Giornale delle giudicarie giugno bozza 4

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GIUGNO 2015 - pag.

Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 13- GIUGNO 2015- N. 6 - MENSILE

EDITORIALE

Riproviamoci... rinnoviamo la Comunità di valle

Il naufragio dell’Europa della solidarietà di Paolo Magagnotti

Nel comportamento umano vi sono iniziative che si esauriscono negli stessi giorni in cui avvengono, altre, invece, possono portare a profondi cambiamenti nella storia. Fra queste ultime vi è una dichiarazione che 65 anni fa, esattamente il 9 maggio 1950, il ministro degli Esteri francese Robert Schumann rese nella Sala dell’orologio della sede del Ministero degli esteri al Quai d’Orsay a Parigi. A pagina 25

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FONDATO NEL 2002

Fusioni, il 7 giugno si decide tutto

Referendum in 18 comuni giudicariesi (54 in Trentino). Se vince il sì cambia la geografia del C8 Alle pagine 4 e 5

di Adelino Amistadi Nel novembre 2010 era iniziata la nuova avventura della Comunità di Valle. Cancellata l’esperienza comprensoriale che era durata un trentennio fra alti e bassi, ma tutto sommato positiva, e subentrata la nuova legge provinciale che prevedeva l’elezione degli amministratori a suffragio universale con la riduzione del numero dei componenti dell’assemblea e la possibilità di nuove competenze in arrivo, eravamo partiti nutrendo non poche speranze sul rilancio dell’ente periferico che avrebbe dovuto portare epocali cambiamenti sulla stessa gestione della Provincia, con la realizzazione di quel tanto auspicato decentramento politico amministrativo nelle valli, promesso da anni e mai verificatosi. Continua a pag. 15

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Comuni fra riconferme e nuovi volti Erano un appuntamento atteso le comunali del 10 maggio. Fra timori e curiosità. Timori per quanto riguarda l’affluenza, decimata negli ultimi anni nel corso delle varie elezioni politiche, europee e provinciali: ebbene, il grande calo non c’è stato, tutt’al più una flessione, più o meno accentuata, soprattutto nei paesi con una sola lista in lizza. Con alcuni esempi eclatanti, come il 38.7% di votanti a Faedo, che significa commissariamento del comune. Continua alle pagine 6,7,8,9,10 e 11

Stanziati oltre 16 milioni per completare la rete

Comunità, maxi-piano perle ciclabili A pagina 8

Cacciatori in mostra nell’inedito contesto

MONTAGNA

Trofei, successo a Forte Larino

Due giudicariesi alpinisti da “Chiodo d’oro”

Rally in rosa

Inserto Speciale 24 ore val Rendena

A PAGINA 21

Valerie, asso a 4 ruote A PAGINA 32

A pag. 33 MTB

CULTURA

Praso, laboratorio d’arte a cielo aperto. Scuola del legno. A pag. 25

Tra “quote” e mercato

Il latte di montagna, quale futuro? A PAGINA 13

Storie di Guerra

Quell’esodo forzato da Condino A PAGINA 30


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Rassegna Stampa

GIUGNO 2015

RASSEGNA STAMPA MAGGIO 2015

A cura della REDAZIONE

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA Saone - Cassa Rurale Saone, con il neopresidente Diprè pronti a festeggiare il 120esimo compleanno - Nell’anno del 120esimo compleanno, tiene duro la piccola cassa rurale di Saone e a fusioni con altri istituti di credito non pensa nemmeno. Con le sue 3 filiali – Saone, Tione e Roncone – un dirigente, due quadri direttivi, 10 impiegati e 600 soci al 31 dicembre la rurale ha un nuovo presidente, dopo che Guerrino Beccari ha chiuso il suo mandato e lasciato la presidenza. A succedergli, eletto per acclamazione dai soci riuniti in assemblea, Sandro Dipré, già presidente del consiglio sindacale

casa promossi mediante Telemarketing, per la valutazione circa il rispetto da parte della stessa del cosiddetto “Codice del Consumo”. Nello specifico l’azienda con sede legale a Padova, dopo aver prospettato ai consumatori, sia telefonicamente che successivamente mediante visite a domicilio, la possibilità di ricevere un “Buono Sconto” per l’acquisto di prodotti per la casa (elettrodomestici in particolare) a prezzi di favore, ha tentato di ottenere la sottoscrizione da parte dei cittadini di un modulo di adesione, risultato essere invece un contratto vincolante per acquisti del valore di diverse migliaia di euro.

Tione, 25 enne tunisino ruba al supermercato e si dilegua, ma viene identificato dalla Polizia Locale - Un 25enne tunisino (Z.A.) è stato deferito alla Procura della Repubblica di Trento dalla Polizia Locale delle Giudicarie dopo aver perpetrato un furto all’interno di un supermercato di Tione. Lo straniero era stato notato dal personale del punto vendita intento a prelevare merce senza preoccuparsi più di tanto del costo della stessa ed uscire con un escamotage senza passare dalla cassa. Il tentativo di inseguimento da parte di un dipendente era stato vano in quanto l’uomo, sfruttando il passaggio in auto di un connazionale, si era subito dileguato.La descrizione precisa del soggetto e dell’auto, fornita dall’attento commesso alla pattuglia della Polizia Locale giunta poco dopo sul posto, ha però permesso di risalire dapprima al veicolo ed in seguito anche all’autore del furto.

Giudicarie Gas chiude il 2014 in utile - Il quindicesimo anno di attività di Giudicarie Gas chiude in utile di 166.000 €uro in continuità con gli esercizi precedenti. La società a dominanza pubblica locale costituita nel dicembre del 2000 e partecipata per il 43% da Dolomiti Energia, per il 43% dall’Azienda Servizi Municipalizzati del Comune di Tione e per il 17 % dalla maggior parte dei Comuni posti sull’asta Storo-Carisolo ha distribuito oltre 4.200.000 mc. di gas in prevalenza ad uso domestico con un decremento sul consumo industriale dovuto alla contingente situazione economica. Il numero di utenti allacciati ha superato quota 2.000 con un incremento di oltre 100 unità rispetto all’esercizio precedente. e sulla rete sono transitati 16 venditori. Le esposizioni finanziarie sono scese a 350.000 €uro e si presume possano essere azzerate nel prossimo triennio dopo di che si potrà pensare di distribuire utili ai soci.

Ponte Arche- Buoni sconto truccati per l’acquisto di elettrodomestici. Scoperta truffa dai Carabinieri- Promettevano Buoni sconto per l’acquisto di elettrodomestici, ma in realtà cercavano di circuire i consumatori facendoli firmare dei contratti di acquisto vincolanti. A seguito di una attenta attività di analisi delle informazioni fornite da alcuni cittadini della Giudicarie Esteriori, i Militari della Stazione Carabinieri di Ponte Arche hanno individuato e segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, più comunemente detta “Antitrust”, una ditta specializzata in commercio al dettaglio di prodotti per la

Orsi in Trentino: Stanno bene entrambi i figli di Daniza. La conferma arriva dalle analisi genetiche di Ispra e dai filmati - Sono vivi entrambi i giovani orsi di Daniza. La conferma genetica della presenza di entrambi gli orsi, che hanno ormai circa 16 mesi di età ed un peso stimato tra i 40-60 kg, è arrivata in questi giorni da ISPRA - L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L’accertamento è stato reso possibile dall’assiduo monitoraggio messo in campo dal Corpo Forestale Trentino che ha consentito di raccogliere abbastanza campioni per consentire il successo delle analisi genetiche.

Alpini in Festa a L’Aquila Nella città abruzzese, sconvolta nel 2009 da un drammatico terremoto di cui il centro storico porta ancora evidenti segni, con centinaia di case sgretolate o inagibili, e’ andata in scena nel fine settimana del 16 e 17 maggio l’adunata degli Alpini 2015. Tanti di loro sono tornati da queste parti dopo avere prestato soccorso alle popolazioni terremotate nel 2009, rivedendo quei posti e quelle persone che destano ancor’oggi emozioni. Tra gli alpini trentini, tanti giudicariesi, come sempre, rinnovando una tradizione che ogni anno porta in giro per l’Italia le Penne nere, in una festa popolare piena di valori, guardando all’appuntamento di Trento 2018.

Muse, 1 milione di visitatori in 21 mesi

Il MUSE - Museo delle Scienze di Trento nel pomeriggio di martedì 5 maggio ha staccato il biglietto numero 1 milione. Un milione di visitatori che, in soli 21 mesi dall’inaugurazione del museo, hanno varcato la soglia, un milione di persone che hanno mantenuto un flusso costante nel corso della settimana - con dei picchi nei weekend e nei ponti festivi - visitando gli spazi progettati da Renzo Piano. Un trend più che positivo che colloca questa struttura fra i primi 10 musei a livello nazionale fra le grandi istituzioni culturali italiane come gli Uffizi a Firenze, Palazzo Pitti e Castel Sant’Angelo.. Le ricadute economiche di un afflusso così rilevante e continuo sono ben documentate da uno studio condotto dal museo, recentemente aggiornato, che vede la soddisfazione degli operatori economici del capoluogo. Un tipo di economia che si traduce in occupazione di qualità e, di nuovo, che si riflette e partecipa alla dimensione economica locale. Provincia - Turismo, istituito il “Tavolo azzurro” - In vista dell’1 novembre, data nella quale entrerà in vigore l’imposta di soggiorno, la Giunta provinciale ha provveduto nella prima giunta di maggio, con una delibera che porta la firma dell’assessore al turismo Michele Dallapiccola, ad istituire il “Tavolo Azzurro”, l’organismo pensato per favorire il confronto tra i diversi attori del settore turistico, per analizzare, condividere e sviluppare le politiche volte a valorizzare l’intero comparto, ricordando a tale proposito che le entrate derivanti dalla nuova imposta saranno esclusivamente impiegate in progetti ed iniziative di promozione del territorio. Il Tavolo delle strategie di sistema sarà così composto: Assessore all’Agricoltura, Foreste, Turismo e promozione, Caccia e Pesca, supportato da dirigenti e funzionari, nonché da amministratori e dirigenti degli enti strumentali; un rappresentante per ciascuna delle seguenti categorie; Aziende per il turismo; Consorzi turistici e Associazioni Pro Loco; Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento (A.S.A.T.); Confcommercio Imprese per l’Italia Trentino; - Associazione Nazionale Esercenti Funiviari Trentino (A.N.E.F.); Professioni della montagna (rappresentante individuato congiuntamente dal Collegio provinciale delle Guide Alpine e dal Collegio provinciale dei Maestri di sci. Ai componenti il Tavolo Azzurro non sarà corrisposto nessun compenso.

Milano – Fiumi trentino all’Expo 2015 - Nei primi giorni della manifestazione, Expo di Milano ha ospitato l’evento #aqua2015, uno show sulle risorse idriche che ha coinvolto diverse Regioni italiane. Il Trentino ha partecipato a questa iniziativa con due progetti locali che sono stati presentati in collegamento dalla Fondazione Mach. Provincia – Fibra ottica per il futuro - La fibra ottica al centro dello sviluppo del territorio. E’ questa l’indicazione che arriva dall’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio d’esercizio 2014 di Trentino Network, società di sistema della Provincia autonoma di Trento. Nel corso del 2014, la società ha operato per il consolidamento della rete ed ha iniziato il percorso di rifocalizzazione delle attività dell’azienda, più orientate alla gestione dei servizi che allo sviluppo delle infrastrutture. Il bilancio 2014 di Trentino Network registra una riduzioni di costi per la Provincia autonoma di Trento e la pubblica amministrazione trentina, pari a circa 1,7 milioni di euro, e un incremento del 13% dei ricavi sugli operatori: il dato conferma quindi la valorizzazione delle rete dorsale pubblica e un trend, che andrà comunque incrementato in futuro, di apertura verso il mercato dei privati. Trentino – 30 anni di Elisoccorso - Era il 1985: una convenzione tra la Provincia autonoma di Trento e l’Unità sanitaria locale Valle dell’Adige consentì

I cattivi pensieri ����������������� � ����� ���������������������������������� ��������� ��������

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l’inserimento permanente dei medici anestesisti nell’equipaggio degli elicotteri impiegati dai Vigili del fuoco del Trentino per il soccorso sanitario d’urgenza. E’ l’atto di fondazione del moderno servizio di Elisoccorso in Trentino e l’inizio di una nuova fase che vede affermarsi una diversa “filosofia” del soccorso, ovvero quella che vede l’elicottero quale mezzo privilegiato per “portare l’ospedale” il più velocemente possibile al paziente, anziché cercare, all’inverso e come era accaduto fino ad allora, di portare il paziente all’ospedale. Trent’anni di continua crescita - anche nei numeri delle persone soccorse e salvate (oltre 30 mila) -, di affinamento delle tecniche di soccorso, di ricerca di soluzioni operative e tecnologiche sempre più avanzate ed efficienti. Nepal – Tragica morte di tre trentini - Tra gli oltre 7.000 morti a causa del terribile terremoto in Nepal ci sono anche tre vittime trentine. Ad essere travolti ed uccisi da una frana di dimensioni gigantesche abbattutasi anche nella valle del Rolwaling a nord di Kathmandu, sono stati i trentini Renzo Benedetti, 60 anni di Segonzano, direttore della scuola di alpinismo della Sat di Cavalese, accademico del Club Alpino Italiano, sposato e padre di un figlio, Marco Pojer di Grumes in Val di Cembra, cuoco della locale scuola materna, ed Oskar Piazza, speleologo e membro del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige. Grande il cordoglio in tutta la comunità trentina.

di Eta Zeta

SALVINI, “ABBIAMO VINTO A PINZOLO...” «Abbiamo preso il sindaco ad Avio. Abbiamo vinto a Pinzolo, comune cui sono legato fin da piccolo, quando ci andavo in vacanza ». Ipse dixit Matteo Salvini all’indomani delle elezioni. A Pinzolo - William Bonomi a parte - hanno vinto davvero tutti. Chi glielo dice a Salvini che, sul “Carro...ccio dei vincitori” ci sono anche il Pd di Olivi, la Destra della Meloni, Forza Italia di Berlusconi... e persino brandelli di Patt?


GIUGNO 2015 - pag.

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Tur Stagione record di Enrico Gasperi

Doss del Sabion

Madonna di Campiglio


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Speciale Referendum

GIUGNO 2015

Fusioni, si decide il 7 giugno Quasi 9.000 elettori chiamati al voto in Giudicarie. Il referendum coinvolge 18 comuni

Per essere valido il referendum dovrà totalizzare almeno il 40% dell’affluenza degli aventi diritto al voto (soglia “agevolata” rispetto al classico 50% per favorire le aggregazioni) e, naturalmente, la maggioranza dei voti validi. Il quesito sarà strutturato secondo questo schema: «È d’accordo l’elettore/elettrice che il Comune di X sia unificato e fuso con il Comune di Y in un nuovo Comune denominato XY con capoluogo nell’abitato di X». Votando sì l’elettore darà il suo consenso alla fusione, votando no, la respingerà. Qualora la fusione passasse, le prossime tappe saranno la proroga dell’attuale consigliatura (con gli stessi sindaci e consiglieri) fino al 31 dicembre 2014; dal 1 gennaio invece i comuni saranno affidati a commissari, (affiancati dai sindaci a titolo gratuito) fino alle prossime elezioni con i nuovi comuni, presumibilmente la prima domenica di maggio 2016. In caso di vittoria del “no”, invece, si procederà con gli attuali comuni, e si andrà alle urne a ottobre. In questo caso i comuni saranno obbligati alle gestioni associate, ossia la messa in comune dei servizi con i comuni limitrofi su ambito di 5.000 abitanti; in particolare, poi, i protocolli di finanza locale prevedono per i piccoli

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opo tanto parlarne ecco l’ora dei referendum sulle fusioni. Domenica 7 giugno, dalle ore 8 alle ore 21 saranno gli abitanti dei 18 comuni delle Giudicarie a decidere se avranno luogo o no le aggregazioni proposte dagli amministratori, che porterebbero alla loro fusione in 6 nuovi comuni. Borgo Chiese, Borgo Lares, Porte di Rendena, Rendena Terme, Sella Giudicarie, Tre Ville: questi i nomi – che

hanno suscitato in alcuni casi anche dibattiti sulla loro opportunità e la loro “storicità” - delle nuove aggregazioni comunali che – se vincesse il sì – porterebbero il totale delle Giudicarie dai 39 del 2013 ai 20 del 2015. Si voterà nei paesi di: Condino, Cimego, Brione, Bondo, Breguzzo, Lardaro, Roncone, Bolbeno, Zuclo, Villa, Vigo, Darè, Caderzone, Bocenago, Strembo, Ragoli, Preore e Montagne.

Nome BORGO CHIESE Condino Cimego Brione

Abitanti 2059 1529 419 128

Capoluogo Condino

Nome TRE VILLE Ragoli Preore Montagne

Abitanti 1452 792 414 246

Superficie 81,49 kmq 65,01 4,14 12,49

Capoluogo Ragoli

Nome BORGO LARES Zuclo Bolbeno

Abitanti 703 352 351

Capoluogo Zuclo

Abitanti 2953 1471 697 570 215

Abitanti 1627 668 394 565

Superficie 65,39 kmq 18,61 8,45 38,33

Capoluogo Caderzone

Nome SELLA GIUDICARIE Roncone Bondo Breguzzo Lardaro

Nome RENDENA TERME Caderzone Terme Bocenago Strembo

Nome Abitanti PORTE DI RENDENA 1785

Superficie 42,72 kmq

Capoluogo Villa

Villa Rendena Darè Vigo

35,04 1,16 4,52

comuni che non si assoceranno un notevole calo delle risorse a disposizione. Una tornata elettorale molto importante che promette di cambiare il volto degli assetti locali del Trentino. In particolare, con que-

Superficie 53,71 kmq 33,74 10,5 9,46 Superficie 22,53 kmq 10,31 12,32 Superficie 85,76 kmq 29,43 10,68 16,74 10,43

Capoluogo Roncone

ste fusioni, la Provincia persegue l’obiettivo di razionalizzare il numero dei comuni (con 207 comuni attuali per mezzo milione di abitanti il Trentino è una delle regioni con il numero medio di abitanti più basso, l’Alto Adige

1014 261 510

con la stessa popolazione ne ha 117) portandolo a circa la metà. Un obiettivo che non sarà possibile raggiungere subito, però il dado è tratto: infatti, sono ben 54 i comuni in tutta la provincia ad essere coinvolti in questa tornata

referendaria del 7 giugno. Se tutte andranno a buon fine il numero totale dei comuni si attesterà attorno ai 170, ma va detto che vi sono altri progetti di fusione in atto, che probabilmente vedranno la luce nei prossimi mesi.

Parla Livio Caldera, primo sindaco del comune di Comano Terme

«Percorso impegnativo, ma che dà risultati» Livio Caldera, è stato per due legislature apprezzato sindaco prima di Bleggio Superiore, poi di Comano Terme, traghettando il comune bleggiano, assieme a Lomaso, in quella che è stata la prima importante fusione fra enti locali delle Giudicarie (e una delle prime in Trentino). Caldera, come vede i prossimi referendum? Penso siano un passaggio positivo, e che vi siano i presupposti per la loro riuscita. Secondo me, però, queste fusioni andavano promosse prima, quando sono state fatte a Comano Terme e a Ledro. E, magari, con tempistiche meno strette. La vostra fusione, in effetti, è stata più elaborata. Sì, perché parte dal referendum degli anni ‘90, che ebbe un risultato negativo a Lomaso. Il motivo unificante, però, rimaneva, ed era la presenza di Ponte Arche, frazione divisa su due comuni amministrativi, che dunque presentava grossi problemi di gestione unitaria. Sia-

mo dunque transitati, come prevedeva la legge di allora, attraverso il passaggio intermedio dell’Unione, importante perché ha permesso alle due amministrazioni di integrarsi, di lavorare insieme e anche al personale dei due comuni di abituarsi al lavoro congiunto. Una fusione particolare, in una realtà che presenta molti centri abitati Direi di sì. Abbiamo 19 frazioni più Val Algone, con tre residenti. La conformazione del territorio così “sparso” presenta problemi di natura logistica, basti pensare ad esempio agli 11 cimiteri, oppure ai tanti acquedotti. Le strutture, inevitabilmente, moltiplicano i problemi. Difficile anche dare rappresentanza in Consiglio a tutte le frazioni, ma penso che attraverso la fusione abbiamo garantito servizi e rappresentanza di tutti i cittadini. Uno degli scopi delle fusioni dovrebbe essere quello dei risparmi sulla spesa corrente. Cosa ci può dire su Comano Terme?

Livio Caldera

Un dato penso che sia significativo. La spesa corrente dei due comuni a inizio 2010, prima dell’unificazione, era di 3.000.000 di euro, mentre al dicembre 2014 era di 2.898.000, dunque con un risparmio di oltre 100.000 euro, significativo perché in 5 anni la spesa corrente tende di solito a salire. Il primo risparmio è stato quello di fare a meno di un segretario comunale (circa 95.000 euro lordi il costo), poi quello sugli organi istituzionali, sindaci, giunte e consiglieri, circa 50.000 euro l’anno. Risparmi si sono avuti anche per quanto riguarda la sede: abbiamo deciso di accentrare tutto a Ponte Arche, mentre prima c’erano

due sedi a Comighello e a Campo Lomaso: i cittadini, però, si sono abituati da subito e penso che siano soddisfatti di questa soluzione, visto che poi a Ponte Arche si trovano concentrati tanti altri servizi. E per quanto riguarda il personale? La pianta organica è sostanzialmente stabile rispetto al 2010. Ora abbiamo 20 dipendenti, più un vigile e un bibliotecario, che sono in consorzio; l’integrazione fra i dipendenti è un passaggio molto importante, che abbiamo già promosso nel 2008 ai tempi dell’unione. Come vi siete regolati sugli usi civici, tematica molto scottante in molti paesi coinvolti nelle fusioni? Abbiamo lasciato le cose come erano. Gli usi civici c’erano, così come in tutti i comuni catastali; a Lomaso ogni frazione ha uso civico (ma ci sono Asuc solo a Dasindo e Comano), mentre a Bleggio Inferiore c’era Val Algone, della quale ora l’uso civico è intestato alle frazioni

del Belgio Inferiore. La collaborazione con le Asuc, comunque, è ottima, come testimoniano le opere fatti in sinergia con il comune. Come giudica infine questa esperienza di fusione? È stato un progetto molto impegnativo e laborioso, perchè è importante lo sforzo organizzativo, l’amalgamare uffici e dipendenti: ma i risultati sono molto positivi. Uniti nel nuovo comune di Comano Terme abbiamo realizzato il master plan di Ponte Arche (rotatorie, sistemazione piazzale Chiesa e antistante comune, innesto ponte sul Duina), il Paes, il Pric, il piano acquedotti con significativi lavori di telecontrollo, potabilizzazione e filtraggio dell’acqua. Penso che i cittadini possano essere soddisfatti di come è riuscito il progetto di fusione e della qualità complessiva dei servizi a loro rivolti. Ora ci sarà da definire le gestioni associate con i comuni limitrofi. Oppure pensare a un comune unico delle Esteriori.


Speciale Referendum

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«Un passaggio importante per le nostre comunità»

Giorgio Butterini, sindaco di Condino

Perché è importante partecipare al voto? Per due motivi: in primo luogo, perché, notoriamente, il meccanismo referendario, che considero una delle massime espressioni della democrazia, impone il raggiungimento di determinate soglie numeriche, condizione necessaria per il raggiungimento dell’obiettivo; in secondo luogo, perché la nascita di una nuova comunità non può prescindere dalla partecipazione attiva e soprattutto convinta di coloro che ne costituiscono l’essenza, i cittadini, le persone. Nutro il desiderio di una partecipazione massiccia quale segnale eloquente di una progettualità estesa, che vada oltre l’impegno degli amministratori per coinvolgere tutte le componenti della municipalità. Una comunità, notoriamente, non si costruisce solo con gli atti ufficiali ma con le relazioni, l’impegno individuale in un contesto collettivo. Quali sono secondo lei i reali vantaggi della fusione per i cittadini e per le istituzioni? In una parola, la fusione non può che determinare maggiore “competitività”, ad ogni livel-

GIUGNO 2015 - pag.

Il 7 giugno si avvicina. Al primo tentativo (14 dicembre 2014) il referendum per la formazione del comune di Borgo Chiese saltò per il voto contrario a Castel Condino. Ora però, Condino, Cimego e Brione ci riprovano, forti del buon risultato ottenuto invece in questi comuni: ne parliamo con il sindaco di Condino, Giorgio Butterini. A distanza di 6 mesi com’è la situazione e quali sensazioni avete? In una situazione come questa l’aspettativa degli amministratori è quella che la Cittadinanza possa ribadire la volontà già ampiamente espressa in occasione del referendum dello scorso 14 dicembre; in pratica, è legittimo attendere l’ulteriore legittimazione di un percorso, quello della fusione, che rappresenta un’opportunità prima ancora che una necessità. Anzi auspico che questi sei mesi, in cui molti altri comuni trentini hanno avviato un analogo percorso, possano essere serviti a favorire la riflessione e l’approfondimento e quindi a convincere anche i più scettici. lo: nel peso politico del comune, nella razionalizzazione delle spese e degli investimenti, nella rappresentanza politica, nello sviluppo economico, nella gestione finanziaria in conseguenza degli specifici finanziamenti regionali e ultimo, ma non in ordine d’importanza, nella qualità dei servizi ai cittadini: la riorganizzazione degli uffici è essenziale per una gestione efficiente e rapida delle pratiche amministrative. Attualmente, sotto questo pro-

Il 7 giugno saranno alle urne anche i cittadini di Caderzone Terme, Strembo e Bocenago, chiamati a dare vita al nuovo comune di Rendena Terme. Ne parliamo con Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago e già Sottosegretario agli Affari Regionali nel Governo Letta. Perché secondo Lei è importante partecipare al voto? È essenziale direi, è il motivo stesso per cui le amministrazioni hanno dato vita al progetto di fusione che ci porta al referendum. L’esigenza sentita da sindaci ed amministratori era proprio quella di dare voce ai cittadini per fare loro scegliere tra le opportunità di fusione o di gestione associata. Quest’ultima, secondo me, ha il grave limite di porre come bacino di utenza quello dei 5.000 abitanti, un numero troppo elevato per un contesto territoriale come il nostro, perché significa gestire in forma associata tutti i servizi dei comuni su un ambito troppo esteso e dunque in modo poco efficace. Sempre parlando della motivazioni per cui è importante partecipare al voto, ricordo che la prima delibera dei comuni di Bocenago per fondersi con i due comuni limitrofi è datata 1997, dunque una scelta di quasi 20 anni fa che poi non ebbe seguito. Inoltre penso ai tanti servizi che già gestiamo in sinergia con Caderzone e Strembo, come quelli di segreteria, dei tributi, della polizia municipale, che danno corso ad una collaborazione intensa, per cui la

filo, siamo in una situazione di grande emergenza. Tre motivi per votare sì domenica 7 giugno. 1. Perché, alla luce del risultato di dicembre, è un atto di coerenza. 2. Per dimostrare maturità e capacità di innovazione: oggi l’elettorato è (fortunatamente) molto consapevole e tutti sanno che delle comunità così piccole non possono sopravvivere alla distanza se non unendo le forze: farlo in tempi

utili determinerebbe vantaggi importanti. 3. Perché, focalizzando ogni specifica questione, è evi-

dente che la fusione non può comportare reali contraccolpi negativi; in maniera del tutto speculare, sono invece più

che evidenti i benefici, indistintamente per il comune più grande come per quello più piccolo. (r.b.)

Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago

«Importante il potere di scelta dei cittadini» fusione sarebbe un riconoscimento a questa situazione “di fatto”. Quali sono secondo lei i reali vantaggi della fusione per i cittadini e per le istituzioni? I vantaggi reali e tangibili nel breve periodo sono i risparmi sui costi della “politica”, se così vogliamo chiamarla, ossia quelli dei due sindaci, delle due giunte e una serie di consiglieri. Certo, se fosse solo questo lo scopo della fusione direi che non sarebbe giustificata, perché sarebbe davvero una cosa minimale, specie se rapportata ai veri costi della politica a livello provinciale e nazionale. Altre motivazioni a carattere immediato sono i contributi economici sulla fusione (circa 4 milioni in 10 anni fra parte ordinaria e straordinaria) anche tenendo conto del calo dei trasferimenti dalla Provincia negli prossimi anni. Dal punto di vista politico, con la fusione, ci sarebbe credo maggiore omogeneità di programmazione. Ma la motivazione principale per me è un’altra, cioè la possibilità di realizzare progetti sociali ed economici che da soli non è possibile realizzare, avere un respiro diverso sui progetti, pensiamo ad esempio

Walter Ferrazza

a servizi come l’asilo (che i comuni non possono fare da soli e magari è più conveniente gestire su una scala allargata). Un problema che abbiamo a Bocenago è invece quello della mobilità e dunque c’è l’idea di fare qualcosa di concreto grazie ai nuovi strumenti della fusione. Infine un altro vantaggio è quello di offrire un servizio continuativo mettendo in rete i dipendenti, mentre ora alcuni servizi con un unico addetto possono restare bloccati quando l’addetto va in ferie, o in malattia. Cosa rappresenta per Lei questa fusione? È una fusione di carattere amministrativo, le identità comunali, a livello di tradizione e cultural,

continuano a rimanere, così come realtà peculiari come i Vigili del fuoco, ma anche la caccia, i rispettivi territori. Qui attualmente non ci sono le Asuc, ma è una questione disgiunta da fusione poiché esse seguono una loro strada e proprie normative, ma quella di creare o meno un Associazione di usi civici è una scelta che spetta ai cittadini e che è possibile fare anche in un secondo tempo, qualora se ne ravvisi la necessità. In ogni caso la legge prevede che le proprietà di usi civici e i loro proventi siano iscritti nel bilancio dell’eventuale comune unico in capitoli separati, e destinati dunque alle rispettive frazioni. Nella Sua esperienza di Sottosegretario agli Affari regionali del

2013 ha avuto modo di rapportarsi ad altre realtà regionali alle prese con le fusioni? Certamente sì, e quello che ne ho ricavato è che penso che nel proporre le fusioni sia strategico tenere presente le specificità dei singoli territori. Per questo contesto alla provincia la scelta dei 5.000 abitanti per le gestioni associate: quando abbiamo ragionato sulla questione si parlava di una soglia 3.000 abitanti, anche perché è dimostrato che efficienza ed efficacia sono ottimali su quell’ambito, mentre aumentando il numero esse calano progressivamente. La scelta dei 5.000 abitanti penso sia stata fatta anche per rendere più convenienti le fusioni e orientare verso le stesse, forse forzando un po’ la mano, così anche come la previsione del commissariamento a gennaio per i comuni che non si attiveranno per metterle in campo. Credo in ogni caso che si tratti di un passaggio importante e che sia fondamentale per i sindaci spendersi molto nei prossimi giorni per spiegare ai cittadini di cosa si tratta per dare la massima informazione e trasparenza.


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Speciale Elezioni Comunali

GIUGNO 2015

Sono 9 su 15 i nuovi sindaci eletti nella tornata del 10 maggio

Comunali, fra riconferme e diversi volti nuovi Curiosità c’era invece per questa tornata elettorale “monca”, con ben 54 comuni in tutto il Trentino nei quali le urne sono rimaste chiuse, in attesa di riaprirle il 7 giugno in occasione dei referendum sulle fusioni. Le Giudicarie, come abbiamo scritto più volte, sono la zona che presenta il numero più elevato di queste situazioni: ben 18 comuni che andranno a referendum, mentre solo 15 sono quelli in cui si sono tenute le elezioni comunali il 10 maggio. Molti i debuttanti in campo: su 15 comuni, sono ben 9 i volti nuovi sullo scranno di primo cittadino. Nei paesi sopra i 3.000 abitanti (quelli dove il voto è strutturato sul doppio turno) situazione incerta solo a Storo, laddove nessun contendente ha raggiunto il 50% dei voti al primo turno (nel quale Luca Turinelli al 47,2% ha distanziato Vigilio Giovanelli al 39,6% e Giusi Tonini al 13,2%), ed è stato necessario il ballottaggio di domenica 24 per eleggere il nuovo sindaco. Riconferme. La riconferma più significativa, per l’importanza del comune e per le elevate percentuali, è stata di certo quella di Mattia Gottardi a Tione: il sindaco uscente, infatti, è riuscito persino a migliorare l’ottimo 76% delle elezioni del 2010, considerato inarrivabile, anche perché quest’anno aveva ben due contendenti. Il 77,3% finale, raggiunto dalle due liste che lo so-

E

rano un appuntamento atteso le comunali del 10 maggio. Fra timori e curiosità. Timori per quanto riguarda l’affluenza, decimata negli ultimi anni nel corso delle varie elezioni politiche, europee e provinciali: ebbene, il grande calo non c’è stato, tutt’al più una flessione, più o meno accentuata, soprattutto nei paesi con una sola lista in lizza. Con alcuni esempi eclatanti, come il 38.7% di votanti a Faedo, che significa commissariamento del comune.

stenevano, Punto su Tione (41,3%) e Insieme per Tione (36,3%) ha lasciato infatti ben poche speranze agli altri due candidati sindaco, Alessandro Rognoni e Michele Malacarne, che hanno raccolto le briciole. Fra i più votati spiccano ancora i contendenti del 2010, quest’anno però a parti invertite: è Roberto Zamboni a cogliere il risultato pieno, 344 preferenze, mentre Eugenio Antolini si ferma a 290, migliorando comunque il risultato di 5 anni fa. Riconferme, anche se obiettivamente più “facili”, essendo in campo una lista sola, vi sono state anche a Spiazzo, con Michele Ongari, a Massimeno con Enrico Beltrami, nonché a Stenico, con Monica Mattevi. Più combattuta la riconferma a Bleggio Superiore per il sindaco uscente Alberto Iori, che si è imposto con il 52,9% su Massimo Caldera che ha comunque visto nella sua lista l’ottimo risultato del giovane Andrea Riccadonna, il più votato con 132 voti. Più agevole la vittoria di Arturo Povinelli a Carisolo, che si conferma sindaco con un netto 67,9% sull’ex-sindaco Diego Tisi e inizia dunque la sua seconda legislatura. Volti nuovi. Significativa la percentuale di nuovi primi cittadini, alcuni

dei quali addirittura alla prima esperienza amministrativa. Tra tutti, quello che ha fatto più “rumore”, è il cambio di guardia a Pinzolo, con Michele Cereghini, già consigliere di minoranza, che ha battuto il sindaco uscente William Bonomi con una percentuale abbastanza netta, 59,4% a 40,6%, difficilmente preventivabile alla vigilia delle elezioni, quando tutti davano la partita sul filo di lana. Distacco che è sembrato netto, soprattutto nella frazione di Madonna di Campiglio, dove si segnala il risultato di Albert Ballardini con 198 preferenze, che sarà vicesindaco: a Pinzolo, Isidoro Pedretti (che la scorsa volta appoggiava Bonomi) si conferma il più votato con 112 preferenze. Scendendo la Rendena, un volto nuovo lo troviamo anche a Pelugo: qui Mauro Chiodega, impiegato presso i Vigili del fuoco permanenti, ha battuto davvero di stratta misura il sindaco uscente Stefano Pietro Galli: alla fine del conteggio i voti sono risultati infatti 138 a 132. Più votata Paola Chiodega con 45 voti, che l’ha spuntata sull’ex-sindaco Riccardo Campidelli in lista con Galli, 44. Alta l’affluenza all’80,8%; nel 2010 fu dell’82%.

In Valle del Chiese si votava in soli tre comuni: a Storo il primo turno non ha consegnato un vincitore, poiché Luca Turinelli, avvocato sfidante del sindaco uscente Vigilio Giovanelli si è fermato al 47,2%, contro 39,6%: 210 voti di scarto fra i due, con la terza, Giusi Tonini, con la lista del Pd che non è andata oltre il 13,2%. Sono seguite due settimane febbrili, alla ricerca della conferma dei voti del primo turno, e della conquista di quelli necessari per vincere. Giovanelli ha rincorso la rimonta che gli riuscì al ballottaggio del 2010, ma il Pd questa volta non ha accettato almeno formalmente nessun apparentamento. Fra i democratici si segnala anche la polemica con Stefania Giovanetti (la più votata con un ottimo risultato di 211 voti), fuoriuscita del Pd storese e ora con Impegno Comune di Turinelli, che ha richiesto agli elettori del Pd di sostenere proprio l’avvocato di Lodrone al secondo turno. Scatenando un vespaio. Risalendo la valle, troviamo – fra tanti comuni dove non si è votato per le fusioni in atto – Castel Condino, dove si registra la vittoria di Stefano Bagozzi, già in consiglio e più votato nel 2010. A Valdaone, nuovo comu-

MASSIMENO - AFFLUENZA 64,8% GIUSTINO- AFFLUENZA 61,9% CONSIGLIO COMUNALE

RICONFERMATO ENRICO BELTRAMI

ne (nato dalla fusione di Daone, Praso e Bersone) e nuovo sindaco, con Ketty Pellizzari (già vicesindaco del comune di Daone) che si è imposta con il 67,8% sull’altro candidato Alessandro Panelatti. Passando alle Giudicarie Esteriori, la sfida più appassionante si è vissuta a Fiavè, con una forte partecipazione dei cittadini, se è vero che solo qui si è avuta una inversione di tendenza nella affluenza alle urne, con l’81,2% di votanti a fronte del 78,9% del 2010 e la vittoria di Angelo Zambotti su Nicoletta Aloisi, sindaco uscente da due legislature. Il giovane giornalista (con 31 anni è il più giovane eletto in Giudicarie in questa tornata), alla sua prima esperienza amministrativa ma attivo da sempre nell’associazionismo delle Esteriori, si è imposto con un 54,8% dei voti, con ottime prestazioni di candidati come Gian Santo Farina (88 voti) e di un giovane come Stefano Carloni (82). Ancora più netta l’affermazione di Fabio Zambotti a Comano Terme: il presidente della Cassa Rurale Don Guetti e già assessore a Lomaso, si è imposto con un significativo 81,3% sullo sfidante della Lega Nord Julian Collini, con ottime prestazioni elettorali di Daniel

CONSIGLIO COMUNALE

BELTRAMI VIRGILIO

21

VIVIANI MASSIMO

POLLI GIANNI

20

MASÈ SERGIO

99

TRENTI ELISABETTA

17

MAESTRANZI ANGELO

76

POLLI EDA

16

TURRI CARMEN

63

FASOLI MATTEO

11

CHISTÈ FABRIZIA

52

113

POLLI PAOLO

8

MASÈ NORMAN

39

GASPERI ANTONIO

8

POLI GUIDO

37

BELTRAMI SIMON

7

RODIGARI FRANCESCA

35

BASELLI SILVIA

7

MAESTRANZI SILVANO

33

MONFREDINI FRANCA

4

COZZINI CLELIA

18

POLLI FRANCO

2

PIVA ALESSANDRO

Affluenza. Abbiamo detto del calo generale dell’affluenza, in generale in tutti i comuni del Trentino (il calo si è attestato attorno al 6%), così come in Giudicarie, anche se naturalmente è impossibile generalizzare e va valutato caso per caso. In primis, i paesi con una sola lista in lizza hanno scontato in genere affluenze in calo, un dato abbastanza fisiologico (es. Spiazzo, al 54%, rispetto al 74% di 5 anni fa), mentre nei tre comuni sopra i 3.000 abitanti delle Giudicarie, si sono registrati dei cali contenuti, Tione al 75,6% contro l’80,8% del 2010, Pinzolo 79,7% contro 81%, Storo 74,8% contro l’81,8% del 2010. A Comano Terme il calo più vistoso fra i centri di maggiori dimensioni: 63,6% di votanti, a fronte del 77,0% del 2010. Fiavè, come detto in controtendenza: 81,7% di elettori nel 2015, in crescita del 2,3%.

SPIAZZO- AFFLUENZA 54,8

CONSIGLIO COMUNALE

NEO SINDACO L’AVVOCATO JOSEPH MASÈ

Sansoni (229 preferenze), Antonio Parisi (201) e dell’ex-consigliere provinciale del Verdi Roberto Bombarda (197). Infine un “nuovo” sindaco - per un comune appena nato, San Lorenzo Dorsino - ma con una grande esperienza, essendo stato per tre legislature sindaco a Dorsino, dal 1995 al 2010, Albino Dellaidotti che ha battuto nettamente, con il 70,7% Walter Berghi, anch’egli ex-sindaco, ma del comune di San Lorenzo in Banale.

8

RICONFERMATO SINDACO MICHELE ONGARI

CAPELLI ANGELO 155 LORENZI SIMONE 101 FRIGO RUDJ 96 COZZIO LORENZO 79 TERZI MICHELE 68 VILLI RINO 59 BONAPACE ERIKA 49 COLLINI RICCARDO 42 BONZANI SILVIA 32 ALBERTI SONIA 30 CASAGRANDE FRANCESCA 30 TISI GIOACCHINO 26 COLLINI NICOLA 24 BORSARI ROBERTO 21


Speciale elezioni comunali AFFLUENZA: 75,6%

Mattia Gottardi 77,3%

GIUGNO 2015 - pag.

A Tione trionfa Mattia Gottardi

«Unmandatopienoper proseguireilnostrolavoro»

Alessandro Rognoni 15,2%

Michele Malacarne 7,5%

È un risultato che non lascia spazio a dubbi quello di Tione, che ha confermato Mattia Gottardi con un plebiscito. È stupito della larghezza del risultato? Un po’ sì, perché sinceramente pensavamo che il 76% Qual’è stato il segreto di questa affermazione? Penso che il valore aggiunto che sta dietro a questo 77% sia racchiuso nei nomi contenuti nelle due liste che mi hanno appoggiato in questa campagna elettorale, Punto su Tione

ed Insieme per Tione. Hanno saputo, pur nella continuità con l’azione amministrativa, ampliare il proprio gruppo di appoggio, rinnovarsi ed aprirsi a diversi giovani, alcuni dei quali hanno anche colto ottime affermazioni personali.

Che segnale dà questo risultato? Da un lato è una grande responsabilizzazione nei confronti miei e della giunta che verrà. Dall’altro è un forte stimolo a proseguire con convinzione i progetti sui quali ci siamo im-

pegnati negli scorsi 5 anni; si sa che l’attività della pubblica amministrazione ha bisogno di ragionare sulle due legislature per mettere in campo i progetti più importanti ed ambiziosi. Quali sono? Beh, quelli proposti nel corso

COMPOSIZIONE CONSIGLIO - SINDACO MATTIA GOTTARDI PUNTO SU TIONE

ZAMBONI ROBERTO (DONADIN) GIRARDINI MIRELLA BERTASO DANIELE ANTOLINI ROBERTO (Tabachin) STEFANI ROBERTO PAROLARI ROMINA

INSIEME PER TIONE

ANTOLINI EUGENIO (Tonol) FAILONI MARIO SCALFI LUCA ARMANI ALBERTO BALLARDINI CARLO FERRARI MANUELA

41,3%

344 146 118 111 110 78

36,3%

290 189 120 87 59 53

TIONE/SAONE DOMANI SCANDOLARI GIOVANNA PIRONI ANNA

ACCILI ADRIANO

CIVITAS SAONE

7,3% 65 38

LABORATORIO PER L’ALTERNATIVA

7,2% 72

7,9%

CANDIDATI SINDACO MICHELE MALACARNE ALESSANDRO ROGNONI

Carisolo conferma Povinelli Il sindaco uscente batte l’ex-primo cittadino Tisi con numeri ampi. Fra i consiglieri, record di preferenze per Edda Nella (124)

7

AFFLUENZA: 81%

Arturo Povinelli 67,9%

del 2010 fosse irripetibile. Dall’altra parte speravo – come effettivamente poi è stato – che la gente premiasse l’attività e l’impegno mio, della giunta e della maggioranza di questi 5 anni e che ci concedesse ancora fiducia. della campagna elettorale e sui quali peraltro avevamo già avuto modo di confrontarci, anche con la popolazione. Ecco allora che punteremo sulla sistemazione definitiva del viale centrale per renderlo fruibile e vivibile e dare slancio alla vocazione commerciale di Tione, poi certamente la biblioteca, opera sovra-comunale di valenza culturale aggregativa. Senza dimenticare che, accanto ai grandi progetti che hanno grande visibilità, vi sono tante piccole opere ed iniziative che hanno forti ricadute economiche e sociali. Da subito poi ci confronteremo con gli altri nuovi primi cittadini per mettere in campo le iniziative più adeguate nel contesto giudicariese per recuperare terreno sul campo dell’occupazione provando ad agganciare quella ripresa che sembra lanciare i primi timidi segnali.

Il tutto, in attesa dei prossimi referendum che potrebbero ridisegnare in profondità il profilo delle nostre valli e dunque proporre nuovi interlocutori e dinamiche. Per quanto riguarda la nuova giunta, vicesindaco sarà Eugenio Antolini con deleghe a foreste, agricoltura, alla viabilità e al cantiere comunale, assessori Mario Failoni (bilancio, turismo, commercio, fiere e mercati), Roberto Zamboni (sport, patrimonio, mondo associazionistico, istruzione e sicurezza), Mirella Girardini (politiche familiari, politiche sociali, lavoro e comunicazione), Romina Parolari (cultura, salute, politiche giovanili, e ambiente). Il sindaco avrà quali competenze anche urbanistica, lavori pubblici e le relazioni istituzionali e sovracomunali.

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CONSIGLIO - SINDACO ARTURO POVINELLI PER CARISOLO

67,9%

NELLA EDDA SALVADEI DENNJS MATURI SERAFINA MAESTRI RICHARD RAMBALDINI IVANO NELLA GIUDITTA BELTRAMI CESARE

124 71 64 55 54 39 38

CARISOLO IERI OGGI 32,1% DOMANI DIEGO TISI candidato Sindaco VALERIO MAURO BONAPACE DARIO COLLINI MICHELA

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pag.

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Speciale Elezioni Comunali

GIUGNO 2015

AFFLUENZA: 81%

Michele Cereghini 59,4%

A Pinzolo Michele Cereghini spodesta William Bonomi

William Bonomi 40,6%

La nuova Giunta: Albert Ballardini (vicesindaco) Marialina Quagli (Assessore esterno) Diego Binelli Luca Vidi «Priorità alla cura del territorio – la sua dichiarazione di intenti - e ai dettagli che sono importantissimi per la vivibilità turistica del nostro comune. Per me sarà fondamentale la cura del patrimonio, anche

immobiliare, in maniera che i cittadini e i turisti possano viverlo al meglio. Questo assessorato è per me un sogno che si corona». Ad occuparsi di politiche sociali sarà invece Mariolina Quagli, unica

Giunta Cereghini, vice Albert Ballardini di Denise Rocca

Michele Cereghini ha scalzato William Bonomi dalla poltrona di sindaco di Pinzolo e il giorno dopo si è trovato a mantenere gli equilibri della sua coalizione nella formazione della giunta. Albert Ballardini, come annunciato in campagna eletdonna in giunta, che pur essendo stata eletta come consigliere sarà assessore esterno a politiche sociali, servizi alla persona, rapporti con il cittadino, progetto Familiy, sanità, gemellaggi e patti di ami-

cizia. La campigliana, classe 1945, si era già occupata di questo assessorato ad inizio legislatura in giunta Bonomi, per un anno e mezzo circa fino a quando a sostituirla fu chiamata Anita Binelli. Si è

COMPOSIZIONE CONSIGLIO - SINDACO MICHELE CEREGHINI RINNOVAMENTO INSIEME

SALVADORI IVAN VIDI LUCA CARLI SERGIO

CAMPIGLIO INSIEME BALLARDINI ALBERT BONOMINI MONICA QUAGLI MARIA LINA

INSIEME CON VOI PEDRETTI ISIDORO FAILONI ROBERTO BINELLI DIEGO (Tisor) COMINOTTI CESARE CORRADINI GIUSEPPE

Nessuno si senta escluso. Con questo motto Mauro Chiodega, quarantatreenne occupato presso il Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco, vince sul filo del rasoio la corsa elettorale a Pelugo e per una manciata di voti (138 a 132) strappa lo scranno di sindaco all’uscente avvocato Stefano Pietro Galli. “Abbiamo cominciato presto la nostra campagna. Da quasi un anno eravamo all’opera con una lista praticamente nuova. Oltre a me, il solo architetto Graziano Ferrari aveva esperienze amministrative pregresse, per entrambi 15 anni di assessorati fra urbanistica, foreste, turismo e cultura nella giunta Campidelli. Devo dire che abbiamo lavorato per vincere, con costanza e correttezza, cosa che riconosco anche all’altra lista. La campagna è stata comunque agguerrita, si sapeva che i voti di differenza alla fine sarebbero stati pochissimi” afferma Chiodega con una punta di soddisfazione, “ora il nostro intento sarà quello di amministrare con un modo di agire corretto e trasparente, cercare di ascoltare con attenzione le persone, accettare la critica costruttiva come strumento fondamentale di mediazione. Magari possono sembrare le solite parole che si usano in questi casi, ma noi davvero cercheremo di essere sempre vicini alla gente, anche se garantisco che saremo però molto decisi quando si dovrà scegliere e agire.”

15,0%

57 55 54

16,1%

198 41 36

27,8% 112 96 88 81 81

GUARDIAMO AVANTI CAOLA LUCIANO (Filizot) BINELLI ANITA COLLINI DAVIDE

PATT-CIVICA NUOVE IDEE CUNACCIA BRUNA (Varal)

22,5% 111 100 63

11,1% 76

COMUNITÀ E SVILUPPO LISTA 7,9% CIVICA CAMPIGLIO VIDI VALTER

56

CANDIDATO SINDACO WILLIAM BONOMI

torale sarà il suo vice e assessore competente in materia di urbanistica, viabilità e mobilità, Luca Vidi, classe 1976 di Mavignola, sarà l’assessore competente per foreste, ambiente, rifiuti, patrimonio, acqua ed energia. dimessa da consigliera, ecco perché l’assessorato è esterno: «Ho ritenuto opportuno dedicarmi esclusivamente all’incarico di assessore e in questo modo permetto anche ad un ragazzo giovane di entrare in consiglio e farsi la sua esperienza». Sul suo compito è concisa: «Pensare al benessere delle persone – dichiara Quagli - questo quello che mi aiuterà nel portare avanti questo assessorato che è impegnativo». In consiglio al suo posto ci sarà Francesco Stefani. Infine Diego Binelli, Lega Nord, già consigliere dal 2005 al 2007 e poi nell’ultima legislatura, si occuperà di lavori pubblici, espropriazioni e sicurezza: «Le due cose sono separate, nel comune di Pinzolo faccio l’assessore – spiega Binelli

– quando non rivesto questo ruolo ho una rappresentanza politica». Una giunta che guarda agli equlibri elettorali di bilanciare l’apporto di tre liste di supporto e la rappresentanza delle frazioni. Il sindacoCereghini così la commenta: “E’ una squadra – spiega - in grado di garantire che gli obiettivi che ci siamo prefissati vengano realizzati, vistoche le competenze sono ampie. E che sia fatto all’interno di una visione politico-amministrativa condivisa che guarda al lavoro fatto nella composizione della lista. Li ho scelti in base alla competenza e anche alla capacità di coinvolgimento dei consiglieri e dei cittadini, nello spirito che ha animato la campagna elettorale che abbiamo fatto”.

Testa a testa nel comune della Val Rendena

Pelugo cambia guida AFFLUENZA: 80,8%

Mauro Chiodega 51,1%

Galli Stefano Pietro 48,9%

COMPOSIZIONE CONSIGLIO SINDACO MAURO CHIODEGA

UNITI PER PELUGO - GUARDANDO AL FUTURO

51,1%

CHIODEGA PAOLA

45

FERRARI GRAZIANO

35

DELVAI FRANCO

29

BONENTI GRAZIANA

27

FRANCHINI CLAUDIO

26

MOTTER MATTEO

25

POLLINI GIANPIERO

23

COMUNITÀ REALE PELUGO

48,9%

CAMPIDELLI RICCARDO

44

ONGARI ALBERTO

34

OSS GIANLUCA

22

Dall’altra riva, Stefano Pietro Galli sintetizza così la propria delusione: “abbiamo lavorato bene in questi cinque anni, il programma che abbiamo presentato era certamente molto ben fatto, completo e estremamente concreto. Il paese non vuole sentir parlare di fusioni

e noi eravamo completamente contrari a questa forma di aggregazioni. Ci siamo esposti, forse abbiamo toccato un argomento che ha fatto scattare telefonate e richiami dal capoluogo. Peccato, solo pochi voti, una famiglia…”. Enrico Gasperi


Speciale elezioni comunali

Storo, Turinelli sindaco sul filo di lana

Vigilio Giovanelli 39,6%

Giusi Tonini 13,2%

Ci è voluto il ballottaggio, infine, per aver ragione (di misura) del vecchio leone Vigilio Giovanelli, sindaco da una legislatura, ma amministratore di lungo corso della storia della Valle del Chiese. Luca Turinelli, avvocato trentacinquenne di Lodrone, ha dovuto aspettare la notte del 24 maggio per conoscere il proprio destino Giusi Tonini, con il suo 13,2% poteva essere l’ago della bilancia, determinante in caso di apparentamento con l’una o l’altra lista: i rapporti politici fra le liste,

però, deteriorati dalla implosione della maggioranza di giunta che ha infatti portato Tonini, Giovanelli e Cavalli su sponde diverse, non hanno permesso nessun appog-

gio esplicito all’uno o all’altro contendente. Cosa si evince dal voto: c’è un sostanziale rinnovamento alla guida del comune di Storo con un nuovo sindaco,

giovane, che ha già avuto comunque precedenti esperienze amministrative come consigliere. Ci sono diversi volti nuovi in consiglio e alcuni ritorni, con Stefania

COMPOSIZIONE CONSIGLIO - SINDACO LUCA TURINELLI IMPEGNO COMUNE

32,0%

GIACOMETTI STEFANIA BUTCHIEWIETZ LUCA POLETTI STEFANO ZANETTI MATTEO MEZZI LUCA RASI ANGELO GELMINI LARA

211 162 143 101 91 63 59

CAVALLI LORETTA MARINI NARCISO GHEZZI ERSILIA FOGLIO SIMONA

186 58 46 38

AUTONOMIA PER IL FUTURO 15,1%

È Ketty Pellizzari il primo sindaco del nuovo Comune di Valdaone, nato dalla fusione di Daone, Praso e Bersone, che si è imposta nettamente sull’altro candidato sindaco Alessandro Panelatti. Si aspettava questo verdetto? Sicuramente un risultato così non me lo sarei mai aspettato. Speravo in un risultato confortante ma a tal punto certamente no. C’è molta soddisfazione per la fiducia che la comunità ha deciso di dare al nostro gruppo. Ci aspetta un compito arduo e stimolante per ripagare tutti coloro che hanno deciso di affidarci le chiavi del nostro paese Quali saranno i primi passi? Il momento storico che la nostra comunità ha vissuto con la fusione dei tre paesi necessita sicuramente di un periodo di assestamento. Il nostro obiettivo è quello di puntare molto sul territorio, cercando di offrire equità e qualità nei servizi che il Comune mette a disposizione dei cittadini. Agevolare il più possibile gli anziani ed operare nell’ottica di costruire qualcosa di buono da offrire ai giovani un domani. Non sarà un percorso immediato, ma costruito e

9

Con un ….... si impone al ballottaggio su Vigilio Giovanelli. Frazioni protagoniste in consiglio

AFFLUENZA: 80,8%

Luca Turinelli 47,2%

GIUGNO 2015 - pag.

