Nuove forme del paesaggio Spagnolo contemporaneo

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Spagnol o i o c ontem Nuove forme nell’architett u ra del paesa g g p

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INTRODUZIONE

Il paesaggio contemporaneo è il connubio fisico ed emotivo fra natura e cultura umana, la cui investigazione è imprescindibile e soprattutto utile per poter riconoscere il processo di creazione storica dei valori patrimoniali e simbolici. Intendere i fattori che hanno inciso in questo processo e le modalità dello stesso si sono rivelati conoscimenti fondamentali per ricostruire la storia del paesaggio. Talvoltà, però, un’analisi del passato evidenzia come attualmente vi sia una perdita dello spazio costruito, una urbanizzazione disseminata senza alcun controllo insieme anche alla creazione di infrastrutture di tutti i tipi, che hanno provocato in poco tempo una frammentazione territoriale e delle radicali trasformazioni paesaggistiche che ci fanno rriflettere sulla profondità e sull’identità di molti luoghi. La velocità con cui si sviluppa il territorio non sempre coincide però con un rapido declino del patrimonio di quel luogo. La Spagna detiene nel suo scenario una varietà di paesaggi naturali come se contenesse al suo interno un intero continente. I progetti realizzati nell’ultimo ventennio dimostrano come nel territorio Spagnolo la potenza del progetto nel paesaggio possiede una forte connotazione percettivo-estetica a livello urbano, ma allo stesso tempo costituisce i nuovi “simboli” a livello globale in grado di coinvolgere le più disparate istanze sociali, economiche e politiche. I parchi e ogni modifica nel territorio sono il risultato di una nuova visione della società e degli spazi “pubblici” a essi deputati.

Questi “macro-progetti” si configurano talvolta come veri e propri oggetti integrati nel paesaggio che dialogano con l’ambiente circostante, talvolta come elementi di ri-organizzazione territoriale e quindi non come elementi di critica discontinuità. Risulta chiaro come la complessità degli interventi, unita a una sempre maggiore sensibilità ai temi ambientali, ha generato progettualità maggiormente consapevoli rispetto all’impatto che questi macro-progetti inevitabilmente hanno alla scala del paesaggio. Nello scenario Spagnolo sembra evidente il tentativo di generare soluzioni formali in grado di dialogare con il contesto, mirate a una riappropriazione del paesaggio da parte di una comunità oltre che al suo simbolismo insito, che risultano essere dinamiche profondamente sinergiche e strettamente connesse tra loro. Il paesaggio diventa in questo senso una superficie attiva per promuovere quella diversificazione che da sempre rappresenta il senso di urbanità, un insieme di “progetti di relazioni”. Progettare il paesaggio significa proporre un’interpretazione (percettivo-sensoriale ed esistenziale) del territorio (naturale e antropico) e tradurla in nuovi spazi e nuove forme per poter generare un flusso, attivare i luoghi, renderli dinamici creando connessioni piuttosto che divisioni e gerarchie. Tra i diversi linguaggi della disciplina si individuano di seguito quattro macro categorie per poter analizzare il modo di progettare il paesaggio.


INDICE

Santander

Architettura tra il paesaggio

Granja escalador El coso Galindez slope

Bilbao

Pontevedra Girona

Architettura per il paesaggio

Vall d'en Joan La Tancada Fortress and Banks

Architettura nel paesaggio

Pietra tosca Cala calatafo Bell lloc winery

Tarragona

Madrid Toledo

Alicante Murcia

Architettura del paesaggio

Atlantic Park Madrid rio Twisted Valley

Barcelona



Architettura tra il paesaggio:

I seguenti interventi si configurano come spazi che costituiscono una cerniera per il paesaggio, un nuovo spazio usufruibile che ora crea un collegamento tra diverse aree della città e quindi crea una relazione tra l’architettura e il paesaggio.


granja escalador Elías Torres Architects José Antonio Martínez Lapeña

Toledo, 2001


Da un taglio nella roccia di fondazione della città, nasce un percorso di risalita del colle, progettato per accogliere le scale mobili e i relativi spazi di sosta per il riposo e l’esposizione di immagini e documenti storici della città. Le scale rappresentano un collegamento dal parcheggio sotterraneo che può ospitare fino a 400 vetture, realizzato nel Paseo de Recaredo collocato ai piedi della collina, verso la vetta della città. Il percorso è stato realizzato tramite linee spezzate che cambiano direzione continuativamente per permettere agli utenti di godere di numerosi punti di vista sul paesaggio circostante, consentendo la realizzazione di un nuovo punto belvedere al culmine del percorso di risalita, a circa 30m sopra la quota di partenza. Gli architetti, infatti, hanno cercato di riprodurre in sezione ciò che avviene in planimetria, un susseguirsi di spigoli e tagli all’interno della città, quasi labirintica.

