Stile Italiano - n. 2

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si ma-st media and publishing s.a.s. – V.le fulVio testi 80 – 20126 milano – www.ma-st.net

stile italiano – the italian made magazine

magazine di promozione del made in italy n. 2 - marzo-aprile 2012

n. 2 - marzo-aprile 2012


Adesso è

We work. You check.

La tua azienda a colpo d’occhio. Subito, sempre, dovunque.

We work. You check.


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Editoriale La foto di copertina è stata scattata il primo giugno 1906 e immortala il corteo delle mondine vercellesi che chiedono (e quel giorno otterranno) le otto ore. Stile Italiano propone questa foto sul numero dedicato alle donne che da allora hanno fatto enormi progressi e che ora occupano una parte importante del mondo del lavoro. Nonostante tutto però la partecipazione delle donne al mercato del lavoro in Italia è ancora molto limitata (alla fine del 2011 solo una donna su due tra i 20 e i 64 anni risultava occupata). Concordo con l'affermazione di Maurizio Dallocchio, docente di Finanza aziendale all'università Bocconi: «Le donne sono portatrici di quell'innovazione che è la chiave di volta, oggi, per il profitto delle aziende» durante la presentazione del libro"Uomini che lavorano con le donne" di Andrea Bianchi. L'augurio che faccio a tutte le donne è che le cose possano migliorare, sperando che le insistenti indicazioni dell'Unione Europea sull’importanza di coinvolgere maggiormente le donne nel mercato del lavoro, riescano a far breccia in quel muro di indifferenza o, peggio, opposizione che regna nel nostro Paese. The cover photo was taken on June 1, 1906. It immortalizes the procession of rice pickers from Vercelli who asked (and obtained on that very day) an eight hour work day. Italian Style displays this photo in the edition dedicated to those women who have made enormous progress since then, and that now occupy an important part of the world of work. Despite everything, in Italy, the participation of women in the labor market is still very limited (at the end of 2011 only one in two women, age 20 to 64 years, was employed). I agree with the statement by Mauritius Dallocchio, professor of corporate finance at Bocconi University, during the presentation of the book "Men who work with women "by Andrea Bianchi: "Women are the bearers of that innovation that is key, now, for companies to profit." The wish that I extend to all women is that things will improve, hoping that the insistent claims of the European Union on the importance of involving more women in the labor market, are able to breach that wall of indifference or, worse , of opposition that prevails in our country. Stefania Gaia Paltrinieri Co-founder MA-ST Media & Publishing S.A.S.

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sommario summary 06 Il lavoro a misura di donna (Denise De Pasquale) The work fit for a woman 12 Le regine del mattone (Ruth Stirati e Catrin Tomaselli) The queens of bricks and mortar 24 Elena Sirtori, tra tessuti, colori e ricordi (Elena Sirtori) Elena Sirtori: between fabrics, colors and flavors 32 Un ruolo di primo piano (Jessica e Vania Alessi) A major role 45 Due donne contro la violenza (Giusy Laganà) Two women against violence 52 Voglia di ricerca (Cesi Barazzi) The will to search 58 Una vita per la danza (Federicapaola Capecchi) A life for dance 64 Lo stile non fa una piega (Roberta Redaelli) A style without a crease

spazio a space at... 74 Se l’elettronica incontra Murnau, perché la Pera Picciòla non può incontrare il Romero? If the electronic music meets Murnau, why shouldn’t the “Pera Picciòla” meet the Romero? 78 L’assistente del ventunesimo secolo che fa la differenza The 21st century Assistant that makes the difference 80 Quando il golf è al femminile, tra professionismo, divertimento e stile When golf is for women, between professionalism, fun and style

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Moglie, mamma e manager, Denise De Pasquale, fondatrice di Progetto Lavoro, da oltre vent’anni aiuta le donne e i giovani di talento ad avere un ruolo nel mercato del lavoro. Denise De Pasquale, founder of “Progetto Lavoro” is a wife, mother and manager. For over twenty years, she has been helping women and talented young people to play a role in the labor market.

di Stefano Ruberti traduzioni Gilda Zucolella

Il lavoro a mIsura dI donna The work fiT for a woman

“Per l'intuito, la professionalità e la generosità con cui da oltre 20 anni lavora con le donne, valorizzando e promuovendo i giovani talenti, impegnandosi perché il mercato ne riconosca potenzialità e meriti”. Con questa motivazione, nel 2011 Denise De pasquale ha ricevuto il Premio Marisa Bellisario, prestigioso riconoscimento che ogni anno premia le donne distintesi nella professione, nel management, nella scienza, nell'economia e nel sociale a livello nazionale e internazionale. Milanese, 43 anni, alle spalle un diploma linguistico e una serie di esperienze lavorative prima negli Stati Uniti e poi nella selezione del personale nell’azienda paterna di servizi connessi all’informatica, nel 1989 ha fondato Progetto Lavoro, società di outsourcing specializzata nella gestione amministrativa a allora ha formato e fatto crescere professionalmente ben 2mila persone. Un modello vincente d’imprenditorialità che, sin dall’inizio, ha deciso di puntare prevalentemente sui talenti al femminile: come giovane donna, all’epoca Denise De Pasquale avvertì l’esigenza di introdurre un elemento di forte discontinuità con il modello aziendale prevalente e decise che l’azienda, costituita con la forma giuridica della cooperativa per meglio rappresentare lo spirito di collaborazione fra i soci lavoratori, sarebbe stata principalmente composta da talenti “al femminile”. Una scelta che portò alla definizione di un modello organizzativo alquanto flessibile per assecondare le esigenze di donne impegnate sul doppio fronte: quello familiare e quello professionale. Non a caso Progetto Lavoro impiega oggi stabilmente oltre 400 persone, l’88 per cento delle quali è rappresentato appunto da donne (caso quasi unico in Italia), con un’organizzazione che opera attraverso quattro sedi sul territorio nazionale: Milano, Roma, Torino, Catania. Ma l’impegno in Progetto Lavoro non ha impedito a Denise De Pasquale di partecipare, nel 1997, alla costituzione di Italia Lavora, prima società italiana di somministrazione di lavoro, di cui ha assunto la carica di vicepresidente operativo, poi ricoperta anche nella multinazionale In 2011, Denise De Pasquale received the Marisa Bellisario Prize, a prestigious award that annually recognizes women who have distinguished themselves in professions, management, science, economics and social fields, nationally and internationally: "For the insight, the professionalism and the generosity with which, for more than 20 years, you have been working with women, for supporting and promoting young talents, and for the dedication of your efforts to gain the market recognition of their potentials and merits." She is from Milan, 43 years old, with a language degree and a range of work experience, first in the United States, then in her father's firm of computer-related services, in the selection of personnel. In 1989, she founded Project Work, an outsourcing company that specializes in administrative management; since then, she has professionally trained and helped two thousand people to grow professionally. This is a successful model of entrepreneurship that, at inception, made a decision to focus primarily on the talents of women. As a young woman, Denise De Pasquale felt the need to introduce an element of strong discontinuity with the prevailing business model, and decided to set up the company with the legal form of the cooperative to better represent the spirit of collaboration among the working members, composed mainly of “feminine" talents." A choice that led to the definition of an organizational model somewhat flexible, to accommodate the needs of women engaged in both family and work. It is not a coincidence that “Progetto Lavoro” now employs permanently over 400 people, of which 88 percent is represented precisely by women (this is a case almost unique in Italy), with an organization that operates through four offices across the country: Milan, Rome, Turin and Catania. But the commitment to Progetto Lavoro did not stop Denise De Pasquale from participating, in 1997, in the constitution of “Italy's Working,” the first Italian company of administration of work. There, she assumed the

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Select Appointments, subentrata nel capitale negli anni successivi. Non solo: nel 2009 è stata costituita Sanmarco Consulting, società del Gruppo De Pasquale che si occupa di ICT e consulenza organizzativa, in cui Denise De Pasquale è consigliere d’amministrazione. L’anno successivo è stata chiamata a far parte della Commissione Cultura di Confindustria con delega alla Corporate Social Responsability nelle PMI, incarico che ricopre tutt’ora. position of vice president of operations, a position she covered later in the multinational “Select Appointments.” Furthermore, in 2009 it was founded “Sanmarco Consulting”, a subsidiary of Group De Pasquale, which is in charge of ICT and organizational consulting, where Denise De Pasquale is board of directors. The following year, Denise was named a member of the “Commissione Cultura of Confindustria”, with responsibility for Corporate Social Responsibility in SMEs, a position she still holds today.

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I mIeI fIglI vengono prIma delle rIunIonI my children come before The meeTings Non solo una manager: Denise è anche mamma di due bambini. “Ho cominciato a lavorare giovanissima, ma non credo di aver fatto delle grandi rinunce. Essermi assunta grandi responsabilità molto presto non mi ha impedito di fare quello che desideravo: viaggiare, sposarmi e aver dei figli”. Anche se il tempo sembra non bastare mai: “Ma non mi vergogno di interrompere una riunione importante per rispondere alla telefonata di uno dei miei figli perché sono consapevole che ogni minuto della loro vita è irripetibile e faccio del mio meglio per non perderne troppi. Fortunatamente la tecnologia aiuta molto noi mamme manager: computer, BlackBerry e cellulare rendono possibili meeting virtuali essendo raggiungibili in qualsiasi momento”. Not just a manager: Denise is also a mother of two children. "I started working when I was very young, but I do not think I have made great sacrifices. Having assumed great responsibilities early on did not stop me from doing what I wanted: travel, get married and have children. "There never seems to be enough time, but I'm not ashamed to interrupt an important meeting to answer a call from one of my children. I know that every minute of their life is unique and I do my best not to lose too many. Fortunately, technology really helps us mothers who are in management: computer, mobile phone and BlackBerry make virtual meetings possible at any."

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IntervIsta a denIse de pasquale

le donne? vIncono con tenacIa e dolcezza women? They win wiTh TenaciTy and smooThness Quali sono i risultati dei quali va orgogliosa? “Innanzi tutto, aver saputo trasformare l’outsourcing da semplice esternalizzazione di processi in una soluzione operativa più completa ed articolata, fondata su una vera partnership con l’azienda cliente. Ma anche la mia equipe: ci sono un forte spirito di gruppo e un orgoglio di appartenenza non comuni”.

What are the results you are most proud of? "First of all, to have been able to transform outsourcing from a simple process to a more complete operational and articulated solution, based on a genuine partnership with the client company. But also for my team: we have a strong team spirit and a pride of belonging that is not common."

Qual è oggi il giro d’affari di Progetto Lavoro? “Abbiamo chiuso il 2010 a 16 milioni di euro, in leggera crescita rispetto all’anno precedente e benché i risultati ufficiali del 2011 non siano ancora disponibili, posso dire che siamo in linea con il fatturato dell’anno precedente”.

What is today the turnover of Progetto Lavoro? "We closed the year 2010 to 16 million Euros, slightly up from last year. Although the official results of 2011 are not yet available, I can say that we are in line with the previous year's turnover."

Prossime sfide professionali? “Stiamo lanciando un nuovo prodotto, una piattaforma informatica on line, che rivoluzionerà i canoni tradizionali dell’outsourcing dei processi d’ufficio. Nata dall’esperienza di Progetto Lavoro, si chiama Kiaro ed è stata sviluppata da Sanmarco Consulting società del Gruppo De Pasquale specializzata in ICT. E’ uno strumento che ti permette di conoscere in tempo reale ogni dettaglio dell’andamento delle attività e dei processi d’ufficio che l’azienda cliente ci affida”.

Any upcoming professional challenges? "We're launching a new product, an online platform that will revolutionize the traditional rules of office processes outsourcing. It was born from the experience of Progetto Lavoro, and it s called Kiaro; Sanmarco Consulting, a company of the De Pasquale Consulting Group that specializes in ICT developed it. It is a tool that allows us to meet online in real time and to follow, in detail, the progress of the activities and processes of the office that the client company entrusts to us."

E' preoccupata per le conseguenze della crisi finanziaria? “Sarebbe assurdo il contrario: vivo appieno le difficoltà del paese come cittadina e come imprenditrice. Ho tuttavia fiducia che il nuovo Governo prosegua nell’opera di riorganizzazione dell’economia e del mercato del lavoro, restituendoci la credibilità internazionale che gran parte degli italiani merita”.

Are you concerned for the consequences of the financial crisis? "To feel the contrary would be absurd: I live fully the difficulties of the country as a citizen and as a businesswoman. But, I have confidence that the new government will continue the work of reorganization of the economy and labor market, restoring the international credibility that most Italians deserve."

Che emozioni ha provato nel ricevere il Premio Marisa Bellisario dedicato a "Donne innovazione capitale umano"? “Al di là del fatto che il riconoscimento è giunto inaspettato, sono stata estremamente orgogliosa di salire sullo stesso palcoscenico di personaggi di grande spessore come Susanna Camusso, leader della Cgil, la d.g. della Rai Lorenza Lei e l’attuale ministro Elsa Fornero. Tuttavia quello che mi ha fatto maggiormente piacere è che il premio sia stato attribuito a Progetto Lavoro definita ‘l’azienda italiana che meglio valorizza e promuove i talenti al femminile’”.

