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Giudi iudicarie

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AGOSTO 2016 - pag.

Mensile di informazione e di approfondimento

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Il “bello” deve ancora venire

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FONDATO NEL 2002 - Distribuito da

Gnl per le zone senza metano, teleriscaldamento: i comuni rispondono al fabbisogno energetico A pagina 4

di Adelino Amistadi Ne ho viste di cotte e di crude nella vita. Ho girato il mondo dall’America del Nord alla Nuova Zelanda, dal Venezuela all’Australia. Ho conosciuto e convissuto con etnie, le più eterogenee. Sono stato testimone di avvenimenti che allora mi sembravano secolari. Ho parteggiato con cautela per il ‘68 studentesco che cambiò in poco tempo la società, ho avversato, per quel che potevo, le Brigate Rosse, ho assistito all’assassinio dell’On. Moro che avevo conosciuto in più occasioni e che mi aveva preso in simpatia, ho sofferto la scomparsa dei partiti storici che avevano ricostruito l’Italia nel dopo guerra, ho sempre evitato le sirene salvifiche del Pci evitando di riconoscermi nei vari Longo, Occhetto, D’Alema, Bersani, Pinter e compagnia bella. Ho goduto e contemplato con gioia in Tv l’abbattimento del Muro di Berlino, la caduta del comunismo che sembrava essere nel mondo la panacea di tutti i mali. Tutte cose che solo qualche mese prima sembravano inimmaginabili. Ero convinto, allora, che ormai l’umanità intera si stesse avviando verso un futuro di serenità, di benessere e di pace. Riuscii ad assorbire senza venir meno alle mie convinzioni persino l’11 settembre, quel macabro giorno, che sconvolse New York con le sue torri devastate. Così come mi sembravano normali le continue guerre fratricide in giro per il mondo, guerre d’assestamento, pensavo. Continua a pag. 14

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Giudicarie in cerca di energia

ANNO 14 - AGOSTO 2016 - N. 8 - MENSILE

EDITORIALE

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Austerity e prudenza di Paolo Magagnotti

La centrale di Cimego

Verso il 2018?

“Partito” dei sindaci, debutto a Tione A PAGINA 13

La proposta

Ospedale, attenzione sulle partorienti

A PAGINA 8

I NUOVI SINDACI Pucci, primo sindaco di Borgo Chiese A pag 6 ATTUALITÀ Parco, ecco il nuovo direttore A pag 20 VIABILITÀ Sarche, la rotatoria è una necessità A pag. 20

Nella lunga ingenerosa serie di attacchi all’Unione Europea che ha caratterizzato l’atteggiamento di diversi politici in questi ultimi tempi ricorrente è il termine austerity. Lo stesso presidente del Consiglio italiano, pur avendo moderato recentemente le sue critiche a ritornello verso Bruxelles, non perde occasione per sferrare attacchi all’ austerity, definita recentemente una “follia”. Mi occupo di integrazione europea da oltre quarant’anni e difendere le Istituzioni europee a spada tratta in termini acritici non fa nemmeno parte del mio stesso comportamento e quando lo ho ritenuto opportuno non ho mancato di muovere le mie osservazioni. Continua a pagina 6

Focus

Le “regole” per vivere la montagna A PAGINA 16

Istruzione

Dalla Maturità al futuro dopo la scuola A PAGINA 11


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Rassegna Stampa

AGOSTO 2016

A cura della REDAZIONE

RASSEGNA STAMPA LUGLIO 2016

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA

Il Cardinale Kasper in Val Rendena

Madonna di Campiglio - Alla 3° edizione del Triathlon Sprint Madonna di Campiglio secondo posto per Andrea Pederzolli e terzo per Norman Masè - La 3° edizione del Triathlon Sprint Madonna di Campiglio è stata vinta da Jacopo Butturini per la categoria maschile e da Giorgia Rigoni per la femminile. Ma a tenere alti i colori locali due grandi atleti giudicariesi. Al secondo posto si è piazzato Andrea Pederzolli di Fiavè (Cus Trento CTT), al terzo posto Nornam Masè di Giustino dell’AS Dolomitica nuoto CTT. Bersone - In 3mila alla festa delle associazioni - Grande successo per la Festa delle Associazioni a Bersone dove si sono dati appuntamento i volontari delle associazioni presenti sul territorio. Notevolissimo l’afflusso con circa 3mila presenze Giudicarie - Sequestrati oltre 200 kg di cicerbita alpina - Oltre 200 chilogrammi del prezioso radicchio dell’orso sono stati sequestrati nel corso del mese di giugno dal personale delle Stazioni forestali di Borgo Chiese, Pieve di Bono-Prezzo e Tione che hanno elevato 47 processi verbali di trasgressione. Ponte Arche - Parto «precipitoso», nasce sul ciglio della strada - Parto precipitoso nelle Giudicarie Esteriori: una giovane donna della Val Rendena ha dato alla luce la sua creatura sul ciglio della strada a Ponte Arche, dopo non essere riuscita a raggiungere in tempo l’ospedale del capoluogo, dove si stava recando in auto accompagnata da una parente. Per sua fortuna, la sua accompagnatrice lavora come ostetrica in val Rendena e la neo mamma ha dunque potuto avere al suo fianco una figura preparata e competente che ha permesso che tutto andasse nel migliore dei modi nonostante le circostanze abbiano obbligato il lieto evento a svolgersi in un contesto non certo tra i più agevoli. Val Rendena - 30enne colpito da un fulmine allo Spinale, salvo per miracolo - Colpito da un fulmine sul Monte Spinale durante il temporale un turista lombardo di 30 anni è stato trasportato al Santa Chiara in elicottero dove ha ricevuto le cure adeguate e si è ripreso dallo shock. Fortunatamente il fulmine che lo aveva colpito si è scaricato dalla spalla alla mano e non ha leso gli organi vitali. Val Genova - Orso curioso al rifugio Mandron... - Un orso affacciato alla finestra del rifugio Mandron... è quanto ha ritratto con una foto il gestore Davide Galazzini e che è stata postata sulla bakeka di facebook della Sat di zona, e che ha spopolato in rete... ma non era l’orso un animale schivo che evita il contatto con l’uomo?

Val Rendena - Anche il Cardinale Kasper in ritiro nella verde valle - Non solo le grandi squadre di calcio come Roma e Parma in ritiro in val Rendena. Anche il Cardinale Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha scelto come mèta per rigenerarsi la Val Rendena. Il cardinale, accompagnato dalla sorella, ha dimostrato di apprezzare particolarmente le bellezze del luogo, dalla Val Genova al Lago di Valagola, dalla Val D’algone alla val Brenta. Per il cardinale è stata anche l’occasione per visitare alcuni dei luoghi storici e artistici più importanti della valle tra cui Debora Andreolli l’antica chiesa di San Vigilio a Pinzolo e la Chiesetta di S.Antonio di Pelugo. Breguzzo - Le Giudicarie attonite per la scomparsa di Amalia Molinari - Si sono svolti a Breguzzo i funerali di Amalia Molinari, veterinaria a Tione, morta in un incidente nella galleria Casale tra Sarche e Ponte Arche. Una folla immensa e attonita ha voluto rendere omaggio alla donna che era benvoluta in zona anche per la sua estrema professionalità e disponibilità nella cura degli animali. Esteriori - 800 giovani ai Campionati Italiani Esordienti e Allievi di ciclismo su strada - Grande successo per i Campionati Italiani Esordienti e Allievi di ciclismo su strada delle Terme di Comano, che hanno portato sulle strade delle Giudicarie Esteriori oltre 800 giovani promesse delle due ruote provenienti da tutti e ventuno i Comitati Regionali d’Italia. Giudicarie - Intervento 19: dal 1° luglio attivato il progetto pluriennale per i servizi domiciliari. Assunte 6 lavoratrici - A partire da quest’anno, la Comunità delle Giudicarie ha attivato un progetto biennale a favore dell’occupazione femminile, con l’obiettivo, allo stesso tempo, di rafforzare ed integrare i servizi domiciliari già esistenti a favore della popolazione anziana. L’iniziativa ha permesso l’assunzione di 6 lavoratrici (1 a tempo pieno e 5 part-time) ed è stata attuata nei Comuni di Borgo Chiese, Bocenago, Caderzone Terme, Castel Condino, Pieve di Bono-Prezzo, Pelugo e Valdaone – Il costo complessivo per il biennio è di circa Euro 174.500 e verrà finanziato per il 70% dall’Agenzia del Lavoro e per il 30% con l’intervento della Comunità delle Giudicarie e dei Comuni aderenti al progetto. Giudicarie - Upt Giudicarie, eletto il nuovo coordinamento locale guidato da Flavio Riccadonna - “Raccogliere le tematiche di maggiore attualità sul territorio di competenza, sondando idee, soluzioni e proposte per poi in autunno vagliarle e discuterle insieme realizzando un documento programmatico da sottoporre alla Giunta provinciale per i prossimi due anni di legislatura”. Questo il messaggio del nuovo coordinamento locale Giudicarie guidato da Flavio Riccadonna e composto da Enzo Ballardini, Michele Bazzoli, Ileana Bronzini, Diego Chiodega, Paolo Collini, Fausto Fiorile, Luca Martinelli e Patrizio Zambotti.

Provincia - Personale docente, per l’anno scolastico 2016/2017 altre 225 immissioni in ruolo - La Giunta provinciale ha approvato i criteri per la programmazione delle assunzioni a tempo indeterminato del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, per l’anno scolastico 2016/2017. Il provvedimento prevede, una volta concluse le operazioni di mobilità, la copertura del 100% dei posti vacanti. Il fabbisogno di organico è stato determinato tenuto conto dei dati relativi ai pensionamenti, delle graduatorie attive e delle situazioni di classi in esubero, comprese le valutazioni su classi di concorso affini. Nello specifico saranno 225 le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2016/2017: 75 nella scuola primaria (dei quali 43 docenti di lingue), 60 nella scuola secondaria di primo grado e 90 nella scuola secondaria di secondo grado. Trentino - Positiva la stagione turistica invernale, i dati ufficiali - Sono positivi i dati sull’ultima stagione turistica invernale: in crescita il numero di turisti che hanno soggiornato in Trentino, sono tornati gli italiani, ed è andato molto bene anche l’extralberghiero. Il quadro emerge dall’analisi dell’Istituto di Statistica della Provincia autonoma di Trento, sulla base delle informazioni arrivate online dalle strutture ricettive, dalle Aziende per il Turismo e dai servizi provinciali. In termini di aumento dei visitatori è la migliore stagione degli ultimi 5 anni, con un + 4,7 % di arrivi solo nell’alberghiero e un + 4% nelle presenze totali. l numero di turisti che hanno soggiornato in Trentino (settori alberghiero e extralberghiero) nell’inverno 2015/2016 è in crescita rispetto all’inverno 2014/2015 e segna un incremento negli arrivi del 5,4% e nelle presenze del 4%. In termini numerici, si tratta di oltre i 6 milioni e mezzo di presenze. Il +4,7% negli arrivi e il +3,4% nelle presenze fatti segnare dal comparto alberghiero rispetto all’inverno precedente spiegano una parte consistente del risultato più che positivo della stagione. Da segnalare poi l’incremento nel settore extralberghiero (campeggi, rifugi, agritur, esercizi rurali, affittacamere, bed&breakfast, ostelli, foresterie e case per ferie): gli arrivi nel complesso delle strutture aumentano del 9,2%, mentre le presenze registrano un +6,7%. Si è registrata una leggera flessione invece per gli alloggi privati, negli arrivi (-2%) e nelle presenze (-2,6%); stesso an-

damento per le seconde case che registrano un calo dello 0,9% negli arrivi e dell’1,6% nelle presenze. Considerando i valori del movimento turistico della provincia di Trento nel suo complesso, i risultati mostrano una stagione in crescita con un +3% negli arrivi e un +1,4% nelle presenze. Provincia – Inaugurato il prolungamento della ferrovia Trento-Malè-Marilleva e della stazione di Mezzana - Sabato 23 luglio 2016 Trentino trasporti e Trentino trasporti esercizio hanno inaugurato il prolungamento della linea ferroviaria Trento-MalèMarilleva, da Marilleva 900 a Mezzana e della nuova stazione ferroviaria di Mezzana. Un nuovo tratto ferroviario di circa 1 km, che si attesta alla nuova stazione ferroviaria di Mezzana, dove trovano spazio i servizi alla clientela ed un parcheggio di interscambio. Provincia - Insediato il Tavolo dello sport – Prima riunione del Tavolo dello sport, previsto dalla nuova legge di settore, la 4 dello scorso 21 aprile, come organo consultivo della Giunta provinciale per la promozione dello sport in Trentino. L’incontro è stato aperto dall’assessore Tiziano Mellarini, presidente del Tavolo, che ha augurato a tutti i componenti un buon lavoro. Al tavolo siedono: Romano Stanchina, in qualità di dirigente della struttura provinciale competente in materia; Giorgio Torgler, presidente del comitato provinciale del Coni, assieme ai tre esperti designati dal Coni stesso, Massimo Bernardoni (in rappresentante delle persone con disabilità che praticano un’attività sportiva), Adriano dell’Eva e Andro Ferrari; Claudio Soini, rappresentante del Consiglio delle Autonomie locali; Paolo Crepaz, esperto di medicina sportiva designato dal Fmsi; Gaia Tozzo, designata dai 5 enti di promozione sportiva più rappresentativi riconosciuti dal Coni; Ettore Pellizzari, Mario Pontalti e Bruno Zucchelli, designati dalle federazioni affiliate al Coni; Simonetta Fedrizzi, rappresentante della Commissione pari opportunità; i dirigenti delle strutture organizzative provinciali competenti in materia di istruzione, salute, finanza locale.

Provincia - Il commiato dal Trentino del procuratore della Repubblica Giuseppe Amato - “Sono stati quattro anni molto belli e intensi. Sono contento di averli trascorsi in in un territorio sano e amministrato bene. Tutti noi lavoriamo nell’interesse dei cittadini, della comunità. Se siamo forti di questa consapevolezza, la nostra collaborazione non può che portare buoni frutti, come in questo caso”. Con queste parole anche il procuratore della Repubblica Giuseppe Amato ha preso commiato dal Trentino, al termine del suo mandato, ricevendo l’Aquila di San Venceslao dalle mani del presidente della provincia Rossi. . Al termine dell’incontro Rossi ha consegnato al procuratore l’Aquila di San Venceslao. Allo stesso modo Paolo Evangelista, procuratore per il Trentino-Alto Adige della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, in procinto di lasciare il Trentino per lo scadere del suo mandato, ha salutato la Provincia di Trento ricevendo l’onorificenza dalle mani del presidente Rossi. Trentino - Dal 18 agosto al 13 settembre incontri istituzionali di altissimo livello - Sarà un fine estate all’insegna di incontri di altissimo livello istituzionale, quello in programma in Trentino fra il 18 agosto e il 13 settembre. Sono attesi infatti grandi personaggi politici, che daranno lustro e rilievo alla provincia di Trento e alla sua speciale Autonomia. Si inizierà il 18 agosto alle 17.30 a Pieve Tesino, con la lectio degasperiana tenuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che onorerà il coraggio e la visione dello statista trentino a settant’anni dall’accordo De Gasperi - Gruber. Il 4 e il 5 settembre, per la Giornata dell’Autonomia, la grande festa rivolta a tutti i trentini, saranno numerosi gli appuntamenti per ricordare la sottoscrizione (a Parigi il 5 settembre del 1946) dell’accordo italo-austriaco, alla base dell’Autonomia trentina. Infine il 13 settembre verrà assegnato a Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, l’edizione 2016 del Premio internazionale “Alcide Degasperi – Costruttori d’Europa”.

Sfoglia il Giornale delle Giudicarie su www.giornaledellegiudicarie.it Si ricorda che è possibile sfogliare il Giornale delle Giudicarie sul sito www.giornaledellegiudicarie. it aggiornato ogni mese con le notizie più importanti che accadono in Giudicarie.


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Il saluto a

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Primo Piano

AGOSTO 2016

Le Giudicarie in cerca di energia Sono diversi i progetti sul tavolo

Gnl per servire le zone sprovviste di metano, teleriscaldamento: ecco come i comuni rispondono al fabbisogno energetico Gli esperti di Dolomiti Gnl – società partecipata al 51% da Dolomiti Energia che sta proponendo questa soluzione in Trentino – assicurano che i vantaggi in termini economici e di rendimento, oltre che ambientali con emissioni di CO2 che variano da un 25% al 36% in meno rispetto al combustibile fossile, sono quelli del metano. Il progetto per una parte di Campiglio ha preso il via ormai qualche anno fa, davanti al pantano di burocrazia nel quale si è affossato l’arrivo del metano nelle Valli Giudicarie dopo che una legge nazionale, affidando in toto alla sola Provincia di Trento il mastodontico lavo-

di Denise Rocca Diventato quasi un miraggio il metano per molte zone delle Giudicarie, vuoi perché dichiarate non metanizzabili come Ponte Arche o perché il processo di infrastrutturazione si è impantanato in lungaggini ro di mappatura e studio del territorio, ha di fatto bloccato il processo di infrastrutturazione. Per Palù, a Campiglio, la situazione si è sbloccata lo scorso mese quando il consiglio comunale di Tre Ville ha approvato la deroga urbanistica necessaria all’inizio dei lavori per posare il serbatoio che ospiterà il gas. Sono un paio di anni che si è iniziato a parlarne e lo scoglio più lungo è stato proprio il posizionamen-

to del bombolone per ragioni principalmente di impatto ambientale, poi lo stop per le elezioni nel neo nato comune di Tre Ville: oggi, comunque, la struttura alta 18 metri che ospiterà il bombolone di 60 mc sorgerà in una porzione di terreno nei pressi del bivio per Vallesinella, a monte della discarica Maroni. L’arrivo del Gnl rappresenta la più realizzabile alternativa all’uso di combustibili fossili mai presentata negli ultimi

burocratiche e inghippi tecnici, vedi Campiglio, si ricercano nuove soluzioni e l’ultima che prenderà vita proprio per servire una parte di Madonna di Campiglio è quella del Gnl, Gas Naturale Liquefatto. anni per quel territorio. Una soluzione, quella del Gnl, che seppure per ora solo a livello esplorativo, è vagliata anche dal Consorzio Elettrico di Stenico e dalle municipalità coinvolte per un’altra località turistica giudicariese, Ponte Arche, che ha esigenze legate al turismo quindi un po’ particolari e già esclusa dall’arrivo del metano. Per Ponte Arche si era ipotizzato negli ultimi anni, complici gli interessanti incentivi statali, di realizzare

un impianto di teleriscaldamento: progetto ipotizzato e studiato fino alla fattibilità dal Ceis, che lo ha però scartato a fronte della diminuzione degli incentivi per l’insostenibilità economica del progetto. Teleriscaldamento che è parsa per anni un’alternativa valida all’uso del gasolio anche per l’abitato di Tione, ma è crollato anche nella realtà giudicariese che pareva più votata a realizzarlo grazie alla presenza massiccia di edifici pubblici: Asm, l’Azienda per i Servizi Tionese, ha infatti stralciato il suo progetto più ambizioso, avviato nel 2009: un investimento di 10,3 milioni, con un contributo provinciale di 3,3 milioni di euro, ricavi di esercizio previsti per un ammontare di 1,3 milioni annui a fronte di 405mila euro di costi ai quali andavano aggiunti i costi del finanziamento necessario, un fabbisogno di cippato pari a 212 tonnellate di legname annue, 5 chilometri di rete per servire 29 utenze pubbliche e una potenza complessivamente allacciata di 8,9 MW. Per la realtà giudicariese e della Busa di Tione una grande opera – 200mila euro circa di progettazione, già spesi - stralciata davanti al cambio delle condizioni stori-

co-economiche: il crollo dei prezzi dei combustibili fossili e quello degli incentivi statali lo hanno reso un progetto economicamente non sostenibile. Il futuro della piccola Asm è peraltro molto incerto: “Gli scenari futuri prevedono non poche novità nel settore della distribuzione elettrica – ha spiegato il direttore Mario Eccli - cesserà il mercato elettrico di maggior tutela e quindi i piccoli clienti non potranno più essere forniti dal distributore. Anche nel settore dell’acqua stiamo attendendo dei provvedimenti da parte della Provincia”. Insomma, al di là del teleriscaldamento ora naufragato, il destino di Asm è tutt’altro che definito, con il presidente della municipalizzata Daniele Bertolaso che parla di “profonda attività di ristrutturazione dell’azienda”. Resiste invece e i lavori hanno superato tutto l’iter burocratico per avere il via libera, il progetto di teleriscaldamento del comune di Valdaone, dove nel dibattito nato attorno alla creazione dell’impianto si è molto puntato sulla sostenibilità ambientale, la qualità di vita e la creazione di una filiera corta che valorizzi le risorse boschive locali e crei anche un indotto economico. L’entrata nel progetto della casa di riposo di Pieve di Bono ha aiutato a garantire la sostenibilità del progetto valdaonese che potrebbe essere l’unico ad arrivare a buon fine in Giudicarie.

