli V2V e V2I
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Facciamo un po’ di chiarezza sulle marcature che troviamo sul fianco delle gomme per orientarci meglio nell’acquisto
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ui fianchi dello pneumatico è presente un gran numero di infor mazioni, alcune obbligatorie e altre volontariamente ripor tate dal Costr uttore, in base ad accordi tra i produttori. Le infor mazioni ripor tate sullo pneumatico sono diverse a seconda dei mercati ai quali esso è destinato e delle nor me di omologazione che, di conseguenza, esso deve rispettare. Per il mercato europeo devono essere presenti le infor mazioni richieste dal Regolamento ECE- ONU n. 30; in alter nativa, tra i Paesi 42
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di Anna Francesca Mannai dell’UE, devono essere rispettate le prescrizioni della Direttiva 92/23, sostanzialmente simile, quanto a contenuto nor mativo, al Regolamento ECE-ONU n. 30, ma con in più un test di rumorosità. Per il mercato USA (e nel resto del mondo, talvolta in alternativa alle norme ECE-ONU ed a quelle UE) devono invece essere rispettate le prescrizioni della normativa FMVSS 109, integrata dallo standard 49CFR575.104 (UTQG - Uniform tire quality grading). Le norme USA prescrivono una maggiore quantità di informazioni sullo
pneumatico, tuttavia, poiché il mercato degli pneumatici è mondiale, è facile trovare anche in Italia prodotti che recano entrambi i tipi di iscrizioni. Leggendole e interpretandole correttamente si possono conoscere meglio le caratteristiche e effettuare una più oculata scelta all’acquisto.
MARCATURA M+S
In molti paesi come l’Italia, la marcatura M+S (o anche M/S, M&S, M.S., M-S) sul fianco della gomma definisce uno pneumatico come inver nale, cioè par ticolar mente
Dal 15 novembre obbligo pneumatici invernali Il ministero dei Trasporti, con la direttiva del 16 gennaio 2013 indirizzata ai gestori di strade ed autostrade ha chiarito i dubbi e le imprecisioni sugli obblighi relativi agli pneumatici invernali. Il periodo in cui i Gestori possono imporre pneumatici invernali o catene a bordo, in tutta Italia, inizia il 15 novembre e finisce il 15 aprile. La circolare stabilisce, inoltre, che “Gli pneumatici invernali che possono essere impiegati sono quelli omologati secondo la Direttiva 92/23/CEE del Consiglio delle Comunità Europee, e successive modifiche, ovvero secondo il corrispondente regolamento UNECE, muniti del previsto marchio di omologazione”. In pratica, sono ammessi non solo gli pneumatici marcati con il simbolo 3PMSF del fiocco di neve vicino ad una montagna, ma anche quelli M+S.
punte, messo a punto dai produttori americani e canadesi, noto con l’acronimo 3PMSF (Three Peak Mountain Snow Flake).
MARCATURA 3PMSF
adatto per pioggia, neve sciolta, fango e basse temperature; inadatto per uso ad alte temperature e all’asciutto. Le lettere M e S, infatti, stanno per “Mud & Snow ”, ovvero “fango e neve” in inglese. Tutti gli pneumatici invernali ripor tano questa dicitura, ma possiamo trovarla anche in altri tipi, come quelli per tutte le stagioni o negli pneumatici per 4X4. L’unico marchio che cer tifica deter minate capacità inver nali è un simbolo costituito da un fiocco di neve inserito nel profilo di una montagna a tre
Gli pneumatici M+S sugli assi motori dei camion rappresentano sicuramente una buona scelta per le condizioni inver nali del nostro Paese, ma esistono pneumatici specifici che offrono prestazioni migliori sulla neve e sul ghiaccio. È importante, quindi, conoscere bene la differenza e saper fare la giusta distinzione tra gli pneumatici autocar ro standard e quelli inver nali, tra gli pneumatici con la generica marcatura M+S e gli pneumatici 3PMSF, progettati appositamente per l’uso inver nale. Va detto, che il simbolo “Three Peak Mountain Snow Flake” non è obbligatorio, ma i costr uttori lo usano volontariamente da novembre 2012 per indicare che quello pneumatico ha superato il metodo di prova ISO e garantisce prestazioni inver nali.
I L ME TO DO DI P ROVA I S O
Il metodo di prova ISO è definito nel regolamento UNECE No. 117. 02 e p r e v e d e u n t e s t d i trazione sulla neve compatta, i risultati vengono poi comparati con quelli di uno pneumatico d i r i f e r i m e n t o . Pe r s u p e r a r e i l test, la coper tura deve ottenere prestazioni migliori di quelle del modello di riferimento, le per for mances in almeno 6 dei 10 cicli di prova devono risultare superiori dal 25% in su. Solo gli pneumatici autocar ro che superano questa prova possono avere la marcatura 3PMSF ed essere ufficialmente classificati come pneumatici da neve per le p i ù r i g i d e c o n dizioni inver nali, par ticolar mente consigliati per quelle le società di traspor to i cui veicoli operino in zone nevose. 43 Novembre 2014
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di Anna Francesca Mannai, fotografie di Richard Kiemberger 44 
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ltimamente abbiamo sentito parlare spesso della Scozia, un paio di mesi fa c’è stato un referendum per l’indipendenza dal Regno Unito. In questa occasione sono stati spesso citati il proverbiale “orgoglio scozzese” e il film di Mel Gibson “Bravehear t, cuore impavido”, ma noi vi vogliamo raccontare una storia vera, quella di Willie, un vero scozzese, e della sua piccola azienda di traspor to.
LA PIÙ GRANDE AZIENDA DELL’ISOLA
William Currie è il titolare di un’azienda di traspor to, come ne esistono migliaia nel mondo. Un paio di mezzi d’opera ribaltabili, betoniere, escavatrici, una ruspa, qualche centinato e così via. La cosa par ticolare di Currie è il luogo dove vive e lavora: lui è di Islay, la “regina” delle Ebridi, un gruppo di isole che, davanti alla Scozia, guardano verso l’Atlantico. Islay ha una superficie totale di 600 km²: circa 40 chilometri di lunghezza e 32 di larghezza. Tutta la rete stradale di Islay può essere percorsa in un unico giorno, la maggior par te delle strade è costituita da una sola carreggiata con qualche piazzola. Currie afferma di conoscerne ogni centimetro quadrato, anche le buche, che qui non mancano di certo. Persino dopo diversi drams (la misura usuale per il Whisky, la bibita nazionale) sarebbe in grado di mettersi al volante e, con gli occhi chiusi, potrebbe riconoscere esattamente il posto in cui si trova. Ha un sistema di navigazione straordinario. Dei quasi 3mila abitanti, circa tre quar ti vivono nelle tre “città” principali, il resto su qualche scoglio, collina o tranquilla insenatura. Dei 60 o 70 camion di ogni tipo, potenza e allestimento che si trovano sull’isola, più del 20% appar tiene alla Willie M. Currie & Son.
UN’IMPRESA VERSATILE
L’isola è piccola e gli affari sono limitati: è necessario che Currie, i suoi figli e i suoi autisti siano estremamente versatili. Willie iniziò nel 1968, subito dopo il servizio militare, con un autocarro a cassone ribaltabile, lavorando notte e giorno, anche per l’edilizia.
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Persino su un’isola piccola come Islay, successe quello che per tutti i camionisti del resto d’Europa rientra nella norma: “quando i miei tre bambini erano piccoli non li vedevo quasi mai”. I camion del vecchio Willie hanno traspor tato tonnellate e tonnellate di torba verso le distillerie e, da lì, altrettante tonnellate di mosto. Islay, infatti, è universalmente conosciuta per il suo Whisky, il costosissimo ed esclusi-
Il vecchio Scania serie M nel paesaggio rurale dell’Isola, che ha una superficie totale di 600 km². Tutta la rete stradale di Islay può essere percorsa in un unico giorno
Single malt, ovvero l’élite dei whisky. Le zone di produzione sono cinque: High- lands, Lowlands, Campbeltown, lslands e lslay. I whisky delle Highlands, cioè delle terre alte sono in genere fini ed eleganti e maturano lentamente. I whisky prodotti nelle Lowlands, terre basse, a sud delle Highlands sono, invece morbidi e leggeri e invecchiano abbastanza rapidamente; Campbeltown è un piccolo territorio su cui si trovano solo due distillerie (Springbank e Glen Scotia. La zona delle lslands comprende isole scozzesi: Orkney, Skye, Jura e Islay. Gli whisky prodotti in questa zona hanno un carattere marino di alga e salsedine. Infine, Islay, che pur facendo parte delle lslands, produce whisky molto particolare, con un accentuato sentore di torba e salsedine. La produzione di whisky a Islay ha una lunga tradizione. Le distillerie sono originariamente sorte a causa delle estese terre di torba e dell’aria salina. Con la torba si arrostisce il malto con il quale viene prodotta la divina bevanda, che così acquista una nota assai particolare. E il clima rigido, ma non gelido in inverno, assicura un’ottimale maturazione nelle botti di legno del Islay whisky. Il distillato incolore ottiene il suo caratteristico colore ambrato proprio dalla conservazione nelle botti di legno. Un whisky di quarant’anni è un tesoro particolare nei magazzini di Bruichladdich. Quest’anno intendono ancora aprirne una botte: qualche goccia varrà centinaia di euro. Roba da amatori. Per la gente di Islay il whisky rappresenta un fattore commerciale fondamentale, dal quale traggono profitto un po’tutti, tra questi i trasportatori. Soltanto la distilleria tradizionale Bruichladdich, necessita ogni settimana di una cisterna di olio combustibile per i suoi forni; ci va aggiunta la quantità di cereali che regolarmente deve essere consegnata. Bruichladdich appartiene a investitori privati ed è l’unica impresa che imbottiglia il whisky sull’isola, gli altri caricano il prodotto, dopo la maturazione, sul traghetto e lo portano ai moderni impianti di imbottigliamento.
