Giornaledellegiudicarie gennaio2017

Page 1

 



Giudi iudicarie

il

iornale delle

GENNAIO 2017 - pag.

Mensile di informazione e di approfondimento



www.giornaledellegiudic a r i e . i t

ANNO 15 - GENNAIO 2017 - N. 1 - MENSILE

EDITORIALE

Un anno confuso!

������� ������� ����� �������

����������� ����������� ����������� �����������

�������������������

FONDATO NEL 2002 - Distribuito da

2017, cauto ottimismo perl’economia La ripresa anche in Giudicarie passa attraverso investimenti, fiducia e meritocrazia

A pagina 16

di Adelino Amistadi La situazione italiana, in questo inizio d’anno, non dà grandi segni di speranza. Il 2017 sarà un anno confuso, pieno di incognite, difficilmente prevedibile nelle sue movimentazioni sociali e politiche. Queste sono le sensazioni che mi sembra di poter cogliere leggendo i giornali. Ormai il mondo politico appare ripiegato su sé stesso, tra chi urla, chi minaccia rivoluzioni, e chi se ne sta quieto sul canapè aspettando illuminazioni dal cielo(!). Di certo sono in molti ad interrogarsi sul come andare avanti. Così un’Italia ormai stremata dalla crisi e da mille difficoltà d’ogni genere, assiste attonita a scandali, confronti parolai, scenate televisive e stupide ed inutili contrapposizioni. I partiti appaiono sempre più incapaci di affrontare con serietà i drammi (immigrazioni) ed i problemi più gravosi dell’economia. Anzi. Peggio. Sempre più presi da fenomeni di corruzione, sembrano smarriti, senza prospettive, senza un avvenire: c’è chi vuol correre quanto prima al voto come se questo potesse risolvere ogni cosa, e chi invece frena per non perdere il diritto al vitalizio. Negli ultimi giorni poi si leggono continue notizie di nuove indagini giudiziarie, anche clamorose, che ci potrebbero riportare al clima di tangentopoli. Sembra che le Procure abbiano ripreso a scandire i tempi della politica. Magari senza condizionarli, ma di certo incidendo sulla vita e la credibilità dei partiti. I maggiori sono colpiti al cuore dalle numerose vicende giudiziarie aperte di cui si è venuti a conoscenza in questi giorni. Continua a pag. 10

1

����������������� ��������������������� ����������������������� ����������������� �������������������

Deflussi minimi vitali, è polemica

2017: In piazza pro Europa di Paolo Magagnotti

Abbiamo appena affrontato un nuovo anno nel quale le speranze di miglioramento delle nostre condizioni di vita e per la sicurezza personale e collettiva rimangono purtroppo ancora offuscate da pesanti incertezze dello scenario europeo ed internazionale più ampio. Nell’Unione Europea non vi sono ancora concreti segnali della volontà dei governi nazionali di rendersi conto che solamente sforzi congiunti su di una piattaforma europea possono meglio garantirci sicurezza e far girare meglio l’economia.

Alle pagine 12 e 13 Premiati a Sella Giudicarie

Due chef “nostrani” protagonisti

A PAGINA 21

Sanità

Ortopedia, aTione investimenti importanti A PAGINA 9

AGENZIA IMMOBILIARE

BONAPACE & CEREGHINI di Bonapace Nicola & Cereghini Jacopo ��������������������������������������������������������

Continua a pagina 18

BOCENAGO Conferita la cittadinanza a Delrio A pag. 2 STORIA Quelle trincee sul Passo Durone A pag. 23 A TIONE Alta specializzazione, 20 ammessi A pag. 11

Economia, Borgo Chiese

La cartiera investe sul futuro A LLE PAGINE 6 E 7

Roncone: Presentati i progetti di valorizzazione

Roncone, le idee per il lago

A PAGINA 8


pag.

2

Rassegna Stampa

GENNAIO 2017

RASSEGNA STAMPA DICEMBRE 2016

A cura della REDAZIONE

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA

Debora Andreolli

Val Rendena - Il ministro Delrio cittadino onorario di Bocenago - Dal 28 dicembre il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio è cittadino onorario di Bocenago. La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria si è svolta nella sala del Consiglio comunale del comune della Val Rendena, alla presenza del sindaco Walter Ferrazza, degli amministratori comunali, di molti cittadini e del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e l’assessore provinciale Daldoss. Madonna di Campiglio - In sedicimila applaudono Kristoffersen sul canalone Miramonti - Il norvegese Henrik Kristoffersen domina lo slalom di Madonna di Campiglio vincendo entrambe le manche lasciando al secondo posto Marcel Hirscher. Ottimo terzo Stefano Gross che è riuscito ad agguantare il podio grazie ad un’ottima prestazione. Alle sue spalle Manfred Moelgg. Grandi emozioni dunque per i 16mila assiepati sul Canalone Miramonti alla 3TRE di Madonna di Campiglio che hanno potuto assistere al grande spettacolo della Coppa del Mondo. Bondo - Spressa, 7mila forme prodotte nel 2016, previste 10 mila nel 2017 - Si è tenuta a Bondo la pre assemblea dei soci del Consorzio Volontario di Tutela del formaggio Spressa delle Giudicarie. Numerosi i segnali positivi: “Lo scorso anno la produzione sfornata dalla casa madre di Giustino ha riguardato 7 mila forme mentre nel 2017 contiamo di arrivare a quota 10 mila” fanno sapere dai vertici.

«Ulteriore traguardo è che il prezzo della nostra Spressa si è ora assestato a 14 euro e 90 al chilogrammo». Tione - 1946 – 2016, festeggiato il 70°anniversario di Fondazione del Coro Brenta - Sabato 17 dicembre, presso il Teatro Comunale di Tione, si è tenuto il “Concerto del 70° di Fondazione del Coro Brenta” con la partecipazione di Renato Morelli, etnomusicologo, regista, musicista, giornalista Rai, ed il suo gruppo strumentale T.T.T. Quartet - Trentino, Tirolo, Transilvania interprete di un avvincente repertorio di musica popolare del Trentino e di varie regioni europee. Nell’occasione è stato presentato il “Quaderno di Canti “ che contiene l’armonizzazione di 10 canti dalle melodie tradizionali e di ispirazione popolare raccolti dal Coro Brenta ed edito dal Centro Studi Judicaria. Inoltre è stato distribuito un “Ricordo fotografico” che fissa, attraverso immagini e curiosità, la lunga storia della compagine tionese dalla fondazione ai giorni nostri riportando i

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 15 n° 1 gennaio 2017 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Comitato di redazione: Roberto Bertolini, Matteo Ciaghi, Elio Collizzolli, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Francesco Brunelli, Alberto Carli, Umberto Fedrizzi , Enrico Gasperi, Marco Maestri, Elisa Pasquazzo, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 3 gennaio 2017 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

Direttori, le trasferte e le tante manifestazioni cui è stato protagonista il Coro Brenta. Esteriori - Al Ballino, orso e lupo banchettano con un lama. Il video di Valter Calvetti per il Servizio Foreste e fauna PAT «Al passo del Ballino è stato possibile documentare, per la prima volta in Trentino, la presenza di orso e lupo sulla stessa carcassa a poche ore di distanza uno dall’altro». Questo in estrema sintesi quanto reso noto dall’Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento nel report mensile di dicembre che accompagnava due video sull’attività dei grandi Carnivori in Trentino. Nei video si vede che la vittima, in questo caso un esemplare di lama da allevamento, era stata predata dal plantigrado alla cui mensa qualche ora più tardi si è aggiunto anche il lupo. San Lorenzo Dorsino - Ponti de l’era, un’iniziativa per la salvaguardia della memoria storica - Con la serata informativa tenutasi presso il teatro comunale di San Lorenzo Dorsino, è calato il sipario sul progetto “Ponti de l’era”, iniziativa di salvaguardia della memoria storica del paese delle Giudicarie Esteriori. L’idea, che ha ricevuto il beneplacito del Comune, della Caritro, dell’Ecomuseo della Judicaria e del Centro Studi Judicaria, consisteva nell’intervistare gli anziani del luogo per riportare a galla ricordi ed emozioni della società rurale in cui sono cresciuti, raccogliendo anche fotografie e documenti storici, per poi organizzare una mostra presso la locale “Casa Osei”. Il materiale prodotto è stato messo in relazione alle trasformazioni che il territorio ha subito nel corso del tempo. Durante lo spettacolo sono stati proiettati i video e le foto raccolte dalle “madri” e animatrici del progetto Maira Forti e Patrizia Gionghi, coadiuvate da una rete di giovani intervistatori, provenienti dalle varie realtà associative locali, calatisi di buon grado nei panni di giornalisti in erba.

Provincia – Trento Film Commission, il bilancio - 125 produzioni sostenute dal 2011 ad oggi e 83 contributi alla formazione assegnati. E nel 2016 14 progetti sostenuti (5 lungometraggi per il cinema, 7 documentari, 1 serie televisiva, 1 film TV). Di questi, 3 hanno già ultimato le riprese e 11 sono in fase di preproduzione e gireranno nel 2017. Sono alcuni numeri del bilancio di TFC, la Trentino Film Commission che da 6 anni, sotto il coordinamento dell’Ufficio Stampa, promuove le attività delle imprese del settore cinematografico e televisivo con un occhio al ritorno economico-occupazionale ed un altro alla valorizzazione del territorio. La previsione di indotto per le produzioni sostenute nel 2016 è di 2.697.647 euro a fronte di un contributo di 1.054.050 euro, con un rientro del 256%. Nel 2016 sono state 333 le giornate di riprese realizzate in Trentino. Nel database di Trentino Film Commission ci sono 88 aziende e 395 professionisti. Trento - Approvato in serata il Bilancio di previsione 2017 della Provincia - Via libera nella serata di giovedì 22 dicembre dal Consiglio provinciale, al termine del lungo dibattito in aula, al Bilancio di previsione 2017 della Provincia autonoma di Trento. Un bilancio orientato alla crescita, che contiene misure per sgravare il carico fiscale delle imprese e sostenere la loro competitività. Fra le misure che caratterizzano la legge, l’utilizzo delle agevolazioni Irap per favorire le imprese che incrementano l’occupazione ed un “pacchetto” di interventi mirati in favore delle famiglie e della natalità, in particolare quelle più bisognose, con l’esenzione dell’addizionale Irpef, detrazioni d’imposta per figli a carico e riduzione delle rette dei servizi per la prima infanzia (asili nido, tagesmutter, buoni per nidi privati). Confermate anche le risorse per il finanziamento di opere pubbliche strategiche e per gli investimenti che potranno essere realizzati dagli enti lo-

cali. In chiusura dei lavori il presidente Rossi ha ringraziato tutti i consiglieri per il contributo apportato nel corso del dibattito in aula. Le risorse totali per il 2017 ammontano a 5,25 miliardi di euro. Trentino - Peronospora: premiata la difesa preventiva - Il riscaldamento globale che sta investendo il pianeta, particolarmente accentuato nell’area alpina, sta avendo una serie di effetti anche sull’agricoltura trentina. I dati dell’ultimo trentennio raccolti dalla Fondazione Edmund Mach rilevano un aumento della temperatura media di circa due gradi (da 11,5 a 13,5 °C). In viticoltura ciò comporta uno spostamento in altitudine di alcune varietà a frutto bianco, in particolare le basi spumante, e una maturazione più completa per le varietà rosse più tardive. Il germogliamento anticipato porta inoltre ad una comparsa più precoce delle infezioni fungine, soprattutto della peronospora, e quindi un inizio della difesa più anticipato, nonché l’adattamento di insetti provenienti da altri continenti. Il tema è stato ampiamente affrontato a San Michele nell’ambito della nona Giornata tecnica della vite e del vino. Si è parlato di peronospora, che ha colpito quest’anno soprattutto il Merlot, ma grazie alla difesa preventiva la malattia è risultata contenuta. I vini, sia bianchi che rossi, risultano di ottima qualità. Provincia - Rapporto Rifiuti Urbani 2016. Il Trentino Alto Adige si conferma al secondo posto per la differenziata - Il Rapporto Rifiuti Urbani, giunto alla sua diciottesima edizione, è frutto dell’attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Servizio Rifiuti dell’ISPRA. Il Rapporto Rifiuti Urbani - Edizione 2016 fornisce i dati, aggiornati all’anno 2015, sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti di imballaggio, compreso l’import/export, a livello nazionale, regionale e provinciale. Il Trentino Alto Adige si conferma al se-

condo posto per la raccolta differenziata con il 67,4%. In particolare la Provincia autonoma di Trento ha raggiunto nel 2015 il 72% di differenziata. Nel 2014 era al 71,3%. Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti si segnala in Trentino Alto Adige una riduzione dell’1,4%. Alla regione Veneto va la palma della raccolta differenziata nel 2015 grazie al 68,8%, seguita dal Trentino Alto Adige con il 67,4%. Bologna - Paolo Prodi tra i padri dell’Autonomia – Si è spento il 16 dicembre scorso Paolo Prodi, uno dei padri dell’Università degli studi di Trento. Storico ed accademico italiano, fratello di Romano, è stato tra i fondatori dell’Associazione di cultura e politica “Il Mulino” nel 1965. Nel 1973 ha fondato, insieme a Hubert Jedin (l’Istituto storico italo-germanico di Trento che ha diretto per oltre un ventennio. Il suo nome resta legato a quello del Trentino grazie al ruolo che ha avuto per la crescita dell’Università di Trento, investendo sulle sue potenzialità e sul suo ruolo per la società trentina, divenendone il primo Rettore. Lavis – Serata di ringraziamento della Protezione civile – Si è svolta il 16 dicembre nella sede operativa della Protezione civile a Lavis, la serata voluta dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e l’assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini per ringraziare personalmente il sistema della Protezione civile per l’impegno e lo spirito di servizio profusi nelle operazioni di assistenza alle popolazioni colpite dal sisma 2016 nelle località del Centro Italia. L’assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini ha ricordato come “la scuola di Amatrice è stata un segnale di ripresa tangibile, un primo mattone per ripartire. Per questo voglio ringraziare voi tutti per l’impegno e la professionalità che avete dimostrato. E’ un grazie da parte di tutta la comunità trentina. Quello che voi rappresentate è il volto del Trentino che funziona”.

Sfoglia il Giornale delle Giudicarie su www.giornaledellegiudicarie.it Si ricorda che è possibile sfogliare il Giornale delle Giudicarie sul sito www. giornaledellegiudicarie.it aggiornato ogni mese con le notizie più importanti che accadono in Giudicarie.


Primo Piano

GENNAIO 2017 - pag.

3

Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca: “L’acqua è un bene strategico, le Giudicarie devono farsi sentire”

“Dmv, occorre più coinvolgimento”


pag.

4

Primo Piano

GENNAIO 2017 Dopo il referendum del 4 dicembre

Lo sconfitto e il vincitore Gli altri, quelli che brindano a champagne per la caduta rovinosa di Renzi, saranno ricordati soltanto come portatori d’acqua alla causa del «Vaffa», incapaci di esprimere un’alternativa politica praticabile, tenuti insieme semplicemente dal livore verso il quarantenne che li ha rottamati, e dalla smania di rivalsa, costi quel che costi. La Costituzione, in quanto è successo, c’entra poco o nulla. È stato un voto su Renzi, anzi contro Renzi, una resa dei conti a cominciare - come s’è visto nelle ex regioni rosse - dal partito di cui è segretario, che in buona parte ha preferito far fuori il proprio leader e trascinare il Paese alla crisi di governo e in una difficile partita istituzionale pur di prendersi il gusto della rivincita sulle primarie. Insieme a Matteo Renzi escono di scena anche le riforme, incominciando da quella della semplificazione del funzionamento dello Stato, che ha atteso più di trent’anni per trovare una codificazione votata dal parlamento, e che ne richiederà altri trenta per poter essere di nuovo affrontata. Con le dimissioni irrevocabili del premier, ribadite ieri al Quirinale, il grosso del lavoro e degli obiettivi dello schieramento del No si è concluso, come dimostra l’immediata frantumazione del cartello che raggruppava 5Stelle, Lega, Berlusconi, Fratelli d’Italia e Sinistra italiana. Il Cavaliere s’è subito messo a disposizione per un governo di scopo, Salvini della Lega invoca elezioni immediate con due sistemi elettorali opposti alla Camera e al Senato. Per i 5Stelle va bene l’Italicum con qualche ritocco al proporzionale nel redi-

di Pierangelo Giovanetti*

Ci sono uno sconfitto e un vincitore che escono in maniera chiara dal referendum di domenica. Lo sconfitto è Matteo Renzi, che sul quesito ha messo in gioco se stesso, il suo governo e il suo programma di riforme, e ha perso tutto in maniera devastante, pagando con le sue dimissioni immediate da presidente del consiglio il prezzo della disfatta.

Il vincitore, unico vero assoluto, è uno solo, Grillo, consacrato dominus del futuro dell’Italia sull’onda della rabbia viscerale e della rivolta di un Paese stanco, sfiduciato, piegato dalla crisi e dal rancore, ormai incapace di credere anche nel cambiamento, e che per ora si accontenta di aver rovesciato il tavolo assaporandone la visione.

Beppe Grillo

vivo Senato. La Meloni e Fratelli d’Italia vogliono le primarie del centro-destra, osteggiate invece da Forza Italia. Di fatto il blocco anti-sistema ha vinto in maniera netta la partita, ma non è in grado di offrire un’alternativa alla coalizione uscente, appagato dai cocci lasciati sul terreno, puntando in realtà sui tempi lunghi e il logoramento progressivo e inevitabile del Partito democratico, finora baricentro del sistema e garanzia di governabilità, costretto a restare per non abbandonare il Paese ad una pericolosa deriva istituzionale. Così il capolavoro risulta completo. Il Presidente della Repub-

blica Mattarella, pressato dalla necessità urgente di ridare un governo al Paese che tenga le file dell’economia anche di fronte ai timori dell’Europa e vari una riforma elettorale, nominerà a breve un nuovo premier incaricato. Ma l’unica maggioranza possibile resta in Parlamento quella uscente, magari rafforzata dall’astensione di Forza Italia, già ventilata da Silvio Berlusconi, smanioso di tornare al più presto in campo, resuscitato dal gerovital del trionfo referendario. Un governo fotocopia di quello uscente, senza un leader acclarato, più debole verso l’Europa, pronto a varare una manovra straor-

Matteo Renzi

dinaria a gennaio, più tecnico-istituzionale che politico, così da poter provare a vedere se si giungerà mai a una intesa elettorale, inevitabilmente al ribasso, resuscitando il tanto deprecato sistema proporzionale, che gli italiani in massa ave-

vano bocciato insieme alle preferenze nei referendum del 1991 e del 1993. Un governo che risulterà per forza di cose impopolare, dopo le forti aspettative maturate sotto la spinta della marea dei No, destinato a indispettire ancor di

più un elettorato stanco e sfiduciato, pronto a riversare nelle urne una protesta più forte e più sguaiata di prima. L’unico a lucrarne i dividendi sarà di nuovo Grillo il quale, però, in un sistema elettorale proporzionale quale quello verso cui ci si muove, è destinato giocoforza a doversi alleare per poter governare. Ed essendo indisponibile a qualsiasi alleanza, come sempre ha fatto e sempre ha dichiarato, risulterà primo vincitore nelle urne e non in grado di formare un governo, che potrà nascere solo come «grande coalizione» destra-sinistra, Berlusconi-Pd. Tutto questo sempre che, nel frattempo, come invece è probabile, il Partito democratico non imploda, devastato dagli odi interni e dalle coltellate della vendetta a lungo assaporata, la stessa che pugnalò alla schiena Romano Prodi nel 1998 nella congiura di Palazzo che distrusse l’Ulivo e spianò la strada a quindici anni di berlusconismo. La fiumana immensa di No inseriti a vario titolo domenica nell’urna, al di là del forte disagio che esprime (specie da parte dei più giovani) e della sfiducia immensa verso la classe politica e l’intera classe dirigente che rende palesemente evidente, porta con sé una delicatissima fase politica e istituzionale per il nostro Paese, dagli esiti incerti e non scontati. Una crisi al buio che solo l’attenta e sapiente supervisione del Capo dello Stato, e la responsabilità vera e fattiva di tutte le forze politiche e gli attori in campo può scongiurare nelle sue conclusioni peggiori. *editoriale pubblicato sul quotidiano l’Adige del 5 dicembre 2016


andato meglio in provincia

5

Referendum ecco come hanno votato i giudicariesi GENNAIO 2017 - pag. La bocciatura della riforma Boschi-Renzi al referendum del 4 dicembre è già storia ed è stato archiviata co

Primo Piano

Referendum, ecco come hanno votato i giudicariesi

la prevalenza dei no al 59,11% contro i 40,89% sì. In Trentino le percentuali sono leggermente più sfumate anche se è netta la vittoria del no con il 54,3% dei votanti ha bocciato la riforma costituzionale, e solament il 45,7% l'avrebbe approvata, a differenza dell’Alto Adige, con il sì che ha vinto con il 63,69%. Alta ovunqu l’affluenza, al 72,23% a livello nazionale.

Già, ma come è andata in Giudicarie? Nei comuni del comprensorio si è evidenziato un andamento pi favorevole per il sì rispetto ad altre zone del Trentino, così come lo è stato, ad esempio in Val di Non. Su 2 comuni sono stati 11 quelli in cui ha prevalso il sì, contro 14 in cui ha prevalso il no. Dovunque si è registrat un’ampia affluenza, sempre sopra il 70%, con punte dell’84,4% come a Castel Condino. In generale il sì h prevalso nei comuni delle Giudicarie esteriori, con l’ottimo 56,08% di Comano Terme e il 55,41% di Bleggi Superiore. Un no abbastanza compatto dalla Val Rendena, con l’eccezione di Caderzone Terme, comun che ha fatto registrare la più alta percentuale di sì, con il 56,28%. Le vittorie più schiaccianti del no, invece si sono toccate a Bocenago, con il 62,69% e a Pelugo, con il 63,60%. In Valle del Chiese si sono espressi per sì Castel Condino, Borgo Chiese e Pieve di Bono/Prezzo.

Vince il no in 14 comuni su 25: ma il nostro è uno dei Comprensori dove il sì è andato meglio in provincia La bocciatura della riforma Boschi-Renzi al referendum del 4 dicembre è già storia ed è stato archiviata con la prevalenza dei no al 59,11% contro i 40,89% sì. In Trentino le percentuali sono leggermente più sfumate, anche se è netta la vittoria del no con il 54,3% dei votanti ha bocciato la riforma costituzionale, e solamente il 45,7% l’avrebbe approvata, a differenza dell’Alto Adige, con il sì che ha vinto con il 63,69%. Alta ovunque l’affluenza, al 72,23% a livello nazionale. Già, ma come è andata in Giudicarie? Nei comuni del comprensorio si è evidenziato un andamen-

to più favorevole per il sì rispetto ad altre zone del Trentino, così come lo è stato, ad esempio in

Comune Bleggio Superiore Bocenago Bondone Borgo Chiese Borgo Lares Caderzone Terme Carisolo Castel Condino Comano Terme Fiavè Giustino Massimeno Pelugo Pieve di Bono/Prezzo Pinzolo Porte di Rendena San Lorenzo/Dorsino Sella Giudicarie Spiazzo Stenico Storo Strembo Tione Tre Ville Valdaone

Affluenza 74,22% 83,06% 75,26% 77,18% 77,87% 80,23% 78,78% 84,44% 75,95% 79,95% 78,20% 77,88% 80,20% 75,55% 80,81 77,77% 77,00% 78,55% 72,64% 75,22% 79,46% 71,13% 76,91% 82,30% 75,04%

Sì 55,41% 37,31% 43,33% 51,33% 45,50% 56,28% 52,68% 50,99% 56,08% 53,14% 44,34% 50,62% 36,40% 55,25% 45,81% 49,95% 49,90% 47,05% 44,41% 53,18% 45,50% 48,53% 45,99% 51,48% 47,79%

No 44,59% 62,69% 56,67% 48,67% 54,50% 43,72% 47,32% 49,01% 43,92% 46,86% 55,66% 49,38% 63,60% 44,75% 54,19% 50,05% 50,10% 52,95% 55,59% 46,82% 54,50% 51,47% 54,01% 48.52% 52,21%

Val di Non. Su 25 comuni sono stati 11 quelli in cui ha prevalso il sì, contro 14 in cui ha prevalso il no. Dovunque si è registrata un’ampia affluenza, sempre sopra il 70%, con punte dell’84,4% come a Castel Condino. In generale il sì ha prevalso nei comuni delle Giudicarie esteriori, con l’ottimo 56,08% di Comano Terme e il 55,41% di Bleggio Superiore. Un no abbastanza compatto dalla Val Rendena, con l’eccezione di Caderzone Terme, comune che ha fatto registrare la più alta percentuale di sì, con il 56,28%. Le vittorie più schiaccianti del no, invece, si sono toccate a Bocenago, con il 62,69% e a Pelugo, con il 63,60%. In Valle del Chiese si sono espressi per il sì Castel Condino, Borgo Chiese e Pieve di Bono/Prezzo. (r.s.)

