Tassa sulla Salute

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Massimo P. Anche chiamandola "Ticket" o "Pippo" resta

la TASSA sulla SALUTE che aumenta col diminuire della capacitĂ contributiva e penalizza le coppie sposate


2 Una lunga storia. Non posso accettare che un limite di reddito calcolato nel 1993 sia considerato valido nel 2020: o era sbagliato allora o è sbagliato ora. Non posso accettare che due persone legalmente sposate siano penalizzate rispetto a una pessona singola o a due non sposate. Lo scrivo inutilmente da anni. 2007 Reddito, imposte, tasse Se non ho capito male, il limite di reddito familiare sotto il quale le persone di età superiore ai 65 anni possono beneficiare delle esenzioni dalle tasse sulla salute (ticket) è rimasto di 70 milioni di lire, ossia 36152 euro. Si può discutere se sia giusto creare un confine tra chi deve pagare e chi no, sulla congruità del limite, sulla equità di trattamenti molto diversi con differenze minime di reddito, sul fatto che si riferisca a reddito familiare anche quando non si ricomoscono detrazioni familiari, se debba esistere o no una tassa sulla salute e su molto altro ancora. Se si ritiene che lo Stato debba farsi carico della salute dei cittadini allora tutti dovrebbero beneficiare dello stesso trattamento, concorrendo ognuno col pagamento delle imposte in ragione del proprio reddito. Se il servizio fosse gratuito, le risorse destinate alla riscossione delle tasse (ticket) potrebbero invece essere utilizzate per far pagare a tutti imposte eque e necessarie. Forse è giusto far pagare una tassa per evitare abusi, ma se è pagata uniformemente grava in misura decrescente col crescere del reddito e in ogni caso per nulla su chi ha un reddito che gli permette di non usare la sanità pubblica. Anche ammettendo la necessità di un limite discriminante non vedo con quale criterio possa essere fissata la sua congruità. Sarebbe equo solo se consentisse a chi ha un reddito lordo di poco superiore lo stesso reddito netto di chi lo ha inferiore: se con 100 di lordo ho 90 di netto non è equo che con 101 abbia 80. Comunque, un importo giusto ed equo in un certo momento difficilmente lo è altrettanto un anno o dieci anni dopo. Riferirsi poi alla somma dei redditi dei coniugi e non concedere a uno dei due le detrazioni non usufruibili per incapienza dall'altro, considerandoli famiglia quando è a loro danno e individui quando sarebbe a loro vantaggio, è perlomeno incoerente. Ritornando al limite di reddito, constato semplicemente che è rimasto quello ante euro quando tutti dicono che non si può vivere come allora con un reddito rimasto quello di allora e se era giusto prima è sbagliato adesso e viceversa. In altre parole, più si diventa poveri più il fisco ci considera ricchi, anche quando si impoverisce per maggiori imposte e tasse. Si è fatto l'adeguamento della tassa RAI, delle sanzioni pecuniarie, del bollo, di mille altre imposte e tasse e di qualsiasi altra cosa che porti soldi allo stato ma non i limiti che ne smorzano la voracità. Chi aveva 1000 lire al mese negli anni ' 30 era un ricco, se i limiti in questione fossero stati fissati allora probabilmente oggi pagherebbero il ticket tutti quelli che al mese guadagnano l'equivalente in euro, circa 50 centesimi. Scritto il 11/01/2007 2008 Per incominciare Nell'attesa che vengano mantenute le grandi promesse fatte in campagna elettorale mi accontenterei di piccole cose. Per esempio, visto che tutti riconoscono l'impossibilità di vivere come ai tempi


3 della lira con l'equivalente in euro del reddito lordo di allora, che fossero adeguati i limiti di reddito per benefici santari e fiscali fissati nel secolo scorso. Chi vuole agevolare la famiglia potrebbe intanto far sì che non venga penalizzata da norme tipo quella che per l'esenzione da tasse sanitarie (tiket) prevede un reddito lordo pro-capite non superariore a 36151,99 euro per singoli e unioni di fatto, 18076 euro per una coppia sposata e 9038 euro se questa ha due figli minori. Col tempo si potrebbe anche pensare a consentire di votare e avere assistanza medica generica senza complicazioni burocratiche a chi si trova fuori dal proprio comune di residenza e magari stabilire che l'adeguamento dello stipendio del Presidente della Corte di Cassazione avviene solo se è possibile pari aumento percentuale di tutti gli importi previsti dalla legge, non solo dello stipendio di deputati e senatori ma anche quello delle pensioni minime, dei limiti di reddito fiscali, delle sanzioni amministrative. Scritto 28/03/2008 E' giusto E' giusto il motto "pagare tutti le tasse per pagare di meno", ma tutti dovrebbero poi godere degli stessi diritti e non pagare di più per avere di meno. Se Tizio dichiara il doppio del reddito di Caio non solo paga più del doppio d'imposta, ma non può nemmeno godere degli stessi servizi. Vi sono infatti limiti di reddito superando i quali cessano diritti o nascono doveri; questi limiti sono quasi sempre sorpassati, non tengono conto della reale capacità contributiva, aumentano la burocrazia complicando la vita ai cittadini, creano grandi differenze di trattamento per minime differenze di reddito, sono sostanzialmente iniqui. Per esempio, nelle regioni che conosco si è esenti da tasse sanitarie (ticket) se il "reddito familiare" lordo annuo non supera 36151.98 euro. La precisione di questo importo già ne denuncia la vetusta origine: 70 milioni tondi di lire. Un importo che se era congruo quando fu calcolato non lo può essere oggi, con potere d'acquisto falcidiato da tasse e inflazione; un limite evidentemente sorpassato, che toglie benefici a chi con l'aumento del reddito lordo ha avuto un peggioramento del tenore di vita. Se ho ben capito, dividendo l'importo per il numero dei familiari il limite pro-capite rimane 36151.98 euro per singoli o coppie non sposate, scende a 18075 per una famiglia di 2 persone, a 12050 per una di3, a 9038 per una di 4 e così via: non tiene conto della reale capacità contributiva. Basta percepire un euro in più per finire col poter disporre di meno denaro: crea disparità di trattamento ed è pertanto iniquo. Prescindendo da quanto sopra, far pagare tasse aggiuntive per beneficiare del servizio sanitario nazionale può mirare ad evitare abusi e a contenere i costi. Per ottenere questo l'esenzioni dovrebbero essere limitate a casi particolari. Porre limiti reddituali che consentono l'esenzione a gran parte della popolazione è demagogico e serve poco allo scopo quando sono pochi coloro che dichiarano redditi superiori, anche se tutti costoro volessero beneficiare del servizio sanitario nazionale. Meglio non porre limiti e adeguare le imposte. Scritto il 26/03/2008 Discriminazione In questo Stato (che alcuni dicono condizionato della Chiesa Cattolica) le "coppie di fatto" sono ingiustamente discriminate. Nelle Regioni che conosco, per potere essere esenti da tasse sulla salute (ticket) si deve avere un reddito familiare lordo non superiore a 36151.98 euro. Già l'importo preciso al centesimo denuncia


4 la sua arcaicità, il suo riferimento al molto più tondo 70 milioni di lire. Una cifra considerevole quando è stata calcolata, ma che rimanendo immutata nei secoli finirà per essere superata anche dalle famiglie che, come si dice, non arrivano alla quarta settimana; un modo per mimetizzare l'aumeto di tasse. Naturalmente se il reddito familiare è di 36151.99 euro si dovrà invece pagare, con tanti saluti all'equità. Si dirà che un limite si deve pure mettere, ma con le possibilità offerte dall'informatica non sarebbe difficile fare in modo che chi guadagna un solo centesimo in più non finisca con disporre di molti euro in meno. Personalmente penso che sarebbe meglio non esistessero limiti a danno di chi paga più imposte: incentivano l'evasione, premiano i furbi e sono iniqui. Se tutti concorrono alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, non capisco perché tutti non possano benificiarne allo stesso modo se non per demagogia. Si fa riferimento al reddito familiare, cioè quello che si ottiene sommando al proprio reddito quello del coniuge e dei familiari considerati a carico avendo un reddito inferiore a 2840.51 euro (5,5 milioni del secolo scorso), col risultato, se non sbaglio, che per una famiglia composta di padre, madre e due figli minori vi è diritto all'esenzione se il reddito annuo medio pro capite non supera 9038 euro, mentre sale a 18076 per una coppia regolarmente sposata e a 36151.98 per un singolo o una coppia di fatto. Evidentemente le coppie di fatto sono discriminate, a danno di quelle legalmente sposate e delle famiglie. Scritto il 31/01/2008 Criteri di progressività Ogni qual volta devo dichiarare il "reddito lordo familiare" lo faccio con apprensione, temendo di incorrere in qualche errore, involontario ma sanzionabile da un sistema che premia i furbi e penalizza gli ingenuamente onesti, e di superare senza accorgermi i limiti previsti. Molti anni fa ritenevo 70 milioni di lire una cifra del tutto irraggiungibile, ma col passare del tempo, mentre il tenore di vita diminuiva, l'importo delle nostre pensioni aumentava avvicinandoci sempre più agli equivalenti 36151,98 euro. Non credo che gli aumenti della pensione siano tali da pareggiare l'inflazione, ma prima o poi ci faranno superare la soglia oltre la quale si veniva (a ragione?) e si viene (a torto) considerati ricchi. I limiti sono iniqui se comportano grosse disparità di trattamento con minime differenze di reddito, se non sono aggiornati al valore corrente, se non considerano l'effetto delle imposte sul netto spendibile, se si riferiscono alla somma dei redditi senza tenere conto della somma delle spese. Anche se fossero stati equi, i limiti fissati nel secolo scorso non possono esserlo ora: dopo 15 anni con inflazione all'1%, 2% o 3% dovrebbero essere rivalutati del 16%, 35% o 55%. Ma i nostri governanti, sempre pronti ad adeguare le loro indennità all'aumentato costo della vita, non si sognano nemmeno di rivederli. E' vero che la Costituzione recita "Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.", ma io pensavo che la progressività fosse in relazione con l'aumento del reddito e non con il semplice passare del tempo, credevo che la tassazione dovesse aumentare con la capacità contributiva e non col numero degli anni. Scritto il 23/06/2008 2009 Famiglie Per l'esenzione dalle tasse sanitarie (ticket) si fa riferimento al reddito familiare e non è semplicissimo sapere cosa sia.


5 L'Asl2 Savonese dice: "Per reddito familiare si intende il reddito imponibile IRPEF dichiarato l'anno precedente da tutti i componenti il nucleo familiare (fiscale)". Cosa sia il nucleo familiare fiscale non è detto, cercando altrove trovo: "Circolare della DRS prot. n.8407/SPS/Amm/Pcsam dd. 13/04/05 13/05/05. “NUCLEO FAMILIARE” Per l’individuazione del nucleo familiare, ai fini della dichiarazione di esenzione dal pagamento del ticket per età/reddito, viene preso in considerazione il criterio fiscale e non quello anagrafico......Il coniuge ed i figli possono anche non convivere con il dichiarante e risiedere altrove." Naturalmente se si va a prenotare una prestazione sanitaria e ti chiedono di firmare sui due piedi la dichiarazione sul "reddito familiare" nessuno ti spiega quale sia, forse perché nessuno lo sa. In pratica per beneficiare delle esenzione dai ticket le persone sposate devono godere della metà del reddito goduto da quelle non sposate. Per loro non vale la Costituzione che recita: "Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali." Tasse sanitarie (in italiano dette Ticket) Il limite di redditi lordo per godere delle esenzioni è immutato dai tempi della lira: e lo stipendio dei politici pure? Troppo ricchi Quando ha avuto l'età per beneficiare dell'esenzione dal ticket il loro reddito familiare era ben al disotto del massimo consentito. Da allora lui e la moglie continuano ad avere come unica entrata la loro pensione, ma stanno per superare quel limite: forse le pensioni sono state rivalutate troppo e sono diventati ricchi, forse. (E non possono farci niente, aumenteranno le pensioni, diverranno più poveri e avranno meno soldi: se superano il limite di 100 e spendono 1000 di sanità si troveranno con 900 in meno) Scritto il 20/12/2009 Ticket Leggendo sul Giornale di Vicenza l'articolo "Ticket, truffa all'Ulss? Il processo è da rifare" ho ripensato a quello che segnalo da anni. Giusta o iniqua che sia c'è una tassa sulla salute, un contributo da pagare per le prestazioni del Servizio Sanitario detto (chissà perché) ticket, con relative esenzioni collegate al reddito. È opinione corrente che molti non dichiarino il reddito reale, così di fatto spesso non si favoriscono i meno abbienti ma i più furbi mentre i ricchi onesti il più delle volte non si avvalgono del servizio sanitario pubblico e non pagano ticket. Meglio sarebbe - a mio parere - non mettere tasse, far pagare le giuste necessarie imposte, punire chi non le paga e chi abusa del Servizio Sanitario. Ma ammesso che sia giusto pagare la tassa e giusto collegare l'esenzioni al reddito, resta un'ingiustizia palese: il limite di reddito fissato. Questo non è 36 mila euro come scritto nell'articolo, ma 36151,98 euro. Il che dimostra evidentemente che tale importo è stato stabilito prima dell'euro e corrisponde a 70 milioni delle vecchie lire, tondi tondi. D'allora ne è passato del tempo: quello che pagavo 1000 lire ora pago 2 euro; politici, magistrati e


6 tutti coloro che hanno potuto si sono adeguati il reddito, perfino la mia pensione è aumentata del 20% e sono certo che è aumentata meno del costo della vita. Ma il limite di reddito familiare per beneficiare dell' esenzione dal ticket è tuttora fermo ai 70 milioni di lire lordi annui, cioè 36151,98 euro. Così mentre si è generosi con chiunque voglia curarsi in Italia purchè straniero e non lavori regolarmente non si trovano fondi per adeguare quel limite di reddito che se era equo dieci anni fa non lo può essere ora e viceversa. Una coppia di pensionati ogni anno deve verificare che l' aumento inadeguato delle loro pensioni non le abbia portate a livello tale da superare il limite, un tempo ritenuto irraggiungibile ma sempre più vicino: più diventano poveri e più sono considerati ricchi indegni dell'esenzione. Sempre ammettendo che sia giusto porre un limite è ingiusto non usare criteri di gradualità: non dovrebbe verificarsi il caso che se uno ha un reddito superiore al limite finisca con averlo più basso. Una persona che guadagni 36152 euro lordi non è più ricca di una che guadagna 2 centesimi in meno e non dovrebbe pagare più di 2 centesimi di ticket. Altra peculiarità - se non sbaglio - sta nel fatto che il limite è quello sia che si tratti di famiglia di una, due o cinque persone: mentre una persona con 36 mila euro può star bene, altrettanto bene non sta se con quella somma devono vivere in due e meno ancora se in cinque. Con strana coerenza, mentre si deve sempre sommare al proprio il reddito del coniuge per stabilire il reddito familiare non è sempre detto che si possano sommare alle proprie le spese sostenute per il coniuge, nemmeno quando questi ha un reddito insufficiente per operare detrazioni fiscali. Naturalmente - in barba alla Costituzione - una coppia di fatto ha il limite di reddito che è il doppio di una coppia sposata. Non so se quei signori dell'articolo siano truffatori, ma so che sul prospetto che ti danno da firmare non è precisato come si debba calcolare il reddito, so che ho chiesto precisazioni anche alla mia Regione senza avere risposta ed ho dovuto cercarle in Internet. Nel dubbio si dovrebbe rinunciare ai propri diritti, perché non vale "in dubio pro reo" ma "in dubio pro eo (Stato, Fisco)": se hai torto paghi tu, se hai ragione paghiamo tutti. Scritto il 04/12/2009 Parametri fissi Passano gli anni, qualcosa cambia e qualcosa resta immutato: quando i numeri non indicarono più migliaia di lire ma euro, quelli dei prezzi rimasero immutati, quello della pensione si dimezzò. Mentre il mio reddito nominale è aumentato di un 20% ma quello reale è diminuito, i parametri reddituali sono rimasti immutati ma sono divenuti incongrui pur restando iniqui. Ne prendo due ad esempio: quello sotto il quale nella mia regione sono esentati da tassa sanitaria (ticket) i bambini sotto i 6 e gli anziani sopra i 65 anni di età e quello sopra il quale non si è considerati familiari a carico. Chiaramente sono stati calcolati in milioni di lire: 70 il primo, 5,5 il secondo, diventati rispettivamente 36151.98 e 2840.51 euro, valori assurdi che li datano al secolo scorso. Parametri iniqui perché non hanno correttivi che impediscano un reddito reale inferiore con reddito nominale superiore: se questo è 36152 euro non si dovrebbe pagare più di 2 centesimi di ticket, per un familiare con reddito di 2841 € il beneficio dovrebbe essere ridotto di soli 49 centesimi. I massimali si riferiscono al reddito lordo, ticket e benefici sono netti: anche questo è iniquo e ingannevole. I 70 milioni di reddito familiare lordo sono 1000 euro netti ciascuno, nel caso di due coniugi. I 5,5 milioni sono 218 euro mensili, meno del rimborso spese per un giorno a Roma di un senatore. Nel reddito familiare si sommano i redditi dei coniugi; se un coniuge guadagna più di 218 euro mensili l' altro coniuge non può considerarlo a carico e detrarre le spese per lui sostenute; se uno guadagna meno di 8000 euro annui non ha IRPEF da pagare; se non ha Irpef da pagare non può


7 evidentemente detrarre spese dall' IRPEF; se un coniuge guadagna più di 2840.51 ma meno di 8000 euro né lui nè il coniuge possono detrarre le spese sostenute. Nel caso di coniugi si considera il reddito familiare per escludere entrambi da benefici, ma le "spese familiari" non si considerano detraibili dal reddito familiare: un ulteriore disincentivo al matrimonio e spregio della Costituzione Italiana (Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.) da molti invocata e difesa solo quando fa comodo. Parametri incongrui perché se erano congrui dieci anni fa non lo possono essere ora. Accettando gli indici ISTAT, se allora i limiti erano 70 e 5,5 milioni di lire ora dovrebbero essere 44000 o 3500 euro, arrotondando. Se dieci anni fa godeva di alcuni benefici perché il suo reddito era ben al di sotto dei limiti previsti, se il reddito consisteva e consiste nella sola pensione rivalutata in misura inferiore all'inflazione, se non è cambiata la legge, se il suo tenore di vita è peggiorato una persona non può sapere di non avere più diritto a quei benefici ed essere punito per non avere pensato e verificato quanto subdolo e ingiusto possa essere lo Stato. Anche se i parametri reddituali fossero sempre congrui, mi piacciono poco: richiedono burocrazia, rendono più vantaggiose le dichiarazioni menzognere, fanno pagare di più chi più ha pagato. L'imposta progressiva già fa pagare più che proporzionalmente chi ha maggior reddito; se venisse severamente applicata ogni ulteriore discriminazione sarebbe superflua e ingiusta. Non vedo perché una persona che ha pagato tutto il dovuto di imposta debba pagare più degli altri di tassa scolastica, mensa, asilo, eccetera e non essere trattata come tutti gli altri: sarebbe tutto più semplice ed anche più giusto, solo meno demagogico. Chi può spesso non si rivolge alle strutture pubbliche e non paga la tassa, normale o maggiorata: meglio far pagare la giusta imposta a tutti e poi nessuna discriminazione; non si può far pagare il biglietto di entrata solo a chi ha già pagato l'abbonamento. Scritto il 07/04/2009 Sistema Sanitario Dicono che il sistema sanitario italiano sia fra i migliori del mondo e infatti arrivano da tutto il mondo per beneficiarne, spesso convinti che le spese per l'assistenza sanitaria siano comprese nell'importo pagato ai trafficanti per farli entrare nel Paese. Per i residenti il discorso è un po' diverso: pagano imposte quando stanno bene e in più tasse quando si ammalano. Sono però previste delle esenzioni, con un criterio piuttosto stravagante - se capisco bene. In Liguria "Bambini sotto i 6 anni - Anziani sopra i 65 anni di età Con redditi familiari fino a € 36.151,98 (£ 70.000.000)" non devono pagare nessuna tassa (ticket). La norma è immutata da prima dell'euro, infatti il valore tondo é in lire. Tutti sanno che da allora i prezzi sono notevolmente aumentati; la gente dice che quello che pagava 1000 lire ora costa un euro, l'Istat dice 0,60. Se quando è stato fissato quell'importo era giusto, per esserlo ora dovrebbe essere non dico 70.000 euro come calcola la gente, ma almeno 43381 come calcolerebbe l' Istat. Invece è rimasto tale e quale: una coppia di pensionati che nel 2000 non pagava tassa ed era ben al disotto del limite, ora é abbiente e deve pagarla, malgrado viva delle sole pensioni, cresciute meno del costo della vita ma oltre quel limite. Un lordo annuo di 70.000.000 di lire è un netto di circa 2200 al mese: c'è chi sta peggio, ma forse una coppia di settantenni che in tutto percepisca qualche euro in più ha difficoltà a spenderne centinaia per cure mediche.


