Giornale delle giudicarie aprile 2013

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Giudi iudicarie

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Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 12- N. 4 APRILE 2013 - Mensile

EDITORIALE

Francesco, Papato promettente

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di Adelino Amistadi C’era ansia, emozione e curiosità, quel 13 marzo, verso sera, quando ormai tutti in tutto il mondo aspettavano la fumata bianca che avrebbe confermato l’avvenuta elezione del nuovo Papa. Alle 19 circa, il piccolo camino custodito durante il giorno da un simpatico pellicano, ha cominciato ad eruttare fumo bianco, nitidamente visibile da lontano ed ancor più in televisione, in soli due giorni i Cardinali avevano fatto la loro scelta, il nuovo Pontefice sarebbe stato, di lì a poco, presentato al mondo. Avrebbe fatto la sua comparsa alla finestra, preceduto dall’ “habemus papam”, e avrebbe salutato per la prima volta la folla immensa che incredibilmente era affluita in piazza san Pietro da ogni parte del globo, ma nessuno ancora sapeva chi fosse il prescelto. Continua a pag. 26

Le preiscrizioni alle superiori rivelano le priorità dei giovani giudicariesi

Caccia che passione, alla Mostra trofei

Una giornata diversa, con le Ciaspole in nome della solidarietà

pag. 29

Comunità: cambiano i servizi sociali Alle pagine 10 e 11

Non aveva le pareti dipinte di rosso come la mostra di trofei sull’evoluzione del collezionismo naturalistico, ambientata nel Museo di Storia Naturale di Venezia, ma a Tione, le 2.000 corna di tutte le dimensioni esposte, in occasione del 6° Trofeo Giorgio Visentainer, hanno richiamato appassionati da tutta la regione. Un vero paradiso per gli amanti della caccia al capriolo, al camoscio e ai grandi ungulati come il cervo o il muflone. A pagina 24

ECONOMIA

Funivie Pinzolo «un’azienda solida: in due anni, di crisi, +35%» A pag. 8

Giudicarie, scatta la corsa al cippato A pagina 17

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Rassegna Stampa

APRILE 2013

A cura della REDAZIONE

RASSEGNA STAMPA MARZO 2013

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA COMUNITÀ DI VALLE - Finalmente è giunta a conclusione la surreale questione dei fondi Fut per il finanziamento di opere pubbliche comunali. Dopo i tira e molla durati un paio d’anni, la giunta provinciale ha stanziato 21.734.000 euro per il fondo Unico Territoriale delle Giudicarie. Circa 22 milioni di cui 5 a carico dei Comuni, sarà una notevole boccata d’ossigeno per le nostre imprese, soprattutto quelle medio piccole perché si tratta di investimenti di qualche centinaia di migliaia di euro per ogni comune. 2.112.000 euro di contributo a Bleggio Superiore per sdoppiamento fognature; 1.803.000 euro (contributo del 90%) per completamento fognature Ca’ Rossa, Darzo e Lodrone di Storo; reti tecnologiche nel rione Ruina di Pinzolo (1.285.000, finanziato all’80%); nuova biblioteca di Tione (2.400.000, finanziata al 95%); impianti e attrezzature nuova biblioteca delle Giudicarie steriori (2.282.000 di euro all’80%). Importi minori a Bocenago per le reti idriche (860.000 al 75%), a Darè (615.000, 85%), Caderzone-Strembo (565.000,75%), e Vigo Rendena (570.000,75%). Le opere igienico sanitarie toccano a Stenico (534.000,75%), Prezzo (224.000,75%), Daone (per l’acquedotto intercomunale con Bersone e Prezzo 165.000,75%), San Lorenzo (171.000,80%) e Dorsino (166.000,80%). Interventi minori a Zuclo per l’adeguamento del cimitero, a Roncone per il Crm, a Spiazzo per la rete in fibra ottica, le caserme dei pompieri di Cimego e Carisolo, una rotatoria a Madonna di Campiglio e un parcheggio presso la casa di riposo di Strada. Inoltre l’autorimessa ed i magazzini interrati di Villa Rendena costeranno 650.000 euro, il potenziamento degli impianti di sci a Bolbeno 790.000, gli arredi della piscina di San Lorenzo 230.000. Il Fut prevede di illuminare a nuovo i comuni di Bersone (280.000), Bondone (506.000), Castel Condino (298.000), Massimeno (155.000), Montagne (160.000), Pelugo (149.000), Praso (299.000) e Strembo (203.000). Infine colpisce l’entità degli interventi nel settore sportivo dato il continuo calo di squadre e di tifosi: Roncone per la manutenzione straordinaria del campo sportivo spenderà 800.000 euro, Breguzzo 560.000 e Bondo 280.000. Se si considera che i tre paesi si trovano in un raggio di tre chilometri e che c’è un’unica squadra di calcio, 1.650.000 euro per i campi di calcio, in un momento come questo, non sembrano del tutto giustificate. GIUDICARIE ESTERIORI - Rosina Nicolli ha raggiunto la ragguardevole età di 109 anni, ormai la nonna delle Esteriori. Nata a Sclemo nel 1904, sposata, si è trasferita a Tavodo di Dorsino, paese del marito Riccardo. La sua vita l’ha trascorsa curando la famiglia (avrà sue figli Fidenzio e Alma che la renderanno nonna cinque volte) e la campagna così come si usava. Dal 1997 vive presso la casa di riposo di Santa Croce dove è stata festeggiata dal presidente Aldo Serafini, dagli ospiti della struttura e dai parenti che l’hanno circondata di particolari attenzioni e tanto affetto. STORO - Il 16 marzo i Vigili del fuoco volontari di Tione e di Storo, assieme ai rappresentanti di tutti i corpi delle Giudicarie, i Sindaci rispettivamente di Storo Vigilio Giovanelli e di Tione Mattia Gottardi, si sono ritrovati sui monti del centro chiesano per ricordare il ventennale del sacrificio eroico del Vigile Giuseppe Bondi perito tragicamente nell’incendio della montagna sopra Storo. Era il 21 febbraio 1993, quando scoppiò un furioso incendio, accorsero vigili volontari da tutte le Giudicarie, circa un centinaio di vigili, fra loro c’era Pino Bondi, allora vicecomandante del corpo di Tione: attese che tutta la sua squadra rientrasse salva dall’area boschiva sotto il loro controllo, e quando tocco a lui fuggire, lo tradi il terreno scivoloso e non fece più a tempo a salvarsi. Morì dopo 23 giorni di agonia appunto il 16 marzo del 1993, la-

sciando la moglie e due figli adolescenti. A sua memoria è stato issato un ceppo di legno portato dai suoi compagni pompieri. PINZOLO - Di tutte le Giudicarie, Pinzolo è il paese che ha avuto la maggior crescita demografica nell’arco degli ultimi 140 anni. Aveva 1.827 abitanti nel 1.882, è passato a 2.589 nel 1972, ai 3.060 del 2002, agli attuali 3.171, 18 unità in più rispetto al 2011. Nel 2011 ci sono stati più morti che nascite (22 a 20). Gli abitanti del Comune sono così distribuiti: 1951 a Pinzolo, 404 a Mavignola, 743 a Campiglio, e 73 a Campo Carlo Magno. I nuclei familiari sono 1.381 con una media di 2,29 per gruppo familiare. Infine gli immigrati, gli stranieri, che sono nel Comune complessivamente 215 distribuiti su tutto il territorio, provenienti da tutto il mondo, perfino dalla Finlandia, dagli Usa, dal Bangladesh, un gran crogiolo di etnie, lingue e religioni. BOCENAGO - Dopo aver rischiato di scomparire la Pro Loco di Bocenago, commissariata fin dalla scorsa primavera, è ripartita con un nuovo direttivo. A nuovo presidente è stato eletto Bruno Tisi con Maria Grazia Tavernini vice, Marco Barbieri, Elena De Luca e Lea Valenti e Alessandro Boffo consiglieri. Il collegio sindacale è formato da Ottorino Ferrazza, Eugenio Riccadonna e Annalisa Masè. Durante la serata i soci hanno anche approvato il bilancio che chiude sostanzialmente in pareggio. STORO - Si è svolta la ventiduesima assemblea dei soci della cooperativa agricola Agri 90, il presidente Vigilio Giovanelli nella sua relazione si è detto particolarmente orgoglioso per il buon andamento dell’azienda, nonostante le difficoltà del momento. La Produzione di mais da farina nel 2012 è stata di 10.000 quintali, provenienti da quasi 300 ettari di terra coltivata nel Chiese e nelle Giudicarie esteriori. Dal bilancio si evince che ai 130 soci sono stati distribuiti circa 1. 400. 0000 euro, ciò significa che l’agricoltura rappresenta una fonte di reddito fra le più importanti del territorio agricolo. Ma l’Agri 90 non è solo mais, sono state prodotte anche 200 quintali di fragole in tunnel, 50 quintali di more, 35 di lamponi, 6 di mirtilli e una trentina di uva fraga.

I cattivi pensieri di Eta Zeta Manco fossero riviste di Caccia e Pesca! Amano spararle grosse, i nostri giornali. Specie quando c’è da omaggiare il “giovin signore”. Quello appellato come “il Magnifico”. Dopo la “pugna”, in quel di Roma, s’è incontrato con gli amici, a Mezzolombardo. E, nelle cronache, la “conta” è stata uno spasso. I numeri erano ballerini, assai. Per il Trentino erano 1.500. Per l’Adige 1.200 nei titoli, 200 in meno nella cronaca. Il Corriere del Trentino ne ha avvistati 800. Chi c’era dice solo 500. Sta a vedere che se per contarli, invece della lingua avessero usato le dita, potevano attaccare con quel famoso sonetto: “Eran trecento giovani forti…”.

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I cattivi pensierini: di Eta Zeta Per il Tar, hanno già speso 30.000 euro: 16 mila Tione e 13 mila Saone. E sono al nulla di fatto: ai blocchi di partenza. Dovranno ricorrere alla Giustizia Ordinaria. Comune e Asuc si sono dichiarati guerra. Senza sapere che in queste diatribe made in Italy’, a vincere sono sempre azzeccagarbugli e legulei. Possibile che una bega di “famiglia” abbia costi simili per la comunità? E dire che tra questi c’erano dei veri “cò cernù”.

PROVINCIA - Sprechi: sono state rese note le spese per la comunicazione istituzionale dall’Ufficio Stampa della giunta provinciale che ammontano per il 2’12 a 1 milione e 336.762 euro dando fondo per intero allo stanziamento di bilancio. Ne ha dato notizia il presidente Pacher rispondendo ad una interrogazione del cons. Leonardi. Dal 2008 al 2012 le spese sostenute dall’Ufficio Stampa per la comunicazione (libri, depliants, librettini, giornali, giornalini, e TV) sono state complessivamente 6 milioni e 899.585 euro. Una cifra considerata dall’interrogante eccessiva. Pacher ha così garantito che con l’anno in corso le spese per la comunicazione saranno ridotte del cinquanta per cento. Allora sorge spontanea una domanda: o erano davvero troppi i soldi spesi in questi ultimi anni, o quest’anno non avremo comunicazione. Staremo a vedere. PROVINCIA - E’ stato sottofirmato in Provincia un protocollo sugli ammortizzatori sociali in deroga con tutte le associazioni interessate. Si tratta di un fondo per sostenere i lavoratori e le imprese in crisi in questi particolari momenti di difficoltà. L’ Ass. Artigiani e Piccole Imprese guidata da Roberto De Laurentis ha lamentato la scarsità dei fondi messi a disposizione, il presidente ha usato parole dure: “I piccoli imprenditori sono in difficoltà, i prossimi tre mesi saranno decisivi. Non possiamo accettare che la Provincia conceda contributi a una impresa come la Marangoni per 41 milioni di euro, e a noi vengano date solo le briciole”. Anche Loris Lombardini, presidente della Confesercenti, non è da meno: “Il protocollo firmato è poca cosa, c’è molto, molto fumo, e poco arrosto. La Provincia potrebbe fare molto di più. Dove vuole i soldi li trova, 14 milioni per il Muse, 70 milioni per la zona museale delle Albere, con 10 milioni di gestione annuale. E intanto abbiamo la coda fuori che aspetta di gente che aspetta di entrare nel Progettone”. A precisa domanda dell’intervistatore “Cosa si potrebbe fare di più’”, Lombardini ha risposto: “Bisogna ragionare sulle spese inutili. Mi riferisco alle poltrone garantite a certi pubblici amministratori, che poi sono sempre gli stessi, all’interno delle banche. Penso a quei dirigenti provinciali andati in pensione che vengono richiamati per svolgere le funzioni che facevano prima...è qui che bisogna risparmiare, non

lesinare finanziamenti a chi non sa come cavarsela”. TRENTO - Dopo nove anni dopo l’essersene andato con non poche polemiche, Adriano Alimonta è tornato alla presidenza del Soccorso Alpino Trentino. E’ stato eletto come il papa alla quarta votazione dopo che il presidente uscente Roberto Bolza ha rinunciato alla sua candidatura. Ma quale sarà il Soccorso alpino targato Alimonta? Sentiamo: “Sarà un soccorso alpino più montanaro, più operativo, ci sono delle linee guida in questo senso e mi impegnerò ad attuarle. Chi lavora nel soccorso è sempre più specializzato perché sono sempre più numerose e particolari le richieste che ci arrivano. Per questo il servizio è sempre più difficile”. Il neo presidente ha ringraziato il presidente uscente Bolza per il proficuo lavoro svolto e si è detto pronto a ricominciare con rinnovato entusiasmo. PROVINCIA - Entro 30 giorni verrà presentato alle categorie interessate un pacchetto di provvedimenti a sostegno dell’edilizia. Lo ha detto il presidente Pacher rispondendo ad una interrogazione del Cons. Anderle che chiedeva garanzie circa i tempi ed i modi degli stanziamenti provinciali (50 milioni di euro per la riqualificazione degli edifici privati, e altri 300 milioni per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici). Oggi sono in itinere sull’intero territorio provinciale 488 opere finanziate, di cui 190 già appaltate ed in attesa di inizio lavori, delle rimanenti, 298 non sono state ancora appaltate, ma 211 di esse sono già state inserite nella pianificazione 2013-2014. Altre 87 sono in via di elaborazione. “La fluidificazione delle opere pubbliche - ha concluso Pacher – è in atto e darà ossigeno al settore”. PROVINCIA - Duro attacco del Movimento 5 stelle del Trentino dopo che la Provincia ha annunciato che coprirà con 3 milioni e mezzo il buco scoperto recentemente del Centro Santa Chiara. “Abbiamo avuto, durante la campagna elettorale, la certezza che il centro culturale in questione fosse gestito in maniera sconsiderata. Ci ricordiamo le scuse del sen. Panizza che ammetteva che il centro fosse fuori controllo.” Il Movimento 5 Stelle ha inoltre affermato che in qualsiasi stato occidentale e non solo, un tale comportamento avrebbe ottenuto le immediate dimissioni dell’Ass. Competente e l’esautorazione di ogni organo dirigenziale dell’Istituto con la conseguente richiesta di rimborso del de-

naro sottratto con frode alla comunità. In Italia succede invece che l’assessore viene premiato con un posto blindato al Senato e gli amministratori corresponsabili si vedono appianato il debito con 3 milioni e mezzo a carico della comunità, dei lavoratori e delle imprese trentine”. La soluzione? “ Mandiamoli tutti a casa!” PROVINCIA - E’ uscito in questi giorni il “Rapporto orso 2012” redatto dagli uffici del servizio Foreste e fauna della Provincia. La prima cosa che salta agli occhi è l’ammissione che la gente dell’orso ne ha piene le scatole, nonostante le misure in materie di indennizzi rese più efficienti e sicure. Gli orsi attualmente in Trentino sono da 43 a 48. Sembra che siano certi i 43, ma probabilmente sono qualcuno in più: 17 adulti, 11 giovani e 15 cuccioli. Dei 43 solo 34 stanziano sul nostro territorio per tutto l’anno, gli altri vagano dalla Lombardia al Veneto, all’Alto Adige. Sono ben 31 gli orsi che nel 2012 sono mancanti. Non sono più sotto controllo. Di questi 14 sono morti di cui 4 per cause naturali, 3 per cause sconosciute e 7 per mano dell’uomo. Nel 2012 si sono registrati 191 casi di danneggiamento, e sono stati risarciti danni dalla Pat per circa 98 mila euro. Quest’anno si sono avuti 6 casi di investimento stradale, ma gli orsi nella maggioranza dei casi non hanno avuto conseguenze. Attualmente è in vigore un nuovo progetto europeo denominato “ARCTOS- conservazione dell’orso bruno” che prevede una durata di quattro anni ( scadrà nell’agosto 2014), e una spesa complessiva di 3.984.mila euro finanziato per il 67% dall’Europa e il resto dalla Provincia. PROVINCIA - La Giunta provinciale ha approvato i nuovi bandi del Fondo per la valorizzazione e professionalizzazione dei giovani. I bandi prevedono borse di studio e prestiti d’onore per corsi di lingue estere, percorsi d’istruzione e formazione all’estero, stage lavorativi estivi, percorsi d’eccellenza e di alta specializzazione professionale, percorsi per l’inserimento di giovani laureati e dottori di ricerca nel mercato del lavoro. Rispetto alla versione precedente la giunta ha introdotto alcune novità dovute alla scarsità dii fondi. L’importo massimo erogabile per i prestiti d’onore a favore degli studenti universitari sono stati ridotti da 30 mila euro a 12 mila, mentre per gli studenti all’estero vengono ridotti da 54 mila euro a 18 mila.


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Speciale Elezioni

APRILE 2013

Una mini-riforma per i comuni trentini

Sforbiciata per consigli comunali e giunte: in Giudicarie “tagliati” circa 80 consiglieri, 80 assessori e – da aprile – il 7% delle indennità Con l’obiettivo di tagliare spese e razionalizzare servizi ed istituzioni, le Regioni e le Provincie hanno approvato leggi di riforma in questo senso. Ma come sempre accade, se sono chiari, soprattutto all’opinione pubblica, gli obiettivi, i mezzi per raggiungerli vengono stabiliti ancora dai politici e allora le cose si complicano. Succede quindi che i risparmi si fanno fare prima agli altri e proprio quando non è più evitabile anche a se stessi, ma con la massima cautela. Anche la nostra Regione, per cercare di dimostrare la propria attività, ha voluto cimentarsi con il taglio dei costi relativi agli Amministratori comunali. Ne è uscita una legge, la n. 1 del 2013 che definire “di facciata” è un complimento. E’ ben vero che la Regione non poteva interessarsi alla Riforma istituzionale, di competenza della Provincia, e quindi ha dovuto limitarsi all’aspetto dell’ordinamento, ma ugualmente i risultati ottenuti dalla legge sono modestissimi. L’obiettivo delle precedenti riforme dei Comuni, risalenti a sette/otto anni fa, era rivolto ad una forte rivalutazione della partecipazione popolare alla gestione della cosa pubblica, attraverso un ruolo decisamente rafforzato del Consiglio comunale, con maggiore coinvolgimento e confronto. Il Consiglio Comunale doveva ridiventare luogo di dibattito vero, dove le minoranze e la maggioranza potevano discutere e condizionare profondamente l’attività amministrativa dell’intera comunità. Non so se questo ambizioso obiettivo sia stato raggiunto, ma sicuramente la nuova legge da questo punto di vista sembra andare in controtendenza. Con l’obiettivo di risparmiare vengono diminuiti i componenti dei Consigli Comunali. Da quindici vengono ridotti a 12 per i Comuni fino a 1.000. abitanti, nulla cambia per i comuni da 1.000 a 3.000 abitanti che rimangono con 15 Consiglieri, mentre i Comuni maggiori di 3.000 i Consiglieri vengono ridotti da 20 a 18. In totale nei Comuni delle Giudicarie abbiamo una diminuzione di una settantina di Consiglieri da 600 a 513. La composizione delle Giunte comunali varia con una diminuzione di due Assessori e quindi sarà composta di tre

di Enzo Ballardini

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n tempi difficili per l’economia, la classe politica è stata obbligata ad introdurre riforme economiche ed istituzionali, spinta da un opinione pubblica sempre più critica nei suoi confronti e da una situazione finanziaria sull’orlo del fallimento. Il Presidente del Consiglio Mario Monti è stato sostenuto, obtorto componenti al posto di cinque nei Comuni fino a 1000 abitanti. Anche qui avremo una diminuzione di circa 80 Assessori passando da 200 a 120. Inoltre la legge prevede una diminuzione delle indennità mediamente del 7%. Il sistema elettorale di elezione diretta del Sindaco con liste nettamente contrapposte, non è stato minimamente modificato nonostante siano pervenute da più parti critici-

tà legate ad una litigiosità esasperata soprattutto nei piccoli Comuni. Questo sistema introdotto dal 1995 ad oltre 18 anni di distanza mostra tutti i suoi limiti che richiedevano un’approfondita riflessione ed un deciso cambiamento. Il ritorno ad un sistema che evitasse di esasperare le contrapposizioni, magari eliminando l’elezione diretta del Sindaco e concentrando la scelta più sulle persone che

collo, per un anno da una maggioranza allargata che comprende centro destra e centro sinistra, proprio con questo compito. La politica della cosiddetta spending review si è allargata dallo Stato alle Amministrazioni regionali, provinciali e locali. Purtroppo non sempre i risultati sono stati all’altezza delle aspettative. sulle liste, avrebbe sicuramente favorito un miglior clima all’interno dei nostri Comuni. La crisi che stiamo attraversando richiede che per i prossimi anni ci si debba concentrare più che su aspetti di facciata come quello affrontato con la recente legge regionale, su provvedimenti molto più incisivi rispetto all’organizzazione dei Comuni affrontando con decisione la questione delle collaborazio-

ni e fusioni sovracomunali. Il Consiglio regionale ha voluto dare un segnale, riducendo i costi relativi agli amministratori locali, ma non vorremmo che questo provvedimento serva solo per lavarsi la coscienza davanti ad un opinione pubblica sempre più critica. Costi ben maggiori e molte volte non giustificati vengono sostenuti per il i compensi ai Consiglieri provinciali e per il funzionamen-

to dei Consigli Regionale e Provinciale. Era da li che bisognava iniziare se si voleva dare un segnale serio e concreto nei confronti dei cittadini che si trovano ad affrontare una crisi economica sempre più grave. Vedremo se nelle prossime settimane i politici provinciali riusciranno, con la pressione dell’opinione pubblica e con l’approssimarsi delle elezioni provinciali di ottobre, ad approvare una riforma che riesca a tagliare le loro indennità, come segno di moralità pubblica nei confronti di una situazione economica che richiede sacrifici a tutti a partire da loro.

