mostra d'arte contemporanea a cura di Barbara Pavan
Aquae mostra d’arte contemporanea a cura di Barbara Pavan intervento critico di Luca Arnaudo con il Patrocinio di
Comune di Rivodutri
12 giugno / 15 agosto 2010 TENUTA DUE LAGHI Via Campigliano 29 Rivodutri (Rieti) Artemad Fabrizio Berardi Giovanni Chiarinelli Gianfranco De Felice Giacomo Demurtas Massimo Falsaci Filippo Maria Gianfelice LuBott Claire Nelson Meri Tancredi
Via Garibaldi 98, Rieti • info (0039) 320.4571689 barbarart@tiscali.it • www.associazionestudio7.it progetto grafico Valentina Crivelli • info@valentinacrivelli.com
mostra d'arte contemporanea a cura di Barbara Pavan
Rivodutri, 14 maggio 2010
Aquae
Sono stata invitata a dare il benvenuto a Rivodutri agli ideatori di questa mostra ed agli artisti che, qualcuno da vicino ed altri da più lontano, hanno deciso di esporre le proprie opere in questa meravigliosa location. Da sempre l’arte veicola emozioni, risveglia immagini nel nostro io profondo ed interagisce con la realtà, lavorando sulla sensibilità di chi vi si avvicina e credo proprio che in questo scenario naturale, l’arte figurativa si esprima al massimo delle sue potenzialità, la mostra è dentro e fuori da sé, lo stesso contesto naturale è opera d’arte. Come Sindaco di questo territorio, oltre a complimentarmi per la sensibilità che la titolare della Tenuta Due laghi continua a manifestare, ringrazio anche l’ideatrice di questa mostra, Barbara Pavan, per l’attenzione che continua a dimostrare verso Rivodutri, consentendo a noi tutti un arricchimento culturale sui temi che a noi stessi sono cari. È proprio per il tema di questa mostra, infatti, che sono particolarmente orgogliosa: scoprire che l’acqua, risorsa imprescindibile intorno alla quale si sono costruite le eccellenze della nostra realtà locale nonché perno della promozione territoriale è al tempo stesso fonte di ispirazione artistica, non fa che confermare che il percorso di tutela e salvaguardia dell’ambiente che ci circonda è la strada giusta da percorrere non solo per rispondere ai nostri bisogni primari ma anche a quelli della nostra anima.
(Laudato sii, mio Signore, per sora acqua, la quale è molto utile, e umile, e preziosa e casta. Francesco d’Assisi
Barbara Pelagotti Sindaco di Rivodutri
Come ci eravamo proposti, prosegue il sodalizio della Tenuta Due Laghi con l’arte. Aquae vuole essere un tributo al magnifico elemento naturale di cui la nostra terra è così prolifica. L’acqua, per le sue caratteristiche e proprietà tipiche, è sempre stata oggetto di ispirazione per poeti, musicisti e artisti di ogni nazionalità. Tutti, prima di esprimere attraverso le loro opere, sono stati colpiti forse dal fatto che l’acqua è una di quelle poche cose ancora in grado di ispirare purezza e capace di rievocare alla mente lontani ricordi, lieti o tristi. Essa inoltre è uno degli strumenti più potenti della natura in grado di uccidere e distruggere, ma senza la quale la vita non sarebbe possibile. L’acqua, dunque, come elemento vitale, potente, costruttivo e allo stesso tempo distruttivo e di cui nel Reatino siamo tanto ricchi quanto troppo spesso ignari del valore immenso che costituisce. Sono molto onorata per il tema di questa mostra, sia per l’amore che mi lega a questo territorio, ed in particolare al lago di Ripasottile, specchio e spettatore quotidiano di pensieri, inquietudini ed infinite riflessioni, ma lo sono anche come imprenditrice agricola e membro del Consorzio della Bonifica che si occupa della gestione idrica della Pianura Reatina. Mi sento molto vicina al motivo conduttore di questa esposizione perché
spesso quando si è sicuri di possedere un bene lo si da per scontato e se ne sottovaluta il valore e l’importanza. La gestione dell’ambiente e dell’acqua in un territorio come il nostro sono di primaria importanza ma purtroppo vengono spesso trascurati, soprattutto dalla politica: L’auspicio è che la nostra iniziativa coinvolga e sensibilizzi, attraverso l’arte, pubblico e istituzioni su una tematica così rilevante per tutti noi e per questi luoghi. Il tema verrà interpretato da artisti di grande rilievo, alcuni dei quali originari di questa terra che è il più grande bacino idrografico d’Europa; utilizzeremo anche gli spazi aperti della Tenuta come scenario per la mostra cercando l’interazione e l’integrazione delle opere con il magnifico proscenio della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Mi gratifica molto l’idea che la Tenuta Due Laghi possa diventare un centro di divulgazione artistica e culturale e che possa offrire come modesto contributo a questa splendida e selvaggia terra la possibilità di attirare l’attenzione e di incuriosire quante più persone sia possibile a dimostrazione del fatto che ogni luogo ha una sua storia da raccontare. Marinella Tosoni Vincenti Mareri Tenuta Due Laghi
Cosa c’è da vedere
RIVODUTRI Rivodutri è un grazioso e caratteristico comune della provincia di Rieti, situato circa 15 km a Nord del Capoluogo. Purtroppo un terremoto occorso nel 1948 ha fatto perdere al borgo una parte del suo tipico aspetto medioevale; tuttavia l’altitudine ottimale (560 mt s.l.m.) e l’esposizione a mezzogiorno ne rendono gradevole il soggiorno per tutti i suoi 1300 abitanti. Storicamente le prime notizie di Rivodutri risalgono alla fine del XII secolo, ma le origini sono senza dubbio più antiche. Già nel 1010 il nome di Utri compare nella donazione di Transarico di Manfredo di Rieti al Monastero di Farfa: in seguito all’unione di Utri con il vicino castello di Rivo pare sia nato Rivodutri. Già gravitante nell’orbita dei possedimenti farfensi, Rivodutri fu ben presto inglobato nel contado reatino, prese parte alla lotte tra Rieti e Cantalice, divenne la roccaforte dei guelfi di Rieti e fu spesso coinvolto nelle ribellioni che agitarono il Reatino nell’ultimo quarto del XIV secolo. Nel 1438 Rivodutri fu occupato dalle truppe al comando del cardinal Vitelleschi per aver dato ospitalità e rifugio agli Alfani che si erano ribellati. Il legato pontificio fu inflessi¬bile e ingiunse al comune reatino di far radere al suolo il castello e di allontanare tutti gli abitanti: la distruzione fu attuata nel 1439, ma l’anno successivo si diede nuovamente avvio alla sua ricostruzione. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, Cantone rurale di Rieti (1798-1799) per passare poi al dipartimento di Roma, circondario di Rieti, cantone di Stroncone (1810-1815). Con la restaurazione e la riforma del 1816/1817 Rivodutri fu appodiato a Poggio Bustone, nell’ambito della provincia di Sabina, delegazione e distretto di Rieti; nel riparto territoriale del 1827 è ancora soggetto a Poggio Bustone, mentre in quello del 1831 risulta governo di secondo ordine, con l’appodiato Apoleggia, dipendente dal governo di Rieti. Con l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nell’ottobre 1860, il comune fu annesso alla provincia di Perugia fino al 1923 allorché passò alla provincia di Roma e quindi, nel 1927, alla neo istituita provincia di Rieti.