8 Da come è scritto sembrerebbe che non si debba superare € 36.151,98 sia che si tratti di una famiglia di una, di due o di dieci persone: a me pare stravagante, ma forse è solo un modo moderno per attuare l'art.31 della Costituzione e incentivare i divorzi anche fra i nonni. Naturalmente i limiti di reddito suddetti valgono solo per i residenti, con codice fiscale: chi non lo è e non lo ha può benissimo dichiarare il reddito che vuole, certo che nessuno può verificarne la veridicità. Che i residenti vengano trattati peggio degli irregolari non può però essere considerato razzismo, essendo a danno di gente che non ha titolo e tinta per lamentarsene. Si dirà che non sono moltissime le persone penalizzate, ma questo non è motivo per non occuparsene ma piuttosto per rimediare con poca spesa. Scritto il 22/05/2009 E' razzista? E' razzista chi da sempre si vede la paga decurtata per contribuire al Servizio Sanitario e si lamenta di dovere pagare ticket ed aspettare per ore al Pronto Soccorso diventato l'ambulatorio del medico di base di persone esentate da imposte e ticket? Scritto il 16/05/2009 2010 Dicono Dal 2000 al 2007 il reddito medio è aumentato meno del 24% per i dipendenti privati e più del 47% per i pubblici che si indignano se gli negano altri aumenti nel prossimo biennio e dicono di essere gli unici a pagare e confrontano i loro stipendi con quello dei tedeschi e la loro produttività con quella dei greci e dimenticano che i soldi che prendono e le imposte che versano sono pagate dagli altri lavoratori italiani con meno privilegi e col diritto di poter dire "abbiamo già dato". Grosso modo in dieci anni quello che costava mille lire costa almeno un euro, le spese sono aumentate più del 100%, gli stipendi pubblici più del 45%, quelli privati più del 25% e la mia pensione meno, ma i limiti di reddito per godere di benefici fiscali sono aumentati ben dello 0%. Nelle istruzioni per la compilazioni del mod.730/2001 trovo "Coniuge e familiari a carico...Sono considerati fiscalmente a carico se nel 2000 non hanno posseduto redditi ...per un ammontare superiore a lire 5500000 pari a euro 2840,51 ..."; in quelle del mod. 730/2010 la dicitura è identica, manca solo "lire 550000 pari a". Nel 2000 erano esenti da tasse sanitarie "Bambini sotto i 6 anni - Anziani sopra i 65 anni di età con redditi familiari fino £.7000000 (€ 36151.98)", nel 2010 invece è "fino € 36151.98". In questo caso oltre al ridicolo limite arrotondato al centesimo c'è la trovata del "reddito familiare", cioè del nucleo familiare che comprende "il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, anche se non convivente con il dichiarante". Peccato che analoga norma non valga anche per le spese sostenute: alcune sono detraibili solo se il coniuge è fiscalmente a carico, per altre deve essere convivente. Capita che con il reddito sotto i limiti fissati nel secolo scorso un coniuge non possa (se poteva) sopravvivere senza l'aiuto dell'altro; capita che il suo reddito superi i famosi (dopo così tanti anni) € 2840.51 ma non € 7500 euro: eventuali spese non saranno riconosciute alla sua famiglia perché è troppo povero per dover pagare imposta e troppo ricco per essere a carico del coniuge. Capita che da persona all'antica non pensi nemmeno al divorzio e viva sempre col coniuge, che se ci sono soldi ci sono per entrambi, se si deve riparare la sua casa si fa; sono previste agevolazioni fiscali di cui possono benificiare tutti, ma non loro: uno è escluso perché troppo povero, l'altro


9 perché è sì convivente per sé, per la lingua italiana, per tutti ma non per il fisco che scrive "convivente" e legge "con residenza angrafica nello stesso comune" e capita che loro l'abbiano in comuni diversi. Si diceva che l'inflazione è la tassa più iniqua, subdola e odiosa; con l'euro e relativi impegni, anche da noi non è terrificante come un tempo ma l'inflazione c'è ed è disonesto non cambiare nominalmente nulla e di fatto tassare di più redditi in realtà scemati: un reddito che dieci anni fa una famiglia considerava un sogno oggi è un incubo, maggiormente tassabile. Di queste iniquità, di queste nefandezze ne parlo da anni ma - pare - sono il solo a farlo. Ministri, parlamentari, sindacalisti: nessuno se ne lamenta, loro e il loro stipendio - opportunamente adeguato - è al di sopra di queste piccolezze. E poi di questi tempi meglio non parlare di queste cose: magari diminuirebbero di pochissimo l'entrate dell'erario, meno di quanto uno dei tanti sprechi ne aumenti l'uscite, ma creerebbero un pericoloso precedente di equità. Meglio mantenere le cose come sono, fra dieci anni nessuno si troverà a poter beneficiare di agevolazioni che andavano bene nel XX secolo, nessuno potrà lamentarsi perché guadagnando un centesimo in più di un altro ne deve prendere qualche centinaio in meno (limiti non graduali) et similia. E così ogni anno di questa stagione devo controllare che la somma delle nostre pensioni, con cui si compra sempre meno ma vengono rivalutate - non adeguatamente - per l'inflazione, non sia arrivata a superare i 70 milioni di lire (pardon, € 36151.98) lordi, obbligandoci a spese maggiori col crescere dell'età e il diminuire della salute. Dicono di pensare alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati, alle "fasce più deboli". In realtà pensano solo alla poltrona, ai lauti compensi a spese di chi dicono di difendere. Sì pensano alla famiglia, alla loro famiglia, a come assicurare seggi o "careghete" a sé, mogli, figli, parenti e magari amanti e amici, anche e specialmente quelli che gridano al conflitto di interessi. Pretendono (non disinteressatamente) che il cittadino sia onesto con il fisco: se ci fosse reciprocità forse non avrei dubbi a considerare mai l'evasione fiscale come legittima difesa. Scritto 12 giugno 2010 2011 Cari politici, tutti in tutt'altre faccende affaccendati forse non ve ne siete accorti. Qualcuno di voi si è accorto che il limite sotto il quale sono esenti dalle tasse sanitarie i minori di 6 anni e i maggiori di 65 è sempre quello del 1993? Qualcuno di voi s'è accorto che nel frattempo l'indice del costo della vita calcolato dall'ISTAT è cresciuto del 50%? Qualcuno si è accorto che se la somma delle pensioni di due coniugi era ben al di sotto di quel limite nel 1993 ora lo supera per il solo effetto dell' insufficiente adeguamento al costo della vita? Chi gridando al conflitto d'interessi ha rivalutato le sue indennità ha anche cercato di rivalutare quel limite? Qualcuno si è accorto che quelli che non erano tenuti a pagare il ticket 17 anni fa ora sono più vecchi, più malati, più bisognosi di cure, più poveri e non più esenti? Qualcuno si è accorto di questo ed ha cercato di porvi rimedio? Chi proclama e grida di difendere i meno fortunati si è accorto e indignato per questo? Qualcuno si è accorto che se un singolo ha un reddito lordo di 36151 euro è esente dalle tasse sanitarie mentre se due coniugi hanno un reddito di 18100 euro ciascuno le devono pagare? Chi continuamente si richiama alla Costituzione s'è accorto che così se ne violano gli art. 3 e 31? È insorto? Chi difende la famiglia ha proposto modifiche? Qualcuno ha notato che chi supera il limite di 100 euro lordi e ne spende mille netti di ticket è al minimo 900 euro più povero di chi non supera il limite e non paga ticket? Ha proposto correttivi?


10 E se qualcuno se n'è accorto perché non ha fatto niente? Perché i casi sono troppi e non ci sono i soldi o perché sono troppo pochi e non gli interessano? Perché fanno fallire lo Stato o perché elettoralmente insignificanti? Perché è giusto così o perché è ingiusto solo se riguarda molti? O perché per lui sono cifre irrilevanti? Qualcuno si è posto analoghi problemi per quanto riguarda le agevolazioni fiscali e altro? Qualcuno s'indigna se una famiglia deve pagare due canoni RAI perché non vale l'art.29 della Costituzione ma il parere ministeriale che la considera due famiglie? Qualcuno ha fatto qualcosa per evitare che qualcuno sia escluso da agevolazioni perché troppo povero escludendo anche la sua famiglia per il motivo sopra detto? Scritto 24 febbraio 2011 Ridere e piangere Euro 36151,98 è il reddito massimo familiare per esenzione da tasse sanitarie (ticket). Riporto: "ESENZIONE DALLA PARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA PER PRESTAZIONI SPECIALISTICHE, FARMACEUTICHE E DI PRONTO SOCCORSO PER MOTIVI DI REDDITO" spetta a "SOGGETTO <6 ANNI O >65 IN NUCLEO CON REDDITO <= 36151,98 EURO │ CODICE ESENZIONE E01". Euro 2840,51 è il reddito massimo per essere considerato "Soggetto fiscalmente a carico di altri". Euro 185,92 è il limite di reddito da "terreni" massimo per l'esonero dalla presentazione della dichiarzione dei redditi con pensione di 7500 euro. Euro 28158,28 è il limite massimo di reddito per compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche per l'esonero dalla dichiarazione dei redditi. Euro 9296.22 è il limite massimo per il non assoggettamento a IRPEF dei compensi erogati per lavori socialmente utili. Non mi meraviglia se uno Stato che usa simili parametri si becca all'estero qualche risolino, essendo inimmaginabile che i calcoli fatti per stabilire un discrimine tra chi può e chi non può avere diritto a un beneficio siano talmente scientificamente precisi da arrivare al centesimo di euro all'anno: a mio parere per quanto ben calibrati non potranno mai essere equi, al massimo sperabilmente meno iniqui. Vedendo quelle cifre, a chi è vissuto solo nell'era euro viene da ridere: le considera il frutto della fantasia di un buontempone in vena di scherzi. A chi invece è vissuto anche nell'era della lira viene da piangere, pensando che sono frutto della divisione per 1936,27 di importi tondi che se potevano essere equi nell'ultimo decennio del secolo scorso non lo possono certamente essere nel secondo decennio di questo secolo, ammesso e non concesso che il divisore fosse perfetto. Ora il governo Monti vuole distinguersi per sobrietà e equità, quindi mai più parametri ridicoli e iniqui: staremo a vedere. Scritto 29 novembre 2011 Tasse sanitarie (ticket) Sento dire che saranno reintrodotte le tasse sanitarie (ticket). Se i "ticket" erano aboliti perché nel sito della mia Regione trovo: "Giovedì 28 Aprile 2011. Partirà tra non più di due mesi la nuova campagna promossa dalla Regione Liguria per l'autocertificazione dell'esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci." L'ultima volta che ho fatto una visita specialistica (tempo fa) ho dovuto firmare l'autodichiarazione per l'esenzione e lo stesso ha dovuto fare recentemente mia moglie (reg. Piemonte). Forse le cose


11 sono cambiate, altrimenti che senso ha l'esenzione da ticket inesistenti? Mistero. Scritto 7 luglio 2011 Benvenuta Leggo sul Giornale di Vicenza: "Autocertificazione: stop a ricette facili, ma medici in rivolta - A partire dal primo maggio le autocertificazioni sul reddito per ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici dovranno essere validate dai medici. ... Obiettivo delle nuove norme è combattere l'evasione in questo settore considerando che, secondo alcune stime, ammonta ad oltre un miliardo di euro l'anno l'evasione sui ticket sanitari e sarebbe esentato senza diritto circa il 40% dei malati. A godere dell'esenzione dei ticket dovrebbero essere le fasce con reddito più basso e per questo è richiesta una autocertificazione per non pagare la tassa su visite ed esami...." E io dico benvenuta questa normativa. Molti anni fa l'imposta sul reddito ( RM cat.C2) era pagata solo da una minoranza, gli operai ne erano esenti e nessuno si preoccupava se era equa o no. Quando finalmente è stata estesa a una gran massa di persone ne sono stato felice, perché cosi finalmente si sarebbe badato di più a non commettere ingiustizie. La stessa cosa vale per le tasse sanitarie (ticket): finché a lamentare ingiustizie sono pochi, le ingiustizie rimangono. E=mc², la formula di Einstein in Italia vale anche con: E=Emergenza o Ingiustizia m=motivo o causa dell'emergenza o dell'ingiustizia c=cittadini interessati ossia quanti soffrono per quel motivo. Se il motivo dell'ingiustizia è grave ma i cittadini interessati sono pochi l'ingiustizia è quasi insignificante, se il motivo è quasi insignificante ma gli interessati sono molti l'ingiustizia è grave. Da anni lamento che il limite di reddito sotto il quale si è esenti da ticket è fermo dal 1993 mentre l'inflazione, per quanto bassa, ha eroso il potere d'acquisto. Forse ero fra i pochi a verificare se la somma delle pensioni mia e di mia moglie rimaneva sotto quel limite e nessuno si è interessato della cosa. Anzi no: "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.", ma nessun provvedimento è stato preso. Non dico che non ci siano molti che vogliono truffare lo Stato, ma sono anche convinto che molti non sanno di truffarlo. Ora - finalmente - forse in tanti si accorgeranno che gli aumenti delle loro pensioni, pur essendo insufficienti a bilanciare la perdita di potere d'acquisto, sono tali da far superare il limite di reddito fissato nel 1993, si accorgeranno che pur essendo diventati più poveri sono considerati più ricchi, che lo Stato li vuole punire come imbroglioni mentre l'imbroglione è lo Stato, che sono considerati evasori e invece sono vittime della subdola truffa dello Stato che finge di non sapere che in 18 anni l'inflazione è stata del 55% e che i 70 milioni di lire del 1993 corrispondono 56035 euro del 2011. Si arrotondi pure a 55000 ma si lasci perdere quegli iniqui e ridicoli 36151.98 euro. E con l'occasione si valuti anche se è proprio giusto considerare il limite valido sia quando con quel reddito deve vivere una sola persona sia quando deve bastare a due, tre o dieci persone. Scritto 30 aprile 2011 Sarò ricco L'anno prossimo quasi sicuramente sarò ricco. Mia moglie ed io saremo ricchi e potremo pagare


12 tutte le tasse che i governanti hanno avuto il tic di mettere su medicinali, esami e visite mediche chiamandole graziosamente ticket. Il prossimo anno mia moglie ed io potremo dichiarare d'avere superato da un po' i 70 anni di età, da poco i 50 anni di matrimonio e finalmente i famosi 36151,98 euro di reddito familiare lordo: saremo ricchi. Quando quell'importo era 70 milioni di lire tondi, mai avrei potuto sperare di superarlo: il mio reddito lordo arrivava si e no a 2/3 della cifra, mi sembrava un importo altissimo e irraggiungibile. Poi anche mia moglie ha cominciato a percepire la sua pensione; era molto meno del famoso milione di lire mensile annunciato e i 70 milioni lordi annui rimanevano lontanissimi. Per fortuna che l'INPS ha pensato di aumentarci ogni anno un po' della pensione; non abbastanza per vanificare l'inflazione ma sufficiente per avvicinarci sempre di più a quel limite che nel frattempo era diventato 36151,98 euro, arrotondati al centesimo. Temevamo che superando i 65 anni di età non avremmo più potuto concorrere alle spese del Servizio Sanitario Nazionale sempre più impegnato a curare gente di tutto il mondo. Così purtroppo è stato per qualche anno. Ma ora siamo più vecchi e più malati e stiamo per superare quel limite: avremo l'occasione di rifarci abbondantemente. Paventavo che i nostri governanti quando decidevano di adeguare al maggior costo della vita e alle proprie esigenze le loro indennità avessero la malaugurata idea di adeguare un pochino anche quel limite di reddito superatoi il quale la gente comune può avere la gioia di godere pienamente della bellezza di imposte e tasse, gioia spesso negata a chi solo da poco è qui e che mai hanno avuto i suoi avi. Ma questo non è successo e da 17 anni - mentre tutto cambiava, prezzi, stipendi, tariffe, imposte esso rimaneva fermo come roccia cambiando solo il nome della valuta: 70 milioni di lire erano, 36151,98 euro sono, al cambio di 1936,27 lire per 1 euro, con arrotondamento al centesimo inferiore. Settantamilioni di lire annue lorde corrispondono a circa 1870 euro netti al mese per 13 volte: ma grazie a Dio noi siamo in due e bastano 1050 euro mensili a testa per poter superare comodamente quella cifra. Chi è solo (single) o non ufficialmente coniugato è molto meno fortunato, deve arrivare a 1870 euro netti al mese per 13 mensilità e potrebbe non farcela: non ha la tutela dell'art.31 della Costituzione. Scritto 10 febbraio 2011 La trappola. Talvolta credo che la normativa fiscale italiana sia pensata come una grande trappola nella quale far cadere gli ingenui permettendo ai furbi di evitarla. Non sempre. Nella trappola Amato probabilmente ci sono caduti quasi tutti, ma resta fra le pensate più inique: un'imposta aleatoria, più o meno alta a seconda se il giorno prima sul c/c si erano fatti versamenti o prelevamenti e tuttora mi chiedo cosa avranno mai fatto quel giorno il signor Giuliano e i suoi parenti o amici. Ho spesso l'impressione che le norme non siano fatte per essere rispettate da tutti ma fatte in modo tale che chi le vuole rispettare incappi sempre in qualche involontario errore e possa essere per questo sanzionato mentre chi invece le vuole evadere possa sempre trovare la scappatoia volutamente o no lasciata dal legislatore. Prendiamo per esempio la norma sulle tasse sanitarie (ticket). Ne sono esenti i bambini fino a 6 anni e gli anziani oltre i 65 con redditi familiari sotto i 36.150 euro annui. A parte l'evidente iniquità di non considerare il numero dei componenti della famiglia (non si può certo affermare che a parità di reddito complessivo il tenore di vita può essere lo stesso in famiglie di 1, 2 o 5 persone), tale limite è immutato da 18 anni. Può capitare che inizialmente uno verifichi se il reddito della famiglia superi tale limite. Costatando


13 che è ben al di sotto, se negli anni seguenti non succede niente di nuovo, se il suo tenore di vita non migliora o se peggiora, poi non pensa nemmeno di controllare se continua ad esserlo. Nel caso di figli può essere raro che non si controlli: si è giovani, si può avere un aumento di stipendio contrattuale o ad personam, si può trovare un altro lavoro o tornare a lavorare e altro. Nel caso di pensionati difficilmente ci sono queste varianti: se si vive della sola pensione e questa basta sempre meno, magari nemmeno si pensa che anno dopo anno essa aumenta, di poco ma aumenta e, restando immutato il limite, alla fine lo raggiunge mentre si continua ad essere convinti di avere diritto all'esenzione. E si cade nella trappola e si viene sanzionati. Se l'obiettivo non fosse questo basterebbe non chiedere l'autodichiarazione. Tutti i cittadini italiani hanno il loro bravo codice fiscale fin dalla nascita: 3 caratteri per il cognome, 3 per il nome, 5 per la data di nascita, 4 per il comune di nascita, 1 per controllo. Sedici caratteri che ti identificano e che finiscono ovunque: in base a questi lo Stato (ossia Agenzia delle Entrate, Servizio Sanitario, Regione, Comune, ecc. secondo competenza) sa o può sapere tutto quello che riguarda un cittadino e sa o dovrebbe sapere quale entrate e uscite considerare per diritti o doveri. Bastano, credo, buoni programmi (software), collegamenti in rete, buone norme per evitare abusi e farle rispettare e tutto potrebbe funzionare presto, bene, anonimamente e automaticamente, salvo documentate rettifiche. Questo non ci salverebbe da norme inique, ma volendo, anche queste potrebbero essere meglio graduate, senza bruschi passaggi dal tutto a niente per piccole differenze di reddito. Perchè chiedere ad un cittadino una dichiarazione che potrebbe essere "infedele", non per sua volontà ma per l'intricata selva di norme che deve e non riesce a conoscere, quando si può sapere tutto prima, con la stessa precisione e competenza che si ha contestandola dopo? Mi viene naturale pensare che sia per farlo cadere nella trappola e poterlo sanzionare o per il sadico gusto di complicargli la vita. Scritto 29 luglio 2011 500 euro, anche meno Notizia recente afferma che 50 pensioni su 100 non arrivano a 500 euro al mese. Significa che un pensionato su due ha un reddito che non supera 6500 euro annui e non può quindi avere Irpef da pagare e conseguentemente beneficiare di eventuali detrazioni fiscali, concesse invece ai più abbienti. In pratica - per esempio - se per ristrutturare il condominio in cui possiede l'appartamento dove vive vengono addebitati 10000 euro a ciascun condomino, a lui costerà 10000 euro mentre per tutti gli altri più ricchi di lui la spesa effettiva sarà di 6400 euro, potento detrarre negli anni 3600 euro dall'Irpef da pagare. La stessa cosa succede per le spese sanitarie (prestazioni chirurgiche, analisi, prestazioni specialistiche, acquisto medicinali, ecc.) delle quali non potrà avere rimborsato il 19% sotto forma di diminuizione dell'imposta da pagare, come invece hanno i più ricchi. Non va meglio se il pensionato (di solito la donna che - spesso nel passato - "non lavorava" per badare alla famiglia) è componente di una famiglia che - complessivamente considerata - l'Irpef la paga abbondantemente, perché i familiari che la pagano non possono considerlo fiscalmente a carico se la pensione supera i 218.5 euro mensili (2840.51 euro annui). È da notare che il limite corrisponde a 5.500.000 lire, il che significa che è quello lì da prima dell'adozione dell'euro, presumibilmente da molto tempo prima come tutti i parametri attualmente in vigore. Nel frattempo quello che allora costava 1000 lire come minimo costa 1 euro (1936,27 lire), elettronica esclusa: anche solo considerando buono l'indice ISTAT, il costo della vita è aumentato del 50%, ma quei limiti sono rimasti fermi al secolo scorso. Ma mentre il pensionato singolo (single) o non legalmente sposato può beneficiare delle esenzioni dalle tasse sanitarie (ticket) in quanto a tal fine viene considerato solo il suo reddito, nel caso di famiglia - marito e moglie - è la somma dei redditi che non deve superare il limite stabilito nel 1993 e immutato da 18 anni. Ma arriveranno le famiglie di nuovo tipo, con più mogli o mariti oppure senza mogli o mariti:


14 quelle sì sanno farsi sentire ed ascoltare e le cose potrebbero cambiare. Per ora la classe politica è in tutt'altre cose impegnata: chi a difendersi dagli attacchi dei pm, chi a occuparsi della raccolta, salute e benessere dei foresti, tutti ad adeguare le loro indennità al proprio tenore di vita e tutti a dire che si preoccupano delle classi sociali più deboli. Purché non siano troppo deboli. Scritto 1 giugno 2011 Insisto Mi ero impegnato ad insistere e insisto, sperando che la mia insistenza a qualcosa serva. Certo ci sono altri problemi, più gravi, che riguardano più persone. Sono tuttavia convinto che un'ingiustizia, un torto fatto a una persona è ingiusto quanto quello fatto a un milione di persone ed anche di più per chi lo subisce. L'unico vantaggio è che meno sono le persone danneggiate meno costa rimediare al torto. Mentre tutti sembrano pensare a come assicurare vitto, alloggio, assistenza sanitaria e magari donne e tabacco agli aitanti oltremarini sbarcati sulla terra promessa dal profeta, riottosi a tornarsene donde son venuti e impediti ad andare dove vorrebbero io, più modestamente, mi preoccupo per due vecchietti ultrasettantenni. Ho già segnalato che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Ora forse sono distratti da altro, ma io insisto e insisterò perché arrivi la soluzione. Se invece l'attenzione (da attendere?) dovesse continuare quei vecchietti saranno costretti a pagare le tasse sanitarie (ticket) perchè a causa dell'inflazione la pensione è stata rivaluta abbastanza da far sì che il reddito familiare superi il limite fissato nel 1993 ma non sufficiente a compensare l'aumento del costo della vita: in soldoni sono diventati più poveri e sono considerati più ricchi. Quei due vecchietti - com'era allora l'uso - cinquant'anni fa si sono regolarmente sposati: ne consegue che quel famoso limite va riferito alla somma delle loro pensioni. Ora pensano seriamente di chiedere il divorzio, pur continuando a convivere, in modo da essere entrambi abbondantemente al di sotto anche del limite non adeguato. E quelli che osannano la Costituzione non trovano niente da ridire su come viene tutelata la "famiglia fondata sul matrimonio". Probabilmente non divorzieranno e dovranno pagare tasse e medicinali. E qui c'è un'altra amenità della tutela costituzionale. Se si ammalerà il marito avrà reddito e imposte sufficienti per effettuare eventuali detrazioni fiscali, ma se ad ammalarsi sarà la moglie non potranno farlo. Infatti la moglie ha un reddito sufficientemente basso per non pagare imposta ma non abbastanza per potere essere considerata a carico del marito e quindi nessuno dei due potrà dedurre alcunché. Si aggiunga il fatto che, avendo per validi motivi residenza anagrafica diversa, il marito non può detrarre le spese sostenute per la moglie nemmeno quando siano concesse a "familiare convivente" come quelle per ristrutturazione: in questo caso la "famiglia fondata sul matrimonio" viene considerata "due famiglie" anche in costanza di matrimonio e di convivenza reale. E deve pagare due canoni RAI. Non credo che quella coppia di vecchietti sia l'unica in queste situazioni, ma non penso nemmeno che i casi siano talmente tanti da far fallire lo Stato se vi pone rimedio. Spero solo che qualcun altro pensi come me che un torto è tale a prescindere da quanti danneggia e che magari meglio di me conosca la strada perchè chi può intervenga. Scritto 1 aprile 2011 Torna il ticket sanitario