La politica sappia ascoltare*

In questa fase post elezioni, l’elemento che salta subito all’occhio è l’inadeguatezza delle risposte dei partiti tradizionali, a livello nazionale ma anche e soprattutto locale, alle sollecitazioni pressanti che emergono dalla cosiddetta società civile. A fronte di una crisi che investe l’Italia e che fa sentire i suoi effetti drammatici anche nel nostro Trentino, assistiamo al teatrino di una politica che sembra soltanto intenzionata a mantenere se stessa, tutta incentrata ed incancrenita nella ricerca spasmodica di un consenso basato sulla logica delle tessere e non sulla condivisione di una strategia comune. Il Trentino non ha bisogno di assistere a vendette personali, a dibattiti costruiti, o precostituiti, dove non si ha come finalità il bene comune della nostra terra, ma soltanto la supremazia interna ai partiti, dimenticando che i partiti sono un mezzo e non il fine che deve essere il bene dei nostri territori. La nostra gente, costituita in grande maggioranza da moderati in campo politico, dopo le recenti consultazioni elettorali ha lanciato un segnale ben preciso che sembra essere caduto in parte nel vuoto se leggiamo le ultime uscite di alcuni segretari di partito, ciechi anche di fronte ad un forte e pericoloso sentimento di antipolitica motivato esclusivamente dagli errori della politica. Sarebbe stato auspicabile assistere in Trentino a confronti tra-

di Paolo Zanlucchi

Luigi Einaudi, simbolo di una politica d’altri tempi

sversali fuori dagli schematismi, a questo punto vetusti e anacronistici, invece continuiamo ad assistere allo spettacolo avvilente di beghe interne ai partiti, di fratture apparentemente insanabili, di radicalismi che oggi non hanno più senso, se mai ne avessero avuto in passato. Mentre parte della politica trentina è rimasta sorda a quei richiami, molti cittadini, tra cui molti amministratori, si sono resi conto del bisogno di novità nella politica provinciale, per offrire al nostro Trentino il seme di una stagione nuova cercando di essere interpreti dei bisogni e

delle richieste della vera maggioranza dei trentini, quella che di solito si etichetta come “silenziosa”. In questo momento storico concetti quali destra e sinistra, schemi semplicistici seppur per certi aspetti rassicuranti, lasciano il tempo che trovano di fronte alla necessità di dare risposte immediate, pragmatiche, intorno a provvedimenti concreti che permettano di tentare di uscire in tempi certi dalla palude della crisi, certamente economica e politica, ma anche sociale e culturale. Proprio intorno a proposte strut-

turali sui grandi temi legati all’economia, ai trasporti, all’energia, ma anche alla cultura e all’etica, si dovranno calibrare le future alleanze a livello locale, prestando ascolto in maniera sincera e non strumentale alle istanze che stanno emergendo da strati sempre più ampi della società civile, da buona parte del mondo sindacale, dalle associazioni di categoria, dalle imprese, dal mondo del volontariato, della scuola, nel nome di un rinnovato amore per il bene comune. Certamente oggi nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere quali potrebbero essere le future aggregazioni politiche: quel che è certo è che l’appello all’impegno è rivolto a tutti coloro che avranno il coraggio di mostrare la faccia con dignità, persone di buon senso, amministratori e non, che oggi si trovano anche trasversalmente in schieramenti, partiti e movimenti, diversi, che hanno voglia di uscire dagli schematismi di un passato anche recente, ma che alla luce degli ultimi accadimenti nazionali e locali appare antiquato. Credo non ci sia più il tempo di rimandare l’impegno di dare ai cittadini un sogno, una speranza per sé e i propri figli, per dare un contributo fondamentale al rinnovamento economico e politico, ma anche morale e culturale della nostra terra. * cortesia giornale “Trentino” del 7 marzo 2013


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Politica

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Fuori dagli schieramenti. Si diceva - erano in tanti a scommetterlo – che alla fine Grisenti sarebbe tornato all’”ovile”, ossia nello schieramento di centrosinistra autonomista nel quale aveva militato dai tempi della sua carriera in consiglio comunale a Trento, poi proseguita in provincia. Però Grisenti alla fine ha fatto lo “strappo”; ha detto basta a questo schema, che peraltro ha sempre sostenuto, per cercare gloria altrove. Ma dove? Se lo sono chiesti a più riprese anche molti di quelli che domenica 10 marzo hanno presenziato alla tenuta a battesimo di Progetto Trentino. Non con il centrosinistra autonomista - ha detto Silvano. Difficile con il Pdl e lega Nord, per chi lo conosce. Eppure fra quelle facce presenti all’Interporto di Trento c’erano, accanto a diversi sindaci (molti ex) e amministratori, anche ex Pdl come Valter Viola. Detto questo c’era anche molta gente, nelle due sale gremite, anche se alla conta finale, non tutti hanno aderito al nuovo soggetto politico.

Tra “civiche” e nuovi “progetti”

Pro e contro. Il perché è presto detto. Da una parte ci sono forti motivazioni di adesione: su tutte la figura carismatica di Grisenti, che ha lasciato indubbiamente un buon ricordo, specie negli amministratori locali, sindaci ed assessore, in particolare per la sua concretezza. Che tutti gli riconoscono. Un uomo “del fare”, insomma, da cui molti si aspettano maggiore slancio nell’azione politica, soprattutto alla voce “lavori pubblici”, specialità nella quale si è distinto sin dai tempi in cui fu assessore nel Capoluogo prima e super-assessore in Provincia, poi. Certo però, e qui

siamo ai “contro”, che a molti potenziali utenti del bacino grisentiano, “di governo” per capirci, sono sembrati piuttosto fuori luogo gli accenti di anti-politica che Progetto Trentino propone. Una sorta di “facciamo piazza pulita”, di rivolta contro il potere di sapore grillino, che però stona con l’immagine di Grisenti, che negli ultimi 20 anni quel potere l’ha incarnato e – anzi – è stato uno dei principali artefici e protagonisti della stagione del centrosinistra autonomista. Su questo punto, l’idea di abbandonare lo schieramento che ha contribuito a creare e consolidare ha

A sei mesi circa dalle elezioni provinciali (27 ottobre) il panorama politico è ancora fluido. Il ritorno di Grisenti, il dibattito nell’Upt e nel Pd, le beghe sul coordinatore nel Pdl Non è stato certo un terremoto, come molti temevano (ed altri auspicavano). Certo il ritorno di Silvano Grisenti sulla scena politica qualche scossone l’ha dato. Soprattutto in Giudicarie, dove alcuni com-

ponenti dell’Unione per il Trentino hanno lasciato seduta stante il partito per seguire l’ex-assessore ed ex-presidente dell’A22 nella sua nuova avventura: Progetto Trentino. terremoti, uno scossa comunque c’è stata, la cui manifestazione più evidente sono state le dimissioni della locale coordinatrice Upt Alessandra Sordo Sicheri, seguita nel suo nuovo percorso da Massimo Caldera, Giorgio Marchetti, Antonio Caola, Emanuele Bonafini e Isidoro Pedretti, per stare ai nomi più noti. In ogni caso, la situazione è in evoluzione, dunque occorre stare a vedere.

Silvano Grisenti

spiazzato molti, che faticano a vedere un punto di approdo di Progetto Trentino, anche perché, dall’altra parte, Grisenti ha sempre sottolineato di avere poco in comune con Lega Nord e Pdl, così distanti dalla sua storia personale. In Giudicarie. Nel nostro Comprensorio erano in molti i potenziali “grisentiani”; anzi, forse con Val di Non e una parte della Vallagarina (oltre che Povo, naturalmente) le Giudicarie sono il principale bacino dell’ex-assessore. Per questo c’era il rischio di grosse scissioni nell’Unione per il Trentino giudicariese; niente

Verso il 27 ottobre. La data delle elezioni provinciali sembra lontana, ma in realtà non lo è poi molto. I partiti si stanno dunque organizzando: da una parte c’è lo schieramento di centrosinistra autonomista con Upt-Pd e Patt che è uscito tutto sommato rinfrancato dalle elezioni nazionali, dove – quando si è presentato unito – ha saputo imporsi in tre collegi senatoriali su tre. Senza trionfalismi, però: il calo di voti c’è, come l’indubbio rischio di un buona performance elettorale del Movimento 5 Stelle. Va rilevato, però, che ad esempio in Lombardia il voto per il partito di Beppe Grillo ha avuto esiti

molto differenti tra elezioni politiche e elezioni regionali, pur celebrandosi nello stesso giorno, scendendo dal 20% al 13,62%, segnalando quindi la differenza sui vari livelli di voto, quando, ad esempio, sono in ballo le preferenze in lista. Dall’altra parte, in casa centrodestra, lo scenario è alquanto fluido, con il Pdl alle prese con la grana coordinatore e il braccio di ferro tra Michaela Biancofiore da una parte, Giorgio Leonardi e Cristano De Eccher dall’altra e la Lega Nord sempre presente sul territorio ma in netto calo rispetto a quel 14,07% raggiunto nelle elezioni provinciali del 2008. Le prossime elezioni, c’è da scommetterlo, vedranno la proliferazione delle Liste civiche; in periodi di anti-politica distanziarsi dai partiti ufficiali potrebbe “pagare” in termini elettorali: ecco allora “Civica trentina” del duo Rodolfo Borga-Marco Sembenotti e “Associazione comunità” di Mario Magnani, ma ne seguiranno altre. Nodi da sciogliere. In entrambi gli schieramenti restano nodi da sciogliere. In primis

in casa Pd, dove per giorni si è discusso della sostituzione del segretario Michele Nicoletti, eletto alla Camera poi rimasto come presidente con Roberto Pinter segretario; a confrontarsi anche due “anime” del partito, non certo sovrapponibili a quelle nazionali “bersaniani” e “renziani” ma certo influenzate anche da queste dinamiche. A questo proposito il coordinamento Pd delle Giudicarie con il coordinatore Salvatore Moneghini, con una forte presa di posizione ha sollecitato nei giorni scorsi il partito a rilanciarsi con volti nuovi dopo l’impasse postelettorale. Nell’Upt la “grana” più grossa è – come detto – il nuovo partito di Grisenti, che rischia di drenare molti voti. Per questo l’Unione per il Trentino, rilancia sul dialogo con il territorio e la società civile, allargando il proprio campo d’azione; le direzioni sono quelle dell’associazionismo, delle categorie produttive e delle Acli; lo si farà attraverso una convention nel mese di aprile, nella quale si metteranno le prime basi per presentarsi agli elettori ad ottobre e anche per esprimere il proprio candidato alla presidenza della Provincia. Il Patt, infine, ha già un assetto definito: con Franco Panizza a Roma, tocca a Ugo Rossi il ruolo di candidato presidente indicato dal partito. Il tutto senza dimenticare il programma di governo per la prossima legislatura che – al di là del candidato presidente, per cui un nome “esterno” ai partiti è ancora un’ipotesi molto calda – porterà al pettine nodi importanti: calo delle risorse, economia, occupazione, assetto delle autonomie locali. L’agenda per la prossima giunta è già pronta.(r.b.)


Economia

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Prima la “fiducia” dei mercati

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Occorre che la politica riesca a dare un segnale forte al mondo economico europeo e mondiale. La storia insegna E siccome i mercati vivono più di fiducia che di numeri o rendimenti, basta osservare come viene comprato il Bund tedesco che rende l’uno e venti per cento mentre il Btp rende mediamente il cinque, non c’è Draghi, Monti o fondo salva stati che faccia da diga alla sfiducia, ancora per molto tempo. Dopo il lavoro di salvataggio di Monti oggi ci troviamo nuovamente sul bordo del tracollo. L’elezione inattesa di Grasso e Boldrini, al Senato e della Camera, con l’appoggio esterno del Movimento Cinque Stelle, rimette in modo significativo la prua del debito, sulla rotta di una prima fiducia, fornendo ai mercati finanziari un segnale che nei prossimi giorni si concretizzerà in passi ancora più importanti, perché ai tedeschi, che stanno imponendo un rigore senza sconti ai debiti delle nazioni europee, servono segnali tangibili di cambiamento per poter andare avanti sulla strada del risanamento europeo. Torna alla memoria l’unione tra la Germania dell’ovest e quella dell’est, la DDR,

Nell’impasse in cui è caduta la poche siedono oggi in parladi Marco Zulberti litica italiana dopo le elezioni del mento, Partito Democrati24 febbraio, chi punta sull’effetto “Belgio”, quando co, Movimento Cinque Stelle e Popolo delle Libertà, in analoga situazione di stallo di governo che permise stanno corrodendo la fiducia che il governo di Mario al paese comunque di migliorare, credo commetta un Monti, aveva con sacrifici alla “lacrime e sangue”, rierrore. I veti e gli equilibri bizantini tra i tre partiti pristinato a livello internazionale. quando fu fatto un cambio alla pari, tra il marco dell’ovest e quello dell’est. Durante gli anni Novanta l’economia statale e inefficiente dell’est, della Deutsche Democratiche Republik, fu rasa senza pietà dagli stessi tedeschi dell’ovest. Perché i tedeschi che non avevano fatto sconti a fratelli dell’est, dovrebbero avere oggi pietà di spagnoli, greci e italiani? Il ragionamento appare alquanto cinico, ma terribilmente oggettivo e storico, perché le schermaglie di queste ultime settimane post-elezioni hanno fatto trasparire l’assenza nella nostra classe politica di questa visione europea e storica a cui manca completamente. Lo spirito di fiducia, Monti docet, quindi oggi, con un debito come quello italiano, conta più di tutto il resto. Nel nostro piccolo anche i

problemi della provincia di Trento e della nostra regione, il Trentino Alto Adige, sembrano molto simili a quelli di uno stato come la Germania dell’est, dove la spinta della leva della spesa pubblica era diventata l’unica leva di crescita. Una commistione tra la classe

politica, le istituzioni pubbliche, i servizi e la cooperazione, ha di fatto creato un modello molto simile a quello di una social-democrazia, bloccata da un apparato che non ha coscienza di quanto il mercato sia stato deformato dai costi dell’apparato pubblico. Quando i

prezzi si fissano con le tabelle dell’Istat e i prontuari dei costi edilizi negli uffici tecnici, il mercato per quanto esistente sulla carta è di fatto scomparso, proprio come nei paesi del socialismo reale. E la storia ci insegna che quando una nazione esce

dal mercato, di fatto la sua economia è destinata a entrare in crisi, nonostante tutti i buoni propositi che il modello politico e cooperativo abbiano rappresentato in questi ultimi cento anni. Da una parte il collegamento tra società e cooperazione è fondamentale per uscire dalla crisi, ma dall’altra il blocco cooperativo deve anche comprendere le profonde distorsioni che lo attraversano e confrontarsi, senza averne paura, con gli altri soggetti privati, sia sul paino commerciale, che in quello del credito. L’impressione di questo mondo bloccato, in cui il mercato è stato sospeso, in cui i soggetti privati sono visti dal mondo cooperativistico come dei nemici da combattere, è ancora molto forte, anche per questo blocco impedisce anche quel ricambio delle intelligenze, rappresentate dal mercato delle professionalità necessarie per uscire dalla crisi. La crisi della Germania dell’est è rappresentativa di quanto oggi sta succedendo anche nella nostra terra.

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Economia

APRILE 2013

«Funivie Pinzolo Spa è una società solida»

Nonostante la crisi, incassi record: +15% rispetto all’anno scorso e +35% rispetto a due anni fa. Con la Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta nuove prospettive di mercato e grande appetibilità «Funivie Pinzolo Spa è una società solida, con un patrimonio netto di 30.000.000 di euro circa. Non creiamo allarmismi infondati che minano la credibilità sociale e l’immagine turistica di un intero territorio». Questo il messaggio del Pre«È abbastanza sorprendente che questo attacco venga fatto oggi, quando Funivie Pinzolo Spa sta facendo segnare ottimi incassi, con un +15% rispetto allo scorso anno e un + 35% rispetto a due anni fa. Sicuramente la congiuntura economica che sta attraversando l’Italia ha impedito in qualche misura che questo aumento fosse ancora maggiore, ma in un panorama desolante, noi siamo in netta controtendenza rispetto ai dati di tutte le società impiantistiche e siamo una delle poche realtà che ha conosciuto un incremento tanto positivo. Questo è dovuto sicuramente alla scelta lungimirante di portare a termine il collegamento Pinzolo-Campiglio e all’aver dato vita ad una skiarea di assoluto valore, sia per numero di chilometri di piste, sia per modernità di impianti, sia per l’eccezionalità del paesaggio».

sidente Roberto Serafini in risposta ai 38 quesiti sollevati in un’interpellanza dai consiglieri di minoranza del comune di Pinzolo, dai quali traspare l’ipotesi di un possibile fallimento della società rendenese.

Roberto Serafini

A supportare le parole di Serafini gli incassi record registrati nella stagione invernale che hanno superato i 5 milioni di euro, in un contesto economico critico dove gli effetti della crisi sono visibili a tutti. Ma non solo. La società sta abbattendo il debito totale derivato in gran parte dagli investimenti fatti (circa 50 milioni di euro in otto anni)

per una reale riqualificazione e un ampliamento del demanio sciabile ed assicurare un ammodernamento necessario per stare al passo coi tempi. Ma «la situazione debitoria che ne è derivata è, allo stato attuale, sostenibile e coerente con le previsioni che hanno puntualmente e rigorosamente accompagnato tale processo di crescita» rassicura Serafini che aggiunge: «Il CdA di Funivie Pinzolo ha sempre agito in coerenza con il piano industriale approvato dall’assemblea dei soci; un cda che è ampiamente rappresentativo del territorio, nel quale si siedono 5 sindaci della Val Rendena, il delegato di Trentino Sviluppo SpA, imprenditori locali e il presidente di Funivie Campiglio, che assicura grande esperienza e professionalità nel settore dello sci e dell’industria funiviaria». Per questo impossibile pensare ad un suo fallimento. Si-

gnificherebbe far morire un’economia, quella turistica che è il motore della val Rendena, vorrebbe dire tornare a fare i contadini, di sussistenza, e pensare all’emigrazione in massa. Per questo le parole dei consiglieri di minoranza del comune di Pinzolo avevano trovato eco sulle pagine dei quotidiani locali e allarmato la popolazione locale. Ma le prospettive, sembrano volgere al positivo, soprattutto per il nuovo contesto creato. «L’apertura del collegamento Pinzolo-Campiglio – conclude Serafini- costituisce un salto epocale non solo nella storia della Rendena, ma dello sci trentino. È senza dubbio l’intervento infrastrutturale più importante per l’economia del nostro territorio degli ultimi 20 anni che ci ha concretamente proiettato in una nuova dimensione di skiarea, di cui ancora fatichiamo a cogliere

la grandissima portata sul mercato turistico: è come se, in un colpo solo, avessimo realizzato 120 km di piste e 50 impianti. La nascita della ski area Campiglio Dolomiti di Brenta, fortemente voluta dalle tre società impiantistiche che stanno collaborando con spirito propositivo per dare un’immagine unitaria e omogenea con politiche promo-commerciali comuni, ci permette di proporci a livello internazionale e di competere con le migliori stazioni sciistiche. Il mercato che tira oggi è quello estero. Se non avessimo avuto questo prodotto saremmo stati tagliati fuori». Senza dimenticare che in un momento di crisi in cui l’occupazione è in forte calo, funivie Pinzolo Spa nella stagione invernale dà lavoro a circa 100 persone, e rappresenta una delle aziende più importanti delle Giudicarie. (r.b.)


Economia

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Alezione di economia con l’ex presidente degli industriali Ilaria Vescovi a Madonna di Campiglio: “è preoccupante la non consapevolezza della gravità del momento”

Per la platea che aveva di fronte nel Centro Rainalter di Madonna di Campiglio l’interlocutrice di “Campiglio Trepertre” (il secondo relatore Giorgio Tonini, era stato trattenuto a Roma per le votazioni al Senato), quella dell’ex timone degli industriali trentini, è stata una sorta di “lectio magistralis” sull’economia italiana e trentina. Che, a suo avviso, hanno davanti camminamenti molto stretti per recuperare competitività. “Più il tempo passa – ha esordito, dopo la sintesi dell’ingarbugliato quadro politico nazionale presentato dal moderatore dell’incontro, il direttore del Trentino Alberto Faustini – e più gli imprenditori sanno che quello a disposizione è sempre meno. E che se vogliono andare avanti devono arrangiarsi”. Per rendere l’esatto contesto in cui devono operare, la dottoressa Vescovi ha usato soprattutto i numeri. Specchio lucido di come l’Impresa Italia abbia perso competitività, rispetto al resto del mondo. Parametri di riferimento soprattutto i nostri competitor d’oltralpe: la Francia di Hollande e la Germania della Merkel.

di Ettore Zini Come per la programmazione d’impresa ridotta non più a mesi, ma ad ore, così anche i tempi rimasti per raddrizzare la baracca Italia sono ridotti al lumicino. Per Ilaria Vescovi, ex presidente degli Industriali del Trentino e amministratore delegato di Tecnoclima spa di Pergine Valsugana - una L’esempio di come stiamo, dopo una disoccupazione ormai cronica all’11% (quella giovanile quasi al 40%), il costo dell’energia calcolata in megawatt/ora: 155 per l’Italia, 55 per la Germania e 67 per la Francia. Più o meno il triplo. Per non parlare della tassazione complessiva: 68% per noi, e rispettivamente 47% per tedeschi e 65% per francesi. Lo stesso vale per l’indice di vecchiaia per noi al 144%. Un divario troppo grande per sperare di recuperare competitività in tempo breve. E, soprattutto, con un quadro politico incerto che non lascia molto spazio all’ottimismo. Ben sintetizzato in premessa da Faustini, che ne ha sottolineato la fragilità. Anche in virtù di ciò che sta accadendo in Parlamento. “La cosa grave – ha detto Vescovi – è la mancanza di consapevolezza sulla gravità del momento”.

che di politica aziendale se ne intende - gli spazi di manovra per l’economia italiana sono pochi. E quei pochi devono giovarsi del contributo pubblico, perché da soli gli imprenditori non ce la fanno più, oberati come sono da una serie di gap, accumulati non in anni, ma in decenni di inezia.

L’ex presidente di Confindustria trentina Ilaria Vescovi e il direttore del Trentino Alberto Faustini

Ecco quindi la necessità di rimboccarsi le maniche. Al primo posto nelle priorità, il lavoro. Che – ha detto l’ex presidente di Confindustria

– non si crea né per legge, né per decreto. Lo crea solo l’economia. I divari accumulati anche in tema di cuneo fiscale, del resto danno cognizione di quanto grande sia la differenza con i nostri competitori che, innanzi tutto, lavorano molto di più. Basti pensare che rispetto agli Stati Uniti, ogni 5 anni, ne lavoriamo uno in meno. Il discorso vale anche su temi importanti come la flessibilità e livelli di tassazione. Tutte carenze che non ci permettono di essere concorrenziali, e attrarre investimenti. E il Trentino? Le è stato chiesto, come si colloca rispetto al resto della nazione? Per l’ interlocutrice l’Autonomia è stata una

grande opportunità che ci ha dato cianche importanti. Anche perché le risorse sono state spese bene. “Ma in futuro – ha spiegato Ilaria Vescovi – dovremo contare non solo su minor disponibilità di denaro (un miliardo e 300 milioni in meno com’è stato stabilito dal Patto di Milano), ma cambiare soprattutto mentalità collettiva, perché dovremo pensare a come far aumentare le entrate e generare ricchezza”. Per fortuna, dalla nostra, abbiamo un ragguardevole patrimonio ambientale da spendere alla voce turismo, più un patrimonio idrico da utilizzare a fini energetici. Un’analisi lucida. Che non ha tralasciato nemmeno di mettere in conto capitale anche i 48.700 dipenden-

ti pubblici della Provincia. “Che, se ben usati, possono essere una ricchezza, non un peso”. A vederla con lo sguardo dell’ottimismo, quindi, nulla è perduto. Ma il tempo stringe. E non è più possibile fare errori. Il Trentino dunque, secondo l’ex presidente della Confindustria trentina, rispetto ad altre regioni è avvantaggiata. L’Autonomia ha giocato finora un ruolo importante. E’ stata gestita in modo serio e consapevole. Ma, d’ora in avanti, bisognerà tener conto del minor gettito. I 4 miliardi e 300 milioni, ricco portafoglio che finora ha agevolato l’economia trentina, sono destinati a diventare tre. Quindi le cose si complicano. Il 25/30% in meno di risorse non sono bazzecole. Mentre prima eravamo più propensi a spendere, in futuro dovremmo preoccuparci di produrre: di creare reddito per garantire i servizi e la pace sociale. Come? Sfruttando al meglio turismo e ambiente naturale di cui disponiamo: “le nostre miniere”. E’ significativo – ha fatto osservare la Vescovi – come l’Alto Adige, alla voce turismo, riesca a produrre un miliardo in più di Pil. Ecco dunque la necessità di una maggior consapevolezza della realtà e l’urgenza di uscire dai vecchi schemi. Con un cambio di mentalità collettivo. Turismo di qualità, più energia elettrica, possono permetterci di compensare il consistente calo di risorse. Ma dobbiamo fare presto. Molto presto. Perché potrebbe essere troppo tardi. L’Italia non gode di ottima salute. E anche il nostro sistema economico potrebbe subirne conseguenze molto pesanti.

