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Giudi iudicarie
il
iornale delle
Mensile di informazione e di approfondimento
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ANNO 12- N. 10 OTTOBRE 2013 - Mensile
Elezioni provinciali, conto alla rovescia
EDITORIALE
Andiamo a votare... liberi, sereni e consapevoli Oltre 750 candidati per 23 liste a sostegno di 11 candidati presidente. 24 i candidati giudicariesi di Adelino Amistadi
Il 27 e il 28 ottobre, per chi ancora non l’avesse ben chiaro, gli elettori sono chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Un momento elettorale fra i più delicati perchè riguarda il nostro Trentino, il nostro futuro, il futuro dei nostri giovani, ma soprattutto perchè è il voto del dopo Dellai, il voto della continuità o del cambiamento, a seconda dei punti di vista. Due sono i motivi che ci impongono una riflessione serena e consapevole. Il primo riguarda la situazione lasciataci in eredità: un’economia in recessione, un debito pubblico sottaciuto, un condizionamento diffuso fra amministratori ed operatori economici, una gratificazione amicale sconveniente, tutte cose che hanno caratterizzato un certo modo paternalistico e curtense di governare. Queste considerazioni negative non offuscano le tante cose ben fatte e lungimiranti che hanno trasformato il Trentino in questi ultimi anni, dovute più che altro alla grande disponibilità finanziaria che alle grandi idee. La stessa disponibilità che ha fatto spesso perdere il filo ai nostri politici portandoli a debordare in un vortice di bullismo politico dalla logica del buon governo, concreto, intelligente e previdente.
All’interno “Inserto Speciale”
Rimessa a nuovo la centrale di Tione Intitolata ad Alfiero Andreolli fondatore dell’Asm
Il Dolomiti di Brenta Trek in un giorno il racconto di Marco Maganzini . A pag. 28
In Val del Chiese e nel Banale
Comuni, ok alle aggregazioni
A pag. 16
TRIBUNALE
Tribunale, Tione salva a “metà” con una proroga di sei mesi A pagina 14
PER LE URGENZE
SI RICEVE IN GIORNATA
PINZOLO
SPIAZZO
A pag. 13
Il laghetto di Montagnoli, sul territorio di proprietà delle Regole di Spinale e Manez diventerà il nuovo invaso a cielo aperto per lo stoccaggio di acqua da destinare all’innevamento delle piste da sci campigliane. A pag. 8
Medico Chirurgo e Odontoiatra
STREMBO
Turismo, estate 2013 da record
L’assemblea delle Regole approva il progetto. 192 mila metri cubi per “blindare” la stagione sciistica
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Numeri in crescita in Rendena. Boom di stranieri
Montagnoli, sì al maxi-bacino
Continua a pagina 4
CADERZONE
5 ottobre 2013: Tione inaugura la messa a nuovo, secondo i più moderni accorgimenti tecnici, della centrale “Bersaglio” realizzata nel 1959. Alle pagg. 22 e 23
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OSPEDALE DI TIONE
A dicembre Radiologia, apre boom di Tac e la nuova ala radiografie A pag. 10
A pag. 11
Nonostante le rassicurazioni...
La preoccupazione dei dipendenti
A pag. 10
pag.
2
Rassegna Stampa
OTTOBRE 2013
A cura della REDAZIONE
RASSEGNA STAMPA SETTEMBRE 2013
DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA RONCONE - Il dott. Mario Rizzonelli, nato a Roncone il 18 settembre 1913, ha festeggiato il suo centesimo compleanno con una grande festa organizzata dai figli e dai parenti a Dro, paese dove ha esercitato l’arte medica per numerosi anni con dedizione ed impegno fuori dal comune. I suoi cento anni di vita sono stati piuttosto movimentati. Dopo gli studi, fu spedito in Africa dove il suo battaglione viene sconfitto ad Asmara, viene fatto prigioniero dagli inglesi ed anche in prigionia si fa apprezzare per la sua generosità nell’assistere i commilitoni e dare loro conforto. Torna a casa nel 1946 e comincia ad esercitare la professione di medico dapprima saltuariamente, poi vince una condotta Tiarno, dove si sposa con Rosetta, una maestra del luogo, l’anno dopo si trasferisce a Dro, dove eserciterà fino alla pensione. Uomo severo e nel contempo estroverso, si è reso famoso per alcune prese di posizione controcorrente come quando scrisse le ricette per i suoi pazienti su tavolette di legno per aderire, a suo modo, allo sciopero delle ricette voluto dalla categoria: “...così non contravvengo allo sciopero...”, disse. E quando un suo paziente non più in grado di lavorare, entra in conflitto con la Mutua, il dottor. Rizzonelli gli prescrive ben cinquant’anni di malattia. Ci furono numerose polemiche, ma alla fine allo sfortunato lavoratore fu assicurata la pensione. Infine ricorre al Tar per poter lavorare fino a 70 anni, e vince. Poi la pensione e un sacco di buon tempo. Ma lui non ci sta e parte per l’Africa per aiutare le missioni. Poi si rassegna mantenendosi comunque attivo in mille altre attività. Un uomo in gamba, un vero ronconese, caparbio e generoso, gli auguriamo altri cento anni di vita circondato dall’affetto dei suoi cari e dei suoi amici in tutto il mondo. PONTE ARCHE - All’inizio del mese un disastroso incendio ha devastato il piano mansardato dell’hotel Posta di Comano Terme. Le fiamme si sono sprigionate all’improvviso, all’ultimo piano dell’ala nord, ed in un batter d’occhio hanno divorato il tetto obbligando il gestore ad evacuare gli ospiti presenti. Sono subito intervenuti i vigili del fuoco della zona che hanno cercato di domare le fiamme evitando che il fuoco si potesse propagare anche agli edifici vicini. Infine sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Trento che hanno contribuito ad avere la meglio sull’incendio che già in serata era completamente sedato. Notevoli i danni subiti dall’albergo che da qualche tempo era gestito da Filippo Mayer, che ha in affitto la struttura di proprietà di Graziano Guetti. BOCENAGO - Giovanni Paolo Alberti, 68 anni, di Bocenago, colto da malore, è mancato mentre stava nuotando nel mare di Termoli, nel nord del Molise. L’uomo era in villeggiatura con la moglie Caterina ed era prevista la sua permanenza sino alla fine del mese, ma purtroppo le vacanze sono finite in tragedia. La moglie, dalla spiaggia, lo ha visto dapprima nuotare normalmente, poi ha notato qualcosa che non andava, infine gli è apparso il corpo del marito, esanime, ormai in balia delle onde. Nonostante che i soccorsi siano intervenuti prontamente, per l’Alberti non c’è stato più niente da fare. La notizia della tragedia ha colpito molto la comunità di Bocenago dove l’uomo era conosciuto e stimato per la sua disponibilità e gentilezza. Nel passato era stato anche consigliere comunale. VALLE DEL CHIESE - E’ stato sotto-
I cattivi pensieri di Eta Zeta Avete visto quanti candidati, anche in Giudicarie? Tutti vogliono andare a Trento. Mi sbaglierò. Ma quasi tutti, per andarci, dovranno prendere il Metroland.
scritto, agli inizi del mese, l’accordo con la Provincia di Trento per il collegamento fra Bondone e la Val di Vestino. Il sindaco di val Vestino ha parlato di giornata storica, infatti l’accordo prevede la realizzazione di un tunnel di 4 chilometri che collega le due località dal costo complessivo di circa 19 milioni di euro, per gran parte finanziato dalla Provincia con i fondi ODI (per lo sviluppo dei paesi di confine). PINZOLO - L’Avis Alta Rendena ha festeggiato il 50° della fondazione con due giornate, molto intense, di manifestazioni. Oggi i soci Avis dell’Alta Rendena sono 461 e 38 sono in attesa di essere accolti. Le donazioni fatte quest’anno, fino ad ora, sono state 414. “L’importante non è solo donare il sangue, ma trasmettere la cultura del dono” ha detto Don Benito Paoli che ha poi celebrato la S. Messa nella chiesa parrocchiale pro donatori. La presidente Francesca Trombini ha voluto ricordare i presidenti che si sono succeduti dalla fondazione in poi ed in particolar modo i soci fondatori: Teresa Maturi, Pio Bruti, Angiolino Binelli e Giacomo Viviani. SAN LORENZO - La scuola dell’Infanzia Don Bronzini di San Lorenzo in Banale ha conquistato il miglior punteggio per quanto riguarda la sicurezza nell’ambito di una ricerca a livello nazionale presentata all’inizio del mese a Roma. La scuola materna Don Bronzini ha ottenuto 94 punti su 100, in una indagine che ha coinvolto 168 scuole di 18 regioni. “ La scuola don Bronzini è stata costruita nel ‘52, ma ogni anno viene sottoposta ai controlli di sicurezza, in base alle direttive imposte dalla Federazione scuole materne dalla quale dipendiamo, e rispettiamo scrupolosamente sia le normative nazionali che quelle provinciali. “Questo riconoscimento è una grande soddisfazione che ci ripaga del grande impegno profuso da me e da tanti collaboratori, a livello di volontariato” così si è espresso il direttore della scuola Luca Fiorie visibilmente compiaciuto. SAN LORENZO - L’orso ormai bussa alle porte di casa. A San Lorenzo è stao visto transitare tranquillamente nella piazza centrale, verso le 22.30, proveniente dai monti sovrastanti il paese e diretto nella piana delle viti. Alcuni avventori di un bar locale che stavano fumando all’esterno, se lo sono visto davanti, dapprima spaventati, l’hanno poi rincorso, ma l’orso è riuscito a far perdere le tracce, fino al giorno dopo quando i proprietari dei vigneti hanno lamentato danni alle culture anche se di poca entità. BLEGGIO SUPERIORE - La comunità di Bleggio, riunita nella chiesa di Bivedo, ha voluto ricordare per l’ultima volta padre Angelo Donati, missionario, originario di Cavaione, ma in missione da quarant’anni in Bolivia. Padre Angelo, frate francescano, ha dedicato gran parte della sua vita alle popolazioni bisognose del Sud America, soprattutto in Bolivia dove è morto nella città di Tarja, al confine con il Cile, dove , in contemporanea si è svolto il funerale. Padre Angelo aveva 77 anni e regolarmente ogni 3 anni tornava al suo paese dove vivono ancora 8 dei suoi tredici fratelli. Comunque ogni settimana padre Angelo si teneva in contatto con i parenti tramite Skype e proprio la settimana scorsa aveva avvertito i parenti che sarebbe stato operato di ernia inguinale, ma dopo l’operazione sembra che il frate sia stato colto da infarto e non sia più riuscito a riprendersi.
Rassegna stampa online La Rassegna Stampa curata da Mario Antolini Muson, è online tutti i giorni su Giudicarie.com.
PROVINCIA - Sulla cooperazione internazionale finanziata dalla Provincia di Trento in Sudamerica la Corte dei Conti vuole vederci chiaro. Nel mirino della magistratura contabile sono finiti i progetti finanziati da Piazza dante e realizzati dalla Trentini nel mondo nel periodo compreso dal 2004 al 2009, per un valore complessivo di circa 4 milioni e mezzo di euro. L’indagine era partita nel 2010 con la richiesta di documentazione. Alla fine di agosto è stata recapitata all’Associazione, in quanto ente attuatore dei progetti, e ai funzionari provinciali che seguono la materia un “invito a dedurre” (cioè a dare spiegazioni) rispetto ad una serie di rilievi mossi sui progetti dall’organo di controllo. Gli accertamenti sul fronte politico sono già stati numerosi ed approfonditi, dopo la polemica scoppiata anni fa sui soldi investiti nel Chaco. Ora, l’Associazione, pur dichiarandosi serena, è in attesa che l’indagine finisca il suo corso, ma sono in molti nel palazzo a manifestare preoccupazione. TRENTO - Pacher ha parlato. Il presidente della Provincia, a proposito del suo Partito, indica Matteo Renzi come l’unica speranza per il partito democratico. Dopo aver ripetuto le motivazioni della sua rinuncia a candidarsi presidente per i prossimi cinque anni: “Faccio fatica a restare in politica. Se essa non riprende un minimo di funzione pedagogica, il Paese non ne esce”. E a proposito del PD il suo giudizio è sto molto severo: “E’ uno dei motivi per cui ho deciso di smettere con la politica. Non è più il Pd per il quale mi ero molto impegnato, quello della vocazione maggioritaria. In questo momento è solo una filiera di supporto dietro singoli personaggi. Un partito che ha vissuto uno dei momenti più imbarazzanti quando ha stoppato la candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica.” Ora la speranza per Pacher è Matteo Renzi e per quanto riguarda il suo futuro: “Torno alla mia professione di psicologo psicoterapeuta. E’ una fortuna avere un lavoro che piace, e poi ho
sottratto già troppo tempo alla famiglia, agli affetti e alle passioni”. Il tutto è stato detto in un’intervista per la radio rilasciata a Klaus Davi. PROVINCIA - Avviso ai naviganti. Se un comune paga in grave ritardo la parcella ad un professionista, gli interessi di mora dovranno pagarli in solido sindaco, assessori e segretario comunale. Questo risulta da due sentenze, una nei confronti del comune di Stenico e l’altra del comune di Predazzo, che dimostrano come, da parte della giustizia contabile, non siano più tollerati ritardi e dimenticanze che si traducano in danni alle casse pubbliche. Questa nuova pronuncia della Corte dei Conti suona come un monito per sindaci ed assessori che no sanno tener fede agli impegni. PROVINCIA - Pur in tempo di grave crisi economica e di un notevole numero di disoccupati anche in Trentino, la Provincia non trova di meglio che accordare sostanziosi premi di produttività ai propri dipendenti. Si tratta di 11 milioni di euro all’anno che gli impiegati si divideranno secondo precisi parametri per il triennio 2013 – 2015. Altri 5 milioni andranno al comparto sanità e 9 alla scuola. Il tutto con il beneplacito delle organizzazioni sindacali eccettuata la CGIL che considera gli importi peggiorativi e che vorrebbe che i fondi fossero maggiorati. In barba ad ogni buon senso. PROVINCIA - Nella scuola trentina falcidiata dai tagli scoppia la grana degli insegnanti di sostegno. L’anno scolastico appena iniziato ha raccolto un gran numero di ragazzi con Bes (Bisogni educativi speciali), ossia con deficit di varia natura che li pone nella necessità di essere seguiti in maniera adeguata. Solo che a fronte di queste nuove esigenze non viene garantita nessuna copertura di nuovi insegnanti. Di fronte a circa 170 -180 tra bambini e ragazzi in difficoltà (dei quali almeno una quarantina con problemi gravi) in più rispetto allo scorso anno, sono disposti solo 12 insegnanti di sostegno e 8 facilitatori di comunicazione in più.
Mentre la Provincia spende e spande, non si capisce perché dimentichi una delle esigenze fondamentali dei ragazzi in difficoltà che è quella di essere seguiti da personale specializzato. Secondo il sindacalista Alessandro Genovese l’intera gestione dei ragazzi con disabilità spesso gravi andrebbe rivista da cima a fondo; “I ragazzi con problemi sono aumentati, le risorse no. Forse sarebbe il caso di tagliare progetti inutili e consulenze per garantire i diritti fondamentali alle famiglie”. LAVORO - Boccata d’ossigeno per il lavoro nel mese di agosto: le ore autorizzate di cassa integrazione sono infatti diminuite del 71% rispetto al mese di luglio. I dati sono stati rilevati dall’ufficio studi dell’Uil e hanno certificato la prima posizione assoluta del Trentino per quanto riguarda la cassa integrazione. Il calo delle ore in “cassa” è diffuso in ogni settore, dall’industria all’artigianato e al commercio. E’ un segno confortante che non deve acquietare gli animi, la crisi rimane profonda e potremo aspettarci nuovi guai per l’autunno inoltrato. PROVINCIA - Sono stati resi noti gli stipendi dei dirigenti provinciali nel segno della trasparenza. Il dirigente più pagato della Provincia si conferma Paolo Spagni, numero uno del Dipartimento Industria e Artigianato, con 196 mila euro lordi all’anno, circa 8000 euro netti al mese. Secondo il suo collega responsabile del Dipartimento Agricoltura Turismo, Commercio e promozione Paolo Nicoletti con 177 mila euro. Quindi Ivano Dalmonego, direttore generale della Provincia con 172 mila euro. Poi Lorenzo Bertoli, direttore generale di cassa del Trentino con 167 mila euro, Marco Tomasi con 163.670 euro, Gianpaolo Pedrotti, responsabile dell’ufficio stampa, con 157 mila euro, Livia Ferrario, del Dipartimento lavoro e welfare con 147 mila euro, Silvio Fedrigotti con 147 mila, Romano Masè, capo del Dipartimento foreste con 142 mila, Roberto Bertoldi e Nicolò Pedrazzoli, 142 mila e Raffaele de Col con 5.889 euro mensili.
Errata corrige Nel numero di settembre a pagina 10 erroneamente abbiamo riportato che le trincee sul dosso di San Lorenzo a Condino erano di costruzione austriaca, mentre invece sono stati edificate dagli italiani a difesa delle proprie linee.
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Primo piano
OTTOBRE 2013
Elezioni provinciali del 27 ottobre 2013
Andiamo a votare... liberi, sereni e consapevoli Se questa è la situazione, il presidente che risulterà vincitore, chiunque sia, dovrà decidere se continuare la politica precedente, o trovare un’alternativa. Il compito non sarà facile, ma potrà trarre giovamento nel condividere il suo lavoro con la giunta e con gli esperti di cui saprà circondarsi. Dagli uomini di giunta e dai collaboratori che gli saranno a fianco, ne potremo valutare fin dall’inizio le sue intenzioni e la sua caratura. E’ evidente che sarà basilare la composizione del nuovo Consiglio Provinciale nell’indicare ed accompagnare il programma del nuovo presidente. Il Consiglio, come sembra dalle liste presentate, non sarà del tutto nuovo, rimarranno in auge vecchie cariatidi inutili, speriamo poche, ma purtroppo presenti in tutti i partiti. Verranno, ce lo auguriamo, confermati personaggi che invece hanno contribuito non poco al rilancio del Turismo, per esempio, o dell’Industria, o degli Affari Istituzionali, assessori uscenti di assoluto valore, ma continueranno ad imperversare, medici, intellettualoidi, nulla facenti, qualche lestofante indegno e trote, per dirla con Bossi, in abbondanza, che sono la melassa del nostro sistema politico. La speranza è che l’elettorato, e sta qui il nostro appello, voti i meritevoli, soprattutto facce nuove, candidati giovani e di valore, che sono numerosi e sparsi in tutte le liste presentate. Sarebbe un errore farsi trascinare dal fascino del passato e dare la propria preferenza al nome più che alla validità del candidato. Anche perchè mai come nel prossimo consiglio servirà competenza e cervello. Per la prima volta, dopo anni, i
di Adelino Amistadi CONTINUA DALLA PRIMA Il secondo motivo riguarda il notevole risveglio della coscienza e dell’interesse dei trentini per le proprie cose. Mai come in questa tornata elettorale la nostra gente ha sentito la responsabilità del momento e la necessità di una più attenta partecipazione alle vicende politiche che la riguardano. L’abbiamo percepito come Giornale, e l’abbiamo visconsiglieri avranno diritto di parola, liberi, non condizionati, doverosamente impegnati a portare avanti le proprie istanze e le proprie idee. Le rappresentanze elitarie e presuntuose avranno sempre meno spazio, il lavoro partecipato, la competenza e la concretezza delle idee sarà determinante. Se le cose andassero così come abbiamo raccontato, le speranze per un futuro diverso, sarebbero meno aleatorie. Tutto dipende da noi elettori. E’ necessario che tutti noi andiamo a votare per esprimere un voto libero (non condizionato da interessi), sereno (che risponde solo alla propria coscienza) e consapevole ( che sia una scelta meditata e debitamente valutata). E’ vero, c’è stanchezza e insoddisfazione per la politica e per i politici, le vicende nazionali, più che le nostre, non fanno che aggravare quotidianamente il contesto, da noi poi c’è da aggiungere il dibattito esiziale sulla solidità della nostra autonomia, ma, dobbiamo dirlo con forza, resta la politica l’unica arma in democrazia per far valere i nostri diritti, correggere le storture, migliorare la nostra società. E’ l’esercizio del diritto di voto l’unica strada che ci rimane per raggiungere i nostri obiettivi. Non ce ne sono altre. Anche quando siamo stufi degli slogan dei candidati, dei programmi parolai dei partiti, e di una classe politica troppo tesa a curare i propri orticelli
e disattenta sui bisogni collettivi, non dobbiamo mai cedere alla sfiducia, dobbiamo non dare ascolto alle insensate sirene del non voto, o del voto di protesta, e, ripeto, andiamo a votare liberi, sereni e consapevoli. E’ un nostro preciso dovere. Per noi e per il futuro del Trentino. A ben poco servirebbe la protesta sterile e verbosa di chi predica l’astensionismo, ancor peggio se voltassimo le spalle disinteressandoci in toto dell’evento elettorale. A questo punto mi sembra ovvio parlare di Giudicarie e dei Giudicariesi al voto. Lo slogan potrebbe essere: “Votate comunque un giudicariese!” Non importa che sia di destra o di sinistra o di centro, le ideologie sono ormai un inutile paravento, basta che sia giudicariese. Ma sono poi tutti degni d’essere votati i giudicariesi in lista? Direi di si, quasi tutti, ma c’è anche qualche mela marcia: qualche arrivista che si è intrufolato, qualche fedina sporca
suto nei nostri continui incontri con le persone, nei bar, nelle piazze, nei supermercati, tutti a chiederci come andrà, come dovrebbe andare, e cosa fare. Viene rigettato il modello elitario e salottiero che fin qui ci ha governato, e si chiede, a gran voce, più partecipazione, più condivisione, meno sprechi, meno clientelismo, meno Muse, meno Metroland, meno capricci cittadini, ma più opportunità, più lavoro e più sicurezza.
che cerca riscatto, qualche canaglia che sbraita idiozie, ma sono facilmente riconoscibili, meglio lasciarli perdere. Ne va della decenza e della credibilità nostra e della nostra valle. Tutti gli altri sono ottime persone che danno le garanzie che cerchiamo. Ma allora perchè un giudicariese dovrebbe votare al Consiglio Provinciale un suo conterraneo? La domanda sembra, purtroppo, retorica. Votare un giudicariese significa fare gli interessi della propria terra, della propria gente, e mi sembra una risposta ovvia e sensata. E’ ben vero che una volta eletto un consigliere dovrebbe prima di tutto fare gli interessi della comunità trentina nel suo complesso e dedicarsi ai problemi della riorganizzazione della macchina provinciale, al taglio degli sprechi, ad un uso razionale e qualificato dei finanziamenti europei, ad interventi immediati a sostegno dell’occupazione, dando spazio al merito
ed al talento, puntare sulle attività ancora determinanti per la nostra terra come l’agricoltura ed il turismo, semplificare la burocrazia urbanistica, puntare sull’artigianato diffuso e tecnologico, dare ascolto all’associazionismo che renda i giovani protagonisti del cambiamento, collaborare fattivamente alla costruzione di un nuovo modello di società e di sviluppo attraverso la partecipazione e il protagonismo di ogni settore della società, tutte cose importanti che dovranno vedere anche i nostri giudicariesi pienamente partecipi. Tutto bene, tutto giusto. Ma il Trentino non è la Lombardia, siamo una piccola terra, con pochi abitanti distribuiti un po’ ovunque sulle nostre montagne, nelle nostre valli, ognuna diversa dall’altra, con caratteristiche antropologiche variegate, con necessità diverse, con bisogni dovuti alla posizione singolare anche del più piccolo paese e di ogni singola comunità. Questo fa sì che il rappresentante, l’eletto di zona, abbia il dovere di far presente le esigenze del suo territorio, le specificità, le emergenze, le difficoltà e battersi con caparbietà perchè vengano discusse e risolte. Lo si è sempre fatto, e si continuerà a farlo. Per il passato abbiamo avuto fior di eletti e molti dei nostri problemi sono stati affrontati e deliberati, in questa legislatura il fatto che non avessimo rappresentanti capa-
ci e convinti, abbiamo dovuto fare affidamento su amici della nostra terra che ci sono stati vicini, ma non è stato sufficiente, l’assenza dei nostri l’abbiamo pagata a caro prezzo con l’Ospedale di Tione tornato a pendolare, con il Tribunale chiuso quasi definitivamente, con l’Agenzia delle Entrate salvata (per ora) per miracolo, con le Poste che fanno acqua da tutte le parti, con progetti di viabilità fermi a vent’anni fa (non ci illudano la firma e le promesse di queste giorni di piani strategici, è successo così in ogni periodo pre-elettorale!), non è partita la circonvallazione di Pieve di Bono, men che meno Comano, si è buttato all’aria il piano delle “case da mont”, si sono finanziati lavori senza sale, senza programmazione di alcun tipo. Solo con la presenza dei giudicariesi in Consiglio potremo sperare che il Trentino torni ad essere governato con intelligenza, con la perequazione delle risorse, con la risposta alle necessità, con il ritorno ad una programmazione efficiente e severa che sappia intervenire la dove serve e non la dove si vuole. Ecco perchè è necessario che il nostro voto sia consapevole, che vada innanzi tutto ai nostri, ce ne sono in ogni lista, alcuni sono davvero preparati e faranno bene, conoscono il territorio e sapranno certamente difendere i nostri diritti con passione e fermezza. Votiamoli, ad occhi aperti e con convinzione. E’ un’occasione da non perdere, piangersi addosso, poi, non servirebbe a niente, chi è causa del suo mal pianga sé stesso, così si diceva una volta, così, più che mai dobbiamo dirlo adesso. Buon voto....libero, sereno e consapevole. Votate Giudicarie.
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Scuola
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Per i ragazzi il nuovo anno si è aperto con un nuovo triennio di specializzazione all’interno dell’indirizzo “Costruzioni, ambiente e territorio” nominato“Tecnologie del legno”. Dopo una selezione in entrata, sono venti gli studenti ammessi che si occuperanno dei nuovi utilizzi del legno e delle tecnologie applicate a questo materiale a partire dalle fasi di progettazione di edifici e manufatti. “Una proposta accolta bene – spiega la dirigente dell’istituto Tiziana Gulli – c’erano infatti una trentina di ragazzi alla selezione a fronte dei venti posti disponibili, ma che soprattutto rientra in maniera più ampia nel grande tema della sostenibilità e risponde alle esigenze specifiche del territorio. Se consideriamo per esempio la Valle del Chiese sono ormai diverse le aziende orientate alla lavorazione e all’utilizzo specifico del legno in modalità e con tecnologie nuove e moderne”. Da quest’anno l’istituto si arricchisce anche di un Centro di Educazione per gli Adulti (Eda) con l’obiettivo di “pro-
Scuola, ecco le scelte dei giudicariesi Le tre scuole superiori di Tioni riaprono i battenti con tante proposte per i giovani di Denise Rocca Le tre scuole superiori di denti dell’istituto, parecchie Tione hanno riaperto i battenti. Per i ragazzi certo, cattedre scoperte, problematica comune alle scuole ma anche per gli adulti. Infatti all’istituto Lorenzo periferiche e soprattutto due novità: un nuovo trienGuetti l’anno scolastico è iniziato con tredici nuove nio di specializzazione per i geometri e una proposta classi prime che mantengono stabili i circa 900 stu- specifica per la formazione continua degli adulti. muoverne – si legge sulla brochure informativa – la crescita personale, sociale e professionale nella prospettiva della cittadinanza attiva”. Di corsi dedicati agli adulti al Guetti se ne effettuano già da un decennio, ma non si tratta solo di chiamarli con un altro nome. La nuova denominazione, specchio di un cambiamento organizzativo che ha accorpato le scuole serali per conseguire la licenza me-
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dia con i corsi propedeutici al diploma o all’ingresso nelle scuole secondarie, è un nuovo organismo al quale viene demandata in toto la formazione rivolta agli adulti. La coordinatrice del Centro Eda tionese sarà la professoressa Ilaria Pedrini che spiega: “non si inventa nulla di nuovo, è vero, però quel che può e deve accadere è che queste iniziative si leghino e si orientino al meglio verso bisogni urgenti di integrazione e riqualificazione professionale”. Il Centro Eda è potenziato rispetto all’offerta precedente del Guetti da cinque nuovi insegnanti, a formare un corpo docenti variegato dove convivranno tecnici di istruzione secondaria, per i corsi più professionalizzanti, maestre per l’insegnamento dell’italiano base e l’accompagnamento alla licenza di terza media e mediatori linguistici. Il centro offrirà corsi diurni e serali per l’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, lezioni di lingue straniere e competenze informatiche, corsi di cultura generale, la possibilità di conseguire le certificazioni di licenza media nonché il diploma per le specializzazioni di “Amministrazione, finanza e marketing” e “Costruzione, ambiente e territorio”, versioni aggiornate delle vecchie ragioneria e geometri. Nella formazione professionale, che in Giudicarie svolgono Enaip e Upt, qualche delusione e un consolidamento. All’Upt l’anno è iniziato tranquillamente, i ragazzi tornati dai loro stage e i nuovi arrivati dagli istituti comprensivi hanno riempito i banchi pronti per un nuovo anno. I numeri testimoniano l’attenzione crescente dei giovani verso questo tipo di istituto: gli iscritti in prima al 7 luglio 2013 (chiusura iscrizioni) 22, al 20 settembre 2013 29, in seconda al 7 luglio 2013 (chiusura iscrizioni) 20, al 20 settembre 2013 23. Iscritti alle due terze di qualifica (Operatore ai Servizi di Vendita ed Operatore ai Servizi di Impresa) al 7 luglio 2013 (chiusura iscrizioni) 28, al 20 settembre 2013 35. In quarta dopo selezione, al 20 settembre 2013, 20. All’Enaip tionese, invece, le
speranze che venisse attivato un nuovo quarto anno in “Management dell’accoglienza e dell’ospitalità” sono andate deluse. Dirigente e insegnanti ci hanno creduto fino all’ultimo, speranzosi che il ritardo della giunta provinciale nel deliberare sulla formazione professionale fosse il segno che si stavano cercando le risorse per attivare in Giudicarie la specializzazione, ma così non è stato. Il quarto anno per tecnico di sala bar è stato sì attivato, ma a Riva del Garda. “Spiace non avere anche la specializzazione alberghiera – ha dichiarato a caldo il dirigente dell’Enaip
tionese Emilio Salvaterra - i presupposti c’erano, sia per la vocazione turistica del territorio che per i diciannove ragazzi che si erano iscritti nelle preiscrizioni al corso. Confidiamo l’anno prossimo di ottenere anche Management, perchè la scuola è in continua crescita: abbiamo tre classi per ogni anno all’alberghiero, così come industria e artigianato ai quali offriamo due quarti anni. E’ giusto che anche i ragazzi dell’alberghiero possano in futuro stare qui”. I 19 studenti giudicariesi che hanno concluso il triennio a Tione hanno dovuto scegliere
se rinunciare alla spcializzazione oppure iscriversi Riva del Garda, Idro o Levico. Sono state invece confermate le altre tre specializzazioni classiche dell’istituto giudicariese: “Tecnico per automazione industriale” e “Tecnico edile di carpenteria del legno” con venti iscritti l’uno, oltre a “Tecnico di cucina creativa” che quest’anno conta 27 allievi. In questi giorni stanno inoltre rientrando dai loro stage anche i ragazzi che frequentano l’Alta Formazione di “Tecnico superiore della cucina e della ristorazione”, percorso, questo sì, riconfermato dalla Provincia. Il corso è un fiore all’occhiello dell’Enaip tionese: un biennio con chef e mastri pasticceri di fama nazionale e internazionale che alterna ogni anno 7 mesi di aula a 4 mesi di praticantato nelle cucine di ristoranti e alberghi stellati. Sono 19 gli allievi che hanno seguito lezioni con professionisti del calibro di Alfio Ghezzi, chef di Villa Margon, il siciliano Pino Cuttaia della Madia di Licata, Ettore Bocchia, creatore della cucina molecolare italiana, solo per citare alcuni degli esperti del settore invitati a Tione. A giugno una nuovo periodo di stage per loro prima del diploma, tradizionalmente all’estero.
