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SPECIALE

CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO

Torino verso le Elezioni Amministra1ve: spun1 e riflessioni per il futuro della Ci9à


Ascom

La parola alla Presidente Ascom

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COPPA: DAL 2011…... VERSO IL

Nel mese di giugno i cittadini torinesi saranno chiamati alle urne per procedere al rinnovo dell’Amministrazione Comunale per il prossimo quinquennio. Si tratta di un appuntamento quanto mai importante poiché spetterà alla nuova Amministrazione completare il processo di riconversione economica che la Città e l’intera Area Metropolitana stanno attraversando nonché porre le condizioni per un ulteriore sviluppo dei nostri territori. Di qui la scelta, come Ascom, di seguire con attenzione la campagna elettorale, senza alcun collateralismo politico, ma non rinunciando ad esprimere le nostre valutazioni nonché a dare i nostri contributi di idee e proposte nell’intento di aiutare le forze politiche e gli elettori ad orientare al meglio le proprie scelte. In quest’ottica riteniamo opportuno dedicare questo primo numero speciale della nostra rivista ad un “bilancio” relativo ai principali cambiamenti intervenuti a Torino negli ultimi anni al fine di trarne utili spunti per la nuova Amministrazione. In questi anni Torino ha cambiato profondamente la propria vocazione ed immagine: da importante polo manifatturiero a moderna area metropolitana che ha saputo aprirsi anche a nuovi settori, che assumono un ruolo sempre più importante nell’economia locale quali la cultura, il turismo, la ricerca e l’innovazione, i servizi ed il terziario.

Ha concorso a questo risultato l’opera di recupero e valorizzazione di vaste aree urbane, in passato legate ad una vocazione industriale, favorendo la realizzazione e la rilocazione di importanti funzioni, infrastrutture e servizi a supporto della Città. Basti pensare che cosa hanno rappresentato per Torino i processi di trasformazione avvenuti sulle “Spine” la copertura del Passante Ferroviario, la Metropolitana, il recupero della Reggia di Venaria, i nuovi insediamenti universitari e il rilancio internazionale del Nuovo Museo Egizio. E’ stato proprio grazie a questo processo di riconversione che il nostro territorio ha potuto contenere gli effetti di una crisi che per quanto dura e difficile è stata parzialmente mitigata dalle buone performances dei nuovi settori emergenti. A dieci anni dalle Olimpiadi abbiamo potuto scoprire le grandi potenzialità del turismo e della cultura, quali impor tanti generatori di ricadute economiche anche per Torino. Da qui investimenti importanti nel settore alberghiero e del turismo. Se oggi Torino è una delle realtà considerate più dinamiche e accoglienti sia per investimenti che per turisti è dovuto alle sinergie pubblico private create dalle Istituzioni locali nonché dal profilo internazionale che il Sindaco ha saputo dare alla nostra Città. Anche le nostre Categorie hanno contribuito in termini di investimenti e di accoglienza.


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2021 Mi pare importante inoltre sottolineare che pur in un momento di difficoltà economica l’Amministrazione comunale di Torino sia riuscita a ridurre il pesante debito pubblico contratto in passato per la realizzazione delle opere olimpiche e infrastrutturali. Fin qui le nostre considerazioni sui cambiamenti di Torino; ci è parso tuttavia opportuno raccogliere le valutazioni da parte di chi ha guidato la Città nell’ultimo mandato: sia nel ruolo di maggioranza che di opposizione. Abbiamo pertanto dato la parola al Sindaco Piero Fassino ed agli Assessori Domenico Mangone (Commercio), Maurizio Braccialarghe (Cultura e il Turismo), Gianguido Passoni (Tributi e Bilancio) e Claudio Lubatti (Tr aspor ti e Via bilità), amministratori con i quali le nostre categorie e la nostra Associazione hanno avuto le maggiori occasioni di dialogo e di confronto, talora anche “vivace”, sempre però in un clima collaborativo. Abbiamo coinvolto anche alcuni rappresentanti dell’Opposizione, Andrea Tronzano capogruppo comunale di Forza Italia e Fabrizio Ricca capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale, affinché potessero illustrare la loro azione politica di “controllo” sul lavoro della Giunta comunale.