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Salute

APRILE 2013

Cambia la “geografia” dei servizi sociali La Comunità ha introdotto da pochi giorni una nuova organizzazione territoriale (3 “poli” al posto di 10), suddivisa per competenze: minori e famiglie, adulti e anziani. “Un cambiamento deciso - ha spiegato la presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini nella riunione di illustrazione del nuovo servizio agli addetti ai lavori - a fronte dell’aumento delle situazioni di disagio, e della loro complessità, emerse dal percorso di ascolto attivato in sede di costruzione del Piano Sociale di Comunità 2011-2013. Da quì è nata l’esigenza di ridefinire e migliorare le modalità di risposta”. Un disagio che molti giudicariesi vivono tutti i giorni, testimoniato anche dai numeri: nel bilancio 2013 approvato dalla Comunità sono stati previsti 150mila euro sotto la voce “reddito di garanzia”, di questi al 6 marzo 2013 erano già stati erogati 57mila e 400 euro, quasi il 39% della somma a disposizione, per 22 nuclei famigliari e un totale di 58 persone; situazione simile per i sussidi straordinari, l’ultimo aiuto statale disponibile in situazioni di estrema difficoltà, erogato nei casi in cui una fami-

di Denise Rocca Il Servizio Sociale fu avviato all’inizio degli anni ’80 come servizio funzionale dell’Unità sanitaria locale, divenne poi un servizio comprensoriale in seguito alla legge provinciale 14/91. In questi giorni, è stata introdotta una nuova organizzazione territoriale per il glia fatica anche a pagare le bollette e fare la spesa: dei 25mila euro a disposizione nel bilancio comunitario, quasi la metà, 11.100 euro per essere precisi, sono già stati erogati nei primi tre mesi dell’anno per sostenere 28 famiglie giudicariesi. Senza considerare che ci sono altre associazioni in Giudicarie impegnate a fornire beni primari a oltre 150 famiglie, come la Robin Hood, la Croce Rossa, la Caritas e il Centro aiuto per la vita che distribuiscono pacchi spesa. Una situazione difficile, alla quale la riorganizzazione decisa in Comunità di valle mira a fornire un supporto più mirato e continuo. Nel concreto, la nuova gestione del servizio sociale prevede una sede centrale nella Casa della Comunità a Tione, dove rimangono

gli uffici amministrativi e vi sarà in servizio permanente un assistente sociale, oltre alla realizzazione di 3 poli sociali – Valle del Chiese, Val Rendena, e Giudicarie Esteriori unite alla Busa di Tione, al posto degli 11 che c’erano in precedenza – all’interno dei quali più operatori, specializzati per aree di bisogno, saranno a disposizione dei cittadini. Sono previste tre sedi principali a servizio di questi tre poli: a Condino, Ponte Arche e Spiazzo; con altrettanti sportelli informativi aperti a Pinzolo, Storo e Roncone, dove i cittadini potranno rivolgersi per fissare appuntamenti e ricevere supporto nella compilazione delle pratiche amministrative. Fermo restando comunque il contatto presso la sede centrale (0465/339526) a cui ci si può rivolgere in pri-

Una gara di solidarietà degli artigiani per Polina Una bambina russa con gravi malformazioni Il momento economico non è dei più felici. Ma, per i progetti di solidarietà, gli artigiani delle Giudicarie sono sempre disponibili. E’ così da tre anni. Ed anche nel 2013 la “Cena dell’Artigiano”, all’hotel Carlone di Breguzzo, si è svolta all’insegna dell’altruismo. Con il ricavato di una lotteria devoluto all’associazione “Mani Unite Onlus”: “progetto camminiamo con Polina”. Innanzi tutto chi è Polina? E’ una bambina di 9 anni che sprizza vitalità e simpatia da tutti pori. Quando ti guarda con quegli occhioni dolci, e un po’ imbronciati, non puoi fare a meno di sentire una stretta al cuore. Purtroppo ha gravi problemi dalla nascita. Viene dalla Bielorussia. E’ figlia del disastro nucleare di Chernobyl. Ha malformazioni agli arti inferiori e a quelli superiori. L’Onlus Mani Unite di Tione se ne è fatta carico, da quando aveva tre anni. E’ stata portata in grandi cliniche specialistiche italiane. E, a Budrio centro di eccellenza per protesi e interventi ricostruttivi, è stata addirittura costituita un’equipe medica per lei. Da pochi giorni ha subito l’ennesima operazione chirurgica, per fare in modo che possa afferrare piccoli utensili, come per esempio un cucchiaio o una forchetta. Questi tipi di operazioni hanno, per loro natura, un elevato costo economico, sempre giustificato dal miglioramento della qualità della vita di queste persone. Per questo, gli artigiani giudicariesi quest’anno hanno concentrato la raccolta fondi del

loro consueto appuntamento annuale, sull’associazione Mani Unite. Quindi su Polina. Presente alla cena assieme alla mamma adottiva (Polina è stata abbandonata in un orfanotrofio subito dopo la nascita) e a un’interprete. Per il presidente Narciso Marini gli artigiani della valle (oltre mille con circa 3.000 dipendenti) non hanno smentito lo spirito di solidarietà vera , che anima le medie e piccole imprese della zona. Concetto rafforzato dal presidente provinciale Roberto De Laurentis, particolarmente colpito dall’aiuto concreto devoluto a questa sfortunata bambina russa. Con un’intera categoria che, “pur oberata da mille problemi dovuti alla crisi economica, trova il tempo e la disponibilità di smettere la tuta, per occuparsi di situazioni come queste”. Il ricavato è stato consegnato nelle mani di Franco Paissan, uno degli artefici dell’impegno dell’Onlus tionese. Associazione da anni attiva in interventi ricchi di grande carica e disponibilità umana. Soprattutto verso i minori. La sua finalità è quella di aiutare bambini orfani o indigenti con gravi problemi fisici, dovuti principalmente a malformazioni che ne pregiudicano l’autosufficienza. Fornire loro protesi e, se necessario interventi ricostruttivi e riabilitativi. La piccola Polina ne è un caso emblematico. Grazie a “Mani Unite”, e alla generosità della locale associazione artigiani, avrà una vita un po’ meno difficile. (e.z.)

servizio passato sotto la gestione della Comunità delle Giudicarie, un’organizzazione che prevede dei poli sociali per ambito e la specializzazione di ogni operatore in un’area di bisogno specifica: minori e famiglie, adulti e anziani. ma battuta e che si aggiunge al servizio di segreteria telefonica attivo presso gli uffici periferici. I mezzi informatici aiuteranno il coordinamento fra le diverse sedi periferiche, grazie alla cartella sociale

informatizzata e ad una serie di supporti tecnologici che permetteranno agli operatori di lavorare in maniera coordinata e confrontarsi per omogeneizzare gli interventi, facilitare le sostituzioni all’interno dei poli

e favorire la collaborazione su casi complessi. “Una riorganizzazione necessaria – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali e sanità della Comunità Luigi Olivieri –che permette anche di stabilizzare le posizioni lavorative delle operatrici sociali e riuscire ad aggiungere nuove forze al servizio, fondamentale in un momento di grande difficoltà sociale come quello attuale”.

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Salute

APRILE 2013 - pag.

Dal primo luglio sarà disponibile il servizio 24 ore su 24 con i potenti Agusta Westlar AW139

Elisoccorso anche di notte. Finalmente

Elicotteri e piazzole sono state dotate di tutte le tecnologie necessarie a far alzare in volo i mezzi anche in condizioni estreme di visibilità (basti pensare che la sola pista di atterraggio dell’ospedale di Tione è costata qualcosa come 2 milioni di euro). Ma mancavano gli uomini per coprire, compiutamente, la turistica del servizio. Oggi, finalmente, la Giunta provinciale – lo ha comunicato l’assessore alla salute Ugo Rossi in un’apposita conferenza stampa – ha deliberato che i trasporti aerei, tra ospedali, saranno garantiti a tempo pieno: sette giorni su sette, e per tutte le 24 ore. Il servizio entrerà in funzione dal 1° di luglio. Per questo gli uffici provinciali stanno attivando i bandi di assunzione di 3 piloti, 3 tecnici di volo, 3 medici rianimatori e 3 infermieri. Il tutto con una spesa aggiuntiva di 1.865.000 euro l’anno, così ripartiti: 950 mila euro per il personale dell’Azienda sanitaria, 510 mila per il personale del Nucleo elicotteri e vigilanza aereoportuale, 245 mila per spese correnti (licenze e carburanti) e 160 mila per i controllori di volo. Circa 2 milioni di euro in più, che vanno ad aggiungersi ai 20 annui spesi per l’attività di elisoccorso dove già operano: 12 piloti, 13 tecnici e coadiutori di volo, 13 medici anestesisti/rianimatori, 16 infermieri professionali, 20 tecnici di elisoccorso (Soccorso Alpino) e, durante il periodo invernale, 11 unità cinofile per ricerca in valanga. Il tutto per garantire la spola e i collegamenti con 14 piazzole attrezzate, destinate a diventare 18, di cui sette al servizio degli ospedali di Trento, Rovereto, Arco, Cles, Cavalese, Borgo Valsugana e Tione, e altre presenti nei territori comunali di Mezzolombardo, Storo, Malè, Madonna di Campiglio, Trasacqua, Folgaria, Avio e Fondo. Più due in costruzione a Cembra e Pozza di Fassa. Una rete capillare, che ha iniziato il suo iter organizzativo esattamente venti anni fa: nel gennaio del 1993. E, che solo dal prossimo mese di luglio, verrà resa efficiente a tutte le ore. Cuore di questo sistema era stata l’istituzione del Servizio di Allarme Territoriale, meglio conosciuto come 118. Un servizio che aveva rivoluzionato la gestione dell’emergenza sanitaria, fino allora assicurata dalla rete dei Pronto Soccorso. E dotato di un sempre più completo servizio di collegamento di elisoccorso, oggi equipaggiato di una flotta di Agusta e Duphin. Con i primi, tecnologicamente adatti al volo notturno. La scarsità di organico, non sufficiente per coprire tutta la turnistica, nonostante i mezzi , non aveva consentito finora di completare il programma H24. Ora, non appena saranno espletate tutte le formalità per le nuove assunzioni (copertura finanziaria, compresa), per l’ambizioso progetto si potrà finalmente pronunciare l’ormai ricorrente: missione compiuta. Uno sforzo organizzativo ed economico ritenuto eccessivo da molti. Ma che, a ben guardare, oltre agli indubbi vantaggi di un soccorso tempestivo, capace di mettere in “rete” anche l’ospedale più periferico con le più dotate strutture centrali, permetterà risparmi sinergici tra tutti i nosocomi trentini. Già oggetto di pesanti programmi di razionalizzazione che prevedono appunto ( come già accade nell’ospedale di Tione) di non utilizzare le sale operatorie per il week-end, ma di delegare al Pronto Soccorso “aviotrasportato” le eventuali urgenze dei fine settimana. “Del resto – come sostiene l’assessore Rossi – se l’intervento è davvero urgente richiede strutture di un certo tipo per offrire il massimo della sicurezza”. Parole inconfutabili. Di cui, sarà però molto importante valutare – come qualcuno fa osservare - quanto il disinvolto utilizzo dell’emergenza penalizzi la vita di strutture periferiche, da sempre baluardi di una sanità capace di dare risposte efficaci al territorio.

di Ettore Zini

Aveva fatto trenta. E, finalmente, la Provincia ha fatto trentuno. Venti milioni all’anno prima, e 22 dal primo di luglio. Con il solo 10% in più, dall’inizio dell’estate, il servizio dell’elisoccorso trentino si potrà fregiare di un servizio H24. Cioè 24 ore su 24. Per tutte le ore del giorno e della notte, quindi, i potenti Agusta Westlar Aw 139 (costo 24 milioni cadauno), potranno fare la spola da ospedale a ospedale, per portare in sale più attrezzate le vittime di incidenti gravi o persone colpite da ictus o disfunzioni che necessitano di cure immediate. E’ un grande passo avanti verso una sanità trentina davvero efficiente, in grado di sopperire - a tutte le ore - alle asperità di un territorio montuoso ostile, e a distanze non sempre colmabili in tempo utile per la vita dei pazienti con i mezzi di trasporto tradizionali. Da tempo, i collegamenti tra i nosocomi della regione hanno raggiunto un alto grado di efficienza con i soccorsi affidati ai rotori degli elicotteri. A tutte le ore, fuorché di notte. Dalle 6 del mattino alle 21 di sera, in pochi minuti i casi più gravi possono raggiungere gli ospedali di Trento o Rovereto. O, nei casi di traumatizzati gravi, anche Verona. Il grosso neo è costituito però dalle rimanenti ore di buio, con il servizio non sufficientemente strutturato, per permetterne la copertura nell’arco di tutte le 24 ore.

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Ogni giorno più di cento emergenze in Trentino Sono quasi quarantacinquemila gli interventi, in un anno, del soccorso trentino. 44.929 nel 2012. Il 4% viene effettuato con l’elisoccorso. Sono quelli più gravi e più delicati, dove quasi sempre, il fattore tempo è determinante. Complessivamente lo scorso anno gli elicotteri dell’eliemergenza si sono levati in volo 1.667 volte: 1.662, dalle 6,00 del mattino alle 21,00 di sera. E solo cinque, dalle 21,00 alle 6,00. I voli notturni veri e propri quindi si contano sulle dita di una mano. Gli interventi primari, ovvero i casi in cui è l’equipaggio dell’elisoccorso a prendere in carico i pazienti o i feriti, sono stati esattamente 1.218. Mentre i secondari (trasferimenti di pazienti da un ospedale all’altro) 444. Mediamente in un anno il personale medico dell’elisoccorso opera per quasi 9.000 ore. Tanto per quel che riguarda i medici rianimatori che gli infermieri professionali. “L’attivazione dei voli notturni – ha spiegato l’assessore alla sanità Rossi – consentirà di garantire il trasporto all’ospedale di Trento una serie di casi il cui trattamento dipende direttamente anche dai tempi di intervento”. Basta pensare a casi come l’infarto e l’ictus, dove la tempestività del soccorso è determinante. L’attività del soccorso in Trentino, tanto via terra che via aria, è gestita dalla centrale operativa del 118, in via degli Orsi a Trento. Ogni giorno arrivano nelle sale operative centinaia di chiamate. La bravura degli operatori è quella di saper discernere la gravità di ciascun evento. (e.z.)

concessionario

Iservizisanitari,primaditutto! C’è davvero di che essere soddisfatti. In meno di un anno, si è passati da una pista ultimata, ma inutilizzata per colpa di un gruppo di piante troppo rigogliose e ad autorizzazioni di volo che tardavano ad arrivare, ad un servizio di elisoccorso che ci invidiano tutte le regioni d’Italia. Un salto di qualità notevole. A cui – senza falsa modestia – crediamo di aver contribuito anche dalle pagine di questo giornale. Fino a pochi mesi or sono in Giudicarie avevamo a disposizione una pista di atterraggio tecnicamente avanzata, dotata di tutti i marchingegni necessari ai decolli e agli atterraggi radiocomandati. Ma inutilizzata, per l’assenza dei dovuti collaudi. Un po’ come disporre di una sala operatoria zeppa di costosi e sofisticati macchinari, potenzialmente in grado di salvare delle vite umane, ma non poterli utilizzare per l’indolenza e la scarsa solerzia dell’apparato. Perché, come nel caso dell’Ospedale di Tione, pur sapendo già in partenza che quelle piante andavano abbattute, nessuno si era mai preoccupato di fare i passi necessari. Oggi, non solo prendiamo atto che quegli ostacoli sono stati rimossi (le tirate di orecchi evidentemente servono). Ma anche che i responsabili della Sanità Trentina hanno finalmente preso atto che la vita, anche di un solo

paziente, può valere tutto il denaro messo a disposizione per i voli, sia diurni che notturni, tra i vari ospedali. In tempi di spending review e di tagli anche in materia di sanità, poter disporre di un elisoccorso come quello che andrà a regime in Trentino, dall’inizio dell’estate, è un lusso di cui possiamo essere orgogliosi. Sapere che noi stessi, un nostro familiare, o un amico potrà un giorno aver salva la vita grazie ai rotori di quei bestioni dell’aria in grado di volare anche di notte è motivo di vanto. Ma anche certezza di vivere in una regione che tiene in grande considerazione la salute e il benessere dei suoi cittadini. Nell’arco del 2012 ci siamo permessi di spezzare più di una lancia a favore di questo servizio. Di usare anche toni aspri, nei confronti di chi avrebbe dovuto provvedere con maggior tempestività, e non l’ha fatto. Ora consentiteci di gioire per la sua attivazione a tempo pieno. Rammentando altresì a politici e amministratori che, se tagli dovranno esserci, la salute è l’ultima a non doverne patire. Una riflessione su quante strutture futili, sicuramente meno importanti di un’emergenza in grado di salvare una vita. E su quanti servizi, meno indispensabili di un reparto d’ospedale, abbiamo dotato i nostri paesi, è oltremodo doverosa. (e.z.)

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Attualità

APRILE 2013

L’alpeggio e l’allevamento, piccoli mondi da riscoprire

Sabato 20 e domenica 21 aprile in programma a Trento la Festa di Primavera. Mellarini: «Importante momento di incontro con i cittadini che valorizza il lavoro degli allevatori, indispensabile per le nostre montagne» Riscoprire la salubrità e la genuinità delle carni e dei prodotti trentini ed il rapporto con gli animali. La “Festa di primavera”, in programma a Trento sabato 20 e domenica 21 aprile presso la Federazione provinciale degli allevatori è tutto questo, ma in particolare

16:30, con il concerto del coro Piccole Colonne. Senza dimenticare il “cuore” della manifestazione, ossia le due mostre-concorso di vacche di razza Bruna e Frisona e di cavalli di razza Haflinger e Norico. Su tutto, un’occasione per ribadire l’importanza del valore dell’alpeggio per una terra come il Trentino, fatta in gran percentuale di terreno montano. «Pen-

siamo solo a che cosa sarebbero i nostri pascoli e le nostre montagne senza il lavoro di tanti allevatori – ha detto l’assessore provinciale all’agricoltura Tiziano Mellarini - che hanno avuto e hanno un ruolo importante in questa missione di salvaguardia e tutela del grande patrimonio ambientale di cui disponiamo. I nostri allevatori, mantenendo viva e vitale la

Una mano nel momento del bisogno

«Le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà» è il motto dell’associazione Centro aiuto alla Vita (Cav) delle Giudicarie che fa parte del Movimento per la Vita. Attivo da alcuni anni, è una comunità di volontari che offre gratuitamente accoglienza, solidarietà, condivisone, assistenza alle donne che si trovino in difficoltà a causa della gravidanza, ai bambini fin dal concepimento, alle coppie. La sede si trova in via in via del Foro, 25 a Tione ed è aperta il lunedì dalle 9.30 alle 11.00 e dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 16.30, per raccogliere e distribuire giocattoli e vestiti per bambini, pannolini e latte. Intervengono inoltre su segnalazione delle assistenti sociali territoriali. Il Progetto Gemma,

sostenuto dai versamenti di persone ed associazioni, assicura a donne che si trovino in difficoltà, un sostegno per sei mesi prima del parto e fino all’anno del bambino. Per sensibilizzare e far crescere l’attenzione alla vita in tutte le sue dimensioni e momenti, hanno pensato sono stati organizzati due importanti appuntamenti. Sabato 6 aprile un concerto del cantante Josy Cento, presso l’Auditorium dell’Istituto Guetti a Tione alle ore 20.45. Cantautore e chitarrista, ha scritto canzoni che riecheggiano la vita e i valori umani con una sensibilità che lo fa sentire vicino al cuore della gente e soprattutto dei giovani. L’ingresso alla serata è ad offerta libera e l’intero ricavato andrà a sostenere le attività del Centro. Un’altra iniziativa si terrà

in autunno. Un incontro pubblico con Mons. Bregantini, Vescovo trentino noto per il suo impegno in Calabria, dove ha costituito cooperative poi affidate ai giovani come alternativa alla mafia. I contatti del Centro Aiuto alla Vita di Tione sono: tel. 0465.323070, e.mail: centroaiutovitatione@li bero.it. Il sito nazionale: www.mps.org. In tutto il territorio nazionale inoltre è attivo il telefono “Sos vita” 800813000. Finalità è salvare le mamme in difficoltà e, con loro, la vita dei figli che portano in grembo. Non dà solo ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso la rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia. Gianluca Leone

rappresenta un momento di aggregazione nel quale gli allevatori incontrano la popolazione trentina, sottolineando il loro ruolo importantissimo di custodi ambientali delle nostre montagne e di portavoce di quel rito antichissimo che risponde al nome di alpeggio. pratica dell’alpeggio, contribuiscono in maniera fondamentale e insostituibile alla custodia delle nostre montagne quale microsistema eco-sostenibile e significativo anche dal punto di vista paesaggistico». Parlando del ruolo degli allevatori, a livello europeo è in fase di approvazione la nuova Politica agricola comunitaria (Pac) che, proprio anche grazie all’impulso del Trentino, dovrebbe tenere in maggiore considerazione l’attività degli allevatori e agricoltori di montagna: «È una battaglia che abbiamo portato

avanti in sede europea assieme agli amici dell’Alto Adige e delle altre regioni alpine, perché riteniamo che l’attività degli allevatori di montagna, meno remunerativa di quella dei colleghi delle grandi pianure, vada tutelata e perché si tratta di un’attività che va a vantaggio di tutta la comunità – spiega Mellarini. Quella di avere una montagna pulita che valorizza i suoi profili ambientali tutelando la biodiversità, deve essere una sfida che sentiamo nostra e che ha come attori principali proprio gli allevatori».

«In questo senso – conclude Mellarini – gli allevatori devono essere capaci di comunicare questo loro impegno ai cittadini, di renderli partecipi dell’importanza della propria attività quotidiana. Per questo penso che la “festa di primavera” sia un momento importante di incontro e condivisione di questi valori e queste tematiche che ogni trentino dovrebbe sentire un po’ proprie. Bisogna ringraziare la Federazione allevatori e il suo presidente Silvano Rauzi per aver organizzato e creduto in questo evento e l’invito a tutti i cittadini è quello di partecipare alla Festa di primavera e scoprire così un mondo che è si tradizione, ma anche straordinariamente attuale». (r.b.)

Allevatori e cittadini insieme verso una nuova comunità Due giorni di festa con tante occasioni per scoprire il mondo degli animali della montagna trentina. Tanti modi per conoscere il lavoro degli allevatori e capirne l’importanza nel presidio del nostro territorio.

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Dalle 9 alle 18, la sede di Via delle Bettine a Trento nord si trasformerà dunque per due giorni in un grande “parco”, dove sarà possibile degustare latte e formaggi trentini, acquistare le carni trentine presso il fornito punto vendita ufficiale con uno sconto generale del 10% e seguire la sfilata delle manze all’interno dell’area ad esse dedicate. Ma non è tutto: nel grande piazzale centrale e nei prati circostanti, lo spazio è dedicato alle famiglie ed ai bambini, in particolare con i bellissimi cavalli razza Haflinger e Norico e nella fattoria didattica con la presentazione di asini, capre, pecore, maiali, conigli, galline. Per tutti, l’occasione di provare a fare il formaggio e scoprire come si prepara una luganega trentina, con laboratori di caseificazione e di lavorazione delle carni organizzati e gestiti dai ragazzi della Formazione Professionale della Fondazione Mach - Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Infine spazio ad un momento musicale, domenica alle

Veduta della sede della Federazione degli allevatori trentini


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Federazione P ro v i n c i a l e Allevatori

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Attualità

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Causa Alberti, spiragli per la risoluzione della vicenda Sbloccare il contenzioso permetterebbe di fare partire il masterplan della riqualificazione urbana di Ponte Arche

Sull’appezzamento fra il Ponte delle Tre Arche e la confluenza dei fiumi Sarca e Duina, infatti, i progettisti hanno immaginato una struttura alberghiera e delle unità immobiliari residenziali. Una significativa riqualifica rispetto all’attuale capacità edificatrice dell’area che potrebbe soddisfare le rivendicazioni della famiglia Alberti. L’avvocato Marco Dalla Fior, che segue la questione fin dagli inizi, dichiara che vi è “un accordo in stato embrionale e la buona volontà delle parti di giungere ad una soluzione che soddisfi le richieste dei signori Alberti e potrebbe portare alla riqualificazione di Ponte Arche”. Il sindaco di Comano Terme Livio Caldera conferma “diversi contatti con Armando e Rosanna Alberti e un accordo verbale”. Riavvolgiamo il nastro della storia: la “questione Alberti” inizia negli anni ‘50, quando la famiglia vende alcuni terreni per costruire la Cassa Rurale, negli anni

di Denise Rocca E’ passato così tanto tempo che ormai ci speravano in pochi: la diatriba fra la famiglia Alberti e il comune di Bleggio Inferiore, ora confluito in Comano Terme, potrebbe essere ad un punto di svolta. Il condizionale è d’obbligo e c’è molta cautela nell’amministrazione in carica a Comano Terme, ma il clima è ottimista. Sbloccare la situazione dei terreni alla confluenza dei

L’attuale area “Alberti” a Ponte Arche

fiumi Sarca e Duina, nel cuore di Ponte Arche, significherebbe da un lato chiudere un contenzioso fatto di innumerevoli ricorsi e scontri giudiziari avviato negli anni ‘60 e tutt’ora in corso con diverse cause pendenti, dall’altra liberare la via per la concretizzazione di un pezzo importante del Masterplan per la riqualificazione urbana di Ponte Arche. successivi su appezzamenti originariamente di sua proprietà trovano spazio la sede del Consorzio elettrico Industriale, la scuola media e l’attuale Casa Don Bosco. Nel decennio successivo nascono i primi dissapori, alcuni dei ricorsi avviati allora si sono chiusi negli anni, ma rimangono in essere diversi procedimenti: due pendenze, avviate nel 1990 e oggi in Corte di Cassazione nelle quali la famiglia chiede l’indennizzo per l’esproprio di alcune particelle, un ricorso al Consiglio di Stato avviato nel 2004, un contenzioso alla Corte d’Appello del 2006 con la richiesta della bellezza di 11 milioni di euro come indennizzo per la reiterazione di alcuni vincoli

urbanistici che avrebbero di fatto, secondo la famiglia Alberti, impedito l’uso dei terreni per decenni e arrecato di conseguenza un danno ingente. Il dialogo pare avviato, ma il percorso per arrivare all’abbandono delle cause in corso e allo sblocco dei terreni nel cuore di Ponte Arche è lungo e gli imprevisti in agguato. Nell’ordine: si attende il nulla osta provinciale al Prg di Bleggio Inferiore; l’amministrazione di Comano Terme, in cambio del congelamento delle cause pendenti concesso dalla famiglia Alberti si è impegnata a realizzare una variante puntuale al Prg che recepisca le indicazioni del Masterplan; riportato nuovamente il Prg in consiglio comunale e poi in Provincia, in caso di adozione definitiva a quel punto secondo l’accordo la famiglia Alberti ritirerebbe tutte le cause pendenti. Obiettivo temporale: fine legislatura. Non male, come ambizione.

