Giornale delle giudicarie luglio 2013 b

Page 1

������������������������� ������������������������������

Giudi iudicarie

il

iornale delle

1

���������������������� ���������������������� LUGLIO 2013 - pag. ������������������������ ����������������������

�����������������������

Mensile di informazione e di approfondimento

�������������� �������������������

�������������������������������

�������������������� �������������������������

www.giornaledellegiudic a r i e . i t

������� ������� ����� �������

����������� ����������� ����������� �����������

������������ �������������������

ANNO 12- N. 7 LUGLIO 2013 - Mensile

EDITORIALE

… le Giudicarie stanno a guardare? di Tiziano Salvaterra

Con l’avvicinarsi delle elezioni provinciali si anima sia a livello mediatico che nei luoghi di incontro il dibattito, le considerazioni, le previsioni sui futuri assetti della nostra provincia dopo quindici anni di guida Dellai. Anche qui molte chiacchiere, forse troppe chiacchiere, poca documentazione, tante impressioni non suffragate da dati, ognuno con la sua verità che di fatto divide sempre di più. La politica rappresenta un luogo strategico nella vita delle comunità; negli ultimi trent’anni l’abbiamo trasformata in un baraccone da circo dove chi si impegna è giudicato comunque una persona che avrà i suoi interessi. E cosi si è generata e si alimenta una visione negativa della politica. Questo atteggiamento negativo verso chi gestisce la responsabilità è diventato patrimonio anche delle nostre piccole comunità. Fare l’amministratore comunale o il sindaco può essere un rischio, un peso, un sentirsi bersaglio di chiacchiere che non portano la proposta, ma si fermano alla protesta, al sentito dire, alla denuncia. E cosi anche le persone che per competenza, esperienza, consenso potrebbero aspirare a dare il proprio contributo si tirano indietro lasciando spazio a chi magari ha meno titolo. A dire il vero le forze politiche hanno contribuito molto a generare questo sentimento; i partiti si sono trasformati da luogo di dibattito, in gruppi non sempre ben identificabili per valori, metodo, obiettivi, più tesi verso lotte intestine che nella ricerca del bene comune. Continua a pag. 9

La Comunità cerca uno sviluppo sostenibile Si discute sulle piste ai Serodoli. Il 9 luglio il voto sul Piano Territoriale di Comunità

A pagina 3

Darè/Vigo, la fusione non decolla I due paesi “vicini” sono distanti sull’ipotesi di unione I tempi non sono ancora maturi in Val Rendena perché si veda nascere un nuovo comune. Vigo Rendena ha aperto le porte a Daré, come già fece nel 1994 quando in consiglio si votò un documento di intenzioni, ma come allora è stato Daré a fare un passo indietro. Anzi, un passo avanti c’è stato: almeno questa volta la proposta è stata portata in consiglio. A pagina 9

Brenta Volley, 2013 magico Annata strepitosa per il sodalizio A

pagg. 28-29

Cartiera, via al progetto biomassa

La Pat da il nulla osta sulla centralina A pagina 10

L’OSPEDALE VA SULTERRITORIO Una serie di serate informative per incontrare la popolazione. A pagina 7

Guida all’accoglienza ad alta quota

Estate da passare in rifugio Alle pagine 16-17-18-19

Studio Dentistico dott. MASSIMO PASSAFIUME Medico Chirurgo e Odontoiatra

PER LE URGENZE

SI RICEVE IN GIORNATA

PINZOLO CADERZONE Fam. Cooperativa Cassa Rurale Studio Dentistico Passafiume

STREMBO

SPIAZZO

- IMPLANTOLOGIA E RIGENERAZIONE OSSEA - Diagnosi e radiologia - Igiene e prevenzione - Endodonzia e conservativa - Chirurgia orale - Parodontologia - Protesi fissa e mobile - Gnatologia - Ortodonzia - Odontoiatria pediatrica CONVENZIONATO con la Cooperazione Trentina (vantaggi per i dipendenti delle Cooperative delle Giudicarie e della Val Rendena)

Richiedi il tuo

PREVENTIVO

ONLINE

PER APPUNTAMENTI: Paola: 388 3050162 - Tel. e fax 0465881081 - Cell. 3493219167 info@studiodentisticopassafiume.it - www.studiodentisticopassafiume.it STREMBO (TN) - Via Al Molino, 2/A

DISPONIAMO DI Fotospettrometro Tintometri per edilizia Tintometri elettronici Tintometri per l’industria


pag.

2

Rassegna Stampa

LUGLIO 2013

RASSEGNA STAMPA GIUGNO 2013

A cura della REDAZIONE

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA GIUDICARIE - Cambio della guardia in molte parrocchie delle Giudicarie. Con settembre Don Bruno Ambrosi lascerà la parrocchia di San Lorenzo-Seo-Tavodo-Stenico-Tavodo e Villa Banale trasferito in Valsugana. Sarà sostituito da don Gianfranco Innocenti proveniente da Chiarano. Don Andrea Fava sarà il nuovo parroco di Bondone-Darzo-Lodrone e Storo. Don Vincenzo Lupoli sarà il nuovo parroco di Condino-Brione- Cimego e Castel Condino, mentre don Francesco Scarin da Condino passerà a Rovereto. A Tione arriverà don Ferdinando Murari ora parroco a Nago-Torbole. Infine il giiudicariese mons. Giulio Viviani è stato nominato amministratore parrocchiale di Trento-Santissimo Sacramento. SPIAZZO RENDENA - Grande stupore ed incredulità a Spiazzo dopo le dimissioni del giovane presidente della Pro Loco Nicola Ballardini, 25 anni, deciso dopo un episodio inquietante su cui stanno indagando i carabinieri. Questi i fatti. Una domenica delle prime settimane di giugno, Nicola si era recato a Pinzolo e aveva regolarmente posteggiato. Nel ritorno verso Spiazzo, per poco non finiva fuori strada, che poi sono risultate bucate in maniera intenzionale. Il giorno dopo il giovane ha trovato una lettera anonima nella cassetta della posta: “Solo un avvertimento!”. “Poichè non c’è nulla nella mia vita che possa giustificare un fatto del genere, non posso che concludere che si tratti di un gesto legato alle attività della Pro Loco, dalla piscina alla palestra, passando per il minigolf, probabilmente da fastidio a qualcuno e suscita invidia”, così si è espresso Nicola Ballardini lasciando la carica. Gli succede la coetanea, Nicole Cappelli, mentre dai cittadini sono arrivati numerosi attestati di solidarietà all’ex presidente e a tutta la Pro Loco. TIONE - E’ cambiata la testa della Famiglia Cooperativa delle Giudicarie,. Il presidente Renzo Salvaterra ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto il consiglio di amministrazione ha eletto Mattia Pederzolli. Dall’ondata di cambiamento è stato travolto anche il vicepresidente Michele Ballardini, dimessosi a sua volta e sostituito da Paolo Weiss. Per ora non sono chiari i motivi che hanno portato alle dimissioni dei due, sembra che ci siano di punti di vista contrastanti sull’ampiamento dell’attuale supermercato. STORO - Confermata la presidenza della casa di riposo Villa San Lorenzo di Storo-Bondone. È Angela Collotta, giunta al suo quarto mandato. Vice è Emanuel Tonini, consiglieri Adriano Candioli, Ersilia Ghezzi, Omar Cucic, Chiara Vasconi e Davide Zanetti. La direttrice Franca Braghetto ha sottolineato con orgoglio che la la casa di Storo vanta da sempre le rette più basse del Trentino pur garantendo i migliori servizi sul mercato. GIUDICARIE ESTERIORI - Ormai non si contano più gli episodi che vedono al centro l’orso con le sue scorribande lungo le falde del gruppo Brenta. Raramente però l’orso viene a colluttazione con gli animali, si limita a sbranarli oppure viene messo in fuga. Invece a Sclemo è accaduto che fosse un cane a difendere il proprio recinto e la falegnameria dei sui padroni. A dir il vero l’orso in questione era una femmina. Nel suo avvicinamento alla casa, l’orsa col cucciolo è stata intercettata dal cane che ha tentato di allontanarla ed ingag-

giando lì per lì un coraggioso corpo a corpo. Il cane, preso da una zampata, si è procurato una profonda ferita alla zampa anteriore, poi il veterinario gli ha riscontrato una lussazione sposta della tibia, ma l’orsa fortunatamente è stata costretta alla fuga. Proprio in questi giorni il proprietario del cane Matteo Nicolli, è stato risarcito dal servizio forestale con la somma di 900 euro. TIONE - La carenza nel trovare medici disposti ad accettare le sedi periferiche è un problema costante. Lo ha detto l’ass. Ugo Rossi rispondendo ad una interrogazione del consigliere Viola sulla situazione dell’ospedale di Tione. L’assessore ha riferito che per ginecologia la selezione per conferire l’incarico di direttore è stata effettuata, ma, purtroppo, non si è conclusa perchè non c’erano candidati idonei. Sono stati però selezionati due ginecologi per un incarico a tempo determinato. Quanto al pronto soccorso un medico prenderà servizio a breve. Per medicina sono stati selezionati 5 medici che però hanno rinunciato al posto. Nel frattempo sono in assegnazione due infermieri e una ostetrica. TIONE - Per la banda dell’Istituto Don Guetti continua la festa. All’inizio del mese, a Roma, la banda si è esibita in diretta streaming nel cortile del Ministero dell’Istruzione e hanno ricevuto dalle mani del ministro Maria Chiara Carrozza il primo premio del concorso “Indicibili (in)canti”, premio inserito nella “Settimana Nazionale della Musica”. L’edizione del concorso (la seconda) se l’è aggiudicata la banda dell’Istituto giudicariese che ha dimostrato di avere un sodalizio musicale di prim’ordine. La banda , diretta da Sara Maganzini, ha preceduto due istituti pugliesi. Sara Maganzini ha diretto i suoi ragazzi nell’esecuzione dei brani Montanas del fuego di Markus Gotz e Yoance di Bruce Pearson, ottenendo applausi e riconoscimenti unanimi. STORO - E’ stata inaugurata alla presenza delle autorità locali, degli assessori provinciali Tiziano Mellarini e Mauro Gilmozzi e dei parlamentari Vittorio Fravezzi e Mauro Ottobre, una passerella sul fiume Chiese in prossimità dell’ex discoteca Barambana al servizio della pista ciclabile del luogo. Lunga 74 metri e larga quattro, è costata 500.000 euro, l’opera ha destato molta ammirazione, anche se non è mancato qualche riferimento ironico all’altrettanto monumentale passerella finanziata dalla Provincia a Caderzone in una zona che rende impossibile la sua utilizzazione, monumento allo spreco dei nostri politici. Ma conoscendo il sindaco Giovanelli, la passerella storese entrerà presto in funzione in un comune come quello di Storo dove l’uso della bicicletta è da sempre una tradizione radicata. PINZOLO - Le dimissioni di Isidoro Pedretti da assessore comunale hanno provocato un nuovo assetto nella giunta comunale di Pinzolo. William Bonomi, sindaco, ha nominato al suo posto Franco Luconi Bisti di Madonna di Campiglio, per il quale ha ritagliato specifiche competenze: le politiche sanitarie, le politiche sociali, il progetto family, gemellaggi e patti d’amicizia ed il progetto per la circonvallazione di Pinzolo. Si tratta del terzo rimpasto di giunta, dopo la sostituzione di Maria Lina Quagli con Anita Binelli e di Matteo Campigotto con Walter Vidi.

I cattivi pensieri

di Eta Zeta

A proposito di “Centraline”: indovina, indovinello. E’ un personaggio pubblico. A lui la centralina fa girare le pale. Ai cittadini, anche. Ma quelle con due elle.

TRENTO - Nella notte del 21 giugno è morto Flavio Mengoni, ex presidente della Provincia e della Regione. Aveva 84 anni. Una figura di spicco della politica trentina degli anni ‘70-80, “...un uomo che voleva far parlare le periferie” come l’ha ricordato Giorgio Grigolli. Presidente regionale dal ‘76 al ‘77, ha poi ricoperto la carica di Presidente della Provincia di Trento ininterrottamente dal 1979 al 1985, con rara intelligenza e soprattutto con grande lungimiranza. Kessleriano di ferro, Flavio Mengoni resterà uno dei maggiori protagonisti della politica trentina. Prima segretario del sindaco di Trento Nilo Piccoli, poi consigliere provinciale per tre legislature. Intenso ed anticipatore, tra le innovazioni di Mengoni c’è da ricordare la l’istituzione dell’Agenzia del Lavoro ed al Progettone che ancora oggi rimane un caposaldo della politica economica della Provincia. Chiusa l’esperienza politica, Mengoni tornò al suo primo amore: l’attività forense, ma pur lontano dai riflettori, è rimasto un punto di riferimento per la politica trentina con il suo entusiasmo e le sue conoscenze. PROVINCIA - Non è tutto vero quel che ci raccontano i nostri responsabili sulla tenuta industriale e produttiva della Provincia. Secondo K Finance, nelle 25 province con maggiore fatturato in Italia svetta Bologna, con un + 67,5% tra il 2009 2 il 2011, poi Brescia con + 66% e quinta Verona con +45%. Trento si classifica fra le ultime, 21° con un – 7,2%. Secondo l’agenzia l’exploit delle prime è spiegabile soprattutto dai risultati delle aziende metalmeccaniche che esportano maggiormente, viceversa Trento come altre Province poco internazionalizzate, paga la flessione di mercato interno e la dipendenza dal tessuto economico del settore edilizio in crisi nera. TRENTO - La Lega Nord ha presentato nei giorni scorsi le 10.000 firme raccolte sul territorio, nei primi mesi dell’anno, grazie all’indizione della petizione popolare “Stop contributi agli stranieri”. Secondo il segretario Fugatti, ciò che viene contestato dalla Lega Nord Trentino è l’elargizione

di contributi a favore di stranieri che, grazie al sistema Icef, riescono ad accedervi in misura maggiore rispetto ai trentini: “Per il reddito di garanzia, la provincia nel 2013 ha stanziato 20.000.000 di euro e meta dei beneficiari era composto da stranieri. Questo perché il solo fatto di possedere una casa, un auto, un piccolo appezzamento e qualche risparmio paiono sembrare più una colpa che un merito”. TRENTO - Colpo notturno alla Latte Trento. Prima hanno provato in tre altre aziende, ma quando l’allarme è entrato in funzione, hanno desistito. E così sono arrivati alla sede di Spini di Gardolo della LatteTrento. In poco tempo hanno distrutto gli uffici portandosi via tutto quanto fosse di valore, infine, dopo aver invano tentato di aprire la cassaforte, si sono contentati di rubare 15 forme di grana che hanno caricato sulle macchine della ditta e se la sono squagliata senza intoppi. Il giorno dopo, scoperto il furto, i carabinieri hanno ritrovate le auto abbandonate in provincia di Vicenza, grazie al sistema di localizzazione satellitare. Le indagini proseguono per individuare i responsabili. ROMA - Nomine importanti per i parlamentari trentini. Lorenzo Dellai, capogruppo di Scelta civica alla Camera, è entrato a far parte del Copasir, il Comitato di controllo sui servizi segreti. Vittorio Fravezzi è stato invece nominato nella Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. Le Commissioni hanno già iniziato la loro attività con la presenza attiva dei due parlamentari trentini. PROVINCIA - Come è d’uso, in prossimità delle elezioni la consigliere Margherita Cogo va alla ricerca di visibilità alla sua maniera attaccando tutto e tutti. Intervenendo in Consiglio provinciale se l’è presa dapprima con il presidente del Consiglio stesso Bruno Dorigatti accusandolo di troppo permissivismo, di essere anch’egli maschilista che discrimina la componente femminile facendola oggetto di insulti e toni aggressivi, e poi attaccando il consigliere Civettini della Lega per essere fra i principali interpreti di un atteggiamento antifemmi-

nile che, secondo la Cogo, sempre più permea l’attività del Consiglio. La solita solfa di ogni fine legislatura. Alla Cogo hanno risposto piccati i due chiamati in causa, seppur con toni diversi. “L’approssimarsi di importanti scadenze politiche ed elettorali non giustifica in alcun modo scadimenti linguistici e comportamentali, né tanto meno qualsiasi utilizzo interessato degli stessi” ha detto Bruno Dorigatti, suo compagno di partito e Presidente del Consiglio. Durissimo invece Civettini: “Rispetto il parere dato pur nella sua indegnità poiché, a prescindere dal “genere”, posso testimoniare che se c’è una collega seduta pochissimo sul suo scranno a seguire i lavori, con corse record in caso di votazioni e, quando è presente, con continui atteggiamenti che disturbano i lavori, è proprio la collega Cogo...” TRENTO - C’è anche una giudicariese fra le vincitrici del “Premio della bontà” intitolato a Fiorenzo e Sofia Clauser, gestito dalla Provincia. Con tanto di delibera, la Giunta provinciale ha assegnato il premio in questione a Giovanni De Marchi, 86 anni, di Borgo, ad Andrea Zampedri di Riva e a Laura Scalfi di Tione, 36 anni, che opera in Nicaragua in favore dei detenuti. E’ un ulteriore riconoscimento ai nostri giovani che, sparsi nelle zone più povere del mondo, cercano di portare conforto ed aiuto ai diseredati e agli abbandonati con grande dedizione e generosità, tipiche dell’indole delle nostre valli. TRENTO - Ormai è ufficiale, Silvano Grisenti si candida alle elezioni provinciali di ottobre. Non esclude di essere il capolista del suo movimento, “Progetto Trentino”, e, se qualcuno glielo chiederà, è disponibile a candidare alla presidenza. “Ma con il centro-sinistra o con il centro-destra?” gli è stato chiesto e lui lapidario: “E’ un falso problema, ciò che conta è di avere a cuore il Trentino e i trentini, cercando soluzioni alle tante questioni aperte per risolverle”. Nel frattempo ha iniziato il giro del Trentino, “Pt tour”, in camper per incontrare la gente ed avere momenti di confronto in ogni parte del Trentino.


Primo piano

LUGLIO 2013 - pag.

3

Martedì 9 luglio l’assemblea per l’approvazione del Ptc

La Comunità cerca uno sviluppo compatibile Dibattito acceso sull’opportunità di ampliare l’area-piste di Campiglio fino ai 2.780 metri di quota dei Serodoli di Ettore Zini C’è un sì convinto all’ampliamento delle aree sciabili da parte del Tavolo Territoriale della Comunità delle Giudicarie. Lo ha ribadito la presidente Patrizia Ballardini nella pre-assemblea del 19 giugno, convocata in vista dell’approvazione del documento preliminare del Ptc, in programma per il 9 luglio. Data in cui, nonostante il parere contrario di Italia Nostra, alcune perplessità sollevate dal Parco Adamello Brenta e Le piste da sci il motivo della vacanza invernale. Per cui, non bisogna chiudere la porta a possibili futuri ampliamenti delle aree esistenti”. Nessun nulla osta alla realizzazione di nuovi impianti, specifica la presidente Ballardini. Ma l’adesione alla proposta della Giunta di inserire nel Piano Territoriale di Comunità la possibilità di ampliamento delle aree sciabili, a fini competitivi della proposta sciistica. L’accordo di programma vero e proprio sarà sancito nella prossima assemblea dei 99 delegati della Comunità di Valle, in programma martedì 9 luglio. Ma il solco è tracciato. La Giunta della Comunità delle Giudicarie è fermamente convinta che, il futuro delle sue località montane, sia lo sci di discesa. E quindi, l’allargamento delle aree da adibire a questa pratica sportiva. La decisione – dice l’esecutivo di Tione – è stata presa con il sostegno dei rappresentanti delle società funiviarie di Campiglio e Pinzolo, dei sindaci della Rendena e del Chiese, degli ingegneri, di artigiani, industriali e albergatori. Nonché con il sostegno del Bim del Chiese e del comune di Bolbeno. Tutti si sono detti certi che quella è la via da seguire. Sottoscrivendo in toto gli ampliamenti dalla Busa di Tione all’area di Serodoli, in pieno Parco Adamello-Brenta. L’elenco comprende: l’im-

pianto di Bolbeno, la pista di Malga Cioca a Pinzolo, una micro estensione dell’area sciabile di Plaza, un ampliamento del collegamento Pinzolo-Campiglio con la previsione di una pista da Colarin a Plaza. E, il più discusso, un intervento nell’aera di Serodoli, per incrementare l’attrattività della ski area, con l’arrivo a quasi 2.780 metri di quota. Nuove ipotetiche piste che, manco a dirlo, hanno ottenuto il niet di Italia Nostra, con l’architetto Tofolon che “frena, e invita ad ulteriori riflessioni”, e un’ala ecologista del PD, intenzionata a dare battaglia su un ampliamento che si prevede “fortemente penalizzante per uno degli ambiti ambientali di maggior pregio di tutto il Parco Adamello Brenta”. “Uno spazio, sul versante di Nambino, di grande interesse ambientale e paesaggistico, e con sicuri elementi di criticità, dice la relazione del Pnab, per cui sono necessari attenti riscontri di compatibilità”. Teoria in totale contrasto con i rappresentanti dello sci locale Marcello Andreolli e Roberto Serafini, rispettivamente presidenti delle funivie di Campiglio e Pinzolo, che riassumono in cifre le motivazioni del loro assenso. “Trecento dipendenti con un monte salari di 11,5 milioni di euro; 30 milioni di fatturato diretto; 300 milioni generato; 560 mila presenze di cui, per il 2012, il 40% estere; 2.500 persone impiegate nel

i freni palesati all’interno del Pd, per l’ampliamento di alcune aree, l’esecutivo della Comunità si dice fermamente convinto della necessità di puntare in futuro, per lo sviluppo economico della Valle. “Il turismo locale – dice la presidente della Comunità ricalcando in tutto e per tutto il documento preliminare adottato dalla Giunta – è ancora un fattore di traino della nostra economia. ricettivo e 5.000 nell’indotto. Un comparto che pesa sul Pil della Rendena per il 50%; e del 30% in Giudicarie”. Argomenti ribaditi anche in un apposito riquadro contenuto nel capitolo dedicato alla perimetrazione delle aree sciabili del Piano territoriale della Comunità: 300 mila arrivi in un anno, 1.400.000 mila giornate di vacanza, Pil generato dal turismo 25% (più del doppio di quello nazionale all’11%), 50 milioni di fatturato per le Funivie, 500 milioni di indotto alberghiero, una rilevante presenza di fruitori stranieri (il 50% delle presenze nel 2012, contro l’8% di tre anni fa). “La riperimetrazione delle aree sciabili – sostiene la presidente Ballardini – è una delle competenze esplicitamente attribuite alle Comunità. E, anche alla luce dell’analisi economica condotta dall’Università di Trento, non possiamo precluderci a priori la possibilità di ampliamenti futuri che possono rivelarsi strategici, per l’economia del territorio”. Un’analisi che, dal punto di vista economico, non fanno una grinza. Dati inconfutabili di un turismo completamente diverso di quello che affollava Campiglio e Pinzolo, solo una decina di anni or sono. Ora si punta tutto sul turismo che arriva in aereo, fatto, per lo più, di una clientela internazionale che parla lingue diverse. E, che soprattutto, non bada a spese.

