Giornale delle giudicarie Dicembre 2012

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ANNO 11- N. 12 DICEMBRE 2012 - Mensile

EDITORIALE

Natale sempre vecchio e sempre nuovo di Don Marcello Farina Sempre vecchia e sempre nuova compare la festa di Natale, luce sbiadita per alcuni, fiamma vivace per altri, una traccia comunque per entrambi, segnata dalla tradizione o aggiornata ogni volta dalla fede, incisa comunque nella storia dell’umanità. Natale odora di secoli e, insieme, profuma di nuovo, per quel suo ricordare che le donne e gli uomini di ogni epoca trovano “necessario” (si intende in senso “umano) evocare una nascita come tenue filo di rigenerazione, di speranza, di fecondità, in un mondo che, di per sé, ha sempre privilegiato la contemplazione della morte, così spesso, del resto, vera compagna di viaggio del cammino dell’umanità. Come non ricordare qui le parole di Paul Ricoeur, grande interprete dela cutlrua del Novecento, che affermano che “non è abituale per i filosofi evocare la nascita”! Continua a pag. 29

Giovani e lavoro, che fare?

Il mondo giovanile alle prese con il problema dell’occupazione ai tempi della crisi. L’iniziativa del Gdg A pag. 30

Speciale Natale

in Giudicarie Gli auguri con un’opera di Amedeo Marchetti

Il Liceo della montagna spopola fra i giovani

alle pagine 19-20-21-22

25 anni di “buone letture” a Ponte Arche A pag. 25

ATTUALITÀ

La Cogo e i “conti della serva”

Nel porgere alla affezionata clientela i migliori auguri di BUONE FESTE, anticipiamo i nostri viaggi di gruppo per il 2013:

A pag. 4 ***

Fauna, quanti incidenti

FEBBRAIO MARZO

A pag. 10

A Tione incontri per prevenire e curare

Il gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie - LEGO

Augura alla Spettabile clientela

Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ...

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Cavezzo, la comunità torna a vivere A pag. 27 ***

SPORT

È iniziato il conto alla rovescia per la 3Tre. A pag. 36

- SOGGIORNO MARE - SOGGIORNO MARE

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FINALE LIGURE TENERIFE

- TOUR SICILIA IN AEREO E PULLMAN - WEEK-END A NEW YORK - 4 giorni

nella Grande Mela per cultura, shopping e altro…

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A cura della REDAZIONE

Rassegna Stampa

DICEMBRE 2012

RASSEGNA STAMPA NOVEMBRE 2012

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA TIONE - All’ospedale di Tione finalmente i lavori sono ripartiti. Dopo un anno di inattività, nei giorni scorsi si è finalmente assistito alla rimozione del materiale di scarto. In proposito una nota dell’Azienda sanitaria precisa: “Il programma prevede, tra le prime lavorazioni, la carpenteria metallica per l’adeguamento sismico e altri lavori nell’ala C3 con nuove pareti, impianti e finiture. Lavorazioni che non sono immediatamente eseguibili perché richiedono la definizioni di contratti di subappalto con la relativa autorizzazione”. Nei prossimi giorni verrà fatto un sopralluogo al fine di definire l’iter dei lavori mancanti, si prevede l’ultimazione delle attività nella primavera del 2013. PINZOLO - Claudio e Paolo Collini sono gemelli, 24 anni compiuti, laureati entrambi a Trento in Economia, si sono inventati un birrificio, una fabbrica artigianale di birra. “La birra è una bevanda tradizionale dei nostri paesi, dove non cresce la vite, dice Paolo, veniva fatta in casa con luppolo selvatico e orzo. Le nostre nonne la facevano abitualmente. Così ci abbiamo provato anche noi per gustarla con gli amici, in compagnia. Poi ci è venuta l’idea di produrla a livello artigianale e metterla in commercio. E così abbiamo fatto. Quest’estate abbiamo affittato un capannone nella zona artigianale di Giustino, lo abbiamo ristrutturato e attrezzato di tutto il macchinario occorrente. A Natale pensiamo di essere sul mercato”. La loro ambizione è coniugare l’antica tradizione di fare la birra in casa con la tecnologia più avanzata. La nuova birra verrà confezionata in bottiglie da 33, da 50 e da 75 centilitri, oltre che in fusti destinati agli esercizi commerciali, ed in quattro specialità differenti. Una iniziativa davvero singolare che ha destato curiosità e forte attesa in tutta la Val Rendena. ZUCLO - E’ stato inaugurato a Zuclo, in località Bersaglio, il nuovo centro integrato per il trattamento dei rifiuti della Comunità delle Giudicarie, con annessi gli uffici amministrativi. Il moderno capannone, con spazi per la cernita e il perfezionamento della raccolta differenziata, è attiguo alla discarica, e permette di selezionare tutti i rifiuti che provengono dalla raccolta in “strada”: isole ecologiche, cassonetti privati e contenitori del residuo. Durante la cerimonia, è stato sottolineato un risultato davvero strabiliante, oggi la raccolta differenziata riguarda l’81% dei rifiuti, solo due anni fa la percentuale girava attorno al 55-58%, davvero un progresso encomiabile che pone i paesi delle Giudicarie fra i più virtuosi dell’intero Trentino. ZUCLO - Si è inaugurata nei primi giorni del mese una nuova discoteca, “Absolute”, sulla retta di Saone. Dopo mesi di preparativi apre una struttura che accompagnerà le future notti giudicariesi. La discoteca verrà aperta quattro giorni alla settimana, e, oltre alla musica di tutti i gusti, è prevista anche la ristorazione, in un locale attiguo, con cene e banchetti su prenotazione. La nuova struttura (800 mq) ha trovato posto al piano superiore del centro commerciale nel comune di Zuclo. STORO - Il coro “Sette Torri” ha festeggiato i suoi vent’anni di vita, intensa e musicalmente di alto livello. In questi vent’anni il coro ha tenuto 279 concerti un po’ in tutta Italia e in mote città europee. Il coro “Sette Torri” è nato per volontà del prof. Anselmo Girardini e di un gruppo di amici che la sera del 24 settembre 1992 avevano deciso di iniziare un’attività canora nello stesso tempo tradizionale ed innovativa. Composto da uomini e donne, si è prefisso fin dall’inizio: “La nostra peculiarità sta nel riscoprire e far conoscere quelle melodie che venivano oralmente tra-

smesse di generazione in generazione, che sarebbero altrimenti scomparse”. Il primo concerto è avvenuto a Storo il 4 giugno 1993 sotto la direzione di Anselmo Giradini che ha accompagnato la sua creatura artistica fino ai giorni nostri. TIONE - Grazie alla specializzazione delle professioni per il turismo di montagna, la disciplina introdotta da sei anni che da la possibilità di accedere ai diplomi di maestro di sci, guide alpine ed accompagnatori turistici, il liceo Don Guetti di Tione potrà beneficiare di un contributo straordinario di 320.000 euro, per finanziare percorsi di istruzione caratterizzati da innovazione didattica, compresi i costi di eventuali servizi residenziali per gli studenti: è quanto prevede la delibera provinciale che, per l’attività svolta dall’istituto, ha stanziato 3.600 euro a studente. Il liceo della montagna di Tione, il cui accesso è soggetto ad una severa selezione e le iscrizioni sono a numero chiuso, (da quest’anno non più di 20 iscritti), ha più del 20% di studenti provenienti da altri comprensori e regioni italiane. Gli esterni sono ospitati a Breguzzo, presso la pensione Serena, un convitto gestito dalle suore laiche delle “Piccole figlie della Croce”. STORO - Si è celebrato con grandi festeggiamenti il cinquantesimo anniversario della scuola materna Isidora Cima di Storo. Erano presenti, oltre alle autorità locali, anche il rappresentante della famiglia Cima, Giulio, titolare di una cartiera in Valsassina, accompagnato dalla moglie, che hanno voluto partecipare nel ricordo del nonno Felice Cima che nel 1960 lasciò in beneficenza alla scuola la cifra di 15.000.000 di lire, intitolando la stessa alla figlia Isidora, morta giovanissima, in paese. Invitate d’onore le suore Sacramentine di Bergamo, che sono state fino al 1991, le vere animatrici della materna, con passione ed incomparabile spirito di servizio. PONTE ARCHE - Sembra che la circonvallazione di Ponte Arche sia rimandata alle calende greche. E’ quello che ha annunciato il sindaco di Comano Terme raccontando che fino a settembre la Provincia garantiva l’inizio dei lavori nel 2013 per avere l’opera finita in tre anni, ma che poi, proprio in questi giorni, la cosa sia stata rimandata a data da destinarsi. Inutile la richiesta dei sindaci della zona che venga finanziato almeno il progetto definitivo e l’inizio lavori, il forte dimensionamento delle risorse provinciali sembra abbia messo da parte la variante delle Arche. Una doccia fredda che nessuno si aspettava dopo le ampie assicurazioni avute dall’Ass. Pacher solo poche settimane prima. Il consigliere Bombarda ha così commentato: “A prescindere dalla prossima giunta, sarebbe assurdo che venisse messa in discussione un’opera che davvero agli occhi di tutti è urgente e ormai indifferibile e che per di più ha praticamente concluso il lungo iter di progettazione”. Ma, a quanto s’è detto l’opera per ora è stata rimandata a tempi migliori.

TRENTO - Agostino Catalano, ex consigliere provinciale di Rifondazione Comunista dal 2003 al 2008, è morto dopo lunga malattia all’età di 56 anni. Nato a Palermo, vissuto a Torino, da anni si era trasferito con la sua famiglia a Trento dove svolgeva la sua attività di avvocato. Sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili e della laicità, aveva svolto la sua attività di consigliere provinciale meritandosi la stima dei colleghi d’ogni parte politica. Sel del Trentino lo ricorda per “la sua passione, la sua intelligenza, la sua ostinazione nella ricerca di un mondo nuovo, più giusto e più libero...” Lorenzo Dellai ha sottolineato come “abbia saputo interpretare la politica come servizio ai cittadini”. La Cgil “piange la scomparsa del compagno Agostino Catalano e si stringe forte intorno alla sua famiglia in questo momento di dolore e di lutto”. Adelino Amistadi ne ha apprezzato l’equilibrio e la serenità con cui affrontava anche le battaglie più impegnative. Patrizia Corona, presidente dell’Ordine degli avvocati, ha riconosciuto a Catalano la sua disponibilità al servizio dei cittadini: “Si potevano condividere o meno le sue idee, ma tutti riconoscono la coerenza del suo impegno umano, politico e professionale”. Agostino lascia la moglie e quattro figli. PROVINCIA - Sei mesi in più di tempo per partire con le gestioni associate dei Comuni sotto i 10.000 abitanti. E’ questa la mediazione raggiunta nel Consiglio delle Autonomie fra la Provincia ed i Comuni. Sarà dunque un avvio morbido, con le gestioni che dovranno essere effettuate al massimo entro il 30 giugno 2013, sei mesi in più rispetto alla previsione del 1 gennaio 2013. Entro il 31 dicembre comunque i sindaci e i presidenti di Comunità di ciascun territorio dovranno stilare un crono-programma per arrivare all’attivazione delle gestioni associate entro la fine di giugno, per quanto riguarda entrate, appalti, servizi e forniture e informatica. VALLARSA - Il Comune di Vallarsa dice no alla gestione associata dei servizi nella Comunità di valle, e lo fa con un ricorso al presidente della Re-

I BUONI pensieri - di Eta Zeta Comuni grandi come la capocchia di uno spillo, non trovano accordo manco sulle “Gestione associate”. D’altronde quando hai l’acqua alla gola (ma fosse solo acqua!), che fai? Ti devi attaccare ad altri, per non andare giù. Ma, vallo a spiegare a gente che s’intende solo di orticelli! “Bisogna trovare ciò che unisce, non ciò che divide”. Diceva Papa Giovanni XXIII°. E’ Natale. Anche Eta Zeta distilla gocce di bontà. Auguri a tutti. Soprattutto a politici e amministratori. Ps: In tema di unioni, non ho capito. Saone, di Tione, è frazione o terra di frazionamenti?

pubblica. Il piccolo comune chiede l’annullamento della delibera con cui la Giunta provinciale stabilisce che dal primo gennaio dovranno iniziare le procedure per la gestione associata dei servizi nei comuni al di sotto dei 10.000 abitanti. La norma prevista dalla Giunta, secondo l’amministrazione di Vallarsa, è incostituzionale: “Vi è un metodo sicuro per affossare buoni progetti ed è quello di darne applicazione inadeguata e confusa, nonché incoerenti con i principi ispiratori, ha spiegato il sindaco Geremia Gios. E’ questo il caso delle Comunità di Valle che, nate per favorire il decentramento della Provincia, sono diventate occasione per accentrare competenze gestite attualmente dai Comuni”. SANITA’ - Stato di agitazione e la minaccia di non effettuare la vaccinazione antinfluenzale a domicilio programmata. Lo dice un documento sottofirmato da Nicola Paoli, segretario generale della Cisl-medici, Paolo Colorio, segretario Fimmg, Stefano Marzini, segretario Snami e Nabil Fattouh, segretario Smi. La protesta riguarda i tagli che sarebbero stati decisi dalla provincia senza l’accordo con i sindacati. Si tratterebbe di un taglio netto quanto pesante ai loro stipendi che dipenderebbero dal mancato riconoscimento delle prestazioni mediche aggiuntive che i medici effettuano a domicilio di coloro che sono ammalati gravi, soggetti tumorali ed anziani incapaci di muoversi. PROVINCIA - Il Ministero della Funzione Pubblica boccia i siti internet della Provincia, Regione, Azienda Sanitaria e dei Comuni di Trento e Rovereto. Secondo il Ministero il comune di Trento, così come la Provincia, la Regione e l’Azienda Sanitaria, non brillano in quanto a trasparenza, secondo i parametri 2011 che sono correlati alla presenza o meno dei contenuti minimi obbligatori per legge e pubblicati nel rispetto delle linee guida previste per le pubbliche amministrazioni. Il Comune di Trento si piazza al 27° posto su 42 posizioni controllate, peggio Rovereto con il 38° posto, ultimo il Comune di Vigo di Fassa. La Provincia di Trento si piazza al 28° posto a pari merito di Caserta (!). La Regione si trova in coda assieme all’Emilia Romagna che sembra non rispettare nessun parametro. Infine al 22° posto l’Azienda Sanitaria, che si trova in terz’ultima posizione, prima di Benevento e Pescara. PROVINCIA - Un richiamo forte a tutto il movimento cooperativistico trentino perché trovi in sé stesso, nella sua storia e nella sua attualità, le energie per resistere e su-

perare recessione economica e crisi politica. Questa è la sostanza del messaggio lanciato dal presidente Diego Schelfi all’assemblea annuale della Federazione delle cooperative svoltasi a Comano Terme a metà mese. “L’anno che sta per chiudersi è stato difficile per le imprese e desolante per lo spettacolo offerto dalla politica, ha detto Schelfi, l’autonomia del trentino è sotto attacco, incompresa e talvolta poco apprezzata dagli stessi trentini, dobbiamo e possiamo reagire. Abbiamo l’esperienza e la capacità di fare la nostra parte per arginare il declino”. Un ruolo impegnativo quello delineato per il Trentino cooperativo, anche se in modo meno drammatico, soffre i problemi dell’intera nazione. Le 500 società federate hanno difeso fatturato e occupazione, ma nel 2012 si sono manifestati segnali di cedimento, sia nel settore della produzione e del lavoro, sia nel settore del consumo. La cooperazione, insomma, non vuole nascondere i problemi, ma ha deciso di affrontarli con coraggio e determinazione assieme a tutto il Trentino. TRENTO - Le Acli vogliono uscire dalla pura testimonianza ed impegnarsi per sostenere la partecipazione e l’assunzione di responsabilità da partye dei loro associati e dei cittadini di fronte alle prossime scadenze elettorali, nazionali e provinciali. E’ l’appello contenuto nell’intervento di Arrigo Dalfovo, presidente del movimento aclista riunitosi al Palalevico con oltre 500 militanti. Dalfovo ha comunque precisato che le ACLI non sono interessate ad eventuali candidature, ma ai contenuti, ed ha preannunciato che verrà quanto prima lanciato un manifesto per il rilancio dell’Autonomia del Trentino per poter instaurare un percorso di innovazione che potrà legare la nostra Provincia alle migliori economie europee. TRENTO - Walter Viola si è dimesso dal ruolo di cocoordinatore regionale del Pdl. Lo ha fatto con una lettera indirizzata al segretario nazionale Alfano spiegando il proprio duplice imbarazzo: per la doppia rappresentanza del partito in Provincia, ma soprattutto per la diversità di linea politica manifestatasi da febbraio quando venne eletto coordinatore provinciale del Pdl Giorgio Leonardi. Viola, nel sottolineare il proprio “passo indietro”, ribadisce il suo impegno nella costruzione della casa dei popolari italiani e trentini dentro la grande famiglia dei popolari europei, una dichiarazione che tanto di distacco dall’attuale partito per confluire in altre formazioni più vicine alla sua convinzione politica.


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Elezioni, fra Roma eTrento è l’incertezza l’unica protagonista Dellai con “Verso la terza repubblica” apre ad un futuro da leader nazionale. In Trentino si cerca il suo successore: due outsider in lizza

L’

appuntamento elettorale del 10 marzo con le elezioni politiche, sommato alla crisi economica e dei partiti e alla fine del mandato da Presidente di Giorgio Napolitano si sta caricando di contorni di grande incertezza. U’incertezza che Che fa Dellai. Il 17 novembre è andata in scena la prima convention di “Verso la terza repubblica”, il movimento che vede Dellai, Luca Cordero di Montezemolo e il ministro Riccardi come promotori e che intende aggregare altri movimenti e forze politiche al centro, con il comune denominatore del sostegno ad un prossimo governo guidato ancora da Mario Monti. Accanto a loro, tanti soggetti tra cui la Cisl, con il suo segretario generale Raffaele Bonanni e le Acli con Roberto Oliviero. L’obiettivo è quello di fare da calamita ad altre forze, in primis l’Udc di Casini e i futuristi di Fini, oltre naturalmente a Italia Futura di Montezemolo.

Una novità politica ancora in costruzione, per questo i sondaggi sul potenziale elettorale di Verso la terza Repubblica sono ancora molto oscillanti, dal 10% al 26%. Poi, è chiaro, occorrerà un passo successivo di Monti, una sua adesione al progetto, tenendo anche conto di quanto ha detto Napolitano, ossia che il prof. è già senatore a vita e non necessita di essere eletto. Riflessi sul Trentino. In tutta questa vicenda molti osservatori hanno ipotizzato per Lorenzo Dellai un futuro da leader a livello nazionale. Il governatore trentino in carica, ricordiamo, non può più candidarsi a guidare la nostra pro-

si riverbera inevitabilmente anche sul governo provinciale del Trentino, con Lorenzo Dellai che sembra sulla rampa di lancio per un ruolo nazionale e la necessità di trovargli un degno sostituto in vista delle elezioni provinciali dell’ottobre 2013. vincia per il limite dei tre mandati e dunque potrebbe cercare la strada per Roma; se “Verso la terza repubblica” dovesse farcela a proporre un Montibis ci potrebbe essere per lui uno spazio da Ministro o sottosegretario. Per farlo, ossia per potersi candidare alle politiche del marzo 2013, dovrà lasciare la carica di presidente della Provincia e dunque – in caso ciò avvenisse – gli succederà il suo vice Alberto Pacher, per portare a termine la legislatura, con una ridistribuzione delle deleghe. Redistribuzione che potrebbe anche essere più robusta se qualche altro componente della Giunta provinciale dovesse intraprendere la strada per Roma.

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Candidato presidente cercasi. Una surroga saprebbe tanto di anticipazione della legislatura 2013-2018 se Pacher non avesse spiazzato tutti facendo un passo indietro e dicendo, chiaro e tondo, che alle prossime provinciali non ci sarà. I motivi sono da ricercare nella difficoltà di riconoscersi in quello che il Partito Democratico è diventato smarrendo – secondo il vicepresidente – il suo entusiasmo e la sua vocazione originaria. Chiaro che questa scelta abbia scombussolato per bene le carte riguardo al dopo-Dellai, per il quale Pacher era in pole position. Torna allora il totopresidente con Ugo Rossi e Alessandro Olivi, per restare agli attuali componenti della Giunta, che si candidano a ricevere il testimone di Dellai. Si fa spazio, però, nelle stanze della politica trentina, l’idea di un “Papa straniero”, ossia di un personaggio che ora non è in politica, capace di tenere insieme la coalizione del centrosinistra autonomista. Torna con forza il nome di Diego Schelfi, presidente della Cooperazione trentina e – come aveva anticipato il Giornale delle Giudicarie più di un anno fa – quello di Lucia Fronza Crepaz, candidata “trasversale” e autorevole, che sta guadagnando posizioni in questi giorni. I partiti. Nel frattempo i partiti vivono le difficoltà di un momento di grande sfiducia politica. L’Upt sulla scia delle iniziative di Dellai cambierà ancora pelle, ma come e quando è da vedersi; il Pdl è in forte difficoltà a livello nazionale, e ancor di più a livello locale e fa registrare le dimissioni di Walter Viola da co-coordinatore. Viola è ora vicino a “Progetto Trentino”, il movimento capitanato da Silvano Grisenti che ai primi di dicembre celebra il suo debutto con un convegno sul lavoro e c’è da scommetterci, sarà ai nastri di partenza alle elezioni provinciali del 2013. Infine il Pd celebra le primarie; anche in Trentino vince Bersani, ma non c’è dubbio che Renzi abbia seminato dei semi che avranno spazio nel partito al prossimo appuntamento elettorale.

Primo Piano

Margherita Cogo e “i conti della serva” di Ettore Zini Arricchirsi con la politica? Giammai! Margherita Cogo? Dura e pura. Un percorso politico di soli ideali. Ho letto, in un articolo del Trentino di qualche settimana fa, che l’attuale consigliere provinciale, ex vice Presidente della Provincia, già Presidente della Regione non ci sta ad essere inserita tra gli “highlander” della politica trentina. Cogo:“Impegnata per tanti anni, ma senza arricchirmi”. “Paragonarmi a deputati che siedono in Parlamento da 20 anni è un po’ ingeneroso, soprattutto perché la prima parte della mia carriera politica l’ho fatta sedendo in un consiglio comunale, nel quale non c’era neanche il gettone di presenza”. “Da consigliere non percepivo nulla, e da sindaco un’indennità di neanche 1.000 euro. Non che mi sia arricchita, come si vede. L’anno prossimo non mi candiderò – conclude – e voglio passare i prossimi mesi battendomi per creare condizioni più favorevoli per l’accesso delle donne nella politica”. Proposito nobile. Su cui ben pochi lacrimeranno. Anche tra le fila del suo partito. Scorrendo i 27 anni di impegno politico dell’ex sindaco di Tione, non si ha l’impressione che la sua militanza abbia dato chissà quale tornaconto alla comunità. Polemiche, sì. Tante. Ma leggi o proposte degne di entrare negli annali, poche. Viene da chiedersi se abbia dato di più la Cogo alla società, o la società alla Cogo. Una domanda che l’interessata - di cui è più facile ricordare le auto blu che la venivano a prendere sulla soglia di casa - spesso si sarà posta. Faticando, come nei più classici interrogativi di marzulliana memoria, probabilmente, a darsi una risposta. E forse, la domanda più emblematica che bisognerebbe porle è: che cosa ha fatto Margherita Cogo per le Giudicarie? Quali gli interventi più significativi a favore dei suoi concittadini? Tione compreso. Di certo c’è che in questi anni ha percepito, in emolumenti, una cifra che - stando sul buono - supera il milione e 100 mila euro: quasi 2 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire. Non occorre andare a scartabellare negli archivi. Per arrivarci basta il banale conto “della serva”. Quattordici anni come consigliere provinciale, con un’indennità compresa fra i 5.200 euro del 1998 e i 6.500 euro netti mensili della legislatura 20032008. Più gli “spiccioli”, da sindaco e consigliere comunale. Più i surplus, per i 3 anni da Presidente della Regione, e i 5 da vice della Giunta provinciale. Mettendo assieme i per e i più, i conti tornano. (Oggi un consigliere provinciale percepisce 10.862,44 euro lordi, 5.957,00 netti. Il vicepresidente della giunta percepisce al mese 1.765,00 euro in più di un consigliere. Nel 1999 un consigliere provinciale percepiva in lire 10.097.000: 5.214,67 euro, netti. Nel 2003: 6.579. Il presidente della regione nel triennio 1999-2002 percepiva il 50% in più di un consigliere. Vale a dire 7.821.00 euro. Sempre netti. Più i benefit.) “Non che mi sia arricchita” – dice l’ex insegnante. E c’è da crederci. Basta solo capire dove è stato posto il confine tra ricchezza e povertà. A quale livello, l’ex primo cittadino – confrontandosi con i comuni mortali - ha messo la tacca che separa l’agiatezza dall’indigenza. C’è una delibera però, di cui si è persa memoria, che - più di altre - merita di essere ricordata. Erano gli anni in cui i consiglieri comunali percepivano 10 mila lire, lorde, a seduta. Ma l’allora socialista Margherita Cogo (nell’85 candidata nel Psi: 46 preferenze con il proporzionale), consigliere comunale di primo pelo, per un viaggio a Roma nel lontano 1987 – fatto allora abbastanza inusuale per i nostri piccoli comuni e per un membro di minoranza - si è fatta rimborsare, a cosa fatta, 812.120 lire, per tre giorni nella Capitale. La nota spese: 481.000 per viaggio in Fiat “Croma”, andata e ritorno, 301.120 lire per due notti in hotel, e 30 mila lire, per tre giorni di indennità di missione. Con cui, a trasferta avvenuta, ha comunicato, al sindaco Gianantonio Antolini, di aver partecipato alla “Conferenza nazionale delle amministratrici locali”. E chiesto il rimborso, a piè di lista. La delibera è la n. 107 della giunta comunale di Tione, del 1° giugno del 1987. Il mandato di rimborso è il n. 407 del 23 luglio. La richiesta è stata inoltrata al comune il 7 maggio: tre giorni dopo il suo rientro. E’ vergata a mano. In bella grafia. Protocollata al n. 1.545 l’8 maggio, dall’ex consigliere comunale. Che, com’è noto, va dicendo che quando sedeva sui banchi consiliari di Tione, non prendeva manco il gettone di presenza. Chissà che ne pensa la signora Cogo del detto sul buongiorno? Quello che, di solito, si vede dal mattino.


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Speciale 2012

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GENNAIO

La Pinzolo-Campiglio Express è realtà

È l’unico impianto delle Alpi realizzato su tre 1 tronchi, in grado di funzionare singolarmente o il iornale delle in modo sincronizzato, come fossero una sola funivia. La Pinzolo Campiglio Express, inaugurata giovedì 22 dicembre, presso la stazione 2012, l’anno intermedia di Colarin, dalle autorità locali e che ci cambierà la vita... provinciali ha fatto il suo debutto ufficiale nel I panorama sciistico trentino. Oltre 4.700 metri di lunghezza, per un dislivello complessivo di Sessualità troppo precoce 1.113 metri, che permettono di spostarsi da Pinzolo alle piste di Madonna di Campiglio in L’UnioneEuropeasisalverà Viale, Tione cambia volto 16 minuti senza bisogno di salire sull’automobile. Una telecabina panoramica, con una vista eccezionale sulle Dolomiti di Brenta, che offre a turisti e residenti la possibilità di sciare in un’unica grande skiarea: oltre 150 chilometri di piste che dalla Val Rendena arrivano fino alla Val di Sole. La portata oraria è di 1.800 persone, grazie a 122 cabine in grado di ospitare fino ad 8 passeggeri e di viaggiare ad una velocità massima di 6 metri al secondo. Circa 26,6 milioni il costo dell’impianto finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, commissionato da Trentino Sviluppo, realizzato dall’associazione temporanea di imprese Leitner-Collini-Misconel e gestito da Funivie Pinzolo Spa.