Aperto il bando della seconda edizione di Interlabor

Stage all’estero con La Cassa Rurale Si è aperto i primi di aprile il bando della seconda edizione di Interlabor, l’iniziativa di mutualità innovativa promossa dalla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella che si propone di offrire a giovani qualificati del territorio l’opportunità di effettuare periodi di stage all’estero. L’iniziativa nasce dalla partnership tra La Cassa Rurale e le aziende del territorio che hanno siti produttivi o rapporti commerciali con l’estero, le quali si rendono disponibili ad ospitare degli stage al di fuori dei confini nazionali per un periodo che può variare dai 3 ai 6 mesi. Grazie alle disponibilità raccolte, quest’anno il bando propone 11 stage dislocati in 9 differenti paesi esteri: Spagna, Germania, Serbia, Romania, Slovacchia, Ucraina, Russia, Cina ed Emirati Arabi. Per tutto il mese di aprile gli interessati avranno modo di inoltrare la propria candidatura per le posizioni aperte attraverso il sito www. prendiilvolo.it. Una volta scaduti i termini, le aziende affiancate da La Cassa Rurale procederanno alla selezione dei candidati ed alla scelta del profilo più adeguato rispetto a quello cercato e, terminata la fase di selezione, verranno attivati gli stage. Chiediamo ad Andrea Armanini, Presidente della Giudicarie Valsabbia Paganella, di raccontarci qualcosa di più su Interlabor ed in particolare su questa seconda edizione. Presidente Armanini, che possibilità ci sono che per i partecipanti questa esperienza si trasformi in lavoro?

Dall’esperienza della prima edizione, possiamo dire che le possibilità sono molto alte: dei 7 stage attivati tra il 2010 ed il 2011 ben 4 si sono trasformati in una collaborazione lavorativa. Ovviamente è un qualcosa che dipende dal lavoro svolto dallo stagista, dalla sua intenzione di impegnarsi nell’attività anche per il futuro e dalla volontà e disponibilità dell’azienda. Come per Incipit, altra iniziativa di mutualità innovativa promossa dalla vostra Cassa,

obiettivo di Interlabor è quello di favorire l’inserimento lavorativo dei nostri giovani? Creare presupposti affinché si creino collaborazioni lavorative tra aziende locali e ragazzi del nostro territorio è indubbiamente un obiettivo che Interlabor si pone e che siamo riusciti a centrare già alla prima edizione, ma credo che il vero significato dell’iniziativa stia nel creare opportunità. Grazie Interlabor i ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi in una

nuova realtà per arricchire il proprio bagaglio culturale ed umano, di migliorare la conoscenza di una lingua straniera e di acquisire capacità e competenze rispetto all’ambito lavorativo in cui sono inseriti. Le aziende, dall’altro lato, hanno la possibilità di entrare in contatto con giovani risorse motivate del nostro territorio e di avere a loro disposizione un collaboratore italiano per un periodo di stage con cui poter costruire e sviluppare un progetto. Opportunità che speriamo vengano colte anche in questa edizione. A livello burocratico cosa devono fare i ragazzi? I ragazzi, così come le aziende non devono preoccuparsi di nulla perché ci pensa la Cassa. Oltre ad individuare le aziende partner, predisporre e promuovere il bando e selezionare le candidature, La Cassa Rurale supporta infatti le aziende in tutti gli aspetti burocratici connessi all’attivazione dello stage. Alle aziende chiediamo solo di aiutare i ragazzi nella ricerca dell’alloggio. Dove si possono trovare maggiori dettagli rispetto ad Interlabor? Maggiori informazioni su Interlabor sono disponibili su www.prendiilvolo.it, il nuovissimo sito targato La Cassa Rurale che raccoglie tutte le iniziative e gli eventi dedicati agli under 35. È possibile seguire i contenuti di prendiilvolo. it anche tramite Facebook e Twitter.


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Cooperando

Trentino: la Silicon Valley d’Italia

Il Trentino è diventato snodo strategico dell’Italia in Europa nei settori dell’ICT e della New Economy di Alberto Carli

Negli USA, a partire dagli anni 50 l’università di Stanford creò un incubatore tecnologico che ha consentito negli anni la nascita di migliaia di azienda tra cui le famose Apple, Google, Microsoft, per citare le più conosciute. Il luogo dove questo fenoUn paragone forse non troppo azzardato quello di chiamare il nostro territorio la Silicon Valley italiana, soprattutto da quando sono state approvate da parte dell’amministrazione provinciale le misure in materia di finanziamenti alle imprese, incentivi all’imprenditoria giovanile e da ultimo il programma TeachPeacks, che prevede la messa a bando di 13 milioni di euro per la nascita di 100 nuove aziende nei prossimi 4 anni. La consacrazione del Trentino a snodo strategico dell’Italia in Europa nei settori dell’ICT e della New Economy lo si è avuto il 22 Marzo scorso, quando in occasione degli ICT Days, Tim Berners-Lee, il padre del web (www) è arrivato a Trento e dal piccolo palco

attrezzato nel nuovo Museo della Scienza all’interno del complesso le Albere, ha condiviso la sua idea circa le potenzialità del web e di come, a suo modo di vedere dovrebbe essere nel futuro: libero, trasparente e dove le persone possono collaborare, incontrarsi e conoscersi anche se di culture diverse e luoghi lontani. Poche parole che esprimono significati molto molto potenti: nuove tecnologie sì, ma che vanno affrontate sotto il profilo di come possano contribuire a migliorare la società. Uno sviluppo di società intelligente che ha come condizione necessaria una cittadinanza intelligente, con riferimento non alle persone ma al modo in cui ci si organizza per essere cittadini. La crescita di una

meno è nato è la California in una zona a Sud di San Francisco che viene anche chiamata Silicon Valley o valle del Silicio, per la forte concentrazione iniziale di costruttori di semiconduttori che erano fatti con quel materiale. comunità è legata in prima istanza alla sua dimensione sociale, intesa nel senso di ruolo attivo del cittadino, inclusiva, aperta alla diversità, al confronto e al cambiamento. E’ infatti la dimensione sociale a determinare il successo che innovazione e tecnologia possono avere in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, attraverso modalità nuove di erogare i servizi per la cura e l’assistenza delle persone, la salvaguardia del territorio e la creazione di lavoro. Crescere come cittadinanza significa anche sfruttare al meglio le potenzialità del web e soprattutto garantire che quest’ultimo rimanga sempre una risorsa trasparente e disponibile per tutti. Questa lettura del messaggio portato a Trento dal

padre del web dà lo stimolo per alcuni interrogativi. Quale modello di società si incrocia e aderisce ai valori di democrazia, eguaglianza, trasparenza che egli auspica per il web, la piattaforma tecnologica che abilita e sempre più lo farà, servizi e strumenti per lavorare, imparare, divertirsi, stare in contatto con gli altri? Quale modello ha al centro la persona, i cittadini e incentiva il ruolo attivo delle persone in una logica di reciprocità, uguaglianza e sviluppo sostenibile? Particolare vicinanza ai concetti espressi sul futuro del web, almeno per quanto auspicato dal suo inventore, si riscontrano nel movimento cooperativo andando a rinforzare il ruolo fondamentale che ha ed avrà nel

ITC days a Mesiano

futuro del nostro territorio la ooperazione, dentro un approccio che sappia dalla crisi cogliere la motivazione per identificare e condividere la sua visione di futuro. In Giudicarie, il processo di cablaggio del territorio con la fibra ottica che consentirà collegamenti internet super veloci, in grado di trasportare grosse quantità di dati e quindi di svolgere un ruolo importante al servizio dell’economia, ma anche della salute e dei servizi sociali, è in fase di completamento. Si potrà ripensare l’organizzazione dei servizi e l’implementazione di nuovi in tutti i settori e ambiti, anche con effetti positivi sulla riduzione dell’abbandono delle nostre valli da parte dei giovani oltre che sulla valorizzazione del ruolo

degli anziani. Ripensare l’organizzazione dei servizi con obiettivo di aumentare e migliorare l’erogazione degli stessi al fine di garantire buona qualità della vita dei cittadini e il potenziamento dell’offerta nei settori strategici come ad esempio il turismo. Le tecnologie e l’opportunità di innovazione che come territorio possiamo esprimere ci pongono per certi versi in una posizione di vantaggio rispetto al resto d’Italia e del mondo in generale , un vantaggio che dobbiamo saper cogliere e sfruttare senza rinchiuderci in noi stessi, a difesa della nostra isola... dobbiamo essere un territorio che coltiva la sua specificità alpina, restando in rete con il mondo.

RUBRICA LEGALE

Al fine di dissipare tali contese, il Codice Civile prevede la c.d. azione di regolamento dei confini (art. 950 c.c.) che mira proprio alla determinazione esatta e giudiziale della linea di confine tra due fondi. La situazione di incertezza può essere oggettiva o soggettiva a seconda che dipenda da una situazione di obbiettiva incertezza sulla collocazione del confine o dall’incertezza soggettiva del proprietario di uno dei fondi limitrofi sull’esattezza del confine. Nel primo caso, posta la mancanza di qualsiasi limite tra i fondi, si avrà un c.d. uso promiscuo della fascia di confine, cosicché l’uno e l’altro dei confinanti utilizza in maniera indiscriminata tale appezzamento. Nel secondo caso, invece, la difformità tra confine apparente e legale sarà da attribuire alla condotta di uno dei proprietari che, eventualmente dopo aver rimosso o modificato i segni di delimitazione esistenti, utilizza e possiede in modo esclusivo la striscia di terreno in contestazione. Tale distinzione è importante anche per determinare i casi in cui eventualmente l’uno o l’altro confinate può contestare le avverse

Limiti e... conflitti

Rapporti di vicinato: incertezza dei confini e azione a tutela della proprietà Il diritto di proprietà, come ogni altro diritto, fruisce di protezione giurisprudenziale. La particolarità del diritto, peraltro, ha indotto il Legislatore a prevedere all’interno del nostro ordinamento giuridico una serie di specifiche azioni dirette a difendere il diritto di proprietà. Tra tali azioni è annoverarichieste formulando a sua volta domanda al giudice affinché riconosca in suo favore l’acquisto per usucapione del pezzo di fondo in contestazione. Solo nel secondo caso (incertezza soggettiva) sarà accoglibile tale richiesta, posto che nel primo caso (incertezza oggettiva) l’utilizzo del bene - pur se protratto per oltre vent’anni - non risulta esclusivo da parte di uno dei soggetti in lite; invero in tale ipotesi la striscia di terreno in oggetto viene utilizzata in maniera indistinta da entrambe le parti (c.d. uso promiscuo). L’azione può essere esperita da ciascuno dei proprietari che abbia interesse a eliminare la situazione di incertezza. Oltre che ai proprietari essa spetta

altresì: al titolare di usufrutto, al titolare del diritto d’uso, al condomino, al superficiario ed all’enfiteuta. Può inoltre sussistere la legittimazione ad agire ed a resistere all’azione intentata da altri anche del titolare di una servitù attiva di passaggio, nel caso in cui lo

ta anche quella di regolamento dei confini. Accade spesso, soprattutto nelle aree agricole, che il confine che separa due distinti appezzamenti risulti incerto, determinando spesso infinite beghe tra i due proprietari che, a ragione o a torto, contestano l’uno la demarcazione sul confine fatta dall’altro.

spostamento del confine ne abbia limitato l’esercizio della servitù. L’onere di indicare gli elementi utili alla decisione grava su entrambe le parti, laddove a ciascuna spetta l’onere di provare l’estensione del proprio fondo (ogni mezzo di prova è

ammesso). Accade molto spesso che i titoli di proprietà prodotti dalle parti non contengano riferimenti chiari e idonei ad individuare il confine. In tali casi il giudice ricorrerà ad altri mezzi di prova, anche presuntivi, quali ad esempio un precedente

regolamento amichevole che indichi la linea di confine o il consolidamento di una situazione di fatto. Altri elementi utili possono essere rilevati considerando la conformazione geometrica dei terreni, ovvero lo stato dei luoghi. In mancanza di qualsivoglia altro elemento utile per la decisione, il giudice potrà attenersi a quanto riportato nelle mappe catastali. Di particolare utilità sarà per il giudice l’espletamento di una ctu (ovvero Consulenza Tecnica d’Ufficio), con la quale il giudice può affidare ad un tecnico terzo rispetto alla lite (quindi imparziale), da lui nominato, l’incarico di individuare l’esatta linea di confine tra i fondi. L’azione di regolamento dei confini è imprescrittibile, ciò significa che il relativo diritto ad azionarla non si estingue con il passare del tempo, a meno che non venga eccepita – nei termini di cui sopra – l’usucapione della fascia di terreno posta tra i due fondi. Avv. Francesca Zanoni – Fiavé - http://avvocatofrancescazanoni.wordpress.com/


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I giovani scelgono lingue e competenze scientifiche Preiscrizioni alle superiori: i ragazzi hanno privilegiato competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro. L’Enaip supera per la prima volta i 200 alunni. Continua il gradimento per il liceo della montagna

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nseguono lo studio delle lingue, le conoscenze scientifiche ed economiche. E quelle competenze tecnologiche e specializzazioni professionali più legate, per fattori storici e culturali, ai territori di provenienza. Sono i ragazzi che a settembre varcheranno la soglia degli istituti superiori e professionali italiani, sulla base delle statistiche raccolte dal ministero dell’istruzione. Dati rivelatori della I licei, tradizionalmente scelti come solida base per proseguire gli studi all’università, si sono in questi anni reinventati aumentando le specializzazioni che offrono, smettendo di essere visti come una via che costringeva inevitabilmente ad intraprendere lunghi anni di studio universitario, e le iscrizioni hanno tenuto: sono stati scelti dal 49,1 per cento dei 515.807 alunni italiani che hanno presentato la propria iscrizione alle scuole secondarie. Il 31,4 per cento ha scelto i tecnici, mentre il 19,6 per cento le professionali. E’ l’opzione “Scienze applicate” che fa registrare l’aumento più significativo fra i licei, passando dal 4,1 per cento al 6,3 per cento. In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico che dal 7,2 per cento dello scorso anno ha raggiunto quota 8,4 per cento, mentre il fanalino di coda è il Liceo classico, fermo al 6,1 pe cento, in discesa di 0,5 punti percentuali rispetto al 2012. Anche le Giudicarie riflettono nel loro piccolo le due tendenze – lingue straniere e specializzazioni scientifiche o settoriali - emerse dai dati nazionali. Pargoli e famiglie hanno privilegiato competenze immediatamente spendibili sul mercato del lavoro,

sia nazionale che europeo: all’istituto Lorenzo Guetti di Tione – 220 studenti in arrivo – c’è stato un deciso balzo in avanti degli iscritti al Liceo linguistico, dove i 15 alunni arrivati lo scorso anno sono raddoppiati, in aumento i ragazzi che hanno scelto la specializzazione in scienze applicate, mentre rimangono sostanzialmente stabili gli indirizzi scienze umane e lo scientifico tradizionale. In tempi nei quali l’economia è diventata un’ossessione, si spostano i numeri degli alunni che pur scegliendo indirizzi tecnici (gli ex ragioneria e geometri) preferiscono la specializzazione economica rispetto a quella tecnologica. All’ Enaip di Tione le nuove leve puntano soprattutto sull’indirizzo turistico-alberghiero: a settembre saranno in 59 ad entrarvi, rispetto ai 46 dell’indirizzo industria e artigianato. Tornano anche per le professionali le lingue, quindi, e si ritrova la scelta di puntare su competenze che riflettono la vocazione territoriale, in questo caso turistica rispetto ad un settore edilizio e artigianale che soffre di più la crisi. In tema di specializzazioni territoriali continua il gradimento per lo specialissimo Liceo Scientifico della Montagna. Una sola classe,

Attualità

Un oro e due argenti perl’Alta Formazione diTione

percezione delle famiglie in merito agli scenari lavorativi di un futuro segnato dalla crisi economica: abilità spendibili subito sul mercato del lavoro, sia esso quello globalizzato dove sono imprescindibili le lingue straniere, o quello piccolissimo dell’economia regionale dove specializzazioni legate a economie territoriali possono ancora far sperare in un lavoro vicino casa. di 20 alunni: alle selezioni si sono presentati in cinquanta quest’anno, compresi parecchi ragazzi da fuori provincia. Interessante notare come in Giudicarie, rispetto al dato della provincia di Trento, siano di più i ragazzi a scegliere le scuole professionali: 3 su dieci, rispetto al dato provinciale che si attesta sui 24 punti percentuali, non a caso l’Upt tionese ha segnato un deciso aumento delle iscrizioni e le Enaip hanno superato per la prima volta i duecento alunni con un trend di arrivi che da qualche anno, pur su piccoli numeri, è in costante crescita: a settembre saranno in 105 e varcare le porte dell’istituto tionese, nel 2011/12 erano stati 99 dopo che per anni il dato era rimasto stabile fra le 75

e le 80 unità. E pensare che nei primi anni ‘90, i ragazzi che sognavano di diventare cuochi e camerieri erano meno di cinquanta, e si perdevano 10 ragazzi l’anno, una flessione nelle iscrizioni che allora aveva fatto temere perfino la chiusura della scuola. Ma i tempi sono cambiati: i giovani giudicariesi tengono la porta aperta ad una partenza verso terre straniere, magari con un livello di istruzione elevato invece della valigia di cartone dei bisnonni, e ritornano a popolare cucine e sale da pranzo delle numerose strutture ricettive della Rendena e delle Esteriori, dove nell’ultimo quinquennio erano ormai maggioritari i giovani lavoratori dell’est Europa. (d.r.)

La montagna entra nella scuola

“La montagna nella scuola”... come da tradizione, l’ha portata la Sat di Pinzolo. E vi ha rivelato tutti i suoi segreti: con i cani da valanga della Guardia di finanza a cercare ragazzi nascosti sotto la neve, gli uomini del Soccorso alpino ad informare sull’uso dell’arva e sulle tecniche di intervento, gli esperti del Parco naturale ad illustrare le abitudini degli animali, i custodi forestali a parlare di piante, alberi e coltura della bosco, le guide alpine a raccomandare comportamenti responsabili nelle escursioni e nelle arrampicate, e poi istruttori e ambientalisti....

Ancora un podio per l’Alta Formazione dell’Istituto Alberghiero Enaip di Tione. Tre dei migliori allievi si sono distinti negli Internazionali d’Italia a Marina di Carrara nella competizione culinaria che, ogni anno, richiama esperti di cucina da tutte le regioni della Penisola. Giovanni Cortese, Michele Donvito, Mario Morra, tre giovani promesse dell’Alta Formazione si sono misurati con oltre 400 chef, salendo sui gradini più alti delle loro categorie. Michele Donvito ha conquistato la medaglia d’oro con di filetto di vitello e animella fritta. Un piatto molto apprezzato dalla giuria composta dai Maestri di Cucina della Federazione Italiana Cuochi. Medaglie d’argento, invece, per Giovanni Cortese con rotolo di rombo e gamberi, e Mario Morra con coniglio ripieno di fegatini e frutta secca. I tre giovani cuochi hanno tenuto alto i colori del Centro di Formazione Professionale di Tione dove frequentano gli ambiti corsi di specializzazione, tenuti da maestri di cucina di fama internazionale. Non è la prima volta che la scuola di Tione si distingue in competizioni di alto livello. Anche nella scorsa edizione, tenutasi come quest’anno ai primi di marzo, la “trasferta” toscana aveva premiato tre cuochi dell’istituto tionese nelle categorie junior e senior. Per Emilio Salvaterra, direttore della scuola, è la conferma che formazione e impegno personale possono permettere di raggiungere obbiettivi molto ambiti. (e.z.)


Attualità

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Cogenerazione, le Giudicarie hanno “fame” di energia

Sono svariati i progetti nel nostro territorio per realizzazione centrali a cippato. Ma non in tutti i casi è conveniente Già utilizzati in altri territori trentini, gli impianti a biomassa hanno il pregio di impiegare un materiale, il legno, che si riproduce naturalmente e non genera livelli di inquinamento paragonabili a quelli dell’uso di combustibili come il gasolio. Se utilizzato bene, il sistema è in grado di innescare un circolo virtuoso: ramaglie e materiale di scarto che altrimenti rimarrebbero nel bosco diventano una risorsa, perchè trasformati in cippato si usano nelle centrali di cogenerazione, ridando nuova linfa vitale alla filiera produttiva del legno e recuperando un’attività che ha perso valore nel corso degli anni. I boschi tornerebbero ad essere un grande patrimonio per un comune, come accadeva fino ad una cinquantina di anni fa. E non si pensi ai taglialegna tradizonali, le evoluzioni tecniche nel campo sono parecchie. Giovannini ha mostrato che le ditte forestali trentine

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l tema della produzione di energia con impianti alimentati a cippato è diventato di grande attualità, diverse amministrazioni giudicariesi ne stanno parlando e l’Associazione forestale Giudicarie Centrali ha organizzato un incontro informativo con il ricercatore sono le meglio attrezzate e le più giovani d’Italia, come età media degli operatori, la modernizzazione ha introdotto le teleferiche per il trasporto dei fusti interi e la loro lavorazione fuori dal bosco, e le cippatrici che sminuzzano e preparano il materiale meccanicamente. Un ulteriore vantaggio, non di poco conto, i costi ridotti ad un terzo rispetto all’uso di combustibili fossili, sebbene vada tenuto presente che quelli di manutenzione sono più elevati. Comunque, un risparmio ingente è dato per certo. Una serie di lati positivi che stanno convincendo parecchi amministratori locali a considerare la via della cogenerazione a biomassa, mentre un progetto per una centrale di grandi dimensioni, attualmente in attesa del

nullaosta provinciale, è stato presentato anche dalla cartiera di Condino. La centrale di cogenerazione a biomassa di Tione A Madonna di Campiglio se ne parla da anni, ma tutto è

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del Cnr Gianni Picchi e Giovanni Giovannini, del Servizio foreste e fauna provinciale. In sala tutti gli amministratori della Busas e parecchi cittadini, visto che non si è parlato solo di grandi impianti, ma anche di dimensioni adatte ad un solo edificio o un condominio.

ancora in alto mare, mentre due piccole centrali a cogenerazione sono in progetto a Spiazzo e per le municipalità di Daone, Praso e Bersone. La più grande per le Giudicarie, attualmente in fase di progettazione esecutiva è la

centrale di cogenerazione di Tione, destinata a sorgere in località Pispont, a nord del paese, e a sopperire ai 12 milioni di chilowattora di cui hanno bisogno secondo le stime tecniche gli edifici pubblici tionesi. Sei milioni e mezzo di euro il costo del progetto complessivo di cui si occupa l’Azienda Servizi Municipali (Asm) di Tione. Tre milioni di euro in 10 anni, il finanziamento concesso, che ha permesso di tracciare un percorso di realizzazione ben definito: entro fine giugno per il definitivo via libera al finanziamento l’Asm dovrà presentare agli uffici provinciali il progetto esecutivo, del quale si sta occupando l’ingegnere Michele Tarolli, in autunno i bandi di affido dei lavori per arrivare nel 2016 all’al-

realizza a Strembo...

VILLETTE A SCHIERA

piano interrato

CLASSE ENERGETICA

A+

AUTONOMIA ENERGETICA pompa di calore geotermica fotovoltaico di proprietà ventilazione meccanica piano terra

piano primo

lacciamento delle utenze. Secondo il piano finanziario presentato dall’azienda i costi verrebbero ammortizzati in dieci anni. La centrale a biomassa produrrà circa un milione e mezzo di kwh di energia elettrica, rispetto agli oltre 5 stimati nel progetto di una decina di anni fa nel quale si ipotizzava l’uso del metano, una riduzione compensata però da una maggiore tariffa incentivante prevista da un decreto ministeriale del luglio 2012: 28 cents a kilowatt a fronte degli 8 previsti in media. Per quanto riguarda l’impatto ambientale l’uso della biomassa – il fabbisogno della centrale sarà di circa 4mila tonnellate di materiale legnoso annue - si stima permetterà di risparmiare 1200 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) all’anno e porterà ad una riduzione di emissioni di anidride carbonica in atmosfera, grazie all’uso del cippato locale, di circa 2mila tonnellate annue. (d.r.)