vo Islay Single Malt. La gente su Islay vive proprio sul whisky, sul turismo legato al whisky e al birdwatching. In estate, Currie traspor ta la torba con la quale l’orzo viene tostato nelle distillerie e, ogni giorno, almeno un carico di mosto, prodotto di scar to delle distillerie, usato dai contadini come sostanzioso mangime per gli animali. “Io adoro questa roba” ride Currie mentre posiziona il suo vecchio Scania sotto il silo che sputa la
Il Referendum per l’indipendenza della Scozia si è svolto lo scorso 18 settembre e ha visto la vittoria degli unionisti (55,3% dei votanti) di “Better Together” il principale gruppo contrario. “Yes Scotland”, invece, era il principale gruppo a sostegno dell’indipendenza, ma molti altri partiti politici, organizzazioni, imprese, giornali e personalità di spicco sono stati coinvolti nella campagna elettorale. Tra i temi dibattuti a favore o contro l’indipendenza: la solidità economica della Scozia, la difesa nazionale, il mantenimento di rapporti con il Regno Unito e l’adesione alle organizzazioni internazionali, in particolare l’Unione Europea e la NATO. Nel corso del Medioevo il Regno di Scozia ha combattuto una serie di guerre di indipendenza contro il Regno d’Inghilterra, fino alla definitiva unione nel 1707 sotto il Regno di Gran Bretagna. Nel 1800 il Regno di Gran Bretagna venne a sua volta unito con il Regno d’Irlanda per formare il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, ma la maggior parte dell’Irlanda ha lasciato l’Unione nel 1922, andando a formare la Repubblica d’Irlanda. Il nome completo dello stato sovrano, ad oggi, è quello di Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
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Le strade di Islay sono strettissime, poco più che delle piste, incontrare un altro camion rappresenta davvero un problema
William Curie con il figlio Gordon e alcuni degli autisti nel piazzale della sua Azienda piena di ogni cosa: gomme, telai, vecchi e nuovi camion poltiglia di grano sul suo cassone. E chissà se adora il mosto perché gli dà da vivere o perché profuma di whisky.
UN PIAZZALE PARTICOLARE
Sul percorso per arrivare dai contadini ai quali è destinato il carico di mosto, Currie si ferma brevemente nel suo piazzale. Piazzale, chiamarlo così sembra un po’ eccessivo: si tratta di un pezzo di terreno con una magnifica vista sul mare, 48
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dove, detto in maniera molto cortese, regna un po’ di disordine. Qualche camion parcheggiato, poi gomme, vecchi motori, camion in disuso, serbatoi di autocarri, telai, vecchi cassoni arrugginiti e alcuni container sono disposti in una terribile confusione. Dougie arriva per il suo turno, in realtà fa il pescatore ma, visto che in questo periodo c’è il fermo biologico, lavora da Currie come camionista e viene, come usuale in Scozia, pagato a ore.
POCO AMORE PER GLI INGLESI I veri scozzesi non hanno un particolare amore per gli inglesi anzi, qualche volta è difficile credere che appar tengano allo stesso Stato e abbiano la stessa Regina. Gli Scozzesi, in generale, soppor tano la gente nel Nord dell’Inghilterra, ma quello che viene da Londra o dal Sud è fondamentalmente considerato con sospetto. I vari Governi centrali non
sono mai stati troppo teneri con la gente delle “Isole” e questi, di conseguenza, non amano certo Londra, intesa come il luogo del Governo e della burocrazia (un po’ come avviene per i leghisti nei confronti di Roma). Le miniere, una volta così importanti, sono state definitivamente chiuse e i minatori lasciati nella disoccupazione. Il carbone per le centrali termiche ora viene dalla Cina. All’industria siderurgica è accaduto più o meno la stessa cosa e i pescatori come Dougie si meravigliano sempre che i russi abbiano il permesso di fare ricchi bottini, con reti dalle maglie molto più strette delle loro.
UN ALTRO SCENARIO
William Currie, in una delle sue abituali “mission”, il trasporto dei residui della lavorazione del whisky, dalle raffinerie ai depositi, dove i contadini trasformeranno quel materiale in concime
A un’ora di macchina a Sud di Glasgow si trova la modesta cittadina di Grangemouth, adagiata tra le sfrangiate aree industriali. Qui sono stati costruiti stabilimenti chimici, favoriti dai bacini sul fiume Forth, che alcuni chilometri più in là sfocia nel Mare del Nord. A Grangemouth il contrasto con la piccola impresa di Willie Currie salta agli occhi nel parcheggio del traspor tatore John Mitchell. Attraversano il cor tile enormi camion, che traspor tano soprattutto container per l’industria chimica. Eppure tra questa azienda, con circa 350, tra camion e rimorchi e quella di Currie ci sono alcune affinità: il costo del lavoro, i problemi fiscali, il reperimento spasmodico di carichi e committenti. E mentre in Inghilter ra gli autisti scarseggiano e si assume persino gente dall’Europa dell’Est, in Scozia non c’è assolutamente mancanza di personale.
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Andrea Maggiolo, 36 anni, dopo aver chiuso la sua azienda di trasporto ha deciso di cambiare vita e trasferirsi dall’altra parte del mondo. Sulla sua esperienza ha scritto un libro che, con l’aiuto di Fabrizio Piras e della giornalista Sonia Pampuri, verrà pubblicato in Italia 50
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uando Andrea mi chiama per l’inter vista è in viaggio col suo camion da Melbour ne verso Brisbane. Cor ro subito a consultare una mappa del Paese e mi rendo conto che sono circa milleseicento chilometri di distanza. Da Sud percorrerà tutta la costa ovest, dal piccolo Stato di Victoria fino al Queensland. “Non preoccupar ti, tanto dovrò guidare tutta la notte”, mi rassicura Andrea, quando gli chiedo se ha tempo per scambiare quattro chiacchiere. Nonostante siamo a due poli opposti del mondo, la voce è for te e chiara. Mentre parliamo, a me torna in mente una vecchia canzone: “A ustralia /coste alte e mare aper to /cielo immenso sul deser to /immaginarla non si può”… “Ma l’A ustralia non è un’isola felice, anzi - dice Andrea ripor tandomi alla realtà- è un Paese molto duro. Ti dà tante opportunità, ma non ti regala niente”.
36 ANNI DA ISTRANA, TREVISO
E Andrea Maggiolo, 36 anni, è uno che l’Australia la conosce b e n e ; s i p u ò d i re che ce l’abbia nel sangue: i nonni mater ni, infatti, erano di origine inglese e irlande-
di Mariarosaria Di Cicco se. Ma Andrea è nato e cresciuto a Istrana, un paesino a circa 12 chilometri da Treviso. In A ustralia si è trasferito in pianta stabile tre anni fa, dopo che la sua azienda, la Maggiolo A utotra spor ti, ha dovuto chiudere i battenti a causa di qualche investimento sbagliato, aggravato poi dal sopraggiungere d ella cri s i . “A v e v o 2 7 c a m i o n e 38 dipendenti. La mia azienda era tutta la mia vita. I camion, del resto, sono una passione innata: nessuno in famiglia ha svolto questo mestiere prima di me. Da ragazzo mi chiamavano “Scania”, perché in camera mia avevo poster di camion invece di quelli di cantanti o personaggi amosi”. Andrea al telefono è un fiume in piena. “Qualcuno – mi d ice - p e n s a c h e i o s i a u n c a n tastorie, ma la verità è che ne ho vissute davvero tante”.