L’analisi post voto

Dalla consultazione una nuova compattezza altoatesina La bocciatura del referendum sulla riforma costituzionale e la questione locale dell’autonomia, altoatesina e trentina, ora chiedono dovutamente l’apertura di un dibattito aperto alla società, e non limitato ai partiti che mai come oggi sono distanti dalla gente e dai problemi che la coinvolge. Che la proposta fosse confusa lo dice il risultato locale, mentre è evidente come che tutte le regioni italiane nel loro No al centralismo ambiscano anch’esse ad una autonomia. Questo dovrebbe rendere noi altoatesini solo felici. Invece questo sentimento non è colto da nessuno. Il fatto l’Alto Adige sia stata l’unica provincia a votare Sì conferma probabilmente anche come quel testo fosse scritto male in italiano, tanto da risultare incomprensibile agli stessi costituzionalisti, migliorando forse nella sua traduzione in tedesco. L’anomalia del voto dell’Alto Adige rispetto al resto d’Italia palesa anche questa differenza di approccio

all’uso stesso della lingua nella comunicazione sociale. Come mai la classe dirigente non coglie il senso positivo di questa bocciatura del centralismo? Si crede veramente che il referendum sia stato solo una bocciatura del governo? Che del senso profondo del referendum non abbia condizionato il voto? Se la classe politica dirigente attuale pensa questo, allora è una fortuna che sia stato bocciato, perché veramente dietro il referendum v’era un progetto ben diverso da quello comunicato anche sulle realtà autonome. Per questo ora la classe politica locale invece che alzare ancora di più i muri e pensa a purghe dei dissidenti, tra cui molti altoatesini e trentini autentici, dovrebbe prendere la palla al balzo e farsi paladina di un progetto di riforma che spinga l’Italia verso un vero federalismo responsabile simile a quello tedesco. Perché di fatto le regioni italiane, sprofondate nella crisi economica, bocciando

di Marco Zulberti

sto progetto hanno bocciato il centralismo, che le impoverisce. Nessuno sta notando questo. Per questo motivo ora l’importante è non inseguire le sorti del governo Renzi, e aprire una prospettiva locale di conciliazione. A cosa serve dividerci ulteriormente? A chi giova calarsi nei panni di Don Chisciotte? Ricompattiamo le fila: la classe dirigente locale quasi tutta orien-

tata al Sì, comprenda quella che del No e si riavvicini a queste forze. Non era una kermesse politica e non è detto che chi ha detto sì al referendum fossero degli “autonomisti autentici”, anzi risultano ben altra realtà. Molti affermavano di votare sì anche “perché se perdiamo questa autonomia non ci riguarda”. Lo dicevano sotto voce ma lo dicevano. C’è una parte di popolazione trenti-

na scontenta che è anche ignara e autodistruttiva dei suoi diritti storici e che non glie ne importa dell’autonomia perché percepita come un affare delle classi dirigenti. Ne vogliamo prendere atto? E molti di questi hanno votato sì. Come ci sono leghisti, che criticano da sempre l’autonomia ma nella stessa identica situazione hanno votato no. Per cui i fronti trentini e altoatesini del Sì e del No non sono da identificare come fronti compatti politici, pro e contro l’autonomia. Assolutamente, ma solo da analizzare in modo da poter comprendere come la nostra regione altoatesina debba trovare una nuova compattezza, una nuova vicinanza tra Trento e Bolzano, unendo ad esempio le infrastrutture dei servizi comuni come energia, trasporti, comunicazioni, media, credito, turismo, e sulla scia della bocciatura del centralismo nazionale riaffermare a partire dalla forza della nostra autonomia altoatesina, un assetto federale per tutte le regioni.


pag.

6

GENNAIO 2017

Cartiera, un bilancio positivo

Economia

Si chiude un 2016 di ottimi risultati per l’azienda: ottimismo per il 2017 grazie anche alla differenziazione del prodotto

È

di Denise Rocca

un momento di cambiamenti e innovazioni per la cartiera di Condino, in quello che si sta avviando ad essere uno dei migliori anni in termini di produttività da diverso tempo, con un fatturato sul 2016 di 65 milioni di euro. Sta prendendo forma il nuovo corso della produzione avviato con l’insediamento del diSpecializzati in carte glassine, quelle che vengono usate per i nastri adesivi e le etichette ad esempio, a Condino questo è un mercato che forniva l’80% del fatturato, il resto era la produzione di carta per imballaggi a contatto con generi alimentari. “L’obiettivo che l’azienda si è data - spiega il direttore generale Misa Bursac - era quello di differenziare la produzione aggiungendo due mercati che garantissero un margine di guadagno più alto e con un andamento in controtendenza rispetto a quelli nei quali era già presente, in grado di bilanciare le fluttuazioni del mercato della carta glassine”. Da qui l’entrata nel mercato del digital imaging: magliette, felpe, pantaloni e vestiti sempre più frequentemente non vengono colorati ma stampati, con una tecnica che prevede prima la stampa su un tipo di carta capace di assorbire e rilasciare praticamente il 100% degli inchiostri, poi il trasferimento delle immagini e dei colori sul capo di

abbigliamento da tingere. La carta prodotta a Condino ha una elevata capacità di assorbimento degli inchiostri delle stampanti industriali e tempi di asciugamento ridotti, permettendo colorazioni uniformi dei capi senza ombre o aloni e una qualità di prodotto riproducibile sui capi di abbigliamento che, naturalmente, devono essere tutti identici, così la cartiera ha trovato un buon mercato nel quale inserirsi. “Si tratta di un mercato di nicchia – prosegue Bursac – nel quale, per capirci, le vendite sono a metri quadri, non a tonnellate, ma che ha molti clienti ed è molto diffuso, nel quale i grandi competitors non si affacciano“. La tecnologia è stata trasferita dalla Svizzera, dove lo stabilimento specializzato è stato chiuso qualche anno fa. Un altro mercato nel quale la cartiera di Condino, nel suo obiettivo di diversificare la produzione, è entrata nel 2015 è quello delle carte patinate nel campo degli imballaggi flessibili a contatto con

rettore dello stabilimento Misa Bursac nella primavera del 2015, succeduto allo storico direttore Gerold Zuegg che per molto tempo ha guidato e fatto crescere l’azienda di Condino. Dagli aerei all’abbigliamento, la carta di Condino sta entrando in mercati impensabili per i non addetti ai lavori.

�������%� �#�������&��$

�������%� �#�������&��� (��) ����*��+�������,�'��

#�!���������$���� ��� ���!���"���� ���������������� ������

��� ���!���&�����'"� ��������� ����������� ������������������

��������� ������������������� �� ��� ���!

�������������� #�!�������

gli alimenti che fino ad ora non venivano prodotte dall’azienda giudicariese. Circa 3mila tonnellate di carta di questo tipo sono state prodotte nel 2016, quantità che il prossimo anno dalle previsioni aziendali è destinata a raddoppiare per raggiungere il 10% della produzione totale. Produzione che dal 2010 è attentamente osservata e oggetto delle previsioni di crescita dell’azienda: da 52.400 tonnellate di carta all’anno questa la capacità produttiva dell’azienda di Condino nel 2015 - si è avuto un aumento passando alle 55.000 tonnellate del 2016, con la previsione per il 2017 di arrivare a 58.000 tonnellate. Con la

�����������������$�� �"�'��

��������� ����������� ������������$$��$$�&&�

��������� ��������������������� ��� ���!

produzione annua della cartiera, per dare un’immagine più chiara dei quantitativi, si potrebbe avvolgere la Terra per ben cinque volte con un nastro di carta alto un metro, oppure ricoprire interamente la superficie della città di Parigi. Carta, e si parlava di usi insospettabili al grande pubblico, che viene usata in maniera massiccia anche nell’assemblaggio degli aerei: per assemblare un aereo A350 composto da materiali superleggeri in fibre di carbonio sono necessarie 100 tonnellate di un tipo particolare di carta prodotta dallo stabilimento giudicariese. La carta viene infatti usata come

�������������� (��) ����*��+

supporto per i pre-preg: è un termine utilizzato per indicare materiali compositi preimpregnati con resine di reazione che vengono principalmente utilizzati negli impieghi che richiedono contatto con getti di calore, come appunto jet di aerei. I fogli di preimpregnato, già sottoposti ad un processo di impregnazione in resina (o matrice) epossidica, vengono successivamente rivestiti con un film protettivo e avvolti in forma di bobine. Il costruttore di componenti in composito provvederà a tagliare ogni singolo strato di pre-preg nelle forme e dimensioni previste servendosi di appositi modelli e dime. Il

prodotto che Condino esporta è caratterizzato da resistenza ad altissime temperature e ad altissime spinte. Diverse applicazioni del pre-preg si trovano anche nell’industria automobilistica, aerospaziale, nautica, elettrotecnica e sempre di più anche nel settore della produzione dell’energia eolica.

La Cartiera green

Il direttore Misa Bursac

La cartiera di Condino è inserita nella vallata non solo per l’impatto economico e sul mercato del lavoro, ma anche per la collaborazione con il comune sulla fornitura di energia per la piscina di Condino. Si parla di 72.000 MWh di energia prodotta dalle attività produttive della Cartiera, 145.000 tonnellate di vapore, 1500 MWh l’anno forniti gratuitamente per il riscaldamento della piscina di Condino. L’energia che alimenta la rete di teleriscaldamento del paese viene prodotta tramite uno scambiatore/recuperatore installato sul camino dei fumi di scarico dell’impianto di cogenerazione

della Condino Energia. Questo tipo di energia, a basso contenuto energetico, non trova facile impiego nei processi industriali ma è utilizzabile negli impianti civili per il riscaldamento di ambienti, quindi la sinergia con il territorio è ideale: non c’è alcun profitto per la cartiera, ma una convivenza con il territorio più sana e lungimirante e l’offerta di un servizio alla cittadinanza. L’energia recuperata in questo modo oltre a portare ad un risparmio economico, abbatte anche l’emissione di CO2 normalmente prodotta utilizzando i combustibili fossili. Nel 2017 è previsto l’allacciamento di al-

tri edifici pubblici del comune. “Fra le produzioni industriali, quella della carta è una delle più sostenibili a livello ambientale – spiega Bursac – e qui a Condino abbiamo davvero una grande attenzione verso l’ambiente che spero venga percepita anche all’esterno, dove è sempre difficile dal mondo dell’industria sentir parlare di ambiente”. Fra gli obiettivi green raggiunti lo scorso anno nell’ambito della propria attività la cartiera ha ridotto dell’8% il consumo energetico totale, del 15% quello idrico e del 30% la presenza totale di fanghi derivanti dalla depurazione delle acque.


Economia

GENNAIO 2017 - pag.

7

Una veduta aerea della Cartiera

Parla il direttore Misa Bursac

“Puntiamosunuoviprodottienuovimercati” Si potrebbe dire che è nato in cartiera Misa Bursac, direttore dello stabilimento di Condino del Cham Paper Group dal maggio 2015: prima la scuola nel sistema svizzero che prevede due giorni di lezione e due in azienda, poi la Cham Paper Group gli ha offerto una borsa di studio per frequentare la facoltà di Ingegneria con specializzazione in chimica polimera e produzione della carta a Monaco, in Germania, dal 2000 al 2005. Qualche esperienza all’estero per poi rientrare in azienda e fino al 2010 occuparsi di produzione. Dal 2010 è approdato a Condino, come responsabile della produzione e della manutenzione, dal 1 maggio 2015 è direttore dello stabilimento giudicariese. Il primo impatto con Condino? Mi sono trovato subito molto bene: all’inizio ho fatto una prova di qualche settimana per capire se mi sarebbe piaciuto viverci. Diciamo che la zona e un po’

remota al primo impatto, ma i dubbi sono spariti perché ho trovato tante persone molto aperte, che mi hanno accolto bene. La cultura italiana è molto diversa da quella svizzera: al nord Italia ho trovato un buon mix fra lavoro e vita privata. Mi piace la mountain bike, sciare, andare in montagna… ho poco tempo ma quando riesco mi ci dedico e qui la zona è interessante e con tante possibilità in questo senso. Qual è lo stato di salute della cartiera al momento? L’impatto della crisi economica che ha colpito la maggior parte dei settori industriali nel 2008-2009 ha avuto ripercussioni nella nostra cartiera a partire dal 2010. A ciò si sono aggiunti altri fattori di macroeconomia, come il rafforzamento del valore del dollaro e la conseguente crescita del prezzo della materia prima principale, la cellulosa, che in pochi mesi è incrementato del 20%. Per far fronte al conseguente aumento dei costi

di produzione si è reso necessario definire un piano di sviluppo dello stabilimento in termini di incremento di quantità produttive per dipendente: una scelta che è stata quella di non arrivare a riduzioni di personale, ma

tenere tutti riuscendo ad aumentare la produzione ottimizzando l’uso degli impianti esistenti. Negli ultimi 5 anni siamo riusciti ad avere un incremento dal 5 all’8% ogni anno di produzione per dipendente.

Cosa c’è nel futuro dell’azienda? Sicuramente aumenti di produzione dei nuovi prodotti, nei mercati che abbiamo introdotto e che stiamo perfezionando di giorno in giorno. L’idea è quella di ridurre la dipendenza dai mercati tradizionali che non sono più remunerativi come un tempo e di sviluppare invece le nuove produzioni che, attualmente, ci stanno dando grosse soddisfazioni. In termini di produzione, l’obiettivo è quello di massimizzare i giorni lavorativi, garantendo così una flessibilità maggiore nei confronti del cliente e della produzione rispetto ai competitors che ci avvantaggerà sicuramente. Ci sono anche investimenti nel futuro della cartiera: una volta raggiunta la massima ottimizzazione dei macchinari esistenti e il target della redditività, è pronto un piano triennale di sviluppo con investimenti nell’ordine di 15 milioni di euro.


pag.

8

Ambiente

GENNAIO 2017

Gli studenti dell’Università Iuav di Venezia hanno presentato i loro piani per lo sviluppo dell’area

Idee giovani e innovative peril lago di Roncone “Abbiamo voluto questo campus per mettere in circolo energie positive, idee giovani, soluzioni innovative e ipotesi di progetto per il nostro territorio e per il suo sviluppo, ricercando una forte connessione con il mondo universitario”, ha affermato Franco Bazzoli, Sindaco di Sella Giudicarie e grande sostenitore dell’iniziativa. Paesaggio, turismo, cultura, architettura e relazione uomo-ambiente sono stati i concetti chiave che hanno guidato il lavoro dei ragazzi e che sono poi confluiti nelle quattro diverse ipotesi progettuali presentate agli amministratori e alla popolazione nello scorso mese di dicembre, nella suggestiva location di Forte Larino. I dodici studenti della Summer School assieme al professor Pietro Zennaro che li aveva seguiti nel percorso, infatti, sono tornati in Valle del Chiese per raccontare i loro progetti e spiegarne motivazioni e obiettivi sia ai rappresentanti del Comune di Sella

Il lago di Roncone e l’area circostante sono stati i protagonisti della Summer School “Le forme dell’acqua, progetto ambientale innovativo del waterfront del lago di Roncone”, il campus residenziale nato dalla sinergia fra il Consorzio dei Comuni del BIM del Chiese, il Comune di Sella Giudicarie e il Dipartimento di Progettazione e Pianificazione in Ambienti Complessi dell’Università Iuav di Venezia. Dieci giorni di lavoGiudicarie e della Comunità delle Giudicarie che alle molte persone giunte al forte con la curiosità di scoprire le ipotesi elaborate. Positivi i commenti raccolti, primi fra tutti quelli dell’amministrazione che ha sottolineato “la presenza di molti spunti interessanti, elementi originali e soluzioni praticabili ma soprattutto di idee su cui ragionare per rafforzare la progettualità del comune e sviluppare ulteriormente una delle zone di pregio del territorio”. Dal canto suo Giorgio Butterini, presidente della Comunità di Valle, si è detto particolarmente colpito da due elementi, ossia “l’attenzione dei ragazzi verso la sensorialità con il recupero di una dimensione quasi fisica della relazione uomo-ambiente.

ro (a settembre dello scorso anno) per dodici studenti che, suddivisi in quattro gruppi, sono stati chiamati a confrontarsi e individuare possibili idee per potenziare l’offerta dell’area lago di Roncone in chiave ambientale, turistica, sportiva e sociale tenendo conto dell’esistente ma anche delle aspettative dell’Amministrazione comunale e dell’intera Valle che vedono in questa zona uno dei poli di attrazione più importanti.

Una delle proposte degli studenti

E il metodo. Qui si è prima ricercato, ascoltato la gente, pensato e poi si è passati all’azione”. Entusiasta il prof. Zennaro che ha voluto sottolineare la grande opportunità offerta ai ra-

gazzi di confrontarsi con le richieste di una committenza reale e di entrare in relazione con le esigenze e le richieste di una comunità: “siamo molto riconoscenti al Comune di Sella Giudi-

carie e al BIM del Chiese per aver creduto in questo progetto. L’organizzazione è stata ottima così come l’accoglienza ricevuta”. Le diciotto tavole di pre-

sentazione dei progetti assieme al plastico di riepilogo saranno esposti nelle prossime settimane presso la Biblioteca di Roncone per consentire a tutti gli interessati di poterne prendere visionare. Ma anche di poter esprimere la propria opinione votando la soluzione considerata più interessante. A quanti si recheranno a vedere la mostra, infatti, sarà consegnato un “like” (come quelli di facebook, per capirci) che potrà essere assegnato ad una delle proposte, andandolo ad imbucare nell’urna corrispondente. Il numero dei like darà una prima indicazione all’Amministrazione che potrà così tastare l’impressione della comunità che sarà comunque raccolta anche attraverso il più tradizionale libro dei commenti. “Avevamo detto fin dal primo momento che avremmo raccolto anche un’indicazione dalla nostra gente”, ha continuato Franco Bazzoli. “Poi l’Amministrazione farà le sue valutazioni e muoverà i passi necessari”.

I progetti presentati Si gioca sui concetti di tempo e del vivere la montagna a ritmi diversi il progetto “Around the Lake” ideato da Serena Dellatorre, Giuseppe Palermo e Basma Saafi. La proposta prevede punti di sosta attorno al lago, attrezzature per lo sport e una passerella nella parte nord-est per mettere in collegamento le due sponde, attraverso il biotopo. Ma anche due vasche d’acqua pronte a diventare piscina

d’estate e pista da pattinaggio d’inverno e un moderno edificio polifunzionale con un teatro/cinema – interno e all’aperto. Punto forte una rampa in corten che mette in relazione il nuovo edificio e la passeggiata del lago intercettando in maniera armonica i diversi elementi del paesaggio. La tranquillità e la pace del lago consentono di apprezzare suoni che la città non permette più di sentire.

Parte da questo presupposto “Tra suono e materia”, il progetto di Artur Ferreira, Marilena Stevanin, Cristina Treu che immaginano il lago animato da installazioni sonore e sensoriali per ascoltare e fare musica. Culmine del progetto è una grande piazza, vicino ad un nuovo edificio polifunzionale, ideata come luogo di incontro dove grandi emettitori sonori potranno essere usati per creare diverse at-

I pannelli con i progetti esposti al pubblico

mosfere. Fulcro della riqualificazione “Design the waterfront: vedere, percepire, riappropriarsi”, proposta da Francesco Galvan, Isabella Poloni, Elisa Tramontin è un edificio polifunzionale concepito su due livelli indipendenti per forma e funzione da cui parte una passerella che si protende verso l’acqua, come un belvedere. Lungo il lago e nelle zone adiacenti di maggior pregio, invece,

sono previste installazioni artistiche che richiamano il concept di Arte Sella ma anche nuove aree di sosta, vere e proprie piattaforme in legno per godere della vista del paesaggio, valorizzarne le molteplici prospettive ed entrare in contatto con il lago. Progettare spazi verdi in una zona di montagna come il Trentino non è un esercizio facile. Per questa ragione il progetto “Parco per Ronco-

ne” di Pellos Beatrice, Rech Elisa, Sartori Federico ha deciso di intervenire sulla zona del lago in maniera poco invasiva per lasciare spazio e libertà all’utilizzo del pubblico più disparato. Centro dell’ipotesi sono un edificio moderno ma inserito nell’ambiente e diverse installazioni che danno vita ad un’area polifunzionale dove fare sport, partecipare ad eventi, incontrarsi e riflettere.

La serata della presentazione dei progetti


Comunità delle Giudicarie

GENNAIO 2017 - pag.

9

Sinergia fra Comunità e Bim per consolidare il reparto di eccellenza dell’ospedale di Tione nell’ottica del Protocollo firmato con l’Apssv

Ortopedia, investimenti importanti Il progetto dell’Apss è denominato “Percorso perioperatorio nel paziente sottoposto ad intervento di protesi ginocchio e anca secondo l’approccio fasttrack”e prevede l’acquisto di tre apparecchiature per crio-compressione avanzata e di un ecografo per eco-fast. Mediante tali apparecchiature sarà possibile eseguire dei cicli di compressione con una migliore gestione del dolore, del sanguinamento e dei processi infiammatori del paziente, mentre l’ecografo per “fast-track” consente l’esecuzione di artrocentesi, valutando la circolazione profonda e superficiale di arterie e vene, migliorando di decorso operatorio del paziente, con conseguente riduzione dei ricoveri ordinari in strutture di riabilitazione. Intenzione dell’Apss, inoltre, è quella di utilizzare la crio-terapia a cicli per tutti i pazienti sottoposti ad intervento

Nell’ambito del protocollo di intesa in materia di Sanità siglato nello scorso mese di aprile dal Presidente della Comunità Giorgio Butterini, dall’Assessore provinciale alla Salute e Politiche sociali Luca Zeni e dal Direttore dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari Franco Debiasi, il Comitato Esecutivo della Comunità ha recentemente concesso un contributo di protesi totale di ginocchio ed anca e di utilizzare l’ecografo quando si rende necessario. Per l’acquisto di tale attrezzatura specialistica l’Apss ha quantificato un costo complessivo di 30.000 euro, concordando con Comunità delle Giudicarie, Bim del Sarca e Bim del Chiese un intervento finanziario di 10.000 euro per ciascuno di questi enti che si sono dichiarati favorevoli a sostenere l’iniziativa, dato che il progetto va a beneficio della popolazione giudicariese. In merito a tale provvedimento recentemente deliberato dal Comitato Esecutivo della Comunità, il Presidente Gior-

all’Apss per un progetto da realizzare presso l’U.O. di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Tione. Tale provvedimento, tra il resto, certifica lo spirito di collaborazione tra le istituzioni provinciali e locali, ma anche il costante dialogo tra il nucleo direzionale del nosocomio tionese, coordinato dal dottor Egidio Dipede, e gli amministratori territoriali.