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 14 n° 8 agosto 2016 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Matteo Ciaghi, Elio Collizzolli, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Francesco Brunelli, Alberto Carli, Umberto Fedrizzi , Enrico Gasperi, Marco Maestri, Elisa Pasquazzo, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 2 agosto 2016 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129


Primo Piano

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L’intervista/Paolo Mantovan

L’autunno “caldo” della politica Paolo Mantovan

Partito dei sindaci scalpitante, 5 Stelle in crescita e centrosinistra-autonomista in difficoltà. E poi il referendum costituzionale e l’Italicum: quanti nodi al pettine nei prossimi mesi

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Scuola

AGOSTO 2016

Cosa faranno del loro futuro questi studenti modello? Oscar Frizzi, di Montagne, ha deciso da tempo il suo percorso universitario: già nel giugno della IV superiore ha passato il test di ingresso alla Bocconi di Milano per il corso di “Economia per Arte, Cultura e Comunicazione”, grazie ad un test anticipato per studenti che potessero vantare medie voti alte e determinate certificazioni informatiche e linguistiche. Non un caso che le sue materie preferite - “ma è difficile scegliere” premette – siano arte e informatica: “Mi affascinano molto il mondo della fotografia e del cinema – spiega Oscar - per passione mi diletto con lavori anche piccoli in questi campi. Mi piace molto anche l’aspetto più manageriale e da grande mi vedo dentro questo mondo ma con un lavoro più organizzativo e gestionale che artistico, anche se mi piace unire tutto”. In autunno a Milano, e poi? “In un futuro lontano vorrei tornare qui – risponde Oscar - ma per un po’ vorrei vedere altre cose e altri posti e persone, viaggiare e crescere un po’”. Chi è già in viaggio, in Germania per l’estate a lavorare in una gelateria, è invece Oriana Simoni, di Javrè; “ Per rinfrescare il tedesco, in vista dell’anno prossimo. Ho deciso di frequentare l’università di Bolzano, facoltà Scienze della Formazione. Durante gli anni di università bisogna raggiungere un determinato livello di tedesco, diciamo che venendo in Germania mi sono

Dalla Maturità al futuro dopo la scuola

Sono 4 gli studenti del Guetti ad aver passato gli esami con oltre 100. Come vedono il loro domani? di Denise Rocca Sono due i 100 e lode – sui 23 in tutta la Provincia di Trento - che può vantare l’Istituto Lorenzo Guetti di Tione: si tratta di Daniele Ghezzi, della 5APA del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate e la sua collega Ilaria Maestri, della 5S Liceo Scientifico. E portata un po’ avanti”. Materie favorite inglese, storia e scienze umane, e un futuro con tanto da decidere e qualche certezza: “Potrei dire che diventare maestra di scuola primaria sia il mio sogno, ma in realtà non lo so, lo scoprirò negli anni a venire. Di sicuro è un mestiere che mi affascina, che voglio scoprire e per cui mi impegnerò, ma credo che non ci sia nulla di certo. Posso dire che il mio sogno nel cassetto è quello di poter fare un lavoro che mi appassioni ogni giorno e che mi faccia star bene, che sia fare l’insegnante, la gelataia o altro”. E poi c’è Daniele Ghezzi, un 100 e lode di Bondo timido e riservato che l’estate la passa a lavorare dallo zio e ancora deve scegliere l’università: “Sono molto indeciso, ma penso farò ingegneria, o meccanica o gestionale, – spiega il giovane – la

un’altra coppia di studenti della scuola arriva al massimo risultato: si tratta del compagno di classe di Ghezzi della 5 APA, Oscar Frizzi, e di Oriana Simoni che ha frequentato la 5UA, lo scientifico opzione scienze umane, dell’istituto giudicariese. per la scuola era ben diffuso – e la percezione che la scuola non è stata solo studio, ma anche amicizie e socialità: “Vorrei ringraziare i miei compagni – conclude – perché mi sono trovato bene in questi cinque anni”.

Daniele Ghezzi

Ilaria Maestri

Oscar Frizzi

Oriana Simoni

decisione è ancora aperta”. E il futuro, ancora più lontano e da decidere “ma se ci fosse la possibilità mi piacerebbe lavorare qui in Giudicarie, altrimenti non

avrei problemi ad andare in giro”. Matematica la materia preferita ma anche lui fa fatica a scegliere - d’altronde dal voto si capisce che l’interesse

Ilaria Maestri di Creto chiude, con il suo 100 e lode, il quartetto: oltre alla scuola anche la pallavolo – gioca in serie C nel Team Volley C8 di Storo – e una prima scelta per il futuro già fatta: a settembre inizierà Economia e Management a Trento: “A dire la verità ho scelto economia perché mi dà ampi spazi – spiega la giovane - e fra i tre corsi proposti a Trento ho scelto questo che dà delle basi per poi affrontare un percorso più specifico invece nella magistrale”. Anche nelle intenzioni di Ilaria la voglia di andare all’estero, valigia in mano e futuro tutto da scrivere.

E come si fa a ottenere il massimo dei voti? “Impegnarsi sempre, costantemente - secondo Oscar Frizzi - perché spesso si dice che conta solo l’esame o i tre anni, però invece arrivare al triennio bene, con la forma mentis che ti predispone a studiare in quel modo è una questione di allenamento. E poi bisogna studiare! Gli ultimi mesi meglio dire non vado in giro un pomeriggio o una serata ma mi metto lì e studio e rinviare il divertimento all’estate”. Per Ilaria Maestri non è tanto il puntare al voto, ma l’impegno: “Anzitutto grande forza di volontà e sempre entusiasmo e disponibilità ad imparare, ovviamente anche un po’ di sacrificio – spiega la giovane di Creto - è stata un‘esperienza di vita la scuola, secondo me deve insegnare a impegnarti per dare il massimo. L’ho sempre presa così, sembra banale e lo dicono in tanti che il voto non conta, però il mio obiettivo era dare il massimo e questo mio massimo poi è risultato in un voto molto bello”.

L’EDITORIALE di Paolo Magagnotti Continua dalla Prima Ritengo purtroppo che quello che oggi manca a molti politici sia il senso del contesto storico in cui gli eventi si sono verificati. Dobbiamo innanzitutto tenere presente che quello che oggi viene chiamato austerity ha origine nella definizione di norme europee concordate, volute e decise in prima istanza dai governi nazionali di Paesi membri dell’Unione europea in un momento in cui anche la migliore lungimiranza poteva difficilmente prevedere quello che è successo a livello mondiale con la crisi finanziaria ed economica generata in America nel 2007-2008. L’intento, sostenuto anche da economisti di fama internazionale che ora, dimenticando quello che consigliarono ai politici anni fa, attaccano l’austerità, era quello di fissare regole che imponessero agli Stati membri una corretta gestione delle finanze pubbliche, evitando di accumulare eccessivi ed ingiustificati debiti nei bilanci statali che avrebbero avuto effetti

Austerity e prudenza negativi non solo sull’economia di un singolo Paese ma sull’intera area europea ed in particolare della zona Euro. Quando le norme di prudenza e responsabilità nella spesa pubblica vennero decise si sapeva anche che nell’Europea accanto a Stati tradizionalmente virtuosi ve ne erano altri noti per spese allegre nella finanza pubblica. Ciò non precludeva evidentemente la possibilità di interventi pubblici per iniziative di carattere infrastrutturale o comunque coerenti con economie keynesiane. Il reale comportamento avuto in seguito da taluni Stati hanno dimostrato che la prudenza voluta allora soprattutto da quei governi che specialmente al Nord guidavano Paesi virtuosi non era casuale.

Se ora determinati Stati del Sud, della cui compagnia fa parte anche l’Italia, si trovano di fronte a certi indebitamenti, non si può attribuire la sola responsabilità all’austerity senza imputare responsabilità anche a spese allegre e mancanza di forti interventi per il contenimen-

to della spesa pubblica. Detto questo, oggi ci si rende conto che la situazione economica e finanziaria a livello internazionale suggerisce di rivedere talune decisioni del passato per adeguarle alla nuova realtà. Questo lo si deve fare tuttavia con attente analisi e pru-

dente saggezza, evitando proclami e invettive che se possono servire ad acquisire consenso elettorale non servono a favorire nuove decisioni europee corrispondenti alla realtà, anche se è necessario giudicare con onestà atteggiamenti di coloro che sono ancora sospettosi nei confronti del comportamento di taluni Paesi. L’Unione Europea, è un grande progetto politico che non ha pari nella storia dei sistemi democratici e sarebbe miope deleterio infliggerle ulteriori colpi che potrebbero essere letali per la sua stessa esistenza. Non solo Brexit, decisione che va certamente rispettata anche se voluta per pura speculazione elettorale avrà certamente pesanti conseguenze per le giovani generatori britanniche, ma altre

gravi interrogativi gravano sul Progetto europeo. La revisione dell’austerity, come di altre norme e strategie dell’Unione Europea, va condotta con il metodo del confronto, delle analisi obiettive e con la volontà di giungere a soluzioni condivise. Urlare non serve. L’Unione Europea, l’ho detto e scritto più volte e non mi stancherò mai di ripeterlo, è un gioiello troppo prezioso per essere trattato con insulti ed anatemi che in questo momento di sua particolare fragilità potrebbero farle correre rischi pericolosissimi. Dobbiamo essere coscienti che se tale gioiello si dovesse rompere i cocci non finirebbero solo contro “gli altri” ma soprattutto contro tutti noi europei; ed il male che ci farebbero sarebbe molto grave.


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Sanità

AGOSTO 2016

Nascite, sistema sotto osservazione I primi mesi senza il punto nascite di Tione stanno creando qualche preoccupazione fra i genitori

Dalla chiusura del punto nascite di Tione sembra che i piccoli abbiano fretta di nascere. “Ghé vergòt che no va” si sente dire in giro in valle, da uomini e donne, l’azienda sanitaria nelle sue diverse figure dice di no, che non c’è stato rischio per partorienti e nascituri e l’episodio della mamma che ha partorito per strada era un inevitabile parto precipitoso per il quale nulla si poteva fare di diverso. L’eccezione che in ogni realtà esiste. Ok, ma solo più o meno. Digerito (più o meno) il rospo della chiusura del punto nascite di valle, comprendendo il tempo necessario perché il sistema sia rodato e funzionante, facendo un atto di fiducia verso l’azienda sanitaria che ribadisce la maggiore sicurezza del sistema attuale rispetto all’avere il punto nascite di Tione, non si può non constatare l’evidente problema di comunicazione in atto. I cittadini sono impauriti, confusi, in balìa degli eventi e delle emozioni

T

re parti precipitosi in Giudicarie nelle ultime settimane: a Ponte Arche, Baitoni e Darè. Negli ultimi due casi le donne sono state elitrasportate al Santa Chiara dove hanno che l’arrivo prossimo di un bambino comprensibilmente causa nei genitori e i casi delle ultime settimane sono la prova evidente che di serenità ce n’è poca in Giudicarie in questo momento: a Baitoni la partoriente si è recata al controllo davanti all’intensificarsi dei dolori e poi è arrivata a Trento come previsto dai protocolli, ma la percezione dell’utenza è che si sia sfiorata la tragedia; a Darè le prime versioni che si sono diffuse come un lampo fra la gente da parte di testimoni che avrebbero assistito al fatto parlavano di situazioni ben lontane dall’efficienza e dalla sicurezza, addirittura che il parto sarebbe avvenuto nella piazza del paese, poi invece si è appurato che è stato tutto ordinario con il trasporto in elicottero e il parto ore dopo al S.Chiara, ma ancora una volta fra i

giudicariesi il sistema in atto è stato percepito come insicuro, disorganizzato e caotico; a Ponte Arche invece qualcosa davvero è sfuggito al sistema - perché un parto in strada nella ricca Europa Occidentale non ha niente di regolare - for-

poi dato alla luce i loro bambini, nel primo invece la donna ha partorito la sua creatura sul ciglio della strada mentre cercava dalla Val Rendena di raggiungere Trento.

se era davvero inevitabile perché non tutto può essere previsto e controllato dai protocolli, ma se il parto era così vicino, perché non ci si è fermati a Tione? L’ospedale non ha più il punto nascite è vero, ma ha pur sempre un pronto soc-

corso, sarà ben meglio che partorire in un auto da soli. Viene il sospetto che anche in questo caso l’insicurezza percepita abbia prevalso sulla razionalità, facendo proseguire il viaggio verso un ospedale lontano ancora 40 minuti invece di fermar-

si: e certo non è da puntare il dito sulla partoriente o chi era con lei in quel momento, non è un cittadino tenuto a dover prendere decisioni così veloci in momenti talmente cruciali – eppure previsti, è un parto non un incidente domestico – quando l’emotività è alle stelle, il cuore batte forte le mani sudano e i dolori per la donna sono forti. Ma è il sistema che deve agire, garantire, informare. Se funziona, si prendano contromisure al panico, reale, che si sta diffondendo in Giudicarie sul parto: formazione per i futuri genitori o chi fra amici e parenti potenzialmente accompagnerà la partoriente in ospedale, una comunicazione capillare su cosa fare per chi sceglierà il Percorso Nascite, per chi invece preferirà di no o si troverà per turismo o in visita in trentino è il minimo che il territorio si aspetta. Prima che dalla percezione di insicurezza si arrivi invece all’insicurezza conclamata di questo sistema. (d.r.)

L’idea di una “casa delle partorienti” a Trento, lanciata da Marcello Mosca sta trovando consensi

Le proposte per migliorare il servizio Marcello Mosca, sindaco di Caderzone Terme, ha palesato in un incontro fra l’assessore provinciale Luca Zeni e i sindaci del territorio, per il resto tutto sorrisi e reciproci complimenti, il malessere dei cittadini sulla questione nascite, e avanzato una proposta: “Chiusi i punti nascita periferici – ha detto - si garantisca un servizio di eccellenza e una donna che gira per Trento o Rovereto senza sapere cosa fare in un momento come il parto non lo è. Si creino degli alloggi o una casa dell’accoglienza per le donne delle valli che in casi come questo abbiano un posto dove poter tranquillamente riposarsi e rimanere, magari anche una notte, invece di girovagare per la città o rientrare con tutte le ore di auto che sono necessarie per chi viene dalle valli, per poi ritrovarsi magari a tornare in ospedale in poche ore”. Un sistema di accoglienza

Marcello Mosca

specifico per chi si fa ore di auto per andare a partorire e non può più godere della tranquillità psicologica che dona invece la facilità di avere un ospedale attrezzato a pochi minuti da casa dal quale si può anche rientrare se non è ancora il momento di far nascere la creatura o dove recarsi con altrettanta facilità per qualche malessere. L’altra proposta che riguarda

Fabio Lavagnino

invece l’organizzazione del Percorso Nascite è avanzata dal sindacato: “Al momento

il Percorso opera riferendosi al consultorio di Tione – spiega Fabio Lavagnino, rappresentante di Nursing Up – si considerino, visto che le strutture ci sono già nei paesi, delle aperture periodiche dei consultori anche a Storo o Condino, Comano Terme e Pinzolo, così le donne non devono per forza convergere a Tione per tutto. Inoltre, come prevede anche il documento del ministero, per gli ospedali dove sono stati chiusi i punti nascita, e come accadrà infatti ad Arco, si preveda anche a Tione una seduta chirurgica, periodica,

di ginecologia per l’attività di base”. Non c’è riscontro ufficiale al momento sulla ricezione di queste proposte da parte della Provincia e dell’Azienda Sanitaria. Nel giorno dell’ufficializzazione della chiusura dei punti nascita di Arco e Tione – quando cioè la giunta provinciale ha approvato l’assetto dei punti nascita provinciali lo scorso luglio - dai vertici dell’azienda sanitaria è arrivata la tiepida proposta (via stampa, la leggiamo sul l’Adige) di garantire la possibilità - per chi ad esempio raggiungesse

in Santa Chiara dopo l’intensificarsi delle contrazioni - di poter rimanere in ospedale anche se il termine non è immediato, anziché sobbarcarsi il pesante viaggio di ritorno a casa e i dilemmi sul da farsi che chi vive in città a pochi minuti dall’ospedale non si pone. Se questo sia il presupposto per sistematizzare la proposta avanzata in Giudicarie di istituire una forma di accoglienza per le partorienti delle vallate, non si sa ancora, ma potrebbe essere una soluzione in grado di restituire serenità alle famiglie in attesa.(d.r.)


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Percorso nascita nelle Giudicarie. Ostetrica dedicata Percorso per donne in gravidanza e neo-mamme

Il percorso nascita È l’insieme dei servizi di accompagnamento all’evento nascita per garantire la continuità delle cure erogate, l’assistenza pre e post-natale, l’educazione, il counselling e lo screening che viene offerto per promuovere e monitorare il benessere della mamma, del neonato e della famiglia nel suo insieme. Viene garantita una tempestiva presa in carico della donna e la programmazione di tutti i controlli necessari dall’inizio della gravidanza alla fine del puerperio. I professionisti coinvolti sono l’ostetrica, il ginecologo, il medico di medicina generale ed eventuali altri specialisti in base alla condizione clinica della donna.

Il parto Per le donne inserite in questo percorso, residenti nei territori sprovvisti di punto nascita, si prevede la progressiva attivazione anche di un servizio di pronta disponibilità sulle 24 ore dalla 37a settimana compiuta e fino al parto per la diagnosi di travaglio con eventuale accompagnamento nel Punto nascita scelto. L’ostetrica dedicata mantiene il contatto per il periodo seguente alla nascita con presa in carico al momento della dimissione dall’ospedale. Le ostetriche del Punto nascita scelto assicurano una presa in carico “one to one” dal momento dell’ingresso in sala parto comunicando all’ostetrica dedicata l’avvenuto parto e la salute della madre e del neonato al momento della dimissione.

La gravidanza

Il puerperio

L’ostetrica dedicata opera nel rispetto della fisiologia della persona sapendo cogliere e individuare eventuali patologie per le quali sono previsti appositi percorsi senza condurre a una medicalizzazione non sempre necessaria nella gravidanza. Questo in un percorso in cui sono previsti: il colloquio informativo sul percorso nascita, gli stili di vita e le norme igieniche da seguire oltre a tutti i riferimenti utili; una prima visita con l’ostetrica dedicata o, se in presenza di fattori di rischio, con il ginecologo a cui seguirà un ciclo di almeno cinque visite con l’ostetrica dedicata; tre ecografie con il ginecologo, come indicato dalle linee guida ed eventuali altri accertamenti di diagnosi prenatale; la pianificazione completa insieme all’ostetrica dedicata delle visite di controllo, delle ecografie e degli esami; il corso di accompagnamento alla nascita per i futuri genitori; l’invio diretto dal ginecologo e la conseguente presa in carico in tutte le situazioni di deviazione dalla fisiologia, gravidanza a rischio, in collaborazione con tutti i servizi dell’Unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.

L’ostetrica dedicata costituisce il punto di riferimento per le necessità assistenziali che possono presentarsi successivamente alla nascita. Accompagna i genitori durante il primo periodo dopo il parto assistendoli per favorire l’adattamento della famiglia alla nuova situazione, rilevare eventuali situazioni che deviano dalla fisiologia e attivare i necessari controlli specialistici, sostiene l’allattamento e favorisce il legame tra la neomamma e il suo bambino avviato in gravidanza e con la nascita.

A chi è rivolto Il percorso è rivolto alle donne in gravidanza residenti nei territori delle Comunità: Giudicarie, Alto Garda e Ledro, Alta Valsugana Bersntol, Valsugana e Tesino, Primiero, Val di Fiemme e Val di Fassa. Il percorso sarà poi esteso progressivamente agli altri territori della provincia di Trento.

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

È importante che la mamma si senta sostenuta per esprimere liberamente le sue competenze di madre, fidarsi del suo istinto e del suo sentire, eventualmente rassicurata sui dubbi che possono insorgere nella quotidianità. I servizi previsti sono: un contatto telefonico nei primi giorni dalla dimissione e la pianificazione della visita a domicilio o presso l’ambulatorio in base alla valutazione delle necessità; due visite di controllo, di cui una a domicilio, e le seguenti da pianificare in relazione al caso specifico; visita di controllo dopo 40 giorni dal parto con l’ostetrica dedicata e invio al ginecologo per eventuali necessità.

Come accedere Le donne interessate al percorso nascita possono prenotare, il più precocemente possibile, il primo colloquio in gravidanza telefonando al CUP – Centro unico di prenotazione (848 816 816 da telefono fisso e 0461 379400 da cellulare).

Quanto costa Il percorso non comporta costi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla norma vigente in materia di ticket.


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Sanità

AGOSTO 2016

Ospedale, prosegue l’attuazione del Protocollo La Comunità segue l’iter di attivazione delle misure: ad agosto e settembre concorsi e assunzioni di nuovi medici A poco più di due mesi dalla firma del documento il Presidente della Comunità ha richiesto un incontro con l’Assessore, il nuovo Direttore generale dell’Azienda sanitaria, Paolo Bordon ed il Direttore dell’ospedale Egidio Dipede per una verifica puntuale dello stato di realizzazione delle azioni previste; alla riunione, che si è svolta lunedì 11 luglio, hanno partecipato anche i sindaci ed i componenti del Comitato esecutivo della Comunità. Dopo una breve introduzione del Presidente e dell’Assessore, la parola è passata al Dirigente generale e al Direttore dell’ospedale che, scorrendo il documento punto per punto, hanno rappresentato la situazione allo stato attuale. Sotto il profilo strutturale, proseguono regolarmente i lavori di realizzazione del pronto soccorso, che pertanto sarà utilizzabile agli inizi del 2017. L’Azienda ha già vagliato anche la possibilità di convertire il reparto precedentemente destinato all’ostetricia - ginecologia ai pazienti che subiscono interventi in modalità “day hospital”. Rispetto al potenziamento delle singole Unità operative, l’Azienda ha formalmente avviato le procedure per l’assunzione di ulteriori medici ed il miglioramento dei reparti. Nello specifico: - il 26 agosto è previsto il concorso per l’individuazione del primario di anestesia, posto per il quale sono state presentate undici candidature; in merito all’ulteriore anestesista, si sta effettuando la selezione e la dotazione entro l’autunno sarà complessivamente di quattro professionisti, quantità che consentirà la copertura delle ventiquattro ore giornaliere; - alla luce del recente concorso, è prossimo all’assunzione l’ortopedico destinato ad integrare l’equipe guidata dal dottor. Romano e prenderà servizio entro la fine dell’estate. Lo stesso reparto di ortopedia è stato dotato

Lo scorso 26 aprile l’assessore provinciale alle politiche sanitarie Luca Zeni e il Presidente della Comunità Giorgio Butterini hanno sottoscritto il protocollo d’intesa in materia di sanità per l’ospedale di Tione: il documento contemplava una serie di

azioni puntuali mirate al potenziamento dei reparti fondamentali del nosocomio giudicariese e la strutturazione del percorso nascita, in sostituzione del reparto di ostetricia e ginecologia, divenuto, all’atto pratico, inoperativo da mesi.