Abbiamo deciso di offrire “una voce” a chi, in questi ultimi cinque anni in maggioranza o all’opposizione, è stato tra i principali nostri interlocutori riconoscendo il ruolo svolto dall’ Ascom e dalle sue imprese. Nel prossimo numero speciale ci soffermeremo su alcuni spunti programmatici dell’ Ascom per la futura Amministrazione della Città e sui programmi dei principali candidati Sindaci. Maria Luisa COPPA Presidente Ascom Torino e Provincia


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Ascom

La parola al Sindaco

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FASSINO: GOVERNARE LE COMPLE Abbiamo alle spalle anni complicati. Segnati da una profonda crisi economica, incalzati dall’aumentata richiesta di assistenza, gravati da profondi tagli alle risorse imposti da manovre di spending review. E con l’impegno di dover onorare una situazione debitoria – provocata per altro da investimenti positivi e infrastrutturali grazie ai quali la città è migliorata- che richiedeva attenzione. La sfida dinnanzi a noi era dunque quella di non ridurre i servizi, di non far arretrare la città, di resistere a quella crisi- che oggi, forse, comincia ad affievolirsisenza ripiegare su posizioni di stagnazione e di rassegnazione, ma anzi reagendo al periodo di recessione con scelte che potessero generare ricadute e innescare meccanismi virtuosi. Tutto il lavoro di questa Amministrazione è stato volto a questi obiettivi. Oggi possiamo dire che la città non si è piegata, e che ha reagito. Torino ha sofferto la crisi, ma non ne è rimasta schiacciata e, oggi, siamo pronti a cogliere la ripresa economica che comincia a dare segnali positivi. In cinque anni abbiamo ridotto il debito ai valori che aveva nel 2003 (ammortizzando quindi le spese “olimpiche”), mantenuto inalterati i servizi essenziali, cercato un nuovo dinamismo con la scelta di investire in cultura e turismo. La città ha investito nella sua “policentricità”, moltiplicando i centri direzionali e differenziando le funzioni: il centro storico con le funzioni amministrative e istituzionali; il Lingotto con le sedi dell’innovazione e della ricerca ( Centro Congressuale, Centro Fieristico, Headquarter FiatChrysler, Eataly, Authority Trasporti, Centro delle Biotecnologie e, in futuro, Citta’ della Salute) ;Porta Susa ( con le Stazioni dell’alta velocità e del Servizio Ferroviario Metropolitano, il Politecnico, le ex OGR, il

Palazzo di Giustizia, il grattacielo di Intesa San Paolo, la sede della Citta’ Metropolitana e, domani, l’Energy Center e il Centro Congressi). Sono stati avviati progetti urbani di profonda trasformazione che innescheranno grandi cambiamenti: i prossimi saranno no gli anni del quadran- te Nord che ha gia’ visto la realizzazione della Spina 4, del Museo Ettore Fico, del Parco Peccei, dell’ex Incet e del progetto Urban e, prossimamente, del centro direzionale Lavazza, della Variante 200, del campus di Scienze Motorie sulla ex manifattura Tabacchi e della Linea 2 della metropolitana (il cui bando sarà presentato nel mese di marzo). La scelta di investire in cultura si è rivelata giusta: La crescita è cominciata nel 2004: in quell’anno a Torino sono arrivati un milione di turisti,. Oggi sono orgoglioso di ricordare che in 6 milioni hanno scelto la città come meta del loro viaggio, che il 2015 si è chiuso in forte crescita, e le vacanze di Natale hanno segnato il picco: Torino è stata la meta invernale più visitata d’Italia. Il 2016 è iniziato con il New York Times, che ha inserito Torino nella lista dei ‘must see’ di quest’anno.