What emotions did you feel when you received the Marisa Bellisario Prize dedicated to "Women innovative human capital"? "Beside the fact that the recognition came unexpectedly, I was very proud to stand on the same stage of great characters like Susanna Camusso, leader of the CGIL, Rai’s general director Lorenza Lei, and the current Minister Elsa Fornero. But, what pleased me most is that the prize was awarded to Progetto Lavoro to be 'the best Italian company that values and promotes the feminine talents'."

Quali sono i punti di forza delle donne in generale? “Il coraggio, la tenacia e la concretezza. E il bello è che sappiamo mixare queste doti con l’allegria e la dolcezza!”

What are the strengths of women in general? "Courage, tenacity and practicality. The beauty is that we mix these qualities with joy and sweetness!"

Le donne cosa dovrebbero imparare dagli uomini? “Forse ci sono più cose che gli uomini dovrebbero imparare dalle donne! Scherzi a parte, credo che noi donne dovremmo imitare gli uomini imparando ad essere un po’ più leggere, a prenderci meno sul serio e a sperimentare un po’ di sano cameratismo”.

Should women learn something from men? "Maybe there are more things that men should learn from women! Seriously, I think we women should imitate men by learning to be a bit 'lighter,’ to take ourselves less seriously and to experiment with a bit of healthy camaraderie."

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Fondata da due imprenditrici di origine italiana, Case a Berlino offre servizi di ricerca e consulenza per gli italiani che vogliono investire sul mercato immobiliare nella capitale tedesca. Dove la crisi non è ancora arrivata. Established by two Italian women, Case a Berlino is a consultancy that caters to Italian people wanting to invest in real estate in Berlin, where the economic crisis has not hit yet.

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Foto di gruppo (da sinistra): Mauro Lamera, Giulia Camarda, Thomas Hardt, Catrin Tomaselli, Ruth Stirati, Sandro Genchi Group photo (from left): Mauro Lamera, Giulia Camarda, Thomas Hardt, Catrin Tomaselli, Ruth Stirati, Sandro Genchi

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di Stefano Ruberti traduzioni Alessia Monti

Le regine deL mattone

The queens of bricks and morTar

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Case a Berlino nasce quasi per caso, nel 2007, quando Ruth Stirati, romana d’origine ma berlinese d’adozione, approfitta della maternità per aiutare la cugina a trovare casa nella capitale tedesca e a sbrigare le pratiche burocratiche relative all’acquisto. Dopo di lei arrivano altri parenti e amici, e quello che era un semplice aiuto si trasforma in un vero servizio professionale: Ruth, mamma di tre bambini, lascia il suo lavoro di biologa e si dedica a tempo pieno alla nuova attività, costruita attorno al sito web www.caseaberlino.com. Poi nel 2009 viene affiancata dalla socia Catrin Tomaselli, berlinese con radici italo-portoghesi e anch’essa mamma di due bambini (le due donne si sono conosciute proprio all’asilo italiano a Berlino). Punto di forza di Case a Berlino, rispetto a un’agenzia immobiliare, è il fatto di non proporre un pacchetto di case in vendita, bensì un servizio di ricerca sul mercato immobiliare molto personalizzato, a seconda del budget, della motivazione e dei gusti del cliente. Che, una volta a Berlino, viene accompagnato in un tour durante il quale vede solo case in linea con la sua ricerca e le sue possibilità e che sono state precedentemente scremate insieme via email. Inoltre Case a Berlino fornisce consulenza nella fase successiva alla scelta dell'immobile, occupandosi dei documenti e anche del risanamento dell'immobile insieme con un ottimo team di architetti ed arredatori bilingue. Nel 2010 Ruth e Catrin hanno poi allargato il loro raggio di azione anche alla gestione e all'affitto delle case acquistate dai loro clienti. Che sono per lo più italiani: dalla giovane coppia che si vuole trasferire al genitore che vuole fare un piccolo investimento per i figli, fino a professionisti con piccoli risparmi che in Italia resterebbero con ogni probabilità in banca. Del resto il denominatore comune, sottolinea Ruth Stirati, è proprio la consapevolezza che 100mila euro investiti nel mattone a Berlino non solo sono "al sicuro", ma si rivalutano nel tempo ben più che su un conto corrente italiano.

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Case Berlino was set up almost accidentally in 2007. At that time Ruth Stirati, who was born in Rome but moved to Berlin, was pregnant and decided to help her cousin find a house in Berlin and deal with the paperwork involved in buying it. Soon other relatives and friends contacted her with similar requests. That is how the idea of providing this service at a professional level was born. Ruth, a mother of three, quit her job as a biologist and began to work full-time in this new business. She started off designing the website www.caseaberlino.com. In 2009 she was joined by Catrin Tomaselli, a mother of two of Italian-Portuguese origin (actually, they met for the first time at Berlin’s Italian kindergarten). Case Berlino’s real strength compared to real estate agencies is that it does not offer a portfolio of houses for sale, but a highly customised service to help its clients find a property that suits their budget, needs and taste. Once in Berlin, clients are taken to visit the houses they are interested in, after these have been selected and discussed with them via email. But Case Berlino not only helps you find the house you are looking for, it also deals with the paperwork and refurbishment, working with an excellent team of bilingual architects and interior designers. In 2010 Ruth and Catrin expanded their business: they started also managing and renting out the property bought by their clients. Most of these are Italian: from young couples wanting to move to Berlin to parents interested in making a small investment for their children or professionals with some savings, which in Italy would almost certainly not be invested and remain in their bank accounts. “After all, what all these people know is that investing €100,000 in Berlin’s real estate is not only safe, but it is going to get them higher returns over time than leaving it in an Italian deposit account”, pointed out Ruth.

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Qual è la situazione del mercato immobiliare a Berlino, rispetto a una grande città italiana come Roma o Milano? Ruth Stirati: "È una situazione completamente diversa. Il mercato è accessibile alla maggior parte della popolazione grazie ai prezzi contenuti delle case che partono da circa 2mila euro al mq. Nei mesi scorsi, da quando gli italiani hanno cominciato seriamente a temere per i loro risparmi, si è verificato un brusco aumento dei prezzi e abbiamo percepito un'atmosfera inverosimile da asta che mi ha fatto seriamente riflettere se continuare a offrire questo servizio; ora la tassa di Monti sulle case all'estero ha calmato gli animi".

e Ambra

Ruth Stirati

Quali sono i canali con cui promuovete i vostri servizi? Catrin Tomaselli: "Innanzi tutto il sito. Poi Facebook e il blog ‘Italiani a Berlino’. Crediamo molto nel nuovo portale www.berlinitaly.de, ideato per dare visibilità ai professionisti italiani che si trovano a Berlino. Utilizziamo anche i canali più tradizionali come i flyer, lo sponsoring (per esempio di una squadra di calcio di bambini) e la stampa”.

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Un servizio come quello di CaB potrebbe essere offerto anche in Italia? R.S.: "Sicuramente un servizio di relocation per tedeschi che vanno a vivere in Italia sarebbe utile per superare la nostra complicatissima burocrazia. Anche nella consulenza vendita per tedeschi potrebbe senz'altro essere un aiuto, non solo per superare i vari passaggi burocratico-amministrativi, ma anche per evitare i rischi di imbattersi in qualche truffa". Perché la crisi internazionale pesa più sull’economia italiana che su quella tedesca? R.S. "Perché in Italia è unita a una crisi

intervista a ruth stirati e Catrin tomaseLLi

La Crisi? a BerLino non è arrivata www.stileitalianomagazine.it


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Catrin Tomaselli

What’s the situation in the housing market in Berlin compared to big Italian cities such as Rome or Milan? R.S.: “It’s a totally different situation. Berlin’s housing market is accessible to most citizens due to lower property prices. The minimum price per square meter is about €2,000. However, in the last few months, after the Italians began to be very concerned about their savings, house prices surged. We had the impression of working in an absurd auction-like situation. I seriously wondered whether I wanted to keep doing this job. But the tax on property abroad introduced by the new Italian Government has weakened the race to buy here.” What channels do you use to offer your services? C.T.: “First of all our website. Then Facebook and the blog ‘Italiani a Berlino’. We have high expectations for the new portal www.berlinitaly.de, which was designed to help Italian professionals living in Berlin get known. We also use more traditional channels such as flyers, sponsorship (for example of a children football team) and the press.” Do you think you could provide the same services in an Italian city? R.S.: “Certainly a counselling service for German people moving to Italy would make it easier for them go through our labyrinthine red tape. Consulting on home-buying would also be useful, not only to help them with the attendant bureaucratic procedures but also to safeguard them against possible fraud.” Why is the Italian economy suffering from the global economic crisis more than the Germany’s?

interview with ruth stirati and Catrin tomaseLLi

the eConomiC Crisis? it has not hit BerLin www.stileitalianomagazine.it

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morale di tutto il popolo e a un flusso migratorio verso l'estero, la cosiddetta fuga di cervelli. In Germania la crisi non è ancora arrivata, il numero dei disoccupati è molto basso e l'economia sta ancora crescendo". Cosa manca all’Italia per crescere allo stesso modo? R.S.: "I datori di lavoro devono dare spazio ai giovani e non schiavizzarli con stage non pagati e contratti a progetto ‘da fame’, perché una generazione di disillusi come quella attuale non può essere che improduttiva. Occorre che le banche riaprano i mutui per permettere ai giovani con dei

progetti di poterli in qualche modo realizzare. E il sistema educativo dovrebbe preparare a un percorso lavorativo flessibile. Io ho lasciato un posto ben pagato con contratto a tempo indeterminato perché avevo voglia di cambiare: è normale in Germania, qui non si rincorre il posto fisso". C.T.: "E’ essenziale la volontà e la disponibilità a lavorare. E' indifferente se si tratta di collaboratori, partner o di clienti stessi, per tutti deve essere fondamentale collaborare, impegnarsi, a volte anche fare un passo indietro affinché tutti possano avere un profitto. Non deve valere il principio 'io collaboro con te, affinché solo IO possa crescere'."

Ruth e Thomas insieme ai figli Alice, Florenz e Leone. Ruth and Thomas with their children Alice, Florenz e Leone.

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PiCCoLe imPrenditriCi, grandi mamme Per conciliare famiglia e lavoro serve un “team” affiatato. Lo sanno bene Ruth e Catrin, madri rispettivamente di tre e due bambini: “Con mio marito ci dividiamo tutti i compiti familiari, organizzandoli meticolosamente”, spiega Ruth; “I bambini stessi collaborano: sono coscienti di essere parte di una squadra e sanno quando è il momento di aiutare in casa. Inoltre tra genitori e colleghi ci si aiuta in un network efficientissimo”. E’ d’accordo Catrin: “Mio marito lavora principalmente la sera, così può occuparsi dei bambini quando io sono in ufficio. E poi possiamo lavorare anche da casa. Certo, essere amministratrice della tua azienda significa accettare molti compromessi, anche con te stessa. A volte ti senti stanca e distrutta… ma, alla fine, quante soddisfazioni!”

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R.S.: “Because in Italy it is combined with a moral crisis of its people and an emigration to foreign countries, the socalled brain drain. Germany has not been affected by the crisis yet. The unemployment rate is low and the economy is still growing.” What would Italy need to grow like Germany? R.S.: “Employers must give young people opportunities. They should not enslave them through unpaid internships or starvation employment contracts, because a disenchanted young generation like the present one can be

anything but productive. Banks must resume lending so that young people with plans for the future have a chance of realizing them. The education system should prepare them for a flexible job career. I quit a well-paid permanent job because I wanted to change. In Germany that’s normal, people don’t run after permanent jobs.” C.T.: “A willingness to work is essential. Business partners and clients must understand that it’s fundamental for them to cooperate, strive, and sometimes even take a step back so that everyone can benefit. Nobody should think ‘I work with you so that I will be the only one to grow.’

Catrin e Franco con i figli Giuseppe e Ambra Catrin and Franco with their children Giuseppe and Ambra.

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smaLL entrePreneurs and great mothers Reconciling family and work calls for a tight-knit team. Ruth and Catrin, having three and two children respectively, know that very well. “I share all family duties with my husband. We organise them thoroughly. Our children collaborate too: they are aware of being part of a team and know when it’s time to help. Besides, parents and colleagues help one another in a very efficient network”, says Ruth. Catrin agrees with her: “My husband works mainly in the evening, so he can look after our children when I’m in the office. We are also able to work from home. Being the manager of your own company means making many compromises, even with yourself. Sometimes you feel exhausted, but ultimately it’s all very gratifying!”.

