������������������������� ������������������������������
�������������� �������������������������������
Giudi iudicarie
il
iornale delle
SETTEMBRE 2014 - pag.
Mensile di informazione e di approfondimento
www.giornaledellegiudic a r i e . i t
1
����������������� ��������������������� ����������������������� ����������������� �������������������
������� ������� ����� �������
����������� ����������� ����������� �����������
�������������������
ANNO 13- N. 9 SETTEMBRE 2014 - Mensile
Vicenda orso, sempre più paradossale
A lle pagg. 4-e 5
Enti locali, ora si “fonde” davvero
Giudicarie, futuro a 4 comuni? Alle pagine 16 e 17
Si accelera sulle fusioni del comuni trentini. Dei 210 attuali, si potrebbe arrivare a 100, nemmeno non tanto tempo. Quello che fino a pochi mesi fa era veduto come un processo di medio termine (da completarsi in due
legislature, anche attraverso la fase intermedia delle unioni) sta diventando una delle priorità del riassetto delle autonomie locali, anche in vista delle elezioni amministrative del maggio 2015.
Le Giudicarie per la famiglia
Aperto dalla Comunità lo sportello a Tione A PAGINA 31
COMPLEMENTI D’ARREDO
ISOLAMENTO
COLORIFICIO RISTRUTTURAZIONE
EDILIZIA
CERAMICHE
ARREDO BAGNO
PAVIMENTI IN LEGNO
PORTE
FERRAMENTA
edilizia casa design
dentisti WELLNESS SISTEMI DI CHIUSURA
ECOSOSTENIBILITÀ
RISCALDAMENTO
PORTONCINI BLINDATI
PIETRE NATURALI
LEGNO
ABBIGLIAMENTO
w w w. s t e l d o . i t
In oltre il 60% dei giorni
Estate bagnata, pioggia record
S
LAMINATO
steldo
Alle pagg. 8 e 9
arà ricordata a lungo come l’estate meteorologicamente più difficile degli ultimi 50 anni, come minimo. Nei tre mesi di giugno, luglio e agosto il Trentino e le Giudicarie hanno
COMFORT
RISPARMIO ENERGETICO
ANTINFORTUNISTICA
PISCINE
Lasciar passare agosto senza ricordare i sessant’anni dalla morte di Alcide De Gasperi mi sembrava profondamente ingiusto. Io ho pochi ricordi di lui, ma uno mi è rimasto dentro, un piccolo ricordo, ma molto significativo. Nell’estate del ‘52 un fulmine uccise a malga Avalina di Roncone una decina di vacche da latte, gettando nella disperazione gli allevatori a cui veniva a mancare gran parte del loro reddito. Allora non c’era mamma Provincia come ai giorni nostri, ma il Parroco del paese scrisse una lettera a nome di tutti a De Gasperi che era in ferie in Valsugana, spiegando il fatto. In pochi giorni arrivarono i Carabinieri, accertarono i danni, e arrivò un assegno in Comune che garantiva un bella cifra, un assegno personale, soldi suoi, per dare una mano agli sfortunati allevatori. Il Parroco lo ringraziò dal pulpito e la gente, commossa, raccontò le virtù di De Gasperi per tutto l’anno. Io ne rimasi fortemente impressionato e per lui ho sempre avuto una specie di particolare devozione. Così ho pensato di ricordarlo brevemente, nei suoi tratti di uomo e di politico che hanno caratterizzato il dopoguerra, un periodo fra i più tristi della nostra storia. De Gasperi si trovò a dover risollevare un Paese uscito dalle vicende belliche disastrato, lacerato nell’animo e nella dignità e con l’economia nazionale ridotta al lumicino. Una situazione non dissimile da quella che stiamo vivendo in questi anni, prostrati come siamo dall’incapacità di riformare il nostro paese secondo esigenze di modernità e di efficienze. A pag. 36
Grande successo per la raccolta di firme pro-punto nascite. Ora si attendono le decisioni di Trento
DESIGN
di Adelino Amistadi
Ospedale,oltre22.000“no”aBorgonovoRe
SCALE PER INTERNO
Alcide De Gasperi: Il ricordo a 60 anni dalla morte
FINITURE
REGIONE
RINGHIERE TERMOARREDO
FERRAMENTA ARREDO URBANO
CARTONGESSO
SALUTE “Slow medicine” alle Terme A pag. 26 ATTUALITÀ Molga Fevri, Miriam e Gaia, sui monti giudicariesi A pag. 26 CULTURA A Roncone, Mondo Contadino A pag. 18
Cesare Maestri porta in quota le Giudicarie A pag. 34
convissuto con piogge pressoché quotidiane, con il brutto tempo che ha accompagnato oltre il 50% delle giornate, associato pure con temperature inferiori alla media del periodo. A pag. 6
Festa a Condino il 20 settembre
50 anni di cartiera A pagina 19
Era il 1964, quando la neo-nata società Le Cartiere Trentine S.p.A. acquistava 40.000 m² di terreno a Condino per la costruzione di uno stabilimento, che avrebbe segnato la storia dell’economia della Valle del Chiese, dando lavoro ad 80 persone. La cerimonia di inaugurazione ebbe luogo il 4 novembre, occasione in cui le numerose autorità che parteciparono all’evento descrissero la nuova Cartiera
come una “sorgente di lavoro che contribuirà a portare l’indispensabile linfa nelle famiglie, duramente provate nel passato”.
Ecofiera, la montagna protagonista
Dal 3 al 5 ottobre la quindicesima edizione A LLE PAGINE 20 E 21
pag.
2
Rassegna Stampa
SETTEMBRE 2014
RASSEGNA STAMPA AGOSTO 2014
A cura della REDAZIONE
DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA Busa di Tione - Matteo Battocchi medaglia d’oro ai mondiali juniores di sci d’erba - Matteo Battocchi, ventenne di Tione, è medaglia d’oro nella prova di supergigante dei mondiali juniores di sci d’erba, in svolgimento a Cesana San Sicario, in provincia di Torino. Si è imposto su un lotto agguerrito di concorrenti di diverse nazionalità, al termine di una gara impegnativa e stressante. Ha vinto per se stesso, e in ricordo di suo fratello Francesco, sedicenne scomparso nel gennaio di quest’anno per una leucemia, che nonostante le lunghe cure, si è rivelata fatale. “Mi hai fatto capire che nella vita non bisogna arrendersi mai”, scriveva, fra l’altro, Matteo in occasione delle esequie del fratello. Daone - Premio Papaleoni 2014, molte le opere premiate a Daone - Un riconoscimento anche a Mario Antolini Muson per il suo impegno a favore della conoscenza e dell’animazione culturale delle Giudicarie A Daone, sabato 23 agosto, solenne finale della undicesimo edizione del “Premio Papaleoni” organizzato dalla Biblioteca comunale di Tione in diretta collaborazione con il Centro Studi Judicaria e la sponsorizzazione di vari Comuni ed Istituti di credito cooperativo. La Giuria dell’edizione 2014, presieduta da Loretta Failoni, era composta da Quinto Antonelli, Lorenzo Cazzolli, Pierangelo Giovanetti e Antonella Piacenza. Eccezionale il numero delle opere presentate: quasi una cinquantina nelle varie sezioni che hanno visto i seguenti vincitori. Nella sezione narrativa il primo premio al romanzo “La signora Rose” di Lorenzo Martinelli. Nella sezione saggistica inedita primo premio all’opera “Una pagina al giorno: almanacco storico dei paesi del Comune di Storo” di Gianni Poletti. Nella sezione saggistica edita primo premio all’opera
“I ghé ciamàva lingére de galèra. Storia degli uomini che hanno costruito la galleria Adige-Garda 1939-1959” a cura di Giuliana Gelmi, Donato Riccadonna e Gloria Valenti, edito dal Museo Alto Garda. Nella sezione testi di laurea specialistiche/quinquennali il primo premio alla tesi: “Don Luciano Carnessali: un artista nel panorama dell’arte del secondo Novecento” di Serena Morelli. Per la sezione ricerche scolastiche il primo premio alla ricerca “Emigrazione” proposta dalla scuola Primaria Val Rendena-Pinzolo. Giudicarie - 100% Riciclo, una App che ti dice tutto sulla raccolta differenziata dei rifiuti - Lanciata dalla Comunità delle Giudicarie per informare Cittadini ed Ospiti Nella Comunità delle Giudicarie la raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto l’81 %. Un risultato che la colloca tra i territori più virtuosi in Trentino e in ambito nazionale. Un dato che si può migliorare ancora, informando in maniera innovativa i cittadini sulla gestione per migliorare ulteriormente la raccolta differenziata. Lo strumento è la App “100% Riciclo” un applicativo facile e intuitivo, presentato ieri presso la sede del Consiglio delle Autonomie in una conferenza stampa alla presenza della Presidente Ballardini, dell’Assessore Gilmozzi, insieme al Presidente del Consiglio delle Autonomie, Gianmoena, ed al Presidente della Fondazione Bruno Kessler, Traverso. “100% Riciclo” è una App per sapere tutto, ma proprio tutto, sulla raccolta differenziata. In modo semplice, pratico ed ecocompatibile fornisce informazioni puntuali e aggiornate a residenti, aziende e ospiti della Comunità delle Giudicarie.
I cattivi pensieri
di Eta Zeta
AUTOREVOLEZZA. “Scusi, 11.000 firme. Ma perché non raccogliamo 11.000 Rid da qualche decina di euro al mese? Proviamo a vedere quanti ne tiriamo su?” Ha fatto la battuta! Così Luigi Brunello, milanese, da due anni in pensione a Lodrone e coordinatore PD del Basso Chiese, con tono sarcastico ha commentato le 11.000 firme raccolte a favore del punto nascite di Tione. “Scusi, signor Brunello, ci può dire con quanti voti è stato eletto coordinatore del PD?”. Abbiamo fatto la battuta! DE GUSTIBUS. C’è chi sta con Daniza. Chi con Maturi. Chi con Borgonovo Re. Noi, da Giudicariesi, stiamo con il Punto Nascite! POVERI ANIMALISTI. Volevano difendere l’orso. Non sapevano che gli “orsi”, quelli veri, sono i rendenesi.
Provincia - Scuola, stabilizzate 460 persone - Si sono concluse da qualche giorno le operazioni di immissione in ruolo del personale docente della scuola statale, del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) ed assistente educatore, e del personale insegnante della scuola dell’infanzia. In questa prima fase sono state stabilizzate 460 persone, in precedenza assunte con contratti a tempo determinato. Ad essi si aggiungono gli insegnanti di Religione Cattolica le cui convocazioni e quelle a tempo determinato per il personale docente della scuola statale a fine agosto. Trentino – Prodi premiato a Trento - Romano Prodi, già presidente del Consiglio e presidente della Commissione europea è il vincitore del premio Alcide De Gasperi 2014. La consegna avverrà in occasione della Giornata dell’Autonomia, in programma il 5 settembre, per ricordare il giorno in cui De Gasperi e Gruber firmarono l’accordo di Parigi. La cerimonia principale si terrà in Sala Depero, presso il palazzo della Provincia. Toblino – La Centrale torna in funzione dopo mezzo secolo - Mezzo secolo dopo la sua dismissione la centrale idroelettrica di Monte Oliveto, sopra la statale che costeggia il lago di Toblino, tornerà in funzione. Costruita nel triennio 1927-29, gestita dalla ex Sit, venne dismessa nel 1965 in seguito alla nazionalizzazione dell’energia elettrica e l’istituzione dell’Enel. L’impianto sfrutterà l’acqua captata mediante una diga di sbarramento e relativa presa allo sbocco della forra del Limarò che immessa in un canale della portata di 14 metri cubi al secondo e salto medio di 10 metri azionerà le macchine della centrale prima
di essere convogliata nel sottostante lago di Toblino. Fai della Paganella - Sull’Altopiano oltre 200 “esperantisti” - Sono giunti in oltre 230 i delegati, provenienti da una trentina di Paesi di tutti i cinque continenti, per l’81° congresso di Esperanto nel salone del palasport di Fai della Paganella. Tra i temi in discussione, la proposta di lingua internazionale neutrale qual è appunto, l’esperanto, una lingua internazionale nata 127 anni fa e che si propone come lingua ausiliaria da affiancare alle varie lingue nazionali, nel rispetto della diversità delle culture di tutti i popoli. Trento – Fravezzi assenteista in Consiglio delle Autonomie - l senatore e sindaco di Dro, Vittorio Fravezzi, ha partecipato a metà agosto alla riunione del Consiglio delle autonomie e la sua presenza non è passata inosservata, suscitando anche qualche mormorio tra i colleghi, visto che da quando è senatore si è visto solo due volte ai lavori dell’organismo di rappresentanza di Comuni e Comunità di valle. Fravezzi fa anche parte dell’esecutivo del Consiglio delle autonomie, ma anche lì si è visto molto poco. Provincia – Tragico incidente in Valsugana, coinvolti Rossi e Olivi - Un sorpasso sotto il diluvio si è trasformato in tragedia, lasciando dietro di sé un corpo senza vita sull’asfalto - quello di un motociclista vicentino - e un bilancio di altri cinque feriti, tra cui la moglie della vittima e i massimi vertici della Provincia: il presidente Ugo Rossi e il suo vice Alessandro Olivi. È accaduto nel pomeriggio del 12 agosto. Assieme al dirigente Enrico Menapace e all’autista, Renato Dall’Alda, si trovavano a bordo di un’Audi
A6, la vettura del parco auto di Piazza Dante a bordo della quale solitamente si sposta il presidente nei suoi trasferimenti istituzionali. Erano le 14.15 circa e la vettura stava viaggiando lungo la statale della Valsugana, all’altezza di Castelnuovo. L’Audi A6 stava affrontando il tratto verso lo svincolo di Strigno. Non viaggiava a velocità eccessiva, come accerteranno poi i carabinieri valutando le ammaccature alla carrozzeria e lo spazio di frenata ridotto dopo l’incidente. Proprio in quel tratto, davanti all’Audi stava procedendo il maxi scooter di Federico Contro, 56enne vicentino di Valdagno: con lui, sul sellino posteriore del Piaggio Beverly 500, si trovava la moglie, Lorella Battistin, 50 anni. A quell’ora, sul posto stava piovendo a dirotto. La tragedia si è consumata proprio quando la vettura stava ultimando la manovra: la berlina aveva già oltrepassato lo scooter ma, proprio mentre Dall’Alda stava per tornare sulla corsia di destra, l’Audi ha iniziato a perdere aderenza, travolgendo lo scooter e lasciando senza vita sul posto Contro. Grande il cordoglio da parte del presidente Rossi e della Giunta provinciale. Trentino – Riforma, venti milioni in meno per la politica - La riforma costituzionale voluta dal premier Matteo Renzi - se andrà in porto così come approvata a metà agosto scorsa dal Senato - comporterà per il Trentino un taglio sui costi della politica di quasi 20 milioni di euro a legislatura (5 anni), considerando che viene cancellata l’indennità dei senatori (oggi a livello regionale sono 7); si eliminano i fondi ai gruppi politici regionali (e provinciali nel nostro caso); e si pone come tetto alle indennità dei politici provinciali quella del sindaco del capoluogo
SETTEMBRE 2014 - pag.
3
pag.
4
Primo Piano
SETTEMBRE 2014
L’orsoentranellacronacad’agosto L’aggressione a Maturi nei boschi di Pinzolo pone d’attualità la questione sicurezza. E l’opinione pubblica si divide
E’
di Ettore Zini la notizia d’agotigrado. Ma, niente di più. sto. In val RendeA far più rumore è stato il na un fungaiolo è stato aggredito da un grande clamore mediatico, che ha scomodato perorso. Fortunatamente se l’è cavata con un grande sino la stampa straniera e quotidiani compassati spavento e ferite non gravi che gli hanno permes- come l’inglese The Guardian, che alla vicenda ha so di essere dimesso dall’ospedale di Tione dopo dedicato un servizio corredato di istruzioni per un paio di giorni. Punti di sutura a una gamba l’uso: “Come comportarsi in caso di incontri fore a un braccio, una scarpa addentata dal plan- tuiti con i plantigradi”. E’ la prima volta dalla reintroduzione dell’orso in Trentino che un uomo è aggredito e ferito da uno degli animali del progetto “Life Ursus”, con cui nel 2000, si è tentato di ripopolare la specie ursina nel parco Adamello Brenta con l’importazione dalla Slovenia di 7 femmine e 3 maschi di orso. Daniza, la femmina che ha assalito il cercatore di funghi, era una del gruppo. Per quattordici anni, munita di collare, ha scorazzato in lungo e in largo attorno al massiccio del Brenta, dando alla luce ben diciotto orsacchiotti. Nel bel mezzo dell’estate più uggiosa e piovosa che si ricordi, lo
sfortunato incontro che ha portato i due protagonisti: Daniele Maturi di Pinzolo e Daniza con la sua prole, agli onori delle cronache. Entrambi, immaginiamo, ne avrebbero fatto volentieri a meno. Il primo, perché ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale di Tione e porterà con sé, per sempre, i ricordi di quel brutto momento. La seconda perché è tuttora braccata dalla Guardia Forestale che ha l’ordine di rinchiuderla a Trento nei recinti del Casteller, con la possibilità di essere uccisa se, al momento della cattura, metterà in pericolo la vita degli operatori. Dal 15
Il Giornale delle Giudicarie
mensile di informazione e approfondimento Anno 12 n° 9 settembre 2014 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Alberto Carli, Arianna Foglio, Elisa Pasquazzo, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 31 luglio 2014 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
agosto, in Trentino non si parla d’altro. Sull’argomento l’opinione pubblica è divisa. Gli anti e i pro. Chi è a favore del plantigrado e chiede che l’animale sia lasciato in libertà. E chi ritiene che sia un pericolo serio per chi frequenta la montagna. Basta affacciarsi su internet, per captare gli umori in materia. Contro la decisione della Provincia e del Comitato Fauna e Foreste di catturare l’animale (per Daniza, si è scatenata una caccia all’orso con il Corpo Forestale sguinzagliato sulle sue tracce) si è mosso il popolo del web (“iostoconDaniza”) con la raccolta di quasi 100 mila firme. Cui hanno aderito personaggi di spicco come Licia Colò, l’ex ministro al turismo Michela Brambilla e persino il conduttore di MelaVerde Edoardo Raspelli. Le reazioni concrete degli animalisti, poi, non si sono fatte attendere. Sono stati creati presidi permanenti in piazza Duomo a Trento, per dire no alla cattura dell’orsa. E’ stata occupata anche il Palazzo della Provincia con scontri con le forze dell’ordine. Mentre la protesta di chi vuole Daniza libera è arrivata fino a Pinzolo, dove Polizia e Carabinieri hanno avuto il loro bel daffare a tenere separati manifestanti dai “Pinzoleri”, schierati a difesa del loro concittadino, il 38enne che ha avuto la disavventura di assaggiare le zampate dell’orsa. Della vicenda, non esente
Daniele Maturi
da tensioni all’interno della Giunta Provinciale per com’è stata gestita l’emergenza orso, si è interessato anche il Ministro Ambiente Gian Luca Galletti. Quest’ultimo, ha avvallato appieno il comportamento della giunta trentina, dando il totale assenso alla cattura dell’animale. La vicenda, però, ha lasciato strascichi ancora aperti su come gestire in futuro il “Progetto orso”. Le opinioni di animalisti, etologi, antropologi, turisti, e semplici cittadini impazzano sul web e sulla carta
Il punto di vista di Daniza Povera Daniza. Ora cerca di sfuggire alle trappole e ai forestali messigli alle calcagna. “Animalmente”, però, bisognerebbe mettersi nei suoi panni. Lasciando da parte gli slogan da stadio di alcuni animalisti, molto offensivi per Renderi, e senza peraltro ascoltare frasi prive di senso, tipo: “Dell’orso bisogna fare solo bistecche”, è possibile mettersi per un attimo nei suoi panni? E guardare la vicenda con gli occhi degli animali? Del resto, non è difficile capire che cosa potrebbe dire Daniza, chiamata a raccontare il suo risvolto della medaglia. “Innanzi tutto, siete stati voi a venirmi a cercare. Siete stati voi a sradicarmi dai boschi della Slovenia. Mi avete presa, ingabbiata e portata a viva forza in un habitat non mio. Dove ho sudato sette camicie ad ambientarmi. Per anni ho fatto quanto farebbe ogni animale buon selvatico, cercando di sopravvivere al meglio, in un ambiente poco congeniale. Ammettetelo: i boschi messimi a disposizione, non sono le impenetrabili e maestose foreste della Slovenia. E poi: i diciotto orsacchiotti dati alla luce nell’ambito del progetto “Life Ursus”, non compensano alla grande peccati di gioventù, come la scorribanda alla Spaghetti House di Riva del Garda, pagata con la cattura e il fastidioso radio collare appiccicatomi addosso? Ho vissuto quattordici anni senza arrecare disturbo a nessuno, alimentando tra l’altro la favola che: il Trentino è bello; che il Trentino è ospitale; che in Trentino vivono pure gli orsi, in un ambiente naturale incontaminato. E, adesso? Che diamine! Per aver semplicemente fatto il mio dovere di orsa, premurosa con i suoi cuccioli, cos’è tutto ‘sto trambusto? E perché mai dovrei vivere il resto dei miei anni in cattività? Io ho semplicemente fatto l’orsa. Se dovete prendervela con qualcuno, rivolgetevi a chi mi ha portato qui. Senza chiedere il permesso. Ne a me. Ne a voi”. (e.z.) stampata. L’orso insomma, nel bene o nel male, è il divo del momento. Ora la politica trentina, anche sulle forti spinte dell’opinione pubblica, si interroga. Che fine farà “Life Ursus”? E’ possibile proseguire come se nulla fosse accaduto? Oppure sono necessari correttivi quali la drastica riduzio-
ne della specie ursina nei territori del Parco? Certo. Se finora non ci si era mai posto l’interrogativo sulla proliferazione “assistita” dell’animale, ora, anche a fronte dei crescenti timori da parte della gente ad andare nei boschi, qualche riflessione dovrà pur esserci.
Primo Piano
SETTEMBRE 2014 - pag.
Alta tensione attorno a Daniza (e cuccioli) A Pinzolo alcune decine di animalisti scaldano gli animi di Denise Rocca
Una cinquantina gli animalisti di tre organizzazioni diverse – Fronte Animalista, Partito Animalista Europeo e Irriducibili Toscani – da una parte, oltre 1500 cittadini di Pinzolo e della Rendena, dall’altra. Per salvare l’orsa Daniza, da una parte, per difendere il concittadino Daniele Maturi dall’altra, il trentottenne aggredito da mamma orsa mentre era con i suoi cuccioli dopo averlo percepito come una minaccia all’incolumità dei suoi piccoli e finito all’ospedale con tagli alle braccia e alle gambe. Una manifestazione, quella degli animalisti, autorizzata dalla questura, l’altra, quella dei cittadini, impedita perchè consentire due manifestazioni opposte lo stesso giorno sarebbe stato un chiaro invito allo scontro. Hanno
E così a Pinzolo, nel pieno dell’estate, è approdata una manifestazione, con tanto di polizia in tenuta antisommossa e sindaco William Bonomi col megafono in piedi fra le due fazioni contrapposte.
“disobbedito” i cittadini rendeneri che si sono assiepati in piazzetta Ruina, mentre arrivavano in ordine sparso gli animalisti: un paio, gli organizzatori della manifestazione, in costume da orso, cani al guinzaglio e cartel-
concessionario
VASTISSIMO ASSORTIMENTO GIOIELLERIA E ARTICOLI REGALO
Viale Dolomiti di Brenta Madonna di Campiglio - tel. 0465.442694
loni, gli altri con fischietti, tamburi e striscioni. Qualche schermaglia a parole già in piazza fra le due fazioni è iniziata, e poi c’è voluta la mediazione di polizia e del sindaco perchè il gruppo di animalisti riuscisse ad aprire il corteo, comunque ridotto nel suo percorso alla fine. “Daniza libera” da una parte “Carnera, Carnera” dall’altra. Poi gli insulti, spintoni, la tensione altissima, qualche carica della polizia che ha dovuto tenere a bada i più scaldati fra manifestanti e locali, urla e cori che nella quiete di Pinzolo rimbombavano ancor più forti che in città avvezze a forme di protesta rumorosa. “Andate a casa” urlavano i pinzoleri, arrabbiati con chi veniva a casa loro a spiegare come si dovrebbe convivere con al natura e gli animali, a “insultare un compaesano” in tanti dicevano; dagli animalisti spunta un cartello: “In Val Rendena non ci sono librerie, ma armerie, macellerie, salumerie...grande cultura! Notevole evoluzione dello spirito” e il malumore fra i locali cresce velocissimo. Al megafono, dopo l’appello per Daniza libera, una manifestante urla “facciamo vedere a questo branco di alcolizzati...” la frase finisce soffocata dalle urla e le due fazioni arrivano al contatto fisico per un attimo, scontri più violenti scongiurati dall’intervento immediato delle forze dell’ordine. Alla fine di Daniza, di Daniele, tutto sommato non si stava discutendo: è diventato subito stranieri contro locali. La tensione altissima, ma fortunatamente con un grande lavoro di mediazione e controllo, le forze dell’ordine sono riuscite a scongiurare scontri e feriti. Riproporre il secondo round a distanza di una settimana, sarebbe stato folle e sconsiderato.
