Artcevia 2014

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2014


Editions _ Exòrma Edizioni - ISBN 9788898848065 www.exormaedizioni.com

Cover _ Andrea Giorgi Graphics & Redesign _ Massimiliano Magrini Printed _ Luglio 2014


2014


P resentazione AR[t]CEVIA aveva un compito: entrare permanentemente nell’anima della nostra città, diventare parte integrante dello spirito storico, a-storico, post-storico di Arcevia. C’è riuscita: oggi è impensabile Arcevia senza [t]. AR[t]CEVIA in questi anni si è permeata e si è irradiata dal centro storico fino alle frazioni più lontane e da lì ha sconfinato oltre la leopardiana siepe, aggredendo l’orizzonte visibile e invisibile. Un festival che anela all’infinito, ma che mantiene salde radici in questo luogo sperduto di nome Arcevia.

Andrea Bomprezzi Il Sindaco di Arcevia

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P resentation AR[t]CEVIA had a task: to enter permanently into the soul of our city, to become an integral part of Arcevia’s historical, ahistorical and post-historic spirit. It has happened: Arcevia without [t] is unthinkable today. AR[t]CEVIA in recent years has grown and expanded from the city center to the most distant villages and from there strayed over Leopardi’s fence, conquering the visible and invisible horizon. Ar[t]cevia is a festival that yearns to infinity, but maintains strong roots in this remote place named Arcevia.

Andrea Bomprezzi The Mayor of Arcevia

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AR[t]CEVIA

è

AR[t]CEVIA,

cos ’ altro ?

AR[t]CEVIA cambia faccia ogni anno, cambia andatura e cambia aspetto. Solo lo spirito, l’entusiasmo e la voglia di inventare resta la stessa. AR[t]CEVIA non ha pareri politici, non ha religione, non ha colore, non ha preferenze sessuali. AR[t]CEVIA è un pensiero libero che liberamente si esprime. Liberi tutti di ascoltarla o meno, perché, anche voltarsi dall’altra parte, è pur sempre un’espressione di libertà. AR[t]CEVIA è un Festival dedicato all’arte che preme per venire alla luce “qui ed ora”. AR[t]CEVIA è un Festival che si auto-crea in corsa, che spinge verso il senso di cultura, verso la riflessione, verso lo stupore, verso il bello e verso il brutto: perché il bello riempie gli occhi, ma è sempre il brutto a muovere la curiosità. AR[t]CEVIA accoglie e mette insieme tante menti accese, vive e voraci. AR[t]CEVIA è AR[t]CEVIA, cos’altro? Post Scriptum della curatrice. Non fatemi pervenire lettere di protesta da terzi: io sono Giovanna d’Arco e lotto per un Ideale. Don Chisciotte, quello dei mulini a vento, abita nella porta accanto alla mia.

Laura Coppa Direttore artistico e curatore

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AR[t]CEVIA

is

AR[t]CEVIA,

what else ?

AR[t]CEVIA changes every year, changes style and changes look. Only spirit, enthusiam and creativity remain unchanged. AR[t]CEVIA doesn’t take any political stances, has no religious or sexual predjudice. AR[t]CEVIA is freedom of expression. Everyone is free to listen or otherwise, because, even choosing to look the other way is also freedom of expression. AR[t]CEVIA is a festival which is dedicated to art, emerging “here and now”. AR[t]CEVIA is a festival which evolves in progress, instills a sense of culture, promotes reflection and wonder, not only towards beauty. If beauty can be a joy for the eye to see, its counterpart can lead to a more profound inner reflection. AR[t]CEVIA gathers together and unites a variety of vibrant artists, each one of whom excels in their particular field. AR[t]CEVIA is AR[t]CEVIA, what else?

Laura Coppa Artistic director and curator

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AR[t]CEVIA _ I nternational A rt F estival

G li A rtisti


C arla A bbondi • Nella mia ricerca artistica sulla luce l’obiettivo era di togliere peso alla materia, dare valore alla percezione del colore più che al colore stesso, all’intuizione della forma piuttosto che ai volumi espressi, per alleggerire la bellezza ed interiorizzarla… AirLight© è una scultura di aria e luce: questo magma di aria e luce è un coagulo di energia, impalpabile, un nulla materico. E’ dare colore al vento, così come dare forma ad un pensiero, creare un ologramma della mente… AirLight© è un flusso costante di materia/ non materia, dinamico e reciproco in quanto materializzabile con il mezzo fotografico. L’Aria è un Tutto metafisico ed AirLight© ci permette di giocare con la creazione, immaginare come sarà stato il primo…mattino del mondo, quando aria…luce…in giuste proporzioni… • In my research on the light I tried to remove weight from the subject, focusing on the perception of color rather than on the color itself, on the intuition of the form rather than the volumes in order to lighten the beauty and internalize it. AirLight© is a sculpture of light and air: this magma of air and light is a clot of impalpable energy , is to give color to the wind, giving shape to a thought, create a hologram of the mind ... constant AirLight© is a flow of matter and absence matter and it allows us to play with the creation: we can imagine how the first morning of the world would have been ... when the air ... water ... light ... in the right proportions…

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A ttinia • È stato un incontro fortuito e potente, intenso nel suo evocare memorie perdute. Due metri quadri stracolmi di vecchi strumenti, perlopiù ottoni, e logori spartiti musicali, una magnifica catasta di spartiti dimenticati. Mai viste tante note tutte in una volta, è stato folgorante immaginarne la lontana eco. Li ho amati. Li ho voluti. Li restituisco in una rinnovata veste, con una nuova dimensione di dialogo, per chi vorrà sentire tutte quelle note. Grazie Arcevia. • It was a chance meeting and powerful, intense in its evoke lost memories. Two square meters crammed with old instruments, mostly brass, and worn out sheet music, a magnificent pile of forgotten music. Never seen so many notes at once, it was striking to imagine the distant echo. I loved them. I wanted them. Give them back in a restyled, with a new dimension of dialogue, for those who want to hear all those notes. Thanks Arcevia.

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J anina L ucia B eha • Le mie sculture sono un pendolare tra la forma astratta e la forma concreta dei corpi. Posizionando varie sculture bucate in un ambiente buio, ed inserendo ad ognuna una fonte di luce a intermittenza, o con vari colori, oppure ritmi speciali si può interpretare la luce come rappresentazione delle idee. Le energie che circolano mentre uno pensa o parla sono equivalente al percorso di luce che esce dai fori delle sculture. Mettendosi dentro all’installazione e osservando il cambiamento di luci e ombre, può provocare fortemente emozioni e facilizza l’uso di fantasia dell’aspettatore, è una forma di sognare ad occhi aperti. Ogni singola scultura da se, grazie alle smorfie del viso e grazie alla sua forma ha una presenza speciale, anche senza una luce comunica forte con l’ambiente in quale va inserito. • My sculptures are a commuting between the abstract form and the concrete form. By placing various perforated sculptures in a dark environment, and adding to each of them a source of light alternately, or with various colors, rhythms, or special effects may be interpreted as a representation of ideas and thoughts. The energies that circulate, while someone thinks or talks are equivalent to the path of light coming out of the holes of the sculptures. Entering the installation and looking at the change of light and shadow, may cause strong emotions and simplify to the observer to use his imagination, like a form of daydreaming. Every single sculpture by itself, by the facial grimacing and its unique shape, has a very strong presence, even without any light inserted.

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M oira B igelli • Cerco la luce…cerco le linee…cerco la semplicità…cerco il colore…nella consapevolezza che nell’essenziale è già presente tutto ciò che serve e che non c’è mai abbastanza colore nella nostra vita.

• I’m looking for the light…i’m looking for lines…i’m looking for simplicity…I’m looking for colour…being conscious that the essential contains everything we need and there isn’t enough colour in our life.

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S ilvia B oldrini • Il mio punto di partenza è il dare l’emozione, il sentimento che si ha solo con l’ascolto. Di qui gli studi sul colore, sul ritmo e il movimento, sulla velocità e l’intensità, la luce e l’ombra, la composizione, il dinamismo: ciò che mi permette di dare una direzione, la struttura portante dei miei lavori. Fonte d’ispirazione sono quindi anche il piccolo atomo di quotidiano e il sogno con le sue ‘voci’: la naturalezza e l’energia impersonale e comune della trasformazione. La mia ricerca scaturisce dall’amore per la natura, per la sua dinamica e profonda armonia e per il rigore dei suoi processi in cui l’uno e il tutto possono confondersi e far sgorgare vitalità e poesia. • My starting point to give the emotion, the feeling that you experience only by listening. Hence the studies on colour, rhythm and movement, speed and intensity, light and shadow, composition, dynamics: this is what allows me to give direction to the main structure of my works. Source of inspiration are therefore also the smallest events of everyday life and the dream with its ‘voices’: the naturalness and impersonal and common energy of transformation. My research comes from love of nature, for its profound, dynamics harmony and for the rigour of its processes in which one and all can merge and send foth vitality and poetry.

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A nnamaria C acciapaglia • Sono attratta dal tempo e dalla sua azione sulle cose e sulle persone, sono affascinata dalle persone e dalla sua reazione allo scorrere degli eventi e ai mutamenti che essi portano. L’arte mi consente di esorcizzare La tensione verso ciò che mi circonda, soprattutto quando non è come appare. L’arte mi consola quando, riuscendo a sfruttare “il caso”, mi sento partecipe e padrona del mio tempo. Per questo ho trovato il giusto mezzo espressivo nella tecnica del Fumage, la applico su tela e cartone, a volte la texture viene rielaborata in digitale per lavori più astratti. La ricerca stilistica si muove prevalentemente nel gusto espressionista e nell’Arte Primitiva, per un’espressività ridotta all’essenziale. • I am attracted to the time and to its action on the things and people, I’m fascinate to the people and to his reaction the flow of events and changes. Art exorcises the voltage to what I have around, especially when it is not as it appears. I can exploit the case to feel part of my time. For this use the technique of Fumage on canvas and cartboard, sometimes reworked with digital for abstract works. Stylistic research includes Expressionism and Primitive Art to get to an expressiveness that is reduced to the essentials.