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I risu
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Il caporale Paolo Salvaterra, scampato per licenza premio all’eccidio di Cefalonia. Suo il primo supermercato in Giudicarie di Ettore Zini
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Attualità
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Montagnoli, sì al maxi-bacino L’assemblea delle Regole approva il progetto. 192 mila metri cubi a disposizione per “blindare” la stagione sciistica di Denise Rocca
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a questione ha fatto discutere sin da quando il progetto fu reso pubblico e anche il suo epilogo continua ad essere al centro dell’attenzione: il laghetto di Montagnoli, sul ter-
Disegno del laghetto artificiale ai Montagnoli
estivo, cioè il sistema per cui l’acqua del laghetto sia chiara e piacevole a vedersi ovviando al rischio della stagnazione di acque ferme. L’investimento complessivo in questo progetto è di 10 milioni di euro per la Funivie Madonna di Campiglio Spa. Che poi a chiamarlo laghetto non si
rende propriamente l’idea: 41mila 505 metri quadri di estensione, per una capacità di invaso di 192mila 920 metri cubi e una diga a valle di 180 metri con un’altezza media di 8,15 metri con picchi di 11,90; inoltre, il volume di sterro è di 72mila 869 metri cubi, mentre il riporto è di 81mila 178 metri cubi. Che vuol
Acqua trasformata in oro? No, grazie!
Non tutti sono d’accordo con il progetto del bacino artificiale a Montagnoli. Gruppi di uomini e donne che hanno a cuore l’ambiente e il territorio dove vivono esprimono profonde perplessità rispetto
ritorio di proprietà delle Regole di Spinale e Manez diventerà il nuovo invaso a cielo aperto per lo stoccaggio di acqua da destinare all’innevamento delle piste da sci campigliane.
al modello di sviluppo turistico in cui questo progetto si inserisce. Ritengono che sia necessario valorizzare anche in modo diverso il territorio senza continuare a puntare solo su grandi numeri
Il Giornale delle Giudicarie
mensile di informazione e approfondimento Anno 12 n° 10 - ottobre 2013 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Roberto Bertolini Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Matteo Ciaghi, Aldo Gottardi, Denise Rocca Hanno collaborato: Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Claudia Brunelli, Alberto Carli, Maura Pasi, Alessandro Togni, Andrea Tomasini, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Ettore Zini, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3335988772) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 1 ottobre 2013 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129
concentrati in inverno. Il Comitato Acqua Bene Comune delle Giudicarie, insieme ad altri, solleva degli interrogativi rispetto alla salvaguardia del territorio, all’utilizzo delle acque e delle risorse naturali. È davvero indispensabile avere neve a comando senza rispettare i tempi della natura? Siamo certi che non stiamo creando danni irreversibili nel manomettere un complesso sistema montano? C’è anche chi ricorda che il Gruppo delle Dolomiti di Brenta è “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO, pertanto da preservare e curare anche per le future generazioni. Come dice un detto: “La Terra non è un’eredità dei nostri padri, ma un prestito dei nostri figli”. Per conoscere i luoghi interessati dal progetto e condividere riflessioni, sabato 19 ottobre 2013 ci sarà una camminata ai Montagnoli a cui tutti sono invitati a partecipare. Per informazioni: acquabenecomune. giudicarie@gmail.com Comitato Acqua Bene Comune delle Giudicarie
dire, esattamente? Ha reso l’idea il consigliere Daniele Bolza che ha votato si al provvedimento pur, parole sue, “ingoiando un rospo”: “Montagnoli sarà grande come 6 campi da calcio, l’operazione di sterro significherà spostare l’equivalente di 28 sedi delle Regole, mentre quella di riporto lieviterà al corrispondente di 32 sedi delle Regole”. E’ sempre Bolza a dire la sua sulla valutazione fatta per stabilire la cifra di indennizzo che le funivie sborseranno alla Comunita delle Regole: meglio sarebbe stato invece di una stima sul valore del terreno una basata sul valore che esso ha in prospettiva per le funivie e chiedere una percentuale sui maggiori ricavi. Proposta che in sede di contrattazione, hanno fatto capire il presidente Zeffirino Castellani e il consigliere Luca Cerana che si sono occupati direttamente della questione, non ha avuto spazio.
Sempre del valore di Montagnoli, ma da un altro punto di vista, ha disqusito il consigliere di Montagne Ivan Simoni:“La Comunità – ha sottolineato Simoni – perde di fatto un bene paesaggistico fruibile da tutti e il valore paesaggistico non è stato messo sullo stesso piano di quello economico, indubbio, di cui godranno chiaramente le funivie”. Il dibattito non è mancato nell’assemblea decisiva: in altri interventi si è parlato di “sudditanza psicologica” come a dire che alle funivie campigliane, di cui le Regole sono anche azioniste, è praticamente impossibile dire di no a fronte della prospettiva di vedere drasticamente ridotti i dividendi e la resa dei ricchi rifugi di proprietà regoliera. “Si doveva far pesare di più il fatto che senza i nostri terreni le funivie non servirebbero a nulla” ha riassunto il consigliere Luigi Fedrizzi. Qualche perplessità anche sulla garanzia, inserita nel contratto, che alla fine della concessione d’uso il ripristino dell’area sarà a spese della Funivie di Campiglio: “chi lo sa dove saranno e cosa faranno le funivie nel 2052, il rischio è che finisca tutto a spese delle Regole”. La delibera è infine passata con un voto contrario, 19 favorevoli e 2 astenuti.
Mese della prevenzione dentale Il mese di ottobre è il mese della PREVENZIONE DENTALE Il Dott. Italo Bonetti, come avviene ogni anno, promuove una VISITA GRATUITA
Messaggio promozionale
Dopo mesi nei quali la Provincia e le parti hanno valutato e bocciato altri laghi, come Ritort e Nambino, l’assemblea delle Regole ha votato positivamente la concessione d’uso e l’autorizzazione a realizzare i lavori necessari per creare il bacino rispondendo alla richiesta presentata a gennaio dalla Funivie Madonna di Campiglio Spa. Fino al 2052 in località Montagnoli sorgerà quindi un laghetto, in estate, che in inverno diventerà il prezioso bacino d’acqua con il quale innevare le piste campigliane in soli 4 giorni (120 ore di freddo) a fronte degli oltre trenta attualmente necessari. Acqua trasformata in oro: temperatura permettendo (ma quella è una variabile meno ballerina delle precipitazioni) il bacino di Montagnoli è la garanzia che i capricci del meteo non impediranno alla stagione sciistica campigliana di aprirsi puntuale l’8 dicembre. Le Funivie sborseranno alle Regole 256mila euro di indennizzo a fronte di 39 anni di concessione, oltre a realizzare una serie di opere per un valore di circa 186mila euro: l’illuminazione della Cabinovia Monte Spinale, la nuova strada forestale Malga Boch – Spinale, la strada di accesso a Malga Fevri, l’area circostante il nuovo invaso e l’attivazione dell’impianto di “boulange”
LA PREVENZIONE e’ molto importante per mantenere in salute i propri denti, le gengive ed i tessuti ossei di sostegno. Un bel sorriso migliora i rapporti interpersonali e influisce sulla salute generale della persona. LA PREVENZIONE E’: PREVENZIONE PRIMARIA : si effettua quando i denti, le gengive, l’osso, e le mucose sono sani. · Si controllano queste strutture e si modificano, se necessario, le metodiche di igiene dentale domiciliare della persona se non sono corrette. · Si valuta la necessità di sigillature di solchi e fossette nei bambini per mantenere sane queste superfici dentali molto soggette a carie perché molto difficili da mantenere pulite. · Si controllano la lingua e le mucose della bocca per la prevenzione dei tumori . · Si danno informazioni utili su alimentazione corretta, su conseguenze di fumo ed alcool nel cavo orale. · Si intercettano problemi di allineamento dei denti nei bambini e adolescenti e si programmano terapie personalizzate. PREVENZIONE SECONDARIA: si effettua quando si evidenziano carie, gengiviti e/o parodontiti, e lesioni sospette delle mucose. · Bisogna curare. Ricordiamo che non tutte le carie si manifestano con dolore e non sono sempre dolorose le gengiviti, le parodontiti e le lesioni delle mucose. PREVENZIONE TERZIARIA: riguarda ulteriori cure riabilitative e mantenimento dei risultati ottenuti dopo le cure effettuate. · Si effettuano riabilitazioni protesiche e/o implantari e chirurgie complesse. · Si organizzano richiami, dopo le cure, che saranno personalizzati ad ogni paziente ed alle diverse problematiche riscontrate. La invitiamo a fissare un appuntamento se ritiene di dare fiducia ai professionisti di questo Studio e La ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato. Dott. Italo Bonetti, medico-chirurgo, odontoiatra Dott.ssa Maria Loria (Wanda), igienista dentale laureata. ORARI: lunedì, martedì, giovedì ore 8,30-12,00; 14,30-19,00 mercoledì, venerdì ore 8,30-17,00 continuato.
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Sanità
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Ospedale, a dicembre in funzione l’ala est ristrutturata
Nell’ultimo incontro sul territorio con i primari, l’Azienda rassicura sul futuro del nosocomio. Da gennaio parte la ristrutturazione anche al Pronto Soccorso
Al termine dei quattro di ammodernamento da di Ettore Zini incontri programmati sul due anni e nonostante territorio dai responsabili della struttura ospedaliera di Tio- uno stop durato un anno) saranno ultimati entro il 31 dine, il messaggio lanciato è stato forte e chiaro: l’ospedale cembre. Mancano solo i pavimenti e stanno mettendo gli indi Tione non chiuderà. Anzi si sta rafforzando di personale fissi. Qualche problema, come la sospensione di un anno dei e competenze. Persino i lavori al corpo C (l’ala est in fase lavori, c’è stato. Ma ora le opere funzionano speditamente. Poi sarà il turno del Pronto Soccorso, bisognoso di una ristrutturazione complessa che
gli garantisca spazi adeguati e privacy. Gli utenti devono però aver fiducia nel loro pre-
sidio. “Perché, senza utilizzo è difficile tenere in piedi strutture che non servono”. L’ulti-
Medicina: più di 1.500 ricoveri in un anno. Quasi 100 in day hospital Non si può dire che gli incontri sul territorio per far conoscere le peculiarità del “nostro” ospedale non abbiano rappresentato una grande opportunità per familiarizzare con i servizi di cui disponiamo. Qualche appunto andrebbe mosso ai Giudicariesi che non si sono dimostrati particolarmente interessati all’iniziativa. Complessivamente, alle quattro assemblee hanno partecipato meno di 300 persone. Tra le relazioni degne di interesse c’è quella del dott. Luigi Battaia. Medico dell’ospedale dal 1978 e dal 2002 primario di medicina, succeduto al dott. Medin Mon. Ha presentato un quadro della sua Unità. Corredata da dati e rilevi su alcune delle criticità esistenti. Ecco in sintesi la scheda. Tione è stato uno dei primi ospedali a dotarsi di un reparto di terapia semi intensiva, quando a Trento non c’era ancora l’Unità coronarica. Nel 2006, tra gli ospedali periferici, il reparto di Tione era il secondo come numero di degenze, dopo Rovereto, e il 25% dei ricoverati erano pazienti critici. Determinante in questo contesto la figura dell’internista che, per la complessità del suo ruolo e competenza a 360 gradi, è stato ritenuto il più adatto a gestire anche il pronto soccorso, con la consulenza delle altre competenze specialistiche. Nel 2012 si sono registrati 11.000 accessi, con in media 6-7 pazienti a notte. Su 17.000 giornate di degenza, 10.000 riguardano l’Unità di medicina, dotata di 40 posti letto: 32 di degenza ordinaria, 4 in day hospital e 4 di osservazione breve. L’anno scorso, nei 72 posti letto che lo fanno il più piccolo ospedale del Trentino, i ricoveri sono stati 1.554, con una degenza media di 8 giorni, la più breve su scala provinciale. Molto importante è il servizio di cure palliative che
segue soprattutto pazienti con patologie tumorali. Secondo il dott. Battaia, ci sarebbe la necessità di prevedere almeno due letti di hospice per questi i pazienti, spesso ricoverati in medicina (il 33% del totale). Il servizio di day hospital segue circa 95 pazienti l’anno. Soprattutto per la chemioterapia. Le dimensioni, relativamente piccole del reparto, permettono al paziente di essere trattato come “persona”. Le cure oncologiche sono concordate con Trento. E seguono gli stessi protocolli. Purtroppo, per carenza di risorse e per motivi di riorganizzazione, si sono dovuti abbandonare servizi importanti come la terapia coagulante ed altri tipi di ambulatori. Ci si avvale di molta tecnologia. Con il contributo delle Casse Rurali è stato possibile acquistare due ecografi palmari tascabili, mentre il Bim ha regalato all’ospedale un’apparecchiatura innovativa per la valutazione delle arterie. Tra i problemi della nuova organizzazione – dice il primario – la gestione del pronto soccorso. Un aumento delle risorse umane e professionali, permetterebbe di garantire la rotazione. Quindi, anche la possibilità di fare esperienze anche in altri ospedali. Dal mese di marzo, l’internista è solo nelle ore notturne. Con il duplice compito di gestire sia il pronto soccorso che i reparti. Il tasso di ospedalizzazione in Giudicarie è inferiore a quello provinciale. Da ciò si deduce che una fetta di pazienti usufruiscono di altri ospedali. Secondo i dati, nel 2012, circa 2.300 persone si sono recate in altre strutture. Tra i suggerimenti: una gestione centralizzata del pronto soccorso da un unico reparto di emergenza per favorire la flessibilità e l’addestramento degli operatori. (e.z.)
mo dei quattro incontri, organizzati per far conoscere alla popolazione le peculiarità del nosocomio tionese, svoltosi lunedì 9 settembre nella sede della Comunità di Valle, nella sala “Sette Pievi” di Tione, ha ripetuto come un mantra la rassicurazione che non ci sarà nessun ridimensionamento della struttura. Nemmeno del reparto di ginecologia e ostetricia, ridotto al lumicino sia per carenza di personale che di nascite (solo 198 nel 2012 e i numeri sono ancora in diminuzione). L’ospedale è vivo. Hanno spiegato medici e politici. “E presto, con l’arrivo di un tredicesimo medico nell’area omogenea di medicina (13+uno) – ha detto il direttore responsabile Vincenzo Cutrupi - non avrà nulla da invidiare ad altri ospedali di analoghe dimensioni. Vale a dire strutture sanitarie equiparate come quelle di Borgo, Cavalese e Arco”. I problemi, casomai, vengono dalla disaffezione degli utenti locali che, negli anni, hanno preferito - come nel caso del Punto nascite - rivolgersi a strutture esterne. Creando non pochi problemi di sopravvivenza ad un reparto, già difficile da giustificare con 300 parti all’anno. Nei quattro incontri sul territorio (Storo, Ponte Arche, Pinzolo e infine Tione), personale medico e dirigenti, con i primari in prima linea (al tavolo c’erano: il dott. Vincenzo Cutrupi direttore responsabile dell’ospedale, il dott. Eugenio Marsilli primario di radiologia, il dott. Claudio Merli primario di anestesia, il dott. Gianni Ciaghi primario di chirurgia generale,il dott. Giuliano Brunori responsabile del reparto di nefrologia e dialisi, la dottoressa Angela Giordani del reparto di ostetricia e ginecologia, il dott. Pier Luigi Gardini direttore del Distretto Sud,il dott. Luciano Flor responsabile dell’Azienda Servizi Sanitari del Trentino, il dott. Domenico Gaetano responsabile della direzione sanitaria, il dott. Luigi Umberto Romano) hanno spiegato come Tione abbia tutte le caratteristiche richieste nella nuova impostazione, a“rete”, della sanità trentina. Una delle sedi “dell’ospedale del
Incontro sull’ospedale di Tione alla Casa della Comunità
Trentino”, ha detto il direttore generale dell’Apss Luciano Flor. Secondo cui “non si può fare un po’ di tutto dappertutto”, e bisogna superare i “campanili”che esistono anche nella sanità. “Di progressi, però, ne sono stati fatti” – ha spiegato l’assessore della Comunità di Valle Luigi Olivieri. Dal 12 febbraio 2011, quando la Comunità si interrogava sul futuro del “suo” ospedale (“Ospedale: quale futuro”, era appunto il titolo di una serata densa di incognite, proprio nel palazzo della Comunità) gli organici dei primari mancanti sono stati coperti, entro il 31 dicembre spariranno gli ambulatori esterni nei container di latta, dove provvisoriamente sono ancora dislocati gli ambulatori, il Pronto soccorso sarà ampliato e ristrutturato. L’ospedale ha dunque tutte le carte in regola, per dare al territorio un servizio ottimale. “Rimane la preoccupazione per il punto nascite”. “E non si può pretendere che rimanga – ha aggiunto l’assessore - se i numeri non migliorano”. Ma anche sul reparto di ostetricia e ginecologia sono venute precise garanzie da parte del dottor Cutrupi: “Il punto nascite non chiuderà. Con Borgo, è capofila di un progetto euro-
peo. Le mamme però ci devono credere, perché qui non hanno niente di meno di quello che possono trovare in altre strutture”. Inoltre con l’arrivo del nuovo responsabile del reparto nascite Francesco Capobianco, coordinatore incaricato di ginecologia e ostetricia è in arrivo anche una speciale vasca per parti in analgesia, il nuovo sistema per parti indolore che a detta anche della dottoressa Giordani, dovrebbe diventare un’opportunità per la struttura. Nonostante l’impegno del personale medico che ha dato la propria disponibilità a impegnativi faccia a faccia con la popolazione, la partecipazione non è stata massiccia. Nei quattro incontri hanno presenziato meno di 300 persone. A Tione ce n’erano solo 48. La maggior parte dipendenti dell’ospedale o operatori di settore. Poche e sbrigative le domande finali. Il sindaco di Bolbeno Diego Chiodega ha chiesto spiegazioni sull’annullamento delle visite su appuntamento per la settimana di luglio, mentre Gabriella Trenti del “Tribunale del malato” ha detto che, nonostante le rassicurazioni, non ha ancora ben compreso qual è il destino dell’ospedale di Tione.
Sanità
Nel 2012 le Tac effettuate a Tione, “pur non puntando sulla quantità ma sulla qualità”, sono state 1.420 e le proiezioni per il 2013 sono di non meno di 2.080, mentre le ecografie interventistiche (117 nel 2011, 160 nel 2012) sono in crescita. L’aumento di prestazioni esterne sfiora il 60%. Nei primi quattro mesi della nuova Tac, coassiale computerizzata ad alta risoluzione, c’è stata un’impennata di quasi il 70% delle prestazioni rispetto al 2010. Ma la vera sorpresa sono state le richieste dei locali:+85%. Le radiografie al torace, per esempio, vengono eseguite immediatamente, senza prenotazione. Mentre i referti arrivano in giornata, e il medico di base, tramite il Sio (sistema di trasmissione dati della Provincia via web), può vedere la risposta in tempo reale, e dare indicazioni al paziente. “Il nostro obbiettivo – ha detto il primario Eugenio Marsilli – non è la quantità, ma la qualità. Non semplici esecuzioni di lastre. Ma esami diagnostici”. Un esempio analogo viene dal Centro Dialisi, diretto dal dott. Giuliano Brunori. Qui si seguono dieci pazienti con tre sedute settimanali. Ma è stata potenziata la dialisi peritoneale: 50 pazienti in Trentino e sette in Giudicarie (35%). Questo tipo di dialisi viene fatta a domicilio dal paziente nelle ore notturne, non richiede il ricovero e comporta un significativo risparmio. Un paziente in dialisi ospedaliera costa 50 mila euro l’anno. Un paziente in“peritoneale” 30.000. Le statistiche aiutano a capire come qui si siano
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Radiologia, boom di Tac e radiografie anche in giornata Dialisi 35% in peritoneale a domicilio. Chirurgia 950 interventi, grandi e piccoli di Ettore Zini
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on l’arrivo dei nuovi primari (Gianni Ciaghi in chirurgia generale, Claudio Merli in anestesia, e Francesco Capobianco coordinatore incaricato a ginecologia ostetricia, che esercita all’ospedale di Rovereto) l’ospedale di Tione ha colmato un deficit di personale che durava da anni. C’è ancora molto da fare. Soprattutto nel reperimento di alcune figure professionali in grado di dare la più alta autonomia a tutti i reparti, difficili da trovare perché molti medici – dicono le spiegazioni uffifatti notevoli progressi anche in questo campo. In Trentino si è raggiunta la percentuale del 21% di pazienti in diali-
si peritoneale. L’obbiettivo fissato a livello nazionale è del 16%. In Giudicarie c’è un alto numero di pazienti
ciali - non sono disposti a trasferirsi in una zona periferica come quella di Tione. Ma un esempio di efficienza viene dal reparto di radiologia, che pur in assenza di un terzo medico (“attualmente i medici radiologi sono due e ce ne vorrebbe un altro – ha detto il primario Eugenio Marsilli - per trasformare un “servizio” in “reparto”, alla stregua di ospedali di pari livello come Arco, Borgo Valsugana e Cavalese”) sta registrando un fortissimo incremento di prestazioni. trapiantati di rene (la miglior cura della malattia renale). Nella nostra provincia i pazienti che hanno subito un
trapianto sono 282 (numero più alto in Italia). Interessante è anche l’attività dell’Unità Ospedaliera di chirurgia
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con il nuovo primario dott. Gianni Ciaghi. Dove in poco più di un anno sono stati effettuati 900 ricoveri e 200 osservazioni brevi. E’ attivo un servizio di endoscopia con tre sedute settimanali, sono garantiti gli ambulatori e il sostegno al pronto soccorso. Nello stesso periodo sono stati effettuati 950 interventi: una metà ambulatoriali e di piccola chirurgia, 175 ordinari e 260 in day surgery con dismissioni in giornata o al massimo il giorno successivo. Un sostanziale cambiamento dell’attività interna c’è stato con la soppressione della doppia reperibilità notturna e la conseguente impossibilità di effettuare operazioni d’urgenza nell’orario notturno e nei fine settimana: dal venerdì sera al lunedì mattina. Per gli interventi urgenti si sopperisce con il trasferimento. Anche tramite elisoccorso. (e.z.) sector2011@libero.it
Dall’assemblea interna degli aderenti alla Uil si pone l’accento sulla necessità di rafforzare gli organici
La preoccupazione dei dipendenti Tra personale infermieristico e staff dirigenziale però le versioni non collimano. “Nonostante le rassicurazioni di Rossi e del direttore Flor crescono i timori di un forte ridimensionamento dell’ospedale di Tione”. Così i delegati UIL sanità delle Giudicarie, supportati dalla segreteria provinciale. Si sono trovati giovedì sera. All’ordine del giorno la spending rewiew in materia di sanità (100 in meno milioni in tre anni) e i tagli al personale e ai reparti . “Dalla discussione – dice il comunicato – è emersa l’ormai ineludibile volontà dell’Ente pubblico e dell’Azienda sanitaria a praticare tagli lineari che interessano sia il personale dell’U.O., che il servizio sul territorio”. Solo qualche giorno fa si è concluso il quarto incontro sul territorio di medici e responsabili dell’Usl locale, per tranquillizzare la popolazione sul futuro del nosocomio. Ora le dichiarazioni delle rappresentanze sindacali del personale infermieristico, in parte, smentiscono le dichiarazioni dei medici e dei dirigenti. Lo spiega Giuseppe Bonazza, delegato UIL della zona. “Nel Pronto soccorso i medici sono 3 più
un libero professionista. Invece – dice Bonazza – dovrebbero essere sei. Mancano infermieri per i trasporti secondari e la presenza fissa della OSS”. “A marzo,il pronto soccorso è stato affidato all’U.O. di medicina. Nel contempo, però, la doppia guardia notturna è stata soppressa. Lo stesso per la reperibilità ortopedica. Risultato? Un sol medico di P.S. di notte deve sorvegliare ed assistere tutti i reparti”. Non va meglio in ortopedia. “Dove non viene coperto il turno notturno nei giorni feriali. Mentre nei festivi è disponibile, ma non presente, dalle 9 alle 15. Quindi nei festivi e prefestivi, 18 ore su 24, le urgenze ortopediche devono essere spedite a Trento. Purtroppo su 11.000 accessi annui, il 50% sono per traumi”. Ad agosto – spiega il delegato sindacale – il risultato più clamoroso, con la sospensione delle visite ambulatoriali, internistiche, doppler, Tsa e cardici, cardiogrammi da sforzo e visite per diabetici”. La musica non cambia quando si parla di radiologia, il reparto del dott. Marsilli. Qui l’offerta diagnostica ha arrestato la fuga dei pazienti verso altre radiologie e ha aumentato
gli esterni. “Nonostante ciò – si precisa - la radiologia di Tione è l’unica in Provincia ad avere in organico solo due medici, in un bacino dalla doppia stagionalità turistica”. “Per l’ortopedia – scrive la UIL – il discorso è analogo: all’incremento dell’attività non corrisponde un adeguamento delle risorse umane come si è verificato negli altri ospedali”. Per le rappresentanze sindacali insomma, un vero bollettino di guerra. Così diverso dai toni rassicuranti del tavolo di medici e politici, nel recente incontro nel palazzo della Comunità di Valle. Dove Flor e Cutrupi hanno garantito il massimo dello sforzo per assicurare a Tione un ospedale a misura di territorio. Due campane e due suoni diversi. Per non parlare del reparto nascite. “Questo – scrive la UIL – merita una riflessione lontana dai proclami. La sua valutazione dovrebbe riguardare l’effettiva sostenibilità del reparto in base a qualità e sicurezza delle prestazioni erogate”. Traduzione: se non si riesce a mantenerlo con sufficienti garanzie, meglio chiuderlo. e.z.
