Mostra Pigmenti 2015

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Graphic. Design Massimiliano Magrini



Il Pigmento, elemento primario nella realizzazione di ogni arte, racchiude in sè tutta l’alchimia che c’è tra creatività e tecnica nel “fare artistico”. E’ la materia prima indispensabile per la realizzazione dei colori. E il colore è - citando Vasilij Kandinskij – “un mezzo per esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde”. Nella contemporaneità il suo utilizzo si amplia e si modifica con il nascere delle nuove tecniche espressive e con i nuovi tratti dell’opera d’arte. Coinvolgere cinque artisti: Andrea Silicati e Branciforte (pittura), Luciano Dolcini e Massimiliano Magrini (fotografia), Silvia Boldrini (digital art), in un progetto espositivo comune è stato dettato dal fatto che tutti e cinque, se pur con distinte norme estetiche e tecniche diverse, palesano la grande magia che si cela dietro l’uso dei pigmenti. Rappresentano, con la loro diversità nella scelta del mezzo tecnico con cui esprimere la loro idea di arte, l’attualità d’uso del pigmento nel fare artistico. (Lorella Taus)

Presentazione critica del pittore Carlo Cecchi

“Il Senso Unico

dell ’A rte ”

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Con il Patrocinio del Comune di Fano Assessorato alla Cultura


www.andreasilicati.it

“Dipingo come un funambolo, cercando di rimanere in equilibrio su quel filo sottilissimo teso tra il rigore della figurazione e la libertà che esigono i colori e la materia”. Andrea Silicati nasce a Jesi nel 1970, e contemporaneamente agli studi di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata inizia la sua “pratica delle arti”. Lo studio di Silicati è a Jesi, città dove vive e lavora, ma la sua attività si è man mano aperta nel territorio nazionale, dove l’artista ha tenuto mostre in gallerie private e spazi pubblici. La sua è un’espressione poliedrica che pur mirando ad un confronto nazionale ed extranazionale, mantiene un legame nel territorio, dove l’artista espone e cura progetti artistici. A sottolineare la duplicità dell’impegno ai livelli alti dell’arte ed all’attenzione per il territorio Silicati è anche il fondatore dell’Associazione Artistica il Camaleonte di Jesi, attivo centro di didattica e cultura dell’arte. Negli ultimi anni la sua ricerca si è focalizzata in una pittura che narra un corpo nudo, fragile, ottenendo l’apprezzamento della critica e del pubblico, attualmente presente in gallerie a Senigallia, Firenze e Roma. Dopo un 2014 ricco di nuove esperienze pittoriche, grafiche e performative, il 2015 è un anno votato alla sperimentazione e all’approfondimento.

Figura 49b, 2013, tecnica mista su carta intelaiata

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www.branciforte.it www.facebook.com/branciforteartista

“Le mie opere sono un non-luogo - una sorta di tempio mentale su cui si proiettano ricordi, visioni, sogni - dove forme e figure, dalla fitta trama materica e colorica, definiscono lo spazio e attraggono l’osservatore su qualcosa di visto ma non osservato: un altrove emotivo dove ad ogni sguardo tutto ricomincia in una nuova dimensione visiva”. Le ragioni della sua cifra pittorica e stilistica si legano sicuramente a quell’esigenza, nata negli anni’80, del ritorno alla pittura e all’opera d’arte come esperienza sensibile. Ciò che lo attrae della rappresentazione pittorica è la possibilità di addensare sulla stessa superficie linee reali e percezioni ideali dello spazio restituendole in forme quotidiane seppure compendiate ed emotive. Le sue opere raccontano un complesso flusso di ricordi, impressioni, immagini. Alle volte, ha un aspetto più emotivo e privato, palesandosi definito e chiaro in un oggetto o in una natura morta; altre la memoria crea degli affastellamenti complessi eppure delicati e mai banali che sommano gli istanti di un’intera vita, singola e collettiva; o, infine, si rivela in collezioni eclettiche di elementi grafici, pittorici, fotografici che trascinano nuove diverse storie. (Nicoletta Rosetti) Siciliano di origine, ha vissuto per molti anni a Bologna, attualmente vive e lavora a Jesi. Laurea in DAMS Arte e diploma in Pittura all’Accademia Clementina di Belle Arti di Bologna. Il suo curriculum espositivo è ricco di mostre personali e collettive e partecipazioni a rassegne e concorsi. Gallerie di Firenze, Roma e Venezia espongono sue opere.

