Giornale delle giudicarie agosto 2012

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Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 11- N. 8 AGOSTO 2012 - Mensile

EDITORIALE

Autonomia, non gridiamo “al lupo” di Paolo Magagnotti* Nel turbinio politico e istituzionale che da qualche settimana registra proteste e contrasti fra Trento e Roma sulla nostra autonomia speciale mi sembra che si stia andando un po’ sopra le righe. A Trento, e anche a Bolzano, si parla di attentato mirato a indebolire o addirittuta minare il nostro impianto auonomistico, con grave lesione di diritti statutari. Si chiamano a raccolta al confine meridionale dell’exvecchio Tirolo i vertici delle Province e delle Regioni a statuto autonomo dell’arco alpino per fare fronte unico contro Roma.Un fatto esagerato, che potrebbe avere effetti boomerang. Visto che si tratta di pretesa lesione di norme aventi rilevanza costituzionale, è certamente bene e doveroso che i rappresentanti delle nostre istituzioni autonomistiche si attivino su vari fronti per chiederne il rispetto. Ritengo tuttavia fuori luogo pensare a una intenzionale strategia del Governo Monti volta a minare le fondamenta dell’autonomia. Certo è che l’ex commissario europeo alla concorrenza non ha cambiato opinione sul fondamentale e valido principio della competizione proprio dell’Unione Europea e coerentemente lo vuol far applicare e rispettare anche nell’esercizio delle sue funzioni di premier. Questo può disturbare chi dalle nostre parti ha spesso mal tollerato le norme europee sulla concorrenza, cercando di privilegiare preferenze locali. Continua a pag.46

Dall’occupazione alle preoccupazioni per l’autonomia, al ritorno alla terra come possibile soluzione

Giudicarie, la crisi ai raggi X

Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti, seppur ancora distanti dai dati nazionali a due cifre. Ma la crisi si fa sentire anche in Trentino e l’autonomia è sotto tiro con lo Stato che chiede sempre più soldi.Un viaggio a raggi X in questa estate “bollente”. Servizi alle pagine 4,5,6,9,11,12

24 ore val Rendena

Inserto speciale

A Dasindo agricoltura in festa A Ferragosto, dal 10 al 15 con il 13 di pausa per far rifiatare i tanti volontari, va in scena la Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo, con il palio dei sette comuni – anche se ormai sono sei, ma la tradizione è tradizione – e il ritorno, venuto a mancare uno dei vòlti che l’anno scorso aveva ospitato il locale “Vic in tirol”, del tendone con il piano bar. A pag. 17

APPUNTAMENTI I suoni delle Dolomiti A pag. 16 Trentino d’Autore A pag. 17 Malghe aperte A pag. 13 Sporttione A pag. 44

Un giudicariese alle coop

Nel nuovo Cda dello “Schelfi quater” il 40enne di Vigo Lomaso

Archiviata la fase delle divisioni e delle candidature alternative con la rielezione di Diego Schelfi, la Federazione trentina delle cooperative riparte con un nuovo Cda. Le Giudicarie hanno perso nel cda Giuliano Beltrami, fra i più levantini nella “guerra” all’ingegnere, ma hanno guadagnato un nuovo rappresentante, Alberto Carli. A pag. 13


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Rassegna Stampa

AGOSTO 2012

A cura della REDAZIONE

RASSEGNA STAMPA LUGLIO 2012

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA STENICO - Un furto in canonica e le campane fuori uso hanno messo in subbuglio l’intera comunità di Stenico ed il parroco, don Luigi, di 91 anni. Di domenica, durante la Messa, ignoti sono entrati in canonica e meso a soqquadro l’appartamento del sacerdote che celebrava a Primione. Al rientro mancavano 650 euro in contanti ed alcuni oggetti personali. Due giorni dopo sono andate in tilt le campane. Ancora ignoti hanno forzato il portoncino del campanile e manomesso il quadro elettrico con cui sono alimentate le campane, da qualche anno elettrificate. SPIAZZO - Il decano della Rendena, don Paolo Ferrari, ha celebrato in questi giorni il suo 35° anniversario di sacerdozio, uno degli ultimi appuntamenti dato che don Paolo lascierà la val Rendena in autunno per trasferirsi alle Sarche. A Spiazzo verrà sostituito da don Federico Andreolli, classe 1982, ordinato sacerdote nel 2007, oggi vicario pastorale di Gardolo. Don Paolo è arrivato in Rendena quale parroco di Villa Rendena- Javre nel 1988, nel 2005 è passato a Spiazzo dove poi è stato nominato decano dell’intera valle. STORO - La dottoressa Paola Giovanelli è il nuovo segretario comunale di Storo, succede a Giovannino Berti che con il 1° dicembre andrà in pensione. Paola Giovanelli, la cui sorella Lorena è già segretaria di Pieve di Bono, proviene dalla Provincia, pur essendo omonima del Sindaco, proviene dal Lomaso e non ha con il sindaco alcuna parentela. Ultimamente svolgeva servizio a Cavedine. Giovanni Berti, lascia, dopo 32 anni di servizio al suo paese. GIUDICARIE - Chiese, opere d’arte e itinerari religiosi finora trascurati sono le nuove prospettive del Consorzio Turistico delle Giudicarie Centrali. Ne da notizia l’ufficio stampa del Consorzio di Tione che, con il titolo “Rintocchi tra le vette”, annuncia un itinerario culturale e spirituale alla scoperta delle Giudicarie Centrali e del parco Adamello Brenta. “Le Giudicarie, spiega il Consorzio, sono le valli dei Baschenis, del santuario di san Vili, del santuario della Madonna dei Lares, il progetto si prefigge di realizzare un “pacchetto” da offrire al pubblico la prossima estate”. RESTAURI - La Giunta provinciale ha recentemente stanziato una somma complessiva di 630.000 euro circa da destinare a tre interventi urgenti di sistemazione e valorizzazione delle Chiese di San Biagio a Caderzone, San Vigilio a Tione e Sant’Antonio ad Agrone. Per la Chiesa di Caderzone saranno disponibili 283.000 euro, pari al 75% della spesa ammessa, per la sistemazione della facciata ed il rifacimento del tetto. Per Tione saranno disponibili 142.000 euro per consentire una serie di lavori alla chiesetta di san Vigilio a Vat soprattutto riguardanti gli affreschi della facciata e degli intonaci, nonché della copertura in scandole. Ad Agrone sono stati finanziati 213.000 euro per lavori di varia ed urgente manutenzione. STORO - Con il mese di luglio il dottor Olivo Giovanelli è andato in pensione dopo 37 anni di servizio. Alla soglia dei sett’anni, il dottor Giovanelli, potrà prestare la sua opera a livello interinale o a scavalco per eventuali sostituzioni. Laureatosi a Padova e con alle spalle anche esperienze ospedaliere, Olivo Giovanelli, storese doc, ha goduto della fiducia e della stima dei suoi compaesani. A sostituirlo è arrivato il dottor Dario Beltramolli, laureato a Padova, è specializzato anche in nutrizione clinica. Per il passato, nelle condotte mediche di Condino (Brione, Castello e Cimego, Pieve di Bono (Prezzo, praso e Daone) Storo e Bondone operavano in tutto tre medici. Ora, nella sola Casa della salute di Storo, lavorano sette medici.

TERME di COMANO - “Le Terme sono riuscite a recuperare il gap dell’anno precedente, attuando un’inversione di tendenza nel trend negativo generale. L’inversione dovrà essere confermata anche quest’anno per portarci fuori definitivamente dalla zona rossa...”, questo è il giudizio del presidente dei revisori dei conti, Claudio Toller, sulla situazione delle Terme di Comano.Per questo l’approvazione unanime del consuntivo 2011 da parte dell’assemblea delle terme, presieduta da Mario Tonina, assistito dal nuovo segretario Giorgio Merli, segna una tappa importante nella politica di risanamento dei conti termali. “Il 2011 è stato un anno particolarmente difficile a livello nazionale. In controtendenza le Terme di Comano hanno fatto meglio della media, se si considera che l’ambito termale non intercetta stranieri”, queste le considerazioni finali di Nadia Serafini, presidente del Consiglio d’amministrazione. STORO - Come un fulmine a ciel sereno sono arrivate le dimissioni di Stefania Giacometti e di Nicola Lombardi dal consiglio Comunale di Storo. I due giovani hanno spiegato la scelta in polemica con il Sindaco per non essere riusciti, come gruppo Pd alleato con il Patto Civico, ad innestare un cambio di marcia nell’amministrazione comunale. “Avevamo promesso alla gente che avremmo portato un vero cambiamento nel modo di amministrare, ma, alla fine, dovevamo, in concreto, accontentarci di amministrare secondo i modi che abbiamo ereditato dalla politica del passato”. “Una politica, stando sempre alle parole dei due dimissionari, che risulta inadeguata e rischia di ripetere solo se stessa”. Fatti e dichiarazioni che aprono un forte dibattito all’interno dell’amministrazione comunale anche se il Pd storese ha immediatamente rinnovato la fiducia al sindaco ed al progetto politico avviato. Il malessere dei due giovani era stato più volte espresso anche per il passato, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso sembra essere stata la censura avvenuta a maggioranza della pagina riservata alla minoranza che così non ha potuto esprimere il proprio punto di vista. Una pagina buia per la libertà di espressione, la prima in Giudicarie, fortemente criticata dai due e da altri, ma inascoltata dalla maggioranza democratica (sic!) della coalizione. CARISOLO - Una pecora ed il suo agnellino sono stati sbranati dall’orso in località Campolo sopra l’abitato di Carisolo. Malgrado la robusta rete elettrosaldata e la stalla chiusa ogni sera dal proprietario, probabilmente l’orsa e i suoi due piccoli, è tornata a colpire durante la notte. GIUDICARIE ESTERIORI - Sequestro di persona a scopo di estorsione, questa è l’ipotesi di reato con la quale la Procura di Trento ha iscritto l’inchiesta sulla scomparsa di Carla Franceschi e Renato Bono, la copia di Favrio di Fiavè che ormai non da più notizie da parecchi giorni. Si allontana così l’ipotesi dell’incidente, mentre si rafforza quella di un allontanamento per ragioni di soldi. L’auto della copia non è stata ancora ritrovata, i telefoni cellulari restano ancora muti e a Favrio, per i familiari, continuano i giorni d’angoscia. Le indagini continuano a tutto campo senza, per ora, concreti risultati.

STATO - Nuove norme sull’espatrio: dal 26 giugno sono cambiate le regole per l’espatrio, infatti i ragazzini potranno andare all’estero solo se in possesso di un documento di viaggio individuale: passaporto o carta d’identità, a seconda della destinazione. I passaporti dei genitori con l’iscrizione dei figli a carico rimangono comunque validi per i titolari fino alla scadenza, poi non saranno più rinnovati. TRENTO - L’Unione Commercio trentina ha deciso di recedere dall’accordo risalente al 1987 che prevedeva un’integrazione a carico del datore di lavoro per il periodo di malattia dei dipendenti tra il 4° ed il 20° giorno di assenza. I sindacati ovviamente hanno protestato. Così stanno le cose: il contratto nazionale prevede un’integrazione pari al 75% dello stipendio netto, a carico dell’Inps, per le imprese territoriali invece l’integrazione è totale, 100%, a carico in parte anche degli stessi commercianti il tutto “per impedire l’abuso ed il grave danno conseguente nei confronti delle imprese, lavoratori onesti e sistema di previdenza. Il contrasto al fenomeno dell’assenteismo è alla base del risanamento pubblico”. TRENTO - Nuovo sostegno alle imprese “innovative”: La giunta provinciale ha approvato un ulteriore stanziamento per il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante “Seed money”. Il finanziamento è pari a 2.250.000 euro e servirà a Trentino Sviluppo per sostenere 40 progetti di start up d’impresa. La maggior parte degli utilizzatori ha una età media di 28/30 anni e un peso significativo nei settori Ict, energie rinnovabili e tutela ambientale. TRENTO - Il sen. De Eccher ha allarmato il mondo politico trentino proponendo in Senato un ordine del giorno che impegna il Governo “con tutti gli strumenti a disposizione al fine di favorire il pieno e stabile inserimento dei corpi dei vigili del fuoco delle Provincie Autonome di Trento e di Bolzano nel contesto strutturale ed operativo nazionale”. Si è subito scandalizzato il presidente Dellai: “ Per carità di patria, essendo De Eccher un parlamen-

I cattivi pensieri di Eta Zeta

C’è la colta a Condino e l’incolta a Storo. La pietrificata a Cimego, la regalata a Tione. La disadorna a Zuclo. E la cimiteriale ancora a Condino (strano che invece delle rose non vi abbian piantato i crisantemi!). In tema di rotonde, non c’è che l’imbarazzo della scelta. E, pure la sagra del kitsch e dello spreco. Ma chi l’ha detto ai nostri amministratori che, per il bello e il presentabile, bisogna spendere una montagna di quattrini? Mai sentito parlare di tappeto verde? Si fa con un pugno di sementi. Una gomma per innaffiare. E la diligenza del bravo giardiniere.

tare trentino, sorvolo sul resto, ma resto indignato dal fatto che, mentre l’Italia è sull’orlo del precipizio, il governo accoglie in Senato un ordine del giorno che, in modo demenziale, censura la protezione civile del trentino, che costituisce un orgoglio non solo per noi, ma per tutti gli italiani”. Gli stessi compagni di partito di De Eccher, Borga e Morandini, hanno subito preso le distanze: “un iniziativa che riteniamo assolutamente inopportuna, sia per il contenuto, sia per i tempi e le modalità”. PROVINCIA - Disoccupazione: per il sesto mese consecutivo crescono in Trentino i disoccupati, dal 25 luglio sono 5.321 i disoccupati in mobilità, il dato più elevato mai registrato negli ultimi dieci anni ed in costante crescita rispetto all’anno scorso. Osservando la provenienza, i licenziati dalle piccole imprese sono pari al 67,5%, complessivamente il settore delle costruzioni continua a registrare le maggiori difficoltà, poi c’è il Commercio con 14,8% che supera di poco il comparto metalmeccanico con il 12,1 di lavoratori in mobilità. TRENTO - E’ nato una nuova associazione chiamata “Progetto Trentino” che fa capo ad alcuni civici della Provincia fra cui Mauro Dorigoni, che è anche presidente neoeletto, Elena Albertini, Tiziano Pontalti, Monica Ferrari, Enrico Borghetti, Marco Soggiorato, Flavio Bertoldi, Lorenzo Rizzoli , Danilo Brida e Silvano Grisenti, l’ideatore del “Progetto”. L’associazione ha un suo statuto che prevede quale primo obiettivo quello di “valorizzare e promuovere la cultura politica popolare di ispirazione cristiana che è alla base dell’umanesimo e del solidarismo della gente trentina”. Come si vede lo scopo è prettamente politico. L’area in cui l’associazione pesca vuol essere quella delusa dall’UpT ormai in fase di travaso in chissà quale altra formazione, l’area più moderata del PDL, donne e uomini dell’UDC, i civici di Valduga, che è stato sindaco di Rovereto, e tutti coloro che intendono contribuire al cambiamento del Trentino. Il marchio è già stato registrato alla camera di Commercio, dallo stesso Grisenti nei giorni scorsi. TRENTO - “Le tasse dei cittadini non vanno usate per operazioni antieconomiche, inutili ed opache”, così si è espresso il segretario della UIL Ermanno Munari a proposito dell’intenzione della Provincia di pagare i debiti di Trento Funivie. “Mi riferisco al caso di Trento funivie e Funivie di Folgarida-

Marileva che da problema di alcuni privati si è trasformato in problema delle casse Rurali, prima, e di trentino Sviluppo poi, quindi del bilancio della Provincia e di tutti noi. E’ ovvio che comandano i poteri forti a nostro discapito”. REGIONE - Tutto regolare il rendiconto della regione 2011, ma la Corte dei Conti ha voluto aggiungere soprattutto sulla questione dipendenti. Si giustifica l’apparato burocratico dell’ente regione a fronte di mancanza di rilevanti competenze, ormai passate alla Provincia’ Per nulla, secondo i magistrati della Corte che infatti sottolineano l’urgenza di ridefinire la pianta organica del personale regionale risalente al 1993 e quindi non più adeguata all’evoluzione in negativo della Regione. La Corte rileva: “un aumento dell’incidenza percentuale sulla spesa correnti sia degli impegni che per i pagamenti”. Negli stessi giorni, a conferma, dell’andazzo, viene comunicato che la Giunta regionale ha stanziato più di due milioni di euro per beneficenze varie: 286.000 euro alle minoranze linguistiche, 538.000 euro per aiuti umanitari al Sud del mondo, 686.000 euro per iniziative in chiave integrazione europea, e 530.000 euro per manifestazioni, convegni, congressi, commemorazioni, celebrazioni e sfilate tradizionali, tutti impegni di notevole importanza (!) per la Regione. In barba alla crisi e allo spending review governativo. COMUNI - Le gestioni unitarie dei Comuni sono realtà, così ha deciso la Giunta provinciale decidendone criteri e modalità di attuazione. Mauro Gilmozzi, proponente ha espresso la sua soddisfazione per “l’importante passaggio: le gestioni associate per i Comuni con meno di 10.000 abitanti sono degli architravi della riforma istituzionale. In un momento in cui il risparmio e il buon uso delle risorse sono, giustamente, al centro dell’attenzione, l’approvazione ed il parere favorevole del Consiglio delle autonomie, in tema di gestioni associate, ha rappresentato un momento importante per l’intero tessuto dell’autonomia. L’avvio delle gestioni associate, a livello di Comunità, riguarderà i compiti in materia di entrate, contratti ed appalti, servizi e forniture e tecnologie dell’Informatica. Le gestioni informatiche avranno decorrenza dal primo gennaio 2013. A livello sperimentale, con durata un anno, le Comunità delle Giudicarie, Valsugana, Tesino e Primiero, potranno con il prossimo anno gestire anche la manutenzione delle strade statali e provinciali e i lavori forestali.


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Primo Piano

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Dall’Ufficio del lavoro gli strumenti anticrisi Il punto con Rosanna Parisi, responsabile del Centro per l’impiego di Tione Quali i rimedi alla criticità del momento occupazionale? Per tentare di abbozzare una risposta abbiamo contattato il L’Ufficio del Lavoro di Tione. Il primo, il più ovvio, è la ripresa economica. Senza cui sarà difficile mantenere il lavoro per tutti. Ma ci sono strumenti che, se non permettono di debellare la crisi, sono in grado di mitigarne gli effetti. Un po’ come quei medicamenti, che solo alla lunga sono capaci di portare un po’ di sollievo. Ma che se usati con metodo qualche risultato lo danno. Disoccupati, inoccupati, donne in cerca di attività. Persino datori di lavoro con incentivi all’assunzione di determinate categorie di lavoratori. Sono basati principalmente su progetti di orientamento e di incontro domanda-offerta, di formazione per chi ha perso il posto e deve riqualificarsi o di chi deve essere aiutato a rimanere nel mondo del lavoro, fino ai progetti di alta formazione. C’i sono poi i contratti di apprendistato, i tirocini, per terminare con una vasta gamma di incentivi per le aziende che assumono. Importante è conoscerli. E attivarsi, per migliorare le competenze. Ecco perché, per la responsabile dell’Ufficio di Via Circonvallazione, sarà di grande aiuto il protocollo d’intesa tra Comunità di Valle e Agenzia del Lavoro, appena sottoscritto. E’ con la collaborazione tra enti e categorie imprenditoriali, che si può avere un monitoraggio costante delle problematiche legate all’occupazione. O meglio della

disoccupazione. E, studiare i correttivi. “Gli strumenti – dice la responsabile dell’Ufficio – ci sono. C’è però la necessità di usarli adeguatamente, tramite progetti concordati con mondo imprenditoriale e della scuola, in base alle esigenze locali”. A quanto par di capire, uno dei problemi maggiori è far incontrare la domanda con l’offerta. Cioè trovare la risposta giusta in termini di competenze e qualifiche alle esigenze del mondo imprenditoriale. “Il Tavolo Economico istituito in questi giorni – dice Rosanna Parisi – è vitale. E, in futuro, lo sarà ancora di più. Perché se, com’è prevedibile, gli effetti della crisi non si mitigheranno, a maggior ragione ci sarà bisogno di utilizzare quanto è in nostro possesso per tamponarne gli effetti. Soprattutto per i giovani e l’occupazione femminile, che tra l’altro, è anche un elemento corroborante del Pil”. Non è infatti un mistero che la donna lavoratrice mette in moto sinergie positive per l’aumen-

Secondo Rosanna Parisi, responsabile del locale Centro per l’impiego in Trentino gli interventi di politica del lavoro a disposizione sono una quarantina. E in qualche modo permettono di contrastare un fenomeno che anche in Giudicarie sta destando serie preoccupazioni. Sono indirizzati a tutte le tipologie di lavoratori in qualche modo definiti “deboli”e soprattutto ai giovani e alla promozione dell’occupazione femminile. Il ventaglio è ampio. E abbraccia l’intero bacino di chi è in cerca di lavoro. to del prodotto interno lordo. Basti pensare, tanto per fare un esempio, alla necessità della donna in carriera di affidare i bambini all’asilo nido, e quindi a creare nuove opportunità di reddito. “Ed è anche per questo – spiega la responsabile - che da parte delle istituzioni c’è molta attenzione all’occupazione

femminile”. Non da meno per il mondo giovanile, per cui si potranno applicare specifici contratti formazione in apprendistato, al fine di integrare lavoro e formazione per la qualifica. Il tavolo istituito avrà , quindi il compito di far incontrare scuola, istituzioni,

e mondo del lavoro. Enaip e Upt, i due istituti professionali presenti sul territorio, sono già in sintonia. Ma anche le scuole medie superiori si stanno attrezzando, e il confronto è aperto. “Il momento non dei più facili – dice Rosanna Parisi – ma in Trentino l’attenzione al mondo occupazionale ri-

mane alta. La nostra Autonomia, anche tramite il Piano di Interventi di politica del lavoro, mette a disposizione strumenti e mezzi a sostegno dell’impiego”. L’antidoto più efficace, dice però, rimane comunque la ripresa. Che purtroppo, per la prima volta, si fa attendere da troppo tempo. (e.z.)

Tempi lunghi per la ripresa. Economia a rischio

La situazione locale non deve però far perdere di vista il quadro complessivo. In Italia e in Europa l’economia è sull’orlo dell’asfissia. Le cose stanno andando decisamente male. C’è chi sostiene che ci stiamo avvicinando al tragico crollo del 1929. I grafici delle borse sono ai minimi storici. Il FtseMib da 36.000 punti è sceso a 12.000. Anche gli economisti più ottimisti non sono molto fiduciosi nella ripresa. Gli anni che ci aspettano saranno davvero duri. E non basterà un semplice cerot-

to per curare le ferite. La Grecia è insolvente. Spagna Portogallo sono sull’orlo del default. La nostra situazione non è migliore. Alcuni regioni sono in seria difficoltà. Almeno 10 città italiane sono ai limiti dell’insolvenza. Nella migliore delle ipotesi si ipotizzano tempi lunghissimi per la ripresa. Un decorso lungo e incerto, dicono gli esperti, che non nascondono la necessità di prepararci a sacrifici.A livello Provinciale dovremo difendere, a denti stretti, le prero-

gative della nostra Autonomia, per cui da Roma ci chiedono tagli e rinunce. Il momento insomma non è allegro. Purtroppo molti dimostrano di non avere ancora la percezione della gravità del periodo. Dovremo cambiare stile di vita? Quasi sicuramente sì. Comunque vi saranno meno certezze, soprattutto per il futuro dei giovani. In questo contesto, i numeri della nostra economia locale, seppur pesanti. Sono ancora rose e fiori rispetto ad altre regioni d’Italia. (e.z.)


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L’occupazione in flessione, anche in Giudicarie Tengono turismo e agricoltura, male il commercio, crollano edilizia e industria Le tabelle, presentate in concomitanza con la firma del protocollo d’intesa tra Agenzia del Lavoro e Comunità di Valle (una collaborazione che dovrebbe permettere di monitorare il mondo del lavoro e attivare, se possibile, misure correttive) sono disponibili sul web, sul sito della Comunità. Corredano l’informazione del nuovo Tavolato tecnico “Economia e Lavoro in Giudicarie”, a cui partecipano: Agenzia del Lavoro, Conferenza dei Sindaci e categorie imprenditoriali. Le cifre rispecchiano le difficoltà del momento economico nazionale. E, se nella variazione totale delle assunzioni (i quadrimestri a confronto

di Ettore Zini Ma davvero siamo un’isola felice? Un tempo certamente si. Ma ora, a giudicare dai dati dell’Ufficio del Lavoro, oggi le certezze vengono meno. Per la prima volta in Giudicarie l’occupazione fa registrare dati preoccupanti. Le percentuali, finora a livelli fisiologici, hanno subito balzi davvero significativi. Con dati in negativo che, in alcuni casi, si esprimono a due cifre. sono 2011 e 2012), la percentuale di – 1.7% è addirittura migliore di quella Provinciale, attestata su un - 2.2%, le cose cambiano quando si vanno a confrontare i vari settori. Qui gli indici cambiano. Fanno toccare con mano una crisi occupazionale, dall’intonazione davvero preoccupante. Soprattutto in campi come edilizia (-19.3%), servizi alle imprese (-20.5%) e industria (-30.1%).

Si salvano agricoltura con un +8 e i pubblici esercizi con un inaspettato + 21.3%, segno che il turismo, almeno nella sua fase preparatoria, è ancora un elemento trainante delle nostre valli. Cala il commercio con un meno 7.5% e tiene il terziario pubblico con un timido +1.3%. I dati sono calcolati facendo la differenza sul numero di assunzioni registrate nei due periodi. E, per la prima volta, danno de-

Si riferiscono ai primi quattro mesi del 2012, e prendono come termine di paragone lo stesso periodo dell’anno precedente. E se a livello complessivo sono in linea con il meno 6.9 della media Trentina, contro l’11% di quella Nazionale (solo la provincia di Bolzano con un bassissimo meno 3.6% è la più virtuosa di tutte) sono i dati settoriali a impensierire. gli scostamenti sensibili. Segno di comparti, ma anche di aree in crisi, con il punto più basso nell’industria e quindi nella Valle del Chiese, che è la più colpita dalla recessione e dalle difficoltà aziendali in atto. Anche nel resto della Provincia il mercato del lavoro non è florido. Ma i cali non sono, così vistosi, come nelle nostre valli. Solo in campo edile le percentuali sono

fotocopia (- 18.8 in Trentino contro il nostro -19.3). Ma per il resto gli scostamenti sono più contenuti. Nel secondario le industrie, per esempio in Provincia fanno registrare un – 17.2, contro un abissale -30. Per quanto riguarda la valle, il saldo attivo si registra solo nel terziario, alla voce pubblici esercizi, dove da 500 si è passati a 600 assunzioni. Segno che almeno la voce

LaValle del Chiese, la più penalizzata Le analisi per zone. Ma i risultati definitivi solo a termine delle stagioni I dati messi in rete dall’Ufficio del Lavoro e dalla Comunità danno l’effettiva misura dello stato di salute dell’economia giudicariese. Mai, prima di quei tabulati posti sul web, c’erano state notizie così puntuali dei venti di crisi che si stanno allargando a macchia d’olio anche nelle valli. L’argomento è spinoso. E i numeri non sono confortanti. Ma oggi è forse il più dibattuto nelle famiglie, preoccupate per l’emorragia che sta assottigliando i posti di lavoro. Dai tabulati salta all’occhio una netta suddivisione per settori e per zone. Compartimenti stagni che ben definiscono la mappa dell’occupazione giudicariese: turismo in Val Rendena, agricoltura nel Bleggio e nel Banale, terziario nella Busa di Tione, e industria nella valle del Chiese. Ed è proprio questa ultima, terra industriale ed artigianale per eccellenza (12.910 abitanti e 5.000 famiglie), la più colpita. Qui per anni, i poli di Storo, Darzo, Condino, Pieve di Bono e Cimego, hanno costituito l’ossatura portante dell’industria. Qui dopo stagioni di crescita, il sistema ha patito, più di altri, gli effetti della congiuntura. La dismissione di molte azien-

de del settore manifatturiero ha espulso dai gangli produttivi un numero crescente di persone. Buona parte della forza lavoro persa in ambito comunitario è concentrata qui. Nei triangoli industriali del basso Chiese. Purtroppo per ora con scarse possibilità di rialzare la testa. Molte sono ancora le aziende ad accusare scarsità di commesse. Solo qualche eccellenza, posizionata nella parte alta del mercato o con produzioni di nicchia, riesce a guardare con serenità al futuro. Il -30% dell’industria è del resto un gap difficile da colmare. Buona parte delle 298 persone iscritte alle liste di mobilità sono concentrate proprio in questo bacino. A lanciare segnali diametralmente opposti è il settore turistico della Rendena (10.087 abitanti, 4.200 famiglie). Difficile però dire se il segno più, fatto registrare con l’incremento di assunzioni nei pubblici esercizi (+ 21%) sarà confermato a fine estate. Per ora, gli elementi a disposizione dicono che il comparto viaggia in territorio positivo. Molto di più della media provinciale che, nello specifico, si ferma a un + 14,1%. Le somme, però dicono in zona, vanno ti-

rate a stagione conclusa. E a invitare alla cautela sono le notizie contrastanti che vengono dal ritiro dell’Inter, a Pinzolo. L’alberghiero accusa un calo del 10/15%. Bar e ristoranti invece hanno fatto affari con la presenza dei calciatori nerazzurri e anche per agosto confidano in una sostanziale tenuta. Ma gli alberghi hanno risentito della minor capacità di spesa delle famiglie. Sul fronte del turismo termale poi, le notizie non sono buone. Il – 25% in termini di arrivi fatti registrare alle Terme di Comano nel mese di maggio e l’avvio sottotono della stagione termale, non promettono niente di buono. C’è chi vede nero. Anche se, sia all’Apt, che lo Stabilimento termale, idanno un luglio in recupero. In campo agricolo, le cose vanno meglio. L’8% in più di assunzioni dicono che nelle Giudicarie Esteriori (8.369 abitanti, 3.500 famiglie), dove c’è una grande concentrazione di stalle e campi coltivati, i risultati nel settore agricolo e zootecnico sono buoni. Infine, in questo escursus zonale, c’è la Busa di Tione (6.322 abitanti, 2.990 famiglie). La zona meno colpita dalle difficoltà del momento. Qui sono accen-

trati tutti gli uffici pubblici. E, rispetto a zone in debito di ossigeno, è il paese del Bengodi. Ospedale, Catasto, Libro Fondiario, Tribunale, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Ufficio del lavoro, Comunità di Valle e soprattutto Scuole. In una parola servizi. Garantiscono livelli occupazionali stabili. Per non parlare di Banche (nove), di Istituti assicurativi (undici) e quanto ruota attorno al terziario. Comparto industriale a parte, anche qui con qualche criticità di troppo, è difficile sentir parlare di crisi e di disoccupazione. Il terziario pubblico è finora quello chiamato a minori sacrifici. Il +1.3% (795 assunzioni nel primo quadrimestre 2012) dimostra che è il meno penalizzato. Con quel che ne consegue, per Tione e il suo hinterland. Pollice verso anche il commercio (-7,5). Il capoluogo comprensoriale ha una delle maggior concentrazione di attività commerciali delle valli. Ma sul comparto vendite, oltre al momento contingente, pesano la vicinanza con Trento e la crescente mobilità dell’utenza. Per non parlare della mancanza di numeri. Che, soprattutto in campo com-

merciale, non permettono grandi economie di scala. Quindi competitività. Un discorso a parte lo merita il settore edile. Le piccole imprese, le più colpite dalla crisi immobiliare che dopo anni di vacche grasse sta patendo un momento di stallo prolungato, sono sparse a macchia di leopardo su tutto il territorio. Non c’è un’area specifica di appartenenza per le ditte impegnate nel mattone. Il quasi 20% di calo di assunzioni è appannaggio di tutte quattro le aree della Comunità. Ma come si evidenziava prima, le somme definitive vanno tirate alla fine. Quando, oltre alle previsioni e proiezioni, si potrà disporre di risultati definitivi.(e.z.)

