Le buone azioni che contano Le buone azioni per la crescita del nostro territorio
Le buone azioni che danno valore al tuo futuro
Giudi iudicarie
il
iornale delle
LUGLIO 2019 - pag.
EDITORIALE
Forza ragazzi… fate la scelta giusta! di Adelino Amistadi Mezzo milione di studenti italiani e le loro famiglie sono in ansia: sono iniziati gli esami di maturità, fra poco ne conosceremo gli esiti. Anche se le proiezioni conclusive sono rassicuranti: le percentuali di promossi sono la quasi totalità, l’unica incognita riguarda la votazione finale, in centesimi, ma non facciamone un problema, tale votazione non ha alcuna rilevanza per l’iscrizione agli istituti universitari. Quindi il problema non è superare gli esami, nè la valutazione ricevuta, ma cosa si sceglierà di fare dopo: proseguire gli studi o entrare nel mondo del lavoro. La scelta non è per niente facile, sembra che un maturando su due non sappia ancora cosa farà dopo il diploma. Aspettano la fine degli esami, altri invece rimandano il tutto a settembre dopo aver trascorso un’ultima spensierata estate. Le opzioni sono le solite: le università per gli studenti provenienti preferibilmente dai Licei; il lavoro per quelli degli Istituti Tecnici; l’estero per trovare occupazione e continuare gli studi. Ma è giusto prendersi tutto il tempo necessario per riflettere, con senso di responsabilità, e sbagliare il meno possibile. A pagina 14
Le buone azioni che contano
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Mensile di informazione e di approfondimento
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ANNO 17 - LUGLIO 2019 - N. 7 - MENSILE
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FONDATO NEL 2002 - Distribuito da
Stati Generali, ecco le proposte dei territori alla giunta
Alle pagine 4 e 5
EUROPA
Europa, i meno tireranno i più di Paolo Magagnotti
M49 incontrollabile, urgente un intervento. Attualità
Cooperazione immobile, poco spazio ai giovani A PAGINA 27
Economia
La partita delle concessioni idroelettriche A PAGINA 10
A pag. 8
SOCIETÀ Due lauree in tre anni, Davide premiato in Austria. Apag 13 TERRITORIO Mercadini e Di Marco aprono Montagne Racconta. A pag. 33
Abbiamo appena avuto, e non è la fine, giorni intensi e non privi di tensioni per i capi di Stato o di governo dell’Unione europea incontratesi a Bruxelles e Osaka. Si è trattato di assumere decisioni sulle più importanti cariche di vertice di Istituzioni europee dopo l’esito delle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Non è stato difficile osservare e rendersi conto che richieste e insistenze non sono sempre state motivate da ragioni di interesse generale per l’intera area dell’Unione. A pagina 15
Il personaggio
ALLE PAGINE 12 E 13
Associazioni
SPORT A Spiazzo il Taekwondo, con l’allenatore delle stelle. A pag 36
A PAGINA 21
Organizziamo i seguenti viaggi di gruppo per l‛autunno 2019: •Soggiorno mare a CRETA - 21/28 Settembre – All Inclusive
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•Tour di CUBA + sogg. mare - 18/26 Novembre
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•Week-end nelle TERRE SENESI e VAL D‛ORCIA – 25/27 ottobre € 360.00
Inoltre, a grande richiesta, riproponiamo i seguenti viaggi: • NAPOLI e dintorni, in treno e pullman - dal 2 al 6 Ottobre •Tour della GIORDANIA - 31 Marzo/7 Aprile 2020
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Rassegna Stampa
LUGLIO 2019
A cura della REDAZIONE
RASSEGNA STAMPA GIUGNO 2019
DALLE GIUDICARIE DALLA PROVINCIA
Grande successo per la sesta edizione della Dolomitica Brenta Bike, gara tra le più belle in assoluto dal punto di vista paesaggistico di tutto il Nord Italia e terza tappa valida per il Circuito Trentino MTB. Oltre cinquecento atleti al via, ed emozioni per entrambe le gare, la Marathon, 62 km e 2400mt di dislivello la Ride e Rice, il con percorso “corto” 31 km e 1200mt di dislivello. Andrea Righettini ha dettato legge nella Marathon, tra le donne la regina è stata Claudia Peretti. Riccardo Romanelli nuovo medico di medicina generale a Tione e dintorni - Con il 7 giugno, contemporaneamente al dottor Gabriele Antolini, entrato come medico di medicina generale nell’area di Bondone, anche nella zona di Tione e zone limitrofe è entrato in servizio un nuovo medico di medicina generale. Si tratta del dottor Riccardo Romanelli il quale riceve negli ambulatori di Tione (tra le 8,30 e le 9,30 di lunedì, mercoledì e giovedì, dalle 17,00 alle 18,00 di martedì e dalle 14,00 alle 15,00 di venerdì), Bondo (tra le 14,00 e le 15,00 di giovedì) e Roncone (tra le 15,30 e 16,30 di martedì). Niente ritiro precampionato della Roma a Pinzolo. «Ci scusiamo con il Comune di Pinzolo, con l’APT di Pinzolo – Madonna di Campiglio e con Trentino Marketing» A tre giorni dall’inizio del ritiro della Roma a Pinzolo è arrivato in Val Rendena il comunicato stampa giallorosso. «Il ritiro a Pinzolo non si farà». Dopo un tiramolla durato mesi la decisione del ritiro in val Rendena sembrava definitiva ed era stata confermata da tutte le parti in cam-
po. Ma la Roma ha deciso di non venire in Trentino e con poche righe ha liquidato tutti. Un danno enorme per Pinzolo e per l’intera valle che si spera sia stato valutato adeguatamente nelle clausole rescissorie del contratto. Mario Antolini Muson: 99 anni “social” Classe 1920, intellettuale, giornalista, scrittore, storico, ma soprattutto maestro, di scuola e di vita: Mario Antolini Muson ha compiuto il 19 giugno 99 anni. Dalla sua mansarda, il “Muson da Tione”, viaggia alla velocità della luce, gira il mondo, parla con centinaia di persone, racconta, ascolta, soprattutto insegna. Un intellettuale vero, aperto e lucidissimo, che oltre dalle pagine del Giornale delle Giudicarie ora anche con Facebook ha trovato un nuovo modo per dire quello che pensa, senza tanti giri di parole. Da qualche tempo, ogni mattina pubblica un suo pensiero, una serie di considerazioni e perle di saggezza, partendo da una sola parola. Per molti è diventato un appuntamento imperdibile, la prima lettura quotidiana, quasi un rito.
Sfoglia il Giornale delle Giudicarie su www.giornaledellegiudicarie.it Si ricorda che è possibile sfogliare il Giornale delle Giudicarie sul sito www. giornaledellegiudicarie.it aggiornato ogni mese con le notizie più importanti che accadono in Giudicarie.
Il sogno olimpico in Trentino nel 2026 Un sogno che si avvera. A Losanna vince la candidatura di Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali 2026. ll Trentino ospiterà tre sedi di gara: Predazzo (salto con gli sci e combinata nordica), Tesero (sci di fondo), Baselga di Pinè (pattinaggio velocità). Cinque, in particolare, gli obiettivi strategici posti dal comitato organizzatore. In primis l’obiettivo di regalare a tutti un’esperienza entusiasmante, che sappia coinvolgere atleti, spettatori, media, volontari, autorità, sponsor, aziende e, soprattutto, tutti i cittadini italiani, creando momenti di orgoglio, speciali e memorabili. Il secondo obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo sostenibile, rafforzando la cooperazione nella regione macroalpina, favorendo lo sviluppo dei territori interessati. Terzo obiettivo quello di promuovere lo spirito olimpico e paraolimpico, utilizzando lo sport e l’attività fisica come elementi catalizzatori per cambiare i modelli di vita. Il quarto obiettivo posto è quello di rafforzare la posizione dell’Italia come primario Paese capace di ospitare eventi di simile portata e quella delle Alpi italiane come importante polo sportivo, garantendo un migliore profilo globale e un posizionamento di primo piano sul palcoscenico europeo e mondiale. Infine, l’obiettivo di rafforzare il marchio olimpico adottando una filosofia di “partnership nella realizzazione degli obiettivi”
Guardia medica radiologica presso il Dipartimento di Radiodiagnostica. Da agosto 2018 è direttore facente funzione dell’Unità operativa di Radiologia degli ospedali di Cles e Tione. E’ in possesso di un’ulteriore specializzazione in Scienze dell’alimentazione.
Radiologia Cles e Tione: Luisa Ventura è il nuovo direttore È Luisa Ventura la prima classificata del concorso per direttore dell’Unità operativa di Radiologia degli ospedali di Cles e Tione. La professionista, nominata dal direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Paolo Bordon, è stata scelta a seguito del colloquio selettivo che, insieme alla valutazione del curriculum professionale e alle competenze organizzative e gestionali, le sono valsi il giudizio di ottimo in graduatoria. L’incarico alla guida della struttura complessa con sedi a Cles e Tione avrà durata quinquennale. Luisa Ventura è nata a Trento il 4 gennaio del 1963. Si è laureata nel 1989 in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Milano e nel 2003 si è specializzata in radiodiagnostica all’Università degli Studi di Verona. Da più di 18 anni la dottoressa Ventura lavora all’Azienda provinciale per i servizi sanitari nell’ambito della radiologia diagnostica, ricomprendo incarichi in diverse strutture. Da nove anni è titolare di un incarico di struttura semplice
Lotta alla droga La Provincia ha annunciato l’istituzione di un presidio permanente attraverso un organo, incardinato presso la presidenza della Giunta provinciale, che si occuperà di disagio giovanile legato all’uso delle droghe. A tirarne le fila sarà Federico Samaden, dirigente dell’Istituto alberghiero di Rovereto e Levico Terme, per 20 anni responsabile della comunità di San Patrignano a Trento. “Dobbiamo dare ai ragazzi messaggi chiari – ha detto Samaden ringraziando la Giunta provinciale per la fiducia – e riappropriarci delle nostra responsabilità di adulti che negli ultimi 20 anni è stata abbandonata. Dobbiamo accompagnare i nostri ragazzi. Dobbiamo sostenere le famiglie nel loro compito genitoriale e valorizzare il lavoro di chi in Trentino sta già operando in tal senso. Ci vuole una grande alleanza che rimetta al centro le nostre responsabilità, che vada oltre le divisioni”. Fra le proposte già allo studio, evidenziate da Samaden, quella di creare in Trentino una rete di scuole e di comuni “no drugs”.
Il Festival dello Sport torna a Trento dal 10 al 13 ottobre Organizzato da La Gazzetta dello Sport e dal Trentino. Un appuntamento nazionale e internazionale dedicato allo sport e ai suoi campioni. Tema della seconda edizione: “Il fenomeno, i fenomeni”. Dopo lo straordinario successo della prima edizione, con oltre 200 ospiti e 50mila presenze ai 130 eventi, tutti gratuiti, cresce l’attesa per il nuovo appuntamento. Molte piazze della città saranno dedicate allo sport praticato, con campi di gioco e palestre per divertirsi e allenarsi affiancati da coach professionisti e atleti di grande livello. Tutti i camp saranno realizzati in collaborazione con le federazioni e associazioni locali dei vari sport. Arrampicata in Piazza Santa Maria Maggiore; Basket in Piazza Dante; Calcio in Piazza Fiera; Rowing in Piazza Cesare Battisti; Tiro con l’arco in Piazza Dante; Volley in Piazza Dante. Un nuovo polo di interesse sarà lo Sport Tech District, allestito al Muse e al quartiere delle Albere e dedicato ai grandi temi della relazione tra sport, innovazione e tecnologie.
Giornale delle Giudicarie, distribuito dalla Cooperativa Lavoro Da gennaio dello scorso anno il Giornale delle Giudicarie viene distribuito dalla Cooperativa sociale Lavoro, con sede in località Copera a Zuclo. Per segnalare critiche, suggerimenti, disguidi nella spedizione è possibile chiamare il numero della cooperativa: 0465-326420 oppure quello del Giornale delle Giudicarie, 0465322934, oppure via mail all’indirizzo: redazionegdg@yahoo.it.
LUGLIO 2019 - pag. Maurizio Fuga
Ribalto
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Primo Piano
LUGLIO 2019
Stati Generali, ecco le proposte Le nostre domande
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Dal percorso di ascolto degli Stati Generali della Montagna che fotografia del Trentino è uscita?
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Rispetto agli obiettivi dell’iniziativa, come è andata in termini di partecipazione e coinvolgimento della popolazione? Sente di avere maggiori strumenti per definire le politiche dei prossimi anni?
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Quali linee di indirizzo sono emerse in maniera più forte nel suo ambito di competenza?
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E le principali azioni per raggiungerli?
Fugatti
Mattia Gottardi
Presidente Provincia Autonoma di Trento
Assessore agli enti locali e rapporti con il Consiglio provinciale
Nei tanti incontri che si sono susseguiti abbiamo visto innanzitutto emergere l’orgoglio trentino. E’ l’orgoglio di persone e di comunità che credono in un progetto partecipativo, e sono pronte a spendersi per realizzarlo. A volte abitano territori dove è difficile vivere, lavorare e fare impresa. Ve ne sono nelle Giudicarie così come in altre aree del Trentino. La cosa bella degli Stati generali della montagna è che hanno posto quasi sempre sul “tavolo” elementi e problematiche generali, che riguardano tutta la provincia, e che mettono al centro il rapporto tra valli e città. Il primo di essi riguarda la natalità. Le valli registrano i tassi di natalità più bassi. Perciò nella prossima legge di assestamento di bilancio destineremo nuove risorse affinché, nei prossimi cinque anni, chi farà figli possa contare su una somma mensile certa, che aumenterà in maniera progressiva per eventuali altri figli. Vogliamo anche incoraggiare la mobilità centro-periferia, e a questo scopo pensiamo ad esempio di assegnare appartamenti a chi si trasferirà nei paesi di montagna, soprattutto alle giovani coppie.
Il percorso è stato piuttosto innovativo ed inusuale. Il primo messaggio che abbiamo dato ai territori è stato quello di costituire dei tavoli per ogni settore degli SGM, con i cosiddetti portatori di interessi, che a me piace invece chiamare persone qualificate, per valutare in autonomia le strategie utili all’autogoverno ed allo sviluppo del loro stesso territorio.Le reazioni sono state di sorpresa e stupore: tutti attendevano le “indicazioni” dell’Assessore o della Provincia in ordine al risultato da raggiungere mentre la nostra volontà era esattamente contraria a questa logica. Massima libertà di analisi e di visione, quindi, a tutti i territori coinvolti.Il potenziale era dirompente e il risultato finale è stato quello di un Trentino che sa ragionare ed evolversi, capace anche di fare autocritica ed analisi. Un Trentino che sa raccogliere la preoccupazione per il proprio futuro ed ha voglia di governare i processi che lo riguardano, immaginandosi tra 20 o 30 anni competitivo e forte con un’identità da rivendicare e valorizzare.
Senz’altro. Il forte senso di orgoglio trentino e la volontà di radicamento che abbiamo riscontrato un po’ ovunque contengono un chiaro messaggio culturale, trasmesso innanzitutto ai giovani: vivere il territorio è importante. Ma contengono anche un’indicazione alla Provincia autonoma: bisogna migliorare il vivere quotidiano in montagna , portando in primo luogo servizi sociosanitari, ma anche lavoro, occasioni di crescita formativa e professionale, mobilità. Un altro tema importante è quello dei Comuni di montagna, che devono essere il primo presidio istituzionale. La Giunta provinciale interverrà con misure concrete sia per sopperire alla mancanza di personale sia per innovare le amministrazioni locali. Investiremo anche nella digitalizzazione sia attraverso le nostre società di sistema sia creando opportunità per i privati, Il digitale è pervasivo, e porta vantaggi ovunque, nelle metropoli così come nelle società rurali. Non c’è contraddizione in questo.
Sono personalmente molto soddisfatto della partecipazione e del coinvolgimento dei vari settori e categorie interessate dal processo partecipativo. I tavoli territoriali sono stati 15 e gli incontri di approfondimento ed analisi oltre 70 con centinaia di persone attive in prima persona e che hanno saputo portare il loro contributo. Mi ha colpito molto, soprattutto nella fase finale di Comano Terme, dove si sono svolti dei veri e propri laboratori di elaborazione del lavoro dei territori, l’alto livello di preparazione e la voglia di contribuire di tutti i partecipanti. Ogni tema è stato esaminato in maniera approfondita con un’analisi puntuale. È stata anche una grande occasione di relazione tra Territori. Gli spunti che sono emersi certamente costituiscono la base da cui partire per ridisegnare l’assetto istituzionale dell’Autonomia trentina.
Innanzitutto è emersa la volontà dei territori di partecipare, e parallelamente la richiesta di essere coinvolti dalle decisioni. Nessuna riforma dovrà essere calata dal’alto. La mia è la Giunta dell’ascolto, e vogliamo continuare ad agire in questo modo. Un ‘altra evidenza importante è che fare industria, artigiano, commercio, cooperazione in montagna è diverso rispetto alla città. La Giunta quindi userà tutte le leve possibili per sostenere le aziende nelle valli. Riguardo ai costi dei servizi, come ad esempio i punti nascita, un tema sollevato dalle opposizioni, siamo stati chiari: per noi è prioritario che la montagna continui ad essere abitata. Perciò, non ci limiteremo a calcolare i costi economici. C’è anche un pesante costo sociale e persino ambientale che si paga se la montagna si spopola. Noi vogliamo evitarlo e faremo tutto quanto è necessario affinché vivere in montagna sia non solo ancora possibile, ma desiderabile, non da ultimo per la qualità della vita, delle relazioni, dell’ambiente.
Certamente nel mio ambito, che aveva come elemento centrale il tema della governance, sono emersi alcuni concetti netti.In primo luogo il rafforzamento dei Comuni che sono da tutti stati riconosciuti come presidio istituzionale minimo. Questo per il loro ruolo di presidio isituzionale di prossimità che il Comune rappresenta e guardando alla questione con gli occhi non degli amministratori ma dei Cittadini che fruiscono dei servizi.Si è convenuto per questa ragione che il consolidamento dei Comuni passa sicuramente attraverso la loro possibilità di dotarsi di personale adeguato alle esigenze dei servizi da fornire nonché in una maggiore libertà operativa. Nessuna costrizione da parte della Provincia: nessun obbligo di gestione associata, massima libertà di decidere il proprio futuro. Allo stesso tempo è giusto tornare a valorizzare il merito agli Amministratori locali che sono letteralmente sommersi di burocrazia e responsabilità e svolgono un servizio che non sempre gli viene riconosciuto. Infine è stato ribadito da tutti che i servizi presenti nelle Valli devono essere mantenuti (senza ridimensionamenti o chiusure) e potenziati.
Fra le altre cose che intendiamo porre in essere, innanzitutto mantenere i negozi di montagna. La cooperazione garantisce già oggi la presenza di piccoli punti vendita. Noi dobbiamo essere ancora più di supporto, evitando la dispersione di questo patrimonio. Analogo discorso per il volontariato, i vigili del fuoco volontari e la protezione civile in generale, che abbiamo visto all’opera anche dopo la tempesta Vaia. Sono una ricchezza preziosa. Ed ancora. Sul versante del ‘fare impresa’, stiamo pensando ad una fiscalità di montagna che ci consenta di utilizzare in maniera diversificata Irap e Imis. Introdurremo un coefficiente o indicatore che tenga conto che in determinate zone del Trentino sviluppare attività imprenditoriali costa di più. Ed ancora: la filiera-agricoltura, turismo, commercio. Se ne parla da anni ma crediamo sia tempo di agire perché la questione è centrale. Il turista o il cliente che acquista o soggiorna negli alberghi deve consumare il più possibile prodotti trentini a chilometro zero. Stiamo pensando ad un marchio di qualità, come valore distintivo sia per l’esercizio pubblico che per il prodotto. Interverremo anche sulla promozione per aprire ulteriormente il mercato ai nostri prodotti.
Ho personalmente insistito molto sul concetto, caro a tutta la Giunta Provinciale, che nella valutazione del mantenimento di un servizio non si debba tenere conto solo del costo economico – anche perché secondo questa logica dovremmo chiudere tutto o quasi – ma del costo socio economico derivante da una chiusura di un servizio.Non importa, entro certi limiti, quanto costa un servizio in un piccolo Comune o in una Valle ma evitare che un cittadino delle Valli debba subire i riflessi negativi di una chiusura di quello stesso servizio. Infatti chiudere significa oltre al mancato servizio per i cittadini, anche costi maggiori per il trasporto, maggiore tempo da dedicare, impoverimento del territorio, ecc. Per questo ci siamo impegnati come Giunta ad attivare delle politiche, anche in tema di governance, volte al mantenimento dei servizi sul territorio. Allo stesso tempo è emersa la necessità di mettere in rete le competenze del sistema dei Comuni attraverso modelli organizzativi diversi per i singoli territori per rispondere alle esigenze reali dei cittadini. Altro tema centrale è stato quello della formazione (in particolare verso il digitale), sia per i dipendenti pubblici che per gli amministratori locali. Le sfide sono certamente molte e molto ambiziose ma sono certo che il Trentino è pronto per scrivere, tutti insieme, il proprio futuro!
Primo Piano
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dei territori alla giunta Mario Tonina Vice presidente Provincia autonoma di Trento e assessore provinciale urbanistica, ambiente e cooperazione.
Roberto Failoni
Assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo
Il Trentino è vivo ed ha la volontà, oltre che la capacità di “presidiare il proprio futuro”. Quando abbiamo deciso come Giunta provinciale, di proporre gli Stati generali della montagna avevamo un sogno nel cassetto: ascoltare e dare voce ad un Trentino costruttivo. Il sogno è diventato realtà. Certo, i territori hanno indicato le criticità con cui quotidianamente i cittadini si misurano ma, soprattutto, hanno anche fornito delle soluzioni. Questo secondo aspetto non era affatto scontato: è facile criticare, più difficile è offrire il proprio contributo alla soluzione dei problemi. Sono emerse delle priorità: in termini di Governance dobbiamo ridare ai Comuni un nuovo ruolo per trasformali nel primo presidio istituzionale sul territorio ed è stato chiesto un accesso ai servizi uniforme in tutto il Trentino, riducendo il gap tra città e periferia, così come uno sviluppo economico che abbia tra i suoi obiettivi la qualità globale di prodotti e servizi. E la qualità passa anche attraverso l’ambiente il paesaggio e il territorio che abbiamo, e di cui siamo custodi.
Un Trentino coeso e consapevole dell’opportunità che ha di fronte. Un Trentino capace di arrivare ad un suo sviluppo condiviso, individuando, zona per zona, le maggiori priorità da portare a termine. Un Trentino che vede nella montagna una risorsa fondamentale per la propria economia e società. Un Trentino che si mette in gioco e che alla politica chiede soltanto una cosa: “lasciateci lavorare”, cercando il modo migliore di ridurre almeno di un po’ il peso enorme della burocrazia. In definitiva un Trentino che ha voglia di fare. Certo, vivere e lavorare in montagna non è semplice: è necessario adottare tutti gli strumenti possibili che possano in qualche modo agevolare ciò. Il compito della Giunta provinciale sarà pertanto quello di mettere in pratica gli indirizzi elaborati in seno agli Stati Generali, degli indirizzi che non fanno che valorizzare e portare al centro la montagna, un patrimonio spesso dimenticato ma fondamentale motore dell’economia e della società trentina.
L’idea degli Stati generali della montagna nasce proprio dalla volontà di pensare al futuro di questa terra, grazie ad un percorso partecipativo. Il risultato è stato straordinario: in più di due mesi abbiamo coinvolto oltre 300 portatori di interesse che, in oltre 70 incontri, hanno discusso di temi, proposte e quesiti decisivi per la nuova fase di sviluppo della montagna. La Giunta provinciale inoltre ha incontrato i territori, ascoltando i cittadini. Tutto questo ha permesso di raccogliere le diverse istanze territorio per territorio e i due giorni finali alle Terme di Comano ci hanno consentito di arrivare ad una sintesi che ci permette di definire meglio le politiche di sviluppo dei prossimi anni e questo è il ruolo autentico della politica. La scelta di organizzare gli Stati generali della montagna in avvio di legislatura non è stato di certo casuale: questa coalizione, coesa attorno ad un programma che ha permesso di vincere le elezioni, intende infatti governare con il contributo delle persone e della gente dei diversi territori.
Sicuramente, da questo punto di vista, l’iniziativa degli Stati Generali della montagna è stata un grande successo di partecipazione. Nella due giorni conclusiva di Comano Terme ho visto tanta gente impegnata a dare il proprio contributo per lo sviluppo di strumenti che possano andare incontro al rafforzamento e alla tutela di quel patrimonio diffuso che è la montagna. Tanti sono stati i partecipanti da tutto il Trentino, amministratori e non, tutti disponibili a partecipare a questo importante percorso partecipativo, dai momenti iniziali alla convention di Comano Terme. Dagli Stati Generali della Montagna ho colto tante conferme e certezze su molte delle cose che ho percepito dal territorio in questi primi mesi di lavoro.
Le due giornate plenarie alle Terme di Comano hanno sintetizzato un percorso partecipativo dei territori con la Giunta provinciale. Le indicazioni sono state di qualità e hanno riguardato tutti i settori di mia competenza. Innanzitutto, è stato confermato il valore dell’ambiente, inteso sì come elemento naturale, ma anche come territorio in cui l’uomo vive: la montagna di oggi è il risultato di secoli di presenza dell’uomo e lo strumento che segna la relazione tra uomo e territorio è l’urbanistica, sulla quale andrà fatto un ragionamento lungimirante. Il Trentino, è emerso, ha bisogno di preservare le aree naturalistiche, ma al contempo di consentire uno sviluppo economico e sociale dinamico, in grado di dare delle risposte ai residenti e contrastare il fenomeno dello spopolamento delle valli. Dovremo, ad esempio, lavorare per il recupero dei centri storici di molti centri abitati. Ultima, ma non certo per importanza, è il ruolo della cooperazione, partner privilegiato della Provincia autonoma di Trento per garantire i servizi in tutto il Trentino. Concludendo ci tengo a sottolineare che ai tavoli ai quali ho partecipato sono emerse delle parole chiave sulle quali focalizzare le nostre scelte: qualità, vivibilità e cultura. Concetti questi che orienteranno tutto il mio lavoro.
Gli indirizzi e le richieste dei partecipanti sono chiare e riguardano in particolare il mondo del lavoro e la mobilità. Chiaramente poi, uno dei maggiori biglietti da visita del Trentino è il turismo. Dagli Stati Generali della montagna è uscito forte e chiaro un preciso indirizzo che vede nella qualità la parola chiave con cui sviluppare sempre più un’economia che è indubbiamente traino e presidio della montagna in Trentino. Ma non parliamo solo della qualità delle strutture ricettive, dai lavori degli Stati Generali è uscita chiara anche la volontà di aumentare la qualità dei servizi offerti sul territorio. Ciò riguarda sia la prima accoglienza, l’abbellimento urbano e i servizi destinati al turista, che importanti asset del Trentino come gli impianti a fune, i rifugi, i sentieri, i percorsi mtb, il vasto patrimonio rurale e così via. Trovare il giusto equilibrio tra turismo, ambiente e sviluppo economico sarà sicuramente la sfida dei prossimi anni.
In estrema sintesi e a seguito della grande operazione di ascolto degli SGM, è mia intenzione garantire grande attenzione allo sviluppo delle fonti energetiche alternative, alla corretta gestione dell’acqua in particolare, e alle misure di efficientamento energetico. Sarà indispensabile anche contribuire a creare una cultura del paesaggio come fattore di appartenenza e riconoscibilità, come bene che crea valore ed identità, consapevoli che il valore più importante della montagna è l’ambiente al quale ruotano attorno: agricoltura, turismo, artigianato e commercio. Inoltre, per favorire la permanenza della popolazione in tutte le nostre valli, metteremo in atto politiche volte al mantenimento di una rete di servizi di prossimità anche attraverso un soggetto capace di fare la differenza e che può trarre dall’esperienza centenaria, saperi e strumenti per garantire la residenza anche nelle valli: la cooperazione. Occasione questa che sarà importante per i nostri giovani che potranno creare nuova imprenditorialità grazie a forme innovative di cooperative capaci di dare risposte ai bisogni emergenti.
