Giornale delle giudicarie agosto

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Giudi iudicarie

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iornale delle

Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 12- N. 8 AGOSTO 2013 - Mensile

Brescia-Trento, forse è la volta buona

EDITORIALE

Le distrazioni del “centro” verso la periferia Firmato a Storo il protocollo di intesa fra le due province per il completamento della SS237

Non è usuale che una Provincia per risolvere i suoi problemi di viabilità, finanzi le strade di un’altra regione. Ma, essendo l’unico modo per risolverli, era ovvio che si dovesse andare in questa direzione. Meno scontate sono le dimenticanze, o le scarse attenzioni, che la Provincia di Trento dimostra di avere, talvolta, per la periferia. In particolare per valli come le Giudicarie. Che per storia, cultura, tradizione e importanza economica non hanno niente a che invidiare al “centro”, da sempre con tendenze accentratrici. Emblematica, in questo senso, è l’annosa vicenda che riguarda i collegamenti con la parte bresciana: porta del Trentino Occidentale con la Lombardia. E irrinunciabile bretella di comunicazione per il turismo e l’industria, non solo locale. E’ pur vero che la disponibilità economica, anche della nostra regione, è meno pingue che in passato. Com’è assodato che, in futuro, le disponibilità finanziarie saranno sempre più assorbite dalla spesa corrente, a scapito degli investimenti. Ma è anche vero che Trento, dove vuole, il denaro lo trova. Basta guardare le opere sontuose e gli impegnila lista sarebbe lunga e ricca di sorprese - a volte anche superflui, che riempiono le pagine delle nostre cronache giornaliere.

A pagina 8

Ginecologia ha un nuovo primario Dopo tanta attesa l’ospedale di Tione ha un nuovo coordinatore per l’unità di Ostetricia e Ginecologia. Dal 1 luglio, infatti, Francesco Capobianco, ex primario di ginecologia del San Camillo, è a capo del reparto dell’ospedale tionese. Continua a pag. 4

Tribunale di Tione, ultimi giorni Alle pagine 14 e 15

IN MONTAGNA Mountain Friends il punto di riferimento per l’Outdoor Attività all’aria aperta A pagina 26

Inaugurato il Museo delle Scienze

Muse, la meraviglia svelata aTrento A pagina 10

Continua a pagina 38

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Rassegna Stampa

AGOSTO 2013

A cura della REDAZIONE

RASSEGNA STAMPA LUGLIO 2013

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA SAN LORENZO - Un vasto incendio ha completamente distrutto un deposito di attrezzi edili di una ditta di Stenico. Attrezzatura varia, gru e camion ridotti in cenere e danni per centinaia di migliaia di euro. L’allarme è scattato verso le nove del mattino. Alcuni passanti hanno notato le fiamme ed hanno immediatamente avvisato il 115. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Vigili del Fuoco dei corpi delle Giudicarie esteriori che hanno spento l’incendio. Un rogo, probabilmente, di natura accidentale, non sembra ci siano elementi che possano far pensare ad un incendio doloso. Il deposito, grande circa 130 metri quadrati è stato praticamente tutto distrutto e sono rimasti pesantemente danneggiati anche i macchinari, resi ormai inservibili. LARDARO - Un uomo, molto esperto, è stato sorpreso a coltivare marijuana in casa. Il blitz dei carabinieri di Tione, che da qualche tempo lo pedinavano, un quarantenne, Alessandro Pinzin, abitante a Lardaro da qualche anno, è scattato con non poca sorpresa da parte del coltivatore. Nell’abitazione c’erano le 88 piante coltivate in casa, in grossi vasi, più alcuni ramoscelli messi ad essiccare e pronti per l’uso. L’uomo si era attrezzato perfino di manuali per la coltivazione della marijuana ed in effetti l’erba era cresciuta molto bene. I militari, di fronte all’ingente quantità della sostanza stupefacente ritrovata, hanno arrestato l’uomo, ma processato per direttissima, è stato subito scarcerato. TIONE - Nei primi giorni di luglio alcuni studenti di un istituto superiore di Tione sono stati sorpresi a fumare spinelli. I ragazzi, alle prese con uno stage in montagna,hanno ammesso le loro responsabilità nel corso di un incontro che si è tenuto nella scuola con il dirigente e i rispettivi genitori. Il dirigente ha difeso con forza la “sua” scuola dicendo, con orgoglio, essere una delle scuole più tranquille e disciplinate dell’intera provincia. E un fatto di questo genere, seppur da non sottovalutare e da chiarire, va analizzato con attenzione e con prudenza. Comunque il fatto ha allarmato, e non poteva essere diversamente, ha preoccupato non poco sia i genitori che gli insegnanti. STORO - Maria Vittoria Salvi, ancora lucida e vivace, ha raggiunto la straordinaria età di 107 anni. E’ nata a Ome in provincia di Brescia il 5 luglio 1906 e si è poi trasferita a Condino dove è vissuta per oltre vent’anni ed ha avuto ben otto figli. Da qualche anno è ospite di Villa San Lorenzo di Storo. L’organizzazione della villa ha volute festeggiare l’ultracentenaria con particolare affetto e vicinanza. Maria vittoria, seppur con qualche acciacco, sta discretamente bene. Nelle recenti olimpiadi dell’anziano che si sono svolte a Idro, la signora ha partecipato recitando a memoria una poesia imparata alle elementari, ancor prima della grande guerra. CONDINO - Dei tre asini prestati da alcune settimane per ripulire la cotica erbosa di alcune case di montagna, due sono stati rinvenuti privi di vita e il terzo fortemente debilitato tanto da temere per la sua sorte. Non sembra che la morte dei due asini sia da attribuire a orsi visto che non c’erano segni di aggressione. Molto più probabile che la morte sia da attribuire ad avvelenamento. Sara importante sapere se l’avvelenamento è stato accidentale o doloso. Non è da escludere che gli asini abbiano mangiato qualche erba velenosa o che pure siano stati morsi da una vipera. TIONE OSPEDALE - Dopo tanta attesa l’ospedale di Tione ha un nuovo coordinatore per l’unità ostetrica e ginecologica. Il nuovo responsabile è Francesco Capobianco, laureato in medicina all’Università La Sapienza di Roma, specializzato a Chieti, da anni dirigeva lo stesso reparto al S. Camillo di Trento. Proprio il punto nascite di Tione è stato per mesi oggetto di una lunga diatriba sull’opportunità di mantenerlo in

vita pur di fronte a numeri di partorienti decisamente bassi, fra un paio si saprà se la fuoriuscita delle partorienti giudicariesi sia un fattore fisiologico od altro. L’annuncio pubblico della nomina è stato dato a ponte Arche, in occasione di una serata informativa sull’ospedale di Tione alla quale hanno partecipato tutti gli attuali responsabili del nostro nosocomio. BALLINO - Nel bagagliaio dell’auto avevano già pronto un contenitore capiente, pronto ad accogliere le prede cacciate di frodo. Ma a finire braccati, stavolta, sono stati due bracconieri sorpresi dai forestali. L’operazione è scattata nella notte tra sabato 6 e domenica 7 luglio durante un servizio notturno di sorveglianza. Due pattuglie della Stazione Forestale di Ponte Arche si sono insospettite notando un fuoristrada percorrere le aree marginali del bosco nella zona fra Favrio e Ballino. Gli occupanti dell’autoveicolo erano alla ricerca di selvaggina e impiegavano potenti torce elettriche per illuminare il terreno. Quando il mezzo si è inerpicato su di una strada forestale, gli agenti appostati sono immediatamente intervenuti sorprendendo i due bracconieri, uno che guidava e uno armato. Quest’ultimo si è dato alla fuga, ma l’arma è stata poi recuperata. Al proprietario,vecchia conoscenza, con qualche precedente, è stato requisito il fuori strada ed è stato denunciato. Presto i Forestali contano di individuare anche il fuggitivo. CONDINO - Le Cartiere di Condino e Carmignano passano di mano, Dal gruppo svizzero Cham Paper Group che ne era proprietario da anni, la Cartiera sarà acquistata dal gruppo Delfort, con sede a Traun, cittadina dell’alta Austria, un gruppo cartario in espansione con cartiere in Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, e Finlandia con più di 1.750 dipendenti. Il gruppo svizzero ha deciso di vendere perchè concentrato su altre strategie e la Delfort è subito intervenuta per dichiararsi disponibile all’acquisto già all’inizio dell’anno. Bene o male per la Cartiera di Condino che occupa più di 120 dipendenti, il direttore Zuegg di Condino non ha dubbi: “ Sono convinto che questa operazione non potrà che portare prospettive di sviluppo, perchè la nostra produzione non è concorrente con la produzione del gruppo austriaco, ma complementare. Con questo passaggio diventiamo un gruppo più forte, che garantirà i livelli occupazionali,con ulteriori investimenti “. GIUDICARIE - Le Alpi dal 2002 sono sotto i riflettori di Legambiente che annualmente ne rileva lo stato di salute evidenziando criticità, cattiva gestione, abusi edilizi, ma anche mettendo in risalto azioni virtuose per la lor tutela. Ebbene, quest’anno Legambiente ha assegnato bandiere nere ai “nemici della montagna”. Tra questi si cita la Comunità di Valle delle Giudicarie a cui va la bandiera nera “per aver votato un documento preliminare del Piano Territoriale di Comunità che, senza una seria analisi dei limiti e delle potenzialità del mercato turistico, prevede un ulteriore pesantissimo sacrificio di territorio e di naturalità, con un altro ampliamento delle aree sciabili in zone ancora intonse e di grande pregio ambientale e paesaggistico”. Il riferimento è allo sviluppo ulteriore di aree da sci, tra cui quella di Serodoli.

I cattivi pensieri

TRENTO - “Ho due figli, un maschio e una femmina, e per fortuna sono eterosessuali. Se fossero gay mi dispiacerebbe molto, anche dovrei accettarlo, un figlio te lo tieni comunque, anche se fosse un delinquente, o un deficiente o cretino. In ogni famiglia c’è un fratello cretino, ma te lo tieni”. Sergio Divina, intervistato dalla trasmissione radiofonica “la Zanzara” ha così voluto dire la sua sui gay e sulla omosessualità. E ha continuato: “L’omosessualità è una devianza, è una inclinazione sessuale. Da rispettare, non da esaltare, perchè la normalità e l’eterosessualità”. E poi ancora” Un mondo pieno di gay, il mondo va avanti se gli uomini fanno figli con le donne”. Apriti o cielo! La polemica ha percorso tutta la penisola e per ora non sembra ci siano segnali di ripensamento. TRENTO - Si è inaugurato il Muse, un museo di scienze naturali che è stato costruito e progettato nel nuovo quartiere delle Albere nell’ex zona Michelin del capoluogo. Ecco in sintesi le dimensioni del Museo ed i suoi costi. 12.600 i metri quadrati di superficie netta di cui 3.700 ospitano le mostre permanenti, 500 metri le mostre temporanee, 600 metri sono destinati alla serra tropicale, 200 all’area bambini, 600 per l’area accoglienza e bar, 1.800 per magazzini e collezioni, 500 per aule e laboratori didattici, 2.000 metri per spazi servizi, 800 per laboratori di ricerca, 900 per uffici e 800 per la biblioteca. Il costo complessivo è stato di 70 milioni di euro per l’edificio, 8 milioni per l’allestimento, e 3 milioni per la serra. Occuperà circa 120 persone, di cui 40 stabili e il resto parttime. PROVINCIA - E’ tempo di spending review e tagli al bilancio per tutti, tranne che per i giornalisti della Provincia che hanno avviato una rivendicazione per ottenere un sostanzioso aumento dell’indennità maggiorata del 40% sulla già lauta e ben qualificata retribuzione. S’è riunita infine la commissione di conciliazione, giornalisti-provincia, per vedere di

di Eta Zeta

Ma si. Diamogliela per buona: facciamo finta di credere che Bondone sia un paese, dove non arrivano giornali e Tv. Un paese, fuori dal mondo, dove insomma non si sappia che ormai l’Italia è un paese con le pezze al culo. Dove difficilmente ci si potranno permettere gli sprechi del passato. Non si giustifica, sennò, la notizia che un sindaco chiede una ciclabile da 14 milioni di euro. Per di più per bici munite di “ramponi” e “picozza”.

chiudere la vertenza. Dare o non dare l’aumento del 40% ai giornalisti di Dellai? Forse non tutti sanno che la Pat ha un ufficio stampa che costa circa 5 milioni alla comunità trentina, il costo, più o meno, dell’intero staff giornalistico di un giornale quotidiano di media tiratura. Cosa ne faccia la Pat di tutti questi giornalisti a nostre sapere sarebbe un problema da porsi in Consiglio e da porre al sempre attento, quando vuole, Bruno Dorigatti, presidente. TRENTO - Sostenere Ugo Rossi alle primarie di coalizione è stato per La Stella, il nuovo partito uscito da una costola dell’UdC, una scelta libera, condivisa ed approfondita, ma spontanea perchè c’è già un cammino condiviso: già sono molti i nuovi trentini entusiasti, che si sono iscritti al Patt. Così Lia Beltrami ha giustificato la scelta del suo movimento nelle primarie. Il senatore Franco Panizza ha così commentato “la Stella nasce da trentini e nuovi trentini che hanno a cuore la coesione sociale”. Con tutto il rispetto per i nuovi trentini, immigrati d’ogni nazionalità, vederli iscriversi entusiasticamente al Patt ha fatto sorridere molti oppositori del candidato presidente e ha destato molte perplessità fra i pattini di antica data. PROVINCIA - Arrivano altre risorse per oltre 700.000 euro in tre anni per la tanto discussa Accademia della Montagna. Alla Fondazione, presieduta da Egidio Bonapace e diretta da Iva Berasi, infatti, la Provincia ha destinato circa 284.000 euro in sanatoria per le attività realizzate in corso di quest’anno. Nel 2014 saranno 269.000 euro e 256.000 euro per il 2015. Quasi il 70% delle risorse andranno a compensare i costo di gestione della Fondazione, solo il resto, il 30% circa, servirà per le attività di convegni e promozione della montagna. Sono stati forse questi dati a movimentare le opposizioni che hanno chiesto a più riprese, per il passato, l’abolizione di questo ente ritenuto eccessivamente costoso per le sue finalità. TRENTO - Prima uscita pubblica per il Mir (moderati in rivoluzione), il movimento fondato dall’avvocato Giampiero Samorì che punta a ricostituire il centro-destra in successione a Berlusconi. In Trentino il movimento è rappresentato da Walter Ferrazza, sottosegretario governativo e sindaco di

Bocenago. Il Mir, a livello nazionale, non è andato oltre lo 0,2 %, ora però vorrebbe impegnarsi nella campagna elettorale per le provinciali. Oltre al sottosegratario e sindaco Ferrazza, erano presenti anche il coordinatore nazionale Gerardo Meridio e quello regionale Giuseppe Filippin con i due coordinatori provinciali Aldo Chirico (Trentino) e Arno Lanziner (Alto Adige). Un’occasione per annunciare le loro intenzioni. Per quanto riguarda la Provincia, Ferrazza ha garantito che a Roma sosterrà l’autonomia del Trentino, mentre a livello locale saranno fortemente impegnati nell’abolire o correggere comunque le Comunità di Valle. TRENTO - Con la presenza di moltissima gente è avvenuta in Duomo l’ostensione di alcune reliquie di papa Giovanni Paolo II. Più di trecento persone, giunte da ogni parte del Trentino, hanno assistito al solenne rito e poi le reliquie del beato e presto santo Karol Woijtyla sono state esposte al pubblico per alcuni giorni. E’ stata una grande occasione per Trento quella di poter accogliere, seppur per pochi giorni, le reliquie del Papa Wojtyla, rafforzando così i legami della nostra regione con la Polonia, la terra di questo Papa che è stato ed è tanto amato. TRENTO - “La chiusura della Whirlpool aggrava la crisi profondissima in cui versano i cittadini trentini. Il garante dei contribuenti ha confermato che esistono, sul territorio, sacche di povertà dignitosa, del tutto invisibili, mentre la Caritas trentina ha comunicato che la povertà in Trentino segna un + 11%. I responsabili della situazione in atto si guardano bene dall’assumersi la responsabilità di un simile disastro”. Lo ha detto la consigliere comunale di Trento intervenendo nel dibattito sulla chiusura della Whirlpool che continuato: “L’imprenditorialità sana e la competitività fondata sul merito sono state da tempo accantonate da un sistema tanto chiuso quanto inefficace. Che mostra ora, purtroppo tutti i suoi limiti. Il sistema Provincia così come l’hanno vissuto i trentini per tutta l’era Dellai, è finito e sarebbe bene venisse rivisto il ruolo debordante ed eccessivo di un sistema pubblico che ha prodotto molte disuguaglianze e ci hanno ridotti in situazioni di povertà paragonabili ormai al resto d’Italia”.


Primo piano

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Lavoro in Valle del Chiese

La Cartiera di Condino passa in “mano” austriaca Acquisita dal Gruppo Delfort, multinazionale della carta con 1750 dipendenti. Il direttore Zuegg: «Gruppo più forte e livelli occupazionali garantiti»

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di Roberto Bertolini

o avevamo anticipato sul numero di luglio del Giornale delle Giudicarie. In quell’intervista, parlando del prossimo investimento nella centrale a biomassa, l’ingegner Gerlod Zuegg, direttore della Cartiera, aveva detto chiaramente che c’erano trattative in stato avanzato per la cessione dello stabilimento di Condino, dalla svizzera Cham Paper di Condino alla austrica Dunque la Cham Paper, dopo tanti anni di permanenza in Italia, saluta gli stabilimenti di Condino e di Carmignano sul Brenta: le due strutture sono state trasferite per una cifra attorno agli 86 milioni di euro, mentre le due parti hanno concordato di mantenere il segreto sui dettagli ulteriori dell’operazione. Con l’acquisizione di Condino e Carmignano, Delfort group completa la sua già ampia gamma di prodotti nelle aree di business del packaging flessibile e segmenti di pellicola protettiva, aprendo nuovi mercati, in cui l’azienda austriaca non era attiva fino ad oggi. Con le due cartiere italiane il gruppo austriaco ha ora a disposizione un portafoglio di soluzioni ancora più competitivo e completo da mettere sul mercato. Delfort group fa sapere in un comunicato che investirà in entrambi gli impianti, Carmignano e Condino, nella capacità di espansione e nell’implementazione delle nuove tecnologie al fine di offrire ai clienti un

servizio ancora più completo, di qualità eccellente. Per i due siti di Condino e Carmignano, l’appartenere ad un gruppo così importante consentirà di accedere alle più recenti tecnologie, attraverso processi convenienti e una rete di distribuzione globale. Un importante cambio di proprietà dunque, quello

LA SCHEDA

Delfort. Ora è arrivata la quasi ufficialità, che sarà sancita non appena l’iter otterrà il nulla osta dell’Autorità della concorrenza, comunque, fanno sapere in Austria, “il closing dell’operazione è previsto fino al quarto trimestre del 2013”. Il gruppo ha sede a Traun, cittadina austriaca di 23.000 abitanti nel Linz/Land, fra Salisburgo e Vienna.

della Cartiera di Condino, un passaggio strategico gestito con attenzione anche dall’ingegner Zuegg che ha espresso soddisfazione rispetto all’operazione, sottolineando come «la produzione di Condino è di tipologia complementare rispetto a quella del gruppo Delfort, dunque attraverso questo passaggio il grup-

po si rafforza anche perchè amplia la propria gamma di produzione. Per questo penso che si tratti di un’importante occasione di sviluppo e anche che l’attuale livello occupazionale (130 i dipendenti) verrà mantenuto, anche attraverso ulteriori investimenti». Fra questi vi è anche quello dell’impianto a biomassa che, come abbiamo anticipato nel numero di luglio, è stato preventivamente concordato (e approvato) con Delfort Group già nella fase delle prime trattative, iniziate già a inizio anno.

Delfort Group, l’identikit

Con circa 1.750 dipendenti, 5 siti produttivi in stabilimenti in Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Finlandia e uffici di vendita in tutto il mondo, Delfort group è un player di livello mondiale per quanto riguarda carta ad alte prestazioni, cellulosa e fibre naturali. Dalle cartine che avvolgono le sigarette alle carte patinate da rivista, il colosso austriaco copre una gamma davvero ampia di prodotti, che oggi si arricchisce ancora di più con le produzioni di qualità della Cartiera di Condino, dalla carta di qualità per imballaggi ed etichette di elevata qualità, alla carta release innovativa per pellicole, tapes o etichette e ai collaudati transfer per processi industriali di laminazione e fusione, al settore food. Con l’incorporazione delle 2 cartiere di Condino e Carmignano (complessivamente 330) Delfort group supera quota 2.000, mentre il fatturato consolidato aumenta di circa 150 milioni.


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Attualità

AGOSTO 2013

Nell’ospedale di Tione una nomina attesa che apre le porte al rilancio del reparto

Ostetricia e Ginecologia, Capobianco nuovo primario di Denise Rocca

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opo tanta attesa l’ospedale di Tione ha un nuovo coordinatore per l’unità di Ostetricia e Ginecologia. Dal 1 luglio, infatti, Francesco Capobianco è a capo del reparto dell’ospedale tionese: una A pochi giorni dalla nomina Capobianco è al lavoro all’ultimo piano del presidio tionese. Dalla finestra i rumori di un cantiere, si tratta dei lavori di ammodernamento dell’ospedale, in ufficio un reparto che ha bisogno di riconquistare la fiducia delle famiglie e delle donne giudicariesi perché la sanità è fatta anche di numeri e se le mamme giudicariesi preferiscono altri ospedali per far nascere i loro bambini, non si può tenere in piedi un servizio sotto-utilizzato. Mantra ripetuto più volte anche dai più strenui difensori dell’ospedale giudicariese. Sarà quindi proprio questo il compito principale di Capobianco: ridare alle giudicariesi la sicurezza di servirsi dell’ospedale di valle per seguire la gravidanza e partorire. Per farlo, il quarantacinquenne ex primario

del San Camillo si basa su una valutazione e due progetti concreti per il futuro. La valutazione: “Intanto un ringraziamento alla dottoressa Angela Giordano per aver sostenuto il reparto in assenza di un primario – ha esordito - poi posso dire che ho trovato un’ottima struttura nella quale ci sono anche servizi non presenti negli ospedali centrali come una vasca attrezzata per il travaglio e il parto in acqua”. I progetti per il futuro: “per la ginecologia l’introduzione della chirurgia, al momento non praticata, per patologie benigne con tecniche mini invasive, la mia specializzazione. Inoltre con il reparto di anestesia si sta valutando l’opportunità del parto in analgesia [N.d.R cioè il cosiddetto parto indolore, attraverso l’anestesia epidurale per le donne in travaglio].

laurea in medicina presso l’università La Sapienza di Roma, la specializzazione in chirurgia a Chieti e l’approdo a Trento nel 1998, al San Camillo, dove ha diretto il medesimo reparto. Nei mesi scorsi è stata fatta notare la mancanza di un pediatra a Tione, osservazioni?: “la scarsità di pediatri è un problema nazionale – spiega Capobianco - non solo qui, dove comunque il pediatra c’è tre volte alla settimana. Va però spiegato che non è fondamentale che in sala parto ci sia un pediatra: dovessero sorgere complicanze, come può accadere anche in un parto fisiologico, a Tione c’è un anestesista che è la professionalità deputata a gestire la situazione, e il trasporto in strutture dotate di assistenza neonatale ove necessario è sempre possibile senza rischi né per il bambino né per la madre”. Intanto l’azienda sanitaria, in concomitanza con l’incarico a Capobianco, ha ampliato l’organico del reparto – carente fino ad oggi, come sottolineato anche dagli am-

ministratori giudicariesi in una lettera inviata all’azienda - con l’assunzione di due nuovi giovani medici, arrivati ad inizio luglio, che vanno ad aggiungersi ai due dottori già in forze all’ospedale. Con loro continueranno a lavorare i tre consulenti di lunga esperienza nel campo che già operavano a Tione. Quindi, che dire alle giovani donne giudicariesi? “Al momento - sintetizza Capobianco – l’ospedale di Tione è in grado di fornire un’assistenza completa alla gravidanza e la possibilità di partorire per quelle gravidanze previste come fisiologiche [N.d.r cioè in assenza di particolari patologie] al pari delle altre strutture provinciali, con in più delle peculiarità interessanti come il parto in acqua e, in futuro, speriamo il parto in analgesia”.

Il dottor Capobianco

concessionario

Raccolta rifiuti, la Comunità lancia il nuovo bando Nuovi parametri introdotti per il trattamento dei rifiuti e le modalità di raccolta; 3 milioni e 111 mila euro la base d’asta

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ell’ultima assemblea, quella di metà luglio, la Comunità delle Giudicarie ha approvato il testo del nuovo appalto per l’affidamento del servizio integrato di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti. La novità maggiore dell’appalto che va a sostituire il precedente durato sei anni, è una nuova impostazione che cambia la modalità di calcolo della prestazione che il vincitore della gara dovrà fornire all’ente territoriale. Si è passati in sostanza da un capitolato improntato sui percorsi realizzati dai mezzi di raccolta, con un costo indipendente dalla quantità di rifiuto, sia per la raccolta che per il trasporto, ad uno basato sul tempo e sulla distanza. Cioè la ditta che si aggiudicherà l’appalto verrà remu-

nerata all’ora per quanto riguarda la raccolta del rifiuto e a chilometraggio per il trasporto. L’obiettivo delle nuove categorie di valutazione è quello di garantire il servizio anche per materiali a basso peso specifico o in caso di scarsa produzione, in maniera da “privilegiare una stima proporzionata al servizio fornito”, ha spiegato Maurizio Polla, responsabile dell’ufficio tecnico della Comunità. Fra le criticità che diversi sindaci delle Giudicarie hanno messo in luce durante il primo anno del sistema a calotte quei problemi di ordine quotidiano come la pulizia delle isole ecologiche e un pronto servizio di assistenza in caso di guasti o bloccaggio delle calotte che hanno suscitato diverse proteste

da parte della cittadinanza. È l’assessore competente in Comunità, Daniele Tarolli, a snocciolare le responsabilità della ditta che vincerà l’appalto: oltre alla raccolta stradale e il trasporto dei rifiuti fra Crm, discarica e verso i centri di recupero, toccherà loro la selezione e il trattamento rifiuti e tutti quei servizi quotidiani come la pulizia delle isole nelle zone turistiche e i lavaggi periodici dei contenitori. Con il nuovo capitolato la base d’asta del bando si attesta a 3 milioni e 111mila euro. Senza calcolare l’eventuale ribasso proposto dalle ditte che cercheranno di aggiudicarsi il lavoro, si tratta di un aumento del 19% rispetto al precedente appalto. (d.r.)