ISOLAZIONE ACUSTICA indipendenza terra-cielo massimo comfort acustico IMPIANTISTICA domotica di impianti e sistemi gestione dei carichi allarme NO SPESE CONDOMINIALI


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Attualità

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Il ricordo di Fiore Bonenti Classe ‘28, imprenditore e animatore culturale e con una grande passione: il teatro

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unedì 11 marzo, è scomparso a Bondo Fiore Bonenti, classe 1928: una delle più tipiche figure non solo del suo paese natale ma di tutte le Giudicarie, sia come imprenditore che come animatore culturale. Infatti è stato una di quelle persone rare che ha saputo assumere l’identità storica e culturale in maniera “all’antica”, cioè sorretta dal “buon senso comune” che sa diventare “saggezza” e “vera cultura locale” anche senza il supporto di titoli scolastici ed accademici e senza la semplice acquisizione di un’informaFin da giovanissimo ha ben presto conosciuto il duro lavoro del boscaiolo impegnato perfino nelle avveniristiche teleferiche di montagna; ma, nel contempo, vicinissimo ai Curati ed ai Parroci nelle attività parrocchiali e oratoriali, si è distinto nella vitalità della Filodrammatica che doveva, poi, sostanziare i suoi interessi e la sua personale disponibilità. Si può ben dire che la Filodrammatica (specie dialettale) ha costituito uno dei suoi “grandi amori” della sua vita, come ha testimoniato egli stesso in un suo scritto del 1987 (purtroppo rimasto inedito e solo dattiloscritto in pochissime copie) dal titolo: “1918-1987. - Un paese… il teatro! Settant’anni della sua storia”: stupende pagine di vita sociale, dominate da una meritevole affermazione: «Quando un paese, per piccolo che sia, riesce ad assaporare il vivo linguaggio del teatro, si accende un fuoco sotto le cui ceneri rimarranno braci che non si spegneranno mai!». Con la passione per il teatro è cresciuto spontaneo pure l’interesse per il dialetto e per la cultura locale, testimoniata dalla vita di lavoro e di sacrificio dei propri conterranei e dalla la storia di un passato, assunto coma base essenziale del presente. Una passione che per Fiore è diventato un personale impegno, quale fulcro dominante di tutta la sua esistenza, anche attraverso la costituzione del “Gruppo Culturale Bondo e Breguzzo”, di cui egli diventerà

pure attivo dirigente ed in seguito anche presidente. Fiore Bonenti non è stato un letterato, né tanto meno un intellettuale nel senso comune dei due termini. È sempre stato un semplice uomo del popolo, costretto ad accettare la dura legge del quotidiano lavoro per onestamente “sbarcare il lunario”. Impegnato nel settore dell’edilizia con i propri famigliari, ha adempiuto ai suoi compiti lavorativi con impegno, serietà ed intelligenza, affermandosi sempre come persona di fiducia e dalla riconosciuta professionalità. Ma “el Fiore” non si è mai lasciato legare le mani dai puri compiti

BIBLIOGRAFIA DI FIORE BONENTI

Si crede opportuno e giusto ricordare tutte le opere uscite attraverso o la sua diretta compilazione o grazie alla sua collaborazione che è risultata sempre determinante. · Chi èl che ga rasó. 3 atti drammatici. 1987. · Piume butade fò senza ’n fià de vent. 3 atti brillanti. Dattiloscritto. 1987. · Se ti piace la montagna tienimi in tasca. Vademecum. Pubblicazione illustrata con foto e disegni dell’Autore. Ciclostilato, 1988. · Canti Popolari a Bondo e Breguzzo. A cura di Alberto Mognaschi per Quaderni di Cultura Popolare. Fra i collaboratori FIORE BONENTI. Ciclostilato,1984. · Proverbi a Bondo e Breguzzo. Epatta lunare di FIORE BONENTI. Illustrazioni di Vigilio Bonenti. Ciclostilato per Quaderni di Cultura Popolare,1985. Successiva pubblicazione “am-

zione strettamente libresca. Figlio della propria terra in un periodo storico in cui anche i fanciulli ed i ragazzi, pur sempre obbligati alla frequenza scolastica, erano quotidianamente impegnati a partecipare alle attività lavorative dei propri famigliari (specie se inseriti in famiglie di contadini e di allevatori), Fiore è cresciuto sempre coinvolto in compiti quotidiani che l’hanno inserito nella propria comunità paesana nella pienezza di una partecipazione attiva, che lo ha reso fortemente e saldamente presente nella esemplare “vita di paese”. strettamente economici. Il suo spirito ha voluto sempre spaziare verso gli orizzonti della conoscenza, del sapere, delle emozioni culturali ed umane. Ed eccolo, quindi, a scrivere poesie e commedie in dialetto e in italiano, a collaborare a ricerche sociologiche e storiche, a collaborare con persone ed enti impegnati nell’affermazione della riscoperta e valutazione della cultura locale in ogni campo possibile. In questa sua dinamica disponibilità si è trovato pure fra i Soci fondatori del “Gruppo dialetti judicariensi” impegnandosi particolarmente con testi dialettali inseriti nelle sette edizioni di

pliata” edita da EdiRendena, Tione di Trento, 1991. · Giochi del passato a Bondo e Breguzzo in Giudicarie. Ricerca di FIORE BONENTI. Curatore Alberto Mognaschi per Quaderni di Cultura Popolare. Ciclostilato, 1989. Successiva pubblicazione per l’EdiRendena, Tione di Trento, 1998. · Industrie del passato a Bondo e Breguzzo. A cura di Alberto Mognaschi per Quaderni di cultura popolare. Ricerche di: Giacomo Bonazza, Fiore Bonenti, Onorio Ghezzi, Alberto Mognaschi, Sergio Valenti. Illustrazioni di: Raffaele Franzoi, Eleonora Bonazza Baiocchi, FIORE BONENTI, Vigilio Bonenti. Presentazione di Pasquale Pizzini. Ciclostilato, 1991. · Mestieri del passato a Bondo e Breguzzo. Curatore Alberto Mognaschi per Quaderni di Cultura Popolare. Ricerche ed illustrazioni di FIORE BONENTI. Presentazione di Pasquale Pizzini. Ciclostilato, 1994.

“Voci judicariensi”: un fascicolo che di anno in anno ha raccolto e pubblicato poesie e prose di coloro che intendono mantenere vivi i dialetti delle nostre vallate. Del suo impegno nei vari campi culturali rimane una ricca testimonianza editoriale, con testi o elaborati da lui personalmente oppure raccolti e coordinati in collaborazione con altri; purtroppo, per la maggior parte si tratta di poche copie soltanto dattiloscritte – pubblicate e diffuse a cura del Gruppo Culturale Bondo Breguzzo – ma che meriterebbero di avere una maggiore diffusione a mezzo di intelligenti inizia-

· XXV° anniversario della costruzione e dedicazione della nuova chiesa di San Barnaba a Bondo di FIORE BONENTI. Parrocchia di San Barnaba. Editrice Rendena, Tione di Trento, 1996. · Glossario dialettale di Bondo e Breguzzo di FIORE BONENTI. A cura del Gruppo Culturale Bondo Breguzzo. Editrice Rendena, Tione di Trento, 1997. · 6° incontro italo-austriaco della Pace di FIORE BONENTI. A cura del Gruppo Culturale Bondo Breguzzo. EdiRendena, Tione di Trento, 1997. · Nel centenario della Famiglia Cooperativa di Bondo. 19012001 di FIORE BONENTI, Pubblicazione illustrata. Editrice Rendena, Tione di Trento, 2001. · “... zio, cóntame na storia”. Raccolta di racconti e fiabe di FIORE BONENTI. Comune di Bondo. Editrice Tipografia Antolini, Tione di Trento, 2009.

Fiore Bonenti

tive editoriali; altre, invece, risultano regolarmente stampate. In una delle “Presentazioni” il noto “concittadino” Mognaschi (ottimo studioso di storia ed usi e costumi locali) scrive: «Mi piace accennare al fatto che l’uomo non è soltanto “tecnologico”, e che nella profondità del suo “io” si cela sempre la componente trascendentale che tende a far superare i limiti dell’esperienza sensibile. Fiore Bonenti, amante delle sue montagne e delle tradizioni della sua gente, è sempre stato molto attivo nelle Associazioni locali, che si richiamano a questi princìpi ideali». Non è che la confer-

ma della proiezione metafisica di una personalità che ha saputo sempre “volare” al di sopra del pragmatismo materialista delle ricorrenti situazioni socio-culturali degli ultimi secoli ed oggi più che mai acuite. E queste parole, scritte quando Fiore era ancora con noi, possano essere quelle che l’accompagnano in questo triste momento in cui si stacca per sempre dalla nostra comunità per un “riposo” che Gli auguriamo godibile con quella serenità che si è meritata donandoci tanta compagnia e tanta umana ricchezza. Mario Antolini Musón

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 12 n° 4 - aprile 2013 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Alberto Carli, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 2 gennaio 2013 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129


Porto Franco

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Tra spending review e trasparenza quanto c’è ancora da fare…..

Non si tratta solamente delle indennità dei politici, ma anche dell’amministrazione e delle spese delle “partecipate” Per analogia ci viene un pensiero : ma nel Trentino quando sarà possibile cancellare le Comunità di valle, inutili e costosi enti intermedi voluti per controllare meglio il territorio, per aumentare la burocrazia e dare un premio di consolazione ai politici non eletti alle provinciali o alle comunali ? Forse le nostre forze politiche non si rendono ancora conto di quel che pensa la gente ovvero che per governare 500 mila abitanti – tanti sono i trentini - non sono necessarie una Regione, una Provincia, tante Comunità

di Valle, tantissimi Comuni ed un numero scandaloso di Società partecipate dalla Provincia. Siamo di fronte ad un apparato pubblico e burocratico elefantiaco, poco compatibile con l’efficienza e la funzionalità e poco compatibile soprattutto con la diminuzione delle risorse che ci attenda. Questo delle riforma istituzionale nel Trentino è un tema che ricorre periodicamente e fa bella mostra in quasi tutti i programmi elettorali presentati dai partiti alle varie scadenze. Ma poi di fatto tutto si arena e si va avanti

di Ettore Zampiccoli In questi tempi quando si parla di spending review il pensiero corre generalmente alle indennità dei politici. Ma ci sono altri canali attraverso i quali si potrebbe esercitare una decisa e positiva azione di spendig review, ovvero ridurre la spesa pubblica e soprattutto gli sperperi. In Sicilia il neo governatore Crocetta – grazie anche alle 5 stelle – non ci ha

pensato due volte e con un colpo di penna ha cancellato le Province sicule. Bravissimo. Sono vent’anni che in Italia si blatera per cancellare molte di queste inutili province ( non parliamo della nostra ovviamente ). Ma in Parlamento nulla si decide e staremo a vedere se il Movimento 5 stelle prossimamente ci riuscirà.

con tutta questa zavorra. Vuoi vedere che anche per risolvere questo problema ci vorrà la scossa del Movimento 5 stelle ? Ne parleremo quindi nella prossima legislatura. Nel frattempo restiamo su qualche argomento meno complesso e impegnativo. Nei mesi

ze ed incarichi professionali. Ogni tanto dai giornali si sa “ex post” chi ha fruito di consulenze ed incarichi in qualche Società partecipata. Ma non sarebbe il caso di saperlo “ex ante”, attraverso una procedura trasparente con tanto di avviso pubblico o di comunicazione

scorsi c’è stato un gran dibattito sugli emolumenti dei consiglieri provinciali e più in generale degli amministratori pubblici. Qualcosa è stato limato ma ci pare che molto si potrebbe ancora fare. Se è vero – come denuncia Italia dei Valori – che il presidente del consiglio provinciale di Trento prende più del presidente del Senato vuol dire che qualcosa non funziona. Se - come è stato scritto – i governatori provinciali di Trento e Bolzano percepiscono indennità più alte di Obama e la Merkel vuole dire che proprio non

ci siamo. Poi magari qualcuno se la prende con i sindaci, gente che magari per mille, millecinque euro al mese deve farsi carico di problemi enormi, dei quali qualche consigliere provinciale superpagato manco si rende conto. Sono questi temi che potrebbero essere affrontati e messi a regime in pochi mesi ma sappiamo che la vischiosità della politica li rimanderà alla prossima legislatura con somma gioia del M5stelle, che così cavalcando questi temi farà il pieno anche in Trentino. E veniamo alla trasparenza. Ci sono dei banchi di prova assai vicini. Il primo è rappresentato dal rinnovo di molti cariche nelle Società partecipate dalla Provincia, a cominciare dall’Autostrada del Brennero. Se oggi si guarda ai vertici delle Società partecipate trentine ci si accorge che molti incarichi sono il risultato della fedeltà e dell’appartenenza politica : Autostrada del Brennero, Trentino Trasporti, Trentino Riscossioni ecc. Ci sono persone, tutte rispettabili sicuramente, ma marchiate dalle rispettive provenienze politiche : politici che non hanno trovato sistemazione negli enti istituzionali, dirigenti ed ex dirigenti provinciali e/o comunali fedelissimi a Lorenzo Dellai. Parliamo di dirigenti in servizio attivo oppure di dirigenti che in pensione, che in tal modo oltre alla pensione si prendono i soliti 5/10 mila euro per l’incarico conferito. Sarebbe un segno di gran cambiamento se i prossimi rinnovi prescindessero dalle trombature o dalle appartenenze politiche e rispecchiassero invece criteri di merito, di professionalità e di competenza. Magari introducendo alcune regole semplici. Ad esempio prevedendo che gli ex parlamentari, gli ex consiglieri provinciali e i sindaci dei Comuni superiori ad un tot di abitanti non possano ricoprire cariche nelle società partecipate dalla Provincia. Idem per gli ex dirigenti della Provincia ( compresi quelli pensionati ), che oggi imperversano in molte Società partecipate. Sempre a proposito di trasparenza continuiamo a parlare di Società pubbliche ovvero partecipate dalla Provincia, perché è in alcune di queste che si annidano molte aree grigie, a cominciare dalle modalità di assegnazione di consulen-

che permetta a chi è interessato di poter presentare almeno il suo curriculum ? Vorrei a questo proposito proporre un giochetto ai lettori : andate sui siti delle Società partecipate dalla Provincia e ditemi quanti avvisi pubblici per consulenze o incarichi professionali trovate.

Dopo di che andate sul sito di qualche altra regione, compresa qualcuna del Sud. E’ tutt’altra musica. La verità è che in Trentino di come spendono i soldi le Società partecipate si sa molto poco. Sarebbe un bel passo in avanti se queste Società fossero obbligate a mettere sul web tutte le delibere di spesa. Qualche regione del Sud già lo fa? Lo dobbiamo suggerire al Movimento 5 stelle oppure ci penserà già da subito qualcuno dei partiti che siede in consiglio provinciale?

Fullimmersionininglese:ritorna quest’estatel’EnglishSummerCamp A Bolbeno e Ponte Arche il Camp Estivo tenuto da tutors madrelingua, a fronte del successo della scorsa estate Durante l’estate scorsa hanno avuto luogo a Bolbeno e Ponte Arche due Summer Camp di inglese, i cui questionari di gradimento da parte delle famiglie hanno evidenziato un’ottima soddisfazione sia per quanto atteneva la qualità della didattica che l’organizzazione. Anche quest’estate (periodo tra luglio e agosto) verranno riproposti entrambi con delle novità: è attivato il gruppo di un’ulteriore fascia d’età –biennio della scuola secondaria di secondo grado - e si terranno a Ponte Arche e presso la Scuola Primaria di Zuclo. Su richiesta inoltre di molti adulti che vorrebbero praticare la lingua sono stati organizzati dei momenti ad hoc, “English And Pizza” e “English Excursion” in compagnia dei tutors. Si tratta di un campo scuola diurno (dalle 9 alle 16.30) durante il quale i bambini e ragazzi trascorreranno due settimane di immersione volte a favorire l’acquisizione naturale alla lingua inglese così come una certa apertura verso culture altre per mezzo di attività didattiche, ricreative e sportive facendo giochi, gare, piccoli lavori manuali, teatro, canzoni e sport. Ogni tutor ma-

drelingua seguirà un gruppo ristretto (7-15 alunni) per età e livello di conoscenza della lingua. I ragazzi madrelingua selezionati provengono da USA, Canada e Regno Unito e hanno sia i titoli (exams TESOL-TEFL) che esperienza nell’insegnamento della loro madrelingua. I destinatari della proposta sono i bambini dell’ ultimo anno scuola materna, gli alunni della scuola primaria , i ragazzi della scuola media e quelli del biennio delle superiori. La quota di partecipazione è di 375 € (pasti al ristorante, assicurazione e materiale didattico incluso ).Si può avere inoltre la possibilità di ospitare un tutor madrelingua (con riduzione di 120 euro sulla quota del camp). La scorsa estate il camp ha portato qui nella nostra valle ben 10 tutors delle provenienze più svariate che sono stati ospitati da altrettante famiglie, le quali hanno avuto modo di avere insieme ai loro figli un’ esperienza breve ma intensa di stretto contratto con un’altra cultura. Per informazioni: Lara e Roberta Collizzolli mail roberta_collizzolli@yahoo.it tel allo 0465.321934 (ore serali)


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Il Saltaro delle Giudicarie

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Nel frattempo la Chiesa si sistemava con un novo Pontefice, lo Spirito Santo deve aver fatto un ottimo lavoro, perchè Papa Francesco promette bene, ne vedremo delle belle, sembra intenzionato a fare pulizia dentro e fuori il Vaticano; era ora, s’è festeggiato in terra, ma anche in cielo s’è fatta gran tripudio, hanno gioito angeli ed arcangeli, cherubini e serafini, e anche a noi, umili Saltari è stata data una giornata di vacanza. Non a tutti, purtroppo, al vostro Saltaro è stato imposto di rimanere al suo posto, troppo movimento in questi giorni in Giudicarie, con i politicanti già in campagna elettorale, con le beghe fra i grisentiani e i dellaiani, con le Comunità in fermento e bracconieri all’attacco, non potevo di certo andare a zonzo dimenticando i miei doveri di osservatore attento, censore e pacificatore delle nostre valli. Ho però anch’io commesso un errore, come sempre capita ai troppo buoni. Ritenuto saggio più degli altri, per l’età ultracentenaria e per la mia sagacia, dato che rimanevo in servizio permanente, sono stato chiamato dai Santi in paradiso a spiegare la situazione politica dell’Italia dopo le elezioni del 24 aprile, visto che le loro informazioni erano confuse e di parte, non sempre i buoni cristiani la sanno raccontare giusta, e così ho dovuto accettare l’ingrato compito. Incasinato com’è il nostro momento politico, non è stato un incarico da poco. Ci ho pensato una notte intera, come cavolo spiegare le tante cose strane che stanno succedendo nel nostro paese, le elezioni sono state confuse e sterili, come non mai. Cosa dovevo dire? Mi è venuta in soccorso la macchina d’altri tempi, scassata e malconcia, dello zio Oreste. Lo zio Oreste è lo zio di tutti, girovago e solengo, gira le Giudicarie aspettando che venga sera, non ha mai lavorato e mai lavorerà, fin che gli dura,

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

L’Italia e l’auto di zio Oreste L’automobile è...il simbolo dell’ingovernabilità uscita dalle urne

Che mese questo (scorso) di marzo, pazzerello come sempre, acqua e neve in abbondanza, nei cieli ho sofferto la nebbia ed il gelo, povero Saltaro vostro, intabarrato come sempre dal tradizionale mantello nero dei tempi andati, alieno com’è a felpe, giacche a vento e compagnia bella. Che mese! Siamo partiti senza Papa, e già eravamo senza ma è uno dei pochi che non sente la crisi, misero e tapino lo era prima, allo stesso modo misero e tapino lo è oggi, crisi o non crisi, per lui non è cambiato niente. La sua macchina antica m’è venuto l’estro strampalato di paragonarla all’Italia di oggi. E così la spiegai nel migliore dei modi al sacro convivio. Alla macchina Italia, mi perdoni lo zio Oreste, sono stati cambiati i copertoni proprio il 24 febbraio, per cercare di farla ripartire, ma i fornitori (tutti noi) non sono stati particolarmente chiari e l’auto stenta a muoversi. La ruota anteriore sinistra era stata preparata a puntino, con tanto di primarie e parlamentarie, anche la campagna elettorale era stata condotta con serietà, e ci avevano messo il becco un po’ tutti, Matteo Renzi compreso. Hanno riesumato persino Prodi ed altri vecchi scheletri del comunismo antico. Sembrava una vittoria facile, e vittoria è stata. Di Pirro. Infatti, grazie al porcellum, hanno avuto la maggioranza alla camera, ma non al Senato. La ruota di destra sembrava destinata a restare sgonfia e sfal-

Governo e presto saremo senza presidente della Repubblica. Un vero periodo di desolazione politica e sociale. E lassù, nelle alte sfere, occupati come sono dalle sofferenze del mondo intero, all’Italia non han fatto gran caso, sono i soliti casinisti, se la caveranno come sempre, così liquidavano le nostre miserie.