5
LifeUrsus,60annifail“precedente” “Qualcuno si è messo nei panni dell’orso?” Me lo chiede Giampietro Morandi – Gianni, per tutti in Rendena - amante della natura, custode spirituale e materiale di quel patrimonio ambientale che è il castagneto di Carisolo e appassionato di passeggiate e funghi. Anche lui pensa di dire la sua sulla questione Daniza, e lo fa partendo da una memoria personale. Prima di Life Ursus, c’erano stati altri tentativi di ripopolare i monti della Rendena di orsi: uno di questi, forse il primo almeno a memoria dei protagonisti, risale agli anni ‘60, quando qualche solitario orso autoctono ancora pare vivesse in Rendena, o almeno così credeva uno studioso tedesco, che ingaggiato dalla rivista americana Life, portò sui monti sopra Carisolo due cuccioli di orso, nella speranza di incontrare qualche orso autoctono. Morandi, che oggi racconta quella vicenda, allora era un bambino, ma i ricordi di quella straordinaria estate in un maso con due cuccioli di orso sono rimasti indelebili. “Avevo 7 anni – ricorda – andavo a scuola e passai tutta l’estate a Cavrìa, appena sopra Carisolo, a custodire due cuccioli d’orso di un tedesco che li aveva portati qui, per me era come avere due cagnolini. Erano bellissimi”. Il piccolo Gianni seguì il padre Angelo e un amico di Pinzolo, Pietro Caola “Biancart” i quali, valligiani dai mille mestieri e abilità, erano stati assunti dal tedesco Peter per ristrutturare il maso. Verso le 2 o 3 di notte spesso gli orsetti venivano a raschiare sulla porta in cerca di cibo, oppure andavano in paese a rubare il latte che al tempo, senza frigoriferi, la gente lasciava fuori dalla finestra”. Nelle foto un Morandi bambino li accarezza come fossero animali domestici, e il motivo di tanta docilità è che furono allevati nel giardino di una casa di Carisolo: quello della famiglia Ambrosi. Le foto in malga le scattò una delle figlie, Anna, nata in America ma di ritorno al paese per l’estate: “Avevo 26 anni – ricorda lei – e mi ricordo gli orsetti che si arrampicavano sulle finestre di casa, erano praticamente addomesticati”. “Tutta la valle
– raccontano Anna e Gianni - veniva a vedere gli orsetti nel giardino, e poi li portarono al maso in Cavrìa”. Il progetto durò un paio di anni: a quanto ricordano i protagonisti lo studioso tedesco lavorava per la rivista Life e doveva studiare gli orsi della Rendena, la loro dipartita e possibile reinserimento. Ma l’esperimento non portò ai risultati sperati e gli orsetti furono prima portati in Val di Lares, una laterale della Val Genova, e poi via dalla valle probabilmente a Trento, anche se i ricordi di chi allora era bambino sono confusi sui dettagli amministrativi. Un secondo tentativo di reintroduzione dell’orso bruno fu fatto negli anni ‘70 quando un maschio e una femmina furono portati nella zona delle cascte del Nardis, ma anche allora il progetto non finì positivamente. Torniamo all’oggi, quale il messaggio di questa memoria così dolce e particolare? “Niente contro gli orsi – premette Morandi – ma il mio è un grido di protesta dopo aver sentito le insinuazioni su Daniele, che sono pazzesche e mi fa male sentire che qualcuno si permette di fare esposti in procura perchè si è difeso. E poi un fatto al quale continuo a pensare da quando tutto questo è cominciato: nessuno si è messo nei panni dell’orso prima di decidere di reintrodurlo in un ambiente come la Rendena di oggi, molto antropizzata e diversa da come era quando gli orsi c’erano spontaneamente”. Quei tempi erano quelli dell’Austria, quando si veniva pagati in scellini d’oro per cacciare un orso. “La colpa dell’episodio di questi giorni – prosegue Morandi - non è dell’orso e non è dell’umano, ma il posto è pochissimo rispetto ad una volta. Qualcuno si è chiesto se questi orsi stanno bene in così poco spazio? Non sto né di qua né di là, certo però che la presenza dell’orso crea apprensione a chi va nel bosco, mia moglie e io ci portiamo il fischietto e cerchiamo di fare rumore quando andiamo per funghi, e sicuramente un aggiustamento del progetto a questo punto che gli orsi sono diventati molti è necessario. (d.r.)
������������������������������� �������� �������������������� �������������� ��
��������� � ���� ������������� �� ��� ��������������������������� � � � �!� � �� "� ��#�� $ ��� ����� %%��#� �� �#�� ���� ������ � � ���� � �� �� �� $ ��� ������ &#�� �'� ������% � �
�
��������� �� �� ��"��#% �� ��"" ��� �� ���������� � � ����������� ���"" ��������� �� �� � �� ��%��! � ���"� ���� �� �� ���������� �
��� ����������������������������������������������� CHIAMA SUBITO per avere la ����������������������������������� FORMULA “VIAGGIO GRATIS”!!!! ����� �����������������
� !�"�� ���������
#$%����&��������������������&&���������� �����'� (��))���*�����)�������� + (�� ��,��� ��� -"
���������������������������������������������������������������������������������������
�����"��.��"���� ��-/ "�"����"��
�������000�12$2033
www.dentistincroazia.com
pag.
6
Primo Piano
SETTEMBRE 2014
Meteo, Giudicarie sott’acqua nel 63% dei giorni di giugno, luglio e agosto. Temperatura media massima di agosto a picco
Mai un’estate così piovosa
Pessima estate... turismo in difficoltà
I “taliani” se ne sono andati alla spicciolata così come alla spicciolata erano venuti. E’ stata una stagione travagliata e difficile, eccetto le zone di maggior attrazione, Campiglio, Pinzolo, le Terme di Comano e poco altro, nel resto delle Giudicarie i villeggianti si potevano contare con le dita di una una mano. Un po’ per il tempo davvero inclemente e insidioso, un po’ per la crisi, la maggior parte dei nostri clienti abituali è di Roberto Bertolini rimasta a casa o ha scelto altre mete meno insicure dal punto arà ricordata a lungo come l’estate meteoro- con piogge pressoché quotidiane, con il brutto temdi vista meteo. A parte la settimana di ferragosto, quando c’è logicamente più difficile degli ultimi 50 anni, po che ha accompagnato oltre il 50% delle giornate, stato l’afflusso consueto, per il resto dell’estate gli alberghi come minimo. Nei tre mesi di giugno, luglio e associato pure con temperature inferiori alla media se la sono cavata ospitando comitive di anziani, circoli della agosto il Trentino e le Giudicarie hanno convissuto del periodo. terza età, provenienti da ogni parte dell’alta Italia. “E basar manina!” dicono sconsolati gli albergatori. A quel che si dice, Un dato impressionante, se si un estate così erano quarant’anni che non capitava, ma alconsidera che, mediamente lora il turismo era un’altra cosa, se non altro non c’erano le questo dato si attesta attorno al previsioni del tempo che frenavano i vacanzieri, stabilivano 30%, se non sotto; basti pensare il tempo delle vacanze e via, comunque fosse, in vacanza ci che, esattamente 10 anni fa, nel andavano lo stesso. Oggi il villeggiante controlla il tempo che 2004 si registrarono 23 giorni di farà sul computer, poi decide il da farsi, e nel dubbio resta a pioggia nei tre mesi estivi, così casa o va dove si prevede il tempo soleggiato. Una fregata non come nel 2003, praticamente da poco per il nostro turismo, già di per sé, povero e poco apquelli registrati nel solo luglio petibile. Per fortuna che i circoli della terza età, ormai diffusi di quest’anno. Per trovare qualun po’ ovunque e ottimamente organizzati, prenotano ancora cosa di simile occorre andare al nella tarda primavera, e quale che sia il tempo, si presentano 2007 con 41 giorni di pioggia, negli alberghi decisi a resistere a tutto, intemperie comprese. ultima estate così caratterizzata Così abbiamo condiviso l’estate con signori stagionati, di sodal maltempo. Ma sono tanti i lito simpatici, curiosi e vogliosi di conoscere e di colloquiare dati che colpiscono, scorrendo con i residenti. Tutto sommato un bel modo di stare assieme. le rilevazioni realizzate da PierLa speranza è che questi anziani, in estati diverse e più godibigiorgio Ferretti, patron di Pierli, si facciano ambasciatori delle nostre zone e ci raggiungano donegroup che da anni svolge nuovamente, magari accompagnati dalle loro famiglie, figli, un accurato lavoro di rilievo ed nuore, e nipoti compresi. E’ quel che è sempre avvenuto per il archiviazione del meteo in Giupassato e che vorremmo ritornasse abituale anche nei tempi dicarie, riferito in particolare attuali. Proposte imporalla zona di Storo. altro luglio considerato “pessi- la media minima si è attestata a tanti da offrire all’ospite Luglio record. Scorrendo le mo” con 161 mm. Negli ulti- 13,5 gradi, poco più della metà ce ne sono un po’ in tutte statistiche sui tre mesi spiccano mi 10 anni solo in 3 occasioni rispetto allo stesso periodo dello le Giudicarie, storia, usi i 22 giorni di precipitazioni re- è piovuto di più e, comunque, scorso anno. Non c’è da stupire costumi, panorami singistrati nel mese di luglio 2014, sempre in mesi autunnali e pri- si, d’altra parte, che nei giorni golari, scorci stupendi, e dove praticamente ogni giorni maverili, l’ottobre 2004 (268 di Ferragosto e dintorni la temsono queste le cose che si sono registrati uno o più rove- mm), aprile 2008 (266mm) e peratura si sia avvicinata allo ormai qualificano una vasci di pioggia. Numerose sono novembre 2012 (293 mm). zero in tante località turistiche canza familiare, eppure state infatti, come del resto pure Agosto piovosissimo e fred- di montagna trentine e giudinoi, cocciutamente ci ostiin agosto, le giornate che hanno do. Straordinario anche il dato cariesi, con la neve che ha fatto niamo a farci conoscere visto condizioni particolarmen- di agosto, consueto mese delle capolino su rifugi come il Boch per il baccano, per le feste Sarca in piena in Val Genova ai primi d’agosto te instabili con susseguirsi di vacanze, quest’anno disturba- o il XII Apostoli, rendendo angoderecce, per ogni tipo di sole e pioggia all’insegna della te e non poco dal maltempo, cora più difficile una stagione forzatura che, seppur fatta massima variabilità. In totale, presente per ben 21 giorni su turistica già molto complicata a bile. Prendendo in consideraa fin di bene, non interessa più a nessuno, anzi disturba non a fine mese, sono caduti 260 i 31, con un record di 239 mm causa del tempo. zione i mesi di giugno, luglio poco chi cerca in montagna tranquillità ed aria salubre per mm, un numero record, pari a di pioggia caduti. Ma a stupire Totale delle piogge. Con que- ed agosto, infatti, contiamo rinfrescare il corpo e la mente. Si continua a pensare che ai circa 3 volte la media del mese ancora maggiormente è la tem- ste premesse è semplice intuire 647 mm di pioggia totali. Invilleggianti, perchè siano invogliati a restare da noi il più a ed assimilabile solamente a cer- peratura media massima regi- che il totale finale delle precipi- torno alla metà delle piogge lungo possibile, bisogna offrire loro occasione di svago e di ti mesi di novembre od ottobre strata, di soli 23,1 gradi centi- tazioni ha fatto segnare picchi di tutta un’annata media, di divertimento una dietro l’altra, se no si stancano presto e se particolarmente piovosi. Basta gradi (un dato uguale a quello che non è esagerato definire solito circa 1.200 mm totali. ne vanno in altre zone. Da qui una pletora di manifestazioni, feste popolari, sagre paesane, feste religiose, tirando in ballo andare indietro di un anno e tro- del mese di marzo e ben al di record, e occorre andare in- Nel prossimo mese, monitoMadonne e Santi, taluni addirittura inventati. Un minestrone viamo un luglio 2013 fermo a sotto della media massima del dietro di parecchi decenni per reremo i danni su agricoltura di rumori e di attività dove si mischiano, senza possibilità di 76 mm e, spostandosi sul 2012, periodo, attorno ai 30°), mentre trovare qualcosa di compara- e turismo. scelta, cultura, tradizione, ballo, spettacolo, canederli, polenta carbonera, capucci e birra a gogò. Molto spesso senza un minimo di coordinamento e di raccordo fra paesi vicini. Ognuno va per la sua strada perdendo tempo e denaro anche perchè gli ospiti difficilmente si possono scomporre in due o in quattro. Non è peccato far festa, anzi! Meglio vedere gente allegra che gente con il “muso”. Tanto per il turista tutto fa brodo, basta divertirsi. Ma non è più così. Oggi il turista ha bisogno d’altro. Gli anziani sono alla ricerca di riposo e tranquillità, e la famiglia vuol portare i propri figli dove non solo ci si diverte, ma anche dove si matura, dove s’impara, dove si possono fare esperienze importanti ed irripetibili. Credo che bisognerebbe cambiare registro: ben venga una tantum la festa in piazza a base di ballo liscio, polenta e canederli con birra a volontà, ma non se ne faccia il perno dell’offerta turistica e si cominci a pensare di offrire al villeggiante la scoperta e il godimento delle più autentiche bellezze del nostro territorio, le vestigia antiche, la nostra migliore tradizione contadina, visite guidate ai luoghi sacri della prima guerra, numerosi in Giudicarie, passeggiate di comitiva lungo sentieri panoramici, visite guidate alle baite e alle malghe con bestiame al pascolo, la scoperta dei silenzi e della tranquillità dei boschi. E se qualche sera non ci sarà in paese, o nei paesi vicini, la festa in piazza con musica fino alle due di notte, pazienza, magari la potremo rimpiazzare con serate a teatro, o con concerti di qualità. Piccole cose per migliorare il nostro appeal turistico e da parte mia piccoli consigli su cui meditare. Almeno lo spero.
S
Adelino Amistadi
SETTEMBRE 2014 - pag.
7
Il sindaco di Tione Mattia Gottardi
«Decisione grave, sarà “guerra” se il territorio non verrà ascoltato» di Roberto Bertolini
Ermanno Sartori: «Si era capito già tre anni fa con la nomina di Ioppi»
«Epilogo triste, voluto dalla politica» Ermanno Sartori
Mattia Gottardi
pag.
8
Ospedale di Tione
SETTEMBRE 2014
Le firme “sommergono” Borgonovo Re21
Porto franco
OTTOBRE 2013 - pag.
contro la Democrazia Cristiana.
Ora ha assorbito i toni, le forme, Il vecchio dettocontro torna la puntualmente moda In oltre 22.000 hanno sottoscritto la petizione chiusura del di Punto nascite. Ora che farà l’assessore? il linguaggio di un partito mo-
Moriremo democristiani
Il Punto nascite non è sicuro. di Ettore Zini Non risponde più alle richieLo scriviamo in lettere: frequentano le nostre valli, ste della sanità provinciale. ventiduemilaquatrocentoundici. Lo riscriviamo in cifre: hanno testimoniato quanto sia importante poter avere una Tantomeno a quella locale. Il 22.411. Tante sono le firme, riportate in calce, alla petizio- struttura ospedaliera in loco. Che, all’occorrenza, possa far numero delle nascite è troppo ne pro punto nascite di Tione. Poteva rivelarsi un boome- fronte alle esigenze di valligiani e ospiti che periodicamente esiguo. Bisogna prendere una rang. Invece i giudicariesi, e con loro tantissimi turisti che frequentano le nostre località di montagna. “ decisione drastica e chiuderlo, nell’interesse delle mamme, man mano che si raccoglievano te, il 59,9% sono dei residenti. e dei nascituri”. Questa, in i moduli distribuiti nei bar, nelIl 5,6% di non giudicariesi, di Ettore Zampiccoli estrema sintesi l’analisi e la de- le farmacie, nei locali pubblici, residenti però in provincia di cisione dell’assessore provin- Luigi nellePintor, case digiàriposo, davanti Il 34% la di convinzioturisti e vilA Roma come a Trento ci sono direttore del Manifesto una quindicina di sta rafforzando negli osservatori eTrento. nei politologi striscianti, masanità. non troppo, fa scriveva una certa soddisfazione “non moriremo ne che “moriremo democristiani”. Non che, tutto sommato, ciale alla Che fenoha fatto anni all’ospedale, neicon supermercati, leggianti provenienti da altre meni e processi che democristiani”. in questo il perché. carta straccia evolutivi delle promesse nei condomini,Invece nelle case ci si autunno dorato e incerto si mi dispiaccia ma vediamo di capire regioni, la maggior parte dei portano a dire che tra qualche dei suoi predecessori. I quali è reso conto della consistenza quali proprietari di seconde mese i democristiani, quelli di di quello comunista doc, vetero il candidato avevano garantito due anni delladirisposta. Mano a mano quali scenari nuovi si apriranno. Zeni un giovane promettente tanto case Mosna, in Giudicarie. NeipresiCoche ha dimostrato di sopportaCerto non potranno ribattezzaseconda o terza generazione, o neo che sia. Anzi il suo modo dente delle liste civiche centempo per delle scelte ponde- che i tanti volontari impegnati muni sono state raccoltedi4.300 avranno in mano le carte buone di proporsi, di argomentare, la re il PD Democrazia Cristiana re malamente le liturgie della tro, ma non pensiamo sia un norate e condivise. Le oltre venti- nella raccolta hanno cominciaadesioni. Mentre on-line, sul e potranno giocare una partita sua spavalderia ricorda più il ma sicuramente vi metteranno sinistra, Alessandro Andreat- stalgico del pensiero unico e di duemila firme raccolte sono la to a riconsegnare quei moduli sito della sonospesa arimpensabile fino a poco tempo berlusconismo che il bersani- dentro contenuti, modi di fare, ta di sicura fede cattolico/de- sinistra, delComunità partito della gagliarda, che testimosottoscritti cre- atteggiamenti e ragionamen- mocristiana, senza parlare del pubblica, rivate solodell’idea 590 sottoscrizioni. fa. Ilrisposta tutto deriva dal lento logo- smo a perdere.daE un nonnumero a caso lo che la Pronia una volontà popolare uni- stesso scente di cittadini, si è Beravuta ti che con la vecchia e ormai parlamentare Tonini, tanto per vincia Ma, è nei gazebo centri ed di ramento della Premiata Ditta, Renzi ha detto che deve esseree nei ovunque voca.il Tutta pendente a favore sani laè percezione che ilEbbene risultato spompata sinistra avranno ben fare qualche nome. E’ una ge- insinuarsi raccolta, organizzati luoghi ovvero PD del dopo Bersaormai “spompo”. dappertuttonei togliendo del –mantenimento del– reparto sarebbe andato più inprotagolà di ogni poco tù che glifare. under 18 non hanno nerazione volta cheche in Giudicarie s’interpiù frequentati, che la sta cambiando la spazio a che ni che sia ben chiaro non questi nuovi e giovani al cittadino, al risposta privato, che po’ nominale, che resta al ben guardare questo processta di chiudendo sicuramentedel nisti stanno mettendo allePiù corde professionista. Grisenti è di ostetriciama e ginecologia benevolo pronostico. di 22 Apotuto essere della partita, sarà pelle pella,diinquel modo quasi è stata “esaltante”, come l’ha del Pd. Ma le situazioni più inso è in atto, silenziosamente, sta nosocomio cambiando tionese. gli azionisti di chi bene o male ha tentato di inscuola democristiana e lo diDi fronte mila sottoscrizioni, più della portato sui tavoli della Provin- la popolazione per sapere cosa definita la presidente della Coteressanti si ritrovano al centro, anche a Trento. Vediamo un maggioranza e forse anche la terpretare in questi anni la Premostra, tra l’altro, la caparbiealla quale, l’assessore Dona- metà dei 37.635 (con 30.701 cia. Che dovrà prenderne atto pensa in tema di sanità. I risul- munità Patrizia Ballardini. “Un bacinoinchedettaglio, – come tà di situazioni. Nel Pd della quell’ampio ragione sociale. BasterebbeDitta: Bersaniabitanti sta facendo con la quale è erisorto dalle ta Borgonovo Re e l’intera miata maggiorenni) della paio e convincersi che, a esprimere tati, snocciolati segnale poderoso trasversale una vecchia e cara mamma vecchia guardia non ci rifero tre nomi per far capire cosa la fi ne che farà, Barca si è perso sue diffi coltà. Viola pure Giunta Provinciale (presidente Valle, sono un fiume in piena. contrarietà a una decisione così nell’affollata conferenza stam- a tutti i partiti che rafforza con ansta succedendo nel Pd: Enrico nelle nebbie dell’ideologismo riamo al dato anagrafico - chi – è sempre pronto ad accoglie- l’aggravante di essere fervido Rossi in testa) non potranno gi- Sono la testimonianza, con- inusitata e repentina ai danni pa indetta dai responsabili della cor di più le nostre convinzioLetta, Franceschini e Renzi. vuoto e un po’ snob, degli altri resta? Pinter ormai appare di re tutti. E in questa area che si seguace della Compagnia delle rarsi dall’altra parte.diNessuno, creta, di quanto la valle tenga di un punto nascite peri- giocheranno Comunità diiValle, ni”, hanno commentato sindaci destinioffrono futuri uno del Opere. archiviato, il buoncosì Pacher matrice e pensiero co- fatto E Rossi? I primi due vengono fatto di sicura Ma vi pare che firme non sono di state munista ai suoioservizi. Sono la cartina ferico, è solo ha la deciso politica Trentino spaccatoe che davvero strabiliante responsabili della Ai Comunità. potrebbero riser- ile Patt stile enon tempismo post comunista non con dal finché vecchiole Partito popolare sia di sinistra. tempi di contate unaed a una, aveva ipo- si parla di tornasole di quanto il tema Ma, è lalabarca, popolazione su ciò che gli abitanti, ma an- quell’indomito Ora, a risultatocombattente acquisito (coinattesi scenari. abbandonare Nico- varci nemmeno più. C’è da dilocale. Martinazzoli il dna della che tizzato un’adesione così nel mas- giurarci salutema, (nondopo soloil la maternità) letti tutta. una fa- Infatti che i dicano turisti che frequentano la era munque lo siPruner guardi non si può i lettori che diffesi èSchierata già perso come nelle nebbie congresso, democristrianità ce l’hanno Enrico il Patt era siccia. Lelinguaggio. previsioni più rosee il trio stia aLetta-Franceschini-Rencuore ai giudicariesi. Ora romane. lange macedone, in difesa delle renza valle,fasitra aspettano dalla epolitica non convenire sullamemorabili sua imporun Grisenti Viola capace Poi ci sono i giovani sangue e nel Renzi, di battaglie Olivi, piùe dei vicino a da prenderà in rampanti. purazzardavano essendo natoun innumero terre rosse, contro sinistra, in nome una parte Dei e un22.411 Rossi sì dalvicino zi quel plicodefi dinitivamente firme, pesante proprie sale parto propri provinciale. al sia tanza) saràlafondamentale valuMarangoni che a Marx, Luca mano il partito e allora chissà ha alle tanti diecimila risvolti maadesioni. non certo di Dio Heimat e Famiglia, sia l’altra. Non conosciamo più di Ma, come il piombo anche in vir- servizi ospedalieri. E’ la prima mantenimento del punto nasci- tare le reazioni dei vertici della
derato che con garbo e furbizia mette un po’ in penombra i cappelli piumati si inserisce delisanità e della epolitica trentina. catamente nelle pieghe di quelTanto più che l’esito della sotl’intellighenzia toscrizione arrivademocristiana, all’indomani che dietro le quinte dell’approvazione daconsiglia parte dele suggerisce. Consiglio delle Autonomie Non sappiamo, oggi come oggi, (organo di rappresentanza dei se vincerà Rossi o Mosna, ma comuni e delle Comunità di vinca uno o l’altro una cosa è Valle) documento in cuie certa: di la un leadership politica siculturale chiede il ai delriconoscimento Pd anche in TrenConsigli per agli la salute di “una tino è ormai sgoccioli. Parreale partecipativa liamo funzione naturalmente del Pd di una definizione volta, non delle di quella Cosa alla politiche che verrà dopo l’innesto di penper la salute”. E alla richiesta siero dei nuovi rampolli. che, ogni scelta strategica dei Magariospedalieri nella prossima maggioservizi sia concerranza ci potrà essere tata e condivisa con la anche perife-il Pd, peraltro con la generazione ria. Compresa la sospensione nuova, ma non potrà pesare più di in tema di di ogni tanto,decisione, né tantomeno seccare sanità, predisposizione più di fino tantoalla il manovratore perdel Piano e lala chénuovo altrimenti ci sanitario, sarà sempre rivendicazione di parità diquella tratriserva del centro campo, tamento peretutti i trentini, indidi Grisenti compagni. Democristiani si nasce, nondisi pendentemente dalle località diventa. E’ quel che non ha caresidenza. Riusciranno queste pito il Pd nel momento in cui azioni congiunte, che hanno ha perso le radici inseguendo coinvolto anche altri territori, retroguardia e perabattaglie scalfire di le granitiche convindendo vent’anni a combattere zioni maturate dall’assessore Berlusconi, anziché pensare alla sanità Donata Borgonovo a rinnovarsi. E così mentre Re? E’ difficile dirlo.il Certo è Bersani combatteva Cavalieche, un plebiscito, perché zitti di re i giovani democristiani, vero si tratta, quezitti, plebiscito piano piano, comedinovelli sta portata non potrà essere cuculi, volavano nel nido deldePd deponendo loro uova, che ora glutito comeleun sorso d’acqua si sono schiuse. fresca.
����������������������� ������������������������������������
����������������������������������� ������������������������������� ������������������������������������� �������������������������������
LA FORZA DELLA CONCRETEZZA
��������������������������������� �����������������������������������������
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
La questione ospedale spacca il Pd La raccolta di firme sul punto nascita di Tione, fa esplodere i dissensi nel Partito Democratico giudicariese di Roberto Bertolini
Nonostante la netta vittoria nelle Europee di maggio, nella quali anche in Giudicarie il Partito Democratico ha superato il 40% imponendosi come il primo soggetto politico, le acque in case democratiche non sono affatto calme. Il casus belli arriva con la questione della ventilata chiusura Fra tutti Luigi Olivieri, exonorevole in quota De ed esponente di primo piano della dirigenza del Partito Democratico trentino, se è vero che, solo qualche mese fa, alle primarie per l’elezione del nuovo segretario provinciale del partito di Renzi, è stato nettamente il più votato su scala provinciale, tornando ad incidere direttamente sulla linea del partito. Bene, Olivieri, sconosciuto avvocato e assessore alla Salute e alle Politiche sociali della Comunità delle Giudicarie, ha preso di petto la questione Punto nascite, esprimendo netto dissenso rispetto alle posizioni dell’assessore Donata Borgonovo Re e lanciando la raccolta di firme che dovrebbe scongiurare la chiusura. Ma non basta. A fronte di alcuni esponenti locali che sostengono le ragioni della Borgonovo Re – su tutti, Anna Pironi, componente della assemblea della Comunità e coordinatore del circolo Pd di Tione e Luigi Brunello, da maggio coordinatore del circolo del Chiese – ve ne sono altri che marcano la differenza, specie dopo le dichiarazioni della Pironi stessa che ha detto in sostanza che i promotori della raccolta firme diffonderebbero voci “fuorvianti” per invitare i giudicariesi a firmare. Ecco allora l’uscita dal gruppo consiliare Pd in comunità di Giulio Susini, amministratore locale di lungo corso a Pieve di Bono, in dissenso che con le posizioni di Pironi, dichiarando: «Ritengo particolarmente offensivo e denigratorio il solo pensare che amministratori, come lo sono io e molti altri nei nostri piccoli comuni, utilizzino la “bandiera” in difesa del punto nascite di Tione per scopi esclusivamente elettorali in vista delle comunali del 2015». «Al di là che qualcuno possa o meno aver fatto circolare queste voci, è però un dato certo che il reparto di maternità e ostetricia di Tione sarà
del Punto nascite di Tione, buttato nella mischia della discussione politica dall’assessore provinciale Donata Borgonovo Re e accolto con grande freddezza e pure irritazione da molte componenti giudicariesi, fra le quali anche personaggi di spicco del Pd.