turismo dei centri dell’alta Val Rendena hanno delle buone prospettive di lavoro. Il quadro diventa più esplicativo se si confrontano i grafici degli ultimi anni. In questa tabella, che prende in considerazione i dati complessivi degli ultimi sette anni, alla punta massima di assunzioni fatta registrare nel 2007 (11.221) fa riscontro quella del 2011, con 10.672. Dato che assomma i: 1.364 di edilizia e industria (secondario); i 408 dell’agricoltura; gli 8.900 del terziario; i 2.783 di settori non specificati, e i 427dei servizi alle imprese. Da rilevare che i quasi 9 mila del terziario comprendono: 4.843 dei pubblici esercizi, 3.210 dei servizi e 847 del commercio. Sempre con riferimento all’anno 2007, il più positivo in assoluto, sono da rilevare: il crollo del settore industriale (1.416 di allora, contro i 795 attuali – 44%) e il calo dell’edilizia (794 contro gli odierni 569). Infine, per meglio inquadrare l’occupazione locale, va aggiunto che, alla fine di aprile, gli iscritti al Centro per l’impiego in attesa di occupazione erano 2.647 (1.187 maschi e 1.460 femmine). Su questo dato, comprensivo anche dei 298 iscritti alle liste di mobilità, va detto però che il numero reale è di gran lunga inferiore. In quanto, molti degli iscritti fanno parte delle liste solo per garantirsi altri benefit: come l’esenzione dal ticket o l’accesso a contributi. Resta comunque il fatto che mai, come in questo periodo, gli effetti della crisi si stanno facendo sentire anche nelle nostre valli. E che, le previsioni future non sono rosee. Il fenomeno potrebbe diventare un trend. Accentuando, ancora di più, i già pesanti riflessi per le famiglie. sector2011@libero.it


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Primo Piano

AGOSTO 2012

La spending review taglia l’ex Pretura Salvo miracoli la sezione staccata del tribunale sarà chiusa No. Non è il tribunale di Castrovillari, costato alle casse dello Stato 12 milioni di euro, ancor prima di aprire i battenti. E nemmeno quello di Chiavari. Mai utilizzato. Ma, per cui, sono stati sborsati 13 milioni. La sezione staccata del Tribunale di Tione, agli italiani, non costa un solo cent all’anno. E’ - per usare un termine molto in voga - a euro zero. Dagli I puri costi gestionali, anticipati dal Comune e poi rimborsati dal Ministero di Grazia e Giustizia. Cifra irrisoria. Ampiamente compensata da spese chilometriche, disagi e perdita di tempo a parte, che centinaia di cittadini dovranno sobbarcarsi per recarsi a Trento, per processi e normali pratiche tribunalizie. Eppure, la scure ministeriale ha intonato le campane a morto anche per la sede tionese. Il decreto del governo Monti, promulgato lo scorso 5 agosto, con la soppressione di 37 tribunali e 220 sezioni staccate a livello nazionale, sancisce la chiusura delle quattro sezioni satellite del Tribunale di Trento. Quindi, con Borgo, Cles, e Cavalese, anche Tione. Da qui a diciotto mesi, il tempo per rendere operativo la decisione del Governo, per il capoluogo giudicariese, addio ex Pretura. Addio sezione staccata del Tribu-

nale di Trento. La decisione era nell’aria. Non ha colto impreparati, ne comuni, ne istituzioni, nè tantomeno i 28 avvocati che ruotano attorno all’attività della sezione. Per loro si preannunciano quotidiane trasferte in città. E, con loro, anche quelle dei numerosi cittadini (e imprese). Il 17 luglio avvocati, sindaci e responsabili della Comunità di Valle si sono incontrati a Trento, per tentare un ultimo appello. In quella sede è stato firmato un documento che chiede, con forza, il mantenimento delle vecchie sezioni. Il costo complessivo è di 88 mila euro l’anno. Contro i disagi e le spese che i cittadini dovranno affrontare per recarsi nella sede centrale di Trento. L’ultima parola non è quindi ancora detta. Ma, con questi chiari di luna, è improbabile che si sortiscano risultati. Ora a fronte di questa decisione del Gover-

anni 90, da quando il fatiscente edificio della vecchia Pretura di Piazzetta Boni, ha lasciato il posto alle più confortevoli aule di Piazza Cesare Battisti, è in comodato gratuito dal Comune di Tione. Gli unici costi, a parte il personale, che comunque dovrà essere retribuito anche in caso di trasferimento, sono gli 11 mila euro all’anno.

Costo di Tione? 11.000 euro l’anno La riforma della ministro Severino sopprime 37 Tribunali (su 165), 38 Procure (su 166), 674 Uffici del Giudice di Pace (su 846) e tutte le 220 sezioni staccate dei Tribunali. “Non ha più senso mantenere una miriade di microscopiche sedi giudiziarie, caratteristica tutta italiana – ha sostenuto il ministro – a scapito dell’efficienza e dell’economia di scala. Secondo le stime del Ministero la riduzione degli uffici giudiziari permetterà un risparmio di circa 51 milioni di euro in tre anni. Precisamente, 2.889.597 euro nel 2012, 17.337.581 nel 2013 e 31.358.999 nel 2014.” I criteri adottati – ha precisato Paola Severino – sono quelli indicati nella delega: popolazione, estensione del territorio, numero di magistrati per ufficio di personale amministrativo, carichi di lavoro annui e produttività degli uffici”. In totale verranno dismessi 1.000 edifici. Tra cui Tione, il cui costo a carico dello Stato è però di soli 11.000 euro l’anno.

no Monti c’è da chiedersi se davvero questa sforbiciata ai conti dell’economia italiana, molto prosaicamente definita spending review, colpisce sempre nel segno? O se invece, come nel caso in oggetto, si sta sparando nel mucchio, senza un’analisi costi-benefici? Ben vengano i tagli per raddrizzare i conti disastrati dell’Italia. Ma quando il risparmio c’è. Non come nel caso della sezione di Tione dove, per risparmiare i centesimi, si buttano via i milioni. Undicimila euro, contro il costo di migliaia di chilometri che i cittadini giudicariesi dovranno sobbarcarsi per recarsi in città, con perdite di tempo e di giornate di lavoro. Per lo Stato 30 euro al giorno. Per le valli migliaia di metri cubi di esalazioni nocive dei gas di scarico che i pendolari delle preture. Più che tagli lineari, tagli irrazionali. Ecco perché, nonostante si tenti

di mascherarli per sacrifici necessari, è difficile essere d’accordo con il Ministro Paola Severino e con Csm che li ha approvati . Che, a conti fatti, porteranno risparmi irrisori. Ne avevamo parlato con dovizia di particolari nel numero di maggio. Le previsioni del paventato ridimensionamento, purtroppo, si sono avverate. Nonostante la contrarietà di Comunità e sindaci, gli inviti ad una “razionalizzazione ragionata” sono caduti nel vuoto. La scure dei tagli indiscriminati ha sancito la dismissione. Tione dunque, assieme a tutti i giudicariesi, avrà un servizio in meno. Ancora una volta la città prevale sulla periferia. Per l’ennesima volta la montagna subisce un depauperamento. C’è solo da augurarsi che, in extremis, ci sia un ripensamento. Ettore Zini sector2011@libero.it


Economia

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La Centrale di Preore e Montagne e Ragoli “torna” in campo

Già pensata 30 anni fa e poi accantonata, viene ora ripresa dalle amministrazioni l’idea di produrre energia pulita con le acque del Rio Manez Da allora, bozzetti e numeri alla mano, il sindaco Michela Simoni ha incontrato i colleghi di Preore, Paolo Paletti, e Ragoli, Matteo Leonardi, per sottoporre loro la proposta, trovando l’entusiasmo sperato. “A parte la collaborazione fra tre comuni – dichiara il sindaco Simoni –, un fattore comunque positivo, la centrale sarà anche una fonte di introiti che per le amministrazioni di questi tempi è un’ottima notizia”. Secondo il progetto preliminare la maggioranza delle strutture sarà interrata: l’opera di presa verrà realizzata sul Rio Manez poco a valle dell’antica segheria veneziana in località “Seghe” sul territorio di Montagne, mentre la centrale di produzione, un piccolo edificio parzialmente interrato, sorgerà in Località “Moline” a Preore e la condotta forzata sarà in gran parte sul comune

di Denise Rocca Per un paio di comuni che si lasciano sfuggire l’occasione, ce ne sono altri tre che invece ce la fanno, è il caso di Preore, Montagne e Ragoli. Se ne parlò una trentina di anni fa, ma l’idea venne accantonata, ora l’argomento è ritornato in auge e pare sia la volta buona: la centrale idroelettrica sul Rio Manez ha un progetto preliminare ed è stato avviato il lungo iter che ne farà una realtà. A riprendere in mano questa vecchia intuizione il comune di Montagne che, nel maggio 2011, incoraggiato dagli incentivi statali sulle rinnovabili, peraltro recentemente confermati, ha incaricato l’ingegnere David Marchiori di elaborare uno studio di fattibilità. di Ragoli. I tre comuni giudicariesi hanno firmato nel novembre scorso la convenzione che prevede una quota di partecipazione paritaria di un terzo ciascuno, per un costo complessivo dell’opera di circa tre milioni di euro. In fase preliminare è stata stimata per la nuova centralina una potenza nominale di circa 295 kilowatt e una produzione di energia elettrica corrispondente a 2 milioni di kilowattora all’anno per un ritorno economico di circa 500mila euro annui consi-

Il caso. In breve, si tratta di un caso niente affatto isolato in cui il privato sfrutta ciò che il pubblico aveva sotto il naso e non ha saputo valorizzare nei giusti tempi, così la collettività ci perde. Più in dettaglio si parla della centralina di Nambrone, sul comune di Carisolo, che tornerà a nuova vita gestita però da un privato, la Cg Energia srl della famiglia Galazzini. Un affare consumato nel 2007 quando la Nambrone srl, che al tempo possedeva in toto la Cg Energia srl, aveva tre soci: la Ma immobiliare srl di Villa Rendena di Marco e Aldo Galazzini al 25%, la Acam srl di Camillo e Mara Galazzini, e la Sirefid spa, una fiduciaria di Milano proprietaria del restante 50%. Le ombre su chi si celi dietro a questa fiduciaria sono parecchie, le ipotesi pure, i fatti sono la rappresentanza della Sirefid nella persona del commercialista Michele Ballardini, collaboratore dello studio di William Bonomi, sindaco di Pinzolo, e una nota, del 1987, al

derando gli incentivi. Oltre all’aspetto economico i promotori evidenziano anche il risparmio in termini di inquinamento: “Per produrre la stessa quantità di energia annua da fonte termoelettrica tradizionale – spiega l’ingegner Marchiori - secondo il Rapporto Ambientale Enel 2010 verrebbero rilasciati 1400 tonnellate di anidride carbonica ogni anno, circa 1900 kg di biossido di zolfo, 2200 kg di ossidi di azoto e una serie di altri inquinanti e rifiuti”. La domanda di concessione è

stata presentata al servizio acque pubbliche a fine aprile, a breve partirà l’istruttoria da parte di tutti i servizi provinciali coinvolti fino ad arrivare alla Conferenza dei servizi che esprimerà il primo parere. A seguito della valutazione di impatto ambientale si potrà arrivare alla concessione che sbloccherebbe la progettazione definitiva. Un percorso tecnico burocratico lungo e complesso, che i tre amministratori coinvolti sperano si risolva prima della fine della legislatura.

ACarisolo la centralina fa discutere Il comune si fa “soffiare” un affare molto vantaggioso: è polemica comune di Carisolo con un contratto preliminare di vendita della centrale di Nambrone al Comune corredato di relativo progetto a firma dell’ingegner Gastone Cominotti per la riattivazione dell’impianto; la richiesta di concessione presentata anche dal comune di Pinzolo e dalle Funivie, i quali però rinunciarono nel ‘94. Così fece anche il sindaco di Carisolo Diego Tisi nel 2008. Il pubblico abdica e il privato fa un affare: i 4.195.252,90 kWh annui di energia prodotta frutteranno circa 630mila euro all’anno. L’attuale amministrazione di Carisolo, che nulla poteva fare per cambiare il corso delle cose

quando si è insediata nel 2010, ha trovato un accordo per un sovraccanone più elevato rispetto allo stabilito, di 14mila euro. Magra consolazione. I numeri. 2800 litri di acqua derivati al secondo sul fiume Sarca di Nambrone 1467 litri derivati in media 502 l/s io deflusso minimo vitale dell’alveo 41,95 metri di salto 603,34 kW la potenza nominale 4.195.252,90 kWh annui Il passato e il futuro. Nel maggio del 1901 veniva inaugurata la Centrale di Nambrone, quando il Capitanato distrettuale di Tione accordò all’Officina elettrica in-

dustriale Alta Rendena il diritto di derivare acqua dal Fiume Sarca, sul ramo di Nambrone, per produrre energia elettrica da destinare ai Comuni di Carisolo Pinzolo, Giustino e Massimeno. Dopo la trasformazione in Consorzio Elettrico di Pinzolo, nel 1961, la centralina passò all’Enel che decise per la dismissione, nel 1986, fino a quando nel 2007 viene messa sul mercato: la migliore offerta fu quella di Valter Bonomi, immobiliarista di Pinzolo, per conto della Nambrone srl che la acquistò per 240mila euro. La centralina di proprietà della Cg Energia srl di Camillo Galazzini produrrà energia elettrica ma

anche cultura e sensibilità verso le fonti rinnovabili, dice il progetto della società. Camillo Galazzini spiega «Accanto all’opera di presa, costruita a valle del ponte della Provinciale per Campiglio, alla condotta forzata completamente interrata, puntiamo alla valorizzazione architettonica, funzionale, ma anche museale e didattica dell’edificio Centralina di Nambrone. Questo manterrà le sembianze di abitazione rurale, conterrà la sala macchine e la sala “museo”». Un museo dell’idroelettrico con la vecchia turbina “Fransis” restaurata, la ricostruzione del funzionamento della centralina proiettata per via multimediale e un percorso didattico naturalistico che sale dalla vecchia vasca di accumulo, e si fa guidare nel bosco dalla vecchia condotta in granito. Un percorso museale che alla Cg vorrebbero in rete con l’antica vetreria di Carisolo, per organizzare visite guidate e aperture al pubblico. Denise Rocca


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Attualità

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Recise le piante. E’arrivato l’ok ai voli notturni Ora l’elisoccorso di Tione è perfettamente agibile grazie alle autorizzazioni H24 dell’Enac di Ettore Zini

Ricordate le piante che impedivano l’atterraggio degli elicotteri alla pista di Tione? Quando andate all’ospedale fateci caso. Non ci sono più. Sono state abbattute. Una ditta specializzata, su incarico dell’Azienda Sanitaria Provinciale ha provveduto a tagliarle. I proprietari a fronte di un provvedimento coattivo emesso dal sindaco di Tione, su richiesta dell’Enac e dell’Azienda Sanitaria, hanno preferito concordare le condizioni di taglio, anziché subire l’azione forzosa. Risultato? Gli alberi sono stati recisi. E dopo soli trenta giorni sono arrivate anche le autorizzazioni per i voli notturni. Mancavano solo i collaudi da parte dell’Ente Volo di Roma. Unitamente alle verifiche che non ci fossero più ostacoli al cono di atterraggio degli elicotteri. Appurato ciò l’Ente Nazionale Aviazione Civile ha firmato le autorizzazioni H24. Che in gergo sta per 24 ore su 24. Finalmente. Dal 26 luglio, il servizio elicotteri può fu anche di notte. All’evenienza anche i mastodontici Agusta AW139 saranno in grado di atterrare sulla pista dell’ospedale con qualsiasi condizione. L’operazione non è stata indolore per le tasche dei cittadini, in quanto per acconsentire al taglio i proprietari hanno preteso che le spese fossero a totale carico dell’Azienda Sanitaria, e che al posto degli arbusti recisi, ne fossero piantati altrettanti di specie più pregiate. Costo dell’operazione: 18 mila euro. A tanto ammontano le spese di espianto e impianto che hanno posto la parola fine ad una vicenda. La cui conduzione, lascia quantomeno perplessi. Tanto più, che proprio in concomitanza con il rilascio delle autorizzazioni, siamo venuti a conoscenza di dettagli a dir poco sconcertanti. 1) La risposta del ministro Corrado Passera all’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Molinari sull’argomento (prot. n.22419 del 14/6 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) in parte svela l’arcano dei ritardi. Già nel 2007 l’Enac di Roma “aveva evidenziato la

necessità che fossero rimossi gli alberi in prossimità della piazzola, motivo di ostacolo per le manovre di atterraggio degli elicotteri”. E’ normale chiedersi come mai in 5 anni nessuno ci ha pensato. Eppure si stava costruendo una struttura di servizio costata, non noccioline, ma qualcosa come 1.800.000 euro. Tre miliardi e mezzo delle vecchie lire! 2) Nello stesso documento, inviato anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si precisa che “solo il 13 mar-

zo 2012, a firma del Gestore dell’infrastruttura (l’Aeroporto Caproni di Trento a cui compete la direzione dei voli ndr.), sono pervenute all’Enac notizie circa la conclusione dei lavori dell’Elisuperficie e quindi la richiesta di verifiche per l’autorizzazione d’uso. “Poi L’Enac – aggiunge il ministro Passera – il 17 aprile ha formalmente richiesto al Comune di Tione la rimozione degli alberi”. Specificando che, soltanto dopo tale intervento, potevano essere avviate le verifiche per l’autorizza-

zione della pista. Come dire: solo dopo gli articoli apparsi sulla stampa trentina ci si è mossi per risolvere il problema, di cui ci si sarebbe dovuti interessare già alla data di inizio dei lavori: primavera 2007. A questo punto, ogni commento è superfluo. Rimane il fatto che l’autorizzazione ai voli notturni, è una grande notizia per il servizio sanitario locale. Che, da oggi, dispone di uno strumento in più a tutela della salute dei cittadini. Sector2011@libero.it

Breve storia della pista Nel 2007 la Provincia decide di potenziare il servizio di soccorso. L’elicottero è il mezzo più veloce per trasportare gli ammalati. Non ci sono solo i traumatizzati che hanno bisogno di cure tempestive. Sono soprattutto gli infartuati e i colpiti da ictus che necessitano di collegamenti immediati. In questi casi la velocità è determinante. Per questo, per gli ospedali periferici si pensa anche ai voli notturni. Per Tione viene dato l’incarico per progettare una pista abilitata anche di notte all’ingegner Dalbon. Le caratteristiche della superficie di atterraggio deve avere delle misure standard di sicurezza, commisurata al mezzo di soccorso. I progetti vengono realizzati in base agli elicotteri in dotazione. I Dauphin dell’Areospatiale. Durante la costruzione della pista i mezzi in dotazione vengono sostituiti con i più ingombranti Agusta Westland AW 139. Macchine più potenti, in grado di trasportare fino a 16 persone. Ma anche con un rotore molto più grande. Dunque la superficie di atterraggio deve essere ampliata. I tempi si dilatano. La pista è disponibile alla fine del 2010. Mancano però i collaudi dell’Enac, l’Ente Nazionale Volo. Solo allora ci si rende conto che le chiome degli alberi, a bordo pista, limitano la visuale di volo. Bisogna abbatterli. Ma c’è un intoppo. I proprietari di quelle piante negano l’assenso. Inizia un’estenuante trattativa. E, per quasi due anni, nonostante siano stati spesi quasi 4 miliardi delle vecchie lire, la pista viene utilizzata come una semplice piazzola di emergenza. Non ci sono i collaudi. Quindi niente voli. Soprattutto notturni. Nel mese di febbraio, alcuni articoli apparsi sul Trentino accendono i riflettori sulla questione. C’è l’interesse della Sanità Trentina che promette soluzioni in tempi brevi. C’è una mozione della Comunità di Valle. E c’è persino un’interrogazione parlamentare. Ma i proprietari non recedono. C’è bisogno di un’ordinanza di abbattimento coatto su richiesta dell’Enac e dei responsabili della Sanità (presa anche in base all’art. 32 del Turloc D.P. Reg. 3/L/2005 che autorizza procedure coattive urgenti a tutela della salute pubblica dei cittadini). Finalmente, dopo tanti tentennamenti e disinteresse, le istituzioni si sono decise a prendere di petto il problema. Il resto è storia di oggi. (e.z.)

Eventi, marchio e aperture serali Così i commercianti di Tione cercano il rilancio, sulla direttrice del “Viale”

Punto di partenza di questa nuova progettualità il Viale Centrale, quello stesso che l’Amministrazione guidata da Mattia Gottardi ha messo al centro della propria azione con il progetto di Renovatio Thione e che rappresenta una ricchezza molto importante per conferire unitarietà al movimento commerciale tionese. Un centro commerciale all’aperto è stato defi-

Eventi e manifestazioni, accoglienza e un marchio di qualità. I commercianti di Tione reagiscono alla crisi mettendo in campo una serie di attività per rivitalizzare e rilanciare un settore che – a livello nazionale e anche provinciale – sconta inevitabilmente paure ed inquietudini della congiuntura economica internazionale. “Per troppo tempo – spiega Mario Fainito. Dunque – in attesa dei lavori di Renovatio che per ora hanno interessato la parte

loni, assessore alle attività produttive ed economiche del Comune di Tione – ci si è crogiolati sugli allori, specie nei periodi in cui l’economia tirava ed il commercio era di per sé attività fiorente. La crisi chiama tutti ad una maggiore inventiva, a mettersi in gioco a pensare iniziative comuni per stimolare i cittadini e dare nuova linfa al commercio”.

da Brevine alla Farmacia – spazio ad alcune iniziative di ampio respiro che porranno i riflettori sulle botteghe tionesi. A cominciare dal riconoscimento e il conferimento del marchio “Bottega storica tionese”, brand di riferimento e di fidelizzazione della clientela. Poi le serate-evento, con un ampio calendario di manifestazioni su cui si sono concentrati gli sforzi dei numerosi imprenditori della borgata (più di cento recita una vistosa cartellonistica alle porte del paese). Si tratta: del “Defilè di una notte d’estate”, per la stagione corrente, l’Ecofiera di Montagna per gli appuntamenti d’autunno e il Villaggio del

Ghiaccio per il periodo invernale. Tutti momenti di promozione già ampiamente collaudati. Ma che secondo il responsabile del commercio, sono stati affinati, con dei correttivi che dovrebbero dare impulso all’economia locale. Per la sfilata di moda, giovedì 2 agosto, i 19 partecipanti presenteranno il meglio delle loro collezioni, mettendo in palio tra i partecipanti buoni acquisto da spendere all’interno dei negozi. In più, nel contesto della serata saranno premiati tre negozi storici (Oreficeria Gottardi, Macelleria Ballardini e Cartoleria Antolini). Poi per il concerto di Paola Turci, in calendario per

domenica 5 agosto Tione Attività economiche e Pro Loco, annunciano l’ingresso gratuito per tutti. Botteghe aperte fino alle 23, nei venerdì 17 e 24 agosto, in concomitanza con la serata danzante con l’orchestra Pedroni e lo spettacolo comico di Beppe Braida. Un agosto quindi che oltre a proporre manifestazioni di un certo livello – dice Failoni – saggerà la capacità dei commercianti di fare quadrato. C’è bisogno che la categoria si dia una mossa. E l’amministrazione è al loro fianco. Per questo anche nei mesi freddi lo sforzo degli amministratori è indirizzato sui due appuntamenti che con il defilè, costituiscono ormai l’ossatura portante della proposta turistica e commerciale del paese: l’Ecofiera d’autunno con la valorizzazione dei 3 termen di ottobre (le tradizionali tre fiere di ottobre) e il Villaggio sul ghiaccio. r.b.


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Il ritorno alla terra E’ questa la strada maestra per uscire dalla crisi economica di Marco Zulberti La recente decisione del governo italiano di effettuare un taglio del 10 per cento degli statali con prepensionamenti in deroga alla stessa riforma previdenziale appena varata a dicembre, se da una parte indica l’urgente necessità di tagliare le spese statali dall’altro Alla fase della de-ruralizzazione avvenuta tra gli anni cinquanta e sessanta si era passati a quella della deindustrializzazione negli anni ottanta con l’aumento esponenziale dei dipendenti statali fino alla crisi attuale dove interi paesi sono costretti a tagliare drasticamente proprio il settore che oggi grava sulle spese dello stato. Contro questa deruralizzazione che appariva uno sradicamento dalla cultura agricola si batteva una parte degli intellettuali italiani tra cui scrittori, pittori come Renato Guttuso, poeti come Mario Luzi, registi come Pier Paolo Pasolini, storici come Emilio Sereni che dedicò tutta la sua vita al rapporto tra la vita agricola e capitalismo. Ma

il processo di uscita dalle campagne fu ineluttabile a partire dal fallimento della riforma agraria e dalla politica industriale miope attuata dalle multinazionali alimentari italiane a partire dalla svendita della Sme (De Rica e Bertolli) poi con i casi della Ferruzzi, dalla Cirio e della Parmalat. Da una massa agricola che estraeva reddito dalla terra ad una massa industrializzata che ha permesso alla manifattura italiana di diventare una delle prime cinque del mondo, fino all’attuale bolla nell’impiego pubblico che in alcune zone del paese vede due persone su tre impiegate nei servizi e quindi a carico del sistema in quanto improduttive e non generano capitale.

mostra come questa de-statalizzazione rappresenti la fase finale di una crisi irreversibile iniziata ancora negli anni sessanta con la de-ruralizzazione delle masse contadine che hanno lasciato i secolari lavori agricoli e le attività artigianali per entrare in fabbrica. L’attuale fase di povertà e la minaccia della disoccupazione che colpisce gli statali scaturisce proprio da questo processo di progressivo allontanamento dalla rendita fondiaria. Se infatti durante la crisi degli anni settanta molti lavorassero come operai, muratori e artigiani nelle piccole imprese delle valli anche per pochi mesi all’anno le micro-attività contadine e agricole erano ancora molto diffuse e molti di quei contadini, muratori, artigiani sapevano produrre un’aggiunta di reddito anche solo procurandosi la legna per il fuoco, le patate nei campi, i frutti stagionali, allevare piccoli animali da cortile producendo uova, salame fino a prodursi il vino che

consumavano. Ma oggi anche se sapessimo riscoprire queste capacità cancellate giocando gli ultimi spiccioli che le slot-machine nei bar o guardando le tv commerciali (che rappresentano il vero problema culturale italiano) non sapremmo comunque sopravvivere come negli anni settanta perché allora non esistevano le bollette dell’acqua, del telefono, delle immondizie, delle fognature, dell’energia, dei trasporti, dei canali televisivi, dei conti correnti bancari, delle assicurazioni obbligatorie che hanno tariffe che sono il 30% più alte che in Europa. Oggi vi sono servizi necessari che solo trent’anni fa erano ritenuti superflui. Chi può fare a meno di un conto

corrente bancario? Chi può fare a meno di un telefono? Chi può fare a meno di un’assicurazione? Chi non produce immondizie o usa l’acqua e il bagno? Negli anni settanta ai tempi dell’ultima crisi niente di tutto questo. Se l’agenzia del lavoro quindi registra una drastica riduzione del personale impiegato nei settori industriali, il settore agricolo che negli cinquanta occupava due trentini su tre, oggi deve tornare a crescere, ma non inseguendo il modello cooperativo-padano con la creazione di nuovi consigli di amministrazione e nuove società fondate sottoscrivendo nuovi mutui e finanziamenti, ma stimolando fiscalmente il singolo im-

prenditore agricolo, la singola famiglia che si dedica a queste attività e le comunità che avranno un occhio di riguardo a queste tematiche, senza cadere nelle storture che abbiamo visto in molte situazioni come nel settore vinicolo e caseario. Quindi non meravigliamoci se dalla Baviera arriva il latte a 0,20 centesimi (non solo le BMW) e le cosce del prosciutto crudo vengono importante dall’Olanda o lo stoccafisso e il salmone arrivano dalla Finlandia insieme ai telefonini della Nokia: sono proprio i paesi che oggi in Europa non hanno debito e che ci indicano che la strada giusta è quella che indicava il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: il ritorno alla terra.

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Attualità

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La conferma di un possibile interessamento sui siti di Storo è giunta anche dalla Comunità di Valle da parte dell’assessore competente Daniele Tarolli, che ha ribadito come vi sia la seria intenzione di realizzare un impianto di quel tipo. La scelta della cittadina del Chiese si spiega anche per intercettare oltre a tutti i rifiuti dell’umido che vengono prodotti in Giudicarie anche nella zona di Riva ed Arco. Questo anche per garantire la sostenibilità dell’impianto in termini economici. Infatti, solo qualche mese fa, alcuni rappresentanti della Busa di Tione parteciparono ad una visita informativa nella sede della ditta che attualmente cura lo smaltimento dell’umido per le Giudicarie (e per gran parte delle altre valli trentine); si tratta di una grande azienda, nei pressi di San Bonifacio, nel padovano. L’idea era quella di importare in Giudicarie quel modello, seppur naturalmente su scala molto minore per dimensioni, al fine di trattare in loco l’umido, evitando sprechi e costi di trasporto fino in provincia di Padova. I vantaggi prospettati nel realizzare in Giudicarie un impianto di quel tipo – e toccati con mano nel corso di quella visita - sono notevoli: meno emissioni a livello di trasporti, meno costi e il notevole vantaggio economico della produzione di energia pulita, pronta da immettere in “rete”. Tutti vantaggi che consentirebbero alla Comunità di Valle di tenere le tariffe dei rifiuti dei cittadini delle Giudicarie tra le più basse di tutto il Trentino e certamente a livello nazionale. Attualmente la Comunità delle Giudicarie produce circa 10.000 tonnellate di umido all’anno, con un costo di smaltimento di circa 90 euro la tonnellata, per un totale di 900.000 euro di costo. Senza dimenticare che – un impianto di questo

Per ora solo un’ipotesi l’impianto che ricava elettricità e teleriscaldamento dagli avanzi di cibo

Umido, arriva il biodigestore a Storo? di Roberto Bertolini Elettricità e teleriscaldamento. Questi i due principali benefici dell’impianto di biodigestione che è stato ipotizzato nei giorni scorsi e sembra destinato alla zona industriale di Storo. Cose non da poco, se si pensa che ad esse l’impianto aggiunge il vantaggio dello smaltimento del cosiddetto “umido”, quella parte di rifiuti domestici composta dagli tipo – consentirebbe anche di realizzare una rete di teleriscaldamento (l’acqua calda, risultato dei processi di raffreddamento dell’impianto, portata a distanza) a servizio dei cittadini e delle aziende della zona. A livello di economicità una scelta

avanzi di cibo, insalata, verdura, ecc ecc. attraverso la biodigestione e la fermentazione anaerobica. L’impianto - in estrema sintesi - accelera attraverso dei microorganismi quelli che sono i processi naturali di fermentazione dell’umido, il quale genera gas che viene poi bruciato per produrre energia pulita.

ottima, con l’aggiunta che – per avere una sua sostenibilità piena – l’impianto dovrebbe essere capace di aggregare l’umido anche della zona dell’Alto Garda. Per tutte queste ragioni la Comunità di Valle, in concerto con la Provincia, a

valutare questa ipotesi, anche se occorre anche il consenso del Comune di Storo, che sta ancora valutando meglio questa idea. Certo è una scelta che va condivisa e spiegata alla popolazione che ha sempre una sensibilità accentuata su queste

questioni. In realtà il biodigestore non comporterebbe nessun disagio: verrebbe infatti realizzato in zona industriale e da fuori risulta un comune capannone. All’interno, negli impianti di ultima generazione, si lavora in “depressione”, al fine

di eliminare gli odori verso l’esterno, mitigati pure da un’attenzione all’ermeticità dell’impianto. L’impianto potrebbe utilizzare per il suo funzionamento l’acqua del depuratore per far fermentare l’umido, da qui il gas metano.