DAL BAS KE T AI CA M I O N
Camion, asfalto, chilometri, distanze, Italia, A ustralia. Per raccontare della vicenda di Andrea bisogna andare un po’ a ritroso nel tempo. La sua storia con quella ter ra così lontana inizia con il basket, che
comincia a praticare dall’età di sette anni. Mostra di avere talent o e viene tesserato con la Vir tus Pa dov a . Poi, nel ’95, all’età di 17 anni, viene scelto per rappresentare l’Italia in una sor ta di campionato europeo in Germania. Il salto arriva quando viene coinvolto nel progetto PRO Basketball e convocato per un provino a Brisbane, dove viene subito preso nella Brisbane Bullets, ex squadra professionistica che ha gareggiato nella Australian National Basketball League. Dopo due anni, Andrea torna in Italia, riprende gli studi ed è qui che giocherà la sua ultima par tita di basket. Era il 23 dicembre 1999. Lo spor t diventa par te dell’adolescenza e Andrea comincia a muovere i primi passi nel mondo dell’autotraspor to lavorando per diverse aziende. L’anno della svolta è il 2003, quando Andrea decide finalmente di aprire la sua azienda. “Non potevo permettermi uno Scania perché costava troppo e così, il mio primo camion - rimorchio nuovo, fu un DAF. Poi, piano piano, la mia flotta si è ingrandita e nel giro di due anni avevo 12 camion, lavoro diretto e commesse impor tanti, come quelle del gruppo alimentare Veronesi, di
cui fanno par te Aia, Arena, Negroni”. Le cose, insomma, cominciano a girare bene, l’azienda di Andrea realizza viaggi per l’Inghilter ra e per l’Irlanda e ar riva ad avere un fatturato di 8 milioni di euro all’anno. Siamo nel 2007. La crisi è alle por te e anche il pericolo di u n i nvestimento sbagliato.
ARRI VA L A CRI S I
“Decisi di comprare un’azienda che faceva A ustria e Paesi dell’Est. Per farlo chiesi alla banca un fido bancario di 660mila euro e mi fu concesso. Da quando avevo iniziato la mia attività, qualche fregatura, cer to, l’avevo presa, ma tutto sommato le cose andavano
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bene; rilevare quell’azienda mi sembrò davvero un buon affare. Invece, appena l’azienda divenne mia, tutti i clienti si dileguarono. Avevo preso un bel bidone: l’ex titolare voleva solo sbarazzarsi della flotta e aveva avvisato i suoi clienti del cambio di guardia. Por tandomeli via”. Nel frattempo, arriva la crisi. “Charal, l’azienda riconosciuta come la numero uno per la carne in Francia, comincia a non pagare. I soldi non rientrano, faccio fatica a pagare i fornitori, le tessere carburante mi vengono bloccate. È l’inizio della fine. Nel giro di una settimana tutto precipita: tutti i conti mi vengono bloccati. Nel 2009 sono costretto a dichiarare il fallimento… Per 12mila euro. Ho trascorso un periodo terribile, per due anni sono rimasto senza lavoro. In tasca non avevo neanche
i soldi per le sigarette. Eppure, mi sono detto che non poteva finire così. Mi sono rimboccato le maniche e ho iniziato a inviare il mio curriculum ovunque, anche all’estero. Finché, un giorno, non ho avuto la risposta da parte di due aziende, una americana e l’altra australiana. La scelta è caduta sulla seconda… L’Australia tornava di nuovo nella mia vita e non era un caso”.
CAMBIO RADICALE DI VITA
Cambiare completamente vita, cambiare Paese. Una scelta difficile, che richiede fegato. “Del resto era l’unica strada possibile, non avevo alternative – continua Andrea – avevo perso tutto e ormai più nulla avevo da per-
Il Queensland è uno degli Stati dell’Australia e occupa la parte NordOrientale del continente. È il secondo Stato australiano per superficie dopo Western Australia e il terzo più popolato dopo il New South Wales e il Victoria. La capitale è Brisbane, situata sulla costa con un’area, per la sola città di 40mila chilometri quadrati. Brisbane era, in origine, la colonia penale di Moreton Bay, che veniva utilizzata come luogo per i detenuti recidivi dal Regno Unito. La gran Bretagna prima e lo stesso Stato poi, incoraggiarono l’immigrazione. L’economia del Queensland, oggi, è dominata dal settore agricolo e da quello turistico. 52
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dere. Così, mio padre mi comprò il biglietto aereo e mi diede 300 euro in tasca. Ho lasciato l’Italia di mar tedì e il giovedì ho iniziato a lavorare. E non come camionista. Il primo giorno di lavoro mi hanno messo a spazzare il pavimento… Niente di più degradante. Poi sono stato trasferito al carico e scarico merci, successivamente alla guida di un furgone, fino a tornare poi su un camion per la McAleese, un’azienda specializzata nei trasporti eccezionali”. Nel frattempo, mentre parliamo, sento delle voci provenire dal suo CB e la nostra conversazione si interrompe. “Scusa, ho un sei metri davanti e la scor ta tecnica lo prepara al mio sorpasso”. Andrea mi spiega che in Australia il sistema di circolazione è un po’ diverso da quello italiano, soprattutto perché le strade sono strette e i percorsi molto lunghi. Mi dice che un camionista, in media, percorre circa mille chilometri al giorno per raggiungere i grandi centri di smistamento, che si trovano perlopiù nelle grandi città (Adelaide, Brisbane, Sydney), che tra loro, appunto, d i s t a n o p i ù o m e n o u n migliaio di chilometri. Un autista australiano viaggia per 12/14 ore al gior no, mentre Andrea è tra i pochi cer tificati per 16 ore.
UN’ALTRO MODO DI LAVORARE
Dico ad Andrea che in Europa i gover ni di alcuni Paesi hanno attivato pesanti sanzioni nei confronti degli autisti che riposano in cabina. “Qui il riposo in cabina è legale, ma le aziende sono tutte attrezzate con camere per gli autisti. L’organico è composto da personale che provve-
Il Volvo FH da 540 Cvche guida abitualmente Andrea, per la Nolan Interstate Transport ( vedi box): trasporta prodotti deperibili in regime di temperatura controllata
de a lavare il camion, controllarlo, caricarlo e poi, quand’è pronto, chiamano l’autista in camera e si par te”. Ma in Australia cosa pensano degli italiani? “Berlusconi, Bunga Bunga!”, mi dice Andrea. “Pensano che siamo persone poco affidabili, chiacchierone, spavalde. Insomma, non abbiamo una buona nomea”. Infine, un’ultima domanda sulla sua vita privata: “Il 27 dicembre mi sposo! La mia fidanzata si trasferirà qui tra qualche settimana. Per la cerimonia in chiesa
abbiamo scelto la St. Stephen Cathedral di Brisbane, poi festeggeremo con amici e parenti nella nostra nuova casa. E,
almeno quel giorno, niente camion!”. Prima di salutarci, Andrea però mi fa una richiesta: “A fine intervista ci tengo a salutare i miei amici e colleghi di Facebook de ‘ll gruppo inutile’ e del gruppo “Figli dell’asfalto-il gasolio nelle vene”. A tutti, buona strada!”… Anche da noi di Free Ser vices.
La Nolan Interstate Transport, l’attuale azienda i Andrea Maggiolo, è una delle aziende di trasporto più vecchie del Queensland e di tutta l’Australia. Guidata ancora oggi su base familiare, fu fondata agli inizi del’900 da Robert Hawc, che effettuava i trasporti con i carri trainati da muli e cavalli. L’impresa ebbe grande sviluppo con il ritorno del figlio di Robert, George, dalla prima guerra mondiale. George, al fronte, si era occupato di trasporti e aveva avuto modo di toccare con mano la grande e moderna organizzazione logistica dell’esercito di Sua Maestà, gli stessi concetti che applicò all’azienda paterna. George guidò l’azienda fino a metà anni 60, quando la lasciò nelle mani del figlio adottivo, Mick Nolan che, nel ’68, la “rifondò” in termini moderni, dandogli l’attuale denominazione. Ancora oggi, a distanza di oltre un secolo la proprietà è della famiglia, con Daphne e Terry Nolan saldamente alla guida. L’azienda, specializzata nel trasporto di merci deperibili (frutta, carne, prodotti caseari etc) opera oggi con oltre 150 veicoli di proprietà, un mix di Volvo e Kenworth. La sede principale, che si trova Brooking Drive, una novantina di chilometri da Brisbane, dispone di grandi magazzini per lo stoccaggio delle merci e, soprattutto di magazzini a temperatura controllata. Attualmente la Nolan impiega circa 250 autisti che viaggiano soprattutto nel Queenslnd ma anche nelle zone limitrofe, arrivando a coprire buona parte dell’Australia meridionale. 53 Novembre 2014
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aceva caldo, molto caldo quel gior no di luglio, giù nel Nuovo Messico, non lontano da El Paso… Un caldo umido che ti entrava sotto la camicia, e poi ti scivolava giù, insieme al sudore, fino alle scarpe. Siamo in macchina da due gior ni, su un pick up con l’aria condizionata rotta e le sospensioni che, sicuramente, hanno cono sciuto tempi migliori. Ci fer miamo in un paese il cui nome non
ricorderò mai. È un pae se - non paese, una strada lunga e diritta, incor niciata da pali della luce, sulla quale si affacciano qualche casa, una banca, un bar e un’officina. Entriamo nel bar, sperando in una Coors ghiacciata e per fare pipì. Ordiniamo un cheeseburger e la bir ra appoggiati al grande bancone. Un gr uppo di moderni cow boys gioca a biliardo in un modo che, da noi, in Europa, por terebbe alla cacciat a immediata da qualsiasi sala. È diver tente vederli giocare, sentirli discutere un po’ in inglese e un po’in spagnolo. Poi, d’improvviso, l’attenzio ne di tutti viene attratta da qualcosa, sulla strada. Una bella rissa? Potrebbe essere un piacevole diversivo. Con la bir ra in mano usciamo sotto la veranda. Dapprima ci ar riva alle orecchie un rombo sordo che si fa sempre più for te poi, in lontananza ci appare una sor ta di mostro giallo, con le mille cromature che splendono al sole.