15 Torna il ticket sanitario ma anziani, bambini e malati cronici non pagano (vedi articolo). La manovra economica ripristina il ticket di 10 euro sulle prestazioni specialistiche e conferma il ticket di 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto soccorso, i cosiddetti codici bianchi. Federanziani sottolinea però che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha confermato l'esenzione per le fasce deboli. Commenti dei lettori LETTORE il 20.07.11 alle ore 16:16 scrive: "Ci sono gli esenti per età e reddito, dunque i bambini e gli anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annui" Sono i 70 milioni di lire LORDE del 1993, sempre quelli da quasi vent'anni: fra altri 20 magari non basteranno per comprare un gelato ma saranno sempre quelli, sia che con essi ci viva una famiglia di 1, 2 o 10 persone. Per una famiglia di due persone poco più di 1000 euro netti mensili a testa ... LETTORE il 20.07.11 alle ore 15:27 scrive: i Pronto Soccorso sono sempre intasati da extracomunitari con problemi risibili(mal di gola,raffreddore,febbre,dolori di vario tipo,etc)che possono e devono essere risolti dai medici di base.Chi pensa che tale marea di gente pagherà un ticket è un illuso. LETTORE il 20.07.11 alle ore 12:39 scrive: e pensare che la giunta della Liguria,vorrebbe mettere il ticket anche al codice verde! Scritto 26/07/ 2011 Esenzioni dal ticket Ministero della Salute - Esenzioni dal ticket Ultimo aggiornamento: 03 Maggio 2011 FAQ - Esenzioni per reddito 3. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo. Non so quando questa risposta sia stata inserita nelle FAQ, sicuramente molto prima del 3 maggio 2011. Il limite è stato fissato nel 1993, nel secolo scorso, ai tempi della vecchia lira, 50% di inflazione fa. Il problema è sempre all'attenzione del Ministro e tale rimarrà in secula seculorum, amen: senza soluzione. Scritto 01/09/2011 Non è bello Non è bello constatare che chi ha versato un congruo premio finché era in salute quando arriva l'età e il momento di avere più bisogno di assistenza sanitaria deve pagare tasse (ticket) che non sarebbero dovute se non ci fosse stata inflazione o se anche i parametri fossero stati inflazionati. La sanità ha costi insostenibili, ma se vogliamo estendere il servizio sanitario a chiunque (statunitensi senza assicurazione compresi) chi ha già dato deve continuare a dare. Non si può certo fare nel mondo la figura dei tirchi, siamo generosi con gli stranieri e perché questo sia a loro ben chiaro la vecchia "previdenza e assistenza" oggi la chiamiamo welfare. Scritto 22/10/2011 La matrimoniale


16 Sanità: Giuseppe ha reddito X e non deve pagare il ticket, Maria ha reddito Y e non deve pagare ticket. Giuseppe e Maria si sposano, hanno reddito familiare X+Y e devono pagare ticket. Ci sarà o non ci sarà la patrimoniale, ma la matrimoniale già c'è Scritto 03/12/2011 Vero e giusto Alcune domande ai ministri che si occupano di sanità, di famiglia, agli adoratori della Costituzione e a chiunque sappia rispondere. È vero che le persone di età superiore ai 65 anni sono esenti da tasse sanitarie (ticket) se non superano un certo limite di reddito? È vero che tale limite è 36151.98 euro? È vero che quei 36151.98 euro corrispondono a meno vezzosi 70 milioni di vecchie lire tondi? È vero che 70 milioni di lire sono stati calcolati come limite equo nel 1993? È vero che dal 1993 ad oggi sono passati 18 anni? È vero che in questi 18 anni l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati ha subito una variazione di +55%? (vedi) È vero che invece in questi 18 anni il limite calcolato allora non ha subito alcuna variazione? E se è vero, è anche giusto cioé equo e secondo giustizia? È vero che 36151.98 si riferiscono al reddito annuo familiare lordo? È vero che se uno è singolo (single) può beneficiare dell'esenzione di cui al punto 1. se il suo reddito lordo annuo non supera i 36151.98 euro? È vero che due coniugi regolarmente sposati possono beneficiare della stessa esenzione solo se la somma dei loro redditi lordi non supera 36151.98 euro, cioè 18075.99 euro lordi pro-capite annui? Se è vero, è giusto? È rispettato l'art. 3 della Costituzione? Sono rispettati gli art.29 e 31? È vero che 18075 euro lordi annui corrispondono a una pensione netta di 1131 euro al mese? (vedi) È vero che le pensioni in questi 18 anni sono state rivalutate ma in misura inferiore al 55% di cui al punto 6.? Se è vero, è giusto che cessino i benefici perché pensioni originariamente molto inferiori al limite ora con diminuita capacità d'acquisto lo superano? Scritto 25 aprile 2011 Famiglia. Penso che molti difensori ad oltranza della Costituzione italiana ricordino solo quello che gli conviene. Per esempio, pare non ricordino cosa dice della famiglia e in particolare che: La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. (art.29) La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. (art.31). Esemplificando, senza che nessuno se ne scandalizzi abbiamo: • il coniuge regolarmente sposato e di fatto convivente non può detrarre le spese di ristrutturazione della casa della moglie con reddito insufficiente per pagare Irpef ma sufficiente per non essere considerata a suo carico, se risulta "anagraficamente non convivente"; • per poter beneficiare dell'esenzione dalle tasse sanitarie (ticket) si considera il "reddito familiare" ottenuto sommando il reddito dei coniugi anche se "anagraficamente non


17 conviventi". • I limiti di reddito per beneficiare di detrazioni o esenzioni sono stati fissati nel secolo scorso e non sono stati rivalutati per l'aumentato costo della vita e nemmeno per gli insufficienti adeguamenti di pensione, col risultato di considerare ricche ed indegne famiglie di fatto diventate più povere. • Due coniugi regolarmente sposati e di fatto conviventi devono pagare due (o forse quattro) canoni RAI se sono "anagraficamente non conviventi", perché "il Ministero delle Finanze ha discrezionalmente ritenuto di adottare in materia di canone la nozione anagrafica di famiglia" e non quella Costituzionale. Scritto 26 gennaio 2011 2012 Austerità Non è come ai bei tempi quando alla mancanza di competività si rimediava con la svalutazione della lira e quando la corsa tra indennità di contingenza e costo della vita era senza fine in un circolo vizioso di causa ed effetto, l'inflazione non è ancora a due cifre annue ma c'è e col passare di pochi anni si arriva alle due cifre. I limiti di reddito per beneficiare delle detrazioni fiscali (familiari a carico, tasse sanitarie, eccetera) sono fermi da 19 anni e in 19 anni l'indice ISTAT del costo della vita per famiglie di operai e impiegati è aumentato del 60,2% (vedi Mar1993/Mar2012) Forse lo sa anche il Governo, ma con l'aria che tira non ci pensa nemmeno di adeguare quei limiti al costo della vita. Più soldi entrano e meno sconti si fanno e meglio è: la parola equità è stata messa lì nel discorso iniziale tanto perché suonava bene e il limite per l'esenzione dalle tasse sulla salute (ticket) rimane 36151,98 euro lordi annui o magari meno e sul sito del ministero della salute si continuerà a leggere "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.". Finora però l'INPS ha provveduto ad adeguare le pensioni considerando il costo della vita: sicuramente non sono aumentate del 60% ma qualcosa sono aumentate avvicinandosi sempre più a quel limite di 70milioni di lire annue lorde che nel 1993 mi pareva irraggiungibile. Naturalmente più sono le imposte sul lordo e meno resta di netto, le imposte sono aumentate e la capacità d'acquisto ancor più diminuita: si diventa più poveri e si viene considerati più ricchi. Però il governo Monti qualcosa ha fatto per cercare di risolvere il problema: se le pensioni si avvicinano al limite e non possiamo alzare il limite, blocchiamo le pensioni e chi non l'ha già raggiunto non lo raggiungerà più. A limite bloccato pensioni bloccate, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato a dato. Ma resta un problema, forse un piccolo problema che non riguarda molte persone. Il limite di reddito si riferisce a quello familiare, alla somma dei redditi di marito e moglie: se sono due pensioni e ne blocco solo una perché l'altra è troppo bassa e non mi hanno permesso di bloccarla, col passare del tempo con l'aumento di questa aumenta anche il reddito considerato e alla fine la somma supererà i 36151.98 euro ed entrambi i coniugi non avranno diritto ad esenzioni. Tanto meglio, non è un problema ma un'opportunità. Non sarà un problema per Monti ma resta un problema per quei cittadini che si trovano in quella condizione e non capiscono perché una persona non sposata (single, per i giovani) possa beneficiare dell'esenzioni se ha un reddito lordo di 36151 annui mentre due sposati non ne beneficiano se ognuno dei due ha 18076 euro annui di reddito lordo. Pare un'ingiustizia ma non è pensabile che venga eliminata: se quelli che la subiscono sono troppi perché costa troppo, se sono pochi perché pur costando poco non ha rilevanza politica. Una cosa è ingiusta se riguarda molti ma non lo è più se riguarda pochi o magari un'unica persona: c'est la vie,


18 en Italie. Scritto 19 aprile 2012 Alleluia Se questo governo vivrà sano la tassa sulla salute cambierà nome: non si chiamerà più 'ticket' ma 'franchigia'. Sarà calcolata in base al reddito e alla mancanza di salute dei cittadini: una impostatassa che graverà maggiormente su chi produce reddito e lo dichiara, su chi è di salute cagionevole, su chi é più esposto a malattie frequenti, su chi si ostina a vivere. Sarà pagata da tutti tranne ladri, furbi, immigrati clandestini o inutili ("Venite, venite che abbiamo tanto bisogno di extraitaliani!", parole di Turco), lavoratori in nero, evasori totali e chiunque altro viva in Italia senza denunciare reddito. Con questa novità vi saranno più risorse così Regioni e ASL potranno continuare a spendere e spandere allegramente, politici e altri arricchirsi più o meno onestamente Fin dall'inizio il capogoverno aveva promesso che avrebbe aumentato i tassisti: non pensavo si riferisse a quelli che inventano e impongono nuove tasse, ma è di parola. Alleluia! Scritto 13/05/2012 Coppie Naturalmente invece le coppie diversamente procreative reclamano a gran voce uguali diritti delle famiglie attuali, magari non pensando di farsi carico di eguali doveri. Vogliono il matrimonio, poi si accorgeranno che, se non cambiano le regole, due anziani non sposati possono beneficiare dell'esenzione delle tasse sanitarie (ticket) se ognuno di loro ha un reddito di 36151 euro all'anno mentre se sono sposati nessuno dei due ha diritto all'esenzione se insieme superano quella cifra: 36151 l'uno e 2 euro l'altro o 18076 euro ciascuno. Scritto 13 giugno 2012 2013 Repetita iuvant? Ministero della Salute FAQ - Esenzioni per reddito Ultimo aggiornamento: 29 settembre 2011 3. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo. In base a quanto previsto dalla Legge 537/1993 e successive modificazioni (art. 8, comma 16) hanno diritto a tale tipo di esenzione Cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (CODICE E01) e d'allora sono passati 20 anni e il limite è rimasto sempre quello, il costo della vita NO. Scritto 24/05/2013


19 Coppie Ho letto che la Camera ha deciso di estendere l'assistenza sanitaria integrativa a "spose" di deputate e "sposi" di deputati. Ho sempre sentito dire che leggi ad personam e conflitto d'interessi sono cose abominevoli, ma forse non è così se riguardano un Ivan o una Paola e non un Silvio. Siamo in periodi di vacche grasse e come dice il proverbio "Melius abundare quam deficere", niente di male se si da a chi già ha, tanto ce n'è per tutti. Si dirà che l'assistenza integrativa i deputati se la pagano con i propri soldi, sorvolando sul fatto che i loro soldi sono soldi nostri che si sono graziosamente assegnati sicuramente anche considerando le ritenute da farci pagare loro tramite. Forse siamo i soli, ma mia moglie ed io non abbiamo alcuna assistenza sanitaria integrativa, anzi per le sue spese sanitarie non abbiamo nemmeno gli usuali sgravi fiscali perché ha reddito troppo alto per essere a mio carico sebbene troppo basso per avere imposta capiente per detrazioni. Pretendere lo stesso trattamento degli "eletti" forse sarebbe troppo, ma magari si potrebbe avere almeno l'assistenza ordinaria, quella che pare spetti a qualsiasi persona per il solo fatto di trovarsi anche casualmente sul suolo italico. Ma contrariamente a queste persone, noi - avendo pagato per decenni contributi e imposte come anche i nostri genitori avevano fatto - abbiamo una pensione ciascuno e siamo tenuti a pagare la tassa sanitaria, il ticket, per due motivi: • 1. Non siamo coppia di fatto ma legalmente sposati da oltre 50 anni e quindi il reddito familiare di riferimento è dato dalla somma dei nostri redditi. • 2. La somma dei nostri redditi supera il limite di 36151,98 € lordi annui. Se non fossimo sposati nessuno di noi due supererebbe il limite, mentre la somma che nel secolo scorso era ben al di sotto di 70 milioni di lire lorde annue ora supera gli equivalenti 36151,98 € (70000000/1936,27) per effetto dell'adeguamento al costo della vita, inferiore al reale aumento per le pensioni ma inesistente per il limite. Per quanto poco quelle salgono e se questo resta fermo è inevitabile che prima o poi venga raggiunto. Considerato che tutti dicono di amare e osservare la Costituzione Italiana, nel testo in mio possesso devono esserci degli errori perché trovo: "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose." Evidentemente manca un non prima di riconosce e di agevola a meno che con "matrimonio" nel linguaggio dell'epoca s'intendesse "coppia di fatto" o magari "coppia di fatto omosessuale" che però forse contrasterebbe con "famiglie numerose". In questo caso "adempimento dei compiti" sarebbe un altro errore, perchè per le coppie unisex sento sempre parlare solo di "diritti". Chissà s'è impegno più gravoso e meritevole crescere tre figli o partecipare tutti gli anni alla sfilata gay: io non conosco il secondo. Scritto 20 maggio 2013 L'esempio Se lo Stato è disonesto, come possono essere onesti i cittadini? L'esempio vien dall'alto. Nel 1994 due coniugi ultra65nni erano esenti da tasse sanitarie (ticket) se il reddito familiare lordo annuo non superava i 70 milioni di lire, cioè 1390* €/mese pro-capite per 13 mesi: una cifra ragguardevole. Nel 2014 due coniugi sono esenti se la somma dei loro redditi non supera i 36151,98 euro lordi annui, cioè 886** euro mensili pro-capite per 13 mesi a valore del 1994: una cifra non ragguardevole.


20 Nel 1994 gli ultra65nni non sposati erano esenti da tasse sanitarie con 2780*** €/mese lordi, nel 2014 lo sono con 1771*** a valore del 1994: un reddito doppio di quello medio pro-capite dei coniugati. Se un uomo e una donna hanno reddito lordo di 30000 € annui l'uno e di 6150 l'altra, sposati o non sposati beneficiano dell'esenzione. Se invece hanno 30000 l'uno e 6155 l'altra, entrambi pagano la tassa se sono sposati e nessuno dei due se invece non lo sono. Questo perchè si adempisse quanto detto dalla Costituzione italiana: "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia ..." Lasciando immutati i limiti di reddito per il tempo necessario, prima o poi tutti arrivano a superarli e così non solo lo stato incassa maggiori tasse mentre chi le paga diventa sempre più povero ma accusa chi diventando più povero non si rende conto di essere diventato più ricco, di essere un evasore fiscale, di essere un furbetto da punire con sanzione, con un supplemento di tassa. Questo perché si adempia quanto detto dalla Costituzione: "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva." E 20 anni sono un tempo sufficiente acché i prezzi al consumo aumentino del 57% e la somma con la quale si comprava 100 permetta solo di comprare meno di 64****. Magari poi lo stato non é furbetto subdolo ambiguo come io per tanti motivi penso, magari aumenta le imposte perché non vengano superati quei limiti immutabili dimenticando che sono lordi e non importa se diminuisce il netto. Magari proprio per lo stesso motivo blocca le pensioni, dimentico che se blocca la pensione da 30000 e non quella da 6150 basta che questa aumenti di 2 euro perchè entrambi superino il limite, quando sono marito e moglie. -------NOTA-----------* 70000000/1936.27=36151,98 | 36151,98/2=18075,99 |18975,99/13=1390,46 ** Variazioni percentuali dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati da Gen.1994 a Nov.2013 = 57% | 1390,46/1,57=885,64 *** 1390,46*2=2780,92 | 2780,92/1,57=1771,28 **** 100/1.57=63,69 Scritto 31 dicembre 2013 Alleluia! Alleluia! Finalmente ce l'ho fatta, finalmente sono ricco! Quest'anno non mi è arrivato e non mi arriverà CUD 2013. Non so cosa significhi l'acronimo, ma è la certificazione della pensione corrisposta e dell'imposte trattenute dall'INPS nell'anno 2012. Quest'anno per averlo ho dovuto cercarmelo nel sito www.inps.it, scaricarlo e stamparlo: meno male che il computer funziona, che ho da poco sostituito la stampante e cartucce e che ho ancora un po' di carta, altrimenti avrei dovuto sopportare spese o code presso non so chi. Così ora dispongo dei CUD 2013 mio e di mia moglie e facendo la somma dei nostri redditi annui imponibili ho superato quota 36151,98 euro: siamo ricchi! In realtà la mia pensione lorda non è aumentata rispetto all'anno precedente e quella netta è diminuita essendo aumentate non di poco le ritenute, ma quella di mia moglie è aumentata anche se non tanto da avere imposta superiore alle detrazioni spettanti. Ma non disperiamo: prima o poi con gli euro che prenderà potrà comprare la metà del poco che può comprare ora ma avrà la soddisafazione di pagare Irpef. Sta di fatto che ora siamo più ricchi e più vecchi, avremo più bisogno di cure mediche ma non saremo più esenti da tasse sanitarie (ticket). Nominalmente più ricchi, in realtà più poveri: gli adeguamenti delle nostre pensioni sono stati inferiore all'aumento dell'indice del costo della vita che da gennaio 1993 a dicembre 2012 è stato


21 63,1% mentre i 70.000.000 di lire considerati equi 20 anni fa sono diventati 36151,98 euro in base al cambio 1936,27Lit=1euro, applicato a pensioni e limiti ma non a frutta e verdura, carne e pesce, questo e quello. Pensando a queste cose m'irrita sentire un Monti parlare di "fedeltà fiscale", chiedere ai cittadini di essere onesti col fisco mentre il fisco è subdolamente disonesto con i cittadini: lo stesso importo non può essere congruo prima e dopo 20 anni di inflazione: o non lo era prima o non lo è dopo o non lo è mai. Rimane per me un mistero il criterio con cui vennero (vengono) fissati i limiti: magari perché il numero 7 è simpatico o perché qualcuno antipatico ha un reddito superiore o qualcuno simpatico l'ha inferiore, ma dispetto o favore lo si fa una tantum, poi il numero resta quello e chi è sopra paga e chi è sotto no e amen. Succede così che se la tassa fosse 100 euro, con un euro di reddito in più del limite il "ricco" la paga e il "povero" con un euro in meno no e così il povero sarà di 98 euro più ricco del ricco. Il bello è che il limite si applica al reddito familiare, forse attribuendo il significato "ostacola" al verbo "agevola" usato nella Costituzione: "La Repubblica agevola con misure economiche [la famiglia .. fondata sul matrimonio]". Così mentre per un singolo o una coppia non unita in matrimonio si considera il reddito individuale, per le coppie regolarmente sposate si sommano i redditi di marito e moglie, cioè devono avere metà del reddito richiesto agli altri. Per questo mia moglie sta pensando di chiedere il divorzio, cosi almeno lei potrebbe beneficiare dell'esenzione dal ticket, visto che avendo un reddito troppo alto per essere a mio carico e troppo basso per essere capiente né io ne lei possiamo beneficiare di eventuali detrazioni per le sue spese mediche. Divorzio consensuale e spero solo formale. Scritto 23 aprile 2013 Cittadini onesti Ci sono cittadini onesti che non hanno nessuna intenzione di frodare lo Stato ma che possono sbagliare. Due coniugi pensionati che venti anni fa avevano un reddito familiare ben al di sotto dei limite di 70 milioni di lire lorde annue e che continuano a percepire solo la loro pensione comprando sempre meno cose, magari non si rendono conto di essere diventati tanto ricchi da non avere più diritto all'esenzione dalle tasse sanitarie (ticket), superando i fatidici e immutabili 36151.98 euro lordi annui sommando la pensione dell'uno a quella dell'altra. Lo Stato, l'Agenzia delle Entrate però lo sa, forse sa tutto di tutti. Come usa i dati in suo possesso per contestare la veridicità delle dichiarazioni dei contribuenti, potrebbero benissimo usarli invece per fornirli ai cittadini e informarli di cosa devono avere o dare alla P.A. Spetterebbe ai cittadini verificarli ed eventualmente contestarli o accettarli evitando laboriose ricerche, probabili errori e conseguenti sanzioni o la necessità di pagare specialisti: ma forse non è questo che si vuole colà dove si puote. Scritto 16 dicembre 2013 Tasse occulte Altro modo truffaldino di sfruttare pro fisco l'inflazione è quello di non aggiornare i limiti di reddito sotto i quali si possono avere benefici fiscali (detrazione per i figli, esenzioni dal ticket, ecc.). Così può capitare ad un pensionato che nel 1990 aveva una pensione ben al di sotto del limite previsto per le esenzioni dal ticket si trovi oggi ad avere superato tale limite per solo effetto dei parziali adeguamenti della pensione al costo della vita: ha potere di acquisto diminuito ma rischia di essere sanzionato come truffatore se non si accorge di essere diventato fiscalmente ricco a sua insaputa. Scritto 11 aprile 2013


22 2014 Miglioria peggiorativa In Veneto direbbero per analogia "pezo tacòn de sbrego". Capita che nel 2013 Nane abbia avuto una pensione di 29000 € lordi annui e sua moglie Nina una di 7150 €. Nel 2014 per effetto della "perequazione" la pensione di Nane diventa 29261 € e quella di Nina 7236 € in totale 36496 €. Nane e Nina si rallegrano un po' perché la pensione netta mensile di Nane passa da 1682 € a 1693 € e quella di Nina da 550 € a 557 €: 18 euro in più al mese non sono molti ma sempre meglio di niente, mediamente 9 € euro su pensioni di 1116 € mensili netti a testa. In Veneto direbbero "piuttosto de gnente mejo piuttosto": hanno avuto una miglioria, un piccolo aumento delle pensioni, un molto parziale adeguamento all'aumento del costo della vita. A maggio arriva il tanto strombazzato bonus di 80 € netti/mese ma né Nane né Nina ne hanno beneficio alcuno. Loro sono pensionati e non rientrano tra i favoriti di Renzi, come non rientrerebbero anche se fossero entrambi lavoratori dipendenti: Nane perché troppo ricco (più di 26000 €/anno), Nina perché troppo povera (meno di 8000 €). Però Nane e Nina sono anziani e con l'età, si sa, arrivano i malanni. Mettiamo che nel gennaio 2015 Nina si ammali e necessiti di visite specialistiche e medicine. Prima per quelle poche volte che ne aveva avuto bisogno era esente dal pagare la tassa sanitaria (ticket) in quanto aveva più di 65 anni e la somma del suo reddito con quello del marito arrivava a 36150 € annui lordi e non superava i mitici 36151,98 €, limite stabilito una volta per tutte 20 anni fa, nel 1994. Ma ora dovrà pagarla la tassa e facilmente l'ammontare per le varie prestazioni supererà i 360 euro: col minimo fisso di 10 € per ricetta ne bastano 3 al mese. Non essendo Mina a carico di Nane (anche il limite di 2840,51 € è quello da vent'anni) sarebbero entrambi "esenti da ticket" se non fossero sposati, ma lo sono da oltre 50 anni: quindi entrambi dovranno pagarsi la tassa per le loro cure e le spese per Nina non potranno nemmeno essere portate in detrazione dall'Irpef: troppo povera per poterlo fare lei, troppo ricca per poterlo fare lui, una libera interpretazione dell'art. 31 della "più bella Costituzione del mondo." Tutto questo per equità, dicono. E poi mostrano meraviglia per il calo di votanti e matrimoni. Quello che Nane e Nina ritenevano un aumento di 234 euro netti all'anno si rivelerà una perdita netta di almeno 126 euro, ma sarà sicuramente molto di più: è quello che io chiamo "miglioria peggiorativa". Note: Nane = Giovanni pezo tacòn de sbrego = peggio il rattoppo dello strappo (z=s dolce) piuttosto de gnente mejo piuttosto = piuttosto di niente meglio piuttosto Scritto 27 novembre 2014 La trappola Non é convincente uno Stato che chiede ai suoi cittadini di essere onesti con esso se esso non è onesto con i cittadini, non può aspettarsi che paghino imposte e tasse per senso civico quando tende loro subdole trappole: o vi è reciproca onestà o prevale chi è più astuto, subdolo o forte. Faccio ancora una volta l'esempio di due coniugi ultrasessantacinquenni esenti dalle tasse sanitarie (ticket) per limiti di reddito considerando il reddito medio pro capite, cioè ipotizzando che ognuno dei due concorra per metà al reddito lordo familiare annuo. Il limite di reddito familiare oltre il quale pagare il ticket è stato fissato nel 1993 in 70000000 lire, cioé 35000000 medi pro-capite diventati con l'euro rispettivamente 36151.98 e 18075.99 euro. Sono una trappola entro cui cadono persone con capacità contributiva sempre più bassa man mano che con l'aumentare dell'inflazione aumenta il reddito nominale ma non quello reale, come evidenziato di seguito.