La Pro loco ha una nuova casa Il sodalizio di Lodrone ha recentemente inaugurato la sede a Prà di Berti

La Pro loco di Lodrone, per lo più composta da persone giovani e in numero alquanto rappresentativo, ha da qualche settimana a questa parte una nuova sede e un parco attrezzato adiacente. La struttura, dislocata lungo la zona collinare di Pra di Berti, a monte dell’abitato, è non solo bella e accogliente ma anche funzionale. Alla cerimonia oltre al sindaco di Storo Vigilio Giovanelli e alla sua vice Giusy Tonini erano anche presenti gli assessori Dario Luzzani, Laura Danieli e i colleghi Cortella e Giacometti. Poi è stata la volta del reverendo arciprete don Renato Tomio ad impartire la bene-

dizione ad edificio e area circostante. “Una volta nel mezzo di quest’area c’era un rudere, adesso un parco – giardino che possono utilizzare anche altre associazioni o privati per feste o compleanni” ha detto il presidente del-

l’ente turistico lodronese Luca Lombardi. “Da queste nostre parti parchi e aree simili non mancano”. Lo ha ribadito il sindaco di Storo Vigilio Giovanelli che ha via via snocciolato quante e quali siano le superfici godibili. “A Storo abbiamo le

Piane, Fontana Bianca, Roversella e Pozzo Malmerio oltre alla nuova struttura all’altezza dell’area ex Cima nonché la zona polivalente di Darzo”. Ad avvallare l’ iniziativa hanno poi preso la parola la stessa vice sindaco Giusy Tonini e i colleghi di giunta Danieli e Luzzani, quest’ultimi due considerati doppiamente lodronesi sia perché qui sono nati e qui hanno casa e poi perché rappresentano la maggiore istituzione che ha come capo fila Giovanelli. E’ toccato proprio a Luzzani delineare la storia e il cammino che ha consentito l’accorpamento e destinazione dell’area.

Ancora il sindaco Vigilio Giovanelli. “Pra’ di Berti è già di per sè un’area bella. Ora lo è ancora di più dopo i diversi interventi considerato che il lavoro dei lodronesi che si sono succeduti dentro e fuori la Pro loco ha dato modo a questo polmone di verde naturale di poter essere utilizzato al meglio. È un autentico terrazzo naturale e per di più ravvicinato alla scuola materna, dove personale docente e non possono tranquillamente traghettare gli oltre 50 bambini che la frequentano senza pericoli di attraversamenti stradali e ad una sola manciata di minuti dalla sede”. (Elisa Pasquazzo)


Società

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di Adelino Amistadi Nonostante il gran sparlare dei nostri politici, che solo ora sembrano aver scoperto i rimedi a tutti i guai che la loro incapacità di governare e la loro inettitudine ci hanno regalato, la situazione economica italiana rimane critica, per non dire drammatica. Ho l’impressione che gli italiani non ne siano ancora consapevoli e molti continuino a pensare che prima o poi le cose cambieranno e tutto tornerà come prima. E’ un po’ la sindrome del Cap. Schettino, che fino all’ultimo, mentre la nave Concordia s’inabissava, era convinto di avere la situazione in mano e che tutto si sarebbe risolto per il meglio. Purtroppo non è così. La crisi permane e si aggrava ogni giorno di più. I provvedimenti fin’ora adottati hanno portato al ristagno dell’economia e alla recessione, brutte parole che ci riportano ad altri tempi, ma, d’altronde, l’alternativa era, e rimane, la catastrofe, la bancarotta. Questo mi è stato confermato anche da chi se ne intende molto più di me. Con la bancarotta significherebbe tornare in poco tempo alla miseria del dopoguerra, non più lavoro, chiuse fabbriche e laboratori, commerci in esaurimento, pensioni falcidiate, crollo degli enti pubblici e dei loro dipendenti, ritorno alla lira con dimezzamento dei conti depositati ed il raddoppio dei debiti contratti, con le conseguenze inevitabili: dimostrazioni, sollevamenti popolari, guerra civile e fine probabile della democrazia. Il ristagno dell’economia ha già portato ad una contrazione delle attività economiche, alla riduzione dei consumi, alla parziale disoccupazione, al disagio delle famiglie, alla preoccupazione per il futuro, ma, in fondo al tunnel, rimane forte il lume ragionato, seppur a medio e lungo

termine, di una ripresa e di un ritorno alla vita normale, anche se non più quella grassa e sprecona che abbiamo vissuto negli ultimi anni. E’ ovvio che questa era l’unica strada, seppur dolorosa, da seguire, e l’onere di ricondurci alla speranza è stato affidato al governo Monti, appoggiato, con frequenti mal di pancia, dalla stessa classe politica responsabile del baratro economico e sociale in cui ci ha precipitati, tutti presi com’erano nei loro litigi, nelle loro polemiche, nei loro trastulli, lontani mille miglia dai veri problemi che stavano affossando il paese. La fonte di tutti i guai è l’enorme debito pubblico che abbiamo accumulato negli ultimi trent’anni di allegra politica economica, sfioriamo i 2000 miliardi di euro, cifra impressionante, che cresce continuamente. Corre quindi l’obbligo di abbassare i debiti per poi occuparci di tutto il resto. Come succede in ogni famiglia oberata dai debiti, la prima cosa da fare è risparmiare e vendere i gioielli di casa. Ed è quello che sta facendo il Governo Monti che ha già messo in vendita anche gran parte del patrimonio immobiliare sta-

L’Italia dei Capitan Schettino Il panorama: economia in ristagno e politica nazionale incapace di decidere tale, regionale e comunale. Per lo Stato c’è anche un’altra possibilità, quella di alzare le tasse. Tutte misure, in ogni caso, non facilmente digeribili. L’aumento delle tasse entra nelle tasche di tutti e a soffrirne sono soprattutto i più indigenti. Il ricco, per tanto che paghi, rimane ricco, all’operaio che vive del proprio stipendio anche pochi euro in meno, possono creare difficoltà non da poco. Questo è stato lo strumento, vista l’emergenza, prioritario del Governo, e tutti siamo stati chiamati a pagare l’Imu, l’aumento delle tariffe, della benzina, etc... con una infinità di proteste e di dubbi, legittimi, richiamando alla necessità prioritaria di ridurre le spese, e soprattutto gli sprechi diffusi alla grande in tutto il paese. I giornali andavano a gara nel denunciare i costi della politica, gli sperperi giganteschi ovunque ed in tutti i settori, e i politici, con grande faccia tosta, ne seguivano l’esempio, quasi fossero immuni da responsabilità, ma guardandosi bene dal toccare i propri privilegi e le proprie prebende. E così si è arrivati alla tanto discussa spending reviev, che detta in italiano, significa ta-

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glio agli sprechi, taglio alla spesa pubblica superflua. E’ la risposta più impegnativa all’esigenza di mettere un freno all’aumento del debito pubblico, causa di tutti i nostri guai. Ragionare su nuove tasse sarebbe stato rischioso, perchè il nostro Paese è già a livelli altissimi, avrebbe causato ulteriore recessione e calo nei consumi: non c’era altra alternativa che quella di ridurre la spesa pubblica, cioè fare in modo che lo Stato spenda meno e meglio. Gli esempi, anche eclatanti,di sperpero non mancano e sono a conoscenza pubblica, i dipendenti della Regione Sicilia risultano essere dieci volte più numerosi di quelli della Regione Lombardia, un paesino siciliano di mille abitanti ha alle sue dipendenze 158 guardie forestali, le siringhe che costano 0,3 centesimi in certi ospedali e 0,65 in altri, i piccoli tribunali che non servono a niente, alcune Provincie che sono solo dei costosi mostri clientelari, inutili, un sacco di aziende para pubbliche con il solo compito di garantire le laute indennità agli amici degli amici, persino i barbieri del Parlamento costano più degli stessi Parlamentari: ci sono libri interi che testimoniano il lassismo e lo scialo imperante nella pubblica amministrazione. Apriti o cielo! La polemica ha toccato livelli impensabili proprio fra coloro che fino al giorno prima giudicavano indispensabile dichiarare guerra agli sprechi, Come al solito, la guerra si fa agli sprechi degli altri, ma guai a toccare i propri. E così Sindaci e Presidenti di Provincia lamentano il taglio dei servizi, ai Giudici non piacciono

i tagli ai tribunali, e i sindacati minacciano lo sciopero generale contro i tagli dei fannulloni, eppure sono tutte misure, fino a qualche giorno prima, auspicate da tutti, ma soprattutto i partiti politici, che dovranno affrontare nella prossima primavera le elezioni, non sanno più a che santo votarsi, presi tra due fuochi: non poter dimissionare Monti per ovvi motivi, e doversi giustificare presso i propri elettori fino all’altro ieri coccolati con prebende e favoritismi. Sono stati molti i Governi che per il passato hanno tentato la stessa

strada, che sarebbe stata, allora, provvidenziale, ma tutti si sono dovuti arrendere alle resistenze dei partiti, dei sindacati e delle categorie protette dal clientelismo, Monti è forse l’unico che può farcela, perchè pur avendo una maggioranza in fregola, non ha minoranza, e non ha interessi personali, né di lobby, avendo già dichiarato che, finito il suo compito, se ne tornerà a casa. Se non ce la farà lui, non ce la farà nessuno e cadremo nella seconda ipotesi, il tracollo, il fallimento. Dobbiamo comunque essere consapevoli che non è finita, lo spread di questi giorni ci tiene tutti allertati, anche il taglio della spesa pubblica, così com’è stato improntato, non sarà sufficiente, dovremo aspettarci altre misure altrettanto severe, ma per lo meno siamo in mano a gente che sa fare il proprio mestiere, e lo fa disinteressatamente, al solo scopo di salvare la barca, basta che non siamo noi, sulla barca, a farla capovolgere... annegheremo tutti!

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Autonomia, ora occorre rintuzzare Spending review e tagli, le “specialità” nel mirino di Monti. Tutti i sacrifici della Pat

Per anticipare gli eventi la provincia di Trento ha – in una giunta di due settimane fa – approvato la propria “spending review”, una ricetta alla trentina che ha l’obiettivo, dichiarato dal presidente Lorenzo Dellai di risparmi di 120 milioni l’anno sul funzionamento della pubblica amministrazione, pari a circa il 10% del suo costo totale. Un atto concreto che però non ha frenato la sete di risorse del governo, esacerbata poi nell’opinione pubblica (e ora anche in Parlamento) da casi come quello della Sicilia di spese e continue assunzioni di personale che hanno portato la Regione al quasi tracollo finanziario. Un’immagine che fa un danno enorme alla credibilità delle altre regioni e province autonome, lontane da questi eccessi. Ma tant’è. Certo i tagli “lineari” decisi dal Governo non premiano chi ha governato con una certa razionalità, e tagliano in modo indiscriminato tanto il virtuoso che lo spendaccione. Spesso inoltre nella discussione – pur giusta – dei tagli da affrontare sulla spesa pubblica, quando si cita l’esempio di Trentino e Alto Adige si dimentica troppo spesso (per ignoranza o per malafede?) di ricordare le tante competenze che le due province si sobbarcano (scuola e sanità su tutte) e che nelle altre regioni sono a carico dello stato, oltre a quelle prese in carico dal citato Patto di Milano (vedi l’articolo di Patroni Griffi su Libero). Col questo accordo del 2009, la Provincia – oltre a mette-

Ora sono davvero dolori per l’Autonomia e per le sue casse. La spending review di Mario Monti si abbatte come una scure sulle regioni a Statuto speciale italiane e chiede lacrime e sangue alle finanze locali di Trentino e Alto Adige, aggiungendo sacrifici a quelli già fatti negli ultimi due anni, dal famoso Accordo di Milano in poi; un conto salato di circa 600 milioni l’anno a provincia. re sul piatto 570 milioni in termini di miglioramento del saldo netto da finanziare sul bilancio dello Stato - si è assunta oneri dello Stato relativi a ulteriori nuove competenze come università e ammortizzatori sociali) per 100 milioni di euro l’anno. Ma la crisi morde e lo Stato vuole di più. A inizio di luglio del 2012 infatti, con la spending review, Roma chiede altri 60 milioni nel 2012 (120 l’anno prossimo), per finanziare un nuovo taglio da 7,2 miliardi distribuito su regioni ed enti locali e facendo balenare l’ipotesi che lo Stato potrebbe tenere i soldi alla fonte attivando la «riserva all’erario» erodendo i 9 decimi delle entrate che invece, in base allo Statuto di autonomia, spettano alla Provincia. Contestualmente è allarme rosso per sanità e giustizia, con l’ipotesi di chiusura di ospedali e tribunali periferici; vista l’orografia del Trentino a spaventare è sopratutto l’idea di rinunciare a gli importantissimi presìdi territoriali rappresentati dagli ospedali “di valle” come Cles, Borgo, Cavalese e Tione, anche se l’assessore Rossi tiene duro, ribadendo che la Sanità trentina è pagata interamente con risorse provinciali e che dunque decide la Provincia. Nasce così, o meglio si rafforza, l’asse con Bolzano, alle prese con gli stessi nostri

problemi. Dall’incontro con Durnwalder nasce rafforzata l’idea di un’Autonomia che non può tollerare intrusioni a gamba tesa dal potere centrale “Sta crescendo a Roma – dice Dellai - una visione che mette in discussione il nostro statuto: lo Stato che passa sopra tutto e tutti, in nome della concorrenza e del risparmio della spesa pubblica, stravolgendo normative, storia, tradizione del territorio”. Il Trentino e l’Alto Adige ribadiscono i principi dell’autonomia e si impegnano però a fare la propria parte, mettendo sul piatto risparmi per quasi 1 miliardo, anche se lo Stato, non pago, ne vuole 1,3. Tra l’altro, mentre Dellai e Durnwalder si incontrano a Borghetto (il simbolico confine del vecchio Impero Austrungarico) con gli altri amministratori delle autonomie, arriva una sentenza della Cor-

te costituzionale che dà ragione al Trentino e alle altre autonomie speciali, che conferma la tutela dovuta agli statuti: norme di rango costituzionale che non possono essere scavalcate da leggi ordinarie. “Noi – spiega Dellai - non ci siamo mai sottratti alla responsabilità di essere parte del processo di risanamento. Pensiamo solo alla nostra manovra, che consente risparmi per 120 milioni, un bel segnale concreto, che lo Stato fa finta di non vedere. Certo che si può risparmiare, ma decidiamo noi come, non Roma”. r.b.

Politica

Nasce il “Trentino congressi club” Gestito da un gruppo di operatori privati intende valorizzare qualità e potenzialità congressuali di tutto il Trentino. Il Convention Bureau Trentino, nato nel 2007 per iniziativa di un gruppo di operatori privati e col sostegno dell’allora Trentino Spa, ha lanciato di recente una nuova proposta finalizzata a valorizzare l’offerta congressuale di tutte le aree del Trentino e degli hotel che dispongono di sale e servizi congressuali. Si tratta del “Trentino Congressi Club“, soggetto al quale potranno aderire non solo i Centri Congressuali e gli Hotel interessati ad essere presenti sul mercato di settore e sviluppare una offerta congressuale di alta qualità, ma anche le imprese che offrono servizi complementari alla filiera del turismo congressuale. Trentino Congressi Club fissa con un disciplinare, una serie di parametri qualitativi e quantitativi (requisiti strutturali, disponibilità degli spazi, dotazione attrezzature e servizi, allestimenti, assistenza congressuale, servizi alberghieri e di ristorazione), richiesti per poter essere ammessi al Club e fruire così del relativo Marchio. La partecipazione al Club è quindi il segno distintivo della qualità ed attenzione nei servizi che le strutture/aziende partecipanti si impegnano ad assicurare. L’iniziativa prende le mosse dall’ottima ricerca effettuata alcuni anni fa dall’Osservatorio turistico della Provincia, che aveva monitorato le strutture alberghiere ritenute adatte per ospitare meeting e congressi. Lo studio aveva permesso di individuare in ogni ambito del Trentino un numero interessante di strutture potenzialmente interessate alla domanda congressuale che – come è risaputo – è di buon livello qualitativo e tiene comunque il mercato nonostante la crisi di questi anni. Dopo quella ricerca il Convention Bureau del Trentino, che nel frattempo è stato riconosciuto partner del Convention Bureau Nazionale, aveva avviato un’azione di promozione soprattutto sul mercato italiano. Ora con il Trentino Congressi Club si intende rilanciare le varie aree del Trentino che, al di là del Centro congressi di Riva che ha una sua e specifica valenza, possono trovare spazio e risposta adeguate sul mercato congressuale. La nascita del Club è accompagnata da un piano di promozione che si svilupperà sia sul mercato italiano che su quelli stranieri, area tedesca in primo piano. Il lancio ufficiale del Club avverrà a livello nazionale ed internazionale al TTG di Rimini il 18 ottobre prossimo.

Il Giornale delle Giudicarie

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Anno 11 n° 8 - agosto 2012 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marco Delugan, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampa: Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129


Attualità

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Un giudicariese in Federazione Nel nuovo Cda dello “Schelfi quater” c’è Alberto Carli, 40enne di Vigo Lomaso da sempre nel mondo cooperativo

Ecco allora un Cda molto rinnovato con una buona presenza di giovani e una media di età di 40 anni; al timone ancora Schelfi ed attorno a lui forze nuove, per affrontare un momento difficile. Le giudicarie hanno perso nel cda Giuliano Beltrami, fra i più levantini nella “guerra” all’ingegnere, ma hanno guadagnato un nuovo rappresentante, Alberto Carli. Quarant’anni, originario di Vigo Lomaso, Alberto viene da una famiglia di agricoltori dalla quale ha condiviso e imparato l’amore per la terra. Dopo la laurea in Sociologia ha lavorato per una multinazionale in Irlanda, un’esperienza che lo ha formato e lo ha spinto a fondare – una volta tornato in Trentino – una propria attività imprenditoriale. Il modello? Quello cooperativo, appreso in campo agricolo in gioventù. Il settore? Quello, ultramoderno, della informatica. Computer learning è la sua “creatura”, una cooperativa che mette a disposizione di aziende e scuole corsi di formazione e apprendimento in materia informatica e multimediale, oltre che fare ricerca sui prodotti informatici a Trento. Tra in prodotti “usciti” dai ricercatori di computer learning, la “lavagna digitale”, che permette ai docenti di spiegare le lezioni in modo accattivante ed interattivo. Un’esperienza che oggi Alberto si propone di portare all’interno del Consiglio di amministrazione della Federazione coop. «C’è grande entusiasmo per l’inizio di questa grande avventura. Avverto la responsabilità di questo incarico, specie in un momento delicato come quello che a livello economico stiamo vivendo».

A

di Roberto Bertolini

rchiviata la fase delle divisioni e delle candidature alternative con la rielezione di Diego Schelfi, la Federazione trentina delle cooperative riparte con un nuovo Cda. Sandro Pancher e Erman Bona, i due candidati alternati-

vi all’ingegnere, hanno provato il colpo di mano, ma i cooperatori hanno scelto a maggioranza la continuità, lasciando però sul tavolo le richieste di maggiore democrazia e partecipazione in seno alla Federazione.

Un momento che chiama anche la Federazione ad un ruolo importante. Direi un ruolo centrale. Già al momento dell’investitura Schelfi ha voluto ribadire il ruolo di attore strategico della cooperazione per quanto riguarda l’economia trentina. Un attore che deve dare risposte forti al mondo del lavoro, anche a livello occupazionale, specie fra i giovani. Attraverso quali strumenti intendete farlo? Attraverso tre direttrici. La prima è quella rivolgendoci ai giovani e mettendo loro a disposizione gli strumenti per crescere anche a livello

imprenditoriale; poi proseguendo quell’attenzione al territorio che la cooperazione ha nel dna, senza dimenticarci di dialogare

con l’Italia e l’Europa; infine attraverso il percorso dell’innovazione, che la Federazione deve saper esprimere.

Innovazione che alcuni chiedevano al nuovo cda... E così è stato. Accanto alla guida autorevole di Schelfi, che è un valore aggiunto in questo periodo di incertezza generale, ci sono tante persone nuove, con un’ampia rappresentanza delle zone del trentino, delle donne, dei giovani ed un età media di 40 anni. Penso che le istanze di partecipazione e innovazione uscite nel dibattito preassembleare possano dirsi esaudite. Quale contributo porterà alla luce della sua esperienza all’interno del cda della Ftcoop?

Sicuramente l’esperienza agricola della mia famiglia, dove ho conosciuto per la prima volta la cooperazione in maniera concreta, poi quella di apertura della mi esperienza lavorativa all’estero. Un mix che penso possa essere positivo. Avrà un incarico particolare per le nuove tecnologie? Non so, è presto per dirlo. Certo il cda definisce aree di azione e penso che quella che mi si addice di più e che conosco meglio sia quella dell’Ict ( Information Communication Technology). Ed è anche un settore in crescita e in rapido sviluppo che negli ultimi anni ha visto crescere tante iniziative cooperative in gran maggioranza con protagonisti giovani. Un settore trasversale che può dare risposte anche a livello occupazionale e in cui è possibile trasferire progetti e idee.

Con “Malghe Aperte” i sapori di alta montagna Fino a domenica 26 agosto l’opportunità di vivere l’esperienza dell’alpeggio a 360° Il progetto “Malghe aperte”, giunto alla quarta edizione, nasce nel 2009 su iniziativa del Consorzio dei Comuni del BIM del Chiese allo scopo di valorizzare l’affascinante mondo degli alpeggi; da alcuni decenni le Amministrazioni comunali, spesso in sinergia con lo stesso BIM, si sono attivamente impegnate per il recupero e la conservazione del patrimonio edilizio rurale: molte malghe della Valle del Chiese infatti sono state ristrutturate e rese perfettamente funzionali. Naturalmente simili interventi hanno cercato di coniugare al meglio varie opportunità: se da un lato si mira a perpetuare una delle pratiche più nobili e tradizionali, la transumanza, dall’altro si ambisce a rendere questi luoghi incontaminati degli elementi distintivi del nuovo piano di valorizzazione turistica, che ha posto proprio nella sfera rurale il proprio fulcro. L’obiettivo di “Malghe aperte” è infatti quello favorire la conoscenza delle antiche pratiche dell’alpeggio e avvicinare turisti e visitatori a

questo mondo fatto di antichi sapori e tradizioni autentiche. L’iniziativa si è ispirata, fin dall’origine, ad una nuova idea di fruizione della montagna, in cui le malghe diventano veri e propri centri di accoglienza in grado di veicolare informazioni e vendere i prodotti tipici della zona. Nelle strutture individuate è possibile godere dell’ospitalità degli animatori, osservare gli animali al pascolo, assistere ai processi di lavorazione del latte e acquistare le specialità del territorio: il tutto immersi in ambienti dal fascino indiscutibile, rivivendo atmosfere d’altri tempi. E’ prevista l’animazione di tre malghe per il periodo compreso tra sabato 28 luglio a domenica 26 agosto 2012: Malga Tonolo di Lodrone, Malga Table di Castel Condino e Malga Cengledino di Tione. L’orario di apertura è fissato dalle 9.00 alle 17.00, tutti i giorni; gli animatori delle malghe hanno inoltre pianificato una fitto programma di iniziative collaterali, con vari

appuntamenti per allettare grandi e piccini: giochi, appuntamenti musicali, escursioni guidate e degustazioni in quota. Coerentemente con gli obiettivi di un piano organico e articolato, ogni anno il progetto si arricchisce di ulteriori opportunità ed esperienze tra cui spicca “notte in malga”: i weekend del quattro e cinque agosto e quello a cavallo tra il diciotto e il diciannove agosto a malga Stabolone nel Comune di Praso un esperto accompagnatore introdurrà turisti e ospiti nel silenzioso universo dei pascoli incontaminati; racconterà antiche leggende alla luce del falò e proporrà la tipica gastronomia locale. Al risveglio il viaggio continuerà con la visita ad una struttura monticata dove sarà possibile assistere ai processi di lavorazione del latte e assaggiare il buon formaggio di malga. Tutte le informazioni e maggiori dettagli sono reperibili sul sito www.visitchiese.it e presso i Consorzi Turistici Valle del Chiese e Giudicarie Centrali.


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La tua estate alle Terme di Comano: eventi e manifestazioni agosto 2012 AGOSTO 2012

Ritaglia e conserva il calendario completo! 1 agosto CON LA TELA IN SPALLA, ore 14.30 - Canale di Tenno Viaggio dell’Emozione. Nel suggestivo “Regno di Calvola” il pittore Giacomo Vittone scopre bellezze uniche da riprodurre sulla tela e diventa il portavoce di idee curiose e innovative per l’epoca. - Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche - Prenotazione presso APT [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Emilio Barbarani “Chi ha ucciso Lumi Videla?”. Ingresso libero. LUCCIOLATA, ore 21.00 - Ponte Arche GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico “Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie. - Ritrovo ore 15.00 al Castello - Prenotazione presso APT [ € ] 2 agosto PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Rango e Balbido - Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Rango - Prenotazione presso APT [ € ] SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in Banale Serata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 presso piazza San Zeno a Fiavè Concerto dei Camillocromo. - Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ] 3 agosto UN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte Arche Corso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ] CENA CON DELITTO, ore 20.00 – Castel Campo Castel Campo è avvolto dal mistero…”Denaro avvelenato”, un avventuroso gioco interattivo tra seduzioni gastronomiche e deduzioni da detective! - Prenotazione presso APT [ € ] 4 agosto PRESENTAZIONE DEL LIBRO “La Colpa del ritorno” di Devilli Danilo, ore 20.30 – Rango Ritrovo presso la sala sopra il ristorante “Il Catenaccio” di Rango. ESCURSIONE CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO - Val Algone e Movlina - Ritrovo ore 9.00 Albergo Brenta-Val Algone - Prenotazione presso APT [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Nadia Scappini “Le ciliegie sotto il tavolo”. Ingresso libero. SPETTACOLO DI BURATTINI, ore 16.00 Teatro Tenda di Ponte Arche LA CRISI SIRIANA E IL RUOLO DEL MOVIMENTO DI CROCE ROSSA E DI MEZZALUNA, ore 20.30 – presso la Sala Pluriuso del Comune di Comano terme Serata informativa organizzata dal Gruppo Croce Rossa Giudicarie, in collaborazione con gli istruttori DIU del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana di Trento. Ingresso libero. Dal 4 al 5 agosto SAGRA DEL PERDON D’ASSISI – Campo Lomaso 5 agosto FESTA DEGLI ALPINI – Seo AVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 Museo delle Palafitte di Fiavè Visita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti). 6 agosto TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Riccardo Staglianò “Toglietevelo dalla testa”. Ingresso libero. 7 agosto SERATA CULTURALE CON LA SAT, ore 21.00 Parco del Museo delle Palafitte di Fiavè Organizza la SAT di Fiavè, in collaborazione con Il Comune di Fiavè. CONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di Stenico Concerto del duo Enrica Birsa (sax) e Ferdinando Mussutto (pf). In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Ingresso libero. 8 agosto PINOCCHIO, ORE 21.00 presso il Teatro Tenda di Ponte Arche Spettacolo serale per le famiglie. Ingresso libero. In collaborazione con la Biblioteca di Valle. TUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…Fiavè Viaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeologici di Fiavè. - Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche - Prenotazione presso APT [ € ]

ATTIVITÀ IN COLLABORAZIONE CON IL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA Info e Prenotazione presso APT [ € ] - LUNEDÌ, Il parco da camminare…al tramonto - MARTEDÌ, Scienza e tradizione delle piante officinali - MERCOLEDÌ, Sugli alpeggi del Banale. In malga con il pastore - VENERDÌ, Invito nel Regno dell’Orso - SABATO, Leggendo le stelle

PALI FITTI?NO PALAFITTE!, ore 15.30 Museo delle Palafitte di Fiavè Spettacolo teatrale per famiglie a cura di Emit Flesi. Ingresso gratuito. AVETE DETTO PALAFITTE? ore 14.30 Museo delle Palafitte di Fiavè Visita guidata. Ingresso gratuito (max 30 partecipanti). TOMBOLONA GIGANTOLONA, ore 21.00 piazza di Fiavè Apertura della serata con sfilata e concerto a seguire della Banda Intercomunale del Bleggio. 9 agosto PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Canale e Lago di Tenno - Ritrovo ore 14.00 presso la Cooperativa di Ville del Monte - Prenotazione presso APT [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Francesca Melandri “Più in alto del mare”. Ingresso libero. ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 presso piazza di Bivedo Spettacolo di arte di strada “Scisciò show”, Compagnia Sirlela. - Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ] SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in Banale Serata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. 10 agosto UN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte Arche Corso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ] CONVIVIUM SOTTO LE STELLE, ore 20.00 – Rango Cena medievale con sfilata in costumi medievali dell’Associazione Rango Antico Borgo. Organizza Associazione Valorizzazione Rango. COMMEDIA “Gemellaggio con la ciuiga”, ore 21.00 presso il Teatro comunale di S.Lorenzo in Banale Associazione Teatrale Dolomiti di San Lorenzo in Banale [€] 11 agosto TREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San Martino Gli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si partirà alla volta del sito di San Martino, guidati dagli accompagnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali. - Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00 - Prenotazione presso APT [ € ] CONCERTO CORI CIMA TOSA E PRESANELLA, ore 21.00 - presso Teatro comunale di Stenico Ingresso libero. TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Veronica Pivetti “Ho smesso di piangere”. Ingresso libero. Dall’11 al 12 agosto FESTA PATRONALE – San Lorenzo in Banale FESTA DEGLI ALPINI – Passo Durone FESTA DELL’AGROCOLTURA – Vigo e Dasindo 12 agosto MAGNACORTA DEI PANCIALONGHE DEL LOMAS, ore 15.30 – Lomaso DAMA VIVENTE, ore 17.00 – piazzetta di Campo Lomaso SERATA D’ANIMAZIONE PER FAMIGLIE, ore 21.00 Teatro Tenda di Ponte Arche 14 agosto CONCERTO CORO CIMA TOSA, ore 21.00 presso la Chiesa parrocchiale di Dasindo Ingresso libero. Dal 14 al 15 agosto FESTA DI FERRAGOSTO – Tavodo FERRAGOSTO DEI BAMBINI – Quadra FESTA DELL’AGRICOLTURA – Vigo e Dasindo 15 agosto GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico “Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie. - Ritrovo ore 15.00 al Castello - Prenotazione presso APT [ € ] CONCERTO DI FERRAGOSTO, ore 21.00 presso Parco al Sarca di Ponte Arche Matteo Abatti Band in concerto. 16 agosto PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Santuario di S. Croce - Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Bivedo - Prenotazione presso APT [ € ] MAMMA, AIUTAMI A FARE DA SOLO!IL BAMBINO ALLA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA, ore 10.30 Sala Congressi Terme di Comano Appuntamento di consulenza familiare per offrire ai genitori uno spazio di scambio reciproco e confrontare le proprie esperienze. Ingresso libero.