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V icent C asabò • Cerco la bellezza, ma non sono stilista, cerco di riflettere la realtà, ma non sono uno specchio. Trasmetto una storia, ma non sono un libro. Sono solo un pittore e mi sono dedicato a catturare il mondo intorno a me. Quindi analizzo la realtà, cerco di capire le ricerche scientifiche e di tradurle nel mio lavoro. Ma non ho dimenticato la religione, la politica e la situazione del popolo, perché nei miei dipinti tutti gli aspetti della vita sono riflessi, senza tabù o censure. Tutto questo, fa di me semplicemente un pittore. • I’m looking for beauty, but I’m not a stylist, i try to reflect reality, but I’m not a mirror. I tell a story, but I’m not a book. I’m just a painter and I try to show the world around me. So I study reality, I try to understand scientific researches and translate them into my work. But I also think about religion, politics and the situation of the people, because in my paintings all aspects of life are reflected, without taboo or censorship. All this, makes me just a painter.

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A lessandro C asetti • Pittore, Cantante e Musicista, si diploma all’Istituto d’Arte di Sansepolcro e frequenta per un anno l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2012 Alessandro Casetti fonda la “Fabbrica dell’Arte” Laboratorio di Arti Visive per la sperimentazione la ricerca e lo studio delle peculiarità somatiche che caratterizzano le principali etnie e tribù del “Sud del Mondo”. Un impervio viaggio che rievoca rudimentali movenze e ancestrali memorie. Da questo studio nasce il progetto “I Volti della Madre Terra”, un insieme di opere raffiguranti caratteristici volti etnici che svelano attraverso il viso antichissime tradizioni e costumi, per dare accesso ad una sensibilità esplosiva, tipica di un processo arcaico radicato nel sangue e nel cuore dei popoli antichi. Dal 2014 prende attivamente parte al progetto “Sapinecchio Art Factory” (International Academy of Metal Art) • Painter, singer and musician, after gaining his school-leaving certificate at the Istituto d’Arte in Sansepolcro, Tuscany, he spent a year at the Accademia di Belle Arti in Florence. In 2012 Alessandro Casetti founded “the Art Factory” a visual arts workshop for the study, research and experimentation with those particular somatic features that characterise the main ethnicities and tribes of the “Southern World”. An arduous journey that reawakens rudimentary attitudes and ancestral memories. This study gave birth to the project “Faces of Mother Earth”, a series of works depicting ethnic faces, and it is these faces that, as they reveal the most ancient traditions and customs, grant access to an explosive sensibility redolent of an archaic process rooted in the blood and the heart of ancient peoples. From 2014 he has been taking an active part in the project “Sapinecchio Art Factory” (International Academy of Metal Art).

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R aimondo C astronuovo • Architetto, scultore e pittore, nasce a Napoli nel 1981. Vive e lavora a Napoli e Berlino. Il suo lavoro, parte da una ricerca continua che focalizza l’attenzione sulle inquietudini dell’uomo e sulla sua profonda solitudine interiore, cercando di portare alla luce le ansie e le paure del vivere contemporaneo. Un percorso artistico che si basa su una costante e continua sperimentazione, utilizzando sempre forme e materiali differenti. • Born in Naples in 1981 is an Architect, sculptor and painter. Live and work in Naples and Berlin. His work starts from an continuous research that focuses on the concerns of man and his deep inner loneliness, trying to bring to light the anxieties and fears of contemporary living. An artistic journey that is based on a constant and continuous experimentation, always using different forms and materials.

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V alentina C rasto • Ha costruito la sua identità artistica ricercando tecniche e materiali sempre differenti,questa ricerca l’aiuta ad esplorare gli aspetti benefici dell’Arte e a conoscere la propria persona. Attualmente realizza opere con un materiale leggero e modellabile: il filo di cotone. Ricerca le emozioni nelle espressioni dei suoi soggetti sognanti ed incantati . Che sia filo, che sia traccia di matita o scia di colore liquido, i sensi e i concetti si compiono attraverso la propria reazione irrazionale. Un’essenzialità che rende riconoscibile la “leggera complessità” delle sue opere. Una molteplicità che caratterizza tanto il suo lavoro artistico quanto i concetti sottesi, il tutto dissimulato dalla levità dell’aspetto estetico. In ogni singola opera compartecipano i vari canali sensoriali, da quelli realmente necessari, come la vista e il tatto, a quelli di richiamo, come l’olfatto, l’udito e il gusto: la sensualità, appunto, tra l’altro forte di entrambe le determinazioni significative. • She built her artistic identity researching different techniques and materials. This research helps her to explore the good aspects of Art and to know herself. She is currently realizing works with a light and moldable material: cotton thread. She researches emotions in the expressions of her dreaming and enchanted subjects. Whether it is cotton thread, pencil trace or liquid trail of color, senses and concepts are accomplished through her irrational reaction. An essentiality that makes recognizable the “slight complexity” of her works. There is a variety that characterizes her artistic work and its implied concepts. Everything is dissimulated by the lightness of the aesthetic aspect. All the senses are involved in every single work, the essential ones, sight and touch, but also smell, hearing and taste: sensuality, indeed, that embodies both determinations of meaning.

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A ndrea C rostelli • I gondolieri, le Venezie esposte ad Artcevia International Art Festival da Andrea Crostelli, sono parte integrante di un lavoro tematico che si articola sulle tracce di una nuova metafisica. Metafisica che supera la staticità grazie a delle metamorfosi, che scioglie il congelamento mediante una promessa di sanazione, di ripristino-vita. Perché Venezia in un contesto di nudi femminili, di figure disarcionate da cavalli imbizzarriti, di embrioni fluttuanti in ventri di pellicani e in teste di pulcinelle di mare? Se la donna è fautrice della vita — o ne è strumento principe, — se è mamma accogliente dispensatrice di doni, se tutto si forma nell’uomo grazie alla sua trasmissione, e se il pellicano e le pulcinelle in qualche modo la rappresentano come soccorritrice amorevole di figli in difficoltà, come analista pronta a ripercorrere le vie che hanno lasciato buchi da colmare, Venezia che c’entra con tutto ciò? C’entra. Anche lei è specchio e mancato specchio di destabilizzazione, di disfacimento e sgomento... • The gondoliers, the Venice exhibited at Artcevia International Art Festival by Andrea Crostelli, are an integral part of a thematic work that is articulated along the tracks of a new metaphysics, in which immobility is overcome through metamorphoses, melting the frozen thanks to a promise of salvation, a restoration of life. Why should Venice feature in a context of female nudes, of figures unsaddled from bolting horses, of fluctuant embryos in pelicans’ wombs and in puffins’ heads? If the woman is the bearer of life — or she is the principal instrument of life, if she is a nurturing mother bestowing gifts, if everything that forms in man is thanks to that which is transmitted through her and if pelicans and puffins somehow represent her as a loving rescuer of suffering children, like an analyst ready to go back down paths that have left holes to be filled, is Venice relevant in this context? Venice is relevant. Venice too, simultaneously, mirrors and fails to mirror destabilization, decay and consternation...

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O rodè D eoro • Mi occupo di ceramica ritagliata a mano. Il che vuol dire tante cose. Come la ritaglio per esempio. Con quali attrezzi? Secondo quale logica o poetica? E poi, una volta che ho creato le tessere, come le dispongo? Che ci metto tra le tessere? Sono autodidatta. I miei riferimenti iniziali, a parte Gaudì e Hundertwasser, sono stati pittorici e letterari. Ho creato il mio stile nella casa museo Vincent City, a Guagnano (LE), dove tra il 2000 ed il 2005 ho realizzato oltre 250 mq di opere sui muri interni ed esterni della struttura. Quello che distingue il mio mosaico, a parte l’unicità delle tessere ritagliate con le sole tenaglie, è l’importanza che do alla fuga, allo spazio vuoto tra le tessere. Come si vede nell’opera in catalogo il mio mosaico volge al monocromo. En marche! En marche! Ceramica ritagliata a mano e stucco epossidico su pannello. Cm 45x42. 2014 • I work in ceramic hand carved. That is to say many things. How to cutout ceramics for example. With which tools? By what logic or poetic? And then, once I have created the pieces, as the position it? What I put between the tiles? I am self taught. My initial references, apart from Gaudi and Hundertwasser, were pictorial and literary. I created my style in Vincent City House Museum, Guagnano (LE), where between 2000 and 2005, I made over 250 square meters of works on interior and exterior walls of the structure. What distinguishes my mosaic, apart from the uniqueness of the pieces cut out with pincers, is the importance which do to the escape, the empty space between the pieces. As can be seen in the work in the catalog, my mosaic coming to an monochrome. The work is a tribute to the poet without limits.

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Di Bernardo Rietti Toppeta (Inangolo) • Francesco Di Bernardo nasce a Penne il 24 agosto 1975, dove vive e lavora. Laurea presso l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila in Decorazione. Alessandro Rietti, nasce a Penne il 16 dicembre 1970, dove vive e lavora. Diplomato presso l’Istituto d’Arte Mario dei Fiori Penne indirizzo Arte dei Metalli e dell’Oreficeria. Francesco Toppeta nasce a Penne il 12 febbraio 1982, dove vive e lavora. Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti l’Aquila. Il gruppo Di Bernardo Rietti Toppeta, attivo dal 2010, lavora a sei mani realizzando diversi progetti monotematici, sperimentando quasi tutte le discipline artistiche: pittura, scultura, installazione, fotografia, grafica e video arte. Insieme condividono il progetto Spazio Inangolo. • Francesco Di Bernando was born on 24th August 1975 in Penne, where he lives and works. Degree at Accademia di Belle Arti specialization in Decoration, got in L’Aquila. Alessandro Rietti was born on 16th December 1970 in Penne where he lives and works. Diploma at Mario dei Fiori Art school in Penne, specialization in Metals art and jewelry. Francesco Toppeta was born on 12th February 1982 in Penne where he lives and works. Degree in painting at Accademia di Belle Arti in L’Aquila. The group made up by Francesco Di Bernardo Alessandro Rietti Francesco Toppeta, which has been active for a couple of years, works in order to create various monothematic projects, experimenting almost every art discipline: painting, sculpture, installation, photography, graphics, and video art. They share the space project Inangolo.