Il presidente Butterini con l’assessore Zeni, Paolo Bordon, Mario Tonina ed Egidio Dipede

do con grande senso di realismo e responsabilità una strada replicabile anche altrove”.

di nuove strumentazioni e apparecchiature; - è stata attivata la procedura di mobilità per integrare il reparto di radiologia, che favorirà il trasferimento di un professionista da Rovereto: questo consentirà, tra il resto, un utilizzo più intensivo dei moderni macchinari di cui è dotato l’ospedale; - l’Unità operativa di medicina e pronto soccorso ha registrato l’assunzione di un ulteriore risorsa, che ha già preso servizio ed attualmente l’organico, formato da quindici medici, risulta al completo. - il percorso nascita in ambito ostetrico e gine-

cologico è già operativo: un ginecologo esperto ha iniziato la sua attività lo scorso 20 giugno; la diagnostica prenatale è operativa e il funzionamento consultoriale è avvenuto contestualmente alla disattivazione del punto nascite, la pronta disponibilità dell’ostetrica è stata attivata dal 23 maggio. Rispetto a questo tema, L’assessore Luca Zeni, accogliendo un suggerimento pervenuto dai sindaci di Spiazzo Michele Ongari e Caderzone Marcello Mosca, ha anche assicurato che approfondirà la possibilità di creare a Trento una struttura ricettiva per le donne in gravi-

danza che non necessitano di ricovero, tipo una foresteria vicino alla struttura ospedaliera del S. Chiara. Zeni ha tenuto a sottolineare che “il protocollo e tutte le azioni in esso contemplate non è conseguenza di una razionalizzazione finalizzata al risparmio, ma piuttosto di un percorso condiviso orientato ad una revisione dell’impianto sanitario, che presuppone sinergie tra le diverse strutture, ma che contempla anche mantenimento dei servizi essenziali sul territorio; in questo senso le Giudicarie hanno rappresentato una sorta di capofila, traccian-

Pure il nuovo direttore generale, Paolo Bordon ha sottolineato “l’efficacia di una progettualità concertata e pianificata su tre assi: offrire garanzie alle donne giudicariesi in stato di maternità attraverso un percorso nascite efficiente e sicuro; individuare la mission dell’ospedale per il presente e il futuro è, in coerenza con questo, rafforzare i reparti fondamentali con un idoneo numero di professionisti e il mantenimento di una struttura all’avanguardia”. Il Consigliere provinciale Mario Tonina, a sua volta, è intervenuto rimarcando con soddisfazione il percorso condiviso e discusso e la concretizzazione delle prime azioni: “Si è accettata la responsabilità con la firma del Protocollo e quanto esposto dall’Assessore e dal direttore dell’Apss è importante perchè si può constatare di aver intrapreso la strada giusta. Non è volontà della maggioranza provinciale concentrare tutti i servizi sanitari a Trento e proprio in quest’ottica è oppor-

tuno dare il giusto valore agli Ospedali di territoriali. È però evidente che, rispetto ai tempi indicati nel protocollo, si registrano dei ritardi, la volontà politica proprio per questo è quella di stimolare al massimo la tempestività di intervento e ad oggi rilevo che le azioni indicate nel documento sono formalmente state attivate”. In conclusione di riunione, il presidente della Comunità delle Giudicarie, Giorgio Butterini ha evidenziato i significativi progressi registrati da un anno a questa parte rispetto alla metodologia di approccio verso i delicati problemi sanitari ed in particolare la disponibilità al dialogo dimostrata sin da principio dall’Assessore Zeni e dai suoi collaboratori, rafforzata recentemente anche dall’apertura manifestata dal nuovo dirigente generale Bordon. Butterini ha però voluto richiamare l’attenzione dei presenti affinché “le azioni che si stanno concretizzando in questa fase non vengano considerate un punto di arrivo, ma piuttosto una base su cui fondare un progressivo miglioramento dei servizi ospedalieri, che a volte, anche in maniera fisiologica, palesano limiti e quindi margini di crescita su cui lavorare. In tal senso, ha garantito che la Comunità di Valle continuerà a garantire massima attenzione alla materia sanitaria e piena disponibilità a interagire con tutte le parti in causa per offrire servizi efficienti ai Giudicariesi”. Coerentemente con questo obiettivo, il medesimo Presidente, facendo riferimento anche ad alcune situazioni riportate dalla stampa in questo periodo e viste anche le sostanziali novità introdotte, ha recentemente invitato l’Assessorato e l’Azienda a incentivare la comunicazione nei confronti dei cittadini e dell’utenza ospedaliera per garantire una puntuale conoscenza dei servizi sanitari, elemento fondamentale anche per assumere idonei comportamenti nelle situazioni di urgenza.


Attualità È sicuramente un ruolo molto impegnativo. Le cose di cui occuparsi sono molte e molto diverse fra loro. Ogni giorno cerco di capire il più possibile. Fortunatamente ho trovato dipendenti comunali preparati e molto disponibili. Inoltre sono affiancato da una giunta e da consiglieri competenti, molto motivati e appassionati per il bene comune. Come e quando è partito il Suo progetto politico? Le prime riflessioni ed i primi ragionamenti per la costruzione di una lista per Borgo Chiese sono cominciati nell’autunno dello scorso anno. Piano piano il quadro si è fatto sempre più chiaro e ho deciso di affrontare questa esperienza. Dove ha atteso il responso delle urne? Qual è la prima cosa fatta dopo la proclamazione? Ho atteso l’esito con i miei candidati e il gruppo politico che mi sosteneva nella casa di campagna di uno dei candidati. Dopo la proclamazione ho pensato alla responsabilità che mi era stata affidata e che mi ero assunto. Ho quindi incontrato i dipendenti comunali. Quali sono i programmi di consiliatura della Sua amministrazione? Sarà nostro compito completare le opere già finanziate e programmarne altre partendo da una attenta analisi delle reali esigenze delle tre comunità e della sostenibilità. Crediamo nella difesa e nella valorizzazione dell’ambiente e del territorio; cercheremo pertanto di promuovere tra i cittadini e gli ospiti la conoscenza del patrimonio naturale locale e diffondere maggiore consapevolezza della sua importanza per la qualità della vita, favorendo di conseguenza azioni volte alla tutela e sicurezza del territorio, al suo recupero ed utilizzo e al risparmio energetico. Ci impegniamo a comprendere e valutare le esigenze degli operatori in campo artigianale e

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I nuovi sindaci/12

ClaudioPucci,primosindaco delnuovocomunediBorgoChiese di Marco Maestri

A distanza di pochi mesi dalle elezioni comunali, il neosindaco Pucci, ci racconta come è andato il primo periodo alla guida del Comune di Borgo Chiese, spaziando tra curiosità riguardanti la

campagna elettorale e i principali obiettivi da raggiungere nel medio – lungo periodo. Come giudica i primi mesi di questa nuova esperienza da Sindaco?

CLAUDIO PUCCI, SCHEDA PERSONALE

Claudio Pucci

industriale e porre particolare attenzione ai settori che ricoprono ruoli tipici dell’economia locale. Essenziale poi, a mio avviso, il sostegno a progetti di miglioramento della viabilità locale e delle telecomunicazioni, in collaborazione con i comuni vicini e gli Enti sovracomunali. Vogliamo promuovere il turismo legato ai percorsi naturalistici, rurali, storici e sportivi, come anche agli itinerari dell’arte locale civile e religiosa e all’enogastronomia. Il sostegno alla cultura è per noi essenziale. Riteniamo fondamentale sostenere le associazioni nelle loro esigenze e stimolarle a lavorare in rete. Metteremo in campo azioni volte a fare informazione sul benessere e la prevenzione delle malattie e a supportare un’efficace organizzazione dei servizi socio-sanitari. Vo-

Data di nascita: 28 novembre 1962 Famiglia: moglie e tre figlie Studi: Diploma Accademico di Magistero in Scienze religiose Professione: Collaboratore vicario presso Istituto di Istruzione L. Guetti di Tione di Trento Hobby: Bricolage Musica: Beatles, Queen, Mia Martini Piatto preferito: Tagliata di manzo Vacanze: Al mare nel sud Italia e città d’arte Motto: Non perdere tempo ad accusare, cerca invece soluzioni Busta paga da Sindaco: 2.592 euro lordi

gliamo offrire la nostra vicinanza ai giovani e aiutarli a realizzare i progetti che desiderano. Assicuriamo il nostro sostegno anche a famiglie e anziani. E quali le priorità da risolvere nell’immediato? Cercheremo di ottimizzare il funzionamento della struttura comunale in considerazione che siamo in una fase di post fusione, da tre ad un unico comune, ancora molto recente. In questi tempi di crisi, su quali risorse finanziarie può contare il Comune di Borgo Chiese per poter raggiungere gli obiettivi prefissati? Principalmente le stesse tipologie di risorse che hanno a disposizione tutti i comuni. Per quanto riguarda le spese correnti l’IMIS, per quanto riguarda quelle

di investimento i canoni aggiuntivi da derivazioni idriche. Com’è il rapporto con il gruppo della minoranza? Crede si possa instaurare un rapporto di collaborazione attiva?

Da parte mia c’è sempre stata la disponibilità all’ascolto. Se esiste un confronto rispettoso da parte di tutti, si possono trovare punti di collaborazione per il bene della comunità. Dal Suo punto di vista, quale futuro socio-economico si può prospettare per gli abitanti di Borgo Chiese e della Valle del Chiese? I tempi sono molto difficili, soprattutto in certi settori economici. I cambiamenti in atto sono forti ed inevitabili; sta mutando non solo l’economia, ma lo stesso modo di vivere. Non è facile trovare soluzioni. Per affrontare queste novità epocali occorre secondo me cercare prima di tutto di essere il più uniti possibile all’interno del proprio paese e fra paesi, sforzandosi di guardare al bene della

Valle, delle Giudicarie e del Trentino. È necessario ancora puntare a soluzioni forti e che guardino non all’immediato ma al futuro. Quali sono i criteri che ha seguito nella composizione della giunta comunale? Nella composizione della giunta mi sono fatto guidare dal numero delle preferenze ottenute, dalle competenze e dall’esperienze possedute dai candidati. Ho quindi voluto coinvolgere tutti i consiglieri eletti affidando loro alcune deleghe. Lei svolge la professione di Professore, come riesce a conciliare questa attività con l’incarico di Sindaco? Il lavoro che svolgo di Collaboratore vicario è sicuramente impegnativo ma mi permette di avere anche degli spazi di flessibilità. Per il momento cercherò di mantenere i due impegni; altrimenti prenderò altre decisioni.


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Il Saltaro delle Giudicarie

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IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Il vostro Saltaro sta invecchiando.. Tutte cose che mi fanno male. Sto invecchiando? Sono secoli che giro con il vento le nostre vallate, le controllo, le conforto, ne denuncio i mancamenti, i malandrini, i faccendieri, i parassiti, difendo le Giudicarie e la loro storia, scopro gli altarini dei politicanti, ne smaschero le malefatte, mi sta a cuore la qualità della vita dei miei conterranei che è fatta di lavoro, di benessere e di servizi, con gli stessi doveri degli altri ma anche con gli stessi diritti, ohibò! A noi tocca vivere in periferia e subire ogni tipo di oltraggio, l’ospedale smantellato, le donne che partoriscono per strada, i contadini abbandonati al loro destino, le nostre imprese che non hanno più lavoro, la Provincia che fa piani su piani esclusivamente per altre zone, per altre valli, la nostra conta come il due di coppe. Ma siamo ancora provincia di Trento? Ogni tanto me lo chiedo. Sembra che per Piazza Dante la Provincia si sia ridotta quasi esclusivamente alla Val di Non-val di Sole e la piana dell’Adige da Mezzolombardo a Borghetto, con qualche riguardo per la val di Fiemme, ci mancherebbe, e per la val di Cembra, tutto il resto nisba, cancellati dalla politica e dalla finanza. In questi giorni ho assistito dall’alto dei cieli all’inaugurazione della stazione ferroviaria di Mezzana, “la Vacca Nonesa” s’è spinta fino lassù, con treni moderni e confortevoli. Porca vacca! (è il caso di dirlo!) Così le valli di Sole e Non sono servite alla grande, con una strada fra le più belle e costose del Trentino e non manca il servizio corriere, oh no... un noneso può scendere a Trento tranquillamente ogni 10 minuti, beato lui, ma per non creare troppo disagi alle signore, si mantiene in quel di Cles un ospedale da far invidia al Santa Chiara, mica i malati nonesi sono come noi... E noi siamo rimasti con una strada che risale al dopo guerra con qualche accomodamento di poco conto, e possiamo recarci a Trento se va bene, ogni 3-4 ore.

A

gosto tempo di vacanze, tempo di riposo, di meditazione per tutti, compreso il vostro Saltaro che è stato richiamato lassù, nell’Empireo celeste, per un colloquio a quattr’occhi con le più alte sfere dell’associazione dei Saltari del Trentino. E’ da tempo che mi stanno rompendo, e mi sto rompendo anch’io: stai invecchiando, sei monotono, la tieni Oppure con un’ora di macchina come ai tempi del Duce. I nostri malati poi, devono essere trasportati in elicottero se va bene, o in auto ambulanza, oppure lasciati sul corridoio ad aspettare che qualcuno s’accorga di loro, intanto le nostre partorienti sono disorientate, non sanno più a che santo votarsi...anche i santi si sono dimenticati di noi! D’altronde cosa possiamo pretendere, abbiamo da smaltire il nostro peccato originale, abbiamo ucciso san Vigilio, cosa pretendiamo! I santi nonesi sono di tutt’altro lignaggio ed hanno la priorità su tutto e su tutti. Evviva la perequazione, fiore all’occhiello della Provincia di Trento! E poi dovrei tarparmi le ali, tacere, obbedire e magari neanche combattere, ma applaudire? Sarò anche vecchio e impaludato, tutto quello che volete, ma sono stato per secoli il difensore della nostra dignità, della nostra gente, lo sarò ancora nei secoli dei secoli. Ma si, giusto, stai facendo il tuo dovere, ma bisogna farlo in maniera diversa, più fric, più rap, più rock, il lento non si balla più, il tango non ci appartiene, o cambi il tuo vestito, o cambierai mestiere. Ma che mestiere posso fare, la mia casa è negli antri delle nostre rocce, siedo sui picchi delle nostre cime, respiro l’aria della nostra storia antica, mi inebrio del profumo dei nostri boschi, soffro i gemiti di chi sta male, di chi non ha lavoro, di chi non sa che fare, di chi non vede futuro per sé e per i prorpi figli, di chi si rassegna ad espatriare. Bella questa! Ci facciamo in otto per accogliere gente d’ogni sorta, di mantenerli, talvolta di sopportarli, e i nostri se ne devono andare a cercarsi il futuro chissà dove...adesso ne arriveranno altri ottocento in Provincia e verranno suddivisi

nei comprensori, a noi ce ne spettano circa 150, ben vengano, sono 150 anche quelli che andranno in val di Non, ma guarda...dovrebbero essere distribuiti in base ai contributi che si ricevono dalla PAT, eh no! I nonesi che ricevono finanziamenti a camionate ne ospiteranno quanto noi, poveri diavoli fra poveri diavoli, e poi magari serviranno loro per raccogliere le mele...Mah! Forse anche quello a spese nostre! Cari dirigenti del Cielo, non sempre sereno, delle vostre minacce me ne faccio un baffo! Continuerò a battermi per la mia gente, per le ingiustizie che deve subire quotidianamente, continuerò a urlare, ad incazzarmi, soprattutto con i miei conterranei che non hanno più le palle e si lascano infinocchiare come salami. Noi che siamo famosi per le battaglie storiche contro i Vescovi di Trento (per gran parte anch’essi nonesi!), vi ricordate la battaglia del dazio di Tempesta, la battaglia delle Noci e mille altri episodi contro le ingiustizie vescovili, dove abbiamo dimostrato di avere dignità e coraggio? Ritiriamolo fuori o finiremo raminghi per il mondo com’ è stato nel passato.

troppo lunga, devi cambiare o ti licenziamo. Sei simpatico, la gente ti vuole bene, fai bene il tuo mestiere, ma lo fai così da secoli, è ora e tempo di aggiornarsi, il mondo s’è capovolto, non è più quello di una volta, oggi le notizie corrono come le saette in un temporale d’estate e tu vai ancora col carretto tirato da languidi somari, sveglia…

Un Saltaro pensoso

Io, obtorto collo mi adeguerò, dalla prossima puntata proverò un altro vestito, meno legnoso, meno lungo, più sprint, più twist, più rock, anche se la dolcezza del valzer me la porto nel cuore. Cercherò d’essere un Saltaro moderno, farò qualche corso d’aggiornamento, il Cielo come il Trentino è pieno di imbonitori, ma manterrò lo stesso spirito, la stessa voglia di battermi per voi e per i vostri figli, mi costasse anche il licenziamento, sarei il primo Saltaro ad essere licenziato...sarebbe il colmo, con i furbetti che girano e la fanno franca io verrei licenziato per aver sempre fatto il mio dovere, fino in fondo, con sincerità e coraggio, con tutte le mie capacità, il mio amore per la nostra terra e per la nostra gente. Viva le Giudicarie!.

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Politica

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L’intervista/Paolo Mantovan, caporedattore del “Trentino”

L’autunno “caldo” della politica si rivolgerebbe all’originale, ossia al Movimento 5 Stelle.

Quale? A parer mio le civiche non possono costituire un soggetto “per sommatoria”, mettendo assieme i singoli successi elettorali locali; in ogni comune ci sono dinamiche amministrative peculiari e differenti motivazioni del voto. Ognuno è, insomma, sindaco a casa propria; poi però quando si sale ad un livello amministrativo provinciale si richiede un orizzonte più ampio, una visione e dei principi di fondo condivisi che debbono rappresentare l’aggregatore di una proposta politica. Gli interessi locali e “concreti” di una lista civica possono non essere quelli di una provincia e dunque depotenziare la portata delle liste civiche. Ulteriore elemento di cui non sono convinto è che una proposta di “rottura” che parta dai sindaci possa funzionare: ricordo nel 2008 quando la maggioranza di centrosinistra autonomista era in difficoltà, messa alle corde dall’inchiesta-Grisenti e da altre questioni e in molti pensavano che il centrodestra potesse fare il colpaccio con Divina. Invece capitò che Dellai stravinse perché il Trentino decise di fidarsi della classe dirigente che già c’era, andando sul “sicuro” e ritenendo che fosse all’altezza del compito di gestire risorse dell’autonomia.

Perché “ora” il partito dei sindaci? Ci sono delle precise cause politiche, legate al momento storico attuale. L’attivismo dei sindaci trae origine dalla particolare situazione dello scenario politico, che presenta un quadro fragile della rappresentanza in provincia, sia per quanto riguarda la maggioranza, sia per l’opposizione. Prendiamo il centrosinistraautonomista: i tre partiti principali hanno celebrato ciascuno il proprio congresso, pieno di aspettative ma non hanno risolto i problemi che ne erano alla base: il Patt doveva ritrovare un senso profondo di unità interna e ricompattarsi attorno al suo gruppo dirigente ed è invece più dilaniato di prima, con polemiche e dolorose fuoriuscite; l’Upt doveva prendere una decisione tra essere Cantiere o non esserlo, tra essere vicino a Rossi o al Pd e si ritrova a distanza di alcuni mesi con molte questioni ancora aperte. Il Pd è apparentemente quello più “tranquillo”, avendo scelto un segretario senza le solite spaccature, con il candidato sostenuto dalla nomenclatura che ha vinto. Però si tratta di un segretario scelto al ribasso, per gestire un momento di transizione e tenere tutti uniti.