FARE

20,2%

MALCOTTI ADRIANO COSI MARINO

138 95

CRESCERE INSIEME

18,1%

CORTELLA CLAUDIO BONOMINI UGO GIACOMOLLI GIOVANNI

106 64 38

PATTO DEMOCRATICO

14,6

DANIELI LAURA

81

amministrativo, dopo che al primo turno si era fermato ad alcune decine di voti dall’essere primo cittadino. Nella tornata del 10 maggio, Turinelli aveva infatti colto il 47,2% dei voti, 1.297, a soli 79 dall’affermazione; dal canto suo Giovanelli e le sue due liste a sostegno, si erano fermate a 1.089, poco distanti dal 40%. rienza amministrativa di Vigilio Giovanelli, almeno per quanto riguarda la maggioranza consiliare: comunque la si pensi, gli vanno riconosciuti un impegno ed un attaccamento per il suo paese non comuni ed una capacità organizzativa (basti pensare all’esperienza di Agri ‘90) anch’essa non comune.

Giacometti che ritorna in Giunta come la più votata di tutti, (211 voti); tanti giovani sia nelle liste di Turinelli, sia in quelle di Giovanelli. Le frazioni, Darzo e Lodrone, sopravanzano il capoluogo Storo, con ben 8 consiglieri di maggioranza su 12: non era mai accaduto. Dopo 35 anni finisce l’espe-

CANDIDATI SINDACO VIGILIO GIOVANELLI GIUSI TONINI

Prima storica elezione del comune nato dalla fusione di Praso, Daone e Bersone

Il primo sindaco diValdaone è Ketty Pellizzari AFFLUENZA: 73,9%

Ketty Pellizzari 67,8%

Alessandro Panelatti 32,2%

La nuova Giunta: Severino Nicolini (vicesindaco) Nadia Baldracchi Ezio Colotti Roberto Panelatti pensato nel medio – lungo periodo al fine di poter vivere quotidianamente in serenità ed armonia. Quale sarà la prima giunta del Comune di Valdao-

ne? Innanzitutto mi preme sottolineare che tutti i consiglieri devono sentirsi parte dell’attività comunale che quotidianamente si svolge.

Il vicesindaco sarà Severino Nicolini di Bersone con competenza in materia di progetto legno, viabilità forestale, energie rinnovabili, politiche e risorse energetiche. Poi Nadia Baldracchi di Praso, la più votata della lista con 136 voti, sarà l’assessore con competenza in materia di associazionismo, attività economiche, turismo, cultura e sport, personale, innovazione equità e qualità dei servizi, pari opportunità; Ezio Colotti di Daone seguirà la manutenzione del patrimonio comunale – cantiere comunale, Azione 19, arredo urbano viabilità, acquedotti e servizi cimiteriali; Roberto Panelatti, ultimo sindaco di Praso, avrà competenza sullo sviluppo e promozione territoriale, patrimonio montano e agricoltura. Personalmente mi occuperò in prima persona delle questioni riguardanti i lavori

COMPOSIZIONE CONSIGLIO SINDACO KETTY PELLIZZARI

CIVICA VALDAONE

67,8%

BALDRACCHI NADIA

136

COLOTTI EZIO

87

NICOLINI SEVERINO

81

PANELATTI ROBERTO

79

BUSETTI PIERANGELO

77

PELLIZZARI ALAN

65

ARMANI MAURO

59

PELLIZZARI MADDALENA

54

AMBROSINI GIOVANNI (Gianni)

52

INSIEME PER VALDAONE

32,2%

PANELATTI ALESSANDRO candidato sindaco BUGNA VIRGINIO

90

ALIPRANDI GIAN TOMASO

65

GREGORI ANDREA

64

PANELATTI MASSIMO

49

pubblici e il bilancio. Sono, inoltre, stati nominati tre referenti, uno per ogni frazione: Mauro Armani per

Praso, Severino Nicolini per Bersone e Alan Pellizzari per Daone. Marco Maestri


pag.

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Speciale Elezioni Comunali

GIUGNO 2015

Esteriori, nuovi sindaci al lavoro Tra novità, conferme e ritorni i primi cittadini subito riuniti. Priorità: le Terme

Il quadro politico-amministrativo delle Giudicarie Esteriori si ritrova il giorno dopo le elezioni di maggio non troppo diverso dal passato: due sono stati i sindaci rieletti – Monica Mattevi a Stenico, dove non ha avuto concorrenti, e Alberto Iori a Bleggio Superiore – a Comano Terme Fabio Zambotti è espressione della continuità con l’amministrazione di Livio Caldera e a San Lorenzo Dorsino Albino Dellaidotti ha fatto già parecchie legislature come sindaco di Dorsino. La novità più significativa è la vittoria di Angelo Zambotti a Fiavè che all’inizio in pochi avrebbero previsto, ma negli ultimi giorni prima del voto era nell’aria. Netta la vittoria di Albino Dellaidotti su Valter Berghi, con un 70% di preferenze, e ancor più chiara quella di Fabio Zambotti che supera l’80% di preferenze su Juian Collini, mentre di poco prevale Alberto Iori, 52,9% di preferenze su Massimo Caldera. Finita la sbornia delle elezioni, ora è tempo di amministrare. E le prime questioni sul tavolo dei sindaci delle Esteriori sono tre: sul piano squisitamente amministrativo le gestioni associate che incombono, in materia di economia e lavoro il rilancio dell’Azienda consor-

ziale Terme di Comano, croce e delizia della valle da tempo immemore, e infine in tema di utilizzo delle risorse comunali il rinnovo delle convenzioni per le strutture sovra-comunali esistenti. La quarta è quella delle elezioni per i vertici della Comunità

delle Giudicarie. Il primo ad annunciare la sua giunta è stata la newentry Angelo Zambotti, che inizia la legislatura con un vicesindaco di esperienza come Giansanto Farina – assessore per una legislatura e per altre due consigliere – per con-

cluderla da metà mandato in poi con Stefano Carloni, 29 anni, che per allora si conta si sia fatto le ossa per assumersi maggiori responsabilità a fianco del sindaco. A Stenico Monica Mattevi sceglie come vicesindaco l’assessore uscente Gior-

gio Zappacosta, mentre Maurizio Litterini rimane assessore e a completare la squadra le due new-entry: il campione di preferenze Steven Ferrari e Cinzia Parisi. A San Lorenzo Dorsino il vice di Albino Dellaidotti sarà Rudi Margonari, gli altri assessori

sono Piera Degiampietro, Ilaria Rigotti e Davide Orlandi. Gli ultimi a formare la propria giunta Alberto Iori a Bleggio Superiore e Fabio Zambotti a Comano Terme che mentre scriviamo non hanno ancora risolto il rebus delle cariche. Denise Rocca

Fiavè, vince la voglia di cambiamento AFFLUENZA: 81,2%

Angelo Zambotti 54,8%

Nicoletta Aloisi 45,2%

La nuova Giunta: Giansanto Farina (vicesindaco), Edy Caliari, Claudia Zuffranieri Una lista di giovani, con un solo elemento con un’esperienza amministrativa alle spalle, cosa ha convinto i cittadini a votare per gli sfidanti della prima cittadina uscente Nicoletta Aloisi?

Una vittoria annunciata, una squadra giovane e un’opposizione arrivata all’ultimo ma che promette di essere costruttiva e attenta. Questo il quadro che si trova davanti Fabio Zambotti, neosindaco di Comano Terme con la responsabilità di guidare il comune più grande della valle. «Un’amministrazione così nuova ha un sacco di cose da imparare e conoscere – spiega all’indomani delle elezioni, seduto ad una scrivania ancora vuota di documenti – ma è emozionante avviarsi in questa avventura e sono grato a tutti quelli che mi hanno votato e alla squadra che si è riunita attorno a me: giovane, competente ed entusiasta». I temi scottanti sul tavolo sono vecchi e nuovi: le Terme, sempre in pole position e nelle questioni in stallo, e poi le gestioni associate che ormai sono nei pensieri dei sindaci delle Esteriori più delle fusioni. Pare che il treno delle fusioni sia ormai passato, e sarà un punto di arrivo prima o poi dovuto, al netto di instaurare sistemi di gestione che funzionino. «Le Terme, l’ho sempre detto, sono la prima cosa. Sono rammaricato perché non è cambiato molto da cinque anni fa, ma rimangono una priorità assoluta: inutile fare altre cose se le Terme non si av-

Risponde il neo-eletto Angelo Zambotti: «Penso ci fosse una spiccata voglia di cambiamento – commenta - più che nella guida in sé, nel modo di approcciare le cose. Noi ci siamo presen-

tati come gruppo con persone tutte presenti in paese nei vari ambiti di competenza. Aloisi ha fatto tanto per Fiavè e ha indubbie capacità, ma probabilmente c’era la voglia di affidare l’amministrazione ad un gruppo più ampio capace di portare idee diverse e un lavoro collettivo». Mantra della campagna elettorale di Zambotti sono stati i rapporti esterni, tanto da costruirci anche il nome per la lista, ed è quello il tema più impellente che i nuovi amministratori si troveranno sul tavolo: gestioni associate in primis, obbligatorie per legge da gennaio, ma anche la gestione di quei beni e istituzioni dalla portata sovracomunale come le Terme di Comano e le strutture sportive e culturali il cui raggio di azione va oltre i confini di Fiavè. d.r.

COMPOSIZIONE CONSIGLIO SINDACO ANGELO ZAMBOTTI FIAVÉ NELLE GIUDICARIE

54,8%

FARINA GIAN SANTO

88

CARLONI STEFANO

82

CALIARI EDDY

63

GIORDANI MICHELE

58

LEVRI COSTANTINO

51

ZUFFRANIERI CLAUDIA

44

BERTI MATTIA

39

BAROLDI PAOLO

38

MALACARNE AGNESE

32

RINNOVIAMO CON VOI

45,2%

NICOLINI CINZIA

44

ZANINI CINZIA

42

ZANONI FRANCESCA

37

FORADORI DANILO

34

TONINI PIETRO

33

AComano Fabio Zambotti sopra l’80% AFFLUENZA: 63,6%

Fabio Zambotti 81,3%

Julian Collini 18,7%

COMPOSIZIONE CONSIGLIO SINDACO MAURO CHIODEGA COMANO TERME FUTURA

81,3%

SANSONI DANIEL

229

PARISI ANTONIO

201

BOMBARDA ROBERTO

197

GIONGO CHRISTIAN

178

DEL MAFFEO LAURA

140

PEDERZOLLI GIULIA

127

DALPONTE ROBERTA

123

RICCA SILVIA

122

BURATTI SIMONE

111

LEGA NORD TRENTINO

18,7

JULIAN COLLINI Candidato Sindaco PARISI CINZIA

65

FRANCESCOTTI MICHELE

53

BRENA LUCA

43

ROMANO MARIO

32


Speciale Elezioni Comunali

GIUGNO 2015 - pag.

Sindaco di Dorsino per 20 anni fino al 2010, oggi è primo cittadino del nuovo comune con San Lorenzo

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AFFLUENZA: 72,3%

Dopo 5 anni Dellaidotti... raddoppia

Albino Dellaidotti 70,7%

Walter Berghi 29,3%

di Francesco Brunelli Primo sindaco del nuovo Comune di San Lorenzo Dorsino, Albino Dellaidotti traccia le linee programmatiche dei prossimi cinque anni. «Dobbiamo cominciare a ragionare come comune unico; con la fusione l’unione è avvenuta solo sulla carta. Adesso è tempo di muoversi in ottica unitaria, a A tal proposito, sono solo chiacchiere da bar quelle riguardanti un’ipotetica fusione di tutti i comuni delle Giudicarie Esteriori? Non mi sono posto il problema, la priorità è far partire per il momento la fusione tra i nostri due ex comuni. E basteranno cinque anni per realizzare il programma che ha in mente? Credo di sì, e auspico che dall’attuale amministrazione esca qualcuno che voglia prendere in mano il

testimone. Servono le nuove leve. Quindi ritiene che la sua lista contenga individualità in grado un domani di raccogliere la sua eredità... Sì, credo che Le Dieci Ville sia stata una lista costruita bene e con un grande progetto. Non mi aspettavo però un tale numero di voti. E’ stato questo entusiasmo che La ha convinta a tornare in campo, dopo essere stato sindaco a Dorsino per 20 anni?

partire dall’utilizzo di immobili e uffici comunali. Sicuramente sarà importante la sinergia con gli altri comuni delle Esteriori: per fare un esempio, sarà importante risolvere la questione delle convenzioni per la piscina comunale. E bisognerà valorizzare il rapporto con le Terme di Comano».

COMPOSIZIONE CONSIGLIO - SINDACO ALBINO DELLAIDOTTI LE DIECI VILLE

70,7%

CON I PIEDI PER TERRA

RIGOTTI ILARIA

145

VALTER BERGHI candidato sindaco

TOMASI MORENO

121

LIBERA MARCO

73

MARGONARI RUDI

117

BOSETTI ELIO

61

ORLANDI DAVIDE

97

DELLAIDOTTI DINO

61

CORNELLA SAMUEL

91

CORNELLA MANUEL

DEGIAMPIETRO PIERA

91

DALDOSS ALDO

86

RIGOTTI FEDERICA

82

DONATI RUBEN

72

Ho avuto contatti con un gruppo di giovani che si

sentivano incerti e a cui serviva una guida con una

29,3

55 re la voglia di rimettersi a disposizione per amministrare la cosa pubblica? Sì, e anche da parte mia ci sono state e ci saranno volontà e passione.

certa esperienza. Sono rimasto colpito e ho ritenuto un onore il fatto che abbiano pensato a me. Quindi è stato l’entusiasmo dei membri della lista che Le ha fatto scatta-

BLEGGIO SUPERIORE

AFFLUENZA: 72,8%

concessionario

Iori Alberto 52,9%

Caldera Massimo 47,1%

COMPOSIZIONE CONSIGLIO SINDACO ALBERTO IORI

IDEA BLEGGIO

52,9

BROCHETTI RODOLFO

96

TOSI SABRINA

83

SERAFINI ERICA

69

CALDERA MIRCO

59

FRANCESCOTTI MARCO

57

BRENA STEFANO

52

BRUNELLI DANIELA

51

LUCHESA NICOLA

48

CORRADI GIORGIO

47

GIOVANI IN AZIONE

47,1

CALDERA MASSIMO candidato sindaco

VASTISSIMO ASSORTIMENTO GIOIELLERIA E ARTICOLI REGALO

STENICO - AFFLUENZA 55,1%

RICCADONNA ANDREA

132

FENICE GUIDO

87

BENEDETTI ALESSANDRA

56

CALDERA MAURO

55

CASTEL CONDINO- AFFLUENZA 67,3%

CONSIGLIO COMUNALE

Viale Dolomiti di Brenta Madonna di Campiglio - tel. 0465.442694

RICONFERMATA MONICA MATTEVI

FERRARI STEVEN LITTERINI MAURIZIO ZAPPACOSTA GIUSTINO (Giorgio) SICHERI CRISTIAN FEDRIZZI MARIA ZAMBANINI MANUEL BRESSI FLORO MORELLI MIRCO PARISI CINZIA LITTERINI EGIDIO NICOLLI ERICA ARMANINI LUCA RATTI ANNORA SALMI GIULIANO

CONSIGLIO COMUNALE

108 94 91 79 60 56 55 55 54 53 46 41 40 20

NEO SINDACO STEFANO BAGOZZI

BAGOZZI ARMANDO

32

TAROLLI ROMINA

24

BAGOZZI TIZIANO

22

PIZZINI CORRADO

22

BAGOZZI FABIO

14

TAROLLI MAURIZIO

12

MASCHERI DANIELA

11

POZZI IVAN

11

BAGOZZI RENATO

9

VALENTI NICOLE

9

ARMANI IRMA

8


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Politica

GIUGNO 2015

I nuovi vertici saranno scelti dai “grandi elettori” nominati dai consigli comunali e non più a suffragio universale

Comunità, il 10 luglio si vota il presidente Molte novità. La riforma di quello che fu l’ex-Comprensorio, scaturita dalla approvazione della L.p. 12 del 13 novembre 2014, porta in dote molte novità rispetto all’assetto dell’ente intermedio fra comuni e provincia. La necessità, sentita da più parti, era quella di mettere mano alla legge istitutiva delle Comunità, la L.p. 3/2006 la cui applicazione pratica ha destato più una perplessità: in particolare riferita alla farraginosità del funzionamento, al numero eccessivo di componenti dell’assemblea (98 in Giudicarie, ad esempio), all’elezione diretta da parte dei cittadini, senza dimenticare i dubbi di costituzionalità dell’ente così come impostato confermate dalla Sentenza numero 3994 del 28 luglio 2014 del Consiglio di Stato. Tanti punti, insomma, che la nuova normativa è andata a sistemare. A partire dal numero dei componenti delle 15 Comunità di Valle. Essa diventerà a tutti gli effetti un ente di secondo grado rappresentativo dei comuni dalla struttura simile ad un consorzio, che gli enti locali utilizzeranno per gestire i servizi comuni su base locale (es. raccolta rifiuti, istruzione, mense, servizi sociali alla persona). Drastico sarà il calo di “poltrone”, sia per le assemblee sia per le giunte: saranno 22 i componenti (escluso il presidente) nelle Comunità con più di 40 mila abitanti; 16

Iniziamo con il rassicurare i cittadini: non sarà necessario rinunciare al mare per partecipare alle elezioni delle Comunità di Valle, in programma il 10 luglio prossimo. La singolare data, infatti, che potrebbe scoraggiare ulteriormente affluenze generali in calo, vedrà infatti alle urne solo i “grandi elettori”, ossia i rappresentanti dei comuni, nominati dai consigli comunali, che sceglieranno poi il nuovo consiglio e il nuovo presidente della Comunità.

Totopresidente, le manovre

per le Comunità con popolazione da 20.001 a 40.000; 12 componenti da 10.001 a 20.000; infine 10 componenti nelle Comunità fino a 10 mila abitanti. In Giudicarie avremo dunque un’assemblea (che d’ora in poi si chiamerà consiglio) di 16 componenti, con una giunta di 5. Come vengono eletti. Come detto, la riforma del 2014 introduce un sistema elettivo di secondo grado, nel quale di fatto gli eletti saranno espressione dei consigli comunali. I grandi elettori saranno modulati sulla popolazione dei comuni: quelli fino a 500 abitanti hanno diritto a 3 grandi elettori (tre voti); da 501 a 1.000 abitanti saranno 4; da 1.001 a 2.000 diventano 5; da 2.001 a 4.000 salgono a 7; da 4.001 a 5.000 sono 8; da 5.001 a 8.000 diventano 9; da 8.001 a 12.000 si sale a 11; da 12.001 a 20.000 sono 14; da 20.001 a 30.000 sono 16; infine sopra i 30.000 abitanti, ovvero a Rovereto, spettano 20 grandi elettori. Il presidente della Comunità di valle potrà essere un sindaco, un assessore comunale, un consigliere o anche un cittadino che non fa parte di nessuno dei consigli dei comuni dell’ambito di una

Comunità. I candidati presidente avranno a loro sostegno una sola lista con un numero di candidati massimo coincidente a quello del consiglio di Comunità; sarà eletto presidente il candidato che otterrà la maggioranza assoluta dei voti. Se nessuno supera il 50% è previsto il ballottaggio tra i due più votati. Al candidato presidente vincente viene attribuito un premio di maggioranza del 60%, fino a un massimo del 70% dei seggi, con una clausola minima del 30% di seggi per le minoranze.

ORARI DI APERTURA

Termini stretti. Fatte le elezioni amministrative il 10 maggio, passati i ballottaggi del 24, in attesa del referendum sulle fusioni del 7 giugno, il calendario amministrativo che rivoluzionerà gli enti locali trentini non conosce soste. Il 10 luglio si voteranno gli organi delle nuove Comunità, ma il termine per la presentazione delle candidature è prevista per il 10 giugno; entro il 25 giugno i consigli comunali invece dovranno scegliere i propri grandi elettori. (r.s.)

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La nuova comunità sarà dunque eletta in modo indiretto, passando per i consigli comunali. Ne segue che determinante per i prossimi candidati presidente sarà il consenso e la condivisione con sindaci ed amministratori: qualcosa si sta già muovendo. Chi si è portato avanti per tempo è Gigi Olivieri, attuale assessore alla salute della Comunità di valle e forse il più attivo nella giunta, in prima linea nella questione ospedale, non ha risparmiato critiche anche al suo partito, il Partito Democratico. L’idea era quella di una lista “di area” a sostegno di Olivieri ma che non ha trovato da subito la necessaria adesione nei sindaci delle Giudicarie e dunque appare tramontata. Non tutti però sono convinti che una soluzione “partitica” sia la migliore, anche visto il buon successo delle civiche nelle recenti elezioni comunali (Rovereto docet), dunque si cercano vie alternative: sindaci ed amministratori stanno cercando convergenze per una lista civica “Per le Giudicarie”, di cui ancora però non sono chiari i contorni. Candidati presidenti in vista? Il nome forte, in “pole” al momento in cui il Giornale delle Giudicarie sta andando in stampa, è quello di Giorgio Butterini, sindaco del comune di Condino e attuale presidente del Bim del Chiese, che gode dell’appoggio compatto della Valle del Chiese (la zona più popolosa e con più comuni, almeno prima delle fusioni). Più staccata sembra la possibilità di ri-candidatura di Patrizia Ballardini, che potrebbe scontare alcune frizioni con la Conferenza dei sindaci di questi anni.


Economia È possibile che un litro di latte, l’alimento principe su cui si è fondata non solo la sopravvivenza, ma la crescita e lo sviluppo della società montana trentina nelle sue cento vallate per oltre quindici secoli, oggi nel pieno della crisi della liquidità e dei redditi, che dovrebbe rivelarsi insieme al settore agricolo, nuovamente un settore portante dell’economia montana si trovi a dover essere sostituito da quello che viene importato, come dice il presidente Graziadei “per pochi centesimi”. Tutti abbiamo il ricordo della bottiglia di latte caldo che andavamo a prendere al “casel” alla mattina prima di andare a scuola. Con quella di latte giallo, e non bianco, fatto bollire nella padella dove traboccava sui lati la panna, si andava a scuola carichi di energia, o al lavoro nei campi dove poi portava nella “bastina” L’appello del presidente Graziadei non fa una grinza ma quando si fanno gli appelli spesso è già troppo tardi perché si scontra contro quella enorme distorsione sulle economie locali che si sono silenziosamente sviluppate negli ultimi trent’anni con l’introduzione delle reti dei grandi centri commerciali, assolutamente non governate dalla politica locale trentina, (proprio quella che invoca Graziadei) che ha accontentato più gli interessi degli investimenti immobiliari e delle grandi catene di distribuzione nazionali e europee, senza preoccuparsi degli effetti non solo finanziari, ma anche produttivi e

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Un prodotto locale “sconvolto” della concorrenza dei mercati legati alle grandi pianure del Nord europa

L’economia del latte trentino di Marco Zulberti La recente notizia di Latte Trento di erogare 0,51 centesimi per ogni litro di latte prodotto dai 279 soci, la quota più alta di sempre, accompagnata dall’accorato appello del presidente Carlo Graziadei ai consumatori trentini e ai politici (perché i politici? hanno un potere così forte?)

e alla rete della ristorazione, delle mense e degli ospedali, di consumare il latte trentino per mantenere aperte le stalle trentine messe sotto pressione dal crollo dei prezzi di formaggi e latticini, permette di concentrare su questo tema tutta la crisi attuale dell’economia trentina.

commerciali degli allevatori e dei produttori agricoli locali che a lungo termine avrebbero prodotto sull’economia e sulla ricchezza locale. Perché è proprio questo il problema principale delle reti commerciali della distribuzione: il prodotto commerciale proveniente da fuori determina una fuoriuscita della massa monetaria dalla circolazione locale a quella nazionale. La stessa cosa producono gli appalti delle opere pubbliche, ma anche le processioni dei trentini che il sabato scendono nei centri commerciali vicentini, veronesi e bresciani. Questi travasi della liquidità locale in quella nazionale automaticamente produce due danni: primo calano drasticamente i consumi dei prodotti locali, non solo di latte e latticini, ma di tutti i prodotti di quella che si chia-

ma la bio-filiera corta locale agricola e artigianale. L’impoverimento è garantito. Se questi nuove reti commerciali, questa nuova forma del mercato, non vengono preceduti e governati con grande visione dei flussi monetari interregionali, gli effetti nel lungo termine possono essere devastanti, considerando anche il fatto che i costi di produzione nelle nostre vallate e in montagna di questi

prodotti è totalmente fuori mercato se confrontati con la produttività delle economie agricole industriali della pianura padana, della filiera bavarese o di quella iper-efficiente olandese. E questo vale per tutti i prodotti alimentari locali a partire dal latte, per passare all’ortofrutta, al vino, alla carne, ai salumi, alla carne “salada”, fino alla farina gialla della polenta.

Ed proprio questo che sconcerta nel caso del latte, un alimento iper-economo che da solo potrebbe sostenere a costi bassissimi la vita d’intere vallate se messo a confronto con il costo al litro della birra (è poi luppolo fatto bollire nell’acqua), delle bibite gassate, della stessa acqua potabile. In termini marxisti il plus valore sul latte è zero rispetto a quello presente su molti altri alimenti, dove incidono appunto, costi di produzione, di trasporto, e tasse tipiche della montagna e non della pianura. Per questo non si può ridurre a quello che invece presentano quello bavarese o quello proveniente da paesi dove il costo del lavoro e dell’energia sono più bassi. Ma il problema del latte è paradigmatico di tutta la situazione economica montana, dove la produzione di reddito è da sempre molto

bassa, in cui hanno un ruolo fondamentale i flussi monetari del turismo, di quelli prodotti dall’energia idroelettrica, e dal sempre più ridotto settore industriale. Il resto sono partite di giro tra le tasse, i contributi, e i servizi finanziari e assicurativi. Ecco perché gli accorati appelli di Graziadei sul consumo del latte trentino, devono essere raccolti, non per richiudersi a ricco in un economia autarchica, ma per salvaguardare e governare in modo corretto quello che l’anarchia liberista e anche affaristica immobiliare di questi decenni ha prodotto sul nostro territorio montano, in molti casi impoverendolo nel campo della circolazione monetaria. Siamo a pochi giorni dall’EXPO dedicato proprio ai prodotti alimentari: cogliamo l’occasione per farlo diventare un tema di riflessione sugli effetti delle filiere di distribuzione e produzione dei prodotti alimentari di montagna e sulla ricchezza delle sue popolazioni.