Tonina: “Ottimo risultato, queste firme pesano” Più compattamente rispetto al Pd l’Unione per il Trentino, partito di governo provinciale in decisa opposizione con la decisione dell’assessore Borgonovo Re, ha sostenuto attivamente la raccolta firme, chiamando i suoi aderenti giudicariesi ad attivarsi sul territorio. “Complessivamente – spiega il consigliere provinciale Upt Mario Tonina - è stato un successo, siamo molto soddisfatti per le firme raccolte. Il risultato è molto buono su tutto il territorio giudicariese. È stato un modo per contattare diverse persone che hanno condiviso l’iniziativa. Questo percorso ha dimoveramente chiuso qualora passasse la decisione prospettata unilateralmente dall’assessore Borgonovo Re. Come pure è assodato che chi ha deciso di chiudere il reparto di maternità di Tione ha comunque fornito volutamente, direttamente o per interposta persona, una serie di informazioni che ritengo assolutamente fantasiose, sostenendo che tale presidio è pericoloso per partorire, favorendo quindi la diaspora delle future mamme con il risultato inevitabile di un calo delle nascite». Di qui il dissenso con il Partito Democratico, formazione politica alla quale aveva aderito nel momento in cui era stato indicato dal proprio comune come rappresentante in seno all’assemblea della Comunità di Valle: «essendo il rappresentante in Comunità del comune di Pieve di Bono, che ha approvato mozioni in Consiglio comunale, in Giunta comu-
Mario Tonina
9
Le firme, una prova che rafforza il peso politico delle Giudicarie Le firme tante. Tantissime. Una prova di forza che, per le Giudicarie, sono manna caduta dal cielo. Guai se non fosse stato così. Guai, se di fronte alla richiesta di un plebiscito verso i propri servizi ospedalieri, la popolazione non avesse risposto con la compattezza e la determinazione dimostrata. La gente, gli elettori, sono con i “loro” politici, con i “loro” sindaci. Che da questa campagna ne escono rafforzati. E non si comprende come alcuni di loro, e con essi alcune segreterie del PD, partito importante e di governo, non ne abbiano compreso la portata. Peggio ancora, abbiano tentato di frenare in corsa l’entusiasmo e la volontà dei propri cittadini. “Il centro”, non è una novità, sta tentando gradualmente di spogliare “la periferia” di alcune importanti prerogative. Il Tribunale e le strutture sanitarie ne sono l’emblema più evidente. Per questo è inconcepibile che forze importanti della Valle non siano salite sulle barricate a difendere spazi vitali che sono anche i loro. Nessuno è talmente ingenuo dal pensare che queste 21 mila firme avranno la forza di invertire un processo che, alla luce dei fatti, sembra essere ormai segnato. Con ogni probabilità, anche contro un volere popolare, smaccatamente a favore del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tione, le sue sorti sono ormai scritte. Difficilmente, a meno di miracoli, una sottoscrizione come questa avrà la possibilità di sovvertire gli esiti di un destino ormai deciso. Difficilmente la Giunta Provinciale, nonostante i distinguo del presidente Rossi contro “l’avventatezza” politica della Borgonovo Re, si metterà in dubbio per difendere il futuro di un reparto ospedaliero ormai bollato dai numeri e da un disinteresse politico che non è di oggi. Che, come una goccia persistente, ha marcato negli anni un cammino a questo punto verosimilmente inarrestabile. Centosettantotto nascite in un anno, lo comprende anche un bambino, sono poche. Ma, se come appare evidente , i veri ostacoli al mantenimento di un servizio essenziale come il punto nascite sono i costi e non la mancanza di sicurezza (come improvvidamente sbandierato dagli stessi vertici della Sanità ai danni di una propria struttura), allora consentiteci di dire ai politici - tutti nessuno escluso - che, a fronte delle legittime richieste dei Giudicariesi uniti per una volta, come un sol uomo, a difesa di una causa giusta e fondamentale come i propri servizi alla salute, le risorse debbano essere trovate. Perché, senza scendere su un terreno facile come i vitalizi, dove vogliono, i milioni li trovano. E la salute “in sicurezza”, soprattutto di mamme e bambini, è più importante di qualsiasi altra cosa. Ettore Zini
strato grande sensibilità da parte di tantissimi giudicariesi e anche da parte dei turisti, che considerano necessario avere un presidio ospedaliero fruibile ed accessibile anche nel territorio in cui trascorrono le vacanze”. (r.b.) nale ed in Assemblea di Comunità (all’unanimità), proprio a difesa del reparto di maternità di Tione, ho deciso per coerenza di uscire dal gruppo del PD». Questa parte della discussione interna al Pd. Ma di certo non è finita qui, se è vero che anche a livello provinciale vi sono dei rappresentanti locali che guardano con disagio alla scelta accentratrice della assessore Borgonovo Re, specie in una materia delicata come la sanità. Gli stessi componenti della dirigenza Pd che dialogano con Gigi Olivieri stanno ponendo distinguo e punti di domanda sulla questione. Il prossimo tema di discussione, diverso ma con alcuni punti in contatto, è quello della fusione dei comuni e della riforma istituzionale. Il Pd “cittadino” e quello delle valli torneranno ad andare d’amore e d’accordo?
occhiali correttivi lenti a contatto
Prenota la tua visita della vista, è gratuita LENTI MULTIFOCALI PROGRESSIVE MIGLIORA LA VISIONE
Tione di Trento
Tel e fax 0465 321464
La platea durante la Santa Messa
pag.
10
Economia
SETTEMBRE 2014
E, mentre in val del Chiese (Valle ad alta vocazione industriale, ma da tempo in crisi, proprio per le difficoltà incontrate da alcune delle sue industrie) più di una realtà produttiva ha l’encefalogramma quasi piatto, per l’industria meccanica nata 26 anni or sono, sulle ceneri della Valentini Legno Srl (allora si producevano macchine per segherie), piovono commesse da tutto il mondo. “Oggi buona parte dei nostri prodotti – conferma il responsabile della produzione Adriano Giovannini - prende la strada dell’America del sud. Colombia, Messico e Argentina sono i destinatari della nuova linea Premium realizzata per il gruppo Tenaris”. La sua produzione (grandi macchinari e catene di montaggio per le imprese siderurgiche) ha sempre trovato sbocchi in tutti i mercati del Vecchio Continente. E ora esporta in Europa e soprattutto in America. Nel suo indirizzario non ci sono solo società come Dalmine, Ilva, Riva Acciaio o Marcegaglia: il gotha dell’industria nazionale. Ma gruppi come Techint, Innse, Itam, Iton Seine, Sam Montereau, e soprattutto Tenaris che, dopo il tracollo dell’Ilva di Taranto, ha assorbito buona parte della sua produzione. “Gli unici ostacoli a nuovi ordinativi – dice ancora Giovannini - sono gli spazi. Ormai ridotti, per le esigenze di una ditta che esporta quasi tutto nei mercati emergenti”. Tra i paesi destinatari di commesse ci sono anche Canada, Stati Uniti, Turchia, Israele, Romania. Per questo guarda avanti. E da alcuni giorni, ha iniziato i lavori di ampliamento dello stabilimento lungo la statale 237 del Caffaro che raddoppierà la superficie produttiva. E’ stato abbattuto il capannone ex Steldo (Spagna srl), acqui-
Sono 1.930 i capi da abbattere: 700 caprioli, 900 camosci, 220 cervi e 110 mufloni. “Le assegnazioni – dice l’avvocato Andrea Antolini, vicepresidente dei cacciatori del Trentino – per la nostra zona sono state disposte in base alla consistenza della selvaggina che viene monitorata costantemente grazie a censimenti primaverili e notturni, e tramite una struttura molto professionale che si avvale di un capozona, un vice, e sei guardiacaccia. I prelievi autorizzati nella stagione entrante sono in linea con quelli degli altri anni, anche se l’animale che sta soffrendo di più i cambiamenti del territorio e la consistenza della selvaggina, è il capriolo. Il più sensibile, alla progressiva scomparsa di prati e ai mutamenti ambientali”. Dall’ultimo censimento, i caprioli presenti nei circa
Nuovi investimenti in Valle del Chiese
La Cmv di Roncone raddoppia spazi e produzione di Ettore Zini I carroponte, oggi da dieci, reggeranno fino a trenta tonnellate ciascuno. A lavori finiti, la superficie coperta da cinquemila metri ne occuperà almeno il doppio. Su quell’area di 22.000 mq., in località Fontanedo, sorgestato in vista dell’importante ristrutturazione. Il progetto, firmato dall’equipe dell’ingegner Massimo Dalbon di Tione, in pratica accorpa tre corpi di fabbrica esistenti, e cambia volto all’intera area industriale di Roncone. E’ una ristrutturazione aziendale che getta un ponte sul futuro, mettendo l’azienda meccanica nelle condizioni di essere molto più competitiva. Lo si capisce dal rendering del progetto, da cui si deduce a priori il volto definitivo dell’azienda. Spazi ampi che permetteranno di muoversi in assoluta libertà, anche in presenza di macchinari di grandi dimensioni. Una visione d’insieme che promette un complesso industriale avanzato. Capace di affrontare con successo mercati importanti, non circoscritti ai confini nazionali. Da qui, dal 1988, partono mastodontici tir, con il compito di portare a destinazione grandi impianti per la produzione industriale, come i convogliatori a catena o linee per la produzione di tubi speciali per l’industria petrolifera. Macchinari complessi, di altissima qualità. Realizzati e collaudati nello stabilimento, e consegnati
rà il più moderno complesso industriale della valle. Si fa presto a dire crisi. Ma non tutte le aziende stanno patendo le pene dell’inferno. La CMV, Costruzioni Meccaniche Valentini di Roncone, è una di queste.
Un rendering della nuova Cvm
“chiavi in mano”. Per cui, a volte, è necessario studiare percorsi stradali alternativi, in quanto non tutte le arterie sono in grado di sopportare i trasporti ingombranti sfornati dalle catene di montaggio della CMV. Un esempio per tutti? Una consegna importante per i Paesi dell’Est, per cui, non essendo possibile transitare su ponte Europa, nei pressi di Insbruck, “tarato” solo per carichi non superiori alle 50 tonnellate, è stato necessario allungare l’itinerario del trasporto via Slovenia. Punto di forza dell’azienda è il reparto progettazione. Con ingegneri e tecnici in grado di ideare apparecchiature ad alto contenuto tecnologico. Come
macchine utensili per tubi senza sbavature, spianatrici, raddrizzatrici a caldo, vie a rulli e macchine di infornamento e sfornamento per brame e billette. Macchinari adatti a sopportare il calore degli altiforni, che altre aziende hanno difficoltà a realizzare. Per rendersi conto di quanto esce dallo stabilimento di Roncone, basta avventurarsi in uno dei capannoni dove si assembla il prodotto. Qui, si possono vedere all’opera grandi utensili capaci di piallare il ferro come farebbe un falegname con un’asse di noce o di ciliegio. Oppure plasmare l’acciaio e il tondino come un pastificio farebbe con i fusilli. In pratica dalla CMV
escono impianti destinati ad aziende leader del settore siderurgico che, grazie a tecnologie d’avanguardia hanno permesso alla ditta giudicariese di guadagnare un posto di prim’ordine sui mercati internazionali. In organico - oltre ai titolari Davide Salvi e Gianfranco Ventura - ci sono 46 dipendenti. Trenta nei reparti produttivi, sedici alla progettazione. Per ora, il fatturato oscilla attorno ai 20 milioni di euro l’anno . Ma, a ristrutturazione ultimata, anche i volumi sono destinati a crescere. L’investimento, confermano in azienda è di circa tre milioni di euro. Ma a riorganizzazione ultimata la potenzialità produttiva
dello stabilimento sfiorerà il raddoppio. “Grazie ai carroponte in grado di sollevare il doppio del tonnellaggio attuale – confermano i suoi responsabili - sarà possibile esaudire anche commesse finora improponibili”. “E l’antidoto a una congiuntura che, in Italia sembra non avere mai fine – dicono ancora in azienda - è la qualità. Qualità certificata. Senza cui non si va da nessuna parte”. Come fa una piccola industria della Valle del Chiese a fornire colossi di questo genere? E soprattutto, come mai i suoi macchinari, destinati alle grandi installazioni meccaniche industriali, sono così richiesti? “Ormai – dice Adriano Giovannini - puntiamo quasi esclusivamente sui mercati esteri. In particolare, dopo la crisi dell’Ilva di Taranto, che assorbiva gran parte del nostro prodotto, abbiamo cercato di uscire dai confini nazionali. “Oggi – assicura – ci stiamo specializzando sulle linee per la finitura di tubi in acciaio per l’industria petrolifera e del gas. Il nostro cliente migliore è un colosso mondiale della siderurgia come Tenaris. L’alta qualità, più la capacità di fornire linee di produzione industriale montate direttamente in loco dopo aver ottenuto l’omologazione negli stabilimenti, è uno dei segreti del nostro successo”.
Dal 7 settembre via alla caccia. Ungulati in aumento sul territorio giudicariese
Al via la stagione venatoria Già si stanno oliando le carabine. Anche per i 2.000 cacciatori del distretto delle Giudicarie i cui territori spaziano dalla val del Chiese, alla Rendena e Giudicarie fino a Andalo, con domenica, si apre ufficialmente 115 mila ettari di terreno disponibile (43 mila nel Chiese, 36 mila in Rendena, e altrettanti in Giudicarie-Paganella) sono 4.000. Fino agli anni Ottanta la specie era in piena salute. Ora, spiega il vicepresidente dei cacciatori trentini, l’animale sta patendo soprattutto l’invadenza del bosco, a danno delle superfici prative che, non
la stagione venatoria. Dal 7 del mese è aperta la caccia agli ungulati. Mentre per quella vagante bisognerà attendere la terza domenica settembre, come su tutto il territorio nazionale. si sfalciano più. Anche se a fondovalle trovano ancora un habitat adatto. La specie più gagliarda però, ci è spiegato, è il camoscio. Presente in ben 8.500 esemplari che non hanno risentito minimamente dei rigori dell’inverno, nonostante le abbondanti nevicate della stagione passata. Poi ci sono i cervi. Gli ungulati che stanno aumen-
tando a vista d’occhio e di cui si teme un’esplosione nei prossimi anni. Ce ne sono 1.200. E non c’è escursione, non c’è “uscita”, senza che ci si imbatta in esemplari di questo animale. Infine i mufloni, confinati per lo più nella zona del Brenta meridionale, di cui si contano 400 esemplari. Nei prossimi giorni i nostri boschi riecheggeranno degli spari dei cultori dell’arte venatoria. Si perpetua l’atavico rito della caccia tra uomo e animale. (e.z.)
SETTEMBRE 2014 - pag.
11
pag.
12
Grande Guerra
SETTEMBRE 2014
Forse può risultare adeguato ricordare cosa c’era alle spalle della “conflagrazione bellica”, altrimenti non si riesce a comprendere l’estensione progressiva del conflitto anche oltre i confini europei. Nel 1914 c’era già nell’aria forti contrasti di interesse fra le grandi potenze europee: Francia, Germania, Inghilterra, Austria. Oltre alle rivalità in campo economico c’era anche una rivalità politica, poiché ciascuna nazione voleva controllare anche aree oltre ai propri confini e persino in territori coloniali. L’assassinio dell’arciduca asburgico Francesco Ferdinando non fu che un pretesto per “venire alle mani”. Infatti già nel 1887 Friedrich Engels preannunciava «una guerra mondiale di estensione e intensità mai viste prima, se il sistema di reciproco rilancio degli armamenti, portato all’estremo, darà finalmente i suoi frutti. Da otto a dieci milioni di soldati si massacreranno gli uni con gli altri e spoglieranno l’Europa come nessun sciamo di locuste ha mai fatto prima. Le devastazioni della guerra dei Trent’Anni condensati in tre o quattro anni e sparse su tutto il continente: carestie, epidemie, imbarbarimento generale di eserciti e masse, provocato dalla mera disperazione; caos assoluto…». Mai profezia è stata così reale e tragica. Ed ecco la sequenza delle prime “stragi” che si sono immediatamente susseguite alla dichiarazione di guerra del 28 luglio e riportate nelle “date” sotto il mese di settembre 1914: 3 settembre - I Russi occupano Leopoli in Galizia (Polonia). 5 settembre - Inizia la prima battaglia della Marna (fiume e dipartimento della Francia): contrattacco anglo-francese contro i Tedeschi in marcia verso Parigi. 6 settembre - L’offensiva serba in Bosnia e la seconda invasione austro-ungarica della Serbia portano alla battaglia della Drina, conclusasi poi il 4 ottobre con uno stallo. / Vittoria tedesca nella prima battaglia dei laghi Masuri (in Masuria, in Polonia). / L’invasione russa della Prussia orientale ha
Centenario – Mese per mese
Settembre 1914, ormai si combatte ovunque
O
rmai il “dado è tratto”: l’immane flagello ha inizio e già nei mesi di agosto e settembre di hanno le prime carneficine di un massacro del quale ancor oggi ci si chiede: «Tutti questi morti, oltre nove milioni, sono davvero serviti a qualcosa? Sembra una domanda ovvia – scrive Niall Ferguson (già citato nelle
pagine del mese precedente) - , ma è per molti aspetti è più complessa di quanto non appaia a prima vista». Ed è ovviamente quello che tutti i lettori di questa rievocazione del primo centenario di tanta barbaria debbono continuamente chiedersi di fronte ad «una guerra mondiale di estensione e intensità ma viste prima».
Recuperato l’ex cimitero di guerra in Val Genova A cento anni dall’inizio della Grande Guerra, che ha visto la Val Genova come importante via di passaggio e collegamento con gli avamposti delle Lobbie e del Cavento, con un’iniziativa congiunta da parte di numerosi Enti è stato recuperato a metà agosto l’antico cimitero apprestato per dar sepoltura ai soldati, principalmente del fronte Autro-Ungarico, che perirono nelle cruente battaglie dei ghiacci. Una giornata fresca, quasi autunnale, ha fatto da scenario ai numerosi presenti che hanno assistito alla messa ed alla cerimonia commemorativa per il recupero dell’ex cimitero “Della Todesca”. Ora, a cento anni dal conflitto, è stato ripristinata staccionata che ricorda la presenza del cimitero originale che aveva accolto 170 soldati autro-ungarici ed una decina di italiani. Ancora molti anni fa le salme furono esumate e trasferite nelle comunità di origine o all’Ossario di Rovereto. Erano presenti alla cerimonia: Anna Maria Wieser, rappresentate Croce Nera Austriaca, Paul Hoffman, dei Kaiserjäger austriaci, i rappresentanti delle varie sezioni degli Alpini e degli Schützen locali, dei carabinieri, il picchetto armato del quinto alpini di Vipiteno,
il commissario del Governo Francesco Squarcina, il questore di Trento Giorgio Iacobone, il procuratore generale Giuseppe Amato, il Sindaco di Strembo, Guido Botteri, con numerosi colleghi della Val Rendena, il consigliere provinciale Mario Tonina, il presidente del Parco Adamello Brenta Antonio Caola. Hanno accompagnato
ricordare il cimitero e il fronte della Grande Guerra – ha sottolineato l’Arcivescovo – con le centinaia di soldati che dovettero combattere in quei luoghi inospitali e che perirono afflitti da enormi sofferenze, un ricordo doveroso per auspicare che tali eventi non si ripetano e che finalmente i popoli vivano in pace». Enzo Ballardini
termine. 12 settembre - Si conclude la battaglia della Marna: i Tedeschi sono sconfitti e ripiegano verso il fiume Aisne. 13 settembre - Inizia la prima battaglia dell’Aisne (Francia): i Tedeschi cercano di fermare l’avanzata degli anglo-francesi. 14 settembre - Erich von Falkenhayn rimpiazza Helmuth Johann Ludwig von Moltke alla guida delle forze tedesche. 17 settembre - Truppe australiane completano l’occupazione della Nuova Guinea tedesca. 19 settembre - Inizia la bat-
Un momento della cerimonia
la cerimonia, il Coro Monte Iron di Ragoli e Presanella di Pinzolo. Dopo la messa, celebrata dall’Arcivescovo, Monsignor Luigi Bressan, sono state poste le corone nella cappella, ricostruita nella sua forma originale, con la recinzione che contiene delle croci in legno. «Un modo per
taglia di Flirey, conclusasi poi l’11 ottobre seguente. / I Tedeschi occupano SaintMihiel e guadagnano terreno nella zona intorno alla fortezza francese di Verdun. 24 settembre - Si conclude la ritirata austro-ungarica dalla Galizia. / I Russi pongono l’assedio alla fortezza austro-ungarica di Przemyśl (Polonia). 25 - 29 settembre - Battaglia di Albert, indecisivo scontro tra Francesi e Tedeschi. 26 settembre - Inizia la Campagna dell’Africa Tedesca del Sud-Ovest: truppe del Sudafrica invadono la colonia tedesca. 27 settembre - Truppe anglo-francesi catturano Douala e le zone costiere del Camerun tedesco, isolando il resto della colonia. / L’Impero ottomano chiude lo stretto dei Dardanelli al traffico navale degli Alleati. 28 settembre - La prima battaglia dell’Aisne (Francia) si conclude con una situazione di stallo. / Sul fronte occidentale inizia la “corsa al mare”. / I tedeschi pongono l’assedio alla piazzaforte belga di Anversa. 29 settembre - Inizia la lunga battaglia della Vistola tra Tedeschi e Austro-ungarici da un lato e Russi dall’altro. A cura di Mario Antolini Musón
SETTEMBRE 2014 - pag.
13
pag.
14
Il Saltaro delle Giudicarie
SETTEMBRE 2014
Oibò! Sono dispiaciuto e affranto. L’Abele, luce dei miei occhi, mi ha letto con sfrontatezza una lettera speditami da una gentile signora che me ne dice di bò e di vacca, sentendosi disgustata ed indignata nonché offesa come donna e come cittadina per il modo in cui il vostro Saltaro con i suoi sodali, gente di spicco con tempra di ferro, hanno sparlato dei politici coinvolti nella faccenda, che insisto scandalosa, della chiusura del reparto maternità (per ora!) del nostro Ospedale. Oh! Non sa quanto mi dispiace aver disturbato la sua sensibilità, cara Natalina, ma che i politici sulla questione Ospedale l’abbiano combinata grossa, è fuori discussione. E noi con i politici ce la prendiamo perché sono quelli che dovrebbero rappresentarci, portando le nostre istanze in quel di Trento, non quelli che con sfrontatezza vengono ad imporci i loro “dictat”, decisi alle nostre spalle, all’interno dei soliti clan sciccosi medicopolitici che con il territorio non hanno niente a che fare. E le più di ventimila firme che sono state raccolte in Giudicarie a difesa dell’Ospedale, sono la conferma delle nostre ragioni. Nonostante veti, boicottaggi, diserzioni forzate di qualche partito e l’ignavia di altri, i Giudicariesi hanno alzato forte il loro grido di indignazione per come sono andate le cose sull’Ospedale. Ci dispiace, cara Signora, che lei non condivida la rabbia e lo sdegno con la quasi totalità dei Giudicariesi. Non parteggi per i disertori che hanno anteposto gli ordini del partito alle preoccupazioni ed alle ansie della nostra gente. Noi non ce l’abbiamo con le persone, che possono essere le migliori del mondo, ma con il ruolo politico che svolgono, che dev’essere, come è giusto, sottoposto al giudizio del popolo. E il giudizio questa volta è, fuor di dubbio, totalmente negativo. In quanto al suo sentirsi offesa come donna, mah! Non so cosa c’entri. E’ l’affronto che vale. Una “porcata” (termine usuale in Parlamento!) rimane una “porcata”, che la compia un uomo o una donna, allo stesso modo. In quanto a volersi confrontare con me, lo farei con tutto il cuore, ma l’ho già detto più volte, il Saltaro, mi creda, è puro spirito che si tramanda da generazione in generazione, è l’armonia della nostra storia, è il vento che da sempre raccoglie nei nostri paesi e nelle nostre valli
IL SALTARO DELLE GIUDICARIE
Una gabbia di matti Tra chiusura dell’ospedale e vicenda dell’orso non si sa davvero se vi sia limite al peggio
«Caro Saltaro, ho letto con disgusto e indignazione il racconto/filò pubblicato su “Il Giornale delle Giudicarie”, agosto 2014, pag.14. Mi sento offesa, come donna e come cittadina, per il modo con cui parla e sparla delle persone citate. Mi piacerebbe potermi confrontare con il “responsabile” gli umori dei Giudicariesi, è la coscienza critica collettiva di un intero territorio, è una musica suonata a più mani, come un concerto di voci amiche, ove accanto al direttore d’orchestra s’ingegnano maestri dell’arte canzonatoria e censori severi degli altrui peccati, politici e non, magari con mille difetti, ma che alla gente parlano chiaro e si fanno sentire. Come potrei scendere dall’Empireo, ove risiedo da millenni, per confabulare con lei, che neanche la vedo. Si rassereni, cara Natalina, purtroppo, questa è la nostra indole. Il Saltaro delle Giudicarie ha superato nei secoli minacce, censure, disapprovazioni, scomuniche e quant’altro, e ne è uscito sempre a testa alta, fa parte del mio ruolo essere indefesso controllore delle storture, le sperequazioni, le iniquità verso di noi, nei secoli dei secoli. Rifletta, cara Natalina, e vedrà mi darà ragione. Oh la! E neanche voglio soffermarmi sulla storia dell’orso. Ha ben altro il Trentino a cui pensare! Non possono essere quattro animali (animalisti pardon!) che sbraitano per un orso in fase di cattura, indifferenti alle pecore, capre, asinelli e altri animali fatti fuori dall’indomita Daniza. Ci sono animali ed animali nel cuore degli animalisti. Come al solito, sono gli animali arroganti e feroci gli eroi da osannare, così come capita anche nel genere umano, a farne le spese i più deboli, gli umili, che se anche vengono sbranati, chi se ne frega! Mondo strano il nostro...Che vengano milanesi, napoletani e siciliani ad insegnarci a convivere con gli orsi, è tutto da ridere, a noi, che con gli orsi abbiamo convissuto per millenni. Anche la Provincia non sta di
certo facendo una gran figura, son dieci giorni che tentano di catturare la Daniza, e quella se ne fa un baffo. Per fortuna che gli orsi sono sotto controllo. Il controllo la Provincia l’ha perso da tempo. A cominciare dalla nostra mamma-orsa che se ne va a spasso fregandosene di tutti. Mi è persino simpatica, lei, s’intende, non i suoi “fans”, fatti di niente. E intanto giunge notizia che la nostra Provincia non ha una lira, è scannata all’osso, ha difficoltà a tirare avanti. Sono giunte in questi giorni lettere dalla Pat che cancellano finanziamenti garantiti in campagna elettorale (???) per la mancanza totale di liquidità. La liquidità rimasta è appena sufficiente a pagare i propri privilegi, in dubbio sono persino gli stipendi degli oltre 10.000 pubblici dipendenti, di vari settori e competenze. Lo dice l’ex sindaco Filippo che in Provincia ha le sue conoscenze e tutto sa e tutto viene a sapere. Gran furfante! Finalmente uno che parla chiaro. In barba alla trasparenza! E allora? Bisogna chiudere i piccoli Comuni, unificarli, con la forza, se è necessario, e si risparmieranno un sacco di soldi. Ah, marrani! Il problema non sono i Comuni, piccoli o grandi che siano, il problema è la Provincia, la sua elefantiasi, un pachiderma burocratico, per gran parte inutile, vero freno della nostra economia. Oh, certo il problema dei Comuni numerosi esiste, così come quello delle Comunità, ma è la Provincia con i suoi sprechi, con la sua bullaggine, con la sua burocrazia borbonica, con tutti i parassiti che ci convivono che deve essere rivoluzionata, disfatta, rifatta da capo a piedi, con estrema urgenza. Per 500 mila persone, quante siamo,
della rubrica, ma non conoscendone nome e cognome, mi risulta impossibile. Peccato! Comunque chiedo e attendo di vedere nel prossimo numero un rimedio/riparazione a tante gravi offese. Senza rancore, ma con indignazione, saluti» Natalina Marconato cosa servono 10 dirigenti generali con paghe da fuoco, 20 agenzie, 50 servizi e 150 uffici, tutti che tritano più o meno le stesse competenze, peggiorandole di ufficio in ufficio? Poi ci sono i progetti speciali dove accasare i dirigenti rimasti senza dipartimento, con competenze, talvolta inventate ed irrisorie, ma non i loro stipendi. Altri 20 incarichi a dirigenti disoccupati, 30 incarichi a direttori di non si sa cosa, tanto che in Trentino abbiamo circa 1 dipendente pubblico ogni 93 abitanti, che in confronto all’Alto Adige, 1 ogni 150 abitanti, sembrano davvero una pazzia. Ma di queste storture non sembra preoccuparsi nessuno, così come non interessa a nessuno il numero dei giovani disoccupati che in Trentino sono arrivati a 17 mila, 2 mila più dell’anno scorso.
sindaco Filippo. Si cancellino, immediatamente, queste fesserie dall’agenda provinciale, per l’amor di Dio, finiamola con le pazzie, stile dellaiano, che ci hanno riempito di sogni fasulli e di debiti veritieri. Si occupino i nostri politici di cose molto più serie, come non sempre fanno. E’ di questi giorni l’aumento di tre milioni (son più di venti complessivi!) del fondo per garantire un sussidio ai disoccupati, gran bella cosa, ma ci mettano qualche regola, come può un disoccupato con 3-4 figli ricevere a fondo perduto circa 1.900 euro al mese. Quello non tornerà più al lavoro, farà il disoccupato a vita! Se poi lavora anche qualcosa in nero, quello sta come un pascià, chi glielo fa fare di tornare sotto padrone! Così è, per essere troppo buoni, si passa da coglioni.