Il dispositivo del potenziale ampliamento di Serodoli

La zona di Serodoli, a Madonna di Campiglio

Lasciando, negli alberghi e nei negozi della località, banconote di grosso taglio. Un turismo che ha altre esigenze. Che predilige caroselli sciistici di ampie dimensioni, che prenota con largo anticipo nelle agenzie di tour operator. Che ha esigenze completamente diverse dalla clientela tipo che, in passato, ha fatto di Campiglio e Pinzolo due perle dell’offerta turistica trentina. A questa visione, prettamente commerciale, sponsorizzata soprattutto da albergatori e impiantisti (“il partito delle piste”), fa però da contralto una sparuta rappresentanza di delegati (soprattutto del PD) che invitano alla maggior attenzione alla preservazione delle bellezze ambientali della zona. “Sviluppo sì - si dice - ma senza intaccare aree di particolare pregio, come la conca di Serodoli”. A capo c’è Ilaria Pedrini, capogruppo del Partito Democratico, in seno all’assemblea della Comunità. Ha sfidato le ire dei maggiorenti del partito. E – a dispetto di chi vorrebbe arrivare in assemblea con un sì condiviso – promette battaglia nell’assemblea dei prossimi giorni.

Ecco quanto prevede nello specifico il documento preliminare del Ptc della Comunità per l’area di Serodoli. “Alla luce di quanto emerso dal tavolo di confronto per il Ptc, del parere della Giunta esecutiva del Parco, della revisione del Piano dello Pnab di data 17/05/2013, delle verifiche degli organi istituzionali che governano i territori interessati e valutato che lo sviluppo e la tenuta economica del popo sciistico di Madonna di Campiglio-Pinzolo siano componente indispensabile per la crescita economica e sociale delle Giudicarie si prevede: una potenziale estensione nell’area di Serodoli. Per quanto riguarda la nuova area sciabile di Campiglio, verso monte Serodoli, come menzionata nel Pup, il Parco Naturaqle Adamello Brenta evidenzia una valenza ambientale paesaggistica e geomorfologica. Il documento preliminare procede a perimetrale la zona interessata, quale area di studio che sarà sottoposta a valutazioni ambientali, socio economiche e strategiche. Qualora l’esito fosse positivo sarà inserita nel Ptc, o suo stralcio, come ampliamento del demanio sciabile di Madonna di Campiglio e quindi del Comprensorio Sciistico Pinzolo-Madonna di Campiglio- Marileva”. Per correttezza di informazione va aggiunto che la Giunta della Comunità è in attesa di un parere tecnico di Agenda 21, un’azienda specializzata in materia. Parere commissionato dalla Giunta della Comunità per verificare la compatibilità di possibili impianti che da Pradalago porterebbero gli sciatori nel bacino di Serodoli. Area sul versante nord, in quota, particolarmente adatta alla conservazione del manto nevoso, molto appetibile in vista di un futuro ampliamento dei 150 chilometri di piste dell’offerta turistica campigliana. (e.z.)


pag.

4

Politica

LUGLIO 2013

Il 13 luglio gli elettori del centrosinistra autonomista sceglieranno il candidato presidente per le elezioni provinciali del 27 ottobre

Sfida a cinque per le primarie

E così alla fine primarie furono. Dopo un lungo dibattito e le perplessità di molti (sopratutto all’interno dell’Upt) sarà dunque lo strumento delle primarie a decidere chi sarà il candidato presidente della coalizione di centrosinistra autonomista per le elezioni provinciali del 27 ottobre prossimo. Sabato 13 luglio, dunque, gli elettori che si identificano in questa parte politica saranno 91 saranno i seggi organizzati su tutto il territorio provinciale, che rimarranno aperti sabato 13 luglio dalle ore 8 alle 22. Nove i seggi nelle Giudicarie: partendo dalla valle del Chiese troviamo Storo, Condino, Pieve di Bono poi nella Busa Tione, in Rendena Spiazzo e Pinzolo e nelle Esteriori Comano Terme (Ponte Arche). Vince chi ottiene la maggioranza relativa dei voti. Sono escluse forme di pubblicità personale a pagamento, se non quella “di coalizione”. Nelle intenzioni degli organizzatori, le primarie, oltre a momento di scelta del candidato presidente, dovrebbero rappresentare anche un piccolo tour sul territorio per parlare con la gente delle tematiche importanti, come economia, lavoro e sociale, ma anche per proporre idee e delineare programmi di governo, integrandoli con esigenze e suggerimenti che arrivano proprio dalla gente. Determinanti, al di là dell’appartenenza politica, i profili dei candidati.

Mauro Gilmozzi. Fiemmese, 54 anni, già sindaco di Cavalese e attuale assessore provinciale all’Urbanistica, enti locali e personale. Laureato in economia politica, commercialista, si è trovato nelle ultime due legislature a gestire tre passaggi importantissimi: in primis la redazione del nuovo Pianop urbanistico provinciale nel 2008 e conseguente legge urbanistica, che hanno dato una lettura innovativa alla

tutela dell’ambiente e del territorio, attraverso strumenti come le “invarianti” e normative collegate come la legge che “stoppa” la proliferazione di seconde case. Poi, con la riforma delle Comunità di valle, che lui ha sempre visto come il prodromo indispensabile per la riorganizzazione del sistema delle autonomie locali su logiche di maggiore sinergia e – a pieno regime – di contenimento della spesa pubblica. Infine, la legge di riforma della macchina provinciale, che ridefinisce l’organizzazione interna dell’ente pubblico in logica di spending review. Tre riforme toste, i cui effetti si vedranno nel medio periodo, sulle quali si è indubbiamente impegnato affrontando a viso aperto le critiche, spesso anche strumentali e legate a rendite alla conservazione di alcuni status quo. Candidato alle primarie per l’Unione per il Trentino (Upt), sostenuto dall’ex-presidente Dellai.

Alessandro Olivi. Ex sindaco di Folgaria, avvocato 47enne e attuale assessore provinciale all’industria, artigianato e commercio. Candidato alle primarie per il Partito Democratico, ha vinto la corsa interna al partito contro la “fronda” di Luca Zeni e Donata Borgonovo Re, dimostrando fermezza e reggendo il colpo. Ora occorre capire se quella parte dei democratici lo seguirà. In questa sua prima legislatura si è trovato a gestire una materia scottante come quella della crisi, che ha col-

chiamati ai seggi per scegliere il proprio candidato tra una lista di cinque nomi: Mauro Gilmozzi (Unione per il Trentino), Alessandro Olivi (Partito Democratico), Ugo Rossi (Patt), Lucia Coppola (Verdi) e Alexander Schuster (Socialisti). Ma, senza nulla togliere agli altri candidati, la vittoria si disputerà verosimilmente tra i primi tre candidati. pito in tutta Italia il settore industriale, con conseguenze anche sull’occupazione; proprio sull’utilizzo del sistema del lease back Zeni ha concentrato le maggiori critiche ad Olivi. Poi, la questione commercio, altro fronte caldo, con la normativa provinciale scavalcata dalle sentenze della Corte Costituzionale che hanno confermato le liberalizzazioni del Governo Monti. La sua sfida è quella di riuscire a riunire le due anime del Partito Democratico attraverso la su proposta riformista.

Ugo Rossi. Cinquant’anni, laureato in giurisprudenza, dal 2008 è assessore provinciale alla Salute, già segretario del patt. È stato il primo a mettersi in gioco, richiedendo di scegliere il candidato presidente attraverso il meccanismo delle primarie. Si tratta di un passaggio importantissimo anche per gli autonomisti, che nelle scorse elezioni provinciali si attestarono attorno al 9% e che ora cercano una spinta in più.in questa legislatura si è misurato su due filoni in particolare: da una parte introducendo il reddito di garanzia per aiutare chi è maggiormente in difficoltà, dall’altro occupandosi della questione sanità, da sempre una delle più spinose e una materia che assorbe da sola un terzo del bilancio della provincia. Ridimensionamento degli ospedali periferici e Nuovo ospedale trentino (Not), appaltato con l’innovativo sistema del project financing sono due questioni calde che lo accompagneranno fino a fine legislatura.

Poi i due candidati dei partiti “minori” della coalizione, i Verdi e i Socialisti.

Alexander Schuster. 36 anni, avvocato, è ricercatore dell’Università degli Studi di Trento, è il volto nuovo delle primarie. Punta a rappresentare le aspettative e le tematiche laiche della coalizione, parlando di “risorse umane” e non solo di risorse economiche-finanziarie.

Lucia Coppola. Volto noto della politica trentina che guarda a sinistra, 62 anni, corre alle primarie con il simbolo dei Verdi, ma alle ultime politiche aveva sostenuito, con la presenza in lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia. Insegnante, è consigliere comunale a Trento e si occupa da sempre di diritti delle fasce più deboli e ha sostenuto battaglie ecologiste. Ecco i cinque che il 13 luglio si sfideranno alle primarie. Tra loro sarà individuato il nome del candidato presidente del centrosinistra autonomista che il 27 ottobre correrà alle provinciali. La corsa è cominciata.

Memorandum giudicariese

Oilà...le primarie! La coalizione di maggioranza vuol far scegliere al popolo il candidato presidente alle prossime elezioni provinciali. Tre i candidati che vanno per la maggiore e due chierichetti in cerca di gloria. Alessandro Olivi detto il bello di Folgaria, Pd, avvocato, capace, già sindaco, dote che nell’amministrare non nuoce, ha un debole per le grosse industrie dell’asta dell’Adige, un po’ meno per le nostre. Ugo Rossi, Patt, detto la volpe solandra, ed è già dire tutto. Accompagnato dal volpino, sempre noneso, Panizza, sta facendo passare come il riso l’intero Trentino promettendo mare e monti, così come ha fatto per cinque anni con l’ospedale di Tione che sta per chiudere o quasi... Mauro Gilmozzi, Upt, detto la ruspa, già sindaco e presidente di comprensorio, gran lavoratore, tenace e concreto, ha portato avanti la Provincia dopo l’uscita di campo di Dellai e con Pacher, l’inconsistente. Si è dovuto caricare di tutte le rogne lasciate insolute e delle emergenze economiche subentrate, e se l’è cavata bene, ottime referenze. Andare a votare chiunque sia il vostro preferito è importante. Tocca a noi la scelta, meditate gente meditate... (il picchio)

concessionario

VASTISSIMO ASSORTIMENTO GIOIELLERIA E ARTICOLI REGALO

Viale Dolomiti di Brenta Madonna di Campiglio - tel. 0465.442694


LUGLIO 2013 - pag.

5


pag.

6

LUGLIO 2013

Crescerenella“gabbia”dell’Euro

Economia

Meglio una moneta “debole” per far crescere le esportazioni, o una “forte” che sostenga il sistema? Ecco il nodo economico da sciogliere al più presto Gli interventi mirati effettuati in Grecia sul debito, in Spagna verso le banche e in Italia con l’introduzione dell’Imu e della riforma pensionistica del governo Monti, e ancor più in Irlanda e Portogallo, hanno permesso all’insieme dei paesi i difficoltà di effettuare prime azioni di risanamento e di riportare fiducia sui mercati finanziari arginando la speculazione. Da una situazione premonitrice di uscita dall’euro e di default di alcuni stati si è tornati ad aver fiducia sulla politica monetaria europea e verso il sistema economico e produttivo che vede al centro la Germania, riportando verso l’alto le quotazioni degli asset e dei portafogli in titoli in Euro. Rispetto al dicembre 2011 i portafogli in obbligazioni si sono rivalutati mediamente del 20 per cento e questo ha liberato nuove risorse che ora potrebbero nuovamente orientarsi verso per gli investimenti alimentando la

L

di Marco e recenti affermazioni di Sergio Marchionne sulla necessità di svalutare l’euro cadono mentre le quotazioni della valuta europea stanno tornando ai massimi di periodo in area 1,34 contro dollaro. Dopo la difficile crisi dell’estate del 2012 e la serie di interventi presi dalla Commissione Europea, congiuntamente alla Banca ripresa economica. Se quindi da una parte la filiera industriale si attendeva una moneta europea più debole per esportare, dall’altra ora ci si ritrova con una moneta forte che invece richiede una ripresa dei consumi interni. Ma quale dei due scenari è preferibile? Tra il partito della svalutazione e quello del risanamento quale deve prevalere? Questo deve essere il vero tema sul tavolo dei politici, e dei tecnici, nei prossimi mesi. Preferire una svalutazione per esportare, come abbiamo fatto nel passato o puntare al risanamento e al miglioramento dell’efficienza interna del sistema produttivo? Sono domande retoriche, in cui anche un

bimbo saprebbe rispondere, come retorici sono gli appelli alla svalutazione, o peggio all’uscita dalla moneta unica, soprattutto dopo così tanti sacrifici. Sì perché svalutare vorrebbe dire rinviare ancora una volta due temi che sono strettamente collegati: l’inefficienza produttiva e fiscale, e la spesa pubblica. Chi intende veramente innovare l’economia italiana deve puntare a rimanere nell’euro, a migliorare l’efficienza interna e togliere definitivamente ossigeno alla classe politica, che soffoca con tutte le sue diramazioni l’economia italiana. E siccome un sistema sano dal punto di vista economico e debitorio, possiede

Zulberti

Centrale di Mario Draghi, con l’istituzione del fondo ESM, l’European Stability Mechanism, sulla valuta europea e sui settori finanziari è tornata la fiducia, smentendo, tutte le previsioni pessimistiche sul cambio che sarebbe tornato contro dollaro alla parità per la soddisfazione della filiera industriale dell’export italiano.

di conseguenza anche una valuta forte, l’industria si deve modificare non per esportare, quanto per vendere sul mercato dei consumi interni. In Svizzera, dove la valuta è storicamente forte, questi problemi li devono affrontare da decenni. Eppure le multinazionali della chimica, della farmaceutica e dell’alimentazione sono società svizzere. Sono società che non sono gravate ne da debito, ne da una tassazione opprimente, ne da uno stato costoso. L’Europa non sarà a livello internazionale mai come la Svizzera per le dimensioni e la vastità e complessità della sua economia, ma il modello tedesco a cui fa ri-

������������������� ������������������������������������������ ������������������������ ������������������������ ������ ��������������������������������� � ���������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������ ���������������������������������������������� ������ ��������������������������������������������� ������ ������������

�������������������������� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� �� ��

���������������������������������������������������� �������������������������-������������� ��������������������������������-���������������� ��������������������-������������������ ��������������������-������������������ ���������������-���������� ����������������-������ �����������������������-������� �������������-������������������� ����������������������������������-���������������������������������� ���������������������������� ��������������������-��������������������������������������� ����������������������������-����������������� �������������������-��������� ������������-������������������

���������������

����� ����������������������

��������������������

������� �������������

����������������

���������������� ����������������

����������������������

����� �����������������������

�������������������������

����� ��������������

ferimento tutta l’economia dell’area, punta a questa sorta di modello produttivo preciso come un orologio. Crescere nella gabbia dell’Euro è pertanto possibile ma questo richiede veramente una sorta di uscita da una sorta di medioevo, dove regnavano le corporazioni e le consorterie, di cui molte mascherate da una sorta di buonismo sociale e politico fasulli, con uno sguardo economico globale, in cui produrre beni e ricchezza in modo efficiente sarà non una scelta, ma un obbligo. Questa crisi trova nel suo negativo una sorta di necessaria “rottamazione”, che va oltre quella politica, per rifondare il paese su fondamenta antiche, fatte di

cultura, creatività, ingegno, produttività, senza sconti al populismo o alle posizioni pregiudiziali. A quanti parlano di svalutazione ricordiamo l’esplosione del debito pubblico nei secondi anni ottanta, a quanti parlano di uscire dall’euro, ricordiamo le immagini dell’Argentina quando nel 2001 fu costretta a staccarsi dal cambio fisso con il dollaro. Il problema vero è chi politicamente era al governo in Argentina allora, oggi vede i suoi eredi ancora al loro posto. Allora accettiamo la lezione dura che giunge dall’unione monetaria europea comprendendone fino in fondo i fini. E’ l’unico modo per crescere senza essere più soffocati da caste e inefficienze, da tasse e ingiustizie distributive. Se non si diffonde questa “visione”, che probabilmente aveva conquistato i padri fondatori dell’Europa, non riusciremo mai a capire dove inizia il sentiero della ripresa.


Salute Il ragionamento non fa una grinza. Ed è il punto di partenza di questa proposta che, dopo l’assaggio in val del Chiese, toccherà tutti gli ambiti della Comunità. Si è partiti da Storo. Ma poi sarà la volta di Ponte Arche, Pinzolo e Tione. L’ospedale e i suoi medici vanno sul territorio per spiegare alla gente le peculiarità e l’affidabilità dei servizi che i reparti sono in grado di erogare. In un contesto normale non ce ne dovrebbe essere bisogno. Tante sono le testimonianze di efficienza di questa struttura a misura di territorio, capace, non solo di soddisfare la prima emergenza, ma di garantire decorsi ospedalieri anche complessi. La progressiva emorragia verso altre strutture, non solo provinciali, ha imposto però questo tentativo, a difesa di un presidio ospedaliero, da tanti anni, al servizio delle popolazioni locali, che ora per le ragioni più svariate, non ultima la moda, non è utilizzato come si dovrebbe. “L’esempio più classico – spiega Olivieri – viene dal reparto di ginecologia e ostetricia. 500 le nascite che mediamente si registrano in un anno in Giudicarie. Solo 200 (198 nel 2012 ndr.) utilizzano l’ostetricia e la ginecologia locale”. Il responsabile dell’assessorato alle politiche sociali sull’argomento non ha dubbi: “O le mamme tornano a partorire a Tione, o sarà dif-

LUGLIO 2013 - pag.

7

L’ospedale va sul territorio L’

Una serie di serate informative per condividere con la popolazione tematiche, opportunità ed importanza del nosocomio di Tione

ospedale incontra il L’obbiettivo, lo ha spiegato di Ettore Zini territorio. Il primo di a chiare lettere l’assessore quattro incontri si è svolto a Storo, mercole- alle politiche sociali della Comunità Luigi Olivieri: ”O dì 12 giugno. C’erano i responsabili della Comunità, i il territorio si rimpossessa dell’ospedale e i numeri torprimari del nosocomio, più i responsabili della sanità nano a crescere, o è inutile rivendicare i servizi che poi provinciale. L’iniziativa è stata organizzata dalla Co- rimangono inutilizzati!”. “O la popolazione comprenmunità delle Giudicarie, per promuovere la propria de la validità delle strutture che ha a disposizione e le struttura, in un confronto diretto con la popolazione. utilizza, o la politica non è in grado di difenderle”. ficile sostenere che il reparto deve essere mantenuto, anche in assenza di numeri”. Ecco dunque la filosofia che sottende le serate sul territorio, a diretto contatto con la popolazione. In pratica è il sensato tentativo della politica locale di invogliare gli utenti a credere nei loro medici, nelle strutture d’avanguardia che hanno a disposizione. A utilizzarne i servizi, per evitare che chiudano o siano ridimensionati per asfissia. “Da parte della Provincia e della Sanità Trentina – dicono i responsabili dell’Azienda – c’è in atto uno sforzo per migliorare la funzionalità dell’ospedale tionese, a partire dagli investimenti strutturali, all’assunzione di nuovi primari, alle apparec-

chiature complesse come la nuova tac. Ora tocca alla popolazione rendersi conto di quanto dispone”. “Se vogliamo che il presidio ospedaliero di Tione sia funzionale e offra buoni servizi – si leggeva nel comunicato che annunciava l’iniziati-

va – dobbiamo dimostrare che ciò che chiediamo serve veramente al territorio. Non possiamo pensare di rivendicare la sistemazione dell’ospedale se poi i giudicariesi, per primi, lo sottoutilizzano e preferiscono spostarsi altrove, nonostan-

te i servizi di eccellenza”. Con questo enunciato e soprattutto rivendicandone lo spirito, la Comunità di Valle ha dato il là a questi incontri sul territorio. Il tema: “L’ospedale di Tione: i servizi e le prospettive”, sono stati l’oggetto degli interventi che hanno visto prendere la parola la presidente della Comunità Ballardini, l’assessore Olivieri, il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Trentina Luciano Flor, il direttore di Distretto Luigi Gardini, il direttore del presidio ospedaliero Vincenzo Cutrupi, e i direttori dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia Umberto Romano, di Anestesia e Rianimazione Claudio Merli, di Chirurgia Generale Gianni Cia-

ghi e dei Poliambulatori Specialistici Domenico Gaetano. In sintesi tutti concordano sul fatto che il nostro ospedale non dispone di grandi numeri che ne garantiscano l’esistenza. In altre realtà italiane sarebbe già stato soppresso. Proprio per questo sarebbe opportuno che la comunità si impossessi del nosocomio. Dimostrando che il servizio serve. Probabilmente un appello di questo genere in altri ambiti e in altre comunità sarebbe superfluo. Ma, il fatto che la politica locale, di comune accordo con primari e direzione medica, abbia ritenuto opportuno avviare un confronto con la popolazione e i potenziali utenti per promuovere una struttura, che nulla ha da invidiare ad altri centri, la dice lunga sulla necessità di recuperare fiducia per ciò che si ha a disposizione. C’è chi dice che “è proprio quando una cosa manca che si apprezza di più”. Ma forse sarebbe meglio non doverlo mai verificare di persona.


pag.

8

Attualità

LUGLIO 2013

Mattia Pederzolli alla guida di Coop Giudicarie Per il nuovo presidente serve «prudenza negli investimenti, in linea con i tempi di congiuntura»

“L

di Denise Rocca

e divergenze, spiegano oggi dal consiglio di amministrazione della Famiglia Cooperativa Giudicarie - 7 negozi nella Busa di Tione, un discount e oltre 50 dipendenti – c’erano da diverso tempo e la rottura con il presidente Renzo Salvaterra Assieme a Salvaterra ha dovuto infatti rimettere il mandato anche il suo vice Michele Ballardini poiché il regolamento della Famiglia prevede che presidente e vice siano espressione di due aree diverse: arrivato Pederzolli, di Saone, giocoforza il suo vice doveva essere di Tione, quindi l’avvicendamento fra Ballardini e Weiss. Ballardini rimane comunque in un Cda ridotto di un uomo, poiché Salvaterra, che ha rassegnato le dimissioni anche come consigliere, non è stato al momento sostituito. Lo scontro fra due linee di condotta diverse si è concretizzato attorno all’ampliamento del negozio di Via Filzi a Tione, da anni fulcro del commercio della Busa che dal 2012 ha iniziato a subire l’agguerrita concorrenza del nuovo supermercato Despar situato al polo opposto dell’abitato, in direzione Val Rendena. «Gli investimenti che si vole-

Mattia Pederzolli

vano fare erano troppo onerosi – spiega oggi il neo presidente Pederzolli – esageratamente ambiziosi in un momento nel quale il commercio non è florido e un investimento tale non è detto porti dei risultati immediati». E’ prevalsa la linea più prudente, quindi: la realizzazione del

non è arrivata come un fulmine a ciel sereno». Sarà, ma dall’esterno si direbbe un terremoto improvviso. A bocce ferme, però, poco importa la genesi: la Famiglia ha un nuovo presidente, il trentunenne Mattia Pederzolli, e un nuovo vice, Paolo Weiss, bancario. nuovo progetto è stata affidata all’architetto Dalbon al quale il Cda ha chiesto di disegnare l’ampliamentodell’attualestruttura all’imbocco della strada per la Val del Chiese per arrivare ad una superficie di vendita di 950 metri quadrati e un parcheggio sotterraneo ridimensionato. Ad aggiungersi alle divergenze di condotta sull’ampliamento del supermercato principale, e probabilmente a portare alle dimissioni di Salvaterra, anche l’area ex Balestra: il cantiere è aperto dal 2007 per realizzare negozi e appartamenti da parte del duo Azzolini-Cristoforetti. Ci sarebbe stata un’offerta di vendita alla coop. Se Salvaterra sponsorizzava l’investimento progettando di costruire ex-novo il negozio di Tione e nello stabile che attualmente lo ospita spostare l’Eurospin, al momento in una posizione poco favorevole nell’area industriale di Tione,

333 - 4679804 347 - 4515945 www.adamellosrl.com

il resto del direttivo era di altro avviso. «Si sta gestendo denaro dei soci – ribadisce oggi Pederzolli – non soldi propri. Io sono un imprenditore, ma le logiche nella coop sono completamente diverse, non si possono fare investimenti azzardati mettendo a rischio fra qualche anno i posti di lavoro». Porta chiusa all’ipotesi Ex-Balestra, quindi? «Nessuna porta chiusa – è prudente Pederzolli - se arriva una proposta vantaggiosa verrà valutata». I tempi per il supermercato di Tione con la nuova progettazione si allungano, a quando il nuovo punto vendita? «Difficile prevederlo in questo momento – risponde Pederzolli – Diciamo che stiamo lavorando e sarebbe bello aprire per Natale, ma i tempi sono molto stretti, inoltre a settembre inizieranno anche i lavori di sistemazione interna dell’Eurospin. Quindi non faccio promesse».