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Economia

AGOSTO 2013

Per la Montagna un’autonomia fiscale La proposta di una “no tax area” per le zone alpine diventa sempre più appetibile e attuale Vivere in un paese di montagna oggi è possibile solo a costi di trasporto e di riscaldamento molto alti. E questo vale anche per il centinaio di piccoli paesi e frazioni trentine che ancora vivono sopra questa quota spostandosi tutti i giorni verso i centri urbani valligiani dove si può ancora trovare un lavoro a tempo indeterminato e un’occupazione che garantisca un salario minimo con il quale sopravvivere. Il problema economica della vita di montagna dopo la crescita esponenziale delle tasse, dei carburanti e dell’energia per il riscaldamento, sta diventando sempre più evidente soprattutto in quei paesi che si trovano più lontani dai centri principali delle vallate e delle stesse città di Trento, Riva e Rovereto. Il problema si acutizza soprattutto in quei paesi dove il turismo è praticamente assente, rispetto a località come Madonna di Campiglio, e dove le distanze e il clima freddo sottraggono

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di Marco e statistiche indicano che nell’arco alpino in Europa sopra gli ottocento metri vive in pianta stabile solo il 10 per cento della popolazione. Questo vuol dire che dalla Francia fino alla Slovenia, passando per una consistente fonte di reddito ai residenti, che si accaniscono a rimanere fedeli alle loro radici rappresentate dalla propria comunità, dalle proprie montagne, dalle proprie malghe e alpeggi. Un lavoratore di un piccolo paese di montagna periferico, il cui salario è identico a quello percepito in periferia di Trento, Rovereto, Riva è sottoposto ad un riduzione percentualmente importante del proprio reddito rispetto a un qualsiasi altro lavoratore che vive nel fondovalle o in periferia di una città. Ma quando questo lavoratore con famiglia e figli presenta una domanda di contributo qualsiasi, in quanto proprietario di abitazione, seppur svantaggiata e periferica, si trova penalizzato ad un qualsiasi nullatenente che

invece vive in periferia di una città. Siamo giunti ad un punto che un giovane ragazzo figlio di una famiglia monoreddito che abita in un piccolo paese lontano dalla città, non avrà mai i mezzi e le opportunità per studiare in città, come lo hanno invece gli stessi coetanei che vivono nella periferia della città, ma che provengono da famiglie nulla tenenti. Vivere in montagna sopra gli ottocento metri oggi in Trentino e in Giudicarie sta assumendo l’aspetto di uno svantaggio che pochi sanno portare alla luce, perché il calcolo dell’Isee non tiene conto di distanze dai capoluoghi o dell’altitudine di alcuni paesi che li rende di fatto svantaggiati per chi è ancora attivo dal punto di

Zulberti

Val d’Aosta, la Svizzera, il Trentino, l’Alto Adige, il Tirolo e l’Austria, la montagna viene progressivamente abbandonata e con essa gran parte delle coltivazioni e degli allevamenti alpini.

vista formativo e professionale. A questo aspetto di handicap sociale, si deve poi aggiungere quello economico delle poche società che si possono insediare a queste altezze e distanti dai centri più popolosi. Il destino è che la montagna che caratterizza le nostre vallate trentine e giudicariesi, sarà sempre più spopolata e abbandonata e non ci sono indici di redditività che permettano all’agricoltura o all’allevamento di montagna di poter essere economicamente concorrenziale con le produzioni agricole padane o bavaresi. Avevamo accennato a questo tema una sera di febbraio in una locanda a Castel Condino, quando alla presenza di una trentina di paesani, l’ex-presidente della Provincia Lorenzo Dellai, aveva

risposto a queste domande della popolazione, ribadendo la necessità di ripensare ad una armonizzazione delle agevolazioni. La crisi e il calo della massa monetaria circolante stanno però mettendo sempre più in risalto queste difficoltà negli stessi trentini che dopo aver vissuto per secoli nei loro paesi oggi si trovano pressati dal costo dei trasporti, costi delle bollette energetiche e da un progressivo abbandono della montagna. Allora credo che se l’autonomia è uno strumento che permette di risolvere problemi specifici della nostra terra montuosa si debba oggi pensare ad una zona franca, con un regime di tassazione speciale, per quanti vivono, lavorano e investono sopra determinate quote. Quan-

t’è il ricavato complessivo delle tasse da questi paesi periferici di montagna? Sicuramente minimo. E allora per ridare vita economica e formativa a queste secolari comunità credo si debba ridisegnare tutta la tassazione delle comunità e delle società che operano sopra un determinata quota. E’ l’unica strada per uscire dalla crisi economica progressiva che sta colpendo tutta la vita e l’economia di montagna, di cui le città al centro, con le loro residenze lussuose, con i loro palazzi amministrativi e i suoi antropologici musei, sembrano non accorgersi. Se vogliamo che anche la vita di montagna non finisca nei musei grazie allo strumento dell’autonomia, è necessario pensare ad un taglio netto delle tasse per chi vive stabilmente a queste altitudini. Una zona franca fiscale montana che ridarebbe slancio economico agli stessi fondovalle e alle stesse assonnate ricche città capoluogo.

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Scuola

Seconde e terze prove erano state simulate durante l’anno e tutto sommato, rotto il ghiaccio con il tema di italiano che ha assorbito il batticuore per il primo grande esame della vita di un ragazzo, il resto dell’esame è andato liscio. Alla fine, al Guetti, tutti promossi anche se le commissioni si sono rivelate severe, come furono anche lo scorso anno nel quale solo una studentessa raggiunse il massimo dei voti. Sono due, ancora una volta ragazze, le giovani che hanno chiuso il quinquennio con un cento tondo: Ilaria Gasperi, al liceo scientifico, e Maddalena Bosisio, anche lei allo scientifico ma indirizzo Liceo della Montagna. V Liceo Psicosociopedagogico Antolini Amanda 72/100; Bazzoli Jasmine 78/100; Bazzoli Maria 75/100; Bonazza Mara 60/100; Bosetti Laura 74/100; Bulla Megi 75/100; Buratti Federica 62/100; Care Tania 98/100; Cazzolli Nicole 72/100; Dalprà Valentina 75/100; Facchini Alessia 66/100; Fruner Katia 71/100; Giovanelli Elena 96/100; Grazzi Michela 74/100; Lattaruolo Carolina 83/100; Lorenzi Fabiola 68/100; Marascalchi Anna 70/100; Margonari Anna 75/100; Mussi Silvia 80/100; Parolari Sara 80/100; Salvaterra Alessandra 91/100; Scalfi Maria 71/100; Valentini Alessandro 70/100; Zontini Ilaria 78/100. V Liceo Scientifico A Antolini Bruno 68/100; Artini Carla 83/100; Beltrami Tommaso 86/100; Bosetti

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I risultati degli scrutini del quinto anno

Maturi a Tione, due cento Tutti promossi al “Guetti”, ma prove impegnative. Tema su Magris fra lo “sconcerto” generale In molti fra i ragazzi avevano ti nell’esame di maturidi Denise Rocca un’idea a dir poco vaga delle opetà all’Istituto Guetti di re di Claudio Magris, ora certamente i maturandi Tione sono passati quindi oltre: in particolare hanno 2013 non lo dimenticheranno: la traccia di analisi del apprezzato il tema letterario sull’individuo e la societesto della prima prova di maturità era proprio su un tà di massa, che proponeva una selezione di testi di brano tratto dalla prefazione all’opera dello scritto- Pasolini, Canetti, Bodei e Montale, nonché il saggio in re triestino ”L’infinito viaggiare” e ha spiazzato in ambito scientifico “La ricerca scommette sul cervello” parecchi visto che nei programmi di italiano per le con articoli di giornale, testi di Boncinelli e Fabio De classi quinte la contemporaneità si ferma a Eugenio Seo e il progetto “Brain” illustrato dal presidente deMontale. La maggioranza dei 141 studenti impegna- gli Stati Uniti Barack Obama. Liliana 70/100; Cozzio Oliver 81/100; Crespi Filippo 68/100; Ferrari Anna 80/100; Lavagnino Greta 69/100; Levorato Vania 82/100; Marini Eleonora 71/100; Mussi Davide 69/100; Oliana Arianna 98/100; Perotti Camilla 95/100; Zambaldi Nicola 66/100; Zamboni Leonardo 71/100; Zambotti Letizia Fabiana 60/100. V Liceo Scientifico B Albertini Chiara 71/100; Berasi Virginia 68/100; Bomprezzi Jacopo 65/100; Bonazza Francesca 96/100; Bugna Damiano 70/100; Bugna Giulia 83/100; Dalbon Eleonora 72/100; Fran-

chini Paolo 60/100; Gasperi Ilaria 100/100; Leonardi Michele 60/100; Lnghi Alessandra 73/100; Luchesa Giulia 94/100; Masé Ylenia 84/100; Mazzocchi Lucia 94/100; Panelatti Elena 79/100; Prem Paolo 86/100; Riccadonna Luca 64/100; Rocca Jacopo 63/100; Rosa Leonardo 84/100; Rosa Miriana 66/100; Salvini Arianna 66/100; Sansoni Elisa 78/100; V Liceo Scientifico della Montagna Albasini Iacopo 70/100; Bertolini Vania 96/100; Bonapace Daniela 75/100; Bosisio Maddalena 100/100;

Brunelli Matteo 76/100; Care Michele 88/100; Cincelli Samuel 70/100; Compostella Arianna 75/100; Dacquisto Luca 68/100; Dallasanta Elisa 63/100; Duchi Lorenzo 96/100; Franceschetti Giorgio 61/100; Fustini Silvia 78/100; Grossi Linda 75/100; Monsorno Mattia 76/100; Ongari Sara 78/100; Paternoster Denise 91/100Pellizzari Eleonora

Zuclo diventa un set per un giorno

Ciak: si gira. Numerosi i curiosi, sabato 27 luglio, a Zuclo, dove si sono girate le scene del film tratto dal libro “Era santo,era uomo”, che narra la visita a sorpresa sui ghiacciai dell’Adamello di Papa Wojtyla. La troupe con Aleksei Guskov, Claudia Pandolfi e Katia Ricciarelli, dopo le scene girate a Madonna di Campiglio e al Tonale, è approdata nella caratteristica piazzetta Vittorio Emanuele II di Zuclo. Dove è stato ricostruito il set della scena, dove Lino Zani che allora gestiva il rifugio “ai caduti dell’Adamello” ha rifiutato i 300 milioni di lire dal fotografo Mayr di Gente, per avere due foto scattate a Paolo Giovannni II, all’interno della cucina della baita, dove il Papa ha soggiornato tre giorni. Set della registrazione la piccola e suggestiva piazzetta Vittorio Emanuele II che sta nell’abitato di Zuclo, in una traversa della stretta, chiusa tra uno stupendo arco di malta e granito, le scale della Chiesa di San Martino. La piazza è stata nel 2009 oggetto di una significativa azione di recupero da parte dell’Amministrazione comunale e, negli anni precedenti, di restauro delle abitazioni da parte dei privati ed ora si propone come uno scorcio davvero suggestivo. Sulla scena, era presente anche il “vero” Lino Zani che sta seguendo di persona

72/100; Tosi Nicolò 77/100. V Liceo Linguistico Belliboni Sara 82/100; Bonapace Erika 82/100; Bonuccelli Denise 82/100; Brunelli Patrizia 84/100; Campagnoli Ilaria 93/100; Franchi Martina 81/100; Ghezzi Debora 67/100; Giacometti Michele 75/100; Giongo Petra 69/100; Lorenzi Mariavittoria 83/100; Moneghini Silvia 80/100; Nicolini Daniela 85/100; Odorizzi Silvia 76/100; Pellizzari Samantha 92/100; Rota Maddalena 72/100; Sansoni Zaira 78/100; Sebastiani Giulia 87/100; Terzi Camilla 94/100; Troggio Claudia 78/100; Tuda Vesilda 82/100; Zeni Alessandra 76/100;

V Ragioneria Bagattini Anna 75/100; Bonenti Ilaria 83/100; Bulla Suela 67/100; Dukic Selma 61/100; Ferrari Nicole 63/100; Giovannini Alice 84/100; Leonardi Bianca 60/100; Malacarne Karin 78/100; Mosca Arianna 68/100; Povloska Natasha 65/100; Pizzini Denise 62/100; Rizzonelli Laura 70/100; Sartori Pamela 77/100; Simoni Francesca 74/100; Tomasini Veronica 61/100; Zanetti Jessica 68/100. V Geometri Aldrighetti Fabio 69/100; Antoniolli Claudio 64/100; Cocco Simone 68/100; Cozzini Davide 82/100; Filosi Mario 76/100; Maffei Chiara 75/100; Mascheri Glenda 95/100; Morelli Martino 65/100; Passardi Daniele 60/100; Tamburini Manuela 60/100; Tomasini Emilio 60/100. Serale Antolini Flavio 60/100; Appoloni Valentina 69/100; Bomé Fabio 70/100; Cantoni Marco 70/100; Cappello Omar 61/100; Dainese Andrea 97/100; Gritti Sabrina 84/100; Levoni Isabella 88/100; Maestri Carla 81/100; Pederetti Riccardo 63/100; Polana Roberto 62/100; Ravmani Edi 60/100; Tirado Carrasco Gabriela Alexandra 63/100; Valenti Marzia 64/100.

La piazza di Zuclo trasformata in set cinematografico

i lavori della fiction, realizzata dalla De Angelis Media, in collaborazione con Rai Fiction, Trentino Film Commission e Trentino Turismo e Promozioni. La pellicola, che racconta la grande passione per la montagna e lo sci di Karol Wojtyla, uscirà nelle sale cinematografiche entro l’anno, in concomitanza con la santificazione del papa polacco. Ad interpretare la guida alpina Zani, che accompagnò Giovanni Paolo II, in escursioni e sciate sulle nevi delle montagne rendenesi, l’attore italiano Giorgio Pasotti. Fra gli interpreti anche Giuseppe Cederna, nei panni dell’allora presidente della Repubblica Sandro

Pertini, che raggiunse Wojtyla nella storica “uscita” alle Lobbie. Vista l’importanza a livello mondiale del Papa polacco, la fiction è girata in lingua inglese e sarà destinata ad un mercato internazionale. La figura di Wojtyla è già stata narrata da altre fiction. Tutte hanno ottenuto un successo straordinario. Basta pensare che “Karol – Un uomo diventato Papa”, trasmessa nel 2005 su Canale 5 ebbe una media di 12.832.000 spettatori (44% di share). E la miniserie ”Giovanni Paolo II”, andata in onda su Rai 1, sempre nello stesso anno, venne seguita da 11.328.000 spettatori (40,64% di share

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Viabilità

AGOSTO 2013

Importante svolta per la viabilità

StradaVestone-Idro, finalmente Firmato a Storo l’atteso protocollo fra Provincia di Trento e Brescia per il completamento della statale Finalmente. E’ il caso di blici e viabilità hanno di Ettore Zini dirlo. Finalmente Trento siglato un nuovo patto e Brescia hanno firmato l’accordo di programma, per che dovrebbe, risolvere alcuni dei nodi più difficoltomigliorare la viabilità tra le due Province. Dopo lo si della Brescia-Madonna di Campiglio. I precedenti stallo che ha caratterizzato l’ultimo quinquennio, e impegni sono stati cestinati. Li sostituisce un comprole reciproche accuse di patti siglati nel 2008 e non messo, nuovo di zecca, che dovrebbe, dar fiato a rurispettati, gli assessorati dei due uffici ai lavori pub- spe e i caterpillar per nuovi appalti . Prima di tutto c’è da sistemare frana in località Rocca D’Anfo, che nel gennaio scorso ha bloccato i flussi turistici, nel pieno della stagione invernale. Per quei paramassi a sbalzo sul lago – dopo perizie e controperizie - sono stati messi a disposizione 800 mila euro. La posa: fra ottobre e dicembre. Se tutto va bene, con l’avvio della stagione invernale, quel versante dovrebbe essere messo in sicurezza. C’è poi il boccone più grosso: la Vestone-Idro. Oggi per la strada che bypassa un percorso ostico come quello che attraversa l’abitato di Lavenone, ci sono sul piatto 55 milioni di euro: 28.825.000 a carico di Trento e, altrettanti, per Brescia (22 milioni in menodi prima). Anche qui, stando a quanto sottoscritto, i tempi dovrebbero rispettare la forchetta tra il febbraio 2015 e il dicembre 2017. L’auspicio che, questa volta, gli impegni non siano aria fritta. Poi ci sono i lavori di manutenzione

del piano viabile 2013-2018: 100 mila euro all’anno, per cinque anni. Infine gli accantonamenti per i lavori di manutenzione straordinaria, sui tratti più tortuosi da Barghe a Ponte Caffaro. Importo preventivato 1.350.000 euro. Anche qui con la formula del fifty-fifty. In tutto quindi 57,5 milioni. La progettazione è affidata a Brescia. Il progetto definitivo dovrà avere l’avvallo di Trento. Durata del compromesso fino al 2018. Tenuto conto del momento economico e dei costi rilevanti, per i sindaci del Chiese, c’è di che essere soddisfatti. Di cui però, come San Tommaso, tutti aspettano che dalla carta si passi ai cantieri. Finora gli sforzi tra le due Province hanno permesso di migliorare l’arteria solo fino a Nozza. Il passo successivo è arrivare alle porte di Idro. La storia di questa strada è costellata di innumerevoli stop and go. E’ dagli anni 60 che le cronache ne fanno menzione. Ma, in mezzo se-

Mauro Gilmozzi con Daniele Molgora

La firma dell’accordo a Storo

colo, per quasi tutta la Valsabbia, il tracciato è rimasto fedele all’originario, di epoca romana. Adattato, qua e là, alle mutate esigenze del traffico. Ma, inadatto ad una via ad alta percorribilità, che in momenti di punta, deve sopportare più di 20 mila automobili al giorno. Per averne contezza, basta viaggiare alla volta di Idro in un giorno di punta o in coda a chi rientra dalle piste da sci di Madonna di Campiglio. I primi accordi bilaterali, per risolvere i nodi

di VirleTre Ponti-Vobarno, partono dagli anni 80, con l’allora Ministro ai trasporti e alla viabilità Prandini. Poi, a stralci, si arriva fino a Nozza di Vestone. Oggi, le mutate disponibilità finanziarie hanno consigliato di archiviare il più oneroso progetto del 2008 di 76,8 milioni. Ora la priorità è il tunnel che porta a Idro. Il tempo dirà se per parte politica c’è l’effettiva volontà di risolvere i problemi di questa importante via di fondovalle.

Statale del Caffaro nei pressi della Rocca di Anfo

Vestone Nord-Idro. Ci sono: ok e i fondi C’è davvero la volontà di portare migliorate la viabilità tra la Provincia di Brescia e quella di Trento? Stando alle dichiarazioni che hanno preceduto la firma dei nuovi accordi, si direbbe proprio di si. La Vestone-Idro si farà. E non c’è solo la volontà politica. Ma, questa volta, anche i finanziamenti. Questo in sintesi le dichiarazioni del Presidente della Provincia di Brescia Daniele Molgora e dell’assessore della Provincia di Trento Mauro Gilmozzi, nella sala consiliare del municipio di Storo, dove il 29 luglio,sono stati siglati i nuovi patti. La spesa prevista è di 55.000.000 di euro, più alcune spese accessorie, per la messa in sicurezza della frana sul lago d’Idro, all’altezza della Rocca di Anfo e la manutenzione straordinaria del tratto di strada da Barghe a Ponte Caffaro. Altri 2.750.000 euro a disposizione per il quinquennio 2013-2018. Dopo reciproche scaramucce di indisponibilità a rispettare gli accordi presi nel febbraio 2008, Trento e Brescia, finalmente hanno trovato quello che gli interessati definiscono “più che un punto di incontro”. Ma l’effettiva volontà tra le due Province di dare una risposta agli spinosi problemi legati ad un asse viario molto trafficato, di oggettivo interesse per tutte e due le sponde. Sia per interessi turistici che industriali. Tanto più, è stato ricordato, che con l’imminente internazionalizzazione dell’aeroporto bresciano di Montichiari, quell’arteria diventerà il vero asse di scambio tra le due regioni. Il nuovo protocollo sostituisce il precedente siglato dagli allora presidenti Lorenzo Dellai e Alberto Cavalli. Patti disattesi per l’abnorme lievitazione dei costi (da 76 milioni a 155) e dall’effettiva indisponibilità del denaro necessario. Come ha ricordato l’assessore ai lavori pubblici di Brescia M. Teresa Vivaldini. Un capitolo rievocato in premessa, a mò di monito, dal primo cittadino di Storo Vigilio Giovanelli. “Vorrei che quello di oggi – ha detto – non rimanesse un accordo sulla carta, per poi spegnersi, come una candela, com’ è successo cinque anni fa”. Da parte dei presenti (c’erano la presidente Ballardini e l’assessore Gianpaolo Vaia, per la Comunità delle Giudicarie, il presidente Giorgio Butterini per il Bim del Chiese, il presidente Gian Maria Flocchini per la Comunità montana della valle Sabbia), a Storo, la più ferma volontà a rimediare, una volta per tutte, ad un deficit viario particolarmente negativo per turismo e industria. L’impegno, nonostante le difficoltà della finanza pubblica, questa volta è di portare a termine i lavori entro il 2018. Entro quella data una galleria di 2 chilometri, in destra orografica del fiume Chiese, bypasserà Lavenone. Per ovviare ai costi più che raddoppiati, viene meno la circonvallazione di Vestone. Il nuovo progetto partirà dall’area industriale a nord di Vestone. E arriva a Idro. Dove una grande rotonda smisterà il traffico verso Madonna di Campiglio e la Val Vestino. (Ettore Zini)


Politica

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-3 mesi alle elezioni provinciali

Dal cappello delle primarie esce Rossi Al Patt il candidato presidente del centrosinistra autonomista. Ma in Giudicarie vince l’Upt In primis che il Patt ha puntato da mesi su questo appuntamento e ha lavorato in maniera capillare e organizzata nelle valli, con una programmazione che dura da mesi; in secondo luogo che nel Pd le divisioni sul metodo di scelta del candidato del partito (ricordate la questione Zeni-Borgonovo Re?) hanno lasciato strascichi ancora da ricomporre; terzo che l’Unione per il Trentino non ha creduto allo strumento delle primarie, preferendo puntare su un candidato unitario. Poi, giunta fuori tempo massimo, ha cercato di canalizzare energie sulla figura di Gilmozzi, ma il tempo era oggettivamente poco. La domanda importante è però: che cosa cambia politicamente con un candidato moderato e del Patt come Ugo Rossi? Molto, soprattutto in due direzioni. Cambia in meglio evidentemente per gli autonomisti, per il noto effetto chiamato in gergo tecnico “attrazione verso il carro del vincitore”, e dunque non stupirebbe sentire nelle prossime settimane tanti insospettabili dire che, in fondo, sono sempre stati autonomisti dentro e che “quando c’era Cecco Beppe si stava certamente meglio” ecc ecc... Cambia in peggio in primis

P

rimarie con sorpresa per il centrosinistra autonomista. La vittoria di Ugo Rossi e del Patt ha spiazzato tanti osservatori che davano per certa la vittoria del candidato Alessandro Olivi del Partito Democratico. Terzo, ma autore di una bella prova in poper il Pd, che era praticamente certo della vittoria e che questa volta toccasse ad un presidente “de sinistra”. In peggio anche per le tante liste, listine, movimenti e progetti che, con una vittoria di un esponente Pd ed il conseguente spostamento a sinistra dell’asse della coalizione, avrebbero avuto buon gioco ad intercettare delusi e allarmati di Patt e soprattutto Upt. Cambia relativamente proprio per l’Upt: per settimane il partito di Lorenzo Dellai ha provato ad evitare le primarie puntando su un nome condiviso, possibilmente della società civile, ma davanti alle insistenze di Patt e Pd per giocarsi le primarie ha dovuto cedere e dare battaglia con il proprio candidato Mauro Gilmozzi. Proprio la scelta dell’assessore all’urbanistica ha lasciato perplessi molti perchè, probabilmente, non era il nome più forte a disposizione in casa Upt, anche a causa delle riforme “scomode” che gli sono state affidate in questi anni, vedi quella delle Comunità di Valle. Nonostante questo, ed il poco tempo a disposizione con

chi giorni, Mauro Gilmozzi dell’Unione per il Trentino. Ventiquattromila i partecipanti al voto, non pochi se si pensa che il 13 luglio non è certo la giornata più adatta per chiamare la popolazione al voto. Eppure queste primarie hanno detto molto.

I candidati alle primarie del centrosinistra Schuster, Rossi, Gilmozzi, Olivi e Coppola

solo 18 giorni di campagna elettorale, il risultato di Gilmozzi è stato certamente onorevole, lasciando però a tanti l’amaro in bocca per quello che sarebbe successo puntando sul più popolare assessore Tiziano Mellarini. Ma, in fondo, dicono i ben informati, era scritto andasse così. Dopo tre legislature e 14 anni a guida Margherita/Upt con Dellai, gli alleati reclamavano, anche giustamente, il proprio spazio. E così è stato.

dei voti totali, distanziando Olivi al 32% (550 preferenze) e doppiando praticamente Rossi che ha chiuso a 349 preferenze con solo il 20,37%, mentre gli altri due candidati, Schuster e Coppola non sono andati rispettivamente oltre l’1,69% e l’1,16%. Un dato che conferma la discreta salute dell’Unione per il Trentino locale, non troppo debilitata, evidentemente, da quelle scissioni di

MEDENT

Come è andata in Giudicarie. In Giudicarie l’ha spuntata decisamente Mauro Gilmozzi, conquistando 753 preferenze sulle 1.713 totali ed il 43,95%

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COME È ANDATA IN GIUDICARIE Gilmoz- Rossi zi San Lorenzo 55 19 in Banale Pieve di Bono 22 41 Pinzolo 82 63 Ponte Arche 209 65 Roncone 54 66 Spiazzo 54 21 Storo 141 32 Tione 136 42 Totale

753 43,95%

349 20,37%

Olivi 4

Schuster Coppola B i a n c h e / Tot. Nulle 2 4 0 84

50 170 46 41 49 118 72

2 9 2 1 1 7 5

2 2 2 0 0 3 7

0 6 2 0 1 1 2

117 332 326 162 126 302 264

550 32,10%

29 1,69%

20 1,16%

12 0,70%

1713 100%

alcuni suoi elementi verso altre formazioni, paventate settimane fa. Dall’altra fa riflettere i candidati locali in pectore del Patt sul fatto che – se queste saranno le proporzioni a ottobre – la via per esprimere un proprio consigliere provinciale è in salita. Per il Pd, invece, si conferma l’atavica debolezza nelle valli, tranne forse per l’exploit di Pinzolo (170 voti) dovuto probabilmente a un

Gigi Olivieri già in piena forma pre-elettorale. Così non è stato, evidentemente, per la consigliera provinciale Margherita Cogo, che a Tione non ha saputo catalizzare il voto attorno al candidato Olivi; solo 72 voti per il Pd nell’urna, quasi doppiati da Gilmozzi a 136. Nei due seggi delle Giudicarie Esteriori dominio incontrastato dell’assessore provinciale Upt con record a Ponte Arche (209 preferenze) ed il 64% dei voti complessivi. Attorno a questi risultati, ora va consolidata la coalizione – questo il commento a caldo di tutti i protagonisti delle primarie. Inutile dire dello sgomento che la vittoria di Rossi ha creato nel Pd, seguiranno regolamenti di conti (politici) in seno agli organi di partito. Quello che è certo è che il Patt ha il candidato presidente, il favorito della vigilia. Nelle prossime settimane usciranno allo scoperto i suoi sfidanti in casa centrodestra e/o centro. Il conto alla rovescia per le provinciali - – 3 mesi – è partito.