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P eonia D i I znik • Disegno a china perché l’inchiostro è un materiale schietto, che mi costringe a trasformare gli errori in occasioni; disegno in nero perché è un colore elegantemente introspettivo che mi permette di creare scheletri puri che non maschero con l’illusione di muscoli colorati. Ciò che mi importa è l’essenza: essa si materializza nelle forme. Le scovo nell’ovunque del mondo reale, le avvicino e, alla fine, sono esse a guidarmi fino al punto in cui diventano complementari allo spazio bianco. Ciascun osservatore tradurrà le combinazioni di forme in modo soggettivo, sollecitato dal proprio inconscio. Ma io vi dico che le mie forme, a tutti, vi ricorderanno l’illusione e la disillusione, la menzogna della singolarità e l’evidenza della molteplicità, il punto dove tutto si concentra e il nulla dove tutto si perde. • I draw with ink because it is a frank matter that forces me to turn mistakes into opportunities; I draw in black because it is an elegantly introspective colour that allows me to create genuine skeletons which I don’t mask by the illusion of coloured muscles. I’m interested in the essence: it materializes itself in the forms. I find them everywhere in the real world, I put them together and at the end they lead me until the stage where they become complementary to the white space. Everyone who looks will translate the combinations of the forms in a subjective way, depending on the unconscious. But I say to you that my forms will remember you, to all of you, the illusion and the disillusion, the lie of the singularity and the obviousness of the multiplicity, the point where all concentrates and nothing gets lost.

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J essica F erro • Pensieri sottili che vanno oltre la superficialità delle cose richiamando alla mente frammenti organici, sfumature, evanescenze e ricordi lontani. Figure ispirate al mondo dell’entomologia si profilano come dettagli macroscopici che compiono migrazioni e transiti, mutazioni di forme che evocano le infinite differenziazioni dell’essere. Visioni metamorfiche (meta-morphé = oltre la forma) di strutture anatomiche di insetti vengono ripetuti in maniera ossessiva e delirante, per cogliere l’essenza e le modalità con cui la potenza della Natura segna la materia, ed è vita, bellezza, anche là dove molti non dirigerebbero lo sguardo. Macchie, impronte e tracce dai toni caldi si aprono così ai flussi del soggettivo. • Thoughts which go beyond material items, which recall body pieces, shadows, hallucinations and old memories. Entomologyinspired illustrations are presented as macroscopic details to show their transformations and mutations. A mental voyage to evoke the limitless differentiation of animal beings. Metamorphic visions help the observer to go beyond the appearance of insects anatomic structure and are repeated in a compulsive obsessive way. All this to instil the power that nature have to evolve, transform and improve itself. Nature is life, Nature is beauty even in the invisible animal world. Warm colour spots, signs and tracks are ready to be interiorised and subjectively interpreted.

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A ndrea G iorgi • Sono un cacciatore di sogni... Cerco la pace interiore in questo mondo di caos... • I’m a dreams’ hunter ... I’m seeking inner peace in this chaotic world...

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M arcello G obbi • Esistono parole cariche di significato: una di queste è “presenza”. Esistono opere che sanno caricare di senso le parole: sono le sculture di Marcello Gobbi. Sculture che sono presenze. Appaiono davanti agli occhi del pubblico ergendosi nell’oscurità che, attimo dopo attimo, le renderà mutevoli e ancora diverse da come in un primo istante si erano mostrate. Presenze di corpi avvolti nella cangiante epidermide di silicone, seconda pelle di corpi e volti di enigmatica intensità. “(…) Mi piace invitare al tatto”, ha recentemente descritto Gobbi in una intervista, “mi piace l’idea che un pensiero possa passare attraverso i sensi superando il limite del razionale…per me è un grande traguardo riuscire a stimolare emozioni anche attraverso l’abbandono e il ritorno alla sensazione”. ( Ilaria Bignotti ) • There are words full of meaning: one of these is “presence.” There are artworks that load words with sense: those are the sculptures of Marcello Gobbi. Sculptures that are presences. They appear to the eyes of the public rising up in the darkness that, moment by moment, will made them change and become different from the way they had displayed. Presences of bodies wrapped in iridescent silicone skin, second skin of bodies and faces of enigmatic intensity. “(...) I like to invite to the touch”, Gobbi said recently in an interview, “I love the idea that a thought can pass through the senses beyond the limits of rational.... for me it’s a great achievement to be able to stimulate emotions through the abandonment and return to the feeling”. ( Ilaria Bignotti )

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ISKRA (ANNA DONATI) • Sono sempre stata una donna spiritualmente irrequieta. L’ estetica mi appassiona; il nuovo è il motore della mia psiche. Non mi basta la conoscenza, mi piace andare oltre, sapere di più, scoprire. La mia arte risente di questo. Da un’ innata inquietudine nasce la voglia di la sperimentazione, la ricerca dei colori, la dimensione spaziale, la pittura, la scultura. L’ arte non mi piace solo coltivarla ma anche divulgarla nei suoi linguaggi. Questo mi ha spinto a promuovere “I Martedì dell’ Arte”, appuntamento settimanale ove esperti e critici accompagnano i presenti alla scoperta dei Grandi del passato e dei vari Movimenti artistico-culturali. Ho costituito l’ Associazione Arte: 200 soci in meno di un anno. • I’ve always been a woman spiritually restless. The ‘I’m passionate about aesthetics; the new is the engine of my psyche. Not enough knowledge, I like to go beyond, to know more, find out. My art reflects this. From an ‘innate restlessness comes the desire to experiment, research of the colors, the spatial dimension, painting, sculpture. L ‘art is not only to grow but also I like to divulge in his languages. This prompted me to promote “Tuesdays dell ‘Arte” weekly event where experts and critics accompany the present to discover the Great of the past and of the various artistic and cultural movements. I established the ‘Association of Art: 200 members in less than a year.

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G enea L ardini • Questa fase del mio lavoro e’ la fase che precede la mia “esperienza pittorica”: staccarsi da un’immagine e appagare il mio equilibrio orientandomi all’interno di un caos, da un totale disordine, privo di regole,riordino lo spazio attraverso i miei sensi. Credo che in questa realtà libera e indipendente ci siano alla base delle leggi da seguire, la prima tra queste e’ il “disegno”; quindi educarsi ad osservare e capire come ogni oggetto si forme dalle sue linee di conseguenza alle sue forme e dai suoi colori; scavare in ogni uno di questi e poi a seconda della propria sensibilità si esaspera e si contamina ciò che si ha davanti. • This stage of my work is the one which foregoes my “experience of painting”: when i detached from an image and satisfied my balance orientating myself inside a chaos, from a total mess, without rules, i rearranged the space through my senses. I believe that in this reality ‘free and independent there are laws to be followed, the first one is the “design”; then there is the education to observe and understand how every thing gets its shape from its lines as a result to its forms and its colors; digging in any one of these and then, according to one’s own sensitivity, exasperating and contaminating what you have in front of you.

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D aniele L unghini • La necessità di un salto fantastico è estremamente forte e visibile. Impressionismo onirico. I suoi sono viaggi nel tempo, proprio come uno scienziato rinascimentale che tenta di annotare le proprie impressioni sul proprio taccuino. Il gioco dei salti temporali continua non solo nelle macchine proto-futuristiche (dirigibili, alianti, mongolfiere etc.), ma anche nella loro contestualizzazione: un dagherrotipo medievalizzato i cui colori vengono aggiunti artigianalmente in seguito a mano a causa di, udite udite, limitazioni tecnologiche di quel tempo fuori dal tempo. Proprio come erano costretti a fare i primi fotografi professionisti. Nelle sue tavole si raccontano storie. Lo sviluppo narrativo tiene conto di due soggetti: il mondo del contenuto e il fruitore contemporaneo. • Daniele Lunghini works as a Videomaker, Painter and Web Communicator. With his 3d-short-film “Le foto dello scandalo” he won the Grand Prize of World Animation Celebration (Los Angeles, 2001) and at Imagina (Montecarlo, 2001) as Best European production. Lunghini was selected to partecipate in the Festivals of New York, Miami, Melobourne, Tokyo and another 40 international events, and hereby 6 international awards. “Calarts”, the Disney University, chose him for a selected screen. Various awards have been attributed to his “Little Numba”. In 2010, Lunghini took part to the International multimedia project “The Danger Global Warming Project”.

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M assimiliano M agrini • Dopo il Diploma di Laurea all’ “I.S.I.A. di Urbino” (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) mi sono poi specializzatoso alla R. Bauer di Milano in fotografia, ho intraprenso i primi passi nella fotografia come assistente del fotografo di Moda G. Gastel. Selezionato per gli Workshop di “Senigallia Città della Fotografia”. Ho partecipato ad una colletiva “I Fuochi della Passione”di Sponge ArteContemponea, esposto a Bordeaux (Francia) nel 2009, a Zara (Croazia) nel 2011 ed infine ad ArtCevia (Italia) nel 2012 e 2013. In 3 Nuances de Noir “ Il rapporto tra uomo e natura si definisce in questa opera attraverso le variazioni cromatiche di un non colore: il nero. Il nero modula le sue tonalità in senso prospettico dalle piume dell’animale in primo piano alle variazioni tonali sull’incarnato fino ad arrivare al nero/ vuoto dello sfondo. L’assenza di colore diventa quindi punto di origine, pulsazione propulsiva, generatrice nella successione dei piani all’epifania del creato. “

Photo Francesca Grilli

• After graduating from “I.S.I.A. Urbino” (Higher Institute for Artistic Industries) in Italy, I specialized in photography at “R. Bauer” in Milan, then I took my first steps in photography working as an assistant for the fashion photographer “G. Gastel”. Then I’ve been selected for the Workshop “Senigallia City of Photography”. I also took part in a collective art exhibition named “The Fires of Passion” by “Sponge ArteContemponea”, and I exposed my works in Bordeaux (France) in 2009, in Zadar (Croatia) in 2011, and in “ArtCevia” exibition (Italy) in 2012 and in 2013, too. In my work “3 Nuances de Noir” (3 nuances of Black) the relationship between man and nature is defined by chromatic variations of a non-color: black. In this work black changes its shades in perspective order starting from the plumage of the animal placed in the foreground, arriving to the tonal variations of man’s skin, until it becomes a totally empty black background. The absence of colors therefore becomes the origin point, a propelling and generating beat, in the succession of perspective levels which represent the epiphany of creation.