Beppe Grillo

data, ma poi è ricomparso un gommista di 76 anni, milanese, godereccio per indole, che con il suo celebre “ghe pensi mi”, è riuscito a montarla praticamente con la stessa pressione della sinistra. Certo, ha dovuto girare tutte le TV e radio della penisola, ha raccontato favole e spropositi a destra e a manca, ma è riuscito nell’impresa impossibile, grazie ai colpi di teatro, alle imitazioni da cabaret, a Balotelli...e persino grazie ai suoi nemici giurati Santoro e Travaglio. Nel retrotreno Grillo non ha voluto una gomma da montare, ma un cingolo di una ruspa. A bordo del suo camper, il Grillo ha gira-

to tutta Italia, dicendone di “bò e di vacca” contro tutto e tutti, e alla fine il Movimento 5 stelle è risultato il primo partito portando in Parlamento 160 peones, all’insegna del cambiamento, del “mandiamoli tutti a casa”, vecchi e nuovi, secondo Grillo, sono tutti da rottamare. Cosa voglia fare lui con il suo Movimento, non lo si è ancora capito, fin’ora ha solo contribuito a generare il caos e ad aumentare lo spread; miliardario com’è di suo, dei guai dell’Italia sembra non l’importi un granché. Sull’altro lato della macchina, la quarta ruota, è piuttosto un ruotino mezzo sgonfio, visto

che colui che era salito in politica, è poi sceso e non poco alle urne. Col 10% il prof. Monti s’è detto soddisfatto, contento lui... meno contento saranno stati i suoi compari, appena sorridente Casini, infuriato Fini finito fuori dalle scatole. Purtroppo la gente ha preferito il “il populismo simpatico, spiritoso, ma assolutamente devastante per l’Italia e per i nostri problemi”, queste le sue parole, piuttosto che dare credito alla serietà di un vecchio professore che per un anno intero si era speso per il salvamento del nostro paese. Doveva essere il centro moderato, catalizzatore dei voti dei cattolici e della gente responsabile e per bene, l’ago della bilancia del Parlamento. E invece niente. Un vero fallimento. Infine, nel bagagliaio dell’auto Italia c’è una ruota di scorta col cerchione, ma senza copertone. Rappresenta il 25% degli elettori che sono rimasti a casa, uno su quattro, ovvero il primo partito del paese. Il problema ora sta nel capire chi sarà in grado di guidare un’auto cosi scalcinata, inaffidabile, con

le ruote spaiate, con un cingolo d’intralcio. Sarà il capo officina Napolitano a decidere, e sembra che per ora abbia designato il Bersani, patito e rattristato come non mai, sarà lui ha provarci per primo, ma l’auto dello zio Oreste, sembra non gradire, all’Italia serve un autista sicuro e una macchina stabile con tutte e quattro le ruote funzionanti, con la giusta pressione, con il motore a posto, e finora la macchina Italia è tutta da rifare, e più si aspetta a rimetterla in carreggiata, più saranno i guai per gli Italiani, già ne abbiamo segnali davvero tragici, ma sembra che gli aspiranti autisti non se ne rendano conto. Vedremo. Con ogni probabilità, alla fine, bisognerà alzare bandiera bianca, dovremo cambiare macchina o tentare con nuovi gommisti, ritorneremo alle elezioni e nessuno può prevedere il futuro politico che ci aspetta. Ma soprattutto il futuro economico, siamo già sull’orlo del baratro, con i gommisti che ci ritroviamo, non tarderemo a precipitare. Questo ho detto, in parole chiare al Santo consesso che ascoltava allibito e perplesso. Credo d’essermi spiegato alla grande. Gli astanti facevano ampi cenni d’assenso e decisero di prendere immediati provvedimenti. Non potendo fare altro, hanno indetto per tutto il mese di aprile novene di preghiera e penitenza a salvamento del bel Paese, hanno movimentato ogni santo Protettore, ed hanno minacciato sventure profonde a chi non saprà rimettersi in riga, a chi sarà causa di guai alla nostra gente, a chi non saprà comprendere con generosità l’esigenza di mettersi tutti al servizio di questo povero paese che sta naufragando, anche per colpa nostra, purtroppo, che non sempre sappiamo scegliere i nostri governati con la ragione e l’intelligenza necessaria. Chi è causa del suo mal pianga sè stesso. E scusami, zio Oreste, ho finito, vieni a riprenderti la macchina, non mi serve più

LA MUSICA CONSIGLIATA DA KIMBO INA VELLOCET

T

“A trick of the tail” - Genesis – 1976

erminata l’epopea dell’arcangelo Gabriele si insedia alla prima prova “Lo Stratagemma della Coda”, un album da molti atteso quasi per poter subito dire che sì, “era inevitabile questo tracollo dopo l’uscita di Peter Gabriel”... Ma non fu così! Il disco rimase molto al di sopra delle possibili mediocrità attese, assestandosi con una nuova luce nel perimetro dell’espressione musicale, appena superata la stagione del Progressive. Vennero indicate con questo disco le ultime linee per una descrizione definitiva del genere “Romantico”, prima dell’alluvione “Dance” degli Anni ‘80. Non fu male in quel tempo ed anche oggi “A Trick Of The Tail” mantiene tutte le sue qualità d’arte. I brani sono partico-

larmente narrativi, con un tratto immaginifico ed epico: poi, in talune parentesi strumentali, sorta di promenade nelle pieghe della fantasia, indubbiamente si trovano soluzioni di grande fascino unitamente ad una intensità estetica che si rivela con generosità. I Genesis, ai quali il pubblico italiano aveva tributato affetto e rispetto per la surreale ricerca musicale, nella confezione del disco vollero aggiungere

tutti i testi in inglese e, per riconoscenza, anche le relative traduzioni in lingua nostrana. La cosa venne molto apprezzata. Non che le canzoni si siano depositate nella memoria collettiva, ma per tanti cultori alcune melodie rimangono “indelebilmente presenti”. Indimenticabile anche la struggente bellezza della copertina... L’artwork pensato e risolto da Colin Elgie per conto della famosissima agenzia Hipgnosis

apparve nel suo candore e splendore vittoriano, forma e rappresentazione di teatro ottocentesco dove in scena si avvicendano figure e personaggi, tutti intenti a rendere il tempo e la condizione della loro esistenza, comprendendo anche talune sfumature caratteriali. La forma grafica dispone per l’illlustrazione fantastica “per ragazzi”, quindi come sfogliando le pagine di un vecchio libro trovato in sof-

fitta appaiono la premurosa crocerossina abituata di notte a frequentare i reparti ospedalieri; il fauno che si aggira danzante sulle zampe caprine e con la irriverente coda; l’ingobbita vecchina intenta ad osservarsi allo specchio con gli occhi della memoria abili a renderla giovane come allora; il malandrino mascherato, grasso come colui che se la spassa anche se prima o dopo verrà catturato e riposto in cella; i ragazzi giovani ed ingenui avvolti nella loro idea del mondo mentre sono raggiunti da un compare volante che li cosparge di polvere di stelle; ed infine figuri come notai arcigni e bracconieri spavaldi, becchini smisuratamente colmi di tirchieria e folletti fantasma... Le nuvole sospinte dal vento trasmutate in destrieri mentre

al galoppo superano la falce della luna... E Squonk, l’essere simile ad un topo che, data la sua bruttezza, piange continuamente... Qui si vive di “FantasiaAlPotere” e “A Trick Of The Tail” sembra riprendere il moto della percezione dei tempi e dei luoghi, delle persone e delle situazioni, in tutta libertà. La sua musica ancora colma delle estasi barocche genesisiane di un tempo, appare tuttavia in forma più rarefatta, meno aggressiva dove invece si può scorgere qualche stilla di sapore autunnale. Un disco da conoscere e conservare, costruito con le otto tracce: “Dance On A Vulcano” - “Entangled” - “Squonk” - “Mad Man Moon” - “Robbery Assault The Battery”, “Ripples”, “A Trick Of The Tail”, “Los Endos”.


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Valle del Chiese/ Nell’assemblea del sodalizio presentata anche l’attività 2013, per la quale il volontariato gioca un ruolo fondamentale

Consorzio turistico, più forza alle Pro Loco «Se al nostro territorio si possono attribuire specificità turistiche il merito – oltre alle bellezze del territorio – va riconosciuto anche alle Associazioni Pro Loco che sul territorio da più di 50 anni hanno saputo operare per intrattenere gli ospiti con iniziative e manifestazioni sempre al passo con i tempi». Con questa premessa il presidente Massimo Valenti ha introdotto nel corso dell’assemblea dei soci di venerdì 15 marzo la tematica forte dell’estate 2013 per Sono nate iniziative trasversali che coinvolgono vari partner territoriali: i Comuni, il BIM, l’Ecomuseo, etc. Oggi si parla di marketing territoriale, di web, di social network, di progetti di sistema presentati nella relazione generale dal Direttore Fabio Sacco. Da qui nuove riflessioni sul ruolo di ciascun attore del sistema turistico locale: le Pro Loco (e i volontari che in esse operano gratuitamente) come si rapportano con il nuovo corso? Le nostre Pro Loco sono coinvolte in queste dinamiche di valle oppure le subiscono? - queste alcune delle domande introdotte nel corso dell’assemblea dal Presidente del Consorzio Turistico Massimo Valenti, che hanno visto il dibattito dei molti partecipanti riuniti fra l’altro per approvare il bilancio consuntivo 2012. La volontà di coniugare il “fare promozione turistica” (cioè cercare di fare arrivare ospiti nei nostri paesi) e l’attività di ogni singola Pro Loco (sagre, iniziative gastronomiche nei paesi o nelle località più rappresentative di ogni paese, etc.) è una problematica aperta a cui da molto tempo si cerca di dare una risposta convincente. Molte iniziative promozionali sono state realizzate con successo e la crescita è stata evidente. Tuttavia, l’idea del Consorzio è quella di in-

centivare e creare eventi che mettano in risalto le peculiarità più rappresentative del territorio e del singolo Paese. «Ci siamo così proposti – spiega Valenti - di trovare una chiave di lettura trasversale che possa aiutare le nostre Pro Loco nell’evidenziare quello che già fanno e trasformarlo in un messaggio promozionale sia per gli ospiti che per i locali».

il Consorzio turistico della Valle del Chiese: valorizzare sempre maggiormente il ruolo ed il lavoro delle Pro Loco. Di quel volontariato turistico senza il quale – ha sottolineato - “sarebbe impossibile proporre un prodotto ricco e valido come quello attuale”. In questi ultimi anni - contemporaneamente all’attività delle Pro Loco - anche sul territorio della Valle del Chiese è nata una nuova sensibilità Turistica con il progetto “Obiettivo turismo”. Per il 2013 e per gli anni a venire – come ha spiegato il presidente Valenti - le iniziative proposte dovranno dunque essere il più possibile coerenti con il piano di marketing territoriale della Valle del Chiese Obiettivo Turismo, proporre tematiche di qualità che puntano a valorizzare le tipicità locali...che contengano alcuni di questi “ingredienti”: proposta cultu-

rale (storia, tradizioni, usi, costumi); proposta gastronomica (utilizzo di prodotti locali e possibilmente a km zero); location di pregio: centro storico, malga alpina, località naturalistica di particolare interesse; proposta di laboratori di didattici per le famiglie; possibilità di visita guidata gratuita a musei paesani, mostre, chiese, fortificazioni, colture agricole

Veduta della Val di Fumo

particolari; piccoli eventi musicali (banda locale, coro locale, etc.). La gestione e l’organizzazione dell’evento sarà a cura della Pro Loco, mentre il Consorzio Turistico si farà carico di dare rilievo alla Pro Loco organizzatrice nella comunicazione dell’evento. Nella assemblea anche uno sguardo all’estate turistica e ai risultati certificati di presenze ed arrivi sull’anno

solare 2012, che chiude con un saldo positivo anche considerando le statistiche relative all’andamento dei flussi turistici. Considerando gli arrivi e le presenze turistiche certificate si nota un segnale di “ripresa” rispetto agli ultimi tre anni, con un +9,92% degli arrivi e un +3,68% delle presenze rispetto al 2011. Roberto Bertolini

Ecomuseo, conoscere la Valle del Chiese Per il 2013 protagonisti il territorio e la Grande Guerra attraverso percorsi e iniziative Oltre 14 mila persone interessate dalle numerose iniziative, 50 associazioni e gruppi di collaboratori coinvolti assieme a 20 enti istituzionali, importanti progetti realizzati. Questi alcuni dei dati più significativi emersi dall’assemblea programmatica e di indirizzo dell’Ecomuseo della Valle del Chiese tenutasi lunedì 4 marzo a Condino. “Nel 2012 abbiamo lavorato per offrire occasioni per far scoprire e conoscere la nostra valle sia agli ospiti ma anche ai residenti, valorizzando le nostre specificità e alcuni dei luoghi più significativi del territorio”, ha affermato Roberto Panelatti, Presidente dell’Ecomuseo della Valle del Chiese. Il tutto tenendo ben presenti tre obiettivi di fondo: comunicare e promuovere il patrimonio locale, relazionarsi con il territorio di riferimento e concorrere alla costruzione

del prodotto turistico della Valle del Chiese. Per citare le iniziative più rappresentative, sono stati programmati visite guidate, laboratori ed escursioni che hanno visto la partecipazione di quasi 5 mila persone; sono stati attivati, in collaborazione con il Consorzio turistico della Valle del Chiese e il Bim due progetti speciali - le “notti in malga” e le “malghe aperte” - che hanno coinvolto oltre 3.100 visitatori e programmate attività per i bambini della Valle del Chiese che hanno contato 169 adesioni. Accanto a tutto ciò, si è organizzata la prima edizione del Festival storico “AltroTempo – L’Era dei Forti”, si è concluso il progetto triennale di censimento delle opere campali “La Grande Guerra nelle Giudicarie” e si è collaborato alla rievocazione storica del passaggio dei Lanzichenec-

chi in Valle del Chiese. È stato poi avviato il progetto sentieristica per la sistematica mappatura del patrimonio sentieristico locale al fine di valorizzarlo anche in ottica turistica e un progetto europeo SY-CULTour dedicato al recupero della coltivazione delle erbe officinali. E il 2013? Alcune attività saranno riproposte, altre modificate, altre ancora saranno delle vere e proprie novità. Anche in questo caso si procede per obiettivi e aree di intervento che per l’anno in corso sono quattro: Didattica, Grande Guerra, Promozione del Territorio e Progetti di ricerca e di recupero. Sul fronte della didattica si vuole lavorare per la costruzione di nuove proposte per le scuole della Valle del Chiese, ma non solo, e di nuove opportunità per i ragazzi nella consapevolezza che la conoscenza del proprio territorio inizi già

da piccoli. La Grande Guerra sarà protagonista - anche in vista della ricorrenza del Centenario - attraverso percorsi, la pubblicazione del volume dedicato allo “Sbarramento di Lardaro” e la progettazione dell’edizione 2014 del Festival AltroTempo. Il territorio sarà, infine, protagonista attraverso eventi speciali, la prosecuzione del progetto di mappatura e georeferenziazione del patrimonio sentieristico della valle e il progetto di valorizzazione della Pieve di Santa Maria Assunta di Condino. Senza contare poi le attività che saranno condotte in stretta collaborazione con altri soggetti, come il percorso sull’imprenditorialità giovanile legato a temi turistici e territoriali che sarà promosso dal Bim del Chiese e che vuole rappresentare un aiuto concreto per i giovani del territorio.


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Attualità

APRILE 2013

Si tratta di “aree marine e/o terrestri – così vengono definite dall’Unesco - che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale. In pratica, la Riserva è formata da un nucleo centrale, da un’area cuscinetto e da una zona più esterna, con gradi di protezione diversi, nelle quali vengono portate avanti attività di monitoraggio, ricerca, educazione, allevamento ed ecoturismo che nel oro complesso contribuiscano alla conservazione della biodiversità. Le aree a maggiore tutela, nel caso dell’Ecomuseo della Judicaria corrisponderebbero con zone già tutelate nell’ambito del

Il riconoscimento Unesco identifica aree che esprimono propensione alla gestione delle risorse e allo sviluppo sostenibile

L’EcomuseoJudicariasicandida a “Riserva della Biosfera” di Denise Rocca Il nome -“Riserva della biosfera” - sembra preso da Star Trek, in realtà è uno dei più alti riconoscimenti per la valorizzazione delle produzioni locali fra quelli concessi dall’Unesco, appena al di sotto di “Patrimonio dell’Umanità”, giusto per capirci. La candidaParco Adamello-Brenta/Geopark e delle riserve naturali esistenti, mentre nella zona di “transizione”, che comprende i centri abitati per esempio, non ci sono vincoli stringenti e vengono favorite le attività dell’uomo mirate a realizzare progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio soprattut-

to dei residenti. I consiglieri sottolineano che “nell’ambito della nuova Politica agricola dell’Unione europea saranno appositamente previste delle linee di finanziamento attraverso i piani di sviluppo rurale per armonizzare il settore agricolo con l’ambiente, anche al fine di incrementare il turismo nelle aree rurali, favorendo in modo particolare le aree protette e, presumibilmente, anche le Riserve della Biosfera dell’Unesco”, si pensa quindi di accedere ad una linea privilegiata di finanziamenti per una rimodulazione, soprattutto nell’area delle Giudicarie Esteriori, delle attività agricole esistenti in una direzione di allontanamento dal modello intensivo. Delle attuali 610 Riserve della Biosfera esistenti nel mondo, distribuite in 117 paesi, solo

tura del territorio dell’Ecomuseo della Judicaria al titolo è l’idea presentata, e approvata all’unanimità, al consiglio provinciale da Roberto Bombarda, Luigi Chiocchetti, Michele Dallapiccola, Bruno Firmani, Giorgio Lunelli, Mario Magnani e Luca Zeni. 8 sono in Italia, fra queste la Valle del Ticino e l’ultima, assegnata nel 2004, la Selva pisana. Nessuna si trova in Trentino Alto Adige. Dopo il

riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità fra i beni ambientali delle Dolomiti, nel 2009, e quello ancora più recente, nel 2011 nelle liste dei

beni culturali, del sito palafitticolo di Fiavé che ha dato una spinta decisiva alla creazione del museo e del futuro parco archeologico, il riconoscimento a Riserva della Biosfera per il suo territorio che va dalle Dolomiti al Garda è l’obiettivo dell’Ecomuseo, impegnato in questi giorni nella redazione della candidatura.


Cultura

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Piano giovani, via libera sui progetti

La Giunta provinciale ha approvato Piano operativo giovani per il 2013 della Valle del Chiese Ad oggi vanta una sessantina di progetti di cui circa 40 proposti dal mondo associativo della valle e una decina dal Tavolo, con incarico alla Comunità Murialdo della gestione. Durante questi anni sempre maggiore è stata anche l’adesione alle varie iniziative da parte dei ragazzi (circa 300 iscrizioni nel Piano Giovani 2011). Progetti realizzati grazie non solo ai Comuni (tra i quali il Comune di Storo come Capofila) e alla Provincia Autonoma di Trento, ma anche ad alcuni sponsor locali come BIM del Chiese, Cassa Rurale Giudicarie – Valsabbia – Paganella, Cassa Rurale Adamello-Brenta, Famiglia Cooperativa di Bondo e Roncone. Gli ideatori del Piano sono per lo più giovani che con gli anni hanno acquisito gli strumenti specifici e formativi per poter mettersi in gioco a tutti gli effetti. I progetti che propongono per i loro compagni, amici, cittadini della valle nascono da idee condivise in gruppo e portate al Tavolo di lavoro. I giovani ci sono, si propongono, si confrontano, creano con ingegno, portano idee nuove, fresche, innovative. Con gli anni vediamo sorgere nuovi protagonisti, nuovi partner con nuove energie da condividere e mettere in scena. Le proposte per il 2013 nascono tutte sotto un denominatore comune, ossia l’innovazione, idee ed energie

nuove, nuovi slanci su nuovi scenari. Oltre ai progetti proposti dalle diverse realtà territoriali, il Tavolo di lavoro propone l’azione Sportello Giovani, gestito dalla Comunità Murialdo, finalizzato, oltre a supportare il Referente Tecnico Organizzativo e le azioni del Tavolo stesso, anche a stimolare alla partecipazione e tenere informati

Nella seduta del 14 marzo la Giunta provinciale ha approvato il Piano operativo per il 2013 del Piano giovani della Valle del Chiese. Le 14 iniziative previste comporteranno una spesa complessiva pari a 99.000 euro, alla quale la Provincia contribuirà con € 39.350. Realtà ormai attiva nella nostra valle da diversi anni, il Piano Giovani della valle del Chiese rappresenta delle opportunità i giovani della valle attraverso utilizzo sia di incontri diretti con l’operatrice sia attraverso

l’impiego di diversi mezzi di comunicazione quali libretti, locandine nonché e-mail, sito, social network, ecc.

una delle più proficue esperienze di questo tipo a livello provinciale; una realtà organizzato e condiviso all’interno del Tavolo del Confronto e della Proposta, dai referenti comunali, dalle istituzioni, dalle associazioni ed a gruppi spontanei del territorio, per pensare e realizzare progetti per/con tutti i giovani della Valle del Chiese. Il tutto è disponibile sul sito www.futuromigliore.it oppure a Storo in Via Roma, 43 (orario per il pubblico

su appuntamento contattando lo Sportello Giovani al 329/3176041 oppure scrivendo su info@futuromigliore.it).

Le iniziative approvate per il 2013 CLICCHIAMO CON LA TESTA - € 5.990,00 Percorso dedicato ai giovani per un utilizzo consapevole dei nuovi strumenti multimediali e due conferenze aperte al pubblico per informare e stimolare un lavoro collaborativo tra generazioni; MANI IN PASTA - € 4.050,00 - Laboratorio di cucina dedicato alla sana alimentazione, sviluppare una buona autonomia, riconoscere i prodotti tipici locali; EFFETTO FORTE - € 3.660,00 - Percorso di approfondimento storico e culturale dei luoghi e beni storici del nostro territorio attraverso escursioni, lezioni, letture, dibattiti e visione di film presso forte Larino; L’ACQUA E I SUOI CRISTALLI - € 5.060,00 Opportunità di sperimentarsi nelle pratiche sportive dell’arrampicata su ghiaccio (presso le cascate della Val Daone - Val Brenta - e nel Belllunese) e anche con sci d’alpinismo, mediante apposita formazione e guida sul campo. Conoscenza dei personaggi sportivi del nostro territorio; LA CHIESETTA DI CASTELLO- € 5.535,00, Attraverso momenti formativi con esperto teatrale i ragazzi potranno rivisitare e rappresentare un’antica leggenda ambientata nel paese di Castel Condino; GIOVANI, ISTITUZIONI E STORIA - € 4.432,00 - Approfondire le principali istituzioni internazionali ed università della capitale austriaca (con visita).

Scoprire le dinamiche politiche, economiche e sociali che hanno portato all’indipendenza dall’Impero Austro-Ungarico; DAL COMUNE AL PARLAMENTO - € 3.200,00 - Stimolare l’assunzione di responsabilità dei giovani verso le istituzioni amministrative, associative e del mondo cooperativo locale. In programma visita alle principali istituzioni a Roma tra cui Parlamento; PRONTO SOCCORSO ADOLESCENTI - € 2.342,80 - Cinque serate per affrontare, con la presenza di esperti, tematiche legate all’adolescenza e alla genitorialità. Un’occasione per genitori e adulti di riflettere sul proprio ruolo educativo e sulla difficoltà che ne derivano; VOLONTARIO?VOLENTIERI - € 8.000,00 - Il percorso vuole approfondire la conoscenza del volontariato locale e internazionale sensibilizzando i ragazzi alla partecipazione, attraverso momenti formativi e testimonianze dirette. Alla fine del corso è previsto un viaggio formativo a Roma presso le sedi di associazioni che operano a livello internazionale; WEB RADIO - € 2.749,00, - Percorso formativo mirato a fornire ai ragazzi le competenze di base che riguardano la comunicazione radiofonica, nello specifico della webradio, con lezioni pratiche e teoriche e visite ad alcune realtà radiofoniche;

RISCOPRIRE I GIOCHI DI UNA VOLTA - € 3.110,00 - Far conoscere ai ragazzi d’oggi i giochi “poveri” dei nostri nonni, attraverso racconti di vita con gli anziani, ma anche costruendoli materialmente. Oltre alle videointerviste agli anziani coinvolti è previsto l’allestimento di una mostra che illustrerà i progetti e le modalità di realizzazione dei vari giochi; RIDI VALLE DEL CHIESE - € 4.000,00 - Offrire ai giovani la possibilità di sperimentarsi nel teatro comico accanto ad un personaggio di fama internazionale come Sergio Sgrilli riuscendo ad esprimere se stessi in modo ironico; MUSICISTI DI DOMANI - € 8.000,00 - Incontri con musicisti ed esperti di musica di livello internazionale. Creare nuova musica con un mix di stili musicali diversi; SPORTELLO GIOVANI - € 18.528,55. - Lo Sportello Giovani quale servizio per coinvolgere sempre più giovani della valle nel mettersi in gioco da protagonisti. Le operatrici dello Sportello cercheranno di orientare le nuove progettualità verso l’innovazione al fine di abbattere la staticità e ripetibilità delle proposte e rendere il Piano sempre più accattivante e dinamico.