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Elena Sirtori, collabora con l’azienda di famiglia Mario Sirtori e ha creato il brand “12, Roses and Bubbles”. Qui ci parla delle sue passioni, dei suoi ricordi, delle sue sfide. Elena Sirtori works with the family business Mario Sirtori, and has created the brand, "12, Roses and Bubbles." Here she talks about her passions, her memories, and her challenges.

di Valeria Prina traduzioni Gilda Zucolella

ElEna Sirtori, tra tESSuti, colori E ricordi

ElEna Sirtori: bEtwEEn fabricS, colorS and flavorS

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Le piace il rosa. E ama le rose. Non per niente ha creato il brand “12, Roses and Bubbles”, che, nel nome, accosta il giorno della sua nascita alle rose, che considera anche un simbolo spirituale, e alle bollicine elemento festoso (e quella virgola? «Un intercalare: un tocco di arancio tra tanto rosa»). La più recente occasione di festa per Elena Sirtori è stato l’8 marzo, che ha voluto celebrare andando a teatro a vedere Anna Maria Barbera, «una calabrese doc che amo», ma, aggiunge, «sarebbe bello celebrare la festa della donna in un cerchio virtuale, con donne di tutte le etnie, razze, religioni, davanti a un grande fuoco, su di una spiaggia: un'idea più "primordiale" dell'essere donna». Nata nel ‘65, Elena Sirtori ha passato i primi anni in un clima di «piena contestazione: credo che una certa ribellione, un grande senso di libertà sia rimasto inciso dentro di me». Così nel lavoro ha dovuto affrontare un bel numero di «sfide, a volte bellissime, spesso molto impegnative: per mia natura non ho mai accettato i compromessi e questo non ha certo facilitato le cose. A questo si è aggiunta la mia tendenza a voler essere "chiara", ma ho scoperto che la maggior parte della gente ama navigare nella nebbia». Le sue sfide comunque sono state molto diverse da quelle che hanno dovuto affrontare le sue nonne, per le quali nutre un

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She likes pink. And she loves roses. It is not for nothing that she has created the brand, "12 Roses and Bubbles;" the name combines together her date of birth with the roses, which she considers a spiritual symbol, and the festive element to the bubbles (And the comma? "An insert: a touch of orange in so much pink.") For Elena Sirtori, the most recent occasion for celebration was March 8th, which she wanted to celebrate by going to the theater to see Anna Maria Barbera, "a Calabrian doc, whom I love." But, she adds, "it would be nice to celebrate International Women's Day in a circle, with women of all ethnicities, races, and religions, before a large ďŹ re on a beach: a more "primordial" idea of being a woman." Elena Sirtori was born in '65; she spent the ďŹ rst years in a climate of "full protest: I think that a certain rebellion, a great sense of freedom has remained engraved in me." So, in work she has faced quite a number of "challenges, sometimes beautiful, often very demanding: by nature I have never accepted compromises and this has certainly not made things easier. Just add to this my tendency to want to be "clear"; I discovered that most people like to sail in the fog." Her challenges, however, were very different from those her grandmothers had to face, for whom she has great affection and to whom she owes much: "Their social origins were different. The paternal grandmother Gina alternated moments

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grande affetto e alle quali deve molto: «Le provenienze sociali erano differenti. La nonna paterna Gina alternava momenti di grande forza ad altri inaspettatamente di grande sensibilità. Molto risparmiatrice, con un passato da partigiana, proveniente da una famiglia poverissima, amava molto le famiglie reali: guardava con piacere le loro foto sui giornali e a volte le ritagliava. Ecco, questa è una delle tante passioni che è riuscita a trasmettermi. Rimanevo anche incantata quando mi parlava dei bachi da seta, la loro crescita e la filatura, ma da lei ho imparato anche a cucinare i piatti tipici della Brianza. Al contrario, mia nonna Rita, del ramo materno, sempre elegante, la ricordo più riservata. Era benestante, grazie al prestino che aveva, un panificio ùcon alimenti di ogni genere e tipo: ricordo con piacere il profumo del pane, i momenti della lavorazione, quando lo metteva nei sacchetti e su ognuno segnava il nome del cliente. Voglio bene ad entrambe, perchè sono parte della mia storia familiare. Credo che gran parte del mio carattere, delle mie passioni sia stato influenzato da loro». Elena Sirtori è sempre vissuta tra colori e tessuti. Che però, dice, nel tempo sono molto cambiati, anche se la base è ancora oggi formata da una trama e un ordito. «Io prediligo i tessuti molto naturali come le lane, i cashmere. Da piccola io e mio fratello avevamo due caprette e questo mi ha indotto a studiare tutta la famiglia dei camelidi: è stato uno studio che non posso che definire bellissimo e affascinante». Come molto bello è per lei toccare un tessuto: «mi basta toccarlo per capire come è stato fatto. Noi siamo circondati di tessuti, anche quando non ce ne rendiamo conto: toccarli per me è un modo per coinvolgere i cinque sensi». La sua creatività tocca anche altri aspetti, come la cucina. Parla di un rapporto viscerale con il cibo: «Da bambina sperimentavo con il Dolceforno dolci improbabili. Crescendo ho imparato tantissime ricette antiche, che ho poi rielaborato. Sono fiera di saper cucinare: potrei preparare un pranzo o una cena per un gran numero di persone in poco tempo e con pochi ingredienti. Qualche dubbio? Mettetemi alla prova!» Ma anche dietro i fornelli non dimentica il suo amore per i tessuti: «Ultimamente – racconta - ho fatto alcuni grembiuloni allegri, che amo tantissimo indossare per cucinare». Tra tante torte sfornate ce n’è anche una di cui ha un ricordo molto particolare: è quella che la sua maestra delle elementari, Maria Redaelli, le ha fatto un giorno per spiegarle le divisioni. «La ricordo come una donna eccezionale, che ci portava per i boschi e ci spiegava la natura e i suoi cicli: con lei era impossibile annoiarsi. Diversamente da quanto mi è successo quando poi ho frequentato la scuola dalle Orsoline: lì vigeva il rigore e per uno spirito libero come me sono stati anni non facili, ma, come sempre avviene, qualcosa di buono me lo hanno lasciato». Dunque, amante dei colori, dei tessuti naturali, molto attaccata alla sua famiglia, Elena Sirtori ama definirsi anche uno spirito libero. Ed è una tenace assertrice del valore delle donne: «Anche in politica credo che ci sia sempre più necessità di tutta la saggezza femminile, insieme al fare maschile. Le donne possono e devono essere complementari all'uomo: non credo serva prevaricare. Anche se non capisco molto di politica, so che ci sono donne veramente eccellenti».

of great strength to others of unexpected high sensitivity. She was very frugal, with a past as a partisan, coming from an extremely poor family. She loved the royal families: she would look with pleasure at their photos in newspapers and sometimes she would cut out some of them. So, this is one of the many passions that she transmitted to me. Also, I was enchanted when she told me stories about silkworms, about their growth and their spinning; but from her I learned also to cook the dishes of Brianza. On the contrary, my grandmother Rita, from my mother's side, was always elegant. I remember her mostly as reserved. She was wealthy, thanks to a bakery she owned, with food of all kinds. I remember with pleasure the smell of bread, the different stages of processing, when she would put it in the bags and would mark each of them with the client's name. I love both of my grandmothers because they are part of my family history. I think that they have influenced most of my character and my passions." Elena Sirtori has always lived between colors and textiles, which, she says, have changed a lot over time, even if the base is still formed by a weft and warp. "I like best the more natural fabrics such as wool and cashmere. As a child my brother and I had two kids and this led me to study all of the family Camelids: it was a study that I can only describe as beautiful and fascinating. " How very nice it is for her to touch a fabric: "It is enough for me to touch it to understand how it was made. Fabrics surround us, even when we don’t know it: touching them, to me, is a way to engage the five senses." Her creativity also expands in other areas, such as the kitchen. She speaks of a deep relationship with food: "As a child I played with Dolceforno. Growing up I learned many old recipes, which I then reworked. I am proud to be able to cook; I can make a lunch or a dinner for a large number of people in a short time and with few ingredients. Do you doubt me? Test Me!" But even behind the stove she does not forget her love for fabrics. "Lately” - she says – “I made some fun aprons, which I love to wear when I cook." Among the many cakes she has baked, there is one that she remembers fondly: the one that her elementary school teacher, Maria Redaelli, gave her one day to explain the divisions. "I remember her as an exceptional woman, who took us to the woods and talked to us about nature and its cycles: with her it was impossible to get bored. Unlike what happened to me then when I attended the school run by nuns Orsoline: there, there was rigidity and for a free spirit like me those were not easy years, but, as always happens, something good came of it." So, lover of colors, of natural fabrics, very attached to her family, Elena Sirtori also likes to call herself a free spirit. And, a tough promoter of the worth of women: "Even in politics, I think there is increasingly the need for all the wisdom of women, along with the activity of men. Women can and should be complementary to the man: I question the need to abuse one’s own power. Even if I do not understand much about politics, I know there are women who really excel in the field."

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Da oltre dieci anni Secretary.it svolge il ruolo di punto di riferimento per le assistenti di direzione. Eventi come il Secretary Day e una serie di attività finalizzate alla formazione, all’aggiornamento professionale e all’interscambio di esperienze testimoniano la volontà di valorizzare un ruolo che all’interno delle aziende è da considerare di primaria importanza For over ten years Secretary.it functions as a reference point for executive assistants. Events such as the Secretary Day, and a series of activities aimed at education, retraining, and the interchange of experiences, are a testimonial of the will to enhance the esteem of the role of the executive assistant, which, within firms, is considered of primary importance.

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di Mauro Musero traduzioni Gilda Zucolella

Un rUolo di primo piano A mAjor role

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Secretary.it è il portale gratuito che riunisce una community di oltre 6.000 segretarie e assistenti di alta direzione. Esso rappresenta in Italia un’organizzazione unica nel suo genere, in grado di ergersi a vero e proprio punto di riferimento e di supporto per le manager assistant delle aziende che, nei vari settori merceologici, operano sul mercato nazionale. Oltre che per l’intensa attività editoriale e di marketing, la struttura si è sempre distinta per la capacità di organizzare e promuovere incontri di networking e di aggiornamento professionale, come testimoniano i vari workshop, seminari, percorsi formativi e il ruolo dell’apposita Secretary Academy. Come si evince da un evento importante qual è il Secretary Day, su cui ci soffermeremo fra poco, gli obiettivi primari di Secretary sono riconducibili a quattro concetti chiave: valorizzazione, formazione, celebrazione e informazione. Ci si propone, in primis, di valorizzare in modo adeguato il ruolo di assistente di direzione, sottolineando la necessità di riconoscere il grande contributo che esso apporta all’economia delle imprese pubbliche e private. Parallelamente, il fine è quello di formare e aggiornare le stesse assistenti in merito alle competenze e alle capacità di pensiero, relazione, realizzazione ed ‘efficacia personale’. Il ruolo professionale in esame va inoltre celebrato offrendo alle dirette interessate, oltre alla necessaria attività formativa, una serie di stimolanti e gratificanti occasioni di incontro, confronto, networking e ‘festeggiamenti’; infine, è di prioritaria importanza anche informare l’assistente di direzione sulle novità di mercato di suo interesse, favorendo l’incontro con fornitori e partner di prodotti e servizi, per stringere relazioni personali e valutare insieme le concrete e specifiche esigenze aziendali. Più nel dettaglio, l’offerta formativa è tarata in funzione di ogni specifica esigenza: Secretary ha infatti instaurato una serie di accordi di collaborazione con business school e società leader nel campo della formazione per il management aziendale e, dunque, ha la possibilità di offrire corsi qualificati e tagliati su misura per assistenti di direzione. Le caratteristiche salienti dei suddetti corsi sono il livello professionale e la competenza dei docenti (sono a disposizione for-

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Secretary.it is a free of charge online portal that brings together a community of more than 6,000 secretaries and senior executive assistants. In Italy it is a unique organization, able to stand out as a real point of reference and support for the executive assistant working in companies of various sectors in the domestic market. Secretary.it, in addition to its intense editorial and marketing, has always been known for the ability to organize and promote networking events and professional development, as evidenced by the various workshops, seminars, training courses and the role of the Secretary Academy. The primary objectives of Secretary.it can be grouped into four key concepts: development, training, information and celebration. We recognize the value of the role of the executive assistant, by stressing the need to acknowledge the great contribution it makes to the economy of both public and private companies. Furthermore, the goal is to train and update the skills of the same assistants: thinking skills, professional relations, self-satisfaction and 'personal effectiveness'. The professional role of the executive assistant needs also to be celebrated by making available, in addition to the necessary training activity, a series of challenging and rewarding opportunities for meeting, debating, networking and 'celebrate'. Moreover, it is a priority to keep the executive assistant updated with Market news of interest, to encourage a relation with suppliers and partners, products and services, and to strengthen personal relationships, as to evaluate together the concrete and specific business needs. More specifically, the curriculum is calibrated with respect to each specific need: Secretary.it has in fact established a series of cooperation agreements with business schools and companies that lead the field of corporate training, and have the ability to offer qualified courses, tailored to executive assistants. The salient features of these courses are the professional level and expertise of the teachers (for each specialization are available specialized trainers and consultants) and flexibility, as an opportunity to customize training schedules. The result of all of this is the transfer of the necessary organizational, managerial and relational skills to the executive assistant, with the intent to develop a 360-degree vision of this role, and to provide a top efficient support to corporate management.