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S auro M anetti (S auromane ) • La mia creatività è per me necessaria ed ha come oggetto la mia vita, poiché io vivo con me stesso, tra le persone (alcune, poche) e nella società, da tutto questo nasce la mia opera artistica e ne interpreta attori e materia. Incontri casuali o cercati con oggetti e materiali che sono stati qualcosa e poi hanno perso la loro funzione mantenendo, per me, il significato legato alla loro consistenza, colore e capacità creativa di rivivere in una nuova veste estetica e compositiva, mi portano a manipolare materiali di tutti i generi. La tecnica è funzionale al processo ed è ogni volta adattata all’oggetto originale ed all’obbiettivo del mio piacere momentaneo e del risultato finale. • My creativity is necessary for me and have the object of my life, because I live with myself, between people (some, few) and in society, from all this is born my artistic work and interprets players and matter. Meetings random or carefully selected objects and materials that have been something and then have lost their function while, for me, the meaning attached to their texture, color and creative ability to revive in a new aesthetic and compositional lead me to manipulate materials of all kinds. The technique is functional to the process and each is adapted to the original object and the lens of my momentary pleasure, and the final result.

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D iego M aragno (M anifesto T emporalista ) • Diego Maragno, nasce a Matera nel 1977. Vive e lavora a Firenze. Opera con istallazioni, video, collages e stampe rettificate. Motion designer e docente di cinema e audiovideo a Firenze. Stupefatto dal rapporto vissuto tra spazio, tempo e memoria, nel 2014 è uno dei firmatari del Manifesto Temporalista. Si illude ancora di poter trovare un senso nelle cose e progetta arte come si scrive col dito nella sabbia. • Diego Maragno, was born in Matera in 1977. He lives and works in Florence. He works with installations, videos, collages and rectified prints. Motion designer and professor of cinema and audiovisual in Florence. Astonished by the lived relationship between space, time and memory, in 2014 is one of the subscribers of the Temporalism Manifesto. He’s still under the illusion of being able to find meaning in things and designs art as the moving finger writes in the sand.

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F rancesco M artinelli • L’intento delle mie opere è evocare atmosfere del passato ed aprire finestre sul futuro sollevando lo spettatore in un movimento di tempo-spazio circolare dove passato, presente e futuro si integrano e si annullano. Gli stessi materiali utilizzati si presentano arcaici e futuribili: terra cruda e smalti, corruzione della materia e bianca purezza. Le forme si “cercano” tra figurazione e ieraticità. La lettura che ne scaturisce è di carattere contemplativointuitivo. • The intent of my work is to evoke the atmosphere of the past and open windows on the future by raising the viewer in a circular movement of time-space where past, present and future merge and vanish. The same materials used are archaic and futuristic: clay and glazes, corruption of matter and white purity. The forms are look for themselves between figuration and “hieraticity”. The reading of it has a contemplative-intuitive character.

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G iuditta M essi • Giuditta Messi, sono nata a Recanati dove vivo e lavoro. Mi piace osservare la natura, “Vecchia pelle” prende ispirazione da essa e vuole essere una riflessione sul cambiamento.“Vecchia pelle” è un guscio di nylon dalla forma femminile adulta.Forma vuota appartenuta ad una piena di cui indica l’assenza, ma a ricordarne l’identità rimangono brandelli di foto e scritti, trattenuti negli strati trasparenti come stralci di ricordi. Essi formano un territorio di emozioni appartenute, trascorse, ma conservate, e oramai da non trattenere più. Il corpo un tempo ha ricevuto nutrimento dalle emozioni, ma oramai sono affiorate come cellule morte, sedimentate in un tessuto oramai è vecchio, il contenitore è vuoto, abbandonato, come fa un serpente con la sua vecchia pelle. • My name is Giuditta Messi, I was born in Recanati where I live and work. I like to observe nature, “Old Skin” takes inspiration from that and wants to be a reflection on change. “Old Skin” is a adult female shaped nylon shell. It is an empty form that once belonged to a full form and indicates its absence. Scraps of photos and writings held in transparent layers as snippets of memories remind its identity. They create a territory of emotions lived, old but preserved, and now not to be hold back anymore. The body once received nourishment from the emotions, but now they surfaced as dead cells, sedimented in a tissue that is now old, the container is empty, abandoned, as it happens to s a snake with its old skin.

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O fer M izrachi • Siamo in grado di sentire i colori, ci è permesso oltrepassare qualsiasi porta e scoprire nuovi mondi nel corso di una vita intera. Nuove dimensioni possono essere viste, immaginate: si immagina ciò che si vede e non ciò che si pensa. Ma come può essere “immaginato” qualcosa che si è già stato visto? Siamo in grado di percepire i colori, possiamo sentire il suono, possiamo colmare i nostri sensi. Tutto è iniziato molto presto, da quanto ricordo. La smania creativa mi ha condotto attraverso la musica, la pittura, la fotografia, la scrittura poetica e attraverso un modo di pensare. Questo viaggio, iniziato negli anni ‘80, ha nel tempo guadagnato forza e mi ha portato in posti speciali. Non è facile da spiegare, è solo per farvi sapere che c’è un sacco di bene in questo mondo. Le immagini sono tratte dalla natura nei pressi di Gerusalemme e non elaborate al computer. Sono date dalle stagioni, dalla luce, e il colore è quello restituito dalla natura stessa. Se qualcosa cambia, a volte, è solo per il mio amore del bianco e nero. Ogni singolo scatto sarà utilizzato per la realizzazione di un cortometraggio che consegnerà un messaggio in giro per il mondo. Credo sia importante riacquistare la consapevolezza del colore e della bellezza che abbiamo attorno. • We can hear the colors, we are allowed to pass any gate and discover new worlds throughout lifetime, New dimensions can be seen imagine what you think you can not imagine, imagine what you see. How can you imagine what you see if you already see it? We can hear the colors, we can smell the sound, we can bridge between our senses. It all started very early, since I can remember. The creation took me through music crafts painting, photography, poetry, writing and thinking. From the 80’s this journey gained momentum and took me to a very special districts. Not easy to explain in words, just to let you know that there is lots of good in this world. The pictures are just like taken from nature near Jerusalem, and no processed by computer. Taking the seasons, light, & color as nature gives. The only thing change sometimes, that I love to see sometimes the same picture in black and white, without touching the photo the project looking to be part of a short/full film how thinks on this subject, the film will run in festivals around the world and send the message. I think it is important to understand the general awareness of color can be heard and much more than that.

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F rancesca M ontarelli • Francesca nelle sue opere si avvale di plastiche e nylon per trattare i temi dell’umano in evoluzione nella società contemporanea. La scelta del materiale non è casuale. Ricerca la trasparenza perché questa parola al suo interno contiene di per se’ un significato ambivalente, un’immagine doppia. Trasparenza – Indifferenza. Tutto è più visibile e invisibile allo stesso tempo. Questo materiale, nylon è leggerissimo e piuttosto fragile, ed è soggetto al danneggiamento. L’ intenzione di Francesca è perciò quello di creare un opera che viva un mutamento ,un evoluzione, uno smembramento, un adattamento evolutivo con l’ambiente. Rispecchiando cosi la condizione umana nell’attuale società. La visione diventa offuscata perché aumentano le distanze nei rapporti. Si creano distanze interiori anche dentro l’essere umano . • Francesca in his works makes use of plastics and nylon for dealing with issues in human evolution in contemporary society. The choice of material is not accidental. Search the transparency because this word in its interior contains in itself ‘an ambivalent meaning, a double image. Transparency - Indifference. Everything is visible and invisible at the same time. This material is lightweight nylon and quite fragile, and is subject to damage. The ‘intention Francesca is therefore to create a work that lives a change, an evolution, a dismemberment, an evolutionary adaptation to the environment. Thus reflecting the human condition in contemporary society. . The vision becomes blurred because they increase the distance in relationships. It also creates internal distances within the human being.

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N abil (M anifesto T emporalista ) • Sono un temporalista che non si sente più appagato dalla terza dimensione ma vuol navigare nella quarta sognando nella quinta. Credo che spazio tempo siano gemelli siamesi inseparabili che interagiscono l’uno nell’altro modificandolo per via del moto segno di vita come sostiene il nostro grande Leonardo. Corro a mettere in evidenza le tracce del passaggio del tempo individuandole nello spazio sotto forma di frammenti, strappi, fori, fratture, esplosioni e infiniti vortici che sono in movimento perpetuo, mai statiche in un’alternanza stupefacente di vuoto-pieno nel micro e macro cosmo. L’arte non va imprigionata in spazi chiusi, deve reagire con la gente e con l’ambiente e deve essere vissuta. Addio all’arte attaccata al muro. Deve occupare uno spazio penzolante dal soffitto o adagiata per terra oppure addirittura intuendone la presenza senza poterla notare fisicamente. Detesto le manifestazioni passatiste create per celebrare cose viste e straviste, corro invece a vedere cosa c’è di nuovo in giro e solo questo invece mi riempie di gioia. Quando parlo di tempo lo intendo in tutti i sensi, non solo quello dell’orologio ma anche come viviamo noi il nostro tempo, come ci affligge la corsa contro il tempo, i mali del nostro tempo, i problemi del nostro tempo. Questa è l’arte vissuta, il resto è nulla. • I’m a temporalist that does not feel more fulfilled by the third dimension but wants to navigate in the fourth, dreaming the fifth. I believe that space-time are inseparable Siamese twins that interact each other by modifying the motion as sign of life as our great Leonardo said. I run to highlight the traces of the passage of time finding them in space in the form of fragments, rips, holes, fractures, explosions and endless vortexes that are in perpetual motion, never static alternating amazing full-empty in the micro and macro cosmos. The art is not to be trapped in confined spaces, it must react to people and the environment and must be lived. Farewell to the art on the wall. It must occupy a space dangling from the ceiling or placed on the ground or even intuit the presence without being able to physically see. I hate traditionalist manifestations created to celebrate things seen and straviste, instead I run to see what’s new about this and instead only fills me with joy. When I say time I mean it in all senses, not just the clock but also how we live our time, as we have been facing a race against time, the evils of our time, the problems of our time. This is the art of living, the rest is nothing.