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UN MOSTRO TUTTO GIALLO
É un Peterbilt? Sembra proprio di si, ma è davvero strano, mai visto, con un muso lunghissimo, una cabina più grande del nor male e un assetto estremamente basso. Ci avviciniamo al gr uppo di ammiratori. Il camion è fer mo quasi in mezzo alla car reggiata, un omaccione barbuto ne è sceso, ha controllato qualcosa e sta risalendo. Cor ro dentro, affer ro la Nikon e mi preparo a scattare ma… disdetta, la batteria sta “morendo”, con un po’ di for tuna posso
rimediare quattro, cinque scatti. Il primo l o “sparo” subito, poi mi avvicino, apro la por tiera di destra con un fare cordiale per chiedergli qualcosa, ma ricevo solo una sor ta di gr ugnito: il signore non ama i curiosi che aprono la sua por tiera. Me ne frego e scatto una foto agli inter ni.
Visto di profilo assomiglia più a una locomotiva che a un camion, ne accentuano l’effetto non solo il muso lunghissimo, ma anche la cabina che è stata abbassata e la zona notte, anch’essa più grande del normale.
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L’amico da un’accelerata, lancia un grande sbuffo di fumo nero dai due scarichi cromati e ripar te. Chiedo in giro e mi dicono che, probabilmente sta andando a pochi chilometri di distanza, dove si tiene un raduno per pochi intimi. Saltiamo sul pick up e lo inseguiamo.
DUE MO TO RI S O T TO AL CO FANO
Pochi chilometri e il musone ar riva a destinazione. Parcheggia in un
Cromatissimi i cerchi Alcoa, ma anche gli imponenti filtri dell’aria su entrambi i lati oltre, naturalmente, al radiatore, al paraurti e alla statuina-tappo radiatore
grande spiazzo erboso dove già ci sono altri camion e, finalmente, posso guardarlo con calma. È un trattore Peterbilt non nuovissimo, ma perfetto. Non c’è ombra di graffi o, peggio, di polvere: cerchi lucidissimi, accessori cromati pure. La targa è dell’Ontario, Canada. Tutta la carrozzeria è rifatta. Il muso è davvero impressionante, è lungo almeno il doppio di uno normale. Anche la cabina è più grande, e di molto. Mi avvicino; cerco di nuovo di parlare con il proprietario ma non è proprio giornata. Scatto le ultime tre foto rimaste e provo a chiedere in giro. Mi dicono che questo camion è abbastanza avvolto nel mistero, nel senso che, visto anche il caratterino del proprietario, nessuno è mai riuscito a vedere sotto al cofano ma, si dice, che ci siano due motori Caterpillar da 500 CV montati uno davanti all’altro. Mille e più cavalli: sarà vero? In mancanza di notizie più chiare ci piace prendere la notizia per buona e vi presentiamo le sole cinque foto che siamo riusciti a scattare. E per il futuro…scor ta di batterie.
Cruscotto verniciato in giallo come l’esterno e pannelli di pelle (interno delle portiere) con inserti di alluminio, anch’esso giallo
Scarichi altissimi, fari, parafanghi radiatore e paraurti completamente “fuori ordinanza” e assetto bassissimo. Il peterbilt è quello che potremmo davvero chiamare un “carrozzato speciale”
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Preoccupati per lo scarso successo sul mercato europeo delle autovetture, in Volvo, una giovane azienda appena nata, si “ripiegò” sui camion. E fu un successo
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di Ludovico Serra
r a i l 1 9 2 7 , l a Vo l v o , u n a giovane azienda con poco più di un anno di vita, nata per produrre e commerciare automobili, faceva fatica ad andare avanti.
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Il mercato automotive di quegli anni, sia quello svedese che europeo, era dominato dai costruttori americani, tedeschi, italiani e francesi e, per la Casa di Goteborg, non
sembrava ci fossero grandi chances. La stessa sopravvivenza dello stabilimento sembrava in pericolo. La stampa, l’opinione pubblica svedese e le maestranze spingevano
affinché Vo l v o a b bandonasse la costruzione di vetture per dedicarsi ai camion che, come scriveva Gustaf Ericcson, pioniere della telefonia ed esper to di automobili “sono un bene molto più stabile e redditizio, perché non sono soggetti, come le automobili, ai capricci delle mode.”
di automobili con un piccolo pianale applicato sul retrotreno, cer to, non erano veri camion. Il progetto di un camion, invece, esisteva, ma era stato tenuto segreto all’ester no dell’azienda ed era gelosamente custodito, in attesa che la proprietà si convin-
Il 20 febbraio del ‘28 il primo telaio veniva mostrato al pubblico. Era un prototipo derivato da quello delle automobili in produzione in quel momento, la OV4 e la PV4; non fu mai venduto
UN PROGETTO SEGRETO I n r e a l t à Vo l v o a v e v a g i à c o struito e commercializzato alcuni veicoli commerciali leggeri basati sul telaio e la meccanica delle vetture ma, in pratica, non si trattava che
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to di cabina e pianale, por tava, in bella mostra il numero di serie 01425. Nonostante fosse probabilmente un prototipo, era comunque il vero primo camion della Casa di Goteborg. Sembra che quel veicolo, comunque, non uscì mai dallo stabilimento e fu usato prima come veicolo “test”, poi come mezzo inter no da carico, una sor ta di “muletto”.
U N 2 L I T R I D A 2 8 C AVA L L I
Sia il motore, un quattro cilindri da 2 litri, 4 cilindri e 28 cavalli, che il cambio, erano gli stessi delle vetture in produzione. La Serie 3, del ’29, fu dotata di un ben più adatto 6 cilindri, 3 litri da 55 cavalli e con un nuovo cambio cesse della bontà del progetto e, di fatto, dell’oppor tunità di un nuovo piano industriale. Il p r o g e tto era talmente pronto per essere realizzato che, q u a n d o l a “volontà popolare” prevalse e i due soci fondatori Gabrielssen e Larson decisero di diversificare l a produzione inserendo n e l l o r o business anche i “veicoli da lavoro”, ci vollero pochi mesi per p r e s e n t a r e i l n u o v o a u t oca r ro.
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IL PROTOTIPO
Sfor tunatamente, la documentazione ufficiale di quando e come esattamente nacque il p r i m o c a m i o n Vo l v o è a n d a ta perduta. Però, il Goteborg Posten, quotidiano della città svedese, il 20 febbraio del 1928, pubblicò la fotografia di quello che, presumibilmente, fu il primo camion. Il veicolo, comple-
M a t o r n i a m o a q u e l p r i m o L V. Il motore, un quattro cilindri da 2 litri e 28 cavalli, e il cambio, erano gli stessi delle uniche due vetture fino ad all o r a p r o d o t t e d a Vo l v o : l a O V 4 e la PV4; era lo stesso anche il telaio, benché rinforzato per soppor tare un peso maggiore. Ne furono prodotti due diversi “allestimenti”, a passo cor to da 3.300 mm e a passo lungo, d a 3 . 7 0 0 . Tr a l e d u e o p z i o n i variava il prezzo ma anche la velocità massima: 50 km/h per quello a passo cor to, 40 per l ’ a l t r o . L’ i m p o s t a z i o n e c o m p l e s siva, così come la cabina, era piuttosto tradizionale: un lungo cofano anteriore e un radiatore assai sviluppato in ver ticale, che ricordava molti
veicoli di quel periodo, soprattutto di scuola americana. Meno classica, invece, l’ampiezza delle s u p e r f i c i vetrate, che per mettevano, per l’epoca, un’ottima visibilit à in marcia.
UN SUCCESSO INASPETTATO
L’ LV 1 ( d i c u i f u c o s t r u i t a a n c h e una versione autobus) fu un successo che andò oltre ogni più r o s e a p r e v i s i o n e : Vo l v o a v e v a previsto 500 esemplari da vendersi nello spazio di un anno, fino all’ottobre del ‘29, ma le richieste costrinsero presto la Casa a produr re una seconda s e r i e , l a S e r i e 2 LV 4 4 c h e u s c ì nell’ottobre del ’28 e alla quale furono appor tate una serie di modifiche: una maggiore lunghezza e larghezza, il telaio ir rigidito con aumentate capacità di carico. Con venti veicoli venduti in Finlandia, questo camion aprirà la strada delle espor tazioni della Casa di Goteborg. A l l a f i n e , q u a n d o Vo l v o d e c i s e di passare alla successiva Serie 3 LV 6 0 , d e l l e s e r i e 1 e 2 n e erano stati venduti, in poco più di due anni, ben 995 esemplari. Non male per un’azienda che era stata sull’orlo del fallimento solo pochi mesi prima. La vera svolta per il Costr uttore, ar riverà proprio con la serie successiva che, equipaggiata con un ben più dotato 6 cilindri, 3 litri da 55 cavalli e con un nuovo cambio, una maggiore disponibilità di pass i e allestimenti segnò davvero l’inizio della grande storia di Vo l v o n e i c a m i o n .