L’ospedale di Tione

gio Butterini, che molte energie ha dedicato e sta

dedicando al tema della sanità in Giudicarie ed in

particolare al il rilancio del presidio ospedaliero,

sottolinea l’importanza di questo intervento: “L’acquisto di apparecchiature da mettere a disposizione del reparto di ortopedia e traumatologia costituisce una tangibile dimostrazione della volontà da parte delle istituzioni locali di potenziare i servizi imprescindibili per il territorio; la qualità espressa dall’unità diretta dal dottor Romano rappresenta un elemento di garanzia e affidabilità per i residenti, ma anche per le centinaia di migliaia di turisti che annualmente praticano attività sportive nelle nostre vallate. Un ulteriore motivo di orgoglio scaturisce dalla partnership sempre più solida tra la Comunità e i Consorzi BIM del Sarca, presieduto da Gianfranco Pederzolli e BIM del Chiese, presieduto da Franco Bazzoli, nell’ottica di promuovere sinergicamente investimenti e azioni di valenza strategica”.

��������������� � ��������������������������������������������������

� � � �� � � � ���

� ! ��"#$%�%�& '��()�#�#� #��$(�"(�&#""%�( "%'�#��+%*%��()�#�# �23������/��4�������)���������$�3���������2�3� �����,�������������,�������������,�����

�#*� ���#��("5+( ("5+(/6)�723,8��4��0���,.���� 961'%�#: �723,8��4�.����,.���� 961'%)#;�����2���<����7�����0���,.����

%'('#�(& '*+'(�(��&+���#"% �+�,) '"���-��,��-�����-��,.�-�� )('*,/#%$,$ ����-��,.�-�� �(����-��,�0-�� 1%)���-��,�0-��

"�����32������27�����)������,7�=��3���3��4��2�7������3����7��������������3�

�5+(1'(��&%'*#$(�(' (��� (���4��>����,�8�3����������<������7��<���,8��4,4�3���77���������77��������?�3����?�3�� <�88��������� #����=��3����<������������������������3?���3���8�������


pag.

10

Attualità

GENNAIO 2017

Al via il cantiere per il centro scolastico di Creto

Scuola di Pieve, finalmente si parte Dopo tanti anni di ricorsi la Provincia ha consegnato il cantiere della scuola che ospita ogni giorno oltre 250 alunni della valle di Marco Maestri Un’opera importante ed attesa che prevede un impegno di quattro milioni di euro ed alla cui gara d’appalto, bandita nel corso del 2013, avevano partecipato ben 24 azienda proveniente da tutta Italia. I vari ricorsi però hanno allungano inutilmente l’inizio dei lavori che, dopo tanti rinvii, sono iniziati nei giorni scorsi. La ristrutturazione prevede appunto la demolizione totale di tutti gli edifici esistenti, caserma dei vigili del fuoco e magazzino comunale compresi, era attesa da più di 10 anni. Il valore dell’opera è di 3’557’975 euro ed è finanziata dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Pieve di Bono ed, in parte minore, attraverso i canoni aggiuntivi delle derivazioni elettriche del Bim del Chiese. «È un progetto atteso con ansia da molti anni – commenta il Sindaco Attilio Maestri – in quanto il complesso scolastico doveva essere sistemato già qualche anno fa. Infatti i primi elaborati progettuali risalgono addirittura al 2004, anni in cui l’amministrazione comunale era guidata dal mio predecessore Marcello Salvini. A distanza di 12 anni, non senza qualche fatica, siamo riusciti a partire.» La durata del cantiere è di oltre 700 giorni e, auspicando di non incappare in ulteriori ritardi, l’opera sarà pronta per il 2018.

“Habemus Scuola”. Finalmente, dopo la guerra di ricorsi portata avanti dai vari concorrenti, sono cominciati i lavori per la realizzazione del nuovo centro scolastico di Creto, frazione del Comune di Pieve di Bono. La Provincia di Trento ha infatti consegnato i lavori alla ditta Mak Srl di Lavis che, dopo l’escluLe fasi di dei lavori sono divise per “blocchi”. Inizialmente verrà realizzata la cucina, la mensa ed alcune aule laboratorio ricostruendo la

palazzina realizzata nel corso dei lavori dei grandi impianti idroelettrici degli anni cinquanta e che, una volta acquisita dal Comune di Pie-

sione della ditta Pretti & Scalfi di Tione, ha rilevato il ramo d’azienda della ditta Grosselli Srl, aggiudicataria definitiva dell’appalto di demolizione e ricostruzione ex novo dell’edificio scolastico in cui confluiscono quotidianamente più di 250 alunni proveniente dai vari paesi della busa della Pieve di Bono. ve di Bono ad inizio anni ottanta, ha ospitato fino ad un paio di anni fa la caserma dei Vigili del Fuoco di Pieve di Bono, il magazzino comuna-

le e la caratteristica “osteria” delle indimenticabili edizioni della Sagra del Folclore negli anni ottanta e novanta. Soddisfazione dunque per l’am-

ministrazione comunale di Pieve di Bono-Prezzo e per l’intera comunità della Pieve che, nel corso di quest’anno che sta volgendo al termine, ha visto l’inizio di due opere attese da molti anni come la circonvallazione ed appunto l’edificio scolastico. Il tutto in attesa dell’inizio dei lavori per la realizzazione del Centro Giovani previsto, incrociando le dita, per i primi mesi del prossimo anno.

Il giudicariese alla guida del consorzio ortofrutticolo

Brocchetti presidente de “La Trentina”

Il giudicariese Rodolfo Brocchetti, presidente della Copag di Dasindo, è diventato alla vigilia di Natale anche presidente del Consorzio La Trentina. Il cinquantatreenne di Bleggio Superiore è stato negli ultimi anni vicepresidente del Consorzio, uno dei principali produttori di mele sul territorio nazionale con le sue 75mila tonnellate annue di prodotto coltivato e le 1200 aziende famigliari che lo compongono. Il consorzio, contestualmente al cambio ai vertici, ha approvato nell’assemblea pre-natalizia un bilancio attorno

ai 32 milioni di euro e delineato un futuro nel quale alcuni mercati si sono chiusi e la retribuzione ai soci per le mele fresche è stata di 26,5 centesimi al chilo, un livello calato del 4% anche per l’aumento della concorrenza. Una scelta di continuità l’elezione di Brocchetti da parte del consiglio di amministrazione del consorzio che saluta il presidente uscente, Marco Mengoni, ma continua nel suo solco eleggendo, all’unanimità, il suo vice ad occupare la poltrona di presidente. “Convinti – spiegano la propria scelta nel direttivo

Rodolfo Brocchetti

de La Trentina - che l’entusiasmo e la sua pluriennale esperienza nel settore della coopera-

zione frutticola, consentiranno al Consorzio di valorizzare interamente le proprie potenzialità e di rafforzare ulteriormente il suo posizionamento di mercato”. Dal canto suo, il nuovo presidente è ottimista: “ Il Consorzio la Trentina – dichiara il neo Presidente Brocchetti – è una realtà con eccellenti prospettive di crescita. Tante le sfide da affrontare, ma sono certo che insieme alle eccellenti professionalità già esistenti in azienda sapremo cogliere positivamente le opportunità che il futuro ci riserva”.

L’EDITORIALE di Adelino Amistadi

Continua dalla Prima Sul versante di Forza Italia, la condanna in primo grado del puro e pio Formigoni, ha aggiunto un altro nome all’infinita lista degli indagati e condannati di quel partito, a riprova della leggerezza e della disinvoltura berlusconiana, soprattutto negli anni d’oro, nel raccogliere cani e porci, purché garantissero voti. Disinvoltura che si sta confermando con la disponibilità di Berlusconi, già manifestata, di appoggiare il governo Gentiloni. Comunque vada, nell’ambito del centro destra, la sempre più astiosa

Un anno confuso!

disputa fra FI e Lega sulla “leadership” impedirà con ogni probabilità una effettiva e solida ricostruzione, portando Berlusconi verso altre direzioni ed alleanze politiche. Anche il Movimento 5 Stelle è incasinato con inchieste sempre più pesanti, da quelle per le firme false a Palermo ed in altre zone a quelle romane, che rendono difficoltoso an-

che il loro cammino. Tra irresponsabilità e pressapochismi, i grillini non sanno più come cavarsela se non con slogan, insinuazioni, insulti e poco altro. Lo stesso caso Raggi, a Roma, per il suo clamore, la sua portata e le sue conseguenze rischiano di avere notevoli ricadute nel gradimento degli Italiani. I renziani e il Pd sono quelli che più si interro-

gano sul loro destino. In Italia, si sa, corrono un po’ tutti sul carro del vincitore. Così è quello che sta succedendo con personaggi che cercano di posizionarsi il più lontano possibile dall’ex premier. Se non si andrà alle urne subito, sarà dura per Renzi &C rimontare la china che appare sempre più scivolosa. Le inchieste su Sala (MI) e su Napoli e De Luca, potrebbero met-

terlo ko. La fortuna e rapida ascesa di un gruppo di giovani rampanti decisi a liberare l’Italia dal vecchiume e dagli intrighi secolari, potrebbe chiudersi con il ritorno sofferto nelle retrovie, senza più orgoglio e senza più speranze. Speriamo che il 2017 non ci porti almeno un’altra tangentopoli. Gli ingredienti ci sono. Corruzione sempre più in aumento. La gente arrabbiata. Partiti

lontani e sterili. Procure in agitazione. Una pentola di porcherie che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Speriamo che qualcosa cambi, anche se ho l’impressione che l’occasione l’abbiamo persa con il referendum. Auguri di buon anno! Sperando che sia davvero buono, ne abbiamo estremo bisogna. Adelino Amistadi


Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

11

Inizia un nuovo biennio del Corso di eccellenza per cuochi all’Enaip di Tione

Alta specializzazione, 20 ammessi Unico in Italia, considerato un’eccellenza del settore, il corso sforna ogni due anni cuochi, pasticceri e manager alberghieri destinati ai migliori ristoranti del mondo. I giovani partecipanti vengono impegnati in una formazione che si sviluppa nel corso di un biennio fatto di lezioni teoriche alternate a sei mesi di tirocinio, sia in Italia che all’estero, in ristoranti stellati. E gli aspiranti studenti per questa eccellenza nel panorama della formazione alberghiera, naturalmente, non mancano: alle selezioni si presentano da tutta Italia, e dai più svariati

S

ono venti i ragazzi ammessi alla nuova edizione del Corso di Alta Specializzazione per arrivare al diploma di “Tecnico su-

periore di cucina e della ristorazione” offerto dal Centro di Formazione Professionale Enaip di Tione.

percorsi scolastici, anche laureati e provenienti da istituti superiori che dopo la maturità decidono di optare per un percorso altamente professionalizzante. Si parla infatti di cultura gastronomica nelle classi, e le competenze che agli studenti vengono insegnate spaziano dal management fino alle tecnologie di cucina più innovative e gli aspetti scientifici, storico-antropologici e della comunicazione. Lo si vede

anche localmente: gli show cooking, con cuochi di eccellenza che cucinano in diretta, e mettono in scena un vero e proprio spettacolo, sono una nuova e accattivante forma di intrattenimento. I talent culinari e i programmi sul tema in televisione spopolano, aprendo nuove carriere e nuove interpretazioni del mestiere impensabili fino a un decennio fa. Per i nuovi attori dell’alta cucina non basta più essere ottimi chef, al-

tre doti aggiuntive possono determinare carriere fino a qualche anno fa inesistenti per questa professione. A chi frequenta il top della formazione italiana, che in questo campo se ne sta proprio a Tione, viene richiesta anche la capacità di leggere il mercato contemporaneo e saper adattare il mestiere alle nuove sensibilità: non più solo sfornare manicaretti, ma saperli presentare e parlarne, divulgare l’arte culinaria e la scelta degli ingredienti, fare di un cibo l’espressione di un territorio intero, delle sue tradizioni e della sua cultura. (d.r.)

Il Comitato Busa pulita organizza un momento informativo il 19 gennaio a Ragoli-Tre ville

Biodigestore, nuova serata informativa Il Comitato “Busa pulita” organizza per il 19 gennaio a Tre Ville una nuova serata informativa con oggetto la proposta di una società privata di realizzare un biodigestore nella zona della discarica di Zuclo. La serata segue idealmente quella tenutasi il 2 novembre a Zuclo presso il municipio. L’argomento fortemente sentito dalla popocoinvolgimento attivo della popolazione su questo progetto privato, che tratta il tema delicato del trattamento dei rifiuti organici e dei reflui degli allevamenti zootecnici. Il comitato prosegue dunque la sua attività di infor-

mazione proponendo una nuova serata pubblica giovedì 19 gennaio presso la sala riunioni del comune di Tre Ville a Ragoli alle ore 20.30 con relatore il Prof. Gianni Tamino, docente di biologia generale e Fondamenti di Diritto

ambientale dell’Università di Padova. “Il comitato Busa Pulita – spiegano in una nota gli organizzatori - sensibile alle problematiche ambientali, si congratula con il sindaco di Spiazzo Rendena Sig. Michele Ongari

MEDENT ADRIATIC ROVIGNO / CROAZIA MEDENT ADRIATIC

per la presa di coscienza alla rinuncia della costruzione nel suo comune di un impianto a bio-massa per le valutazioni rispetto alle emissioni. Resta in capo a ciascuno di noi tutti il diritto e dovere di informarsi e, maturata la propria opinione, di evidenziare la stessa ai nostri rappresentanti politici affinché ne derivi una decisione nel più ampio interesse e tutela di tutta la popolazione. Il comitato si sta organizzando per una raccolta firme.”

ROVIGNO / CROAZIA

SFAZ DI I

NE

G

AR

ISFAZI A N T I TA

NE

GDD AR

O

PRIMO VIAGGIO PRIMA VISITA PRIMO VIAGGIO RAD/ PRIMAPANORAMICA VISITA PREVENTIVO RAD/ PANORAMICA

D

O

GRATIS GRATIS

SO

comitato Busa Pulita – fanno sapere gli organizzatori - è composto da persone delle più varie appartenenze sociali e provenienze geografiche all’interno della Busa, e ha come scopo quello di colmare la mancanza di informazione e di

lazione ha riscosso una tale partecipazione che la sala a disposizione non è riuscita a contenere l’affluenza. Il dott. Roberto Cappelletti, relatore della serata e presidente dell’associazione Medici per l’Ambiente, ha fornito una serie di dati di grande impatto che deriverebbero dalla futura costruzione di un biodigestore.

SO

Fumi, odori, inquinamento atmosferico, polveri sottili, microparticelle impercettibili alla vista ed olfatto, andrebbero secondo il Comitato a compromettere seriamente l’ambiente e di conseguenza la salute umana. Il comitato Busa Pulita è nato a seguito della presentazione, da parte di una società privata di Tione di un progetto di realizzazione di un bio-digestore su un’area di privati adiacente alla ex discarica comprensoriale in c.c. Zuclo (Borgo Lares). Il

A N T I TA

PREVENTIVO Ancora OGGI sempre più persone dall’Italia vengono presso la nostra clinica odontoiatrica Ancora OGGI sempre più persone dall’Italia per la SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ e SICUREZZA vengono presso la nostra clinica odontoiatrica nel ritrovare il loro SORRISO NATURALE! per la SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ e SICUREZZA nel ritrovare il loro SORRISO NATURALE!

Prenota al 333.6909388 Prenota al 333.6909388

RISPARMIA dal RISPARMIA

40% dal 40% al 70%

70%

per al la cura dei TUOI DENTI per la cura dei TUOI DENTI

www.dentistincroazia.com www.dentistincroazia.com


pag.

12

Attualità

GENNAIO 2017

Gianfranco Pederzolli, Presidente del Bim del Sarca in merito al Deflusso Minimo Vitale: “L’acqua è un bene strategico, le Giudicarie devono farsi sentire”

“Dmv, occorre più coinvolgimento” “Per questo – spiega Pederzolli – non potevamo rimanere indifferenti rispetto alla decisione della Giunta Provinciale di diminuire i deflussi minimi vitali (destinando dunque una maggior quota di acqua alla produzione di energia idroelettrica rispetto a quella di deflusso nell’alveo fluviale) dal momento che tocca da vicino il nostro ecosistema”. Soprattutto, il presidente del Bim del Sarca avrebbe ritenuto più corretto procedere attraverso un più ampio confronto fra i tecnici della Provincia, l’Assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi e gli attori locali del territorio: Sindaci, Bim e altre categorie, in primis i pescatori, che sono tra i più critici verso il provvedimento. In particolare in questo momento storico nel quale, dopo un rilascio di deflussi minimi vitali progressivamente sempre maggiore promosso da un provvedimento della Provincia nel 2001 e concluso nel 2009, i nostri fiumi sembrano aver ritrovato nuova vita in termini di fauna ittica, di vegetazione ed anche di fruibilità nell’ottica di un turismo sostenibile. “In questo senso – dice Pederzolli – sono significativi gli investimenti fatti dal Bim ma anche dalla tre Comunità: Giudicarie, Alto Garda e Valle dei Laghi, nonché dalle Amministrazioni Comunali per valorizzare il Sarca in termini di ecosistema ambientale ma anche di

L

a delibera della Giunta Provinciale sui deflussi minimi vitali nei fiumi Sarca e Chiese, di cui parliamo nella pagina a fianco, ha destato l’attenzione anche del Bim del Sarca, Ente deputato a incassare e gestire per conto di Comuni del bacino imbrifero i canoni e i sovracanoni idroelettrici. L’ambito di azione dell’En-

te guidato dall’ingegner Gianfranco Pederzolli è in senso più ampio quello della gestione delle acque e di tutto quello che attorno al fiume Sarca ruota, compresa la tutela ambientale ai fini della crescita del turismo sostenibile, attuato attraverso il progetto del “Parco Fluviale” gestito dalle Reti di Riserva.

Un tratto della Forra del Limarò

valore aggiunto ai fini di concretizzare un turismo sostenibile. Penso al “Progetto Fishing”, ai road show itineranti per invitare alla pesca sportiva in Trentino, a tutte le manifestazioni sportive, ricreative, culturali e naturalistiche che vengono promosse dalle varie associazioni che hanno a cuore il fiume Sarca. Ultima in ordine di tempo, ma anche iniziativa più sostanziosa perché riesce a coinvolgere tutti i Comuni da Pinzolo a Torbole, è quella del “Parco Fluviale della Sarca”.

Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca

Ora, a fronte di questi investimenti e di una rotta che appare tracciata con chiarezza, la preoccupa-

����������������������������������������������������� ��������������������������������������������� ������������������������������� ��������������������������� ����������������������������������� �������������������������������� ������������������ ���������������������������������� �����������������������

��������������

����������������������������������������������������������������������������

zione di Sindaci ed Amministratori locali, di cui il Bim si fa portavoce, è quella di fare un passo all’indietro. Meno acqua nei fiumi significa meno “vita”, minor fruibilità per la pesca sportiva, variazioni sensibili sia nel sistema biologico che chimico delle acque, variazioni dell’integrità degli Habitat, condizioni peggiori per la biodiversità. Su una tematica tanto sensibile ed importante gli Amministratori locali si aspettavano di certo un maggiore coinvolgimento. Altrettanto le Reti delle Riserva, i neonati raggruppamenti delle Amministrazioni Locali e dei portatori di interesse i quali, tanto per il loro ruolo quanto per i termini del protocollo di consultazione condiviso e firmato proprio con la Provincia, si sarebbero aspettati di venire coinvolti nella questione. “L’assessore Gilmozzi ha colto e compreso le critiche degli amministratori locali – dice Pederzolli – riconoscendo che c’è stata una carenza di confronto con il territorio, ed ha invitato tutti a riprendere la strada della partecipazione costruttiva”. Per il Bim del Sarca, al di là della questione ambientale, occorre fare delle valutazioni anche dal punto di vista economico: da una parte ci sono i possibili ricavi derivanti dalla maggiore produzione di energia idroelettrica grazie alla diminuzione dei deflussi minimi vitali, dall’altra però il tema nuovo è quello di “una sensibilità marcata riguardo al tema ambientale, ai progetti delle Reti delle Riserve ed ai protocolli di consultazione che propongono un corso innovativo sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile”. Anche sulla questione dei controlli, previsti dalla delibera sui dmv in capo a Dolomiti Energia, ci sono perplessità da parte

degli Attori territoriali, che chiedono una maggiore terzietà, così come per le risorse, che devono venire reinvestite in azioni specifiche per il territorio legandole alla provenienza zonale degli introiti stessi. Per questo i Sindaci, con il Bim del Sarca in testa, si fanno portatori di queste sensibilità nei confronti della Provincia e dell’Assessore Mauro Gilmozzi. La questione verrà dunque affrontata da una commissione che comprenda rappresentanti dei Comuni, della Comunità e dei Bim. Pederzolli guarda anche oltre la questione dei dmv. “Si spera che in futuro vi sia più consultazione degli Attori territoriali, specie in prospettiva dei futuri rinnovi delle concessioni idroelettriche (che scadranno nel 2020), nei quali il territorio dovrà essere protagonista. Occorrerà anche darsi da fare nelle opportune sedi affinché le concessioni possano venire assegnate ad una società pubblica tutta trentina, conservando sul posto le importanti risorse che possano essere reinvestite a vantaggio del territorio. L’obiettivo è quello di mantenere il controllo sull’acqua, che è strategico per la programmazione futura. E’ necessaria una maggiore lungimiranza e non guardare esclusivamente alla semplice produzione idroelettrica, visto che domani potrebbero risultare altri i fattori determinanti, quali ad esempio l’ambientale ed il turistico”. In questo senso – conclude Pederzolli – è fondamentale il coinvolgimento del territorio e degli attori amministrativi, specie guardando alle sfide future di un settore che risulta centrale per gli aspetti economici ed ambientali. La questione dell’energia in Giudicarie è sentito in maniera fortissima, e d’altra parte questo territorio fornisce circa il 50% della produzione idroelettrica totale del Trentino, pertanto – secondo Pederzolli – le Giudicarie devono essere in grado di far sentire la loro voce sull’argomento.


Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

13

Critiche del territorio sulla proposta della Pat sui deflussi minimi vitali. Gilmozzi: “Giusto confrontarsi”

Dmv, polemiche sui rilasci

Nel 2000 la Provincia di Trento fu la prima in Italia a decidere di valorizzare e salvaguardare i fiumi decidendo di rilasciare più acqua rispetto allo sfruttamento idroelettrico: dal 2000 al 2009 sono state condotte una serie di sperimentazioni rilasciando quantitativi sempre maggiori valutandone di volta in volta i cambiamenti per l’ambiente fluviale, poi nel 2009 la Provincia decise infine per un rilascio di 4,8 litri al secondo per chilometro quadrato, innalzando la soglia di quello che si chiama in gergo tecnico Dmv, Deflusso MinimoVitale, cioè quel quantitativo di acqua che deve necessariamente essere rilasciato, a valle di un opera di presa, per garantire ed assicurare la sopravvivenza delle comunità biologiche acquatiche, la salvaguardia del corpo idrico e in generale di tutte quelle attività che riguardano il fiume, dalla pesca all’irrigazione. Per capire la portata della cosa, nelle altre province italiane questo valore si attesta attorno ai 2 litri per chilometro quadrato. Sulla questione è intervenuto però di recente un accordo fra la Provincia e Hydro Dolomiti Energia, definito dalla delibera n. 1798 del 14 ottobre scorso, che interviene sul dmv da alcune opere di presa di grandi derivazioni idroelettriche. Accordo che prevede la diminuzione dei rilasci per favorire una maggiore produzione di energia da parte di Hde. Già nel provvedimento del 2009 si anticipava che in seguito agli studi sarebbe stato ricalibrato quel valore di 4,8 litri al secondo, ma il terri-

di Denise Rocca

L

a questione dell’acqua in provincia di Trento torna a far parlare di sè: al centro del dibattito il rilascio di acqua nei fiumi legato alle concessioni idroelettriche. E in Giudicarie, dove la concentrazione di sfrutta-

mento idroelettrico è la maggiore della provincia e gli investimenti in pesca, turismo e attività sportive sui fiumi sono proliferati in questi anni di rilasci abbondanti, le novità non sono state prese bene.

torio che nel frattempo ha fatto ingenti investimenti in termini di turismo e sulla pesca ha reagito male all’idea di minori rilasci d’acqua. Nelle tabelle presentate si parla di riduzioni sul deflusso vitale minimo del 26% per il Chiese e del 20% sulla Sarca. L’accordo di ottobre fra Provincia e Hydro Dolomiti è passato in sordina ma il tour dell’assessore Mauro Gilmozzi per esporlo nei territori interessati, iniziato a Tione, è stato fortemente contestato. “Abbiamo investito oltre un milione di euro sul turismo alternativo, la pesca e i fiumi – l’intervento di Marcello Mosca, sindaco di Caderzone Terme - e mi pare un’assurdità ora per pochi spiccioli, circa 400mila euro annui per tutto il Bim del Sarca, compromettere tutto questo”. Interviene anche Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca coordinatore del Parco Fluviale: “Sono processi che riguardano la sostenibilità energetica, ma anche quella ambientale e in Giudicarie su questi temi c’è una sensibilità molto sviluppata: sul Sarca ci sono i grandi poli turistici di Riva del Garda, Comano Terme, Val Rendena e sul Chiese anche si è portato avanti un discorso turistico dove l’acqua si inserisce perfettamente, quindi prima di prendere provvedimenti definitivi è opportuno parlare con il territorio”. Richiesta di approfondimenti anche

L’assessore Mauro Gilmozzi

Un tratto della Forra del Limarò

Preseglie

Lavenone

Agnosine

Bagolino

dalla sindaca di Valdaone Ketty Pellizzari: “Molti sindaci come me – interveniva all’incontro Pellizzari - hanno rilevato che i monitoraggi per valutare la qualità del fiume in caso di rilasci inferiori dovrebbero essere fatti da personale scelto dalle amministrazioni locali e non da Hde, per il principio di non avere un controllato che è anche controllore visto che Hde è provinciale. Vorrei anche sapere chi porterà avanti gli interventi ambientali e abbiamo infine tutti chiesto maggiori approfondimenti perché di fatto non sapevamo nulla prima di oggi”. Anche il Parco Adamello Brenta è intervenuto sulla questione bocciando la decisione di diminuire i rilasci. “Una decisione – ha detto il presidente del Pnab Joseph Masè - in contrasto con quanto finora fatto di positivo nella conserva-

Storo

Stenico

zione e valorizzazione del patrimonio naturale e della risorsa acqua. Quantomeno per quel che concerne l’area Parco, il “bilanciamento degli interessi” penso debba propendere per quelli a difesa del territorio e non per quelli di carattere economico delle singole società, in questa fattispecie quelle idroelettriche”. Arrabbiate le associazioni pescatori locali: “Abbiamo raddoppiato i pescatori ospiti nel giro di tre anni – commenta Emilio Fedrizzi, presidente dell’Associazione pescatori Alto Sarca – con un indotto per tutti, e non parliamo degli investimenti: il rischio è buttare via la qualità raggiunta”. Davanti ad una contestazione che monta, Mauro Gilmozzi ha reagito immediatamente rallentando i tempi e aprendo al dialogo: “In questo momento abbiamo approvato un protocollo con Dolomiti Energia che riguarda alcune grandi centrali idroelettriche – spiega - questo processo ha riguardato l’aspetto qualiquantitativo dell’acqua ma non quello paesaggistico e del coinvolgimento del territorio. Un problema che è stato evidenziato e sul quale devo dare ragione: è mancato un processo partecipativo che ci impegniamo a fare affrontando le problematicità con i territori anche integrando o modificando la delibera, e rinviando l’attuazione del protocollo in primavera”. L’idea è quella di un tavolo con rappresentanti di associazioni e territori per ridiscutere i termini della delibera prima che questa venga attuata.

Molveno

Andalo

Nozza di Vestone

Le buone azioni per la crescita del nostro territorio Siamo vicini a te ogni giorno, per realizzare i tuoi progetti e costruire il tuo domani

San Lorenzo in Banale Sabbio Chiese Odolo

Condino

Villanuova sul Clisi

7237 soci

127 collaboratori

Vobarno

2 sedi

Fai della Paganella

Ponte Caffaro

Treviso Bresciano

(sport. tesoreria)

22 sportelli

DARZO

10 amministratori

Cavedago

PONTE ARCHE

4

Gruppi Operativi locali

Godenzo

pari a

Raccolta milioni

945

Mezzolombardo

pari a

Impieghi milioni

548

Patrimonio milioni pari a

68


pag.

14

Il Saltaro delle Giudicarie

GENNAIO 2017

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Su e giù, ma più giù, nel pollaio politico

A dir il vero con loro c’era anche qualche parlamentare trentino, ma tutta gente di poco conto, nel transatlantico romano. E tante ne dicevano e tante ne scrivevano che alla fine il popolo, la voce di Dio, non sapeva più a chi credere, così ha votato come ha votato e la parola di Dio non si discute. I miei sodali sono sfiancati dalle risa. Guardare e sentire il Salvini, è come andare alle terme di Montecatini, ti smuove dentro, ti deterge l’intestino, e l’Abele, da sempre stitico, ne traeva gran giovamento. Il Salvini era il suo preferito. Il Berlusca, patetico, assomiglia più che mai alle sue icone di cartapesta frequenti negli ultimi anni sui carri del carnevale di Viareggio. Con tutti i suoi attorno preoccupati che non perdesse qualche pezzo d’intonaco davanti alla TV, sarebbe stato un disastro d’immagine, mica è decrepito, lui è ancora in forma smagliante, ragiona alla grande, non sempre lo si capisce, ma più per gli alti concetti che esprime che per il confuso seguito del ragionamento. Dopo che ha licenziato il suo staff di collaboratori, ora sembra fidarsi solo di Dudu, il suo consigliere

O

h, finalmente, è finita la bolgia referendaria. Ai miei amici del bar piaceva da morire, hanno confessato di aver passato più tempo alla TV in queste ultime settimane che in tutta la loro vita. Uno spettacolo senza fine. Con quelle facce da sberle che si presentavano sugli schermi dichiarando di voler salvare l’Italia, quando era evidente che dell’Italia a gran parte di loro non interessava per nienpiù fidato, un cane intelligente che gli prepara i discorsi e gli itinerari politici, da cani, s’intende, che è il modo più usuale di fare politica in Italia. L’Archimede ne è entusiasta, il Berlusca rappresenta la saggezza, la senilità colta, quella che ormai vive di ricordi, ma l’Archimede più che di Berlusconi preferisce ricordare le fantastiche escort del suo enturage. Donne così, ma di gran classe. L’Orsolina stravede per il Beppe, il Grillo, che ha sentito esperto di scrofe, uhaooo, vuoi vedere che anche lui è un maialone? All’Orsolina piacciono alla grande gli sporcaccioni e guarderebbe Grillo in Tv mattina e sera, la sua voce la eccita, il suo gesticolare la fa andare in estasi, e la notte sogna d’essere con lui a grufolare nel porcile dell’Ermete. Fantastico. A miei amici non piacciono per niente

i compari d’un sodalizio improbabile. Non vogliono avere niente a che fare con squadristi moderni e moderni partigiani che starnazzano assieme nella stessa aia, né dei vendolini, ini, ini, di cui l’Italia può tranquillamente fare a meno. All’Osvaldo Caccola piace l’Alfano, fiero, impettito, siciliano verace, che parla come un libro stampato, quello sì che è un uomo. Dicono che non abbia palle, ma all’Osvaldo non interessano le sue palle, a lui piace e basta. A Filippo, che è uno che se ne intende, piace la Maria Elena Boschi, con lei andrebbe anche all’inferno, bella, solare, un po’ ochetta non c’è che dire, ma ha le gambe più belle mai viste in Parlamento, è il Pd di Renzi che è migliorato alla grande, vuoi mettere con quel pifferaio di Bersani, allora erano di moda la Turco, la Bindi e la Finocchiaro, roba da tarmicidi, ma con

te. Di qua e di là del Piave si affrontavano squadristi, a braccetto con partigiani e bolscevichi, leghisti e grillini, e diversi vari, vendolini e cigiellini, contro l’ex PCI, ex PDS, ex Ds, ora, PD al netto di alcune “facce bislacche” (Giachetti dixit), a braccetto senza vergogna con i Verdini e i suoi, l’Alfano ed il suo cane, e tutta una serie di profittatori che speravano nella buona sorte. la Maria Elena e la Debora Seracchiani, splende finalmente il sole anche nei pressi delle Botteghe Oscure. Poi non saranno donne da Nobel, ma il sol vederle rinfranca i cuori e lo spirito. Anche perché a comandare nel Pd ci sono personaggi, se non altro di tutt’altra statura. L’Orfini, mi sembra il Pisolo di Biancaneve, il Guerini e della stessa ghenga, per forza primeggia il Renzi in quella ciurma di formiche innocue con qualche formica rossa senza Speranza, ma votare ‘si’ perché ce lo dicevano loro, è dura convincersi d’essere stati nel giusto. E così hanno perso e sono rimasti in mutande. Mutandine. La maestra Camilla è addolorata, lei per Renzi stravede, con quel nasino all’insù e quella camminata da damerino d’altri tempi, le è entrato dentro e se non fosse devota e fedele di Santa Dorotea,

quel Renzi lì se lo sognerebbe anche di notte, compresa qualche distrazione lasciva. Ma finalmente il teatrino è finito. E i miei sodali si sono rassegnati, ora torneranno a godersi Pippo Baudo che restaurato dalle belle arti, fa ancora la sua figura, e alla sera torneranno a dormire sereni, senza il complesso della scelta. Ormai è finita, non pensiamoci più. I politici continueranno come prima, felici come una Pasqua, il Paese continuerà nella sua crisi, con i soliti malanni, ma con un Renzi in meno che era poi quello che volevano quelli del ‘no’, altro che difesa della Costituzione, il 90% che hanno votato neanche l’hanno sfogliata la Costituzione, neanche sanno cosa sia. E così la gente continuerà a protestare, ma protestare perché? Forse perché è un vizio degli Italiani, ma poi quando si

tratta di cambiare, a destra e a manca, rimangono indifferenti, accucciati sul loro canapè pensando al loro orticello e buona notte. E allora? E allora sarà meglio riabituarsi. Riabituarsi alle liturgie della prima repubblica, alle continue consultazioni, (42 i partiti consultati da Mattarella per formare il nuovo governo Gentiloni), poi i retroscena, le “cenette” più o meno segrete, le conventicole e i giochi di potere, e poi il governo che cade, e allora sotto con un altro, uno dopo l’altro, come andare a comprare la carne dal macellaio, è il passato che ritorna, governi inutili, che ogni volta ricominciano da capo, e noi, poveri cristi a sguazzare nella m...elma sperando in qualche salvatore della Patria, che quando arriverà, se arriverà, poi gli faremo fare la fine di Renzi. Così va il mondo, così è l’Italia, così sono gli Italiani. Nell’empireo sono preoccupati, ma san Pietro, che dice sempre quello che pensa, in risposta alle mie rimostranze, m’ha risposto duro: “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso...”. Che abbia ragione...speriamo di no!

Al Festival del Dilettante, cantanti … allo sbaraglio

A San Lorenzo va di scena la solidarietà di Francesco Brunelli Solidarietà e voglia di stare insieme, accompagnate dal filo conduttore della musica. Queste, in sintesi, le motivazioni che hanno spinto gli organizzatori del Festival del Dilettante di San Lorenzo Dorsino a organizzare l’undicesima edizione della manifestazione, che cade nel trentesimo anno dalla prima uscita pubblica. Correva infatti il lontano 1986 quando, per iniziativa di un gruppo di giovani, venne istituita questa “competizione” canora. “Competizione” è volutamente tra virgolette, poiché non è minimamente importante l’ordine con cui si classificano i cantanti che si presentano: i voti loro conferiti, espressi da

una giuria popolare scelta casualmente tra il pubblico, servono esclusivamente a dare una nota di colore alla kermesse. Kermesse che anche quest’anno è stata dilazionata, come da tradizione, in quattro appuntamenti all’inizio di dicembre, facendo registrare in ogni occasione il tutto esaurito nelle sedi preposte ad ospitarla (i teatri di San Lorenzo in Banale e di Dorsino). La grande affluenza di pubblico ha permesso di raccogliere una considerevole cifra di denaro, precisamente 7.520,00 euro, destinati interamente a Padre Rino Dellaidotti, missionario in Colombia, nel Vicariato apostolico di Puerto Leguizamo Solano. La cifra,

raggiunta tramite la vendita dei biglietti e dalle offerte degli avvenenti, ha conferito la consueta veste solidale al Festival, che ha inviato tutti i proventi

alle popolazioni bisognose sin dalla prima edizione: in quell’anno l’incasso fu devoluto a don Renato Tamanini, in partenza per la Bolivia. La mani-

festazione, all’inizio scissa su due serate, è via via cresciuta in notorietà, mantenendo però inalterata la sigla iniziale, composta da Ezio Bosetti, colonna portante della Yellow Band, che da sempre funge da accompagnamento sonoro, assieme al Briaga Chorus. Sigla che recita “il festival vuol essere un momento di spensierato incontro...ed è anche un pensierino ai meno fortunati”: la perfetta sintesi della missione che i fondatori (in primis i conduttori evergreen Chiara Orlandi e Americo Falagiarda) si sono dati trent’anni fa. E che, ci auguriamo, continui almeno per i prossimi trenta.


Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

15

Al Centro Studi Judicaria Mario Antolini avvolto nel caldo abbraccio fraterno dei giudicariesi

Riflessioni autobiografiche macinate a 96 anni “Riflessioni autobiografiche macinate a 96 anni” è il titolo del volume che racchiude e spiega la sua forma mentis, uno scrigno prezioso dove Mario si snuda narrando le vicende della sua lunga vita, un specie di “Milione” in chiave moderna, le tribolazioni e gli ostacoli incontrati, le soddisfazioni per i traguardi raggiunti, gli affetti familiari, il lavoro negli enti, nei giornali e nella scuola, gli incarichi pubblici e l’impegno nel civile, tenace, assiduo costante volto a migliorare le condizioni di questa sua terra e ad aprire le menti, ad allargare gli orizzonti di conoscenza della “zént, tutti fiói de vachèr” che vi abita. Severino Papaleoni, insegnante come lui, ha ripercorso le vicende della sua lunga esistenza, richiamandone gli aspetti più significativi, con

Tanti, tanti amici ed estimatori venuti da tutte le “sue” amate Giudicarie hanno gremito nel tardo pomeriggio di giovedì 22 dicembre la sala conferenza del Centro Studi Judicaria per ascoltare la presentazione della sua ultima fatica editoriale e render omaggio a Mario Antolini stringendolo in un caldo, commovente abbraccio fraterno. Fra

un’esposizione partecipata e appassionata Una vera e propria “lectio magistralis” la sua, molto apprezzata e condivisa da tutti per i contenuti, l’acutezza e la profondità dell’analisi. La serata, introdotta

dal presidente del Centro Studi Judicaria, che ebbe Antolini tra i fondatori, ha visto gli interventi del sindaco di Tione Mattia Gottardi, orgoglioso del suo concittadino, di Roberto Bombarda per la Comuni-

questi molti giovani, addirittura il gruppo musicale dei Fiaschi che ha voluto cantare in suo onore cinque stupende canzoni, a testimoniare quanto fascino la sua figura e il suo impegno culturale abbiano esercitato e continuino a farlo su persone di tutte le età e quanto attuali siano il suo pensiero e le sue esortazioni.

tà delle Giudicarie, per la cui unità territoriale tanto si era speso Mario e del presidente del BIM della Sarca Gianfranco Pederzolli, per la cui costituzione a favore delle popolazioni che abitano lungo

le sue rive tanto si spese il Nostro nell’immediato dopoguerra. I ringraziamenti di Mario, l’esortazione verso gli amministratori a investire risorse in cultura e nella

scuola per la crescita della popolazione, l’auspicio di impegnarsi nello studio della geografia, della storia e dell’antropologia sulla quale costruire il futuro d questa terra e la lettura di una sua poesia con l’invito a “star ‘nsèma, arént” hanno concluso una serata ricca di emozioni, straordinaria, fra gli appalusi degli intervenuti. Giuseppe Ciaghi

Il Religioso si è spento la Notte di Natale

LadolorosascomparsadipadreRomanoScalfi La gioiosa festività del Natale 2016 per i Tionesi ed i Giudicariesi - ma non solo - è stata velata dalla tristezza per la scomparsa, a Bergamo, di Padre Romano Scalfi: l’apostolo della Russia, il sacerdote che aveva dedicato il proprio apostolato alle problematiche delle popolazioni russe, specialmente quelle legate al cristianesimo sia come cattolici che come ortodossi e protestanti. Padre Romano Scalfi nasce a Tione nel 1923, secondo di cinque fratelli: Ezio (1920), Romano (1923), Mariotta (1928), Pietro (1930), Gino (1933). Il padre Achille e la madre Elisa erano di Saone, ma trasferitisi negli anni Venti a Tione. Dopo la frequenza delle Scuole Elementari a Tione, entra in Seminario a Trento ricevendo l’ordinazione sacerdotale nel 1948. Nel 1951 è a Roma ospite dell’Istituto Russicum e si laurea alla Gregoriana in “Scienze sociali”. In tale periodo è collaboratore e responsabi-

le della rivista “Notizie russe”. Dopo brevi esperienze pastorali con il card. Giacomo Lercaro a Bologna, sceglie di insediarsi a Milano, ma già decisamente proiettato verso i problemi religiosi e socio-culturali della Russia, cosicché già col primo gennaio 1960 riesce a far uscire quello che era il suo grande sogno e rimarrà il suo capolavoro: la rivista d’informazione e di testimonianza ”Russia Cristiana”, che è risultata determinante per richiamare l’attenzione dell’Occidente sulle problematiche, soprattutto religiose dell’Urss, allora quasi del tutto sconosciute. I decenni della “guerra fredda” restano vivacizzati, per padre Romano, da studi, ricerche, conferenze, contatti e fervore editoriale. In quel periodo vari sono stati anche i viaggi di padre Scalfi sullo stesso territorio russo, ma nel 1969 gli viene impedito di presentarsi ai confini dell’Urss, in quanto “persona non desiderata”;

non verrà mai a conoscerne il perché ufficiale; tuttavia, nel 1989, gli viene comunicato che da quel momento gli veniva riconosciuta la piena libertà di visitare la Russia. Fra il 1960 e il 1970 padre Scalfi vive intensamente l’attività del “Samizdat” - un’associazione per la diffusione della stampata allora localmente proibita - , che rimane un punto determinante della vita e dell’impegno di padre Romano. Con la caduta del muro di Berlino sboccia il momento della soddisfa-

zione, il tempo d’uscire dalla clandestinità per operare direttamente sul territorio, ma in modo particolare con la gente russa, soprattutto di fede ortodossa: ecco i nuovi viaggi, gli incontri con Ortodossi, Cattolici, Protestanti, ossia le voci del Cristianesimo in Russia, della testimonianza del Gesù dei Vangeli. Ma al centro resta ancora il bisogno di stampare e diffondere la “parola”, la “verità”; ed ecco, nel 1993, la fondazione a Mosca della “Biblioteca dello Spirito”, centro editoriale e

culturale, che ha alle spalle “Russia Cristiana”, la “Associazione biblica ortodossa”, il “Vescovado cattolico di Mosca”. Oggi lo stesso Vescovo cattolico di Mosca è mons. Paolo Pezzi, sacerdote della “Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo”, anch’egli un emblematico esempio della numerosa schiera dei fedeli collaboratori di padre Scalfi. Va evidenziato che quanto da padre Scalfi è riuscito a perseguire ed a raggiungere lungo la sua vita - pur con evidente sua soddisfazione - non può e non deve nascondere i momenti di isolamento e di difficoltà in cui si è trovato a dover lottare (quasi sempre da solo), né far dimenticare le contrarietà subite da persone ed enti - religiosi, istituzioni private e pubbliche -, così come le difficoltà logistiche e finanziarie proprie di ogni umana intraprendente iniziativa. La sua scomparsa lascia certamente un “gran vuo-

to” specie nel suo specifico settore “russo-orientale”, proprio nel momento in cui un nuovo papa antiveggente sta gettando importanti e determinanti “ponti” verso là dove due determinati pionieri giudicariesi - appunto il tionese don Romano Scalfi già sulle tracce del cimeghese don Bernardo Antonini (1932-2002) - avevano fissato il loro sagace sguardo apostolico intravedendo la ricchezza antropologica e culturale di popolazioni nelle quali il Cristianesimo aveva potuto seminare il “buon seme evangelico” in tanto in profondità da riuscire a dar vita a salde radici capaci di sostenere gli storici ed attuali robusti alberi di fede cristiana. Che il suo ricordo rimanga a lungo con motivata riconoscenza al suo dono di vita per gli altri che, indubbiamente, ricade anche sulla gente della sua amata terra giudicariese. Mario Antolini


pag.