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D aniel S alvador P atti • Una sola e unica passione mi ha condotto nella vita: quella di esprimermi attraverso il disegno e la pittura. Questo mi è stato chiaro sin da sempre, è così che ho ottenuto a Buenos Aires, la mia città natale, il diploma di Maestro d’Arte e la laurea in Comunicazione Pubblicitaria. Forte di questo mix formativo, la mia attività lavorativa, sia in Argentina che in Italia, è stata molto poliedrica e mi ha portato a lavorare nel campo della grafica, il restauro di affreschi, la decorazione su ogni tipo di superficie (muro, legno, poliuretano, vetro…). Nel settore delle vetrate artistiche, in particolare, ho sviluppato un’esclusiva tecnica di “pittura a fuoco” in vetrofusione a 820º. Questa mia versatile esperienza, ormai trentennale, trova terreno fertile nelle mie opere, esposte in numerose mostre collettive e personali in diverse città di Italia, Francia, Croazia e Argentina. (www.danielpatti.it) • The one and only driving passion of my life has been to express myself through drawing and painting. This has always been clear to me so I went on to get a diploma in art education and then a degree in advertising communication in Buenos Aires, where I was born. Thanks to this mixed background, I have been able to work - both in Argentina and Italy - in many fields such as graphics, restoring frescoes as well as decoration on any surface ranging from walls, wood, polyurethane to glass… In particular, in the artistic glass sector I have developed my own exclusive 820° glass fusion ‘fire painting’ technique. My 30 years’ experience fully reflects in my works, having been displayed in both one-man and group shows in several cities across Italy, France, Croatia as well as in Argentina. (www.danielpatti.it)

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G iuditta P ellizzoni • Le ”mie” donne sono sensuali e giocose, maliziose ammiccano allo spettatore con le loro forme prorompenti. Cerco di comunicare la mia idea di femmineo, un erotismo che è un miscuglio di ingenuità sognante e di forme provocanti. Il lavoro inizia con l’approfondimento di certi aspetti del volto e del linguaggio del corpo, e la ricerca di un giusto connubio tra segno e forma. Il segno è semplificato al massimo, pochissime linee sono sufficienti a descrivere un’emozione. In questa scelta di sintesi non c’è posto per i dettagli: la linea curva, quel contorno che è l’origine di tutto, crea volume, pienezza e armonia della forma. • My” women are sensual and playful, naughty they wink at the viewer with their shapes bursting. I try to communicate my idea of​​ feminine, eroticism that is a mixture of naivety and dreamy shapes provocative. The work begins with the study of certain aspects of the face and body language, and the search for the right balance between form and sign. The sign is as simple as possible, very few lines are sufficient to describe an emotion. In this choice of synthesis there is no place for details: the curved line, that boundary which is the origin of all, create volume, fullness and harmony of form.

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G iordano P erelli • Le mie immagini sono tratte il più delle volte dalla realtà quotidiana, dalle mie esperienze di viaggio e di vita, dalla mia curiosità dai miei diari impregnati di storia, sentimentalismo, “onirismo”… e quanto la mente umana possa contenere che traduco in libri d’autori, libri oggetto e calcografie seguendo procedimenti tecnici sia tradizionali che sperimentali. • My images are caught as often as not from daily reality, from my travel and life experiences, from my curiosity, from my diaries soaked in history, from sentimentalism, dreamlike… I translate that the human mind contains into artists’ books, object books and chalcography. I use procedures both traditional and experimental.

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C aterina P rato • Fermo il senso delle cose così come mi appaiono. E’ il racconto dei miei incontri con lo spazio, la luce, le idee. Il mondo esterno si combina con qualcosa che è dentro di me. • I try to capture the sense of things as they appear to me. The result tells the story of my encounters with space, light, and ideas. The outside world merges with something inside me.

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F ederica R omagnoli • “Io posso sentirmi osservato da qualcuno di cui non vedo neppure gli occhi, e neppure l’apparenza. Basta che qualcosa mi significhi che qualcuno può essere là. Questa finestra, se fa un pò buio, e se vi siano ragioni per pensare che vi sia qualcuno dietro, è già sin d’ora uno sguardo.” [J. Lacan, Il seminario, Libro I]. Nascoste al buio, in penombra si muovono, attendono, guardano, si struccano, si truccano, ballano, siedono...Esse sono sinthomi...dei jouis-sens. Non v’è alcun significato determinato, solo l’elementare matrice jouissance, di godimento smodato. Il mio sguardo non è il vostro. • “I can feel watched by someone and I can’t see their eyes, and even the appearance. Just enough something it means for me that someone can be there. This window, if it’s a little dark, and if there are reasons to think that there are someone behind it, is as of now a look.” [J. Lacan, Il seminario, Libro I] They hidden in the dark, they move in the twilight, they’re waiting, they’re watching, they take off their makeup , they wear makeup, they dance, they sit ... They are ... sinthomi of jouis-sens. There can be no determinate meaning, the elementary matrix, only: the “jouissance”, of immoderate enjoyment. The look of my eyes isn’t yours.

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A ngelo S econdini • E’ un vecchio gioco: scostare il velo della ‘realtà’. Lanciare uno sguardo al di là. Cercare qualcosa: un segno, un’ombra, un dettaglio. Costruire un ponte sospeso tra me e te, tra me e me, tra te e te. Dentro, fuori, apertura, chiusura. Fluido, immanente, caduco, fragile. Traslare piano ma inesorabilmente, “obliquo e trasversale”, lenta disgregazione degli strati. E’ un po’ come cadere, una risata cosmica, un abbandono. Lo spazio si restringe e si allarga, qui e ora; il tempo galleggia. Inevitabilmente i corpi si sovrappongono ed è un’eclissi. “… ho messo gli dei in una borsa con la lampo / li ho messi in un cassetto / hanno rifiutato le mie preghiere per l’ennesima volta / così vado a pari …” David Sylvian : ‘Small Metal Gods’ • It’s an old games: to push aside the veil of ‘reality’. To look over the wall. To search for something: a sign, a shadow, a detail. To build a suspension bridge between me and you, me and me,you and you. Inside, outside, opening, closing. Fluid, immanent, ephemeral, fragile. Shifting slowly and relentlessly, “oblique and transverse”, a slow disintegration of the layers. It’s how to fall, a cosmic laughter, an abandonment. Narrow space, expandend space, inner time. Inevitably the bodies overlap and it’s an eclipse. “ … I’ve placed the Gods /In a zip-lok bag / I’ve put them in a drawer / They’ve refused my prayers / For the umpteenth time / So I’m evening up the score …” David Sylvian : ‘Small Metal Gods’

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T eresa S everini • Mi piace cogliere immagini e sensazioni attraverso l’obiettivo, nella vita di tutti i giorni come nei tanti e frequenti viaggi di lavoro o di piacere. Un terzo occhio che mi accompagna sempre per non perdere l’incanto della natura o dell’umano: cammino dell’anima che si riflette nell’istantaneità dello scatto. Essenza e identità. Silenzio, assenza, presenza, unione, forza. E ancora pensiero, calma, parole, amicizia, volontà… Tutto è riassunto nella figura del vecchio: in un fisico asciutto ma ancora forte, rughe, vene e pieghe della pelle si evidenziano quasi in geometrie incrociate. Lo sguardo, attento e insieme distaccato, racconta una lunga vita di lavoro. La paglia è il richiamo alla terra... • I love to capture images and sensations through the lens, both in everyday life and on my numerous journeys, which I do for business or also for pleasure. My camera is like a third eye, always by my side, to preserve the enchantment of nature or of human nature: a passage of the soul that is reflected in the spontaneity of the shutter’s blink. Essence and identity. Silence, absence, presence, unity, strength. As well as thoughtfulness, serenity, words, friendship and will ... All of this is summed up in the figure of the old man: a lean but still-strong physique, wrinkles, veins and folds of skin that are evident in an almost criss-crossed geometry. His gaze, both attentive and detached, tells the story of a long life of work. The straw recalls the rural setting...

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S pazioecoart • Dal Giugno 2013, tre artiste marchigiane Laura Cicconofri, Elena Borioni e Luisa Gianfelici, lavorano insieme per azioni, installazioni e laboratori d’arte e creatività, utilizzando materiali naturali e di recupero, per la sensibilizzazione verso i problemi ambientali e l’ecosostenibilità. La Natura è, da un lato, il fondamento della nostra poetica, prestare attenzione alla semplicità che la regola e che la rende un’opera perfetta, ci permette di ispirarci, sognare ed anche giocare con ed attraverso essa. Un viaggio nella memoria, nei luoghi dell’infanzia, nelle meraviglie della vita, nell’Eden perduto.

• Since June 2013, three artists of the Marches Laura Cicconofri, Elena Borioni e Luisa Gianfelici, work together to actions, installations, art and creative workshops, using natural and recyclable materials, to make awareness towards environmental problems and Eco-sustainability. Nature is the foundation of our poetic, pay attention to the simplicity which governs it, and that makes it a perfect work, allows us to inspire, dream and also play whit and through it. A trip down memory lane, in the places of childhood, in the wonders of life, in the lost Eden.

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A lessandro T esei • L’arte deve essere curativa, come sosteneva Beuys. La mia ricerca si pone l’obiettivo di curare sistemi malati e di scuotere le coscienze su eventi ridondanti nella nostra società, eventi che per la loro ripetitività spesso annullano la consapevolezza di chi li vive. Il mio lavoro si compie su una sottile linea di confine tra il giornalismo d’inchiesta e l’esperienza artistica. Raccontare la vita in contesti socio ambientali estremi, luoghi dimenticati dall’uomo, martoriati da varie tipologie di inquinamento chimico e radioattivo. Raccontare tramite immagini fotografiche e testimonianze video, alternando il reportage alla ricerca di percorsi che possano evocare sensazioni senza necessità di didascalie o parole. Creare nessi tra chi si trova situazioni al limite e lo spettatore, spesso incosciente di vivere in condizioni analoghe. • Art should be curative, as claimed Beuys. My research aims to cure sick systems, to shake the conscience about redundant events in our society, events that by their repetition often erase the consciousness of those who live them. My work is done on a thin line between investigative journalism and artistic experience. Telling the life in social and environmental extremes, places forgotten by man, contaminated by various types of chemical and radioactive pollution. Telling through photographs and video testimony, alternating reportage and the searching for paths that can evoke feelings without the need of explanations or words. Create links between those who are in extreme situations and the viewer, often unconscious to live

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M arco T ronci L epagier • Nato ad Ascoli Piceno, è vissuto a Venezia dove si è laureato all’Istituto Universitario di Architettura. Vive e lavora a Milano e a Genga (Ancona). Le opere e gli allestimenti assumono come punto di partenza il dramma dell’esistenza umana. Antichi lenzuoli, sudari, alcuni con un numero ricamato in rosso, provenienti da carceri od ospedali psichiatrici, ma anche involucri in cui si viene avvolti, in cui accade tutto…il mondo. Carte macchiate ed ingiallite: pagine di un antico testo di medicina del ‘700 che parlano dei “sitis febrilis”. I progetti si soffermano sui materiali, sulla loro potenza evocativa ed espressiva. Elementi già utilizzati e abbandonati per poi essere fatti rinascere attraverso l’atto poetico della creazione artistica, per dar loro nuova vita, sottraendoli all’oblio, alla corruzione della materia, all’inevitabilità della morte. • He was born in Ascoli Piceno (Italy) and lived in Venice where he studied at the Istituto Universitario di Architettura and where he received his degree. He lives and works in Milan and Genga (Ancona). The starting point of his works and installations is the drama of human existence. Ancient sheets, shrouds, some with a number embroidered in red, are from prisons or mental hospitals, but even wrappings in which you can be wrapped in and where everything happens. Stained and yellowed cards, pages of an ancient medical textbook of the 18th century speak of “sitis febrilis.” The projects deal with the materials, their evocative and expressive power. Elements already used and then abandoned are made reborn through the poetic act of artistic creation, to give them new life, removing them from oblivion, corruption of matter, and inevitability of death.