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Vania Alessi, co-fondatrice di Secretary.it

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matori e consulenti specializzati per ogni area di intervento) e la flessibilità, intesa come opportunità di personalizzazione dei planning formativi. Il fine di tutto questo è il trasferimento delle necessarie competenze organizzative, gestionali e relazionali, in un’ottica di sviluppo di una vision a 360° del ruolo di assistente di direzione - che deve essere adeguatamente valorizzato anche tramite le giuste motivazioni - e di supporto al management aziendale all’insegna della massima efficienza. Secretary.it si occupa inoltre di recruiting, concorsi, giochi a premio, varo di fidelity program, supporto all’ideazione e alla realizzazione di eventi, team building ed educational. Merita una particolare menzione Secretary Day, iniziativa esclusiva del portale www.Secretary.it, dedicata alle assistenti di direzione e alle loro aziende e finalizzate ad allineare l’Italia ai principali Paesi del mondo (la prima Secretaries Week si è svolta addirittura sei decenni fa, essendo stata organizzata negli Stati Uniti nel 1952). Al centro del progetto spicca la volontà, del tutto sintonica con la stessa filosofia operativa di Secretary.it, di celebrare la figura professionale dell’assistente di direzione e di mettere in risalto la fondamentale importanza che storicamente essa merita sia nell’ambito dell’universo aziendale, sia nel più ampio contesto della società civile. Ricostruire e valorizzare il percorso evolutivo e la crescita professionale della suddetta figura è stato anche il compito primario delle tre edizioni precedenti, che hanno riscosso una partecipazione e un successo straordinari. L’interesse è dunque particolarmente alto in vista delle due tappe in cui la giornata nazionale dedicata alle Assistenti di Direzione vivrà la sua quarta edizione italiana: quella di Milano, in programma il 30 maggio presso il Centro Congressi ABI (Associazione Bancaria Italiana), e quella di Roma, fissata per il 18 giugno (la location è presso SGM Conference Center).

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Secretary.it is also responsible for recruiting, contests, game shows, launching of loyalty programs, support in the conception and realization of events, team building and education. Worthy of a special mention is Secretary Day, an exclusive initiative of www.Secretary.it, dedicated to executive assistants and their companies; it aims at aligning Italy with the main countries of the world (the first Secretary Week was held six decades ago, organized in the United States in 1952). The core value of Secretary Day, which is entirely in accord with the same operating philosophy of Secretary.it, is the will to celebrate the role of the professional executive assistant and to highlight the fundamental importance that it deserves, historically, not only in the field of business but also in the broader context of civil society. To rebuild and enhance the professional growth and evolution of this professional figure was also the primary task of three previous conventions, which were a great success. The interest is therefore particularly high for the national day dedicated to the executive assistant, its fourth Italian edition: one in Milan, scheduled May 30 at the Convention Center ABI (Italian Banking Association), and one in Rome, scheduled for June 18 (at SGM Conference Center).

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intervista a Jessica alessi, co-fondatrice e direttore editoriale di secretaty.it

Un sUpporto indispensabile An essentiAl support

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A che periodo risale la nascita di Secretary.it? L’idea è nata nella seconda metà degli anni Novanta, quando mi trovavo in Argentina per ragioni di lavoro e sono entrata in stretto contatto con la figura professionale dell’assistente di direzione grazie a una catena alberghiera, Starwood, che già dagli anni Cinquanta aveva un programma di fidelizzazione non solo per i responsabili aziendali, ma anche per le assistenti che lavoravano con essi. Interagendo con queste professioniste, ho capito che si trattava di un ‘mondo’ che stava crescendo e acquisendo responsabilità sempre maggiori: si creava dunque l’esigenza di offire loro un supporto che prima non esisteva. La prima cosa che abbiamo fatto è realizzare una ‘guida’: sapendo che l’assistente gestiva per tradizione, e lo fa tuttora, le forniture per la propria azienda, prendeva decisioni logistiche, doveva avere capacità organizzative e così via, abbiamo messo a sua disposizione tutta una serie di informazioni e di indirizzi utili, suddivisi per categorie merceologiche e basati sul know-how maturato e consolidato dalle colleghe con maggior esperienza e ‘anzianità’ professionale alle spalle. Per qualche anno la guida è stata realizzata solo in versione cartacea e veniva distribuita a chi si iscriveva al ‘club’; dall’inizio del millennio, dopo il mio rientro in Italia, la struttura ha assunto l’attuale denominazione e da allora la guida viene realizzata in versione digitale, puntualmente aggiornata.

When was Secretary.it born? The idea was born in the mid-nineties, when I was in Argentina for work, and I came in close contact with the professional figure of the executive assistant. I worked with a hotel chain, Starwood, which already in the fifties had a loyalty program, not only for business leaders but also for the assistants who worked with them. By interacting with these professionals, I realized that it was a growing 'world' that was increasingly assuming important responsibilities: I saw the need to create a support that did not exist. The first thing we did was to create a 'guide': knowing that the assistant handled the supplies for the company, that she took logistical decisions, that she must have organizational skills and so on, we have gathered a whole range of useful information and addresses, divided by categories and based on the know-how, which was acquired and consolidated by colleagues with greater experience, professional background and 'seniority.’ For some years, the guide was realized only on paper and was distributed to those who were enrolled in the 'club'; at the beginning of the millennium, after my return to Italy, the structure has assumed its present name and the guide was then realized in digital version, updated regularly.

Una versione, quest’ultima, che appare più idonea alle esigenze di chi opera nel mercato del lavoro attuale… Certamente, non solo per ovvie ragioni legate ai tempi e alle modalità di consultazione, ma anche in relazione al non meno importante fattore rappresentato dalla possibilità di interagire con la guida stessa. Nel nostro portale la guida online è consultabile attraverso quattro macro-aree (Viaggi, Ufficio, Eventi, Servizi), ciascuna delle quali è a sua volta strutturata in base a una serie di categorie più specifiche, contenenti anche l’elenco delle aziende che Secretary.it ha selezionato in questi primi dieci anni di attività in Italia: e nel sito le 6.000 persone iscritte hanno anche l’opprtunità di esprimere giudizi, di votare i fornitori con cui si sono trovate meglio e di segnalarne di nuovi, ‘autoalimentando’ di fatto la guida. Ne deriva che quest’ultima non è solo uno strumento di ricerca e di selezione, ma anche di valutazione da parte di chi l’ha già utilizzata.

One version, the latter, which seems more suitable to the needs of those working in the current job market... Of course, this is so not only for the obvious reasons related to the times and modalities of consultation, but also in relation to the other important factor, the possibility to interact with the guide itself. In our online portal, the guide can be consulted through four macro-areas (Travel, Office, Events, Services), each one, in turn, structured by a series of more specific categories. It also contains the list of companies that Secretary.it has selected during the first ten years of activity in Italy; furthermore the 6,000 people registered on the site can express their opinions, post a constructive critic about suppliers, as well as suggest new ones. This feature allows the guide to be ‘auto-supplemented’ with new facts. It follows that the latter is not only a tool for research and selection, but also it allows those who have used a service to evaluate it and share it with others.

Fra gli obiettivi di Secretary.it, in sostanza, c’è anche la volontà di diffondere la maggior conoscenza delle caratteristiche di un ruolo, quello dell’assistente di direzione, tutt’altro che di secondo piano? Basti dire, a riguardo, che nella sezione Community del sito spicca la voce Secretary Regional Ambassador: ne sono protagoniste le assistenti di direzione che, spinte da una passione e da uno spirito motivazionale a prova di bomba e pienamente consapevoli dell’importanza del proprio ruolo, contribuiscono proprio a promuoverne e diffonderne la conoscenza e la ‘cultura’ all’interno della loro azienda e della loro realtà territoriale di riferimento. All’atto pratico, esse fanno da ‘portavoce’ in ambito locale per Secretary.it, puntando sulla condivisione delle proprie esperienze e problematiche e confrontandosi in appositi momenti di incontro, di interscambio di idee, di aggiornamento (solo nel mese di marzo ci sono stati quattro appuntamenti, a Genova, Bologna, Roma e Catania,

Is essence, then, among the objectives of Secretary.it, is there also a desire to elevate the status of the executive assistant? Suffice it to say that in the Community section of the online portal stands out the voice “Secretary Regional Ambassador;” the protagonists are those executive assistants, motivated by a powerful passion and fully aware of the importance of their role in the contribution, promotion and dissemination of their knowledge and 'culture' within their companies and field of work. In practice, they are the 'spokespersons' for Secretary.it in their region, with a focus on sharing and discussing problems and experiences, creating special opportunities to meet, exchange ideas, and update information (only in the month of March there have been four meetings in Genoa, Bologna, Rome and Catania, not to mention that in addition to the opportunity to meet in person, there are also virtual meetings, which take place online).

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senza contare che oltre alle opportunità di incontro ‘reale’ ci sono anche quelle virtuali, che avvengono online).

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Sempre nell’ottica della valorizzazione del ruolo, il calendario sta per proporre due appuntamenti importanti… Il 30 maggio e il 18 giugno sono infatti in programma, rispettivamente a Milano e a Roma, le due tappe della quarta edizione del Secretary Day, che abbiamo istituito proprio per valorizzare il ruolo dell’assistente di direzione, dedicandole una giornata all’insegna della formazione, con un’area espositiva, occasioni di networking, confronti di esperienze, testimonianze dirette e momenti di aggiornamento professionale. L’anno scorso c’era stata solo una sessione pomeridiana, mentre quest’anno l’evento di Milano durerà un’intera giornata, con formazione ‘pura’ al mattino e un’area dedicata al mercato del lavoro, con l’intento di supportare anche chi ha difficoltà a ricollocarsi professionalmente in questo periodo di crisi: ci soffermeremo su come un’assistente di esperienza, anche in età non più giovanissima, possa reinserirsi nel circuito lavorativo (ovviamente con un occhio di riguardo verso web e social, strumenti oggi molto utilizzati dalle società di selezione del personale e dalle aziende stesse). Nel pomeriggio, dopo il lunch nel ‘villaggio’ espositivo, ci saranno un forum con ospiti e testimonianze e un dibattito conclusivo, seguìto anche dall’estrazione di ricchi premi (a riguardo, fra i nostri maggiori inserzionisti e sponsor spiccano importanti esponenti dell’industria alberghiera e turistica). Il Secretary Day di Roma sarà invece integrato – una sorta di ‘evento nell’evento’ – all’interno di Youtobegreen, manifestazione che si propone di mettere in contatto fra loro le realtà commerciali che operano nel segmento della event industry in modo innovativo, responsabile e sostenibile. In questo contesto, dunque, parleremo soprattutto di tutto ciò che è legato all’etica aziendale in direzione della sostenibilità (per inciso, gli eventi, le convention e l’incentive rappresentano notoriamente una disciplina di comunicazione che negli ultimi anni le aziende hanno dimostrato di ritenere idonea alle loro esigenze e a cui hanno destinato quote sempre più rilevanti dei loro budget). In sostanza, a Milano ci focalizzeremo essenzialmente sulla gestione organizzativa del lavoro, mentre a Roma il focus sarà sugli eventi legati al green ‘concreto ed effettivo’, ovvero inteso come valore aziendale condiviso e non certo come mera e teorica dichiarazione d’intenti.

Always with the aim to enhance the role of the executive assistant, there are two important appointments on the calendar… On May 30 and June 18 are scheduled, in fact, respectively in Milan and Rome, the two meetings of the fourth edition of the Secretary Day. We set it up on purpose to enhance the role of the executive assistant; we have dedicated one of the days for training, we created an exhibition area, networking opportunities, sharing of experiences, testimonials and moments of professional development. In last year’s convention there was only one afternoon for training. In Milan, this year's event will provide an entire day of 'pure' training in the morning and a time dedicated to the labor market. The intention is to support those that during this time of economic crisis might have a difficult time professionally; we will focus on how an executive assistant, even later in the years, can return to work (obviously with an eye toward the web and social living, tools now widely used by companies and recruitment companies). In the afternoon, after lunch in the 'village' exhibition, there will be a forum with guests, a final debate and testimonials, followed by the extraction of valuable prizes (among our major advertisers and sponsors there are remarkable industry players in the hotel and tourism industry). The Secretary Day in Rome will be integrated- a sort of 'event within the event' - within Youtobegreen. This is an event that aims at putting in contact commercial realities that operate in the field of the event industry in an innovative, responsible and sustainable way. In this context, therefore, we will discuss mainly everything related to business ethics and sustainable development (incidentally, in recent years, events, conventions and incentives are fields of communication that companies consider appropriate and to which they dedicate an increasingly relevant share of their budget). In essence, in Milan, we will focus primarily on the management of organizational work, while in Rome we will focus on events related to the green 'in effect and in practice', i.e. understood as a shared business value and not as a mere theoretical declaration of intent.

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Due Donne contro la violenza di Stefano Ruberti traduzioni Alessia Monti

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Nata su iniziativa di Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, la Fondazione Doppia Difesa aiuta a uscire dal silenzio migliaia di donne vittime di discriminazioni, abusi e violenze, fornendo assistenza e consulenza legale e psicologica. Set up by Michelle Hunziker and Giulia Bongiorno, Fondazione Doppia Difesa helps thousands of women suffering discrimination, abuse and violence to break their silence by providing them with both legal and psychological assistance.

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Si occupa (soprattutto) di donne su iniziativa di due donne, la Fondazione Doppia Difesa, nata da un incontro casuale fra Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno: showgirl la prima, avvocato e parlamentare la seconda, apparentemente agli antipodi per immagine e storia personale, ma unite dal fatto di essere entrambe note al grande pubblico per la loro attività e dalla sensibilità per i problemi delle donne vittime di discriminazioni, violenze e abusi. Dopo avere costruito nel tempo un rapporto di stima e di amicizia, Hunziker e Bongiorno hanno deciso di sfruttare la propria notorietà e credibilità per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza sociale spesso sottovalutata, portando alla ribalta quelle migliaia di casi che, altrimenti, finirebbero dimenticati nell’indifferenza generale. A loro si sono uniti testimonial come Ilary Blasi, Francesco Totti, Anna tatangelo, Silvia Toffanin, Nek. La prima finalità è aiutare a uscire dal silenzio quelle donne che si trovano ad affrontare il problema da sole, in un clima di isolamento ideologico e sociale. Doppia Difesa le aiuta nella lettura e nell’interpretazione di leggi e testi giuridici, oltre a fornire consulenza e assistenza psicologica e legale gratuite alle vittime di stalking, discriminazioni, abusi e violenze, in particolare donne e madri. C’è poi l’attività sul fronte “politico”: raccogliendo i suggerimenti derivanti dall’opinione pubblica, la fondazione sollecita proposte di legge dirette a colmare le lacune del panorama normativo. Come nel caso della legge sullo stalking, diventato nel 2009 un reato punibile con il carcere grazie anche all’impegno di Giulia Bongiorno, in qualità di presidente della Commissione Giustizia, e all’attenzione mediatica richiamata da Michelle Hunziker sul problema.