Il percorso, coperto da una serie di lastre di cemento armato a sbalzo, si fonde con il contesto zigzagando la sua strada verso il pendio. Un tentativo di dialogo tra nuovo e vecchio mantenendo l’integrità e il fascino del contesto storico della città di Toledo. Le rampe disposte lungo il pendio in maniera irregolare, con angoli e inclinazioni variabili date dal muro di contenimento realizzato, assecondando l’andamento della collina realizzando una sorta di scultura nella montagna tramite la copertura, ottenuta ripiegando il muro di contenimento, creando dinamiche dilatazioni e compressioni dello spazio. Un forte segno, diventato oggi uno dei simboli della città, che attraversa il fianco della montagna e che durante le ore notturne si illumina producendo immagini suggestive.




"El Coso"

Mónica García Fernández Javier Rubio Montero

Cehegín, Murcia, 2003


In seguito ad una forte nevicata negli anni ‘50 molte case del centro storico di Cehegín, a Murcia crollarono, creando un vasto vuoto e interrompendo i percorsi adiacenti. Conosciuto come “El Coso”, il progetto individua i percorsi spontanei che i cittadini compiono attraversando questa ferita urbana, che ammorbidisce l’inclinazione tra la zona alta e bassa della vecchia città, soluzionando anche la mancanza di verde nel quartiere. Un’evento disastroso diventa, in tal modo, l’opportunità di ossigenare il denso tessuto urbano attraverso un giardino che collega le strade attraverso linee tortuose e riciclando l’acqua per nutrirsi. L’acqua piovana, infatti, viene raccolta nelle cisterne poste nella parte più alta del sito e ridistribuita attraverso la nuova rete di irrigazione, che prevede anche una purificazione delle acque. L’acqua passa da uno stagno all’altro per gravità, sfruttando l’attuale pendio della terra. Il percorso, colorato di verde, tinge con i

suoi riflessi le facciate degli edifici che si affacciano sul parco, che mantengono la loro caratteristiche originarie e creano una quinta dissonante ma perfettamente integrata nel progetto. La parte centrale, che è anche la più orizzontale, è lastricata di marmo grigio scuro, mentre alla fine del percorso, nascosto tra le passeggiate, si trova un edificio destinato ad uso pubblico, anche per piccole attività. L’edificio diventa parte della passeggiata, trasformando la sua copertura in terrazza. Le strade sono state collegate usando pendii confortevoli, rendendo i percorsi come delle passeggiate che attraversano filari di vite, adatte a sopravvivere anche nel clima estremamente arido della regione. Al contempo, la vite colma le pareti e gli edifici, facendoli scomparire e garantendo per il futuro un filtro termico. Gli architetti grazie a questo progetto hanno ottenuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Regional de Arquitectura 2018 per i valori di sostenibilità dell’opera .




Galindez Slope ACXT

Bilbao, 2007


La piazza di Pau Casals è una vivace zona di spazio verde che collega i quartieri circostanti e crea un posto per riposare o passeggiare. L’imponente parco pubblico consolida un’area soggetta a frane e si compone di sezioni triangolari alternate che incorporano la roccia esistente del sito con macchie di vegetazione.

Sfruttando la posizione del sito è stato possibile creare un belvedere sulla città, trasfromando una piattaforma in una luogo per i residenti. Gli architetti hanno scelto di usare la roccia esistente, interponendo con zone triangolari di vegetazione e rinforzando parti deboli del pendio con piastre di calcestruzzo.

La piazza fa parte di una serie di progetti che mirano a migliorare gli spazi urbani nelle aree periferiche della città di Bilbao, creando collegamenti tra quartieri diversi e aumentando la qualità della vita dei residenti.