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ANNO 11- N. 1 GENNAIO 2012 - Mensile

EDITORIALE

di Adelino Amistadi

Siamo entrati nel nuovo anno e, come di consueto, cerchiamo di capire cosa ci aspetta nel bene e nel male. In questi giorni ognuno dice la sua, c’è chi ostenta ottimismo e c’è chi la racconta nera, che più nera non si può. Ho la sensazione che da parte degli uni e degli altri, non si abbia piena coscienza della complessità e della gravità della crisi che stiamo attraversando. Forse perchè troppo ben abituati, abbiamo vissuto stagioni di grande prosperità e di benessere diffuso, con la Provincia che ne aveva per tutti e per tutto, e quando c’era qualche segnale di difficoltà, mamma Provincia vedeva e provvedeva. Continua a pag 11

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Come sarà il 2012?

Economia, viabilità, unione dei comuni, futuro della riforma: 4 questioni per l’anno nuovo

nutile nasconderlo, l’attenzione per il 2012 è tutta per l’economia, per i suoi sviluppi; l’anno nuovo porterà una ripresa o c’è davvero il rischio recessione? Ma economia è un concetto molto ampio, che comprende al suo interno una molteplicità di voci e concetti, troppo schematicamente riassunti con il concetto di Pil. Il Trentino stesso si trova suo malgrado a fare i conti con un “taglio” forte di risorse pubbliche e una contrazione dei consumi che certamente inciderà. In questo scenario, una forza viva della società trentina è rappresentata dal mondo dell’artigianato, quelle piccole medie imprese che – con il loro indotto – tengono vivo il tessuto economico e mostrano un forte legame con il territorio. Alle pagine 4, 5, 6 e 7

Il caso della ragazza di 12 anni in Giudicarie

L’adolescenza è stata descritta come la fase di transizione più complessa e drammatica della vita di una persona, poiché comprende cambiamenti nella fisiologia, nell’aspetto fisico, nello sviluppo cognitivo e nel funzionamento psicosessuale ed emozionale. A pag. 26

per proteggervi sempre dall’aumento dei tassi.

24 ore Val Rendena - Foto Matteo Ciaghi

Mattia Gottardi: “Sarà un salotto urbano”

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di Paolo Magagnotti* La crisi economica e finanziaria che ci sta pesantemente coinvolgendo, ha fatto emergere in Europa nel 2011 debolezze ed incertezze che talvolta hanno portato molti a pensare che l’esperienza di unificazione del Vecchio Continente si trovasse al capolinea. Personalmente non ho mai dubitato in una ALL’INTERNO fine dell’Unione Europea. ATTUALITÀ Solamente dei folli potrebbero assumersi tale responsabilità. La Pinzolo-Campiglio Il progetto di unità europea Express è realtà che viviamo nei nostri giorni, Una storia lunga 20 anni frutto del coraggio e delle lunAlle pagine 8 e 9 gimiranti intuizioni dei Padri SOCIETÀ fondatori, fra cui il nostro AlGuide alpine e accompacide De Gasperi, non ha mignatori gliori alternative. Il fallimento di territorio… insieme di questo progetto europeo A pag. 12 significherebbe la messa in pericolo sotto vari punti di viSPORT sta non solo degli Stati che vi 7 milioni di euro partecipano, ma anche di altri per i servizi sociali Paesi, con riflessi imprevedibiin Giudicarie li ad un livello internazionale A pag. 16 più ampio. A pag. 7

Un anno di avvenimenti in Giudicarie Mese dopo mese, l’agenda dei principali fatti del 2012

Il 2012 volge al termine. Un anno difficile, segnato dalla crisi economica. Un anno da rivivere attraverso i maggiori avvenimenti e le copertine del Gdg, scelti mese per mese. Per quanto riguarda l’avvenimento dell’anno, beh, lasciateci parlare per una volta di noi, del Giornale delle Giudicarie, che nel 2012 ha vissuto il proprio decennale. Un’avventura partita nel maggio 2002 e attraversa

come una linea continua la storia di questo territorio dell’ultimo decennio, dando conto di tutta la cronaca, gli accadimenti politici, gli avvenimenti culturali e sportivi, l’attivismo di un variegato ed importantissimo mondo dell’associazionismo che anima davvero le Giudicarie in profondità, dando vita e consistenza ad una “terra di confine”. Un decennale festeggiato con un inserto speciale di 16 pagine, un “giornale nel giornale” da leggere e conservare nel quale trovare contributi, ricordi e idee delle firme che negli anni hanno fatto crescere questa pubblicazione. Senza dimenticare la grande serata in compagnia di Luis Durnwalder e Annibale Salsa, moderati dal direttore Paolo Magagnotti, che ha radunato presso l’Auditorium delle Scuole superiori di Tione oltre 600 persone a parlare di montagna e dei suoi valori. Quell’auditorium pieno è la fotografia di 10 anni di Gdg.

FEBBRAIO

APRILE

Sole 24 Ore e Gianantonio Stella. Nei giorni in cui l’Autonomia trentina festeggia i 40 anni del secondo statuto di autonomia del 20 gennaio del ‘72 la “specialità” trentina si trova a fronteggiare gli attacchi di due voci autorevoli: il quotidiano di Confindustria e il noto editorialista del Corriere, entrambi convinti che il Trentino e l’Alto Adige debbano essere ridimensionati. In sintesi: meno soldi alle autonomie speciali. “531mila abitanti con la disponibilità di 4,5 miliardi di euro” e “sei livelli per la struttura politico amministrativa” queste le critiche principali arrivate via giornale nei giorni scorsi. In realtà queste critiche non tengono conto – o con malizia eludono – un fattore determinante, ossia che con questi 4,5 miliardi annui il Trentino deve far fronte alla responsabilità su competenze vaste e costose, in primis sanità e scuola, che nelle altre realtà regionali sono (in alcuni casi attraverso un meccanismo di concorrenza) a carico delle casse dello Stato. Poi, sotto la spinta della spending review di Monti, arriveranno altri colpi alle finanze dell’autonomia.

Anche nelle Giudicarie affiorano situazioni di povertà che mettono in allarme. E così la statistica diventa reale, la si vive sulla propria pelle: improvvisamente si è di quelli che “non arrivano alla fine del mese” e quell’espressione trita e svuotata dall’abuso si materializza in tutta la sua crudeltà. Lo si capisce parlando con i volontari della Caritas e dell’Associazione Robin Hood, che operano a Tione. Quella di una fila davanti a una parrocchia in attesa di una borsa della spesa piena di viveri, data con amore, un amore che non si vorrebbe, ma va accettato. A infoltire questa fila ci sono 25 famiglie a Tione e della Busa, 23 in Valle del Chiese, 8 in Val Rendena, 20 nelle Giudicarie Esteriori, secondo i dati della Caritas. In tutto un’ottantina le famiglie giudicariesi che bussano alle porte dell’associazione Robin Hood, si legge sulla stampa locale, ma pochi giorni fa erano già 110 ci dicono in associazione, solo un anno fa erano una decina. L’associazione raccoglie quantità che variano dai 12-15 chili fino ad un massimo di 80 chili di cibo per volta. In un anno ha ritirato e ridistribuito circa 7 tonnellate di alimenti altrimenti destinati alla spazzatura.

Attacco all’autonomia, dalla demagogia alla proposta

MARZO

Giudicarie, 4,2 milioni per l’edilizia abitativa

Arrivano gli attesi contributi per l’edilizia abitativa. Dal 1 marzo 2012 sono infatti aperti i termini per presentare domanda di finanziamento sulla prima casa per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. La Giunta provinciale ha infatti approvato e diramato i criteri attuativi dell’art. 43 della l.p. 18 - 27 dicembre 2011, concernente “Misure per fronteggiare la crisi del settore edilizio e per il miglioramento energetico del patrimonio edilizio su immobili adibiti ad abitazione principale” mettendo sul piatto 45 milioni di euro in totale, destinati alla concessione di contributi volti a sostenere gli interventi su singole unità abitative e relative pertinenze costituenti la prima casa di abitazione, intendendo con ciò l’abitazione di residenza o quella in cui verrà trasferita, volti a garantire il miglioramento energetico dell’immobile. Accanto a questi, la norma riserva un terzo delle risorse del fondo a interventi sulla prima casa di abitazione per giovani coppie sposate, conviventi more uxorio o per nubendi.

Povertà, anche le Giudicarie soffrono

MAGGIO

Referendum, comunità “salve”

Comunità di Valle salve. Il referendum abrogativo del 29 aprile conferma la riforma istituzionale voluta dalla provincia nel 2006, consegnando agli archivi un’affl uenza del 27,37% nei 217 comuni del Trentino e bocciando senza appello il quesito referendario promosso dalla Lega Nord che chiedeva l’abolizione degli enti “eredi” dei ComprensoriUn risultato netto che assume i confini di una vera e propria disfatta per i promotori, sul quale pesa certamente il magro 19% ottenuto nella città di Trento, ma che in realtà non ha saputo sfondare neanche nelle valli, nemmeno facendo leva sulla cosiddetta “antipolitica” così di moda negli ultimi tempi. In Giudicarie il risultato è stato in linea con quello di altre comunità. Sono stati 10.233 i votanti (5.172 maschi e 5.061 femmine) su un totale di 30.015 di aventi diritto al voto nei 39 comuni del C8. A Brione è stato fatto registrare il picco massimo di voto, con il 56,30%, mentre è a Storo che si è registrata la percentuale minima, con il 26,44%. I 4 grandi centri, Tione, Pinzolo, Comano Terme e appunto Storo, fanno registrare tutte medie piuttosto basse, attorno al 30%, con un picco a Pinzolo del 38%.


Speciale 2012

DICEMBRE 2012 - pag.

GIUGNO

7

SETTEMBRE

Tione, tribunale a rischio

Terme di Comano, la variante è una necessità

Si sapeva dall’autunno 2011, ma ora la situa1 zione per il tribunale di Tione sembra davvero il iornale delle compromessa e affiorano le preoccupazioni per la sua chiusura. In una parola: disagi. Il bacino di utenza della sezione staccata del Tribunale di Trento, coincide con quello dell’ex La nobile arte di creare lavoro per sé e per gli altri Crisi edilizia, serve meno burocrazia Pretura. Che a sua volta ha gli stessi confini di competenza dell’ufficio Tavolare, dell’Ufficio delle Entrate e della Comunità di Valle. Esattamente 1.175,51 Kmq., 1/5 della Provinciali Montagna e territorio, un patrimonio da valorizzare Trento, 39 comuni, 98 centri abitati, con solo 11 comuni con popolazione superiore ai 1.000 Tribunale diTione, Inserto abitanti. Sono presenti: 3.036 imprese, di cui calendario sopravvivenzaarischio manifestazioni 1.275 artigiane, 446 professionisti, 625 servizi commerciali, 616 imprenditori turistici. Azien85°Adunata degliAlpini a Bolzano de che, assieme agli uffici pubblici, trovano puntuale risposta alle proprie istanze giudiziarie, sia civili che penali, nella sezione di Tione. Dove ogni anno, con le altre tre sezioni staccate di Cles, Borgo e Cavalese, si smaltisce un terzo del carico complessivo del Tribunale di Trento. Solo a Tione si celebrano mediamente dai 160 processi all’anno. Si smaltiscono 200 contenziosi ordinari, 4.800 Decreti Tavolari, 1.000 certificati di eredità.

Si tratta di una soluzione “scomoda”, che non può essere certo considerata esaustiva o definitiva. Lo sanno per primi gli amministratori di Comano Terme che si trovano a dover far convivere le (giuste) aspettative di un turismo vitale per questa zona e le (altrettanto giuste) esigenze dei pendolari e degli automobilisti. Deviare il traffico sulla tortuosa tratto PravertPonte dei Servi non è certo una scelta indolore e le critiche sono dietro l’angolo. Denota però il coraggio dell’amministrazione comunale, che – con questa iniziativa che sottolinea una volta in più l’esigenza di minor traffico nel centro termale – ha voluto anche porre a nudo un problema che sussiste ormai da oltre 30 anni: ossia, le Terme di Comano hanno un disperato bisogno della circonvallazione, variante, chiamiamola come si vuole. Si può essere contrari o favorevoli alla chiusura Ferragostana, ma balza subito agli occhi che la variante ormai è sempre più necessaria. Non si può pensare ad uno sviluppo del turismo termale con tutto il traffico di pendolari e turisti che Ponte Arche deve sobbarcarsi ogni giorno.

LUGLIO

OTTOBRE

“Il Progetto Life Ursus, va rivisto, ridimensionato o chiuso” – ha detto al “Trentino” Giacomino Maffei, albergatore di Madonna di Campiglio. Della stessa opinione, sono altri del settore, in apprensione perché, dicono:”L’orso sta mutando le abitudini di chi frequenta la montagna”. Che ci sia bisogno di rivedere il progetto, lo pensano soprattutto i promotori del Comitato “No-Orso”, capitanati dalla signora Wanda Moser, di Strembo. Solo venti anni fa il plantigrado, un tempo di casa nei boschi delle nostre valli, era quasi estinto. Del famoso orso bruno (l’Arctos Arctos ), si diceva, ne sopravvivevano pochi esemplari. Vecchi, malandati e non più in grado di riprodursi. L’idea di ripopolare i boschi della Val di Genova e del Lago di Tovel, con esemplari provenienti dalla vicina Slovenia, era stata accolta con entusiasmo. Il progetto crebbe di pari passo con il Parco, fino all’importazione di due vispi orsacchiotti: Masun e Kirka. I primi, di altri otto esemplari, che sono stati liberati nel Brenta dal 2000 al 2002. L’ultima è stata Maya, la femmina che ha rimpiazzato Irma, trovata morta sotto una slavina. Ora sono più di 30.

Due nuove dirigenti, entrambe donne, dirigono i due maggior istituti scolastici di Tione: l’Istituto Comprensivo e il Liceo Lorenzo Guetti. Hanno preso possesso della cattedra già dal 1° di settembre. Tiziana Chemotti al Comprensivo, e Tiziana Gulli, al liceo, hanno dato il là alla loro esperienza tionese, assumendo la responsabilità di un esercito di 1.500 studenti: per l’esattezza 1.547. La preside Tiziana Chemotti, insediatasi al Comprensivo (elementari e medie), viene da Peri, in provincia di Verona, dove già dirigeva un istituto. E’ originaria di Cavedine, nella Valle dei Laghi, e sostituisce Dario Gelmini, accomiatatosi dopo 12 anni, per raggiunti limiti d’età. La dottoressa Tiziana Gulli, nuova dirigente del liceo, arriva invece da Mezzolombardo, dove svolgeva funzioni vicarie all’Itc, dal 1999. Di origini romane, vive a Trento. Subentra a Severino Papaleoni, che dirigeva il “Guetti” dal 2006. Da quest’anno, in pensione. Per i due istituti professionali, Enaip e Upt, le novità sono nei programmi. Le figure dirigenziali rimangono le stesse degli anni scorsi. Al CFP Enaip il direttore è ancora Emilio Salvaterra, da 11 anni alla guida dell’istituto. Per l’Università Popolare Trentina l’anno scolastico c’è Claudio Nicolussi, dal 2008 responsabile del Centro.

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Giudi iudicarie

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Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 11- N. 6 GIUGNO 2012 - Mensile

EDITORIALE

Le commesse pubbliche (seppur minori rispetto ad anni fa) comunque ci sono, ma il settore è legato da lacci e lacciuoli

di Tiziano Salvaterra

Il tema del lavoro rappresenta da sempre una delle questioni più importanti nella vita delle persone e delle comunità. Avere un lavoro gratifica, genera ragioni di senso . permette di fare progetti, pensare a sogni da realizzare una famiglia una casa. E’ vero una famiglia, un lavoro, una casa , un gruppo di amici, una comunità di cui ti senti parte, un ambiente confortevole, sano, vivibile sono gli elementi essenziali della vita di una persona. Ma fra questi il lavoro recita un ruolo tutto speciale. Ed infatti in questo periodo di crisi, quando il lavoro manca oppure è precario, incerto, tutti, dal bar alla televisione, parlano del lavoro, dell’esigenza di creare lavoro, dei giovani che non hanno lavoro. Si fanno manifestazioni, proteste happening in favore del lavoro e quando il lavoro viene meno si denuncia come una situazione negativa che va riparata. Tutto questo è vero e sacrosanto. Ma non è sufficiente. Continua a pag.38

C’è crisi nell’edilizia, soprattutto per le imprese mediopiccole che meno sono attrezzate a procacciarsi lavori fuori dalla loro diretta area di appartenenza, ma è realistico pensare che l’impegno provinciale nelle opere pubbliche possa aumentare per dare una mano al settore? La “Relazione dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici” presentata nel giugno 2010 parla di una ricaduta della commessa pubblica sul sistema economico locale altissima per il Trentino: la percentuale di gare aggiudicate da imprese locali nella Provincia è di 86,21%, un dato che piazza il Trentino al secondo posto. A pagina 4

Auditorium delle superiori di Tione gremito per la serata dei 10 anni del Gdg Alle pagine 20 e 21

PRIMO PIANO

ATTUALITÀ Ex-Ille, via libera alla variante Prg A pag. 5

Futuro della Comunità, opere pubbliche, spending review A pag. 9

ATTUALITÀ

Alle pagine 16 e 17

La provincia commissaria il Cedis A pag. 8

Le Giudicarie chiedono che si faccia tutto il possibile per mantenerlo attivo

Alle pagine 6 e 7

Numerosi i gruppi giudicariesi

«L’orso? Parte del dna di questo territorio». A pag 22

Un’adunata degli Alpini, quella del 2012 a Bolzano, che verrà ricordata per molti anni sia dai bolzanini sia dall’esercito degli Alpini che per tre giorni hanno invaso la capitale dell’Alto Adige - Sudtirolo. Una manifestazione che solo pochi anni fa sembrava impossibile per il clima di ostilità che aleggiava, alimentato da una piccola minoranza del gruppo linguistico tedesco. A pag. 13

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Il comitato dice: “basta orsi”

AGOSTO

Crisi economica, l’occupazione soffre in Giudicarie

Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti. Si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012, e prendono come termine di paragone lo stesso periodo dell’anno precedente. E se a livello complessivo sono in linea con il meno 6.9 della media trentina, contro l’11% di quella Nazionale sono i dati settoriali a impensierire. Le cifre rispecchiano le difficoltà del momento economico nazionale. E, se nella variazione totale delle assunzioni (i quadrimestri a confronto sono 2011 e 2012), la percentuale di – 1.7% è addirittura migliore di quella Provinciale, attestata su un - 2.2%, le cose cambiano quando si vanno a confrontare i vari settori. Qui gli indici cambiano. Fanno toccare con mano una crisi occupazionale, dall’intonazione davvero preoccupante. Soprattutto in campi come edilizia (-19.3%), servizi alle imprese (-20.5%) e industria (-30.1%). Si salvano agricoltura con un +8 e i pubblici esercizi con un inaspettato + 21.3%, segno che il turismo, almeno nella sua fase preparatoria, è ancora un elemento trainante delle nostre valli. Cala il commercio con un meno 7.5% e tiene il terziario pubblico con un timido +1.3%.

Scuola, ecco i nuovi dirigenti

NOVEMBRE

Allarme gioco d’azzardo in Giudicarie

Giudi iudicarie

Una delle ultime statistiche del Centro Na1 il iornale delle zionale Ricerche dice che il 43% dei maschi italiani, dai 25 ai 45 anni, hanno problemi di gioco d’azzardo. Le donne sono più “tabaccheria dipendente”. Cioè sono più allettate da Politica, gratta e vinci, lotto e superenalotto. Mentre facciamo il punto gli uomini sono più tentati da macchinette e Imprese giudicariesi protagoniste a L’Aquila: videopoker. Solo nel settore slot, nel 2012 gli consegnato l’auditorium firmato Renzo Piano italiani hanno scommesso 44,2 miliardi (+ 23,7% rispetto al 2011). Ed ora, anche dalle ultramoderne Vtl, le videolottery che prometAbsolute, la nuova disco Un’eccellenza formativa giudicariese giudicariese tono un Jakpot fino a 500 mila euro (ce ne sono 44.735), che dopo i primi mesi di attività hanno incrementato le giocate in modo smisurato: il 55,2% degli incassi totali del gioIl gioco d’azzardo preoccupa le Giudicarie co pubblico, con il raddoppio della raccolta da 5,3 a 10,4 miliardi di euro. Le abitudini non sono molto dissimili anche nelle valli. Il 63% dei soldi spesi per giocare, vengono da slot e Vtl. Vere e proprie macchine da guerra del comparto. La cui dipendenza è in crescita, non solo nei 45/50enni. Ma anche nelle fasce giovanili. Anche in Giudicarie il fenomeno è preoccupante, specie nella Busa di Tione: le ordinanze di molti consigli e amministrazioni comunali che hanno preso posizione contro il gioco d’azzardo sono “armi spuntate” perchè non possono impedire quello che lo Stato permette (e che ha interesse economico a mantenere). ���������������������� NOVEMBRE 2012 - pag. ����������������������

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Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 11- N. 11 NOVEMBRE 2012 - Mensile

EDITORIALE

Giudicarie, è allarme gioco

Anche nei nostri paesi sempre più persone perdono soldi alle slot. I dati del fenomeno

di Adelino Amistadi

Mi sono riproposto di non parlare più, per qualche tempo, della politica provinciale per due semplici motivi: primo, perchè le cose che ci interessano vengono decise a Roma e ormai la Provincia di Trento conta come il due di coppe; secondo, perché le elezioni provinciali si svolgeranno nell’ottobre 2013 e c’è tutto il tempo di vederne delle belle. Ritorneremo a parlarne a tempo debito o comunque ogni volta che ci saranno delle novità importanti, ve lo prometto. Ci occuperemo, invece, della politica romana, sempre più confusa, ma molto più movimentata, visto che è già iniziata la campagna elettorale per le elezioni nazionali di primavera. Purtroppo parlare della politica italiana significa ormai parlare di scandali, corruzione, arricchimenti illeciti, uso spregiudicato del denaro pubblico, feste da porcilaia, vacanze bagordose, amanti e clientele. Continua a pag. 16

La struttura è stata donata alla cittadinanza dalla Provincia Autonoma di Trento. È stata inaugurata il 7 ottobre 2012 dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dal nostro presidente della Pat Lorenzo Dellai, con un concerto dell’Orchestra Mozart diretta dal maestro Claudio Abbado e la presenza a sorpresa di Roberto Benigni. A pagina 13

Il Liceo della montagna spopola fra i giovani ATTUALITÀ

A Zuclo, sulla statale per Tione

Anche le Esteriori a misura di famiglia A pag. 25

Offre l’opportunità di un normale percorso scolastico. Ma, al tempo stesso, di coltivare le passioni e gli sport di montagna. Passioni davvero forti, se a soli 14 o 15 anni, ti imbarchi in un itinerario formativo molto avaro di tempo libero. Alle pagine 6 e 7

Autonomia trentina travolta dalla crisi? A pagina 27

800 metri coperti, ristorante annesso e parcheggi a volontà. Questa la carta di identità dell’Absolute, la nuova mega-discoteca a Zuclo, sulla statale che collega Saone a Tione, nel centro commerciale che vede tra l’altro anche la presenza del supermercato Lidl e la sede degli Artigiani delle Giudicarie. A pag 21

A Tione incontri per prevenire e curare

- LEGO


pag.

8

Economia

DICEMBRE 2012

Vent’anni di Mercato Interno Europeo Allearsi per competere

Ci si lamenta magari perché la Provincia invece di indire gare europee non pubblica bandi “spezzatino” per far lavorare tutti, continuando ad avere lavoro fuori della porta di casa. Chi si illude di poter ritornare ad una traduzione che ha procurato lavoro e benessere in abbondanza in loco andrà incontro ad amare sconfitte. Una tradizione, peraltro, che grazie a robuste dotazioni finanziarie di un sistema autonomistico forte, ha garantito sviluppo ma non ha stimolato adeguatamente il liberarsi di imprenditorialità disposte ad esporsi al rischio ed aperte verso l’esterno. Anche nel Trentino, come in molte parti d’Europa, la piccole e media imprese rappresentano la spina dorsale dell’economia provinciale. Se non si intraprenderanno nuove vie gli spazi di lavoro anche nelle vallate trentine saranno sempre più ridotti ed in buona parte occupati

Le ditte trentine devono ricercare tra loro sinergie per avere più forza competitiva e proporsi anche fuori dai confini provinciali di Paolo Magagnotti

La crisi economica e finanziaria che sta cambiando profondamente i nostri comportamenti ha colpito, come tutti sappiamo ed avvertiamo, anche il Trentino. Sembra tuttavia che vi siano realtà della nostra provincia che dimostrano da aziende che verranno da fuori; un fenomeno, questo, già concreto anche in Trentino, soprattutto con l’intervento di ditte del vicino mondo tedesco, soprattutto dell’Austria. Ditte che si muovono in termini di perfetta legittimità nell’ambito del mercato interno europeo, che prevede la libera circolazione nei Paesi dell’Unione Europea di persone, servizi, merci e capitali. Non di rado si sente dire anche da esponenti istituzionali che non bisognerebbe lasciare entrare ditte da fuori e far lavorare le aziende nostrane. Si sostiene anche che l’Europa non do-

vrebbe favorire una concorrenza che può penalizzare le attività economiche locali. Si tratta di pura retorica elettorale ed illusione. Le norme europee sulla competizione non sono state adottare per penalizzare l’economia, ma per contenere i prezzi a beneficio dei consumatori e migliorare la qualità. Fra pochi giorni celebreremo i venti anni di operatività del mercato interno europeo, entrato in vigore il primo gennaio 1993 dopo l’Atto Unico Europeo di Lussemburgo del 1986 che ha posto le premesse per la sua completa attua-

riluttanza nell’attrezzarsi, mentalmente e operativamente, per affrontare un futuro che non sarà mai come il passato. Si pensa e si spera, forse, che si tratti di un fenomeno passeggero e che poi si potrà continuare come prima.

zione. Vi sono stati pertanto due decenni per darsi da fare ed organizzarsi per sfruttare meglio le opportunità del mercato interno e stabilire alleanze, senza le quali, una terra piccola come la nostra, troverà difficoltà ad essere competitiva. Sarebbe certamente riduttivo e ingeneroso non riconoscere iniziative in linea con il nuovo quadro europeo , ma poco è stato fatto per rapporto agli imperativi che la realtà impone. Ci si è probabilmente affidati un po’ troppo ai bilanci provinciali, il che non ha sempre sollecitare la fantasia. Cogliendo anche l’occasione della ricorrenza dei venti anni del mercato interno europeo sarebbe bene che la Provincia e le stesse Co-

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 11 n° 12-dicembre 2012 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marcello Farina, Paola Taufer, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 27 settembre 2012 da Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

munità di Valle si attivassero per motivare con azioni mirate operatori economici di piccole e medie dimensioni a creare fra di loro consorzi o cooperative, molto più di quanto è stato fatto. Si avrebbero così entità in grado di partecipare anche a bandi di importi elevati per poi affidare lavori settoriali ai consorziati. Simili organizzazioni potrebbero avvantaggiarsi della rete europea delle imprese (Enterprise Europe Network), la quale da noi fa capo a “Trentino Sviluppo”, struttura che dovrebbe probabilmente rivedere il rapporto fra ruolo di promozione di nuove iniziative economiche e interventi di salvataggio. La nostra vicinanza al mon-

do tedesco costituisce una particolarissima opportunità che dovrebbe essere maggiormente sfruttata, soprattutto se ci si convincerà della necessità di attrezzarsi meglio nella conoscenza della lingua tedesca. Sarebbe inoltre il caso di tentare nuovi percorsi economici, magari in forma di cluster transfrontalieri, nell’ambito dell’Euroregione che unitamente alle due Province di Trento e Bolzano coinvolge il Tirolo austriaco; un’Euroregione che dovrebbe probabilmente limitare spot di immagine e slogan per assumere maggiore concretezza in termini di progetti economici. Dobbiamo purtroppo prendere atto di un paradosso scoraggiante. Siamo una terra di cooperazione ed al tempo stesso registriamo forti individualismi. Vi sono operatori economici soddisfatti di essere soci delle nostre Casse rurali o di altre realtà cooperative, ma al tempo stesso riluttanti di fronte all’idea di dar vita ad una cooperativa che veda le loro aziende unite in un’entità con validi presupposti per aprirsi sull’esterno con maggiore competitività. Unirsi ad altri potrebbe significare perdita di un po’ di autonomia, ma ciò comporterebbe maggiore forza e sicurezza nell’affrontare le crisi ed essere competitivi. La prossima venuta di Babbo Natale non ci porterà gradi novità di miglioramento per il 2013. Sarà meglio attrezzarsi per una nuove stagioni di crisi ricorrenti.