Giornata ecologica 2013: un’altra prova di solidarietà Anche quest’anno il Comune di Tione, organizzando la Giornata Ecologica per la pulizia dei tanti bei sentieri che si diramano sul “mont’” ha dato modo alle numerose Associazioni che vi hanno partecipato, di dimostrare lo spirito di volontariato attivo che le contraddistinguono. Le Associazioni sono un grande valore per una Comunità, creano aggregazione grazie agli intenti comuni, e in occasioni come queste dimostrano quanto siano legate alla tutela e al mantenimento del proprio territorio: un fattore importante, specie in tempi come questi, dove l’unione fa davvero la forza. La Giornata Ecologica si è tenuta sabato primo giugno, in una rara mattina di sole, con gli oltre cento volontari che si sono ritrovati in piazza Cesare Battisti dove la Pro Loco ha offerto una graditissima prima colazione; dopodiché, organizzatisi in squadre e “armati” degli attrezzi da lavoro, hanno raggiunto le zone assegnategli. E non si sono certo risparmiati. Quando all’una si sono tutti ritrovati alla malga Le Sole per il pranzo, che l’ormai collaudatissima squadra cucina dei Fanti e Alpini coordinata dal signor Giorgio Settili ha preparato loro, tutto il lavoro era già stato svolto. Adesso, percorrendo questi sentieri ripuliti dalla vegetazione che li invadeva, ripristinati in alcuni passaggi che il tempo aveva deteriorato, si può apprezzare la buona volontà e lo spirito di gruppo che solo attività cooperative finalizzate al bene comune riescono ad alimentare. Oltre alle Associazioni Nazionali dei Fanti e degli Alpini, l’ Associazione Brevine Domani, al Coro Brenta , alla sezione SAT di Tione, alla sezione Cacciatori di Tione, che hanno collaborato all’organizzazione della Giornata, ecco di seguito le altre Associazioni che hanno risposto con entusiasmo alla “ chiamata “: Comitato Carnevale Giudicariese, Comitato San Vigilio, la Banda Sociale di Tione, Pro Loco, Sporting Club, United C8, Società Bocciofila, comitato Ricreativo Saone, Ciclistica Giudicariese e il signor Cornelio Salvaterra, che partecipa sempre con entusiasmo alle iniziative della comunità. «Un particolare ringraziamento – hanno detto gli organizzatori – va al signor Gilberto Nabacino che con la Sua competenza nel settore , ha individuato e suggerito i possibili punti d’intervento sui sentieri». Aldo Gottardi

realizza a Strembo...

VILLETTE A SCHIERA

piano interrato

CLASSE ENERGETICA

A+

AUTONOMIA ENERGETICA pompa di calore geotermica fotovoltaico di proprietà ventilazione meccanica piano terra

piano primo

ISOLAZIONE ACUSTICA indipendenza terra-cielo massimo comfort acustico IMPIANTISTICA domotica di impianti e sistemi gestione dei carichi allarme NO SPESE CONDOMINIALI


Attualità

LUGLIO 2013 - pag.

9

Il dibattito nei due comuni della Rendena

Darè/Vigo, la fusione che non decolla

Praticamente uniti a livello urbanistico, sono distanti sull’opportunità di un percorso di unione Un risultato non scontato, ma prevedibile: la lista che ha sostenuto il sindaco Loranzi a Vigo Rendena aveva la fusione con i vicini nel proprio programma elettorale, non così per la sindaca Bruna Collini e i suoi sostenitori che invece si sono trovati con una decisione non di poco conto da prendere in tempi strettissimi. I tempi, appunto, questo l’ostacolo principale: stretti per ragioni strategiche che il direttore del consorzio dei comuni Alessandro Ceschi ha spiegato in entrambi gli incontri tenuti con i censiti di Daré e Vigo sul tema fusione nei giorni seguenti le discordanti votazioni consigliari. Vale a dire: da una parte un progetto di fusione formalizzato avrebbe potuto – ma il condi-

I tempi non sono ancora i quali i consiglieri di magdi Denise Rocca maturi in Val Rendena gioranza Silvano Dalbon e perché si veda nascere un nuovo comune. Vigo Rendena Lara Dalbon, oltre all’assessore Luca Dalbon) e 2 astenuti ha aperto le porte a Daré, come già fece nel 1994 quando (i consiglieri di minoranza Diego Gasperi e Aldo Stefani). in consiglio si votò un documento di intenzioni, ma come A causa di una norma che accomuna gli astenuti nel conto allora è stato Daré a fare un passo indietro. Anzi, un pas- dei contrari, il documento non è passato a Darè, mentre in so avanti c’è stato: almeno questa volta la proposta è stata contemporanea i colleghi di Vigo Rendena lo approvavano portata in consiglio. Responso: 7 favorevoli, 6 contrari (fra all’unanimità. zionale è d’obbligo e vedremo poi il perchè – garantire un sostegno economico al processo di fusione da parte della Provincia, e dall’altra la conclusione delle formalità entro il 2015 avrebbe scongiurato il pericolo di una campagna elettorale per le comunali monopolizzata dal tema fusione col rischio di creare profonde spaccature all’interno delle comunità poi difficilmente sanabili. L’argomento dei contributi regionali, ricchi al tempo

delle prime fusioni quando per esempio Lomaso e Bleggio Inferiore decisero per il matrimonio istituzionale, è il più scricchiolante: “bisognerà vedere quanto e come verrà rimpinguato il capitolo del bilancio regionale dedicato – ha spiegato Ceschi – perché al momento ci sono i fondi per chi ha già realizzato la fusione, ma poco di più”. Tuttavia un matrimonio, anche se istituzionale, non è fatto solo di beni materiali, ma anche di sogni, aspettati-

EDITORIALE

…leGiudicariestannoaguardare? Continua dalla Prima Anche il nostro Trentino non è esente da queste tentazioni: quante polemiche, frecciate interne ed esterne, una frantumazione esasperata (chissà quante liste avremo alle elezioni provinciali) per cui prevale la divisione. Ed intanto nei partiti si litiga su chi candiderà senza chiedersi per fare che cosa, se ha le caratteristiche giuste. Le Giudicarie sono in questa situazione. Una volta ci si raccoglieva intorno ad alcune persone e si discuteva del futuro di questa terra. I migliori andavano a guidare le istituzioni, le convergenze erano molte. Lo sviluppo delle nostre terre passa attraverso questo metodo che cercava di generare coesione pur nel campanilismo, di tenere insieme tutti da Storo a Madonna di Campiglio a Fiavè a S. Lorenzo in Banale. Ogni area con le proprie specificità, ma uniti per portare propri rappresentanti a Trento , a Roma, in Europa. Ed una volta eletti giravano, si confrontavano, portavano conoscenza. Si discuteva, si litigava ma poi vi era la sintesi sulle cose che contavano: impianti di risalita, terme, turismo di montagna, foreste, energia, istruzione, sanità, servizi alla persona, viabilità. Se si pensa a quanta strada è stata fatta nel periodo che va dal 1960 al 1990 e quanta poca se n’è fatta negli ultimi vent’anni ci si rende conto di come la frantumazione non ha portato vantaggi. Gaber ha scritto una canzone triste dal titolo “La mia generazione ha perso”, credo che valga anche per le Giudicarie: la generazione che sta arrivando i 60 (cioè la mia) non è stata capace di lasciare un segno come quella che l’ha preceduta. Forse alle Giudicarie è venuto meno l’orgoglio, il senso di appartenenza, l’entusiasmo di esserci, la volontà di voler fare qualcosa per il bene comune, sono venuti meno questi sentimenti che invece erano forti negli anni del riscatto da terra di emigrati a terra di accoglienza. Mi convinco sempre di più che prima delle opere (pur importanti) serve l’identità, il gusto di essere giudicariese come sistematicamente ricorda il mio maestro Mario Antolini .

Perché l’orgoglio e l’appartenenza, la passione per un progetto di sviluppo della tua valle, fanno capire l’importanza della rappresentanza nelle istituzioni superiori per poter difendere una periferia (e qui ha ragione Amistadi) che se non si organizza è sistematicamente penalizzata come del resto lo sono tutte le periferie. Caro candidato, non ti chiedo la lista delle opere che vorrai portare avanti, quanti posti di lavoro creerai, ti tolgo dall’imbarazzo anche di dirmi quale sarà lo schieramento che pur è una cosa importante. Faccio fatica anch’io a capire la differenza fra UPT e gruppo Grisenti tanto per fare un esempio o se il PD (poi quale PD) è di sinistra ed i grillini dove stanno; ti chiedo invece quale sarà il tuo impegno per favorire una appartenenza rigenerata al nostro territorio, quanta passione ci hai messo fino ad oggi e quanta ne metterai per creare coesione, quanta attenzione avrai per valorizzare le risorse umane che le nostra comunità hanno al loro interno (e sono tante), quanta attenzione avrai alle nuove generazioni per aiutarle a capire la bellezza del nostro ambiente e le attese di partecipazione, entusiasmo, impegno che le comunità pongono su di loro, quanta disponibilità c’è nel dare spazi reali di responsabilità. Perché sono convinto che solo quando questi sentimenti ritorneranno nella vita dei giudicariesi sarà molto più facile fare le opere; la strada della Rendena diventerà realtà, le gallerie di Ponte Arche, e Pieve di Bono non avranno bisogno di tempi biblici, la busa di Tione potrà capire la propria vocazione prima che sia completamente distrutto ambiente e paesaggio, l’Alto Chiese potrà ritornare a coltivare nuove forme di turismo (dato che madre natura è stata abbondante). Ma anche tu, anch’io semplice cittadino, non possiamo chiamarci fuori da questa fase, perché il rischio è che per due mesi si faccia tanto chiasso per poi ritrovarsi senza rappresentanti e lamentarsi che qui non succede nulla, senza capire che non succede nulla perché non si vuole non perché non si può. Tiziano Salvaterra

ve, progetti e sentire comuni. E qui un nuovo ostacolo all’unione fra Daré e Vigo Rendena. Ci sono la banda, il corpo dei vigili del fuoco e la parrocchia già uniti, le due località sono separate solo da un cartello, l’ufficio postale e la chiesa sono a Vigo, la scuola è a Daré, le strade iniziano da una parte e finiscono dall’altra. Eppure non basta: c’è diffidenza negli amministratori di Daré, anche fra chi non è contrario per principio ad una fusione, perchè i rapporti di collaborazione non sono proprio idilliaci e gli esempi, piccoli e grandi, li hanno portati in consiglio maggioranza e minoranza. La difficoltà di comunicazione fra i due “promessi sposi” è stata sottolineata più volte: la vicesindaca di Daré Alber-

ta Voltolini ha dichiarato che “la fusione è arrivata sul tavolo come una scatola vuota, un titolo, un concetto filosofico da abbracciare ma privo di contenuti: non si è parlato delle speranze o dei desideri che noi amministratori abbiamo per i nostri comuni”. Una scatola vuota che in ef-

fetti a Vigo avevano pensato come riempire, ma non in accordo con Daré a quanto pare: infatti all’accenno fatto dal sindaco Ezio Loranzi in apertura della riunione pubblica a Vigo Rendena, lo scorso 18 giugno, ai contenuti di questa cosa chiamata “fusione” la sindaca Bruna Collini ha precisato: “Ezio ha provato questa sera a riempire quella scatola vuota che noi abbiamo chiamato la fusione fra i nostri comuni, ma è un discorso tutto suo perchè non ne abbiamo mai parlato assieme”. La comunicazione, si diceva..

MEDENT www.dentistincroazia.com

La TUA clinica dentistica di FIDUCIA al miglior rapporto PREZZO/QUALITA’! � � �

Medici Specialisti Qualificati al vostro servizio Attrezzature di ultima tecnologia avanzata Materiali Certificati CEE di OTTIMA QUALITA’ e GARANZIA

Implantologia con rilascio certificato PATENTINO

Aumento OSSO delle arcate, anche con CSA

(Cellule Staminali Autologhe)

Sbiancamento con lampada in giornata

Prezzi imbattibili in clinica con RISPARMIO fino al 70% dai preventivi applicati in Italia Viaggi organizzati in giornata con nostri mezzi nei giorni: MARTEDÌ - GIOVEDÌ - DOMENICA

UN GIORNO SENZA SORRISO E’ UN GIORNO PERSO!

Prenota la TUA VISITA alla Segreteria Italia Tel. 333.6909388


pag.

10

Economia

LUGLIO 2013

Cham Paper group a Condino

Cartiera, via libera all’impianto a biomassa La Provincia dà il nulla-osta all’investimento per produrre energia elettrica con le ramaglie e gli scarti della lavorazione del legno Spazio dunque alla progettazione definitiva del nuovo impianto che – nelle intenzioni del direttore della Cartiera di Condino, l’ingegner Gerold Zuegg – ha due scopi, entrambi significativi: il primo è quello di rendere più sostenibile la bolletta energetica per la Cartiera, consentendo a questa importante realtà produttiva di essere più competitiva sul mercato anche in questi periodi di crisi; il secondo è quello di produrre effetti positivi per il territorio. Già, perché il nuovo impianto sarà alimentato con biomassa da sottobosco, per capirci gli scarti da disboscamento come le ramaglie e naturalmente gli scarti da lavorazione delle segherie della zona, solo per quanto attiene però il legno vergine, ossia non trattato, come nel caso dei lamellari. Il progetto intende realizzare una nuova centrale per la produzione di energia elettrica e termica all’interno dello stabilimento della Cartiera di Condino, prevista a fianco della centrale termoelettrica esistente a ciclo combinato (costituita da una turbogas alimentato a gas naturale da 7,9 MW, seguito da un generatore di vapore a recupero con post combustore e da una turbina a vapore a spillamento e condensazione di potenza massima pari a 5 MW) ed è concepita per un esercizio in assetto cogenerativo a servizio della Cartiera di Condino. La nuova caldaia funzionerà in parallelo alla caldaia a recupero esistente. Essa produrrà una quantità di vapore ad integrazione di quello generato dalla caldaia a recupero sul turbogas; in tal modo si potrà continuare a soddisfare i fabbisogni termici della cartiera, annullando

di Roberto La Cartiera di Condino investe sul territorio, nel vero senso della parola. Con determinazione del dirigente del Servizio di valutazione ambientale del 7 giugno, la Provincia ha dato il via libera al progetto di realizzazione, all’interno dell’area della Cham Paper in zona industriale, di un

Bertolini

impianto per la produzione di energia elettrica e termica alimentato a biomassa vegetale legnosa. Si tratta di una verifica tecnica preliminare dell’impatto ambientale, che sottolinea come per questa struttura non occorra il Via, il procedimento di Valutazione di impatto ambientale.

Il rendering del progetto di centrale a biomassa

però il consumo di gas metano al post combustore. Benefici economici, ma anche ambientali. I benefici sono importanti sotto tutti i profili. Per quanto riguarda la Cartiera, si stima che con il nuovo impianto risparmierà 5 milioni di metri cubi di metano l’anno, con minori emissioni nell’aria di CO2 (anidride carbonica) per 9.800 tonnellate l’anno. Poi c’è il discorso ambientale. Nelle previsioni dell’ing. Zuegg, la richiesta di nuovo combustibile fatto di biomassa legnosa, stimolerà il territorio a migliorare l’azione di raccolta degli scarti da disboscamento, magari attraverso

cooperative che lavorano nel verde e privati. Va detto che il Piano energetico provinciale prevede che impianti come questo possono consumare solamente biomassa proveniente nel raggio di 70km, nell’ottica della “filiera corta”, anche perché altrimenti il trasporto diverrebbe antieconomico e ambientalmente insostenibile. Dagli studi effettuati dai consulenti della Cartiera emerge come la disponibilità di biomassa necessaria sia già presente sul territorio trentino, senza rendere necessario nessun incremento degli abbattimenti. Attualmente, infatti, buona parte della produzione giudicariese se ne va verso altri

lidi, al prezzo di circa 15 euro la tonnellata; tanta ramaglia e tanti scarti della lavorazione restano invece nei boschi ed è per questo che uno stimolo al consumo produrrebbe effetti positivi anche per la loro pulizia.

Un progetto importante. «Si tratta – ha detto l’ing. Zuegg – di un progetto importante e impegnativo che riteniamo avrà delle ricadute molto positive per tutto il territorio della Valle del Chiese, sia in termini occupazionali che

ambientali». Le intenzioni della Cartiera e di Condino Energia, la Esco controllata che si occupa di energia, sono quelle di fare partire la produzione di energia già entro la fine del 2014. L’investimento complessivo è importante, nell’ordine dei 10 milioni di euro, ma porterà forti benefici alla Cartiera in sede di spese correnti, senza contare che il 40% della produzione elettrica (circa 17.000 Megawatt) sarà immessa nella rete generale e venduta. È un progetto importante anche pensando al futuro della Cartiera di Condino. Questa industria rappresenta uno dei maggiori poli occupazionali per la Valle del Chiese con circa 200 dipendenti e l’indotto che sa generare. In queste settimane la proprietà sta trattando la cessione dello stabilimento ad un grande attore internazionale della produzione di carta: attore che si è dimostrato molto positivamente interessato all’investimento energetico, utile per contenere i costi di gestione e riuscire a stare sul mercato anche in Italia, dove tasse e crisi economica deprimono l’industria. «È anche in quest’ottica – conclude Zuegg – che questo investimento diventa determinante. Questa esigenza è stata ben compresa anche dall’amministrazione comunale di Condino con il sindaco e presidente del Bim Giorgio Butterini che ha sostenuto il progetto, così come l’assessore provinciale Tiziano Mellarini che ne ha rappresentato l’importanza all’attenzione della Giunta provinciale, ma anche l’Appa e il Servizio foreste della Provincia che hanno dato il proprio via libera in tempi utili».


Attualità

LUGLIO 2013 - pag.

11

Due soldati austriaci restituiti dalle nevi dell’Adamello

Sepolti in nome della pace Commovente cerimonia a Bondo, nel cui cimitero militare hanno trovato definitiva sepoltura

Oggi uniti a rendere onore a due loro commilitoni che indossavano la divisa austriaca, morti ammazzati nelle fredde trincee dell’Adamello, ritrovati, senza nome, con lo sciogliersi delle nevi. Il 16 giugno 2013, la loro tumulazione. La pace eterna, finalmente trovata nel cimitero di guerra austriaco di Bondo. A rendere loro omaggio autorità civili e militari. Ma anche tanti cittadini. Uniti in una commovente cerimonia inneggiante alla pace e alla fraternità, che assieme alla salva dei fucili degli Schutzen e le note degli inni territoriali, suonati dalla Banda di Roncone e la Bohmische Judicarien (Inno al Trentino e Landeshymne),

di Ettore Zini Gli echi dei cannoni e delle schioppettate sull’Adamello si sono spenti più di novant’anni fa. Ma i loro corpi i ghiacci li hanno restituiti solo ora. Quasi a volerci ricor-

dare, a distanza di quasi un secolo, l’inutilità e la stupidità della guerra. Uomini in armi su fronti contrapposti nel sanguinoso conflitto del ‘15-’18. hanno accompagnato la sepoltura dei due militari d’oltreconfine. Prima, sul sagrato della chiesa, i discorsi di rito. Hanno preso la parola il sindaco di Bondo Giuseppe Bonenti, il vicesindaco di Spiazzo Angelo Capelli, il senatore Franco Panizza, il sottosegretario agli Affari Regionali Walter Ferrazza, lo storico Leonardo Santaniello, il rappresentante della Croce Nera austriaca (associazione incaricata di tenere i cimiteri di guerra austro-ungarici) Erwin Fitz. Tutti hanno parlato di pace. Di solidarietà. Di conviven-

za civile tra i popoli. Poco prima la messa concelebrata da don Celestino Ritz e don Daniele Ambrosini. Poi la tumulazione, con il corteo snodato lungo le scalinate del cimitero monumentale. Sull’attenti, in religioso silenzio, le rappresentanze dei Kaiserschutzen, dei Kaiserjager, degli alpini, dei fanti. Di altri corpi militari. I vessilli al vento. La bandiera italiana alzata da un Kaiserschutzen. Quella austriaca da un alpino. A simboleggiare i rapporti di amicizia tra i due stendardi, un tempo issate su campi av-

versi, divisi dal filo spinato. Oggi i due soldati, rinvenuti a Cima Crozzon di Lares, in Val di Genova, a oltre 3.300 metri di quota, riposano accanto ad altri settecento loro commilitoni. Che, come loro, sono stati strappati alle loro famiglie ai loro affetti, e non hanno più fatto ritorno in Patria. I loro nomi? Cancellati dal tempo e dalle intemperie. Come la memoria vivida degli orrori della guerra. Per cui, basterebbe, ogni tanto, far visita all’ombra delle piante nel piccolo cimitero monumentale di Bondo. Dove, il ritrovamento delle spoglie di due poveri soldati dell’impero Austro-Ungarico, ci ha riportati per un giorno. Forse per farci riflettere.

 

  

    

  

   



        

      

      

   

 

 




pag.