Il territorio di Rivodutri presenta tracce del passaggio di S. Francesco che, narra la tradizione, recandosi a Leonessa e per ripararsi da un forte temporale, si rifugiò sotto un faggio, un albero oggi monumentale con una chioma di 22 metri di diametro. Questa pianta è famosa per la sua forma straordinaria, con i rami che si intrecciano, quasi a voler proteggere e difendere il Santo. Nella chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo è conservato un dipinto denominato La Pietà Leoni (dal nome della famiglia committente) che è considerato il capolavoro del pittore seicentesco Vincenzo Manenti. Il monumento più misterioso di Rivodutri è sicuramente una Porta Alchemica, riemersa dall’oblio dopo il terremoto del 1948, è complessa e controversa. L’opera è unica in Italia, di qualità artistica enormemente superiore a quella analoga che si trova a Piazza Vittorio a Roma e su di essa, in poco tempo, sono già stati scritti tre libri ma un’attendibile interpretazione della sua complessa simbologia è tutt’altro che facile. Di straordinaria bellezza sono anche le Sorgenti del fiume S. Susanna, con una portata d’acqua di 5000 litri/secondo e che rientrano nell’ambito della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile. Esse sono state dichiarate monumento naturale nel 1977. Le sorgenti di S.Susanna e, in generale, il tema dell’acqua, rappresentano per il Comune di Rivodutri il punto intorno al quale ruotano le due maggiori manifestazioni turistiche, il Presepe Subacqueo in dicembre e la Sagra della Trota in agosto - alla quale partecipano tutti i ristoratori locali - uno dei biglietti da visita del comune stesso.
Strutture ricettive Le strutture ricettive di Rivodutri, sia alberghi che agriturismi e bed & breakfast, sono in grado di rispondere a qualsiasi esigenza e la visita delle sorgenti, le passeggiate in montagna attraversando magnifiche praterie e la sosta nelle frazioni del Comune, ciascuna con il proprio centro storico e le proprie caratteristiche, garantiscono un’occasione per vivere, attraverso la bellezza del paesaggio e la degustazione delle tipicità di questa terra, un momento di entusiasmante festa: incantevoli panorami naturali e delizie per il palato sapranno infatti certamente conquistare il visitatore. Questa terra ricca di memorie, storia e folclore, si configura come la meta ideale per un soggiorno tranquillo, lontano dall’inquinamento acustico ed atmosferico delle grandi città: la tutela dell’ambiente e la conservazione delle risorse naturali si pone infatti come uno tra i principali obiettivi dell’attuale amministrazione comunale.
LA MOSTRA
RIVODUTRI Rivodutri è un grazioso e caratteristico comune della provincia di Rieti, situato circa 15 km a Nord del Capoluogo. Purtroppo un terremoto occorso nel 1948 ha fatto perdere al borgo una parte del suo tipico aspetto medioevale; tuttavia l’altitudine ottimale (560 mt s.l.m.) e l’esposizione a mezzogiorno ne rendono gradevole il soggiorno per tutti i suoi 1300 abitanti. Storicamente le prime notizie di Rivodutri risalgono alla fine del XII secolo, ma le origini sono senza dubbio più antiche. Già nel 1010 il nome di Utri compare nella donazione di Transarico di Manfredo di Rieti al Monastero di Farfa: in seguito all’unione di Utri con il vicino castello di Rivo pare sia nato Rivodutri. Già gravitante nell’orbita dei possedimenti
Artemad Fabrizio Berardi Giovanni Chiarinelli Gianfranco De Felice Giacomo Demurtas Massimo Falsaci Filippo Maria Gianfelice LuBott Claire Nelson Meri Tancredi
La mostra C’è un punto da quassù, alla Tenuta, in cui lo sguardo abbraccia il panorama mozzafiato dei due laghi Lungo e Ripasottile. Ogni volta che mi fermo ad osservare la pianura interrotta dai due specchi d’acqua, ritorno allo stupore che provavo da bambina quando, in viaggio verso la casa dei miei nonni, percorrevamo una statale che attraversa le risaie del vercellese. E ogni anno mi affascinava, al tempo in cui venivano allagate, quello spettacolare e, per me bambina, miracoloso mare che spuntava da una settimana all’altra, improvvisamente, al posto dei campi tutt’intorno. L’acqua non è solo un elemento vitale e indispensabile alla nostra vita. Nutre e disseta anche la nostra anima, si lega indissolubilmente in qualche modo ai nostri pensieri e ai nostri ricordi. Potrebbe sembrare un tema anche troppo facile per una mostra d’arte, ma proprio per questo rappresenta una sfida raffinata. Poiché se è semplice per ognuno di noi trovare l’aspetto poetico in un elemento che è simbolo stesso di purezza e libertà, è altrettanto difficile superarne proprio questo strato romantico, affrontarlo senza diventare banali, scontati, stucchevoli. Sono certa che lo spessore e il talento dei dieci artisti di Aquae ci abbiano permesso di raggiungere questo obiettivo. Pur non mancando un doveroso tributo poetico all’acqua, sono le istanze urgenti del presente a rubare la scena alle chiare, fresche, dolci acque di petrarchiana memoria. Abusi, sprechi, urbanizzazione, inquinamento: un’arte seria e autentica non può più permettersi di rappresentare verdi colline e fiumi incontaminati. La prima opera è l’installazione di Artemad e attraverso la forza evocativa di un paio di scarpe intrappolate nel fango, rimanda ai pericoli di un’urbanizzazione selvaggia e indiscriminata che, come un boomerang, ci rende fragili ed esposti a ricorrenti, fatali eventi catastrofici. Fa eco a questa prima opera, una seconda in cui gli artisti denunciano lo spreco sistematico e la trasformazione dell’acqua in una fonte continua di inqui-