SERATE A PONTE ARCHE - Tutti i lunedì dal 16 luglio al 31 agosto ore 21.00. Ritrovo alla Biblioteca di Valle LABORATORIO DEL CAMMINARE Impariamo a camminare bene e riscopriamo insieme il valore di questo gesto quotidiano. - Tutti i venerdì dal 6 luglio al 31 agosto, martedì 7 e giovedì 16, ore 21.00, VIA LIBERA! Musica, animazione e “Le curiosità del venerdì”, mercatino delle pulci e hobbistica.

ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 Fraz. Pergnano, San Lorenzo in Banale Lettura spettacolo “Homo Turisticus”, La Manifattura - Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ] FESTA DI SAN ROCCO, ore 19.00 – Pergnano 17 agosto UN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte Arche Corso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Red Arnold “Il profumo del silenzio”. Ingresso libero. SFILATA DI MODA, ore 20.00 – Rango Sfilata dell’artista locale Christian Bazzoli, in collaborazione con Associazione Valorizzazione Rango. PROIEZIONI DI FILMATI del FilmFestival della MONTAGNA DI TRENTO, ore 21.00 – presso il Teatro comunale di S.Lorenzo in Banale Ingresso gratuito. 18 agosto IL MONDO IN UNA MALGA, ore 15.00 presso Malga Nambi, Val Algone Suggestioni sulle vie del mondo con lo scrittore musicista Massimo Zamboni e musica folk con i Pausa Merlot. Organizza l’Ecomuseo della “Judicaria dalle Dolomiti al Garda”. - È prevista un’escursione con gli accompagnatori del territorio per raggiungere la malga. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APT PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Nembia - Prenotazione presso APT [ € ] I GIOIELLI DEL BAROCCO, ore 21.00 presso la Chiesa arcipretale di Tavodo Con il Trio Sofia degli “Organi delle Giudicarie”, a cura della Scuola Musicale Giudicarie. Ingresso libero. 19 agosto CORI IN QUOTA, ore 11.00 Rifugio Don Zio, Monte Casale Concerto del Coro CastelCampo. - È prevista un’escursione con gli accompagnatori del territorio. Ritrovo a Lundo alle ore 8.00. Partecipazione gratuita, prenotazione presso APT FESTA MALGA VAL AGOLA – con la Sat di Stenico 20 agosto TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Chiara Saraceno “Cittadini a metà. Come hanno rubato i diritti degli italiani”. Ingresso libero. 21 agosto CONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di Stenico Concerto del trio soprano, viola e pianoforte: C.Nadal, L.Bertoldi e R.Turrin. In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Ingresso libero. ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE, ore 15.00 - Fiavè Attività di archeologia sperimentale per bambini e adulti con l’esperto di archeomettalurgia Enrico Belgrado per conoscere i segreti della fusione dei metalli. - Ritrovo presso area archeologica Dos Gustinacci - Partecipazione gratuita 22 agosto TUTTO EBBE INIZIO DAL PICCOLO LAGO CARERA…Fiavè Viaggio dell’Emozione. Un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo in compagnia di un cantastorie e di personaggi in costume, alla scoperta dei preziosi ritrovamenti archeologici di Fiavè. - Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche - Prenotazione presso APT [ € ] CAMMINATA DELLE TERME DI COMANO, ore 19.00 Ponte Arche - Ritrovo ore 18.00 CinemAmore, ore 21.00 – Museo delle Palafitte di Fiavè Proiezione di tre filmati dalla Trento Film Festival, dalla Rassegna del Cinema Archeologico di Rovereto e da Religion Today.

MOSTRE - Dal 23 giugno al 19 agosto: MOSTRA RETROSPETTIVA DON LUCIANO CARNESSALI, “Casa Osei” San Lorenzo in Banale. Orginali, fotografie, scritti e documenti. Apertura nei giorni di sabato, dalle 18.00 alle 22.00, e di domenica, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 22.00. Prenotazioni visite guidate presso la Segreteriadel Comune di S.Lorenzo in Banale. - Dal 28 luglio al 19 agosto: INFANZIA NELLE GIUDICARIE: IERI E OGGI, Campo Lomaso Sala delle Loggette. Immagini di ieri. Mostra fotografica a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudacariesi. Apertura nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, con orario 15.00-18.00. Possibili prenotazioni fino al 30 settembre. - Dal 17 giugno al 31 ottobre: MOSTRA D’ARTE DEL GRUPPO AGE, Sala Congressi Hotel Flora Ponte Arche. Orario di apertura: dalle 10 alle 18. Entrata libera. - Dal 14 luglio al 31 agosto: LE GIUDICARIE IERI, Chiostro del Convento Francescano di Campo Lomaso. Mostra fotografica permanente a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudacariesi. Apertura nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, con orario 15.30-17.30. Possibili prenotazioni fino al 30 settembre. A richiesta telefonica al 3481462454 o per e-mail grsglomaso@virgilio.it si potranno concordare altri orari e visite.

PALI FITTI?NO PALAFITTE! ore 15.30 Museo delle Palafitte di Fiavè Spettacolo teatrale per famiglie a cura di Emit Flesi. Ingresso gratuito. 23 agosto TREKKING CON GLI ASINI - Lundo e San Martino Gli asini caricheranno gli zaini dei partecipanti e poi si partirà alla volta del sito di San Martino, guidati dagli accompagnatori del territorio. Dopo la visita al sito pranzo al sacco e degustazione di prodotti tipici locali. - Ritrovo in piazza a Lundo alle 9.00 - Prenotazione presso APT [ € ] ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 Castel Restor Spettacolo intitolato “Dove ballano le streghe?”, Elisabetta Ghetti con il Gruppo “Solo Danza” di S.M.G. - Possibilità di transfer: ritrovo presso Stazione Autocorriere di Ponte Arche ore 20.40, prenotazione presso APT [ € ] SERATA NATURALISTICA, ore 20.30 presso la Sala Consiliare di San Lorenzo in Banale Serata a cura del Parco Naturale Adamello Brenta. 24 agosto UN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte Arche Corso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Marco Malvaldi “La carta più alta”. Ingresso libero. Dal 24 al 26 agosto FESTIVAL DEL MIELE DI MONTAGNA Parco delle Terme di Comano Dal 25 al 26 agosto QUARTA D’AGOST – Cavrasto 26 agosto SANLORENZIADI, a partire dalle ore 10.00 - presso il Centro Sportivo di Promeghin di S. Lorenzo in Banale Gara “goliardica” a squadre. 28 agosto CONCERTO AL CASTELLO, ore 21.00 - Castello di Stenico “Le belle addormentate”, concerto di musica da camera. In collaborazione con il Castello del Buonconsiglio. Ingresso libero. LABORATORIO DI COSMESI CON PRODOTTI NATURALI, ore 14.00 Far da sé creme e prodotti cosmetici naturali al 100%. A cura di –APPA- Laboratorio Territoriale delle Giudicarie. - Ritrovo presso APT A CHE GIOCO GIOCHIAMO?, ore 10.30 Sala Congressi Terme di Comano Appuntamento di consulenza familiare per offrire ai genitori uno spazio di scambio reciproco e confrontare le proprie esperienze. Ingresso libero. 29 agosto CON LA TELA IN SPALLA, ore 14.30 - Canale di Tenno Viaggio dell’Emozione. Nel suggestivo “Regno di Calvola” il pittore Giacomo Vittone scopre bellezze uniche da riprodurre sulla tela e diventa il portavoce di idee curiose e innovative per l’epoca. - Ritrovo ore 14.30 Stazione Autocorriere Ponte Arche - Prenotazione presso APT [ € ] GiocosaMENTEinMUSEO – Castello di Stenico “Fiabe in scatola”, laboratorio per famiglie. - Ritrovo ore 15.00 al Castello - Prenotazione presso APT [ € ] Dal 29 al 31 agosto FESTA DEI BALBID888 – Balbido 30 agosto PASSEGGIATA CON GLI ACCOMPAGNATORI DEL TERRITORIO – Santuario di S. Croce - Ritrovo ore 14.00 presso la chiesa di Bivedo - Prenotazione presso APT [ € ] ST’ART – ITINERARI ARTISTICI NEI BORGHI, ore 21.00 piazza di Tenno Spettacolo teatrale “Gli ingannati”, Gad Città di Trento 31 agosto LA TORBIERA DI FIAVÈ: ALLA SCOPERTA DELLA TORBA, COMBUSTIBILE FOSSILE Visita guidata gratuita al biotopo di Fiavè-Carera. - Ritrovo presso parcheggio ristorante “La Pineta” - Partecipazione gratuita, Prenotazione presso APT UN QUADRO AL GIORNO, ore 15.00 presso Teatro Tenda di Ponte Arche Corso di pittura con l’artista Gina Tozzi. [ € ] TRENTINO D’AUTORE, ore 17.00 presso Sala Congressi Terme di Comano Presentazione del libro di Francesco Vitale “I due capitani”, Interverrà Maria Concetta Mattei. Ingresso libero. CONCERTO CORO CIMA TOSA, ore 21.00 presso la Sala Congressi delle Terme di Comano Ingresso libero. [ € ] Attività a pagamento

Per informazioni: via C. Battisti 38/d - 38077 Comano Terme (TN) Tel: 0465 702626 - Numero Verde 800 111171 – www.visitacomano.it

RESTIAMO IN FORMA - Nordic Walking: ogni martedì, ritrovo ore 10.45 presso La Vasca. - Ballo liscio e balli di gruppo: nei giorni di martedì, giovedì e sabato, dalle 16.00 alle 18.00, presso lo stabilimento termale. - Risveglio muscolare: dal lunedì al sabato, ritrovo ore 9.15 presso La Vasca. A seguire altre attività.


Manifestazioni estate Il 26 luglio scorso Carmine Abati ha aperto il mese dedicato alla letteratura con il suo “La collina del vento”, finalista al premio Campiello: la saga di una famiglia calabrese, uno sguardo alla storia dei soprusi dei latifondisti prima, della mafia dopo, infine dei Signori del Vento che vogliono riempire le colline dell’alto corleonese di pale per l’eolico. Dalla Calabria al Cile di Pinochet nel libro di Emilio Barabarani “Chi ha ucciso Lumi Videla” (1 agosto), giovane consigliere a Santiago e testimone della trasformazione del piccolo spazio dell’ambasciata italica nell’unica via di fuga per centinaia di persone ricercate dalla polizia segreta cilena. Chi ha ucciso la dissidente di sinistra Lumi Videla, ritrovata nei giardini dell’ambasciata? Sembra una spy story, fu la realtà. Il 4 agosto, Maddalena Rostagno ci riporta in Italia, con “Il suono di una mano sola” sulle orme del padre giornalista Mauro Rostagno e il processo sul suo omicidio arrivato nel 2011, dopo 23 anni dai colpi di pistola della mafia che lo uccisero. Un titolo che è un invito, “Toglietevelo dalla testa” (6 agosto), il libro del giornalista Riccardo Staglianò sul torbido dilemma della tossicità dei cellulari fra la mancanza di prove definitive – e se lo diventassero? - e la difesa delle lobby impegnate a salvaguardare un business milionario. Il 9 agosto Francesca Melandri presenta

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Dal 26 luglio fino al 31 agosto

Scrittori di casa nel salotto delle Terme A “Trentino d’Autore” a Terme di Comano 10 appuntamenti con libri e autori di generi eterogenei

Dieci appuntamenti con libri e autori, per incontrarli, svelare i retroscena delle loro opere, come nasce un romanzo o un’inchiesta, scoprire piccole curiosità e tic di scrittori e giornalisti spesso dietro lo schermo della

tv, o anche solo per porre all’autore quella domanda che ci assilla da quando ne abbiamo letto l’opera. Per tutto questo torna la rassegna letteraria di Trentino d’Autore, alle Terme di Comano.

Maddalena Rostagno

“Più alto del mare”: un tuffo negli anni ‘70 nelle vite dei parenti dei colpevoli, puniti con l’ostracismo per quei loro congiunti imprigionati all’Asinara. L’11 agosto Veronica Pivetti parla, non senza ironia, di depressione,

Marco Malvaldi

quella che l’ha colpita nel 2002. Stesso tema, sguardo diverso, quello del venticinquenne nascosto dietro allo pseudonimo di Red Arnold e il suo “Il profumo del silenzio” (17 agosto) che per superare il male di vivere vagabonda alla scoperta di un mondo capace di rivelargli chi è. “Cittadini a metà” (20 agosto) di Chiara Saraceno, sono quelli italiani, derubati di alcuni diritti: l’uguaglianza per le donne, il lavoro per i giovani, per citarne due, eppure debolmente continuano a far sentire la loro voce. Marco Malvaldi (24 agosto) presenta le avventure dei quattro pensionati detective di “La carta più alta”. Chiude Marco Travaglio, il 31 agosto, con il suo “Mani pulite. La vera storia- 20anni dopo”. Una rassegna che mescola generi e tematiche, chiave di un successo che si ripete ormai da oltre vent’anni nella località termale e ha visto passare da Ponte Arche nomi illustri del panorama letterario italiano e internazionale. Denise Rocca

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Speciale montagna

AGOSTO 2012

Suoni delle Dolomiti

Molti gli appuntamenti anche in Giudicarie, tra i quali spicca quello con Enrico Ruggeri a Camp Centener, a due passi dal Grostè “Un trekking lungo i sentieri della natura e dell’arte, verso un orizzonte che si apre alle vibrazioni e alle risonanze di tutte le musiche del mondo. Suoni e voci della terra raccolte là dove la terra si avvicina al cielo. Dove si sale e ci si mette in cammino insieme: amanti della musica e della montagna, musicisti e pubblico. Uniti da una passione sincera per le avventure del corpo e dello spirito. Il cammino procede passo dopo passo, verso la vetta. La ricerca dell’arte è senza confini di stili, linguaggi e culture: dal classico al jazz, dalla canzone d’autore alla coralità, dalla musica etnica a quella contemporanea. Il concerto, al termine del cammino, è un incontro di arte e natura. Il musicista sale con lo strumento in spalla, si siede sull’erba o sulla roccia e suona in mezzo al suo pubblico, libero da ogni convenzione e struttura. La musica come linguaggio universale. La montagna come spazio di libertà. I Suoni delle Dolomiti sono tutto questo. Ogni estate, in Trentino, sulle montagne più belle e amate del mondo...”

MERCOLEDÌ 8 AGOSTO

GNU QUARTET

val Rendena - Adamello Malga Rosa - ore 14 Flauto, violino, viola, violoncello: è questo l’insolito organico scelto da quattro musicisti genovesi per tradurre in pratica quotidiana l’idea di una formazione musicalmente trasversale un animale da palcoscenico col corpo da quartetto classico, il cervello da gruppo jazz e le zampe da rock band. Da questa vocazione a mescolare le carte sono scaturite collaborazioni con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Niccolò Fabi, Afterhours, Gino Paoli, Simone Cristicchi, Baustelle e altri ancora. L’ultimo album del Gnu Quartet è Something Gnu, equilibrato mix di jazz e sperimentazione. COME ARRIVARE da Villa Rendena si percorre la strada che in 9 km porta alla località via Marcia (parcheggio) poi a piedi ore 0.30 di cammino

23.08

ESCURSIONE con le guide alpine a malga Valsorda ore 5 di cammino dislivello 550 metri, difficoltà e Info e prenotazione 0465 501007 RECUPERO ore 17 casa Guste a Javrè

vissuta. E questa sua curiosità lo ha portato e Daniele Palma, ovvero il Double Mallets a cimentarsi anche come prolifico scrittore ed Trio, propongono assieme ad Andrea efficace conduttore televisivo. Dulbecco, musicista diviso fra composizione COME ARRIVARE contemporanea e jazz, originali arrangiamenti da Madonna di Campiglio con la telecabina di Piazzolla e di altri compositori. a Monte Spinale lungo il sentiero 331 ore 1 Il vibrafono solista dell’ospite ricopre un ruolo di cammino da Passo Campo Carlo Magno di primo piano, attorniato da percussioni di (parcheggio) con impianto di risalita Grosté e svariata foggia. E a un certo punto, il quartetto poi a piedi ore 0.20 giovedì di cammino mette da parte i consueti strumenti per ENRICO RUGGERI 23 agosto ESCURSIONE percuotere bidoni di latta e lasciarsi andare a ore 14 Madonna di Campiglio, Camp Centener con le Guide Alpine passando per Malga una sorta di rituale dal forte impatto acustico. Camp Centener, ore 14:00. Vagliana, ore 3.30 di cammino, dislivello 500 COME ARRIVARE Dal rock al pop: la libertà di stile di un metri, diffi coltà E, info e prenotazione 0465 da Breguzzo in auto fino al Breg Adventure cantautore fuori dagli schemi. Per celebrare se stesso e tanti anni di onorata carriera ha affidato 14 delle sue canCAMP CENTENER UN’INIZIATIVA zoni ad altrettanti artisti stilisticamente differenti fra loro, riunendole poi in Le can501007 Park (parcheggio) e poi a piedi Per celebrare se stesso e tanti anni di onorata quota 2.082 metri Trentino Marketing S.p.A. ore 1.30 di APT Madonna di Campiglio zoni ai testimoni. Un modo insolito di ripercorrere un itinerario artistico sfaccettato RECUPERO cammino carriera ha affidato 14 sue canzoni ad Pinzolo, Val Rendena scandito da canzoni di successo, partecipazioni sanremesi, ma anche improvvise COME ARRIVARE �da MadonnaESCURSIONE di Campiglio con Comune di Ragoli 21 Palacampiglio a Madonna di altrettanti artisti stilisticamente fra alleore deviazioni didifferenti percorso, ritorni origini rock. Enrico Ruggeri è un tipo curioso, le telecabina Spinale e poi Comune di Pinzolo Campiglio con le guide alpine versoManez la cascata della loro, riunendole poi in Le ai testimoni. Regole Spinale cuicanzoni canzoni sono testimonianze di vita vissuta. E questa sua curiosità lo ha portato lungo il sentiero 331 a piedi ore 1 di cammino Parco Naturale Adamello Brenta a cimentarsi anche come prolifico scrittore ed efficace conduttore televisivo. cravatta passando per malga Maggiasone Un modo insolito di ripercorrere un itinerario �da Passo Campo Carlo Magno (parcheggio) con impianto di ore 3 di cammino dislivello 350 metri, artistico sfaccettato, scandito da canzoni di risalita Grosté e poi a piedi diffi coltà e successo, partecipazioni sanremesi, ma anche ANDREA DULBECCO ore 0.20 di cammino INFO E PRENOTAZIONE improvvise deviazioni di percorso, ritorni alle DOUBLE MALLETS TRIO ESCURSIONE I SUONI DELLA VACANZA con le Guide Alpine per – 502111 Dal 22 al 24 agosto due 0465passando 323090 origini rock. Enrico Ruggeri è un tipo curioso, Val di Breguzzo - malga D’Arnò ore 14 Malga Vagliana pernottamenti in garnì RECUPERO affittacamere o b&b con le cui canzoni sono testimonianze di vita Alessandro Bianchini, Roberto Pangrazzi ore 3.30 di cammino dislivello 500 metri, difficoltà E trattamento di prima colazione ore 21 teatro comunale di Tione Info e prenotazione due cartine escursionistiche della

Val Rendena, Dolomiti di Brenta GIOVEDÌ 23 AGOSTO

Enrico Ruggeri

LUNEDÌ 27 AGOSTO

0465 442634 - 447501 RECUPERO ore 21 Palacampiglio di Madonna di Campiglio

INFO 0465 447501 www.campigliodolomiti.it

40

Val Rendena, partecipazione all’escursione e al concerto e t-shirt del festival a partire da € 119 Info e prenotazione 0465 501007


Festa dell’agricoltura

La campagna del Lomaso “al centro” La “Festa dell’agricoltura”, dal 10 al 15 agosto, tra divertimento, musica e prodotti tipici

A

Ferragosto, dal 10 al 15 con il 13 di pausa per far rifiatare i tanti volontari, va in scena la Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo, con il palio dei sette comuni – anche se ormai sono sei, ma la tradizione è tradizione – e il ritorno, venuto a mancare uno dei vòlti che l’anno scorso aveva ospitato il locale “Vic in tirol”, del tendone con il piano bar. Cinque serate a tema: Revival Vic in Tirol con la musica folkloristica, “Tutti al mare” con il palco trasformato in

spiaggia e balli di gruppo, musica Reggae, la serata in costume “Galli vs Romani”, e il country. Non mancherà la fornitissima cucina e si ripete, con qualche percorso più impegnativo per i più abili, l’attrazione pomeridiana della gincana trattoristica, la gara di slalom con trattori a pedale per bambini. Altro appuntamento sportivo che ritorna quello con il raduno ciclistico de “In Val Lomasone tutte le bici le è bone”. C’è poi qualche novità...

Musical “Notre Dame De Paris”

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sorpresa, la festa dell’agricoltura si apre venerdì 10 agosto a Parigi: quella di fine ‘400, in procinto di lasciarsi alle spalle il medioevo e il mondo gotico, pronta ad accogliere il Rinascimento alle porte con nuove idee filosofiche, artistiche ed estetiche. Sarà infatti un musical, quest’anno, la tradizionale serata di raccolta fondi per i missionari Padre Tullio e Suor Pierina, impegnati in Sudan e in Congo. Una sessantina gli attori / cantanti sul palco: i volontari del comitato organizzatore a fianco di attori di esperienza, per la regia di Gisella Zambito, metteranno in scena il celebre Notre Dame de Paris, dall’opera di Victor Hugo, rivisitata in forma di musical da Riccardo Cocciante. La storia è quella di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame, del suo amore impossibile e tragico per la gitana Esmeralda che si consuma in un mondo che sta cambiando irrimediabilmente: in Spagna c’è l’inquisizione: gli arabi sono cacciati e gli ebrei perseguitati. L’alchimia, antenata della Scienza, rimette in dubbio il senso della vita. A Roma, Galileo proclama che la terra è rotonda. Leonardo disegna macchine che volano. A Norimberga, Gutenberg inventa la stampa e Lutero riscrive il Nuovo Testamento che fa vacillare la fortezza della Chiesa. A Firenze, Savonarola brucia i libri sulla pubblica piazza. Cristoforo Colombo scoprirà

L’America. E Nostradamus predice la fine del mondo per l’anno 2000. A Parigi, il deforme Quasimodo dall’animo poetico e gentile trascorre un’esistenza nascosta e ammira la bella Esmeralda danzare, ma lei è infatuata di Febo, piacente capitano delle guardie del Re che, sebbene fidanzato con la ricca borghese Fiordaliso, si invaghisce della bellezza esotica e sensuale della gitana , così come ne subisce il fascino Frollo, l’arcidiacono della cattedrale. In un crescendo drammatico, accecato dalla gelosia Frollo pugnala Febo, ma la colpa ricade su Esmeralda che viene arrestata. Una tentata violenza, un atto eroico frainteso, una rivolta sedata nel sangue, e sullo sfondo un amore segnato dall’ingiustizia per una storia epica e un musical di enorme successo.

Ricordo di Monsignor Lorenzo Dalponte, a dieci anni dalla scomparsa “Come il chicco di grano che si trasforma e dona” questo il titolo scelto per il ricordo di Monsignor Lorenzo Dalponte nel decennale della scomparsa. Don Renzo, per conoscenti e paesani, è stata una delle figure di spicco delle Giudicarie per il suo impegno in campo educativo, come storico e cappellano degli Schützen trentini, nell’assistenza spirituale agli emigrati in Svizzera. Maestro, amministratore delle Terme di Comano, uomo di chiesa, Chi l’ha conosciuto ricorda una tempra forte e risoluta e una grande capacità di visione per il futuro delle sue genti, un animo da contadino che nella terra e nei valori della vita agricola ha creduto e voluto essere portatore. La solidarietà, l’impegno per il prossimo, la libertà di coscienza, “il dovere e l’onore, due fari luminosi che aiutano ad avanzare anche nella notte”, diceva. Lo ricorderanno, e ne ribadiranno gli ideali per cui si impegnò in vita: Ruben Bellotti, presidente dell’Associazione Tre Piéf – Judicaria, promotrice dell’evento, e il presidente del Comitto Festa dell’Agricoltura Palio dei sette Comuni Fabio Zambotti; Don Mario Sartori, già arciprete di Vigo Lomaso; l’onorevole Luca Carli, in rappresentanza della comunità locale; Monsignor Umberto Giacometti, già

La Magna corta dei Pancelonghe del Lomas Tre chilometri per il percorso che da Dasindo arriva fino a Favrio e ritorno, primo sconfinamento nel comune di Fiavè nella storia della Magnacorta e uno spirito scaccia-crisi. Questi gli ingredienti principali della celebre camminata della Festa dell’Agricoltura di Vigo e Dasindo. Non solo cibo – anche se non manca affatto – ma anche un percorso animato da alcuni personaggi di ieri e di oggi della nostra valle e del mondo ( Don Lorenzo Guetti, Ada Negri, Giovanni Prati, Robert Kennedy, Wangari Mathai) e una serie di narratori che

rettore del Collegio Arcivescovile di Trento; Antonio Beccara, rappresentante dei primi alunni di Don Renzo; Luca Moser, per l’Area Coordinamenti Centro Servizi Opere Educative Fondazione “Mons. Lorenzo Dalponte”; Claudio Tessaro de Weth, capitano della 1^ Compagnia Schützen Trento “Imperatore Massimiliano I”; Graziano Riccadonna, presidente del Centro Studi Judicaria

guideranno i partecipanti alla scoperta di alcuni valori e stili di vita che possono aiutare in un momento di crisi economica. Le tappe: 1.Piazza di Dasindo: salame alle noci, pane casereccio e vino Lagrein 2.Prato lungo la salita per Favrio: tisane naturali 3.Fontana di Favrio: Yogurt e miele 4.Piazza di Favrio: polenta, carne salada e vino Rebo 5.Incrocio strada Favrio/Dasindo e stradina di campagna: patate, formaggio, succhi e sciroppi naturali 6.Piazzale della Copag: dolci e vino Kerner in compagnia del coro Nuove Voci Bianche Giudicariesi

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Il Programma VENERDI’ 10 AGOSTO ore 19:00 Vigo Lomaso “L’arte nel borgo” VII edizione – mostra di opere a cura dell’Associazione Artisti Giudicarie Esteriori nella piazza del paese fino alle 22:00 ore 21:00 MUSICAL-NOTRE DAME DE PARIS – Estratti dall’opera popolare di Riccardo Cocciante. Ancora una volta le offerte raccolte verranno devolute in beneficienza ai missionari padre Tullio e suor Pierina. Ore 23:00 PIANO BAR revival con musica Folk e Karaoke SABATO 11 AGOSTO ore 10:00 Apertura manifestazione con stand prodotti locali piazzale C.O.P.A.G.: la “fattoria degli animali (fino alle 19:00) ore 10:00 presso il piazzale C.O.P.A.G. Il convegno “Come il chicco di grano che si trasforma e dona l’eredità, di Mons. Lorenzo Dal Ponte nel decennale dalla morte”. ore 12:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – pranzo con piatti tipici ore 13:00 Pranzo degli sponsor ore 15:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Gincana trattoristica per bambini organizzata dall’Unione Allevatori Giudicarie Esteriori. Ore 15:00 Vigo Lomaso - “L’Arte nel borgo” - fino alle 22:00 ore 17:30 Piano bar – Baby Dance ore 18:00 Aper music fino alle 22:00 ore 18:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Cena con piatti tipici locali ore 21:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Orchestra spettacolo MARCO RIBONI ore 22:00 Piano Bar – Serata a tema “mare” con balli di gruppo e disco music a 360° ore 22:30 Piazzale C.O.P.A.G.Dasindo – Spettacolo folkloristico del Gruppo Music Sport Dance – G.S.Fraveggio DOMENICA 12 AGOSTO ore 10:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo - Apertura manifestazione ore 10:00 piazzale vicino alla C.O.P.A.G.: la “fattoria degli animali” (fino alle 19:00) ore 10:30 Vigo Lomaso – Partenza dalla piazza con arrivo alla Pieve Santa Messa in ricordo di Mons. Lorenzo Dal Ponte con la partecipazione delle compagnie Schutzen del Trentino ore 12:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – pranzo con piatti tipici ore 15:30 Dasindo – Partenza MAGNACORTA DEI PANCELONGHE DEL LOMAS ore 15:30 Vigo Lomaso - “L’arte nel borgo” - fino alle 22:00 ore 18:00 Aper music fino alle 22:00 ore 18:30 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Cena con piatti tipici locali ore 21:00 Piazzale C.O.P.A.G. Dasindo – Orchestra spettacolo DANILO PONTI ore 22:00 Piano bar con musica dal vivo con gruppi locali “Musica REGGAE”

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La Pro Loco di Bolbeno organizza la sedicesima edizione di…

Not(t)e di Note a Bolbeno …itinerario musicale tra le antiche mura…

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a oltre quindici anni, in agosto, nel paese di Bolbeno, si svolge la manifestazione Not(t)e di Note, ormai diventata un appuntamento impedibile delle estati delle Valli Giudicarie. Musica, vecchi mestieri, prodotti tipici e i celebri “Capùs de Bolben”, rappresenLa Pro Loco di Bolbeno, organizzatrice della manifestazione, cercherà di far magicamente rivivere alcuni momenti significativi della vita di un tempo: un’occasione per far riflettere e, soprattutto, per non dimenticare le tradizioni più importanti dei nostri territori. Per questo tra le antiche mura, sotto i portici e nella storica piazza centrale, verranno riproposti decine e decine di antichi mestieri ormai del tutto scomparsi o profondamente cambiati rispetto al passato. Si va dall’arrotino al calzolaio, dal maniscalco all’impagliatore di sedie, passando per il casaro, le portatrici d’acqua, le lavandaie, le merlettaie, il tombolo…e tanti altri ancora! Altra componente insostituibile di Not(t)e di Note è la musica, quella vibrazione nell’aria che

toglie il fiato e che parla al cuore di ognuno di noi. Così tra gli scorci più affascinanti del paese suoneranno diversi gruppi musicali, a disegnare un vero e proprio itinerario musicale tra le antiche mura. Quest’anno si esibiranno, ancora una volta, gruppi davvero rinomati tra i quali la Compagnia Sonadùr di Ponte Caffaro, l’Orchestra

tano gli insostituibili ingredienti di una giornata divenuta ormai un must per turisti e valligiani. Sabato 11 agosto 2012 nel piccolo paese di Bolbeno, sarà possibile passare una giornata davvero particolare in un clima di amicizia e di allegria.