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I talo T urci • Il mio lavoro è un processo di destrutturazione delle immagini del quotidiano. Parto da una fotografia semplice, quasi banale, degli oggetti della nostra vita quotidiana e creo la nuova forma attraverso diversi stadi di “lavorazione/alterazione” sia materiale che cromatica. E’ un processo che rompe gli schemi tradizionali delle forme e crea, per associazione d’idee e di stratificazioni culturali, un nuovo significato agli oggetti, agli spazi ma anche agli stati d’animo. Una tecnica che inizia dal classico materiale fotografico e si conclude nella pura sfera del digitale. Un passaggio dalla materia concreta all’idea astratta di materia. • My work is a process of deconstruction of images of daily life. I start with a simple photograph, like banal objects of our daily life and then I create a new shape through several stages of “processing/alteration” both of the material and the colors. It ‘a process that breaks the mold of traditional forms and creates, by association of ideas and cultural stratification, a new meaning to the objects, to the spaces but also to the moods. A technique that starts from old fashion photographic material, and ends in the pure sphere of digital. A transition from concrete material, to the abstract idea of matter.

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D aniela V entrone • La mia ricerca artistica è tesa allo studio di una figuratività in cui l’elemento fondamentale è la forma. La pittura è così collocata nella fissità della storia: con questo appiattimento del tempo le figure, travolte dal movimento, sono bloccate in un’atemporalità sempre attuale. Nelle mie opere amo dipingere figure umane, spesso in torsione, quasi danzanti, all’interno di composizioni dinamiche che si ispirano al mondo onirico, dell’inconscio, dell’interiorità. Nei marcati contrasti del gioco tra luci e ombre, spesso uomini e animali sono contorti e avviluppati in un drammatico combattimento: è la lotta simbolica tra la materia e lo spirito dell’essere umano. • My artistic research is focused on figurative studies, with shape as main element. It’s as if the painting is expected to lie well in the fixity of history: with this flattening of time, the figures overwhelmed by movement, are locked in present timelessness. In my works I love painting human figures, often twisted, almost dancing in dynamic compositions that are inspired by the world of dreams, the unconscious, the inner being. In the marked contrast between lights and shadows, human beings and animals are often twisted and wrapped in a dramatic battle: it is the symbolic struggle between the material and the spiritual side of the human being.

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A ntonella Z ito • Sono Antonella Zito, nata a Bari 26 anni fa e attualmente svolgo la mia professione a Francavilla Fontana (Br) come grafica. Dirigo la mia azienda di Comunicazione e Moda “Reload Factory”. Mi occupo di installazioni luminose, fotografia, video-arte, digital art e contaminazioni tra queste diverse forme d’arte. Creo rappresentazioni, applico soluzioni tecniche, ricerco effetti visivi, impiego materiali di supporto, spesso combinati e mischiati fra loro, in linea con le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi espressivi. Sono presente come artista permanente nella galleria d’arte Fogg di Parma e faccio parte del Circuito Giovani Artisti Italiani con sede di riferimento Bari. Il mio percorso artistico annovera di esposizioni a livello nazionale e internazionale. • I’ m Antonella Zito, I was born in Bari 26 years ago. I’m a graphic designer and I have a company of Communication and Fashion “Reload Factory” in Francavilla Fontana (Br), Italy. I take care of installations, photo, video-art, digital art and contamination between these different forms of art. I like to create representations, solutions techniques, search for visual effects, use of support materials, often combined and mixed together, in line with new technologies and new forms of expression. My artistic career includes exhibitions to national and international level.

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AR[t]CEVIA _ I nternational A rt F estival

I C astelli


AR[t]CEVIA

nei magici castelli ...

All’arte siamo sempre meno istruiti. Tutti. Dell’arte contemporanea poi, o meglio ancora, coeva, siamo completamente digiuni. Se una cosa è “bella” secondo i nostri canoni e “formalmente” riconoscibile, ci appare rassicurante: “mi piace”, diremmo in termini facebookiani. Eppure, è dal non conosciuto che dovrebbe scatenarsi la scintilla che accende il fuoco del pensiero (che oramai si muove a manovella...) e il brutto, addirittura, far scattare sull’attenti quella brutta bestia chiamata curiosità. L’arte muove sempre delle critiche, o semplicemente, muove frasi di stupore. Un po’ riduttivo, verrebbe da dire, e quasi deprimente per chi, come molti, pensano ai propri anni di studio, alla ricerca fatta su tutti i fronti del sapere e delle scienze umane riconducibile all’arte, alle notti passate a ragionare su quella drastica rottura che un genio (come tanti dell’arte...) ha praticato con una semplice e cruda “Merda d’artista”. A volte, in quei rari momenti in cui lo sconforto annebbia l’entusiasmo, penso che abbia ragione un carissimo amico quando dice che, bisognerebbe far fare un test d’ingresso agli ipotetici fruitori, prima di entrare a visitare una qualsiasi mostra: perché non è sempre vero che l’arte è per tutti. Eppure e nonostante, continuiamo a crederci: a credere che, muovendo e rimuovendo, qualcuno, già di suo predisposto, possa saltar su e dire “Comincio a capire! A capire che, se non capisco, forse ho bisogno di sapere...”. Ecco, continuiamo a proporre un modo in più... non per “sapere”, ma imparare a non vergognarsi di dover cercare risposte. Lo facciamo, nel nostro piccolo, spezzando una lancia a favore dei professionisti dell’arte. Un piccolo riconoscimento economico che i Comitati dei Castelli di Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Palazzo e Piticchio hanno accordato a chi mette a disposizione di tutti, una professionalità faticosamente acquisita, con la sola differenza di fare il proprio mestiere con passione.

Giovanna D’ Arco

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AR[t]CEVIA

in the magic

C astles ...

We are less and less educated in the arts. All of us. And we are completely unaware of the Contemporary Art or, even less, of the Coeval Art. If something is “beautiful” according to our principles and “formally” recognizable, to us it appears reassuring: we’d “like” it, in Facebook terms. However, it is from the unknown that the spark that lights the fire of thought (ever slow-moving…) should be unleashed and the unsightly, of all things, should call to attention that ugly beast called curiosity. The art always moves criticism or, quite simply, generates sentences of astonishment. A little reductive, one might say, and almost depressing for those who, like many, reflect on their years of study, on the research carried forward on all fronts of knowledge and human sciences connected to the arts, on all the nights spent thinking about that break-out that a genius (like many would-be artists...) moulded with a simple and crude “Artist’s Shit”. Sometimes, in those rare moments when the discomfort dulls the enthusiasm, I come to believe a very dear friend of mine: he’s right when he says that you should do an admission test before going to visit any exhibit, because it’s not always true that art is for everyone. However and nonetheless, we continue to believe: believe that through moving and removing, someone (already set on this path), can jump up and say “I’m beginning to understand! Understand that, if I do not understand, maybe I need to know ...”. That’s it: we continue to offer one more instrument... not to “know”, but to learn not to be ashamed to have to look for answers. We do this in our small way, pleading the professional artist’s cause. A little financial recognition that the Castelli’s Committees of Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Palazzo and Piticchio granted to those who make a laboriously acquired professionality available to everybody, with the only difference of doing their job with passion.

Giovanna D’ Arco

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B ranciforte 06.08. P alazzo • Sono particolarmente legato a Bacon, Lucien Freud, Matisse, Manet e Giotto. L’incontro con la loro arte, lo studio della psicologia dell’arte e della percezione visiva fatto sui saggi di Ernst Gombrich, Rudolf Arnheim e Luciano Anceschi, sono i passaggi decisivi della cifra poetica e stilistica del mio dipingere. L’evento fondamentale dei miei quadri è quello di suscitare e risvegliare, con macchie di colore, in me stesso e in chi guarda, lo stupore che si prova di fronte alla rappresentazione per immagini della realtà. Per questo cerco forme e figure che inaspettatamente risveglino l’attenzione su qualcosa di visto ma non guardato: un altrove emotivo. La mia pittura, come la mia indole inquieta, è un “luogo percettivo” dove ad ogni sguardo tutto ricomincia in una nuova dimensione. Nato in Sicilia, vivo e lavoro a Jesi (AN). • I am particularly attached to Bacon, Lucien Freud, Matisse, Manet and Giotto. The meeting with their art, the study of the psychology of art and of the visual perception done on tests of Ernst Gombrich, Rudolf Arnheim and Luciano Anceschi are the decisive passages of the poetic figure and style of my painting. the peculiar trait of my paintings is to arouse and awaken, with color splashes, in myself and in the beholder, the wonder that one feels in front of the visual representation of reality. For this reason, I look for shapes and figures able to unexpectedly awaken the attention on something seen but not looked at: an emotional elsewhere. My painting, as my restless nature, is a “perceptual place” where everything starts, at every glance, into a new dimension. Born in Sicily, I live and work in Jesi (AN).