16

L’intervista

GENNAIO 2017

«Guardiamo al 2017 con il giusto ottimismo»

Oreste Bottaro, imprenditore giudicariese: «Ricerca e meritocrazia sono le premesse per una ripresa sana» Partiamo dal 2016, e parliamo del supporto che già viene dato alle imprese, dove si dirige e quanto è efficace Guardando all’anno appena trascorso sembra di vedere un po’ più di concretezza rispetto ad anni precedenti: la crisi ha risvegliato paura, confusione, sconforto ma anche la necessità di individuare linee di condotta per trovare una via d’uscita, magari ideali o più teorici e soprattutto anche concreti. La rotta si sta un po’ correggendo, riuscendo a finalizzare delle iniziative con determinate attività di supporto decisamente più sostanziali e concrete, oltre che coerenti con ciò di cui le imprese hanno bisogno. Magari cose meno eclatanti rispetto a quell’innovazione, termine molto utile ma che può anche essere molto aleatorio, della quale si parla a inizio crisi: si è capito che le idee o suggestioni generali, se non vengono poi tradotte in singole azioni portano a poco e si è corretto il tiro. E’ una tendenza avviata nel 2016 che dovrebbe, sicuramente ce lo auguriamo, continuare anche nel 2017. Quali nuove azioni possono essere validamente supportate dall’attore pubblico per sostenere il comparto imprenditoriale? Sicuramente la ricerca industriale, che altro poi non è che fare innovazione ma passare dalla teoria al mettere in campo concretamente un processo che ci porti davvero a fare innovazione e quindi a creare nuovi prodotti, modelli e azioni. Poi nominerei un tema assolutamente trasversale a tutti gli ambiti, non solo quello imprenditoriale, che è il supporto a iniziative che sviluppino e riportino in auge una cultura della meritocrazia, un centro fondamentale di progresso: senza il supporto ai migliori, a chi si impegna di più e sa far progredire un sistema grazie al suo apporto personale, non si va molto lontani. E

A

di Denise Rocca

gennaio tanti sono i propositi, le risoluzioni e i desideri per l’anno che muove i primi passi. Abbiamo incontrato Oreste Bottaro, patron della Innova e

testimone privilegiato dell’economia giudicariese e raccolto gli auspici, a breve e lungo termine, per questo 2017 dal punto di vista dell’imprenditoria.

infine, come terzo ingrediente che vorrei trovare nel 2017, direi un flusso di investimenti indirizzato all’economia reale: produzione, turismo, industria, anche in questo caso parliamo di un fattore trasversale a tanti settori dell’economia. Partiamo dalla ricerca industriale Partiamo separando molto bene il campo della ricerca di tipo istituzionale, scientifico e universitario da quello che è la ricerca industriale, che sono due cose diverse. La ricerca industriale è innovazione calata nel proprio business, qualunque esso sia, che è legata ad obiettivi di sviluppo e crescita chiari. Si tratta di opportunità per il futuro benessere dell’azienda che mirano ad entrare in nuovi mercati dove trovare nuovi stimoli, crescere e arrivare a quel circolo virtuoso che porta nuovi introiti, posti di lavoro e sviluppo. E’ un uscire, almeno in parte, dallo schema della ricerca scientifica che, semplificando, possiamo dire “sperimenta per sperimentare” per partire invece dalla conoscenza della propria azienda da parte degli imprenditori con l’obiettivo di sviluppare qualcosa di concreto che dia risultati effettivi e visibili all’azienda, sia esso sviluppare un prodotto o un servizio ma anche riorganizzare i settori aziendali per essere più competitivi. La prima speranza per questo anno nuovo è proprio l’affiancamento della parte pubblica alla ricerca industriale, uscire un po’ dallo schema della ricerca scientifica che è un po’ uno sperimentare per sperimentare. Lo devono fare le imprese, sia ben chiaro, non penso di deresponsabilizzare gli imprenditori nel loro ruolo di motore verso il futuro, ma supportati e stimolati da quello che è il pubblico:

Oreste Bottaro

stimolati significa far comprendere all’imprenditore che questa, e solo e sempre di più questa della ricerca industriale, è la strada per crescere; supportati perché chi non sa affrontare questo processo con le metodologie giuste possa avere un affiancamento del mondo scientifico o organizzativo-aziendale che insegni come si fa ricerca industriale, senza lasciare al buonsenso dell’individuo processi che sono invece già stati ampiamente sviluppati in giro per il mondo e dove non occorre partire da zero, ma imparare da chi l’ha già fatto e partire da lì. In alcuni paesi questo atteggiamento di forte vicinanza e supporto del mondo scientifico e del pubblico agli obiettivi industriali è ormai congenito, è nel dna delle aziende e delle strutture. Da noi è ancora soggetto alla visione del singolo imprenditore che, ammesso e non concesso abbia questa attenzione per l’innovazione, maga-

ri non sa concretamente come portarla avanti. Ci sono paesi dove la ricerca è obbligatoria per esempio, deve andare in bilancio a fine anno e chiaramente è un’azione pubblica che spinge determinati comportamenti poi nel privato. C’è un obbligo perché si sa ormai che la dinamica di crescita delle aziende è legata al fare ricerca e sviluppo. Quindi l’augurio è che la parte pubblica faccia sempre più istruzione, metta sempre di più in campo modalità di learning per le attività imprenditoriali perché questo tipo di attitudine si incrementi e rafforzi. Dovessimo pensare alle Giudicarie, che azione concreta in questo senso si può mettere in campo? Ricerca industriale potrebbe essere tradotto in un ufficio giudicariese formato da una serie di professionisti di alto livello e discreta esperienza, in diversi ambiti pertinenti alla nostra realtà

– penso al turismo, all’ambiente, ai comparti industriali che abbiamo in valle – che affianchino i singoli imprenditori nel concretizzare proprie idee di business in maniera efficiente, professionale e competitiva. Immagino professionisti che sappiamo accompagnare le idee imprenditoriali con un apporto professionale che abbia guardato a modelli che altrove, in ambiti comparabili, hanno funzionato. E immagino questo ufficio di natura pubblica, con l’obiettivo di sviluppare l’economia locale e non strettamente il compenso di una consulenza privata. Quindi una consulenza finalizzata veramente al reale sviluppo dell’azienda privata, ma portata avanti da un ente trasversale e indipendente, di natura pubblica, che possa essere il motore dell’economia locale. Meritocrazia, se ne parla tanto ma è più nel dna anglosassone che in quello dei popoli latini. Come ottenerla? Il merito è alla base del progresso, ma l’ambito è spinoso, si confonde spesso la meritocrazia con una forma di conservazione di destra, ma è tutt’altro: è la giusta flessibilità nel lavoro, il giusto compenso per chi ha voglia e capacità di dare quel qualcosa in più che fa crescere l’azienda per esempio, è anche il saper seguire le regole che si è data una collettività perché guardano al bene di tutti. Concretamente si può tradurla in un luogo che possa raccogliere e valutare forme di denuncia comune di chi non fa il proprio dovere nei confronti della comunità e includere nella comunità anche l’impresa. E’ una forma di controllo pubblico che c’è sempre stata ma nel tempo si è persa in nome dell’individualismo e del quieto

vivere e stigmatizzata come “il fare la spia”, ma non ha nulla a che vedere con questo. Ha a che vedere con i beni comuni, con il lavoro collettivo e di gruppo per raggiungere degli obiettivi che richiede il contributo equo di tutti. Incentivare questo controllo comunitario del comportamento di ognuno porta alla meritocrazia che fa crescere tutti, non solo il singolo che la attua. Infine, investimenti in economia reale si diceva C’è qualche segnale in questo senso dal 2016, spero si continui ad investire in industrie, produzioni, turismo, tutto quello che è l’ambito dell’economia reale che è ovviamente del tutto trasversale all’economia e non riguarda solo l’industria. E’ più delegato alle banche nel nostro caso, una cosa che viene anche già fatta dalle casse rurali, ma manca sul territorio una banca d’affari collegata all’investimento industriale, specializzata nell’entrare in capitali di imprese e sia competente di territorio. Da noi l’ha ricoperto di più l’ente pubblico questo ruolo fino ad ora, da un po’ di anni a questa parte non lo può più fare. Pessimista o ottimista, quindi, per il nuovo anno imprenditoriale? Con l’implementazione di questi fattori penso ci siano buone premesse per una ripresa sana. Ci sono segni positivi nei settori e dati macroeconomici che scacciano il pessimismo: un maggior investimento finanziario nell’economia reale, acquisizioni da parte del mondo estero di realtà italiane che a mio parere non devono mai spaventare perché poi le cose si comperano, si vendono e si ricomperano. Che qualche investitore estero decida di acquisire realtà italiane significa che il capitale straniero vede una possibilità di sviluppo economico anche nel paese Italia ed è un dato positivo mi pare.


Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

17

“Conosci la tua Cassa Rurale”: al via il percorso formativo per soci e clienti promosso dalla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella Iscrizioni entro il 26 gennaio 2017 Riparte il percorso formativo gratuito che ogni anno viene proposto dalla Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella per coloro che intendono approfondire la conoscenza della Cassa Rurale: un’occasione per meglio comprendere cos’è una banca di credito cooperativo, cosa la differenzia dagli altri istituti di credito e quale

Il primo incontro, che si terrà mercoledì 01 febbraio, consentirà un primo approccio al mondo della cooperazione e del credito cooperativo nello specifico. A seguire, nel secondo appuntamento, si approfondiranno le regole di funzionamento delle banche e della Cassa Rurale in particolare. Ci sarà un focus sugli assetti organizzativi, finanziari ed economici nonché sulla raccolta, gli impieghi e l’offerta della Cassa Rurale. Un modulo sarà dedicato alla conoscenza di tutte le iniziative di mutualità promosse dalla Cassa Rurale. In chiusura è previsto un approfondimento sullo scenario economico e finanziario generale. Un’occasione di crescita culturale volta anche a consolidare il legame

Il corso è aperto ai soci e ai clienti della Cassa Rurale e prevede 6 incontri della durata di 2,5 ore ciascuno.

IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI 1

Cos’è una cooperativa, cos’è una Cassa Ru- mercoledì 1 febbraio rale.

2

Le regole di funzionamento delle banche e mercoledì 8 febbraio della Cassa Rurale.

3

La Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paga- mercoledì 15 febbraio nella: organigramma e bilancio (assetti organizzativi, finanziari ed economici della Cassa Rurale).

4

L’attività bancaria: la raccolta, gli impie- mercoledì 22 febbraio ghi e l’offerta della Cassa Rurale.

5

La mutualità tradizionale ed innovativa mercoledì 8 marzo della Cassa Rurale: le iniziative per i soci e per il territorio.

6

Scenario economico e finanziario genera- mercoledì 15 marzo le: quali impatti per il risparmio e per i prestiti.

VEN 3 FEBBRAIO

TUTTO TROPPO PRESTO

Con il patrocinio di

t ti per tu ibero so l ingres

L’EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE DEI NATIVI DIGITALI 20.30 | Tione, sala Sette Pievi Comunità delle Giudicarie

della Cassa Rurale con i propri soci e con le comunità in cui essa opera, legame al quale da sempre viene riservata una particolare attenzione. Si precisa che per i soci della Cassa Rurale la partecipazione al corso è valida per presentare la propria candidatura al fine di rivestire il ruolo di amministratore nel caso in cui il socio non sia già in possesso di uno dei requisiti stabiliti dal Regolamento Elettorale. La partecipazione ad almeno

4 dei 6 moduli previsti darà diritto, infatti, a ricevere un attestato di frequenza che consentirà di poter presentare la propria candidatura per diventare amministratore della Cassa Rurale, nel caso in cui il partecipante potesse nutrire anche questo interesse. Il corso si svolgerà in videoconferenza presso le sedi della Cassa Rurale (Andalo, Ponte Arche, Darzo e Sabbio Chiese in base alla provenienza dei partecipanti) dalle ore 19.45 alle 22.15. Per partecipare è necessario compilare l’apposito form sul sito www. lacassarurale.it, oppure rivolgersi agli sportelli della Cassa, entro e non oltre il 26 gennaio 2017. Tutte le informazioni sul corso sono disponibili sul sito della Cassa Rurale.

CON ALBE SAB 4 FEBBRAIO PELL RTO AI EDUCAZIONE AFFETTIVA

Organizzato da

COMUNE DI TIONE BIBLIOTECA COMUNALE

è oggi il ruolo che la cassa assume nello sviluppo economico e culturale del territorio in cui opera.

E SESSUALE 2.0

SPUNTI E APPUNTI: PARLIAMONE INSIEME

9 - 12.30 | Tione, Centro MeTe viale Dante re per

cola in parti anti e workshop formativo su iscrizione insegn agazzi 35 euro a persona i di r genitor 4 anni 10-1

Gli incontri danno il via alla rassegna "Dialoghi sull'educazione" | scopri di più su www.conmetepuoi.it o chiama il 345.6848308

GALLERIE – PONTI E VIADOTTI – STRADE E AUTOSTRADE – FERROVIE E METROPOLITANE IMPIANTI IDRAULICI E IDROELETTRICI – EDILIZIA CIVILE E INDUSTRIALE

SEDE LEGALE: TRENTO VIA BRENNERO, 260 TEL 0461.825666 FAX 0461.824418 E-MAIL trento@collinilavori.it PEC collini.lavori@legalmail.it

Rifugio Stoppani – Madonna di Campiglio (TN)

DIREZIONE: MILANO PIAZZA VELASCA, 4 TEL 02.72021820 FAX 02.874485 E-MAIL milano@collinilavori.it PEC collini.lavori@legalmail.it

www.collinilavori.it

Pedemontana Lombarda – Grandate (CO)


pag.

18

Europa

GENNAIO 2017

2017: In piazza pro Europa Sarà un anno strategico per l’Unione Europea: occorrono tutti gli sforzi per salvare l’intuizione dei Padri fondatori Molte altre situazioni di tensione in giro per il mondo e l’incessante emergere di nuove economie asiatiche impongono a responsabili istituzionali in primo luogo e ad ognuno di noi serie riflessioni per rapporto agli effetti che i processi di interdipendenza generano su singoli e comunità. L’incessante fenomeno migratorio ci impegnerà ancora per molti anni sul fronte dell’accoglienza e del processo di integrazione, che dobbiamo condurre con realismo e intelligente visione del futuro. La pace, che in Europa dopo il secondo conflitto mondiale è stata garantita dal processo di integrazione europea voluto da personaggi di grande coraggio e tanta lungimiranza, fra cui il nostro statista trentino Alcide De Gasperi, non deve sempre darsi per scontata; vi sono minacce internazionali che impongono a tutti di proteggerla giorno per giorno. Nell’ampio scenario internazionale l’Unione Europea può e deve svolgere un ruolo importante non solo per contri-

di Paolo Magagnotti Segue dalla Prima Pagina Il ritorno ad ambizioni nazionali, che talvolta si affermano come identità patologiche, possono solo limitare fino a chiudere gli orizzonti per le generazioni future. Le tensioni in Medio Oriente, con il massacro di vittime innobuire a garantire il benessere ai propri cittadini, ma anche per concorrere a creare condizioni di stabilità e pace a livello mondiale. Pur di fronte alle difficoltà, ai cedimenti, agli egoismi nazionali e alle miopie politiche che in questi ultimi anni e tuttora registriamo nel contesto europeo, non dobbiamo perderci di coraggio, non dobbiamo far venire meno la nostra speranza nel futuro di una unità europea forte e coesa; una speranza che deve derivarci dalla convinzione che non può essere possibile un futuro europeo di prosperità e pace senza una unità europea forte sul piano politico e di fondamentali politiche comuni, fra cui la difesa della politica estera. Non mancano certamente responsabili politici – purtroppo pochi – più motivati di altri in favore del Progetto europeo.

A loro vada il nostro grazie e apprezzamento. Pur di fronte a forze politiche populiste che in maniera strumentale o miope, e comunque responsabile, chiedono il ritorno alle dimensioni nazionali a scapito di quelle europee, dobbiamo reagire con la forza della concretezza e dell’idealismo; un idealismo che mi auguro possa prendere

centi di cui non solo alcuni Paesi ma l’intera comunità internazionale devono sentire il peso sulla coscienza, non lasciano presagire granché di buono. Le ambizioni espansionistiche del Cremlino e la strana nuova presidenza statunitense sono fatti che debbono certamente farci riflettere.

maggiore vigore fra i giovani i quali solo in un’Europa unita è forte potranno sperare in un futuro migliore per loro e chi dopo di loro verrà. Ai giovani dico che per il futuro in questa nostra Europa, di questa nostra Patria Europa, non possiamo continuare a lasciare la gestione nelle mani di politici miopi più interessati alle prossime elezio-

ni piuttosto che alle prossime generazioni. L’Unione Europea è un gioiello troppo prezioso per lasciarlo esclusivamente nelle mani di certi politici che attualmente hanno responsabilità di governo. Quello che mi auguro possa avvenire nel 2017, anche nell’ambito del 60º della firma dei trattati di Roma del

25 marzo 1987 istitutivi della Comunità Economica Europea e della Comunità Europea dell’Energia Atomica, sono manifestazioni di popolo in favore dell’Unione Europea. Un’Unione che nella sua struttura istituzionale può certamente risentire dei tempi che cambiano: ci si accordi per cambiare quello che serve modificare ma non si ceda a principi e ideali sempre attuali. Le generazioni Erasmus, che tanto hanno beneficiato del processo di unità europea, dovrebbero essere maggiormente forze catalizzatrici per mobilitazioni popolari pro unità europea. Mi auguro che nel 2017 nelle piazze non si vedano solo folle attirate da cassandre antieuropeiste, ma tanti giovani che pensando al loro futuro riaffermino volontà popolare in favore di quegli ideali che furono di Padri fondatori e di molta gente semplice scesa in piazza dopo la seconda mondiale per innalzare striscioni e cartelli con la scritta “Viva l’Europa”.

La nostra Patria Europa - di Francesca Cristoforetti

Elezioni presidenziali in Austria: anche il voto pro UE lascia incertezze Il 4 dicembre 2016 non soltanto i cittadini italiani si sono espressi sul futuro del loro Paese: lo stesso giorno, al di là del confine del Brennero, anche gli austriaci si sono recati alle urne per decidere chi sarebbe stato il loro Bundespräsident, ovvero il Presidente della Repubblica. In realtà già per la seconda volta, visto che le elezioni presidenziali austriache si erano già svolte qualche mese prima. Lo scorso 22 maggio infatti era già stato indetto il ballottaggio finale tra il candidato sostenuto dai Verdi, Alexander Van der Bellen, e quello del partito di destra Fpö, Norbert Hofer. Il verdetto della vittoria del candidato verde era stato però annullato dalla Corte Costituzionale per alcune irregolarità nello spoglio dei voti, denunciate dall’avversario

Hofer. Dopo aver reso le elezioni di maggio nulle, gli austriaci sono stati richiamati a votare domenica 4 dicembre per riconfermare o smentire il precedente risultato dell’ancora “non eletto” presidente. Essendo l’Austria molto divisa sul fronte delle elezioni presidenziali, la riconferma di Van der Bellen non era da dare per scontato, anche se alla fine il candidato verde è riuscito a superare l’avversario anche al “ripetuto” ballottaggio di inizio dicembre. Nonostante questo doppio successo, i numeri che gli hanno permesso di vincere non sono sempre stati di tanto superiori a quelli del candidato opposto Hofer, in particolare al primo scrutinio. A maggio il candidato dei Verdi aveva vinto per un soffio, con una percentuale di voti pari

Alexander Van der Bellen

al 50,3 %, contro il 49,7% dell’avversario. La seconda e, speriamo anche l’ultima, rivincita di Van der Bellen appare invece molto più voluta e sentita dagli austriaci, visto il raggiungimento del 53,3% delle preferenze

rispetto al 46,7% per Hofer. L’affluenza alle urne già a maggio era stata elevata, con 72,65%, ma i numeri sono aumentati ancora di più a dicembre, arrivando al 73,9%. Questa volta Hofer non ha

contestato i risultati ed ha rispettato la volontà del popolo austriaco, senza nascondere la sua grande delusione, dichiarando di essere “unendlich traurig”, ovvero infinitamente triste. Uno dei primi messaggi di sostegno è arrivato da Marine Le Pen, leader del partito di destra francese Front National, che si è congratulata per la campagna elettorale dell’Fpö ed ha augurato al partito di riuscire a vincere alle future elezioni legislative. Dall’altra parte Van der Bellen vede nel risultato della sua elezione, un segnale di “speranza e cambiamento” non solo per l’Austria, ma per tutta l’Europa, visti i grandi cambiamenti politici degli ultimi tempi, come la Brexit e l’elezione di Trump oltreoceano. Effettivamente una nuova

svolta verso destra avrebbe significato un’altra grande sconfitta per l’Unione Europea, viste le intenzioni di Hofer in una possibile uscita dell’Austria dall’UE. Anche se i cittadini austriaci hanno dimostrato di essere divisi a metà riguardo alla politica, la maggioranza di loro ha comunque confermato di voler essere rappresentata da un leader non estremista e pro Europa. Questa volta l’Austria si è schierata in modo netto e chiaro, e per ben due volte. Certamente si è trattato di un voto che ha voluto pure esprimere un segnale di favore verso l’Unione Europea; tuttavia, la non trascurabile affermazione di Hofer lasca non poche incertezze sul futuro del Paese nell’UE.


Attualità A presiedere Adelino Amistadi, ideatore e fondatore dell’Associazione e primo presidente, che in poco tempo ha esaurito l’ordine del giorno riguardante il bilancio e l’attività del sodalizio per poi passare a due sorprese non da poco. Amistadi ha annunciato infatti le sue dimissioni per difficoltà personali nel proseguire il suo mandato ed ha proposto ai soci presenti l’elezione a nuovo Presidente di Fabio Zanetti, suo vice fin dall’inizio delle attività. Una vera sorpresa per tutti dato che Amistadi era, da dieci anni, punto di riferimento, stimato ed apprezzato, dell’Associazione e dei suoi componenti. La proposta è stata accettata all’unanimità e Fabio Zanetti è il nuovo presidente. Nel prendere la parola il neo Presidente ha voluto rendere omaggio al suo predecessore proponendo all’Assemblea la nomina di Amistadi a Presidente Onorario degli ex Sindaci del Trentino, proposta subito accolta per acclamazione. Ad assemblea conclusa, Amistadi, prima di lasciare, ha voluto consegnare a nome di tutti, una targa di gratitudine all’Arma dei Carabinieri nella persona del Capitano Andrea Oxilia, Comandante del Nucleo investigativo di Trento, presente in sala,

GENNAIO 2017 - pag.

19

Ex sindaci, nuovo presidente Fabio Zanetti succede a Adelino Amistadi alla guida dell’associazione degli ex-primi cittadini L’ultima domenica di novembre s’è svolta a Trento, presso la sede dell’A.N.A. l’assemblea generale degli ex Sindaci del Trentino. Con la sala gremita di soci provenienti da tutte le valli (particolarmente numerosi quelli giudicariesi), sedevano in prima fila

ex sindaci ancora impegnati nel sociale e in politica, come il sen. Renzo Michelini, i consiglieri provinciali Rodolfo Borga e Walter Kaswalder, il presidente dell’A.N.A. provinciale Maurizio Pinamonti, il prof. Geremia Gios, Alberto Rella e tanti altri.

Amistadi premia il Capitano Oxilia

accompagnato dal suo superiore Tenente Colonnello Luca Volpi, responsabile del Comando Provinciale, da numerosi ufficiali e sottufficiali dell’Arma, nonché dal dott. Francesco Squarcina, Commissario del Governo in pensione. Questa la scritta sulla tar-

ga: “All’Arma dei Carabinieri i nostri doverosi sentimenti di gratitudine per la vicinanza ai Sindaci di ieri e di oggi e per l’impegno quotidiano e il senso del dovere in difesa dei valori preziosi di serenità e di sicurezza dei cittadini. Al nostro conterraneo Cap.

La platea dell’assemblea

dott. Andrea Oxilia, esempio di umanità, passione e professionalità, particolarmente attento alla tutela delle nostre minoranze linguistiche, con l’auspicio che le nuove generazioni, sempre più, possano seguirne le orme a beneficio della nostra terra trentina.”

Dopo la consegna Oxilia ha voluto esprimere la sua riconoscenza: “Sono davvero commosso, lusingato ed onorato: si tratta di un riconoscimento importante e riceverlo qui, nella sede degli Alpini, aggiunge valore ed emozioni”. Bandita la commozione

che aveva preso un po’ tutti, si è introdotto il convegno che annualmente si abbina all’Assemblea su temi del momento. Il tema di quest’anno non poteva che essere: “Il processo di riforma dello Statuto di Autonomia della regione Trentino AltoAdige/Sudtirol”. Con l’introduzione del dott. Barbetta, dirigente provinciale in pensione ed ex Sindaco, ha poi tenuto una interessante ed attualissima relazione il prof. Jens Woelk, vice presidente della Consulta trentina per la riforma dello Statuto. Il dibattito che n’è seguito è stato di estremo interesse. Infine, a chiusura, è intervenuto il presidente della Provincia dott. Ugo Rossi dando risposte e proponendo nuove prospettive per la nostra Autonomia. (b.s.)

IL CLIMATIZZATORE SENZA UNITÀ ESTERNA RAFFRESCAMENTO ESTIVO RISCALDAMENTO INVERNALE CON POMPA DI CALORE

16 CM DI PROFONDITÀ DC INVERTER CLASSE A+ MASSIMA SILENZIOSITÀ DIAMETRO FORI 16 CM GESTIONE REMOTA TRAMITE APP

INNOVA s.r.l. Via I Maggio, 8 - 38089 Storo (Tn) - ITALY tel. +39.0465.670104 - info@innovaenergie.com

www.innovaenergie.com


pag.