Il progetto ha inoltre ristrutturato una vecchia sottostazione elettrica, avvolta in una piega di lastre di legno che la trasformano in parte della topografia, riorganizzata in un’area giochi per bambini, realizzata con materiali morbidi come erba e gomma. Il nuovo parco crea uno spazio di collegamento e la sua passeggiata incantevoPer creare elementi di collegamento tra le offre una vista mozzafiato sulla città. i livelli superiori e inferiori, per ridurre quindi l’impatto del terrapieno come barriera fisica nella città, si è cercato di creare una piattaforma orizzontale, accessibile da diversi punti del quartiere.

Il progetto usufruisce della pendenza ripida e rocciosa del sito per abbattere la barriera che negli anni ha creato come due distretti differenti. Lo scopo è quello di eliminare, infatti, le barriere fisiche e migliorare l’accessibilità a queste aree, che si trovano quasi sempre su pendii ripidi.

Tutti gli elementi del progetto fanno parte di questa topografia: le scale, le aree per il riposo, i bagni pubblici. La zona rocciosa che aveva rappresentato una barriera è diventata ora un elemento di collegamento: un taglio nella roccia per mezzo di piani di materiali diversi; una scala che collega i due livelli di questo quartiere e viene utilizzata da un gran numero di pedoni che scelgono il parco come alternativa ai percorsi esistenti molto più lunghi che corrono intorno al terrapieno.





Architettura per il paesaggio:

I progetti che seguono nascono da una riqualificazione dello spazio esistente in funzione di un nuovo utilizzo del luogo. Gli interventi proposti mirano a una riabilitazione dei luoghi in funzione dei suoi abitanti e per una riconversione del paesaggio.


Vall d'en Joan Batlle i Roig

El Garraf Natural Park, Barcelona, 2002


Originariamente questo luogo era una delle tante valli chiuse e tortuose che formano le colline del massiccio del Garraf. Il suo utilizzo come discarica risale al 1974, sede di raccolta della maggior parte dei rifiuti urbani prodotti da Barcellona e della provincia. Prima del ripristino, la discarica era una vasta scala di pendii ripidi, che coprivano sotto uno strato di 20 centimetri di terra i rifiuti nel sottosuolo. Il progetto è stato elaborato per affrontare tre aspetti fondamentali: risolvere un complesso problema tecnico, creare un nuovo spazio pubblico e costruire un nuovo paesaggio. L’organizzazione delle terrazze per la stabilizzazione e la strada che forniva l’accesso hanno segnato la geometria del parco e hanno permesso di risolvere i complessi problemi tecnici derivanti dalla chiusura e dalla copertura della discarica. Tra le soluzioni adottate per questo particolare caso i sistemi di drenaggio e le tecniche di agricoltura rappresentano il

modo più efficace e logico di intervenire nel ripristino del paesaggio danneggiato. La disposizione di questi terrazzamenti coltivabili ha trasformato il parco in un luogo pubblico, o meglio un parco metropolitano per la sua dimensione, della sua vicinanza a diversi centri abitati e dal fatto che è ancorato in un contesto geografico praticamente rurale.

in riferimento al paesaggio circostante. I vari sistemi di drenaggio esistenti sui terrazzi convogliando l’acqua piovana in cisterne inserite ai margini della discarica, mentre il sistema di irrigazione è stato progettato in funzione dell’energia prodotta dalla trasformazione del biogas.

La forza trainante di questo restauro non è Per queste ragioni i percorsi coincidono solo una reintegrazione nel paesaggio. A tal con i percorsi creati per la discarica inte- fine, è stato creato un accesso pubblico all’agrando quelli inclusi nel nuovo progetto. rea restaurata, con un centro informativo che spiega il lavoro svolto e i progetti in corso. Questa conversione in un paesaggio agricolo si basa su tre fattori chiave: topografia, affrontata nella progettazione della copertura della discarica, l’idraulica e la vegetazione. Il progetto di restauro paesaggistico, infatti, prevede campi coltivati con specie native molto resistenti che richiedono poca acqua e sono adattati all’ambiente, correlati da un’ampia gamma di macchie mediterranee, alberi e arbusti e

La strada di accesso costituisce una porta per questo nuovo paesaggio, portando i visitatori verso una belvedere che permette di ammirare la pista che si snoda lungo le terrazze. Le pareti realizzate con i rifiuti, che si inseriscono nel paesaggio come fossero delle installazioni, guidano il cammino verso questo nuovo luogo, ricordandoci le sue origini, il ruolo che ha svolto per decenni e come è stato recentemente recuperato per uso pubblico.