Economia

Necessario trovare una liquidità alternativa

DICEMBRE 2012 - pag.

9

Un po’ come accadde negli anni ‘70 con l’emissione dei “mini-assegni” da parte delle banche di Marco Zulberti

La crisi dei debiti pubblici di Grecia, Spagna e Italia, insieme al rifiuto della Germania di emettere Eurobond congiunti a questi paesi, sta determinando una gravissima crisi di liquidità che impedisce gli scambi commerciali e con esso la paralisi economica. A sua volta il gettito fiscale scende, le spese Il risultato è che sale la disoccupazione, mentre più gente cerca lavoro e i giovani abbandonano la carriera scolastica. L’intero ciclo economico risulta bloccato da questa gravissima crisi della liquidità a cui dopo cinque anni non si è trovata altra soluzione che una forma estrema di austerity impostata dal governo tecnico di Mario Monti. Per questa impasse ciclica, in cui non si riesce a tagliare le spese, il debito pubblico italiano continua a crescere sfiorando i 2mila miliardi di Euro, come se non si fosse ancora chiuso il rubinetto dal quale fuoriesce tutta la liquidità residua dello stato. Le soluzioni e le proposte della classe dirigente che

vanno dalla spending review, ai modelli di project finance, all’inasprimento dei controlli fiscali, promettono solo flebili risultati in quanto l’entità dell’evasione fiscale, anche se recuperata, non sarà sufficiente a far invertire la rotta al sistema. Allora ci vengono in soccorso la storia e la letteratura come

salgono e gli enti provinciali e comunali non sono più in grado di erogare nuovi investimenti che a loro volta paralizza le imprese. Ad aggravare il sistema i costi dei trasporti e dell’energia privano i cittadini di un’ulteriore fetta di reddito costringendo tutti al risparmio. i romanzi di Israel Singer quando descrive ne I Fratelli Aschkenazi che a inizio novecento quando i mercanti erano a “corto di liquido”, emettevano dei “biglietti di credito” stampigliati “con un sigillo” che poi erano accettati dagli artigiani come sarti, calzolai, droghieri e locandieri. Gli operai tedeschi occupati nelle

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Tione di Trento

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tessiture riempivano così le botteghe e i negozi producendo una sorta di economia alternativa. Negli anni Settanta successe qualcosa del genere anche in Italia quando tutte le banche per combattere la scarsità di liquidità avevano emesso una quantità inverosimile di mini-assegni che venivano accettati da tutti. Erano i precursori dei buoni pasto e dei buoni benzina attuali. Siamo in grado di mettere insieme queste esperienze del passato per dare vita ad un circuito alternativo di liquidità in cui i soggetti locali si riconoscono come emittenti di garanzie reciproche tra istituti bancari, amministrativi ed economici al fine di riattivare

Mini-assegni del passato contro la scarsità di liquidità

gli scambi commerciali? L’idea è che si dovrà trovare una soluzione alternativa di fronte al dramma della liquidità non è un problema solo italiano, ma si ripete in Grecia e Spagna e l’intransigenza tedesca non permette di trovare una soluzione condivisa. In Inghilterra ad esempio il sistema bancario ha adottato un sistema analogo a quello americano allungando le linee di credito alle imprese, in particolare con la novità di allungare le linee di credito al denaro elettronico come carte di credito e bancomat, in modo d’incentivare soprattutto la spesa di denaro elettronico

e l’utilizzo delle carte combattendo l’evasione. In Italia che è il paese con il più basso utilizzo di carte, questa liquidità alternativa è relegata come dicevamo ai buoni pasto e ai buoni benzina. Allungare le linee di credito finalizzate alla liquidità elettronica favorirebbe ad esempio un riattivarsi degli scambi a partire da transazioni che limitano l’evasione. Stessa cosa negli scambi tra imprese e imprese e tra imprese e stato. Agli scambi virtuosi concedere più credito che non alle linee tradizionali. Forse è il momento che una sorta di task force mista tra tecnici e politici cominci a pensarci.


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Attualità

DICEMBRE 2012

Cerviecaprioli:unpericolo sulle strade giudicariesi Settanta casi in undici mesi concentrati in alcuni attraversamenti pericolosi di Ettore Zini Non solo trofei per le doppiette. E fonte di incidenti, anche mortali, per gli sventurati automobilisti in transito. La fauna selvatica giudicariese, sta diventando una manna per i carrozzieri. Più di settanta animali Visto che, ad anno non ancora archiviato, nel 2012, sulle strade delle Giudicarie, sono stati investiti qualcosa come 52 caprioli e 19 cervi. L’ultimo della serie, il 18 novembre, a Pieve di Bono. Un numero davvero elevato, dal momento che gli incidenti di fauna selvatica, in tutto il Trentino, secondo i dati statistici della Provincia, raggiungono una media annua di 430 capi. Con il record storico di 616 esemplari nel 2008. Il Trentino, a diversità di altre regioni d’Italia, in base alla Legge Provinciale 24/1991, garantisce un rimborso pari al 70%. Ma, al di là dei danni materiali che, sono molto rilevanti quando si tratta di grossi ungulati come cervi, il vero problema è rappresentato dai “corridoi faunistici”: i tratti di strada dove, sempre secondo le statistiche e i monitoraggi fatti sugli spostamenti e le abitudini della fauna selvatica, gli attraversamenti sono più frequenti. Di cui strade e stradine dell’ex C8, sono zeppe. Talmente piene che gli incidenti più frequenti si registrano non solo in Valle del Chiese, notoriamente area interessata dal fenomeno. Ma anche nella Busa di Tione, in Var Rendena e nel Banale. In pratica, non c’è tratto di strada della zona che non abbia il suo tallo-

ne d’Achille. Le aree più a rischio, però, rimangono Condino e Tione, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. A Condino, due sono le zone più rischiose: la piana di Mon, a sud del paese, e il tratto di strada che dal torrente Giulis, arriva fino al laghetto artificiale della centrale di Cimego, sulla statale 237 del Caffaro. Due tratti dove il Corpo forestale, solo quest’anno, ha raccolto la denuncia di 18 incidenti. La piazza d’onore se l’aggiudica Tione, con 14 investimenti, tra cui 6 cervi. L’area che riserva più sorprese è, tra Saone e la chiesetta di San Giovanni, sulla strada per Trento. Qui la gente del luogo è particolarmente guardinga. Quando meno te l’aspetti, ti potresti trovare sul cofano un cervo o un capriolo. A ruota seguono Pinzolo con nove incidenti e Pieve di Bono con otto. I più pericolosi sono i cervi, in quanto, come conferma il dott. Giacomo Antolini, capo distretto Forestale di Tione, hanno una stazza imponente. Capaci, quindi, di produrre danni rilevanti, sia a mezzi che a persone. “Purtroppo – conferma il funzionario del distretto – il fenomeno è in aumento, e difficile da arginare, anche perché sistemi davvero efficaci, non se ne sono ancora

investiti, in manco undici mesi. Un incidente e mezzo alla settimana. Per chi percorre le strade della valle, un pericolo sempre in agguato. Per chi rimette insieme i cocci delle automobili, una business garantito. trovati”. “Abbiamo provato anche con i rifrangenti ottici rovesci che, riflettendo la luce dei fari verso il bosco dovrebbero fungere da dissuasori, in grado di spaventare la selvaggina. Ma si sono rivelati di scarsa efficacia”. Il rimedio più utile, dice, rimane la prudenza. Anche se non sempre è facile evitare un animale che d’improvviso ti sbarra la carreggiata. Un consiglio ripetuto anche nell’opuscolo “Guida responsabile”, edito nel 2009, dal Servizio Strade della Provincia in collaborazione con la Lipu. Dove sono condensati alcuni suggerimenti per evitare gli impatti con la selvaggina. Soprattutto in ore notturne, e nei cambi stagionali. Quando la mobilità del selvatico è maggiore. Ma scorrendo i tabulati avuti dalla forestale, in pratica, non c’è mese esente da incidenti di questo tipo. Alla luce di casi sempre più frequenti, la gente non nasconde i timori per questi incontri imprevedibili. E cresce il numero dei cittadini che fanno notare, come in alcune regioni d’Oltralpe, in Austria per esempio, vengono predisposti attraversamenti obbligati, intervallati da sottopassi. “Purtroppo qui da noi – dice il dott. Antolini – di difficile applicazione. Soprattutto per i costi, e l’estensione

della rete viaria”. Non bisogna dimenticare che le strade della Provincia sono 2.300 chilometri. Ma che anche la nostra valle dispo-

ne di uno sviluppo viario tra i maggiori della Provincia. Rimane comunque il fatto che la fauna selvatica, considerata una grande risorsa

sia per l’equilibrio naturale e l’appeal turistico, per il suo costante proliferare sta diventando un problema per la sicurezza stradale.

Sessantamila gli ungulati censiti nei boschi trentini

Ma il numero è in continua crescita, penalizza la viabilità Sono quasi 60.000, gli ungulati che vivono in Trentino. Questo, almeno secondo i dati pubblicati dalla Provincia Autonoma di Trento sulle riviste patinate su fauna e foreste della regione. I dati, aggiornati al 1997, parlano di 28.000 caprioli, 24.000 camosci e 6.000 cervi. Ma soprattutto per questi ultimi, a giudicare dai problemi che stanno creando agli automobilisti, le stime sono sicuramente poco veritiere. E’ da qualche anno che proprio a causa del proliferare della selvaggina, molte strade, non solo comunali e provinciali, ma anche statali sono meno sicure. E, specialmente in prossimità dei cosiddetti corridoi faunistici, bisogna avere occhi e riflessi di lince, perché, in certe ore del giorno e della notte un attraversamento improvviso, può mettere a rischio l’incolumità dei mezzi e delle persone. In Giudicarie ne sanno qualcosa più di settanta automobilisti, che nel 2012, proprio a causa della selvaggina, hanno dovuto ricorrere alle cure dei carrozzieri. E in alcuni casi anche alle cure dei sanitari. Fauna selvatica è bello. Com’è

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vivo e bello il bosco popolato dalle numerose specie montane. Assieme costituiscono un patrimonio naturale, vanto delle superfici montuose delle nostra regione. Ma, la scomparsa dei grossi predatori, che un tempo qui erano di casa, ha consentito il proliferare delle specie. Con ripercussioni sulla rete viaria, meno sicura di un tempo. Dal 1991 chi investe animali sulle nostre strade viene risarcito nella misura del 70%, previa la presentazione di una rigorosa documentazione che attesti i danni reali riportati. La Provincia, in questi casi, è protetta da un’assicurazione kasco, stipulata con la Uniqa Sachversicherung/Gemina srl. Che, dopo una scrupolosa valutazione del danno e della pratica, inoltrata al Servizio Foreste e Fauna di Via Trener a Trento, provvede a risarcire il sinistro causato dall’animale. Il problema di fondo però rimane la fonte di pericolo che sempre con maggior frequenza interessa la rete stradale. Dove un cervo o un capriolo, quando meno te l’aspetti, ti si possono parare davanti. (e.z.) sector2011@libero.it


Attualità “L’obbiettivo – ha spiegato Mattia Gottardi, sindaco di Tione comune capo consorzio – è di aumentare la sicurezza, sia reale che percepita”. Il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini, ha precisato il sindaco del comune capoluogo, ci ha indotti a predisporre una maggiorazione del servizio, anche per ciò che concerne il controllo notturno. “Tanto più – ha spiegato – che l’incremento di attività sul territorio è stata possibile grazie ad alcune economie di scala, fatte nella gestione dei servizi diurni”. E’ nell’intendimento di tutti i sindaci della gestione associata, comunque, dare al cittadino la sensazione di maggior tutela. E la presenza di un’attività aggiuntiva anche nelle ricognizioni notturne non può che giovare in tal senso”. “Ovviamente – ha precisato il comandante Marchiori – la mancata approvazione nel 2011, da parte di alcuni comuni convenzionati, sull’armamento del corpo, non ci consentirà di svolgere il servizio notturno, cioè dopo le 22.00, sul loro ambito”. La puntualizzazione rimanda alla non accettazione, da parte delle amministrazioni di Villa Rendena, Darè e Vigo Rendena, della clausola che autorizza i vigili urbani a circolare con la pistola nella fondina. Questi comuni, pur facendo parte del consorzio, in sede di approvazione dell’armamento dei vigili, non

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La Polizia Locale delle Giudicarie raddoppia i pattugliamenti di notte

C’è più prevenzione notturna di Ettore Zini È stata intensifica la sorveglianza notturna del Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie. Non più un’uscita alla settimana. Ma due. Lo ha confermato, con una nota, il comandante Carlo Marchiori. La decisione è stata presa in occasione dell’ultimo incontro dei 15 sindaci aderenti al Consorzio, che comprende comuni della Val Rendena, delle Giudicarie Esteriori e della Busa di Tione. L’incremento di furti, in case di abitazione, non solo in Valle del Chiese, ma anche nel Banale e in altri paesi della zona, ha indotto hanno ritenuto opportuno dare il loro assenso. Quindi, spiega Marchiori, il servizio nelle ore notturne, coprirà tutti i paesi consorziati, eccetto quei tre. Come si ricorderà, la decisione di dotare di armi corte la polizia giudicariese, aveva sortito anche qualche polemica. Inducendo soprattutto membri dell’opposizione, a disapprovare la decisione di autorizzare i vigili con la pistola. E le tre summenzionate amministrazioni a non aderire all’iniziativa. L’argomento, oggetto anche di dibattiti pubblici, non è stato ancora digerito da alcuni amministratori, soprattutto di minoranza, che “obtorto collo” hanno dovuto però accettare

la decisioni dei comuni di appartenenza. E’ il caso, per esempio di Tione, dove proprio in questi giorni l’argomento è tornato di attualità, grazie a un’interrogazione e alla richiesta di un rapporto dettagliato sull’attività svolta, da parte degli agenti fatta dall’esponente di minoranza Giovanna Scandolari. Per l’occasione, il comandante Marchiori ha ribadito la ne-

gli amministratori a rafforzare la presenza delle pattuglie. Dando mandato al comandante Marchiori di raddoppiare il numero di uscite notturne. “Finora – conferma il capo dei vigili – ci limitavamo ad una sola uscita settimanale. Di solito nel week-end, per garantire i controlli, soprattutto su traffico e movimenti del sabato sera. Ora, grazie alla decisione dei comuni consorziati, è stato possibile predisporre un’altra uscita delle nostre pattuglie, con compiti mirati non solo al controllo e alla prevenzione stradale”. cessità di poter disporre di pattuglie armate. Anche perché la legge non consente il servizio oltre le 22.00, senza che i vigili siano dotati di strumenti di difesa. Intanto per quanto riguarda il servizio, è stata confermata l’operatività da alcune settimane. Che non si concentra solo a fine settimana. Ma si articola, con modalità variabile, a discrezione

del comandante, in base ad un’azione mirata di prevenzione notturna, sul territorio. Riuscirà l’intensificazione del pattugliamento a garantire sonni più tranquilli al cittadino? Dare una risposta a fronte di un’azione di pattugliamento così limitata e condizionata alle poche risorse disponibili, è ancora prematuro. “Certo è – dice il comandante Marchio-

ri – che il controllo dei flussi non solo locali, e l’identificazione dei soggetti in transito, in special modo in ore non proprio canoniche, è uno dei sistemi più efficaci di prevenzione che si possa mettere in atto, con frutti che, alla lunga, daranno dei risultati sicuramente soddisfacenti”. Parola di comandante. Che, a suo avviso, in collaborazione con le altre forze di Polizia e Carabinieri, dovrà essere uno dei punti di forza della futura azione di controllo, sull’asta stradale che collega Brescia a Madonna di Campiglio. Anche nell’ipotesi, com’è ormai pare assodato, che entro il 2014, tutti i corpi di Polizia Locale passeranno sotto la gestione unica della Comunità di Valle.

Polizia locale delle Giudicarie: i numeri Il Corpo di Polizia Locale delle Giudicarie è stato istituito nel 2007. Con quello della Valle del Chiese (Pinzolo, Campiglio, Carisolo e Ragoli, hanno un proprio consorzio), praticamente copre quasi tutto il territorio della Comunità delle Giudicarie. Vi hanno aderito i comuni di Tione, Villa Rendena, Darè, Vigo Rendena, Pelugo, Spiazzo, Caderzone, Zuclo, Bolbeno, Comano Terme, San Lorenzo in Banale, Stenico, Bleggio Superiore, e Fiavè. Convenzionati fino al 31 maggio del 2017, a seguito del recente rinnovo quinquennale del 18 maggio scorso..Ha uffici e sede operativa a Tione, comune capofila, e a Comano Terme dove c’è un ufficio staccato, destinato al vigile di quartiere.

Carlo Marchiori, comandante della Polizia locale delle Giudicarie

Dispone di 11 uomini di personale, tra cui il comandante. Più due assistenti amministrativi. Ha in dotazione 4 automezzi. E svolge servizi di Polizia Stradale, attività di Polizia Giudiziaria, controllo di territorio e di Pubblica Sicurezza. Nonché di Polizia Edilizia e tutela ambientale. Il servizio è strutturato in tre nuclei: servizi interni, di vigilanza e pronto intervento. Ha in dotazione autovelox e strumenti di rilevazione di tasso alcolico. Collabora in sinergia con la Stazione di Carabinieri di Tione, comandata dal maresciallo Lino Girardi. Con cui si è instaurato un clima di cooperazione rapporti professionali molto attivi. (e.z.)


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Il dibattito

DICEMBRE 2012

“La Comunità non cresce”

Continua il dibattito sul futuro della Comunità di Valle, in un momento in cui si discute di gestioni associate, competenze, unioni di servizi

Giugno 2006, trasferimento che probabilmente sarebbero stati relativamente semplici ed invece dopo due anni nessuna nuova funzione ma ci troviamo impegnati in un’impresa difficile come quella di impostazione delle Gestioni Associate (che richiede anche qualche cambio di mentalità e non poche modifiche radicali) in un lasso di tempo limitato ed in un contesto di generale disorientamento. E’ proprio questo tema concreto che ha messo in evidenza tutti i limiti dell’impianto medesimo ed unitamente la mancanza di una chiara strategia attuativa della riforma ed alle oggettiva difficoltà di dialogo collaborativo e costruttivo tra il sistema centrale ed il territorio hanno portato ad una imbarazzante situazione di stallo ed apparente contrapposizione tra comu-

territorio. La politica ed i partiti devono informare i cittadini, raccogliere istanze del territorio, stimolare una azione di confronto costruttivo tra chi deve produrre servizi e chi ne usufruisce in modo che la risposta soddisfi la domanda, individuare e formare la classe dirigente del futuro assicurando un costante ricambio ai vertici, stimolare sempre nuovi entusiasmi ed energie gestendo al contempo la giusta valorizzazione dell’esperienza, progettare il futuro. La Comunità di valle diventerà punto di riferimento solo quando: · La Provincia si deciderà a trasferire le funzioni previste dalla Legge di Riforma Istituzionale; · Quando saranno apportati quei fondamentali correttivi alla Legge di Riforma

*Cordinatore del Partito Democratico delle Giudicarie

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dei comuni o all’espletamento di alcuni servizi in forma associata attraverso la comunità di riferimento. Perché le cose possano funzionare, se da un lato si richiede da parte della Provincia il rispetto del programma di attuazione, un’opera di sensibilizzazione del personale e l’espletamento di azioni coerenti e non dissonanti rispetto al progetto di riforma medesima, dall’altra le Comunità devono perseguire alcuni obiettivi quali: la creazione di una rete territoriale che possa portare ad un piano di sviluppo organico, delineare una visione del futuro orientata ad una logica di sistema, organizzare le risorse e razionalizzarle, effettuare azioni coerenti con il programma, dare risposte e servizi efficienti ed a costi ridotti, ricerca delle sinergie, coordinare le azioni sul

(di cui faceva ampia rassegna anche Gigi Olivieri nel suo precedente articolo) in modo da consentire a coloro che guidano la Comunità siano messi concretamente nelle condizioni di poterla realmente costruire; · I comuni si renderanno conto che la Comunità può essere una importante risorsa e non un nemico ……… una reale opportunità di sviluppo organico e coordinato di un territorio e non un ostacolo verso le proprie esigenze ……….. uno strumento di esaltazione delle sinergie e quindi di potenziale risparmio delle risorse e di miglioramento dei servizi e non un grande carrozzone. E’ fondamentale che si arrivi velocemente a comprendere questo ed, ognuno per le proprie competenze, attivarsi per una rapida messa a regime. Sono certo che se ciò non dovesse concretizzarsi, a pagarne le conseguenze saranno sicuramente tutte le amministrazioni comunali ma soprattutto quelle di minori dimensioni. Apriamo gli occhi perché non abbiamo più molto tempo a disposizione.

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ni e comunità. Sulla questione è esplosa una diatriba che non fa pensare a nulla di buono e che speriamo, alla fine, possa portare ad una riflessione profonda da parte di tutti con assunzione di precise responsabilità, oneri ed obblighi. Dobbiamo essere consapevoli che la strada della razionalizzazione dell’impianto amministrativo è l’unica perseguibile anche alla luce della attuale e futura situazione di ristrettezza delle risorse finanziarie disponibili; coloro che non sapranno organizzarsi, essere efficienti e ridurre i corsi non potranno sopravvivere. Relativamente alle piccole realtà comunali, sulla base del quadro normativo di riferimento, credo non rimangano più dubbi sul fatto che la loro sopravvivenza è subordinata o alla unione

DESIGN

Ci aspettavamo un rapido trasferimento alle Comunità di Valle di qualcuna delle importanti funzioni indicate nella legge di riforma istituzionale la n° 3 del 16

Colgo volentieri questa opportunità che mi viene offerta per sottoporre alla vostra attenzione alcune riflessioni in proposito all’istituzione Comunità di Valle ma più in generale all’apparato amministrativo Provincia, Comunità e Comuni. Senza tanti giri di parole ritengo che persistendo le attuali condizioni al contorno, non mi pare si possano intravedere buone prospettive e, andando avanti di questo passo, sono certo, non riusciremo a costruire la Comunità che abbiamo in mente e che abbiamo tanto decantato in campagna elettorale.

SCALE PER INTERNO

E’ questa la Comunità di cui abbiamo parlato in campagna elettorale ed è questa la comunità in cui ci possiamo riconoscere.

di Salvatore Moneghini*

FINITURE PORTE

Una Comunità che: - favorisca il confronto costruttivo, che funga da supporto ai comuni per l’espletamento di alcune funzioni e servizi a minori costi e con miglior efficienza; - riesca a coordinare le iniziative dei singoli, quindi non a vocazione centralistica, mettendole in rete ed esaltandole; - contribuisca in modo attivo alla attuazione di una improrogabile riforma del sistema politico/amministrativo in generale; - abbia il coraggio di compiere anche scelte difficili, forzature ed azioni decise nella direzione della creazione di una moderna mentalità, meno campanilistica e più collettiva; - possa diventare protagonista attiva del proprio sviluppo futuro; - sia in grado di formarsi una “personalità” forte ed una sua precisa identità.

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Attualità

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La montagna si apre alla disabilità L’Accademia della Montagna mette in campo progetti per favorire un turismo accessibile Obiettivo principale era individuare e concertare dei criteri trasversali, unanimemente validati, che potessero definire uno standard di accessibilità per le strutture, gli eventi e per le destinazioni. L’obiettivo è stato raggiunto con l’apporto di due cooperative di servizio persone con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale, Handycrea e Senza Bar-

I

l turismo accessibile rappresenta una delle nuove frontiere di sviluppo dell’offerta turistica rivolta a persone con disabilità fisica, disabilità intellettiva, disabilità sensoriale, esigenze dietetiche particolari, intolleranze alimentari, problematiche legate ad allergie riere e con l’associazione Onlus SportABILI che organizza vacanze attive per persone disabili. Un’iniziativa dunque fortemente innovativa all’interno del contesto

nazionale ed internazionale nel settore dell’offerta turistica e sportiva. Numerosi ambiti internazionali si sono interrogati sull’accessibilità, sia territo-

ma anche in un concetto allargato alle persone in età avanzata. Con la creazione dei marchi “Open”, Accademia della Montagna del Trentino ha colmato la mancanza di un processo di Certificazione e di un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità. riale che delle manifestazioni, ed oggi si registrano alcune interessanti esperienze. Tuttavia mancavano degli Standard, delle norme, dei protocolli che identificasse-

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Demis Lorenzi, Ezio Chesi, GianniCanaleeAldoMazzotti in vetta al Cerro Torre

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ro elementi qualitativi e performance chiare. Mancava dunque un processo di Certificazione ed un Marchio di Qualità riferito all’accessibilità. La Provincia Autonoma di Trento mediante Accademia della Montagna del Trentino ha determinato un processo volto a garantire uno standard di accessibilità delle strutture, degli eventi, delle destinazioni turistiche e dei territori; più in generale un processo volto a perseguire gli obiettivi del turismo accessibile e della cultura dell’accoglienza per tutti. Sono state definite e approvate dal governo provinciale le linee guida di accessibilità per ottenere i marchi Open, Open Event e Open Area. Gli stessi fruitori,persone con disabilità fisica e sensoriale hanno validato i criteri e accompagneranno i soggetti interessati all’acquisizione dei marchi Open. Con i marchi Open, si sono definiti i requisiti necessari per poter garantire strutture accessibili, eventi e servizi

territoriali ad alta accessibilità, non concentrandosi solo sugli aspetti delle barriere architettoniche, già oggetto di interventi legislativi specifici, bensì su aspetti organizzativi, culturali e comportamentali in una azione condivisa per un cambiamento culturale verso modelli organizzativi e gestionali che garantiscano la qualità dell’accoglienza per ogni persona. I mondiali di sci nordico della valle di Fiemme in calendario a febbraio 2013 saranno il primo evento internazionale certificato Open all’interno di un progetto più ampio denominato Fiemme Accessibile. Accademia della Montagna del Trentino sarà centro di formazione di tecnici e amministratori con percorsi aperti extraterritoriali, mettendo a disposizione un’ esperienza che nasce da molto lontano nel tempo e che oggi trova una formalizzazione di qualità che vuole avere carattere di contaminazione sul territorio nazionale accompagnando i soggetti nel percorso di certificazione che sarà validato dall’organismo di certificazione internazionale Csqa.

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Demis Lorenzi, Ezio Chesi, Gianni Canale (tutti e tre del gruppo Guide Alpine e Accompagnatori Pinzolo-Val Rendena) e Aldo Mazzotti sono riusciti ad arrivare in vetta al Cerro Torre salendo lungo la Via dei Ragni di Lecco, aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari e compagni. “Siamo forse la prima cordata trentina che sale la via dei Ragni, ma non è questa la cosa importante... siamo un gruppo di amici che ha saputo affrontare assieme con rispetto l’uno dell’altro questo nostro sogno comune”.