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Il Saltaro delle Giudicarie

GIUGNO 2015

Il malcostume, si sapeva, è ormai nel nostro Dna, se non sei un farabutto di carriera nel nostro paese, nisba! Ma è la società nel suo complesso che sta vivendo un periodo di livore, rivalsa, intimidazione e odio. Un periodo davvero squallido. Un po’ dovunque. Basta assistere per un quarto d’ora a uno dei numerosi programmi televisivi (talk show), ascoltare la Radio o scorrere sui vari social network disponibili e si legge di tutto, insulti a volontà. C’è chi ci vive sugli insulti e sulle provocazioni. Ormai lassù siamo riconosciuti come la società dei vaffanculo! E non ci sono eccezioni. Tutti i settori della società ne sono coinvolti. Primi attori, prime donne, più tette che testa, comparse e figuranti della politica che recitano la parte esaltando i meriti e le benemerenze della loro congrega e, di solito, accusano gli avversari (nemici) di ogni nefandezza. E ognuno ci dà dentro come tori nell’arena e vacche nel mattatoio. Perfino i giornali si sono adeguati. Firme autorevoli e scribacchini di regime che si fingono imparziali, e tanto per riempire le pagine, ogni giorno ci infilano le solite litanie sui mali, gli scandali e la corruzione di un’Italia che neanche più sa stare in piedi da sola. Ogni giorno cambiano le parole, ma la musica è sempre la stessa, trita e ritrita fino alla nausea. Così, per guadagnarsi la pagnotta, giornali e televisioni continuano ad intontire la gente fingendo di fare informazione ed i politici fingono di occuparsi di cose serie e di lavorare per il bene del Paese. Vince, come

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Sempre più sconfortato dalla politica A volte non si trovano parole per descrivere il malcostume dilagante nella vita pubblica del Paese Lassù nell’empireo celeste domina la preoccupazione e lo sgomento, aimè, l’Italia, dicono, sta impazzendo. Ne sono testimoni Santi e Beati di ogni Regione, con la al solito, chi riesce a fingere meglio. Ormai è un mondo compromesso, tengono tutti famiglia e per vivere si sono un po’ tutti aggiogati al carro della convenienza, del tornaconto, al diavolo l’onestà, la probità, l’interesse del bene comune, meglio l’uovo oggi che la gallina domani. E così ci riempiono di chiacchiere e si riempiono il loro conto in banca. E per noi nessuna proposta concreta. E quando sembra che dicano qualcosa di serio, o facciano qualche proposta importante, meglio stare attenti e temere il peggio, di solito la toppa è peggio del buco. Roba dell’altro mondo. Nella sezione italiana del cielo si sta correndo ai ripari, sono state abolite le televisioni, e i giornali sono stati messi al rogo, s’è deciso di bonificare, per quanto sia possibile, un simile luogo squallido. I Santi più impegnati vorrebbero con fulmini e saette distruggere gli antennoni televisivi che infestano i monti italiani, altri vorrebbero diffondere virus letali nei computer e in tutti

santa protettrice Caterina da Siena e il santo protettore Francesco d’Assisi: in nessun stato del mondo gira tanto malcostume e tanta cattiveria come da noi.

Fiorito a Porta a Porta

quei marchingegni diabolici, altri propongono di togliere la favella ai politici più infidi, agli imbonitori, ai più rozzi, ai più incivili, ma quest’ultima proposta, seppur efficace, svuoterebbe gran parte del Parlamento. Ahi, i politici! Se invece di limitarsi ad apparire in Tv, dove di solito fanno la figura dei catorci, ascoltassero la voce, le proposte, i suggerimenti dei cittadini, forse riuscirebbero a capire i veri problemi della gente. In cielo hanno l’impressione che invece siano personaggi drogati dal potere e dal-

la finzione imposta dal loro ruolo, non potrebbero farne a meno, scambiano il palcoscenico televisivo con la vita reale, vivono come alieni, ai confini della realtà. Apparire per essere. Ecco perché quando appaiono in tv, sembrano fuori dal tempo, appena sbarcati da Marte. Non riescono mai ad affrontare nessun problema in maniera seria e convincente. È solo un patetico scambio di accuse e di insulti che non portano da nessuna parte. L’importante non è risolvere i problemi, ma fingere di volerli risolvere. E questo vale per tutti, anche se la categoria più esperta è quella dei politici. Ma gli economisti fanno altrettanto, sembrano pagati per turbare i sonni della gente, un giorno danno speranze riportando dati e statistiche e il giorno dopo con gli stessi dati e con le stesse statistiche, ci riportano sul ciglio del fallimento. Per non dire degli ecologisti, ascoltandoli dovremmo tutti preparare sacchi a pelo per riparaci dal freddo con l’effetto serra ormai in agguato e il giorno dopo, si salvi chi può, si stanno sciogliendo i ghiacciai dal gran caldo,

aumenteranno i livelli gli oceani e i mari, le acque inonderanno l’Italia, tutti in montagna, per evitare l’annegamento. E la medicina che ne spara una al giorno. Adesso sembra che i giovani d’oggi vivranno fino a cento anni e oltre, bella notizia, ma se dovessero finire per trent’anni all’ospizio, persi e frenastenici, col catetere e mille tubicini infilati in ogni orifizio anatomico; grazie tanto, è forse meglio il vecchio infarto, e buon viaggio? Mondo bislacco, non si sa più a chi credere, con chi stare! E nessuno che abbia il coraggio di interrompere questo teatrino delle menzogne e delle falsità per tornare tutti alla verità ed alla normalità. Finitela finalmente con queste messe in scene, inutili e dannose. Lassù sono davvero infuriati, cosa singolare per la santità del luogo. Ma quando ci vuole, ci vuole, anche Gesù scacciò a scudisciate i mercanti dal tempio. Rifugiatevi in qualcosa di bello e finalmente di pulito. Questo è l’augurio che arriva dall’alto, questo è quanto si auspica nel paradiso delle anime oneste.

E me ne faccio a mia volta interprete sulla terra, per il Saltaro è solo il suo dovere. Orsù! Diventiamo uomini! Diciamoci finalmente come stanno veramente le cose, uomini di mondo, diteci la verità, dateci le soluzioni, se ne avete. I mali dell’Italia e degli Italiani li conosciamo, voi ne siete protagonisti. Non diteci che c’è la crisi, la stiamo vivendo. Non diteci che la politica è uno schifo, è roba vostra. Pensate a fare la vostra parte senza avvelenare la parte degli altri. Non diteci che la gente non vuol più saperne di politica e così non va a votare: la gente siamo noi e sappiamo benissimo di aver perso per gran parte la fiducia in voi. Cari opinionisti, giornalisti, figuranti e comparse della politica e dell’informazione, impegnatevi a dire cose vere, altrimenti tacete, così almeno non perderemo tempo a leggervi e ad ascoltarvi. Ho detto bene, spero d’essere capito e seguito, così come del mio dire ne sono entusiasti i redivivi amici di sempre: l’Orsolina, che delle “donnacce” (come usa chiamarle) in Tv invidia tutto, ma proprio tutto e le sogna persino di notte; l’Abele, che quando le guarda parte con la fantasia in voli di pura delizia; l’Osvaldo Caccola che di quel che dicono in quei teatri non capisce quasi niente, ma gli piace quando s’insultano e più le dicono grosse e più si illumina, sono le uniche cose che capisce. E l’Archimede, che tiene tutto il giorno la Tv sui quei programmi, non perché ne capisca qualcosa, ma se arriva qualcuno a trovarlo, lui ci fa sempre una gran figura... Della loro felicità il vostro Saltare ne è testimone, seppur rattristato per l’inanità del suo impegno nel redimerli dal loro essere talvolta eccessivamente “semplizoni”.

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Attualità

GIUGNO 2015 - pag.

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Traghetterà il Cda fino al rinnovo. Amministrazioni già al lavoro per definire il nuovo corso

Terme, Basani alla guida

Carlo Basani

Basani, classe 1947, l’ultimo incarico provinciale al dipartimento dell’istruzione, già membro del Cda termale dal 1990 al 1995, ha chiara la sua missione nei prossimi mesi, prima che i nuovi amministratori si installino e rinnovino le cariche “Garantire la massima efficienza e funzionalità alle strutture termali – spiega – senza dimenticare che sono al servizio di comunità e clienti”. La prima decisione di peso che lo attende, fra un mese alla scadenza dei tempi per il vaglio delle proposte arrivate, l’affido dei lavori di riqualifica allo stabilimento termale. “Data la disponibilità del membro del Cda Carlo Basani – ha detto il presidente dell’assemblea Alberto Iori - con questa assemblea non solo eleggiamo il presiden-

di Denise Rocca

Cambio al vertice del Cda delle Terme di Comano, dopo le dimissioni di Nadia Serafini. Nell’ultima sessione prima della tornata elettorale, convocata d’urgenza, l’assemblea formata dai delegati te, ma rinnoviamo anche la fiducia all’intero Cda che sta lavorando per l’azienda e lo farà fino alle nuove nomine. Ai membri del Cda, così come alla presidente uscente, va quindi il nostro ringraziamento per il lavoro svolto”. La scelta da parte di un’assemblea al termine del suo mandato di nominare un nuovo presidente è stata dettata dalle circostanze, lo ha sottolineato Severino Papaleoni, allora in veste di commissario di San Lorenzo Dorsino: “Si poteva stare fermi, ma di fronte all’alternativa di avere un consiglio senza presidente fino ad un tempo indefinito, nel pieno dell’estate, si è optato per

dare una guida all’azienda. Anche per dare agio ai nuovi amministratori di prendersi il tempo di riunirsi e deci-

dei comuni delle Esteriori ha nominato l’ex dirigente provinciale Carlo Basani, membro anziano del Cda in carica, nuovo presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda consorziale.

dere il nuovo consiglio e il nuovo presidente, perchè anche se ci sono le elezioni noi siamo ora responsabili

fino a che non interverrà il nuovo consiglio”. I nuovi sindaci si sono incontrati nella prima settimana dal voto per fare il punto della situazione: da una parte c’è la necessità di arrivare al dunque sui processi di sviluppo e rinnovo del complesso termale, dall’altra è stata avanzata la possibilità di una nuova governance per l’azienda che cambi quindi l’assetto gestionale attuale. Per la modifica della governance è necessaria una modifica statutaria, approvata da tutti i consigli comunali delle Esteriori, quindi non è dietro l’angolo. Pare che ci sia armonia di intenti fra i primi cittadini e la voglia di

sbloccare la situazione investimenti. Riassume le conclusioni dell’incontro Severino Papaleoni, osservatore esterno ora che ha concluso i quattro mesi da commissario di San Lorenzo Dorsino: “Evitare interferenze e interconnessioni che rendono tutto difficile – dichiara - l’assemblea dia degli obiettivi chiari agendo da proprietà e non con logiche politiche o che nulla hanno a che vedere con l’azienda, e il Cda abbia quindi indicazioni chiare su come agire e concretizzi. L’altro elemento è quello di un Cda con elevate competenze, svincolato dai comuni e piuttosto legato alla capacità di gestire un bene che è comune e pubblico, ma in un’azienda che deve operare come un privato nel suo contesto economico”. Amen. Sarà la volta buona?

L’EDITORIALE di Adelino Amistadi

Continua dalla Prima C’era chi ci credeva e non erano pochi gli scettici, che, scottati dalle esperienze precedenti, erano convinti che al di là delle parole, la Provincia non avesse nessuna intenzione di decentrare. Così sembrò pensarla gran parte dei Giudicariesi che al primo appuntamento elettorale per eleggere, direttamente, il Presidente e l’Assemblea comprensoriale, se ne sono rimasti a casa, riducendo l’affluenza al voto ai limiti storici: 50,07%. Questo la diceva lunga sulla credibilità del nuovo Ente cui si dava inizio. Ci si è interrogati allora sulle motivazioni di un così sorprendente risultato: oltre alla scarsa fiducia della gente, ha contribuito non poco la qualità dei candidati: da dimenticare, l’intrusione di politici d’ogni colore nell’imporci la scelta, si fa per dire, del candidato presidente, le liti ed i trameggi dei partiti nella campagna elettorale. Alla fine venne eletta presidente Ballardini Patrizia, campigliana, giovane e preparata, che prese subito in mano la Comunità per iniziare la sua prima avventura politico amministrativa, salvo una breve parentesi quale vice sindaco di Pinzolo. Con un po’ di presunzione, dovuta soprattutto all’età, osai allora dal nostro giornale, suggerire alcune questioni che ritenevo fondamentali per il buon andamento della legislatura che si andava ad affrontare. Pochi consigli, a dir il vero, saggi, elementari, raccolti fra la gente, senza pretese, ma importanti per dare credito ad una istituzione che aveva l’ambizione di partecipare attivamente alla rivoluzione dell’intero sistema provinciale, così come si diceva a quei tempi. Riesaminandoli, credo possano aiutare ognuno

Riproviamoci...rinnoviamo la Comunità di valle La Giunta della Comunità di Valle

di noi a fare qualche valutazione su come siano andate le cose.

si recupererà credibilità ed autorevolezza presso la nostra gente...”

Prima questione: la formazione della Giunta. Scrissi allora: “E’ evidente che si dovrà tener conto delle varie zone e della loro rappresentanza, su questo non ci sono dubbi, è così da sempre, se si vuole garantire competenza ed equilibrio nella gestione di un territorio particolarmente ampio come quello delle Giudicarie. Ma nella scelta degli assessori, sette più il presidente, sarebbe doveroso evitare i giochetti di sempre, spinte, pressioni, spartizioni, ed altro ancora, roba da vecchia politica tutta da dimenticare. Agli assessori venga richiesta competenza, entusiasmo, cultura, senso d’appartenenza e disinteresse personale, doti di integrità morale e comportamentali, solo così

Seconda questione: il coinvolgimento dei Comuni. Scrissi allora: “La nostra è una comunità composita formata da ben 39 Comuni di lunga storia e grandi tradizioni: il pensare di voler governare il territorio senza la loro vicinanza, sarebbe illusorio oltre che profondamente ingiusto. Dovrà quindi essere garantita in Giunta una qualificata rappresentanza delle zone per avere un prezioso tramite nei vari momenti di confronto che potrebbe essere non sempre facile con gli amministratori comunali...” Terza questione: i rapporti con la Provincia. Scrissi allora: “Il Presidente della Comunità è il rappre-

sentante delle Giudicarie, del suo popolo, della sua storia, delle sue tradizioni, deve farsi carico di tutti i problemi annosi che penalizzano da sempre le nostre valli, si deve preoccupare del loro sviluppo, del loro futuro. Sarà allora necessario porsi nei confronti della Provincia, chiunque ne sia il leader, quale leale, dignitosa controparte, orgogliosa del proprio ruolo e della gente che rappresenta senza pregiudizio o predilezioni, ma altrettanto, senza remore ed imbarazzi immotivati. In primis bisognerà accordarsi sulle cose da fare. Credo si debba istituire un tavolo paritetico Provincia-Comunità per esaminare la situazione all’oggi, programmare e calendarizzare gli interventi. Sarà così più facile sollecitare ed ottenere competenze, il vero snodo della riforma, se crediamo davvero nel decentramento... Solo ponendosi come controparte costruttiva, ma decisa e determinata, potremo costruire una Comunità vicina alla gente, con deleghe e competenze gestite con attenzione e sollecitudine, dimostrando così d’essere in grado di auto governarsi nell’esclusivo interesse delle genti giudicariesi...” Conclusione. Oggi, dopo cinque anni, è tempo di bilancio. E tocca a tutti noi, politici, amministratori, sindaci, ma soprattutto noi, giudicariesi, esprimersi su come siano

andate le cose, se bene o male, se si poteva fare di più, o se si è fatto il possibile, tenendo presente che nel frattempo è intervenuta la crisi che ha ridotto al lumicino le risorse finanziarie, e si sa che senza soldi tutto diventa più difficile. Vorrei che tutti insieme, dato che tutti ne siamo coinvolti, si faccia un esame di coscienza, e si mediti su questo Ente che stenta a decollare, facendosi magari rimpiangere i vecchi Comprensori. La Provincia, sempre convinta di quello che fa, nel frattempo ha cambiato nuovamente la legge (come si vede in altre pagine del Giornale) e le Comunità per tutta la legislatura saranno governate da amministratori eletti non più a suffragio universale, ma con marchingegni che destano non poche perplessità. Una nuova legge che vanifica le cose che si sono dette per anni, e, per essere franco, come è mio costume, sembra una legge fatta apposta per chiudere, quanto prima, baracca e burattini. Tocca ai nuovi amministratori dimostrare che siamo in grado di autogovernarci con intelligenza e lungimiranza, serve alla politica, se ancora fiata, con qualche soprassalto d’orgoglio, dimostrare che anche in periferia si sanno fare le cose bene. Finora non è stato così, ma la speranza è l’ultima a morire.


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GIUGNO 2015

L’Unione Europea di fronte all’allargamento

Tur

di Paolo Magagnotti

Istanbul

PENSIERI SENZA TEMPO - A cura di PAOLO MAGAGNOTTI

Alcide De Gasperi disse:


Attualità

GIUGNO 2015 - pag.

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Fra continui rinvii e indecisioni il quadro del settore resta indefinito e non si vede una prospettiva chiara

Sanità, le novità che non ci sono Prendiamo per esempio il Punto Nascite di Tione. O meglio, la vicenda dei punti nascita nel suo insieme, di cui si dava per scontato il taglio di tutti quelli inferiori a 500 parti annui. Nonostante le promesse (e le minacce), anche perentorie della Borgonovo Re, e i quesiti portati fino in quel di Roma all’attenzione della Ministro Beatrice Lorenzin, proprio nei giorni in cui imperversava in Sicilia un caso di mala sanità per la morte di una neonata, non è ancora stata presa una risoluzione. Nemmeno per reparti di maternità come quelli di Tione e Casalese che, per scarsità di nascite, avrebbero dovuto essere i primi a subirne le conseguenze. E’ bastato che l’Upt piantasse i piedi e subito il presidente Ugo Rossi ha ingranato a retromarcia. E che dire del Not? Il Nuovo Ospedale Trentino, su cui si lavora da anni. Dopo l’annullamento del bando di gara da parte del Tar, l’assessore alla Sanità in persona a dicembre prometteva l’indizione di un nuovo bando: “Entro gennaio”. Sul fronte, però, tutto tace. “Il Santa Chiara? E’ inadeguato – ha spiegato più volte

D

di Ettore Zini

all’Alpi alle Piramidi, dal Manzanare al Reno. Recitava uno dei carmi più cari al Manzoni. Potremmo prenderlo a prestito anche per la sanità trentina, i cui tempi non sono molto dissimili dalla cima alla punta dello Stivale, con le stesse logiche a tutte le latitudini. Gli argomenti, e gli esempi, non mancano: nuovo ospedale, tagli ai medici, punti nascita e via dicendo. Annunci roboanil direttore generale della Sanità Luciano Flor – andrebbe cambiato subito”. Siamo a giugno. E tutto è ancora in alto mare. Eppure la Provincia rischia di pagare un prezzo altissimo per l’annullamento di questa gara. Colpa dei giudici amministrativi troppo zelanti, o dell’amministrazione pubblica che ha organizzato una gara viziata da limiti legati alla composizione della commissione, crollati al primo ricorso? In attesa di una risposta, il vetusto ospedale di Trento - pieno di acciacchi per l’età - negli ultimi 15, anni tra ristrutturazioni e rattoppi, ci è costato, non noccioline, ma più di 130 milioni di euro. Non va meglio sul fronte dei tagli ai medici. Dovevano essere - assieme a quelli dei premi dei dirigenti provinciali - la dimostrazione che, quando i conti non tornano, i sacrifici spettano a tutti. Que-

DISPONIAMO DI Fotospettrometro Tintometri per edilizia Tintometri elettronici Tintometri per l’industria

sto il pensiero del governatore Ugo Rossi, alla presentazione del Piano per la riduzione dei premi di risultato dei camici bianchi, e dei dirigenti della Provincia. Il recupero annunciato era di 10 milioni di euro. Subito ridimensionati a 6, pochi giorni dopo. Anche questa misura è saltata. E’ bastata la minaccia di uno sciopero dei medici, e non se n’è fatto più nulla. In cambio è stato inserito un articolo in Finanziaria che

ti. Smentite. Contro smentite. Dietrofront repentini. C’è l’intero campionario della politica nei continui rimandi della Sanità. Soprattutto in vista delle elezioni. Immancabilmente motivo di tentennamenti e ritardi. Poi, se Dio vuole, passata parentesi elettorale, si rientra nei ranghi. Ma, che stress! Quante indecisioni! Quanti soldi buttati al vento! Anche da parte degli attori più volitivi.

impegnava medici e giunta a trovare il modo di recuperare i soldi per altre strade. Individuando, per esempio, altre fonti di spreco. Il termine? “Tre mesi”. Aveva sentenziato il presidente Rossi. Passati invano. Discorso analogo vale per le Guardie mediche. E’ un piano sui tagli al servizio di continuità assistenziale. Vale a dire le cosiddette guardie mediche, presenti sul territorio provinciale, con 32 sedi. Si parlava

di una riorganizzazione (“al taglio”) che avrebbe permesso di recuperare 1,7 milioni l’anno. Una decisione che, è evidente, non troverà concordi i Comuni che opporranno resistenza. Anche questo progetto è stato temporaneamente “ibernato”. Motivo? C’erano in ballo le elezioni amministrative e relativi ballottaggi. Meglio, quindi, non svegliare il can che dorme. Se ne riparlerà a luglio. Forse ad agosto. Meglio ancora, a settembre, quando finalmente ci si potrà confrontare con i nuovi eletti. Ecco il quadro della Sanità trentina. Che, inutile nascondercelo, segue criteri non molto dissimili da quelli praticati da regioni molto meno virtuose della nostra. Tra tanti annunci inevasi da parte della Giunta provinciale, c’è n’è uno, però, che si è concretizzato. Non si tratta di tagli. Ma, dell’intro-

duzione dei ticket sui farmaci e prestazioni specialistiche. Se ne accorgeranno i cittadini - e i loro portafogli – che, dal primo luglio, sulle ricette farmaceutiche dovranno pagare 1 euro, e 3 sulle visite specialistiche. Ciò, nonostante le proteste dei sindacati che chiedevano l’applicazione di criteri di equità in base al reddito (10 euro, anziché 3, per redditi sopra i 30 mila euro). A regime, per le prestazioni mediche, l’incasso sarà di circa 2.500.000 l’anno. In totale, su per giù, 3,6 milioni di euro l’anno. Su 1,9 milioni richieste di prestazioni emesse, 830 mila sono di assistiti paganti. Per i farmaci, invece, gli introiti saranno di 1.100.000, poichè su 4,4 milioni di ricette 3,3 milioni sono esenti, in quanto di malati cronici. Infine un cenno merita il Pronto soccorso di Tione. I progetti sono stati approvati a tempo di record da parte del Comune. Ora – compito della Provincia - si tratta solo di espletare la gara di appalto e di dare inizio ai lavori. Si spera il più celermente possibile, onde evitare (in fatto di ristrutturazioni ospedaliere a Tione ne sappiamo qualcosa) di andare, anche questa volta, alle calende greche.


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Cooperando

GIUGNO 2015

I dati Istat svelano che le imprese sociali e cooperative crescono ad un ritmo più veloce rispetto ad altre tipologie di imprese

Nuove imprese per nuovi mercati Nuove imprese per nuovi mercati

di Alberto carli

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o studio condotto da Euricse nel corso del 2013 “La cooperazione in Italia durante la crisi anni”, si è proposto di contribuire alla necessità di comprendere a fondo la cooperazione e di individuare quali soni i nuovi settori, i bacini di innovazione cooperativa. Il primo dato significativo della relazione deriva da una quantificazione piuttosto precisa sia del contributo diretto delle cooperative italiane per il prodotto interno lordo (PIL) e dell’occupazione, nonché l’impatto economico complessivo della cooperazione per l’economia italiana. L’aggregazione di tutte le varie fonti disponibili rivela che il numero totale delle cooperative italiane attive è compresa tra 55 e 60 mila. Alla fine del 2011, le cooperative, insieme ai loro consorzi, hanno generato un valore della produzione superiore a 120 miliardi di euro, con un numero di posti di lavoro tra 1.200.000 e 1.300.000, senza contare l’effetto indotto e cioè il lavoro generato per i soci delle cooperative che di esse non sono dipendenti. Il

Mentre la crisi economica continua, sta diventando sempre più evidente che, al fine di L’analisi delle recenti tendenindividuare strategie per mettere l'Italia e il nostro Trentino su iun percorso di crescita ze del settore cooperativo in entre la crisi ecoda tutti tipi di imprese, di Alberto Carli economica, è necessario valutare attentamente i potenziali comprese contributiledicooperative ogni settore, Italia mostra, soprattutto, una nomica continua, e di ogni istituzione privata, tutti i tipi di imprese, comprese le cooperative e le imprese crescita sostenuta nel settore. sta diventando sempre più pubblica evidente eche, al eledaimprese sociali. Dai dati forniti dall’Istituto NazioQuesta tendenza è evidente fine di individuare strategiesociali. per mettere l’Italia e il nonale di Statistica (Istat) risulta che le imprese sociali e, Dai dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) risulta che le imprese sociali e, non solo in alcuni settori, ma stro Trentino su un percorso di crescita economica, è più in generale, quelle cooperative, crescono a un ritmo più in generale, quelle cooperative, crescono a un ritmo più veloce rispetto agli altri tipi di si applica praticamente all’innecessario valutare attentamente i potenziali contributi più veloce rispetto agli altri tipi di imprese, pubbliche imprese, pubbliche o private. tero movimento cooperativo, di ogni settore, di ogni istituzione pubblica e privata, e o private. con alcuni picchi particolarmente degni di nota. Infatti i secondo risultato dell’anali“bacini di innovazione coosi mostra che l’impatto e la perativa” sono rappresentati pertinenza delle cooperative da settori specifici che, per le varia notevolmente da settore loro caratteristiche e dinamia settore. Le cooperative sono che di sviluppo, possono ofparticolarmente rilevanti nel frire interessanti opportunità settore agricolo e in alcuni per la nascita di questo tipo rami del settore dei servizi, di imprese. I settori sui quacompresi quelli dominati da li ci si concentra sono quelli imprese private come il comdell’istruzione, del welfare mercio e il trasporto, nonché (socio-assistenziale, sanitaquelli con più coinvolgimenrio), del turismo e dei servizi to del pubblico come i servizi ad esso legati e della cultura. sociali e sanitari. Tuttavia, le Tutti questi settori, oltre ad cooperative hanno un ruolo avere le proprie peculiaripiù marginale nel settore matà, riguardano ambiti che, in nifatturiero, con l’eccezione termini generali, presentano del cibo e delle bevande di caratteristiche simili. Oltre produzione dove le coopea essere ad elevata intensità rative sono cooperative di di lavoro e bassa intensità di produttori prevalentemente capitale, essi possono essere, agricola e non cooperative più facilmente di altri, ogdi lavoro. Pertanto, la forma getto di esternalizzazione da cooperativa risulta essere studiostrategico, condottosia dain Euricse corso del 2013 “La cooperazione in Italia durante la crisi anni”, parte delle amministrazioni particolarmente adatta sia Lofattore quel- nel i produttori permette loro di pur mantenendo una elevata di contribuire necessità di comprendere a fondo nella la cooperazione di che stanno dimostrannei settori in cui il lavoro è il sileè inproposto cui la cooperazione tra alla sfruttare economie di scala flessibilità produzione. elocali individuare quali soni i nuovi settori, i bacini di innovazione cooperativa. Il primo dato significativo della relazione deriva da una quantificazione piuttosto precisa sia del contributo PENSIERI SENZA TEMPO - A cura di PAOLO MAGAGNOTTI diretto delle cooperative italiane per il prodotto interno lordo (PIL) e dell'occupazione, nonché l'impatto economico complessivo della cooperazione per l'economia italiana. L'aggregazione di tutte le varie fonti disponibili rivela che il numero totale delle cooperative italiane attive è compresa tra 55 e 60 mila. Alla fine del 2011, le cooperative, insieme ai loro consorzi, hanno generato un valore della produzione superiore a 120 miliardi di euro, con un numero di posti di

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Alcide De Gasperi disse:

“Per unire l’Europa, via è forse più da distruggere che da edificare; gettar via un mondo di pregiudizi, un mondo di pusillanimità, un mondo di rancori… Parliamo, scriviamo, insistiamo, non lasciamo un istante di respiro; che l’Europa rimanga l’argomento del giorno”. (Roma, 13 ottobre 1953, conferenza della “Tavola rotonda di Roma).