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Il Saltaro delle Giudicarie
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E fin qui tutto bene. Solo che ultimamente si è fatta avanti a pretendere pari opportunità anche la categoria dei briganti, dei faccendieri, e dei furfanti che hanno ottenuto lo spazio richiesto, in pompa magna. Alcuni loro rappresentanti sono in lizza, sparsi qua e là, ma facilmente individuabili. Facce da spacco, si vedono a mille miglia di distanza che sono dei poco di buono, ma le pari opportunità non concedono alibi. Anche nella comunità trentina si sta facendo largo la “ghenga” dei malfattori, degli impostori, delle canaglie, sono più di quel che si creda, basta leggere i giornali, e così, giustamente, chiedono di essere rappresentati. Anche la loro categoria, nel baillame squallido della politica, ha diritto di parola, forse più degli altri. Lo sta predicando in maniera egregia, “el Toni Teta” da una posizione piuttosto traballante, sul ciglio di una fontana, ai pochi passanti e a qualche gallina ancora in cerca di briciole di pane. Anche le galline sentono la crisi. “El Toni Teta” è uno sfaccendato che mai ha lavorato in vita sua, è vissuto d’espedienti, di piccoli furti, imbrogli, e porcate varie, anche se tutte di piccolo calibro. E’ stato lui, con coraggio ed abnegazione, a portare avanti la storia delle pari opportunità per la ribalderia trentina, trovando ovunque consensi ed applausi, dalla gente normale incuriosita, perchè i ribaldi se ne stanno nascosti, hanno paura d’essere identificati. Sta urlando come un pazzo, come avesse mille persone davanti, e deve avere anche un po’ cuccato per acquistare “verve” e spigliatezza nell’eloquio, le cose che dice vuole che siano capite bene e nel senso giusto: “Cittadini, finalmente si è rimediato ad una grande ingiustizia che da sempre gravava sulla nostra gente, nel nostro Trentino. La politica ha ri-
IL SALTARO DELLE GIUDICARIE
Le nuove “quote rosa” della politica Nel baillame squallido della politica anche i faccendieri “devono” trovare spazio E’ una questione di equità. E’ una questione di pari opportunità. Anche il Trentino in linea con il resto d’Italia. Una grande conquista di civiltà. Le liste presentate per le prossime elezioni provinciali contengono di tutto e di più. E’ tutta colpa della Cogo che ad ogni elezione tira fuori la storia delle pari opportunità. Lei si rifeconosciuto e coinvolto anche la nostra categoria, la categoria del malaffare, la categoria dei mascalzoni. Una categoria sempre più consolidata e numerosa che rappresenta una fetta sostanziosa della comunità trentina e che da cinquant’anni chiedeva di essere riconosciuta e considerata. Alla luce del sole, a viso scoperto. Senza doverci nascondere com’è avvenuto nei decenni scorsi. Con orgoglio e pari dignità. Noi siamo una categoria un po’ particolare, siamo degli artisti ognuno nel proprio ramo. Sappiamo arrangiarci con discrezione, cerchiamo di evadere le tasse, e quasi sempre ci riusciamo, siamo specialisti negli abusi edilizi che quasi sempre riusciamo a farci condonare, conosciamo le persone giuste che ci devono un sacco di favori, sappiamo leccare chi ci protegge e non temiamo castighi di sorta, non ci sono regole da rispettare se sono contro il nostro interesse, spariamo senza pietà alla fauna d’ogni tipo, con permesso o senza, tanto chi se ne frega, con gli amici che abbiamo chi ci può toccare. Siamo invincibili, siamo la parte migliore della comunità, fate
come noi, venite nella nostra categoria, fra qualche anno avremo in mano il Trentino. Siamo in tanti. Se sono accorti, finalmente, i potenti della politica trentina, quelli più illuminati, quelli con un pelo stomaco da far paura, hanno capito che insieme abbiamo un sacco di voti che possono far comodo e così, quest’anno, per le prossime elezioni, ci hanno inserito nelle loro liste, a pieno titolo. Accanto agli idealisti, agli onesti, ai coerenti, alle brave persone, monumento alla stupidità, ci siamo noi, noi che invece siamo il monumento dell’intelligenza truffaldina, e del pragmatismo piratesco. Signore miei, se vinceremo e i nostri colleghi verranno eletti, si farà festa in cielo ed in terra ed entreremo in una nuova era di benessere e di vita allegra e facile per tutti. Purchè abbracciate il nostro stile, s’intende! Noi vogliamo cambiare il Trentino, vogliamo un Trentino a nostra immagine e somiglianza, un Trentino senza regole, dove ognuno possa fare quel che più gli piace. Potrà guidare ubriaco senza finire in galera, passare con il rosso, sputare in faccia a chiunque, andare a donne entro e fuori la strada, il bracconaggio sarà incentivato, si potrà cacciare senza porto d’armi e senza permesso, ognuno potrà costruire la casa come vuole e dove vuole, sarà una vita alla grande, che ci porterà diretti in paradiso, non preoccupatevi troveremo alla fine qualche santo da corrompere che ci farà entrare trionfanti da una porta secondaria, magari, ma pur sempre nel paradiso di San Pietro. I nostri candidati sono grandi uomini, per un grande futuro. Votate i nostri rappresentanti, briganti, ladri e malfattori, ce l’hanno scritto in faccia non potete sbagliare. Fate il vostro dovere, votateli!” Allibiti, gli amici di sempre, l’Abele, l’Orsolina, L’Archimede, la maestra Camilla, Osvaldo Caccola e l’Evaristo Rompiballe, senza parole per quanto udito dal Toni Teta, presi dai crampi addominali, da nausea e e da conati di vomito, stomacati in cerca di ristoro, sono volati all’Osteria del Bepi per esprimere alcune considerazioni sulla situazione elettorale e sugli spropositi del Toni Teta . Al tavolo, con
risce alle donne, e con ragione, ma quest’anno si sono fatte avanti tante altre categorie, emarginate nelle passate elezioni. Così hanno preteso una equa presenza i gay, giusto, le lesbiche, più che giusto, gli extracomunitari, e i vegani, in linea con le innovative aperture di Papa Francesco. una caraffa di quello buono, rosso e di carattere, hanno ripreso la cera in poco tempo e la loro lingua si è sciolta in ragionamenti finalmente saggi e lungimiranti. “Porca vacca, inizia l’Abele, vecchio ruspante, ma quel cencioso di un Teta, è proprio matto, cosa gli sarà venuto in mente di dire quelle stupidate...andiamo...mica siamo in Sicilia...” “In Sicilia no, ma lì vicino, si, in questi ultimi anni siamo sempre più degradati in civismo ed onestà collettiva...” dice l’Evaristo sempre più rompiballe. “Va bene, avrà anche un po’ ragione, ma io ho studiato le liste, nome per nome, di birichini ce ne saranno tre o quattro non di più, se ci fosse stata davvero le pari opportunità, ce ne sarebbero stati cento...,prende in mano la situazione l’Archimede,...ma quelli li conoscono tutti, basta non votarli se non vogliamo finire come a Roma, in mano ai gazzettieri di turno e ai malavitosi, e buona notte”. La più saggia sembra stranamente l’Orsolina: “Amici miei, pensiamo in positivo, noi siamo giudicariesi e dobbiamo votare per i nostri conterranei. Sono molti, ci sarà forse anche qualche mela marcia, lo sappiamo tutti, ma per il resto sono ottimi candidati, forse è l’occasione che le Giudicarie tornino ad essere rappresentate. Sapete cosa significa non avere nessuno a Trento che ci difende? Quelli non ci cag...neanche!” L’Osvaldo Caccola, impressionato dal libero pensiero dell’Orsolina vuol dire la sua: “Sono più di venti i giudicariesi, sparsi un po’ dovunque, in gran parte, credo, brave persone. Alcune non prenderanno neanche il voto della moglie o dei parenti, sono lì tanto per fare numero, altre invece hanno ottime probabilità di riuscita e dobbiamo puntare su quelli...” “Giusto, dice l’Evaristo, noi dobbiamo stare uniti su pochi e ben piazzati, altrimenti disperderemo i voti e rimarranno tutti a casa. Bisogna poi stare attenti, c’è sempre qualche imbecille, che magari raccoglie voti per candidati di altre valli, facendo perdere i nostri, ma quella è povera gente, da tener lontana.” “Allora raccontaci chi sono, almeno i principali, quelli più quotati...” conclude la maestra Camilla. E
allora l’Evaristo s’impegna al massimo per spiegare la situazioni candidati: “Per me, non ci sono balle, i più quotati per la riuscita sono almeno due, il Tonina Mario del Lomaso e il Gigi Olivieri della Rendena. Uno dell’UpT e l’altro del Pd. Brave persone, il Mario Tonina è dirigente dell’Ass. Allevatori di Trento...” “Quella delle vacche...” interrompe incauta l’Orsolina. “Certo, ma non mi interrompere, Tonina è del Lomaso, ottima conoscitore della nostra terra, impegnato da sempre nella Amministrazione comunale, nel Cedis, e nelle Terme, è stato assessore comprensoriale con Amistadi presidente, una persona sempre in prima linea per le Giudicarie, di certo una garanzia per tutti noi...” “E’ del Lomaso, e sappiamo un po’ tutti che quelli sono i nonesi delle Giudicarie...” dice maligno l’Osvaldo. “Per metà è anche di Roncone per via della nonna, e questa è una garanzia!” insiste l’Abele. “E che garanzia...” continua l’Osvaldo. “Poche ciance, è un bel personaggio e merita tutto il nostro sostegno, conclude l’Evaristo. Poi c’è il Gigi Olivieri, ha molte possibilità di riuscita, è anche lui un buon elemento, un po’ più biricchino, marchiato Rendena fin nella pelle, con grande esperienza politica, non c’è dubbio, potrebbe essere utile, non c’è che dire. E’ accompagnato dalla vicesindaco di Storo, una giovane piena di entusiasmo, ma avrà tempo per emergere, prima o poi toccherà anche a lei. “Ma guarda che è del Pd...come la Cogo!” dice quel fascistone di Archimede. “Beh, nessuno è perfetto, ma lui saprà fare il nostro interesse, perchè l’ha più volte dimostrato. Per il Patt candida il sindaco di Bondo Giuseppe Bonenti, sulla persona niente da dire, dovrà convincere tutti i pattini delle Giudicarie a votarlo e non sarà facile, ma lo meriterebbe per le capacità e l’entusiasmo, il suo partner è il Simone Marchiori, che è giovane e in gamba e ha tutto il tempo per aspettare il suo turno. Per il Progetto Trentino candideranno due ottimi candidati, Alessandra Sordo di Tione e Massimo Caldera, il loro leader Grisenti ha scelto bene, due giovanotti in
gamba, è difficile dire quante probabilità abbiano, ma in quel partito se la giocano un po’ tutti per pochi voti e quindi potrebbe esserci la sorpresa...”. “E il Raffaele...” dice la maestra Camilla che di Raffaele è sempre stata segretamente innamorata. “Questo è un gran personaggio...Raffaele Armani è stato sindaco per vent’anni, ottimo amministratore e appassionato di politica come pochi, coerente fino in fondo con le sue idee socialiste, contro tutto e tutti, è stato anche un importante presidente del Comprensorio, l’ultimo presidente e il primo della Comunità, ha le idee chiare sulle Giudicarie e sulle nostre necessità, mah, personalmente mi piace molto...anche se non la penso come lui... continua l’Evaristo, ci sarebbe anche il Diego Binelli, quello della Lega Nord, pinzolero di ferro, di certo tutt’altro che un trota, non so quante “chances” abbia, ma è un buon politico, da tener presente per quelli che votano da quelle parti. Questi sono i candidati più prestigiosi e con buone probabilità, gli altri non ne abbiano a male, cerchino di fare bella figura e di darsi da fare, queste elezioni sono troppo importanti per trascurarle...” “E per la presidenza? A me piace tanto il baffo, quel Mosna, vecchio stampo, ma modernissimo imprenditore...quello ha le palle, almeno cambierebbe qualcosa! Sai quanto ce n’è bisogno!” dice l’Abele. “Macchè, cosa vuoi che sappia quello di politica... il Rossi si che è un figo è riuscito perfino a far fuori la Dominici, lui punta a fare del Patt il primo partito del Trentino, come la SVP di Bolzano, e sarebbe una gran bella cosa!” dice l’Osvaldo Caccola, vecchio schuetzen in pensione”. “Comunque sia, andiamo tutti a votare e votiamo per uno dei nostri, e dimentichiamo le pari opportunità del Toni Teta, quello è matto da legare ed i suoi compari sono tutti da prendere a calci nel sedere, per il bene nostro, per il bene del Trentino!”. Il vostro Saltaro condivide in pieno questa dotta disquisizione elettorale e promette, puro spirito com’è, di vigilare in ogni paese, in ogni angolo delle Giudicarie che la gente voti e voti bene. Amen e così sia.
Attualità
Turismo,estate2013darecord
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In Val Rendena crescono presenze e arrivi. Dolomeet Card su del 27% Il Brenta dal Lago Nero
L’estate 2013 sarà ricordata, a livello di presenze, come la migliore degli ultimi 10 anni. Le sensazioni degli operatori del settore lo confermano e vanno nella stessa direzione dei dati e delle stime dell’Apt. Negli esercizi alberghieri dell’ambito turistico le presenze (pernottamenti) di giugno, luglio, e agosto, con i dati di settembre ancora da elaborare, sono state 307.881. Meglio delle 302.532 della scorsa estate e, soprattutto, meglio degli anni record 2009 (303.394) e 2010 (303.709). E gli arrivi sono passati dai 61.558 del 2012 ai 63.550 del 2013. Merito certo del ritiro dell’Inter, ma anche delle promozioni messe in campo da Apt e operatori locali, come ad esempio la Dolomeet Card, una carta di servizi prepagata che consente di accedere a iniziative varie (come impianti di risalita, accessi al Parco naturale Adamello-Brenta e adventure park, bicibus, visite ai musei, accesso al golf e alle terme, scontistica), che ha fatto registrare un +27% di vendite. Le persone in possesso della card hanno fatto segnare 41.300 presenze, circa il 15% del totale stagionale, con l’
Nel momento della congiuntura generale il turismo si dimostra ancora una volta il settore più in salute, con positivi effetti su economia e occupazione. Una conferma a questa analisi arriva anche dai dati dell’estate 2013, che in Val Rendena ha fatto segnare numeri da record, confermando l’86% delle vendite concentrate su Campiglio con l’Hotel Bellavista che ha superato tutti con ben 372 card vendute. Scorrendo i numeri, troviamo come la presenza di ospiti stra-
una costante crescita e alcuni trend in atto nel comparto turistico. Madonna di Campiglio, in particolare, ha evidenziato una crescita molto confortante, mentre dall’altra parte va registrata la flessione di Pinzolo, che punta maggiormente sull’extra-alberghiero come le seconde case.
nieri sia in decisa crescita, con punte molto elevate quest’estate che confermano gli incrementi della stagione invernale, nell’ordine del +3,32% negli arrivi (8.863 nei tre mesi) e +11,04%
Perito Ottico
nelle presenze, 26.253. Detto questo va sottolineato che – nonostante la congiuntura economica – sono in incremento anche gli arrivi nazionali, a +3,2% e +0,98% rispettivamente quanto
a arrivi e presenze. Numeri che avrebbero potuto anche essere migliori se non condizionati da un giugno con un meteo molto negativo che, proprio a causa di freddo e piogge, ha fatto segnare un -11,01% gli arrivi, -13,11 le presenze. I mesi successivi, invece, supportati dal bel tempo hanno fatto segnare un +5,47% gli arrivi, più 2,51% le presenze, in totale 116.138 a luglio e in agosto +4,27% gli arrivi, +3,22% le presenze, per un totale di oltre 172mila. Buoni anche i dati sulla mobilità estiva del Parco naturale AdamelloBrenta che ha fatto segnare un +35%. Dati positivi che certificano anche il lavoro dell’Apt guidata dal presidente Marco Masè verso una crescente attenzione all’internazionalizzazione del prodotto vacanza in Val Rendena. Una strada che è anche quella indicata dalla Provincia e dall’assessore al turismo Tiziano Mellarini nell’ultima Conferenza provinciale sul turismo di Levico e sulla quale c’è la convergenza di tanti attori sul territorio.
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Attualità
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Unico insieme a quello di Brunico a sfuggire (per ora) alla spending review
Tribunale,Tionesalvoa“metà” conunaprorogadiseimesi Avevamo parlato di miTrentino, e una in Alto di Ettore Zini racolo. E il miracolo si Adige. è avverato. Anche se solo a metà. Sono solo due le Una decisione che non mancherà di far discutere. Poisezioni staccate di tribunale “salvate” dal Ministro chè sono le uniche, su 220, preservate su tutto il terriCancellieri. Un provvedimento preso sul filo di lana. torio nazionale, dalla sforbiciata al pianeta giustizia, Proprio allo scoccare dell’ultimo giorno utile perché dai tagli della spending rewiew. Si tratta di Tione e la loro cancellazione diventasse definitiva. Una in Brunico. Rientrano in un accordo sperimentale con il Ministero, che proprio il giorno 13 settembre, in extremis, ha concesso una proroga di sei mesi. Tione per il Trentino e Brunico per l’Alto Adige sono le uniche sezioni di tribunale che rimarranno attive in tutt’Italia. Per loro, gli effetti del decreto Monti-Severino che, nel settembre 2011 ha falcidiato 37 Tribunali, 38 Procure e 220 Sezioni, almeno per i prossimi sei mesi non valgono. Da “sezioni” saranno trasformate in “presidi”, mantenendo solo funzioni accessorie: volontà di giurisdizione e ufficio tavolare. Karl Zeller, senatore altoatesino e il sottosegretario agli Enti locali, nonché sindaco di Bocenago Walter Ferrazza, sono stati i primi a confermare il “salvataggio”. “Per ora – hanno spiegato subito dopo il lancio di agenzia Ansa – si tratta di una proroga di sei mesi, durante i quali la Regione deve cercare di firmare la convenzione con il Ministero per garantire la sopravvivenza di queste strutture. E magari ottenere qualche funzione in più”. Non un recupero definitivo, dunque, né con tutte le funzioni esercitate finora. Ma l’obbiettivo di tenere la sede in vita intanto è raggiunto. Poi si vedrà. A Roma, la firma del Ministro Anna Maria Cancellieri(con lei il sottosegretario Cosimo Maria Ferri, e in rappresentanza della nostra Regione
il neo sottosegretario Ferrazza) ha comunque evitato una “cancellazione”, che sarebbe poi stata irreversibile. L’iter, per giungere a questo risultato, è stato lungo e laborioso. Le avvisaglie di un esito positivo c’erano già dai primi giorni di settembre, quando a Trento si era riunito, con assemblea straordinaria, il Consiglio Giudiziario Regionale che aveva detto si alla proposta a cui si lavorava da tempo. E per cui, il Presidente del Tribunale aveva sottoscritto una richiesta per il Ministero. Nero su bianco, erano state evidenziate le ragioni per cui era necessario puntare al mantenimento delle sezioni staccate del Trentino e dell’Alto Adige. Cinque a quattro i voti dei nove membri del consiglio. Poi, proprio l’ultimo giorno valido prima dell’entrata in vigore del decreto di chiusura di tutte le sezioni periferiche, lo staff del Ministro Cancellieri ha visionato la documentazione, “recuperando” almeno le funzioni accessorie per Tione e Brunico. Che, secondo indiscrezioni, passano attraverso la regionalizzazione del personale della Giustizia. “Un compromesso – dice il primo cittadino di Tione avvocato Mattia Gottardi, uno dei due comuni beneficiari del provvedimento e uno dei primi ad aver avuto conferma del provvedimento – che in sostanza dovrebbe per-
Il tribunale di Tione
mettere di mantenere in via definitiva le sedi in questione, e magari rivedere i termini del decreto, anche su scala nazionale”. Il Trentino dice addio a tre su quattro sezioni staccate (Cles, Cavalese, Borgo sono state trasferite a Trento) solo il capoluogo giudicariese potrà godere della deroga speciale e mantenere operativa la sua sede. Lo stesso per l’Alto Adige con Brunico. L’accordo raggiunto a Roma ha sancito un clamoroso dietrofront. Un successo che, per molti, ha il sapore del “prodigio”, ma che è frutto di certosine mediazioni politiche. Dal varo del decreto n. 148 del 14 settembre 2011, che per effetto dei tagli alla spesa pubblica, il Governo era impegnato a razionalizzare il sistema giustizia, numerosi erano stati appelli e manifestazioni per salvare le sezioni periferiche. Ordine Giudiziario e
degli Avvocati,Comuni, Comunità di Valle si sono spesi a favore del mantenimento dei servizi sul territorio. Soprattutto per le aree disagiate di montagna. Alle quali, i risparmi non avrebbero compensato le scomodità e i costi aggiuntivi. I senatori trentini Fravezzi, Panizza e Tonini avevano presentato invano alla Commissione Giustizia del Senato una proposta per far slittare la proposta di un anno. Ma nemmeno il ricorso al Tar presentato dall’Ordine degli avvocati aveva sortito alcun effetto. Nelle ultime ore, la gradita sorpresa. Che almeno per Trentino e Alto Adige ha spezzato una lancia a favore degli utenti di due sedi lontano dalla città. Non più costrette, seppur in via temporanea, a sobbarcarsi costosi e disagevoli spostamenti, per fruire di alcune funzioni della giustizia.
«Una vittoria del territorio»
Il sindaco Gottardi e il sottosegretario Ferrazza sono fiduciosi Sei mesi. Pochi, ma forse sufficienti per mantenere in vita il polo giudiziario di Tione. Per ora sono state salvate solo le funzioni accessorie. Il che, tradotto in termini pratici significa che alla sede staccata di Tione ci si potrà rivolgere solo per decreti tavolari, ma solo quelli pregressi, e procedimenti pendenti. Per i processi sia civili che penali la sede deputata è quella di Trento. “L’importante però – dice il sindaco di Tione Mattia Gottardi – è aver fatto in modo che la nostra sede non chiudesse i battenti. Ora è necessario riempire questa proroga di contenuti e fare in modo che il provvedimento da provvisorio diventi definitivo, ovviamente cercando di recuperare tutte le prerogative della sezione”. Per il primo cittadino del capoluogo giudicariese però il risultato è una conquista di tutte le persone che si sono impegnate a vario titolo perché la sede rimanesse. “Ma la vera vittoria è del territorio che potrà continuare a fruire di servizi negati ad altre realtà”. E un ruolo determinante – dice il primo cittadino di Tione – l’ha giocato il neo sottosegretario agli Enti Locali Walter Ferrazza, senza il cui impegno in sede ministeriale, anche Tione avrebbe dovuto fare le valigie, come Cles, Cavalese e Borgo”. Per ora comunque, dice il sindaco, il Tribunale è salvo. Ora sta ai grimaldelli della politica fare in modo che quel provvedimento provvisorio diventi definitivo”. Già all’indomani della proroga concessa dal Ministero di Grazia e Giustizia il sottosegretario Ferrazza ha avuto un incontro con il Ministro Cancellieri. “Che – dice il sottosegretario alle Autonomie – si è resa disponibile a disporre con urgenza le modifiche necessarie al provvedimento firmato il 13 settembre, sia per concedere il prolungamento del periodo di deroga, sia per rivedere le funzioni individuate, con l’obbiettivo di ripristinare le operatività ed evitare disagi ai cittadini”. Un incontro che, a detta del sottosegretario agli Affari Regionali e alle Autonomie, potrebbe aprire uno spiraglio anche per gli altri tribunali periferici trentini. L’elenco delle richieste avanzate di modifica del decreto intanto riguarda: la proroga di sei mesi, che potrebbero diventare diciotto. Più l’allargamento delle maglie dei procedimenti trattabili con l’aggiunta della cosiddetta “giurisdizione volontaria”, cioè anche procedimenti successivi alla chiusura, relativi a eredità e separazioni. L’obbiettivo ambizioso però è di rimettere in discussione anche la chiusura già avvenuta dei tribunali di Cles, Cavalese e Borgo. Per cui, com’era già stato evidenziato nelle richieste già avanzate nelle petizioni delle amministrazioni locali e degli ordini forensi, gli argomenti sono: la morfologia del territorio e la mancanza di collegamenti. “Non si tratta di una prospettiva semplice da concretizzare – ammonisce il sottosegretario – ma se si dovesse cambiare il quadro complessivo (e il quadro è quello della collaborazione tra Stato-Provincia) potrebbe diventare praticabile”. Meno ottimista è invece l’assessore comprensoriale avvocato Luigi Olivieri – altra persona di spicco nella battaglia contro il trasferimento della sede di Tione - che dispositivo del provvedimento alla mano, sostiene che senza un deciso impegno della politica provinciale entro la scadenza della proroga, difficilmente si arriverà a salvaguardare questi presidi di giustizia. Il fatto stesso che anche per i decreti tavolari si citino solo quelli pregressi al 13 settembre, non è un buon segno. Ecco quindi a necessità di non mollare l’osso. E battere il ferro finch’è caldo. Il rischio, nemmeno tanto remoto, è che dopo essersi illusi, si debba patire un’altra cocente delusione. (e.z.)
Attualità
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ALLE TERME DI COMANO
Screening gratuiti per la salute dei polmoni In occasione della giornata di Terme Aperte esami di misurazione del respiro e della saturazione di ossigeno per verificare lo stato di salute dei polmoni Scopo principale delle Terme di Comano è quello di erogare servizi di salute e benessere e promuovere corretti stili di vita. In quest’ottica il 13 ottobre, in occasione della terza edizione della Giornata di Terme Aperte, le Terme di Comano, in collaborazione con l’U.O. di Pneumologia dell’Ospedale di Arco, offrono ai residenti delle Giudicarie Esteriori una giornata dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione sulle patologie dell’apparato respiratorio con consulenze pneumologiche gratuite da parte di specialisti, prove di funzionalità respiratoria, inforConoscere la malattia per affrontarla e combatterla. Le malattie respiratorie sono in aumento e nel 2020 saranno nel mondo seconde per rischio mortalità. Negli anni scorsi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 4 milioni di persone l’anno sono morte a causa di patologie respiratorie croniche. E, nel prossimo decennio, è prevista un’ulteriore crescita, pari al 30%. In Italia la malattia respiratoria più diffusa è l’asma. Le patologie dell’’apparato respiratorio rappresentano oggi nel nostro paese la terza causa di morte. Un dato allarmante che conferma l’elevato tasso d’ incidenza di questa emergenza sanitaria: secondo le stime più aggiornate, ogni anno circa 35.000 italiani perdono la vita a causa di patologie dell’apparato respiratorio, cifra che rappresenta il 6,4% di tutte le morti registrate a livello nazionale. Tra i disturbi più diffusi, l’asma colpisce 5 milioni di italiani, mentre sono 2,5 milioni i cittadini affetti da
broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Concorrono ad aggravare ulteriormente questo preoccupante scenario le previsioni degli specialisti, secondo i quali la prevalenza di tali patologie è destinata ad aumentare a causa
mazioni e consigli clinici. Sono infatti informazione, prevenzione e ricerca gli strumenti contro la diffusione delle patologie dell’apparato respiratorio, le cui cause principali sono il fumo di sigaretta, l’inquinamento ambientale, le infezioni respiratorie e la diagnosi tardiva. L’iniziativa promossa dalla Terme di Comano serve a far riflettere sull’importanza della prevenzione, per promuovere virtuosi stili di vita e per avvicinare la popolazione alle strutture mediche che offrono gli strumenti adeguati per la diagnosi e valutazione di ogni caso.
di vari fattori, tra cui i poco corretti stili di vita ed alcune abitudini nocive, soprattutto la cattiva alimentazione e il fumo di sigaretta, le gravi conseguenze che derivano da una diagnosi tardiva e il costante processo d’invecchiamento della
popolazione italiana. Le abitudini sbagliate determinano un pericoloso incremento nel rischio di contrarre malattie respiratorie, come dimostrano alcune evidenze: in Italia sono circa 12 milioni i fumatori e 22 milioni di persone conducono uno stile di vita eccessivamente sedentario. Per quanto riguarda il tabagismo, in particolare, i numeri risultano drammatici: è il fumo a provocare il 90% dei decessi per BPCO, il 90% dei decessi per cancro polmonare negli uomini e quasi l’80% nelle donne. Uno dei problemi principali di queste malattie è la dif-
Terme di Comano, 13 ottobre 2013
GIORNATA DELLE TERME APERTE Screening gratuito per la misurazione del respiro con l’esame spirometrico Prenotazione obbligatoria al numero 0465.701277 Iniziativa riservata ai residenti delle Giudicarie Esteriori Terme di Comano 26, 27 e 29 ottobre 2013
GIORNATA MONDIALE DELLA PSORIASI Check-up dermatologico gratuito per la psoriasi Prenotazione obbligatoria al numero 0465.701277 Iniziativa riservata a chi non è mai venuto alle Terme di Comano
ficoltà di fare una diagnosi precoce, che equivarrebbe ad una pronta terapia, con migliori speranze di arresto della progressione e minor fabbisogno di farmaci per la cura. I disturbi più frequenti del sistema respiratorio vengono erroneamente sottovalutati dalle persone che ne soffrono. Dietro sintomi quali tosse cronica, catarro, difficoltà respiratoria e frequenti bronchiti, infatti, si possono celare malattie che, se non diagnosticate e curate in tempo, possono provocare conseguenze rischiose per la salute dell’individuo. Le Terme di Comano domenica 13 ottobre, in occasione della terza edizione di Terme Aperte, offrono la possibilità ai residenti delle Giudicarie Esteriori, di sottoporsi gratuitamente a test di misurazione del respiro e della saturazione di ossigeno, per verificare lo stato di salute dei polmoni. Solo su prenotazione al numero 0465.701277. La spirometria è il primo test di screening per la valu-
tazione della funzione polmonare. È semplice, rapida, indolore, non invasiva. Il test misura i volumi ed i flussi dell’aria che i polmoni sono in grado di inspirare ed espirare e rappresenta uno strumento fondamentale nell’individuazione di patologie polmonari ostruttive come l’asma bronchiale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Le linee guida internazionali in materia raccomandano che tutte le persone che hanno più di 40 anni, fumano e presentano spesso tosse con espettorazione e limitazione alla propria attività fisica per la presenza di fatica a respirare durante l’esercizio, eseguano una spirometria. Uno screening che, a fronte della sua semplicità, riveste una grandissima importanza sia a scopo diagnostico anche precoce (per la diagnosi precoce delle alterazioni respiratorie), che di monitoraggio di una eventuale malattia respiratorie, che può rivelarsi fondamentale per la tutela del proprio benessere
A Tione sfilano le migliori moto d’epoca Raduno 2013, bella partecipazione ed ottimi esemplari a due ruote La fresca mattinata di sabato 31 agosto ha trovato il paese di Tione risvegliarsi al suono rombante di decine e decine di motociclette d’epoca, radunatesi in piazza Cesare Battisti in occasione della Sagra di San Vittore. Per le nove di mattina, quando un caldo sole ha illuminato il paese, tutta la piazza era letteralmente invasa da moto di qualsiasi annata, cilindrata e genere: all’appello erano presenti fuoristrada, motoscooter, sidecar, stradali e da corsa. Alcuni di questi mezzi rappresentavano esemplari unici o comunque rarissimi, come ad esempio una Gilera Saturno attraverso il paese, per poi uscire dall’abitato e compiere il raid previsto. Il percorso mototuristico, accompagnato da vigili urbani e da alcune auto d’epoca e seguito da un furgone per eventuale supporto meccanico, si snodava lungo la vecchia stra-
da Tione-Stenico, dove poi i centauri hanno trovato un primo rinfresco e la possibilità di poter visitare Castel Stenico. In seguito, discesa a Ponte Arche e risalita verso Fiavè e sosta pranzo all’albergo ristorante Dolomiti di Saone, passando per il passo
500cc e alcuni motocicli Capriolo, costruiti dalla trentina Aerocaproni. Ma in generale tutte le moto erano motivo di interesse e di sguardi tra il nostalgico e l’invidioso delle molte persone accorse per godersi la bella giornata. Verso le nove e mezza i partecipanti al raduno, che si erano precedentemente registrati all’evento ed avevano ritirato il “pacchetto gara” (che consisteva in un numero adesivo da applicare sulla moto, un cartello descrittivo del mezzo per l’esposizione, una maglietta e la cartina del percorso del raid), hanno acceso i mezzi e sono partiti per una sfilata del Durone. Dopo il pranzo, il gruppo ha fatto ritorno a Tione, per rimettersi a disposizione degli sguardi dei passanti, che nel frattempo avevano riempito la piazza, per partecipare alla pesca della fortuna o semplicemente per passare un po-
meriggio in compagnia davanti a una bibita fresca. Un simpatico intermezzo è stato rappresentato dalla prova in gimcana,che ha visto affrontarsi in un percorso approntato per l’occasione alcuni dei partecipanti del raid con le loro moto d’epoca. Tante
risate e tanto pubblico. E, a coronamento della bella giornata, anche un matrimonio ha avuto luogo proprio in quei momenti: così tra applausi, mezzi d’epoca e tanta gente sorridente, anche due novelli sposi hanno sfilato nella piazza del paese
in festa. Una giornata riuscita al massimo, e un avvenimento che di anno in anno dimostra sempre più partecipazione ed apprezzamento da parte di pubblico e di partecipanti. Aldo Gottardi
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Cooperando
OTTOBRE 2013
Il successo delle macchinette mangia soldi, oltre che delle lotterie, dei gratta e vinci, non da ultimo dei compro oro ci rivela quanto la nostra gente sia alla ricerca, talvolta disperatamente, di formule per facili (meglio dire illusori) guadagni. E’ vero che il gioco nasconde il fascino dell’azzardo, del rischio, e che se non è patologico non fa male a nessuno, ma il sentore è che questa grande diffusione sia sintomo di una società che si sta impoverendo e che rischia di rinunciare a trovare soluzioni nel lavoro. E’ evidente che l’impresa riveste una importanza fondamentale nella società come agente sociale attraverso l’economia. L’impresa, se ha a cuore la responsabilità sociale, si colloca come fattore di costruzione di benessere delle persone e quindi come operatore di sviluppo, caratteristica questa fondamentale delle società cooperative. Ma la politica, ha l’obbligo di avere una visione e una pratica più ampie nel favorire processi, attraverso le decisioni, che sappiano leggere il mutato contesto economico e sociale e sappiano dare strumenti volti a salvaguardare e possibilmente fare crescere la qualità della vita delle persone, anche attraverso cambiamenti tesi a prevedere l’inversione dei processi concentrativi, basando l’economia non sulla competizione ma sulla cooperazione, scommettendo sulle relazioni. L’Autonomia, come la Cooperazione, si basa sulla “fiducia” e sulla consapevolezza civica. Dentro questo orizzonte deve trovare spazio l’innovazione, con particolare riguardo all’ambito dell’Istruzione nella definizione di percorsi curricolari orientati alla collaborazione con il mondo delle imprese, attraverso lo sviluppo di nuove competenze. In riferimento al tema urgente del lavoro e della creazione di lavoro. La cooperazione si è dimostrata in questo senso essere un sistema in grado di tenere la morsa della crisi e poter concorrere per essere soggetto attivo nelle politiche di definizione di “nuovo lavoro”. Ai giovani che provano a intraprendere vanno
La nostra Cooperazione è la nostraAutonomia di Alberto Carli Siamo prossimi alle elezioni del nuovo Consiglio Provinciale e del Presidente della Provincia, prossimi a una nuova fase della gestione del Trentino e lo siamo in un periodo storico di disillusione, dove ciascuno è sempre più consapevole che il tempo in cui intere generazioni vivevano nella prospettiva di poter avere condizioni di maggiore benessere rispetto a quelle dei loro genitori è finito. Proprio per questa ragione l’attenzione va concentrata nei confronti dell’uguaglianza e della giustizia sociale che deve aumentare, la nostra capacità di combinare l’apertura e il dinamismo dell’economia con l’equità deve essere accentuata e valorizzata. prospettate tutte le possibilità di fare impresa e in particolare le scelte tese alla creazione ampia ed egualitaria di valore. Esistono poi le esperienze interessanti di “fabbriche recuperate” dai lavoratori in forma cooperativa cosi come le “trasmissioni” dell’impresa ai dipendenti sempre in forma cooperativa. Va ulteriormente valorizzato il ruolo del privato sociale orientato al bisogno dell’utente dentro il sistema del welfare, alle esigenze del territorio, guidato da principi etici. L’innovazione passa anche attraverso azioni di sistema, sinergie. Una maggiore utilizzazione dei prodotti locali nel settore alberghiero e della ristorazione, una azione costante verso una sempre maggiore biosostenibilità e una collaborazione fra agricoltori e fra loro e il territorio. C’è bisogno sempre di formazione, di rafforzamento e divulgazione dei valori che
si esprimono nell’autonomia cosi come nella cooperazione. Valori che devono essere rispolverati, condivisi, insegnati in quanto rappresentano il fondamento, il collante del Trentino e dell’essere Trentini. . La cooperazione da anni sta promuovendo l’educazione cooperativa nelle scuole come metodologia didattica che si rivela particolarmente efficace e apprezzata per la sperimentazione dei valori cooperativi intesi come valori di cittadinanza in linea con gli obiettivi strategici del Piano di istruzione provinciale e con le linee guida delle politiche educative dell’Unione europea. A questo proposito si dovranno confermare e rinforzare le politiche tese a proseguire la storica apertura del Trentino al mondo, soprattutto nella ricerca di relazioni internazionali che si sviluppino dentro partenariati volti a favorire scambi culturali ed economici.
