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Giudi iudicarie
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GIUGNO 2012 - pag.
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Mensile di informazione e di approfondimento
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ANNO 11- N. 6 GIUGNO 2012 - Mensile
EDITORIALE
La nobile arte di creare lavoro per sé e per gli altri di Tiziano Salvaterra Il tema del lavoro rappresenta da sempre una delle questioni più importanti nella vita delle persone e delle comunità. Avere un lavoro gratifica, genera ragioni di senso . permette di fare progetti, pensare a sogni da realizzare una famiglia una casa. E’ vero una famiglia, un lavoro, una casa , un gruppo di amici, una comunità di cui ti senti parte, un ambiente confortevole, sano, vivibile sono gli elementi essenziali della vita di una persona. Ma fra questi il lavoro recita un ruolo tutto speciale. Ed infatti in questo periodo di crisi, quando il lavoro manca oppure è precario, incerto, tutti, dal bar alla televisione, parlano del lavoro, dell’esigenza di creare lavoro, dei giovani che non hanno lavoro. Si fanno manifestazioni, proteste happening in favore del lavoro e quando il lavoro viene meno si denuncia come una situazione negativa che va riparata. Tutto questo è vero e sacrosanto. Ma non è sufficiente. Continua a pag.38
Le commesse pubbliche (seppur minori rispetto ad anni fa) comunque ci sono, ma il settore è legato da lacci e lacciuoli
Crisi edilizia, serve meno burocrazia C’è crisi nell’edilizia, soprattutto per le imprese mediopiccole che meno sono attrezzate a procacciarsi lavori fuori dalla loro diretta area di appartenenza, ma è realistico pensare che l’impegno provinciale nelle opere pubbliche possa aumentare per dare una mano al settore? La “Relazione dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici” presentata nel giugno 2010 parla di una ricaduta della commessa pubblica sul sistema economico locale altissima per il Trentino: la percentuale di gare aggiudicate da imprese locali nella Provincia è di 86,21%, un dato che piazza il Trentino al secondo posto. A pagina 4
Montagna e territorio, un patrimonio da valorizzare Auditorium delle superiori di Tione gremito per la serata dei 10 anni del Gdg Alle pagine 20 e 21
Inserto calendario manifestazioni Alle pagine 16 e 17
PRIMO PIANO
ATTUALITÀ Ex-Ille, via libera alla variante Prg A pag. 5
Futuro della Comunità, opere pubbliche, spending review A pag. 9
ATTUALITÀ
La provincia commissaria il Cedis A pag. 8
Tribunale diTione, sopravvivenzaarischio Le Giudicarie chiedono che si faccia tutto il possibile per mantenerlo attivo
Alle pagine 6 e 7
Numerosi i gruppi giudicariesi
85°Adunata degliAlpini a Bolzano «L’orso? Parte del dna di questo territorio». A pag 22
Un’adunata degli Alpini, quella del 2012 a Bolzano, che verrà ricordata per molti anni sia dai bolzanini sia dall’esercito degli Alpini che per tre giorni hanno invaso la capitale dell’Alto Adige - Sudtirolo. Una manifestazione che solo pochi anni fa sembrava impossibile per il clima di ostilità che aleggiava, alimentato da una piccola minoranza del gruppo linguistico tedesco. A pag. 13
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Rassegna Stampa
GIUGNO 2012
A cura della REDAZIONE
RASSEGNA STAMPA MAGGIO 2012
DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA LADRI IN AZIONE. Una serie di furti ha colpito le Giudicarie in questo mese. All’inizio mese si è avuta tutta una serie di furti a Cimego nelle aziende dell’area produttiva il località “Al ponte”. Usando un piede di porco i ladri si sono introdotti negli uffici di una decina di aziende asportando soldi, macchine fotografiche e cellulari. Il raid ladresco che ha impegnato, si presume almeno due o tre persone di certo buoni conoscitori dell’ambiente, si è svolto in poco più di un ora. Il tutto si è concluso con la fuga dei malviventi quando il dispositivo d’allarme di una delle ditte interessate è scattato richiamando l’attenzione dei vicini. Pochi giorni dopo i ladri hanno fatto irruzione anche nel municipio di Carisolo e nella sede della Pro Loco dove, con una mola a disco, hanno aperto la cassaforte che conteneva i fondi raccolti da alcune associazioni sportive e di volontariato locale. Si parla di un bottino complessivo di circa 10.000 euro in contante, oltre al furto di due computer portatili e di un palmare. VIGO, DARE’ E PELUGO. Ipotesi di fusione: all’inaugurazione del nuovo Municipio di Vigo Rendena, il sindaco Loranzi ha lanciato un appello: “Questa è una tappa importante per una municipalità storica come la nostra, che oggi tende le braccia agli altri Comuni vicini”. Una evidente apertura all’unione con il vicino Comune di Darè e forse anche con Pelugo. E’ da anni che il sindaco Loranzi insiste sulla opportunità dell’unione dei Comuni vicini, ma i suoi appelli fin’ora sono caduti nel vuoto, la nuova apertura di Vigo potrebbe portare quanto prima a sviluppi positivi sulla questione, per lo meno con Darè, i cui confini ormai si confondono con quelli dei paesi vicini. CSJ. Si è svolta, a meta mese, l’assemblea straordinaria e quindi ordinaria del Centro Studi Judicarie a Tione, nella storica sede di via Dante. All’ordine del giorno della straordinaria, era la modifica di alcuni articoli dello Statuto associativo ed in particolarmente quello inerente la durata dell’associazione stessa che, proprio quest’anno era in scadenza, dopo trent’anni di attività. Presente il notaio Franceschetti, l’assemblea ha approvato all’unanimità la proroga di dieci anni del mandato conferito a suo tempo dai soci fondatori con possibili rinnovi quinquennali. L’assemblea ordinaria ha invece approvato la relazione del presidente Graziano Riccadonna che ha individuato nel “fare rete con il territorio” l’asse portante dell’azione attuale e futura dell’ente culturale giudicariese. RONCONE. Tragico incidente: hanno perso la vita in uno scontro frontale tremendo avvenuto sulla statale del Caffaro presso il lago di Roncone Stefano Fioroni che è deceduto sul colpo e la moglie Laura Bazzoli, morta nella notte, nonostante il pronto intervento dell’elicottero ed il ricovero all’ospedale di Trento. Troppo gravi le ferite riportate dalla donna che si trovava al volante della Fiat Punto con il marito accanto, ambedue provenienti da Roncone dove si erano recati a visitare parenti ed amici. Lo scontro è avvenuto con una Seat Ibiza condotta da un ragazzo di origine albanese in compagnia di tre amici. L’Ibiza, probabilmente a forte velocità, ha sbandato alla curva “del lago”, causando il devastante impatto che è costato la vita ai due ronconesi residenti a Tione. Il fatto ha destato molta emozione ed ai funerali svoltosi a Tione era presente una folla immensa a testimonianza di quanto la tragica scomparsa della sfortunata coppia abbia colpito i giudicariesi di ogni zona che hanno voluto partecipare alle esequie. I ragazzi dell’Ibiza se la sono, invece, cavata con ferite, anche gravi, ma non tali da essere in pericolo di vita. STORO. Si è svolta l’assemblea ordinaria della Famiglia cooperativa Valle del Chiese dove il presidente Beltrami si è presentato dimissionario, ma anche con circa 370.000 euro di perdita d’esercizio sul bilancio 2011. A pesare sui conti dell’ente sono soprattutto gli ammortamenti e gli oneri finanziari. Sommando i risultati d’eserci-
CONDINO. L’ingegner Gerold Zuegg, amministratore delegato dalla Cartiera di Condino, è stato recentemente nominato ai vertici della sezione di Confindustria trentina che si occupa del settore Carta e grafica. Alla presenza del vicepresidente di Confindustria Trento Marco Stenico e del direttore Roberto Busato, si è svolta infatti ai primi di marzo l’assemblea della sezione Carta e grafica, che ha rinnovato gli organi sociali. Presidente di sezione è dunque stato nominato Gerold Zuegg della Cham Paper Group Italia Spa, questa la denominazione corretta della Cartiera di Condino, con vicepresidente di Sezione Giovanni Girardi della Printer Trento Srl. Nel comitato di sezione vi sono anche Dino Bertolin (Bertolin Imballaggi Srl), Stefano Corvo (Diatec Cles Spa), Alessandro Fedrigoni (Fedrigoni Spa), Giorgio Moser (Moser Marino & Figli Srl), Gianfranco Paris (Arti Grafiche Saturnia Sas), Mauro Rampinelli (Il Sole 24 Ore Spa), Francesco Zago (Cartiere Villa Lagarina Srl). L’ingegner Zuegg, di origini altoatesine è da oltre 30 anni ai vertici della Cartiera di Condino, che ha condotto con capacità e passione attraverso le fasi alterne del settore cartiero e ha rappresentato e rappresenta tutt’ora un punto di riferimento a livello occupazionale nella Valle del Chiese. zio degli ultimi due anni si registra una perdita complessiva che supera il mezzo milione di euro, oltre ai 370.000 del 2011 si debbono aggiungere la perdita del 2010 di altri 136.000 euro. Scendono comunque i mutui e i debiti a breve, dal milione e duecentocinquantamila del 2010 agli 850.000 dell anno successivo. Crescono invece i debiti consolidati che passano da da 4.650.000 a 5.480.000. La cooperativa Valle del Chiese comprende oltre a tre supermercati di Storo, Condino e Pieve di Bono, il discount di casa Rossa ed i sette negozi del resto della valle: Daone, Bersone, Castel Condino, Brione, Darzo, Bondone, e, l’ultimo aperto, quello di Ponte Caffaro. VAL S.VALENTINO. Incendio: Nei primi giorni del mese è scoppiato un furioso incendio in una baita della Val di s.Valentino. I vigili del fuoco di Vigo Rendena, in collaborazione con i pompieri di tutta la Valle e di quelli di Tione, hanno lavorato più di quattro ore per domarlo. La baita, in legno, veniva usata per trascorrervi le vacanze estive, e, anche se il pronto intervento dei Vigli del fuoco ha limitato i danni, della baita è rimasto ben poco. RENDENA. Abbasso l’orso! Dopo le ultime vicende che hanno visto l’orso protagonista di sinistre avventure in val Rendena, lo sbranamento di tre asini e l’attacco ad un ragazzo, salvato dalle randellate sul muso, da parte del padre, la gente dell’alta Rendena è in fibrillazione. Dell’orso ne hanno piene le scatole e vogliono che sia eliminato. “Ora basta!” hanno detto i più indignati ed hanno deciso di ritrovarsi in un comitato che sembra già contare più di cinquanta iscritti. La Forestale, a questo punto, è decisa ad intervenire, si stanno organizzando per catturare l’orso maligno e traslocarlo in un’altra zona, magari cogliendo l’occasione per insegnargli un po’ d’educazione e a rispettare le cose e gli animali degli altri.
PROVINCIA. Consulenze: nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti (PD) ha affidato un incarico di consulenza per l’importo di 46.700 euro a Federico Zappini per “progetti ed iniziative concernenti l’attività del Forum per la pace e i diritti umani trentino. Ed è subito scoppiato lo scandalo. Federico Zappini, 29 anni, è stato fino all’altro giorno, assieme a Donatello Baldo, uno dei leader storici del centro sociale “Bruno”, protagonista dell’occupazione dell’ex area Zuffo e poi dell’ex dogana, tuttora occupata dal centro sociale. Da “disobbediente” e “antagonista” a consulente del Consiglio Provinciale, organo fondamentale del sistema politici che Zappini ha contestato per anni. La notizia ha suscitato l’immediata reazione dei partiti, in particolare di PDL e Lega, ma anche i partiti di coalizione sono stati fortemente critici. Il segretario del PDL si è così espresso: “Questo incarico offende le istituzioni. E’ curioso che venga affidato un incarico di fiducia da parte delle istituzioni a una persona che ha manifestato comportamenti anche violenti nei confronti delle forze dell’ordine e delle istituzioni: Il consigliere Borga chiede a sua volta con quali criteri, curriculum, gara, concorso, sia stata affida una consulenza così corposa. Il vice capogruppo del PDL Dal Rì va giù ancora più duro: “Questa è una indegna e vergognosa operazione clientelare. Casualmente per questo incarico è stato scelto uno dei rappresentanti della sinistra vicina a Dorigatti e a Nardelli. A questo punto mi chiedo: con quale faccia tosta il presidente Dorigatti e tutto il PD vengano a pontificare di tagliare i costi della politica, quando poi, senza la minima vergogna, distribuiscono laute prebende ai loro sodali?” PROVINCIA. Presa di distanze: il presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti prende le distanze dal dall’incarico da lui stessi firmato a Favore di Federico Zappini, precisando che la decisione è stata presa dal Forum della pace, presieduto dal consigliere Nardelli.
I CATTIVI PENSIERI - di Eta Zeta Ma l’avete visto? Che Municipio super eco- tecnologico! Gli abitanti di Vigo, quando s’è trattato di metter su “casa”, non hanno badato a spese. Tre milioni, non sono noccioline! Sei miliardi, per dirla con le vecchie lire. Tanto che dici: come la casa, anche un Municipio è per sempre. Macchè! Non hanno ancora finito di smaltire la sbornia dell’inaugurazione, che già ti pensano a una fusione! Ma li vedi? Vigo, Darè e Pelugo insieme? I loro primi cittadini, stanno già facendo prove tecniche di convivenza. Sta a vedere che il primo inghippo sarà proprio il Municipio. Quale dei tre? Il vecchio di Pelugo, quello stile “rustico” di Darè o l’appena “scartato” di Vigo. Se non andranno d’accordo: tireranno la bruschetta, o ne faranno uno ancor più nuovo a metà strada? Quando si dice l’opulenza!!!
Sembra che Dorigatti abbia firmato senza entrare nel merito della vicenda, fatto di per sé grave, ma anche gli alleati di Giunta sono fortemente critici. Rossi, ass. del Pat, prende lo spunto per dire che la consulenza a Zappini è quasi la metà del contributo dato agli Schutzen per il convegno di Folgaria che tanto era stato criticato dal PD e da Dorigatti in particolare e chiede con forza quali siano le competenze dell’ex disobbediente per meritare un simile onorario. Forti perplessità sono state espresse anche dall’UpT con Giorgio Lunelli e dall’IDV con Firmani e Spiraglia. PROVINCIA. La commedia: a Trento , in Consiglio Provinciale, la Lega Nord propone il taglio dell’indennità agli assessori e il Pd vota contro; in Senato la Lega propone il taglio delle pensioni d’oro ai burocrati e il PD vota contro; alla camera il PD propone la riduzione del 50% del finanziamento ai partiti, e la Lega vota no: sembra un giochetto orchestrato fra i politici perchè poi alla fine tutto resti come prima. Ad ogni proposta corrisponde sempre la bocciatura dalla parte avversa e di fronte all’opinione pubblica la classe politica, sia nazionale che provinciale, vede la propria credibilità sgretolarsi. Sono poi sgradevoli i tentativi di giustificazione dei vari esponenti dei partiti, nella confusione che stanno creando in ogni istituzione, sarà facile mantenere le cose come stanno che è poi il fine ultimo di questa commedia. CONSIGLIO delle AUTONOMIE. Riduzione delle indennità: “Fino a quando i Consiglieri Provinciali non affronteranno la questione delle loro indennità, non accetteremo che proprio loro vengano a dirci quello che dobbiamo fare. I tagli devono toccare tutti, senza questo presupposto non si andrà da nessuna parte. Cari Consiglieri, basta demagogia.” Questa è la forte presa di posizione di Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni (Consiglio delle Autonomie), a proposito della Legge regionale in itinere che vorrebbe tagliare le indennità ai Sindaci, assessori, Comunità ecc. ecc.. Il presidente Simoni è disposto a trattare però “confrontandosi su basi paritarie e di pari dignità. Bisogna ragionare insieme sul da farsi, non per placare l’opinione pubblica, ma per ottimizzare la macchina politica ed amministrativa trentina nel suo complesso.” Su questa linea sembra esserci all’unanimità
l’intero consiglio rappresentativo dei Comuni. PROVINCIA. Personale: dalla relazione della Corte dei Conti si apprende che i dipendenti pubblici della Provincia di Trento sono complessivamente 23.916, di cui 12.139 dipendenti della Provincia, comuni, Comunità, consorzi ed altri, e 11.777 dipendenti della scuola, visto che la competenza scolastica fa capo alla Provincia a differenza delle altre Regioni. Da rimarcare il dato che vede i dirigenti della Regione trentino Alto Adige fra i più pagati d’Italia con una retribuzione media di 131.788 euro l’anno. La media degli stipendi dei dirigenti della Provincia di Trento è invece di soli (?) 96.217 euro, mentre quelli di Bolzano percepiscono 81.747 euro, circa 15.000 euro in meno dei nostri. COMUNI. Basta burocrazia: nella sua recente assemblea l’Associazione Artigiani ha lamentato la lentezza degli uffici comunali nel dare risposte, lenti nel firmare licenze, per niente propensi ad assumersi responsabilità, contrari a svolgere appalti per favorire le ditte locali, e spesse volte confusi nell’interpretazione da dare alle norme, tutto questo non agevola il lavoro delle piccole imprese che sono a rischio chiusura con il conseguente licenziamento dei propri dipendenti. Della drammatica situazione sembra non rendersene conto gran parte degli apparati burocratici comunali che continuano imperterriti nel loro non decidere, nonostante la crisi che richiede responsabilità ed immediatezza nelle decisioni. Del problema si è fatto carico il Consiglio delle autonomie con il suo Presidente Simoni che ha dato ragione agli artigiani: “ Gli artigiani hanno perfettamente ragione, perchè la situazione denunciata è quella reale. Ma il problema non sta solo nei funzionari che magari vogliono fare dispetto a qualcuno e nascondono le pratiche nel cassetto, non è così. Siamo di fronte a una normativa complessa che si presta a varie interpretazioni, e quando si tratta di firmare documenti, nessuno vuole prendersi alcun tipo di responsabilità. E’ necessario che ad ogni livello ci sia consapevolezza del momento che stiamo vivendo, dobbiamo arrivare a regole chiare ed univoche a cui tutti, dico tutti, i Comuni devono attenersi e creare un vero sistema Trentino. A quel punto non sarà più necessario interpretare le norme e i funzionari potranno firmare con serenità”
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Primo Piano
GIUGNO 2012
Crisi edilizia, occorre meno burocrazia
Le commesse pubbliche (seppur minori rispetto ad anni fa) comunque ci sono, ma il settore è legato da lacci e lacciuoli di Denise Rocca C’è crisi nell’edilizia, soprattutto per le imprese medio-piccole che meno sono attrezzate a procacciarsi lavori fuori dalla loro diretta area di appartenenza, ma è realistico pensare che l’impegno provinciale nelle opere pubbliche possa aumentare per dare una mano al settore? La “Relazione dell’autorità di vigilanza sui contratti pubblici” presentata nel giugno 2010 parla di una ricaduta della commessa pubblica sul sistema ecoUna delle ragioni è l’elevato numero di domande presentate, una delle più alte del Belpaese, unito al numero, anch’esso alto, delle imprese: una ogni 690 residenti, secondo i dati dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Tante e piccole quindi le imprese trentine, e secondo i sindacati un’arma a doppio taglio poiché a fronte di una percentuale elevata di investimento pubblico una parte consistente di lavori, quelli più sostanziosi, sono finiti a ditte di fuori regione, colossi più competitivi rispetto alle piccole e numerose aziende trentine. Se gli appalti pubblici diminuiscono - lo scorso anno erano poco più della metà rispetto al 2009, 315 milioni di euro contro i precedenti 600, confermando il trend al ribasso segnato dai 428 milioni del 2010 – restano comunque ad un livello molto elevato rispetto ad altre regioni forti del nord, come la Lombardia e il Veneto. Il Trentino ha impiegato il 3,24% del Pil in lavori pubblici nel periodo 20062008, a fronte nello stesso lasso di tempo dell’1,01% della Lombardia e dello 0,94% dei vicini veneti. Più che da ulteriori investimenti pare quindi che un aiuto all’edilizia possa
arrivare da snellimenti burocratici e procedurali. Non appaiono dette alla leggera le parole dell’assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher, giunto in Giudicarie al castello di
nomico locale altissima per il Trentino: la percentuale di gare aggiudicate da imprese locali nella Provincia è di 86,21%, un dato che piazza il Trentino al secondo posto di una classifica con al vertice la Campania, seguito dal vicino Veneto (83,02%) e soprattutto a distanza dell’Alto Adige che si piazza al 14° posto nella classifica con il 67,5% di commesse finite alle imprese altoatesine. Stenico lo scorso mese per una seduta speciale della giunta provinciale: “Stiamo osservando una ripresa abbastanza importante - ha affermato l’assessore Pacher - delle imprese
trentine tra le aggiudicatarie degli appalti, con percentuali in crescita, a conferma che l’inserimento del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con preminenza
dell’elemento qualitativo del progetto e dell’esecuzione dei lavori, ha consentito di fare una certa differenza rispetto agli appalti affidati al massimo ribasso, dove a contare è invece solo l’elemento prezzo”. Meno burocrazia, procedimenti più snelli, criteri in favore delle imprese locali quindi, una formula con la quale concorda Fabio Antolini, della Ediltione: “Abbiamo un’eccessiva burocrazia dove anche i comuni che devono licenziare le concessioni non
favoriscono questo processo. Si dovrebbero tagliare un po’ di carte, sveltire le procedure. Facciano presto”. Dito puntato contro la burocrazia anche dagli amministratori locali imprigionati fra carte e tempistiche da elefante per appaltare anche un marciapiede. Il tempo quindi, elemento cruciale, e un occhio di riguardo per i locali. Su questi due fronti dovrebbe agire il nuovo regolamento provinciale per gli appalti entrato in vigore a maggio 2012.
LAVORI PUBBLICI, ECCO IL NUOVO REGOLAMENTO In vigore a partire dal 30 maggio 2012, per una fase applicativa sperimentale che si concluderà a fine anno, il nuovo Regolamento di attuazione della legge provinciale sugli appalti - la 26/1993 intitolata “Norme in materia di lavori pubblici di interesse provinciale e per la trasparenza negli appalti” – mira a consentire alle imprese locali, specie quelle medio-piccole, di inserirsi con maggiore successo nel mercato delle opere pubbliche. Omogeneità nell’applicazione delle norme da parte di tutti i soggetti pubblici sul territorio trentino, semplificazione, informatizzazione e standardizzazione delle procedure, queste le parole chiave dell’atteso regolamento che è un esperimento in fieri, come spiega il dirigente generale del Dipartimento Lavori Pubblici Raffaele De Col: “ si tratta di un documento “vivo”, migliorabile, e che dovrà essere mano a mano innovato sulla base dell’andamento economico, degli aggiornamenti normativi che arriveranno dallo Stato e delle osservazioni che arriveranno dai Comuni”. LE MAGGIORI NOVITA’ Progettazione: il controllo dei tempi di realizzazione dell’opera avverrà anche da parte del responsabile di progetto oltre al responsabile di procedimento; la progettazione dovrà rispettare dei canoni di congruità e proporzionalità fra le esigenze che motivano il progetto e la destinazione dell’opera pubblica per garantire sobrietà nella progettazione e realizzazione e sarà improntata
ad una serie di criteri qualitativi a integrazione della discriminante economica. Affidamento degli incarichi professionali: sono individuate dal regolamento le prestazioni specialistiche che possono essere oggetto di ciascun contratto, gli schemi-tipo di convenzione e i capitolati prestazionali; gli incarichi tecnici possono essere affidati anche direttamente nei casi di urgenza, quando esistono comprovate necessità tecniche o mancate risposte ad un invito nonché al di sotto degli importi previsti dalla legge. Scelta del contraente negli appalti: sono introdotti i lavori sequenziali attraverso più contratti di appalto che concorrono alla realizzazione di un’opera utilizzabile solo unitariamente e a condizione che vengano eseguiti tutti i contratti; è prevista la realizzazione di un elenco telematico delle imprese per gli inviti alle gare aggiornato annualmente mentre le amministrazioni possono ricorrere alle procedure telematiche per l’intera procedura di scelta del contraente; vengono omogeneizzate e semplificate procedure e atti di gara e il regolamento propone una serie di schemi-tipo degli atti di maggiore complessità; per la scelta delle imprese concorrenti nelle procedure negoziate sono individuati una serie di criteri che comprendono le esperienze contrattuali registrate dall’amministrazione nei confronti dell’impresa, l’operatività dell’impresa rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e il fatto che le maestranze occupate a tempo indeterminato nell’impresa siano
congrue rispetto ai tempi e ai contenuti dell’appalto; vengono definiti i criteri per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa; sulla modalità di affidamento dei cottimi si stabilisce che l’affidamento di lavori pubblici sia preceduto da gare ufficiose o sondaggi informali con l’invito di sette ditte ritenute idonee; le offerte anomale vengono determinate secondo un nuovo criterio basato su elementi aleatori legati all’andamento della specifica gara. Pagamenti agli esecutori: è stabilita una cadenza bimestrale per gli stati di avanzamento; il pagamento agli appaltatori è subordinato alla verifica degli adempimenti connessi con le prestazioni di lavoro dipendente, ai cottimisti e subappaltatori Subappalti: si stabilisce che il costo complessivo del personale per le lavorazioni oggetto del subappalto non può essere inferiore a quello indicato in offerta per le medesime lavorazioni; i tempi per l’esecuzione dei contratti di subappalto vengono resi congrui con quelli dell’appalto principale; è previsto il pagamento diretto delle amministrazioni ai subappaltatori nel caso in cui sia previsto dal bando di gara. Tutela dei lavoratori: nei criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa è stato incluso quello dell’impegno dell’impresa ad impegnare lavoratori con contratti a tempo indeterminato; è prevista la tenuta del libro del personale ai fini della sicurezza e regolarità del lavoro.
buon anno!
Ex-Ille, via libera alla variante Prg
Area di vendita ridotta a 1280 mq. Ma la cooperazione promette battaglia La variante al Prg del comune giudicariese è stata approvata con alcuni adeguamenti sull’estensione dell’area commerciale, ridotta a 1280 metri quadrati rispetto agli oltre 1400 proposti inizialmente, adeguamenti che comunque non soddisfano i molti oppositori al progetto, in primis la cooperazione. Le parole dell’assessore al commercio, Alessandro Olivi, non sembrano lasciare spazio ad ulteriori discussioni: “Rispetto all’iniziale ipotesi dell’intervento – ha spiegato l’assessore - si è sostanzialmente ridotta la superficie massima espandibile a poco più di 1.200 metri quadrati. Oltre a ciò l’accordo tra pubblico e privato prevede l’impe-
Dopo mesi di scontri sulla questione Ex-Ille si è arrivati a quello che avrebbe voluto essere il punto finale su un tema che ha tenuto banco per molto tempo. E’ giunto infatti a fine maggio il via libera della giunta provinciale alla deliberazione di Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica, che approva la variante al piano regolatore generale del comune di Spiazzo, ma la cooperazione promette battaglia. gno da parte dell’azienda di garantire l’eventuale l’eventuale servizio commerciale primario a sostegno delle aree periferiche limitrofe”. Anche l’assessore Gilmozzi ribadisce e difende la posizione provinciale: “La variante - sottolinea Gilmozzi - risponde alla necessità di recupero e riqualificazione di un’area centrale dell’abitato di Spiazzo ma anche rilevante rispetto all’assetto paesaggistico della valle Rendena”. Non ci sta a scrivere la parola
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GLI OBBLIGHI DEL POLI IN CAMBIO DEL PASSAGGIO DA AREA INDUSTRIALE A RESIDENZIALE-COMMERCIALE La proprietà si impegna alla bonifica ambientale della ex area industriale e alla realizzazione di una serie rilevanti interventi pubblici: la cessione gratuita di una superficie di 3.500 mq per servizi e attrezzature pubbliche; la realizzazione di interventi edilizi destinati ad attrezzature pubbliche per un importo massimo di 1 milione e 600mila euro; la cessione gratuita di una superficie di 2.960 mq lungo la sponda del fiume Sarca nella parte sud-est, destinata a parco pubblico, e la realizzazione dell’arredo urbano destinato all’area verde; la progettazione, realizzazione e messa in opera della passerella pedonale sul fiume Sarca, che collegherà i percorsi pedonali interni al piano attuativo con la frazione di Fisto. fine sulla vicenda Mauro Cominotti, presidente della Famiglia Cooperativa di Pinzolo: “faremo sicuramente ricorso al Tar – ha annunciato nei giorni scorsi – perché la riduzione a 1.280 mq altro non è che un piccolo contentino, non cambia la sostanza delle cose”. La sostanziale approvazione delle richieste avanzate dal comune di Spiazzo in accordo con Poli è alla base del ricorso che la Famiglia è decisa a portare davanti al Tar, ma anche la mancata attesa dello studio commissionato all’università di Torino sulla capacità di ricezione commerciale della valle ha suscitato forte malcontento. Da molte parti, compresi i sindaci rende-
neri, era stata avanzata la richiesta alla Provincia di attendere lo studio appositamente commissionato prima di pronunciarsi sulle richieste di Spiazzo, e a Cominotti la celerità con la quale si è proceduto ad approvare il piano regolatore a Trento è apparsa sospetta: “hanno deliberato in fretta per evitare che venga considerato lo studio degli esperti dell’università perché temevano confermasse quello che andiamo ripetendo da mesi: un progetto come quello di Spiazzo è troppo grande e decreterà la fine dei piccoli negozi che garantiscono la vita ai nostri paesi”. E lo scontro continua. Denise Rocca
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Primo piano - Tribunale
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Tribunale di Tione, sopravvivenza La chiusura creerebbe grossi disagi per i cittadini che sarebbero costretti ad andare a Trento per un semplice decreto tavolare.
La notizia non è di oggi. una decisione importante, di Ettore Zini Risale al settembre scorche inciderà profondamente so. Ma le decisioni importanti, quelle che potreb- sulle attività professionali ed economiche del terbero portare alla soppressione definitiva della ritorio. Ma soprattutto sui cittadini, che anche per sezione staccata del Tribunale di Tione, arrive- un semplice Decreto Tavolare dovranno spostarsi ranno presto. Sicuramente entro l’estate. Sarà fino a Trento città. In una parola: disagi. Di cui, finora, si sono fatti portavoce gli avvocati del Foro di Tione, e la Comunità di Valle, spalleggiata da tutti i sindaci. I primi, lo scorso 24 febbraio, con una manifestazione pubblica dove hanno espresso il loro dissenso sia per i problemi alla loro categoria, sia per quelli creati ai cittadini. La seconda, con una corposa mozione, dove con voce unanime, si esprimevano gli stessi timori, invitando Autonomie Locali, Consigli Provinciali e Regionali a mobilitarsi. Che la possibile soppressione della sezione staccata di Tione del Tribunale di Trento, sia una perdita è indubbio. Ne soffrirebbe un pezzo di economia locale, comprese tutte le aziende grandi e piccole, che fruiscono abitualmente dei servizi degli uffici giudiziari in loco. Che le probabilità che ciò avvenga sia alta. E’altrettanto indubbio. La scure del Governo Monti sta tagliando, a man bassa, dove può. E il decreto legge stilato nel settembre scorso, dal Ministro Nitto Palma nell’ultimo governo Berlusconi, dà un input che sarà difficile arginare. In pericolo ci sono 33 Tribunali e il 50% di tutte le sezioni
staccate d’Italia. In Trentino sono quattro: Borgo, Cles, Cavalese e Tione. Per loro, se i criteri di razionalizzazione venissero applicati alla lettera, non ci sarebbe scampo. I numeri, anche per la ristrettezza dei territori su cui operano, danno scarsa possibilità di appiglio. Ci sono solo due punti, su cui è possibile far leva: l’area montana su cui viviamo, e la difficoltà di collegamenti. E’ su questa linea che ci si sta battendo. Ed è in questa direzione che le forze politiche ed istituzionali stanno impostando una difesa d’ufficio che ci si augura possa dare dei frutti. Il 12 maggio è stato invitato a Tione il nuovo Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trento, dott. Giuseppe Amato. Con lui c’era il vice presidente del Tribunale Guglielmo Avolio. Sono stati ricevuti prima nella palazzo del Tribunale in piazza Cesare Battisti, dai magistrati e dagli avvocati del Foro di Tione. Poi nella sede della Comunità di via Gnesotti. dove hanno fatto gli onori di casa: la presidente Ballardini, i sindaci, i presidenti del Bim del Sarca e del Parco Adamello-Brenta.