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Attualità

AGOSTO 2013

Muse, la meraviglia svelata a Trento

Inaugurato sabato 27 luglio nel Capoluogo il Museo delle Scienze, struttura di livello europeo che diventerà volano per il turismo e l’economia trentina di Denise Rocca

Una gigantesca clessidra metallica a simboleggiare l’interruzione dell’attesa verso il futuro, per tagliarla non un paio di forbici, ma delle capaci cesoie simbolicamente strette all’unisono dal presidente della Provincia autonoma Questa la prima immagine da immortalare in uno scatto fotografico delle 24ore di festa nella quale è stato trascinato il capoluogo per l’inaugurazione del Muse, il nuovo gioiello culturale dedicato alla scienza sorto nel cuore di Trento ma destinato – se lo augurano tutti – a diventare biglietto da visita e attrazione dell’Italia intera per avanguardia e ambiziosità del progetto. Poi ci sono palloni giganti a cascata sul pubblico – click - l’orchestra Haydn nella sua imponenza sul palco davanti alle altissime vetrate del nuovo museo – click – ballerini in costumi bianchi, extraterrestri lunari dai movimenti sinuosi – click – una folla di migliaia di mani e braccia, borse e bottigliette d’acqua, piedi che battono a ritmo e dita che sfiorano i touch screen dei cellulari a inviare messaggini per il grande schermo, a dire “ci sono anche io, qui, oggi” - click – le personalità dello spettacolo e del mondo scientifico che si sono succedute sul grande palco allestito davanti al museo – click - le luci che a mezzanotte lasciano il museo al buio per lasciare spazio alle immagini in 3D che ha trasformato le vetrate del Muse in onde e paesaggi – click. E tantissimi altri scatti, per 24ore non stop di eventi e festa che davvero volevano consegnare l’astronave Muse alla gente, perché sia loro da crescere e coccolare, come si fa coi nuovi nati.

di Trento, Alberto Pacher; dal sindaco della città, Alessandro Andreatta; dall’architetto Renzo Piano; dal direttore e dal presidente del Muse, Michele Lanzinger e Marco Andreatta.

Alberto Pacher al taglio del “nastro”

La posata ed operosa Trento ha così avuto il suo evento a misura di grande città europea: l’inaugurazione del Muse è stata spettacolare a mostrare fin dal primo momento le aspirazioni di un museo dalle ambizioni internazionali. E d’altronde non si chiama Renzo Piano a progettare un edificio futuristico sulle ceneri di una vecchia fabbrica, l’ex Michelin, all’interno di un quartiere, Le Albere, destinato a rappresentare il nucleo primario della smart city del futuro tutta tecnologia e sensori intelligenti, per un progetto localista. Lo sguardo è rivolto all’Europa e al mondo intero. Il Muse vuole

“Insomma, ci siamo davvero! Guardate che meraviglia! Sono certo che il Muse entrerà velocemene a far parte del DNA del nostro territorio. Inizia il viaggio di un luogo straordinario dove nasceranno idee e amori, sapere e incontri” Alberto Pacher, Presidente della Provincia Autonoma di Trento

simbolicamente ma anche molto concretamente traghettarci i giovani che escono dalle università e lavorano nei centri di ricerca trentini e accogliere gli altri, tanti, che studiano, viaggiano, parlano diverse lingue e hanno amici in parecchi angoli di mondo e al ritorno fra le cime nostrane vorrebbero ritrovarci un pezzetto di quell’universo vario ed elettrizzante che hanno visto. All’interno dei 12mila e 600 metri quadri di superficie, 5mila sono di spazio espositivo per cinque piani di istallazioni, riproduzioni, video, esperimenti. Salendo da un piano all’altro ci sono le riproduzioni, fedelissime, degli animali dell’arco alpino, sospesi nell’aria nel corridoio di spazio creato dalle scale che salgono. I cinque piani del Muse raccontano una storia che va dal passato incastonato nei ghiacciai e nei fossili fino al futuro di una stampante a 3D che, grazie ad un algoritmo, sabato creava figurine di plastica da distribuire ai ragazzini ma nei laboratori gli studiosi aspirano ad usarla per riprodurre gli organi del corpo umano. In mezzo

“Una idea della comunitá, sapendo che produrre e offrire cultura è speranza del mondo di domani. Ora tocca a noi utilizzare al meglio questa straordinaria opportunità”

“Stiamo toccando i risultati di una visione” Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento

Interno del Muse

Interno del Muse - foto Claudia Corrent

Condino (TN) tel. 0465.621440 www.legnocase.com

Marco Andreatta, presidente del Muse.

“Quando si inaugura un progetto come questo, per un architetto è un momento di gioia, ma allo stesso tempo anche di malinconia, perché quel progetto non è più tuo. Adesso questo progetto, questo Museo, è vostro” Renzo Piano, architetto la storia del mondo raccontata dalla scienza e dal Muse per i ragazzi, ai quali il museo ha riservato tanti giochi e piccoli esperimenti didattici, ma anche per gli adulti e gli esperti. C’era aria di Europa e mondo intero a Trento, sabato sera, si respiravano l’ebbrezza e quella paura che ti prende lo stomaco davanti alla nascita di qualcosa di importante, destinato comunque a segnare il futuro della città.

Alberto Pacher e Renzo Piano


Attualità

AGOSTO 2013 - pag.

Due soldati austriaci restituiti dalle nevi dell’Adamello

Se Commovente cerimonia a Bondo, nel cui cimitero militare hanno trovato definitiva sepoltura di Ettore Zini

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Porto Franco

AGOSTO 2013

I “fighetti” di Letta e le miss di Margherita

La grottesca polemica su Miss Italia spiega tante cose sulle sconfitte del Pd a livello nazionale e nelle primarie in Trentino I “Fighetti Dem” li ha battezzati subito il Foglio, tracciando un simpatico profilo del fighettismo quale malattia infantile della sinistra ed in particolare del bersanismo a perdere. In effetti la sinistra democratica in questi ultimi tempi spesso ha dimostrato di perdere il contatto con la realtà: fa passare due o tre mesi per rincorrere il Grillo parlante, fa una grande e indegna cagnara sul caso “kasako”, urla e strepita se la legge sull’omofobia rischia di avere qualche settimana di ritardo, quasi che questa risolvesse i problemi economici e sociali di centinaia di migliaia di italiani. Così a Roma… Ora noi non sappiamo – né ci sforzeremo di capirlo – se anche nella sinistra trentina ci sia qualche fighetto, buono per i salotti e poco avvezzo a capire i veri problemi di una provincia che viaggia verso anni non facili (se non altro perché il bilancio della Provincia sarà falcidiato da Roma e dai debiti lasciati in eredità da Dellai). E’ una questione che lasciamo discutere ai vari Nicoletti, Pinter ecc. C’è però anche in Trentino un personaggio che fa da contrappeso ai fighetti rievocati da Letta. È Margherita Cogo, battagliera compagna di sinistra, la quale – nel bel mezzo di questa calda estate – decide di pensare alle Miss. Sì proprio alle ragazze tren-

Ora comincio a caA Roma Letta di frondi Ettore Zampiccoli pire perché il Pd a te ai parlamentari del Roma non vince e a Trento perde contro il Patt di suo partito è sbottato contro i “fighetti del Pd”, che Rossi. Ci aiutano a comprenderlo il premier Enrico pensano solo a twittare, a cercare l’applauso facile Letta a Roma e a Trento la nostra grande e intra- ed andare in TV, anziché dedicarsi ai problemi seri montabile Margherita Cogo. della gente e del paese. tine che partecipano alle selezioni di Miss Italia. Quasi che in Trentino non ci fossero problemi più seri. Come quelle antagoniste di Rovereto, che per via delle Miss in questi giorni hanno “rotto i marroni” al loro sindaco, anche la nostra cara Cogo non sopporta questi spettacoli che trasformano la donna in oggetto, ne danno un’immagine stereotipata e quindi ha proposto di togliere a questa manifestazione ogni contributo pubblico. Questi eventi – ha sentenziato – non devono pesare sulla comunità (la Trentino Marketing interviene – per quanto si sa con 400 euro a serata, ovvero una miseria). E così proporrà in Consiglio provinciale di togliere i finanziamenti a questo genere di eventi. Magnifica questa battaglia per la difesa del denaro pubblico! Ma mi chiedo in che mondo viva la consigliere Cogo. Viviamo in una Provincia che finanzia un ente inutile come l’Accademia della Montagna (creata da Dellai dopo le elezioni del 2008 dove – guarda la banalità del caso – alla direzione viene chiamata una ex assessora compagna di battaglie della Cogo ), vivia-

mo in una Provincia che col sistema dellaiano ha creato carrozzoni enormi (dalle molte Società partecipate fino all’ultimo della serie – aspettare per credere – ovvero il Muse), viviamo in una Provincia che grazie a Dellai ha istituzionalizzato una casta di dirigenti ed ex dirigenti provinciali strapagati, ecc.ecc. Potremo continuare scrivendo un libro nero. Ma di tutto questo la consigliere Cogo non si è accorta e ora propone di risparmiare ben 400 euro di denaro pubblico a serata. Stupenda demagogia democratica. Ma entriamo nel merito delle accuse mosse a questo concorso. Immagine stereotipata, donna immagine, donna oggetto, ovvero le solite litanie un po’ beghinesche e

falsamente moraleggianti. A parte che nel ‘68 le femministe urlavano in piazza “ il corpo è mio e lo gestisco io “ non vedo cosa possa esserci di male o di immorale in una sfilata che vorrebbe – non sempre ci riesce e questo va detto – esaltare la bellezza femminile facendone un’opportunità di lavoro e di prospettiva professionale. Gina Lollobrida, Sofia Loren ed altri grandi nomi del cinema e del teatro italiano e mondiale sono uscite da queste sfilate. A Napoli per anni Bassolino, che non era un berlusconiano, ha finanziato i corsi per studiare da “valletta, annunciatrice, modella”. Perché anche queste professioni fanno parte del mondo, della società e contribuiscono a far girare l’eco-

Palazzo Lodron Bertelli stracolmo perAndrea Sasu, MissVal Rendena 2013 Grande successo per la seconda edizione di Miss val Rendena: 14 bellissime ragazze provenienti da tutt’Italia si sono contese la prestigiosa corona detenuta da Marta Nardelli, coordinate e presentate dalla bellissima e bravissima Gaia Nicolodi hanno sfilato nello spettacolare Borgo della Salute di Caderzone Terme in un Castel Lodron Bertelli stracolmo, con decine di persone lasciate all’esterno. Immensa la soddisfazione degli organizzatori dell’evento Nicola Di Tella e Sandro Ducoli, che coadiuvati da Rainhold Dalmazzo e Patrizio Zambotti hanno organizzato diverse attività legate non solo alla bellezza. Il nome Miss Val Rendena infatti, commenta Sandro Ducoli, non vuol essere dedicato a ragazze della valle, ma è un modo per parlare di Val Rendena attraverso svariate

attività. Infatti Miss Val Rendena è un «modo per far conoscere la nostra terra, i nostri prodotti ed i nostri locali tipici». Appuntamento dunque a luglio 2014 con le vincitrici Andreea Sasu di Bergamo

Miss Val Rendena, Sara Capellaro di Treviso Miss Prestige, Deborah Manente di Venezia Miss Amerigo, Erika Pizzini di Pelugo Miss Pubblico e Isabella Valduga di Rovereto Miss mi piace.

nomia. E in mondo aperto e moderno, dove la relatività la fa ormai da padrona, dove c’è tranquillamente posto per tutti, credo si debba accettare anche che un manipolo di ragazze, con o senza laurea, tenti la scalata al mondo dell’effimero attraverso queste sfilate. La bellezza è un valore che ha tante facce. Una di queste facce, discutibile o no, può esser anche questa e non la troviamo per niente scandalosa o umiliante. Così è, bellezza! Devo dire alla consigliera Cogo, che pure mi è simpatica, che a suo tempo avevo conosciuto Enzo Mirigliani, inventore di questo concorso, che ha lanciato nel mondo fior di bellezze e di attrici. Ho frequentato la sua casa di Trento ed i suoi uffici di Roma. Assicuro che non ho mai incontrato ragazze stereotipate o altrimenti definite, ma gente che in questo lavoro ha intravvisto una opportunità nuova per mettersi nel mercato del lavoro. A meno che non si dimostri che far la valletta, l’annunciatrice o l’attrice non è un rispettabile lavoro. Certo dietro Miss Italia c’è anche il business ma questo

non è uno scandalo. La consigliere Cogo è stata anche indimenticata assessore alla cultura. Per questo dovrebbe ben sapere quanti fatti e misfatti si compiono in nome di una cultura che spesso è pseudo cultura, eventi di basso profilo fini a se stessi e utili solo per gratificare qualche cooperativa di sinistra. Voler condannare questi eventi significa dare un’interpretazione malevole, vedere il marcio dove non c’è, togliere un po’ di speranza a qualche fanciulla che sogna – e lasciamola sognare - i mondi fantasmagorici del cinema, della Tv, dello spettacolo. Queste pruderie sono solo il residuo di un falso moralismo e di chiusure medioevali che francamente non ci aspetteremo da una democratica di sinistra. Ha proprio ragione il sindaco di Rovereto, quando, in riferimento al can can imbastito da qualche femminista roveretana, parla di una sinistra “snob”. E se Ennio Flaiano, grande scrittore e uomo di mondo, potesse sentire questo can can tutto trentino scommettiamo aggiungerebbe : “Veterani si nasce”. Dunque fighetti a Roma, snob a Trento. Ecco spiegato perché il Pd non vince a Roma e perde a Trento contro un Patt, che il problema delle Miss fortunatamente non se lo pone. Scarpe grosse ma cervello fino…

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 12 n° 8- agosto 2013 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Alberto Carli, Maura Pasi, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 30 luglio 2013 da Sie Spa - Trento

Le Miss Val Rendena 2013

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129


Il Saltaro delle Giudicarie Si sono svolte le primarie, ridicole per certi versi, fatte per farsi male, per scegliere, neanche il presidente, ma il candidato presidente del centro-sinistra, e le ha vinte l’Ugo Rossi, gran navigatore del Patt, ohibo! Che batosta ai cattolici di centro, ai cattolici di sinistra, ai cattolici del privilegio, focolarini ecc., ha vinto un cattolico normale, legato più alle merende sotto i meli della Val di Non ed i larici della Val di Sole che ai salotti dei senza scarpe, spocchiosi ed elitari, di Trento e d’intorni, dove i difensori del popolo, degli ultimi, degli operai, dei gay, si ritrovano per decidere le nostre sorti e quelle dei nostri figli brindando, come si conviene fra vip, con il Ferrari fatto in casa. Ha vinto Ugo Rossi, e ne gioisce il Panizza, promoter con la piuma, da sempre in giro con la sporta piena di gadget austro-ungarici, santo protettore dei tiratori scelti d’antica memoria, attento alle nostre tradizioni ed alla nostra cultura, impegnato a Roma a sostituire i corazzieri del Quirinale con gli Schützen, molto più solenni con i baffi alla Cecco Beppe, e le braghe di fustagno. Ha vinto Ugo Rossi per l’inadeguatezza del sistema, il PD alle prese con una caotica ricostruzione identitaria, e in mano a degli alieni, l’UpT, che ormai sta esalando gli ultimi sospiri. Forse con queste preoccupazioni s’é chiamato al capezzale il sen Molinari, specialista in orazioni funebri, per ridare al partito nuovo estro e nuove idee accogliendolo come il figliol prodigo che torna a tonificare la politica trentina con il suo acume e le sue capacità politiche, ma la cosa è andata di traverso al nostro conterraneo, un uomo fidato, politico esperto, intelligente e preparato, portaborse pluridecorato del presidente che, timoroso di chissà quali squalifiche nei suoi confron-

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IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Tra primarie e musei, verso le elezioni provinciali Si scaldano i “muscoli” in vista delle elezioni

Mese afoso, mese agitato, mese da pazzi questo luglio pieno di sorprese e di caotico attivismo in tutti i settori dello scibile umano. Il dipartimento Enti Locali dell’Empireo celeste da cui dipende il vostro Saltaro e tutti i Saltari della Regione, ci ha chiamato a consulto. Che succede in Trentino, briciola di territorio, con quattro gatti e molti topi, che da qualche tempo disturba la serenità del Pati, si è lasciato scappare parole indecenti per una bocca di rosa come la sua: “Quelli di Trento non capiscono un ca...!” Una volta tanto, parole sante, parole giuste e dette dalla persona giusta alle persone giuste, le stesse che, a suo tempo, hanno permesso il suo atterraggio fra le braccia generose di mamma provincia, sempre pronta ad opere di salvataggio; gli sono state affidate mansioni delicate in tema di caccia e di lotta al bracconaggio, ed altre altrettanto delicate, per poi giungere alla pensione, salutato con tanta di medaglia e baci ed abbracci dal suo mentore. Nessuno ha protestato, tutti hanno taciuto, chi tace conferma, ovvio. E’ una questione di onestà intellettuale. Solo il Sen. Molinari, reduce dal successo ottenuto dalla raccolta e dalla pubblicazione in un libro delle “orazioni funebri” che per anni teneva a Riva ai funerali dei notabili, non della povera gente s’intende, s’è fatto vivo con una pepata lettera sull’Adige in risposta alle affermazioni del nostro conterraneo. Rias-

sumendo: “Egr. Direttore, a pagina 34 dell’Adige del 17 luglio, il signor Piergiorgio Ferrari discetta con finezza di linguaggio sull’esito delle “primarie di coalizione” nella zona delle Giudicarie. Dopo aver rivendicato i propri meriti di “contatore” locale, secondo lo stile dei galoppini della periferia dell’impero democristiano degli anni Sessanta, Settanta, il precisato accosta, a mio avviso infelicemente, il mio nome all’organo genitale maschile e all’inadeguatezza dei vertici del suo attuale partito rispetto sia delle primarie sia alle elezioni di ottobre.....”. E giù a giustificare la sua attività di senatore, ecc. ecc. Concludendo che alle Giudicarie, lui, sen. Molinari, non deve niente, come niente deve a nessun altro. E da Saltaro, che nei secoli è coerente ed attento osservatore delle cose del mondo, lasciatemelo dire, non concordo affatto, se non altro alle Giudicarie il senatore in questione deve per gran parte la sua elezione e la sua rielezione, minimo, così come deve alle Giudi-

radiso con le sue iniziative, le sue stramberie, le sue mirabolanti cretinerie, ora che non ha più soldi e ne avrà sempre meno, si dia una calmata! In cielo sono noti i guai che attraversano la comunità provinciale, le elezioni incombenti, la tiritera dei partiti ormai ridotti a comitati elettorali, lo sforzo un po’ di tutti per conservare la poltrona, l’incertezza che non si dirada. carie parte della sua lauta buona uscita dal Senato e le indennità a vita che gli spettano, per legge. Poca roba, però un minimo di gratitudine ce la deve, questo è certo. Così come non concordo con l’infelice frase riguardante lo stile democristiano nell’assumere galoppini, ohibò, i democristiani, mi si creda, sceglievano fior di personaggi come segretari, porta borse e galoppini, gente che poi ha fatto carriera, gente in gamba e ancora ricordata, il sunnominato galoppino l’ha scelto il suo amico Presidente, dovrebbe saperlo il senatore, e se non lo sapeva, adesso glielo abbiamo detto. Lo stile è quello di Dellai non quello dei democristiani, e Dellai con i veri democristiani c’entra come i cavoli a merenda, o quasi. Per niente soddisfatti, i nostri eterei responsabili degli enti locali, erano curiosi di sapere cos’altro movimentava il piccolo mondo del Trentino. Nient’altro di particolare: le solite bizze fra la Cogo e Giovanazzi che vuole soldi dalla Provincia per coprire le spe-

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se della causa vinta. La Lia Beltrami, ormai pattina, che vuole che Panizza organizzi anche per i “nuovi trentini” un gruppo di Schützen con marocchini, rumeni, albanesi, algerini, ecc., piumati a dovere, potrebbero costituire la Legione Straniera del Tirolo, ottima idea! Per il resto luglio è stato un mese di festeggiamenti in ogni angolo del Trentino. Non tanto per i cassaintegrati, o per i disoccupati, né per i perdenti posto, né per quelli che stentano ad arrivare alla fine del mese, no, no, per loro continua la Quaresima (il Ramadam per i nuovi trentini del Patt), le feste hanno coinvolto la gente bene, i provinciali dal posto sicuro, gli statali, i dirigenti da cento e oltre migliaia di euro all’anno, i sofisti, gli intellettuali, i politici lungimiranti, giornali di servizio ed al servizio, mass-media locali e nazionali; ce n’è stato per tutti e ad agosto si continua. Trento sta diventando il centro dell’Europa, presto sarà centro del mondo scientifico, culturale, ambientale, ed artistico, grazie alla lungimiran-

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za dei nostri politici di ieri e di oggi. Con la cultura abbiamo da sempre fatto buoni affari. A cominciare dal centro S.Chiara, che doveva qualificare l’ex ospedale, come cittadella delle attività artistico culturali, di alto pregio: proprio in questi giorni si è saputo che il Centro ha chiuso il bilancio 2011 in perdita per circa 8 milioni di euro. Poi si strombazzò per anni il Mart, il grande museo d’arte di Rovereto, che doveva far concorrenza al museo d’arte moderna di New York, suoni di flauti e trombe, ma per lo più tromboni, proclami roboanti e trionfalistici, alla sua inaugurazione e negli anni seguenti, Dice l’esperto Dalbosco in data odierna: “Oggi il Mart è sotto gli occhi di tutti: un museo debole, malato, senza fondi propri, che arranca faticosamente trascinandosi dietro il peso della sua struttura, senza identità, senza prospettive”, soldi di tutti buttati al vento. Ma non è finita, adesso arriva il bello! Ed è proprio di questi giorni l’inaugurazione in pompa magna di un altro “esploit” del pensiero dell’elite amministrativa e culturale della nostra provincia. “Una nuova mirabolante mega creatura dai costi incalcolabili, che farà impallidire i musei di tutto il mondo: il MUSE”. Un altro super museo, un super investimento, un altro probabile flop! Nonostante l’enorme macchina propagandistica al lavoro per convincere i trentini che le ricadute del Muse ci renderanno in futuro ricchi e felici, le perplessità della gente sono alte e neanche sottaciute. Eppure, con invitati giunti da tutto il mondo, le feste per l’inaugurazione del Muse stanno occupando pagine intere dei soliti giornali, televisioni al servizio, mari e monti, tal quale a quando si inaugurò il Mart. Stessa festa, stessa sorte? Probabile. Il fracasso della festa è giunto persino in paradiso e i Santi di lassù non han potuto che mettersi le mani nei capelli. A ben guardare, il Muse, forse, è giunto nel tempo giusto. I disoccupati trentini sapranno come occupare le loro giornate, con la famiglia a gironzolare fra le albere, nella foresta amazzonica, a confabulare con orsi impagliati e dinosauri di plastica. Poi torneranno a casa sazi e potranno risparmiare i soldi della cena. La cultura nutre il corpo e l’anima, come dicono gli acculturati da dieci mila euro al mese. I disoccupati, i giovani senza posto, i cassintegrati, l’11% di trentini poveri in canna, potranno sempre trovare nel Muse conforto e sollievo alle loro disgrazie. Pensiamo in positivo, non c’è altro da fare: contro tutti e contro tutto, proviamo a crederci, se andrà bene, mi prenderete a bastonate e mi caccerete, se andrà male non ci resterà che che dedicare una statua al “bullismo” trentino del ventesimo secolo, perchè nessuno dimentichi, perchè nessuno lo imiti.


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Attualità

AGOSTO 2013

Tribunale di Tione: si Si è chiuso definitivamente un capitolo durato 94 anni. La mannaia della spending review non ha fatto sconti di Ettore Zini

Il miracolo non c’è stato. La spending review non ha guardato in faccia nessuno. In nome di un risparmio tutto da verificare, i giudicariesi perdono le loro aule di Giustizia. Negli uffici di Piazza Cesare Battisti c’è Che la sezione staccata del Tribunale di Tione fosse un affare per lo Stato e, non una palla al piede, hanno tentato di spiegarlo in tutti i modi Comunità di Valle, Comuni, e Ordine degli avvocati. Mozioni, appelli e iniziative istituzionali hanno ribadito, l’assoluta necessità di mantenere le aule di Giustizia a Tione. A più riprese, si è provato a spiegare, costi alla mano, quanto fosse poco virtuoso il trasferimento di competenze a Trento, con disagi - oltre che per avvocati e dipendenti del Foro di Tione - per imprese, uffici pubblici e privati cittadini. Obbligati a sostenere i fastidi di continui trasferimenti a Trento. Scomodi e costosi per gli utenti e per niente convenienti per le casse dello Stato.

aria di smobilitazione. E, soprattutto, di perplessità nei confronti di un’amministrazione statale che “spara nel mucchio”. Senza saper discernere gli sprechi, dalle convenienze.