Avis, l’appello della sezione Rendena Care ragazze e cari ragazzi, mi rivolgo in particolare a voi, mi chiamo Francesca e sono la presidente dell’ AVIS ALTA RENDENA che opera nei paesi da Strembo a Madonna di Campiglio. Vorrei cercare di colpirvi al cuore provando a farvi capire qual è l’importanza di un gesto tanto semplice come quello di donare il sangue. Se guardate intorno a voi, a volte anche molto vicino a voi, vi accorgerete che ogni giorno persone che fino a quel momento stavano bene ad un tratto hanno bisogno di aiuto: malattie, interventi chirurgici ed incidenti stradali sono all’ordine del giorno, e a volte accadono proprio a persone che conosciamo o che ci sono care. Non attendiamo quel momento per capire che possiamo fare qualcosa per la loro vita, il sangue è elemento fondamentale in determinate malattie e negli interventi chirurgici, quindi ciò che si può fare è donare, perché se dovesse toccare a chiunque di noi vorremmo che qualcuno lo facesse. In un Paese civile dove tutti hanno diritto alle cure e quindi alle trasfusioni, le persone che possono, hanno il dovere morale di donare il sangue, perciò ragazzi non indugiate troppo e se avete l’età (bisogna essere maggiorenni) telefonate ai numeri sottoesposti oppure visitate il sito www.avistrentino.org e chiedete informazioni! Non vi pentirete mai di questa scelta! Vi lascio con lo slogan della 77^ Assemblea Nazionale: “ generazioni in solidarietà” è il caso di meditare…..… a presto Francesca Trombini
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ANNO 12- N. 10 OTTOBRE 2013 - Mensile
Elezioni, meno di due mesi al via
EDITORIALE
Andiamo a votare... liberi, sereni e consapevoli Il 27 ottobre le provinciali. Iniziano a definirsi i campi, entro il 15 settembre vanno depositate le liste di Adelino Amistadi
Un passaggio a suo modo storico
L’appuntamento con le elezioni provinciali è fissato per la giornata di domenica 27 ottobre. Si vota dalle 7 alle 22 e nella tornata sarà eletto il prossimo presidente della Provincia autonoma di Trento e relativo Consiglio provinciale, composto da 35 membri.Sono tanti i nomi in lizza, ben 764, distribuiti su 24 liste a sostegno di 11 candidati presidente; numeri alti che testimoniano una certa frammentazione politi-
Il 27 e il 28 ottobre, per chi ancora non l’avesse ben chiaro, gli elettori sono chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Un momento elettorale fra i più delicati perché riguarda il nostro Trentino, il nostro futuro, il futuro dei nostri giovani, ma soprattutto perché è il voto del dopo Dellai, il voto della continuità o del cambiamento, a seconda dei punti di vista. Due sono i motivi che ci impongono una riflessione serena e consapevole. Il primo riguarda la situazione lasciataci in eredità: un’economia in recessione, un debito pubblico sottaciuto, un condizionamento diffuso fra amministratori ed operatori economici, una gratificazione amicale non sempre accettabile, tutte cose che hanno caratterizzato un certo modo paternalistico e curtense di governare. Queste considerazioni negative non offuscano le tante cose ben fatte e lungimiranti che hanno trasformato il Trentino in questi ultimi anni, dovute più che altro alla grande disponibilità finanziaria che alle grandi idee. La stessa disponibilità che ha fatto spesso perdere il filo ai nostri politici portandoli a debordare in un vortice di bullismo politico dalla logica del buon governo, concreto, pragmatico e previdente.
27 ottobre 2013
Alle pagg. 4 e 5
10 Si vota il 27 ottobre dalle 7 alle 22 La “fluitazione” Un antico progetto sul Sarca
Elezioni, tutte le liste e i candidati giudicariesi Dopo ta Continua a pag. 4
Quel tionese scampato all’eccidio di Cefalonia 70 anni fa il tragico evento. A pag. 7
Alle pagine 14 e 15
SPORT Il Trentino scommette sulla mountain bike con la Dolomitika Bike 2014 A pagina 36
750 i candidati raggruppati in 23 liste in appoggio di 11 candidati presidente
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ca, anche se le due coalizioni principali, quella a sostegno di Ugo Rossi e di Diego Mosna, possono contare rispettivamente su 7 e sei liste collegate.Saranno elezioni a loro modo storiche: dopo tre legislature l’”uomo forte” della politica trentina, quello che ha accentrato l’attenzione del dibattito politico provinciale dal 1998 ad oggi, Lorenzo Dellai, non sarà della partita. Chi sarà il successore del “Principe” e soprattutto, sarà un successore altrettanto autorevole? Una domanda che è a suo modo strategica per il futuro del Trentino. Allargando il campo alla vicina provincia di Bolzano, si percepisce ancora meglio quanto la tornata elettorale del 27 ottobre possa essere un evento di ampia portata per la Regione.Dopo oltre 24 anni di “regno” assoluto Luis Dunwalder non si ricandiderà alla guida dell’Alto Adige; classe ‘41, in consiglio provinciale dal 1973, è un personaggio di primo piano e, insieme Silvius Magnago uno dei padri dell’Alto Adige moderno. Insieme hanno governato ininterrottamente la provincia di Bolzano dal 1960 ad oggi, 53 anni, portando l’Alto Adige a livelli di chiara eccellenza. Il successore, predestinato dalle primarie della Sudtiroler Volkspartei dovrebbe essere Arno Kompatscher, 42enne sindaco di Fiè allo Sciliar che diverrebbe così il quinto presidente del Sudtirolo in 65 anni di provincia. Un record!Con questi spunti principali si avvicinano prossime elezioni provinciali, un momento importante al quale è importante partecipare. Ricordiamo che il sistema elettorale prevede l’indicazione del candidato presidente collegato alle liste. Votando una lista collegata si vota automaticamente il candidato presidente. Accanto al simbolo del partito prescelto si possono esprimere fino a tre preferenze, scrivendo in stampatello nome e cognome del candidato consigliere prescelto, oppure solamente il cognome.
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Duello Rossi-Mosna per la presidenza I profili degli 11 candidati presidente È vero che fino all’ultimo non si può dire, ma il duello per la poltrona di presidente della Provincia autonoma di Trento sembra circoscritto alla sfida tra Ugo Rossi e Diego Mosna. Non foss’altro per il fatto che i due aggregano a loro sostegno rispettivamente 7 e 6 liste
e che, l’”altro” centrodestra ha fatto harakiri presentandosi più frammentato e debole che mai. La sinistra si sdoppia con due candidati, mentre c’è curiosità per la presenza del noto Dj roveretano Agostino Carollo alla testa di una lista tutta sua. Continua a pag. XII
La carica dei 750 candidati Sono dunque oltre 750 i candidati in lizza nelle 24 liste consegnate alla cancelleria della Provincia che si sfideranno nelle elezioni del 27 ottobre. Tanti nomi, alcuni poco noti, accanto a quelli più conosciuti, a sostegno di ben 11 candidati presidente. Continua a pag. II
27 i candidati Come si vota giudicariesi Si vota dalle 7 alle 22 di domenica 27 ottobre
Una panoramica sui nostri conterranei in lista Sono oltre 20 i candidati giudicariesi in lizza nelle prossime provinciali. 27 per la precisione, a meno di sviste clamorose di cui ci scusiamo anticipatamente. Vi sono anche nomi noti, alcuni assolutamente di “peso”, con reali opportunità di elezioni; altri invece saranno dei semplici “portatori” d’acqua alla lista o al candidato presidente. Ci sta nella logica elettorale. Continua a pag. IV
Nell’urna il 27 ottobre gli elettori si troveranno davanti una lista con undici candidati presidente e ben 23 liste a supporto. È importante dunque non perdersi nel “lenzuolo” della scheda elettorale. Le liste sono raggruppate a supporto del candidato presidente. Per esprimere il voto basta barrare il simbolo prescelto; è possibile indicare a fianco
del simbolo prescelto fino a tre nominativi, basta scrivere anche solo il cognome. Continua a pag. XIV
II ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Cominciamo dalla coalizione che sostiene Ugo Rossi. Nell’Unione per il Trentino vi sono i nomi forti di Tiziano Mellarini, assessore all’agricoltura e turismo e di Mauro Gilmozzi, assessore all’urbanistica ed enti locali. Capolista il presidente delle Acli Arrigo Dalfovo. Una lista che si avvale di innesti importanti da parte della società civile, come quelli del vicepresidente dell’Associazione artigiani Claudio Ropelato (nome condiviso con il presidente Roberto De Laurentis), Fabio Pipinato, il primario di ortopedia a Rovereto Paolo Dorigotti e di personaggi come il sindaco di Levico Giampiero Passamani e il presidente dell’Apt di Fiemme Piero De Godenz. Anche nel Partito Democratico vi sono nomi di primo piano, con molte conferme: capolista l’assessore all’industria Alessandro Olivi, assieme ai consiglieri provinciali uscenti Bruno Dorigatti, Mattia Civico, Sara Ferrari, Michele Nardelli, Andrea Rudari e Luca Zeni. Poi il sindaco di Villalagarina Alessio Manica e il giornalista di Rai3 Lillo Gullo. Per le preferenze, occhi puntati sulla professoressa Donata Borgonovo Re e sulla new-entry Roberto Pellegrini su Riva del Garda. Il Patt, esprimendo il candidato presidente, propone per l’occasione una lista molto variegata. A partire dalla capolista Flavia Angeli, espressione del mondo produttivo molto quotata in Val di Cembra e dalle altre donne: Lia Giovanazzi Beltrami, as-
Elezioni provinciali, la carica dei “700”
Dai nomi più noti ai novizi, ecco la composizione delle 23 liste in corsa Sono dunque oltre 700 i candidati in lizza nelle 24 liste consegnate alla cancelleria della Provincia che si sfideranno nelle elezioni del 27 ottobre. Tanti nomi, alcuni poco noti, accanto a quelli più conosciuti, a sostegno di ben 11 candidati presidente. sessore uscente e Sonia Leonardi, showgirl e presentatrice di Miss Italia. Buone possibilità per lo storico Lorenzo Baratter, Diego Moltrer nel Bersntol e Andrea Paternoster, patron del ristorante Flamingo a Cles, oltre all’uscente Michele Dallapiccola. In lista anche il presidente del partito Walter Kaswalder, sindaco di Vigolo Vattaro. Nella coalizione che sostiene Rossi c’è poi la lista degli Ecologisti civici verdi europei con il ritorno sulla scena del mitico Roberto Franceschini detto “Bistecca”, già consigliere provinciale dall’83 al ‘93, la Civica Valori e diritti nata da una costola dell’Italia dei Valori con in testa Salvatore Smeraglia; la lista Riformisti per l’autonomia, con tutti i socialisti Doc come Alexander Schuster ma soprattutto Nicola Zoller “anima” del socialismo in Trentino. Infine i fassani della Union autonomi-
sta ladina (Ual) con l’ex-parlamentare Giuseppe Detomas come capolista. Nella coalizione che sostiene Diego Mosna, il partito di riferimento è indubbiamente Progetto Trentino, la creatura politica di Silvano Grisenti. Il capolista sulla carta è Roberto Avanzi, ma è inutile dire che il vero capolista è lo stesso Grisenti che rappresenta il traino di questo movimento. Con lui, fra i nomi più noti, c’è quello del sindaco di Transacqua e presidente del consorzio dei comuni trentini, Marino Simoni, del sindaco di Calliano, Massimo Fasanelli, dell’exForza Italia Francesca Gerosa, dei consiglieri provinciali ex-Pdl Walter Viola ed exUpt Gianfranco Zanon. Poi c’è la lista di Amministrare il Trentino dell’inossidabile Nerio Giovanazzi: in consiglio provinciale dal 1993, cerca la sua quinta legislatura con una lista varia che ripren-
de in parte quella della tornata 2008 con nuovi innesti. Sempre a sostegno di Mosna c’è la Civica Trentina: capolista l’ex-sindaco di Mezzolombardo e consigliere provinciale ex-Pdl Rodolfo Borga, assieme a Marco Sembenotti (ex-Civica Divina). Quarta lista: “Fare per fermare il declino”, versione trentina del movimento fondato dal giornalista Oscar Giannino; poi la nuova lista Autonomia 2020 con due “transfughi” del Patt come Caterina Dominici, ed il sindaco di Vattaro Devis Tamanini. Infine, la lista Insieme per l’autonomia, che vede Giorgio Cattani come capolista e Ivo Tarolli dietro le quinte come tessitore di questo disegno civico, nel quale ha fatto confluire alcuni pezzi dell’Udc locale. Fuori dalle due coalizioni che definiamo principali vi sono tanti altri nomi. Ad iniziare dalla lista che sostiene Giaco-
mo Bezzi, ossia la rinata Forza Italia, per l’occasione “Forza Trentino”, tessuta dalla coriacea Michaela Biancofiore e che vede come capolista il sindaco di Andalo Paolo Catanzaro, seguito dalla consigliera ex-Lega Franca Penasa e dal consigliere Claudio Eccher che all’ultimo ha scelto Bezzi a Giovanazzi. Esclusa per le firme l’altra lista a sostegno, Autonomia Ladina. Per Bezzi doveva anche esserci il Mir di Samorì, ma all’atto della presentazione delle candidature il capolista Giuseppe Filippin (ex-Lega) ha pensato bene di presentare se stesso come candidato presidente, senza neanche parlarne all’altro fondatore trentino, Walter Ferrazza. Nasce così l’ennesima candidatura nel centrodestra trentino. Poi c’è la lista di Fratelli d’Italia che sostiene Cristano de Eccher presidente. Una scelta figlia delle battaglie con la Biancofiore per chi dovesse
essere il rappresentante autentico del Pdl in Trentino. Risultato finale: niente simbolo Pdl e dunque una lista molto “de destra” con Raimondo Frau e il sostegno di Casa Pound. Sempre nell’ambito di un centrodestra molto frammentato c’è la candidatura a presidente di Maurizio Fugatti, sostenuto da una lista della Lega Nord con in lizza i consiglieri uscenti Alessandro Savoi e Claudio Civettini, Luca Paternoster ed l’ex-senatore Enzo Erminio Boso. Sempre con Fugatti c’è una lista Cattolici europei uniti con nomi della società civile. Per il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo c’è una lista a sostegno del candidato presidente Filippo Degasperi, che vede capolista Manuela Bottamedi e fra i nomi Mario d’Alterio, candidato sindaco a Pergine nelle amministrative di questa primavera. A sinistra invece permangono le divisioni. Rifondazione comunista schiera una lista per Ezio Casagranda presidente, mentre Sel, Sinistra ecologia e libertà, propone candidato presidente Emilio Arisi. Ci sono infine: un candidato presidente espressione di un’unica lista fassana “dura e pura”, Alessandra Cloch, con candidati rigorosamente fassani e la lista “Ago Carollo” con il noto Dj trentino Agostino Carollo, conosciuto anche con lo pseudonimo di Spankox, come candidato presidente. Tra i suoi successi alla consolle le hit To the club e Fly away (Bye bye).
MARIO TONINA, classe ‘58, sposato, ha 2 figli.
Ferrari e Tonina
Perito agrario, dal 1984 è dipendente della Federazione Provinciale Allevatori di Trento e dal 1993 direttore commerciale della stessa. Dal 1990 ad oggi amministratore del Comune di Lomaso (oggi Comano Terme), vicesindaco dal 2000 al 2010. Dal 2005 al 2013 è presidente del Consorzio Elettrico Industriale di Stenico CEIS e dal 2010 al 2013 è presidente dell’Azienda Consorziale Terme di Comano.
PIERGIORGIO FERRARI, sposato, padre di tre figli, risiede a Breguzzo. Per anni titolare dell’albergo e dell’attività commerciale di famiglia, ha lavorato presso la presidenza della provincia. Tra i fondatori della Margherita, oggi è vicepresidente della Comunità delle Giudicarie. Da sempre impegnato nel volontariato, è particolarmente sensibile alle tematiche della disabilità. Si vota solo domenica 27 ottobre dalle 7.00 alle 22.00 COMMITTENTE RESPONSABILE: FERRARI PIERGIORGIO
INSIEME CON VOI PER LE GIUDICARIE
ROSSI UGO
FERRARI TONINA
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SPECIALE ELEZIONI - pag. III
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Tocca a te, dai fiducia a Luigi Olivieri e Giusi Tonini per creare insieme il nostro domani CINQUE TEMI PER CINQUE ANNI La visione sul futuro delle Giudicarie e del Trentino di Luigi Olivieri e Giusi Tonini
Vogliamo esplicitare e condividere la nostra idea di futuro delle Giudicarie e del Trentino con Voi, perché nessuno si senta escluso. Su questi temi e su quelli che ci suggerirete intendiamo impegnarci e indirizzare la nostra azione nel governo provinciale, affinché le Giudicarie possano poter contare e far valere le proprie idee e risolvere i problemi che da anni ne frenano lo sviluppo. Intendiamo rafforzare le vocazioni turistiche, artigianali, industriali, termali, agricole e agrituristiche, del terziario e dei servizi pubblici del nostro territorio, battendoci per un’ equa ripartizione delle risorse provinciali, affinché la crisi non venga fatta pagare alle Valli.
1. Lavoriamo per il futuro dei nostri giovani. Garantiremo loro il diritto allo studio, alla formazione, al lavoro, affinché possano costruirsi il loro progetto di vita.
3. Portiamo le Giudicarie nel futuro. Sosteniamo il nostro sistema economico, aiutando le imprese turistiche, artigiane, agricole, industriali e del terziario delle Giudicarie a definire le proprie strategie, coerentemente con lo sviluppo del territorio, individuando nuove professionalità per inserire nel mondo lavorativo giovani, donne, disoccupati e sottoccupati, anche riqualificandoli.
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Rinsaldiamo il senso di Comunità, Umanità e Solidarietà. Valorizziamo la Cooperazione, il Volontariato e la Cultura. Potenziando il volontariato e la cooperazione rafforziamo 4.
la nostra identità e cultura, ci apriremo al confronto attraverso maggiori sinergie e nuovi spunti per vivere meglio, perché Cultura e Cooperazione sono sinonimi di occupazione, impresa e ricchezza. 5. Riqualifichiamo la spesa sanitaria, il welfare e la giustizia. Lavoreremo per garantire il futuro ed il ruolo dell’ospedale di Tione. Per assicurare un’adeguata assistenza rafforzeremo le specializzazioni e il Pronto Soccorso e punteremo sulla continuità assistenziale nelle 24 h. Ci impegneremo per riaprire il Tribunale a Tione
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Il futuro dipende soprattutto da te; il 27 ottobre 2013 ti chiediamo di darci fiducia e votare Luigi Olivieri e Giusi Tonini. Se vuoi contattarci: Luigi Olivieri: luigi@luigiolivieri.it - cell. 335.6052510. Giusi Tonini: giusi.tonini@gmail.com - cell. 346.6258741
Il 27 ottobre 2013 VOTA LUIGI OLIVIERI E GIUSI TONINI
Premia la nostra concretezza, l’impegno, le provate capacità operative e di ascolto delle persone.
Committente e responsabile Luigi Olivieri
2. In Giudicarie puntiamo su mobilità e interconnessione. Risposte concrete e realizzabile sui nodi della viabilità interna nelle Valli e dei collegamenti con Trento e la provincia di Brescia. Vigileremo affinché l’iniziativa “Trentino in Rete” azzeri il “divario digitale” tra centro e periferia.