La Tancada Salt Fields EMF Landscape Architecture

Tarragona, 2008


Il progetto si trova nella punta meridionale del fiume Ebro Delta, fiume più importante della penisola iberica. Nel corso del secolo scorso il sito ha subito numerose trasformazioni: originariamente era una laguna salata, poi trasformato in un campo produttivo di sale e anche un’azienda agricola di pesci. Successivamente all’acquisto da parte di un privato si è proceduto alla riabilitazione del sito attraverso azioni necessariamente e volutamente economiche, realizzando un ambiente ibrido tra natura e cultura. L’eco museo è una versione in miniatura di un più ampio paesaggio, riflettendo il suo complesso sistema agricolo e naturale. La proposta esplora le potenzialità del “paesaggio liquido” tipico del delta e la articola in un programma attraverso un arcipelago di isole che accolgono gli ambienti necessari, come il parcheggio, la reception e le varie sale espositive per l’arte, la pesca e la navigazione.

Le zone di inondazione, create tramite la modifica del perimetro delle vasche, si alternano con le saline dotate di cristallizzatori che rappresentano il giardino e costituiscono l’identità dello spazio. Così, ridistribuendo la sabbia nelle dighe, il progetto implementa 4 diversi tipi di sezioni trasversali con diverse profondità nella laguna, regimi di inondazione e colline, moltiplicando le condizioni di habitat.

Il progetto propone nuovi modi per articolare il passaggio dei visitatori attraverso gli elementi propri del paesaggio: lagune, campi di sale e cristallizzazioni. Sono state realizzate, infatti, delle passerelle in legno che permettono l’attraversamento da una vasca all’altra, garantendo la visuale del contesto per la mancanza di netti e imponenti elementi di delimitazione.




Fortress and Banks DI GOIAN Pablo Gallego Picard Pontevedra, 2012


Per ripristinare la spiaggia del fiume Goian, parzialmente occupata da una strada molto popolare, e per riattivare l’ambiente circostante abbandonato della Fortezza di San Lourenço recentemente restaurata, è stato realizzato un progetto per riorganizzare un certo numero di strutture che hanno dato significato all’unica zona disponibile per la creazione di un parco: una collina di media altezza con pendii ripidi orientati verso sud, interrotti da diverse cave e strutture irregolari. L’area è però soggetta a diversi e numerosi vincoli quali il patrimonio culturale nazionale, leggi costiere e atti di accessibilità, che vietano l’uso di pietre e alberi che potrebbero nascondere o occultare la fortezza.

In considerazione dell’orientamento verso sud, l’idea è stata quella di sfruttare l’esistente piega del terreno per creare aree di ombra e viste per riparare, consolidare e rendere accessibile l’intero pendio.

Estendendo il fossato, la fortezza e la spiaggia si collegano fisicamente e visivamente dalla nuova geometria del sito e allo stesso tempo crea un nuovo percorso verso la città. La mancanza di ombra impone di estendere le piattaforme per creare luoghi diversi di incontro. La cava più grande offre un ampio spazio ombreggiato attorno a una foresta di pilastri che ospita una nuova caffetteria centrale.

In collaborazione con una società specializzata per la costruzione di strade è stato possibile realizzare l’intera struttura con un unico muro di contenimento in calcestruzzo che diventa contemporaneamente: una barriera, un banco, un terrazzo, una fermata o una piattaforma. La comprensione dello spazio del patrimonio rurale, luogo da preservare, ha perInoltre per mezzo del basamento/terrazza messo la conversione di due aree diverse è stato possibile organizzare e nasconde- e la creazione di un nuovo spazio urbano. re le strutture richieste per servizi igienici, noleggio barche, bagnini e caffetteria.