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DICEMBRE 2012 L’INTERVISTA

Il Mi Il cuoco 32 enne Maurizio Bosetti ha vinto il bronzo alle Olimpiadi di cucina artistica con una statua di 22 kg fatta interamente di burro di Denise Rocca

Maurizio Bosetti

La scultura di margarina di Bosetti


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Una pubblicità gratuita per farsi conoscere alle aziende dei giovani giudicariesi Imprenditori di se stessi, ricerca di opportunità in nuovi settori, fantasia ed innovazione; sono queste le nuove e difficili sfide che vengono offerte ai giovani in questo periodo di crisi economica. Il Giornale delle Giudicarie ha seguito i dibattiti e gli incontri che si stanno susseguendo anche sul territorio giudicariese cercando di dare una panoramica puntuale delle offerte e delle iniziative in questo settore. Ma non ci siamo accontentati di stare alla finestra ad osservare e commentare. Il Giornale ha voluto dare un segnale concreto di vicinanza ai giovani e alle difficoltà che incontrano nell’entrare in un mondo del lavoro sempre più difficile e percorso da una crisi che oramai è strutturale. Il Giornale regalerà un’inserzione pubblicitaria gratuita a tutti i giovani che hanno avviato un’attività economica nel settore artigianale, commerciale, turistico, agricolo o dei servizi. Un’inserzione per fare conoscere queste nuove aziende ai potenziali clienti e a quanti siano interessati. I requisiti sono molto semplici; l’azienda deve essere stata avviata da meno di un anno da parte di un giovane con meno di 35 anni e deve operare principalmente in Giudicarie. Coloro che fossero interessati possono inviare una mail alla Redazione del Giornale delle Giudicarie al seguente indirizzo: redazionegdg@yahoo.it allegando un file con l’inserzione pubblicitaria relativa alla propria azienda. Il Giornale collocherà tali

Giovani e lavoro, un’iniziativa concreta del Giornale delle Giudicarie Il lavoro e giovani, argomento dibattuto come non mai, e fonte talvolta di accese polemiche. Da molte parti arrivano accuse ai giovani definiti “bamboccioni” o “schizzinosi”, da altre solidarietà, sostegno e comprensione. Una situazione che in pochi anni è cambiata radicalmente con la trasformazione delinserzioni in un’apposita rubrica ben evidenziata e per le iniziative particolarmente innovative od originali realizzerà un articolo

le opportunità lavorative dal “vecchio” e rassicurante tempo indeterminato in forme sempre più flessibili e precarie. Assunzioni bloccate in tutte le pubbliche amministrazioni, nelle banche in molti servizi pubblici e privati, pongono forti interrogativi sull’occupazione giovanile con i nostri ragazzi che cercano nuove forme di lavoro.

redazionale dove metterà in luce gli aspetti positivi della nuova impresa. Un’occasione importante per farsi conoscere ed apprezzare, un

invito a tutti i giovani ad approfittarne per realizzare i propri sogni e consolidare l’azienda in un mercato sempre più difficile.

Giovani e lavoro, che fare? Il mondo giovanile alle prese con il problema dell’occupazione ai tempi della crisi

Giovani sulla bocca di tutti, e nel cuore di nessuno. Potrà suonare amaro, ma sembra proprio così: sarà il primordiale istinto di sopravvivenza dell’uomo che in tempi di crisi mette i padri contro i figli (degli altri) dimenticandosi che il futuro è loro, sarà l’ottusità di adulti-vecchi (non anziani, vecchi) che cianciano di generazione 1000 euro, qando quella dei 500 euro ha già lasciato il posto alla generazione 250 euro per lavori a tempo pieno, sarà l’egoismo, sempre umano, di chi ormai adulto si è scordato della voglia di fare dei 20 e 30 anni e pigramente si limita a criticare quello che non capisce, dai pantaloni a cavallo basso fino all’aspirazione di avere lavori adeguati al proprio studio. Ma tanti giovani si sentono abbandonati a se stessi, nel migliore dei casi, e attivamente ostacolati nel peggiore. E’ davvero così brutto il mondo, pieno dei lupi cattivi di cappuccetto rosso? Qualche voce esce dal coro e prova a presentare una realtà meno tragica, come Beppe Severgnini, editorialista del Corriere della Sera, che nel suo “Italiani di domani” ha coniato una

delle sue celebri formule, quella delle 8T, per fornire qualche dritta e un po’ di speranza alle nuove generazioni. Le 8T sono le otto qualità indispensabili ad un giovane per aprire le porte del futuro, parola di Beppe Severgnini: 1.Talento Siate brutali 2. Tenacia Siate pazienti 3.Tempismo Siate pronti 4.Tolleranza Siate elastici 5.Totem Siate leali 6.Tenerezza Siate morbidi 7.Terra Siate aperti 8.Testa Siate ottimisti Otto T per riaccendere la fiducia della

generazione anni ‘80, cresciuta in un benessere che pareva solo destinato ad aumentare, quella degli anni ‘90 quando i posti di lavoro hanno cominciato a rarefarsi e serviva sempre un pezzo di carta in più per un posto che non c’era mai, e i Millennials, i figli del 2000 cresciuti a pane e pessimismo, latte e scandali politici, sprechi e soldi che non ci sono per le cose che servono. Un messaggio, quello di Severgnini, non troppo diverso da quello che Alessandro Garofalo, esperto di innovazione, ha lanciato lo scorso novembre nell’incontro organizzato dalla Comunità delle Giudicarie dedicato a giovani e lavoro. Allora, quattro giovani giudicariesi titolari di aziende avevano portato la loro esperienza a corredo dei dati, tragici, sull’occupazione giovanile: uno sguardo alla realtà e uno concreto, verso il futuro, ad indicare una delle possibili vie d’uscita. Giovani ai quali si dice che non c’è futuro. Eppure i ragazzi crescono, diventano giovani adulti, affamati di vita, si ha un bel dire loro che non c’è futuro, ma il futuro arriva ogni giorno, con i lunedì che diventano martedì e merco-

ledì e domeniche, senza che l’uomo, con le sue invenzioni e le sue genialità, possa farci nulla. Il futuro arriva, e a forza di pensare che non ci sia, i giovani, i ragazzi, rischiano di non costruire nulla, di non buttarsi mai per diventare qugli adulti che un futuro sono stati capaci di costruirselo sulle macerie di un paese e di una mentalità ottusa che, per quanto si aggrappi alle formule del passato, non può sopravvivere allo scorrere del tempo e delle generazioni. Giovani sulla bocca di tutti e nel cuore di nessuno, si diceva all’inizio, e allora il cuore bisogna che ce lo mettano loro, per buttarlo oltre l’ostacolo. Sono in tanti quelli che l’hanno fatto anche se pochi lo raccontano, e nei prossimi numeri il GdG offrirà loro uno spazio gratuito sulle sue pagine, per aiutarli concretamente nell’avviare il proprio futuro, e perchè gli altri, quelli ancora imprigionati dalle difficoltà e dai pessimisti, lo prendano in mano al più presto, perchè il futuro arriva sempre, ma sta ai giovani costruirlo con il cemento dei loro sogni. Denise Rocca


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Attualità

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Destinato all’assistenza delle persone non-autosufficienti che vivono in famiglia, si somma all’indennità di accompagnamento

Provincia, arriva l’assegno di cura C

di Enzo Ballardini

on delibera di Giunta provinciale del 15 ottobre, la Provincia ha dato il via libera allo strumento dell’assegno di cura, che punta a favorire la permanenza delle persone bisognose in quanto anziane o invalide al proprio domicilio, consentendo la permanenza

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’assegno di cura rappresenta un aiuto importante alle famiglie per l’assistenza alle persone non autosufficienti. Con questa decisione il Trentino, ancora una volta, dimostra la vicinanza alle numerose famiglie con anziani ed invalidi. Il provvedimento ha anche un’altra importante funzione, quella di avviare processi virtuosi valorizzando il più possibile l’intervento di soggetti del privato-sociale nel settore dei servizi rivolti a persone non autosufficienti e alle loro famiglie. Si tratta di favorire con il tempo la formazione di una filiera di servizi omogenea sul territorio perché l’assegno di cura si trasformi da somma in denaro da erogare servizi capaci di produrre valore. Scheda: l’assegno di cura L’assegno di cura è un intervento assistenziale orientato a favorire la permanenza della persona non autosufficiente al proprio domicilio. L’accertamento della condizione di non autosufficienza e del fabbisogno assistenziale viene effettuato dalle unità di valutazione multidimensionali, costituite da operatori sanitari e sociali, attraverso la predisposizione di un piano di assistenza individualizzato tenendo conto dei bisogni, delle condizioni sociali e familiari dell’assistito. Chi sono i beneficiari Le persone residenti in provincia di Trento ininterrottamente per almeno tre anni che già percepiscono l’indennità di accompagnamento. Tutti coloro che chiederanno l’assegno di cura saranno sottoposti ad un’apposita visita per accertare il diritto al beneficio. Come fare la domanda La domanda va presentata ai Patronati o agli Uffici periferici della Provincia (Tione, Via Circovallazione, 65) Valutazione condizione economico patrimoniale Il nuovo assegno di cura verrà assegnato a coloro i quali avranno un indice ICEF inferiore a 0,28. Ai

fini ICEF, il nucleo familiare è composto da beneficiario e altri componenti conviventi. Per cosa può essere utilizzato l’assegno di cura Per contribuire al costo derivante da una badante assunta regolarmente, acquistare servizi assistenziali presso soggetti accreditati, compensare l’assistenza prestata da una familiare Un sistema a quattro livelli L’assegno prevede la corresponsione di somme in denaro proporzionate sia alla gravità dei casi che alla condizione economico-patrimoniale dei singoli richiedenti e delle loro famiglie. La delibera introduce una scala di gravità con 4 livelli. Per ogni livello di gravità è definito un importo minimo ed un importo massimo Viene sempre concesso l’importo massimo qualora non venga superato il limite ICEF di 0,18. Per valori dell’icef compresi tra il limite inferiore ed il limite superiore, l’importo dell’assegno sarà compreso tra importo minimo e importo massimo in modo inversamente proporzionale all’Icef risultante Importi assegni mensili Gravità livello 1 Massimo: 80 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagnamento) = € 637,04 Gravità livello 2 Massimo: 250 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04

all’interno della propria famiglia e la vicinanza ai propri cari. Questo nuovo assegno si aggiunge all’indennità di accompagnamento, e ne potranno beneficiare le persone residenti in provincia di Trento ininterrottamente per almeno tre anni. euro (ind. di accompagnamento) = € 807,04 Minimo:125 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagnamento) = € 682,04

Gravità livello 3 Massimo: 500 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagnamento) = €1057,04 Minimo: 250 euro (nuovo

assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagnamento) = € 807,04 Gravità livello 4 Massimo: 800 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04

euro (ind. di accompagnamento) = €1357,04 Minimo: 400 euro (nuovo assegno di cura) + 557,04 euro (ind. di accompagnamento) = € 957,04

Rossi:«Un segno importante per le famiglie» L’assessore provinciale garantisce:«Uno strumento che ci avvicina ai paesi del Nord Europa»

«Un aiuto importante alle famiglie per l’assistenza alle persone non autosufficienti. Con questa decisione il Trentino, ancora una volta, è più vicino ai paesi del Nord Europa». Così l’assessore provinciale alla salute Ugo Rossi sull’assegno di cura per la non autosufficienza, approvato dalla Giunta provinciale a metà ottobre. «In questi anni – spiega Rossi - ho conosciuto molte situazioni di persone, ammalate o in stato di grave disabilità con margini limitatissimi di autonomia, accudite e assistite amorevolmente a casa dalla propria famiglia».

Assessore, come si inserisce il nuovo strumento dell’assegno di cura per non-autosufficienza nel sistema del welfare tren-

A Tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo ...

tino? Si tratta di un tassello significativo, fra l’altro in un periodo di crisi, destinato alla domiciliarità, a famiglie che hanno al loro interno una persona non autosufficiente e sopportano un peso importante per l’assistenza di questa persona. Era giusto fare uno sforzo in più per sostenerle, e su questo terreno devo sottolineare che abbiamo registrato un ampio consenso delle forze politiche e sociali. Nonostante la grave crisi economica, abbiamo dimostrato che il Trentino sa scegliere le priorità, agire in fretta e agire bene. Quali sono le risorse destinate all’assegno di cura? Si tratta di una cifra significativa, pari a 12 milioni di euro, che si aggiungono ai 77 milioni di indennità di

Ugo Rossi

accompagnamento già presenti e ci consentono così di proporre un welfare che si pone ai livelli dei migliori paesi d’Europa. Quali sono le modalità di assegnazione di questo sussidio? Le persone che percepiranno queste indennità vengono sottoposte a visite fatte da Uvm (Unità valutativa multidisciplinare), composte da persone con capacità sia mediche che di assistenza sociale (e in questo saranno coinvolte anche le Comunità di valle) che stabiliscono il livello di gravità di una non autosufficienza. In relazione al livello riscontrato e all’indice Icef familiare saranno corrisposte le somme in denaro che vanno dai 637 euro ai 1.300 euro, complessive delle indennità di accompagnamento, ma sono cifre significative.

È previsto un meccanismo di vigilanza e controllo per evitare che usufruisca di questa opportunità chi non ne ha una reale necessità? In soldoni, per evitare quelle truffe che spesso vediamo svelate a “Striscia la notizia” e trasmissioni simili? Faremo dei controlli effettivi per verificare la correttezza dell’erogazione di questi assegni, perché è giusto che ne usufruiscano solo le persone che ne hanno realmente bisogno, evitando storture e consolidando la fiducia dei cittadini. Tutte le spese effettuate dalle famiglie per l’assistenza della persona non autosufficiente andranno certamente documentate e costituiranno una garanzia della correttezza e della sostenibilità di questo sistema di assistenza che noi riteniamo davvero significativo.


Attualità

Sarca, il Parco fluviale muove passi concreti

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Nella parte “bassa” del fiume il progetto è già in stato avanzato, in Giudicarie parte il processo di ascolto e partecipazione del territorio per individuare interventi e idee di valorizzazione Il Parco Fluviale del Sarca si avvia a divenire realtà. A settembre la Comunità dell’alto Garda e Ledro ha approvato l’accordo di programma per l’attivazione della rete delle riserve del Sarca sul territorio che va da Dro a Torbole passando per Arco e Riva. Esso rappresenta il primo passo per giungere alla formulazione effettiva di Parco Fluviale, che dovrà poi essere disposta E le Giudicarie? Se da Sarche a Riva il Parco Fluviale inizia a camminare con le proprie gambe, per ora la parte “alta” del corso del fiume, quella dal ghiacciaio fino alla forrà del Limarò, è ancora in una fase iniziale del progetto, con i Comuni e la Comunità di valle che hanno espresso forte attenzione all’iniziativa ma che devono ancora dare avvio a quella fase di confronto sul territorio con tutti gli attori interessati per individuare assieme le azioni più corrette per la valorizzazione del corso d’acqua. Nel tratto dell’Alto Garda, lungo 27 km, questo processo è stato già compiuto ed è stata ampia la partecipazione di cittadini ed associazioni (pescatori e agricoltori in testa, ma non solo) per un progetto che è davvero, nei fatti, sovra comunale e cambia il modo di approcciarsi ad una risorsa, il Sarca, che negli ultimi 50 anni è cambiata moltissimo. Terminata la rete dei depuratori, ed entrata in vigore la normativa sul deflusso minimo vitale, ora il fiume si pone come uno scrigno di ricchezza e biodiversità, per

con apposito provvedimento legislativo da parte della Provincia. Il progetto, lanciato e sostenuto dal Bim del Sarca nel 2009, si sta concretizzando in queste settimane, aprendo la strada per un 2013 di applicazione concreta, puntando alla valorizzazione di una risorsa ambientale e paesaggistica unica e fondamentale per il nostro territorio.

Un tratto del Sarca nella Forra del Limarò con il Ponte Romano sullo sfondo

la fauna ittica e per la flora disseminata sul suo percorso, oltre che un punto qualificante anche dal punto di vista turistico. Per questo la Comunità di valle dell’Alto Garda, guidata da Salvador Valan-

dro, ha previsto per il primo anno un finanziamento di 150 mila euro per dare vita ad iniziative di sensibilizzazione e ad opere di riqualificazione come: recupero e conservazione della vegetazione, pulizia

dai rifiuti, creazione di un parco giochi, di un’area per i cani e di servizi igienici, ampliamento dell’alveo. A queste risorse, poi, si aggiungono quelle dei comuni e del Bim del Sarca. Gli interventi, si diceva, sono

stati individuati a seguito di un percorso di partecipazione dei cittadini, grazie al gruppo di lavoro coordinato da Giuliano Trentini, Paola Martini, Lorenzo Betti, Maurizio Odasso, Michela Deriu, Marco Monaci, Giordano Fossi, esperti di architettura del paesaggio, ambiente, e ittiofauna. E le Giudicarie, si diceva? “Il progetto – spiega Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca – deve mantenere una propria unitarietà, che rappresenta un valore aggiunto per il Parco Fluviale, interessando tutto il bacino del Sarca dalla fonte alla foce, dal ghiacciaio al più esteso lago italiano. Nell’approccio all’iniziativa, i comuni dell’Alto Garda hanno proceduto con maggiore decisione (anche perché stavano già ragionando su queste tematiche) e si trovano ora in una fase più avanzata del progetto, che procede ora a due “velocità”, con l’intento di trovarci, per il 2014 ad avere unitarietà del Parco Fluviale”. Qual è la situazione attuale sul tratto “alto” e giudicariese del Sarca? “Il Bim ha conferito l’incarico a due professionisti (Trentini e Bronzini) per monitorare le parti di fiume privilegiato, i biotopi presenti e la situazione generale attuale per poi collegarli in rete e valorizzare i punti di interesse ambientale. Per

farlo, il Bim ha ricercato la collaborazione di soggetti come il Parco Naturale Adamello-Brenta per avere supporto tecnico e ambientale grazie alle professionalità già presenti”. La “scaletta”, per le Giudicarie, è quella di fare gli incontri di partecipazione e condivisione del progetto nel prossimo anno e mezzo fare riunioni e raccogliere idee e dati. I sindaci dei comuni delle Giudicarie che si affacciano sul Sarca hanno sottoscritto con la Comunità un protocollo di impegno per creare il Parco fluviale e per vedere se si possono creare condizioni di autonomia. Un’idea che può avere una valenza sovracomunale, un fiume che unisce più realtà e rappresenta una ricchezza importante. “Il Bim – conclude il presidente - ha ricevuto e riceve molto dal Sarca e con questo progetto di ampio respiro vuole “restituire” qualcosa alla natura di questo fiume. Voglio sottolineare che il Parco fluviale non ha organi elettivi nè sovrastrutture, ma si appoggia agli enti esistenti e rassicurare i pescatori sulla fruibilità del corso d’acqua che rimarrà inalterata. D’altra parte , nel Basso Sarca, le associazioni dei pescatori hanno sempre partecipato alle riunioni e sono contenti del Parco fluviale, come emerso dal forum territoriale.”


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Arte e Musica

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Nella mostra di Stefania Riccadonna tensioni tecniche fortemente evocative

Realismo che sa emozionare di Alessandro Togni Poche ma significative opere disposte in sequenza tematica fra paesaggi e sguardi dentro le linee di una teoria urbana paesana e campagnola, la composita serie di ritratti tipologicamente e tecnicamente differenziati, altre originalità. Molte le rappresentazioni risolte ad acquerello dentro le quali si potevano scorgere dati di sensorialità avanzati, dove gli stimoli della natura diventavano rapidamente gruppi di macchie sensibili attraverso la manualità pittorica e i tre fondamentali ordini del piacere estetico: la sensazione, la percezione, l’emozione. La posizione di Stefania Riccadonna è naturalmente vicina al realismo, all’illustrazione e alla documentazione visiva, se non fosse per l’intenzione subito perseguità della fantasia compositiva costruita principalmente nell’apposizione dei colori volutamente espressivi dentro una veduta comprensiva di suggestioni impressionistiche.

Il titolo semplice, quasi in riduzione comunicativa, indicava con quattro parole quanto era possibile visitare; la E proprio la tensione verso questa tipologia figurativa rende maggiormente vigore all’istintualità di quest’artista dotata di notevoli qualità tecniche, facili da osservare nella unicità della velatura, nella capacità di contemplare l’assenza del colore e quindi anche l’incompletezza dell’immagine che così richiama la nostra attenzione al fine di una finitezza ricercata. Intenzioni luministiche di forte evocazione perseguite nell’indefinitezza delle macchie spesse volte multicromatiche, volontà immaginative come lo furono le visioni terrestri ma d’indole celeste di William Turner di lontana memoria. Ma ad aggiungersi agli acquerelli anche la sezione ritrattistica in forma di recupero del genere accademico di origine classica. Pure se i disegni a matita, le sanguigne i carboncini sono intenzionalmente ri-

“Mostra di Stefania Riccadonna”, allestita durante l’ultima decade di luglio presso Casa Mondrone di Preore.

cavati seguendo una formalità fisiognomica, Stefania elabora i contenuti visivi anche con ll’apposizione di oggetti indicatori e simbolici di una personalità così raccontata non solamente nella veridicità fisica ma anche presentata nella sua relazione con le cose che meglio la rappresentano nell’esistenza materiale. Una mostra organizzata nella sua bivalenza stilistica quindi, capace di indicare ai molti osservatori intervenuti all’inaugurazione e nei giorni d’apertura successivi, quanto la forma dell’arte se sostenuta nei contenuti e nella volontà di ricerca, possieda ancora forza ed interesse dentro un mondo troppe volte esausto e dimentico della bellezza. Stefania Riccadonna con la sua pittura intenzionale e sensibile, priva di superficialità, ha certamente

La Musica consigliata da Kimbo Ina Vellocet

“YS” di Joanna Newsom - 2006 “Emily”; “Monkey & Bear”; “Sawdust & Diamonds”; “Only Skin”; “Cosmia”, sono le cinque pièce di media lunghezza dove l’autrice con notevole facoltà di scrittura e di interpretazione, “canta volando” fra musica da camera e folk rimandando ad un passato aulico e poetico. Un aura sensibile e sincera nella narrazione per via di una voce angelica a volte magnificamente bambina, altre volte implorante e introspettiva. Cristalli e luci mattutine nell’aria fresca dove nell’estasi di un’epica fiabesca si manifestano grazia, solitudine e bellezza d’autunno. Così viene spontaneo descrivere l’arte di questa meravigliosa cantante e arpista californiana capace di affidare le sue sensazioni alle cronache di un mondo da leggenda, d’epoca celtica. La musica dispone per costruzioni e andamenti solenni, ma anche ogni tanto si sofferma su aspetti “campagnoli” dove strumenti più semplici e poveri rievocano saltarelli popolani. La suite onirica interpreta quindi una volontà di appartenenza a linguaggi di estrazione lontana, medievale, mentre i racconti si susseguono nella fragilità di una voce sospesa e gonfia di emozione. E una sostanziale vicinanza all’arte di Joanna Newsom viene anche dalla figurazione di copertina, ricca di suggestioni d’antichità. L’artista di questo “ritratto fisiognomico” si chiama Benjamin Vierling, nato a San Francisco e fortemente attratto da tecniche pre moderne, alle quali aggiunge elementi metafisici e alchemici. Non solamente un ritratto somigliante quindi ma anche un “ritratto tipologico” e “simbolico” espresso

unitamente alla presenza degli oggetti, intesi come apportatori di significato. Potremmo quindi definire la pittura di Benjamin Vierling come “neo medievalismo arcano” … La ripresa a tre quarti della figura, le prospettive del paesaggio, lo spazio interno e silenzioso della sala, la perfezione e la cura del particolare ricordano naturalmente la pittura fiammimga del XV secolo ma, catturano la nostra attenzione anche le presenze simboliche della cornacchia con la rapinata ciliegia nel becco, la reliquia della farfalla incorniciata, la falce stretta nella mano e il teschio animale sulla parete di fondo … Insomma, riferimenti ai testi delle canzoni e intensità psicologiche per una descrizione preziosa, esterna ai canoni della comunicazione artistica contemporanea, mentre tutta la scena sembra annegare nel fasto dei fiori che fanno capolino da ogni parte. L’album, infine, è riccamente attraversato di melodia e non stona se naturalmente viene ascoltato sotto Natale. Auguri a tutti.

concorso e ribadito la funzione dell’arte; merito alla sua vocazione e al suo impegno.

Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera

Intitolata “Colori e Luce” l’esperienza espositiva di due artisti trentini fra i più impegnati e meritevoli degli ultimi anni, che si è tenuta con particolare successo e partecipazione di pubblico, ad iniziare da sabato 1 settembre presso il Centro Studi Judicaria a Tione di Trento. Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera hanno sperimentato la possibilità di accostare in forma di dialogo le loro ricerche stilistiche per alcuni versi assai lontane, ma unite nel nome di una pittura dichiaratamente figurativa: Dalmaso prevalentemente procede rispettoso dei canoni dell’espressione naturalistica, Cultrera dispone invece per un rapporto dove la figura interagisce con distorsioni in forma di “dripping”. Ad una osservazione più attenta la vocazione di Pierluigi Dalmaso appare ripercorrendo le strade nella memoria visiva del tempo passato, dove il paesaggio vuole completarsi nella presenza delle figure fortemente caratterizzate nella tradizione culturale alpina e trentina in particolare. I suoi luoghi appaiono integralmente dentro visioni di sapore nostalgico, mentre il gusto leggero del “Pittoresco” espande i suoi profumi come avvenne nella forma espressiva del realismo romantico che portò fino alle composizioni decisamente “a macchia” d’origine italiana di metà ‘800. La sua pittura quindi si istituisce come propaggine delle intenzioni e interpretazioni di tecniche non propriamente allineate alle modalità del contemporaneo, tuttavia consente notevole percezione degli stati d’animo ed in questo senso realizza non solamente una somiglianza esteriore ma, anche, indica atmosfere psicologiche per una narrazione dai caratteri riflessivi, qua-

si meditativi. Naturalmente se queste immagini dovessero accompagnarsi ad una situazione musicale verrebbe spontaneo l’accordo con il canto popolare di un coro di montagna. La modalità compositiva di Nadia Cultrera invece si manifesta nel rapporto fra figure “neoclassiche” immerse in luoghi oscuri dove l’indefinitezza spaziale sembra destinata ad assumere una rilevanza contenutistica fondamentale, e la sovrapposizione di materiali visivi dal carattere informale a volte pronunciatamente invasivo e distorsivo . Il suo modello dispone quindi per una visione vicina alle concezioni del “Sublime” dove lo sturm und drang attraversato di oscurità, impone soluzioni di inevitabile individualità e solitudine. La scena viene posta in essere per sottrazione, risultando infine nella sua omogeneità monocromatica, mentre il simbolismo delle figure femminili emerge nelle forme delineate con insistita grazia; ed ancora i volti spesso celati da preziose maschere, colti in ripresa ravvicinata mentre sembrano vanificare la presenza dello spazio anteriore, anticipando i fondali lontani nella loro foschia notturna che muovono tumultuose nubi per contenere tutte le pulsioni emozionali e le schegge sospese di anime dalla psicologia altera. Opere avvolte di sentimenti neoromantici, messaggi visivi come frammenti di un teatro immaginario dove il senso della nobiltà emerge anche nella rievocazione di scene e recitazioni annegate dentro le intuite musicalità classiche di un quartetto d’archi. Pierluigi Dalmaso e Nadia Cultrera, certamente ne sentiremo parlare ancora. Buon futuro nell’arte. Alessandro Togni


Speciale Natale

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ATione nelVillaggio di Babbo Natale Nella “Busa” tante iniziative per le Festività tra tradizione e sport invernali. Il Viale di Tione diventa un salotto per le famiglie Protagonisti saranno dunque i Giardini delle “Ville”, un parco dove bambini possono trovare spazi dedicati con igloo, palestra di arrampicata sul ghiaccio, percorsi sugli alberi, giochi, fiabe, caccia al tesoro creando un momento di aggregazione che potesse intercettare l’interesse dei bambini e delle famiglie, creando un luogo di divertimento in sicurezza. Un’iniziativa dell’amministrazione comunale di Tione con la collaborazione dei commercianti che si propone di trasformare il centro del borgo, viale Dante e il Parco delle Ville, in un “salotto” dove le famiglie possano essere di casa. L’8 dicembre si comincia: il Viale sarà chiuso al traffico e vi saranno attività di animazione lungo il paese, con negozi aperti ed un assaggio di Festività; il 12 attesa per i bambini con Santa Lucia; sabato 15 si replica con una giornata dedicata alle famiglie, con il viale chiuso e tanta animazione; sabato 22 apertura ufficiale del Villaggio di Ghiaccio con incontro con Babbo Natale e tanti giochi per i bambini. Il villaggio resterà aperto

Rivivere le atmosfere Natalizie del Nord Europa, in stile lappone, laddove la tradizione vuole, Babbo Natale ha la sua dimora. Questo l’obiettivo del “Villaggio di ghiaccio”, che anche quest’anno – dopo la prima po-

fino al 6 gennaio. Venerdì 21, presso l’auditorium delle Scuole superiori di scena un concerto tematico “Un prete a cavallo, Padre Francesco Chini detto Chino”, organizzato dal Comune di Tione e messo in scena da Gruppo Musicale l’Ancora. Domenica 23 dicembre alle 17 in Piazza Battisti spazio alla musica con un concerto Ghospel.