Anche l’opposizione non sta meglio. Il centrodestra è in difficoltà a livello nazionale con Berlusconi che prova a fatica a tenere le fila - in un panorama in cui non si riesce ancora a vedere un suo erede - e con Salvini ridimensionato dalle recenti amministrative. A livello trentino il centrodestra è da anni all’opposizione ed in una situazione di oggettiva difficoltà perché è solo riversato su soggetti che compongono delle liste civiche. A livello di partito non c’è più nessuno, tranne Bezzi per Forza Italia e Fugatti con la Lega. Poi c’è un’area di cui non abbiamo misurazioni a livello locale che è il Movimento 5 Stelle, in crescita anche in Trentino. Vede spazi per il M5S anche nella nostra provincia? Prendiamo le recenti amministrative a Torino: si può dire che Fassino non ha governato male, la città presenta una

buona gestione complessiva, di certo migliore di tante città italiane: eppure vince il candidato del Movimento 5 Stelle. E’ una vicenda che deve far riflettere molto i politici, perché è sintomo evidente di come la visione dei cittadini sia cambiata rapidamente e presenti chiavi di lettura complesse con una voglia di “cambiamento” che nasce da un’insoddisfazione anch’essa generale. Un crogiolo nel quale confluiscono i problemi aperti dalla crisi economica, quelli occupazionali, il clima negativo a livello internazionale che crea incertezza, e poi, ovviamente, gli scandali che riguardano la politica e l’oggettiva cattiva gestione amministrativa di alcune realtà. Senza dimenticare che Fassino, pur ben governando, era percepito come un esponente della “vecchia politica”. Ecco che in questo contesto il M5S, con il perdurare di scenari di incertezze e soprattutto se dovesse dare buona prova di sé nelle città dove ha vinto le amministrative, potrebbe trovare spazi significativi anche in Trentino. Il partito dei sindaci potrebbe diventare partner del centrosinistra autonomista, sulla scorta dell’azione dell’assessore Daldoss? Mi pare che se Partito dei sindaci si “infila” nel centrosinistra autonomista non è più la lista delle civiche, perde tutta la sua (potenziale) carica innovativa e diventa una cosa

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Dunque come vede gli scenari trentini verso le provinciali del 2018? E’ impossibile fare previsioni al 2018 in un momento storico come questo caratterizzato da un fluidità politica senza precedenti. Non vedo certo un percorso facile, ci sono questioni politiche aperte dai congressi e nodi irrisolti che possono avere dei riflessi importanti. Oggi ci sono sul tavolo problemi importanti, tre su tutti: immigrazione, economia, terrorismo internazionale. Di fronte a cose così delicate la risposta della politica è troppo spesso insufficiente, anche perché è delegittimata dalle sue stesse mancanze. Penso sia più realistico concentrarci sulla fine del 2016, perché ci sono i passaggi del pronunciamento della Corte Costituzionale sull’Italicum e del referendum costituzionale che sono davvero delicati e possono avere pesanti influssi diretti anche sul Trentino cambiando gli scenari a livello politico. Di certo l’autunno dunque non sarà caldo, ma caldissimo, pensando poi che ci saranno anche il bilancio e le politiche della finanziaria. (r.s.)

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Ma la gente non è un po’ stufa dei partiti tradizionali? Di certo è così: si può immaginare che i partiti siano in caduta libera come nel resto d’Italia (anche se forse in maniera più attenuata) ed anche che i sindaci, in questo contesto, provino a presentarsi come una classe dirigente che possa gestire la provincia perché non si è sinora “sporcata le mani” con la politica. Però questo meccanismo di pensiero sta in parte saltando: non abbiamo più le risorse di un tempo, sono in atto tagli importanti, e la classe dirigente non sembra così brillante, compresi i sindaci, che devono far fronte a loro volta ad un calo dei soldi in cassa e hanno poco margine di manovra. Non trovo abbiano gli spazi che credono di avere, poiché è difficile che la gente possa vedere in loro l’elemento “di rottura” o l’”anticasta”; in questo caso è più facile credere che la gente

Dunque? Tutto questo significa che nessuno dei partiti ha risolto il

proprio problema, ossia quello di ritrovare un ruolo decisivo nella coalizione. C’è una oggettiva situazione di stallo e di attesa, con la maggioranza abbastanza debole. Il quadro è ancora di più delicato perché il contesto nazionale (con il quale il centrosinistra autonomista è in parte sovrapponibile) ci propone un calo di consensi di Renzi e inoltre si va verso il referendum costituzionale con un risultato molto incerto.

indefinita, una lista del 4-5% che può fare due consiglieri provinciali. Ma se vogliono rappresentare una vera alternativa lo devono essere fino in fondo. Su Daldoss mi pare di capire che ci fosse un progetto con Rossi di coinvolgimento degli amministratori in una lista a sostegno in vista del 2018, ma ora sembra tutto un po’ “congelato”, forse spiazzato anche dall’uscita allo scoperto dei sindaci.

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Quali prospettive vede per quest’area? Questa proposta politica ha elementi di forza ed altri di debolezza. Di certo i sindaci possono far leva sulle recenti esperienze elettorali positive e sulla capacità di catalizzare il voto locale, anche facendo rete fra di loro; in secondo luogo possono riuscire a riunire attorno alla propria proposta tanti cittadini ed elettori delusi dai vecchi partiti, oppure quelli che hanno una generica voglia “di cambiare”, di provare qualcosa di diverso. Vedo però anche un elemento

di debolezza in questa impostazione.

(Rovereto) e Roberto Oss Emer (Pergine) - si sono ritrovati ufficialmente per fare “riflessioni” sul contesto politico, dando così seguito a periodiche riunioni a Trento in occasione del Consiglio delle Autonomie del mercoledì.

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Mantovan, dove vuole arrivare il “partito” dei sindaci? Questo non lo so, ma di certo il movimento dei sindaci rappresenta oggi un elemento a due facce, nuovo e vecchio insieme. Nuovo perché raduna esperienze di liste civiche che hanno ottenuto risultati positivi in diversi comuni del Trentino. Esperienze originali che dimostrano l’attaccamento a livello comunale dei cittadini ad amministratori che siano tali e non politici, e la ricerca di risposte puntuali e di concretezza amministrativa e non visioni ideologiche. Diciamo pure che si tratta di un fenomeno non nuovo; la novità è che in occasione delle amministrative del 2015 le liste civiche hanno trovato un forte impulso e una decisa accelerazione. Ora hanno anche un leader riconosciuto che è Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, che ha vinto mostrando anche capacità di rappresentare visione politica di prospettiva oltre che civica ed amministrativa.

Con la riunione di Tione a metà luglio il “partito” dei sindaci esce allo scoperto e fa la sua entrata nel panorama politico provinciale, le elezioni del 2018 nel mirino. Ospiti del sindaco di Tione Mattia Gottardi, i circa 25 sindaci presenti - tra cui Francesco Valduga

SO

Un movimento che si definisce in primis “civico”, raggruppando amministratori locali slegati dai partiti e che proprio su questo elemento fanno leva per cercare una prospettiva provinciale, in un momento storico in cui le formazioni politiche tradizionali arrancano. Ma quanto spazio ha attualmente un prossimo “partito” dei sindaci, una lista che raduna alcune delle più significative esperienze civiche emerse nel corso delle elezioni amministrative del 2015? Sarà un movimento in grado di scompaginare l’attuale scenario politico provinciale, che nel frattempo è sempre più difficile da comprendere? Lo chiediamo a Paolo Mantovan, caporedattore del Trentino ed informato editorialista ed osservatore politico, oltre che primo ad aver raccontato sui quotidiani provinciali già alcuni mesi fa i movimenti presenti nel mondo delle civiche.

SO

Paolo Mantovan

Partito dei sindaci scalpitante, 5 Stelle in crescita e centrosinistra-autonomista in difficoltà. E poi il referendum costituzionale e l’Italicum: quanti nodi al pettine nei prossimi mesi

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Società

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Anfass trentino, è giudicariese la nuova vice-presidente Frida Rossaro dal 1988 è portavoce dei genitori del centro Anfass di Tione, ora l’incarico provinciale

Rossaro è il genitore responsabile e portavoce dei genitori del centro Anfass di Tione dal 1988 ed è membro del consiglio direttivo dal 1996: una lunga esperienza che oggi è diventata anche un riconoscimento di responsabilità all’interno di un’associazione che opera in silenzio, ma è una realtà consolidata del territorio trentino e un punto di riferimento per l’esperienza acquisita negli anni per tutto il Bel Paese: Anfass Trentino opera infatti su tutta la Provincia con servizi attivi in Valsuagana, nel Primiero, nelle Giudicarie, nell’Alto Garda e Ledro, in Vallagarina e nelle Valli di Fiemme e Fassa. La maggioranza degli utenti converge sul capoluogo, ma sono comunque 200 le persone con disa-

Frida Catozzo Rossaro, giudicariese, da giugno è la nuova vicepresidente dell’Associazione Anfass. E’ la prima volta che si ha un vice “non cittadino”, per l’Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale del Trentino nata

più di mezzo secolo fa. “Un segnale che l’attenzione per le esigenze delle sedi e degli utenti periferici è molto alta – spiega la neo vicepresidente – di una sensibilità in questo senso che c’è e verso la quale si indirizzano energie”. bilità intellettiva seguite nei centri diurni e residenziali sparsi sul territorio. Se Trento è la sede economica e organizzativa, cuore dell’associazione, i centri periferici godono di grande autonomia, in particolare su programmi e attività per i propri utenti. E non si pensi che le periferie siano svantaggiate: “Sulle attività “alternative” se così vogliamo anche un po’ impropriamente definirle – spiega Rossaro – invece c’è grande vivacità e proposta per la presenza ad esempio di fattorie didattiche, la possibilità di pet therapy e i contatti con il

Frida Catozzo Rossaro

territorio che è molto ricco”. A Anfass Trentino è una grande realtà, i numeri ne danno il senso della diffusione: segue 745 persone con disabilità in Trentino, di ogni età, offrendo 47 diversi tipi di servizi (dai centri socio-educativi a quelli residenziali, occupazionali, all’assistenza scolastica e il servizio assistenza educativa domiciliare), cn 39 sedi operative, 540 collaboratori e 444 volontari. “Quello affidato a Frida Rossaro è un mandato particolarmente delicato e articolato – spiegano in associazione - indirizzato a rappresentare gli interessi delle persone con disabilità intellettiva e delle rispettive famiglie su territori molto diversi tra loro per sensibilità, cultura, organizzazione”. (d.r.)

L’EDITORIALE di Adelino Amistadi Continua dalla Prima La stessa crisi economica che ci attanaglia tutt’ora e non sembra avere vie d’uscita, la consideravo un fatto prettamente economico finanziario dovuto alla globalizzazione e a poco altro, facilmente col tempo superabile. Ma poi, in quest’ultimo anno, nonostante la resistenza del mio inconscio che non voleva mollare, mi sono reso conto che stavo assistendo esterrefatto allo sfascio di tutte le mie convinzioni, delle mie illusioni e delle mie speranze. Le speranze sono ormai prive di senso, le illusioni le ho messe nel cassetto, le convinzioni poi, le ho gettate nel cestino della carta straccia. Siamo in guerra, ne sono convinto. Una guerra terribile, subdola, che non rispetta le regole, dove non ci sono fronti, dove non ci sono coloro che stanno da una parte e coloro che stanno dall’altra, una guerra senza dichiarazioni, senza eserciti schierati, senza generali, una guerra cruenta che manda al macello ragazzini imbottiti di bombe, sgozza, taglia teste, brucia, impicca, e spara alla disperata, che coinvolge il mondo intero. Una guerra che si è insediata in vaste regioni del pianeta e che sta cingendo d’assedio, a sud come ad ovest, gli stati europei che da settant’anni

Il “bello” deve ancora venire Questa società fuori controllo. E ora, cosa ci aspetta ancora?

Immagine dell’attentato di Nizza

godevano di pace e di prosperità. Una guerra che non si può fermare, che è già passata su alcune capitali e città europee, come un tornado, scagliando fulmini e saette e causando morti innocenti e devastazioni. Eppure, nonostante tutto questo, il mese di luglio appena trascorso è stato uno dei mesi più bislacchi che io abbia conosciuto finora, augurandomi di non vederne altri. In un paio di settimane si sono verificati alcuni avve-

nimenti sconvolgenti, che pur sembrando tra di loro diversi, hanno contribuito definitivamente ad un unico risultato: il collasso psico-politico dell’Europa, lo smarrimento della società, l’affermarsi dell’arroganza di chi vuole cambiare il mondo, il ritorno impetuoso del caos universale. Caos che pagheremo a caro prezzo. La sera del 14 luglio, a Nizza, un “combattente” di Daesh (Isis) ha scagliato un grosso camion contro la folla che

stava festeggiando la Presa della Bastiglia (festa nazionale francese), lasciando sull’asfalto 84 morti e 200 feriti. E’ stata questa la conferma, se ce n’era bisogno, che la guerra ormai è fuori dalla nostra porta di casa, che la nostra vita non sarà più come prima, saremo assaliti dal terrore ad ogni movimento sospetto, in qualsiasi parte d’Europa. L’inquietudine ci accompagnerà ad ogni passo, l’ansia tarperà ogni nostra attività, né c’è speranza che la cosa finisca, ci vorrà del tempo per tornare alla normalità, e purtroppo ho l’impressione che il peggio debba ancora venire. La notte dopo s’è consumata la tragedia del tentato colpo di stato in Turchia a cui è seguito un contro golpe ben più violento ed organizzato, il presidente Erdogan, che sembrava esser fuggito in un primo momento, è tornato più forte che mai, ha ripreso in mano il paese e sta portando avanti una vendetta bruta-

le ed aggressiva con l’unico obiettivo di trasformare la Repubblica Turca in un suo personale “califfato”. Sono spaventose le misure adottate da Erdogan, ma mirano tutte allo stesso scopo, a consolidare il suo potere. Sono stati arrestati giudici, giornalisti, sono stati licenziati 36.000 insegnanti, imprigionati migliaia di dipendenti statali e spediti in speciali campi di concentramento i militari che avevano partecipato al golpe con tutte le loro famiglie. E il “bello” deve ancora venire, perché Erdogan è in procinto di reintrodurre la pena di morte, allora saranno migliaia e migliaia le teste che cadranno ai piedi del nuovo califfo. Il sogno di Ataturk, fondatore di uno stato turco laico e moderno, è stato seppellito. In Turchia si sta per realizzare il più grande successo dell’Islam più radicale e fanatico. Una grande vittoria dell’ISIS che ne uscirà rafforzato e sempre più arrogante.

La terza notizia che è che proprio nell’ultima settimana di luglio è stato incoronato candidato del Partito Repubblicano alla corsa per la Casa Bianca Donald Trump. Ma che c’entra Trump con l’ISIS e la Turchia? Ho l’impressione che l’avvento di Trump alla Casa Bianca sia pericoloso tanto quanto Erdogan in Turchia e l’ISIS nel resto del mondo. Non lo dico io, non sono così presuntuoso, ma lo scrive “L’Economist”, uno dei giornali più autorevoli del pianeta. Sia Trump che l’ISIS (Erdogan) hanno gli stessi principi, condividono lo stesso obbiettivo: il caos globale, per poter distruggere tutto quanto di buono s’è fatto per il passato, per riproporre un nuovo ordine, fatto di egoismo, di nuovi muri, di nuove regole, di rigurgiti razzisti e religiosi, in barba alla nostra civiltà, alla nostra storia, alla nostra cultura che da secoli ci ha insegnato a vivere liberi, liberi di cuore e di pensiero.


Attualità Dall’altra nel mio peregrinare in Europa molto spesso mi sento affibbiare l’appellativo di fortunato perché vivo in zone meravigliose, bellissime, dalle grandi bellezze naturali. Dall’altra parlando con un gruppetto di giovani laureati che vogliono rimanere in zona scopro che vi sono molti under 35 che si sono messi in proprio. Con una piccola indagine si scopre che questa affermazione è vera e che, sotto traccia perché nessuno li cita, vi sono decine e decine di giovani che si sono messi in proprio nei campi tradizionali come l’agricoltura o la trasformazione di prodotti agricoli ma anche nel terziario avanzato e nell’innovazione tecnologica. Da questi ragionamenti, pensieri, informazioni è nata l’idea all’interno dell’Associazione di Promozione Sociale Piazza Viva di recente costituzione, di promuovere una tre giorni di riflessione sulla vita di montagna, con particolare attenzione alle Giudicarie,

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In Giudicarie dall’8 al 10 settembre, eventi e incontri dedicati alla tematica

Laboratorio “del vivere in montagna”, prima edizione di Tiziano Salvaterra Vi è una frase che si sente spesso nel mondo giovanile: “chi te lo fa fare di stare in queste valli dove non ci sono possibilità, dove non succede niente”. All’ultima premiazione di giovani laureaper capirne di più, per dialogare con esperienze che vengono da fuori, per dare fiato a chi dentro le Giudicarie si da da fare, per confrontarsi con le istituzioni o con chi ha studiato il rapporto fra montagna e pianura nel corso degli ultimi decenni. Un laboratorio cioè un luo-

go di lavoro fatto di eventi ed incontri, aperto a tutti coloro che sono interessati a capire ed a dialogare, a sentirsi cittadini attivi e responsabili nel contesto in cui vivono ed operano Per essere documentati e non parlare per sentito dire o a spanne, per saperne di più, speriamo per accende-

ti promossa dalla Cassa Rurale Adamello Brenta molti giovani hanno dichiarato di lavorare o cercare lavoro altrove. Ed infatti molti giovani se ne vanno fin dal conseguimento della maturità. re qualche lampadina affinchè nascano nuovi entusiasmi, che diano fiato alle idee, al confronto anche con l’esterno, a proposte in grado di superare una rassegnazione che spesso si sente nell’aria delle nostre comunità, una specie di impotenza che impedisce di tentare, di osare,

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ritenendo la periferia ormai rassegnata ad un ruolo minore e pertanto è giusto (cosi indica la rassegnazione) che le nuove generazioni escano dal territorio per cercare luoghi migliri dove spendere i loro giorni. Il “Laboratorio della vita di Montagna” si inserisce in questo contesto frantumato, fatto di tante posizioni, situazioni, pensieri a volte fra loro anche contrastanti, con l’intento di avviare una fase di riflessione, analisi, confronto sia interno al territorio che con altre realtà, che diventi occasione annuale di stimolo e di proposta. Lo facciamo sotto il Patrocinio della Provincia di Trento, della Comunità delle Giudicarie, del BIM del Sarca del mondo della cooperazione, della Trentino School of Management nella speranza di coinvolgere anche tanti cittadini e mondi vitali che operano nelle nostre valli. Non sarà certo una sola esperienza a cambiare i contesti, ma può essere l’avvio di un processo dal quale potranno scaturire ricadute sul piano dell’atteggiamento della popolazione e dello sviluppo di iniziative di crescita. Il programma, in fase di definitiva elaborazione finale, prevede nel periodo 8 – 10 settembre 2016 diversi eventi fra cui: Convegno su: “Le politiche per la vita di montagna” promosso in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento. L’evento, orientato a coloro che si sono assunti ruoli di responsabilità nel mondo delle istituzioni, del sociale, dell’economia, della cultura, nell’associazionismo, si propone di fare il quadro delle politiche e delle iniziative attivate o programmate a favore della vita di montagna a livello provinciale, nazionale ed europeo. Saranno presenti il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, l’Europarlamentare Herbert Dorfmann ed il viceministro Enrico Zanetti Seminario di approfondimento sul tema: “Cooperazione in montagna anche

in futuro?” promosso dal tavolo delle cooperative giudicariesi . Il seminario è rivolto in particolare ad amministratori, dipendenti e soci delle numerose cooperative che operano nelle Valli Giudicarie e si propone di aprire un confronto sul ruolo che la cooperazione, nelle sue diverse articolazioni, potrà recitare come in passato anche nella vita futura delle comunità di montagna. Il dibattito vedrà coinvolti fra l’altro esponenti di cooperative o di sistemi di cooperative di altre realtà nazionali Workshop: “Professioni, imprenditorialità e passaggi generazionali: esperienze a confronto” L’iniziativa propone una serie di stand di giovani imprenditori locali e provenienti da altre zone alpine che hanno avviato un’attività in proprio o hanno proseguito con l’attività di famiglia. Durante il pomeriggio saranno presentati - video di illustrazione delle diverse realtà presenti - uno studio sull’imprenditorialità giovanile nelle Valli Giudicarie - il progetto “Job- Young: supporti allo sviluppo della professione” che l’associazione di promozione sociale Piazza Viva attiverà dall’13 settembre presso i propri uffici in Via Nazario Sauro 1 a Tione di Trento. Durante tutto l’evento sarà possibile degustare quanto proposto degli standisti ed acquistare prodotti esposti Seminario di approfondimento su “La montagna perduta. Come la pianura ha condizionato lo sviluppo italiano” uno studio realizzato da CER – Centro Europa Ricerche e Tsm – Trentino School of Management, basato sull’analisi di una cospicua mole di dati statistici, dal 1951 agli anni più recenti, sull’andamento della popolazione, dell’economia e delle infrastrutture, nelle varie regioni italiane. Sarà occasione per discuterne con l’autore Mauro Marcantoni direttore di TSM e con alcuni giudicariesi che operano a livello provinciale in ruoli di responsabilità. www. Piazzaviva.it tel 0465 326370


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Attualità

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Malghe “vive” e boschi “abitati” con il giusto rispetto sono i pilastri per la conservazione della montagna

Le “regole” pergestire i pascoli dello Spinale di Marzia Verona

Sono arrivata il giorno prima della festa, in una giornata, ahimè, di pioggia, che non mi ha consentito di apprezzare lo splendido panorama che mi circondava. Ho comunque sfidato la sorte e il meteo (e ho avuto ragione!). Sono salita a Malga Vallesinella, fiancheggiando le famose cascate che si possono ammirare da queste parti. Il cielo non si è mai aperto completamente, così non sono riuscita ad ammirare le Dolomiti di Brenta. Boschi e pascoli, abeti, radure e corsi d’acqua spumeggianti. Una rete di sentieri ben segnalata. Tra i cartelli, all’imbocco dei veri percorsi, la segnalazione della presenza dell’orso e le regole da osservare in caso di incontro. Più tardi, mentre camminavo in totale solitudine nel bosco, riflettevo sulle possibili reazioni nell’eventualità che il plantigrado si materializzasse davanti al mio cammino… La mandria intorno a Vallesinella era composta da bovini di una razza che non avevo mai visto. Dal momento che ero in Val Rendena, mi è venuto in mente che questa potesse essere l’omonima razza. Ho poi chiesto conferma alle guardiane degli animali, che mi hanno confermato che si trattava proprio di vacche Rendena. Non immaginavo di ritrovare la stessa mandria il giorno successivo nella malga dove si sarebbe tenuta la festa… La festa quest’anno si teneva a Malga Fevri. Ho chiesto di poter salire a piedi, per guardarmi intorno e vedere un po’ di panorama. Fortunatamente quel giorno in tempo era migliore. Le montagne giocavano a na-

S

ono stata in Trentino a presentare i miei libri in occasione della festa annuale delle Regole di Spinale e Manez. Già sapevo che esistevano forme di gestione del territo-

Mucche al pascolo

scondino con le nuvole, ma i pascoli erano al meglio del loro splendore. Non era solo merito del sole, ma la qualità dell’erba da queste parti è davvero eccellente. Mentre salivamo, mi sono fatta spiegare in cosa consistono le “regole”. Sul sito della comunità di Spinale e Manez queste parole ben riassumono il concetto: “Un rapporto inscindibile tra una popolazione e il suo territorio, una partecipazione condivisa alla gestione del patrimonio comune, un uso necessariamente equilibrato e regolato delle risorse naturali, essenziali per la vita della comunità.” Le malghe vanno all’asta come accade altrove per gli alpeggi di proprietà pubblica, ma si sono introdotte clausole (come quello degli animali di razza Rendena) che fa sì che siano allevatori locali ad aggiudicarsele. A Malga Fevri ci sono manze, sulle altre malghe incontro anche vacche da latte. Le strutture sono belle, ben tenute, con tutto ciò che serve per far sì che la vita in alpeggio sia decorosa.