Dagli Stati Generali ho colto sia la conferma della forte connessione dei comparti che compongono il mio Assessorato che alcune precise linee di indirizzo che aiuteranno il lavoro di riforma che vogliamo portare avanti. Su tutte cito la riforma del sistema della promozione turistica, una normativa ormai vecchia di 30 anni che è stata modificata solo parzialmente nel tempo. Del resto ho riscontrato il bisogno di una rivisitazione del ruolo delle A.p.T. e della Trentino Marketing. Il Trentino del domani dovrà avere un occhio di riguardo per il prodotto e la sua qualità. Ci sarà poi una nuova normativa sugli alloggi turistici, un ‘far west’ da sanare. Infine, un’attenzione importante va all’artigianato e al commercio – profondamente legati all’economia turistica – e alla pratica sportiva svolta dai più giovani. Credo Infatti fortemente nella forza di questo mezzo per fare in modo che i ragazzi possano stare il più possibile lontano da droghe e altri abusi.
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Politica
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Dopo lo scossone provinciali e la ripresa nelle europee, parliamo con la nuova segretaria del Pd trentino
Lucia Maestri, “Nel Pd ripartiamo dall’agenda del fare” Lei arriva come segretario del Pd trentino in un momento difficilissimo per il partito. Da dove ripartire? È stato fatto un congresso dibattuto a marzo, con figure diverse in competizione e il 4 di marzo è incominciata immediatamente la questione dell’alleanza e delle possibili candidature sulle suppletive. Il Pd usciva da un momento di difficoltà piuttosto importante avendo subito un ridimensionamento con le elezioni provinciali di ottobre. Un vero mutamento di pelle, passando all’opposizione, perché il ruolo inevitabilmente cambia. Si è ripartiti per costruire una proposta di futuro. Per il pre-elezioni siamo ripartiti da una possibile unità fra diverse forze politiche che condividono un asse di valori importanti – la cultura, la ricerca, l’Autonomia che non sia chiusa in se stessa ma capace di dialogare in maniera autorevole con gli altri, l’integrazione-. Su questi temi abbiamo portato alla cittadinanza un’alleanza democratica unita e un’alternativa alle europee che poi, anche se non è stata vincente, ha risposto a delle istanze che il territorio ha espresso. Come valuta il voto alle eu-
ropee? Le elezioni europee hanno consentito di cominciare a costruire un percorso. Sono state una fase diversa rispetto a prima. Siamo riusciti a far vivere la coalizione democratica pure se c’erano candidati diversi, politicamente parlando la tenuta della coalizione ha una sua dimensione territoriale molto forte e questo è un valore aggiunto. Come va nel centro-sinistra nel suo insieme e parlo nello specifico di Pd e Futura. Con il leader di Futura Paolo Ghezzi, che per un soffio non è stato quello del Pd alle elezioni, oggi, in che rapporti siete? A me pare che descrivere una coalizione su chi è più al centro o a sinistra o destra non sia sufficiente. Quando si co-
struiscono coalizioni, soprattutto in un sistema maggioritario, come sarà quello dei comuni in Trentino al prossimo appuntamento elettorale, c’è da ragionare sull’agenda del fare. E sull’agenda del fare le sfumature di cui il mondo del centro-sinistra è maestro scompaiono. Sulle cose concrete si trova sempre una quadra e le posizioni sono molto più vicine rispetto ad alcune esternazioni di pensiero e idee che possono rimanere, ma sul fare ci sono ampie condivisioni nel centro-sinistra. La campagna elettorale, sia per il governo nazionale, sia per quello provinciale che europeo, si è fatta (e la Lega l’ha vinta, grazie a questo) soprattutto sul tema migranti ma in gene-
rale dicendo ai cittadini che il Pd è distante da loro e che siete dei “radical chic”. La sente reale l’accusa al partito democratico di aver ignorato le istanze delle periferie tanto poi che l’essere relegati a radical chic è stata cosa facile per i vostri avversari politici? Che ci sia stato un tema di scollamento nel rapporto con certe parti di società questo è vero, d’altra parte mi domando che tipo di rapporto possono avere le cosiddette perifierie con una Lega che prima della campagna elettorale promette di aprire tutti i punti nascita e ora che è al potere dice non si può fare, che è esattamente quello che dicevamo noi. Cosa vuol dire essere vicini alla gente? Penso che dobbiamo interrogarci su questo e non è, di questo sono convinta, rispondere a prescindere, ma piuttosto dare risposte che permettano di costruire il futuro di tutti. Non è vero che tutto ciò che si vuol fare si può fare: come in una famiglia quando si governa ci sono decisioni che si devono prendere anche se non si vorrebbero prendere. È stato fatto però un errore rispetto, per esempio, al territorio delle Giudicarie, sul tema dell’ospedale di Tione
e della sua razionalizzazione. Si è sbagliato a non aver parlato e ascoltato le persone e condiviso con loro quali erano le scelte che era necessario fare anche se non piacevano. Non si è ascoltato a sufficienza da capire quali erano le priorità e le necessità di un territorio. Non aver costruito quella razionalizzazione, pur necessaria e oggi la Lega stessa ammette che non si può fare ciò che in campagna elettorale ha così facilmente promesso, con le persone e averla invece calata dall’alto è stato un errore nel rapporto con gli elettori. Alcune cose vanno fatte anche se non ci piacciono, ma vanno fatte assieme, rimodulando gli obiettivi con le necessità quotidiane di chi vive un territorio. Che Pd trentino immagina nei prossimi anni? Sicuramente un Pd molto vicino alle esigenze dei cittadini. Se c’è una cosa da recuperare è la dimensione dell’ascolto che vuol dire capire cosa si muove sul territorio e provare a dare delle risposte ai problemi. È un Pd che non sarà un Pd solo cittadino. La città di Trento ha tenuto per il Pd e vinto rispetto alla lega, ma la città
rappresenta valori che sono stati del Trentino tutto e io credo che siano vivi come l’Autonomia, l’ambiente, il volontariato, l’integrazione, la capacità di stare vicini agli altri. Nn si può lavorare su uno scollamento città-valli che non ha senso: la competizione non è interna al Trentino ma è del Trentino con il resto del mondo. Quindi mi aspetto un Pd che sa stare nei territori, propone soluzioni ai problemi dei territori ascoltandoli e poco si presta a trasferire qui dibattiti che possono avvenire in sede nazionale e appartengono alla sede nazionale. Non credo che il ruolo del Pd trentino sia di discutere della bontà delle strategie nazionali, ma deve essere quello che ha a cuore il Trentino, la sua Autonomia e la sua capacità di proposte e di futuro. Trascurare parti di comunità, che siano le valli o alcuni quartieri della città, non è elemento che io intendo avere nel futuro del Pd: credo fermamente che il compito sia quello di costruire una comunità coesa attorno a quei valori che l’hanno fondata, che ci hanno contraddistinto da sempre, che sono valori ora un po’ più sfilacciati ma non certo scomparsi.
Operai a scuola di sicurezza
Safety Day alla Cartiera Sappi
Laboratori che si sono conclusi con un momento comune gestito dal direttore dello stabilimento di Sappi Condino Misa Bursac e dalla responsabile della Sicurezza degli stabilimenti di Carmignano e Condino Giovanna Alorio. Qui Bursac ha spiegato come nella Global Safety Awarness Safety Week, settimana mondiale di sensibilizzazione alla Sicurezza, Sappi tenga una giornata in ognuno degli stabilimenti di sua proprietà: “Così qui a Condino, dove comunque abbiamo già fatto tanta formazione in aula. L’indice di Sappi indicante il numero di eventi tragici ogni 200.000 ore lavorate fino a poco tempo fa era 0,77; ora è sceso a 1,38. A Condino è successo per un unico infortunio dopo un anno e due giorni di lavoro. Il nostro obiettivo ora è che si raggiunga invece presto l’indice 0,00”. Dopo aver quin-
Lunedì 17 giugno alla Cartiera Sappi di Condino si è tenuto il primo “Safety Day”, giorno di formazione sulla sicurezza sul lavoro attuato dalla nuova proprietà a favore dei propri 130 lavoratori al quale hanno partecipato le realtà volontaristiche locali. Tra le 10,00 e le 16,00 di una bella giornata di sole vari gruppi di dipendenti si sono così impegnati in di ricordato che a Condino con agosto inizierà il proprio lavoro il nuovo Health, Safety and Environment Manager Alessandro Volpato, Bursac ha sottolineato quindi come l’amministrazione Sappi insista molto sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e dal 2015 abbia investito 1,1 milione di euro in sicurezza: “I DPI non impattano sull’efficienza, anzi aiutano a salvare vite”. Giovanna Alorio, utilizzando come base per il proprio discorso scene dal bellissimo film su Niki Lauda, ha sottolineato come a volte per il timore di essere giudicati inopportunamente scrupolosi
una serie dimostrazioni pratiche, offerte tra il resto anche dai locali corpi di volontari dei Vigili del Fuoco di Condino, della Croce Rossa Italiana-Gruppo Valle del Chiese e dal Corpo della Polizia Locale, e laboratori funzionalmente allestiti sotto un grande tendone montato nel cortile interno della cartiera. dai colleghi si eviti di lavorare in sicurezza e come invece sia meglio non correre rischi inutili: “Se serve ferma la macchina, anche i campioni si fermano ai box”. Al termine della giornata il Vice President di Manifacturing and Technology di Sappi Europa Stephen Wurdinger ha ringraziato infine i presenti per la buona organizzazione dell’evento, caratterizzatosi a suo dire per alta qualità e grande partecipazione dei dipendenti: “Non importa se abbiamo perso una mezza giornata di lavoro; quando abbiamo invece un infortunio allora la situazione diventa tragica”. (M.R.)
LUGLIO 2019 - pag. Si smette di lavorare prima, ma si percepisce meno
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Primo piano
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La strage degli innocenti. Da mesi continuano le scorribande in tutta le Giudicarie dell’orso killer ed in
M49, merita l’erga Non a caso i primi giorni di giugno: infatti si era nel bel mezzo di una carneficina provocata da M49, il cosiddetto “orso problematico” ormai ritenuto incontrollabile, perché troppo confidente: sfonda recinti, strapazza fili elettrici, ribalta stalli ed entra nelle stalle, ma quel che è peggio, non ha nessun timore ad avvicinarsi alle case e perfino ad entrare nelle cascine di montagna. E sgozza asini, manze, vitelli, maiali, capre, pecore... M49. Si sa che è lui, sempre (o quasi) lui, perché è stato seguito: sono state analizzate le sue tracce biologiche, gli escrementi, insomma, tutto ciò che si è lasciato dietro. E poi lo si è collarato, perciò lo si segue. Ma... Ma viene ritenuto “animale problematico dannoso”, non “pericoloso”. Qui, ragazzi, ce la giochiamo con i cavilli e i gingilli della giurisprudenza e della prudenza. Dove sta la distinzione? E’ dannoso, e su questo non
di Giuliano Beltrami “Il Parlamento italiano ha decretato che posso sparare a chiunque cerchi di entrare in casa mia. Quando dico chiunque penso ad una creatura con sembianze umane che ritengo stia attentando alla mia proprietà ed alla sicurezza mia e della mia famiglia. Ebbene, se un ‘grande carnivoro’ (sia esso orso o lupo) attenta alla mia proprietà o alla sicurezza mia e della ci piove, per i macelli che combina: quelli che abbiamo descritto sopra. Diventerebbe pericoloso nel momento in cui aggredisse l’uomo. A quel punto non rimarrebbe da dire altro che è troppo tardi. Allora succederebbe quel che è successo ai tempi dello scontro fra l’orso e Carnera di Pinzolo: animalisti in guerra, trentini in difesa, immagine in pezzi. Ma soprattutto vittima e familiari a leccarsi ferite, se non peggio. Che fare? La ricetta degli allevatori è chiara. Lo hanno detto all’unisono per mesi: catturare l’orso e
mia famiglia non posso intervenire. E nessuna pubblica autorità può intervenire”. In questa frase del presidente degli allevatori del Chiese Antonello Ferrari, contenuta in una lettera alla stampa nei primi giorni di giugno, sta tutto il malessere di chi ha investito la vita portando il proprio bestiame in montagna ed assiste impotente alle gesta dell’orso.
renderlo inoffensivo. “Non dico di ucciderlo - commentava Ezio Bonenti di Bondo - ma di toglierlo di mezzo sì, perché ora sta spaventando tutti, non solo gli allevatori. In montagna hanno case anche le famiglie che passano i fine settimana e i periodi di ferie. Ti pare possibile che i bambini non possano giocare nei prati come si faceva noi alla loro età, perché c’è il timore che improvvisamente si materializzi l’orso? E’ vita questa?”. La politica che fa? Il problema dell’orso non è
né di oggi, né di ieri, né dell’altro ieri. L’altro ieri e ieri coloro che sono al governo oggi erano all’opposizione. E tuonavano un giorno sì e l’altro anche che bisognava intervenire con decisione e puntualità per togliere di mezzo il flagello di pecore e vacche. Oggi (quel che va detto va detto) gli ex oppositori si rendono conto dell’esistenza e della rigidità delle regole: sono costretti a masticare i bocconi duri della carne giuridica, che mastichi mastichi, ma non va giù. Dall’altra parte, chi governava ieri, e oggi è all’opposizione si vendica dei
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n particolare nella Busa di Tione e in Valle del Chiese. Troppe le vittime sacrificate. Troppi i danni arrecati
stolo. Arrestatelo! torti subiti in passato, e insiste che secondo i protocolli il presidente della Provincia potrebbe emanare un’ordinanza urgente per la cattura di M49. Per parte sua, il presidente della Provincia ora si rende conto che i protocolli esistono e che se non arriva l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente non se ne catturano orsi. O meglio, si possono catturare, ma immediatamente partirebbe da qualche parte in Italia un ricorso alla Magistratura, la quale indagherebbe per capire se tutte le firme sono al posto giusto e le carte sulle scrivanie degli uffici idonei. Qualora non fosse così, agirebbe verso chi ha imbrattato le carte sbagliando. Come concludere? Con il vecchio adagio: fra il dire e il fare... Fra la propaganda e l’azione... Life Ursus C’era una volta Masun. E c’era Daniza. Sembrava
tutto molto romantico, e turisticamente attrattivo, avere in casa gli orsi. Il Parco naturale Adamello Brenta si incaricò di andare a prenderli in Slovenia per immetterli sul suo territorio. Ci fu (pochi, per la verità) chi obiettò che se l’orso era scomparso un motivo ci sarà pur stato. E chi fece notare che la montagna oggi è più antropizzata di ieri, o meglio, antropizzata in modo diverso. Ieri c’erano i pastori all’alpeggio e i boscaioli; oggi ci sono i turisti, gli escursionisti, gli alpinisti, gli sciatori, i ciaspolatori, oltre naturalmente agli alpeggiatori ed ai boscaioli. Sembrava tutto molto romantico. Vennero le televisioni a cercare Masun. Avevano un nome, e anche questo pareva romantico. Chi non ricorda quell’inverno in cui l’orsa con gli orsetti sgambettava accanto alla pista di Campiglio, con gli sciatori che dall’alto
della seggiovia fotografavano entusiasti? Dall’alto, s’intende, a distanza di sicurezza! Il romanticismo finì quando ci si rese conto che l’orso non è il simpaticissimo Yoghi e che le montagne trentine non sono quelle di Yellowstone. Certo, occorre fare attenzione a non essere travolti dalla psicosi. Però è un fatto che accanto ai costi materiali (indennizzi agli allevatori, realizzazione recinti, pagamento dipendenti per la custodia 24 ore al giorno degli animali all’alpeggio, perdita del bestiame) ci sono anche i costi immateriali, psicologici: paura degli allevatori e dei familiari, fastidio degli amministratori locali. Ed è sempre più forte l’impressione di trovarci di fronte ad un fenomeno non governato. Giusto? Sbagliato? Impressione diffusa, e tanto basta per rendere l’orso impopolare.
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Ambiente
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Il rinnovo delle concessioni idroelettriche cruciale per l’economia alpina
Acqua sempre più preziosa di Geremia Gios Il passaggio di una risorsa naturale da abbondante a scarsa è una situazione già verificata in passato per altre risorse naturali (es. terra con il passaggio da civiltà pastorali ad agricole, chiusura dei cosiddetti campi aperti,..). Tale passaggio ha sempre causato difficoltà gestionali, tensioni sociali, concentrazione di ricchezza, problemi ambientali e ricerca di nuovi modelli organizzativo gestionali. Sulle Alpi la carenza di acqua non dipende tanto da scarsità della risorsa, quanto dalla crescente competizione tra i settori che la utilizzano e, soprattutto, dalle modificazioni dei cicli idrologici, e quindi dell’ecologia, dei corsi d’acqua. Questi effetti derivano dalla complessa interazione di andamenti generali, nuove normative e cambiamenti climatici. Le Alpi sono il serbatoio d’acqua dell’Europa; sono all’origine e regolazione dei grandi fiumi; forniscono acqua a 170 milioni di persone. In conseguenza, esiste un forte legame tra le Alpi e le regioni confinanti: queste ultime sono fortemente influenzate da variazioni nel-
L’acqua è una risorsa naturale la cui importanza cresce nel tempo. Questo in quanto nel corso degli ultimi decenni per l’acqua si è passati, in molte aree geografiche, da situazioni di abbondanza a situazioni di scarsità. Così, ad esempio, in Europa negli 100 anni sono aumentati di circa le portate che avvengono a monte mentre, in relazione all’utilizzo dell’acqua, e le Alpi sono condizionate da decisioni prese a valle. Ancora le strutture che gestiscono l’acqua in ambiente alpino si sono sviluppate in un contesto di generale abbondanza della risorsa. Le relative politiche sono state improntate ad un approccio settoriale (separazione tra difesa dell’ambiente, protezione idrogeologica, approvvigionamento idrico) e rivolto alla realizzazione di infrastrutture. Per comprendere la problematica è necessario ricordare che nel sistema economico si possono identificare tre grandi gruppi di funzioni dell’acqua. Anzitutto è un fornitore di risorse per i processi di produzione e consumo sia utilizzate direttamente(uso civile, industriale, ricreativo) sia input utilizzati nella produzione di altri beni e servizi (es. acqua per le coltivazioni,). È contenitore di rifiuti e capacità di
assimilazione dei medesimi (es. capacità di autodepurazione). Terzo, fonte diretta di utilità (es utilità paesaggistica, servizi ecosistemici, ecc.). Non tutte queste funzioni hanno un mercato, ma si tratta di funzioni rilevanti dal punto di vista economico in quanto hanno un “valore economico” positivo. Se potessimo acquistare o vendere queste funzioni sul mercato avrebbero tutte prezzi positivi.
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15 volte gli utilizzi in quantità assoluta ed anche le forme di inquinamento (mediamente vengono resi inutilizzabili 7 litri per ogni litro utilizzato. Ancora sono aumentati gli utilizzi in posti e luoghi diversi da quelli in cui “l’acqua” è naturalmente disponibile(dal 36% al 46%).
Tuttavia poiché per alcune di queste funzioni non esiste un mercato( ad esempio il paesaggio, la capacità di autodepurazione, ecc.) è necessario utilizzare molti strumenti contemporaneamente quali il mercato, l’intervento pubblico, la logica dell’azione collettiva per arrivare ad utilizzi efficienti. In questo quadro nei prossimi anni vi è il rinnovo delle concessioni idroelettriche. Le modalità con cui tale rinnovo sarà effettuato condizioneranno l’economia e le possibilità di sviluppo di molte aree alpine. Allo stato attuale, infatti, nelle Alpi avviene circa il 75% della produzione idroelettrica mentre(circa l’80% dei corsi d’acqua alpini risulta alterato dagli
usi idroelettrici nella morfologia e nell’idrologia. In generale una corretta gestione delle risorse idriche deve essere orientata sull’“offerta” piuttosto che sulla “domanda” e deve valutare attentamente le disponibilità e le criticità a livello locale tenendo presente che il controllo locale dell’acqua è sempre stato considerato un elemento chiave di identità. Del resto l’approvazione nel 2015 dell’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile prevede al punto 6.a prevede che sia necessario “ supportare e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione dell’acqua e degli impianti igienici.” Le strutture che gestiscono l’acqua in ambiente alpino si sono sviluppate in un contesto di generale abbondanza della risorsa. Le relative politiche sono state improntate ad un approccio settoriale (separazione tra difesa dell’ambiente, protezione idrogeologica, approvvigionamento idrico) e rivolto alla realizzazione di infrastrutture (con connotazione localistica per acquedotti al servizio pianura per idroelettrico). Come osservato all’inizio in tutti i casi in cui per utilizzare una risorsa naturale è necessario investire grandi
capitali questi incorporano la rendita (vale a dire la remunerazione aggiuntiva oltre ammortamenti e profitti “normali”). Rendita che viene trasferita al capitale anziché andare a compensare le popolazioni locali per la perdita di utilità che il medesimo utilizzo comporta. Per dare un’idea è stato calcolato che in Italia la rendita da idroelettrico(quindi i sovraprofitti) vale tra gli 1,4 e 2,3 miliardi di euro/anno. Di tale valore la Pubblica Amministrazione riesce a recuperare tra il 40% ed il 50%. Inoltre contrariamente a quanto normalmente si ritiene, sottolineato che solo una parte dei profitti che derivano dalle concessioni vanno agli enti pubblici proprietari delle società concessionarie. Ad esempio molte delle centrali in Trentino non sono di Dolomiti energia (che comunque tra i propri azionisti vede con quote rilevanti dei privati) ma di Hydrodolomiti società in cui Dolomiti Energia controlla solo il 51% essendo il rimanente 49% di altre società per azioniIn sintesi si può allora sostenere che la normativa relativa al rinnovo delle concessioni idroelettriche sarà adeguata se consentirà alle popolazioni locali di intervenire nella gestione delle risorse idriche locali e sarà definita in maniera tale che tutta la rendita vada alle medesime popolazioni e non alle società di capitali che gestiscono le concessioni medesime.
Attualità
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Per una manciata di voti bocciata la proposta dell’Associazione La Miniera
Centomila euro da destinare, Darzo sceglie il campetto della canonica di Giuliano Beltrami Già in quel frangente si innescò un primo dissapore: infatti non tutti concordarono con il fatto che la società del “Casèl” non ci fosse più. Certo, senza animali, ma gli eredi... Comunque sia, il Comune annunciò: “I soldi sono di Darzo; mettetevi d’accordo per qualche progetto straordinario entro dieci anni”. Sembrava un tempo congruo. In realtà ce n’è voluto di più. Nel 2009 chiuse l’ultima miniera di barite, dopo 115 anni di vita. Da tempo in paese c’era chi pensava alla valorizzazione della memoria di un’industria (quella mineraria) capace di salvare molti valligiani dall’emigrazione, sebbene al prezzo duro di silicosi e lavoro sotto terra. La Pro Loco iniziò ad
Coinvolgere o dividere? Attorno a queste parole si è celebrato, il 16 giugno scorso, un evento straordinario: la consultazione popolare per decidere dove mandare 102.000 euro. Teatro della consultazione, Darzo, paesino di 750 aniorganizzare il recupero del ricordo, con passaggio di testimone nel 2011 all’Associazione “La Miniera”, nel frattempo nata proprio per valorizzare un patrimonio altrimenti a rischio di smarrimento. Valorizzare per il futuro del paese: il turismo può incoraggiare iniziative imprenditoriali ricettive e della ristorazione. Nel 2013, in considerazione di quei 92.000, che intanto crescevano grazie agli interessi, le Associazioni del paese (Asuc, Consorzio di miglioramento fondiario DarzoLodrone, Associazione
I testi, così come le immagini, evocano con potenza la durezza, la solitudine, la fierezza, il sacrificio della gente di montagna. Non c’è la morbida scenetta bucolica, ma la testimonianza che “una montagna si vive, si rispetta, si difende coi denti”. Vivere la montagna, oggi, è radicalmente diverso rispetto ai decenni passati, così come occuparsi, a livello istituzionale e decisionale, di quello che è il nostro patrimonio più importante. Tante sono le sfide che richiamano la nostra attenzione, per l’oggi e per il domani. Sicuramente un tema impattante è quello della gestione dei grandi carnivori. La mia posizione in proposito è sempre stata chiara e precisa, fin da quando, nel 2011, fui la prima firmataria del disegno di legge di iniziativa popolare che raccolse 3680 firme di cittadini trentini che chiedevano un cambio di rotta sulla gestione dell’orso. Allora di lupi si parlava ancora poco (fu infatti Roberto Bombarda, che pure presentò un disegno di legge sul tema, ad allargare il dibattito sui grandi predatori), ma oggi questo animale solleva problematiche analoghe se non ulteriori rispetto ai plantigradi. Il rischio zero per l’uomo non esiste, questo nessuno lo può negare, come non si può negare l’impatto fortemente negativo che lupi e orsi hanno sul mondo dell’agricoltura e dell’allevamento di montagna, non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di presidio e cura del territorio, di motivazione nel
La Miniera, Comitato di gestione del centro polivalente, Eridio Bocce, Pro Loco, Gruppo Alpini, Associazione tennis Darzo, Consiglio pastorale della Parrocchia, vigili del fuoco e volontari dell’ambulanza di Storo) diedero vita a DOP (Darzo Opportunità Permanente) per ragionare sull’argomento. 100.000 euro non sono né tanti, né pochi, ma certamente suscitano appetito. Se i presidenti delle Associazioni Dop firmavano un documento per chiedere al Comune di versare quei soldi per lo sviluppo della miniera (messa
me, fino al 1928 Comune autonomo, da allora frazione di Storo. Nel 2006 il Comune decise di abbattere il fu caseificio per realizzare un parcheggio nel centro storico. Valutazione del prezzo: 92.000 euro. Ma a chi darli se non esiste più la società che lo gestiva? in sicurezza della galleria per garantire le visite guidate), altre idee venivano avanti. Il Comune di Storo, per non sapere né leggere né scrivere, ha deciso: “Facciamo una consultazione. Più democratico di così...”. Due opzioni: A, volete lasciare i soldi alla miniera? B, volete lasciarli al Comune, che li investirà per progetti specifici? Sulla B si è avuto un pizzichino di polemica, perché il quesito è stato cambiato in corsa. Infatti è sparita la parola “viabilità”, per evitare la lamentela: “La viabilità il Comune la deve curare senza i soldi
derivanti dall’esproprio dell’ex caseificio”. Al di là di queste inezie, il dibattito si è scatenato: miniera sì, miniera no. A quel punto è diventato uno scontro tipico di paese, che ha coinvolto ruggini fra vecchi e nuovi direttivi di Pro Loco, ruggini anche peggiori fra famiglie; è stato resuscitato perfino il pericolo dei comunisti, ormai scomparsi dalla faccia della terra. Il risultato (è la democrazia) ha detto: miniera no 145 voti, miniera sì 136. Votanti 57%. A questo punto che fare?
A meno di una settimana dalla consultazione, con una velocità davvero insolita per l’ente pubblico, tanto da far sospettare che l’idea fosse già cullata da tempo, il Comune ha sentenziato per bocca del delegato frazionale Fabio Marini, fra l’altro firmatario come presidente delle bocce del documento DOP: “Daremo i soldi per la sistemazione del campetto della canonica, per ridare dignità ad un luogo amato dai darzesi”. Dividere e coinvolgere. Le due parole vanno a braccetto: infatti con la consultazione la popolazione di Darzo è stata coinvolta, ma si è pure divisa. E (se ci è concesso un parere personale) non sarà il campetto della parrocchia ad unire.