La notte del 24 dicembre, poi, il Natale sottolinea i suoi valori più veri, con la Messa di Natale di mezzanotte, nella Chiesa Parrocchiale di Tione, con successivo ritrovo in Piazza C. Battisti per scambiarsi gli auguri sotto l’albero, in una suggestiva cornice natalizia e vin brulé per tutti. La serata di santo Stefano, poi, continua in musica

sitiva esperienza nel 2010 ed il bis dello scorso anno -animerà le Festività nel centro di Tione all’insegna del divertimento dei bambini e dei genitori in sinergia con il viale e i suoi negozi.

con la tradizione popolare trentina, in compagnia del Coro brenta e con la partecipazione del Coro Verde di Vigo Cavedine e del Coro Nivalis di Chiavezza (Sondrio). Una serie di incontri e iniziative che si concluderà ufficialmente il 6 gennaio, con la chiusura del Villaggio di ghiaccio e l’estrazione della lotteria organizzata dai commercianti ed eser-

centi di Tione. Natale, ma non solo. Per chi cerca un’opportunità di attività fisica, ecco la Ciaspolada nelle giornate del 29 e 31 dicembre e del 2 e 4 gennaio, con la possibilità di passeggiare nei boschi innevati di Bolbeno con le ciaspole accompagnati dalle Guide Alpine, oppure, la “Slitta sotto le stelle”. Nelle giornate del 30 di-

cembre, 3 e 5 gennaio, il campo primi passi di Bolbenolandia, perfettamente illuminato, rimarrà eccezionalmente aperto dalle 20.00 alle 22.00…e grazie alla presenza di uno straordinario staff di animazione il divertimento è assicurato. Poi, domenica 30 dicembre, sempre sulla pista “Le Coste” è in programma “1.000 fuochi sulla neve”, consueta fiaccolata lungo la pista delle Coste e spettacolo pirotecnico, con il campo primi passi illuminato. Infine, nelle Feste Natalizie, per chi preferisce restare al caldo non rinunciando alle emozioni c’è l’opportunità di vedersi un bel film: ogni weekend, presso il Cinema Comunale di Tione, prosegue la stagione cinematografica con film in prima visione, mentre ogni mercoledì, c’è la rassegna cinematografica con film di recente uscita. Per chi ama il teatro, invece, da giovedì 8 novembre a sabato 23 marzo la stagione teatrale di prosa 2012/2013 propone numerosi appuntamenti presso i teatri di Tione di Trento, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Spiazzo.


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Speciale Natale

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Valle del Chiese, l’altro Natale La ruralità e la semplicità protagoniste nei borghi storici

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radizionale, rurale, rilassante: il Natale in Valle del Chiese è diverso e unico. Lontano dalla frenesia della città, a Cimego, nell’antico borgo di Quartinago, passeggiando tra i mercatini di Natale si sente In Valle del Chiese il periodo dell’Avvento è un’occasione per riscoprire, in tutti i borghi di questo particolare territorio, tradizioni e riti antichi che si sono tramandati nelle comunità. E’ soprattutto la dimensione religiosa a prevalere in queste manifestazioni, in particolare legate ad un’immagine simbolo come la rappresentazione del presepe, ma non mancano i momenti in cui è la valle stessa, con le sue diverse anime, saperi e sapori ad offrirsi agli ospiti più curiosi. Come succederà ad ogni weekend di dicembre nel borgo di Cimego con i suoi Mercatini di Natale. Una autentica festa di colori, sapori, tra musica, luci, un turbinio di emozioni che riscaldano il cuore. Ad accogliere il Mercatino di Natale di Cimego, sarà l’affascinante borgo di Quartinago, il nucleo più antico e carico di storia dell’abitato, con le tipiche androne, i volti, le piazzette e gli stretti vicoli che risalgono al periodo tra il Medioevo e il Settecento, luoghi particolari come l’antica Casa Marascalchi o la chiesetta di Sant’Antonio. Saranno più di una trentina gli espositori, che sulle bancarelle proporranno prodotti della gastronomia insieme a quelli dell’artigianato locale più autentico. I Mercatini di Natale saranno allestiti in ogni weekend di dicembre (8-9 dicembre, 15-16 dicembre, 22-23 dicembre, 29-30 dicembre) e si potranno visitare dalle 11 alle 20. In queste giornate non mancheranno attività di animazione e iniziative rivolte ai più piccoli, mentre i più golosi potranno degustare i piatti tipici del territorio come le polente tipiche della Valle del Chiese preparate con la famosa farina gialla di Storo. A Condino, dove, dall’8 dicembre al 6 gennaio le fontane collocate nelle sette contrade dell’abitato si trasformeranno in altrettanti artistici presepi. L’iniziativa, denominata “2012 anni fa”, proporrà per le giornate del 26 dicembre e del 6 gennaio anche un presepe vivente. A Bondo invece, dal 15 dicembre al 27 gennaio, nell’antica chiesa di S. Barnaba, verrà allestita

la mostra “Mani, Materia, Poesia” che riunisce le opere di due grandi artisti: Ciro Roberto Cipollone e Antonio Stagnoli. Anche Storo, insieme alle sue frazioni Darzo e Lodrone, ospiterà dall’8 dicembre al 6 gennaio una mostra di presepi molto particolare: piccole e grandi opere artigianali costruite, con materiali naturali, dalle famiglie

del paese. E la scenografica cornice dei ‘formantass sui spergoi’, il granoturco esposto sulle caratteristiche balconate in legno delle case tradizionali, darà un tocco di colore all’atmosfera natalizia. A Pieve di Bono, il 23 dicembre, nella frazione Strada, dalle 17.00 si svolge “Natale…in Strada”, tra prodotti di artigianato, ga-

stronomia, musica, concerti, tra i colori e i profumi tipici del Natale. A Castel Condino il 23 dicembre l’appuntamento con In Festa! propone suggestive atmosfere natalizie con musiche itineranti tra i presepi dei quattro rioni tipici. A Bersone, dall’8 dicembre al 6 gennaio, si potrà ammirare il presepe dei bambini, frutto dell’abilità e della

tutto il calore dell’Avvento. E negli altri piccoli paesi della valle trentina, da Condino a Bondo, Storo e Pieve di Bono, tra presepi viventi, decorazioni artigianali e antiche tradizioni, si scopre la bellezza di un territorio autentico. creatività di tante piccole mani. Le vie, le fontane e gli scorci suggestivi dell’abitato di Daone, dal 18 dicembre al 6 gennaio, faranno invece da sfondo all’iniziativa “Daone in presepio”. E non mancheranno le occasioni per fare festa, grandi e piccoli insieme. A Praso, il 12 dicembre, dalle 19.30, i bambini attenderanno con trepidazione

l’arrivo della Notte di S. Lucia, con una fiaccolata e degustazioni di panettone, pandoro e fumanti tazze di cioccolata calda. A Roncone, il 24 dicembre, vigilia di Natale, dalle 18.30 si svolgerà la terza edizione di “Weinachtenscholotanz”, una festa sotto l’albero per tutti con distribuzione di cioccolata calda, vin brulè e dolci artigianali.

Nel borgo di Rango va in scena la magia del bel tempo che fu Tra i vicoli e i “volt” sono di scena profumi e sapori della tradizione Nei weekend dell’1-2, 8-9, 1516 e 22-23 dicembre a Rango tra “I Borghi più Belli d’Italia”- calano le atmosfere calde e avvolgenti del Natale. Tra i vicoli e sulle piazze sfavillanti di luci, si diffondono gli aromi delle feste e risuonano jingle e antiche note, colonna sonora dei Mercatini di Natale. Non le solite bancarelle, ma artigiani, artisti e maestri del gusto rigorosamente locali, radunati nelle corti, nelle cantine e sotto portici di un borgo immutato nel tempo. Il 23 dicembre tocca a “Il Natale dei Bambini”. Negli hotel speciale pacchetto di soggiorno tra gola e nostalgia. Nell’antico borgo-cameo di Rango a dicembre si alza il sipario sul Natale più autentico, quello di un tempo e la tradizione è la protagonista. In un tratto di Trentino mite e bellissimo, Rango - stretto pugno di case addossate le une alle altre e collegate dai tipici vòlt (androni) come vuole l’antica architettura rurale delle Giudicare – vi sono stretti vicoli in salita, ampi androni, vecchie legnaie, piazzette inattese, cortiletti e porticati si accendono delle luci del Natale e si impregnano dei profumi della festa. Niente casette di legno, stand o gazebo ma tavoli colmi di sorprese, “nascosti” sotto i vòlt, nelle cantine, in legnaia, nei cortili, nelle stalle. Per aggiungere magia alla magia, quest’anno è prevista, sabato 15, anche una speciale apertura se-

rale fino alle 22. Per l’occasione sono in programma il presepe vivente e una suggestiva fiaccolata con partenza da Cavrasto e arrivo in piazza a Rango, dove verranno distribuiti tè e biscotti. Santa Lucia quest’anno farà un po’ la preziosa e si farà attendere ma domenica 16, alle ore 17.00, arriverà infine a Rango, accompagnata dal suo fedele asinello e carica di doni e dolciumi per tutti i bambini… Confermato il richiestissimo “Natale dei Bambini”, in calendario domenica 23 e dedicato quest’anno interamente a Babbo Natale. Il borgo diventa il suo villaggio, con tanto di officina, ufficio postale, piazza delle fiabe e piazza dei dolci, giullari, musici e giocolieri, tutti pronti ad accogliere i più piccoli con favole, spettacoli itineranti e micro-magie. Il padrone di casa, Babbo Natale, accoglie i piccoli, raccoglie le loro letterine, distribuisce dolcetti e rilascia l’attestato di bravo bambino. Per i bimbi lontani e meno fortunati, grande raccolta per Mato Grosso di materiale per la scuola, da inviare in Perù. Durante tutto il periodo nelle Osterie del Borgo si degustano specialità genuine e piatti tipici. Da non perdere nemmeno le leccornie proposte dalle Donne Rurali: caffè d’orz, vin brulé e dolci tipici, prima fra tutte la torta di noci. Tappa consigliata anche alla “Locanda dei Bambini”: un

pittoresco vòlt gestito dai piccoli in autonomia per offrire a tutti una cioccolata calda e qualche bel racconto. Bus navetta gratuito dai parcheggi al borgo. Possibilità di optare per trasporto in trenino, a pagamento. Area sosta per camper al campo sportivo in località Cavrasto, con collegamento diretto ai mercatini in bus navetta. Per un altro tuffo nella magia

delle feste, appena scavalcato il non lontano Passo del Ballino, in direzione del Garda, ecco un’altra bolla sospesa nel tempo: l’antico borgo di Canale di Tenno, i cui mercatini –in programma nelle stesse date (tranne che per il weekend del 22-23 dicembre)- sono gemellati con quelli di Rango. A chi li visiterà entrambi è riservato un regalo.


Speciale Natale

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Sfavillanti alberi addobbati, sapori da gustare, oggetti d’artigianato da ammirare e tanto altro

A M. di Campiglio il villaggio “3Tre” scandisce il ritmo dell’inverno In Val Rendena, il Natale è invece “Abbraccio di luce”, itinerario tra i presepi della tradizione

A Madonna di Campiglio, a Pinzolo e in Val Rendena l’inverno si accende di una calda atmosfera e di intense emozioni con numerosi eventi a partire dal 7 dicembre fino alla fine dell’inverno. Momento clou, naturalmente, le imminenti festività quando ogni paese proporrà Il villaggio “3Tre” a Madonna di Campiglio. A Madonna di Campiglio l’inverno diventa più scintillante che mai con il villaggio “3Tre”, pensato per intrattenere e accogliere il pubblico che il 18 dicembre arriverà a Madonna di Campiglio per seguire lo slalom in notturna della Coppa del Mondo di sci alpino (prima manche 17.45, seconda 20.45) e poi trasformato nel “salotto sotto le stelle” che accompagnerà il “bien vivre” campigliano durante tutto l’inverno. Dal 7 dicembre, giorno fissato per l’inaugurazione, fino al 6 gennaio e oltre. Se la massima vitalità del villaggio coinciderà con l’Audi Fis Ski World Cup Night Sla-

lom e le festività natalizie, esso diventerà poi il parterre ufficiale degli eventi top, da Wrooom (13-20 gennaio 2013) al Carnevale asburgico (10-15 febbraio) passando per la Winter Marathon (24-27 gennaio), e dei fine settimana più divertenti. Spettacolo nello spettacolo, il “3Tre village”, nato da un’idea dell’Azienda per il Turismo, scandirà il ritmo dell’inverno campigliano. Venti chalet in legno vestiti di luccicanti addobbi, sfavillanti alberi di Natale e bianchi igloo dedicati agli incontri, saranno gli elementi fondamentali dell’affascinante scenografia di un’inedita quanto originale Conca Verde. A pochi

“Abbraccio di luce-Presepi in Val Rendena”. Per l’ottavo anno consecutivo, dal 23 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, “Abbraccio di luce”, l’itinerario tra le natività realizzate dalla gente della Val Rendena, unirà tutti i paesi della Valle sotto la stella cometa del Natale. L’itinerario è inserito dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena e dal Consorzio Pro loco Val Rendena in un progetto organico di promozione e comunicazione. Una pubblicazione dedicata, che si può richiedere presso gli uffici turistici della Valle, e il sito web dell’Apt www.campigliodolomiti.it, forniscono

passi, il laghetto ghiacciato con altre iniziative. Presso gli chalet curati dall’Associazione commercianti di Campiglio (tutti i giorni dal 7 dicembre al 6 gennaio, dalle 16 alle 20), gli ospiti potranno degustare i migliori prodotti tipici del territorio e acquistare le creazioni più originali dell’artigianato locale. Incontri letterari si terranno presso l’igloo dedicato, mentre il 18 dicembre, il 3Tre village diventerà il punto di ritrovo per tutti gli spettatori dello slalom di Coppa del Mondo, dove trascorrere in allegria l’attesa della gara e divertirsi dopo la premiazione con degustazioni, intrattenimento e musica dal vivo.

PINZOLO 1 dicembre ‘12 | 8 gennaio ‘13

CONCORSO A PREMI Montepremi 4.200 Euro ideato da

UCAS

a residenti e turisti iniziative di intrattenimento dedicate al Natale, il consueto itinerario tra i presepi realizzati dalla gente di Rendena, shopping “da premio”, concerti, auguri e brindisi “sotto l’albero” aspettando l’anno che verrà. tutte le indicazioni per trovare i presepi e le iniziative collegate, come la mostra di culle che sarà inaugurata a Giustino il primo dicembre oppure i mercatini di Caderzone Terme. “A zonzo per Pinzolo”. A Pinzolo, le festività iniziano l’8 dicembre, alle 17 in piazza Libertà, con l’accensione ufficiale dell’albero di Natale e delle luminarie. A cura dell’Unione commercianti e attività di servizio Pinzolo-GiustinoCarisolo (Ucas) dal primo dicembre all’8 gennaio, ritorna l’iniziativa “Lo shopping di Natale è a zonzo per Pinzolo”, concorso a premi con sorteggio l’11 gennaio 2013. Il primo premio è

Mercatini

diNatale

PINZOLO

UNIONE COMMERCIANTI ATTIVITÀ SERVIZIO CARISOLO � PINZOLO � GIUSTINO

lnzeoèl.o.. a t a N a zonzo per Pi

Lo Shopping di

Piazza Carera PRO

In collaborazione con

Estrazione premi - venerdì 11 gennaio 2013

Sabato 8 dicembre ‘12 alle ore 17 - Piazza Libertà

����������� Accensione albero e luminarie del paese

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arriva Santa Lucia tutti i bimbi in piazza

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Sede legale: via 1° Giugno 36, 38083 Brione (Tn) Sede amministrativa: Via Roma 151, 38083 Condino (Tn)

Tel: 0465 621440 Fax 0465 622030 info@legnocase.com - www.legnocase.com

di 1.000 euro, ci sarà poi l’estrazione di 20 premi in buoni spesa da spendere in tutte le attività Ucas; 4.200 euro il montepremi totale. In collaborazione con la Pro loco saranno invece allestiti i “Mercatini di Natale” in piazza Carrera con il seguente orario: il 17 dicembre dalle 16 alle 20, l’8 e il 9 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, il 15 dalle 16 alle 20, il 16 dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, il 22 dalle 16 alle 20 e dal 23 dicembre al 6 gennaio dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Il calendario di tutti gli eventi natalizi previsti in Val Rendena è disponibile sul sito www.campigliodolomiti.it.

dal 22 Dicembre

LOCO

7|8|9

Dicembre

pomeriggio

al 6 Gennaio

I N Z O L O

Sabato

15 Domenica 16 D pomeriggio

ORARI APERTURA 10.00 - 13.00 16.00 - 20.00

icembre


pag.

22

DICEMBRE 2012

Venerdì 30/11 ACCENSIONE LUMINARIE Sabato 8/12 CONCERTO DI NATALE con la partecipazione della BANDA COMUNALE DI TIONE e BANDA DI CAVAGNA - Ore 21.00 TEATRO COMUNALE Mercoledì 12/12 Arriva S. LUCIA - Organizzato dalla PRO LOCO DI TIONE Sabato 15/12 Animazione strade dalle 15.00 alle 18.00 - organizzato da ASSOCIAZIONE LE BOTTEGHE DI TIONE (TAE) CRISTHMAS IN GOSPEL E SWING - Concerto di beneficenza a favore di ANFASS ONLUS TRENTO Ore 20.30 AUDITORIUM SCUOLE SUPERIORI - Organizzato Da CASSA RURALE ADAMELLO BRENTA Domenica 16/12 Raduno dei Babbo Natale piazza Cesare Battisti ore 15.00 Venerdì 21/12 GMA “GRUPPO MUSICALE ARTEGIOVANE” Concerto tematico “UN PRETE A CAVALLO: PADRE FRANCESCO CHINI DETTO CHINO” Ore 21.00 AUDTORIUM SCUOLE SUPERIORI Organizzato da COMUNE DI TIONE, COORDINAMNETO TEATRALE TRENTINO Sabato 22/12 Apertura del VILLAGGIO DI GHIACCIO con giochi per bambini, arrampicata su ghiaccio e... incontro con BABBO NATALE. Il VILLAGGIO DI GHIACCIO resterà aperto fino al 6 GENNAIO 2013 con l’arrivo della BEFANA. Domenica 23/12 CONCERTO GOSPEL - Ore 17.00 PIAZZA CESARE BATTISTI Organizzato da ASSOCIAZIONE ARTEGIOVANE e COMUNE DI TIONE Lunedì 24/12 Auguri sotto l’albero dopo messa di Mezzanotte - Organizzato DALLA PRO LOCO DI TIONE Mercoledì 26/12 CONCERTO DEL CORO BRENTA con la partecipazione del CORO CIMA VERDE di VIGO CAVEDINE e del CORO NIVALIS di CHIAVEZZA (SO) - Ore 20.30 presso CHIESA PARROCCHIALE Sabato 29/12 Animazione strade dalle 15.00 alle 18.00 Organizzato da ASSOCIAZIONE ARTEGIOVANE e COMUNE DI TIONE Domenica 6 gennaio 2013 - Estrazione biglietti lotteria commercianti al VILLAGGIO DEL GHIACCIO


Salute

Acqua e natura… amiche per la tua pelle

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Le Terme di Comano propongono i cosmetici della linea Salus per Aquam come utile e gradito pensiero da regalare a parenti ed amici L’unione tra l’acqua termale di Comano e le migliori materie prime disponibili rappresenta la base (di partenza) per la realizzazione dei prodotti cosmetici della linea Salus per Aquam; le proprietà dell’acqua termale, lenitiva, idratante e antiallergica, rendono i prodotti adatti a tutti i tipi di pelle, comprese quelle più delicate e sensibili. All’interno delle tre linee principali –uomo, donna e bambino- si trovano numerosi prodotti studiati per la detersione, l’idratazione ed il trattamento di viso e corpo; ogni linea si caratterizza per l’impiego di sostanze specifiche, appositamente utilizzate, per soddisfare le esigenze specifiche delle varie tipologie di pelle. Nella Linea Donna i prodotti proposti seguono il percorso ideale e basilare

della bellezza: detergere, idratare, nutrire e trattare la pelle per darle nuova energia. I cosmetici di questa linea aiutano a ritrovare il corretto indice di idratazione della pelle grazie a numerose sostanze naturali in essi contenuti, tra le quali è possibile menzionare: -l’Olio di argan (di origine biologica) che, ricco di acidi grassi e antiossidanti, possiede eccellenti proprietà antinvecchiamento; -il Burro di Karitè, impiegato in cosmetica per le sue proprietà emollienti, elasticizzanti, idratanti, antiossidanti, lenitive, ma la cui caratteristica esclusiva è l’altissimo contenuto di sostanze indispensabili per il miglioramento della tonicità e dell’elasticità della pelle. La sua buona capacità filtrante nei confronti dei raggi solari che

lo rende un ottimo protettivo e preventivo dei danni cutanei provocati dall’esposizione alla luce e dall’eccessiva esposizione al sole. Per la Linea Uomo, invece, sono stati realizzati prodotti che permettano di ritrovare velocemente la condizione di benessere fisico favorendo il recupero di tonicità e freschezza, soprattutto dopo l’attività fisica. A questo scopo sono state impiegate materie come: - il Fitoestratto di ginseng, alla cui pianta vengono attribuite proprietà energetiche, rivitalizzanti e tonificanti; - l’Acqua distillata di tiglio che grazie alla sua ricchezza di olii essenziali esercita un forte potere emolliente, decongestionante e sedativo. Particolare attenzione è stata dedicata alla Linea Bambino, i cui prodotti,

oltre a detergere ed idratare, proteggono la pelle dalle aggressioni esterne preservandone l’equilibrio naturale grazie all’impiego di: - Olio di mandorle dolci, ricavato dalla spremitura a freddo dei frutti, che viene abitualmente impiegato nella cosmesi farmaceutica per le sue

proprietà lenitive e calmanti. Oltre ad essere conosciuto ed apprezzato per le sue proprietà emollienti, addolcenti e nutrienti è ben tollerato anche dalle pelli più sensibili, come quelle dei bambini; - Estratto di calendula, a questa pianta sono tradizionalmente attribuite

attività antinfiammatorie, calmanti e lenitive e ancora disinfettanti e cicatrizzanti; - Polvere di amido di riso, una sostanza naturale usata da sempre in dermocosmesi nella cura della pelle delicata e sensibile del bambino e dell’adulto soggetta ad irritazioni ed arrossamento. La sua attività si esplica nell’elevato potere aderente nei confronti della pelle, cioè nella formazione di un sottilissimo film sulla cute che la protegge attutendo gli sfregamenti meccanici. Tutti i cosmetici Salus per Aquam ti aspettano dal 7 dicembre al 5 gennaio presso il punto vendita del Grand Hotel Terme con un’imperdibile offerta, riservata ai residenti della Comunità delle Giudicarie, lo sconto del 20% su tutti gli acquisti effettuati.


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Il Saltaro delle Giudicarie

DICEMBRE 2012

Non me ne volere, caro Gesù Bambino, non voglio rovinarti il tuo momento magico, ma dovresti prestare più attenzione alle cose terrene delle nostre valli, della nostra provincia, della nostra povera Italia, disastrosa e disastrata. Non che a Te le cose vadano meglio, Bambino caro, nel mondo arido in cui siamo precipitati, c’è anche un po’ del tuo lassismo, non ci hai aiutato per niente. Capisco, Tu hai tutto il mondo da salvaguardare e magari piccolissimi pezzi di terra come i nostri, possono sfuggirti, ma anche noi siamo figli tuoi e abbiamo dalla nostra fior di Santi e Madonne, S. Vigilio, che non è uno da poco, S. Romedio, i S.S. Martiri Anaunensi, nonesi lo so, ma pur sempre santi, e la Madonna augustissima del Lares, e quella più proletaria di Baselga di Pinè, abbiamo perfino una santa degli ultimi anni, Santa Paolina Visentainer, e una che è in fieri, la Lia Beltrami, è possibile che contino poco o niente nel palazzo della tua infinità maestà, non è che occorrano ulteriori raccomandazioni, più terra, terra, che so io... Bersani, magari, che dopo essere stato comunista, sì è fatto uno dei nostri per convinzione(?) e per i voti e si fa proteggere da papa Giovanni XXIII...o quel Vendola, con l’orecchino, che prega quel grand’uomo che fu il cardinale Martini perchè anche in Italia possano fare famiglia i suoi pari e magari anche adottare figli, o la Bindi, cattocomunista, legata alla poltrona con i collanti ereditati dall’antico Soviet di Mosca. Se così fosse, rinunciamo ad ogni protezione e ci rassegniamo ad anni della consueta miseria. Il mondo è ormai un gran “casino”, e se va bene a Te, va bene a tutti. Ma non ti lamentare se poi dalle aule scolastiche tolgono i crocefissi, e se, magari, in qualche scuola proibiscono il presepe, quel cantuccio di intensa tenerezza che da sempre ha fatto sognare l’animo soave dei nostri bambini, nei freddi giorni d’inverno. Me li ricordo nei secoli, i vari presepi, espressione dell’amore e delle possibilità economiche del tempo. C’era a malapena, la statuetta intagliata in malo modo del Bambino Gesù, poi il bue che sembrava un groppo di legno raspato e l’asinello con le orecchie più grandi delle gambe, la Madonna e S. Giuseppe irriconoscibili, dipendeva dall’abilità dell’intagliatore di famiglia, e tanto muschio, profumato di bosco e di mistero, Poi, giù e giù, sempre meglio, con statuine di gesso, poi la plastica, vero flagello, che ha persino sostituito il muschio e l’albero di Natale tradizionale, oggi il presepio è uno spettacolo di sorprese, luci, suoni, ed ambientazione stramba, con case cittadine, palazzi e ed autostrade, eppure, la capanna, che ne rimane il centro, risplende ancora di amore e dolcezza infinita. E’ fuo-

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Il Natale triste di Gesù Bambino Non può essere altrimenti, tra crisi, ruberie e lo spettacolo sconfortante dell’attualità Ormai emarginato, espulso dalle sale dei bottoni, lassù nell’empireo, anche da quelle parti vige la protervia della politica, relegato nell’antro oscuro dei miei monti, con le Giudicarie nel cuore, e l’afflizione che mi debilita le budella, aspetto il Natale con la mestizia degli esuli e la nostalgia dei tempi antichi, sopravviverò? Se lo chiedono i miei amici che vengono a farmi visita di soppiatto per non essere palesati, me lo chiedo anch’io, ri, nelle strade, nelle nostre case, nei nostri animi, che il Natale d’un tempo è svanito, s’è dileguato, è diventato un’altra cosa, non è più quello che dovrebbe essere. Ah, ma quante cose non sono più quelle che dovrebbero essere! Caro Gesù Bambino, diciamoci le cose come stanno, non ti offendere, ma il Natale, festa cristiana, non esiste più. Il Tuo Natale, quello di Gesù che viene nel mondo per il nostro salvamento, è sempre più sbiadito, interessa sempre meno. Oggi prevale il Natale delle luminarie e degli acquisti, dei supermercati luccicanti, il Natale dei pranzi e delle cene, il Natale dei viaggi, delle crociere, il Natale del consumo, il nostro Natale, quello dei sentimenti, dell’amore, della generosità, si limita, quando va bene, a fare un’offerta per le missioni, o regalare un panettone, o mandare un biglietto d’auguri.