Tutto inutile. Per l’amministrazione pubblica italiana in forte affanno, hanno lo stesso peso tanto il mastodontico Tribunale di Castrovillari (12 milioni e ancora da ultimare), quanto la lillipuziana sezione staccata di Tione, per il cui mantenimento, bastano solo alcuni spiccioli (solo 11 mila euro l’anno a carico del Ministero), in quanto la sede è in comodato gratuito dal Comune di Tione. Dalle pagine di questo giornale, abbiamo fatto il possibile per perorarne la causa. Purtroppo, con gli esiti che sappiamo. Ora si sta tentando l’ultima carta per garantire in loco, almeno uno sportello per i cittadini. C’è in ballo – ma la speranza è talmente flebile che è quasi inutile accennarne – il mante-

nimento di un Presidio Giudiziario che allievi il disagio di atti semplici come certificati di eredità o decreti tavolari, per cui, altrimenti, bisogna andare fino a Trento. Deputati a disporre di questi uffici: Borgo Valsugana e Tione. Ma, di certo, c’è solo una richiesta avanzata al Presidente del Tribunale, che molto difficilmente però sarà accolta. Per il sindaco di Tione Mattia Gottardi, uno dei 28 avvocati del Foro di Tione, potrebbe essere un’opportunità per tener viva la speranza di un possibile ripensamento, ad un decreto legge non sufficientemente ponderato. Spes ultima ratio. Ma a quanto pare dal 13 settembre il sipario calerà definitivamente sugli Uffici Giudiziari di Tione

Il 29 luglio, l’ultima udienza togata a Tione A nulla sono valse le dimostrazioni di virtuosismo e di palese utilità per il territorio (i costi vivi a carico dello Stato sono di appena 11 mila euro). Con l’udienza di luglio è stata sancita la chiusura di un lungo capitolo di amministrazione decentrata della Giustizia. Tione, Borgo Valsugana, Cavalese e Cles, rientravano in quelle 220 sezioni staccate che il decreto Monti (DL n. 155/2012) ha deciso di cancellare per il contenimento dei costi. Quindi, anche per la sede staccata del capoluogo giudicariese, è arrivato il momento di fare le valigie per Trento. Dove, dal 13 settembre in poi, con la ripresa dell’attività forense, saranno trasferite tutte le udienze. Con l’obbligo quindi, per giudici, personale impiegatizio, avvocati, e soprattutto cittadini di trasferirsi in città per il disbrigo di tutte pratiche. Le ultime cause penali sono state presiedute dal dott. Giuseppe Serao venerdì 19 luglio. Martedì 23 avrebbero dovuto tenersi anche le ultime udienze civili. Ma le ferie del Giudice Roberto Beghini, hanno di fatto rimandato a settembre, e quindi a Trento, le cause in sospeso. Dopo quasi un secolo di amministrazione decentrata della Giustizia, per il comprensorio più vasto e periferico di tutto il Trentino, si chiude un’epoca. Durante il mese di agosto saranno espletati i

È

stata la dottoressa Claudia Pedergnana, giudice onorario (Got), a indossare per l’ultima volta la toga all’interno delle aule della sezione staccata del Tribunale di Tione. Da lunedì, 29 luglio, con alcune esecuzioni mobiliari trasferimenti di tutta la documentazione cartacea. E, con la riapertura dell’attività forense, la Giustizia Trentina passerà unicamente nelle aule, peraltro sature, degli Uffici Giudiziari del Tribunale Civile e Penale di Trento, in via Pigarelli. A pagarne le conseguenze saranno soprattutto i cittadini. Costretti anche per il disbrigo di pratiche di ordinaria amministrazione a recarsi in città. Da tempo la riforma del Ministro Severino che prevede la soppressione di 37 tribunali (su 165), 38 procure (su 166), 674 uffici di Giudice di Pace (su 846) e 220 sezioni staccate in tutt’Italia, non lasciava adito a dubbi: anche Tione, doveva sottostare alla mannaia dei tagli indiscriminati decisi dal Governo. Da mesi le disposizioni del presidente del Tribunale di Trento dott. Sabino Giarrusso scandivano il calendario per le quattro sezioni staccate della Provincia: dal 20 maggio nelle sezioni periferiche non si accoglievano più contenziosi ed esecuzioni immobiliari. Dal 1° luglio anche i decreti ingiuntivi e i procedimenti civili. In pratica, i 4 tribunali peri-

e atti di volontaria giurisdizione, come i certificati di eredità, si è chiuso definitivamente un capitolo lungo 94 anni. Per l’ex Pretura di Tione, poi sezione staccata del Tribunale di Trento, la spending review non ha fatto sconti.

L’aula del tribunale di Tione

ferici, da maggio erano già di fatto solo punti informativi. Ma la mazzata che ha tagliato definitivamente la testa al toro è arrivata il 30 maggio. “I funzionari delle sezioni staccate – diceva la circolare del Presidente del Tribunale dott. Giarrusso - non accettino le iscrizioni a ruolo delle nuove cause civili la cui udienza cade dopo il 13.09.2013, poiché, dopo tale data, gli uffici delle sezioni staccate, in quanto soppresse, non sono più funzionanti”. Amen. Il parere era stato anti-

cipato il 10 aprile da una serie di disposizioni, ove, visti i pareri dell’Ordine degli Avvocati di Trento e del Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Trento, si davano disposizione in materia, per arrivare al progressivo disimpegno di tutte le attività giudiziarie nelle sezioni periferiche. Ora per Cles, Cavalese, Borgo e Tione il momento è arrivato. Era dal 1919 che a Tione si amministrava la Giustizia. Fino al 1990 nella vecchia sede di Piazzetta Boni, nello storico quartiere

di Brevine. Poi, in piazza Cesare Battisti, di fronte al Municipio, data dal Comune in via “provvisoria”, in attesa di quella ristrutturazione in piazza Boni, che non c’è mai stata. Per anni sede anche degli Uffici del Registro e delle Entrate. In questi edifici c’è parte della storia di Tione. Dopo la prima guerra mondiale, la nuova organizzazione territoriale della giustizia italiana subentra ai Distretti austriaci. La sede pretorile viene inaugurata nella piazza di Brevine. Uno dei primi Pretori – ricorda l’avvocato Fabiano Antolini – è stato il dott. Michele Curato. Poi: Marcello Monego (19641979), Fabio Maione (1980-1989). Dal 1990 il dott. Giuseppe Serao, è giudice della sezione penale. E, dal 2010, per il civile, il dott. Beghini. In questi giorni l’attuale cancelliere, dott. Roberto Pepa, è in attesa dei furgoni per il trasloco degli archivi nella sede centrale di Trento. All’interno di quelle aule che ogni martedì e venerdì riecheggiavano arringhe e sentenze, oggi c’è aria di sconcerto e scontento. La soppressione della sezione non è stata presa nel migliore dei modi. Non farà risparmiare un sol centesimo allo Stato, dicono avvocati e utenti. E creerà solo disagi per tutti coloro che dovranno recarsi in città anche per la pratica più banale. Ettore Zini


Attualità

chiude

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Cenni di storia La chiusura di un capitolo così importante per la storia giudicariese, merita un breve escursus sull’amministrazione della giustizia in sede locale. Dal 1072 al 1803, con il Principato Vescovile di Trento, le cause penali e civili erano di competenza del Capitanato di Stenico. Nel 1407, il Vescovo Giorgio I concede alle Giudicarie Interiori, un proprio Vicario per le cause civili, che si stabilisce a Preore a Casa Mondrone, fino al 1523. Da quella data, per ordine del Principe Vescovo Bernardo Clesio, la sede del Vicario Vescovile e del tribunale viene trasferita a Tione. E’ il primo passo verso un decentramento che prenderà ancor più corpo, durante i 104 anni la dominazione Asburgica, dal 1814 al 1918, e prima ancora dal 1811 al 1813 durante i due anni di dominazione francese, sotto la quale viene istituita la Giudicatura di Pace. E’ l’amministrazione austriaca con “l’Imperiale Regio Giudizio Distrettuale e Criminale Inquirente” a istituire i 64 comuni amministrativi nell’ambito del Capitanato di Tione. In quel periodo la figura del giudice distrettuale è assai importante: ha il pieno potere sui comuni, che vengono privati di qualsiasi autonomia, in quanto pieni di debiti, accumulati durante le guerre. Nel 1849 viene varata la Costituzione che suddivide il Tirolo nei

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Tribunale - La storica sede di Piazza Boni

Circoli di Innsbruck, Bressanone e Trento e 20 Capitanati distrettuali Tirolo 11, Trentino 6, Voralberg 3). I comuni riacquistano una certa autonomia amministrativa e i nuovi “Giudizi”, a cui è riservata l’autorità giudiziaria iniziano a denominarsi anche Preture. Le Giudicarie vengono assegnate a tre Distretti Giudiziari: Stenico per le Giudicarie Esteriori, Condino per le valli di Bono, Chiese e Valvestino, Tione per la Busa e la Rendena. Con il passaggio all’Italia nel 1919, i tre Distretti diventano Preture. Con l’avvento del Fascismo le Preture di Condino e Stenico vengono soppresse. Ad amministrare la Giustizia per le Valli Giudicarie rimane solo Tione. La sede rimane quella

di Piazza Guido Boni, nel quartiere di Brevine, già in uso dagli austriaci, dove fino al 1986, ci sono pure le carceri. Nel 1990 l’ormai fatiscente sede di Brevine (l’avevano iniziata a costruire i francesi nel 1811 ed è stata terminata dagli austriaci), viene abbandonata in favore del più moderno e funzionale edificio avuto, in comodato gratuito dal Comune, in Piazza Cesare Battisti. Successivamente, con la nuova riforma della giustizia, le Preture diventano sezioni staccate. Lì, per 23 anni, si celebrano i processi penali e civili, e vi trova posto pure il Giudice di Pace. Il resto è storia di oggi.(e.z.) Hanno collaborato M. Antolini e G. Nabacino

“Non è stata una difesa di categoria” Gli avvocati del foro tionese: “Il disagio maggiore sarà per i cittadini” Un indotto notevole, con un bacino d’utenza che corrispondeva a quello dell’ex Pretura, inaugurata dall’Amministrazione Giudiziaria italiana nel 1919. Subito dopo la fine della Prima guerra Mondiale. Della sezione staccata del Tribunale di Tione se ne sentirà la mancanza, anche perché l’attività della I numeri, del resto, sono esplicativi della mole di lavoro smaltita a livello periferico, registrando circa 200 contenziosi ordinari, 2.000 decreti tavolari, e oltre 1.000 certificati di eredità. Senza contare le pratiche espletate per gli Amministratori di sostegno, altra categoria che avendo a che fare con anziani difficilmente trasportabili, patirà moltissimo la chiusura della sezione staccata. “L’hanno fatta passare come un difesa corporativa – dice Carmen Collini, titolare assieme all’avvocato Tullio Marchetti di uno dei 15 studi associati di avvocati presenti sul territorio – ma il tempo dirà che era un servizio alla popolazione”.

Per chi si aggira in questi giorni nei pressi del palazzo della Giustizia di Tione la litania è unica. “Chi a Roma disegna i provvedimenti a tavolino – dice Luigi Olivieri, uno degli avvocati che maggiormente si è battuto per la sezione, anche come assessore della Comunità – non si rende conto delle esigenze del territorio. Eravamo un modellino di efficienza e purtroppo entreremo nella mediocrità: dove arrivavamo in una settimana ci metteremo mesi. La cittadinanza si renderà conto da settembre in poi che non difendevamo solo gli interessi dei nostri studi legali”. Il messaggio è chiaro e rispecchia appieno il pensie-

sede di Piazza Cesare Battisti non si sostanziava solo nei circa 160 processi all’anno. Ma le 3.036 imprese giudicariesi, di cui circa 1.275 artigiane,i 446 professionisti, i 625 servizi commerciali, e i 616 imprenditori turistici vi trovavano puntuale risposta per le proprie istanze giudiziarie: sia civili che penali. ro espresso a suo tempo dall’avvocato Antonella Bonapace, portavoce dell’Ordine degli Avvocati, più che mai convinta che lo Stato non fa un affare a chiudere le sezioni periferiche. “Noi crediamo nella visione di prossimità della Giustizia, vincente perché più vicina agli utenti rispetto al sistema centralizzato. Il Tribunale di Trento – aveva spiegato – è un sistema molto efficiente che a livello penale non fa prescrivere nulla e si arriva al terzo grado di giudizio. Ma questo grazie soprattutto all’articolazione su sezioni decentrate che si fanno carico di una buona parte del lavoro. Mi auguro che il Ministero faccia una valutazione obbiettiva, e

prima di decidere, soppesi attentamente costi/benefici”. Com’è andata lo sappiamo. A vincere però non è stata l’utenza. (e.z.)

Gli avvocati del foro di Tione


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Ritenendo che realizzando opere con materiali tradizionali reperiti sul territorio si inneschi un ritorno turistico favorito dalla particolarità e dall’unicità del lavoro eseguito il Comitato ha messo in campo i seguenti progetti. «In collaborazione con il Consorzio Forestale Porte del Gal di cui facciamo parte – spiegano all’Asuc - abbiamo avuto accesso ad un finanziamento che ci ha permesso un taglio selettivo di alberi in una zona particolarmente impervia e non adatta al taglio delle tradizionali “part”; con il materiale residuo (in gran parte faggio) abbiamo potuto portare a casa dei censiti un lotto di legna ad un prezzo particolarmente vantaggioso». Sempre nel bosco è stato ultimato da poco un intervento che renderà più sicuro il transito effettuando una pavimentazione in conglomerato cementizio e installando un parapetto a margine della carreggiata finanziato dal P.S.R., nella strada Stabio-Duron. Stanno iniziando in questo giorni i lavori alla casina di Malga Stabio, indispensabili visto il pessimo stato del tetto, dell’isolamento termico, del camino che

Saone, piccolo paese grande impegno

Attualità

richiedere fonti di energia esterna per funzionare (motori) ma solo l’energia propria che possiede il flusso d’acqua corrente nella tubazione. Per questo motivo, potrebbe trovare applicazione nelle realtà alpine come la nostra dove il tema dell’approvvigionamento idrico è di rilevante importanza nel caso in cui manchino i servizi. Il tutto non dimenticando che sempre più, in futuro, si dovrà tendere ad utilizzare tecnologie sostenibili Sono da poco trascorsi due anni dall’insediamento del nomica la prima scelta è stata quella di prestare il tempo e questa, seppure inventanuovo Comitato ASUC di Saone con un gruppo di cinque rinunciando a gettoni presenza e rimborsi spese, ingloban- ta nel settecento, lo è a 360 giovani molto uniti. Vista la particolare congiuntura eco- doli nel bilancio a disposizione dei Saonesi. gradi poiché abbatte costi energetici e di manutenha dei problemi di tirag- nanziamento al 100% del lamente le somme a dispo- dos”, è situato un vecchio zione e non inquina lungo gio. Questa opera è resa P.S.R.; rimangono a carico sizione. In paese, invece, lavatoio ancora utilizzato il suo ciclo di vita. Nelpossibile grazie ad un fi- dell’amministrazione so- nella contrada “Campre- da alcune anziane signo- la relazione è stata posta re del paese. E’ già stato particolare attenzione aleseguito il progetto e sarà l’analisi di fattibilità di un presto realizzata una nuo- impianto per servire il serva copertura in larice con batio delle Malghe Stabio, sistemazione del terreno e che potrebbe trasformarsi della pavimentazione cir- in un interessante progetcostante. to pilota per altre malghe. Su relazione realizzata Il lavoro dello studente dallo studente Giovanni potrò quindi essere approDalle Nogare, con la su- fondito per la progettaziopervisione dell’ing. Mar- ne esecutiva dell’impianto co Bezzi dell’Università analizzato e con una posdi Trento, l’Asuc sta va- sibile applicazione anche lutando l’utilità di pompe per malga Solvia. ram, e del loro possibile Tutte queste idee e questi utilizzo nelle realtà mon- progetti si possono contane. La peculiarità di tali trollare sul sito: www. pompe, è quella di non asucsaone.com .

L’attività ed i progetti dell’Asuc per la cura del territorio

Grisen


Società Prendete quindi la vostra agenda e segnate la data di sabato 10 agosto 2013: nel piccolo paese di Bolbeno, sarà possibile passare una giornata davvero particolare in un clima di amicizia e di allegria. La Pro Loco di Bolbeno, organizzatrice della manifestazione, cercherà di far magicamente rivivere alcuni momenti significativi della vita di un tempo: un’occasione per far riflettere e, soprattutto, per non dimenticare le tradizioni più importanti dei nostri territori. Per questo tra le antiche mura, sotto i portici e nella storica piazza centrale, verranno riproposti decine e decine di antichi mestieri ormai del tutto scomparsi o profondamente cambiati rispetto al passato. Si va dall’arrotino al calzolaio, dal maniscalco all’impagliatore di sedie, passando per il casaro, le portatrici d’acqua, le lavandaie, le merlettaie, il tombolo…e tanti altri ancora! Altra componente insostituibile di Not(t)e di Note è la musica, quella vibrazione nell’aria che toglie il fiato e che parla al cuore di ognuno di noi. Così tra gli scorci più affascinanti del paese suoneranno diversi gruppi musicali, a disegnare un vero e proprio itinerario musicale tra le antiche mura. Quest’anno si

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La Pro Loco di Bolbeno organizza la diciasettesima edizione

Not(t)e di note a Bolbeno …itinerario musicale tra le antiche mura…

Gli echi dei cannoni e delle schioppettate sull’Adamello Da oltre quindici anni, in agosto, nel paese di Bolbeno, si svolge la manifestazione Not(t)e di Note, ormai diventata un appuntamento impedibile delle estati delle esibiranno, ancora una volta, gruppi davvero rinomati tra i quali la Compagnia Sonadùr di Ponte Caffaro, il gruppo Stèle del Canter e, straordinariamente, per il terzo anno consecutivo, il celebre gruppo internazionale dei Lou Dalfin, con il grande concerto delle ore 21.00: un complesso famoso in tutto il mondo per la sua peculiarità che consiste nel recuperare musica tradizionale e rielaborarla con musica moderna, in particolare rock, jazz e reggae.

Valli Giudicarie. Musica, vecchi mestieri, prodotti tipici e i celebri “Capùs de Bolben”, rappresentano gli insostituibili ingredienti di una giornata divenuta ormai un must per turisti e valligiani.

PROGRAMMA DELLA FESTA

Ore 15.00 vecchi mestieri per le vie del borgo Ore 16.30 itinerari musicali .. musica nelle piazze e nelle corti Ore 16.30 inizio distribuzione “Capùs de Bolben” Ore 18.00: dimostrazione culinaria: preparazione dei capùs da Bolben Ore 18.30 cena con polenta e prodotti tipici trentini Ore 21.00 grande concerto serale con i Luo Dalfin …e dopo il concerto la festa continua!!!!! Infine non si può dimenticare l’importanza che l’aspetto culinario riveste all’interno di questa manifestazione.

Difficile infatti resistere ai piatti tipici trentini che vengono proposti per la cena, preparati con cura dagli in-

stancabili volontari della Pro loco di Bolbeno. Il menù, a base di polenta, cotechino, braciola, salamino, peverada, spressa, e funghi, sarà in grado di deliziare anche i palati più esigenti che potranno gustare inoltre gli inconfondibili ed inimitabili “Capùs de Bolben”, le gustosissime polpette a base di pane raffermo, formaggio grana, burro, uova, erbe, coste e uva sultanina, avvolte accuratamente in foglie di vite di uva fraga. La loro preparazione è abba-

stanza laboriosa e impegnativa tant’è che qualche giorno prima della festa, le donne di Bolbeno si ritrovano tutte insieme e preparano centinaia e centinaia di Capùs con l’unico scopo di far apprezzare ai più questa specialità. Visto il successo dello scorso anno, anche quest’anno, ad ore 18.00, si terrà una breve dimostrazione in piazza nella quale si mostreranno al pubblico le varie fase necessarie alla preparazione di questa specialità. Quindi non dimenticate: sabato 10 agosto 2013 La Pro Loco di Bolbeno vi aspetta numerosi per una Not(t)e di Note indimenticabile!

Festa alla Madonna del Lares Trentino d’Autore A Ponte Arche

Giovedì 15 e venerdì 16 agosto la tradizionale due giorni di festa

Tra gli innumerevoli appuntamenti che l’attivissima Pro Loco Bolbeno propone per l’estate 2013, l’ultimo, in ordine cronologico, è rappresentato dalla consueta Documenti ufficiali testimoniano come questa festa venne celebrata anche durante il ventennio fascista. Infatti, in una lettera fatta pervenire dall’allora Ministero Fascista del Turismo alle autorità locali, venne sancito lo svolgimento di tre festività in Trentino e accanto a celebrazioni del calibro di “Notte di Fiaba” in Riva del Garda e di “Festa d’Istà” in Val di Fassa, compariva, appunto, la “Festa di San Rocco” in Bolbeno. San Rocco, santo francese e adorato dalla Chiesa cattolica come protettore degli appestati, a Bolbeno è venerato in particolare dalla metà del 1600, allorquando il Paese fu miracolosamente risparmiato dalla tremenda peste di quegli anni. Gli abitanti della borgata infatti, vedendo avvicinarsi alle loro case il tremendo morbo, riuniti in preghiera fecero un voto a San Rocco affinché li salvasse dalla dilagante epidemia. La loro preghiera fu ascoltata e Bolbeno, con tutti i suoi abitanti, fu risparmiato dalla grande pestilenza. Così, in segno di riconoscenza ogni anno il 16 agosto tutto il paese si recava in processione al Santuario Madonna del Lares, dove si teneva la Santa Messa, cui faceva seguito il ritorno in paese sempre in processione. Tale tradizione si mantenne intatta fino agli anni Settanta del Novecento, quando, per una molteplicità di ragioni, venne abolita la lunga processione e si optò per l’organizzazione (estesa anche a Ferragosto) di quella che è ormai sentita come la seconda “Sagra” del paese con pranzo, spaccio bar e giochi vari. Oltre tre secoli sono dunque passati, ma sembra proprio il fascino di questo storico festeggiamento, in un ambiente puro ed incontaminato, al fresco riparo di maestosi larici, sia rimasto immutato nel tempo, anche grazie contributo degli ormai celebri volontari della Pro Loco Bolbeno che, fin dalla nascita dell’associazione, non hanno mai smesso di credere ed investire in questa apprezzata festività. Con i piccoli interventi di riqualificazione ambientale e ricettiva degli ultimi anni, si è inoltre cercato di valorizzare la località, assecondando le esigenze di un numero sempre maggiore di visitatori, con strutture funzionali e curate nei minimi dettagli, che ben si inseriscono nel-

due giorni di festa che si svolge anche quest’anno nei giorni 15 e 16 agosto presso il Santuario Madonna del Lares di Bolbeno.

lo splendido ambiente circostante. Il classico programma della manifestazione prevede, per mercoledì 15, la Santa Messa, celebrata da Don Walter Somavilla ad ore 10.00, cui farà seguito il sempre delizioso pranzo a base di polenta, braciola, salamella, cotechino, crauti, peverada e spressa preparato con premurosa cura dai celebrati “cheffs” della Pro Loco. Anche quest’anno vi sarà l’esibizione pomeridiana del neo costituito “Coro Cima Tosa Bolbeno” che ad ore 14.30 si esibirà all’interno della chiesetta del Santuario Madonna del Lares con una serie di canti di montagna. Per martedì 16 il programma è ancor più ricco visto che, oltre a pranzo e Santa Messa, grandi e piccini, maschietti e femminucce, avranno l’occasione di partecipare alla tradizionale corsa podistica non competitiva che si disputerà nel primo pomeriggio lungo l’incantevole sentiero nei dintorni del Santuario. Da aggiungere che lungo l’intero arco delle due giornate funzionerà naturalmente un fornitissimo spaccio bar e, per i più golosi, verranno distribuite gustosissime crepes con marmellata o nutella; E allora non esitate! giovedì 15 e venerdì 16 agosto la Pro Loco Bolbeno Vi aspetta alla Madonna del Lares…

Torna a Ponte Arche “Trentino d’Autore” e con esso gli scrittori, locali e di fama internazionale, con opere che, soprattutto nell’edizione di quest’anno, parlano di persone e della complessa profondità delle emozioni umane. Ad aprire la rassegna è stato Elio Orlandi con il suo suggestivo “Il richiamo dei sogni la montagna in punta di piedi”; il 2 agosto è arrivata la giornalista e scrittrice Concita De gregorio con “Io vi maledico” un libro che lascia da parte le analisi economiche e i commenti degli analisti per raccontare la crisi della gente comune, da chi è morto lavorando, all’Ilva di Taranto e la sua maledizione l’ha voluta scritta sulla tomba, alla figlia del piccolo imprenditore che si è tolto la vita davanti al fallimento. Genitori e figli, figli speciali perché affetti da autismo come quello di Gianluca Nicoletti - “Una notte ho sognato che parlavi. Così ho imparato a fare il padre di mio figlio autistico” (6 agosto) –; popoli spesso raccontati a suon di stereotipi, come quello cinese, che invece Giampaolo Visetti, inviato per Repubblica, racconta in una serie di personaggi con “Cinesi. Come vive, lavora, ama il popolo che comanda il mondo” (9 agosto). E sarà Sara Scalia a raccontare la biografia della madre Miriam Mafai in “Una vita, quasi due” (12 agosto), mentre Luisa Gretter Adamoli in “Tre punti di rosso. L’affascinante e misconosciuta vita di Alfonsina Gonzaga Madruzzo” (20 agosto) ritrova un’altra donna, sempre ad esplorare le paure e prove di coraggio di personaggi che prima di essere sui libri di storia sono donne e uomini nelle quali ogni lettore troverà le stesse pulsioni così grandemente umane. Fabio Chiocchetti porta a Trentino d’Autore “I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” (23 agosto). Antonio Preziosi, direttore di Rai 1, parla di informazione e del suo ruolo nel raccontre la crisi (28 agosto). E Lilli Gruber scrive da giornalista una storia di donne, quella sua e del suo rapporto con la nonna che ne ha forgiato il futuro (30 agosto). Chiuderà la manifestazione Carmine Abate con “Il bacio del pane” (3 settembre). Denise Rocca


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La avvertirono, che sarebbe stato l’inizio di qualcosa di grande, ma la giovane tionese sentiva di aver trovato la sua strada. Cominciarono ad arrivare altri malati, di tumore, molti in fase terminale, che furono accompagnati con amore negli ultimi giorni di vita, e poi i bambini, tanti, da tutto il Perù. “Se per Blanca si era aperta la porta – racconta Daniela – con loro la porta si spalancò del tutto”. La casetta di fango e paglia non era più sufficiente, gli amici tionesi e giudicariesi vennero chiamati, attivata la rete della associazioni, e tantissimi, come aveva fatto Daniela, risposero: grazie alle loro donazioni nel 2008 aprì i battenti Casa Madre Teresa, attrezzata per accogliere i malati, dove con i suoi pazienti si trasferì anche Daniela. Oggi sono una sessantina gli ospiti del centro, per lo più bambini abbandonati o con famiglie troppo povere per garantire loro cure e una vita dignitosa, con handicap fisici o mentali. C’è Yulissa che visse in un pollaio spartendo il cibo con i maiali, arrivò a Casa Madre Teresa lacerata dalla scabbia e dai pidocchi, incapace di parlare o camminare. Oggi ha ripreso peso, è una bimba sorridente dalla pelle color caffellatte e gli occhi neri, che proprio poco prima della visita di Daniela a Tione, di questi giorni, da sola è andata in cerca della maestra e ha bussato

Solidarietà

La solidarietà più vera a 3.000 metri di quota

L’esperienza di Daniela Salvaterra, dal 2003 in Perù per alleviare le sofferenze degli altri di Denise Rocca Tutto ebbe inizio con Blanca, 11 anni, affetta da artrite reumatoide giovanile. Fu lei la bambina nella quale si imbattè un giorno Daniela Salvaterra, giovane infermiera di Tione al tempo volontaria a Encañada, un piccolo paesino abbarbicato sui 3mila metri delle vette andine. L’incontro con la bambina le regalò un’idea: ospitare i tanti ammalati che più severamente degli altri subivano la miseria e le condizioni di povertà alle quali la mancanza di scolarizzazione e risorse condannano i contadini peruviani. Quell’ispirazione oggi si è trasformata nella

Casa per ammalati Madre Teresa. Daniela era arrivata in Perù due anni prima, nel 2003, al seguito di Oratori delle Ande”, un ramo dell’associazione operazione Mato Grosso, e ad Encañada si occupava di assistere i contadini poveri, e per lo più analfabeti, in caso di malattia, curandoli ma anche aiutandoli ad orientarsi in un sistema sanitario, quello peruviano, dove il costo delle cure grava pesantemente sulle spalle dei cittadini. Daniela rimase colpita da quella ragazzina, e decise di prenderla a vivere con sé.