23 Considerando il reddito medio lordo pro-capite di due sposi, beneficiava dell'esenzione dalle tasse sanitarie (ticket): nel 1994 chi nel 1993 non superava lire 35000000 = euro 18075 = 1390 € mese nel 2014 chi nel 1993 non superava lire 21875000 = euro 11297 = 869 € mese Considerando un'inflazione annua del 3% beneficerà dell'esenzione: nel 2015 chi nel 1993 non superava lire 21238000 = euro 10968 = 843 € mese nel 2020 chi nel 1993 non superava lire 18320000 = euro 9461 = 727 € mese nel 2025 chi nel 1993 non superava lire 15803000 = euro 8162 = 628 € mese nel 2030 chi nel 1993 non superava lire 13632000 = euro 7040 = 542 € mese nel 2035 chi nel 1993 non superava lire 11759000 = euro 6073 = 467 € mese nel 2040 chi nel 1993 non superava lire 10143000 = euro 5238 = 403 € mese nel 2045 chi nel 1993 non superava lire 8750000 = euro 4519 = 348 € mese nel 2050 chi nel 1993 non superava lire 7548000 = euro 3898 = 300 € mese nel 2055 chi nel 1993 non superava lire 6510000 = euro 3362 = 259 € mese nel 2060 chi nel 1993 non superava lire 5616000 = euro 2900 = 223 € mese nel 2065 chi nel 1993 non superava lire 4845000 = euro 2502 = 192 € mese Sul sito del Ministero della Sanità è scritto " Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.", ma da 20 anni il limite è immutato e lo sarà anche per i prossimi 50: per non pagare la tassa sulle prestazioni sanitarie il reddito familiare di vecchietti e bimbi non dovrà superare 36151.98 € mentre per avere 80 euro al mese il reddito familiare delle mamme non dovrà superare 90000 €. Chissà perché. Magari Renzi ha più parenti e amici fra i giovani che fra gli anziani, fra le famiglie con reddito sotto 90000 euro che fra quelle con reddito sotto 36151, fra le neomamme straniere che fra le già mamme italiane, chissà. Scritto 20 ottobre 2014 I furbacchioni Non so se siamo amministrati da una manica di inadeguati o di furbacchioni: per gente normalmente dotata e normalmente onesta non sarebbe possibile approvare e imporre norme palesemente inique che vanno contro ogni logica e ogni buon senso o non cambiarle. Prendiamo, per esempio, le tasse sanitarie, italianamente dette ticket, come il biglietto dell'autobus e il tagliando tagliacode. Anche se potrebbe costare molto meno, la sanità costa. I soldi non bastano mai, magari anche per potere alimentare sprechi e clientele. Così non bastano le imposte, non basta la tassazione generalizzata e si ricorre alla tassa sulle prestazioni, al contributo correlato al servizio che si riceve. In principio si diceva che questa tassa aveva lo scopo di contrastare gli abusi di chi beneficia del servizio, ma ormai sembra avere solo lo scopo di consentire gli abusi a chi quel servizio fornisce. Ammesso per ipotesi che sia comunque indispensabile far pagare un contributo resta da decidere di quanto dev'essere e chi lo deve pagare. Nel secolo scorso, circa nel 1993, fu deciso di esentare dal pagamento della tassa le prestazioni a minori di 6 anni e ai maggiori di 65 con "reddito familiare" non superiore a 70 milioni di lire lorde annue, per criteri di equità. Solo che mentre si sommano i redditi dei componenti la famiglia non si tiene alcun conto del numero di essi. Così una famiglia composta di padre, madre e due figli con reddito complessivo di 70.000.001 lire lorde annue è considerata più abbiente e con più capacità contributiva di una famiglia composta di una sola persona con reddito di 70.000.000 e mentre la prima deve pagare la


24 tassa sanitaria la seconda no. Questo è quanto capisco: ho chiesto all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL chiarimenti in merito e mi è stato risposto di rivolgermi al commercialista o patronato o CAF che sia. Chissà se questi per avere quei chiarimenti si rivolgono a una chiromante, ma devono pur vivere anche loro e lo Stato fa il possibile per renderli indispensabili o quasi, sempre comunque a nostre spese, direttamente o indirettamente. Settanta milioni di lire erano allora (1993) una cifra assolutamente di riguardo, difficilmente raggiungibile anche sommando due redditi familiari. Ma da allora nulla è cambiato per quel che riguarda la tassa sanitaria, tranne che con l'adozione dell'euro lire 70.000.000 sono diventate euro 36151,98, cioè 70000000/1936.27. Secondo l'Istat nel frattempo l'indice dei prezzi al consumo è passato da 100 nel 1993 a circa 160 nel 2014, il che significa che - grosso modo - 70 milioni di lire del 1993 equivalgono a 57843 euro di oggi, mentre il limite di reddito per beneficiare delle esenzioni è rimasto il ridicolo 36151.98, nemmeno arrotondato. Da anni sul sito del Ministero della salute si trova scritto che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." e ancora ci stanno pensando: non è un bell'esempio di efficienza dei governi che si sono succeduti in tutti questi anni. I casi sono due: o quel limite - comunque calcolato - era esageratamente alto nel 1993 o è esageratamente basso nel 2014, non può essere che fosse equo nel XX secolo e lo sia anche nel XXI. Se i nostri governanti fossero minimamente capaci e onesti, periodicamente riesaminerebbero quel limite e lo adeguarebbero alla situazione, sia pure abbassandolo per tenere conto del bilancio statale o alzandolo per tenere conto dei bilanci familiari. E invece no, fanno i furbacchioni: lo lasciano lì immutato contando sul fatto che bene o male il reddito familiare nominale può sempre aumentare anche se in misura inferiore all'inflazione e superare un limite fissato 20 o 30 anni addietro: presto o tardi tutti saranno considerati ricchi e indegni di esenzioni anche se in realtà saranno più poveri di prima. Sono come i bracconieri: tendono la trappola e aspettano che qualche innocente vi finisca dentro, non avendo possibilità di evitarla. Non hanno il coraggio di dire che il limite dai 70 milioni nel 1993 è oggi ridotto a 43,75 mln e ogni anno viene silenziosamente, truffaldinamente, furbescamente abbassato senza parlarne. Ma anche ammettendo che 36151.98 sia un valore equo, congruo e scientificamente calcolato non può essere che possa valere sia per un singolo che per una famiglia di due o quattro persone: per avere lo stesso tenore di vita di un singolo con reddito 1000, una famiglia di quattro persone magari non dovrebbe disporre di 4000, magari tenendo conto delle economie di scala ne basterebbero 3500 o 3000 ma non bastano certo 1000. Eppure - come già detto - per la tassa sanitaria il singolo e i componenti della famiglia di quattro sono considerati egualmente abbienti se hanno uguale reddito familiare complessivo. Un singolo o una coppia non sposata ha diritto all'esenzione con reddito fino a 36151,98 euro pro-capite, una coppia sposata non ne ha diritto se la somma dei due redditi supera quella cifra (es. 30000+ 6151,99 euro). Pure considerando situazioni familiari completamente simili si hanno effetti completamente diversi superando di solo 0,01 euro il famoso limite di 36151,98 euro. Facciamo il caso di due coppie di coniugi ultra 65enni con stipendio di 18075,99 euro lordi per ciascun componente. Il reddito netto sarebbe 13710.85 euro ciascuno, cioè 27421,70 euro netti annui (2109 mensili) per famiglia, 1054.68 euro netti mensili pro-capite e nessuno paga tasse sanitarie. Se uno dei componenti queste famiglie un anno guadagna 0,01 euro in più il reddito della


25 sua famiglia supera i fatidici 36151,98 e i suoi componenti devono pagare la tassa. Se - per ipotesi tale tassa ammonta a 300 euro in un anno, per 0,01 euro in più quella famiglia si troverà con 299,99 euro netti in meno rispetto all'altra: un bel guadagno. Solo pagando 0,01 euro di tassa la famiglia che ha avuto l'aumento non avrebbe meno soldi dell'altra, non avendo comunque niente di più. In pratica: la famiglia con reddito netto 27121.71 paga la tassa mentre quella con reddto netto 27421.70 non la paga. Non so se quando hanno approvato questa norma hanno considerato e ritenuto insignificante quanto sopra: con gli stipendi che si ritrovano 300, 3000 euro annui sono bruscolini. Non è così per chi deve vivere con 1054.68 euro mensili a testa o anche meno se a quei 36151,99 euro i due coniugi non concorrono in misura eguale. A parte il fatto che quelli del Ministero della Salute e del Governo tutto non dormono la notte per pensare al tormentoso problema dell'adeguamento dei limiti al costo della vita, credo che di questa cosa non ne parli e non se ne preoccupi nessuno. Il dubbio è se questo avviene perché fare una cosa meno iniqua e meno furbesca manderebbe a ramengo il traballante bilancio statale essendo tantissimi quelli che ne potrebbero beneficiare o viceversa perchè sono pochissimi: non porterebbe tanti danni al bilancio statale ma nemmeno tanti voti a chi vi dedicasse un po' del suo preziosissimo tempo. Scritto 7 ottobre 2014 Tasse sanitarie Me l'aspettavo: per avere chiarimenti sulla tassa sanitaria (detta ticket, come si dice spending review, jobs act, Pàdoan, ecc.) da pagare all'ASL non ci si deve rivolgere all'ASL. Loro ti danno il modulo e ti mandano al CAF o dal commercialista che decide per l'ASL cosa è giusto o sbagliato. Sono convinto che molte astrusità siano volute apposta per creare lavoro: quello di CAF, commercialisti, avvocati, magistrati. Lavori molto produttivi, di costi aggiuntivi. Nel sito dell'ASL 2 savonese/contatti trovo: Per informazioni, reclami, e segnalazioni scrivi a: urep@asl2.liguria.it È esattamente quello che cerco: l'ASL mi fornisce un servizio, vorrei dall'ASL informazioni circa l'obbligo o meno di pagare una tassa per il servizio che fornisce, reclamare per i criteri con cui viene stabilito quest'obbligo, segnalare incongruenze e anacronismi delle norme come le capisco. E scrivo. Riporto la corrispondenza. A: Ufficio Relazioni Pubblico Oggetto: tassa sulle prestazioni sanitarie Da quanto ne so, è esente dal pagamento della tassa sulle prestazioni del servizio sanitario pubblico (detta ticket) chi ha più di 65 anni e reddito familiare non superiore a 36151,98 euro. Vorrei conferma che è tuttora valido un limite stabilito 20 anni fa, nel secolo scorso ai tempi della lira. Evidentemente se in base a non so quali valutazioni era stato ritenuto equo allora non lo può più essere dopo che l'indice del costo della vita è aumentato di oltre il 50% : o era sbagliato allora o lo è adesso. A parte il fatto che è ridicolo un limite di 36151,98 euro a molti anni dalla scomparsa della lira di cui quell'importo deriva al cambio di 1 euro per 1936,27 lire, se si vuole far pagare la tassa a un numero maggiore di persone sarebbe onesto dirlo apertamente fissando un limite in euro 2014 e non in lire 1993. Si preferisce invece non fare niente e aspettare subdolamente che il limite venga superato per effetto della semplice rivalutazione nominale delle pensioni cresciute a causa dell'inflazione anche se sicuramente in misura inferiore di essa: persone diventate oggettivamente più povere, più vecchie e più soggette a malattia sono considerate più ricche e indegne di continuare a beneficiare dell'esenzione. Quel limite si riferisce a "reddito familiare" per cui, se non mi sbaglio, in una famiglia composta di


26 marito e moglie nessuno dei due è esente se lo supera la somma dei loro redditi, cioè sono esentati dalla tassa solo se il loro reddito medio pro-capite è inferiore a 18075,99 euro mentre per una persona singola o non sposata può arrivare a 36161,98 euro, ossia il doppio. Da quello che ho capito il reddito suddetto è quello risultante dalla "denuncia dei redditi", la quale penso non comprenda redditi già assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta, come credo siano gli interessi su depositi bancari e simili. Vorrei anche essere certo che il reddito familiare comprenda sempre anche quello del coniuge "non legalmente ed effettivamente separato" anche quando i due coniugi hanno residenza fiscale ed anagrafica diversa. È alquanto curioso che mentre non sono consentite detrazioni per spese sostenute dal coniuge considerato "non familiare convivente" in quanto con "residenza in Comune diverso" venga invece considerato il suo reddito come "reddito familiare" dei due coniugi quando si tratta di superare il limite per beneficiare di esenzioni dalle tasse sanitarie. Dunque due persone che se non sposate sarebbero esenti da tasse sanitarie perché nessuna delle due supera 36161,98 euro lordi annui, essendo marito e moglie le pagano entrambe e se una delle due non ha abbastanza reddito per beneficiare delle detrazioni ma abbastanza per non essere considerata a carico dell'altra le spese per lei sostenute non saranno detraibili da nessuno dei due. Nel mio caso specifico i dati sono i seguenti: CUD 2014 a me intestato: reddito lordo 30054,05 euro CUD 2014 intestato amia moglie: reddito lordo 6409,13 euro Residenza anagrafica e fiscale mia: Savona, Liguria Residenza anagrafica e fiscale di mia moglie: Piemonte Il reddito di mia moglie non le consente di detrarre il detraibile di spese sanitarie e non le consente di essere considerata a mio carico per cui non posso detrarre il detraibile delle sue spese sanitarie. Quanto sopra perché "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. " e "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi"? Ringrazio per una cortese ed esauriente risposta. --------------Egr. Sig. .........., le alleghiamo il modulo per autocertificazione dell'esenzione dal pagamento ticket per età e reddito contenente tutte le indicazioni utili, a carattere generale, che possono essere necessarie alla S.V. Invece nello specifico di argomenti a carattere puramente fiscale e personale, la rimandiamo alla consultazione di un CAF o del Suo commercialista, essendo materia non di competenza A.S.L. Cordiali saluti SEGRETERIA UREP - V. COLLODI - SAVONA All. modulo per autocertificazione dell'esenzione ------------a: Ufficio Relazioni Pubblico Strano che norme che riguardano ASL e pagamenti all'ASL non siano competenza dell'ASL ma di estranei. Saluti PS - Sarò antiquato, ma se non so a quanto vende i bagigi Giovanni solitamente lo chiedo a Giovanni. Scritto 26 agosto 2014 Esenzione dal ticket A due sposi ultrasessantacinquenni (genitori di più figli) spetta solo se in due hanno reddito lordo


27 inferiore a 36151,98 euro (cioè 70milioni di lire calcolato nel 1993 e corrispondenti a circa 56500 euro 2014), ossia lo stesso richiesto per una persona non sposata. In altri termini il reddito medio di una famiglia di due persone dev’essere la metà di quello di una singola. Scritto 23 agosto 2014 36151,98 Il ragazzo sembra sveglio, quindi se qualche cosa non la vede non è perchè gli sfugga ma proprio perché non la vuole vedere. Prendiamo per esempio il limite di reddito sotto il quale bambini fino a sei anni e anziani sopra i 65 sono esenti da tassa sulla salute (ticket sanitari). È sempre quello da oltre 20 anni, come se in questi ultimi 20 anni non ci fosse stata inflazione e quello che con quella cifra si comprava 20 anni fa lo si può comprare anche oggi. Si dirà che la sanità è di competenza regionale, ma a quanto ne so quel limite vale in diverse regioni. 70 milioni di lire lorde annue erano nel 1994 una cifra praticamente irraggiungibile con un reddito normale. Ma in 20 anni anche le pensioni INPS un po' sono aumentate per adeguarle al costo della vita: nessun aumento del tenore di vita, anzi, ma sono sempre meno i pensionati sposati che insieme non fanno 36151,98 euro lordi annui: una specie in via di estinzione. I non sposati stanno decisamente meglio: basta che il proprio reddito non arrivi a 36151,98 euro cioè il doppio di quello medio degli sposati, ma di questa anomalia se ne accorgeranno gli sposi gay e loro sapranno farsi valere. Tutti i nostri governanti fingono di non accorgersi di questa assurdità e fra trent'anni saranno esenti solo quelli che non potranno comprarsi un litro di latte in due, al mese. Addirittura denunciano come evasori fiscali due disgraziati che non avendo altri redditi oltre la loro pensione non si sono accorti di stare molto meglio di 20 anni fa, anzi tra costo delle cose e tasse sono certi di stare molto peggio, e non pensano nemmeno che invece con le loro pensioni nominali secondo il fisco sono diventati molto ricchi e usciti dalla fascia protetta. Li chiamano falsi poveri, quando in realtà sono falsi ricchi. Se vogliono tassare sempre di più e sempre più gente abbiano il coraggio di dirlo apertamente senza contare subdolamente sull'inflazione che si augurano sempre maggiore: nessuno ha diritto all'esenzione dal ticket perchè la sanità costa e molti sono quelli che ci lucrano. Quando all'estero scoprono che in Italia il servizio sanitario è gratuito per gli invasori che non dichiarano né generalità né reddito e per i cittadini che hanno reddito familiare inferiore a trentaseimilacentocinquantun euro e novantototto centesimi se non si mettono a ridere di sicuro non pensano che l'Italia sia in grado di fare riforme se non è nemmeno in grado di fissare un limite meno ridicolo. Se Renzi dice alla Merkel che il limite è sechsunddreißigtausend einhundert einundfünfzig Komma achtundneunzig euro (in due se sono sposati, ciascuno se non lo sono) e che è un limite sicuramente congruo visto che è sempre quello da decenni e che chi guadagna un centesimo in più deve pagare tutte le tasse sanitarie forse Frau Merkel si convince non che siamo un paese di precisione teutonica ma uno irrimediabilmente guasto. Scritto 11 agosto 2014 Pochi o troppi Penso si fatichi a considerare degno di rispetto uno Stato in cui - dopo 15 anni di euro - ci sono norme come le seguenti. "L'esenzione dal ticket per reddito - Hanno diritto all'esenzione per motivi di reddito: i bambini di età inferiore a 6 anni che appartengono ad un nucleo familiare con reddito fino


28 a euro 36.151,98 lordi annui; gli anziani di età superiore a 65 anni che appartengono ad un nucleo familiare con reddito fino a 36.151,98 euro annui lordi. E' considerato nucleo familiare la persona anziana, il suo coniuge e le persone che sono fiscalmente a carico dell'anziano" Euro 36151.98 sembrano un importo assurdo, ma sono solo un meno assurdo 70 milioni di lire del 1993, sempre quello da vent'anni, espresso in euro al lontano tempo dell'adozione di questa moneta. Se la persona anziana non è coniugata ha diritto all'esenzione con reddito doppio del reddito medio di due coniugi. Scritto 31 marzo 2014 Matrimoni Sicuramente il testo della Costituzione della Repubblica Italiana in mio possesso contiene un errore. Trovo infatti "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.", "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" Considerate le norme vigenti credo che il testo corretto sia: "Art. 29. La Repubblica NON riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." "Art. 31. La Repubblica NON agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" oppure "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale NON fondata sul matrimonio.", "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia" Succede quanto segue. Gli ultrasessantacinquenni non sposati (nubili, celibi, vedovi, vedove o conviventi) sono esenti dalle tasse sulla salute (ticket) se hanno un reddito lordo annuo non superiore a 36151,98 euro. Gli ultrasessantacinquenni sposati sono esenti dalle tasse sulla salute (ticket) se la somma dei redditi lordi annui di marito e moglie non supera 36151,98, mediamente se non hanno più di 18075,99 euro lordi a testa (circa 1000 euro netti mensili). Se, poniamo, uno di questi coniugi ha reddito lordo annuo di 30000 euro e l'altro di 6152, quest'ultimo non paga Irpef e non è considerato a carico dell'altro, pertanto le sue spese detraibili non possono essere detratte né dall'uno né dall'altro. Ora si mette anche in discussione la pensione di reversibilità, magari giustamente se riferita ai casi attuali in cui entrambi i coniugi possono lavorare ma non se riferita ai casi passati quando - sia per mancanza di lavoro che di servizi sociali - molto spesso uno dei coniugi non ha potuto crearsi una propria pensione ma solo contare sull'onestà dello stato ad onorare gli impegni. Se a questo si aggiunge l'attuale assoluta indifferenza sociale alla convivenza extramatrimoniale e la possibilità per i credenti di contrarre matrimonio solo religioso, vorranno sposarsi solo i fessi, i masochisti, i ricchi (per questioni ereditarie, perchè possono affrontare le spese di divorzio, perché superano i limiti di reddito per le detrazioni fiscali, perché possono sostenere tutte le spese o affidarsi ad un bravo fiscalista per detrarle comunque) e i gay (perchè non possono e perché sono masochisti o ricchi: gli altri non sono fessi e quando potranno sposarsi non lo faranno). Nessuna meraviglia che i matrimoni siano in calo. Scritto 3 aprile 2014 La trappola Nessuno pensa a rivalutare i limiti di reddito per benefici fiscali (familiari a carico, no ticket, ecc.), immutati da 20 anni.