IV
ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Committente e responsabile Raffaele Armani
Iniziano la rassegna dei candidati due nomi che sono probabilmente fra coloro che maggiormente spiccano: Mario Tonina e Gigi Olivieri. Il primo, candidato per l’Unione per il Trentino dopo un lungo corteggiamento da parte del partito di Dellai, si è fatto conoscere negli anni per l’impegno amministrativo prima nel comune di Lomaso, ora in quello di Comano Terme, e come presidente del Consorzio elettrico industriale di Stenico (dal qua le ha dato le dimissioni per partecipare alla tornata elettorale); molto conosciuto anche all’esterno delle Giudicarie, essendo dirigente della Federazione allevatori del Trentino. Il secondo, avvocato, è politico di notevole esperienza ed è candidato con la lista del Partito Democratico. Già parlamentare con i Ds nelle legislature dal 1996 al 2006, è stato Commissario dell’Ente italiano della montagna e attualmente è assessore alle Politiche sociali della Comunità delle Giudicarie. Tra i candidati giudicariesi con una certa notorietà c’è anche Raffaele Armani. Giovanissimo sindaco socialista di Lardaro negli anni ‘70 e poi presidente del Comprensorio delle Giudicarie solo 4 anni fa, torna oggi al primo amore, mai sopito, il socialismo, candidandosi nella lista Ri-
Oltre 25 i candidati giudicariesi sparsi fra le liste Sono oltre 20 i candidati giudicariesi in lizza nelle prossime provinciali. 27 per la precisione. Vi sono anche nomi noti da tempo, alcuni di “peso” consoliformisti per l’Autonomia con capolista Alexander Schuster e Nicola Zoller. Fra gli amministratori attuali c’è anche, nella lista del Patt, Giuseppe Bonenti, sindaco di Bondo e presidente della conferenza dei sindaci in Comunità di Valle, mentre il Pd “arruola” Giusy Tonini, vicesindaco di Storo e l’Upt completa la sua lista con Piergiorgio Ferrari vicepresidente della Comunità di Valle. Completa la lista del Pd, che schiera tre candidati in Giudicarie, Piergiorgio Motter, imprenditore e già presidente della Sat. Fra i “Verdi” c’è Guido Donati del Bleggio Superiore, già segretario di Iva Berasi ai tempi del suo assessorato provinciale. Per quanto riguarda le liste che sostengono Mosna, per Progetto Trentino c’è Massimo Caldera, funzionario dell’Unione commercio, con-
sigliere comunale al Bleggio Superiore e già segretario di Guglielmo Valduga. Assieme a lui c’è Alessandra Sordo Sicheri, architetto e consigliere della Comunità di Valle, oltre che coordinatore di Pt delle Giudicarie. Nella lista civica Insieme per l’autonomia, “imbastita” da un’altra conoscenza della politica giudicariese, l’ex-senatore Ivo Tarolli, troviamo invece Mauro Ferretti, ingegnere, già presidente del Cedis di Storo e per qualche mese consigliere provinciale all’inizio della scorsa legislatura, poi “stoppato” da un ricorso del suo compagno di partito di allora (Civica per Divina) Marco Sembenotti. Nella Civica Trentina del duo Borga-Sembenotti, invece, altri due nomi noti giudicariesi: Celeste Bazzoli,
dato con probabili maggiori opportunità di elezione, mentre altri corrono il rischio di essere dei semplici portatori d’acqua. Ci sta nella logica elettoriale. sanguigno consigliere di opposizione del comune di Roncone e Sandro Ducoli, consigliere a Strembo e organizzatore della celebre 24 Ore di della Val Rendena. Leghista della prima ora è invece Diego Binelli, già consigliere comunale a Pinzolo e in seno alla Comunità di Valle, che si candida con la lista della Lega Nord. Con lui in lista anche Mariapia Polla di Caderzone, anche lei consigliere della comunità di Valle con la lista del Carroccio. A sostegno di Fugatti anche Massimo Polla della lista Cattolici Europei Uniti. Sempre in Rendena c’è Cecilia Maffei, albergatrice di Pinzolo che si candida in Forza Trentino a supporto di Giacomo Bezzi. Con Forza Trentino anche Omar Berlanda. Per la lista Autonomia 2020 è presente
invece Fiorenzo Dalbon. Già ma si parla sempre di giovani, dove sono? Ci sono, e sono giovani di belle speranze. A partire da Simone Marchiori di Saone, candidato con il Patt, consigliere della Comunità di Valle e presidente dei giovani pattini; poi, la capolista di Amministrare il Trentino, Vanessa Masè, già in campo nelle elezioni del 2008 sempre a fianco di Nerio Giovanazzi, di cui è stata segretaria per due legislature. Sempre Masè, ma questa volta Matteo, completa la lista di Tarolli Insieme per l’autonomia; Masè, studente e poeta, è anche vice-segretario dell’Udc provinciale. Nel campo del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che sostiene il proprio candidato Filippo Degasperi, troviamo Alessio Hueller di Stenico, studente e sostenitore
della prima ora del movimento di Grillo. Fra i 5 Stelle delle Giudicarie anche Tiziano Tonon del Bleggio Superiore, artigiano e nel direttivo del “Movimento vita” di Tione. Infine, chi si aspettava la presenza, nella lista del Mir Moderati in rivoluzione, del Sottosegretario Walter Ferrazza è rimasto deluso. Doppiamente, se si somma il pasticciaccio creato da Giuseppe Filippin che si è auto-nominato candidato presidente invece di iscrivere la lista a sostegno di Bezzi come concordato con Ferrazza. Nel Mir comunque presenti per le Giudicarie Margherita Ducoli e Fulvio Collini. A sotegno di De Eccher nella lista Fratelli D’Italia Giuseppe Corradini. Infine, nella lista del Pd trova spazio anche Laura Scalfi, ora roveretana doc, ma ex-vicesindaco socialista di Tione durante l’amministrazione Gianantonio Antolini e consigliere di minoranza con Margherita Cogo. Messaggio elettorale a pagamento
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Committente e responsabile Alessandra Sordo
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SPECIALE ELEZIONI - pag. V
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ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Elezioni, tutti i nomi in lista Saranno dunque 743 i candidati alla tornata elettorale del 27 ottobre. Un numero alto, molto alto, che, sommato a quello delle liste, 23 e a quello degli undici candidati presidente introduce un livello di frammentazione che forse non è mai stato così accentuato in passato. Basti pensare ai quattro “centrodestra” in campo, da Forza Italia con Bezzi, alla Lega con Fugatti, a Fratelli d’Italia con
Flavia Angeli Chiara Avanzo Daiana Boller Isabella Carli Caracristi Lia Giovanazzi Beltrami Sonia Leonardi Monica Morandini Olga Paris Daniela Roner Margherita Taras Lorena Torresani Lorenzo Baratter Roberto Bettinazzi Marcello Bonadiman Giuseppe Bonenti Mario Caproni Mario Casna
Alexander Schuster Nicola Zoller Costanzo Andreis Raffaele Armani Eleonora Avi Sergio Baldessari Renato Bertolini Mauro Bertoluzza Stefano Bosetti Paolo Carli Elisabetta Cimadomo Katia Ciurletti Silvana Degasperi Carlo Dorigatti Walter Dusini Tatiana Festi Mattia Filippi
De Eccher, al Mir con Filippin. Ma anche alle due “sinistre” con Rifondazione comunista e Sel che vanno ciascuna per conto suo. Poi ci sono i “blocchi”; quello di Ugo Rossi con 7 liste, quello di Diego Mosna con 6. La sfida si gioca molto probabilmente fra loro. Da vedere, infine, per il risultato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
UPT - UNIONE PER IL TRENTINO CON DELLAI CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI Arrigo Dalfovo Flavia Fontana Mauro Gilmozzi Massimo Accorsi Vittoria Agostini Denis Bertolini Francoise (Franca) Chini Silvana Comperini Donatella Conzatti Giuseppe Dapoz Pietro (Piero) De Godenz Marco Depaoli Paolo Dorigotti Pierluigi Fauri Piergiorgio Ferrari Paolina (Paola) Furlan Carla Ischia
Cesare Leonardelli Giorgio Lunelli Antonio Maini Giuseppe (Pino) Melchionna Tiziano Mellarini Antonietta Nardin Sandro Pancher Salvatore Panetta Gianpiero (Piero) Passamani Vincenzo (Enzo) Passaro Gabriella Pedroni Fabio Pipinato Valentina Prezioso Claudio Ropelato Claudio Soini Tania Toller Mario Tonina
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PARTITO DEMOCRATICO
CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI
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Paolo Comper Mauro Dallapè Michele Dallapiccola Carlo Ganarin Antonio Giacomelli Luca Giuliani Walter Kaswalder Graziano Lozzer Simone Marchiori Marco Melone Aurelio Michelon Diego Moltrer Lorenzo Ossanna Andrea Paternoster Roberto Stanchina Marco Toffol Italo Zambotti
Alessandro Olivi Monica Baggia Donata Borgonovo Re Rudi Chistè Mattia Civico Bruno Dorigatti Anna Facchini Giusppe Ferrandi Sara Ferrari Chiara Giordani Calogero Gullo (Lillo) Lucia Maestri Alessio Manica Elena Mendini Piergiorgio Motter Michele Nardelli Andrea Nardon
Luigi Olivieri (Gigi) Paolo Panebianco Roberto Pellegrini Guido Piazza Francesco Pisanu (Franz) Violetta Plotegher Nicola Ropelato Andrea Rudari Laura Scalfi Celestina Schmidt Patrizia Soprano Carlo Stefenelli Giuseppina Tonini (Giusi) Rolando Valentini Giuseppe Vergara Luca Zeni Giacobbe Zortea
RIFORMISTI PER L’AUTONOMIA
ECOLOGISTI E CIVICI - VERDI EUROPEI
CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI
CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI
Graziano Giordano Rita Gobbo Enrico Leoni Marco Libardi William Menestrina Agnese Minatti Renzo Monte Valentina Musmeci Sara Perenzoni Giuseppe Pontrelli Fabrizio Puecher Francesca Salvetti Ilda Sangalli Riedmiller Camilla Santagiuliana Busellato Giancarlo Sciascia Enzo Soraperra Ferruccio Valduga
Lucia Coppola Ruggero Pozzer Marco Ianes Giorgio Viganò Mauro Previdi Elisa Merz Michele Trainotti Stefania Pintarelli Renza Bollettin Arianna Luchi Diego Albertini Carla Maria Giovanna Baù Nicola Chiavarelli Giulia Boato Gilberto Conati Maddalena Bonat Umberto Dalmonego
Tommasina Michelina Chiodo Guido Donati Lisa Forrer Roberto Franceschini (Bistecca) Ernesta Frigo (Titti) Fabio Giuliani Cristina Moser (Chica) Alberto Mattedi Jamila Moumin Rolando Pizzini Michela Postal Attilio Raffaelli Giuliana Raoss Giovanni Segatta (Gianni) Chiara Torresan Cristiano Vecli Marino Vitti
SPECIALE ELEZIONI - pag. VII
Salvatore Smeraglia Maristella Bott Vincenzo Grimaldi Ilaria Betta Massimiliano Briuolo Adriana Briguccia Marco Calliari Laura Cinquemani Teresa Cirillo Ivo Dalpass Rosalba De Filippis Giovanni Fiorini Giuseppe Flore Annamaria Frioli Cosimo Geraci Franco Giacobbo Vincenzo Giugliano
CIVICA VALORI E DIRITTI
UNION AUTONOMISTA LADINA
CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI
CANDIDATO PRESIDENTE: UGO ROSSI
Vito Golfre’ Andreasi Luigiandrea Luppino Isidea Negri Antonio Peca Eugenio Potenza Liliana Ragnini Fabrizio Rossi Fabrizio Russo Dino Stanchina Antonio Tavino Francesco Triolo Jacopo Vargiu Valentina Zamboni
Giuseppe Detomas Cesare Bernard Roberta Bertoni Maurizio Boninsegna Paolo Brunel Maura Chiocchetti Michele Decrestina Lucia Dellagiacoma Zulian Stefan Paul Laura Desilvestro Croce Andrea Detomas Francesca Dorich Manuel Farina Franco Ghetta Paula Haas Fausto Lorenz Martino Lorenz
CATTOLICI EUROPEI UNITI
LEGA NORD TRENTINO
CANDIDATO PRESIDENTE: MAURIZIO FUGATTI
CANDIDATO PRESIDENTE: MAURIZIO FUGATTI Alessandro Savoi (Cionfoli) Claudio Civettini (Cive) Luca Paternoster Mara Dalzocchio Diego Binelli Roberto Paccher (Paccher) Vittorio Bridi Tiziana Frisanco Renzo Masera Rinaldo Anesin Azzurra Barbolini Ruggero Bellotti Maurizio Bisoffi Virginia Boninsegna Ivano Job Bruna Giuliani Martina Loss
Gabrielle Macinati Massimo Raffaelli Stefania Segnana Giulia Zanotelli Marco Zeni Gianni Chizzola Gianni Festini Brosa (Festini) Daniela Fronza Devid Moranduzzo Mariapia Polla Marina Pozzer Omar Bertò Alessandra Bulferi Elisa Mezzena Alessia Ambrosi Michele Martinelli Erminio Enzo Boso
Giampaolo Bonini Chiara Loss Daniele Gilli Carlo Ferruzzi Laura Adami Raffaello Lucrezio Argentieri Daniele Bellin Sabrina Bellin Walter Beozzo Sarah Bottone Elisa Burlon Rinaldo Cenci Terence De Cassan Francesco Donati Mattia Ferrari Fabrizio Franceschini Greta Groff
CANDIDATO PRESIDENTE: GIACOMO BEZZI Mirko Garzella Paola Garbi Stefano Genetti Carolina Giovannini Emilio Giuliana Daniela Lovato Marcello Lazzarin Cecilia Maffei Giorgio Leonardi Gabriella Maffioletti Alex Partel Tamara Marsetti Mauro Roat Cinzia Oss Gennaro Russo Roberta Piffer Mariacristina Polenta
Federico Iannone Raimondo Nardelli Valentina Olivati Bruno Pierotti Massimo Polla Anselmo Rech Manuela Rocca Claudio Zini Ferruccio Morandi
AGO CAROLLO
FORZA TRENTINO Paolo Catanzaro Franca Penasa Claudio Eccher Dario Denicolò Marta Benedetti Luca Bazzanella Sara Bertoldi Omar Berlanda Maria Teresa Bortolami Silvano Bridarolli Sabina Casoria Luciano Conotter Melania Curcio Vincenzo D’Amico Meri Filipponi Natale Dal Bosco Laura Franchini
Teresa Lorenz Isabella Mentasti Renato Micheluzzi Riccardo Nemela Roberta Ongari Eva Pederiva Brunel Antonio Pollam Giovanni Rasom Marianna Romanin Aldo Rossi Gabriella Soraruf Mariaemanuela Spinel Biju Vadagnini Ilaria Vadagnini Morandini Roberto Vadagnini Stefano Weiss Riccardo Zanoner
CANDIDATO PRESIDENTE: AGOSTINO CAROLLO Valentina Zencher Nadia Cavalieri Sabine Koehring Justine Chizzola Giulia Novali Stefania Pangrazzi Antonella Borlotti Monica Sartori Carla Trivellato Cristina Senter Nicoletta Plati Marianna Filippi Giulia Cantonati Monica Vivaldi Diana Perini Giorgia Perini Matilde Pezzato
Raffaele Ignelzi Antonio Bianchi Gianluca Veltre Lorenzo De Santis Wiliam Gatti Sandro Cavallaro Thierry Biz Maurizio Veltre Filippo Barberi Tommaso Pavesi Maria Grazia Fazion Ferruccio Marcozzi
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VIII
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ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
PROGETTO TRENTINO
CIVICA TRENTINA CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA
CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA Roberto Avanzi Roberta Baggia Cinzia Brandonisio Massimo Caldera Monica Ceccato Massimo Fasanelli Monica Ferrari Giorgia Filagrana Damiano Fontanari Marco Gabardi Enrico Galvan Francesca Gerosa Giorgio Giuliani Ilaria Goio Silvano Grisenti Paola Luscia Michele Marchetti
Marco Mazzoni Luca Moser Michele Pizzinini Fabio Poletti Antonella Postal Bernabè Luca Rampanelli Stefano Risatti Vincenzo Maria Sglavo Antonello Siciliano Marino Simoni Alessandra Sordo Sicheri Romina Targa Maurizio Tomazzoni Patrizia Tomio Walter Viola Paolo Zanlucchi Gianfranco Zanon
Rodolfo Borga Marco Sembenotti Maria Albertini Vito Apuzzo Celeste Bazzoli Michele Bertolini Morgan Betti Sandro Botto Lorena Burlon Carmen Cestari Claudio Cia Carlo Colombo Manfroni Giorgio de Concini Anita Cova Sandro Ducoli Nadia Fedrizzi Sicher Andrea Gentili
AMMINISTRARE IL TRENTINO
FARE TRENTINO
CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA
CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA Andrea Bonetti Annalisa de Pretis Alberto Azzolini Fabio Beretta Tomaso Bertoli Maria Buffa Lorenzo Cadrobbi Sara Cainelli Maria Gloria Cangemi Italo Caproni di Taliedo Valentino Chiasera Federico Chino Graziana Crosina Marcello Delucca Lorenza Detassis Fabrizio Di Stasio Marcello Fauri
Mattia Franch Massimo Lazzeri Paola Lutterotti Alberto Mandolfi Arianna Pederzolli Giorgio Ragucci Anna Reich Erminio Ressegotti Antonio Saccoman Stefano Santorum Nathalie Schuldt Roberto Troncon
Vanessa Masè Francesco Armani Filippo Bellini Giorgio Moser Francesco Benoni Mattia Bonomi Elisa Ceola Daniela Comai Denis Dall’Alda Marcello Deflorian Massimo Eccel Katia Fortarel Nerio Giovanazzi Davide Gobbi Sara Giuliani Sonia La Via Enrico Linardi
CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA
CANDIDATO PRESIDENTE: DIEGO MOSNA Maddalena Pegoretti Giovanni Perini Anna Pisetta Claudia Righi Lara Rigotti Gianfranco Rizzi Riccardo Rosanelli Massimo Stroppa Monica Tondini Paolo Tovazzi Sara Tovazzi Marina Vescovi
Paola Luchetta Ivano Marchi Sebastiano Matteotti Cristina Menapace Mirco Mezzanotte Ornella Michelini Monica Moretti Massimiliano Murgia Stefano Nardon Silvio Osti Maria Letizia Paltrinieri Nicole Pedrini Loredana Sampaolesi Maffei Lia Savinelli Zanotelli Lorenza Soldà Giovanni Togni Claudio Zappulla
INSIEME PER L’AUTONOMIA
AUTONOMIA 2020 NTNT Devis Tamanini Caterina Dominici Marco Omenigrandi Grossmann Fabrizio Albasini Walter Anzelini Renato Battisti Michele Bella Alberto Casal Fiorenzo Dalbon Nadia Dall’Agnol Andrea Giovanni Daprà Lorena Faitini Veronica Giovannini Ornella Grandi Filippo Gregori Mauro Mazzetti Giovanni Mellarini
Selene Girardi Alfonso Larentis Dallago Michele Lorenzini Marco Luscia Luisa Manes Luisa Leandro Morandini Federica Mumelter Maurizio Nicolussi Ivana Paoli Roberto Piffer Igor Portolan Mariano Stenghel Eugenio Tani Elda Tava Stefano Tonidandel Franca Valentini Remo Zanella
Giorgio Cattani Stefano Boscherini Vilma Allotti Ulla Bellin Fabrizio Boldrini Olga Bombardelli Franca Borzaga Claudio Bridi Guido Calliari Claudio Cemin Elisa Chericoni Brunella Clementel Paola Clerico Cristina Codecà Claudio Corona Alessandra Eccel Mauro Ferretti
Mattia Finotti Katia Finotti Corrado Franzoi Enzo Giacomoni Donatella Internò Matteo Masè Marianna Palermo Emilio Palmiero Caterina Podestà Natale Sartori Natale Scopelliti Lara Taiariol Francesca Tommasini Roberto Valente Fausto Valentini Carla Zanotti Simone Zuccatti
SPECIALE ELEZIONI - pag. XI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ
MOVIMENTO 5 STELLE
CANDIDATO PRESIDENTE: EMILIO ARISI
CANDIDATO PRESIDENTE: FILIPPO DEGASPERI Manuela Bottamedi Cristiano Zanella Milena Bertagnin Paolo Vergnano Michela Ricozzi Stella Caliari Oscar Armanini Barbara Tarolli Lorenzo Leoni Giuliana Grandi Stefano Castelli Marianna Dematté Elza Calvani Nicola Gottardi Gianpiero Robbi Paolo Negroni Nicola Cologna
Tiziano Tonon Monica Morghen Andres Perrone David Conotter Alessandro Ugolini Andrea Fogato Alessio Hueller Olga Dalponte Massimo Pittui Samuele Daves Giulia Burli Aron Cristellotti Mario D’Alterio Renè Modena Paolo Parolari Diego Tomasi Maurizio Versini
Laura Andreis Renata Attolini Claudia Delnegro Lorenza Erlicher Veronika Gamper Giovanna Giugni Rita Grosselli Rosa Caterina Marino (Katia) Antonella Nicolini Francesca Olivotto Ivana Ravanelli Lara Tolotti Roberto Alberton Diego Baldessari Marco Benvenuti Paolo Bolner Stefano Boninsegna
RIFONDAZIONE COMUNISTA
MIR TRENTINO
CANDIDATO PRESIDENTE: EZIO CASAGRANDA
CANDIDATO PRESIDENTE: GIUSEPPE FILIPPIN Lucino Salvetti Aldo Chirico Nazzarena Miori Renato Zucchelli Carla Ferrari Bruno Donati Renzo Azzolini Stefano Brugnerotto Olga Segata Fabio Faifer Monika Pola Antonio Palermo Lietta Libera Pezzolato Michele Frisanco Edoardo Valcanover Cristian Zanetti Sandra Marisa
Paola Depetris Lorenzo Lorandi Patrick de Pretis Clara Pedrelli Nadia Cramerotti Francesco Penna Walter Serafini Margherita Ducoli Michele Fasulo Fulvio Collini Marco Tomasi Leonora Micheli Antonio De Leo
Lorenzo Abram Daniela Aldrighetti Alberto Bertoldi Francesco Calzolari Stefano Cristofori Emilio Degara Paolo Duca Grazia Francescatti Guido Gasperotti Tiziano Giongo Giuseppe Gnuffi Lara Hidalgo Carlo Lorenzi Simonetta Lucarelli Mario Lucchini Aurora Maestri Fabrizio Monegatti
Miriam Moser Cinzia Osti Giuliano Pantano Giordano Pontalti Patrizia Rigotti Andra Rigotti Liana Sighel Mirko Sighel Roberto Simeoni Luca Spagnolli Stefania Squassoni Marco Tessadri Andrea Tomasi (Dado) Daniela Tonolli Luigi Venturini Maria Grazia Vitale Mario Voltolini (Pik)
FRATELLI D’ITALIA CANDIDATO PRESIDENTE: CRISTANO DE ECCHER Silvio Aloisi Maurizio Bellutti Nicola Benvenuti Simona Benvenuti Mario Briani Giuseppe Corradini Marco Coser Michele Coser Ciro D’Antuono Ugo Deidda Gaetano De Pinto Marco Forno Raimondo Frau Sonia Germani Michele Ghirotti Fabio Giacomelli Corrado Guidi
Marianna La Mazza Enzo Latorre Giulia Leali Damiano Luchi Chiara Mazzalai Maria Celeste Morelli Milena Mutinelli Irma Nicolodi Primo Giorgio Pisoni Marika Poletti Maristella Puglisi Patrick Sottopietra Angelo Trainotti Giorgio Turrini Michele Varesco Fausto Zambelli Cristina Zancanella
Roberto Bordin Stefano Cò Vittorio Conte Luigi Coppini Michele De Candia Dario Di Blasi Marco Dusini Alberto Manica Tahar Mhainina Dario Micheloni Francesco Mongioì Francesco Morandini Rudi Patauner Matteo Princivalle Virgilio Rossi Andrea Trentini Jacopo Zannini
ASSOCIAZIONE FASSA CANDIDATO PRESIDENTE: ALESSANDRA CLOCH Lara Battisti Leonardo Bernard Alessandro Cianchetta Ivana Coronet Manuela De Pellegrini Gianluigi De Sirena Erwin Degiampietro Rino Dellagiacoma Alice Dellantonio Maria Cristina Dellantonio Tea Dezulian Andrea Donei Edoardo Felicetti Riccardo Franceschetti Francesca Iori Alberto Kostner Cornelio Lazzer
Lucia Mazzel Armando Mich Davide Moser Silvano Parmesani Marco Pederiva Francesco Pitscheider Patrich Sommariva Elena Testor Elisa Tommasello Giuseppe Valentini Giambattista Vanzo Cesare Brunel
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XII
ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Ugo Rossi - 50 anni, è assessore provinciale uscente alla Salute e alle politiche sociali nella legislatura 2008/13. Laurea in giurisprudenza, lavora dapprima nelle assicurazioni, poi presso Trentino Trasporti Spa. L’impegno politico nasce nel 1999 con il Patt, di cui è segretario politico dal 2005. Nel 2008 diventa assessore alla Salute e alle politiche sociali con la giunta Dellai. A luglio vince la sfida delle primarie del centrosinistra autonomista con i colleghi Gilmozzi e Olivi e diventa il candidato presidente del dopo-Dellai. Diego Mosna - 65 anni, è un imprenditore e dirigente sportivo italiano. La sua attività come imprenditore risale agli anni ‘70; nel ‘78 fonda Diatec Cles Spa che produce carta di qualità. Oggi il Gruppo Diatec è una vera e propria holding internazionale, con centinaia di dipendenti. Nel 2000 entra nel mondo della pallavolo e porta l’Itas Diatec, ora Trentino Volley, ai vertici di questo sport a livello internazionale. Dal 2004 è presidente della Lega italiana Volley. Giacomo Bezzi - 50 anni, geometra ed imprenditore edile, sindaco di Ossana dal 1995 al 2003. Dal 1999 al 2003 è presidente della Ferrovia Trento-Malè. Nel 2003 viene eletto in Consiglio provinciale di cui ricopre anche la carica di presidente. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è il candidato di Popolo della Libertà e Lega Nord nel collegio uninominale di Trento: ottiene il 22% ed è sconfitto da Franco Panizza che ottiene il 49%.
11 in lizza perla carica di presidente Ma il vero duello è tra Rossi e Mosna; centrodestra troppo frammentato
È vero che fino all’ultimo non si può dire, ma il duello per la poltrona di presidente della Provincia autonoma di Trento sembra circoscritto alla sfida tra Ugo Rossi e Diego Mosna. Non foss’altro per il fatto che i due aggregano a loro sostegno rispettivamente 7 e 6 liste e che, l’”altro” centrodestra ha fatto harakiri presentandosi più frammentato e debole che mai. La sinistra si sdoppia con due candidati, mentre c’è curiosità per la presenza del noto Dj roveretano Agostino Carollo alla testa di una lista tutta sua. Maurizio Fugatti - 41 anni, laurea in Scienze economiche, di professione consulente bancario e commercialista. È eletto alla Camera dei deputati nel 2006 al posto di Umberto Bossi. È segretario nazionale della Lega Nord Trentino dal 2005 subentrando al secondo mandato da segretario del leader locale Sergio Divina e consigliere del consiglio comunale di Avio. È stato eletto al consiglio provinciale il 9 novembre 2008 ottenendo 2.599 preferenze personali. Cristano De Eccher – 63 anni, laureato in Scienze forestali e docente di scienze presso l’Istituto tecnico industriale di Trento. Consigliere comunale a Riva del Garda per tre
mandati consecutivi. Nel 2008 diventa senatore per il Popolo della Libertà e durante il mandato diventa il senatore più assiduo frequentatore delle sedute, con ben il 99% di presenze. Giuseppe Filippin – 62 anni, laurea presso la facoltà di Architettura di Venezia, esercita la professione di architetto ed è insegnante presso l’istituto tecnico per geometri di Trento “A Pozzo”. Dal 1995 fino al 2008 è stato consigliere comunale del comune di Trento con la Lega Nord Trentino. Nel 2008 viene eletto consigliere provinciale con il Carroccio.
Filippo Degasperi – 42 anni, nato a Trento, laureato in economia, già impiegato alla Grundig nella direzione marketing, è dal 2001 insegnante di matematica e gestione della formazione professionale della Pat. Abilitato dottore commercialista e revisore legale, ha collaborato con l’Università di Milano come professore a contratto. Emilio Arisi – 70 anni, laureato in Medicina e Chirurgia a Parma nel 1968 e specializzato in Ostetricia e Ginecologia. Dal 1993 al 2010, è stato Direttore della U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Regionale S. Chiara di Trento, nonché coordinatore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento. Ezio Casagranda – ex-sindacalista della Cigl ora in pensione, è candidato di Rofondazione comunista ed è vicino agli ambienti di PiùdemocraziainTrentino, movimento di idee che vuole favorire un maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali. Agostino Carollo - Spankox, alias Agostino Carollo, è originario di Rovereto. Si avvicina al mondo della musica a soli sei anni, come violinista. Mentre frequenta il liceo canta, suona il basso, la chitarra e le tastiere con alcuni gruppi rock e pop e alle feste studentesche inizia a fare il deejay. Produce come dj alcune hits dance di livello internazionale come To The Club, Love Song, Baby Let’s Play House, Fly Away (Bye Bye), That’s The Way, So True.
DIEGO MOSNA
GIACOMO BEZZI
Alessandra Cloch – 48 anni, impiegata, già sindaco di Pozza di Fassa dal 2005 al 2010 con una lista civica, è attualmente consigliere del comune Ladino.
CRISTANO DE ECCHER
EZIO CASAGRANDA
ALESSANDRA CLOCH
MAURIZIO FUGATTI
FILIPPO DEGASPERI
EMILIO ARISI
GIUSEPPE FILIPPIN
AGOSTINO CAROLLO
UGO ROSSI
SPECIALE ELEZIONI - pag. XIII
Messaggio elettorale a pagamento
Gentile lettore giudicariese, dopo alcuni anni di vita amministrativa dedicata come Sindaco alla mia comunità e di riflesso al territorio giudicariese (da circa tre anni sono presidente della Conferenza dei Sindaci in Comunità di Valle) ho la possibilità di intraprendere un impegno amministrativo-politico diverso, essendo con Simone il candidato delle Giudicarie all’interno della lista del il Partito Autonomista Trentino Tirolese. Nel corso degli ultimi anni ho avuto l’opportunità di confrontarmi come parte attiva con differenti realtà politiche, maturando la convinzione che il Partito Autonomista Trentino Tirolese sia l’unico soggetto politico che rappresenta da sempre e con forza la territorialità, la storia, le radici, tutelando i valori e l’autonomia dei territori trentini. Le vallate come le Giudicarie necessitano a mio avviso, ora più che mai, di essere parte attiva nei percorsi decisionali che riguarderanno il futuro del Trentino. Io penso che l’autonomia del Trentino debba essere difesa ma, allo stesso tempo, vissuta in modo pro-attivo a 360 gradi. Non esiste un Trentino di serie A, così come non esiste un Trentino di serie B; non dobbiamo permettere che vengano impresse velocità differenti alle diverse realtà trentine e per questo motivo credo sia necessario impegnarsi attivamente. Io credo che, se il Trentino vorrà essere più forte e diventare punto di riferimento all’interno di una visione più ampia dei territori di montagna, bisognerà impostare una progettazione nella quale anche i luoghi di confine come le Giudicarie possano esprimere in piena autonomia le linee guida per avvalorare le proprie peculiarità. Linee guida e peculiarità del luogo che diventeranno cardine per uno sviluppo futuro solo impegnando risorse umane provenienti dal medesimo e quindi interessate in prima persona all’attuazione di una strategia che faccia crescere in sinergia l’intera area giudicariese. Non possiamo più impostare il nostro futuro sulla magnanimità di attori che, non essendo parte integrante del nostro territorio, decidono di volta in volta di impegnarsi o meno esclusivamente ragionando su un possibile consenso futuro. Nel Partito Autonomista Trentino Tirolese l’autonomia decisionale è vissuta come valore sostanziale. Valore che non deriva da una “concessione” ma da un vissuto politico da sempre indirizzato al riconoscimento delle necessità di chi il territorio lo amministra e lo vive. Da qui la mia scelta di candidarmi alle prossime elezioni provinciali e di farlo all’interno della MARCHIORI lista del PATT.
Giuseppe Bonenti
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XIV
ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Elezioni, guida al voto
N
Si vota dalle 7 alle 22 di domenica 27 ottobre, possibile esprimere fino a tre preferenze
ell’urna il 27 ottobre gli elettori si troveranno davanti una lista con undici candidati presidente e ben 23 liste a supporto. È importante dunque non perdersi nel “lenzuolo” della scheda elettorale. Le liste sono Si vota solo il 27 ottobre dalle 7 alle 22 presso i seggi distribuiti in ogni paese, presentandosi muniti di tessera elettorale e documento di identità. Con questa tornata elettorale saranno eletti 35 rappresentanti trentini in seno al Consiglio provinciale. Il Presidente della Provincia è compreso nei 35 consiglieri, così come il seggio riservato alla minoranza Ladina di Fassa. Dalle legislatura 2013/18 anche gli assessori provinciali sono compresi tra i consiglieri (cosiddetto blocco della “porta girevole”); il presidente può nominarne al massimo 7, di cui uno
può essere anche un “tecnico”, esterno al Consiglio provinciale.
raggruppate a supporto del candidato presidente. Per esprimere il voto basta barrare il simbolo prescelto; è possibile indicare a fianco del simbolo prescelto fino a tre nominativi, basta scrivere anche solo il cognome. La legge che norma le elezioni è la numero 2 del 5 marzo 2003. Punti
salienti della normativa sono dare stabilità di governo attraverso un pre-
mio di maggioranza (alla lista che risulta vincente vanno il 51% dei seggi, ovvero 18. Se la lista supera il 40% dei voti viene ad essa assegnato il 60% dei seggi, ovvero 21) e il fatto di “legare” la presidenza della Provincia al mandato dell’intero Consiglio provinciale. In parole povere, se cade il presidente, occorre rieleggere il Consiglio. Ciascuna lista deve essere composta da un minimo di trentasei ad un massimo di trentaquattro candidati e – per tutelare le quote di genere – nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai 2/3 dei componenti
la lista. La votazione del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale è effettuata su un’unica scheda. E’ possibile votare il candidato Presidente e una delle liste ad esso collegate, con la possibilità di indicare fino a tre preferenze per i candidati consiglieri della medesima lista. Non è ammesso il voto “disgiunto” ovvero il voto per un candidato presidente e contemporaneamente, sulla medesima scheda, per una lista allo stesso non collegata. Anche il voto espresso per il solo candidato Presidente è comunque considerato voto valido. Messaggio elettorale a pagamento
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Committente e responsabile Diego Binelli
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SPECIALE ELEZIONI - pag. XV
pag.
XVI
ELEZIONI PROVINCIALI 27 OTTOBRE 2013
Attualità
OTTOBRE 2013 - pag.
In particolare, questa terza edizione di “Mondo Contadino” è stata resa possibile dal grande impegno degli enti organizzatori del festival – Consorzio Turistico, Ecomuseo e Bim del Chiese – nel valorizzare le tradizioni e la storia della Valle del Chiese. Nella mattinata di sabato gli allevatori hanno fatto sfilare i loro capi che poi, per gran parte del pomeriggio, sono rimasti in esposizione per la curiosità del pubblico. Ben 4000 persone, soprattutto famiglie con bimbi al seguito, hanno gradito l’opportunità di conoscere ed assaggiare i prodotti del cuore rurale della valle. Nella mostra mercato, allestita per tutto il fine settimana, sono stati esposti numerosi prodotti della gastronomia locale come formaggi, salumi, miele, birra artigianale e grappe, ma anche sculture e utensili da cucina intagliati nel legno, decorazioni per l’arredo casa e bigiotteria fatta a mano. Grande successo hanno riscosso i laboratori didattici “I segreti delle erbe”, “Creiamo con il feltro” e “Gli animali del bosco” con circa 40 partecipanti. Non da meno l’affluenza per la “Caserada”, la dimostrazione dal vivo della lavorazione del latte con gli attrezzi di una volta.
Il “rurale” ottiene ottimi riscontri Ottima cornice di pubblico sul lago di Roncone per “Mondo Contadino”. Entusiasmo per il giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli di Claudia Brunelli Ha avuto luogo in uno splendido weekend assolato, quello del 21 e 22 settembre, il Festival dell’enogastronomia rurale “Mondo Contadino”. Location ideale e molto apprezzata il parco antistante il lago di Roncone che ha riunito un villaggio espositivo in rustiche casette di legno, una mostra bovina ed uno showcooking con il Evento clou del festival è stato senza ombra di dubbio la rassegna gastronomica “Polenta contro tutti” che ha registrato il tutto esaurito. Ben 150 ospiti si sono prenotati per l’invitante degustazione condotta dal noto critico gastronomico Edoardo Raspelli che ha commentato la preparazione dei piatti con relativo accostamento ideale di vino. Sfida finale dopo un’estate di battaglie, gli chef di quattro noti ristoranti della valle – Agritur La Polentera, Agritur La Zangola, Ristorante Hotel Aurora e Locanda Borgo Antico – hanno creato in tempo reale dei piatti rivisitando l’ingrediente principale della locale polenta: la farina gialla di Storo. Sempre restando in tema, con la rassegna le “Polentiadi” la degustazione di polenta ha spaziato dalle trentine Polenta Carbonera di Storo e Polenta di Patate della Val di Ledro fino alla Polenta di Marano Vicentino: tre diverse polente per mettere a confronto tre culture legate a questo piatto. Sono state servite circa 600 porzioni per
famoso esperto culinario Edoardo Raspelli. Passato e presente si sono incontrati in un evento all’insegna delle tradizioni rurali che va a chiudere in bellezza il bilancio positivo di tutta un’estate di fortunati appuntamenti volti alla promozione del territorio della Valle del Chiese.
questo tris di degustazioni proposto come pranzo per la domenica. A chiusura di questa kermesse culinaria di successo, Edoardo Raspelli ha presentato lo showcooking di Alfio Ghezzi, celebre chef del Ristorante Locanda Margon di Trento e originario di Breguzzo. Il messaggio che scaturisce da questo evento, anticipato dal convegno sulle DOP – Denominazione di Origine Protetta – di venerdì 20 settembre a cura del Consorzio Tutela della Spressa DOP, è chiaro: sta anche al consumatore cercare di mantenere questo settore acquistando i prodotti locali di qualità. Sì, perché i prodotti che nascono da questi allevamenti locali sono garantiti su diversi livelli del processo produttivo: origine, provenienza delle materie prime, localizzazione e tradizionalità. Per quanto riguarda i prodotti caseari, ad esempio, si sanno le caratteristiche e la provenienza del latte utilizzato con tanto di indicazione della stalla di origine. Facendo due chiacchiere con
degli allevatori quello che risalta è la comune volontà di puntare al legame con il territorio per essere competitivi con gli allevamenti più estesi di altre provincie che mancano però di materie prime come l’erba dei nostri pascoli. L’attività dell’alpeggio è infatti fondamentale per un prodotto di qualità ed anche, come già sottolineato altre volte, una garanzia di salvaguardia dell’ambiente montano.
I capi migliori “sfilano” sul lungolago Alla tradizionale Mostra bovina di Roncone
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È un settore, quello dell’allevamento, che ha risentito molto della crisi economica.