Avanti E’ndre e, straordinariamente, per il secondo anno consecutivo, il celebre gruppo internazionale dei Lou Dalfin, con il grande concerto delle ore 21.00: un complesso famoso in tutto il mondo per la sua peculiarità che consiste nel recuperare musica tradizionale e rielaborarla con musica moderna, in particolare rock, jazz e reg-

gae. Grande novità di questa edizione è rappresentata dalla mostra (dalle 16.00 alle 19.00) del grande artista di Bolbeno Amedeo Marchetti che, ricordiamolo, dal 1988 partecipa al Premio Internazionale Giannino Grossi per pittori Naif e nel 2002 vinse addirittura la “Lucia d’Oro”. Infine non si può dimenticare l’importanza che l’aspetto culinario riveste all’interno di questa manifestazione. Difficile infatti resistere ai piatti tipici trentini che vengono proposti per la cena, preparati con cura dagli instancabili volontari della Pro loco di Bolbeno. Il menù, a base di polenta, cotechino, braciola, salamino, peverada, spressa, e funghi, sarà in grado di deliziare anche i palati più esigenti che potranno gustare inoltre gli inconfondibili ed

RICETTA CAPUGN O CAPUSS O CAPU’

Capuss, lo “snack” delle feste Questa caratteristica ricetta è conosciuta, seppure con alcune varianti, nella vallata compresa fra Tione e Storo in Giudicarie. I Capugn si preparano solitamente per il giorno della sagra del paese e vengono offerti ad amici, parenti ed ospiti. Si presentano come involtini di dimensione di un pacchetto di sigarette jncartati in foglie di vite con all’interno un impasto simile al ripieno. Si consumano al naturale oppure tagliati a pezzetti e conditi con olio di oliva. Ingredienti per circa 40 capugn: (o capuss a seconda dei paesi) 1 Kg di pane secco grattugiato non troppo fino. 1 Kg di grana grattugiato. 1 l di latte oppure di acqua. 2 uova intere. 1 Kg di erbette crude tagliate sottili. ½ bicchiere di olio di oliva. Sale e pepe quanto basta. 1 manciata di prezzemolo tritato. 1 noce di burro. 2 spicchi di aglio. A discrezione 100 grammi di uva sultanina. 80 foglie di vite di uva fraga pulite ed integre Filo di cotone. Modalità di esecuzione: In una capiente vaschetta si mettono il pane ed il formaggio grana grattugiati, l’olio di oliva, un po’ di pepe e le 2 uova e si amalgama per bene; si aggiunge il latte oppure l’acqua per ammorbidire l’impasto Poi si aggiungono le erbette tagliate sottili ed un

po’ di sale e si rimestola per bene Infine si pesta bene l’aglio, si fa rosolare con una noce di burro ed un po’ d’olio e si aggiunge all’impasto amalgamando per alcuni minuti per bene. In certi paesi si aggiunge anche una manciata di uva sultanina. Quando è pronto, l’impasto deve apparire soffice ed umido. Per completare l’opera si prendono le foglie di vite di uva fraga, che sono molto più grandi delle altre viti, si sovrappongono due a due con la punta all’opposto e vi si mette un pugno circa di impasto ben riquadrato ripiegando le foglie e legandole ad incrocio con il filo di cotone, creando così una specie di pacchettino. Infine si prepara un pentolone di acqua bollente salata e vi si immettono i capugn facendoli cuocere a fuoco lento per 25-30 minuti. Al termine della cottu-

ra si tolgono dall’acqua con la cazza forata e si stendono sopra un tagliere grande di legno per farli raffreddare. Si tagliano i fili di cotone, si aprono le foglie a metà e si mangiano tenendoli in mano come una banana. Se per caso risultassero troppo molli o troppo duri, si deve variare la quantità di latte o di acqua della ricetta. Questa ricetta verrà inserita nel ricettario culinario tirolese in fase di preparazione da parte della federazione unitaria degli Schuetzen del Tirolo storico a Innsbruck., a cui contribuiscono per la loro parte tutte le Compagnie degli Schuetzen del Trentino, del Sudtirole del Nord e Ost Tirol. Silvano Capella Capitano della Schuetzenkompanie Rendena.

inimitabili “Capùs de Bolben”, le gustosissime polpette a base di pane raffermo, formaggio grana, burro, uova, erbe, coste e uva sultanina, avvolte accuratamente in foglie di vite di uva fraga. La loro preparazione è abbastanza laboriosa e impegnativa (vedi a fianco) tant’è che qualche giorno prima della festa, le donne di Bolbeno si ritrovano tutte insieme e preparano centinaia e centinaia di Capùs con l’unico scopo di far apprezzare ai più questa specialità. Visto il successo dello scorso anno, anche quest’anno, ad ore 18.00, si terrà una breve dimostrazione in piazza nella quale si mostreranno al pubblico le varie fase necessarie alla preparazione di questa specialità. Quindi non dimenticate: sabato 11 agosto 2012 La Pro Loco

di Bolbeno vi aspetta numerosi per una Not(t)e di Note indimenticabile! PROGRAMMA DELLA FESTA Ore 15.00 vecchi mestieri per le vie del borgo Ore 16.00: Apertura mostra di pittura Amedeo marchetti Ore 16.30 itinerari musicali .. musica nelle piazze e nelle corti Ore 16.30 Distribuzione “Capùs de Bolben” Ore 18.00: dimostrazione culinaria: preparazione dei capùs da Bolben Ore 18.30 cena con polenta e prodotti tipici trentini Ore 21.00 grande concerto serale con i Luo Dalfin …e dopo il concerto la festa continua!!!!!

Festa alla Madonna del Lares Mercoledì 15 e giovedì 16 agosto la tradizionale due giorni di festa Tra gli innumerevoli appuntamenti che l’attivissima Pro Loco Bolbeno propone per l’estate 2012, l’ultimo, in ordine cronologico, è rappresentato dalla consueta due giorni di festa che si svolge anche quest’anno nei giorni 15 e 16 agosto presso il Santuario Madonna del Lares di Bolbeno. Il classico programma della manifestazione prevede, per mercoledì 15, la Santa Messa, celebrata da Don Walter Somavilla ad ore 10.00, cui farà seguito il sempre delizioso pranzo a base di polenta, braciola, salamella, cotechino, crauti, peverada e spressa preparato con premurosa cura dai celebrati “cheffs” della Pro Loco. Anche quest’anno vi sarà l’esibizione pomeridiana del neo costituito “Coro Cima Tosa Bolbeno” che ad ore 14.30 si esibirà all’interno della chiesetta del Santuario Madonna del Lares con una serie di canti di montagna. Per martedì 16 il programma è ancor più ricco visto che, oltre a pranzo e Santa Messa, grandi e piccini, maschietti e femminucce, avranno l’occasione di partecipare alla tradizionale corsa podistica non competitiva che si disputerà nel primo pomeriggio lungo l’incantevole sentiero nei dintorni del Santuario. Da aggiungere che lungo l’intero arco delle due giornate funzionerà naturalmente un fornitissimo spaccio bar e, per i più golosi, verranno distribuite gustosissime crepes con marmellata o nutella; per gli appassionati del settore legno, sarà infine possibile misurare le proprie qualità estimatorie nell’ormai popolare gioco “Indovina il peso della legna” che tanto successo ha sempre riscontrato negli anni.


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Sport, divertimento, aggregazione... questi gli ingredienti della gara più lunga dell’anno

24 ore val Rendena, 10 anni di divertimento, dieci anni di sport Attesi oltre mille partenti al via nella piazza di Strembo Sembra lontanissimo il tempo in cui Sandro Ducoli, insieme a Sergio Mattiello e ai fratelli Fabrizio e Marco Polla avevano avuto l’idea di provare ad organizzare un grande evento per gli amanti dello sport ed in particolare della mountain bike. Memori della felice esperienza vissuta con la 24 ore val Rendena di fondo, che negli anni Ottanta aveva richiamato in valle i più grandi campioni dello sci nordico d’Europa, si “armarono” di grande entusiasmo e si lanciarono in una straordinaria avventura. Dopo una prima edizione nel 2003 “tutto cuore”, la macchina organizzativa si è iniziata a perfezionare calibrando sulle esigenze dei bikers i propri standard. Con la politica di “coccolare” coloro che partecipavano alla manifestazione, garantendo un’ospitalità calorosa, prestando molta attenzione ai servizi, fornendo sempre un’ottima cucina, e farcendo il tutto con preziosi e ambiti pacchi gara, la 24 ore val Rendena è cresciuta nel corso degli anni fino a diventare un punto di riferimento per il mondo dell’endurance nazionale. Dal 2004 fa parte del Circuito nazionale 24 CUP MTB, dove è inserita anche quest’anno come V tappa. Sport e divertimento, sono da sempre le peculiarità di questo appuntamento che è riuscito a coinvolgere non solo bikers di tutta Italia ma anche la gente valliggiana che a vario titolo vive la manifestazione: chi come volontario, chi come atleta, chi come accompagnatore, chi da pubblico. Comunque la si viva la 24 ore val Rendena sa regalare emozioni indimenticabili. Anche quest’anno al via ci saranno i migliori

bikers di specialità: non mancherà Gianfranco Mariuzzo che tenterà di vincere per l’ennesima volta il Trofeo Memorial Giorgio Ducoli, e di soffiare il trofeo ai ragazzi di Tiziano Massardi, eterni secondi in val Rendena. Tra i solitari favoriti i “protagonisti di stagione” Giuliana Massarotto e Morgan Pilley, ma un Alberto Zambelli determinato potrebbe rovinare la festa all’australiano della Scott. Ma a fianco dei grandi campioni ci saranno quelli che la 24 ore la vivono goliardicamente, che alternano la pedalata ad una buona mangiata, che vengono in Rendena per ritrovare amici e conoscenti, per ritornare in “famiglia” e trascorrere in compagnia un bel weekend. Proprio ai non agonisti è rivolta una delle maggiori novità 2012 che vede l’apertura della 24 ore Val Rendena anche a coloro che sono sprovvisti di certificato medico agonistico: per poter partecipare in squadra da 8 componenti alla 24 ore basterà quindi il certificato del proprio medico di “sana e robusta costituzione”. Un’agevolazione per tutti per non far perdere a nessuno un’occasione unica e forse irripetibile, perchè si fa sempre più insistente la voce che questa edizione, la decima, possa essere davvero l’ultima. Non solo festa e competizione, ma anche un occhio di riguardo, come da tradizione, a chi ha più bisogno. Anche quest’anno ci sarà una donazione all’ADMO Trentino pari al numero di giri percorsi dai vincitori moltiplicato per 5 €. Un gesto importante, non solo per il denaro che verrà donato, ma soprattutto per la straordinaria possibilità di sensibilizzare ed informare molte persone verso situazioni forse poco conosciute.


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21 I magnifici e temerari vincitori solitari delle 9 edizioni 2011

Giuliana Massarotto

Alberto Zambelli

2010

Lorenza Menapace

Claudio Pellegrini

2009

Sandra Araujo

Claudio Pellegrini

2008

Lorenza Menapace

M.Calzoni, F. Capretti, C. Pellegrini

2007

Margherita Beltramolli

Claudio Pellegrini

2006

Lorenza Menapace

Claudio Pellegrini

2005

Elena Marchi

Marco Poyer

2004

Elena Marchi

Carlo Argentieri

2003

Elena Marchi

Massimiliano Murara

Albo d’oro Team Team 8 componenti

Ristorante tipico in ambiente particolare ed accogliente all’ingresso della Val Genova

2011

Team Mtb Santa Marinella Tonica Sport

2010

Team Studiobianconi.it

2009

Team Studiobianconi.it

2008

Team Nardis Sport Pinzolo

2007

Team La Perla Verde

2006

La Perla Verde-NW-L.Cougan - Nardis Sport Pinzolo

2005

VM Team Carpenedolo

2004

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2003

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Speciale 24 ore val Rendena

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In lotta le squadre da 4 componenti nel Memorial Tiziano Polla per aggiudicarsi le maglie tricolori indossate nel 2011 dal quartetto di Geopietra Zaina Biciclette

La val Rendena si tinge di Tricolore Chissà se ci saranno anche Paolo Maganzini e Diego Fenaroli alla 10a edizione della 24 ore Val Rendena, a difendere il titolo tricolore Memorial Tiziano Polla riservato ai Team da 4 componenti (di cui 3 tesserati per la stessa società) conquistato l’anno scorso nella capitale, nel Parco degli Acquedotti Romani Appia Antica. Dopo le fatiche della Transalp, che li ha visti impegnati nella traversata di 600 chilometri da Oberammergau in Baviera a Riva del Garda, passando per Madonna di Campiglio, potrebbero essere impegnati sul bell’anello di Rendena a caccia dell’impresa di tenersi attaccata la maglia tricolore disegnata da Keit (www.keit. it) prestigioso marchio dell’abbigliamento tecnico sportivo. “Sarebbbe la prima volta che un team riesce a mantenere la maglia per due anni consecutivi - fanno sapere dal direttivo 24 CUP- ma non sarà una cosa semplice”. A concorrere per il titolo prevista la partecipazione di Team da tutta Italia, e la bagarre è garantita.

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24 Cup: uno spettacolare Tour d’Italia in MTB

Sta giungendo al termine lo spettacolare Tour 2012 attraverso la Penisola del coloratissimo serpentone di bikers amanti delle ruote grasse. Partito dalla piazza Duomo di Cremona, passato dal centro di Finale Ligure, è giunto a giugno sulle colline dei Colli Berici a Barbarano Vicentino (VI). Una sosta nella frazione di Stevenà di Caneva in provincia di Pordenone e poi a tutta birra verso la Val Rendena dove il circuito farà tappa l’1 e 2 settembre, per poi volare in quel di Roma, nel Parco degli Acquedotti il 15 e 16 settembre. La nona edizione della 24 CUP sta giungendo al termine ma ancora incerti sono i giochi che vedono moltissimi endurancers a contendersi il primato 2012. (Info: www.24cup.org)

servizio foto 24 ore val Rendena a cura di


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23 Da sempre un’attenzione particolare a chi si appresta a scoprire lo sport

Mini 24 ore, largo ai giovani Nel 2011 sono stati circa 150 i ragazzi che hanno preso parte a questa simpatica kermesse, che vede impegnati i più piccoli bikers cimentarsi in una delle prime “gare”. Ma più di una competizione quella che si compie sulla bella ginkana in erba ricavata nel Parco Comunale a Strembo, è una opportunità per tutti per capire come funziona una staffetta, e offre la possibilità di provare a fare squadra con altri che condividono la stessa passione per le due ruote.Inoltre permette di far partecipare attivamente i figli di chi corre la 24 ore Val Rendena, che altrimenti rimarrebbero passivi a guardare padri e madri. Non ci sono né vincitori nè vinti alla Mini 24 ore Val Rendena, tutti vengono premiati, ma quel pizzico di agonismo si sviluppa ugualmente tra i piccoli “atleti” che mettono il loro massimo impegno nell’affrontare la prova. La gara si terrà alle ore 14.00 di sabato 1 settembre e l’iscrizione verrà fatta direttamente sul posto e sarà come sempre gratuita. Organizzazione curata dalla Scuola MTB Damello Brenta

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14 bellissime ragazze si contenderanno il titolo di

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SEMIFINALE San Mauro Mare – riviera romagnola Sabato 21 luglio 2012


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Madrina dell’evento la modella Jaya

Giovedi 30 agosto ore 14.30 ore 17.00 ore 19.30 ore 20.30 ore 22.30

ARRIVO presso Hotel Casa Moresc di Spiazzo Rendena shooting fotografico c/o Terme Val Rendena – Caderzone Terme cena c/o teatro Tenda premiazione gara di golf cocktail party presso Casa Moresc

Venerdì 31 agosto ore 09.30 ore 11.00 ore 18.00 ore 18.45 ore 22.00

shooting presso gli sponsor degustazione presso Serca - Bocenago presentazione delle MISS - Pinzolo aperitivo con le MISS c/o LionClan Pelugo Sergio Sgrilli presenta ufficialmente le Miss

Sabato 1 settembre ore 08.30 ore 11.30 ore 20.30

shooting presso Golf Club Rendena presenza alla partenza della 24ore – piazza di Strembo finale MISS VAL RENDENA 2012 - segue estrazione lotteria MISS VAL RENDENA

Miss Val Rendena con

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Il bellissimo percorso si snoda tra gli abitati di Strembo, Caderzone e Bocenago

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Sette chilometri di emozioni nella verde valle

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Speciale 24 ore val Rendena

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13/04/2011 17.17.47

Saranno ancora i borghi di Strembo, Bocenago e Caderzone ad ospitare la 10 a edizione della 24 ore val Rendena e a regalare alla verde valle un week end di sport e di festa. Nella bellissima piana che costeggia il Campo da Golf val Rendena sono attesi anche quest’anno bikers da tutta Italia per la grande sfida sull’anello di 7 km che guarda le Dolomiti di Brenta: su un percorso misto con tratti sterrati, erbosi e pavè, i concorrenti raggruppati in squadre da otto, da quattro o solitari si daranno battaglia per 24 ore, cercando di compiere il maggior numero di km. Si parte dalla Piazza di Strembo alle 12.00 in punto per entrare dopo poche centinaia di metri nel circuito all’altezza dell’abitato di Caderzone. Da qui, dopo il classico passaggio nel Borgo con giro alla fontana, il sottopassaggio della strada principale porta alla bellissima piana di Caderzone, dove gli organizzatori hanno individuato un nuovo tratto misto, tra prati e boschi molto piacevole, con una prima parte panoramica, tra le tipiche stalle e gli agritur della Piana, che guarda verso il Dos del Sabion, meta ambita di migliaia di sciatori durante la stagione invernale e di escursionisti a caccia di paesaggi emozionionanti, con una salita pedalabile e una bella discesa tra gli ontani. Il percorso prosegue rimettendosi sul tradizionale tracciato che porta prima al Golf Val Rendena e poi all’abitato di Bocenago. Discesa verso Strembo e attraversamento del Fiume Sarca per ritornare verso la zona cambio e ripartire a mille. Oltre sette chilometri a giro con un dislivello di circa 120 metri per una 24 ore che si preannuncia dura e massacrante. www.24hvalrendena.it


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27 600 chilomteri di solidarietà

Dalle Dolomiti al Colosseo 24 ore mountain bike Val Rendena e Roma, dopo il successo della scorsa edizione ripropongono “Dalle Dolomiti al Colosseo”, premiando chi percorrerà nelle due gare, la distanza che separa le Dolomiti dalla Capitale. Un riconoscimento dedicato esclusivamente ai solisti sia in campo maschile che femminile, un misto tra fatica e fortuna, dato che solo nella serata di venerdì 14 settembre, a Roma, Claudio Vettorel (presidente del Comitato Organiz-

zatore 24ore di Roma) e Sandro Ducoli stabiliranno la distanza campione compresa tra i 600 ed i 700 km... questo sarà il valore a cui più ci si deve avvicinare sommando i chilometraggi realizzati in Val Rendena ad inizio settembre ed a Roma. Gli Organizzatori delle 24 ore mountain bike Val Rendena e Roma insieme al maestro di mountain bike Daniele Avolio, durante l’Evento “dalle Dolomiti al Colosseo” porteranno avanti un progetto di solidarietà denominato “MESSAGGERI DELLA RICERCA”. In val Rendena e a Roma saranno presenti durante tutto l’arco delle manifestazioni un punto per informazioni e di raccolta fondi per la ricerca contro il cancro: sarà un impegno importante che le due organizzazioni vogliono portare avanti congiuntamente per sostenere gli studi di ricerca per questo grande e attuale problema mondiale. Le Organizzazioni doneranno un euro per ogni chilometro che il vincitore della speciale categoria “Dalle Dolomiti al Colosseo” percorrerà in tutte e due le manifestazioni.

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Speciale 24 ore val Rendena

I magnifici 18: la val Rendena premia i fedelissimi Un comitato organizzatore attento come quello della val Rendena non poteva non ricordarsi di chi in questi anni non è mai mancato... Così nella decima edizione è giunta puntuale la decisione di premiare i “fedelissimi” cioè quegli atleti che sono sempre stati presenti a tutte le 9 edizioni della 24 ore val Rendena già disputate. Per loro, oltre ad una apprezzatissima iscrizione gratuita alla decima edizione, è previsto un momento speciale poco prima della cerimonia di premiazione, quando si taglierà la torta per festeggiare, spegnendo le dieci candeline, un compleanno importante ed un traguardo raggiunto, impensabile dieci anni fa. Verranno premiati sia chi ha partecipato alle 24 ore in solitaria sia chi ha preso parte alle gare in squadra. Per tutti una grande festa, un momento unico che vede cementificarsi un clima di amicizia e di cordialità che fonda le proprie basi sull’amore per lo sport e per le ruote grasse. Tra gli irriducibili, ben 5 atleti “rendeneri”, Pietro Foccoli, Mauro Salvaterra e Martino Maffei di Pinzolo, Igor Maestri di Carisolo e Rudy Frigo di Spiazzo.

Nella speranza di non aver dimenticato nessuno ecco I FEDELISSIMI ai quali il C.O invia un sincero “GRAZIE DI CUORE”

1. Agazzi Pierre – Cremona 2. Baccinelli Paolo – Cremona 3. Bonenti Corrado - Bondo 4. Bravo Tiziano – Concesio (BS) 5. Copelli Marco – Trento 6. Foccoli Pietro – Pinzolo (TN) 7. Frigo Rudy – Spiazzo (TN) 8. Guarneri Angelo – Bolgare (BG) 9. Maestri Jgor – Carisolo (TN) 10. Maffei Martino – Pinzolo (TN) 11. Marelli Alberto – Ledro (TN) 12. Mariuzzo Gianfranco - Venezia 13. Perini Paolo – Laives (BZ) 14. Salvaterra Mauro – Pinzolo (TN) 15. Sartori Gianfranco - Trento 16. Sartori Severino - Trento 17. Tonali Gianluca – Mandello Lario (LC) 18. Vavassori Angelo – Bolgare (BG)

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29 Ammesse tutte le associazioni del no profit nazionale

Il campionato del volontario Si portrà gareggiare con il semplice certificato medico di “sana e robusta costituzione”

Sempre di fretta, quasi di corsa. Impegnatissimo, con mille cose da fare. Trovava il tempo per dare una mano a tutti, rubandolo spesso alla sua famiglia, alla sua attività e a se stesso. Anzi si può dire che a se stesso non abbia mai pensato. Era la generosità e l’altruismo in persona. Amava la sua terra, il suo paese e la sua gente, cui aveva dedicato il meglio di sé, nelle istituzioni (fu in consiglio comunale), nel volontariato, nelle associazioni culturali e ricreative, nello sport (fu tra i fondatori della 3P), soprattutto quello rivolto ai giovani, per offrire loro

momenti di aggregazione e ideali legati ai valori dell’amicizia, della solidarietà e dello spirito di corpo. Princìpi che aveva assorbito in famiglia, da papà Antonio e mamma Maria, e tradotto in pratica nella vita quotidiana. La sua mente era un vulcano di idee e di iniziative, rivolte sempre al sociale, a migliorare la qualità della vita di Strembo e dei suoi compaesani. Fu tra i promotori dell’area sportiva e del parco fluviale in fregio all’abitato, fra i difensori dell’integrità di Val Genova, di cui auspicava la valorizzazione, ma con uno sviluppo sostenibile nel solco delle attività tradizionali ed a beneficio dei locali. Giorgio Ducoli ci manca da 18 anni, ma la comunità di Strembo, che gode ancor oggi i frutti delle sue intuizioni, del suo impegno e delle sue realizzazioni, e la gente di Rendena ne conservano un ricordo pieno di affetto e di riconoscenza. Forse per questo è stato a lui intitolato il Memorial che premia la 24 ore val Rendena, forse per questo in questa grande occasione del Campionato nazionale del Volontario il pensiero corre a lui e a quanti hanno regalato il proprio tempo alle attività delle moltissime associazioni di volontariato che operano

nella val Rendena, per rendere vivi i propri paesi, e per prestare servizi che altrimenti non sarebbero possibili: dalle associazioni del trasporto infermi a quelle dei vigili del fuoco, dalle bande ai cori che animano le serate dei borghi passando per le pro loco; dalle associazioni culturali a quelle impegnate nella ricerca; da quelle che dedicano la propria attività per alleviare la sofferenza dei malati a quelle che hanno a cuore la cura dei bambini e delle persone più indifese; e ancora quelle impegnate per garantire la nostra sicurezza, o quelle che cercano di farci divertire o ci permettono di farci fare sport... a queste e a tutte le associazioni l’invito di partecipare e di ritrovarsi in questa grande festa dello sport e del volontariato dove il tutto sarà condito da quel pizzico di agonismo e amichevole rivalità che campeggia nelle gare anche tra associazioni. Ammesse al campionato del volontario tutte le associazioni del no profit italiano. Una gara nella gara che premierà quel team composto da 8 volontari che avrà percorso il maggior numero di giri nell’arco delle 24 ore. Per correre sarà sufficiente il certificato di sana e robusta costituzione rilasciato dal proprio dottore.

Prossimi appuntamenti con lo sport: www.sportvalrendena.it

Dalla 3-TRE Bike alla Ciaspingo 8-9 settembre 2012

Carlo Magno. Ma non solo sport: come nel 2012 il C.O. della Ciaspingo Val Rendena sarà a fianco di Anffas Trentino Onlus non solo per fare una buona campagna di sensibilizzazione ma anche per raccogliere fondi per l’acquisto di un nuovo pulmino per il trasporto di persone con disabilità.L’obiettivo è raccogliere, come nel 2012, 3000 euro per poter già consegnare il pulmino ad Anfass Trentino a marzo 2013.

Pinzolo CAMPIONATO SKI ROLL - COPPA ITALIA Sport free con atleti di fama mondiale. Una due giorni di gara spettacolare nel centro dell’abitato di Pinzolo con oltre 150 iscritti.

12-13 gennaio 2013

Madonna di Campiglio SKI-O TOUR - SKI ORIENTEERING Tappa di uno dei più prestigiosi circuiti europei di specialità. Coinvolti oltre 300 atleti provenienti da tutta Europa. Si disputa nel centro fondo di Madonna di Campiglio.

9 gennaio 2013

Carisolo 3-TRE BIKE VAL RENDENA VII edizione della 3 Tre bike, gara in mountain bike in notturna sulla neve. Formula unica nel suo genere molto apprezzata dai bikers perchè permette di fare una pedalata in una stagione sicuramente ostile e su un terreno non certo usuale. Sei le edizioni disputate, da Madonna di Campiglio a Bondo, per poi trovare la sua collocazione naturale nella bella piana di Carisolo, sull’anello usato per il fondo.

3 marzo 2013

II CIASPINGO VAL RENDENA Madonna di Campiglio Gara competitiva e raduno non competitivo, con moltissimi partecipanti da tutta Italia, e i migliori specialisti riders con le ciapole ai piedi nella bellissima conca di Campo

9-10 marzo 2013

Madonna di Campiglio COPPA EUROPA - SCI NORDICO Gara del circuito Europeo di sci nordico, con gara kurrikala, il più importante appuntamento a livello europeo per i giovani dello sci da fondo. www.sportvalrerndena.it


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Speciale 24 ore val Rendena


Il dibattito

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Attuata la prima fase della riforma, occorre renderne più efficace l’azione

Ora diamo alle Comunità gli strumenti per operare

essere cambiata la mentalità e modo di operare. Trasferimento di funzioni significa autonomia e responsabilità del territorio in un quadro di riferimento provinciale che ne fissa i principi e criteri generali. Deve cessare il comportamento della Provincia di trasferire funzioni e poi con atti di indirizzo dettagliarle al punto che le Comunità divengono meri gestori senz’ alcuna facoltà di scelta! f. La Giunta provinciale deve aprire un ragionamento complessivo con le organizzazioni sindacale in merito alla mobilità del personale ai territori come ovvia conseguenza del trasferimento delle funzioni. E’ fin troppo evidente che molte procedure sono pasticciate perché non vi è chiarezza in questo contesto; g. Deve essere rivisto e ridefinito il ruolo della Conferenza dei Sindaci nell’ambito delle Comunità, anche con riferimento al meccanismo della codecisione talvolta previsto in modo non giustificato so-

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*Assessore alle Salute e Politiche sociali della Comunità delle Giudicarie

DESIGN

la provincia ( Trentino Sviluppo, Trentino Patrimonio ecc.) devono aprirsi alle Comunità di valle per rispondere ai bisogni di sviluppo delle Comunità dato che le loro politiche e gli investimenti decisi incidono sullo sviluppo locale. Le loro scelte vanno concordate anche con le Comunità di Valle che ne rappresentano i territori; d.Va individuato nelle competenze-funzioni non trasferite ma che prevedono un ruolo delle Comunità di Valle nella pianificazione e programmazione , quelle azioni di interesse locale che è possibile trasferire alla Comunità con le relative risorse finanziarie come ad esempio agricoltura, foreste, sviluppo montano, educazione ambientale, turismo ma anche sport e cultura dove non si comprende perché vi sia questa concentrazione presso la Giunta provinciale; e. Nelle funzioni trasferite (politiche sociali ed assistenziali, edilizi abitativa ) deve

prattutto in quelle Comunità di grande dimensione come quella delle Giudicarie; h. La composizione dell’assemblea della comunità di grandi dimensioni (sono 99 i consiglieri della Comunità delle Giudicarie) risente del meccanismo elettorale di rappresentanza, diretta ed indiretta, determinando una dimensione ingiustificata e comportando una confusione nel governo per il diverso mandato. Le ragioni di natura costituzionale che implicano che la Comunità mantenga la natura di associazioni di Comuni può essere risolta anche con modalità e meccanismi elettivi e di composizione dell’assemblea diversi dall’attuale (ad es. prevedere un collegio elettorale comunale con elezione contestuale con quelle comunali del Consigliere di Comunità). Va comunque introdotto un sistema che conservi la natura associativa attraverso un diverso ruolo dei Sindaci e della loro Conferenza lasciano all’assemblea la natura di rappresentanza politica. E’ tempo di affrontare, con coraggio, gli aspetti attuativi della riforma istituzionale apportando le modifiche legislative necessarie evidenziatesi all’esito del loro operare. Ciò va fatto con urgenza perché il campanello di allarme è suonato. Affinché il cittadino ritenga utile e creda in un istituzione questa deve dimostrare che serve ed offre buoni servizi a costi vantaggiosi . E’ quello che deve fare la Comunità di Valle.