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ltre centotrenta i camion iscritti, provenienti da tutta Italia e da mezza Europa, dalla Sardegna alla Lombardia, dalla Campania al Veneto, dalla Puglia all’Emilia Romagna, dalla Sicilia alla Francia, alla Svizzera, alla Germania, fino alla Polonia. Circa ventimila i visitatori che hanno transitato nell’Autoparco Brescia Est per par tecipare all’European Truck Festival, tanti autotraspor tatori con le famiglie o gli amici, tanti appassionati e tanti curiosi, dal comune di Castenedolo, ma anche dalle province vicine e addirittura dall’Olanda.
UN SUCCESSO ANNUNCIATO
L’Evento si candida di diritto tra le principali manifestazioni di settore, confermate e superate tutte le premesse, questa prima edizione è riuscita a racchiudere in se l’essenza di raduno, quella di expo e quella di fiera, proponendosi come trait d’union tra gli “eroi su strada” e il mondo istituzionale, commerciale e associativo. Grande entusiasmo tra i camionisti che hanno par tecipato, i veri protagonisti, centinaia le foto postate sui social network e centinaia i commenti e i ringraziamenti rivolti all’organizzazione di Truck Events e al presidente Rino Ventura Acito. Grande soddisfazione, quindi, tra gli sponsor (Acitoinox, Autoparco Brescia Est, Tristar Accessories, Datacol), gli espositori e i media par tner
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che hanno visto il loro intento pienamente realizzato: ringraziare i camionisti offrendo loro una grande festa.
L’INAUGURAZIONE
I camion hanno cominciato a “invadere” l’Autoparco Brescia Est già il venerdì sera, per l’inaugurazione del sabato c’erano già oltre cento mezzi, tra loro i quattro del Master Truck Show, il più grande raduno polacco, uno dei più grandi d’Europa. Presenti all’appello anche il team dell’Euro Tr uck Festival di Malo e il gruppo dei Belli&Budelli, da sempre impegnati nella realizzazione di un Monumento al Camionista in ricordo dei colleghi scomparsi. È stato il sindaco di Castenedolo, Gianbattista Groli, a tagliare il nastro, manifestando poi grande stima e interesse per i camionisti, accolti con calore dal territorio; presenti anche Alber to Brentegani, presidente di Serenissima Trading Spa e Mariagrazia Breseghello, direttrice dell’Autoparco Brescia Est. A chiudere il discorso inaugurale, Rino Ventura Acito che a nome di Truck Events e Acitoinox ha ringraziato tutti gli “Eroi su strada”.
UN RADUNO VERO
Dopo il momento istituzionale, gli spettacoli incrociati di Trial Bike di Paolo Patrizi, il cinque volte campione élite FCI di Trials, i Gipsy Country Dance, con una performan-
UNA PICCOLA FIERA La domenica, dopo la benedizione dei mezzi, il pubblico ha potuto ammirare gli, ormai, oltre centotrenta camion parcheggiati e curiosare tra i numerosi stand dal mondo commerciale, istituzionale e associativo: Tristar Accessories, Acitoinox, Autoparco Brescia Est, Pakelo, Cosmec, TMT Costruzioni, Diesel 24 (Austria), Visirun, Brebemi, Teem, Truck Accessories Terborg (Olanda), Cavi Group, Italeri, C&B Prisco Tappezzerie, Italtruck, Aspoeck, Proplast, Logpay (Germania), Uomini e Trasporti, Professione Camionista, Motori Oggi, Infotrucker (Romania), Free Services, Fai Service, Belli&Budelli, Euro Truck Festival, l’esposizione “Mostra camion d’epoca” a cura di Aspireco, l’esposizione di modellismo e camion radiocomandati a cura di Italian Truck Team e One Bass One Tuning che ha portato la penultima tappa ufficiale di Onetuning Show 1x. ce di musica e balli country western, il Dj set di Tony Fasano, l’animazione della madrina dell’evento, Tonia Romano e la sorpresa di Giulia Salemi, la Miss di origini italo-persiane. Lo spettacolare ingresso del team Acconcia è stato, poi, la ciliegina sulla tor ta di una giornata davvero difficile da dimenticare. In parallelo, la ristorazione h24 del ristorante La Pergola ha accompagnato la serata, ma - come nella migliore tradizione dei raduni - tra i camion non sono mancate le grandi tavolate a suon di pasta e buon vino. Una tradizione sta scomparendo da alcuni degli eventi italiani più moderni, caratteristica degli eventi di settore europei, che qui è stata giustamente recuperata e valorizzata.
Ventura Acito, ci ha tenuto a sostenere la scelta di non fare concorsi di bellezza, perché, per ognuno, il suo camion è il più bello e, in un clima di amicizia e di festa, sarebbe stato impossibile, per qualunque giuria, fare una scelta. E poi ancora foto, musica, brindisi, ringraziamenti, lunghi saluti e grandi abbracci: comincia già l’attesa per l’European Truck Festival 2015. (Ludovico Serra)
GIOCHI E PREMI PER TUTTI
Nel primo pomeriggio della domenica, il sexy truck wash ha risvegliato gli animi, seguito dalla gara del tiro alla fune, patrocinata dalla rivista Uomini e Trasporti e vinta dal team polacco del Master Truck Show. Il convegno, a cura di Motori Oggi, ha visto il direttore Girolamo Simonato spiegare le attuali normative italiane sul truck tuning con riferimenti alle future evoluzioni europee. A seguire, la gara del toro meccanico, patrocinata da Free Services Magazine, superata brillantemente dal Team Perrotti. Insomma, un pomeriggio davvero intenso che si è concluso con le premiazioni a “la Lady Truck”, Monikina dalla Svizzera; “Il camion che viene da più lontano”, il musone Kenworth dalla Polonia, protagonista del sexy truck wash; “Il camionista più anziano”, Peter da Opole, Polonia. Al termine delle premiazioni, il patron dell’evento, Rino
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SE TELEFONANDO... V
di Anna Francesca Mannai inci Autoroutes Foundation ha pubblicato i risultati di uno studio scientifico sugli effetti che le conversazioni telefoniche possono avere sulla capacità di attenzione dei con ducenti. La ricerca ha interessato una popolazione di 3.500 autisti, monitorati sia in condizioni reali sia attraverso simulazioni eseguite n ei laboratori del Centro ricerche neurocognitive e neurofisiologiche dell’Università di Strasburgo.
ATTENZIONE ALTERATA
Secondo lo Studio francese, se si guida e contemporaneamente si parla al telefono la capacità del cervello 64
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di registrare informazioni diminuisce del 30%, l’attenzione sull’ambiente stradale si dimezza e i tempi di reazione si allungano. Tra i vari test, uno consisteva nel mostrare all’autista in marcia sull’autostrada e impegnato in una conversazione telefonica, immagini o oggetti (pannelli luminosi, veicoli di servizio, ingombri, ecc); alla fine, in un’area di servizio dell’autostrada A11 tra Parigi e Char tres, si chiedeva al soggetto cosa ricordava di aver visto negli ultimi 50 chilometri. Che usassero kit “mani libere” (auricolari o viva voce) o no, in tutti i casi è stata rilevata una perdita di informazioni dal 30% al 50% (quando si trattava di messaggi complessi
come la lettura di una scritta su un car tello illuminato). L’alterazione di attenzione e la perdita di memoria sono risultate ancora più significative se al conducente si chiedeva se si fosse accor to di un evento fittizio (che in realtà non era accaduto): il 40% degli autisti al telefono credeva di averlo visto rispetto al 9% degli altri non al telefono. Il professor André Dufour, direttore della Fondazione e responsabile dello Studio, spiega che: “Affermare che un evento inesistente è stato visto indica una molto vaga percezione dell’ambiente stradale, risultando in un processo di codifica casuale nel cer vello.”
PRESTAZIONI DI GUIDA COMPROMESSE
Le conversazioni telefoniche hanno anche un effetto molto negativo sulle prestazioni di guida di base: il tempo trascorso in corsia di sorpasso è significativamente più alto, ma la velocità media è più bassa (-7km/h in media, rispetto a quando si tiene una conversazione con un passeggero e -15km/h rispetto alla guida senza conversazione). L’autista, quindi, cambia meno frequentemente la corsia di marcia (-50% rispetto alla normale situazione di controllo). Anche la traiettoria del veicolo è fortemente legata a cadute di attenzione causate dalla conversazione con una variazione fino al 20% in più. C’è, poi, la capacità
niche, indipendentemente dal fatto che siano effettuate con o senza kit mani libere”. Difficile, però, trovare una soluzione, la Moreau propone qualche rimedio: fare le telefonate prima di par tire o durante le pause; attivare un messaggio vocale che
informi che siamo alla guida e non ci è possibile rispondere alla chiamata; se stiamo guidando, proporre all’interlocutore di rimandare la conversazione; come ultima risorsa, quando una telefonata è assolutamente necessaria: ridurre al minimo la sua durata.