Un allevatore riferisce che ci sono stati negli ultimi anni dei momenti talmente bui che si pensava si andasse a perdere questa tradizione. Ora si intravvede una tregua. Un cambiamento è in atto e ciò che colpisce è l’interesse crescente dei giovani verso questo settore. Non molto tempo fa era molto difficile trovare ragazzi che volessero andare in malga mentre ora in molti chiedono di potersi prendere questo incarico non privo di responsabilità. (c.b.)
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Radoani Giulio (Condino) e la Grigio Alpina di Perli Renata (Roncone), con menzione d’onore per la Bruna e la Frisona di Amistadi Carlo (Roncone). Una votazione che non tiene conto delle caratteristiche estetiche, come
Quest’evento a chiusura della stagione estiva rappresenta per gli allevatori il palcoscenico ideale per la messa in scena del frutto del lavoro di un anno intero. La fatica di preparare le bestie per la mostra e i sacrifici fatti durante tutto un anno di duro lavoro, vengono ripagati dalla soddisfazione personale dell’allevatore che vede la sua bestia in alta classifica. Forse è proprio la vita stessa dell’allevatore che diventa protagonista: una vita fatta di sacrifici, di continuo lavoro 365 giorni all’anno, senza vacanze e piena di imprevisti.
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esperto ha stilato una classifica finale premiando il miglior esemplare: la Razza Bruna di Succetti Laura (Roncone), la Frisona di Salvadori Claudio (Roncone), la Pezzata Rossa di Maestri Angelo (Pieve di Bono), la Razza Rendena di
i meno informati potrebbero pensare. Non si tratta infatti di un concorso di bellezza. Sono le caratteristiche di allevamento ad essere premiate tenendo conto degli indici di longevità, parametro fondamentale nel bilancio dell’allevatore. Il bovino migliore è quello che, secondo i controlli del giudice, ha un potenziale genetico migliore e che quindi dovrebbe vivere più a lungo rispetto agli altri garantendo una maggiore produttività nel tempo. Per giungere a questo verdetto l’esperto deve tener conto di svariati elementi come la mammella, la groppa, gli arti, la muscolosità, la produzione di latte e la taglia, solo per citarne alcuni.
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Il 21 settembre alle ore 10 si è aperto l’atteso Festival dell’enogastronomia rurale, Mondo Contadino, con la tradizionale Mostra bovina di Roncone. 26 gli allevatori presenti, 199 i capi. Solitamente partecipavano a questa mostra le razze di bovino da latte più classiche, ossia la Frisona (con 44 capi presenti in quest’edizione) e la Bruna (132 capi). In questa occasione hanno trovato spazio anche la Pezzata Rossa (9), e le più rustiche Grigio Alpina (4) e Razza Rendena (10), bovini a doppia attitudine che producono quindi latte ma anche carne di ottima qualità. Protagonisti dell’esposizione erano i capi giovani che sono stati fatti sfilare dagli allevatori e poi esposti al pubblico in un apposito spazio con la possibilità, anche per i più piccoli, di poterli avvicinare. Divisi per categorie (dai 12 ai 16 mesi, dai 16 ai 18, dai 18 ai 22 e dai 22 ai 24), sono stati votati i migliori due capi per categoria per razza. A fine giornata un giudice
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Come sarà il Chiese tra dieci o più anni? Non più frammentato in micro realtà amministrative, si spera! Ed ecco la proposta. Perché non precorrere i tempi. E tarare, anche le gestioni associate, su quattro comuni su cui è presumibile si concentreranno i futuri ambiti amministrativi? I comuni in questione sono: Storo, Condino, Pieve di Bono e Roncone. I quattro “sub ambiti”: Storo con Bondone, Condino con Cimego, Castello e Brione, Pieve di Bono con Bersone, Daone, Praso e Prezzo, Roncone con Bondo, Breguzzo e Lardaro. Quattro nuove realtà amministrative (lo ha sottolineato anche il sindaco di Condino e presidente del Bim del Chiese Giorgio Butterini, nel recente simposio sull’economia chiesana con l’economista Tito Boeri) che avrebbero il pregio di cambiare in meglio l’orografia amministrativa della valle. Quindicimila abitanti, non più suddivisi in quindici comuni lillipuziani, con realtà amministrative come Brione o Lardaro rispettivamente di 149 e 217abitanti. Ma municipi forti, abitanti sufficienti a giustificare i costi dei servizi. Dove Storo divente-
Comuni, i sub-ambiti “superano” le fusioni Quattro enti al posto dei 15 attuali: in Valle del Chiese i sindaci ci credono
C’è uno scenario nuovo in tema di gestioni associate. Che, almeno per la Valle del Chiese, prefigura un panorama futuro inedito. Non più sviluppato su quindici comuni. Ma solo quattro: l’ipotetica geografia dei futuri municipi dell’ambito chiesano. Fatto non più di piccole realtà comunali. Ma di quattro “sub ambiti”, così menzionati nella lettera rebbe l’unico comune delle Giudicarie con più di 5.000 abitanti (5.385). E Condino, Pieve di Bono e Roncone che ora veleggiano attorno ai 1.500 abitanti che arriverebbero rispettivamente a 2.320, 2.778 e 2.979 censiti. “Vi è la percezione da parte di tutti gli amministratori – scrivono i sindaci ai responsabili della Pat – che, nel medio-lungo periodo, i comuni locali potrebbero unirsi. In val del Chiese potrebbe essere plausibile la costituzione di quattro
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Il progetto di fusione tra i comuni di San Lorenzo in Banale e Dorsino, di cui avevamo dato conto sul Giornale delle Giudicarie di maggio, ha vissuto nei gironi scorsi una decisa accelerazione. I due consigli comunali, riunitisi in seduta separata martedì 17 settembre, hanno deliberato il via libera all’iter di fusione proposta dai sindaci Gianfranco Rigotti e Giorgio Libera. Unanimità a San Lorenzo, astensione della minoranza a Dorsino; in ogni caso il dado è tratto e ora inizia ufficialmente il percorso che porta al futuro comune unico. Una strada che prevede incontri per condividere la decisione con la popolazione e sopratutto i referendum, che dovranno confermare quanto deciso nei consigli comunali. Certo è che il passo è significativo. Se l’ipotesi fusione andasse in porto, si avrebbe un unico comune di oltre 1600 abitanti (1.200 San Lorenzo e 430 Dorsino) con una superficie di circa 75
ambiti comunali, in corrispondenza dei sopracitati subambiti. Tale presa d’atto
sottoscritta e inviata da 15 sindaci al dirigente del Servizio Autonomie Locali, dott. Giovanni Gardelli. Un documento che annuncia un salto di qualità. Fatto dagli amministratori della valle più periferica del Trentino. Non più ancorata ai “campanili”. Che pone una riflessione e un indirizzo futuro non di poco conto. impone quindi un ragionamento di riorganizzazione che precorra questa solu-
Una veduta dall’alto della Valle del Chiese
zione, in un’ottica esclusivamente sovra comunale, attraverso lo strumento delle gestioni associate estese a tutti i servizi comunali”. In sostanza, i primi cittadini della valle del Chiese dicono: bene rifiuti, servizi sanitari, socio assistenziali e urbanistica alla Comunità di Valle. Bene alla Valle del Chiese polizia locale, Fut, programmazione finanziaria degli interventi strategici della valle. Ma anagrafe, tributi, segreteria e ufficio tecnico demandiamoli fin
Attualità d’ora ai “sub ambiti” di Storo, Condino, Pieve di Bono e Roncone. Anche perché, siamo consapevoli che in futuro i piccoli comuni non avranno ragione di esistere. E quindi anche nell’applicazione dell’art. 5 della LP 27/2010 (legge Gilmozzi in materia di gestioni associate) teso a garantire il risparmio della spesa pubblica, è fondamentale precorrere i tempi. Una nuova cartina geografica di valle che non è dietro l’angolo. Che avrà ancora bisogno di mediazioni e di essere digerita dalle singole realtà. Ma che secondo i primi cittadini del Chiese, è bene prepararsi ad attuare. Una dichiarazione d’intenti messa per iscritto, e inviata agli organi provinciali che mette la freccia di sorpasso a piccole fusioni in fase di attuazione, come quella di Praso, Daone e Bersone, o Cimego e Castel Condino di cui si erano avviate le pratiche, salvo poi ingranare la retromarcia. Ma proietta a scenari più ampi che potrebbero davvero aprire a nuovi orizzonti amministrativi. E soprattutto a ridurre e razionalizzare i costi di gestione. Cosa che non guasterà. Ancor di più in un prossimo futuro. Ettore Zini
San Lorenzo e Dorsino, si accelera sulla fusione Il 17 settembre i due consigli comunali hanno dato via libera al progetto. Ora assemblee con la popolazione e poi il referendum
Dall’antica tradizione della Famiglia Cooperativa Giudicarie nascono i salumi artigianali prodotti con pochi semplici ingredienti e carni provenienti esclusivamente dal Trentino. Li abbiamo chiamati Antiche Bontà di Saone per ricordarne l’antica tradizione nata nel 1893.
Uno scorcio di Dorsino
kmq. Proprio sulla differenza di popolazione e di dimensione tra i due comuni ha eccepito la minoranza consigliare di Dorsino guidata da Omar Appoloni, che si è astenuta non sulla proposta di fusione, sulla quale era d’accordo, ma sulle tutele a suo avviso mancanti verso il comune più “piccolo” che necessiterebbero di una previsione statutaria. Un’unione comunque ben av-
viata e che esiste già nei fatti per quanto riguarda diversi servizi alla popolazione, gestiti in maniera associata, come scuole e asili, tecnico comunale, centro raccolta materiali e il custode forestale. Se concretizzata, riporterebbe i comuni alla situazione ante 1954 quando le due realtà erano unite sulla scorta della presenza dell’antico comune delle Nove Ville. (r.b.)
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Il personaggio
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Due giovani fratelli diventano giovani imprenditori Nella frazione di Sclemo è stato inaugurato un innovativo centro estetico-parrucchiere e fisioterapia
ampliato le proprie conoscenze con corsi, Master ed esperienze lavorative anche all’estero, si propone di offrire ai suoi pazienti una risposta a problematiche acute e croniche sia attraverso la terapia manuale sia terapie fisiche come ultrasuoni, elettroterapia e l’innovativa risorsa della diatermia marchiata HumanTecar. Un occhio di riguardo verso il mondo degli sportivi anche con valutazioni funzionali, programmi di
Il 21 settembre è un giorno che la famiglia Cosi ricorderà per sempre. Dopo anni di lavoro e sacrifici aprono infatti nel bellissimo scenario del paese di Sclemo (frazione di Stenico, immersa nel verde) lo studio di Fisioterapia di Lisa Cosi e il prevenzione e riatletizzazione, per garantire risultati più rapidi e stabili nel tempo. Un approccio rivolto ad una fisioterapia moderna, dove ogni fascia d’età ed ogni problematica vengono trattate ad hoc nella loro specificità. Il fratello Maicol, nonostante sia più giovane d’età, solo 22
salone parrucchiere – estetica Hollywood Hair & Beauty di Maicol Cosi, due novità che vogliono offrire alla comunità servizi e professionalità. Lisa, dopo essersi laureata in Fisioterapia a Bolzano ed aver
anni, già dalle medie aveva le idee chiare ed ha fatto di tutto per conquistare il suo sogno. Nel corso degli studi ha conseguito 2 qualifiche e altrettanti diplomi nei settori dell’acconciatura e del benessere. La possibilità di studiare e lavorare sia in Italia che all’estero in grandi città come Pechino, Londra, Liverpool, Abergele ed aver affrontato l’attraversata oltreoceano per lavorare sulle navi da crociera fino ai Caraibi, è stato un viaggio per arricchire il bagaglio d’esperienze. Ed ora, grazie ai sacrifici e il duro lavoro di tutta la famiglia ed in primo luogo di mamma Luisa e papà Camillo, il centro è pronto ad aprire porte del suo studio. Fra i
I fratelli Cosi
suoi servizi, oltre alle prestazioni del taglio piega, trattamenti liscianti alla cheratina, permanenti e colorimetria all’avanguardia, si affiancano anche i trattamenti estetici e benessere resi unici e naturali grazie all’utilizzo di prodotti biologici secondo metodo Vitalis Dr. Joseph. «L’offerta – spiega Maicol - è resa ancora più completa dalla presenza di sauna, mini spa e solarium (UVA ad alta pressione), perché siamo convinti che non serva andare in vacanza in un hotel cinque stelle per coccolarsi e vivere quel momento di relax e benessere di cui tutti abbiamo bisogno, ma che ormai in pochi riusciamo a ritagliarci. Ora trovate tutto a pochi passi dalla porta di casa; un servizio completo dove nella stessa struttura troveranno risposta le molteplici risposte della clientela. Un grazie di cuore a chi ha creduto in noi e a chi verrà a trovarci e darà seguito al nostro sogno».
2° GIORNATA NAZIONALE delCAMMINARE
Per ritrovare te stesso e il gusto semplice della vita
13 ottobre 2013
I S N E S I I T T U T N O C … A IN M CAM s
nella Comano Valle Salu
Riscopri il piacere di una camminata con gli accompagnatori di territorio, ricca di sorprese e di incontri! Cogli l’occasione esclusiva della visita a Castel Campo. Respira a pieni polmoni, gusta i sapori della montagna, osserva magnifici paesaggi, ascolta i suoni della natura e tocca i frutti della terra. Vivi il tuo corpo e lasciati trasportare dal piacere di CAMMINARE. Ritrovo alle 14.00 presso il chiostro francescano a Campo Lomaso durante il percorso merenda a km zero presso la COPAG.
In caso di pioggia, l’iniziativa non sarà effettuata. Numero Verde
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www.visitacomano.it
Foto Bosetti - Archivio APT
L’itinerario è di circa 6 km. Non presenta alcuna difficoltà. La partecipazione è gratuita, con prenotazione presso uffici APT.
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Attualità
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Ha portato al console di Condino la “bolla”che elevava monsignor Pietro Belli, il pievano, vicario generale del Principe e vescovo suffraganeo, ad “arciprete”.E con lui la Chiesa della Pieve. Era il 4 ottobre del 1613. La rievocazione storica che, sabato 21 settembre, ha attraversato le vie del borgo con grande concorso di pubblico, ha rammentato i fasti e l’importanza storica della cinquecentesca chiesa arcipretale di Condino (vero capolavoro artistico, tra i più importanti del Trentino, probabilmente di era paleocristiana, esistente prima del 1192 ristrutturata dal bresciano Lodovico Baretta e affrescata alla metà del ‘500 (1547) dai maestri Comanedi di Osteno) , che da quella data, appunto, si è potuta fregiare di quel titolo, proprio in virtù della nomina arrivata dall’alto all’ora pievano Monsignor Pietro Belli, tenuto in grandissima considerazione dal vescovo di Trento. E’ quasi l’imbrunire, quando un lungo corteo guidato da un messo a cavallo arriva sul sagrato della chiesa. Ad aspettarlo c’è tutta la cittadinanza. Il messo vescovile smonta dal destriero. Si avvicina al console Antonio Mazzola (impersonato da Ovidio Pellizzari), si inginocchia e tende la pergamena che contiene la “bolla” di “elevazione” del parroco ad arciprete. L’unico delle Sette
PerCondino, un tuffo nel ’600 Rievocazione storica in costume per la consegna della “bolla” che gli concesse l’Arcipretura Condino è ripiomimperiale alla Dieta di Ettore Zini bato nel 600. Nelle imperiale di Ratisbostrette viuzze, addobbate a festa da drappi e lenzuola na, accompagnato da armigeri e dagli stendardi delle ricamate alle finestre, il messo papale del Principe Ve- contrade - ha sfilato in corteo fino alla chiesa di Santa scovo di Trento Carlo Gaudenzio Madruzzo - legato Maria Assunta.
Pievi delle Giudicarie a poter utilizzare quel titolo. La cerimonia è semplice, si consuma in pochi istanti. Nessun convenevole. Scarna, asciutta, com’era in uso in
quel tempo. Il legato imperiale del Papa Paolo V, si gira ed esce di scena. Attorno, il popolo, gli stendardi delle antiche contrade di Villa, Acquaiolo, Cantagallo, Cron,
Garzole, Pagne, Preda e Sassolo. I condinesi esultano. La loro Chiesa da quel momento è innalzata “Ad Arcipretura in Aeternum”. I figuranti con i loro variopinti costumi
entrano nella splendida chiesa dedicata a Maria Assunta. Lì il console sale sul pulpito ligneo che sovrasta le navate, ringrazia e legge la “bolla”.” Carlo, per misericordia di Dio
La bocciofila di Roncone in trasferta in Francia
Come ogni anno, a meta settembre la Bocciofila di Roncone ha organizzato la gita sociale con ottima partecipazione di soci e simpatizzanti. Quest’anno hanno voluto tornare in Francia, nel paese di Chatte, da più di dieci anni gemellato con Roncone, per ritrovare gli amici e per passare con loro un paio di giornate in amicizia. Cosa che è avvenuta nel migliore dei modi. La comunità di Chatte ha accolto gli ospiti alla grande come sempre, a fare gli onori di casa il sindaco Andrè Roux e la presidente del Comitato gemellaggi Angelicka Dupois, ma è importante sottolineare anche la grande partecipazione della gente che ha voluto dedicare ai bocciofili ronconesi una serata particolare, con cena molto partecipata, e danze fino a notte fonda. Davvero un bello spettacolo di amicizia e di reciproca conoscenza che ha consolidato lo spirito del gemellaggio e la vicinanza fra le due comunità, quella di Chatte e quella di Roncone. Una vicinanza storica tinta di gratitudine dovuta alla generosa accoglienza che la Francia ha concesso ai nostri emigranti prima e dopo la seconda guerra mondiale. Sono infatti numerose le famiglie ronconesi espatriate
da quelle parti e, oggi, perfettamente integrate, i cui componenti, ormai di seconda e terza generazione, hanno acquisito con merito posizioni di rilievo sia nelle attività sociali che nell’amministrazione comunale di Chatte. Le organizzatrici della Bocciofila di Roncone Facchini Margherita, Elida Amistadi e Bruna Sauda hanno espresso la loro soddisfazione prendendo contatti per ulteriori scambi a livello sportivo fra le due comunità. La gita è stata poi arricchita da visite particolar-
mente interessanti. All’andata si è fatto sosta per una visita nella cittadina di Annecy, la “piccola Venezia d’oltralpe”, capitale dell’Alta Savoia fin dal 1860, anno dell’annessione della regione alla Francia. Una cittadina dallo stupendo centro storico con molti palazzi che ricordano la dinastia dei Savoia, e percorsa da numerosi suggestivi canali intasati da imbarcazioni d’ogni genere, una città turistica amena e tutta da scoprire. Nel circondario di Chatte si son potute visitare le splendide grotte di Choranchè e le fontane pietrificate a La Sone sulle rive del fiume Isere. Mentre al ritorno alla comitiva è stata offerta una visita guidata alla città di Torino che ha sorpreso un po’ tutti per la bellezza delle piazze, delle chiese e del borgo medievale, a molti sconosciuto. Una gita riuscita bene, che ha saputo far coincidere la visita ad una comunità amica, con la scoperta di luoghi e città degne della massima attenzione. I partecipanti hanno voluto ringraziare Bruna, Elida e Margherita per l’opportunità loro offerta e per l’ottima organizzazione, con l’auspicio che una così bella esperienza venga quanto prima ripetuta.
e della Santa Romana Chiesa, prete e Cardinale Madruzzo, del titolo di S. Tomaso in Parrrione, Vescovo e Principe di Trento, Legato a Latere del Santissimo Padre in Cristo e Signore nostro Paolo per divina provvidenza Papa V (…) decretiamo che il parroco pro tempore e tutti i suoi successori, e coloro che per istituzione canonica otterranno la predetta Chiesa, abbiano ora e in futuro il nome e il titolo di Arciprete, come con la presente, in virtù dell’autorità apostolica di cui siamo rivestiti, lo conferiamo a lui e ai singoli suoi successori, insieme con tutti gli onori e le prerogative di cui sogliono godere, ed essere decorati, gli altri arcipreti ed eleviamo detta parrocchia ad Arcipretura, e la dichiariamo eretta ora ed in perpetuo. Firmato Carlo Cardinal Madruzzo”. Una lettura solenne. Fatta con voce stentorea alla presenza della popolazione che non ha voluto mancare all’importante rievocazione. A cui si è unito Monsignor Luigi Bressan, attuale vescovo di Trento. Che con il decano don Francesco Scarin (in procinto di partire per altra diocesi) ha celebrato la messa solenne, accompagnata dai canti in latino del Coro parrocchiale. Finita la messa, il corteo ha ripercorso l’antica via Sassolo, fino a piazza San Rocco, dove nel Palazzo Municipale, nella Sala delle Colonne - sede della vecchia taverna comunale - i partecipanti si sono seduti al desco “seicentesco”, con piatti tipici di allora, a base di orzetto e fagioli. Si è chiusa così un’altra grande celebrazione in costume della comunità condinese, già artefice di un coinvolgente presepe vivente che ogni anno richiama nelle strade del borgo turisti e curiosi. Da qualche anno particolarmente attenta e orgogliosa delle proprie tradizioni. Una originale reminiscenza storica, con costumi e abiti d’epoca preparati con cura minuziosa, con il concorso, entusiasta, di tantissime persone. L’idea, che si spera possa entrare negli appuntamenti d’obbligo della promozione locale, è stata di Ovidio Pelizzari, aiutato da Luciana Bagattini (la costumista), Piera Bugna (la coreografa), Claudio Rosa (il regista). Con il determinante concorso di tutte le associazioni.
Porto franco
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Il vecchio detto torna puntualmente di moda
Moriremo democristiani A Roma come a Trento ci sono striscianti, ma non troppo, fenomeni e processi evolutivi che portano a dire che tra qualche mese i democristiani, quelli di seconda o terza generazione, avranno in mano le carte buone e potranno giocare una partita impensabile fino a poco tempo fa. Il tutto deriva dal lento logoramento della Premiata Ditta, ovvero il PD del dopo Bersani che – sia ben chiaro – non sta chiudendo ma sicuramente sta cambiando gli azionisti di maggioranza e forse anche la ragione sociale. Basterebbero tre nomi per far capire cosa sta succedendo nel Pd: Enrico Letta, Franceschini e Renzi. I primi due vengono di fatto dal vecchio Partito popolare di Martinazzoli ed il dna della democristrianità ce l’hanno nel sangue e nel linguaggio. Renzi, pur essendo nato in terre rosse, ha tanti risvolti ma non certo
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contro la Democrazia Cristiana. Ora ha assorbito i toni, le forme, il linguaggio di un partito moderato che con garbo e furbizia mette un po’ in penombra i cappelli piumati e si inserisce delicatamente nelle pieghe di quell’intellighenzia democristiana, che dietro le quinte consiglia e suggerisce. Non sappiamo, oggi come oggi, se vincerà Rossi o Mosna, ma vinca uno o l’altro una cosa è certa: la leadership politica e culturale del Pd anche in Trentino è ormai agli sgoccioli. Parliamo naturalmente del Pd di una volta, non di quella Cosa che verrà dopo l’innesto di pensiero dei nuovi rampolli. Magari nella prossima maggioranza ci potrà essere anche il Pd, peraltro con la generazione nuova, ma non potrà pesare più di tanto, né tantomeno seccare più di tanto il manovratore perché altrimenti ci sarà sempre la riserva del centro campo, quella di Grisenti e compagni. Democristiani si nasce, non si diventa. E’ quel che non ha capito il Pd nel momento in cui ha perso le radici inseguendo battaglie di retroguardia e perdendo vent’anni a combattere Berlusconi, anziché pensare a rinnovarsi. E così mentre Bersani combatteva il Cavaliere i giovani democristiani, zitti zitti, piano piano, come novelli cuculi, volavano nel nido del Pd deponendo le loro uova, che ora si sono schiuse.
UN NUOVO CENTRO CUCINE, di Ettore Zampiccoli UN NUOVO SPAZIO PER I TUOI DESIDERI.
Luigi Pintor, già direttore del Manifesto una quindicina di anni fa scriveva con una certa soddisfazione “non moriremo democristiani”. Invece in questo autunno dorato e incerto si
sta rafforzando negli osservatori e nei politologi la convinzione che “moriremo democristiani”. Non che, tutto sommato, mi dispiaccia ma vediamo di capire il perché.
quello di comunista doc, vetero o neo che sia. Anzi il suo modo di proporsi, di argomentare, la sua spavalderia ricorda più il berlusconismo che il bersanismo a perdere. E non a caso lo stesso Renzi ha detto che Bersani è ormai “spompo”. Ebbene questi nuovi e giovani protagonisti stanno mettendo alle corde chi bene o male ha tentato di interpretare in questi anni la Premiata Ditta: Bersani sta facendo la fine che farà, Barca si è perso nelle nebbie dell’ideologismo vuoto e un po’ snob, degli altri di sicura matrice e pensiero comunista o post comunista non si parla nemmeno più. C’è da giurarci ma, dopo il congresso, il trio Letta-Franceschini-Renzi prenderà definitivamente in mano il partito e allora chissà
Zeni un giovane promettente che ha dimostrato di sopportare malamente le liturgie della sinistra, Alessandro Andreatta di sicura fede cattolico/democristiana, senza parlare del parlamentare Tonini, tanto per fare qualche nome. E’ una generazione che sta cambiando la pelle di quel che po’ che resta del Pd. Ma le situazioni più interessanti si ritrovano al centro, quell’ampio bacino che – come una vecchia e cara mamma – è sempre pronto ad accogliere tutti. E in questa area che si giocheranno i destini futuri del Trentino e che potrebbero riservarci inattesi scenari. Infatti dicano i lettori che differenza fa tra un Grisenti e Viola da una parte e un Rossi dall’altra. Non conosciamo più di
quali scenari nuovi si apriranno. Certo non potranno ribattezzare il PD Democrazia Cristiana ma sicuramente vi metteranno dentro contenuti, modi di fare, atteggiamenti e ragionamenti che con la vecchia e ormai spompata sinistra avranno ben poco a che fare. A ben guardare questo processo è in atto, silenziosamente, anche a Trento. Vediamo un paio di situazioni. Nel Pd della vecchia guardia - non ci riferiamo al dato anagrafico - chi resta? Pinter ormai appare di fatto archiviato, il buon Pacher con stile e tempismo ha deciso di abbandonare la barca, Nicoletti si è già perso nelle nebbie romane. Poi ci sono i giovani rampanti. Olivi, più vicino a Marangoni che a Marx, Luca
tanto Mosna, il candidato presidente delle liste civiche di centro, ma non pensiamo sia un nostalgico del pensiero unico e di sinistra, del partito della spesa pubblica, dell’idea che la Provincia deve essere ovunque ed insinuarsi dappertutto togliendo spazio al cittadino, al privato, al professionista. Grisenti è di scuola democristiana e lo dimostra, tra l’altro, la caparbietà con la quale è risorto dalle sue difficoltà. Viola pure con l’aggravante di essere fervido seguace della Compagnia delle Opere. E Rossi? Ma vi pare che il Patt sia di sinistra. Ai tempi di quell’indomito combattente che era Enrico Pruner il Patt era capace di battaglie memorabili sia contro la sinistra, in nome di Dio Heimat e Famiglia, sia
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L’azienda
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Le tappe fondamentali dell’elettricità a favore della borgata è presto riassunta. Nel 1899 la progettazione e la costruzione della prima centrale di “Stèle”, in sponda sinistra dell’Arnò, e il 17 dicembre 1900 “sul far delle sette e 30 venivano illuminate a luce elettrica le lampadine pubbliche” (Boni). Poi, nel 1934, si passa alla realizzazione della seconda centrale di “Prada”, sempre in sponda sinistra dell’Arnò, ma a valle di quella di “Stèle”. Nel 1959 un vero salto di qualità con la costruzione della centrale “Bersaglio”, in sponda destra dell’Arnò, sul Comune di Bolbeno, con lo sfruttamento delle acque dei torrenti Aprìco e Squèro ed in seguito (negli anni ’80) anche dell’Arnò; operazione, che venne voluta, progettata e portata a termine dall’Azienda Elettrica di Tione che nel 1949 venne trasformata in una municipalizzata denominata Azienda Elettrica Municipalizzata (A.E.M.) per poi diventare Azienda Elettrica e Acquedotto Municipalizzati (A.E.A.M) che ebbe come primo presidente il rag. Alfiero Andreolli. Successivamente, nel 1995, la denominazione da A.E.A.M. è stata trasformata in Azienda Servizi Municipalizzati (A.S.M.) per poter effettuare anche altri servizi. Giunti agli anni 2000, in seguito all’incrementata corsa del progresso in tutti i campi della tecnica e sotto il crescente sviluppo socioeconomico sempre assetato di energia, i dirigenti e gli amministratori responsabili della ASM sentirono la pressante necessità di adeguare la produzione di energia elettrica secondo i criteri imposti da una situazione ormai del tutto diversa da quella del 1899 prima e di quella del 1959 poi,
Rimessa a nuovo la centrale idroelettrica di Tione In ricordo del fondatore dell’ASM Alfiero Andreolli
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di Mario Antolini Musón
ottobre 2013: Tione inaugura la messa a nuovo, secondo i più moderni accorgimenti tecnici, della centrale “Bersaglio” realizzata nel 1959. Va però ricordato che i Tionesi - fra i primi nel Trentino - la “luce elettrica” l’avevano già conosciuta e goduta dal 1900, come già dettagliatamente ed esaurientemente descritto nell’importante e bel volume della ASM di Tione, scritto da Lorenzo Cazzolli: “Dall’acqua all’energia”, certamente già in possesso d’ogni famiglia tionese.
