Luglio2017 interno

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Giudi iudicarie

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LUGLIO 2017 - pag.

Mensile di informazione e di approfondimento

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ANNO 15 - LUGLIO 2017 - N. 7 - MENSILE

EDITORIALE

Ha vinto l’astensionismo di Adelino Amistadi Le elezioni amministrative in alcune città importanti del Paese sono finite. Come sempre hanno vinto tutti, compreso il M5s uscito fortemente ridimensionato. Di certo può canticchiare vittoria il centrodestra, può cercare di attutire la batosta il Pd, ma a vincere, senza ombra di dubbio, è stato l’astensionismo. La gente, per i più svariati motivi - delusione, stanchezza, caldo e mancanza di candidati credibili - se n’è rimasta a casa e i votanti alla fine sono risultati di molto sotto il 50% degli aventi diritto al voto. Riassumendo. Sono caduti alcuni simboli storici della sinistra a cominciare da Genova. La città della Resistenza, dei camalli rossi, dei grandi cantautori di sinistra, era da 27 anni in mano al Pd. Da domenica scorsa Genova è passata in mano al centro destra, seguendo il tragitto della Regione. La verità è che ormai i partiti non sono più monolitici, sono fragili, così com’è volatile la fedeltà degli elettori, ognuno vota chi vuole e come vuole, non ci sono più roccaforti inespugnabili: rosse, bianche o nere. Quando cadde Bologna, feudo del Pci fin dal dopo guerra, fu un evento storico. Oggi l’alternanza di governo è diventata fisiologica e spesso è favorita più dai demeriti altrui che dalle capacità proprie: più semplicemente oggi la gente ha voglia di cambiare visto che, come vanno le cose, non c’è niente che li entusiasmi. Continua a pagina 4

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per la crescita del nostro territorio Le buone azioni che danno valore ������� ����������� al tuo����������� futuro ������� ����������� ����� ������� �����������

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FONDATO NEL 2002 - Distribuito da

112ilnuovonumerounicoperleemergenze Attivo dal 6 giugno scorso, sostituisce tutti i numeri precedenti per chiamare soccorso A pagina 5

Meno Governi più Parlamento a Bruxelles

Apre il nuovo pronto soccorso di Tione

di Paolo Magagnotti

A pagina 8 Primo piano

Allevatori nel Duemila

A PAGINA 10

Attualità

Incentivi per gli universitari A PAGINA 4

SALUTE Sole, amico nemico Pag. 24 SOCIETÀ Le vacanze dei giudicariesi Pag. 12 ARTE Romaniche Giudicarie A Pag. 22

L’attuale sistema politico – istituzionale che regge l’Unione Europea si basa, per quanto riguarda le decisioni, su due distinte procedure di fondo: comunitaria e intergovernativa. L’impianto di base, se riflette un’impostazione originaria che risale all’inizio del processo di integrazione europea, è stato strutturato in tre distinti “pilastri” con il trattato di Maastricht del 1992 e recepito poi con il trattato di Lisbona del 2007, entrato in vigore nel 2009. A pagina 38

Cultura

Chiese da scoprire

A PAGINA 14

Ciclismo

Italiani bis alle Terme di Comano A PAGINA 35

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BONAPACE & CEREGHINI di Bonapace Nicola & Cereghini Jacopo �������������������������������������������������������� PER LA VOSTRA PUBBLICITÀ SUL GIORNALE DELLE GIUDICARIE sponsorgdg@yahoo.it - 3356628973 - 338 9357093