12

LUGLIO 2013

La sezione del tribunale diTione chiude il 13 settembre Le speranze di mantenerlo in vita sono ridotte al lumicino. A giorni il pronunciamento della Corte Costituzionale di Ettore Zini

La sede del Tribunale di Tione in Piazza Battisti

Un tir per il Kossovo L’iniziativa di solidarietà parte dalle Giudicarie Esteriori

Il Tir in partenza da Ponte Arche

Gi


Il Saltaro delle Giudicarie Un grazie all’Archimede che ha voluto quest’iniziativa, ai suoi collaboratori l’Osvaldo Caccola, l’Abele, la perfida Orsolina, la maestra Camilla e compagnia bella, posteggiati sui comodi graniti ai piedi dell’Adamello, attoniti, sbigottiti di fronte a tanta scienza e sapienza. Al vostro Saltaro tocca come sempre la modesta parte dell’animatore degli animi già di per sé in fibrillazione e del garante che le cose dette e ridette siano a totale beneficio della nostra gente, con l’impegno che le conclusioni meditate e ponderate da tutti gli astanti ed approvate secondo il volere di Dio, vengano poi diffuse in ogni angolo delle Giudicarie, nelle case, nelle chiese, nelle osterie, in ogni luogo, affinché non ci sia persona che non ne venga a conoscenza, non le condivida e non ne pratichi i perentori consigli. Troppo alta la posta in ballo, guai a noi se sbagliassimo un’altra volta! Nel sentir parlar di cavalli focosi e bolsi ronzini l’Orsolina nitrisce, laida, la cosa le piace, soprattutto i cavalli al galoppo, forti, possenti, alteri... ah, che ricordi! L’Abele la richiama a comportamenti più consoni, e l’Archimede entra nel vivo della discussione: “Caro professore Evaristo, l’abbiamo chiamata per chiederle consiglio ed aiuto, da giudicariese purosangue, lei non può esimersi dall’aiutare la sua gente. Qui le cose non vanno bene, in questi ultimi anni le Giudicarie sono in balia del vento, nessuno che comanda, nessuno che obbedisce, ma soprattutto nessuno che ci rappresenti con dignità in quel di Trento, dove fanno e disfanno le cose, e così, miseri tapini, ci stanno depredando d’ogni nostro diritto, come davvero fossimo figli di nessuno, è mai possibile?” “Ha ragione l’Archimede, porco d’un rospo, ha mille ragioni, interviene come al solito burrascoso l’Osvaldo Caccola, a settembre ci porteranno via il Tribunale, già deciso, dell’Ospedale non ne parliamo, già funziona con mezzo personale

LUGLIO 2013 - pag.

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Il toto-candidati per le provinciali

Iniziano le grandi manovre anche in Giudicarie. Ecco i primi nomi sul piatto

“S

i avvicinano le elezioni provinciali, quelle che rinnoveranno il parco dei nostri governanti, e tutto il mondo trentino è in ebollizione, per dio, il popolo è chiamato a scegliere i cavalli che proveranno a portarci fuori dalla crisi, non è cosa da poco, ne va del nostro futuro...ci vuole attenzione e responsabilità per non ritrovarci con i ronzini rachitici e bolsi nel corpo medico, a part-time, uno sconcio, non so quanto durerà, se durerà, se n’è andata l’Agenzia delle Tasse, stanno smantellando la Scuola Alberghiera, tutti a Trento, secondo quell’assessora che non sempre sa dove si trova, come se andare a Trento fosse la via che porta nell’orto, per non parlare della circonvallazione di Ponte Arche che se n’è andata su per il camino. Cosa ci restano se non le rogne e le tasse da pagare come tutti, ma con metà servizi rispetto agli altri. Porca vacca, bisogna pensare qualcosa...!”. Gli applausi convinti e le grida di consenso hanno tacitato l’Osvaldo che altrimenti sarebbe esondato. Con compostezza d’altri tempi interviene dopo averne chiesto la parola la mite maestra Camilla: “Io vorrei saper, se mi è permesso, come mai in città, i signori consiglieri, si disinteressino così delle valli...” “Mica di tutte, la interrompe iroso l’Abele, in Val di Non l’ospedale è secondo dopo quello di S. Chiara, eh, per Cles l’ass. che è solandro i soldi li trova eccome... e per Mezzolombardo che dista una cicca di tabacco da Trento? Anche lì, non fanno mancare niente...secondo me

bisogna mettere mano ai forconi e partire, bisogna spiegarsi con le cattive visto che con le buone, non otteniamo niente!” “Non vogliamo pensare alla violenza, ma se serve saremo duri, ora pensiamo alle elezioni, mandiamo a Trento le persone giuste, e vediamo se sapranno cambiare qualcosa...” calma le acque con giudizio l’Archimede. “Sì, giusto, basta gente nostra che va in Consiglio per proteggere orsi e rane, o per andare in giro a spese nostre, adesso vogliamo cavalli, che siano gagliardi e convinti, che pensino innanzi tutto alla gente, alle Giudicarie...” urla un anonimo in fondo alla valle. “Si, giusto, si, si si!” urlano tutti con gran clamore. Il saggio Evaristo prende, a questo punto, in mano saldamente la situazione che sta per deflagrare. Il vostro Saltaro tira un sospiro di sollievo. “Amici Giudicariesi di ogni paese e di ogni luogo, ascoltatemi, comanda l’Evaristo, questa è la situazione. Non sono molte le possibilità che qualcuno di noi sia eletto in Consiglio, già c’è chi si muove e chi sobilla perchè siano in molti a muoversi. Lo spazio è ristretto, evitiamo l’errore di sempre, tutti che

e nella mente che da Trento non se ne vogliono andare!” Con queste savie parole, tutto cuore ed intelletto, lo storico giudicariese Evaristo Rompiballe, gran conoscitore delle cose nostre, ancor più del CSJ, che ormai con noi centra poco o niente, ha voluto introdurre l’emerito consesso che s’è riunito nell’alto dei cieli a discutere della situazione politica, sociale e culturale delle nostre valli. vogliono candidare e poi alla fine rimaniamo con un pugno di mosche, pronti a lamentarsi dopo, che le cose vanno male. Per gran parte è colpa nostra, delle nostre scelte, della nostra dabbenaggine. Fossimo uniti e ragionevoli avremmo anche noi persone per bene che potrebbero rappresentarci, ma purtroppo le nostre ambizioni e la nostra coglioneria ci portano quasi sempre a fare gli interessi degli altri, ad ascoltare sirene ghignose, e a permettere a mezzo mondo in gran parte estraneo di venire a pascolare sul nostro territorio. Adesso basta, votiamo i nostri e solo i nostri, e gli altri mandiamoli al diavolo!” “Parole sante, dice l’Orsolina, per una volta responsabile, ma c’è già qualcuno in corsa? Dobbiamo saperlo....” “Ma tu non li leggi i giornali? Dove vivi?” l’affronta l’Osvaldo indelicato. “Calma, amici, interrompe il battibecco l’Evaristo, non date retta ai giornali, informazioni precise che giungono in cielo parlano di alcune ipotesi non male, di quelle vi dico, non delle altre che sono fuorvianti e strumentali...” “Cosa vuol dire fuorvianti?” chiede sottovoce l’Orsolina alla maestra Camilla,

������������������������������� ���������������������������

������������������������������� ������������������ �����������������

“Che vanno fuori strada... chiaro no?” “Mah...poverini speriamo che non si facciano male!” conclude più confusa che mai l’Orsolina. “Ecco la situazione all’oggi: nell’Upt, il partito di Dellai, sembra che i giudicariesi in ballo siano almeno tre: il Mario Tonina, del Lomaso, uomo con le palle e l’esperienza giusta, protagonista dell’amministrazione territoriale da molti anni, destriero pronto per ogni battaglia, il giovane puledro Giorgio Butterini, capace presidente del Bim del Chiese, preparato e con le giuste motivazioni e la presidenta Patrizia Ballardini, di Campiglio, da anni nel cuore (politico, s’intende) dell’On. Dellai, un po’ meno nel cuore dei Giudicariesi, ma sicuramente donna di fegato e di prestigio. Ce ne sono altri, ma già sono troppi questi, gli altri d’altronde sono roba da non prendere in considerazione. Il Pd sembra invece puntare sul solito Gigi Olivieri, da non sottovalutare, sta lavorando egregiamente in giunta della Comunità ed in quanto a battaglie, non è secondo a nessuno, tira un po’ troppo alla Rendena, ma è un peccato che gli si può facilmente

13

perdonare. Poi sembrano in ballo il Moneghini Salvatore di Storo, già democristiano, di cui non si hanno particolari referenze, e la pia, timorata di Dio Ilaria Pedrini, di Breguzzo, brava persona, che parla bene, ma che in Comunità, capogruppo del suo partito, non sembra abbia brillato per decisione e concretezza. Nel PATT, forse questa volta sembrano fare sul serio; dai tempi dell’Eugenio Binelli, i pattìni sono sempre venuti in Giudicarie a portar via voti per darli ai nonesi ed ai cembrani, veri padroni del partito. Ora sembra vogliano mettere in campo personaggi di valore, il sindaco di Bondo Giuseppe Bonenti, cavallo di esperienza e capacità ed il giovane Simone Marchiori, un ragazzo in carriera niente male. Progetto Trentino, il movimento di Silvano Grisenti che conserva in Giudicarie ampio consenso, sembra puntare su Massimo Caldera del Bleggio, un puledro dalle mille risorse e dal coraggio di ferro, e Alessandra Sordo, architetto di Tione, donna ingegnosa ed acuta, e per di più avvenente, che finalmente aggrazierebbe il Consiglio che in quanto ad estetica femminile, lascia molto a desiderare. Poi sembra che ce ne siano un paio del Movimento 5 Stelle, tali Lorenzo Leoni di Campiglio e Tiziano Tonon del Bleggio, ma di loro, per ora, si sa poco o niente. Anche la Lega Nord, che qualche battaglia giusta la fa, eccome!, sembra decisa a lanciare il suo massimo esponente Diego Binelli, di Pinzolo, mentre perfino il sottosegretario di Stato Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, vuole esserci con la lista di Samorì, dell’uno e dell’altro, non abbiamo informazioni sufficienti per esprimerci. A destra regna, come da sempre il caos, con la Biancofiore, cavalla galoppante a tutto vento che vuol riproporci quel “birbante” di Bezzi, relegando il pur valido De Eccher a misera comparsa, ma di giudicariesi non se ne parla e questo non è male, ci prude ancora l’esperienza infausta del Ferretti di Storo, sarebbero, come allora, voti scioccamente persi. Questa è la situazione, ripulita da chi è smanioso di essere riciclato; ma quel che è certo è che prima di settembre chissà quante cose cambieranno, ma su alcuni nomi, al di là del partito in cui militano, non dobbiamo mollare, dobbiamo stare uniti e votare quelli che più ci danno garanzie, questo è l’unico modo per essere riconsiderati, per non rimanere terra di nessuno, per evitare di essere saccheggiati, per raddrizzare la schiena, come è nostro dovere, siamo all’ultima spiaggia, tiriamo fuori le palle e votiamo compatti per chi lo merita, evitiamo i tromboni, gli imbonitori, i portaborse, tutti questi, se eletti faranno i loro interessi e non certo i nostri, com’è già avvenuto e che non deve più avvenire...” Mai in Giudicarie ci fu chi parlò meglio dell’Evaristo Rompiballe nei secoli passati, e le urla di consenso sono arrivate in ogni parte del mondo, ed io, il vostro umile Saltaro non poso che concordare sperando che l’Evaristo non abbia parlato invano. Amen.


pag.

14

Attualità

LUGLIO 2013

13-14 luglio: Grande Nuova pista gommoni Sagra a Bolbeno estiva a Bolbeno All’esterno del Ristorante la Contea

Attesa per la settima edizione del “tiratissimo” torneo di calcetto Sabato 13 luglio ad 10.30 prenderà inizio a Bolbeno, presso il parco giochi, una delle due giorni di festeggiamenti più divertenti e pazze delle Giudicarie, in occasione della Sagra di Bolbeno. In particolare si svolgerà la settima edizione di un torneo di calcetto che nel tempo si è guadagnato l’apprezzamento di tanti addetti ai lavori: le 12 squadre partecipanti verranno suddivise in due gironi da 6 In questa maniera, nell’arco di sole 48 ore si disputano ben 38 partite ed è proprio questa la peculiarità del Torneo di calcetto di Bolbeno: partite ravvicinatissime, senza un attimo di respiro. La finalissima si disputerà domenica sera ad ore 21.30 anche se il momento clou è in programma 24 ore prima, sabato sera, con la partita di esibizione di calcio femminile dove saranno presenti le migliori interpreti giudicariesi di questo sport. Ma non è finita qui, visto che durante la due giorni sarà presente un fornito spaccio bar e sarà attiva una cucina che sfornerà panini, patatine fritte e crepes per tutto l’arco delle giornate; ci saranno poi ben quattro “pasta party” (alle 12.00 e alle 19.00 di entrambi i giorni) durante i quali sarà possibile per tutti gustarsi un bel piatto di maccheroni. Naturalmente ci sarà spazio anche per altri divertimenti, con gonfiabili per bambini, “indovina il peso del Porcel” (in un piccolo e accogliente recinto si aggirerà un simpatico maialino di cui si dovrà stimare il peso in chilogrammi) e indovina il peso della Spressa, con ricchi premi in palio. La novità più rilevante è però rappresentata da un’originalissima corsa in salita che si disputerà il sabato pomeriggio ad ore 16.30, denominata “La Costa en gaton”: la formula è semplicissima, con partenza in linea dal fondo del cosiddetto “Costone” del Parco Giochi di Bolbeno e arrivo in cima al prato; vincitori saranno ovviamene il primo e la prima che toccheranno la staccionata in legno posta al termine della costa. Considerevoli le caratteristiche tecniche del “tracciato”: lunghezza 70mt; dislivello: 40mt e la pendenza…beh, la lasciamo ai vostri calcoli! Dulcis in fundo si disputerà per il decimo anno consecutivo, con la preziosissima regia della Società ciclistica Giudicariese del Presidente Marchiori, il Trofeo Regionale di bici per Giovanissimi con oltre 200 piccoli campioncini, provenienti

da ogni angolo del trentino Alto Adige, che si sfideran-

squadre che si sfideranno in partite di sola andata e passeranno il turno le prime quattro classificate di ogni raggruppamento. A questo punto, la domenica pomeriggio, dopo un breve break ad ore 16 durante il quale si sfideranno, in un avvincente partita amichevole, bambini delle scuole elementari, inizieranno le sfide ad eliminazione diretta per contendersi l’accesso a semifinali e finali.

no a suon di pedalate lungo il circuito pianeggiante col-

locato nei pressi della Chiesa del Paese.

Grisenti a pranzo con i sostenitori Silvano Grisenti scalda i motori. Domenica 9 giugno si è tenuto un pranzo sul “mont” di Bolbeno ospiti dell’ex-sindaco Giorgio Marchetti con una cinquantina di sostenitori, fra cui diversi amministratori comunali ed ex-amministratori delle Giudicarie. Si è parlato della sua discesa in campo con Progetto Trentino, confermata dopo le motivazioni della Cassazione sulla sentenza a suo carico che – secondo Grisenti – apre la strada ad una decisione favorevole della Corte d’Appello di Bolzano.

Dopo gli ottimi successi delle ultime stagioni invernali a Bolbeno devono averci preso gusto: già dallo scorso mese, all’esterno del Ristorante Pizzeria La Contea è attivo la cosiddetta “pista Tubby” ovverosia una favolosa pista gommoni estiva. Lo scopo dichiarato è quello di rendere attrattiva l’area “Bolbenolandia” anche durante la stagione estiva grazie all’installazione di un percorso riservato agli stessi gommoni che durante la stagione invernale tanto fanno divertire i numerosi bambini che affollano il centro sciistico. Naturalmente, la superficie non potrà esser costituita dall’amato manto bianco, bensì dall’innovativo materiale “Neveplast”, che permette di praticare l’amatissimo snow tubbing in qualsiasi periodo dell’anno e senza bisogno della neve. La pista, lunga quasi 100 metri, presenta due elettrizzanti curve paraboliche, al termine delle quali si sfocia nelle vicinanze della terrazza del bar con la frenata che è garantita da un gran numero di freni e da uno spazio di arresto di molti metri in modo tale da garantire totale sicurezza e massimo divertimento per tutti.La risalita viene effettuata con il comodo tapis roulant utilizzato anche nella stagione invernale: tutti senza fatica – e sottolineamolo, in maniera gratuita - potranno così raggiungere la “cima” per poi imbarcarsi a bordo delle cosiddette ciambelle sulle quali verrà affronterà la discesa.Bambini, ragazzi ma anche adulti di ogni età si potranno così lanciare ad alta velocità e in totale sicurezza lungo discese mozzafiato su questo particolare materiale assolutamente ecologico: il tappeto in neveplast è infatti semplicemente appoggiato sul terreno, ed è traslabile in modo tale da permettere in futuro nuove discese rinnovate nel percorso.


Società

LUGLIO 2013 - pag.

Cooperando

di Alberto Carli Durante la 118° Assemblea Annuale della Federazione della Cooperazione Trentina, dalla relazione del Presidente e dei Vice-Presidenti di Settore è emersa, seppur nella complessità e con le difficoltà del momento storico, la tenuta del sistema cooperativo trentino. Il sistema tiene e questo, possiamo dirlo, rappresenta un segnale positivo non solo per il movimento stesso ma anche per il Trentino in quanto le cooperative e i consorzi cooperativi, oltre ad essere parte strutturale del nostro sistema economico, sono parte strutturale del nostro ordinamento sociale. I risultati confermano l’esistenza di una gestione sana e diffusa sui territori, nel credito come nel consumo e in generale nei vari settori che può costituire un punto di partenza su cui costruire le strategie per il futuro che dovranno essere basate su un concetto di impresa diffusa sul territorio e corresponsabilizzata. Un istanza, quella dell’impresa diffusa sul territorio, già presente tra le azioni di sistema varate dal governo provinciale nella definizione delle norme anti-crisi che contemplano, oltre a incentivi e strumenti di sostegno alle famiglie e imprese, anche un riferimento alla prospettiva di territorio, capace di esprimere responsabilità e partecipazione. Certo la cooperazione deve saper fare la sua parte e iniziare un processo di collaborazione, talvolta persino di conoscenza reciproca, tra i vari “mondi” che la caratterizzano, a maggior ragione se convivono nello stesso territorio. La

pratica dell’intercooperazione deve essere, oltre che promossa, facilitata dall’organo di rappresentanza; essere attuata dalle singole cooperative guardando e sapendo cogliere i vantaggi, anche di lungo termine per i propri soci ( che non sono clienti ma proprietari pro-tempore). Dare voce ai settori produttivi della cooperazione, confrontarsi con le esigenze del territorio e dialogare con le altre categorie economiche è una questione che va posta come priorità al fine di raccogliere le problematiche di chi lavora e vive quotidianamente le valli, favorendo la valorizzazione delle tipicità, anche

15

“Cooperazione di Comunità: voce alle valli” Per dare maggiori risposte alle imprese distribuite sul territorio

in una logica di promozione e marketing del turismo locale. L’obiettivo deve anche essere quello di valutare come creare nuovi posti di lavoro valorizzando le nuove professioni che

potrebbero rappresentare il futuro lavorativo per molti giovani delle nostre Valli. Molte sono infatti le attività specialistiche che ancora richiedono interventi di tecnici da fuori zona mentre potrebbero

dare un lavoro ai nostri giovani attraverso un processo di stimolo e incentivazione delle iniziative imprenditoriali locali. L’agire collaborativo, anche attraverso un tavolo di coordinamento cooperativo di valle, può costituire un primo livello di analisi e confronto capace di esprimere valutazioni circa specifiche scelte strategiche o altresì identificare e scoraggiare comportamenti, laddove questi ultimi indeboliscano il sistema di rete ideato dai fondatori. Le centinaia di migliaia di soci della cooperazione devono essere incentivati alla partecipazione e questo è un compito e

una responsabilità di tutti, in primis degli amministratori di cooperative. I coordinamenti di Valle possono essere un punto di partenza per dare risposte concrete alla esigenze espresse ma poco attuate di intercooperazione oltre che divenire riferimento per la gestione dei rapporti con la Comunità di Valle. Il territorio non deve perdere la vocazione di sentirsi sistema. Sì alle diverse vocazioni dialettiche, no a perdere la visione di unità, no ad alimentare processi di disgregazione. Alberto Carli Twitter: @al_carli

La storia di Nicola Del Monte, che ha avviato una coltivazione vitivinicola nel capoluogo giudicariese

Dedit: ora anche Tione ha il “suo” vino! Nicola, spinto da passione ed entusiasmo, cinque anni fa ha iniziato questa sua avventura piantando viti Solaris, una varietà nata da numerosi incroci tra le varietà più resistenti di vite. Le Solaris resistono infatti agli attacchi dei normali parassiti della vite quali l’oidio e la peronospera, il che permette alle piante di non aver bisogno di nessun trattamento antiparassitario, nemmeno rame e zolfo (ad oggi ammessi dalla viticoltura biologica). Il sogno di Nicola sta prendendo sempre più forma, grazie anche alla prima produzione del suo vino, prodotto nella propria cantina, vinificando l’uva naturalmente sui propri lieviti, e che non a caso ha chiamato “Dedit”. Il nome che in latino significa “donare” dice molto sulla filosofia di Nicola: Dedit in quanto dono della natura, che vince gli inverni rigidi e si accontenta di una breve estate per regalarci sentori e profumi che parlano di montagna. Da dove è iniziata questa tua passione? Premetto che la passione per l’agricoltura alberga nel mio DNA, provengo da una famiglia dedita all’agricoltura. Nello specifico ho incominciato a pensare di iniziare la viticoltura Tione grazie alla frequentazione di alcuni viticoltori altoatesini innovativi, ch si erano spinti alla coltivazione della vite in luoghi a dir poco estremi.

G

irando a sinistra, in cima ad una stradina, si apre uno scenario del tutto inaspettato. Un curatissimo vigneto capace di trasportarci “altrove”. Ma siamo a Tione, un luogo certo non vocato alla tradizione vitivinicola che caratterizza

Nicola del Monte

invece ben altri territori trentini. Ed invece siamo ai piedi del ghiacciaio dell’Adamello, ai piedi del Brenta, dove grazie alla particolare qualità della vite scelta da Nicola Del Monte, la coltura e la produzione di vino è stata resa possibile! Il clima di quest’anno ha influito sulla produzione? Fortunatamente sembra di no ma non possiamo ancora dirlo con certezza. Comunque il rischio è stato altissimo. Com’è il vino? Dedit è un vino aromatico, con una struttura importante ma soprattutto un vino unico nel bene o nel male. Difficilmente è paragonabile ad un altro vino, ha un identità tutta sua figlio di un territorio particolare e nuovo per la viticoltura. Ci sono progetti futuri? Diciamo che fino ad ora è stata tutta una sfida che posso dire di aver vinto. Da qui in poi si potrà ragionare sullo sviluppo di questa piccolissima azienda. Certo gli investimenti sono importanti e di questi tempi… È un percorso difficile o accessibile? Diciamo che il percorso non è facile. Come in tutte le attività bisogna metterci dedizione e passione!... Troppo spesso si iniziano attività senza passione. Che tipo di distribuzione hai pensato per il tuo vino? Per ora parliamo di numeri piccolissimi quasi amatoriali che non

permettono pianificazioni commerciali se non tramite contatti diretti con strutture ricettive. Quanto vino produce la tua vigna? La produzione si attesta sulle 1200 bottiglie anno. Parlami un po’ della tua vigna... che tipo è?Che caratteristiche? La mia vigna è speciale, proviene dalla famiglia delle viti resistenti, viti che sono quasi totalmente immuni alle classiche malattie dell’uva e quindi permettono un agricoltura pulita e rispettosa dell’ambiente. Oltre alle caratteristiche tecniche la particolarità della mia vigna è di vivere all’interno di un centro abitato ma con una vista che domina tutta la Busa, sconosciuta alla maggior parte dei tionesi e mi ricorda un po’ quei giardini di corte chiusi tra le mura di un tempo. Avevi già esperienza nel mondo viniviticolo? I miei studi mi hanno portato all’opposto della viticultura e tutto quello che ora faccio (ancora poco) lo devo alla mia curiosità, all’aiuto dell’enologo e dei tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele che con pazienza mi supportano. Un grande aiuto mi è stato dato anche da Wehrner Morandel, viticoltore e collezionista di vitigni, proprietario del Maso Liesehof a Caldaro. Aldo Gottardi


pag.