29 Ufficialmente con quello che nel 1994 si comprava 100 oggi si compra 64, ma tutti sanno che con l'euro (DM=1300Lit, Euro=1DM=1936Lit) tutto (tranne gli articoli elettronici) costa almeno il doppio del 1994, cioè si ha meno di 50 invece di 100. 70 milioni di lire del 1994 equivalgono a 56758 euro di oggi, ma il limite per benefici fiscali è fermo a 36151,98 euro esattamente quello di 20 anni fa, allora in lire oggi in euro. Variazioni dal 1994 al 2014: indice dei prezzi al consumo +57%. pensione lorda +57%, pensione netta +47%, reddito lordo massimo per esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) +00% Chi nel 1994 pensava che mai e poi mai con la sua pensione avrebbe raggiunto i 70 milioni di lire, senza migliorare le sue condizioni e senza accorgersene finisce nella trappola tesagli dallo stato: non ha più diritto all'esenzione, viene sanzionato e tacciato di furbetto. Limite di reddito lordo annuo annuo per esenzione dalle tasse sanitarie degli ultra65nni: 18075 € medi pro-capite se coniugati, 36151 €lordi se non coniugati. I limiti reddito per esenzione dalle tasse sanitarie degli ultra65nni non si rivaltano perché gli interessati sono troppi (costa troppo) o troppo pochi (voti ininfluenti)? Molti seggi in più per qualche voto in più é incostituzionale, molte tasse in più per qualche euro di reddito in più no: se il reddito è 36151 € non si paga niente, se è 36152 si paga tutto. E poi si dice EquItalia .... Scritto 03/01/2014 Senza accorgersene Senza accorgersene si finisce nella trappola tesa dallo stato: si diventa più poveri ma il reddito lordo aumenta e non si ha più diritto all'esenzione, si viene sanzionati e tacciati di furbetti. Chissà se è per la progressività dell'imposta che se il reddito è 36151 € non si paga niente, se è 36152 si paga tutto e tanto." Ci sono vecchietti con 36151 € lordi annui esenti da ticket e vecchietti 18076 € lordi annui che lo devono pagare, basta siano sposati: è equo e giusto? La regola è molto semplice. C'è chi paga e chi non paga, chi paga è abituato a pagare e chi non paga è abituato a non pagare. E così chi dichiara 1 euro in più del limite paga la tassa sanitaria maggiorata di 10 € euro fissi per ogni ricetta per consentire a chi dichiara 1 euro in meno di non pagare niente, e il limite è quello di 20 anni fa come se 1 € di oggi valesse quanto 1936,27 lire di 20 anni fa. Visto che del problema non ne parla nessuno, devo ritenere che riguardi pochi elettori e che rimediarvi porti pochi voti e poca spesa per lo Stato. Per chi paga sono però centinaia o migliaia di euro di tasse annue, ma il suo voto non interessa a nessuno. Scritto 03/01/2014 FAQ - Esenzioni dal ticket FAQ - Esenzioni per reddito Ultimo aggiornamento: 4 luglio 2013 3. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo. Sono decenni ormai che il problema è all'attenzione del Ministero e del Governo che continuano attendere (nei significati: Aspettare, Osservare, considerare; prestare attenzione) senza fare nulla.


30 È così che i poveri diventano ricchi, fiscalmente. Scritto 20/01/2014 Domande Le ingiustizie se riguardano pochi votanti non sono ingiustizie? Gli incapienti sono più poveri ma possono aspettare sine die perché sono meno voti? Il bonus non era meglio darlo prima a chi ne ha più bisogno ed eventualmente far aspettare gli altri? E "dare meno per dare a tutti" non vale solo perché ha minore impatto propagandistico? Si vogliono ridurre le detrazioni familiari? Lo si faccia apertamente, non subdolamente con l'inflazione. Con reddito superiore a 7,78 € al giorno NON si è fiscalmente a carico di altri: non è ridicolo? Presidenti del Consiglio, Ministri, parlamentari, politici, burocrati riuscirebbero a vivere disponendo solo di quella cifra? I 2840.51 euro annui stabiliti più di 20 anni fa e MAI rivalutati sembrano bastanti per essere oggi autosufficienti? Ci sono vecchietti con 36151 € lordi annui esenti da ticket e vecchietti 18076 € lordi annui che lo devono pagare, basta siano sposati: è equo e giusto? Non saranno molti quelli che grazie alla rivalutazione degli ultimi vent'anni della pensione in due oggi superano di poco 36151,98 € lordi annui MAI rivalutati: sono pochi voti e non interessano? Da anni il sito del Ministero della Salute dice "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.": pensano molto o sono di dura cervice? Riusciranno a risolvere il problema prima che con il reddito previsto si possa comprare solo un bicchiere d'acqua all'anno? 2-3% è inflazione auspicata, ma avere adeguata la pensione per meno è un reato: se, con adeguamento inferiore all'inflazione, dopo vent'anni inavvertitamente in due superi il reddito di 36151,98 euro lordi annui (circa 1000 euro netti al mese pro-capite) sei un ricco evasore che non paga il ticket. È da Stato onesto con i cittadini? 36151.98 euro lordi annui è una cifra da paese serio? Scritto 19/04/2014 Disparità Dopo i 65 anni di età si è esenti dal pagamento della tassa sulla salute (ticket) se non si supera un certo reddito, fissato una volta per sempre nel 1993, nel secolo scorso, ai tempi della prima Repubblica, ai tempi della lira italiana, che tradotto in euro ora è: 36151,98 euro lordi annui se non coniugato; 18075,99 euro lordi annui se con coniuge, cioè 36151,98 euro in due; 28921,58 se sei musulmano con 4 "mogli", cioè 36151,98*4/5. Per i figli fino a sei anni non si paga tassa se il reddito comlessivo lordo non supera: 36151.98 euro per famiglia di marito, moglie e tre figli minori esenti, 144607,92 euro per famiglia di marito, quattro "mogli" e 12 figli minori esenti. Scritto 11/09/2014 Sposi Se e quando agli sposi gay sarà chiesto di pagare i ticket perchè la somma dei loro redditi supera i famosi 36151.98 euro lordi annui tanto si lagneranno, piagnucoleranno, manifesteranno,


31 protesteranno e alzeranno petulanti alti lai che finalmente magari cambierà qualcosa anche per gli sposi non gay. Scritto 15/10/2014 Matematico Ricevuta di pagamento del ticket: Prestazione A 1,13 €, Prestazione B 2,58 €. Totale da pagare 13,71 € Ticket Va bene pagare i ticket, ma pagarli perché invasori o furbi o gente con reddito più alto abbiano tutto gratis dà un po' fastidio. Scritto 29/10/2014 Col tempo Col passare del tempo si diventa più vecchi, si diventa più poveri, si ha più reddito nominale, si supera il limite per esenzione dal ticket, si hanno più malanni e malattie, si pagano le tasse per le prestazioni ASL, si rimane italiani, si resta esclusi dall'accoglienza riservata agli stranieri. Probabilmente la cosa non riguarda parenti ed amici di Màtteo, altrimenti avrebbe già annunciato almeno la risoluzione del "problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita" che "è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Scritto 11/11/2014 SSN - ASL Pubbliche Relazioni ASL "Per informazioni,reclami, e segnalazioni scrivi a: urep@asl2.liguria.it". Ho scritto 25 giorni fa e non ho ancora avuto risposta: se non rispondono alle richieste di informazioni, reclami o segnalazioni, per fare cos'altro sono pagati? Equità Con 36151,98 € annui lordi Tizio (66 anni, scapolo) ne ha 21798 netti e non paga tasse sanitarie (ticket). Con 36151.99 € annui lordi Tazio (66 anni, scapolo) ne ha 21798 netti e paga 250 euro di tassa sanitaria. Risultato: con 0,01 euro in più lordo Tazio ne ha 250 netti meno di Tizio. Con 18075,99 € annui lordi Caio e 18075,99 Caia (66 anni, sposati) pro-capite ne hanno 13711 netti e non pagano tassa sanitaria Con 18076,00 € annui lordi Nino e 18076,00 Nina (66 anni, sposati) pro-capite ne hanno 13711 netti e pagano 250 euro di tassa sanitaria Risultato: Nino e Nina con 0,02 euro lordi in più di Caio e Caia ne hanno 500 netti meno e procapite con 8087 euro netti meno di Tizio ne pagano 250 di tassa in più. Congruità 100,0 = Indice Istat "costo vita" dicembre 1994 23752,54 € = 46.002.325£ annue lorde 01.01.1995 36151,98 € = 70.000.000£ annue lorde 01.01.1995 152,2 = Indice Istat "costo vita" ottobre 2014


32 36151,98 € = 70.000.000£ annue lorde 55023,31 € =106.539.991£ annue lorde Scritto 21/11/2014

31.10.2014 31.10.2014

Legge di Stabilità Per la legge di gravità una mela che si stacca dal melo cade al suolo. Per la legge di stabilità un limite di reddito una volta stabilito rimane quello per sempre, sine die, in secula seculorum. Amen. Esempio: per beneficiare dell'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) di persone sotto i 6 anni o sopra i 65 il limite di reddito annuo lordo familiare, qualsiasi sia il numero dei componenti la famiglia, è stato calcolato una volta per tutte nel 1994 in lire 70.000.000 ossia 36151,98 euro, è tuttora 36151,98 euro, sarà sempre 36151,98 euro essendo la legge di stabilità più forte di qualsiasi altra legge economica, finanziaria, matematica e quindi detto limite non è soggetto a rivalutazione per inflazione. Scritto 24/12/2014 Imbrogli Renzi dice che darà 85 euro al mese a chi ne prende meno di 1500, ma mi par di capire invece che darà 85 o meno euro al mese solo ai lavoratori dipendenti che ne prendono più di 615 e meno di 1500 e chissà se darà 85 euro a chi ne prende 1499 e 83 a chi ne prende 1501 perchè non prenda meno di chi prendeva meno. Se uno nel 2014 salda senza interessi e senza rivalutazione un debito contratto nel 1994, penso sia disonesto. Se uno stato nel 2014 applica senza rivalutazione limiti di reddito fissati nel 1994, penso sia disonesto. Pagare 3615,19 euro 2014 per un debito di 7 milioni di lire 1994 è un imbroglio come considerare 36151,98 euro 2014 per un limite di 70 milioni di lire 1994. Se si ritiene che nel 2014 non deve avere benefici chi ha reddito superiore a 1380,46(*) euro lordi al mese si abbia il coraggio di dirlo apertamente e non farlo nascostamente approffittando dell'inflazione e del trucco di considerare il reddito familiare (ma non le spese). Uno Stato che imbroglia i cittadini non può aspettarsi che volontariamente i cittadini non imbroglino lo Stato. ------(*) 1380,46 = 36151,98/2/13 36151,98 = reddito lordo familiare annuo 2 = familiari, marito e moglie 13 = mensilità annue considerate Scritto 19/03/2014 Confronti Anno 1995 A decorrere dal 1° gennaio 1995 sono esentati dalla partecipazione alla spesa sanitaria di cui ai commi 14 e 15 i cittadini di età inferiore a sei anni e di età superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo riferito all’anno precedente non superiore a lire 70 milioni. [indipendentemente dal numero dei componenti] Anno 2015 Presidente del Consiglio dei Ministri: Matteo Renzi


33 Segretario PD: Matteo Renzi Persone di oltre 65 anni d'età, casa propria, spesa giornaliera: € 0.75 per ½ l di latte, € 0.80 per 2 hg di pane € 0.80 per 4 hg di frutta e verdura --------€ 2.35 = spese giornaliere pro-capite per vitto ------€ 4.70 = spese vitto di una coppia di sposi = 2.35 x 2 € 1.50 = spese per luce, gas, acqua € 0.80 = spese condominiali ----------€ 7.00 = totale spesa giornaliera del nucleo familiare € 2555 = reddito netto annuo necessario = 7.00 x 365 € 3406 = reddito lordo annuo necessario = 2555/[(100 lordo-25 ritenute)/100] € 36151.98 = Reddito massimo annuo lordo per esenzione dal ticket = lire 70 milioni/1936.27 € 3406 è inferiore a € 36151.98, entrambi i coniugi sono esentati dal pagamento del "ticket" Anno 2095, previsioni Presidente del Consiglio dei Ministri: Matteo Renzi Presidente della Repubblica: Matteo Renzi Presidente dei Giovani Industriali: Matteo Renzi Segretario PDN: Matteo Renzi € 36249 = reddito lordo annuo necessario per spese come nel 2015 = € 3406 lordo 2015 * 1.03 indice annuo inflaz. ^ 80 anni € 36151.98 = Reddito massimo annuo lordo per esenzione dal ticket (vedi anno 2015) € 36249 è superiore a 36151.98, pertando entrambi i coniugi sono obbligati al pagamento del "ticket" Scritto 31 marzo 2014 2015 Attenzione Da moltissimo tempo ho ripetutamente lamento l'ingiustizia, l'iniquità per me palese della norma che regola l'esenzione dal pagamento delle tasse sanitarie (ticket) per i minori di 6 anni e per le persone ultra65nni (over65). Ho molte colpe. Ho 77 anni, non sono africano né asiatico né centro-sudamericano, sono sposato con una donna e non con un maschio, siamo ricchi di 2200 €/mese in due e così devo pagare il ticket per me e per mia moglie, pensionata a 499,93 €/mese. Le sue spese non sono detraibili né da lei perché è troppo povera (incapiente) né da me perché è troppo ricca (non a mio carico). Il 29/9/2015 ho inviato al Ministero della salute (tramite il suo sito web) richiesta di chiarimenti su tale normativa. Sul sito stava scritto che mi sarebbe stata data una risposta entro 30 giorni, ma finora ho avuto solo conferma che la missiva è stata ricevuta, letta e passata a chi di competenza: praticamente nessuna risposta. E forse mai l'avrò. Ma voglio sperare che qualcuno abbia voglia di leggere quelle domande e magari interessarsene. Ho inviato sul web copia della stessa lettera a gruppi parlamentari della Camera dei Deputati. Non merito la loro attenzione? Non meritano il mio voto. E non dicano di stupirsi, e non dicano di dispiacersi perché aumenta l'assenteismo nelle votazioni: meno gente vota e più si sentono liberi di fare solo gli affari propri. Scritto 9 novembre 2015


34 Domande Richiesta di chiarimenti al Ministero della Salute Oggetto: esenzione da tasse sanitarie (ticket) delle persone di età superiore a 65 anni. Gradirei avere risposta a quanto segue. È vero o no che l'esenzione in oggetto spetta solo se il reddito familiare non supera 36151,98 € lordi annui? È vero o no che spetta a persona sola con reddito lordo annuo di 36151 €? È vero o no che invece non spetta ai coniugi con reddito lordo annuo di 18076 € ciascuno? o se comunque la somma dei loro redditi supera 36151,98 € lordi annui? E se è vero è questo equo o iniquo? E se è iniquo non è da cambiare? È vero o no che euro 36151.98 sono lire 70.000.000/1936,27? e che lire 1936.27 è il valore dell'euro al momento della sua adozione 1/1/1999? e che il limite lire 70.000.000 è in vigore da 1/1/1995? e che pertanto tale valore è immutato da più di 20 anni? e che secondo CCIAA Firenze il costo della vita da Dic1994 a Ago2015 è più 52,5%? e che l'equivalente di lire 70.000.000 del 1995 dovrebbe ora essere euro 55131? E se è vero é questo equo o iniquo? E se è iniquo non è da cambiare? Se quello che è iniquo non viene cambiato è perché costa troppo renderlo equo? o perché interessa troppe poche persone (pochi voti) per essere considerato iniquo? È o no subdolo considerare non più esente chi impoverendo supera il limite del 1995? e non sarebbe più onesto aggiornare quel limite e abbassarlo palesemente? o abolire per tutti l'esenzione, con meno spesa e più equità? È vero o no che l'art.31 della Costituzione prevede agevolazioni per la famiglia? e che l'art.29 definisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio? Se questo è vero è giusto discriminare a danno delle coppie sposate? È vero o no che un cittadino italiano fuori dal comune di residenza non può usufruire in Italia del medico generico del Servizio Sanitario semplicemente recandosi da un medico convenzionato con la tessera sanitaria che dicono valida anche all'estero? E che non può presentare ricette prescritte dal suo medico in regione diversa da quella di residenza? E che esiste discriminazione tra i cittadini italiani e gli stranieri o apolidi a danno dei primi? Se tutto questo è vero è giusto non cambiare le cose e rendere il Servizio Sanitario più attento alle necessità dei contribuenti? (*) Grazie per la risposta Scritto 29 settembre 2015 Obbrobrio Sono il solo a ritenere un obbrobrio indecente che nel 2015 siano in vigore limiti di reddito calcolati nel 1993 e da allora rimasti immutati? Sono il solo a considerare assurdo e ridicolo che nel 2015 il limite di reddito per essere considerato familiare a carico sia 2840,51 euro lordi annui, cioè l'equivalente in euro delle 5.500.000 lire che era nel 1994? e che per essere esenti (sotto i 6 o sopra i 65 anni d'età) dalla tassa sanitaria (ticket) sia 36151.98 euro cioè in euro i 70 milioni di lire che era nel 1994? Assurdo perché é come se in 20 anni il costo della vita sia rimasto immutato e quello che nel 1994 si comprava con 1000 lire oggi si compri con 0,52 euro, ridicolo perché in 15 anni non si è nemmeno provveduto ad arrotondare quei limiti. Da anni (vedi) segnalo questo fino alla noia e me ne scuso. Ma nessun altro ne parla. Anzi no, non proprio nessuno: nel sito del Ministero della Salute da anni si trova scritto "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa


35 sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo.". Chissà per quanti decenni dovranno ancora studiarlo prima di risolverlo, magari solo dopo che due coniugi con 37 € al giorno ciascuno (36151.98 € lordi annui in due) potranno comprarsi si e no un bicchiere di latte. Ma anche qualora il problema venisse risolto resterebbe l'assoluta inadeguatezza dei 2840,51 euro lordi annui (236 mensili, 7.8 giornalieri), resterebbe la discriminazione tra coniugati (limite 18075 € pro-capite) e no (limite 36151 €), resterebbe l'impossibilità di detrarre le spese mediche di coniuge incapiente ma con reddito superiore ai 2840,51 €. Pare proprio che a nessun politico importi se una norma sia equa o iniqua ma solo quanti voti in più o in meno comporti introdurla, modificarla o abolirla. Scritto 21 aprile 2015 Cambiamenti Nel mondo le cose cambiano, in Italia cambiano nome: da legge di bilancio a legge finanziaria a legge di stabilità; da 70 mln di lire a 36151.98 euro, non cambia nulla tranne che valgono molto meno. Scritto 05/01/2015 Senza vergogna Senza vergogna dicono che abbiamo la Costituzione più bella del mondo. Senza vergogna vi leggono "Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia ..". Senza vergogna da 20 anni non sono esenti da tassa sanitaria gli sposati con un certo reddito mentre lo sono i non sposati con reddito doppio. Senza vergogna approffittando dell'inflazione tassano chi 20 anni fa era ben sotto e ora - con minore disponibilità reale - supera un limite di reddito rimasto immutato. Senza vergogna da 20 anni nelle Categorie di esenti sono i Cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (che nel 1994 erano le equivalenti £ 70.000.000) Senza vergogna da anni scrivono "3. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Senza vergogna da 20 anni considerano autosufficienti e quindi non a carico altrui i membri della famiglia con reddito lordo annuo di 2840,51 € (7,78 € al giorno, 1/5 di quanto necessita per un accolto). Senza vergogna concedono detrazioni ai capienti e per familiari a carico mentre nulla va a chi ha reddito lordo tra 2840,52 € (non a carico) e 7500 € (incapiente), cioé tra 218 € e 576 € mese, circa 1 pensionato su 8 che ha tra 1/5 e 1/2 di un accolto. Scritto 10/08/2015 Per equità "Per rispetto della Costituzione le tasse devono essere eque e progressive: chi più ha più deve pagare. Per questo motivo un ultra65nne con reddito lordo di 36151 euro annui non paga le tasse sanitarie mentre due coniugi ultra65nni con un reddito di 36152 euro lordi annui in due le devono pagare: sono più ricchi" Scritto 10/09/2015


36 Due conti Marito e moglie guadagnano insieme ben 36152 € lordi annui, in pratica circa 1050 euro netti mensili ciascuno. Pur essendo entrambi oltre i 65 anni non hanno diritto all'esenzione dalla tassa detta "ticket": in base ad un calcolo fatto nel 1994 con l'equivalente in lire di 36151,98 € di reddito allora si era considerati straricchi, indegni di beneficiare dell'esenzione e siccome l'adeguamento del limite è da decenni "all'attenzione del Ministero della Sanità e del Governo tutto" ma non è stato cambiato nemmeno di 0,02 € per arrotondarlo, oggi in due superano quel limite e devono pagare la tassa. Se fossero più giovani e avessero dei figli, con quel reddito non godrebbero dell'esenzione prevista per i minori di 6 anni (e sarebbe peggio). Non capisco come si riesca - per quanto accurati si sia - a trovare l'esatto limite sotto il quale sì e sopra il quale no; ancor meno capisco perché non ci sia una qualche gradualità in modo che chi ha un centesimo in più non si trovi alla fine ad avere un sacco di soldi meno di chi ha un centesimo in meno. Ma quello che trovo del tutto illogico è considerare esente un singolo che da solo guadagni 36151 € e non due sposi che in due guadagnino 36152 €, cioè 18076 € ciascuno, la metà. Il fatto che il limite sia sempre quello fissato 20 anni fa, nel secolo scorso, ai tempi della lira, prima dell'avvento devastante dell'euro è semplicemente indecente: ma questo anche Renzi non lo sa o finge di non saperlo. Facendo poi due conti, quei coniugi trovano che un presunto profugo, senza avere mai lavorato, mai pagato contributi e tasse, mai contribuito in qualche modo al benessere del paese, tanto o poco che sia, guadagna (sia pure indirettamente) più di loro: 1085 € al mese e ha diritto gratuitamente a quelle prestazioni sanitarie per le quali a loro due viene richiesto di pagare la tassa. Se razzismo è atteggiamento discriminatorio a danno di gruppi di persone con caratteristiche comuni, per me questo è razzismo bell'e buono. venerdì 19 giugno 2015 Equità fiscale Domanda - Se Aldo ha 70 anni, Berto 70 anni, Carla 70 anni e il reddito lordo annuo di Aldo è 18076 €, di Berto 18076 €, di Carla 18076 € (1054 € netti mensili), perchè esenti dalla tassa sanitaria (ticket) sono Aldo no, Berto sì, Carla no? Risposta - Perché Aldo e Carla sono marito e moglie. Domanda - Se sono sposati Dario con Franca e Gino con Lina e percepiscono netti mensili Dario 1054,35 €, Franca 1054,35 €, Gino 1054,40 €, Lina 1054,40 €, perchè devono pagare la tassa sanitaria Dario e Franca no, Gino e Lina sì? Risposta - Perché Gino e Lina percependo 1 € lordo annuo più di Dario e Franca sono molto più ricchi. Domanda - Se a dicembre 1994 percepivano lorde annue Gino 23.026.313£ e Lina 23.026.313£ e rivalutando il loro reddito secondo l'Indice Nazionale delle variazioni dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati ora percepiscono Gino 18077 € e Lina 18077 € perchè nel 1995 non dovevano pagare la tassa sanitaria e nel 2015 sì? Risposta - Perché nel 1995 la somma dei loro redditi era 46.052.626£ (34,21% sotto il limite 70.000.000£) e ora ora è 36154 € (0,005587% sopra il limite 36151,98 €), essendo stati rivalutati i loro redditi sì e il limite no. Scritto 16 febbraio 2015 Progressività