E’ così, purtroppo, e sarà sempre peggio. Crisi o non crisi! E quest’anno i ritmi del consumo appaiono persino più intensificati, quasi per reagire alla paura che la crisi possa in qualche modo privarci del nostro residuo benessere. D’altronde perchè porsi tanti problemi, perchè metterci in discussio-

che dopo secoli e secoli di servizio alla mia gente, vengo bistrattato da un potere presuntuoso ed arrogante che ormai alligna in ogni dove. Povero Saltaro vostro, che vive dell’onestà antica e degli antichi valori, oggi sfatti da vanagloria e carrierismo sfrenato, da personaggi infingardi, subdoli e viscidi come ramarri, che forse a Natale si metteranno il vestito della festa, tanto per fare scena, ma sotto il vestito, niente, o poco, perchè altro non hanno.

ne, perchè perdere tempo in ripensamenti e moralismi, castigatezza, probità e sciocchezze simili, il tempo vola, meglio godere adesso perchè “del doman non c’è certezza”! Cosi oggi si vive, ognuno per conto proprio, in casa propria, attaccati alle cose di questo mondo, con porte e finestre chiuse, facendo, per

scrupolo, un po’ di volontariato, qualche opera buona, ma con attenzione, per “non perdere troppo tempo”, il tempo è denaro e “ognuno ha i suoi problemi”. Ormai sono in molti, lo avrai capito, che non amano più questa festa. Fra i molti, con dolore, ci sono anch’io, il Saltaro delle Giudicarie. O meglio, spieghiamoci, non ne amano l’aspetto consumistico, tutta la finzione che la circonda, il fariseismo, il disinteresse per il vero significato, il buttare tutto in vacca, con quattro statuine comprate dai cinesi (?), e quattro luminarie, ci mettiamo la coscienza a posto, chi se ne frega se i figli non ne capiscano il significato, se ai nonni vien tolta la parola, se la mamma non vede l’ora che le feste finiscano, e il padre fa i conti di quanto quel maledetto Natale gli è costato. Io, quasi quasi, il Natale lo abolirei. L’ho detta grossa? Vedo, Gesù, che mi

guardi male. Però fai qualcosa, tu che puoi, riportaci alla saggezza ed al buon senso. Torna a bussare alle nostre porte e ai nostri cuori, con tenacia, con caparbietà, anche se sono sempre più aridi e soli, prima o poi troveremo la forza di aprirti e ti accoglieremo e con te affronteremo con rinnovato vigore il mondo. Ridacci il coraggio di uscire di casa, incontrarsi con gli altri che hanno il nostro stesso smarrimento, i nostri desideri. Dacci la voglia di riscoprire il calore di un abbraccio, la gioia dello stare insieme, in una gran festa dell’intera comunità fra persone che si aiutano a vicenda e si incoraggiano nel cammino sempre più difficile della vita, nello squallido mondo in cui viviamo. Ancor più di questi tempi, con la paura della crisi, con l’incognita dell’avvenire dei nostri figli, con il buio che si intravede oltre la siepe, caro Gesù Bambino, non ti chiediamo molto, portaci la speranza che qualcosa cambierà, per noi e per Te, portaci il Tuo Natale che vuol essere cambiamento e mai come oggi ne abbiamo bisogno, in tutti e per tutto quello che ci circonda. Auguri!

Guidare sicuri, l’importanza della responsabilità Tanta gente all’incontro sulla sicurezza stradale a Carisolo organizzato dall’Aci Pinzolo Guidare sicuri è un atto di responsabilità verso sé stessi e verso gli altri. Questo il senso dell’incontro tenutosi venerdi 26 ottobre presso il Palazzetto dello Sport di Carisolo dal titolo “Sicurezza stradale”, che ha radunato una numerosa platea. Il sindaco Arturo Povinelli e il consigliere Giuditta Nella hanno aperto la serata ringraziando i relatori e i presenti, ricordando anche il recente incidente nel quale ha perduto la vita il giovane Mimmo Cravos, un fatto che ha scosso l’intera comunità. Il direttore dell’Aci Trento dottor Alberto Ansaldi dopo una breve presentazione delle funzioni dell’Automobile Club d’Italia ha presentato le statistiche degli incidenti avvenuti in Italia nel 2011; ci sono stati 205.000 incidenti, 3.800 morti e 292.000 feriti. Le statistiche ci raccontano che luglio è il mese con più morti, venerdì ci sono più

incidenti con più feriti, il sabato fa segnare gli incidenti con più morti. Le cause principali degli incidenti sono: mancata precedenza, guida distratta e velocità elevata. Mortalità per sesso: 79% maschi e 21% femmine. Il dottor Bruno Bevilacqua, responsabile reparto veicoli della Motorizzazione di Trento, ha parlato di sicurezza attiva (segnaletiche stradali, ABS, sistemi di allarme pericolo, ecc) e sicurezza passiva (cinture di sicurezza, airbag, dispositivi di ritenuta per bambini) e dell’importanza di prestare attenzione ad elementi quali ruote e pneumatici, ammortizzatori, sterzo freni, luci fari e tergicristallo. L’ispettore capo della Polizia Stradale di Trento Roberto Ferrais grazie a filmati di incidenti, ha mostrato come possano una semplice distrazione, l’uso del cellulare, l’assunzione di alcool o droghe causare pericolosi

incidenti. Infine il dottor Mauro Norbiato, comandante della stazione della Polizia stradale di Malè, ha poi parlato dell’art. 140. Principio informatore della circolazione: gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata

la sicurezza stradale. Dopo vari interventi da parte del pubblico, Bruna Cunaccia, titolare della delegazione ACI di Pinzolo, che insieme al Comune di Carisolo ha organizzato la serata, ha ringraziato i relatori e le numerose persone presenti, auspicando di poter riproporre altre serate coinvolgendo più giovani. Alla buona riuscita


Attualità

Un quarto di secolo di buone letture

DICEMBRE 2012 - pag.

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La Biblioteca delle Giudicarie Esteriori compie 25 anni, con oltre 300mila prestiti e 36mila lettori di Denise Rocca Dalle edizioni di Topolino con le tavole di fumetti ancora disegnate senza l’aiuto dei computer al prestito degli e-book: ne è passata di acqua sotto il Ponte delle Tre Arche, da quel 17 ottobre 1987 quando la biblioteca di

valle delle Esteriori aprì per la prima volta i battenti. Ma soprattutto, a passare sono state centinaia di lettori grandi e piccoli, che sono cresciuti assieme alle pagine offerte da quegli scaffali nei loro 25 anni di vita.

Un traguardo importante, quello del quarto di secolo, che è stato festeggiato a Ponte Arche nelle scorse settimane con una serie di iniziative, dalla lettura espressiva a dialoghi ispirati su testi classici come quelli di Charles Dickens, dai viaggi nel mondo delle fiabe per i più piccini. Tutto per il compleanno di una struttura che nei suoi 25 anni di attività ha saputo coinvolgere migliaia di giudicariesi: gli utenti

scuole medie fino al 1997, quando la biblioteca trovò una più degna ed adeguata collocazione al piano terra dello stabile che ospita il municipio di Comano Terme: una sede più funzionale, ampia e visibile, ma non l’unica della biblioteca di valle, che può contare anche sul punto di prestito di San Lorenzo in Banale aperto 16 ore alla settimana, a fronte delle quasi 33 ore settimanali di apertura della sede di Ponte Arche. Sede che ormai non è più in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze dell’utenza, con gli scaffali che ospitano oltre 40mila volumi che hanno dovuto fare spazio negli anni anche alle postazioni internet: sono sei quelle della sede centrale, per un utilizzo stimato in 4.700 ore di navigazione, men-

che si sono iscritti in questi cinque lustri hanno superato quota 36mila, con 36.465 lettori più o meno affezionati. I prestiti effettuati in un quarto di secolo sono stati ben 310.368, e il più bel regalo per il responsabile del servizio Aldo Collizzolli e i suoi collaboratori è il vedere come la passione per la lettura nelle Esteriori goda di buona salute: solo in questi primi dieci mesi del 2012 gli iscritti sono cresciuti di oltre 420 unità, con più di 430 nuovi utenti del servizio wi-fi. Anche I prestiti crescono senza sosta: 400 in più rispetto al 2011. Tante belle soddisfazioni per una realtà che era nata in sordina (anzi, rinata, dopo la sua apertura ufficiale nel 1973 cui era tuttavia seguito un lungo periodo di chiusura), ospitata nell’ex palestra delle

tre nella postazione di San Lorenzo gli utenti hanno navigato per 850 ore. Ad essere sacrificati, nella sede, attualmente sono soprattutto gli spazi espositivi e la superficie utile alla consultazione per la sezione bambini e ragaz-

zi, libri in “doppia fila” per l’esiguità di spazio sugli scaffali e una conseguente difficoltà di ricerca e consultazione per utenti e bibliotecari. In attesa della nuova sede, spazio dunque al decollo della lettura che non richiede spazio, con il servizio di prestito degli ebook lanciato dal Sistema bibliotecario trentino con “Mlol”, la “media library

on line” che ha aperto una nuova frontiera del prestito: quello dello scaricamento gratuito e per un periodo limitato di tempo di testi elettronici sui propri pc, e-reader, tablet e smartphone. Anche se la magia della carta, con il suo fruscio e il suo profumo, rimarrà sempre imbattibile. Come a Ponte Arche lo è da venticinque anni.

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DICEMBRE 2012

...ma non tutte le strade portano a Roma

Porto franco

Dellai, Montezemolo e la “lobby” centrista E LCdM fa la sua bella assise a Roma: seimila persone, tanti cattolici e tanta gente che probabilmente non può nemmeno permettersi di salire sul treno Italo. Ma tutti applaudono il nuovo leader che lancia la Terza Repubblica, che dovrebbe nascere sull’entusiasmo e sul ritrovato impegno politico dei cattolici. In effetti sul palco c’è una lobby centrista e anche intelligente, una bella parata di ricchi borghesi che dicono di parlare in nome dei cattolici, dei moderati e del popolo. Quanti fatti e misfatti in nome di questi cattolici! C’erano anche le Acli ad applaudire LCdM. Uno si chiede cosa abbia a spartire un lavoratore delle Acli, che si è fatto il culo per 40 anni lavorando sodo ed ora ha una pensione di mille euro, con LCdM. Anch’io – domine non sum dignus – mi considero un cattolico, magari di terza o quarta fila, ma che ci azzecco io con un LCdM che è sempre stato rappresentante di quell’imprenditoria vissuta per anni grazie anche ai forti contributi statali e che ha ridotto la Fiat a quello che è oggi. Che ci azzecco con gli imprenditori col pelo sullo stomaco ed i banchieri che stavano osannando LCdM. E’ questo il movimento popolare, moderato e cattolico che si sta costruendo ? Ai posteri l’ardua sentenza.

E

di Ettore Zampiccoli

’ incredibile la velocità con la quale in questo Paese cambiano gli scenari politici. Un giorno Bersani, che ora ha dichiarato di affidarsi a Giovanni XXIII, sta con Casini, il giorno dopo Vendola non vuole Casini e allora Bersani ci ripensa, al terzo giorno Casini non si sa più con chi stare e allora fa Ma con Luca c’era anche Lorenzo ( in privato anche i politici si chiamano per nome ). Diciamo Lorenzo Dellai, il nostro presidente della Provincia, assurto ad una dimensione nazionale. Più che meritata ovviamente perché la stoffa c’è. Dellai c’era nella prima Repubblica, è stato un protagonista della Seconda ed ora è lanciato sulla Terza. Ivo Tarolli, leader dell’Udc locale, ha commentato con un certo sarcasmo “Dellai ha finalmente trovato casa”. Sì nel gruppo di Montezemolo &Imprenditori&Banchieri. Tutti in adorazione di Mario Monti. Ma Mario Monti fino a qualche settimana non era il nemico numero uno dell’autonomia del Trentino? La cosa deve aver sconvolto anche il presidente della provincia di Bolzano, Luis Durnwalder, che molto elegantemente si è limitato a dire . “Non capisco Dellai”. Ma nessuno si dovrebbe scandalizzare - se storicamente parlando – avesse presente il percorso, anzi i

casini. Poi appare all’improvviso Montezemolo, sì quello che Giuliano Ferrara sul Foglio sintetizza con la sigla LCdM. Ma chi è questo ? Sì avete indovinato, è quello della Fiat e della Ferrari, del treno Italo. Insomma un imprenditore con i fiocchi. Anche Berlusconi a suo tempo era considerato un imprenditore con i fiocchi.

percorsi, del presidente Dellai. Una volta era della DC – lo eravamo in molti allora. Poi nel Comune di Trento ha contribuito al requiem della DC, ha flirtato un attimo con Orlando allora leader della Rete ( molti trentini ricordano l’incontro all’hotel Trento in un mare di folla), poi ha seguito per un certo periodo Martinazzoli, quindi ha fondato la Margherita, successivamente ha messo in piedi l’UPT ed ora apprendiamo che forse questo UPT cambierà nome. Ma avendo anche una missione nazionale da affrontare, Dellai si è mezzo a zigzagare un po’. Se non andiamo errati in un primo momento aveva aderito anche al Pd, poi si è avvicinato a Rutelli. Quando ha capito che il puffo romano sarebbe andato poco lontano, ha cominciato a flirtare con Montezemolo. E’ andato anche da Casini per annusare il terreno. Non deve esser andata bene perché due settimane dopo è tornato da Montezemolo, dopo aver annunciato nel

frattempo strane alleanze con le Regioni del Nord ( i famosi incontri di Chivasso ) ed aver lanciato solo nell’agosto scorso un costituendo “polo degasperiano”, ora già dimenticato. Come ha detto un grande

scrittore argentino “solo gli imbecilli non cambiano mai idea”, ma star dietro al nostro Dellai, che è intelligente, è impegnativo, molto impegnativo. Se Renzi è il rottamatore, Dellai – non si offenda – è il grande “riciclatore”. Adesso si è schierato con LCdM. Lo abbiamo visto su tutti i giornali e televisioni e difficilmente potrà tirarsi indietro. Ma una domanda ci punge. Ma LCdM riuscirà a presentare una propria lista e – ammesso che la presenti – saprà superare la so-

glia minima? In altre parole se Dellai si candiderà con LCdM sarà eletto o resterà a casa ? Rebus sic stanti bus un rischio c’è. Non tutte le strade portano a Roma e quella di LCdM ci sembra la più stretta. E allora, visto che Dellai è intelligente e vede lontano più di tanti suoi colleghi, vuoi vedere che alla fine Dellai non si candiderà per Roma. E ce lo ritroveremo sotto l’albero di Natale, pronto per le elezioni provinciali del 2013. Perché è ben vero che non potrà più ripresentarsi come Governatore, ma come consigliere provinciale sì. E chi gli vieta di fare il vicepresidente della giunta post 2013 o il presidente del consiglio o il capogruppo del partito ex UPT o come diavolo si chiamerà ? Non sarebbe più il Governatore ma di fatto comanderebbe ancora lui. Fantascienza ? Sì può essere, ma spesso i retro pensieri – come diceva il divino Giulio Andreotti - sono quelli vincenti.


Attualità

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Cavezzo, la comunità torna a vivere

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Inaugurata a tempo di record la scuola donata da Comunità e comuni delle Giudicarie alle popolazioni colpite dal sisma

Una “delegazione” di circa 250 di giudicariesi, sindaci, rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo trentino, insieme alla presidente della Comunità delle Giudicarie e del Comitato “Insieme, una scuola per Cavezzo” Patrizia Ballardini, l’assessore Luigi Olivieri e al presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai, ha inaugurato, domenica 25 novembre, la scuola primaria di secondo grado Dante Alighieri, a Cavezzo, centro del modenese gravemente colpito dal sisma del maggio scorso. La Comunità delle Giudicarie, con i suoi amministratori, i ragazzi e le ragazze delle associazioni sportive, i vigili del fuoco, la fanfara degli alpini di Pieve di Bono, il gruppo Folk di Caderzone Terme, la Banda dell’Istituto Lorenzo Guetti di Tione, il Coro Croz da la Stria di Spiazzo, gli esponenti della protezione civile trentina e degli alpini e gli allievi dei vigili del fuoco, hanno portato un pezzo del grande cuore Trentino a Cavezzo. In 40 giorni, dal 2 ottobre all’11 novembre, la ditta giudicariese Ille Prefabbricati Spa ha ultimato l’edificio in legno destinato ai 230 bambini di Cavezzo, ma in grado di ospitarne fino a 250. Una superficie di 1240 m², un costo complessivo di 1 milione e 300mila euro, per un immobile che ospita: 10 classi per lo svolgimento delle lezioni, un’aula multimediale, un laboratorio di informatica, due laboratori di chimica/fisica,

di Denise Rocca “Un’emozione essere qui davanti a questi ragazzi – ha detto la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini - vedere la gioia con la quale ci hanno accolto e poter consegnare loro una scuola, affinchè la comunità di Cavezzo possa ripartire dopo due locali di deposito, un impianto informatico, un’aula di arte, un’aula per i ragazzi diversamente abili, una biblioteca, uffici e sevizi. I festeggiamenti per l’inaugurazione della nuova scuola di Cavezzo sono iniziati nella mattinata di domenica con l’arrivo dell’allegra delegazione trentina in Emilia. I polentèr di Storo hanno acceso i focolari, le mamme dei ragazzi di Cavezzo hanno sfornato lo gnocco emiliano, il coro, la banda, il gruppo folk hanno suonato e ballato per una mattinata di solidarietà e fratellanza fra la comunità trentina e quella emiliana. Tanta l’emozione dei bambini e anche quella degli amministratori, schierati davanti alle porte della nuova scuola, con il taglio del nastro che è stato davvero “un gioioso e autentico gemellaggio istituzionale tra la nostra Comunità e il Comune di Cavezzo”. “È giunto il tempo di darci la mano, fra nord, centro e sud – ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai - a partire dai valori di solidarietà e di responsabilità che in questa situazione e in altre, come l’Abruzzo, abbiamo visto. Ed è proprio a partire da casi come questo che vediamo come il nostro Paese

il terremoto di maggio, proprio dai suoi giovani e dalla cultura”. Dove fino ad agosto non c’era altro che un campo di grano, oggi sorge una scuola di 1240 metri quadri, su un unico piano, interamente in legno, antisismica, e in grado di ospitare circa 300 ragazzi.

sia migliore di come lo rappresentiamo, sotto le macerie di quello che abbiamo lasciato alle nostre spalle ci sono le virtù vere, ci sono la laboriosità e l’amicizia che ci devono unire”. L’assessore all’istruzione della regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi ha ricor-

dato il dramma del terremoto, quando 70mila ragazzi sono rimasti senza classe e il compito enorme della regione per riportarli al più presto nelle aule. Un futuro che il gruppo RCS-Corriere della Sera e il Tg La7 si sono impegnati a far diventare realtà: Giangiacomo Schiavi, vicepresidente

RCS-Corriere della Sera, ed Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino, hanno presentato i progetti dei tre gruppi di architetti incaricati da Renzo Piano per lo studio del completamento del polo scolastico di una palestra, un parco con auditorium/sala polivalente e l’ampliamento delle scuole elementari con la creazione di laboratori attrezzati. Da ultimo, il parroco di Cavezzo, Don Giancarlo Dallari, ha benedetto l’edificio, ricordando i tanti campeggi passati in Trentino, “la montagna per eccellenza per

noi modenesi”. Oltre ai 450mila euro raccolti dalla Comunità delle Giudicarie con i sindaci, gli amministratori comunali, le Casse rurali, il Parco Adamello Brenta, i Bim del Sarca e del Chiese, la Famiglia Cooperativa di Pinzolo, la Cooperativa Risto3, il Golf Club Val Rendena, la Comunità della Alta Valsugana e Bernstol, hanno partecipato anche enti non trentini alla colletta, come Cariparma, che ha donato 250mila euro, il gruppo cacciatori di Modena 1, 2 e 3, e la Gazzetta di Parma.

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Attualità

DICEMBRE 2012

Inaugurat Raggiunta quota 81%, la Comunità punta a migliorare la “qualità” della differenziata

Raccolta differenziata

I ragazzi delle scuole di Rango in visita alla mostra


Finestra sul mondo

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Obama e l’Europa Un rapporto su cui si basa il futuro della ripresa economica di Alberto Simoni*

S

ono passati appena quattro anni dalla notte di Grant Park, Barack Obama con la moglie Michelle e le due figlie sul palco di Chicago, milioni di americani ubriachi di gioia nelle strade Oggi le intenzioni di Obama sono rimaste un sogno. La realtà ha narrato una storia differente. Chiunque abbia osservato, anche distrattamente, le ultime fasi della campagna elettorale americana e il suo epilogo, si sarà accorto che l’euforia ha lasciato il passo al sollievo e che la parola magica “change”, cambiamento, che allora frettolosamente inebriò giovani e meno giovani, è uno sbiadito ricordo. La vittoria sullo sfidante repubblicano, il grigio Mitt Romney, è stata infatti l’affermazione dello status quo. Altro che “change”, gli americani hanno scelto la vecchia via anziché sperimentarne una nuova (o almeno così la ven-

devano i repubblicani), preferendo all’agenda stracolma di tagli alle tasse e contrazione della spesa pubblica di Romney, quella delle tutele sociali e del prelievo fiscale ai super ricchi di Obama. Il voto del 6 novembre ci dice anche che l’America oggi è più lacerata di quanto lo era quattro anni fa. I due partiti si spartiscono i due rami del Congresso, Senato ai democratici, Camera ai repubblicani. E da qui dovrà passare Obama per vedere il suo budget approvato. In questa contrapposizione cosa c’è da aspettarsi dall’Obama bis? Come si muoverà il 44° presidente sullo scenario internazionale?

EDITORIALE di Don Marcello Farina Continua dalla Prima Solo nel Novecento, nel secolo appena trascorso, l’attenzione per la nascita si è fatta frequente e profonda, soprattutto per merito di alcune grandi donne, come Hannah Arendt, Simone Weil, Etty Hillesum, Maria Zambrano, per quali la nascita “è il simbolo dell’”io posso”, al tempo stesso ricettività e iniziativa, e cifra della trasformazione del destino in libertà”. Lo scrive in modo mirabile Hannah Arendt: “Se lasciata a se stesse le faccende umane possono solo seguire la legge della natalità, che è la più certa e sola fidata legge di una vita spesa tra nascita e morte. E’ la facoltà dell’azione che interferisce con questa legge, perché interrompe l’inesorabile corso automatico

delle metropoli, la sensazione di essere all’alba di un’era di speranza e di cambiamento dopo otto anni di Bush con il suo lascito di due guerre e la crisi economica peggiore dal ‘29. Seguirà il percorso tracciato durante il primo mandato, sempre che variabili impreviste impongano temporanee inversioni di tendenza. E’ quanto accaduto infatti a metà novembre con la crisi Hamas-Israele. Un dossier, quello mediorientale, snobbato dalla Casa Bianca per anni è stato riaperto dagli uomini di Obama e rimesso in cima alle priorità. Quanto resterà lì? Abbastanza per costringere l’America a fare di più per allentare le tensioni e trovare un modus vivendi fra le parti, non tanto però da offuscare la vera priorità strategica Usa: ossia il Pacifico. Obama da tempo ha orientato la politica estera

americana verso l’Estremo Oriente. La Cina è un competitor con il quale trovare punti di accordo ma anche con il quale misurarsi - in maniera netta e senza sconti - sul fronte della sicurezza e dell’influenza geostrategica. Se Pechino infatti ora ambisce a recitare un ruolo più forte sullo scacchiere internazionale, non sarà certo Washington a cedere il passo e a lasciare alla Cina il ruolo di prim’attore. Lo spostamento di priorità verso Oriente (già tentato da Bush prima che le stragi dell’11 settembre lo costringessero a dirottare energia e quattrini verso il Medio Oriente e la lotta al terrorismo) ha come

Obama con Hollande e la Merkel

conseguenza un ridimensionamento dell’Europa. La Casa Bianca guarda al nostro Continente con attenzione mista a preoccupazione. Se la crisi del 2008 si è generata al di là dell’Atlantico con la bolla dei mutui subprime, è ora l’Europa che fatica a scrollarsi di dosso le incrostazioni che ne limitano la produttività ed è qui che l’economia zoppica, la tenuta dei conti pubblici è incerta e la disoccupazione invece una triste costante. A Washington preme avere un’Europa stabile sotto il profilo finanziario ed economico e che sia in grado di assumersi responsabilità sugli scenari potenzialmente esplosivi. Come accaduto in Libia

Natale sempre vecchio e sempre nuovo. A rinascere si impara della vita quotidiana […]. Il corso della vita umana diretto verso la morte condurrebbe inevitabilmente ogni essere umano alla rovina e alla distruzione, se non fosse per la facoltà di interromperlo e di iniziare qualcosa di nuovo, una facoltà che è inerente all’azione, come a ricordare che gli uomini, anche se devono morire, non sono nati per morire, ma per incominciare”. Noi siamo mortali, certo, ma non solo. Siamo anche natali: “nasciamo più volte, se compiamo i passi che la vita richiede e che sono un morire a una nostra forma e immagine, per nascere in una nuova: morire alla nostra infanzia e adolescenza per assumere la responsabilità adulta; morire alla forza della maturità per entrare nella vecchiaia

fragile, ma memore e vigile, affacciata al compiersi del tempo datoci, che l’antica fede, non per nulla, chiamava il “dies natalis”, il giorno della nascita nella pienezza, liberi dal pungiglione della morte”. (Enrico Peyretti) “Ogni essere umano – ci ricorda Maria Zambrano – ha una nascita incompleta e per questo non si è mai adattato a vivere naturalmente e ha avuto bisogno di qualcosa di più: religione, filosofia, arte e scienza. Egli non è nato né cresciuto interamente in questo mondo, perchè non si incastra perfettamente in esso e sembra che niente sia predisposto per lui; la sua nascita è incompleta e così il mondo che lo aspetta”. Il suo è “un andar facendosi non già la propria vita, ma un proseguire

la propria nascita incompiuta, cioè un andar-nascendo (ir naciendo) nel caso della sua vita, non in solitudine, bensì con al responsabilità di aver visto, di giudicare e di aver giudicato, di dover edificare un mondo” (in Il sogno creatore, Maria Zambrano). Andar nascendo, come l’aurora, che emerge dall’oscurità, all’insaputa, disinteressata, perché “nessuno entra nella nuova vita senza passare per una notte oscura...senza aver abitato una qualche sepoltura”. Anche per ogni donna e per ogni uomo vale il fatto che il seme deve essere deposto e che la notte è necessaria, perché si venga alla luce. Don Marcello Farina

dove Francia e Regno Unito accesero per primi i motori (pur senza rappresentare la Ue). Un tracollo europeo o di uno dei suoi Stati membri i cui conti pubblici hanno il segno meno, nuocerebbe alla ripresa, lenta ma evidente, del mercato statunitense. In un’epoca di transazioni finanziarie e di relazioni commerciali globali, di parcellizzazione e diffusione in ogni angolo di mutui, prestiti e obbligazioni, basta un soffio a Tokyo perché Bruxelles senta vento e Washington tempesta. E viceversa. L’interdipendenza, pur fra attori di grandezza e peso politico-economico differente, fa sì che i problemi che Obama ha con i repubblicani a Washington sul budget e del fiscal cliff abbiano ripercussioni anche su di noi. La parola d’ordine a Washington è stabilità. E’ in quest’ottica che al Dipartimento di Stato e alla Casa Bianca non spiacerebbe che il premier Monti prolungasse la sua permanenza a Palazzo Chigi. Piaccia o no la sua ricetta, il Professore ha ridato all’Italia credibilità internazionale e rinnovata fiducia. Un anno fa Obama vide il premier alla Casa Bianca dandogli un attestato di stima e garantendo il supporto americano alle sue scelte. Non è certo un mistero quindi se oggi gli americani (e non solo loro) temono che un’Italia senza Monti potrebbe deragliare dai binari del risanamento e della stabilità finanziaria che tanto è funzionale anche ai disegni strategici di Washington. * Caposervizio Redazione Esteri “LA STAMPA”