16

Speciale montagna

LUGLIO 2013

Nei rifugi l’essenza della Il 20 giugno è partita la stagione: camminare, fare trekking e gustare prodotti tipici in quota

Queste strutture possono essere punto di arrivo di un’escursione, ma al tempo stesso anche una base di partenza verso nuove avventure. E in estate sono l’insostituibile punto di appoggio per escursioni e scalate alla volta delle centinaia di sentieri trentini (quelli risultanti nel catasto della Sat sono 937, di cui 74 vie ferrate, con uno sviluppo totale dei sentieri di 5.116 chilometri). Le prime strutture di questo tipo nacquero ai tempi della Prima Guerra Mondiale, quando in alta montagna vennero erette delle costruzioni per scopo bellico. In origine i rifugi si presentavano come bivacchi, dove i soldati passavano la notte tra una tappa e l’altra nei propri lunghi spostamenti alpini. Per decenni queste costruzioni hanno mantenuto questa identità, ma oggi sono molto diverse: ora i rifugi sono infatti spazi ricettivi organizzati e confortevoli, pronti ad accogliere gli amanti della montagna in un ambiente di alta qualità. Altro vanto è la cultura del rispetto per l’ambiente portata avanti dalla vita di rifugio, cultura che viene trasmessa ai nuovi escursionisti: dalla

Per mettersi alle spalle la vita frenetica delle città non c’è nulla di meglio che affidarsi al silenzio degli ambienti naturali e percorrerli senza sentirsi in dovere di rispettare nessuna tabella di marcia. Non importa la velocità di marcia, né il dislivello coperto, quando si segue un sentiero conta solo il contatto diretto che raccolta e smaltimento rifiuti alla sensibilità verso le energie rinnovabili (diverse sono le strutture che si sono dotate di impianti fotovoltaici), sono tra gli esempi più virtuosi in fatto di turismo ecosostenibile. Da sottolineare è il fatto che ogni momento passato in questi ambienti consente di imparare qualcosa di nuovo sulla vita in montagna. In un’atmosfera che favorisce la socializzazione e la conoscenza di nuovi amici, il gestore si presenta come un alpinista esperto, sempre pronto a fornire agli avventori utili consigli per le future uscite verso le spettacolari vette trentine, in questi mesi rese ancora più suggestive dalla neve. In questi ultimi anni, inoltre, ha fatto la propria comparsa in diverse strutture la rete wireless, per consentire agli escursionisti di usufruire di internet, seppur immersi nella natura selvaggia.

Sono molti i rifugi in Giudicarie, specie sulle Dolomiti di Brenta e il Gruppo Presanella, tra cui alcuni nomi “mitici” come l’Agostini, l’Alimonta, il brentei, i XII Apostoli, il Graffer, il Tuckett, ma anche sul Gruppo dell’Adamello con il Mandrone, il Trivena in Val di Breguzzo o il Val di Fumo nell’omonima località in Valle di Daone. “Rifugi del gusto”. In una cinquantina di strutture l’accoglienza in quota si protrarrà fino alla prima settimana di ottobre, un’occasione per godersi panorami unici degustando vini e pietanze trentine della tradizione, ma anche partecipando ad una escursione con le guide alpine dopo aver pernottato. Al termine della stagione estiva verrà infatti proposta anche quest’anno l’iniziativa «I Rifugi del Gusto», promossa dall’Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo

GUIDA ALPINA EGIDIO BONAPACE 0465 507357 - 336 683500

www.rifugiosegantini.com

si stabilisce con ciò che ci circonda, soprattutto con la montagna e con le strutture di accoglienza e ristoro che essa ospita.Sono 146 i rifugi del Trentino, di cui 83 quelli alpini, 63 quelli escursionistici. di questi 35 sono quelli di proprietà della Sat, la Società degli Alpinisti Tridentini. e promozione della Provincia di Trento, dall’Associazione Gestori Rifugi del Trentino, Sat, dall’Accademia della Montagna e da Trentino Sviluppo, con la partnership di Cavit e della Distilleria Marzadro. L’obiettivo è quello di prolungare la stagione in alta quota, offrendo agli escursionisti la possibilità di abbinare una bella camminata ad un pasto studiato per valorizzare la qualità dell’enogastronomia trentina. Dal 21 settembre al 6 ottobre saranno 46 i rifugi che rimarranno aperti per offrire ospitalità nell’ambiente incontaminato delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità in una stagione che, è il caso di ricordarlo, promuove la bellezza della montagna. Un periodo nel quale i colori vivi dell’estate cominciano a lasciare spazio a quelli più caldi dell’autunno è anche quello nel quale il tempo si fa meno imprevedibile e le temperature diventano più omogenee

nel corso della giornata, condizioni ideali per chi vuole mettersi in marcia o godere dall’alto di panorami che un cielo sgombro da nuvole valorizza. L’ospite sarà accolto da un calice di Trentodoc metodo classico e poi potrà gustare le ricette della miglior tradizione gastronomica trentina, rielaborate dallo chef stellato Rinaldo Dalsasso. Il menù de «I Rifugi del Gusto», quest’anno, valorizza i primi piatti, ovvero propone l’orzetto alla trentina, il Gulasch, il Brò brusà e la zuppa di verdure. Queste pietanze si accompagnano con quelle che il rifugio propone nel proprio menù. Per concludere in bellezza il pasto ci si potrà concedere il dolce di mele, anch’esso studiato per questa iniziativa, un caffè e un sorso di Trentino Grappa. In questa quarta edizione si è pensato di integrare l’offerta enogastronomica con una proposta escursionisti-

ca. Il pacchetto può prevedere quindi, oltre alla cena, anche il pernottamento, la colazione, il pranzo al sacco e l’escursione guidata in compagnia di una guida alpina il giorno seguente. Il tutto al costo di 49 euro. Info: www.sat.tn.it www.guidealpinetrentino.it www.trentinorifugi.com

Per gli amanti del trekking

Chi ama camminare speditamente ha solo l’imbarazzo della scelta. Ad esempio Dolomiti di Brenta Trek Country (www.dolomitibrentatrek.it) è un anello suddiviso in diciassette tappe, che si sviluppa attorno all’omonimo massiccio dolomitico. Prende il via da Madonna di Campiglio e ripercorre in parte l’antica “Via di San Vili” in Val Rendena per continuare lungo la cosiddetta “Traccia romana” nella Valle dello Sporeggio. L’entrata nell’oasi naturale della Val di Tovel avviene per mezzo di un affasci-

nante passaggio in galleria, sfruttando per oltre due chilometri il canale irriguo che conduce le acque dall’incantato lago di Tovel fino a valle. In alternativa, per i più allenati, c’è la versione Expert, undici tappe tra sentieri e ferrate con un dislivello totale di 8.200 metri. È accessibile da più punti nelle sei vallate che vengono attraversate dall’itinerario, Val di Non, Val di Sole, Val Rendena e Campiglio, Valli Giudicarie, Comano e Altopiano della Paganella.


Speciale montagna

montagna

LUGLIO 2013 - pag.

17

10 regole per il buon escursionista La montagna è un luogo stupendo nel quale è possibile vivere a contatto vero con l’ambiente, ma richiede alcune norme di rispetto e di attenzione che è bene non sottovalutare. Clima mutevole, possibilità di improvvisi e forti temporali, passaggi difficili: prendere sottogamba questi aspetti può essere molto pericoloso, anche per chi è molto esperto. Ecco un breve vademecum con alcune semplici regole per il buon escursionista: - avere a disposizione un abbigliamento ed equipaggiamento adatto all’impegno ed alla lunghezza dell’escursione; - portare nello zaino l’occorrente per le situazioni di emergenza; - evitare di uscire in solitudine, privilegiando piuttosto le uscite in gruppo; - non “correre”, evitando le dimostrazioni di forza o le sfide e prendendosi il proprio tempo per rifiatare, ma anche per apprezzare di più i suoni, i profumi ed i colori della montagna; - informarsi sulle caratteristiche dell’uscita che si sta per intraprendere. I metodi ormai sono tantissimi, dalle tradizionali “cartine” a tutta una serie di strumenti che il web ci mette a disposizione. Stamparsi le info e prenderle con se. - essere coscienti delle proprie capacità fisiche e tecniche e soprattutto dei propri limiti e accettarli. Verificare così il grado di difficoltà comparandolo alla propria condizione; - chiedere consigli ad una persona esperta, e guardare al gestore del rifugio come un punto di riferimento che conosce le caratteristiche dei percorsi ma anche quelle dell’ambiente circostante. La sua esperienza è fondamentale ad esempio per suggerire l’opportunità o meno di in-

traprendere un’escursione in presenza di determinate condizioni meteorologiche; - prendere informazioni per tempo sulle condizioni meteo, magari consultando più siti internet per avere un’ampia panoramica ed equipaggiarsi di conseguenza. Ricordando che in montagna le condizioni meteo cambiano repentinamente e nel pomeriggio di giornate molto calde, ad esempio, seguono spesso forti temporali; - in caso di difficoltà non esitare a tornare indietro, a volte è meglio rinunciare che rischiare l’insidia del maltempo o voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze; - infine alcune regola di civile convivenza: riportare sempre a valle i rifiuti, rispettare la flora e la fauna, evitare di uscire inutilmente dai sentieri e di fare scorciatoie, non cogliere piante e fiori protetti, rispettare le culture e le tradizioni locali ricordandoti che sei ospite della montagna e dei suoi abitanti.

0465 734138 - 348 7152589

www.rifugioagostini.com

Condino (TN) tel. 0465.621440 www.legnocase.com


pag.

18

LUGLIO 2013

Trekking inAdamello

Una proposta per camminare in quota dalla Val di Breguzzo passando per la Val di Fumo, Val di Borzago, giungendo da Val Siniciaga ai Laghi di S. Giuliano Per chi ama la montagna la possibilità di un trekking in quota che permette, con il pernotto in rifugio, di assaporare il gusto del camminare in luoghi incontaminati. Il Trekking Rifugio Trivena (1.650 mslm). Per chi giunge autonomo o accompagnato dall’organizzazione al parcheggio di P.te Pianone in Val Breguzzo, due sono le possibilità per l’escursionista. Raggiungere direttamente il Rifugio lungo il sentiero 223 (1 ora), oppure approfittare per un’escursione che salendo prima a quota 1800m a M.ga Coel, permette di giungere attraverso un

percorso suggestivo per la visione panoramica dell’intera valle (ore 3) al Rifugio Trivena, accogliente struttura a conduzione famigliare con gli essenziali servizi che consentono oltre al genuino vitto e comodo alloggio, abbondante acqua calda per la doccia. Il mattino seguente, mantenendo il sentiero 223 si giunge a Pian di Redònt a quota 1970. Si imbocca verso

Il rifugio Care Alto

in Adamello propone un itinerario in quattro tappe alla scoperta di una delle più affascinanti montagne dell’arco alpino nel Parco Naturale Adamello Brenta. Si parte dal: nord il 261, che a quota 2.200 m. verrà abbandonato per seguire verso nord-ovest il 261° fino a quota 2.800 m. A questo punto una breve deviazione verso nord alla Bocc.ta dei Cacciatori, in quindici minuti porterà ad un balcone sulla Val di Fumo con straordinaria veduta delle montagne più alte dell’ Adamello. Qui si può ammirare un’eccezionale postazione di fucileria ottimamente conservata, del fronte Austro-Ungarico durante la Grande Guerra. Tornati sui propri passi al precedente bivio, si raggiunge in pochi minuti a p.so Breguzzo nuovamente il sentiero 223 che, scendendo in Val di Fumo, condurrà nei pressi di M.ga Breguzzo al comodo sentiero 240. Da qui in 30 minuti si giungerà al Rif. Val di Fumo m.1.997.

Rifugio Casinei, una tradizione centenaria Oltre 100 anni di storia per la struttura gestita dalla famiglia Serafini

Il Rifugio Casinei nel 2009 ha festeggiato i 100 anni di attività. È posizionato a 1825 metri di quota sul versante tra la Vallesinella e la Val Brenta, in una posizione strategica per l’accesso al Gruppo di Brenta. Decimo Serafini, guardiaboschi delle Regole di Spinale e Manez, lo costruisce negli anni che vanno dal 1900 al 1910 con i figli Serafino e Corrado. Un rifugio tutto in legno, che accoglieva i primi turisti che soggiornavano negli alberghi di Madonna di Campiglio. Il Casinei si raggiunge dal parcheggio di Vallesinella attraverso un sentiero che si percorre in meno di un’ora, oppure attraverso un secondo sentiero dal quale si possono ammirare le meravigliose Cascate di Vallesinella Alta. Dal Rifugio si può raggiungere da una parte il Rifugio Brentei e la Bocca di Brenta e dall’altra il Tuckett e l’omonima Bocca. Negli anni ’30 Corrado sposa Maria Pretti e continua la tradizione della famiglia Serafini. Piano piano, il rifugio si ingrandisce per accogliere i numerosi turisti che da lì partono per visitare i meravigliosi percorsi

del Brenta. Nel 1964 la gestione passa al figlio Alfredo con la moglie Stefana Giacomini, che lo gestisce fino al 1997. Alla sua morte prosegue la tradizione il figlio Corrado con la sorella Fabiana, accogliendo le centinaia di amanti della montagna che si fermano per rinfrescarsi e rifocillarsi. Ma sono pronte già le nuove generazioni con Caterina, Marta, Gabriele e Giulia. Al Rifugio Casinei si trova un atmosfera semplice e familiare che favorisce l’amicizia e la serenità. Il panorama spazia dal Carè Alto alla Presanella per finire ai pascoli del Monte Spinale in

primo piano, ma se si fanno solo pochi passi più in là il panorama che si può avere su tutto il Brenta è mozzafiato. Fermarsi e assaggiare i piatti preparati con professionalità e dedizione da Corrado è un piacere che non si può perdere, così come non si possono perdere le sue squisite torte. Per chi si ferma scendendo dal Brenta dopo aver raggiunto qualche cima, aver percorso vie alpinistiche o vie ferrate, la sosta al Casinei è il momento in cui si può rilassare e ricordare la giornata passata tra le stupende guglie dolomitiche. Enzo Ballardini

Rifugio Val di Fumo (1.997 mslm). Ora siete nel secondo rifugio del “Trekking dell’Adamello”. Costruito sul finire degli Anni ‘50, si trova sotto la cima Carè Alto e dal quale si possono osservare sia lo specchio d’acqua del bacino formato dalla diga di Bissina, sia il fondovalle denominato “Levade” che porta verso i ghiacciai. Il percorso prosegue sul sentiero n° 240 verso nord; scendendo leggermente; in 10 minuti, si raggiunge un bivio che gira a destra per il sentiero n° 222, subito in pendenza fra gli ontani nani. Di lì a poco si raggiunge una zona prativa che conduce al “panettone dei pastori” in quota 2500 m, per proseguire a zig zag su lastroni di granito che portano al Passo delle Vacche a m 2854. Scendendo trasversalmente e mantenendo la sinistra verso

La val di Breguzzo

l’ampia sella detta “Bocca di Conca” a m 2674, si continua poi in leggera discesa verso il Rifugio Carè Alto, raggiungendolo in circa 5 ore di cammino nella natura più autentica. Rifugio Carè Alto (2.459 mslm). Terza tappa, a quota 2459 m. Lo spettacolo della Natura è sorprendente e maestoso, nella veduta dall’alto delle catene montuose vicine e lontane. Durante la permanenza si può effettuare una salita di circa 4 ore fino alla cima Carè Alto, oppure costeggiando la sua cresta est (in 45 min.) portarsi alla Bocchetta del Cannone austriaco. Dal Rifugio Carè Alto ora seguite il sentiero n° 215 che scende per la caratteristica scala di granito del “Bus dal Gat” e conduce in 2 ore e mezza al Passo Altar (m 2390). Da qui scendete verso NE lungo la

Val Siniciaga, sempre seguendo il sentiero che tiene il fondo valle, fino a Malga Germenega bassa. Proseguendo lungo il sentiero n° 244 raggiungete Malga Germenega di mezzo (m 1.877) da dove, in testa allo stallone, si imbocca il sentiero n° 221 che risalendo l’alberato spartiacque, con una successiva discesa, porta in 1 ora e mezza al Rifugio San Giuliano. Rifugio San Giuliano (1.968 mslm). Seguendo la proposta del “Trekking dell’Adamello” avete raggiunto il quarto rifugio che vi accoglierà per questa ultima esperienza montana in un ambiente naturale suggestivo, nel verde delle foreste di abeti, nell’azzurro delle acque purissime dei laghi Garzonè e S. Giuliano, con il folgorante rosso ciclamino dei rododendri.

In rampa di lancio per la Cima Tosa

Il rifugio Agostini è punto di partenza per le escursioni verso la più alta vetta del Brenta

L’ultima guida risaliva al 1977, la Boscaini, era tempo che venissero aggiornate le vie da roccia della Val Ambiez. Così ci hanno pensato Elio Orlandi e Francesco Cappellari a spiegare nei dettagli le 165 vie disponibili con una pubblicazione dedicata esclusivamente alla vallata di San Lorenzo in Banale. E proprio nell’offerta legata all’arrampicata si è specializzato il Rifugio “Silvio Agostini”, situato a 2.140 metri nell’Alta Val Ambiez, nella parte meridionale delle Dolomiti di Brenta. La Cima d`Ambiez, situata all’apice dell’omonima valle, dista infatti una ventina di minuti di cammino dal rifugio e per la sua eccezionale roccia solida e compatta rimane una delle cime più ambite del gruppo di Brenta. Lo testimoniano le oltre 20 vie di arrampicata che la percorrono. Di proprietà della Sat di Trento, l’Agostini è gestito da oltre 35 anni dalla famiglia Cornella. Costruito sul territorio che oggi è compreso nel Parco Adamello Brenta, ci si arriva esclusivamente a piedi, anche se per agevolare le famiglie da località Baesa a San Lorenzo è attivo un servizio

di jeep che permette di salire fino ad un’ora e mezza circa di cammino dall’Agostini. E da lì si aprono le ferrate Castiglioni, che porta al ai XII Apostoli, e Brentari, via diretta per il rifugio Pedrotti. L’Agostini è anche punto di partenza per raggiungere i 3.173 metri della Cima Tosa, la più alta del Brenta, lungo la via Mingotti. Parte del circuito dei Rifugi del Gusto ha una chiusura ritardata rispetto ad altre strutture, ai primi di ottobre, dispone di dieci camerette e una sala ristorazione scaldata da una stufa in maiolica e dal camino a legna che accolgono i visitatori in una calorosa e famigliare atmosfera di montagna.

Sono tante le curiosità che potrebbero raccontare i gestori Roberto e Anita davanti a una delle loro celebri torte o ad un piatto di polenta e ciuìga del Banale, ad esempio la storia dei tre grandi massi che giacciono a pochi metri dal rifugio a testimonianza della frana che all’alba del 18 luglio 1957 risparmiò la struttura e i suoi ospiti: la torre Jandl, ardito campanile situato all’apice della vedretta d`Ambiez crollò frantumandosi e i suoi massi caduti sulla vedretta scesero verso il rifugio, alcuni lo oltrepassarono mentre i due più grossi si fermarono poco sopra, a circa 50 metri di distanza dalla struttura. (d.r.)


LUGLIO 2013 - pag.

19


pag.

20

Rubrica legale

LUGLIO 2013

“La proposta, l’accettazione, la loro revoca e ogni altra dichiarazione diretta ad una determinata persona si reputano conosciute nel momento in cui giungono all’indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell’impossibilità di averne notizia”; così recita l’art. 1335 del Codice Civile. Ma cosa significa concretamente? Come applichiamo questa regola alla vita di tutti i giorni? Il quesito proposto dal lettore ci permette di ragionare sul valore giuridico di una spedizione con raccomandata con avviso di ricevimento (raccomandata a.r.). Quanto vale la lettera che ho spedito al vicino di casa in cui lo diffido dal perpetrare un certo comportamento? E quando posso dire di aver messo in mora il mio debitore al fine di far iniziare a decorrere gli interessi dovutimi per legge? La raccomandata è una spedizione registrata, con cui un soggetto invia ad un altro una lettera tenendone monitorato il destino (è stata recapitata? Accettata? Rifiutata? Ecc..). Proprio per questo è il tipo di spedizione più usata per invio di documenti o per l’invio di missive di particolare rilevanza giuridica con cui si vuole far valere un diritto, far decorrere o interrompere dei termini. Per ritirare la raccomandata è infatti necessaria la firma e l’identificazione della persona che la ritira. Con la notifica della raccoman-

Il quesito di un lettore

Il valore legale di una raccomandata data e con la sottoscrizione della ricevuta di ritorno (o avviso di ricevimento) che viene rispedita al mittente, quest’ultimo ha la prova della ricezione del documento oltre che dell’esatto momento in cui la lettera è stata ricevuta dal destinatario. Il problema si pone nel momento in cui il destinatario non ritira la raccomandata, magari perché non si trova in casa al momento del recapito da parte dell’addetto delle Poste ovvero perché ne rifiuta la ricezione. In questi casi il plico viene depositato presso il competente Ufficio postale e lì rimane per 30 giorni, a diposizione del destinatario che viene avvisato del predetto deposito tramite un avviso (cartolina) immesso nella propria cassetta postale. A questo punto cosa accade se il destinatario non ritira la raccomandata posta in giacenza presso l’Ufficio postale? Possiamo considerare la lettera come recapitata? Che valore

Buongiorno, ho inviato una raccomandata con ricevuta di ritorno ad un privato, dopo un mese di giacenza non è stata ritirata. Chiedo:come devo comportarmi? E ancora, ha valore legale? Grazie Lucio Fantoma, Strembo giuridico viene attribuito a tale documento? Spesso si ritiene che non ritirare le raccomandate possa essere un modo per sfuggire a comunicazioni o richieste poco gradite, ma non è così! Infatti, trascorso un mese senza che il destinatario provveda al ritiro del plico presso la posta si forma la così detta compiuta giacenza; ovvero la lettera a quel punto si ritiene avere lo stesso valore legale di una letta, e viene rispedita al mittente. Tutte le conseguenze giuridiche che si volevano conseguire con la spedizione della raccomandata, quindi, potranno dirsi avverate.