37 "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Io capivo "più si è ricchi e più si paga", in misura più che proporzionale. In realtà capita anche che "più si è poveri e più si paga": per esempio le tasse sanitarie (vulgo ticket). Secondo la normativa vigente, per ragioni di reddito sono esentati dal pagamento della tassa i bambini fino a sei anni e gli anziani oltre i sessantacinque se il "reddito familiare non supera 36151,98 euro lordi annui". Sembrerebbe rispettare l'art.53 della "costituzione più bella del mondo", ma è una balla. In realtà se il reddito supera mettiamo di 100 euro quella cifra e si deve pagare 150 euro annui di tassa, chi ne aveva 100 lordi in più si trova con 150 netti in meno e quindi con minore capacità contributiva di chi ne aveva 100 in meno dei fatidici 36151,98. Non 36000 o 36152 euro: "36151,98 euro lordi annui". Sembra una cifra ridicola e lo è, solo che quella cifra ridicola conferma la progressività del "più si è poveri e più si paga". Nel 1994 quando furono stabiliti i limiti di reddito valevoli dal 1/1/1995 erano Lit. 70.000.000, settanta milioni di lire italiane. Quando fu adottato l'euro il cambio ufficale era 1 euro = 1936,27 lire e quindi 70000000/1936,27=36151,982936 euro, arrotondati (si fa per dire) a 36151,98. La famiglia che disponeva allora di 69.999.999 lire (una bella cifra per quel tempo) se ora dispone di 36152 euro è più povera di allora, ma deve pagare la tassa che allora non pagava: a conferma della regola "più si è poveri e più si paga". Regola ancora più evidente se si considera che 36151,98 valgono sia per famiglie composte da una sola persona che per quelle composte da 2 o più persone. Mi pare del tutto evidente che se la famiglia dispone di quel reddito le sue capacità contributive sono diverse se è composta da una sola o da dieci persone. Nel primo caso una persona è esente dalla tassa con un reddito annuo lordo di 36151 euro, nel secondo solo se dispone di 3615 euro di reddito annuo lordo medio pro capite. Per il supero del limite di due conviventi non si sommano i redditi, di due sposati sempre. Naturalmente anche chi nel 1995 era molto lontano da quel limite, anche con adeguamenti di salario o pensione inferiori all'inflazione finisce prima o poi per superarlo pur diventando più povero. E se non pensa di essere diventato nominalmente più ricco, di averlo superato e di doverlo dichiarare viene considerato un delinquente che non paga il dovuto. Sono passati più di vent'anni da quando è stato calcolato quel valore: se era equo allora non lo può essere ora e viceversa. E fra vent'anni sarà peggio. A me pare un'indecente iniquità, ma nessuno se ne preoccupa: non so se perché interessa pochissimi votanti o perchè una norma più giusta riguarderebbe moltissimi beneficiari e costerebbe come qualche spreco pubblico che non si vuole eliminare. A dire il vero non è del tutto così: da molti anni si può leggere nel sito del Ministero della salute che "il problema dell'adeguamento dei limiti al costo della vita è da tempo all'attenzione di questo Ministero e del governo tutto". E chissà per quanti decenni dovranno pensarci prima di risolverlo. -------- Nota - Quanto citato tra virgolette è riportato a memoria Scritto 7 febbraio 2015 Equità italiana Equità Italiana 1 Una o un ultra65nne singolo è esente da tassa sanitaria (ticket) se il suo reddito non supera 36151,98 € lordi annui. Una e un ultra65nni sposati sono esenti da tassa sanitaria (ticket) se la somma dei loro redditi non supera 36151,98 € lordi annui.


38 È equo? Equità Italiana 2 A e B coniugi ultra65nni. Reddito lordo annuo (rla): rlaA=6200 €, rlaB=30000 €. A paga tasse sanitaria (ticket) perché rlaA+rlaB supera 36151,98. A non può detrarre le spese sanitarie perché incapiente: rlaA non supera 8000 € e A non ha imposte da pagare. B non può detrarre le spese sanitarie di A perché rlaA supera 2840,51 € e A non può essere considerata a carico di B. Se A e B divorziano non pagano più tasse sanitarie (ticket) perché né rlaA né rlaB superano 36151,98 €. È equo? Equità Italiana 3 151,7 = indice dei prezzi al consumo oggi: era 100 nel 1995 36151,98 € = limite di reddito per esenzioni tassa sanitaria minori di 6 o maggiori di 65 anni oggi: era 70.000.000£ (36151,98 €) nel 1995. 2840,51 € = limite di reddito per essere considerati a carico di un familiare oggi: era 5.500.000£ (2840,51 €) nel 1995. È equo? Equità Italiana 4 A vive in appartamento di sua proprietà di un condominio. Considerando il parziale rimborso statale, i condomini decidono una spesa . Il reddito lordo annuo di A è 6200 €. È troppo povera: non avrà rimborso, dovrà sostenere l'intera sua quota e pagare più degli altri. È equo? Scritto 29/06/2015 2016 Misteri sanitari Parlano di servizio sanitario pubblico, che si occupa della salute di chi si trova in Italia: autoctoni che da generazioni pagano tasse e imposte, allogeni capitati qui senza arte né parte che mai hanno versato un centesimo, anzi. Per questi ultimi e per molti altri, forse la maggioranza, il servizio é gratuito (cioè pagato da chi paga imposte e tassa), essendo a vario titolo esentati dal concorrere alla spesa con la tassa detta ticket. A qualcuno può anche capitare di credersi esente senza esserlo e magari erroneamente attestarlo. Gli danno un modulo da firmare dichiarando di avere età superiore a 65 anni e di appartenere ad un nucleo familiare con un reddito complessivo lordo inferiore a 36.151,98 euro. Ha più di 65 anni, immagina che quel limite di reddito non sia mensile ma annuo però nessuno sa ben dirgli come si calcoli. Cercando nel web trova: 2. Cosa si intende per reddito complessivo del nucleo familiare? Il reddito del nucleo familiare è dato dalla somma dei singoli redditi complessivi prodotti dai componenti il nucleo. Il nucleo familiare è costituito dall’ interessato, dal coniuge non legalmente separato e dagli altri familiari fiscalmente a carico. E’ assolutamente irrilevante il fatto che i diversi componenti convivano. Non è legalmente separato dalla moglie che però, avendo residenza anagrafica in altro Comune, per l'Agenzia delle Entrate non fa parte del suo nucleo familiare, non è a suo carico e non può beneficiare di detrazioni fiscali per le spese per lei sostenute.


39 Capisce che per il fisco il coniuge fa sempre parte del nucleo familiare se questo comporta maggiori oneri e ne fa parte solo a certe condizioni se può comportare benefici. Parendogli la cosa piuttosto illogica per il senso comune vorrebbe avere chiarimenti, ma non trova chi glieli fornisca. Per qualche tempo prima la cosa non lo preoccupava più di tanto. Trovava discriminante che i non sposati potessero essere esentati dalla tassa sanitaria (ticket) con reddito fino a 36151,98 euro mentre due coniugi solo se non raggiungono quel limite in due, cioè 18076 pro-capite. Ma anche sommando il suo reddito con quello della moglie non raggiungeva quel limite e non aveva bisogno di cure mediche particolari. Col passare del tempo però mentre i prezzi salivano diventando sempre più povero anche la pensione sua e quella della moglie crescevano. Non abbastanza da neutralizzare l'aumento dei prezzi ma bastantemente per superare in due quei i 36151,98 euro lordi annui, invariati dal 1995. Pur avendo molti dubbi in merito si rassegna a pagare il ticket: "Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare ». Qualsiasi sia la tariffa per il servizio ci sono sempre 10 euro fissi da pagare in più per ogni ricetta: se possono tassarti ti tartassano e se hai poco più del reddito esente fai presto con qualche prescrizione ad averne parecchio meno. Un brutto giorno è colpito da infarto. Gli viene detto che per questo può avere "esenzione dal ticket per patologia", la chiede e l'ottiene. Pensa che questa esenzione valga per tutte le cure connesse con la sua patologia e poi scopre che non deve pagare tassa per l'elettrocardiogramma ma deve pagarla per la visita di controllo, sebbene entrambe riguardino la stessa malattia e siano collegate tra loro. E si convince che conviene non essere italiani o comunque non avere mai pagato imposte. Scritto 14 maggio 2016 8 marzo Pur affermando la donna autosufficiente con 7,78 euro giornalieri e non a carico del marito lo stato ritiene che la moglie possa disporre liberamente del reddito del coniuge e quindi sia conseguentemente ricca della sua ricchezza tanto da essere esclusa dalle esenzioni che spettano a chi magari è più ricco di lei ma non ha coniuge o ha coniuge più povero e di dovere anche pagare le tasse sanitarie (il concorso alla spesa sanitaria detto ticket) che suoi coetanei più capienti non sono tenuti a pagare. Scritto 16 marzo 2016 Senza risposta Mi sono rivolto all'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) della Regione Piemonte e all'URP della Regione Liguria sperando di avere una risposta alle domande in merito ad evidente contraddizione tra quanto specifica l'Agenzia delle Entrate nelle istruzioni per la compilazione del mod. 730 e quanto precisa l'ASL per la compilazione della dichiarazione per l'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket). Il testo della mail inviata ai due Enti praticamente ricalca il dubbio già espresso nel precedente scritto. In sintesi , nel caso di coniugi A e B non legalmente ed effettivamente separati con reddito lordo di 3151,99 € A e 33000,00 € B posso capire: 1. A non è fiscalmente a carico di B per le detrazioni Irpef perché il reddito lordo di A supera 2840,81 € ma concorre al reddito familiare "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" e A e B non sono esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria in quanto il reddito familiare supera 36151,98 €. 2. Il reddito di A concorre al reddito familiare ma è da considerarsi a carico di B perché è " da considerarsi a carico" " il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale"


40 3. A non concorre al reddito familiare perché "Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico)" e per A non spettano le detrazioni perché il suo reddito lordo supera 2840,81. Considerato poi che per la P.A. non sono comunque "conviventi" i coniugi che hanno residenza in Comuni diversi, chiedo se conseguentemente sono da considerare "legalmente ed effettivamente separati" e i loro redditi non cumulabili. Il caso ipotizzato si riferisce all'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) di due coniugi oltre i 65 anni di età, ma ovviamente vale anche per quella di un figlio di due giovani coniugi minore di sei anni. Il problema riguarda anche le tanto publicizzate detrazioni per spese energetiche o di ristrutturazione che A non può fare perché incapiente e B perché A non è a carico o anagraficamente "convivente". Come sempre "piove sul bagnato": ottanta euro e detrazioni vanno solo a chi ha sufficiente reddito. Dalla Regione Liguria non ho avuto risposta mentre dalla Regione Piemonte ho avuto il consiglio di rivolgermi ad altro indirizzo della Regione (cosa che oggi ho fatto) oppure a un CAF (che mi pare come se per risolvere dubbi religiosi il parroco mi consigliasse di rivolgermi alla perpetua). Se, come penso, la risposta giusta è la n.1 si deve riconoscere che lo Stato considera l'unità familiare esistente quando la famiglia deve dare e inesistente quando deve avere, senza alcun senso di equità e coerenza si considerano "familiari" i ricavi e non i costi. Tutto questo senza badare al fatto che i limiti di reddito di riferimento sono stati calcolati più di venti anni fa e mai rivalutati. Anche ammettendo che fossero giusti, congrui ed equi allora non possono assolutamente esserlo oggi dopo che il costo della vita è aumentato più del 50%. Ma, a quanto pare, di queste cose nessuno si preoccupa: magari cominceranno a preoccuparsene se e quando riguarderanno anche le unioni omosessuali, la famiglia e gli artt.29 e 31 della Costituzione non contano nulla. Scritto 22 febbraio 2016 Unioni incivili Non so, ma pare che le nuove unioni civili aspirino alle stesse "tutele" costituzionali delle vecchie unioni incivili. E cosi scopriranno che se un membro della coppia ha mediamente ben 236,71 euro al mese (2840,52 annui) l'altro non potrà considerarlo a suo carico. Sicuramente lo Stato ritiene che con un reddito di 7,89 € giornalieri un italiano possa provvedere a tutte le sue necessità mentre per quelle di un allogeno non ne bastano 35, più di quattro volte tanto. Considerato che quel limite è in vigore da almeno 21 anni (era 5.500.000 lire nel 1995) è da ritenere che, inflazione o no, lo sarà anche nei prossimi trenta. E scopriranno che quando avranno più di 65 anni, mentre i non uniti sono esenti da ticket se hanno mediamente meno di 3012,67 euro lordi al mese (36151,98 annui), se un membro della coppia guadagna mensilmente 237 euro basta che l'altro ne guadagni 2276 lordi (33312 annui) e nessuno dei due sarà esente dal pagamento dei ticket, superando insieme 36151.98 euro lordi annui (2840+33312), stesso limite già in vigore 1995 (lire 70.000.000). Non essendo ciò abbastanza strano per il legislatore, scopriranno non solo di pagare tasse che altri con reddito doppio non pagano ("esenti per reddito") ma che eventuali spese sanitarie di quello che guadagna 237 euro al mese non potranno in alcun modo essere in parte recuperate: nè da lui perché non ha imposta irpef da cui detrarle né dall'unito perché non è fiscalmente a suo carico. E si accorgeranno che di questa assurda iniquità non si preoccupa nessuno: ma se la cosa riguarderà anche gli uniti civili sapranno sicuramente come fare perché tutti allora se ne occupino. Scritto 15 gennaio 2016 Il dubbio


41 Ho un dubbio che non so risolvere e non so a chi posso rivolgermi per risolverlo. Nelle istruzioni per la compilazione del modello 730 trovo: Sono considerati familiari a carico dal punto di vista fiscale: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; ecc. I familiari possono essere considerati a carico solo se non dispongono di un reddito proprio superiore 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili Nel modulo per la richiesta di "Esenzione partecipazione spesa sanitaria" (ticket) trovo DICHIARA E01 □ di avere età superiore a 65 anni con reddito familiare lordo, riferito all’anno precedente, non superiore a Euro 36.151,98 Il reddito è’ dato dalla somma dei redditi riferiti all’anno precedente di tutti i componenti del nucleo familiare. Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico).Si ribadisce che sono da considerarsi a carico i familiari per i quali .. spettano le detrazioni per carichi di famiglia, vale a dire quando non possiedano redditi propri di ammontare superiore a € 2840,51 al lordo degli oneri deducibili, i seguenti membri del nucleo familiare: - il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale - ecc. Nel caso di coniugi A e B non legalmente ed effettivamente separati con reddito lordo di 3151,99 € A e 33000.00 € B posso capire: A non è fiscalmente a carico di B per le detrazioni Irpef perché il reddito lordo di A supera 2840,81 € ma concorre al reddito familiare "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" e A e B non sono esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria in quanto il reddito familiare supera 36151,98 €. Il reddito di A concorre al reddito familiare ma è da considerarsi a carico di B perché è " da considerarsi a carico" " il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale" A non concorre al reddito familiare perché "Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia (familiari a carico)" e per A non spettano le detrazioni il suo reddito lordo supera 2840.81. Considerata l'ingordigia e l'iniquità dello stato italiano ritengo che la risposta giusta sia la n. 1, cioè i coniugi sono un nucleo familiare quando ne hanno un danno e non lo sono quando ne avrebbero un beneficio. La n. 2 è valida se "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" è l'eccezione alla regola e si deve intendere che sono da considerarsi a carico i familiari con reddito non superiore a 2840,81 € e "il coniuge non legalmente ed effettivamente separato indipendentemente dalla sua situazione reddituale" La n. 3 è valida se "Compongono il nucleo, le persone per le quali spettano le detrazioni per carichi di famiglia" e per A non spettano se non vale "indipendentemente dalla sua situazione reddituale" Scritto 21 gennaio 2016 La trappola Lo stato italiano ha messo una trappola in cui prima o poi cadranno molti cittadini. Mostrando magnanimità e comprensione nel lontano 1994 stabilì che "A decorrere dal 1° gennaio 1995 sono esentati dalla partecipazione alla spesa sanitaria di cui ai commi 14 e 15 i cittadini di età inferiore a sei anni e di età superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo riferito all’anno


42 precedente non superiore a lire 70 milioni (€ 36.151,98)." Da allora sono passati più di 20 anni e quel limite non è stato mai aggiornato e forse non lo sarà mai, anche se da anni si trova nel sito del Ministero della Salute "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." A prescindere dall'iniquità di considerare il limite egualmente valido sia per un "nucleo familiare" costituito da una sola persona che per uno di due o dieci, è del tutto evidente che se il reddito aumenta con l'aumentare dell'indice del costo della vita mentre il limite oltre il quale cessa l'esenzione resta invariato, prima o poi tutti i redditi sotto tale limite finiranno per superarlo e dovranno essere pagate più tasse senza alcun aumento del potere d'acquisto. Di regola succede che sono considerati fiscalmente più ricchi pur essendo in realtà più poveri. Il grafico sottostante evidenzia che mentre il limite k resta invariato i redditi a, b, c rivalutati in base all'inflazione dal 1995 al 2016 finiranno per superarlo: k era 36.151.98 euro nel 1995 (70.000.000 lire), resta 36.151,98 a era 25.306 euro nel 1995 (49.000.000 lire, 70% di k) è 36.239 nel 2011 b era 21.691 euro nel 1995 (42.000.000 lire, 60% di k) sarà 36.773 nel 2022 c era 18.076 euro nel 1995 (35.000.000 lire, 50% di k) sarà 36.311 nel 2031 Scritto 9 aprile 2016 2017 Per equità Io penso che per chiunque dare 100, non ricevere 100 o sprecare 100 si equivalga. Ma per i governi di sinistra non è anche così: sprecano 100, concedono di pagare 100 in meno, ma non ci pensano nemmeno di dare 100 a chi non ha niente e niente da pagare. E così concedono sconti sulle spese per per questo e per quello a chi ha abbastanza reddito da pagare irpef e non a chi non ne ha. Concedono rimborsi a chi ha abbastanza soldi da poter fare certe spese ma chi non ne ha abbastanza paga le tasse che servono ai rimborsi e nulla riceve. Sempre per questioni di equità. E per equità due sposi pagano le tasse sanitarie (ticket) guadagnando insieme 36152 euro lordi annui e un singolo che ne guadagna 36151 è esente. E le tasse sanitarie sono centinaia di euro annui, e il limite di reddito è stato calcolato 25 anni fa e mai rivalutato. Per equità si danno 500 euro a chi compie 18 anni in un periodo limitato e non a chi è nato prima (abbastanza logico) o dopo (meno logico). Per equità e antirazzismp spendono per ogni persona che senza invito arriva dall'Africa quanto un italiano a malapena guadagna per mantenere una famiglia di più persone. Scritto 14 dicembre 2017 Promesse Caro Berlusconi, in vista delle prossime elezioni lei promette di portare le pensioni minime a 1000 euro mensili per 13 mensilità. A garanzia di questo lei afferma che aveva promesso di portare le pensioni minime a 1 milione di lire mensili e questo il suo governo ha fatto. Un milione di lire sono 516 € al mese. La mia pensione mensile è di 499,45 € e solo grazie a governo diverso dal suo c'è una "14ma mensilità". Vorrei capire se si tratta di un errore o se non è vero che tutte le pensioni sono state portate a 516 € al mese. Nel primo caso dovrei far presente l'errore all'INPS e chiedere rettifiche e conguagli, nel secondo caso non posso crederle quando afferma che saranno portate tutte a 1000 €. Siccome anche mia sorella si trova nella mia condizione, stento a credere alla coincidenza di due errori simili e penso che per altri motivi le nostre pensioni pagate con anni di contributi siano


43 appena confrontabili con quelle di persone che mai ne hanno pagati e magari sono venute qui solo per beneficiare di quelli altrui. Ma anche ammesso che si avveri la sua promessa, per quelle di noi sposate si presenterà un altro problema. Salvo errori, per una pensione netta di 1000 € euro quella lorda è 1120 €. Se il marito ha una pensione lorda di 1665 euro insieme superano i 36151,98 euro lordi annui, limite di reddito oltre il quale non hanno più diritto all'esenzione dal ticket sanitario. Questo in forza di una norma calcolata ai tempi in cui lei è entrato in politica e mai aggiornata da allora. Norma che non considera la perdita del potere d'acquisto in questo quarto di secolo, punisce le famiglie più numerose non considerando il numero dei componenti e discrimina i coniugi, tassati quando il loro reddito medio supera la metà del limite per i non sposati. Una vera e propria tassa sul matrimonio e in contrasto con gli articoli 29 e 31 della Costituzione. Le tasse sanitarie non sono poca cosa e crescono col crescere degli anni di età. Va bene che la Costituzione prevede la progressività della tassazione, ma mi sembra un tantino esagerato che aumenti col diminuire della capacità contributiva e col crescere dell'età. Ma questo è successo: grazie all'inflazione abbiamo superato il limite di reddito per l'esenzione dal ticket, siamo diventati più poveri ma dobbiamo pagare una tassa prima non dovuta, siamo diventati più vecchi e malati e dobbiamo pagare più ticket. Paradossalmente lo Stato considera il matrimonio comunione delle entrate ma non delle spese: se la somma dei redditi supera il limite si paga il ticket, ma le spese sostenute per il coniuge con pensione tra 2840,52 e 7750 euro non possono essere da lui detratte perché incapiente né dal coniuge perché non ne è a carico. Magari, signor Berlusconi, potrebbe anche impegnarsi di rimediare a questi obbrobri, anche se forse non riguardano moltissimi elettori e rimediarvi non costa moltissimo. Scritto 21 novembre 2017 Questione di civiltà Dite questione di civiltà avere trovato tempo e modo di approvare le unioni civili, ma non lo avete trovato per modificare la norma sui ticket sanitari che penalizza il matrimonio esentando dal pagamento le persone singole o non sposate con reddito annuo lordo fino a 36151,98 € mentre per le persone sposate tale limite è raggiunto sommando quelli dei due coniugi. In pratica le persone sposate sono esenti solo con reddito medio pari alla metà di quello delle persone non sposate, in evidente contrasto con la bella costituzione che dice: "Art. 29.La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia". Scritto 19 ottobre 2017 FAQ Uno va sul sito internet del ministero della salute e trova "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Pensa allora: "Ma che bravi quelli del Ministero della Salute e quelli del governo tutto, che bravi la ministra Lorenzin e il primo ministro Gentiloni: si preoccupano per evitare iniquità, per evitare che la progressività dell'imposta significhi che, per colpa dell'inflazione, uno più diventa povero e più tasse deve pagare."