20

Rubrica Legale

GENNAIO 2017

Se le “attenzioni” diventano troppo invadenti Lo stalking è punito con la reclusione fino a 5 anni. Nel 70% dei casi è un conoscente della vittima

Buongiorno Franco, con il termine inglese stalking si è soliti intendere giuridicamente dei comportamenti reiterati di tipo persecutorio, realizzati dal soggetto attivo (lo stalker) nei confronti della sua vittima: si tratta di un insieme di condotte di natura vessatoria (minacce, molestie, atti lesivi continuati) tali da indurre nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore, che finisce per condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana della vittima, ingenerando nella stessa un continuo stato di ansia e paura. Quali sono i comportamenti che costituiscono condotte assimilabili al reato di stalking? Lo stalking non è un fenomeno omogeneo sicché non è possibile ricostruire un perfetto modello di condotta né un profilo preciso dello stalker. Nella maggior parte dei casi (70% - 80% circa) lo stalker è un uomo di solito partner o ex partner della vittima, ma anche un collaboratore, un amico, un conoscente, un vicino di casa. Solitamente, contrariamente a quanto si pensa, il molestatore

Buongiorno Avv. Gottardi, sempre più spesso sento parlare di stalking in televisione ma non ho ben capito cosa si intende con questo termine…sono molestie o è qualcosa di più? A volte non ha precedenti penali, non è affetto da disturbi mentali o, ancora, dedito all’abuso di alcool o droga. In genere, il reato si realizza attraverso la combinazione di più azioni differenti: sorvegliare, inseguire, aspettare, raccogliere informazioni sulla vittima, seguire i suoi movimenti, ed ancora, attraverso intrusioni, appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro, pedinamenti e i tentativi di comunicazione e di contatto di vario tipo. Altra condotta tipica è costituita dalla diffusione di dichiarazioni diffamatorie e denigratorie a carico della vittima, ed, ancora, la minaccia di violenza, non solo nei suoi confronti, ma anche ai suoi familiari o ad altre persone vicine o contro animali che le siano cari. Ovviamente, si tratta soltanto di un’elencazione di condotte, individuate tra le più frequenti che si verificano ed emergono dai procedimenti penali più o meno noti. In genere, lo stalker è in preda ad un’ossessione dinami-

Ore 8.30 - 18.30 30-31 gennaio

Orario Continuato

ca, in continua crescita, alimentata dall’esigenza di soddisfare le proprie emozioni, i propri impulsi e desideri con stimoli crescenti, sempre nuovi, volti al proprio appagamento: ecco che in un arco temporale variabile comportamenti che in genere sarebbero assolutamente innocui potrebbero trasformarsi sino a degenerare in atti aggressivi o di violenza. Perché lo stalker venga punito è necessario che

si parla di cose di cui non si conosce bene il significato, mi può chiarire per favore? Grazie! Franco, Storo.

gli atti ripetuti che compie abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima. L’art. 612 bis c.p., introdotto in Italia solo nel 2009, al primo comma, punisce la condotta di chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da

cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita con la reclusione da sei

CURIOSITÀ DAL MONDO Nello Stato del Colorado (USA), è vietato vendere liquori il giorno delle elezioni.

TIONE - via 3 novembre, 7 - Tel. 0465 321991

mesi a quattro anni, salvo che il fatto non costituisca più grave reato. Ai sensi del secondo comma, inoltre, la pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa. Il comma terzo prevede un aumento della pena fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’art. 3 L. 104/92, ovvero con armi o da persona travisata. In genere la procedibilità è a querela della persona offesa, con termine di sei mesi per la sua proposizione ma può essere procedibile d’ufficio in particolari condizioni. Per approfondire o per fissare un colloquio su questo o su altri temi l’avv. Mattia Gottardi riceve presso il suo Studio in Tione di Trento, via N. Sauro n. 2, previo appuntamento, chiamando il numero 0465/324667 oppure 349/2213536 o scrivendo all’indirizzo mgottardi1@yahoo.it


Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

21

Premiati i grandi chef giudicariesi “da esportazione” Alfio Ghezzi e Manuel Ferrari premiati a Breguzzo quali grandi testimoni del territorio, vanto per Sella Giudicarie e il Chiese E al momento della consegna del riconoscimento (una targa con un set di posate d’argento per Alfio Ghezzi e di una paletta da dolce per Manuel Ferrari) i due grandi interpreti della cucina italiana si sono emozionati. “Siete testimoni dell’identità di un territorio – ha detto loro il sindaco Franco Bazzoli -. I riconoscimenti che avete ricevuto in carriera sul campo sono la prova più vera del talento, della dedizione e della passione che avete saputo trasmettere nel vostro lavoro. L’Amministrazione comunale di Sella Giudicarie è orgogliosa dei prestigiosi risultati che avete raggiunto e che danno lustro anche alla nostra comunità”. A Ghezzi e a Locanda Margon di Trento la prestigiosa Guida Michelin ha assegnato negli scorsi giorni la seconda Stella (onore riservato solo a poche decine di grandi professionisti della cucina italiana) mentre il più giovane Ferrari è creatore da anni di incredibili leccornie a Villa Serbelloni (cinque stelle superior a Bellagio) e nel 2015 è stato votato migliore Chef pasticcere d’Italia (Pastry Chef) dalla Guida L’Espresso. Entrambi dallo scorso anno sono protago-

“Nemo propheta in patria” dicevano i latini, ma a smentire questa certezza storica ci ha pensato il neo nato Comune di Sella Giudicarie con la cerimonia voluta dal sindaco Franco Bazzoli e dal consigliere delegato al Turismo Massimo Valenti,

per onorare la carriera di due fuoriclasse dell’Alta cucina italiana, illustri concittadini originari di Breguzzo: gli Chef Alfio Ghezzi e Manuele Ferrari. E proprio la sala consiliare del paese ha ospitato la serata di festa.

Salvaterra, Ghezzi, Valenti, Bazzoli, Ferrari e Raspelli

nisti degli Show Cooking a Tione ai Mercatini di Natale delle Dolomiti affiancati dagli studenti della loro scuola, il locale Istituto alberghiero dove è nata la loro incredibile carriera frutto anche di lunghi soggiorni di studio all’Estero.

A evidenziare i meriti e carriera dei due illustri interpreti della cucina italiana, di gusto internazionale ma strettamente legata al territorio, sono stati Bazzoli e Valenti con il giornalista enogastronomo Edoardo Raspelli, il con-

sigliere provinciale Mario Tonina e il direttore della scuola Alberghiera di Tione Emilio Salvaterra. Presenti in sala, tra gli altri, il vicesindaco Valerio Bonazza con gli assessori Luigi Bianchi, Brunella Valenti e Susan Molinari,

una folta rappresentanza di ristoratori e albergatori del Comune, il presidente del Consorzio Turistico delle Giudicarie Centrali Daniele Bertolini, il presidente di Agri 90 Vigilio Giovanelli, la giornalista economica Sara Colonna

e naturalmente i familiari dei premiati. Alfio Ghezzi, 46 anni, ha lavorato con i grandi maestri della cucina italiana Gualtiero Marchesi e Andrea Berton. E’ ora Chef patron alla Locanda Margon, a Trento. Manuel Ferrari, 38 anni, vanta esperienze al Palace Hotel di S.Moritz e all’Heston Blumenthal prima approdare al Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio con l’executive Chef Ettore Bocchia. Entrambi sono originari del paese di Breguzzo, quest’anno entrato a far parte con Bondo, Lardaro e Roncone del nuovo Comune di Sella Giudicarie oggi cerniera tra la Valle del Chiese e le Giudicarie Centrali. Collaborano come docenti del corso di tecnico superiore di cucina e della ristorazione dell’Istituto di Tione che negli ultimi anni vede la presenza di studenti di tutt’Italia e anche di Chef di grande valore come è il caso di Massimo Bottura (il cui ristorante Osteria Francescana è stata giudicato il migliore al Mondo) recentemente presente nelle Giudicarie. (r.s.)

Andrea Porceddu: quando la passione ti porta lontano Andrea Porceddu

Il panorama musicale delle nostre valli ha conosciuto negli ultimi anni un periodo di forte vivacità e tra i molti appassionati, alcuni hanno proseguito in modo professionale il loro percorso artistico con grande successo. Fare in questo caso il nome di Andrea Porceddu è più che appropriato. Il suo nome è legato ultimamente ad alcune delle più importanti manifestazioni canore locali e nazionali, come il recen-

Il cantante pinzolero semifinalista al Tour Music Fest 2016 si sta facendo valere nel panorama musicale italiano

tissimo Tour Music Fest 2016 presidiato da Mogol, dove Andrea è stato semifinalista. Ma i suoi successi sono il giusto premio per un percorso musicale iniziato fin dalla tenera età. Andrea infatti, un rendenero originario di Roma dove è nato 23 anni fa, ha sempre coltivato la musica e il canto come fosse più di una semplice passione: a otto anni ha iniziato a suonare il violino, primo “grande amore” musicale,

che ancora adesso suona e utilizza in tutti i suoi nuovi brani. A tredici/quattordici anni aggiunse anche lo studio e la pratica con la chitarra elettrica, grazie alla quale si avvicinò alle sonorità del blues e del rock classico. Da questo momento, esercitandosi sulle note del suo gruppo preferito, i Green Day, Andrea inizia a creare qualcosa di suo e di personale, componendo i primi brani, passando alla chitarra acustica e inco-

minciando ad esercitarsi in modo metodico sulla propria voce. Da una passione esplosiva e precoce come la sua, in breve tempo i risultati si fanno vedere ai primi concorsi ai quali Andrea partecipa: si parte con eventi regionali, sempre con ottimi risultati, fino a vincere il Trento inCanta 2014, passando poi a concorsi nazionali. Qui i piazzamenti sono ancor più lusinghieri, a dimostrazione della maturità

artistica e del livello tecnico raggiunto dal giovane cantautore. Vince il Phenomenon Music Contest, concorso nazionale con la partecipazione di Federica Panicucci e il Verona Pop Festiva 2015. Semifinalista al recente Tour Music Fest 2016, Andrea ha partecipato anche a The Voice of Italy 3 (andato in onda su Rai2 nel 2015) nel Team condotto dalla cantante Noemi. E’ inoltre stato ospite con intervista ed esibizione il 2 giugno

2016 durante la partita Under 21 Italia-Francia con la sua canzone “Non è niente” in ricordo di Valeria Solesin, vittima della strage al Bataclan. Da cantautore è stato anche ospite di numerose stazioni radiofoniche, tra le quali Radio Dolomiti, Radio Number One, Radio Latte e Miele e ospite nelle radio partner durante il Festival di San Remo, nel quale parteciperà come ospite al format Casa San Remo. Aldo Gottardi


pag.

22

Cooperando

GENNAIO 2017

Un accorato richiamo a saper trovare la forza di affrontare le difficoltà che sono e fanno parte della vita, anche di quella della cooperazione e che debbono rappresentare i momenti più importanti di crescita e di rinnovato spirito cooperativo. Uno spirito che è frutto dell’agire delle persone, che soprattutto nei momenti di difficoltà sanno tirare fuori le risposte innovative. La cooperazione è per il nostro territorio volano fondamentale di progresso e coesione, rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle persone sia in riferimento ai servizi, dal consumo al risparmio, ma anche al lavoro e alla produzione ed è per il nostro territorio volano fondamentale di progresso e coesione. Il meglio della cooperazione, continua don Lauro non è stato scritto attraverso l’elaborazione di strategie, ma quando uomini liberi, capaci di coltivare relazioni interpersonali, hanno ideato il futuro. Un cammino che secondo l’Arcivescovo deve essere fatto tenendo ben a mente che il narcisismo e l’autoreferenzialità vanno lasciati fuori, marginalizzati e che il vero valore, il vero obiettivo deve essere quello di coltivare la risorsa umana. Anche il futuro dell’economia, oggi così poco prevedibile, passa per la capacità di un movimento, di un territorio di continuare a investire sulle competenze, sullo studio, sull’innovazione. La conoscenza abbinata a una forte flessibilità e capacità di adattamento,

“Il futuro del Trentino passa per la cooperazione

Nel suo messaggio Natalizio dell’Arcivescovo di Trento Monsignor Lauro Tisi sottolinea i valori di questo settore di Alberto Carli

I

n occasione del Natale appena trascorso, l’Arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, originario di Giustino, ha omaggiato la Federazione della Cooperazione e i suoi dipendenti con un augurio di speranza saranno caratteristiche fondamentali per affrontare le sfide future. Caratteristiche che i giovani posseggono e a cui il movimento cooperativo deve dare spazio. La sensazione prosegue Mons. Tisi è quella di vivere in un clima da “ultima spiaggia”, di essere ai titoli di coda, di non avere energie sufficienti per reagire. E le prime ad essere depresse sono proprio le istituzioni, al cui interno non corre fiducia e speranza nel futuro. In realtà, oggi una certa forma di rappresentazione della realtà tende a prendere il sopravvento su quella reale. I nuovi media, ma anche i giornali stessi, rincorrono la notizia quasi che la stessa sia poco rilevante rispetto all’effetto che genera nel leggerla. Si enfatizzano le negatività, si tende a non cercare il buono nell’altro o il bene per l’altro, ma ad auspicarne la disfatta o l’insuccesso. Mediaticamente il mondo cooperativo sembra

Il 19 dicembre scorso il salone delle feste del Commissariato del Governo ha ospitato la consegna delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana. A 26 tra cittadine e cittadini che si sono distinti per talento, competenza, capacità ma soprattutto dedizione al bene comune. A porgere il saluto agli insigniti, a parlamentari, alti ufficiali, rappresentanti delle Associazioni ed istituzioni, il Commissario del Governo Pasquale Gioffrè e l’assessore provinciale Tiziano Mellarini. Tra i premiati un solo giudicariese, il neo Cavaliere Nello Lolli di Praso, Valdaone. Il Commissario Gioffrè, ha elogiato il “riconoscimento per un traguardo raggiunto, con lo sguardo rivolto al futuro, al lavoro, al reddito, alla crisi economica internazionale. Pensando – ha aggiunto – all’emarginazione, al terrorismo, ai difficili rapporti con l’Ue, con l’auspicio di un futuro di grande respiro e di capacità di ripresa. Che non può

alla frutta, ma i risultati oggettivi sono invece molto diversi continua Mons. Tisi citando di alcune visite in dove ha potuto toccare con mano l’esistenza di una realtà, quella cooperativa, che sa generare innovazione e cambiamento. Gridare ai problemi non contribuisce a risolverli, occorre passare dal momento di analisi alla progettazione delle soluzioni. Mons. Tisi ha indicato ai cooperatori alcune strade da intraprendere per non perdere la propria missione. A cominciare dalle relazioni interpersonali: “c’è un tasso molto alto di aggressività nei rapporti tra le persone, dobbiamo recuperare la grammatica delle relazioni personali, che vale ancora di più nel caso della cooperazione. La cooperazione è nata sul sogno di persone che hanno messo in gioco soldi e relazioni personali, e che hanno imparato facendo. Nessuna cooperativa si salva da sola, - ha proseguito

con un pensiero particolare ai giovani e agli anziani. E’ stato all’insegna della speranza e dell’incoraggiamento il pensiero che Mons. Lauro Tisi, Arcivescovo di Trento dal Febbraio 2016 ha dedicato alla Cooperazione Trentina. l’arcivescovo - invitando a ricercare strategie di rete con altre cooperative. Molte crisi di cooperative sono frutto di autoreferenzialità e di gente che ha pensato che era meglio fare da soli. Collaborare, fare rete insieme è una strategia vincente.

L’analisi dei vari comparti, denota che i fattori di crisi derivano da guerre interne. La vittoria per noi, per la cooperazione è la gara non competitiva, dove si lavora insieme. La vera vittoria è stare insieme, e arrivare insieme. Serve recuperare

senso di appartenenza, spirito di corpo, serve giocare una unica partita. L’uomo ha bisogno degli altri, ha bisogno di appartenere ad una comunità. Non è un bisogno religioso, è un bisogno umano. La relazione, l’appartenere ad una comunità, il contare per qualcuno, è la vera partita per la vita. Senza questa non c’è futuro”, ha concluso l’arcivescovo Tisi.

Grazie Direttore Magagnotti Nella cena di Natale dell’associazione Giornale delle Giudicarie il presidente Oreste Bottaro ha consegnato come segno di ringraziamento per la sua preziosa collaborazione un dipinto dell’artista giudicariese Amedeo Marchetti al direttore del Giornale Paolo Magagnotti. Presidente dell’associazione dei giornalisti europei, Magagnotti è alla guida del mensile dall’ottobre 2008.

Paolo Magagnotti e Oreste Bottaro

L’ex sindaco di Praso

Nello Lolli nominato Cavaliere della Repubblica esulare dalla solidarietà, che il Trentino ha dimostrato anche recentemente a favore della ricostruzione nelle zone terremotate del Centro Italia”. L’assessore Mellarini ha sottolineato il “momento toccante, ricco di significato, donne e uomini impegnati per questa terra di autonomia, con una grande responsabilità in un momento tanto difficile”. A seguire la cerimonia di consegna delle Onorificenze al Merito della Repubblica, con gli insigniti accompagnati dal proprio Sindaco.

Il riconoscimento va ad un Giudicariese che si è impegnato per anni nell’Amministrazione pubblica con grande impegno e passione. Classe 1953, dal 1975 al 2015 per 40 anni ricopre la carica di Consigliere comunale di Praso, dal 1975 al 1985 è anche vicesindaco, dal 1995 al 2010 viene eletto sindaco per tre legislature. Dal 1975 al 1985 è membro del Consiglio direttivo del Consorzio dei Comuni BIM del Chiese. Eletto nel Consiglio delle Autonomie della Provincia di Trento, dal 2005 al

Nello Lolli (primo da sinistra) tra i nuovi cavalieri

2010 si occupa principalmente delle problematiche dei piccoli Comuni, degli indennizzi per lo sfruttamento idroelettrico e dello sviluppo locale so-

prattutto nel settore agricolo. Nello stesso periodo è stato inoltre componente del Consiglio di Amministrazione di Trentino Riscossioni.

Di professione bancario, ha sempre avuto una grande passione per l’agricoltura, attualmente è Presidente dell’Associazione Culturnova, che si occupa di promuovere, coordinare e qualificare le diverse attività legate allo sviluppo socio-economico e culturale del territorio e di promuovere la coltivazione di vitigni biologici adatti al territorio montano. Un giusto riconoscimento per un Giudicariese che si è distinto per impegno e passione nel favorire lo sviluppo della propria comunità.


Memoria

GENNAIO 2017 - pag.

23

Nell’autunno del 1915 fu ultimata la Tiroler Widerstandlinie che correva dall’Ortles fino alle Dolomiti di Sesto

La storia delle trincee del Passo del Durone

Ma la situazione non era per niente semplice: in Giudicarie come in altre zone di retrovia del Trentino, l’organizzazione dei rifornimenti e la logistica erano nulle e soprattutto mancavano truppe bene addestrate poichè interamente impegnate sui fronti russi e serbi (erano presenti solo alcune compagnie di Schützen). Per questo, durante il 1915, furono approntate parecchie opere difensive utilizzando civili militarizzati e prigionieri di guerra come manodopera. Tralasciando le possenti opere di prima linea

D

di Aldo Gottardi

opo la conquista degli avamposti del Melino e Nel periodo che intercorse tra l’entrata in guerra dell’Impero Austro-Ungarico e la dichiarazione di guerra del Regno d’Italia, la linea fortificata lungo il confine trentino era in fase di ultimazione. Quasi tutti i forti, compresi quelli di ultima generazione come il forte Carriola, erano operativi e posizionati in modo

da bloccare una eventuale aggressione italiana e per l’impero asburgico, già in guerra sul fronte orientale, rappresentavano una sicura precauzione. Nei primi giorni di guerra con l’ex alleato, in effetti, i forti assolsero egregiamente il loro compito fermando l’impeto dell’avanzata italiana e costringendo il nemico ad immobilizzarsi in una lunga guerra di posizione.

posizionate nelle dirette adiacenze delle postazioni nemiche, che già erano presenti prima dello scoppio della guerra con l’ex alleato italiano, nell’autunno del 1915 fu ultimata la seconda linea della cosiddetta Tiroler Widerstandlinie (linea di resistenza tirolese): un complesso di trincee e

ed abbandonata carareccia fra la conca di Tione e le plaga del Bleggio e Riva, sono state costruite trincee fronte ad ovest.” (Ufficio Informazioni I° Armata Italiana, 24 aprile 1915) Dalla strada imperiale (la vecchia strada TionePonte Arche, ora sommersa dal bacino della Scaletta), sull’altro versante della valle rispetto al paese di Pez, salivano sei linee di trincee da mezza montagna fino ad attraversare la vecchia strada che correva sul Passo del Durone. Sul passo erano costruite delle baracche che ospitavano, secondo quanto

Resti di filo spinato tra le linee di trincee (foto di F. Capelli)

postazioni difensive che correva dall’Ortles fino alle Dolomiti di Sesto. Questo sistema difensivo era pensato in modo da costituire una efficiente linea di difesa primaria e una secondaria in caso di sfondamento delle prime. Questa seconda linea aveva come compito il presidiare i valichi interni e le principali vie di comunicazione tra le valli. Per lo stesso motivo di quanto all’epoca accadde sul Passo del Ballino, un uguale sistema trincerato fu approntato sul Passo del Durone: “Sul Passo di Durone (m. 1033) per il quale transita la vecchia

rilevato dalla intelligence italiana, una compagnia di “Sizzeri” (cioè Schützen, presumibilmente del Battaglione Rovereto che per qualche tempo si trovò in Giudicarie o della stessa Compagnia StandSchützen Giudicarie) e una postazione di artiglieria rivolta verso Ragoli e Preore, con almeno due bocche da fuoco. Dall’altra parte della valle, sulla strada Coltura-Stenico, due ordini di trincee sbarravano la strada e una batteria di cannoni a dominare il “Ponte della Colonna” all’ingresso di Stenico. Tornando alla zona del Durone, le trincee si ar-

Trincea ancora riconoscibile a dominio della strada per il passo Durone (foto di F. Capelli)

ticolavano in gran parte lungo il vecchio sentiero che partiva da Cillà ed erano, stando ad alcuni ritrovamenti, ulteriormente difese da linee di filo spinato. I paesi alle spalle del Passo Durone fungevano da magazzini, in particolare Marazzone che, sempre secondo la cartografia dell’Ufficio Informazioni italiano, ospitava un magazzino di munizioni per artiglieria. Le trincee del Durone, per lo sviluppo statico del conflitto in Giudicarie, non conobbero mai impiego operativo attivo, ma per tutta la guerra furono comunque tenute presidiate: “opere difensive e brevi trinceramenti sulla sella del Durone (est di Tione), segnalate da aviatori” (Ufficio Informazioni I° Armata Italiana, gennaio 1918). Con la fine della guerra, questo punto trincerato, al pari delle postazioni del Passo Ballino e di molte altre, furono quasi totalmente dimenticate. Oggi le trincee del Passo Durone sono difficilmente riconoscibili in mezzo al sottobosco accumulatosi in cento anni, ma qualcosa emerge ancora dalle foglie e dalla terra: piazzole di artiglieria rimangono ancora li, spianate ma coperte di foglie e rami secchi, camminamenti trincerati dominano ancora la strada, in parte rinnovata rispetto al tracciato originale, dalla quale aspettavano, giorno dopo giorno, un nemico che non sarebbe mai arrivato.


pag.