PIETRE NATURALI

strumenti idonei per operare anche in considerazione delle scelte politiche che il Governo e Parlamento della Repubblica stanno effettuando nei confronti dei Comuni di piccoli e medie dimensioni nel rimanente territorio nazionale con il sostanziale svuotamento di ogni potere e funzione in capo a quei Comuni (si veda ad esempio quello che è successo al Comune di Malcesine che ha rinnovato i propri organi qualche mese fa: eletti 7 consiglieri anziché 15; nominati due assessori anziché 7). La riforma istituzionale con l’istituzione delle Comunità di Valle è stata ritenuta l’unica alternativa praticabile rispetto alla concentrazione di potere in capo alla Giunta provinciale perché il sistema dei 217 Comuni eroganti gli stessi servizi è insostenibile. Si tratta dunque di una alternativa democratica che può offrire una partecipazione estesa. Per fare ciò è necessario che: a. La provincia trasferisca tutti i poteri non essenziali per il presidio dell’Autonomia, per le scelte strategiche e per la tutela delle risorse ambientali fermo rimanendo i principi di efficienza ed efficacia: un vero federalismo amministrativo anche asimmetrico.; b. Le Comunità devono essere messe nelle condizioni non solo di programmare e pianificare lo sviluppo territoriale ma anche di realizzarlo attraverso adeguate risorse finanziarie ed umane anche con una quota di entrate tributarie (per superare l’attuale stato di completa finanza derivata delle risorse finanziarie della Comunità ); c. Le società di sistema del-

per esprimere l’insofferenza per i costi della politica. Ora penso si possa formulare un’opinione, senza isterismi, sull’operato nei 18 mesi da quando sono state riformate.

LEGNO

L

e Comunità di Valle hanno superato lo scoglio del referendum abrogativo, dello scorso aprile, subendo un ulteriore danno d’immagine essendo diventate pretesto e vittima prescelta

SCALE PER INTERNO

tivo con risultati che vanno evidenziati e valorizzati. Ad esempio: a) Un diverso protagonismo dei territori che ha indotto i Sindaci ed i numerosi Tavoli Territoriali istituiti a ragionare assieme per individuare e scegliere le strategie migliori, più efficaci ed efficienti per dare risposte adeguate alle necessita del territorio. Ciò è avvento ad esempio per il Piano Sociale approvato con il concorso di tutti i protagonisti istituzionali e del terzo settore della Comunità . Lo stesso dicasi per il Piano Territoriale di Comunità in itinere; b) L’adozione di alcune buone pratiche hanno comportato un giudizio positivo da parte delle categorie economiche e sociali. Infatti queste intervengono dando un contributo fattivo per la soluzioni di questioni che la crisi economico-finanziaria pone anche ai nostri territori a seguito di problematiche fino a qualche tempo fa sconosciute (il Tavolo del lavoro con l’Agenzia del Lavoro, parti sociali ed imprenditoriali e Comunità ne è un esempio). Non bisogna nascondersi che l’avvio dell’operatività delle Comunità è stato difficoltoso in conseguenza della necessità di dare una soggettività politica alle medesime che dipende principalmente dalla qualità della classe dirigente che le rappresenta. In questo contesto va evidenziato lo scarso ruolo che hanno le Comunità di Valle nel Consiglio delle Autonomie quale luogo di incontro e di concertazione con la Giunta Provinciale per la definizione delle politiche di governo del Trentino. Vi è la necessità di maggior intrapresa e coraggio dei Presidenti delle 16 Comunità di Valle che quantomeno dovrebbero costituirsi in Conferenza dei Presidenti per articolare e rappresentare dialetticamente, talvolta anche nei confronti dei Comuni che hanno la maggioranza nel Consiglio delle Autonomie, le opinioni e le istanze delle Comunità di Valle. Qual è la strada da percorrere nei prossimi giorni ed anni? Quali le decisioni da assumere per evitare che altrimenti l’ ultimo anno di mandato consigliare provinciale faccia inutilmente perdere un altro anno alla Comunità Trentina per vedere le Comunità di Valle messe nelle condizioni di essere protagoniste? Infatti le Comunità di Valle devono essere dotate degli

FINITURE PORTE

La domanda che preliminarmente ci si deve porre è il perché le Comunità hanno incontrato tante difficoltà nell’affermare il loro ruolo nel contesto istituzionale trentino. Ancora, perché non si è ad oggi concretizzato l’obiettivo primario della riforma istituzionale consistente nel ridisegnare il ruolo della provincia, ente legislativo e di quadro, con le Comunità di Valle ente al quale trasferire le funzioni amministrative e di esercizio associato dei servizi a scala sovracomunale vista la dimensione dei 217 Comuni trentini? Le risposte potrebbero essere molte. Provo ad enuclearne alcune: 1. La scarsa conoscenza dei trentini (alcuni pensano vi sia ancora il Comprensorio) delle Comunità e il deficit di radicamento territoriale; 2. La diffidenza dei Comuni che percepiscono la Comunità più come limitazione dei propri poteri che come crescita dei poteri di un territorio nel suo insieme rispetto ad una Provincia che decide tutto e determina ogni cambiamento con i Sindaci perennemente con il “capello in mano”; 3. La difficoltà di fare e decidere le cose insieme anche come problema di tipo culturale; 4. La scarsa chiarezza di chi fa che cosa dovuta non solo alla legge istitutiva delle Comunità ma anche per il frammentario e parziale trasferimento di funzioni dalla Provincia alle Comunità; 5. La gestione del Fondo Unico Territoriale che risente del compromesso di riparto, nella fissazione delle priorità e nella mancata gestioni da parte del territorio; 6. La composizione dell’assemblea della Comunità, in particolare quelle di maggior dimensioni come le Giudicarie, che prevede due tipi di rappresentanza (3/5 di eletti e 2/5 di nominati dai Consigli Comunali), con assemblee pletoriche e non protagoniste; 7. La resistenza, non solo in sede politica ma anche amministrativa sia provinciale che comunale, nel dar seguito all’attuazione della riforma istituzionale nonché le difficoltà della Giunta Provinciale ad addivenire ad un accordo sindacale che preveda assieme al trasferimento di funzione la relativa mobilità del personale amministrativo per la loro gestione. In questi 18 mesi di funzionamento le Comunità hanno svolto anche un ruolo posi-

di Luigi Olivieri*

RINGHIERE ARREDO URBANO

FERRAMENTA ARREDO URBANO

CARTONGESSO


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Il Saltaro delle Giudicarie

AGOSTO 2012

Lei è convinta che la guardino perchè diversa, più elegante, più trend, in effetti è perseguitata dall’eterno dilemma che l’angustia fin dalla fanciullezza: a lei, l’Orsolina della Rendena, s’addice più l’essere cacciatrice o essere preda? Quest’anno, al mare, vuole definitivamente risolvere la questione. L’Abele, come al solito sgarbato, le ha spiegato che come preda è da buttare, fin da piccola non era per niente avvenente, ora, sdentata e sgangherata è ancor più sgradevole, che la metta via. Come cacciatrice poteva avere qualche chance per il passato e ci ha provato in tutti i modi, con carabine, fucili e tirasassi, ma le prede si limitavano a qualche affamato ubriacone, senza sentimenti, o a qualche malgaro dai gusti depravati che, dopo la quarantena in malga, poteva concedersi anche qualche lugubre sollazzo. Al mare c’è ben altro! Ma l’Orsolina insiste, anche se fosse l’ultima volta, lei al mare ci va anche quest’anno, amen. Che è un po’ quello che hanno pensato in molti: “Chissà se il prossimo anno ce lo potremo ancora permettere, con l’andazzo che c’è...godiamoci il mare, poi sarà quel che sarà!” E cosi le spiagge si sono riempite d’ogni colore, con donne e uomini d’ogni razza, gente che ti incanta, donne dell’altro mondo e donne del mondo antico, fighetti, snob e signorotti veri e finti, per vivere un po’ di tempo, felici, sul palcoscenico di un teatro che ben presto non avrà più commedie all’italiana da rappresentare, ma solo tragedie moderne, fatte di spread impazzito, default bancario, pensioni a rischio, povertà da dopo guerra in agguato. Questo però non sembra interessare granchè, con tutto quello che ci viene offerto, che problemi ci sono: Berlusconi torna in campo, gran bella notizia, sembra che abbia deciso di cambiare lo staff tecnico, basta Ruby, Minetti, escort e bagasce, si ripresenterà con uno staff di lavoro tutto russo, nomi nuovi, Tania, Tatiana, Raissa, Irina, ecc., donne “staife” che sanno come far ringiovanire il Berlusca e con lui tutta l’Italia. E chi se ne frega, è estate! Intanto arriva una doccia di quelle fredde, da brivido, la Belen, quella della farfallina, non è incinta. Porca vacca, che notizia! E per fortuna perchè il suo ex amico Corona le sta insidiando la sorella, e allora, tanto meglio, avrà tutto il tempo di difenderla dalle grinfie implacabili del suo ex. Che piace anche all’Orsolina, gli si concederebbe con ossa, rughe e dentiera compresa, ma quello frequenta altri mari, altri luoghi. A dir il vero dovrebbe essere in prigione per tante che ne ha combinate, ma lui la fa sempre franca, la giustizia in Italia è un po’ come il chewing-gum, se sei figo, fai una certa soggezione. D’altronde il Fabrizio Corona sulle donne ci guadagna, è la sua vita e viene invidiato dai nostri giovani come fosse san Venceslao, protettore dei protettori. E invece le nostre figliole, belle e carine,

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Tutti al mare... e poi la secessione!

Estate in spiaggia tra calciomercato, telefonini e … risse in Piazza Dante Il mio amico più fidato, la luce dei miei occhi, l’Abele, proprio non capisce quella testona dell’Orsolina che ha deciso anche quest’anno d’andare al mare. Non è il tempo giusto, le cose in Italia sono messe male, ma lei proprio se ne frega, quei quattro soldi che le sono rimasti, se li vuole spendere in allegria. In alleormai tutte uguali, invidiano le sue donne, ballerine, starlette, escort, poco importa, il desiderio unanime delle giovani in crescendo è quello di far parte del circo dello spettacolo, chiamarlo circo è un po’ nobilitarlo, meglio casino d’antico stampo, bordello di valori e sentimenti. Ogni papà vorrebbe che la figlia facesse qualcosa di più serio, magari sposarsi con un arabo straricco, o roba del genere, ma niente puttanate. La mamma, ah le mamme!, più comprensiva, la figliola se la coccola, non c’è mamma moderna che non abbia coltivato in segreto il desiderio di diventare una star, e così, magari per il compleanno furtivamente regala alla figlia un seno rifatto, ma uno solo, quello destro, l’altro, il sinistro sarà il regalo di fine scuola o all’entrata nel Grande Fratello. Allora di seni gliene metterà a disposizione in abbondanza, sempre con pezzi di ricambio, pronti per l’occorrenza. Il padre, di solito, accetta: la vita è tutto un compromesso! E chi se ne frega, è estate! C’è perfino chi organizza Miss Cicciona, la giovane più grassa d’Italia, la prescelta pesa 147,5 chili, e si chiama Ornella, non pesa neanche tanto, ma è la prospettiva che conta, se pesa

cosi a vent’anni, a cinquanta supererà i trecento, auguri, ammesso che ci sia ancora l’abbondanza di cui abbiamo fin’ora goduto. Dubito! Se le cose vanno avanti così, fra qualche anno, l’Ornella sarà morta di fame. O magari mentre usa il telefonino. Poi dicono che non si relaziona più nel nostro paese. La gente si è ormai definitivamente fornita di un altro senso, il sesto, non solo vista, udito, tatto, odorato e gusto, ma anche telefonino, che è appeso fin dalla nascita all’orecchio destro o sinistro di ogni italiano, di media, dicono le statistiche, ci passiamo dalle tre alle quattro ore al giorno, possibile? I dati non sbagliano...ma chi se ne frega, siamo Italiani!

gria? Si fa per dire! Va in spiaggia vestita come dovesse andare alla messa di Natale, con mutandoni di lana e mille cianfrusaglie che la ricoprono come una zingara, con un ghigno da orsa insoddisfatta, ma, dice lei, tutti la guardano e lei se ne compiace. E valle a dire che la guardano perchè fa schifo....macchè!

Continuiamo a vivere in spensieratezza ed allegria: interessa il calcio mercato, altro che mercato azionario, fa discutere il matrimonio gay, le dimissioni della Nicole, e di politica nessuno ne ha più voglia di parlare: i partiti dicono tutto e il contrario di tutto, con le solite facce, le solite beghe, le solite pagliacciate, siamo in mano alla Divina Provvidenza, che ogni tanto dovrebbe intervenire, ma adirata com’è dall’andazzo molesto e lascivo del nostro Paese, è tentata di girarsi dall’altra, speriamo di no, altrimenti poveri noi, povera Italia! E povero Trentino dove è scoppiata la guerra e tutti sono allarmati ed allertati. A Trento, davanti al Nostro Dante che guarda in su, verso

il Tirolo, si sono affrontati un centinaio di “ospiti” stranieri, profughi da mezza Africa, accasati e stipendiati dalla Provincia, che si divertono da qualche tempo, ad azzannarsi fra di loro, con coltelli, pistole e roba varia, a scapito anche della gente che passa o che assiste, davvero guerriglia, cruenta e micidiale, come da anni non si vedeva, ci mancava anche questa! Ma niente paura, è un po’ come la storia dell’orso: fino a poco tempo fa, tutti erano per l’orso, viva l’orso, quanto bello è l’orso, guai a chi tocca l’orso, poi, con la gente imbufalita, ecco che si fa marcia indietro, basta, sono troppi, riportiamoli in Slovenia, così dicono oggi gli stessi, che fino all’altro ieri se li coccolavano come fossero orsetti di peluche e li consideravano una risorsa strategica per il Trentino. Stessa cosa con gli extracomunitari, carezzati e viziati in nome di una falsa tolleranza, i nostri Politici, sordi ad ogni consiglio di prudenza, li difendevano a spada tratta. Ricordiamo la melodrammatica dichiarazione di qualche mese fa (2009) dell’ass. Lia Beltrami Giovanazzi, in Duomo, che ha chiesto scusa agli immigrati, a nome dei Trentini, (presuntuo-

sa) per il trattamento non sempre garbato ricevuto dai nostri conterranei. Per non dire del sindaco attuale di Trento, Andreatta, che, sollecitato ad intervenire in un rione cittadino fra i più praticati dagli stranieri affermò: “...io non avrei nessun timore se le mie figlie passassero di lì anche di notte...”. Non so se anche oggi sono della stessa idea, non credo, tanto che il Sindaco Andreatta, oibò!, ha auspicato l’intervento dell’esercito...(sic!). “Ma come, ha replicato il Presidente, abbiamo polizia, carabinieri, ma soprattutto abbiamo pompieri, vigili e forestali, non c’è bisogno dell’esercito!” “Poi ci sono anche gli “Schutzen, ha suggerito Panizza, l’assessore, pronti all’attacco”. Tutti a Trento, tutti in difesa della città. Ma intanto già i forestali, i prediletti, tirano su il naso: eh no, non è il nostro compito, che ci paghino di più! Seguiti dai Vigili, dai Pompieri, per fortuna che gli “Schutzen” sono volontari, e, agli ordini del gen. Panizza, andrebbero in capo al mondo. La soluzione è quella che si dice da sempre: via tutti, che li ospiti qualcun altro, se li portino in casa il Sindaco e la Lia, anime sante, e magari qualcuno può adottarlo anche la Cogo, sempre tollerante con i guerriglieri di ieri e di oggi, e il Pinter, magnanimo, e compagnia bella, compreso il nostro Olivieri, che da buon Pd, qualcuno se lo porterebbe anche in Comunità. Uno più, uno meno... Che poi il bello deve ancora venire. Finita la guerra della città, ce ne aspetta una ben più pericolosa e difficile: abbiamo dichiarato guerra a Roma (ladrona?), e se non accetteranno le nostre proposte, per Dio, sarà rivoluzione, sarà secessione, come ha scritto il prof. Annibale Salsa, ne avremmo tutte le ragioni: “Schutzen” caricate i vostri fucili, che la battaglia s’avvicina... sono a salve? Beh, allora ricorreremo ai tirasassi d’altri tempi, saranno ugualmente efficaci. E vinceremo!|

Le “Terme di Comano X l’Emilia Romagna” Prosegue la significativa iniziativa di solidarietà nelle Esteriori Le Terme di Comano chiamano, il territorio risponde. Una richiesta d’aiuto a favore delle famiglie con bambini di San Felice sul Panaro (MO), comune dell’Emilia Romagna fra i più colpiti dal recente terremoto, lanciata dall’Azienda termale ha ottenuto ottimi riscontri nelle Esteriori. L’idea è quella di offrire alle famiglie terremotate una vacanza gratuita, per concedere a queste popolazione un momento di tranquillità e magari di svago, dopo i numerosi giorni di paura. All’appello ha risposto presente l’intero territorio, con i sei Comuni e tutte le categorie economiche e produttive. L’iniziativa vuole essere una manifestazione concreta e reale dello spirito di solidarietà che le Terme di Comano, fin dalle sue origini, hanno

nei confronti dei “bisognosi”, come stabilito dallo Statuto. In questo contesto si inserisce anche l’iniziativa a favore dell’Emilia Romagna. Un segnale concreto verso l’Emilia Romagna che, dopo Lombardia e Veneto, è la regione dalla quale arriva il maggior numero di persone in cura alle Terme di Comano (nel 2011 oltre 1.500), con Modena e Ferrara la provincie più rappresentate. Con “Terme di Comano X l’Emilia Romagna”, l’Associazione Albergatori sezione Terme di Comano e quindi gli hotel delle Giudicarie Esteriori nei prossimi mesi di luglio, agosto e settembre ospiteranno alcune famiglie di San Felice sul Panaro. L’iniziativa, per ora, si rivolge a 50 adulti, oltre a bambini 0-11 anni, ai quali verrà regalata una vacanza completa

di 8 giorni negli hotel delle Giudicarie Esteriori. Accanto a questo gesto simbolico di accoglienza, le Terme hanno attivato un conto corrente dedicato, denominato “Terme di Comano per l’Emilia”, nel quale l’azienda sta facendo confluire la solidarietà della popolazione delle Esteriori e degli operatori locali, coinvolti nell’iniziativa. All’iniziativa hanno assicurato la loro collaborazione anche la Comunità delle Giudicarie, il Consorzio Elettrico Industriale di Stenico, la Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti, la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, il BIM Sarca Mincio Garda. Intanto prosegue a pieno ritmo il processo di certificazione family delle Terme di Comano, partito il 16 giu-

gno con l’inaugurazione del Miniclub per bambini da 0 a 11 anni. Miniclub GiocAInsiemE dedicato ai bambini in cura, inizio ufficiale del processo di certificazione family per il centro termale e l’intera vallata. L’impegno delle terme è quello di dare un valore scientifico reale alla proposta di Terme dei Bambini, per questo le terme hanno deciso di investire sempre più in ricerca. Per i genitori c’è anche il counseling formativo: le educatrici, su richiesta, sono a disposizione delle famiglie con consigli, indicazioni e suggerimenti sul piano educativo. All’interno di questi spazi opera anche un team creativo di innovazione in grado di offrire momenti di incontro alle famiglie e di accompagnamento alla genitorialità, gestiti da psicologi e pedagogisti.


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MARKETING SAIT

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LA FAMIGLIA COOPERATIVA GIUDICARIE RISTORNA AI SOCI

49.000 Euro per i risultati ottenuti nell’anno 2011, grazie alla fiducia, alla fedeltà e all’impegno dei 2.000 Soci

...e ricordiamo, dal 1893 Dall’antica tradizione della Famiglia Cooperativa Giudicarie nascono i salumi artigianali prodotti con pochi semplici ingredienti e carni provenienti esclusivamente dal Trentino. Li abbiamo chiamati Antiche Bontà di Saone per ricordarne l’antica tradizione nata nel 1893.

BOLBENO - COLTURA - MONTAGNE - PREORE - RAGOLI - TIONE - SAONE - ZUCLO


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Attualità

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Ecco la Maturità dei ragazzi giudicariesi Insegnanti “severi” all’istituto Don Guetti di Tione: solo un 100. Ragazzi chiamati a divincolarsi tra Montale e crisi Il veloce e leggero agglomerato di pixel per il tema di italiano conteneva, per l’ennesima volta, Montale, già uscito nel 2008 quando per l’analisi del testo venne sottoposta alla riflessione dei candidati la poesia «Ripenso il tuo sorriso». Una scelta accompagnata da una gaffe: i documenti ministeriali avevano interpretato come dedicata a una donna la poesia ispirata, invece, al premio Nobel da un ballerino russo. Anche nel 2004 ci fu Montale con il il testo della “Casa sul mare”. Poi i giovani e la crisi ( con un testo su Steve Jobs), le responsabilità della scienza e della tecnologia, il commento ad una frase di Hannah Arendt sullo sterminio degli ebrei da parte V Liceo Psicosociopedagogico Appoloni Carlotta 78, Battocchi Martina 94, Binelli Francesca 65, Buffetti Daniela 73, Buratti Alessandra 70, Buratti Lorenza 80, Festi Serena 73, Flori Lorena 79, Giorgetta Anna 85, Lorenzin Lia 72, Maestri Arianna 85, Magagnotti Lisa 83, Maturi Mariagiovanna 76, Mussi Elisa 85, Panizza Alessia 76, Predyova Mariya Magdalena 84, Rossaro Valentina 79, Scalvini Marina 74, Zorzi Patrizia 81. V Liceo Scientifico A Alberti Lorenzo 70, Baldracchi Francesca 81, Bonapace Pietromaria 83, Caliari Daniel 87, Campanardi Elisa 78, Cociu Stefan 65, Foradori Alex 60, Gambuti Andrea 70, Gusmerotti Daniele 85, Litterini Davide 70, Lombardi Beatrice 78, Malesardi Nicola 75, Marcantoi Giorgia 64, Marini Giovanna 92, Pederzolli Mirco 76, Reversi Simone 80, Rota Chiara 95, Vaglia Martina 83, Vender Elisa 75, Zocchi Luca 68. V Liceo Scientifico B Antolini Martina 85, Armanini Michele 60, Artini Verdiana 81, Bagatoli Andrea 68, Bazzoli Marta 64, Bonazza Giovanni 85, Bonenti Andrea 80,

E anche quest’anno l’estate è arrivata e una squadra di adolescenti ha affrontato il primo, grande, e temuto test della propria vita: la Maturità . D’altronde rappresenta il giudizio su cinque anni di scuola - e che cinque anni! Materie nuove rispetto alle medie, il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, la faticosa ricerca di un’identità, per non parlare delle relazioni sociali e amorose e dei nazisti, una disquisizione su “bene comune e bene individuale” e una riflessione sui vent’anni a partire della frase di Paul Nizan «Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden Arabia, 1931). Seconde prove specifiche per tipologia di scuola dai geometri con disegno a Ragioneria,

delle dinamiche del gruppo, spesso terribili, ma il vero centro dell’universo adolescenziale. La maggioranza ce l’ha fatta, e promosso a pieni voti è stato anche il “plico telematico”: spedite le buste con le tracce cartacee a ingrossare le fila della storia e della nostalgia, questa è stata la prima maturità in cui le commissioni hanno scaricato le prove online, e ha funzionato.

Pedagogico e Linguistico con le rispettive materie principali; lo scientifico ha gioito per una prova di matematica non troppo dura, il classico ha sofferto su un’impegnativa traduzione di Aristotele. All’Istituto Guetti di Tione le commissioni sono state piuttosto severe: nessun bocciato ma soltanto una studentessa in tutta la scuola, Patrizia Pret-

ti di Ragoli frequentante la 5°B dello Scientifico, riesce a diplomarsi con il massimo dei voti. Appena una decina i “maturi” che hanno strappato una votazione oltre il 90. Fra i diplomati guettiani ormai in vacanza, particolarmente felice la giovane Patrizia Pretti che mentre si gode il suo 100 tondo tondo - “non ne ero sicura alla vigilia, ma ho fatto

bene per cinque anni e sapevo di potercela fare” - pensa già al futuro, indecisa fra la facoltà di Matematica e quella di Ingegneria. C’è ancora qualche mese per fare una scelta, intanto l’estate e le vacanze sono meritate. Parecchi i delusi, a pochi punti dal massimo dei voti e rimasti con un bel risultato ma l’amaro in bocca, per quei punticini, fino a 5, che

I risultati dei maturandi

Caola Letizia 70, Comai Luca 94, Darraji Mariem 86, Failoni Romina 85, Maffei Martina 63, Maffeis Barbara 74, Maganzini Alessandra 94, Mezzi Chiara 73, Molinari Giovanni 78, Pederzolli Giovanazzi Silvia 81, Pedrazzoli Tommaso 86, Pretti Patrizia 100, Ratiu Adelina Claudia 80, Romeo Thelma 67, Shabani Tasim 62, Tomasi Luca 76, Urgo Marica 73. V Liceo Scientifico della Montagna Baroldi Paolo 88, Battaiola Andrea 86, Beccari Federico 70, Bernard Etienne 74, Berto-

lini Valeria 70, Care Massimiliano 79, Costanzi Gabriele 70, Dallapé Giacomo 71, Ferrari Mirko 68, Maestri Cesare 97, Pedretti Davide 65, Polla Pier Paolo 70, Povinelli Mirko 68, Seccamani Achille 60, Zeni Valerio 80. V Liceo Linguistico Bazzoli Giada 63, Delazzari Nicole 96, Falanga Valentina 75, Fambri Lorenza 70, Fiorella Ilaria 65, Gobbi Jasmine 67, Guerini Roberta 68, Marini Ancilla 75, Molinari Luisa 78, Ricca Laura 87, Rigotti Camilla 70, Sansoni Chiara 73, Serafini Ludovica 83, Simone

Paola 76, Tisi Jessica 80, Zini Anna 67. V Geometri Alari Gabriele 68, Antolini Davide 74, Antolini Marco 65, Armanini Giacomo 78, Bertini Federico 81, Bonapace Roberta 86, Bugna Jessica 73, Caliari Fabrizio 82, Chiappani Simone 64, Fioroni Federico 68, Gjoreski Alexandar 60,

Lucchini Francesco 74, Marchiori Daniele 77, Milani Stefano 74, Pedrazzoli Riccardo 75, Salsa Silvia 68, Salvaterra Loris 64, Sartori Fabio 70, Valentini Matteo 83. V Ragioneria Aldrighetti Angelica 80, Azzolini Monia 63, Beltramolli Elena 95, Bertelli Chiara 64, Bertera Nikolas 78, Bonapace

sono a discrezione delle commissioni per quegli studenti che abbiano fatto un esame particolarmente brillante riuscendo ma la media matematica ferma a pochissimi passi dal massimo voto. Non ne è stato assegnato nessuno al Guetti, ecco una probabile spiegazione alla scarsità di cento che si è verificata quest’anno. Denise Rocca Lucia 82, Bonazza Nadia 80, Caliari Samuel 62, Facchini Linda 80, Girardini Chiara 62, Gottardi Francesca 60, Pozza Lucia 64, Salvadori Simone 76, Zoanetti Tania 94. Diplomati dei corsi serali Cattarina Elena 65, Cimarolli Omar 77, Synyuk Polina 85, Franchini William 60, Girardini Matteo 64, Lorenzi Luca 83, Moschetti Leonardo Alessandro 98, Rubinelli Oscar 68, Salvaterra Andrea 62, Viviani Paolo 74, Bertini Veronica 74, Cantini Alessandra 68, Litterini Sara 82, Maffeis Lara 92.

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Porto Franco

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Ora appena dopo pochi mesi le situazioni sono cambiate e Monti presenta il conto anche al Trentino, prospettando tagli e restrizioni finanziarie fino ad un anno ritenute impensabili. E’ inevitabile che sia così. Giorno dopo giorno gli italiani si rendono conto come per tanti anni il Paese sia vissuto al di sopra delle effettive possibilità, come intere generazioni abbiano pregiudicato il futuro dei figli, come una classe dirigente, da destra a sinistra, abbia allegramente governato spendendo, spandendo e spesso arricchendosi un po’ troppo. A queste logiche non è sfuggito nemmeno il Trentino, anche se qualcuno precisa che qui i soldi sono stati spesi meglio che altrove e le cose marciano un po’ meglio. Vero, però la situazione ora è precipitata e nemmeno il Trentino – se non altro per un dovere di solidarietà nazionale - può tirarsi fuori. Ecco perché pensare che all’improvviso Monti sia diventato il Nemico dell’Autonomia è sbagliato. Non c’è un attacco all’Autonomia, non ci sono i Turchi alle porte, c’è purtroppo e soltanto una situazione di emergenza, che richiede a tutti

Mamma li turchi ! Dalla crisi un’occasione per riflettere sul futuro dell’Autonomia del Trentino

L’autonomia è sotto attacco. Nove mesi fa, al suo insediamento, il Governo Monti era stato definito con la consueta enfasi un po’ provincialotta “Governo amico”. Nella compagine governativa c’era perfino un ministro di cambiare abitudini, consuetudini, mentalità e probabilmente anche modi di vivere. Siamo certi che il presidente Dellai – con o senza elmetto come scrivono i giornali – farà valere le ragioni dei trentini che ragionano ( non di quelli che sognano già il plebiscito o servilmente chiedono la protezione di Vienna ), ma riteniamo che su questa crisi la classe politica e le forze sociali ed economiche del Trentino dovrebbero innestare alcune riflessioni utili per capire anche i possibili comportamenti del futuro.