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Rassegna Stampa

LUGLIO 2017

A cura della REDAZIONE

RASSEGNA STAMPA GIUGNO 2017

DALLE GIUDICARIE DALLAPROVINCIA

Debora Andreolli

Val Rendena - Pinzolo è freeride: il Brenta Bike Park del Doss del Sabion si arricchisce di 3 nuovi tracciati per gli appassionati del downhill - Un bike park in quota di impareggiabile bellezza, dirimpetto alle Dolomiti di Brenta Patrimonio Unesco e ai ghiacciai dell’Adamello e Presanella. A Pinzolo, sulla cima del Doss del Sabion, il Brenta Bike Park dedicato agli appassionati del downhill si arricchisce di tre nuovi tracciati. Un’offerta strutturata e specializzata per gli amanti del freeride che da qualche anno possono godere della bellezza paesaggistica della Val Rendena e si cimentarsi in discese mozzafiato dalla cima del Doss del Sabion a 2.100 m di quota fino al Prà Rodont a 1.500 m. Da quest’estate il park sarà ancora più divertente: tre nuove piste, una rossa, una nera e una blu offriranno al biker in cerca di discese ripide e off-road un vero e proprio “parco divertimenti”. Giudicarie - Truffa dell’asfalto, la polizia locale invita a fare attenzione - «Sta circolando in Giudicarie una banda di soggetti dell’est Europa che propone ai cittadini, ma in particolare anche ai vari titolari di ditte, di asfaltare gratuitamente o a prezzi particolarmente bassi e convenienti i piazzali privati con bitume avanzato da altri lavori (inesistenti), salvo poi chiedere più denaro di quanto pattuito e consegnare un lavoro di scarsa qualità». Questo l’appello lanciato dalla Polizia locale Giudicarie per mettere in guardia i cittadini giudicariesi dalla truffa in atto nelle vallate delle Giudicarie. Gli stessi soggetti, precisano ancora le forze dell’ordine, sostengono falsamente di rifornirsi di materiale e di collaborare con le ditte della zona. Esteriori - Voti per Luca Tomasi, celebrata la prima messa a Poia - La terra giudicariese si conferma, ancora una volta, florida ed in salute per quanto riguarda le vocazioni sacerdotali. A distanza di pochi anni dalla nomina del bleggiano don Lorenzo Iori, classe 1984, avvenuta il 21 giugno del 2014, attualmente vicario parrocchiale a Santo Stefano di Mori e responsabile della pastorale giovanile del decanato, un altro seminarista delle Esteriori ha preso i voti. Si tratta di Luca Tomasi, classe 1991 di Poia Lomaso nel comune di Comano Terme. Giovanissimo, ma già pronto ad accogliere la chiamata del Signore, dopo il percorso intrapreso in Seminario.

Cinque anni intensi, che hanno accresciuto in lui, da sempre devoto e sacrista nella Chiesa di San Giovanni Apostolo a Poia (dove suonava l’organo per il coro parrocchiale), la vocazione, giunta ormai a piena maturazione. “Andrai innanzi al Signore a preparargli le strade”, questo lo “slogan” scelto dal Vangelo di Luca, Santo da cui il neo sacerdote prende il nome. Assieme a lui verrà ordinato prete anche Francesco Viganò, coetaneo di Luca e originario di Ravina, anche se è nato ad Aiquile, in Bolivia (dove i suoi genitori stavano svolgendo un triennio di missione laica) e cresciuto a Romagnano, dove ha celebrato la sua prima Messa. Valle Del Chiese - Dagli universitari idee per la valorizzazione di Boniprati - Esauriti i processi partecipativi nelle 15 Comunità del Trentino in cui moltissimi cittadini si sono confrontati sugli interventi strategici per il futuro delle Comunità stesse, parte nei prossimi giorni l’iniziativa LAMO, il Laboratorio di partecipazione per la valorizzazione dei territori di mezza montagna dedicato alle loc. Boniprati nella Comunità delle Giudicarie e alla loc. Vederne nella Comunità del Primiero. Questi due interventi di valorizzazione erano stati presentati ai cittadini e discussi come rilevanti per il loro valore naturalistico e le loro potenzialità economicoturistiche proprio durante i due workshop partecipativi nelle Comunità delle Giudicarie e del