24

Centenario Grande Guerra

GENNAIO 2017

Gli Alleati attaccano in forze le posizioni tedesche sviluppando offensive prima nell’Aisne (Francia) poi nelle Fiandre con elevatissime perdite e scarsi risultati. Il malcontento fra le truppe culmina nell’ammutinamento di reparti combattenti a Soissons (Francia). / Fronte orientale. La rivoluzione scoppiata in Russia determina la virtuale uscita dalla guerra nonostante un’effimera offensiva nell’estate, ordinata dal governo provvisorio di Kerenskj. La rivoluzione d’ottobre porta al potere i Bolscevichi capeggiata da Lenin che, fautore di una pace separata con la Germania e l’Austria, firma l’armistizio il 5 dicembre 1917. / Fronte italiano. L’esercito italiano è impegnato in una serie di logoranti offensive: la decima offensiva dell’Isonzo, la conquista dell’Ortigara, la poderosa offensiva sul fronte della Venezia Giulia conclusasi con la conquista della Bainsizza. Il comando austroungarico sferra una violentissima controffensiva inseguito alla quale le linee italiane vengono sfondate a Caporetto l’1 novembre. L’esercito italiano si attesta al Piave. / Atri fronti. Gli Alleati ampliano la testa di ponte di Salonicco e nel medio Oriente gli Inglesi conquistano Gaza, Giaffa e Gerusalemme. Limitatamente al mese di gennaio 1917 questo il susseguirsi degli eventi sia bellici che politici. «Lunedì 1 gennaio 1917 - Nazioni in guerra all’inizio del nuovo anno; nello schieramento degli imperi centrali: Germania, AustriaUngheria, Turchia, Bulgaria; nello schieramento alleato: Regno Unito, Francia, Russia, Italia, Giappone, Portogallo (l’ultima a intervenire, le sue truppe devono ancora raggiungere il fronte occidentale), Serbia (occupata, salvo un minuscolo lembo di terra nel sud del paese), Belgio (pure quasi totalmente occupato), Romania (con la capitale occupata). Le forze britanniche includono contingenti provenienti da Australia, Nuova Zelanda, India, Sudafrica, Indie occidentali, Canada. / Roma. Ottantamila prigionieri austriaci in Italia: prigionieri austro-ungarici in mani italiane al 1° gennaio 1917: 78.013 sottufficiali e soldati, 1.965 ufficiali. Venerdì 5 gennaio Roma. Conferenza interalleata. Sono presenti fra gli altri il primo ministro

Guerra 1914-18 mese per mese - Gennaio 1917

Inizia un altro anno di guerra e di morti: la Pace è lontana di Mario Antolini Muson Il mese di gennaio 1917 si pree di provvedimenti politici senta - specie sui fronti di guercosì riassunti. Anno 1917. ra - come parte centrale del ricordato come “il tre- Fronte occidentale. La Germania dichiara la guerra mendo inverno 1916/17” di cui si è accennato nella sottomarina a oltranza, determinando in tal modo puntata di dicembre. La nuova annata si presenta l’intervento in guerra degli Stati Uniti d’America i cui ancora intrisa di azioni belliche sempre più cruente primi contingenti sbarcano in Francia il 26 giugno. italiano Boselli e Cadorna, il primo ministro francese Briand, il premier inglese Lloyd George, che vorrebbe fare della guerra contro l’Austria-Ungheria sul fronte italiano l’obiettivo prioritario del 1917. Freddi il comandante in capo francese Nivelle e Cadorna. Domenica 7 gennaio Fronte dei Balcani. Balcani e Asia Minore questioni aperte tra gli Alleati. / Roma. Si conclude la Conferenza interalleata iniziata il 5 gennaio. Nel generico comunicato finale gli Alleati constatano «una volta di più il loro accordo nelle diverse questioni all’ordine del giorno» e affermano di voler aumentare sempre di più «la coordinazione dei loro sforzi. In realtà i dissensi tra gli Alleati c’erano ed erano più profondi di quanto si fosse disposti ad ammettere. Non solo in campo militare, ma anche politico e diplomatico: non c’era unicità di vedute circa il destino della duplice monarchia, riguardo alla questione jugoslava, la sistemazione dei Balcani, le sfere d’influenza in Asia Minore». Martedì 9 gennaio - Pless (Germania). La Germania decide la guerra sottomarina indiscriminata. Consiglio di guerra tedesco. Il capo di stato maggiore della marina, l’ammiraglio Henning von Holtzendorff, sostenuto da Hindenburg e Ludendorff, preme perché la Germania passi alla guerra sottomarina indiscriminata, convinto che in tal modo la Gran Bretagna in sei mesi sarebbe stata costretta a chiedere la pace. Il primo ministro Bethmann Hollweg, che da sempre si

Il generale Luigi Cadorna

oppone va a questa svolta, avverte del pericolo che gli Stati Uniti, per reazione, intervengano nel conflitto. Passa la linea dei generali. Il Kaiser ordina la guerra sottomarina contro qualsiasi tipo di natante, qualunque sia la bandiera e il carico, a partire dal 1° febbraio. / Fronte ottomano. Vittoria britannica nella battaglia di Magdhaba: gli Ottomani sono respinti dalla penisola del Sinai. / Roma. In Italia chiamati alle armi anche i quarantenni. I militari italiani dalla classe 1881 in poi (dunque fino ai 36enni) sono destinati alla prima linea. Chiamata alle armi per le classi 1875 e 1874 (41 e 42 anni d’età, destinati alle retrovie). / Fronte del Sinai. La penisola del Sinai sotto il controllo britannico. Proseguendo nell’offensiva che intende spingere i Turchi verso la Palestina, gli Inglesi conquistano la città di frontiera di Rafah, facendo 1.600 prigionieri. L’Egitto e anche tutta la penisola del Sinai, finora avamposto dell’Impero ottomano, sono sotto il controllo britannico. Mercoledì 10 gennaio Parigi. Gli Alleati vogliono

smembrare l’Austria-Ungheria. Il primo ministro francese Aristide Briand, a nome degli Alleati, consegna all’ambasciatore americano William Sharp la risposta alla nota del presidente Wilson del 18 dicembre 1916. Come condizioni della pace i governi alleati pongono la reintegrazione di Belgio, Serbia e Montenegro, la restituzione delle aree occupate dagli imperi centrali in Francia, Russia e Romania, l’abolizione di ogni presenza turca in Europa, la restituzione di terre e sovranità alle popolazioni slave, italiane, romene e ceche sotto il dominio straniero. Per la prima volta gli Alleati enunciano pubblicamente l’impegno a smembrare l’Austria-Ungheria. Martedì 16 gennaio. - Berlino. Telegramma di Zimmermann: il governo tedesco istruisce il suo ambasciato-

re a Città del Messico perché proponga ai Messicani un’alleanza militare a danno degli Stati Uniti. L’offensiva viene rifiutata, ma il telegramma, intercettato dai Britannici, è reso noto il 24 febbraio al governo statunitense che protesta con la Germania. Venerdì 19 gennaio - Berlino. La Germania tenta il Messico in funzione antiamericana. Telegramma cifrato del nuovo ministro degli Esteri tedesco Alfred von Zimmermann al plenipotenziario tedesco a Città del Messico. Con l’intenzione di alimentare l’ostilità tra il Messico e gli Stati Uniti come antidoto a un intervento americano in Europa, Zimmermann offre al Messico un ampio sostegno finanziario e i territori perduti del Texas, del Nuovo Messico e dell’Arizona in cambio di basi per gli

U-Boot e della sospensione delle forniture di petrolio alla marina britannica. Martedì 23 gennaio Fronte orientale. Un’armata tedesca punta su Riga. L’VIII armata tedesca, comandata dal generale Friedrich von Scholtz, lancia un’offensiva nel settore settentrionale del fronte per puntare su Riga. Forte resistenza russa. Giovedì 25 gennaio - Parigi. Non più di due portate nei ristoranti francesi. Economie di guerra: il governo francese impone ai ristoranti di servire non più di due portate per pasto. Mercoledì 31 gennaio Washington. Guerra sottomarina: Berlino informa Washington. Nel pomeriggio l’ambasciatore tedesco a Washington Johann Heinrich von Bernstorff consegna al segretario di Stato Robert Lansing la nota con cui lo informa dell’inizio della guerra sottomarina indiscriminata da parte della Germania, a partire dall’indomani 1° febbraio». Tra le gelide giornate invernali e le montagne di neve cadute in maniera eccezionale, il nuovo anno nasce senza speranza di vedere la fine del flagello. I già vissuti trenta mesi di conflitto in angoscia si inoltrano nel buio di orizzonti ancora privi di speranze e di squarci di azzurro. Le popolazioni - ed ancor più le truppe dei sodati sui tanti fronti sempre più decimate - vivono in trepidazione le sofferenze che si accrescono quasi senza più lacrime da versare.


Centenario Grande Guerra Circa la situazione in Giudicarie quanto mai incisive le annotazioni del già più volte citato Magnaschi: «Il 1917 è stato l’anno della grande fame. La farina arrivava saltuariamente ed il pane era sempre più immangiabile. Le continue requisizioni del bestiame ne andavano riducendo la consistenza per cui veniva anche a scarseggiare latte e formaggio per non parlare della carne, ormai quasi introvabile. A ciò si aggiunsero gli ulteriori obblighi di consegna del fieno al militare, per cui le bestie, private dei pascoli alti, venivano portate in luoghi aridi e di poco rendimento». Interessante anche l’altra sua considerazione sulla situazione a Bondo relativa ad un altro determinante aspetto della belligeranza: «Tra i problemi che angustiano l’autorità militare vi è quella dei prigionieri di guerra, per la maggior parte Serbi, utilizzati per i lavori più pesanti e nelle condizioni più disagevoli. Si sono visti quelli accampati alla Maltina in località Masa che venivano utilizzati per le teleferiche. Quelli concentrati in località Crosétte, sopra Pradibondo, erano impegnati nella costruzione d’una strada montana che porta a Maìna». Nel contempo don Perli insiste a documentare, quotidianamente, fatti e cronache. «1917 - Cosa strana! Allo spuntare d’un nuovo anno il mondo è solito a scambiarsi auguri di lunga vita e di felicità; questa volta, invece, qui il capodanno passò in istrettissimo incognito, sicché taluno se n’ebbe a male pigliandosela come una dimostrazione fatta a lui! - 3 gennaio. L’Intesa diede la sua risposta alle Centrali, ma astiosa e che tende a riversare la colpa della guerra sulle Centrali come la continuazione della medesima, le vere colpevoli di tutte le conseguenze. Quindi la colomba si riportò in aria il suo ramoscello d’ulivo disseccato. / Cadde il nuovo ministero Körber e ne fu installato un altro con a capo Clam-Martinie, e al dimissionario nostro [austroungarico] ministro degli esteri Burian che fu sostituito da Czernin (boemo). Uomini nuovissimi, amici e confinanti del defunto arciduca Francesco Ferdinando, che ne incarnano il programma delineato dal novello Imperatore nel suo Manifesto. - 8 gennaio. Oggi, dopo una giornata cristallina, il termometro segna 9 gr. R sotto zero. / I giornali computano a 5 milioni almeno i soldati dei belligeranti caduti fin qui! - 9 gennaio. Questa notte ci regalò 52 centimetri di freschissima e candida

GENNAIO 2017 - pag.

25

Gennaio 1917 - Ripercussioni in Trentino e in Giudicarie

Il 1917 in Giudicarie è stato l’anno della grande fame Le grandi nevicate misero in difficoltà la viabilità per Trento e nei paesi

In riferimento al gennaio 1917 le annotazioni della stampa trentina scrivono: «Ai rigori della guerra si sommano i disagi di un inverno particolarmente freddo e nevoso. Notizie di nevicate si susseguono per tutti i primi mesi dell’anno. Pare che quest’anno la neve ci

voglia bene, giacché ci ha fatto già diverse visite. Solo sul Pasubio i morti per slavina saranno oltre 300». Fra le cronache trovo: «15-17 gennaio. Il nuovo imperatore d’Austria-Ungheria, Carlo I, visita Trento ed altre località del Trentino».

Le trincee sepolte di neve nel gennaio 2017

neve, sulla quale oggi ne arrivò dell’altra per 18 centimetri. Tutta compresa, la neve caduta finora arriva a 128 centimetri. Tione non intende smentire il suo antico proverbio di essere e rimanere “la busa della neve” e potrebbe assumere anche quello di essere un paese di otto mesi d’inverno e quattro di freddo. Da due anni la è proprio così. - 15 gennaio. Gl’Imperatori d’Austria e di Germania, al rifiuto della pace da essi offerta, rivolsero alle loro armate un ordine del giorno in cui è detto che se gli orrori della guerra continuano la colpa cadrà tutta sui nemici, e quindi la guerra proseguirà finché la vittoria finale affermerà e coronerà le vittorie fin qui conseguite, ed i nemici dovranno subirla. / Alla neve vecchia questa notte se n’addossarono altri 20 centimetri e l’aumento continua. Il freddo salì a 12 gr. R. Uomini donne e ragazzi di nuovo a rimettere le vie in buono stato. Tutti però ricevono la mercede di 3-4 corone al dì. - 16 gennaio. Continua a nevicare. / Le Centrali pubblicarono, in una Nota alle Neutrali, che esse furono costrette alla guerra per la propria difesa ed esistenza. In occasione

di questa Nota i giornali dell’Intesa pubblicarono le seguenti condizioni di pace: «Restituzione di tutti i territori occupati e rispettivi indennizzi, rimettere al loro posto la Serbia, il Montenero, il Belgio, la Rumenia e relativi indennizzi; indennizzare l’Intesa di tutte le navi, merci, armi, valori affondati nei mari; indipendenza di tutti i popoli slavi soggetti all’Austria, cessione all’Italia dei territori di lingua italiana, restituzione alla Francia dell’Alsazia-Lorena eccetera». / Che appetito! - 17 gennaio. Oggi altra rassegna dei retrolasciati nelle antecedenti dei nati dal 1878 al 1898. Fra i 150 del nostro distretto giudiziario comparsi furono scelti 40 abili (uno da Tione su 5) e devono consegnarsi a Wels e Beneschau-Ens per il 10 mese corrente. / Presso l’imperial regio ufficio del Censo locale oggi ho rilevato che alle famiglie dei richiamati di Tione lo Stato paga mensilmente per sovvenzioni 15.972 corone. E dire che nell’ultimo scorso novembre sono state fatte in proposito delle limitazioni. / Le slavine da Saone alle Arche ci tagliarono affatto le comunicazioni con Trento. Lavoro febbrile

per lo sgombro. - 21 gennaio. Da 5 giorni il cielo sospese la sua febbrile fecondità nevifera; invece si velò la faccia d’un nuvolato bigio per nasconderci anche i raggi del sole tanto desiderato. Le nevi ingombrano in modo straordinario le vie ed i viottoli del paese, dove oltre quella calataci direttamente dal cielo vi è anche l’altra gettata dai coperti, cosicché viaggiando a carponi pel paese ti par di fare una passeggiata sui già famosi Carpazi. / I nostri carrettieri da 34 sono ridotti ad 8 coi cavalli dell’apocalisse: ricevono corone 8 al quintale da Trento a

qui. / Ora le vie per Trento sono aperte e attendiamo le tanto sospirate farine a mezzo delle automobili. Ce ne fu promessa molta pigliata dai nostri coll’occupazione della Rumenia. Stiamo a vedere se ci dicono la verità. - 22 gennaio. Statistici di professione calcolano che le spese di guerra delle potenze belligeranti ascendono finora a 360 miliardi di franchi, oltre la perdita di molti altri valori per parecchi miliardi. Alla fine della guerra, quindi, le spese saliranno a somme terrificanti. - 27 gennaio. Il termometro segna 10 gr. R. sotto zero. / Ora arriva-

no regolarmente le farine di orzo in ragione di 200 grammi per persona e di 300 pei lavoratori, i quali ultimi si computano il 40 per cento della popolazione dimorante nei paesi nostri. La popolazione non sa il modo di cucinare la farina d’orzo, e quindi è un imbroglio e pasticcio serio. Prima della guerra si faceva il [niffolo] alle farine bianche e gialle ordinarie, adesso fa le bocche a quella peggiore, ma pur deve rassegnarsi, e vi si rassegna senza accusare le debolezze di ventricolo una volta di moda; oggi il palato e lo stomaco non badano più che tanto al gusto a alle nausee. - 29 gennaio. Questa mattina il termometro segna 13 gr. R. di freddo. Le scuole del paese, collocate 2 nell’asilo e le altre in case private, furono sospese per mancanza di legna secca». Quante diversificate sfaccettature porta con sè uno stato di guerra: non vi sono soltanto battaglie e morti; ma a monte si hanno situazioni e ripercussioni e situazioni impensabili che diventano elementi integranti di uno stesso fenomeno. Di questi “dettagli”, magari considerati secondari, i libri di scuola se ne fanno testimoni e tramite tra il susseguirsi delle generazioni? E quanti conterranei sanno rendersene conto? Eppure, almeno qualche volta, sarebbe utile anche solo “pensàrghe su”! Mario Antolini Musón

����������������� � ����� ���������������������������������� ��������� ��������

� �� ��� ��!"!�!��� #��� � $�% ��� ��������&�������'$�(���$����������$����)$������� ������������������������($��)$���&&*�'�+�,���-$�����*�����)$�)�� ���������������������������������������($���&�-����� ��$��'� �������������


pag.

26

Attualità

GENNAIO 2017

Fino al 14 gennaio di scena al Centro Studi Judicaria la mostra del brillante autore giudicariese

Alessandro Togni

Si, perché nella mostra antologica personale di Alessandro Togni proprio di narrazione si tratta: per l’esposizione sono state scelte, nella vastità della sua produzione artistica, opere legate all’amore e alla passione dell’autore per la scienza, per la fantascienza e per tutta la grande tradizione cinematografica, musicale ed artistica ad esse legate. Un percorso di formazione e produzione, il suo, che procede da circa quarant’anni alla scoperta dell’ignoto in realtà e dimensioni aliene, in un futurismo possibile ed arrivabile, nel quale ci pare di udire in sottofondo (ma non troppo) l’inquietante voce di HAL 9000 e/o le note decisamente più rassicuranti di Space Oddity. Citazioni, suoni ed immagini che di volta in volta si possono e si potranno riconoscere nelle opere installate sulle pareti della sala esposizioni del Centro Studi Judicaria a Tione fino al 14 gennaio. Intelligentemente disposte

“Odissea nello spazio” con Alessandro Togni

Sabato 17 dicembre si è inaugurata la mostra personale di Alessandro Togni, all’interno della rassegna JudicariArte. Una inaugurazione all’altezza di ogni aspettativa: negli spazi del Centro Studi Judicaria a Tione un pubblico numerosissimo ha partecipato alla presentazione del lavoro artistico di Alessandro. Uno stile, il

secondo un ordine cronologico che permette di capire ed apprezzare al meglio questa mostra antologica,

le opere colpiscono subito il visitatore per la loro forza dirompente, l’energia e il movimento che sprigio-

suo, come già ricordato nello scorso numero, figlio di un percorso pluriennale all’insegna della sperimentazione e della scoperta di nuove rese, nuovi materiali e nuove tecnologie ma anche di un nuovo approccio ai materiali e al loro utilizzo in ambito artistico, per creare nuovi tipi di narrazione.

nano, come giustamente sottolineato dal Presidente del Centro Studi Judicaria Graziano Riccadonna e

dalla critica d’arte Nicoletta Tamanini nella loro presentazione introduttiva. Anche Alessandro Togni

Giornale delle Giudicarie, distribuito dalla Cooperativa Lavoro Da circa un anno Poste Italiane ha sospeso la distribuzione tramite Postazone, la tariffa per la spedizione di posta non indirizzata con la quale veniva recapitato, fra gli altri, anche il Giornale delle Giudicarie in tutte le utenze del nostro territorio. Si tratta di un provvedimento che ha creato non pochi problemi per una realtà come la nostra, che basa proprio sulla capillarità e sulla copertura delle Giudicarie, uno dei motivi del suo successo, che dura da 12 anni.

Questo non significa certo che il Giornale delle Giudicarie abdichi dal proprio ruolo di informazione locale porta a porta. Come avrete avuto già modo di apprezzare, cambiano, invece, le modalità di spedizione, che sono state affidate ad una cooperativa locale e che avranno comunque bisogno di un po’ di tempo per essere completamente rodate. In ogni caso il Giornale delle Giudicarie continuerà ad essere distribuito in 16.500 a tutte le utenze giudicariesi.

Da gennaio dello scorso anno il Giornale delle Giudicarie viene distribuito dalla Cooperativa sociale Lavoro, con sede in località Copera a Zuclo. Per segnalare critiche, suggerimenti, disguidi nella spedizione è possibile chiamare il numero della cooperativa: 0465-326420 oppure quello del Giornale delle Giudicarie, 0465322934, oppure via mail all’indirizzo: redazionegdg@yahoo.it.

ha voluto, nell’introduzione, “raccontare” in prima persona la sua arte e la sua genesi come artista, sottolineando le influenze che hanno reso così caratteristica la sua produzione e ricordando con commozione il maestro ed amico Basilio Mosca. Concludendo il suo intervento, ha introdotto un giovane dj e compositore di musica elettronica tionese: Stefano Artini, in arte SINO, nome non estraneo al mondo della musica, avendo alle spalle anni di lavori e di live set in giro per l’Italia e all’estero, sia come SINO che come parte del duo elettronico Vètsera. A lui il compito di creare un sottofondo musicale alla visita della mostra. Espressamente voluta da Alessandro, la musica di SINO, con le sue sonorità elettroniche, ritmi coinvolgenti ed effetti sintetici si dimostrava adatta per creare la giusta atmosfera. Una inaugurazione, quindi, dove l’espressione artistica la faceva da padrona a 360 gradi, con continui richiami al mondo della scienza e fantascienza, musica, pop culture e mondi lontani. E giustamente premiata da un pubblico numerosissimo che calorosamente ha “circondato” Alessandro per tutto il percorso espositivo. Aldo Gottardi


Società

GENNAIO 2017 - pag.

27

Le due serate di presentazione del film ideato dal Gruppo Giovani In-Vita hanno fatto registrare il gran pienone

Ottimo successo per il cortometraggio made in Giudicarie

Negli anni sono state proposte diverse attività l’ultima dei quali sarà svelata nei prossimi giorni a tutti gli appassionati. «Con il gruppo degli animatori – afferma l’animatrice Elisa Gasparini – ci siamo trovati a settembre 2015 con l’obiettivo di proporre ai ragazzi un progetto innovativo e totalmente nuovo. Il teatro piace molto ai componenti del gruppo, ma volevamo qualcosa di veramente diverso. Da qui nasce l’idea del cortometraggio. E così, dopo l’approvazione del Piano Giovani della Valle del Chiese, siamo partiti.» Il gruppo si è affidato al regista noneso Marco Magnani, il quale ha seguito, dalla stesura del testo al montaggio finale, l’intero progetto. «A nome di tutto il gruppo – prosegue Elisa Gasparini – vogliamo ringraziare Marco Magnani per il lavoro svolto. Può sembrare facile fare un corto, ma il lavoro “dietro l’obiettivo” è molto. Basti pensare che per un minuto di corto servono otto ore di riprese. Mi preme ringraziare anche gli esperti che hanno seguito i ragazzi per le parti di canto, ballo e recitazione: dalla maestra di danza

Se alla vigilia l’attesa era molta e prevedibile il risultato del cosiddetto “giorno dopo” era altamente inaspettato. Due serate da tutto esaurito, due serate in cui nelle sale di Borgo Chiese e Sella Giudicarie non c’era un seggiolino vuoto. Ed è proprio il caso di dire che il cortometraggio ideato dal Gruppo giovani In-Vita è stato un autenVanessa Corradi, a quella di canto Romina Faes fino a Silvia Salvaterra che ha curato la parte della scenografia.» Durante il lungo percorso i ragazzi hanno preso parte ad alcuni lezioni con il regista per avere le nozioni base per poter stare correttamente davanti ad una telecamera. Ma di cosa parla il cortometraggio? Attraverso alcune interviste sono state raccolte informazioni sulle leggende dei paesi del Comune di Valdaone dalle quali è nata una storia tutta nuova. L’abilità

dello spettatore consisteva nello scoprire quali leggende sono state usate lasciandosi però coinvolgere da questa nuova tutta storia. «Le ore di lavoro – conclude Elisa Gasparini – sono state davvero molte. Ma grazie all’entusiasmo ed all’orgoglio del gruppo siamo riusciti a presentare, dopo quindici mesi di duro lavoro, il nostro cortometraggio. Mi preme ringraziare anche la “make up artist” Francesca Mamone e Riccardo Orsi che ha curato le colonne

tico successo. Il gruppo, nato quasi per gioco poco più di dieci anni fa nel piccolo paese di Praso, con l’obiettivo di creare un momento di incontro per gli adolescenti, ha visto da subito l’adesione di diversi giovani dei paesi limitrofi, coinvolgendo in breve tempo circa 40 ragazzi dell’intera “busa” della Pieve. sonore. Sicuramente i nostri ragazzi non saranno dei veri professionisti ma posso assicurare che hanno lavorato moltissimo per raggiungere questo importante traguardo.» Da non tralasciare il bel gesto che il GRUPPO GIOVANI IN-VITA ha effettuato

nella serata del 20 a novembre dove l’incasso, raccolto presso il teatro di Sella Giudicarie, è stato devoluto in beneficienza all’orfanotrofio di Tosamaganga in Tanzania che attualmente è gestito dalle Suore Teresine e sostenuto dal Gruppo Missionario Alto

Garda e Ledro. L’ultima importante novità, fanno sapere gli animatori, è quella che il cortometraggio, dopo le due visioni proposte nella locale Valle del Chiese, sarà oggetto anche di un importante concorso italiano i cui dettagli, per motivi scaramantici, sono ancora “Top Secret”. Non finisce sicuramente qui. Siamo solo alla fine del primo tempo dunque ed ulteriori aggiornamenti ci saranno sicuramente nei prossimi mesi. Marco Maestri

ORARIO APERTURA AL PUBBLICO UFFICI (escluso sportello contratti) Lunedí, Martedì, Giovedì e Venerdí: dalle ore 08.00 alle ore 12.00 - chiuso il pomeriggio Mercoledì: dalle ore 08.00 alle ore 12.00 e dalle 13.24 alle 17.00

SPORTELLO CONTRATTI (elettricità, acqua, gas) Martedì, Mercoledì e Giovedì: dalle ore 08.00 alle ore 12.00 - chiuso il pomeriggio

I ragazzi del gruppo giovani In-Vita

ORARIO APERTURA AL PUBBLICO SPORTELLO CONTRATTI E INFORMAZIONI Lunedì e Venerdì: dalle ore 08.00 alle ore 12.00 - chiuso il pomeriggio Mercoledì: dalle 13.24 alle 17.00

VETRO SELETTIVO = RISPARMIO ENERGETICO * RISPARMIO IN BOLLETTA IN INVERNO E IN ESTATE * MAGGIOR CONFORT ABITATIVO * PROTEZIONE DEI VOSTRI MOBILI e TENDAGGI

TUTTO QUESTO IN OMAGGIO CON I SERRAMENTI TOSI ECO ECO BONUS

BONUS

65% 65%

.800 99 00 78.

mercato libero:

.800 03 00 30.