44 Poi scopre che quella cosa là è sul sito ministeriale almeno da un decennio e che Lorenzin e Gentiloni non sono migliori dei ministri e primi ministri che li hanno preceduti. Come quelli continuano a prenderci in giro e a non fare niente, a meno che i collaboratori del ministero della sanità e del governo non siano talmente pigri o incapaci da impiegare decenni per risolvere un problema non molto complicato. Ma se davvero la soluzione richiede moltissimo tempo ne spieghino i motivi: di bilancio, di voti o di semplice calcolo proporzionale. Scritto 3 ottobre 2017 Dire e fare Uno apre la Costituzione della Repubblica Italiana e trova: "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio...... Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose......". Pensa sia bene che nella Costituzione sia scritto questo ed è certo che il legislatore abbia fatto e faccia di tutto per osservare il dettato costituzionale. Ma poi si rende conto che l'unica famiglia di cui i politici attuali si siano occupati per favorirla è quella fondata sul matrimonio uomo-uomo o donna-donna, cui sicuramente settanta anni fa i costituenti non avevano pensato. Si sono sì occupati anche di quella fondata sul matrimonio cui pensavano i padri costituenti come tutti al mondo, ma certamente non per favorirla. Settant'anni fa non immaginavano che i figli si scegliessero e ordinassero in internet: è questione di civiltà, ci dicono. Ma i nostri padri costituenti erano incivili, come tutti a quel tempo. A quel tempo tutti ma proprio tutti con matrimonio intendevano quello uomo-donna, quello da cui possono nascere figli; a quel tempo pensavano che il matrimoio dava una certa stabilità alla famiglia e maggior tutela ai minori . Per la legge italiana vigente quel matrimonio è qualcosa di abominevole da punire quanto più possibile. E così il matrimonio vale per sommare i redditi dei coniugi ed escludere per eccesso di reddito la famiglia dai benefici che senza matrimonio altrimenti avrebbe. Ma non vale per sommare le spese dei coniugi e consentire sempre a carico del coniuge "capiente" le spese sostenute per il coniuge "incapiente". E così le persone sposate sono penalizzate rispetto a quelle con uguale reddito non sposate: capita per la tassa sanitaria (ticket), per il trattamento pensionistico, per le spese sanitarie, per le spese di ristrutturazione e per tutte quelle che prevedono agevolazioni fiscali (di cui peraltro non godono nemmeno i non sposati a basso reddito). Considerando che nel matrimonio all'antica spesso capitava che per dedicarsi alla famiglia e crescere i figli uno dei coniugi non potesse prestare normale lavoro retribuito, il matrimonio (per ora) vale per la pensione di reversibilità e gli omossessuali lo pretendono. L'unica speranza è che gli sposi gay si trovino danneggiati come gli altri, che si facciano sentire come loro sanno ben fare e che quanto subito otterranno sia esteso anche agli sposi all'antica. Scritto 27 luglio 2017 Vorrei capire Vorrei capire, vorrei che qualcuno mi spiegasse per quale motivo nessuno si preoccupa di rimediare ad una norma palesemenente ingiusta. Parlo dell'esenzione dal pagamento della tassa sulle prestazioni sanitarie (detta ticket) per i minori di 6 e i maggiori di 65 anni di età.


45 Ammesso che sia opportuno un trattamento di favore per queste fasce di età, la norma vigente, che fissa in 36151,98 euro il reddito complessivo familiare lordo annuo (RCFLA) superato il quale non spetta l'esenzione, è palesemente ingiusta perché: • applica a redditi del 2017 un valore calcolato per redditi anteriori al 1994; • dal dicembre 1994 a maggio 2017 l'indice del costo della vita in Italia è aumentato del 53,8% (vedi); • il limite che allora era Lit 70 milioni è ora € 36151,98, cioè lo stesso di allora ma espresso in euro (70.000.000/1936,27); • un valore anche se giustamente calcolato che era valido per il 1994 non può esserlo nel 2017, o era giusto allora e sbagliato ora o viceversa; • tenendo conto dell'inflazione il limite attuale dovrebbe essere € 55600; • 36151,98 oltre a non essere rivalutato, anche se "il problema dell'adeguamento al costo della vita è da tempo (10-15 anni) all'attenzione del Ministero della Salute e del governo tutto", è pure ridicolo, non è nemmeno arrotondato e manifesta la sua origine novecentesca pre-euro; • una persona o una coppia sposata o una famiglia che nel 1994 era esente perché il suo RCFLA era ben 30% sotto il limite se è ancora viva nel 2017 deve pagare il ticket, bastando avere avuto da allora un aumento del reddito del 45%, insufficiente per adeguarlo al costo della vita ma più che sufficiente per superare il limite mai rivisto, in pratica è diventata più vecchia, più malata, più povera e più tassata; • con RCFLA 36151,98 € si è esenti, con 36152 € si paga la tassa e se questa in un anno supera € 0,02 (e lo supera sicuramente) il tassato diventa più povero dell'esentato per tutta l'eccedenza; • essendo il limite uguale sia per famiglie di 1, 2 o più persone più queste sono numerose e più basso è il reddito medio oltre il quale sono tassate; • un pensionato non sposato è esente con il doppio del reddito medio di una coppia sposata; • le coppie regolarmente sposate pagano la tassa mentre non la pagano quelle con uguale reddito non sposate, in disprezzo alla Costituzione della Repubblica Italiana che recita "Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio...... Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose......". Poiché nessuno parla di modificare questa norma (e altre) vorrei sapere se qualcuno mi può chiarire: • se mi sbaglio a ritenerla iniqua essendo invece giusta e non anacronistica; • se pur considerandola sbagliata a nessuno interessa renderla più equa in quanto riguarda un numero troppo piccolo di persone, troppo pochi elettori; • se, al contrario, non si vuole modificarla perché riguarda un grandissimo numero di persone e renderla equa comporterebbe un enorme costo, insopportabile per le casse statali. Io sono convinto che ai politici non interessa se una cosa è giusta o sbagliata, non interessa se grava molto o poco sul bilancio statale, interessa solamanete quanti voti può fruttare. E non mi piace. Scritto 28 giugno 2017 Lotta alla povertà Ora tutti i politici di ogni colore si riempiono la bocca con "lotta alla povertà" da fare così o cosà. Per il momento si continua invece la lotta ai poveri, come si fa da sempre, con i governi di ogni colore. Capita tutti i giorni di essere troppo poveri e di non potere conseguentemente beneficiare dei


46 vantaggi concessi a chi è meno povero. Così con un provvedimento definito di equità dai governanti si è dato ottanta euro al mese a chi aveva un certo reddito ma non a chi aveva meno: lotta ai poveri. Così se uno deve ristrutturare la casa dove vive ma non è abbastanza ricco da pagare abbastanza Irpef per potervi detrarre le agevolazione previste non ha alcuna agevolazione: troppo povero. E la lotta ai poveri continua con mille altre agevolazioni riservate ai ricchi o ai meno poveri: se uno compra una poltrona, una caldaia, un condizionatore e non so cos'altro lo pagherà di più di chi non è povero quanto lui: lotta ai poveri. E per potere dare le agevolazioni agli altri deve pagare più di IVA e di tasse: il danno e la beffa. Anche se si ammala non potrà avere i rimborsi concessi ai più ricchi perché troppo povero e nemmeno le esenzioni dalla tassa sulla salute (in italiano detta ticket) concessa ai più poveri o autoproclamatisi tali perché non abbastanza povero. Se poi ha avuto la malaugurata idea di sposarsi e mettere su famiglia peggio per lui. Se non è abbastanza ricco da potersi permettere le detrazioni potrebbe beneficiarne un familiare ma con più di 2840,51 € all'anno non si può essere a carico di nessuno e nessuno può addossarsi spese e detrazioni. 2840,51 € all'anno sono 7,78 € al giorno, un quinto di quelli che servono per mantenere un finto profugo, un decimo di quelli necessari per un minore straniero: ma per un italiano sono considerati bastanti per poter essere autosufficienti. Naturalmente se sei un italiano onesto e il reddito è 2840,52 € lo stato lo sa e nessuno avrà i benefici spettanti, ma se sei un africano in Africa nessuno può sapere quanto guadagni e il tuo familiare in Italia continuerà ad avvantaggiarsene. 2840,51 sono il valore in euro di 5.500.000 lire calcolate 25 anni fa e da allora mai aggiornato. Anche ammettendo che fosse congruo allora non lo può essere ora: per potere essere considerati a carico si deve essere più poveri di 25 anni fa. Risale a quel tempo anche il limite di 36151.98 € di reddito familiare complessivo annuo sotto il quale chi ha meno di 6 anni o più di 65 è esente dalle tasse sanitarie. Erano lire 90.000.000 nel 1994, un limite piuttosto alto per quel tempo ma anche allora iniquo valendo parimenti per famiglie di una, due o più persone: evidentemente quante più persone vivono con un certo reddito complessivo tanto più basso è il reddito medio pro-capite e tanto più povere sono. Al cambio di 1936,27 lire per un euro quell'importo è ora 36151.98 €, nemmeno arrotondato a 36152, ma con questo reddito si è molto più poveri che nel 1994. Ma nient'altro è cambiato: una persona non sposata ultrassessantacinquenne con 36151 € di reddito non paga "ticket" mentre due coniugi ultrasessantacinquenni con reddito di 18075 € ciascuno o 30000 € l'uno e 6152 € l'altro lo pagano entrambi. Sempre lotta ai più poveri. Mi piacerebbe che invece di parlare inutilmente di lotta alla povertà si abolisse la lotta ai poveri. Scritto 24 maggio 2017 Lealtà Uno stato che non difende il suo territorio dalle invasione straniere ma le favorisce, che si vanta di salvare vite straniere e non difende le vite dei suoi cittadini non può chiedere la loro fiducia. Uno stato che più i suoi cittadini diventano poveri e più li tassa non ha titolo per chiedere la loro lealtà. Chi vent'anni fa non doveva pagare tasse sanitarie (ticket) oggi è più povero, più vecchio e più malato e le deve pagare solo perché furbescamente lo stato non ha adeguato al costo della vita il limite di reddito per esserne esenti: uno stato che si comporta furbescamente non ha titolo per chiedere ai cittadini di non fare i furbetti. Uno stato razzista che antepone il mondo intero ai propri cittadini, che favorisce spudoratamente stranieri e minoranze d'ogni etnia a danno dei propri contribuenti non ha titolo per chiedere loro di accettare entusiasti questa discriminazione o di accusarli di razzismo.


47 Uno stato in cui i ladri hanno diritto ad essere indennizzati e le vittime rischiano il carcere non è uno stato serio. Scritto 8 marzo 2017 Equità all'italiana Anche per le spese mediche funziona così: se hai abbastanza reddito puoi chiedere il rimborso di una parte della spesa, se non ne hai no. Magari se sei disoccupato o disoccupata e non hai reddito non devi pagare il ticket nemmeno per il coniuge se guadagna meno di 2840,51euro all'anno. Se ne guadagna di più ma meno di 11362,05 tu sei esente ma la moglie non è a carico, deve pagare ticcket e se guadagna meno di 7500 euro annui non "è capiente" per eventuali detrazioni. Anche se vivi sola o solo e hai più di 65 anni puoi essere esente da ticket e puoi detrarre parte delle spese se hai reddito lordo tra 7500 e 36151,98 euro annui, ma se sei sposato o sposata e sommando il reddito del coniuge arrivi a 36151,99 euro entrambi dovete pagare il ticket, mentre se guadagni più dt €2840,51 non sei a carico del coniuge che non può detrarre le tue spese e se guadagni meno di €7500 non hai Irpef da pagare su cui effettuare le detrazioni. Tutto chiaro, semplice ed equo. Scritto 20 gennaio 2017 2018 Quelli che la Costituzione Cosa dicono quelli che la Costituzione italiana la considerano la più bella del mondo, che tanto la citano quando gli fa comodo e la ignorano bellamente quando non gli interessa, cosa dicono della norma che regola l'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket)? È in evidente contrasto con la norma costituzionale ma non interessa a nessuno, nessuno ne parla. Riporto quello che prevede la Costituzione e quello che invece è previsto per l'esenzione dal ticket dei minori di anni 6 e dei maggiori di anni 65 con reddito familiare lordo annuo inferiore a 36151,98 euro Costituzione Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Esenzioni per reddito. Mentre per tutti gli altri cittadini il reddito del nucleo familiare è dato dalla somma dei singoli redditi complessivi prodotti dall'interessato e dagli altri familiari fiscalmente a carico, per i cittadini sposati il coniuge fa sempre parte del nucleo fiscale anche se è fiscalmente indipendente o non convivente. In pratica due cittadini non sposati sono esenti da ticket anche con reddito di 36151,97 euro ciascuno mentre quelli sposati solo con reddito medio pro capite inferiore a 18076,99 Costituzione Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa ` naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio e ` ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unita ` familiare. Costituzione Art. 31. La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo . Esenzioni per reddito Viene penalizzato il matrimonio e conseguentemente la famiglia "fondata sul matrimonio" e non è a garanzia dell'unità familiare privilegiando i coniugi legalmente separati.


48 Costituzione Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita contributiva. Il sistema tributario e informato a criteri di progressività. Esenzioni per reddito Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo. In 25 anni il limite non è mai stato adeguato, chissà quando tempo ci vuole ancora perché il problema sia affrontato e risolto. Nel frattempo succede che con un adeguamento inferiore al tasso di inflazione il reddito nominale superi quel limite mentre il reddito reale e la capacità contributiva diminuiscono. Una specie di progressività inversa: diventando più poveri si pagano più tasse. Scritto 20 novembre 2018 Progressività Sempre pronti ad invocare la Costituzione quando gli fa comodo e ad ignorarla bellamente nel resto, notoriamente sono per la progressività dell'imposta. Per loro deve essere talmente progressiva da aumentare man mano che diminuisce la capacità contributiva. Ed è per questo che per anni si sono rifiutati di rivedere la norma che regola la tassa sanitaria, amorevolmente chiamata ticket. Credo sia fuori discussione che chi non ha goduto di vincite alla lotteria ma solo di un parziale adeguamento del proprio reddito al costo della vita oggi sia più povero di prima, ma siccome nominalmente è più ricco si trova a superare quel limite di 36151,98 euro calcolato un quarto di secolo fa e quindi va tassato. Non importa poi se la più bella Costituzione del mondo oltre a dire che "Il sistema tributario e informato a criteri di progressività" dica anche che "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita contributiva" e che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." e " agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia". Per il criterio della progressività chi diventa più vecchio, più malato, più povero deve essere più tassato mentre per agevolare matrimonio e famiglia penalizzano le coppie sposate. Per questo una coppia di sposi vecchia maniera, regolarmente sposata, deve pagare i ticket sanitari con un reddito lordo medio pro capite di 18076 euro mentre due persone conviventi (fratelli, amici, amanti) gode dell'esenzione dal ticket con un reddito poco meno che doppio. Sto parlando di persone ultra65enni, ma il discorso vale anche per figli con meno di 6 anni, mutatis mutandis. Lo chiamino pure razzismo, se li fa contenti, ma non posso dire di non essere infastidito o irritato vedendo tante persone che mai hanno pagato un euro d'imposta non dovere nemmeno mettersi in fila per pagare il ticket mentre io devo pagare una tassa (nemmeno tanto piccola) per consentire loro di godere dell'assistenza sanitaria gratuita a noi negata. Arrivano, si presentano all'ospedale, non devono neppure dire il loro vero nome e vengono curati gratuitamente mentre io devo dare il mio nome e conseguentemente pagare. Infatti sanno che sono sposato, che la pensione di mia moglie negli anni è passato da 430 a 500 euro


49 mensili, che anche la mia è aumentata seppur meno del costo della vita e che sommando i nostri redditi nominali ora superiamo quel limite immutato dal 1994 mentre la nostra capacità contributiva è diminuita. Chissà se solo io trovo la cosa scandalosa, assurda, iniqua e immorale; sicuramente sull'argomento sono tornato molte volte. Scritto 23 ottobre 2018 Assurdità. Le leggi, pur originate da logiche politiche diverse, non dovrebbero essere in contrasto con la logica razionale. E invece spesso sono assurde, irrazionali, illogiche e inique. Limiti di reddito È assurdo che nel 2018 siano ancora validi valori di reddito calcolati nel 93 del secolo scorso, ai tempi della lira. L'avvento dell'euro ha cambiato non poco il valore dei redditi percepiti. Per esperienza comune quello che costava 1000 lire è costato da subito 1 euro e per l'indice ISTAT in questi 25 anni il costo della vita è passato da 100 a più di 150. Ma i limiti di reddito per beneficiare di agevolazioni fiscali sono rimasti esattamente quelli che erano, ovviamente oggi espressi in euro al cambio di 1936,27, come se quello che allora si aveva con mille lire oggi si potesse avere con 52 centesimi di euro. E così quelli che erano importi evidentemente tondi (70 mln, 5.5 mln, ecc.) sono diventati ridicoli valori "arrotondati" al centesimo che manifestano la loro vetustà: 36151.98, 2840.51, ecc. . Aspettando È assurdo che nel 2018 siano ancora validi valori di reddito calcolati nel 1993. Sul sito del Ministero della Salute per anni c'è stato: "il problema dell'adeguamento dei limiti di reddito al costo della vita è da tempo all'attenzione di questo ministero e del governo tutto". Non so se c'è ancora, ma in 25 anni non sono riusciti ad affrontare e tanto meno a risolvere il problema, che tuttavia avrà sempre la loro attenzione chissà per quanto tempo ancora. La trappola È assurdo che nel 2018 i limiti di reddito per benefici fiscali siano sempre quelli calcolati in base al costo della vita di 25 anni fa. Anche se nel 1993 fossero stati correttamente calcolati, nel 2018 non possono che risultare inadeguati perché il valore reale non corrisponde più alla capacità contributiva di allora. Anche se si vogliono maggiori entrate è assurdo non aggiornare i parametri limitandosi ad aspettare che l'inflazione faccia il suo corso e che la gente diventando in realtà più povera finisca col diventare nominalmente più ricca, superi i limiti e non abbia più diritto alle agevolazioni. È una trappola, un modo subdolo e vigliacco di affrontare il problema. La regola è stata "non facciamo niente e tutti quelli con agevolazioni per basso reddito avranno fra 5, 25 o 50 anni il reddito nominale che supererà il limite mentre il reddito reale diminuirà: saranno più poveri ma più tassati". Se sapendosi più poveri non si accorgeranno di essere diventati ricchi per il fisco e non più esenti, saranno anche considerati evasori "furbetti" e sanzionati. Per rispetto verso i contribuenti sarebbe meglio dire esplicitamente che si abbassano i limiti (reali) perché i costi aumentano e da tutto il mondo arrivano persone da assistere e curare gratuitamente e che non pagano nemmeno imposte e tasse. Reddito familiare Per il calcolo dell'imposta e delle detrazioni si considera il reddito personale. Se uno non supera 8000 € di reddito lordo annuo non può beneficiare delle riduzioni d'imposta per spese detraibili non avendo imposta da pagare. È un modo per favorire i meno poveri fra i poveri, favorire chi ha


50 possibilità e non chi ha necessità. Se con tale reddito vive solo dovrà rassegnarsi a pagare cose e servizi più cari di chi ha reddito superiore o familiari che possono godere in sua vece dei benefici fiscali. Ma se quel reddito supera euro 2840,51 nessun familiare puo farlo. In pratica se il reddito di una persona è compreso tra 2840.51 e 8000 euro lordi annui le "spese detraibili" ad essa relative non sono detraibili da nessuno. È evidentemente un'assurda iniquità. Ma ancor più iniquo e assurdo è il fatto che per determinare il diritto all'esenzione dal pagamento del ticket sanitario non si considera il reddito personale ma quello familiare. Una persona ultra65nne è esente da ticket se il suo reddito lordo annuo non supera 36151,98 € ma non è esente se è sposata e sommando al suo il reddito del coniuge supera quel limite. Anche se entrambi i coniugi devono pagare i ticket uno solo ha riduzione dell'Irpef per le proprie spese. Tassa matrimoniale Due persone conviventi ultra65nni non sposate (fratelli, compagni, amanti o altro) non pagano ticket se singolarmente non superano il limite di reddito previsto mentre due persone sposate lo pagano con reddito medio appena superiore alla metà di quello. Non so se le nuove unioni sottostanno alla stessa regola valida per le vecchie coppie di sposi: forse no, forse non hanno l'età, forse hanno alti redditi individuali; di fatto non hanno protestato come loro sanno. È anche assurdo fare la somma dei redditi per avere un importo tassabile e non la somma delle spese detraibili fatte con quella somma per aver l'importo deducibile. La nostra Costituzione recita "Art.31 - La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose" e per famiglia intende "Art.29 - La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come societa ` naturale fondata sul matrimonio." e con "matrimonio" i padri costituenti non pensavano a quelle stravaganti, effimere e sterili unioni oggi di moda. La norma vigente penalizza invece il matrimonio favorendo con una tassa matrimoniale i non sposati e penalizza le famiglie numerose non considerando il numero dei componenti nel calcolo del limite di reddito esente. Una famiglia non ha la stessa capacità contributiva se con 100 deve provvedere a una, tre o a cinque persone. Non capisco come un Presidente della Repubblica garante del rispetto della Costituzione possa avere avallato una tale assurdità. Progressività "Costituzione della Repubblica Italiana - Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita ` contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività" Sarà per questo che quando il reddito supera anche di un solo centesimo quei limiti eterni di 36151.98 euro le persone prima esenti pagano centinaia di euro di tassa sanitaria, compresi 10 euro fissi per ogni ricetta per consentire le esenzioni a chi non li supera. Anche a prescindere dall'assurda disparità di trattamento dei coniugati per i quali il limite scende a 18076 di reddito lordo medio pro-capite, mi sembra un modo un po' distorto, esagerato e capzioso di applicare la norma, un'altra assurdità. Se il reddito lordo è un euro sopra i limiti esenti la capacità contributiva non può essere più di tanto superiore a quella di un contribuente esente. Si dovrebbe quindi pagare non più del netto corrispondente a un euro lordo. Non considerando netto e detrazioni, se il reddito supera di 500 euro il limite e le tasse da pagare


