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ALLE PAGG. 4 E
Il 2022 è stato un anno difficile; è iniziato con la speranza di uscire dal Covid e si è chiuso con la preoccupazione per una guerra che interessa l’Europa ed una crisi energetica che ha portato ad un aumento straordinario dei prezzi. Che bilancio può fare per il settore in cui opera?
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“Anzitutto, chi ha detto che la tempesta del Covid sia finita? Magari si chiama influenza, ma nel momento in cui ne parliamo (metà dicembre) è partita all’assalto di milioni di persone. Poi c’è la guerra, che ci preoccupa soprattutto sul piano morale e psicologico. Infine c’è la crisi energetica, Questa ci dà non pochi grattacapi. Basti un paio di dati. A luglio 2021 il costo della bolletta ammontava a 2.500 euro; nello stesso periodo del 2022 il costo è balzato a 7.000 euro. Chiaro che ci diamo da fare per rendere la Cooperativa sempre più autonoma ed indipendente, ma non sarà facile. Intanto investiremo 200.000 euro per aumentare la produzione di energia attraverso il fotovoltaico. Non vorrei aprire un capitolo doloroso. A Storo, dove ha sede la Cooperativa Agri
Vigilio Giovanelli, l’uomo della farina di Storo, è ottimista per il futuro.
Novanta, che mi onoro di presiedere dopo aver partecipato, trentadue anni fa, alla fondazione, l’energia viene erogata dal Consorzio Elettrico. A fine anno una parte degli sconti finisce nel capitale sociale, ma io preferirei che venisse investito in sconti per le imprese, che faticano tanto, ma anche verso i pensionati”.
Veniamo all’anno che è appena iniziato. Quali sono le difficoltà che dovrà affrontare nei prossimi mesi?
“A dire il vero, lo sguardo che lancio verso il futuro è piuttosto ottimistico, almeno per quanto riguarda la vita della Cooperativa. La ragione è semplice: fin dal primo giorno abbiamo puntato sulla qualità dei nostri prodotti, e la qualità paga. Penso alla farina gialla, alla farina bianca, alle gallette. Sono tutti prodotti che si sono fatti un mercato positivo. Certo, per arrivare a questi risultati abbiamo dovuto investire. Negli ultimi dieci anni, fra strutture, impianti e tecnologie abbiamo investito più di otto milioni di euro. E abbiamo lavorato sulla fiducia dei soci, che hanno sempre accettato le proposte del Consiglio di Amministrazione. Questo per quanto riguarda la Cooperativa. Se devo gettare l’occhio in generale al settore agricolo, direi che è un settore destinato ad andare ad alti e bassi. Penso, giusto per fare un esempio, alle fragole. Il 2021 è stato un anno abbastanza deludente, mentre il 2022 è andato bene. Per fare un altro esempio, gli agricoltori del Chiese conferiscono le patate alla Copag, la Cooperativa dei produttori agricoli delle Giudicarie. Negli ultimi tempi si sono un po’ scoraggiati, perché la patata esige una notevole manodopera”.
Veniamo all’anno che è appena iniziato. Quali sono le difficoltà che dovrà affrontare nei prossimi mesi?
“Partiamo da un presupposto: non bisogna mai fermarsi. Se la salute regge andiamo avanti. Le difficoltà, purtroppo, saranno quelle dell’anno appena finito e riguarderanno i costi di gestione. Non vedo possibilità di miglioramento, perché i problemi rimarranno quelli di ieri e di oggi: energia e guerra in particolare”.
Il 2023 sarà l’anno delle elezioni provinciali. Cosa si sente di proporre per il settore in cui opera nei programmi che le forze politiche stanno predisponendo?
“Intanto lasciatemi dire che in questa legislatura, come in quelle che l’hanno preceduta, quindi con colori diversi della politica, non abbiamo mai avuto difficoltà ad interloquire con le autorità provinciali, che ci hanno sempre aiutato nei nostri investimenti. Se devo pensare a cosa mi piacerebbe fosse affrontato dall’Amministrazione provinciale, mi piacerebbe immaginare un forte impulso alla promozione dei prodotti agricoli locali, non solo verso l’esterno, ma verso l’interno. Per capirci, credo (lo credono in tanti, ma poi all’atto pratico non si va oltre le chiacchiere), mi piacerebbe, dicevo, che aumentasse la sinergia fra l’agricoltura ed il turismo. In altre parole, insistiamo da tempo sulla necessità che la ristorazione trentina sia orgogliosa dei prodotti trentini (vino, farina, piccoli frutti, mele, miele, pesce), mentre spesso capita, con un pizzico di malinconia, di vedere polenta o pane con farine provenienti da chissà dove, vini di altre regioni, formaggi francesi. E’ sicuramente un problema culturale, ma il potere politico ha il dovere di salvaguardare il proprio territorio e i prodotti che esso produce. Devo dire che Agri Novanta (lo dico senza falsa modestia) ha avuto il merito di trainare l’agricoltura in funzione turistica. Il Chiese non ha una grande vocazione turistica, tuttavia oggi Storo è conosciuto in mezza Italia per la farina da polenta. E chi passa per andare nelle stazioni più importanti si ferma a comperare. Siamo orgogliosi”.
Il 2022 è stato un anno difficile; è iniziato con la speranza di uscire dal Covid e si è chiuso con la preoccupazione per una guerra che interessa l’Europa ed una crisi energetica che ha portato ad un aumento straordinario dei prezzi. Che bilancio può fare per il settore in cui opera?
Sicuramente è stato un anno non semplice. Tuttavia le aspettative del mercato sono tese ad un rimbalzo ed una normalizzazione dei fattori contingenti con prospettive a medio ter-
Francesco Bettoni, amministratore delegato di Bm Group Holding Spa
mine di una crescita significativa.
Veniamo all’anno che è appena iniziato. Quali sono le difficoltà che dovrà affrontare nei prossimi mesi?
Il problema maggiore è strutturale e riguarda la difficoltà di trovare le risorse umane necessarie allo sviluppo dei progetti. Ci auguriamo che i nuovi percorsi di formazione, come quello di Robotica Industriale promosso da ENAIP Trentino di Tione, riscuotano successo.
E quali sono gli aspetti positivi e le opportunità che intravede per il suo settore?
Tutte le divisioni del nostro gruppo presentano un outlook positivo, in particolare, ovviamente, quella relativa alla costruzione di im-
Il 2023 sarà l’anno delle elezioni provinciali. Cosa si sente di proporre per il settore in cui opera nei programmi che le forze politiche stanno predisponendo?
La Provincia riteniamo abbia fatto molto per le attività economiche. Abbiamo sollecitato ed avuto riscontro sulla necessità di avvicinamento della scuola al mondo produttivo. Riteniamo sia l’obiettivo più sfidante dei prossimi anni.