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SSITA’ E IMMAGINARE IL FUTURO Si tratta di un risultato raggiunto grazie a una scelta precisa, la scelta di investire in cultura come su una cifra identificativa della città e di immaginare la cultura non come un orpello, un diletto per pochi, ma come bene per tutti, un bene diffuso. Nel giro di pochi anni si è programmata u n’ i n t e n s a a t t i v i t à culturale con la nascita del Museo dell’Auto, il trasferimento nella Mole del Museo del Cinema, la Fotografia. Senza contar e gli eventi. Le nuove rassegne ideate in questi anni sono state concepite come eventi da ripetere nel tempo e non come appuntamenti estem- poranei: il Torino Jazz Film Festival, Luci d’Artista, Artissima. La continuità negli eventi è una garanzia per i turisti: in qualsiasi momento dell’anno a Torino c’è qualcosa da fare. Un’offerta moltiplicata che ha attirato turisti, come sanno quanti fanno parte della ramificata e capillare rete Ascom della città, un vero e proprio “front office”

di chi arriva in città, di chi la vive, e quindi sempre un misuratore delle tendenze. I negozi di vicinato, le botteghe storiche, i locali storici, l’importanza della tradizione e la ricchezza del patrimonio di questo settore sottolineano il ruolo che fa del commercio torinese un elemento essenziale della rinascita turistica e della possibilità ancora ampia di crescita. Grazie alla capacità così radicata di fare le cose al meglio, gli esercenti torinesi hanno saputo tenere testa alla congiuntura negativa che ha ridotto ricavi, imposto trasformazioni e talora costretto al ridimensionamento sviluppando profili nuovi . Anche a loro sui deve il cambio profondo di identità che la città ha saputo proporre e la diversificazione delle vocazioni, che oggi ci rende più aperti e più attrattivi. Grazie alla loro capacità di essere sul territorio come presidi e come sentinelle, di lavorare per il bene del proprio spicchio di città, tutti hanno contribuito e contribuiscono ogni giorno – con la loro volontà di guardare avanti- a far sì che la città intera sia migliore, più attiva, sempre sorprendente. Piero FASSINO


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La parola agli Assessori

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MANGONE: COMMERCIO A TORINO, fra innovazione e riqualificazione urbana

Indubbiamente per Torino il Commercio e il Turismo sono settori trainanti dell’economia; i grandi eventi di questi ultimi anni in parte hanno fatto da contraltare alle ripercussioni della crisi economica. Il turismo in particolare si è rivelato un volano importantissimo, tanto che Torino è ai vertici della classifica delle città più visitate d’Italia. Eventi per i quali è emersa una fattiva collaborazione fra gli esercizi pubblici torinesi e gli enti di promozione turistica, condizione importantissima poiché i nostri negozi, i nostri bar, i nostri ristoranti sono di fatto il frontoffice fra la città e il turista. L’azione politica di contrasto alla crisi è stata improntata all’innovazione, trovando strumenti, come il coworking, che consentono di limare e condividere i costi fissi delle società commerciali, delle aziende, dei negozi, attraverso operazioni utili a favorire la nascita dell’imprenditoria giovanile, specie quella di un certo tipo, più audace e maggiormente competitiva. In quest’ottica si inserisce anche la necessità di creare poli commerciali importanti, attraverso l’azione combinata fra commercio fisso e commercio ambulante, per consentire al commercio al dettaglio in generale di reggere la partita con la grande distribuzione. L’impegno per la valorizzazione del commercio torinese passa inevitabilmente dal rilancio dei mercati rionali che, attraverso il Piano Mercati, possono diventare maggiormente competitivi. Come indicato dallo Studio del Politecnico, alcuni mercati torinesi mostrano criticità particolari e pertanto sono stati convertiti in aree di copertura commerciale, ovvero gruppi di massimo 6 banchi. Accorgimento utilizzato anche in aree urbane profondamente trasformate che oggi hanno

esigenze ben diverse rispetto al passato, come corso Matteotti, dove è stata creata un’area di copertura commerciale completamente nuova. Queste soluzioni comporteranno un risparmio dei costi di gestione per l’amministrazione comunale e, per gli ambulanti che vi lavorano, una forte riduzione della TARI. Una novità che riguarda sia il commercio fisso che quello ambulante è la possibilità di adoperare cassette riutilizzabili, operazione importante dal punto di vista del contenimento degli sprechi di materiale che attualmente finisce ogni giorno in discarica e, ovviamente, anche da quello del contenimento dei costi di raccolta rifiuti. Nel quadro di una riqualificazione commerciale che tuttavia tenga conto anche delle condizioni del tessuto urbanistico, si inseriscono i Piani di Qualificazione Urbana (PQU), ovvero progetti condivisi con le associazioni dei commercianti che oltre alla rivitalizzazione del commercio abbiano come obiettivo anche la rigenerazione del tessuto urbanistico locale. In quest’ottica abbiamo avviato la progettazione dei PQU in alcune zone di Torino, come ad esempio, Basso San Donato, San Secondo-Sacchi-Gioberti, via Tripoli. Senza dubbio quella del rilancio del commercio a Torino è una partita tuttora aperta che richiede ancora parecchio impegno sia da parte della Pubblica Amministrazione che degli esercenti, così come delle categorie che li rappresentano, perché soltanto attraverso il confronto fra le parti, le idee vincenti possono nascere e svilupparsi in modo da restituire smalto ad un comparto di indiscutibile pregio e di riconosciuta qualità. Domenico MANGONE Assessore al Commercio, Lavoro e Attività Produttive Comune di Torino