Nei due incontri sono state messe sul tavolo inopportunità e antieconomicità dell’operazione. Le motivazioni sono state espresse in sede forense dal sindaco di Tione e avvocato Mattia Gottardi, e dalla portavoce degli avvocati del Foro, Antonella Bonapace. Nonché dall’avvocato e assessore della Comunità di Valle Luigi Olivieri. Stesso copione nella Casa della Comunità. Dove Patrizia Ballardini e Giuseppe Bonenti, presidente della Conferenza dei sindaci hanno spiegato peculiarità e preoccupazioni della valle. Difficile dire se l’incontro con il Procuratore potrà dare risultati. Certo è che l’interlocutore era importante. Il suo giudizio è di quelli che pesano. E che, da parte sua, c’è stato l’impegno formale a rappresentare, qualora gli fosse richiesto, la realtà della nostra zona e le problematiche legate alla paventata soppressione dell’ex Pretura. Il suo messaggio è stato impostato all’ottimismo. “Credo – ha detto alla presenza dei Giudici Giuseppe Serao e Roberto Beghini – ci siano valide motivazioni per porsi in modo positivo di fronte al problema. Il processo di ra-
zionalizzazione del Ministero non potrà prescindere dalla realtà territoriale, dal servizio e dai costi, che sono esigui”. Sulla stessa lunghezza d’onda il vice, dott. Avolio, che ha evidenziato come, a suo avviso, non ci siano oggi, per ragioni di spazio e di economicità, le condizioni per trasferire a Trento le competenze della periferia. Ma il giudizio definitivo, quello che per dirla in una parola, taglierà la testa al toro, verrà dalla Commissione Legislativa istituita dal Ministero. Le cui anticipazioni potrebbero trapelare già dai prossimi giorni. Incrociamo le dita. Ma se la mannaia ministeriale non dovesse tener conto delle istanze della Valle, per i Giudicariesi si aggiungerebbero altri motivi di disagio. Primo tra tutti, quello di doversi sobbarcare trasferte in pullman o in automobile, anche per disbrighi di normale amministrazione, come un semplice certificato di eredità. Il danno sarebbe grave. Anche perché, mentre da un lato si cerca di delegare competenze alla periferia, vedi Comunità. Dall’altro si ritorna a quel processo accentratore che è anche la causa del progressivo spopolamento della montagna.
Il giudice Giuseppe Serao, il Procuratore Giuseppe Amato
La Comunità di Valle in campo per il tribunale
C’è una mozione votata dall’assemblea che si richiama alla legge 97/94 sui servizi nelle aree disagiate di montagna
“Atto di indirizzo concernente la salvaguardia della sezione distaccata di Tione del Tribunale di Trento, con riferimento alla legge delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici Giudiziari”, il titolo. Con riferimento alla Legge n. 148 del 14.09.2011, i rappresentanti dei comuni hanno sollecitato tutte le autorità competenti - comprese le delegazioni parlamentari Trentine - a farsi interpreti, presso il Consiglio dei Ministri, il Consiglio Superiore della Magistratura e le Com-
missioni Giustizia del Senato, del mantenimento della sezione staccata di Tione. Nell’elenco delle motivazioni, spicca la legge n.97/94 sulle aree disagiate di montagna. In cui, da una analisi svolta dall’ufficio statistiche del ministero della Giustizia in occasione dell’istituzione del Giudice Unico, si precisava che l’accorpamento delle sedi collegate in modo non sufficientemente agevole, doveva essere oggetto di particolari valutazioni. Sulla base di questa normativa, e “in considerazione dell’orografia del territorio, al suo
Già lo scorso ottobre, nei giorni successivi alla notizia del decreto del Ministro Nitto Palma, la Comunità di Valle ha affrontato lo scottante tema della soppressione della sezione periferiche come quella di Tione. A perdere non sarebbe solo
il comune capoluogo. Ma l’intera valle. Con una mozione dai toni forti - avvallata da tutte le forze politiche in campo l’Assemblea della Comunità delle Giudicarie ha sottolineato la necessità di mantenere i servizi dell’ex Pretura.
deficit strutturale e alla distribuzione della popolazione in un ambiente montano particolarmente sfavorevole”, la Comunità ha finalizzato il suo appello. Nella richiesta, si sollecitavano Provincia e Regione, “qualora le sopraindicate motivazioni, non fossero bastate a salvaguardare il presidio di Tione, a farsi carico, come già avviene per i Giudici di Pace, del costo del funzionamento delle sedi staccate”. Norma prevista nello Statuto della Autonomia, con cui appunto la Regione Trentino Alto
sta viario ha problematiche molto complesse”. Le stesse preoccupazioni sono state espresse anche il occasione della recente visita del Procuratore della Repubblica Giuseppe Amato, a cui nell’incontro nella sede della Comunità, sono state rappresentate le perplessità della Comunità per la possibile decisione del Ministero, per ragioni di cassa, di una drastica riduzione delle funzioni periferiche dei Tribunali. In quel contesto anche l’assessore Luigi Olivieri, promotore della mozione, ha espresso i timori per il
Adige, già include nei suoi bilanci, le spese di mantenimento dei Giudice di Pace. Nel mettere ai voti la mozione la presidente Patrizia Ballardini, supportata da Pd, Patt, Upt, Gruppo Civico, e Gruppi Start 1 e2, aveva rimarcato come il risparmio finanziario per lo Stato fosse poca cosa, a fronte dei disagi procurati ai cittadini e agli operatori economici delle Giudicarie. “Non escluso – aveva aggiunto – la necessità di garantire un servizio in loco per tenere in vita un territorio come il nostro che soprattutto dal punta di vi-
possibile trasferimento evidenziando però l’efficienza del distaccamento. “Se da una parte – ha detto Olivieri – non abbiamo i numeri per poterci paragonare a ciò che avviene nei tribunali di città e quindi questi, da soli, potrebbero non bastare a giustificare la salvaguardia della sezione distaccata, l’efficienza e l’efficacia con la quale si opera localmente fanno in modo che si riesca ad offrire una qualità ottimale e una giustizia celere, tanto da rendere insostituibile il servizio reso nelle Giudicarie” (e.z.).
Primo piano - Tribunale
a rischio
Entro l’estate la decisione definitiva I NUMERI DEL TRIBUNALE
Il bacino di utenza della sezione staccata del Tribunale di Trento, coincide con quello dell’ex Pretura. Che a sua volta ha gli stessi confini di competenza dell’ufficio Tavolare, dell’Ufficio delle Entrate e della Comunità di Valle. Esattamente 1.175,51 Kmq., 1/5 della Provincia di Trento, 39 comuni, 98 centri abitati, con solo 11 comuni con popolazione superiore ai 1.000 abitanti. Sono presenti: 3.036 imprese, di cui 1.275 artigiane, 446 professionisti, 625 servizi commerciali, 616 imprenditori turistici. Aziende che, assieme agli uffici pubblici, trovano puntuale risposta alle proprie istanze giudiziarie, sia civili che penali, nella sezione di Tione. Dove ogni anno, con le altre tre sezioni staccate di Cles, Borgo e Cavalese, si smaltisce un terzo del carico complessivo del Tribunale di Trento. Solo a Tione si celebrano mediamente 160 processi all’anno. Si smaltiscono 200 contenziosi ordinari, 4.800 Decreti Tavolari, 1.000 certificati di eredità. La sede di Piazza Cesare Battisti è di proprietà del Comune, ma è data in comodato gratuito alla Sezione Staccata. E’ il Comune di Tione che sostiene le spese di mantenimento di soli 11 mila euro all’anno, poi rimborsati dal Ministero di Giustizia. Il Tribunale, a fronte di un alto standard produttivo, uno dei più alti della Provincia, dispone di soli 3 funzionari di fascia C, 1 cancelliere, 1 ufficiale giudiziario e due Giudici: uno per il penale e uno per il civile. Le udienze penali si svolgono mediamente ogni 15 giorni, il venerdì. La sede ospita anche il Giudice di Pace. Gli avvocati del Foro di Tione sono 28. Quindici gli Studi associati. Giornalmente e soprattutto nelle giornate di udienza l’indotto per il centro capoluogo è notevole.(e.z.) e il sindaco di Tione Mattia Gottardi
L’avvocato Antonella Bonapace
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Anche gli avvocati in prima linea controlasoppressione Il parere della portavoce dell’Ordine Avv. Antonella Bonapace
Ad esprimere i loro timori sono anche gli avvocati del Foro, toccati in prima persona dalla possibile soppressione del Tribunale. Il trasferimento delle competenze a Trento, oltre che per imprese, uffici pubblici come comuni, e privati cittadini, comporterebbe disagi anche per loro. Sono 28 gli avvocati del Foro di Tione. In paese e dintorni si contano 15 studi associati. Un piccolo esercito di pro-
fessionisti che esercitano la loro attività prevalentemente in loco. E che creano per Tione un indotto di rilievo. Ne parliamo con l’avvocato Antonella Bonapace portavoce e delegata in seno al Consiglio direttivo dell’Ordine degli Avvocati. Nel corso degli incontri e delle manifestazioni a difesa della sede staccata, ha relazionato a nome della categoria.
Avvocato Bonapace, ci aiuta a capire i termini della questione? “La legge prevede la necessità di ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto di: estensione del territorio, numero degli abitanti, carichi di lavoro, specificità territoriale del bacino di utenza. E qui, obbiettivamente, non ci sono le condizioni per un trasferimento o una soppressione”.
la categoria c’è. Ma è soprattutto per tutelare i cittadini che stiamo facendo opera di sensibilizzazione perché ciò non accada. I disagi colpirebbero non solo gli avvocati, ma soprattutto la popolazione: basti pensare ai consulenti tecnici, o anche ai semplici cittadini chiamati come testimoni a udienze civili e penali. Doversi recare in città anche solo per un’udienza di pochi minuti, comporterebbe un disagio enorme. Soprattutto per i collegamenti”.
Ci spieghi meglio? “A nostro avviso togliere le Sezioni distaccate, in particolare la nostra, con un accentramento a Trento, sarebbe motivo di impoverimento sociale, economico e culturale di tutta la nostra realtà territoriale, per questo stiamo cercando di sensibilizzare i nostri interlocutori istituzionali, perché ciò non avvenga”.
Il Governo punta a razionalizzare. Il tagliando sezioni come la nostra si risparmia? “Niente di più errato. Abbiamo elaborato dei calcoli proprio in riferimento ai costi che comporterebbero gli spostamenti, sulla base della mole di lavoro oggi svolta dalla sezione di Tione. Solo i costi chilometrici di avvocati, consulenti, testimoni e parti motivano da soli la non economicità di una simile decisione. Senza contare i costi ambientali. Contro l’esiguità della spesa per il man-
C’è chi dice che lo fate per motivi corporativi di difesa della categoria? “Beh evidentemente un interesse del-
15500
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L’assessore Rossi: “Struttura importante, ma va ripensata l’organizzazione logistica e del personale.”
tenimento della sezione di solo 11mila euro all’anno, sostenuti dal comune di Tione che poi viene rimborsato dal Ministero. Mentre la sede è praticamente a costo zero. E’ data in comodato gratuito dal Comune di Tione”. Quindi lo Stato non farebbe un grande affare? “Mettendo tutto sul piatto della bilancia, proprio no. Noi crediamo nella visione di prossimità, nella giustizia di prossimità: vincente perché più vicina agli utenti, rispetto a un sistema centralizzato e razionalizzato. Il Tribunale di Trento è un sistema molto efficiente, per esempio a livello penale non fa prescrivere nulla, e si arriva al terzo grado di giudizio. Questo grazie anche all’articolazione del sistema, su sezioni decentrate. Perciò auspichiamo che il Ministero faccia una valutazione obbiettiva. Che, prima di decidere, soppesi attentamente costi/benefici”. (Ettore Zini)
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Attualità
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La provincia commissaria il Consorzio elettrico di Storo
Su segnalazione della Divisione vigilanza della Federazione trentina della cooperazione per sofferenze nel bilancio. Maurizio Postal al posto di Ferretti «La giunta provinciale ha preso atto della richiesta della Divisione vigilanza della Federazione Trentina della Cooperazione, formulata dalla stessa in sede di revisione cooperativa biennale, nei confronti del Consorzio elettrico (Cedis) di Storo, società cooperativa». Questo il secco comunicato con cui la Giunta provinciale ha Essi, sempre secondo la nota della Pat «provvederanno al compimento degli atti amministrativi di ordinaria e straordinaria amministrazione, tenendo conto che per i secondi dovrà essere acquisita la preventiva autorizzazione da parte del dirigente del Servizio commercio e cooperazione della Provincia autonoma di Trento». Motivazione della chiusura lo squilibrio tra i tanti investimenti fatti negli ultimi anni dal Cedis e il riscontro economico, che precludeva una corretta chiusura del bilancio. La richiesta del commissariamento è stata inoltrata dalla Divisione vigilanza (organo della Federazione della cooperazione trentina) in base alla revisione biennale, ed ha segnalato come i conti presentassero una situazione di sofferenza, con uno squilibrio tra investimenti e liquidità. E’ scattato dunque il provvedimento precauzionale con il commissariamento che ha affidato al duo Postal-Ravagni l’ordinaria e la straordinaria amministrazione, in ottica di razionalizzazione del bilancio sociale. Per Mauro Ferretti, presidente da otto anni del Cedis, certamente un brutto colpo, considerando che per questa carica aveva pure dovuto rinunciare ad un posto in Consiglio provinciale per incompatibilità, con la surrogazione da parte del suo compagno di lista Marco Sembenotti. Non una doc-
cia fredda, però, visto che l’aria attorno al Cedis si era fatta piuttosto pesante da alcune settimane. All’interno del Consiglio di amministrazione si erano infatti levate da tempo alcune voci critiche sulla gestione economica; in particolare Ugo Bonomini, membro del cda, aveva fatto notare quanto
di fatto commissariato il Consorzio elettrico di Storo, esautorando dalla sua carica di presidente Mauro Ferretti e tutto il cda. Al suo posto un commissario speciale, Maurizio Postal, presidente dell’ordine dei commercialisti e un vice, Dario Ravagni, direttore del Ceis, il Consorzio elettrico industriale di Stenico. alcuni investimenti intrapresi non fossero sostenuti da adeguati riscontri economici nella colonna delle entrate. Nelle recenti pre-assemblee di zona, in vista dell’assemblea generale convocata per il 25, poi, vi sono stati alcuni momenti di tensione e di critica al presiden-
te Ferretti soprattutto sulla discussa questione della trasformazione della srl che si occupa di fotovoltaico E-Cedis in una società per azioni. Il progetto ha scatenato le critiche di Bonomini e di Caterina Zocchi, che si è dimessa dal comitato di controllo e ha dato vita ad un comitato soci di difesa
Mauro Ferretti
del Consorzio. In generale sono stati imputati a Ferretti alcuni investimenti che avrebbero causato al Cedis una esposizione finanziaria non coperta dalle entrate. Si tratta di alcune centraline sembra non particolarmente produttive, ma anche alcuni investimenti avveniristici che hanno segnalato alle
cronache il Cedis, quali le fibre ottiche per la navigazione veloce, oltre alla rete di telefonia “intra-moenia” dove gli abbonati-soci si chiamano senza bolletta. I soci del Cedis sono 2.500 tra Storo, Bondone, Tiarno di Sopra e di Sotto e Bezzecca.
Coop Valle del Chiese, Beltrami lascia Il presidente uscente passa la mano a fronte di risultati economici negativi. Critiche in assemblea da parte dell’ex- assessore Andreolli
Dopo ripetuti mandati ai vertici della Famiglia cooperativa Valle del Chiese, Giuliano Beltrami ha convenuto di passare la mano. Lui, che nelle coop ci campa da una vita, stavolta rimane solo in veste di consigliere. Al suo posto, toccherà ora al cda ratificarne la nomina, subentrerà il ragioniere Michele Pernisi, originario di Condino già presente nel consiglio di amministrazione. Pernisi, professionalmente inattaccabile, molto preparato e che gode di ottima fiducia nell’ambiente cooperativo, già lavora nella Rurale. La coop del Chiese, che resta pur sempre una realtà importante a livello di valle, sta infatti vivendo una situazione delicata legata ad una forte tensione finanziaria principalmodo dovuta ai cospicui investimenti prima effettuati su Condino (2007 – 2009) e poi (2009 – 2010) su Storo. Ad oggi l’azienda, che nel 2011 ha riscontrato una perdita d’esercizio di 370.425,24 euro ma che nel 2015 conta di chiudere il documento contabile a pareggio, ha evidenziato una elevata esposizione bancaria
. I mutui a medio e lungo termine oltre i dodici mesi ammontano a 4.740.860, 62 e altri ancora, entro i dodici mesi, di euro 1.557.136,55. Dal 2009 la coop del Chiese annaspa. La presenza di una concorrenza alimentare qualificata qualche problema lo sta creando. E’innegabile – lo si deduce dalla relazione introduttiva - che l’apertura di un
supermercato nella zona di Cà Rossa abbia influito sulla riduzione del fatturato netto del discount. I soci a fine 2011 erano 2.618, di cui 1.480 donne e 1.125 uomini. Al Polivalente frazionale, per l’assemblea del 19 maggio, di questi ne sono stati contati 420 più altre sette deleghe. Nel corso della serata, Beltrami si è “beccato” anche qualche richiamo
dall’ex assessore provinciale Remo Andreolli che parlava – lo ha ribadito - non come politico ma in qualità di socio. “ Da tre anni a questa parte – ha detto - viene presentato un bilancio in perdita e inoltre nel documento generale i soci non riescono a capire l’andamento di ognuno dei punti vendita sparsi sul territorio, non riuscendo dunque a percepire la situazione nel suo complesso. Certe considerazione, caro Beltrami (che peraltro percepiva un obolo annuale di 13 mila e 200 euro, n.d.r.) lasciale fare ad altri”. La Famiglia cooperativa della Valle del Chiese nel suo complesso opera in undici paesi. Storo (2 punti vendita), Condino, Pieve di Bono, Daone, Ponte Caffaro, Bersone, Praso, Bondone, Castel Condino, Darzo, Brione. All’assemblea, infine, confermati i consiglieri uscenti Aurelio Bernardi, Patrizio Sanchini e Giuliano Beltrami mentre per la Busa di Pieve di Bono Giorgio Bugna è subentrato a Emilio Capelli che non si è riproposto. Elisa Pasquazzo
Politica
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Futuro della Comunità, opere pubbliche, spending review
La Giunta provinciale e la Giunta della Comunità a Castel Stenico per stilare i prossimi passaggi in calendario Questo il commento del presidente Lorenzo Dellai al termine dell’incontro. All’incontro anche il sindaco di Stenico, Monica Mattevi che ha dato il benvenuto alle due Giunte nel castello: “Un luogo importante per la nostra comunità, che vorremmo ulteriormente valorizzare in una rete sinergica con la Comunità della Giudicare, l’ente parco e la Provincia”. Oggetto importante della discussione è stato senz’altro la Comunità di valle ed il suo futuro. “Proprio dal referendum sulla Comunità - ha detto il presidente Dellai - sono arrivati segnali di stimolo a rinnovare la riforma e a migliorarla facendo perno sulle comunità di valle. Nel merito della situazione specifica delle Giudicarie abbiamo esaminato i problemi che si pongono in questa particolare Comunità, una delle più complesse per territorio, per numero di comuni e differenze interne. Abbiamo espresso, in questo senso, grande considerazione per il lavoro fatto finora, ma anche discusso su come riuscire sempre a rendere più forte il legame
S
i è tenuta venerdì 11 maggio a Castel Stenico la riunione settimanale della Giunta provinciale, in “trasferta” nelle valli trentine. Dopo aver assunto le decisioni in agenda, l’esecutivo provinciale si è incontrato con gli amministratori della Comunità delle Giudicarie su una serie di temi di particolare rilevanza per la comunità. “Abbiamo discusso di come riuscire a rafforzare il processo di riforma della nostra Autonomia, fondato sul fatto che l’Autonomia deve essere diffusa e dunque contare su solide forme di autogoverno. Per questo stiamo dialogando, ormai da alcune settimane con le Comunità di valle”.
La Giunta Pat e la Giunta della Comunità radunata a Castel Stenico
di collaborazione fra comunità di valle, sindaci, comuni”. E’ toccato quindi alla presidente Patrizia Ballardini, affiancata da tutti gli assessori della Comunità,
esporre le problematiche aperte sul territorio della Comunità, dal turismo alla viabilità, dalla gestione dei rifiuti al sociale, fino agli aspetti economici e
Il Sindaco di Stenico Monica Mattevi, la Presidente della Cominità Patrizia Ballardini e il Presidente della Provincia Lorenzo Dellai
alla crisi che sta investendo soprattutto il comparto dell’edilizia. “Stiamo predisponendo - ha commentato Ballardini - il Piano territoriale di comunità e, parallelamente, attiveremo tavoli di confronto con le categorie economiche per essere sempre più vicini al territorio. Abbiamo anche formalizzato il protocollo con l’Agenzia del lavoro, che sarà firmato a breve, abbiamo iniziato a lavorare con la Provincia autonoma di Trento su un accordo di programma per l’attuazione del Piano stralcio della viabilità e mobilità, infine vorremmo arrivare in tempi brevi all’elaborazione di un protocollo di intesa per il parco fluviale del Sarca”.
CAPITOLO OPERE PUBBLICHE. In occasione dell’incontro a Castel Stenico c’è stato spazio anche per una ricognizione ad ampio spettro sulle opere pubbliche in fase di progettazione, 33, per circa 126 milioni di euro, e su quelle in fase di lavorazione, 53 nella zona delle Giudicarie. “Abbiamo valutato su cosa concentrare prioritariamente l’attenzione - ha detto il vicepresidente e assessore ai lavori pubblici Alberto Pacher - anche perché uno degli obiettivi principali che ci poniamo, qui come in altri contesti territoriali, è quello di accelerare quanto più possibile l’utilizzo delle risorse pubbliche già stanziate, generando opportunità di lavoro per le nostre imprese. Con l’introduzione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa stiamo registrando, anche questo è bene sottolinearlo, una crescita della ricaduta sul tessuto imprenditoriale locale. Ciò significa che quando si parla di aspetti qualitativi abbiamo delle buone carte da giocare.”Nel corso dell’incontro di stamani si è anche avviato l’iter che porterà alla sottoscrizione di un protocollo di intesa per recepire il Piano stralcio della mobilita della valle. Si è parlato inoltre del progetto di nuovo parco fluviale del Sarca, “che costituirà - ha detto ancora Pacher - un unicum a livello europeo, collegando un’area tipicamente alpina come quella dei ghiacciai dell’Adamello con un ecosistema mediterraneo come quello del Garda.” Il numero di interventi in fase di lavorazione è in totale 53, per una spesa di circa 128 milioni di euro. In fase di progettazione vi sono altri 33 interventi, per una spesa totale 126 milioni circa. Di questi ultimi la parte del leone la fanno le infrastrutture (20 progetti) seguite dal settore edile (13 progetti). SPENDING REVIEW. Giunta importante, anche perché porta in dote l’ emendamento per recepire il decreto legge del Governo Monti sulla cosiddetta spending review. “Ci stiamo muovendo da tempo nella direzione indicata dal Governo - ha commentato in tal senso il presidente Lorenzo Dellai - ma attraverso questa norma vogliamo formalizzare un piano generale di miglioramento della pubblica amministrazione, adottando formalmente entro 60 giorni un impianto preciso che ci consenta di risparmiare il 10% della spesa di back office, ovvero 120 milioni di euro all’anno a regime. Vogliamo riorganizzare la provincia, semplificare l’amministrazione, digitalizzare i processi amministrativi, raggiungere un maggior grado di trasparenza, intensificare i controlli. Questo piano prevede anche la rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti, la valutazione della dirigenza e del personale pubblico, il coinvolgimento del privato”. Attraverso questo emendamento la Giunta provinciale prevede dunque la stesura entro l’estate di un “piano di miglioramento della pubblica amministrazione”, rivolto appunto ad una serie di direttrici concrete.
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Turismo
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Turismo inVal del Chiese, un’analisi perla crescita Occorre partire dal monitoraggio della situazione: la Lombardia è il mercato di riferimento PERCORSI Per parlare quindi, o meglio per conoscere la situazione attuale del turismo in Val del Chiese si deve partire dai dati oggettivi che non possediamo. Le domande da porsi prima di poterne parlare sono: qual è precisamente il territorio che si può considerare della Val del Chiese? Quante sono, e di che tipo, le strutture ricettive come alberghi, pensioni, hotel, rifugi? Quanti sono i bar e i ristoranti? Quanti appartamenti vengono affittati durante tutto l’anno? Chi sono i clienti e da dove provengono? Quali sono i periodi e le stagioni più frequentate? Non si può quindi parlare di turismo in Val del Chiese fino a che non abbiamo ben chiara la situazione effettiva del settore, dell’impatto economico effettivo, dei percorsi a cui provengono i turisti. Solo allora potremmo cominciare a delineare le necessità le problematiche e le eventuali condizioni di sviluppo di questo settore cruciale. PROSPETTIVE In attesa d’avere un’immagine affettiva sulla situazione del settore turistico nella Val del Chiese possiamo solo costruire delle “ipotesi” fondate sulla storia, sui ricordi, sulle statistiche del passato, sull’influenza che hanno avuto alcuni fenomeni strutturali a partire dall’ottocento con la costruzione dei primi “stradoni”, allo spostamento del confine tra Austria e Italia a Ponte Caffaro nel 1859, all’avvento dell’automobile, la costruzione degli impianti sciistici, la costruzione dei grandi impianti idroelettrici, fino al turismo industriale verso questi stessi bacini nella Val di Daone. Staranno già ritornando alla mente di molti valligiani, e giudicariesi, il turismo di provenienza lombarda che soggiornava soprattutto nei mesi estivi quasi tutti i paesi della Val del Chiese. La vicinanza della pianura padana con le grandi città come Brescia, Cremona, Mantova e soprattutto Milano, da cui sfuggivano per la calura estiva. STORIA Partendo dalla costruzione dello stradone nel fondovalle che saliva da Brescia, costruito nel 1844, che favorì la stessa prima avanzata dei Corpi Franchi qualche anno dopo nel 1848. Le varie campagne di guerra napoleoniche e risorgimen-
I
di Marco Zulberti
n Val del Chiese esiste una realtà turistica oggettiva fatta di dati e di numeri e poi ne esiste una immaginaria descritta nei convegni e sulla stampa. Per pensare al futuro di questo settore si devono far incontrare questi due mondi a partire dalla sua “storia”. La difficoltà consiste nel fatto che la storia dei flussi turistici in Val del Chiese, contrariamente a quanto avveniva nella zona di Arco e Riva del Garda dove giungeva la borghesia austriaca e tedesca, si sono sempre alimentati esclusivamente da sud, dalla Lombardia. tali hanno così favorito la formazione dei primi percorsi turistici della borghesia militare italiana verso la Val del Chiese. A partire da quelle militari dei piemontesi nel 1859, a quella dei garibaldini del 1866, fino alla Grande Guerra del 1915-1918, sempre più lombardi si sono spinti dentro la nostra valle, al punto che nel primo dopoguerra, dopo l’annessione all’Italia, i primi flussi di turisti riempivano gli alberghi di Idro, Anfo, Ponte Caffaro, Bagolino, Storo, Condino, Cimego e la Pieve di Bono e dagli anni trenta con la riscoperta di Madonna di Campiglio, metà estrema e finale del viaggio avventuroso della borghesia milanese, di cui restano mirabolanti ricordi letterari in diari nella sede dal CAI di Milano. ARCHEOLOGIA TURISTICA A questi albori del turismo in Val del Chiese servirebbe affiancare una rivisitazione delle antiche strutture ricettive ancora visibili nei vari paesi, dove si leggono ormai sbiadite “Hotel Al Sole”, “Osteria nelle Alpi”. Pochissimi ricordano ormai
i la fittissima rete di locande che si trovavano lungo lo stradone nel fondovalle dove a tutte le ore della giorno e delle notte passavano i carrettieri. Chilometro per chilometro alla sommità anche della salita più lieve, tra Vestone e Roncone, sorgeva una locanda, un luogo dove far riposare le forze ai cavalli, ai muli e ai buoi che trainavano le merci. Solo tra Strada e Lardaro, dove la strada si fa più ripida, nel giro di tre chilometri v’erano quattro locande di cui si osservano ancora i fabbricati. Questa prima rete fittissima di trattorie e locande potremmo dire era la prima filiera turistica della Val del Chiese già in pieno Ottocento. Ma è esistita anche una “crisi” nella storia archeologica del turismo nella nostra antica Valle. A Condino una famiglia che gestiva un albergo nei primi anni del Novecento a causa del calo del turismo dovuto al confine di Ponte Caffaro decise di chiudere l’albergo e di trasferirsi in Argentina. La separazione dalla Lombardia avvenuta nel 1859 provocò un profonda crisi in quel primo turismo pionieristico della Val del Chie-
se. La stessa prima grande ondata di emigrati verso l’America avvenne proprio in quel periodo. I resti di alberghi famosi chiusi in quel periodo ed ora abbandonati si osservano non solo a Condino, Cimego e Pieve di Bono ma anche a Tione. Sono i resti di un turismo mitico di cui si è perso il ricordo, ma a cui era diretta la stessa guida turistica di Cesare Battisti, pubblicata nel 1908 che ancora si trova in biblioteca. A cosa serve, mi diranno gli esperti provinciali e i docenti universitari che arrivano da Trento, oggi osservare questi ruderi? A far comprendere come il turismo era, è, e sarà, alimentato soprattutto dal collegamento con la Lombardia, che ricordiamo è una delle regione più ricche e popolose del mondo, e dove nella calura estiva cerca il rinfresco dei boschi oltre dodici milioni di persone. LOMBARDIA Ed su questa finestra verso la Lombardia, che complice il rialzo dei costi dei trasporti e la stessa crisi economica, deve puntare il futuro progetto turistico per la Val del
Chiese. Se infatti a partire dagli anni Settanta v’è stato un progressivo cambio nelle mete turistiche trentine da parte dei lombardi che si sono diretti anche in Alto Adige e in Val di Fassa e la Val del Chiese è stata abbandonata soprattutto dai soggiorni estivi, anche dalle classi a reddito più basso per portarsi in Val Rendeva a Pinzolo e Campiglio. Era meglio fare tre giorni a Campiglio che due settimane a Pieve di Bono o in Val di Daone. Dalla fine degli anni settanta ad oggi possiamo affermare che il turismo in Val del Chiese ha così subito una fortissima metamorfosi. Da meta estiva di famiglie di lombardi è diventata invece meta domenicale per tutto il periodo dell’anno, soprattutto nelle stagioni intermedie, con un piccolo boom di ristoranti collocati nelle zone più montagnose, dalla Val di Daone, a Boniprati, alla Val di Breguzzo al Monte Cariola. In un certo senso l’indebolimento negli ultimi decenni del turismo in Val del Chiese è frutto degli investimenti turistici della Provincia di Trento che invece ha rafforzato altre valli senza però valutare i trasporti pubblici e i costi di quelli privati. Ma oggi l’esplosione del prezzo della benzina e la crisi del debito pubblico dovrebbe riportare il turismo lombardi nuovamente nella nostra valle. Ma mentre per salire in Val del Chiese da Milano basteranno due ore, per andare in Val di Fassa ce ne vogliono sei, con una spesa di carburante in futuro improponibile. Nel frattempo la riscoperta storica di arti e mestieri del passato con il Sentiero Etnografico del Rio Caino, con la ristrutturazione dei Forti di Lardaro, il museo della guerra, il percorso artistico delle Chiese di cui molte restaurate, la casa Marascalchi sempre a Cimego,il recupero dei borghi e dei castelli a partire da quello Romano e di San Giovanni (quando restaureremo quello di Ladrone?), ha arricchito un’offerta un tempo assente.