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Attualità

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Trofei di caccia in mostra a Tione di Ettore Zini

Non aveva le pareti dipinte di rosso come la mostra di trofei sull’evoluzione del collezionismo naturalistico, ambientata nel Museo di Storia Naturale di Venezia, ma a Tione, le 2.000 corna di tutte le dimensioni esposte, in occasione del 6° Trofeo Giorgio Visentainer, hanno richiamato appassionati da tutta la regione. Un vero paradiso per gli amanti della caccia al capriolo, al camoscio e ai grandi ungulati come il cervo o il muflone. Centinaia testimonianze di abbattimenti, che hanno portato, nel Centro Tennis di Parco Saletti, più di tremila appassionati di arte venatoria. Ambito bottino vittima di fucili di precisione, come le potenti carabine Stayer o Munlicher, munite di “lungo” (il cannocchiale) sulla canna. Non è la prima volta che Tione ospita una manifestazione venatoria di questo tipo. L’appuntamento, per le sezioni giudicariesi, suddivise nei quattro distretti che comprendono i territori del Brenta e dell’Adamello, è annuale. Ma nella due giorni conclusa nei giorni scorsi, centinaia di appassionati sono venuti da tutte le valli, senza che – com’è accaduto in altre manifestazioni - siano stati disturbati dalle contestazioni della Lav o da altre associazioni ambientaliste contrarie a ogni tipo di approccio violento con la selvaggina. L’esposizione è stata meta continua di esperti. Di cacciatori, di appassionati, e di curiosi provenienti non solo dalle sezioni della zona. 41 quelle rappresentate: da Ledro alla valle del Chiese, fino alla Val Rendena e al Banale. A margine anche l’interessante dibattito “Armi e sicurezza”. Relatori

all’auditorium dell’Istituto Guetti, in via Durone, due esperti di armi e di aspetti legislativi come il dott. Edoardo Mori, ex presidente del Tribunale di Bolzano, e l’avvocato Andrea Antolini, vice presidente dell’associazione cacciatori del Trentino. Hanno parlato di come gestire correttamente, e in sicurezza, le armi per l’attività venatoria. Non tralasciando le responsabilità implicite per la loro custodia. Ne è emerso un interessante vademecum, a cui tutti gli appassionati dovrebbero attenersi, per evitare che gli strumenti di uno sport, rappresentino dei pericoli per la propria e l’altrui incolumità. Norme, tra l’altro contenute in un interessante opuscolo di recente pubblicazione da parte dell’Accademia Ambiente (Foreste e Fauna del Trentino), della Questura di Trento e dell’Associazione Cacciatori della Provincia. All’incon-

Duemila quelli esposti. Oltre tremila i visitatori a Parco Saletti tro, con all’attivo la presenza di oltre 300 persone, si è parlato anche di “Unguati, nei nostri distretti, oggetto di delega gestionale”. Ha relazionato il tecnico Michele Rocca. Negli spazi del Centro Tennis i trofei, suddivisi per sezione, hanno rappresentato l’attrazione di un appuntamento venatorio molto atteso. Centinaia

e centinaia di corna di ogni tipo e dimensione ( le più interessanti bardate con tanto di coccarda), a testimonianza di quella battuta su quel versante impervio, o di quel colpo, così ben assestato, da essere diventato un cult da raccontare ad ogni cena con amici o di battuta. I cacciatori si sa, amano spararle grosse. E un po’ come

i colleghi pescatori - amanti di altri tipi di canne - a volte sono autori di racconti da prendere con le pinze. A Tione però, nella mostra allestita sotto i lamellari di Parco Saletti, una struttura diventata teatro di fiere espositive e manifestazione di settore, tutti quei “palchi” di animali selvatici, divisi per zone, hanno testimonia-

Un “amore di gelato” Dal 5 aprile a Pieve di Bono apre il “Basi’n”, nuova gelateria artigianale

Dal 5 aprile la Valle del Chiese ha una nuova gelateria artigianale, dal nome romantico, se letto nella sua accezione dialettale. “Basi’n”, il bacio, a Pieve di Bono, frazione Strada. Dalle 16.00 sino alla serata sarà possibile accedere

ai locali della nuova gelateria e degustare gratuitamente le genuine prelibatezze preparate da Valerio e Lorenza, destinate a deliziare i palati dei buongustai di tutta le Giudicare e di quanti si trovano di passaggio sulla statale del

Caffaro, verso Madonna di Campiglio. Gelati di alta qualità, senza grassi vegetali idrogenati, realizzati con cura e attenzione, utilizzando solo materie prime eccellenti e selezionate, lavorate con panna e latte fresco locali, per offrire prodotti con un gusto unico ed appagante per il palato. Dal laboratorio artigianale della gelateria Basi’n usciranno giornalmente diciotto cremosi gusti di gelato, ai quali si aggiungeranno le varietà di stagione, come l’autunnale Marron Glacè…. ma non solo, pure torte gelato, semifreddi e frappè. I titolari, già appassionati di alta cucina, si sono preparati per lunghi mesi, seguiti da esperti “mastri gelatai”, testando combinazioni di sapori e ricette,

che sarete invitati a provare. Una piacevole novità che sarà aperta tutto l’anno, per non farsi mancare il gusto di un buon gelato anche nei mesi freddi. Il gelato, come la pizza

e gli spaghetti hanno un marchio tricolore inconfondibile che ci rende famosi ovunque. Secondo gli ultimi dati di Confartigianato, in Italia sono presenti 36.970 gelaterie,

to l’immutata passione per tanti amanti della caccia nei piccoli centri di montagna. Dove il cervo sta proliferando a dismisura. Mentre i camosci (la zona ne ha 1/3 di tutto il Trentino) è stabile, e caprioli – dopo anni di preoccupante decremento - stanno rioccupano il loro habitat. (e.z.)

circa il 10% in più rispetto a cinque anni fa. il totale degli addetti che lavorano in gelateria sono circa 150.000 in Italia e 100.000 all’estero. Per quanto riguarda i consumi di gelato, oltre la metà (il 52,9%) è concentrata nelle regioni del Nord, dove il prodotto viene acquistato con una certa costanza durante l´intero arco dell´anno. Nel 2009 è stato stimato che il livello di consumo nazionale è stato di poco superiore a 360.000 tonnellate, quasi 6 KG pro capite.

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Un amore di gelato

Latte e panna freschissimi, ghiotte materie prime e lavorazione artigianale, diventano ogni giorno i deliziosi gelati di BASI’N. Basterà un assaggio, per innamorarvi.

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Arte

“Alter

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Al Paladolomiti di Pinzolo una collettiva con oltre 40 artisti a cura di Mariapia Ciaghi

Il bozzetto dell’istallazione di Marco Nones

La dea madre- Pietro Weber

La Farfalla- S. Riccadonna

Arte della Natività 2012 - In primo piano l’istallazione di Marco Nones


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Si è fatto chiamare Francesco

Mi si chiede un piccolo commento all’elezione di papa Francesco. Vorrei subito dire che più di un nuovo papa si tratta di un papa nuovo. Lo hanno visto tutti: nuovo nel modo di fare il papa, per quella sua immediatezza contagiosa, per la croce, di ferro, come era prima, perfino per le sue scarpe, grosse come se dovesse scalare una montagna.. Nuovo per le parole, sia quelle della loggia di San Pietro, appena eletto, sia quelle ribadite nei giorni successivi di fronte alle più diverse persone e situazioni. Una su tutte voglio evocare la parola “tenerezza” così semplice, così umana, perfino così “necessaria” in un mondo dove della freddezza, della lontananza, dell’inimicizia come è quello che spesso sperimentiamo. Papa Francesco è apparso subito come una folata di aria fresca, come un vento di primavera, capace di significare vita, respiro, carezza. Papa nuovo anche per la sua visione del mondo e della comunità cristiana, di cui sa cogliere da subito il lato della fragilità, del bisogno, del desiderio, delle tante reti delle donne e degli uomini di oggi. “Voglio una chiesa povera per i poveri” ha dichiarato fin dal suo primo giorno da Papa, come a dire che, oggi, una testimonianza autentica, non solo di fede, ma anche di semplice umanità, della “carne” che siamo tutti, non può che protendersi a condividere con i più “affaticati ed poppressi” tra le donne gli uomini il senso del vivere. Così papa Francesco ha rimesso in circolazione anche un’altra grande parola: servire, servizio, dandone l’autentico significato evangelico: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita...”, così da smascherare anche l’ipocrisia di coloro che la usano solo per nascondere le loro ambizioni e i loro interessi. Papa nuovo anche nel nome: nessuno prima di lui si era fatto chiamare con il nome del “poverello di Assisi”. Non c’è nella storia della Chiesa una figura, che più si avvicina al Cristo del Vangelo, che più abbia saputo interpretare lo stile di una vita semplice, sobria, condivisa con i poveri e, nello stesso tempo, una fedeltà alla Parola, (cioè il Vangelo) liberata di tutte le furbizie umane, le manipolazioni e i fraintendimenti sempre possibili. Ci auguriamo che quel nome non gli sia solo un’identità esteriore, ma un richiamo spirituale a camminare insieme, da fratello e amico degli uomini e delle donne e dell’intera creazione. Don Marcello Farina

Attualità

APRILE 2013

Papa Francesco, umile accanto agli umili Continua dalla Prima Nei giorni antecedenti il Conclave, si era letto e sentito di tutto, c’era chi già conosceva il nome del vincitore, chi faceva improbabili classifiche dei più “papabili”, e, addirittura, quale nome avrebbe scelto il nuovo Papa. E così quando apparve alla balconata il Papa appena eletto, restammo sorpresi, non sembrava fosse una faccia di quelle raccontate dai giornali, aveva un cognome che nessuno aveva mai sentito, ma soprattutto aveva scelto un nome così familiare che neanche ci sembrava un nome da papa: Francesco. Papa Francesco, vestito di bianco, stava alla finestra, sereno, quasi imbarazzato, con un sorriso buono, di quelli sinceri, che ti prendono, ha detto poche parole, ricordo quel “buona sera” così inconsueto e l’umile invito rivolto alla folla di pregare con lui e per lui prima della benedizione solenne. Gesti di grande significato per chi vuol coglierlo. La gente applaudiva impazzita di gioia, ancora all’oscuro su chi fosse veramente il nuovo Papa, i mass media, giornali e televisioni, stavano invece diffondendo ovunque la storia personale e la figura di religioso di papa Francesco e per tutta la settimana si sono rincorsi servizi e trasmissioni d’ogni genere che hanno delineato i caratteri religiosi e civili del nuovo Pontefice, di certo, intenzionato a lasciare un segno di rinnovamento, non solo spirituale, nella Chiesa,

propedeutici di un grande Papato e di un grande Papa. Riassumiamo velocemente la storia di papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio, gesuita, arcivescovo di Buenos Aires, è nato nella capitale argentina il 17 dicembre 1936. La sua famiglia è di origini piemontesi, il suo bisnonno era nato a Portacomaro in provincia di Asti, e suo padre era partito da lì per trasferirsi a Torino, prima di emigrare in Argentina. Il padre faceva il ferroviere e la madre la casalinga, insieme crebbero il loro figliolo nella semplicità di una vita non priva di difficoltà, ma comunque dignitosa ed assolutamente normale. Fin da ragazzo il nuovo Papa si distingue per la sua vivacità, gioca al calcio e gli piace ballare il tango, ballo nazionale. Si innamora come tutti i ragazzi della sua età e studia chimica diplomandosi con buoni voti. La sua vocazione sacerdotale è maturata relativamente tardi, diventò prete a 33 anni e a 35 era già uno dei gesuiti più autorevoli dell’Argentina. E’ poi seguito un periodo intenso di studio e di attività pastorale, si è laureato in teologia e filosofia, sì è dedicato all’insegnamento universitario, ma nel contempo svolgeva la mansione di parroco in una parrocchia fra le più difficili della Diocesi di San Miguel. Il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nominò Vescovo ausiliare di Buenos Aires, per poi diventarne arcivescovo nel 1998, Lo stesso Papa

polacco lo ha elevato a Cardinale nel 2001. Nel 2005 fu il Cardinale che raccolse più voti nel Conclave che portò all’elezione di Benedetto XVI, secondo alcune ricostruzioni fu lui stesso a chiedere di lasciar perdere il suo nome e confluire sul cardinal Ratzinger, fu una specie di “prova generale” visto che oggi è stato chiamato a sostituirlo. Nonostante la sua notorietà e le sue cariche prestigiose, nonostante avesse cambiato vesti e il colore del zucchetto, ha sempre mantenuto intatto il suo stile pastorale. Sempre fra la povera gente, voce di chi non ha voce, volto di chi non ha volto. Si recava al lavoro con i mezzi pubblici della città. E confessava nella Cattedrale come un normale sacerdote. Un uomo di profonda spiritualità, ma anche di pragmatismo pastorale che lo porta a condividere le tribolazioni dei più poveri e ad abbracciarne la causa. Ora a Roma, dai primi segni, sembra abbia intenzione di continuare con coerenza e con grande realismo civico oltre a grande preparazione spirituale, il suo nuovo ruolo, il più alto nelle Chiesa, quello di vicario di Cristo. Qualcuno maligna che sia troppo anziano per affrontare le stesse incombenze che hanno fatto desistere papa Benedetto, qualcun altro che è cagionevole di salute (in gioventù gli è stato asportato un polmone), ma il mondo cattolico, la gente, il popolo, l’ha già applaudito con grande affetto,

lo sente vicino, lo considera uno di loro e hanno riposto in lui una fiducia come mai era avvenuto, nei primi giorni, di precedenti Pontificati. Papa Francesco è stato eletto con 90 voti su 115, al quarto scrutinio, un Conclave fra i più veloci degli ultimi secoli. Con lui è stato eletto il primo sud americano ed il primo Papa gesuita, infatti l’ordine fondato da Ignazio di Lojola, pur essendo stato potentissimo nei secoli, non è mai riuscito ad esprimere un Papa di Roma. In questa occasione, rispetto al passato, non si poteva dire “morto un Papa, se fa un altro”, ma piuttosto “vivo un Papa, se ne fa un altro”: papa Francesco, un Pontefice, per la prima volta, con un nome impegnativo, dolce, potente, rivoluzionario. Abbiamo rivisto lo stesso film dei tempi di Woitjla, un Papa venuto da lontano, stavolta addirittura dalla “fine del mondo”, che sa parlare direttamente al cuore della gente. In un suo libro l’allora cardinale Bergoglio affermava: “l’opzione principale è scendere per le strade a cercare la gente: questa è la nostra missione”, con le sue prime mosse come Papa sembra non abbia dimenticato per niente queste sue convinzioni, anzi, ne stia dando il buon esempio, ad ogni passo. Anche questa volta credo che i Cardinali abbiano scelto un ottimo Papa, che ci sia lo zampino dello “Spirito Santo”? Adelino Amistadi

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Darzo, le miniere di barite tornano protagoniste Nel mese di maggio l’associazione “La Miniera” propone un calendario ricco di iniziative per fare rivivere quella che fu un’epopea socio-economica

Nomini miniera, e la mente si riempie di immagini funeste, di nomi rimbalzati da una parte all’altra del mondo per le tragedie che vi si sono consumate. Pensi a Marcinelle (Belgio) e a quei 262 miserabili (fra cui 136 italiani) morti nel 1956, arrivati là, anche dal Trentino, per cercare un tozzo di pane. E prima a Monongah, West Virginia, nel 1910, con altre centinaia di morti, tutti poveri, tutti emigranti in cerca di futuro ma finiti senza un futuro. Poi pensi alle esplosioni del grisou che ancor oggi le cronache trasmettono (mal volentieri) dalla Cina e dalla Russia, dalla Polonia e dal Cile. Il Cile. Poco conta che ogni tanto qualcuno si salvi. Ricordate l’operazione spettacolare dell’ottobre 2010 nella miniera di San José? 33 minatori erano rimasti intrappolati a 700 metri di profondità per più di due mesi, prima di essere tratti in salvo sotto gli occhi delle telecamere di mezzo mondo. E infine pensi a coloro che dalle

nostre vallate se ne andarono, più di un secolo fa, per cercare lavoro nelle “mine” degli Stati Uniti, nelle Black Hills come in Pennsylvania: guadagnavano un gruzzoletto di dollari respirando e sputando polvere, e tornavano, quando tornavano, per comperarsi la casa, le vacche e la campagna. Quando si pensa alla miniera non si può dimenticare che ha rappresentato un’alternativa all’emigrazione anche sul nostro territorio. Nelle Giudicarie, in particolare, miniera ha significato Darzo, ad un tiro di schioppo dal confine fra l’Impero austro-ungarico ed il Regno d’Italia. E italiani erano coloro che, nel 1894, scoprirono i filoni dell’”oro bianco” che avrebbe tolto dalla fuga verso terre sconosciute generazioni di paesani, ma si può dire di valligiani. Certo, non tolse dal peso della silicosi, perché anche qua, come in tutte le miniere del mondo, si respirava e si sputava polvere, ma decine di contadini divennero minatori, rimanendo

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a casa loro, con i loro cari, le loro bestie, i loro campi, le loro tradizioni. A Darzo il solfato di bario (la barite, pietra bianca e pesante utilizzata prima nei colorifici, ora nell’isolamento di sale operatorie e radiologiche) si trovava nelle viscere della montagna, a Val Cornèra e Marìgole, a Pice-Paèr e Val dai còrf. Come accade per qualsiasi oro (nobile o meno che sia), anche l’”oro bianco” di Darzo

incoraggiò la febbre, tanto che parecchi si misero alla cerca. Gli unici ad arrivarci furono tre imprenditori lombardi: i Corna Pellegrini della Valcamonica, i Maffei della Valsassina ed il milanese Cima. Di questa storia oggi rimangono testimonianze che non possono essere disperse: quelle orali degli ex protagonisti (minatori, selezionatrici del minerale, camionisti, meccanici, impiegati), e quelle logistiche,

costituite dalle attrezzature, dai documenti e dai luoghi in cui scorreva la vita lavorativa di tanti uomini e donne: la miniera di Marìgole e gli stabilimenti della Mineraria Baritina, con relative attrezzature. Per la verità resta una testimonianza importante, rappresentata dagli artigiani, nati come indotto delle aziende minerarie (elettricisti, meccanici, manutentori) che oggi, nonostante le difficoltà e i morsi della crisi, brillano di luce propria, essendosi creati le loro nicchie di mercato. Non resta altro di quella storia, perché le miniere hanno esaurito il loro ruolo. Proprio per documentare questo itinerario storico l’Associazione “La Miniera” ha deciso di organizzare una manifestazione lunga un mese, nel maggio 2013, con un obiettivo: far conoscere quella che fu un’epopea socio-economica e confrontare quell’epoca con il nostro tempo, mostrando quanto si sia trasformato il lavoro

nell’ultimo secolo. L’Associazione parte da un presupposto ovvio: le miniere non erano una esclusiva di Darzo. Per rimanere nelle Giudicarie e per rimanere alla Maffei, non si può dimenticare la cava di Giustino, da cui si estraeva feldspato. Ma poi in Trentino abbiamo molti altri esempi. Così l’Associazione darzese ha deciso di fare rete insieme all’Ecomuseo dell’Argentario ed alla Fondazione Stava1985, dando vita al progetto “Sottosopra!”. L’intento è sì quello di ricordare, ma senza sottovalutare la possibilità di dare un contributo allo sviluppo attraverso il recupero della memoria a fini turistici. E’ una scommessa alla ricerca delle radici delle nostre comunità, perché nell’era post industriale e della globalizzazione, dove tutto pare impalpabile ed immateriale, non si possono dimenticare i sacrifici dei nonni, ossia di coloro che hanno posto la prima pietra del nostro benessere.

L’associazione di promozione sociale LA MINIERA vi invita a partecipare all’evento lungo-un-mese

Sottosopra!

Cronache della trasformazione. Miniere, lavoro, territorio.

Il lavoro in miniera e nelle industrie minerarie della barite hanno trasformato il territorio e la comunità di Darzo di Storo e paesi limitrofi, in Valle del Chiese. Per decenni, nel corso del Novecento, vi fu crescita incessante e successo. Poi, il lento declino e la tentazione dell’oblio. Oggi, la voglia di contribuire a una nuova trasformazione. Perlomeno di provarci, con pensieri, iniziative, progetti, collaborazioni.

Tutte le iniziative in programma si terranno a Darzo di Storo presso lo storico stabilimento industriale minerario “ex Sigma”, oggi sede dalla Società Mineraria Baritina (lungo la Strada Statale 237).

Programma MERCOLEDÌ 1 MAGGIO GIOVEDÌ 23 MAGGIO Festa del Lavoro ore 15.15 PROIEZIONE E PREMIO SPECIALE Concorso Video 2013 History Lab 3x3 “Storie di Lavoro” - www.hl.museostorico.it ore 17.30 INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA Lavoro in corso, persone, industria, territorio

Giornata nazionale sulle miniere

ore 20.15 PRESENTAZIONE PROGETTO “Lavoriamoci su.” Trasformazioni in corso nell’ex sito minerario di Marìgole

ore 18.00 MUSICA IN TRASFORMAZIONE Brindisi con Gruppo musicale locale

Per informazioni

In collaborazione con

Associazione La Miniera info@minieredarzo.it cell. 3282419981 www.minieredarzo.it

Società Mineraria Baritina A.S.U.C. Darzo Comune di Storo Fondazione Stava 1985

SABATO 1 GIUGNO

NEI FINE SETTIMANA

Sottosopra!

Lavoro in corso, persone, industria, territorio

ore 17.00 TAVOLA ROTONDA Sottosopra! Trasformazione dei luoghi, trasformazione del lavoro ore 20.30 PRESENTAZIONE VIDEO INTERVISTE Ritratti di Miniera - La vita nelle industrie minerarie della barite nei ricordi dei lavoratori e lavoratrici di Lodrone e Riccomassimo

Sab 11 e Dom 12 maggio Sab 18 e Dom 19 maggio Sab 25 e Dom 26 maggio Sab 1 e dom 2 giugno dalle 16.00 alle 19.00 APERTURA MOSTRA FOTOGRAFICA E VISITE GUIDATE

Con il sostegno di Ecomuseo dell’Argentario History Lab Fondazione Museo Storico del Trentino Provincia autonoma di Trento

Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella Fondazione Caritro Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento


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APRILE 2013

Impianto sciistico di Bolbeno: un’altra stagione da incorniciare

Oltre ai tantissimi volontari, presenti alla serata anche i dipendenti stagionali dell’impianto, i maestri di Sci della Scuola Rainalter di Madonna di Campiglio, il Sindaco di Bolbeno Chiodega, il Sindaco di Carisolo Povinelli e i rappresentanti dei vari Sci Club che nel corso della stagione hanno trovato a Bolbeno sede ottimale per i propri allenamenti. Al termine della cena è stato così il momento delle parole, con gli interventi del Sindaco di Bolbeno e dei vertici della Pro Loco Bolbeno, orgogliosi di rendicontare un bilancio che, anche quest’anno, ha regalato tante soddisfazioni con la conferma dei numeri da capogiro delle ultime stagioni. Quanto ai dati maggiormente significativi, basti citare i passaggi sulla sciovia, ben 170.000 (un enormità se leggiamo il dato in relazione ai soli 86 giorni di apertura dell’impianto) e i 90.000 ingressi nel Campo Scuola “Bolbenolandia”; due dati in linea con gli scorsi che confermano una sostanziale tenuta delle presenze nonostante il grave periodo di crisi economica che stiamo purtroppo attraversando.

Numeri ancora una volta da record per un centro sciistico che non smette mai di stupire

“Un piccolo modo per ripagare tutte le persone che collaborano all’attività che si svolge presso il nostro impianto sciistico che anche quest’anno ha registrato risultati estremamente soddisfacenti” così i vertici della Pro Loco di Bolbeno hanno sintetizzato la sera-

Ottime poi le performance registrate dal servizio Noleggio/Laboratorio Sci da oltre due anni collocato nella nuova e splendida struttura alle spalle del Ristorante La Contea: per la grande soddisfazione degli addetti, l’incremento dell’attività si è aggirato infatti attorno al 15 %, a dimostrazione che la politica intrapresa – quella di mettere a disposizione dell’utenza materiali nuovi e delle migliori marche continua a dare i suoi frutti. Tantissime soddisfazioni

anche quest’anno sono poi state “fornite” dalle giornate sulla neve dedicate alle scuole materne: oltre 30 asili aventi sede nei Comuni Convenzionati hanno aderito alla proposta, coinvolgendo complessivamente ben 2.000 bambini che hanno trascorso gratuitamente (pensate che anche il costo del Pullman è a carico della gestione) una sana giornata di divertimento all’aria aperta Passando all’argomento corsi sci, confermatissimi i

ta che ha ufficialmente chiuso la stagione invernale presso il piccolo impianto sciistico, alla presenza di oltre 150 persone, per la maggior parte volontari, invitati per una cena conviviale presso il Ristorante La Contea.

numeri delle scorse stagioni con ben 475 bambini iscritti al corso base, che, per l’undicesimo anno consecutivo, grazie agli sforzi dello Sci Club Bolbeno, ha mantenuto a soli 60 € la tariffa d’iscrizione, e ottimi anche i numeri delle squadre agonistiche, sempre dello Sci club Bolbeno, con oltre 50 giovani atleti coinvolti. Sci Club Bolbeno – è bene ricordarlo – che, per il quinto anno consecutivo è risultato essere il primo Sci club Trentino quanto a numero di

tesserati e addirittura il secondo in Italia. Da aggiungere che quest’anno l’impianto Sciistico di Bolbeno si è inoltre distinto anche per un bel gesto di solidarietà, ospitando gratuitamente a fine febbraio i ragazzi della Scuola media Dante Alighieri di Cavezzo, paese emiliano particolarmente colpito dal terremoto dello scorsa primavera. Un gesto, in collaborazione con la Comunità delle Giudicarie, che ha avuto il significato di do-

Sport

nare ai ragazzi ed alle loro famiglie una giornata spensierata tra le nostre montagne: un segno di solidarietà semplice quanto concreto e significativo. Terminiamo questo breve resoconto con un riferimento alle manifestazioni in programma, ben undici, concentrate in poco meno di due mesi, tutte svoltesi regolarmente grazie alla costanza di un gran numero di volontari che domenica dopo domenica (e in qualche caso anche il sabato) hanno sacrificato il loro tempo libero per l’organizzazione delle più svariate gare. Grande novità di quest’anno sono stati i Campionati Studenteschi invernali, organizzati in una modalità totalmente differente rispetto al passato: grazie alla collaborazione tra U.s. Carisolo e Sci Club Bolbeno è stata possibile l’organizzazione in contemporanea di slalom gigante a Bolbeno e gara di fondo a Carisolo con il risultato di aver coinvolto 350 ragazzi delle Scuole Media delle nostre Giudicarie: un bell’esempio di proficua collaborazione tra associazioni comuni e scuole appartenenti allo stesso territorio.

Luca Curti, originario di Bondo, Campione Povinciale di motocross cl. 125 Sabato 9 Febbraio la Federazione Motociclistica Italiana ha premiato, presso il Mart di Rovereto, gli atleti che nelle diverse classi hanno raggiunto i vertici della classifica. Tra questi abbiamo incontrato Luca Curti, nato e cresciuto a Bondo, 1° classificato «Ci sono due sensazioni che ti travolgono davvero: la prima è quel bellissimo senso di aver raggiunto un risultato conquistato gara dopo gara, con la pressione della concorrenza che non ha mai mollato un attimo, con l’ansia per gli imprevisti che hanno fatto perdere qualche punto prezioso, con gli allenamenti a volte strappati ad altri impegni… e finalmente il relax di fine Campionato e la medaglia a ricordo della bella stagione; soddisfazione che quest’anno ha visto anche il secondo posto nel Campionato Regionale». E la seconda sensazione? Luca sorride e si tocca la spalla destra… La seconda sensazione è quella che ti trasmette il fisico, ricordandoti che il motocross è uno sport duro e che richiede davvero un impegno costante”. Ed è a proposito dell’impegno che aggiunge un cenno sui costi che questo sport comporta, ringraziando gli sponsor che lo hanno supportato.

nella classe senior 125 cc. Scontata ma d’obbligo la prima domanda: gli chiediamo, quindi, come ci si sente quando si tiene tra le mani “la medaglia d’oro” del Campionato Provinciale e la coppa per il secondo posto nel Campionato Regionale.