namento: dall’imbottigliamento, al trasporto, alla plastica delle bottiglie, fino a diventare paradossalmente essa stessa rifiuto. Questo prato disseminato di grandi sacchi di immondizia pieni d’acqua, esige che i principi di rispetto, economizzazione e ridistribuzione delle risorse naturali non siano più negoziabili e che l’urgenza di scelte coraggiose e costruttive non sia ulteriormente rimandata. Un’opera che riflette con efficacia la cecità di un’umanità che si arroga la proprietà assoluta dell’elemento, risorsa ritenuta gratuita ed illimitata a propria disposizione. La gratuità e l’abbondanza, purtroppo, troppo spesso offuscano il valore intrinseco delle cose, tanto che è nell’uso corrente dire che non c’è nulla di così facile come bere un bicchier d’acqua. L’opera fotografica di Giovanni Chiarinelli riflette proprio sul significato delle parole che sottendono il grado di importanza che inconsciamente attribuiamo alle cose del mondo. Perché è facile davvero bere un bicchiere d’acqua, ma non se il bicchiere è scheggiato e stretto nella morsa del filo spinato. È doveroso ricordare che non sempre l’acqua è un bene scontato: milioni di persone non hanno accesso ad acque potabili o sicure; milioni di uomini soffrono la sete e ci sono luoghi in cui l’acqua è davvero un bene raro e prezioso e procacciarselo costa fatica e sofferenza. La seconda opera di Chiarinelli sovverte l’espressione, anch’essa entrata nel linguaggio comune, avere l’acqua alla gola. Qui i ruoli si invertono: non è più l’elemento a minacciare l’uomo, ma viceversa. Ed è potente quel cappio che appare pronto a cingere in una stretta fatale i destini di entrambi. Dimentica l’uomo, padrone stolto, un’antica citazione : “se hai un servo trattalo come un fratello, poiché ne hai bisogno come della tua vita” (Eccl.33:32). Dimentica che la relazione di dipendenza tra l’acqua e l’uomo non è reciproca: l’uomo ha bisogno dell’acqua per sopravvivere; l’acqua sopravvive anche senza di noi. La terza opera è una sintesi perfetta ed efficace in cui, in un bicchiere d’acqua purissima e trasparente, galleggia un sottile strato nero di petrolio. Chiarinelli riesce con un linguaggio immediato ed essenziale a dare una forma domestica ad una catastrofe globale, reiterata e di cui l’ultima, immensa marea nera non è che uno degli innumerevoli episodi. Marea nera che ritorna anche nel Brutto Anatroccolo di Giacomo Demurtas. L’opera rimanda, nella sua stessa realizzazione, alla favola omonima. Demurtas riassembla pezzi meccanici, usati e inutili, originando una nuova forma di tutt’altro significato. Il principio ecologico del riutilizzo e del riciclo, fortemente radicata nelle intenzioni dell’artista, si scontra e si infrange, però, contro la catastrofe causata dall’incuria e dall’arroganza dell’uomo. Avvolto e intrappolato definitivamente nella coltre nera, l’anatroccolo ferito non si trasformerà nel meraviglioso cigno nero della fiaba. Con crudo e disincantato realismo, Demurtas afferma che senza un impegno serio e costante, la bellezza non avrà speranza. Fabrizio Berardi affronta, nelle sue opere, il rapporto tra l’uomo e l’acqua. Nelle società arcaiche, questo rapporto poggiava su di un equilibrio di rispettoso utilizzo: all’acqua, madre e divinità, l’uomo riconosceva
anticamente la magnanima generosità che consentiva la vita, pur temendone la potenza e la forza distruttrice. Nelle società moderne, più evolute, l’acqua è considerata alla stregua di merce, proprietà esclusiva degli uomini, da utilizzare, gestire, vendere, comprare e sprecare a piacimento. Bene si evince questo contrasto già dai materiali delle due opere di Berardi: il legno e la pietra di Mater Aqua, elementi naturali, si oppongono alla plastica e agli smalti di Architetture d’acqua, materiali tossici e inquinanti di origine industriale. Sta a noi, dunque, individuare, anche nella quotidianità, una nuova terza via, quella praticabile per trovare una sintesi che consenta uno sviluppo sostenibile rispettoso sia dell’uomo che delle risorse naturali. Il carattere concettuale e sociologico dell’opera di Massimo Falsaci, scrive Alessio Lucchini, articolata in due tele, propone l’acqua come altra soluzione possibile per recuperare il dialogo nel mondo svuotato di oggi. Da un lato l’uomo viene visto come un microcosmo abbandonato a contatti umani