Una riflessione sulla vita in montagna
Dall’Uomo di Nuvole e Lana ai grandi carnivori Palazzo Trentini ha ospitato dal 30 aprile al 19 maggio la bella mostra “L’uomo di nuvole e lana”, organizzata in collaborazione col Trento Film Festival e il Museo della Malga di Caderzone Terme. Questo significativo omaggio alla pastorizia, con le foto
di Gianluigi Rocca – che per la mia personale sensibilità ho trovato di una poesia struggente – raccoglie e documenta vari anni dell’attività di pastore professionista di Rizzieri Grazioso Morelli di Seo di Stenico, fino al suo ultimo giorno.
continuare a credere e a fare sacrifici nell’allevare pecore, vac-
percorrere ogni via possibile, in sede romana, che permetta alla Provincia di muoversi legittimamente per gestire almeno gli esemplari più confidenti. Dall’altra, i cittadini devono capire che non è possibile affrontare la cosa in termini semplicistici, che basti dire “anche noi lo vogliamo” per poter procedere, perché non ci si può muovere con superficialità e leggerezza in questo campo. A breve ci sarà occasione di aprire un dibattito di grande significato politico, perché in prima battuta sia la Prima Commissione legislativa che presiedo e poi sia il Consiglio provinciale che regionale, saranno chiamati ad esprimersi su alcuni disegni di legge costituzionali che propon-
che, asini, capre.. Bene sta facendo la Giunta a
gono modifiche al nostro Statuto di Autonomia. Uno di questi propone di trasferire la competenza dell’ambiente come esclusiva alle due Province: questo significherebbe, tra le tante ricadute (attenzione: molte delle quali estremamente complesse e da valutare con grande intelligenza), poter gestire proprio anche il tema dei grandi carnivori. Sicuramente una grande sfida, tra le molte che stiamo affrontando, per far sì che la Politica si nutra di temi concreti declinandoli in cornici di dibattito di ampio respiro e portata. Vanessa Masè - Consigliere provinciale – Civica Trentina
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Attualità
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Le piaceva insegnare? Sì, molto, era stato sempre il mio sogno fin da ragazzo. Ed ho fatto questo lavoro per 23 anni, insegnando non solo meccanica, ma anche matematica e fisica. E poi il salto alla dirigenza. Sì, sinceramente con poca convinzione all’inizio. Mi piaceva talmente insegnare, che ero perplesso all’idea di cambiare lavoro. Si è sempre nella scuola, è vero, ma dirigerla è assai diverso che fare il professore. Chi la ha convinta? I colleghi, mi hanno spinto a tentare il concorso per la dirigenza, che mi è andato subito bene, ed ho ottenuto il posto proprio a Tione. C’è stato un po’ di imbarazzo a dirigere chi fino al giorno prima era un collega? Questa domanda mi è stata fatta anche dagli esaminatori del concorso, ma io non ho avuto problemi in questo senso. Ho sempre cercato la collaborazione, è nel mio stile tenermi lontano dai verticismi e condividere il lavoro in un ambiente positivo, e credo di esserci riuscito. Ho potuto contare su un gruppo di professori piuttosto stabile, che hanno sempre saputo adeguarsi alle nuove iniziative, ad un mondo che cambia sempre più in fretta. Noi l’alternanza scuola-lavoro l’abbiamo sempre fatta, fa parte del percorso della scuola professionale, ed il rapporto
Allo storico dirigente dell’Enaip di Tione succede Francesca Rinaldi
Emilio Salvaterra va in pensione carlo Ballardini. Nel 2000 si è divisa in due rami, quello della cooperativa lavoro e della assistenza, ed è sempre in costante crescita.
di Chiara Garroni Emilio Salvaterra, direttore dell’Enaip di Tione, andrà in pensione il prossimo primo settembre. Classe ’55, dopo 41 anni di servizio sempre nella scuola tionese, prima come insegnante e dal 2001 come dirigente, passerà il testimone a Francesca Rinaldi, attualmente coordinatrice dell’Alta formazione all’Enaip di Villazzano.
Tionese doc, dopo le scuole dell’obbligo ha frequentato l’Iti a Trento, e si è diplomato perito meccanico. Si è poi iscritto alla facoltà di economia, ma non si è laureato perché ha subito vinto il concorso per insegnante, e la prima cattedra era proprio nella sede tionese dell’Enaip, ad iniziare dal 1978.
col mondo del lavoro lo abbiamo sempre avuto, con risultati soddisfacenti.
a persone come Carlo Lucchi, Piero Bertolini, Renzo Parisi, Stefano Armani.
Com’è la scuola che lascia rispetto a quella dei suoi inizi? C’è stata una enorme evoluzione, le generazioni sono cambiate sempre più velocemente, e sono passate dal manuale al digitale. Le richieste del mondo del lavoro sono cambiate molto anch’esse, ma abbiamo cercato di restare al passo, di collaborare sempre, e di assecondare i bisogni del territorio. Io ho cercato di coinvolgere tutti i collaboratori, in un lavoro di sinergia, ed ho trovato persone efficienti ed in gamba, che ringrazio.
E lei faceva sport attivamente? Sì, ho giocato nell’US Tione, e ne sono stato per un periodo anche vice presidente. Ma poi mi sono rotto una gamba durante una partita, e dopo non ho più potuto continuare a giocare.
Lei ha avuto anche una esperienza politica, è stato
nella giunta del sindaco democristiano di Tione Gianantonio Antolini. Dal 1985 al 1993 sono stato assessore, allo sport, all’istruzione, in ogni caso sempre in rapporto coi giovani. Ho bei ricordi di quel periodo, a parte gli ultimi anni, l’epoca di “Mani pulite”, dove nonostante noi lavorassimo cercando di fare il bene del paese c’erano continue indagini
della Procura, che poi portarono quel gruppo politico a lasciare l’amministrazione. Come assessore allo sport ha realizzato qualche iniziativa particolare? Sì, ci fu la istituzione della “Settimana dello sport”, con il coinvolgimento di diverse discipline, e tante associazioni che collaborarono bene fra loro. Si poté realizzare grazie
Lei è anche presidente della cooperativa Ascoop. Dal ’93, sono sempre stato rieletto, e se avrò la fiducia dei soci continuerò a farlo. Ora poi che andrò in pensione dalla scuola, avrò più tempo da dedicare all’Ascoop. Sono stato socio fin dall’anno della sua costituzione, il ’79, con Lino Riccadonna, Carlo Eligio Valentini, Gian-
Dell’Ascoop parleremo in modo approfondito un’altra volta, ora ci dica cosa farà da settembre in avanti. Subito un bel viaggio, qualche hobby? Non ci ho ancora pensato, davvero. Ora sono preso dalle incombenze della conclusione dell’anno scolastico, e nelle prossime settimane passerò il testimone alla nuova dirigente Rinaldi. Le auguro buon lavoro, in una scuola che è una vera eccellenza nel campo della formazione professionale, che ha ottenuto riconoscimenti importanti, anche a livello nazionale. Grazie a persone come Emilio Salvaterra la scuola trentina è cresciuta e si è affermata, gli auguriamo di essere ancora, con la sua serietà, capacità ed entusiasmo, punto di riferimento per tante associazioni e per tutta la comunità tionese.
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ARCO Via Degasperi, ARC Dega gasp ga g sp pe p eri, ri 37 ARCO BAS BAS ASELGA E A DI DI PINÉ PINÉ É Via Vi C. C. Battisti, Batti Ba ttisti s , 54 54 BASELGA BR REN N NE (VR) Via V C. Colombo, 8 BRENZONE CA ARI CARISOLO Piazza 2 Maggio, 5 CAVALESE Via Dossi, 18 CAVARENO Via Roma, 79 CAVEDINE Via Roma,�16 CAVEDINE Via Don Negri,�24 CEMBRA Via Calovi, 5 CLES Viale Degasperi, 21 DIMARO Via Tonale, 7 -
FIAVÈ È Piazza Piazz Pia zz z S.Sebastiano, za S.S S.S S. Se Sebast Seb e astian iano, o 6FIAVÈ FORNAC FOR NACE Via NAC V dei de Ferari, d Fera Ferari, ri, 3 ri FORNACE O Strada Strada Str ad Prov.213, Prov. ov 213 13, 53 53 GODENZO NE Fraz. F a Via Roma, 53 LAVARONE Chiesa LAVIS Via Matteotti, 8 MEANO Via della Fornace, 18 MEZZOCORONA Via S. Michele, 8 PERGINE Via Pennella, 38 PINZOLO�Via�Bolognini,�62�ROMENO Piazza Cooperazione, 6 ROVERETO Via Benacense, 50 -
S SOPRAMONTE Piazza Oveno, 9 S SPORMAGGIORE Via S. Vigilio, 6/A T TELVE Via Paradiso TRENTO Via Matteotti, 97 VILLAZZANO Via Villa, 22
Giovani Innanzitutto in che cosa ti sei laureato all’Università di Innsbruck? Ho frequentato Scienze politiche dal 2015 al 2018. Un anno dopo aver iniziato Scienze politiche, ho iniziato a frequentare anche il corso di Economia “Management and Economics” che a breve concluderò. Come mai hai scelto proprio Innsbruck? Ho frequentato il linguistico Guetti a Tione e la mia prof di inglese diceva sempre che il linguistico non era indirizzato solo a chi studia lingue in modo fine a se stesso: questo è stato il mio caso, perché mi sarebbe piaciuto fare qualcos’altro dopo il liceo, ma mi sarebbe dispiaciuto abbandonare le lingue. Così mi è venuta l’idea di andare a Innsbruck. Come mai la scelta di due corsi di studio? In realtà dopo la maturità ero ancora un po’ indeciso e l’idea di Scienze politiche me l’ha “lanciata” un giorno la mia prof di francese che ne ha parlato molto bene, dicendo che era un buon corso di studio. Così mi sono un po’ informato e ho deciso di provare a Innsbruck che in fin dei conti non è poi così lontana e si parla tedesco. Il curriculum così come descritto sembrava molto interessante. Sono rimasto soddisfatto e ho deciso di iscrivermi. Quando hai deciso poi di iscriverti anche ad Economia? Mentre ero qui il primo anno ho scoperto della possibilità che c’è in Austria di poter frequentare due corsi di laurea contemporaneamente. In molti mi hanno consigliato di provare ad iscrivermi e a dare degli esami per poi valutare se sarei riuscito a starci
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Da Pinzolo a Innsbruck, eccelle nello studio
Due lauree in tre anni, Davide Maffei premiato inAustria Francesca Cristoforetti
Davide Maffei, 23 anni e originario di Pinzolo, è uno dei tanti studenti che ha deciso di spostarsi all’estero per compiere i suoi studi universitari. Ad ottobre scoccheranno 4 anni esatti dal suo arrivo all’Università di Innsbruck: il prossimo
ottobre, infatti, inizierà il corso magistrale, dopo aver conseguito ben due titoli di laurea triennale, uno in Scienze politiche, l’altro in Economia, con una media alta e premiata dalla sua stessa Università.
dietro. Non avevo nulla da perdere. Ad ottobre dell’anno dopo mi sono così iscritto anche ad Economia ed ho iniziato a dare i primi esami. In Austria è abbastanza frequente portare avanti più lauree o sei un’eccezione? Ci sono molti studenti iscritti a due corsi contemporaneamente, c’è un elevato numero che frequenta i corsi a tempo pieno, mentre tanti altri magari danno solo uno o due esami a semestre. Quindi cambia il modo e la velocità con cui si portano avanti i due corsi naturalmente. Il tasso di studenti che riesce a finire nei semestri previsti ovviamente è basso. È stato difficile per te gestire due studi in contemporanea? Facilissimo non è stato, però sono riuscito ad organizzarmi bene. Il primo e il secondo anno, in cui si sovrapponevano molti corsi, sia di Economia che di Scienze politiche, sono
Il Giornale delle Giudicarie mensile di informazione e approfondimento
Anno 17 n° 7 luglio 2019 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Coordinatore di Redazione: Denise Rocca Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Aldo Gottardi, Matteo Ciaghi, Denise Rocca Hanno collaborato: Gianni Ambrosini, Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Giuliano Beltrami, Dario Beltramolli, Giacomo Bonazza, Alberto Carli, Massimo Ceccherini Podio, Francesca Cristoforetti, Chiara Garroni, Enrico Gasperi, Alfio Ghezzi, Marco Maestri, Mariachiara Rizzonelli, Tiziano Salvaterra, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Marco Zulberti, Per la pubblicità 3356628973 - 338 9357093 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3286821545) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 2 luglio 2019 da Athesia - Bolzano Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
esami. Alla fine sono stato ripagato e sono stato selezionato per una “proclamazione di merito”, quindi per la mia media alta. Hai detto che i costi sono esigui, quanto costa l’università pubblica in Austria? Le università in Austria sono gratuite. Bisogna pagare solamente a semestre una tassa di 19,20 euro, a meno che non si vada fuori corso. stati molto difficili perché avevo anche esami molto ravvicinati.
professori ai corsi, che perlomeno parlavano usando l’”Hochdeutsch”.
Avendo l’italiano come madrelingua è stato difficile per te affrontare i corsi in una lingua straniera? I corsi erano tutti in tedesco anche se molta letteratura era in inglese. All’inizio è stato difficile anche se devo dire che ho fatto più difficoltà a comprendere le conversazioni all’esterno dell’università, perché qui si utilizza tanto il dialetto, rispetto magari a capire i
Hai avuto le tue soddisfazioni per quanto riguarda la media dei voti? Il primo semestre ho cercato di ambientarmi, registravo le lezioni, cercavo di ripetere anche più volte, e sono comunque riuscito a passare tutti gli esami a cui mi ero iscritto. Dal secondo semestre ho iniziato anche a lavorare per alzare la media, infatti con l’andare avanti sono aumentati di molto anche i voti degli
Che differenze noti tra i due sistemi universitari, quello italiano e quello austriaco? Parlando con chi studia in Italia la prima differenza che si nota è il sistema di valutazione, in Austria ci sono solo 5 voti, dall’1 al 4 positivi e il 5 negativo. Anche nella valutazione finale, quando si conclude il corso di studio, viene assegnata una “Gesamtnote”, che non è altro che una media ponderata di tutti gli esami fatti durante i 3 anni. Non ci sono i punti bonus per arrivare eventualmente
alla lode nella tesi. A livello di studio molti meno esami orali. Inoltre quasi tutti i moduli sono organizzati in Vorlesungen e Proseminar: la Vorlesung non ha obbligo di frequenza ed è la classica lezione frontale; nei Seminar o Proseminar la valutazione consiste nella consegna di una tesina di circa 20 pagine e la presentazione orale del proprio lavoro nel corso del semestre. Continuerai con la magistrale a Innsbruck? Sì, mi sono già iscritto al Master, questa volta però al Management Center Innsbruck. Dopo essere stato ammesso ho deciso che ad ottobre prossimo inizierò con il master “Management Communication and IT”, che sarà però in inglese e non in tedesco. In un futuro ti vedi in Italia o all’estero? Ti piacerebbe rimanere in Austria? Mi piacerebbe lavorare all’estero, non so se proprio in Austria, ma sicuramente all’interno dell’Unione Europea, che sia Austria, Germania, Francia o Italia… non escludo nulla. Però la vita qui in Austria mi piace molto.
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Scuola
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Dopo l’Enaip tutti occupati Il 100% di occupati: si potrebbe pensare che questo dato sia un sogno, e invece è la realtà dei ragazzi che si diplomano all’Enaip di Tione. “Continuano a telefonare per chiedere personale qualificato - spiega il I numeri della scuola: più di 400 studenti, una cinquantina di professori, 11 nel personale Ata di cui 5 in segreteria e 6 bidelli, 22 classi più diversi esperti esterni per i corsi di alta formazione: una grande realtà che negli anni si è ampliata ed innovata, passando dai 250 studenti del 2001 ai 400 di oggi. Un balzo che Salvaterra imputa alla capacità della scuola di stare dietro alle nuove esigenze del mercato: “E’ l’innovazione che paga - spiega - se si pensa che per il prossimo anno si sono preiscritti 97 studenti contro i 74 dell’anno precedente. In particolare spicca il dato relativo al settore industria artigianato, che passa dai 38 delle attuali prime ai 55 delle prime del prossimo anno. Questa crescita è dovuta principalmente all’introduzione del nuovo percorso di operato-
re elettromeccanico per l’automazione, industria 4.0”. A Tione c’è un corso unico in Italia, quello di operatore di carpenteria in legno, che prevede dopo il primo biennio a Tione un secondo biennio nella sede staccata di Condino, con la possibilità di fare anche un quinto anno, a Rovereto o a Trento. E poi l’Alta formazione di tecnico superiore di cucina e della ristorazione, vera eccellenza nazionale, che è il biennio dopo i 5 anni del settore alberghiero, che vede quali insegnanti esperti a livello nazionale, e ragazzi che vengono da tutte le regioni. Sono in salita anche le iscrizioni all’alberghiero: sono 42 i preiscritti, rispetto ai 36 dello scorso anno. “Sui numeri – spiegano dalla scuola - c’è da fare un’osservazione generale, che coinvolge anche la questione dell’orien-
Upt, sempre più lingue e informatica
dirigente Emilio Salvaterra - sia cuochi che camerieri, da tutte le zone turistiche del Trentino, ma sono già tutti impegnati. Lo stesso vale per il settore industria e carpenteria, tutti trovano subito lavoro”. tamento dei ragazzi delle medie. L’anno scorso, dopo alcuni mesi di scuola, con le cosiddette “passerelle” sono arrivati all’Enaip tionese 30 studenti nelle prime, e qualcuno anche in seconda. In maggioranza dal Guetti, ma anche da San Michele e da qualche altra scuola. E questo passaggio è indubbiamente difficoltoso: bisogna rimotivare gli adolescenti che si sono accorti di aver sbagliato la scelta della scuola anche con un aiuto psicologico, orientarli nel nuovo percorso, utilizzare insegnanti disponibili e fare ore in più per recuperare i contenuti persi, soprattutto nelle materie tecniche e pratiche. A volte è necessario sdoppiare una classe, ma con risorse nuove che arrivano a marzo, ad anno scolastico più vicino alla fine che all’inizio, non è possibile farlo. In ogni caso,
l’80% ce la fa e riesce ad inserirsi e a riprendere con soddisfazione il percorso scolastico. E poi c’è la “normalità” della scuola: le classiche lezioni più tantissimi laboratori, e con una serie di attività educative come le lezioni di educazione alla salute, alla legalità, lotta alle dipendenze, droga, alcol, eccessivo uso dei social, la sicurezza sul lavoro. Quest’anno la gita scolastica è stata sostituita da due esperienze molto significative e coinvolgenti: il Treno della Memoria ad Auschwitz con l’Associazione Terra del Fuoco Trentino per le seconde dato il legame con il programma di storia, ed un viaggio in Calabria, nella zona di Reggio e dell’Aspromonte, nell’ambito del progetto legalità e col coinvolgimento della associazione Libera. (C.G.)
Le preiscrizioni alla sede tionese dell’Università Popolare Trentina sono in linea con lo scorso anno, numeri costanti nonostante un calo demografico ormai in atto da tempo che sta inevitabilmente portando conseguenze a tutti i livelli scolastici: probabilmente ci saranno due quarte all’Upt e la seconda è già al limite con i numeri per fare una classe sola e lo sdoppiamento verrà richiesto. Dopo una conclusione di anno positiva per i ragazzi impegnati nei diversi esami, si sta già guardando al prossimo anno scolastico: “In prospettiva si potenzieranno ancora di più le lingue - spiega il dirigente dell’Università popolare trentina Claudio Nicolussi - offrendo quindi non solo l’Ecdl, ovvero il patentino per l’informatica, che già si può fare da noi, ma il nostro centro è diventato anche test center del Trinity College di Londra. Quest’anno sono state fatte in via sperimentale e interna le certificazioni B1 e B2 delle scuole Upt di tutte le 5 scuole provinciali, è andato tutto molto bene e l’idea è quella di proporre le certificazioni in modo stabile”. Continuerà anche l’Erasmus plus che ha portato parecchi studenti a fare dei tirocini in Germania. E un focus sull’informatica e le tecnologie che si rafforza ulteriormente, processo già avviato da diversi anni nella realtà scolastica professionale tionese: “Il problema delle aziende oggi è avere dei tecnici che riescano ad inserire nel loro processo produttivo le novità che la tecnologia è in grado di mettere loro a disposizione per innovare e progredire o applicare quelle novità di legge che riguardano il digitale e spesso mettono in seria difficoltà soprattutto le piccole medie imprese. Pensiamo alla fatturazione elettronica, al Mepat, al lavoro sulla psicologia di vendita. Su questi aspetti ci siamo già concentrati inserendoli nelle nostre lezioni e lo faremo sempre di più anche nel nuovo anno scolastico. Gli strumenti per innovare ci sono già, ma non ancora il personale pronto ad utilizzarli in maniera efficace e competente, e non parliamo solo di lavoro d’ufficio, ma anche settori come le vendite, l’agricoltura. Che i nostri studenti sappiano utilizzare queste innovazioni, analizzare i dati che forniscono è per noi fondamentale e stiamo lavorando su questo che credo sia uno sbocco lavorativo per loro e un’opportunità importante per il tessuto produttivo riuscire ad avere a disposizione professionalità preparate”. L’altro aspetto di ogni professionale, oltre a quello strettamente di lezione e trasferimento di competenze teoriche è quello della pratica: gli studenti di Upt partecipano a diversi eventi locali durante l’anno, uno dei quali Ecofiera di Montagna che quest’anno li vedrà impegnati non solo nell’accoglienza, come accade da tanti anni, ma anche nella gestione di uno stand.
EDITORIALE di Adelino Amistadi
Forza ragazzi… fate la scelta giusta! Continua dalla Prima La più difficile è la scelta universitaria, la varietà di specializzazioni universitarie possono portare il giovane a scelte sbrigative e non sufficientemente soppesate, in questo caso le statistiche evidenziano che spesso il diplomato sbaglia binario con conseguente disaffezione ed abbandono. Le statistiche confermano che già il primo anno di università vede un buon 15% di diplomati scontenti della scelta fatta costretti a cambiare corso di laurea (9%) o addirittura abbandonare definitivamente gli studi (6%). La scelta lavorativa sembra meno problematica e garantisce lo stipendio a breve. Anche qui però è necessario essere adeguati alle nuove esigenze tecnologiche che l’industria richiede e che purtroppo non sempre le scuole sanno garantire. A nostro vantaggio, possiamo dire che le
scuole di Tione di ogni ordine e grado hanno fatto passi da gigante nel mantenersi al passo coi tempi, ne abbiamo molte testimonianze e riscontri nell’ambito imprenditoriale. Tra chi sceglie di proseguire gli studi, i corsi di laurea più frequentati sono quelli che si richiamano all’ambito economico-sociale (31%), altri optano
per studi umanistici (27%), altri per ingegneria ed architettura (29%), altri ancora scelgono studi scientifici. Ci sono poi le facoltà a numero chiuso, sulle quali ci sarebbe da discutere non poco, in particolare la facoltà di medicina che ha portato all’attuale carenza di personale medico in tutt’Italia, a partire dai medici di base. La stessa
Provincia di Trento si trova in difficoltà, anche i suoi numerosi concorsi per l’assunzione di medici sono in gran parte andati a vuoto. Infine è possibile iscriversi anche all’estero, però i costi sono in questo caso esorbitanti e di fatto proibitivi per gran parte delle nostre famiglie. Ma attenzione alla scelta: solo il 27% dei diplomati scelgono un percorso universitario in base al potenziale sbocco lavorativo; la maggior parte (33%) vuole invece coltivare i propri sogni mentre il 16% sceglie in base alla vicinanza dell’Ateneo al proprio comune di residenza. Purtroppo, però, l’Italia sembra non essere un paese per laureati, infatti, secondo i dati ufficiali, solo il 18% per cento degli studenti italiani si laurea, poco davvero rispetto al 37% di media del resto d’Europa. Ma laurearsi conviene, anche a costo di grandi sacrifici sia da parte
dello studente, come della famiglia, la Provincia è anch’essa molto impegnata nel sostenere economicamente le famiglie degli universitari meritevoli. La meta per gli studenti e per le loro famiglie è una sfida non da poco. Ecco perché nel momento della scelta lo studente e la famiglia devono essere facilitati nel conoscere le varie opportunità, ci sono comunque sia presso le scuole, sia presso la Provincia gente competente che può dare sufficienti informazioni. Ma raccomanderei comunque di evitare di tarpare le ali ai ragazzi se nell’entusiasmo di essere alla prima grande scelta della loro vita guardassero verso il cielo cercando un poco di spazio per i loro sogni, per i loro desideri, sarebbe maggiore da parte loro la volontà e l’impegno di arrivare alla vetta. Forza ragazzi fate la scelta giusta...ne va della vostra vita.
Europa
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Europa, i meno tireranno i più Ma certo, si sa, sono lontani i tempi dei veri leader coraggiosi e lungimiranti che come De Gasperi, Adenauer e Schuman più che a pitturare le stanze degli edifici nazionali hanno pensato a mettere assieme i pezzi di una casa comune europea sulle macerie della guerra. Non siamo certamente naif e ci rendiamo conto che si tratta di epoche distanti e contesti storici molto diversi. Fa parte inoltre anche della dialettica democratica condurre trattative fra partiti politici per conferire incarichi a chi a vario titolo deve guidare pubbliche istituzioni. Nei sistemi democratici, dove a decidere non è un uomo solo, così è sempre stato e così sempre sarà. Le grandi sfide con le quali ci stiamo già confrontando e che, sempre più pesanti, ci attendono richiederebbero tuttavia un forte senso di responsabilità che vada al di là di quelle sfere nazionali che da sole sono destinate ad essere sempre più irrilevanti nel panorama mondiale. L’evoluzione dei tempi, con le esperienze che gli stessi si portano appresso, suggeriscono - su questo i più concordano - modifiche a talune regole attualmente presenti nei Trattati che sono alla base dell’impianto istituzionale e dell’operare dell’Unione europea. Non ci si deve tuttavia scoraggiare. L’aspetto fondamentale è che non vengano meno volontà e forza per portare avanti quel processo di integrazione ed unificazione europea che da solo può offrirci speranza per un futuro di stabilità e pace, quella pace che per quasi settant’anni c’è stata garantita dall’Unione europea e che spesso, con troppa facilità, si dà per scontata. Sono convinto che anche i nazionalismi degli ultimi tempi alimentati da uno strumentale populismo non riusciranno a far cadere il sogno europeo. Avremo probabilmente, anzi, certamente passaggi difficili che determineranno purtroppo rallentamenti lungo un percorso che richiederebbe inve-
A
di Paolo Magagnotti
bbiamo appena avuto, e non è la fine, giorni intensi e non privi di tensioni per i capi di Stato o di governo dell’Unione europea incontratesi a Bruxelles e Osaka. Si è trattato di assumere decisioni sulle più importanti cariche di vertice di Istituzioni europee dopo l’esito delle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Non
è stato difficile osservare e rendersi conto che richieste e insistenze non sono sempre state motivate da ragioni di interesse generale per l’intera area dell’Unione. Interessi nazionali, pratici o di prestigio hanno „contaminato” anche questa volta quello spirito unitario e di visione globale che dovrebbe sostenere il progetto europeo.
munità europea del carbone dell’acciaio il 18 aprile 1951 vi sono stati vari trattati, con i quali si è cercato di adeguare le norme al mutare dei tempi e delle situazioni geopolitiche. Si è cercato anche di pazientare, di avere comprensione e di elargire aiuti particolari a chi si trovava in difficoltà; pensiamo ad esempio ai Paesi dell’Europa centro-orientale liberatisi dalla cappa sovietica. Taluni di questi Paesi, parce accelerazione. Dobbiamo peraltro sempre pensare che stiamo costruendo un’unità basata su tante diversità, quelle diversità formatesi nel corso di secoli di storia europea. Dobbiamo avere l’intelligenza, la capacità, la sensibilità e la saggezza di non vedere tali diversità in termini negativi; anzi, consideriamole ricchezza del nostro Continente, cogliendone, e costandone, la bellezza identitaria. Cerchiamo soprattutto di comprenderci fra „diversi”, cerchiamo di conoscere e capire „l’altro”, cerchiamo anche di essere tolleranti, anche la tolleranza non deve cedere all’arroganza, al sopruso, alla mancanza di rispetto e al tentativo di imporci comportamenti e valori estranei al nostro essere identitario. Sarebbe uno sbaglio rinunciare ad un impegno unitario perché non vogliamo impe-
gnarci nel confronto fra diversità. Dobbiamo peraltro tenere presente ad essere coscienti che, al di là delle differenze, fra noi europei sono più le cose che possono unirci rispetto a quelle che possono dividerci. Basta un pò di bona volontà. È con questo spirito, ad esempio, che come presidente internazionale della „European Journalists Association” ho promosso, unitamente all’associazione di giornalisti turchi, un progetto per favorire la reciproca comprensione e la collaborazione fra giornalisti dell’Unione europea e giornalisti della Turchia. I primi incontri di un mese fa ad Ankara hanno evidenziato prevedibili criticità, ma ciò non ci scoraggia nel proseguire sulla via del confronto. Nel corso del processo di integrazione europea iniziato con la costituzione della Co-
ticolarmente il gruppo del Visegrad „capitanato” dal capo del governo ungherese Victor Orban, hanno dimostrato di deviare significativamente da valori base del Progetto europeo, ponendo freni che non saranno ugualmente più accettabili. Anche il nostro Paese sembra allontanarsi da una posizione di avanguardia che lo ha sempre caratterizzato in passato. Mi auguro che lo spirito europeistico che lo ha
sempre contraddistinto possa far riprendere la forza necessaria per cambiare rotta. Gli imperativi a cui ci troviamo di fronte richiedono tuttavia ai convinti e volonterosi di non fermarsi e procedere con progetti di avanzamento, lasciando le porte aperte a chi in tempi successivi, avendone le condizioni, vorrà aggiungersi al gruppo dei pionieri. Ritorna pertanto in campo la strategia dell’Europa a più velocità. Al riguardo, così ho concluso un mio intervento svolto lo scorso venerdì 28 giugno a Monaco di Baviera ad una conferenza internazionale sul futuro dell’Unione europea „Tutti siamo d’accordo che ci troviamo di fronte a grandi sfide epocali; il tempo degli sperimenti è scaduto; sono necessarie decisioni coraggiose e lungimiranti; nella storia - mi riferisco qui ai fatti positivi - sono sempre stati i meno a tirare i più; chi non vuole essere del gruppo dei pionieri sarà costretto dagli aventi a bussare presto alla loro porta”.