INIZIATIVE PECULIARI. TRAM ELETTRICI NELLA VALLE A questo punto la Valle del Chiese in futuro dovrebbe ritornare a rappresentare una meta e un’attrattiva soprattutto per i turisti lombardi, curando l’aspetto urbanistico e paesaggistico, decisamente deteriorato negli ultimi anni dalla diffusione senza controllo delle aree artigianali e industriali al punto che i singoli comuni hanno espropriato i loro terreni più fertili per far magari spostare un’industria da una paese ad un altro. Ma in particolare si deve pensare ad un progetto eco-sostenibile di valle incantata, dove tutto è natura e agricoltura, con magari un tram elettrico di superficie che collega tutti i paesi a da Ponte Caffaro a Roncone, mosso dalla corrente prodotta dalle nostre centrali. In questo senso le politiche del comune di Storo con Agri 90 sono da considerare un prototipo a cui si deve ispirare tutta la valle. Sono questi i progetti unitari che attireranno le masse dei turisti, a cui dovrebbero lavorare gli enti precostituiti allo sviluppo del turismo a partire dai comuni, all’Ufficio Turistico, dal BIM all’Ecomuseo Val de Chiese e a Iniziative Sviluppo, spesso sensibili solo alle proprie iniziative, fino a collaborare con gli enti lombardi che operano nella zona del Lago di Idro. Ricordiamolo ancora una volta: il turismo in Val del Chiese si può capire e spiegare solo partendo da chi ricorda questa storia e la ha vissuta e respirata, come il sottoscritto che è l’ultimo ramo di una famiglia che gestiva quattro ristoranti tra Condino e Cimego. In Lombardia vivono dodici milioni di persone che cercano un posto vicino dove riposare, fare sport, sciare e fuggire dal caldo estivo. Diffidiamo da chi ci orienta verso altri temi e altri obiettivi. La Val del Chiese non ne ha molti altri.
Economia
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Cr Giudicarie, Valsabbia, Paganella: Armanini nuovo presidente La recente assemblea della “Cassa Rurale” opera un forte rinnovamento nelle cariche del cda
Nella lunga lista di assemblee che affollano i calendari ogni primavera, figlie di uno stesso iter formale e spesso ripetitive, ad animare la noiosa routine del socio medio fatta di bilanci approvati pensando al Con i conti a posto e un bilancio annuale di tutto rispetto, sono altri i numeri che hanno suscitato scalpore, quelli delle votazioni alle cariche amministrative. A sorpresa, infatti, i soci non hanno riconfermato al presidente uscente Bruno Martinelli la fiducia conquistata nell’assemblea del suo territorio, quello delle Giudicarie Esteriori, escludendolo dal consiglio di amministra-
zione. Al suo posto la trentunenne Clara Martelli, eletta in seno al cda come rappresentante delle Esteriori dopo una trasferta in quel di Darzo in cerca dei voti dell’Area Sud. L’inaspettata caduta del presidente ha attivato automaticamente il meccanismo statutario che determina l’alternanza di presidenti fra l’area Sud e quella Nord del territorio della Cassa, in molti hanno dato per
buffet gratuito e svogliate votazioni plenarie con una sbirciata al foglio del vicino, ci ha pensato l’assemblea generale della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella. scontato che al vertice della rurale succedesse il suo vice, Giuliano Beltrami. Forse perfino lui ci credeva, tanto che fresco dimissionario dalla presidenza della Famiglia Cooperativa del Chiese pareva pronto a sedersi nella poltrona che era stata di Martinelli durante l’ultimo triennio, dopo che un altro Beltrami, Renato, l’aveva occupata per lunghi anni. I credenti hanno pure pensato a
qualche miracolo giù a Darzo vista la moltiplicazione dei voti della giovane e semisconosciuta Martelli, mentre i soliti malpensanti di professione, eredi di quella Cassandra che tutto prevedeva ma non era mai creduta, avvertivano di nuovi attentati alla tranquillità del socio medio e al naturale corso delle cose. E puntuale la seconda sorpresa nel giro di una settimana è ar-
rivata per davvero. Il consiglio di amministrazione convocato a pochi giorni dall’assemblea generale ha nominato alla presidenza Andrea Armanini, popolare imprenditore del Chiese classe ‘66 uscito con il numero maggiore di preferenze dall’assemblea generale, e alla vicepresidenza Luca Martinelli, ex presidente dimissionario della Famiglia Cooperativa Terme di Comano,
che aggiunge la prestigiosa carica alla presidenza dell’asilo e a quella della Pro loco di Ponte Arche. Le dichiarazioni del giorno dopo parlano pacatamente di una scelta di mediazione – fra quali posizioni non è dato saperlo – intanto i soci, cautamente, ricercano la calma perduta, con le orecchie tese questa volta, non si sa mai che il detto non c’è due senza tre trovi conferma.
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La banca lombarda e trentina conta in Giudicarie oltre 2000 soci nel Basso Chiese
Valsabbina, utile a 7 milioni
La banca società cooperativa Valsabbina, che nel circondario di Storo e Bondone conta 2069 soci (su 34.835 complessivi spalmati in altre 52 filiali lombarde oltre alle sette acquisite poco più di un anno fa dal Credito Veronese), ha riscontrato nel 2011 un utile di euro 7,0 mln. Segnali confortanti che, nonostante la morsa di crisi che attraversa il mondo del credito, diffondono nel contempo anche un certo ottimismo tra la stessa gente. Lo hanno ripetuto a Storo, in occasione della mini assemblea, stavolta riservata alla sola utenza trentina dopo quella molto più rappresentata dello scorso aprile al Palabrescia, sia il direttore generale Spartaco Gafforini che Barbieri, Bonetti, Mora e Benestelli che rappresentano la parte che più conta all’interno della banca. “La Valsabbina”, che una decina di anni fa aveva rilevato la storica rurale di Storo all’epoca gravata da sofferenze, un occhio di riguardo lo sta tenendo come suo costume a favore di imprese e famiglie. “Al fine di facilitare il credito della piccola e media impresa – spiega il capo area di Storo Luca Mora l’istituzione creditizia lombarda e trentina , attraverso il fondo statale gestito dal Medio Credito Centrale, è ripetutamente intervenuta con dei finanziamenti garantiti al 50%”. Rappresentanza trentina nel Cda. Ma nel dopo assemblea generale dello scorso maggio a Storo, dove i soci sono 2069, più convenuti hanno auspicato che la fondazione bancaria abbia quanto prima all’interno del consiglio di amministrazione un rappresentante locale, anche se come supplente, che rispetto ad una volta adesso non c’è. Questione peraltro già più volte sollevata dal sindaco di Storo Vigilio Giovanelli. Elisa Pasquazzo
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Società
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Un tunnel collegherà la Valvestino al Trentino: sbloccati i fondi
La “responsabilità” delle Giudicarie
I quotidiani trentini hanno segnalato la notizia, ricordando che il tunnel previsto collegherà gli abitati di Persone/Turano con Baitoni, avrà una lunghezza di poco più di quattro chilometri e prevede una spesa di circa 30 milioni; dovrebbe essere disponibile in tre anni, con lavori da iniziarsi nella primavera del 2013. Se la notizia è importate per la Valvestino deve esserlo ancora di più per le Giudicarie, perché “tornano a casa loro” popolazioni che sono vissute con noi da ancora prima del Mille e sono sempre state “nostre” - ossia terra giudicariese - sia sotto l’aspetto sociogiuridico che religioso. Ricordiamo che ecclesiasticamente tutti i sacerdoti erano della diocesi di Trento (fino al 1964) ed il loro punto di riferimento è sempre stata la Pieve di Condino (dalla quale dipendeva persino Bagolino). Invece dal punto di vista politico-amministrativo i Comuni della Valvestino, dal 1814 in poi appartenevano al Distretto Giudiziale di Condino ed erano soggetti all’Austria gli abitati di Armo, Bollone, Magasa, Moerna, Persone e Turano con una popolazione complessiva di 1429 abitanti (Battisti, 1909). Oggi (2012) sono riuniti in soli due Comuni: Magasa e Valvestino (questo con sede a Turano). Dal confine austriaco fino al 1918 Bollone era il paese più meridionale delle Giudicarie; quindi vi era il villaggio di Hano però già Comune del Regno d’Italia (Battisti). Sempre dalla “Guida delle Giudicarie” di Cesare Battisti del 1909 si desume chiaramente l’appartenenza della Valvestino alle Giudicarie. Infatti vi si trova scritto: «La Valle di Vestino è una valle formante parte del Trentino
di Mario Antolini Muson I Lettori de “il Giornale delle Giudicarie” certamente sono già a conoscenza sia del referendum fatto dalle popolazioni della Valvestino per tornare ad essere riaggregate al Trentino - la loro terra da sempre e “strappata loro” nel 1934 - sia della promessa/offerta fatta loro dal presidente Dellai di inserire nel progetto “Fondo Odi” - (milioni di euro messi a disposizione delle Province di Trento e di Bolzano a favore dei “Comuni confinanti” con la nostra Regione) - il tunnel di collegamento fra la Valvestino e le Giudicarie. E proprio dalla Valvestino mi è giunta la bella notizia dagli amici di quella meravigliosa (e poverissima) terra: «Sabato alle ore 10,30 si è riunito il Consiglio comunale per dare l’annuncio della concessione del finanziamento per la costruzione del tunnel e alle ore 11 tutte le campane per un quarto d’ora hanno suonato a festa. Erano presenti una cinquantina di persone che hanno accolto con molta soddisfazione l’evento ed hanno applaudito diverse volte». e, quindi, dell’Austria per quanto abbia le migliori comunicazioni col Regno d’Italia e tutte le sue relazioni commerciali siano coi Comuni della riviera del Garda. Allorché nel 1860 si venne alla delimitazione dei confini tra Austria e Italia la prima lasciò ai paesi della Val Vestino il diritto d’opzione; ed essi, sperando di aver presto delle comunicazioni stradali, che a tutt’oggi (1909 n.d.r.) non furono ancora costrutte, dichiararono fedeltà al governo austriaco. Però, per la loro speciale posizione, questi Comuni formano un territorio extradoganale, esente da dazio d’importazione». Il sogno delle promesse comunicazioni fatte dall’Austria si realizzano oggi, dopo oltre 150 anni, grazie al Trentino. In questo delicatissimo momento storico penso che le Giudicarie (ed i Giudicariesi) debbano tenere in considerazione sia l’esito della riunificazione territoriale (dalla provincia di Brescia alla provincia di Trento) sia soprattutto il riavvici-
namento viario che darà modo a quelle popolazioni di essere in pochi minuti in Giudicarie, mentre ora sono lontane sia dai centri del Bresciano che del Lago di Garda. Specie nella Valle del Chiese potranno essere a loro servizio e beneficio le Scuole, le fabbriche per gli operai ed il settore del commercio per i loro prodotti
Il piccolo centro di Magasa in Valvestino
sia caseari (davvero eccellenti) che quelli delle coltivazioni di montagna; senza parlare dell’opportunità turistica sia con paesaggi insoliti e inusitati nonché delle eccezionali particolarità botaniche di Cima Tombea, uniche al mondo. In campo amministrativo entreranno nuovi Comuni nei due Bim del Sarca e del Chiese, e la stessa Comunità delle Giudicarie troverà ampliati a sud i propri confini con nuovi Comuni e nuove popolazioni. Una vera nuova epoca storica che richiede particolare sensibilità socio-politicoamministrativa sia da parte delle Istituzioni pubbliche che delle popolazioni giudicariesi che si troveranno a diretto contatto (grazie al tunnel) a “fratelli” troppo a lungo rimasti fuori dalla porta di casa. Un sincero augurio che deve, da subito, farsi concreta realtà.
AvulssTione,nuoveadesionievolontariato Il gruppo degli iscritti alla sezione di Tione dell’Associazione di Volontariato socio-sanitario Avulss, formato da una settantina di aderenti, sta intensificando con rinnovate adesioni la propria opera a favore dei bisognosi all’insegna del “Lavorare insieme per servire meglio”, in quanto rafforzato dall’adesione ed il coinvolgimento di gran parte della cinquantina di persone che hanno frequentato il riuscito corso di formazione. Una iniziativa che ha visto l’alternarsi di ben 18 relatori: tutte persone esperte e qualificate nei loro rispettivi settori, che hanno saputo avvincere l’attenzione dei frequentanti, trasmettendo elementi basilari alla loro generosa disponibilità a favore di istituzioni, famiglie e persone singole che hanno sempre più necessità di personale qualificate a rispondere alle crescenti esigenze di una società che
sta letteralmente trasformandosi. Relatori resisi gratuitamente disponibili e che l’associazione vorrebbe ringraziare anche attraverso queste righe. La presenza delle Volontarie e dei Volontari Avulss è sempre più richiesta su tutto il territorio giudicariese, come dall’Ospedale di Tione, dalla Rsa, dalle Case di Riposo, dai Centri diurni per anziani, dall’Anffas, dalla coope-
rativa sociale “Il bucaneve” in stretta collaborazione anche con il settore assistenziale della Comunità di Valle. L’apparato organizzativo - sotto la presidenza della signora Gianna Pozzan si poggia sulla sede di Via Pinzolo 1 a Tione, con un incaricato ogni martedì dalle ore 9 alle ore 11, ed attraverso i recapiti: tel. 334/7332496 ed e-mail avulsss.tione@yahoo.it.
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di sera. I trentini sono stati gli ultimi a sfilare, ma nonostante l’ora moltissime erano le persone intorno ai quatto chilometri lungo le vie di Bolzano. Una sfilata immortalata da questa foto che non riesce a contenere tutti i giudicariesi presenti a Bolzano. E pochi giorni dopo, di nuovo al lavoro per una nuova emergenza, l’aiuto alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto, dove sono presenti molti alpini, impegnati come sempre a portare il loro contributo fatto di sudore e azioni concrete. Tra quattro anni la promessa di un’altra indimenticabile adunata a Trento, dopo trent’anni da quella del 1987.
CERAMICHE
Appuntamenti Segr. Italia Prezzi al sito web:
nata a Bolzano possa vedere sfilare alpini e kaiserjäger, come avviene già oggi in alcune manifestazioni in Trentino. Ognuno con la propria storia, identità, tradizioni e lingua ma insieme in un territorio che non è più un confine ma un corridoio che unisce popoli che avranno un unico futuro insieme. Grande soddisfazione da parte Domenico Ferrari, consigliere sezionale e Dario Pellizzari consigliere di zona delle Penne Nere trentine che hanno coordinato la partecipazione di oltre 400 giudicariesi alla grande sfilata di domenica. Un fiume umano di oltre 12 ore, dalle 9 di mattina alle 9
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dispetto di molti che vedono solo gli aspetti militareschi o folcloristici l’Adunata ha compiuto un vero miracolo. E’ stata proprio l’allegria e il buonumore che hanno conquistato i bolzanini, permettendo di fugare ogni e qualsiasi polemica e trasformando l’adunata in un grande abbraccio tra persone con storie e tradizioni diverse ma che possono benissimo convivere pacificamente guardando in avanti e non indietro, come molte volte accade, guardando le molte cose positive che ci uniscono e non solo le vecchie questioni che ci hanno diviso. E come sempre, Durnwalder da leader carismatico qual è, ha capito il momento e rischiando di attirarsi magari qualche critica è sceso per strada a festeggiare con gli alpini. Un’occasione che speriamo non sia isolata ma che possa confermare, anche quando gli alpini se ne saranno andati, il nuovo clima di maggior dialogo e collaborazione tra tutti i gruppi linguistici, chiudendo con decenni di sospetti e incomprensioni eredità di una storia sempre più lontana. Se il nostro futuro comune sarà l’Europa ed i confini tra gli Stati perderanno il loro significato passato, non è impossibile pensare che magari la prossima adu-
DESIGN
polazione di lingua tedesca che ricordava ancora l’italianizzazione del periodo fascista, ora l’accoglienza è stata sorprendente, pacifica ed amichevole. Come pacifica è stata l’invasione degli alpini, non un esercito che mostra la forza, ma una grande festa di travolgente allegria, di uomini e donne che sono abituati a stare insieme per festeggiare come a lavorare nel momento del bisogno e della solidarietà. Al di là della retorica e a
PIETRE NATURALI
in compagnia. In poche ore con camion, furgoni, tende e brandine si sono organizzati accampamenti provvisori, nei quali tra una pastasciutta e una braciolata, non disdegnando un bicchiere di vino o birra, si sono trascorsi momenti in compagnia allietati da canti e brani di improvvisati cori e bande. In un territorio dove neanche 40 anni fa gli alpini erano guardati con ostilità e a volte disprezzo da parte della po-
Numerosi i gruppi giudicariesi
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Moltissimi gli alpini delle Giudicarie che hanno voluto essere presenti, favoriti dalla vicinanza e per molti, dalla voglia di ripercorrere con la memoria e un pizzico di nostalgia, i luoghi conosciuti con il servizio militare molti e molti anni fa. Organizzati nei tradizionali gruppi presenti in ogni Comune, gli alpini giudicariesi hanno allestito accampamenti e tende per trascorrere un fine settimana festeggiando insieme
85°Adunata degliAlpini a Bolzano: un’invasione pacifica
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Un’adunata degli Alpini, quella del 2012 a Bolzano, che verrà ricordata per molti anni sia dai bolzanini sia dall’esercito degli Alpini che per tre giorni hanno invaso la capitale dell’Alto Adige - Sudtirolo. Una manifestazione che solo pochi anni fa sembrava impossibile per il clima di ostilità che aleggiava, alimentato da una piccola minoranza del gruppo linguistico tedesco. Proprio per queste preoccupazioni, ancora maggiore la soddisfazione degli organizzatori e dei migliaia di alpini che hanno partecipato. Concorde il plauso per un’organizzazione perfetta che ha confermato le indubbie capacità degli altoatesini. Una sorpresa vedere non solo Bolzano ma molti paesi dell’Alto Adige addobbati dalle bandiere tricolori, esposte ovunque.
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Porto Franco
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Quei soldi che lo Stato ( e nel caso del Trentino anche la Provincia ) raccoglie dai cittadini, dalle imprese e dalle molte, troppe tasse, che in questi tempi tutti, evasori a parte, sono costretti a pagare. In sostanza Padoa Schioppa voleva dire : cari amministratori attenzione a spendere perché quei soldi che oggi avete in mano perché quei denari hanno un nome e cognome, sono di Tizio, Caio e Sempronio e i cittadini avrebbero ragioni a scocciarsi di fronte ad un uso disinvolto o peggio ancora a fronte di veri e propri sperperi. Questa frase ci è tornata alla mente leggendo i giornali dell’ultima settimana, ricchi di informazioni su contributi e interventi sicuramente ben motivati sotto un profilo formale ma discutibili sul piano sostanziale. Abbiamo colto solo qualche esempio… Gli Schuetzen organizzano una gita sull’altopiano di Folgaria et voilà un contributo di oltre 140 mila euro. Serve capire come devono essere riorganizzati gli uffici della Provincia ed ecco su un piatto dorato 400 mila per la TMS, la Trentino School of Management un ente che dovrebbe occuparsi di turismo senza distrarsi in altre amenità. Detto per inciso noi ci rifiutiamo di credere che in Provincia non esistano cervelli in grado di studiare la riorganizzazione dell’apparato interno. E’ deprecabile questo andazzo di penalizzare le risorse interne elargendo generosità all’esterno. Anche il dott. Favaretti, già dirigente dell’Azienda sanitaria, pensava che fosse assolutamente indispensabile una consulente esterna esperta per il project management. Ma
Bondone: come vivere felici spendendo 60 milioni per strategie sbagliate
I soldi di tutti non sono soldi di nessuno S
di Ettore Zampiccoli
e la memoria non ci inganna questa frase “ i soldi di tutti non sono soldi di nessuno “ la disse una volta il compianto ministro dell’economia Padoa Schioppa. A rifletterci bene è un’affermazione che, soprattutto in questo periodo, assume un significato particolare e dovrebbe di essere di monito per tutti coloro che maneggiano soldi pubblici, ovvero i soldi dello Stato, delle Province, dei Comuni, della Società parapubbliche ecc. la Corte dei conti ha aperto gli occhi, ha appurato che il lavoro della consulente esterna poteva essere svolto anche da personale interno dell’Azienda e così ha condannato il dott. Favaretti a risarcire 211 mila euro. Esemplare ! Purtroppo la Corte dei Conti non può arrivare dappertutto. E poi avanti ancora. In questo momento, quando ci sono centinaia di dipendenti privati che stentano ad arrivare alla quarta settimana, era forse in caso di mettere in bilancio oltre un milione di euro per i premi ad una fascia di dirigenti provinciali ? Per non parlare poi di un tema più complesso come quello dei 60 milioni spesi per il rilancio del Bondone, che l’Adige ha sbattuto in prima pagina con una solida inchiesta. Fermiamoci un attimo su questa vicenda, che è emblematica della faciloneria con la quale certi politici nostrani gestiscono il denaro pubblico. Anche chi non è trentino doc ( intendendo della città di Trento ) sa ed ha letto i periodici dibatti-
ti che da almeno 15 anni si sviluppano attorno al futuro turistico del monte Bondone – la montagna di Trento – ed alla necessità di un suo rilancio. L’Adige informa che dal 2001 ad oggi sono stati spesi “sessanta milioni di denaro pubblico ( Provincia, Trentino Sviluppo, Comune ecc. ) per finanziare gli hotel del Patto territoriale e per sostenere e coprire i buchi di Trento Funivie”. Il giornale descrive minuziosamente tutti gli interventi decisi con straordinaria generosità soprattutto verso gli impianti e conclude scrivendo : “ Il risultato finale ? E’ sotto gli occhi di tutti “. Ora noi possiamo anche convenire che una parte di quei soldi siano ben spesi per ristrutturare qualche albergo e portare qualche migliaio di turisti in più. Il fatto è che tutto ciò non ha messo in sicurezza il Bondone che resta una stazione turistica di basso profilo. In questa storia di denaro pubblico buttato al vento ci sono delle precise responsabilità politiche,
riconducibili soprattutto al Comune di Trento, che ha affrontato i problemi del Bondone senza avere un’idea chiara su ciò che il Bondone dovrebbe o potrebbe essere. Si è puntato tutto o quasi sugli impianti di risalita senza chiedersi se il Bondone avesse i numeri per essere una autonoma stazione in quota, posto che l’offerta turistica non si esaurisce poi con le sole piste da sci. Le tendenze del mercato della neve erano e sono ben note : il numero degli sciatori sta calando, gli sciatori sono sempre più esigenti, vogliono piste lunghe, caroselli e circuiti, almeno 4 turisti invernali su sei non sciano e chiedono ambienti accoglienti ed opportunità di diversificazione della vacanza. E il Bondone che offre ? quattro piste brevi e ripetitive, che forse possono andar bene per gli apprendisti e per i turisti dell’est a corto di quattrini. E per questi turisti che non sciano cosa propone la montagna di Trento ? Uscite d’inverno e ( ma anche d’estate) dall’hotel, che magari sarà an-
che bello, ma dopo tre giri attorno alla casa vi vien voglia di spararvi perché siete in mezzo al deserto. Ma Comune e Provincia hanno insistito – potremo dire si sono ostinati – nel riversare soldi per gli impianti e per gli alberghi. E ora l’assessore alle attività del Comune di Trento, Fabiano Condini, ammette che forse la strategia voluta per il Bondone ha ricalcato modelli perdenti. “ Mi dispiace per gli albergatori del Bondone – dice candido l’assessore – ma dobbiamo tornare al vecchio concetto del Bondone come Trento Alta” . Tradotto dal politichese significa : i turisti possono sì andare a sciare in Bondone ma poi devono tornare a Trento grazie ad un grande impianto che colleghi la città con la montagna. Per gli albergatori che hanno investito sul Bondone davvero
una bella prospettiva. E così dopo dieci anni di investimenti ci si accorge – non lo diciamo noi ma lo ammette l’assessore competente - che si è seguita una strada sbagliata. Magnifico. Ma chi risponde o risponderà delle strategie sbagliate e dei soldi in parte buttati al vento ? Soldi che non erano di nessuno ma che sono usciti dalla tasche – tasse – dei cittadini. Nessuno pagherà ovviamente, state tranquilli. Almeno speriamo che per ripensare la nuova strategia vincente per il Bondone non diano un’altra consulenza all’Università di Trento, come è successo qualche anno fa con 90 mila euro per un Piano di marketing, che forse non era così brillante e intelligente se non ha saputo nemmeno indicare i rischi di una strategia già allora palesemente sbagliata.
Perun mercato più equo e solidale La bottega Mandacarù a Tione trasloca nel centrale Viale Dante
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omprando un vasetto di olive ci si può anche imbattere in notizie interessanti, per esempio scoprire che provengono da una terra confiscata alle mafie e sono entrate nel circuito del Commercio Equo e Solidale che, seconda notizia interessante, non si occupa solo di produttori e artigiani poverissimi di Africa, India e America Latina, ma dallo scorso anno anche della nostra Italia. Quest’ultimo particolare non viene dal vasetto di olive, ma l’ha aggiunto il presidente di “Il concetto che vogliamo diffondere è quello di uno scambio equo fra i produttori e i compratori – spiega il presidente Facinelli – e questo non ha una connotazione geografica di per sé”. Come dargli torto... intanto rimangono uguali i criteri di entrata ai quali devono attenersi i produttori nella rete dell’Equo e Solidale: cooperazione, solidarietà, equità. Così le mandorle siciliane vengo-
no dalla cooperativa sociale L’Arcolaio e i biscotti dalla piemontese Divieto di Sosta, entrambe impegnate nel reinserimento di carcerati, le olive dalla pugliese Pietra di Scarto da terreni confiscati alla criminalità organizzata e via scorrendo la lista dei prodotti made in Italy fra maglioni peruviani e sciarpe indiane è lunga. La visita del presidente di Mandacarù in Giudicarie
ha fornito anche l’occasione per celebrare i successi della bottega di Tione che registra fatturati in crescendo dal 2003, quando venne aperta come unico punto vendita giudicariese accanto ai dieci distribuiti nel resto del Trentino. Novità in vista per la bottega che nel mese di giugno traslocherà dall’attuale sede in via Circonvallazione nella più centrale location di viale Dante 51 in cerca
di maggiore visibilità. Pare infatti incredibile, ma in bottega si vedono spesso arrivare tionesi che della loro presenza sul territorio
Mandacarù, Paolo Faccinelli, in una delle serate dedicate al Commercio Equo e Solidale tenute in Giudicarie, prima a Roncone e poi a Tione, per ricordare gli scopi e il funzionamento della famosa rete di botteghe nata nel 1989 a Trento. Si chiama Solidale Italiano il marchio con cui Altro Mercato, il consorzio di cui anche Mandacarù fa parte, ha iniziato la collaborazione con produttori italiani in situazioni difficili e a rischio marginalizzazione, come la convivenza con la mafia o il carcere. non sapevano nulla, a quasi dieci anni dall’apertura. Per questo la ventina di volontari che si occupano in toto della bottega non
hanno perso l’occasione pubblica per rinnovare l’invito all’apertura del nuovo negozio, il prossimo 30 giugno.
Attualità
Dolomeet card: la carta che unisce la val Rendena “Un lasciapassare elettronico e prepagato per vivere le esperienze più emozionanti di una vacanza sempre più green”
Con “DoloMeetCard”, versione estiva, ma molto più ricca di opportunità, dello skipass invernale, si potrà partecipare a suggestive escursioni guidate nel Parco Naturale Adamello Brenta, muoversi, comodi e liberi, con le navette della mobilità sostenibile, salire in quota con gli impianti di risalita delle Funivie di Madonna di Campiglio e Pinzolo, praticare tanti sport diversi, fare shopping con sconti esclusivi e assaggiare il meglio dei prodotti della montagna. Ancora, entrare gratis nei castelli e nei musei più belli del Trentino, ma anche nei piccoli e pur ricchi di sorprese musei della Val Rendena, e nelle Case del Parco, i centri tematici che introducono i visitatori alla scoperta delle bellezze naturalistiche dell’Adamello Brenta. La Card potrà essere acquistata al prezzo di 75 euro, ma gli hotel convenzionati la includeranno nell’offerta settimanale facendola diventare compagna di una vacanza indimenticabile (valida 6 giorni per un adulto e un bambino fino ai 12 anni). Le opportunità e i servizi che offre superano, in valore economico, i 200 euro, ma misurati in emozioni non hanno prezzo. Progetto che mette in rete e organizza l’offerta turistica del territorio, la “DoloMeetCard” è promossa e coordinata dall’Azienda per il Turismo Ma-
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a Val Rendena prepara una nuova estate, la prima con “DoloMeetCard”, il lasciapassare elettronico e prepagato per vivere, dal 23 giugno al 23 settembre 2012, le esperienze più emozionanti di una vacanza sempre più green. Dove ci sono le montagne più belle del mondo – le Dolomiti di Brenta – il ghiacciaio più esteso delle Alpi italiane – l’Adamello – e uno dei parchi più noti del “Bel Paese” – il Parco Naturale Adamello Brenta – la prossima sarà un’estate di movimento lento, benessere a tutta natura, sport all’aria aperta, relax per il fisico e la mente, scoperta della cultura e delle tradizioni di una delle “terre alte” più affascinanti del Trentino. donna di Campiglio Pinzolo Val Rendena in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, che ha messo a disposizione l’esperienza della “ParcoCard” (tecnicamente la nuova Card si avvale delle tecnologie Skidata e Algorab), e in sinergia con gli albergatori, gli operatori turistici, i tredici comuni della Val Rendena, impegnati nel migliorare e implementare costantemente la mobilità turistica estiva, le guide alpine di Madonna di Campiglio e di Pinzolo, gli accompagnatori di territorio, le Funivie di Madonna di Campiglio e quelle di Pinzolo, strutture sportive quali il Golf Club Rendena e il Golf Club Campo Carlo Magno, le Terme Val Rendena-Fonte Sant’Antonio. Gli albergatori sostengono l’iniziativa attraverso l’inserimento della Card nelle offerte settimanali della prossima estate, mentre l’Azienda per il Turismo ha iniziato la promozione attraverso diversi canali,
dal sito web aziendale a quello di Trentino Marketing fino alla presenza in diversi appuntamenti fieristici: BIT di Milano (14-17 febbraio), “Fa’ la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili (Milano, 15-17 marzo, partecipazione insieme al Parco), BMT Borsa mediterranea del turismo (Napoli, 30 marzo – 1 aprile). na-Fonte Sant’Antonio. Gli albergatori sostengono l’iniziativa attraverso l’inserimento della Card nelle offer-
te settimanali della prossima estate, mentre l’Azienda per il Turismo ha iniziato la promozione attraverso diversi canali, dal sito web aziendale a quello di Trentino Marketing fino alla presenza in diversi appuntamenti fieristici: BIT di Milano (14-17 febbraio), “Fa’ la cosa giusta”, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili (Milano, 15-17 marzo, partecipazione insieme al Parco), BMT Borsa mediterranea del turismo (Napoli, 30 marzo – 1 aprile).