La gestione di tutto ciò che c’è sui territori delle Regole fa sì che vi siano fondi disponibili per tutte questi interventi. Non sono tanto le malghe a dare grossi frutti, quanto piuttosto le attività turistiche presenti, come i locali collocati all’arrivo delle funivie. E qui il turismo non manca. Mi spiegano che tutto viene reinvestito sul territorio: anche la struttura dove ho pernottato io (Pra de la casa) è un patrimonio delle Regole. Si trattava del vecchio vivaio forestale, che è stato riconvertito in attività recettiva, data in gestione ad una fami-

rio (pascoli, foreste…) diverse dalla proprietà pubblica/privata o consortile che abbiamo noi qui in Piemonte, ma in questa occasione ho avuto modo di capire davvero cosa significhi. L’AUTRICE - MARZIA VERONA Nata a Torino, ha sempre abitato a Cumiana, vicino a Pinerolo, laureata in Scienze Forestali ed Ambientali nel 2001; si interessa di botanica, fotografia, etnologia, architettura tradizionale alpina. Dal 2003 al 2004 censisce, per incarico della Regione Piemonte, gli alpeggi nelle province di Torino e Cuneo. Da questa esperienza deriva un interesse per la vita che gira attorno al pascolo e all’alpeggio, parlando con i pastori, comprendendone la vita, il lavoro, le problematiche. Da qui l’interesse che la porta a seguire le greggi, per documentarne e raccontarne i percorsi. Da un paio d’anni si definisce pastora parttime, affiancando alle altre attività la pratica della pastorizia insieme al suo compagno di vita. Ha scritto “Pum pien” (Alzani Editore), “Dove vai pastoMarzia Verona re? Pascolo vagante e transumanza nelle Alpi Occidentali agli albori del XXI secolo” (Priuli e Verlucca Editore), “Vita d’alpeggio. Cultura, tradizioni e prodotti dalla Valle Tanaro alle valli del Canavese” (Blu Edizioni), “Intelligente come un asino, intraprendente come una pecora. Storie di animali, allevatori e montagna” (L’Artistica Editrice), “Di questo lavoro mi piace tutto. Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi” (L’Artistica Editrice, 2012). glia. Questo sistema fa sì che tutte le attività di montagna siano ben gestite e non vadano a perdere: ne beneficia il territorio, l’economia, il paesaggio, il turismo… Insomma, ecco uno dei motivi per cui “da quelle parti”

sembra un altro mondo rispetto a situazioni con problemi di gestione che si incontrano invece in altre regioni delle Alpi. Le Regole risalgono al XIII secolo… una storia secolare di corretta amministrazione del patrimonio montano, dove le

tradizioni (attività agro-silvopastorali) si sono mantenute accanto all’evoluzione di nuove necessità/risorse come il turismo. In quella giornata di sole un gruppo di giovani malgari sorveglia la mandria di vacche da latte, conversando con i tanti turisti di passaggio. Moltissimi regolieri erano saliti con la funivia al monte Spinale, poi scendevano a piedi o con le navette a Malga Fevri per la festa. Ogni anno questa si teneva in una delle diverse sedi delle proprietà delle Regole. E così lo spazio intorno alla malga si affollava sempre più, la polenta cuoceva, la banda suonava… e le manze ruminavano pacifiche accanto alla stalla. Erano salite in quei verdi pascoli fioriti solo quella mattina, per trascorrere là le successive settimane d’alpeggio. Dopo il pranzo, chi è interessato entra nell’enorme “stallone”, dove si potevano legare 150 bestie. Quel giorno invece entra la tecnologia, con microfono, computer e videoproiettore. Si raccontano storie di alpeggi e allevatori, di ieri e di oggi, poi viene per tutti il momento del rientro. Inizio ad essere “pratica” del territorio, così rifiuto i vari passaggi in auto, dato che i sentieri che scendono dalla malga mi ricondurranno esattamente a Pra della Casa. Mi auguro che questo sistema così antico di gestione del territorio possa sopravvivere ad ogni mutamento e che questi paesaggi unici continuino a vedere malghe vive, abitate, con pascoli utilizzati, produzioni casearie di pregio e razze locali a consumare l’erba.

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Attualità

AGOSTO 2016

Dal 6 al 20 agosto torna, a Madonna di Campiglio, il festival culturale “Mistero dei Monti”

“Vostre altezze”: la nobiltà delle altitudini Luca Mercalli, Federico Rampini, Flavio Caroli e Giovanni Maria Flick tra gli ospiti La montagna e le sue altezze, un’immagine che proietta la propria verticalità in termini simbolici e metaforici verso le tante e diverse altezze che costellano la storia dell’uomo e della nostra contemporaneità. Così prosegue il cammino del Festival d’alta quota Mistero dei monti che da quattordici anni, attraverso sentieri diversi, si volge alla bellezza degli orizzonti aperti propri della conoscenza. Ogni anno un tema, ogni anno volti ed esperienze che si intrecciano e lasciano traccia. Un’impronta all’apparenza invisibile quella dell’esperienza conoscitiva, diversa da quella che il passo del camminatore lascia sull’erba dei prati di montagna, più vicina ai solchi orizzontali che si intravedono nella dolomia risultato di una sedimentazione che nutre il profondo e alimenta il sapere.

“V

ostre altezze”, ovvero la nobiltà delle diverse altitudini, è il titolo della quattordicesima edizione del Festival

d’alta quota “Mistero dei Monti” che si terrà a Madonna di Campiglio e in Val Rendena dal 6 al 20 agosto 2016.

Giovanni Maria Flick

Luca Mercalli

La mobilità di pensiero dentro l’apparente staticità della montagna è ciò che guida la programmazione degli incontri culturali che dal 6 al 20 agosto tornano a proporre una serie di interventi trasversali a più discipline nella direzione di comporre un mosaico composito e multicolore.

“Vostre Altezze”, ovvero la nobiltà delle diverse altitudini è il tema del 2016: un’ immagine che non è solo fisica ed altimetrica, sinonimo di rispetto verso uno straordinario ecosistema, ma anche omaggio a quelle altezze di pensiero, di studio e di esperienza che hanno contribuito

al cammino delle civiltà. Quali forme assume l’immaginario verticale nelle diverse discipline? Quali altezze non materiche, bensì risultato di altrettante stratificazioni fondamentali per lo sviluppo delle civiltà e dell’uomo? “Sua Altezza la Terra” sarà una delle Lectio che

gli illustri ospiti dell’edizione 2016 ci proporranno per illuminare le Altezze, condotta da Luca Mercalli, meteorologo e climatologo che attraverso la sua trasmissione televisiva parla al grande pubblico di ambiente. Una riflessione opportuna sulla madre Terra dolorante al peso dei nostri sistemi di vita. Per la parte espositiva, che da anni accompagna il tema del Festival, aprirà in anteprima a fine luglio la mostra “Sua Altezza il bosco”, i grandi alberi tra simbologia e mito, un progetto espositivo, promosso con il Parco naturale Adamello Brenta e le Regole di Spinale e Manez, che esprime il valore del nostro paesaggio alpestre partendo dagli alberi, sempre più patriarchi della natura e testimoni si-

gnificativi del valore ambientale del pianeta, con un significato culturale e simbolico che troviamo scritto in tutte le tradizioni dei popoli della Terra. “Sua Altezza l’arte” sarà raccontata dal professor Flavio Caroli attraverso lo sguardo dei maestri che hanno raccontato l’arte e le sue trasformazioni. Incontri, percorsi in ambiente, mostre e cinema sono gli elementi che muovono l’immaginazione e la visione del Festival, utile ai camminatori contemporanei. E quali altre altezze verranno svelate? Un alone di mistero è il nostro compagno di viaggio. Vi aspettiamo! Il Festival “Mistero dei Monti” è promosso dall’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena con la Provincia autonoma di Trento. È ideato e curato da Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza.

www.campigliodolomiti.it

Sabato 6 agosto ore 11.00 Piazza Righi, Madonna di Campiglio Sua Altezza Cima Brenta. Un passo verso la montagna APERTURA UFFICIALE DEL FESTIVAL con Marcello Palmieri, Cesare Maestri, Guide Alpine e Parco Naturale Adamello Brenta Salone Hofer ore 17.30 Madonna di Campiglio Sua Altezza il presente con Federico Rampini Domenica 7 agosto ore 17.30 Sala della cultura, Madonna di Campiglio Altezze tra le altezze con Bernhard Macek e Rossana Crisci Martedì 9 agosto 17.30 Salone Hofer, Madonna di Campiglio Sua Altezza la Terra con Luca Mercalli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Mercoledì 10 agosto ore 17.30 Salone Hofer, Madonna di Campiglio Sua Altezza l'avventura con Marco Albino Ferrari Giovedì 11 agosto ore 17.30 Salone Hofer, Madonna di Campiglio Sua Altezza l'arte con Flavio Caroli Venerdì 12 agosto ore 21.00 Palacampiglio, Madonna di Campiglio Sua Altezza la musica Le vette utopiche di De Andrè con Massimo Bubola, Maura Pettorruso, e UTOPIA 500 Sabato 13 agosto ore 17.30 Sala della cultura, Madonna di Campiglio Sua Altezza la poesia Antonia Pozzi in Brenta con Marco Dalla Torre, Augusto Golin, e Mariarosa Raffaelli

Geopark

Domenica 14 agosto dalle ore 20.30 Palacampiglio, Madonna di Campiglio Sua Altezza il cinema: Ninì K2 - Touching the sky

Sabato 20 agosto ore 17.30 Salone Hofer, Madonna di Campiglio Sua Altezza la neve ����������������������������� con Celina Seghi

Martedì 16 agosto ore 17.30 Sala della cultura, Madonna di Campiglio Sua Altezza la Scienza con Pietro Greco

Sua Altezza il bosco

Mercoledì 17 agosto ore 17.30 Sala della Cultura, Madonna di Campiglio �������������������������� con Maurizio De Caro e Joseph Di Pasquale Venerdì 19 agosto ore 17.30 Salone Hofer, Madonna di Campiglio Sua Altezza il paesaggio con Giovanni Maria Flick

MOSTRA ITINERANTE

31 luglio - 31 agosto

Pinzolo, Paladolomiti Il bosco monumentale. Grandi alberi, alti pensieri

31 luglio - 15 agosto Caderzone Terme, Palazzo Lodron Bertelli Il bosco dei bambini. Mille alberi 31 luglio - 4 settembre

Carisolo, Casa del Geopark Il bosco per la ricerca. Muoviamoci per la “Sla” Tutte le mostre sono aperte ogni giorno Orario: 16-19 | 20-22 Ingresso libero


Attualità

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Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella: Un concreto sostegno al territorio

Oltre 185.000 euro a favore di enti ed associazioni Il bando, in scadenza lo scorso mese di marzo, prevedeva due diverse modalità di presentazione della richiesta di contributo: una semplificata, per importi fino a 500 euro, l’altra ordinaria per somme superiori. Il Consiglio di amministrazione ha valutato le domande giunte entro i termini previsti tenendo conto non solo dei criteri di valutazione esplicitati nel regolamento del bando stesso ma anche e soprattutto delle indicazioni espresse dai GOL. Attraverso le “domande semplificate” sono stati erogati ben 32.050 euro a beneficio di 188 associazioni (l’importo medio assegnato è di 170,48 euro per ciascun ente). Sono stati, invece, 79 le realtà che hanno potuto beneficiare del “contributo ordinario”, che complessivamente, ammonta a 64.800 euro (820,25 euro in media per ciascuna associazione). Una nuova occasione, dunque, di essere vicini al territorio e a quanti si danno da fare per renderlo sempre più vivibile

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uasi 100 mila euro. Questa la somma stanziata nelle scorse settimane dal Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella per sostenere, grazie ai bandi di mutualità tradizionale, l’attività delle numerose associazioni e dei gruppi di volontariato del proprio territorio. “Siamo convinti del ruolo fondamentale che rivestono queste realtà”, spiega il presidente

de La Cassa Rurale, Andrea Armanini. “Stimolano il dibattito culturale, propongono e realizzano progetti di utilità sociale, animano le comunità e si preoccupano dei più giovani o di quanti si trovano in situazioni di disagio, per fare alcuni esempi. Per questo sostenere la loro attività è uno degli obiettivi principali delle azioni mutualistiche della nostra Cassa Rurale”, prosegue Armanini.

DOMANDE SEMPLIFICATE SETTORE N.ASSOCIAZIONI IMPORTO DELIBERATO Istruzione 14 2.050,00 € Sport dilettantistico 35 6.500,00 € Assistenza socio sanitaria 22 4.150,00 € Associazioni ricreative 117 19.350,00 € iniziative di aggregazione TOTALE 188 32.050,00 € DOMANDE ORDINARIE N. ASSOCIAZIONI IMPORTO DELIBERATO 3 300,00 € 4 2.950,00 € 26 34.300,00 € turistico 2 1.000,00 €

SETTORE Istruzione Cultura Sport dilettantistico Promozione economica Assistenza socio sanitaria Associazioni ricreative iniziative di aggregazione TOTALE

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5 39

1.850,00 € 24.400,00 €

79

64.800,00

A settembre i bandi mutualità progettuale Nel prossimo mese di settembre La Cassa Rurale metterà a disposizione del territorio altri 90.000 euro per sostenere la cosiddetta “mutualità progettuale” di associazioni e gruppi. Proprio all’inizio dell’autunno, infatti, è prevista l’uscita di due nuovi bandi a favore di investimenti materiali o immateriali. Il primo, dedicato ad iniziative “materiali”, è pensato per sostenere opere di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, storico ed ambientale, interventi di costruzione e ristrutturazione di edifici, l’acquisto di attrezzature e automezzi connessi all’attività dei soggetti richiedenti. Il se-

condo, invece, ideato per azioni di carattere “immateriale” intende stimolare nuove risposte ai bisogni presenti nella zona operativa della Cassa Rurale ed è dedicato a progetti formativi-culturali e di utilità sociale come percorsi formativi, iniziative di qualificazione e aggiornamento delle figure professionali, attività culturali ed educative o, ancora, azioni rivolte a persone bisognose o svantaggiate. Per questo il Consiglio di Amministrazione ha già deliberato di stanziare importanti risorse economiche: per il bando materiale sono previsti 40.000 euro, mentre per il bando formativo culturale e sociale l’importo complessivo a disposizione è pari a 50.000 euro. Tutta la documentazione relativa ai due bandi sarà scaricabile dal sito internet della Cassa Rurale (www.lacassarurale.it) e sarà comunicata agli enti potenzialmente interessati.

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Attualità

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Rotatoria a Sarche, intervento necessario Tonina stimola la provincia a ripensare lo svincolo attuale Chi viaggia spesso verso Trento, specie nei momenti di maggior traffico, sa che lo svincolo di Sarche rappresenta uno snodo importante e molto trafficato; un punto cruciale in cui convergono i veicoli che si dirigono verso Trento provenienti sia dall’Alto Garda e

Molto spesso inoltre si vengono a creare situazioni di pericolo dato che in molti, cercando di fare scorciatoie, compiono manovre azzardate comunali, nelle pertinenze dell’impianto di distribuzione carburante e nel piazzale antistante l’Albergo Ideal. Una rotatoria potrebbe migliorare la viabilità, garantendo maggiore sicurezza ed un accesso “paritario” sia per Trento che per Riva fra chi proviene dall’alto Garda e Ledro che per chi proviene dalle Giudicarie. Questo il senso di una question time del consigliere Mario Tonina; nel testo spiega come “transitando in località Sarche di Madruzzo in direzione di Trento o Riva del Garda, per gli utenti provenienti dalle Giudicarie quotidianamente si riscontrano, soprattutto in determinate fasce orarie, forti rallentamenti dei veicoli e soste prolungate degli stessi con motori accesi che creano disagio, e talvolta anche pericolo

per la circolazione”. Il tratto in oggetto (da Riva e dalle Giudicarie) è interessato mediamente dal passaggio giornaliero di circa 20.000 veicoli totali. “Pertanto – dice Tonina - è stato chiesto all’ Assessore competente se intenda adottare degli interventi quali, ad esempio, la realizzazione di una rotatoria, al fine di rendere sicura la viabilità rendendo più fluido il traffico nel tratto stradale in questione, valutando nel frattempo l’adozione di soluzioni temporanee che possano, fin dall’ immediato, mettere in sicurezza l’intersezione tra le due strade statali”. Rispondendo al quesito l’Assessore Gilmozzi ha condiviso le osservazioni fatte dal consigliere Tonina: ”Si tratta certamente di numeri importanti” ha spiegato Gilmozzi “inoltre la zona di tale percorso è urbanizzata e la realizzazione della soluzione più logica, ovvero una rotonda che permetta di gestire al meglio i flussi di traffico, avrebbe un ingombro

Ledro che dalle Giudicarie. Chi arriva dalle Giudicarie si trova davanti ad uno stop che – nei momenti di maggior afflusso – crea delle lunghe code e anche degli incidenti, quando qualcuno cerca di “infilarsi” in velocità specie dopo una lunga attesa.

La simulazione della rotatoria a Sarche

di circa 40 metri e inevitabilmente andrebbe a toccare le aree di servizio delle attività commerciali presenti. Per questo stiamo cercando di capire se con altre soluzioni possiamo arrivare a definire un sistema di distribuzione del traffico”. Nella replica Tonina, ribadendo di essere consapevole della difficoltà della soluzione ha aggiunto: “Auspico a questo punto che si possa davvero realizzare l’intervento a breve; proprio per questo sono convinto che un intervento di miglioramento di questa intersezione attraverso una rotatoria sia fattibile, e vada consi-

derata una priorità tra le opere stradali”. Infatti, sul fatto che l’ingombro della rotatoria sia di 40 metri e dunque difficile da inserire in quel contesto, Tonina non è completamente d’accordo. Una simulazione realizzata dall’ing. Massimo Dalbon (vedi foto), conferma la fattibilità di una rotatoria di minor ingombro, sulla falsariga di quella realizzata a Tione davanti all’Eurospar. Lo schema - predisposto utilizzando google maps, sovrapponendovi la mappa catastale e inserendo la rotatoria di Tione Nord – dimostra secondo l’ingegnere che è possibile realizzare la rotatoria con un ingombro di soli 31 metri. Un motivo, secondo Tonina, di insistere per avere quanto prima la rotatoria di Sarche.(r.s.)