Prima tra tutte la ditta FER.LU di Laives (BZ) : nelle sue officine è stata preparata la Yamaha col numero 495 che Luca ha guidato e sempre dalla FER.LU. arrivano abbigliamento tecnico ed accessori di qualità assoluta, a

garanzia di una sicurezza che in questo sport dev’essere davvero imprescindibile. Prossimi impegni gli allenamenti di inizio stagione, la stagione di gare a partire dalla prossima Primavera.


Nicola, visto da dentro

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Il percorso di Nicola Ferrari, condinese, assolto dalle accuse del calcio scommesse che ora ritorna al calcio giocato con il “suo” Hellas Verona Molti giornalisti gli attribuiscono origini tionesi ma a Tione (non ce ne vogliano i residenti) ci è solamente nato. Nicola Ferrari, “Iron Nick” o “Nick dinamite” (chiedete pure ai tifosi come preferiscono chiamarlo) è in realtà residente a Condino e qui come altrove, il suo nome richiama alla memoria lo sport e più precisamente il calcio.Impossibile

negare che recentemente è stato al centro della cronaca sportiva per un suo presunto coinvolgimento nella vicenda Calcioscommesse ma la sentenza del TNAS del 30 gennaio scorso, ci ha reso tutti felici confermando che Nicola risulta ormai lontano da questa infamia e nettamente differenziato da coloro che lo avevano ingiustamente accusato.

Nicola Ferrari

Ecco quindi che dalla data della sentenza Nicola è stato riammesso alla partecipazione nel campionato di calcio nazionale di serie B con la maglia numero 9 dell’Hellas Verona. Vale la pena ricordare che con quella maglia, Iron Nick, era stato determinante nella promozione della squadra giallo blu dal campionato di Lega Pro alla serie B ed aveva sfiorato la serie A nel campionato 2011-2012. Abbiamo voluto scrivere queste considerazioni per informare il lettore della partecipazione e della sofferenza che familiari, amici ed appassionati hanno vissuto in questi lunghi sette mesi di squalifica in attesa della più volte rinviata sentenza che nei vari gradi di giudizio sportivo coinvol-

gevano Nicola. Raccontare ora è facile ma ricordando le prime ore terribili in cui il nostro Nick venne tirato in ballo da parte del “pentito” Gervasoni, è difficile celare l’amarezza e soprattutto l’incredulità dell’accusa che trascinava il bomber veronese in un periodo di buio fitto. A questo facevano da contrasto la fiducia assoluta della sua squadra, dei suoi tifosi, della sua gente e la radicata certezza continuamente ribaditagli, che Nicola era finito in un giro che non lo aveva contagiato ma lo voleva bensì avvinghiare in modo subdolo. Tutti insieme hanno sostenuto in primis l’Uomo Nicola, prim’ancora che il calciatore professionista, lo hanno incoraggiato a resistere per

giocarsi la credibilità in tutti i gradi e luoghi di giudizio che lo sport nazionale avesse mai consentito. I mesi sono stati lenti a passare, il campionato di serie B iniziava con l’Hellas Verona tra le squadre da battere perché tra le favorite a salire in serie A ma Nicola non c’era. Gli era concesso di allenarsi insieme a tutti i compagni della prima squadra ma quando questi andavano in ritiro pre-partita, per lui arrivavano le ore più lunghe della settimana. Poteva desolatamente sedersi in tribuna e guardare le gesta della propria società. Nello spazio di questi sette mesi ci sono stati tuttavia anche momenti felici che hanno rincuorato ed affrancato la giovane famiglia di Nicola. Infatti, proprio come

ricorda con orgoglio lui stesso “nel periodo più drammatico e buio della mia esistenza, la mia compagna Vanessa mi ha regalato la gioia più grande. E’ nata Viola lo stesso giorno in cui a Roma il Tribunale Sportivo apriva le porte alla tesi di discolpa”. Come non leggere, in questo simultaneo evento, un chiaro segno del destino che ancora oggi riafferma con forza che l’onestà e la correttezza seppur in ritardo, vengono alla luce? Con il sostegno dei genitori Ivo e Nives e del fratello Marco, i tanti amici hanno attraversato e seguito le vicende sportive e non di Nicola ma oggi possiamo leggere nei loro occhi la ritrovata serenità dopo una vicenda che inevitabilmente, non lasciamolo

implicito, segna la vita privata. Tutta la famiglia e tutti i tifosi si sono stretti a loro per dare conforto e sostegno fino a quando l’agoniata sentenza del 30 gennaio ha ridato ossigeno permettendo, di fatto, l’immensa gioia di festeggiare il ritorno in campo di Nicola ma altrettanta felicità è scaturita con il ritorno al goal nella sua prima rete stagionale a Grosseto. Le prossime giornate di campionato sono quelle decisive per raggiungere un sogno cullato da tempo. Sapere che il nostro conterraneo Nicola potrà essere tra i protagonisti, deve rappresentare per gli sportivi giudicariesi motivo di plauso e stimolo ai sodalizi calcistici locali. Nicola, grazie alla sensibilità ed all’onestà dimostrata, ha già

Si è tenuta nella splendida piana di Campo Carlo Magno la III Edizione della Ciaspingo Val Rendena gara di corsa e raduno per gli amanti delle Ciaspole. Dopo due anni di dominio di Maria Grazia Roberti e di Filippo Barizza nuovi atleti sono riusciti ad apporre il proprio nome nel-

l’albo d’oro. In assoluto ha vinto Gerd Frick, per i colori di Amorini Tsl che è riuscito ad avere la meglio su Alessandro Rambaldini, a medaglia anche nella scorsa edizione, e Filippo Barizza, giunto sulle nevi di Madonna di Campiglio con qualche acciacco. Alle loro spalle l’intramontabi-

le Antonio Molinari che ha pagato forse la brevità del percorso, Alfredo Corsini e Alex Rodigari. «Siamo stati insieme fino a circa a metà gara, poi sulla prima vera salita, nel tratto che porta a Malga Mondifrà sono riuscito a cambiare passo e a guadagnare qualche metro su Rambaldini e Barizza – commenta all’arrivo Gerd Frick che aggiunge: «Poi sono riuscito ad incrementare ancora il vantaggio ed ad arrivare con un distacco di una ventina di secondi. È stata una bella gara, con un percorso vario, forse un po’ breve, ma con alcune salite impegnative e con una neve ancora stupenda». Tra le donne dominio di Annalaura Mugno, che dopo soli 300 metri ha fatto il vuoto e ha imposto un

ritmo sostenuto alla gara. Impossibile per Mirella Bergamo e Lara Bonora tenere il passo della Mugno: le due atlete dell’Amorini Tsl si sono dovute accontentare delle piazze d’onore. Ottimo quarto tempo di Viktoria Piezak dell’Us Carisolo. Oltre 100 i partecipanti in gara che hanno coperto i 4,5 chilometri del percorso ricavato nella piana di Campo Carlo Magno nel Parco Naturale Adamello Brenta. E se i concorrenti non hanno potuto godere dello splendido scenario delle Dolomiti di Brenta Patrimonio dell’Umanità oscurato dalla nebbia e dalla copiosa nevicata che ha accompagnato tutto l’arco della competizione, hanno potuto comunque riscaldarsi con il calore della solidarietà, quel-

lo espresso da tutti verso Anffas Trentino Onlus di Tione, presente nonostante il clima con i propri ragazzi. Grande gioia per loro per una giornata diversa sulla neve, all’aria aperta e tanta gioia per chi ha potuto condividere con loro grandi emozioni, ma anche un modo concreto di essere al fianco di chi ogni giorno deve affrontare le problematiche dei diversamente abili. Il Comitato organizzatore guidato da Michele Maturi e da Walter Maestri è riuscito infatti anche quest’anno a raccogliere fondi per l’acquisto di un pullmino attrezzato. «Un modo importante di associare lo sport e il divertimento alla solidarietà» ha concluso Frida Rossaro Presidente di Anffas di Tione: «Voglio ringraziare tutti colo-

Ciaspingo Val Rendena: con le ciaspole nel segno della solidarietà

vinto il suo Campionato contro le infamie e le invidie. Il 31 gennaio lui e la sua famiglia raggiungevano tutti coloro che attendevano trepidanti il verdetto con un messaggio semplice ma che riletto oggi ancora innesca quel brivido, un messaggio che vale la pena lasciare alle cronache perché fanno tanto bene a chi li scrive e a chi li riceve: “La gioia rimane scolpita nell’anima; le amarezze, il dolore, la vendetta il tempo le attenua ma la gioia e la vicinanza di tutti voi resterà scolpita nell’amore di una famiglia intera per sempre. Grazie vi voglio bene ciao Ivo Nives Marco Nicola Vanessa e la nostra Viola”. Jacopo Ferrari

ro che hanno permesso di far vivere ai nostri ragazzi una giornata indimenticabile e per la vicinanza che ormai da due anni ci avete dimostrato». Parole che ripagano sicuramente il C.O degli sforzi fatti e che fanno ben sperare anche per il futuro. (m.c.)


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La Posta

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LA POSTA

Informazione, ci vuole misura e correttezza Anche in quella locale, Giornale delle Giudicarie in primis

Egr. GdG, fin dal vostro primo numero ho sempre letto volentieri il vostro Giornale, un po’ meno quando mi sembrava che fosse troppo sfacciatamente di parte. Comprendo che non sia facile essere asettici di fronte a quanto avviene nella politica italiana, ma noi giudicariesi abbiamo bisogno di una informazione che sia seria e puntuale. Abbiamo bisogno di essere informati in modo corretto e senza forzature ideologiche, di quanto avviene in Giudicarie in ogni campo, dalla quotidianità alla cultura, dal sociale alla politica, credo siate consapevoli che siete l’unico giornale che entra in molte case, e che avete acquistato fiducia e credito da parte della maggioranza dei nostri conterranei, continuate così e buon lavoro, complimenti!

Caro Giuseppe, chi ci segue come lei non può mettere in dubbio l’impegno di tutto il GdG nel dare informazioni corrette ed

obbiettive, per noi la serietà e la credibilità è alla base del nostro lavoro. Il nostro primo dovere è quello di fornire ogni ele-

mento di valutazione utile affinché il lettore possa farsi un’idea delle notizie e degli approfondimenti che proponiamo. Nei commenti invece offriamo il nostro punto di vista, condivisibile o meno, senza malizie ed ambiguità, soprattutto per suscitare il dibattito che da sempre auspichiamo. Questo è il Giornale delle Giudicarie, e questo vogliamo che continui ad essere, una garanzia di forza e libertà per la nostra terra e per i nostri lettori. In passato potremo aver commesso qualche errore, ne siamo consapevoli, ma vi assicuriamo che non li ripeteremo. Adelino Amistadi

Giuseppe

Se Tv e giornali Occhio speculano al Gratta e vinci! Caro Adelino, da qualche tempo è affisso sulla porta di una tabaccheria vicina al tuo paese un manifesto, scritto in rosso, dove si avvisano i clienti che in quel locale sono stati vinti cento mila euro con il “gratta e vinci”, come a dire: qui ci sta la fortuna, acquistate gente, acquistate.... giocare vi cambierà la vita. Di certo il fortunato vincitore di quella astronomica cifra ha dato una svolta alla sua vita e a quella della sua famiglia, un vero colpo di c..., vale la pena andare a lavorare? Non è più semplice tentare la fortuna, in ogni campo si intende, non solo al gioco... Angelo N.N. A naso, di fronte a storie come queste, verrebbe davvero da pensare che vale la pena tentare la fortuna, perché la costanza di solito premia chi tiene duro e non molla. In realtà le cose non stanno affatto così, ne abbiamo già parlato ampiamente sul nostro giornale. Ormai è risaputo come questa malaugurata “febbre da gioco” ogni giorno condanni migliaia di persone alla disperazione per aver dato fondo ai loro risparmi. Una vera disgrazia per le famiglie che devono lottare con un proprio familiare preso da questa pazza illusione di accorciare la strada alla felicità. Ma quello che più mi indigna è vedere lo Stato che, in questo periodo di grande crisi, invita i giovani a mettersi alla prova, ad accettare anche lavori duri, di resistere, per poi reclamizzare e proporre scorciatoie come questa del gioco, che accontentano magari uno, ma ne distruggono a migliaia, famiglie comprese. (a.a.)

sul “morto”...

Gentile Amistadi, ogni volta che sorprendo mia moglie a guardare quel programma televisivo che si occupa dei casi di omicidio, scomparse, rapimenti, ecc ecc, mi domando come si possa così speculare sulle disgrazie altrui. Quando poi vedo intervistare quel birbante di Michele Misseri, mi ribolle il sangue nelle vene. Quello è un furbo di quattro cotte, il classico contadino scarpe grosse e cervello fino. Quello sta prendendo tutti per i fondelli, mah! E’ possibile che non si riesca mai a fare chiarezza su tanti misfatti, io quel Misseri lo metterei in galera per il resto dei suoi giorni... Paolo Caro Paolo, da fastidio anche a me vedere giornali e TV lucrare sui molti e sempre più frequenti tragici misteri che dominano da mesi le prime pagine dei giornali. La vicenda di Michele è uno dei tanti episodi irrisolti, ma con lui ci sono le storie di Garlasco, Sarah, Yara Gambirasio e molti altri. Gli assassini?...e chi li ha visti? Non riescono a venirne a capo, nonostante l’intervento dei Ros, Ris e compagnia bella. Forse sarebbe meglio tornare ad affidarsi ai nostri cari vecchi marescialli. In quanto a Misseri, ha ragione lei, quello è un gran furbastro. E’ persino diventato una personcina per bene. Rispetto alle prime immagini televisive, rasato, lavato e pettinato, sembra un intellettuale. La galera e le sue pene lo hanno rimesso in sesto. Anche perchè le sue donne, moglie e figlia, che gli volevano così bene(?) da farlo dormire su una sdraio e mangiare avanzi, ora non sono più con lui, finalmente se n’è liberato. In prigione mangiava regolarmente ed aveva un letto normale. E, adesso, a casa, è finalmente padrone. Per questo penso che continui ad accusarsi, pur di non tornare con quelle due, preferisce l’ergastolo con tutti i suoi confort. Questo non vuol dire che sia colpevole. Però, sia chiaro, io non sono un grande esperto di crimini, per cui quelle che ho espresso sono solo impressioni personali, ma credo di sbagliare di poco. Purtroppo. (a.a.)

AccordoinComunità: - 3 mesi per le dimissioni Come ricorderete nello scorso numero di marzo annunciai del nobile patto di coalizione che la maggioranza di centrosinistra autonomista (PD, UPT, PATT), a capo della Comunità, stipulò al momento della costituzione della nuova Giunta nel gennaio del 2011. Un accordo, nello specifico, che prevedeva l’avvicendamento a metà legislatura (giugno 2013) dei due assessori “anziani”, Piergiorgio Ferrari e Luigi Olivieri, con altri due membri giovani eletti nelle file della maggioranza. A dire il vero le reazioni riportate dai quotidiani locali da parte della Presidente Patrizia Ballardini all’indomani dell’uscita del Giornale delle Giudicarie non sono state, come ci si sarebbe aspettato, proprio secondo le più rosee attese in quanto ha lasciato trapelare chiaramente che quell’accordo nobile, in realtà, potrebbe benissimo non essere rispettato. Confesso che tale atteggiamento da parte della Presidente mi ha lasciato alquanto sorpreso poiché, da una “giovane” politica come lei, mi sarei aspettato un vigoroso rilancio di quel patto da lei stessa enunciato al momento dell’insediamento della sua Giunta. Tant’è che di tale intesa ne troviamo ampia traccia nel comunicato stampa della Comunità delle Giudicarie di data 11 gennaio 2011, che in un passaggio specifico riportava le seguenti parole della Presidente: “..Ringrazio, infine, i due assessori d’esperienza coinvolti nell’esecutivo – Ferrari e Olivieri – per la disponibilità nel permettere l’attivazione di una staffetta con eletti più giovani nella seconda parte del mandato….” Parole inequivocabili che non lasciano spazio ad altre interpretazioni. Sarebbe opportuno che per una volta, almeno, si valorizzassero veramente i giovani in politica evitando, come purtroppo spesso accade, di usare questo stratagemma esclusivamente a ridosso delle elezioni per raccogliere voti salvo poi, di fatto, dimenticarsene in fretta. Faccio appello, quindi, alla Presidente perché mantenga ciò che lei stesso nobilmente aveva promesso ad inizio legislatura. Ne va della credibilità delle istituzioni. Massimo Caldera – Bleggio Superiore


Sport

APRILE 2013 - pag.

L’11 e il 16 aprile Atletica Tione e Nuoto Rendena organizzano due serate sullo stile alimentare

Mangiare correttamente, la base dello sport (e del vivere sani) L’Associazione Atletica Tione e Nuoto Rendena non solo vantano un grande lavoro nell’attività sportiva e agonistica ma hanno sempre mostrato una grande sensibilità e attenzione per l’educazione e la formazione a 360°. È nata così l’esigenza di approfondire il tema dell’alimentazione finalizzata alla prestazione. Il giorno 26 febbraio 2013 si è tenuta a Tione, c/o la sala ex biblioteca, una serata con la presenza del dr. Corrado Ceschinelli, originario delle Giudicarie ma apprezzato in tutta Italia per la

sua competenza nel campo dell’Educazione Alimentare e più in generale per l’affermazione di uno stile di vita biologicamente sostenibile. È emersa, con ragionevole evidenza, che la questione non si circoscrive solo intorno a cosa mangiare prima, durante e dopo l’attività o la gara, ma piuttosto quanto sia fondamentale cosa e come si mangia tutti i giorni. Da qui l’idea di organizzare un Corso – cosa di cui Ceschinelli si occupa principalmente – per approfondire l’argomento, vista l’importanza strategica

del cibo per la salute e per favorire le migliori condizioni di funzionalità generali e quindi anche per quelle prestative. Una opportunità straordinaria, anche per le condizioni del tutto speciali, per sviluppare e acquisire, in modo semplice e comprensibile, la giusta mentalità ed i fondamentali per “imparare a mangiare” e per uscire, una volta per sempre, dal tema delle diete, o, peggio, dal pericolo di sottovalutare la cosa o di non pensarci per niente. Il Corso si svolge a Tione in due serate, l’11 e il 16 aprile

dalle 20,30 alle 22,00, grazie anche alla sensibilità e alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale; verrà fornito tutto il materiale (libro, dispensa, esempi e soluzioni pratiche) per conseguire la conoscenza e la competenza necessarie per fare in modo che il cibo diventi un alleato per vincere nello sport e nella vita. Per informazioni telefonare a: Luca 342.0414106 Michele 345.3125238 Corrado 348.8526528

La Coppa Europa entusiasma Madonna di Campiglio

Settimana speciale per il fondo a Madonna di Campiglio dove si è disputata la fase finale della Continetal Cup e Coppa Kurikkala. Speciale per lo splendido sole insperato che ha baciato gli oltre duecento atleti provenienti da Germania, Svizzera, Italia, Francia, Austria, Slovacchia, Spagna, Liechtestein, Kazakistan, Turchia e Stati Uniti, ma soprattutto per lo spettacolo che i numerosi appassionati di sport, ed in particolare degli sci stretti, assiepati a bordo pista hanno potuto godere. Grandi emozioni con la doppia vittoria di Francesca Baudin nella 5 km a tecnica classica e nella 10 km a tecnica libera, con il successo di Clement Parisse nella 15 km tecnica libera

riservata agli under 20, con il podio completamente azzurro nella 15 chilometri a tecnica libera femminile, con Debora Agreiter, Marina Piller, ed Elisa Brocard e con lo sprint tutto tedesco al fotofinish nella 30 chilometri a tecnica libera tra Franz Goering e Thomas Wick. La Continental Cup 2013 si è chiusa con la consegna del Trofeo Kurikkala alla Germania che, grazie alle prestazioni eccezionali dei propri atleti, ha avuto la meglio su Svizzera e Italia. Soddisfazione per il comitato organizzatore guidato da Michele Maturi, Walter Maestri e Michele Rainer che ha incassato i complimenti di tutti i rappresentanti delle delegazioni degli undici paesi presenti e quelli degli

atleti che si sono potuti sfidare su uno splendido percorso e in uno scenario unico come quello delle Dolomiti di Brenta. «Ringrazio tutti gli sponsor e tutte le “giacche verdi” dell’organizzazione che con grande spirito di sacrificio ed abnegazione hanno lavorato giorno e notte per riuscire ad offrire un percorso e un’ospitalità degna di una grande manifestazione sportiva qual è la Continental Cup» ha sottolineato Michele Maturi in chiusura ed ha aggiunto: «L’augurio è di ritrovarci qui ancora in questo paradiso per lo sci da fondo per qualche altra importante gara». Unico rammarico «avere visto la partecipazione di pochi atleti trentini». Sarà per la prossima volta. (m.c.)

I volontari del C.O

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Imparare a mangiare

Per vincere nello sport e nella vita

Conoscere i principi per sostenere l’attività biologica e soddisfare i propri bisogni, attraverso una opportuna Educazione Alimentare ed una maggiore cognizione nell’uso di integratori alimentari, sono aspetti fondamentali - per chiunque - per il mantenimento delle condizioni vitali, della salute in generale e ancor più per la pratica sportiva. E’ ovvio che i processi metabolici di un atleta sono più intensi di quelli di un sedentario ed è naturale quindi che i fabbisogni aumentino di conseguenza, ancor più se l’atleta è ancora in età evolutiva. Le conseguenze di una generale disinformazione e di una sottovalutazione delle implicazioni del cibo e di scelte sbagliate (dettate dalle proprie idee, dal gusto indotto, dalla pubblicità, da luoghi comuni, dalle proprie preferenze, ecc) hanno risvolti sul peso, sul benessere e, per un atleta, sulla sua prestazione e sui suoi risultati. Prestazione e risultati che si pensano ancora e solo legati alla quantità e alla qualità dell’allenamento sottovalutando il riflesso e l’importanza delle scelte alimentari e dell’integrazione sul mantenimento ottimale di tutti i processi funzionali (il livello energetico, la reattività muscolare, i recuperi fisiologici, l’esposizione agli infortuni, la concentrazione, le difese immunologiche, ecc.) e quindi sulla performance. L’EDUCAZIONE ALIMENTARE, intesa come una maggiore comprensione sia dei processi in gioco che del loro sostegno, è quindi un percorso di fondamentale importanza per la propria crescita personale e per la resa atletica; anzi, la diffusione di questa cultura e di questa conoscenza dovrebbe essere un valore primario della stessa società per le sue ambizioni e per il suo ruolo educativo. Occorre ricordare che: 1. problemi di sovrappeso denunciano inequivocabilmente una cattiva gestione delle scelte; 2. sovrappeso significa zavorra da portare appresso con tutte le conseguenze sul piano della prestazione, della propria immagine (disagio psicologico e imbarazzi relazionali) e, cosa ancora più importante, della propria salute, soprattutto futura; 3. cali inspiegabili di prestazione o di mantenimento dell’energia denunciano inequivocabilmente una cattiva gestione delle scelte o un recupero ancora in corso; 4. una cattiva e sconsiderata alimentazione è la causa frequente della nostra debolezza difensiva: raffreddori, raucedine, tosse, ma anche una maggiore esposizione a traumi di vario genere non sono la conseguenza di “cambi di temperature”, di “sudate”, di “virus che girano” o da imprevisti accidentali ma, molto spesso, derivano da un deficit immunologico e da un cattivo recupero dello “stress” dovuto a disordini e soluzioni non adeguate a sostenere l’impegno “debilitante” dell’allenamento. 5. fare sport è un aspetto importantissimo della propria crescita e del proprio benessere generale a patto di avere quelle sollecitazioni e quelle informazioni corrette e sicure per comprendere la realtà delle cose. intenzioni ed indicazioni educative per assecondare bisogni e necessità ma anche per uscire da pericolose approssimazioni o idee. ma ancora più importante, tutto questo deve servire per fortificare la propria personalità, la propria autonomia ed autostima, per vincere le proprie paure ed insicurezze e diventare più forti e consapevoli nello sport come nella vita. Corrado Ceschinelli

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