I promotori dello studio
Fondata nel febbraio 2011, “Vinci Autoroutes Foundation” è un laboratorio, un osservatorio e una fonte di informazione dedicata alla lotta contro i pericoli ella strada. La Fondazione cerca di contribuire a cambiare il comportamento su strada stimolando gli autisti a essere più consapevoli e responsabili alla guida. Tra le principali attività quella di condurre campagne di informazione per aumentare la consapevolezza dei pericoli della strada e il finanziamento della ricerca scientifica innovativa nei settori in materia di rischi di guida. Il Centro di ricerche neurocognitive e neurofisiologiche dell’Università di Strasburgo (Ci2N) è diretto dal professor André Dufour, che studia la cognizione umana e, più in particolare, i meccanismi di percezione, memoria e attenzione. I ricercatori del laboratorio vantano più di 20 anni di esperienza nello sviluppo di protocolli sperimentali e la conoscenza del funzionamento del cervello umano, proponendo studi e applicazioni innovative nel campo della guida e della sicurezza stradale. di reazione: a 130 chilometri all’ora, la distanza di decelerazione si allunga di circa 100 metri (+33%) rispetto alla situazione senza conversazione e di 70 metri (+23%) rispetto alla conversazione con un passeggero.
SEMPLICI RIMEDI PER EVITARE IL PERICOLO
Secondo Bernadette Moreau, A .D. Vinci Autoroutes Foundation, che ha commissionato lo studio “La costante ricerca di ottimizzare il proprio tempo, anche durante i viaggi, por ta molti autisti a eseguire attività che non hanno nulla a che fare con la guida, come le conversazioni telefo-
Durante una telefonata alla guida i movimenti orizzontali dell’occhio si riducono del 50% ecco perchè le informazioni che riusciamo a raccogliere dall’ambiente sono molto limitate
65 Novembre 2014
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THE KING di Anna Francesca Mannai
L
’ultima gara del Campionato Europeo FIA si è consumata sul leggendario circuito Bugatti di Le Mans, la più attesa dopo una stagione di tira e molla, l’unica in grado di svelare, finalmente, il vincitore fra i tre pretendenti al titolo: il campione uscente Jochen Hahn, il vicecampione uscente Antonio Albecete e la nuova stella del truck racing, Norber t Kiss.
IL TUTTO E PER TUTTO
A Le Mans Kiss ar riva in vantaggio, par te dalla prima posizione della classifica generale, con 348 punti, e affronta le prove libere con una certa aggressività, tanto per ricordare ai suoi diretti avversari, Albacete (342 Norbert Kiss
NG punti) e Hahn (341 punti), che non ha nessuna intenzione di mollare l’osso. Nelle qualificazioni, quindi, cattura la pole position, nella prima par tenza del sabato però perde un po’ di smalto. Niente paura però, perché la bandiera rossa comincia a sventolare per segnalare che nelle retrovie c’è stato un incidente, bisogna fare un altro star t. Questa volta la par tenza è per fetta e nessuno può più fer mare il pilota ungherese che stacca tutti ed è talmente lanciato che è il suo team manager, Jobbàgy Àkos, a dovergli ordinare via radio di mollare un po’ per rispar miare il camion per la seconda gara. Taglierà il traguardo con
oltre quattro secondi di vantaggio sul secondo, Jochen Hahn e oltre dodici secondi prima del terzo, Antonio Albacete. Nella Gara 2 la griglia, nelle prime otto posizioni è l’ordine di ar rivo inverso di Gara 1, quindi: Steffi Halm, Anthony Janiec, Markus Boesiger, Adam Lacko, David Vrsecky, Antonio Albacete, Jochen Hahn e Norber t Kiss. Norbi, quindi, par te dall’ottava posizione, nella scalata verso la testa del gr uppo ha un piccolo contatto con Antonio Albacete che rimane con una gomma a ter ra, ma ver rà giudicato “incidente di gara” senza penalità. Arriverà terzo, dopo Adam Lacko e Markus Boesiger e davanti a Jochen Hahn. Albacete, nono, abbandona qui la corsa al titolo.
CORRI RAGAZZO CORRI
Anche la domenica, sul bagnato, Kiss ottiene i tempi migliori nel warm up e quindi la qualificazione. “In quel
momento abbiamo capito che se Norbi fosse riuscito a mantenere il vantaggio vincendo la prima gara, sarebbe stato il campione europeo - ci hanno raccontato poi i tecnici del team Oxxo Racing – la tensio ne mentre aspettavamo lo star t si tagliava con il coltello”. Piove sulla linea di par tenza della Gara 3 e vige la bandiera gialla, quella che vieta i sorpassi sul primo rettilineo. Questo dà a Norbi e al suo team un po’ di pace, perché, almeno all’inizio, non bisogna temere incidenti e contatti. Appena la bandiera verde inizia a sventolare, Kiss spinge sull’acceleratore più che può, nel secondo giro ha già 4 secondi di vantaggio e dalla radio Àkos gli dice di nuovo: “tranquillo, gli altri non sono più veloci, puoi rallentare un po’, mantieni solo la distanza”. Ed è così, solo, tranquillo e velocissimo, che Norbert Kiss arriva sotto la bandiera a scacchi quasi 3 secondi prima di Albacete, oltre 8 secondi prima di Hahn e conquista 67 Novembre 2014
> il suo primo titolo di Campione europeo. Il primo di una lunga serie se queste sono le premesse.
UN UOMO, UNA SQUADRA, UNA VITTORIA
Il suo team, no, non è per niente tranquillo e sereno, la squadra comincia a saltare di gioia, a gridare, a cantare, qualcuno piange, qualcuno ha solo gli occhi lucidi, ma dalla radio di bordo nessun segnale, nessun commento, nessun rumore. Il team manager, preoccupato, chiama Norbi, gli chiede di dire qualcosa. “Non posso parlare, sto piangendo” risponde laconico l’ormai Campione. Qualche minuto dopo il Re Norber t Kiss scende finalmente dal camion, dal suo destriero scintillante, ha ancora le lacrime agli occhi, abbraccia la sua squadra, uno per uno: il team manager Àkos Jobbàgy, il capo meccanico Gyula Monori, i meccanici e autisti Attila Mezei e Imre Széll, il meccanico Géza Tanàcs, il responsabile pneumatici Péter Csòkàs, il fotografo ufficiale Adrienn Vogel, la coordinatrice Krisztina Pàlmai, l’addetto stampa Brùnò Sàrosi e il compagno di squadra Benedek Major. Poi sale sul podio e ascolta l’inno ungherese che, questa volta, lo incorona Campione d’Europa.
Il sogno di Balázs Szobi
ETRC 2014. THE END
Ma c’è ancora una gara da correre, la seconda gara della domenica, non avendo, or mai, più nulla da perdere, Norbi evita qualunque scontro e procede a una moderata velo cità di crociera. Queste le prime dieci classificazioni: Lacko, Vrsecky, Hahn, Janiec, Albacete, Kiss, Boesiger, Vojtisek, Reiner t, Halm. E questi primi dieci della classifica finale dell’European truck Racing 2014: Kiss (401 punti), Hahn (383 punti), Albacete (377 punti), Lacko (314), Vrsecky (255), Boesiger (235), Reiner t (137), Janiec (70), Vojtisek (61), Halm e Major (49). Nella Gara a squadre, il Truck Spor t Lutz Bernau (MAN) di Albacete e Boesiger è risultato il vincitore 2014, seguito dalla Buggyra Int Racing System (Freightliner) di Vrseck y e Lacko e dalla Team Reiner t Adventure (MAN) di Hahn e Reiner t. Quar to il Te a m Oxxo R a c i n g , “ I l n o s t r o team ha lavorato otto anni per raggiungere questo risultato, oggi si avvera un sogno, il sogno d i B a l á z s S z o b i – h a c o m mentato poi Brùnò Sàrosi, il press manager – abbiamo vinto il Campionato Europeo... Non possiamo anco ra crederci, ma è vero! Stiamo ricevendo tantissimi messaggi di Balázs Szobi è stato un pilota ungherese che si affacciò nel mondo del motorsport nel 2004, partecipò alla Dakar nel 2007 ottenendo il quinto posto su un camion MAN, poi passò a correre nei circuiti. Nel 2008 e nel 2009, la sua partecipazione nell’European Truck Racing Championship nel team Oxxo Racing sancì l’ingresso dell’Ungheria nelle competizioni europee di truck sport, ma nel 2010, a metà di un Campionato ben cominciato, all’età di 37 anni, perse la vita in un incidente aereo insieme all’addetto stampa della squadra, Tamás Tarsoly. La vittoria di Norbert Kiss è stata dedicata a Balázs Szobi, il suo progetto di portare un pilota ungherese sul podio del truck racing europeo si è realizzato con Norbi.