Hanno altro per la testa i nostri politici, loro ragionano alla grande. L’ex sindaco Filippo è desolato. L’ultima. Con soldi o senza soldi, si vuol progettare un trenino che colleghi la stazione della “vacca nonesa” con il Muse, con i bar del sud di Trento e con il Not, il nuovo ospedale che dovrebbe sorgere dalle parti di Andalo. Bella questa, dice Filippo, noi non abbiamo neanche la strada per Trento, ai nonesi ed alle signore bene del capoluogo viene garantito anche un trenino solazzevole per le loro scalmane festive. Cose da matti. Talvolta il potere fa impazzire, non sarebbe la prima volta. Fra trenino e Not, sembrano siano necessari 700 milioni di euro, che poi saranno molti di più secondo le costumanze della nostra Provincia, dove si pensa di prendere i soldi? Che qualcuno tenga a bada questi sbalestrati. E’ perentorio l’ex
Meditate politici, questa è per voi! A dir il vero, talvolta, i nostri politici sanno anche occuparsi di cose serie, dirimenti per superare la crisi e vivere felici. Bisogna riconoscerlo. Le menti eccelse, nostri rappresentanti nella politica di Trento, sono tutti presi da una tematica che se affrontata con intelligenza, potrebbe risolvere tutti i nostri problemi in poco tempo. Stanno per affrontare il tema dell’omofobia, dei gay e delle lesbiche, tanto per capirci, vogliono, come giusto, garantire ogni diritto a persone, per il passato, troppo spesso emarginate e reiette. E’ un po’ la moda del momento, che fa riferimento a Zapatero, premier, che introdusse in Spagna, la possibilità di sposarsi per gay e lesbiche. Anche in Italia s’è già fatto molto, tant’è che in certe Regioni si danno lezioni “omo” fin dall’asilo, con tanto di fumetti illustrativi, nono-
stante le proteste dei genitori che hanno solo fatto la figura dei retrogradi, che non sanno stare al passo con i tempi. Com’è cambiato il mondo! Ormai non sono più i tempi del ciclo normale della vita. Né quello dei casini e puttanieri, ma neanche delle “escort” e miliardari, oggi è il momento del mondo gay, vera lobby ormai dello spettacolo e di gran parte della politica. Anche i politici trentini si sono messi in linea, è una questione di apertura mentale, dice il consigliere Civico che è uno dei promotori dell’iniziativa. Sarà anche questione di aperture, saremo anche antiquati, ma gran parte dei Trentini sono legati ancora ai vecchi riti: l’amore fra sessi diversi, l’unione in matrimonio fra un uomo e una donna, la famiglia che accoglie e fa crescere figli suoi, tutte cose vecchie, si capisce, ma dentro di noi da sempre, non c’è Civico che tenga, noi andiamo “alla vecchia” e vogliamo continuare a farlo. Così dice Filippo e dice bene. S’è preoccupato persino il Vescovo, che di questa legge non ne vuol sapere, l’ha detto chiaro e tondo, ma il Pd, cattolici (?) e non cattolici, vuole andare avanti, le menti aperte del Pd ne sono convinte. Così anche gli altri, per non apparire fuori moda, per non escludere eventuali nuove esperienze, ci stanno e buona notte. Era questo un tema prioritario per i trentini? Sembra che a Trento si faccia apposta a sottovalutare la crisi, le grandi difficoltà del momento, l’imminente perdita dell’autonomia, si parla d’altro perchè non sanno da che parte girarsi. Poi sarà quel che sarà. Con l’orso, il trenino, l’omofobia, ce la racconteremo magari per mesi, ma i disoccupati continueranno ad aumentare, la gente sarà sempre più povera, e dovremo re-imparare ad emigrare. A Trento c’è qualcosa che non funziona. A Trento c’è una gabbia di matti. Riapriamo Pergine.
����������������� � ����� ���������������������������������� ��������� ��������
� �� ��� ��!"!�!��� #��� � $�% ��� ��������&�������'$�(���$����������$����)$������� ������������������������($��)$���&&*�'�+�,���-$�����*�����)$�)�� ���������������������������������������($���&�-����� ��$��'� �������������
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
CampusYes, ottimo successo Iniziativa proposta grazie alla collaborazione della Comunità delle Giudicarie con le sette Casse rurali territoriali
G
rande soddisfazione e forti apprezzamenti da parte dei ragazzi partecipanti che hanno vissuto in prima persona l’esperienza formativa del Campus YES, tenutosi l’ultimo week-end di agosto per iniziativa della Comunità delle Giudicarie e di tutte e sette Casse Rurali giudicariesi. Un team di esperti formatori ha guidato i partecipanti in una Il Campus, tenutosi presso il Rifugio Pont’Arnò in Val di Breguzzo, è il frutto di una positiva collaborazione tra la Comunità delle Giudicarie e le sette casse rurali che hanno promosso e sostenuto l’iniziativa: Adamello-Brenta, Don Lorenzo Guetti, Pinzolo, Saone, Spiazzo e Javrè, StremboBocenago-Caderzone, Giudicarie-Valsabbia-Paganella. A detta dei partecipanti, il Campus Yes ha offerto l’opportunità di integrare i
saperi tecnici appresi negli studi con quelle attitudini e quelle competenze creative, emotive, relazionali che sono richieste in ogni lavoro, professione o attività imprenditoriale. La duegiorni si è quindi rivelata essere un acceleratore delle abilità di lavoro di gruppo, di capacità comunicative da far valere in ogni relazione e colloquio, capacità imprenditive, creatività e problem solving, sicurezza di sé e chiarezza dei propri obiettivi indispensabili per
serie di attività outdoor e di team building per testare i propri limiti e le proprie potenzialità, per migliorare il proprio modo di comunicare e di relazionarsi con gli altri e per acquisire nuovi strumenti. Attività all’aria aperta ideate e progettate per promuovere un weekend all’insegna dell’avventura e della scoperta, così da coniugare divertimento e formazione. focalizzare e realizzare i propri sogni e progetti. I partecipanti hanno inoltre avuto modo di apprendere modelli e tecniche per imparare dalle esperienze vissute, grazie ad una seconda attività appositamente ideate. Spazio anche all’osservazione del mondo che cambia, con le interviste a dei testimoni privilegiati: il direttore della Cassa Rurale Adamello-Brenta Marco Mariotti, oltre che al responsabile amministrativo di CMV Enrico Gasperi, il
Direttore della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella Davide Donati e il Presidente della Cassa Rurale Don Guetti Fabio Zambotti. Le due giornate sono inoltre state arricchite da attività di public speaking, simulazioni di colloqui di lavoro e laboratori di gruppo, portando inoltre i partecipanti ad individuare le azioni in cui investire nei prossimi anni per potenziare e consolidare le proprie abilità e competenze.
15
Sportello di Orientamento Dal 15 settembre sarà attivo lo “Sportello di orientamento individualizzato”, promosso dalla Comunità delle Giudicarie e dalle Casse Rurali Adamello-Brenta, don Lorenzo Guetti, Pinzolo, Saone, Spiazzo e Javrè, Strembo-Bocenago-Caderzone, Giudicarie-Valsabbia-Paganella. Un servizio di supporto per: - la preparazione del curriculum e della lettera di motivazione; - la preparazione al colloquio di lavoro; - la creazione del proprio progetto professionale; - l’individuazione delle risorse del territorio utili alla realizzazione del proprio progetto professionale; - l’utilizzo dei social network per la ricerca di lavoro. A CHI SI RIVOLGE Il servizio si rivolge a giovani fino a 30 anni residenti nella zona operativa delle Casse Rurali promotrici, ovvero: - studenti che vogliono redigere il loro primo curriculumvitae; - giovani che vogliono inserirsi nel mondo lavorativo; - lavoratori o inoccupati che vogliono intraprendere nuovi percorsi lavorativi. COME DOVE E QUANDO Il servizio sarà prenotabile a partire dal 15 settembre. I posti sono limitati (30 colloqui disponibili), con priorità secondo l’ordine di arrivo della prenotazione. Ogni incontro individuale avrà la durata di 1 ora I colloqui si svolgeranno presso le sedi delle Casse Rurali dal 18 settembre al 12 dicembre: - Tutti i giovedì dalle ore 9.00 alle ore 19.00 per i residenti in Vallesabbia e Valle del Chiese, - Tutti i venerdì dalle ore 9.00 alle ore 19.00 per i residenti nella Busa di Tione, in Val Rendena, Giudicarie Esteriori e Altopiano della Paganella; - Dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 19.00 via Skype (su richiesta) per i residenti in tutte le aree. MODALITA’ DI ADESIONE Per le modalità di adesione contattare la propria Cassa Rurale di riferimento.
Uno spettacolare museo etnografico privato, realizzato da Lodovico Amistadi
“La cá dal doss” sui monti di Roncone Mi legano all’amico Lodovico i suoi gesti spontanei e sinceri, le conversazioni veloci accompagnate con un aperitivo, la sua sorridente disponibilità ad accoglierti dentro l’Albergo Roncone, il luogo che lo ha visto attivamente presente a costruire una vita assieme alla moglie Alida e che, ancora oggi, pure se gestito dai figli Arrigo, Elvira e Vitale, rimane il suo baluardo, sorta di postazione dalla quale non si può e non ci si deve allontanare. Una sentinella! Non fosse altro che per consuetudine avvalorata dai ricordi e dai sentimenti, Lodovico, rimane figura insostituibile in quel locale storico così frequentato da paesani e turisti e situato a Roncone al numero 10 della Nazionale. Quando non lo trovi aggirarsi fra quelle mura allora sai comunque dove eventual-
mente potresti trovarlo; a “la Cà dal Doss”, sui monti di Roncone, dove quotidianamente e alle ore più disparate si trasferisce per ritemprare corpo e mente, fra gli esseri e le cose da lui più amati. Questa casa di monte alla quale è particolarmente affezionato prende il nome dalla località “Doss”, posta a circa 6 chilometri dal paese e nelle adiacenze di località “la Rocca”. Mezza costruzione di proprietà di nonno Vitale Bazzoli (padre di Alida) viene lasciata in eredità alla figlia, l’altra metà è dell’ex sindaco di Roncone Bortolo Bazzoli che in virtù di un’amicizia consolidata con la famiglia Amistadi la cede in gestione proprio a Lodovico. Così da 35 anni il luogo viene completamente vissuto dagli Amistadi, e in questi ultimi anni reso allegramente
felice anche per la presenza di quattro nipoti: Francesca, Jessica, Claudio, figli di Elvira; Nicholas di Arrigo. Alla casa posta in una radura che si apre verso nord est ed in quota 1.000 metri slm, si giunge comodamente seguendo una serpentina asfaltata che attraversa prati ben curati e boschi di latifoglie. Ad accogliervi l’abbaiare del cane da guardia che subito capisce i vostri intenti e vi lascia passare, poi il tranquillizzante
vociare delle galline mentre razzolano sul prato, ed ancora il tambureggiante trotto di un pony aranciato, per finire con il saluto inaspettato dei due asini che ritmando vi fanno “iiiòòò” – “iiiòòò”. Un idillio capace di togliere tutte le ansie, di rendervi dimentichi della quotidianità e delle sue inquietudini. Ecco! In un luogo semplice ai margini dei rumori dell’oggi, immerso fra beatitudini di campagna ed estasi di montagna, a “la Cà dal Doss”, si reca immancabilmente lungo tutte le stagioni il nostro Lodovico. Naturalmente non finisce qui! La cosa più sorprendente di questo angolo di mondo abitato è quella di contenere una ulteriore ricchezza accumulata negli anni, ad iniziare più o meno dal 1980: una estesa, vastissima collezione etnografica composta di migliaia di oggetti presi dalla cultura tradizionale del nostro passato prossimo. Lodovico ha sempre avuto questa passione per le cose di un tempo e piano piano le ha
cercate e raccolte, per conservarle in un unico spazio dove si potessero vedere e goderne tutti i benefici effetti rilasciati sotto forma di i ricordi e sentimenti. Al piano terra, ad esempio, nel tradizionale “casèt” (cucina) è possibile osservare un “fregolàr” (focolare) datato 1833. Attorno a questo monumento di storia contadina ecco ad accompagnare il “cigagn” (montanti in legno, roteabili, per spostare la “caldèra” o il paiolo della polenta sopra il fuoco) e l’intera serie degli oggetti del “bait dal lat” con contenitori in legno e vettovaglie di ogni tipo. Nella sala in legno che accoglie un grande tavolo capace di ospitare a pranzo almeno quindici persone, fanno bella mostra di sé le vetrinette e le “scansie” (porta piatti) dalle quali spiccano bottiglie storiche di vini e liquori d’altri tempi, mentre in un angolo vengono raccolti vinili e 45 giri appoggiati a radio rurali e un grammofono che ancora profuma di melodramma italiano.Salendo le scale qualche immagine stampata e incorniciata poi ecco aprirsi il vasto vano che un tempo ospitava il fieno seccato. E’ qui in questo spazio divenuto una sorta di labirinto dove il museo si rivela in tutta la sua moltitudine. Nei vari segmenti espositivi un eccezionale numero di attrezzi da lavoro di una volta, roba che restituisce tutta la meraviglia e il fascino dei giorni non ancora del tutto
dimenticati. La sezione dedicata alla fienagione contiene tutto lo scibile della cultura della rasatura dei prati: “’l fèr” (la falce); “la platola” (il piccolo incudine utile alla affilatura); ‘l martèl” (il martello per sfinare il filo della falce) … I contenitori in vimini, i rastrelli e le forche, le “baze” e i “ratèi”(utili per il trasporto a spalla del fieno). Ma altrettanto suggestive sono le ambientazioni del lavoro dei campi, la falegnameria e il lavoro dei “borèr” (boscaioli) che accolgono seghe e “rasagòn”, accette e scuri, realizzazioni lignee come i “brègn” e le “canal”. Ed infine ancora la malga con le “zangole”, le macchine “a mano” per la produzione del burro, senza dimenticare la saga più domestica e femminile della lavorazione della lana con gli ingegnosi mulinelli. Non manca anche un archivio di materiali bellici della Grande Guerra quest’anno più che mai resi attuali per l’occasione del centenario dell’inizio: 1914-2014. Merita davvero una menzione e un plauso l’impegno a conservare questi patrimoni della tradizione, merita una lode l’amico Lodovico che con immenso rispetto per i padri e per le generazioni che ci hanno preceduto, è riuscito a riassegnare valore a cose altrimenti e con superficialità considerate inutili e superate. Bravo Lodovico! Alessandro Togni
pag.
16
SETTEMBRE 2014
In Trentino. In tutta la provincia, infatti, stanno venendo avanti progetti ed idee di fusione, magari nell’aria da anni ed oggi tirati fuori dal cassetto. Basti pensare al Primiero, dove, in questi giorni è in corso un sondaggio telefonico promosso dal comitato “per un Primiero meno diviso” per la fusione dei comuni di Fiera, Tonadico, Transacqua, Canal San Bovo, Sagron Mis, Mezzan, Imer e Siros, per un unico comune che lasci però ai singoli municipi la gestione del patrimonio silvo-pastorale attraverso la costituzione di appositi usi civici. Allo stesso modo, seppur su presupposti diversi sta venendo avanti la fusione in Valsugana tra Ronchi, Roncegno, Novaledo, Borgo e Castelnuovo. In Val di Non si discute invece della fusione tra Cavareno Romeno, Sarnonico, Don, Amblar, Fondo, Ronzone,
Comuni, momento strategico Si accelera sulle fusioni, mentre sta prendendo forma anche la riforma istituzionale delle Comunità di valle di Roberto Bertolini Si accelera sulle fusioni del comuni trentini. Dei 210 attuali, si potrebbe arrivare a 100, nemmeno non tanto tempo. Quello che fino a pochi mesi fa era veduto come un processo di medio termine (da completarsi in due legislature, anche attraverso la fase intermedia delle unioni) sta diventando una delle priorità del riassetto delle autonomie locali, anche in vista delle elezioni amministrative del maggio 2015. E, anche fra i sindaci e Malosco e Ruffrè in un unico soggetto comunale Alta Ananunia. In Giudicarie. Così anche in Giudicarie vengono avanti interessanti progetti di fusione. Ad oggi, dati per fatti quelli
di San Lorenzo e Dorsino e Daone-Praso-Bersone, ci sono altri movimenti in vista. A partire dalla Valle del Chiese, dove i sindaci di Storo e Bondone si mandano reciproci messaggi di interesse a discutere di aggregazione; più
in ambienti provinciali c’è già chi paventa uno spostamento di quella scadenza elettorale al fine di permettere di arrivarci con i nuovi assetti comunali già consolidati. Che si possa fare davvero è cosa non scontata, anche dal punto di vista giuridico, ma già il fatto che se ne parli testimonia come si sia di fronte ad un momento importantissimo nel quale si ridefinirà la geografia amministrativa del Trentino. avanti la situazione a Condino, Castel Condino, Brione e Cimego, dove sono già coinvolti i consigli comunali, che stanno ratificando le prime fasi dell’intesa (vedi intervista nella pagina a fianco). Nelle Giudicarie Esteriori,
dove c’è l’esempio di Bleggio Inferiore e Lomaso e la presenza di tante piccole frazioni, si guarda già oltre e c’è chi ipotizza, come il consigliere provinciale Mario Tonina, di puntare in poco tempo al comune unico. Una mossa che
Tonina: “Alla politica serve molto più coraggio”
“Occorre un riassetto incisivo e lungimirante” Non fa giri di parole il consigliere provinciale Mario Tonina, nel delineare la questione fusioni. Come è noto il politico di Comano Terme è tra i sostenitori di un’idea avanzata di aggregazione dei comuni, così come deriva dalla sua esperienza di amministratore ai tempi della fusione tra Lomaso e Bleggio Inferiore. “Dobbiamo ragionare – spiega – su un’idea di assetto locale sostenibile per i prossimi anni, che dia veramente autorevolezza e capacità di agire ai comuni, valorizzando al contempo le diverse realtà territoriali. In quest’ottica penso poco utile proseguire con il freno a mano tirato, procedendo per spot, bensì occorre pensare ad una importante riduzione del numero dei comuni trentini dettata anche da una revisione dell’assetto complessivo della finanza pubblica nazionale con impatti di straordinario rilievo per la nostra Provincia in termini di concorso agli obiettivi di risanamento finanziario del Paese. Di conseguenza
le politiche di investimento dovranno innanzitutto rifarsi a rigorosi criteri di selettività basati, per le opere pubbliche o agevolate dal pubblico, su verifiche ex ante di essenzialità e indispensabilità delle opere oltre che di programmabilità in base a corretti bacini dimensionali di sostenibilità dei costi di costruzione e gestione, di sobrietà negli investimenti, e su puntuali analisi costi/benefici. Per le Giudicarie, questo vorrebbe dire passare dagli attuali 39 (36 con le avvenute fusioni di Daone-Praso-Bersone e San LorenzoDorsino) a …..? Sarebbe auspicabile ridurre il più possibile il numero dei comuni giudicariesi, la soluzione ottimale potrebbe essere quella coincidente con i quattro ambiti territoriali corrispondenti alla Val del Chiese, alla Rendena, alla Busa di Tione e alle Esteriori. Capisco che si tratti di una visione di prospettiva che può apparire drastica, ma i tempi sono cambiati ed impongono
misure significative e maggiore coraggio. Molti cittadini lo hanno capito da tempo e in particolare le nuove generazioni, e sono sicuro che su queste tematiche potranno appoggiare le eventuali scelte degli amministratori. Tale nuovo assetto supererebbe l’attuale livello intermedio delle Comunità di Valle e potrebbe garantire un effettivo trasferimento di competenze e funzioni programmatorie e gestionali dalla Provincia ai nuovi comuni. E come si potrebbe garantire l’identità delle attuali realtà comunali? Per salvaguardare le identità storiche, sociali ed economiche e per preservare i caratteri identitari di ciascuna realtà territoriale sarà indispensabile trovare delle modalità per assicurare forme di partecipazione che in parte già esistono, come per esempio le ASUC, per garantire alcune peculiarità strategiche quali patrimonio, associazionismo e volontariato dei diversi territori.
In quanto tempo si dovrebbe arrivare a questo assetto? Fino a poco tempo fa si pensava che questi processi investissero il medio-lungo periodo, ma la congiuntura nazionale e provinciale ha costretto a rivedere le priorità e i tempi di realizzazione. Ci troviamo nel bel mezzo di una transizione epocale, e proprio per questo il ruolo che fin qui ha rivestito la politica locale è completamente da rivedere. Occorre dare risposte entro i prossimi 5 anni a quell’importante processo di trasformazione sia interno che esterno al nostro territorio che stiamo vivendo. Una riforma “di transizione” fatta a piccoli passi non risolverebbe i problemi attuali quali per esempio il trasferimento concreto di competenze dalla Provincia ai territori. Serve qualcosa di più radicale, ma per farlo occorre aver ben chiari alcuni obiettivi. Quali debbono essere? È evidente a tutti che occorre decongestionare il sistema pubblico (Provincia) e che per fare questo dobbiamo avere,
come classe politica, grande coraggio. Il ruolo che deve rivestire un politico è quello di saper guardare oltre e fare scelte a volte anche a discapito del consenso immediato, ma di sintesi e lungimiranti per il bene dell’intera comunità. Se ascoltiamo ciò che i cittadini ci chiedono ci rendiamo conto infatti che, più che risposte singole a problemi contingenti, c’è bisogno di un progetto strategico che sia proiettato sul medio-lungo periodo. Dunque quali saranno i prossimi passi? Per attuare tutto ciò ritengo decisivo che la coalizione che sostiene il governo provinciale, avvii quanto prima un confronto responsabile e costruttivo per individuare alcune linee programmatiche prioritarie condivise e ben definite, nel rispetto del Programma di Legislatura, su temi improrogabili quali riforma istituzionale, lavoro, politiche di sviluppo, sanità e semplificazione burocratica per dare le risposte che da tempo aspettano i cittadini trentini. (r.b.)
Attualità potrebbe ingenerarne altre, anche nella Busa di Tione e in Rendena. In quest’ultima i “poli” d’attrazione sono ovviamente Spiazzo e Pinzolo, ma i discorsi sono ancora abbastanza vaghi. Così come nella Busa, dove il potere di attrazione di Tione, nettamente il comune più grande, “spaventa” un po’ gli altri comuni anche se è chiaro che il futuro assetto più probabile è l’estensione del comune maggiore a quelli minori, nonostante Preore, Ragoli e Montagne stiano facendo prove di dialogo in nome della comune appartenenza alle Regole Spinale Manez. Scenario legislativo. Di fronte a questi movimenti negli enti locali, il Consiglio delle Autonomie ha recentemente approvato a larga maggioranza la proposta del presidente Paride Gianmoena di chiedere la modifica della legge regionale per favorire le fusioni tra i Comuni, dirottando a questo scopo gli incentivi oggi previsti dalla Regione circa 3 milioni di euro - per le unioni, che verrebbero dunque bypassate ed di allargare le giunte di un assessore rispetto ai limiti previsti dalla nuova legge regionale, lasciando immutati i risparmi della spesa. Inoltre, i sindaci e i presidenti di Comunità hanno approvato la proposta di cambiare (abbassandolo) il quorum perché sia dichiarato valido il referendum comunale sulla fusione, prevedendo il 50% più uno non più degli aventi diritto, ma di chi ha partecipato al voto alle ultime elezioni comunali. Considerando che la media della partecipazione alle ultime amministrative in Trentino è stata di circa il 70%, è semplice calcolare che basterà un’affluenza intorno al 35% perché il referendum sia valido, rendendo molto più semplice il percorso. Si capisce come questo sia un punto delicato, ed infatti è stato quello che ha sollevato più dubbi e discussioni. Sullo sfondo, come detto la possibilità di rinviare le elezioni amministrative del 2015. Qualora venissero svolte con l’attuale assetto, infatti, si vedrebbero allungati i tempi per ridurre davvero il numero dei comuni, circa della metà, così come si vorrebbe in ambiente provinciale.