ridotti: vive sospeso sul mondo galleggiante delle palafitte (metafora della vita); dall’altro, il macrocosmo spersonalizzante degli scali-merce vede la realtà incanalata in numeri ordinati e la socializzazione continuamente soppiantata da sterili rapporti commissionali. L’acqua diventa uno strumento vivo ed efficace attraverso il quale si può rinsaldare e rafforzare quel flebile dialogo umano che rischia lo schianto nella desolazione. La preponderante presenza delle tonalità terrose pare suggerire la realizzazione compatta di un tessuto sociale. La forza prorompente dell’acqua echeggia nell’opera dei LuBott, La balena di Giona. In un tempo in cui l’uomo si erge a padrone e signore di tutti gli elementi, chi, se non l’uomo stesso, potrà salvare Giona dalla furia delle acque? Ecco, dunque, che il poderoso cetaceo biblico mandato da Dio in soccorso del profeta viene sostituito dallo scheletro di un prodotto industriale. Per salvare sé stesso e il proprio ambiente, l’uomo deve accettare e vincere la sfida che egli stesso ha lanciato. Sarà attraverso la sua intelligenza, la scienza, la tecnologia che dovrà elaborare nuove soluzioni e trovare un nuovo equilibrio, nuovi rapporti di forza tra sé e la natura tutta. Le parole della supplica di Giona “Mi hanno attorniato le acque sino alla gola, l’abisso mi ha circondato” (Giona 2:6) – fungono da monito e l’uomo deve saper riconoscere quando ciò che lo protegge e lo salva, come questa rete di metallo, minaccia di imprigionarlo per sempre. La potenza devastante delle acque ritorna anche nelle opere fotografiche di Filippo Maria Gianfelice, celata dietro l’armonioso travestimento di una serena, silenziosa immobilità. Tutto sembra tacere, persino il vento pare aver timore di far sentire la propria voce. L’indignazione violenta dell’acqua ha travolto tutto, gli argini naturali e i fragili e presuntuosi ostacoli che l’uomo ha costruito. Ha divorato la terra, si è ripresa repentinamente lo scettro del potere e la sua libertà. È una bellezza tragica che, nella calma irreale che segue all’ira devastante degli elementi, rimanda con grande lirismo ad una dimensione in cui la vita e la morte giocano a
rincorrersi, a volte si sfidano, a volte si sfiorano. A volte la vita soccombe. Altre volte la vita resiste. E trionfa. Il ciclo ricomincia, si apre un nuovo cerchio… Nella fotografia di Gianfranco De Felice, la bellezza pare volersi infiltrare ad ogni costo tra lo squallore di cemento dei palazzi di periferia. Ha le sembianze di un lembo di cielo che s’insinua nello specchio d’acqua di una pozzanghera, stretta tra qualche rifiuto e una striscia di asfalto, nel tentativo di regalare, a due bambini e a un’altalena, l’illusione di un tappeto di nuvole su cui giocare. È un’immagine di grande poesia che mi riporta ad una passaggio di Luca Arnaudo che, nel suo Sic Transit, scrive: “più volte mi è venuta alla mente una frase che avevo letto di Camus, una frase dove diceva che esiste la bellezza ma ci sono anche gli umiliati e per difficile che sia il compito Camus voleva essere fedele a entrambi”. Ho lasciato volutamente in ultimo le opere delle due artiste: Claire Nelson, per il senso di riappacificazione e di fusione, non solo con l’acqua, ma con tutti gli elementi del creato, che nasce da queste piccole sculture; due figure femminili placidamente abbandonate, senza timori, senza conflitti, con una perfetta consapevolezza di essere, a pieno titolo, parte integrante del tutto. Infine Meri Tancredi, che propone un’opera complessa frutto di una lunga ricerca storica e artistica, in ambito mitologico e religioso, del legame tra la donna e l’acqua. Due principi inesorabilmente associati alla nascita ed alla conservazione della vita, finanche al traghettamento dell’anima oltre la morte. Legame che, dall’antichità ai giorni nostri, coltivato, consolidato e rafforzato in tutti i tempi ed in tutte le culture, sovrappone talvolta le due anime nella rappresentazione stessa della divinità. “Endiadi, spiega l’artista, è la sintesi di questo intreccio tra la donna e l’acqua, prende forma dalle fonti che un tempo erano santuari legati alla nascita, alla cura e alla riconciliazione dell’equilibrio tra mondo umano e divino, prosegue con lo scorrere della vita e termina con il passaggio in un’altra dimensione. Contiene in se’ la Clavigera, portatrice di chiavi, colei che controllava la porta fra l’acqua sacra e quella da addomesticare, l’atto rituale dove l’acqua non può essere che sacra, per poi essere utilizzata desacralizzata; le Ninfe, mitiche figure che attraversarono la cultura greca fino al mondo romano; e ancora le Naiadi, le ninfe delle acque dolci. Insomma, tutte le entità femminili venerate per le loro facoltà oracolari, ispiratrici, guaritrici e di protezione per le nascite. Poiché acqua è il liquido amniotico in cui si sviluppa la vita. E acqua è la pioggia che cade sui campi e nutre la terra”. Fin qui la mostra. Al visitatore basteranno infine pochi passi e tornando dal punto da cui siamo partiti e volgendo lo sguardo a valle, potrà godere della magnificenza dell’opera dell’undicesimo artista, comunque lo si voglia chiamare, che ha regalato al nostro percorso la perfetta scenografia di questa terra d’acque. Barbara Pavan coordinatrice per Studio7.it