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La parola agli Assessori

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BRACCIALARGHE: LA CULTURA PRODUCE TURISMO Nel 2006 tutti noi abbiamo scoperto che la piccola Torino non era poi così piccola. Tutto quello che in questi ultimi anni abbiamo realizzato nella Cultura e nel Turismo è figlio di quel rinnovato orgoglio. In questi 5 anni abbiamo lavorato per far diventare Torino una città attrattiva e riconosciuta sul piano internazionale proprio partendo dalla splendida passione collettiva e dalla capacità di sinergia che è una delle caratteristiche principali di questo territorio. Oggi Torino non è più solo oggetto di un’attenzione episodica, ma è una Capitale di Cultura e certamente una meta turistica che ha saputo imporsi in modo più strutturale ben oltre i confini nazionali. Ciò è reso più sconvolgente dalla difficoltà economica che in questi anni la città e il Paese hanno dovuto affrontare. A fronte di una minore disponibilità di risorse pubbliche l’Amministrazione infatti ha scelto di non piegarsi alla crisi e di dotarsi di strumenti utili ad intercettare investimenti privati. E in realtà, spesso dalle crisi nascono opportunità e questa nuova dimensione ci ha permesso di sviluppare e perfezionare il modello-Torino. Poiché la sfida di una Torino turistica è un obiettivo sentito da tutta la nostra comunità, abbiamo avuto la possibilità di coinvolgere grandi partner privati, a partire da quelli del nostro territorio, e abbiamo costruito manifestazioni e iniziative di grande profilo anche al fianco di molti piccoli esercenti. Abbiamo progettato, finanziato e realizzato appuntamenti che hanno dato lustro alla nostra città nel mondo, proprio favorendo una proficua collaborazione fra il pubblico e il privato. Oggi in questa si città infatti si può parlare di una felice triangolazione fra la Cultura, il Turismo e le Attività Produttive.

Per tutte queste ragioni non posso che fare il mio sincero ringraziamento all’Ascom che, a partire dai suoi vertici sino ad arrivare ai singoli associati, ha capito la nuova sfida sin da subito. Una collaborazione proficua che si concretizza nel segno del comune amore per la città, come avvenuto proprio di recente in occasione del decennale olimpico con l’impegno e la dedizione delle guide turistiche GIA Piemonte Ascom nell’offrire visite guidate alla scoperta delle bellezze del centro, anche con spunti suggestivi e golosi come i Pasticcini in carrozza a bordo dei tram storici. C’è ancora molto lavoro da fare, i prossimi anni ci porteranno a continuare a cambiare, ma sono certo che la Torino che stiamo costruendo non possa prescindere dal nostro confronto franco e dal nostro impegno comune. Maurizio BRACCIALARGHE assessore alla Cultura, Turismo e Promozione del Comune di Torino.