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Fotoclub f11, una realtà che ha fatto centro A Vigo Rendena un punto di riferimento importante per gli amanti della fotografia L’associazione culturale Fotoclub f11 è arrivata a quota 50 soci. Fondata, qualche mese fa, era il novembre scorso esattamente l’11.11.11, l’associazione che ha sede a Vigo Rendena nella “Casa Intercomunale”, ha superato, in poco più di quattro mesi, la bella cifra di 50 soci. I fotoamatori, tra cui molte donne, si sono iscritti a questo nuovo sodalizio per conoscere ed approfondire le tematiche del mondo della fotografia, dalla ripresa di un paesaggio alla macrofotografia e al ritratto. Nell’assemblea dei soci, il presidente Udalrico Gottardi (noto appassionato fotoamatore, oggi anche segretario regionale (del Trentino Alto Adige) della U.I.F. l’Unione Italiana Fotoamatori) ha spiegato le motivazioni della fondazione del Fotoclub f11 ed ha presentato le proposte del direttivo dell’associazione per questo primo anno di attività. Innanzitutto la creazione di un sito web dove il fotoamatore o il simpatizzante può trovare notizia riguardanti l’attività stessa del Fotoclub. Dove i soci possono pubblicare nella Gallery proprie fotografie e quindi avere un confronto con altri su tematiche simili o diverse. L’indirizzo web è: www.fotoclubf11.it, la gestione del sito è affidata al vice presidente Mario Panteghini, per ulteriori informazioni è attiva anche la mail: info@fotoclubf11.it Altro evento importante per coinvolgere tutti i soci, è sicuramente la grande Mostra Fotografica intinerante a tema libero che, come ha deliberato il direttivo, avrà come sedi espositive tre località della Giudicarie: a Tione di Trento - inizio luglio, a Strada (Pieve di Bono) a fine luglio e a Carisolo a ferragosto. La Mostra Fotografica collettiva a tema libero, vuole essere un evento dove i fotoamatori soci si cimenteranno nelle diverse tematiche e sulle quali nascerà un confronto di idee. Naturalmente vedere tutte insieme una settantina di fotografie di diversi autori sarà un effetto di sicuro impatto visivo, anche perché le fotografie avranno un grande formtato (cm. 30x40). Un’occasione per il Fotoclub f11 di presentarsi al grande pubblico.
MARTINELLI S.n.c. di Celestino e Giuseppe Martinelli
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ontagna, lago, manifestazioni e prodotti tipici. Ecco il mix perfetto per un estate da vivere all’insegna della scoperta del territorio, E - se la crisi morde - perchè non iniziare a riscoprire proprio il “nostro” di territorio? Ecco allora il calendario dei principali apputnamenti dell’estate giudicariese. Feste, visite guidate,escursioni, proposte, idee, spesso messe in campo da quel grande patrimonio trentino rappresentato dalle pro loco e dai loro volontari che ogni anno sa esprimere decine di manifestazioni che valorizzano la nostra terra e animano i mesi caldi delle Giudicarie. Buona estate a tutti. VENERDÌ 1 GIUGNO VILLA RENDENA: Pafsang in festa. Ore 19 apertura cucina. Spiedo con polenta. A Seguire Articolo Trentino e musica con Deejay Michelino SABATO 2 GIUGNO RAGOLI: Chiesa parrocchiale RASSEGNA
CORI PER BENEFICENZA. Ore 21.00 Serata di beneficenza con rassegna di cori: Co-
rale Brunella Maggiori di Jesi; Coro ANA Re di Castello di Daone, Coro Sette Torri di Storo, Coro Monte Iron di Ragoli. Offerta libera Organizza: Gruppo Alpini Monte Spinale PONTE ARCHE: LOCUS LOCORUM, Mille voci raccontano il Trentino. Le Pro Loco del Trentino si danno appuntamento alle Terme di Comano per due giorni intensi, tra degustazioni dei migliori piatti tradizionali trentini, esibizioni folk e musica. Un’originale manifestazione giunta alla quarta edizione e ospitata per la prima volta dalla Pro Loco di Ponte Arche VILLA RENDENA: Pafsang in festa. Ore 19 apertura cucina. Musica con BackSound. a seguire Deejay Michelino RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan. Spettacolo dal Vivo - Cena con Intrattenimento: Cena con Delitto - info e prenotazioni tel. 0465.326397 VALLE DI DAONE: FESTA DELLA PRIMAVERA. S.Messa Chiesetta Limes, a seguire polenta e spiedo per adulti e pastasciutta per tutti i
bambini offerta dal Comitato Folk. Il pomeriggio, grazie alla collaborazione della ludoteca PuntoMio di Daone, saranno proposti dei giochi per tutti i bambini (ma anche per i grandi se vogliono giocare!). Organizza: Comitato Folk Daone DARZO: centro Polivalente di Darzo. Dalle ore 13,30, SPRINGGAMES. Ore 13,30 accettazione squadre; ore 14,00 inizio sfida e inaugurazione palestra di roccia; ore 20,00 cena a base di polenta carbonera; ore 21,30 inizio premiazioni e dalle ore 22,00 SPRING PARTY Nicolas De Vienne, David Monfrì , Anto Evo. Funzionerà ottimo bar ristoro.Calcio balilla umano, pallavolo acquatica, tennis padellato, toro meccanico, arrampicata mascherata e sfida musicale. Per i più piccoli: dalle 10,00 alle 12,00 possibilità di arrampicare sulla nuova palestra di roccia aiutati da una guida alpina; dalle 11,00 possibilità di provare strumenti musicali Comune di Storo in collaborazione con le Pro Loco e Associazioni del Comune TIONE: Teatro Comunale. CONCERTO DI PRIMAVERA. Alle ore 20.30 c/o il teatro Comunale di Tione si terrà IL CONCERTO DI PRIMAVERA della BANDA SOCIALE DI TIONE. Organizza la Banda Sociale di Tione DOMENICA 3 GIUGNO PREORE: 50° FONDAZIONE GRUPPO ALPINI MONTE SPINALE. Dalle ore 9.30 cerimonia per il 50° di fondazione del Gruppo Alpini Monte
Spinale, sfilata per il paese fino al Parco al Poz, saluto delle autorità, consegna targhe ricordo, celebrazione Santa messa, pranzo a pagamento esibizione gruppo ungherese e concerto Banda Sociale di Ragoli. Organizza: Gruppo Alpini Monte Spinale RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.POLENTA ALLA MANIERA DI UNA NONNA TRENTINA - Polenta di Storo strabordante di Formaggio Fuso e ricoperta di Briciole Croccanti di Carne Affumicata) - € 12,00: paghi 1 e mangi finché puoi...e a chi mangia di più, OFFRIAMO IL DIGESTIVO!!! Prenotazione obbligatoria: 0465.326397 - www. capannadurmont.it PRASO: FESTA ECOLOGICA - Organizza: Pro Loco Praso PONTE ARCHE: LOCUS LOCORUM, Mille voci raccontano il Trentino. Le Pro Loco del Trentino si danno appuntamento alle Terme di Comano per due giorni intensi, tra degustazioni dei migliori piatti tradizionali trentini, esibizioni folk e musica. Un’originale manifestazione giunta alla quarta edizione e ospitata per la prima volta dalla Pro Loco di Ponte Arche TIONE - Bocciodromo. 7° TROFEO CASSA RURALE ADAMELLO BRENTA. Dalle 8.30 alle 19.00 Gara Provinciale di bocce a coppie Cat. “C” Organizza: ASD Bocciofila Giudicariese Tione DARÈ: ore 14:00. Rassegna bandistica.Rassegna musicale che vedrà coinvolti 8 corpi bandistici della Comunità delle Giudicarie. I vari corpi bandistici percorrranno suonando le vie del paese; provenendo ognuno da itinerari diversi si ritroveranno presso il piazzale antistante le scuole per il concerto finale. LUNEDÌ 4 GIUGNO TIONE: Mercato nel centro della borgata di Tione. DA GIOVEDÌ 7 A DOMENICA 10 GIUGNO RONCONE : Campo Sportivo. 5° torneo di calcio a 7 Memorial “Rizzonelli Moris”. Organizza: Pro Loco Roncone VENERDÌ 8 GIUGNO RAGOLI: RAGOLI COUNTRY LEGEND. La festa che inaugura l’estate della Pro Loco di Ragoli. La festa avrà inizio venerdì 8 giugno verso le ore 20.00 con la cena tipica animata dal gruppo live OXXXA. Organizza: Pro loco Ragoli TIONE – Sala Comunale. Ore 20.30 “Figli contro? Dubbi, perplessità e insicurezze. Esistono delle linee guida?” Attraverso le tele di Arte Introspettiva della pittrice Aurora Mazzoldi, cercheremo di far luce sui vari modi di rappresentarsi tra genitori e figli, chiarendo i meccanismi consci e subconsci che rendono difficoltoso il rapporto e complicano gli equilibri familiari. Vedremo assieme il modo in cui nascono e si sviluppano le incomprensioni e le tensioni cercando di individuare delle modalità comunicative più efficaci. L’importanza che tale argomento riveste è data dalle profonde ripercussioni che il rapporto con i propri genitori ha sul nostro modo di essere, con gli amici, con il partner, con l’ambiente lavorativo.... e con noi stessi. Conduttrice: Dott. ssa Giannini Antonella Organizza: Assessorato Politiche Sociali del Comune di Tione e Associazione ANIMA SABATO 9 GIUGNO RAGOLI: RAGOLI COUNTRY LEGEND. Il pomeriggio sarà dedicato ai più piccoli, con svariati intrattenimenti. la sera cena, direttamente da radio Viva FM Ilenia e Stefano ci faranno ballare l’intera serata. Organizza: Pro loco Ragoli LODRONE: Prà di Berti, dalle ore 17,00 INAUGURAZIONE nuova sede della Pro Loco Lodrone. Organizza: Pro Loco Lodrone RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.Spettacolo dal Vivo - CENA CON INTRATTENIMENTO: CENA CON CABARET - info e prenotazioni tel. 0465.326397 STORO- Teatro dell’Oratorio. Ore 21,00, 27° Rassegna di primavera con canti della montagna. Organizza: Coro Valchiese CADERZONE TERME: ore 20.45, Palazzo Lodron Bertelli, Concerto storico della Banda
Manifestazioni estate
Manifestazioni Comunale (a vent’anni dalla rifondazione) DA SABATO 9 A SABATO 16 GIUGNO TIONE: Sala Expo Centro Studi Judicaria. Esposizione elaborati borsa di studio “Monica Valentini”. Organizza: Centro Studi Judicaria DOMENICA 10 GIUGNO STORO: Escursione TREMALZO - STORO. Info: Diego 328-4795885, Bruno 339-5610373. Organizza: Cai Sat di Storo RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.POLENTA ALLA MANIERA DI UNA NONNA TRENTINA - Polenta di Storo strabordante di Formaggio Fuso e ricoperta di Briciole Croccanti di Carne Affumicata) - € 12,00: paghi 1 e mangi finché puoi...e a chi mangia di più, OFFRIAMO IL DIGESTIVO!!! Prenotazione obbligatoria: 0465.326397 - www. capannadurmont.it PELUGO: Festa di inizio estate, ore 19, Sagra, festa in piazza san Zeno, serata con distribuzione di polenta carbonera e musica dal vivo DA DOMENICA 10 A DOMENICA 24 GIUGNO PIEVE DI BONO: Fraz. Agrone Località Frugone. TORNEO DI CALCIO E PALLAVOLO. Organizza: Circolo Culturale Padre Remo Armani DA DOMENICA 10 A GIOVEDÌ 28 GIUGNO PIEVE DI BONO: Piazzale delle Scuole. PROIEZIONI PARTITE EUROPEI. Organizza: Pro Loco Pieve di Bono DA LUNEDÌ 11 GIUGNO A VENERDÌ 15 GIUGNO STORO: Oratorio. UN’ESTATE ECOLOGICA: Attività di animazione estiva per i bambini della scuola primaria con laboratori e giochi. Info 0465-296868. Organizza: Comunità Murialdo Centro Diurno l’Arca in collaborazione con Bim ed Ecomuseo dell Valle del Chiese VALLE DEL CHIESE: dalle 9,00 alle 18,00. ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE E DELLE TRADIZIONI DELLA VALLE DEL CHIESE.. con l’A BI CI. INFO Consorzio Turistico Valle del Chiese tel. 0465901217. Organizza: Comitato Belle Epoque con il supporto di: Provincia Autonoma di Trento, Consorzio Turistico Valle del Chiese, Bim del Chiese, Ecomuseo della Valle del Chiese, Comune di Storo, Condino e Pieve di Bono MERCOLEDÌ 13 GIUGNO TIONE: Serata informativa. Ore 20.30 il potere energetico dei cristalli (pietre) con test psicofisico gratuito. Nella giornata di sabato prenotazione seduta di cristalloterapia. Organizza: Associazione ANIMA GIOVEDÌ 14 GIUGNO TIONE: Serata informativa. Ore 20.30 il potere energetico dei cristalli (pietre) con test psicofisico gratuito. Nella giornata di sabato prenotazione seduta di cristalloterapia. Organizza: Associazione ANIMA VENERDÌ 15 GIUGNO TIONE: Serata informativa. Ore 20.30 il potere energetico dei cristalli (pietre) con test psicofisico gratuito. Nella giornata di sabato prenotazione seduta di cristalloterapia. Organizza: Associazione ANIMA RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.SERATA BIERGARTEN PIATTI A TEMA, 1/2 lt. di birra a testa e Balli Popolari con la partecipazione delle “Ragazze del Country Legend” - info e prenotazioni: 0465.326397 FIAVÈ: La torbiera di Fiavé: alla scoperta della torba, combustibile fossile. VIVI L’AMBIENTE 2012, Visita guidata al biotopo di Fiavé-Carera, a cura della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile. Ritrovo parcheggio ristorante La Pineta. Partecipazione gratuita, prenotazione presso Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta 0465 702626 DARZO: Campo Sportivo. Dalle ore 21,00 GREEN VOLLEY 2012. Serata in musica. Organizza: Team Volley c8. PONTE ARCHE: Ore 21.00 sala congressi
Terme di Comano. Riflessioni su vita, etica e scienza. Incontro con l’astrofisica Margherita Hack SABATO 16 GIUGNO RONCONE: Lago di Roncone. FESTA AL LAGO BEACH PARTY. Serata di musica e spettacolo ragazze immagine con aperitivo e pastasciutta per tutti. Organizza: Pro Loco Roncone RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.Spettacolo dal Vivo - Cena con Intrattenimento: CENA CON BURLESQUE - info e prenotazioni tel. 0465.326397 DARZO: Campo Sportivo, dalle ore 9,00 GREEN VOLLEY 2012. Partite per tutta la giornata. A seguire serata in musica. Organizza: Team Volley c8. DOMENICA 17 GIUGNO DARZO: Campo Sportivo. Dalle ore 9,00. GREEN VOLLEY 2012. Partite per tutta la giornata. Organizza: Team Volley c8 RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.POLENTA ALLA MANIERA DI UNA NONNA TRENTINA - Polenta di Storo strabordante di Formaggio Fuso e ricoperta di Briciole Croccanti di Carne Affumicata) - € 12,00: paghi 1 e mangi finché puoi...e a chi mangia di più, OFFRIAMO IL DIGESTIVO!!! Prenotazione obbligatoria: 0465.326397 - www. capannadurmont.it CAMPO LOMASO: Ore 21.00 chiostro francescano Campo Lomaso. La Divina Commedia. Antony Sartori recita a memoria alcuni canti della Divina Commedia BONDONE: presso la Colonia. Dalle ore 9,30. FESTA DELLE PENNE NERE. Seguirà programma dettagliato. Organizza: Gruppo A.N.A. Bondone DARZO: Malga Valdonea. Dalle ore 10,00. MANIFESTAZIONE ALPINA aperta a tutti. Organizza: Gruppo Alpini Darzo
Manifestazioni estate
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in Giudicarie: ecco il calendario LUNEDÌ 18 GIUGNO TIONE: Mercato nel centro della borgata di Tione DA LUNEDÌ 18 A DOMENICA 24 GIUGNO COMANO TERME: COMANO JUNIOR D’AUTORE, Protagonisti di storie fantastiche. Una settimana dedicata ai libri, alla lettura e alle immagini per bambini e ragazzi. Attraverso attività, escursioni, spettacoli e letture in cui il libro è il protagonista, si affronta il difficile tema del mangiare sano, si scopre dove nascono e come vengono coltivati i prodotti, si riflette sui problemi alimentari. Il tutto arricchito da sorrisi, divertimento e simpatia a misura… di bambino. DA LUNEDÌ 18 A VENERDÌ 22 GIUGNO STORO: Oratori. UN’ESTATE ECOLOGICA: Attività di animazione estiva per i bambini della scuola primaria con laboratori e giochi. Info 0465 -296868. Organizza: Comunità Murialdo Centro Diurno l’Arca in collaborazione con Bim ed Ecomuseo dell Valle del Chiese VALLE DEL CHIESE: dalle 9,00 alle 18,00. ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE E DELLE TRADIZIONI DELLA VALLE DEL CHIESE.. con l’A BI CI. INFO Consorzio Turistico Valle del Chiese tel. 0465901217. Organizza: Comitato Belle Epoque con il supporto di: Provincia Autonoma di Trento, Consorzio Turistico Valle del Chiese, Bim del Chiese, Ecomuseo della Valle del Chiese, Comune di Storo, Condino e Pieve di Bono DA MARTEDÌ 19 AL 22 GIUGNO TIONE: Bocciodromo. GARA DI BOCCE. Ore 20.00 Gara di bocce a coppie - sorteggiate - Organizza: ASD Bocciofila Giudicariese Tione MERCOLEDÌ 20 GIUGNO PINZOLO: Paladolomiti, ore 21.00, Concerto coro presso il PalaDolomiti GIOVEDÌ 21 GIUGNO PINZOLO: Serata danzante. P.zza Carera ore 21 VENERDÌ 22 GIUGNO DA TIONE/BREGUZZO - Spormaggiore. INVITO NEL REGNO DELL`ORSO. Escursione di tutta la giornata, con il bus navetta del Parco, in collaborazione con la Società Parco Faunistico di Spormaggiore, per conoscere l’orso e i territorio che, da tempo immemorabile, ne è la sua casa. Dopo la visita alla Casa del parco “Orso” si osserveranno dal vivo, alcuni esemplari del maestoso plantigrado e tre lupi. Ritrovo: ore 9.00 Punto info del Parco a Breguzzo e fermate lungo il percorso. Quota 22,00 euro adulti, bambini fino a 12 anni 11,00 euro. Organizza: Consorzio Turistico Giudicarie Centrali, Parco Naturale Adamello Brenta PINZOLO: Tombola, P.zza Carera ore 21
PONTE ARCHE: GIOCHIAMO CON BLACK. Ore 14.00. Impariamo a conoscere il miglior amico dell’uomo. Ritrovo parcheggio antistante Gelateria Al Parco , Ponte Arche, attività per bambini a partire dai 6 anni, partecipazione gratuita, prenotazione presso APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta 0465 702626 SABATO 23 GIUGNO TIONE: FESTA DI SAN VIGILIO. Teatro Tenda con cucina e bar. A seguire serata danzante. Organizza: Comitato San Vigilio 2000 SAN LORENZO IN BANALE: ore 21.00, I passi di Mario Rigoni Stern. Letture espressive con accompagnamento musicale proposte dal Gruppo teatrale EOS di Bolzano CONDINO: Contrada Villa dalle ore 19,00. SERATA DI CONTRADA. Organizza: Pro Loco Condino PINZOLO: PalaDolomiti ore 21, Concerto Veronica Maestranzi PINZOLO: Sagra di Ruina, festa in piazza con giochi per i bambini, cucina tipica,musica. CASTEL CONDINO: Località Boazzo, dalle ore 10,00 TORNEO DI CALCIO ACQUATICO. Per iscrizioni Renato 335-6879201. Organizza: Pro Loco Castel Condino DA SABATO 23 A VENERDÌ 29 GIUGNO TIONE - Sala Expo Centro Studi Judicaria. MOSTRA esposizione opere scelte della scuola del legno di Praso. Organizza: Centro Studi Judicaria DOMENICA 24 GIUGNO ZUCLO - Passo dell`Ussol. COMMEMORAZIONE CADUTI. Alle ore 11.00 Santa Messa, ore 12.00 pranzo. Organizza: Gruppo Alpini Zuclo e Bolbeno VAL AMBIEZ: Premio Uomo Probo. Assegnazione dell’importante riconoscimento del circolo Ars Venandi. Ore 11.00 Santa Messa alla Sacra Edicola del Cacciatore, concerto del Coro Cima d’Ambiez. Ore 11.30 cerimonia di consegna del premio Uomo Probo. CARISOLO:67° Anniversario COMMEMORAZIONE ALLA CIMA LANCIA. Cima Lancia, ore 9.30.00. Gita, escursione. In mattinata raduno alla Croce alla Cima Lancia, e momento di preghiera. Ore 12.30 pranzo alpino con polenta, salame e prodotti tipici, canti di montagna c/o Malga Geridolo. Informazioni ed iscrizioni c/o Pro Loco Carisolo – Via Campiglio, 9/A (tel. 0465 501392 – www.prolococarisolo.it info@prolococarisolo.it) PINZOLO: Sagra di Ruina. Concerto della Banda di Pinzolo, giochi e festa in piazza BONDONE: presso Malga Alpo di Bondone. Dalle ore 10,00, 6° Anniversario Chiesetta Alpina. Organizza: Gruppo A.N.A. Bondone e Baitoni SPIAZZO RENDENA: MOUNTAIN CLIMB ritrovo ore 8,00 presso Municipio. Gara individuale e a coppie di mountain bike e corsa in montagna da Spiazzo al Rifugio Carè Alto. RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.POLENTA ALLA MANIERA DI UNA NONNA TRENTINA - Polenta di Storo strabordante di Formaggio Fuso e ricoperta di Briciole Croccanti di Carne Affumicata) - € 12,00: paghi 1 e mangi finché puoi...e a chi mangia di più, OFFRIAMO IL DIGESTIVO!!! Prenotazione obbligatoria: 0465.326397 - www. capannadurmont.it LUNEDÌ 25 GIUGNO VAL RENDENA: “Vacanzaviva” con i professionisti, e amanti, della montagna dell’Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena. RISVEGLIO CON LA NATURA - orario 14,00 - 17,00, 20,00 € a persona, con un minimo 4 persone. Info: Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it Web: www.guidaalpina.it DA LUNEDÌ 25 A VENERDÌ 29 GIUGNO VALLE DEL CHIESE: alle 9,00 alle 18,00. ALLA SCOPERTA DELLE BELLEZZE E DELLE TRADIZIONI DELLA VALLE DEL CHIESE.. con l’A BI CI. INFO Consorzio Turistico Valle del Chiese tel. 0465901217. Organizza: Comitato Belle Epoque con il supporto di: Provincia Autonoma di Trento, Consorzio Turistico Valle
24 giugno
XIIEdizione
del Chiese, Bim del Chiese, Ecomuseo della Valle del Chiese, Comune di Storo, Condino e Pieve di Bono MARTEDÌ 26 GIUGNO VAL RENDENA: “Vacanzaviva” con i professionisti, e amanti, della montagna dell’Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena. CANYONING - orario 8,00 - 12,00, 50,00 € a persona, con un minimo 4 persone. Info: Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it Web: www.guidaalpina.it MERCOLEDÌ 27 GIUGNO PINZOLO: Serata danzante p.zza Carrera ore 21 PINZOLO: “Vacanzaviva” con i professionisti, e amanti, della montagna dell’Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena. ARRAMPICATA - orario 16,30 - 18,30, 20,00 € a persona, con un minimo 5 persone. Info: Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it - Web: www. guidaalpina.it VAL GENOVA: “Vacanzaviva”. Camminata mattutina rilassante. Un dolce connubio tra natura e benessere. PARCO AVVENTURA Val Genova - Ponte Maria - orario 9,00-16,00, 5,00 € a persona, con un minimo 1 persone. Info: Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina. it - Web: www.guidaalpina.it VAL RENDENA: ESCURSIONE facile tanta natura e ….. per tutti, orario 9,00 - 16,30. Dos Sabion e le sue Malghe.Info: Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it - Web: www. guidaalpina.it GIOVEDÌ 28 GIUGNO PINZOLO: Serata informativa Parco Adamello Brenta su “I FUNGHI” P.zza Carera ore 21 VAL RENDENA: Scopriamo la VAL GENOVA, orario 8,30 – 16,30.Possibilità di pranzo a prezzo agevolato presso il rifugio Stella Alpina € 12,00. Info: Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it - web: www.guidaalpina.it VENERDÌ 29 GIUGNO DA TIONE/BREGUZZO - Spormaggiore. INVITO NEL REGNO DELL`ORSO. Escursione di tutta la giornata, con il bus navetta del Parco, in collaborazione con la Società Parco Faunistico di Spormaggiore, per conoscere l’orso e i territorio che, da tempo immemorabile, ne è la sua casa. Dopo la visita alla Casa del parco “Orso” si osserveranno dal vivo, alcuni esemplari del maestoso plantigrado e tre lupi. Ritrovo: ore 9.00 Punto info del Parco a Breguzzo e fermate lungo il percorso. Quota 22,00 euro adulti, bambini fino a 12 anni 11,00 euro Organizza: Consorzio Turistico Giudicarie Centrali, Parco Naturale Adamello Brenta
FIAVÈ: La torbiera di Fiavé: alla scoperta della torba, combustibile fossile. VIVI L’AMBIENTE 2012, Visita guidata al biotopo di Fiavé-Carera, a cura della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile. Ritrovo parcheggio ristorante La Pineta. Partecipazione gratuita, prenotazione presso Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta 0465 702626 PRASO: Piazza San Pietro. SAGRA DE SAN PERO. Organizza: Pro Loco Praso MADONNA DI CAMPIGLIO: ESCURSIONE Grostè ORTI DELLA REGINA, difficoltà media, orario 8,30 - 16,30. Info: Associazione Guide Alpine Pinzolo Val Rendena Tel. 0465.502111 - E.mail: guide@guidaalpina.it - Web: www. guidaalpina.it RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan.SERATA BIERGARTEN PIATTI A TEMA, 1/2 lt. di birra a testa e Balli Popolari con la partecipazione delle “Ragazze del Country Legend” - info e prenotazioni: 0465.326397 PINZOLO: Tombola p.zza Carrera ore 21 SABATO 30 GIUGNO BREGUZZO: BENVENUTO AL VILLEGGIANTE. Ore 21.00 Serata Danzante presso il parcheggio comunale adiacente l’Albergo Carlone Organizza: Pro Loco Breguzzo TIONE - Sala Expo Centro Studi Judicaria. MOSTRA esposizione opere scelte della scuola del legno di Praso. Organizza: Centro Studi Judicaria RIFUGIO “CAPANNA DURMONT”. Passo Daone Prà da l’Asan. SPETTACOLO DAL VIVO - Cena con Intrattenimento: CENA CON DELITTO - info e prenotazioni tel. 0465.326397 PRASO: Piazza San Pietro. SAGRA DE SAN PERO. Organizza: Pro Loco Praso PINZOLO: Serata al Paladolomiti con il Coro Presanella, ore 21.00 VALLE DI DAONE: APERTURA CASA DELLA FAUNA DEL PARCO NATURALE ADAMELLO BRENTA. Aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00. Costo: ingresso € 1,00 - gratis fino a 12 anni e per i residenti nel territorio del Parco naturale Adamello Brenta.Info Consorzio Iniziative e Sviluppo Tel. 0465-670127 PONTE ARCHE: Teatro Don Bosco ore 21.00. SERATA DI BENEFICENZA. Organizzata dal gruppo Solidarietà Tridentina: la Filodrammatica “Tra ‘na roba e l’altra” di Cavrasto propone la commedia Pù de qua che de là di L. Binelli. Ingresso a offerta.
In collaborazione con il bimestrale Tempo Libero Giudicarie. Calendario manifestazioni aggiornato su www.giudicarie.com
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Turismo
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Scoprire la cultura e la storia di una terra Gli Ecomusei delle Giudicarie sono testimoni vivi delle tradizioni locali
Facciamo un passo indietro per provare a dare qualche punto fermo. A coniare il termine ecomuseo fu Hugues de Varine, direttore dell’International Council of Museums, e venne usato per la prima volta nel 1971 dall’allora ministro dell’ambiente francese Robert Poujade. Inizialmente, furono pensati come strumenti per tutelare le tracce delle società rurali in un momento in cui l’urbanizzazione, le nuove acquisizioni tecnologiche e i conseguenti cambiamenti sociali, rappresentavano un rischio reale di completo oblio di un patrimonio culturale millenario. In Italia è il Piemonte la prima regione italiana ad averne creato uno, seguito a ruota dalla Provincia Autonoma di Trento che li ha istituiti con la legge provinciale n.13 approvata il 9 novembre 2000. Tra le finalità prioritarie si leggono: la conservazione e il restauro degli ambienti di vita tradizionali, del patrimonio naturalistico e di quello storico-artistico; la valorizzazione degli elementi del patrimonio culturale materiale del territorio, attraverso interventi di recupero e valorizzazione di beni mobili e immobili, e mediante la realizzazione di infrastrutture; il coinvolgimento attivo delle comunità, delle associazioni e delle istituzioni locali; il sostegno di attività di ricerca scientifica, didattico-educative e di promozione della storia e delle tradizioni locali. Insomma di tutto un po’, sta di fatto che in dieci anni tutto il turismo trentino si è spostato verso questa concezione di valorizzazione del territorio partendo dalle sue specificità e le parole chiave ripetute come un mantra sono identità, natura, benessere, tradizioni, qualità. Una convergenza che ha fatto degli ecomusei dei precursori di una strategia turistica e culturale che ora viene da più parti evocata. Nelle Esteriori l’Apt Terme di Comano ha di recente redatto il documento di indirizzo triennale dove si legge: “l’identità di un territorio ha origine dalla consapevolezza da parte di coloro che il territorio lo vivono […] un lavoro che necessita di azioni a livello interno: tutti gli abitanti del territorio che nei loro diversi ruoli vendono la qualità dello stesso ne devono essere consapevoli “ e ancora “ un turista sceglie una destinazione per qualcosa di unico e distintivo che trova solo lì, è questo che è importante cercare di valorizzare” concetti
E
comusei: cosa sono? E cosa fanno? In proposito i giudicariesi hanno le idee piuttosto confuse. D’altronde la chiarezza in materia è poca: gli ecomusei mescolano obiettivi culturali a quelli turistici; sono musei, ma senza pareti e dimore fisse, anzi no non sono musei che suona tanto conservazione di qualcosa del passato, mentre gli ecomusei si occupano anche del presente; organizzano eventi e sono attori nel turismo, ma si differenziano da Apt e pro loco e non vogliono sostituirsi nemmeno alle associazioni sul territorio anche se si occupano in effetti di valorizzazione e spaziano nelle tematiche; l’oggetto del loro lavoro è il territorio, ma non solo, anche la gente, i manufatti, il paesaggio, la cultura, le tradizioni; nei casi più fortunati sono inseriti nella rete istituzionale cultural-turistica, con qualche figura professionale dedicata, ma gli attori principali rimangono le popolazioni che abitano il territorio in pianta stabile, ovvero i valligiani. Tante definizioni, tutte vere, raccolte sotto un unico ombrello e il risultato è una certa opacità di obiettivi. che all’ecomuseo cercano di spiegare da un decennio; nel Chiese il Consorzio turistico e l’ecomuseo hanno lo stesso direttore,
Fabio Sacco, e dispongono di una figura professionale in pianta stabile. Segnali confortanti arrivano dall’assessore provinciale alla
cultura Franco Panizza che dopo anni di rimpiattino fra l’assessorato al turismo e quello alla cultura pare essersi preso su di sé l’onere
di dare copertura economica a questi enti nati senza portafoglio. Pare insomma che gli ecomusei, istituzioni in cerca d’autore e di
posizionamento, dopo un decennio di navigazione a vista comincino a scorgere la meta. Denise Rocca
Ritrovare le tradizioni nell’Ecomuseo della Judicaria e in quello della Valle del Chiese Nelle Giudicarie: l’Ecomuseo della Judicaria Dalle Dolomiti al Garda e l’Ecomuseo del Chiese In Giudicarie gli ecomusei sono due, e non uno come era nelle intenzioni iniziali dei promotori della legge. All’ultimo, dieci anni fa, il Chiese decise di correre da solo formando l’Ecomuseo della Valle del Chiese mentre nelle Esteriori nasceva con un anno di anticipo l’Ecomuseo della Judicaria – Dalle Dolomiti al Garda. Stessa mission: valorizzare le potenzialità del territorio lavorando su quegli elementi che lo identificano. Diversa genesi: il “Judicaria” è nato con una forte azione “dal basso” e la nascita precedente all’ecomuseo dell’Associazione Pro-ecomuseo, tutt’ora in attività; il “Chiese” è nato su spinta del
Bim, viene gestito in forma associata dalle amministrazioni comunali e proprio in questi giorni sta pensando alla creazione di un’associazione per includere popolazione e associazioni nel processo decisionale. Un diffuso appoggio istituzionale che ha garantito all’ecomuseo del Chiese ampie risorse economiche. Diversa disponibilità economica: l’ecomuseo Judicaria ha un budget che non arriva ai 50.000 euro annui, quello del Chiese impegna in attività 150.000 euro all’anno. “Siamo fortunati, ma è un segno concreto che il territorio crede moltissimo nell’ecomuseo - commenta il presidente Roberto Panelatti. Le vittorie: nel Chiese raccontano della valorizzazione del Rio Caino, delle miniere di Darzo, del ruolo storico della famiglia
dei Lodron, e ancora di impianti idroelettrici e dei forti, la grande guerra, le pievi. E nel futuro si lavorerà sulle malghe e sulla sentieristica, ma anche i contesti archeologici. Sintetizza il presidente Panelatti: “Tutto ciò che è prodotto turistico nel Chiese passa in qualche modo dall’ecomuseo, perché sono la natura, l’ambiente, i manufatti storici quello che il Chiese può offrire” Nelle Esteriori l’ecomuseo è stato un attore silenzioso, che ha creato ponti fra associazioni diverse, si è messo al servizio di Apt e territori, e guardando a questi dieci anni di attività l’assessore alla cultura di Comano Terme Micaela Bailo, non nasconde l’orgoglio per i risultati raggiunti: “Nonostante le risorse risicate si è fatto comunque tanto e penso all’aver ripescato dall’oblio figure come Prati, Don Guetti e Mattei, la valorizzazione del sito archeologico di San Mar-
tino, i viaggi dell’emozione poi replicati da molti altri ecomusei, l’anno scorso la ristrutturazione dello storico Ponte delle Tre Arche nel borgo di Ponte Arche grazie a dei fondi europei che pochi altri ecomusei hanno saputo intercettare, l’ora di curriculum locale nelle scuole materne, il sostegno fondamentale all’inclusione di San Lorenzo e Rango nei borghi più belli d’Italia e alla nascita del museo delle palafitte a Fiavè”. Le criticità: entrambi, seppur per ragioni diverse, evidenziano il bisogno di coinvolgere la gente che vive il territorio. Al Judicaria ci si rammarica di un disamoramento di parte della popolazione verso l’ecomuseo, dopo che dal basso era partito il movimento per la fondazione dell’ente; nel Chiese si lamenta una certa distanza della popolazione e si pensa ad un’associazione.