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S auro M arzioli 11.08.C astiglioni • Sauro Marzioli, 1977, Ancona, Italia, artigiano, vetro, esperienza, passione, fabbrica, fusioni, tagli, selezione, riciclo, assemblaggio, creazione, fantasia, sogni, realtà… Arredamento, quadri, sculture, spettacoli... CRASH GLASS • Sauro Marzioli, 1977, Ancona, Italy, craftsman, glass, experience, passion, factory, mergers, cuts, selection, recycling, assembly, creation, fantasy, dreams, reality... Furniture, diamonds, sculptures, shows... CRASH GLASS

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A ngela T onni P erucci 16.08.L oretello • Sono Angela, semplicemente e sta a chi si troverà davanti alle mie opere scoprire la mia vera essenza, perché è dentro ognuna di loro che c’è una piccola parte di me. L’arte, quella bella signora che mi dà la forza di rialzarmi ogni volta che la vita decide di farmi lo sgambetto e la stessa che poi mi fa soffrire quando non vuole farsi trovare. L’arte, la vita stessa che decide di nascere da un’idea che parte da dentro, “…nata sotto il segno della materia che troneggiava nelle mie opere a carattere “informale”, sono passata poi alla purezza della linea essenziale su tela bianca, per lasciare il posto alle sperimentazioni attraverso installazioni e studi scultorei dove la tela diventa manichino e la linea si trasforma in “cintura”. Oggi è la luce a divenire protagonista di quelle opere in cui l’immagine ritrova la sua dimensione, attraverso il segno...” • I’m Angela, and is simply for those who will work in front of my discovering my true essence, because it is within each of them that there is a small part of me. The art, the beautiful lady who gives me the strength to get up every time the life of me decide tripped and then the same one that makes me suffer when you do not want to be found. The art, life itself that decides to be born from an idea that comes from within, “... born under the sign of matter that sat in my works of a” casual “, are then passed to the purity of essential line on white canvas , to give way to experimentation through installations and sculptural studies where the canvas becomes dummy and the line becomes “belt.” Today is the light to become the protagonist of those works in which the image regains its size, through the sign ... “

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M auro P ierfederici 16.08.L oretello • Sono un ometto qualunque con il pallino per la parola : poetica, in prosa, comunque la parola che ha un signficato... se alla parola si accompagna la musica vado in sollucchero. Ho avuto buonissimi maestri dai quali ho imparato l’ essenziale: semplicità, passione, cervello, un piede a terra e l’altro tra le stelle, l’ironia prima esercitata su di sé e poi sugli altri, il piacere del discorrere senza perder tempo, la pazienza nel tentare di capire, l’esercizio continuo. Ho fatto (e continuo a fare) scorribande nel Teatro, nella Poesia nella Letteratura, nello Spettacolo “Leggero” incontrando tanti “grandi” che spesso mi hanno mostrato la loro parte migliore, quella quotidiana. Posso affermare con una certa sicurezza, date le mie molteplici esperienze, che “ce n’è voluto del Talento per invecchiare senza diventare adulto”! • I’m a ‘little man with a passion for whatever the word: poetry, prose, however, the word has a meaning ... if the word is accompanied by the music I go into raptures. I had very good teachers from whom I learned the ‘essential simplicity, passion, brains, one foot on the ground and the other between the stars, the irony exercised first on himself and then on the other, the pleasure of talking without loss of time , patience in groped to understand, continuous operation. I did (and still do) raids in the theater, in Poetry in Literature, in Entertainment “Light” meeting many “greats” that I often showed their best part, the daily. I can say with some certainty, given my many experiences, that “there is Talent wanted to grow old without becoming an adult”

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L uca L ampis 17.08.P iticchio • Artista poliedrico si diploma brillantemente presso il Conservatorio di Ferrara dove vince tre borse di studioconcorso interne. Negli anni successivi si perfeziona con alcuni tra i migliori didatti e chitarristi internazionali partecipando a masterclass in tutta Europa. Dopo il diploma vince due borse di studio internazionali una presso líUniversit‡ di Santiago de Compostela per approfondire líinterpretazione della musica classica spagnola e líaltra in Inghilterra presso il Birmingham Conservatoire. Nel novembre 2012 Ë stato invitato al “2nd Latin American Guitar Festival” di Chicago (U.S.A.) dove ha tenuto tre recital, uno dei quali presso líAuditorium del Columbia College Conservatory e una conferenza-concerto nella sede UNAM (Università nazionale messicana) di Chicago. Successivamente si laurea con 110 e lode al biennio (II livello) specialistico interpretativo-compositivo e continua a perfezionarsi con Paul Galbraith. Attivo come docente presso il Liceo Musicale di Ancona, presso la scuola media ad indirizzo musicale ìG. Leopardiî sempre di Ancona e presso líIstituto Musicale ìF. Mariniî di Falconara Marittima. • Luca Lampis graduated at the Conservatoire in Ferrara (Italy) having studied with M∞ Stefano Cardi. During his studies he won three internal conservatoire competitions and he attended masterclasses with Stefano Cardi, Paul Galbraith, Stefano Viola, JosÈ Luis Rodrigo, Xuefei Yang and Paolo Pegoraro. With the latter, Luca also studied at the guitar academy “F.Tarrega”. Luca has performed throughout Italy, Europe and the U.S.A, and won two grants for international study: from the University of Santiago de Compostela (Spain) to work on the interpretation of Spanish music and at the Birmingham Conservatoire (UK). In the meantime Luca also completed his specialist Masters degree, brilliantly and cum laude, in Ferrara with M∞ Stefano Cardi. In 2012, Luca was invited to the “2nd Latin Guitar Fest” in Chicago where he held various recitals, one of which took place in the Columbia College Conservatory, and also held a public concert-class at UNAM Chicago.

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L uca P accusse 17.08.P iticchio • Attualmente sono studente del centro sperimentale di cinematografia di Roma entrato quest’anno, dopo una decisione presa un anno e mezzo fa. In quel periodo ero all’ultimo anno del corso di Psicologia a Cesena e iscritto al secondo anno del conservatorio (composizione). Quindi, mosso da un ambizione più grande, ho deciso, se pur a malincuore, di abbandonare entrambe le istituzioni e proseguire gli studi in modo personale. Per spiegare questa scelta, bisogna però andare ancora più indietro. Ero iscritto all’ITIS di Jesi (indirizzo informatico) e incontrai una professoressa che cambiò totalmente il mio modo di osservare. Iniziai a scrivere e compresi che la scrittura era un linguaggio di comunicazione, che ne esistevano infiniti e che potevano combinarsi, generandone nuovi e più potenti; che anche in questi linguaggi si può fare della sperimentazione e della ricerca. Muovendo un passo ancora più in dietro c’è da ammettere che provengo da famiglie contadine, fortemente attaccate ad una concretezza terrena ed essenziale e dove da una parte sono potuto crescere con principi sani, dall’altra ho sviluppato, con il tempo, una certa intolleranza e indifferenza a ”l’inconcretezza” di pensiero. Ma dove ci sono delle radici ci sono anche dei rami con delle foglie, che non fuggono dal loro appoggio, ma anzi, lo approfondiscono per tendersi ancora più in alto. • I’m currently a student of the experimental centre for cinematography in Rome, after a decision of a year and a half ago. In that period I was in the last year of Psychology in Cesena and attending the second year of conservatory (composition). Driven by a bigger ambition, I decided, reluctantly, to leave both institutions and continue my study paths personally. To explore the causes of this choice, of a year and a half ago, it’s essential to look further back. I was attending ITIS in Jesi (I.T. Specialisation) and I met a teacher that completely changed my way of looking at things. I started writing and I understood that writing was a communication language, that there was an infinite number of them and that you could combine them generating new and more powerful means of communicating. I understood that even in these languages it is possible to do research on the person that communicates. Going further back it must be said that I come from a community of farmers, strongly connected to earthly and essential concreteness where I managed to grow with healthy principles, in time I developed a certain intolerance and indifference to non-concrete thoughts. But where there are roots there are also branches with leaves, that don’t escape their support but strengthen it to stretch even higher.

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S imone S alimbeni 18.08.C audino • Sono una delle tante anime di questo mondo,come tale sento il bisogno di comunicare,lasciare “qualcosa” a chi sente quello che faccio. L’essenza della mia arte si nutre anche dalle altre anime,che fanno parte del mio e di questo mondo,un mondo che giorno dopo giorno ha sempre più bisogno di riscoprire emozioni e sentimenti puri. • I am one of the many souls of this world, as such I feel the need to communicate, leave “something” to those who feel what I do. The essence of my art is nourished by the other souls, that are part of mine and this world, that every day has increasingly need to rediscover emotions and pure feelings.

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C inzia B attistel 22.08.N idastore • Da bambina mi divertivo, guardando fuori dalla finestra, a disegnare gli ingorghi di Milano. Qualche anno dopo, diventai un’ illustratrice freelance, e mi specializzai come scenografa per i film d’animazione. Mie sono le scenografie dei lungometraggi come: la Gabbianella e il Gatto, Momo, Joan Padan, Opopomoz e molti di spot e serie tv. Gli ingorghi, divertenti prima, erano diventati insopportabili poi. Così mi trasferii in campagna, a pochi passi dal mare; vuoi mettere? Così nelle marche, continuo la mia attività di scenografa e insegnante a cui si è affiancata anche quella di autrice di serie televisive d’animazione, illustratrice di libri per bambini e per non farmi mancar niente dipingo acquarelli, vedute e carnet de voyage. Ora guardo fuori dalla finestra e vedo un ingorgo di uccelli che svolazzano apparentemente senza uno scopo e con i loro cinguettii mi accompagnano nel mio lavoro. • As a child I enjoyed looking out the window, to draw traffic jams in Milan. A few years later, I became a ‘freelance illustrator, and I specialized as a set designer for the animated film. Mine are the backgrounds of feature films such as: Lucky and Zorba, Momo, Joan Padan, Opopomoz and many commercials and TV series. Traffic jams, had become unbearable then. So I moved to the countryside, just a few steps from the sea; Want to? Now ,here in this wonderful region, I keep my activity in designer and teacher ,in addiction I also do author of animated television series, illustrator of children’s books and painter of watercolors, views, carnet de voyage. Now I look out the window and see a traffic jam of birds flying around seemingly without a purpose and with their chirps accompany me in my work.