Primiero. L’iniziativa, promossa sperimentalmente dall’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, ha riunito intorno ad un tavolo e con la medesima volontà di far leva sul mondo giovanile, la TSM-STEP Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, le Comunità delle Giudicarie e del Primiero e i Comuni di Castel Condino, Pieve di Bono-Prezzo, Imer, Primiero San Martino di Castrozza e Mezzano. A LAMO possono aderire giovani universitari. Parco Naturale Adamello Brenta - Asta pubblica per Villa Santi. Si parte da 8mila euro l’anno - È stato pubblicato il bando di asta pubblica per la concessione del servizio di gestione della Casa Natura Villa Santi a Montagne. La Casa Natura villa Santi ha 11 stanze per un totale di 30 posti letto oltre ad un appartamento per il custode, ed è attrezzata con una cucina, una sala pranzo, un laboratorio attrezzato per la lavorazione del latte e del miele, una sala riunioni, una sala lettura e biblioteca. Il bando prevede che la struttura debba rimanere aperta tutto l’anno (salvo un periodo di possibile chiusura di massimo 30 giorni) e pone delle indicazioni sulla gestione. In particolare chi gestirà la struttura dovrà garantire una priorità agli ospiti, alle scolaresche e ai gruppi che prenoteranno attraverso il Parco Naturale Adamello Brenta e dovrà attuare iniziative e proposte compatibile con la filosofia del Parco.

Sfoglia il Giornale delle Giudicarie su www.giornaledellegiudicarie.it Si ricorda che è possibile sfogliare il Giornale delle Giudicarie sul sito www. giornaledellegiudicarie.it aggiornato ogni mese con le notizie più importanti che accadono in Giudicarie.

Gelate: interventi di sistema per sostenere produttori e lavoratori agricoli danneggiati Per un bilancio dei danni arrecati dalle gelate dello scorso mese di maggio occorrerà attendere la fine della campagna agraria e di quella commerciale, ma un sostegno alle aziende danneggaite verrà dato. Lo ha ribadito l’assessore all’agricoltura Michele Dallapiccola intervenendo presso la sede della Federazione trentina della Cooperazione alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa assunta da Cooperfidi e Casse rurali per sostenere, attraverso la concessione di mutui agevolati di durata quinquennale (5 milioni di euro il plafond iniziale), la ripresa delle aziende agricole danneggiate. “La produzione lorda vendibile dell’agricoltura trentina ammonta a 480 milioni di euro - ha ricordato Dallapiccola ed è nostro dovere difendere questo importante comparto dell’economia provinciale le cui fortune, ma anche disgrazie, dipendono come tutti sappiamo dall’andamento meteo. La cosa importante è che questi interventi sono attivati tempestivamente, senza attendere il conteggio finale dei danni e le risultanze degli accertamenti dei periti delle compagnie assicurative”. La Giunta provinciale ha riconosciuto con un provvedimento l’eccezionalità dell’evento che ha interessato l’intero territorio provinciale, passo preliminare per attivare, tramite l’Ente Bilaterale dell’Ortofrutta, specifici ammortizzatori sociali per i lavoratori dell’indotto. Nomine Chiesa: record Giudicarie Esteriori con don Maurizio Toldo per 19 parrocchie Il vescovo Lauro ha proceduto alle nomine e don Maurizio Toldo, sacerdote giovane, classe 1973, dovrà usare l’energia della sua gioventù ed occuparsi di 19 parrocchie: S. Croce del Bleggio, Balbido, Cares, Cavrasto, Ponte Arche, Rango, Quadra, Fiavè, Ballino, Campo Lomaso, Godenzo-Poia, Lundo, Vigo Lomaso, S. Lorenzo in Banale, Dorsino, Seo, Stenico, Tavodo e Villa Banale. A coadiuvarlo come collaboratori pastorali don Fortunato Ca-

resani e don Gilio Pellizzari, i parroci precedenti di zona. Don Gianfranco Innocenti dal Banale andrà all’ospedale di Rovereto come cappellano. Dal 2018 un solo gestore per il gas trentino. Metano anche per Val Rendena e Esteriori Entro il 31 dicembre 2018, la Provincia emanerà il bando di gara europeo per l’affidamento ad un unico soggetto del servizio pubblico di distribuzione del gas naturale in Trentino (più Bagolino, compreso nell’ambito del Trentino dal Ministero). Fra gli 8 gestori che operano in Trentino al momento (la Novareti Spa del Gruppo Dolomiti Energia copre l’80% dei contatori) anche la Giudicarie Gas (Busa di Tione) e la Unareti Spa che copre Bagolino e Storo. Tre le linee guida del bando in preparazione: la gestione della rete esistente; il contenimento dei consumi energetici; l’estensione alle zone attualmente non servite. L’ultimo punto è di particolare interesse per le Giudicarie: anche le aree dove oggi il metano non arriva - Primiero, Val Rendena, Val di Sole, Alta Val di Non, Giudicarie Esteriori, Val dei Mocheni, Vallarsa - dovranno essere servite. Psr: due nuovi bandi La Giunta provinciale ha approvato i bandi 2017 per due misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a carattere ambientale e turistico di interesse agricolo. Si tratta dell’Operazione 4.4.3 (Investimenti non produttivi connessi per connettività ecologica e recupero di habitat Natura 2000 e agricoli ad alto valore naturalistico) per la quale si mettono a disposizione circa 540.000 Euro, e dell’Operazione 7.5.1 (Sostegno a investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture ricreative e informazioni turistiche) che può contare su una dotazione finanziaria di 1.150.000 Euro. I termini per la presentazione delle domande sono, per entrambe, dal 19 giugno al 2 agosto 2017. Welfare: il nuovo Assegno Unico da 75 milioni di euro La Provincia mette sul piatto 75 milioni di euro per il nuovo Assegno Unico provincia-