Architettura nel paesaggio:

I progetti proposti apportano delle modifiche nel paesaggio per una migliore usuifribilitĂ degli spazi, in funzione del rispetto per la natura e la riconversione della stessa.


piedra tosca park RCR Arquitectes

Les Preses, Girona, 2004


Il progetto, costruito in acciaio e rocce, crea un ingresso e un percorso in un’area protetta del Parco Naturale dei vulcani della Garrotxa a Les Preses, in Catalogna. Questa zona formata da rocce di basalato del Vulcano Croscat è stata trasformata in parte dal lavoro dell’uomo, che è riuscito a conquistare un po’ di questo terreno arido per la coltivazione, livellandolo e togliendo le pietre dal suolo e creando terrapieni, tumuli e rifugi con le macerie. E’ stata “reinterpretata”, infatti, la pietra vulcanica originaria di questa zona per favorire l’introduzione di nuove colture. La sua rugosità morfologica e tattile mantiene le sue forme anche nel progetto, che mira a rafforzare l’unicità di questo paesaggio e a stimolare il fattore di sorpresa incentivando nel visitatore la voglia di avventurarsi e scoprire il parco. L’intervento più incisivo è però l’acces-

so al sito: Una serie di scanalature, tracciate tra la pietra vulcanica per mezzo di pareti discontinue in lamiera d’acciaio corten, disegnano un percorso che passa da stretti passaggi a spazi più ampi, dove le pareti, che funzionano anche come muri di contenimento, si inclinano verso la terra per ampliare lo spazio visivo. La forma rotta delle linee d’acciaio contrasta con le masse rocciose smussate, garantendo l’accessibilità al sito in cui i confini tra paesaggio e architettura sono così ambigui e al tempo stesso in perfetto equilibrio. Il Piedra Tosca è stato uno dei progetti vincitori della quarta Biennale di Architettura del Paesaggio di Barcellona, scelto per il modo straordinario con cui i progettisti hanno aperto il paesaggio vulcanico, letteralmente e figurativamente. Da una parte distaccando o solo rimuovendo qualcosa, dall’altra parte dando significato e potere d’espressione al paesaggio attraverso un intervento di land art.




Cala Calafato FOOT PATHS Manuel Ruisanchez

L’Ametlla del Mar, Tarragona, 2004


La nuova previsione di piano della città di Ametlla de Mar prevedeva una zona di ampliamento verso il mare, proponendo l’estensione dai margini della strada al limite della costa, sviluppandola lungo la scogliera e conquistando così il fronte costiero. Il progetto soluziona questa transizione proponendo una passeggiata che conservi il luogo e che permetta di svolgere l’azione in un piano più interno, lasciando la costa libera e favorendo la continuità del paesaggio, caratterizzata dalla fragilità della vegetazione esistente.

Una stretta superficie di ghiaia serve come transizione tra il costruito e il terreno naturale che si affaccia sul mare, ricco di vegetazione di varie specie.

Il progetto prevede un muro realizzato in cemento armato con aperture per il passaggio, che delimita l’accesso riservato al lungomare e al tempo stesso serve da protezione verso la parte interna, dove si creano grandi piazze e luoghi per la comunità. La passeggiata prosegue fino a Calafató Creek dove, a metà del pendio, inizia una passeggiata realizzaL’idea principale era quella di risolve- ta in legno, sostenuta da piloni sopra re i problemi che le strutture urbane la vegetazione che attraversa la baia. possono generare quando entrano in contatto con i fronti costieri, sia in ter- La vegetazione accentua le diverse parmini di paesaggio e di circolazione ma ti dell’intervento: alberi di carrube nelanche di utilizzo delle aree costiere. le sezioni pedonali delle strade; alberi di La sezione trasversale della passeg- fico, olivi selvatici e palme nelle piazze giata rimane costante per tutto il d’arrivo, dove i parcheggi sono sparsi tra progetto, adattandosi il più possi- la vegetazione ed infine gruppi di arbubile al versante laterale della terra. sti che accompagnano l’intero percorso.




BELL LLOC WINERY RCR Arquitectes

Palamos, 2007


Una passeggiata realizzata per costruire un luogo per la produzione privata e la degustazione di vino in un ambiente unico, a valle della montagna, attraverso una strada che corre lungo la foresta e collega gli edifici sotto un tratto coperto. Il suo interno offre riposo, penombra, stupore.

È riposto sul bordo nord-occidentale del sito tra il vigneto e un pendio boscoso. E’ in gran parte sotterraneo e viene raggiunto attraverso un sinuoso sentiero attraverso i boschi che continua in modo più formale attraversando il progetto da una estremità all’altra.

Attraverso una rampa si scende al livello sottostante dal quale si accede all’edificio, dove lo stesso sistema di pannelli d’acciaio distanziati tra di loro sembra respirare e filtrare la luce oltre a dare un’enfasi geometrica drammatica alle ombre.