“Non si può volere la libertà di commercio e negare la libertà di lavoro... Non si può nemmeno essere per la libertà delle comunicazioni economiche ed essere contro la libertà delle comunicazioni di pensiero, delle idee,

delle discussioni… Ecco perché una libertà è legata all’altra”. (New York, 13 gennaio 1947, in occasione del suo primo viaggio negli Stati Uniti). “Non domandate se è

meglio andare a sinistra o a destra. Queste sono espressioni a cui ricordiamo perché abbiamo bisogno di questa topografia per intenderci. Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire che bisogna andare verso la giustizia sociale. Vuol dire che bisogna muovere lo Stato a servire di più il popolo e le classi popolari”. (Milano, 23 aprile 1949, discorso ai dirigenti lombardi della Democrazia Cristiana). “Noi abbiamo accettato la proposta francese della Comunità di Difesa, cioè dell’organizzazione di un

esercito comune europeo, non semplicemente per le ragioni gravi, ma pur sempre contingenti della difesa, ma perché la Comunità di Difesa è destinata a diventare, sia pure entro determinati limiti, comunità politica ed economica dell’Europa”. (Roma, 29 giugno 1953, discorso a conclusione dei lavori del Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana). De Gasperi ha

sostenuto fino all’ultimo respiro della sua vita l’importanza di una Comunità europea di difesa, ritenendo che se gli Stati nazionali avessero messo assieme gli eserciti, come conseguenza avrebbero dovuto rafforzare la loro unità politica. Il trattato venne bocciato dall’Assemblea francese il 30 agosto 1954 e di conseguenza il progetto fallì.

“Il partito non è inteso come un’organizzazione estranea al regime parlamentare, ma …deve essere strumento di volontà collettiva al servizio dello Stato democratico, sia in Parlamento che al Governo, sia in tutte le manifestazioni della vita pubblica”. (Roma 20 marzo 1954, discorso pronunciato al Consiglio Nazionale della Democrazia Cristiana).


Speciale 24 ore val Rendena 2015

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Speciale 24 ore val Rendena 2015

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Dal 12 al 14 giugno, 24 ore Val Rendena una grande festa per tutti

Sport, musica, bellezza, gastronomia e solidarietà Bocenago, Caderzone Terme e Strembo pronte per l’evento dell’anno La Val Rendena è pronta per ospitare la 13^ edizione della 24ore Val Rendena. 12 – 13 – 14 giugno 2015 Per l’edizione 2015 però… non solo bike. Ad affiancare l’evento principale, oltre alla 6ore Val Rendena MTB, ci saranno infatti le novità 2015: la 24ore Val Rendena Running e la 24ore Val Rendena Volley. Manca ormai meno di un mese all’avvio di uno degli eventi sportivi più attesi delle Giudicarie ovvero la 24ore Val Rendena MTB - “Memorial Giorgio Ducoli” - Campionato Tricolore Endurance. Un’edizione importante che prevede una serie di novità. In primis la location da cui si partirà che, rispolverando le origini, tornerà ad essere il parco comunale di Strembo, intitolato a Giorgio Ducoli. «L’evento – sottolineano gli organizzatori - è aperto a tutti, tesserati e non, che abbiano compiuto i 16 anni. I minorenni possono partecipare solo se tesserati Agonisti,

previa presentazione della dichiarazione dei genitori che esentano l’organizzazione da ogni responsabilità in caso di incidente, e solo nelle categorie a squadre». Ad affiancare la 24ore MTB ci sarà inoltre la 3^ edizione della 6ore Val Rendena MTB “Memorial Tiziano Polla” per cui sono previste 2 categorie: maschile (M1), femminile (F1) e la 6ore E-Bike (E1). Non solo bike però, le due grandi novità del 2015 stanno infatti nella proposta di due nuove sfide: ovvero la 24ore Val Rendena Running e la 24ore Val Rendena Volley. La prima la 24ore Val Rendena Running è una gara podistica dedicata agli amanti della corsa che si svilupperà su un percorso ad anello di 3 km. Anche in questo caso la suddivisione in categorie considererà le squadre maschili (M1 Under, M1 Senior, M1 Hero), femminili (F1) e i team 4 e 8 componenti (indipendentemente dal sesso).

Categoria unica invece per quanto riguarda la 1^ edizione della 24ore Val Rendena Volley – “Trofeo La Bottega Che Cercavi” che vedrà sfidarsi squadre da 5 componenti (in campo un massimo 3 atleti). Tutte le informazioni su iscrizioni e regolamenti sono scaricabili dal sito web della manifestazione Www.24hValRendena.It o scrivendo a info@24hValRendena.

It. Sul sito MTB-FORUM.It è invece possibile “provare” i percorsi della gara. A questi link le due tracce: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=250975 http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=250976


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PROGRAMMA

Un percorso tra i borghi di Strembo, Bocenago e Caderzone Terme Molte le categorie previste dai solitari all’ottovolante L’appuntamento, in calendario dal 12 al 14 giugno, permetterà agli appassionati delle 2 ruote di rimettersi in pista su un percorso di 5 km che si svilupperà su diversi tipi di fondo: dall’erba all’asfalto passando per lo sterrato e il pavé. Un tracciato ad anello, parzialmente illuminato, che si snoderà tra i paesi di Strembo, Bocenago e Caderzone Terme, che vedrà i biker sfidarsi sia di giorno che di notte. Diverse le categorie previste tra cui quelle maschili (M1 Under, M1 Junior, M1 Senior, M1 Over e M1 Hero), quelle femminili (F1 Miss, F1 Lady) e i team da 4 atleti (M4, F4) e da 8 atleti (M8, F8).


Speciale 24 ore val Rendena 2015

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La nuova scommessa del Comitato Organizzatore

24 ore val Rendena Running Non solo Mountain bike in val Rendena. Con il 2015 esordisce nella verde valle la prima edizione della 24 ore Running. Una gara per gli amanti della corsa, che si svilupperà su un percorso pianeggiante di 2500 metri ricavato nella piana tra Strembo e Caderzone Terme, sfruttando la ciclopedonabile della Val Rendena. Le categorie previste rispecchiano quella delle ruote grasse con 3 dedicate ai solitari maschili, 1 per le ragazze, e 2 (da 4 e 8 componenti) per le squadre. Una gara quindi sia per professionisti della corsa ma anche per chi ama questa disciplina come momento di aggregazione e motivo per trascorrere un weekend in compagnia all’insegna della passione comune. Una gara estenuante per chi l’affronterà in solitaria, ma accessibile ai più per chi l’affronterà in squadra. Le iscrizioni si possono effettuare tramite il sito internet della manifestazione www.24hvalrendena.it e rimarranno aperte fino a giovedì 11 giugno. La quota prevista è di 30 euro ad atleta, comprensiva di tutti i servizi quali pasta party illimitato, ristori, spazio per accampamento, docce, servizio medico, ecc. e del pacco gara composto da gustosi prodotti della tradizione locale. Sarà presente Alex Rabensteiner il forte atleta di ultratrail testimonial di Vimanova.

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V Nel Parco Giorgio Ducoli

24 ore val Rendena Volley Trofeo La Bottega che Cercavi: manca solo la Energy T.I. Diatec Trentino... Già molte le squadre iscritte alla prima edizione della 24 ore val Rendena Volley Trofeo la Bottega che cercavi. Manca solo la Energy T.I. Diatec Trentino... Dopo i grandi successi degli ultimi anni ottenuti dalla squadra più blasonata d’Italia la pallavolo sbarca a Strembo nel Parco Comunale Giorgio Ducoli. 16 squadre si affronteranno nella prima fase a gironi di 4 squadre composte da 5 elementi (3 in campo) per una no stop che le vedrà impegnate notte giorno sul campo da beach Volley. Solo all’alba si conosceranno le 8 squadre che accederanno alla fase finale ad eliminazione diretta che deciderà chi dovrà affrontarsi nella finale in programma domenica 14 giugno alle ore 11. La quota prevista è di 100 euro a squadra, comprensiva di tutti i servizi quali pasta party illimitato, ristori, spazio per accampamento, docce, servizio medico, ecc. e del pacco gara composto da gustosi prodotti della tradizione locale.

12 E 13 GIUGNO VI ASPETTIAMO PER LA TRADIZIONALE GRIGLIATA CHE CERCAVI

nipe

marzadri


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Casa Moresc Spiazzo fraz. Fisto

Giovedi 30 agosto

ore 14.30 ore 17.00 ore 19.30 ore 20.30 ore 22.30

ARRIVO presso Hotel Casa Moresc di Spiazzo shooting fotografico c/o Terme Val Rendena cena c/o teatro Tenda premiazione gara di golf cocktail party presso Casa Moresc

VenerdĂŹ 31 agosto

ore 09.30 ore 11.00 ore 18.00 ore 18.45 ore 22.00

shooting presso gli sponsor degustazione presso Serca - Bocenago presentazione delle MISS - Pinzolo aperitivo con le MISS c/o LionClan Pelugo Sergio Sgrilli presenta ufficialmente le Miss

Sabato 1 settembre

ore 08.30 ore 11.30 ore 20.30

shooting presso Golf Club Rendena presenza alla partenza della 24ore – piazza di finale MISS VAL RENDENA 2012 - segue estraz


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Prova valida per il Campionato Triveneto MTB Endurance

6ore ore val Rendena Memorial Tiziano Polla Gara, nella gara, la 6 ore val Rendena, Memorial Tiziano Polla partirà dalla piazza di Strembo alle ore 12.00 di sabato 13 giugno in contemporanea con tutte le altre prove e sarà valida come 2a tappa del circuito TRIVENETO MTB ENDURANCE. La quota di iscrizione prevista è di 25 euro ad atleta, comprensiva di tutti i servizi quali pasta party illimitato, ristori, spazio per accampamento, docce, servizio medico, ecc. e del pacco gara composto da gustosi prodotti della tradizione locale. Le prove in programma del Campionato Triveneto sono: 3ore “Stevenà” – Pordenone – 6 giugno; 6ore “Val Rendena” – Strembo (TN) - 13 giugno 6ore dei “Canonici” – Barbarano (VI) – 4 luglio 6ore del Principe – Lonigo (VI)– 29 agosto 6ore Mtb Dro Bike - Memorial Andrea Chiarani - Dro (TN) - 27 settembre 3ore “Gran Galà Mtb Endurance” – Pozzolo Di Villaga (VI) – 10 ottobre (Prem.ni finali)

6 ORE VAL RENDENA E-BIKE Novità 2015 la 6 ore val Rendena e-bike dà la possibilità anche a chi possiede una bike con pedalata assistita di partecipare ad un gran evento. La quota di iscrizione prevista è di 25 euro ad atleta, comprensiva di tutti i servizi quali pasta party illimitato, ristori, spazio per accampamento, docce, servizio medico, ecc. e del pacco gara composto da gustosi prodotti della tradizione locale.


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Per i più piccoli Torneo di Calcetto Memorial Fulvio Schergna e Mini 24 ore Val Rendena

Sport e bambini protagonisti in val Rendena Novità assoluta del 2015 è il torneo di calcetto Memorial Fulvio Schergna organizzato dalla scuola Calcio Val Rendena su volontà del GS Val Rendena. Dedicato a un dirigente indimenticabile come Fulvio Schergna fondatore della 3P, sempre disponibile a dedicare con passione il suo tempo ai ragazzi che volevano giocare a calcio. Un torneo riservato ai più piccoli, ai Pulcini: 4 squadre ad invito tra cui Sc Val Rendena, 3P Val Rendena, Comano Fiavè si affronteranno dalle ore 15.00 di sabato 13 giugno nel campo in sintetico del Parco Comunale Giorgio Ducoli. Immancabile e ormai un appuntamento tradizionale la Mini 24 ore val Rendena. Un momento dedicato ai piccoli bikers che hanno la possibilità di cimentarsi su un breve e semplice tracciato e respirare l’adrenalina di una competizione ma soprattutto soddisfare la voglia di pedalare nel bellissimo parco comunale di Strembo insieme ai propri amici e ai propri compagni. Un’occasione per prendere confidenza con la montain bike e con il favoloso mondo delle due ruote. La mini 24 ore curata dalla Scuola di Mountain bike Adamello Brenta partirà alle ore 15 del sabato. Le iscrizioni saranno aperte dalle ore 13.00 direttamente sul campo gara.

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XI In Rendena l’ambito titolo

Tricolore Solo e a squadre Come ormai da tradizione, la 24ore Val Rendena assegna l’ambito titolo di Campione Tricolore a diverse categorie facendo indossare durante la cerimonia di premiazione la prestigiosa MAGLIA CAMPIONATO TRICOLORE 2015 realizzata da EDUCA&AMBIENTE. www.educaeambiente.it EDUCA & AMBIENTE, prestigiosa Azienda Trentina specializzata nella personalizzazione di abbigliamento sportivo e per il tempo libero, sarà presente con uno stand direttamente al campo gara. Grande esperienza nell’arredamento urbano, per scuole e centri sportivi. MASCHILE 1. M1 Under (1 componente di sesso maschile nati 1997 - 1986, 18-29 anni) 2. M1 Junior (1 componente di sesso maschile nati 1985 - 1976, 30-39 anni) 3. M1 Senior (1 componente di sesso maschile nati 1975 - 1966, 40-49 anni) 4. M1 Over (1 componente di sesso maschile nati 1965 - 1956, 5059anni) 5. M1 Hero (1 componente di sesso maschile nati 1955 - 19XX, 60 e più) FEMMINILE 1. F1 Miss (1 componente di sesso

femminile nate 1997 – 1976, 18-39 anni) 2. F1 Lady (1 componente di sesso femminile nate 1975 - 19xx, 40 e più) TEAM 4 1. M4 (da 2 a 4 componenti di sesso maschile/misto) 2. F4 (da 2 a 4 componenti di sesso femminile) TEAM 8 1. M8 (da 5 a 8 componenti di sesso maschile/misto) 2. F8 (da 5 a 8 componenti di sesso femminile) Info e regolamento su www.24hvalrendena.it

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Speciale 24 ore val Rendena 2015


Economia

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Cassa Rurale Giudicarie-Valsabbia-Paganella: il segreto sta nell’innovazione e nel legame coi soci

Il Consiglio di Amministrazione nei giorni seguenti ha poi riconfermato alla guida della Cassa il presidente Andrea Armanini e il vicepresidente Luca Martinelli. Con l’assemblea dei soci si è inoltre sottolineato, ancora una volta, il forte legame che unisce la base sociale alla banca di credito cooperativo. Sono stati ben 2.003 i soci che hanno preso parte ad una delle assemblee territoriali (il 42% in più dell’anno precedente) e 1.128 all’assemblea generale. Numeri importanti se si considera che la Cassa Rurale Giudicarie-ValsabbiaPaganella conta 7.220 soci, distribuiti su un’area operativa che va dalla periferia di Brescia sino alle porte di Trento, passando per la Valsabbia, la Valle del Chiese, le Giudicarie Esteriori e l’altipiano della Paganella. Per recarsi in assembla un socio deve in media percorrere una cinquantina di chilometri e questo testimonia il grande desiderio di partecipare alla vita della Cassa Rurale e di mantenersi informati rispetto alle attività che la banca di credito cooperativo promuove. Tutto questo evidenziando come da 4 anni i soci non ricevano omaggi o regalie per la partecipazione, avendo deciso in assemblea di destinare le somme equivalenti all’omaggio per sostenere progetti di solidarietà internazionale. Per quest’anno l’assemblea dei soci ha deciso di investire 20.000 euro di cui 10.000€ saranno destinati al progetto per la costruzione di una casa/dormitorio a servizio di una scuola superiore femminile in Tanzania (promosso dal Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro – Gruppo Vo-

L’assemblea ordinaria dei soci della Cassa Rurale Giudicarie-Valsabbia-Paganella, tenutasi venerdì 24 aprile presso il palacongressi di Andalo e in videoconferenza presso il polivalente di Darzo, oltre

all’approvazione del positivo bilancio d’esercizio (1 milione e 770 mila euro di utile, pari al 16% in più rispetto all’anno precedente), ha visto il rinnovo di un terzo delle cariche sociali.

lontari Valle del Chiese), e 10.000 saranno invece destinati all’iniziativa che prevede il conferimento a 50 bambini dai 4 a 12 anni del Nicaragua di una borsa di studio mensile pari a 50 euro al fine di toglierli dalla strada e dare loro una possibilità di futuro (progetto proposto da Fondazione Time4Life). L’assemblea è stata anche l’occasione di conoscere le iniziative extra–bancarie che la Cassa Rurale GiudicarieValsabbia-Paganella organizza, nonché i numerosi progetti di mutualità ordinaria ed innovativa rivolti in particolar modo ai giovani e attivati a sostegno dell’occupazione e della crescita professionale (come nel caso di Interlabor ed Incipit), oppure pensati per favorire la conoscenza delle lingue straniere (come avviene con Casa Londra, Casa Berlino e Casa Barcellona).

Un aiuto concreto

Grande interesse è stato suscitato a fine serata dalle testimonianze portate dalle associazioni “Don Guetti - Ieri Oggi e Domani” e “Gruppo Mali Gavardo”, destinatarie del contributo di solidarietà internazionale dello scorso anno. Infatti, come approvato nell’assemblea di dodici mesi fa, nel corso del 2014 si è scelto di finanziare i loro rispettivi progetti. Il primo riguardante una scuola di liuteria in un centro di accoglienza in Africa: grazie all’Associazione “Don Guetti - Ieri Oggi e Domani” si è sostenuta la co-

struzione di una falegnameria per la produzione di oggetti in legno al fine di creare opportunità lavorative nella città di Kisangani, in Congo. Il secondo, attivato grazie al “Gruppo Mali Gavardo”, a supporto della costruzione di un presidio ospedaliero nella città di Sègou. In questo modo i soci hanno avuto la possibilità di vedere concretamente cosa è stato realizzato grazie alla loro scelta di sostituire l’omaggio.

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Attualità

GIUGNO 2015

Nella Chiesa parrocchiale trova spazi il nuovo maestoso strumento in memoria dello storico organista

A S.LorenzounorganodedicatoaBaldessari Maestoso, incastonato nella navata destra, davanti all’altare dedicato a Sant’Antonio, l’organo è costituito da varie tipologie di legname, le quali lo rendono uno strumento prezioso e al contempo resistente. La cassa armonica è in ciliegio, mentre la pedana, la schiena ed i soffitti sono in abete. I tasti sono in ebano, i pomelli di registrazione sono stati realizzati addirittura in legno viola del Brasile. Accordato in temperamento Neidhardt 1729, lo strumento presenta la considerevole cifra di 1042 canne totali. Le cerimonie liturgiche erano accompagnate, fino ad ora, da un armonio (o harmonium) dotato di meno registri e quindi, giocoforza, di meno potenza e qualità musicale. Sabato 9 maggio, sebbene esso fosse in funzione già da qualche mese, è avvenuta la tanto attesa inaugurazione del nuovo strumento, intitolato ad Andrea Zeni, apprezzatissimo artigiano di Tesero che ha all’attivo la costruzione di una cinquantina di organi in tutto il mondo, dall’Italia al Giappone. Ad accompagnare il coro parrocchiale, diretto da Fabrizia Flori, è stato per l’occasione il maestro Stefano Rattini, organista titolare della Cattedrale di Trento. Diplomato in Organo e Composizione Organistica, con una successiva laurea in Organo Antico, Rattini Giovani, motivati, grintosi: Anna Raffaelli e Matteo Greppi (trentina lei, lecchese lui) sono i nuovi gestori del Rifugio al Cacciatore, in Val d’Ambiez. Alla prima conduzione di un locale in quota, confidano di essersi innamorati del luogo a prima vista. “Ci trovavamo in zona per scalare-spiegano-quando ci siamo accorti di come il paesaggio ci stesse in un certo qual modo chiamando. Era da tempo che desideravamo aprire un’attività tutta nostra, e siamo venuti a conoscenza del bando di concorso 4 giorni prima della sua scadenza. L’abbiamo interpretato come un segno del destino.” Certo, però, non è bastato semplicemente questo per avviare la propria attività, tra permessi ed autorizzazioni. “In questo ambito siamo stati aiutati molto da Assorifugi e APT-continuano-ma non siamo stati svantaggiati dal fatto di essere giovani e alla prima esperienza”. E poi, va aggiunto, l’esperienza si matura solo sul campo, acquisendo anche tanta competenza, come dice Anna. “Non basta saper far da mangiare e far sen-

di Francesco Brunelli

A

cinque anni dalla scomparsa di Adelio Baldessari (storico organista per 78 anni consecutivi), la Chiesa parrocchiale di San Lorenzo Dorsino, dedicata all’omonimo martire, possiede finalmente un organo in sua memoria.

Ad impegnarsi economicamente, ma anche spiritualmente, per la sua realizzazione è stato principalmente il fratello di Adelio, Renzo, senza la cui generosità il progetto non avrebbe probabilmente mai visto la luce. è anche docente ai Conservatori di Trento, Mantova e Bergamo ed ha espresso tutta la sua qualità, che l’ha portato a tenere concerti in diversi stati e a realizzare alcune registrazioni anche per la RAI. Dopo la celebrazione ha suonato per il concerto di inaugurazione dell’appena bene-

detto organo, profondendosi in opere, tra gli altri, di Bach, Mozart e Vivaldi. Il prossimo appuntamento in cui l’organo si presenterà in tutta la sua maestosità sarà sabato 6 giugno, quando, alle 20.45, verrà tenuto un altro concerto. Ad esibirsi sarà il coro diocesano “In Dulci Jubilo”, diretto dal maestro Tarcisio Battisti, accompagnato alla tastiera da Paolo Delama, direttore dell’Ufficio Musica Sacra dell’Arcidiocesi di Trento.

Adelio Baldessari

La benedizione dell’organo

Anna e Matteo accompagnano i visitatori fra le bellezze della Val d’Ambiez

Rifugio Cacciatore, nuova gestione Il rifugio Cacciatore

tire il proprio calore umano, bisogna conoscere anche sentieri e itinerari da proporre ai clienti. Certo l’aspetto enogastronomi-

co è importante, a tal proposito vorrei ricordare che noi coinvolgiamo esclusivamente produttori locali. La birra, per fare

un esempio, è esclusivamente artigianale.” È essenziale anche la programmazione: Anna e Matteo hanno già programmato alcuni eventi. “Il 6 ed il 7 giugno abbiamo organizzato un corso di fotogra-

fia, con Matteo De Stefano; per il 18 luglio abbiamo organizzato l’evento culturale intitolato Letture in Rifugio; inoltre collaboreremo con l’Associazione Fabbrica della Coccole, per proporre attività alle fami-

glie e ai più piccoli.” Insomma, Anna e Matteo vogliono avvicinare la montagna a tutti, non solo agli abituè. E con la loro voglia di fare i presupposti ci sono tutti. Francesco Brunelli


Attualità

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Organizzata nel suggestivo e restaurato Forte Larino la manifestazione ha avuto un forte richiamo anche da fuori Giudicarie

“Trofei di caccia” fa il pieno di visitatori Proprio la scelta Forte Larino si è rivelata azzeccata, attirando oltre ai tradizionali appassionati cacciatori anche moltissime famiglie che hanno potuto visitare il Forte austro-ungarico, recentemente recuperato e restaurato, ed effettuare anche visite guidate sui circostanti sentieri delle fortificazioni della grande guerra. «Quest’anno – affermano gli organizzatori – abbiamo voluto modificare il programma rispetto alle edizioni passate, organizzate nella sede ormai abituale di Tione, cercando si una località più affine all’argomento trattato, ma soprattutto pensando la manifestazione non solo come mostra dei trofei di caccia, ma bensì come un evento che potesse attirare anche i familiari dei cacciatori e la gente non appassionata del mondo venatorio. Infatti, dopo aver accertato la disponibilità per l’uso del Forte da parte dell’amministrazione comunale di Lardaro, abbiamo organizzato l’esposizione e una serie di eventi collaterali nei minimi dettagli ed il riscontro in termini di presenze e apprezzamenti è stato eccezionale.» La manifestazione si è aperta venerdì 24 aprile presso il teatro parrocchiale di Roncone con una conferenza sul tema “Caccia e Parchi: una felice convivenza”. Durante la serata, peraltro molto partecipata (circa 200 le persone presenti) è intervenuto anche il neo-presidente dell’ATC, Associazione Cacciatori della Provincia di Trento, Carlo Pezzato. Alla mostra, aperta per le intere giornate di sabato e domenica, erano esposti circa 1500 capi di camosci, caprioli, cervi e mufloni. Come detto, però, non c’era solo la possibilità di ammirare i trofei esposti, che era sicuramente lo scopo principale degli appassionati. Infatti

di Marco Maestri

Grande successo per la mostra “Trofei di Caccia” organizzata il 24, 25 e 26 aprile a Forte Larino, nel comune di Lardaro, che quest’anno, a differenza delle scorse edizioni, ha ospitato, in una location molto caratteristica,

l’evento, organizzato dall’Associazione Cacciatori del Trentino – Distretto del Chiese, in collaborazione con i distretti limitrofi (Ledro, Giudicarie e Rendena) e con il patrocinio del Consorzio BIM del Chiese.