Ascom

La parola agli Assessori

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LUBATTI: TORINO, FUTURO IN MOVIMENTO Le scelte operate dall'amministrazione sul tema della mobilità urbana hanno avuto come guida primaria l'accessibilità ai servizi per i cittadini e la fruibilità delle varie opportunità presenti sul territorio, a partire dal miglioramento delle condizioni per servire le attività commerciali che rappresentano uno degli assi portanti per il miglioramento della qualità della vita nella nostra città. In questo principio si racchiude la “mission” che abbiamo voluto raggiungere in questi anni, ragionando in un duplice obiettivo della mobilità per il commercio e il commercio per la mobilità: riqualificare, e poter raggiungere una determinata zona si è concretizzato spesso nel renderla fruibile anche a fini commerciali. Le principali opere nei cinque anni di assessorato... Approvazione del progetto definitivo per il prolungamento della Metro 1 Collegno – Rivoli. E’ stato recentemente pubblicato il bando per la progettazione della seconda linea di metropolitana finanziato con 10mln di euro dal Ministero dei Trasporti. Realizzazione delle opere di sistemazione superficiale di copertura del Passante nei tratti da corso Vittorio Emanuele - Stazione Rebaudengo ricucendo di fatto due porzioni di città. Nel 2015 la Città ha promosso l’istituzione di due nuovi servizi di car sharing con una flotta a regime rispettivamente di 450 e 400 auto.

Sul Futuro, tre assi di intervento… 1) MOBILITA' PUBBLICA Chiederemo una stabilità delle risorse che permetterà una riorganizzazione complessiva della rete per rispondere alla trasformazione della città in corso; è necessario un rinnovo del parco circolante e maggiore attenzione al sistema tramviario torinese.

Allineamento tra la proposta ferroviaria di tutte le linee del Sistema Ferroviario Metropolitano e le esigenze di interscambio tra il ferro e la gomma: efficaci e precise, veloci ed economiche. 2) MOBILITA’ PRIVATA Avvio del 5° lotto della sistemazione superficiale del passante ferroviario. Potenziamento delle aree di interscambio a nord (Stura) e a sud (piazza Bengasi) con terminal e Park dedicati. Sarà inoltre necessario concentrarsi su opere 'minori' ma strategiche: Derna, Maroncelli, Grosseto, Casale, Mortara. Nodi viabili da affrontare con progettazioni e soluzioni definitive. 3) INFRASTRUTTURE Avvio del prolungamento della Metropolitana in direzione Rivoli (per 2 fermate),approvazione del progetto definitivo dell’intera tratta e completamento della Metropolitana in direzione Bengasi. Obiettivi ambiziosi, raggiungibili soltanto grazie al costante dialogo con i rappresentanti del mondo del commercio: Impossibile candidarsi a governare un territorio senza avere la consapevolezza di dover concordare gli obiettivi strategici dell'amministrazione con i vari soggetti che vivono l'economia della nostra città, a partire dal mondo del commercio che contribuisce con il proprio prezioso operato a rendere raggiungibili gli obiettivi di mandato. Claudio LUBATTI assessore Trasporti e Viabilità Comune di Torino


Ascom

La parola agli Assessori

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PASSONI:FISCALITA’ LOCALE, agevolazioni e altre misure anticrisi

Contribuire a salvaguardare quel prezioso tessuto economico locale costituito dal sistema di imprese artigianali e dalle attività del commercio fisso e ambulante. E’ questo un impegno che, nel corso degli ultimi anni, l’Amministrazione comunale ha costantemente assunto, anche alleggerendo in alcuni casi la pressione fiscale mediante il varo di provvedimenti che hanno ridotto, dal 50 al 100 per cento, gli importi dovuti per tassa raccolta rifiuti e canoni relativi a pubblicità e occupazione suolo pubblico. Si è trattato, nello specifico, di misure con cui sono state concesse agevolazioni su canoni e tasse per limitare, almeno in parte, gli effetti negativi causati dai cantieri di grandi opere pubbliche. Ne hanno beneficiato decine di negozi, imprese e operatori di mercati rionali di varie zone della città, da piazza Statuto, a corso Inghilterra, a via Nizza, a piazza Bengasi, a corso Venezia, a corso Principe Oddone, a corso Regina Margherita, a via Stradella, a via Chiesa della Salute, cioè le aree dove sono stati aperti cantieri per la realizzazione della metropolitana e del passante ferroviario, oppure piazza Chironi,, dove il cantiere ha riguardato la costruzione di un parcheggio interrato, oppure ancora piazza Foroni, nella quale sono stati condotti lavori di riqualificazione. Altre misure anticrisi sono allo studio. Se negli ultimi anni il numero delle serrande che si abbassano è risultato maggiore delle nuove aperture, una delle cause è rappresentata dal caro affitti. Per questo abbiamo deciso di sperimentare la possibilità di ridurre le aliquote Imu per i proprietari di locali commerciali disposti a ricontrattare e ridurre il canone di locazione. Una scelta vantaggiosa sia per i proprietari, che potrebbero godere di una diminuzione del carico fiscale, e sia per i locatari di un esercizio commerciale che otterrebbero una riduzione del canone mensile. Agevolazioni su tasse e canoni per compensare i disagi da cantieri e riduzione dell’Imu per contrastare il caro affitti, ma non solo. Per aiutare commercianti e artigiani, nel luglio scorso è stato modificato l’articolo 21 del regolamento comunale delle Entrate. Un cambiamento non di poco conto perché