51 sono 1000 euro chi è tenuto a pagare avrà un reddito di 500 euro inferiore a quello di chi è esente. Non è nemmeno progressività ma solo altra assurdità. Anche la progressività dell'Irpef comporta aliquote superiori non per aumentata capacità contributiva ma per il mancato adeguamento dei limiti al costo della vita. Anche questo calcolo è punitivo per le famiglie. A parità di reddito lordo complessivo è più tassata la famiglia in cui uno dei coniugi per badare ai figli deve rinunciare ad un lavoro retribuito o accontentarsi di uno poco remunerativo mentre l'altro sarà tassato con aliquote più alte. Resta comunque l'iniquo trattamento per i redditi da 2840.51 e 8000 euro annui Interesse Nonostante l'attuale norma che per l'esenzione dal ticket fa riferimento a limiti di reddito calcolati 25 anni fa, penalizza le coppie sposate, prevede una tassazione esageratamente progressiva sia palesemente assurda e iniqua, nessuno sembra interessarsene. I casi sono due: o gli interessati sono tanti o sono pochi. Se sono tanti porvi rimedio e renderla meno assurda comporta una spesa notevole, insostenibile dal governo e magari sanzionabile da Bruxelles. Se sono pochi non vale la pena interessarsene perché non comporta molti voti riconoscenti. Io propendo per quest'ultima ipotesi: il problema riguarda un'esigua minoranza ed è ben più piccolo dei grandi problemi interni o internazionali. Un'inezia di cui non occuparsi. Sarà così, ma resta un'iniqua assurdità e per le poche o tante persone coinvolte è tutt'altro che un piccolo problema. Ma chi se ne frega. Scritto 16 maggio 2018 Figli Penalizzare i matrimoni regolari e favorire i matrimoni sterili non può giovare alla natalità. Dicono che è questione di civiltà, ma se si si favoriscono unioni omosessuali, occasionali o temporanee e si sanzionano pesantemente le coppie naturali sposate non si agevola la nascita di figli. Desiderare dei figli è un progetto a lungo termine che necessita o almeno è favorito dalla stabilità della cooperazione fra genitori. Se una coppia non è disposta a sopportare i vincoli matrimoniali difficilmente potrà accettare i vincoli genitoriali. Ma il matrimonio regolare comporta penalizzazioni che le altre unioni non hanno. Il trattamento fiscale considera il matrimonio un vincolo sempre valido se comporta più imposte ma non sempre se ne comporta meno, sempre per la somma dei redditi ma non per quella delle spese. Mentre i due coniugi concorrono al reddito familiare non succede lo stesso per le spese, quelle dell'uno non sono sempre cumulabili con quelle dell'altro e restano indetraibili per l'incapiente. Così quando le pensioni minime furono portate a un milione di lire non tutte le sposate ne beneficiarono. C'è esenzione dal ticket sanitario per chi ha meno di 6 anni o più di 65 a condizione che il reddito familiare non superi un limite, immutato da 25 anni. Ma mentre i non coniugati sono esenti con un reddito lordo annuo di 36151 €, i coniugati lo sono solo con reddito medio pro-capite inferiore a 18076 €. Essere sposati non conviene, disincentivare le unioni stabili equivale a disincentivare famiglia e figli. Scritto 3 marzo 2018 Nessuno ne parla Tutti riconoscono l'impossibilità di vivere come ai tempi della lira con l'equivalente in euro del reddito lordo di allora. Per anni e anni ho trovato sul sito del Ministero della Salute: "3. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione


52 viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Si sono succeduti i governi, si sono succeduti i ministri ma ci stanno ancora pensando. In base a quanto previsto dalla Legge 537/1993 e successive modificazioni (art. 8, comma 16) hanno diritto a tale tipo di esenzione Cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (CODICE E01) Da allora sono passati 20 anni e il limite è rimasto sempre quello, il costo della vita NO. E immutati sono rimasti i criteri che penalizzano la famiglia stabilendo un reddito lordo pro-capite non superiore a 36151,99 euro per singoli e unioni di fatto, 18076 euro per una coppia sposata e 9038 euro se questa ha due figli minori. Chi arriva dall'Africa è di regola esente e magari convinto che le spese per l'assistenza sanitaria siano comprese nell'importo pagato ai trafficanti per farlo entrare nel Paese. Per i residenti il discorso è un po' diverso: pagano imposte quando stanno bene e in piùtasse quando si ammalano. Scritto 24 febbraio 2018 2019 Tassa piatta "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita ` contributiva. Il sistema tributario e ` informato a criteri di progressività." Sempre secondo i soliti ipocriti, la tassa piatta non si può fare perché manca la progressività. Ma mentre affermano questo si scordano di leggere tutto l'articolo. Se si passa allo scaglione superiore dell'irpef o si paga il ticket solo perché grazie all'inflazione si superano limiti mai tempestivamente adeguati vi sarà sì progressività ma non in ragione della capacità contributiva. Per effetto dell'inflazione infatti il reddito nominale aumenta ma la capacità contributiva può diminuire. Ma i proclamatori della bellezza e immutabilità della Costituzione fingono di non capire, lasciano immutati i limiti progressivi di reddito e in tempi più o meno lunghi a seconda della percentuale di inflazione tutti si troveranno ad essere considerati fiscalmente ricchi anche se in realtà più poveri e alla fine saranno tutti nello scaglione d'imposta previsto per la capacità contributiva più alta e nessuna progressività. Scritto 18 aprile 2019 Che bello! Ma proprio bene non è se devo pagare 26,70 euro di ticket solo perchè “il problema dell’adeguamento del limite di reddito previsto per l’esenzione dalla partecipazione della spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all’attenzione del Ministero della salute e di tutto il Governo” ma in 25 anni non sono riusciti a risolverlo e perché siamo regolarmente sposati. Non è bene se penso che in 15 giorni per questa tassa ho pagato più di 130 €, che per ogni ricetta pago 10 euro per consentire ai furbetti italiani e stranieri di non pagare niente, che niente potrà essere messo in detrazione perché mia moglie guadagna troppo poco per le detrazioni e troppo per essere a mio carico. Chissà poi perché se i soldi per la sanità non bastano mai si trova giusto tassare solo i “ricchi” malati e non tutti i ricchi o tutti malati.


53 Scritto 6 dicembre 2019 2020 Speranza Non ho nessuna simpatia per i ministri della sanità succedutisi dal 1994 a oggi; per nessuno, neppure per l'attuale. Nessuno infatti in un quarto di secolo ha modificato il limite di reddito per l'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) mentre l'indice del costo della vita dal 1994 a oggi è aumentato del 61%. Nonostante che il Ministero della Salute da decenni affermi che il problema dell'adeguamento del limite è all'attenzione sua e del governo tutto, il limite è 36151.98 € anziché 58200 €, come se nel 1994 non fosse stato calcolato in 70 ma in 43,5 milioni di lire. Tuttavia sono grato all'attuale ministro Roberto Speranza se davvero da 1/9/2020 non dovrò più pagare l'odiosa tassa di 10 euro a ricetta, se finalmente il totale da pagare non sarà più 10 euro in più della somma dei contributi indicati. Non mi garba proprio pagare più tasse per consentire di pagare niente a chi già ha pagato meno imposte. Spero anche che il ministro rimedi alle iniquità qui segnalate, ma temo che resterà solo speranza. Scritto 30/08/2020 Domande Perchè sul sito del Ministero della salute da moltissimi anni si trova scritto che "il problema del limite di reddito .....è da tempo all'attenzione del Ministero della Salute e di tutto il Governo" e in tutti questi anni non sono riusciti a risolverlo? Perché se la sanità è rivolta a tutti non si fa pagare la tassa detta ticket a tutti o a nessuno? Se già si pagano le imposte secondo il reddito perché poi alcuni devono pagare tasse supplementari per permettere ai restanti di non pagarle? Perché il limite di reddito annuo lordo per l'esenzione dalla tassa sanitaria è 36151,98 per un celibe e 18075,99 per un coniugato? Perchè per far pagare di più i "ricchi" non si tassano di più tutti i ricchi ma solo quelli malati? Scritto 27/08/2020 Grazie Si sono susseguiti vari Ministri, ma il problema di rendere meno iniqua la norma sull'esenzione dal ticket dei minori di anni sei e dei maggiori di anni sessantacinque (under 6 and over 65, per gli italofobi) è sempre rimasto solo alla loro attenzione. Ora c'è il Ministro Roberto Speranza, ma il cognome non giustifica speranze: per l'emergenza Covid-19 ha altri problemi da risolvere e quello denunciato QUI rimarrà sempre all'attenzione del Ministro e del Ministero della Salute e del Governo tutto, di emergenza in emergenza. Scritto 18/05/2020 Progressività Costituzione della Repubblica Italiana "Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Secondo la Sinistra "progressività" significa che le tasse devono aumentare non solo in misura più che proporzionale con l'aumentare della capacità contributiva ma anche col passare del tempo.


54 Infatti col passare del tempo aumentano le aliquote o, al minimo, non aumentano i limiti di reddito cui si riferiscono: con un po' di inflazione aumenta il reddito nominale tassabile e la corrispondente aliquota e mentre il reddito reale, ossia la capacità contributiva, diminuisce la tassazione aumenta. Sempre secondo loro "in ragione della capacità contributiva" significa che se uno ha un reddito di 36151,98 euro lordi annui è esente dalla tassa sanitaria mentre uno che lo ha di 36152 euro ha enorme capacità contributiva in più e deve pagare ticket per centinaia di euro all'anno. Scritto 19/04/2020 Non è il momento Sono d'accordo non è il momento. Nonostante il ministro della Salute sia Speranza, c'è poco da sperare che sia arrivato il momento di pensare all'equità. Sono più di venticinque anni che il problema dell'adeguamento all'aumentato costo della vita dei limiti di reddito per beneficiare dell'esenzione delle tasse sanitarie dei minori di 6 anni e dei maggiori di 65 è all'attenzione del Ministero della Salute e del governo tutto. Eppure non è difficile risolverlo, basta andare in internet, trovare l'aumento dell'indice del costo della vita dal 1994 al 2020 e moltiplicarlo per i limiti calcolati nel 1994. Ovviamente al Ministero della Salute hanno altri urgenti problemi: mascherine, mascherine, quarantene, divieti, decreti per combattere l'epidemia cinese, ecc. Così faccio io il calcolo e glielo regalo. Il limite nel 1994 era lire 70.000.000. Con il cambio di 1936.27 lire per 1 euro sono 36151.98 euro precisi precisi e questo è tuttora il limite. Secondo PMI.it , l'indice dei prezzi al consumo per operai e impiegati fatto 1 a dicembre 1993 è 1,622 a febbraio 2020, quindi basta fare 36151,98 x 1,622 = 58638,51 per avere il giusto limite per marzo 2020. Altrimenti è come se il limite originale non fosse stato 70.000.000 ma 43.156.595 lire, cioè il 38,34% in meno di quello calcolato. Lo stato fa il furbetto e chiede onestà ai cittadini. Con l'occasione magari potrebbero anche rivedere e abolire l'anticostituzionale discriminazione contro gli ultra65 regolarmente sposati. La tanto amata e citata Costituzione italiana dice che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio." e che "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia". E invece mentre gli altri ultra65 sono esenti dal ticket con un reddito di 36151,97 euro lordi annui i coniugati non lo sono con reddito di 18076 euro pro-capite. Ma ora non è il tempo di parlare di queste cose, non lo è mai stato negli ultimi 25 anni, non lo sarà nemmeno nei prossimi 25 e quando con 18076 euro lordi annui si potrà si e no comprare un bicchiere di latte al giorno non sarà più il caso di parlarne e nessuno sarà più esente, foresti esclusi. Ora é il tempo di segregare i vecchietti in casa o meglio negli ospizi e confidare in covid-19. Scritto 09/04/2020 Parlando d'altro Dobbiamo stare a casa per via del coronavirus. E ubbidientemente io a casa resto e, con la tv accesa, tutto il giorno sento parlare di contagiati, mascherine, tamponi, terapia intensiva, deceduti e di zuzzurelloni che fregandosene di norme e raccomandazioni se ne vanno bellamente a zonzo per la città. Per non parlare sempre di Covid-19 dirò d'altro.


55 "Costituzione della Repubblica Italiana - Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita ` contributiva. Il sistema tributario e informato a criteri di progressivita." La seconda parte dell'articolo è fra le poche più citate e adorate dagli attuali eredi del Partito Comunista Italiano. Per loro non ha rilevanza che nell'articolo si dica pure che si è "tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva", tant'è vero che, complice l'inflazione, per molti la tassazione è aumentata avendo sì più reddito nominale ma meno reale capacità contributiva. E trovano sia in "ragione della capacità contributiva" anche tassare molto di più "per criteri di progressività" chi ha anche un solo euro di reddito più di altri, un solo euro oltre il limite stabilito decenni prima: vedasi per esempio la tassa sanitaria detta ticket. Paradossalmente vogliono più tasse disincentivando la gente dal lavorare, produrre ricchezza e poterle pagare. Per loro equità non fa rima con proporzionalità ma con progressività e parità. L'ideale sarebbe che se chi guadagna 100 è tassato al 20%, chi guadagna 200 sia tassato al 60%: per la progressività se guadagna il doppio deve pagare più del doppio, per la parità se il netto del primo è 80 anche il suo netto dev'essere 80. E chi vorrebbe mai lavorare di più per guadagnare di più? Meglio non lavorare e avere reddito di cittadinanza. Chi non ha mai pagato non si sa se pagherà, mentre chi ha pagato si suppone che continuerà a farlo. E così tartassano chi è già tassato a beneficio di chi non lo è mai stato. È più semplice, comodo e sicuro. Per il principio di progressività pensano sia giusto e equo che solo chi più ha "concorso alla spesa pubblica" sia ulteriormente tassato. Se le imposte sono pagate in ragione della capacità contributiva e con criteri di progressività, se servono per fornire i pubblici servizi non vedo perché chi ne usufruisce debba pagare una tassa diversa a seconda delle imposte pagate. Non, come parrebbe logico, più si è già pagato e meno si deve pagare ma esattamente il contrario, rendendo così doppiamente vantaggioso evaderle. È come far pagare il biglietto del bus solo a chi ha l'abbonamento. Magari si incentiverebbe di più l'onestà dei contribuenti se venisse premiata anziché punita. Scritto 20/03/ 2020 Priorità Ora c'è il caos coronavirus, non si può fare. Prima c'era il caos morbillo e non si poteva fare. Prima ancora ci fu il caos mucca pazza e non si poté fare. E fra un caos e l'altro ci sono stati tanti piccoli o grandi problemi sanitari e il Ministero preposto non ha avuto tempo e modo di risolvere il problema dell'adeguamento al cresciuto costo della vita del limite di reddito per beneficiare dell'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket per i minori di 6 anni e i maggiori di 65). In 25 anni solo cambio di valuta, una divisione: lire 70.000.000/1936.27=36151,98 euro. Oppure ha interpretato il principio di progressività del sistema tributario nel senso di aumentare la tassazione col diminuire della capacità contributiva, far pagare il ticket a chi ha più reddito nominale ma meno reddito reale di quando non doveva pagarlo. Ovviamente non hanno trovato nemmeno il tempo di rimediare a tutte le altre assurdità della norma vigente. Finito il caos coronavirus ci sarà sicuramente per decenni qualche altro problema prioritario da affrontare: non c'è speranza, nemmeno con Speranza. Scritto 27/02/2020 Perché?


56 Perché il limite di reddito annuo lordo per l'esenzione dalla tassa sanitaria è 36151,98 per un celibe e 18075,99 per un coniugato? Scritto 27/08/2020 Fake news Balle sono e balle restano, anche se ora dicono fake news perché siamo nel Paese dove giornalisti, parlamentari, ministri e primi ministri non sanno l'italiano e parlano di jobs act, di ticket, di lockdown, fake news, ecc. Anche per fornire chiarimenti agli italiani non c'è un indirizzo che fornisca risposte a "Domande Frequenti" ma a "Frequently Asked Questions (FAQ)". Non gli interessa farsi capire dagli italiani ma possibilmente da africani, asiatici e burocrati europei. Così ho nuovamente cercato nelle FAQ del Ministero della Salute ed ho trovato la conferma che probabilmente sono primatisti di Fake News. Magari non sono i più grandi ballisti del secolo ma poco ci manca. Da almeno dieci anni nel sito governativo si trova 4. Il limite di reddito cui si fa riferimento per il riconoscimento del diritto all'esenzione viene periodicamente aggiornato? No, è fissato dalla legge e può essere aggiornato solo con una modifica legislativa. Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo. e siccome dal 1994 a oggi il limite di reddito è sempre stato 36151.98 euro (Lit 70.000.000) i casi sono due: • o sono degli incapaci che in tanti anni non sono riusciti nemmeno a fare una moltiplicazione • o sono dei grandissimi ballisti che da tanti anni raccontano la balla che "Il problema dell'adeguamento del limite di reddito previsto per l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria al crescente costo della vita è, tuttavia, da tempo all'attenzione del Ministro della salute e di tutto il Governo." Scritto 15/07/2020 Speriamo Se il ministro Roberto Speranza ha trovato il tempo per scriveere un libro (Perché guariremo) posso sperare che trovi aanche il tempo per dire ai funzionari del suo del Ministero cosa fare per risolvere il problema dell'adeguamento al cresciuto costo della vita del limite di reddito per beneficiare della esenzione dal pagamento del ticket. Problema su cui si arrovellano inutilmente da lustri, da quel che leggo nel sito del Ministero della Salute. Scritto 31 ottobre 2020 Fiducia Come faccio a fidarmi di un Ministero, quello della Salute, che da più di 20 anni sta studiando come risolvere il "problema dell'adeguamento dei limiti di reddito per beneficiare dell'esenzione dalla tassa sanitaria (ticket) al cresciuto costo della vita" senza trovare la soluzione? A me pare che basterebbe un po' di buona volontà, tre dati facilmente reperibili e un telefonino per fare una divisione e una moltiplicazione. I tre dati sono; a = valore vigente del limite di reddito per l'esenzione b = indice del costo della vita al momento del calcolo di a c = valore attuale di b.


57 Il valore a è noto da più di 25 anni, i valori b e c sono facilmente reperibili in internet. y = c/b = coefficiente di rivalutazione x = y*a = valore adeguato di a In Internet si può anche trovare direttamente y, basta sapere le date di inizio e di fine del periodo da considerare. Quello che manca è la volontà di risolvere il problema, non so se perché interessa troppe persone o troppo poche, perché costa troppo o perché vale troppo pochi voti. Magari potrebbero creare un comitato ad hoc, anche per rendere meno iniqua la norma vigente. Ma forse sarebbe una delle innumerevoli inascoltate e inutili "task force", gioia e delizia di ministro e ministeriali. Scritto 20 novembre 2020


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Indice analitico 2007......................................................................................................................................................2 2008......................................................................................................................................................2 2009......................................................................................................................................................4 2010......................................................................................................................................................8 2011......................................................................................................................................................9 2013....................................................................................................................................................18 2014....................................................................................................................................................22 2015....................................................................................................................................................33 2016....................................................................................................................................................38 2017....................................................................................................................................................42 2018....................................................................................................................................................47 2019....................................................................................................................................................52 2020....................................................................................................................................................53 36151,98.............................................................................................................................................27 500 euro, anche meno.........................................................................................................................13 8 marzo...............................................................................................................................................39 Alleluia...............................................................................................................................................18 Alleluia!..............................................................................................................................................20 Assurdità.............................................................................................................................................49 Attenzione...........................................................................................................................................33 Austerità.............................................................................................................................................17 Benvenuta...........................................................................................................................................11 Cambiamenti ......................................................................................................................................35 Cari politici...........................................................................................................................................9 Che bello!...........................................................................................................................................52 Cittadini onesti....................................................................................................................................21 Col tempo...........................................................................................................................................31 Confronti.............................................................................................................................................32 Coppie......................................................................................................................................18 e seg. Criteri di progressività..........................................................................................................................4 Dicono..................................................................................................................................................8 Dire e fare...........................................................................................................................................44 Discriminazione....................................................................................................................................3 Disparità.............................................................................................................................................30 Domande.................................................................................................................................30, 34, 53 Due conti............................................................................................................................................36 E' giusto................................................................................................................................................3 E' razzista?............................................................................................................................................8 Equità all'italiana................................................................................................................................47 Equità fiscale......................................................................................................................................36 Equità italiana.....................................................................................................................................37 Esenzione dal ticket............................................................................................................................26 Esenzioni dal ticket.............................................................................................................................15 Fake news...........................................................................................................................................56 Famiglia..............................................................................................................................................16 Famiglie ...............................................................................................................................................4 FAQ....................................................................................................................................................43 FAQ - Esenzioni dal ticket..................................................................................................................29


59 Fiducia................................................................................................................................................56 Figli.....................................................................................................................................................51 Grazie.................................................................................................................................................53 I furbacchioni......................................................................................................................................23 Il dubbio..............................................................................................................................................40 Imbrogli..............................................................................................................................................32 Insisto.................................................................................................................................................14 L'esempio............................................................................................................................................19 La matrimoniale..................................................................................................................................15 La trappola..............................................................................................................................12, 22, 28 Lealtà..................................................................................................................................................46 Legge di Stabilità................................................................................................................................32 Lotta alla povertà................................................................................................................................45 Massimo P.............................................................................................................................................1 Matematico.........................................................................................................................................31 Matrimoni...........................................................................................................................................28 Miglioria peggiorativa........................................................................................................................22 Misteri sanitari....................................................................................................................................38 Nessuno ne parla.................................................................................................................................51 Non è bello.........................................................................................................................................15 Non è il momento...............................................................................................................................54 Obbrobrio...........................................................................................................................................34 Parametri fissi.......................................................................................................................................6 Per equità......................................................................................................................................35, 42 Per incominciare...................................................................................................................................2 Perché?...............................................................................................................................................55 Pochi o troppi.....................................................................................................................................27 Priorità................................................................................................................................................55 Progressività...........................................................................................................................36, 48, 53 Promesse.............................................................................................................................................42 Quelli che la Costituzione..................................................................................................................47 Questione di civiltà.............................................................................................................................43 Reddito, imposte, tasse.........................................................................................................................2 Repetita iuvant?..................................................................................................................................18 Ridere e piangere................................................................................................................................10 Sarò ricco............................................................................................................................................11 Senza accorgersene.............................................................................................................................29 Senza risposta.....................................................................................................................................39 Senza vergogna...................................................................................................................................35 Sistema Sanitario..................................................................................................................................7 Speranza.............................................................................................................................................53 Speriamo.............................................................................................................................................56 Sposi...................................................................................................................................................30 SSN - ASL..........................................................................................................................................31 Tassa piatta.........................................................................................................................................52 Tasse occulte.......................................................................................................................................21 Tasse sanitarie.................................................................................................................................5, 25 Ticket..............................................................................................................................................5, 31 Torna il ticket sanitario.......................................................................................................................14 Una lunga storia....................................................................................................................................2


60 Unioni incivili.....................................................................................................................................40 Vero e giusto.......................................................................................................................................16 Vorrei capire.......................................................................................................................................44 .............................................................................................................................................................1


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