Daniela Salvaterra

alla porta giusta, quella dell’aula, fra le tante che aveva davanti. Una piccola, grandissima vittoria per Yulissa, un’emozione per Daniela: “sono queste le gioie delle mie giornate – racconta – un bambino che impara a mangiare da solo, un passo fatto da chi è in sedia a rotelle”. Piccole cose, in sintonia col pensiero della giovane infer-

miera: “non voglio cambiare il mondo – spiega Daniela – qualqun’atro cercherà di ottenere maggiore giustizia, un sistema che funziona, ed è bello, ma a me basta mostrare a questi bambini che qualcuno vuole loro bene”. In fondo Daniela, il mondo lo cambia per davvero, quello di ognuno dei suoi piccoli ospiti.


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Il personaggio

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Il triathlon nasce nel 1977 da una scommessa tra un gruppo di amici su di una spiaggia di Honolulu, alle Hawaii. Dovevano stabilire quale fosse secondo loro la disciplina sportiva più dura dal punto di vista della resistenza: 3,8 km di nuoto, 180 km di bici o 42,195 km di corsa. Ovviamente ognuno voleva che fosse la propria disciplina a prevalere sulle altre fino a che si raggiunse un folle compromesso: combinare le tre prove in un’unica gara. Ebbe inizio così la competizione che ancora oggi è conosciuta con il nome di IRONMAN. Gli atleti che appartengono alla categoria elite riescono a completare questa prova infernale in circa 8 ore mentre i “comuni mortali” rischiano di giungere al traguardo a notte inoltrata. Fortunatamente con il passare degli anni sono state introdotte delle distanze di gara accessibili a tutti fino ad approdare al triathlon classico, quello cosiddetto olimpico, le cui distanze sono nei programmi delle Olimpiadi; si disputa sui 1500 m a nuoto, sui 40 km in bicicletta ed infine, sui 10 km di corsa ed è proprio su questa distanza che attualmente si gareggia. Ma ora la parola a Piergiorgio Romeri, triatleta delle Giudicarie: “Al triathlon mi sono avvicinato qualche anno fa, dapprima incuriosito dalle gare che vedevo in TV e quindi attirato dalla possibilità di poter arricchire con qualcosa di diverso le mie uscite in bici e di mettere altresì in risalto le capacità di resistenza. Ho iniziato a seguire timidamente le prime tabelle di allenamento scoprendo che il triathlon non è semplicemente la somma di 3 sport ma un vero e proprio

Triathlon, uno sport fatto di fatica e molto allenamento

Piergiorgio Romeri, triatleta giudicariese di Aldo Gottardi

Il triathlon è uno sport giovane, nuovo, che accomuna insieme tre discipline come il nuoto, il ciclismo e la corsa, unendole senza che tra di esse ci sia soluzione di continuità, in un’unica prova. Gli atleti devono infatti passare senza interruzioni da sport a sé stante, che consente di ottenere enormi benefici in termini di salute oltre ad uno sviluppo muscolare completo ed armonico. In molti pensano che occorrano lunghi allenamenti e una marea di tempo a disposizione ma in realtà non è vero, se si sa come ottimizzare gli allenamenti, trovando il tempo da dedicare alla famiglia. Durante la stagione invernale i ritmi diventano più blandi e si approfitta di questo per passare molto più tempo in piscina cercando di esercitarsi sulla tecnica. Lavorando ad Arco, sfrutto le 2 ore di pausa pranzo per andare in piscina. Anche per la bici e la corsa si eseguono sostanzialmente lavori aerobici per migliorare la resistenza. A partire dai mesi più caldi i ritmi di allenamento si fanno più intensi per tutte e 3 le discipline: la settimana tipo prevede da martedì a venerdì 2/3 allenamenti dedicati al nuoto, 2 allenamenti di corsa

una frazione di gara all’altra, dimostrando ottime capacità condizionali quali forza e resistenza, ma anche buone capacità coordinative, dovendo esprimere durante il loro sforzo gestualità sportive completamente differenti tra loro, quali il nuotare, il pedalare ed il correre.

Piergiorgio Romeri in azione

(nelle ore serali) e due uscite in bici che utilizzo alcune volte per andare al lavoro, coprendo la distanza di 50 km che separa Verdesina da Arco. Il sabato o la domenica sono dedicati ad allenamenti lunghi sia per la corsa che per la bici. Il lunedì riposo assoluto. E’ molto importante nel triathlon inserire talvolta l’allenamento combinato che prevede un’ uscita in bici di almeno 1 ora ad andatura sostenuta, seguita immediatamente da

almeno 5 km di corsa. Questo tipo di allenamento simula le condizioni di gara e migliora gli adattamenti neuromuscolari tra ciclismo e corsa. Ovviamente a seconda del periodo, le distanze, le intensità e la quantità delle singole uscite possono variare. Attualmente sono tesserato con la 33 Trentini Triathlon che a sede a Rovereto e che raggruppa gli appassionati di Riva, Arco, Vallagarina e Val di Ledro. In tutto il Trentino ci sono 5 società affi-

liate alla Federazione Triathlon e hanno sede in Vallagarina, Trento, Valsugana e Val di Fiemme.” Secondo te questa disciplina è in via di espansione anche in Giudicarie? “Nelle Valli Giudicarie il triathlon non è ancora approdato e chissà che prima o poi, conoscendo la passione per lo sport che caratterizza i giudicariesi, non si riesca a coinvolgere qualche appassionato fino ad arrivare a formare la prima squadra di triathlon delle Giudicarie!” Cosa servirebbe per farla conoscere e per diffonderla? “Condizione necessaria per promuovere questo sport anche nelle nostre valli, è che si riesca a coinvolgere un gruppo di appassionati in modo da creare una società di triathlon che, con le sue strutture logistiche ed organizzative, possa essere un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questo sport.” Saresti disponibile ad esser punto di riferimento per chi fosse interessato ad intraprendere il triathlon? “Certamente! Sono a completa disposizione di chiunque abbia bisogno di informazioni, consigli, supporto e che voglia avvicinarsi a questo sport. La 33 Trentini Triathlon, la società per cui sono tesserato, organizza per 31 agosto ed il primo settembre, una due giorni di Triathlon Sprint a Lavarone. Maggiori informazioni si possono avere sul sito www.33trentinitriathlon.com. Sarà un’ ottima occasione per vedere dal vivo una competizione affascinante che potrà invogliare molti ad avvicinarsi a questa affascinante disciplina.”

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Società

AGOSTO 2013 - pag.

di Alberto Carli Il mese scorso sono stati festeggiati i dieci anni della Cassa Rurale Giudicarie-Valsabbia-Paganella nata dalla fusione tra Giudicarie-Paganella e la Cassa Rurale di Darzo e Lodrone. Una realtà importante, che ha dimostrato di saper fare la banca ma di essere anche una cooperativa moderna, caratterizzata da una dimensione che oggi permette da un lato di essere vicina al territorio e, allo stesso tempo, come dichiarato dal Presidente Andrea Armanini, di avere valore organizzativo, indispensabile per essere non solo efficaci, ma anche efficienti. La effettiva possibilità di operare fusioni tra banche è di fatto stata resa possibile dal 1993, con il Testo Unico Bancario che sostanzialmente riformo’ il sistema del credito italiano e per effetto del quale la specializzazione settoriale venne meno, consentendo alle banche di attuare politiche di sviluppo basate anche sull’acquisizione di quote di mercato. Per capire se il tema delle fusioni e quindi anche delle sovrapposizioni tra Istituti Bancari rappresenti un rischio o un effettivo vantaggio competitivo, e’ interessante lo spunto offerto da una ricerca condotta da Euricse (Istituto di Ricerca Europeo sulle imprese cooperative) in merito alle differenze di performance delle banche di credito cooperativo nei contesti nei quali esiste competitività, dal titolo: “concorrenza e operatività del sistema di credito cooperativo nella Provincia di Trento”.

Lo studio rivela che condizioni di concorrenza incidono positivamente sull’organizzazione delle casse in termini di orientamento all’efficienza e alla produttività, ma non sembrano avere effetti specifici sulle condizioni di redditività. Questo in relazione al fatto che nel nostro territorio vi sono casse rurali che operano sostanzialmente ancora in regime di monopolio nel comune dove risiedono. Emerge però che la piccola cassa rurale, ancora di più quelle che devono scontrarsi con la concorrenza di altre ban-

Cooperando

La diversità come fattore di crescita La cassa rurale Valsabbia Giudicarie Paganella festeggia 10 anni

che siano esse cooperative o non, ha mediamente una redditività inferiore

a quelle di dimensioni medio grandi. La struttura del nostro sistema del

La quarta edizione del progetto di mutualità della Cassa Rurale Giudicarie-Valsabbia-Paganella ha coinvolto 52 soggetti e 58 giovani

Incipit, che risultati!

S

i è conclusa nei giorni scorsi la quarta edizione di Incipit, il progetto di mutualità innovativa promosso dalla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella con l’obiettivo di favorire l’incontro tra i giovani saperi e il tessuto produttivo locale. “Una sorta di antidoto alla cosiddetta fuga di cervelli, perché unicamente attraverso Un obiettivo ambizioso, a supporto del quale la Cassa pensa di aver dato un significativo contributo, non fosse altro per i progetti attivati dal 2006 sino ad oggi. “Come amministratori della banca crediamo molto a questi progetti di mutualità innovativa e di coinvolgimento dei giovani e in questa direzione continueremo ad investire anche in futuro”, ha voluto ricordare il vicepresidente Luca Martinelli. Sono infatti numerose le iniziative che la banca di credito cooperativo promuove ed organizza nel settore della cultura e della formazione. “Riteniamo sia importante e allo stesso tempo doveroso promuovere progetti di questo tipo e soprattutto dare segnali concreti ai nostri giovani”, ha voluto rimarcare il direttore generale Davide Donati. “Stiamo parlando di progetti concreti - ha aggiunto - che lasciano un segno, prova ne sia che alcuni dei giovani che abbiamo coinvolto ora si trovano

ad essere assunti proprio in quelle organizzazioni con cui hanno iniziato a collaborare grazie ad Incipit”. I progetti attivati nel corso del biennio 2012-13 toccano tutti i comparti economici e i diversi ambiti di attività: si va dalla comparazione tecnicoeconomica-prestazionale sviluppata da Sintec Associati di Storo per gli edifici in legno a basso consumo energetico, al progetto di Impresasolidale a supporto della comunicazione del pensiero e del lavoro sociale; dall’analisi preliminare per la redazione del piano di gestione della Val Genova curato dallo Studio Associato Pan, al progetto dell’azienda B&F sui benefici derivanti dall’utilizzo di facciate ventilate o in legno. Grande soddisfazione anche per le positive esperienze in ambito turistico dell’azienda consorziale Terme di Comano o dell’ Apt Dolomiti Paganella, rispettivamente impegnate nella certificazione Family e nello sviluppo dell’offerta turistica a favore dei cosiddetti

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lo sviluppo di nuove competenze le aziende possono essere competitive e, allo stesso tempo, solo coinvolgendo i giovani laureati e prospettando loro sbocchi occupazionali ad alto valore aggiunto è possibile sperare di trattenerli in loco e di vederli artefici dello sviluppo locale”, ha voluto sottolineare il presidente Andrea Armanini. paesi emergenti. Il prossimo autunno partirà la nuova edizione, con l’obiettivo di coinvolgere un numero ancora più ampio di aziende locali e di sostenere nuovi progetti di crescita e sviluppo del territorio. L’idea di Incipir è quella di favorire in maniera concreta lo sviluppo del territorio attraverso il sostegno finanziario di progetti innovativi proposti dai partner territoriali e condotti da giovani laureandi o neolaureati. Da una parte infatti, ci sono gli enti e le aziende del territorio che propongono un progetto di sviluppo e innovazione per il loro ambito; dall’altra parte ci sono i giovani che intendono investire nel territorio le conoscenze acquisite nel proprio percorso di studi. In mezzo c’è La Cassa Rurale che, promuovendo il bando e finanziando i singoli progetti (fino ad un massimo di 5.000 euro l’uno), dà la possibilità alle aziende di attingere a risorse giovani e preparate,

permettendo allo stesso tempo agli studenti di entrare in contatto con il mondo del lavoro. Chiunque fosse interessato può visitare il sito web www.prendiilvolo.it oppure rivolgersi direttamente alla Cassa scrivendo un’email a info@prendiilvolo. it o telefonando al numero 0465 709383.

credito consente quindi, che si tratti di casse rurali operanti in regime di concorrenza o che siano le uniche nel comune di appartenenza, di raggiunge buoni livelli di risultati in termini di raccolta, di credito verso i clienti e in generale nel raggiungimento degli obiettivi, forti del radicamento territoriale proprio nella natura della casse di credito cooperativo. Va però riscontrato che, laddove esistono contesti di concorrenza, la forza di una struttura organizzativa più articolata e che riesce a svilupparsi su

mercati complementari mantenendo la specificità di banca del territorio e quindi vicina alle imprese e alla gente, riesce meglio nella funzione di garante oltre che di volano, dello sviluppo economico. Giudicarie Valsabbia Paganella e’ un bell’esempio di banca territoriale, che ha saputo trarre dalle diversità vocazionali dei territori in cui si e’ trovata ad operare, la forza per crescere e dare risposte a un maggior numero di soci... nel vero spirito cooperativistico.

I numeri di Incipit 4 Sono in totale 52 i soggetti che, tra enti, aziende ed associazioni, sono stati coinvolti come partner territoriali e che, complessivamente, hanno proposto ben 57 progetti. Sono invece 58 i giovani (laureati e laureandi) che hanno espresso interesse e disponibilità a mettersi in gioco su alcune tematiche e in alcuni ambiti.Sono 31 i progetti effettivamente andati a buon fine e che hanno visto l’incontro tra domanda ed offerta.Numerosi e diversi i settori di attività in cui sono stati condotti i progetti di ricerca e sviluppo: 8 progetti sono stati sviluppati nel settore del marketing e della comunicazione, 6 nel sociale, 5 in ambito storico e nella conservazione dei beni culturali, 4 nella valorizzazione del territorio, 2 in ingegneria, 2 in ingegneria ambientale, 2 in ambito economico o comunque legato all’ingegneria gestionale, 1 in giurisprudenza ed 1 in informatica.Complessivamente la Cassa è intervenuta a supportare i progetti di ricerca con ben 61 mila euro, erogati attraverso borsa di studio.Da otto anni ormai Incipit riscuote un grande successo, sia presso i giovani ricercatori che partecipano numerosi e con entusiasmo, sia agli occhi delle aziende e dei partner territoriali che individuano gli ambiti di intervento e scelgono i progetti su cui lavorare. Dal 2006 ad oggi la Cassa ha complessivamente coinvolto all’interno di Incipit ben 114 ricercatori e 68 diverse aziende, investendo su questa iniziativa ben 260.150 euro. Un segnale forte a sostegno dello sviluppo locale e dell’innovazione, interessando tutti i settori produttivi: dal turismo all’agricoltura, dal commercio ai servizi, dall’industria all’artigianato, dal noprofit al pubblico.


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Il tema principale del festival è quindi quello delle centrali idroelettriche, dell’acqua e del risparmio energetico, ma avranno il loro spazio anche le storie, passate e attuali, che sono legate a queste realtà. La particolarità sta nella trattazione dei vari contenuti: attraverso un programma fitto di eventi che prevede visite guidate, spettacoli teatrali, proiezioni di film e documentari, laboratori per bambini e ragazzi, AltroTempo si propone di far conoscere al pubblico la storia ed il territorio della Valle del Chiese attraverso un approccio dinamico e divertente. Fare cultura, quindi, ma senza annoiare. Le danze si apriranno venerdì 9 agosto presso Villa De Biasi a Daone con l’inaugurazione del percorso espositivo “Quattro passi nel fiume. Connessioni di paesaggi nella Valle del Chiese”. Questa mostra ha lo scopo di sottolineare e spiegare l’importanza del fiume Chiese sia come patrimonio naturale, con le sue particolarità geografiche e geologiche, sia come ricchezza sociale, ripercorrendo la storia, la tecnologia e la gastronomia del territorio locale. In serata avrà luogo una tavola rotonda come momento di riflessione e confronto tra cittadini e rappresentanti delle comunità circa le tematiche

“AltroTempo”: un weekend di cultura e divertimento Dal 9 all’11 agosto in Valle del Chiese al Festival saranno protagoniste le centrali idroelettriche, la loro storia e la loro ricaduta economica sul territorio

D

al 9 all’11 di Claudia agosto la Valle del Chiese ed i suoi paesaggi imbevuti di storia faranno da sfondo alla seconda edizione del festival “AltroTempo – Paesaggi Elettrici”. Organizzato dall’Ecomuseo della Valle del Chiese ed in colladi paesaggio, ambiente ed energia da fonti sostenibili e rinnovabili. Questo momento di incontro vedrà l’illustre partecipazione di Carlo Personeni, Presidente della Federazione Nazionale FEDERBIM, insieme ad Hydro Dolomiti ENEL, Fondazione Museo Storico del Trentino, Comitato Scientifico di STEP di TSM e, come moderatore della serata, Alberto Faustini, direttore del quotidiano Il Trentino. A partire da sabato 10 agosto si entra nel vivo della manifestazione sin dal mattino, con una vi-

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sita guidata agli impianti idroelettrici di malga Boazzo in Val di Daone e

borazione con il Consorzio Turistico Valle del Chiese, la manifestazione vuole essere un omaggio al Consorzio dei Comuni del B.I.M. del Chiese in occasione del 60° anniversario dall’istituzione della legge del’53 che ne ha sancito la creazione.

Brunelli

di Cimego. Proprio quest’ultimo nel pomeriggio sarà il luogo predisposto

ad un’interessante iniziativa nella quale il teatro, attraverso musica, testi e le opere dello scienziato Tesla, racconterà il passato ed il futuro dell’energia elettrica. Dalle ore 14.00 presso Forte Larino, il MUSE – Museo delle Scienze di Trento – proporrà un percorso didattico nel quale, con l’apposita strumentazione scientifica, si potrà quantificare l’effettivo consumo energetico quotidiano. Alle ore 18.00 seguirà l’inaugurazione ufficiale del festival AltroTempo che, grazie alla partnership con Tren-

Attualità tino Film Commission, si propone di enfatizzare, in particolare, l’importanza dei luoghi delle centrali idroelettriche in Valle del Chiese e, più in generale, la grande ricchezza paesaggistica del Trentino e delle sue montagne attraverso la produzione cinematografica. A seguire verrà proposto a Forte Larino il suggestivo spettacolo “E poi tornò il silenzio”, interpretato dal vivo da Andrea Castelli che darà voce alle storie nate dalla costruzione delle centrali idroelettriche. Nella giornata di domenica viene riproposta la visita guidata del mattino ed il percorso didattico del MUSE del pomeriggio. A questi appuntamenti con la cultura ed il divertimento si aggiungono altri imperdibili eventi. Lo scrittore e camminatore Davide Sapienza proporrà, invece, una narrativa “naturale” nella quale, grazie ad una nuova prospettiva, i camminatori che intraprendono un viaggio lungo un corso d’acqua diventano l’acqua stessa. In chiusura di serata due grandi ospiti: l’architetto milanese Luciano Bolzoni, che ripercorrerà i 60 anni di vita delle centrali idroelettriche alpine, e la cantautrice Cristina Donà che, affiancata da Saverio Lanza, racconterà in musica e con la profondità dei suoi testi l’acqua e la natura.

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SABATO 10 AGOSTO

FORTE LARINO | ORE 21 ����������������������� Le storie nate dalla costruzione delle centrali idroelettriche con ANDREA CASTELLI, testo e regia di Maura Pettorruso

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DOMENICA 11 AGOSTO FORTE LARINO | ORE 21 �������������������������� ������

LE TANTE PICCOLE STORIE CHE HANNO SCRITTO LA STORIA TEATRO, LETTERATURA, MUSICA, DIVULGAZIONE MOSTRE ED ESPOSIZIONI PERCORSI MULTIMEDIALI VISITE GUIDATE DIDATTICA PER FAMIGLIE … per raccontare, rivivere ed imparare dall’epoca di costruzione delle grandi centrali idroelettriche in Trentino

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI CONSORZIO TURISTICO VALLE DEL CHIESE Fraz. Cologna 99 - 38085 PIEVE DI BONO (TN) Tel. +39 0465 901217 - Fax +39 0465 900334 info@visitchiese.it - skype: visitchiese.it WWW.VISITCHIESE.IT

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Quali smottamenti sono in atto? Gli interrogativi cercheranno risposte con gli strumenti del Mistero dei monti, da oltre dieci anni strumento d’indagine e riflessione che porta in quota la cultura con incontri letterari, filosofici, scientifici, percorsi in ambiente, mostre e cinema. Mobilità di pensiero e d’immaginazione per sollecitare un’ampia riflessione culturale che parte dalla montagna e che si apre agli orizzonti conoscitivi della contemporaneità. L’edizione 2013 è quella che inaugura la trilogia «Da Heidi alla Luna», uno spazio di pensiero aperto al cambiamento che s’interroga muovendosi tra due elementi simbolici: da una parte Heidi, icona sorridente e capolavoro del regista giapponese Isao Takahata, ispirato dal romanzo che la scrittrice svizzera Johanna Spyri ha pubblicato nel 1880; dall’altra la Luna, direzione luminosa alla quale guardare in una prospettiva futura tutta da scoprire, da pensare, da realizzare. Tre anni di incontri che si aprono, nell’edizione 2013, con la tradizione dei pastori e del loro rapporto – tutt’altro che idealizzato – con un’economia necessaria e antica nata dentro la montagna, fino alla scoperta delle

“Da Heidi alla Luna”, perl’11ª edizione del «Mistero dei monti» Madonna di Campiglio, dal 2 al 23 agosto 2013, numerosi appuntamenti nel segno della cultura Qualche flebile speranza c’è ancora. Ma La montagna da Heidi, la piccola protagonista del celeberrimo cartone animato ideato da Isao Takahata e disegnato da Hayao Miyazaki, simbolo di una montagna tradizionale, incantata, ideale; alla Luna, il satellite della Terra, simbolo della grande avventura dell’esplorazione dello Spazio e di una direzione futura che per la montagna è tutta da costruire. «Da Heidi alla Luna» è il titolo dell’undicesima edizione del festival d’alta quo-

montagne extraterrestri, altissime e poco conosciute. Il programma in quota prevede, dentro un dibattito alternante tra tradizione e futuro, ospiti qiali il giornalista e scrittore Beppe Severgnini (“Italiani di domani”), il fondatore della rivista ALP Enrico Camanni (“La metafora dell’alpinismo: 12 gradi di futuro”), il telecronista della Luna Tito Stagno (“Su un altro pianeta”), il vicepresidente

ta «Mistero dei monti» e la prima tappa d’una trilogia: a Madonna di Campiglio dal 2 al 23 agosto. Tradizione e futuro della montagna. Due immaginari giganteschi e contrapposti: uno terrestre, stabile e conservativo, luogo di naturale bellezza, di aria fresca e nuvole; l’altro extraterrestre, instabile e dinamico, immagine di un universo lontano che apre ad orizzonti immensi, visionario ed enigmatico. Dove siamo ora?

di Slow Food Italia Silvio Barbero (“Pastori. Volti e storie dentro le montagne) e con l’omaggio ad Heidi con una proiezione in quota all’alba del 17 agosto sul monte Spinale (“Risveglio con la piccola Heidi”). Si partirà dalla tradizione con la mostra itinerante dal titolo “Pastori. Volti e storie dentro le montagne”: un omaggio ai pastori che salivano i sentieri erti dalla valle agli alpeggi in quota.

I loro volti e le loro storie, all’apparenza scomparsi nella veloce trasformazione del dopoguerra, saranno restituiti alla collettività attraverso un percorso espositivo (2-18 agosto) all’interno delle scuderie di Palazzo Lodron-Bertelli a Caderzone Terme e del Museo della Malga. E con i pastori ci saranno “le bestie”, gli animali compagni dei giorni. Una serie di interviste inedite raccolte

In Val di Breguzzo il Parco avventura più grande del Trentino Nel Breg Adventure Park è possibile cimentarsi con 8 percorsi di diversa difficoltà e provare le emozioni del canyoning Breg Adventure Park Val di Breguzzo è situato alle porte del Parco Naturale Adamello Brenta in località Chiesetta degli Alpini nell’omonima valle di Breguzzo, a circa 5,5 km dal centro abitato di Breguzzo. Nei pressi del Si tratta di un Parco Avventura con oltre 100 entusiasmanti attività suddivise in 8 percorsi di diversa difficoltà. Completamente immersi nella natura sarà possibile affrontare percorsi di abilità pensati per tutta la famiglia sospesi nell’aria tra tronchi, teleferiche, passerelle e ponti tibetani che collegano un albero all’altro seguiti da istruttori specializzati. E’ uno dei primi parchi in Italia ad adottare il sistema di sicurezza 100% Bornack che permetterà di affrontare ogni genere di passaggio con estrema garanzia. Dal momento che il parco avventura è una struttura indirizzata a tutte le fasce di età, ed in particolare alle famiglie è stato possibile ottenere il Marchio Family. A tale scopo e non solo si rivolgono i lavori di ampliamento del parco degli ultimi due anni, per creare un ulteriore percorso per i bambini, nonché la Breg Baby Little Home. Il “Breg Adventure Park Val di Breguzzo” rappresenta un elemento fondamentale della qualificazione dell’offerta sociale e turistica delle Giudicarie, in quanto coerente con le caratteristiche del territorio e, in particolare, con il profilo dell’infrastrut-

parco avventura vi è un’area attrezzata libera per pic nic in ampi spazi verdi, zona barbecue coperta, servizi igienici, e la casa degli alpini con splendido porticato per poter accogliere fino a 120 persone a sedere.

turazione “leggera” e fortemente compatibile con l’ambiente. Per gli amanti delle passeggiate questo è il luogo ideale: da qui partono numerosi itinerari di trekking verso il Gruppo dell’Adamello che vanno a toccare siti di interesse naturalistico ambientale, botanico, faunistico e storico (siti e testimonianze della Grande Guerra sull’Adamello), come la zona detta Conca di Trivena, dove sorge l’omonimo rifugio e zona di partenza per spettacolari escursioni in quota e la Val d’Arnò alla destra orografica del torrente, nel cuore della quale si trova la malga d’Arnò, dove sarà possibile degustare ed acquistare ottimi formaggi di malga nonché assistere alla produzione degli stessi. Lungo l’intero corso della Val di Breguzzo e nelle

immediate vicinanze del parco si potranno trovare punti di ristoro e ristoranti con cucina tipica. Infine, novità di quest’anno è la possibilità, accompagnati in sicurezza con Mountain Friends - Guide alpine e Accompagnatori Pinzolo Val Rendena, poco distante dal Breg Adventure Park, di cimentarsi col Breg Canyoning Rio Roldone, un’attività che alterna calate in corda, tuffi, salti, scivoli e tanto divertimento. La pratica del Canyoning non comporta la conoscenza di tecniche particolari e permette di passare splendide e incantevoli giornate in luoghi in cui la natura ha scavato nei secoli la sua storia; una proposta nuova, scendere con tecniche alpinistiche i torrenti più impervi, scivolare lungo cascate o tuffarsi, protetti dalle mute, in acque azzurre e traslucide in un ambiente primordiale, incontaminato, quali ancora sono le gole profonde dei torrenti alpini. Per chi ama emozioni da condividere in gruppo questo percorso saprà regalarti sicuramente grandi emozioni. Info: 0465.323090 - +39 333.8848918 – info@bregadventurepark.it – www. bregadventurepark.it

in un docufilm, saranno in duplice visione: in mostra, e in quota all’interno della Capanna Hofer sul Monte Spinale, uno degli alpeggi più belli delle proprietà collettive delle Regole di Spinale e Manez. Questi solo alcuni dei tanti appuntamenti, tra i quali il meglio del cinema selezionato dallo staff e dal comitato scientifico del Trento Film Festival che da sempre collabora con il Miste-

ro dei monti, in una felice sinergia culturale. Il Festival “Mistero dei Monti” è ideato e curato da Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza e promosso dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento. Il calendario di tutti gli appuntamenti è pubblicato su www.campigliodolomiti.it.