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Fondazione Doppia Difesa was set up by two women with the aim of helping (mostly) women. The idea was the result of an accidental meeting between Michelle Hunziker, a showgirl, and Giulia Bongiorno, a lawyer and MP, two women with a completely different personal history and image but well-known to the general public for being activists against gender violence. After becoming friends and developing a mutual admiration, they decided to use their fame and credibility to raise awareness of this often underestimated social emergency by drawing attention to the thousands of abuse cases taking place in Italy, which would otherwise be forgotten amid indifference. They have been joined in their effort by celebrities such as Francesco Totti and his wife Ilary Blasi, Anna Tatangelo, Silvia Toffanin, and Nek. Fondazione Doppia Difesa’s first aim is to support abused women who live in social and ideological isolation. It helps victims of stalking, discrimination, abuse, and violence, especially women and mothers, to read and understand law and provides them with emotional support and legal help. It is also active on the political front. By gathering suggestions from the general public, it tries to identify gaps in the legal framework and then puts forward bills to fill them. For example, in 2009 stalking became a crime punishable by imprisonment under Italian law, also thanks to the commitment of Giulia Bongiorno, at that time chair of the Justice Committee, and Michelle Hunziker, who raised media attention about the problem.

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intervista a Giusy laGanà, seGretario Generale Della FonDazione Doppia DiFesa

contro Gli stereotipi we fighT againsT sTereoTypes Quanto sono diffusi in Italia i casi di violenza, abusi e discriminazione nei confronti delle donne? “Nel 2010 l’Istat stimava in 10 milioni 485 mila donne che avevano subito nell’arco della loro vita abusi e violenze verbali, fisiche e sessuali. Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle da partner”. Quali sono i principali problemi che vi trovate ad affrontare? “Uscire da una situazione di violenza può essere estremamente difficile: molte delle vittime affermano di sentirsi assolutamente impotenti. E’ anzitutto importante modificare alcuni stereotipi: si pensa spesso che la violenza riguardi soltanto le classi sociali svantaggiate o emarginate, ma non è così, è un fenomeno trasversale. Il primo passo, sicuramente non scontato, è riconoscere di essere vittima di una situazione di violenza e accettare i vissuti e le emozioni negative che ne derivano. Bisogna poi comprendere come la richiesta di aiuto non rappresenti un segnale d’incapacità o debolezza, bensì un’opportunità di confrontarsi con esperti che possono aiutare a individuare strategie per fronteggiare non solo la situazione attuale ma anche il futuro”.

How widespread is the phenomenon of gender violence? “According to the Italian Office for National Statistics, in 2010 10,485,000 women had been victim of abuse or verbal, physical or sexual violence in their life. Violence is almost never reported. The rate of unreported abuse is very high: 93% by partners and 96% by non-partners.” What are the main problems you are confronted with? “Reacting to abuse can be extremely difficult: many victims say that they feel totally impotent. First of all we need to change some stereotypes: it is often thought that gender violence affects only disadvantaged or marginalised social classes, but that is not true, it cuts across all classes. The first step, which should not be taken for granted, is for women to recognise that they are victims of violence and to accept this fact and the negative emotions that stem from it. Secondly, they must understand that asking for help is not a sign of inadequacy or weakness, but rather an opportunity to talk with experts who can help them identify strategies to tackle not only the present, but also the future.” What are the main achievements so far?

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I risultati più importanti ottenuti finora? “Nel 2011 Doppia Difesa è venuta in contatto con oltre 1.300 richieste da parte di vittime di atti di discriminazione, abuso e/o violenze. Tutti sono stati ricontattati e secondo le necessità sono state fornite accoglienza, assistenza e consulenza legale e psicologica”.

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Quali sono le iniziative e i mezzi attraverso i quali fate conoscere la vostra attività? “Nel febbraio 2011 abbiamo realizzato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi via sms solidale per sostenere il Centro Accoglienza Persone Esposte (A.P.E.) in collaborazione con l’Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli di Roma e la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli: nel Centro A.P.E. è prevista la presenza di un’equipe specializzata (medico, psicologo, assistente sociale) che attiverà percorsi di cura di gruppo e, se necessario, individuali. Inoltre attraverso i legali e i consulenti di Doppia Difesa sono fornite assistenza e consulenza legale. Da settembre è iniziata poi una collaborazione sperimentale con il Soccorso Rosa, Centro in difesa di donne e bambini vittime di violenza domestica, attivo nel Dipartimento Materno Infantile dell'Ospedale San Carlo di Milano: oltre all’assistenza psicologica e psicoterapeutica, grazie alla collaborazione con Doppia Difesa il centro fornisce anche assistenza e consulenza legale laddove possibile. Importante anche l’attività svolta attraverso il camper dell’ascolto ‘In Mezzo alle Donne’, realizzato da Fondazione Doppia Difesa in collaborazione con Fondazione Donna a Milano Onlus: attrezzato per fornire consulenze gratuite a donne che abbiano subito o subiscano abusi e violenze, il camper gira per i quartieri, i mercati comunali e le zone più popolose di Milano e provincia. Ma il vero ‘progetto’ di Doppia Difesa sono proprio le tante vittime di abusi e violenze, soprattutto donne e madri, che vengono accolte di persona e telefonicamente dalla fondazione, che fornisce loro assistenza e consulenza legale e psicologica, completamente a carico di Doppia Difesa”.

“In 2011 Fondazione Doppia Difesa received more than 1,300 requests from victims of discrimination, abuse and/or violence. They were all welcomed and provided with both legal and psychological help according to their needs.” What initiatives and channels do you use to get your Foundation known? “In February 2011 we launched an awareness campaign and a fundraising initiative via text-messaging to support A.P.E. (Centro Accoglienza Persone Esposte), a reception centre for vulnerable people, in cooperation with S.Giovanni Calibita Fatebenefratelli Hospital in Rome and Fatebenefratelli International Foundation. In this centre, a team of experts made up of a doctor, a psychologist and a social worker will offer group therapy and, if necessary, individual sessions. Furthermore, we provide legal assistance and advice through our lawyers and consultants. Since September we have also been cooperating with Soccorso Rosa, a centre for women and children subjected to domestic violence which operates inside the mother and child health department of S.Carlo Hospital in Milan. Thanks to our support, Soccorso Rosa not only provides psychological and psychotherapeutic assistance, but also legal help whenever possible. Another important counseling initiative is “In mezzo alle donne” (Among Women), which we started together with Fondazione Donna Milano, a non-profit organisation for women’s empowerment. It consists of a team of experts who drive through Milan and its province’s districts, local markets, and most densely populated areas in a camper van to provide free advice to women who have been or are being abused. But our core activity is assisting either directly or via telephone the numerous victims of violence and abuse, particularly women and mothers, and offering them free psychological and legal help.

sostenere la FonDazione how To supporT fondazione doppia difesa Doppia Difesa ha bisogno del costante sostegno di donatori e aziende che credano nella responsabilità sociale d’impresa. Fino a fine giugno è possibile acquistare nei punti vendita Euronics il dvd del cortometraggio diretto da Raoul Bova Amore Nero, con protagonista Michelle Hunziker: costa 9,90 euro ed è prodotto da Mediafriends e Medusa. Le attività e i progetti di Fondazione Doppia Difesa possono anche essere sostenuti attraverso una donazione tramite bonifico bancario o postale intestato a: Fondazione Doppia Difesa ONLUS presso Banca Nazionale del Lavoro, IBAN IT21E0100503240000000000840 e con il proprio 5x1000, inserendo il Codice Fiscale 97460840156 nel riquadro dedicato alla Onlus. We need the constant support of donors and businesses that believe in Corporate Social Responsibility. If you would like to help us, until the end of June you will be able to buy Amore Nero, a short film directed by Raoul Bova featuring Michelle Hunziker (Mediafriends and Medusa production), in Euronics stores for €9.90. Our activities and initiatives can also be supported by bank or postal transfer to Fondazione Doppia Difesa ONLUS at Banca Nazionale del Lavoro, IBAN IT21E0100503240000000000840, or by donating 0.5% of your income tax, entering the tax code in the non-profit organisation box.

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VOGLIA DI RICERCA THE WILL TO SEARCH

di Nicole Cavazzuti traduzioni Gilda Zucolella

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Classe 1943, Cesi Barazzi si è formata all’Accademia dei Filodrammatici e alla Civica Scuola d'Arte Drammatica Piccolo Teatro città di Milano, oggi Paolo Grassi. A caratterizzarla, da sempre, l’esigenza perenne della ricerca. “I due incontri più importanti della mia carriera sono stati quelli con la maschera, sopratutto quella neutra, e con le marionette”, ricorda. Dopo aver fondato nel 1980 il Gruppo Immaginazione, nel 1984 ha creato il Gruppo Opus Personae, responsabile di interventi multidisciplinari sul territorio: seminari, rassegne teatrali e percorsi formativi. E ha anche dato vita a Corsico a laboratori teatrali permanenti per portatori adulti di handicap. “Il segreto del mio successo è legato alla precoce scoperta di volere fare teatro in una dimensione ampia. Così mi sono orientata verso la formazione e il lavoro politico-sociale, sempre in ambito teatrale”, racconta l’artista, che ha collaborato anche con Radio Supermilano e Radio Soft Capo Nord.

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n. 2 | march-april 2012

Cesi Barazzi è una donna speciale. Non solo ha curato seminari, rassegne teatrali e percorsi formativi anche nell'ambito del teatro in azienda, ma anche creato dei laboratori teatrali per portatori adulti di handicap. E dopo il fortunato “Hybris”, un lavoro sulle follie del ‘900, sta preparando la quarta opera, dedicata all’infanticidio: “Come un tocco leggero sulla nuca”. Cesi Barazzi is a special woman. She is a curator of seminars and theatrical seasons and brought the experience of theater to business; she has also created theater workshops for adults with disabilities. After the successful "Hybris", a work on the follies of the ‘900, she is preparing the fourth project, dedicated to infanticide: "Like a light touch on the nape."

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Cesi Barazzi, class of 1943, studied at the Accademia dei Filodrammatici and the Civica Scuola d’Arte Drammatica Piccolo Teatro, which is now called Paolo Grassi, and is located in the city of Milan. The personal trait that has always distinguished her the most is her perennial need to seek. "The two most important discoveries of my career were those with the mask, especially the neutral mask, and with the marionette," she recalls. In 1980, she founded the “Gruppo Immaginazione”; in 1984 she created the “Gruppo Opus Personae,” that organizes multidisciplinary interventions in the area: seminars, exhibitions and theatrical training; it has also resulted in Corsico, theater workshops for adults with permanent disabilities. "The secret of my success is tied to my early discovery that I wanted to do theater in a wide context. So I chose training and social-political work, always in the ambit of theater,” says the artist, who has also worked with Radio Supermilano and Radio Soft Capo Nord.

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IntERVIstA A CEsI BARAzzI

mEssAGGI sOCIALI SOCIAL mESSAgES Quale deve essere secondo lei l’obbiettivo del teatro? “Costituire un messaggio sociale, ovvero proporre storie che facciano riflettere. E facilitare le decodificazioni dei messaggi”. È quindi favorevole alle sovvenzioni dello Stato a favore dei Teatri Stabili? “Sì, lo Stato deve sovvenzionare la cultura. Al limite si può discutere il criterio con cui vengono aiutate le diverse realtà”.

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Quali strategie sono utili per avvicinare le nuove generazioni al teatro? “Non è solo questione di accontentare tutti i gusti offrendo una varietà di spettacoli che spaziano dai classici al musical ai contemporanei; si tratta di creare momenti di incontro con il teatro attraverso eventi e azioni finalizzati alla formazione dello spettatore. E spesso si tratta anche per le compagnie di interrogarsi maggiormente sulla reale necessità del proprio progetto”. A livello professionale c’è qualcosa che le manca? “No, anche se mi piacerebbe che il contesto italiano valorizzasse maggiormente i talenti, anche quelli che si ostinando a operare fuori dal coro”. Che cosa vede nel suo futuro? “L’ennesima evoluzione: da anni, ormai, prediligo la scrittura. Dopo La voce, Ce soir madame e Hybris, un lavoro sulle follie del ‘900 rappresentato pure in Austria e in Germania nei campi di sterminio di Dachau, Harteim e Mauthausen nel contesto della "Festa Mondiale per la Pace”, sto lavorando alla quarta opera, dedicata all’infanticidio e dal titolo Come un tocco leggero sulla nuca, frase citata dalla protagonista e ripresa da una fiaba”.