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L’evento
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Quasi 500 persone e auditorium delle superiori gremito a Tione
Montagnaeterritorio, Gli oltre 450 spettatori giunti a seguire il dibattito fra il governatore altoatesino e l’antropologo genovese non hanno lesinato gli applausi ai due carismatici speaker che hanno parlato con grande positività del futuro della montagna nel contesto europeo e nei suoi rapporti con la pianura. Due personaggi impegnati da una vita nella valorizzazione ambientale, ognuno a suo modo, che ieri sera hanno lanciato un messaggio comune: “vivere in montagna – ha detto Durnwalder riassumendo 22 anni al vertice del Sudtirolo – non solo è possibile ma necessario”, “dobbiamo affezionarci alla parola paesaggio – ha aggiunto Annibale Salsa - che non è un ambiente selvaggio, lasciato a se stesso, ma un ambiente di cui l’uomo si è preso cura, che comprende anche la cultura di un territorio e non solo il suo patrimonio naturale”. Sta in queste due battute il senso di una serata che ha riconosciuto alla gente di montagna le asprezze di una vita condotta in un territorio meno agevole di altri da abitare, il merito di averlo salvaguardato e l’onere di continuare a farlo, creando opportunità per le giovani generazioni e mantenendo salda la propensione autonomista ed europeista “insita – secondo Salsa – nel dna e nella storia di questo territorio e di tutte le zone di confine, ibride, nate per unire”. Un incontro dai contenuti tutt’altro che leggeri, ma
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na serata memorabile” ha esclamato un Adelino Amistadi gongolante al termine della serata dedicata alla montagna che il GdG ha voluto offrire ai suoi affezionati lettori e a tutta la popolazione giudicariese per celebrare assieme lo splendido traguardo dei dieci anni dalla nascita tagliato a maggio.
Luis Durnwalder e Annibale Salsa hanno fatto il pienone all’auditorium del “Guetti” di Tione lo scorso 29 maggio, discorrendo di montagna davanti a un pubblico fra l’incantato e l’entusiasta. Un’affluenza che nemmeno noi del GdG ci aspettavamo e ci ha fatto immenso piacere, perché è un’ulteriore conferma che siamo vicini ai nostri lettori e alle loro istanze e desideri.
I PROTAGONISTI / LUIS DURNWALDER Classe 1941, è presidente della Provincia Autonoma di Bolzano. Quinto figlio di undici, cresce in una famiglia di contadini di montagna pusteresi, domiciliata a Falzes, frazione Hofern. Nel corso della serata Durnwalder ha più volte ricordato le sue origini, tratteggiano un quadro della vita dell’epoca davvero emozionante. Laureato in agraria a Vienna e Firenze e giurisprudenza a Vienna ed Innsbruck. Presidente del potente “Südtiroler Bauernbund” (associazione degli agricoltori sudtirolesi). Sindaco di Falzes dal 1969 al 1973; nel 1973 diventa consigliere provinciale e vicepresidente del Consiglio dal 1976 al 1978. Per dieci anni è assessore provinciale e dal 17 marzo 1989 Presidente della giunta provinciale (Landeshauptmann) della Provincia autonoma di Bolzano e leader della Südtiroler Volkspartei. Ha saputo consolidare con la sua azione amministrativa la tradizione di valorizzazione ambientale altoatesina, e ha portato la sua esperienza di amministratore tratteggiando anche le azioni da mettere in campo in futuro per garantire un domani alla montagna. Servizi (dai bar agli asili alle fibre ottiche) e senso di appartenenza la ricetta del mix vincente per valorizzare la montagna. anche divertente, con un Durnwalder in grande forma che si è “spogliato” con naturalezza della severità del governatore per ricordare una serie di episodi dell’infanzia nel maso di famiglia. Come un consumato showman ha fatto da specchio alle aspirazioni e alle vite del pubblico in sala strappando risate e applausi, da scafato politico non ha perso l’occasione per ricordare le eccellenze altoatesine.
Uno sguardo che non ha guardato solo al passato, con la rievocazione di Salsa del ruolo fondamentale giocato dal periodo medievale nel creare quelle buone pratiche che consideravano le Alpi uno snodo centrale in Europa, ma anche al futuro: “le nuove tecnologie sono complementari alle attività tradizionali – ha continuato lo studioso – per ridurre quel gap con la pianura con la
«Ero il quinto di 11 fratelli e la mia infanzia me la ricordo profondamente intrisa di montagna. Vivevamo in un maso a 1232 metri di quota e ci voleva un’ora per raggiungere il paese, per andare a scuola sistemati alla meglio in qualche Stube o a Messa. Negli anni abbiamo costruito servizi per tutti e la montagna è diventata un luogo accogliente dove è bello vivere. Il futuro è continuare a dare servizi di qualità in modo che la gente possa vivere bene in montagna»
Luis Durnwalder premiato da Lino Pelanda
L’evento
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per la serata dei 10 anni del Gdg con il presidente dell’Alto Adige Luis Durnwalder e il prof. Annibale Salsa
un patrimonio da valorizzare quale si può competere solo in termini di qualità, e non di quantità”. Asili, scuole, banda larga, negozi, bar, tutto ciò che “permette al paese di rimanere vivo, alla gente di abitarci felicemente” sono le priorità per il futuro tracciate dal governatore Durnwalder sulla falsariga di Salsa. Un mix di grande conoscenza della materia ed empatia con le genti montane quello che i due, abilmente guidati dal giornalista europeista Paolo Magagnotti, direttore del Giornale delle Giudicarie hanno saputo portare avanti
nelle due ore di vero e proprio spettacolo che hanno intrattenuto un pubblico generoso e avido di messaggi positivi e ottimismo. “La questione della montagna – ha concluso Luis Durnwalder – non deve essere
solo di moda, ma deve essere una questione di cuore”. E quello, nella folla assiepata a celebrare il GdG e con esso un modo di vivere il territorio montano, non è mancato.
RIVIVI I MOMENTI SALIENTI DELLA SERATA – SUL WEB Per chi c’era e si è distratto o per chi non c’era e avrebbe voluto esserci il gdg ripropone i pezzi migliori della serata con il dibattito Durnwalder / Salsa su montagna e futuro. Sul sito internet www.giornaledellegiudicarie.it e su www.giudicarie.com sono disponibili i filmati della serata.
I PROTAGONISTI / ANNIBALE SALSA
«Dobbiamo iniziare a passare dal concetto di ambiente a quello di paesaggio, dove si considera anche l’azione dell’uomo sul territorio. Così la montagna, è una montagna antropizzata dove l’elemento umano si fonde con quello ambientale in un’ottica di rispetto e di armonia. Negli anni ci sono state correnti di pensiero, per le quali la montagna doveva essere selvaggia, incolta, pura. L’opera dell’uomo, al contrario è fondamentale, dobbiamo ripensare il concetto di montagna in un’ottica paesaggistica valorizzando la sinergia uomo-ambiente»
Docente di Antropologia filosofica e culturale presso l’Università di Genova, è Presidente Generale del CAI. Con i suoi libri e le sue pubblicazioni ispirato l’azione di tanti amministratori che hanno capito che lo sviluppo economico nelle nostre valli passa necessariamente da una nuova e più incisiva rivalutazione del ruolo della montagna, dei suoi valori, delle sue tradizioni e dei suoi prodotti, caratterizzati da autenticità e genuinità. La montagna – sostiene – è bella se prevede anche la presenza dell’elemento antropologico, dei paesi, se è ben mantenuta, altrimenti è ambiente selvaggio. Membro dell’Istituto internazionale di ricerche fenomenologiche e di studi avanzati nelle scienze umane - Università di Belmont - Massachussets (USA). E’ responsabile scientifico dell’Unità operativa “Frontiere culturali e fenomenologie religiose nelle Alpi” nell’ambito del progetto strategico “I segni dell’uomo nelle terre alte” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); ha collaborato e collabora con Centri studi nazionali ed europei.
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Primo Piano – La questione orso
«L’orso?Partedeldnadiquestoterritorio» di Denise Rocca All’ennesima polemica sull’orso che ha raggiunto i media nazionali, scatenata da una serie ravvicinata di episodi spiacevoli in Val Rendena (e che ha visto anche il nascere di un apposito comitato anti-orso) il presidente del Parco Adamello Brenta Antonio Caola chiarisce la posizione dell’ente che l’orsetto ce l’ha nel simbolo.
Una serie di episodi spiacevoli ravvicinati, in uno erano coinvolti dei giovani, sintomo di troppi esemplari in zona? Chiariamo bene questo punto perché si sparano numeri a vanvera: ci sono una quarantina di orsi sulle Alpi Centrali, tutte le Alpi Centrali, non nel nostro parco. Da noi sono 8. ll progetto Life Ursus prevede che in vent’anni si possa arrivare ad una settantina di esemplari ma si parla sempre dell’intero territorio delle Alpi Centrali. Numeri a parte, i danni e la paura fra la gente ci sono. Ammettiamo pure che la protesta sia stata in parte amplificata
dalla grancassa dei media, ma ai valligiani scontenti che direbbe? E’ ovvio che dispiace per gli incidenti, e capisco che per un animale c’è dell’affetto e un coinvolgimento emotivo che va oltre il danno economico. A questo posso solo rispondere che è necessaria una convivenza, come accade con altre specie naturali per altro senza che si levino proteste tali. Come parco ci impegneremo per aumentare l’informazione alla popolazione sulla maniera di convivere con l’orso e la trasmissione delle informazioni sui suoi spostamenti. Se ci sono animali problematici si interviene, come è sempre
Antonio Caola, presidente del Parco naturale Adamello-Brenta ci parla del plantigrado dopo le razzie di asini di queste ultime settimane. “La convivenza è possibile. Se ci sono animali problematici si interviene...” stato fatto fin’ora. Per l’aspetto economico invece i danni vengono rifondati dalla Provincia, che mette anche a disposizione gratuitamente delle recinzioni, è sufficiente richiederle. Recinzioni: va limitata la libertà personale per la presenza dell’orso? E’ una recinzione per i propri animali, nessuno chiede lo sterminio delle volpi perché per proteggere le galline si tengono nei pollai, e nemmeno di caprioli o cervi nonostante danni ne provochino. Lo scorso anno la Provincia ha rimborsato 300mila euro di danni causati dai cervidi, contro i 40mila causati dall’orso. Come si convive con gli altri animali seguendo regole di comportamento automatico, ormai consolidate dal tempo e dalla cultura montana, così si può fare anche con l’orso che fa parte del dna del nostro territorio. C’è un doppio aspetto quando si parla di orso, oltre ai danni
a cose e animali si teme anche per l’incolumità personale Nell’ultimo secolo non c’è nessun caso, e ripeto nessun caso, in cui l’orso abbia attaccato l’uomo. Non bisogna aver paura, certamente ci sono momenti in cui, come nel caso della femmina con i piccoli di poco tempo fa, l’orsa sentendo una minaccia per i propri piccoli si sia sentita in dovere di allontanare chi era andato troppo vicino. Ma questo è comune ad altre specie animali, anche un cervo con i piccoli si erge a loro difesa e non è affatto banale l’attacco di un cervo. Che benefici porta il plantigrado al territorio? Un grande riscontro turistico, è innegabile. Le pagine più visitate sul nostro sito internet sono quelle dedicate all’orso, lo scorso anno migliaia di utenti si sono collegati per cercare informazioni sull’orso. L’anno scorso l’avvistamento dell’orsetto bianco ha procurato servizi e pubblicità, altrimenti
costosissimi, sulla stampa nazionale, lanciando l’immagine di un Trentino incontaminato e sano. L’orso è garanzia di un territorio salvaguardato e tenuto bene, per i cittadini in primis, e per i turisti che vengono da noi esattamente per questo. Non va dimenticato che il costo in pubblicità è una voce salatissima dei nostri enti deputati alla promozione del Trentino. Gli amministratori locali hanno dato segni di insofferenza dopo gli episodi delle scorse settimane in Rendena? Non mi ha chiamato nessuno per lamentarsi. Ricordo che l’orso è il simbolo del nostro parco, un simbolo scelto dalle amministrazioni locali che rappresentano la gente, e anche loro hanno capito che l’orso fa parte del dna del territorio, bisogna conviverci. Il presidente Dellai ha ragione quando richiede verifiche sui numeri e vanno prese le giuste misure se ci sono esemplari problematici, ma da qui a scatenare fobie ce ne passa.
Aziende
Cr Saone, raccolta ok
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Nel cda lascia dopo 40 anni Elio Collizzolli
Sì, perché nonostante gli anni di vacche magre che la crisi economica sta imponendo a tutti i settori, la Cr Saone ha dimostrato ancora una volta di potere e sapere stare sul mercato, segnalando buoni dati anche alla voce impieghi: 69 milioni e 731 mila euro con un aumento del 2,61 percento a fronte di medie inferiori sulla generalità delle altre Cr trentine con un utile di esercizio di 179.502 mila euro. Assieme al presidente Beccari, confermatissimo dal centinaio di soci presenti all’assemblea, sono stati riconfermati nel direttivo Giordano Bazzoli
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na raccolta che nel 2011 si consolida a quota 82 milioni e 89 mila euro facendo segnare un +1,88 per cento rispetto al 2010. Questo uno dei dati salienti snocciolati dagli amministratori della Cassa Rurale di Saone nella recente assemblea che ha confermato Guerrino Beccari alla guida del Cda per i prossimi tre anni (e per il quinto mandato consecutivo) e l’ambizione e l’orgoglio di questa piccola realtà di essere autonoma e virtuosa. Elio Collizzolli
e Vencesclao Ballardini. Elio Collizzolli, membro “storico” del Cda, dopo 40 anni di appassionata militanza nelle fila della Cr di Saone ha deciso di lasciare, terminata un’esperienza positiva che ha accompagnato tutti gli anni della crescita del sodalizio cooperativo; la sua è una testimonianza di vicinanza a questo mondo del credito
cooperativo. L’agente di commercio di Bolbeno, ora in pensione, è stato sostituito nel consiglio di amministrazione da Michela Collizzolli. All’insegna della continuità anche la direzione della Cr, affidata da oltre 30 anni a Luigi Marchiori. Inoltre la Cr Saone non ha dimenticato di premiare i ragazzi che si sono di-
stinti nello studio. Otto le borse di studio consegnate ad altrettanti laureati, ovvero Jessica Bazzoli, Anna Nicolini, Sara Pesenti, Roberto Marchetti, Maria Marchiori, Simone Marchiori, Elisa Leonardi,, e Mirko Zago. La Cassa Rurale di Saone è attiva sul territorio dal 1895 e conta fra le sue fila 575 soci.
Un punto di riferimento per il settore edile Dal gennaio 2012 Steldo (fusione di Gildo e Edilmateriali Chistè) è una grande realtà dall’edilizia alla ferramenta da Tione al Garda “Diamo forma ai tuoi sogni” è uno degli slogan della Steldo, la nuova realtà imprenditoriale nata nel gennaio 2012 dalla fusione di due tra le maggiori rivendite edili del territorio: Edilmateriali Chistè srl e Parolari Gildo srl. E il primo di questi sogni l’hanno realizzato proprio i quattro proprietari: due coppie
di fratelli - Enrico ed Ettore Chisté da una parte, Gildo e Alberto Parolari dall’altra – accomunati dalla stessa filosofia di lavoro e di fare impresa. “E’ stato quasi automatico, anticipando forse gli scenari di mercato futuri – tengono a precisare i titolari – unire due realtà innovative e con la medesima concezione del ser-
vizio al cliente”. La Steldo così è la sintesi di quelli che sono i punti di forza delle due aziende trentine: da una parte tanto personale per il servizio al cliente - “investiamo molto sul personale, racconta Ettore Chisté, perché sia formato e costantemente aggiornato in modo da avere un approccio qualificato al
cliente”- dall’altra un assortimento che supera il tradizionale concetto di magazzino edile, per fornire tutti quei prodotti complementari che vanno dalla ferramenta all’abbigliamento di lavoro, dai pavimenti alle finiture d’interno. A pochi mesi dalla nascita, la Steldo pianifica i passi futuri anche se già da oggi, con la nuovissima sede centrale di Riva del Garda – eccezionali la sala mostra e la ferramenta per modernità e completezza – e i suoi cinque punti vendita di Tione, Comano Terme, Roncone, Malcesine e Ledro, si pone sul mercato come punto di riferimento per i propri clienti e partner affidabile per i professionisti del settore. Forte di un grande passato e con lo sguardo rivolto al futuro, la mentalità è quella di una grande azienda, saldamente strutturata nella gestione e altamente flessibile nella risposta alle esigenze dei clienti che oltre a servizi come il
sopralluogo e la consegna del materiale in cantiere e a domicilio, il supporto nel servizio di posa in opera e il noleggio di attrezzature, ha fortemente incentivato la consulenza tecnica “l’elemento realmente distintivo della nostra attività – spiegano alla Steldo – perché non c’è un materiale giusto per tutti, ma quello più adatto alle esigenze di ognuno”. Fot metti: sede, più loghi vecchi piccolini e logo nuovo)
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Il Saltaro delle Giudicarie
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E’ un momento triste per questa povera Italia, già fiaccata dalla crisi economica che sembra non finire mai, (ma finirà prima o poi?), ancora ci scappano guai a non finire: l’attentato a Brindisi, una vergogna nazionale, vigliacco e spaventoso, davvero se presi, gli autori, bisognerebbe fucilarli, non meritano altro; e poi ci si mette anche il terremoto, mai che la facciamo franca, morti e distruzioni, e così attendiamo istruzioni dal solito on. Di Pietro per sapere come venirne fuori, o dal Vendola che neanche sa cavarsela a casa sua e vorrebbe guidare l’Italia, poveri noi. ‘Sta volta non me la prendo con la Lega Nord, chiodo infame degli ultimi mesi, quel povero Bossi (Umberto) mi fa tenerezza, piange per le grane che gli sono capitate addosso, ma di più per la dabbenaggine dei suoi figli con lui indagati. Era così innamorato di loro, ci teneva ai loro studi, li vedeva superiori alla media sia come intelligenza, sia come umorismo, e li voleva laureati ad ogni costo, quel che non è riuscito a lui che di feste di laurea in medicina ne ha fatte almeno tre senza aver mai finito gli studi. Un po’ come tutti i papà di questo mondo per i figli si fa l’impossibile, nel caso la laurea per il Renzo, sembrava impresa davvero eroica, così è più che giustificato che si siano rivolti all’Albania, a pagamento, peccato che i soldi non sian stati i suoi, ma quelli del finanziamento del Partito, quindi soldi nostri, birbante di un padre, che si credeva padreterno, ed era solo il padre del Trota, che l’ha messo nei guai. Non che su altre sponde vadano meglio, nella Margherita quel Lusi, tesoriere mariolo, ha finalmente parlato tirando nei guai, il Rutelli che già si sapeva, ma anche mezzo PD ex margherita, compreso (san) Franceschini, e la (santa vergine e martire) Rosy Bindi, da non confondere con la la Rosy Mauro (la Negra della
IL SALTARO DELLE GIUDICARIE
Ben tornato Remo... buona fortuna Giuliano! Alla recente assemblea della Famiglia cooperativa del Chiese è tornato alla ribalta l’ex-assessore Andreolli
C
ontinuo, coattato, nel mio mestiere di censore severo delle cose terrene nostre e degli altri, l’umore non è dei migliori, non mi è ancora passata la storia della pensione, ma per placarmi sembra abbiano indetto, lassù nei cieli, un concorso per la mia sostituzione, speriamo in bene: non sarà
facile, bravi come me, non ce ne sono molti fra gli antichi saggi, intanto dovrò continuare con tutte le mie difficoltà , orbo come sono e tremolante, devo far sempre più riferimento all’Abele, miei occhi e mio bastone, e con lui condividere le verità che ogni mese vi proporremo.
Lega Nord) che è tutt’altra pasta. Chissà cosa sentiremo ancora nei mesi estivi che sono mesi caldi, e con il caldo sono molto più olezzanti gli odori di mal governo e di marciume politico. A Trento tiene, invece, banco la solita solfa del costo della politica. Dopo la raccolta delle firme, gli accorati appelli del presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Dorigatti, che in fatto di appelli non lo batte nessuno, la nostra amata casta ha deciso di ridursi le indennità di 360 euro sui 6.500 percepiti netti, etto più, etto meno, e neanche per sempre, ma solo per questa legislatura: uno sforzo non da poco, se non fosse ridicolo, farsesco, da presa in giro per la gente che non arriva alla fine del mese, eppur strombazzato a destra e a manca come una grande rinuncia da parte dei nostri rappresentanti. Oibò! Sarebbe da prenderli a calci, se regnassero ancora i vecchi costumi montanari, ma oggi non si può, anzi, quasi, quasi ci si preoccupa per loro, poverini, come faranno a so-
Remo Andreolli
pravvivere con 6.200 euro al mese, in cielo e in terra si sta pensando di devolvere a sostegno delle loro famiglie le elemosine raccolte in chiesa nelle prossime festività. Così sembra. Intanto però si stracciano le vesti, i nostri Consiglieri, per il costo di coloro che li sono accanto, enti e persone, convinti come sono che i costi della politica riguardino gli altri e non loro. E così se la prendono
con l’indennità dei Sindaci, Comunità, Bim ecc. ecc. con un coraggio ed una faccia di bronzo da far paura, infingardi! Non metto lingua per le indennità delle Comunità di valle, da quel che fanno, da quel che si vede, e da come la gente le considera, dovrebbero essere a costo zero. Zero produzione, zero indennità. In tal caso, se misurassimo le indennità su quel che si produce, i Consiglieri provincia-
li dovrebbero restituire tutto quello che da quattro anni percepiscono senza produrre niente di utile per la Comunità Trentina. Lasciamo alle Comunità il tempo di consolidarsi, sospendiamo il giudizio. Ma se c’è gente che merita quel po’ che le si da, questi sono i Sindaci, provare per credere, il Sindaco del più piccolo paese delle Giudicarie, di certo lavora di più di un Consigliere qualsiasi della Provincia: è a contatto quotidiano con il giudizio dei suoi compaesani, non c’è palazzo che lo difenda, è responsabile in proprio di qualsiasi cosa accada nel paese, anche le negligenze di altri gravitano sul suo conto, rischia la denuncia un giorno si e uno no, in Comune ci deve andare tutti i giorni per ore intere, non ci sono orari, talvolta i guai se li porta a letto, le notti insonni dei Sindaci sono innumerevoli, si trascura la famiglia e talvolta anche il proprio lavoro, e chi se la prende con la loro indennità: o è in malafede o è un ignorante, nel senso che non conosce come stanno le cose. Comprensibile! Ma
Valle del Chiese “full” per l’anteprima d’estate Successo per l’iniziativa “a 12 euro”. “Un modo per far conoscere la nostra valle ad un pubblico ampio”
Far conoscere la Valle del Chiese e fare assaporare un pezzo din questa terra a chi ancora non la conosce. Questo il senso della riuscitissima promozione messa in campo dal Consorzio turistico per il week end del 2 e 3 giugno; un’offerta a cui non è possibile dire di no: un pernottamento e prima colazione a 12 euro a persona. La cifra non è casuale, ma si inserisce in un programma di promozione messo in campo dal direttore Fabio sacco e dal presidente Massimo Valenti che “gioca” sulla cifra 12 proponendo il concorso a premi “12 prodotti per 12 mesi” e lo speciale educational “Notte in malga 12” per 12 opinion leader fra giornalisti e blogger. Un’estate all’insegna di questo numero, dun-
que, ma soprattutto dei numeri di questo primo week end, che vuole essere una vera e propria anteprima d’estate e ha fatto segnare il tutto esaurito (oltre 300 posti letto) nelle strutture ricettive della Valle. Venti gli alberghi, agritur, B&b coinvolti nel progetto, che hanno fatto registrare tutti i posti letto pieni nel fine settimana della Festa della Repubblica. Un ottimo risultato, che – nelle intenzioni del direttore Sacco – costituisce un importante mezzo di penetrazione di questa valle negli itinerari turistici italiani. «Con questa promozione – ha detto ci siamo fatti conoscere ovunque, grazie ahche alla forza propulsiva di un mezzo strategico come internet. Grazie al nuovo sito e alle altre
iniziative di comunicazione infatti siamo riusciti a comunicare questa offerta sui mercati che ci interessano, raccogliendo positive adesioni, soprattutto di molte persone che non conoscevano questa zona». In occasione della promozione – concertata e apprezzata dagli operatori turistici di Valle – è possibile visitare tutti i poli Ecomuseali, fare gite ed escursioni e i laboratori legati all’offerta turistica del Mondo Rurale. Un modo per fidelizzare gli ospiti, dunque, ma anche un’abile strategia commerciale. Non senza qualche polemica. Alcuni hanno infatti storto il naso davanti al prezzo troppo basso di 12 euro a notte: così si svende il nostro turismo?
«Penso di no – ha spiegato il presidente Valenti – in realtà di tratta di azione di comunicazione e di una scelta forte che fa notizia e scalpore e, proprio per questo, ci permette di essere presenti sui media, di farci conoscere ad un pubblico nuovo e – perchè no, anche di venire incontro alle famiglie in questi tempi di crisi. Al di là dei 12 euro i turisti si fermano in Valle del Chiese, mangiano, consumano e conoscono la valle. Dunque creano comunque indotto». L’iniziativa è stata presentata in aprile nei due Road show (termine inglese per dire presentazioni in strada) a Brescia e Bergamo, assieme al complesso dell’offerta turistica della Valle del Chiese.
che a scagliarsi contro i Sindaci siano i proprio i Consiglieri Provinciali, quelli dei 360 euro in meno, è davvero ridicolo, se non fosse scandaloso. Ha ragione il Simoni Marino, presidente del Consorzio dei Comuni, che ha urlato in ogni dove: ok, riduciamo le indennità nei Comuni, ma prima, cari consiglieri, eliminate i vostri sprechi, i vostri privilegi, e le vostre indennità! Non una, ma mille ragioni. Non si è ancora sentita la voce del presidente Dorigatti, che abbia preso la raucedine? auguri. Intanto la Cogo, (ma c’è ancora?), ritorna sul giornale bella e ghignosa che sembra la Santanchè nazionale, questa volta non per le quote latte (?), ma per spiegarci cosa fare con la Regione, che alcuni vorrebbero demolire. Certo che la nostra ha una gran faccia tosta: è stata presidente della Regione nel periodo più tristo di quell’Ente, c’era gente che viaggiava con valigie piene di soldi e lei, Presidente, neanche se ne accorgeva, tant’è che dovette dare le dimissioni. Non potrebbe tacere talvolta? Avrebbe tutto da guadagnare, benedetta donna! Mi rendo conto d’essere, in questa tornata, particolarmente, cattivo, chiedo scusa, ma dopo la storia della pensione, m’è rimasto del rancore verso tutti e verso tutto, ma di quello che ho detto sopra non mi rimangio niente, è la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità. E chiudo con una scenetta locale, che vista dal vivo dev’essere stata di una simpatia unica: s’è tenuta in questi giorni l’assemblea della Famiglia Cooperativa del Chiese con il presidente Giuliano Beltrami dimissionario, non se ne conoscono i motivi, forse per il grosso deficit presentato in bilancio, forse perchè Beltrami vuol lanciarsi in qualche altra presidenza, più lucrosa, resta il fatto che la Famiglia Cooperativa Valle del Chiese è sotto di più di trecento mila euro. Gliene ha chiesto spiegazioni un altro personaggio del Chiese, l’ex assessore provinciale Remo Andreolli, con non poca mordacità e qualche ragione: non l’avesse mai fatto, usando la sua congeniale tecnica, molto in voga all’asilo, il presidente Beltrami non si è sprecato in eccessive spiegazioni di merito, ma sembra abbia risposto più o meno: “Taci tu, come ti permetti, l’unica cosa che hai fatto nel Chiese, è il BIC di Pieve di Bono, che è costato un sacco di soldi, non serve a nessuno ed è vuoto!” Il BIC, tanto per capirci, è il complesso dei capannoni ex Nicolini che la Provincia su proposta dell’Andreolli, aveva ristrutturato e messo a disposizione. Questo è per lo meno quello che si legge sui giornali, sulle righe e fra le righe, una scenetta davvero simpatica, tipica dei due ormai noti personaggi. Ben tornato Remo....buon fortuna Giuliano!
FAMIGLIA COOPERATIVA
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Benvenuto ai turisti
DIVENTA SOCIO DELLA TUA FAMIGLIA COOPERATIVA, ENTRA ANCHE TU A FAR PARTE DELLA COOPERAZIONE DI CONSUMO!