In questo ambiente a nord della Costa Brava appaiono costruzioni di diversa natura collegati da un sentiero, dove appare un tratto coperto e depresso, dove giacciono, sepolti sotto i vigneti, le sale di produzione della cantina. Non uno spazio singolare, ma una passeggiata che permette la scoperta di diversi spazi il cui percorso ondulato accentua la propria dimensione, la cui percezione singolare è il risultato della sua geometria spaziale e dei materiali, l’acciaio e la roccia, che creano questo piano in cui si avverte il peso della terra soprastante.

La struttura riproduce artificialmente una valle, definita da sottili e stretti listelli di acciaio Corten che funzionano come un muro di sostegno, con luce e aria che permeano nel terreno adiacente. Gli architetti hanno utilizzato un sistema simile a quella del parco Pedra Tosca, nel paesaggio vulcanico de La Garrotxa, dove le incisioni nel paesaggio servono a rivelare gli strati geologici. Nel caso della struttura a Bell-Lloc, i lstelli ripetuti richiamano vagamente le tavole di legno utilizzate nelle miniere per trattenere il suolo, anche se l’altezza è ridotta.

Lo scopo del progetto era quello di avvolgere il visitatore con le forze della natura, compreso il senso di gravità, ritagliando una sezione trasversale al terreno così da vedere le radici dei vigneti che emergono in superficie. Come altri progetti del gruppo RCR la cantina di Bell-Lloc occupa un ruolo intermedio tra architettura, scultura astratta e disegno paesaggistico.





Architettura del il paesaggio:

Nel caso di grandi interventi, come nei seguenti Parchi urbani, l’architettura e il progetto sono in stretta relazione con il paesaggio. I progetti, infatti, riguardano la riscoperta del paesaggio e le realtà comunemente vissute che in città rappresentano dei luoghi fondamentali.


ATLANTIC PARK Batlle i Roig Santander, 2006


La Vaguada de las Llamas era un grande tracciato di spazio aperto alla periferia di Santander, già individuato nel Master Plan per essere trasformato in un parco pubblico. Il progressivo sviluppo urbano, infatti, ha finito col tempo per interrare lo sbocco naturale del fiume, interrompendo di fatto quelle dinamiche di marea che coinvolgevano l’intera area, favorendo nel tempo lo smaltimento incontrollato dei rifiuti che hanno contribuito al degrado delle acque naturali e dell’intero ecosistema. La sua posizione al centro della zona in maggiore crescita urbana e la sua speciale topografia fluviale sono gli elementi principali che hanno permesso di realizzare un sito che risponda a tutte queste necessità. L’idea di fondo è are uno spazio to e allo stesso Il design del parco la morfologia della

sistemi, mentre gli elementi architet- senza di un corso d’acqua, che presuppone tonici inseriti al suo interno creano un un contesto ambientale che influenza diretcontrasto voluto con l’ambiente circostante. tamente la morfologia del territorio, soprattutto per la sua botanica e la sua biologia. Il progetto si articola secondo tre aspetti fondamentali: Il primo si riferisce alla strut- Il terzo e ultimo livello affronta lo studio tura. Il parco si sviluppa tra due strade che della vegetazione, tentativo di riproduzione definiscono il suo perimetro: una preesisten- della flora della regione, basato sull’organizte e un’altra creata appositamente. L’in- zazione delle specie secondo le strisce geogresso principale offre un accesso carrabile grafiche in cui il parco è organizzato. al parcheggio e al parco stesso, mentre gli altri due ingressi comunicano con la circola- I diversi livelli sono raccordati tramite dei zione esistente e collegano tra loro il parco. pendii terrazzati coltivabili e che al tempo stesso costituiscono i gradini e le rampe. I Il secondo livello del progetto riguarda la pendii sfalsati strutturano il parco in tre struttura morfologica del parco. La stra- livelli diversi che organizzano le funzioni tegia per l’organizzazione del sito, infatti, principali: uno al livello più basso, dove vi si basa sul tentativo di riprodurre la mor- è il lago, al quale si accede tramite passestata quella di cre- fologia dell’Oceano Atlantico, con una for- relle sopraelevate; un secondo con spazi per urbano frequenta- ma stilizzata del suo contorno, che funge riposare, giocare, ma anche con un anfiteatempo sostenibile. da cuscinetto protettivo tra l’area naturale tro all’aperto e giardini botanici; un terzo trae ispirazione dal- e quella antropizzata. La particolarità di parallelo alle strade che delimitano il parco. costa e dai suoi eco- questo parco, infatti, è sicuramente la pre-




Madrid RIO West 8

Madrid, 2011


Il parco nasce dal concorso nato dal provvedimento amministrativo per interrare un tratto della M-30, un’arteria della circonvallazione cittadina costruita parallelamente al fiume Manzanares.