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
17
Il sindaco di Condino (comune coinvolto in questi mesi in una prova di fusione) Butterini: “Passaggio molto importante”
In Val del Chiese qualcosa si muove Le prossime tappe dunque prevedono la sottoposizione di un progetto di fusione ai consigli comunali, che dovranno approvarlo entro il 30 settembre per poi giungere al referendum vero e proprio atteso per il 14 dicembre. Una strada stretta ed impegnativa che, qualora vi fosse esito positivo, porterà allo slittamento delle elezioni comunali previste per il maggio 2015 e l’indizione delle stesse dal gennaio 2016, quando cioè il nuovo comune unico (da 2.300 abitanti circa) avrà il suo primo sindaco e consiglio comunale eletti. Per quanto riguarda il progetto di fusione si tratta di un documento sostanziale, tutt’altro che scontato, perché in esso dovranno trovare spazio le istanze di tutela delle municipalità, delle storie e delle identità delle comunità attuali, inserite armonicamente nel percorso di razionalizzazione e unione dei servizi e delle amministrazioni. Per questo, il 25 agosto è stata costituita la commissione che elaborerà il progetto, con tre membri (due oltre ai sindaci) per comune (per Condino Fabio Bodio e
D
di Roberto Bertolini
opo il diniego di circa due anni fa alla fusione con Cimego, il consiglio comunale di Castel Condino ha deliberato, nella seduta del 18 agosto il via all’aggregazione, più ampia, con Ermanno Sartori, per Cimego Walter Zulberti e Alessandra Zulberti, per Castel Condino Remo Andreolli e Renato Bagozzi, Brione da nominare): un documento che poi sarà sottoposto al vaglio dei consigli comunali e che, se approvato, darà il via di fatto alla “campagna” pro referendum. Giorgio Butterini, sindaco di Condino, il maggiore dei quattro comuni con i suoi 1400 abitanti, guarda in modo positivo all’evoluzione di questo percorso. “Penso che la strada intrapresa, ancorché complessa, sia valida e testimonia l’impegno e la responsabilizzazione degli amministratori dei quattro comuni a guardare avanti e cercare di dare un assetto nuovo e più funzionale alle nostra comunità”. Mesi fa, ai tempi della mancata fusione tra Cimego e Castel Condino, disse di
Condino, Brione e lo stesso Cimego. Gli altri tre consigli comunali avevano già espresso nelle settimane scorse il proprio “sì” al percorso e dunque la strada è avviata.
Prove di fusione - Giorgio Butterini (secondo da sinistra) e i sindaci del Chiese
non essere d’accordo perché contemplava ambiti troppo ristretti e dunque era sostanzialmente inutile. Sì e non ho problemi a confermarlo, poiché le dimensioni dei due comuni non avrebbero apportato nessun vantaggio all’assetto amministrativo locale, c’era bisogno di aprirsi ad un discorso più ampio come è nella fattispecie questo nuovo progetto allargato a Condino e Brione. Peraltro, penso che anche questa sia una situazio-
ne “di passaggio”, di medio periodo ancorché significativa, perché oggi dobbiamo sforzarci di ragionare in prospettiva e penso che in quest’ottica dobbiamo lavorare sul comune unico del Chiese. Forse precorre un po’ troppo i tempi. Indubbiamente è così, poiché si tratta appunto di una visione di prospettiva che richiede di essere discussa, metabolizzata e progettata con serietà ed attenzione. Senza dimenticare
che essa ha bisogno anche di un’assunzione di responsabilità della politica provinciale e di essere inserita nel progetto complessivo di riforma delle Comunità di valle e delle autonomie locali. Proprio per questo, oggi siamo a lavorare per quanto ci compete su un primo importante passo, ossia la fusione di quattro comuni limitrofi e morfologicamente omogenei, che può rappresentare il prodromo di qualcosa in più ed intanto getta basi significative di collaborazione, creando reti e sinergie. Recepisco con un po’ di amarezza che non in tutti gli altri ambiti del Chiese (secondo una lettera/proposta dei sindaci di un anno fa dovrebbero essere 4, localizzati in Storo, Condino, Pieve di Bono e Roncone, ndr.) si lavora in questo senso, non vedo insomma analogo impegno, anche se spero di essere in futuro smentito dai fatti.
Su quali basi è nata questa fusione? Come dicevo, in primis dalla fondamentale omogeneità morfologica dei quattro comuni e dalla collaborazione fra le amministrazioni, nell’ottica di una prerogativa di accentramento amministrativo che sia rispettoso delle municipalità e della dignità storica delle singole comunità. Se tutto filerà per il verso giusto, il nostro diventerà un comune di 2.300 abitanti, porterà nel breve periodo piccoli risparmi sulla parte corrente (costi degli amministratori e funzionamento consigli), più visibili nel medio-lungo periodo. Ma è sulla parte straordinaria che è possibile fare sinergie ed economie di scala, rivedendo nel complesso l’allocazione dei servizi e delle relative risorse in un ottica di comune allargato. Su tutto, sarà strategico lo statuto, che scriveremo assieme per mettere in rete i servizi, uffici tributi, segretari, tutelando le singole identità dei vari comuni, una ricchezza che non intendiamo disperdere.
ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ ASSISTENZA
VENDITA MULTIMARCA - Auto Nuove - Km zero - Aziendali - Ritiro e vendita usati - Vendita Accessori
APERTO DAL LUNEDÌ AL SABATO CHIUSO LUNEDÌ MATTINA
Promozione del mese
- Revisioni ministeriali - Elettrauto - diagnosi elettronica - Ricarica Clima - Lavaggio Cambi Automatici - Gommista - Tagliandi - Cristalli - Ganci Traino APERTO DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ SABATO SU APPUNTAMENTO
Panda 4x4
1.3 Multijet 75 CV TUA CON 15.900,00 euro C.I.M. Tel. 0465.326458
stefano@tomasiniauto.com
Via Cesena 15/F 38070 Preore www.tomasiniauto.com
Tel. 0465.326451
officina@tomasiniauto.com
pag.
18
Società
SETTEMBRE 2014
A Condino, il 20 settembre, 50 anni della maggiore attività industriale del Chiese
La Cartiera festeggia il mezzo secolo di attività
L’interno della Cartiera
Il personale, tra cui 40 donne, fu quasi tutto reperito in loco. Nel 1972 la linea di produzione fu potenziata con l’acquisto di nuovi macchinari, tra i quali una seconda macchina continua, l’attuale PM 25, una supercalandra ed una bobinatrice, in grado di produrre carta ad una velocità di 300 m/min. Con questi investimenti nel 1983 per la prima volta si produssero 16.800 tonnellate di carta. Nel 1984 ci fu una battuta d’arresto, dovuta allo sfavorevole andamento del mercato che, nell’anno successivo, portò all’acquisizione
Era il 1964, quando la neo-nata società Le Cartiere Trentine S.p.A. acquistava 40.000 m² di terreno a Condino per la costruzione di uno stabilimento, che avrebbe segnato la storia dell’economia della Valle del Chiese, dando lavoro ad 80 persone. La cerimonia di inaugurazione ebbe
dell’azienda da parte della Cartiera di Carmignano S.p.A. Grazie a sostanziali investimenti, la situazione si stabilizzò velocemente e la produzione poté ripartire già dai primi mesi del 1986. Nel 1993 gli stabilimenti di Condino e di Carmignano di Brenta sono stati a loro volta acquisiti dal gruppo svizzero Industrieholding Cham, andando così a formare una delle realtà più solide nel mondo della carta. A ottobre del 1996 lo stabilimento di Condino inaugurò l’impianto a metano: prima azienda della valle ad utilizzare
luogo il 4 novembre, occasione in cui le numerose autorità che parteciparono all’evento descrissero la nuova Cartiera come una “sorgente di lavoro che contribuirà a portare l’indispensabile linfa nelle famiglie, duramente provate nel passato”.
Veduta aerea dello stabilimento
questa energia pulita per la propria produzione. Gli anni a seguire furono caratterizzati da continui interventi volti al miglioramento della qualità dei prodotti e ad un maggiore rispetto per l’ambiente. Questa attenzione, ha consentito al gruppo, di aprire i mercati verso interessanti stati dell’unione europea, soprattutto Germania e Olanda, seguite poi da molti altri stati in tutto il mondo. Il fatturato derivante dalle esportazioni, è salito fino a toccare l’80% del fatturato totale.
La Valle del Chiese celebra il suo “cuore rurale” Il 20 e 21 settembre torna “Mondo Contadino”, vetrina delle tradizioni agricole, di allevamento dell’eccellenza delle produzioni agricolo- alimentari
L’evento si svolgerà il 20 e 21 settembre, due giornate scandite da un ricco calendario di appuntamenti tra degustazioni guidate, laboratori, mostra bovina e la mostra - mercato. Protagonisti saranno i produttori locali con le suggestive casette di legno allestite nei pressi del lago di Roncone, dove presenteranno al pubblico la propria offerta di prodotti tipici. Oltre alle degustazioni guidate ci sarà la possibilità di acquistare direttamente formaggi, miele, confetture, salumi, funghi, pesce e numerose altre specialità locali. Mondo Contadino si aprirà nella mattinata di sabato 20 settembre alle ore 11 successivamente all’apertura della mostra bovina e della mostra mercato. Al termine della mattinata ci sarà il pranzo a cura dell’Unione Alle-
A settembre, nel weekend che dà l’arrivederci all’estate, il lago di Roncone sarà ancora una volta teatro dell’evento che celebra il “cuore rurale” della Valle del Chiese: è Mondo Contadino - Festival dell’enogastronomia rurale, giunto alla sua quinta edizione. Nato con l’intento di coniugare la bellezza del territorio
con l‘economia agricola, Mondo Contadino fa conoscere al pubblico le tradizioni e gli aspetti più caratteristici e talvolta più nascosti dell’attività agricola e di allevamento del bestiame da secoli patrimonio della valle, oltre alle eccellenze delle produzioni locali, in un momento di incontro e confronto tra agricoltori, allevatori, artigiani e visitatori. 5,00). Un altro laboratorio dedicato ai bambini è in programma alle 16, “Disegnamo e creiamo gli amici animali”. Alle 17 si potrà invece assistere alla “Caserada”, la lavorazione del latte. Quindi dalle 19 la cena a cura dell’Unione Allevatori Valle del Chiese. In serata, alle 20.30, la finale con premiazione della Mostra Bovina dedicata alla razza Bruna e alla razza Frisona e poi dalle ore 21.30 intrattenimento musicale con il saxofinclarinettista Ivan Filosi.
vatori Valle del Chiese e nel primo pomeriggio la competizione “Conduttori Junior”. Alle 15 invece lo
“showcooking” con Alessandro Circiello, autore di “La sana alimentazione”, che darà la possibilità di
assistere alla preparazione di una ricetta e alla sua degustazione (evento su prenotazione, max 50 pers, €
La giornata di domenica 21 settembre propone un secondo showcooking, alle 10.30, sempre in
compagnia di Alessandro Circiello e naturalmente la possibilità di assistervi (su prenotazione, max 50 pers, € 5,00). Alle ore 13 il pranzo proporrà il piatto “principe” della Valle del Chiese, la polenta carbonera. Alle 14.30 sarà riproposta di nuovo la “Caserada” e alle 15 il laboratorio per bambini “Disegnamo e creiamo gli amici animali”. Spazio quindi alle degustazioni, dalle 16.30 alle 18, oltre all’estrazione della lotteria abbinata alla Mostra Bovina che mette in premio i prodotti tipici trentini. Sempre nella giornata di domenica si potranno effettuare nell’area della manifestazione passeggiate a cavallo e con pony, mentre il pubblico nelle due giornate, presso gli stand, potrà assaggiare e quindi votare il formaggio di malga preferito.
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
19
50 anni di esportazione e innovazione La cartiera occupa 116 addetti, produce 60.000 tonnellate di carta l’anno, per l’85% destinate all’estero
LA SCHEDA La cartiera di Carmignano-Cham Paper è, assieme alla Sapes, la principale realtà industriale della Valle del Chiese e un punto di riferimento per quanto riguarda la produzione di carta. La cartiera di Condino occupa 116 addetti per una produzione totale di 60.000 tonnellate di carta l’anno, un prodotto che è destinato per l’85% all’esportazione. Fra le tipologie di carte prodotte, vi è una quota dell’80% di Glassin, ossia carte che servono per fare da supporto, etichette adesive, nastri ecc, un 12 % di carta per imballaggio flessibile, per confezionamento alimenti e un 8 % destinato ad uso alimentare, come ad esempio carte per panettone, colombe ben note sotto le Festività. Nel 2009 viene costituito il gruppo Cham Paper Group Italia del quale fanno parte le cartiere di Condino e Carmignano del Brenta; a queste si aggiunge la Condino Energia che produce energia elettrica e vapore. La capacità produttiva annua del gruppo è di oltre 160.000 tonnellate di carta, che viene esportata in tutto il mondo. Per soddisfare le richieste dei clienti, il gruppo si è specializzato nella produzione di svariate tipologie di carta, tra le quali: carte patinate ad alta qualità, carta per imballaggi flessibili, da destinarsi a beni di consumo e non, carta etichette autoadesive, carte da impiegare per la produzione industriale di oggetti, quali cartelli stradali e pellicole isolanti. Solo nello stabilimento di Condino, oggi si producono oltre 60.000 tonnellate di carta all’anno, che trasformate dai clienti
Cham Paper Group Italia, servono a confezionare prodotti alimentari largamente conosciuti e di uso quotidiano come: biscotti, panettoni, pandori e colombe, caffè, caramelle. Negli anni sono state sviluppate carte per la produzione di fibre di carbonio, per il settore automobilistico e da supporto per etichette e nastri biadesivi. Lo stabilimento di Condino nel 1994 ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001. Tre anni dopo si è aggiunta la certificazione ambientale ISO 14001, grazie alla realizzazione di un impianto biologico per il trattamento delle acque e ad una centrale di cogenerazione. L’impianto biologico per il trattamento dei fanghi consente di depurare tutte le acque separandole dai residui solidi scartati dalla produzione. La centrale di cogenerazione garantisce la fornitura di energia elettrica e vapore
per la fabbricazione della carta. Qualche anno dopo arriva anche l’AIA (Autorizzazione Ambientale Integrata) e nel 2007 l’ambita OHSAS 18001, certificazione per il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Nel 2014 è stato raggiunto un nuovo e ambito obiettivo, la certificazione HACCP, Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici, per fare ciò sono state poste in essere tutta una serie di procedure e controlli durante le fasi di produzione della carta allo scopo di eliminare le contaminazioni. L’azienda è anche impegnata nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente, per questo si rifornisce di cellulosa presso fornitori che hanno ottenuto la certificazione di sostenibilità ambientale FSC per la gestione delle foreste (Canada, Cile, Spagna, Paesi Scandinavi
e Russia). Sul fronte sicurezza l’impegno profuso dalla direzione e da tutte le maestranze, unito a continui investimenti, è stato largamente ricompensato: gli infortuni sono diminuiti drasticamente, oltre che per gravità anche
LA FESTA DEL 20 SETTEMBRE Il 20 settembre la Cartiera di Condino festeggia i suoi primi 50 anni di attività. Previste visite guidate e l’opportunità di conoscere da vicino il mondo della produzione della carta. Sarà possibile assistere al laboratorio di Sandro Tiberi, artista e artigiano, esperto nell’Arte della fabbricazione della carta a mano, tradizione che ha reso Fabriano famosa in tutto il mondo. Ha fondato la “Cartiera Artigiana in Fabriano” dove si creano prodotti di altissimo livello utilizzando materie prime pregiate, puntando sull’innovazione, sul design e proiettando questo mestiere nel futuro. Dice di se: “Per me la carta a mano non è un semplice metodo di produzione ma diventa un vero e proprio linguaggio artistico, le tecniche particolarissime che utilizzo, aprono nuove e stimolanti possibilità creative. Per questo insegno ad artisti ed appassionati in corsi e workshop, dimostrando come, con queste tecniche, il processo creativo parta dalla progettazione del foglio che si trasforma e si adatta all’idea di Opera dell’Artista, diventandone parte attiva e non semplice supporto. Opero anche come consulente nella creazione di laboratori per la fabbricazione di carta a mano.”
per frequenza complessiva. Dal 2008 la cartiera di Condino partecipa al progetto “Obiettivo Zero infortuni” istituito dalla Fondazione Giuseppe Lazzareschi: per ben 4 anni lo stabilimento ha ricevuto il diploma di merito. Gli obiettivi aziendali puntano ad un continuo miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti, ad un costante miglioramento dell’efficienza degli impianti con lo scopo di diminuire l’energia specifica necessaria per produrre la carta e, nello stesso tempo, diminuire le emissioni in atmosfera, la produzione di fanghi e il consumo di acqua per tonnellata di carta prodotta. L’evento. Sabato 20 settembre nel pomeriggio, la cartiera aprirà i cancelli alla cittadinanza. A partire dalle ore 14 sarà possibile a tutti visitare lo stabilimento, con l’accompagnamento di guide. Si potrà inoltre seguire un laboratorio per la realizzazione di carta artistica fatta a mano.
UNI EN ISO 9001
Attestazione SOA Cat. OS3 - Class. V Cat. OS28 - Class. V
dal 1959 SRL tel. 0465 806035 - www.masetermoimpianti.it
pag.
20
Speciale Ecofiera di Montagna
SETTEMBRE 2014
ATione la montagna è di nuovo protagonista Dal 3 al 5 ottobre torna la quindicesima edizione dell’Ecofiera di Aldo Gottardi Inizia il countdown per l’avvio dell’evento giudicariese dell’anno: l’Ecofiera di Montagna. L’evento, che si terrà tra il 3 e il 5 ottobre 2014, presenterà ancora diverse novità, sempre con un occhio di riguardo all’ecologia. Anche per questa 15° edizione, le richieste di parteciqualità di pasta davvero inusuali, birre artigianali e tanto altro ancora.
rci Venite a trova tagna Mon i d a r e fi o c E ’ ll a
di Ecofiera. Sempre in area esterna, lungo il Viale Dante, sarà presente un nuovissimo settore: SpazioPittura. Sei artisti, tutte donne, che si cimenteranno nell’arte della “Street Painting”, raccontandoci le particolarità e la magia di questa metodo-
RISTRUTTURAZIONE
EDILIZIA
CERAMICHE
ARREDO BAGNO
steldo edilizia casa design
PAVIMENTI IN LEGNO
PORTE
FERRAMENTA
WELLNESS SISTEMI DI CHIUSURA
ECOSOSTENIBILITÀ
RISCALDAMENTO
PORTONCINI BLINDATI w w w. s t e l d o . i t
PIETRE NATURALI
LEGNO
ABBIGLIAMENTO
COMFORT
RISPARMIO ENERGETICO
ANTINFORTUNISTICA
PISCINE
LAMINATO
COMPLEMENTI D’ARREDO
ISOLAMENTO
COLORIFICIO
DESIGN
Altra novità di quest’anno è Giocolandia, ovvero la riqualificazione del Parco Saletti, che è stato riprogettato studiando lo spazio in funzione dei più piccoli e permettendo così ai bambini di diventare protagonisti all’interno degli spazi
SCALE PER INTERNO
Poi, una nuova disposizione del Parco Ville, che vedrà al suo interno la creazione di una fattoria didattica, dove diversi animali si presenteranno a grandi e piccini: si potrà quindi entrare in contatto con il mondo della malga con mucche e caprette, si potrà provare l’emozione di cavalcare e di conoscere la vita equina e di rapportarsi al mondo animale attraverso la conoscenza di diverse specie tipiche dei nostri luoghi. Il settore SportNatura vedrà quest’anno la sua attuazione delocalizzata rispetto alle scorse edizioni, in quanto verrà posizionato in piazza Cesare Battisti. Qui sarà possibile praticare gli sport proposti e partecipare alle animazioni per bambini, che anche quest’anno, arricchiranno il programma della manifestazione. Si potrà quindi scalare la parete artificiale, giocare sui gonfiabili, partecipare ai laboratori creativi ed aderire a tante altre attività che si svolgeranno durante i 3 giorni di Ecofiera.
FINITURE
Per questo il Comitato Organizzatore ha dovuto istituire una “waiting list”. È un dato significativo di come l’evento fieristico tionese sia diventato, anche in un periodo di crisi, un importante punto d’incontro tra un’offerta sempre più qualificata e una domanda sempre più attenta ed esigente, che ha portato ad accettare soltanto le richieste perfettamente in sintonia con le tematiche di Ecofiera, optando per una selezione qualitativa degli espositori. Le principali novità riguardano la riorganizzazione concettuale degli espositori situati nell’area fieristica esterna, nell’ottica di un’esposizione maggiormente tematizzata e quindi migliorata dal punto di vista espositivo e qualitativo. In primis un ampliamento dell’area espositiva esterna lungo via Presanella, completamente rinnovata, grazie al posizionamento di una mostra mercato caratterizzata dall’esposizione di prodotti tipici, provenienti da diverse regioni italiane. Si potranno quindi degustare diversi tipi di pane, salumi molto diversi tra loro a seconda della provenienza,
pazione all’Ecofiera di Montagna sono costantemente in aumento e continuano ad arrivare numerose: centinaia di espositori provenienti da tutta Italia, dalla Germania e dall’Austria vorrebbero essere presenti all’evento con i loro prodotti, riuscendo anche quest’anno a superare i numeri delle precedenti edizioni.
RINGHIERE TERMOARREDO
FERRAMENTA ARREDO URBANO
CARTONGESSO
logia artistica tanto vicina alla gente comune. Oltre alle novità che caratterizzeranno un’innovazione strutturale e tematica degli spazi esterni saranno presenti in Ecofiera anche novità dal punto di vista
tematico, e quindi i nuovi convegni rivolti alla valorizzazione delle realtà scientifiche, alla promozione di una cultura dell’innovazione energetica e un maggior scambio tra ricerca ed impresa, quali fattori strategici per la crescita del tessuto locale. Infine, ma non per importanza, grande novità sarà caratterizzata dallo sguardo al sociale, che quest’anno non si limiterà agli espositori delle associazioni volontaristiche, comunque sempre presenti in Ecofiera, ma si amplierà ad alcune conferenze sui temi della pedofilia e delle comunicazioni attraverso l’utilizzo dei social network, nonché l’importanza della pet – therapy, in quanto comunicazione alternativa con un essere vivente non parlante.
Speciale Ecofiera di Montagna
La montagna attraverso 14 aree tematiche
SETTEMBRE 2014 - pag.
21
Azienda Servizi Municipalizzata
via Stenico, 11 - Tione di Trento . Telefax 0465 324239
Ecofiera da seguire anche sul web grazie al sito www.ecofiera.net e su Facebook La manifestazione, nel corso degli anni si è sempre evoluta, sia nelle dimensioni fisiche, che di qualità della proposta e ormai rappresenta un appuntamento autunnale irrinunciabile sia per gli espositori sempre in crescita, che per i numerosi visitatori che nell’ultima edizione erano quasi 30.000, provenienti da tutto il nord Italia e non solo. La rassegna, organizzata dal Comune di Tione in collaborazione con il Comitato Fiere ed il Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali,si terrà, quindi, nei giorni di venerdì 3, sabato 4 e domenica 5 ottobre con orario di apertura al pubblico dalle ore 14 alle 20 venerdì, dalle 09 alle 20 sabato e dalle 09 alle 19 domenica, mantenendo, come da tradizione, l’ingresso gratuito. La fiera sarà suddivisa anche quest’anno in diversi settori: • Agricoltura di montagna • Sviluppo sostenibile • Fonti alternative
• Risparmio energetico • Bioedilizia • Eco-arredo e design • Artigianato • Prodotti tipici • Produzioni biologiche • Ristorazione giudicariese • Agriturismo • Attività tradizionali della montagna • SportNatura • Salute e benessere 14 i settori tematici, quindi, distribuiti in 4 padiglioni coperti, per un totale di circa 3.000 mq, e in 8.000 mq di aree esterne, disposti lungo il viale principale della borgata di Tione, permettono ad ogni visitatore di trovare il suo settore, le sue passioni , le curiosità e le novità per la sua professione ed il suo tempo libero. Mille spunti utili ed interessanti, un contenitore di idee originali, accattivanti, per tutti i gusti. Nuove iniziative, mostre collaterali, convegni, incontri culturali e musicali, spettacoli per bambini, laboratori, animazioni ed esibizioni dal vivo.
Inoltre, anche quest’anno ci si potrà tenere informati sulle novità dell’Ecofiera consultando il sito www. ecofiera.net , dove si potranno trovare tutte le notizie utili, sia per quanto concerne le modalità di iscrizione per i futuri espositori, sia per quello che riguarda i programmi, le news, le attività e tutto ciò che sarà presente in fiera. Il sito è suddiviso in due macro aree: la prima dedicata agli espositori, dove si possono trovare i moduli d’iscrizione, il regolamento, i modelli di servizio utili per la partecipazione alla fiera, i promemoria, lo stampabile per pubbliciz-
zare la propria azienda in Ecofiera; l’altra area, invece, si rivolge ai visitatori, e conterrà il programma dettagliato della manifestazione, le attività collaterali che si susseguiranno nei tre giorni dell’evento, una nutrita fotogallery, che mostra come la fiera sia cresciuta negli anni ed una press area, dove si potranno trovare tutte le notizie e le curiosità. Vi sarà, inoltre, un collegamento facebook per pubblicizzare la fiera, interagire con le persone interessate e poter avere scambi di idee e consigli utili, che permettano una continua crescita dell’evento.
����� � �� � � � � �� � � �� � � � � � � � �
�����������������������������
MARKETING SAIT
���������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������
Dall’antica tradizione della Famiglia Cooperativa Giudicarie nascono i salumi artigianali prodotti con pochi semplici ingredienti e carni provenienti esclusivamente dal Trentino. Li abbiamo chiamati Antiche Bontà di Saone per ricordarne l’antica tradizione nata nel 1893.
BOLBENO - COLTURA MONTAGNE - PREORE - RAGOLI TIONE - SAONE - ZUCLO
TIONE
pag.
22
Cooperando
SETTEMBRE 2014
Una Festa che dentro il ricco programma di Eventi, ha dato spazio anche al dibattito e alla riflessione, cercando quest’anno di inserire il tema dell’agricoltura e delle prospettive future di questo settore dentro una cornice locale, attraverso le testimonianze di giovani imprenditori agricoli; Provinciale, con l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura Michele Dallapiccola e Internazionale attraverso la presenza e il contributo al dibattito dell’Eurodeputato (unico per la Regione Trentino Alto Adige) Herbert Dorfmann. La cornice dell’evento, come negli ultimi 22 anni a questa parte è stata la COPAG Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi. Un luogo e una storia, quella della COPAG, legata a filo doppio con i residenti e lo sviluppo dell’agricoltura nelle Esteriori, che con “Le Montagnine” ha oggi il suo prodotto di punta. Sviluppo rurale e agricoltura sono tematiche importantissime per il mantenimento del territorio e a dire dell’Eurodeputato lo saranno in particolar modo nel prossimo decennio, anche in virtù dello sviluppo economico di aree quali India, Cina Brasile a
“Agricoltura settore strategico nel prossimo decennio” Lo ha detto l’Eurodeputato Dorfmann alla Festa dell’agricoltura di Vigo Lomaso di Alberto Carli
L
a Festa dell’Agricoltura che ogni anno durante la settimana dell’Assunta viene organizzata a Vigo Lomaso nelle Giudicarie Esteriori è ormai un “cult”, un evento at-
L’eurodeputato Herbert Dorfmann
Cedis, il 7 settembre la festa dei 110 anni Sono ormai alle porte i festeggiamenti ufficiali per il compleanno del Consorzio Elettrico di Storo che il 17 febbraio ha raggiunto il traguardo dei 110 anni. Nato infatti nel 1904, oggi il CEDIS conta circa 3.500 Soci che beneficiano non solo della produzione di energia idroelettrica, ma anche dei servizi di telefonia e internet. Ed è proprio con i suoi Soci che il Consorzio intende festeggiare questo importante traguardo domenica 7 settembre
2014. A partire dalle ore 15, l’inaugurazione dei festeggiamenti avverrà presso la Centrale Palvico ‘71, che i Soci potranno ammirare con una visita guidata. Presso il Centro Polivalente di Darzo, alle 18, dopo il benvenuto del presidente e delle autorità, le melodie del concerto dell’Ensemble di strumentisti del Teatro La Fenice di Venezia accompagneranno la serata fino al momento della degustazione della polenta carbonera, prevista per le ore 20. La
teso che continua ad avere un pubblico appassionato, di anno in anno capace di rinnovarsi e al tempo stesso essere sinonimo di tradizione e territorio. cui corrisponderà un forte aumento della domanda di beni alimentari. Uno scenario per il quale va assolutamente potenziata la tutela comunitaria del nostro tessuto economico il cui territorio per la sua conformazione richiede continua cura; La gestione dei pascoli contro l’avanzamento delle foreste, l’attenzione verso l’ambiente con le suo biodiversità, il mantenimento della coesione sociale contro il progressivo spopolamento delle nostre valli. Questi i temi su cui vi è attesa per quanto attiene il nuovo PSR ( Piano di Sviluppo Rurale 20142020) che speriamo vedrà la cooperazione agricola protagonista, essendo proprio quest’ultima, in riferimento principalmente alla fase di raccolta, con-
cena sarà offerta dal CEDIS a Soci e accompagnatori previa prenotazione da effettuarsi presso gli uffici del Consorzio entro mercoledì 3 settembre. Sarà inoltre messo a disposizione il servizio di trasporto tramite corriere con partenza da Tiarno di Sotto (h. 16.10), Tiarno di Sopra (h. 16.20), Bondone (h. 16.20), Baitoni (h. 16.35), Lodrone (h. 16.50), Storo (h.16.50) e Cà Rossa/Darzo (h. 17.00), con rientro previsto per tutte le destinazioni alle 21.30.