FAMIGLIE COOPERATIVE DELLE VALLI GIUDICARIE, RENDENA E CHIESE FAMIGLIA COOPERATIVA BONDO E RONCONE Bondo Breguzzo Lardaro Roncone FAMIGLIA COOPERATIVA BRENTA PAGANELLA Andalo Campo Lomaso Cavedago Dorsino Fai Della Paganella Molveno S.Lorenzo in Banale Sclemo - Stenico Spormaggiore FAMIGLIA COOPERATIVA CADERZONE Caderzone
FAMIGLIA COOPERATIVA CARISOLO Carisolo FAMIGLIA COOPERATIVA FIAVÈ CAVRASTO Fiavè Godenzo Di Lomaso Bleggio Superiore FAMIGLIA COOPERATIVA GIUDICARIE Tione Bolbeno Coltura Montagne Preore Ragoli Saone Zuclo FAMIGLIA COOPERATIVA PELUGO Pelugo
FAMIGLIA COOPERATIVA PINZOLO Pinzolo Bocenago Madonna Di Campiglio Giustino Iavrè Massimeno Mavignola Plan Campo Carlo Magno Pramagnan Spiazzo Rendena FAMIGLIA COOPERATIVA STREMBO Strembo FAMIGLIA COOPERATIVA TERME DI COMANO Ponte Arche Quadra Bleggio Superiore S. Croce Bleggio Stenico
Villa Banale FAMIGLIA COOPERATIVA VALLE DEL CHIESE Storo Bersone Bondone Brione Castel Condino Condino Daone Darzo Pieve di Bono Ponte Caffaro Praso FAMIGLIA COOPERATIVA VIGO RENDENA Vigo Rendena
MARKETING SAIT
I molti turisti che ogni estate, inseguendo le bellezze naturali delle montagne, visitano le nostre Valli hanno un motivo in più per apprezzare il territorio: scoprire ed assaggiare i suoi prodotti, e magari acquistarne qualcuno da portare a casa! La gastronomia locale è espressione del territorio e delle sue tradizioni. Il carattere dei prodotti locali, in fondo, è lo stesso della gente di montagna: spontaneo e autentico. Caratteristiche che le Famiglie Cooperative, hanno fatto proprie, diventando un punto di riferimento anche per la valorizzazione dei prodotti della comunità. Con questi presupposti salutiamo calorosamente i turisti in visita, ricordando che nei nostri negozi potranno trovare la fragranza della tipica gastronomia locale assieme a quella festosa atmosfera di montagna che, da sempre, è sinonimo di ospitalità.
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Attualità
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Virus, “la musica che contagia”
Un percorso lungo, che ha visto maturare questa band nel corso degli anni, portandola a diventare una delle più affermate del territorio giudicariese. Sisto Cazzolli (batteria e percussioni), Maurizio Failoni (chitarra), Maurizio Fantato (tastiera), Sergio Malacarne (basso) e Marco Parolari (voce e chitarra) sono i componenti dei Virus , affiatati e compatti in questo progetto, portando il meglio della produzione rock anni Sessanta-Settanta, i pezzi più ballabili e più
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n viaggio alle radici del rock! Così si possono descrivere le performance dello storico gruppo giudicariese dei Virus. Prossimo ai vent’anni di onorata carriera, questa band ha accumulato un totale di oltre 200 live, tra le valli Giudicarie e non (oltre a Trento, Bolzano e provincia, contano serate nel locale più rinomato dell’Isola d’Elba, il Sugar Reef, e anche a Trogir in Croazia).
conosciuti spaziando quindi dai Deep Purple ai Doors, dai Beatles agli Who, ai Rolling Stones, Steppenwolf e Radiohead... Ma la voglia di sperimentare e
di mettersi alla prova spinge i Virus a cercare nuove strade, nuovi spunti per crearsi una propria identità. Nasce così l’idea di diventare una tribute band! E quale gruppo migliore dei Credence Clearwater Revival (quelli di “Proud Mary” e “Have you ever seen the rain”, pezzi country che
hanno fatto la storia) il gruppo che, oltre ad essere il più vicino ai gusti musicali dei componenti, è stato storicamente e musicalmente l’anello di congiunzione tra il blues classico e l’hard rock. Il progetto, diventato quasi una missione per i Virus, ha portato la band ad assumere una nuova iden-
Aggregare attraverso la musica Si chiama “Arteinmusica: artisti si nasce, musicisti si diventa”, ed è la nuovissima proposta estiva della cooperativa sociale Artegiovane assieme al Piano Giovani Val del Chiese e in collaborazione con la Il progetto, completamente incentrato sul mondo della musica, vuole porsi come un momento di aggregazione e di confronto tra i giovani della valle, ed è strutturato in una serie di incontri/laboratori nei quali gruppi di ragazzi sotto la guida di insegnati e tutors esperti, affineranno le loro tecniche musicali sia in incontri teorici che in incontri pratici, cercando di andare oltre il semplice “fare musica per divertimento” per creare invece una consapevolezza sull’importanza della carriera musicale. Il tutto migliorando, nel corso dell’iniziativa, la conoscenza degli strumenti e le modalità di proporsi in una band o come solisti, la capacità di stare su un palco e lo studio continuo al fine di migliorare le proprie prestazioni imparando anche l’importanza di confrontarsi con chi ha più esperienza e competenza. Durante l’estate, i gruppi o i
Scuola Musicale delle Giudicarie, promossa dalla PAT politiche giovanili, indirizzata ai giovani musicisti, principianti o già attivi, della Valle del Chiese per quest’estate.
“Arteinmusica” è un progetto firmato Artegiovane rivolto ai giovani appassionati delle Giudicarie singoli musicisti interessati potranno partecipare all’iniziativa rispondendo ad un censimento che verrà fatto nella Valle del Chiese ed iscrivendosi ai laboratori. Le band che accetteranno di partecipare al progetto nomineranno un loro rappresentante che con i tutor costituirà il gruppo di progetto al quale competerà di assumere le decisioni che di volta in volta saranno necessarie nello sviluppo del progetto. I tutor, che saranno Carlo Salvaterra
(batteria e percussioni), Maurizio Meo (bassista di fama nazionale) e Michele Ascolese (chitarrista che collaborò per anni con De Andrè), seguiranno quindi le band, ascoltando le loro demo (che saranno registrate con l’aiuto dei tecnici di Artegiovane) e formulando poi accorgimenti e consigli per migliorare le prestazioni del gruppo. In tre fine settimana ( dal venerdì pomeriggio a domenica pomeriggio) nei mesi di maggio giugno e luglio i tutor seguiranno le band in azioni didattiche sia per i singoli musicisti sia per la band nel suo complesso. Saranno inoltre promossi seminari per tutti i partecipanti (una ventina di giovani musicisti) su come stare sul palco, il rapporto con il pubblico, le basi dell’arrangiamento, la creazione dello spirito di gruppo con specialisti delle singole discipline. Durante i fine settimana sarà inoltre preparato dal gruppo di lavo-
ro uno spettacolo che vedrà come protagonisti le band partecipanti da sole oppure in jam session anche con i tutor. Lo spettacolo verrà riproposto al pubblico in teatro o all’aperto in modo che le band possano sperimentare e far vedere i risultati del lavoro svolto nei mesi precedenti e far capire ai partecipanti l’importanza di approfondire lo studio di uno strumento e le modalità di fare band. Alla fine dei seminari-corsi, alle band più meritevoli, Artegiovane potrà offrire la possibilità di aprire uno dei tanti concerti che organizza nelle Giudicarie durante il periodo estivo. Che dire, un’ottima occasione per tutti gli appassionati della buona musica live, che vogliono migliorarsi, mettersi in gioco e, chissà, fare un passo in avanti verso il professionismo musicale! (Aldo Gottardi)
tità. Come infatti gli stessi componenti tengono a specificare, la scelta di rendere i live “Only Creedence” è stata coraggiosa, ma al tempo stesso gratificante (visto poi anche l’apprezzamento da parte del pubblico). “Una scelta che è diventata una piccola missione: tenere in vita canzoni storiche, un ca-
pitolo importante ma spesso dimenticato o sottovalutato della storia del rock”. Prossimi appuntamenti con i Virus, il 26 maggio al Roxy Bar (“come le star!”) e il 27 luglio alla sagra tionese “Na Brevenada”...Buon contagio!! Aldo Gottardi
In crescita la sezione Auser delle Giudicarie
Dalla direzione mettono in guardia contro i finti volontari che chiedono soldi porta a porta
In otto mesi di attività, le percorrenze fatte dai volontari di Auser delle Giudicarie ammontano a 12.000 Km . E’ proprio il caso di dire che questa giovane organizzazione, ne ha fatta di strada . Ma altri dati confermano questo avvincente avvio di attività e sono offerti dal numero dei soci che a maggio ha raggiunto le 100 unità, dai 18 volontari attivi e dai 362 interventi. Questa grande mobilitazione di uomini generosi e mezzi , non ha tuttavia visibilità . Fino ad ora infatti gli automezzi non sono tipizzati e come tali non riportano alcuna scritta che richiami l’associazione, trattandosi semplicemente degli automezzi di proprietà dei singoli volontari . Il trasporto, come ogni prestazione dei volontari non comporta alcun costo per l’utente. Una cosa da rimarcare è che l’associazione – fanno sapere dalla direzione - fino ad oggi non ha attivato alcuna campagna di raccolta offerte presso singoli o famiglie , limitandosi ad una forte azione di sensibilizzazione verso gli enti ed i comuni in particolare . Ne discende che i casi di richieste di offerte a nome e per conto di AUSER, cui sono state destinatarie alcune persone nella zona del Basso Chiese e Alta Rendena , altro non sono che odiose azioni di parassitismo sociale intraprese da persone prive di scrupoli, di cui è bene diffidare. Fin ad ora l’attività ha riguardato prevalentemente l’accompagnamento di anziani presso strutture sanitarie e/o strutture preposte a pubblici servizi .E’ forte comunque l’impegno, sia sul versante della intercettazione di nuovi volontari che sul versante dell’adeguamento degli spazi, affinché possano decollare anche gli altri servizi che compongono la ricca e generosa offerta di AUSER e che riguardano: servizi provetta-spesa a domicilio-compagnia a domicilio-compagnia telefonica - assistenza. “Il buon senso tuttavia, - spiega Mirella Carella, responsabile dell’Auser delle Giudicarie - che riconosciamo essere il più importante capitale di una impresa sociale, qualora ne pervada tutti i livelli, ci induce a concentrare i nostri sforzi nel superamento di alcune criticità emerse in questa prima fase operativa , anziché nell’estensione dei servizi. Queste sono date :dall’esigenza di allargare la rete dei volontari , oggi troppo concentrata nella busa di Tione e nell’alto Chiese e dall’affinamento dei criteri e delle strategie utili a comprendere, in concerto con soggetti pubblici e del privato sociale , le concrete problematiche vissute dagli utenti AUSER. A tale proposito è doveroso ribadire che l’offerta AUSER è volta ad alleviare autentici stati di bisogno e non a supplire a pigrizie o disimpegni della rete familiare nella quale è inserita la persona in difficoltà” .
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Attualità
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Tutti in cucina alla Contea
Ottimo successo per i corsi per “aspiranti cuochi” organizzati dal ristorante di Bolbeno. A fine estate si raddoppia La cucina interessa sempre più persone, si sa. La dimostrazione tangibile di questo interesse si è avuta ai corsi per cuochi organizzati dalla Contea, il popolare locale, ristorante e pub di Bolbeno, che hanno fatto segnare il tutto esaurito e che – per questo – verranno riproposti a fine estate. Settanta le persone che hanno partecipato a questa prima sessione di corsi, iniziati ai primi di maggio ed in conclusione a giugno, per la maggior parte donne, ma non solo; c’erano infatti anche 12 maschi a testimonianza di come la cucina stia diventando sempre più passione trasversale. Divisi in 3 gruppi da 25 gli aspi-
ranti cuochi hanno frequentato 8 lezioni (una a settimana) tenute nella cucina esterna della Contea, con la possibilità anche di vedere i “veri” cuochi all’opera nel ristorante di Bolbeno. Oggetto delle lezioni piatti semplici, dagli antipasti ai risotti al pesce alle carni, per finire con alcuni esercizi sui dolci, ai fornelli i
cuochi della contea, guidati da Daniele Bertolini. “Si tratta di una bella esperienza – spiega il noto ristoratore di Montagne - che ci ha stupito dal tanto riscontro e interesse che ha suscitato. Le richieste di partecipazione sono state davvero tante, al punto che non siamo riusciti ad soddisfarle tutte e dunque abbiamo già
in programma un bis a fine estate”. L’idea di fondo – ha spiegato Daniele – è quella di fornire un’infarinatura e alcuni trucchi per affrontare i fornelli con una certa competenza, sapendo dove “mettere le mani”. Il tutto senza cercare ricette particolarmente esotiche o creative, ma puntando a fare
bene alcuni piatti classici di sicuro fascino. “Grazie alla disponibilità di una cucina della Contea abbiamo potuto lavorare nella massima libertà e credo che siamo riusciti a fornire un servizio che è stato apprezzato. Grazie a questa struttura abbiamo dato spazio a questa iniziativa che già da tempo avevamo in mente e
ci veniva richiesta da tante persone interessate. Per questo – conclude Bertolini – riproporremo l’iniziativa a fine estate, mentre nei mesi estivi organizzeremo delle serate (una a settimana) di approfondimento sulla cucina tipica trentina, rivolte ai giudicariesi e anche ai turisti”.
Firmato un protocollo di intesa tra Comunità e Agenzia del Lavoro Trovato l’accordo per l’istituzione del tavolo tecnico “Lavoro in Giudicarie” e del“Centro Territoriale per l’Orientamento delle Giudicarie”
In quest’ottica «stiamo cercando di rafforzare le relazioni e costruendo reti propositive con tutti i protagonisti dello sviluppo territoriale, pubblici e privati, in una logica di sviluppo sostenibile, per creare un’intelligente sinergia tra ambiente e crescita del territorio, che abbia sempre al centro il lavoro e la valorizzazione delle risorse umane» chiarisce la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini; «per questo la disponibilità manifestata dall’Agenzia del Lavoro ad unire le forze per affrontare una tematica tanto delicata e centrale come quella dell’occupazione in Giudicarie credo sia un segnale importante della volontà di dialogo e della possibilità di una proficua collaborazione». È in questo contesto di un’unione di intenti, per fare tutto il possibile per uscire da un momento di crisi e di difficoltà, che si inserisce la firma del protocollo d’intesa per le politiche del lavoro tra la Comunità delle Giudicarie e l’Agenzia del Lavoro, rappresentata dalla Dirigente generale Antonella Chiusole e dalla Responsabile Centro per l’Impiego di Tione Rosanna Parisi, che hanno espresso la loro soddisfazione per l’intesa raggiunta.
«U
na Comunità delle Giudicarie attore protagonista nell’individuare una risposta concreta per la crescita e per l’uscita dalla stagnazione economica, che investe su giovani, don-
«Già definite anche alcune linee di intervento per cercare di incidere subito in questo delicato momento e favorire l’occupazione, soprattutto quella femminile e quella giovanile ...» Punto centrale dell’accordo l’istituzione di un tavolo tecnico dedicato al “Lavoro in Giudicarie” per il monitoraggio e la valutazione del contesto economico ed occupazionale delle Giudicarie unitamente ad un’attività propositiva e progettuale. Il tavolo, coordinato dalla Comunità delle Giudicarie, sarà composto da rappresentanti della Comunità, dell’Agenzia del Lavoro, della Con-
ne ed imprese». Questo uno tra gli obiettivi proposti dalla Comunità delle Giudicarie nelle linee programmatiche, questo l’ambizioso progetto che sta prendendo forma.
Antonella Chiusole e Patrizia Ballardini
ferenza dei Sindaci, delle associazioni di categoria e dei lavoratori con la possibilità di coinvolgere di volta in volta i soggetti interessati ad attivare interventi di politica del lavoro sul territorio e coinvolti nelle specifiche tematiche trattate in ciascuna seduta. “Già definite anche alcune linee di intervento per cercare di incidere subito in questo delicato momento e favorire
l’occupazione, soprattutto quella femminile e quella giovanile – precisa l’assessore all’economia e lavoro della Comunità, Michele Bazzoli, che prosegue - In particolare a fianco di una campagna informativa rivolta agli attori istituzionali e a tutti i soggetti interessati e coinvolti nelle politiche del lavoro finalizzata alla conoscenza delle opportunità e dei servizi all’impiego e
degli interventi contenuti nel Documento di politica del lavoro 2011 – 2013, in programma progetti di sostegno all’occupazione femminile sul territorio delle Giudicarie in accordo con la Consigliera provinciale di parità, le associazioni di categoria e dei lavoratori e le imprese interessate, attraverso l’attivazione di percorsi informativi, di orientamento e di formazione o di riqualifica-
zione, e progetti di sostegno all’occupazione giovanile secondo quanto previsto dal Programma degli interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani per il triennio 2011 – 2013”. Inoltre prevista anche la costituzione del Centro Territoriale per l’Orientamento delle Giudicarie promosso dalla Rete Scuole C8 in collaborazione anche con la Comunità delle Giudicarie e l’Agenzia del Lavoro, finalizzato alla creazione di un’equipe territoriale in grado di interpretare e soddisfare i bisogni orientativi e di costruire progetti di sviluppo formativo e lavorativo della popolazione delle Giudicarie in un’ottica di rete fra i servizi e le realtà operanti sul territorio. Si cerca dunque in questo modo di dare risposta alle istanze del territorio, evidenziate anche dal Piano sociale di Comunità e dall’analisi realizzata dall’Università di Trento per la Comunità delle Giudicarie a supporto del Documento Preliminare al Piano Territoriale nella quale “economia e lavoro” emergono quali aree di intervento prioritario nel percepito della collettività e delle imprese delle Giudicarie e rispetto alle quali c’è grande attesa per un intervento mirato e coordinato da parte degli Enti territoriali.
Cultura
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Un’estate nel segno dei Lodron
I lanzichenecchi dellaVal Chiese a Mindelheim
Nell’estate del 2012 si ripeterà in due tappe, la prima tra il 29 e il 1 giugno a Mindelheim nell’Alta Baviera e la seconda tra il 27 e 30 luglio in Val del Chiese, la rievocazione storica della discesa dei Lanzichenecchi tedeschi e italiani avvenuta nell’autunno del 1526 al comando di Georg von Freundsberg e di Ludovico Lodron, che il sette maggio del 1527 misero il sacco di Roma mettendo a ferro e fuoco la città. Le relazioni culturali intraprese dal prof. Gianni Poletti, il presidente dell’Associazione culturale Il Chiese e dal prof. Roberto Codroico Centro Studi Judicaria con la cittadina di Mindelheim dove si tiene ogni tre anni la “Freundsbergfest” ha permesso all’Associazione Lebrac di Storo, di partecipare alla manifestazione dopo la prima avvenuta nel giugno del 2009. Il gruppo storico del LanziLodron è composto da una sessantina di figuranti, uomini e donne, che sfilerà nel corteo medievale nella cittadina tedesca, rispettando le modalità e il rigore storico nella riproduzione delle armi, dei costumi, delle acconciature e strumenti musicali sulla base della documentazione storica. La manifestazione si inserisce nel quadro degli eventi sostenuti dall’Ecomuseo Bim del Chiese a sostegno della storia e della cultura della Valle del Chiese inquadrata anche nella promozione turistica.
L’impatto visivo del corteo storico nel centro di Mindelhaim dei gruppi culturali tedeschi e italiani è di tale portata che lascia riemergere gli antichi legami della nostra terra giudicariese con l’impero tedesco, che un poco tutti dovrebbero vedere perché appartengono alla memoria collettiva di fatti storicamente documentati. Alla trasferta a Mindeheim dei Lanzi Lodron farà seguito la visita da parte di un gruppo di Lanzichenecchi Tedeschi in Val del Chiese alla fine di luglio con l’allestimento di un accampamento con tende d’epoca e ricostruzione storica al Castello San Giovanni di Bondone. In linea di massima ancora in parte da confermare il programma prevede una serie di sfilate e manifestazioni che avverranno il 27 luglio sera a Cimego al Sentiero Etnografico, il 28 pomeriggio a Palazzo Bavaria a Lodrone e il 28 sera al Castello San Giovanni di Bondone con una serata medievale, per concludersi il 29 a Storo, eventualmente con una Santa Messa per celebrare la domenica prima del ritorno dei Lanzichenecchi a Mindelheim. Il programma definitivo verrà comunque pubblicato nel prossimo numero di luglio. Le organizzazioni coinvolte sono l’Ecomuseo Val Del Chiese, il Bim del Chiese, l’Ufficio Turistico della Val del Chiese, il Centro Studi Judicaria, i comuni di Bon-
done e Storo, le Pro Loco di Bondone e Cimego, il gruppo Culturale Quatar Sorele. Le manifestazioni hanno un collegamento con gli avvenimenti del primo ‘500 in Trentino ed in particolare della Valle del Chiese, che hanno visto protagonisti importanti personaggi della famiglia Lodron originari a cui l’Associazione Lebrac si propone di far rivivere nelle sue esibizioni, con il coinvolgimento di ambienti e popolazioni locali. La partecipazione alla rievocazione di Mindelheim
è dovuta anche alla contessa Anna Lodron – la moglie del condottiero Georg von Frundsberg –nata proprio nel castello di san Giovanni in Bondone. La partecipazione alla manifestazione di Mindelheim dove sono coinvolti più di 2.500 figuranti in costume con l’invito ufficiale ricevuto per l’edizione 2012 è motivo d’orgoglio e soddisfazione per quanto fatto dall’Associazione Lebrac che ha reso possibile la creazione del gruppo passato dai 40 ele-
menti iniziali del 2009, agli attuali 70 con uomini in armi, suonatori, donne e bimbi e la collocazione nel particolare momento storico che in questi anni di attività hanno dato all’associazione una visibilità a livello sia Trentino, che nelle regioni del centro - nord Italia. La straordinarietà dell’iniziativa consiste nel lusinghiero invito formale ricevuto del presidente del Frundsberg Festring Mindelheim che offre l’opportunità di dar visibilità ad un’espressione storica
giudicariese in terra di Baviera – legata al Trentino anche da motivi turistici – può essere propizia per più floridi e intensi interscambi con il coinvolgimento di tutti gli Enti interessati a partire dalla Comunità delle Giudicarie. In proiezione giudicariese sarebbe auspicabile che questo corteo potesse attraversare il lungo viale di Tione, salendo verso il palazzo della Comunità, accolto dalle autorità locali e dal suo Presidente. Marco Zulberti
Il Giornale delle Giudicarie
mensile di informazione e approfondimento
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Anno 11 n° 6 - giugno 2012 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Achille Amistadi, Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Massimo Caldera, Silvano Capella, Marco Delugan,Tiziano Salvaterra, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampa: Sie S.r.l. - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
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Arte
GIUGNO 2012
1972 – 2012, 40 anni fa nasceva Ziggy Stardust Il compleanno del personaggio creato dal genio musicale di David Bowie La storia di “Ziggy Polvere di Stelle” viene ricordata in questi giorni e consegnata a futura memoria attraverso una targa da poco apposta a Londra, nel luogo in cui fu scattata la fotografia che costituì la copertina del più importante album di David Bowie, “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and Spiders From Mars”. Quel luogo è esattamente Heddon Street, lungo la Regent Street, tra Piccadilly Circus ed Oxford Circus, numero civico 23. Il 6 giugno 2012 scade il 40° anniversario della pubblicazione del disco ritenuto dai fan come il più rappresentativo della produzione di David Bowie . Il disco è un gioiello di rock modernista,
sintesi glam, proto punk e futurabilia rimasto nel cuore di moltissimi cultori della musica di tutto il mondo. Il tema centrale vede un poeta visionario che con un piccolo aiuto extraterrestre diventa una rock star in un mondo sull’orlo dell’apocalisse. Per questa indicazione programmatica della musica di David Bowie quindi la forma del rock verrà modificata trovando la sua massima compiutezza nelle esibizioni dal vivo, con notevoli evoluzioni di stile per la presenza in scena di mimi, ballerini, in soluzioni da commedia dell’arte, costumi bizzarri, trucco e teatro kabuky Osservando le numerosissime immagini che ricondu-
cono al “magic moment” del 1972, troviamo traccia del servizio fotografico per la definizione del personaggio “Ziggy Stardust, realizzato da Mick Rock, mito della fotografia rock; ma per la foto dI copertina dove Ziggy si espone ufficialmente, la firma è di Brian Ward già autore delle foto di “Hunky Dory”. Siamo a Londra, nel gennaio del 1972, di fronte alla sede della pellicceria “K WEST” ed è una notte di pioggia. Ancora oggi quel luogo, sebbene l’insegna
Imparare l’inglese, divertendosi e stando assieme
L’associazione culturale e di volontariato “Lingue senza frontiere ONLUS” organizza sul territorio della Busa di Tione e paesi limitrofi l’English Summer Camp, una proposta interessante per bambini e ragazzi volta a favorire l’avvicinamento naturale alla lingua inglese così come una certa apertura verso culture altre. Il camp è tenuto da tutors madrelingua selezionati e formati dall’Associazione che seguono gruppi ristretti di 10-15 alunni (omogenei per età) per tutto l’arco della giornata alternando attività ricreative, sportive e didattiche. I destinatari sono i bambini dell’ ultimo anno scuola materna, gli alunni della scuola primaria e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado. Il metodo adottato è coinvolgente e divertente: giochi, teatro, gare, canzoni, sport, attività ricreative. Si impara la lingua senza uno studio formale, con un fitto programma giornaliero che concilia in modo equilibrato le varie attività. Si tratta di una vera full immersion, una sorta di viaggio all’estero senza valigia. Sarà organizzata una festa finale con spettacolo in lingua inglese realizzato dagli studenti che si concluderà con la consegna dei diplomi. Le attività si svolgeranno su 2 settimane con orario 9 -16.30. La quota di partecipazione è di 290 € (assicurazione e materiale didattico incluso ), esclusa la quota per pasti al ristorante. Si può avere inoltre la possibilità di ospitare un tutor madrelingua (con riduzione di 120 euro sulla quota del camp), esperienza estremamente arricchente per tutti i componenti della famiglia. Info: mail lara_collizzolli@yahoo.it
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sia da tempo scomparsa è meta di “pellegrinaggio” dei “bowiani” di ogni luogo. David Bowie, dopo questa foto non sarà più solo se stesso, sarà “Ziggy Stardust”, minuscolo e pallido E.T., calato in una periferia londinese dove il panorama urbano si compone con scatole di cartone, auto parcheggiate, lampioni d’epoca passata dalla fioca luce di candela … L’immagine si presenta originariamente in bianco e nero e solo successivamente viene trattata a mano, ad acquerello da
George Underwood, l’amico che durante l’adolescenza, per una semplice questione di ragazze, sferrò a David quel pugno che immobilizzò la sua pupilla sinistra, tale da rendere ancora più esplicita la “differenza” e l’”assenza” di questo personaggio fondamentale della musica contemporanea. E non molto tempo dopo ecco la foto di Aladdin Sane scattata nel gennaio 1973, forse la più celebre immagine di Bowie ed icona indelebile del rock n’ roll … Un esangue efebo abissalmente futuribile si presenta a torso nudo, come un “kouro” inavvicinabile, ripreso in posizione frontale, nella sua staticità riflessiva e quasi dogmatica. Capelli rosso fiamma, viso rivolto verso il basso a suggerire momenti di evocazione interiore, occhi socchiusi e forma da essere caduto dalle galassie, in avvicinamento al nostro mondo ancora così naturale e primitivo. Una scheggia di energia si amplifica sul volto e lo scherzo del fulmine separa in due il “visage”, come a voler descrivere lo stato d’animo, l’interiorità dilaniata e dicotomica. Ziggy è diventato
Aladdin, in un ineludibile presente. Dentro lo stratagemma visivo di questa cover ecco le languide ipotesi dedicate alla nostalgia: una lacrima scivola densa dalla clavicola. Brian Duffy è l’autore della foto, mentre il trucco elaborato da Pierre Larouche è deliberatamente una complessa rappresentazione per descrivere le pulsioni interiori: il segno “elettrico” che aveva accompagnato l’ascesa di Ziggy Stardust, ora diventa non solo “logo” di un essere camaleontico, ma si traduce in puro elemento morfologico e fisico. … Furono gli anni subito successivi allo sbarco sulla Luna ed in questo senso anche quelli dove maggiormente vi fu massima percezione di futuro. Auguri Ziggy Stardust. Alessandro Togni
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Pagina utilità Una tra queste è quella prevista in favore di coloro che debbano avviare un’azione giudiziaria, ovvero difendersi da quella azionata da altri nei loro confronti, ma che risultino privi delle necessarie risorse economiche/finanziarie per farvi fronte. Mi riferisco all’istituto del c.d. patrocinio a spese dello stato (o comunemente chiamato gratuito patrocinio). La legge (art. 24 Costituzione, artt. 76 e ss. d.p.r. 30 maggio 2002 n. 115), infatti, riconosce al cittadino “non abbiente” il diritto ad essere difeso gratuitamente - le spese sono pagate dallo Stato italiano - in un processo civile, anche di volontaria giurisdizione (separazione, divorzio), amministrativo nonché in contenziosi contabili e tributari. Il patrocinio a spese dello Stato è previsto anche nel processo penale sia per la persona offesa dal reato (che intende ottenere il risarcimento dei danni) sia per l’indagato e/o imputato, anche se in quest’ultimo caso valgono regole in parte diverse da quelle qui illustrate. L’art. 4 del d.l. 23.2.2009 n. 11 stabilisce che la vittima di violenza sessuale può essere ammessa al patrocinio anche se con un reddito superiore a quello previsto dalla legge per l’ammissione al patrocinio. Il gratuito patrocinio può essere richiesto dal
GIUGNO 2012 - pag. LEGGE/ L’esperto risponde
Il patrocinio a spese dello stato Ecco le opportunità che vengono in soccorso legale dei più indigenti a cura dell’ Avv. Francesca Zanoni - Fiavè Capita spesso che molte persone rinuncino a priori a rivolgersi alla giustizia temendo le spese che ne potrebbero derivare (anche se solo in via anticipatoria). Purtroppo, in tal senso, questi soggetti si vedono sconfitti in partenza da un sistema che – secondo il loro punto di vista – tutela, in primis, le persone più abbienti o che, quantomeno, possono permettersi cittadino italiano e/o di uno Stato membro dell’Unione Europea; dal cittadino straniero extracomunitario regolarmente soggiornante in Italia (con permesso di soggiorno in corso di validità) al momento in cui è sorto il rapporto o si è verificato il fatto oggetto del giudizio da instaurare; dal cittadino straniero extracomunitario che intende impugnare il provvedimento di espulsione o decisioni in ordine alle domande di asilo/protezione o revoca dello status di rifugiato; dall’apolide (ovvero chi non abbia alcuna cittadinanza); dagli enti o associa-
zioni senza scopo di lucro e attività economica. Non è ammesso al patrocinio a spese dello Stato chi sia stato condannato con sentenza definitiva per reati di mafia ovvero per alcuni delitti aggravati in materia di contrabbando e stupefacenti. La domanda può essere presentata in ogni stato e grado del procedimento, ma non per procedimenti già conclusi. L’ammissione al patrocinio a spese dello stato decorre dalla data della delibera e non è retroattiva. Ma veniamo ora al punto nodale, il reddito annuo dichiarato per poter accedere a tale
l’esborso di somme per loro proibitive. Tale concezione, che appunto determina diffidenza verso l’applicazione del diritto, nonché l’idea che la legge non sia uguale per tutti, deriva – a mio avviso – dalla scarsa informazione offerta circa le diverse (e non sto dicendo che siano esaustive) opportunità che lo Stato offre a tutela dei diritti di tutti, soprattutto i più bisognosi. istituto non deve superare i 10.628,16 euro. Il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso quello di chi fa la domanda. E’ importate considerare, però che se la causa ha ad oggetto diritti della personalità (per esempio: separazione, divorzio, modifica delle condizioni di separazione o divorzio e tutte le cause inerenti i figli) ovvero quando gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri familiari conviventi, si tiene conto del solo
reddito di chi fa domanda. Ciò è di particolare importanza soprattutto nei casi, e sono molti, in cui la donna – che non ha un reddito proprio o comunque è inferiore al suddetto limite - intende separarsi dal marito; in tali casi – anche se il reddito familiare risultasse di gran lunga superiore a quello previsto dalla presente normativa, essa potrebbe sicuramente beneficiare del gratuito patrocinio. Per accedervi è necessario presentare un’istanza al competente Ufficio (in base alla materia, o al Consiglio dell’Ordine degli Avvoca-
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Si invitano i lettori ad inoltrare le più svariate domande sull’applicazione del diritto a casi concreti al seguente indirizzo redazionegdg@yahoo.it. Le risposte ai quesiti di maggiore interesse verranno pubblicate sui successivi numeri del Giornale delle Giudicarie. ti, ovvero direttamente al Tribunale competente per il giudizio) anche a mezzo lettera raccomandata, usando il modello della domanda del Consiglio dell’Ordine, unitamente ai documenti richiesti ed alle autocertificazioni indicate. L’ufficio di competenza valuterà l’ammissibilità o meno della richiesta e deciderà in merito. Se la domanda viene accolta, l spese del processo sono pagate interamente dallo Stato e la persona ammessa al patrocinio a spese dello stato non deve corrispondere nessuna somma all’avvocato o al consulente tecnico. Ogni patto contrario è nullo. Ritengo sia una grande opportunità che tutti i cittadini dovrebbero conoscere, e che se gestita in maniera corretta possa veramente – anche se solo in piccola parte – colmare il divario di accesso alla giustizia che molto spesso divide (anche solo in via teorica) le persone agiate dagli indigenti.