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Mountain Friends il punto di riferimento per l’Outdoor Attività all’aria aperta: tra cielo, acqua, neve e terra!

In un mercato sportivo e turistico sempre più esigente e specializzato, le offerte si orientano verso soluzioni differenziate e personalizzate. In questa realtà, anche le figure L’Associazione Guide alpine e Accompagnatori Pinzolo Val Rendena – Mountain Friends - già da qualche anno si sta muovendo per proporre attività all’aria aperta sempre nuove e stimolanti, per ogni esigenza, da quella più contemplativa a quella più adrenalinica. Quest’anno il gruppo completa ulteriormente le sue proposte e si pone come importante punto di riferimento per chiunque voglia vivere la montagna in ogni sua forma. «Siamo stati tra i primi a livello trentino a proporre un’unica sede dove si possono trovare Guide e Accompagnatori che lavorano insieme, per accogliere ogni attività legata all’outdoor. A breve saremo la prima Scuola italiana di alpinismo ed escursionismo. Abbiamo intenzione di aggiornarci continuamente e di ampliare ancor più il raggio delle nostre attività. Un’unica organizzazione in grado di accompagnare l’ospite dal fondovalle fino alle vette più elevate, facendo conoscere il territorio a 360°, dagli aspetti culturali a quelli ambientali e sportivi» - spiega Demis Lorenzi, capogruppo di questa importante realtà. Godere del tempo libero scegliendo un’attività all’aria aperta: dall’arrampicata classica a quella sportiva, dal trekking al canyoning, dal parapendio al nordic walking, dalla mountain bike alle vie ferrate, le escursioni in quota, le viste etnografiche, … una carrellata di opzioni per gli ospiti, i residenti, gli operatori turistici e quanti vogliono avvicinarsi in sicurezza e in modo diverso al territorio e alla montagna. Esistono luoghi, intatti nella loro bellezza, grandiosi nella loro espressione fisica, ricchi di suggestioni legate a storie e leggende che percorrono a ritroso la storia degli uomini, dove la magia diventa familiare. Le tradizioni delle Valli Giudicarie, i capolavori di pietra delle Dolomiti di Brenta e dell’Adamello, i boschi infiniti del Parco Naturale Adamello Brenta, la natura selvatica e la flora del nostro territorio, sono un concentrato straordinario di panorami, atmosfere, profumi, testimonianze che il tempo sembra aver voluto conservare nelle sue sfumature più affascinanti. In questa straordinaria palestra a cielo aperto, le Guide alpine e gli

Accompagnatori Pinzolo Val Rendena - Mountain Friends - offrono tutte le declinazioni dell’outdoor. La multidisciplinarietà è la parola chiave che unisce le loro attività, la natura il luogo di divertimento principale. Sono mossi dalla stessa passione, uniti dagli stessi interessi. Sport e natura insieme, un binomio dalle tinte accese e dal divertimento assicurato. Mountain Friends, per questa stagione estiva, organizza, tutti i giorni, autonomamen-

professionali della montagna come la Guida Alpina e l’Accompagnatore di territorio si aggiornano per stare al passo con le richieste.

te o in collaborazione con i diversi Enti che operano sul territorio: dall’ApT Madonna di Campiglio al Consorzio Turistico Valli Giudicarie, dal Parco Adamello Brenta al Breg Adventure Park, attività all’insegna della scoperta e del divertimento, da fare da soli, insieme alla famiglia o agli amici. Il calendario è ricco di appuntamenti che si ripetono settimanalmente: escursioni giornaliere in quota o per

sentieri di fondovalle; lungo la Via GeoAlpina con la Traversata Tonale Val Genova o lungo la prima linea italiana della Grande Guerra con il Sentiero dei Fiori; in ghiacciaio con la salita a Cima Cresta Croce o alla Galleria del Corno di Cavento; percorrendo vie attrezzate come il Sentiero Benini, delle Bocchette, Art-pinistico delle Niere; attività per i più piccoli con l’arrampicata e il Parco Avventura in Val Genova.... L’offerta è arricchita, inoltre, con la possibilità di partecipare a corsi di arrampicata o a escursioni anche con mete a richiesta. E per restare fra le nostre splendide montagne, tante idee innovative: - il canyoning, per intense emozioni: percorrendo corsi d’acqua fra salti, scivoli, piccoli laghetti e cascate. Vivere la natura sotto un diverso punto di vista, quello del letto del torrente incuneandosi in un ambiente fiabesco, fresco e selvaggio. - I voli biposto turistici in parapendio. Lasciatevi trasportare tra le nuvole: “Una volta

che avrete conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là vorrete tornare.” Un volo in tandem in parapendio vi permette di esplorare il mondo dall’alto: le fantastiche Dolomiti di Brenta e l’Adamello, l’affascinante Val Rendena... - la mountain bike: estrema, per percorsi tecnici e discese mozzafiato, imparando tutti i trucchi tecnici della bicicletta, in assoluta sicurezza. Ma anche soft, con l’andar per boschi su strade sterrate e forestali, piste ciclabili e vecchie stradine di montagna. Ma non solo: le Guide alpine e gli Accompagnatori Pinzolo Val Rendena - Mountain Friends propongono periodicamente, e organizzano su richiesta,

uscite sul territorio nazionale, spedizioni europee ed extraeuropee, che variano dall’alpinismo al ciclo-escursionismo, dal trekking di scoperta all’ice climbing, cercando di vivere appieno il mondo che ci circonda: - sci alpinismo in Marocco - ciclo-escursionismo lungo la Drava - trekking in Patagonia - alpinismo in Iran - cascate di ghiaccio in Scozia - arrampicata in Sardegna ... Potete trovare questo gruppo di professionisti competenti, ma sopratutto di amici, a Pinzolo nel loro Ufficio in Piazza del Municipio, sul loro sito internet www.mountainfriends. it, ma anche contattarli allo 0465.502111 o all’indirizzo info@mountainfriends.it .

Al “Bici-break” il turismo si fonde con la solidarietà sociale

Il Bicigrill di Vigo, gestito da alcune cooperative, propone attenzione a famiglie e disabili e favorisce l’inserimento lavorativo e formativo Chilometro sette della pista ciclabile PreoreCarisolo: da poche settimane è stato aperto il “Bici Break”, iniziativa che ha un obiettivo: mescolare turismo e solidarietà sociale. In realtà il bicigrill c’era già: la solidarietà è entrata insieme alle Cooperative sociali che lo hanno preso in gestione grazie alla sensibilità del Comune di Vigo Rendena. Il progetto, come spiega Licia Busatti, direttrice della Cooperativa “Lavori in corso”, “ruota attorno al ‘Parco al Sarca’, un’area immersa nel verde situata nel Comune di Vigo Rendena, a ridosso della pista ciclabile che costeggia il fiume. Il ‘Bici Break’ comprende un bicigrill, punto di ristoro con menù ad hoc per soddisfare le esigenze gastronomiche e nutrizionali di sportivi e famiglie, l’annessa officina che offre il servizio di noleggio ed assistenza tecnica di mountain bike, oltre a campi da gioco e zone attrezzate per pic-nic”. Per dirla fino in fondo, era (anzi è, ma c’è un ritardo, perciò accadrà prossimamente), è prevista anche la realizzazione di un laghetto per la pesca sportiva, a completare l’offerta turistica del luogo.

Parlando di mezzi a disposizione, i gestori tengono a sottolineare, accanto alle mountain bike, la possibilità di noleggiare una hand bike, quella bici per chi non può usare i piedi, conosciuta soprattutto per averla vista usare dall’ex campione di automobilismo Alex Zanardi alle Paralimpiadi. Non poteva mancare, essendo le Cooperative sociali a gestire la struttura. Cooperative, si diceva. L’apertura del ‘Bici Break’ è frutto della collaborazione tra il Comune di Vigo Rendena (proprietario del parco e delle sue strutture), le Cooperative sociali “Lavori in Corso” (che opera nelle Giudicarie e in val di Ledro per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate), “L’Ancora” (presente in Giudicarie ed altopiano della Paganella per interventi nel mondo giovanile), entrambe facenti parte del Consorzio “Impresa Solidale”, ed il camping Val Rendena, collaborazione che ha portato alla realizzazione di un “D.E.S.” (Distretto di economia solidale), inteso (per dirla con il linguaggio ufficiale) come “circuito economico a base locale, capace di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di

equità sociale e di sostenibilità socio-economica e ambientale, per la creazione di filiere di finanziamento, produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi”. L’accordo (il primo nelle Giudicarie e tra i primi in Trentino) prevede che il Comune di Vigo Rendena conceda alla Cooperativa “Lavori in Corso” l’utilizzo di strutture ed attrezzature del parco, per svolgere inserimento lavorativo e formazione al lavoro, quest’ultima in collaborazione con “L’Ancora”, attraverso la gestione di servizi finalizzati alla valorizzazione della zona in chiave turistico-ambientale e sportiva.Aperto tutti i giorni fino al 29 settembre con orario 10-22, il “Bici Break” si rivolge a chiunque voglia trascorrere momenti di relax e divertimento nella natura. Grande attenzione è posta alla famiglia: dispone infatti di prodotti, accessori e presidi per bambini (seggioloni, omogeneizzati, scalda biberon ecc) ed è attrezzato per ospitare eventi: feste di compleanno e ricorrenze. Non resta che sperare nel prolungamento dell’estate vera, arrivata in ritardo. (g.b.)


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Tanto l’entusiasmo per questa nuova associazione, tenuta a battesimo dal presidente Mattia Gottardi, da Sua Eminenza Cardinal Walter Kasper (eminente Teologo e Cardinale tedesco, autore di importanti trattati) e la delegazione dei piloti del 313° Gruppo Pan con il luogotenente Dario Bulfone (che ha portato il saluto di Jan Slangen magg.pil. Comandante del 313°PAN), i 1° Maresciallo Mario Riccardi e Federico Abussi e i Maresciallo di 1ª Classe Gianluca Buiatti e Giovanni Radina, il maggiore Giuseppe Longo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Danilo Angeli in rappresentanza dell’Associazione Aeronautica Alto Garda. «Con la nostra sede ai 2.104 metri di quota dello Chalet Fiat - ha sottolineato il presidente Gottardi - il nostro club si segnala come il più “alto” in tutta Europa e “sposa” due eccellenze tutte italiane come le Frecce Tricolori e le Dolomiti Patrimonio naturale dell’Umanità Unesco che qui a Campiglio mostrano il meglio di sé nel massiccio del Brenta». Parole confermate dalla splendida vista che è possibile godere dalla terrazza della Chalet, gestito da Roberto Maroni, co-fondatore del Club. L’Associazione – apolitica e senza fini di lucro - persegue finalità di aggregazione di estimatori della Pan “Frecce Tricolori”, con lo scopo di dare continuità all’attività di sostegno e divulgazione dell’Aeronautica Militare Italiana trasmettendo valori legati a questo mondo di unità, lealtà e solidarietà. Senza dimenticare significativi risvolti solidaristici, che sono propri dell’attività delle Frecce Tricolori e vengono dunque trasmesse ai tanti Club presenti

FrecceTricolori, debutta il Club sul Monte Spinale Allo Chalet Fiat l’inaugurazione ufficiale del 135° Club Frecce Tricolori “Madonna di Campiglio-Dolomiti di Brenta”, alla presenza di piloti e autorità

Autorità, appassiodi Roberto nati, piloti. Tutti riuniti giovedì 25 luglio allo Chalet Fiat di Madonna di Campiglio, sul Monte Spinale, per salutare la nascita del 135° Club Frecce Tricolori, denominato appunto

Madonna di Campiglio-Dolomiti di Brenta, in omaggio alla fantastiche montagne visibili dalla terrazza del noto rifugio-ristorante, che è tra l’altro la sede ufficiale del neonato sodalizio.

Bertolini

Un momento della presentazione del Club presso lo Chalet Fiat con il veterano Volpi

in Italia ed Europa. Nel gruppo di soci fondatori troviamo, in qualità di vicepresidente, l’assessore del comune di Pinzolo Franco Luconi Bisti: Come mai l’idea di un Club Frecce Tricolori? È diverso tempo che ne parliamo tra di noi appassionati. Creare un Club così importante è una cosa molto seria e non casuale, in quanto la Pan quale massima espressione

del volo acrobatico, è il frutto di una lunga tradizione di impegno, umanità ed alta professionalità rimasta sempre fedele ai canoni di disciplina, armonia e spirito di squadra che ne hanno nel tempo contraddistinto i successi. Tutto questi valori e filosofia di fondo devono fare parte del DNA del nostro Club. Il nostro sogno è un sorvolo delle Frecce Tricolori con lo sfondo delle nostre bellissime ed

uniche Dolomiti magari in occasione della 3Tre di Coppa del mondo o all’inaugurazione del Wrooom Ferrari o in estate. Come sta procedendo l’attività del Club Frecce Tricolori “con sede più Alta d’Europa”? Abbiamo inaugurato il Club giovedì 25 luglio con una cerimonia che mi ha emozionato molto per tanti aspetti. In primis l’emozione di aver

Le botteghe di Tione cercano il rilancio con un calendario ricco di iniziative Giovedì 8 agosto alle 21, l’appuntamento con il “Defilè” Anche quest’anno l’associazione Le Botteghe di Tione in collaborazione con il Comune e la Pro Loco propongono le loro iniziative per animare le serate estive del paese. Infatti l’associazione dei commercianti tionesi affianca la già nutrita proposta della pro loco con altri eventi ed è particolarmente attiva riguardo all’offerta di manifestazioni sponsorizzate dai negozi presenti lungo l’asse del viale principale, negozi che per qualificarsi Associati, devono aver ben esposto all’entrata il logo dell’associazione. Nonostante ultimamente i lavori alla pavimentazione stradale abbiano penalizzato alcune zone, ciò è stato fatto in funzione di una più razionale riqualificazione dello stesso. Ma vediamo nel dettaglio il programma: Quest’anno, oltre al super-collaudato defilè, che ha sempre ottenuto un grande apprezzamento e partecipazione di pubblico, “le Botteghe di Tione” propone serate nelle quali i negozi

rimarranno aperti anche nelle ore del dopocena, così da rendere fruibile lo shopping in maniera più “rilassata”. Per quanto riguarda la scaletta degli spettacoli programmati per il mese di agosto, si parte venerdì 2 con “Per le vie di Tione”, dove dalle 21 alle 23 i negozi del viale resteranno aperti, e a fare da cornice animazione in strada, mercatini e intrattenimenti vari. Gio-

vedì 8 alle 21 è in scena l’ormai famoso “Defilè di una notte d’estate”, con sfilate di moda, acconciature, makeup, abbigliamento, accessori e composizioni floreali. Venerdì 9 in piazza Cesare Battisti alle ore 22 ci sarà lo spettacolo comico di Fabrizio Fontana. Domenica 18 alle 21 e sempre in piazza Cesare Battisti, serata concertoparole con Davide Van De Sfroos, che nel pomeriggio alle 17.30 incontrerà i fan. Venerdì 23, stesso posto e stessa ora, avrà luogo lo spettacolo di Loredana Cont, “‘Chi dice donna’...cossa diselo?”. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito, e in caso di maltempo saranno spostati al Teatro Comunale. Sempre venerdì 23 i negozi del paese resteranno aperti fino alle 23. Sabato 31 ancora negozi aperti fino alle 23, aspettando la sagra di San Vittore... Aldo Gottardi

portato avanti e condiviso una passione con gli amici “soci fondatori “ con i quali sono entrato subito in sintonia e sono Mattia Gottardi come presidente, Alessandro Nobile, Franco Esposito, Matteo Leonardi, William Bonomi, Roberto Maroni, Roberto Bertolini e Paolo Luconi Bisti come consiglieri, Cornelia Bazzoli come segretaria organizzativa e Bruna Cunaccia come tesoriere. Poi l’emozione di aver trovato all’inaugurazione tante persone che ci hanno onorato della loro importan-

Attualità tissima presenza, in primis, non me ne vogliano tutti i presenti alla festa, Sua Eminenza Cardinal Kasper e il veterano Volpi. Infine l’emozione del luogo che è la sede del nostro Club; lo “Chalet Fiat Monte Spinale” con le nostre splendide Dolomiti di sottofondo. Ora quali sono le prossime tappe del club? Adesso andremo avanti con l’apertura delle iscrizioni dei soci ed imposteremo l’attività del Club per questi ultimi mesi da qui a fine anno. La piena operatività l’avremo con il 2014 per il quale comunicheremo e illustreremo l’attività sul sito del club www.freccetricoloricampiglio.it. Attualmente stiamo lavorando con passione per una fine d’anno di livello. Il Club è aperto ad accogliere già da subito iscrizioni di soci che condividano la stessa nostra passione: basta una mail all’indirizzo info@ freccetricoloricampiglio.it o rivolgersi direttamente ai soci fondatori. Approfitto anche per ringraziare i nostri sponsor: Ediltione spa, Onorati Achille, Cunaccia Bruno, Oreficeria ed ottica Scaia, Assicurazioni Generali, Somadossi Giorgio, Mase’ termoimpianti, Cassa rurale Pinzolo, Cassa rurale Adamello Brenta, Salumificio Rendena, Sturling Romano sc pitture, Cantine Ferrari.


Attualità

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Giovedì 1 Agosto 2013

Da Venerdì 23 a Domenica 25 Agosto

X CONCERTO ESTATE

SAGRA DI SAN BARTOLOMEO

Condino

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Sabato 3 Agosto 2013 BONDO NELLA TRADIZIONE Centro Storico di Bondo �����

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Venerdì 23 ����� ����� ����� �����

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Sabato 24 ����� ����� ����� �����

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Da Venerdì 13 a Domenica 15 Settembre DARZO IN SAGRA BUON COMPELANNO PRO LOCO DARZO!

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Sabato 14

Sabato 17 Agosto 2013 FUNGHI… CANTI E SAPORI Altopiano di Boniprati �����

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Da Mercoledì 14 a GiovedÌ 15 Agosto 2013 TASTA E GUSTA E SAGRA DELL’ASSUNTA Roncone

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Cultura

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A tutto simposio! (di scultura) Da Balbido a Praso, passando per Preore, l’arte di scolpire il legno diventa un richiamo vincente Nel 1995 veniva organizzato il primo un corso di scultura del legno e da quel momento l’animazione artistica fa sempre più proseliti in tutte le giudicarie e non solo. Nell’estate 2013 diversi sono stati i simposi organizzati in Giudicarie. Proprio a Praso nella settimana dal 25 al 30 giungo si è svolto il terzo simposio “Sentieri di pace” con la presenza di sei artisti provenienti dall’Italia ma anche dalla Cina e dalla Lituania. Le opere sono state collocate all’interno dell’abitato del piccolo centro componendo un percorso artistico che lo arricchisce rendendolo unico e ca-

Nelle estati giudicariesi i simposi di scultura su legno stanno diventando un appuntamento fisso, contribuendo ad animare e far rivivere piccoli e grandi paesi. Non è casuale che l’arte di lavorare il legno si sia diffusa così capillarmente. In Giudicarie, a parte singoli scultori, l’inizio si fa risalire ratteristico. Ma ancora qualche anno prima nel 1989 si svolgeva a Balbido nel Bleggio il primo simposio di Scultura Lignea, ritrovo estivo di scultori del legno che su tema dettato dagli organizzatori e partendo da un tronco di legno grezzo, producono in una settimana una loro opera originale. Un appuntamento che ritorna puntuale ogni estate, siamo alla

ai primi anni novanta, dove un gruppo di giovani di Praso appassionati di teatro ha dato vita ad un’associazione culturale, la filodrammatica “La Busier” che ben presto ha allargato i suoi orizzonti promuovendo alcune tradizioni legate alla civiltà contadina che stava ormai scomparendo. venticinquestima edizione, che si è tenuta dal 15 al 21 luglio 2013, riempiendo vie e piazze del borgo di Balbido, ma anche del vicino Rango (quest’ultimo fra i Borghi più belli d’Italia) con artisti all’opera nella realizzazione delle loro opere lignee. Laboratori all’aria aperta dove si può ammirare il lavoro, l’ingegno, la maestria, la passione di veri artisti del legno. Dal 18 al 21 luglio a Preore è stato organizzato la seconda edizione di “Artistiche Niere”scultura su larice. Dopo la prima edizione datata 2008, “Tra Laras e sgorbie” con le opere collocate in diversi angoli e strutture del paese, quest’anno il simposio è stato organizzato dal Comune e dalla Pro Loco per abbellire i lavori di sistemazione in prossimità della palestra di roccia a monte di Preore, sulla provinciale per Montagne. Tale area è detta appunto «Le Niere» e accoglie una serie di itinerari adatti a passeggiate, favoriti dell’esposizione a sud, tanto che pure in inverno non sono poche le persone che approfittano dei vari percorsi. L’area è destinata ad accogliere le opere del simposio andando ad aggiungersi alle altre già collocate negli anni scorsi e abbellendo una via ferrata e numerose vie di arrampicata, unendo ambiente, sport e arte, in un rapporto particolare ed unico. Quattro giorni che hanno visto all’opera otto scultori lungo il centro abitato creando momenti di incontro e confronto tra gli artisti, i paesani e gli

ospiti. Scambio di esperienze, confronto, compagnia, amicizia sono stati gli elementi che hanno allietato gli angoli e gli scorci di Preore. Ben tre sono preoresi doc, tutti e tre Leonardi, Gigi, Gianni – Ciore – e Romedio, insieme a loro Antonella Grazzi di Praso, Mario Brugnoni di Storo, Marco Visconti di Villa Rendena, oltre ai due professionisti Egidio Petri di Segonzano e Abele Flocchini di Pertica Bassa (Brescia), Presso Casa Campanelle con una collocazione proprio azzeccata è stata allestita una mostra di opere degli stessi artisti che testimonia l’alto livello raggiunto. In occasione della presentazione delle opere al termine del Simposio, l’esperto d’arte Giacomo Bonazza, dopo aver illustrato la tradizione artistica delle Giudicarie, testimoniata da numerosissime chiese e capitelli, si è soffermato a presentare gli artisti ed il risultato del loro lavoro evidenziandone le caratteristiche ed i pregi. Ma l’estate degli scultori non è ancora finita, per il mese di Agosto a Madonna di Campiglio dal 22 al 28 agosto si svolgerà la terza edizione del concorso di Pittura estemporanea e Scultura su legno, manifestazione che si svolge già da diversi anni. Per le vie e le piazza della “Perla del Brenta” sarà possibile ammirare gli artisti all’opera in uno scenario suggestivo apprezzato dai numerosi turisti. Occasioni da non perdere per immergersi in una atmosfera genuina che coniuga arte e cultura. Per chi non ha potuto vedere gli artisti all’opera c’è sempre la possibilità di apprezzare le loro sculture che saranno collocate negli angoli caratteristici dei paesi. Enzo Ballardini

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Cultura

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«Tra le macerie di Pinzolo che brucia» Cento anni dopo l’«immane tragedia» un libro ricorda l’incendio del 27 giugno 1913

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li incendi in Giudicarie, ed in modo particolare in Val Rendena, sono stati sempre delle calamità di proporzioni inusitate che, molto spesso, hanno spazzato via interi agglomerati urbani con conseguenze socio-economiche di portata eccezionale. Ne è prova questo

s’alza una voce supplichevole, implorante aiuto e soccorso.

Essa è pur troppo l’eco doloroso delle grida strazianti di padri, di madri, di figli, di vecchi impotenti, di teneri fanciulli di 185 famiglie che in meno di quattro ore nella notte del 27 corr.

furon ridotte nella più squallida miseria, senza tetto, senza viveri e senza vesti...» Pinzolo, 2 luglio 1913

«Tra le macerie di Pinzolo che brucia»

Il libro verrà presentato giovedì 8 agosto presso la Biblioteca Comunale di Pinzolo alle ore 21.00

ri del volume commentano con la frase: «E mai più nulla, per il Trentino e per il resto del mondo, fu come prima». Pagine intense tutte da leggere con il massimo interesse per la ricchezza di descrizioni tropo spesso trascurate o dimenticate, pagine illustrate che ti obbligano a soffermarti per quasi sentire l’acre odore del fumo ed a sentire sul corpo il calore che sembra ancora esalare dai muri e dai tizzoni sui quali si è accanita la furia del fuoco. Agli autori il plauso per la loro “fatica” che, ancora una volta, si è soffermata sulle vicende della loro terra e della loro gente: preziosi scrigni pieni di storia e di ambiente tuttora in gran parte da scoprire. Mario Antolini Muson

Matteo Ciaghi Paolo Luconi bisti

Venerdì 27 giugno 1913: l’incendio di Pinzolo

«Dalle fumanti macerie in cui è ridotto questo paese,

fra i nembi di polvere che allo scroscio continuo delle case crollanti si elevano nell’aria,

nuovo volume di Matteo Ciaghi e Paolo Luconi Bisti che, a cent’anni di distanza, ripropone le dolorose cronache che hanno visto il centro più popoloso della Val Rendena quasi tutto raso al fuoco “venerdì 27 giugno 2013, all’una di notte”. MATTEO CIAGHI, PAOLO LUCONI BISTI, Tra le macerie di Pinzolo che brucia. Venerdì 27 giugno 1913: l’incendio di Pinzolo. Edito da Matteo Ciaghi e Paolo Luconi. Stampato da Printer Trento, 2013. F.to cm. 24x29, pagg. 116 illustrate a colori.