I giovani della Condinese
servazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti, a risolvere in termini imprenditoriali le problematiche dovute alle limitate dimensioni delle aziende ed alla presenza di numerosi operatori parttime, oltre che a conferire ai prodotti un valore aggiunto in grado di remunerare adeguatamente i soci. L’Agricoltura in Giudicarie e in Trentino ha le spalle forti per affrontare le sfide future. Esistono strutture formative e di ricerca di qualità, tecniche avanzate di produzione rispettose dell’ambiente, adozione in molte aziende di modelli di gestione zootecnica dinamici, prodotti di qualità certificata e di assoluta eccellenza e tipicità. Abbiamo persone preparate e giovani che tor-
nano a pensare all’agricoltura come a una possibilità di realizzazione personale, aperti al cambiamento e alla convivenza con il turismo. Vorremmo vedere i nostri prodotti nelle nostre strutture ricettive ma non dimentichiamo, ci ricorda Dorfmann, che se negli ultimi anni si vende più vino trentino nei ristoranti e hotel, non è per una questione morale o perché bisogna vendere i prodotti locali, ma perché i turisti li chiedono. Ecco che allora una sfida futura per l’agricoltura sarà proprio questa: una forte politica economia industriale, che consenta di ammodernare e razionalizzare i processi produttivi, rafforzare i percorsi di certificabilità dei prodotti a protezione degli standard di qualità e di salubrità. Insomma una politica agricola che consenta al prodotto di essere riconosciuto e al contempo richiesto.
23 LARS.it
SETTEMBRE 2014 - pag.
CIMEGO
E N O I RAZ
S I B
OPE
PR
2 I D EN
MIX DI FORMAGGI GRATTUGIATI CONAD 100 g
1 I H PAG
1 pz. € 1,48 2 pz.
1,48 euro
anzichè € 2,96 €/kg 7,40 anzichè €/kg 14,80
PRENDI 2 PAGHI 1
PASSATA POMODORO BOTTIGLIA CONAD 350 g x3 1 pz. € 1,94 2 pz.
1,94 euro
anzichè € 3,88 €/kg 0,92 anzichè €/kg 1,84
PRENDI 2 PAGHI 1
PASTA ALL’UOVO CONAD Fettuccine Tagliolini Paglia Fieno Taglierini Pappardelle Tagliatelle 250 g 1 pz. € 0,94 2 pz.
0,94 euro
anzichè € 1,88 €/kg 1,88 anzichè €/kg 3,76
PRENDI 2 PAGHI 1
DAL 2 AL 13 SETTEMBRE 2014
Persone oltre le cose
Le fotografie hanno valore puramente illustrativo - Prezzi validi salvo errori tipografici - Fino ad esaurimento scorte.
Centro Acquisti Loc. Sano
pag.
24
Attualità
SETTEMBRE 2014
In 45 strutture la stagione si prolunga fino al 5 ottobre e per tre weekend gli escursionisti hanno la possibilità di aggiungere ad un’esperienza enogastronomica che esalta le produzioni del territorio
Rifugi del gusto, sapori in quota Sono questi gli intenti dei soggetti che promuovono “I Rifugi del Gusto”, un progetto ideato e sostenuto dall’Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione della Provincia di Trento, dall’Associazione Gestori Rifugi del Trentino, dalla Sat, dall’Accademia della Montagna e da Trentino Marketing, con la partnership della Distilleria Marzadro. Dal 20 settembre al 5 ottobre, 45 strutture rimarranno aperte per accogliere e offrire ospitalità agli escursionisti nell’ambiente incontaminato delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità, dal Brenta alle Dolomiti di Fassa, alle Pale di San Martino. Questa iniziativa vuole in primo luogo valorizzare una preziosa risorsa del nostro territorio, i rifugi alpini, che, pur mantenendo intatta la propria identità, si sono nel tempo trasformati in spazi ricettivi organizzati, in grado di accogliere gli amanti della montagna in un’atmosfera che favorisce la socializzazione e la conoscenza della vita in
Prolungare la stagione in quota fino alla prima settimana di ottobre, offrendo all’escursionista l’opportunità di vivere e scoprire la montagna nel passaggio da una stagione all’altra, quando regala silenzi e suggestioni uniche, con i quota grazie anche alla collaborazione dei gestori, alpinisti esperti sempre pronti a fornire utili consigli per le escursioni. In ognuno dei rifugi coinvolti l’ospite potrà assaporare, come nelle precedenti edizioni, un menù, creato appositamente da ciascuna struttura che, per soli 20 euro propone un primo, un secondo ed un dolce, per poi concludere il pasto con caffè e un sorso di Trentino Grappa. Ma la novità in questa quinta edizione de “I Rifugi del Gusto” è data da una serie di attività capaci di integrare la proposta enogastronomica, che esalta i prodotti e le ricette della tradizione trentina, con le suggestioni offerte dal territorio e dalla storia dei luoghi e delle montagne attorno al rifugio. Sono ben otto le tematiche declinate nelle attività pro-
Aperto fino al 5 ottobre
colori vivi dell’estate che iniziano a lasciare spazio a quelli più caldi dell’autunno, i cieli tersi e limpidi che dilatano l’orizzonte, le condizioni climatiche ideali per incamminarsi lungo un sentiero.
Madonna di Campiglio - Val Rendena - Trekking nei pressi del Rifugio - Foto Carlo Baroni
poste, aggiungendo valore all’esperienza indimenticabile di un soggiorno in un rifugio alpino. Gli amanti dei racconti possono infatti ascoltare fiabe e leggende dedicate al mondo della montagna, o imprese di alpinisti di fama interna-
zionale dalla viva voce dei protagonisti, oppure testimonianze di storici della Grande Guerra. Per esempio gli alpinisti Franco Perlotto, Tone Valeruz, Elio Orlandi, Manolo, Luisa Jovane e Heinz Mariacher, “si racconta-
no” rispettivamente ai rifugi Tuckett nel Gruppo di Brenta, Stella Alpina in Catinaccio, Brentei nelle Dolomiti di Brenta. Di Grande Guerra si parla insieme agli storici Fernando Larcher, Maria Piccolin Vittorino Tarolli, Giuseppe
Ferrandi, e Luca Girotto nei rifugi in prossimità dei principali teatri del conflitto in Trentino come il Trivena e il Brigata “Lupi di Toscana” in Giudicarie. Chi preferisce lo sport può cimentarsi nell’arrampicata ai rifugi del Gruppo di Brenta Tosa “Tommaso Pedrotti”, Val d’Ambiéz “Silvio Agostini” e Grostè “Giorgio Graffer”. Gli appassionati di enogastronomia possono imparare a cucinare in rifugio alcuni piatti della tradizione trentina: i canederli nei rifugi Lago di Nambino sopra Campiglio, gli strangolapreti nei rifugi Alpenrose sopra San Lorenzo in Banale. I più curiosi, infine, possono approfondire i temi dell’astronomia o del valore dei ghiacciai e della loro influenza sul territorio presso l’Alimonta nel Gruppo di Brenta. La lista completa dei rifugi che aderiscono all’iniziativa, così come le proposte vacanze e tutte le informazioni sono disponibili al link www.visittrentino. it/irifugidelgusto.
Aperto fino al 5 ottobre
0465 734138 - 348 7152589
www.rifugioagostini.com
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
25
Assistenza: Cooperativa al servizio della comunità QUADRO DI SINTESI. La Cooperativa sociale Assistenza è stata costituita a seguito della scissione della Cooperativa Ascoop nell’ottobre del 1999: sono nate altre due cooperative No Profit: la Cooperativa Sociale Assistenza e la Cooperativa Sociale Lavoro. La Cooperativa Sociale Assistenza effettua , sia in convenzione con i servizi Sociali della Comunità delle Giudicarie che con quelli della Val di Fiemme. Attualmente la Cooperativa consta di un organico di 81 dipendenti tra soci la voratori e non e con uno staff con qualifiche differenti in base al ruolo svolto: 1 psicologa come Coordinatrice generale, 1assistente sociale, 1 educatore professionale e due dirigenti di comunità come coordinatori, ragionieri e segretari. I restanti 73 operatori ( oss, osa e personale con esperienza pluriennale) sono impegnati nell’assistenza domiciliare, nell’assistenza domiciliare integrata (A.D.I.), nella consegna pasti, nella gestione di centri diurni e centri servizi con l’obiettivo di mantenere, rafforzare e ripristinare l’autonomia
di vita delle persone. Ogni attività viene svolta in stretto contatto con la Comunità di Valle, con l’Azienda Sanitaria e con i servizi territoriali. IL FUNZIONAMENTO. “Pronto, buongiorno. Senta, mia madre, ottantenne, non è più autosufficiente: ha problemi di deambulazione e di demenza senile. Finché posso vorrei tenerla a casa, però ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano...”. “Guardi, come Comunità di Valle possiamo attivare il servizio di assistenza domiciliare. Può venire nel mio ufficio? Oppure, se è in difficoltà vengo io a casa sua, così vediamo come riusciamo ad organizzare l’intervento”. Questo è uno dei tanti colloqui che si svolgono abitualmente fra una delle assistenti sociali delle Giudicarie ed il parente di una persona anziana che sta perdendo, o ha perso, l’autosufficienza o che si trova in una situazione di disagio psico sociale. Da quel colloquio prende il via un percorso che porterà nella casa dell’ utente il servizio di assistenza domiciliare; un operatore qualificato
tutti i giorni aiuterà l’ utente nei piccoli gesti che permettono di vivere una vita dignitosa: l’igiene personale, la compagnia e la pulizia della casa. Fino agli anni Novanta gli operatori erano esclusivamente dipendenti del Comprensorio, poi l’ente pubblico (in questo caso il Comprensorio ieri, la Comunità di Valle oggi) affida il servizio ad un soggetto esterno: la Cooperativa Sociale Assistenza. LA CARTA D’IDENTITA’. La Cooperativa Sociale Assistenza ha sede a Tione, in Via Damiano Chiesa 2/a nell’edificio del gruppo Judicaria con altre associate tra le quali Ascoop e Cooperativa Lavoro. Ha 52 operatori che operano sul territorio giudicariese, 21 in val di Fiemme. La Cooperativa ha deciso di rispondere alle richieste che venivano da altri territori in cui non agivano Cooperative o comunque soggetti esterni all’ente pubblico, facendo una sede anche a Cavalese .Il compito di coordinamento degli operatori è affidato ad un’assistente sociale e ad una laureata in scienze della formazione. “Due coordinatrici che incontrano periodicamente gli operatori, considerato che si tratta di un lavoro delicato”, osserva la coordinatrice generale. La Cooperativa Assistenza
supporta le persone anche con la consegna pasti : ogni giorno dell’anno un operatore di Assisten-
za consegnerà al domicilio il pasto all’utenza interessata, “attenzione - ammonisce la coordinatrice generale – non si tratta di mera consegna, è anch’essa un ’attività sociale con dialogo fra operatore e utente e di controllo sullo stato di salute psicofisica dei destinatari.” DA CASA AL CENTRO. L’attività non finisce qua. Cooperativa Sociale Assistenza ha il coordinamento di due centri diurni nel le Valli Giudicarie, preci-
samente a Tione ed a Villa Rendena e di un centro servizi in Val di Fiemme. Obiettivo fondamenta-
le dei suddetti centri è quello di accogliere giornalmente anziani e persone adulte in difficoltà , riuscendo a sollevare giornalmente i caregiver. Gli ospiti raggiungono il centro grazie al trasporto istituito dalla APSS che li porta dal loro domicilio al centro in mattinata ed il ritorno a casa nel tardo pomeriggio. Gli Ospiti rimangono al centro per tutto il giorno dove, il personale dipendente, oltre al pranzo ed a servizi di assistenza, propone varie attività di ani-
mazione. Se a Tione, Villa Rendena ed a Cavalese la Cooperativa Sociale Assistenza svolge il ruolo di coordinamento ed altre attività ( bagno assistito, igiene ambientale etc ), a Condino, presso il centro diurno della Residenza per anziani “Rosa dei venti”, Assistenza opera con alcuni operatori sulla gestione dell’animazione e dell’assistenza. ULTIMA FRONTIERA: LA BADANTE. Negli ultimi vent’anni l’assistenza a domicilio ha permesso di risolvere molti problemi a persone in difficoltà, dando un’alternativa rispetto al ricovero in casa di riposo. La nostra è una società in rapido invecchiamento, ed ultimamente è esploso il fenomeno del badantato.. Per questo la cooperazione sociale giudicariese si è mossa insieme per dare risposte; Cooperativa Sociale Assistenza collabora su un progetto di badantato con il Consorzio Impresa Solidale in sinergia con altri soggetti come Cooperjob , la Comunità di Valle e l’Agenzia del Lavoro.
pag.
26
SETTEMBRE 2014
Salute
“Slow medicine” alle Terme In Giudicarie è possibile curarsi in modo “sobrio, rispettoso e giusto”
Analogamente slow medicine è ormai diventato un riferimento per chi crede in una medicina “sobria, rispettosa e giusta”, attenta ai bisogni dei cittadini, dei pazienti e degli operatori, promotrice di cure di qualità e sostenibili, attenta al benessere della comunità della nostra Terra Madre” (Carlo Petrini). Ben sapendo che la salu-
te è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, le terme sono per una slow-medicine, in quanto valorizzano un approccio naturale al benessere della persona, utilizzando rimedi non farmacologici, senza effetti collaterali, e facendo riflettere sulla sostenibilità di una medicina ipertecnologica e consumistica, che
I
l termine slow food è ormai familiare e vuol contrapporsi a fast food, la moda del pasto veloce, spesso con cibo spazzatura, che trascura le tradizioni e la cultura locale; abusa spesso di farmaci, di prestazioni non sempre appropriate e di diagnostica strumentale costosa, ma non per questo sempre utile o necessaria. Negli ultimi anni il progresso in campo medico ha causato un aumento delle aspettative di salute ma anche di false convinzioni nella popolazione generale, con una conseguente aumentata richiesta di accertamenti, e di accesso a nuove terapie, in maniera acritica. La slow-medicine non intende rinunciare alla qualità ed all’innovazione delle cure, ma è attenta al bilancio costi-benefici, e costi-opportunità. Per questo le Terme di Comano e le Terme di Caderzone propongono insieme la “giornata terme aperte”, una iniziativa rivolta ai residenti della Comunità delle Giudicarie, giunta alla quarta edizione, che ha l’obiettivo di diffondere e promuovere corretti stili di vita. Il 4
(Valrendena) e 5 (Comano) ottobre sarà dunque possibile effettuare check-up gratuiti per la valutazione del rischio cardiovascolare e visitare gli stabilimenti termali, partecipando inoltre ad un seminario (5 ottobre ore 17.30, Centro congressi delle Terme di Comano) nel quale si parlerà di “Salute, farmaci, alimentazio-
slow food è diventato un riferimento a livello mondiale per tutti coloro che vogliono trattare, approfondire, conoscere il cibo “buono, pulito e giusto”.
ne” fattori strategici per un corretto stile di vita. Con questo convegno si vuole proporre una riflessione su queste tematiche, rivolta al pubblico, agli operatori socio-sanitari ed alle istituzioni. L’obiettivo è quello di indicare una direzione di marcia per una sanità sostenibile, nell’ottica di privilegiare interventi di qualità,
scientificamente provati, ma a basso costo, alta efficacia, e senza effetti collaterali. Infine, nel mese di settembre, i residenti delle Giudicarie potranno usufruire di cure di cicli inalatori tramite il Servizio Sanitario nazionale o usufruendo del pacchetto “Acqua da… respirare”.
Madre e figlia hanno lasciato la vita cittadina per gestire Malga Fevri delle Regole di proprietà delle Spinale e Manez
Miriam e Gaia, sui monti giudicariesi
Le malghe sono anche affari da donne, sempre più spesso lo si vede sui monti giudicariesi: Miriam, Gaia e la cagna Layla da 9 anni a questa parte, si occupano della gestione di Malga Fevri, sui pascoli campigliani dello Spinale, di proprietà delle Regole di Spinale e Manez. Segno dei tempi che cambiano, e non solo per la questione di genere, ma anche per l’età e le motivazioni che spingono a ritornare ad un antico mestiere che pareva destinato a sparire con l’avvento delle fabbriche e della vita moderna. Miriam, classe 1977, faceva l’impiegata in un centro congressi, e si è reinventata una vita da malghese, così dicono dalle sue parti, in Lombardia. Oggi non ha dubbi: “io mi sento una malghese, questa è a mia professione”. E pensare che iniziò un po’ per caso,
quando un’estate una zia che stava in malga ebbe bisogno di una baby sitter per i figli piccoli e l’allora ventiduenne Miriam decise di aiutarla. Fu amore a prima vista: l’anno dopo Miriam decise di licenziarsi dal suo posto di lavoro per gestire una malga sul Misone, sopra il lago di Tenno, con una cugina diciassettenne: due ragazze, 232 capre, e una vita a guadagnarsi il pane facendo formaggio. Qualche anno dopo, e parecchia esperienza in più, è nata sua figlia Gaia, che sui pascoli di una malga fra mucche e capre ci ha imparato a camminare, respirando un approccio alla natura molto diverso dai suoi coetanei. Uno sguardo e uno spirito diverso certamente sono nati in quella che oggi è diventata una ragazza, e lo si capisce dall’unica battuta che si concede: “Fevri è bellissi-
ma, unica cosa è che c’è tanta gente che sale, tanto turismo”. Ovvio, d’altronde: per chi ha vissuto ogni estate nel rumore discreto della natura, parecchi, rumorosi turisti non sono sempre un aspetto positivo. D’altronde i visitatori sono ben accolti da Miriam che tiene dimostrazioni di caserada e risponde con pazienza alle tante domande. “La prima – racconta - è sempre: non hai paura a vivere qui da
sola? Perchè dovrei? Io avrei più paura a stare sola in città per esempio”. Qui Miriam cura 130 manze con le quali inizia un cammino che parte in maggio: prima sosta in una malga sopra Massimeno, poi scende a Valagola e si arriva in Brenta Bassa per trascorrere qualche giorno a Pra’ de la Casa, poi segue Vallesinella Alta e infine malga Fevri. “E’ un pascolo dolce quello che faccio io – spiega la malgara – seguo i loro ritmi, lascio
che si muovano e le sorveglio: più sono tranquille, più sono facili da gestire”. Cosa è speciale di una vita nei pascoli? “Da mamma per me è stato lo spazio per i bambini che sono cresciuti in maniera totalmente diversa rispetto al paese dove poi vivevano in inverno”. E’ un lavoro anche spirituale, quello del malgaro, si capisce guardando Miriam e la sua calma e naturalezza. Tanti giovani lo stanno scegliendo proprio per questo:
una fuga dai ritmi frenetici che scivolano addosso come normalità nella vita contemporanea, secondo alcuni, un ritorno a una vita a contatto con al natura come peraltro è stata per la maggior parte della storia dell’uomo, prima che si isolasse in città sterili e metalliche. E non si pensi che qui non ci sia nulla di intellettuale, mentre si occupa degli animali, Miriam arriva a leggere 40 libri ad estate. Una vita alternativa, va di moda dire, quasi a voler dire che è bizzarra: dipende dai punti di vista cosa davvero è strano. “Anche in città – dice Miriam - sono un po’ strani. Quando vengono a fare un picnic, con tutto lo spazio che c’è tanti si mettono attaccati ai muri della malga a stendere la tovaglietta”. Denise Rocca
SETTEMBRE 2014 - pag.
27
Dal 1635
SALUTE, FARMACI E ALIMENTAZIONE
VERSO UN CORRETTO STILE DI VITA 4 5
GIORNATE DELLE OTTOBRE TERME 2 0 1 4 APERTE
ACQUA DA…RESPIRARE
Cure inalatorie alle Terme
!
A SETTEMBRE E OTTOBRE CONVIENE ANCORA DI PIÙ
Le GIORNATE DELLE TERME APERTE si propongono come momenti per incoraggiare la salute ed il ben-essere Il 4 OTTOBRE 2014 presso le TERME VAL RENDENA Il 5 OTTOBRE 2014 presso le TERME DI COMANO dalle ore 9.00 alle ore 17.00 check-up gratuiti di valutazione del rischio cardiovascolare e prevenzione delle malattie legate agli scorretti stili di vita. Per i residenti della Comunità delle Giudicarie che abbiano compiuto i 18 anni di età. Prenotazione obbligatoria fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili. IL CHECK-UP CONSISTERÀ IN: ������������������������������������������������������ ����������������������� ������������������� ������������������ �����������������������������������������������������������
ore 17.30 presso la Sala Congressi si terrà il Seminario “Salute, farmaci e alimentazione: verso un corretto stile di vita” Partecipazione libera. �� ������������������������������������������������������������������������������������ �� ���������������������������������������������������������������������������� dott.ssa Ing. Nadia Serafini e della Presidente delle Terme Val Rendena dott.ssa Michela Sartori �� ���������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������� �� ��������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������� �� ��������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������
WWW.GRAFICA5.IT
Nel corso delle due giornate alle 10.00 e alle 15.00 visite guidate presso i due Centri termali Prenotazione obbligatoria.
����������������������������������������������������������������������������������������� ����������������������������������������������������������
TERME DI COMANO
TERME VAL RENDENA
Tel. 0465 701277 terme@termecomano.it ������������������
Tel. 0465 806069 ����������������������� ����������������������
Iniziativa con il patrocinio di:
Seminario con il patrocinio di:
pag.
28
Rubrica legale
SETTEMBRE 2014
I requisiti perché si configuri tale reato son l’offesa all’onore o al decoro e la presenza della persona offesa, elemento quest’ultimo che differenzia l’ingiuria dalla diffamazione. La punibilità è estesa anche alle offese trasmesse con comunicazioni a distanza (ciò in relazione proprio allo sviluppo tecnologico della società che oggi comunica sempre più in via telematica), come mail, lettere o telefonate. Il codice penale prevede inoltre una ulteriore circostanza aggravante rispetto alla presenza di più persone, qualora l’ingiuria abbia finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso e si verifica quando l’offesa origina da un consapevole e percepibile sentimento di discriminazione. L’ingiuria può essere commessa da chiunque e può essere espressa verbalmente o con gesti (es. uno sputo). Va poi detto che una frase che in un caso può essere considerata ingiuriosa può non essere tale in un contesto particolare. La valutazione va fatta dal Giudice nel concreto il quale considererà il contesto in cui il fatto è avvenuto i rapporti tra le persone interessate e la sensibilità delle stesse. Non è stata ritenuta ingiuriosa l’espressione “bugiardo” detta durante un’assemblea condominiale da un condomino all’amministratore, in quanto è stato ritenuto che il contesto doveva ritenersi di per sé caratterizzato da atteggiamenti litigiosi e accese discussioni. Un’espressione può essere considerata ingiuriosa se legata al ruolo professionale o all’ambiente sociale della persona offesa; il tutto considerato il disprezzo e la volontà di umiliare l’altro anche con espressioni che se di per sé non hanno carica ingiuriosa possono risultare offensive e, per l’appunto, ingiuriose, con riguardo alle circostanze del caso. Commette, invece, il reato di diffamazione (art. 595 c.p.) chiunque offende l’altrui re-
Ingiuria e diffamazione, quali le differenze e come difendersi di Francesca Zanoni L’art. 594 del Codice Penale sanziona l’ingiuria, prevedendo che “Chiunque offende l’onore o il decoro di una persona presente è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino ad euro 516. Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto mediante comunicazione telegrafica o telefonica, o con scritti o disegni, diretti alla persona offesa. putazione in assenza della persona offesa. “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516. Se l’offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate”. Quindi, mentre l’ingiuria presuppone la presenza della persona offesa nel momento della commissione del fatto, il reato di diffamazione si configura in assenza del soggetto leso e comunicando con almeno due persone. I reati possono tra loro concorrere, per esempio quando una lettera dal contenuto ingiurioso venga indirizzata oltre al soggetto interessato anche a terze persone.