In primo luogo dobbiamo convincerci che dopo questa crisi – che nessuno può ragionevolmente prevedere dove porterà – nulla sarà come prima. A parte i bilanci, che saranno sicuramente meno pingui che non in passato, ci sarà bisogno di un salto morale e culturale nella gestione della cosa pubblica. A Roma come a Trento. Qualcuno dice che nel momento in cui l’Autonomia è sotto attacco bisogna fare quadrato e difenderla a spada tratta. Va bene, ma questo non deve impedire a chi vuole guardare in avanti di compiere analisi se-

già consulente della Provincia di Trento. C’era proprio da star tranquilli, dopo un Governo – quello di Berlusconi – da tutti ritenuto - “a prescindere” come direbbe Totò – da sempre ostile all’Autonomia. rie e motivate sul modo in cui in questi anni è stata gestita l’Autonomia. Sicuramente ci sono state realizzazioni estremamente positive ( ricerca, innovazione, salto culturale, tenuta sostanziale dell’economia ecc. ), delle quali Dellai – quando sarà a Roma – potrà menar vanto, ma ci sono state anche cattive abitudini che non hanno fatto bene all’immagine dell’Autonomia, dentro e fuori il Trentino. Per questo si deve avere il coraggio di leggere anche il rovescio della medaglia. Per imparare e per evitare di ripe-

tere errori e scelte sbagliate in un prossimo futuro. Qualche esempio. Il Trentino ha fatto bene a mettere in piedi le Comunità di valli ? Ovvero questi nuovi enti servono effettivamente oppure queste sono e saranno solo occasione di nuovi sprechi e nuove forme di burocratizzazione del Trentino ? E che dire delle molte Società partecipate costituite in questi anni ? Servivano tutte o si poteva risparmiare e impiegare meglio quei denari, magari chiamando gli imprenditori ad un’opera più attenta di supplenza nei con-

fronti della società trentina ? Sono tutti giustificati o giustificabili i moltissimi milioni che il Trentino spende per la cosiddetta solidarietà internazionale ? Per non parlare poi dei milioni e milioni distribuiti in questi anni in consulenze. Molte sicuramente necessarie e utili, ma tante buone solo per mantenere in piedi enti di dubbia utilità, retti per lo più da ex dirigenti della Provincia, e qualche rete clientelare. Gli esempi ed i richiami potrebbero continuare e diventare una litania. Noi chiudiamo e, riassumendo, diciamo che in questi anni gli sprechi e le spese allegre non sono mancate nemmeno in Trentino. Grazie anche all’Autonomia o meglio ad una discutibile gestione di una parte delle risorse dell’Autonomia. Ma considerando che i soldi dell’Autonomia sono innanzitutto i soldi dei cittadini trentini, che pagano le tasse, è giusto che i trentini, oltre a gridare agli attentati, comincino a pretendere sobrietà, rigore e trasparenza su ogni fronte. Magari cambiando anche una parte della classe politica. Ettore Zampiccoli

Il tocco d’arte nella piazza del paese Inaugurate a Preore quattro opere che concludono il recupero di quest’angolo di centro storico

La piazza si chiude a monte con quattro archi in muratura destinati ad accogliere altrettante opere artistiche. Nella realizzazione delle opere si è pensato di usare quattro materiali diversi: la pietra, il legno, il metallo e la pittura. Nel 2011, ha ricordato sempre il sindaco, l’amministrazione ha deciso di dare incarico a Gianluigi, Gianni (Ciore) e Romedio Leonardi, artisti dilettanti di Preore per la realizzazione di due di queste opere ed Egidio Petri di Segonzano per le alte due. Sono nate così le vacche realizzate con la pietra di diversa natura, il fabbro prima scol-

Era l’autunno del 1977 quando un furioso incendio distruggeva in modo irreparabile il grande edificio che capeggiava nel centro di Preore. Da allora, vari interventi edilizi hanno trasformato lo spazio occupato dall’edificio nella piazza successivamente intitolata a Filippo Serafini, insigne giurista e docente universitario. pito nel legno e poi rivestito di lamina di rame, il riposo di tre anziani ormai scomparsi riprodotti fedelmente in legno ed infine la rappresentazione realistica con pittura acrilica dell’edificio ormai solo ricordo della memoria storica. “Con le quattro opere artistiche - ha ricordato ancora il sindaco Paletti - è tornato il calore della casa degli Scalfi Datin, del Beniamino Colò, del Bortol, del-

l’Angelin, della Maria dei Rosi e del Silvio Maier, quel tenero calore sconfitto dall’immane incendio. Sono sicuro - ha aggiunto - che questo intervento artistico permetta di garantire per il domani una particolare memoria della nostra vita”. Alla cerimonia sono intervenuti, il consigliere provinciale Margherita Cogo; l’assessore della Comunità di Valle, Paolo Pasi; il presidente della Comu-

Come ha ricordato nel suo intervento il sindaco di Preore Paolo Paletti, la sistemazione completa è giunta a termine nell’estate del 2009 su progetto dello studio Innocente e Fabiano Paletti di Preore che hanno disegnato una pavimentazione con materiali di diversa natura riproducenti la pianta dell’edifico ormai scomparso. nità delle Regole, Zeffirino Castellani ed Renzo Francescotti nelle vesti di critico d’are. Un notevole gruppo di persone ha fatto da cornice alla cerimonia di inaugurazione, di presentazione delle opere e degli autori. Il sindaco ha tenuto a ringraziare tutti coloro che, a titolo diverso, si sono prodigati nel compimento dell’intervento. Renzo Francescotti nel’elogiare gli artisti ha chie-

sto con fervore che la piazza ora rimanga libera dai mezzi in posteggio. Margherita Cogo e Paolo Pasi si sono congratulati con Preore per la nuova e riuscita iniziativa artistica. Una particolare menzione è stata riservata ai tre artisti dilettanti di Preore, per il loro spirito creativo, per l’impegno fattivo e per i risultati raggiunti. Nel contesto della cerimonia di inaugurazione delle opere d’arte non è mancato il tempo per la consegna di una targa di benemerenza ad Elio Ballardini, vice sindaco di Preore per vent’anni, per l’impegno e la dedizione costanti prestati alla pubblica amministrazione. (f.s.)


Attualità I NU.VOL.A. da anni sono impegnati in prima fila in caso di calamità. Prima dell’intervento per il sisma emiliano, i NU.VOL.A. sono stati impegnati in Abruzzo nel 2009 per ben otto mesi, con l’allestimento di tre campi e la preparazione di oltre 270.000 pasti. Presidente è Giuliano Mattei, mentre il Vicepresidente è Rodolfo Chesi, giudicariese di Spiazzo. Lo incontriamo appena rientrato dall’Emilia dove sta coordinando lo spostamento del campo realizzato a San Felice Panaro. Quando siete stati allertati per il terremoto in Emilia? La prima scossa di terremoto è delle 4 di mattina del 20 maggio, già nella stessa mattina ci aspettavamo l’allerta che è arrivata alle 15 del pomeriggio. Siamo partiti subito e siamo arrivati a San Felice Panaro, dove abbiamo allestito il campo in Piazza Mercato. A mezzanotte avevamo già accolto oltre cento terremotati ed il giorno dopo, il 21 maggio il campo, la cucina e la mensa erano già in funzione con la preparazione del pranzo, della cena e colazione per gli sfollati. Come era la situazione a San Felice? Metà delle abitazioni sono inagibili, soprattutto in centro storico, la Torre è caduta ed il Castello è stato lesionato, ma soprattutto è stata colpita la zona industriale con diversi capannoni inagibili e con gravi ricadute per l’economia locale.

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I Nu.Vol.A in soccorso delle popolazioni terremotate dell’Emilia Intervista a Rodolfo Chesi, Vicepresidente del gruppo trentino di Enzo Ballardini

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ome sempre, tra i trentini che si sono distinti nel soccorso alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto di maggio, troviamo in prima fila i Nuvola, ovvero i nuclei volontari degli Alpini. Costituito il 25 gennaio 1986 il “Centro Operativo di Volontariato Alpino A.N.A.” è nato con lo scopo di concorrere al conseguimento dei fini dello Stato e delle Pubbliche amministrazioni in materia di

Protezione Civile in occasione di catastrofi e calamità naturali. Si propone lo scopo di promuovere e coordinare gli interventi e le iniziative di volontariato della Sezione Ana di Trento, dei Nuvola, dei gruppi locali e dei singoli soci inerenti la previsione, la prevenzione ed il soccorso in caso di pubbliche calamità, in spirito di collaborazione con le competenti autorità locali e statali.

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tenata dalla presenza di persone di oltre dieci diverse etnie. Soprattutto i primi giorni si sono create situazioni poco piacevoli ed anche il compito di preparare i pasti non è stato semplice trattandosi di persone di culture e tradizioni religiose molto diverse. Piano, piano le cose si sono sistemate ed il nostro lavoro è stato apprezzato da tutti. Ad oltre due mesi dal sisma quali sono le previsioni per il vostro impegno? Nei giorni scorsi abbiamo smontato il campo di San Felice e lo abbiamo spostato a San Biagio piccola frazione del Comune, campo prima gestito dalla Liguria, oggi il campo accoglie 150 persone ed è previsto che rimanga in funzione fino alla metà di settembre. Se non ci sono ulteriori scosse o particolari necessità il nostro compito a metà settembre sarà ultimato e smonteremo il campo attualmente in funzione. Anche in Emilia i NU.VOL.A. hanno dimostrato il senso di solidarietà dei trentini nonché l’efficienza dell’organizzazione del nostro sistema di protezione civile. Un bell’esempio che ci viene riconosciuto da tutta Italia.

Come è organizzato il Campo Trento? Nei giorni seguenti il terremoto, il campo accoglieva 450 persone in tenda, i nostri volontari sono organizzati in squadre di sedici e rimangono in Emilia per sei giorni.

Siamo attrezzati con una cucina da campo e prepariamo i pasti per i terremotati e per i vigili del fuoco ed il personale della protezione civile trentina. Nel campo opera anche personale della Forestale tren-

tina con compiti di sorveglianza, personale dei Vigili del Fuoco Volontari e Permanenti, della Protezione Civile trentina, della Croce Rossa e dei Psicologi dei Popoli. In Emilia è stato allestito un secondo campo nel Comune di

NU.VOL.A in TRENTINO Sono suddivisi in undici “Nuclei” e contano oltre 650 volontari In Giudicarie opera il nucleo “Adamello”, sede a Spiazzo con a capo Italo Zulberti, composto da 75 volontari.

Rolo, per ospitare i Vigili del Fuoco trentini impegnati nell’operazione di recupero delle forme di formaggio grana, danneggiate dal sisma. Avete incontrato particolari problemi? Qualche tensione è stata sca-

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Arte

AGOSTO 2012

“Qualcosa di vicino e lontano” La pittura di Alberta Libardi lega luoghi distanti come il cielo e il mare, mettendo al centro la natura di Alessandro Togni La volontà di pittura di Alberta Libardi (artista nata a Capriana in Val di Fiemme, da moltissimi anni cittadina rivana) sembra non conoscere limiti e frontiere mentre nutrendosi di manifestazioni visive completamente avvolgenti, si esprime in tutta la sua pienezza, traducendo stati d’animo dove si riconoscono numerosi sentimenti ed armoniosità. Una disposizione all’arte spontanea e sincera, mentre la sensibilità percettiva prima che visiva, cerca, trova e sviluppa scenari naturalistici dove sentiamo brulicare e rumoreggiare la materia, colta nella sua ruvidità tuttavia carezzevole e bella. Il sogno di Alberta sembra governato dall’impeto e dalla forza della Terra; per questo le sue predilezioni visive si compongono di montagne silenziose, di onde in piena, di secolari e screziati ulivi che raccontano del passato, di bagliori danzanti sull’acqua mentre lontano svanisce la luce che apre al tramonto già inondato dei colori della notte. Dentro queste manifestazioni figurative di origine romantica prende corpo un’estasi spesso attraversata da misteriose evocazioni di lontana memoria e il fascino dell’antico sembra destare un’aura quasi neoclassica, pure se le evoluzioni e i movimenti della materia e del colore nella loro essenza pulviscolare concorrono a trasformare ed esplodere la superficie che li ospita. Potremmo definire la pittura di Alberta Libardi una disposizione all’osservazione esteriore colma di elementi impressionistici, la ricerca nel dialogo fra le essenze di un paesaggio intuito che si dipana per rendersi utile ad una codifica dell’anima, in una forma di emanazione

di magma dalla pelle ruvida, sorta di graffito rinascimen-

tale dove non si sublimano le parti in dettaglio ma le

grandi masse, le densità e le volumetrie. E’ questa invenzione tecnica la versione nostalgica di una pittura ‘di genere’ dentro la quale verifichiamo gli effetti di una contaminazione contemporanea fatta di superfici materiche capaci di consegnare alla nostra immaginazione “qualcosa di vicino e lontano”, sedimenti smarriti nella memoria e di trasmettere non solamente i significati del visibile, ma anche le particelle magnetiche dell’invisibile. Una componente di origine spirituale sembra rigenerare la Natura così ricca di Alberta Libardi: il furore verde dell’onda di mare non occupa solo la nostra vista ma con forza sopravanza

e smuove anche le nostre abitudini trasformandole in vibrazioni, sorta di perturbazioni sentimentali. E così avviene quando ci troviamo fronteggiati dall’antico ulivo che si presenta come un monumento naturale nel quale scorgiamo la bellezza matusalemme del tronco e la rinnovata felicità delle foglie ancora attratte dalla passione della primavera. E la montagna resa impalpabile dalla lontananza e dall’aria turchina delle sere estive, mentre si specchia nell’acqua decorata nel riverbero scarlatto di papaveri in trionfo. Questa è la Natura di Alberta Libardi, in un ritorno ai fasti del sublime dove bellezza

quasi eroica e convulsione romantica lavorano per elevare la nostra coscienza. Eppure la sua pittura non si struttura seguendo i canoni passatisti, anzi, proprio impiegando materie e terre non completamente trattate, pare maggiormente cercare di inserirsi dentro le strategie espressive del ‘900. In questo senso di duplicità formale noi troviamo quindi ancora forza per ricercare qualcosa di nuovo, stimolati da un linguaggio che ci raggiunge con molteplici significati, ma anche si rivela la più intrinseca vocazione dell’artista disposta a seguire i sentieri nell’ambito della ricerca di questa originale “recitazione silenziosa”.

Giustino: dopo il concorso pittorico arriva quello letterario

“La pace e la guerra interiore” Per avvicinare le persone al dipinto dell’artista Oscar Di Prata donato al Comune di Giustino

N

on solo esporre il pregevole dipinto “L’uomo e il Cristo” del quotato artista bresciano Oscar di Prata, donato dal cugino del pittore, Giordano di Prata, al Comune di Giustino, ma anche farlo conoscere e apprezzare dal pubblico, prima di tutto locale. Questo l’obiettivo che l’assessore alla cultura del Comune di Giustino, Carmen Turri, si posta con i due concorsi promossi dopo l’esposizione Il secondo, letterario e poetico, muove i primi passi in questi giorni, cercando di “promuovere la scrittura come momento di condivisione di quanto maturato a seguito di riflessione personale davanti ad un’opera d’arte”. Le sezioni sono 4, unite dal medesimo tema: “La pace

e la guerra interiore”. La prima è quella del racconto inedito in lingua italiana ed è riservata a ragazzi e ragazze con meno di 16 anni, mentre la seconda è per chi ha più di 16 anni; la terza prevede invece la presentazione di una poesia inedita in lingua italiana ed è aperta a persone

di qualsiasi età, mentre l’ultima è riservata alle poesie in dialetto scritte da persone di ogni età. Entrando nei dettagli del tema, il concorso chiede di osservare “L’uomo e il Cristo” di Oscar Di Prata e rielaborare il tema del dipinto, il concetto, le sensazioni, il

significato e il feedback che suscita reinterpretandoli liberamente. Gli elaborati dovranno essere consegnati in busta chiusa al Comune di Giustino entro il 31 ottobre 2012, mentre la premiazione delle opere si terrà il 6 gennaio 2013 presso il Teatro comunale del

del quadro presso la sede municipale. Il primo, artistico, rivolto alle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo Val Rendena, ha visto la presentazione di 120 elaborati individuali e 6 di gruppo. Una notevole partecipazione che ha messo in luce non solo la capacità artistica delle studentesse e degli studenti, ma anche la loro capacità di riflettere sui temi più profondi della vita.

paese. Per ogni sezione sono previsti un primo (300 euro), secondo (200 euro) e terzo (100 euro) premio. Il bando con tutti i dettagli si può trovare sui siti web www.comunedigiustino.it e www.trentinocultura.net. L’opera “L’uomo e il Cristo” si può invece visionare

presso il municipio di Giustino lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 10.00 alle 12.00, mercoledì dalle 10.00 alle 12.30; lunedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00, martedì, mercoledì e giovedì pomeriggio dalle 14.00 alle 15.00. Alberta Voltolini


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PROGRAMMA IN GIUDICARIE Venerdì 3 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00 Romanita “4 artisti romeni e 3 artisti italiani cantano l’Europa in collaborazione con Pro loco di Tione e Comune di Tione di Trento Domenica 5 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00 Paola Turci in concerto in collaborazione con Pro loco di Tione e Comune di Tione di Trento (in caso di maltempo si svolgerà presso eatro comunale) Domenica 5 agosto 2012 CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30 Spettacolo teatrale per famiglie “Silenzio di un amore” liberamente ispirato a Monti Palli di K. Wolff in coll. con il Consorzio Iniziative & Sviluppo Lunedì 6 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00 Romanita “4 artisti romeni e 3 artisti italiani cantano l’Europa in collaborazione con Pro loco di Carisolo Martedì 7 agosto 2012 PINZOLO Piazza Carrera ore 21.00

GMA “Gruppo musicale Artegiovane” presenta “Quello che le donne...” in collaborazione con Pro Loco di Pinzolo Sabato 11 agosto 2012 CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30 Michele Ascolese suona De Andrè in collaborazione con Consorzio Iniziative & Sviluppo Domenica 12 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Malga Cingledino ore 15.30 Folk in malga in collaborazione con Consorzio Iniziative & Sviluppo e Parco Naturale Adamello Brenta Domenica 12 agosto 2012 PINZOLO – Piazza Carrera ore 21.00 Michele Ascolese & Band con la Banda Comunale di Pinzolo in concerto in collaborazione con Pro Loco di Pinzolo e Banda Comunale di Pinzolo Domenica 12 agosto 2012 CONDINO – Piazza San Rocco ore 21.00 Sergio Sgrilli Show in coll. con Comune di Condino, Pro Loco di Condino e Banda Comunale di Condino (in caso di maltempo si svolgerà presso il Palacongressi) Mercoledì 15 agosto 2012 – TIONE DI

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TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00 GMA “Gruppo musicale Artegiovane” presenta “Quello che le donne...” in collaborazione con Pro Loco di Tione e Comune di Tione

L’Arte dell’Incontro rappresenta un progetto dell’omonima Associazione di Promozione Sociale, nell’ambito della sua azione di animazione culturale di comunità.

Venerdì 17 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00 Marco Morandi & Rino Gaetano Band in concerto in collaborazione con Pro Loco di Carisolo (in caso di maltempo si svolgerà presso Palazzetto dello sport)

Il progetto si propone di promuovere nelle comunità trentine nel corso dell’estate, momenti di espressione artistica e di incontro che sappiano coniugare emozioni e riflessione su elementi del nostro tempo. Il progetto si caratterizza per: proposte di qualità con protagonisti a livello nazionale disponibili, accanto alle performance artistiche, a dialogare in incontri separati con la popolazione e specialmente con il mondo giovanile coinvolgimento di giovani artisti trentini che operano nel campo della musica moderna e del teatro collaborazione sinergica con le comunità locali e le loro organizzazioni e con gli enti provinciali e regionali costi contenuti evitando di pagare la medianicità dei protagonisti offerta gratuita degli eventi divesificazione dell’offerta e della localizzazione

Domenica 19 agosto 2012 CASTEL CONDINO Malga Table ore 15.30 Spettacolo teatrale per famiglie “Silenzio di un amore” liberamente ispirato a Monti Palli di K. Wolff in coll. con il Consorzio Iniziative & Sviluppo Martedì 21 agosto 2012 CARISOLO Piazza II Maggio ore 21.00 GMA “Gruppo musicale Artegiovane” presenta “Quello che le donne...” in collaborazione con Pro Loco di Carisolo Venerdì 24 agosto 2012 – TIONE DI TRENTO Piazza Cesare Battisti ore 21.00 Beppe Braida in “Italiani.it” in coll. con Pro Loco di Tione e Comune di Tione


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Cultura

AGOSTO 2012 Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese/settima parte

Che cosa serve ancora per far funzionare la Comunità? Sudato per la calura di un luglio inusitato, pur turbato da qualche irritato temporale, “él bòcia” sale le sette rampe di scale che lo portano all’appuntameno él Bòcia - Ma lo sai che in merito ai nostri sogni sulla Comunità di Valle delle Giudicarie, c’è in giro un’aria che non mi piace per niente? él Vècio - Ma sta’ tranquillo: le Giudicarie le è vèce e con tut quèl che le à dovèst passàr le è sempre stàde bóne de vegnérghen fò ! él Bòcia - Hai un bel dire, tu che guardi più al tanto che hai indietro che al poco che hai avanti! Ma per noi giovani che dobbiamo trabascare col presente proiettandoci verso il futuro, ossia verso i decenni che già ci premono addosso, le cose non si prospettano a nostro favore. él Vècio - Ma cose c’è che proprio ti preoccupa così tanto? él Bòcia - Con la Comunità di Valle speravamo d‘avere finalmente la possibilità di amministrarci in autonomia locale, che potevamo decidere di più sulle cose di casa nostra... él Vècio - E invece? él Bòcia - Invece pare che la Comunità di Valle faccia una fatica immensa a ’nviàrse! él Vècio - Ma a me - per quel poco che posso leggere sui giornali - pare che le assemblee e le Giunte e “Tavoli/Commissioni” si tengano regolarmente e che qualche cosa è stato fatto, vedi per esempio l’ultimo “piano sociale” che mi sembra un bel lavoro. él Bòcia - Ma non sai che hanno messo insieme una catena di competenze e di veti che impediscono di poter fare liberamente anche le cose più semplici “in casa nostra”? él Vècio - Non vorrai dirmi che le promesse di autono-

mia siano rimaste una cosa vuota e che tutto stia andando in fumo come è stato col Comprensorio? él Bòcia - Peggio ancora. Per farti capire la complessità dell’apparato burocratico che paralizza la Comunità delle Giudicarie avrei bisogno di farti due schemi che fanno perdere proprio la pazienza ai santi. él Vècio - Sei capace di spiegarti? el Bòcia - La storia è un po’ lunga. Immagina una piramide: ai vertici c’è la Provincia che gestisce l’empireo dei conti, delle leggi, dei progetti, delle norme e dei numeri, ed ai suoi piedi la Comunità di Valle che dovrebbe gestire i problemi bassi del territorio e delle comunità locali che vivono e lavorano. Sembrerebbe tutto semplice: la Provincia gestisce e poi distribuisce alle Comunità competenze e risorse disponibili. él Vècio - Ma certo che è semplice. La Giunta provinciale e il suo Presidente decidono e le Comunità amministrano. Non capisco il tuo cruccio. el Bòcia - Invece è proprio qui che cominciano i problemi Perché, appunto, è una piramide e tra il vertice della Provincia e la terra della Comunità vi sono una serie di istituzioni che possono bloccare qualsiasi decisione in ogni momento e altre che ratificano quello che gli viene proposto. él Vècio - Mi stai incuriosendo. Quali sarebbero queste istituzioni che bloccano la Comunità? el Bòcia - Dovremmo dividere la piramide in due parti: la parte alta, il vertice, la

“cól vècio”. Sul volto oltre ai segni della calura estiva una smorfia di avvilimento, di insoddisfazione; infatti serio serio, dopo il saluto rituale, sbotta: punta che corrisponde alla Provincia è composta dalla Giunta provinciale con il suo Presidente e gli otto Assessori, dal Consiglio della Provincia composto da trentacinque consiglieri provinciali e dal Consiglio delle Autonomie, che raccoglie quaranta consiglieri che rappresentano le amministrazioni locali. In tutto sono 84 politici che si devono mettere d’accordo. él Vècio - Comincio a non capirci più niente. el Bòcia - Aspetta che non è finita. La seconda parte, quella alla base della piramide, rappresenta invece la Comunità di Valle vera e propria che è composta dall’Assemblea della Comunità: 98 amministratori con il suo Presidente; dal Consiglio dei Sindaci che sono 39 quanti i Comuni e dalla Giunta della Comunità con il suo Presidente e i sette consiglieri. In tutto sono 130 persone. él Vècio - Che mal di testa. Quasi quasi prendo un’aspirina. el Bòcia - Basta che uno solo di questi “consigli”, sia nella parte alta della piramide sia nella parte bassa, sollevi un problema, che tutto si blocca. él Vècio - Ma come fanno a decidere? el Bòcia - Innanzitutto diciamo che la colpa non è di nessuno, ma nello stesso tempo di tutti, perché ogni amministratore locale vorrebbe essere anche un politico. él Vècio - Ma allora ci vuole un’eternità per fare anche quello che andrebbe fatto in fretta e d’urgenza vista la crisi economica, con la necessaria tempestività, perché

la gente è lì che aspetta! él Bòcia - È proprio quello che ti dicevo all’inizio: tutto è frenato, tutto è lì che aspetta i tempi della burocrazia, delle alleanze, mentre la vita (oggi e sempre) ha bisogno dell’immediato, del presente, poichè la quotidianità obbliga ad essere vissuta minuto per minuto superando tutti i problemi che sorgono ogni giorno. él Vècio - Ma questo allora è proprio il male di tutta l’Italia! él Bòcia - Vedi che ho ragione io, quando ti dicevo che c’è in giro un’aria che non mi piace? él Vècio - Ed allora... có’ ghé vól per podér vegnèrghen fò? O, meglio... sé pól vergnérghen fò? él Bòcia - Penso che si debba dire a gran voce che i gà da dismisiàrse e che siano sempre di più i giornali, come il nostro Giornale delle Giudicarie, a farsi portavoce dei Cittadini, i quali dell’aiuto e del “pezzo di pane” per sfamarsi ne hanno bisogno oggi, e non domani o il mese prossimo. Praticamente ogni decisione passa per 214 tra politici e amministratori. Per non parlare delle commissioni e dei funzionari che poi le applicano seguendo i protocolli. Sembra che oggi per ogni casa nuova servano sette progetti. Un tempo... prima realizzavano le ferrovie e il progetto veniva redatto alla fine. Siamo sicuri di essere ancora degli “Homo sapiens”? él Vècio - Tu saresti tremendo con quelli che hanno in mano il “potere del fare” e pèrdono giornate e giornate a bizantinismi elettorali.

Basta che un Assessore provinciale veda avvicinarsi un periodo elettorale favorevole per cercare di attribuirsi tutti i meriti compresi quelli dell’assessore analogo della Comunità. él Bòcia - Certamente sì. I nostri vecchi Giudicariesi, nel 1768, hanno avuto il coraggio di andare ad assaltare il Dazio di Tempesta per la tassa sulla farina – che rappresentava il pane quotidiano - che giungeva dal Veneto. él Vècio - Hai ragione anche tu, anche se poi i promotori della spedizione ebbero la testa tagliata. Però, purtroppo, le ribellioni, come le guerre, hanno sempre le loro vittime, ma stanno ad

insegnarci che le popolazioni devono “essere ascoltate” dal potere politico e non solo sottostare ai comodi di chi ha i soldi raccolti con le tasse a disposizione. él Bòcia - Hai sempre le massime pronte, tu! él Vècio - A èsser vèci, l’è cì!... direbbero in Rendena. E quasi con un magón sal gòz per non essere riusciti a individuare le possibili vie per dare alle Giudicarie una vera autonomia praticabile, i due amici si lasciano dandosi l’appuntamento per il già prossimo mese d’agosto. Troveranno, nel frattempo, una possibile soluzione? A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini


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Attualità

AGOSTO 2012

Nelle settimane scorse la Comunità delle Giudicarie ha radunato in due incontri sindaci e rappresentanti del settore pubblico e privato giudicariesi per valutare il progetto di donare al paese di Cavezzo una scuola in grado di ospitare per alcuni anni, il tempo necessario a ricostruire l’edificio compromesso dal terremoto, i ragazzi delle scuole medie e delle elementari del paese Emiliano. Si tratta di 350 giovani che a settembre, in mancanza di un intervento immediato, rischiano di non riuscire a tornare sui banchi di scuola, anche in considerazione del fatto che i centri confinanti con Cavezzo, come Mirandola e Carpi, sono anch’essi terremotati e faticherebbero ad ospitare nuovi alunni. Al primo dei due incontri è intervenuto anche il sindaco di Cavezzo, Stefano Draghetti, a spiegare la situazione di grave emergenza nella quale versa il centro emiliano. L’ammontare di spesa varia dal milione e 300mila euro per realizzare entrambe le scuole agli 800mila euro che permetterebbero la costruzione della scuola media. Il tempo è una delle variabili fondamentali in quest’operazione di solidarietà, insieme alle risorse finanziarie. Al

Giudicarie, amministrazioni in campo per i terremotati L’obiettivo: costruire una scuola nel comune di Cavezzo. Entro metà settembre di Roberto Bertolini L’obiettivo sembra impossibile. Ridare una scuola ai bambini e ragazzi di Cavezzo, comune della martoriata Emilia-Romagna semidistrutto dal terremoto dello scorso maggio. E farlo prima in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. L’iniziativa, lanciata dalla Comunità di Valle delle Giudicarie, ha trovato il pieno sostegno dei consiglieri dell’assemblea. L’impegno momento hanno già confermato la loro adesione con un contributo di 10 euro ad abitante 26 comuni giudicariesi, altri cinque comuni hanno assicurato il loro sostegno e l’entità delle risorse messe a disposizione è in via di definizione e dai rimanenti 8 comuni così come gli altri enti coinvolti è attesa una risposta nei prossimi giorni. La Comunità stessa interverrà oltre che con un’azione di coordinamento anche con un contributo monetario prelevando fondi, in via del tutto

per realizzare una scuola in legno entro il termine ambizioso di settembre, per permettere ai ragazzi di Cavezzo di cominciare regolarmente l’anno scolastico, è stato condiviso da tutti e sostenuto da un lungo applauso. La scuola ha infatti un grande valore simbolico e di coesione per la comunità intera, sarà il segno di un nuovo inizio a partire proprio dai ragazzi.

Le rovine di Cavezzo, epicentro del sisma del 9 maggio

straordinaria, dall’avanzo primario di bilancio. Nessuno fra assessori, consiglieri e collaboratori della Comunità che parteciperanno a vario titolo alla messa in atto dell’iniziativa di solidarietà percepirà alcuna retribuzione. L’idea è quella di costruire un edificio in legno prefabbricato, capace di contenere 350 alunni di Cavezzo, per cui Comunità delle Giudicarie e sindaci si erano impegnati con il sindaco Stefano Draghetti. Da parte dei Comuni la risposta è stata positiva. L’impegno sottoscritto è di circa 280 mila euro. Il Bim del Sarca ne ha deliberati 40 mila. E si è in attesa delle decisioni del Bim del Chiese. A oggi ci sono impegni formali per circa 450 mila euro. Ma se ne potrebbero aggiungere altri 250 mila. Unendo gli sforzi di Comuni, Comunità (intenzionata a mettere a disposizione 50 mila euro) e del sistema cooperativo (dovrebbe sciogliere le riserve a breve), la Comunità Giudicariese potrebbe dotare Cavezzo di un edificio scolastico, costruito da aziende locali del settore legno. E’ da rilevare, intanto, che nella raccolta fondi molti amministratori hanno concorso “in proprio”, rinunciando a emolumenti mensili e gettoni di presenza.