Intervista a Csaba Bakò, l’ingegnere meccanico che ha progettato il MAN numero 4 della vittoria “Progettare il camion da corsa 2014 è stato un compito enorme – racconta Csaba Bakò, l’ingegnere meccanico del team Oxxo Racing – abbiamo dovuto costr uire par tendo da zero, sulla base dell’esperienza degli ultimi anni, cer to, ma in pochissimo tempo. Niente a che vedere con i camion dei Team storici come Cepsa o Hahn Racing. Il nostro telaio è stato progettato al computer, così come le sospensioni e lo sterzo, nella progettazione ci sono moltissimi elementi da tenere in considerazione per garantire le massime prestazioni, la massima sicurezza e il rispetto dei regolamenti. Durante la stagione di gara, il compito più impor tante dell’ingegnere meccanico in pista è quello di mettere a punto la macchina insieme al pilota, le regolazioni possibili sono infinite, dalla rigidità delle sospensioni, alla sensibilità dello sterzo. Inoltre, il camion deve funzionare in modo sicuro, i parametri operativi devono sempre essere monitorati. Lo sviluppo, in pratica, non si ferma durante la stagione di gara, ma è continuo, anche perché spesso il camion ha bisogno di essere ricostruito. Alla fine della stagione, poi, non è che il lavoro finisce, questo è il momento migliore per fare tesoro delle esperienze maturate durante le gare e programmare il lavoroche verrà sviluppato durante tutto l’inverno, fino alla prossima stagione. Poi tutto ricomincia, ma ora ci godiamo la vittoria”. congratulazioni dagli amici, dai par tner, dai colleghi, dai media e, soprattutto, dai nostri fan. Un ringraziamento a tutti per il so stegno e l’incoraggiamento, per esserci stati sempre vicini. Questo successo è di tutti, non lo dimenticheremo mai!
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Euro 2,75
Euro 2,53
zoccolo PK22s potenza nominale W70 24V
2 filamenti zoccolo BAY 15dpotenza nominale W21/5 24V
zoccolo B8,5d
zoccolo W2x4,6d potenza nominale W1,2 24V
86 
www.freeservices.it
FREESERVICES MAGAZINE
1 filamento goccia zoccolo BA15s potenza nominale W21 24V
zoccolo W2,1x9,5d potenza nominale W5 24V
1 filamento sfera zoccolo BAY 15s potenza nominale W10 24V
tuttovetro
zoccolo BA9s Potenza nominale W4 24V
zoccolo SV 8,5 potenza nominale W5 24V.
1 filamento sfera Zoccolo BA 15S potenza nominale W5 24 V conf. 10 pz.
presa elettrica gancio traino
Euro 15,99 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
info: 347 8639688
SHOP|Grassi
Ingrassatore per cartucce
Manuale
Euro 19,99
Cartucce grasso
Euro 6,99
Euro 4,99
600 gr
da 400 gr
Pneumatica
89,99
Grasso per cuscinetti
Grasa litica MP2
5 Kg
20 Kg
Euro 110,00
ENI MP Grease
49,99
Grasso Blitz per cuscinetti
5 Kg
Euro 24,99/cad
Pompa per grasso
barile da 16 Kg, completo di tubo flessibile, rubinetto e tubetto rigido
con ruote
Euro 89,99
18/45 Kg
180 Kg
Euro 3,80/ Kg
Euro 3,50/ Kg
Kit carrellato grasso
Kit carrellato grasso
Euro 299,99
Euro 379,99
adatto per fusti da 18/30 Kg, max 400 bar, pistola con tubetto e testina 4 griffe, coperchio coprifusto
adatto per fusti da 180 Kg, max 400 bar, pistola con tubetto e testina 4 griffe, coperchio coprifusto
senza ruote
69,99
tutti i prezzi si intendono iva esclusa
87 Novembre 2014
SHOP|Lavaggio
www.freeservices.it
Shampoo
Shampoo con cera
25 Kg
Euro 19,99
10 Kg
EURO 9,99
25 Kg
Euro 29,99
10 Kg
EURO 14,99
Free wash II Rosa
Free wash
sgrassante elevata concentrazione
10 Kg
EURO 14,99
Free cem
decementante concentrato ad azione rapida tanica 25 kg
25 Kg
Euro 39,99
lucidante per pneumatici
10 Kg
EURO 19,99
Free acciaio disincrostante per la pulizia di acciao - inox e superfici in alluminio tanica 25 kg
Euro 34,99
Euro 39,99
Lancia idropulitrice
Lancia nebulizzatore
completa di pistola e ugello
Euro 0,99 Nero gomme
Detergente concentrato ad elevato potere sgrassante
25 Kg
Euro 29,99
Spugna
tanica Kg 25
12 Kg
1 Kg
Euro 24,99
EURO 2,99
Nebulizzatore per detergente
90 cm
Euro 129,99 da 25 lt Euro 169,99 da 50 lt Euro 349,99 da 100 lt
Euro 80,00 88 
FREESERVICES MAGAZINE
Euro 34,99 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
info: 347 8639688
SHOP|Lavaggio
Deodorante
Detergente per superfici vetrose
Neutralizza i cattivi odori, donando una profumazione fresca
Pasta lavamani
flacone 1 kg
flacone 1 kg
1 Kg
4 K9
Euro 2,49
Euro 1,49
Euro 1,99
Sapone liquido concentrato
Bobina carta 800 strappi
Supporto a cavalletto
Euro 6,99
Euro 19,99
Spazzola idrobrush
Pistola aria cabina
Euro 11,99
Euro 15,99
Euro 12,99
Spazzolone idrocar sintetico
Asta per spazzola idrocar
Lucida cruscotto
Euro 9,99
Euro 2,49
per l’igiene delle mani
10 lt
Euro 14,99
in pura cellulosa 2 rotoli
EURO 5,99
per bobine di carta
5 lt
EURO 9,99
Asta allungabile fino a 260 cm
piĂš tubo spirale
setola morbida
600 ml
misura 180 cm
Euro 9,99 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
SHOP| Lubrificanti
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Olio idraulico
ENI Hydroil GF 32/46/68
Eni Sigma Monograde 10W 20
20 lt
205/1000 lt
Euro 2,40/lt
2,05/lt
Olio motore
Eni performance E410W 40
Euro 3,75/lt
205/1000 lt
2,45/lt
Olio motore
Eni Sigma top MS 15W 40
Euro 3,35/ lt 90 
20 lt
205/1000 lt
3,40/lt
Euro 3,95/ lt
3,60/lt
20 lt
Euro 3,20/ lt
205/1000 lt
2,85/lt
Eni Sigma top MS 10W 40
Olio motore
20 lt
2,50/lt
205/1000 lt
Eni performance E7 15W 40
Eni performance E3 15W 40
Euro 2,80/ lt
Euro 3,35 lt
205/1000 lt
Eni Sigma Top 10W 40
20 lt
20 lt
20 lt
20 lt
Euro 4,70/ lt
205/1000 lt
4,35/lt
Eni Sigma Top MS 5W 30
205/1000 lt
20 lt
205/1000 lt
3,00/lt
Euro 4,10/ lt
3,75/lt
FREESERVICES MAGAZINE
Eni Sigma Top 5W 30
20 lt
Euro 4,85/ lt
205/1000 lt
4,50 /lt
tutti i prezzi si intendono iva esclusa
SHOP|Lubrificanti
Eni Rotra 75W 80
Eni Rotra 80W 90
Eni Rotra LSX 75W 90
20 lt
205/1000 lt
Euro 4,75/ lt
4,30/lt
20 lt
Euro 4,70/ lt
205/1000 lt
4,35/lt
20 lt
205/1000 lt
Euro 3,30/ lt
2,95/lt
Grasso liquido
20 lt
Euro 3,25/ lt
Euro 3,20/ lt
2,85/lt
liquido freni 1 Kg
205/1000 lt
conf. 24 pz.
2,85/lt
Euro 3,50/cad
Pompa travaso olio
Sbloccante e lubrificante
da 400 ml.
205/1000 lt
Dot 4
Eni Rotra ATF II D
Eni Rotra 85W 140
20 lt
portata 30 lt/min.
da 400 ml.
conf. 12 pz.
conf. 12 pz.