ARTEMAD (sx) FANGO E SCARPE, INSTALLAZIONE AMBIENTALE (dx) SACCHI DA IMMONDIZIA CONTENENTI IN TOTALE 250 LT D’ACQUA
FABRIZIO BERARDI (sx) LEGNO,PIETRA,SMALTO / (dx) PELLICOLA INDUSTRIALE,CARTA,SMALTO
GIOVANNI CHIARINELLI FOTOGRAFIA, STAMPA LAMBDA SU ALLUMINIO
GIANFRANCO DE FELICE
GIACOMO DEMURTAS
FOTOGRAFIA ANALOGICA
SERBATOIO MOTO, COMPONENTI FRIZIONE, PIATTINE E LAMIERE METALLICHE
MASSIMO FALSACI ACRILICO SU TELA STAMPATA
FILIPPO MARIA GIANFELICE STAMPE FOTOGRAFICHE SU PLEXIGLASS TRASPARENTE, STAMPA IN VETROFANIA
LUBOTT FERRO E LEGNO
dalla terra nasce l’acqua,dall’acqua nasce l’anima... è fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant’altro... è dolce, salata, salmastra, è luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggia è piacere e paura, nemica ed amica è confine ed infinito è cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio. la vita. Eraclito
CLAIRE NELSON BRONZO, RESINA, PIETRA
MERI TANCREDI ACRILICO, FOGLIA ORO E RAME, RESINA SU TAVOLA
GIOVANNI CHIARINELLI ARTEMAD Artemad: M. Cardone, A. Cianfrocca, D. Maccarone. Il gruppo è nato a L’Aquila nel 2009. MOSTRE 2010 Roma, Museo delle Arti Orientali, Ti faccio le scarpe, a cura di Michele Marinaccio L’Aquila, Microgalleria dell’Accademia di Belle Arti di L’Aquila, mostra personale Corsi e Ricorsi, a cura di Anna Maiorano e Cristina Reggio con testo critico di Lucia Masina Terni, Museo Diocesano, Via Crucis, a cura di Mariano Apa Lanciano (CH), Palazzo degli Studi, Istallazione per la Giornata del Ricordo
GLI ARTISTI Artemad Fabrizio Berardi Giovanni Chiarinelli Gianfranco De Felice Giacomo Demurtas Massimo Falsaci Filippo Maria Gianfelice LuBott Claire Nelson Meri Tancredi
MOSTRE 2009 Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan San Benedetto del Tronto (AP), PalaRiviera, Oltremondo, opera in esposizione permanente Lanciano (CH), Palazzo degli Studi, Presentazione del video Diario di un insonne, ispirato dall’omonimo libro di Federico Cervigni Pescara, One touch of love for L’Aquila, asta di beneficenza di sculture e dipinti organizzata dalla Massimo Oddo O.N.L.U.S. con la collaborazione dei giocatori del Milan Amatrice (RI), Centro Turistico Lo Scoiattolo, Contemporanea 09. Fisis, a cura di Barbara Pavan Genova, Porto di Genova, Dalle 3.31 alle 3.33. Il prima e il poi degli artisti aquilani dopo il terremoto, a cura di Antonio Gasbarrini
FABRIZIO BERARDI Fabrizio Berardi è nato a Foggia nel 1964. Vive e lavora ad Amatrice (RI) MOSTRE 2010 Roma, Circolo degli Artisti, Crash, collettiva, a cura di Alessia De Filippi MOSTRE 2009 Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo Amatrice (RI), Spazio Lo Scoiattolo, Rassegna d’Arte Conteporanea09, Fisis, a cura di Barbara Pavan e Dino Del Vecchio, collettiva con il Patrocinio del Comune di Amatrice, catalogo Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, Dal Futurismo al Contemporaneo, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, collettiva
Giovanni Chiarinelli è nato a Rieti nel 1977 dove vive e lavora come fotografo free lance. MOSTRE RECENTI Locarno, Svizzera, 36Mazal Contemporary Art Gallery, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, Born to be spider, a cura di Barbara Pavan, personale Nola, Banca Sella Sud, Born to be spider, a cura di Monna Lisa Salvati, personale Terni, CAOS Ex Siri Centro Culturale per le Arti Contemporanee, Fat/Esterni, Festival Internazionale della Creazione Contemporanea Terni, Palazzo Primavera, Nodo d’amore, Mostra d’Arte Contemporanea, collettiva
GIANFRANCO DE FELICE Gianfranco De Felice nato nel 1968, vive e lavora a Roma. MOSTRE 2010 Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio del Comune di Rivodutri, catalogo Cernobbio (CO), Villa Erba, Avrà i tuoi occhi, collettiva finalisti concorso Rieti, Galleria Fotografica Lungovelino, L’acqua del Gange, a cura di Barbara Pavan, personale, catalogo Rieti, Studio7.it Spazio Arte Contemporanea, Un, due, tre...stella!, a cura di Barbara Pavan e Alessandra Patrizi, personale MOSTRE 2009 Ravenna, Sala Forum Seconda Circoscrizione, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan, collettiva, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, Fiori rossi, a cura di Barbara Pavan, personale nell’ambito della Rassegna FotografikaII, con il Patrocinio di Provincia di Rieti Roma, Biblioteca Comunale Villa Mercede, Il Monello, personale. Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, collettiva, con il Patrocinio di Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo Pompei (NA), Libreria Mondadori, Isolina e le altre, a cura di Monna Lisa Salvati e Barbara Pavan, collettiva, catalogo