L’Autorità Giudiziaria competente è il Giudice di Pace del luogo dove è commesso il reato ed è perseguibile a querela della persona offesa la quale deve denunciare il fatto entro tre mesi dal giorno in cui ne ha avuto notizia. Pur se la querela può essere
La pena è della reclusione fino ad un anno o della multa fino ad euro 1.032, se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Le pene sono aumentate qualora l’offesa sia commessa in presenza di più persone.” È un reato contro la persona e la sua previsione è diretta a tutelarne l’onore. Per tale ragione la rilevanza del reato attiene al valore sociale della persona offesa. sporta personalmente dalla persona offesa senza ausilio di un legale, il mio consiglio è quello di rivolgersi ad un avvocato che possa consigliare la miglior strategia difensiva possibile anche in vista della successiva ed eventuale fase giudiziale (inoltre spesso le querele
sporte personalmente mancando di alcuni elementi formali che si rilevano se non indispensabili comunque importanti per la difesa della parte offesa). Una volta sporta la querela gli inquirenti svolgeranno le indagini del caso sulla base delle quali il P.M. chiederà
al Giudice l’archiviazione ovvero il rinvio a giudizio dell’indagato. Solo laddove il Giudice riterrà di rinviare a giudizio l’indagato ci sarà la citazione a giudizio e l’avvio del processo penale a suo carico che da questo momento sarà qualificato come imputato. Tale avviso verrà inviato anche al querelante che avrà la possibilità di costituirsi parte civile nel processo e chiedere il risarcimento del danno patito a seguito del reato subito. Avv. Francesca Zanoni – Ponte Arche (TN)
Home gallery Brevine
Unavetrinaper…l’arte! A Tione di Trento è nata la Home Gallery Brévine! Di che si tratta? Ce lo spiega Udalrico Gottardi, già docente di materie artistiche nella Scuola Media ed appassionato d’arte e di fotografia: “Sono un tionese, ma ancor più un ‘brevenato’ appunto perché nato nel rione di Brévine. E proprio per questo, dopo aver affittato per qualche anno l’antica ‘Bottega del Rame’ dove mio padre Egidio ha prodotto moltissimi elaborati in rame, dai primi anni del dopoguerra fino agli anni 2000, ho pensato che fosse giunto il momento di rivitalizzare la piazza Cav. Guido Boni pensando a qualcosa di particolare. Ecco quindi che l’antico negozio diventa una sala esposizioni disponibile per tutti gli artisti che vorranno esporre le proprie opere. Insomma una proposta niente male, se si pensa che l’antica piazza è da qualche anno in stato di abbandono: dopo la chiusura della Pretura e gli uffici annessi, alcuni negozi storici chiusi anche quelli”.
Animare la piazza con proposte culturali quali Mostre d’Arte può sicuramente essere un buon inizio. Infatti il 1° agosto in occasione de “Na Brevenada” è stata inaugurata la Home Gallery Brévine, erano in dieci gli artisti che hanno accolto l’invito. La mostra aperta fino al 9 agosto ha presentato opere di pittura, sculture e ceramica realizzate dagli artisti: Bruna Antolini, Damiano Antolini, Gianpaolo Antolini, Michela Bertelli, Sisto Cazzolli, Luisa Ferrari, Pino Mele, Felice Squeo, Maurizio Russo, Alessandro Togni. Molti sono stati i visitatori, in una location ancora ‘sconosciuta’, ma la cosa più sorprendente sono stati gli oltre 70 ‘mi piace’ su Facebook – in poco più di una settimana, un mezzo di comunicazione che coinvolge sempre più giovani, ma non solo! Per info ed eventuali prenotazioni della Home Gallery rivolgersi a Udalrico Gottardi 347.1462815
Nella filiale di Storo
Melzani nuovo direttore della Valsabbina «Una delle nostre priorità attuali è e resta il sostentamento a famiglie e imprese». Lo ha detto nel corso del suo insediamento il nuovo direttore della Banca popolare Valsabbina, sede di Storo. Si tratta del ragioniere Marco Melzani, che succede a Luca Mora che all’istituto di Storo dal maggio 2008. Mora, originario di Gavardo, è stato ora traslocato alla direzione di Botticino Mattina alle porte di Brescia. Prima di Mora la realtà creditizia trentina e bresciana era stata gestita da Paolo Marchiori e poi da Flaviano Benini, il primo ora a Calcinatello e l’altro invece a Vestone.
Attualmente la Valsabbina, riscontra nel suo complesso (realtà lombarde comprese per un totale di 39 mila soci di cui 2 mila in Trentino) un buon andamento, tant’è che proprio di recente l’utile netto del primo semestre si assesta sugli 8 milioni di euro. L’attuale Valsabbina, come si ricorderà, sino al 2000 era la Cassa rurale di Storo. In quell’anno ci fu il passaggio, con i lombardi che a loro volta miravano ad avere una referenza anche da queste parti. Attualmente l’istituzione creditizia può contare su un’utenza proveniente pure dalla Valle di Ledro. “Analizzando i primi riscontri – spiega il
neo direttore Melzani – questa banca al momento fa trasparire meno sofferenze rispetto ad altre e quindi come anticipato può fare molto a favore dei soci. Le priorità impartite dalla sede centrale vanno in quella direzione”. Melzani, che riavrà come sua vice Anna Mezzi, aggiunge. “Gli intendimenti aziendali sono ora rivolti al consolidamento dei rapporti esterni in modo da sostenere anche realtà in difficoltà, comprese le famiglie. Nelle prossime settimane, espletate le procedure di insediamento, andrò a muovermi proprio in quella direzione”. (Elisa Pasquazzo)
SETTEMBRE 2014 - pag.
La Val del Chiese ricorda SE CERCHI SICUREZZA laEGrande Guerra RISPARMIO
29
Forte Corno
TROVI GROUPAMA ASSICURAZIONI. LIT A
DO
E
VIA
LEG ION E TR ENT INA
VIA S
TENIC O
IRCO VIA C
RIGH
I
VI A
RO M A
AL IGH IER I
VIA
VIA
ADA
MEL
LO
NVA
LLAZ IO SEN
NV ALL
AZ
ION
E
VIA LE DA NT E ELL
A
CO
PRE
VIA
CIR
VIA
RIGH
I
VIA
A VI
DA M
IAN
OC
HIE
SA
AGENZIA GROUPAMA ASSICURAZIONI DI TIONE AGENTE GENERALE PIERANGELO BUSETTI Viale Dante, 1/A - 38079 Tione di Trento VIA DA MIA NO tel. 0465 326411 - fax 0465 328961 CH IES A VI AL tione@groupama.it ED AN
TE
AL
IG
HI
ER
I
A M RO
VIA R O
NE
MA
VIA
CA
SIN
ELL
A
VIA DEI MONTI
SS
ZIONE
SA
A ONVALL
NI
FAILO VIA D.
VIA CIRC
VIA DEI MONTI
Dal 15 settembre vieni a trova r c i nella nostra nuova sede.
VIA
VIA
PIA V
E
Per il centenario in programma tante iniziative dall’8 al 10 agosto nello scenario dei Forti
pag.
30
Attualità
SETTEMBRE 2014
“Parco giochi amico”, un progetto da 2 milioni Un’iniziativa a sostegno della famiglia, promossa e finanziata dalla Comunità delle Giudicarie
Un milione di euro per creare, rinnovare, integrare i parchi giochi nei comuni giudicariesi. È quanto ha stanziato la Comunità delle Giudicarie per il progetto ‘Parco giochi amico’ nell’assemblea di marzo, coinvolgendo poi i Comuni per attivare gli interventi sui diversi territori. Entro la fine di luglio, come previsto dalla Delibera della Giunta della Comunità, tutti i Comuni hanno presentato il proprio progetto e, dopo la rapida verifica di conguità della Comunità, hanno potuto dare il via ai lavori. Non solo. Le amministrazioni comunali hanno deciso e deliberato di raddoppiare quasi l’entità dell’investimento portandolo ad 1 milione e 800 mila euro, dimostrando di
credere molto nel progetto e di essere convinti che investire nella famiglia sia una scelta vincente. «Il nostro è un territorio molto attento alla famiglia ed anche in questa occasione gli amministratori hanno dimostrato di aver compreso appieno l’importanza di dare la giusta attenzione ad iniziative messe in campo a beneficio delle famiglie, con valenza sociale ed educativa» puntualizza la Presidente della Comunità delle Giudicarie Patrizia Ballardini. I parchi gioco sono luogo di incontro tra generazioni, frequentati da mamme, papà, bimbi ed anche dai nonni. Hanno un valore educativo e sociale per le nostre famiglie e assumono anche un ruolo importante per qualificare ulteriormente la proposta
per i turisti, in coerenza con le politiche e le iniziative già attive ed in fase di attivazione focalizzate sul target». L’obiettivo dunque diventa quello di riqualificare le aree gioco, dando anche risposta ad esigenze nuove, realizzando parchi estivi ed invernali che possano accogliere i bambini ed al tempo stesso diventare un elemento di qualificazione ulteriore delle Giudicarie quale luogo di vacanza per le famiglie. Inoltre, in un momento non facile dal punto di vista economico, si cerca di dare lavoro alle imprese in tempi brevi, considerato il termine lavori è fissato entro la fine dell’anno. Un’iniziativa che si inserisce in quel percorso definito dal documento programmatico della Comunità
in cui viene sottolineata “l’importanza strategica attribuita alla Famiglia, come nucleo base della società”, unitamente all’impegno a “dare attenzione alle politiche familiari, finalizzate e mantenere e favorire il benessere delle famiglie e a definire/gestire progetti dedicati alle famiglie, identificando e promuovendo iniziative mirate di territorio in grado di incidere sul benessere complessivo”. Questo in una logica di “rafforzare il rapporto tra politiche familiari e politiche di sviluppo economico, evidenziando che le politiche familiari non sono politiche improduttive, ma, al contrario, sono “investimenti sociali” strategici, che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale, creando una rete di servizi
Un momento dell’inaugurazione del “Giardino” di Madonna di Campiglio
tra le diverse realtà presenti sul territorio”. Sul piatto un milione di euro di risorse straordinarie, stanziato dalla Comunità delle Giudicarie con l’Assemblea di marzo a disposizione delle amministrazioni comunali: ad ogni comune, indipendentemente dalla dimensione, sono stati dati 5.000,00 euro, per complessivi euro 195.000,00; ad ogni comune certificato ‘Family in Trentino’ 5.000,00 euro, per complessivi euro 40.000,00; ad ogni comune che ha aderito al ‘Distretto Family’ (ma non è ancora certificato) 2.500,00 euro, per complessivi euro 15.000,00. questo nell’ottica di premiare ed incentivare i Comuni che hanno intrapreso con convinzione il percorso “Family Trentino”. L’importo
rimanente di € 750.000,00, è stato ripartito in base alla popolazione residente al 31.12.2011 nei Comuni della Comunità delle Giudicarie, come risultante dall’ultimo Censimento generale della popolazione. Così tutti i comuni hanno avuto a disposizione una somma per metter mano al proprio parco giochi e per crearne di nuovi: alcuni hanno ritenuto sufficienti le risorse stanziate dalla Comunità, altri hanno deciso di aggiungerne delle proprie per poter realizzare il proprio progetto. Tra questi spiccano Montagne con un intervento di 250mila euro, Giustino con investimenti per circa 100 mila euro, Massimeno con investimenti di 90mila euro, Ragoli con 75mila euro, Daone 52 mila, Zuclo 40mila, ecc…
Attualità Fornire alle persone informazioni capillari, accessibili, aggiornate e coerenti sulle tematiche di interesse per le famiglie che possono spaziare dal lavoro al supporto nella gestione di figli e persone anziane, dalla formazione all’istruzione, dalla conciliazione famiglia-lavoro al tempo libero, dalle attività dei Distretti Famiglia ai servizi dei Patronati, dai servizi socio-assistenziali a socio-sanitari... «Vogliamo facilitare e se necessario “accompagnare” l’accesso delle persone ai servizi e agli uffici competenti». aottolinea la Presidente della Comunità delle Giudicarie. Allo stesso tempo «costruire e mantenere aggiornata la mappatura dei servizi e delle opportunità messe a disposizione delle Famiglie sul territorio delle Giudicarie, attraverso il raccordo e la collaborazione con i molteplici soggetti pubblici e privati che sul territorio forniscono servizi e prestazioni nei differenti ambiti di attività rilevando nel contempo i bisogni attuali».Questo progetto frutto di un lavoro di rete e di sinergia che ha coinvolto tutto il territorio consente di essere vicini alle famiglie in un momento di particolare difficoltà nel quale rischiano di sentirsi sole. Un servizio che non solo dice quali servizi sono offerti al cittadino ma lo guida e lo accompagna nella scelta di quale servizio è più adatto alla specifica situazione. Lo sportello nasce da un lavoro lungo, complesso, articolato. Per questo servizio la Comunità ha messo a disposizione le risorse economiche necessarie, uno spazio fisico adeguato, ha trovato nell’assistente sociale Elena Gianmarco, una responsabile con esperienza
SETTEMBRE 2014 - pag.
31
Attivo da maggio presso la Casa della Comunità il nuovo servizio
Sportello famiglia, a servizio del cittadino giudicariese e doti comunicative, ed ha cercato di coinvolgere le realtà presenti sul territorio. Hanno risposto all’appello l’Agenzia del LavoroCentro per l’Impiego di Tione, il Distretto Famiglia Val Rendena, il Distretto Famiglia Giudicarie Esteriori, la Comunità Murialdo del Trentino Alto Adige, il Consorzio Impresa Solidale, la Cooperativa sociale Assistenza, la Cooperativa sociale L’Ancora, Cooperjob Trento, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – Distretto Centro Sud, il Forum delle Associazioni Familiari del Trentino – Sportello famiglia, l’A.P.S.P. “Abelardo Collini”, l’A.P.S.P. Giudicarie esteriori, l’A.P.S.P. “Padre Odone Nicolini”, l’A.P.S.P. “Rosa dei venti”, l’A.P.S.P. “S. Vigilio”, A.P.S.P. “Villa S. Lorenzo”, Cinformi – P.A.T., il C.F.P. ENAIP Tione, il C.F.P. U.P.T. Tione, l’Istituto Comprensivo del Chiese, l’Istituto Comprensivo Giudicarie Esteriori, l’Istituto Comprensivo Tione, l’Istituto Comprensivo Val Rendena, l’Istituto d’Istruzione “Guetti”, il Patronato ACLI Tione, il Patronato INCA Tione e Storo, il Patronato ENASCO Tione, il Patronato EPACA Tione, il Patronato l’INAPA Zuclo, il Patronato INAS Tione, insieme
alla Provincia Autonoma di Trento (Dipartimento Salute e Solidarietà sociale, all’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, Agenzia del Lavoro). Per gli altri soggetti coinvolti nella gestione di servizi per la famiglia che non si sono ancora fatti avanti, la porta è aperta: potranno aggiungersi nella fase di sperimentazione. Lo sportello si può raggiungere con un numero verde (800364364), via mail (family@comunita dellegiudicarie.it), o con una visita diretta, preferibilmente previo appuntamento, per supportare le famiglie nella risoluzione di un problema o nella definizione di una scelta importante. Nei primi mesi di attività sono arrivate 38 richieste in maggioranza di persone residenti, italiane. Le richieste riguardano principalmente contributi e agevolazioni previste dalla politiche familiari per le famiglie, in particolare per le famiglie numerose. Molte le richieste di informazioni su contributi economici con conseguenti invii a patronati, servizio sociale e molte informazioni di base (funzionamento ICEF, calcolo quote servizi vari).
numero verde 800364364 family@comunitadellegiudicarie.it
pag.
32
Edilizia
SETTEMBRE 2014
Nominata la perla delle Dolomiti del Brenta, Madonna di Campiglio vanta, grazie alla sua posizione strategica, una tra le stazioni sciistiche italiane più rinomate. Per i cittadini del paese la vera sfida nei periodi invernali non sono di certo le piste da sci, ma piuttosto le quantità di neve che cadono sui tetti delle case.
PREFA, tetti a prova di neve Una nuova copertura esente da manutenzione
Un Americano che periodicamente trascorre le sue vacanze in Italia, necessitava una nuova copertura esente da manutenzione, per la sua villetta a Madonna di Campiglio. Il lavoro affidato all’installatore Pellegrini Roberto è stato eseguito con le tegole in alluminio PREFA, che grazie all’elevata resistenza e leggerezza del materiale mantengono la copertura nel tempo anche a condizioni atmosferiche estreme, senza necessità di manutenzione e con una garanzia di 40 anni. Inoltre, grazie al sistema di fissaggio a scomparsa con graffette brevettate unico nel suo gene-
re, la copertura resiste a qualsiasi intemperia. Motivo per cui le tegole
PREFA sono state scelte anche dal progettista Geom. Aldo Corradini di
Pinzolo. Il rivestimento in alluminio diventa una pelle
protettiva per gli edifici assicurando il massimo del comfort e la più in-
novativa resa estetica. www.prefa.it
Sport
SETTEMBRE 2014 - pag.
Nuoto e sport a San Lorenzo
33
Asd sportevolution e asd area 51 presentano una ricca stagione sportiva 2014/15
A
utunno in piscina per i giudicariesi: nel nuovo impianto di San Lorenzo in Banale – due piscine, centro wellness, palestra – all’interno del centro sportivo di Promeghin,
������������ ���
La stagione sportiva 2014/2015 vedrà in acqua numerose proposte differenziate per coinvolgere ed accontentare le esigenze di grandi e piccini, ragazzi e anziani che potranno provare e frequentare l’impianto e cimentarsi in corsi, fitness, sport o relax. Nelle prossime settimane partiranno Oltrenuoto: gruppo Rescue Area 51, con attività di nuoto, salvamento, nuoto pinnato, pallanuoto e corsi di avviamento alla subacquea. I ragazzi saranno seguiti e preparati da tecnici specializzati con esperienza decennale. Inoltre prenderà avvio la Preagonistica Sportevolution con l’avviamento al nuoto agonistico per tutti i ragazzi che vogliono provare a cimentarsi nello sport più
completo al mondo con determinazione ed impegno. Anche per gli adulti che vogliono migliorare tecnica e prestazione sportiva le
si rinnova e consolida la collaborazione fra Asd Sportevolution, gestore dell’impianto, e Asd Area 51, associazione sportiva ormai radicata da tempo in tutte le Giudicarie. due associazioni organizzano Nuoto Master rivolto a coloro che vogliono perfezionarsi e motivarsi in gruppo. Sempre in pi-
scina sono in programma corsi di nuoto per bambini e adulti, corsi di Fitness in acqua con istruttori qualificati di Acquapower, Idro-
bike e Treadmill in acqua e Idromix. Per i piccoli, dai 0 ai 3 anni, ci sono corsi di acquaticità con mamma e papà e corsi per disabili portati avanti in collaborazione con l’APSS e le organizzazioni del territorio con attività mirate e programmate in team. La Direzione dell’impianto di San Lorenzo in Banale è sempre affidata a Michele Donati che collabora con uno staff di professionisti sempre più ampio e collaudato, garantendo professionalità ed efficienza e promuovendo sempre nuove idee e nuovi stimoli affinché la Piscina di San Lorenzo in Banale diventi punto di riferimento sportivo, ludico e di benessere di tutta la valle. Un’attività che è a 360 gradi visto che
oltre alle piscine, l’impianto ha una palestra, attrezzata con macchine Tecnogym di ultima generazione, in cui svolgere attività aerobica e pesistica assistiti da personale qualificato a disposizione per avviamento all’uso dei macchinari e per programmare allenamenti mirati e schede personalizzate. Due nuovi tapis roulant saranno installati a breve. E per completare lo sport con un momento di relax la struttura offre anche un centro Wellness con Sauna Finlandese, Bagno Turco, doccia Tropicale ed emozionale, idromassaggio, percorso Kneipp e Zona relax con tisaneria, nel quale passare serate speciali a tema o un momento di tranquillità.
�������� �� �������������� ������������ ������������ �������������
!�#������$��!�%������&���� !� ������ ��!�%������&���� ��� � ' � � +�(-*,.+(+���/���0�����������0 ���������1�������21�21�2����"� ���������1�������21�21�2�"���� �-*1�3+,) ()4������!��0���5�����0 ���������1�������21�2����"� ���������6�������21�21�2����"� ,.+(+��� (*-����������0 ���������6�����
()�� �
��� � �� ��
+�����;������� :��"�������0�����8�!�������1����� :�"�����������1����� �����������������
��� � �� � ����������� ������ � �� � �� � � ����� ���� �� �
*(()��+�,* * ( ( ))� �� + , * *(( *( (( ()��+ () ,*
,+ (-+� , + ( -+ ,+ (,+ + (-+ (-
�/���07�"�������0���%�����0�������1����� "��!��07�#��%��0�����8�!������1�������������1����� :�"�����������1����� ��������,�!������7����9/���������!�%� ����������!��/�!�������1�����
� $ � � % � � �� � / 8 7 � �� � � ! � $ �������� /�!��$����!�7� �7 � � $�����/�! ���%�"��!�7 !�/!!���� �� � � � � � �!�� "��!��� ���!� �$������ 9/����
��� �
+���������������$����!���
�
�������� $����� �-*1�3+,) ()4��� ���!��0���3��%��0 ���������1����� �3+,) �+�� �����/���0����5�����0� ���������6�����
pag.
34
Sport
SETTEMBRE 2014
Cesare Maestri porta in alto le Giudicarie
Il giovane atleta giudicariese colleziona vittorie nella corsa in montagna Iniziamo in questo numero con Cesare Maestri, classe 1993 ed originario di Bolbeno, che quest’anno sta inanellando un successo dopo l’altro nella sua disciplina: la corsa in montagna. Cesare, oltre che l’omonimia condivide con il famoso alpinista trentino l’amore per la montagna e per gli sport che vi si possono fare: cosa che lo porta a compie-
di Aldo Gottardi Un’estate fredda e umida, ma ricca di splendidi risultati agonistici per alcuni atleti giudicariesi. Risultati che vanno anche al di là dei confini regionali e nazionali, dimostrando come la tradizione per lo sport (in particolare quello in montagna) sia altamente sviluppata e
coltivata nelle nostre valli e nei nostri paesi. In questa carrellata di ritratti di questi giovani e promettenti campioni verranno proposte alcune domande standard per capire la loro storia e la loro evoluzione agonistica per conoscerli un po’.
re gli studi superiori presso il Liceo della Montagna a Tione, diplomandosi ed ottenendo anche la licenza di maestro di sci nordico. Attualmente, oltre agli im-
to provare un po’ di tutto soprattutto perché mi divertivo e riuscivo bene in molti sport. Ho iniziato con il calcio, la bici e gli sci di discesa... poi sci di fondo
pegni agonistici studia ingegneria ambientale presso l’Università di Trento. Questo sport lo pratichi fin da bambino? Sin da piccolo mi è piaciu-
con i quali ho gareggiato molti anni e nell’estate del 2010 grazie all’insistenza ed alla passione che mi ha trasmesso Marco Borsari sono partito con l’atletica ed in particolare la corsa in montagna. Hai scelto tu questa disciplina o è uno sport “di famiglia”? Sicuramente la passione per la montagna mi è stata trasmessa dalla famiglia ed in particolar modo da mio papà che è sempre stato appassionato di montagna e di sport legati ad essa quali sci alpinismo e sci nordico. Ti senti di aver sacrificato qualcosa per raggiungere i tuoi obiettivi? Dietro ai risultati ci sono anche molti sacrifici, soprattutto d’estate quando tra gare ed allenamenti il tempo libero è quello che è ... tuttavia non lo sento assolutamente come un peso perché per ora lo sport resta una semplice passione che mi porta grandi soddisfazioni e insegnamenti. Inoltre devo ammettere che nella corsa in montagna ho subito trovato un ambiente semplice con persone fantastiche … dei veri amici. Qual’è il risultato che ti ha dato maggiori soddisfazioni? Se devo scegliere tra i vari risultati senza dubbio le occasioni che mi hanno dato più soddisfazioni sono quelle in cui ho vestito la maglia azzurra, perché confrontarsi con altri pae-
si sapendo di rappresentare il proprio ti trasmette una carica ed un’energia particolari. La vittoria di quest’anno all’International Snowdon Race in Galles è stata fantastica per me, sia perché era la prima nazionale nella categoria assoluta, sia perché in gara ho sempre avuto buone sensazioni e mentre correvo tra tanto pubblico mi sembrava di vivere un sogno … ...e riguardo all’ultimo risultato cosa ci vuoi dire? Sono veramente contento di aver vinto per il secondo anno consecutivo il titolo italiano under 23 perché riconfermarsi non è mai scontato. Infatti dopo l’ottima prima prova in Piemonte, nella seconda sulla Panarotta non ho trovato una gran giornata, ma soffrendo e stringendo i denti sono riuscito a mantenere il vantaggio. Devo ringraziare il mio allenatore Giordano Zanetti perché sicuramente non ho avuto un grande inizio di stagione per vari infortuni, ma muniti di pazienza e allenamenti siamo riusciti a trovare una buona condizione ed ottenere questi risultati. Cosa consigli a chi voglia avvicinarsi al tuo sport? E’ uno sport bellissimo perché nonostante la fatica ti regala paesaggi magnifici, correndo sui sentieri di montagna ti sembra veramente di toccare il cielo, è una sensazione di libertà che ti resta dentro e ti da una carica veramente intensa … a poco servono i materiali, contano gambe, testa e cuore … è uno sport ‘’povero’’ ma che ti arricchisce tanto.
Associazioni Card vantaggi nate dalla collaborazione tra la società pallavolistica ed i negozianti tionesi, costituite da tessere tascabili sulle quali sono indicati gli esercenti e le aziende aderenti, che garantiscono agli acquirenti in possesso delle tessere uno sconto su ogni acquisto, e la successiva possibilità di partecipare all’estrazione finale di buoni spesa. Preme pertanto ricordare che il 30 settembre scadranno i termini per riconsegnare le tessere riportanti il timbro di almeno 5 diversi negozi ove sono stati effettuati acquisti, al fine di partecipare all’estrazione di buoni spesa da consumarsi nelle attività sostenitrici, per un ammontare complessivo di Euro 500,00. Le card possono essere riconsegnate presso il negozio Armeria Bonomi
SETTEMBRE 2014 - pag.