L’esterno di Forte Larino

tra le varie iniziative previste, oltre alle citate visite ai luoghi della grande guerra, è stata organizzata una gara di tiro a segno a cura del “Gruppo Tiratori delle Giudicarie”; nella giornata di sabato, inoltre, sono stati presentati i dati della gestione venatoria a cura di Michele Rocca e si è proceduto alla premiazione dei trofei maggiormente meritevoli. Di rilevante importanza è stata anche la premiazione degli “Amici Cacciatori più Anziani” dei quattro distretto della Valle: per il distretto locale del Chiese è stato premiato il socio più anziano, Alessandro Colò, classe 1921 di Pieve di Bono; per il distretto di Ledro Renzo Segalla, classe 1925 di Concei; per il distretto delle Giudicarie Onorio Giacomini, classe

1923 di Ragoli; per il distretto della Rendena Pio Bruti, classe 1923 di Giustino. Si è voluto poi dare la giusta “solennità” alla domenica, con la celebrazione, al mattino della Santa Messa animata dal Coro Cima Ucia di Roncone, cui è seguito il pranzo nel tendone predisposto per l’occasione, al termine del quale è seguito il concerto della Banda Sociale di Roncone e concludendo con l’estrazione della “Grande Lotteria della Mostra”. «L’evento – proseguono gli organizzatori - è riuscito alla perfezione. La località scelta per l’occasione ha permesso di collegare più argomenti legati al nostro territorio, dando la possibilità ai partecipanti di poter visitare i resti di un Forte che ha ricoperto un ruolo fondamentale nella Grande Guerra e di poter ve-

dere, oltre che ai trofei, protagonisti della mostra, anche alcuni stand espositivi legati al mondo venatorio. L’idea è quella di organizzare ogni anno una manifestazione che

vada oltre la singola mostra dei trofei, collaborando con i Parchi naturali, in particolar modo il Parco Naturale Adamello Brenta, al fine di porsi in contatto con il nostro ama-

to territorio e valorizzarne le risorse. Ci preme ringraziare – concludono gli organizzatori – tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione ed in particolar modo il Patrocinio del Consorzio del Bim del Chiese, l’amministrazione comunale di Lardaro, la Sezione Cacciatori di Roncone – Lardaro, il Consorzio Turistico Valle del Chiese, le Pro Loco di Lardaro e Roncone che hanno gestito un ottimo spazio di spaccio e ristorazione, i Vigili del Fuoco Volontari di Roncone e Lardaro, la Protezione Civile, il gruppo Alpini, la Compagnia Schùtzen, la Banda Sociale e il Coro Cima Ucia di Roncone, con l’auspicio e la speranza che questa ottima prima volta si possa ripetere anche negli anni futuri. » Insomma la testimonianza dell’ottima riuscita della manifestazione sono i quasi 3000 visitatori che nei tre giorni si sono recati a Forte Larino, che hanno probabilmente scoraggiato anche le velleità e le timide proteste dello sparuto gruppetto di animalisti che si erano intravisti nei dintorni del Forte all’inizio della manifestazione.


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Associazioni

GIUGNO 2015

Rinnovato il direttivo con la conferma del presidente uscente Emilio Scaia

Nuova Pro loco per Pieve di Bono Se per quanto riguarda l’esposizione del bilancio non vi erano particolari preoccupazioni, in quanto il risultato nell’anno 2014 è più che positivo, per le nuove elezioni la scarsa partecipazione di persone nuove destava qualche maggiore dubbio. Fortunatamente, grazie all’impegno di chi ha riconfermato la disponibilità a proseguire e alla disponibilità di circa una decina di persone nuove si è riusciti a formare un nuovo direttivo e dare continuità alla Pro Loco di Pieve di Bono. Alla guida è stato riconfermato all’unanimità il presidente uscente Emilio Scaia, di Cologna che, a scapito della giovane età da diversi anni ormai mette a disposizione della Pro Loco la propria passione e impegno. Come vice – presidente è stato eletto Paolo Serioli, di Creto, che ha il grande

Alla vigilia dell’assemdi Marco blea ordinaria c’era aria di cambiamento nella gestione della Pro Loco di Pieve di Bono con la ricerca di nuovi collaboratori e cosi è stato. Infatti diversi componenti della precedente gestione, che terminava il proprio mandato in questo

periodo, hanno deciso di non riconfermare il proprio impegno. Nell’assemblea, convocata dal presidente Emilio Scaia, è stato esposto il bilancio consuntivo dell’esercizio 2014 e si è provveduto all’elezione delle nuove cariche sociali per il prossimo triennio.

Maestri

merito di essere riuscito, con l’aiuto dei componenti della gestione precedente, a trovare altre persone volenterose che hanno dato la loro disponibilità a far parte dell’associazione. L’altra figura fondamentale prevista dallo statuto, oltre ai consiglieri, è quella di segretaria, ruolo in cui è stata riconfermata Linda Facchini, origine di Agrone ma ora residente a Creto. Qualche cambiamento, comunque nel segno della continuità, quindi per l’associazione che ha competenza su tutto il territorio Pieve di Bono, con un’attenzione particolare per la frazione di Creto. L’obiettivo che accomuna tutti co-

loro che fanno parte della Pro Loco è quella di continuare con le attività intraprese negli ultimi anni, cercando di migliorare il proprio operato con l’auspicio e la speranza di poter aumentare le occasioni di aggregazione, intese sia come feste per giovani e meno giovani sia come manifestazioni storico – culturali, rivolte a residenti e turisti che frequentano il capoluogo della Pieve, oltre che coordinare e collaborare all’attività organizzata dai circoli culturali delle altre frazioni, dalle associazioni di Pieve di Bono e dalle altre realtà impegnate alla promozione turistica nell’ambito della Valle del Chiese. Ulteriori informazioni sulle attività della Pro Loco si possono trovare sulla pagina facebook “ProLoco PievediBono”.

Le iniziative proposte dal comune di Ragoli

Giovani e scuola Al via la programmazione estiva Pro loco di Strembo

Sempre più giovani, nei paesi delle nostre valli, spinti da pura voglia di fare e di mettersi in gioco in modo disinteressato, vanno ad ingrossare le fila delle locali pro loco portando una vera e propria ventata di nuova energia e nuove proposte, e spesso i risultati sembrano premiare queste tendenze. Una di queste realtà è la Pro Loco di Strembo. Nata 103 anni fa, da due anni è “risorta” dopo un anno di commissariamento, grazie alla buona volontà di un gruppo di persone del paese. Ed è Matteo Tomasina a parlarcene. «Il nuovo gruppo della Pro Loco è nato fin da subito molto affiatato e determinato a lavorare con passione per il bene del paese. Certamente ci siamo occupati di portare avanti l’organizzazione delle feste e degli eventi ‘storici’ di Strembo, come la Sagra (la terza domenica di Agosto), il Pellegrinaggio in Mandrone, la Sagra in Ragada (durante la quale, l’anno scorso, si è inaugurata la chiesetta dedicata ai caduti della Grande Guerra), l’ evento Una Sera tra i Purcei (quest’anno alla sua nona edizione, che vedrà l’ormai collaudata festa/percorso enogastronomico attraverso le cantine del paese), e molti altri». Ma l’evento che più degli altri è diventato quasi il simbolo del nostro impegno e della nuova Pro Loco è la Summer Night, nata l’anno scorso e fin da subito un successo oltre ogni previsio-

ne, che quest’anno sarà riproposta per sabato 20 giugno. Organizzata come una festa campestre all’interno di un capannone nel parco comunale di Strembo, adiacente alla pista ciclabile, si articola a partire dalle 19 con una cena per tutti a base di carne argentina, allietata e poi seguita da un concerto di band rock e, in seconda serata/chiusura, da un DJ. «Pensata e organizzata per i giovani – spiega Tomasina - siamo stati orgogliosi e soddisfatti del successo della scorsa edizione della Summer Night (circa 200 pasti serviti e più di 600 persone presenti alla serata), tenendo presente che in quel periodo non

sono poche le feste organizzate in altri paesi. L’organizzazione di un evento così articolato non è semplice, ma grazie all’affiatamento del gruppo, e al prezioso aiuto del Comune e dei nostri sponsor, ci è stato possibile presentare un evento di qualità e amato dal pubblico, e così ci auguriamo sarà anche quest’anno. Vi aspettiamo quindi sabato 20 giugno al parco comunale di Strembo per la nuova edizione di Summer Night! Perché alla fine la felicità complessiva e la soddisfazione di aver creato un evento di successo per la comunità, sono il vero guadagno di una associazione come la Pro Loco». Aldo Gottardi

Anche per l’estate-autunno 2015, come ormai da qualche anno a questa parte, il Comune di Ragoli propone due iniziative rivolte ai giovani studenti delle nostre valli. Dal 15 al 28 agosto, alcuni ragazzi della scuola secondaria di primo e di secondo grado avranno l’occasione di partecipare ad una vera e propria “full immersion” in lingua inglese, organizzata dall’associazione GEST (Gioventù Europea Studio e Tempo libero) in collaborazione con il Comune e con la Comunità delle Regole di Spinale e Manez. L’iniziativa, che si svolgerà presso la scuola primaria di Ragoli e vedrà coinvolti alcuni insegnanti madrelingua della “London School”, non si propone solamente di sostenere i ragazzi nel ripasso e nel potenziamento delle conoscenze linguistiche già apprese a scuola, ma anche di fornire loro una preparazione adeguata per il conseguimento delle certificazioni “Cambridge ESOL”, ormai indispensabili per procedere negli studi superiori. La quota di partecipazione è di 290 € (per i regolieri 250 €). Chi fosse interessato ad iscriversi, può contattare la referente del progetto, professoressa Binelli, al numero 3386729713 oppure via mail all’indirizzo binelli. alessandra@gmail.com. Il Comune ha pensato inoltre di sfruttare la presenza di insegnanti madrelingua qualificati, per organizzare, durante le ultime due settimane di agosto, una serie di cinque serate aperte a tutti, su temi però ancora da stabilire. Allo stesso modo devono ancora essere definite le date dell’iniziativa “Facciamo i compiti insieme?”, che si propone di supportare gli studenti nello svolgimento dei compiti scolastici. Il progetto vede cimentarsi nel ruolo di “tutors” alcuni studenti universitari, la cui solida formazione riesce a soddisfare le necessità e i bisogni dei giovani partecipanti. Visto il successo riscontrato negli anni precedenti e le richieste esplicite delle famiglie in questa direzione, il Comune sta valutando di organizzare alcuni incontri anche durante il mese di agosto, dedicati naturalmente ai compiti estivi. Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile scrivere una mail all’indirizzo sociale@comune.ragoli.tn.it oppure chiamare direttamente l’Assessore alla Cultura, Rosella Pretti, al numero 3294395138. Umberto Fedrizzi


giovedì

25GIUGNO a partire dalle

SERATA TIROLESE I CON COSTUMI TIPIC San Vigilio Bier Fest

18.00

venerdì

GIUGNO 2015 - pag.

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26GIUGNO Santa Messa presso la chiesetta di S. Vigilio

ore

7.00

birra a caduta Forst

con Apertura teatro tenda birra a caduta Forst servizio bar, cucina e

ore

18.00

ore

19.00

ore

20.30

LESE CENA TIRObr ace,

con Galletto alla piatti tipici patate al forno e altri

mpagnia Serata musicale in co del gruppo locale N KNÖDEL MUSIKANTE e del gruppo danzante EN SCHUHPLATTERINN

ore

19.00 ore

a partire dalle

14.00

Concerto della Banda

20.30 ore

Comune di Tione

Sociale di Tione

llo liscio

21.00

sabato

27GIUGNO

manzo, Cena con gulasch di so, canederli al burro fu gnocchetti tirolesi e altri piatti tipici

Serata di musica e ba

Organizza Comitato San Vigilio

con servizio bar e Apertura teatro tenda Piazza Sivrè per cucina, animazione in Nutella party bambini con gonfiabili, per tutti i piccoli ospiti, San Vigilio offerto dal Comitato birra a caduta Forst

ore

19.00

sce di mare, Paella di riso con pe valli, verdure delle nostre e altri piatti tipici carne della Rendena ale con i fiati di Intrattenimento music ri successi di Yvan Filosi con i miglio di vario genere musica internazionale Dj a seguire musica con

festa di S.VIGILIO 25-26-27 GIUGNO 2015 TIONE Piazza Sivrè


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Rubrica legale/cultura

GIUGNO 2015

La minaccia è un reato penale che può costare caro

Quelle parole che vanno “oltre” Il reato di minaccia è un delitto comune e ciò significa che, a differenza dei reati c.d. propri realizzabili solo dai pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio (es. peculato), può essere realizzato da chiunque. Affinché sia commesso il reato è sufficiente che vi sia la volontà di taluno a provocare l’intimidazione del soggetto passivo, senza che sia necessario che in tale volontà sia incluso il proposito di realizzare il male minacciato (Cass. 29 maggio 1992 - 23 luglio 1992 n. 8264 ); con la conseguenza che il mezzo utilizzato deve essere idoneo ad intimorire una persona. Il bene giuridico tutelato dalla disposizione di legge è la libertà morale di determinazione dei soggetti. Più in dettaglio, la disposizione è diretta a garantire la libertà psichica dell’individuo nella sua volontaria esplicazione. Ne consegue quindi che il reato di minaccia si verifica solo quando la libertà

L

di Avv. Francesca Zanoni

a minaccia è il reato previsto dall’art. 612 del codice penale e si configura ogni qualvolta un soggetto prospetta a qualcuno un male futuro ovvero un danno ingiusto, con parole o con atti, in modo espresso o tacito, ma comunque in grado di turbare o di diminuire la libertà psichica e morale della vittima. psichica e morale di una persona diminuisce per l’effetto di minacce. La minaccia può essere realizzata nei modi e nelle forme più diverse e con qualunque mezzo quali parole, con scritti, disegni, gesti, con atti ed in modo espresso o tacito (con gli sms, mms, posta elettronica, internet). La gravità della minaccia (prevista dal secondo comma dell’art. 612 c.p.) va accertata in riferimento all’entità del turbamento psichico causato al soggetto passivo dall’atto intimidatorio, il quale deve essere valutato in relazione all’entità del male minacciato, come anche dal complesso delle circostanze in cui la minaccia si

realizza e dalle particolari condizioni in cui si trovano l’autore del reato e la persona offesa. Pertanto, ad esempio, la frase “te la faccio pagare cara” di per sé non può

L’art. 612 c.p. recita: “Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 1.032,00. Se la minaccia è grave, o è fatta in uno dei modi indicati nell’articolo 339 c.p. (uso di armi, persona travisata, più persone, scritto anonimo, etc. etc.), la pena è della reclusione fino a un anno e si procede d’ufficio”.

configurare il reato di minaccia, ma se tale frase viene proferita da una persona che nel medesimo momento tenta di avventarsi sul soggetto passivo allungando le mani per

afferrarlo tale circostanza potrebbe far integrare la fattispecie in esame. Se nel medesimo momento il soggetto attivo avesse con se un utensile da campagna quale una zappa o oggetti simili, che aveva con se per motivi di lavoro, non è aggravata per l’uso di arma, non potendo la zappa considerarsi arma neppure impropria, in quanto non è compresa fra gli strumenti il cui porto è vietato senza giustificato motivo, ma in tale ipotesi la minaccia sarà comunque da considerarsi grave poiché detto arnese è comunque un mezzo di offesa idoneo a cagionare conseguenze molto gravi. Infine, per configurare il reato di minaccia non è

necessario che le espressioni intimidatorie (gesti o parole) siano state pronunciate in presenza della persona offesa poiché è solo necessario che questa ne sia venuta a conoscenza, anche indirettamente tramite altre persone, a condizione però che ciò avvenga in un contesto per il quale si ritenga che l’agente abbia voluto la reale e concreta volontà di produrre l’effetto intimidatorio nella persona in quel momento assente. L’autorità giudiziaria competente del relativo procedimento giudiziale è il Giudice di Pace per quanto riguarda il delitto di minaccia c.d. semplice che è procedibile solo a querela di parte. È competente il Tribunale in composizione monocratica nell’ipotesi di minaccia aggravata. Avv. Francesca Zanoni – Ponte Arche/Arco (TN) https://avvocatofrancescazanoni.wordpress.com/

A fine giugno nel paese della valle del Chiese, torna il simposio di scultura nel legno con artisti da tutto il mondo

Praso, laboratorio d’arte a cielo aperto

Infatti, avrà inizio martedì 23 giugno 2015 il quarto simposio di scultura che si concluderà sabato 27 giugno; sei gli artisti invitati scelti tra oltre cinquanta domande pervenute di cui tre italiani: Aldo Pallaro di Padova, Nicola Cozzio di Spiazzo e Adriano Ciarl di Massa Carrara. Gli altri partecipanti provenienti dall’estero sono: HaykTokmajyan proveniente dall’Armenia e due donne: Marta Fresneda di nazionalità spagnola e Simone Carole Levy di nazionalità tedesca. «L’opportunità di vedere gli scultori all’opera – affermano gli organizzatori - impegnati nelle loro realizzazioni è senza dubbio un’esperienza che stimola l’interesse e la scoperta della manualità che in questo ambito non rimane fine a se stessa ma viene inserita in un contesto di tradizione e memoria richiamando allo stesso tempo la contemporaneità dei nostri giorni.»

di Marco Maestri

Nel corso dell’ultima settimana di giugno Praso diverrà un laboratorio d’arte a cielo aperto, centro di grande interesse culturale ed artistico. Tutto questo grazie al confronto

“Identità sospese” è il tema di questo simposio “in onore e memoria di tutti i Trentini che durante la Grande

Guerra sono stati sfollati e in omaggio a tutti coloro che negli anni a seguire hanno dovuto abbandonare

diretto tra allievi della scuola del legno di Praso ed artisti scultori impegnati attivamente nel simposio e naturalmente il pubblico presente.

la propria terra a causa di conflitti, carestie e intolleranza”. Le sculture realizzate rimarranno di proprie-

tà dei Comuni di Valdaone e di Lardaro e verranno posizionate lungo il tratto di sentiero che porta da Forte Larino a Forte Corno. Le opere così collocate andranno ad integrare l’importante patrimonio artistico dell’intera Valle del Chiese rinforzando il suggestivo rapporto naturale esistente tra il nostro territorio e la storia che rappresenta con la nostra gente. Sabato 27 giugno ad ore 17.30 in piazza San Pietro a Praso avrà luogo la manifestazione di chiusura cui parteciperà anche Renzo Francescotti che presenterà le opere realizzate. Il simposio è stato fortemente voluto dall’associazione di promozione sociale filodrammatica “La Büsier” e dalle amministrazioni comunali coinvolte al fine di promuovere il nostro

territorio e le nostre risorse naturali valorizzando la nostra identità. Inoltre sarà possibile visitare la mostra dei lavori dei corsi della stagione 2014/2015 proposti dalla Scuola del legno di Praso, che si terrà a Forte Larino. La mostra sarà inaugurata domenica 21 giugno ad ore 17.30 e rimarrà aperta tutta la settimana con orario dalle 20 alle 22 mentre sabato 27 e domenica 28 sarà aperta dalle 15 alle 22. L’associazione propone, per il week-end del 20 e 21 giugno, infine un laboratorio attivo di LAND ART nella suggestiva Valle di Daone nel quale verranno realizzate opere nella natura ed un corso di scultura in aula nel week end successivo del 27 e 28 giugno 2015. Per informazioni ed iscrizioni è possibile visitare il www.busier.it, la pagina facebook “La Busier Praso” oppoure contattare il numero 346 3236193.


Europa La Germania stava registrando una ripresa economica che, dato il suo recente passato, non lasciava tranquilli. Particolari erano le preoccupazioni francesi. Nata su ispirazione di Jean Monnet, commerciante di cognac che aveva viaggiato in Europa per collocare il prodotto dell’azienda familiare ma dotato di eccezionale intelligenza politica e con alle spalle una grande esperienza di mediazioni intenzionali, la dichiarazione interpretava sia la volontà di porre la Germania in un contesto che contenesse eventuali deviazioni pericolose ed interpretava il diffuso desiderio di pace in Europa. Schuman iniziò il suo discorso affermando che “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza compiere sforzi proporzionati ai pericoli che la minacciano”, aggiungendo che “il contributo che l’Europa organizzata e vitale può recare alla civiltà appare indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche”. Cosciente della travagliata e complessa storia europea Schuman richiamò alla realtà sottolineando che “l’Europa non si farà in una volta sola, né con una costruzione d’insieme ma sulla base di realizzazioni concrete che dovranno creare, anzitutto, una solidarietà di fatto”, con un’unione delle nazioni europee che “esige l’eliminazione della contrapposizione secolare tra Francia e Germania”. Al fine di eliminare tale contrapposizione Schumann riporta che “il governo francese propone di porre la produzione globale franco- tedesca di carbone e di acciaio sotto un’Alta Autorità comune, in un’ organizzazione aperta alla partecipazione degli altri Paesi europei”. L’iniziativa doveva assicurare “l’immediata creazione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della federazione europea” e cambiare “il destino di regioni da tempo dedite alla produzione di armi di cui sono state sempre le vittime”.

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La Dichiarazione Schuman eilnaufragiodell’Europadellasolidarietà di Paolo Magagnotti

Nel comportamento umano vi sono iniziative che si esauriscono negli stessi giorni in cui avvengono, altre, invece, possono portare a profondi cambiamenti nella storia. Fra queste ultime vi è una dichiarazione che 65 anni fa, esattamente il 9 maggio 1950, il ministro

Prodotti dunque, che in passato erano stati utilizzati per alimentare guerre, dovevano diventare strumenti di pace e di benessere. La “Dichiarazione Schuman” venne accolta in Europa e nel resto del mondo fra entusiasmo e incredulità; era difficile rendersi conto che in un’Europa fratricida, con Germania e Francia secolari nemiche, come un fulmine a ciel sereno il Vecchio continente dovesse incamminarsi lungo un percorso di collaborazione e di pace. La partecipazione aperta agli altri Stati europei trovò l’immediata adesione dell’Italia di Alcide De Gasperi, dei tre Paesi del Benelux, Belgio, Olanda e Lussemburgo e, seppur dopo aver vinto resistenze da parte di poteri economici nazionali,

della Germania di Konrad Adenauer. Il primo risultato concreto a seguito della storica dichiarazione si ebbe il 18 aprile 1951 con la firma a Parigi del trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). I primi vagoni di carbone sotto la gestione dell’Alta autorità, di cui Jean Monnet divenne il primo naturale presidente, iniziarono a viaggiare su binari europei salutati da grande entusiasmo. In Europa fu l’avvio di uno straordinario processo di riconciliazione fra i popoli mai visto nella storia dell’umanità. Una riconciliazione alla quale erano evidentemente molto interessati anche gli Stati Uniti dell’America. È significativo al riguardo

degli Esteri francese Robert Schumann rese nella Sala dell’orologio della sede del Ministero degli esteri al Quai d’Orsay a Pargi. Due guerre mondiali con milioni di morti ed ingenti danni materiali avevano messo in ginocchio l’Europa.

il fatto che immediatamente dopo l’approvazione governativa della Dichiarazione del 9 maggio, l’ambasciata di Francia a Londra inviasse una lettera con il testo della dichiarazione stessa al segretario di Stato USA Dean Acheson, presente in quel giorno nella capitale britannica. Ci si rese tuttavia ben presto conto che la CECA non sarebbe stata sufficiente per unire l’Europa, e che altro, dopo il grande avvio, era necessario. Venne così firmato nel maggio del 1952 dai sei Pasi della CECA un trattato istitutivo di una “Comunità europea di difesa”, fortemente sostenuta soprattutto da De Gasperi quale condizione per ulteriori più avanzati processi di unificazione europea.

La mancata ratifica del trattato da parte francese nell’agosto del 1954 portò al fallimento del progetto, ma non ci si rassegnò. Come spesso è successo nel processo di unificazione europea, la reazione al fallimento fu un rilancio, con un evento di cui quest’anno ricorre il sessantesimo. Nei primi tre giorni di giugno del 1955 i ministri degli Esteri dei Sei si riunirono a Messina e decisero di promuovere nuove collaborazini nei settori dell’economia e dell’energia atomica; il risultato fu la firma a Roma il 25 marzo 1957 dei trattati istitutivi della Comunità economica europea(CEE) e della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). Per ricordare la storica “Dichiarazione Schuman” il 9 maggio di ogni anno è stato dichiarato “Festa dell’Europa”, con iniziative volte soprattutto a riflettere sul futuro dell’Europa. Fu certamente grazie alla sensibilità, all’intelligenza politica e soprattutto al grande coraggio ed alla lungimiranza dei leader politici del tempo che il motore di unificazione europea acceso 65 anni fa a Parigi dalla “scintilla” Schuman poté sospingere verso un destino comune la grande nave sulla quale nel corso degli anni si sono uniti tanti Paesi del Vecchio continente. Mentre, nei nostri tempi, questa nave sta navigando in un mare reso incerto da

eventi epocali, dovremmo probabilmente ricuperare valori contenuti nella “Dichiarazione Schuman”, ad iniziare dalla solidarietà, che era vista come base del processo di unificazione europea, pena perire, tutti assieme, nel mezzo di un percorso avviato da uomini coraggiosi che fra tanti sacrifici vollero prepararci futuro migliore. Purtroppo registriamo atteggiamenti da parte di governi nazionali dell’Unione Europea che si discostano enormemente dallo spirito che animò il Progetto l’operaio. Di fronte ad un mondo fuori controllo, con masse di persone disperate in movimento che ricordano tempi biblici, molti governi dell’Unione si rinchiudono nel loro egoismo nazionale, illudendosi di potervi restare per sempre, mentre saranno gli eventi della storia che in breve tempo li costringeranno a subire ciò che ora, con doveroso spirito di solidarietà, potrebbero gestire con prospettive più equilibrate. La vergognosa reazione di molte cancellerie europee di fronte al grido che sale dal Mediterraneo non ha giustificazioni. Questi governi stanno pure ponendo un macigno lungo la via delle unità europea voluta dai Padri fondatori. La miopia sta prevalendo sull’urgente bisogno di lungimiranza. Chi si illude che l’Europa e il mondo intero possono continuare come nulla fosse rifiutando di capire ed accettare un’inarrestabile realtà di mutamenti epocali non potrà sottrarsi alle condanne della storia. Se continuerà il naufragio dell’Europa della solidarietà saremo anche tutti noi europei a naufragare.