Euro 2,49/cad
Pompa olio
Euro 89,99
Kit mobile per olio
Kit erogazione olio
barile capacità 16 lt con tubo di erogazione in PVC e tubetto ricurvo
con ruote
Euro 29,99
Euro 1,99/cad
unità pneumatica di distribuzione olio per fusti da 208 lt
unità pneumatica di distribuzione olio per fusti da 208 lt
senza ruote
69,99
tutti i prezzi si intendono iva esclusa
senza contalitri
con contalitri
Euro 249,99 349,99
senza contalitri
con contalitri
Euro 349,99 449,99
Olio cambio e trasmissione
info: 347 8639688
SHOP| Pneumatici
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315/80 R 22.5 KMAXS 315/80 R 22.5 KMAXD 315/80 R 22.5 LHDII+ RHDII+ 315/70 R 22.5 LHSII+ LHDII+ 385/65 R 22.5 KMAXT 385/65 R 22.5 KMAXS ANT. 385/65 R 22.5 LHTII+ RHTII+ 13 R 22.5 OMNITRAC MSDII
315/80 R 22.5 X Line Energy 315/80 R 22.5 X Multyway 3D 385/65 R 22.5 XTE3 385/55 R 22.5 XFA2
Euro 370,00 Euro 380,00 Euro 350,00 Euro 360,00 Euro 360,00 Euro 400,00 Euro 350,00 Euro 310,00
Euro 340,00 315/80 R 22.5 FH01 Euro 345,00 315/80 R 22.5 TH01 315/80 R 22.5 FH88 TH88 Euro 310,00 315/70 R 22.5 FH88 TH88 Euro 310,00 385/65 R22.5 ST 01 Base Neverending
Euro 325,00
Euro 460,00 Euro 460,00 Euro 440,00 Euro 530,00
Cerchi in ferro 315/80 R 22.5 315/70 R 22.5 385/65 R 22.5 385/55 R 22.5
385/65 R 22.5 CARGO C3 315/80 R 22.5 ORJACK 03
Euro 270,00 92 
FREESERVICES MAGAZINE
9 R22.5 11.75 R22.5
Euro 215,00 Euro 215,00 Euro 230,00 Euro 230,00
Euro 110,00 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
info: 347 8639688
SHOP|Pneumatici
315/70 R 22.5 R249 - M749 Euro 375,00 385/55 R 22.5 R249 Euro 390,00 385/55 R 22.5 R109 Euro 390,00 315/80 R 22.5 R249 - M749 385/65 R 22.5 R249 385/65 R 22.5 R109 385/65 R 22.5 R168
Euro 370,00 Euro 375,00 Euro 365,00 Euro 355,00
315/70 R 22.5 Anteriori e Posteriori 315/80 R 22.5 Anteriori e Posteriori 385/65 R 22.5 Trailer
Euro 270,00
Grasso per pneumatici Kg 4
Pneumatici ricostruiti a freddo
315/80 R22.5 Posteriore Lunga Percorrenza carcassa no Michelin carcassa Michelin
Euro 185,00
Euro 195,00
385/65 R22.5 carcassa no Michelin
carcassa Michelin
Euro 170,00
Euro 185,00
13 R22.5 carcassa no Michelin
carcassa Michelin
Euro 195,00
Euro 210,00
Euro 19,99 Moltiplicatore di forza con bussole da 24 a 38 mm
Euro 79,99
Kit smontagomme veicoli industriali con due bussole rinforzate da 32� e 33�
Sollevatore pneum-idraulico
Ton 20
Euro 39,99 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
Euro 139,99
Sollevatore idraulico
15 tn Euro 39,99 20 tn Euro 44,99 30 tn Euro 139,99
SHOP| Prodotti chimici
www.freeservices.it
Antigelo
AdBlue
Blu -20°
cubo a rendere
Euro 0,25/ lt 6.000 lt.
Euro 0,28/ lt 3.000 lt
Euro 0,30/ lt 1.000 lt.
5 Kg Euro 2,60/Kg
25 Kg Euro 2,30/Kg
230 Kg Euro 1,70/Kg
1000Kg Euro 1,35/Kg
Antigelo giallo/rosso
Roll aria
5 Kg Euro 2,60/Kg
diametro 8/12 mm lunghezza 15 mt pressione 15 bar
25 Kg Euro 2,30/Kg
230 Kg Euro 1,85/Kg
1000Kg Euro 1,50/Kg Euro 129,99
Solvente
Acqua demineralizzata 1000 lt
Kit erogazione AdBlue
pistola+raccordo+tubo 5 metri
fusto da 180 Kg
1,40/Kg 94
FREESERVICES MAGAZINE
Euro 0,19/ lt
Euro 59,99 tutti i prezzi si intendono iva esclusa
info: 347 8639688 Borsa portautensili
Euro 54,99 Trolley portautensili
SHOP|Prodotti officina
Armadio vuoto a un cassetto
Euro 449,99 Carrello 6 cassetti chiusura di sicurezza centralizzata carico statico max. 800 Kg
Euro 64,99
Set chiavi da 6 a 32 25 pezzi
Euro 299,99
Set 12 cacciaviti con manico in magnesio
Avvitatore compatto in titanio coppia di lavoro 130รท300 Nm, motore monoblocco, corpo in resina con carter anteriore in titanio
Euro 199,99 Cassettiera portautensili portatile 6 cassetti, chiusura centralizzata, dim. 660x322x369
Euro 34,99
Euro 19,99
Roll light
lunghezza 10 mt alimentazione 230 V
Portalampada portatile
Euro 124,99
Euro 29,99
tutti i prezzi si intendono iva esclusa
Euro 79,99 Carrello portautensili 5 cassetti, chiusura centralizzata, dim. 660x330x762 peso 24,6 Kg
Euro 149,99
SHOP| Prodotti Officina Crick a carrello 2,5 ton
www.freeservices.it
Avvitatore 1” per pneumatici
Chiave ad impulsi pneumatica 3/4 con bussole da 30” e 32”
Euro 89,99
Euro 449,99
Kit filtri
Euro 285,00
Filtro antipolline Con due guarnizioni originali IVECO
per Iveco Stralis 480 - 500 Completo anche di filtro essiccatore più filtro antipolline con due guarnizioni
Tutto originale IVECO Euro 199,99
Euro 29,99
Kit filtri
Filtro essiccatore
A partire da
Euro 14,99
doppio cambio
Euro 79,99
Area Espositiva Uscita A1 Capua (CE)
Responsabile vendite: Vincenzo Lignelli T. 0823. 883355 F. 0823. 1760497 M. 347. 8639688 vincenzo.lignelli@freeservices.it
DAF/ IVECO/ SCANIA/ VOLVO 96
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I prezzi e gli articoli indicati sono in vigore fino ad esaurimento delle scorte. I prezzi esposti si intendono iva esclusa. Le fotografie hanno un valore puramnente illustrativo. L’ufficio vendite si riserva la facoltà di stabilire un limite massimo per l’acquisto di ogni singolo prodotto. Spese di spedizione gratuite per ordini non inferiori a 500,00 euro.
I prezzi si intendono iva esclusa
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cruci free Orizzontali: 1- Il paese dell’astigiano dove nacque suo padre. 10- Ministro del culto ebraico. 16Irish Republican Army. 17- La sigla della Romania. 18- Il Busi scrittore. 19- Il sesto era perfido e pazzo. 20- Sigla che indica un soccorritore nei paesi anglofoni. 21- Nano custode di tesori. 23- Andrea, il miglior marcatore di sempre nella nazionale italiana di calcio a 5. 26- La tangente popolarmente. 28- Caserta. 29- Le dispari di annali. 30- La muta delle ventuno. 33- Fondò la compagnia di Gesù (tre parole). 37- Associazione Italiana Naturalisti. 38- Anais scrittrice. 40- Unità di misura inglese. 41- Taglio di carne. 42- Si occupa del dopolavoro. 43- Si possono fare alle spese. 45- Il suo nome attuale. 47- Si ricorda con D’Annunzio (due parole). 53Chiaro, definito. 54- Può essere a goccia. 55- Molto vicino a qualcosa. 57- Sta per Senegal. 58- Istituto Comprensivo. 59- Triste a metà. 61- Prominenza del palmo della mano. 62- Il cuore del pronto. 63- Samuel, inventore dell’omonima rivoltella. 65- Il Papa lo è di Roma. 68- Un punto cardinale. 69- Isoenzima nell’Escherichia coli. 71- Fu re d’Italia ed imperatore del Sacro Romano Impero. 72Un tipo di acciaio. 73- Anticamente indicava una “riserva di monete”. Verticali: 1- La regione italiana dove vivevano i suoi genitori. 2- Si può lasciare sulla sabbia. 3- Il penultimo Papa. 4- I suoi compatrioti. 5Chi la fa sta sotto. 6- La più antica località turistica della Romania. 7- Rock band californiana. 8- Regio Decreto. 9- Un tipo di farina. 10- Repubblica Araba Unita. 11- La sua città. 12- Si usa nella lavastoviglie. 13International Bureau. 14- Piccola donna. 15- Spento al contrario. 22- La mummia del Similaun. 23- Abbreviazione di religione. 24- Gioca a Monaco di Baviera. 25- La
squadra argentina per cui fa il tifo. 27- Zagabria in auto. 28- Central Intelligence Agency. 31- Kit, esploratore del West. 32- Da inizio alle riprese. 34- Manabu pilota giapponese di super GT. 35- Le iniziali dell’indagatore dell’incubo. 36- Spento a Londra. 39- Incolore, trasparente. 42- Camilla giornalista e Giuseppe attore. 44- E’ meta di pellegrinaggio. 46- Passo tra Toscana ed Emilia. 48- Parte di un missile. 49- Motoscafo da competizione. 50- Asti. 51- Impatto, colpo. 52- Erano della gleba nel Medioevo. 56- I
“mariti” delle mucche. 57- Vanno sempre in coppia. 60- Il Tiriac tennista rumeno. 61L’aquila della notte dei fumetti. 64- Cool J rapper statunitense. 66- Siena. 67- Como. 70- Andata e Ritorno.
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