Casa Cüs: il percorso museale affascina il pubblico Ad agosto allestimento visitabile tutti i giorni dalle 16.30 alle 21.30, chiuso lunedì Ogni oggetto ha una storia da raccontare e ciascun visitatore vi può trovare un collegamento con un fotogramma della propria vita personale. Nei più giovani, il percorso espositivo sollecita la curiosità nell’osservare quale evoluzione abbia caratterizzato, nel tempo, gli oggetti del lavoro e dell’uso quotidiano. Negli anni Cinquanta e Sessanta le scatole di latta dei biscotti venivano riutilizzate per contenere fotografie e lettere, oggi archiviate senza limiti di quantità nelle cartelle dei computer.

di Alberta Voltolini

Basta uno sguardo al “libro degli ospiti” di Casa Cüs per comprendere quanto l’allestimento proposto dall’Amministrazione comunale di Darè all’interno dell’antica casa rurale susciti, nei Riaperto dal mese di maggio, dopo la pausa invernale, il percorso museale sarà visitabile nel mese di agosto tutti i giorni dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 16.30 alle 21.30. Poi, dall’1 al 16 settembre dal mercoledì alla domenica (chiuso lunedì e martedì). Inoltre, venerdì 3 agosto, alle 21 della sera, il giardino di Casa Cüs ospiterà lo spettacolo dei gruppi “Le

Castellane” e “La Cumpagnia dal Castèl” di Caderzone Terme sulla vita “da sti agn”, proponendo racconti di vita che testimoniano la condizione della donna nella famiglia e nella società dai primi anni del ’900 fino agli anni ’50/’60, accompagnati dalle note della fisarmonica. L’iniziativa è promossa dalla Pro loco di Darè e sarà un modo per avvicinarsi alla “lettura” della proposta

visitatori, sentimenti, emozioni e ricordi, spesso legati alle memorie della propria famiglia, a racconti di genitori e nonni, a memorie d’infanzia ormai lontane.

museale visitabile all’interno di Casa Cüs. Nella sala centrale del primo piano il visitatore potrà apprezzare l’evoluzione nel tempo degli oggetti di uso quotidiano, relativi alla casa e, in particolare, alla cucina, quindi ammirare la bellezza della sala dei pizzi e merletti e proseguire la visita con la sala della filatura, poi l’ambiente dedicato agli attrezzi del contadino e del boscaiolo,

la camera, il caseificio, la stanza delle bilance, l’antica cucina, la bottega del ramaio e del fabbro, la bottega del falegname, la cantina e la stalla. Le numerose testimonianze materiali sugli usi e costumi della gente della Val Rendena che vi si trovano sono unite dal leitmotiv del ruolo della donna e del lavoro dell’uomo nella casa rurale prima del boom economico degli anni Sessanta, che ha

cambiato il volto e impresso una nuova velocità alla società contemporanea. Il passato talvolta sfugge, ma poi riaffiora, più o meno misteriosamente, illuminando di senso ciò che accade nel presente. Gli oggetti invitano non solo all’osservazione, ma anche all’ascolto. Se parlassero lo stesso linguaggio dell’uomo, quante storie avrebbero da raccontare, sedimentate nel lungo tempo della loro vita materiale? Sono un alfabeto cifrato di memorie, familiari e collettive, di cambiamenti, lenti o repentini, e di sentimenti.


FAMIGLIA COOPERATIVA

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Buona vacanza!

Le Famiglie Cooperative si impegnano da sempre nell’informazione ai consumatori e nello sviluppo dei prodotti a marchio, per garantire sicurezza, qualità e sostenibilità ad un giusto prezzo. Il tutto senza perdere di vista la valorizzazione dei prodotti locali, frutto della tradizione custodita dalle nostre Comunità. Con questi presupposti auguriamo buone vacanze ai nostri Soci, a tutti i clienti e ai molti turisti che ogni estate visitano le nostre Valli. Con l’auspicio che anche la bella stagione diventi occasione per visitare i nostri negozi e scoprire la qualità dei nostri prodotti.

FAMIGLIE COOPERATIVE DELLE VALLI GIUDICARIE, RENDENA E CHIESE FAMIGLIA COOPERATIVA BONDO E RONCONE Bondo Breguzzo Lardaro Roncone FAMIGLIA COOPERATIVA BRENTA PAGANELLA Andalo Campo Lomaso Cavedago Dorsino Fai Della Paganella Molveno S.Lorenzo in Banale Sclemo - Stenico Spormaggiore FAMIGLIA COOPERATIVA CADERZONE Caderzone

FAMIGLIA COOPERATIVA CARISOLO Carisolo FAMIGLIA COOPERATIVA FIAVÈ CAVRASTO Fiavè Godenzo Di Lomaso Bleggio Superiore FAMIGLIA COOPERATIVA GIUDICARIE Tione Bolbeno Coltura Montagne Preore Ragoli Saone Zuclo FAMIGLIA COOPERATIVA PELUGO Pelugo

FAMIGLIA COOPERATIVA PINZOLO Pinzolo Bocenago Madonna Di Campiglio Giustino Iavrè Massimeno Mavignola Plan Campo Carlo Magno Pramagnan Spiazzo Rendena FAMIGLIA COOPERATIVA STREMBO Strembo FAMIGLIA COOPERATIVA TERME DI COMANO Ponte Arche Quadra Bleggio Superiore S. Croce Bleggio Stenico

Villa Banale FAMIGLIA COOPERATIVA VALLE DEL CHIESE Storo Bersone Bondone Brione Castel Condino Condino Daone Darzo Pieve di Bono Ponte Caffaro Praso FAMIGLIA COOPERATIVA VIGO RENDENA Vigo Rendena

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Sport

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Facchini, un 2012 da incorniciare

Il giovane ciclista di Roncone asso pigliatutto tra i Dilettanti con la vittoria, tra le altre al Trofeo Balestra nel bresciano di Aldo Gottardi Voleva la bicicletta? E adesso pedala...eccome se pedala! Patrick Facchini, classe 1988 di Roncone, sta facendo quest’anno letteralmente incetta di vittorie nelle varie competizioni di livello internazionale del nord Italia. Una vera promessa del ciclismo, che sta cominciando a vedere i frutti di una lunga storia di passione e allenamenti, iniziata all’età di sei anni e alla quale si è dedicato al cento per cento dopo aver finito le scuole superiori. Inizia a farsi conoscere durante il Giro d’Italia Dilettanti nel 2009, durante il quale in una tappa arriva al primo posto, finendo poi quarto nella classifica finale. Tanto è bastato perchè gli occhi si puntassero su di lui...e le proposte di “salto di qualità” sono Da quando è cominciata questa tua passione? Fin da bambino: ho cominciato a sei anni a fare ciclismo agonistico con il gruppo Amici del Pedale di Roncone Nel tuo percorso sportivo, c’è qualcuno che ti ha influenzato maggiormente? Ad influenzarmi sono stati i miei genitori e la mia famiglia, che mi hanno sempre incoraggiato e

arrivate. Ma a mettersi in mezzo è stato il fato e una rottura al femore che l’ha costretto a riposo per diversi mesi e altro periodo per riabilitazione. Ma, dopo un anno di alti e bassi, nel 2012 Patrick fa “ l’asso pigliatutto”, vincendo il Trofeo Internazionale ZSSDI a Trieste, l’internazionale Trofeo Balestra nel bresciano, la cronoscalata Prati di Caregno e il trofeo Freccia dei Vini. “Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti” spiega Patrick, “specialmente dopo un lungo periodo di fermo per la gamba...ho ritrovato nuova energia, e nei prossimi appuntamenti vedrò di continuare con questo ritmo”.

spronato ad andare avanti. Sei soddisfatto della tua esperienza o hai ancora altri progetti? Beh, si punta sempre in alto...E spero di migliorare sempre più e di raggiungere traguardi sempre più importanti. Quali i pro e i contro della tua passione? I pro del mio sport sono le soddisfazioni che riesce a dare, spe-

cialmente quando si ottengono risultati. E’ poi uno sport che ti fa crescere, sia dal punto di vista sportivo che dal punto di vista umano. I contro sono le rinunce che bisogna fare, ma se si ha la passione, non pesa troppo farle... per questo non si tratta di sacrifici! Qual’è stata l’esperienza più significativa per te? Sicuramente la mia vittoria al Trofeo Balestra, una prova internazionale di ciclismo, nel marzo di quest’anno, dove ho ottenuto risultati che andavano oltre le mie aspettative, ed è stato indimenticabile. Cosa significa per te il tuo paese e la tua zona? Sono nato e cresciuto qui e perciò ne sono legato emotivamente. Ma per emergere in qualsiasi cosa, bisogna mettersi in testa di uscire dalla valle e dai propri piccoli paesi, perché non possono ancora permettere un’evoluzione completa per i propri sogni e per le proprie aspettative Qual’è il tuo motto o la tua frase preferita?

Una delle frasi che mi ripeto spesso, e che è molto importante per me è “dopo ogni caduta, bisogna avere la forza di rialzarsi”, perché capitano spesso brutte cadute, in tutti i sensi, ma bisogna aver sempre la forza di ritornare in piedi e combattere. E alla base di tutto, credere sempre in se stessi. Cosa consiglieresti a chi volesse intraprendere una carriera si-

mile alla tua? Consiglierei di preferire il calcio (ride)...No, semplicemente è uno sport che richiede molta costanza, impegno e rinunce. Ci deve essere tanta passione e tanto cuore per avviarsi a questo sport a livello agonistico, e soprattutto mantenerlo ed andare avanti, cercando il migliore piazzamento e la vittoria.

Sporttione 2012 – ritorna la sfida fra i paesi Una manifestazione – organizzata dall’Us Tione in collaborazione con l’Amminsitrazione comunale di Tione di Roberto Bertolini - dalle grandi potenzialità aggregative e sportive che Otto squadre da 60 partecipanti che si sfidano in tante esperienza dell’anno scorso, torna con la sua versione 2.0, in quest’estate viene ripro- discipline, le più diverse, dal calcetto all’atletica, alle arricchita di nuovi sport, il tiro a segno, il beach tennis e, posta in versione potenziata bocce..... alla briscola. SportTione 2012, dopo la positiva appunto, il popolare gioco di carte. ed allargata su più giorni, dal 17 al 25 agosto. Teatro 2. Zuclo e Bolbeno; e uno per adulti), pallavodella competizione sporti3. Bondo e Breguzzo; lo (un torneo per bambini e va sarà ancora una volta il 4. Villa Rendena, Javrè e Ver- uno per adulti), bocce (solo Centro sportivo di Sesena, desina; adulti), atletica (serata unica: che – grazie anche ai recen5. Saone; 100 metri, staffetta, lancio ti lavori di ristrutturazione e 6. Rioni di Tione di Brevine del peso, salto in alto, 1500 ampliamento degli spogliae Polin; metri, pentatlon), bici (ametoi – offre tutti i comfort e 7. Rioni di Tione di Cantes ricana ad eliminazione su le opportunità di svolgere al Saline e Ville; pista, gara di mountain bike, meglio l’attività sportiva. 8. Rioni di Tione di Sivrè e gimcana per bambini), tiro a Le otto squadre in gara sono Pleù. segno, briscola, beach tennis. anche quest’anno: Tante le discipline sportive Quasi 500 gli atleti coinvolti 1. Ragoli, Preore e Montapreviste, a partire dal cal- e spettacolo e divertimento gne; cio (un torneo per bambini garantiti. Grande interesse

Dal 17 al 25 agosto al centro sportivo Sesena protagonista lo sport

come sempre per il torneo di calcio a 6, che quest’anno si disputerà con la formula del girone all’italiana tutti contro tutti con classifica finale; il torneo, così come quello di beach volley e beach tennis sarà protagonista praticamente tutte le sere. Mentre invece, il ricco programma di atletica si giocherà tutto nella serata di venerdì 24 agosto dalle 20 in poi e promette spettacolo, con le gare dei 100 metri, della staffetta 4X100, il salto in alto, i 3.000 metri, il lancio del peso e naturalmente la gara più impegnativa di tutte, il pentathlon. I pentatleti si misureranno con le cinque discipline di cui sopra, che – sommate insieme – risultano particolarmente dure.


Ragni in parete a Bissina

AGOSTO 2012 - pag.

A Speed Rock 2012 spettacolo e adrenalina in Val di Daone di Denise Rocca Alla diga di Bissina è tornata Speed Rock, terza tappa della coppa del mondo di arrampicata in velocità. Unica nel circuito mondiale, la traccia disegnata a suo tempo dal grande Jacky Godoffe è la più impegnativa del circuito per la locala sua prima competizione di coppa del mondo, mentre nella gara femminile la spunta l’esperienza della climber polacca Edyta Ropek, che torna sul gradino più alto del podio di Speed Rock dopo i tre trionfi consecutivi dal 2008 al 2010. Agilissimo, una velocità impressionante nella parte centrale del percorso con gli appoggi in una linea verticale, l’ucraino Gontaryk non ha sbagliato nulla e dopo aver sconfitto in semifinale Stanislav Kokorin, vincitore dello scorso anno, grande favorito e attualmente in testa alla coppa del mondo maschile, ha trionfato nell’ultima gara con l’ottimo 12.69, miglior tempo dell’intera competizione. Resiste il record maschile di 12.33 stabilito lo scorso anno da Kokorin, abbattuto invece quello femminile: la russa Alina Gaydamakina durante le qualificazioni dei giorni scorsi ha fatto fermare il cronometro a 18.06, tre secondi in meno rispetto al precedente record di 21.13, sempre suo. Ma la disciplina dell’arrampicata veloce è spesso imprevedibile e nonostante il record di sabato, la russa Gaydamakina commette un errore molto simile a quello di Sara Morandi, con una scivolata all’ultima presa, proprio prima di bloccare il tempo, che permette alla polacca Klaudia Buczek di strapparle l’accesso alla

finale. Nella sfida per il primo posto l’equilibrio è stato impressionante: le due atlete polacche sono salite spalla a spalla, fino all’ultima presa quando la zampata finale della Ropek ha fermato il tempo pochi centesimi di secondo prima della compagna. ����������������������������

La giornata era meravigliosa, e una folla si è assiepata ai piedi dei contrafforti della diga che in 2mila contribuirono a costruire, per ammirare le evoluzioni dei climber, con un ospite speciale fra il pubblico: il campione polacco Tomasz Oleksy che per primo salì sul podio più alto di Speed Rock nel 2001. Lui e la sua piccola Maja, 4 anni, che dal padre deve aver preso molto a giudicare dalla grinta e dalla velocità con la quale ha arrampicato la parete nella competizione “spider kids”. Grande l’affetto della gente, che ha fatto il tifo per gli italiani in gara, soffrendo con loro per l’eliminazione di Michel Sirotti e dell’arcense Sara Morandi. Una presa scivolata proprio all’ultima frazione di secondo ha tolto al pubblico la soddisfazione di vedere la brava Sara a giocarsi il podio, ma le due finali, tutte targate Europa dell’Est, hanno comunque acceso l’entusiasmo e tenuto tutti in apnea: i 12.98 secondi dell’ucraino Yaroslav Gontaryk e i 20,19 della polacca Edyta Ropek sono bastati a far trattenere il fiato al pubblico che lo ha liberato solo allo stop del cronometro con un grande urlo di gioia. Un trionfo a sorpresa e un ritorno quello dei due vincitori: nella gara maschile il diciannovenne ucraino Yaroslav Gontaryk vince

tion a 1750 metri di altitudine, il cemento della parete della diga, meno aggrappante rispetto alle tavole artificiali, e quel percorso lungo e faticoso, ben 26 metri rispetto alla media di 13 degli altri.

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La Posta

AGOSTO 2012

Ma la classe dirigente è davvero inadeguata?

LA POSTA

Una via di comunicazione strategica di cui si parla da oltre 30 anni

Caro Adelino, ho l’impressione che le cose vadano male soprattutto per la mediocrità della nostra classe dirigente, sia politica che amministrativa. Ormai non ci sono più uomini di valore, politici capaci, servitori dello Stato di qualità, e allora è normale che tutto vada a rotoli, che si finisca in crisi senza che nessuno se ne accorga e che si stenti a trovare il bandolo della matassa che ci porti fuori dalle difficoltà che stiamo vivendo ad ogni livello. Quello che più mi disturba è che anche il Trentino non sia da meno. Anche la nostra classe politica è fatiscente, qualche sussulto e poco altro, così finiamo anche noi nel calderone della disfatta. Ha ragione il Presidente Napolitano che ha parlato di inadeguatezza “diffusa” e di

EDITORIALE Continua dalla Prima Tutto ciò che sta succedendo in questi giorni deve anche essere valutato alla luce degli epocali cambiamenti dei nostri tempi e delle condizioni in cui si trovano l’Eurozona e l’Italia. In un clima di isteria dei partiti nazionali, di pericolo di tracollo finanziario del Paese e di schizofrenia nell’affrontare riforme istituzionali è possibile che a Roma, nel vortice di iniziative governative e voti parlamentari, possa lasciarsi scappare qualche norma non proprio in sintonia con il nostro statuto speciale. Non si tratterà sempre di buona fede ed evidentemente talune iniziative saranno animate da posizioni poco amichevoli verso l’autonomia speciale. Ciò non vuol tuttavia dire che vi sia alla base una condivisa strategia contro il nostro sistema autonomistico. Ritengo invece che anche le autonomie speciali debbano rapportarsi maggiormente con tutto il contesto regionale del Paese e i grandi mutamenti della società. Una riflessione che probabilmente, come ha ricordato sul “Trentino” con qualche giusta ragione il filosofo Massimo Cacciari, era opportuno fare già diversi anni addietro. Non è da oggi che le Regioni a statuto normale mal digeriscono i meccanismi che consentono al Trentino e all’Alto Adige robuste dotazioni finanziarie. Al che vanno aggiunti i commenti non proprio favorevoli della stampa nazionale. Commenti e giudizi che possono anche non essere condivisi , ma che hanno un impatto non positivo sull’opinione pubblica extra provinciale. Anche di questo bisogna tener conto. Una mirata strategia di comunicazione iniziata anni addietro per spiegare agli italiani il perché della nostra

incapacità di governare la cosa pubblica con decenza. Tu che ne pensi? Antonio di Tione Non c’è dubbio che sia così. Anche in Trentino, altrimenti non si spiegherebbe il continuo ricorso a consulenze, ben pagate, per risolvere anche le questioni più semplici. Non c’è più assunzione di responsabilità da parte di nessuno, ne di politici, né di burocrati, tutti pensano a “pararsi il culo” (pardon!) ed arrivare alla fine del mese, magari garantendosi anche una discreta carriera. Così scarseggiano idee e progetti che sono comunque impegnativi, manca

il coraggio di intraprendere nuove vie, e si tende a campare giorno per giorno. Ogni tanto qualche proclama (Metroland) più per apparire che per reale convinzione, e quando le cose vanno male e l’autonomia torna in bilico, allora si movimentano le masse con paroloni che non hanno nè capo nè coda. Ai giornali non pare vero di riempire le pagine con slogan vecchi come il cucco (Scenderemo in guerra! Qui comandiamo noi! Andremo all’Onu a difendere le nostre prerogative!), ma poi scopriamo che anche noi abbiamo i nostri scheletri nell’armadio, primo fra tutti, un debito pubblico provinciale di quasi due miliardi che la gente, ma neanche i consi-

glieri provinciali, sapevano che esistesse. D’altronde i politici li abbiamo votati e ce li dobbiamo tenere, personalmente speravo che perlomeno gli alti burocrati, strapagati come sono, si facessero sentire sopperendo alle carenze palesi della politica, ma anche ai vertici non sembrano abbondare i temerari. Quando la principale qualità richiesta per selezionare la dirigenza amministrativa è la fedeltà di stampo canino verso il padrone cui si deve tutto, anziché la lealtà di uomini liberi e capaci, la competenza e la capacità tecnica diventano “opzional” che è meglio rifuggire. Le persone capaci e competenti sono infatti, il più delle volte, dotate di amor

proprio e di orgoglio professionale, qualità poco apprezzate quando la parola d’ordine che impera nel palazzo è di sostenere il capo, le sue scelte e i suoi comportamenti anche quando significa screditare sè stessi. Oggi, le Istituzioni, i partiti, le forze sociali, i vertici della pubblica amministrazione, pur potendo ancora contare su qualche personaggio di valore, sono piene zeppe di persone selezionate con il criterio sopraddetto che a loro volta lo utilizzano per selezionare i propri collaboratori e sottoposti. Tra uno bravo che però ragiona con la sua testa e e uno modesto che però è pronto a difendere anche l’indifendibile, pochissimi anche in Trentino hanno

Autonomia, non gridiamo al lupo

specialità avrebbe contribuito a contenere danni d’immagine. Nei rapporti con lo Stato centrale Trento e Bolzano hanno sempre cercato di ottenere l’attribuzione di nuove funzioni con la motivazione di esser disposti a sostenere direttamente le relative spese. Va dato atto che le nuove conquiste sono gestite con quei criteri di buon governo che, a parte i costi della politica, ci viene riconosciuto da tutti. Al riguardo si è probabilmente pensato un po’ troppo a se stessi, senza condividere con altre autonomie regionali linee strategiche per rafforzare il sistema regionale nel Paese verso un reale federalismo. Noi abbiamo certamente un contesto storico e una situazione di carattere linguistico che legittima uno status particolare. L’Accordo Degasperi-Gruber, che non è stato stipulato per dare un’autonomia speciale al Trentino ma con l’obiettivo di fondo di garantire la minoranza di lingua tedesca del Sudtirolo, rappresenta indubbiamente un importante elemento di garanzia cui appellarci. E poi, evidentemente, abbiamo lo Statuto, le relative norme di attuazione e accordi speciali derivanti dallo statuto stesso. Tuttavia, quando in una comunità vi sono soggetti più avvantaggiati di altri è facile che a un certo punto i più svantaggiati critichino i più fortunati. Un maggiore equilibrio si crea invece quando chi gode di condizioni migliori cerca di condividere le proprie esperienze e taluni progetti interessanti con gli altri. Trento e Bolzano, pertanto, non possono continuare a privilegiare alleanze

nel loro interesse e far fronte comune con le altre specialità più in salute. E’ necessario che le alleanze abbiano orizzonti più ampi. Fra pochi giorni, in attuazione di una norma legislativa provinciale, si celebrerà la Giornata dell’Autonomia nella ricorrenza della firma dei Patti Degasperi-Gruber del 5 settembre 1946. Buoni rapporti fra trentini e cittadini di lingua tedesca del Sudtirolo dovrebbero rappresentare un cardine della nostra convivenza; essendo peraltro nota l’avversione sudtirolese all’Accordo di Parigi, probabilmente una data diversa per celebrare un autonomia che si vuol far risalire nei secoli poteva essere più opportuna ed ugualmente significativa. Tuttavia la data è stata stabilita per legge, l’evento annuale ci sarà, ed è bene che lo si celebri nel miglior modo possibile. Sembra invece che vi siano delle stonature poco unificanti. Lo scorso marzo vi è stata in piazza Cerase Battisti a Trento la fallita adunanza in difesa dell’autonomia. Il Presidente della Provincia ha annunciato i mai realizzati e non ben capiti Stati generali dell’Autonomia. Un partito di governo in Provincia ha annunciato che qualche giorno prima del 5 settembre organizzerà autonomamente un’adunata in difesa dell’autonomia. Non è con fuochi d’artificio che si tutelano le prerogative autonomistiche. Se il Trentino vuol difendere la propria autonomia continuando a richiamarsi alle tradizioni e ignorando quello che succede al suo esterno, finirà con l’indebolirla. Con

Roma bisogna fare di tutto per evitare rapporti conflittuali e favorire il dialogo. L’impianto di base della nostra autonomia non è assolutamente in pericolo e lanciare allarmi non ha

senso. Come ricordava ieri su questo giornale il navigato politico trentino Giorgio Postal “gridare al lupo al lupo non serve e non è opportuno”. Serve, invece, una forte coe-

il coraggio e l’autostima di scegliere la prima alternativa. La nostra vita pubblica viene giocata al ribasso e attorno ai pochi “talebani” di pregio superstiti, viene fatto il vuoto, purtroppo anche in momenti come questi dove servirebbe qualche “lecchino” in meno e qualche eccellenza in più. Stiamo toccando il fondo con la speranza che dal fondo si possa solo risalire, sarebbe ora che il tanto decantato “merito” nelle scelte, la capacità, la professionalità, venissero finalmente premiati, anche da noi, è forse uno dei pochi strumenti che ci rimangono per ritornare alla normalità. Amistadi Adelino sione politica locale, priva di speculazioni elettorali, accettando adeguamenti imposti dal mutare dei tempi, di fronte ai quali non si può pretendere che tutto rimanga immutato, anche nel godere vantaggi e privilegi. Paolo Magagnotti, direttore del Giornale delle Giudicarie – cortesia quotidiano Trentino

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Spazio aperto/lettere

AGOSTO 2012 - pag.

Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a redazionegdg@yahoo.it.

Sempre di attualità un problema viario di cui si iniziò a parlare 30 anni fa

Ripensiamo l’importanza della strada del Duròn

Riprendo in mano la penna, dopo un lungo silenzio, per riproporre il problema della strada incompiuta del passo Duron. Era chiamata “strada imperiale” un arteria di forte movimento: ora è declassata a “provinciale” sempre in attesa del suo completamento. Me ne offre casualmente l’occasione una sbiadita pagina di “Vita trentina” del 2 settembre.1979. Sono passati 33 anni, se non sbaglio, da quando si aprì affrettatamente l’arteria: opera lasciata lì a metà in attesa di superare divergenze locali, sovvenzioni provinciali…tutto con un comprensibile ritardo sulla viabilità Bleggio-Busa

Da membro del parlamentino dell’UPT provinciale oltre che membro del coordinamento di valle in Giudicarie, la cosa che ancora una volta delude è riscontrare come personaggi di spicco del partito parlino senza mai far riferimento ai problemi interni come se tutto andasse per il meglio. Ma non è così!!! Anziché approfondire le motivazioni per le quali vi siano dei movimenti sullo scacchiere politico provinciale, per loro è di primaria importanza evitare fughe in avanti da parte di chicchessia in quanto non si sono resi conto che l’UPT negli ultimi due anni è rimasto praticamente immobile. Un partito nel quale per trovare un minimo di equilibrio tra le numerose spinte interne è dovuto ricorrere addirittura alla nomina di una triade (caso unico penso in politica!) che dell’immobilismo ha fatto il proprio credo. Vadano sul territorio a verificare se il partito gode

di Tione che potrebbe offrire incentivi per mini iniziative turistiche locali. Nel giornale citato, il noto prof. Angelo Franchini di Bolbeno ricorda al lettore l’importanza che il passo Duron ebbe nel tempo e nella storia, quale “ muto testimone del flusso e del riflusso di rendeneri, solandri, nonesi diretti verso il Garda e la pianura padana in cerca di lavoro…”. Già durante l’epoca romana,e prima ancora, attraverso il valico si avvicendò il traffico commerciale, militare ed amministrativo tra le regioni sud/nord. Vi passarono in tempi diversi s. Carlo Borromeo, il Gattamelata con il suo esercito e una folla di emigranti

autunnali, (moléte, spazzacamini, paroloti, segantini, careghéte) provenienti dalle valli trentine, commercianti, patrioti, delinquenti, pellegrini… Il prof. Franchini, dopo aver descritto l’importanza del “sito Duron” avanzava l’iniziativa di creare presso il passo una stele commemorativa dedicata alle umili genti delle Giudicarie che passarono carichi di povertà e di nostalgia verso una vita più dignitosa. A fine articolo leggiamo questo commento (firmato M.A.): “Come a Pinzolo c’è il monumento al Moleta, a Campiglio quello delle Guide Alpine, al passo Duron non potrebbe sorgere quello all’emigran-

Addio Gioanin Nel cuore dell’estate ci ha lasciati un allegro personaggio molto noto nel Bleggio “El Gioanin” al secolo Giovanni Riccadonna di Rango. Era anziano ma nascondeva in sé uno spirito ironico e giovanile fino a poco tempo fa. Aveva imparato l’arte del falegname dai Luchesa di Marazzone, che ai primi degli anni ‘50 facevano gli ultimi carri in legno. Nel 1956 aprì la sua bottega a Rango nella casa natale, rimasta intatta ancora adesso,che assomigliava tanto a quella di Nazareth. E’ vissuto in modo semplice e spartano come San Giuseppe, ma senza una sua Maria. Di lui i più anziani ricordano un episodio avvenuto e documentato a Santa Croce di Bleggio alla fine della seconda guerra, in occasione di une festa per la fine del regime. Alcuni uomini duri lo alzarono in aria dato che era piccolo, e lui scaricò una serie di pugni in faccia ad un noto personaggio del fascismo di Ponte Arche, dicendo fra gli applausi della gente: “Questo è il nostro ringraziamento per quello che hai fatto in questi anni”. Il giornale dell’epoca scrisse:”Un sentito ringraziamento da Santa Croce”, conservo ancora l’articolo. Addio Gioanin, con te se ne va un artigiano vero di mobili contadini. Quando sentirò qualche porta scricchiolare penserò a te e mi dirò: “L’era le porte del Gioanin”. Gianni Tosi, Flavon

te?”. Accoglierei in pieno l’iniziativa e me ne farei anche promotore (purtroppo l’età avanza) ad una condizione che mi pare logica: completare finalmente l’arteria invitando i responsabili ed amministratori locali a trovare una soluzione definitiva del tracciato. Parole portate via dal vento che soffia dalle vicine “vedréte”? Costato in questi ultimi tempi numerosi interventi sul territorio: circonvallazioni, rondò, rettifiche stradali, messe in sicurezza ed altro. Cose necessarie, ma la vecchia strada del Duron quanto dovrà aspettare ancora per il taglio ufficiale del nastro tricolore? Emilio Caldera

Le preoccupazioni elettorali di Gilmozzi e Lunelli Le preoccupazioni elettorali dei “nostri” politici

di buona salute. In particolare in periferia, se non fosse per qualche amministratore che ancora cerca di tenere duro o per qualcuno che tenta di portare avanti ciò che resta di questo partito, beh le cose sarebbero sicuramente messe molto peggio. Un caso emblematico sono le Giudicarie in cui vivo. Negli ultimi tre anni siamo stati praticamente abbandonati a noi stessi, con un partito “usato” esclusivamente per poter arrivare nella stanza dei bottoni della Comunità di Valle ma che oltre a questo non ha saputo fare altro (mentre PD

Dopo aver letto le uscite di Gilmozzi e Lunelli durante i primi giorni di luglio, mi è sembrato subito chiaro come la prima preoccupazione per loro, relativamente al presunto attivismo di Grisenti, sia prettamente di natura elettorale in quanto è evidente che un’eventuale rielezione il prossimo anno, per gli stessi, diventerebbe quantomeno più difficile. e PATT presidiano costantemente il territorio con l’apertura anche di nuove sedi). Senza considerare gli Amministratori della zona spesso lasciati in balia degli eventi. Personalmente più volte a Trento ho sollecitato la segreteria affinché intervenisse ma la risposta è sempre stata il silenzio più totale.

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Poi mi devo sentir dire da Lunelli che Grisenti, reo di girare sul territorio per ascoltare il crescente malcontento che inevitabilmente si riscontra tra molti tesserati dell’UPT o amici d’area vicini al partito, sarebbe colui che mette in atto “il tradimento di una tradizione che ha fatto grande il Trentino”. Non è

forse qualcun’altro che sta tradendo questa tradizione occupando il partito in maniera sistematica interessandosi esclusivamente di mantenere e scalare posizioni all’interno dell’UPT in prospettiva della forzata dipartita di Dellai? Ma non si sono resi conto questi signori che se si andasse a votare domani il risultato sarebbe disastroso? Quanti…forse 3/4 consiglieri? La smettano di fare gli struzzi e continuare come se nulla fosse. L’UPT va ripensato e aperto a coloro che vogliono contribuire a rendere questo partito

meno autoreferenziale ma più vicino alla gente. Basta con il partito dei tesserati di seria A o di serie B, quelli che vanno bene ad una corrente piuttosto che ad un’altra, quelli che l’importante è dire sempre di sì e non creare problemi di sorta, quello in cui alla fine chi decide su tutto sono solo in 3/4, quello dove gli Assessori pensano di avere un potere tale che il destino del partito diventa marginale rispetto al loro destino personale, quelli che si preoccupano di tenere a bada Grisenti non capendo che rappresenta una risorsa importante per il partito. Dal 2013 Dellai non ci sarà più a fare da “ombrello” per tutti e quindi se il partito non cambierà subito marcia e non saprà riposizionarsi rispetto alla situazione politica attuale non riuscirà mai ad andare avanti con le proprie gambe e sarà necessario quindi pensare forzatamente a qualcosa di diverso! Massimo Caldera

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