Matteo Ciaghi Paolo Luconi Bisti

di cronache e di testimonianza che diventano della massima attualità specialmente in questo periodo storico caratterizzato da una crisi che, in confronto, impallidisce di fronte a ciò che hanno dovuto affrontare e superare tanti nostri Convalligiani. Peccato che il volume non possa entrare in tutte le case dei Giudicariesi: i Lettori vi troverebbero l’eco di quanto avvenuto in ogni vallata e, soprattutto, la constatazione che nei momenti di grandi difficoltà i Giudicariesi sono sempre riusciti a superare ostacoli che sembravano insormontabili. Oltre alle cronache dell’incendio i curatori del volume hanno giustamente voluto ricordare anche le prime difficoltà relative alla ricostruzione ed alle polemiche che ad ogni pié sospinto intervengono a vivacizzare la vita paesana; polemiche e difficoltà che in quel momento storico si acuirono a causa dell’inizio della prima guerra mondiale che sarebbe scoppiata subito dopo, ossia nel giugno 1914 con tutte le conseguenze del caso e che gli Auto-

«Tra le macerie di Pinzolo che brucia»

Le pagine commissionate dal Comune di Pinzolo, appena edite dai tipi della Printer Trento sono una doverosa e preziosa riesumazione di parte di quella storia che sta alle spalle dei Giudicariesi, e nella quale rimangono nascosti - ma a disposizione di tutti - numerosissime testimonianze di vita che ci aiutano prepotentemente a comprendere il presente ed a saperlo interpretare, appunto, alla luce di quanto le generazioni che ci hanno preceduto hanno vissuto e saputo affrontare e risolvere anche nei momenti più difficili e sofferti. Terribili i dati mantenuti in evidenza dalle cronache del tempo: «Un incendio colossale, un disastro immane. Sono distrutte circa cento case, si calcola una milione di danni; per fortuna non ci sono vittime umane (...). Molta gente è rimasta priva di tutto, senza un vestito, senza un mobile, senza un soldo! (...). Il centro turistico ha perduto tutti i bei tratti della sua fisionomia (...)». Altrettanto terribili le conseguenze economiche sugli abitanti; infatti è stato lasciato scritto: «Per noi non resta che andare raminghi nel mondo; come faremo a rifarci una casa? (...). Mancando il cibo alla gente il Comitato di soccorso piantarono una specie di cucina in piazza (...)». Ma, ancora una volta, l’attenzione e la solidarietà sociale furono la colonne della rinascita; colonne erette e sostenute dallo Stato e dalle Istituzioni ma soprattutto dai contributi di numerose comunità locali arricchiti dalla generosità dei tanti emigranti rendenesi oramai, specie dal secolo decimonono, sparsi in tutti i continenti. Il volume - graficamente impostato sulle numerose fotografie ritrovate fortunatamente negli archivi ed in qualche vecchia famiglia - ha saputo raccogliere un’infinità

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La Sat Pinzolo punta sui giovani

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termine della camminata, abbastanza impegnativa e faticosa per i più piccoli, che però ne erano rimasti entusiasti, la fame accumulata ha fatto apprezzare ancor di più le pietanze genuine preparate alla malga, consumate in un clima di festa e di sana allegria. Nel pomeriggio passeggiata distensiva lungo l’alpeggio fino alla stazione di Prà Rodont e ritorno a casa con la soddisfazione di aver trascorso una giornata diversa dal solito, all’aria aperta, piena, ricca di scoperte e di cose interessanti, un’occasione impareggiabile di crescita fisica e spirituale insieme.

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Giovani satini di Pinzolo in escursione sul Soffio del Brenta

vista sulle dolomie del Brenta oltre che sui ghiacciai e i graniti della Presanella, resa più affascinante ora dalle descrizioni di piante ed animali, ora dai richiami a episodi di vita montanara di pastori, boscaioli e cacciatori Interessantissime le spiegazioni dei custodi riguardanti le piante dell’alpe, i tipi di foraggio, le erbe medicinali, i funghi e i loro habitat, la vita dei malgari e le loro consuetudini; ma anche le caratteristiche degli animali selvatici, gli ambienti da loro privilegiati, abitudini e comportamenti: un susseguirsi di note, indicazioni, richiami, curiosità da lasciare incantati. Al

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sono spinti lungo il “soffio del Brenta”, il sentiero che percorrendo il crinale del monte arriva alla Madonnina e di qui alla malga Ciòca: escursione bellissima con

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i partecipanti all’escursione (soci, ragazzi e loro famigliari) sotto l’occhio vigile ed esperto di Thomas e Adriano, i due “forestali” della stazione di Pinzolo, si

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della natura nei suoi molteplici aspetti, dalla fauna alla flora, alle rocce, alle suggestioni del paesaggio. Giunti in cima al Dòss del Sabion con telecabina e seggiovia,

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ossono essere soddisfatti Paolo Querio, il presidente della Sat Pinzolo – Alta Rendena, e i suoi collaboratori per la numerosa partecipazione al pranzo sociale della sezione organizzato a Malga Ciòca il 14 luglio e per il successo incontrato dalle iniziative che vi hanno fatto da cornice. Obiettivo privilegiato dall’attuale direzione del sodalizio è quello di insegnare ai giovani come muoversi in sicurezza sulla montagna e di portarli a conoscere da vicino l’ambiente alpino con i suoi segreti, così da apprezzare la vita di quanti ci abitano e godere le meraviglie

Il Gruppo della Sat Pinzolo a Malga Cioca

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Pranzo sociale a Malga Cioca per il gruppo guidato da Paolo Querio ed escursione formativa per i giovani satini

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Cultura

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Dal 2006 è stata trasformata nella attuale Associazione di Promozione Sociale che ne ha raccolto l’eredità estendendo le proprie finalità alla formazione ed all’animazione sociale. Giustamente durante tutto il 2013 se ne “festeggia” il Trentennale, che merita di essere evidenziato a livello giudicariese poiché, effettivamente, va dato merito al centro più popoloso dell’ambito comprensioriale di essere stata la prima sede di un movimento culturale, soprattutto in campo storico, capace di giungere a traguardi davvero ragguardevoli. Tuttavia credo sia logico ed opportuno riconoscere che l’ufficiale fondazione della Cooperativa non era che il naturale sbocco dell’impegno e del lavoro precedentemente impostato ed elaborato dall’attività del “Gruppo Storico “Il Chiese” fondato e coordinato da Gianni Poletti nel 1977 unitamente a Franco Bianchini ed a Gianni Zontini; un vero sodalizio operativo che si era presentato ai Giudicariesi con un primo volume - “Raccolta di documenti di storia locale” - datato 1977 e che con il n. 2 del giugno 1980 avrebbe iniziato la propria periodicità nella affermata rivista “Passato-Presente” oggi giunta al n. 63. Oggi l’Associazione di Promozione Sociale “Il Chiese” non è che la logica continuazione di un percorso nato nel 1977, organizzatosi in forma ufficiale nel 1893 e che ora continua la propria strada mantenendosi sempre fedele all’impostazione iniziale: testimoniare ed animare la cultura fra la popolazione. Infatti la sequenza storica registra tre momenti con tre organismi diversi, i quali tuttavia hanno conosciuto una forte continuità: nella missione di promozione culturale; nella presenza di parecchie persone, in primo luogo di Gianni Poletti che è stato (ed è) presidente di tutti e tre gli Enti; nella pubblicazione della rivista “Passato Presente”. Nel susseguirsi dei decenni a cavallo del Millennio numerosissime le iniziative e le pubblicazioni; quest’ultime meriterebbero l’elenco completo ma richiederebbero spazi che qui non sono consentiti; tuttavia invitiamo i cortesi Lettori di queste pagine a rendersi

Dal 1983 la Cooperativa “Il Chiese” diffonde cultura sul territorio

Un trentennale che “incide” Formazione, ricerca, editoria e progetti per il tempo libero fra le principali attività

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rent’anni fa, con atto notarile del 31 marzo 1983, veniva costituita a Storo la Cooperativa “Il Chiese” i cui soci fondatori furono: Giovanni Berti, Raffaella Marini, Giulio Beltrami, Maria Teresa Pollini, Salvatore Giacomolli, Isidoro

parte attiva diligente ed attiva per prenderne visione: risultano tutte pubblicazioni indispensabili per conoscere

sempre meglio soprattutto le Giudicarie (e non solo). Anche nella programmazione in atto sono evidenziate le

Zontini, Lorenzo Pelizzari, Giuliano Beltrami, Ivo Butterini, Giovanni Zontini, Gianni Poletti. Aveva come scopo la promozione e la diffusione della cultura attraverso progetti ed attività soprattutto di carattere storico.

aree di operatività: la formazione (progetto Iter, corsi del tempo disponibile nelle sedi di Storo e di Pieve di Bono,

pronto soccorso adolescenti, attività formative per istituti scolastici); ricerca ed editoria (cura di vari volumi di ricerche storiche, continuità di “Passato Presente”); cultura e territorio (i lunedì della Cultura, i dopocena con l’Autore, le collaborazioni con altri enti culturali, l’impegno per il Centenario della Grande Guerra); tempo libero (corso di recitazione teatrale, rassegna teatrale, viaggi culturali). Resta evidente che l’Associazione “Il Chiese” si propone di essere un’agenzia

di promozione culturale e di aggregazione sociale in grado di concorrere alla complessiva crescita culturale, sociale e civile della Vale del Chiese e dell’Alta Valle Sabbia mediante l’attivazione e la gestione di servizi culturali, formativi, educativi e di animazione. Perciò ci si sta attivando per ampliare la base sociale e favorire ulteriormente l’adesione da parte di nuove persone. Sono state deliberate due diverse modalità di adesione: il socio sostenitore ed il socio ordinario. Chi diventa socio sostenitore versa una quota sociale annua di 25 euro, avendo diritto a ricevere gratuitamente i due numeri annuali della rivista “Passato Presente” e ad avere lo sconto del 30 per cento su tutte le pubblicazioni in magazzino. Il socio ordinario, invece, verso una quota annuale di 5 euro che dà diritto alla sconto del 30 per cento sull’acquisto di tutti i libri a disposizione. La direzione ha la propria sede in via Battisti 48/F a Storo. Riferimenti telematici: www.ilchiese.it / email: ilchiese@libero.it Mario Antolini Musón

Il fantastico mondo di Giovanni Paoli A 92 anni ha esposto le sue opere al Centro Studi Judicaria E‘ nato a Ragoli l’11 febbraio 1921. La sua famiglia - composta del papà Ludovico Paoli, della mamma Alice Troggio, i fratelli Livio e Fiorindo e le sorelle Ida e Lidia - viveva a Ragoli ma in estate si trasferiva a Madonna di Campiglio dove il papà allevava ed accudiva il bestiame prendendo in affitto la malga Campo Carlo Magno che apparteneva a Fritz Österreicher, proprietario del Grand Hotel Des Alpes e Golf Hotel. Papà Ludovico per onorare l’affitto della malga si impegnava a fornire agli hotel il latte e il burro per l’intera stagione estiva. Giovanni intanto diventava un vivace bambino frequentando le scuole elementari nel paese natio, inserito nella pluriclasse della prima e seconda, poi in quella dalla terza alla quinta. Naturalmente il tempo d’oro dell’infanzia sembra essere rimasto nella memoria di Giovanni e il fa-

Giovanni Paoli

scino dei giochi di allora pare ancora emergere dalle sue creature fantastiche fatte delle schegge deposte dei boschi, quei boschi dove allora si correva a perdifiato in solitudine o con gli amici e che oggi

si rianimano di scintillanti presenze dell’immaginazione. Una lunga storia quella di Giovanni cresciuto fra le montagne, una vita intensa fatta di impegno e pensieri giovanili, di speranze e sogni, quei

sogni che da alcuni anni riaffiorano in forma di irrequieti animaletti, le sue creazioni d’arte in legno dipinto. Eccole le piccole creature, “oggetti trovati” rimessi in circolo e balzanti nella realtà, intrisi di sorprendente vivacità in affermazione di uno spirito leggero e fanciullesco che solo gli artisti veri e sinceri sanno distinguere e suggerire. Giovanni Paoli, con impeto e sorridente spontaneità sembra aver appreso la teoria della bellezza delle cose che si manifestano nell’eleganza della semplicità, mentre gioca a svelare forme e sembianze che ad alcuni occhi distratti sono precluse. Una forma d’arte la sua in continua trasformazione, nella necessità di restituire valore e rispetto a tutte le cose animate ed inanimate di questo mondo. Alessandro Togni


Cultura

“L’arte dell’incontro” emozioni e pensiero nell’estate trentina La società della presidente Mattioli dopo il ritorno a San Lorenzo rilancia la propria attività

L’arte dell’incontro rappresenta un progetto dell’omonima Associazione di Promozione Sociale, nell’ambito della sua azione di animazione culturale di comunità. Il progetto si caratterizza per proposte di qualità con protagonisti a livello nazionale disponibili, accanto alle performance artistiche, a dialogare in incontri separati con la popolazione e specialmente con il mondo giovanile e coinvolgimento di giovani artisti trentini che operano nel campo della musica moderna e del teatro. Oltre alla collaborazione sinergica con le comunità locali e le loro organizzazioni e con gli enti provinciali e regionali, con costi contenuti. L’arte dell’incontro si sviluppa con concerti dal vivo nelle piazze o in luoghi dedicati con invitati come Davide Van De Sfroos o Francesco Baccini, serate di cabaret con cabarettisti conosciuti a livello nazionale come Fabrizio Fontana, Beppe Braida, “Il

duo Idee”, laboratori musicali seguiti da Michele Ascolese, Maurizio Meo e Carlo Salvaterra e decine di giovani musicisti locali. E ancora spettacolo teatrale “Interrogatorio a Maria” di Giovanni Testori, in regia di Andrea Renzi, portato in scena in luoghi significativi come piccole chiesette di montagna e chiostri di conventi. Tra gli artisti coinvolti, Beppe Braida, Carlo Salvaterra, Davide Van De Sfroos, Fabrizio Fontana, Francesco Baccini, Gruppo “Il duo Idea”, GMA (Gruppo musicale Artegiovane), Michele Ascolese ed il gruppo Iguazu, Maurizio Meo, Silvia Salvaterra (foto), IL GRUPO 7e20, Abies Alba. Artegiovane è un’Associazione (senza scopo di lucro) di animazione di comunità

Il progetto si propone di promuovere nelle comunità trentine, momenti di espressione artistica e di incontro che sappiano coniugare emozioni e pensiero. che opera attraverso l’arte pedagogica nel campo della musica moderna, del teatro e della danza, in modo particolare del mondo giovanile. L’Associazione nasce a Tione di Trento nel 2004 e la su attività si sviluppa attraverso la produzione e promozione del GMA “Gruppo Musicale Artegiovane” e di

altri artisti trentini, la produzione e l’organizzazione di rassegne ed eventi che coinvolgono gruppi artistici sia italiani che di altre nazioni, l’organizzazione, in collaborazione con altri enti sul territorio, di percorsi formativi ecc. Info: 0465/326370 info@arte-giovane.it

Questo matrimonio s’ha da fare!

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PROGRAMMA AGOSTO 1 agosto 2013 CARISOLO – ore 21.00 “Beppe Braida in “italiani.it” 2 agosto 2013 PONTE ARCHE- ore 21.00 7&20 in concerto 3 agosto 2013 CAVALESE – ore 21.00 Duoidea Cantabarettisti PINZOLO – ore 21.00 7&20 in concerto 4 agosto 2013 MALGA TONOLO – ore 15.00 spettacolo per bambini: Silvia Salvaterra in “‘Al di la’ del mare’’ liberamente ispirato a il giro del mondo in 80 giorni 7 agosto 2013 TIONE DI TRENTO – ore 17.00 spettacolo per bambini con Silvia Salvaterra in ‘’al di la’ del mare’’ liberamente ispirato a il giro del mondo in 80 giorni 9 agosto 2013 CARISOLO palazzetto dello sport – ore 21.00 serata rock Stylegiovani val Rendena e Busa di Tione ospite della serata Francesco Baccini TIONE DI TRENTO – ore 22.00 Fabrizio Fontana spettacolo di cabaret 14 agosto 2013 TIONE DI TRENTO – ore 17.00 spettacolo per bambini con Silvia Salva-

terra in “la vera storia di Peter Pan” 16 agosto 2013 TIONE DI TRENTO – ore 21.00 Gma “Gruppo musicale artegiovane” in ‘’non lasciamo morire la speranza’’ 17 agosto 2013 MALGA TABLE – ore 15.00 spettacolo per bambini con Silvia Salvaterra in “la vera storia di Peter Pan” 18 agosto 2013 PINZOLO – ore 21.00 Gma “Gruppo musicale artegiovane” in ‘’non lasciamo morire la speranza’’ TIONE DI TRENTO – ore 21.00 Davide van de Sfroos fra musica e pensieri 21 agosto 2013 TIONE DI TRENTO – ore 17.00 spettacolo per bambini con Silvia Salvaterra in ‘’al di la’ del mare’’ liberamente ispirato a il giro del mondo in 80 giorni 22 agosto 2013 TIONE DI TRENTO – 21.00 spettacolo teatrale “interrogatorio a maria” di giovanni testori per la regia di Andrea Renzi 25 agosto 2013 CARISOLO – ore 21.00 spettacolo teatrale “interrogatorio a Maria” di Giovanni Testori per la regia di Andrea Renzi

PROGETTO MNEMOSINE COMUNE DI RAGOLI

A Ragoli originale mostra di abiti nuziali, fotografie e documenti storici legati al matrimonio

Il titolo della mostra che il Comune di Ragoli ha organizzato per questa estate prende come riferimento la famosa frase dei bravi a Don Abbondio nei promessi sposi, ma a differenza del famoso curato, i matrimoni nella mostra di Ragoli si sono celebrati davvero e la documentazione ne da fedele testimonianza. Una mostra sicuramente particolare, nessuno aveva ancora pensato di raccogliere in maniera precisa e scientifica una serie di documenti, dati e testimonianze sui matrimoni di una Comunità, analizzandone numeri e tendenze. Da questo inusuale punto di vista, si scoprono scorci della

vita delle nostre comunità che sono particolari e significativi. Contratti prematrimoniali, promesse, cause c’è un po’ di tutto nella ricerca effettuata nella storia di Ragoli. Proprio negli anni in cui ci si sposa sempre di meno, soprattutto in Chiesa, ripercorrere la storia del giorno più bello nella vita di ciascuno fa riscoprire momenti indimenticabili e meravigliosi, ed è uno specchio dei cambiamenti economici, sociali e culturali delle nostre Comunità. I tempi sono cambiati e cambieranno ancora ma la magia, la sacralità, l’emozione ed il ricordo del giorno del proprio

matrimonio rimangono sempre intatti. L’iniziativa nasce dall’idea di Elisabetta Armani e dal Gruppo Memosine coordinato da Rosella Pretti, la vulcanica Assessore alle attività culturali del Comune di Ragoli. L’inaugurazione della mostra si è tenuta sabato 27 luglio presso l’Aula Magna della Scuola Elementare di Ragoli e rimarrà aperta tutte le sere fino all’11 agosto dalle 20.00 alle 22.00. Una curiosità, il vestito più antico risale al 1947 mentre le foto ritraggono matrimoni fin dal 1860. Ma chi ha pensato questa iniziativa non si è limitato a raccogliere abiti e foto, ma ha spulciato i registi dell’anagrafe custoditi presso la parrocchia e ha raccolto molti dati, dal numero dei matrimoni, all’età degli sposi, dal mese in cui ci si sposa e altri ancora. Una mostra che vale sicuramente la pena di visitare. A completare l’iniziativa una grande sfilata di abiti nuziali d’epoca, sulla scalinata accanto al sagrato della Chiesa Parrocchiale di

Ragoli. Come provette modelle e modelli hanno sfilato i giovani di Ragoli con i vestiti dei loro genitori e parenti. Davanti ad un numerosissimo ed attento pubblico e con una scenografia professionale sono state presentate ben 34 coppie di vestiti tra applausi scroscianti. I ragazzi di Ragoli hanno dimostrato impegno da veri professionisti. Una serata veramente azzeccata che ha evocato in tutti la magia del giorno più bello della vita. Enzo Ballardini

Il Progetto Mnemosine (dal greco, dea della Memoria) ha lo scopo di recuperare e salvaguardare la memoria del nostro paese per rafforzare e garantire anche per il futuro l’identità della nostra comunità. “L’identità infatti non è figlia dell’etnia, ma della storia.” Si sta procedendo alla raccolta di documentazione, sia scritta (fotografie, lettere, documenti…), sia orale (racconti, aneddoti, leggende…), da unire a quella già esistente (pubblicazioni, stralci di articoli, raccolte fotografiche, aneddoti già noti, etc…). Il fine di questa raccolta è creare un archivio multimediale e possibilmente anche un volume riassuntivo, nonché un percorso etnografico che si snodi per le vie del paese e illustri a residenti e non ‘Ragoli di ieri e di oggi’. La fase iniziale di raccolta dati sarà molto laboriosa e avrà sicuramente lunga durata.


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Sport

AGOSTO 2013

Speed Rock: vincono Kaplina e Dziensky In attività dal 2001 la kermesse sportiva più ricercata di tutto il circuito mondiale ha raggiunto quest’anno la tredicesima edizione, segnando fra le altre cose anche alcune novità di rilievo come la completa sostituizione dei due tracciati di gara, oggi resi più prossimi al percorso omologato istituito dalla Federazione Internazionale of Sport Climbing, ma con una variante stratosferica: il percorso di arrampicata è si uguale a tutti gli altri percorsi internazionali ma, è doppiamente più lungo! Le gare istituzionali sono di 13 metri mentre Speed Rock viene risolto solamente dopo aver aggredito in verticale una distanza di 26 metri! Vince chi nel minor tempo possibile riesce a raggiungere la sommità del tracciato e a chiudere battendo il palmo della mano sopra il pulsante che blocca il tempo segnato dai cronometri. Uno spettacolo entusiasmante vedere gli atleti battagliare lungo la parete della diga, un’emozione verificare come le qualità di concentrazione, di preparazione fisica e psicologica di questi interpreti della velocità in verticale possano

trovare compimento durante la manciata di secondi con la quale riescono a raggiungere il top! La disciplina della velocità peraltro è relegata al ruolo di cenerentola nel mondo del climbing e la cosa appare assai strana se si pensa che questo sport riassume molte delle intensità insite nell’arrampicata e nell’atletica. Molti seguaci dell’arrampicata ancora non sono abituati a riconoscere profondità al gesto atletico dello speed climber e forse, per un nascosto ma inesorabile spirito tradizionale e conservativo, le attenzioni per questo sport vengono rivolte a discipline meno specifiche e con un carattere più naturalistico come la lead e il boulder. Ci vorrà ancora qualche tempo per rendere onore fino in fondo alla speed, tuttavia, in assoluto anticipo Speed Rock mantiene alta la dignità di questo sport praticato prevalentemente nei paesi dell’Est Europa. La superba manifestazione 2013 ha visto la partecipazione di sei nazioni: Russia, Polonia, Ucraina, Repubblica Ceca, Austria e Italia che con i loro rappresentanti

D

ue giornate di splendido sport quelle realizzate presso la parete di arrampicata in Diga Hydro Dolomiti Enel di Bissina, 48 ore di agonismo capaci di restituire luminosità alla Valle di Daone dove si sono radunati 21 atleti dall’Italia e dal mondo, per disputare la gara “assoluta” di speed climbing, ovvero Speed Rock International Climbing Competition.

Speed Rock 2013 - Il podio femminile

hanno restituito gloria alla gara più originale, anzi unica a livello mondiale. Fra i nomi più rilevanti quello di Evgeny Vaitchekhovshy (RUS) detentore del record del mondo con 5.88, stabilito a Xining in Cina che a Bissina si posizionerà al terzo posto e Julia Kaplina (RUS) anch’essa record woman con 8.05 stabilito a Baku in Azerbaijan, vincitrice dell’oro femminile davanti a Klaudia Buczek (POL) per due anni consecutivi argento a Speed Rock e a Maria Krasavina (RUS).E poi Lukas Swirk (POL), Libor Hroza (CZE) e Stanislav Kokorin (RUS), tutti già vincitori in edizioni precedenti di Speed Rock ed attualmente in posizione di vertice nel ranking della Coppa del mondo. Ma la sorpresa è venuta da Marcin Dzienski (POL) per la prima volta sulla Diga Hydro Dolomiti Enel e subito oro medagliato. Così come sono state importantissi-

me le presenze della campionessa Sara Morandi di Arco (4° posto) e dell’emergente Leonardo Gontero che con grande facoltà ha raggiunto la finale sfiorando l’oro, strameritando la medaglia d’argento. La nazionale italiana rappresentata anche dall’ottimo Gianluca Sirotti quindi ha davvero reso fortemente azzurra questa edizione di Speed Rock. Un grande merito va anche al preparatore atletico Massimo Bassoli che in pochi anni è riuscito a metter insieme una squadra dalle prestazioni davvero significative. Peccato per Chiara Rogora, campionessa giovanile che dopo le prove di sabato ha dovuto dare forfait per un problema fisico. Auguri. Infine una nota piacevole: durante la giornata delle finali ci ha raggiunti dopo alcuni anni un campione del passato, il russo Jakov Soubbotine al quale l’organizzazione ha riservato un accoglienza degna e rispettosa e il pubblico un caloroso e interminabile applauso. Grazie Jakov! E grazie a tutti gli artefici di Speed Rock di ieri e di oggi! Buon futuro!


Sport

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Il Tour de Pologne parla trentino

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Una vetrina d’eccellenza per il Trentino: oltre 3 milioni di telespettari per la diretta in Polonia della prima tappa con arrivo a M. di Campiglio Con una volata strepitosa Diego Ulissi della Lampre-Merida è riuscito dopo 184 km e 3 gran premi della montagna a trovare lo spunto vincente per

battere sul traguardo di Madonna di Campiglio Hurtado e Majka ed aggiudicarsi così la prima tappa del Tour de Pologne. Sport, emozioni, grande festa sulle strade trentine per un inizio del Giro della Polonia fuori dai confini nazionali per un gemellaggio con la terra trentina che punta a consolidare i rapporti tra Dolomiti e Monti Tatra. Grande la promozione del Trentino ottenuta in Polonia grazie alla diretta della tappa seguita da oltre 3 milioni di telespettatori. Una vetrina importante su una piazza diventata negli ultimi anni fondamentale per la stagione turistica invernale.

Il

“Joy Cup” coinvolge i giovani a Tione

Centro sportivo Sesena è stato teatro, sabato 29 giugno, della “Joy Cup”, una manifestazione interregionale di atletica leggera di qualificazione al 16° Campionato italiano Csi di atletica leggera, in programma a Belluno dal 5 all’8 settembre 2013. L’Atletica Tione del presidente Michele Salvaterra ha organizzato la prima prova del Trittico interregionale di qualificazione al Campionato Italiano CSI di Atletica leggera del Centro Sportivo Italiano con gare dele categorie minicuccioli, cuccioli/e, esordienti M e F, ragazze, ragazzi, cadette, cadetti. Una giornata molto densa di tante prove concentrate dalle 15 alle 22.