L’eclettica arte di Efrem Bertini
Il piacere della pittura, il piacere della figura: è a questo duplice godimento estetico che ci indirizza la produzione artistica di Efrem Bertini, felicemente e liberamente “eclettica”, a proprio agio in un mondo dove le contaminazioni intrecciano percorsi e suggestioni visive di ogni tipo. Nella recente mostra a Codino, risperimentare tecniche assodate, stilemi storicizzati, non deve intendersi faccenda di mero plagio o di anacronistiche nostalgie, semmai, com’è il nostro caso, reimmergersi dentro processi creativi sempre stimolanti, ed inevitabilmente estrarne nuove, similari iconografie. Scomodare, poi, il “negletto” figurativo nelle vesti della tradizione che più tradizione non c’è, può diventare indigesto ai palati fini del mainstream del contemporaneo, meno letale, anzi più empatico per il pubblico più largo. Bertini lo sa bene e da abile e giocoso alchimista qual è per professione, non teme di sfoderare il suo intelligente citazionismo, chiamando a raccolta, di volta in volta, i grandi e sontuosi maestri del passato più o meno remoto, restituendoli con sapienza artigianale e la dovuta perizia tecnica. Un’operazione di postmodernismo romantico, se non fosse di coniare l’ennesima etichetta! Giacomo Bonazza
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Il Saltaro delle Giudicarie
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Sì. Sì. Sì. Gli rispose la Savina, minacciando di andarsene da sola. E così dovette cedere, il 1968 un anno da ricordare, il sindaco Filippo, avrebbe abbandonato per la prima volta il suo paese per trasferirsi all’estero...si, insomma, al mare. Mica per tanto, magari una settimana, ma se gli fosse giunta una richiesta d’aiuto dal suo segretario comunale, lui se ne sarebbe tornato subito al lavoro da buon amministratore. Questo era l’accordo raggiunto con la Savina. Lei, la Savina, la faceva facile, era negra di suo, aveva la pelle come quella di un marocchino, da dove avesse preso, Filippo se lo chiedeva spesso. Magari un marocchino avrà inforcato la suocera a suo tempo? Ma allora di marocchini in giro non ce n’erano...sarà stato uno spazzacamino... chiunque sia stato la Savina faceva la figura d’essere sempre abbronzata estate e inverno. Il viaggio è stato un’avventura. Con la sua Fiat 600 vecchio stampo carica di valigie e la Savina conciata come una zingara, il sindaco Filippo guidò con prudenza fino a Riccione che neanche sapeva dov’era. Era dopo Rimini gli avevano spiegato, E Rimini? Rimini era dopo Forlì. Sapeva che doveva passare per Verona e per Bologna, poi deviare a sinistra, e poi a destra. Tutto chiaro. Confuso sui tempi di percorrenza, arrivò a Riccione nella tarda serata, più di la che di quà, incazzato nero, l’albergo aveva tutta l’aria di essere una stamberga e la camera, dai, quella poteva andare. Il cesso, gli fu spiegato, è in comune con il piano, quattro camere in tutto, niente di più. La Savina era ormai fuori di testa. Partita dal paese avvolta in stracci e sottane, man mano che il mare si avvicinava si defogliava come un carciofo. Orpo, Filippo non l’aveva mai vista così euforica. Giunti in albergo era quasi nuda. Nuda, si fa per dire, ma se l’avesse vista don Carlo, le avrebbe negato la Comunione. Il giorno le cose andarono meglio, la Savina esplose con gonne al ginocchio e magliette scollate, e il Filippo dovette indossare pantaloni corti e sandali, che vistosi allo specchio gli sembrava d’esser diventato un giuppino. Probabilmente avrebbe fatto bene a non cedere, stava perdendo gran parte del rispetto di sé stesso. Era un sindaco, per dio, e che sindaco!...era meglio che nessuno sapesse che era sindaco...lo disse alla Savina con un ciglio severo. La Savina l’aveva già detto a mezza città. E così nel muoversi in albergo, lo salutavano tutti con un “Buongiorno signor sindaco!” corrisposto da un grugnito maialesco che usava solo nelle peggiori circostanze. Lasciamo stare
Maledetto mare... maledetto sangiovese Al mare no. No. No. Così s’era espresso il sindaco Filippo quando la moglie Savina gli aveva proposto di passare una settimana di ferie al mare. Filippo ne era convinto, lui al mare non c’era mai andato, con la carnagione chiara che aveva rischiava d’arrostire, un po’
i pasti. Puzzavano di pesce e mare, non parliamone neanche, a Filippo mancava la sua polenta giornaliera, i suoi crauti e il suo salame “brostolà”. La Savina ormai s’era sistemata in spiaggia e del marito se n’era quasi dimenticata. E così Filippo si ritenne libero di fare quel cacchio che voleva. Così aveva deciso. Lui in spiaggia mai...non c’era un filo d’erba, tutta sabbia e sabbia e ancora sabbia, una miseria, cosa ci trovassero di bello, in mezzo a tutta quella sabbia... vuoi mettere un bel prato con il suo profumo d’alta montagna, il canto degli uccelli, e qualche castano per rifocillarsi all’ombra. Tutto un altro vivere. Lui ci aveva provato, s’era messo sotto un ombrellone, a fare che? A prendere il sole, a respirare l’aria di mare che fa bene alla salute...già...
più che altro a rompersi le scatole...nessuno con cui parlare, nessuno con cui discutere di politica, un sindaco deve tenersi sempre allenato, nessuno che s’accorge che ci sei anche tu... mica poteva parlare giorno e notte con la moglie Savina che era una brava donna, era anche bella ai suoi tempi, ma che invecchiando era diventata pettegola e sguaiata. Eh no, un sindaco di montagna al mare può andare fuori di testa, meglio essere prudenti. E così decise di girare la città. E neanche tanto. Alla prima osteria s’infilò un poco al fresco. Ordinò un bicchiere di quello buono, e si guardò intorno soddisfatto, finalmente era ritornato nel suo ambiente. Non era come al suo paese, ma, si sa, le osterie son tutte uguali. Di bicchieri ne bevve due, poi tre, quattro, poi aveva perso il
quello che gli capitava nei giorni afosi al suo paese, la testa pelata si arrossiva fino a fargli male, per non dire della faccia, bastava un po di sole, che subito si macchiava di rossastro come quella del Gelindo, noto bevitore della zona.
conto. Ma si sentiva un leone, meglio un orso, di quelli delle sue parti. Finalmente. Avrebbe voluto leggere la Gazzetta, era interessato al calcio mercato della Juve, ma gli sembrava che la Gazzetta quel giorno fosse scritta in caratteri cirillici. Andò col pensiero altrove. Gli apparve il segretario comunale con quel suo sorriso ruffiano e mellifluo... anche qui, porca vacca, vattene, questo mi tortura, i segretari sono i flagelli dei sindaci, meglio l’apparizione della Ginevra, un po’ grassotella, ma come impiegata all’anagrafe, non è male...ma la Savina era lì a controllarlo...non eri al mare? Valle a capire ‘ste donne? Appena torno a casa licenzio il messo comunale, quello è un pericolo pubblico, non c’è casa che si salvi, dove arriva lui con una lettera del comune
dopo nove mesi in quella casa arriva la cicogna. E poi licenzio il guardia-boschi, quello dà le piante a chi vuole, la legna agli amici, e le multe ai nemici...potrei licenziare anche il parroco...quello più che parroco è un bracconiere... quando vede un camoscio, quello è morto, in qualsiasi stagione dell’anno, in qualsiasi zona si trovi...si però quando è in chiesa è un buon prete, magari lo tengo ancora qualche anno, per il resto piazza pulita...sono tutte cose che posso fare anch’io... un sindaco per il suo paese deve fare di tutto se è necessario...una cosa ancora mi preme, appena sono in paese, il giorno dopo vado a sistemare quelli di Trento, quella ghenga “stracia” che ci governa... quattro fighetti, salottieri e cittadini, che le periferie neanche sanno dove sono,
vado e li butto dalla finestra..mah! Forse è meglio prenderli a calci in culo... vedremo...e la Ginevra, ehee..la Ginevra...si, ma la mia Savina è tutta un’altra cosa, mi sopporta, mi tiene da conto, non potrei farne a meno...Buono questo sangiovese, mi sembra di essere nell’osteria della Maroca, ma qui il vino è migliore, forse è meglio che torni in albergo...un sindaco, ad una certa ora deve tornare a casa...la Savina, poveretta mi starà cercando...non voglio che soffra...”Signor Sindaco, è ora di chiudere... vuole che l’accompagniamo in albergo?”gli chiede con gentilezza l’oste. Mi ha chiamato sindaco...orpo! Eh, ai sindaci li si legge in faccia chi sono...io sono il sindaco Filippo, disse ad alta voce, “Lo sappiamo signor sindaco, è tutta la sera che ce lo dice...su, andiamo, la portiamo in albergo…!” Lo lasciarono all’entrata, stentò a trovare la porta, entrò e si sedette su una poltrona d’altri tempi. Meglio riposare un poco, credo d’aver bevuto un po’ stasera, se la Savina mi vede in queste condizioni, rischio la pelle...poverina, starà cercandomi, sarà in pena, beh..appena la trovo gli chiedo perdono e domani le compro una bella maglietta...poverina la mia Savina...Oggi il sindaco Filippo con sua moglie ha vissuto la sua prima giornata all’estero. Non male. A me è piaciuto molto, mi dispiace per la Savina che starà ancora cercandomi. E si avviò verso l’interno da dove giungeva una musica non male, eh..ma qui stanno suonando...diede uno sguardo, nella sala alcune coppie stavano ballando…un po’ sboccati, a Filippo sembrò che stessero esagerando. Erano tutti di una certa età..comportatevi convenientemente. Adesso vado in camera a prendere la mia Savina e poi veniamo qui a ballare...faremo cose pazze...vado...e diede un’ultima occhiata alle poche coppie al lavoro, ehi... ma quei due esagerano!!! Adesso li sistemo...ehi, voi due? I due si girarono e il sindaco Filippo si sedette scorato. La sua Savina non stava per niente in pena.. anzi...maledetto il mare, maledetto il sangiovese!
Politica Onorevole, dopo un anno in Parlamento qual è il Suo bilancio di questa esperienza politica a Roma? L’esperienza è positiva perché ho imparato il percorso di “costruzione” di una legge, dalla sua nascita fino alla sua approvazione finale, ma anche sotto il profilo umano e politico in quanto mi ha permesso di rapportarmi con i colleghi con i quali ho una costante dialettica. Come governo mi ritengo soddisfatto di quanto abbiamo fatto finora, a partire dalla regolamentazione dell’immigrazione, al superamento della Legge Fornero con “quota 100”, alla “flat tax” per partite IVA con reddito fino a 65.000 euro, agli incentivi ai Comuni per gli investimenti (circa 1 miliardo), alle politiche per la famiglia e i disabili, e molto altro. Nella Commissione attività produttive si sta occupando di tematiche importanti per il Trentino come ad esempio il turismo; su quali temi sta orientando in particolare la Sua esperienza politica? In questi giorni abbiamo approvato il decreto che reca la Delega al governo in materia di Turismo. Il disegno di legge prevede un’ampia delega basata su una serie di principi e criteri che mirano a coordinare, sotto il profilo formale e sostanziale, le disposizioni legislative vigenti. Il decreto prevede, tra le altre, alcune tipologie di attività turistiche emergenti, quali ad esempio i turismi sostenibile, sanitario e termale, rurale, esperienziale, delle radici e l’ittiturismo. Il testo potrà essere ulteriormente modificato e migliorato in aula, in modo da poter dare al governo una delega ampia e completa. Con un mio emendamento è poi stata inserita la clausola di salvaguardia
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Il primo scorcio di legislatura raccontato dal parlamentare di Pinzolo
Binelli, «La circonvallazione di Pinzolo ha ripreso il suo cammino» Da Pinzolo, direttamente a Roma, in Parlamento, nell’anno di grazia della politica giudicariese e pinzolera in particolare, il 2018, che ha fatto emergere una nuova classe politica. Diego Binelli, onorevole in quota Lega, per le autonomie speciali, prevedendo che le disposizioni di questa nuova legge e quelle dei decreti attuativi siano applicabili nelle provincie autonome di Trento e Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e norme di attuazione e senza nuovi o maggiori oneri per le stesse. Da onorevole ha dato il Suo contributo alla vittoria del centrodestra autonomista alle scorse provinciali: come giudica questo avvio di legislatura di Fugatti? Dopo decenni di amministrazione di centrosinistra è stata una soddisfazione aver dato ai Trentini un’alternanza politica, cardine principe di ogni democrazia. Sono altresì contento di aver contribuito a dare loro un nuovo e differente modo di amministrare la cosa pubblica, con il centrodestra unito al mondo civico ed autonomista e con la Lega come primo partito. Al termine della legislatura ci diranno se sarà stata un’esperienza positiva, ma noi ci ritagliamo il merito di avergli dato l’opportunità di poter confrontare due diverse visioni amministrative. E’ presto per tirare le somme delle cose fatte, anche se abbiamo già
da anni è l’anima giudicariese del Carroccio; partito dal comune di Pinzolo, dove riveste il ruolo di assessore – è giunto fino alla Camera dei Deputati, e ci racconta questo primo importante scorcio di Legislatura. le nuove leggi non vadano ad intaccare le prerogative del Trentino Alto Adige, intervenendo per inserire le clausole di salvaguardia della nostra Autonomia. Segnaliamo inoltre al governo le problematiche che ci vengono sollevate a livello provinciale. Infine adottiamo iniziative per portare avanti temi particolarmente rilevanti, come ad esempio la proposta di legge di cui sono primo firmatario che prevede la delega alle regioni ed alle province di Trento e Bolzano nella gestione dei grandi carnivori.
visto iniziative molto positive. Tuttavia un dato è certo ed apprezzato in tutto il Trentino: la disponibilità del nuovo governo provinciale ad ascoltare le persone e le istituzioni, ed il costante impegno per risolvere i loro problemi. Dal Suo ruolo a Roma quale è il suo apporto
alle politiche provinciali del “governo amico” di Fugatti? Come parlamentari trentini in primo luogo segnaliamo i provvedimenti del governo in modo che a Trento possano valutarne le ricadute e segnalare eventuali modifiche da apportare. Poniamo altresì attenzione sul fatto che
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Parliamo di Giudicarie: 3 assessori provinciali e due Onorevoli (oltre a Binelli c’è Emanuela Rossini) sono un exploit incredibile per la nostra terra. Come può tradursi in opportunità di crescita per la nostra Comunità? Per molti anni le Giudicarie sono state poco rappresentate e questo ha fatto si che il “peso politico” della nostra terra fosse prevaricato da altre zone dove l’attenzione della politica era superiore. L’aver riequilibrato la rappresentanza nelle istituzioni è stato il primo passo per avere “voce in capitolo”. Nelle campagne elettorali era un tema sul quale insistevo molto perché senza punti di riferimento sul territorio è difficile portare le istanze nei palazzi e dare soluzione ai problemi della nostra gente, nella consapevolezza che non tutto può essere risolto ma che, quantomeno, oggi abbiamo la forza e le persone per provarci. Pinzolo in particolare vive un momento politicamente fortunato, con ampia rappresentanza a tutti i livelli. Può essere la volta della circonvallazione? E’ un’opera che ho sempre ritenuto indispensabile e l’averne visto, nella precedente legislatura, prima l’uscita dell’appalto e poi la sua revoca, ha provocato in me ed in tutti i pin-
zoleri delusione e rabbia. Il nostro “peso politico” era evidentemente irrilevante e le risorse furono dirottate altrove. Fin dalla mia elezione mi sono adoperato per promuoverla e nella campagna elettorale per le provinciali ne ho chiesto l’inserimento nel programma della coalizione di centrodestra. Con la nuova giunta provinciale sono tornato a sensibilizzare sulla sua importanza; oggi ne apprendiamo con favore l’inserimento in assestamento di bilancio della provincia. Di questo ringrazio la giunta, il Presidente Fugatti e l’assessore Roberto Failoni che hanno preso a cuore la questione. È la prima tappa di un percorso; ora bisogna adeguare i progetti sotto i profili tecnico, economico e normativo e procedere con l’appalto dell’opera. Non mi sbilancio sulle tempistiche perché nella pubblica amministrazione sono quanto di più incerto possa esserci, però con soddisfazione posso dire che la circonvallazione di Pinzolo ha finalmente ripreso il suo cammino. Infine un pensiero per il proseguo della legislatura. Su quali temi si impegnerà e come vede i prossimi mesi dopo qualche frizione tra Lega e 5 Stelle? Il voto di un anno fa non permise a nessuna coalizione di ottenere la maggioranza in parlamento per dar vita ad un governo autonomo. Questo ha comportato una lunga consultazione tra le forze politiche conclusa con la nascita del governo tra Lega e 5 Stelle, due compagini che su alcuni temi hanno visioni differenti. Per questo motivo l’attività è basata sul cosiddetto “contratto di governo”, che contiene tutto ciò che ci impegniamo ad attuare. Il proseguo della legislatura era e sarà vincolato al rispetto dello stesso. In questo contesto la Lega chiede di portare avanti in tempi brevi temi come la riforma dell’autonomia differenziata, l’abbassamento delle tasse con l’estensione della flat tax, l’approvazione del decreto sicurezza bis.
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Economia
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Una montagna economicamente viva Meno tasse e meno norme tarate sulla città Di fronte alla diffusione della grande distribuzione, che ha favorito la crisi della filiera corta, con la chiusura del piccolo commercio e dei caseifici, la scomparsa dei prodotti locali come latte e carne e i loro derivati alimentari come latticini, formaggi, la chiusura delle stalle, l’abbandono d’interi patrimoni territoriali, come boschi, malghe, arativi e case rurali, questa iniziativa appare almeno nelle sue intenzioni, molto seria e importante. Ho scritto almeno perché avendo avuto la possibilità di partecipare alle prime fasi di ascolto dei territori grazie al diretto personale coinvolgimento presso la mia Comunità (dove ho presentato una mia riflessione sulla necessità di guidare l’economia locale da una “regia” locale di valle e non più solo provinciale), ho però anche avuto l’impressione dell’assenza di molti altri elementi della società montana. Il terzo stato è stato veramente consultato? Le comunità, le rappresentazioni delle categorie civili e sociali hanno portato veramente i loro problemi sul tavolo di Coma-
di Marco Zulberti Si sono conclusi a Comano, i lavori per gli Stati Generali della Montagna voluti del neo-governatore della Provincia di Trento dopo il richiamo da parte di Lauro Tisi, Vescovo di Trento, sulla distanza della politica cittadina dai territori montani più periferici, scivolati in un progressivo stato no? Erano presenti i giovani, le donne, i contadini? O a questa raccolta sono stati chiamati solo molti attori che comunque sono alla guida dei territori da molti anni? Si è fatta autocritica sul percorso della cooperazione? Della tassazione sui passati progetti di accorpamento innaturale di scuole, comuni, servizi, senza aver avuto poi quell’effettivo effetto economico promesso dalla vecchia classe politica sulla diminuzione della tassazione e nel miglioramento dei servizi? Con queste domande non mi voglio porre assolutamente dalla parte di chi critica gli Stati Generali della Montagna come una parte della vecchia classe politica, ma anche osservare come in questa necessaria e assoluta ventata di novità per far rivivere economicamente la
montagna siano presenti protagonisti della passata politica che la montagna l’hanno soffocata per decenni senza dire nulla. Il timore che come soluzioni alla crisi della montagna nei documenti conclusivi degli Stati della Montagna si ponga ancora una volta la retorica della vita di Don Guetti e della “santa” Cooperazione, o formule scritte sulle cattedre universitarie o nei laboratori della
di depressione economica e sociale. Come l’abate Sieyés, nel 1789 in Francia, avviò la raccolta dei “quaderni delle rimostranze” così il vescovo Tisi ha ispirato il presidente Fugatti nell’avviare questa importante iniziativa di consultazione del terzo stato che vive nei territori.
riflessione econometrica, è altissimo. Le nuove classi amministrative e politiche dovranno distinguersi da quella vecchia e non limitarsi ad ascoltare i “desideria” dei singoli sindaci ma anche la voce dei territori. In questa vecchia classe di amministratori, intellettuali e politici personalmente colloco anche quelli che oggi si scagliano contro gli Stati Generali della Montagna voluti da Maurizio Fugatti. Non si può negare la
deriva dei territori periferici trentini di fronte a questa valanga elettorale che ha travolto la vecchia classe politica. Non si può negare la differenza tra la gestione provinciale trentina accentratrice per le città capoluogo d’investimenti e iniziative mentre nei paesi periferici vi sono case diroccate e vendesi ovunque e la gestione altoatesina, dove anche il paese più periferico appare gestito in modo impeccabile grazie alla legge del maso chiuso e agli aiuti alle famiglie giovani. L’indirizzo deve essere quello di scardinare il vecchio concetto di montagna come luogo solo di villeggiatura o assistenza e farla tornare economicamente vivo e attivo, cancellando norme e tassazioni, lasciando libere le attività presenti nella naturale predisposizione dei singoli individui che
sono il motore dell’economia e della storia. Come sostiene il prof. Gios oggi c’è bisogno un Manifesto della Montagna per un’autonomia in grado non solo di far ripartire i nostri territori montani, ma l’intera economia nazionale che in questi decenni si è urbanizzata solo per miopia razionalizzatrice che non ha pensato a tassazioni e politiche sostenibili nelle periferie. Il timore che, come nel passato sotto l’etichetta della Città di Valle, abbiamo registrato visto il progressivo decadere dei territori in nome della razionalizzazione (ne ho scritto sulla «Civetta» nel gennaio 1996) sotto il controllo partitico delle tessere e dei voti, è molto alto. Oggi si deve evitare che questo importante passo verso un cambiamento di rotta necessario per le valli finisca per essere addomesticato dalle vecchie classi amministrative che Alexander Langer aveva identificato, in un lontano convengo a Pieve di Bono del 1992 degli incontri “Tra Montani”, come l’inerzia nascosta e invisibile che blocca ogni rinnovamento.