le per quattro aree: contrasto alla povertà, sostegno alla famiglia, aiuto agli invalidi e casa (che verrà inserito un anno dopo, nel 2019). Le parole d’ordine sono: universalità, equità ed efficienza. Attivo dall’1 gennaio 2018 per ottenere l’assegno unico verrà presentata un’unica domanda e quindi si attiverà un’unica procedura di valutazione. Cambieranno modalità, filosofia e obiettivo finale: non solo assistenzialismo, ma anche meritocrazia e un sistema che promette di scoraggiare comportamenti opportunistici, con un’unica ma più attenta e complessiva procedura di valutazione dei singoli casi richiedenti sostegno. Fra le novità: viene alzata la soglia del reddito minimo, il sostegno ai soggetti deboli si allunga fino ad un anno, l’età per l’assegno regionale anche per i figli unici viene alzata, arriva il bonus bebè per il terzo figlio, gli invalidi più giovani e più poveri otterranno di più. Siccità: se non ricomincia a piovere il piano di emergenza è pronto Da settembre scorso, i dati delle stazioni di Meteotrentino mostrano che 7 mesi su 9 sono risultati più secchi della norma, un piccolo record negativo per dicembre 2016, secchissimo senza un fiocco di neve o una goccia di pioggia. A Trento il trentennio di riferimento 1981-2010 vede, dal 1° gennaio al 1° giugno, la caduta di 302 millimetri, quest’anno si sotto questo dato. Solo Giudicarie, Busa, Lagarina e Valsugana hanno raggiunto i 300 mm da Capodanno, da Trento salendo verso nord la situazione peggiora. E la primavera non ha portato la necessaria acqua, rischiando di mettere in crisi agricoltura e uso civile dell’acqua. L’Osservatorio delle riserve idriche ha preparato le contromisure tecniche per fronteggiare la siccità causata dalla concomitanza di scarse precipitazioni piovose di questi mesi e scarsa neve, che verrà messo in atto se la pioggia non si fa vedere a breve. C’è la richiesta ai gestori dei bacini idroelettrici di effettuare rilasci straordinari per fronteggiare l’eventuale crisi, gli altri dettagli sono ancora top secret, ma definiti per rispondere alla crisi.

Giornale delle Giudicarie, distribuito dalla Cooperativa Lavoro Da gennaio dello scorso anno il Giornale delle Giudicarie viene distribuito dalla Cooperativa sociale Lavoro, con sede in località Copera a Zuclo. Per segnalare critiche, suggerimenti, disguidi nella spedizione è possibile chiamare il numero della cooperativa: 0465-326420 oppure quello del Giornale delle Giudicarie, 0465322934, oppure via mail all’indirizzo: redazionegdg@yahoo.it.