Conto alla rovescia per SportTione 2013 Dal 17 al 24 agosto lo sport torna protagonista a Sesena Dopo due ottime prime stagioni, molto partecipate e con tempo splendido, torna dal 17 al 24 agosto SportTione, maxi-torneo che raduna tanti sport e discipline. Teatro della manifestazione sarà ancora il Centro Sportivo di Sesena a Tione, e protagoniste saranno le squadre dei paesi e dei rioni della “Busa”, Tione, Villa, Bolbeno, Zuclo, Preore, Ragoli, Montagne. La definizione di “Giochi senza frontiere” è decisamente azzeccata, anche se a SportTione prevale certamente l’aspetto sportivo con tante discipline intervallate qua e là da prove “di squadra” a sfondo ludico, dedicate specialmente ai più piccoli. Ecco allora che, accanto a sport come il calcio a 7, il beach volley (di cui vi sono anche le versioni dedicate ai bambini), l’atletica (serata unica: 100 metri, staffetta, lancio del peso, salto in alto, 1500 metri, pentatlon), il pentathlon, la mountain bike, la bici su pista e il beach tennis, vi sono anche le bocce, la bri-

scola e il tirassegno, e ovviamente la gimcana, dedicata ai più piccini. Senza dimenticare appunto i giochi di squadra, nei quali partecipano tutti i componenti delle singole compagini (fino a 70 persone) sulla falsariga di giochi senza frontiere con momenti divertenti di aggregazione.SportTione è organizzato dall’Us Tione del presidente Carlo Antolini in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Tione e si svolgerà tutti i giorni dal 17 al 24 agosto, dalle 17.30 in poi. L’intenzione dell’Amministrazione comunale, condivisa con la direzione dell’Us. Tione, è quella di creare attraverso questa competizione un momento di forte aggregazione e di confronto tra la gente dei nostri comuni e un evento che potesse vedere coinvolte assieme più generazioni. Da questo punto di vista possiamo certo parlare di un’esperienza positiva con la presenza di tante famiglie e di “atleti” dai 7 ai 75 anni.

L’arrivo di Diego Ulissi a Madonna di Campiglio - Foto Matteo Ciaghi

Al Golf Rendena campioni di solidarietà “Bocenago Golf Challenge coi Campioni”, là dove sport e beneficenza vanno a braccetto; grazie alla sensibilità degli organizzatori, alla disponibilità di atleti famosi, di personalità impegnate nel sociale, nella politica e nell’imprenditoria. Senza parlare della cura e dell’interesse verso questo tipo di manifestazioni tipica dei dirigenti del green e delle sue strutture. Da sempre. Il pomeriggio di sabato 20 luglio si sono sfidati in una serie di gare appassionanti campioni come Davide Carrara, Peter Fill, Silvio Fauner, Michael Rainer, Armin Zoeggeler, i portacolori del Centro sportivo dell’Arma dei Carabinieri, personaggi come Roberto De Laurentiis, il vulcanico presidente dell’ Associazione trentina degli artigiani e tanti golfisti, di casa sul campo della Val Rendena o venuti apposta per dare il loro contributo solidale alla manifestazione. L’iniziativa voluta e promossa da Silvia Alberti, Marco Barbieri, Diana Cominotti, Walter Ferrazza e Michele Maturi per acquistare beni

I ragazzi dell’Anffas Tione al Golf Rendena - Foto M. Ciaghi

e attrezzature per il Centro Anfass di Tione e dare una mano alla sua presidente Frida Rossaro, ha incontrato notevole successo e tanti consensi. Accanto al denaro delle quote di iscrizione delle numerose squadre si sono messe all’asta anche alcune magliette firmate dai Campioni dello sport per incrementare il ricavato, usato per l’acquisto del pulmino per Anffas Onlus di Tione. Regista dell’evento l’amministrazione comunale di Bocenago con il sindaco (e sottosegretario) Walter Ferrazza che, dal 2010 ha deciso di aiutare l’Anffas di Tione. Alla serata della premiazione nel

ristorante “Casa Ferrazza” hanno partecipato anche i giocatori dell’Inter. La serata è stata l’occasione per presentare “Agata Onlus”, l’Associazione fondata dagli ideatori di “Rubrum Legend” e della “Bocenago Golf Challenge coi Campioni” Walter Ferrazza, Silvia Alberti, Daiana Cominotti, Michele Maturi, Marco Barbieri per aiutare persone e situazioni nel bisogn- Sul gradino più alto del podio sono saliti Chiara Stanghino, Franco, Luciano e Christian Giorgi, ma come hanno sottolineato Walter Ferrazza e Frida Rossaro «ha vinto la solidarietà e la certezza di fare del bene agli altri». Una stretta e bella amicizia che dura ormai da 4 anni, durante i quali con l’organizzazione di raduni d’auto d’epoca (il RuBrum Legend di Bocenago e la Caspingo a CCM) si sono acquistati una lavatrice, un’asciugatrice, una chitarra, pagare le per-therapy e istituire il fondo per la sostituzione del pulmino, ormai obsoleto.. (g.c.)


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Sport

AGOSTO 2013

Il terzo ritiro nerazzurro ha portato benefici alla Val Rendena

Più di cento i bambini che hanno partecipato quotidianamente alla scuola calcio del “Day camp”. Oltre tremila i messaggi lasciati dai tifosi sulla bacheca “My Inter” allestita dallo staff dell’Azienda per il Turismo, un migliaio i disegni realizzati dai bambini tra i 6 e i 12 anni. C’è stata anche la visita a Pinzolo del Consiglio comunale dei ragazzi del Comune di Quistello (Mantova) che, guidato dal sindaco junior Riccardo Consoli, artefice dell’iniziativa prendendo, mesi fa, contatti direttamente con il sindaco di Pinzolo William Bonomi, ha incontrato Bedy Moratti e vissuto una giornata seguendo da vicino gli allenamenti interisti. Ma come e quanto incide, economicamente, la presenza di così tante persone sulla stagione turistica in corso? “La ricaduta sul territorio – spiega Anita Binelli, presidente del Comitato organizzatore del ritiro – c’è ed è evidentemente positiva”. Lo confermano operatori, albergatori, commercianti e artigiani che stanno lavorando bene, pur in presenza di una situazione generale difficile. Per Antonella Luchesa, presidente dell’Ucas di Pinzolo e proprietaria della profumeria “Nell”, “la crisi c’è e si sente, ma anche la presenza dell’Inter

Con l’Inter Pinzolo si è vivacizzata. Buoni numeri per hotel, appartamenti, ristoranti

È

l’anno della crisi, ma i numeri nerazzurri sono comunque importanti. Ventimila, da record, gli ingressi al Pineta il primo fine settimana, altrettanti per il secondo. Costante l’afflusso per seguire allenamenti in tutti i giorni successivi. Il campo sportivo è stato frequentatissi-

mo, con gli annessi “Rendena Village”, vetrina sul territorio e le opportunità che offre, gli chalet dei commercianti di Pinzolo con il meglio dei prodotti tipici e dell’artigianato locale, l’“Inter Village” dedicato ai piccoli interisti con un gruppo di attenti e preparati animatori.

Un rilancio di Jonathan sotto lo sguardo di Bedi Moratti - Foto Matteo Ciaghi

si sente e permette di dare respiro ad un mese di luglio altrimenti non facile”. “Non ci possiamo lamentare e speriamo ci sia anche un prossimo anno interista, e lo dico senza dubbi”. “Anche per noi il riscontro è molto positivo – spiega la signo-

ra Lucia che, con il marito Pietro De Cunto, gestisce il ristorante “La Botte” a Giustino – sia per il numero di presenze che per il tipo di clientela, soprattutto famigliare”. Anche per Andrea Gasperi, imprenditore nel settore della produzione e

Interisti di corsa nella piana di Caderzone sotto gli occhi di Massimo Moratti, Gianbattista Polla e Anita Binelli

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vendita salumi e co- proprietario della pizzeria “Le Fontane” a Darè, “la gente che gira è molta e i riflessi sul nostro lavoro sono positivi. Alle Fontane, lo scorso anno, il week-end migliore dell’estate è stato registrato proprio nel periodo di

Inter”. Ci sarà una quarta edizione? “Troppo presto per dirlo. Aggiungo solo – conclude Binelli – che l’efficacia dei ritiri è sicura, ma per lavorare a qualsiasi tipo di riconferma, se ci verrà proposta, dovremmo essere tutti uniti”.

Bella parata di Handanovic


La Posta LA POSTA

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A Tre mesi dal voto il quadro è ancora molto nebuloso

Verso le Provinciali, il quadro politico Ma le primarie hanno davvero chiarito gli interrogativi sul dopo-Dellai? Continuano i movimenti delle liste di centro

C

aro Adelino, abbiamo apprezzato le risposte che hai dato ai tuoi amici del Bar sul numero scorso, ma adesso viene il bello, cosa succederà da qui ad ottobre? Sarà davvero Ugo Rossi il candidato vincente? Gli amici di un Bar alternativo Con tutti questi amici del Bar, vado a finire che passo per ubriacone. Ma vi ringrazio per la domanda, solo che ho difficoltà nel rispondere. Con quello che sta succedendo, svaniscono le certezze, sorgono continui dubbi, arrivano ogni giorno nuovi inquilini in questo grande (piccolo!) circo della politica trentina: qualche elefante, qualche bisonte, ma poche volpi e meno ancora personaggi affidabili. Credetemi, siamo nelle mani di Dio, ammesso che abbia tempo per dedicarsi alle nostre piccole miserie, ma di certo ne succederanno ancora di tutti i colori. Terrà il PD? Molti suoi elettori, lo hanno già dichiarato, torneranno a sinistra intesa come Sel, IdV e altre

cose del genere, ad altri ripiace il verde del sole che ride, non so quanti voteranno convinti il mezzo destro Ugo Rossi che si vuole caratterizzare, giustamente, nella discontinuità dal ventennio dellaiano. Così all’UpT, che sembra tenuta in piedi solo da uno strampalato cerchio magico cittadino, sempre più chiuso in sé stesso, e ormai incapace di incidere sulla politica provinciale, basteranno i suoi uomini migliori, Mellarini e Gilmozzi, per tenerlo a galla?. Ma neanche il PATT sembra gongolare, con la conferma della Dominici e qualche altro inutile orpello, ancora non riescono a fare quel salto di qualità richiesto per essere definitivamente partito guida del Trentino, Rossi lo sa, ma si ritrova isolato ed impotente. Ce la faranno? Di fronte ai numerosi punti di domanda sulla tenuta della coalizione di centro-sinistra, si rinfrancano e si stanno organizzando al meglio le forze antagoniste. Sembra in ottima salute e più battagliero che mai Progetto Trentino di Grisenti, e stanno per

irrompere personaggi non da poco come Mosna e De Laurentis e Geremia Gios, tre calibri 90, rappresentativi della realtà economica ed imprenditoriale della nostra terra, e in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, sono più che mai i benvenuti. Sono, invece, ancora in alto mare i candidati delle Giudicarie, i galli nel pollaio s’infittiscono, pochi i galli e molti i pollastri, purtroppo. A questo punto può davvero succedere di tutto. Non vado oltre, per non perdere tempo, perchè ritengo ininfluenti personaggi come il Bezzi e la Biancofiore, che con noi c’entrano come i cavoli a merenda, così come quel “losco figuro” (vedi Dellai!) di Leonardi seppur accompagnato da una persona “staiffa” come De Eccher. Come vedete, il cielo è ancora nuvoloso, anzi, pronto per una grandinata, mettiamoci al riparo e aspettiamo, vedremo quel che succederà, ho l’impressione che ne capiteranno ancora delle belle, di là e di qua del Piave! Adelino Amistadi

Tutte le Religioni hanno pari dignità Se i cattolici autocensurano per falso pudore Sig. Amistadi, è iniziato il Ramadam. Anche noi trentini restiamo ammirati davanti ad un mussulmano che parla di digiuno o del pellegrinaggio alla Mecca. Mi ha fatto specie l’Inter, società calcistica in ritiro a Pinzolo, che tanta attenzione e comprensione ha dedicato ad un suo giocatore arabo che, entrato nel ramadam, vuole seguire strettamente le regole del digiuno imposte dalla sua religione. Sarei curioso di sapere come si comporterebbe la stessa Inter o qualsiasi altra squadra se un cattolico chiedesse altrettante attenzioni per un periodo particolare di preghiere e di digiuno come la quaresima e il Venerdì Santo, immagino le risate che si farebbero e le prese in giro... Lucia di Pinzolo Hai ragione, Lucia, lo passerebbero, come minimo, da bigotto scimunito, da parruccone, da reazionario e giù tutti a

commiserarlo. A parlare di digiuno e di venerdì santo, in questa nostra evoluta società italiana, si rischia davvero di fare brutte figure. E i cristiani, purtroppo si adeguano, ed evitano di far presenti le proprie esigenze. Non so se l’hai notato, ma in Italia i cattolici, pur essendo in maggioranza, sono sempre sotto attacco. E noi, cattolici, e mi ci metto anch’io, quasi ci vergogniamo di esserlo, presi da uno strano senso di colpa, spesso dovuto al fatto che “l’Italia vive sotto la cappa oscurantista della Chiesa”. Basti vedere cosa succede quando parla un vescovo, qualunque cosa dica, apriti o cielo! Mentre se parla un becero qualunque, tanto di cappello e titoloni sui giornali per le cose stupidamente “intelligenti” che ha raccontato. Ma se un vescovo non può dire quello che pensa, figuriamoci quanto ascolto e quanta libertà può essere concessa ad un semplice credente. Mi viene una rabbia...! (a.a.)

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La posta

AGOSTO 2013

La lezione delle primarie «A Messa col buttafuori» al Partito Democratico La delusione di un elettore del Partito Democratico

Le recenti primarie trentine per designare il candidato del centro-sx come Governatore del Trentino, hanno emesso invece due sentenze inappellabili. La prima riguarda la fine del centrosinistra, perchè mai e poi mai gli elettori di sx del PD accetteranno Rossi come leader e perciò non lo voteranno, piuttosto staranno a casa; questo vale in primis per il sottoscritto, ma a sentir l’aria che tira saremmo in molti.Seconda sentenza: lo sfascio del PD; purtroppo i dirigenti del PD trentino hanno ri-commesso lo stesso errore di Bersani. Sicuri della vittoria, non hanno mai ascoltato ed interpellato la base, ed ora piangono lacrime di coccodrillo.In quanto a Pacher quando starà zitto la sx avrà solo da guadagnarci, visto che per 25 anni lui e il PD sono stati gli zerbini di Dellai. L’attuale dirigenza del PD trentino non ha voluto confrontarsi al suo interno ( leggi Zeni e Borgonovo Re ), ma ha preferito imporre Olivi. Coerenza vorrebbe che chi ha sbagliato, staccas-

Pinter, Olivi e Nicoletti dopo la sconfitta alle primarie

se il sedere, ben incollato, dalle poltrone e lasciasse campo libero a chi è scevro da qualsiasi tipo di compromesso. Mi rivolgo soprattutto ai Nicoletti, Pinter, Cogo, Dorigatti, ecc., cioè a quella generazione che da più di 20 anni usa il partito (PDS, DS, PD ) per se stessi invece che per chi avrebbero dovuto rappresentare. Un elettore di sx non può accettare che il futuro Presidente della PAT sia espresso da un partito che attualmente conta un terzo degli elettori del PD; gia li abbiamo

regalato due parlamentar, da stupidi, ora se vogliamo suicidarci siamo sulla buona strada. Vi esprimo anticipatamente le mie più sincere condoglianze. Pochi giorni fa alla vigilia delle consultazioni, Mario Raffaelli, molto cortesemente, vi ha definiti degli ignavi, io che ho 67 anni e da sempre voto a sx, mi permetto di darvi degli incapaci e dei cialtroni (politicamente s’intende) e mi vergogno per voi che la sx abbia simili rappresentanti. Renato Vivaldelli- Fiavè

Quando accoglienza e la comprensione diventano “buonismo” a tutti i costi

«Parroco arruola buttafuori per allontanare dalla chiesa gli accattoni». Notizia che esce con risalto sulla stampa in contemporanea al viaggio a Lampedusa del S. Padre. Viene naturale pensare ad un prete imbecille che non segue i dettami del suo Credo. Niente di tutto questo, ma i media vogliono pepe. Devono vendere. Approfondendo si scopre che in quella chiesa di Mestre gli ‘accattoni’ allontanati erano dei rom violenti che interrompevano le funzioni religiose e minacciavano i fedeli per avere soldi. Il parroco, dopo svariati tentativi inefficaci, si è avvalso dell’aiuto di un giovane parrocchiano di origini romene per tenere a bada questa gentaglia. Lode al parroco. Tanto di cappello. Si è attivato in concreto per risolvere un problema della sua Comunità non nascondendosi dietro il solito mare di chiacchiere. Comprensione, accoglienza, integrazione. Chi le mette in discussione? Tutti diritti sacrosanti, che però richiamano anche doveri oggi spesso dimenticati. Chi arriva è giusto che venga accolto, ma chi si comporta male è altrettanto giusto che venga allontanato. Con fermezza. Senza titubanze. Il buonismo diffuso e indistinto non aiuta nessuno, nemmeno l’immigrato. Sicuramente non aiuta l’integrazione, poiché insinua l’idea generalizzata che lo straniero sia un delinquente. Questo concetto mi è stato esposto con

Cesare Maestri, un campione in Giudicarie Importantissima affermazione di Cesare Maestri: grazie alle vittorie del 9 giugno a Dolcedo (Imperia) e del 21 luglio ad Arco il ventenne di Bolbeno si è laureato campione italiano di corsa in montagna con una prova di anticipo. Nella città ligure il ragazzo ha vinto una gara di sola salita di (9,8 Km) con ben 1.087 metri di dislivello imponendosi promesse (under 23). Ad Arco di Trento si è invece svolta la seconda prova del campionato italiano: una gara con salita e discesa di 13,4 Km, letteralmente dominata da un Maestri in forma strepitosa che ha staccato nettamente gli avversari più agguerriti. Davvero tanti complimenti a Cesare per lo strepitoso successo e un in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.

Sbarchi di immigrati

lucidità da un marocchino (era proprio del Marocco) a cui ho dato un passaggio in auto. Costui mi rinfacciò che noi italiani sbagliamo a non essere intransigenti con gli immigrati che si comportano male, perché questo danneggia noi, ma soprattutto lui. Lui, che era qui per lavorare e costruirsi un futuro, veniva giudicato male per colpa di costoro. Il nostro comportamento ‘buonista’ non permetteva una chiara distinzione tra buoni e cattivi. ‘Dovete sbatterli fuori a pedate’ mi disse ‘per il bene di tutti’. Quando lo capiremo anche noi … Riccardo Maturi Carpèla

EDITORIALE Continua dalla Prima Per questo, non dovrebbe essere necessario, com’è accaduto per l’asse viario Brescia-Madonna di Campiglio, che piccoli sindaci di periferia debbano battersi come titani, e a più riprese, per ottenere il finanziamento di una strada la cui necessità è indubbia. E il cui ammodernamento è in predicato da oltre cinquant’anni. Bisogna dare atto alla nostra Provincia di aver saputo guardare anche oltre i propri confini, impegnando anche somme importanti, per una viabilità che sulla carta avrebbe dovuto competere ad altri. Ma, dal 2008 al 2013, si sono persi altri cinque preziosi anni. C’è quindi da augurarsicome si auspicano anche tutti gli amministratori della Valle - che i nuovi accordi non diventino carta straccia. (e.z.)

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La posta E’ con grande sorpresa e rammarico che leggo l’inserto di Cooperazione tra consumatori “due parole dalla tua famiglia “ dove il sig. Ornello Binelli afferma che gli ultimi sei anni sono stati “sei anni di stasi”. Come ex Presidente mi sento in obbligo di rispondere a questa Sua Personale affermazione, totalmente falsa e pregna della più goffa ed infantile forma di propaganda. Questa considerazione non mi riguarda personalmente ma è indirizzata nel rispetto di chi in questi sei anni ha lavorato con grande impegno, professionalità e dedizione nella nostra Famiglia Cooperativa. Mi riferisco non solo il Direttore Generale e Commerciale Rag. Carlo Gualdi, al Direttore Amministrativo Rag. Luca Pederzolli ma anche ai responsabili degli Uffici e dei punti vendita e loro collaboratori che, in questi 6 anni, come dice lui “di stasi” hanno contribuito con grande passione e senso del dovere a migliorare la nostra Famiglia Cooperativa. Personalmente ho portato avanti delle battaglie nei confronti del Sait che hanno portato a risultati come il nuovo criterio della fedeltà che ha permesso di mantenere inalterate qualità e servizio delle carne del fornitore locale (mantenendo linfa all’economia locale) e di non compro-

AGOSTO 2013 - pag. L’ex presidente della Famiglia Coooperativa di Pinzolo Mauro Cominotti risponde a Ornello Binelli

Aproposito delle “due parole in famiglia” mettere la remunerazione sulla fedeltà al consorzio, ma viceversa migliorarla. Ho sempre sostenuto che il settore dettaglio (punti vendita) e il magazzino Sait dovessero mantenere una “contabilità” separata: questo per maggiore trasparenza nei confronti degli associati e nei confronti dell’intero movimento della nostra federazione . Purtroppo questa battaglia e’ stata persa ma queste sono state le mie “battaglie” che ho sempre intrapreso con lo spirito di coerenza e trasparenza verso la quale la cooperazione deve sempre ispirarsi; come del resto tutte le attività che sono state, in questi nove anni (soprattutto negli ultimi sei) di mia Presidenza intraprese. A livello centrale la sostituzione integrale del sistema informatico (l’obsoleto IBM 36 per chi ne capisce),

e il software che nessuno prima aveva mai pensato ad un suo aggiornamento o sostituzione. Un sistema che è stato completamente pensato, progettato e messo in cantiere dal nostro Direttore con il contributo dei suoi collaboratori e che alla fine SAIT adotterà nel prossimo futuro e sarà così utilizzato da tutte le famiglie cooperative del Trentino. Scusate se e’ poco! L’introduzione del controllo della produttività oraria, attivo in ogni società, anche quelle meno dimensionate, dal dopoguerra ma che prima dei “sei anni di stasi” la Famiglia Cooperativa di Pinzolo nemmeno sapeva esistesse questo strumento. Ovviamente di direttori precedenti all’attuale non l’hanno mai applicato, erano tempi grassi! A livello amministrativo sono state introdotte nuove

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procedure di controllo dei costi. Sui punti vendita: nuova impostazione su tutti i banchi macelleria (con l’introduzione dei piatti pronti), sono stati rinnovati nella quasi quali totalità tutti i lay-out (posizionamento degli scaffali e relativi assortimenti) dei punti vendita. Interventi più significativi da questo punto di vista sono stati fatti recentemente a Spiazzo. E’ stata effettuata la ristrutturazione completa del punto vendita di Pramagnan (davvero un fiore all’occhiello non solo della ns famiglia cooperativa ma a mio giudizio anche a livello Trentino. E’ stato rinnovato il punto vendita Madonna di Campiglio nel settore del fresco e del pane a libero servizio (che ha preceduto quello già programmato ed oggi eseguito anche presso la sede di Pinzolo). Nel settore ingrosso, anche li, l’introduzione del nuovo programma informatico permette, da qualche anno, un controllo puntuale su aspetti sia commerciali che amministrativi, sono stati assunti altri due agenti per coprire in maniera ottimale le esigenze dei nostri clienti del canale della ristoratore e bar. Gli agenti già da tre anni effettuano gli ordini attraverso terminali Ipad, ed il programma è già predisposto per permettere i nostri clienti di effettuare gli ordini direttamente via internet in qualsiasi momento della giornata. Dal nuovo sito della Famiglia Cooperativa di Pinzolo, creato dal nostro collaboratore in ufficio e quindi a costo zero, si può accede-

re a ogni tipo di informazione che possa interessare il socio, quali le promozioni del mese, la consultazione dell’estratto conto on-line ecc. ecc. Il tema più scottante e che è stato messo più volte sul tavolo del cda è l’accentramento del settore ingrosso: questo non creerebbe alcun disservizio ai nostri clienti ma anzi permetterebbe alla Fc di essere ancora più competitiva nel settore oltre e, dal punto di vista economico, non far gravare questa attività sul bilancio dell’intera Famiglia Cooperativa. La dismissione della cattedrale nel deserto del C+C di Madonna di Campiglio consentirebbe così, oltre alla razionalizzazione del personale, ad un risparmio di spese per circa 200.000 euro, creando un maggior utile e permettendo un maggior premio sugli utili ai dipendenti e, perché no, alla distribuzione di un maggior ristorno ai soci. E’ un problema di razionalizzazione della struttura che andava fatto e che purtroppo ha trovato al maggioranza del Consiglio del tempo contraria. Nel settore dettaglio l’introduzione dell’orario continuato sia a Pinzolo che a Spiazzo è stata forse la novità più apprezzata dai nostri soci e clienti e ha dato un bel biglietto da visita alle nostre località verso i nostri ospiti. Certe novità possono essere considerate una normalità in realtà più dimensionate della nostra o nelle città ma vi assicuro che dietro c’e’ stato un grande lavoro sia in termini di programmazione che in termini di coinvolgimento e di impegno del perso-

nale. Importanti investimenti sono stati fatti anche a livello delle risorse umane, in questi anni sono stati effettuati molti corsi di formazione su tutti i livelli: ricordo con simpatia e soddisfazione quello seguito alle nostre cassiere. Tutti i corsi di formazione sono stati pagati con contributi europei, contributi che se non utilizzati sarebbero andati ad altri. Non male come stasi che ne dite? Mi sono adoperato per difendere il nostro territorio promuovendo il ricorso al TAR contro la delibera assunta dal Comune di Spiazzo e a chi, oggi, in disaccordo con questa iniziativa non considererà l’avvento, probabilmente scontato di una così importante concorrenza (leggi Poli), che porterà, se la Famiglia Cooperativa di Pinzolo non riuscirà ad anticiparla proattivamente, con un punto vendita dimensionato, ad una vera e propria rivoluzione del mercato e obbligherà la direzione ad attuare, come conseguenza, scelte drastiche sia sul personale che sui punti vendita. Per fare le cose bisogna avere le idee ed una volta pensate bisogna avere la capacità di realizzarle , non tutti ci riescono, sono sicuro, ma è avvilente considerare che vi sono persone che non le possono comprendere e pertanto le disprezzano. Questa dichiarazione e memoria (sicuramente ho tralasciato tante cose) la devo ai Dipendenti della Famiglia Cooperative di Pinzolo, agli uomini e alle donne che in questi anni non hanno fatto o subito il cambiamento, ma sono stati il cambiamento. Io, giustamente, ho solo permesso loro di lavorare con serenità e fiducia e ho dato loro incoraggiamenti al fine di concretizzare le loro idee per il bene della Cooperativa e di noi soci. A loro devo dire veramente grazie, per i risultati ottenuti che sono sotto gli occhi di tutti. Per me è stato un privilegio essere stato il loro Presidente. Mauro Cominotti

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