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Graduare con sensibilità il diritto–dovere di ogni studente
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di Mariachiara Rizzonelli
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Salute
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Il cervello umano è plastico e va nutrito, anche di emozioni
“Ti amo” dal profondo del... cervello Il cervello è plastico. Il cervello cambia in continuazione stabilendo rapporti e connessioni ad ogni momento. Basta leggere un libro, vedere un film, parlare con qualcuno, acquisire una qualsiasi informazione e non si è più quelli di prima: abbiamo fatto una esperienza evolutiva. Senza la plasticità non riusciremmo ad apprendere e a memorizzare niente. Bisogna immaginare una cellula cerebrale come un complesso di filamenti (dendriti) che “parlano fra di loro” come se facessero filò e un lungo filamento (assone) che porta i messaggi lontano. Più si fa “filò” e più le amicizie fra le cellule si rafforzano e più le “notizie” viaggiano lontano. Si credeva in passato che il cervello si sviluppasse in “modo tumultuoso “dalla nascita fino ai tre anni di vita e che poi rallentasse fino ad arrestare lo sviluppo nel periodo dell’adolescenza. Oggi sappiamo che in risposta alle emozioni, alle esperienze, all’ambiente, alle novità il cervello cambia, impercettibilmente, ma di continuo. È una capacità innata che crea nuove connessioni, che riorganizza i percorsi informativi neuronali e che porta alla conclusione che tutto quello che una volta si credeva statico e immutabile può cambiare ed evolvere. Il carattere si può migliorare, il talento si può coltivare (posso imparare a suonare o a dipingere) posso imparare una nuova lingua anche in tarda età, come pure posso cambiare completamente le mie abitudini. Il cibo, il sonno, l’esercizio fisico,
di Gianni Ambrosini - oncologo Il mio compagno di banco delle elementari si chiamava Antonio (Totonno) e aveva una fissa, quella di prendere un colpo in testa, perché diceva lui, convinto …: “si potevano perdere tutte le regole di matematica che avevamo
le emozioni della mamma, le istruzioni contenute nel DNA sono la “natura”. L’esperienza con le cose del mondo, che caratterizza la vita di noi umani, dell’homo sapiens da 43.000 anni, è la cultura. Un cervello umano pesa un chilo e quattro etti (in origine era 400 grammi), il 2% del peso del corpo, ma consuma il 22-24% del metabolismo basale; è sempre affamato. Consuma
solo glucosio, circa 120 gr. di glucosio al giorno, che deriva dai carboidrati ingeriti. Si potrebbe pensare che a questo punto più zuccheri uno mangia e più il cervello è contento. Ma non è così, se si esagera con lo zucchero si ha quella che si chiama assuefazione. Le cose vanno bene se si mangiano carboidrati “complessi”, quelli per intenderci contenuti nella frutta, nelle verdure,
imparato con tanta fatica”. È chiaro che non era vero, come non è assolutamente vero che il cervello sia un contenitore statico che accumula informazioni come un recipiente dove più liquido ci versi e più ne contiene.
nel latte; perché le lunghe catene di zuccheri durante la digestione si dividono gradualmente e vengono assorbiti lentamente, un po’ alla volta. Se invece si mangiano carboidrati “semplici”, quelli che si trovano nei cibi raffinati e nei cibi industriali, le catene sono molto più brevi, le molecole di glucosio si separano velocemente e inondano il torrente circolatorio. Succede che se c’è troppo glucosio in circolo, il pancreas produce un ormone che si chiama Insulina, che obbliga le cellule a incamerare glucosio, a metterlo in dispensa, non si sa mai; una volta il cibo non era sempre disponibile. Ma il cervello non ha la dispensa e quindi va in sofferenza. Resta come stordito e non funziona, perde la capacità di apprendere e memorizzare. Gli omega-3 contenuti nel pesce e nella frutta secca, aiutano a minimizzare i danni del troppo zucchero. Il consumo energetico del cervello è sostanzialmente stabile, però le regioni che vengono stimolate a “funzionare di più consumano di più” e questo consumo maggiore viene percepito
da esami particolari come la fMRI (Risonanza Magnetica Funzionale) che ci permette di studiare le funzioni cerebrali in tempo reale e di individuarne le sedi dove si lavora di più. Non dovremmo più usare a questo punto frasi come “ti amo dal profondo del mio cuore” perché ora sappiamo che la sede dell’amore è una zona del cervello che si chiama “sistema limbico”. E che l’amore è un’esperienza “totalmente neuronale”. L’innamoramento sollecita il cervello in maniera ossessiva con un cocktail di sostanze chimiche. L’attrazione sessuale è gestita dal Testosterone (maschile) e dagli Estrogeni (femminili), sono loro che incoraggiano a provarci. Poi intervengono tutta una serie di altre sostanze, degli oppiacei prodotti dal cervello che agendo a vari livelli sbloccano la situazione, ma bisogna superare anche il “test dell’olfatto”; il senso primordiale più importante della sessualità. Ma non è finita, perché se non vi sono intoppi, un’area che ci chiama “tegmentale ventrale” scatena la passione producendo quantità industriali di Dopamina, che induce desiderio, passione e attiva quella sensazione di “chiodo fisso”. E ancora interviene il Cortisolo che genera ansia (mi ama?, non mi ama?) e abbassa i livelli di Serotonina così da diventare ossessivi e sorvolare anche sui difetti altrimenti evidenti della persona amata. E quando poi ci si guarda negli occhi la Noradrenalina e l’Adrenalina fanno accelerare il battito cardiaco e producono l’ebbrezza eccitante, infinita, del sublime. E non è finita ancora, perché intervengono su altre parti del cervello la Vasopressina, che è l’ormone delle storie durature e l’Ossitocina, che è l’ormone che lega per tutta la vita (per sempre). Il fine ultimo è quello della “perpetuazione della specie” ed è tutto così complicato perché il nuovo nato dovrà essere accudito, nutrito, coccolato, sorvegliato per il lungo periodo
dell’infanzia e della difficile adolescenza. Era troppo semplice affidare tutto al cuore, che non c’entra per niente, se non per certe collaborazioni nutritive. Un’altra stranezza che è solo dell’homo sapiens e quella dell’”ovulazione nascosta”. I maschi umani non percepiscono quando la femmina è nel momento propizio per generare la prole. Mentre in natura la femmina è quasi sempre riconoscibile quando è in ovulazione: i genitali si gonfiano, in alcune specie si colorano, si emanano odori caratteristici e anche il maschio meno esperto capisce quando è il momento di fare il suo dovere. Nella nostra specie evidentemente nel corso dell’evoluzione le femmine hanno sviluppato una strategia più complessa per tenere legati a se i maschi troppo poco fedeli. E dopo l’Amore cos’è che è importante per la gente di tutto il mondo? La ricerca della Felicità; “il più grande motore e la misura più grande delle disparità sociali “! Nel 2012 l’ONU ha istituito la Giornata Mondiale della Felicità: il 20 marzo, un “obiettivo umano fondamentale”. Le accezioni semantiche comprendono la contentezza, la soddisfazione, la gioia, il divertimento, etc . etc. Ma anche qui essendo degli stati mentali dipendono tutti da una miscela di sostanze prodotte dal cervello: fattori chimici, fattori elettrici e anche architetturali. La regione prefrontale del cervello attiva sensazioni felici, quella dx sensazioni tristi. Intervengono la Dopamina per la ricompensa e l’Ossitocina per l’attaccamento amoroso. Eppoi l’Anandamide che è simile alla cannabis e influisce sul piacere e sulla memoria. E ancora l’Adrenalina e la Serotonina che agiscono sull’autostima. Il cervello adatta il proprio funzionamento alle circostanze. La generosità stimola la ricompensa e per migliorare l’umore può essere molto potente il trucco del “pensiero positivo”, che aumenta, e di molto, l’autostima. Il “cervello va nutrito”, non facciamoci fuorviare dai pregiudizi, attiviamo anche i circuiti dell’emozione e della ricompensa in modo da ribaltare la vecchia visione fatalistica di un cervello statico e immutabile.
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Giornata provinciale Terme Aperte: previeni le malattie renali
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Turismo
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Da ricordare che qualsiasi data di apertura e chiusura può variare da rifugio a rifugio, per questo è necessario informarsi e chiamare la struttura in considerazione prima di intraprendere qualsiasi tipo di percorso. È necessario fare un breve excursus per capire la montagna in Trentino. Il Trentino è un territorio caratterizzato da un suolo quasi interamente montuoso, fatta eccezione della Valle dell’Adige che presenta tratti pianeggianti o collinari. Le catene montuose che attraversano la nostra regione si differenziano l’una dall’altra, presentando conformazioni rocciose, che si alternano ad aree boschive offrendo paesaggi spettacolarmente diversi. I rifugi nacquero su queste catene montuose e su queste vette proprio con lo scopo di offrire ospitalità e ristoro, in modo da risultare una base di appoggio per gli escursionisti ed alpinisti. Con la legge provinciale numero 8 del 1993 sono state individuate due categorie di rifugio, quello alpino, come appoggio per l’attività alpinistica in zone isolate di montagna, non facilmente raggiungibili con i mezzi, e quello escursionistico, rifugio situato in zone accessibili anche con i mezzi. La maggior parte dei rifugi fanno capo alla Provincia Autonoma di Trento, 146 totali, di cui 78 alpini e 68 escursionistici, e alla SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) con 35 rifugi, 4 capanne sociali e altre 20 strutture di appoggio. Ogni rifugio possiede determinate caratteristiche e offre servizi differenti ai propri ospiti, in base al tipo di ambiente e
L’offerta turistica slow per eccellenza
Andar per sentieri, aperta la stagione dei rifugi I
di Francesca Cristoforetti
rifugi in Trentino costituiscono una buona fetta del nostra offerta turistica, essendo attrazione sia per coloro che appositamente vengono da fuori per visitare il nostro territorio montano, così come per tutti coloro che già vi ci abitano, ma che della montagna non riescono la località montuosa in cui si trova. Sul sito ufficiale dell’Associazione Rifugi Trentino, così come sul sito della SAT, è possibile trovare non solo tutte le indicazioni e i contatti delle singole strutture, ma anche una guida su “come” affrontare la montagna. È doveroso continuare ricordare al pubblico che la montagna può essere pericolosa se la si affronta con noncuranza e senza essersi informati. Oltre quindi a dover contattare preventivamente il rifugio, sia per controllare la disponibilità per il pernottamento, ma anche solo per il ristoro, è sempre necessario informarsi sul tipo di percorso, sul target di persone a cui può essere indicato, il tipo di abbigliamento da indossare e le condizioni meteo previste
nel giorno dell’escursione. Da non sottovalutare le calzature, per avere una buona presa sul terreno, i tempi di percorrenza dell’escursione e non lasciarsi prendere alla sprovvista dagli sbalzi climatici tipici dell’ambiente montano. Tutto ciò che ha a che fare con la montagna è slow: dal rifugio
mai a farne a meno. Siamo ormai a luglio e questo è sicuramente uno dei periodi di punta per i rifugi trentini, che si differenziano tra di loro, soddisfando le diverse esigenze della loro clientela. Il periodo di apertura di questa stagione andrà dal 20 giugno al 20 settembre.
al percorso, va ricordato che la montagna e i suoi rifugi non sono “meccanici”. Vanno rispettati i tempi e le dinamiche dell’ambiente montano, così come le sue strutture, costruite appositamente per l’uomo non per servirlo, ma per accompagnarlo nei suoi lunghi percorsi. Per questo anche le attese, il
servizio e l’offerta di un rifugio potrebbero avere tempi diversi rispetto ad un ristorante di città. I ritmi della natura vanno rispettati così come la sua bellezza. Pur nella loro diversità, tutti i rifugi trentini si contraddistinguono per la promozione di un turismo eco-sostenibile. Le specifiche attività organizzate quest’estate sono rintracciabili contattando direttamente i gestori, le Apt locali e pagine internet. Anche quest’estate sono in programma iniziative che coinvolgono la vita del rifugio, molte delle quali legate all’arte ed in particolare alla musica. L’edizione dei Suoni delle Dolomiti viene riproposta anche quest’anno, con una serie di appuntamenti musicali in “alta” quota, fino a metà set-
tembre in tutto il Trentino. Si proporrà nuovamente anche la terza edizione di “Campiglio Special Week”, dal 1 al 7 settembre, una settimana di concerti sulle Dolomiti di Brenta, a Madonna di Campiglio, con una dedica speciale al Brasile e alla sua musica. Per quanto riguarda la classica attività di trekking vale la pena menzionare i 13 possibili percorsi promossi dai Gestori dei Rifugi del Trentino, lungo i quali è possibile trovare punti di appoggio nei rispettivi rifugi della zona: l’anello del Monte Baldo, il trekking nelle Alpi di Ledro, il fronte occidentale dell’Adamello, la via del Quarzo e l’anello delle Tre Valli sul Brenta, il catinaccio Rosengarten, Sassolungo e Sassopiatto, il giro della Marmolada, il Pala Ronda trek nella zona delle Pale, il giro dei rifugi del Primiero, Lagorai panorama lungo l’Alta Via del Centenario, l’Alta via del Granito sul Lagorai e le Gallerie del Pasubio
Comunità delle Giudicarie lunedì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
Linea 1
Linea 2
Monday Sunday 15th June 15th September 2019
Wednesday Sunday 15th June 15th September 2019
Wedne 15th J
Carisolo Madonna di Campiglio Dimaro
Comano Terme Tione - Carisolo
Sarche - Comano Terme Andalo - Fai della Paganella
Com Riva
da Carisolo
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da Carisolo 17:41 17:44 17:58 18:20
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BICI BUS+ TREK
da Fai della Paganella
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giorni feriali - working days
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Info
Riva del Garda - Stazione
Pré
Pieve di Ledro
Bezzecca - Scuole Medie
Lenzumo
Ampola
Riva del Garda (Largo Medaglie d'Oro) Torbole (parcheggio bus via Matteotti)
Tenno
Ville del Monte
Info
Lago di Tenno
Ballino
Fiavè
Bleggio (fermate a richiesta)
Comano Terme - Stazione
Fai della Paganella (loc: Santèl - Bike Park)
Andalo (piazza Dolomiti)
Molveno (parcheggio zona Lido)
Nembia
Stenico
S: Lorenzo in Banale
15:15 15:07 14:58 14:53 14:38 14:23 14:20
Info Villa Banale
Limarò
Sarche (di fronte distributore Q8)
Carisolo
Pinzolo Funivie
Caderzone Terme
Spiazzo Municipio
Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Nord
Tione Stazione
Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena Info Point
Tione Sport / Area Sesena
Comano Terme - Stazione
Fai della Paganella
Comano Terme - Stazione
La complessa or- Il servizio è struttura16:20 16:10 16:05 ----11:05 10:50 10:45 10:40 10:37 10:32 10:27 10:21 10:20 --------ganizzazione è stata to su tutti i giorni delS. A. Mavignola 17:50 17:42 17:33 17:28 17:13 16:58 16:55 18:15 18:05 18:00 17:50 --- 17:40 17:35 17:25 17:15 13:55 13:40 13:35 13:30 13:27 13:22 13:17 13:11 13:10 possibile attraverso la settimana per la Val ApT Terme di Comano: Tel. +39 0465 702626 Andalo 16:05 15:50 15:45 15:40 15:37 15:32 15:27 15:21 15:20 ApT Val di Sole: Tel. +39 0463 901280 Carisolo +39 0461 585836 ApT Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena: Tel +39 0465 447501 la proficua di Sole fino a Comano ApT Dolomiti Paganella: Tel.DOLOMITIGARDA 18:40 18:25 18:20collabo18:15 18:12 18:07 18:02 17:56 17:55 GARDADOLOMITI Pinzolo Molveno razione traTuristico numerosi mentre per le Caderzone Terme Consorzio Giudicarie Centrali: Tel.Terme, +39 0465 323090 da Torbole ApT Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena: Tel. +39 0465 447501 enti pubblici, Apt e altre tratte il servizio 09:00 --- 08:45 08:40 08:30 08:27 08:22 08:15 08:05 da Fai della Paganella da Riva del Garda Dimaro Nembia Spiazzo 11:10 --- 10:55 10:50 10:35 08:45 08:35 08:30 ----10:32 10:27 10:20 10:00 ----------da Carisolo 19.20 Consorzi turistici, la coprirà cinque giorni 09:21 09:01 08:53 08:50 ore 08:36 08:15 Folgarida Dolomiti di Brenta San Porte di08:35 Rendena--16:30 --- 16:15 16:10 16:00 15:57 15:52 15:45 15:30 10:55 10:45 10:40 10:35 --- 10:25 10:20 10:10 10:00 09:50 08:55 08:40 ----- Lorenzo ------- me 12:21 12:01 11:53 11:50Ultima 11:36 corsa 11:15 Fraz. Vigo Rendena Comunità ed i Comula settimana, dal merTer Carlo Magno 18:35 18:25 18:20 18:15 18:05 16:20 16:10 16:05 --18:02 17:57 17:50 17:35 --11:05 10:50 10:45 10:40 10:37 10:32 Stenico ---Campo--------10:27 10:21 10:20 17:21 17:01 16:53 16:50 16:36 16:15 o da Tione, M. di Campiglio Porte di Rendena n Fai della Paganella Fai della Paganella he Villa Banale 13:55 Fraz. 13:40 17:35 17:25 17:15 13:30 13:27 13:22 13:17 13:11ma13:10arò Villa13:35 Rendena ApT Garda Trentino: Tel. +39 0464 554444delle su o Lim Sarc 18:15 18:05 18:00 17:50 --- 17:40 ni Giudicarie, coledì domenica. 13:21 13:01 12:53 12:50alla 12:36solo 12:15 S. A. Mavignola C ApT Terme di Comano: Tel. +39 0465 702626 16:05 15:50 15:45 Tione15:40 15:37 15:32 15:27 15:21 15:20 prenotazione. ApT Terme di Comano: Tel. +39 0465 702626 Andalo Andalo ApT Dolomiti Paganella: Tel. +39 0461 585836 i ConsorziCarisolo BIM delConsorzioI Turistico biglietti per utilizza18:40 18:25 18:20 18:15 18:12 18:07 18:02 17:56 17:55 Valle di Ledro: Tel. +39 run 0464 591222 Last Carisolo from Tione, ORARI Consorzio Turistico Giudicarie Centrali: Tel. +39Bleggio 0465 323090 Pinzolo Pinzolo Sarca e Caderzone delTerme Chiese, re il servizio Molveno Molveno ApT Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena: Tel. +39 0465 447501 booking saranno Caderzone Terme ESTATE Fiavé needed. l’Apt Terme di Coma- rilasciati a bordo del ore 19.20 2019 Nembia Nembia Ballino Ultima corsa Spiazzo Spiazzo Porte di Rendenadi BrenSan Lorenzo San Lorenzo Porte di Rendena no Dolomiti bici da Tione, e e bus e sarà possim m me r r Fraz. Vigo Rendena Fraz. Vigo Rendena solo suFiume Sarca Te Te Ter Stenico Stenico Porte di Rendena Lago di Tenno prenotazione. Porte di Rendena no no no e e Fraz.Madonna Villa Rendena ta, l’Apt di bile effettuare la preVilla Banale Villa Banale Fraz. Villa Rendena ma imarò arch ma ma imarò arch Ville del Monte o o o Last run C S C C S L L Tione Tione from Tione, a l Campiglio Pinzolo notazione tramite le booking Tenno po needed. Bleggio Am Val Rendena, l’Apt Apt ed i Consorzi per Fiavé Bia R Tia Le Be P rno nzu zze ie ces iva Tor Ballino Valle di Sole, il Con- il Turismo, mentre il a di Smo cca ve d de bole Fiume Sarca ott i lG Le Lago di Tenno o a sorzio Turistico Val di servizio sarà gratuito dro rda Ville del Monte la Tenno po Ledro, l’Apt Trento- per coloro che sono Am Bia R Tia Le Be P Monte Bondone-Valle in possesso delle card Lago rno nzu zze ie ces iva Tor v c b m a di S o ca e d de ole ott i Le lG di Garda o ard dei Laghi, l’Apt Dolo- turistiche emesse daldro a miti di Brenta - Paga- le Apt degli ambiti inLago di Garda nella”. teressati. Campo Carlo Magno
19:00 19:15 19:20 19:28 M. 19:30 19:40 19:50 20:00 20:05 di Campiglio
solo nei giorni festivi on non-working days only
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tutti i giorni - every day
giorni feriali - working days
Info
Info
Info
solo nei giorni festivi on non-working days only
Info
0465 447501
Fai della Paganella
Andalo
Carisolo
Pinzolo
Molveno
Caderzone Terme
Lago di Ledro
Spiazzo Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena
Nembia
me Ter no ma Co
Tione
San Lorenzo
Stenico Villa Banale
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me Ter no ma Co
Bleggio Fiavé
Ballino
Lago di Ledro
Lago di Tenno Vile del Monte
pola Am
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Bia R Tia Len Be P rno zu zze iev ces iva a di Smo cca e d del ott i Le Ga o d r
Riv To a d rbo el G le ard a
Linea 2
mercoledì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
Linea 4
lunedì domenica 22 giugno 11 settembre 2019
Linea 5
Monday Sunday 22nd June 11th September 2019
Servizio operato da Trentino Trasporti; gratuito con Trentino Guest Card
Comano Terme Tione - Carisolo
Sarche - Comano Terme Andalo - Fai della Paganella
Comano Terme - Fiavé Riva del Garda - Torbole
Ampola Lago di Ledro Riva del Garda
Line of Trentino Trasporti; free with Trentino Guest Card
da Comano Terme
da Sarche
da Comano Terme
da Ampola
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17:21 17:01 16:53 16:50 16:36 16:15
Pré
Lago di Tenno
Ballino
ApT Garda Trentino: Tel. +39 0464 554444 ApT Terme di Comano: Tel. +39 0465 702626
tutti i giorni - every day giorni feriali - working days solo nei giorni festivi on non-working days only
Riva del Garda - Stazione
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Pieve di Ledro
16:30
Bezzecca - Scuole Medie
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Lenzumo
10:55 10:50 10:35 10:32 10:27 10:20 10:00
Ampola
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Tenno
da Riva del Garda
11:10
Ville del Monte
08:45 08:40 08:30 08:27 08:22 08:15 08:05
Fiavè
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13:21 13:01 12:53 12:50 12:36 12:15 Info
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Bleggio (fermate a richiesta)
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Info
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Info
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Comano Terme - Stazione
Fai della Paganella (loc: Santèl - Bike Park)
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Andalo (piazza Dolomiti)
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Molveno (parcheggio zona Lido)
09:41 09:44 9:58 10:20
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Nembia
09:26
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S: Lorenzo in Banale
09:15 09:20 09:30 09:33 09:38 09:45 09:55
Stenico
Villa Banale
Limarò
Sarche (di fronte distributore Q8)
Carisolo
Pinzolo Funivie
Caderzone Terme
Spiazzo Municipio
Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Nord
Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena Info Point
Tione Stazione
Tione Sport / Area Sesena
Comano Terme - Stazione
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Info
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da Torbole
08:45 08:35 08:30
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09:00
da Fai della Paganella da Carisolo
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Riva del Garda (Largo Medaglie d'Oro) Torbole (parcheggio bus via Matteotti)
Wednesday Sunday 15th June 15th September 2019
SU RICHIESTA ON DEMAND
Wednesday Sunday 15th June 15th September 2019
19:00 19:15 19:20 19:28 19:30 19:40 19:50 20:00 20:05
447501
Linea 3
mercoledì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
da
Monday Sunday 15th June 15th September 2019
Comano Terme - Stazione
ea 1
lunedì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
ro
tutti i giorni - every day giorni feriali - working days solo nei giorni festivi on non-working days only
Consorzio Turistico Valle di Ledro: Tel. +39 0464 591222
Consorzio Turistico Giudicarie Centrali: Tel. +39 0465 323090 ApT Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena: Tel. +39 0465 447501 Dimaro Folgarida Campo Carlo Magno
ore 19.20
Dolomiti di Brenta
Ultima corsa da Tione, Fai della Paganella solo su prenotazione. Last run from Tione, booking needed.
M. di Campiglio
S. A. Mavignola
Andalo
Carisolo Pinzolo Caderzone Terme
Molveno Nembia
Spiazzo Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena
e erm oT an arò rche m Co Lim Sa
San Lorenzo Stenico Villa Banale
Tione
Dimaro
Dimaro
Folgarida Campo Carlo Magno
M. di Campiglio
Fai della Paganella
S. A. Mavignola
Campo Carlo Magno
Folgarida
Dolomiti di Brenta M. di Campiglio
Fai della Paganella
S. A. Mavignola
Andalo
Carisolo Pinzolo Caderzone Terme
Pinzolo Caderzone Terme
e erm oT an arò rche m Co Lim Sa
San Lorenzo Stenico Villa Banale
Tione
Campo Carlo Magno
Dolomiti di Brenta M. di Campiglio
Carisolo Pinzolo
Molveno
Caderzone Terme
Nembia
Spiazzo Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena
e erm oT an arò rche m Co Lim Sa
San Lorenzo Stenico Villa Banale
Tione
Bleggio
Andalo Molveno Nembia
Spiazzo Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena
Stenico Villa Banale
Tione
Bleggio
Bleggio
Fiavé
Fiavé
Fiavé
Fiavé
Ballino
Ballino
Ballino
Fiume Sarca
Lago di Ledro
Bia R Tia Le Be P rno nzu zze ie ces iva Tor a di Smo cca ve d de bole ott i Le lG o a
dro
rda
Fiume Sarca
Lago di Tenno Ville del Monte
la po Am
Tenno
Lago di Ledro
Bia R Tia Le Be P rno nzu zze ie ces iva Tor a di Smo cca ve d de bole ott i Le lG o a
dro
rda
Fiume Sarca
Lago di Tenno Ville Vile del Monte
la po Am
Tenno
e erm oT an arò rche m Co Lim Sa
San Lorenzo
Ballino Lago di Tenno Ville del Monte
Fai della Paganella
S. A. Mavignola
Andalo
Carisolo
Molveno Nembia
Spiazzo Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena
Bleggio
la po Am
Dimaro
Folgarida
Dolomiti di Brenta
Lago di Ledro
Bia R Tia Le Be P rno nzu zze ie ces iva Tor a di Smo cca ve d de bole ott i Le lG o a
dro
rda
Fiume Sarca
Lago di Tenno Ville del Monte
la po Am
Tenno
Tenno Lago di Ledro
Bia R Tia Le Be P rno nzu zze ie ces iva Tor a di Smo cca ve d de bole ott i Le lG o a
dro
Lago di Garda
rda
Comano Terme - Stazione
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Fai della Paganella (loc: Santèl - Bike Park)
11:10
16:50 16:55 17:05 17:15
Andalo (piazza Dolomiti)
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Molveno (parcheggio zona Lido)
Comano Terme - Stazione
Carisolo
Pinzolo Funivie
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tutti i giorni - every day
17:26
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Caderzone Terme
Spiazzo Municipio
Tione Stazione
16:50 16:55 17:05 17:08 17:13 17:20 17:30
09:00
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Nembia
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Limarò
Sarche (di fronte distributore Q8)
Dimaro Stazione
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Stenico
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09:15 09:20 09:30 09:40 09:50
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Dimaro - Madonna di Campiglio - Carisolo; gratuito con Trentino Guest Card Terme di Comano - Tione - Carisolo; Sarche Line of Trentino Comano Terme - Fiavé Ampola Trasporti; free with Andalo; Terme di Comano Trentino Guest Card Riva del Garda -Terme Torboledi Comano -Lago di Ledro - Torbole; Ampola Riva - Pieve Ledro - Riva del del di Garda da Comano Terme da Ampola Garda. Il servizio sarà in funzione con nume09:00 --- 09:15 09:20 09:30 09:33 09:38 09:45 09:55 09:26 09:44 9:58 10:20 da Dimaro rose--- corse giornaliere fino 09:41 al 15 settembre. 11:10 --- 11:25 11:30 --------12:26 12:41 12:44 12:58 13:20
Villa Banale
10:55 11:05 11:10 11:15
Folgarida
di Brenta 14:00 14:15 14:20 14:28 14:30 14:40 Dolomiti 14:50 15:00 15:05
Porte di Rendena Fraz. Vigo Rendena Nord
11:10 11:25 11:30 11:38 11:40 11:50 12:00 12:10 12:15
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Porte di Rendena Fraz. Villa Rendena Info Point
08:45 08:55 09:00 09:05
Tione Sport / Area Sesena
da Sarche
09:00 09:15 09:20 Dimaro09:28 09:30 09:40 09:50 10:00 10:05
Comano Terme - Stazione
da Comano Terme
Dimaro Piazza Centrale
Folgarida Belvedere
Campo Carlo Magno
Madonna di Campiglio Hotel Bertelli
S.A. Mavignola Hotel Posta
Carisolo Municipio
- Comano Terme Andalo - Fai della Paganella SU RICHIESTA ON DEMAND
Comano Terme Tione - Carisolo
Linea 3
merco 15 giu
Monday Sunday 15th June 15th September 2019
Prenotazione consigliata entro Linea 1 18:15 18:24 18:35 18:42 18:53 19:02 19:05 18:15 18:25 18:40 18:45 16:50 17:05il17:10 17:18 17:20scorso 17:30 17:40 17:50 17:55 di bicile 18.00 del giorno precedente E’ partito 15 giugno il servizio Linea 2 lunedì domenica mercoledì domenica mercoledì domenica domenica per le corse del mattino, entro 19:00 19:15 19:20 19:28 lunedì 19:30 19:40 19:50 20:00 20:05 3 2019 le 12.00 del giorno stesso per 15 15 giugno 15 Linea settembre giugno 15 settembre 2019 15 giugno 15 settembre 2019 22 giugno 11 settembre 2019 bus che riguarda tutto il Trentino Occidentale le Linea 2 pomeriggio. Linea 3 Linea 4 Linea 5 corse del Linea 4 con ben 6 linee tutte in Sunday coincidenza tra Servizio loro: operato da Monday Monday Sunday Wednesday Sunday Wednesday Sunday Linea 5 Booking required until 18.00 of Trentino Trasporti; 15th June 15th September 2019 15th June 15th September 2019 15th June 15th September 2019 22nd June 11th September 2019 the previous day for the morning rides, until 12.00 of the same Sarche day for the afternoon rides.
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mercoledì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
S: Lorenzo in Banale
DOLOMITIGARDA GARDADOLOMITI
Servizio BiciBus + Trek 2019
lunedì domenica 15 giugno 15 settembre 2019
SU RICHIESTA ON DEMAND
BICI BUS+ TREK
Linea 1
LUGLIO 2019 - pag.
A A
pag.