In forma ad ogni costo Sport-addiction: culto del corpo o patologia?
F Praticare uno o più sport è sicuramente importante per il nostro fisico, purché questo importante mezzo di benessere non diventi un’ossessione. La società odierna ha messo al centro il culto del corpo perfetto, sottolineando come bellezza e magrezza siano un must irrinunciabile. Questa ricerca spasmodica della perfezione, con l’aiuto anche di diete e chirurgia estetica, rivela che lo sport viene sempre più utilizzato per apparire meglio agli occhi degli altri. Il che ci parla di un bisogno relazionale, piuttosto che personale. La situazione è diversa quando una persona non riesce a fare a meno di fare sport, che diventa una sorta di droga a cui non può rinunciare, che va ben oltre i fini salutistici. Questa persona è detta sportaddicted, cioè un individuo che ha sviluppato una vera e propria dipendenza dallo sport, che non è legata alla
quantità dello sport praticato, bensì nella presenza di sintomi simili a quelli presenti in altre dipendenze. Vi sono 3 categorie principali, ognuna delle quali ha un rapporto particolare con l’attività sportiva: - i maniaci sportivi, sono coloro che traggono un miglioramento psicologico positivo nella pratica sportiva, che è accompagnata da un senso di benessere, di soddisfazione e di successo; - gli sportivi compulsivi, per cui l’attività fisica è un modo per sostenere una precisa routine, che conferisce un senso di controllo e di superiorità morale; - i dipendenti dallo sport, in cui l’attività fisica ha la funzione di regolatore dell’umore e di eventuali squilibri interni. In questi soggetti, l’attività sportiva lenisce uno stato di malessere, che la persona prova al di fuori dell’attività fisica e la pratica sportiva rappresenta l’unico
a cura della dottoressa Paola M. Taufer
in da piccoli ci è stato detto e ripetuto che fare sport “fa bene al fisico”: in effetti lo sport è da sempre considerato uno strumento di benessere e un aspetto importante della
propria vita. Lo è divenuto a tal punto che lo si inserisce nei curriculum vitae, sia lo si pratichi a livello dilettantistico che a livello agonistico.
momento della giornata in cui ci si sente vivi e attivi. Ma se lo sport finisce per dominare in modo crescente l’intera vita della persona, condizionandone i ritmi e influenzandone le relazioni, non si può più pensare che sia fonte di benessere, ma ci dice che qualche cosa non va. E’ bene distinguere quindi tra un sano ed equilibrato esercizio fisico, che è rivolto alla cura di sé e al miglioramento della propria vitalità, da un modo patologico di vivere lo sport, in cui le pratiche legate all’allenamento diventano così totalizzanti da incidere su tutti gli altri aspetti della vita, come il lavoro, lo studio, i rapporti sociali e le relazioni sentimentali. I sintomi propri della dipendenza si manifestano in assenza dell’attività sportiva e determinano la spinta ad impegnarsi sempre di più. Questa spinta diventa compulsione volta a ridurre le
ad uno specialista. Ma uno psicologo può aiutare anche le persone che gli sono accanto a fargli capire il suo malessere. In chi pratica lo sport in modo sano, appaiono invece molte emozioni positive: innalzamento del tono dell’umore che sarà determinante per lo svolgimento delle altre attività, nel lavoro e nelle rela-
sensazioni negative derivanti dalla mancanza dell’attività fisica. Col tempo appariranno emozioni come il senso di vuoto o il senso di colpa per non essersi dedicati allo sport a sufficienza. E chi soffre di sport-addiction non ammette il proprio disagio. Pertanto è difficile persuaderlo a chiedere aiuto
zioni; sensazione di competenza e di successo; aumento delle propria attribuzione alla riuscita e innalzamento dell’autostima. Pertanto rimane vero il vecchio “mens sana in corpore sano”, purché sia accompagnato da l’eliminazione di eccessi, poiché “in medio stat virtus” (la virtù sta nel mezzo). paolataufer@sipaa.it
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Cultura
GIUGNO 2012 Dialogo sulle rive del Sarca e del Chiese/Parte quinta
I politici ci hanno spiegato che cos’è questa Comunità diValle? Eccoci nel pieno del mese di maggio, i ciliegi sono ormai tutti in fiore e in una giornata di tiepido sole “él Bòcia” torna, alla solita ora del martedì, dal vecchio maestro, che lo attende seduto davanti al suo computer, diventato l’inseparabile compagno di viaggio della él Bòcia - Hai visto come è andata? Tutti si auguravano che le Comunità di Valle venissero abolite e invece l’indifferenza generale ha permesso che rimanessero in piedi. él Vècio - Caro mio; purtroppo ancora una volta si è dimostrato che le cose bisogna farle “col cò!”: la gente ha bisogno di “conoscere” quello che deve fare e su che cosa è chiamata a decidere. Invece - come era già avvenuto per il Comprensorio - nessuno si era preso cura di parlare alle popolazioni per ascoltarle e spiegare quello che si intendeva raggiungere con le Comunità di Valle. él Bòcia - Ma non ti pare strano che i politici non siano ancora in grado di farsi capire dalle gente nonostante viviamo in una società democratica moderna? él Vècio - Strano lo diventa perché qualcuno agisce senza rendersi conto dei propri doveri; infatti la democrazia vera presuppone che se vuoi il consenso popolare, prima o poi dovrai venire a contatto diretto con coloro a cui chiedi l’assenso, il voto. Dovranno pur decidersi a trovare tempo, voglia e modi per avvicinare le persone e spiegare quello che intendono fare per la Comunità. él Bòcia - Ma allora, visto quello che succede sia a Trento che a Roma, bisogna proprio rebaltàr su tut? él Vècio - Io credo proprio di sì, poiché mi sembra che siano pochi i Cittadini che sono a conoscenza di quello cha fanno veramente i politici e gli amministratori
pubblici. Pensa un po’ se i Trentini in questi mesi hanno saputo qualcosa su cosa sono, o come dovrebbero operare, le Comunità di Valle! él Bòcia - Ma forse è perché la gente da noi si interessa poco della politica e della pubblica amministrazione? él Vècio - No; non è la gente che la se né fréga. Ricordati che amó sti agn gli uomini, qui a Tione (e anche negli altri paesi) quando tornavano dalla Messa passavano in Municipio (che aveva la porta aperta anche alla domenica) ed entravano a leggere quello che era stato affisso all’albo comunale. Quello era il giornale del tempo. In questi ultimi decenni si sono persi alcuni comportamenti sociali per colpa di chi ha trascurato il dovere dell’informazione ai propri paesani, dimenticando di curare il contatto diretto fra amministratori ed amministrati. él Bòcia - Anche a me,
sua solitaria vecchiaia. Sulla scrivania, tra gli inseparabili libri di sempre - «senza libri nó sé va ’nanč» - vi sono i giornali con i titoli che parlano del fallimento del referendum sulle “Comunità di Valle”. Dopo i rituali saluti “él Bòcia” entra in argomento:
pensando ai miei ricordi in famiglia, mi sembrava che fino a qualche anno fa, si parlasse un po’ di più del Comune e della politica anche in casa. él Vècio - Proprio a questo proposito si potrebbero ricordare i famosi “comizi” che si tenevano nei primi decenni del dopo guerra sulle piazze, o nelle sale che erano sempre stracolme di gente. I discorsi erano sempre molto curati e la gente - de tute le sòrt - correva a sentirli per aggiornarsi su tutto e su tutti, e poi per commentarli vivacemente, con un buon bicchiere di vino all’osteria, ma sempre a ragion veduta. él Bòcia - Ma, allora, come la mettiamo ora, con i politici nei riguardi delle Comunità di Valle, di cui ancora si conosce poco o niente? él Vècio – Caro Marco, in qualche modo bisogna “che i ghé ’n vègna fò”! Vi è l’impellente necessità di correggere quello che si è
sbagliato e mettere le mani a quello che non si è fatto. Soprattutto i diretti responsabili devono impegnarsi (non solo e non tanto nell’estroso e ristretto ambito burocratico) nel rendere le Comunità di Valle autonome dalla Provincia, e calate nei loro rispettivi ambiti territoriali così diversi uno dall’altro. Si parla già di “riforma”: un vocabolo per me balordo che ’l dìss tut e no ’l dìss gnént!. él Bòcia - Ma, in pratica, per la gente che è stata lasciata senza informazione, si dovrà fare qualcosa di nuovo visto quello che è successo in questi due anni? él Vècio - Io non sono un esperto ma penso che gli stessi assessori provinciali debbano muoversi e girare di Comunità in Comunità, di Valle in Valle, per incontrarsi non solo con i sindaci e gli amministratori, ma anche con la gente comune; però non per essere soltanto “ascoltati” passivamente, ma per “colloquiare” costruttivamente e lavorare anche con la gente disponibile al futuro economico dei paesi e delle valli. él Bòcia – È un bel sogno che spero si realizzi. Ma forse la gente è stufa e c’è in giro un crescente senso di indifferenza; e non è disponibile ad apprezzare gli sforzi che verranno messi in cantiere. Come facciamo a coinvolgerli? él Vècio - Per quel poco che posso, sto cercando di coinvolgere i giornali a dare una mano alla costruzione della Comunità di Valle attraver-
so il meritato sostegno a quei pochi amministratori che sono convinti ed impegnati, e suggerendo di farla finita di continuare a dare voce e visibilità a chi “rema contro”. él Bòcia - Non ti sembra un’utopia? Oppure hai motivo di riuscirci?. él Vècio - Finora ho avuto la risposta positiva di giornali come “il Giornale delle Giudicarie”, il direttore del “Trentino” e dalla testata su internet “www.giudicarie. com” a cui invito te (e i cortesi Lettori di queste pagine) a collegarti. Ho motivo di credere che anche grazie al loro impegno sia possibile assumersi la responsabilità in questa vera “battaglia socio-culturale” che potrebbe davvero ravvivare e rinverdire nel Trentino l’esaltante salvaguardia e difesa dei rispettivi territori dei paesi, che sono cresciuti e si sono rinvigoriti nella loro identità specialmente negli otto secoli del Principato (10271803) nella fedele osservanza delle norme di comportamento dettate dalle Regole/ Statuti medioevali. él Bòcia - Ma, a questo punto, non varrebbe la pena di coinvolgere anche le numerose pubblicazioni comunali delle Giudicarie?
él Vècio - Bella idea, bravo. Infatti vi sono decine e decine di stupendi, ricchi e ben diretti “Bollettini comunali” che potrebbero portare nelle singole famiglie la voce della Comunità di Valle, con articoli scritti da persone competenti; aggiungendo, però, anche e specialmente le voci di tutti i giudicariesi, che verrebbero coinvolti in un “dialogo aperto” perchè il “parlare insieme” è uno dei fattori sociali di maggior importanza nella convivenza civile. él Bòcia – Che cose belle e importanti mi hai insegnato oggi. Prima di salutarti; hai trovato qualcosa di nuovo da dirmi nei tuoi vecchi libri? él Vècio - Proprio quest’oggi sfogliando i diari del tionese Guido Boni ho trovato una frase che ha qualcosa da insegnare anche per la gént d’ancó! él Bòcia – Cosa dice? él Vècio – È un appunto scritto nel gennaio del 1912 (cent’anni fa): «Si ricordino tutti a cui cale dell’avvenire che, secondo l’esperienza, l’educazione e l’istruzione sono le basi indispensabili di ogni progresso». A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini
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Cultura
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PARLANDO GIUDICARIESE
Un’accogliente oasi giudicariese: la Val d’Algone
Un solco aprico, tutto ammantato di verde, che quasi timidamente ti accoglie per portarti ai piedi dei pinnacoli dolomitici con una dolcezza ed un raccolto silenzio che ti avvince e ti resta impresso per sempre nell’animo. Nelle pagine dell’A. si trovano infinite annotazioni di storia, di geografia, di fauna e di flora, nonché riferimenti a vicende secolari come il giudizio di Dio di Movlina del 1155, alle vetrerie e alla Credata dei secoli decimottavo e decimonono, alle pionieristiche battute di caccia di cacciatori rimasti famosi; vi si trovano tutte le informazioni che possono interessare qualsiasi lettore che voglia conoscere anche nelle più intime fibre la consistenza di un territorio ricchissimo e meraviglio-
Spett. redazione del Giornale delle Giudicarie, è da parecchio tempo che desidero collaborare con il vostro giornale, rispolverando così la mia antica passione giornalistica nata ai tempi della Radio TG8. Come comandante della Compagnia Schuetzen della Rendena ho molto spesso occasione di partecipare a cerimonie e feste di vario genere, di avvicinare personaggi importanti sia della politica che del mondo culturale e di visitare luoghi molto interessanti da far conoscere anche ai lettori del GDG. Per rompere il ghiaccio vi mando la foto recente della nostra Compagnia, formata da oltre 40 componenti di ambo i sessi e originari in massima parte della Rendena e di Tione ed alcuni delle Giudicarie Esteriori e della Valle del Chiese. La sede è situata nel Municipio di Caderzone dove ci si riunisce e si conservano le attrezzature. Molti si chiedono perchè nascono tutte queste compagnie di Schuetzen nel Trentino come in Alto Adige dove si parla però tedesco; dare una risposta non è semplice perché i motivi sono molteplici. Innanzitutto la riscoperta di una storia passata che nessuno ci ha mai insegnato, poi la ricerca delle radici della nostra cultura, delle nostre tradizioni e dei nostri costumi. Il tutto condito per la verità con un po’ di folclore e voglia di uscire dal solito trend del vivere quotidiano.
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nnio Lappi è il perto fra la gente con le A cura di Marco Zulberti e Mario Antolini nome di un Giusue ormai numerose pubdicariese entrato ormai nell’ambito della sto- blicazioni. Ne è prova la sua “Val d’Algone”: pagine riografia della sua terra natale, essendo nato a Sténico, dedicate ad una delle più suggestive (ed in un certo perché ne è diventato un attento e profondo ricercato- senso sconosciute) vallate che sembra nascondersi tra re del suo passato riuscendo a “seminare” quanto sco- gli anfratti meridionali del Gruppo di Brenta. so; ma essenzialmente vi si trova l’attaccamento dell’A. stesso alla propria terra, ad una terra amata e sofferta, ad una terra vissuta con quell’affettuoso e concreto coinvolgimento che è rimasto nelle vene di chi ancora - attraverso lo studio del passato - è riuscito ad arricchirsi di quella simbiosi fra censita (l’antico “vicino”) e territorio che è stato proprio della secolare quotidianità dei nostri avi. L’agile volume non è una guida: è “la Val d’Algone”, ossia è la composizio-
ne descrittiva e minuziosa di qualsiasi elemento possa costituire un insieme di
particolari che sanno immedesimarti in un tutto che è fatto di suggestive ed avvin-
centi bellezze da conoscere e da gustare in qualsiasi stagione, come ben dice l’autore nelle prime pagine: «Incomparabilmente bella è la Val d’Algone... quando in primavera Natura la sveglia dal lungo sonno invernale, in estate quando s’ammanta di verde in mille sfumature, in autunno quando regala il trionfo dei suoi colori, d’inverno quando si offre come appagante ricompensa per avventurosi escursionisti...». Non è compito di questa recensione elencare dettaglia-
Cappellipiumatigiudicariesi La Schuetzen Companie della Rendena presenta la sua attività di riscoperta delle tradizioni
Le prime Compagnie Schuetzen hanno origine oltre 500 anni fa con lo scopo di difendere il territorio dalle aggressioni nemiche, mai di aggredire, ma avevano anche il com-
pito di aiutare in caso di incendi o alluvioni. come la moderna protezione civile. Rimangono famose le battaglie contro gli invasori francesi del 1703, del 1796-97 e 1809, queste
ultime condotte dall’eroe tirolese Andreas Hofer, che fu poi fucilato a Mantova il 20 febbraio 1810 dai napoleonici. Chi ha letto il volume di Dante Ongari, uscito nel 1983, può rendersi con-
to di come era la vita nei secoli addietro nelle nostre vallate. spesso invase e occupate da eserciti stranieri che maltrattavano le popolazioni sottoponendole ad angherie di ogni genere.
tamente i ben 55 capitoli in cui si suddivide l’opera, ma soltanto assicurare il fortunato Lettore che si trova tra le mani un prezioso cofanetto ricco non solo di esemplari parole, ma anche di una ricchissima raccolta di fotografie storiche inedite che rendono il volume un prezioso documento di un purtroppo dimenticato ma stupendo passato delle popolazioni delle Giudicarie Esteriori. Mario Antolini Musón ENNIO LAPPI, La Val d’Algone. Storia, vicende e personaggi. Comuni di Sténico e Comune di Comano Terme (Tn). Litotipografia Effer e Erre, Trento, 2011. F.to cm. 16,5x24, pagg. 256, illustrato a colori. Nel volume dell’Ongari si accenna spesso alle Compagnie della Rendena guidate dai capitani Cavoli di Pinzolo, Collini Slosser di Spiazzo, Bruti di Fisto e Cantonati di Villa Rendena. Tornando ai tempi nostri, fortunatamente i compiti degli Schuetzen sono ben altri, ci si limita a partecipare a processioni religiose, commemorazioni dei caduti di guerra, come per esempio al cimitero militare austro-ungarico di Bondo in novembre, ma anche a feste popolari, inaugurazioni di vario genere e pure a gare di tiro a segno nei vari poligoni del Tirolo. Da alcuni anni ci è stato concesso il permesso di portare la sciabola di rappresentanza per gli ufficiali ed i fucili caricati a salve per la truppa, dopo avere superato esami molto rigidi di porto d’arma. Le ragazze, chiamate Marketenderinnenn, ossia vivandiere, portano i corni di bufalo pieni di fiori a tracolla oppure botticelle in rovere piene di grappa, che vendono alle feste per finanziare l’attività della compagnia. Ogni compagnia indossa un costume diverso, e richiama gli aquerelli del pittore Von Lutterotti risalenti al 17° secolo nei suoi volumi “ I costumi del Trentino”. Chi volesse avere ulteriori informazioni o entrare a far parte della compagnia di Rendena può inviare una email a silvanocapella@libero .it oppure telefonare al 3400869914. Silvano Capella
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Attualità
GIUGNO 2012
Sotto gli occhi di una vasta folla è nato il 5 maggio il nuovo edificio comunale
Vigo,inauguratoilmunicipio certificato Leed Ma è risaputo, sono le formalità a restare sui libri e ad essere tramandate ai posteri. Quindi annoteremo questa data, 5 maggio 2012, come l’inizio di una nuova vita per il comune di Vigo Rendena, e poco importa se la
comunità dovrà condividere la ricorrenza con la morte di un grande condottiero come Napoleone Buonaparte, e se per il suo anniversario nessuno comporrà odi di manzoniana memoria in suo onore; basterà innalzare lo
S
di Andrea Tomasini
orge imperioso al centro del suo paesino, come un reggente che sovrasta i suoi sudditi che ormai hanno fatto l’abitudine a quella costruzione futuristica, dai lineamenti innovativi e moderni, dalla livrea in legno, in linea con i canoni che hanno permesso la prestigiosa certificazione LEED concernente parametri di elevato risparmio energetico ed il reperimen-
RINNOVO DELLE CARICHE PER IL LIONS CLUB VALLI GIUDICARIE E RENDENA Dalla sezione Tione Valli Giudicarie Rendena del Lions Club International sono arrivati i risultati dell’Assemblea dei Soci riguardanti il rinnovo delle cariche sociali per l’anno lionistico 2012-2013. Con l’occasione il Presidente Ignazio Fusari ha relazionato sulle attività svolte nel suo anno sociale. Ha ricordato l’impegno che il Club ha profuso alla comunità internazionale con l’impegno economico in favore di molti progetti filantropici fra cui le protesi per bambini amputati di Haiti, la campagna internazionale di vaccinazione di bambini contro il morbillo; il convegno Distrettuale dal tema Cordone ombelicale e cellule staminali assieme al Lions Club Arco Riva del Garda. E poi ancora im-
pegno per i non vedenti con una raccolta di fondi con una casetta ai mercatini di Natale di Arco, finalizzato all’acquisto e consegna di bastoni elettronici Bell per ciechi, la raccolta fondi con una commedia di beneficenza in favore della nostra concittadina Daniela Salvaterra che opera nella Missione di Maria Teresa ad Encanhada, in Perù; quella a favore del Padre Comboniano Corrado Tosi nostro concittadino missionario in Congo.E, infine, il 7° Lions Golf Trophi a scopo benefico finalizzato al sostegno di Suor Rita Fornasier operante in Ecuador e all’associazione Mani Unite per l’intervento della bambina bielorussa Katia. Dopo la relazione del Presidente si è proceduto all’elezione del nuovo Consi-
glio Direttivo per l’anno Sociale 201213 così composto: Presidente: Leonardo Leonardi 1° Vice Presidente: Italo Bonetti 2° Vice Presidente: Monelli Massimo Segretaria: Maria Wanda Loria Tesoriere: Tullio Chesi Cerimoniere: Nicoletta Gottardi Censore: Remo Terzi Club Officer: Tania Guetti Club Officer: Giorgio Ventura Consiglieri: Luciano Azzolini, Giancarlo Ballardini, Michele Ballardini, Guerrino Beccari, Lorenzo Berlanda, Rolando Bucci, Mimma Carbone, Emilio Cozzio, Gianfranco Giovanelli e Amedeo Marchetti. Aldo Gottardi
to della maggior parte dei materiali di costruzione dal territorio circostante. Mancava solamente l’ufficialità. La comunità di Vigo Rendena aveva già avuto l’onore di poter usufruire di alcuni servizi presenti nella nuova costruzione ospitante gli uffici comunali del paese, oltre alla canonica parrocchiale, la sala adibita al piano giovani, la sala della pro loco e l’ambulatorio medico. sguardo al cielo per ricordarsi della sua presenza, percorrere i suoi corridoi illuminati per usufruire dei suoi servigi, ammirare le fotografie e le opere appese alle pareti per mantenere un filo conduttore col passato e, allo stesso tempo, guardare al futuro. La cerimonia d’inaugurazione ha visto una considerevole partecipazione da parte di personaggi più o meno illustri provenienti da tutto il circondario. Gli esponenti dei consigli comunali di tutta la valle si sono riuniti per fare da cornice a una giornata importante per il piccolo comune della Rendena. A dare inizio alla cerimonia non poteva essere che il padrone di casa, Ezio Loranzi, sindaco di lungo corso, ormai alla terza legislatura ed entusiasta promotore di questa idea progettuale. I tempi stringevano e la decisione se intraprendere o meno questa idea innovativa per quanto riguardava la costruzione di un edificio all’avanguardia in tema di risparmio energetico e ridotto impatto ambientale doveva essere immediata. La domanda per l’ottenimento dei fondi europei doveva essere presentata in tempi brevissimi. La corsa contro il tempo intrapresa da Ezio e dai suoi validi collaboratori è sfociata nel risultato che ora domina la
piazza principale del centro abitato di Vigo. A seguire, sono intervenuti all’inaugurazione tutti i principali attori e artefici del progetto che ha portato alla realizzazione dell’edificio. Al microfono si sono susseguiti l’ingegner Chiodega, progettista del municipio, l’ingegner Salvaterra, curatore della parte riguardante il risparmio energetico, la dottoressa Nicoletta Clauser, dirigente del servizio Europa della Provincia, la consigliera provinciale Margherita Cogo e il vicepresidente della Comunità di Valle delle Giudicarie Piergiorgio Ferrari. L’immancabile benedizione di rito da parte di don Marcello, il sacerdote della parrocchia, ha anticipato il taglio del nastro, avvenuto al cospetto di una fastidiosa pioggerellina: le condizioni meteo non propriamente esaltanti hanno cercato invano di rovinare la festa che è risultata in ogni caso un successo. Tutti gli astanti, ed in primis gli abitanti del paese, sono rimasti soddisfatti del risultato esprimendo il loro parere positivo nei confronti dell’opera ultimata. Ora che anche i servizi comunali e gli uffici sono finalmente entrati in funzione abbandonando la sede temporanea, inizierà la nuova vita del municipio a disposizione della collettività.
Condino (TN) tel. 0465.621440 www.legnocase.com
Lavoro
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Disoccupazione giovanile: emergenza da superare L’Apprendistato professionalizzante come strumento formativo e semplificato
I dati economici più recenti hanno portato alla ribalta della politica e dell’opinione pubblica il preoccupante fenomeno della disoccupazione giovanile. Questo fatto, già allarmante di per sé è ulteriormente aggravato dall’aumento di ragazzi – i cosiddetti Neet – che non solo non lavorano, ma che non seguono nemmeno percorsi professionali o scolastici. Quali fattori possiamo cogliere sempre più spesso guardando le giovani generazioni? Si riscontra una debolezza di curiosità verso il mondo del lavoro e di adattabilità verso quello che potrebbe essere un primo inserimento lavorativo. Il disorientamento dovuto alla mancanza di informazioni che possano aiutare a muoversi in modo adeguato nella costruzione del proprio percorso professionale e umano peggiora la situazione. Parte del problema è costituito anche dal fatto che non si riconosce più l’importanza del lavoro manuale e che sia il sistema scolastico che le famiglie inducono i ragazzi a considerare negativamente i “mestieri”, di cui invece c’è grande bisogno in Italia e nelle Giudicarie. In questo contesto la possibilità di apprendere lavorando può risultare una grande opportunità di cambiamento al quale può contribuire anche l’utilizzo di strumenti contrattuali idonei. L’apprendistato infatti deve essere inteso da un lato come un contratto di inserimento, meno rigido e meno costoso di altre forme contrattuali e da applicarsi nella prima fase della vita lavorativa e dall’altro come uno strumento in grado di sviluppare la formazione che la scuola non è in grado di fornire. L’attuale impostazione del contratto di apprendistato si colloca invece a metà strada, non riuscendo a rispondere compiutamente a nessuno dei due obiettivi pur prevalendo la funzione di inserimento lavorativo. Un contratto d’inserimento con obblighi formativi, per essere efficace deve potersi applicare più semplicemente, garantendo inoltre una maggiore qualità della formazione. Il recente rapporto di GiGroup Academy in collaborazione con la società OD&M Consulting, partendo dall’ evoluzione dell’apprendistato nel nostro Paese rispetto a nazioni come la Germania, analizza l’esperienza delle aziende italiane nell’utilizzo
OD&M L’apprendistato professionalizzante in Italia Il punto di vista delle imprese Motivi non utilizzo Perché non lo ha utilizzato? Tot Piccola Media Grande Industria Non ne ero a conoscenza 12,8% 25,0% 10,5% 0,0% 20,0% Non ne ho bisogno/non mi interessa 23,1% 8,3% 42,1% 0,0% 28,0% Non saprei dove trovare gli apprendisti adatti 15,4% 25,0% 10,5% 12,5% 16,0% Mi sembra troppo complesso da un punto di vista normativo 33,3% 33,3% 31,6% 37,5% 20,0% Non saprei come formare adeguatamente gli apprendisti 15,4% 8,3% 15,8% 25,0% 12,0% Costi/benefici svantaggiosi 10,3% 16,7% 0,0% 25,0% 12,0% Altro 12,8% 16,7% 10,5% 12,5% 16,0% Non risponde 5,1% 0,0% 0,0% 25,0% 8,0%
di questo strumento. I risultati della ricerca: Dai dati esaminati l’apprendistato risulta essere uno strumento abbastanza utilizzato dalle aziende, il 64% delle imprese ha infatti utilizzato l’apprendistato professionalizzante a partire dal 2003. Se si considerano le aziende che non hanno utilizzato l’apprendistato le motivazioni principali sono state l’eccessiva difficoltà normativa (33%) o il fatto che le aziende non ritengono di averne bisogno (23%). Le motivazioni per cui le aziende hanno utilizzato l’apprendistato sono soprattutto i vantaggi economici (89%) e solo successivamente le esigenze formative (34%) o di crescita interna dei lavoratori (30%). Negli ultimi 3 anni il 30% delle aziende interpellate ha inserito più di 10 apprendisti e solo l’11,4% non ha inserito nessun apprendista. L’apprendistato risulta essere uno strumento abbastanza utilizzato per l’inserimento dei giovani, il 42% delle aziende dichiara che la quota degli apprendisti rispetto ai giovani inseriti è superiore alla metà, per il 27% è compresa fra il 30% e il 50% e per un altro 27% è inferiore al 30% (il 4% non ha saputo rispondere). La maggior parte delle aziende ha utilizzato l’apprendistato per inserire giovani fra i 21 e i 25 anni (69%), e successivamente per quelli sopra i 25 anni (56%), mentre sono meno quelle che hanno inse-
rito giovani con meno di 20 anni (36%). La aree in cui la maggior parte delle aziende ha inserito degli apprendisti sono in primis la Produzione (50%), seguita dall’Area tecnica (34%) e dall’Amministrazione, finanza e controllo (27%). La maggior parte delle aziende ha utilizzato contratti da 3 anni (41%) o da 2 anni (30%). Una volta intrapreso il percorso dell’apprendistato questo sembra avere un buon fine, il 77% delle aziende dichiara infatti di aver assunto con contratto a tempo indeterminato oltre il 90% degli apprendisti e solo l’8% ne ha assunti meno della metà. Anche gli apprendisti sembrano affidarsi con fiducia allo strumento dell’apprendistato, il 55% delle aziende dichiara che nessun apprendista ha abbandonato anticipatamente il percorso di apprendistato e per il 28% delle imprese si è trattato di una percentuale inferiore al 10%. Il motivo che ha spinto gli apprendisti ad abbandonare il percorso è principalmente di carattere occupazionale, ovvero l’aver trovato un’occupazione più interessante (28%) o più remunerativa (28%). Uno degli aspetti più critici dell’apprendistato è la questione normativa. Il 66% delle aziende si è infatti rivolta a qualcuno per avere una consulenza sugli aspetti normativi della legge. La maggior parte delle imprese si è rivolta a consulenti per il lavoro (74%) o ad associazioni di categoria (39%), con
Servizi 0,0% 14,3% 14,3% 57,1% 21,4% 7,1% 7,1% 0,0%
Nord Ovest 6,7% 20,0% 13,3% 40,0% 20,0% 6,7% 20,0% 13,3%
Nord Est 14,3% 21,4% 21,4% 35,7% 14,3% 7,1% 7,1% 0,0%
Centro Sud 20,0% 30,0% 10,0% 20,0% 10,0% 20,0% 10,0% 0,0%
un buon livello di soddisfa- no esattamente a metà fra gli quali, a fronte di un interesse zione in entrambi i casi. Sono insoddisfatti e i soddisfatti. concreto verso giovani risorse invece poche, poco meno di Le difficoltà riscontrate dalla che possano crescere all’inun quarto, le aziende che si maggior parte delle aziende terno dell’azienda, si trovano sono rivolte all’esterno per la hanno riguardato la collabo- in difficoltà nella selezione, selezione degli apprendisti, razione con gli Enti preposti nella gestione della normativa nella maggior parte dei casi a fornire i corsi di istruzio- e nel processo di realizzaziosi sono rivolte ad agenzie per ne integrativa (47%), oltre a ne del progetto formativo”. il lavoro (82%). La maggior tutti gli aspetti burocratici ed “Ecco perché GIGROUP, priparte delle aziende sembra amministrativi: certificare le mo gruppo italiano nei servizi avere le capacità necessarie competenze acquisiti (34%), dedicati al lavoro, negli ultimi per formare gli apprendisti, redazione del PFI (34%) e due anni ha investito in un il 36% dichiara che la forma- individuare la normativa ap- progetto orientato ai giovani zione è completamente inter- plicabile (32%). Le maggiori e al loro talento, totalmente na, il 58% che è in parte inter- difficoltà si sono riscontra- in linea con le necessità delna ed in parte esterna e solo il te nelle Piccole imprese, in le aziende”. START>APP è il 5% si affida completamente quelle che stanno attraversan- nuovo servizio di GIGROUP alla formazione esterna. La do una fase di cambiamento per l’attivazione dell’apprenmaggior parte delle aziende e in quelle con un approccio distato professionalizzante. utilizza una formazione in af- strategico sul mercato di tipo “START>APP solleva fiancamento, nel 63% dei casi innovativo. Di conseguen- l’azienda dagli adempimenti si tratta di una formazione in- za i supporti richiesti dalla amministrativi e burocratici formale, per il 61% avviene maggior parte delle aziende dandole la possibilità di contramite un tutor aziendale e riguardano proprio gli aspet- centrarsi esclusivamente sulper il 56% attraverso percorsi ti normativi (53%), seguiti la crescita professionale dei formativi strutturati “on the per il 44% delle aziende da propri talenti” afferma Paola job”. Poco meno della metà un supporto alla formazione Montanari Responsabile di delle aziende si è rivolta a degli apprendisti. Le impre- Selezione di GiGroup Filiale qualcuno per la formazione se che riterrebbero maggior- di Arco. GIGROUP SPA, in degli apprendisti, la maggior mente utile un maggior tipo qualità di operatore speciaparte si è rivolta ad Enti pub- di supporto sono soprattutto lizzato in risorse umane, si blici (36%) o ad associazioni quelle di Medie dimensioni e augura che la propria iniziadi categoria (36%) e una per- che stanno attraversando una tiva venga supportata anche centuale leggermente infe- fase di cambiamento e quelle dalle istituzioni con adeguati riore a società di consulenza con una strategia di innova- servizi e procedure facilmente (30%) o ad aziende di sele- zione. fruibili, permettendo così alle zione e formazione (30%). aziende di cogliere questa imLa soddisfazione della la Anna Zoppirolli, Responsabi- portante opportunità. maggior parte delle azien- le Commerciale di GIGROUP de è positiva, in particolare Filiale di Arco commenta Info: per quanto riguarda le asso- così il rapporto: “Questi dati www.odmconsulting.com/ ciazioni di categoria (92%), sono perfettamente confer-(140x78) www.gigroup.it/startapp GIORNALE DELLE GIUDICARIE mentre nel caso degli Enti mati dalle aziende intervistate www.gigroup.it Giugno /2012 pubblici le imprese si divido- nella zona delle Giudicarie, le
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Sport
GIUGNO 2012
Una nuova via impegnativa e mozzafiato Sul Piccolo Dain, il massiccio che sovrasta l’abitato di Sarche, Gianni Canale, Aldo Mazzotti e Franco Cavallaro hanno aperto la difficile “Le Vrai Plaisir – (Pampers)” Sono amici e compagni di scalata da tempo i tre giudicariesi doc, Gianni Canale di Ragoli, Aldo Mazzotti e Franco Cavallaro di Tione, che hanno aperto di recente una nuova, suggestiva via fra le grigie rocce del Piccolo Dain, sopra l’abitato di Sarche. E’ Gianni, trentun anni all’anagrafe e quasi la metà passati a scalare proprio grazie all’amico Mazzotti che in un pomeriggio al bar lo portò per la prima volta sulle rocce di Preore, a darci le foto, emozionanti, della risalita. Sull’altro versante, quello del Limarò, i tre avevano già aperto nel 2010 un’altra via battezzandola “la tigre, il daino e il gladiatore”, più facile rispetto alla recente conquista, oggi diventata il campo prova per tentare poi la salita della nuova scalata. “Le vrai plaisir – Pampers”, questo il nome scelto dagli alpinisti giudciariesi per la loro creatura che si snoda proprio a centro parete sul massiccio che domina
la Valle dei Laghi, è una via impegnativa e tecnica, a 425 metri e 12 rinvii dalla base. “Sicuramente una delle più dure aperte su quella parete” concordano gli utenti del popolare forum planetmountain.com, regno degli internauti uniti dalla passione per l’arrampicata. “L’idea ci è venuta durante una scalata della vicina via “Ultima Fiamma” aperta da Tiziano Buccella, Rolando Larcher e Geremia Vergoni nel 2007 – racconta Gianni Canale - l’eleganza e la qualità della roccia di questa via ci ha spinti a dare un’occhiata più da vicino a quello che sarebbe diventato il nostro nuovo progetto”. C’è voluto tanto lavoro, una quindicina di uscite nell’autunno scorso per chiodarla e altrettante per liberarla, che in gergo alpinistico significa scalare i tratti fra un chiodo e l’altro senza i riposi e le soste che si fanno quando la via viene attrezzata, in modo da poter assegnare un livello di difficoltà. I gradi asse-
gnati alla “Vrai Plaisir” sono ancora provvisori e oggetto di dibattito online e fuori, in attesa che la valutazione si assesti con il crescere delle salite, ma i tratti più impegnativo sono i due finali, e Gianni Canale ha già individuato il suo preferito: “Il fantastico 8a+ finale: 30 metri strapiombanti, molto continui e senza riposi. E’ una via molto difficile per la continuità dei tiri, ma per chi ha voglia di un po’ di adrenalina è la via perfetta: si consiglia, oltre che alle buone capacità tecniche, anche un buon morale”. Un riferimento proprio al carattere e a una sana dose di testardaggine è quello di quel “Pampers” nel nome, che richiama una nota marca di pannoloni per bambini, perché a dirla con le parole di Canale “ è talmente dura che quando vai a ripeterla te la fai adosso”, ma la soddisfazione, ci pare di aver capito, è unica. Denise Rocca
Foto Gianni Canale
Foto Gianni Canale
Foto Gianni Canale
Sport
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Brenta Volley, vince l’aggregazione Il sodalizio conclude l’annata sportiva 2011/12 con oltre 170 atleti, 147 partite disputate, tanti giovani avvicinati al mondo dello sport
Brenta Volley - Under 15 Femminile
Per ogni atleta, l’attività inizia a settembre e si conclude a maggio, coinvolgendoli in palestra dalle 3 alle 4 volte la settimana per un totale di oltre 200 ore di sport annue, ad eccezione del minivolley, l’attività promozionale di avvicinamento alla pallavolo per i più piccini. Un attività ben organizzata che grazie alla disponibilità del pulmino per gli allenamenti consente la partecipazione di tanti ragazzi/e provenienti da un vasto territorio: da Bondo a Madonna di Campiglio, Busa di Tione, Stenico e Bleggio/ Lomaso.