consente oggi, a quei contribuenti in arretrato con il pagamento di imposte e tributi comunali, di saldare il proprio debito concordando un piano di pagamento rateale. Sia chiaro che la modifica al Regolamento delle Entrate non ha il valore di uno sconto e neppure di un condono, ma è la concreta possibilità di aiutare quei titolari di attività commerciali o artigianali che, per vari motivi, possono trovarsi in un momento di effettivo disagio economico e intendono pagare il debito con la pubblica amministrazione, regolarizzando la propria posizione contributiva. Questa novità sarà sperimentata già nel 2016 e, se darà risultati positivi, diventerà permanente dal 2017 e potrà essere una leva importante per porre un freno al fenomeno del caro affitti. A

In questi anni abbiamo cercato di assicurare maggiore equità alla fiscalità locale e, al contempo, lavorato alla semplificazione dei rapporti con i cittadini. Ne è esempio la realizzazione della cartella digitale unica che, attraverso il sito web della società di riscossioni della Città (Soris), offre un quadro completo, sempre aggiornato e facilmente consultabile della situazione debitoria, in modo che il cittadino possa effettuare, spendendo solo qualche minuto del proprio tempo, verifiche e pagamenti via internet. Un servizio che garantisce maggiore trasparenza, rendendo più semplici le operazioni di versamento dei tributi e facendo risparmiare tempo prezioso. Dato tutt’altro che irrilevante, soprattutto per chi lavora in proprio. a

In apertura del mio intervento ho parlato di impegno per la salvaguardia di un tessuto economico prezioso. Aggiungo che questo insieme di attività produttive non solo è prezioso, ma è assolutamente indispensabile per il sistema economico e la vita della città. Sono convinto che l’Amministrazione comunale dovrà, anche in futuro, continuare a fare ogni sforzo per tutelarlo e aiutarlo a crescere. Gianguido PASSONI Assessore al Bilancio e Tributi Comune di Torino


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La parola all’Opposizione

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COMMERCIO, IMPRESA, PARTITE IVA AL CENTRO DELL’ATTIVITA’ POLITICA AMMINISTRATIVA Le imprese torinesi sono composte per il 90% da meno di 5 addetti e generano 60 miliardi di valore aggiunto. Tra i settori trainanti dominano il commercio (all’ingrosso e al dettaglio), le costruzioni e la manifattura. Per questi abili imprenditori la Politica ha il dovere di fare di più e meglio creando efficienza. La qualità della gover nance diventa per tanto fondamentale – come peraltro il management aziendale, altro ramo sul quale progettare politiche lungimiranti - e da essa deve discendere, innanzitutto, la modifica e la compatibilità tra una legislazione nazionale e una regolamentazione locale troppo ampie e concentrate più sul controllo che sullo sviluppo. La formazione culturale di chi governa cambia l’approccio ai problemi ed è pertanto opportuno ricordare le priorità di Forza Italia e del centrodestra: aiutare chi crea lavoro, quindi anche il commer cio di vicinato, ambulante, di somministrazione. Come? Operando per abbassare una pressione fiscale locale divenuta insostenibile (tassa rifiuti, occupazione suolo pubblico, insegne, aliquote Imu per avere affitti più bassi, diminuire gli oltre 80 adempimenti annuali); favorire la semplificazione, anche riorganizzando i controlli (ossessivi) sullo stesso tema da parte di più enti pubblici; creare regole certe e uguali per tutti, in modo che si sviluppi una sana e utile concorrenza; contrastare la corruzione; garantire una sicurezza urbana adeguata in modo che le imprese si sentano protette, anche da un abusivismo commerciale impunito; porre fine alla nascita di centri commerciali;