Bartolomei nuovo direttore del Parco Silvio Bartolomei, 54 anni, padovano - laureato in scienze forestali e già libero professionista, gestore di rifugi, direttore del Parco Regionale Colli Euganei, dirigente della Foresta del Cansiglio, professore a contratto presso l’Università di Padova - dal 29 luglio è il nuovo direttore del Parco Adamello Brenta. Ne parliamo con il Presidente Joseph Masè. Come si è svolta la procedura di individuazione del direttore? Il direttore viene assunto con un contratto di diritto privato della durata di 5 anni. Il suo mandato coincide con quello della Giunta. La Provincia ha istituito un albo con i nominativi dei potenziali direttori di Parco in Trentino. Noi possiamo attingere solo da quello. Abbiamo contattato tutti e 15 i nominativi contenuti, ottenendo 5 risposte positive. La Giunta ha quindi nominato una commissione ristretta che ha esaminato i curricula e invitato i candidati a un colloquio. Si sono presentati in quattro e tra questi si è formata una rosa di tre candidati da sottoporre al comitato di gestione. Ma il direttore era già stato scelto, di fatto. La Giunta, dopo essere stata informata sul lavoro della commissione, ha considerato il dott. Bartolomei il più adatto e mi ha incaricato di segnalare tale orientamento al Comitato, al quale spettava la decisione finale. Un curriculum poderoso… Sì, ed è questa sua competenza non solo in ambito forestale, ma anche ma-

Silvio Bartolomei

nageriale e motivazionale che ci ha convinto: un bel personaggio. Dal colloquio è emerso il suo spessore professionale, la vivacità intellettuale, l’approfondita conoscenza della realtà delle aree protette e le capacità di gestione aziendale. Fondamentale è stata infine l’affinità di visione con gli obiettivi contenuti nel documento programmatico del Presidente, che assicura una visione di agire comune tra Giunta e Direttore. Cosa gli chiederete di fare? Al direttore chiediamo di dirigere il Pnab verso la crescita in generale, in tutte le situazioni in cui sono richieste abilità di problem solving. Importante sarà la gestione del personale, l’innovazione delle persone e dei progetti. Bartolomei ha espresso l’intenzione di parlare con gli ex presidenti e direttori del Parco così che nulla, delle cose buone fatte, vada perduto. Quindi ascoltare tutti i dipendenti in modo da raccogliere le loro idee e le loro istanze. Ci sono stati ostacoli alla nomina? Un rappresentante ha chiesto lo scrutinio segreto.. Sì, ma senza alcuna polemica. Ed è stato un bene. Il risultato è stato di 36 voti favorevoli su 48, il 75%. Decisamente migliore anche di quanto mi immaginavo. Enrico Gasperi


Centenario Grande Guerra - «23 agosto: Inizia l’offensiva italiana che culmina con la presa del Monte Cauriòl ad opera degli alpini della XV Divisione di fanteria. Il giorno 27 il battaglione Feltre conquista la vette». Ci riportano, invece, sui fronti militari giudicariesi le pagine del diario del tenente Hecht dal Monte Nòzzolo, in Valle del Chiese. «1° agosto 1916. Il nido di mitraglie alla nostra sinistra è andato in pezzi sotto i colpi delle granate nemiche (italiane). Ci arrabbiamo nel vedere che la nostra artiglieria (austroungarica) non risponde. Che brutta gente! Nel dopoguerra ci sarà molto da discutere sulla mancata collaborazione delle artiglierie. - 3 agosto. Scendo dal Nòzzolo a malga Ringia e proseguo a cavallo verso Prà di Bondo. Mi reco a Tione a prendere l’autocarro per Trento. Il paesaggio è di una bellezza unica: le profonde forre del Sarca, della Scaletta e del Limarò e il Castel Toblino sono delle visioni paesaggistiche imponenti. Sul nostro camion viaggia anche un caporale italiano di 34 anni, prigioniero, che osserva sorpreso dei prigionieri di guerra russi al lavoro sulla strada. A Trento si vedono degli ufficiali nostri in pantaloni e berretto nero, con baionette italiane di preda bellica e la giubba e il berretto decorati con mostrine e le stellette italiane. Tutti parlano male della nostra (austroungarica) artiglieria; manca di osservatori e sparano sulla nostra truppa. Molti triste! - 25 agosto. Bel viaggio da Trento a Bondo ove l’arciduca Eugenio è stato in ispezione restandone soddisfatto. Visto il nuovo cimitero di guerra eretto dal frate Barcata: è veramente bellissimo e mi suscita sentimenti di pietà. Cavalco fino a Roncone, salgo a malga Ringia, quindi mi porto al Nòzzolo. A notte osservo un nuovo potente proiettore nemico (italiano) che rischiara il fuoco di batteria contro di noi. Splendido autunno nel maestoso panorama: a nord si stagliano le dolomiti di Brenta; a sud il lucente specchio del lago di Ledro. - 26 agosto. In Val di Molini. Un tenente apre il fuoco contro l’avamposto nemico (italiano), un reparto si muove verso la Val di Concèi, mentre dalle rocce del Càdria le mitraglie aprono il fuoco contro dei rinforzi nemici che avanzano verso la posizione attaccata. L’azione che resta bloccata dal nemico è tuttavia istruttiva per la serie di errori da noi commessi che bisognerà evitare nel ripetersi di simili fatti. - 27 agosto. Stamane al Nòzzolo; nel pomeriggio torno al mio avamposto dove gli Italiani sono insolitamente calmi dopo aver sparato all’impazzata tutta la notte. - 29 agosto. Nel pomeriggio sento dire che la Romania ci ha dichiarato guerra. Gli Italiani fanno grida di giubilo:

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Agosto 1916 - Ripercussioni in Trentino e in Giudicarie

«Buffoni: quel grido d’angoscia che voi soffocate…!» Giudicarie: il Perli dà sfogo ai suoi sentimenti antibellici contro i belligeranti

Nelle cronache trentine relativamente al mese di agosto 1916 trovo alcune curiosità fra i testi che ho sottomano e le riporto trascrivendole. «21 agosto: un’ordinanza imperiale (austroungarica) interviene contro lo strozzinaggio, indicando provvedimenti da sparano a salve mettendosi in mostra; s’illudono di essere già a Trento e lo gridano verso di noi; la sera cercano di segnalare anche col proiettore la loro allegria. / L’Italia ha dichiarato guerra anche alla Germania; forse verrà qui qualche buona batteria germanica. Ho il presentimento che parecchio d’altro cambierà presto”. - 31 agosto. I proiettori nemici hanno funzionato senza sosta nello scrosciare di un temporale violento tra tuoni e il bagliore di fulmini. In trincea si è più sicuri che col bel tempo; cosa non piacevole. Rientro al mattino bagnato fradicio». Queste “pause” - come il viaggio in Austria del “nostro” tenente - illustrano uno dei vari aspetti della vita in trincea anche senza tragiche e sanguinose battaglie. Mentre, invece, le annotazioni quotidiane del diario del Perli, vergate negli stessi giorni d’agosto 1916 un secolo fa, come quelle dell’Hecht, risultano sempre più pertinenti ed attinenti alla situazione bellica che ricade sulla popolazione. Quanta amarezza nelle sue pagine, scritte con la penna e inchiostro, sulle quali, oltre alle cronache, sono rimaste le sue considerazioni di uomo e di prete che ancora oggi assumono non solo il valore della personale testimonianza, ma anche il carattere di un insegnamento che non va mai perduto, e che, anzi, mantiene la sua peculiarità anche col passare del tempo. Scrive il decano di Tione: «7 Agosto 1916. - Gl’Italiani si divertono nel lanciar bombe anche incendiarie qua e là verso Roncone e Praso. / Ieri partì in fretta il battaglione stazionato qui. / Ai confini della Russia e alla Somme ardono lotte immani e spaventose carneficine. Ogni ministro degli Stati belligeranti non apre bocca che per far sapere al mondo di voler tener duro fino a completa vittoria. Buffoni, quel grido di angoscia, che voi ora soffocate in petto ai popoli che freddamente sgozzate, si sprigionerà presto o tardi ad insegnarvi dove stia di casa e che cosa e come si debba intendere il sacro nome di patria. / L’amministrazione

adottare per garantire alla popolazione il corretto e regolare approvvigionamento delle materie di prima necessità»: si vede che la corruzione non è tipica soltanto del Duemila; se ne trova un’eco “focosa” anche nelle pagine del Perli!

La presa del Monte Cauriol sulla Domenica del Corriere

militare cerca disperatamente e requisisce inesorabilmente nelle famiglie fieno e paglia. Raccoglie, per mezzo specialmente di ragazzi e di scolaresche, foglie, ortiche e frutti selvatici. Giorni fa la nostra scolaresca raccolse 10 quintali di stracci per il ministero della guerra. / Tutti i bovini dei nostri paesi e dei monti sono tribulati dall’afta epizootica. Un flagello di più! / Tutti vorrebbero farine di segala per le vacche, ma non ce n’è nemmeno per gli uomini. / Vi sono non poche ragazze e qualche donna vedova o maritata che buttano i guadagni, da loro fatti o bene o male coi loro lavori delle trincee, nel lusso e nelle leccornie. Signorine improvvisate, sfarzose, spigliate, farfalline leggere policromatiche da capo a piedi, smaniose di marito, di piacere e di comparsa, vergini stolte senz’olio e senza sale, sdegnose della miseria propria, ironie della miseria altrui, oggetto di scherno del pubblico onesto. / Per molti la guerra è guerra, per altri invece è fontana di latte e miele, la vena d’oro. Mai quanto durante questa guerra ho veduto tanta avidità e insaziabile appetito di banconote, e in pari tempo tanta mancanza di scrupoli e di onestà. Il Dio presente è il vitello d’oro, ma non andrà molto che arriverà il Mosè del vero Dio ad incenerirlo.

10 Agosto. - Gl’Italiani finalmente riuscirono a metter piede in Gorizia. / In questi giorni l’autorità militare fece cancellare tutte le scritte italiane sopra le porte dei negozi, municipi, scuole, canoniche, pompieri eccetera, e vi sostituì l’equivalente in tedesco su per la Rendena, e tedesco-italiano a Tione. Opera malefica, antipolitica dell’arciduca Eugenio! Quello che oggi non si può dire e raccontare, lo si dirà e racconterà in tempi migliori. / Il giovane studente Albino Antolini mi notifica da Enns (Austria superiore) che ai 7 del mese corrente è morto colà � Luigi Failoni fu Eugenio detto Battaia, di qui, per tisi, e che fu accompagnato alla sepoltura da 17 tionesi ivi residenti. 18 Agosto. - Oggi onomastico dell’augusto nostro Imperatore Francesco Giuseppe I. Vi fu in chiesa un ufficio divino solenne colla presenza delle Autorità. Per quest’occasione furono domandati qui sei sacerdoti per la messa di oggi in diverse località militari sui monti dove non si potevano sopperire i feldcurati. / Per il 28 del mese corrente sono chiamati all’esercizio delle armi gli abili della rassegna 31 maggio 1916. / Del resto ingenti battaglie nella Galizia orientale, sull’Isonzo e a Verdun. / Questo Comitato d’approv-

vigionamento può finalmente allargare il pugno colla distribuzione delle farine, che vien fatta ai Comuni ogni lunedì. Per esempio: a Bocenago quintali 13; a Bolbeno 7; a Bondo 12,50; a Borzago 10; a Breguzzo 14; a Caderzone 15,50; a Carisolo 10; a Darè 8; a Fisto 9,50; a Giustino 9,50; a Massimeno 3,40; a Javrè 11; a Montagne 13; a Mortaso 14,50; a Pelugo 9,30; a Pinzolo 33; a Saone con Preore 15; a Ragoli 15; a Strembo 13; a Villa-Verdesina 15; a Vigo Rendena 14; a Zuclo 10; a Roncone-Lardaro 32; a Tione 43; all’Ospitale San Vigilio in Spiazzo 1,80; a quello di Strada 1,70. In questa quantità oggi molto abbondante, in confronto del passato, è compresa la tessera dei lavoratori pesanti ai quali sono assegnati 400 grammi al dì. Il Comitato calcola che su ogni famiglia di 4 individui vi sia un lavoratore pesante con 400 grammi, due quasi lavoratori con 300 grammi, uno con 200 grammi. Ogni Comune, però, deve ripartirla in misura più corrispondente alla realtà delle famiglie. / Le autorità politiche ordinarono i rilievi dei prodotti campestri presso tutte le famiglie produttrici. Anche quest’anno i mirtilli si sfruttano pel vino. 25 Agosto. - Ieri fui a Montagne pel titolare San Bartolomeo. In tale occasione ho benedetto una cappellina nuova costruita da quei di Bìnio in onore della Addolorata. Fu una funzionetta commovente per la concomitanza delle tristi circostanze attuali toccate nel discorsetto occasionale. 27-28 Agosto. - Mania di guerra! L’Italia dichiara la guerra alla Germania e la Rumenia all’Austria. Quindi sempre nuove e più estese carneficine, cataste di miserie e di dolori! / Eccovi qui un bell’incrocio di spade e di cannoni: ai 28 luglio 1914 l’Austria dichiarò la guerra alla Serbia; l’1 agosto 1914 la Germania alla Russia; il 3 agosto 1914 la Germania alla Francia; il 3 agosto 1914 il Belgio alla Germania; il 5 agosto 1914 l’Inghilterra alla Germania; il 5 agosto il Montenero all’Austria; il 6 agosto 1914 la Germania alla Serbia; il 6 agosto 1914

l’Austria alla Russia; il 6 agosto 1914 la Germania al Montenero; il 12 agosto 1914 la Francia all’ Austria; il 13 agosto 1914 l’Inghilterra all’ Austria; il 23 agosto 1914 il Giappone alla Germania; il 25 agosto 1914 l’Austria al Giappone; il 28 agosto 1914 l’Austria al Belgio; il 2 novembre 1914 la Turchia alla Russia; il 6 novembre 1914 la Turchia alla Francia; il 6 novembre 1914 la Turchia all’ Inghilterra; il 7 novembre la Turchia al Belgio; il 24 maggio 1915 l’Italia all’Austria; il 22 agosto 1915 la Turchia all’ Italia; il 16 ottobre 1915 la Bulgaria alla Serbia; il 16 ottobre 1915 la Francia alla Bulgaria; il 16 ottobre 1915 l’Inghilterra alla Bulgaria; il 17 ottobre 1915 l’Italia alla Bulgaria; il 22 ottobre 1915 la Russia alla Bulgaria; il 9 marzo del 1916 la Germania al Portogallo; il 27 agosto 1916 l’Italia alla Germania; il 28 agosto 1916 la Rumenia all’ Austria. Sarà finita?! “Insurgent gentes contra gentes, erunt bella et terror”(Si leveranno popoli contro popoli e vi saranno guerre e terrori. Marco 13,8). 30 Agosto. - La Germania e la Turchia dichiarano la guerra alla Romania. / Il militare offre alle famiglie militari per le raccolte, ma le famiglie non accettano perché non possono dar loro il vitto. / Si pubblica la proibizione di danneggiare le campagne e i raccolti. / Il militare paga le ortiche (i fusti essiccati per tessiture) corone sei al quintale e corone 12½ ogni altro genere di pabolo secco. Nessuno o quasi nessuno risponde all’offerta perché la mano d’opera è scarsissima anche pei bisogni propri! Perché non ne fanno la raccolta per mezzo dei militari?». Mi viene da riflettere che proprio le pagine del Perli di questo mese d’agosto 1916 contengano tante di quelle considerazioni, serie e motivate, che valga la pena da conservare a farci compagnia per oggi per domani, perché toccano non solo una realtà di cent’anni fa, ma pure la realtà che ci accompagna ancora in questo inizio di terzo Millennio, che sta facendosi sempre più ingarbugliato e difficile e “il pensare a quanto successo ieri” può aiutare a capire l’oggi e soprattutto a preparaci per il domani. Mario Antolini Musón


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Rubrica Legale

AGOSTO 2016 L’AVVOCATO RISPONDE

Quando il cane diventa un pericolo La mancata osservazione dell’obbligo di custodia degli animali domestici da parte dei padroni può dare adito a richieste di risarcimento

Buongiorno, la sua non è la prima domanda che ricevo in tal senso ed è quindi un piacere darle risposta. Per ciascun padrone, il proprio animale domestico acquisisce confidenza e sentimento tanto da farlo entrare a buon diritto in famiglia. È evidente che tale rapporto talvolta porti il padrone a sottovalutare le conseguenze di alcuni comportamenti che, talvolta in maniera del tutto imprevista, il proprio animale può porre in essere. La legge, infatti, prevede precisi obblighi di custodia che, se infranti, possono essere fonte di richieste di risarcimento. È giusto quindi chiarire, ad esempio, che il padrone è responsabile se il proprio animale, scappando dalla proprietà privata, attraversando una strada causi un incidente. Il padrone è altresì responsabile qualora il proprio animale morda una per-

Buongiorno Avvocato Gottardi, una curiosità: cosa mi può succedere se il mio cane dovesse mordere qualcuno? Nella speranza di una risposona oppure aggredisca un altro animale, così come per l’eventuale disturbo arrecato al vicinato. A tali comportanti, piuttosto comuni, si associano profili di responsabilità, sia nell’ambito del diritto civile che nell’ambito del diritto penale. L’art. 2052 del codice civile prevede che “…il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo che lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall’animale, sia che fosse sotto custodia, sia che fosse smarrito o fuggito,

salvo che provi il caso fortuito…”. L’unica possibile causa di esclusione di responsabilità è rappresentata dal “caso fortuito”, con ciò intendendosi il fatto del terzo (ad esempio, se la reazione del cane sia stata la conseguenza di una violenza del soggetto poi aggredito) oppure qualsiasi fatto imprevedibile o comunque inevitabile. Secondo una recente sentenza la responsabilità del padrone non può essere esclusa nemmeno nell’ipo-

CURIOSITÀ DAL MONDO A New York (USA), è vietato per legge sparare ad una lepre da un tram, giocare a golf per strada, mangiare noccioline e camminare all’indietro sul marciapiede durante un concerto ed attraversare distrattamente la strada in diagonale.

sta, la saluto cordialmente. (lettera firmata) tesi in cui il cane sia al guinzaglio e porti la museruola, se il cane stesso abbia comunque potuto aggredire, mordendo, una signora. È importante sottolineare come anche chi custodisca un animale non suo, dal momento in cui ne entra in custodia, ne risponde come se fosse il padrone. Quanto ai rapporti di vicinato, questi sono regolati dall’art. 844 del Codice Civile il quale stabilisce che eventuali rumori, cui la giurisprudenza ha assimilato anche quelli del continuo abbaiare del cane, debbano essere tollerati. Tuttavia, il superamento del limite della cosiddetta “normale tollerabilità” può determinare una responsabilità del padrone

ed il conseguente dovere di risarcire il danno causato. Tale principio è oggettivamente di difficile interpretazione ed è spesso oggetto di contenzioso tra chi ritiene tollerabile e chi no un determinato comportamento. Infine, oltre alle sanzioni amministrative che, Comune per Comune, possono variare in base ai regolamenti locali, i padroni di animali domestici possono essere anche destinatari di sanzioni di natura penale. Infatti, oltre a dover rispondere del risarcimento del danno, il padrone può essere destinatario di un’ammenda fino a 309 euro, ed addirittura rischia l’arresto sino a 3 mesi, se il cane arrechi disturbo al vicinato ai sensi dell’art. 659 del Codice Penale.

L’art. 672 del Codice Penale inoltre sanziona “l’omessa custodia e malgoverno di animali”: viene considerato penalmente rilevante il comportamento del proprietario che lasci il proprio animale libero. In questo caso, ciò che giustifica la sanzione è la potenziale pericolosità dell’animale, a prescindere dal fatto che questi cagioni danno ad alcuno. La pena per il padrone è fissata dalla legge in una somma di denaro compresa tra 25 e 258 euro. Per approfondire o per fissare un colloquio su questo o su altri temi l’avv. Mattia Gottardi riceve presso il suo Studio in Tione di Trento, via N. Sauro n. 2, previo appuntamento, chiamando il numero 0465/324667 oppure 349/2213536 o scrivendo all’indirizzo mgottardi1@yahoo.it

Pisa e Hellas Verona fanno il tutto esaurito

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fatto in Trentino

La stagione dei ritiri 2016 sarà ricordata in Valle del Chiese come un bel successo. La sinergia tra l’Ac Pisa di mister Gennaro Gattuso, il Consorzio turistico della Valle del Chiese ed il Comune di Storo ha funzionato al meglio e le attività ricettive hanno segnalato un’ottima affluenza di tifosi pisani in tutta la Valle, tanto che nel week-end del 22-24 luglio si è registrato il tutto esaurito ed era praticamente impossibile trovare una camera. Il Pisa ha soggiornato presso l’Hotel Castel Lodron di Ferruccio Luzzani, e – stando alle parole del mister Gennaro Gattuso – ha trovato “un’ottima accoglienza in Valle del Chiese, così come un’ottima struttura come il campo sportivo Grilli di Storo, nella quale lavorare al meglio”. Il Pisa si è allenato a Storo dal 16 al 27 luglio, disputando tre amichevoli, con il Pieve di Bono (6-0), con il Calciochiese (9-0) e con la squadra di serie A greca del Panetolikos (persa 0-1). Nella serata del 26 luglio mister Gattuso è stato premiato con il “paiolo d’oro”, simbolo della Polenta di Storo che è stata protagonista di tutto il ritiro, oltre che piatto più richiesto dai pisani. Dopo il Pisa è stata la volta dell’Hellas Verona, a Storo dal 28 luglio al 2 agosto, che – pur trattenendosi per un periodo di tempo minore - ha portato numerosi tifosi al seguito, confermandosi squadra amata dal pubblico. Due ritiri – ai quali si somma quello attualmente

in corso dell’Under 14 del Bayern Monaco a Sella Giudicarie - che hanno portato entusiasmo in Valle del Chiese e diretti benefici sull’economia locale, con tanti turisti e tifosi presenti contribuendo anche a far conoscere questa terra (e i suoi prodotti tipici) a chi non c’era mail stato. Soddisfazione dunque da parte di Massimo Valenti, presidente del Consorzio turistico della Valle del Chiese: “I ritiri del 2016 sono stati particolarmente riusciti in termini di pubblico e di ricadute sul territorio – ha detto – e lo hanno notato tutti gli operatori turistici della valle”. Parole confermate dal sindaco di Storo, Luca Turinelli: “C’è particolare soddisfazione per l’esito di questi ritiri, che da una parte confermano l’importanza di questo strumento e dall’altra valorizza una struttura sportiva significativa come il centro Grilli di Storo, per il quale è stato rivolto un forte apprezzamento da parte delle squadre”.