Avellino, Banca Sella Arditi Galati Sud, Laudato sie, a cura di Monna Lisa Salvati, collettiva, catalogo Roma, FotoGrafia. Festival Internazionale di Roma VIII edizione, Dimensione massima 10x12, a cura di Cameraoscura e 3/3, studio di ricerca sull’immagine fotografica, collettiva Roma, Salauno Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, FotoGrafia Festival Internazionale di Roma VIII edizione, Fotox1000, a cura di Francesco Amorosini, collettiva. Roma, Centro d’Arte La Bitta, Fiori Rossi, personale
GIACOMO DEMURTAS Giacomo Demurtas è nato a Rieti nel 1978. Vive e lavora a Rieti. MOSTRE E PREMI RECENTI Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo, collettiva Rieti, Libreria Moderna, Aperitivi Verdi, Manifestazione organizzata e promossa da Associazione Postribù Perugia, Torre Strozzi Centro d’Arte e Cultura, Artisti del territorio, a cura di Roberto Zambelli, con il Patrocinio del Comune di Perugia, collettiva Rieti, Chiostro di S. Francesco, Festival Artistico Ass. Balene d’Acqua Dolce, con il Patrocinio di Provincia di Rieti, Comune di Rieti, Fondazione Varrone, catalogo, collettiva
MASSIMO FALSACI MOSTRE 2010 Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo Desio (MB), Galleria Camaver Villa Tittono Traversi, Shamal: il vento creativo, a cura di Galleria Camaver, collettiva MOSTRE 2009 Maccagno (VA), Museo Civico Parisi Valle, Acquisizioni 2009, a cura di Claudio Rizzo, Patrocinio Comune di Maccagno, catalogo Silvia Editrice, collettiva Rieti, Palazzo Marcotulli, One Planet, a cura di Barbara Pavan e Simone Fappanni, Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Rieti, catalogo Studio7.it, collettiva Milano, Associazione Artevariante, Emozioni Metropolitane, personale Cannobio (VB), Associazione Artevariante, Le vie del mondo le vie dell’anima, collettiva
Atene (Grecia), Chepart, Espressioni Italiane, a cura di Afrodite Oikonomidou, Patrocinio di Ambasciata Italiana ad Atene, catalogo Chepart, collettiva Salonicco (Grecia), Chepart, Espressioni Italiane, a cura di Afrodite Oikonomidou, Patrocinio di Istituto Italico di Cultura, catalogo Cheapart, collettiva Baveno (VB), Galleria Camaver, Shamal. Il vento creativo, a cura di Marcello Cazzaniga, Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia del VCO, Città di Baveno, Distretto Turistico dei Laghi e Fondazione Comunitaria del VCO, catalogo Galleria Camaver, collettiva Milano, Permanente di Milano, collettiva finalisti del Premio Arte Mondadori, collettiva Villadossola (VB), Galleria Laborart, Biennale d’Arte in Ossola, a cura di Paca Ronco, Patrocini Regione Piemonte, Provincia del VCO, comune di Villadossola, Camera di Commercio del VCO, catalogo Laborart, collettiva Milano, Galleria Spazio in Mostra, Out on the bottle, a cura di Federica Ghizzoni, catalogo Spazio in mostra, collettiva Omegna (VB), Forum di Omegna, Sul Sentierio colorato della Fantasia: 5 artisti incontrano Gianni Rodari, a cura di Artevariante, Patrocinio di Provincia del VCO, Comune di Omegna, Forum di Omegna, Parco della Fantasia di Gianni Rodari e Fondazione Comunitaria del VCO, catalogo Artevariante, collettiva Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea Cavalese, Isolina e le altre…, a cura di Barbara Pavan, Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento, Assessorato alla Solidarietà Internazionale e Convivenza, Comune di Cavalese, APT Val di Fiemme e Fassa, catalogo Studio7.it, collettiva Premio Arte Mondadori, Arte Mondadori Milano, finalista
MOSTRE 2009 Rieti, Fondazione Varrone, Vestizione di Sant’Antonio, a cura del Circolo Fotografico Reatino, Patrocini Fondazione Varrone, Federazione italiana Associazioni Fotografiche, catalogo digitale, collettiva Verona, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri, Premio Verona, Sport e tempo libero, a cura del Circolo Fotografico Veronese, Patrocini Comune di Verona, Assessorato allo Sport e Tempo Libero, Assessorato alla Cultura, Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri; catalogo, collettiva Rieti, Chiesa di San Francesco, Vestizione Sant’Antonio, a cura della Pia Unione di Rieti, Giugno Antoniano, personale Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, Patrocini Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo, collettiva Sant’Anatolia di Narco (PG), Convento di Santa Croce, Laudato sie, a cura di Massimo Giovannelli, Patrocini Comune di Sant’Anatolia di Narco, catalogo, collettiva Rieti, Chiostro di San Francesco, Rieti Blues Festival 2009, a cura dell’ARCI di Rieti, Patrocini Provincia di Rieti, Regione Lazio e Fondazione Varrone, collettiva Rieti, Libreria Moderna, Sugarfree, Rassegna Fotografika #2, a cura di Barbara Pavan, Patrocini Provincia di Rieti e Comune di Rieti, Personale Avellino, Banca Sella Sud Arditi Galati, Laudato sie, a cura di Monna Lisa Salvati, catalogo, collettiva
FILIPPO MARIA GIANFELICE
LuBott è l’acronimo di Gianfranco Lunardo e Maria Bottari.