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Arte Quest’anno si è pensato di organizzare l’attività in maniera diversa dal solito, distinguendo gli iscritti in base a due fasce d’età. I bambini dal terzo anno della scuola dell’infanzia alla prima media prenderanno parte al programma “Virtuosamente Kids”, che coprirà il periodo compreso tra il 15 giugno e il 28 agosto 2015. La programmazione prevista per i più “piccoli” si divide tra attività sportive e attività ludico-educative. Al mattino gli iscritti avranno infatti l’occasione di dedicarsi a vari sport, alcuni dei quali diversi da quelli loro proposti abitualmente (acrobatica, skateboard, cricket, kart a pedali, badminton per fare alcuni esempi). Durante il pomeriggio invece, i giochi e i laboratori gestiti dagli animatori e dalle animatrici dell’ “Ancora” avranno come obiettivo quello di stimolare il potenziale creativo dei bambini ma soprattutto di unire divertimento e riflessione su temi importanti come quello dell’essere cittadini del mondo. All’interno di questo contesto, sono previste alcune settimane tematiche denominate “Ritorno al futuro… a spasso nella

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Anche quest’anno riparte l’animazione estiva presso il centro sportivo di Preore

Ancora insieme “Virtuo…samente” di Umberto Fedrizzi Sarà un’estate all’insegna dello sport, del divertimento e dello stare insieme quella che i bambini e i ragazzi, residenti e ospiti nei comuni della Busa e della Val Rendena, potranno trascorrere presso il centro sportivo di Preore grazie all’ormai tradizionale appuntamento con il progetto “Virtuo-

storia con la macchina del tempo!”, durante le quali i partecipanti avranno l’occasione di conoscere meglio eventi e invenzio-

ni che hanno in qualche modo rivoluzionato il nostro modo di vivere. I ragazzi dalla seconda media alla seconda supe-

samente insieme”. L’iniziativa, organizzata dall’ “Unione Sportiva Virtus Giudicariese” e dall’ “Ancora Società Cooperativa Sociale”, consente ai più giovani di trascorrere alcune settimane tra sport, attività ludico-educative ed uscite sul territorio. riore saranno invece protagonisti dell’iniziativa “Sportiva…mente Teen”, prevista dal 29 giugno al 21 agosto 2015. La proposta prevede quattro settimane “standard”, che si terranno al “Probo Simoni” di Preore dalle ore 15.00 alle ore 17.30, ed altre tre settimane “special”. Le prime si svolgeranno sulla falsa riga di quelle previste per i più piccoli: gli iscritti potranno sperimentare una serie di sport con due approfondimenti dedicati rispettivamente al gioco del calcio e a quello della pallavolo. Le seconde in-

vece avranno programmi specifici, pensati per introdurre i ragazzi a realtà loro solitamente sconosciute o comunque lontane. All’interno di questo contesto rientrano cinque giorni in montagna organizzati in collaborazione con la SAT di Tione e le Guide Alpine Pinzolo-Val Rendena, un corso di vela presso il Circolo Vela Eridio e un corso dedicato alla subacquea e al salvataggio in acqua. Tutte le attività previste dal progetto saranno seguite da personale qualificato: diplomati Isef, laureati o laureandi in Scienze Mo-

torie per quanto riguarda le attività sportive, operatori e animatori specializzati per quanto riguarda quelle ludico-educative. Gli iscritti potranno usufruire, del servizio di trasporto giornaliero dai paesi al centro sportivo e ritorno, e, facoltativamente, del servizio mensa. A tutti i partecipanti verrà inoltre consegnata una divisa composta da cappello, due magliette, pantaloncini, felpa e zaino. Il progetto “Virtuosamente insieme”, giunto ormai alla sua sedicesima edizione, è sempre stato particolarmente apprezzato non solo dai bambini e dai ragazzi, che possono trascorrere in compagnia le lunghe vacanze estive, ma anche dalle famiglie, sicure di lasciare i loro figli in un ambiente protetto e controllato.

Piano Giovani Val Rendena & Busa di Tione

Una “valanga” di iniziative Tante le idee e tante le attività che da quest’anno hanno preso il via e che fino ad autunno inoltrato si proporranno ai giovani della Val Rendena e Busa di Tione, che si diversificheranno in una molteplicità di aree di interesse. Dato come elemento di unione per l’annata 2015 l’evento di EXPO, si sono voluti creare progetti che avessero in comune l’idea di promuovere il territorio con le sue particolarità ambientali, sportive, sociali e perché no culinarie. Ecco un elenco delle attività previste per quest’anno: -Esploratori del Fiume: quattro giorni di trekking per i più o meno esperti alla scoperta del fiume Sarca e dei luoghi ad esso collegati, dalle sue sorgenti in Val Genova alla sua foce nel Lago di Garda, in collaborazione con la scuola di alpinismo Mountain Friends – Guide Alpine ed Accompagnatori (consigliato per ragazzi dai 10 ai 29 anni); -Aggiungi un posto a tavola!: una serie di laboratori artistici di gruppo per la creazione di uno spettacolo musical per tutti, tra arte e cibo (con-

di Aldo Gottardi L’ormai super collaudato Piano Giovani Val Rendena & Busa di Tione prosegue le sue proposte di eventi ed attività, sempre più dedicate ai giovani ed alla promozione del territorio. Piano Giovani che per il 2015 è coordinato ed “ospitato” dal Comune sigliato per ragazzi dagli 11 ai 29 anni); -EXPO 2015- una finestra sul mondo: iniziativa che comprenderà due incontri-testimonianze con esperti riguardo alla partecipazione del Trentino alla fiera EXPO. Al termine del ciclo di incontri, si organizzeranno viaggi in pullman per la visita all’EXPO di Milano (consigliato per ragazzi dai 18 ai 29 anni); -La promozione di un territorio. L’esperienza “storie di acqua e di terra” nel concreto, per la creazione di un pacchetto turistico e la formazione di personale per la gestione di percorsi dedicati all’ambiente (consigliato per ragazzi dai 18 ai 29 anni); -EXPOsizione: camminare in verticale. Prevista per i prossimi 21/23 maggio, questa attività che coniuga arrampicata ed educazione alimentare sarà riproposta anche in periodo

autunnale (consigliato per ragazzi dagli 11 ai 16 anni); -Il cibo è...il cibo attraverso i sensi: un progetto ad ampio respiro dedicato alla valorizzazione del cibo che prevede anche la creazione di orti stabili, la loro cura ed esperienze di lavoro in malga (consiglia-

di Vigo Rendena nella figura del Vicesindaco Maura Gasperi; inoltre da questo inverno può contare sulla presenza di Anna Terzi ed Emilio Masè, in qualità di Referenti Tecnico-organizzativi e che assieme al Comune gestiscono le attività del Piano Giovani.

to per ragazzi dagli 11 ai 14 anni); -La musica...il nostro cibo: che prevederà concerti bandistici “a tema” cibo realizzati da tutti i ragazzi appartenenti a bande dei comuni che partecipano al piano, con la partecipazione del Maestro Hardy Martens

(consigliato per ragazzi dagli 11 ai 29 anni); -Montagna e benessere; -Quotidianità consapevole per un futuro sostenibile: come la precedente attività, organizzata in tandem con Istituti di istruzione (Montagna e benessere a Tione, il secondo in

Val Rendena) e dedicata agli studenti (entrambe le proposte consigliate per ragazzi dagli 11 ai 14 anni). Queste le iniziative per il 2015 da parte del dinamico Piano Giovani, che rimane ugualmente sempre aperto a qualsiasi idea, progetto o suggerimento per attività da parte e per i giovani delle nostre valli. A questo proposito il Piano Giovani invita chiunque abbia proposte nuove di qualsiasi tipo a presentarle, per poterne valutare la fattibilità e la possibilità di inserirlo, a partire da ottobre/novembre, nel calendario di progetti per l’anno prossimo. Sempre disponibili al confronto, è possibile contattare direttamente Anna ed Emilio all’indirizzo info@pigirenbu. it oppure dare un’occhiata alla pagina Facebook “Giovani Rendena Busa” oppure al sito www.pigirenbu.it dove tra l’altro è possibile trovare modulistica per partecipazione alle attività ed informazioni più esaurienti sui costi di iscrizione e tutta la programmazione del Piano Giovani Val Rendena & Busa di Tione...Teneteli d’occhio!


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Centenario Grande Guerra

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• Giovedì 3 giugno. San Marino dichiara guerra all’Austria-Ungheria In Inghilterra le donne nelle fabbriche di munizioni. I Russi hanno perso il controllo della Galizia. Sul Fronte orientale le truppe austro-tedesche riconquistano la fortezza di Przemysl. I Russi hanno perso quasi interamente il controllo della Galizia. Le truppe anglo-indiane avanzano in Mesopotamia. Sul Fronte della Mesopotamia le truppe anglo-indiane guidate dal generale Charles Townshend, partite dalla base di al Qurna sul fiume Tigri, vengono impegnate nella lotta contro i turchi, sono avanzate verso nord. Un’avanguardia di un centinaio di soldati trae in inganno la guarnigione turca che presiede Amara (attuale Iraq) e conquista la città senza combattere: circa 2.000 turchi si arrendono, credendo che il grosso delle truppe alleate sia nelle vicinanze. • Venerdì 4 giugno. Terza battaglia di Krithia: nuova offensiva anglo-francese a Gallipoli, ancora una volta bloccata dai difensori ottomani. In Galizia gli Austro-ungarici rioccupano la fortezza di Przemyśl. Fronte di Gallipoli: furiosa battaglia. Le forze anglo-francesi (più di 30.000 uomini) tentano per la terza volta di espugnare Aci Baba. Gli Alleati conquistano poche centinaia di metri di trincee turche, ma non Aci Baba. • Domenica 6 giugno. Contrattacco turco a Gallipoli preparato da ufficiali tedeschi. Dopo una breve avanzata i turchi sono costretti ad arretrare fino alle linee da cui erano partiti. Si conclude la seconda battaglia di Kritia: tra morti e feriti si contano 4.500 inglesi, 2.000 francesi, 9.000 turchi. • Mercoledì 9 giugno. Fronte italiano: truppe italiane occu-

Guerra Mondiale 1914-18 - Mese per mese - Giugno 1915

pan o

Ormai si combatte e si muore anche sul fronte italiano Perfino la Repubblica di San Marino entra nel conflitto mondiale

La guerra è ormai in atto da campo dalla superpodi Mario Antolini Muson quasi un anno, e quella che tenze, per i fattori ecosi voleva prevedere come una scaramuccia di po- nomici che sarebbero risultati gli elementi deterchi messi fra il gigante austroungarico e l’insi- minanti e decisivi. Ed anche la sequenza di ciò gnificante staterello della Serbia, diventa invece che è rimasto nella documentazione bellica di l’attuazione di quella che i saggi - come il finan- quel “giugno 1915” è qualcosa di terrificante, che ziere polacco Ivan Stanislavovic Block - avevano si aggiunge a ciò che di altrettanto terrificante è prevista come una guerra senza precedenti per stato documentato nelle precedenti undici punampiezza e potenza distruttiva in virtù della tec- tate su queste stesse colonne. Eccone la semplice nologia militare, del numero di soldati messi in elencazione dei fatti. Monfalcone e Gradisca. • Sabato 12 giugno. Da Roma un dispaccio dell’agenzia Stefani sui primi venti giorni di guerra: «In tutti i punti dell’estesissimo fronte che dallo Stelvio va fino al mare, le qualità del soldato italiano si sono in queste prime settimane splendidamente confermate. Tutte le truppe hanno dimostrato uno slancio aggressivo che, per ragioni strategiche o tattiche, dovette essere perfino talvolta contenuto». • Martedì 15 giugno. Fronte italiano: primo assalto al Sass de Stria, nelle Dolomiti orientali, ma la brigata Reggio Emilia viene decimata. La cima sarà presa e lasciata più volte, con grandi perdite, ma alla fine risulterà invalicabile. Sul fronte del Cadore gli italiani si spingono fino al passo Falzarego. •

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 13 n° 6 giugno 2015 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Francesco Brunelli, Alberto Carli, Umberto Fedrizzi , Enrico Gasperi, Marc o Maestri, Elisa Pasquazzo, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 24 maggio 2015 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

Difese austriache sull’Isonzo

Mercoledì 16 giugno. Fronte italiano. Dopo una giornata di violenti combattimenti (gli ultimi assalti nelle trincee austriache con le baionette) gli

alpini italiani conquistano il Monte Nero. Lievi le perdite italiane, più pesanti quelle austriache: oltre ai morti e ai feriti, 600 prigionieri. Infuria la battaglia

anche a Plava, nel medio Isonzo. Alla fine gli italiani occupano le alture sulla riva sinistra del fiume. • Venerdì 18 giugno. Fronte occidentale. La forte resistenza e i contrattacchi tedeschi hanno fiaccato l’offensiva francese nella provincia dell’Artois. Il generale Foch, vista l’impossibilità di far breccia nelle linee nemiche, ordina di interrompere la battaglia. Dopo selvaggi scontri anche all’arma bianca e rapidi capovolgimenti di fronte, dopo combattimenti che sono costati ai francesi 18.000 tra morti e feriti, l’offensiva si risolve nel guadagno di pochi chilometri quadrati di terreno. • Martedì 22 giugno. Fronte orientale. Le truppe austriache riconquistano Leopoli. L’VIII e l’XI armata russa continuano la ritirata. • Mercoledì 23 giugno. Fronte italiano. Cadorna ordina l’attacco su tutto il fronte dell’Isonzo, dando come obiettivi principali la testa di ponte di Gorizia alla II armata e il Monte San Michele alla III ar-

mata. Comincia la prima battaglia dell’Isonzo. Si fronteggiano all’incirca 250.000 uomini per parte italiana e meno della metà per parte austriaca. L’offensiva, respinta, si concluderà il 7 luglio con 15.000 perdite italiane, tra morti e feriti, e 10.400 austriache. • Venerdì 25 giugno. Fronte orientale. Continua il massacro degli Armeni in un’area a oltre 800 chilometri alle spalle del fronte russo. A Bitlis la strage, cominciata il 17 giugno, in otto giorni ha fatto 15.000 morti. • Sabato 26 giugno. San Pietroburgo. Criticato per la condotta del conflitto, si dimette il ministro della Guerra russo Vladimir Sukhomlinov; a suo posto lo zar nomina il generale Alexei Polivanov. • Lunedì 28 giugno. Fronte italiano: gli Austriaci rafforzano le difese sull’Isonzo. Comunicato ufficiale diramato dall’agenzia Stefani: «(…) L’Austria fa oggi una disperata difesa sulla linea dell’Isonzo, minuziosamente preparata con tutti i più moderni mezzi bellici (…). Lo spirito combattivo delle truppe deve talvolta essere frenato, tanto è l’entusiasmo per l’attacco nonostante le gravi perdite subite e il pericolo gravissimo. In alcuni punti le due linee sono a così breve distanza che gli austriaci possono abbandonarsi a stolte invettive contro i nostri». Dall’inizio della guerra sul fronte italiano gli Austriaci hanno rafforzato le linee di difesa e aumentato le postazioni dell’artiglieria. • Martedì 29 giugno. Londra: l’Inghilterra verso la coscrizione obbligatoria. Il governo inglese vara il National Registration Bill, primo passo verso la coscrizione obbligatoria. L’esercito di volontari voluto da Kitchener sta per superare i due milioni di uomini, ma non è abbastanza. Il numero dei Francesi sotto le armi in questi giorni tocca i cinque milioni.


Centenario Grande Guerra

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Giugno 1915 – Le ripercussioni in Giudicarie e nel Trentino

L’Italia in guerra “scombussola” tutto ilTrentino Anche le Giudicarie diventano “fronte di guerra” ma senza battaglie La sua natura alpestre, l’unica rotabile Trento-Tione-Vestone a forti pendenze, di limitata portata logistica, senza sussidiarie laterali, l’assenza di ferrovia, di risorse locali, costituivano tanti dati negativi per concentrarvi, farvi manovre e vivere grandi masse di armati». Tutte considerazioni che fecero sì che in Giudicarie non si ebbero che una limitata presenza militare, nessuna azione bellica registrata come “fronte italiano”, e soltanto un esaltante apparato logistico sia per rinsaldare a sud la linea dei forti di Lardaro, e ad ovest per allestire la linea di trincee dalla Valle di Daone all’Adamello ed alla Presanella: due operazioni per impedire una eventuale avanzata di truppe italiane, a sud-ovest, dalla Lombardia che non è mai stata neppure prevista dai piani di guerra del Comando italiano. Ne è un lapidario esempio una annotazione ancora del Marchetti: «Nei primi mesi della guerra un piccolo gruppo di Alpini sciatori, accentrato al rifugio Garibaldi (Valle d’Avio, Bs) vigilava solitario sul limite della bianca distesa dell’Adamello. Avventurandosi in lunghe e faticose esplorazioni, esso scambiava qualche fucilata con elementi nemici (austroungarici) che, accantonati nei ricoveri Mandrone, Làres e Carè Alto, ne occupavano il margine opposto, ad una distanza di circa 10 chilometri. Lavori fortificatorii quasi ignoti». Nel frattempo l’autorità politico-militare trasmetteva ai Comuni ed alle popolazioni le direttive che provenivano da Innsbruck sul modo di comportarsi in perfetta armonia con il clima di guerra. Per esempio, il già citato Mognaschi annota: «Uno specifico intervento del Capitanato di Tione in materia di sicurezza militare è del 3 giugno 1915 ed avverte che le “spie” per trasmettere notizie di carattere militare si avvalgono dei sistemi più ingegnosi, compresa la “via dell’acqua” con messaggi celati in bottiglie od altri contenitori…»; e seguono altre annotazioni sul problema dello spionaggio, che si trova ben documentato in un secondo volume del gen. Marchetti - “Luci nel buio”edito nel 1934. Di quanto si stava ripercuotendo su tutte le Giudicarie, sempre attente e preziose le annotazioni di mons. Perli nel suo Diario, le cui pagine così

Con l’entrata in guerra dell’Italia tutto il territorio trentino confinante con l’Italia venne a fare parte del “fronte italiano” delle operazioni belliche fra Itala ed Austria-Ungheria. Anche le Giudicarie fecero subito parte della linea di tale fronte, ma in maniera indiretta, come ben spiga il gen. Tullio Marchetti: «Molti convalligiani mi chiedono perché nelle ostilità belliche le truppe italiane avanzarono tanto limitatamente nelle

Giudicarie. L’iniziale piano di guerra del gen. Cadorna era il seguente: accerchiamento difensivo del Trentino ed offensiva alla fronte Giulia. Intorno al saliente trentino si doveva avanzare da tutte le parti solo per rettificare la nostra infelice frontiera e per raccorciarne la lunghezza eccessiva; quindi rafforzarvisi e ciò fatto fermarsi. La zona giudicariese non fu né poteva essere teatro di grandi operazioni belliche.

Il Generale Luigi Cadorna

proseguono. «3 Giugno. Il telegrafo ci annuncia la ripresa di Przemyls da parte dei nostri. I Russi continuano la loro ritirata. Dal 2 maggio ad oggi la Russia ci ha rimesso 302.000 prigionieri. Sono masse di buoi spinti al macello. Tutti i nostri soldati che ebbero contatto coi soldati russi dicono che di soldato non hanno che la divisa e il fucile, ma né l’aspetto, né il coraggio; anzi siccome il loro soprabito assomiglia per il colore e la lunghezza alla tonaca dei frati nostri, li chiamano i frati senz’altro. 4 Giugno. Questa sera arrivarono qui 250 Germanici accolti con simpatia e con ammirazione dalle autorità e dalla popolazione. Da qualche mese in qua il forno comunale ci dava un pane - pane di guerra - fatto non si sa di che cosa, immangiabile. Da pochi giorni il panificio comunale passò in mano militare, che vi aggiunse due nuovi forni. Le famiglie s’impegnano a confezionarsi il pane da se. Coloro che più sentono la mancanza del pane di frumento ben fatto sono gli ammalati ed i vecchi. Quest’anno le nostre campagne promettono molto, ma basteranno le sole braccia rimaste in paese a farne in tempo tutti i raccolti? Ai 3 del c. m. fu proclamato il giudizio statario in tutto il Trentino, e proibito il suono delle campane fuorché per il mezzodì. Per passare da un paese all’altro occorre la carta di legittimazione personale rilasciata dal proprio comune, vistata dal capitanato e dall’autorità militare. Le sentinelle militari

sono piantonate dappertutto lungo le vie per controllare i passanti, e guardare le condutture del telegrafo. Le comunicazioni fra Condino e Lardaro sono rotte, perché i nostri levarono i ponti sul Chiese. 8 Giugno. Oggi, previo permesso militare, mi recai a visitare gli standschützen tionesi appostati nei pressi di Lardaro. Vi si trovano abbastanza bene, e al sicuro nelle loro trincee dalle fucilate italiane. Trincee e reticolati di filo di ferro acuminato coprono tutte le gole, i pendii, e le alture della valle da Creto fino a Bondo e Breguzzo. Gl’italiani tentarono di spingersi fin a Condino e più su. 10 Giugno. Oggi due compagnie di Italiani comparvero al Lago Oscuro a nord del Mandrone dove, spiati da un picchetto dei nostri, furono dispersi e parte feriti, e uno fatto prigioniero: vennero in aiuto dei nostri anche le granate dai forti del Tonale. Fu indetta una nuova rassegna dei nati 1872-1897 scartati fin qui: ne sono eccettuati gl’impiegati politici. 17 Giugno. Gl’Italiani tentano il passaggio dell’Isonzo, L’esercito russo si sgretola: dai primi del c. m. perdettero 120.000 prigionieri. I nostri arrivarono nei pressi di Leopoli. La Serbia e il Montenegro danno appena segni di vita con qualche puntata ai confini. Si dice che il tifo miete in Serbia migliaia di vittime; di certo si sa che vi accorsero medici francesi. 18 Giugno. Ci arrivò per telegrafo l’annunzio di morte di Cazzolli Giacomo detto Canal � figlio di Fortunato, decesso nell’ospitale di guarnigione a

Cracovia il dì 18 m. c. in conseguenza d’una palla dumdum in una gamba. Era stato ferito un’altra volta sui Carpazi. Requiescat in pace! Si dice che gl’Italiani nei paesi del Condinese e alla valle di Ledro abbiano saccheggiato tutte le case. In questi giorni il governo sciolse la società detta “Lega nazionale” del Trentino istituita anni fa dai liberali per contrapporne l’azione nostra all’azione dei Tedeschi nel Trentino. Aveva seminato i nostri paesi di biblioteche sotto la veste della coltura, e in realtà per eccitare l’odio contro l’Austria a favore dell’Italia. 20 Giugno. Furono oggi raccolte ad una qui a Tione le divise dei pompieri, che avessero portato qualche forma o distintivo italiano e sequestrate. Furono esaminate le biblioteche pubbliche e private per farne lo spurgo di libri tendenti a favorire l’irredentismo. La Francia e l’Inghilterra non ostante i loro ripetuti assalti in occidente non riuscirono a smuovere i Tedeschi dalla linea da me segnata sub 1 marzo u. s. È una guerra di trincee. I sottomarini germanici continuano la caccia alle navi inglesi. Finora ne affondarono 230 fra le quali il “Lusitania”, la più grande nave mercantile lunga 220 m. per 30. Anche nei Dardanelli Inghilterra e Francia se ne stanno mute pensando alle batoste pigliate anche là via. L’Austria nel II° prestito di guerra raccolse 2.7000.000 corone. Un miliardo equivale ad un cubo d’oro di m3. 4,20x4,20. e pesa 3.300 quintali. La guerra costa all’Inghilterra 55 milioni di franchi al giorno. Che ridda di

milioni! Allegri popoli che sopravviverete alle immense rovine dell’attuale incendio! 22 Giugno. Una cartolina del feldkurat Camploi ci annuncia la morte di Salvaterra Emilio di Alessandro detto Borella � nato nel 1892, avvenuta li 12 m. c. presso Zaleszeryki (Galizia) e fu sepolto colà. L’imperial regio ministero della guerra, in seguito alla presa di Leopoli, ordinò un ufficio divino in tutte le chiese, che qui fu indetto pel 16 c. m. ad ore 9 antimeridiane. La popolazione, e per gli strapazzi sul campo dei militari e per i caduti e feriti, e per gli eccessivi rigori di polizia locale e per la scarsezza della mano d’opera, e pei timori in un futuro buio, sente pesarsi addosso una cappa di piombo che la trascina fatalmente verso un pauroso abisso. 25 Giugno. Oggi l’autorità militare fece sgombrare i paesi di Cìmego, Castello e Prezzo: la rispettiva popolazione fu ospitata parte in Rendena, e parte a Bolbeno e Zuclo. Portano sul viso l’impronta della ferita al cuore per l’abbandono forzoso dell’avito focolare. 28 Giugno. Il felcurat Don Eugelberto Camploi ci annunzia la morte del tionese Salvaterra Pietro di Luigi Perana � caduto sul campo presso Preezarna ([Zaleszgki]) in Galizia li 12 m. c. e ivi sepolto. Era addetto alla Croce Rossa e da pochi giorni decorato pel suo coraggio e zelo. Requiescat. Il movimento militare finora qui non fu molto: segno questo che in grazia delle fortificazioni grosse e minute bastano pochi contro molti. Gli standschützen furono sostituiti oggi con un battaglione di Cechi e Boemi. Gl’Italiani finora non avanzarono che fino a Storo e Darzo. Dopo una sospensione di alcuni giorni, oggi ci arrivarono anche i giornali di Vienna ed Innsbruck. Secondo la “Reichsport” di Vienna, gli Stati Uniti fornirono agli Stati dell’Intesa materiali da guerra per 5 miliardi. Certo è che se l’America non fornisce materiali da guerra all’Intesa, la guerra si finirebbe presto. Ognuno può immagine quanto materiale guerresco venga consumato in un solo giorno per una battaglia moderna dove si hanno di fronte mezzo milione d’uomi-

ni da una parte, e altrettanti dall’altra con un apparato da 6 a 8 mila cannoni d’ogni calibro che vomitano fuoco colla massima celerità, oltre le mitragliatrici, le granate a mano, i fucili ecc. ecc. poi gli aeroplani e palloni frenati che in numero rilevante volano in aria (tanti dei quali vengono abbattuti), senza parlare di ciò che consumano le navi e i sottomarini. Se la Germania e l’Austria Ungheria riuscissero vittoriose possono dire con verità di aver lottato e vinto tutto il mondo, e se restassero vinte avranno egualmente la gloria delle nazioni più valorose del mondo. 30 Giugno. Oggi si tenne qui la rassegna dei cavalli ed asini che sopravissero ad altre rassegne anteriori eiusdem generis. I cavalli vennero pagati in media 1400 corone, i muli 1200 gli asini 1000. Quindi anche gli asini finalmente saliranno ad insperate altezze di stima e di valore comprovando il proverbio che tutto il male non vien per nuocere. Nonostante che il re d’Italia nel suo proclama di guerra abbia predetto che «le mosse repentine e vittoriose del suo esercito faranno sventolare in breve la bandiera dei tre colori sulle alpi trentine» quegli eserciti non sono riusciti finora a godersi la passeggiata a Trento; anzi le prime prove sull’Isonzo le sono costate la perdita di 50.000 uomini tra morti e feriti, e nel mare la perdita di due corazzate. Tione di sovvenzioni alle famiglie dei richiamati riceve mensilmente 6.500 corone, e il distretto giudiziario di Tione circa 100.000. Tanto ho rilevato presso l’imperial regio Censo». Se si fa attenzione fra il testo proposto come riassuntivo di tutti i fronti di guerra con quanto scrive il Perli si riscontra come il sacerdote tionese seguisse anche lui l’evolversi degli aventi su scala mondiale, e se ne constata la massima attenzione e la vastità delle informazioni che riusciva a procurarsi tempestivamente, quasi giorno per giorno. Con i pochi mezzi di comunicazione a disposizione in quel secondo decennio del secolo ventesimo, è davvero ammirevole ciò che egli è riuscito a scrivere minuziosamente quasi quotidianamente su un registri in cui non appaiono annotazioni postume od arrangiamenti di alcun tipo. Ciò che qui viene riproposto è stato scritto integralmente così nel giorno stesso in cui un pennino da pochi soldi veniva intinto in un calamaio posto su uno scrittoio.