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Cultura

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Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese “Che questo parlare di Comunità sia servito, per far scaturire una riflessione sul futuro delle nostre istituzioni”

él Bòcia - Buona sera, vecchio maestro! Allora l’anno è finito. él Vècio - Non solo siamo arrivati all’ultimo mese dell’anno, ma forse anche all’ultima nostra chiacchierata, perché ho idea che i Lettori del Giornale siano ormai stufi ed annoiati dei nostri “dialoghi” pieni di sogni e di ricordi! él Bòcia - Mah! Non lo so. Intanto nóm enànč... e per scominziàr vorrei ricordarti che proprio in questi giorni di novembre sti àgn, i nòssi vèci, in occasione della festività di San Martino, stabilivano l’economia dell’anno successivo fissando i prezzi del fieno, delle patate, delle ciliegie e degli affitti dei campi!!! él Vècio - Vorresti dire che facevano il bilancio preventivo con tanta veggenza? él Bòcia - Proprio così, e perciò anche noi due potremmo “prevedere” - augurandocelo - come dovrebbe essere il già prossimo futuro sia per la nostra Comunità delle Giudicarie che per la Provincia. él Vècio - Hai un bel dire alla luce di questi “chiari di luna”! él Bòcia - Vorresti dire che sei pessimista? él Vècio - Non trovo fatti concreti che la Comunità possa realizzarsi a causa delle solite divisioni e incomprensioni. él Bòcia - Allora per la nostra Comunità delle Giudicarie cosa metteresti nei “contratti di San Martino per il 2013”? él Vècio - Bella domanda! Il sogno sarebbe di poter vedere il governo provinciale deciso a dare vita ai princìpi che hanno ispirato la legge che ha ripristinato, dopo tre secoli, la vera Comunità di Valle. él Bòcia - E cioè? él Vècio - Ricordi quello che dice la legge? È chiaro; dice che le Comunità di Valle devono «assicurare alle popolazioni insediate sul territorio la salvaguardia e la promozione delle peculiarità culturali, linguistiche, storiche,

L’autunno sta passando la mano all’inverno: dall’estate (quest’anno alluvionata) di San Martino al Natale per poi chiudere questo 2012 che tanta tristezza economica e politica sta lasciando dietro di sé a causa di una crisi profonda e di speranze nella Comunità svanite, esasperate da attese senza ambientali ed economiche» nonché assicurare «le medesime opportunità e la sostenibilità dello sviluppo». él Bòcia - Ma la gente di tutto questo non sa niente. Chi ha mai spiegato cosa vuol essere la Comunità di Valle? él Vècio - Ed è questo il punto: sia da quello che si legge che dal comune “sentito dire” si ha l’impressione di trovarci di fronte ad un “baraccone” in cui i Sindaci non fanno altro che discutere e litigare, senza che nessuno si interessi alla gente come persone che lavorano, che sudano, che le fa fadìga a nar enànč. él Bòcia - Ma il presidente Lorenzo Dellai ha preso coraggio e finalmente ha detto che verrà approvata una norma che obbligherà i Sindaci a essere presenti alle riunioni e a spostare alcune competenze alle Comunità mettendo fine alle processioni verso gli uffici degli assessori provinciali a Trento. él Vècio - Ma siamo sempre alle solite con gli stessi Sindaci che lottano contro le Comunità e che alcuni vorrebbero addirittura abolirle solo dopo pochi mesi che è fallito il referendum. él Bòcia - I Sindaci non hanno compreso che questa crisi è una crisi della spesa pubblica e che i Comuni trentini spendono mediamente di più dei Comuni italiani. Vi sono Comuni trentini che hanno indici di spesa del personale per abitante che nessuno osa dire. Non si tratta di abolire i Comuni, ma che i Comuni, grazie alle gestioni associate dalle Comunità, continueranno a vivere. Anche nelle vecchie comunità esisteva il consiglio di paese. Questo non comprendono i Sindaci. él Vècio - Se si pensa solo ad

un apparato burocratico periferico di pura occupazione di impiegati, con amministratori non convinti ed uffici impegnati soltanto a compilare e ad accumulare carte e moduli... allora forse qualcuno ha ragione a non volerle. él Bòcia - Con le Comunità si dovrebbero eliminare i costi della burocrazia nei Comuni, ma questo accentrando e aumentando i parametri di efficienza sia nei costi che nei tempi. él Vècio - Io vorrei che la Comunità delle Giudicarie diventasse il perno concreto e vitale della vita dei cento e più paesi che le danno forma e della gente che vi vive, magari radunati in Sette Comuni al posto delle Sette Pievi, e dare a tutti la netta sensazione di sentirsi a “Casa propria” come nel nido caldo della nostra casa paterna che sempre ci accoglie. él Bòcia - E non hai fiducia nelle nuove elezioni provinciali del 2013? él Vècio - Da quello che si sente in giro e da quello che scrivono i giornali sembra che non vi siano persone che abbiano chiare visuali e la forza sufficiente per vegnérgnen fò! él Bòcia - Con tutta la tua scienza, allora, non sai dire

la visione di “cieli nuovi” sgombri dalle nuvole dei politici. In questo clima di incertezza él Bòcia, il giorno di San Martino risale le rampe delle scale della casa del vecchio maestro, che lo sta aspettando davanti ad una pergamena su cui sta vergando i “contratti agricoli del 2013”...

niente nemmeno tu? Avrai almeno un qualcosa che assomigli al tuo “sogno della Comunità”. él Vècio - Sono sempre più convito che si debba scrivere di meno e chiacchierare ancor meno, e che invece si debba “dialogare insieme” di più. I dibattiti, le conferenze, le riunione fatte solo di elogi e di auto promozione non servono a niente. Si deve parlarne liberamente e criticamente in mezzo a tutta la gente; non solo i politici con i giornalisti, che prima facevano i politici e viceversa. Ma prima di dialogare bisogna anche fermarsi a studiare ed a meditare nel raccolto silenzio delle biblioteche! él Bòcia - Per cui? él Vècio - Per cui... per prima cosa - e sempre - si devono studiare i documenti, i codici, i vecchi studi politici ed economici, e poi parlarne in mezzo alla gente spiegandone le ragioni, perchè con le sole riunioni di Consigli e Commissioni non si troveranno le soluzioni ai costi amministrativi che sono sempre più alti e stritolano quel poco di economia che ancora rimane viva negli artigiani, negli agricoltori e nei piccoli commercianti. él Bòcia - Caro maestro Mario; sia-

mo vicini al Natale e con Santa Lucia di solito arrivano i doni con l’asinello. Vorrei che quest’anno portasse la coscienza che dopo questa crisi la Comunità ci possa aiutare ad uscire da un mondo “storto”. Non siamo in crisi oggi, ma eravamo tutti “sborniati” ieri, quando sembrava che le cose andassero bene. Ormai l’anno è finito. A questo punto credo di aver compreso la luna lezione di storia che mi hai dato; ma non so se sono stato promosso e se a gennaio tornerò. él Vècio - Caro él me Marco! Credo che questa sia l’ultima volta che do una lezione alla mia gente. Ho fatto il maestro per decenni a centinaia di ragazzi giudicariesi e an-

DUE NAVETTE CHE EFFETTUANO LE CORSE SU TUTTO IL TERRITORIO DELLA VALLE DEL CHIESE FINO A TIONE

che oggi ho cercato d’insegnare l’amore per la nostra terra, per i nostri monti, per le nostre tradizioni sperando che ànca i pù zùc i póda capìr, i póda scoltàr e ’mpienìr quèl cò vót e convincersi che le nostre quattro chiacchiere siano servite a qualcosa. Se nò, mé tocherìa bociàrli amó na ’òlta... ma nó sò mai stà bó de bociàr negùgn! - Facciamoci én “Bón Nadàl”... Ciao! ... e con gli auguri di Buon Natale e di Buon Anno nuovo él Bòcia lascia il vecchio maestro senza sapere se ha capito quello che il vecchio maestro gli voleva fare vedere della mitica vita della Comunità delle Giudicarie... Girandosi, lo saluta mentre ancora una volta il Vècchio s’immerge nel “mucchio” di carte che continuano ad occupare la sua scrivania ed a fargli compagnia.

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Dal Bleggio, culla della Cooperazione, una riflessione sul credito E sul suo ruolo per le nostre comunità

La crisi economica ha infatti accelerato esponenzialmente il percorso di unificazione economica e finanziaria Europeo; Con i nuovi standard Basilea 3 e Unione Bancaria nell’area Euro, l’Unione Europea potrà emanare linee di intervento (regolamenti) senza possibilità di replica da parte delle autorità nazionali. In linea generale si vanno quindi riducendo sempre più gli spazi di autonomia delle singole autorità nazionali. Un passaggio, quello dell’unificazione della vigilanza a livello europeo, di fondamentale importanza e rilevanza.Una riflessione quindi orientata a valutare la situazione attuale, che vede le banche di credito cooperativo trentine quale unico soggetto che realmente continua a erogare credito alle famiglie e alle imprese, con oltre 2 miliardi di euro nel 2012 e un rapporto del 98% fra impieghi e raccolta . Impieghi che hanno causato un forte peggioramento dei bilanci delle casse rurali a cui necessariamente, sostiene il Presidente di Cassa Centrale Giogio Fracalossi, dovrà essere posto rimedio attraverso una profonda ri-

I

di Alberto Carli

n occasione del 120° anniversario della fondazione della prima cassa rurale trentina, a Larido di Bleggio nel 1892, il 20 Novembre scorso tutti gli esponenti del credito trentino, inclusi gli organi di rappresentanza quali Cassa Centrale e Federazione della

Cooperazione si sono dati appuntamento a Comano Terme, per commemorare il fondatore Don Lorenzo Guetti e al contempo aprire una riflessione sul comparto del credito e su come questo settore, vitale per l’economia del territorio, debba affrontare le sfide future.

strutturazione che toccherà tutti gli ambiti dell’organizzazione bancaria. Certo 45 casse rurali per un territorio come quello del trentino sono molte e una eventuale riduzione con conseguente accentramento di funzioni in capo agli organismi di categoria consentirebbero di evitare sovrapposizioni che fanno male alla concorrenza e al conto economico, si ridurrebbero i costi di struttura e quelli dovuti alle ridondanze. Casse rurali più grandi potrebbero meglio coordinarsi ed esternalizzare alcuni servizi. D’altro canto quella delle fusioni puo’ essere vista come una forzatura, un’accelerazione dei tempi parzialmente motivata considerando che significativi miglioramenti potrebbero realizzarsi anche rendendo più efficaci le reti di banche con processi produttivi e commerciali ottimizzati. Processi standardizzati e uguali in tutto il comparto con una

siano presenti elementi di forte preoccupazione. Il credito quindi, nella pacatezza della discussione e nella formalità degli atteggiamenti, esprime come non mai la necessità di un profondo e radicale cambiamento e la necessità di proporlo e perseguirlo in una logica di sistema, unendo le forze, condividendo strategie e obiettivi,

forte propensione all’innovazione. La questione delle fusioni è stato il grande tema della giornata di Comano, gli spunti forniti dagli autorevoli relatori del Credito, dell’Università, della Ricerca hanno indubbiamente posto e affrontato il delicato tema con il giusto approccio, quello della riflessione, della condivisione e della discussione. Sono state evidenziate le tendenze delle grandi banche a ristrutturare il network commerciale e a puntare non più sul trading ma sul retail (consumatori), quanto il momento di svolta dell’economia mondiale, possa rappresentare una opportunità per la cooperazione, è emerso che le banche che non hanno massimizzato il profitto hanno performato e si sono comportate meglio in questi ultimi tempi, ma anche come, seppur quello delle banche di credito cooperativo si mantenga un sistema forte,

accettando le regole definite. Emerge con forza il senso di responsabilità dei soggetti coinvolti e il valore che le casse rurali hanno per la nostra comunità, non solo dal punto di vista economico finanziario ma anche sociale. Ed è su questo straordinario valore che 120 anni fa, in un paesino delle Giudicarie si posero le basi per il riscatto eco-

nomico e identitario di una popolazione di uomini e donne, onesti e lavoratori. Sul bollettino della sezione di Trento del consiglio provinciale dell’agricoltura, don Lorenza Guetti, in occasione della prima riunione della cassa di credito e risparmio scisse.” Nasce modesta e senza pretese, ma sembra animata a fare sul serio”. Che le parole del fondatore possano essere di ispirazione per mantenere quell’umiltà che caratterizza le genti trentine ma con la decisione e la fermezza di chi responsabilmente accetta nuove sfide e guarda con fiducia al futuro.

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Rubriche

Il piacere del cibo

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I disturbi alimentari specchio dei turbamenti dell’anima. Ma non priviamoci della gioia di mangiare A cura della dott.ssa Paola Maria Taufer Ma talora il rapporto col cibo non è corretto e spesso ci chiediamo da dove nascono certe cattive abitudini alimentari. Perché eccediamo col cibo? Per soddisfare l’istinto della fame certo, ma anche per tutta un’altra serie di ragioni, le più disparate: dovere, tenere compagnia a qualcuno, solo perché e l’ora di farlo, per noia, perché non sappiamo dire di no, per lenire un dispiacere o attenuare l’ansia o semplicemente per abitudine. In molti casi ci portiamo in età adulta schemi mentali costruiti durante l’infanzia. Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: “Mangia per la tua mamma!” In questo modo il cibo assume un valore affettivo importante, ovvero il cibo corrisponde all’amore, accettarlo od offrirlo significa amare e non accettarlo è il rifiuto del sentimento. Di conseguenza non si saprà mai dire no o lo si farà solo come segno di distacco affettivo. Vi chiedete come mai manSi può dire che in Giudicarie non ci sia casa nella quale non siano stati cucinati dei piatti a base di selvaggina, cacciata direttamente o avuta dall’amico cacciatore. Il Trentino si sa, è terra di turismo ed anche gli ospiti hanno imparato ad apprezzare e sempre più richiedono piatti e/o prodotti a base di carni di selvaggina, di cui sono apprezzati il sapore caratteristico e la “naturalità” delle carni; l’alta qualità delle proteine, (ricche di aminoacidi essenziali) ed il basso tenore lipidico e di alcune specie anche il significativo e rilevante contenuto di vitamine essenziali. Tra gli animali della fauna locale il cinghiale e la lepre, ad esempio, presentano il più alto contenuto di aminoacidi essenziali (il cinghiale un 11,7% in più del suino domestico); il cervo, presenta valori di tiamina, riboflavina ed acido pantotenico estremamente interessanti; la selvaggina da piuma un contenuto in acidi grassi polinsaturi (quindi meno dannosi dei saturi), pari al 70% circa degli acidi grassi totali. È quindi importante garantire che tutte le caratteristiche organolettiche e sensoriali possano esser apprezzate dal consumatore, sia lo stesso cacciatore che qualsiasi altro. Il cacciatore, peraltro, è direttamente “investito” (dai Regolamenti Comunitari sull’igiene delle carni) di importanti responsabilità sulla “corretta gestione” dei capi cacciati, al fine di garantirne la salubrità (prerequisito essenziale). L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Il modo di alimentarsi fin da bambini rispecchia nella maggior parte dei casi il modo di mangiare della propria famiglia, in cui sono i genitori a scegliere varietà di cibi, di cotture, di alimenti. Il cibo è un bisogno fondamentale dell’uomo, che si difgiate disordinatamente e sgarrate ad ogni buon proposito di dieta? Forse da piccoli vi premiavano con il cibo e questo schema viene riprodotto nelle età successive ogniqualvolta sentiamo il bisogno di gratificazione. “Non si può avanzare il cibo, pensa ai bambini poveri dell’Africa!” Questo porta nel tempo al senso di colpa, all’incapacità di avanzare il cibo nel piatto e nella maggior parte dei casi al sovrappeso. E quante volte mangiamo per accontentare gli altri? Non è facile rifiutare. Cosa fare nel caso mi offrano qualcosa che non desidero mangiare? Serve comprendere il significato del gesto: chi ci offre una vivanda ci sta comunicando amicizia, affetto, ospitalità e

rifiutare può portare nell’altro delusione, disarmonia, perfino una rottura del rapporto. E’ importante quindi apprezzare il gesto e nel contempo rifiutare con una carica emozionale positiva e assertiva: “Ti sono grato per il gesto affettuoso, ma devo dire di no, anche se apprezzo molto”. Non pensare solo a sé, ma porre l’attenzione sull’altra persona, significa rispettare le nostre scelte e nel contempo dare il giusto riconoscimento per il gesto di cortesia fatto nei nostri confronti. BAMBINI E NONNI I nonni attuali sanno interpretare i vari ruoli che vengono loro affidati: sono cuochi, baby-sitter, autisti, confidenti e spesso principale fonte di dialogo e

ferenzia dagli animali solo perché lo cucina. Alimentarsi rappresenta però anche un piacere per i sensi: il vedere un piatto fumante, annusarne il profumo e tramite un assaggio accederne al gusto rappresenta un’esperienza piacevole, a volte sublime. confronto tra la generazione adulta e quella dei ragazzi. Uno studio inglese riporta la notizia che sarebbero i nonni a permettere ai nipoti una cattiva alimentazione composta da snack e da dolciumi. Se così fosse, l’aspetto interessante di questa ricerca è cercare di capirne le cause. Il cibo, da sempre, è fonte di piacere e spesso sostituto dell’affetto mancante. In ogni caso la gestione in campo alimentare spetta ai genitori, perché anche questo aspetto fa parte delle funzioni educative genitoriali, a cui i nonni non possono sostituirsi. I nonni però possono trasformare i pasti dei nipoti in occasioni importanti di condivisione, ed è bene valorizzare il momento, dato che nel pasto

sono sempre presenti una componente sociale e una affettiva. Nei bambini piccoli, il “dolce della nonna”, anche se non è squisito, assume un grande valore per il contenuto affettivo e per la gioia che rappresenta vederlo portare in tavola. Se però il nipote vuole la merendina sarà altrettanto importante evitare di negargliela sempre: in questo modo potrebbe diventare quell’oggetto del desiderio proibito che alla lunga indirizza verso l’obesità. Serve capire che per i bambini è importante mangiare le stesse cose dei coetanei, perché in questo modo si sentono uguali agli altri componenti del gruppo. E’ invece importante non concedere dolcetti e snack solo perché il bambino è an-

Le carni di selvaggina fra gusto e sicurezza alimentare Le regole dell’Azienda sanitaria per un consumo corretto di questo particolare alimento

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l territorio della Comunità delle Giudicarie è forse il territorio più interessante del Trentino per ricchezza della fauna. Lo è indubbiamente

delle Venezie, a tal proposito, in collaborazione con il Servizio Veterinario e con l’Associazione Cacciatori, ha effettuato uno studio sulle caratteristiche igienico sanitarie ed organolettiche delle carcasse di selvaggina, conferite ai centri di raccolta e di lavorazione presenti sul territorio, (che hanno il fondamentale ruolo di garantire il più rapido raffreddamento possibile delle carcasse e le migliori modalità igieniche di scuoiamento, toelettatura e preparazione). I risultati preliminari di questo studio, sono complessivamente soddisfacenti. Ciò significa che la maggior parte dei cacciatori “è formata” rispetto alle “buone pratiche” che devono essere seguite fin dal momento dell’abbattimento, per poter “godere” appieno dell’animale! Ciononostante, sono possibili margini di ulteriore miglioramento. Quali i modi ed i mezzi con cui si possono “contrastare” i microbi responsabili delle alterazioni di colore, sapore,

odore e fonte di pericolo, se patogeni? Igiene, tempo e temperatura sono fattori fondamentali. Innanzitutto, è importante recuperare la carcassa il più presto possibile, eviscerarla in maniera “pulita”, indi trasportarla, sollecitamente, almeno in un luogo fresco e chiuso (ottimale e assolutamente auspicabile in cella frigorifera). Nell’intestino,

anche per il numero dei cacciatori presenti e per la “passione” con cui gli stessi vivono, anche al di fuori dei periodi di caccia, l’attività venatoria. infatti, albergano colonie microbiche ricche e abbondanti che utili all’organismo vivo, sono le responsabili delle alterazioni post - mortem e, se patogene, della pericolosità delle carni. Tanto più tempo passerà tra l’abbattimento, il recupero, l’eviscerazione ed il raffreddamento, tanto più tempo i microbi avranno per moltiplicarsi ed iniziare la degradazione delle carni,

sviluppando odori, colori e sapori sgradevoli, quando non rendendole pericolose al consumo. Sia che si tratti dei grandi ungulati che della selvaggina da piuma, la rimozione dei visceri deve essere fatta con gran cura per ridurre al massimo lo sversamento del loro contenuto e la contaminazione della carcassa. L’interno della carcassa può

noiato: questo sì è a rischio di obesità. In conclusione serve capire prima di tutto se sono i genitori a porsi in maniera sbagliata per quanto riguarda l’alimentazione: proibiscono sempre certi prodotti che il bambino vede consumare dai suoi amici? Al contrario, cedono sempre alle richieste in certe giornate o momenti della giornata, per esempio la sera, perché sono stanche i non vogliono discutere? I bambini imparano subito come agire per ottenere qualcosa e replicheranno il comportamento con i nonni, i quali cercheranno, giustamente, di trasmettere anche attraverso i pasti e il momento conviviale le radici storiche della famiglia, ma non potranno sempre ignorare le richieste di scaltri nipoti che attraverso i capricci e frasi del tipo “la mamma me la compra sempre la cioccolata”, giungeranno così allo scopo. paolataufer@sipaa.it altresì sporcarsi con terra o fili d’erba ma tale contaminazione è da considerarsi meno grave rispetto alla contaminazione da contenuto intestinale. Raffreddare la carcassa è pratica importantissima per garantire la migliore qualità delle carni. Più tempestivamente si interviene abbassando la temperatura a valori di refrigerazione (+4 - +6°C) più rallenta la degradazione enzimatica, più si ritarda lo sviluppo microbico ed i conseguenti fenomeni alterativi, già menzionati. Il raffreddamento è tanto più importante in caso di uscite con temperature elevate o di colpi che abbiano raggiunto l’addome e rotto l’intestino. Utile è anche mantenere aperte le cavità naturali (toracica, addominale) dopo l’eviscerazione, ricorrendo eventualmente all’inserimento di un divaricatore (pezzo di legno) quanto basta all’aria di circolare.

Promemoria per il bravo cacciatore: Promemoria per la/il brava/o cuoca/o: I capi abbattuti: 1. Devono essere esaminati allo scopo di individuare eventuali alterazioni o “segni” che possano far sospettare “rischi” dalla loro manipolazione; 2. Devono essere rimossi stomaco e intestino (dissanguati, per quanto possibile, i grossi ungulati); 3. Trasferiti il prima possibile in locale fresco o refrigerato; 4. Trasportati evitando l’utilizzo di sacchi di nylon chiusi; 5. Le carcasse vanno scuoiate partendo dal posteriore verso l’anteriore ; 6. Le carni devono essere mantenute a temperatura inferiore 7 °C, meglio tra 0 – 2 °C, in un luogo pulito al riparo da insetti quali mosche; 7. Le carni devono essere lasciate frollare (favoriti intenerimento ed esaltazione sapore/odore).

Il lavoro di disosso e preparazione va iniziato e portato a termine senza interruzione. Le attività di preparazione vanno eseguite in luogo pulito, ordinato ed al riparo dagli insetti, evitando che superfici sporche vengano a contatto con superfici pulite (carni, arnesi); lavando e sanificando frequentemente i coltelli. Indossare indumenti puliti ed aver cura di lavarsi spesso le mani, sempre dopo aver toccato pelli, piume, frattaglie, parti distali degli arti. Refrigerare immediatamente i prodotti. Le carni di selvaggina cotte (spezzatini, sughi, arrosti, uccelli) vanno raffreddate velocemente e conservate in frigorifero solo pochi giorni, altrimenti congelate SUBITO! Se congelate , vanno scongelate in frigorifero, non a temperatura ambiente!

Si ringrazia la dott.ssa Rosaria Lucchini , dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, per il contributo.


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Attualità

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Impianto sciistico di Bolbeno: tante novità Si parte dall’ultimo arrivato, ossia un potente generatore di neve di nuovissima generazione, il modello TF10, completamente automatizzato e già collocato alle “porte del salto”. La ditta Technoalpin, leader mondiale nel settore dell’innevamento artificiale, ha scelto infatti la piccola località sciistica di Bolbeno, la pista più a bassa quota dell’intero arco alpino, come “banco di prova” per il suo nuovo prodotto; in questo modo l’impianto sciistico di Bolbeno potrà quest’inverno godere delle prestazioni di un nuovo e modernissimo “cannone”che, stando alle parole dei tecnici, dovrebbe garantire un rendimento maggiore (si parla di un più 10%) a parità di temperatura. In questo modo è ormai a buon punto la sostituzione dei “vecchi” cannoni sparaneve che,

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La nuova stagione invernale è alle porte e alle Coste fervono i preparativi

i preannuncia l’ennesima stagione ricca di novità per l’impianto sciistico più “miracoloso” del Trentino, gestito da oltre cinquant’anni dalla Pro Loco di Bolbeno. Grazie agli sforzi dell’Amministrazione comunale di dopo diversi anni di onorato servizio, stanno lasciando il posto a macchinari più potenti ed efficienti e che, soprattutto, richiedono una manutenzione minima e a costi ridotti. Perseguendo la politica intrapresa da diversi anni ormai, anche il Noleggio sci, collocato da un paio d’anni alle spalle del Ristorante la Contea, in un locale da fare invidia anche alle più rinomate stazioni sciistiche limitrofe, si è rinnovato fortemente, grazie all’acquisto di circa 200 nuovi paia di sci e scarponi marchiati Atomic,

una delle firme più gloriose e vincenti all’interno del panorama sciistico mondiale. La vo-

Bolbeno, appoggiata da Comunità di Valle e Provincia Autonoma di Trento, anche quest’anno la ski-area presenta infatti interessanti novità che mirano, come sempre, ad un continuo e costante miglioramento del servizio offerto.

lontà, in questo caso, è quella di offrire all’utente materiali di qualità a prezzi contenuti,

e, a testimonianza della bontà di questa strategia, basti citare gli oltre 500 noleggi stagionali staccati nell’ultima stagione invernale. Dulcis in fundo, piatto forte del prossima stagione invernale è costituito senza dubbio dal nuovo gatto delle nevi che sostituirà il vecchio mezzo battipista che andrà a rendere le nevi di Bolbenolandia, se possibile, ancor più attraenti e piacevoli da sciare. Grazie ad un motore più potente e ad una nuova “fresa” che riuscirà a lavorare ogni tipo di manto ne-

voso, il nuovo “gatto”, modello Bison X di Prinoth, renderà perfetta la superficie sciabile, aiutando soprattutto chi, come spesso accade a Bolbeno, è alle prime esperienze con gli sci. Una non-novità, ma che, come sempre, vale sempre la pena sottolineare, sarà infine lo straordinario lavoro dei tanti volontari della Pro loco di Bolbeno, dello Sci Club Bolbeno e delle tante altre associazioni che collaborano per la riuscita delle varie manifestazioni: è solo grazie a loro se questo vero e proprio “miracolo” che non ha eguali in tutta Italia, continua a rinnovarsi di anno in anno, migliorandosi sempre più e contribuendo a creare quello spirito di comunità che anche in futuro rappresenterà sicuramente l’arma vincente di questa piccola grande stazione sciistica.