Questo, a condizione che la lettera sia stata spedita all’esatto indirizzo di residenza del destinatario e che questo non possa in alcun modo dimostrare che egli non ha avuto conoscenza dell’esistenza di tale raccomandata per fatti a lui non imputabili (per esempio il postino non ha lasciato l’avviso di deposito). Come al solito, quindi, mettere la testa sotto la sabbia può avere degli effetti controproducenti. Chi non è a conoscenza del contenuto di una busta non potrà nemmeno – entro i termini di legge – contestarne la sostanza e far valere le proprie ragioni. Attenzione però! Non sempre la raccomandata è suffi-

ciente a far valere un proprio diritto. Esistono circostanze in cui tali lettere non hanno alcun effetto giuridico sulla sfera altrui. Questo è il caso dell’interruzione del termine per usucapire un diritto reale; ad esempio l’usucapione del diritto di proprietà, di una servitù (di passaggio o altro) ecc… Come molti sapranno l’usucapione si perfeziona solo se chi la esercita ha per un certo periodo di tempo mantenuto un determinato comportamento sul bene; ebbene il reale proprietario può interrompere detto termine (e quindi azzerarlo) solo se invia all’altro un atto giudiziario con cui chiede che sia il giudice ad intimare la cessazione della turbativa. Poniamo l’esempio del vicino di casa che da diciannove anni e undici mesi passa indisturbato attraverso il nostro fondo, in questo caso per poter validamente interrompere il

termine di vent’anni che permetterebbe al vicino di usucapire il diritto di servitù di passo sul nostro terreno dovremmo notificargli un atto giudiziale (citazione in giudizio) con cui chiediamo al giudice di ordinare al nostro vicino di cessare il passaggio e quindi la turbativa sul nostro fondo. Una semplice lettera raccomandata, in questi casi, non sortirebbe alcun effetto e quindi anche se recapitata prima dello scadere dei vent’anni non determinerebbe l’interruzione del termine che continuerebbe comunque a maturare a nostro discapito. In definitiva, per rispondere all’amico lettore, in linea generale dopo la giacenza la raccomandata si considera letta e atta a produrre effetti giuridici. Quanto al comportamento da tenere, considerato che la raccomandata non ha raggiunto concretamente il risultato sperato (visto che il destinatario non l’ha ritirata e quindi presumibilmente continuerà nel suo comportamento illegittimo) l’unica strada percorribile è quella giudiziaria, onde far valere le proprie pretese in via coattiva. Ad ogni buon conto il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un legale al fine di valutare la reale validità della raccomandata inviata e decidere eventualmente la migliore strategia del caso. Avv. Francesca Zanoni (Fiavè) http://avvocatofrancescazanoni.wordpress.com

Certificazione ISO 9001:2008 (Settore EA 28)

CONTROLLO DELLA PRODUZIONE DI FABBRICA Aggregati 1305-CPD-0247 Calcestruzzi ICMQ-CLS-321

Cassa R

���������� ����������

72 milioni di euro

- AUTOTRASPORTI E SCAVI - A G G R E G AT I - C A L C E S T R U Z Z I

www.cunacciasrl.it STREMBO (Tn) Tel. 0465.804547


Attualità

LUGLIO 2013 - pag.

21


pag.

22

Porto Franco

LUGLIO 2013

Se un terzo degli italiani vuole la rivoluzione...

Un segnale che dovrebbe far riflettere tutti, i politici in primis – E invece si continua con i riti di sempre. Il ruolo della stampa Che ci sia voglia di fare piazza pulita lo confermano – indirettamente – anche le molte persone che incontro giornalmente e che ti dicono – pari pari – che in Italia ci vorrebbe una bella dittatura. Illuminata fin che si vuole ma una dittatura che permetta di sciogliere i numerosi nodi che la politica ed i partiti non riescono a scalfire. Nessuno si augura questo scenario ma la crescente sfiducia nelle istituzioni, nei partiti e mettiamoci dentro anche i parolai dei sindacati è sotto gli occhi di tutti e dovrebbe essere un motivo per cambiare completamente registro. C’è un numero crescente di persone che ritiene che il sistema politico e partitico attuale non sia in grado di dare risposte certe alle attese ed ai bisogni della gente. Certo le cause che hanno portato l’Italia a vivere questo difficile passaggio sono molteplici ed anche antiche, né possono essere analizzate in poche righe. Bisognerebbe partire dai tempi dei governi DC-PCI, che hanno aperto le cateratte della spesa pubblica. Oppure capire quanto il famoso ’68, accanto a qualche motivo buono, abbia contribuito a deresponsabilizzare le persone, facendo credere – ad esempio – che se uno non ha voglia di lavorare la colpa è della società. In nome del ’68 nei posti di lavoro e nella scuola ne sono

La SWG, un istituto voglia una bella rivodi Ettore Zampiccoli di ricerca di collaudaluzione. Il 33 per cento ta serietà, settimanalmente sforna i risultati di ricerche è un risultato superiore di quasi otto punti rispetto al socio-politiche sugli orientamenti ed umori degli ita- gradimento conseguito da Grillo alle ultime elezioni liani. Nel report della settimana scorsa ha presentato politiche. Se l’antipolitica, come scrivevano i politologi, un risultato, che forse è stato poco valorizzato da gran si è espressa e si esprime soprattutto con un voto dato parte della stampa. In sostanza – racconta SWG – il a Grillo, il termometro segnalato da SWG ci dice che 33 per cento degli italiani ritiene che per uscire dall’at- il numero degli italiani che “ non ne può più “ vanno tuale impasse istituzionale, politica ed economica, ci oltre le schiere grilline. successe di tutti i colori con schiere di insegnanti – non tutti per fortuna –incapaci ma “sessantottini” che hanno rovinato intere generazioni. E gli esempi potrebbero continuare. Ma tornando all’oggi quel che mi pare è che la classe politica non si renda proprio conto dei rischi di questa situazione e di questi umori, che salgono nel paese e che non promettono niente di buono. Si continua con le schermaglie di sempre, con i riti interni dei partiti, con la politica degli annunci. Leggete i giornali sia a livello nazionale che a livello locale e ve ne renderete conto. Paginate di chiacchiere, di dichiarazioni, di annunci smentiti il giorno dopo. E nel frattempo la credibilità della politica – ma anche dei giornali che si prestano spesso a queste manfrine – cala di giorno in giorno. Quel che mi chiedo è se i giornali e la stampa possano o potrebbero avere un ruolo attivo per far capire alla politica che è sull’orlo del preci-

pizio oppure se sia destinata – parlo sempre della stampa – e continuare con lo stile consueto, ovvero uno stile genuflesso e di fiancheggiamento che non aiuta né la politica, né il paese. Per farci capire mettiamo sul tavolo qualche esempio, partendo dal nostro bel Trentino. Anche il Trentino, nel suo piccolo, ha qualche bel problema che sta venendo a galla nonostante i tanti soldi che ancora arrivano nelle casse della Provincia. Export in frenata, disoccupazione in aumento, consumi in frenata, turismo che fa acqua mentre da oltre due anni si sta inutilmente discutendo se riformare o meno le Apt, ditte che chiudono e giovani trentini che scelgono la via dell’emigrazione. Parlavo giorni fa con una consultrice dei Trentini nel mondo. Mi raccontava del numero crescente di giovani trentini che arrivano in Canadà o negli Usa e vanno ai Circoli trentini nella speranza di trovare un lavoro. Altro che ritornare in Trentino. Ebbene mentre accade tutto questo per giorni e giorni abbiamo letto paginate intere sulle primarie del centro sinistra. I colleghi locali hanno scritto migliaia di righe per raccontarci delle primarie e dei drammi più o meno seri che ci starebbero sotto, sopra, dietro e davanti. E i politici lì pronti ogni giorno a farsi fotografare, a rilasciare dichiarazioni, a mettersi in posa. I giornalisti hanno raccolto dei vari candidati ogni

sospiro, ogni pensiero, ogni movimento, trasformando un passaggio politico, che pure merita un minimo di attenzione, in un romanzo a puntate. Ma chi se ne frega e cosa si vuole interessi alla gente che non arriva a fine mese se Gilmozzi vuol prendere il posto di Dellai o se Olivi aspira a mettersi al posto di Pacher. Un altro esempio : per giorni e giorni ci siamo sorbiti paginate sul Festival dell’economia con Tv e giornali impegnati allo spasimo per riferire parola su parola ( non parliamo poi delle repliche televisive ) le analisi di economisti e studiosi eccellenti, molti dei quali peraltro sono gli stessi che hanno contribuito a creare le difficili situazioni economiche che ora stiamo pagando noi. E per sentirli raccontare i guai prodotti noi poveri tafazi pure li paghiamo e profumatamente ! Un milione di euro o giù di lì. Perché i giornali locali non pubblicano tutte le spese del Festival dell’economia. Pensiamo che i cassaintegrati sarebbero contenti. Se tutto questo spazio la stampa lo avesse dedicato a scavare nei problemi della gente, ad andare oltre le notizie ponendo ai politici domande precise su scelte e spese degli ultimi anni ( gli argomenti non mancherebbero : operazione Le Albere, Italcementi, Cantina sociale di Lavis, attività di varie Società Partecipate ecc. ) forse avrebbe fatto un servizio migliore alla verità.

Io ritengo che la credibilità della politica potrebbe riprendere se la stampa svolgesse un ruolo di vera controinformazione, stando dalla parte della gente e non del palazzo. Questo dovrebbe significare parlar meno dei politici e delle loro menate, parlarne solo per far loro il pelo e contropelo, pretendere di sapere come si gestisce veramente la cosa pubblica e non limitarsi a riprodurre comunicati o a porgere con grande ossequio il microfono. Per rimettere in riga i politici ci vorrebbero sicuramente altre regole d’ingaggio e di comportamento ma soprattutto una stampa diversa. Perché l’unica cosa che temono i politici è la stampa e la prima cosa che fanno il mattino è correre a leggere i giornali per capire se, caso mai, abbiano scritto qualcosa che possa dar fastidio. E’ un obiettivo possibile ? Personalmente sarei un po’ pessimista perché l’informazione di questi anni è cresciuta su compromessi, che spesso hanno messo in ulti-

ma fila il dovere della stampa di lavorare per essere libera e informare liberamente. In Italia ci sono fior di giornali che prendono milioni di euro all’anno dallo Stato, c’è una Rai con 12 mila dipendenti mentre ne basterebbe probabilmente la metà, ci sono emittenti locali – accade anche in Trentino – che incassano fior di finanziamenti pubblici per rubriche utili solo per dire quanto sono bravi i nostri politici e le loro associazioni. E con questo contesto pensate che sia possibile cambiar registro ? Forse la prima rivoluzione necessaria in Italia sarebbe proprio quella di creare un diverso rapporto della stampa e dei giornalisti con i politici confronti dei politici e del potere. La rete ci sta provando ma è un terreno certo non facile, anche se sicuramente dà prova di maggior democrazia e libertà di quanto stia dando, parliamo in generale, la blasonata carta stampata per non parlare poi delle TV pubbliche e private. A proposito di rete…rivolgendosi ai giornalisti nei giorni scorsi Grillo ha detto : “Pentitevi, fate outing e spiegate che siete costretti a occultare, tagliare, schernire per salvare il vostro posto di lavoro. Vi perdoneremo”. Leggendo a manca e a dritta cominciamo a pensare che Grillo qualche ragione possa averla.

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 12 n° 7- luglio 2013 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Alberto Carli, Aldo Gottardi, Maura Pasi, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 28 giugno 2013 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129


Attualità

LUGLIO 2013 - pag.

23

Bicibus, mobilità turistica dedicata ai bikers

Nelle Esteriori l’impianto organizzativo è stato rivisto aggiungendo corse funzionali non solo all’utilizzo delle cure termali, ma anche a particolari eventi o luoghi di interesse turistico e culturale come ad esempio il castello di Stenico. Il servizio è qui attivo dal 22 giugno all’8 settembre e traccia un collegamento tramite trasporto pubblico tra i centri delle Esteriori, Andalo e Tenno. In particolare è prevista la linea Ponte Arche-San Lorenzo in Banale-Andalo, la linea Terme di Comano-Fiavè -Tenno, quella del Bleggio con servizio dalle Terme di Comano a Bivedo, e la linea Terme di ComanoLundo. In Val Rendena è stato mantenuto sostanzialmente il

Un servizio attivo dal 22 giugno all’8 settembre messo in campo da Comunità, Apt e amministrazioni comunali

Fra le valli del Trentino, lo sanno bene i residenti, la mobilità è a volte difficoltosa, ma se risolto questo nodo può trasformarsi in opportunità. Per l’estate è stato attivato quindi dalla Comunità delle Giudicarie un servizio di mobilità turistica e uno specifico, il BiciBus, dedicato ai bikers che permette di collegare un centinaio di chilometri di piservizio degli scorsi anni, attivo dal 6 luglio al 1 settembre. “E’ stato dato un taglio più turistico – ha commentato la direttrice dell’Apt di Comano Terme Alessandra Odorizzi – incentrato sulle esigenze degli ospiti di ottimizzare la giornata e poter avere tante combinazioni di fruibilità del territorio”. Il servizio di BiciBus, invece, che permette il collegamento

La mutualità innovativa de La Cassa Rurale si è arricchita quest’anno di una nuova iniziativa , volta ad incentivare lo studio dell’inglese e l’esperienza all’estero. L’iniziativa, chiamata “Casa Londra” si articola in due differenti proposte: “Casa Londra - progetto studio” e “Casa Londra - progetto lavoro”. Il “progetto studio” si rivolge ai soci ed ai figli di soci di età compresa tra i 16 ed i 32 anni e prevede una quota di partecipazione di 390€ comprensiva di un corso di inglese di 40 ore e del soggiorno a Londra di 2 settimane con formula B&B. Il “progetto lavoro” si rivolge ai soci ed ai figli di soci di età compresa tra i 18 ed i 32 anni e prevede una quota di partecipazione di 970€ comprensiva di un corso di inglese di 60 ore e del soggiorno a

con un pullmino e carrello portabici della rete di piste ciclabili, dopo il progetto pilota dello scorso anno è stato ampliato grazie ad una serie di accordi fra le Aziende per il Turismo di Comano, Campiglio e della Val di Sole. Oltre alla linea Comano Terme – Alta Rendena, attivata lo scorso anno, si aggiungono quest’estate il servizio per raggiungere la val di Sole, con la

ste ciclabili toccando Rendena, Esteriori, Val di Sole e il Garda. Partiamo dalla Mobilità turistica. Oltre alle Esteriori dove già lo scorso anno la gestione del servizio era passata alla Comunità delle Giudicarie, quest’anno l’ente territoriale si è preso in carico anche il servizio in Val Rendena. tratta Carisolo-Dimaro e il collegamento con Andalo Molveno e con le piste ciclabili della valle dei Laghi passando dalle Sarche. Unico accorgimento, la prenotazione in uno degli uffici delle Apt, visto che il pulmino col portabici è di 8 posti. Per i possessori della Dolomeet Card (Val Rendena) e della Comano Salus Card (Esteriori) la mobilità è completamente

gratuita, come d’altro canto quella in tutto il Trentino per effetto degli accordi siglati di recente dalla Provincia. Per gli altri utenti, le tariffe sono chilometriche come accade normalmente per le corriere di linea, mentre per il BiciBus c’è un costo aggiuntivo di due euro per il trasporto bici al biglietto della tratta. Soddisfazione per la partenza del servizio da parte

dell’assessore alla viabilità della comunità Giampaolo Vaia: “quando tutti gli attori fanno la loro parte – ha detto riferendosi agli accordi fra Comunità, Apt e amministrazioni che hanno permesso l’attivazione della mobilità - le cose si fanno e si fanno bene”. Stessa lode alla collaborazione dei diversi attori sottolineata da Giancarlo Cescatti, direttore dell’Apt Madonna di Campiglio: “L’aver superato quello che sono le miopie che in passato hanno spinto a promuovere solo il proprio ambito – ha dichiarato - e l’aver raggiunto una sinergia tra i soggetti territoriali è sicuramente fondamentale perchè ci permette di proporre un ottimo servizio”. (d.r.)

In pochi giorni quasi esauriti i 25 posti disponibili

Grande successo per“Casa Londra” Londra di 6 settimane (solo pernottamento). Venerdì 7 giugno si sono aperte le iscrizioni ed in poco meno di due settimane i 25 posti disponibili sono stati presi d’assalto. «Sapevamo che Casa Londra avrebbe intercettato un bisogno presente sul nostro territorio – dichiara il Presidente Andrea Armanini – ma non ci aspettavamo una risposta così. Fin dal primo giorno di apertura del bando sono giunte a La Cassa Rurale numerose richieste di informazioni, anche di ragazzi residenti al di fuori della

nostra zona operativa». L’iniziativa però si rivolge

esclusivamente a soci e figli di soci, come avviene per

l’altra iniziativa promossa da anni dalla Giudicarie Valsabbia Paganella che consiste nel riconoscimento di incentivi per lo studio delle lingue. «Quest’anno – prosegue il Presidente Armanini – abbiamo affiancato Casa Londra all’iniziativa per il riconoscimento degli incentivi, aprendo i bandi nello stesso giorno. Alla luce del successo riscosso da questa prima edizione non escludiamo che Casa Londra possa prevalere rispetto all’iniziativa per il riconoscimento degli incentivi». Tanta soddisfazione per il suc-

cesso raccolto dall’iniziativa, che ha portato i vertici de La Cassa Rurale ha pensare ad un mini bando per l’autunno quando, con la stessa formula, verranno resi disponibili 5 posti per le partenze dai primi di ottobre fino a fine anno. Con l’occasione ricordiamo che sul sito www.prendiilvolo.it è stata pubblicata la modulistica relativa all’iniziativa per il riconoscimento di incentivi ai soci e figli di soci che nel corso del 2013 hanno frequentato (o frequenteranno) un corso di lingua straniera all’estero o in Italia.

����������������� � ����� ���������������������������������� ��������� ��������

� �� ��� ��!"!�!��� #��� � $�% ��� ��������&�������'$�(���$����������$����)$������� ������������������������($��)$���&&*�'�+�,���-$�����*�����)$�)�� ���������������������������������������($���&�-����� ��$��'�

� ���

�� ���

�� ���

���

� ���

���

��������������������������������������������������������������

���

���

���

� ��

���������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������

��������� ��������������������������������������������� ����������������������������������������������� ��������������������������������������������

���

���

���

� ���

� ���

���������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������

���������������������������� ������������������������������������ ������������������������������������������ �����������������������������������������������������������������������

��

���������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������

���

�� � ��

�� ���

������������������������������������������������������������ ����������������������������������������������������������������� ������������������������������������������������������

���

��������������������������

�������������������������������� ������������������������������������������������

� ���

�����

���������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������� ���������������������������������������������������������������

�� ���

���������������������������������������������

���

�������������

����������� ��������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������


pag.

24

Cultura

LUGLIO 2013

Nel libro di Mario Antolini e di Bruno Parisi “Le Giudicarie – Pagine sparse fra storia e geografia”

Nelle pagine, il senso di “essere” e “fare” Comunità Distribuito dalle Comunità delle Giudicarie a tutte le famiglie Dalla sua penna vivace è nato il volume “Le Giudicarie – Pagine sparse fra storia e geografia”, creato con l’ausilio di Bruno Parisi e con la collaborazione di Marco Zulberti per il saggio sulla “Economia Giudicariese” e di Rino Villi per l’illustrazione della linea delle Giudicarie”. Una pubblicazione che nasce dall’amore degli autori non solo per la conoscenza e per la ricerca ma anche per la propria terra, le Giudicarie, che viene indicata come «una terra amata e da amare». Sta forse in questa immensa ricchezza del riconoscersi in una terra, di sentirsi parte di essa il valore aggiunto che si può percepire leggendo la pubblicazione edita dalla Comunità delle Giudicarie per favorire un percorso di conoscenza e di interscambio. Un affetto vero per le Giudicarie, che traspare nelle 188 pagine della pubblicazione e ha fatto capolino nella presentazione del libro, tre settimane fa, presso la Casa della Comunità, proprio nelle parole di Mario Antolini Musòn: «Mi sento commosso e impacciato di fronte a tutti i presenti con un sentito grazie per la vostra presenza che mi date il senso delle Giudicarie» ha esordito. «Ma innanzi tutto devo la mia profonda riconoscenza alla Presidente Patrizia Ballardini che mi ha dato il coraggio, la forza e il sostegno di riuscire a portare a termine il mio lavoro e che ha voluto il mio libro in tutte le case della Comunità. Io penso e sento che la vera “Comunità dei Giudicariesi” non è data da una istituzione giuridica e da un edificio pubblico ma è costituita da tutti i Giudicariesi insieme; ed ecco il senso del mio libro: “Essere e fare Comunità”! «Quando pensiamo al Trentino come un contesto, in cui ogni singola parte rinuncia ad una piccola parte delle propria sovranità per rimanere unita e legata alle altre, pensiamo ad un sistema dove tutto funziona purchè ciascuno si riesca

Da alcuni giorni è stato recapitato nelle case di tutte le famiglie giudicariesi il libro “Le Giudicarie – Pagine sparse fra storia e Geografia”, un’opera che propone, a detta degli autori, «una semplice visione di insieme di quello che le Giudicarie “sono nella loro essenza”». Una lettura della storia di questa terra che delinea aspetti importanti e dà alle Giudicarie lo spazio ed il tempo di una vicenda complessiva, fatta di momenti di a riconoscere come facente parte di una comunità» ha aggiunto il presidente della Provincia Alberto Pacher. «Per questo c’è un grande bisogno di rinforzare questo tessuto connettivo identitario e ogni cosa o azione che aiuta a capire la nostra identità è ben accetto». Concetto ripreso e ampliato dal Professor Annibale Salsa: «Un contributo che aiuta chi abita questo territorio ad una riflessione ampia, a recuperare la propria storia e la propria

aggregazione e momenti di frazionamento, politico ed economico, ma sempre sotto l’egida di una sostanziale unità ontologica. A chiarirci questi passaggi è Mario Antolini, “grande vecchio” della cultura giudicariese, memoria storica delle vicende degli ultimi 90 anni di questa comunità e “anima” di quel movimento che propone un sapere ed una divulgazione adatta a tutti e che non perda di vista anche una definita funzione educativa ed etica.

Mario Antolini e Patrizia Ballardini

identità, intesa come identità multipla. Con la nascita della modernità inizia a sgretolarsi ciò che è comunità: vengono meno l’atto del dare e del ricevere, si indeboliscono i rapporti che uniscono, i rapporti interpersonali vengono svuotati dalla burocrazia. Le Giudicarie sono un territorio con forti biodiversità, ma con un’identità data dalla storia che può contare su un importante patrimonio, inteso come dono dei padri. Quest’opera affronta magistralmente, con

dovizia di riferimenti storici e accurate descrizioni geografiche, la varietà di un territorio che esige il possesso di informazioni dettagliate e mai ovvie (…), un volume che può diventare ancora più prezioso per le giovani generazioni che, dell’attuale rischio di perdita della tonalità emotiva dei luoghi, sono spesso le prime vittime inconsapevoli; un libro che aiuta a far nascere l’amore verso un territorio» conclude Salsa. (r.b.)