Filippo Mara Genfelice è nato a Roma nel 1971, ha frequentato il corso professionale presso l’Accademia Fotografica Cromatica Photo Agency di Roma; dall’anno 2006 è socio dell’AIRF (Associazione Italiana Reporters Fotografi) e nel 2010 ha ottenuto la certificazione per titoli IPP (Italian Professional Photographer), denominazione di qualità professionale dei fotografi italiani, ideato e realizzato dal FIOF (Fondazione Internazionale Orvieto Fotografia). Attualmente vive a Rieti. Ha partecipato al Work Shop Fotografico di Reportage diretto dal maestro Fulvio Roiter; ha collaborato con la Soprintendenza Archeologica dell’Etruria Meridionale come fotografo subacqueo. Ha pubblicato su testate giornalistiche quali il Tempo, Il Messaggero, Tirreno, L’espresso, Scenari ed Insideart (INSIDEART, Guido Talarico Editore, anno 7 #62 | febbraio 2010. Rieti Contemporanea di Camilla Mozzetti). MOSTRE 2010 Rieti (RI), Rassegna Galleria Fotografica Lungovelino 2010/2011 , Sugarfree, a cura di Barbara Pavan, catalogo, personale Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, patrocino Comune di Rivodutri, catalogo, collettiva
LUBOTT MOSTRE 2010 Rieti, Galleria Fotografica Lungovelino, Bikers, personale, a cura di Barbara Pavan, catalogo MOSTRE 2009 Cavalese (TN), Centro Arte Contemporanea di Cavalese, Isolina e le altre, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Cavalese, catalogo Rieti, Double fantasy, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, personale, a cura di Barbara Pavan, nell’ambito della Rassegna Fotografika II, con il Patrocinio di Provincia di Rieti Ravenna, Isolina e le altre, Sala Forum Seconda Circoscrizione, collettiva, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna Nizza, Francia, Espace Art, Foire Internazionale de Nice, Palais des Expo, Patrocinio CCIAA di Rieti e Camera di Commercio Italiana a Nizza, collettiva, catalogo
Roma, Kappa 100%, Galleria Montoro Arte Contemporanea, collettiva a cura di Barbara Pavan Napoli, Polaroid. Una visione personale, Banca Sella, personale, a cura di Monna Lisa Salvati Rieti, Palazzo Marcotulli, One planet, collettiva con il Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e CCIAA di Rieti, collettiva a cura di Simone Fappanni e Barbara Pavan, opere in catalogo Vitorchiano (VT), Torre Medioevale, Laudato Sie, Patrocinio Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, collettiva, a cura di Massimo Giovannelli, catalogo Amatrice (RI), Contemporanea09. Fisis, collettiva, a cura di Dino Delvecchio e Barbara Pavan, con il Patrocinio del Comune di Amatrice, catalogo
CLAIRE NELSON Claire Nelson è nata a Londra nel 1962. Si è laureata in Letteratura presso il Manchester College of Higher Education. Attualmente vive a Monteleone Sabino. MOSTRE 2010 Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, collettiva, catalogo S.Anatolia di Narco (PG), Secret Gardens, a cura di Massimo Giovannelli, con il Patrocinio di Comune di S.Anatolia di Narco, collettiva, catalogo Rieti, Studio7 Spazio Arte Contemporanea, People, a cura di Barbara Pavan, personale, catalogo Roma, Sembler Gallery, Ambasciata Americana, Striving for the perfect portrait, a cura di Martin Terry, personale MOSTRE 2009 Ravenna, Sala Forum Seconda Circoscrizione, Isolina e le altre…, a cura di Barbara Pavan, con il Patrocinio di Linea Rosa, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna, collettiva Rieti, Palazzo Marcotulli, One Planet, a cura di Simone Fappanni e Barbara Pavan, con il Patrocinio di Regione Lazio, Provincia, Comune e CCIAA di Rieti, collettiva, catalogo Nepi (VT), Galleria Puntoarte, Arte in Movimento, a cura di Anna Turro, collettiva
MERI TANCREDI Meri Tancredi è nata a L’Aquila nel 1976. È laureata nel corso di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia con tesi in Storia dell’Arte. Vive e lavora a Perugia. MOSTRE 2010 Locarno (Svizzera), 36Mazal Contemporary, Downtown, a cura di Barbara Pavan, collettiva, catalogo Rivodutri (RI), Tenuta Due Laghi, Aquae, a cura di Barbara Pavan, collettiva con il Patrocinio di Comune di Rivodutri, catalogo Rieti, Palazzo IsArte Calcagnadoro, Eart(H)Eart#2, a cura di Associazione Culturale Fatigarte, collettiva Cernobbio (CO), Villa Erba, Mangia le prugne. Artisti uniti per un progetto, collettiva Perugia, Casa dell’Associazionismo, Finaliste concorso Lune di primavera 2010, collettiva Assago (MI), Rassegna d’Arte del Royal Garden Hotel, Condivisioni, personale MOSTRE 2009 Pescara, Casa Natale di Gabriele D’Annunzio, Rassegna Internazionale d’Arte Fame d’amore, slide show, curata da Ivan D’Alberto, Mandra Cerrone e Angelo Colangelo, collettiva Milano, Circolo Culturale Bertolt Brecht, Biblioteca Cassina Anna e Biblioteca Gallaratese, Micro Young e Micromailart, collettiva Perugia, Spazio Common’s Lab, My world#3, a cura di Associazione Culturale Lilliput, collettiva Bar (Montenegro), Castelnuovo Della Daunia (FG) e Pietramontecorvino (FG), Palazzo Ducale, MUSAE, Basso Adriatico, collettiva con il Patrocinio di Regione Puglia, Ministero alla Cultura del Montenegro Perugia, Porta Sole, Giardino dell’Usignolo, Tra le porte antiche, a cura dell’Associazione Culturale Radici di Pietra, collettiva Marsciano (PG), Museo Dinamico del Laterizio e delle Terrecotte, Marsciano Arte Giovani, V edizione, collettiva Levico Terme, Palazzo delle Terme, Villa Sissi; Borgo Valsugana, Biblioteca; Pergine Valsugana, Teatrino di Piazza Municipio, MUSAE Trentino, collettiva Scilla, Castello Ruffo, Scilla e lo scoglio di Ulisse, collettiva e Premio Paesaggio Pittura Regione Calabria Pescara, Centro Espositivo Ex Aurum, Eart(h)Eart, collettiva Antrodoco (RI), Associazione Culturale Lin Delija, 12 x 12, collettiva
Luca Tosoni Vincenti Mareri