What do you think should be the goal of the theater? "It should be to promote a social message (this requires that your stories should make people reflect), and it should facilitate the understanding of its messages." Are you therefore support subsidies from the State in favor of the Regional Theatres? "Yes, the State should subsidize culture. Ultimately, it may need to discuss the criteria with which it gives support to the various cultural projects." What strategies are useful to encourage new generations’ interest for the theater? "It is not useful to only try to please all tastes by offering a variety of shows, ranging from classics to musicals to contemporary; we have to create moments of encounter with the theater, through events and actions aimed at training the viewer. Furthermore, companies need to inquire more about the real purpose of their work." Is there anything you miss at the professional level? "No, although I would like to see the “talented” valued more in the Italian context, even those talented who persist outside the box." What do you see in your future? "Just another evolution: for years now, I prefer to write. After "La voce", "Ce soir Madame" and "Hybris", a work on the follies of the '900, represented also in Austria and Germany in the death camps of Dachau, and in Mauthausen Harteim, at the "World Day for Peace," I'm working on the fourth piece, dedicated to infanticide and titled "Like a soft touch on the nape", a phrase quoted by the protagonist and borrowed from a fairy tale."

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“COmE un tOCCO LEGGERO suLLA nuCA” "LIkE A SOfT TOuCH On THE nApE" L’opra vede in scena cinque attori. La storia cerca di individuare attraverso le parole della psicologa e della madre assassina le ragioni ala base di un gesto tanto inspiegabile. Ecco quindi l’interrogatorio con il magistrato, l’incontro con l’avvocato d’ufficio e le confessioni della madre infanticida. The opera theatre puts five actors on stage. The story tries to locate, through the words of psychologist and killer mother, the reasons underlying an act so inexplicable. Hence: the interview with the magistrate, the meeting with the lawyer, and the confessions of the infanticide mother.

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UNA VITA PER LA DANZA A LIFE FOR DANCE di Nicole Cavazzuti traduzioni Gilda Zucolella

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Coreografa, fondatrice della compagnia OpificioTrame e socia di Spazio Tadini di Milano, la milanese Federicapaola Capecchi organizza anche “Coreografia d’Arte”, per avvicinare il grande pubblico all’arte, alla danza, alla cultura e al teatro. Federicapaola Capecchi is a Choreographer, founder of the company OpificioTrame, and a fellow associate of Spazio Tadini of Milan; she also organizes "Coreografia d’Arte," to bring the public closer to art, dance, culture and theater.

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Passione e desiderio. Sono queste le due parole chiave nella vita di Federicapaola Capecchi, coreografa, danzatrice e fondatrice nel 2002 della compagnia OpificioTrame insieme con lo scrittore Riccardo Walchhutter. “Il nostro primo progetto, in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Mani Tese, è stato lo spettacolo “Bambini non tirate gli estintori ai carabinieri”, racconta la Capecchi. Che nel giugno 2008 ha partecipato alla 6° Biennale Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia nella piattaforma “Choreographic Collision - Giovani coreografi italiani”. E dal 2009 è socia di Spazio Tadini, Associazione Culturale no profit fondata da Francesco Tadini e Melina Scalise, dove è responsabile della sezione spettacoli. “Sono entusiasta di questo viaggio. Non mi limito a ideare progetti per la danza, faccio anche un lavoro di ricerca, qualità, accessibilità e valorizzazione dello spettacolo dal vivo, tutto. Spazio Tadini si impegna per tutta l'arte, senza distinzioni, per far dialogare le arti, per produrre pensiero e idee”, racconta.

Passion and desire: These are the two key words in the life of Federicapaola Capecchi, choreographer, dancer and founder, in 2002, along with writer Richard Walchhutter, of the company OpificioTrame. "Our first project, in collaboration with ‘Doctors Without Borders’ and ‘Mani Tese,’ was the show ‘Kids Do Not Throw the Fire Extinguishers at the Police,’” recounts Capecchi. In June 2008, she attended the 6th International Biennial of Contemporary Dance in Venice in the platform "Choreographic Collision - Young Italian choreographers." Since 2009, she is a member of Spazio Tadini, a non-profit cultural association founded by Francesco Tadini and Melina Scalise, where she is in charge of the performances department. "I'm excited about this journey. I do not just create projects for dance, I am also involved in research, quality, accessibility, and the promotion of live entertainment: everything. Spazio Tadini is committed to all forms of art, without distinction, to allow a open a dialogue between the arts, and to produce thoughts and ideas," she says.

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INTERVIsTA A fEDERIcAPAoLA cAPEcchI

LA DANZA? UN’ARTE Poco RIcoNoscIUTA DANCE? AN ARt NOt RECOgNIzED Dopo “Hobo” e “Il carrello tiene tra i denti” oggi a cosa sta lavorando? “Al progetto “Spazio, corpo e potere”, ciclo di interviste e spettacoli in programma fino a dicembre, di cui sono ideatrice insieme a Francesco Tadini. Il 27 aprile siamo al Teatro San Teodoro di Cantù, teatro coraggioso che senza soldi pubblici avvia una stagione di danza. Il 29 aprile a Spazio Tadini sarà una particolare Giornata Mondiale della Danza. Poi lavoro a due nuove produzioni, che debutteranno nella terza edizione di Coreografia d’Arte (per dettagli vedi box, ndr). Una è ispirata a “l'Occhio della Pittura” di Emilio Tadini, l’altra ai quadri della pittrice Francesca Magro, la cui ricerca è un interessante interrogativo sul corpo”. Che cosa pensa della situazione della danza in Italia? “La danza è un'arte amata e seguita da un pubblico che esiste, appassionato, disposto a fare molti kilometri per vedere uno spettacolo. É poco riconosciuta da chi amministra il mondo dello spettacolo. Purtroppo in Italia manca, di base, l’investimento nella cultura, nell’arte e nello spetta-

After "Hobo" and "Il Carrello Tiene Tra I Denti," what are you working on today? "I am working on the project ‘Space, Body and Power,’ a series of interviews and performances scheduled through December, which I have created together with Francesco Tadini. On April 27, we will be at San Teodoro di Cantù Theatre, a courageous theater that starts a dance season without public money; On April 29, we have organized a special World Day of Dance at Spazio Tadini; Then I will work on two new productions, which will debut in the third edition of Coreografia Arte (see box for details, Ed.): One is inspired by ‘The Eye on Painting’ by Emilio Tadini and the other by painter Francesca Magro, whose research is an interesting reflection about the body." What do you think about the condition of dance in Italy? "Dance is an art that is loved and followed by an audience that is engaged, passionate, and willing to do many kilometers to see a show. Yet, it is an art, which is little recognized by the administrators of the entertainment world. Sadly, Italy

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coREogRAfIA D’ARTE, PIù cULTURA PER TUTTI Spazio, corpo e potere: ecco i temi della terza edizione di Coreografia d’Arte, festival curato da Federicapaola Capecchi e Francesco Tadini, in programma dal 24 al 30 novembre a Milano. Sette giorni di performance, spettacoli, presentazioni, workshop e interviste per avvicinare il grande pubblico all’arte, la danza, la cultura e il teatro. “Fin dalla prima edizione, nel 2009, il nostro obiettivo è stato creare un laboratorio interattivo di incontro, lavoro, formazione, ricerca e scambio per gli artisti d’Italia e d’Europa, nonché coinvolgere il maggior numero di ambiti e di persone per sfatare la credenza che la danza, il teatro e l’arte siano per i soliti luoghi e il solito pubblico”, chiarisce la Capecchi.

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choREogRAPhy ART, moRE cULTURE foR ALL Space, body and power: here are the themes of the third edition of Coreografia Arte, a festival held by Federicapaola Capecchi and Francesco Tadini, scheduled from November 24 to 30 in Milan. Seven days of performances, shows, presentations, workshops, and interviews to bring the public closer to art, dance, culture, and theater. "Since its first edition in 2009, our goal was to create an interactive workshop for the artists of Italy and Europe; to meet, work, train, research and exchange, while involving the largest number of people in different fields, in order to dispel the belief that dance, theater and art are for the usual places and the usual audience," explains Capecchi.

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colo. Sono i soliti discorsi, quindi non inizierò l’orrido elenco. In Italia poi la danza non viene vista né come un’arte, né come un vero lavoro. Basti pensare che a Milano non esiste una stagione di danza. Una ragione? Tra i finanziamenti ministeriali destinati ai teatri, non c’è una voce dedicata alle compagnie di danza che non siano già finanziate dal Ministero. Due le conseguenze: da una parte si chiudono determinati teatri a buona parte delle compagnie. Dall’altra, i finanziamenti sono talmente esigui da consentire di programmare in genere poche giornate di danza all’anno. Il vero problema è che nel nostro Paese la cultura non è considerata un valore e una ricchezza. Ci vorrebbe un atto di coraggio da parte del governo per consentire ai giovani che desiderano fare il mio mestiere, di potersi formare e lavorare senza dover lasciare l’Italia. Occorre trasmettere l’idea che la cultura è importante come il cibo. Senza, la società è destinata a morire”. Andrebbe come insegnante alla scuola di “Amici”? “No. Il mio tempo è nel mio aggiornamento, nello studio, in sala con i ragazzi della mia compagnia e in teatro. E non credo che la danza e il teatro siano per la tv. Credo nello spazio unico della scena, in teatro, dal vivo”. Le nuove tecnologie e i new media che impatto hanno sul mondo della danza? “All’estero si sono integrati nel mondo della danza: tutto ciò che è interattivo se viene usato è come un attore sulla scena. In Italia, ancora, tranne rari casi, si utilizzano le nuove tecnologie come semplici scenografie, relegate sullo sfondo. Manca una vera interazione tra danza e new media: sarebbe interessante istituire dei laboratori di ricerca sul tema”. Se non avesse fatto questo lavoro? “Da piccola sognavo di diventare direttore d’orchestra, poi criminologo. Da tempo non vedo per me altro impegno possibile, non potrei vivere senza la danza. É un’urgenza. La mia vita si svolge con la danza”.

lacks a basic investment in culture, art and entertainment. It’s the same usual speech, so I won’t start the horrible list. Moreover, in Italy, dance is seen neither as an art, nor as a real job. Just think that in Milan there isn’t a dance season. Why? Because among the governmental subsidies destined for the theaters, there does not exist an entry dedicated to dance companies that are not already being funded by the Ministry. This has two consequences: on one side, certain theaters and most of the theatrical companies close down; On the other hand, the amount of money given is so small that one, in general, can only organize a few days of dance a year. The real problem is that, in our country, culture is not considered as an asset and as wealth. It would take an act of courage on the part of government to provide opportunities for training and work to the young people who desire to do my job without having to leave Italy. It is necessary to convey the idea that culture is as important as food. Without culture, society is destined to die." Would you be a teacher at the school of "Friends"? "No. My time is for updating my skills, for the study room, with the young people in my company, and in the theater. Moreover, I do not think that dance and theater are for TV. I believe in the unique space of the stage, in live theater." What impacts do new technology and media have on the world of dance? "In other countries, they are integrated in the dance world, which is interactive, if it is actually used; it is like an actor on the scene. In Italy, except in rare cases, the new technologies have been used as mere scenery, relegated to the background. There is no real interaction between dance and new media; it would be interesting to do some research on the subject." If you did not do this work, what else would you have done? "As a child, I dreamed of becoming a conductor, then a criminologist. For some time now, I cannot see anything else but dance for me; I could not live without dance. It is a necessity. My life evolves with the dance."

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Comasca, ex modella, la stilista Roberta Redaelli festeggia i 25 anni di attività nel 2013. E grazie a un innovativo procedimento di lavorazione, chiamato dinami.tecs, realizza capi, privi di fodere e cerniere, che non si stropicciano con l’uso. Che hanno già conquistato: Medio Oriente, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrain, Svizzera, Cina e Giappone. Fashion designer Roberta Redaelli, a former model originally from Como, will celebrate 25 years in business in 2013. Thanks to an innovative working method called dinami.tecs, she produces gowns, without linings and hinges, which do not crease with usage; they have already conquered the Middle East, Saudi Arabia, UAE, Bahrain, Switzerland, China and Japan.

di Nicole Cavazzuti traduzioni Gilda Zucolella

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LO STILE NON FA UNA PIEGA A style without A creAse

Roberta Redaelli è una grande sostenitrice delle donne, non ci vuole molto a capirlo. Nella sua azienda di moda, nata a Como nel 1988, ci sono solo presenze femminili. Comasca, ex modella, festeggia i 25 anni di attività nel 2013. Ed è più che soddisfatta: “Le mie collezioni hanno viaggiato in tutto il mondo: Medio Oriente, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrain, Cina e Giappone. A renderle uniche è un'inedito procedimento di lavorazione della maglia che unisce ricerca di filati a speciali tecniche di tessitura finissaggio e confezione”, spiega la stilista, nota per l’originalità creativa e la cura nella scelta dei materiali. L’inedito procedimento di lavorazione, di cui è stato recentemente depositato il brevetto, si chiama dinami.tecs e permette di realizzare abiti apparentemente strutturati che si plasmano sul corpo ma che posseggono il confort e l'elasticità della maglia e mantengono sempre inalterata la forma originale durante l'uso. “Il che li rende ideali anche per le donne che viaggiano: non hanno bisogno di essere stirati una volta estratti dalla valigia”, puntualizza la Redaelli. It does not take much to realize that Roberta Redaelli is a strong advocate for women. In her fashion company, which began in Como in 1988, only women are employed. Native of Como and a former model, she will celebrate 25 years of business in 2013. She is more than satisfied: "My collections have traveled around the world: the Middle East, Saudi Arabia, UAE, Bahrain, China and Japan. To make them unique is an “innovative procedure for processing yarn that joins both research for threads and special textile finishing techniques and tailoring", says the designer, known for her creativity and careful choice of materials. The innovative manufacturing process, which was recently filed for a patent, is called namis.tecs. It allows you to create clothes that have an apparent structure, that mold to the body, but retain the comfort and flexibility of the knit while always keeping its original shape intact. "These qualities make them ideal for women travelers; they do not need to be ironed once extracted from the suitcase," clarifies Redaelli.