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Primo Piano

LUGLIO 2017

Risparmi per l’università e la Provincia ti premia

Piani di accumulo per la frequenza: all’apporto delle famiglie si aggiunge il contributo provinciale Il tutto con l’obiettivo di far salire i giovani laureati dall’attuale 29% al 40%. Anche in Trentino, seppur in maniera meno pronunciata rispetto al resto d’Italia, si registra infatti un tasso di passaggio all’università in calo. Anche se i giovani laureati faticano più del passato a trovare un impiego stabile e ben retribuito, l’accesso a un percorso di formazione rimane una delle scommesse cruciali per il futuro di ogni comunità. I dati parlano chiaro: l’investimento in formazione universitaria rende più competitivi i giovani trentini. Nella fascia fra i 30 e i 34 anni i laureati (27% circa del totale) lavorano infatti quasi tutti (l’84%); mentre i diplomati (il 54% del totale) lavorano nella percentuale del 79%, sempre molto elevata, specie rispetto al resto del Paese, ma comunque inferiore. Anche per quanto riguarda i redditi, emerge come gli studi universitari «rendano», ga-

L’obiettivo è aumentare il numero dei giovani laureati, dal 29% al 40%

Entro il 31 agosto le famiglie che intendono iscrivere i figli all’Università, possono contare su un aiuto concreto da parte della Provincia di Trento. Sulla rantendo ai lavoratori laureati retribuzioni mediamente più alte. Tuttavia l’iscrizione all’Università rappresenta un impegno economico che non tutte le famiglie possono permettersi. Per questo la Giunta provinciale ha elaborato una misura, denominata «Piani di accumulo», che va a sostene-

re le famiglie che decidono, negli anni immediatamente precedenti all’iscrizione all’università, di cominciare a risparmiare per poter affrontare più agevolmente tutti gli oneri connessi a questa scelta Possono infatti accedere a questo strumento non solo gli studenti trentini che si iscri-

L’EDITORIALE di Adelino Amistadi

Ha vinto l’astensionismo

Continua dalla Prima

Ma il centrodestra non ha conquistato solo Genova. Si è preso anche Catanzaro, Verona, Rieti, Pistoia, La Spezia, Alessandria, Como (le piazze più importanti). Ma addirittura anche l’Aquila e Sesto San Giovanni, anch’esse città simbolo di una sinistra in grosse difficoltà. Il dato più eclatante di questa tornata è dunque il ritorno in grande spolvero del vecchio blocco berluscon-moderato: di nuovo unito e di nuovo vincente. Con questi risultati Berlusconi avrà difficoltà a riproporre alleanze sottobanco con Renzi per eventuali leggi elettorali o addirittura alleanze di governo. Non è questo che vogliono i suoi elettori. D’altronde un Cavaliere così impegnato in campagna elettorale erano anni che non lo si vedeva. Probabilmente si era reso conto che la sua linea di cordialità con Renzi non pagava, non dava risultati, non gli conveniva. Nè gli conveniva lasciare tutti i meriti dell’eventuale vittoria ai suoi sodali: Salvini e Toti non sembrano essergli particolarmente graditi. Così questa vittoria, se da un lato rilancia il centrodestra, dall’altro pone il problema non da poco della leadership a cui nessuno vuol rinunciare, di chi possa guidare la coalizione di centrodestra alle prossime elezioni politiche. Visti i veti reciproci, e l’età di Berlusconi, forse saranno costretti a trovare una personalità esterna che possa coagulare le diverse anime. E la cosa non è per niente facile. Come è noto, Renzi in queste elezioni si è tenuto volutamente fuori dai comizi e dai pubblici incontri. Pensava così di ridurre l’impatto su di lui per l’eventuale sconfitta e di non darle valore politico nazionale. Ma ci sono nodi a cui, per come stanno le cose, Renzi non potrà sfuggire. Il risultato negativo