Attualità

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Nell’anno dedicato ai paesaggi culturali e ai cammini, lo sguardo del festival AltroTempo si apre al paesaggio della Valle del Chiese per leggere i cambiamenti che hanno accompagnato il cammino della montagna, cogliendo le relazioni fra le caratteristiche naturali del territorio, i segni delle popolazioni che lo hanno abitato e gli interventi che l’uomo ha impresso sull’ambiente, lasciando una profonda impronta sull’identità locale. Di qui la scelta di coinvolgere il professor Mario Tozzi, ricercatore del CNR noto come divulgatore scientifico e conduttore televisivo, che affronterà sotto varie angolazioni il tema del Il cammino della Montagna. Il sipario si alzerà sabato mattina con la possibilità di un’escursione attorno al lago di Roncone e, a partire dalle 9.30, il via alla tavola Rotonda “La coscienza dei luoghi” con la presenza dell’Assessore provinciale Carlo Daldoss, del direttore del Muse di Trento Michele Lanzingher, del Direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, e del Presidente del Comitato Scientifico dell’Accademia della Montagna Annibale Salsa. Il pomeriggio sarà aperto dalla visita guidata alla mostra itinerante “Il paesaggio del Trentino” in compagnia di Step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio insieme dal divertentissimo teatro famiglia “Il filobus n. 75”. Alle 17.30 spazio all’intervento dell’ospite d’onore Mario Tozzi, che intratterrà il pubblico con una chiacchierata sul cammino

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FestivalAltrotempo 2016, la Starè MarioTozzi Il noto volto televisivo sarà protagonista dell’evento proposto dall’EcoMuseo del Chiese per il 6 e 7 agosto presso i forti Larino e Corno

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arà Mario Tozzi, noto volto televisivo, il protagonista dell’evento l’Altro Tempo proposto dall’EcoMuseo del Chiese per il 6 e 7 agosto presso i forti Larino e Corno. L’evento

è organizzato da ormai cinque anni dall’Ecomuseo con il sostegno del Consorzio BIM, del Consorzio Turistico e di altri numerosi enti e associazioni locali.

della montagna. La domenica si riparte alle 13.30 con un appuntamento imperdibile per chi ama la fotografia, grazie al trekking fotografico con Alberto Bregani da Forte Larino a Forte Corno. All’arrivo possibilità di partecipare alla chiacchierata col famoso fotografo di montagna. A chiudere il programma, la proposta a metà tra fra teatro e musica con il RadioTerra, rea-

Mario Tozzi

ding musicale e teatrale nella cornice suggestiva di Forte Corno (raggiungibile anche con apposito servizio di bus navetta). Nella due giorni inoltre possibilità di visitare gratuitamente i forti ad ore 10, 14 e 16 a cura dell’Aps Filodrammatica la Büsier e gli allestimenti appositamente predisposti presso Forte Larino. Il festival si terrà anche in caso di pioggia. Le attività sono tutte gratuite, ma si consiglia la prenotazione. Per maggiori informazioni ecomuseovalledelchiese.it FB: Ecomuseovalledelchiese.it o info@visitchiese.it 0465901217.

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I Comuni della Valle del Chiese, attraverso il Consorzio, mettono in condivisione le giuste risorse per lo sviluppo sociale, economico e culturale del nostro territorio attuato attraverso numerosi progetti: Sovracomunalità, Contributi, Piani di zonizzazione acustica, Certificazioni ambientali, P.R.I.C., P.A.E.S., Progetto Legno, Energie rinnovabili, E.S.C.O. BIM e Comuni del Chiese S.p.A., Centro Studi Judicaria, Consorzio Turistico ed Ecomuseo della Valle del Chiese, Case di riposo, Intervento 19, Fotovoltaici, Agricoltura, Filiera del legno, Piano giovani di zona, Borse di studio, Grest estivi, Sistema bibliotecario di valle, Lavagne LIM, Sport, SGM e Scuole materne.

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Ambiente

AGOSTO 2016

“Un piano di gestione – spiega Gianfranco Pederzolli, presidente del Bim del Sarca - la cui redazione è stata recentemente affidata al Parco naturale Adamello-Brenta, innanzitutto perché è un ente funzionale della Provincia e poi perché possiede il knowhow sulle tematiche ambientali e la conoscenza del territorio, visto che opera dal 1988. Una scelta che è stata accettata in Assemblea del Bim con fiducia anche dagli esponenti del Basso Sarca, nonostante magari conoscessero meno la realtà del Parco, visto che non opera sul loro territorio. Nei mesi scorsi si sono svolte le serate informative, con il Parco che ha contattato i portatori di interesse (pescatori, ambientalisti, contadini, idro Dolomiti e poi gruppi di persone appassionate, albergatori, o gruppi spontanei come quello di San Lorenzo per il recupero del sentiero del Limaro) che aggregano idee e interessi, sempre con al centro il Sarca, stimolando questi interlocutori a proporre progetti ed idee di sviluppo relativi al parco fluviale. Poi il Parco dovrà fare selezione di queste domande, dividendole attraverso 4 tematiche; conservazione, valorizzando delle singole aree; informazione ai residenti e anche ai turisti; comunicazione, realizzare il sito internet e relazionarsi con i cittadini,

Prosegue il Parco Fluviale del Sarca Il Bim del Sarca punta forte su conservazione ambientale e valorizzazione del corso d’acqua a fini di turismo sostenibile. Tra poco pronto il Piano di gestione

Procede il progetto Parco fluviale del Sarca. Nelle scorse settimane tutti i comuni afferenti dal Bim del SarcaMincio-Garda hanno sottoscritto la proroga del protocollo delle reti del Sarca; una firma importante che significa la volontà di proseguire nell’impegno per i tre anni prossimi. Ciò consente al Bim di avviare un piano realizzare un documentario di presentazione, fare opere di valorizzazione del territorio, sentieristica, parcheggi, accessi al fiume, segnaletica che metta in rete le varie zone del fiume. E, infine, mettersi in rete con le aziende locali, portando il turista a conoscere il mondo della produzione agricola e della gastronomia. Il Piano di gestione che uscirà da questa attività di confronto rappresenterà il progetto preliminare e sarà sottoposto alle amministrazioni comunali per capire le convergenze sui progetti e condividerne i presupposti e le azioni. Dal Piano si comprenderanno anche la prospettiva ed i costi, si tratta di una proget-

2016/2017

Sarca di Genova

Gianfranco Pederzolli

tualità di dodici anni anche se poi nel concreto si lavorerà su progetti triennali, sostenuti anche da finanziamenti del Psr (Piano di Sviluppo rurale) che prevedono una corsia privilegiata per azioni di conservazione e valorizzazione ambientale, tanto che il Bim del Sarca ha già presentato quattro domande di finanziamento.

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di gestione unico, che comprenda l’intero corso del fiume Sarca, dal Basso all’Alto corso, ossia un documento nel quale saranno stilati obiettivi, strumenti, azioni e risorse per la valorizzazione e la promozione del Parco fluviale del Sarca quale strumento di conservazione ambientale e di sviluppo territoriale.

“Lo scopo principale – spiega Pederzolli - è quello di lavorare per un concetto di sviluppo sostenibile che parta dal miglioramento delle condizioni ambientali attuali, ritenendo che il Sarca rappresenti un patrimonio ambientale importantissimo e uno strumento di sviluppo di turismo sostenibile, e permettendo la riscoperta di alcuni luoghi del fiume

che sono stati nel tempo abbandonati. Sul fiume non si è investito negli ultimi anni, ed è stato “utilizzato” solo come sfruttamento idroelettrico. Invece il Sarca deve tornare un luogo anche di aggregazione e di fruizione da parte delle famiglie, dei giovani e di chi ama la natura”. Il concetto di conservazione ambientale e sviluppo locale, infatti, è il cardine che sta alla base del progetto del Parco fluviale del Sarca. In attesa che il Parco fluviale, con il Piano di gestione, parta definitivamente, per essere operativi fin da subito, è stata avviata un’azione di valorizzazione del Sarca con programmi dedicati messi in campo nelle scuole per sensibilizzare su tematiche natura-

listiche in collaborazione con l’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente). Poi c’è il Maniflù, iniziativa che coinvolge tutte le associazioni del territorio chiedendo di proporre iniziative e progetti che coinvolgono l’alveo del fiume Sarca o luoghi i limitrofi. Tramite una selezione vengono premiati i primi 20 progetti, che vengono finanziati. La richiesta all’associazione è di impegnarsi a dedicare due giornate legate alla valorizzazione del Sarca. Risultato, è una serie di tante iniziative che accompagnano praticamente tutta l’estate. Anche questo è un modo per valorizzare una risorsa importantissima come il principale fiume delle Giudicarie. In generale, per il 2016 sono state messi in campo circa 730mila euro tra la rete di riserve dell’Alto e del Basso Sarca. Una cifra importante, finanziata dal Bim, dalla Provincia, dalle Comunità di Valle interessate e dal Psr.

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Arte e memoria

L’Arte entra nei forti austroungarici

In molte zone grazie anche a loro il fronte si stabilizzò per tutta la durata della guerra, creando una situazione da “Il Deserto dei Tartari” di Buzzati: fronte immobile, attese infinite di grandi azioni che non sarebbero mai avvenute, bombardamenti ininterrotti, piccole e irrilevanti sortite in territorio nemico. Anche nelle “nostre” valli Giudicarie, zona pesantemente fortificata, i forti furono, come in altri contesti, dei veri e propri deterrenti contro iniziative da parte del nemico e il fronte rimase pressoché immutato fino alla fine della guerra. Con la fine delle ostilità le weberiane “grandi navi corazzate sepolte” conobbero sorti differenti (alcune distrutte per recuperare materiali utili, altre abbandonate, ecc.), tanto che in Giudicarie delle cinque fortezze una volta presenti, ne restano due e uno in stato di rudere. E’ grazie a una nuova sensibilità diffusa verso la storia e all’attuale Centenario della Grande Guerra che oggi molti di questi forti sono stati recuperati, restaurati e resi fruibili al pubblico in un’ottica che va oltre la musealizzazione e senza cadere nel “culto” dei cimeli storici. Per questo lo scorso anno è nato dalla volontà della Fondazione Museo Storico del Trentino “Circuito dei Forti del Trentino”, un progetto provinciale di riqualificazione dal punto di vista culturale e turistico dei vecchi forti asburgici attraverso proposte di eventi che possano avere un significato in un’ottica di rete che unisca gli edifici ex militari ancora visitabili. Quest’anno, con la creazione di un apposito gruppo di esperti all’interno del “Circuito dei Forti” per la gestione, la proposta e l’organizzazione di even-

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“Arteforte”, visitabile fino al 28 agosto, sposa arte e storia locale: in Giudicarie è a forte Larino e Forte Corno di Aldo Gottardi

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al 24 maggio 1915, giorno della dichiarazione di guerra del Regno d’Italia all’Impero Asburgico, l’attuale Trentino si trovò in prima linea: paesi evacuati e distrutti, campagne e boschi annientati, civili spostati dalle loro case e dai loro paesi, bestiame e attrezzi da lavoro requisiti e una intera generazione di giovani richiamati alle

Inaugurazione Arteforte a forte Larino

ti, in collaborazione con la Galleria d’arte Raffaelli di Trento, è stato creato all’interno della programmazione estiva di spettacoli “Sentinelle di Pietra” Arte Forte: come dice il nome, in Arte Forte l’arte contemporanea incontra le fortezze e le occupa sotto forma di mostra artistica diffusa, abitando le loro sale. Il linguaggio di comunicazione universale dell’arte incontra strutture nate come elementi per evitare la comunicazione, e su questo contrasto nasce anche la forza di questa ardita ed ambiziosa iniziativa. Sono otto i forti scelti

per ospitare questa “mostra diffusa” (Forte Belvedere di Lavarone, Forte Cadine a Trento, Forte Corno a Valdaone, Forte Garda a Riva del Garda, Forte Larino a Sella Giudicarie, Forte Pozzacchio a Trambileno, Forte Strino a Vermiglio e il Forte Superiore di Nago) che grazie al Gruppo Circuito dei Forti Trentini e al prezioso contributo di Giordano Raffaelli, referente della sezione Triveneto dell’ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea) e dell’ASPART (Associazione galleristi trentini) e titolare dell’omonimo Studio

armi (molti già al fronte da parecchi mesi, in suolo galiziano). A presidiare e difendere questo immenso fronte a decine erano state costruite, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, fortificazioni a controllo delle vallate e delle principali vie di comunicazione e che durante la Grande Guerra frenarono il primo impeto dell’esercito italiano. d’Arte, hanno potuto accogliere nelle loro sale opere di ventotto artisti (italiani e non) di quindici gallerie d’arte del Triveneto, senza dimenticare l’appoggio all’iniziativa e la disponibilità dato dalle realtà locali. Alla “mostra diffusa” Arte Forte è stato dato come tema “La babele di linguaggi e simboli legati ai conflitti”, sul quale gli artisti sono stati chiamati a realizzare anche opere “site-specific” ovvero realizzate per l’occasione. Con questo tema si è

voluta non solo ricordare la babele linguistica che componeva il multietnico Impero Austro-Ungarico, ma anche tutta la simbologia, vecchia e nuova, legata al modo di ritrarre la guerra di ieri e di oggi, rendendo la narrazione delle opere incredibilmente attuale. Le inaugurazioni delle varie esposizioni sono state predisposte nel primo fine settimana di luglio, l’8, 9 e 10 e nei “nostri” forti, il Corno (a Praso, Valdaone) e il Larino (a Lardaro, Sella

Giudicarie) nel pomeriggio di domenica 10 hanno registrato il “tutto esaurito”. I rispettivi Comuni hanno gestito in modo impeccabile i trasporti, l’organizzazione e hanno provveduto all’accoglienza degli artisti. Arriviamo agli artisti: entrambi i forti ospitano le suggestive ed imponenti installazioni e opere su tela degli artisti Medhat Shafik (Galleria MarcoRossi di Verona) e Marco Cingolani (Galleria Boxart di Verona). Una iniziativa originale, ardita ma che senz’altro lascerà il segno. Le visite alle mostre nei forti sono libere, a pagamento del solo biglietto d’ingresso con guida negli orari di visita. Arte Forte sarà visitabile fino al 28 agosto: non perdetela.

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Terme

AGOSTO 2016

Alle Terme di Comano dal 4 agosto al 2 settembre

I grandi scrittori di scena alle Terme La 26 esima edizione di “Trentino d’autore” propone una serie di imperdibili incontri con gli scrittori del momento E’ iniziato nei primi giorni di luglio presentando due grandi nomi del panorama letterario “Trentino d’Autore”, manifestazione giunta alla 26esima edizione: Dacia Maraini – premio Campiello e Premio Strega, giusto per citare due dei tanti riconoscimenti - giunta a Comano Terme a presentare il suo ultimo romanzo Loro i due big di una rassegna da 13 appuntamenti in tutto che prosegue anche nel mese di agosto, con l’ultimo incontro in calendario previsto per il prossimo 2 settembre. Un mix di giornalisti e romanzieri per un incontro con la letteratura aperto a tutte le età: informali e rilassati, gli incontri sono per grandi lettori e lettori meno assidui in un’idea di promozione della lettura e del libro lontana dall’elitismo ma non per questo superficiale. Tutti gli incontri si tengono al palazzo termale, con inizio alle 17.00 e chiusura con l’Aperitivo d’Autore con Altemasi Trento Doc di Cavit. Ecco le date dei prossimi appuntamenti: 4 agosto: Rosario Fichera, giornalista e autore di spettacoli teatrali dedicati alla natura e alla montagna, con il libro Il soffio dell’orsa (Saturnia Editore) con la partecipazione di Andrea Mustoni, responsabile dell’ufficio faunistico del Parco Naturale Adamello Brenta, uno dei massimi esperti di orso in Trentino. 6 agosto: Andrea Vitali, medico di professione con la grande passione per la scrittura, con il libro Le mele di Kafka (Garzanti)

“La bambina e il sognatore” (Rizzoli), aveva partecipato alla prima edizione del salotto letterario giudicariese ben ventisei anni fa; e poi Vito Mancuso, teologo ed editorialista del quotidiano “La Repubblica”, che per la prima volta è stato ospite della manifestazione con il suo “Dio e il suo destino” (Garzanti).

Trentino d’Autore Un’estate da assaporare, da sorseggiare ma soprattutto da sfogliare

Vito Mancuso

9 agosto: Paolo Morando, vicecaporedattore del quotidiano “Trentino” con il libro ’80 L’inizio delle barbarie (Laterza) 12 agosto: Sara Rattaro, scrittrice genovese, con Splendi più che puoi (Garzanti) 19 agosto: Luca Lombroso, meteorologo free lance e di fiducia di Caterpillar AM, con Ciao fossili. Cambiamenti climatici, resilienza e futuro post carbon (Artestampa) 23 agosto: Marco Tabilio, fumettista e illustratore, con Marco Polo la via della seta (Edizioni Beccogiallo) 26 agosto: Enrico Ianniello, attore e regista che ha

lavorato anche con Toni Servillo, con La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (FeltrinellI) 30 agosto: Alessandro Tamburini con L’uomo al muro. Fenoglio e la guerra dei 23 giorni della città di Alba (Italic) 2 settembre: Davide Sapienza, narratore del rapporto fra l’uomo e la natura, con La strada era l’acqua (Lubrina Editore). 3 settembre: Camminata con Davide Sapienza in un suggestivo itinerario dell’acqua, dalle Terme di Comano a Nembia, passando per il canyon del Limarò.

dal 14 luglio al 2 settembre 2016 PALAZZO DELLE TERME DI COMANO – INGRESSO LIBERO

Giovedì 14 luglio - Ore 21

Martedì 9 agosto - Ore 17

Dacia Maraini

Paolo Morando

Rizzoli

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LA BAMBINA E IL SOGNATORE

‘80. L’INIZIO DELLA BARBARIE

Venerdì 15 luglio - Ore 17

Venerdì 12 agosto - Ore 17

Vito Mancuso

Sara Rattaro

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SPLENDI PIÙ CHE PUOI

DIO E IL SUO DESTINO Venerdì 22 luglio - Ore 17

Venerdì 19 agosto - Ore 17

Fabrizio Roncone

Luca Lombroso

Rizzoli

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LA PAURA TI TROVA Giovedì 28 luglio - Ore 17

Martedì 23 agosto - Ore 17

Antonio Caprarica

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INTRAMONTABILE ELISABETTA

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Venerdì 29 luglio - Ore 17

Venerdì 26 agosto - Ore 17

Franco Causio

Enrico Ianniello

Sperling & Kupfer

Feltrinelli

VINCERE È L’UNICA COSA CHE CONTA

LA VITA PRODIGIOSA DI ISIDORO SIFFLOTIN

Martedì 2 agosto - Ore 17

Martedì 30 agosto - Ore 17

Gianna Schelotto

Alessandro Tamburini

Rizzoli

Italic

L’UOMO AL MURO

CHI AMA NON SA

Venerdì 5 agosto - Ore 17

Venerdì 2 settembre - Ore 17

Rosario Fichera

Davide Sapienza

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Lubrina Editore

LA STRADA ERA L’ACQUA

IL SOFFIO DELL’ORSA Sabato 6 agosto - Ore 17

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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO


Come Eravamo

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Il significativo appuntamento di rievocazione storica di scena a Bocenago a Ferragosto è giunto alla 30ª edizione

“VecchiaRendena”,profumodifienoelegno

“Vecchia Rendena – come eravamo…quattro passi tra vecchi mestieri ed usanze” festeggia dunque il suo trentennale rimanendo fedele alla sua tradizione, mettendo al centro la memoria, la precisa ricostruzione di costumi, ambienti, lavori, la capacità di far rivivere l’atmosfera del passato. La consapevolezza, infine, di creare – attraverso questo evento – un link tra le passate generazioni, quelle di nostri nonni che hanno vissuto quel periodo storico in prima persona, e quelle attuali dei giovani che forse vedono come molto lontane quelle usanze, ma che grazie a Vecchi Rendena possono toccare con mano quanto fosse diversa la vita di allora. Scorrendo il programma della giornata, nel pomeriggio il borgo di Bocenago ritornerà ai tempi dei primi del ‘900: emigranti e vigili del fuoco, arrotini e tagliapietre, fabbri e spaccalegna, calzolai e lavandaie, più di 200 figuranti tutti rigorosamente vestiti con gli abiti tradizionali, alle prese con gli attrezzi di un tempo per far rivivere la maestria delle genti di montagna. Una presenza che fa rivivere anche

C

ompie 30 anni Vecchia Rendena, manifestazione apprezzata e partecipata sulla rievocazione dei mestieri e delle atmosfere del passato (prossimo) di Bocenago e dell’intera valle. Partecipata, perché nel giorno di Ferragosto le vie del borgo dell’Alta Rendena pullulano di turisti e di valligiani che affollano gli stand della festa (circa 10.000 persone in totale); partecipata perché Vecchia Rendena è la festa di un’intera comunità con tanti cittadini che diventano figuranti vestiti come nei primi del ‘900, a partire dal sindaco Walter Ferrazza.