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Arte
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Giovanni Rasini (18921952), di professione industriale tessile, raffinato collezionista d’arte e generoso mecenate per passione, viene dalla formidabile stagione del manifatturiero lombardo, settore cotoniero, che segna la storia economica italiana, di un’economia ancora dal volto umano, a cavallo tra XIX e XX secolo. Dal padre Cesare eredita la “Manifattura Festi Rasini & C.”, con sede a Villa d’Ogna, nel bergamasco, fondata dal genitore nel 1889 assieme al conte trentino Giovanni Festi, transfuga da Trento in quanto irredentista, ma sopratutto la proprietà di Castel Campo, acquisito al patrimonio della famiglia milanese nel 1920 dallo stesso Cesare in seguito alla vendita del maniero da parte dei tedeschi Rautenstrauch. La “giudicariesità” di Giovanni Rasini è oltretutto suffragata dai suoi natali in quel di Preore l’8 settembre del 1892, ma ancora di più dal suo amore per quel nido turrito sul limitare della piana del Lomaso, dove, lontano dalle pressanti incombenze aziendali, riuscirà a riconvertire un luogo memore di fatti d’arme e di soprusi, in una silenziosa custodia di arte e di spiritualità, facendo il paio, in tempi mutati e sensibilità culturali differenti, con la vicina Villa Luti di Campo ed il suo indimenticato cenacolo letterario. Già nel 1920, ad acquisto appena concluso, Cesare Rasini commissiona al cognato architetto milanese Livio Provasoli Ghirardini, lo stesso che tra il 1893 e il 1897 ricostruisce la parrocchiale di Tione, il restauro del castello. Alla morte del padre nel 1921, Giovanni prosegue il progetto di risanamento coadiuvato dalla moglie Thea Casalbore, di nobile lignaggio, sposata nel 1919: Castel Campo diventa la loro splendida dimora estiva, abbellita dalle decorazioni di stampo preraffaellita di Carlo Donati. Thea è una promettente scultrice; esor-
Rasini, il mecenate di Leonardo e la scultrice dal grande cuore
Luci da Castel Campo di Giacomo Bonazza Ci sono pure le Giudicarie nel gran tributo a Leonardo da Vinci, in occasione del 500esimo anniversario della sua morte che cade proprio in questo 2019; e con non poco merito, visto che il prodigo restauratore della casa di Anchiano, a 3 km da Vinci, dove vi nasce il genio il 15 aprile 1452, non è altri che il conte Giovanni Rasini di Castelcampo, colui che nel 1950 dona al Comune di Vinci il prezioso edificio, due anni prima delle Celebrazioni per i 500 anni dalla nascita del “Homo Universa-
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lis”, quando la casa viene trasformata in museo. Ancora oggi, sul muro di pietra della sobria dimora di campagna, tra gli ulivi e i vigneti della Valdinievole, è ben affissa l’epigrafe che recita: QUESTA CASA DEI “DA VINCI” IN “ANCHIANO” - RESA ILLUSTRE PEL RICORDO DELLA NASCITA DI LEONARDO – FU DONATA AL COMUNE DI VINCI – DAL SUO CITTADINO ONORARIO GIOVANNI RASINI, CONTE DI CASTELCAMPO – IL 10 OTTOBRE 1950. minazione interiore, che negli anni vireranno in senso spirituale, quasi mistico, con l’abbandono graduale dell’attività artistica a motivo degli impegni familiari e delle sempre più impellenti urgenze caritative. Della sua opera scultorea, della quale troviamo testimonianza significativa negli spazi di Castel Campo, ne parla in modo esauriente lo storico dell’arte trentino Roberto Pancheri nel suo saggio: “Thea Casalbore Rasini (1893-1939): una scultrice milanese tra verismo e simbolismo” ( Atti della Accademia
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4 1 - Thea Casalbore Rasini 2 - Giovanni Rasini 3 - Thea Casalbore Rasini: Figura femminile accasciata, 1924, Campo Lomaso 4 - Thea Casalbore Rasini: Busto muliebre/Giovanna d’Arco, Campo Lomaso
disce a 19 anni, nel 1912, all’Accademia di Brera tra richiami rodiniani, di possente statuaria, e fremiti simbolisti, come erano le poetiche del tempo in campo plastico: una scelta coraggiosa per una giovane donna, indice di forte personalità e deter-
degli Agiati – 2016). Lo stesso Pancheri, assieme a Roberta Bonazza, sono i curatori della mostra allestita tra il marzo e giugno scorsi presso la Casa degli Artisti di Canale di Tenno, dedicata all’arte declinata al femminile, dove Thea Casalbore Ra-
sini emerge fra le protagoniste del Novecento in Trentino. Una storia davvero affascinante, quella della aristocratica artista milanese, giudicariese di adozione, che nella sua breve esistenza - muore di tumore a Parigi nel 1939 a 46 anni – riuscirà ad incarnare quella sintesi di “bello e buono”, che è solo dei grandi spiriti. La salma riposa oggi nel cimitero di Campo Lomaso assieme a quelle dei suoi figli, nel sarcofago dalle linee pure, francescane, disegnatole dall’architetto razionalista Luciano Baldessari di Rovereto. La poetessa Ada Negri, che nelle estati del 1933 e del 1935 sarà ospite a Castel Campo della famiglia Rasini, ritrovando un benessere spirituale che sembrava smarrito, così descrive l’amica Thea, ormai ammalata, in due struggenti lettere inviate al critico d’arte e giornalista Federico Binaghi : “Creatura d’eccezione, che soffre ma non vuole che alcuno lo sappia...” (18 luglio 1933). “Thea è, come vi ho già detto, di natura angelica. Ma in modo cerebrale, strano. Il padre di sua madre, il filosofo e storico Tito Vignoli, le lasciò in retaggio la disposizione alla filosofia e alla teosofia. In questi voli...io non posso seguirla. La sento lontanissima. Ella, dopo una terribile crisi intima, alcuni anni fa, ruppe con la vita mondana e... con tutto: si fece terziaria francescana. Codesta bellissima creatura (scultrice di vero istinto) non fu più lei: fu presa da un’astenia nervosa che nulla poté guarire: fin che si rivelò in lei il male che la condusse in clinica la primavera scorsa. La sua bontà e la sua carità sono immense. Ma il mondo, anche il mondo purissimo della famiglia e della natura (mi spiego male) non le dice più nulla. È distaccata con taglio netto. Vive nell’assoluto, pure essendo circondata dall’inevitabile relatività di tante cose insopprimibili. Interpreta alla lettera le parole del Vangelo: “ Lascerai tuo padre e tua madre per venire con me.” Ognuno che l’avvicina l’adora, pur sentendo il tormento di questo taglio troppo netto. Che sarà di lei ?...”( agosto 1935).
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Fondazione guetti di Alberto Carli
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Turismo
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Sport e salute nella Perla delle Dolomiti
La Longevity Run arriva a Campiglio “La “Longevity Run” – spiega – è un progetto che celebra la centralità dello sport come elemento indispensabile per un benessere immediato e come forma di prevenzione per una longevità di successo. È un evento organizzato grazie al sostegno della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”. La corsa vera e propria prenderà inizio alle ore 11.00, ma le attività che i partecipanti potranno svolgere durante la giornata saranno tantissime. Infatti, prima e dopo la corsa, tutti potranno cimentarsi con sessioni di spinning, yoga, pilates e anche nordic walking.
L
a “Longevity Run” va in vacanza a Madonna di Campiglio che, dopo Roma e Piacenza, è stata scelta come sede ideale per promuovere il benessere, il movimento e lo sport. Appuntamento il 3 agosto con la corsa accompagnata ad un check up sulla salute. La “Longeviy Run”, corsa più check up sulla salute, dopo Roma e Piacenza amplia ulteriormente le tappe del suo “tour dello star bene” arrivando a Madonna di Campiglio il 3 agosto. L’iniziativa parte dall’idea Per tutto il giorno, inoltre, sarà possibile accedere al “Longevity check up” sui 7 parametri di salute cardio-vascolare: valutazione stile di vita, indice di massa corporeo, pressione arteriosa, colesterolo, glicemia, for-za muscolare e spirometria. “Il check up – sottolinea Landi – sarà gratuito per tutti i partecipanti, ai quali sarà rilasciata una scheda con i risultati delle valutazio-
ni eseguite insieme a una serie di consigli e raccomandazioni per un corretto stile di vita. Si pensi solo che una persona di 80 anni che fa esercizio fisico ha le stesse performance di un 50enne sedentario”. Da dove nasce la scelta di Madonna di Campiglio come tappa della gara? “I motivi sono molti”, spiega Lan-di. “Intanto lo sport ad alta quota crea benefici notevoli all’apparato car-
e dall’invito del professor Marco Elefanti, direttore generale del Policlinico Gemelli, di aggiungere all’evento un’edizione “alpina”. Per capire meglio i contenuti dell’iniziativa, parliamo con il professor Francesco Landi, (docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore UOC Riabilitazione e Medicina Fisica del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS) che, insieme ad un team di colleghi e ricercatori, ne è l’ideatore.
Sky FoxLife, ha realizzato, a supporto della manifestazione, una campagna on air con 7 spot che sottolineano i 7 segreti per essere “bella e in forma”, i quali rappresentano i parametri della salute certificati dalla Fonda-zione Policlinico Gemelli.
diocircolatorio, poi l’attività in natura è più piacevole e stimolante. Infine la purezza dell’aria. C’è anche un altro motivo! La “Longevity Run” si sposa perfettamente con il programma estivo di Madonna di Campiglio Pinzolo e Val Rendena dedicato proprio a sport e benessere: dagli appuntamenti del Dolomiti Natural Wellness alle attività fitness del programma “Vacanze
INFO & ISCRIZIONI Per iscriversi alla Longevity Run: www.longevityrun.it Per prenotare i check up, scrivere a: longevityrun@gmail.com Per le informazioni sulle attività estive dedicate al benessere nella natura: T. 0465 447501 (uffici Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena www.campigliodolomiti.
in salute”, dai trekking musicali dei Suoni delle Dolomiti-Campiglio Special Week, fino al turismo avventura con proposte di vacanza attiva dedicate alle donne”. L’evento, a livello nazionale, si svolge in collaborazione con Corriere dello Sport e con il supporto di Carni Sostenibili, Danacol di Danone e Fox Networks Group Italy che, attraverso il canale della piattaforma
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MADONNA DI CAMPIGLIO (TN) - 3 AGOSTO 2019 PRESSO IL PARCO CONCA VERDE
Cooperazione
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Il punto di vista di Giuseppe Ciaghi, cooperatore da una vita
Una Cooperazione che rifiuta di cambiare Naturalmente in contrasto con quelle che disponevano di “più voti in capo a una testa” - (vedi i Consorzi di secondo grado che, data la loro funzione tecnica di supporto alle cooperative, in teoria non dovrebbero nemmeno aver diritto a votare gli organi istituzionali) - dove ovviamente si accentrano il potere, la sua conservazione e, non ultime, tante ambizioni personali. Coalizzandosi e spartendosi gli incarichi, cambiando statuti e modificando regolamenti ad personam – vedi il limite dei tre mandati che favoriva il ricambio -, in passato hanno sempre gestito e condizionato le nomine nei gangli strategici degli organi di governo conducendo il mondo cooperativo verso una crisi di credibilità quale mai si era
di Giuseppe Ciaghi
“Ognuno sta solo sul cuore della terra, trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera”. Questi versi, composti da Salvatore Quasimodo all’indomani della seconda guerra mondiale in una condizione di smarrimento e di solitudine , anelito, purtroppo doloroso e fugace, di speranza in un domani migliore, mi hanno fatto pensare a Marina Mattarei, la presidente della nostra Federazione, e alla solitudine, all’isolamento in cui si è venuta a troregistrata durante oltre un secolo di vita. Uscite sconfitte dall’assemblea generale, hanno cominciato a remare contro le iniziative della presidente, impedendole di attuare il suo programma, creando condizioni conflittuali tali da gettare ulteriore discredito sull’istituzione. Cosa pensare? E cosa fare? In una situazione simile si è trovato e si trova purtroppo ad operare anche papa Francesco con le sue aperture evangeliche, contestato oltre che
vare quando ha tentato di realizzare il programma di rinnovamento e di recupero dei valori cooperativi per il quale era stata eletta, prima donna nella storia del movimento ad assumere tale prestigioso incarico. Venne imposta dalla maggior parte delle cooperative genuine, di primo grado, quelle per intenderci di “una testa un voto”, che desideravano si respirasse un’aria nuova in Via Segantini, un ricambio di generazioni. da certi politici, anche al suo interno da gran parte dell’alto clero e dalle forze più retrive e conservatrici del cattolicesimo. Lui però tira diritto, coerente coi suoi principi. Lo può fare, in fondo è un monarca assoluto. Ma la Mattarei? Per lei cooperazione vuol dire dialogo, confronto, ma almeno non subire diktat… Per quanto riguarda il ricambio, l’apertura a forze nuove, ho notato che nel consiglio della Federazione siedono figure che stava-
no poco distante dalla mia poltrona quando vi facevo parte negli anni Novanta del secolo scorso. Altro che tre mandati di tre anni ciascuno! Le nazionali di calcio italiane impostate dal nuovo commissario tecnico dimostrano quanto importante in un momento di totale sfiducia sia stato il cambiamento, l’affidarsi ai giovani, il coinvolgerli e il valorizzarli per uscire da una crisi che sembrava insuperabile, e suscitare così nuovi entusiasmi in tutti. Penso che la cooperazione per “salvarsi” e rigenerarsi debba fare altrettanto. I giovani che vivono e operano al suo interno hanno grandi potenzialità. È ora di concedere loro fiducia e di chiamarli a responsabilità di spessore.
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Territorio
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Fare comunità coltivando l’orto Una giornata in compagnia dell’associazione Radici
Ma l’associazione, ha detto il suo vulcanico presidente Giuseppe Camera, non intende solo favorire la attività degli orti, ma creare una comunità di persone che si conoscano, socializzino e superino le differenze fra le diverse provenienze territoriali. “Fare comunità coltivando relazioni e non solo ortaggi”, questa in sintesi la filosofia. “La giornata Naturalmente insieme - ha proseguito Camera - è nata per dare a tante associazioni l’opportunità di farsi conoscere all’esterno, una occasione non così scontata sul territorio”. Sono stati coinvolti anche i ragazzi della Scuola musicale di Tione, che hanno allietato i presenti con la esibizione del gruppo degli ottoni, ed alcuni artisti della zona, che hanno esposto una cinquantina di loro opere, che spaziavano dalle figure ai paesaggi, dalla natura all’astrazione, dalla tecnologia ai tessuti alle sculture in legno ed alle
di Chiara Garroni È stata una giornata ricchissima di appuntamenti quella di sabato 15 giugno in località Sesena a Tione. La manifestazione, chiamata “Naturalmente insieme”, organizzata dalla associazione “Radici orti comunitari”, voleva essere sia la promozione di attività culturali, ricreative, sportive di tante associazioni di volontariato del territorio, sia un momento di incontro e socializzazione fra le persone. foto. Alessandro Togni ha illustrato le opere, ed ha ringraziato tutti della nuova opportunità di portare l’arte all’aperto, di andare incontro alle persone e non aspettare i visitatori nel chiuso delle sale espositive. Hanno portato il saluto del Comune di Tione l’assessore Maria Rita Alterio, e il sindaco Eugenio Antolini, appena insediatisi nella nuova giunta, e per il Comune di Tre Ville Andrea Fedrizzi. Alterio ha sottolineato la bontà dell’iniziativa, sintesi fra cultura e rete sociale, che testimonia la apertura fra associazioni, importanti realtà di volontariato che creano relazioni e condivisioni, portate avanti
con passione ed entusiasmo. Coltivare orti come fa Radici è un bel modo di creare aggregazione, di dare qualcosa di particola-
L’associazione “Radici orti comunitari” opera da alcuni anni in località Sesena, vicino al campo sportivo di Tione, dove sono stati recuperati spazi agricoli inutilizzati, ora coltivati ad orto da diverse famiglie, più un’area senza barriere architettoniche assegnata ai ragazzi dell’Anfass, che hanno realizzato un “orto sospeso” di piantine aromatiche e fiori.
re al paese, ha sottolineato il sindaco Antolini, mentre Fedrizzi ha evidenziato come sia ammirevole l’iniziativa di coniugare
la tradizione di coltivare la terra nel tipico ambiente montano con la socialità che si crea fra coloro che lo fanno. Per l’Anffas
Claudia Morelli, rappresentante dei genitori, dopo aver evidenziato la bontà dell’iniziativa dell’orto sensoriale, senza barriere per permettere l’accesso a tutti, ha informato che è stato emanato un bando col quale si cercano per la sede di Tione due giovani per il progetto di servizio civile “Inclusion empowerment” della durata di 12 mesi. Oltre all’associazione Radici, erano presenti con i loro stand il Quadrifoglio, la Lilt, la Compagnia dell’utile e del futile, il gruppo culturale Orti giudicariesi con le sue antiche sementi. Nel corso della giornata si sono svolte diverse attività, fra le quali la esercitazione degli allievi dei Vigili del Fuoco di Tione, l’esibizione della Unità cinofila della Croce Rossa ed il concerto del coro femminile Korasong della Smag di Riva del Garda. Una pastasciutta per tutti ha concluso l’impegnativa giornata.
A Tenerife la settimana scientifica per gli studenti
Associazioni E quanti autori, da Morricone a Trovajoli, da Donaggio a Ortolani, da Bernstein a Piovani, sono diventati dei personaggi. Lo spettacolo del gruppo musicale Piazza Viva si propone di fare memoria di alcune esperienze cinematografiche proponendo brani famosi tratti da film altrettanto conosciuti attraverso la visione delle scene più significative, mentre la Compagnia interpreta la canzone di riferimento. Un narratore introduce le diverse scene, ognuna delle quali fa riferimento ad un genere specifico: musical, film d’autore, cartoons, avventura... Il tutto con lo stile che caratterizza la compagnia, che da oltre 25 anni intende coniugare emozione e pensiero in un connubio di musica, immagini, parole e testo. Ma chi è il Gruppo musicale Piazza Viva? Il gruppo, nella sua formazione base, è composto da sei cantanti, quattro musicisti, (professionisti o semi professionisti) un attore, un regista. Qualora lo spettacolo richieda ulteriori competenze il gruppo coinvolge altri artisti a collaborare nell’allestimento e nelle repliche. Accanto alla Compagnia Piazza Viva vi è la cooperativa di ser-
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In concerto le colonne sonore più famose
Il nuovo spettacolo di Piazza Viva, fra musica e cinema di Giuliano Beltrami
Quella della “Compagnia musicale Piazza Viva” sarà un’estate assai intensa. Infatti ha preparato, e porterà in giro per una quindicina di uscite lo spettacolo “Canzoni e film: un incontro virtuoso”. “Nel corso della storia del cinema - per dirla con “Piaz-
za Viva” - molte sono le esperienze di canzoni cuore della colonna sonora, che sono diventate brani simbolo cantati in tutto il mondo, elementi di promozione e di identificazione con il film stesso”. Quante colonne sonore sono diventate “cult”. vice Artegiovane Trentino, che cura la parte audio-video-luci. Ne hanno fatte di iniziative in 25 anni gli allievi di Tiziano Salvaterra. Vediamo qualche dato. Partecipazione alle manifestazioni di contorno al Giubileo del 2000; tournée nei Balcani nel 2005; raduno dei giovani con Giovanni Paolo II a Loreto nel 2007; due tournée in Brasile ed in particolare il concerto nelle favelas di Rio de Janeiro; parecchie esperienze in Romania negli ultimi 10 anni; tour in Colombia ad agosto 2018, oltre ai
numerosi concerti in tutte le regioni italiane (in particolare al sud) ed in Europa, a Londra, Parigi, Bruxelles, San Sebastian, Tirana, Canarie, Francoforte... Avvertenze di servizio. La “Compagnia Musicale Piazza Viva” realizza anche spettacoli su commissione, personalizzando il tema, i brani e i video proposti in base alle esigenze del committente. Per contatti ed informazioni rivolgersi a Tiziano Salvaterra (335/6346618) o a Ilaria Salvaterra (346/0793928), mail info@piazzaviva.it, sito www.compagniapiazzaviva.it; Facebook: “Compagnia Musicale Piazza Viva”, Youtube: “Compagnia Musicale Piazza Viva”.
È di Stefano Ongari la fotografia migliore al concorso di Bolbeno La giuria era composta da 5 membri: il presiedente del C.F.T. Marco Gualtieri, Udalrico Gottardi delegato provinciale F.I.A.F. del Trentino, il sindaco Giorgio Marchetti, il critico d’arte Alessandro Togni e il fotografo professionista Luigi Bosetti. Oltre a premiare i primi tre classificati, la giuria ha ritenuto opportuno – data la qualità delle fotografie – segnalarne due. Ecco la motivazione che ha portato Stefano Ongari a vincere il primo premio: «Una formulazione visiva originale, lo scorrere delle cose visto con occhio geometrico, quasi si trattasse di affermare il senso del codice aureo che alimenta l’intera esistenza. La soluzione si esplica ‘in interno artificiale’, ad iniziare dal primo piano degli sci, incontrando il giovane sciatore, di schiena, per lasciare intravedere l’uscita verso la natura. Stiamo osservando l’applicazione delle norme in ordine Rinascimentale, rivolgendo la nostra interpretazione ad una realtà contingente, eppure ai limi-
Il Concorso Fotografico 2019 “Sciare a Bolbeno” giunto alla 3a edizione, è stato vinto da Stefano Ongari (socio del Circolo Fotografico Tionese), al 2° posto Mario Tacchi, al 3° posto Alessandro Polla, seguono due segnalati: Nicola Bailo e Matias Iori. A questa terza edizione del Concorso, organizzato dal Centro Sci Bolbeno e dalla Pro Loco con la collaborazione del Circolo Fotografico Tionese, hanno partecipato numerosi concorrenti
per un totale di 110 fotografie, scattate dal dicembre scorso a febbraio, tre mesi in cui i momenti da immortalare non mancavano. I fotografi dilettanti si sono cimentati in riprese fotografiche durante le manifestazioni sportive sia di giorno che nelle aperture notturne dell’impianto. Fotografie scattate con lo smartphone, ma anche con le fotocamere reflex, o mirrorless.
ti di suggestioni metafisiche. Una cavità prospettica centrale riassunta nella determinata osservazione matematica degli
ne dalle inusuali caratteristiche di ricercatezza formale. È la frontalità, la sua applicazione razionale e critica, ad erigersi
spazi pieni e vuoti, il dentro e il fuori che, nella valutazione delle proporzioni, sembra porsi come soluzione per una visio-
come strategia comunicativa, a ricondurre alle dinamiche espressive in odore di cinematografia kubrickiana».
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La Valle del Chiese punta ad una bike area con mille chilometri di tracciati Il progetto presentato agli imprenditori dal Consorzio turistico e Bim
Il progetto nato due anni e di cui si è ora chiusa la prima parte, è stato illustrato ieri a Borgo Chiese in due distinti appuntamenti – con imprenditori turistici, amministratori e popolazione – dalla presidente del Consorzio Daiana Cominotti e del Bim Severino Papaleoni. Ad entrare nel vivo sono stati i consulenti Uli Stanciu, con la moglie Giovanna Dorigati, e Loris Tagliapietra che hanno fornito le visioni operative. L’intento - hanno ribadito, se pur con diverse sfumature, assieme a Cominotti e Papaleoni - è quello di far nascere una cultura Mtb simile a quella di altre zone delle Alpi – prima fra tutte il Lago di garda – e contestualmente un’economia turistica capace di valorizzare il grande patrimonio ambientale, culturale e sociale locale: dai poli culturali alle malghe, alle miriadi di attività imprenditoriali direttamente legate all’outdoor e alla ruralità. Presente in sala il past president del Consorzio Massimo Valenti, che aveva dato il via all’operazione. Con 2.700 posti letto in 60 strutture, a dimensione familiare, la Valle del Chiese secondo Uli Stanciu ha tutte le caratteristiche per diventare un significativo punto di riferimento per la Mtb, non solo del Trentino. Il padre della Mtb in Europa (è fondatore della rivista Bike, del Bike Festival e anche della Transalp, la più importante gara a tappe d’Europa) ha indicato nel Giro dell’Orizzonte e nel Funamboli Trail, i due tracciati più adrenalinici: il primo perché consente di pedalare dai 40 agli 80 chilometri in una natura incontaminata e per ben 20Km sopra i Duemila metri, aspetto questo unico nelle Alpi; il secondo perchè regala agli appassionati la gioia di guida lungo un tracciato tecnico, stretto e quindi capace di regalare emozioni in continuazione, ma estremamente fluido perchè privo di sassi asperità. Ideale per attirare l’attenzione anche degli oltre 300.000 biker che annualmente arrivano sul garda e oggi sono alla ricerca di novità. Nessuna volontà di concorrenza con il vicino ambito turistico che comprende anche la Valle di Ledro ma l’opportunità di creare sinergie interessanti offrendo nuovi tracciati di grande appeal, ha detto Daiana Cominotti. E tempo permettendo – ha aggiunto
Il progetto ambizioso prevede la creazione di una Bike area – sul modello delle moderne ski area – articolata in 23 tracciati Mtb, per una lunghezza di quasi mille chilometri, capaci di abbracciare i rilievi di tutta la Valle del Chiese e di soddisfare le aspettative degli appassionati grazie a percorsi di differenti difficoltà tecniche. E collocati in zone paesaggisticamente diffe-
Severino Papaleoni – entro poco tempo dovrebbe concludersi la tabellazione dei tracciati rallentata in autunno e in primavera dall’insolita ondata di maltempo. Con gli imprenditori del ricettivo si è iniziato a ragionare sull’offerta da garantire agli ospiti-biker, in particolare tedeschi. Consigli utili da parte di Tagliapietra, Stanciu e Dorigati, che hanno anche annunciato con la presidente Cominotti la volontà di dare vita ad appuntamenti ad hoc di aggiornamento che prevedono anche visite ad affermati bike hotel. Infatti, già oggi gli ospiti di lingua tedesca superano il 30 per cento degli arrivi in valle del Chiese. Come emerge dal recente rapporto sul cicloturismo in
Italia sono 77,6 milioni le presenze turistiche legato a questo segmento di vacanza pari al 4,4% del totale, con ricavi di 7,6 miliardi di euro e una crescita registrata negli ultimi quattro anni del 41%. I cicloturisti puri (che effettuano la vacanza a bordo della bici) sono 21,9 milioni mentre coloro usa la bici ed ha una relativa motivazione di vacanza sono 55,7 milioni (+51%). In Germania vi sono 7,2 milioni di biker sportivi, equamente divisi tra Mtb e bici da strada, di cui 2,8 milioni fa le vacanze con la bici. Un numero – ha chiarito Uli Stanciu – superiore a quello degli appassionati si sci con un’età media di 45 anni e quindi con una interessante disponibilità economica. Come detto sono dieci i
renti: dall’alta quota e alla media montagna, sino al fondo valle con punto in comune la ciclabile di valle. Allo stato attuale il progetto voluto dal Consorzio Turistico con il supporto del Bim del Chiese può contare su dieci tracciati validati dall’assessorato al Turismo della Provincia autonoma di Trento, già a disposizione degli appassionati.
tracciati da disponibili, con la possibilità di scaricare le mappe GPS sul sito www. valledelchiese o sul sito specializzato www.bike-gps. com. Come hanno spiegato Stanciu e Tagliapietra (esperto del settore, direttore tecnico della Transalp e responsabile della gestione dei sentieri in Valle del Chiese) l’ambito turistico posto tra il Lago d’Idro e le Dolomiti di Brenta ha caratteristiche orografiche che lo rendono unico: il versante ovest propone lunghi percorsi in quota su tracciati realizzati in gran parte dall’Esercito italiano cento anni fa mentre quello est ha single track che danno emozioni di guida grazie a un fondo poco sassoso, privo di radici e di
asperità. Quello che gli appassionati tedeschi ricercano. Di qui anche la volontà di creare tracciati a petali di fiore, per essere interconnessi a volontà dei biker e non a lisca di pesce come in altri ambiti turistici. E vi è poi la partita legata ai laghi di Roncone e di Idro. Attrattori dei biker – sono stati definiti – che rientrano nel progetto Garda Ronde capace di unire il più grande lago d’Italia, con Idro (settimo laghi alpino italiano) e di Ledro, in un tour di più giorno, in ambienti da favola. Faranno parte dei 162 tracciati che Uli Stanciu ha inserito in un libro di prossima pubblicazione che avrà anche otto tracciati della Valle del Chiese. E per concludere il progetto
Bike area Valle del Chiese può contare su di una incisiva azione promozionale che prevede anche il ritorno della Transalp dopo la positiva esperienza 2018 al Lago di Roncone. In soli due anni la valle si è quindi allineata con altri territori del Trentino, particolarmente vocati alla Mtb, a cominciare dai vicini valle di Ledro e Garda Trentino, ed oggi con il brand Giro dell’Orizzonte – il più conosciuto tra i tracciati del Chiese – sta ottenendo un grande successo d’immagine sul mercato tedesco. Articoli sono già usciti su riviste specializzate, come Emtb, e si sta ora lavorando – ha spiega la presidente Daiana Cominotti - per organizzare degli educational con giornalisti specializzati. L’esperienza della Valle del Chiese è stata, tra l’altro al centro dei lavori del Mountainbike Kongress a Saalbach in Austria, dove Uli Stanciu ha presentato il lavoro svolto in valle per la nascita dei dieci tracciati
ed ha parlato in particolare del Giro dell’Orizzonte e del Funamboli Trail. Tutto questo lavoro di promozione si è già concretizzato in un aumento della clientela tedesca e della parallela nascita del Progetto Mtb per portare il nostro territorio ad essere bike frendly”. Ai due appuntamenti hanno presenziato, tra gli altri, il sindaco di Borgo Chiese Claudio Pucci con l’assessore Alessandra Zulberti, la vicepresidente del Consorzio e vicesindaco di Daone Nadia Baldracchi, il past presidente Massimo Valenti, il sindaco di Pieve di Bono Prezzo Attilio Maestri, una cinquantina di imprenditori e un centinaio tra appassionati ed esperti.