Le aree principati sono: l’Huerta de la Partida, i frutteti del Palazzo Reale, e il parco Arganzuela, la cui morfologia è disegnata dall’alternarsi di aree omogenee di specie arboree e dall’intrecciarsi dei percorsi pedonali curvilinei, che riflettono i flussi del fiume, riI vincitori del concorso per il riutiliz- evocato anche nei numerosi giochi d’acqua. zo delle aree liberate dall’interramento della tangenziale hanno creato nuovi spazi verdi che si snodano lungo il Infine il Salón de Pinos, un corridoio verfiume, riqualificando l’intera area urbana. de in asse con la tangenziale ora interrata , che collega gli spazi urbani nuovi ed Un concetto che propone di dividere il esistenti l’uno con l’altro lungo il fiume, sito di 80 ettari in una trilogia di iniziali partendo dalla cima della galleria autoprogetti strategici che creano una strut- stradale, ricoperta con 8000 pini di nuova tura fondamentale, che costituisce una piantumazione. Inoltre i due lembi di città solida base per un certo numero di ulte- e di parco sono collegati grazie al ripristiriori progetti, avviati in parte dal comune, no di ponti storici, affiancati dal fitto sinonché da investitori privati ​​e residenti. stema di nuovi ponti pedonali e ciclabili.

Le funzioni del parco sono ben evidenti nel disegno del progetto in pianta e funzionano altrettanto bene nell’articolazione dei numerosi servizi. Il parco si suddivide in aree attrezzate per le attività sportive, skatepark, e inoltre aree gioco per i bambini realizzate in materiali naturali e distribuite a seconda delle diverse fasce d’età, Un altro aspetto importante è l’eliminazione delle barriere fisiche per anziani e disabili, l’accessibilità alla zona tramite linee di autobus, la presenza di segnaletica tattile, visiva e sonora, giocata anche nell’uso di materiali diversificati nei percorsi pedonali per segnalare un incrocio o un punto d’interesse.




TWISTED VALLEY Grupo Arena

Alicante, 2014


La Twisted Valley, il cui significato è “Valle tortuosa” è una Green Way ciclabile e pedonale che collega Alicante con la limitrofa città di Elche. Il parco è stato progettato per riqualificare lo spazio periferico inutilizzato delle rive del Vinalopò (fiume che divide la città di Elche) e trasformandolo in spazi flessibili caratterizzati da nuovi percorsi ciclo-pedonali e luoghi di sosta.

Il progetto parte dal basso integrandosi nel paesaggio circosante lungo tutta la sua sezione, promuovendo le strade che fluttuano sopra il fiume come nuovo passaggio fisico e metaforico.

Queste forme, che delineano superfici morbide e sinuose, si modellano con la natura circostante originando intrecci e facilitanto l’attraversamento del corso d’acqua tramite passerelle in cemento. Si nota così dalla planimetria di progetto, una serie di bianche linee tortuose, che si restringono, si ingrandiscono, si curvano, si sovrappongono fino a penetrare nel tessuto urbano della città connettendo paesaggio naturale e paesaggio antropizzato.

Un’altra parte importante del progetto è stato lo studio prima della realizzazione, che ha coinvolto i cittadini in laboratori didattici e assemblee comunitarie.

La vegetazione è stata ricostruita con le sue specie naturali. Un sistema basato sull’esperienza, la comprensione e l’empatia di più di un contesto.




BIBLIOGRAFIA:

- N. Ellin, Integral Urbanism, Routledge, New York 2006. - C. Waldheim, Landscape as Urbanism, in C. Waldheim (a cura di), Landscape Urbanism Reader, Princeton Architectural Press, Princeton, 2006. - M. Augè, Los no lugares. espacios del anonimato, Barcelona, Gedisa 1998 - A. Berque, Les raisons du paysage, Parigi, Hazan, 1995

SITOGRAFIA:

http://www.landezine.com/index.php/landscapes/locations/by-country/spain/ https://ecoprospettive.com/esempi-architettura-paesaggio-spagna/


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