Si è laureato al D.A.M.S. (Dipartimento di Arte Musica e Spettacolo) all’Università La Sapienza di Bologna. Lettura della Partitura, esecuzione ed improvvisazione al pianoforte in vari generi e stili musicali (classica, pop, rock, jazz), musica d’insieme nel rispetto dell’arrangiamento e degli altri esecutori; accompagnamento di cantanti in vari stili musicali. Trascrizione di brani dall’ascolto della musica (anche per depositi S.I.A.E.); arrangiamento di brani di musica pop; composizione e arrangiamento di canzoni, sigle, colonne sonore ed altri generi. Insegnamento della musica (Pianoforte, Tastiere, Teoria e Lettura musicale, Armonia classica e moderna, Composizione ed arrangiamento, Musica d’insieme, Computer Music). Direzione artistica di spettacoli musicali. Perito musicale per cause di Plagio SIAE. Ha collaborato con: Amec & Vanis, Davide Aru, Francesco Baccini (Maggio 2006 Concerto Live Auditorium Parco della Musica, Roma: Omaggio a Rino Gaetano), Alex Bagnoli, Loredana Berté (tour Italiano, tv, Decisamente Loredana), Antonella Bianchi, Tony Blescia, Enrico Brignano, Alessandro Canino, Carlotta (Live), C. B. Green, Gabriele Cirilli, Corona (Studio), Rolando D’Angeli, Antonello De Santis, Tony Esposito, Eugenio Finardi, Mario Flores, Paolo Fosso, Anna Gaetano, Roberto Grassi, Ivan Graziani, Marco Graziosi, Flavio Insinna, Mario Lavezzi, Gabriele Leonardi, Lisa (Sanremo col Brano Oceano), Ego Menghini (Nek Tour Management), Michela, Milk And Coffee, Maurizio Montanesi, Marco Morandi, Morcheeba (Live tv), Claudia Mori, Gianna Nannini (perizia vincente per causa di plagio musicale tra Gianna Nannini e Umberto D’Auria), Mario Natale, Nek (Tour Italiani e Mondiali, tv, Radio, tre Album come Pianista -Tastierista, trascrizione partiture), Laura Pausini (Live Concert), Pat Petrillo (Gloria Gaynor’s Drummer), Davide Pieralisi, Ricky Portera (our Italiano, tv), Enrico Prandi (Ladri di biciclette), Gigi Proietti (cbompositore ed esecutore di Colonne sonore e musiche di scena), Giulio Proietti, Cristiana Ranieri (Tour Italiano), Filippo Raspanti, Los Reyes - Gipsy Legend, Gaetano Ria, Nadia Rinaldi, Rino Gaetano Band (tour Italiano, tv live concert, partecipazione alla Fiction RAI Rino Gaetano come attore - musicista ed esecutore delle colonne sonore), Andrea Rosatelli, Davide Sabiu, Walter Sacripanti, Claudio Santamaria, Nando Sepe, Toll Ayro (realizzazione del singolo Chimera), Paola Turci (tv Live), Marco Turco, Massimo Varini, Edoardo Vianello, Manuela Villa (tour Italiano), Valter Vincenti, Renato Zero (live concert). Creazione del Troppe Note Studio. Creazione e direzione NAMS (Nuova Accademia Musica & Spettacolo) a Rieti. te l/ fax 0746.204498 • mob. 392.9901053 • elleti1966@libero.it
Duo Dexter, Alessandro Petrucci (tromba, flicorno e chitarra) e Luca Venzano (sax tenore), è un duo jazz spiccatamente votato all’espressione melodica, con predilezione per le ballads: Dexter Gordon, Chet Baker, Lester Young, Miles Davis, Louis Armstrong ispirano il repertorio del Duo. Alessandro Petrucci nasce a Taranto nel 1976. Vive e lavora a Terni. A quattordici anni inizia lo studio della chitarra e nel 1996 della tromba. Nel 2002 e nel 2003 frequenta corsi di specializzazione alle Clinics Berklee di Umbria Jazz (Perugia) e seminari con musicisti di fama mondiale, quali Eddie Henderson, George Garzone, Steve Lacy e Donald Harrison. Approfondisce lo studio del linguaggio jazzistico con il trombettista Andy Gravish. Dal 2001 al 2008 collabora stabilmente con l’Orchestra Jazz di Terni, di cui è uno dei fondatori. Dal 2006 a 2008 è seconda tromba nell’Orchestra Jazz Blue Side Big Band (Rieti). Dal 2007 al 2009 è membro della brass band Pink Puffers (Roma). Attualmente collabora con: Free Funkers (Roma), sestetto funky - jazz per il quale è anche arrangiatore e compositore; Duo Dexter (Terni); Il Pacco (Spoleto - PG), gruppo di musica rock melodica italiana; Concabbanda, brass band con repertorio funky - folk del quale è direttore e arrangiatore. Numerose le partecipazioni in concerti e manifestazioni musicali fra cui: programmi radiofonici di jazz su Radio Rai 3 con l’Orchestra Shorty’s Monday Night Orchestra (Roma, 2004), Festival Jazz Villa Celimontana (Roma, 2008); Festival Internazionale delle brass band (Montpellier - Francia, 2008); Terni Jazz Festival (dal 2001 al 2008). Luca Venzano nasce a Terni nel 1959. Vive e lavora a Terni. Nel 2001 è allievo del maestro Andrea Belli. Dal 2003 è allievo del maestro Marco Collazzoni. Nel 2008 inizia la sua collaborazione come sax tenore nella sezione fiati dei Soul New Sound (Amelia - Terni). Dal 2007 è nella sezione fiati della Terni Jazz Orchestra (Terni). Dal 2008 collabora con il Duo Dexter (Terni). Dal 2009 suona con il Corpo Bandistico di Monte Leone di Spoleto (Perugia). Numerose le partecipazioni in concerti e manifestazioni musicali fra cui: Tuscia Jazz Festival (Castello di Nepi, 2008); Raduno internazionale dei Picari (Narni - Terni, 2008); Micca Club (Roma, 2008); Terni Jazz Festival (2007 - 2008); Grey Cat Festival (Follonica, 2008), Festival Jazz di Matera (2008), Festival Jazz di Foggia (2008), tournee in Sicilia con la casa discografica Comer 23 (2009); Commemorazioni del Columbus Day (New york - USA, 2009).
Alessandro Petrucci • mob. 328.3239476 • petrucci76@gmail.com Luca Venzano • mob. 333.3226371 • perrycomo@virgilio.it
Aquae mostra d’arte contemporanea a cura di Barbara Pavan intervento critico di Luca Arnaudo con il Patrocinio di
Comune di Rivodutri
12 giugno / 15 agosto 2010 TENUTA DUE LAGHI Via Campigliano 29 Rivodutri (Rieti)
Artemad Fabrizio Berardi Giovanni Chiarinelli Gianfranco De Felice Giacomo Demurtas Massimo Falsaci Filippo Maria Gianfelice LuBott Claire Nelson Meri Tancredi
Via Garibaldi 98, Rieti • info (0039) 320.4571689 barbarart@tiscali.it • www.associazionestudio7.it