Territorio
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Banca digitale, da settembre nuovi dispositivi di sicurezza La Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella innova e accompagna i clienti verso la nuova frontiera digitale In un mondo che corre sempre più verso la digitalizzazione, anche i servizi bancari si trasformano in tal senso. Una trasformazione che vede il materiale trasformarsi in immateriale. I pagamenti tramite carte di debito e carte di credito sono ormai tra i più utilizzati (i contanti invece sempre meno) e lentamente ci si sta spostando al pagamento tramite smartphone, per cui anche le carte non saranno più fisiche ma diventeranno digitali. In questo contesto che cambia è nata NOTIFY, la nuova App messa a disposizione per tenere sotto controllo e in tutta sicurezza dal proprio smartphone le principali operazioni di pagamento. Scaricando gratuitamente la App NOTIFY sul proprio smartphone sarà quindi possibile: - Sostituire il TOKEN strumento che da settembre sarà obsoleto. - Ricevere i codici di sicurezza per l’esecuzione delle operazioni di pagamento da INBANK; - Ricevere messaggi di “alert” ogni qualvolta venga utilizzata la carta di debito, quali prelievi bancomat o pagamenti pos, o vengano effettuati pagamenti tramite la propria postazione InBank; - Bloccare/sbloccare l’utenza Inbank; - Bloccare la carta di debito; - Resettare la password di Inbank. I vantaggi sono la sicurezza nel rispetto dei nuovi standard previsti dalla normativa, la comodità per le comunicazioni direttamente sullo smartphone e, non da ultimo, la gratuità per tutti i clienti.
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Per passare dal Token alla App Notify basta rivolgersi ad uno degli sportelli della Cassa Rurale: l’operatore provvederà ad effettuare la sostituzione in pochi semplici passaggi. Un momento d’incontro per tutti i Giudicariesi per scoprire alcune realtà locali di nuova generazione e nuove opportunità che il nostro territorio offre per grandi e piccini. Alle 9:00 inizierà la giornata vivendo l’avventura in piena sicurezza con una serie di attività adrenaliniche. L’idea è quella di permettere ai partecipanti di provare a cimentarsi nei vari sport outdoor che possono essere praticati in Val di Breguzzo. Ci si potrà iscrivere agli e-bike tour per andare alla scoperta della Val di Breguzzo, ai percorsi del Breg Adventure Park (il parco più grande del trentino con oltre 160 attività) oppure alla sfida di orienteering (in cui si sarà muniti di mappa e bussola); i più coraggiosi potranno tuffarsi, saltare e scivolare facendo Canyoning tra le acque del Rio Roldone o effettuare un volo con il parapendio in completa sicurezza con guide esperte. Seguiranno prove libere nel tracciato cronometrato e delle lezioni di MTB a grandi e piccini con i campioni Alberto Limatore e Davide Camedda. Tutte le attività elencate sopra sono con prenotazione obbligatoria
Breg OutdoorFestival, domenica 21 luglio 2019 inVal di Breguzzo Domenica 21 luglio in Val di Breguzzo sarà organizzata dalla Pro Loco di Breguzzo e dal Breg adventure Park, in collaborazione con il Consorzio per il turismo Giudicarie Centrali ed il Comune di Sella Giudicarie, la seconda edizione del Breg Outdoor Festival. Una giornata di sport, natura e divertimento per grandi e piccini, dove l’intrattenimento sarà a misura di famiglia e dove sarà possibile scoprire tutte le possibilità che lo sport all’aria aperta permette nei nostri territori. telefonando al numero 0465.323090 oppure il giorno stesso entro le 9:00 presso il gazebo punto info (alcune attività potrebbero prevedere una quota di partecipazione). Alle 10:00 verrà aperto il Mini-villaggio, un mercatino dove si potranno degustare e comperare prodotti locali delle aziende del territorio, a km 0, tra i quali: piccoli frutti, prodotti ittici, formaggi di malga, insaccati e ci sarà un gazebo adibito ad abbigliamento tecnico per bike/outdoor. Alle 12:30 ci si riunirà tutti all’area outdoor della casetta degli Alpini per lo
special pasta party!!! Alle 14:00 si sarà intrattenuti per l’occasione da uno spettacolo acrobatico, assolutamente da non perdere, con Alberto Limatore, pluricampione di bike trial, che mostrerà un’esibizione delle sue capacità acrobatiche con la bici, tra salti mozzafiato e acrobazie sulle due ruote Seguirà poi Faccia da Hamburger dove ci saranno Burger Buns per tutti, i super panini con hamburger, carne salada e patatine fritte sempre presso la casetta degli Alpini. Il momento clou della manifestazione sarà, alle 15:30, con la gara
Run&Bike in cui tutti potranno parteciparvi, da grandi a piccini. Alle 17:30, l’estrazione di ricchi premi della lotteria e le premiazioni delle gare. Durante tutta la manifestazione funzionerà un fornito spaccio bar, dj set, musica, spettacolo, animazione e gadget. Breg Outdoor Festival sarà un evento dove lo sport, la montagna e le tipicità locali collaboreranno a far conoscere le possibilità che la Val di Breguzzo offre, in un giorno di grande divertimento ed emozioni.
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Parlando giudicariese
LUGLIO 2019
Dall’emigrazione all’ipotetica realtà del Duemila
Un triste condizionamento che da secoli si ripercuote nelle cronache giudicariesi, portando con sé un qualcosa di sofferto, di aleatorio, di un andare e venire impossibilitato a dare solidità agli individui ed ai nuclei familiari che non hanno la possibilità di mettere radici nelle Giudicarie, dando vitalità e vivacità ai villaggi che si stanno spopolando, appunto perché privi di soddisfazione economica per tutti i 12 mesi dell’anno specie per chi, pur volendo rimanere in loco, è obbligato a continuamente spostarsi per pure ragioni economiche. Quindi un’economia piuttosto sostanziosa se rapportata sempre e soltanto favore di poche e ristrette categorie, le quali, purtroppo, obbligatoriamente usufruiscono di una fiumana di quasi indigenti senza fissa dimora. In questa situazione mi sento di dover ricordare la secolare emigrazione stagionale che si è dipanata nello scorso Millennio, obbligando fiumane di Giudicariesi ad abbandonare, ogni anno, la propria famiglia e il proprio paese per andarsene altrove a guadagnare qualche soldo per tornare poi a casa a pagare i conti per il sostentamento quotidiano dei propri famigliari. Indicibili le testimonianze raccolte e pubblicate dall’indimenticabile Angelo Franchini, lo scrittore degli emigranti, nella sua “Odissea giudicariese” (1980) nelle cui pagine riporta un raro documento del 1635, in cui sta scritto che «dalle Giudicarie dovevano partire per necessità e portarsi in Italia più di settemila persone a conquistarsi il vivere per l’inverno e sminuire le spese portandosi altrove». E l’Autore di
“Stagionali”: vocabolo che impone una seria riflessione di Mario Antolini Musón Giudicarie 2019: l’endemica e secolare odissea degli emigranti stagionali - “artigiani/lavoratori” - sembra ultimata, anche se nel Duemila si sta accentuando l’esodo dei giovani diplomati. Nel contempo sta avanzando il turismo che sembra giunto a sostituire la storica era dei “vachér” a favore della crescente espansione alberghiera e ricettiva. Ciò premesso si Bolbeno commenta: «Più di “settemila pendolari” che sfuggivano alla fame per andare a “conquistarsi il vivere per l’inverno”, considerando che tutti i Giudicariesi, allora, non superavano nemmeno i ventimila abitanti (…). Questa [eccezionale] proporzione di un abitante su tre si mantenne pressoché costante nei secoli successivi; essi costituivano una massa enorme di diseredati (…). In seguito non cessò più la silenziosa odissea di quell’affamato esercito di poveri, sempre rassegnati a lasciarsi sfruttare per una stagione dai padroni della Pianura, ma contrari a stabilirvisi stabilmente per non diventarne, senza scampo, i servi della gleba». Una testimonianza che - letta nel 2019 da Ponte Càffaro a Campo Carlomagno e dal Ballino a Nembia e al Limarò - fa rabbrividire per le evidenti negative conseguenze di un fenomeno sociale, che coinvolgeva sia i singoli individui che intere famiglie, ripercuotendosi, ovviamente, su tutto il contesto sociale (comunitario, civile e religioso). Oggi la stagionalità - il periodico esodo migratorio - è tuttora vissuta, amaramente, dagli stagionali che si sentono in balìa della società (da veri poveri cristi) avulsi dalla normale quotidianità, spesso più lontani da casa che in famiglia, in
spezzettati periodi di tempo durante i quali si sentono vittime di situazioni e peripezie di ogni genere (alloggi di fortuna, pasti avventurosi, datori di lavoro quasi sempre differenti ed altro ancora), sbattuti di qua e di là, di luogo in luogo, per un’infinita serie di anni, magari per tutta una vita. Passano i secoli; si è giunti al periodo avveniristico del progresso industriale, del benessere familiare e sociale e del turismo più avanzato e globale; l’epica e storica emigrazione stagionale si è quasi trasformata in emigrazione definitiva per coloro che varcano i patrii confini. Nel contempo, si sta instaurando, da vari anni, l’altrettanto “grama” esperienza degli sta-
dovrebbe, oggettivamente ed onestamente, rilevare l’affacciarsi delle problematiche proprie dei lavoratori stagionali, che risultano determinanti nel settore turistico-alberghiero, rimasto tuttora a carattere stagionale a discapito di chi, invece (uomini e donne di e con famiglia), avrebbe bisogno di un lavoro stabile e adeguatamente retribuito per 12 mesi all’anno.
gionali del turismo sballottati da albero ad albergo, da una zona turistica ad un’altra. Mi chiedo, spesso, se senza gli “stagionali” si possa avere un florido turismo sia invernale che estivo. Non riesco a inquadrare l’idea che si debba far leva su una lunga ed ininterrotta teoria di “poveri cristi” lontani da casa, alloggiati in qualche modo, pagati soltanto saltuariamente (cioè a stagione se non a giornata) e mai assunti in maniera costante e definitiva. Mi chiedo: senza questa disponibilità di servizi dal basso si sarebbe potuto sviluppare un settore alberghiero che oggi viene conclamato come il toccasana dell’economia provinciale, regionale, nazionale e mondiale? Mi trovo, più che mai, a cercare di immedesimarmi nei cuochi, agli aiuto cuochi, negli addetti di cucina, nei lavapiatti, negli chef e nei sommelier, nei camerieri di giornata, nelle donne delle pulizie o nelle addette alle camere, nei tuttofare…: tutta quella marea nascosta e sconosciuta, di cui i giornali e le cronache non parlano mai, ma che costituiscono l’ossatura portante e l’essenza stessa di un’attività alberghiera che si rispetti e che viene considerata in espansione. I giornali riportano spesso l’esigenza degli operatori turistici che non trovano “manovalanza” adatta alle loro crescenti esigenze; ma nessuno tocca
mai il tasto che si tratta di “persone” che non possono essere trattate come burattini da spostare come birilli, ma di personale qualificato e debitamente ben inserito nel mondo del lavoro con la propria professionalità e con la propria famiglia e la propria abitazione fissa sotto i piedi sostenuto da adeguata mercede. Ne ho conosciuto tante di queste persoene: adolescenti, giovani, gente matura; quasi sempre con la valigia in mano, pronti all’attesa e sospirata “chiamata stagionale” per guadagnarsi un pane quasi mai sicuro, quasi mai definitivo e continuo. E poi anche adulti ed anziani che raccontano: «Sai! Ho cominciato da ragazzo/a in Svizzera, poi sul lago di Garda, poi a Montecatini, poi a Campiglio, poi…»; e nella loro storia riappaiono le difficoltà, la quasi impossibilità di crearsi presto una famiglia, un costruirsi la casa chissà dove, un non aver potuto godere i famigliari come avrebbero voluto. Il turismo potrà mai regolarizzare ed organizzare il crearsi, ed il “fermarsi” sui vari territori, di un proprio personale dal “posto fisso” continuo e definitivo? Da persona del tutto inesperta oso credere - da solito illuso ma con convinzione - che soltanto quando si saprà risolvere il fenomeno degli stagionali del turismo si potrà parlare di progresso socia-
le, di società avanzata; così come è avvenuto con la rivoluzione industriale: gli operai fissi e accanto all’officina. Finché la lunga fila dei poveri cristi rimarrà costantemente sul piede di partenza e senza un pezzo di terra fissa sotto i piedi e con un’adeguata remunerazione economica non si potrà definire ottimale una società con tutti gli scacchi ben ordinati sulla stessa tastiera. Per altre zone rimane aperto il problema degli stagionali dell’agricoltura; ancora poveri cristi in cerca, di anno in anno, di qualche mese di occupazione per poi tornarsene, col magro guadagno, ad attendere un’altra chiamata, un’altra manciata di soldi. Ed il discorso mi porta anche ai pendolari: altra catena ai piedi di un società fatta di caste: i benestanti che se ne stanno al caldo e sicuri nei loro palazzi, perché hanno a disposizione gli stagionali, i precari, i pendolari che non solo non sono abbienti, ma che neppure possono godere delle massime soddisfazioni della vita: il coniuge, i figli, la vita di famiglia. È triste… ma ancora più triste - almeno per me vecchio barbogio - il dover constatare che quando le “stagioni” (in agricoltura e nel turismo) vanno male, le sovvenzioni risarcitorie piovono tutte e soltanto sui datori di lavoro, cioè su coloro che “posseggono” le strutture (alberghi o frutteti) e neppure una goccia viene concessa agli stagionali per la perdita di giornate, settimane o mesi di lavoro non retribuite perché lasciati a casa senza lavoro e senza paga! Non so se queste mie ultime considerazioni di vita possano essere accolte e pubblicate dal mensile dei Giudicariesi perché forse inopportune. Tuttavia, a mio modo di vedere le cose, sono problematiche che toccano e coinvolgono non poche famiglie delle nostre belle vallate. Non vorrei che fossero intese soltanto come parole vuote e fuori luogo, ma mi sento di scriverle per sentirmi umanamente vicino a chi sta peggio di me ed a chi fa fatica ad avere una proprio casa ed a godersi per tutto l’anno la propria desiderata e bella famiglia: i pilastri irrinunciabili dell’esistenza.
Messaggio pubblicitario Una promessa con cui, ogni anno, a Larzana, si rinnova l’appuntamento con questo momento di incontro con l’arte della narrazione. Le date da segnare sono venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 luglio. Un appuntamento, promosso dall’associazione Le Ombrie – con il supporto del comune di Tre Ville e della Pro loco Montagne. L’onere e l’onore di dare il via al Festival Montagne Racconta andrà, venerdì 19 luglio, dalle 19:30 a “BlaBlaMountain - Energie giovani per una fucina di idee”, la presentazione di un format frutto del laboratorio curato da Sara Maino e dai giovani delle Valli Giudicarie. Largo poi, dalle 21, allo spettacolo “La bellezza delle parole” di e con Roberto Mercadini ed al concerto, dalle 22:30, di Ginevra di Marco “Donna Ginevra e le Stazioni lunari”. SPETTACOLI TEATRALI Anche per quest’anno gli organizzatori hanno previsto un nutrito carnet di interventi che hanno il loro fulcro nell’arte della narrazione. Ecco quindi che, venerdì dalle 21, sarà Roberto Mercadini in “La bellezza delle parole” ad affrontare un excursus che va dall’esplosione delle lingue di Babele alla bellezza che fa ammutolire: paradossi e prodigi del linguaggio. Sabato, dalle 21:30 sarà invece la volta di Icaro caduto uno spettacolo di e con Gaetano Colella - per la regia di Enrico Messina - che racconta una storia senza tempo: il complesso, delicato e meraviglioso rapporto che lega un figlio a un padre. Non mancano poi, il sabato, 2 incontri con i Racconti dal laboratorio di narrazione a cura di Francesco Niccolini e Luigi D’ Elia. Si parte alle 10 con Storie itineranti. Parte prima - il viaggio ed un tuffo nei lavori di Elisabetta Raimondi “Piume”; Silvia Frasson “La vita salva”, Francesca Camilla D’Amico “Paolo dei lupi” e Marta Zotti “L’ora del Tè”. Una passeggiata spettacolo la cui prenotazione è obbligatoria telefonando al 349.3512350. Nella seconda parte - “L’orto” – che prenderà il via alle 19 largo invece a “Fiore di un giorno” di Simona Gambaro, “Dare a intendere che cristo è morto di sonno” di Livio Remuzzi e “Di rabbia, d’amore e di culo” di Manuela de Meo con Elisa Denti. L’edizione 2019 di Montagne Racconta si chiuderà domenica con la passeggiata-spettacolo “Zanna Bianca della natura selvaggia” di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia con Luigi D’Elia. (Ritrovo alle 10:30 - prenotazione obbligatoria al 349.3512350). CONCERTI Sarà la voce di Ginevra di Marco a tenere tutti con il
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Dal 19 luglio largo all’evento che porta nel borgo di Larzana teatro, musica e allegria
Roberto Mercadini e Ginevra Di Marco aprono la 9^ edizione di Montagne Racconta Nella piccola frazione del Comune di Tre Ville anche laboratori e animazione
U
n giorno l’amore per il racconto ha incontrato la volontà di un paese di continuare ad esistere. Ed è nato Montagneracconta.
fiato sospeso venerdì dalle 22:30 con “Donna Ginevra e le Stazioni lunari”. Un viaggio musicale volto a scoprire e riscoprire pezzi della tra-
dizione popolare dal bacino del Mediterraneo fino alle coste del Sudamerica e oltre dando spazio anche al patrimonio cantautorale da cui
ASPETTANDO MONTAGNE RACCONTA… A BRIONE (TN) SABATO 13 LUGLIO | ORE 18.30 Anche quest’anno ad anticipare il Festival ci sarà un appuntamento teatrale “fuori sede” organizzato in collaborazione con la Pro Loco di Brione. Fabrizio Brandi porta in scena lo spettacolo Blocco 3 di F. Niccolini e F. Brandi. Spettacolo teatrale con cena – su prenotazione. Spettacolo 7 €. Cena 12 € Per info sullo spettacolo: Michela 3355630512 Per prenotazioni: Cristina 3476828338 - Eleonora 3409592747
MONTAGNE RACCONTA 9° FESTIVAL DEL RACCONTO TEATRO · MUSICA · INCONTRI
Per rendere questo luogo ancora uno spazio di relazione. Per fare di un festival di narrazione tempo di vita per un’intera comunità.
Ginevra nasce e a cui è indissolubilmente legata: Battiato, CSI, De Andrè, Leo Ferrè, Modugno. Ad accompagnare Ginevra, Francesco
Magnelli (piano, magnellophoni) e Andrea Salvadori (chitarre, tzouras). Sabato, dalle 23, largo invece alla magia del folk e della
world music con I Matti delle Giuncaie. ANIMAZIONE Non mancano i momenti di animazione per i più piccoli. Sabato dalle 14 alle 18 torna l’appuntamento con il Prato delle meraviglie e i “Giochi e laboratori per bambini. Tra lane e calzini” a cura di Nadia Simeonova e Michela Cannoletta. Mentre dalle 15:30 a catturare l’attenzione dei bambini e delle bambine, nella Cort da la Selma sarà Claudio Milani con “I nuovi racconti di Gloria”. EDITORIA Sabato, 20 giugno, alle 17 spazio alla presentazione del romanzo “Il lupo e la farfalla” tratto dallo spettacolo La grande foresta di Francesco Niccolini.
VENERDÌ 19 LUGLIO ORE 19.30
• Apertura del Festival • BlaBlaMountain - Energie giovani per una fucina di idee a cura di Sara Maino e dei giovani delle Valli Giudicarie • Apertura delle osterie nel centro storico di Larzana
ORE 21.00
• La bellezza delle parole di e con Roberto Mercadini
ORE 22.30
• Ginevra di Marco in concerto con Donna Ginevra e le Stazioni lunari
Ingresso 7 €
Ingresso 7 €
SABATO 20 LUGLIO ORE 10.00
• Racconti dal laboratorio di narrazione a cura di Francesco Niccolini e Luigi D’ Elia. Storie itineranti. Parte prima - In cammino nel bosco Piume di e con Elisabetta Raimondi La vita salva di e con Silvia Frasson Paolo dei Lupi di e con Francesca Camilla D’Amico L’ora del tè di e con Marta Zotti Su prenotazione. 10 € compreso pranzo al sacco. Ritrovo presso il Punto Info. Per info e prenotazioni: Ivan 349 3512350
ORE 14.00
• Prato delle meraviglie Giochi e laboratori per bambini Tra lane e calzini a cura di Nadia Simeonova e Michela Cannoletta Chiusura ore 18.00
ORE 15.30
• I nuovi racconti di Gloria di e con Claudio Milani
ORE 17.00
• Incontro con l’autore Il lupo e la farfalla di Francesco Niccolini Conversazioni con Francesco Niccolini e Luigi D’Elia. Conduce Elisabetta Raimondi
ORE 19.00
• Racconti dal laboratorio di narrazione a cura di Francesco Niccolini e Luigi D’ Elia. Storie itineranti. Parte seconda - L’orto Fiore di un giorno di e con Simona Gambaro Dare a intendere che Cristo è morto di sonno di e con Livio Remuzzi Di rabbia, d’amore e di culo di Manuela de Meo con Elisa Denti
ORE 21.30
• Icaro caduto di e con Gaetano Colella
ORE 23.00
• I Matti delle Giuncaie in concerto
Ingresso 7 €
DOMENICA 21 LUGLIO 19 · 20 · 21
LUGLIO 2019
MONTAGNE Frazione di
TRE VILLE
PER INFO: www.montagneracconta.com montagneracconta@gmail.com Tel. 335 56 30 512
(TRENTO)
L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della
REGIONE AUTONOMA TRENTINO ALTO ADIGE
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
ORE 10.30
• Zanna Bianca di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia con Luigi D’Elia Passeggiata con spettacolo Su prenotazione. 10 € compreso pranzo al sacco. Per info e prenotazioni: Ivan 349 3512350 In caso di maltempo, gli spettacoli si terranno presso la sala comunale. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della manifestazione.
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Sport
LUGLIO 2019 Il quindicenne di Condino, che ama gareggiare con la pioggia, centra la vittoria
Riccardo Galante è campione provinciale allievi di Francesca Cristoforetti
Riccardo, il tuo tempo di domenica è stato di 1h20’25’’in 57,3 km. Risultato che ti saresti aspettato? Allora aspettarlo lo abbiamo aspettato per molto tempo e io pensavo di poterlo vincere da primo anno allievo. Avevo la possibilità per farcela. Avevo in testa questo obiettivo perché era da due, tre anni che aspettavo questo titolo. Lo scorso anno non sono stato bene, è stato un periodo un po’ così e quest’anno sono riuscito a prendermi il titolo. È stata una bella soddisfazione. Ha partecipato metà della squadra ed hanno fatto tutti un lavoro fantastico. Lavorate bene in squadra quindi? Ho una squadra fantastica, ci troviamo tutti bene. Siamo tutti molto uniti. È come una famiglia praticamente. È stato difficile gareggiare con la pioggia e il maltempo? Diciamo di no perché sono le condizioni che in una gara a me, personalmente,
Domenica 19 maggio la giovane promessa giudicariese Riccardo Galante ha conquistato il primo posto al 50esimo Trofeo “Industrie e Artigianato Ravina” Campionato Provinciale, organizzato da Veloce
Club Trentino 1887. L’atleta quasi quindicenne dell’ASD Pavoncelli Ausonia, originario di Condino, ottiene così il titolo provinciale della sua categoria “allievi” a Ravina. ti, questi si concentrano solo in sella o devi eseguire anche altri esercizi? Per adesso sono solo tutti improntati sulla bici. Ultimamente facciamo rulli, a causa del maltempo.
piacciono. Crea un clima di “tensione” e anche di “sfida” perché alla fine con la pioggia è tutto un po’ più pericoloso quindi bisogna stare anche più attenti. La sfida è maggiore ed è tutto un po’ più “frenetico”. Il tuo risultato sarebbe potuto cambiare senza le condizioni meteo così avverse? Secondo me no grazie alla mia squadra principalmente perché quel giorno eravamo in forma. Anche con la pioggia abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Tieni un passo diverso da quello che avresti tenuto con l’asfalto asciutto? Sinceramente no. La mia filosofia in una gara è sicuramente puntare a dare tutto, non sbagliare, concentrarsi. D’altronde quello in cui credono tutti. Ti sei tenuto nel gruppetto di testa per tutta la
gara? Esatto, io dovevo tenermi per la fine. E così è stato. Tanta soddisfazione, la devi solo a te stesso? No, questa vittoria la dedico sicuramente alla mia squadra, agli allenatori, al Presidente e a tutti i miei compagni. Poi ovviamente poi anche alla famiglia. Altre gare in programma? Adesso ci sarà una gara con la Rappresentativa Trentina in Piemonte e tenterò
poi di arrivare anche agli Italiani. Per quanto riguarda il mondo del ciclismo a livello trentino, in particolare della tua categoria: è un mondo in cui c’è ancora sana competizione? Sì, assolutamente. Alla fine osservando la gente, il comportamento in gara, sono tutti rispettosi nei confronti dell’avversario, come è giusto che sia. Riguardo agli allenamen-
Quanto e dove ti alleni? Mi alleno quattro, cinque volte alla settimana. La squadra è veronese ma noi siamo trentini, ogni tanto andiamo giù, ma noi abbiamo qui il nostro allenatore, quindi ci alleniamo verso Condino, Storo, nella Valle del Chiese insomma. Da quanti anni hai iniziato questo sport? Da quattro, cinque anni circa. Non ero a conoscenza di questo sport inizialmente, se non per qualcosa visto in televisione. Ho iniziato un giorno, quando ho visto un signore che aveva il nipote che correva nella squadra in cui sono cresciuto. Ho visto quella bici e ho deciso di provarla, da
lì è partito tutto. Prima di scoprire il ciclismo cosa facevi? Prima facevo calcio e poi karatè, ma ho dovuto interrompere. Nella vita cosa fai oltre al ciclismo? Io frequento il primo anno del liceo scientifico. Che cosa ti ha insegnato questo sport? Questo sport è stato un po’ un “maestro di vita” per me perché mi ha insegnato a capire che per voler raggiungere i propri obiettivi bisogna volerlo davvero, che ci si deve impegnare nelle cose. Questo sport ti insegna ad avere molta dedizione, perché è difficile riuscire a mantenere sia l’una che l’altra cosa andando a scuola. Ma con i sacrifici si riesce a portare a termine tutto e che se una cosa ti piace, ce la si può sempre fare. Questo mi ha insegnato. Continuerai a correre in bici? Assolutamente.