Da Saone, una storia di solidarietà

Angelo Daffra e una vita spesa per gli altri Con encomiabile iniziativa “il Giornale delle Giudicarie” ha iniziato a pubblicare figure di “Giudicariesi” che meritano di essere ricordati per la loro partecipazione alla vita comunitaria locale e per quanto hanno lasciato in eredità. Fra loro meritano altrettanto riconoscimento coloro che qui giunti da ogni dove hanno saputo e voluto sentirsi parte integrante della nostra gente e, spesso, diventare più giudicariesi degli stessi Giudicariesi tradizionali. Quest’oggi, da questa colonne, credo giusto ricordare l’amico Angelo Daffra: un genovese, imprenditore a Milano, ma che scelse di abitare a Saone, il paese della moglie e che è scomparso pochi mesi fa. Una persona schiva, passato quasi inosservato pur impegnato nel Volontariato e nel noto e affermato periodico “Fóc e Sdìnze». Egli ha

generosamente inciso nella società milanese, genovese e trentina attraverso la sua attiva appartenenza alla famiglia dei Lions Club: dal “Milano-Host”, al “Tione-Rendena”, al “Arco-Riva del Garda”, al “Genova-Eur”. Avendo alle spalle la sua trentennale esperienza nel campo della solidarietà, nel momento di sentire che la sua stagione terrena stava avviandosi al termine, pensò di aiutare - tramite il “Genova-Eur” - i bambini dell’Ospedale Gaslini di Genova, che con la donazione di Angelo ha potuto dotarsi di una sofisticata apparecchiatura nel settore di cardiochirurgia, in cui opera il prof. Giuseppe Cervo, il quale ha invitato la moglie di Angelo all’inaugurazione. Essendo Angelo, inoltre, anche socio dell’associazione “Cani guida Lions per ciechi” di Limbriate, pensò pure a loro lasciando un cospicuo

Angelo Daffra

aiuto per l’addestramento degli amici dei non vedenti. Non contento, quale socio della “Fondazione Banca degli occhi” di Genova, si ricordò anche di quella specifica associazione, senza dimenticarsi degli amici del “Arco-Riva

Club” i cui soci stanno operando attivamente in Trentino, specie nel Basso Sarca e zone limitrofe, grazie alla disponibilità di Medici Lions oculisti Volontari che si spostano con un camper debitamente attrezzato; attraverso l’Officer Distrettuale “De Luca Alberto” del “Arco-Riva” è stato intrapreso un battage per la divulgazione di bastoni elettronici “Bell” a persone non vedenti della zona grazie ad una specifica donazione di Angelo. Alla moglie, signora Marisa Marchiori di Saone, il “Genova Eur Club” ha consegnato, a Genova, la targa “Melvin Janes” quale prestigioso riconoscimento al marito Angelo per i suoi meriti lionistici, mentre lei regalava uno stupendo esemplare di “Labrador” ad una giovane ragazza non vedente. Mario Antolini Musón


Attualità

LUGLIO 2013 - pag.

25

Vivi l’estate al Doss MontagneRacconta Un ricco calendario per la IIIa edizione del Festival

Dal 18 giugno al 10 settembre “Chi cerca trova, tra i prati e boschi”, percorso a tappe per bambini

I

n collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, tutti i martedì dal 18 giugno al 10 settembre “Chi cerca trova, tra i prati e boschi”: percorso a tappe per bambini. Da Prà Rodont a Malga Cioca, lungo un facile sentiero alla ricerca degli indizi che il timido Guardiaboschi ha lasciato per strada per farci conoscere e apprezzaDa scoprire in famiglia è invece il “Sentiero dell’acqua” che si snoda tra i boschi partendo da Prà Rodont e che arriva sino ad un laghetto poco sotto Malga Cioca. Per i più grandi, da non perdere l’appuntamento i giovedì di luglio e agosto sempre a Prà Rodont con il corso di cucina: attraverso un percorso dall’antipasto al dolce alla scoperta delle ricette tipiche Trentine. Ricordiamo a tutti gli amanti dello sport all’aria aperta la passibilità di passeggiate tra i boschi, trekking in quota tra le Dolomiti sino al rifugio XII Apostoli, escursioni in mountain bike (il traspor-

to sugli impianti è sempre compreso nel prezzo del biglietto) ed emozionanti voli in parapendio partendo dalla sommità del Doss del Sabion. Gli impianti di Funivie Pinzolo sono aperti nel mese di luglio ed agosto con orario continuato dalle 08.30 alle 18.00 mentre sarà aperta dal 20 luglio al 01 settembre la Pinzolo – Campiglio express nel tratto Colarin/Patascoss e Colarin Plaza. Per chi pensa già all’inverno e vuole approfittare del prezzo ridotto, continua la prevendita dell’abbonamento bi – stagionale Pinzolo (estate 2013 ed inver-

re i boschi e i pascoli dell’area protetta. Torna poi nel mese di agosto, con 5 appuntamenti il “Bosco delle Scienze”. In collaborazione con il Museo delle Scienze di Trento (l’inaugurazione del nuovo museo a Trento sabato 27 luglio) coinvolgenti spettacoli di teatro – scienza il sabato a partire dalle 14.30 a Prà Rodont.

no 2013/2014) con prezzi vantaggiosi per Adulti e Senior e super promozione per Junior e Bambini. Tutte le informazioni sul sito di

Funivie Pinzolo www.funiviepinzolo.it o direttamente alle casse alla partenza della telecabina Pinzolo – Prà Rodont.

Il 19 e 20 luglio, a Montagne, si apre una porta sulle Storie, ci si trova immersi in una narrazione, si attraversano spazi suggestivi, in un tempo sospeso che è quello del racconto. Montagne Racconta è un festival, un evento culturale ma è anche una festa. Ci sono arte e divertimento, momenti culturali e musica. Nelle piazze del paese, nelle stradine e nelle “cort”, ci si imbatte in spettacoli di narrazione, concerti e incontri particolari con persone del paese, spettatori che vengono da fuori e artisti che con i loro diversi linguaggi creativi incrociano le loro esistenze, intrecciano relazioni e creano momenti di scambio culturali ed umani insoliti. É una dimensione rara, preziosa, “magica” che si manifesta ed è resa possibile grazie al grande lavoro di tutti i volontari che a questo festival partecipano attivamente e con un’adesione vitale ed appassionata. Terza edizione del festival, promosso dal Comune di Montagne, quest’anno, in quest’epoca di crisi economica e culturale, si avvale anche di un modo nuovo di finanziarsi, il crowd funding, un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso, di sviluppo collettivo di un prodotto, in questo caso, un sostegno alla cultura e all’arte, che mobilita persone e risorse attraverso la raccolta di fondi tramite la piattaforma del web (www.produzionidalbasso.it). Altra novità di quest’edizione, sarà una residenza teatrale: per i dieci giorni prima del festival infatti, l’attore Luigi D’elia insieme al regista e drammaturgo Francesco Niccolini, risiederanno a Montagne a lavorare, a provare, mangiare, vivere per realizzare la loro creazione, trasformare la scrittura, i bozzetti, i sogni, le scene e i costumi, in quello che lo spettatore vedrà: lo spettacolo. Saranno due gli spettacoli che D’elia proporrà all’interno del festival, Aspettando il vento e Storia d’amore e di alberi, liberamente tratto da L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono. Il ricco programma su www.montagneracconta.it

LA COPERTURA IDEALE PER LA RISTRUTTURAZIONE LEGGEREZZA, QUALITÀ, GARANZIA UNO DEI VANTAGGI PER CUI SCEGLIERE PREFA

*

Il tetto PREFA è sinonimo di alta qualità e durata nel tempo. La copertura PREFA è 10 volte più leggera di un tetto tradizionale e si presta in modo ottimale nel caso di ristrutturazioni. Inoltre, su tutti i tetti in alluminio PREFA è presente, oltre alla classica garanzia di 40 sui materiali, anche una ulteriore garanzia di 40 anni sull’ampia gamma di colori ispirati alla natura. L’alluminio è una scelta ecologica, poiché è riciclato al 90% ed è completamente riciclabile. Visita il sito www.prefa.com e scopri l’installatore più vicino a te. *Con il termine “garanzia colore” si intende la garanzia sulla verniciatura del prodotto contro la scheggiatura, la sfaldatura, la formazione di bolle e la rottura. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.prefa.com/garanzia

WWW.PREFA.COM

www.facebook.com/PREFAItaliaSRL Tegola PREFA, antracite P.10

TETTO | FACCIATA | SOLAR

WWW.PREFA.COM


pag.

26

Arte

LUGLIO 2013

Nel 2009 furono 27 gli autori aderenti alla manifestazione, mentre nel 2011 arrivarono a 36; oggi se ne contano 45, a riprova della bontà della proposta realizzata con sensibilità ed attenzione, nel segno di una capace ed equilibrata organizzazione. Le proposte artistiche qui presentate non sono solo il segno tangibile di un rinnovato interesse individuale per le discipline estetiche ma, sono anche, la contemporanea rappresentazione dell’anima lirica di un territorio che pure in passato ha saputo esprimere personalita rilevanti nella pittura come nella poesia, nella musica e nella letteratura. Appare quindi interessante e completa la soluzione d’arte approntata dove si possono ritrovare numerosi elementi figurativi riconoscibili e ascrivibili alla cultura tradizionale, ma anche dove è possibile verificare come le nuove tipologie e i linguaggi della modernità, siano in grado di proporsi nel cambiamento, interagendo senza scontrarsi con il passato. Nella passata edizione gli autori si sono dovuti confrontare con il tema dell’ “Acqua”, mentre oggi tutte le opere sono state realizzate perseguendo finalità descrittive e/o evocative relativamente al “Bosco”, osservato in tutte le sue manifestazioni di vita come nelle sue più recondite profondità, nella sua esistenza giovane e antica, nella sua bellezza. E quindi il tema è verificato e promosso in tutte le sue declinazioni attraverso la sensibilità di artisti non necessariamente affini, anzi, tendenzialmente distanti sia

Artisti del territorio ad EsteriorArte Saranno 45 i partecipanti alla biennale organizzata dalla Biblioteca di Ponte Arche EsteriorArte, la mostra collettiva voluta dalla Biblioteca di Valle delle Giudicarie Esteriori ed intesa come progetto espositivo biennale per la valorizzaper formazione culturale, sia per indagine formale. Forse proprio in questa straordinaria varietà visiva e concettuale sta il valore della proposta organizzata dalla Biblioteca e accuratamente seguita dal “bibliotecario” Aldo Collizzolli, il quale già dalla prima prova ha manifestato attenzione e profondità affinchè la soluzione apparisse non interessante solamente per i possibili fruitori ai quali va destinata, ma anche, risultasse potenzialmente soddisfacente per tutti gli artisti aderenti. La possibilità di una partecipazione che non escluda nessuna personalità in ordine alla ricerca estetica, sia relativamente alla “qualità” formale e concettuale dell’opera è da considerare non necessariamente come la volontà di catalogazione generale degli artisti del territorio ma anche e soprattutto come intento di superamento delle pregiudizialità che spesso sottendono la considerazione più o meno generalizzata delle opere stesse.

zione delle esperienze espressive territoriali, approda alla sua terza edizione raccogliendo consensi e ulteriori partecipazioni.

����������� �����������������������

����� ��������������������������������������������� ������������������������ ����������������� ����������������������������� �!��"��� �����!��"����#$� �������������������%�������&�"��� �������������' ����������������������������������(����)

Esteriorarte si dispone in questa ottica “relativistica” proprio in virtù di una necessità critica di modificazione delle percezioni “certe e acquisite” ospitando autori già affermati con autori praticamente sconosciuti e lontani dalle dinamiche del “consumo dell’arte”, aprendo quindi a possibili “altre soluzioni”. L’esperimento contiene in sé molte intenzioni di conoscenza presentando le molteplici e attive esperienze artistiche individuali, ed ancora tende ad elaborare contenuti sensibili troppo spesso lasciati ai margini in questo tempo di inizio millennio, un tempo di transizione fra antico e moderno ai quali sembrano appartenere esclusivamente condizioni di superficialità. La manifestazione espositiva organizzata presso la sala consiliare di Via G. Prati n°1 a Ponte Arche, verrà inaugurata sabato 13 luglio, alle ore 17, con i contributi del Presidente della Provincia Autonoma di Trento Alberto Pacher, delle Autorità amministrative del territorio,

del curatore della mostra Aldo Collizzolli e con l’intervento critico di Alessandro Togni. Aperta fino al 28 luglio 2013 con orario quotidiano dalle 16.00 alle 19.00. Gli Artisti: Ruben Armanini, Rosalinda Azzolini, Luigi Bosetti, Dorotea Bronzini, Lina Buratti, Cinzia Caliari, Clelia Caliari, Rosella Carli, Marina Clerici, Paolo Dalponte, Dino Dellaidotti, Piero Devilli, Bruna Donati, Gianfranco Donati, Vigilio Donati, Michael Ferrari, Lucia Fina, Maria Pia Franchi, Liberio Furlini, Antonella Gelmi, Giuseppe Giongo, Fausto Iori, Nadia Litterini, Modesto Marchiori, Lorenzo Martinelli, Ornella Michelini, Massimo Monelli, Rosanna Nicolli, Nives Oliana, Aldo Orlandi, Angelo Orlandi, Flavia Orlandi, Loredana Parisi, Luciano Passamani, Samantha Passamani, Riccardo Resta, Mattia Riccadonna, Stefania Riccadonna, Giuseppe Serafini, Grazia Sottini, Loretta Tomasi, Gianni Tosi, Giorgio Trentini, Massimo Trentini, Flavio Zanon. Da vedere! Alessandro Togni


Sport

LUGLIO 2013 - pag.

27

Kozaik e Novikova insuperabili alla 24 ore Solo Mtb Val Rendena Maglie tricolori per Alessio Maccarinelli, Paolo Aste, Luca Bertagnoli, Remoli Renato e Giuliana Massarotto. Ottima prova di Rosa Collini e di Gianfranco Mariuzzo primi nella 6 ore Memorial Tiziano Polla

Una grande impresa per il ceco, che è riuscito a portare a termine 67 giri per una totale di 375 km e un dislivello di oltre 10mila metri che gli sono valsi il Trofeo Memorial Giorgio Ducoli. Secondo posto assoluto per Aste che si è aggiudicato la maglia tricolore Junior. Ottimo terzo posto per Paolo Laureti, seguito da Luca Bertagnolli, maglia tricolore senior, e Fabio Gianmarchi. Completano le maglie tricolori Alessio Maccarinelli nella categoria under e Remoli Renato nella over 50. Tra le donne incredibile prestazione di Elena Novikova, settima nella classifica assoluta, che ha dominato la corsa dall’inizio alla fine imponendo un ritmo vertiginoso che non ha lasciato spazio alle avversarie: nonostante i 55 giri percorsi con quasi 9mila metri di dislivello l’ucraina è giunta all’arrivo

24

ore di emozioni e di spettacolo in val Rendena con la gara di mountain bike più lunga dell’anno. Con la nuova formula riservata ai solitari, tra gli amanti della fatica hanno vinto due grandi specialisti dell’endurance internazionale, il ceco Tomas Kozaik e l’ucraina Elena Novikova. Su un anello di 5,6 km tecnico e molto

sorridente e con la voglia di parlare: “Sono molto contenta della mia bella gara ma soprattutto vorrei ringraziare il C.O. per l’ottima organiz-

zazione, il pubblico per l’abbraccio caloroso e quanti mi hanno aiutato e sostenuto per tutto l’arco delle 24 ore.

duro con 160 m di dislivello, ricavato nella splendida piana verde di Caderzone Terme dopo un cavalleresco duello con Paolo Aste durato tutta la notte, Tomas Kozaik è riuscito alle prime ore dell’alba ad aumentare il ritmo e a prendere un giro sull’avversario per poi giungere alla 24esima ora di gara con soli 16 minuti di vantaggio.

Alle sue spalle Giuliana Massarotto che è riuscita a mantenere la maglia tricolore vinta l’anno scorso a Barbarano Vicentino, Mar-

gherita Beltramolli, più volte vittoriosa nella 24 ore val Rendena e Mara Brunello. Tra le coppie primo posto dei Falchi Azzurri di Roma

davanti a G.C. Cavrianese, Gufi di Trento e Team Spaccabici. Completano le classifiche la categoria equipe vinta da Vesti casa–Caffè le Terme. Gara nella gara nella giornata di sabato la prima edizione della 6 ore val Rendena Memorial Tiziano Polla vinta dall’intramontabile Gianfranco Mariuzzo plurivincitore in val Rendena nella 24 ore a squadre su Luciano D’Aniello e Manuel Chiodega, mentre tra le donne dominio di Rosa Collini. Si è conclusa così una due giorni di sport e divertimento che ha regalato alla Val Rendena un’altra competizione di livello internazionale, e agli atleti una bella avventura tra i boschi del Parco Naturale Adamello Brenta al cospetto delle Dolomiti di Brenta Patrimonio dell’umanità.

“Scurla Plock” in valle di Daone Speed Rock International La manifestazione dopo la prima sperimentale dello scorso anno si è tenuta con soddisfacente successo nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 giugno in Valle di Daone. Già ad iniziare dalla singolarità della denominazione si può comprendere quanto il carattere territoriale venga ad integrarsi con la pratica dell’arrampicata boulder, molto in voga a livello internazionale ed ora in espansione anche nella splendida Valle di Daone, luogo vocato al climbing in tutte le sue declinazioni; “Ice”, “Speed”, “Lead” e “Boulder”. Il meeting “Scurla Plock” ha visto la partecipazione di 215 iscritti che si sono ritrovati a sperimentare le difficoltà di ascesa dei numerosissimi massi erratici sparsi lungo la valle e contato la presenza di un migliaio di spettatori che nelle due giornate hanno potuto verificare spettacolarità nell’azione degli atleti, beneficiato di momenti di educazione al territorio e allo sport, gustato le occasioni di incontro organizzate dalla Pro Loco di Daone. Molte le regioni rappresentate fra cui la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Lazio; ma soprattutto importante è stata la presenza di atleti di nazionalità europea provenienti da San

Climbing Competition

Marino, Slovenia, Germania, Austria, Spagna. Grande soddisfazione per la partecipazione di “top climber” come Juri Chiaramonte, Giulio Bertola, Riccardo Caprasecca e Michele Caminati, quest’ultimo anche autore e presentatore di un documentario autobiografico molto apprezzato intitolato “A pochi metri dalla cima”. Un interessante documento visivo sulle neo patologie arrampicatorie è stato presentato dal dottor Kelios Bonetti. Buona la partecipazione anche al contest fotografico “Click on the block” sostenuto da “Ferrino Outdoor”, “Zamberlan”, “Wild Climb”, “Kando”, “Salewa”, tutti sponsor partner della manifestazione, organizzata principalmente dalla Pro Loco di Daone ma alla quale ha regalato un importantissi-

mo contributo di esperienza e conoscenza un grande “passionario” di arrampicata, Angelo Davorio. Un incontro gratificante per tutti gli appassionati di arrampicata è venuto dall’incontro con il campione Stefan Glowacz, in Valle di Daone per le riprese e per conto di un famoso brand tedesco di abbigliamento e attrezzatura outdoor. Naturalmente la manifestazione, sostenuta anche dal marchio Trentino, non vuole solamente farsi apprezzare per carattere dai “boulderisti”, ma anche facilitare le possibilità di conoscenza di un territorio come la Valle di Daone dove natura e bellezza sembrano davvero rappresentare una vera e propria ricchezza, da valorizzare ed esportare. Alessandro Togni

La Valle di Daone ha da tempo acquisito una sua rilevanza in ambito sportivo, almeno da quando sul finire degli Anni ’80, si tenne il primo “Ice Meeting” lungo le oltre 140 cascate ghiacciate della valle e successivamente con l’avvento delle due manifestazioni mondiali, l’una “Ice Master” invernale, l’altra “Speed Rock” estiva. E proprio quest’ultima competizione dedicata esclusivamente alla disciplina della velocità, si è ritagliata uno spazio importante e “unico” a livello intenazionale, per la caratteristica di originalità, visto che, a livello planetario è e rimane l’unica gara con una location incredibile come la Diga Hydro Dolomiti Enel di Bissina e con una traccia assolutamente impegnativa posta in posizione perpendicolare di lunghezza doppia rispetto ai canoni posti in essere dalla Federazione Internazionale: 26 metri. Nel week end di sabato 20 e domenica 21 luglio, per la tredicesima volta consecutiva si svolgerà questa fantastica festa dello sport, cercata e voluta da atleti provenienti in numero cospicuo dai paesi dell’Est Europeo, ma anche d’oltreoceano: Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Polonia sono le nazioni maggiormente rappresentative per la “speed”, ma certo anche il Venezuela, la Cina, l’Indonesia, hanno concorso a rendere “grande” la proposta del Comitato Organizzatore. Naturalmente i nomi più accreditati sono quelli in posizione di vertice del ranking mondiale e fra loro certamente il russo Stanislav Kokorin, detentore del record di “Speed Rock” con 12’’.33, l’altro rus-

so Evgeny Vaitcekhovski, il giovane ucraino Jaroslav Gontaryk vincitore a sorpresa della passata edizione, il ceco Libor Hroza, il polacco Lukas Swirk. Fra le ragazze la fortissima russa Alina Gaydamakina che nel 2012 superò il suo stesso record di salita abbassandolo di 3 secondi fino a 18’’.06, la pluricampionessa mondiale Edyta Ropek dalla Polonia, l’unica atleta ad aver vinto quattro edizioni della gara daonese. Ma in classifica mondiale ci sono anche gli atleti italiani, emergenti e sempre più qualificati a restituire valore alla nostra nazionale: Leonardo Gontero, Michel Sirotti saranno certamente motivati per cercare di entrare nella fase finale e chissà, magari anche ad occupare un gradino del podio, lo stesso podio che a tutt’oggi è stato occupato soltanto in due occasioni ed entrambe d’argento dalla grande Sara Morandi, la nostra conterranea arcense che siamo certi saprà dimostrare anche quest’anno il suo valore. La manifestazione è sostenuta da: Comune di Daone, Hydro Dolomiti Enel, Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino Alto Adige, Bim del Chiese, Cassa Rurale Adamello-Brenta, La Sportiva di Ziano di Fiemme, Rossaro Costruzioni Tione, Assicurazioni Generali Tione. Quindi a tutti gli appassionati di questo sport meraviglioso, a coloro che vorranno unirsi a noi per una giornata emozionante e indimenticabile ricordo l’appuntamento presso la Diga Hydro Dolomiti Enel di Bissina in Valle di Daone: 20 e 21 luglio 2013. Arrivederci.


pag.

28

Sport

LUGLIO 2013

Una stagione di grandi risultati per Dalla promozione in C della Prima squadra alla vittoria dell’Under 15, il 2013 è un

S

i è chiusa da qualche settimana una stagione di grandi soddisfazioni per l’A.S.D. Brenta Volley, la società di pallavolo tionese che svolge la propria attività sull’intero territorio delle Valli Giudicarie, al suo 22° anno di attività. Un’annata di importanti successi (per questa “piccola realtà sportiva), culminati con il prestigioso premio “Semplicemente Ricky-Cantine Mezzocorona” ricevuto lo scorso 2

Brenta Volley - premiazione

UNDER 15 MASCHILE

1^ DIVISIONE FEMMINILE

SERIE D MASCHILE

Tutto ciò si aggiunge agli altri successi sportivi del 2012/2013 che segnalano un’annata certamente da ricordare. A partire dalla vittoria della Serie D maschile con conseguente promozione in C (massimo campionato regionale) da parte della squadra maschile. Una promozione ottenuto vincendo il campionato a punteggio pieno, senza mai una sconfitta. Una squadra di giovani ragazzi cresciuti nelle fila della Brenta Volley, allenati dall’instancabile Silvio Bet-

ta, che ritornano così nella categoria superiore con grinta e perseveranza; Poi, la vittoria del Campionato Under 15 femminile da parte delle ragazze dell’Under 15F, allenate da Anna Salvaterra e Sara Festi, che hanno così conquistato il titolo di campionesse provinciali Under 15. Ragazze che si sono dedicate con impegno e passione, non solo a disputare il campionato Under 15F ma anche il campionato Under 16F (4° posto nel girone), senza tralasciare

poi la meritevole presenza di alcune di loro nella squadra della rappresentativa provinciale. Un grande impegno gratificato con questa vittoria, festeggiata con sostenitori e tifosi lo scorso 27 aprile al termine dell’ultima partita casalinga. Senza dimenticare il terzo posto conquistato dall’Under 13 maschile alle finali provinciali di categoria; dopo aver concluso il campionato al 4° posto. La finale disputatasi a Trento il 1° maggio scorso ha consentito alla nostra squadra di battere nella finale 3 – 4° posto l’Itas Trentino Volley in un’entusiasmante partita tutta in rimonta. Davanti a tanti genitori e sostenitori, è così scoppiata la festa per un risultato inatteso ad inizio stagione, maturato nel corso del campionato grazie alla crescita complessiva della squadra, ben allenata da La Placa Alessandro.