ASpiazzo si ritorna in vasca La nuova gestione a cura della Pro Loco rilancia l’attività della piscina grazie anche a nuovi lavori di ammodernamento

Dopo mesi di attesa e di intensi e lunghi lavori, la piscina di Spiazzo riapre i battenti. Dai primi giorni di ottobre, quando i ragazzi della Pro Loco Infatti, come ci dice Anna, della Pro Loco: “Per noi è stato un impegno importante, perché oltre a rappresentare una attività e un servizio ormai storico per la nostra valle, è un motivo di valorizzazione del nostro paese. tutti noi abbiamo dato il meglio durante la preparazione della piscina per la sua riapertura provvedendo con piccoli interventi a rendere l’ambiente più confortevole e pulito. Inoltre il Comune ha provveduto con diversi importanti lavori a rendere l’impianto sicuro e correttamente funzionante.” Come sono andati i primi giorni di apertura al pubblico? “Devo dire che abbiamo iniziato in

modo molto positivo. Durante i lavori abbiamo focalizzato gli interventi su alcuni aspetti che a noi sembravano molto importanti e cioè sicurezza, igiene e acqua calda (piscina e doccia) e con nostra soddisfazione i numerosi utenti accorsi in que-

di Spiazzo avevano vinto l’asta per la gestione dell’attività per 22 mesi, i lavori attorno allo stabile della piscina si sono succeduti velocemente ma senza lasciare niente al caso.

sti primi giorni si sono più volte complimentati per come siamo intervenuti. Questa, per noi è stata una bella iniezione di ottimismo, importante per affrontare questa nostra esperienza. Già il giorno della inaugurazione, sabato 17 novembre, oltre alle

autorità erano presenti parecchie persone, che dopo l’aperitivo inaugurale, ci hanno seguiti per un “tour” della nuova piscina...Tutti hanno dimostrato il loro apprezzamento. Inoltre abbiamo già sottoscritto numerosi abbonamenti e richieste di convenzioni per le scuole e questo ci fa ben sperare.” E quali sono le attività offerte dalla vostra gestione? “I servizi che offriamo ricalcano quello che era stato proposto negli scorsi anni, cioè corsi di nuoto per tutti i livelli, corsi pre-parto e cuccioli dagli 0 ai 3 anni, corsi di aquagym, step e danza in acqua e hydrobike (a breve arriveranno modelli di biciclette di ultima generazione). Una novità è rappresentata dai corsi di riabilitazione, sia con accompagnatore che con i nostri istruttori qualificati. Oltre ovviamente alle convenzioni con le scuole per i corsi di nuoto: Spiazzo ha iniziato subito. A febbraio partiranno quelli per le altre scuole: sono parecchie e arrivano fino a Pieve di Bono.” Insomma, un buon inizio. “Esatto! Ci fa molto piacere, soprattutto per il fatto che noi tutti della Pro Loco non proveniamo da esperienze precedenti di gestione di attività del genere, e questo primo periodo sarà il nostro banco di prova. Ci stanno comunque

dando una grossa mano i nostri istruttori (alcuni dei quali presenti anche negli scorsi anni) e, soprattutto alcuni esperti e tecnici del settore con i quali siamo costantemente in contatto. Come già detto, tutti i riscontri positivi da parte

della clientela nelle prime giornate di apertura, ci gratificano davvero molto e ci fanno capire che i nostri sforzi sono stati ben spesi...ma siamo solo all’inizio di questa avventura! Vi aspettiamo in piscina!” Aldo Gottardi


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Sport

DICEMBRE 2012

Martedì 18 dicembre i campioni dello slalom in scena sul Canalone Miramonti

È iniziato il conto alla rovescia: 3Tre, siamo pronti La Coppa del Mondo di sci alpino ritorna a Madonna di Campiglio, che riconquista la ribalta del circo bianco

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l countdown corre veloce. Giorni, ore, minuti, secondi. Ne mancano davvero pochi prima della sera tanto attesa: martedì 18 dicembre 2012. La Coppa del Mondo di sci sta per tornare a Madonna di Campiglio – prima manche alle 17.45, seconda alle 20.45 – e la località turistica è pronta a rinnovare

il suo indissolubile legame con lo sci, lo sci che conta, quello dei grandi campioni e delle competizioni che hanno fatto la storia di questo sport da emozioni intense e fiato sospeso. Passato glorioso, presente fiducioso, futuro pieno di aspettative, che sta già prendendo forma.

Franz Klammer in azione

Eh già, il nome Madonna di Campiglio è scritto nero su bianco anche nei calendari Fis 2014 (22 dicembre) e 2016 (20 dicembre), con cadenza biennale. Più di un segnale, una certezza che dovrà diventare una costante chiudendo il cerchio con la realizzazione del nuovo ski-stadium e l’omologazione per gare internazionali della nuovissima pista Pancugolo disegnata sui pendii dell’area 5-Laghi. Da provare, inizia con un tratto di ardita nera (pendenza massima 69% e media 35%) e continua lungo una rossa di media difficoltà che si collega con il Canalone Miramonti. Dall’unione tra Pancugolo e Miramonti nasce un’unica pista di 1700 metri omologabile per la Coppa del Mondo di super gigante. Un valore aggiunto per la ski area campigliana che, negli anni a venire, potrà essere determinante per una permanenza fissa tra le competizioni internazionali. I campioni hanno amato il Canalone, un tracciato non lungo, ma tecnico, impegnativo, modulato da decisi cambi di pendenza, da seguire trattenendo il respiro. Ingemar Stenmark, il più grande tra i grandi, recentemente, sulle pagine della rivista svedese “Motors”, ha dichiarato il suo indimenticabile ricordo per

IL PROGRAMMA Lunedì 17 dicembre 2012 ore 16.00 apertura “3Tre village” - Conca Verde ore 18.30 estrazione dei pettorali - piazza Sissi Martedì 18 dicembre 2012 ore 16.00 apertura “3Tre village” - Conca Verde ore 17.45 GARA SLALOM MASCHILE 1ª manche - Canalone Miramonti

Il campione statunitense Bode Miller, il più veloce nel 2001

questa pista e per Madonna di Campiglio. Alberto Tomba, colui che ha fatto amare lo sci ad un intero Paese, togliendo a questo sport l’etichetta di elitario, vi ha siglato alcune tra le sue vittorie più belle ed avvincenti. L’ultimo atleta a salire sul gradino più alto del podio della 3Tre è stato Giorgio Rocca. Era il 2005 e da quel momento, per sette anni, i riflettori della Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio sono rimasti spenti. Rocca è stato l’ultimo a tagliare il traguardo da vincitore e sarà il primo a partire dal cancelletto di partenza il 18 dicembre, aprendo le danze dello speciale.

ore 19.00 ore 20.45 a seguire ore 21.30

Il Canalone Miramonti di notte, illuminato dai riflettori

Unico slalom tra i pali stretti previsto in Italia per la stagione agonistica 2012/2013, l’Audi Fis Ski World Cup Night Slalom at-

Giorgio Rocca, l’azzurro vincitore dell’ultima edizione della 3Tre nel 2005

tende il suo nuovo campione. Sarà un azzurro? Nel primo slalom di stagione, a Levi, in Finlandia, il più veloce è stato lo svedese Andre Myhrer, ma i nostri nazionali Manfred Moelgg e Patrick Thaler si sono fermati a davvero pochi centesimi di distacco, ai piedi del podio, rispettivamente al quarto e quinto posto. Sempre nel Paese nordico, Giuliano Razzoli, solo 29° dopo la prima manche, è riuscito a rimontare addirittura fino alla 13ª posizione della classifica, mentre Stefano Gross si è piazzato 21°. Infine Cristian Deville, 8° nella prima prova, non ha potuto dimostrare la sua velocità, uscendo di traiettoria e concludendo anzitempo la seconda. I ragazzi “ci sono”, Madonna di Campiglio li aspetta.

Degustazioni, drink e musica al “3Tre village” Conca Verde GARA SLALOM MASCHILE 2ª manche - Canalone Miramonti Cerimonia di premiazione Festa al “3Tre village” - Conca Verde

Entra gratis allo stadio 3Tre Conserva il buono che trovi allegato a questo numero del Giornale delle Giudicarie, potrai accedere gratuitamente allo stadio del Canalone Miramonti, per assistere allo slalom di Coppa del Mondo, e al villaggio 3Tre, per un drink nella pausa tra prima e seconda manche e per partecipare alla festa del dopo gara. Ti aspettiamo a Madonna di Campiglio, martedì 18 dicembre! Il buono va consegnato presso le biglietterie dove si riceverà il ticket ufficiale d’ingresso. Orario biglietterie: 16 dicembre (dalle 16 alle 20, biglietteria c/o hotel Montanara), 17 dicembre (dalle 10 alle 20, biglietteria c/o hotel Montanara), 18 dicembre (dalle 10 alle 20, tutte le biglietterie). Biglietto d’ingresso 10 euro (adulti), 5 euro (ragazzi 8-16 anni), gratis per i bambini sotto gli 8 anni. Il biglietto comprende le degustazioni al villaggio 3Tre. In vendita a Madonna di Campiglio presso le biglietterie 3Tre dal 16 dicembre oppure online su www.3trecampiglio.it. La 3Tre raccontata in immagini Immagini di un passato glorioso. Immagini di un entusiasmo sempre presente. Immagini di un futuro di grande sport. La 3Tre raccontata in pochi secondi attraverso scatti memorabili, volti indimenticabili, gesta tecniche mitiche. La 3Tre nelle sue pagine più famose riprese in una sequenza incalzante di partenze fulminanti, curve incessanti sullo storico pendio del Canalone Miramonti, traguardi tagliati con l’impeto vincente dei campionissimi. Questo il video (www.3trecampiglio.it) che accompagna il Comitato Organizzatore 3Tre nel fitto calendario di incontri di avvicinamento alla 59ª edizione e che ripropone soprattutto i grandi nomi di un Albo d’Oro unico e straordinario: Zeno Colò, Karl Schranz, Gustav Thöni, Piero Gros, Ingemar Stenmark, Finn Cristian Jagge, Thomas Sykora, Alberto Tomba, Bode Miller e Giorgio Rocca sono solo alcuni dei protagonisti di una gara leggendaria, che in principio si disputava in tre località trentine (da qui il nome 3Tre), dal 1957 di casa a Campiglio e sin dall’esordio nel 1967 nel circuito di Coppa del Mondo.


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No all’accentramento burocratico Armani: La gestione associata dei servizi rischia di creare una burocrazia più forte e distante dai cittadini

Parlamento: schiaffo pesante agli italiani I partiti si distanziano sempre più dalla vita reale, tra scandali e superficialità. E intanto, l’antipolitica avanza

Parcheggi gratuiti Da sud prendere il tunnel e seguire le indicazioni “3Tre parking” fino a zona Grosté. Transfer gratuito fino a Campiglio ingresso pista e ritorno. Villaggio 3Tre Villaggio invernale con mercatini di Natale nel parco nel cuore del paese. Alberi di luce, degustazioni e musica per un’atmosfera suggestiva.

Lunedì 17 dicembre 16.00 Apertura del villaggio 3Tre 18.30 Estrazione pettorali, piazza Sissi Martedì 18 dicembre 16.00 Apertura del villaggio 3Tre 17.45 Prima manche slalom maschile al Canalone Miramonti 19.00 Degustazioni, drink e musica dal vivo al villaggio 3Tre 20.45 Seconda manche slalom maschile al Canalone Miramonti A seguire cerimonia di premiazione 21.30 Festa con musica dal vivo al villaggio 3Tre A seguire spettacolo piromusicale

Info e Ticket online

www.3trecampiglio.it


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La Posta

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Basta violenza nelle manifestazioni!

LA POSTA

Caro Amistadi, che brutto spettacolo gli scontri di piazza dei giorni scorsi. In tutta Italia, ma anche a Trento, studenti con casco e bastoni hanno manifestato la loro rabbia a stento trattenuti dalle forze dell’ordine. Ci saranno stati anche studenti in buona fede e lavoratori disperati, ma ce n’erano molti, finti idealisti, no-global, centri e sociali, etc, che hanno l’unico scopo di distruggere la nostra società. E come sempre i “cattivi” sono i poliziotti ed i carabinieri costretti a reagire... Giorgio - Tione

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Brutto spettacolo, con i poliziotti e agenti che ci vanno di mezzo e – secondo alcuni – non dovrebbero nemmeno reagire

uel che è capitato durante le manifestazioni “pacifiche” dei giorni scorsi in varie città d’Italia, è il ripetersi di quel che succede regolarmente ad ogni autunno nel nostro Paese. La protesta, giusta e sacrosanta, degli studenti e dei lavoratori, viene come sempre, ad essere vanificata dagli “infiltrati” che, armati di tutto punto, con spranghe, casco, passa montagne, vanno alla ricerca dello scontro con la Polizia, mettendo, il più

delle volte, a ferro e fuoco, alcune delle zone più belle delle nostre città. Succede così che le ragioni di queste manifestazioni, condivisibili ed attuali, vengono oscurate e cancellate da questi personaggi, veri e propri delinquenti, alla ricerca dello scontro, magari, nella speranza, neanche tanto nascosta, di poter “far fuori”, qualche poliziotto o carabiniere. Che le forze dell’ordine reagiscano, mi sembra ovvio. Ed è anche comprensibile che nel caos

generale di quegli eventi, sia difficile mantenere il bon ton dei salottieri del giorno dopo, da quel che si vede dalla TV, se le danno di santa ragione, e quindi qualche esagerazione ci può scappare. Ma a me da fastidio che, all’indomani, i soliti benpensanti che considerano da sempre questi facinorosi dei “compagni di strada che sbagliano”, se la prendano con le forze dell’ordine perchè troppo dure nel bloccare le eroiche gesta dei “democratici conv

inti”all’arrembaggio. E’ un giochetto da bambini andare a scovare le foto che in qualche modo denuncino le violenze della Polizia, nascondendo altrettante foto che ne dimostrerebbero la provocazione e l’altrettanto brutalità dei giovanotti nei confronti degli agenti. Qualche poliziotto avrà perso il filo, ma provate voi a difendervi usando la forza della persuasione e del sorriso, nel mezzo di quella vera e propria guerriglia urbana. Tutta questa

violenza, così manifestata, non ha giustificazioni e la polizia ha agito bene, ha fatto il suo mestiere, ha difeso le istituzioni. Non si va ad una manifestazione “pacifica” mascherati e muniti di spranghe e armamento vario, non facciamo anche noi l’errore di dare copertura politica e civile a simili comportamenti, già lo fanno i giornali, non tutti per fortuna. Adelino Amistadi

“Rane e rospi da salvaguardare, Sessant’anni compiuti alla grande ma la sicurezza della gente è più importante” A proposito dei sottopassaggi sulle statali I Caro Adelino, a pagina 30 del G.d.G. del mese di ottobre 2012 rispondi ad una lettera (di Giorgio – Ponte Arche) dicendo, verso la fine della tua risposta, ….. “che la Provincia era impegnata nel progettare il sottopassaggio per le rane ed i rospi del lago di Loppio, Ponte Arche poteva aspettare.” …. PREMESSO CHE CONDIVIDO quello che dici riguardo i bisogni del Centro Termale di Comano, non mi è piaciuto il riferimento alle rane ed ai rospi del lago di Loppio. Se negli anni scorsi, nelle tue vesti di Consigliere Provinciale, non sei stato capace di aiutare a sufficienza i tuoi colleghi per giungere all’approvazio-ne del, comunque difficile, progetto della variante oppure, per meglio di-re, se non erano ancora maturi i tempi (…..) non trovo giusto che vengano tirate in ballo le rane del lago di Loppio: una persona che sta leggendo tranquillamente il tuo scritto può pensare che dette rane non siano un problema importante ma anzi siano un argomento da perdigiorno… A me sembra invece che la salva-

guardia, delle rane e dei rospi nel nostro caso, ma anche la salvaguardia in generale di tutte le forme di vita sia molto importante sotto molti aspetti: 1) della sicurezza e scorrevolezza del traffico, che è generalmente molto intenso essendo il lago di Loppio sulla direttrice per il lago di Garda e la “busa di Riva”; 2) dell’immagine turistico – culturale della stessa zona del Garda in parti-colare e del nostro Trentino in generale; 3) della conservazione e del rispetto delle varie specie viventi oltre che per l’ambiente, sia per questioni generali di sopravvivenza delle stesse specie che si considerano ormai in pericolo ma anche per la salute del pianeta che le ospita e che non è più molto ospitale.. 4) di filosofia politica, che si può sintetizzare in una questione di civiltà e cioè nella auspicabile tolleranza tra le specie “superiori” e le altre specie che vivono con noi sullo stesso pianeta e nello stesso ambiente. Per finire vorrei ricordare, ed è per me un bel ricordo, i primi esperimenti di barriere per le rane lungo

la statale che passa per la località Pineta di Fiavè: era un’iniziativa di Gianni Cisaro Martinoli con i suoi amici ed io a-vevo un’ammirazione per lui che sfidava la derisione dei compaesani… Vorrei ricordare anche che già vent’anni fa sulla strada che costeggia, a sud-est, il lago d’Idro esistevano i sottopassaggi per le rane e teniamo presente che siamo in Lombardia, non sulla sponda Trentina! Cordiali saluti e complimenti per il giornale, Ognibene GRAZZI Balbido (Bleggio)

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aro Ognibene, non è che abbia capito granchè della tua lettera, ma se volevi accusarmi di essere poco sensibile verso tutti gli esseri viventi, non ho esitazione a dichiarare, e non è la prima volta, che fra la sicurezza di rane e rospi e la sicurezza degli uomini, non ho dubbi, scelgo la seconda, non me ne volere! (a.a.)

ragazzi del ‘52 di Roncone, Bondo, Breguzzo e Lardaro hanno festeggiato sabato 20 ottobre il traguardo dei 60 anni trascorrendo insieme una memorabile giornata, all’insegna dell’amicizia e del divertimento. Per l’occasione sono arrivati coetanei perfino dalla Germania, tutti compresi dai ricordi del tempo trascorso insieme, esperienze in comune nell’età scolastica che hanno lasciato il segno, il mondo allora era molto diverso, di certo più semplice, ma anche più duro. Tutti hanno espresso l’obiettivo che si prefiggono per il futuro: lottare fino in fondo per vivere bene i prossimi decenni, per sé e per i figli e i nipoti numerosi che gia allietano la loro vita. Infine si sono ripromessi di rivedersi al più presto per tornare ai tempi lontani, ma anche per consolidare l’amicizia che li vedrà protagonisti ancora per lungo tempo.


Spazio aperto/lettere Troppe volte mi è capitato di leggere sui giornali, o dal politico di turno in TV, che è necessario puntare sui giovani nei vari ambiti della società in cui oggi viviamo come se questo rappresentasse, da solo, la panacea di tutti i mali. Tant’è che poi a tante parole quasi mai sono seguiti fatti che abbiano, in qualche modo, cercato di valorizzare la presenza dei giovani non solo nella politica ma anche in ambito economico e sociale. Forse, con questa crisi profonda che stiamo vivendo, il fatto di investire su forze “fresche” sta diventando una necessità ineludibile dalla quale diventa quasi impossibile esimersi. E’ necessario avere la forza di voltare pagina, essere consapevoli che il mondo negli ultimi cinque anni è totalmente cambiato e che proseguire con le stesse logiche di un tempo diventa un esercizio fine a sé stesso destinato a fallire. Questo significa anche liberare quelle poten-

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E’ su di loro che dobbiamo puntare

Qualità e giovani: il Trentino (e la politica) devono fare molto di più! zialità presenti sul territorio che devono necessariamente trovare lo spazio, la possibilità di potersi esprimere al meglio. Quelle qualità che il nostro territorio possiede ma che troppo spesso sono state sacrificate a discapito del “sistema consolidato”, contro il quale niente e nessuno ha mai provato andare, salvo uscirne con le ossa rotte. Penso ai molti giovani che sono costretti a lasciare la nostra Provincia perché qui sono chiusi dalle vecchie logiche lobbistiche che precludono loro ogni possibilità di

crescita. Penso a quei giovani che, non avendo “santi in paradiso”, si devono accontentare di ruoli di secondo piano non potendo in questo modo esprimere le proprie qualità in maniera compiuta. Penso a quei giovani che volendo avviare un’attività in proprio si vedono costretti a rinunciare a questo loro desiderio perché le banche e/o la Provincia non concedono loro le risorse necessarie, salvo poi assistere a dei lease back vergognosi che l’Ente pubblico concede ad aziende (spesso decotte e spesso neppure trentine) che

dopo aver ricevuto decine di milioni di euro (della comunità!!!) mettono in mobilità centinaia di dipendenti o, ancora peggio, non riescono a restituire nemmeno una rata del finanziamento ricevuto salvo poi aprire filiali all’estero. In campo economico dobbiamo imparare dai nostri cugini altoatesini che, per valorizzare le proprie peculiarità ed evitare l’omologazione con i colossi nazionali e internazionali, investono un sacco di risorse (mirate!) sul territorio esaltando le qualità presenti. A onor del vero qualcosa si

sta muovendo anche da noi e a tal proposito mi viene in mente una recente iniziativa, in campo zootecnico, che sta partendo proprio dalle “mie” Giudicarie Esteriori. In sostanza quattro aziende agricole (Danilo e Franco Fustini, Ivan e Loris Brenai, Marco e Luigi Belliboni, Alberto Giordani), hanno deciso di dar vita nel 2013 a un nuovo marchio di qualità allo scopo di differenziarsi dalla massa

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valorizzando, così, il latte di pregio da loro prodotto (oltre 100 quintali al giorno). Un rischio imprenditoriale che dei giovani hanno deciso coraggiosamente di intraprendere nonostante la situazione generale non proprio favorevole. Sono queste iniziative che devono essere sostenute fortemente dal “sistema trentino” e soprattutto dalla PAT in quanto sono proprio tali situazioni che incrementano la qualità di un territorio. Questo vale in tutti i campi non solo in quello agricolo/zootecnico quindi va cambiato il modo di intervenire a sostegno dell’economia da parte di chi ha responsabilità politiche in questo senso. Ai giovani vanga data la possibilità vera di prendersi sulle spalle la società del domani. Massimo Caldera

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Ma vale la pena iscriversi all’Università? Gentile Adelino, scrivo per dare il mio parere, da studentessa, su una questione molto dibattuta in questi giorni, e che mi riguarda da vicino, cioè quella del calo delle iscrizioni all’Università. Sorvolando sulle prevedibili battute riguardanti la crisi, che pure hanno un solido fondo di verità, propongo in proposito un semplice calcolo matematico, basato sulla mia personale esperienza, che forse aiuterà professoroni e politici, ma non solo loro, a comprendere il motivo di questa drastica diminuzione. Consideriamo una carriera standard, come è stata la mia: 5 anni di superiori a Tione, obbligatori per l’accesso all Università, per un “pendolare” proveniente da un paese delle Valli limitrofe, significa circa 300 euro all’anno solo di abbonamento per il trasporto. Aggiungiamo a ciò il costo dei libri e della mensa, sorvolando su tutte le altre spese che gravano su due genitori che devono mantenere un figlio studente, credo di non esagerare affatto stimando il costo attorno ai 1000 Euro all’anno, che moltiplicati per 5 anni, supponendo che non vi siano stati incidenti di percorso, danno esattamente 5000 Euro. Conquistata l’agognata maturità, si passa all’ Università, nel mio caso a fuori Provincia, il che significa tasse (circa 1500 Euro all’anno nel mio

L’esperienza di una “studentessa in crisi”

caso), appartamento (circa 2000 Euro, se si è fortunati), trasporti (diciamo 500 euro l’anno), libri, pasti, bollette e amenità varie (facciamo altri 500 euro, và). Totale 4500 Euro all’anno, moltiplicati per tre, sono la bellezza di 13500 Euro. Nel mio caso, si aggiungono altri due anni di specialistica, con la felice sorpresa che a Trento l’iscrizione si aggira sui 3000 euro l’anno, a cui va di nuovo sommato il trasporto. Totale, 7000 Euro. Quindi, se supponiamo che una normale carriera universitaria costi, ottimisticamente, 25000 Euro, (che nella realtà sono minimo minimo 35000), ci si chiede dove stia la convenienza, soprattutto se si pensa che, con le professionali, i costi si sarebbero aggirati sui 3000 Euro in tutto (1000 Euro per ogni anno di studio). E che per i restanti 7 anni, un meccanico alle prime armi avrebbe portato a casa circa 15000 Euro, per un totale di 105000 Euro, che sommati ai nostri 25000, danno 130000 Euro. 130000 Euro che, in un’ipotetica carriera della durata di 30 anni, significano percepire almeno 4000 Euro all’anno in più del simpatico meccanico per arrivare al “pareggio”. Forse mi sbaglio, ma non credo che una professoressa, una bibliotecaria

o un’archivista (queste le carriere che mi si prospettano, con le mie competenze, se rimarrò in Valle, come vorrei fare.. e poi si parla di fuga dei cervelli!) guadagni un simile stipendio. Ora, preciso che io sono una studentessa lavoratrice, e che mi sono pagata i cinque anni di Università (superati sempre a pieni voti) facendo la cameriera, l’impiegata nel pubblico servizio (dove alla scadenza del mio contratto, quando è stata inserita la nuova carica del Direttore, e la persona selezionata aveva bisogno del mio stipendio per pagarsi il suo, sono stata liquidata con la scusa che ero troppo giovane per lavorare nel settore del turismo, e che avevo dovevo sfruttare la mia gioventù per fare una nuova esperienza) la segretaria in un’azienda privata, ecc.E l’ho fatto senza accumulare ritardi di sorta, il che significa facendomi un mazzo così. La mia è stata una scelta personale, poiché i miei genitori si sarebbero potuti permettere di pagarmi tutto, ma io ho voluto sostenere da sola i costi, pure se ho dovuto pagare sempre le tasse, i trasporti e tutte le spese più del dovuto (e senza avere diritto alle borse di studio), grazie al miracoloso sistema dell’ICEF, che valuta il reddito dei genitori (con un sistema infame che evito di discutere

in questa sede) anziché la voglia di fare dei figli. Ora, sono alle prese con la tesi per concludere la Laurea Specialistica, e una volta terminati gli studi, vorrei affrontare un’altra Laurea Magistrale. Chiedo dunque a lei di consigliarmi, di dirmi se ne vale la pena. Sono certa

che la crescita personale e culturale ripagherà appieno il mio impegno e i miei sacrifici, ma chi mi restituirà i 130000 Euro, (che, se proseguirò, diverranno 140000 mila) in una società che assume i laureati, se li assume, a 800 euro al mese? Con ammirazione. Saluti. Serena Sassi

Il gioco d’azzardo conduce alla rovina Caro Ettore Zini, ho letto e riletto il tuo articolo sulle “slot” (sul Giornale delle Giudicarie di novembre, ndr). È fantastico, sia per il dettaglio dei dati che per la valenza del testo, classica del tuo retaggio toscano dove “il bel sì suona”! Hai detto bene, “droga di stato”, perché lo Stato permette ed incassa introiti superlativi, forse non per sé, ma per i privati. Chi però non ha da “spellare” la regione Lazio (vedi Mariuccio che giocava 1.300 euro al giorno) si trova sul lastrico e con lui tutte le persone vicine. Sulla mia strada ci sono due grosse “slot”, una volta banche e ristoranti. Ora sono edifici blindati con grate, tende scure, display allineati e cartacce sul pavimento. Quando transito in quella zona e mi capita spesso, provo un brivido, perché spesso incrocio dei giovani miei ex-alunni che mi sfuggono con lo sguardo e trovano in quei luoghi il loro paradiso. Un tempo erano le case chiuse il paradiso agognato, il fascino del proibito, ora le sale slot che non ti offrono il piacere ma ti guidano alla rovina. Grazie Ettore per il contributo sociale che dai alla nostra valle denunciando con chiarezza l’involuzione e la dissolutezza dei costumi. Bianca Marchesi – Roma, 18 novembre 2012

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DICEMBRE 2012


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