REPERIBILITÀ ED EMERGENZE 0465 321066 Acqua 334 69 90 617 Elettricità 338 40 53 578

PRONTO INTERVENTO GIUDICARIE GAS

CONSULENTE DELLA VOSTRA ZONA sig. MASE’ MATTEO

Via Sabbioni, 61 - 38062 ARCO (TN) tel. 0464/531212 fax 0464/532711 www.tosiserramenti.it info@tosiserramenti.it

mercato tutelato:

.800 28 94 23. LA FORZA DELLE IDEE


pag.

28

GENNAIO 2017

“Matematikblue” – Alessandro Togni/2008

SPONSOR 2016 ACI Tione Adamello Srl Af Petroli Agenzia Immobiliare Ballardini - Tione di Trento Agenzia Immobiliare Cereghini -Bonapace Agnoli Luigi - Tione di Trento Agraria 2000 - Tione Agritur Santa Barbara Albergo Aurora Albergo Ginevra Albergo Roncone Apt Terme di Comano Apt Madonna di Campiglio - Pinzolo-Val Rendena Armani Remigio - Lardaro Armani Arredo Casa Ascoop – Tione di Trento Associazione Pescatori Associazione Brenta Volley Associazione Culturale Le ombrie Asm Tione Asilo Nido Fantabosco - Ponte Arche Aspiag Service Atesina Gas – Lavis Autorendena - Villa Rendena Azienda Agricola M2G Ballardini Nadia - Tione Banca Valsabbina - Storo Bauer Spa Beccari Logistica Belli Ceramiche Benetton 012 - Pinzolo Benetton - Tione Bertini - Pasi Biancohome -Ponte Arche BIM del Chiese BIM del Sarca Bios - Pieve di Bono Birrificio Val Rendena Blu intimo - Tione

CAM srl - Trento Capelli Giampaolo Castello del Buon Consiglio Pat Carnevale di Storo Carnevale di Tione Carpenteria Fratelli Failoni Cartiere di Carmignano – Condino Centro Studi Judicaria - Tione Ceresa Geometra Egidio Collini Lavori Spa Colorificio Failoni - Tione di Trento Cooperativa L’Ancora Comitato 3Tre Madonna di Campiglio Comune Castel Condino Comunità delle Giudicarie - Tione Conad Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali Consorzio Turistico Valle del Chiese Costruzione Valentini Immobiliare Adamello Dentisti in Croazia Dottoressa Manuela Filosi Ecofiera di Montagna - Tione Ecomuseo della Valle del Chiese - Condino Edilmarmi - Tione Ediltione – Tione di Trento Effepierre Pinzolo Elettromedia Unieuro- Zuclo Emilio Cozzio & C. – Spiazzo Rendena EscoBim Spa Estetica Katia Famiglia Cooperativa Giudicarie Fercasa Tione Funivie Pinzolo Spa Gea Studio Dentistico Tione Geometra Buffi Geometra Amico, collegio geometri TN Gelateria Basin - Pieve di Bono Girardini Srl Tione Girardini Moreno Pitture

Gottardi Franco Gruppo Mazzini Hotel Da Rita - Condino Hotel Serena Hotel Walter Hygan srl Idea Guida - Tione Ines Gioielli Impresa costruzioni Amistadi Innova Srl Itas Assicurazioni La Termoidraulica La Valsabbina 1898 – Banca di Storo Lavori in Corso La Cassa Rurale Giudicarie Paganella Valsabbia Le Ghiaie srl Magic Sport Pinzolo Manufatti Lorenzi Ponte Caffaro Martinelli Impianti Elettrici - Ponte Arche Mazzacchi Gomme – Condino Mobili Bonenti - Bondo Mobilificio Taffelli - Pieve di Bono Moneghini - Storo - Pinzolo Monfredini Fausto – Tione di Trento Monfredini Livio e Rudy Nardis Sport Pinzolo Ottica Ghirardini - Tione di Trento Ottica Oliana- Tione di Trento Onorati Calcestruzzi – Bleggio Inferiore Panificatori del Trentino Paradigma Pat/Ass. alla Cultura Pensione Serena Pellizzari Daone Pistoria Val Rendena – Caderzone Terme Plastigomma - Tione di Trento Poker Onoranze Funebri Pretti e Scalfi Pro Loco Bolbeno

Pro Loco Bocenago Pro Loco di Preore Pro Loco di Storo Pro Loco Zuclo Punto 3 di Alessandro Togni - Tione di Trento Rifugio Brentei Rifugio Carè Alto Rifugio Casinei Rifugio Val di Fumo Rifugio Trivena - Breguzzo Rifugio San Giuliano Ristorante Alpino - Breguzzo Ristorante la Contea - Bolbeno Sanit Point Tione Scaia Gioiellerie - Tione/Pinzolo Scaia Ottica - Tione Scripta s.c. Scuola del Legno di Praso Sirianni Abbigliamento - Tione di Trento Sirianni Floricoltura - Tione Sogap Servizi Ambientali – Preore SportDivision Stedile Gioielleria - Madonna di Campiglio Steldo materiali edili - Tione di Trento Studio dentistico dr. Zeni - Sarche Studio Bonetti Tione Terme di Comano Terme Val Rendena Termodolomiti Tessilmonfrì Storo Tomasini Auto Tosi Serramenti Trentino Sviluppo Spa - Rovereto Trekking dell’Adamello Troticoltori Trentini Ufficio Stampa Pat UPT Tione Viaggi Paoli – Tione di Trento Viviani Carrozzeria Tione


Sport/Attualità

GENNAIO 2017 - pag.

29

Centro Sci Bolbeno – Borgo Lares: ottimo inizio! Davvero in tanti hanno affollato il centro sciistico sin dall’apertura del 17 dicembre

La fiaccolata del 30 dicembre, con oltre 1.500 persone presenti ha battuto ogni record in termini di partecipazione, ma anche tutte le altre iniziative collaterali si sono rivelate azzeccate, riscuotendo l’apprezzamento del pubblico, basti citare l’ottima riuscita della terza edizione della “Ciaspolares”, organizzata ottimamente dal Consorzio Turistico Valli Giudicarie. Un inizio dunque coni fiocchi per il miracoloso centro sciistico, la cui attività non conosce sosta visto che sono ben 4 gli appuntamenti di cartello in programma nel mese di gennaio: si va dal 23^ Memorial Mario Marchetti in programma l’8 gennaio, fino al Trofeo Alpini di Zuclo - Bolbeno del 29 gennaio, passando anche per la terza edizione di “Bande sulla neve” in programma domenica 22 gennaio. L’appuntamento clou del mese cadrà invece venerdì 29 gennaio con il “Parallelo dei Campioni” – III Trofeo “La Contea”- , uno spettacolare parallelo

“Una partenza col botto”; con queste poche parole i vertici della Pro Loco di Bolbeno, da quasi 50 anni ente gestore del famoso e glorioso impianto sciistico, esprimono la grande soddisfazione che aleggia tra tutti gli operatori che operano presso la rinomata Skiarea. Fin dalla data di apertura infatti, datata sabato 17 dicembre, sono state davvero molte le persone accorse a sia per sciare sia per divertirsi notturno che vedrà ai nastri di partenza i più forti interpreti dello sci alpino della nostra provincia.

Ultima annotazione, non certo per ordine di importanza, riguarda il trend delle iscrizioni all’ormai famoso

con bob e slittini, sfruttando magari le giornate di apertura anche serale dell’impianto, tutti i mercoledì e venerdì dalle 18.30 alle 21.00. Un vero e proprio assalto si è registrato durante le vacanze di Natale, quando ai “valliggiani” si sono aggiunti anche migliaia di turisti, ormai abituati a trovare nel piccolo centro giudicariese un ambiente ideale per la pratica dello sci, in particolare per i più giovani. corso di avviamento allo sci che ha portato lo Sci Club Bolbeno tra le primissime posizioni in Italia quanto a

numero di tesserati. Fonti del sodalizio riferiscono di un ottimo trend di iscrizioni, certamente anche aiutato

dal mantenimento a soli 60 € della tariffa d’iscrizione che da diritto alla frequenza di ben 9 lezioni con cadenza bi-settimanale da 2,5 ore ciascuna. Per chi non lo avesse già fatto, si ricorda che le iscrizioni sono ancora aperte e per maggiori informazioni si consiglia di visitare il siti www.sciclubbolbeno.it dove è possibile anche effettuare l’iscrizione on-line.

Al caffè Al Corso di Tione

Franca appende il grembiule al chiodo Più di quarant’anni di lavoro nei più frequentati e caratteristici bar di Tione, a tu per tu con la vita più schietta e vivace del paese, dall’altra parte del bancone. Dal 1974 Franca Fenice ha rappresentato un viso amico e familiare per più di una generazione di clienti tionesi e non e, con la sua professionalità e cordialità ha assistito anche al passaggio da un’epoca in cui il bar era il punto di ritrovo per eccellenza per amici e compagnie, a quella attuale dove invece i locali sono diventati dei pit stop, nella frenesia del mondo moderno. Per 32 anni, dal 1974 al 2005, è stata barista assieme al fratello allo storico Bar Centrale, come dice il nome esattamente al centro del paese. Qui, nelle familiari sale del locale, ormai scomparso dopo

la ristrutturazione dell’edificio dove era situato, Franca ha visto il trascorrere di ore spensierate della Tione che non c’è più: le interminabili partite a carte, i bicer che andavano e venivano, le risate e i discorsi tra le enormi compagnie, che con il trascorrere delle ore del giorno si animavano sempre più. “Ho sempre amato il mio lavoro” dice Franca “e un po’ mi dispiace finire dopo così tanti anni di servizio, ma è giusto così. Dal 31 dicembre sarò in pensione e finalmente potrò avere il tempo di dedicarmi a me stessa, riposare e viaggiare.” Dal 2005, quando il Bar Centrale chiuse i battenti per sempre, Franca lavorò due anni presso il Bar della Stazione, per poi passare al Caffè del Corso, dove dopo nove anni sta per terminare la sua

Franca Fenice

storia di barista. “Ho visto e conosciuto tantissime persone lavorando in un bar, e ho visto anche cambiare il modo di ‘vivere’ il bar. Una volta si era come più rilassati, nel bar ci si trovava anche senza darsi un appuntamento, era il ritrovo per eccellenza e ci si passavano molte ore in allegria. Oggi è diverso. La gente ha sempre fretta, sempre di corsa e non si vive più in tranquillità lo stare al bar: ci si ferma poco, si consuma in fretta e a volte si sbuffa e ci si lamenta se chi arriva dopo di noi viene casualmente servito prima. Saranno cambiati i tempi, più frenetici, ma anche la gente è cambiata, stressata, sempre a correre e a non fermarsi mai.” Aldo Gottardi


pag.

30

Opinioni a confronto

GENNAIO 2017

BOTTA E RISPOSTA

Occorre più uniformità e sobrietà nello scegliere i colori delle case nei nostri centri abitati

No ai paesi “arlecchino”

vilgiat@yahoo.it

Caro Adelino, vorrei sollevare il tema del colore da dare alle case di nuova costruzione, ma soprattutto a quelle ristrutturate e rimesse a nuovo. Talvolta si esagera davvero. Un po’ in tutte le Giudicarie si assiste ad un fiorire di colorazioni strane, case in pieno centro storico, tinte di colori sgargianti che niente hanno a che fare con l’ambientazione, né con il buon gusto. Salendo da Storo verso Tione ci sono esempi da sgomento. Mi danno fastidio i colori che niente hanno a che fare con il contesto storico ed ambientale dei nostri piccoli borghi. Vogliamo trasformare i nostri sobri paesi di montagna in

paesi arlecchino? Non mi sembra il caso, per ovvie ragioni, ma non si può farci niente? Lettera firmata

Siamo in Italia, cara amica, ed ognuno si sente in diritto di fare, non solo in tema di colori, quel che più gli piace, in barba alle regole del buon

gusto e del buon senso. La legge non lo vieta, dà delle indicazioni generiche di moderatezza, facendo riferimento ai colori del vicinato e dell’abitato nel suo complesso. A dir il vero, qualche tempo fa, quando le ristrutturazioni e le costruzioni di nuove case, dovevano passare al vaglio della CUP, Commissione urbanistica comprensoriale, nel concedere la licenza edilizia, oltre alla regolarità della ristrutturazione, si imponeva anche il colore che meglio si intonava

al contesto edilizio della zona abitativa. Quella Commissione fece un ottimo lavoro. Impedì lo sfascio dei centri storici e contribuì a creare una rete urbanistica dell’intero territorio comprensoriale, moderna e funzionale. Ma a molti, la CUP, dava fastidio, era d’impedimento alle speculazioni ed alle fantasie di molti saccenti che reclamavano mani libere nel progettare e nel costruire. Così la CUP venne ridimensionata e oggi ne paghiamo le conseguenze. Così oggi, in tema di tinteggiatura, ognuno

può tingere la propria casa come più gli piace, secondo i suoi gusti. Ma non tutti gusti sono di facile digestione, alcuni sono dei veri e propri pugni nello stomaco. Colpa anche dei colori sintetici introdotti dalla moderna industria delle costruzioni al posto dei colori tradizionali a base di terre e di ossidi. Per arroganza, o per spocchia, magari anche in buona fede, è un modo come un altro per marcare il territorio. Ma è anche un crudele modo di ferire la sobrietà e la serenità dei nostri paesi. Proviamo a pensarci. (a.a.)

Ancora sul referendum

mo detto di no. Ma allora non gridiamo più allo scandalo per i privilegi della casta, festeggiamo anche noi con i senatori che hanno brindato per la vittoria in quella specie d’ “ospizio” che ancora si chiamerà Senato. C’era la possibilità di abolire quel carrozzone del CNEL, oltretutto costosissimo, ma assolutamente inutile, ma non l’abbiamo fatto. Avevamo la possibilità di semplificare e snellire il sistema burocratico statale, ma abbiamo detto di no, (inutile allora continuare a lamentarsi delle code negli uffici, delle pratiche che non finiscono mai, dei processi che durano decenni). Ma allora, se così come sono le cose vanno bene, se siamo soddisfatti, non parliamone più. Basta lamentarsi. Evviva l’Italia! (a.a.)

Amico mio, hai perso. Ha vinto il ‘no’ nonostante i tuoi appelli, il popolo italiano ha bocciato solennemente la riforma costituzionale, e ora come la metti? Sei arrabbiato? Io invece sono contento… Luca Caro Luca, non sono arrabbiato, sono sereno, il popolo ha votato ed io ho il massimo rispetto per la volontà popolare, ci mancherebbe. Però resto del mio parere, abbiamo perso un’occasione che non si ripresenterà mai più, non illudiamoci. Potevamo eliminare quel bicameralismo perfetto che tanti guai ha provocato negli ultimi anni rispedendo a casa 315 senatori con significativi risparmi e vitalizi (circa 50 milioni di euro l’anno), ma abbia-

Grillo e gli insulti da bar Durante la campagna referendaria ne abbiamo sentito di tutti i colori. Si rincorrevano un po’ tutti e giocavano a chi le sparava più grosse. Una cosa vergognosa. Ma più di tutti mi ha stupito Grillo quando è arrivato ad insultare l’ex presidente Renzi chiamandolo “scrofa”. Ma non era quello di Grillo il partito degli uomini santi, onesti, infallibili, integerrimi... Lettori interessati alla sua risposta Avete ragione, negli ultimi giorni è successo di tutto. Di qua e di là, se

ne son dette di bo’ e di vacca, senza un minimo di decenza. Verità poche, un sacco di bufale, post-verità, come si dice oggi, era difficile capire chi dicesse il vero e chi mentiva sapendo di mentire. In quanto alla “scrofa”, è stato il colpo più sorprendente, anche perché a sentirlo dire da Grillo, con quella faccia, sembra strano. Per quanto riguarda Renzi, la faccia mi ricorda più un volpino presuntuoso, o magari un cigno vanitoso, ma non certo una “scrofa”. Non so, allora, come dovremmo chiamare i suoi

seguaci, con tutto quello che stanno combinando. Vedi Roma e non solo. Se in qualunque città italiana fosse accaduto quel che è successo nel Comune di Roma, Grillo ed i suoi starebbero impazzando sui giornali, TV e internet per urlare tutta la loro indignazione e reclamare dimissioni immediate. Di fronte agli arresti e alle incriminazioni nel cerchio magico della Sindaca Raggi, i grillini hanno inserito il silenziatore, presi ormai da uno stato di evidente confusione. Sono spariti anche il bel (si fa per dire!) Di

Maio ed il simpatico Di Battista. Non poteva che essere così, i grillini han sempre predicato un’Italia bipolare: da una parte loro, belli, puri e onesti, e dall’altra tutti gli altri. Ora quest’immagine sta miseramente crollando, con i fatti di Roma stanno mostrando la loro vera pelle, più o meno come la pelle degli altri, talvolta anche peggio. Per i 5 stelle si apre una nuova stagione, tutta da decifrare e da scrivere, comunque piena di rischi e di incognite. E il bello deve ancora venire….(a.a.)


Le Lettere I nostri amici altoatesini questo semplice e fondamentale concetto l’hanno compreso ed hanno votato in favore del testo sottoposto a referendum. Noi trentini no, abbiamo preferito inseguire le chimere proposte dagli imbonitori di ultima generazione che hanno facilità di eloquio in campagna elettorale, ma poca dimestichezza con le Istituzioni e/o poco rispetto per le stesse. Quel che si prova a giochi fatti è un grande senso di delusione e avvilimento per questa prova di immaturità del popolo trentino. Per amore di verità sono molti i comuni che hanno compreso il significato e l’importanza del referendum sotto questo profilo e non solo. Chi ha votato SI ha voluto affermare e

GENNAIO 2017 - pag.

31

Referendum e dintorni

I signori del NO I signori del NO che abitano questa fortunata provincia si sono resi conto di avere sbeffeggiato l’autonomia trentina? Nella folle corsa alla caccia di Renzi hanno soprasseduto a un fatto di enorme importanza: il testo della nuova e giammai obsoleta Costituzione

conteneva delle clausole di salvaguardia che avrebbero messo al riparo da qualsiasi attacco, presente e futuro, la storica condizione di autonomia (rispetto al potere centrale) della nostra Regione e delle sue due Province.

consolidare la condizione di autonomia e al tempo stesso condividere i contenuti della riforma volta a semplificare l’assetto istituzionale, a snellire le procedure di adozione delle decisioni che riguardano la nostra vita, il nostro lavoro, la nostra salute e molto altro.

Chi ha voluto innanzitutto sbarazzarsi di Renzi (che personalmente stimo e ringrazio) ha sbagliato obiettivo ed ha contribuito a rendere più fragile, più esposta agli attacchi sempre più frequenti l’AUTONOMIA trentina dalla quale dipendono le nostre condizioni di vita quotidiana. Qualcuno potrebbe pure deriderci per questo madornale scivolone. E non potremmo dargli torto! Claudia Calza

TennisClubTione:organizzazione,Teamefuturo L’attività del Circolo tennistico di Tione è in pieno svolgimento, coinvolgendo non solo agonisti e praticanti, ma anche tante persone “alle prime armi”. La struttura sportiva di Parco Saletti organizza infatti per i propri affiliati corsi di Mintennis, Basic School, avviamento all’attività agonistica, corsi per adulti. Il tutto con un’attenzione particolare al coinvolgimento dello sportivo ed al divertimento di tutti i tennisti e le tenniste. Ha recentemente preso il via, come buona consuetudine, la Scuola Tennis

che vede tra gli iscritti per l’anno in corso oltre 40 ragazzi/e dai 5 ai 17 anni. La dinamicità del Presidente del Tennis Club Tione, nonché istruttore Fabio Fedrizzi e dell’istruttrice Roberta Bellasi, consentono di mettere in campo ogni giorno la passione e la motivazione per far entusiasmare tutti coloro che sono all’inizio e vogliono cimentarsi con il Tennis e ma anche coloro che, già confidenti con la racchetta, vogliono migliorare il proprio gioco, divertirsi e tenersi in forma. Sono molte le idee in campo per creare coin-

volgimento e diffondere la pratica del tennis, ottima anche per la salute; un buon esordio sulla piazza degli eventi è stata la 8 ore di Tennis svolta durante lo scorso mese di settembre, che vedrà un’edizione ancor più ricca nel 2017. E’ stato registrato grande apprezzamento anche per gli appuntamenti sociali e conviviali ospitati dal Circolo stesso durante

l’estate, come anche per il torneo sociale e quello della Federazione, di 4^ categoria. Non da ultimo, l’attività agonistica del Circolo prosegue con le varie formazioni maschili e femminili impegnate sui circuiti provinciali.Anche la comunicazione del Tennis Club Tione ha avuto un brillante impulso durante gli ultimi mesi grazie alla realizzazione del

nuovo sito web ufficiale http://www.tennistione.it/ ed alla fanpage Facebook Tennis Club Tione, dove tutti i followers ed i simpatizzanti possono tenersi aggiornati sull’attività del Club ed interagire direttamente online con richieste e prenotazioni dei campi. In prospettiva futura, il Team, ovvero il Direttivo chiamato a guidare il Tennis Club di Tione si rinno-

va nei suoi componenti: -presidente e istruttore Fabio Fedrizzi, istruttrice: Roberta Bellasi, vicepresidente Wanda Maria Loria, segretario Pierlugi Salvaterra, consiglieri Yuri Drago, Cesare Cozzio, Ivan Armani, Niccolò Pennestre, segreteria generale Antonella Cici e consulente contabile Cesare Semiani.


pag.

32

GENNAIO 2017


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.