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Processo dinami.tecs: abito realizzato mixando maglia cotone e crespo di seta Dinami.tecs process: knitted cotton dress made by mixing and silk crepe

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Processo Dinami-tecs: abito in maglia viscosa, collezione “Regina di Saba� Process Dinami-tecs: viscose dress shirt, Collection "Queen of Sheba"

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Maglia stampata Dinami-tecs collezione "Dalia Amore Mio� Shirt printed Dynamic-tecs collection "Dahlia My Love"

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INTErvISTA A rObErTA rEdAELLI

HO cOmINcIATO cON LA bArbIE i stArted with the BArBie

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È sempre stata appassionata di moda? “Sì: fin da piccola il mio sogno è stato quello di plasmare la materia, tanto che a sei anni disegnavo già i vestiti per le Barbie”.

Have you always been passionate about fashion? "Yes, my dream since childhood was to make shapes with materials, so that, by six years old, I was already designing clothes for my Barbie."

Oggi che cosa la diverte di più? “Disegnare abiti da sera che, grazie al procedimento di lavorazione utilizzato, risultano scolpiti sul corpo ma al contempo molto dinamici”.

What’s most fun for you today? "To design evening attire. Thanks to the manufacturing process that I use, the attire hugs the body, while still allowing for movement."

Che qualità l’hanno aiutata a emergere? “Innanzitutto, l’onestà morale nei confronti del cliente. Poi, la curiosità, l’amore per l’arte e l’attitudine a viaggiare. Conoscere il Medio Oriente, la Cina e il Giappone mi ha permesso di completare la visione del mondo e, in un secondo tempo, di diventare popolare all’estero”.

What qualities have helped you to stand out in your field? "My honesty with customers, curiosity, love of art, and my flair for travel. Knowing the Middle East, China, and Japan has enabled me to acquire a more complete vision of the world and to become popular abroad".

Chi è il suo target di riferimento? “La donna tra i 30 e i 60 anni, che apprezza il lavoro, la qualità e la ricerca”.

Who is your target audience? "Women between 30 and 60, who appreciates the work, the quality, and the research."

Ha mai pensato di ampliare la collezione all’uomo? “Abbiamo fatto dei tentativi, ma non riusciamo a seguire due collezioni”.

Have you ever thought to expand the collection to men? "We made some attempts, but we cannot follow two collections."

Chi le piacerebbe vestire? “Emma Marcegaglia”.

Who would you like to dress? "Emma Marcegaglia."

Va alle sfilate? “No, non voglio lasciarmi influenzare da quello che fanno gli altri”. Quali sono le vostre strategie di comunicazione? “Miriamo a una comunicazione alternativa. Puntiamo su internet, sui social media, sugli eventi e sul connubio tra arte e moda. Al contrario, non investiamo in pubblicità sui giornali o in editoriali a pagamento e nonostante questo riusciamo a convergere l’interesse dei giornalisti”.

Do you go to fashion shows? "No, I don’t want to be influenced by what others do." What are your communication strategies? "We aim at alternative communication. We rely on the Internet, social media, events, and on the marriage between art and fashion. On the contrary, we do not invest in advertising in newspapers or in paid publishing. Yet, we attract the interest of journalists."

Fenomeno e-commerce: secondo lei aiuta la moda? “Sì. Personalmente, voglio dedicare una parte del sito proprio all’e-commerce”.

About the e-commerce phenomenon: do you think it helps the fashion? "Yes. Personally, I want to dedicate some of my website to e-commerce."

La ricetta contro la crisi? “Senza dubbio, la qualità”.

What’s the remedy for the crisis? "Without doubt, quality."

Che cosa pensa dell’esplosione delle fashion blogger? “Possono influenzare il mercato delle più giovani”.

What do you think about the explosion of fashion bloggers? "They can influence the younger market."

Tra i colleghi chi apprezza? “Prada per la ricerca, Gucci per il gusto”.

Who do you appreciate the most, among your colleagues? "Prada, for research; Gucci, for taste".

Il mondo della moda è difficile? “Per quanto mi riguarda, no, perché gestisco tutto direttamente, compresi i rapporti con i fornitori”.

Is the fashion world difficult? "Not for me, because I manage everything directly, including relationships with suppliers."

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n. 2 | marzo-aprile 2012

Processo dinami.tecs - giacca e abito in maglia cotone Abito in raso di seta Abito in raso di sera con fascia in dimami-tecs Dinami.tecs process - knitted cotton dress and jacket Dress in silk satin Satin evening dress with a band-tecs dimami

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cOmE SArà LA NUOvA FEmmINILITà Per l’estate 2012 Roberta Redaelli punta su una collezione sofisticata, preziosa ma al contempo pratica, tutta ispirata agli anni ’20 e al giapponismo. Ecco quindi fantasie che evocano le stampe ukiyo-e e colori come il pergamena, il verde mandorlo, il giallo pioggia d’oro e il rosso chiaro. Il corpo non è ostentato, ma reso più sensuale dall’eleganza degli abiti. Per una donna raffinata, colta, rigorosa, ma anche romantica.

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n. 2 | march-april 2012

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WHAT WILL THE NEW FEmININITy LOOk LIkE? For the summer of 2012, Roberta Redaelli relies on a sophisticated collection, precious yet practical, all inspired by the '20s and Japonisme. Hence, fantasies that evoke the prints ukiyo-e and colors like parchment, almond green, golden rain yellow, and soft red. The body is not ostentatious, but made more sensual by the elegance of the clothes: for a woman that is reďŹ ned, intelligent, and rigorous, but also romantic.

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n. 2 | marzo- aprile 2012

A sinistra, Bottiglie in vetro di diversa foggia di Oleo Cazoria. Different shapes glass bottles by Oleo Cazoria. A destra, Bottiglie serigrafate in oro (premiate) e portabottiglie cartonati di Señorío de Jaen Golden serigraphy glass bottles and paper packs (received awards) by Señorío de Jaen Oil of Olive

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n. 2 | march-april 2012

Spazio a... Valeria Bodanza (Feel Rouge – Consulenza e Servizi alle Micro e Piccole Imprese per il Marketing Internazionale)

Se l’elettronica incontra murnau, perché la pera picciòla non può incontrare il romero? Una base elettronica è stata abilmente accostata al classico del muto espressionista: esperimento riuscito, da Brian Eno in poi. I ritmi afroamericani hanno conquistato le Dolomiti in un inedito festival musicale, e l’eco si è sentita. Il folk ha sfilato in passerella a Parigi, per la prima volta très très chic. Infine, una piccola compagnia low cost (cost effective) ha superato in questo inizio di marzo una grande compagnia di bandiera (a mezz’asta). Cose che accadono senza clamore di cronaca, lontane tra loro ma vicine nel desiderio di superare il già noto, di sperimentare. Qualcuno è più spregiudicato e incurante e… i cocci sono suoi. Altri innovano con ambizione e consapevolezza: di sé, delle difficoltà, delle opportunità. A loro è dedicato il breve tour spagnolo di Feel Rouge, in una Madrid primaverile e imbandita per gourmet e operatori di tutto il Paese ed esteri. A questa XXVI edizione del Salone dei Gourmet, un’efficiente organizzazione ha dispiegato il meglio della cucina spagnola, intensa e ricca di contrasti nelle sue tante espressioni regionali. Primo segreto per un produttore foresto, specie se micro: conoscere il mercato estero di destinazione. Non solo numeri e competitori ma gusti, sapori, accostamenti preferiti, qual è la madeleine nazionale. Perché per spiegarsi possono anche bastare pochi rudimenti di una lingua, ma per capire devono essere quelli giusti. Questo ci insegnano “I Pastai” che hanno esportato prima il prodotto – la pasta fresca emiliana liscia e ripiena - e poi la ricetta, portandoli nelle cucine dei ristoranti di Madrid, avvicinando formati e farcìe ai combinados, i piatti unici tipici della cucina iberica più vicini al gusto dei Clienti: ottimi gli spaghetti alla chitarra, ma non al dente e al pomodoro e basilico, bensì saltati in abbondante olio (praticamente fritti) con lomo embuchado (filetto di maiale) e pimenta quanto basta (ma non basta mai). Accostamenti rassicuranti, affini a un gusto consolidato, o al contrario inconsueti o persino dissonanti. A questi in particolare Feel Rouge guarda con interesse, perché ritiene che l’innovazione debba qualificare il prodotto quanto a ingredienti, ricette, packaging, accessibilità, ma anche l’esperienza che ne fa il consumatore: informazioni nutrizionali, combinazioni alimentari, accostamenti eno-gastronomici, condivisione tra consumatori e produttori. Tanto più che non esistono criteri univoci né obiettivi standard: sono esempi d’innovazione una versione light o un “pronto al consumo” di un’elaborata ricetta tradizionale, una

diversa stagionatura di salume o formaggio, anche con un mix sapiente di spezie, un condimento insolito a fermentazione naturale, o ancora un’elaborazione curiosa di un prodotto che sarebbe perfetto così com’è – poniamo il caso del tartufo – ma c’è sempre margine se non di evoluzione, di cambiamento. Nasce così il “perlage di tartufo”: sembra caviale ma è tartufo o meglio succo sferificato di tartufo nero; una delle poche aziende italiane a produrlo è l’umbra San Pietro a Pettina. Noi non ne sentivamo il bisogno. Ma qualche gourmet sì, si vede. Dai capricci dei palati aristocratici alle esigenze dei palati sobri, troviamo il “caldo” biologico aromatizzato che è certamente caldo ma è soprattutto brodo, la più essenziale delle acque insaporite di dote, la più irrinunciabile delle basi. Innovativi il dispenser per grandi cucine e il pack da litro per retail e gdo, entrambi valorizzati in fiera: il primo per la sua praticità, il secondo per il suo contenuto, ché la vera opera d’arte la compie la natura con i prodotti della terra a coltivazione ecosostenibile. “Nei prodotti come l’olio e il tè che non si prestano a speciale innovazione se non nel trattamento a monte, ad esempio certificando la qualità della filiera anche se corta, l’innovazione sugli altri fronti del marketing è un imperativo: impegnativo il lavoro di articolazione dei canali distributivi e di comunicazione sul punto vendita, più accessibile e ugualmente strategica la ricerca sul packaging. A Madrid ad esempio una varietà apprezzabile di olii extravergine in preziose bottiglie serigrafate, nelle varianti nobili e mass market, e poi design pack monouso di tè per horeca e gourmet shop con sfiziosi suggerimenti allegati per degustazione con latte di soya anziché vaccino, con anice, semi di finocchio o miele allo zenzero. Per concludere, tornando… al punto di partenza, il Cabra al Romero è un tipico formaggio iberico di capra, semi-stagionato, ricoperto di erbe aromatiche, intenso e profumato, che si accompagna bene a mostarda e frutta caramellata. La Pera Picciòla è un prodotto italiano della biodiversità toscana, frutto coltivato sui rilievi dell’Amiata, riconosciuto come tradizionale nel 2009. Feel Rouge amerebbe sperimentare questo inedito accostamento e presentarlo nientemeno che a Parigi, al Sial di ottobre 2012. Audacia o azzardo? Accettiamo la sfida. Voi ci sarete (con noi)? direzione@feelrouge.eu

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n. 2 | marzo- aprile 2012

Dispenser di brodo (in spagnolo si dice “caldo”) per HoReCa, by Aneto. Natural Broth (“caldo” in Spanish) in jerry cans for HoReCa, by Aneto. In basso a sinistra, Tea Indiano Silkenty in eleganti single-pack piramidali e cofanetto regalo in radica. Elegant, pyramid single-packs of Indian Tea by Silkenty In basso a destra, la parete allestita dello stand Aneto, con i pack singoli di brodo in cornice, come opere d’arte, e ai piedi la cassette di verdure bio. Framed single litre broth packs hanging at the Aneto ‘s stand as art masterpieces. Below them, boxes of organic vegetables.