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Cultura

GIUGNO 2015

L’EsododiCondinoneldiariodiguerradiunsoldatoitaliano Edito dal Comune di Condino, è la testimonianza di Giulio Mazzera e dà uno spaccato di quei tragici giorni Oggi il racconto di quell’odissea è contenuto nel “Diario giornaliero del mio richiamo per la Guerra Italo – Austriaca dal 24 maggio al 31 dicembre 1915”. Edito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Condino, a cura di Ovidio Pellizzari. Una scrupolosa ricerca storica. Che offre un efficace spaccato di quei tragici giorni, tratto dal diario di Giulio Mazzera: un telegrafista dell’esercito italiano che, da testimone oculare, ha annotato le traversie di quelle giornate, al seguito delle truppe di occupazione in val del Chiese e in val di Ledro da parte dei 12.000 militari del 61° e 62° Reggimento di Fanteria “ Brigata Sicilia” e al 77° e 78° Reggimento “Brigata Toscana”. Gli austriaci si erano ritirati sulla linea fortificata di Lardaro. E i bersaglieri e i fanti del Regio Esercito avevano occupato il cuscinetto tra Ponte Caffaro e Cimego, lasciato sguarnito dal nemico. Dopo nemmeno due settimane dall’entrata in guerra, il Comando militare italiano emanò l’ordine d’immediata evacuazione dell’abitato di Condino: ai suoi abitanti furono date poche ore per raccogliere l’essenziale e incamminarsi verso il Piemonte. Quell’allontanamento – avevano assicurato loro - era questione di settimane. Al massimo di mesi. In realtà l’esilio durò quattro lunghissimi anni. Caratterizzati dall’indicibile sofferenza di chi aveva dovuto abbandonare le proprie abitazioni e la propria terra. Senza contare l’angoscia e lo strazio del rientro, quando dovettero prendere atto delle devastazioni e ruberie subite dalle

di Ettore Zini

C

ento anni. Cento anni sono passati da quel 5 giugno 1915, quando la popolazione di Condino fu costretta ad abbandonare le proprie case alla mercé di due eserciti contrapposti. Cento anni. Che non sono

riusciti a sradicare nella memoria dei condinesi gli effetti dolorosi di quell’abbandono, con la sua gente obbligata a subire la repentina deportazione in Piemonte da parte dell’esercito italiano. seguito, abbandona il paese per recarsi in terra straniera. Il resoconto di quei tragici momenti non si limita a descrivere il supplizio di un popolo costretto a lasciare quanto ha di più caro. Grazie al sapiente lavoro di ricerca e d’integrazione del suo curatore, Ovidio Pellizzari, che si autodefinisce “apprendista aspirante storico”, c’è la fotografia di quel teatro di guerra che vede l’esercito italiano attestato in ogni angolo più remoto della valle. Ci sono le trincee nel fondovalle a Mon. Le postazioni difensive di San Lorenzo e Rango. Le truppe sono dislocate sui crinali e sulle vette. Fin alle Malghe di Serolo e Romantera. Tutte le cime sono presidiate. I comandi militari tessono una ragnatela difensiva che parte dal fondo valle e arriva fino a Cima Pissolo e a Malga Bruffione senza tralasciare Gabbiole e la Grotta Rossa.

Giulio Mazzera

proprie case, spogliate e depredate di ogni cosa. “Per tutto il giorno, si è visto un triste spettacolo. Intere famiglie, vecchi, donne, bambini con capre, vacche, pecore e asinelli, abbandonano il vicino paese di Condino, già occupato dai bersaglieri e, ora, fatto sgombrare di tutta

la popolazione per causa di spie che non rendono più sicura la permanenza dei nostri soldati nel paese e dintorni. E’ un seguito passaggio di carretti con poche suppellettili e bauli con biancheria e viveri trascinati da asinelli con un seguito di donne e bambini che piangono. In-

somma, è una miseria che mette lo schianto nel cuore, che non regge al pensarvi”. Così Mazzera scrive sul suo diario il 5 giugno di quell’anno. Il suo racconto è vivo. Descrive il tormento della popolazione di Condino che, con la morte nel cuore e poche masserizie al

A Condino, nell’odierno palazzo municipale di Pagne, c’è il comando generale. È su questo punto sensibile, come sulla canonica dell’Arcipretale di Santa Maria Assunta, che piovono le cannonate austriache. La piazza è presa di mira dagli obici dei forti di Lardaro. Muoiono quattro persone. In quel frangente, c’è anche l’incresciosa fucilazione di uno degli abitanti, tal Giacometti, proprietario di una segheria, che viene scambiato per informatore

degli austriaci e passato per le armi. Solo dopo la sua morte si scoprirà che era innocente. La ricerca, ben congegnata e integrata da documenti e immagini dell’epoca da parte dell’autore, offre uno specchio veritiero di uno dei momenti più tragici della storia locale. Ci sono i cannoneggiamenti dal monte Stigolo a cima Palone. Le granate di mortaio che dilaniano l’abitato di Cimego. Le incursioni delle pattuglie italiane oltre le linee nemiche. I morti e i feriti falcidiati dalle mine. Le azioni di guerra che ogni giorno richiedono un pesante contributo di vite umane. Ci sono anche i vandalismi e le ruberie che i soldati italiani compiono nelle case abbandonate. Il Comune di Condino, sponsor del libro, ha deciso di farlo entrare gratuitamente in tutte le famiglie. Modo migliore non poteva esserci, dopo un Secolo, di ricordare. Non solo le sofferenze della propria gente, spettatrice “assente” di una guerra tanto tragica quanto sanguinosa. Ma, di commemorare anche le vite di quei giovani soldati decimati dall’assurdità di una guerra assurda, come lo sono tutte le guerre. Per la cronaca di quei 11.923 soldati inviati sul fronte della val del Chiese e sui contrafforti dell’Ampola, e poi mandati a combattere anche lungo l’asta dell’Adige, ne morirono 2.339. Mentre 5.625 sono stati dichiarati dispersi. In pratica 7.964 uomini non tornarono nelle loro case e moltissimi subirono ferite e menomazioni permanenti.

Nelle pagine del libro, la storia di una comunità nel momento più difficile

Il diario del soldato Giulio Mazzera E’ quasi impossibile rimanere indifferenti di fronte al racconto crudo e dettagliato di una delle tragedie che ha insanguinato le nostre valli esattamente un secolo fa. In val del Chiese si è svolto solo un capitolo di quella grande follia che ha messo a ferro e fuoco tutta l’Europa, sacrificando dai 16 ai 17 milioni di vite umane. Solo in Italia, al termine del tragico Primo Conflitto Mondiale, si sono pianti 1.240.000 morti: 651.000 tra i militari e 589.000 tra i civili. I resoconti e le cifre bastano da soli a farcene comprendere la portata: a dare la misura di quanta sofferenza a volte provochi l’insensatezza umana. Per la comunità di

Condino, l’episodio più significativo fu sicuramente l’esodo della popolazione verso il Piemonte nel giugno 1915, a poche ore dall’ordine dato dagli occupanti italiani di sgomberare immediatamente il paese. Quello che doveva essere un distacco momentaneo, divenne un esilio di quattro anni. Allo scadere dei cento anni, l’Amministrazione comunale, attraverso l’Assessorato alla cultura, la Biblioteca e alcune Associazioni, ha inteso rievocare questi fatti con una serie di iniziative. La più significativa - oltre alla celebrazione di una Messa per la pace con la benedizione delle lapidi commemora-

tive recentemente spostate nel Palazzo Alla Torre - è la pubblicazione di una ricerca storica tratta dal diario di un militare italiano di stazza a Condino, edito a cura di Ovidio Pellizzari. E’ il resoconto di otto mesi di guerra sul fronte giudicariese con cui si arricchisce la collana della Biblioteca Comunale dedicata a saggi storici riguardanti la comunità condinese. Il nuovo saggio, l’ottavo in ordine cronologico, è molto di più della semplice trascrizione del brogliaccio giornaliero su cui il telegrafista parmense Giulio Mazzera annotava gli avvenimenti che lo hanno visto protagonista in val del Chiese, a diretto contatto con le

linee nemiche. Nel libro, sapientemente compendiato da Ovidio Pellizzari, c’è una puntigliosa ricostruzione della dislocazione delle forze in campo, con la localizzazione di toponimi storici di cui si è perduta la memoria. C’è la ricostruzione di avvenimenti che danno una lettura molto chiara di episodi e avvenimenti che hanno caratterizzato i primi mesi del conflitto. Ci sono fotografie inedite che fissano nella memoria avvenimenti che hanno segnato ore angosciose della storia locale. C’è la ricostruzione dell’intero teatro di guerra che ha segnato profondamente la vita della nostra gente. (e.z.)


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Il giovane di Por vola nel volley professionistico in A2 con la maglia del Tuscania Volley

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Sport

GIUGNO 2015

Valerie, asso giudicariese al volante

La trentenne di Pelugo con la passione del rally, nel mondo “maschilista” delle corse in macchina Quella di Valerie, trentenne di Pelugo che per lavoro trascorre la settimana in Svizzera, è una passione non comune al gentil sesso: ama le macchine, i motori, il brivido di una curva imboccata a tutta velocità, l’emozione di un traguardo tagliato in coppia su un auto da corsa. E tutto nacque fra le mura di casa, anzi, della rivendita del papà dove la piccola Valerie aiutava gli adulti asciugando le auto. Poi da lì, i genitori hanno intuito che c’era del divertimento puro che rischiava di diventare un talento: “Da piccina – racconta infatti la giovane – i miei genitori mi portavano sui kart, e arrivavo quasi sempre davanti ai ragazzi”. Valerie è diventata grande e nel 2007 ha disputato la sua prima gara, il Rondò delle Dolomiti, a Cortina, a bordo del vecchio modello della Clio, poi sono arrivati un paio d’anni di gavetta e l’emozione più grande: la prima gara nel campionato italiano, a fianco dei big e con un ottimo sesto posto al traguardo. Va chiarito che se alla ribalta ci sono i piloti, il navigatore è un elemento chiave: a lui è affidata la memoria del percorso con le sue curve, rettilinei e difficoltà da conoscere in anticipo per affrontarle alla massima velocità. E occorre imparare un codice fatto di sigle e abbreviazioni e di tempi da rispetta-

N

di Denise Rocca

on capiterà a tutti che asciugando l’auto nasca una passione così grande, e questa incontri un talento così spiccato, da diventare un navigatore di rally di successo. Ma la storia di Valerie Ottaviani, navigatrice (ci per-

mettiamo il femminile) di rally per hobby, è di quelle che insegnano che le piccole cose della vita contano e un grande impegno profuso nel fare bene qualcosa che si ama davvero dà le sue soddisfazioni. difficile, nel quale ci sono poche ragazze – conferma Valerie - magari qualcuna ultimamente si avvicina, ma per rimanere ci vuole grande determinazione e passione, non solo per la velocità o la guida, ma anche per le auto. Deve proprio piacerti conoscere i materiali, il motore, l’auto anche perchè se la macchina ha un guasto in gara nessuno può intervenire ad aiutarti, quindi sono navigatore e pilota che devono riuscire a si-

re al secondo da dettare all’uomo al volante. Valerie, per dire, scrive in matita, a lettere maiuscole, le sue indicazioni su un quaderno che è la sua guida personale, e quella del suo pilota: sfogliando le pagine compare una lingua sconosciuta fatta di segni e numeri che indicano le traiettorie migliori. Quello delle corse è un mondo al maschile, le ragazze sono in netta minoranza: “E’ un mondo

stemare e ripartire”. L’intesa fra i due compagni di squadra, perfetta: al pilota, ben saldo nelle mani, il volante e la responsabilità dell’auto e dell’incolumità di entrambi; al navigatore la gestione della gara e della vettura con i meccanici, il quaderno di gara sul quale tracciare durante la ricognizione del percorso una mappa in simboli del percorso da affrontare e il “radar”, la tabella di marcia consegnata alla partenza, da rispettare alla lettera per vincere. “ La difficoltà del mio compito – spiega Valerie – è dare il ritmo giusto al pilota. In base alla velocità e al percorso riuscire a comunicare le indicazioni nei tempi giusti perchè sappia che tipo di curva deve affrontare dopo, visto che lui non avrà mai il tempo di vederla alle velocità alle quali viaggiamo”. Le velocità, meglio non saperle, nemmeno se state saldamente accoccolati sul divano a sfogliare il giornale. Negli ultimi tempi Valerie Ottaviani fa coppia fissa in auto con il pilota Stefano Baccega e i due si stano togliendo parecchie soddisfazioni. Il sogno? “Partecipare al mondiale – risponde la solare Valerie - magari in futuro cimentarmi come pilota. Il sogno vero, quello di tutti i piloti e navigatori e anche il mio, è comunque il rally di Montecarlo”. E allora, Bon courage Valerie.

Dolomitica,inmtbsulBrentaalritmorockepop

L’estate trentina delle ruote artigliate alza il sipario con la Dolomitica Brenta Bike di Pinzolo e Madonna di Campiglio. La seconda edizione della bike marathon in provincia di Trento sarà allo start tra un mese, domenica 21 giugno, e dal quartier generale di Pinzolo gli organizzatori richiamano a gran voce i bikers. Tra i motivi per cui non lasciarsi sfuggire la Dolomitica Brenta Bike 2015 c’è di sicuro una proposta di gara che definire mozzafiato è riduttivo. Due tracciati di 45 e 82 km rispettivamente dove l’imperativo è divertirsi a più non posso tra le tante malghe della zona e i saliscendi su sentieri e strade forestali che, nel caso della variante Rock, la più ardita con

3000 metri di dislivello, portano ad oltrepassare i 2200 metri di quota e arrivare praticamente a ...toccare il cielo in sella. La partenza e l’arrivo sono per tutti a Pinzolo dove nella mattinata di domenica 21 giugno, una volta che i grandi avranno preso il via, ci sarà spazio per la DoloMini, un evento staffetta riservato ai più piccoli tutto da pedalare in compagnia. Altro motivo per pensare ad iscriversi alla Dolomitica Brenta Bike in questi giorni è la quota di registrazione bloccata a 35 Euro fino alla fine di maggio, nella quale è incluso un pacco gara di valore con prodotti Inkospor, un gambale OXEEGO Full Leg Recovery, un buono sconto del 20% su

successivi acquisti OXEEGO, un lubrificante WD-40 e il buono pasto per il polenta party finale.

Domenica 21 giugno sono attesi in gara centinaia di bikers di ogni tipologia e livello, e non mancheranno i big delle ruote

grasse che già lo scorso anno fecero onore alla “Dolomitica”. A pedalare su e giù per i sentieri ci saranno anche i protagonisti del circuito ‘Trentino MTB presented by crankbrothers’ che a Pinzolo assegnerà punti come terza delle sei tappe in calendario per il 2015. Dopo la ValdiNon Bike di inizio mese, Trentino MTB 2015 calcherà gli sterrati dell’Alpe Cimbra il 14 giugno e solo una settimana più tardi farà capolino sulle Dolomiti di Brenta. Mountain bike di alto livello, insomma, tra un mese con la Dolomitica Brenta Bike e i motivi per non lasciarsela sfuggire sono più d’uno. Info: www.dolomiticabike.com


Sport

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Da Alberta

Giro d’Italia un grande successo

A tanto sono arrivate le richieste raccolte nel corso del mese di marzo presso gli sportelli della Cassa Rurale che ha scelto come tema per tutte le iniziative sociali di quest’anno proprio l’Expo di

I due giovani giudicariesi insigniti del prestigioso premio alpinistico dalla Sosat

CanaleeMazzottivincitoridel“chiodod’oro” Per Gianni, guida alpina di Ragoli, ed Aldo, maestro di sci di Tione, si tratta del giusto riconoscimento per quanto da loro dimostrato negli ultimi anni. I due alpinisti giudicariesi, che si definiscono innanzitutto amici e solo in seconda battuta compagni di cordata, sono stati infatti protagonisti di quelle che possono essere considerate a tutti gli effetti delle vere e proprie imprese sportive: l’apertura di numerose nuove vie nelle Dolomiti e soprattutto alcune epiche risalite, come quella che nel 2012 li ha portati, lungo la cosiddetta “Via dei Ragni”, a raggiungere la cima del “Cerro Torre” in Patagonia, considerata una delle vette più inaccessibili del mondo. Ma Aldo e Gianni, nonostante gli eccezionali traguardi raggiunti e le straordinarie doti da loro mostrate, non hanno mai

di Umberto Fedrizzi Si è tenuta lo scorso 7 maggio, in occasione della manifestazione “Cordate del futuro”, organizzata dalla SOSAT nell’ambito del “Trento Filmfestival”, la cerimonia di consegna del prestigioso “Chiodo d’oro”. Questo premio, ormai giunto alla sua diciottesima edizione, viene assegnato annualmente dalla Sezione Operaia della SAT ad alcuni alpinisti trentini, non solo come riconoscimento per il raggiungimento di importanti traguardi sportivi ma anche per la passione e l’amore che li legano alla montagna e ai valori dell’alpinismo. Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato ad Edoardo Covi e Marco Pegoretti, per quanto riguarda la classe dei “veterani” e ad Aldo Mazzotti e Gianni Canale, per quanto riguarda invece la classe dei “giovani”.

Gianni Canale e Aldo Mazzotti nel corso di una scalata

La premiazione

rifiutato di mettere a disposizione degli altri la loro esperienza e professionalità, tentando di trasmettere, a coloro che ne avessero mostrato il desiderio, parte di quell’amore che nutrono per le nostre montagne e per il nostro territorio. Nella montagna e nell’alpinismo, Gianni ed Aldo vedono, in primo luogo, un serbatoio inesauribile di emozioni e di avventure,

che sentono di dover vivere e di dover far vivere anche agli altri. “Aldo e Gianni rappresentano il futuro dell’alpinismo, fatto di salite di prima grandezza e frequentazione della montagna con passione, nella modernità del tempo che viviamo, ma con mentalità e stile classici”: sono queste le belle parole utilizzate per spiegare le motiva-

zioni che hanno spinto la giuria del “Chiodo d’oro” a conferire ai due giovani giudicariesi questo importantissimo premio, che, come sottolineato dal Presidente della SOSAT, Luciano Ferrari, rappresenta “un riconoscimento per l’alpinismo classico, romantico, lontano dalle luci della ribalta, che ci da occasione di legare con il nostro territorio”.


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Opinioni a confronto

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LA POSTA

vilgiat@yahoo.it

Caro Adelino, sono madre di tre ragazzi che vanno a scuola e ho quindi cercato di capire i principi ispiratori della legge sulla “Buona scuola” proposta da Renzi, io la trovo buona ed innovativa, non capisco le motivazioni dell’accanimento contrario di insegnanti e studenti, tu che ne dici? Non è facile per me parlare di scuola con equilibrio dopo essere stato per ventisette anni insegnante di scuola media. Ma ci provo. Ho l’impressione che, come spesso accade, le ragioni ed i torti non sono mai da una parte sola. Sono anch’io convinto che la

Ogniqualvolta si paventa una riforma del sistema formativo ecco arrivare puntuali scioperi e arroccamenti in difesa dello status quo

Mondo della scuola allergico al rinnovamento nuova legge sia finalmente un tentativo di alzare l’asticella della nostra istruzione, notoriamente fra le più carenti dell’intera Europa. Dal dopoguerra in poi in Italia abbiamo avuto decine di governi d’ogni colore, con i loro Ministri all’Istruzione. Una carica che è stata occupata, nel tempo, da personaggi democristiani, comunisti o ex comunisti, laici, berlusconiani, montiani, lettiani, personaggi talvolta anche tecnici ed alcuni particolarmente competenti. Ma ogni volta che un Governo (di destra, di centro o di sinistra) presenta una riforma della scuola, scattano inesorabili le contestazioni e le polemiche

più veementi. Allora mi pongo una semplice domanda: è mai possibile che tutte, ma proprio

tutte le riforme proposte siano sbagliate e dannose per la nostra scuola? Il sospetto è che,

seguendo l’insegnamento di Andreotti, ci sia sotto dell’altro. Purtroppo in ampi settori della scuola e della rappresentanza sindacale di insegnanti e personale non docente, al di là delle legittime rimostranze per tagli e stipendi inadeguati, sembra esserci una profonda resistenza al cambiamento e prevalga in sostanza la volontà che le cose rimangano come sono. Lo status quo garantisce il quieto vivere, si sa. Il problema è che c’è in gioco il futuro della scuola italiana e con esso il futuro dei nostri ragazzi e del nostro Paese. Adelino Amistadi

Ascuola anche d’estate? Blackblock: Una proposta che divide fermare questo scempio Caro Adelino, che fine ha fatto la proposta del ministro Poletti di usare parte del periodo delle vacanze estive dei nostri ragazzi per lavoro e formazione, a noi sembrava una buona proposta... Un gruppo di genitori

Cari amici, non so che fine abbia fatto, anche perché è stata immediatamente contestata, ma io sono d’accordo con voi e condivido la proposta del Ministro. Anche perché non è un qualcosa di nuovo e di sconvolgente. Quand’ero ragazzo tutti cercavamo di darci da fare per tirar su qual-

che soldo per goderci l’estate. Io ho lavorato per estati intere presso una falegnameria dei miei paraggi, altri andavano “en mot” a custodire le vacche, altri a fare i “famei” presso grosse famiglie di contadini. E, ve l’assicuro, non era sfruttamento, come dice qualcuno a proposito della proposta. Il problema semmai è trovarlo, il lavoro estivo per un figlio. Il valore del lavoro (magari un solo mese) non è tanto economico, quanto formativo: capisci quanta fatica serve per guadagnare dei soldi, cominci a conoscere il mondo del lavoro e cominci ad apprezzare anche la tua famiglia che ti mantiene agli studi con, spesso, grandi sacrifici. (a.a.)

Egr GdG, tutti a dire che l’Italia ce la farà. Forse, sì, ce la farà ad aumentare come al solito le tasse, ma non certo a fermare i black block che stanno devastando le città italiane,. Quanto è avvenuto a Milano è scandaloso, e ancora c’è qualcuno che li difende... Un lettore del Chiese Credo che quanto è successo a Milano in occasione dell’inaugurazione dell’EXPO abbia destato una giusta indignazione un po’ in tutti gli italiani di buon senso. Certi atti barbari e criminali sono inaccettabili. Contro quei delinquenti che hanno messo a ferro e a fuoco Milano, ma anche

nei confronti di coloro che verso questi “bravi ragazzi” hanno spesso parole di vergognosa comprensione ed indulgenza, o addirittura di giustificazione, è condivisibile la mano dura per gli uni, ed il disprezzo per i loro compari salottieri. Senza cercare nuove leggi che non arriverebbero mai, è già previsto dal nostro codice il reato di devastazione con pene che vanno dagli 8 anni ai 15 di carcere, basterebbe applicarle, senza buonismi o decisioni gattopardesche. Ma si sa, fra qualche giorno, i pochi arrestati, ce li vedremo ritornati in libertà, pronti per una nuova scorribanda scellerata da qualche altra parte. Con buona pace di tutti. (a.a.)


La posta In merito alla risposta del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi ad una interrogazione riguardante la retribuzione del direttore dell’Apss, presentata dal M5S e peraltro non ancora pubblicata sul sito istituzionale (tenuto conto che l’interrogazione è la n. 1562 a risposta scritta e la cui scadenza per la risposta era il 04 giugno 2015), con una rapidità di evasione alla richiesta davvero sorprendente, alla luce dei tempi molto spesso “biblici” di risposta e fuori tempo massimo della Giunta provinciale alle interrogazioni in Consiglio, sono doverose alcune puntualizzazioni. Il comunicato stampa n. 1047 del 08/05/2015 recita testualmente:”Premesso che l’obiettivo è stato giudicato dalla Giunta come ‘parzialmente raggiunto’, al 50% per la precisione (obiettivo n. 1: miglioramento del saldo negativo di mobilità sanitaria passiva interregionale - valore obiettivo: 1 milione di euro – punteggio: 5 su 10 n.d.r.), va evidenziato che abbiamo ovviamente registrato l’aumento del saldo di mobilità passiva dal 2012 al 2013, ma questo è dovuto a una serie di elementi. Come l’incremento delle prestazioni erogate dall’ospedale di Feltre ai residenti

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L’intervento

Quel premio a Flor non è giustificato del Primiero.O come l’aumento della mobilità passiva per i trapianti e per i reparti di alta specializzazione dell’età pediatrica. Si tratta di interventi che, sebbene abbiano un impatto forte iniziale, si rivelano poi favorevoli nel lungo periodo, perché in prospettiva si riducono i costi dei servizi sanitari erogati a questi pazienti”. Ma leggendo l’allegato A – Obiettivi specifici per l’esercizio 2013, della deliberazione n. 109 del 25 gennaio 2013 della Giunta provinciale, area d’intervento n. 1: mobilità sanitaria, si scopre che nelle condizioni di contesto è detto: a. la quota di mobilità passiva che interessa il Distretto del Primiero ai sensi della convenzione vigente con la Regione Veneto non è oggetto di questo obiettivo e quindi è fuorviante ed errata la giustificazione addotta nel

comunicato stampa. Inoltre la mobilità sanitaria interregionale passiva nel 2013 è stata di 17,8 milioni di euro (allegato A – Obiettivi annuali specifici 2015, della deliberazione n. 508 del 30 marzo 2015 della Giunta provinciale, area d’intervento n. 1: mobilità

sanitaria interregionale, in costante aumento rispetto agli anni precedenti e rivolta per l’87,8% alle tre realtà di confine: Veneto, provincia autonoma di Bolzano e Lombardia; ben superiore e assorbente gli interventi di alta specializzazione pediatrica, che

peraltro dovrebbero da quest’anno essere (almeno nelle dichiarazioni ufficiali della Azienda sanitaria) in gran parte realizzati dal centro di Protonterapia (non risulta allo stato attuale che vengano trattati pazienti in età pediatrica). Quanto poi al mancato

Premiare Flor, che vergogna

concorso delle strutture private accreditate al contenimento del saldo di mobilità, per effetto della riduzione del finanziamento della provincia autonoma di Trento, è frutto della volontà del decisore politico alla quale non si può sottrarre capziosamente l’operato della Azienda sanitaria. In definitiva quando la valutazione tecnica sul raggiungimento di un obiettivo specifico è parziale, sarebbe logicamente consequenziale che anche quella politica si uniformasse, perché l’obiettivo non è stato pienamente raggiunto e quindi risulta incomprensibile ed ingiusto, nonostante i bizantinismi e gli sviamenti utilizzati nel comunicato stampa, il riconoscimento del massimo punteggio al direttore generale della Apss. Ermanno Sartori

Luciano Flor

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