rivedere le liberalizzazioni anche subendo dei ricorsi per provare a vincerli creando così giurisprudenza; tutelare i locali storici; istituire un fondo per le imprese interessate da lavori pubblici di lunga durata; continuare a investire sul turismo (accostando eventualmente il “crowfunding tracciabile”) e sul mercato dell’ospitalità con l’obiettivo di far comprendere meglio la bellezza della città; far coesistere il diritto allo svago con il superiore diritto al riposo dei cittadini; esortare le banche a garantire finanziamenti agevolati mirati. Il nostro traguardo, che sembra banale, ma risulta a tutt’oggi un miraggio, è rendere tutti più ricchi per essere liberi ed in grado di ricreare quel senso di comunità, coesione sociale ed entusiasmo che un tempo erano la forza di Torino e dell’Italia.

Andrea Tronzano

Capogruppo Forza Italia in Consiglio Comunale


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La parola all’Opposizione

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LA “GRANDE TORINO” E’ RIMASTA SOLO SUI MANIFESTI E NELLA FANTASIA DI FASSINO Per parlare di commercio vorrei giocare in contropiede. Perché già so quello che qualcuno dirà: ma l’hai vista Torino, la Torino dei turisti, la Torino delle mostre, la Torino del commercio, insomma la Gran Torino? Tutto vero, ma fino a un certo punto. Perché questa è la città che forse più di ogni altra in Italia paga lo snobismo di un sindaco, Piero Fassino, forse capace di essere a proprio agio nei soli ambienti che nella sua vita ha frequentato con piacere, i salotti. E questa sua tendenza mondana si riflette nella sua gestione della città e della cosa pubblica, a iniziare dal commercio e da quel turismo che è sì un fiore all’occhiello, ma piuttosto appassito. Perché Torino è bella, e siamo tutti d’accordo. Ma dov'è bella? In quei tre chilometri quadrati che vanno dai Giardini Reali a Porta Nuova? Una Gran Torino, per definizione e ambizione, non dovrebbe parlare e pensare anche ai quartieri semicentrali e periferici? Ecco, io parlo a voi. A voi che magari incassate 15 euro al giorno, a voi che non potete lavorare perché i lavori della metro non sono mai finiti, non riusciamo da anni a finire una linea e vendiamo il sogno di averne una seconda, bella questa… - a voi che avete gli spacciatori davanti alle vetrine, a voi che predicate nel deserto delle periferie. A voi che state chiudendo. Quanto è lontano il palcoscenico di Fassino, quello tutto grandi griffe e marchi di grido buoni un po’ per tutte le tasche, dalle nostre botteghe. Quanto è lontano il centro scintillante dai nostri borghi dimenticati. A noi, che dei quartieri di Torino siamo l’anima e il cuore, con la nostra storia e il nostro orgoglio, le nostre insegne e il nostro vivere di frontiera tra insicurezza e crisi, a noi il compito più semplice e odioso al tempo stesso: quello di pagare i conti.

Quello di pagare imposte che Fassino in questi cinque anni ha fatto schizzare verso i massimi italiani, esattamente nella misura richiesta alle grandi catene alle quali abbiamo svenduto il nostro centro, con la scusa di renderlo più turistico e con lui di fare di Torino una nuova Roma, Firenze, Venezia. Ecco, noi sappiamo che da soli non possiamo far ripartire l'economia. Ma sappiamo altrettanto bene che una politica tributaria di respiro e non oppressione, fatta di sgravi e di esenzioni dalle imposte più incomprensibili e quindi odiose come quella sull'ombra, può aiutare il commercio e quindi il lavoro, ovunque. Voi commercianti di Barriera, Lucento, San Paolo, Mirafiori e Santa Rita aprite il registratore di cassa e fatevi due conti in tasca e una domanda: un turista l’avete mai visto? La risposta già la so. Segno che la Gran Torino è rimasta sui manifesti. Oltre che nella fantasia di Fassino.

Davide Ricca

Capogruppo Lega Nord Comune di Torino


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Il Comitato di Redazione non assume responsabilità sul contenuto degli interven1 riporta1 nello speciale.


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