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G iorgio A. F. V alentini 23.08.M ontale • Il film d’animazione è sempre stata la mia passione. Ho mosso i miei primi passi e mi sono formato lavorando a un film che è stato un punto di riferimento per l’animazione Italiana, e non solo: Allegro Non Troppo. Nello studio Bozzetto ho passato gli anni della giovinezza e della maturità, lavorando a un numero indefinito di spot pubblicitari e cortometraggi. Ho, nel tempo libero, lavorato ai così detti “corti d’autore” vincendo premi in ambito nazionale e internazionale. Ho successivamente avuto una mia società di produzione: la Motusfilm. Ma capii che il produttore non era propriamente nelle mie corde. Così, da non molto mi dedico alla realizzazione di illustrazioni che non sono illustrazioni e di quadri che non sono quadri, che cosa sono non lo so, ma so che derivano dalla mia esperienza professionale. Vivo e lavoro in campagna, davanti a un mega schermo dove si proietta tutti i giorni una vista spettacolare degli Appennini. • The animated films has always been my passion. I took my first steps and I are working on a film format that has been a point of reference for Italian animation, and not only that: Allegro Non Troppo. In the study Bozzetto I spent the years of youth and maturity, working in an indefinite number of commercials and short films. I, in his spare time, worked on the so-called “ author short film” winning awards at national and international levels. I then had my own production company: the Motusfilm. But I realized that the manufacturer was not exactly in my comfort zone. So, not much I devote myself to the creation of illustrations that are not illustrations and paintings that are not paintings, I do not know what they are, but I know that they are inspired from my film work experience. I live and work in the countryside, in front of a giant screen projecting where every day a spectacular view of the Apennines.

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M inus .L og _ G iustino D i G regorio _ M anuela C appucci 24.08.M inuslog • Minus.log (Giustino Di Gregorio – Manuela Cappucci) è un percorso, un processo. La ricerca di quel luogo della mente dove gli opposti tacciono e il silenzio prende corpo. Un corpo materiale-virtuale-sonoro che sceglie, di volta in volta, la sua forma. Può essere materia che si sottrae lasciando spazio e cattura l’attenzione delicatamente, senza violare l’ambiente con il quale si confonde, nei suoi confini labili, indefiniti. Oppure luce che oscilla, trema, appare e svanisce per apparire altrove, uguale e diversa nelle sue pause dalla durata difficile da misurare. La pausa in primo piano, l’attesa lascia spazio all’osservatore che diventa osservatore di se stesso, come in una possibile interpretazione di 4’33” di John Cage. Minus.log è apertura al processo, ascolto di ciò che accade, con un occhio che guarda ad Oriente e se ne nutre senza volerlo catturare. È un lavoro per sottrazione, nel quale la sottrazione segue un processo naturale estetico, filosofico, di vita vissuta. Opera: door (minus.log, musica di Madì). • Minus.log (Giustino Di Gregorio – Manuela Cappucci) is a way, a process. It is searching for that place in mind where opposites are silent and the silence takes shape. A material -virtual-sound body that chooses, from time to time, its shape. It can be matter that escapes by leaving space and capturing the attention gently, without violating the environment with which it is mixed, within its blurred and undefined boundaries. Or it could be the oscillating and trembling light that appears and disappears to show up elsewhere in the same or in a different shape, with its breaks difficult to measure. The break is in the foreground, the expectation leaves space for the watcher who becomes an observer of himself, as a possible interpretation of 4’33 “by John Cage. Minus.log is an opening to the process, listening to what happens with an eye that looks to the East and it nourishes without meaning to capture. It is a work by subtraction, in which the subtraction follows a natural aesthetic, philosophical process of an experienced life.

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G raphic N ovel :

“D a U na L apide – L e O rigini ” 30.08.C onvegno

• Si tratta di un progetto sperimentale di self-publishing a fumetti basato su un racconto diviso in 8 storie brevi, ciascuna raccontata da persone diverse. Queste storie, nell’insieme, vanno a completare una trama generale. È stato chiesto a 8 diversi artisti di trasformare ogni racconto in un fumetto, senza dar loro alcun copione, lasciando loro libertà di immaginare personaggi e luoghi come volevano; creando, quindi, un volume stilisticamente eterogeneo. L’obiettivo è quello di sottolineare come la realtà cambi in funzione della personale interpretazione di ciascun individuo. Con la nascita di questo progetto si vuol dare uno spazio editoriale a quegli artisti emergenti che ancora non hanno avuto modo di ottenere visibilità nel difficile campo dei fumetti. Ci saranno infatti più volumi e per ciascuno di essi contribuiranno 8 diversi artisti che arricchiranno il progetto grazie alla loro abilità e sensibilità personale. È già in fase di pubblicazione il secondo volume (intitolato “Da una Lapide – Al Margine”) ed è tuttora in corso la ricerca dei nuovi artisti per il volume 3 (“Da una Lapide – Giara”). Testi: Lorenzo Ramadoro / Coordinazione e impaginazione: Federica Giulietti Artisti partecipanti: Giorgia Lanza, Simone de Paolis, Lorenzo Armezzani, Lorenzo Magalotti e Martina Tommasi, Fabio Cioffi, Mauro Gulma, Vittorio Astone, Antonio Russo Tantaro • This is a self-publishing experimental project based on a written tale divided in 8 short stories, told by different persons. The stories together complete the general plot. We asked 8 different artists to turn each story into a comic, without giving them any script, letting them free to imagine characters and places as they wanted, making a volume voluntarily heterogeneous. Our goal is to underline how the reality changes in function of the personal interpretation of the single one. By this project, we also want to give an editorial space to those newcomer artists that still had not the chance to get some visibility in comics world. There will be more albums and in each of them 8 new artists will contribute with his personal skill and sensibility. Infact we’re going to publish soon the next volume (titled “From a Gravestone – Aside”), and already started the call for artist for the volume 3 (From a Gravestone – Giara”). Text: Lorenzo Ramadoro Coordination and layout: Federica Giulietti Artists: Giorgia Lanza, Simone de Paolis, Lorenzo Armezzani, Lorenzo Magalotti e Martina Tommasi, Fabio Cioffi, Mauro Gulma, Vittorio Astone, Antonio Russo Tantaro

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Da geisha a dark Lolita: personaggi femminili nel manga degli ultimi 50 anni 06.09.C onvegno • MARIA TERESA ORSI (Professore emerito, La Sapienza Università di Roma) • LUCA MILASI (Docente di Filologia giapponese, La Sapienza, Università di Roma) • PAOLO LA MARCA (Docente di lingua giapponese, Università degli studi di Catania, sede di Ragusa; Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria) • Il manga rappresenta uno dei fenomeni letterari di maggior rilievo nel Giappone d’oggi, non soltanto per il ruolo di primo piano che occupa nel campo del fumetto in generale, ma perché impone nuove mode, creando modelli letterari che subito si riverberano sui costumi, coinvolgendo ad un tempo il mondo della letteratura e della cultura di massa. La conferenza /incontro «Da geisha a dark Lolita» si propone di analizzare, attraverso l’intervento di tre diversi relatori, alcuni aspetti dell’evoluzione del manga, soffermandosi sugli ultimi cinquanta anni. Ispirandosi non solo alla realtà del Giappone contemporaneo, ma anche alle epoche passate e alla letteratura classica – il manga è giunto a proporre un ampio ventaglio di personaggi femminili in qualche modo eterodossi, che mal si inquadrano nello stereotipo ancora diffuso della donna giapponese eternamente fragile e passiva. “From Geisha to Dark Lolita: female characters’ representation in mangas of the last 50 years” • Manga is one of the most important literary phenomena in Japan today. Is not only absolutely relevant in the field of comics in general, it also creates new fashions which in turn evoke literary models promptly adopted and spread in popular culture, thereby implying a mutual intertwining of the two worlds of literature and mass culture. The conference/meeting “From Geisha to Dark Lolita”, consisting of three interventions, will therefore investigate some aspects of the evolution of the manga, drawing inspiration not only from contemporary Japan, but also from classical Japanese literature, in order to define how over the past fifty years the manga gradually came to offer portrayals of a wide range of female characters, so diverse as to elicit a claim to unorthodoxy, a sound counterpart the stereotype of the frail and passive woman that still applies, for some, to Japanese women today.

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S ponsor Comune di Arcevia Provincia di Ancona

Questo Festival è reso possibile grazie a: Mariotti Costruzioni Fondazione Ca.Ri.Fa.C. Optovolante La Ragola Country House Giancarlo Rossi Comedile Giacometti E supportato da: Studio ESSECI di Ferretti/Dal tramonto all’alba/ParkHotel/ Cantine Politi/Mais ottofile di Roccacontrada di Marino Montalbini/La Terra e il Cielo Si ringrazia i Comitati dei Castelli: Castiglioni, Caudino, Loretello, Montale, Nidastore, Palazzo, Piticchio

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R ingraziamenti • Molte grazie a (in ordine sparso): Andrea Bomprezzi, Fiorenzo Quajani, Ernesto Girolimini, Manfredo Morici, Giuseppe Gigli, Lucio Tribellini, Mirko Luzietti, Gabriele Rossi, Sara Paolucci, ,Claudia Carnazzola, Massimo Bianchini, Andrea Giorgi, Massimiliano Magrini, Silvia Boldrini, Massimo Marcelli, Sauro Marzioli, Luca Lampis, Elisabeth Evans Cicconi e grazie a tutti coloro che credono in AR[t]CEVIA. • Many thanks to (in no particular order): Andrea Bomprezzi, Fiorenzo Quajani, Ernesto Girolimini, Manfredo Morici, Giuseppe Gigli, Lucio Tribellini, Mirko Luzietti, Gabriele Rossi, Sara Paolucci, ,Claudia Carnazzola, Massimo Bianchini, Andrea Giorgi, Massimiliano Magrini, Silvia Boldrini, Massimo Marcelli, Sauro Marzioli, Luca Lampis, Elisabeth Evans Cicconi and many thanks to all who believe in AR[t]CEVIA.

Laura Coppa Direttore artistico e curatore

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2014 www. artcevia.org Corso Mazzini, 14 _ 60011 Arcevia Info _ +39 345.1191199 _ artceviartfestival@gmail.com


2014

Corso Mazzini, 14 _ 60011 Arcevia Info _ +39 345.1191199 artceviartfestival@gmail.com www. artcevia.org

ISBN 9788898848065


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