La Ciclistica Giudicariese torna in sella Il neo presidente Massimo Viviani, artigiano di Tione,ha preso in mano le redini della società mentre le novità nel settore tecnico vedono l’ingresso del preparatore-allenatore professionista Roberto Curti, qualificato al Centro Olimpico del CONI e conosciuto anche in ambito nazionale, che, in accordo con il direttore sportivo Fabrizio Nicolodi, curerà la preparazione fisica, atletica e l’allenamento specie dei ragazzi impegnati nelle categorie agonistiche. Curti si è già messo all’opera con i ragazzi, per un primo stage in quota, nel quale è stato subito capace di instaurare un ottimo feeling con gli atleti più grandi. La società ciclistica ha avviato anche un restyling, a partire dalle nuove divise con i colori sociali (giallo fluo, nero e rosso) che permetteranno maggiore visibilità su strada ai
Dopo un periodo difficile, la Società Ciclistica Giudicariese è tornata in sella: uno dei sodalizi storici trentini – è stata costituita nel 1904 con Gioacchino Alberti primo presidente – rischiava di non riuscire a proseguire l’attività ma nelle settimane scorse la ripresa, con l’arrivo del nuovo preparatore atletico
e di un direttivo parzialmente rinnovato con l’ingresso dei genitori dei ragazzi tesserati con la società, dopo l’uscita del presidente Vito Franchini, in carica dal 2014. novità che sono state presentate nell’assemblea sociale che si è tenuta al Municipio di Tione.
giovani ciclisti. A proposito di sicurezza, i pantaloncini della nuova divisa riporteranno l’ormai conosciuto logo giallo e nero ideato dall’Associazione Corridori Professionisti Italiani, con impressa la distanza minima di 1,5 metri per superare in sicurezza un ciclista, con l’obiettivo di sensibilizzare tutti i fruitori della strada al rispetto per chi usa la bici come mezzo di trasporto, per diletto, passione o lavoro. La ciclistica ha trovato soluzione, in accordo con l’amministrazione comunale tionese, per gli allenamenti data l’impossibilità di usufruire della pista di
atletica del campo sportivo di Sesena: è stato individuato uno
spazio adeguato, nei pressi del bocciodromo, dove nei giorni
previsti per gli allenamenti sarà possibile insegnare, specie ai ragazzi più piccoli, la tecnica e la coordinazione in bicicletta. La stagione è alle porte, manca qualche settimana appena, e la SC Giudicariese si prepara ad affrontarla con uno spirito rinnovate: oltre alla categoria Giovanissimi che raccoglie una ventina di ragazzini dai 7 ai 12 anni, saranno quattro gli Esordienti (Mirko Marchiori, Alessandro Filosi Periotto, Dario Riboni ed Elia Valentini), oltre al debuttante Allievo Corrado Riboni, impegnati in gare del calendario trentino e delle vicine province lombardo-venete. (D.R.)
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A.S.D Brenta Volley: si riparte dall’estate
In particolare ricordiamo il corso per l’uso dei defibrillatori (13 partecipanti), i corsi per arbitri e segnapunti (adesione di 3 nuovi arbitri e 2 segnapunti), 3 nuovi “patentini” di allenatore di pallavolo e 12 nuovi “patentini” di smart coach (ovvero dell’istruttore di Volley S3, il nuovo gioco di avvicinamento alla pallavolo). Ciò ha consentito ai 160 atleti coinvolti di giocare 10 campionati, di disputare oltre 200 partite con circa 2.150 ore di attività di allenamento in palestra e 1.395 ore di volontariato tra arbitri, segnapunti e autisti pulmino. Vogliamo qui ricordare 2 risultati di prestigio ottenuti dalle nostre squadre giovanili. In particolare dall’Under 12 maschile Eurospar Tione, allenata da Betta Silvio e Zoanetti Franco, che al primo anno di attività è riuscita a qualificarsi per le finali provinciali concludendo al 4° posto il proprio campionato e dall’Under 13 femminile Cassa Rurale Adamello-Brenta, allenata da Salvaterra Anna e Quarta Sabrina, che dopo una stagione da protagonista ha concluso le finali provinciali al 2° posto assoluto. Qui la soddisfazione dell’Associazione di vedere premiata la nostra Bagattini Marica come miglio atleta Under 13.
Si è conclusa lo scorso 5 giugno la stagione sportiva dell’ASD Brenta Volley con una festa finale c/o il Parco Ville dove l’Associazione ha invitato il proprio “movimento” a sfilare sul Palco La Foglia per un ringraziamento ai tanti volontari coinvolti nell’attività e per la celebrazione di tutti gli atleti della stagione 2018-2019.
Naturalmente un grande ringraziamento a tutti gli alle-
E’ stata un’annata molto impegnativa dove accanto ad una importante attività pallavolistica, l’Associazione è stata impegnata a rinnovare le condizioni perché ciò potesse proporsi al meglio; di qui i tanti corsi di formazione organizzati nei vari ambiti dell’attività per la creazione delle necessarie figure “professionali”. no permesso il regolare svolgimento delle attività 20182019. E un grande grazie a tutti gli sponsor in particolare a Eurospar Tione, Cassa Rurale Adamello-Brenta e Comune di Tione di Trento. Non dimentichiamoci però di tutte le attività minori che ci sostengono e che possiamo ritrovare esposte sui pulmini dell’Associazione, sulle card, sul cartellone sponsor e sul sito internet. Diamo qui notizia di alcune attività estive che l’ASD Brenta Volley propone per i mesi di luglio e agosto: • rivolto a tutti i bambini/e delle Scuole Elementari e Medie, un corso gratuito di avvicinamento alla pallavolo con il nuovo gioco del Volley S3, tutti i martedì e giovedì, dalle 18.00 alle 19.30 a Tione nel piazzale delle Scuole Elementari; • allenamenti estivi per tutti gli atleti e atlete Brenta Volley del 2007 e 2008 e per coloro che sono interessati nel prossimo anno a far parte delle squadre under 13 maschili e femminili del Brenta Volley
natori, arbitri, segnapunti, dirigenti e volontari che han-
nati negli anni 2007 e 2008; oltre agli allenatori del Brenta Volley ci sarà un allenatore professionista trentino; • lo stage estivo con Promoball di Jonny Taramel-
li nella settimana dal 19 al 23 agosto, per atlete e atleti pallavolisti nati dal 2007 al 2003, a Tione c/o la Palestra Scuole Superiori; • il Green Summer Volley – torneo di volley 3 x 3 misto (anche nella versione junior per le annate 2005, 2006 e 2007) nella giornata di sabato 24 agosto 2019 a Tione c/o il Campo Sportivo vicino all’Oratorio.
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Sport
LUGLIO 2019
L’arte marziale coreana nata circa duemila anni fa è un affinamento etico e morale di chi si cimenta in questa disciplina, uno stile di vita che ha le sue origini nella filosofia buddista. La storia di Israel inizia a San Luis de la Paz, dove è nato. «Il Messico è un Paese pericoloso, da bambini bisogna stare attenti, non si è tranquilli ad andare a scuola senza essere disturbati come qui in Italia – spiega -. La cultura della forza è molto radicata e in generale c’è sempre da stare attenti a chi è più grande di te e magari arriva da famiglie con poca educazione. Io ero piccolo, stavo in una città dove il narcotraffico è molto presente, gli altri erano più grandi e mi prendevano in giro, mi facevano paura. Poi col tempo ho capito che non devi avere paura, solo devi imparare a controllare la situazione e ho imparato con il Taekwondo». In Messico Israel ha conosciuto quella che poi diventerà sua moglie, Luana, con la quale ha oggi quattro bambini. Prima di approdare in Italia però ha allenato ragazzini e futuri campioni in Canada, Stati Uniti e Lussemburgo, e la sua è stata una carriera fulminante: «Ho sempre amato lo sport, all’inizio giocavo a basket – racconta
Il messicano Israel Vazquez oggi è commissario tecnico junior regionale
A Spiazzo il Taekwondo, con l’allenatore delle stelle Taekwondo, tre parole in coreano ovvero Tae “colpire col piede”, kwon “pugno” e do “arte”. In regione è ancora uno sport dei cosiddetti “minori”, mondo nel quale in Italia ricade un po’ tutto quello che non sia il calcio, ma in valle si può praticare grazie a Israel Vazquez, 44 anni, messicano sposato a Spiaz-
zo dove ha iniziato ad offrire lezioni dell’arte marziale che è la passione della sua vita. Efficace nella difesa e spettacolare da vedere poiché privilegia soprattutto il lavoro di gambe ai pugni, con salti, calci in volo multipli e mosse che sembrano uscite da un film, il taekwondo non è solo combattimento. Anzi.
Israel -. Ma il basket è uno sport di squadra: io facevo tanto lavoro per essere veloce e coordinato ma il resto dei miei compagni non era così responsabile e questo mi faceva un po’ arrabbiare. Allora ho pensato di cambiare. Mi sono chiesto, in cosa siamo bravi in Messico? Nella lotta. Ho visto l’esibizione di Taekwondo per i giochi olimpici e mi sono piaciuti tantissimo i calci, allora ho iniziato. Ho capito che era davvero il mio sport quando ho iniziato a vincere gare contro atleti cintura nera quando io ero ancora all’inizio, vincevo pià per forza di
volontà che per tecnica. Da lì ho conosciuto la squadra nazionale e ho iniziato ad allenarmi con loro perché al tempo non c’erano maestri interessati ad allenarti in maniera professionistica». Ad un certo punto ha anche aperto una sua palestra in Messico: «Volevo una scuola che facesse quello che a me sarebbe piaciuto avere quando ero giovane, ovvero qualcosa che permettesse di raggiungere traguardi alti. La gente mi diceva che non avrebbe mai funzionato, ma ho voluto rischiare per il mio sogno, io volevo allenare con l’obiettivo di porta-
re i miei atleti ai giochi olimpici». E così è stato, tanto che è diventato allenatore di riserva nazionale in Messico, ovvero coloro che prendono un ragazzo da zero e lo portano a diventare un campione. « Gli ultimissimi anni prima di una competizione come le olimpiadi – spiega Israel – gli atleti vengono affidati ad altri allenatori, ma è molto più delicato occuparsi di quella fase iniziale nella quale si crea la disciplina, il rigore mentale per raggiungere grandi traguardi». A Spiazzo ha iniziato a proporre corsi a bambini e bambine e la cosa sta prendendo piede. «Il Taekwondo ti fa capire il senso della vita: cercare sempre di fare il meglio, in ogni ambito della tua esistenza. Io ho capito questo e cerco di applicarlo ogni giorno».
Aquaclub, al via la nuova stagione estiva A completare l’atmosfera sono state introdotte palme ed altre piante tipicamente tropicali per regalare agli ospiti evocative suggestioni esotiche. L’obiettivo del Comune di Borgo Chiese, proprietario dell’immobile, ed Esco BIM, che si occupa della gestione, è infatti quello di offrire agli utenti sensazioni piacevoli e originali, generate dalla possibilità di immergersi in un ambiente che evoca luoghi lontani, ma realizzati a un passo dalle Dolomiti di Brenta, autentico simbolo del Trentino. Le quasi 50.000 presenze registrate nel 2018 hanno confermato lo straordinario apprezzamento del pubblico verso questa struttura, raggiunta nel fine settimana e nei periodi di vacanza da persone di ogni provenienza: tale successo costituisce una motivazione per migliorarne sempre più i servizi e implementare le opportunità per il territorio: recentemente è stato lanciato il nuovo sito internet www.aquaclub. vip, concepito per rispondere in maniera efficace ai più moderni criteri di comunicazione, ed è stata stipulata una conven-
Sabato 29 giugno è stata inaugurata la stagione estiva di Aquaclub: dopo la consueta chiusura primaverile, funzionale ad effettuare i regolari interventi di manutenzione, il Centro acquatico della Valle del Chiese sarà aperto ogni giorno dalle 10.00 alle 19.00 per tutti coloro che desiderano trascorrere mo-
menti di relax in un’autentica oasi, che proprio durante la bella stagione offre anche meravigliosi spazi all’aperto. Il parco adiacente è stato infatti integrato recentemente con due specchi d’acqua ovvero una whirlpool, accessibile anche dall’interno, ed un “laghetto ovale”, ideale per i bambini e le famiglie.
zione con i ristoranti e le pizzerie della zona, che consente agli ospiti di beneficiare di uno sconto del 15% sul consumo dei pasti. Questa “filosofia innovativa” verrà ulteriormente avvalorata quando, nel prossimo autunno, sarà inaugurato il nuovo centro benessere, progettato e realizzato in coerenza con la prerogativa di offrire agli utenti momenti di autentico stacco dai frenetici ritmi della vita quotidiana.
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Degustazioni, shopping serale e spettacoli per tutta l’estate
I giovedì in festa delle Giudicarie Esteriori Arriva anche il cinema all’aperto
Refrigerante R32
STØNE
R32
Classe enegetica
Funzionamento silenzioso
pompa di calore aria/acqua ASSOCIAZIONE
C O M M E RC I A N T I C OMA NO VA LLE SA LU S
COMUNE DI COMANO TERME
La pompa di calore che rivoluziona il concept di unità con installazione da esterno.
O G N I G I OV E D Ì U N P E RC O RS O I T I N E R A N T E A L L A S C O P E RTA D E L L E AT T I V I T À C O M M E RC I A L I E D E I P RO D U T TO R I D E L L E G I U D I CA R I E E ST E R I O R I .
AN C H E P E R Q U E S T ‘E S TAT E 2 0 1 9 TO R N A N O G L I A P P U N TAM E N T I D E L G I O V E D I AM O, CO N D U E G R A N D I N O V I TÀ: SE R AT E CO N C I N E MA A L L’ A P E R TO E V I A C E S A R E B AT T I S T I C H I U S A A L T R A F F I CO. D U R A N T E T U T TA L A MA N I F E S TA Z I O N E I N E G O Z I R I MA R R A N N O A P E R T I E C I ACCO M PAG N E R À C U C I N A I T I N E R A N T E.
PROGRAMMA 20
GIUGNO
27
GIUGNO
04
LUGLIO
A VISTA
estivo 11
Passerella sul Sarca PONTE ARCHE
18
Via C.Battisti PONTE ARCHE
Parco delle Terme PONTE ARCHE
25
AD INCASSO
C I N E M A A L L’A P E RTO E N T R ATA L IB E R A
VI A C. BAT TISTI PEDONALE
01
AGOSTO
29
AGOSTO
LUGLIO
08
AGOSTO
05
SETTEMBRE
LUGLIO
22
AGOSTO
LUGLIO
Via C.Battisti PONTE ARCHE
Piazza Mercato PONTE ARCHE
S.LORENZO IN BANALE
TUTTI I GIOVEDÌ DALLE ORE 20.00
FIAVÈ
turiterme PONTE ARCHE
Piazza Mercato PONTE ARCHE
MODULARE FINO A 200 KW
Parco delle Terme PONTE ARCHE
Via G.Prati PONTE ARCHE
innovaenergie.com 12 SETTEMBRE SANTA CROCE
info@innovaenergie.com
COMANO VALLESALUS
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Tutti giù per terra
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Dell’amore e di altri disastri Giorni fa ero in chiesa, uno dei miei rarissimi atti di presenza e di dolore. Sfiancato dalla noia liturgica sempre uguale a sé stessa, apro il libretto dei canti. Tra le tante frasi stampate, una in particolare attira la mia attenzione: “beato chi diffonde pace vera intorno a sé”. Poche parole che vorrebbero toccare corde di un’umanità offline, impestata di Giga e cazzipropri. Parole talmente semplici da apparire, proprio per questo, incomprensibili. Non esiste Pace senza Amore, così come non è possibile amare senza avere un cuore in pace. Come i cammelli dispongono di riserve di grasso nelle gobbe, come le viscere della terra conservano petrolio e gas naturale, così gli uomini sono involucri con all’interno sacche d’amore da cui nascono fiumi e rivoli che scorrono sottopelle. Ricchezza umana inesauribile, l’Amore, come l’acqua che cielo e mare continuano a scambiarsi da miliardi di anni in un ininterrotto amplesso, perpetue effusioni di
pioggia e nuvole. Cielo e Mare rappresentano gli amanti perfetti di un perfetto rapporto d’amore. Lo scambio corrisposto di energia, il donare all’altro parte di sé stessi senza pretendere nulla in cambio, ma riceverne comunque altrettanto, in un instancabile, reciproco, disinteressato rigenerarsi. Questa è l’unica meccanica capace di assicurare all’animo un piccolo pezzettino di pace. Pace ‘vera’ in barba a questa infeconda e spesso finta fratellanza. Il genere umano invece, essendo incapace di amare il Prossimo di amore vero, empatico, disinteressato, a tratti faticoso e a volte, ove occorra, sacrificale, bypassa gli affanni della questione. Sceglie la via alternativa: amare unicamente se stessi, la modalità più easy per raggiungere il proprio personale Nirvana, stato di beatitudine low cost e a chilometro zero. ‘Non amerò nessun altro all’infuori di me’, dal produttore al consumatore, senza fastidiosi intermediari, senza intralci, senza zavorre re-
lazionali, senza null’altro che non sia io. Come un’inarrestabile epidemia, proliferano miliardi di esistenze votate all’individualismo, all’edonismo, al soddisfacimento dei propri esclusivi piaceri, senza badare se ciò che fa star bene sé stessi faccia star male
Tutti giù per terra di Massimo Ceccherini Podio
l’Altro. Conta solo l’Autoaffermazione del Sé. Io sono il mio unico Dio. L’avvento dei social è stato meglio della Red Bull. Ha messo ali e soffiato vento in poppa a questa deriva edonistica, contribuendo a scoperchiare e rivelare, dopo secoli di ritenzione, la vera so-
al centro wellness, foto alle pietanze al ristorante e aperitivo al vernissage. Tutto infiorato di scintillanti sorrisi ritoccati al Photoshop. Zavorra esistenziale che diventa ossigeno imprescindibile, grasso che ingrassa la nostra bulimica vacuità. Ancor prima del gestore telefonico da scegliere o del modo migliore per fregare il fisco, il più grande problema dell’Umanità è diventato proprio questo: riuscire a trovare la chiave giusta per amarci. Concentriamoci su questo. Sforziamoci di superare la visione tolemaica dell’Io centro dell’universo e apriamoci al Prossimo – amico o fratello, fidanzato o estraneo - con occhi e orecchie nuovi. Che vuol dire saper ‘guardare ed ascoltare’ l’Altro con rispetto, fedeltà, dialogo, empatia. Dare senza chiedere nulla. Offrire totalmente sé stessi, in energie e in tempo, senza tornaconto né superbia, arroganza o commiserazione, ma cercando nel rapporto positivo e costruttivo con l’Altro la propria realizzazione individuale. L’ultimo mattoncino che
stanza di cui è fatta la natura umana: sfrenato narcisismo, disinvolto egoismo, orgasmo da autocompiacimento che tracima – ahinoi! - in decine di imbarazzanti selfie postati al giorno, nella smodata ostentazione della mondanità: serate in discoteca e week end
La personale di Ceccherini ad Arco Attualmente è funzionario alla Agenzia delle Entrate di Tione, ma dentro di sé non si è mai spenta la pulsione verso il disegno. Autodidatta, aveva partecipato nella sua città d’origine a mostre collettive, ma qualche anno fa ha seguito un corso di disegno tenuto da Paolo Dalponte, il famoso disegnatore e umorista di cultura surrealista, che gli ha permesso di affinare molto la tecnica, sia nella grafite che nel colore. Da allora ha ripreso con regolarità la produzione artistica, che risulta essere assai composita, con disegni eleganti e curati, con sfumature molto affascinanti e ricche di dettagli. C’è anche evidente un realismo apparentemente facile da leggere, ma che nasconde messaggi intrecciati e permeati da sottili metafore. Alcuni quadri sono assai simbolici ed allusivi, altri
Dal 31 maggio al 9 giugno scorsi presso la sala esposizioni del Centro Studi Judicaria di Tione ha avuto luogo la mostra d’arte di Massimo Ceccherini, il fumettista del nostro giornale, e curatore della rubrica di satira ed attualità “Tutti giù per ter-
ra”. Foggiano d’origine, 47 anni, fin da piccolo è sempre stato attratto dal disegno. Ha però seguito un percorso di studi assai lontano dall’arte, e si è laureato in Economia e Commercio.
più immediati e semplici, ma tutti raffinati e piacevoli. Apprezzata dal pubblico, la mostra ha suscitato interesse
anche fuori dalle Giudicarie: infatti Ceccherini esporrà dal 5 al 14 luglio presso il Caffè Casinò di Arco.
Congratulazioni dal Giornale delle Giudicarie, ed in bocca al lupo per un futuro pieno di soddisfazioni.
RIFUGIO CASINEI 1850 m
Tel. e fax 0465 442708
Opinioni a confronto
Il Papa e Lourdes
BOTTA E RISPOSTA
vilgiat@yahoo.it
Adelino, sono rimasta sconcertata dall’ultima uscita di Papa Bergoglio, sembra ce l’abbia con il santuario di Lourdes, poca fede e molto business...Io sono molto affezionata alla Madonna di Lourdes, ci sono andata in pellegrinaggio un paio di volte e sono tornata a casa con un ricordo indelebile...cosa sta succedendo? Chiara Inviando un suo delegato Papa Francesco non ha di certo messo in discussione la sacralità e la centralità di Lourdes. Assolutamente no. Ma avrai notato anche tu,
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nei tuoi pellegrinaggi, come Lourdes stia diventando un luogo turistico-commerciale che in qualche modo mette in secondo piano la santità del grande avvenimento mariano avvenuto agli inizi del secolo nel piccolo villaggio ai piedi dei Pirenei. Sembra quasi diventato un luogo di solo affarismo troppo simile ad una azienda commerciale. Lourdes è senza dubbio uno dei principali luoghi sacri del cristianesimo. E proprio per questo motivo il Papa vuole rivendicare il ruolo prioritario della fede ed il rispetto per i milioni di fedeli che ogni anno si recano a Lourdes non certo per acquistare
Elio
Hai ragione. L’infinita sfida fra Salvini e Di Maio e le tensioni interne al governo hanno concentrato la campagna elettorale sui temi nazionali, di Europa s’è parlato poco o niente. Peccato. Ma la si-
La fine delle roccaforti “rosse” Sig. Amistadi, le lezioni europee hanno confermato “la fine delle roccaforti rosse”, non solo il Pd non ha ha ottenuto un gran risultato complessivamente nonostante abbia rinnovato la segreteria con Zingaretti, ma ha perso gran parte del proprio elettorato nelle regioni storicamente “rosse” fin dal dopoguerra. Lei che ne pensa? Riccardo
normalissima acqua per acqua santa, ma per ritrovarsi in luogo di preghiera e di testimonianza cristiana. Che il Papa sia preoccupato è giusto, credo sia difficile dargli torto. Auspico anch’io che Lourdes torni ad essere prima di tutto quel
Elezioni europee italocentriche
Son finite da poco le elezioni europee, ma ho avuto la sensazione che la campagna elettorale fosse più rivolta alle vicende nazionali che a quelle europee, il che non credo che sia una buona cosa, s’è parlato d’Europa senza grande interesse, tutti presi nel continuare la bagarre governativa senza fine, eppure l’Europa rappresenta, che lo si voglia o no, l’unico caposaldo che può garantirci un avvenire sicuro, a noi e ai nostri figli.
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tuazione italiana ormai è da tempo impegnata nel consolidare i rapporti di forza all’interno della maggioranza, nell’evitare colpi di mano dell’uno o dell’altro contendente, nel continuare un percorso governativo pieno di insidie e di ripicche. Direi comunque che a dispetto di chi sull’Europa sia dubbioso, l’esito elettorale ha confermato la quasi totale fedeltà degli italiani all’unione europea . Infatti sembra che la nostra appartenenza all’Europa e all’euro non sia più messa in discussione da nessuno. Si facesse un referendum sulla nostra uscita dall’Europa, vincerebbero di sicuro gli europeisti. Oh certo... l’Europa va profondamente cambiata e migliorata, nella sua politica e nelle sue scelte, ma lasciarla, per un paese come l’Italia, sarebbe un vero suicidio. (a.a.)
grande santuario della cristianità, un luogo mistico, in cui milioni di pellegrini hanno trovato e vogliono ancora trovare un luogo straordinario di preghiera e di intima conversione. Papa Bergoglio sa quello che fa e lo fa bene.
Caro Riccardo, nelle tornate elettorali i numeri spiegano quasi tutto. Il Partito Democratico è in calo da anni, nonostante gli sforzi e i cambiamenti, non riesce a recuperare né i voti né la passione dei cittadini. Nonostante il richiamo all’unità di Zingaretti, il partito continua ad essere diviso e lacerato da incomprensioni interne, correnti e personaggi in cerca di gloria. Messo così è chiaro che la risalita sarà quasi impossibile, sono calati gli iscritti e sono sempre meno i volontari impegnati in campagna elettorale, è evidente che non intercetta più le esigenze, le istanze dei cittadini. Ne è la conferma la perdita di voti in città dove da decenni la facevano da padroni, sia in Toscana che in Emilia Romagna. La presa di coscienza del Pd, ad occhio e croce, sembra ancora lontana dato che ormai la gestione di temi nodali come l’immigrazione e la sicurezza è passata alla Lega e, per quel poco che contano, al M5S. Il lavoro da fare per Zingaretti è ancora lungo e arduo magari cominciando ad evitare qualche importante scissione, Renzi e Calenda non ne vedono l’ora, e allora saranno guai seri... e pur non essendo mai stato nè “rosso”, né “rosa”, un pò, ma solo un pò, mi dispiace. (a.a.)
Troppi controlli agli anziani in auto Caro Adelino, sono più o meno della tua età e non sai quanto ho tribolato per rinnovare la patente, ti sembra giusto che per noi anziani ancora in buono stato di salute ci siano così numerose complicazioni per poter guidare un’auto? D’altronde mica vogliamo l’auto per girare l’Europa, ma almeno gironzolare nei paesi d’intorno o magari andare all’ospedale a trovare qualche amico meno fortunato di noi. Per me, si esagera. Mario Ehi...la penso anch’io come te, in teoria abbiamo ragione, ma in pratica le cose stanno in modo diverso. Chi supera una certa età, non c’è niente da fare, ha i riflessi più lenti e capacità di reazione meno rapida. Magari non ce ne accorgiamo, ma è così. Oh certo, ci sono ottantenni che in auto sono molto più attenti e più affidabili di
qualche ragazzotto scavezzacollo che scambia la strada per una pista diventando un pericolo per sé e per gli altri. Ma è normale che per gli anziani ci sia qualche controllo in più. Anche se bisognerebbe essere altrettanto severi per i giovanissimi che accedono alla patente. Comunque noi anzianotti non lamentiamoci troppo, è già una fortuna guidare l’auto alla nostra età, ed è giusto che con noi siano particolarmente scrupolosi, soprattutto per la nostra incolumità. Tanto di tempo per aspettare la fine dell’iter previsto per il rinnovo ne abbiamo a iosa, l’importante che la patenta ci venga ridata, magari solo per due o tre anni, poi dovremo ricominciare la solfa. Tutto bene, tutto sommato la nuova patente non attesta solo la nostra attitudine alla guida, ma anche il nostro stato di salute. E una patente rinnovata è soprattutto un attestato di buona salute. Basa manina...(a.a.)
SEGNALAZIONI. Diventa giornalista per quindici giorni. Segnala anche tu una notizia, raccontaci una storia, mandaci una vignetta su un fatto a te accaduto
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