persone coinvolte nell’attività; per le sole partite casalinghe, circa 375 ore di volontariato realizzate da arbitri, segnapunti e addetti palestra; 2 autisti pulmini impegnati 5 giorni la settimana per il trasporto degli atleti da casa agli allenamenti; oltre 800 ore spese per l’organizzazione e la gestione di tutta l’attività (per la maggior parte dedicate alla raccolta sponsor; gestione campionati, cura sito internet, amministrazione, organizzazione, corsi di formazione); 11 tecnici impegnati in palestra per lo svolgimento dell’attività”.
“Se volessimo sintetizzare l’attività svolta in pochi numeri – spiega il presidente di Brenta Volley, Stefano Parolari - potremmo dire: partite disputate 147; 1.530 ore d’utilizzo palestre (di cui 1.230 per gli allenamenti); 30
Grazie al lavoro di tutti, nella stagione sportiva 2011/12, l’Associazione ha potuto partecipare a ben 7 campionati, 3 maschili e 4 femminile e realizzare l’attività di minivolley a Tione e a Daré. Sul maschile, oltre alla Serie C
per la prima squadra (all. Silvio Betta), sono state schierate 2 formazioni giovanili, l’Under 14 (all. Betta Silvio) e l’Under 13 (all. La Placa A.). Nel femminile invece, oltre al campionato di 1^ divisione (all. Bertolini P.), l’Associazione ha schierato le formazioni dell’Under 15 (all. Murace L.), dell’Under 14 (all. Salvaterra A.) e dell’Under 13 (all. Romeri A.). Non abbiamo vinto nessun campionato (l’Under 15F è giunta seconda distante 1 punto dal vincitore, il Volano Volley, dopo essere stata in testa al campionato fino a 2 giornate dal termine) però da circa 2/3 anni si denota un miglioramento del livello dei nostri atleti giovani, soprattutto nel settore femminile dove più ampia è la partecipazione. Nel settore maschile, nonostante una presenza più contenuta, numerosi sono
Anche quest’anno si conclude l’annata sportiva dell’ASD Brenta Volley, è quindi tempo di bilanci su quanto fatto e sulle prospettive future dell’attività. Sono stati circa 170 gli atleti che quest’anno hanno partecipato all’attività sportiva promossa dell’Associazione, suddivisi in 9 gruppi di lavoro. gli apprezzamenti che giungono dal settore per l’attività che qui in periferia riusciamo a fare (con 2 giovanili) e con un gruppo locale della serie C di buon livello. Il tutto grazie a tanta passione e al lavoro dei tecnici. Oltre ai nominativi sopra detti, abbinati ai rispettivi gruppi, dobbiamo ricordare anche gli aiuto allenatori Paola Previtali (si occupa anche di minivolley),
Manuela Schito, Chiara Sansoni e Pamela Maffei. Ricordiamo anche come alcune nostre atlete e atleti siano parte dei gruppi delle rappresentative provinciali della Federazione. Ben 4 atlete dell’Under 14/15 femminile sono state quest’anno coinvolte in questo lavoro supplementare così come è avvenuto per 2 atleti dell’U14 maschile e per
Brenta Volley - Under 14 Femminile
1 atlteta dell’U13 maschile. Belle esperienze per i ragazzi che così vedono valorizzata la loro passione, il loro talento e l’impegno profuso nell’attività. Un’attività densa e impegnativa che non sarebbe possibile senza l’impegno di tanti operatori privati e pubblici del territorio. “Per questo – conclude Parolari - un ringraziamento va a tutti per il sostegno economico concesso, agli Enti comunali e a tutte le realtà economiche che a vario titolo hanno consentito la realizzazione di un’impegnativa e prolungata attività a favore di numerosi giovani/adolescenti della nostra comunità. Senza dubbio una menzione particolare va riservata al Comune di Tione e alla Cassa Rurale Adamello-Brenta, il cui s*/ostegno risulta di vitale importanza per l’Associazione.
Una corsa in ricordo di Stefano L’impegno sportivo del Gs Bondo per ricordare l’amico Bonenti Si è tenuta a Bondo, domenica 29 aprile 2012, la coinvolgente e significativa gara interregionale 2° prova del Campionato CSI di Corsa su strada promossa dal Gruppo Sportivo di Bondo, una grande, importante, bellissima e sorprendente manifestazione organizzata dentro la più sincera espressione della cultura dello Sport, quello con la “S” maiuscola, accompagnata da una formidabile passione e con un’organizzazione semplicemente invidiabile. Personalmente ho voluto partecipare a questa occasione d’incontro sportivo per una questione di “antica amicizia” e certo però a margine della gara mi viene spontaneo affermare che la competizione voluta dallo storico presidente Mario Ghezzi (persona alla quale tutti - compreso chi scrive - restituiscono merito e riconoscenza) unitamente al
suo numeroso ed entusiasta staff del G.S. Bondo, è davvero riuscita in tutte le sue rappresentazioni. Quest’anno peraltro la manifestazione riservava anche alcune tristi connotazioni relativamente alla scomparsa del giovane Stefano Bonenti, Amico, Atleta e Collaboratore del Gruppo Sportivo di Bondo, che durante una escursione invernale sui monti della Valle ha perso la vita. Per questo il pensiero commosso di tutti si è rivolto al suo ricordo mentre l’organizzazione ha intensamente voluto dedicare a lui l’intera manifestazione intitolandola “Memorial Stefano Bonenti”, al quale si è aggiunto il pensiero dell’Amministrazione di Bondo per l’assegnazione del Trofeo Comune di Bondo, come medaglia d’argento per le Società sportive partecipanti.
La competizione si ripete tuttavia ormai da decenni e riserva sempre delle sorprese, sia per la qualità sportiva che offre, per l’intensità sviluppata nel corso di un pomeriggio completamente dedicato allo sport più spontaneo ed infine per la partecipazione stimata almeno in 1.500 persone che si ritrovano lungo il percorso stabilito nell’abitato di Bondo. Quest’anno la giornata non prometteva condizioni meteorologiche favorevoli e tuttavia allo scoccare delle 13.30 di domenica 29 aprile, ecco puntuale l’arrivo delle comitive sportive formate da atleti e rappresentanti delle varie associazioni, per “onorare” questo appuntamento manifestamente apprezzato. La pioggia che fino a poco prima cadeva incessantemente sembra smarrire le sue intenzioni e al via delle gare
blocca la sua caduta, lasciando spazio e luogo per una delle competizioni più partecipate e sentite della Valle del Chiese. Cuccioli, Allievi, Juniores, Seniores, Amatori, Veterani, si incontrano nelle loro rispettive categorie nella consapevolezza di manifestare le loro capacità di corsa, resistenza e qualità atletiche ma, anche, di restituire passione e dignità alla gara di Bondo, mentre fra tensioni muscolari e sudore, lanciano uno sguardo verso il cielo ricordando Stefano … E’ davvero lodevole vedere cose come quelle viste a Bondo; ognuno dei partecipanti e degli organizzatori ha aggiunto una personale dedica per questa occasione, ed ognuno ha trasmesso parte dei propri sentimenti, come avviene nella più naturale vocazione che lo sport sa aggiungere alle
azioni dell’umanità intera. Poi nel trascorrere della manifestazione ci sono stati quelli che meglio si sono comportati per le posizioni di classifica, quelli che magari non sono riusciti ad esprimersi nel migliore dei modi, quelli che ce l’hanno messa tutta senza trovare risultato gratificante, però, ognuno a Bondo, per la qualificata, rispettosa e accogliente disposizione del Gruppo Sportivo si è trovato in una situazione davvero positiva e soddisfacente. Da alcuni giorni inoltre era allestita presso l’aula della chiesa di S. Barnaba, una preziosa documentazione fotografica, posta in essere seguendo un allestimento cronologico che restituiva sentimenti e luminosità a piene mani. La collezione, pensata, preparata e composta dal maestro e artista Vigilio Bonenti, da sempre in colla-
borazione, senza risparmiarsi per la cultura artistica e per la sua comunità, presentava immagini ad iniziare dagli Anni ’70, fino al 2012, ripercorrendo la “mitica” storia del Gruppo Sportivo di Bondo, restituendo omaggio e molti sorrisi agli artefici di questa epopea ormai prossima a compiere 40 anni. Molte sono le fotografie che sono riemerse dai cassetti della memoria, molte le immagini che hanno segnato i momenti belli del G.S. Bondo … Tutte cose che hanno suscitato motivo di interesse e curiosità, oltre che aprire sguardi alla gente per una comunità più partecipe e completa con e nello sport . Complimenti G.S. Bondo, meritate l’apprezzamento e la stima non solo del vostro paese, ma dell’intera Valle del Chiese e del Trentino. Buon futuro nello sport. Alessandro Togni
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La Posta
GIUGNO 2012
Meglio gli animali degli uomini?
LA POSTA
Il dibattito sulla vivisezione porta con sé tante inquietudini e pericolose semplificazioni Caro Amistadi, s’è fatto un gran parlare della protesta di molti animalisti bresciani che si sono ribellati all’uso di cani come cavie per la sperimentazione di nuovi farmaci, una strage di animali intollerabile. Io sono fra quelli fortemente contrari ad ogni sperimentazione sugli animali. Lei cosa ne pensa? E non mi venga a dire che le
scoperte fatte in quel modo sono utili, eh, no! Io mi associo a quel trentino possessore di cani che ha affermato alla TG (Rai 3 Regionale) che preferisce l’amicizia di un cane piuttosto che quella di un essere umano. Secondo lui, ed anche secondo me, molto più affidabile. Arrivo a dire che, se per vivere, devono morire alcuni animali,
allora preferisco morire io, con tutti i miei familiari ed amici, glielo assicuro. Giorgio Caro Giorgio, non so cosa ne pensino i tuoi amici ed i tuoi familiari, ma io non sono del tutto d’accordo con la tua cortese lettera. La vivisezione, a quanto ne so, viene usata in tut-
to il mondo, da scienziati d’ogni livello, e molti dei risultati ottenuti dalla medicina in questi ultimi anni che hanno permesso di affrontare in maniera positiva anche malattie fino all’altro giorno inguaribili, sono stati ottenuti con questa pratica, che non può essere sostituita, per ora, in nessun altro modo.
I giovani, e la loro libertà Ciao, sono Maria, ho 17 anni e ho due problemi con i miei genitori, ma soprattutto con mia madre, uno, che se le chiedo di uscire di casa con un ragazzo, devo subire un umiliante interrogatorio, tipo: chi è? Quanti anni ha, ha la macchina, di che paese, di quale famiglia? Poi mi continua a chiamare ogni due-tre ore con il telefonino e mi ordina il rientro per le 23.30, altrimenti sono guai. Io vorrei andare a ballare con tutte le mie amiche, divertirmi con loro e rientrare almeno verso le 3 del mattino. E’ così grave? Il secondo motivo è che amo un ragazzo che non piace a mia madre per alcuni problemi che ha, così devo continuare a mentirle. Che cosa devo fare...io mi sento grande e matura per fare quello che voglio. Lei mi tratta come fossi ancora una bambina ed invece sono cresciuta e pronta ad affrontare la vita. Maria della Val del Chiese
EDITORIALE Continua dalla Prima Non è sufficiente parlare di lavoro perché questo si generi, non è sufficiente stracciarsi le vesti quando viene meno perchè ritorni. Il lavoro esiste perché vi è una persona o un gruppo di persone che si rimboccano le mani, rischiano del proprio, avviano un’attività e generano valore apprezzato dalla comunità. Senza qualcuno che si dà da fare il lavoro non esiste. Non nasce da solo. Non servono prediche, imprecazioni ma idee, volontà, impegno, voglia di dare il proprio contributo alla vita della comunità, di fare qualcosa che resta, di poter dire ci sono anch’io. Molte volte chi si mette in questa posizione viene criticato, lo si pensa già ricco, sfruttatore del lavoro altrui,….Ed invece nella maggior parte dei casi dietro ad un professionista ad un imprenditore si cela una
Cara Maria, io non sono la persona più adatta per rispondere alla tua, perchè d’istinto mi verrebbe di parteggiare per tua madre. La questione dell’orario di rientro è sempre stata un problema per i ragazzi, non solo di oggi, ma anche di ieri. E ti assicuro che che le 23.30 ai miei tempi erano già considerate proibitive. Si doveva rientrare alle 10 punto e basta. Poi si inventavano sotterfugi, io, ad esempio, scappavo dalla finestra, preparata alla bisogna da stanghe debitamente posizionate contro il muro. Ma poi non sapevo dove andare, e così rientravo allo stesso modo rischiando, non poco, di farmi male. Era un modo per prendersi la rivincita sulla severità della famiglia e poco altro. Le ragazze poi, dovevano rientrare dopo il tramonto e poche storie. Oggi le cose sono cambiate e capisco che il dover rientrare alle 11.30 sia un po’ mortificante per una ragazza con tutte le amiche che se la spassano fino a molto più tardi. Invece trovo ovvie e giustificate le domande, di cui ti lamenti, da parte di tua madre. Un genitore deve sapere con chi esce sua figlia, se vuol stare tranquillo. D’altronde sei minorenne e le responsabilità sono ancora
della famiglia. In effetti credo che più dell’orario ai genitori interessi con chi ti accompagni, per questo dovresti condividere con la mamma la tua vita, anche quella che vorresti tenere per te. Se tu avessi una confidenza diversa con tua madre, probabilmente l’orario non sarebbe un problema. Per la seconda cosa, sarei più drastico: se questo tuo ragazzo ha dei problemi che preoccupano i tuoi genitori, una ragione ci sarà... Non vale mai la pena di soffrire per un uomo che non ti merita! Sei giovane, intelligente, non avere fretta, la vita è piena di incontri. Quindi, prima conquista la tua indipendenza con la mamma cominciando a frequentare ragazzi con la testa sulle spalle, poi ci penserà la vita a darti le soddisfazioni che cerchi. P.S. Non è stato facile per me risponderti, perchè son padre di soli maschi e credo che con le ragazze le difficoltà siano ancora maggiori e occorra molta più sensibilità, scusami, ce l’ho messa tutta. Ma non ponetemi più, e questo vale per tutti, questioni cosi delicate... ho fatto di tutto nella mia vita, ma mai lo psicologo, né tanto meno il prete, ad ognuno il suo mestiere. (a.a)
Non credo che in tutto il mondo ci siano tremendi torturatori di animali che si divertono, ci saranno in altri settori, non di certo nella ricerca medica. Sono cresciuto anch’io con cani in casa e la mia gioventù l’ho passata in gran parte in loro compagnia, quindi non sono insensibile al problema, spero proprio che
mati ad essere imprenditori di noi stessi, a metterci un po’ del nostro, a prepararci verso professioni diverse perché quella attuale può non durare, ad assumerci dei rischi (anche se siamo dei dipendenti) in termini di impegno, disponibilità, conoscenza, preparazione. Perché è finita l’epoca del posto fisso per sempre, di vedere il lavoro come una tragica necessità per vivere, di imboscarsi specie (ma non solo) nella Pubblica Amministrazione. Ed allora ben vengano imprenditori di tutte le età che creano lavoro, società e cooperative che offrono opportunità nei diversi
Adelino Amistadi
Pediatriad’urgenza, unanecessitàaTione Sono una mamma di una bambina di quasi 3 anni, e sono d’accordo con l’articolo che ho appena letto sull’ultimo numero del Giornale delle Giudicarie, abbiamo bisogno di un servizio pediatrico d’urgenza 24 ore su 24 a Tione. Noi genitori abitanti in Giudicarie, non possiamo ogni qualvolta che nostro figlio ha un problema, dover correre fino a Trento dove si trova il pronto soccorso pediatrico più vicino. Può capitare che la bimba stia mala di notte, e se si tratta del week and il pediatra non risponde, allora che si fa? Per forza si va a Trento, per avere la sicurezza che tuo figlio sia curato nel migliore dei modi subito. Anche solo per fare un prelievo di sangue, se il bimbo ha meno di 6 anni ti dicono “vada a Trento, li non avrà problemi”, perchè? A Tione si sarebbe più comodi e lo spazio forse si potrebbe trovare per una stanza dove si eseguano prelievi sui bambini piccoli, mi sbaglio? Negli ultimi anni abbiamo avuto inverni miti e di neve non ce ne stata tanta, ma se nevicasse bene, il tragitto per andare a Trento sarebbe ancora più lungo, e avendo sempre fretta perchè magari il bimbo sta male, diventa pericoloso. Per tutto questo e per altri motivi che ora non mi vengono in mente, per tutti noi genitori sarebbe un bel passo avanti avere un pronto soccorso pediatrico a Tione, sarebbe una sicurezza in più per i nostri figli, una sicurezza a portata di mano. Grazie, spero la pubblichiate. Elisabeth
La nobile arte di creare lavoro per sé e per gli altri persona che spende ore ed ore nella propria attività, alla ricerca di nuovi mercati, per poter dare da lavorare ai propri operatori; che quando va male si trova in difficoltà e ci mette del suo e quando va bene ne ricava dei benefici. Senza queste persone l’economia anche quella piccola dei nostri paesi si troverebbe in difficoltà. Dunque creare lavoro per sé e per gli altri è un’azione nobile, che va rispettata anzi incentivata come uno strumento importante per la vita e la crescita di una comunità. Nella fase che stiamo vivendo di disagio, crisi di vecchi modelli, tutti siamo chia-
trovino presto altri sistemi per la sperimentazione, che cerchino in tutti i modi di evitare sofferenze agli animali, ma fino a quando non troveranno alternative, fra la vita degli animali e quella dei miei familiari e dei miei amici, scelgo la seconda, non volermene.
settori della vita economica, soggetti che aiutano i giovani ad orientarsi nello sviluppo della professionalità che valorizzi i loro carismi. Certo occorre guardare a nuovi ambiti accanto a quelli tradizionali, conoscere bene mercati e prodotti, prepararsi per non andare allo sbaraglio, osservare cosa fanno gli altri per capire meglio il da farsi, muoversi nel mondo per fare esperienze da trasferire poi nei propri contesti. Gli spazi ci sono anche nelle nostre periferie, basta saperli coltivare e prepararsi sia sul piano tecnico che manageriale. D’altro canto se il territorio non si
orienterà in questa direzione il destino è segnato. Ma noi non possiamo rassegnarci anzi dobbiamo reagire stando vicini a chi è disponibile ad assumersi responsabilità nel creare lavoro ed anche vigili se qualcuno ne approfitta. Ma al contempo dobbiamo chiederci in che misura, nell’ambito della nostra attività lavorativa, possiamo migliorare, crescere, innovare. Non è un esercizio che va a vantaggio esclusivamente del datore di lavoro; anzi anch’io nel migliorare le mie competenze ne traggo giovamento ed anche la società avrà benefici perché migliora la produttività e quindi la competitività cioè la capacità di utilizzare al meglio le risorse disponibili. Allora anche le nuove generazioni sceglieranno di rimanere e cosi le nostre valli potranno crescere nella serenità con adeguati livelli di vita ed opportunità di lavoro anche nei momenti più difficili Tiziano Salvaterra
Spazio aperto/lettere
GIUGNO 2012 - pag.
E’ necessario dopo il recente grave incidente automobilistico
Un autovelox fisso a Roncone Ora, dopo il duplice incidente mortale sul lago di Roncone, tutti si mobilitano. C’è una raccolta di firme che invita a spianare montagne e a costruire rotonde, di dubbia utilità e di grande spreco di territorio. In frangenti come questi, bisognerebbe valutare gli eventi con la dovuta obbiettività. Per quel che effettivamente sono. Il problema non sono le strade. Ma la velocità. Sconsiderata, purtroppo. Con cui, soprattutto i giovani, si mettono al volante. Da tempo assistiamo al disseminare delle nostre strade di scatole latta color arancione. Che, nelle intenzioni di chi ci amministra, dovrebbero avere il compito di moderatori di velocità. Iniziative lodevoli. Ma che si stanno rivelando poco utili allo scopo. In massima parte vivaci spaventapasse-
ri, in grado di far cassetta o di tacitare la voglia di sicurezza dei cittadini. Quindi di raccattar voti. Ma all’atto pratico di scarsa utilità. Vuoi perché gli automobilisti sanno che nel 90% dei casi sono vuoti. Vuoi perché piazzati nei centri abitati, dove tutt’al più servono ad abbassare di qualche chilometro la media oraria dei mezzi in transito. Ma mai a prevenire serie condizioni di criticità. Dove invece servirebbero, dove veramente ci sarebbe il
bisogno di porre freno alla corsa folle di guidatori scapestrati, dove realmente ci sono le condizioni di pericolo, nulla si fa. A volte di autovelox ne basterebbe uno. Uno solo. Ma vero. Di quelli con dentro costantemente la fotocellula che, se sgarri, ti castiga. Ben segnalato. Con tanto di tabelloni luminosi e lampeggianti, per non mostrare intenti punitivi. E uno dei luoghi dove potrebbe trovare posto un simile dissuasore, è proprio sul-
le rive del lago di Roncone. Dove, se non ci si pone rimedio, dovremmo, prima o poi, fare i conti con altri lutti. Con altre lamiere accartocciate. Con altre autoambulanze urlanti. Con altri voli d’emergenza. Nel tentativo, disperato, di salvare la vita a qualcuno. Magari del tutto incolpevole. Ecco quindi che, per quei tornanti pericolosi, una cosa si può fare. Subito. Senza attendere progetti miliardari e inutili stravolgimenti di territorio. Un autovelox fisso. Collocato dove davvero ci sono le condizioni di rischio. Dove con un semplice, ma efficace moderatore di velocità, è possibile – oltre ad apprezzare meglio il panorama - evitare che qualcun altro faccia del male a se stesso e agli altri. Ettore Zini
Bocciofila a Bleggio: una risorsa sociale insostituibile A Bleggio Superiore quando la precedente amministrazione comunale, guidata da Attilio Caldera, progettò la costruzione della bocciofila nella Frazione di Cavrasto, A distanza di qualche anno la lungimiranza di tale scelta si è rivelata quanto mai azzeccata grazie soprattutto anche ai numerosi volontari che si sono dedicati con passione inusitata a rendere la bocciofila un punto di riferimento ormai divenuto insostituibile nella realtà bleggiana. Realtà inaridita fortemente in questi ultimi due anni a causa delle numerose chiusure di quelle poche imprenditorialità presenti (bar Farina di Balbido, bar di S.Croce,
la Macelleria Caldera di S.Croce, il ristorante Poggio Imperiale di Cavaione…) che rappresentavano, a modo loro, un tassello fondamentale del tessuto sociale della zona, ora fortemente compromesso dalla mancanza cronica di una vera programmazione da parte di chi ha responsabilità politiche in tal senso. Va ricordato, inoltre, come l’Associazione sportiva Bocciofila delle Giudicarie Esteriori sia arrivata nel 2011 a 259 iscritti svolgen-
molteplici furono le critiche in particolare quelle dell’allora minoranza tra le cui fila militava anche l’attuale sindaco Alberto Iori e non solo. do instancabilmente una serie di iniziative pregevoli che vanno dalla frequenza presso la struttura per tre mesi degli ospiti della casa di riposo di S.Croce che ci hanno trascorso in compagnia tutti i giovedì pomeriggio, dai corsi di avviamento settimanali per 40 bambini delle scuole elementari di Rango oltre che per un gruppo di giovani della cooperativa Ancora, senza dimenticare l’attività sportiva vera e propria che ha offerto lusinghieri risul-
tati da parte dei 22 atleti giudicariesi che hanno raggiunto il punteggio più alto a livello provinciale. L’auspicio è quello che anche in futuro il sodalizio guidato dal Presidente Agostino Rocca trovi il sostegno dell’amministrazione comunale di Bleggio Superiore, al fine di poter proseguire nella preziosa attività intrapresa che rappresenta una risorsa importante per l’intero altopiano delle esteriori. -
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Da alcuni mesi ormai, il Giornale delle Giudicarie viene distribuito in 15.450 copie a tutte le famiglie e le aziende delle Giudicarie con il servizio Postazone. Qualora non vi arrivasse, segnalatelo al postino della vostra zona. Questo spazio è aperto a tutti. Per richiedere la pubblicazione delle lettere scrivere a redazionegdg@yahoo.it.
Gita sull’Achensee Una quarantina di giudicariesi in viaggio in Austria per festeggiare i 65 anni
Una quarantina di 65enni giudicariesi ma per la maggior parte della Busa di Tione, hanno voluto festeggiare degnamente il traguardo raggiunto, organizzando in maggio una bella gita all’Achensee in Austria. Raggiunta la cittadina di Jenbach in Tirolo, a pochi chilometri da Innsbruck, siamo saliti su un trenino a vapore a cremagliera, che sbuffando dense colonne di fumo ha affrontato una ripida salita che ci ha condotto dopo un ora al bellissimo lago Achen, grande circa come il lago d’Idro e situato a 1000 metri di quota in un incantevole scenario montano fatto di colori e di riflessi. Ci siamo imbarcati su un traghetto che ci ha condotto all’estremità nord del lago dove ci attendevano le tavole imbandite in un confortevole ristorante tipico tirolese. Durante il viaggio di ritorno, fra canti e le immancabili barzelette ci siamo fermati a Matrei dove abbiamo scattato queste foto di gruppo davanti alla bellissima chiesa. Al prossimo appuntamento fra 5 anni al traguardo dei 70 anni cercheremo di arrivarci in buona salute per festeggiarlo degnamente in allegria. Silvano Capella
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RUFFY
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