Due giovani spazzacamini

Una vecchia ruota per filare

lo stesso centro storico di Bocenago che, per un giorno senza insegne, né automobili, né segni della modernità, ritrova il suo volto originario, tipico dei paesi trentini di quell’epo-

ca. Non una rievocazione nostalgica, nemmeno un referendum sul fatto se fosse meglio oggi o allora: solo uno specchio nel quale è possibile scorgere

per un giorno uno scorcio sul nostro passato neanche tanto lontano. Una riflessione, di conseguenza, su come dagli anni ’60 in poi il Trentino e le nostre valli abbiano subito un cambia-

La rievocazione delle manovre dei pompieri di inizio ‘900

mento significativo e molto rapido. Che, però, non ha cancellato un ricordo del passato che sopravvive, nelle foto e nel ricordo di chi ha più primavere e che grazie al Comitato

Quattro passi fra vecchi mestieri e usanze Allevamento dei bachi da seta, Alpino, Arrotino, Asino, Bambine, Battitura del grano, Boscaiolo, Bucato, Cacciatore, Calzolaio, Canalette, Canéderli, Capraio, Carbonaio, Carpentiere, Casaro, Castagne, Cucina, Decoratrice di mobili, Distillazione della grappa, Emigrante, Erborista, Fabbro, Falciatore, Falegname, Filatura, Filò, Guardia notturna, Giochi, Guida alpina, Impagliatrice di sedie, Malgaro, Muratore, Orto, Osteria, Pittrice, Polenta, Portatrice d’acqua, Posta, Ramaio, Rastrelli, Scandole, Sciatore, Scultore, Scuola, Spaccalegna, Spazzacamino, Stalla, Strinadìna, Tagliapietre, Tipografo, Tombolo, Torta, Tosatore di pecore, Tostatura del caffè, Trabaccola, Vigili del fuoco, Vimini, e tanti altri ancora... inoltre... Mostra dei vecchi attrezzi - Casa dai Frè Balli folkloristici - Gruppo folk Caderzone Sfilata - Banda musicale di Caderzone Mostra fotografica - sala comunale Manovra - Vigili del fuoco | Sfilata e balli - Gruppo asburgico BUS-NAVETTA da/per i PARCHEGGI dalle 14.00 alle 19.00

organizzatore di Vecchia Rendena è possibile trasmettere ai giovani e anche a chi arriva in questa valle da altri luoghi con altre storie anch’esse importanti da raccontare.

Programma: ore 14.30 Foto di gruppo in piazza ore 15.00 Inizio manifestazione ore 16.00 Parata della Banda ore 16.30 Balli con Gruppo asburgico ore 17.00 Manovra dei Vigili del fuoco ore 20.00 Santa Messa con processione


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Eventi

AGOSTO 2016

La Pro Loco Bolbeno ripropone un festeggiamento ormai tradizionale

Sabato 13 agosto itinerario musicale tra le antiche mura…

Not(t)e di note a Borgo Lares Da oltre vent’anni, in agosto, nel comune di Borgo Lares, si svolge la manifestazione Not(t)e di Note, ormai diventata un appuntamento imperdibile delle estati delle Valli Giudicarie. Mu-

sica, vecchi mestieri, prodotti tipici e i celebri “Capùs da Bolben”, rappresentano gli insostituibili ingredienti di una giornata divenuta ormai un must per turisti e valligiani.

La Notte di note 2015

ranno diversi gruppi musicali, a disegnare un vero e proprio itinerario musicale tra le antiche mura. Quest’anno si esibiranno, ancora una volta, gruppi davvero rinomati tra i quali spicca il celebre gruppo dei “The Bell Jars” del celebre violinista Hudson Swan che chiuderà la manifestazione con il grandissimo concerto delle ore 21.00. Nel pomeriggio si esibiranno invece i Double Deal Duo, i Knodel Musikanten del mitico maestro Alberto Rodini e il coro del paese, il Coro Cima Tosa di Bolbeno diretto dal maestro

Ugo Marchetti. Non si può dimenticare infine l’importanza che l’aspetto culinario riveste all’interno di questa manifestazione. Difficile infatti resistere ai piatti tipici trentini che vengono proposti per la cena, preparati con cura dagli instancabili volontari della Pro loco di Bolbeno. Il menù, a base di polenta, cotechino, braciola, salamino, peverada, spressa, e funghi, sarà in grado di deliziare anche i palati più esigenti che potranno gustare inoltre gli inconfondibili ed inimitabili “Capùs da Bolben”, le gustosissime pol-

I miei acquisti

Tra gli innumerevoli appuntamenti che l’attivissima Pro Loco Bolbeno propone per l’estate 2016, l’ultimo, in ordine cronologico, è rappresentato dalla consueta due giorni di festa che si svolge anche quest’anno nei giorni 15 e 16 agosto presso il Santuario Madonna del Lares. Il classico programma della manifestazione prevede, per sabato 15, la Santa Messa ad ore 11.00, cui farà seguito il sempre delizioso pranzo a base di polenta, braciola, salamella, cotechino, crauti, peverada e spressa preparato con premurosa cura dai celebrati “cheffs” della Pro Loco. Vi sarà poi l’esibizione pomeridiana del “Coro Cima Tosa Bolbeno” che ad ore 14.45 si esibirà all’interno della chiesetta del Santuario

Madonna del Lares con una serie di canti di montagna. Per martedì 16 il programma è ancor più ricco visto che, oltre a pranzo e Santa Messa, grandi e piccini, maschietti e femminucce, avranno l’occasione di partecipare alla tradizionale corsa podistica non competitiva che si disputerà nel primo pomeriggio lungo l’incantevole sentiero nei dintorni del Santuario. Da aggiungere che lungo l’intero arco delle due giornate funzionerà naturalmente un fornitissimo spaccio bar e, per i più golosi, verranno distribuite gustosissime crepes con marmellata o nutella; per gli appassionati del settore legno, sarà infine possibile tentare la Fortuna con l’estrazione della legna che tanto successo ha sempre riscontrato negli anni.

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pette a base di pane raffermo, formaggio grana, burro, uova, erbe, coste e uva sultanina, avvolte accuratamente in foglie di vite di uva fraga. La loro preparazione è abbastanza laboriosa e impegnativa tant’è che qualche giorno prima della festa, le donne di Bolbeno si ritrovano tutte insieme e preparano centinaia e centinaia di Capùs con l’unico scopo di far apprezzare ai più questa specialità. Visto il successo dello scorso anno ad ore 18.00 si terrà una breve dimostrazione in piazza nella quale si mostreranno al pubblico le varie fase necessarie alla preparazione di questa specialità. Novità di questa edizione è rappresentata dall’assaggio di polenta con farina di canapa trentina che sarà servita prima della cena, ad ore 18.15, accompagnata da buon vino. Quindi non dimenticate: sabato 13 agosto La Pro Loco di Bolbeno vi aspetta numerosi per una Not(t)e di Note indimenticabile!

A.S.D

Prendete quindi la vostra agenda e segnate la data di sabato 13 agosto 2016: nel piccolo paese di Bolbeno, sarà possibile passare una giornata davvero particolare in un clima di amicizia e di allegria. La Pro Loco di Bolbeno, organizzatrice della manifestazione, cercherà di far magicamente rivivere alcuni momenti significativi della vita di un tempo: un’occasione per far riflettere e, soprattutto, per non dimenticare le tradizioni più importanti dei nostri territori. Per questo tra le antiche mura, sotto i portici e nella storica piazza centrale, verranno riproposti decine e decine di antichi mestieri ormai del tutto scomparsi o profondamente cambiati rispetto al passato. Si va dall’arrotino al calzolaio, dal maniscalco all’impagliatore di sedie, passando per il casaro, le portatrici d’acqua, le lavandaie, le merlettaie, il tombolo…e tanti altri ancora! Altra componente insostituibile di Not(t)e di Note è la musica, quella vibrazione nell’aria che toglie il fiato e che parla al cuore di ognuno di noi. Così tra gli scorci più affascinanti del paese suone-

Festa alla Madonna del Lares

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Opinioni a confronto

AGOSTO 2016

BOTTA E RISPOSTA

Anche nel 2015 sempre alto il numero di incidenti stradali dovuti a cali di attenzione

Distrazioni in auto? Possono costare care

vilgiat@yahoo.it

I miei amici del Bar hanno sempre argomenti interessanti di cui occuparsi. Ultimamente sono preoccupati per i morti sulle strade. Ogni giorno i giornali aprono la prima pagina con qualche incidente d’auto, con morti e feriti, una vera tragedia che si consuma giornalmente anche sulle strade trentine. Sembrava che con la pa-

tente a punti costantemente a rischio, le cose fossero migliorate, e in effetti sono calati gli incidenti dovuti all’alcool, la gente che guida beve di meno, le strade sembravano essere più sicure. Invece gli incidenti stradali registrati nel 2015 sono cresciuti non di poco rispetto agli anni precedenti. Le ragioni non sono facili da individuare. Mol-

ti dei miei amici propendono per le mille disattenzioni che, pur sembrando innocue, possono invece causare guai seri. E anch’io mi trovo pienamente d’accordo. Credo che la distrazione in auto sia un fatto molto più frequente di quanto si pensi, e sia essa causa di incidenti a volte gravissimi. Capita un po’ a tutti, anche a me,

lo ammetto, di smarrire la concentrazione in auto mentre si guida. Le cause possono essere tante e se anche talvolta banali, le conseguenze posso essere molto pesanti. Parlare al telefono, mandare o leggere sms, sono fra le cause più pericolose. Ma non c’è solo il cellulare, ma anche sintonizzare la radio, attivare il navigatore, aprire

il portaoggetti, accendere una sigaretta, sembra che il tutto possa quadruplicare il rischio di schiantarsi. Le persone che credono di poter fare mille cose quando guidano, prendono in giro se stesse e sono di pericolo per gli altri. Ho letto da qualche parte che se distolgono gli occhi dalla strada per due secondi ad una velocità di 60

km/h è come si viaggiasse per circa 30 metri completamente ciechi. E’ dura da accettare, ma è così. Continuiamo ad astenerci dall’alcool, ma evitiamo anche ogni tipo di distrazione, ne va della nostra vita, proviamoci almeno! Questo è il mio invito e quello dei miei amici. Adelino Amistadi

Se la fusione crea… L’Europa non tutela l’agricoltura italiana confusione! Caro Amistadi, dovendo fare delle carte per sistemare la mia abitazione a Bondo mi son dovuta recare in municipio a Roncone, poi sono stata spedita a Lardaro per un certificato, infine a Breguzzo per regolarizzare la tassa sulle immondizie, un vero caos per di più con la dislocazione di Breguzzo difficile da raggiungere per una anziana come me...se questo è il risultato della fusione c’è davvero da pentirsi per aver votato favorevolmente! Un’anziana signora di Bondo Cara signora, a dir il vero, qualche tempo fa è capitato anche a me per una questione ana-

loga alla sua. Purtroppo stiamo pagando gli ultimi sussulti d’orgoglio puerile delle precedenti amministrazioni che per aderire alla fusione hanno preteso la permanenza di alcuni servizi nei propri paesi. Una vera sciocchezza che crea disagio alla popolazione e nient’altro. Bisogna quindi lasciare tempo al tempo, i nuovi amministratori dovranno quanto prima scegliere ove dislocare tutti gli uffici comunali in modo che chi ne ha bisogno non debba fare la “via crucis” per usufruirne. Credo che su questo siano tutti d’accordo. Anche se ci saranno intralci di vario genere che freneranno: il personale che non vuole spostarsi, magari di solo un paio

di chilometri, la logistica, non è facile trovare sistemazione per tutti gli uffici che prima erano sparsi in quatto municipi, anche se la gestione unificata dovrebbe facilitare la cosa, e infine la burocrazia che anche nei comuni è una mala bestia che non sempre si sa tenere sotto controllo. Spero che il tutto avvenga quanto prima, l’obiettivo della fusione era quello di avere una gestione semplificata ed efficiente, di evitare disagi alla cittadinanza e di ricavare un notevole risparmio dall’organizzazione razionale della struttura comunale. Lasciare le cose come stanno sarebbe tradire lo spirito della fusione ed annullarne i vantaggi auspicati. (a.a)

Sig. Adelino, ho letto su di una rivista che mi arriva mensilmente a casa che la Coldiretti ha compilato un elenco di frutta e di ortaggi coltivati senza alcun controllo che girano nei nostri supermercati: pere cilene, broccoli cinesi, fragole egiziane ecc. ecc. Ricordo qualche tempo fa che addirittura si permise la produzione del “parmisan” persino in Cina e di altre simili imitazioni che ci stanno invadendo senza nessuna protesta. Secondo me è a rischio la nostra salute, ma perché nessuno interviene? Una casalinga tionese L’Agricoltura italiana è considerata la più “green” d’Europa, cioè la più salutare. Abbiamo più di 280 prodotti tipici protetti (Doc, Dop, Igp) e siamo al vertice nella classifica mondiale della sicurezza alimentare. Abbiamo sui nostri prodotti un residuo chimico irregolare del 0,4%, un’inezia, cinque volte inferiore al resto d’Europa. Ma è proprio l’Europa che “scantina” e provoca anomalie che fanno male all’intero comparto agroalimentare. Per esempio

ha concesso ampie agevolazioni a molti stati per l’esportazione anche in Italia di prodotti senza tener conto che in quei paesi si utilizzano pesticidi proibiti e molto tossici. Inoltre l’Europa permette la commercializzazione di strampalate imitazioni di eccellenze italiane senza batter ciglio. I nostri prodotti sono i più imitati nel mondo. E questo ci penalizza non poco, l’Italia dovrebbe finalmente imporsi, fare la voce grossa contro le importazioni scorrette e le imitazioni, checché ne dica Bruxelles e i suoi burocrati pedanti e formalisti. (a.a)

L’ostacolo maggiore in Italia? La burocrazia Caro Amistadi, l’Italia è un Paese destinato ad una lenta agonia, ne sono convinto, ma non tanto e solo per l’esagerato debito pubblico, ma per la esasperante burocrazia, per i mille cavilli e regolamenti che bloccano ogni iniziativa. Anche a Trento s’è più volte tentato di snellire la macchina pubblica, con mille tentativi, mille deregulation, ed altri mille artifici, senza risultato. Anzi. Alle leggi nazionali, già di per sé complesse, aggiungiamo le nostre che

aggravano ulteriormente le norme statali. Roba da matti! Io capisco, le regole ci vogliono per carità, non siamo nel Far West, ma l’eccesso di regole blocca ogni attività, gli imprenditori passano più tempo a far fronte alle molte assurdità della burocrazia che non allo sviluppo del proprio lavoro. Se le cose andranno avanti così, anche il Trentino è destinato al fallimento. Un impresario incazzato

Amico mio, voglio essere meno pessimista di te e non perdere del tutto le speranze. Un po’ di fiducia nella ripresa del Trentino la mantengo, ma sono d’accordo con te: dobbiamo liberarci dall’oppressione della burocrazia. Credo che questa sia l’emergenza numero uno non solo dell’Italia, ma anche della nostra Provincia, addirittura più rovinosa della stessa pressione fiscale. Nemmeno la rivoluzione tecnologica è riuscita a semplificare e ad accelerare

l’iter delle pratiche provinciali, anzi la burocrazia ha saputo usare l’avvento delle nuove macchine quale alibi del proprio mal funzionamento. Come hai detto tu, parliamo ormai da decine d’anni di semplificazione, ma in realtà norme, codici e codicilli sono in costante crescita con l’unico risultato di complicare la vita alle persone ed alle imprese. Questo perché la nostra burocrazia più che ad essere al servizio dei cittadini, è innanzitutto al servizio di

sé stessa e poi dei politici e dei loro condizionamenti elettorali. Tutto il resto non conta. Il suo unico obiettivo è sempre quello di agire per giustificare la propria esistenza e “pararsi il culo”, parte particolarmente pregiata del corpo dei burocrati. Con le dovute scuse ai dipendenti pubblici che sanno fare bene il proprio lavoro, e non sono pochi, è il perverso sistema della burocrazia che va spezzato. Se vogliamo sopravvivere. (a.a.)


Sport/Eventi

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AZuclo di scena la “Notte Fucsia” Il 12 agosto grande festa nel centro storico della borgata oggi comune di Borgo Lares Il 12 agosto il paese di Zuclo (Borgo Lares) si tingerà di colori intensi per la prima edizione della Notte Fucsia. Un’iniziativa organizzata dalla ricostituita Pro Loco di Zuclo, che ha recentemente scelto proprio il fucsia quale colore “sociale”, quello che insomma troverà spazio sulle magliette e che ad esso ha deciso di dedicare una festa tra musica, cibo e divertimento. Teatro dell’evento sarà il centro storico della borgata di Zuclo, anzi meglio dire di due centri storici, ossia quello della parte bassa del paese e più precisamente Piazza Unità d’Italia e quello della frazione di Giugià in Via Garibaldi e in Piazza Martiri Trentini; il fulcro dell’animazione sarà rappresentato dalle tre storiche fontane in granito che per la serata si coloreranno di fucsia grazie ad un gioco di luci, creando un’atmosfera suggestiva; su ciascuna di esse si svolgerà uno spettacolo musicale diverso. Si inizia alle ore 19 con “aperitivando da una fontana all’altra”, un modo per iniziare la serata in allegria e prepararsi al meglio per la cena in piazza delle 20.30 a base di grigliata e patatine fritte, allietata da musica con dj. Poi la festa si trasferisce nel Piazzale antistante il municipio, quello dove storicamenGestire un impianto sciistico in un piccolo paesino di una valle periferica richiede un grande lavoro di concertazione, per far sì che sia utile, apprezzato ed economicamente sostenibile. Non stupisce quindi che a Bolbeno siano stati inviati tutti gli amministratori dei 54 comuni convenzionati con la pista “Alle Coste”, oltre ai vertici della FISI e della Provincia per parlare della stagione trascorsa e di futuro. Il rinnovo della convenzione con i comuni è stata anche l’occasione di celebrare il lavoro che il piccolo impianto “Alle Coste” di Bolbeno porta avanti da quando, negli anni ‘60, si iniziò l’avventura dello sci in questo angolo di montagna ad appena 600 metri sopra il livello del mare. Il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi e l’assessore Daldoss sono intervenuti alla serata, il consigliere provinciale Mario Tonina, al pari dei sindaci della cinquantina di comuni associati, i dirigenti delle scuole del territorio, i vertici della FISI, associazioni e pro loco: in tanti hanno ri-

Una fontana di Zuclo, protagonista della festa

te si svolge la sagra del paese e che diventerà per l’occasione una discoteca all’aperto, facendo ballare tutti fino a notte. Alle 22 ci sarà l’esibizione della band alternative/electronica del momento, direttamente da Londra, dei New Opera Hero, mentre poi la serata proseguirà con la musica da discoteca del momento con il dj set che accompagnerà la nottata. Una festa corale, che vede la partecipazione attiva, a fianco della Pro loco, delle altre associazioni del paese, come la locale Sezione Cacciatori e il Gruppo Alpini di Zuclo e Bolbeno, il Coro Fiaschi, oltre alla imprescindibile collaborazione dei Vigili del Fuoco nella gestione del traffico, con la viabilità ordinaria che sarà modificata per l’occasione.

Tanti sindaci e il presidente Rossi presenti alla serata per la nuova convenzione dell’impianto sciistico di Bolbeno

Borgo Lares, ok al rinnovo per la convenzione della pista di Denise Rocca

sposto alla chiamata di Giorgio Marchetti, sindaco di Borgo Lares, che li ha accolti con i dati della stagione passata e la richiesta di concedere ancora fiducia e appoggio per il futuro a Bolbeno rinnovando le con-

venzioni in scadenza alla ripresa dell’attività amministrativa a settembre. Alcuni dati: negli ultimi cinque anni l’impianto di risalita, che ha una capacità di portare 720 persone all’ora, ha trasportato sulle due piste delle “Co-

ste” una media di 200.000 persone all’anno, con la punta record della stagione appena trascorsa di 213.000 passaggi; ai corsi di sci organizzati dallo Sci Club Bolbeno sono stati iscritti mediamente 500 bambini per stagione, e anche in questo caso il record è della stagione 2015-2016 con 567 iscritti; circa 1.800-2.000 bambini delle scuole materne con sede nei Comuni convenzionati, hanno goduto gratuitamente del campo primi passi per un primo avvicinamento alla neve; il servizio noleggio vede numeri in costante aumento e anche in questo settore un numero significativo è dato dai noleggi stagionali dell’intero

kit di attrezzatura, oltre 500 all’anno. Sono due le piste di discesa della stazione sciistica formato mignon: entrambe omologate FISI per le gare di slalom e slalom gigante e per mantenerle innevate operano 12 generatori di neve manuali e 13 automatici. Forti investimenti hanno inoltre caratterizzato le ultime stagioni, con la novità dell’illuminazione notturna che ha attirato nuova utenza, soprattutto “master” e degli agonisti dei vari sci club; l’innevamento, materia prima per il centro sci, ha avuto un grande impulso in particolare grazie alla nuova vasca di deposito/pompaggio acqua, che ha salvato le ultime due

stagioni meteorologicamente difficili. La stagione 2015 è stata molto positiva, e da Bolbeno hanno restituito il 6,33% del versato ai comuni convenzionati: un piccolo segno che le cose funzionano. Per il futuro, Sci Club, volontari, amministratori di Borgo Lares chiedono ai colleghi dei comuni e alla Provincia di esserci ancora e rinnovare le convenzioni per garantire alla storia dell’impianto “Alle Coste” di continuare. I sogni nel cassetto sono il miglioramento della viabilità, dei parcheggi e degli impianti di risalita: e si continua a guardare fiduciosi al futuro sulle coste bolbenesi.


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