“Acquista presso chi ci sostiene” lo slogan dellaA.S.D. Brenta Volley Il 30 settembre scade il termine del primo anno di iniziativa, con estrazione dei premi
H
a avuto grande partecipazione l’iniziativa promossa dalla ASD Brenta Volley lo scorso autunno per promuovere gli acquisti
Sport a Tione o al direttivo/allenatori della Brenta Volley, ricordando di indicare il nominativo del possessore negli appositi spazi. Il direttivo della ASD Brenta Volley ricorda quindi a tutti i lettori in possesso della card di sfruttare queste ultime settimane utili per fare i
Tamburello protagonista al Bleggio La compagine delle esteriori si gioca la Serie B
A Cavrasto è protagonista il tamburello in questi giorni, e la febbre fra tifosi e compaesani sale in vista dei play-off per salire in serie B che la squadra locale, l’Asd Tamburello Durone Bleggio, gioca per la seconda volta, dopo l’exploit trionfale di tre anni fa, quando vinse il tricolore. Allora fu un’attesa emozionante e una serie di partite vissute intensamente dai giocatori e dal pubblico sugli spalti, tutti a tifare per i ragazzi locali che spinti dall’entusiasmo e forti di un’ottima preparazione alla fine portarono al Bleggio il tricolore. A fine agosto il consueto Torneo di Fine Estate, al quale hanno partecipato squadre di serie B e C, che quest’anno è servito a scaldare gambe e cuori ai ragazzi in vista dei play off. “Ripetere quell’impresa – è scaramantico il presidente Piero Devilli – è certo difficile, ma fiducia piena nei ragazzi e tanto entusiasmo nei tifosi. Sarebbe bello tornare in B, per la squadra, per i tifosi, per il paese e il bene di questo sport in zona”. Chi starà in campo e a fare l’impresa ci proverà sarà la squadra composta da Mattia Devilli, Luca Andreolli, Fabrizio Riccadonna e Nicola Rocca ai quali si sono aggiunti i nuovi acquisti Sergio Daldoss e l’allenatore/giocatore Narciso Beltrami. La prima partita dei play-off, il Durone Bleggio la giocherà in casa nel campo di Cavrasto, il 7 settembre, contro il
35
Bagnacavallo. Una volta c’erano squadre di tamburello in diverse località - Roncone, Fiavé, Drò - oggi a resistere e a farlo con ottimo passo e spirito, è solo la compagine del Bleggio Durone. 36 Quale la chiave di questa longevità? “le giovanili sicuramente – spiega il presidente Devilli – avere i ragazzini che crescono con questo sport, si appassionano e proseguono è fondamentale e il cuore di ogni squadra, ne garantiscono il futuro”. Sono tre le squadre dell’Asd Tamburello Durone Bleggio, una in C, una in D e gli allievi, una ricchezza di giocatori che hanno la possibilità di compiere un percorso sportivo e umano che si vede nei risultati. Non a caso, lo ricordò nel suo discorso anche il presidente Devilli, durante le celebrazioni del titolo vinto nel 2011: “è il risultato di una lunga attività agonistica – disse allora – che ha creduto e sostenuto sempre i giovani, ne è dimostrazione il fatto che i giocatori provendono dal vivaio della nostra Società, motivo ancor più di vanto”. E per ognuno dei suoi giocatori, il presidente riservò un ringraziamento speciale: scommettiamo che, anche contro la scaramanzia, Devilli un altro ringraziamento speciale lo sta già formulando nella sua testa, per un traguardo che è un’altra volta alla portata dei ragazzi del Bleggio. (d.r.)
propri acquisti usufruendo degli sconti garantiti, e di sostenere il buon esito della iniziativa. La soddisfazione tra i promotori e tra i negozianti per il buon risultato dell’attività promozionale ha convinto la ASD Brenta Volley a riproporre l’idea, allargando la partecipazione ad attività
presso gli esercenti sostenitori della società sportiva, nello specifico aderenti alla pensata promozionale delle card vantaggi. commerciali della Busa e non solo di Tione. In queste settimane si stanno infatti predisponendo le nuove card vantaggi 2014-2015, proponendo il progetto a nuovi negozianti e operatori economici, al fine di aumentare e qualificare il rapporto di fiducia e di collaborazione tra la so-
cietà e le attività del territorio, e al contempo di rendere l’offerta e l’iniziativa stessa più appetibile per il cittadino a cui si chiede di acquistare la card. Il Direttivo della ASD Brenta Volley ringrazia le attività che hanno aderito a questa prima edizione della proposta promozio-
nale ed i possessori della card, auspicando di cuore che l’iniziativa possa continuare e soprattutto che venga colto e condiviso da tutti l’importante significato di collaborazione tra società sportiva, commercianti e cittadini acquirenti, che sta alla base dello sviluppo dell’idea. Ogni dettaglio può essere visionato sul sito www. brentavolley.it.
pag.
36
Cultura
SETTEMBRE 2014
Dentro le “Micromontagne” di Diego Zamboni vibrano sentimenti veri e folate di nostalgia, come quando lontani dai pensieri della vita, si va per monti seguendo sentieri che portano verso altezze, attraversando erte e cespugliose rive di torrenti, vagabondando nell’ebbrezza della propria solitudine, in libertà. Guardi un suo paesaggio e come per un riflesso di memoria ti confondi e non ricordi più se ti trovi a valle o stai vivendo dal vero un’estasi di montagna. Piccole, magnifiche come giardini dell’alpe, smarrisci il senso del tempo e dello spazio mentre allinei le tue facoltà per seguire le radici disegnate dalla forza della natura e vestite a festa di muschi e licheni argentei. Scenografie antiche ricreate e svelate dalla passione, che ti indicano una traccia da percorrere a ritroso dove puoi aprire all’immaginazione, in una ricerca delle cose più profonde e vere. Pensi a quella splendida perfezione, all’unità stilistica, alla sintesi di sensibilità e concentrazione e rimani stupito: armonie cariche di beatitudine montana, quiete apollinea di origine soprannaturale… Ecco l’arte di Diego Zamboni, la qualità di un artista, di un compositore che, dopo aver udito il richiamo della montagna, si dispone ora a rievocare ma anche custodire il segreto del silenzio. Sono piccoli ambienti colmi del
Mostra personale di scenografie alpine di Diego Zamboni
ATione, la Micromontagna di Alessandro Togni
“La Micromontagna”, mostra di scultura aperta martedì 26 agosto presso le sale expo del Centro Studi Judicaria a Tione di Trento, è stata accolta e visitata da un pubblico numeroso, come avviene per un evento particolare ed unico. Diego Zamboni riconosciuto maestro della composizione scenografica e naturalistica della montagna, con i suoi paesaggi alpestri in miniatura, ha saputo ancora una volta sorprendere e meraviglia-
La Micromontagna” - Photo Udalrico Gottardi F11 – Tione
fascino plurale della montagna, luoghi finemente e fedelmente elaborati, da cui si espande l’intimo amore che l’autore prova per i sassi, per le acque per le piante; tutti suoi compagni di viaggio nell’appassionante percorso della vita. Si impone, sottinteso da un così alto rapporto fra uomo e natura, la visione
re per la qualità estetica e per il prezioso contributo emozionale; in virtù di questo suo straordinario ed originale lavoro in parte anche documentale, ha ricevuto molte attestazioni di stima, fra le quali ricordiamo quelle del presidente di Judicaria prof. Graziano Riccadonna, del vicesindaco Eugenio Antolini e dell’assessore Mario Failoni per il Comune di Tione, presenti in occasione della serata inaugurale.
Diego Zamboni con Eugenio Antolini” Photo Udalrico Gottardi F11 - Tione
di un mondo rarefatto ricco di emozioni, talvolta nascoste ma capaci di commuovere. Sono luoghi di poesia, micro mondi sperduti incredibilmente belli e carichi di sapienza. Diego Zamboni non solo è un artista, è anche un esperto che considera la montagna come la “grande madre” da rispettare e ama-
re. Il suo “andar per monti” è quello dell’appassionato osservatore delle immense prospettive e dei grandi spazi; peraltro il suo occhio sa soffermarsi anche sulla grazia di una nigritella appena sbocciata e sa scorgere l’armonico rapporto di forme e colori anche nella natura più infinitesimale. La sua atten-
zione è costante, quando si incammina sulle verdeggianti pendici dell’amatissimo “Zeller” e quando scorge un frammento di radice corroso dalla furia delle tempeste, lisciato dal vortice del vento, lo raccoglie, perché il suo spirito libero e pulito di buon figlio della montagna gli comunica che quello è qualcosa di bello. Con la pazienza dei montanari infine, si dispone a corredare di piccoli legnetti a formare casupole e staccionate, ad aggiungere foglioline ricercate e muschi seccati che infine ridonano a quella radice il volto della natura più soave. Si espande così il sobrio silenzio delle vette, l’anima del mondo delle Alpi ricomincia a pulsare, mentre un vago senso di introspezione si espande e l’armonia contenuta degli
elementi dispone ormai per una vera e sincera opera d’arte. Ha esposto le sue opere in numerosissime mostre fra le quali ricordiamo: nel 1990 la prima personale presso le sale esposizioni del Comune di Strembo; “Sotto il segno di Natura” a Daone; “La Micromontagna” al Centro Studi Judicaria di Tione; ha partecipato alle feste per il “500° anniversario” della Piazza Ducale di Vigevano (PV); è stato alla Sagra del Folclore di Pieve di Bono, ad Arco per il Carnevale Asburgico, ad Ala, a Mezzolombardo, a Bocenago per “I mestieri di un Tempo”, a Rovereto. Nel 2002 ha esposto a Roncone per il comitato scientifico nazionale di micologia; per due volte è stato ospite nella città di Thiene (VI); poi a Basiliano (UD); a Madonna di Campiglio; alla “Sagra della Ciuiga” di San Lorenzo in Banale; a “Notte di Note” di Bolbeno; con i presepi a “Natale in Strada”; in Ecofiera di Montagna a Tione e a Storo per le riprese della trasmissione televisiva “Mezzogiorno in famiglia”.
L’EDITORIALE di Adelino Amistadi
Alcide De Gasperi, il ricordo a 60 anni dalla morte Continua dalla Prima Eppure Alcide De Gasperi impose la sua personalità, per certi versi anomala, compiendo un grande lavoro di costruzione di uno stato democratico e di ricostruzione economica che sono stati all’origine del miracolo economico che ci portò, in poco tempo, ad essere uno dei Paesi più progrediti del mondo. Era un’Italia difficile e tutta da inventare, dopo il periodo fascista, ma De Gasperi si impose riuscendo nel suo intento, garantendo istituzioni che ancora oggi reggono, e un posizionamento atlantico che ci preservò dall’invasione comunista. Come ci sia riuscito, credo sia dovuto ad una duplice considerazione: prima di tutto quando si insediò non c’erano ancora i lacci e i laccioli, oggi chiamati contrappesi costituzionali, che frenavano l’azione del Governo e così De Gasperi poté agire con poteri simili a quelli del premier britannico. Secondo: il capo del Governo non era un “arcitaliano”, ma, come lo apostrofò Mussolini, “un austriacante”. O meglio, un austroungarico. Più uomo di Stato che di Partito, animato dal patriottismo e dal rigoroso rispetto per le Istituzioni che gli derivavano della sua educazione e delle sue esperienze al Parlamento di Vienna. Uomo di austera
cultura asburgica, maturata nelle Università di Innsbruck e Vienna. “Sento che tutto, tranne la vostra cortesia, è contro di me” disse a Parigi, nel ‘46, partecipando alla Conferenza di Pace, di fronte ai rappresentanti dei paesi vincitori, che lo guardavano sospettosi. E aggiunse: “Io ho il dovere innanzi alla coscienza del mio paese e per difendere il mio popolo, di parlare come italiano”. E così fece. Perciò visse come un’umiliazione nazionale le pesanti sanzioni che ci imposero nel Trattato di pace. Così come, pur essendo cattolico
convinto, tra Stato e Chiesa, scelse sempre lo Stato. E gli costò non poco, a livello personale, resistere alle pressioni di Papa Pio XII che l’avrebbe voluto spostato fortemente a destra, nelle sue alleanze politiche. Tant’è che il Papa la prese male e cancellò un’udienza che gli aveva già fissato. Rimasto sconcertato, De Gasperi replicò con grande dignità: “Come cristiano accetto l’umiliazione, benchè non sappia come giustificarle, come Presidente del consiglio e Ministro degli Esteri, la dignità e l’autorità che rappresento, e dalla quale non
mi posso spogliare, mi impongono di esprimere stupore per un rifiuto così eccezionale...” De Gasperi non era Andreotti, anche se il divino Giulio gli fu a fianco per tutto il suo periodo di Governo, e fu Andreotti a darne una descrizione del suo carattere particolarmente indovinata: “Intransigenza ferrea nei principi e nelle linee strategiche...ma grande pazienza e duttilità nella ricerca delle soluzioni”. Insomma il nostro conterraneo era un uomo tutto d’un pezzo, si direbbe oggi, un realista, un politico pragmatico, che ben sapeva con quali forze e con quali personaggi doveva misurarsi. E con il realismo e la concretezza che aveva coltivato nelle sue varie esperienze, De Gasperi fiutò, prima di tutti, il pericolo di allora, della possibile occupazione del potere da parte dei comunisti di Togliatti, della volontà degli stessi di inserirci nell’area d’influenza sovietico-staliniana. Riuscì invece a collocare l’Italia nel cuore dell’Alleanza Atlantica (NATO), volò negli Stati Uniti a cercare investimenti e risorse, lanciò, con altri, l’idea dell’Europa unita, escluse i comunisti dal Governo, modernizzò il paese e soprattutto assicurò all’Italia quella stabilità politica che è il presupposto necessario per ogni crescita
economica. Fece, insomma, più o meno quello che oggi tutti ci aspettiamo da Renzi, se vogliamo cavarcela. Nella sua forza, però, De Gasperi, era un uomo solo. Solo perchè diverso, rigidamente attaccato ad una idea di Stato sempre più lontano dalle consorterie clerico-partitiche che iniziavano a farsi largo, reclamando poltrone e potere. Il mondo che stava venendo avanti non era il suo. Sfiduciato ed amareggiato, rinunciò al Governo che gli era stato affidato dal presidente Einaudi, nel ‘53. Nel rinunciare all’incarico sembra che abbia sussurrato:”Popolo italiano dove sei? Qui dentro comandano solo i Partiti...” Non aveva torto, e oggi ne paghiamo più che mai il conto. Deluso, si ritirò in Valsugana, con la sua famiglia dove morì improvvisamente il 19 agosto 1954, e con lui si spense il sogno di una Italia un po’ meno “taliana” e un po’ più “asburgica”. Nel sessantesimo anniversario della sua scomparsa dobbiamo ricordarlo ammirati, per l’uomo che era, per l’idea di Stato da lui impersonata per otto anni, e per essere nostro conterraneo. L’aver dato i natali al più grande statista italiano del dopoguerra, dev’essere motivo di grande orgoglio per l’intero Trentino. Adelino Amistadi
Attualità
SETTEMBRE 2014 - pag.
37
pag.
38
La posta
SETTEMBRE 2014
LA POSTA
vilgiat@yahoo.it
Caro Adelino, la storia dell’orso che ha assalito Daniele, l’uomo rendenese che cercava funghi, ha fatto il giro del mondo, ne parlano anche i sassi, i giornali sono pieni di lettere di lettori che prendono posizione, ma non c’è un giudicariese che si sia espresso, né per l’una, né per l’altra parte... secondo te come la pensano i nostri conterranei? Gianni di Tione Caro Gianni, come la pensino i nostri convalligiani non lo so, so come la penso io già da qualche anno. Sono sempre stato e lo sono tuttora perplesso sul progetto di reintroduzione dell’orso sulle nostre montagne. Ricordo da ragazzo mio padre che tornava dalla malga infuriato con i resti di vitelli assaliti e sbranati dall’orso, quando succedeva per l’allevatore erano danni non da poco. Cosi come ricordo il pastore che smalgando ci raccontava di quante pecore quell’estate erano state sbranate dall’orso, più di una
La vicenda di Daniele Maturi porta alla ribalta un problema da affrontare con serietà e senza preconcetti
Orso, cosa ne pensano i Giudicariesi? volta ci avevano rimesso le penne anche i cani pastori che cercavano di difendere il gregge a loro affidato. Dell’orso ne avevamo una visione truce e selvaggia tramandataci dalla storia vissuta dai nostri nonni. L’eroe della nostra fanciullezza era Luigi Fantoma, gran cacciatore di orsi, imperatore della Val Genova, le cui imprese ci venivano raccontate nei filò, al caldo tepore delle stalle. Poi, pian piano, con l’abbandono dell’allevamento da parte dei nostri contadini e il conseguente abbandono delle malghe e dei pascoli, dell’orso se ne parlò sempre meno, fino a che non fu accertata la loro totale scomparsa dalle nostre valli. Era evidente che si erano estinti per mancanza di cibo, per il cambiamento radicale della montagna e dei suoi abitanti, per essere ormai animali senza futuro. Poi i nostri politici, seguendo le scalmane degli “scienziati” che le nostre montagne le conoscono solo per averle viste in fotografia, hanno avuto l’idea geniale di reintrodurre l’orso, credendo di fare chis-
sà che grande promozione turistica per la nostra terra, vuoi mettere una montagna con l’orso? E’ tutta un’altra cosa, si scia persino meglio! E così sono andati in Slovenia, ne hanno prelevato un paio di coppie e le hanno catapultate qui da noi, in un ambiente nuovo, con clima e tipologia di bosco differente, ignare delle potenzialità alimentari della nuova dislocazione, totalmente spaesate, seguite con attenzione da un costosissimo apparato di personale ed altro, seppur in parte a spese dell’Europa. Fin dai primi tempi del forzato soggiorno sui nostri monti, gli orsi cominciarono a creare difficoltà d’ogni genere. Il fatto di non trovare più greggi
Santa Messa e tendenze attuali Carissimo Adelino, con piacere sto osservando come il “Giornale delle Giudicarie” stia diventando sempre di più il Punto d’ Incontro su tutti i temi. Arriva in tutte le famiglie “gratis” e questo è garanzia che tutti lo possono non solo sfogliare, ma pure tutti lo possono “arricchire” di contenuti inviando riflessioni su temi di loro gradimento. Ho notato con piacere che nell’ ultimo numero la signora Angela ha esposto il suo disagio provato partecipando alla s. Messa di Prima Comunione del suo paese. Per non
lasciar cadere il tema di estrema gravità e attualità, ti invio un articolo del giornalista Rino Camilleri che con humor passa in rassegna svariati aspetti che sono un pò oggetto di svariate e opposte prese di posizione. Eccolo Adelino, lo invio. Utilizzalo come meglio credi magari stralciandolo, adattandolo alle nostre svariate realtà di Chiesa. A me preme soprattutto che la provocazione della signora Angela non finisca lì. Cordialissimi auguri. Don Bruno Armanini
in alta montagna, né malghe coperte dal bestiame, hanno obbligato gli orsi, che nel frattempo erano aumentati di numero, ad abbassare il loro circuito vitale sfiorando i paesi, e sfasciando recinti e steccati anche in prossimità di case abitate. Sbranarono le prime bestie, asini, pecore, cavalli, ma nessuno si scandalizzò, né gridò allo scandalo, un pecora, o un asino, non vale un orso. La provincia pagava i danni e zitti! Questo girovagare degli orsi, sempre più numerosi, in boschi e zone sempre più vicine all’abitato, cominciò a creare preoccupazione fra la gente, il bosco diventava sempre meno sicuro, e nel bosco ci si entrava il meno possibile. Non ci sono problemi, confermava la Provincia, se trovate l’orso, non abbiate paura, stendetevi per terra e restate fermi, immobili, e l’orso se ne andrà senza toccarvi. Una simile stupidata divenne una barzelletta diffusa e commentata in ogni bar: “Ci provi la forestale a stendersi a terra quando incontra l’orso!” e giù tutti a ridere. E fra una risata e una parolaccia siamo arrivati a quel che si temeva, Daniele Maturi è stato aggredito e ferito in più parti del corpo, la Daniza, l’orsa con i due cuccioli, l’ha affrontato e Daniele ha
rischiato la pelle e si ritrova ricoverato all’ospedale. La Provincia ha così deciso di catturare Daniza per evitare altri guai, qualcuno ha addirittura chiesto la sua eliminazione, e, apriti o cielo!, da ogni parte del globo si sono alzati proclami di indignazione, ambientalisti, animalisti, politici, galline, oche e star dello spettacolo, buonisti, radical chic d’ogni specie, a difendere la Daniza, povera orsa, che ha dato un buffetto (sic!) al Daniele per difendere i suoi piccoli, cosa vuoi che sia! Cosa ci faceva lì quello? Cercava funghi? Basta con i cercatori di funghi, se ne stiano a casa, beceri razziatori del bosco, se quello se ne stava a casa non gli sarebbe successo niente! Povera Daniza...povera mammina... quanto è stata coraggiosa... e giù con simili scemenze, ogni giorno, e chissà ancora per quanto. Intanto la Daniza, più che coraggiosa, almeno lei sincera, sapendo d’averla fatta grossa, sta scappando alla grande prendendo per il naso l’intera Provincia. Alla fine Daniele risulta essere l’aggressore e la Daniza la vittima! In conclusione di questa vicenda, che sembra a dir poco paradossale, ho rafforzato alcune mie personali convinzioni. L’orso è un animale inaffidabile ed insidioso, non ci sono balle che tengano, ormai ce ne sono troppi (più di 50!), per una zona limitata come il Trentino. Daniza non è particolare, non è un caso problematico, ma ha avuto il comportamento che avrebbero avuto tutti gli orsi in simili circostanze, estremamente pericoloso. I nostri boschi non sono più sicuri. Il fatto ha
dimostrato che si è perso il controllo della situazione: è impensabile poter monitorare degli animali che crescono di numero in modo esponenziale, che si spostano decine di chilometri ogni giorno e non sono disturbati da nessuno. La presenza incontrollata dell’orso sulle nostre montagne condiziona, e non poco, la vita delle nostre valli e dei nostri paesi. La gente ne ha piene le scatole. Ne sono testimone quotidiano. Personalmente sono stufo e schifato dei moralisti, ambientalisti da salotto, dei fighetti di città, che ci vogliono dar lezioni su tutto, anche sul modo di vivere in montagna, di vivere il nostro bosco, da sempre parte integrante e fondamentale dell’essere montanari. Io sono dalla parte di Daniele, dalla parte della nostra gente che vuole continuare ad andare nei boschi in libertà e serenità, sono dalla parte dei cercatore di funghi, sono dalla parte di tutti quelli che vivono in montagna e con la montagna ci lavorano. Sono dalla parte degli allevatori, dei pastori, di quei pochi che ancora contribuiscono a tenere in vita il nostro paesaggio. Sono dalla parte dei Pinzoleri schierati alla grande. E non é finita! La stessa cosa, se non peggio, ci capiterà per i lupi che, introdotti, stanno per arrivare anche da noi. Al lupo! Al Lupo! Roba da matti! Fermiamoli, fin che siamo in tempo. Difendiamo la nostra montagna, tutta da amare, tutta da vivere! Chi vuol farne una giungla, se la cerchi in Africa, che ne è piena! Adelino Amistadi
Vendita autoveicoli nuovi ed usati di tutte le marche Valutazione e ritiro usato s.r.l.
Servizio di officina, carrozzeria e revisioni ministeriali
s.r s.r.l. APERTO DAL LUNEDÌ AL SABATO
via Nazionale, 181 38080 VILLA RENDENA (TN) Tel. 0465/322507 - fax 0465/328906 info@autorendena.it
La posta
SETTEMBRE 2014 - pag.
39
Burocrazia inTrentino, livelli insostenibili* L’invito di Degasperi a non copiare il sistema dello stato italiano è stato purtroppo inascoltato. Occorre sburocratizzare
In questo contesto che ci trova impotenti, l’invito del giovane Kennedy potrebbe concretizzarsi in un contributo a eliminare, o almeno a ridurre, il farraginoso sistema burocratico che caratterizza anche le nostre istituzioni autonomistiche. In tutti i settori della gestione pubblica l’invito di Alcide Degasperi di non copiare il sistema burocratico romano purtroppo è stato ignorato, per cui anche nella nostra regione ad ogni richiesta di intervento pubblico corrisponde una mole, spesso inutile, di carte e documenti che spesso le amministrazioni già possiedono e che anche una legge statale, la poco applicata legge 15, ne prevede l’utilizzo. È quindi la deregulation e la sburocratizzazione, una risposta possibile che le nostre istituzioni, rifacendosi anche alle storiche impostazioni austro-ungariche ci avevano caratterizzato dandoci quella credibilità che gradualmente stiamo perdendo.
Nel discorso di insediamento alla presidenza degli Stati Uniti nel 1960, J.F. Kennedy, invitò gli americani a dare, ognuno per la sua parte, un contributo a rilanciare il paese in un partecipato new deal. Riteniamo che questo riferimento possa essere di attualità anche oggi per noi italiani, in quanto il paese vive un momento di incertezza generalizzata a tutti i livelli. È certo che i dirigenti devono assumersi le responsabilità del loro ruolo senza ricorrere alle commissioni e ai consulenti e non inventare carte di controllo reciproco per paura della magistratura ordinaria e contabile. La burocrazia che fa arrabbiare il cittadino. creando sfiducia può essere ridotta senza aspettare direttive nazionali e quindi contribuire a ridare alla nostra comunità quella credibilità che tutti auspichiamo. Per raggiungere questo obiettivo, anche il cittadino singolo e le categorie possono fare molto senza attendere, brontolando, che le cose cambino. Paolo Cavagnoli *articolo pubblicato su L’Adige del 12 agosto 2014
Come testimoniano i mass media con le tragiche notizie di morte di bambini e civili nei Paesi a noi vicini, le carrette del mare che sbarcano nel sud migliaia di disperati in fuga dai loro paesi, per non parlare della situazione politica nazionale e anche locale, che creano motivi costanti di sfiducia e di distacco dalle istituzioni e dalla vita polito-amministrativa.
Una riflessione sull’orso
La crisi economica che stiamo vivendo dovrebbe portare urgentemente ad una maggiore attenzione alle risorse di cui disponiamo e a una maggiore valorizzazione. La superficie del nostro Paese è per più del 70 per cento montano o collinare e fin dalla metà del secolo scorso la montagna e la collina erano tenute in grande considerazione, la gente lì ci viveva, con grandi sacrifici ma anche con quella tranquillità ora dimenticata. L’industrializzazione ha portato anche nel nostro Trentino a un parziale abbandono della montagna, a tutte quelle attività che la rendevano viva, affascinante e vivibile. Ora purtroppo, la poca lungimiranza della nostra politica ha di fatto distrutto un patrimonio immenso non più recuperabile. Da qualche tempo però l’uomo nelle nostre valli sembra riscoprire la montagna e timide iniziative portano a valorizzarla con positive risorse culturali, scientifiche, ma deve lottare, non sempre positivamente, contro situazioni di disagio, di pericolo, contro la predazione di animali un tempo cacciati ma ora reintrodotti. A contrapporsi al buon senso ci hanno pensato gli ambientalisti, i quali stanno modificando il nostro territorio, la nostra montagna, il modo di vivere, anzi lo hanno già modificato, e una passeggiata nel bosco per la raccolta di funghi può essere di grave pericolo e anche pochi giorni or sono non c’è scappato il morto perché quella persona grande e forte ha opposto resistenza ma fosse stato un giovane o una persona in difficoltà oggi dovremmo compiangerla.
Ma la cosa che mi ha fatto riflettere in modo molto negativo è che nessuno ha veramente colto il grave pericolo, la tragedia solo sfiorata. Leggendo i commenti dei soliti ambientalisti, ho pensato che neanche questa volta hanno perso l’occasione per stare zitti, ma non solo, hanno denigrato l’uomo perché si è permesso di aggirarsi nei suoi boschi, come fin da piccolo faceva. Vorrei precisare che l’orso ovunque viene ucciso, sia per monitorare il numero sia quando si avvicina alle abitazioni, quando aggredisce animali domestici o se dovesse aggredire una persona: questo è il protocollo per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro orientali concordato con il ministro dell’ambiente al quale anche la nostra Provincia deve attenersi. Oltre all’orso ora c’è il lupo che già ha creato predazioni di animali domestici: cosa si pensa di fare? C’era la giovane femminuccia di lupo che cercava il suo compagno, così si scriveva tre anni or sono, si vede che lo ha trovato poiché oggi sono una ventina, ma tra dieci anni saranno duecento e il lupo è cento volte più pericoloso dell’orso. Il lupo fin dai tempi antichi è sempre stato ucciso, chi li uccideva veniva premiato ma adesso con il protocollo di Berna del 1979 per la salvaguardia della specie in estinzione non è permesso ucciderlo nemmeno per legittima difesa; se dovesse aggredire vostro figlio in base a questa stupida legge dovreste astenervi da un intervento mortale per il lupo. Gian Carlo Cozzio
pag.
40
SETTEMBRE 2014