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n. 2 | march-april 2012

Space at... Valeria Bodanza (Feel Rouge – Consulting and Services to Micro and Small Enterprises for International Marketing)

if electronic music meets murnau, then what if “pera picciòla” meets the romero? An electronic base is cleverly inserted onto silent classic expressionist cinema: a successful experiment from Brian Eno on. The African-Americans rhythms won the Dolomites in a brand new music festival, its echo was heard indeed. Folk-style paraded on the fashion shows in Paris, finally très chic. Lastly, a small low-cost airline overtook a great national one. These kinds of news can happen without any clamor, far apart in time and space, but close in the underlying desire to overcome the known, to experiment. Some people gamble more than others and are careless, they will pay for the damage done… Others innovate both with ambition and with an awareness of difficulties and opportunities. To these last-ones, Feel Rouge dedicates the recent brief Spanish Tour in a sunny Madrid set up for gourmet and operators from all over the country and abroad. During this XXVI edition of the Salon de Gourmet, an efficient organization revealed the best of national cuisine, intense and full of contrasts in its many regional expressions. A good advice for local exhibitors, especially if they are small companies, is to deepen the knowledge of the foreign destination market, not only the figures, percentages, average and cold data, but also habits, relevant likes and trends and what we could refer as the national “madeleine.” It’s easy to communicate in a few words, but it’s crucial to use the right ones not to be misunderstood. We gained this simple lesson from “I Pastai,” an Italian company that produces fresh pasta in Spain: they exported the product first (ravioli, lasagne, cannelloni and other bolognese specialties), then the recipe, which they brought personally to those kitchens and restaurants of Madrid well disposed to taste them. They adapted their recipes to the local taste, combining their most beloved sauces and “combinados” dishes, closer to the Spanish customer preferences; the lovely usual “tomato and basil” spaghetti become the half-fried spaghetti with “lomo embuchado” (pork fillet) spicey enough (something more than enough). Comforting combinations, suitable to a more traditional taste or, conversely, odd or improbable food alliances. Feel Rouge is especially interested in these outlandish experiments, as we believes that the real innovation aims not only at product descriptions: ingredients, recipes, packaging, availability and its final cost, but also involves the customer experience: nutritional properties, the origins of the product

and any possible “liaison” between aliments, producers etc.. Innovation doesn’t have a standard meaning: equally innovative could be a light version or a "ready to eat" version of an elaborate traditional recipe, differently ripened cheese or salami, maybe processed with an excellent blend of spices, and a naturally fermented condiment. There might be also the case of a specialty which is perfect as it is (even if a bit more can always be done…). Let's say the truffle. Well, actually we didn’t miss it but others did and some ‘palate’ invented the "perlage truffle": it really seems to be caviar, the beautiful vivid black micro-balls all the world knows and loves, but it is definitely pure truffle or better, the processed juice of black truffle. One of the few Italian companies that produces it is the Umbrian San Pietro a Pettina. We met them there in Madrid Expo managing the traffic at their stand. From the aristocratic whims to more sober needs, we find the natural “caldo”, a flavored bouillon, the most used base for every sort of dishes. It is preserved in jerry cans, ideal for restaurants kitchens, and in single litre packs for retail shop and finally consumers. Valuable both for practicality and the quality of the ingredients that come from nature itself. For those products that are impossible to innovate, such as tea or extra-vergin oil of olive, there’s still a margin of intervention along the supply chain, onto other fronts of marketing: e.g. delivery and distribution channels, communication activities, packaging. For instance we found at the Salon a significant range of precious bottles of “extravergin” olive oil, both premium and medium quality, and a very particular design tea bags, together with useful and smart advices to consumers, to enjoy it at a higher level, with soya milk, instead of common milk, or anise, fennel seeds or ginger honey. To conclude this first brief remark we now go back to the beginning, to the “Cabra al Romero”, typical Hyberian goat cheese, mature, covered with herbs, intense and flavored, that goes happily with moustard and sweet and sour fruit. “Pera Picciòla” is an Italian fruit from the Tuscany bio-diversity, a special pear cultived on the relief of Amiata Mountains, certified as “traditional product” in 2009. Well, Feel Rouge would love to propose and bring this original match at the coming SIAL, in Paris, next October. Hazard? Chance? We get the challenge! Will you there (with us)? direzione@feelrouge.eu

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n. 2 | MArzo-ApriLe 2012

SpAzio A... Vania Alessi (Secretary.it – Manager assistant network)

L’assistente del ventunesimo secolo che fa la differenza

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Le mansioni affidate all’assistente di direzione sono da sempre lo smistamento della posta e delle telefonate, l’archiviazione, la gestione dell’agenda del capo e la prenotazione di viaggi. Il profilo è in realtà molto più complesso. Ci sono infatti oggi: executive, personal, sales, marketing, HR assistant. Un’Assistente efficiente è in grado di: – ottimizzare il processo lavorativo creando un clima di collaborazione competente e vantaggioso per l’organizzazione; – applicare gli strumenti e le abilità operative utili ad accrescere le proprie competenze gestionali, organizzative, relazionali per fronteggiare eventuali situazioni critiche; – acquisire conoscenze e comportamenti appropriati per svolgere il proprio ruolo in maniera proficua. A tal fine oggi, oltre alla laurea ed alla conoscenza delle lingue straniere sono necessarie numerose competenze, dette soft o trasversali, quali: organizzazione, efficienza; autonomia, funzioni di filtro e mediazione, efficacia comunicativa e capacità di gestire lo stress. Nei 10 anni di vita del portale www.secretary.it abbiamo assistito ad una evoluzione del profilo dell’assistente dal puro segretariato ad un’attività sempre più simile a quella del manager. Un’indagine nel 2009 ci ha consentito di delineare meglio il suo profilo e le competenze. Oltre ai compiti sopracitati, dall’indagine è emerso che nel mansionario compaiono anche le seguenti attività: – preparare testi e presentazioni, note informative, riunioni; – stendere verbali, report e statistiche, tradurre testi, gestire ordini d’acquisto; – gestire scadenze e attività relative alla segreteria societaria. Parte del tempo è infatti dedicato alla comunicazione (lettere, circolari, report, e-mail, comunicati stampa, testi per internet, intranet e corporate blog). Le mansioni variano in relazione alla formazione, all’esperienza, alla funzione di appartenenza e al ruolo del capo, oltre alle dimensioni dell’azienda. Citando la definizione ironica di una nostra iscritta, se volessimo riassumere le qualità di una perfetta assistente, potremmo dire che deve possedere: 1. una sfera di cristallo (per poter prevedere l’imprevedibile) 2. la tuta di wonder-woman (perché nel suo vocabolario la parola impossibile non può esistere) 3. la paletta del vigile urbano (per dirigere e controllare nel migliore dei modi il traffico comunicativo da e verso il suo manager). Un ringraziamento speciale a Mary Anne Lauretta

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n. 2 | MArch-ApriL 2012

SpAce At... Vania Alessi (Secretary.it – Manager assistant network)

the 21st century Assistant that makes the difference The duties entrusted to the Executive Assistant have always included post sorting and dispatching, switchboard, filing, top manager schedule management and travel arrangements. In reality, the profile is much more complex. In fact, today the position extends to Executive, Personal, Sales, Marketing and HR Assistant. An efficient Assistant is capable of: – optimizing the work process by creating an atmosphere of competent and advantageous collaboration for the organization; – applying the operational tools and abilities useful to increase managerial, organizational and relational competencies, in order to properly handle eventual critical situations; – acquiring know how and a behaviour that is appropriate to carry out the role in a profitable manner. For this purpose, further to possessing an university degree and the knowledge of foreign languages, numerous so called soft or transversal competencies are necessary, such as: organization, efficiency, autonomy, filter functions and mediation, communication effectiveness and stress management skills. During the past 10 years of life of the portal www.secretary.it, we have noticed an evolution of the Assistant profile from pure secretariat assignments to activities that reflect more and more those of a manager. A 2009 survey has allowed us to better outline the profile and competencies. Further to the above mentioned tasks, it has emerged from the survey that the following activities now appear in the job description of the role: – prepare texts and presentations, informative notes, meetings; – write up the minutes of meetings, reports and statistics, written translations, purchase order management; – deadline management and activities related to corporate secretariat. In fact, part of the day is dedicated to communication (letters, internal memos, reports, emails, press releases, text for internet, intranet and corporate blogs). The tasks vary in relation to the professional background, experience, business unit and the role of the boss further to the size of the company. To quote an ironic definition of one of our members: if we should wish to summarize the qualities of the perfect Assistant, we could say that she/he must possess: 1. a crystal ball (to forecast the unpredictable) 2. a Wonder Woman outfit (because in her vocabulary the word “impossible” cannot exist) 3. a signal paddle of a traffic officer (to better direct and control the communication traffic to and from her Manager). Special thanks to Mary Anne Lauretta

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n. 2 | marzo-aprile 2012

Spazio a... International Golf Corporation

Quando il golf è al femminile, tra professionismo, divertimento e stile

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Se ci interrogassimo a partire dell’immaginario comune che caratterizza il gioco del golf, con tutta probabilità non otterremmo molte associazioni spontanee tra il perfetto swing e una silhouette femminile impegnata a eseguirlo. Al massimo, ricaveremmo qualche ritratto di maniera in cui donne dal buon portamento s’intrattengono lungo il percorso con l’aria piuttosto annoiata, rigorosamente a margine del gioco vero e proprio. Eppure anche questo cliché, non ultimo nell’elenco piuttosto nutrito che accompagna il nostro sport preferito, è stato smentito dalla realtà. Se infatti oggi l’America annovera circa 2 milioni di golfiste e l’Europa ne conta complessivamente 1 milione, in Italia le donne che frequentano i green sono oggi 22 mila, e dimostrano come anche da noi la loro presenza non sia più quella delle semplici spettatrici, ma stia entrando nel vivo del gioco. In questo scenario si inserisce la logica gestionale su cui si fonda International Golf Corporation, un’azienda in cui operano principalmente donne. Professioniste carismatiche, attente al dettaglio e in grado di “coccolare” il golfista, garantendogli un’esperienza totalizzante e diversa dalla solita routine. Il gruppo di lavoro “in rosa” si occupa del coordinamento, ideando dal quartier generale milanese le strategie aziendali e di marketing e proponendo innovative iniziative promozionali per intervenire, sempre con sensibilità e rispetto della tradizione, in un ambiente alcune volte rigido e troppo poco dinamico. Le relazioni con i golfisti italiani e internazionali e con le aziende del territorio, sono invece gestite con professionalità e cortesia dal personale dei Golf Club di catena, anche in questo caso in prevalenza femminile: su 80 dipendenti diretti che ricoprono ruoli direzionali o operativi, le donne sono il 55%. Se tornassimo a interrogare il comune sentire dopo una visita nei Circoli di International Golf Corporation, ci potremmo accorgere del cambiamento in atto: aumentano le giocatrici; i tornei sono sempre più popolati di professioniste di fama internazionale; aziende che si rivolgono a un target prettamente femminile, prima fra tutte la moda, non disdegnano di associare il loro marchio al gioco del golf, creando spesso prodotti o linee che vi si ispirano. Merito anche della gestione in “rosa”, che scardina presupposti e rituali fino a qualche tempo fa appannaggio esclusivo dei signori golfisti, crea nuove possibilità di investimento e inventa inediti scenari futuri per il gioco del golf. Leggende metropolitane vogliono che la parola GOLF sia acronimo di Gentlemen Only Ladies Forbidden e in Scozia ancora oggi esistono percorsi riservati ai soli uomini. E se questo giovane team milanese si inventasse in un prossimo futuro il primo Club per Ladies Only Gentlemen Forbidden, l’acronimo sarebbe meno leggibile, ma il successo dell’impianto garantito! www.internationalgolf.it

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n. 2 | march-april 2012

Space at... International Golf Corporation:

When golf is for women, between professionalism, fun and style If we asked ourselves starting with the collective imaginary, which is typical of golf, in all likelihood we would not obtain many spontaneous connections between the perfect swing and a feminine silhouette going to make it. At most we would get a few mannered portraits where ladies of good posture are entertaining themselves along the golf course with a quite bored expression, staying strictly on the sidelines of the game itself. Nevertheless, even this cliché, not at the bottom of the very large list that goes with our favorite sport, has been proven wrong by facts. If in America, indeed, there are 2 million women who play golf and in Europe there are totally 1 million, in Italy today there are 22 thousand women going on the green and the fact is that even in our country they are not just spectators anymore, but they are getting to the heart of the game. Within this scenario there is the management process, on which is based International Golf Corporation, a company which employs mainly women. They are charismatic professional people who pay attention to details and are able to “pamper” the golfer, ensuring him an all-absorbing experience that is different from the daily routine. The female work team deals with coordination, planning from Milan headquarter the corporate and marketing strategies and proposing innovative promotional activities to intervene, always with sensitivity and respect for tradition, in an environment that sometimes is rigid and too less dynamic. Relationships with Italian and foreign golfers and with local companies are instead managed with professionalism and kindness by the staff of the golf clubs of our chain, which even in this case is mainly composed of women: they are 55 percent on a number of 80 direct employees who hold executive and operative positions. If we went back to question the common sense after visiting the clubs of International Golf Corporation, we could notice the change in action: the number of women golfers is growing, tournaments are even more filled with world famous professional players, companies that target mainly women, first of all fashion companies, are happy to associate their brand with the game of golf, often creating products or lines that take inspiration from it. This is also due to the “female” management, which undermines assumptions and rituals that until some time ago were the exclusive privilege of gentlemen golfers, creates new investment opportunities and invents brand new scenarios for the future of the game of golf. According to some urban legends, the word GOLF is the acronym for Gentlemen Only Ladies Forbidden and still today there are in Scotland some men-only golf courses. And if this young team from Milan would create in a near future the first golf Club for Ladies Only Gentlemen Forbidden, the acronym would be less clear, but the success of the establishment would be guaranteed! www.internationalgolf.it

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n. 2 | marzo-aprile 2012

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ringraziamenti | special thanks progetto lavoro elena sirtori e 12, roses and bubbles international golf holding equent communication case a berlino feel rouge doppia difesa secretary.it –– fram digital asset management service p.r.t. milano

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L’indirizzo giusto per trovare casa a Berlino


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