La nuova centrale
attraverso l’ampliamento dell’edificio della centrale Bersaglio in modo da acconsentire l’installazione, all’interno, di tutte le nuove apparecchiature di comando, di controllo, di automazione ed i trasformatori. Tutte le opere sono state oggetto di intervento di rifacimento e ammodernamento. Alle opere di presa si è provveduto al risanamento di tutte le strutture in cemento armato, alla sostituzione di tutte le paratoie, alla installazione dei defogliatori automatici, alla realizzazione dell’automazione e del telecontrollo. Per la derivazione dell’Aprìco si è prov-
PROGRAMMA DELL’INAUGURAZIONE SABATO 5 OTTOBRE 2013 Ore 11,00 - Presentazione e saluti delle Autorità. Ore 11,20 - Intervento del prof. Lorenzo Cazzolli. Ore 11,30 - Scopertura del cippo commemorativo al rag. Alfiero Andreolli.. Ore 11,40 - Intervento commemorativo del dott. Mario Antolini . Ore 11,50 - Intervento dell’arch. Gianpaolo Antolini, ideatore del cippo. Ore 12,00 - Apertura e visita alla centrale. Alle ore 15,30, presso il Municipio (sala nord al 3° piano), il Convegno sul tema: “Acquedotti di montagna, nuove opportunità di produzione di energia rinnovabile”; relatore il prof. ing. Maurizio Fauri dell’Università degli Studi di Trento. Sarà disponibile un servizio di trasporto “In trenino” per la visita alla centrale, dal primo pomeriggio fino alle ore 17, ad intervalli di circa 40 minuti.
veduto alla sostituzione di gran parte delle tubazione in pressione; è stato installato un nuovo gruppo di generazione costituito da una turbina idraulica tipo Pelton a un getto, accoppiata ad un generatore della potenza di 400 kW. Per la derivazione dell’Arnò è stato installato un nuovo gruppo di generazione costituito da due turbine idrauliche tipo Francis installate su un unico generatore della potenza di 500 kW. Tale soluzione è stata adottata al fine di migliorare i rendimenti del gruppo alle diverse portate. Tale accorgimento permette un recupero di efficienza che si traduce in una maggior produzione stimata in circa 200.000 kWh/anno. Per la derivazione dello Squèro è stato installato un nuovo gruppo di generazione costituito da una turbina idraulica tipo Pelton a due getti, accoppiata ad un generatore della potenza di 300 kW. Le nuove turbine sono state realizzate dalla ditta Troyer Spa di Vipiteno, che ha anche provveduto all’installazione di tutti gli impianti a alla fornitura dei generatori di tipo sincrono marca Uljanik e dei trasformatori marca SEA. Tra gli accorgimenti innovativi vi è il
sistema di raffreddamento dei generatori a liquido in circuito chiuso, che evita l’ingresso di polvere nel generatore e l’uscita di aria calda e, di conseguenza, del rumore fuori dall’edificio di centrale. Il recupero di efficienza atteso con i rendimenti migliori delle nuove macchine, turbine idrauliche, generatori, trasformatori permetterà di incrementare la produzione di energia elettrica di circa 500.000 kWh/anno pari ad oltre il 13 per cento della producibilità media di 4,6 milioni di kWh. Le opere civili sono state realizzate dall’impresa Vaglia di Condino, il progetto, la direzione dei lavori e la sicurezza sono stati a cura del prof. ing. Maurizio Fauri, ing. Michele Tarolli, ing. Christian Zanol, ing. Manuel Gubert e dott. Albert Ballardini. Le pratiche GSE sono state curate dallo studio Frosio. Congiuntamente al completo rifacimento della centrale Bersaglio, a monte della stessa si è provveduto alla realizzazione di una piccola centrale idroelettrica denominata “Canzane-1” in prossimità della vasca di interruzione dell’acquedotto dell’Usèra. L’impianto uti-
La pagina del giornale dell’inaugurazione del 1959
lizza la portata dell’acquedotto di 40l/sec sul salto di circa 250 metri per produrre la potenza di 90 kW, con una produzione annua attesa di circa 800.000 kWh. La nuova turbina e gli impianti elettromeccanici sono stati realizzati dalla ditta Troyer
Spa di Vipiteno, le opere civili sono state realizzate dall’impresa Mosca Costruzioni di Bersone, il progetto, la direzione dei lavori e la sicurezza sono stati a cura dell’ing. Paolo Palmieri, ing. Alberto Tomasi e arch. Michele Zambotti.
Potenzialità e servizi in continua crescita
Possono interessare i cortesi Lettori alcuni dati sulla produzione di energia, sulla rete servita, sulla consistenza dei servizi pubblici e dei consumi. Energia prodotta: - centrale Stèle (cessata nel 1976): circa 400.000 kWh/anno; - centrale Prada (cessata nel 1984): circa 800.000 kWh/anno; - centrale Bersaglio fino al 2011: circa 4.500.000 kWh/anno; - nuova centrale Bersaglio dal 2012: almeno 5.000.000 kWh/anno; - centrale Canzane-1 dal 2012: circa 800.000 kWh/anno. Chilometri di rete elettrica: - nel 1900: stimati 10.000 metri; - nel 2013: 21.000 metri in media tensione e 48.000 metri in bassa tensione. Potenza richiesta per l’illuminazione pubblica: - nel 1900: n° 760 punti da 1candela/cd ed un consumo di circa 2.000 kWh/anno; - nel 1959: circa n° 1.000 punti; - nel 2013: circa 1.120 punti per una potenza di 140 kW ed un consumo di circa 500.000 kWh/anno. Energia richiesta/consumata dai cittadini: - nel 1900: circa 20.000 kWh/anno; - nel 1960: circa 1.320.000 kWh/anno; - nel 2013: circa 25.000.000 kWh/anno.
L’azienda
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Ad “Alfiero Andreolli”: una intitolazione dovuta Con opportuna e saggia scelta gli attuali dirigenti dell’Azienda Servizi Municipalizzati di Tione, in pieno accordo con l’Amministrazione comunale, hanno deciso di intitolare la rinnovata centrale “Bersaglio” al nome di Alfiero Ed è bene ricordarne la memoria - specie su queste colonne “giudicariesi” - perchè si tratta di una di quelle persone che hanno lasciato grande traccia di sè nel campo amministrativo e nel settore operativo, ma che troppo spesso vengono purtroppo dimenticate, cosicché i loro nomi non riescono ad oltrepassare i confini tra il tempo che sono state con noi e le generazioni successive. Alfiero Andreolli è nato a Milano il 3 dicembre 1907 dove la famiglia faceva parte dei tanti - troppi - emigranti che hanno dovuto cercare lontano da casa la fonte del proprio sostentamento. Durante la prima guerra mondiale, nel 1917, restò orfano per la perdita del padre a seguito di una ferita al fronte; rimase, quindi, con i fratelli, alle cure di mamma Ginevra: una donna adamantina che si dedicò con sacrificato impegno a farlo crescere con rigida ed esemplare disciplina, che caratterizzerà la sua personalità di cittadino e di amministratore. Nello stesso anno entrò già nelle cronache del paese per essere stato scelto a presentare l’omaggio della scolaresca locale all’imperatore asburgico Carlo I in visita alla borgata, e ricevendone in ricordo un orologio d’oro, con l’effige dell’aquila austriaca, tuttora conservato dal figlio Marcello. Di questo fatto storico ne ha lasciato memoria mons. Donato Perli nel suo noto “Diario”. Dopo il conflitto frequentò il Regio Istituto Tecnico di Rovereto
Andreolli: una persona che ha onorato la “sua” Tione e, nel tempo stesso, le Giudicarie per la sua dedizione al bene comune, con una particolare attenzione al settore idroelettrico. sua funzionale razionalizzazione sempre più accurata fino a portarla alla realizzazione, nel 1959, della centrale “Bersaglio”, allora all’avanguardia, ed oggi - 2013 - riportata agli stessi più avanzati ambìti traguardi.
uscendone, nel 1926, con il diploma di abilitazione tecnica “Commercio e Ragioneria”. Nel 1929 si sposò con Giovanna Antolini ed, in seguito all’assunzione come ragioniere dalla ditta R.O.S.A. (Razionale Opificio Spazzole ed Affini) di Emilio Covi, gli venne affidato l’incarico di responsabile delle Terme di Comano: compito che svolse con esemplare dedizione. Nel 1935, però, venne chiamato a ricoprire la carica di Commissario prefettizio del Comune di Tione di Trento, dal 1928 composto anche dalle “frazioni” di Bolbeno, Zuclo e Saone; incarico che ben presto si trasformerà nella nomina a Podestà: carica che coprì fino al secondo dopoguerra, quando subentreranno le radicali trasformazioni che conosciamo. La sua attività di pubblico amministratore è rimasta esemplare sotto tutti i punti di vista: la sua forte e rigida formazione, legata alla competenza della professionalità e ligia al dovere, lo hanno imposto all’ammirazione
della popolazione e dei Giudicariesi e riconosciuto come fra le personalità maggiormente autorevoli e meritevoli di stima in ogni settore in cui si sia trovato ad operare. A “TioneNotizie” l’eventuale compito di rinverdire la memoria del suo operato come Sindaco zelante e attivamente presente. Nel secondo dopoguerra “scoppia” in Andreolli l’assillo dell’energia elettrica. Si evidenzia in quell’epoca, a livello sociale, l’interesse nazionale per accaparrarsi le acque dell’arco alpino e, quindi, ebbe inizio l’impari lotta fra la povera ed abbandonata montagna e le bramosie che salivano dalla pianura e dalla penisola. Andreolli trovò il primo campo d’azione nell’Azienda Elettrica di Tione che, nel 1949, venne trasformata in una municipalizzata di cui egli divenne il primo presidente, dimostrando immediatamente le sue capacità dirigenziali; infatti con un impegno, che aveva dell’eccezionale, volle l’Azienda operativa al massimo, giungendo alla
Ma la battaglia maggiore in campo idroelettrico la stavano, allora, portando le grandi società del settore, che avevano posto gli occhi e le brame - in terra giudicariese - sulle acque della Sarca e del Chiese. Scriveva, a testimonianza, Carlo Bleggi: «Alfiero Andreolli si fece subito ascoltare per l’incisività e la volontà d’azione che esprimeva, per l’intuizione colla quale aveva denunciato il pericolo incombente all’intera comunità giudicariese e trentina, derivante dall’attuazione dei grandiosi impianti idroelettrici in corso di realizzazione sulla Sarca e sul Chiese». E proprio l’Andreolli, in data 16 marzo 1951, promuoveva la costituzione del “Consorzio dei Comuni Giudicariesi” al quale aderirono i Comuni di Tione, Storo, Bleggio Inferiore, Bocenago, Bondo, Caderzone, Lomaso, Pieve di Bono, Pinzolo, Roncone, San Lorenzo in Banale e Strembo; vennero nominati presidente il rag. Alfiero Andreolli e vicepresidenti l’ing. Fulvio Franceschetti e il maestro Severino Boroni; segretari ne furono prima Anselmo Antolini e successivamente Mario Antolini. Furono gli anni della legge dei Bim: anni di ansie e di
Alfiero Andreolli
impegni inenarrabili, sempre in contatto con il lombardo sen. Athos Valsecchi (Gravedona 1919-Roma 1985) e con il piemontese avv. Gianni Oberto (Brosso 1902-Ivrea 1980) con i quali l’Andreolli percorse il tortuoso cammino che finalmente portò all’emanazione della legge 27 dicembre 1953, n. 959 che prevedeva la costituzione dei Consorzi dei Comuni dei bacini imbriferi montani (Bim). A ragion veduta posso personalmente testimoniare - avendo vissuto quel periodo in prima persona... giorno e notte (!) - che soprattutto ai tre personaggi sovranominati va il grande e l’incomparabile merito della nascita dei Bim così come sono oggi costituiti, ossia per Consorzi singoli per ciascun fiume e limitati a livello provinciale: l’essere giunti a questo traguardo è costato parecchio. Raggiunta la costituzione del Bim toccò all’Andreolli la prima presidenza del Consorzio Bim del Sarca-Mincio-Garda in provincia di Trento, con il non facile compito della compilazione dello Statuto e del Regolamento in considerazione, in particolare, che il nuovo Ente comprendeva anche le zone del Basso Sarca e della Val di Ledro, oltre alcuni Comuni di altri ambiti limitrofi con acque che confluiscono nel bacino imbrifero della Sarca. Date le sue rare capacità, venne chiamato a rendersi disponibile in vari incarichi pubblici, nei quali
si distinse per la sua costante dedizione: Podestà di Tione (1935-1945); Commissario prefettizio del Comune di Sténico (1940-1944); Presidente dell’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Madonna di Campiglio (1948-1955); Presidente dell’Azienda elettrica di Tione (1949-1960); Presidente del Consorzio dei Comuni Giudicariesi (1951-1954); Presidente del BIM del Sarca-MincioGarda (1954-1963); Presidente della Società Funivie di Madonna di Campiglio (1952-1958); Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Mandamentale di Tione (1954-1958); Consigliere Provinciale (come Indipendente nella lista della DC) nella terza legislatura (1956-1960) ricoprendo le cariche di Presidente della “Commissione legislativa per gli affari generali” e di Segretario della “Commissione legislativa finanze e patrimonio”. Poi, nel 1972, la terribile malattia che lo colpì togliendogli persino la voce: la sua arma più appropriata. Fu obbligato a lasciare ogni attività e costretto a trascorre i suoi ultimi anni completamente avulso da quella società da lui intensamente vissuta ed alla quale aveva saputo dare tutte le potenzialità della sua professionalità e del suo entusiasmo. Morì nella “sua” Tione nell’anno 1984. A lui il meritato ricordo dei Tionesi e di tutti i Giudicariesi. Mario Antolini
OFFICINA POLLINI & CHIODEGA S.a.s. Viale Dolomiti di Brenta, 22 38086 Madonna di Campiglio - TN Tel. e fax: 0465 441284
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Arte
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Ed ancora, “Concetto spaziale” dove la presenza di un mausoleo classicheggiante viene ridefinita con la distorsiva emanazione luminosa di “tre anime rock” mentre galleggiano nella notte. Così come appare turbativa dell’ordine costituito la descrizione di un languido bacio saffico, immortalato dentro il proscenio di una panoramica fortemente malata, sorta di atmosfera da apocalisse piena di gas velenosi. I segni di Franco Cis pure nella loro riconoscibilità realistica provengono dalle intensità di una cultura dove si fondono nuovi linguaggi posti a confine fra fotografia, cinema e nuova iconografia Pop, in una dilatazione di messaggi “artificiali” eco e fragore delle comunicazioni mediatiche degli ultimi 60 anni, a partire proprio dalle emanazioni della cultura Rock. Non manca certo il deciso richiamo all’epoca dei computer, intesa come manifestazione del nuovo corso intrapreso dall’arte, divisa fra rappresentazione della frammentarietà e determinazione delle icone monumentali, pensate come forma totalizzante della coscienza. Una ricerca multidirezionale che, sulla scorta delle intenzioni della Pop Art, non disdegna di parafrasare gli indirizzi della pubblicità pensando di ridurre le distanze fra le culture “High and Low”, rimaste tradizionalmente sempre distanti. Insomma, se nella cultura del Rock prima abbiamo fatto i conti con le immagini di Guy Peellaert, passando poi per una rimodulazione stilistica dovuta alla magnificenza delle copertine dei dischi
Franco Cis fra musica e pittura
Uno sguardo alla produzione di un giovane e bravo artista ledrense Ospite al Centro Stugraffito metropolitano di Alessandro Togni di Judicaria per una viene estesa alla sua settimana ad iniziare dal 9 agosto è arrivato Franco massima potenza con il ritratto di un notturno autore Cis, giovane e bravo artista ledrense capace di muover- dall’aspetto allarmante; “Usa today” insiste sulle dinasi con disinvoltura fra opere di pittura e composizioni miche espressive nel rapporto fra corpo femminile e di musica. Le sue figurazioni fortemente attraversa- prigionia psicofisica della modernità, davanti a fondali te da segnali della contemporaneità, sembrano porsi inondati di effetti “stars & stripes”; “Nobody’s wife” come catalogo delle percezioni di un futuro prossimo dentro uno scatto frontale in bianco e nero verifica la a venire immerso in atmosfere dove regnano elementi solitudine di una ragazza abbracciata alla sua electric di estrazione giovanile: in “The Artist” la strategia del guitar, unico e fedele amore rimasto.
che in epoca ’70 hanno concorso alla percezione dei dati culturali e artistici, eccoci ora in un confronto da non teme-
re, ad osservare le suggestive e “mitiche” macro immagini di Franco Cis, dentro le quali si intuisce e si riconosce una
discendenza genetica d’origine Rock. E non di meno la qualità di questo artista si esprime anche nella sua voca-
zione musicale: l’ultima opera in questo senso, rilasciata nel 2013, si intitola “Radio Killer”, un cd autoprodotto
Sagra di san Luigi: estate d’arte a Breguzzo Tre giorni di festa a Breguzzo, in occasione della Sagra di San Luigi, dove le Associazioni del paese hanno lavorato sodo per offrire a tutti l’occasione di ritrovarsi in piazza e divertirsi insieme. Venerdì 26 luglio serata dedicata ai giovani organizzata dal gruppo “The Mates”, con musica e intrattenimento; sabato 27 e domenica 28 grande impegno dei ragazzi della Pro Loco per animare il paese con tante iniziative che hanno soddisfatto adulti e bambini, come la passeggiata a dorso di pony, i giochi gonfiabili, l’animazione e le serate danzanti. E in occasione della Sagra, in seguito alla conclusione dei lunghi lavori che sono stati necessari per l’ammodernamento delle reti dei servizi all’interno del paese, e la posa in opera degli impianti della banda larga e della distribuzione del gas, sono stati riconsegnati alla popolazione spazi e luoghi rinnovati, come l’aiuola realizzata nel piazzale della Casa delle Associazioni, con postazione wi fi; e il piccolo giardino, con nuove panchine,
alberi e fiori, a lato della Chiesa. L’Amministrazione Comunale ha organizzato la manifestazione ESTATE D’ARTE A BREGUZZO, con l’esposizione di un’opera lignea dell’artista Mirca Franzoi, dedicata alla famiglia, e lo scoprimento di tre opere pittoriche dell’artista Pierluigi Dalmaso, dedicate al tempo passato. Lavorare al servizio dei propri cittadini, significa avere le giuste attenzioni per ogni aspetto della vita pubblica, e un ambiente ed un paesaggio ben curati contribuiscono a rasserenare l’animo di chi ci vive, sono un’attrazione per i turisti e costituiscono un invito a ritornare nelle nostre valli. Queste opere richiamano alla mente i valori della nostra cultura e della nostra terra, ricordano la ricchezza della vita di paese, dove esistono ancora profonde relazioni e dove ancora è possibile la condivisione ed una intensa vita sociale. La collocazione della scultura che raffigura l’abbraccio della famiglia, valorizza e completa la riqualificazione del punto all’incrocio fra la
chiesa, la scuola materna, la casa delle associazioni e lo svincolo che porta al municipio: tutti luoghi determinanti per la vita del cittadino. L’opera rappresenta il primo luogo che ci accoglie e che ci aiuta a crescere e ad essere noi stessi, dove si imparano l’ascolto e le relazioni e ci si sente accolti e benvoluti; suscita buoni sentimenti nel cuore di chi la guarda; ci fa sentire a casa nel nostro paese e ci fa sentire sempre più un’unica famiglia. La novità di queste opere d’arte, che Breguzzo può vantare di
custodire per i propri cittadini e per i turisti che trascorrono qui il loro tempo libero, è che, collocate all’aperto, saranno sempre alla portata di tutti; come le lunette di Pierluigi Dalmaso, elemento artistico di abbellimento nella riqualificazione della piazza del Cantò de Sora. Un doveroso ringraziamento è andato all’Amministrazione precedente, e al Geometra Lino Bonazza, che ha curato la scelta dei soggetti ed i dettagli pittorici con l’artista che li ha realizzati. Sono scene che raffigurano le at-
nel quale troviamo otto tracce completamente scritte, suonate, cantate ed arrangiate dall’autore che molto dicono sulle sue volontà espressive. I brani si muovono dentro narrazioni profumate di southern rock americano, impressioni di viaggio fra polvere e sangue, sogni irriverenti ed estasi restituiti dagli impulsi di una inclinazione ribelle. Il suono delle origini a volte un poco amaro per qualche persistente traccia di blues, il verso sguaiato e profumato di glam “loureediano” in odore di disubbidienza, la forma della solitudine distribuita fra le note con grande attitudine ed una sorta di omaggio all’indimenticabile J.J. Cale, recentemente scomparso. Franco Cis fra aloni di ricordo e altrettanti indirizzi di futuro riesce a distribuire sensibilità morbida componendo ballad da vero figlio del rock, aggiungendovi peraltro un velo di tristezza con la sua voce a volte cupa, a tratti più benevola ma sempre intrisa di ruvido, colla e sabbia mescolate. Da conoscere! Buon futuro nell’arte.
tività del passato: il tagliapietre, i boscaioli e i bambini che slittano in allegria, immagini realistiche e vivaci, che ci trasportano alla vita di una volta, con le sue fatiche e le sue soddisfazioni, con i suoi valori di semplicità e naturalezza, riconsegnate simbolicamente alle nostre generazioni, perché rimanga vivo lo spirito di autenticità che ha caratterizzato la nostra comunità nel passato, e di cui c’è tanto bisogno anche oggi, orgogliosi di appartenere a questa realtà e consapevoli della grande responsabilità che abbiamo di trasmetterla ai nostri figli. Presso “i Vòlt del Comune” si è poi inaugurata la mostra pittorica “C’era una volta…” di Pierluigi Dalmaso: scene paesane, luoghi ed oggetti della tradizione e della nostra cultura di montagna, visitabile fino alla fine di agosto, tutti i giorni dalle 17 alle 19. Tutta la manifestazione è stata magistralmente guidata da Manuela Sartori che ha introdotto gli interventi degli amministratori e del critico d’arte Alessandro Togni, che ha illustrato tutte le sfumature e la straordinaria sensibilità degli artisti e la loro capacità di evocare emozioni, sentimenti e ricordi. La banda sociale di Roncone, di cui fanno parte anche una decina di bandisti di Breguzzo, ha accompagnato con la musica questa manifestazione paesana con allegria e vivacità nello spirito più autentico del fare festa insieme!!! Flavia Dalbon
Rubrica legale L’accettazione non è altro che una dichiarazione di volontà del chiamato diretta all’acquisto dell’eredità; non può essere parziale (quindi non si possono accettare solo alcuni beni e non altri) ed è irrevocabile. Gli effetti dell’accettazione risalgono al momento in cui si è aperta la successione. Il diritto di accettare l’eredità si prescrive nel termine ordinario di dieci anni dal giorno dell’apertura della successione. Quanto alle modalità, l’accettazione può essere pura e semplice oppure con beneficio di inventario. Con la prima si determina la confusione tra il patrimonio del defunto e dell’erede e quest’ultimo sarà quindi responsabile dei debiti ereditari per i quali risponderà anche con il proprio patrimonio (i creditori del de cuius potranno soddisfarsi anche aggredendo i beni dell’erede). Diversamente, l’accettazione con beneficio di inventario ricorre quando l’erede intende impedire la confusione tra il suo patrimonio e quello del de cuius, circoscrivendo le conseguenze economiche di una successione in cui i debiti superino i crediti. In questo caso, infatti, l’erede ottiene dalla legge di rispondere delle obbligazioni
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Accettazione dell’eredità, pro e contro Una tematica che afferisce ai rapporti famigliari trattata nel libro secondo del Codice civile
Nel nostro ordinamento diviene erede unicamente il soggetto che voglia essere tale, diversamente nessuno può, contro la propria volontà, acquisire il patrimonio del de cuius (soggetto che è venuto a mancare). Pertanto, prima trasmessegli dal defunto solo nei limiti del valore del patrimonio ereditario. L’accettazione beneficiata è una facoltà per ogni chiamato, nonostante eventuali divieti che possono essere stati indicati in testamento, che non avranno, invero, alcun valore. È una facoltà personale, nessuno, nemmeno i creditori, possono imporre un’accettazione con beneficio di inventario da parte del chiamato all’eredità. In alcuni particolari casi, la legge prevede che l’accettazione beneficiata sia un obbligo, questo accade per il rappresentante di incapaci
assoluti e relativi (ad esempio i minori) ovvero di associazioni, persone giuridiche, fondazioni ed enti non riconosciuti. Per l’accettazione con beneficio di inventario è prevista una forma solenne attraverso una dichiarazione che va fatta in Tribunale (innanzi al Cancelliere) ovvero ricevuta da notaio. In mancanza di solennità l’accettazione si considera pura e semplice. Il chiamato che si trovi nel possesso dei beni ereditari avrà l’onere di procedere all’inventario entro tre mesi dall’apertura della successione o della notizia della chiamata all’eredità e do-
di essere considerato erede ogni soggetto è “chiamato all’eredità”. Il chiamato avrà quindi il diritto di accettare l’eredità oppure no. Solamente con l’accettazione egli potrà essere considerato in tutto e per tutto erede. vrà decidere se accettare o rinunciare entro i quaranta giorni successivi; in caso di inosservanza dei termini egli sarà considerato erede puro e semplice. Qualora invece il chiamato non sia nel possesso dei beni ereditari può accettare con beneficio fino a che non sia prescritto il diritto di accettazione (10 anni); se accetta con beneficio dovrà provvedere all’inventario entro i successivi tre mesi. L’erede beneficiato diventa amministratore del patrimonio ereditario anche nell’interesse dei creditori del de cuius ai quali deve rendere conto. Egli deve mantenere
la destinazione dei beni ereditari diretti alla soddisfazione dei creditori; perciò può compiere ogni atto di straordinaria amministrazione avente scopo conservativo purché sia autorizzato dall’autorità giudiziaria. Tra i suoi obblighi principali vi è quello di soddisfare i creditori ereditari e legatari. È possibile anche decadere dal beneficio di inventario nei seguenti casi: omissioni o inclusioni dolose nell’inventario, alienazione di beni o costituzione di garanzie reali (ipoteche) su di essi senza autorizzazione del giudice, inosservanze procedurali.
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Va detto, infine, che anche i creditori, a contrario, possono avere l’interesse che il patrimonio del defunto non si confonda con quello dell’erede quando quest’ultimo sia particolarmente indebitato e accetti l’eredità puramente e semplicemente. In questo caso è evidente che il creditore del de cuius potrebbe perdere le proprie garanzie. Proprio per evitare ciò il legislatore ha previsto la possibilità per i creditori e legatari del defunto di richiedere la separazione dei beni di quest’ultimo da quelli dell’erede. In questo modo i creditori (o legatari) avranno la preferenza nel soddisfacimento sui beni ereditari rispetto ai creditori dell’erede ovvero dei creditori e legatari del de cuius che non hanno richiesto la separazione. Il diritto alla separazione va esercitato entro il termine di decadenza di tre mesi dall’apertura della successione e si esercita, per i beni mobili, con domanda giudiziale mentre, per i beni immobili, mediante iscrizione sopra ogni bene con l’indicazione del credito, nome del defunto e dell’erede se conosciuto. Avv. Francesca Zanoni Fiavé (http://avvocatofrancescazanoni.wordpress.com/)
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Società
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Originale ed apprezzata iniziativa di attenzione ambientale di Sat e Comitato Folk di Daone
La giornata ecologica diventa “Eco-sportiva” Così, domenica primo settembre, bambini e ragazzi hanno avuto l’opportunità di trascorrere una giornata insieme, facendo da spazzini in uno dei luoghi più frequentati dai turisti e scoprendo quanto sia divertente ed emozionante il boulderismo, sport che sta facendo conoscere questa bellissima valle a moltissimi ragazzi, italiani e stranieri. Una caccia al tesoro a squadre per iniziare la giornata, anzi, una caccia allo sporco, perché quando si tratta di trovare bottiglie, lattine, cartacce e mutande (sì, mutande!) in mezzo al bosco non si può certo parlare di tesoro, e poi… vediamo chi differenzia meglio! Quattro squadre, una più brava dell’altra nello scovare lo sporco, una più attenta dell’altra nel differenziare i rifiuti recuperati, tre giudici imparziali, che dopo un lungo confronto hanno decretato tutti vincitori!
“B
ambini, domenica faremo la giornata ecosportiva!” “Ma cosa e’???” “Una giornata speciale, un po’ ecologica e un po’ sportiva! Andremo a pulire un sentiero e poi ad arrampicare!” Fra un round e l’altro di questa particolare “caccia al tesoro” SAT e Comitato Folk hanno seminato qualche nozione, semplice ma fondamentale, su quanto sia importante differenziare i rifiuti, su quali rifiuti possono essere conferiti nei vari cassonetti (non tutta la plastica va buttata “nella plastica”!), ma soprattutto su quanto sia necessario produrre meno rifiuti possibili, e insieme ai cacciatori di sporco hanno intrattenuto una breve chiacchierata sul sentimento più bello con cui ci si dovrebbe avvicinare alla montagna: il rispetto. Rispetto non solo dell’ambiente (abbiamo visto che un bosco in cui crescono lattine, bottiglie e fazzoletti non è un “bel bosco”, ma soprattutto non fa bene al bosco, lo fa ammalare),
ma anche rispetto degli animali, della vegetazione, del silenzio dei luoghi (silenzio a cui purtroppo,nel mondo caotico in cui viviamo, non siamo abituati, ma che merita di essere ascoltato) e rispetto delle altre persone (ecco, magari questo
Una giornata a misura di bambino, pensata dalla SAT di Daone e organizzata in collaborazione con il Comitato Folk di Daone, per vivere la nostra Valle e scoprirla da un punto di vista differente dal solito.
non solo in montagna, ma tutti i giorni in ogni momento!). Carichi di entusiasmo e soddisfatti del loro operato, grandi e piccini hanno raggiunto La Plana, dove ad aspettarli c’era Patrick Ghezzi, esperta guida alpina, che con infinita
Ottobre in rosa con la LILT: prevenire è vivere
Torna ad ottobre, ed è la ventesima edizione, la Campagna nastro Rosa della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) dedicata, in particolare, alla prevenzione del tumore al seno. La Campagna ha come obiettivo quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella informando il pubblico femminile, con una serie di iniziative che coinvolgeranno anche le Giudicarie, sugli stili di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare. In tutto il Paese - come nel resto del mondo – si tingeranno ancora una volta di rosa, colore simbolo della Campagna, tanti monumenti, statue ed edifici storici che resteranno illuminati per una o più notti a testimoniare che, grazie a una corretta prevenzione, questa malattia si può e si deve vincere. Ciclamini, nastri, luci anche le Giudicarie si tingeranno di rosa perchè l’attenzione sia desta sulla necessità della prevenzione.
LILT Delegazione Valli Giudicarie Via Damiano Chiesa 8 (Tione) tel 0465 322000 delegazionegiudicarie@lilttrento.it aperture: martedì e venerdì, 15 – 17
Servizi offerti dalla delegazione Lilt Giudicarie: - Gruppo “Donne come Prima”: una volontaria gestisce presso la sede di Tione un gruppo di donne operate al seno che si incontrano regolarmente per discutere dei vari problemi e sostenersi a vicenda - Fisioterapia e trattamento del linfedema - corsi di ginnastica dolce e di acqua gym in piscina per donne operate - Servizio psicologico per malati oncologici e familiari - Visite dermatologiche di controllo - Serate di educazione sanitaria con medici oncologi o esperti, anche su richiesta dei comuni - Corsi per smettere di fumare in collaborazione con APSS di Tione - Corsi formativi per nuovi volontari Per sostenere tutte le attività l’associazione si autofinanzia grazie alla generosità di chi ne condivide gli obiettivi e decide di fare un’elargizione liberale o diventa socio (quota associativa a partire da 15 euro). I volontari LILT non fanno raccolta fondi “porta a porta”, né tramite telefono. Per le donazioni rivolgersi alla sede di Tione o tramite la Cassa Rurale Adamello Brenta (IBAN IT 55 P 08024 35660 000004090923) (d.r.)
pazienza ha permesso anche ai più piccoli di sentirsi grandi scalatori. Un passo alla volta, una parola di incoraggiamento, qualche applauso e la sicurezza che Patrick col suo modo di fare cosi spontaneo, ha saputo trasmettere, e anche i più timorosi hanno raggiunto il traguardo, con appagamento e felicità! Da un boulder alla portata di tutti (anche delle mamme) a quelli più impegnativi (alla portata solo dei bambini!) passando da prove di equilibrio e di abilità su un percorso speciale che Patrick ha preparato apposta per noi con tronchi, rami e sassi. Mettersi alla prova, fare i conti con le proprie capacità, sfidarsi con gli amici, e rendersi conto che ad ogni nuovo giro si diventa sempre più bravi e ci si diverte
sempre di più: la giornata ecosportiva è stato anche questo! Ma e’ stato anche permettere ai bambini di sedersi ai piedi di un grande “albero del riciclo” e di raccontarsi vicendevolmente, con il linguaggio che a loro è più consono, perché e cosa possiamo fare per essere davvero rispettosi dell’ambiente: così i bambini dell’asilo, con una poesia, hanno spiegato ai loro amici più grandi che “Mentre giochi coi colori,puoi scoprir nuovi valori: il rispetto dell’ambiente,della terra e della gente.”, i bambini delle scuole elementari, hanno realizzato un libro con materiale di recupero e hanno raccontato la storia dell’orso Winston che saggiamente ha ricordato che “ognuno deve fare la sua parte, per quanto piccola sia”, e infine le ragazze più grandi parlando col linguaggio del corpo, hanno ballato sulle note di una fantastica “riduci, riusa, ricicla, ripensa”.