“Gatto di Steinberg sulla panchina, 2013” olio, acrilico e papier collè su tavola, (cm. 50 x 40)

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www.dolciniluciano.com www.facebook.com/luciano.dolcini

Diane Arbus amava dire: “Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”. Il racconto fotografico di Luciano Dolcini “In un istante: la realtà” racchiude in se questo passaggio: situazioni e gesti quotidiani che attraverso le istantanee assumono una forma e un contenuto che và al di là del guardato. La raffinata narrazione fotografica dell’artista, esprime una forza visiva che supera il concetto di illustrazione per fotografie perchè riesce a far dialogare le fotografie l’una con l’altra mantenendo il significato e la forza narrativa della singola immagine: la sequenza esalta gli attimi di tempo contenuti in un ogni singolo scatto. Un percorso composto di piccole storie quotidiane che raccontano una realtà parcellizzata fatta di scenari permeati di accadimenti fissati. Contesti fisici e temporali diversi, accumunati da contesti emozionali di una realtà estremamente presente; prospettive visuali portate via da un passaggio da un movimento, che si fa percezione di forme cristallizzate in un attimo sfuggente. Luciano Dolcini, ormai prossimo al mezzo secolo di attività fotografica, prosegue la sua ricerca, formale ed emozionale, frequentando il reportage, che in questo progetto si fa narrazione, attraverso una rappresentazione intimistica della realtà. (Lorella Taus)

“In un istante: la realtà” Racconto fotografico

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www.massimilianomagrini.it www.facebook.com/massimilianomagriniphotodesign In ”HvM_Physiocolor“, Magrini, ripropone in chiave contemporanea il rapporto tra uomo e natura, tra ciò che è mondo e ciò che in esso vive, facendosi ispirare da uno scritto del ‘500, “De Humana Physiognomonia libri IIII” di Giambattista della Porta, studioso e letterato Napoletano. L’artista rimodula, il pensiero espresso dal Porta, della somiglianza di tratti somatici tra uomo e animale, e lo sposta sul piano delle somiglianze cromatiche in uno stesso colore. Le foto si articolano su tre piani prospettici: quello neutro dello sfondo, che si pone in simbiosi con il piano del soggetto umano e quello animale. Le immagini nella letteratura della fisionomia sono ai margini dell’illustrazione anatomica, ed hanno svolto un ruolo importante nella storia dell’anatomia comparata, disciplina applicata poi nel campo delle arti. Tutto questo si esprime nei lavori di Magrini nella posa classica dei ritratti, ma con uno sguardo rivolto al contemporaneo. La modulazione tonale avviene in senso prospettico: dalle caratteristiche degli animali in primo piano, alle variazioni tonali sugli incarnati umani, fino ad arrivare allo sfondo, come invaso dal riflesso di un calore/colore generato dal semplice incontro degli esseri viventi che sono in esso accumunati nella stessa tonalità di colore. Colore/calore universale e generatore, come armonico punto di origine, pulsazione propulsiva, procreatrice della successione che, nei piani dell’immagine, diventa epifania del creato. Questo viene ancor più enfatizzato nella grafia delle didascalie: alcune lettere e parole in ”HvM_Physiocolor“ - dove HvM sta per Humana - sono sostituite con gli acronimi dei nomi e colori delle persone. Vive e lavora a Senigallia, Diploma di laurea all’ “I.S.I.A. di Urbino” (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e specializzazione alla R. Bauer di Milano in fotografia. È stato assistente del fotografo di Moda Giovanni Gastel. Nel 2006 ha esposto alla collettiva di pittura e fotografia al Grosvenor Museum di Chester. Nel 2008 e 2009 è stato selezionato al workshop di “Senigallia Città della Fotografia” e relative mostre a Palazzo del Duca di Senigallia. Ha esposto in Francia, Croazia e Urbino presso Sponge Arte Contemporanea. Segnalato nel 2012 al Premio Celeste e selezionato all’ ”Iternational Art Festival” di ArtCevia dal 2012 al 2015. “HvM Physiocolor” HaM_Ervin/Physiocolor, 2015 Fotografia Digitale, stampa Fine Art (cm. 90 x 60)

HrM_Marco/Physiocolor, 2014, Fotografia Digitale, stampa Fine Art (cm. 40 x 60)

HbM_Silvia/Physiocolor, 2015 Fotografia Digitale, stampa Fine Art (cm. 40 x 60)

HnM_Joel/Physiocolor, 2013, Fotografia Digitale, stampa Fine Art (cm. 40 x 60)

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www.silviaboldrini.wordpress.com

L’arte direzionale di Silvia Boldrini costituisce un percorso dinamico, fondato sul movimento di strutture astratte che vengono collocate in spazi siderali, mentali, logici e configurati in pregnanti equilibri tridimensionali. I suoi pannelli digitali, armonizzati dall’espressione della linea e del colore, descrivono, così, l’espressione intima del pensiero purificato. (Andrea Domenico Taricco) Dopo anni di pratica nell’uso di pennelli e colori tradizionali ha sperimentato la digital art che attualmente ha preso il sopravvento nella sua espressione creativa. Affinché la tecnica diventi arte creativa occorre un’approfondita padronanza del mezzo e l’artista se ne serve non per stupire l’osservatore con effetti speciali ma per favorire l’instaurarsi di nuovi processi comunicativi e culturali. Fonte di ispirazione è la natura, l’attenzione a fioche ed anonime ‘voci’ anche del più piccolo atomo o di un’impercettibile piuma. Ritmo armonico di forme e colori, poetica onirica, delicata emozione che nasce dall’osservare anche la più umile creatura. Nata a Roma, vive ed opera nelle Marche. Il curriculum espositivo è ricco di mostre, personali e collettive, e di partecipazioni a Rassegne.

“Miedos” 2005 Digital art, stampa fine art su forex (cm. 30 x 30)

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