UNDER 13 FEMMINILE

LE ATTIVITÀ PROMOSSE NELLA STAGIONE 2012/2013 IN SINTESI 1 Corso di microvolley a Tione 8 Campionato Under 15 femminile 2 Corso di minivolley a Tione 9 Campionato Under 16 femminile 3 Corso di minivolley a Spiazzo 10 Campionato Under 13 maschile 4 Corso di minivolley a Carisolo 11 Campionato Under 15 maschile 5 Campionato Under 12 femminile 12 1^ Divisione femminile 6 Campionato Under 13 femminile 13 Serie D maschile 7 Campionato Under 14 femminile 14 Coppa Trentino Alto Adige M Ad un passo dalla vetta si è conclusa anche la stagione della 1^ Divisione Femminile. Il terzo posto finale, conseguito grazie ad un campionato regolare con 16 vittorie e solo 6 sconfitte, non premia totalmente l’impegno profuso da questo bellissimo gruppo di atlete (allenate da Piero Bertolini), che migliorano così il 4° posto del 2012 ma che si sono trovate sbarrata la strada della promozione da 2 fortissime squadre (Blu Elettric Piné e Fiemme 3000). Poi ancora la vittoria del

 

       

         

            

  



  

 

 

  

 

 

  

  

  

   

      



giugno in occasione di “Volley?Mi piace!2013”, festa annuale della pallavolo trentina dove la Federazione Pallavolo, unitamente a Sportrentino e L’Adige, premiano le squadre vincitrici dei campionati. Tutto il movimento ha voluto premiare l’ASD Brenta Volley per il lavoro che da tanti anni realizza con impegno, sia nel settore maschile, sia in quello femminile, giovanili.

  

“Torneo Rotalnord”, torneo a 6 squadre categoria Under 16F organizzato dalla Pallavolo Villazzano che ha visto la “Brenta” dominatrice davanti a Rovereto, Villazzano, Torrefranca, Marzola e Valle dei Laghi. Infine, il secondo posto al Torneo Open Volley Riccione categoria Under 16F ottenuto sempre dalle ragazze dell’Under 16/15 F lo scorso 16 giugno e, a dimostrazione del buon livello raggiunto, la partecipazione oramai stabile di alcuni atleti e atlete all’interno delle squadre giovanili della rappresentativa del Trentino. Ed è comunque un’ottima stagione anche per tutte le altre squadre di cui con orgoglio si compone l’ASD Brenta Volley: oltre alle 4

          

UNDER 14 FEMMINILE

     

UNDER 15 E 16 FEMMINILE

sopra menzionate, ricordiamo anche l’Under 12F, l’Under 13F, l’Under 14F, l’Under 16F e l’Under 15 maschile. Senza dimenticare poi i numerosi giovani pallavolisti che si sono avvicinati al nostro sport grazie all’attività di minivolley (65 partecipanti) e di “micro volley” per i bambini/e di 1^ e 2^ elementare finalizzata ad avvicinare alla pallavolo anche i più piccoli. Un grande gruppo di quasi 200 atleti che ben rappresentano una società che ha voluto, e vuole investire, le proprie energie nel settore giovanile nella speranza di poter poi crescere brillanti atleti. Una grande soddisfazione per atleti, allenatori e dirigenti (coordinati dal presi-


Sport

l’A.S.D. Brenta Volley anno da ricordare per il sodalizio giudicariese dente Stefano Parolari) per i risultati ottenuti in campo ma anche e soprattutto per il coinvolgimento di nuovi pallavolisti, di nuovi collaboratori e sostenitori che in questa stagione 2012/2013 hanno contribuito a realizzare un’attività complessa e ben organizzata. «Un grande impegno per l’Associazione – spiega il presidente Stefano Parolari - finalizzato sempre più a proporre un’attività che coinvolga i giovani, i nostri giovani, per far crescere atleti ma soprattutto persone con i sani valori dello sport, con il senso di appartenenza ad un gruppo, al rispetto dei compagni, all’impegno e al sacrificio che l’attività sportiva richiede. Ed assieme ai giocatori riuscire ad avvicinare al volley anche

genitori, amici e sempre più sostenitori». E questo è il miglior successo che l’ASD Brenta Volley ha raggiunto in questa annata, ossia l’aver portato in palestra tanti giovani atleti, aver portato sotto rete “vecchi” giocatori, aver visto in tribuna tanti genitori, amici e nuovi tifosi. «Il grazie – dice ancora Parolari - va a loro, ai nuovi allenatori (Sara Festi e Giada Pisoni) che hanno affiancato chi da anni segue la preparazione delle squadre (Silvio Betta, Anna Salvaterra, Andrea Romeri, Luca Murace, Alessandro La Placa, Paola Previtali e Piero Bertolini), ai nuovi collaboratori che hanno supportato i dirigenti nella gestione delle molteplici attività svolte, agli innumerevoli sponsor (in primis Comune di Tio-

UNDER 13 MASCHILE

ne e Cassa Rurale Adamello-Brenta) che nonostante il momento economico non felice hanno voluto credere in questa realtà sportiva dando il loro preziosissimo contributo». «Ora è però già tempo di ripensare alla prossima stagione sportiva che speriamo possa regalarci altrettante gioie; speriamo a settembre di essere pronti ad offrire tante attività come avvenuto quest’anno con partico-

lare attenzione alle attività di minivolley (3^, 4^ e 5^ elementare) e micro volley (1^ e 2^ elementare) che vorremmo replicare ancora a Tione, Spiazzo e Carisolo oltre ad un potenziamento delle attività nel settore maschile con l’invito a provare a giocare a pallavolo ai tanti ragazzi/bambini delle Valli Giudicarie. Da metà agosto, sul sito www.brentavolley.it troverete tutte le informazioni necessarie».

LUGLIO 2013 - pag.

29

La testimonianza di Tommaso

Una tre giorni in rappresentativa Gli ultimi giorni di maggio sono stato convocato dal Centro di Qualificazione Regionale maschile per una uscita di tre giorni a Caorle per il Trofeo delle province Venete Under 14M. Da subito ho sentito un misto di emozioni che alternavano dalla felicità alla preoccupazione di essere all’altezza della situazione. Avevo già fatto alcuni allenamenti con la squadra provinciale e la pallavolo è stata quest’anno la mia scelta agonistica prevalente sul calcio e quindi volevo avere successo. La carica che arrivava dal mio allenatore “il mitico Silvio” e dagli amici della squadra under 15 che avevano vissuto l’esperienza precedentemente non lasciavano spazio a dubbi era un’occasione da PRENDERE AL VOLO. Così sono partito il giorno 24 maggio da Trento con altri 9 compagni, l’allenatore Bevilacqua ed i responsabili Angelini e Bortoli alla volta di Caorle. Da subito il clima tra noi è buonissimo, un misto di agonismo e buona compagnia. Il viaggio e l’alloggio presso un villaggio sul mare a Caorle, così come il contorno sono stati perfetti. Le partite sono iniziate con un gioco un po’ troppo controllato dalla tensione; ben presto i nostri allenatori ci hanno motivati e la palla girava come se avessimo sempre giocato insieme, ma certo non si poteva vincere contro la squadra padrona di casa!! Così ci siamo piazzati al quarto posto. E’ stata una ottima esperienza d’insieme e ringrazio la mia società Brenta Volley ed in particolare il mio allenatore e compagni di squadra che mi hanno incoraggiato durante tutta la stagione. Tommaso G.


pag.

30

La Posta

LUGLIO 2013

LA POSTA

Partiti che nascono come funghi... in vista delle provinciali Facciamo un po’di chiarezza nel panorama politico trentino

Caro Amistadi, mi devi scusare, ma sono in piena confusione. Ci stiamo avvicinando alle elezioni provinciali di ottobre, seguo quasi ogni giorno l’avvicinarsi con i giornali locali, ne discuto con gli amici, ma ne capisco sempre meno. Sorgono partiti come funghi, si confermano personaggi che dovrebbero sparire, adesso arrivano le primarie che non ho ancora capito bene a cosa servano e a chi siano riservate. E’ evidente che sono tutti in cerca di riconferma, questo è quello che preme di più ai nostri politici, di programmi nessuno ne parla, se non le solite banalità, pensaci tu a chiarirci le cose, per quel che puoi, io e i miei amici te ne saremo grati. Gli amici del Bar

Gli amici del bar, sono gli amici che prediligo essendo stato anch’io uomo da “pub” (chic!) per una vita intera. Al bar di solito si va alla ricerca di qualcosa da dire per passare un’oretta con gli amici, e immancabilmente si va a finire sulla politica. E tutti la sanno lunga, si alzano i toni della voce, e si tradisce chi parteggia per l’una o per l’altra parte con non poche sorprese. Quasi sempre ne vengono fuori un sacco di sciocchezze e sproloqui a non finire, anche perché l’animosità surriscaldata da qualche bicchiere di quello buono, fa perdere un po’ a tutti lucidità, ma, alla fine, in armonia, si conclude come avete fatto voi: qui non si capisce più niente, è un

gran casino, quelli vogliono solo mantenere le poltrone, del resto non gliene frega niente...e via di seguito. Va a finire quasi sempre così. Devo però ammettere che se le cose non si chiariscono nei prossimi giorni, le vostre perplessità sono più che giustificate, ci stiamo avvicinando alle elezioni autunnali nel marasma più greve, ogni giorno c’è qualcosa di nuovo, ogni giorno nasce un partito nuovo, ogni giorno sorge dal nulla un nuovo personaggio che ne sa più degli altri, ogni giorno i nostri cambiano opinione per ingraziarsi fette di elettorato, cose che succedono normalmente a Roma, ma che speravamo un po’ tutti non rientrassero nel nostro modo di fare politica, almeno così non lo era per il passato. Purtroppo non vedo grandi prospettive di chiarimento. Gli stessi partiti sono ormai ridotti a poca cosa. A destra c’è il deserto con continue burrasche di sabbia, non ci sono leader che sappiano amalgamare le forze per una possibile alternativa, ognuno va per la sua strada, e tutti vogliono candidare a presidente, facilitandosi

così la strada per essere riconfermati, rassegnandosi, come da anni a questa parte, ad una legislatura di minoranza senza costrutto, ma ben remunerata, disperdendo migliaia di voti e di speranze. Nel centro sembra sgomitare con successo qualcosa di nuovo, Progetto Trentino, fra i pochi a tentare di ragionare di politica e a parlare di programmi e di cose concrete. Nell’attuale maggioranza, il centro sinistra, Pd-Patt-UpT, dopo un periodo piuttosto lungo di incomprensioni, ripicche, invidie e gelosie, sembra che si sia trovato un minimo di accordo per come procedere. Non è stato facile, con il Dellai, presidente uscente, che pretendeva che toccasse a lui scegliere il suo successore (vedi Pacher, Schelfi, Andreatta ecc), con il Patt che il suo candidato ce l’ha da sempre, con il Pd che di candidati ne aveva cinque o sei, tutti pimpanti ed in gran parte sconosciuti alla gente, ma forti nei salotti chic della politica cittadina, e con l’UpT, zittito e mortificato fino all’ultimo dalle bizze del mitico Lorenzo. Poi finalmente la scossa, la

decisione finale: accordo sulla scelta del candidato presidente con le primarie. Ogni partito propone il suo candidato e alla gente verrà chiesto di dare indicazioni su chi dovrà candidare a Presidente per l’intera legislatura. Tre sono i nomi indicati dai partitri di centro sinistra: Gilmozzi per l’UpT, Rossi per il Patt e Olivi per il Pd. Tre persone per bene, non c’è che dire, capaci, con esperienza, che hanno dato buona prova di sé quali assessori della giunta Dellai. Sabato 13 luglio saranno aperti su tutto il territorio provinciale dei seggi informali, dove chi vorrà, senza obblighi e particolari doveri, potrà andare a scegliere il proprio preferito. Quello che vincerà sarà il candidato Presidente per l’intera coalizione, il prossimo autunno. Questo è il metodo delle primarie, aperto a tutti, ma, nel nostro caso, soprattutto agli elettori di centro-sinistra, ovvio. Spero di essere stato esaustivo e che le cose vi appaiono un po’ più chiare. Come avrà capito le primarie, in democrazia, hanno la funzione di consentire a simpatizzanti e militanti di sce-

gliere liberamente i candidato leader di una coalizione, ( ma anche un sindaco o un parlamentare...), surrogando l’incapacità dei partiti di scegliere la propria classe dirigente. Poi magari, anche qui, come nel resto d’Italia, le primarie si trasformeranno in una sorte di passerella o di gioco di società per effimeri aspiranti leader in cerca di visibilità e di poltrone. Ma vista la statura politica e personale dei contendenti, credo che non sarà così. Agli amici del bar buona continuazione, di materiale da discutere ve ne ho dato in abbondanza, spero di non aver aggravato oltremodo la vostra confusione, ma la politica oggi appare così, in ogni angolo del paese, confusa, disorganizzata, babilonica, un grande paiolo dove ci sta di tutto ed il contrario di tutto, il bene ed il male, l’effimero soprattutto, e l’interesse proprio, che è tutt’altra cosa rispetto all’interesse di tutti e al bene comune, virtù cardinali di ogni buon politico, ma che anche in Trentino sembrano poco praticate. (a.a)

“Non sotterrate i talenti” Caro Adelino, permettimi di congratularmi con te per quanto hai scritto su Papa Francesco all’atto della sua elezione. E’ davvero un Papa eccezionale, semplice e grande nello stesso tempo, ogni volta che lo vedo in TV, mi emoziono ed ascolto con trepidazione gioiosa le sue parole, mi piace soprattutto la sua dedizione ai giovani che rappresentano il nostro futuro, come dicevi tu sarà sicuramente un grande Papa.... Graziella di Tione Cara Graziella, ti ringrazio. Forse nessuno si sarebbe immaginato che in poco tempo Papa Francesco avrebbe fatto di più e meglio di Wojtila che sul rapporto con i giovani costrui gran parte del suo pontificato. M’è piaciuto quando ha detto: “Ragazzi, non sotterrate i

talenti, i doni che Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare cose grandi!”, parole grandi in un momento come questo. E poi ancora: “Ricordate, la vita bisogna metterla in gioco per i grandi ideali!”. Nulla di nuovo per un cardinale che a Buenos Aires confessava i giovani giorno e notte. Straordinariamente “rivoluzionario” per un paese come il nostro che registra un drammatico tasso di disoccupazione giovanile. Ma non è finita, Papa Francesco ne ha per tutti e ne sentiremo ancora delle belle, mi creda, questo è il Papa che ci voleva in momenti di confusione sociale e religiosa come quello che stiamo vivendo, ringraziamo Dio d’avercelo mandato, mai come questa volta le indicazioni dall’Alto sono state azzeccate. Adelino Amistadi

Papa Francesco I

UNI EN ISO 9001

Attestazione SOA Cat. OS3 - Class. V Cat. OS28 - Class. V

dal 1959 SRL tel. 0465 806035 - www.masetermoimpianti.it


Il Dibattito Mi è stato chiesto di esprimere il mio pensiero circa l’attuale e futuro assetto delle comunità di valle. Mi accingo a farlo in maniera strettamente personale, come una semplice cittadina che tenta di fare un sincero esame delle possibilità e criticità riconducibili a questo ente. Ente nel quale tre anni fa, per quanto mi era stato prospettato, riponevo buone aspettative; sembrava la giusta soluzione per avvicinare la gestione del governo del territorio al territorio stesso, un modo insomma di far partecipare direttamente amministratori e cittadini delle valli alle scelte che li riguardavano. Non mi pare tuttavia sia stato veramente così. Le comunità di valle non sono state riempite né delle competenze né dotate dei finanziamenti che potevano renderle forti ed ogni passaggio circa decisioni riguardanti le valli di fatto si è piuttosto complicato, dovendo spesso duplicare il proprio percorso, dal capoluogo di valle al capoluogo di provincia e viceversa. Certo le comunità hanno cercato in generale di ridimensionare l’impatto di queste criticità, ma non sempre hanno avuto la fortuna di riuscire nell’intento. D’altro canto ultimamente hanno avuto anche l’imput di assorbire tutta una serie di servizi presenti nei comuni che, a fronte della grave

LUGLIO 2013 - pag. Dibattito comunità/L’intervento

«Comunità, cerchiamo una “terza via” di sviluppo» crisi economica manifestatasi negli ultimi anni, sembravano essere diventati un costo oneroso da sostenere (servizio entrate, contratti e appalti, servizio informatica e più avanti, sembrerebbe, per i comuni sotto i 2000 abitanti, servizio di segreteria). Sebbene la necessità di razionalizzare la gestione dei servizi comunali presenti sul territorio esista davvero, trovo che la soluzione di accentrare questi servizi in maniera fortemente concentrata in una comunità ampia come la nostra forse non sia la cosa più adatta da farsi. Amministratori ed uffici erogatori dei servizi si troverebbero a gestire un volume di informazioni e di pratiche burocratiche da sbrigare assolutamente vasto ed innegabilmente lento da smaltire, portando il governo del territorio a perdere dell’immediatezza e dell’efficacia che la cura dei comuni normalmente permette. Per “fare meglio con meno”,

di Mariachiara Rizzonelli* come oggi da più parti si ripete, esiste a mio parere una terza via, quella della fusione tra comuni limitrofi, in zone bel delimitate, gli stessi che già ora molto spesso condividono la gestione di alcuni servizi come l’ufficio tecnico o l’ufficio ragioneria, o il segretario stesso. Un modo più praticabile, più accettabile anche da parte dei singoli cittadini e meno costoso di gestire da vicino i servizi per i cittadini (checché se ne dica le economie di scala spesso non sono economicamente vantaggiose come sembrano). Al limite in un futuro prossimo questi stessi comuni “allargati” potrebbero decidere a loro volta di assemblare i propri servizi ad un livello superiore che potrebbe coincidere con quello di un sub-ambito della comunità di valle, raggiungendo in questo il numero ideale dei 10.000 abitanti serviti, numero sotto il quale in Ita-

lia i servizi comunali vanno obbligatoriamente gestiti in maniera associata. A questo punto che ruolo viene ad avere la comunità di valle? La comunità di valle dovrebbe essere centro di erogazione solamente di quei servizi di cui i singoli comuni o gruppi di comuni non possono farsi carico proprio per la loro dimensione sovra comunale. Tra le nuove competenze dovrebbe rientrare ad esempio una maggiore autonomia gestionale per servizi come la sanità e la viabilità e mobilità superiore: è in questi due ambiti che si giocherà il futuro delle nostre valli perché se non riusciremo ad avere una viabilità migliore dell’attuale non potremo essere competitivi né a livello produttivo (una strada chiusa per dieci giorni, come la strada che dalla Valle del Chiese porta in Lombardia, è un accadimento nefasto

che condiziona sfavorevolmente l’insediamento e il mantenimento delle aziende locali), né a livello turistico e nemmeno avere dei risultati a livello di stabilizzazione della popolazione locale. La priorità va data in questo caso alle maggiori vie in entrata e uscita che dalle valli delle Giudicarie portano verso Trento e Brescia, e quindi alla rete stradale del resto del territorio giudicariese per l’appunto secondo il Piano Stralcio elaborato dalla stessa comunità nei mesi scorsi. Assieme alle strade dovremo anche avere un ospedale capace di offrire efficienti servizi di base innanzitutto ai propri cittadini e quindi ai turisti che frequentano il nostro territorio. Efficienza in parte già presente: in questi mesi si stanno ristrutturando vaste porzioni dell’edificio dell’ospedale; contemporaneamente le varie unità operative dell’ospedale stanno lavorando al massimo delle

31

proprie capacità e con una competenza che è al di fuori di ogni discussione. Tuttavia abbiamo ancora bisogno di un Pronto Soccorso che oltre che nuovo, come di fatto è stato promesso per il 2015, abbia la possibilità di essere anche costantemente coperto da un congruo numero di professionisti che possano prontamente rispondere alle esigenze di un territorio lontano dal capoluogo di provincia e da quello che sarà il Nuovo Ospedale del Trentino (il discorso sta nei termini “oltre i muri ci vogliono le persone”). Ugualmente occorre avere un reparto di Medicina forte che possa servire con agio i molti anziani e ammalati cronici che vi fanno riferimento e di un reparto di Ortopedia d’eccellenza, vista la vicinanza a Pinzolo e Madonna di Campiglio. Solo così il nostro ospedale sarà un punto di riferimento forte all’interno della rete ospedaliera trentina. E’ necessario anche chiarire il destino del reparto di Ginecologia e Ostetricia. Alcune scelte sull’assetto dell’ospedale a medio termine andranno fatte, ma occorre assolutamente che l’Azienda Sanitaria Provinciale le compia veramente assieme al territorio. E’ in questo senso che la comunità assieme a tutti i giudicariesi deve farsi sempre più da portavoce delle esigenze locali. * Consigliere della Comunità delle Giudicarie

Perito Ottico IDEE VIAGGIO AUTUNNO 2013 CON DATE E ITINERARI DEFINITIVI

occhiali correttivi lenti a contatto

PROMOZIONE AL 50% LENTI MULTIFOCALI PROGRESSIVE MIGLIORA LA VISIONE

Tione di Trento

Tel e fax 0465 321464

BERLINO IN AEREO – dal 13 al 16 Settembre € 850,00 SOGGIORNO MARE A KARPATHOS (GRECIA) dal 20 al 27 Settembre € 740,00 LOURDES IN AEREO dal 23 al 25 Settembre € 530,00 CROCIERA CON COSTA FAVOLOSA

– dal 23 al 30 Settembre: Savona, Barcellona, Palma, Malta, Catania, Napoli, Savona da € 570,00

TOSCANA

IN PULLMAN – 5 e 6 Ottobre:

€ 190,00 ROMA IN PULLMAN – dal 12 al 15 Ottobre € 490,00 GLI EMIRATI ARABI IN AEREO: DUBAI ED ABU DHABI dal 12 al 17 Novembre € 1870,00

Lucca e la Strada del vino e dell‛olio

ANTEPRIMA FEBBRAIO 2014

CROCIERA

AI

CARAIBI

IN AEREO

I PROGRAMMI DETTAGLIATI SONO DISPONIBILI IN AGENZIA

www.viaggipaoli.it

Viaggi Paoli Via Circonvallazione, 76 38079 TIONE DI TRENTO (TN) Tel: 0465/321503 e-mail: info@viaggipaoli.it


pag.

32

LUGLIO 2013

Operazione a premi valida dal 17 giugno al 17 agosto 2013. Dettagli e regolamento su www.euromaster-pneumatici.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.