Lomaso festeggia i frutti della terra Dal 25 al 27 ottobre la popolare “festa della patata” organizzata dall’associazione “Stra..volti” Torna a fine mese la Festa della Patata Montagnina, a Campo Lomaso. Dal 25 al 27 ottobre la Cooperativa produttori agricoli giudicariesi apre le porte ai visitatori per una serie di visite guidate alla scoperta della caratteristica Montagnina, mentre l’associazione “Stra...vòlti” si occuperà delle popolari cene-degustazione che registrano il tutto esaurito fin dai primi anni della manifestazione, allestite nelle sale a vòlti dell’ex municipio. Quest’anno però, ed è la novità maggiore di questa sesta edizione della Festa della Patata, non saranno i soli a cucinare: l’altra location che ospita i menù a base di patate del Lomaso, la dimora ottocentesca di Villa di Campo, apre la propria cucina al savoir faire degli studenti del corso alberghiero del centro di formazione professionale Enaip di Tione. La festa del tubero lomasino ha coinvolto negli anni il paese di Campo, diventandone una delle manifestazioni più amate, così, come fu anche lo scorso anno, si è aggiunto alle celebrazioni anche il monumento storico per eccellenza del borgo giudicariese, Castel Campo, di proprietà della contessa Rasini, che verrà eccezionalmente aperto al pubblico per le visite durante la manifestazione.
Società
“Area 51” la nuova associazione sportiva....
Una nuova realtà che promuove il nuoto in tutte le Giudicarie Si chiama “Area 51”. E’ la neo costituita Associazione sportiva dilettantistica dedita all’attività del nuoto nella sua più ampia accezione. Fondata di recente, sostituisce la “Rendena Nuoto” che agiva prevalentemente in val Rendena. L’Area 51 opererà ancora in Rendena ma estenderà il suo In quella sede sono state presentate le attività preagonistiche ed agonistiche in programma per la prossima stagione sportiva. Due saranno i gruppi di “propaganda” (preagonismo); si alleneranno il martedì ed il giovedì rispettivamente dalle 17 alle 18.30 e dalle 17 alle 18, sotto la guida di Adriano Cazzolli . Tre invece i gruppo di agonisti veri e propri che si alleneranno tutti i giorni della settimana, escluso il sabato, suddivisi secondo le categorie del nuoto, sotto la guida di Luca Simoni. L’attività inizierà il 3 ottobre per i gruppi propaganda e già il 9 settembre per gli agonisti. Nei programmi dell’Area 51 non è previsto naturalmente solo il nuoto agonistico. La Società utilizzerà le principali piscine disponibili vale a dire quella di Spiazzo e quella di San Lorenzo in Banale, ma
anche alcune strutture presso altri centri. Alle Terme di Caderzone di svolgeranno i corsi in preparazione al parto con ostetrica; i corsi per i bimbi in età compresa fra i 0 e i 3 anni; quelli per i bambini più grandicelli e i corsi di acquagym. Il Centro Pineta Wellness & Beauty di Pinzolo ospiterà i corsi di hidrobike e treadmill,
raggio d’azione nella Busa di Tione e in tutte le Giudicarie esteriori. La Società sportiva ha tenuto il suo primo incontro pubblico con i genitori e gli atleti, domenica 01 settembre nella sala riunioni della Casa delle Associazioni a Tione. Nella piscina dell’Hotel Ambiez di Madonna di Campiglio verrà riconfermato il progetto “Piccole mani, grandi gesta”, un corso per l’avviamento dell’attività di salvamento, in collaborazione con le scuole medie ed elementari di Madonna di Campiglio e la professoressa Ferri. Stesso discorso quest’anno anche per le classi Prime delle scuole medie di Pinzolo e Spiazzo, che verrà svolto nelle piscine dei rispettivi Comuni. Un progetto nuovo e unico in Trentino, accolto, coordinato ed approvato con entusiasmo dall’ Istituto Comprensivo Val Rendena. E se la piscina di Spiazzo sarà a disposizione per l’attività agonistica, quella di San Lorenzo sarà dedicata più in generale all’attività di Promozione sportiva con il nuoto, la pallanuoto e il salvamento.
L’assistenza bagnanti è stata sperimentata anche quest’estate presso il lago di Roncone e presso le due piscine installate a borgo lago. Sempre a Roncone e’ stato sperimentato e concluso con grande successo il corso di avviamento al Salvamento rivolto ai ragazzi dei campus estivi in collaborazione con Virtus e L’ Ancora. L’Area 51 può straordinariamente contare su una ventina di persone qualificate in possesso oltre che di esperienza degli appositi patentini che vanno dall’assistente bagnanti all’istruttore di base o di altro livello, dal Maestro di Salvamento al brevetto di immersione e di Conduttore e Soccorritore con Moto d’acqua; e ancora dall’allenatore di Nuoto di secondo livello Fin all’ allenatore di primo livello FIPE, alla patente per imbarcazioni a motore o vela.
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Tipicamente in Fasano
“Buona la prima” per il festival dell’enogastronomia pugliese Grande successo a Fasano, nel brindisino, per il Festival “ Tipicamente Fasano”, originale kermesse dell’enogastronomia pugliese, svoltosi dal 19 al 22 settembre. A Savelletri, direttamente sul mare, per quattro giorno i migliori chef pugliese hanno presentato ed interpretato la cucina, la tradizione e la moderna enogastronomia pugliese. Grande è stato il successo di pubblico che durante lo showcooking , oltre a degustare, ha avuto anche la possibilità di diventare interlocutore e protagonista delle serate. Ma “Tipicamente Fasano” non è stata solo cucina: A contorno c’è stato intrattenimento, spettacolo, cultura ed allegria. Ottimo il connubio cibo e comicità pugliesi. Tra saperi e sapori locali la comicità di Uccio De Santis e dei comici Fabrizio Giannuzzi e Mino Barletta si è rivelata colonna portante della manifestazione che, unita alla degustazione di cibo e vini di qualità, ha saputo regalare momenti sublimi e goliardici. Vincente anche l’interazione con il pubblico in platea coinvolgendolo nella degustazione dei piatti preparati in diretta da chef a 5 stelle alla guida delle migliori strutture ricettive della zona. Masseria Torre Maizza, Tenuta Monacelle e Masseria Lamiola Piccola sono state le protagoniste della kermesse enogastronomica di quest’anno e, attraverso la lodevole professionalità degli chef, hanno saputo rappresentare egregiamente le eccellenze del nostro territorio. Non meno vincente l’idea del talkshow tra personalità di rilievo ed esperti di settore che, in concomitanza dello showcooking, ogni sera, accomodati nel salottino all’aperto allestito sul palco, si son ritrovati a discutere di turismo, enogastronomia e segreti della nostra cucina guidati dalla elegante conduzione del giornalista Antonio Lorusso. L’Associazione Scopri la Puglia, l’Agenzia LM Communication e il Comune di Fasano, organizzatori di “Tipicamente in Fasano”, soddisfatti dei risultati raggiunti, si son dati appuntamento al prossimo anno.
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Sport
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«Un omaggio alle Dolomiti di Brenta» 100 km con 7mila metri di dislivello: Marco Maganzini, guida alpina di Pinzolo, ha percorso in giornata il Dolomiti di Brenta Trek
Una giornata indimenticabile. Ho vissuto, una intensa giornata che raccoglie in sé talmente tante emozioni, pensieri, colori, paesaggi che non mi sembra nemmeno possibile averli vissuti tutti assieme; una giornata che lascerà un piacevole ed indelebile ricordo…una giornata infinita, indimenticabile ed irripetibile. Un giro incredibile... Se ripenso al giro fatto, lo vedo come una bella attraversata, non come una prestazione atletica o una sorta di impresa, la vedo come una sorta di omaggio al Dolomiti di Brenta Trek e al Gruppo di Brenta lungo i sentieri e le vie ferrate che ho frequentato tutta l’estate accompagnando le persone e condividendo con loro emozioni ed esperienze sempre nuove e così diverse ogni volta... Ma quando ti è venuta l’idea di questa avventura? L’idea di provare questa grande cavalcata mi è venuta la scorsa estate, quando sono stato chiamato in qualità di Guida Alpina per accompagnare un gruppo di clienti del Club Alpino Tedesco lungo questo entusiasmante trek di più giorni che prende il nome appunto di Dolomiti di Brenta Trek Expert. Di giorno camminavo assieme a loro lungo questi stupendi sentieri e la sera al rifugio mi studiavo la cartina e provavo a pensare dove, come e di quanto si potessero accorciare i tempi Ma si riesce a gustare la montagna andando così in fretta? Ci tengo a dire e a sottolineare che sono pienamente d’accordo anch’io con il fatto che la montagna vada vissuta, contemplata ed assaporata lentamente, gustata passo dopo passo. So anche che per ammirarla e capirla ci sia bisogno di tempo: fortunatamente il mio lavoro di Guida Alpina mi consente di fare tutto ciò quasi ogni giorno, ed è così che ogni tanto sento una necessità dentro di me che mi spinge a sognare, progettare, correre, faticare ma anche a gioire!
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arco Maganzini, giovane guida alpina di Pinzolo, ha percorso il Dolomiti di Brenta Trek Expert, un fantastico trek ad anello itinerante di più giorni che abbraccia tutto il Gruppo di Brenta che consente di ammirare il gioiello dolomitico in tutta la sua interezza e da tutti i versanti visitando anche le vallate meno frequenta-
Il racconto di Marco Maganzini di quella giornata memorabile Come spesso accade quando torno dalle mie avventure in montagna mi piace trascrivere le emozioni, i pensieri, le sensazioni di quel giorno vissuto lassù…e anche questa volta è così… il mio pensiero va a quella irripetibile ed incredibile giornata e mi ricordo…ricordo il buio surreale ed opprimente della partenza a mezzanotte, so che questi momenti sono forse i più difficili ma hanno sempre un fascino particolare: il silenzio, la solitudine, l’oscurità, e a rompere l’incantesimo c’è solo il rumore del tuo respiro che scandisce regolare il passo di salita… ricordo gli ultimi abeti prima ed i larici poi che lasciano spazio agli aspri pianori della zona del Grostè, quindi ricordo i sassosi sentieri del Tuckett e del Brentei percorsi così tante volte quest’estate…ricordo le grandi pareti silenziose del Brenta che “riposano” nella notte e la minuscola luce del mio fron-
talino, solitaria, che avanza passo per passo lungo questi sentieri che amo così tanto…ricordo la sensazione di profonda solitudine provata una volta girato lo spigolo del Crozzon con il soffio gelido della Vedretta dei Camosci ed il commosso pensiero alla cara Valeria e a quella tragica notte dello scorso ottobre…ricordo di sentire la viva presenza delle pareti ovest del Crozzon e della cima Tosa, pur non vedendole le sento…passo accanto al Rif. XII Apostoli, il più vicino a Giustino, per un attimo mi volto verso il fondovalle quasi a cercare la luce di casa mia…inizio la salita verso il Passo dei 2 Denti e provo una strana sensazione scendendo dalle scale della ferrata Castiglioni alla luce della frontale vedendo solo i 4 scalini sopra o sotto di me…ricordo quanto fosse bello “spiare” ed essere partecipe al lento risveglio del Brenta ancora tutto assonnato lungo il sentiero Palmieri…ricordo con piacere l’incontro con la gentilissima Sandra del Rif. Pedrotti: la prima persona che vedo dopo aver corso e camminato per quasi 6 ore nel cuore del Brenta e della notte, assaporo ancora il
te e conosciute (info: www.dolomitidibrentatrek.it), in una giornata. Ha corso e camminato per 100 km attraverso una trentina di diversi sentieri, salito per 7000m di disl e disceso per altrettanti, valicato una quindicina di passi, attraversato una ventina di vallate, transitato da 7 rifugi e da una quindicina di malghe....
the preziosamente caldo ed il genuino strudel che mi ha offerto prima di ripartire sotto il suo incitamento verso il sentiero Orsi…quasi mi commuovo sentendo sul mio corpo il tepore dei primi raggi di sole mentre mi trovo proprio al cospetto del Basso…ammiro l’alba di questa infinita giornata che solo ora sta per iniziare ma che per me è cominciata già da un po’… costeggio l’immane parete est della Cima Brenta e poi
ammiro in tutto il suo splendore quel fantastico obelisco tanto poco conosciuto quanto affascinante che è la Torre delle Val Perse: il mio pensiero va alle giornate ed alle avventure vissute con i miei amici scalando queste vette…scendo nella selvaggia Val Perse e la simpatica presenza di un branco di camosci che mi osserva da vicino senza nemmeno scappare mi fa compagnia finchè non riprendo la salita per il Passo del Clamer…quassù rimango piacevolmente a contemplare il cambio di paesaggio: non più aride ed pungenti pietraie, non più ripidi pendii e vette aguzze, bensì verdi pascoli, dolci declivi e cime più rilassanti…anche i miei piedi apprezzano il cambio di terreno e ringraziano! Da qui è tutto un susseguirsi di malghe nel luogo forse meno noto del Brenta ma così unico, affascinante e particolare quale è la Campa. Cammino, ad intervalli regolari mi obbligo di ingoiare qualcosa prima che la fame si faccia sentire e bevo spesso…come è tutto diverso rispetto a qualche ora fa: non più il freddo ed il buio, ma un piacevole calore con la luce tipica delle belle giornate settembrine, sono ancora da solo ma soltanto fisicamente…infatti so che dopo Loverdina e Termoncello a breve raggiungerò Malga Flavona e là ad attendermi ci sarà una persona speciale…tutto questo mi dà ulteriore forza e motivazione. Dopo una pausa fondamentale per fare il pieno di energie a base di panino con salmone, grana, macedonia
ed immancabile dolcetto finale, riparto “scortato” fino a Malga Tuena, da lì un saluto e l’appuntamento sarà tra qualche ora, se tutto andrà bene, al Bivacco Costanzi… che strano, mi sento di nuovo solo lungo la Val Formiga, ma questo iniziale senso di smarrimento si trasforma ben presto in energia positiva…anche se manca ancora un bel tassello di Brenta ce la posso fare! Ammiro il lago di Tovel dall’alto, il suo colore è cangiante e mi accompagna finchè non sbuco nell’altopiano della Nana: che sensazione di pace e tranquillità regna in questo posto, tutte le volte che sono passato di qui è sempre stato così! Questa volta però mi tocca fare un bello sforzo mentale per indurre le mie gambe a seguire la strada verso la Tassulla ed il Peller, tanta è la tentazione di andare diretti verso Cima Nana senza dover circumnavigare l’estrema propaggine settentrionale del Brenta… comunque sia essere “testoni” in questi casi aiuta ed in breve mi trovo dopo Malga Clesera a risalire verso il Passo della Forcola. Da lì in poi mi attende l’ultima salita significativa, sarà questo fatto, sarà la consapevolezza di sentire possibile la realizzazione di questo “devastante” progetto, ma in un attimo mi ritrovo ad ammirare il paesaggio dalla Selletta della Nana, alla luce del tramonto. Mi volto indietro a salutare l’anfiteatro con le cime che mi hanno tenuto compagnia, come avevo fatto qualche ora prima sul Clamer, mi fermo a contemplare questo momento in cui la luce del giorno è più bella ed intensa che mai, quasi come se avesse un sussulto di vita prima di dover lasciare spazio alla notte, i minuti finali che precedono il tramonto sono sempre i più nitidi: c’è il rosso acceso di questa terra e di queste rocce, il verde brillante dei prati, il blu cobalto del cielo…e c’è laggiù in fondo la sagoma di una persona che mi attende…alzo le braccia e mi esce un urlo di gioia!
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La posta
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LA POSTA
Finital’attesa,eccofinalmenteicandidati Troppe liste e candidati non sono tanto simbolo di fragilità quanto di insipienza
Cari amici del mio bar preferito, siamo arrivati allo sprint finale che ci porterà al voto del 27 – 28 ottobre per eleggere i nostri governanti provinciali. Abbiamo assistito in questi ultimi mesi all’indegna bagarre per la ricerca delle alleanze, per la composizione delle liste e per la loro presentazione. Un teatrino davvero infelice in un momento che avrebbe richiesto compattezza e unione d’intenti per fronteggiare al meglio la crisi che si sta facendo sentire drammaticamente anche in Trentino. Abbiamo perso un’occasione importante
per far vedere che siamo diversi rispetto al resto d’Italia. Non lo siamo per niente, anzi, per certi aspetti siamo andati oltre. Lo dimostrano le ventiquattro liste presentate con undici aspiranti presidenti per una provincia di neanche cinquecentomila abitanti, roba che non succede nemmeno in Sicilia che di abitanti ne ha cinque milioni. Ne abbiamo visto di tutti i colori. Partiti tradizionali che litigano per primeggiare e assoldano “lupus, oves et boves” pur di garantirsi qualche voto in più, ed altri, sorti come funghi, dalla sera alla mattina, con la sola ambizione
Caro Adelino, leggo con piacere il Giornale Delle Giudicarie per sapere un po’ quello che ci circonda. Mi piace la politica in sé,non i politici;e volevo proprio chiedere a lei:come mai tutti,onorevoli e non,appena arrivano alla poltrona non la lasciano più? E prendono fior di quattrini in barba ai poveri Cristi che hanno una pensione appena appena di sostentamento?! Manca il lavoro e loro stanno imperterriti al loro posto attaccati bene a tutto quello che gli viene in tasca;pardon…in borsa. Nelle nostre valli dov’è nato e vissuto Don Guetti, padre della cooperazione, fanno prediche, incontri, merende;ma nessuno ne segue l’esempio. Diceva spesso:”pochi anni per fare i presidenti e qui ci stanno vita natural durante”..cioè sempre. Con la campagna elettorale per le provinciali di ottobre viene fuori di tutto;poi si vuole che i giovani si appassionino alla politica,che non disertino le urne. Ma come si fa? Io sarei per una campagna:”che nessuno vada a votare”. Ammiro il Saltaro,che con la sua ironia,dice le cose vere. Fanno sempre i conti ai pensionati che con la minima e/o con la reversibilità non arrivano a mille euro. Lo sappiamo in tanti che è così e chi predica sperpera,evade,ruba…Se la cava e fa carriera.
di garantire la rielezione dei propri promotori, per gran parte gente che paghiamo da anni per non servire a niente. Le novità di un certo rilievo sono poche, ma sono le benvenute. E così ci ritroviamo con 772 candidati distribuiti un po’ dovunque, cosa che ci offre grande possibilità di scelta, ma che alla fine porterà ad una grande dispersione di voti. Segno di fragilità? Come dice Giovanetti de “L’Adige”, no, solo segno di insipienza. Siamo ormai una provincia decadente sia dal punto di vista sociale che politico. In barba alla nostra autonomia ed alla
nostra storia. Prima o poi qualcuno se ne dovrà pur assumere le responsabilità. E allora che fare? Noi continueremo a mugugnare e a litigare, al bar, come facciamo da anni, ma anche noi come tutti i trentini, dovremo avere, per l’occasione, un sussulto d’orgoglio evitando assolutamente la rassegnazione. Si tratta di elezioni che ci riguardano in prima persona, da come ci governeranno i nuovi eletti ne andrà del nostro benessere e del nostro futuro, e allora facciamoci dentro le maniche, turiamoci il naso e votiamo e votiamo bene. E così cominciamo ad eli-
minare i partiti inutili, nati per il ghiribizzo di qualche bontempone o di qualche consigliere che, se mandato a casa, non saprebbe cosa fare. Poi eliminiamo dalle nostre attenzioni quei pochi farabutti che inquinano alcune liste degradandole a comitati elettorali senza decenza. Diffidiamo dei faccendieri e dei maneggioni, quelli pensano solo a se stessi e nient’altro, stiamo lontani dai ladri e dai truffatori, se eletti ruberebbero anche in Provincia, e rivolgiamoci ai molti candidati che per lavoro, per capacità e per onestà, abbiano svolto nella società civile varie at-
tività al servizio della nostra terra e delle nostre valli ed abbiano dimostrato intraprendenza e lungimiranza. Ce ne sono un po’ in tutti i partiti di maggior profilo. Volete i nomi? Niente da fare, anch’io sto meditando per scegliere al meglio. Fatelo anche voi, da buoni giudicariesi, e cercate di non sbagliare, sarebbero cavoli vostri. Magari poi, dopo le elezioni, torneremo a confrontarci e vedremo chi avrà fatto la scelta più oculata. Buon voto, amici miei, comunque vada resteremo amici... Adelino Amistadi
Lettera da una giovane delusa (dalla politica) E con la campagna elettorale, inoltre, sia provinciale che nazionale, saltano fuori sempre le stesse persone. Non le hanno votate più da tanto tempo ma ci son sempre sulle loro poltrone e comandano più degli ultimi eletti, che poverini,non possono dire e fare nulla. Vorrei per favore mi spiegasse perché tutti quelli che ormai non fanno più parte del consiglio provinciale, o di altri consigli e associazioni,sono sempre là. Magari fanno volontariato per insegnare ai giovani come fare carriera??? Credo che anche da noi nella nostra comunità di valle,per capirci,ci siano giovani laureati e non,seri e coraggiosi che sono in grado di portarci avanti in questi tempi difficili con più onestà e nuove idee. Tanti giovani non trovano lavoro?Per forza,ci sono amministratori che hanno quattro o cinque incarichi!!! Tengono direttori di consorzi o ditte che sono in pensione già da tempo!Occupano posti che po-
trebbero fare benissimo anche altri;sicuramente meglio e con più stimolo…Non solo per gli stipendi. Poi non ci sono soldi per gli operai che sono senza paga da tanto tempo,non c’è lavoro per i giovani…Ma ormai per quasi più nessuno…Intanto loro sguazzano negli stipendi d’oro,tanto chi se ne frega?!? Per finire;se nella sua risposta che avrò saprà convincermi ad andare avanti con ottimismo bene,altrimenti ripeterò nuovamente la mia campagna elettorale: “nessuno vada alle urne”. Grazie e cordialmente la saluto Una giudicariese molto, molto delusa Cara giovanotta, hai detto un sacco di cose giuste, così la pensa gran parte dei nostri giovani e la cosa non è da sottovalutare. Purtroppo i nostri partiti sembrano non darsene troppa preoccupazione, anzi, non se ne preoccupano per niente vi-
sti i nomi che ci ripropongono da vent’anni. Questo però non giustifica alcuna rassegnazione. Nè scelte evasive che non risolverebbero assolutamente niente. Tocca ai giovani come te ribellarsi a questo stato di cose, quelli come me possono solo assistere amareggiati agli scempi della politica, ma voi, che avete una vita davanti, non vi potete né scoraggiare, né dovete rinunciare a far valere le vostre ragioni, dovete prendere in mano la situazione e ripartire da capo. Ti assicuro che anche i politici più accaniti sono meno forti di quel che appaiono, spesse volte riescono a spadroneggiare più per disinteresse di chi dovrebbe controllarli, che per capacità proprie. E allora forza, avanti, dite quello che dovete senza timore alcuno, nessuno vi potrà tappare la bocca, se direte cose giuste, se vi batterete contro i privilegi, gli sprechi, le clientele, gli arroganti ed i faccendieri. Datevi da fare nella società, nel volontariato, nelle mille associazioni che tengono
vive le nostre comunità. Acquisterete meriti ed esperienza e sarete pronti, in un prossimo futuro, ad essere protagonisti del cambiamento. Lo dovete fare per voi, per le nostre valli, per il vostro futuro, ma soprattutto perchè le Giudicarie tornino ad essere la terra di don Guetti, dove prevalga laboriosità, onestà, solidarietà e benessere per tutti, non solo per i soliti privilegiati. Quindi, amica mia, comincia con l’andare a votare senza incertezze, e vota chi ritieni meglio di altri. Ce ne sono. E guarda avanti con grinta e ottimismo, dipende da voi giovani fare in modo che le cose cambino, ognuno di voi deve fare la sua parte. Avessi ancora la tua età spaccherei il mondo. Questa dev’essere la vostra ambizione, senza paure o tentennamenti, e senza la comprensibile tentazione di mollare tutto. Tieni duro, amica mia, e buttati con tutta la tua forza e tutto il tuo ingegno, ce la farai, ce la farete, ne sono sicuro. (a.a.)
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Attestazione SOA Cat. OS3 - Class. V Cat. OS28 - Class. V
dal 1959 SRL tel. 0465 806035 - www.masetermoimpianti.it
Società L’autunno è ormai alle porte, ma queste calde giornate di settembre ci fanno ricordare la dolce estate appena terminata. Una stagione che, anche quest’anno, ha visto il piccolo paese di Bolbeno e la sua Pro Loco impegnata nell’organizzazione delle tradizionali feste paesane, che si svolgono nei mesi di luglio e agosto con cinque giornate di festeggiamenti all’insegna dell’allegria e della buona compagnia. Un’estate incredibile, che grazie a provvidenziali condizioni meteo, ha visto aumentare il numero di visitatori superando i risultati già eccezionali dell’anno scorso. A dare il calcio d’inizio all’estate bolbenese è stata la tradizionale Sagra di paese del 13-14 luglio, caratterizzata da un avvincente torneo di calcetto, con 12 squadre protagoniste che nell’arco di 48 ore hanno disputato 38 partite presso il campo sintetico in località Camp de La Cort. Domenica pomeriggio si è svolta la consolidata gara regionale di bicicletta per giovanissimi cui partecipano ogni anno più di 200 concorrenti. Gli spettatori sono accorsi numerosi, incuriositi anche dall’introduzione di una nuova sfida: “la costa en gaton” una gara amatoriale di corsa in salita, lungo la scoscesa costa erbosa che si vede venendo da Tione; questa novità ha riscosso grande successo assicurandosi la replica per
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Archiviate con successo tante manifestazioni che hanno coinvolto centinaia di persone
Un’estate con la Pro Loco di Bolbeno l’anno venturo. Un impeccabile servizio bar e cucina ha permesso agli atleti di rifocillarsi in qualsiasi momento del giorno con panini caldi, pasta, patatine e creps. Il clima di festa è ripreso sabato 10 agosto con la Notte di Note, per l’occasione le vie del paese ritrovano quel fascino antico e rurale “de sti aign” grazie alla mostra di antichi mestieri con un sottofondo di musica popolare tipica delle nostre zone. Fin dal primo pomeriggio centinaia di persone hanno cominciato ad affollare le vie del paese. Gli ormai rinomati Capus da Bolben l’hanno fatta da protagonisti anche quest’anno. Ben 2.500 nella settimana precedente ne son stati preparati da decine di donne di Bolbeno e in poche ore sono andati a ruba. La serata si è conclusa nel migliore dei modi con la tipica cena a base di polenta e il concerto del gruppo internazionale Lou Dalfin, per una serata che ha visto una Piazza General Marchetti gremita e danzante.
Gli ultimi giorni di festa si son svolti come di consueto presso il Santuario della Madonna del Lares il 15 e 16 agosto: il programma della giornata prevede in entrambe le giornate la celebrazione della Santa Messa alle 11.00 e a seguire il tipico pranzo a base di polenta, crauti e altri prodotti trentini. Nel pomeriggio del 15 agosto il Coro Cima Tosa di Bolbeno si è esibito in concerto, molto apprezzato dai presenti. Il giorno 16 agosto invece si è concluso con la classica corsa podistica non competitiva, che conosce una grande partecipazione, con oltre 100 atleti che gareggiano per un tracciato nel bosco nei dintorni del Santuario. Un’estate 2013 piena di soddisfazioni per la Pro Loco di Bolbeno e per i numerosissimi e instancabili volontari, che ogni anno, con maggiore passione e cuore, permettono che queste manifestazioni non vengano dimenticate. Così si è conclusa l’estate, ma la Pro Loco di Bolbeno vi aspetta con lo stesso entusiasmo per la stagione invernale presso l’impianto sciistico di Bolbeno. (s.c)
Da quasi 60 anni con forbici e rasoio in mano Ha fatto la barba anche a una donna
“Credo di essere uno dei pochi barbieri ad aver fatto la barba a una donna. Due volte. Poi non è più venuta. Era una turista di Milano”. Allora faceva il garzone di bottega , nella barberia di Alfiero Tomasi, in via del Foro. Luigino Pellegrini, “figaro”di lungo corso in quel di Tione, di anni con forbici e rasoio in mano ne ha più di uno sulle spalle. Quest’anno fanno 56. Ma nonostante abbia ceduto lo scettro della barberia al figlio Werner, con cui divide il salone, che avrà il compito di proseguire il mestiere e la tradizione paterna, stenta ad appendere gli arnesi al chiodo. “Se ci riesco – dice con una punta di orgoglio – vorrei compiere il 60° di attività ancora qua dentro. E’ un lavoro che mi piace troppo. In continuo contatto con la gente”. Nella bacheca dei suoi ricordi più curiosi, quella
corpulenta turista milanese, che quando vestiva ancora il camice di garzone, si era affidata alle sue mani ancora inesperte per un “servizio” che di solito non è prerogativa dell’emisfero femminile. Classe 1944, ha iniziato come apprendista nel 1957, quando ancora frequentava le scuole dell’obbligo. Dopo nove anni si è messo in proprio in via Circonvallazione. Poi dal 1981 “la bottega”di
proprietà, in centro in via Presanella. Ha una ridda di hobby. Che coltiva con grande passione, come quella collezione di vecchie cartoline dei paesi delle Giudicarie, tra le più importanti delle valle. Ma il grande amore? Fare barba e capelli. “Un lavoro – dice – che ogni mattina mi fa sentire vivo. In mezzo ad una clientela che mi rilassa e mi fa sentire vivo”. (e.z.)
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