conferma che in gran parte hanno pesato le beghe interne, le espulsioni, le cattiverie dei rottamati, e non poco la sua supponenza. Ma dovrà essere abbandonata anche la strada su cui s’era incamminato cercando di coinvolgere gli elettori di centro-moderati in sostituzione dei separatisti dell’ultra sinistra. Quell’idea sembra ormai in fallo, meglio chiamare a raccolta il vecchio elettorato tradizionale, riaggregare la sinistra, lasciando perdere lo sfondamento al centro, lì propria non c’è trippa per gatti. Così la pensa Romano Prodi che sembra essere l’uomo della provvidenza, del vogliamoci bene, del torniamo tutti a casa, ma i contrasti ormai sono duri e hanno soprattutto assunto un carattere personalistico che saranno quasi impossibili da superare. Infine il M5s, che sembra essere il vero sconfitto di queste amministrative. L’anno scorso presentò poche liste riuscendo a conquistare Roma e Torino. Quest’anno si è presentato un po’ dovunque, ma ha incassato solo due ballottaggi: Asti e Carrara (perso il primo e vinto il secondo). I malumori interni al Movimento, le divisioni sempre più nitide, e la scelta di non allearsi con nessuno possono bastare per spiegare il fallimento dei pentastellati. Senza contare i cattivi esempi delle sindache Raggi a Roma e della Appendino a Torino. La fortuna dei pentastellati, certificata dai sondaggi, è che rimangono a livello nazionale il partito verso cui convergono tutti coloro che, per una ragione o per l’altra, ce l’hanno col Sistema, col Potere o semplicemente col Governo. Sono abilissimi nel canalizzare la rabbia e il malcontento e ad erigersi a nuovi messia (si fa per dire!). Ma intanto i grillini sono fuori dai governi cittadini, per Palazzo Chigi sarà tutta un’altra partita. E che partita!

quota versata dalle famiglie, la Provincia interverrà con un contributo aggiuntivo che potrà arrivare fino al raddoppio della cifra risparmiata dalla famiglia. veranno al nostro Ateneo, ma tutti quelli che sceglieranno lauree e percorsi di studi attivi in tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Nel concreto, alle famiglie che decideranno di accantonare con questa finalità fra i 50 e 100 euro mensili negli anni delle superiori, la Provincia ricono-

scerà una compartecipazione al risparmio accumulato, una somma che varierà nell’entità a seconda della condizione patrimoniale, e che potrà arrivare fino al raddoppio di quanto accantonato. L’importo garantito dalla Provincia è calcolato su base annua: minimo 600 euro all’anno per un periodo di ac-

cumulo di 5 anni, che diventano 750 per 4 anni o 1000 per 3 anni; lo stesso dicasi per il versamento massimo, rispettivamente di 1200, 1500 o 2000 euro. Il contributo provinciale verrà erogato in tre rate annuali. Per chiarimenti si può contattare l’Ufficio Università e ricerca della Provincia autonoma di Trento all’indirizzo di posta elettronica: contributopac@provincia. tn.it. (E.B.)

A Valdaone contributi comunali dalla culla alle ristrutturazioni Una serie di contributi una tantum per ogni fase della vita e della crescita dei cittadini di Valdaone, per un sostegno concreto allo sviluppo del proprio progetto di vita. L’iniziativa è quella votata all’unanimità dal consiglio comunale con l’approvazione del Regolamento per i contributi a sostegno della natalità, a supporto del percorso studi e della crescita culturale dei ragazzi, e a favore della permanenza sul territorio valdaonese di persone e famiglie. Dalla culla alla scuola, fino all’uscita dalla famiglia di origine per formarne una propria rimanendo in valle: i sostegni sono pensati per incentivare la famiglia, lo studio, il merito, la permanenza o l’arrivo sul territorio di Valdaone. Si parte dal contributo ai nuovi nati, a salire fino alle varie fasi di studio e di inserimento nel mondo lavorativo, per arrivare a sostegni una tantum e a fondo perduto per interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione nei centri abitati. “E’ un provvedimento al quale si lavorava da molto – spiega la sindaco di Valdaone Ketty Pellizzari – e oggi mettere a disposizione dei nostri giovani e delle loro famiglie una rete di aiuti che li accompagni nelle fasi importanti della vita è un segno concreto di quell’attenzione al benessere e alla qualità di vita dei nostri cittadini che abbiamo sempre messo ai primi posti della nostra azione amministrativa”. Le famiglie con nuovi nati, o figli adottati di età non superiore a 15 anni, potranno percepire dal comune un contributo economico di 600 euro per il primo figlio, 1.000 euro per il secondo, 1.400 euro per il terzo, e 2.000 euro per il quarto figlio (e oltre). Il sostegno al diritto allo studio si concretizza in un contributo per le spese scolastiche delle famiglie al primo anno dei diversi cicli di studio (dai 200 euro per la scuola primaria a salire fino ai 700 per le superiori) e, più in là, al raggiungimen-

to di traguardi come il diploma di scuola professionale (500 euro), di maturità (800 euro) e la laurea (1.000 euro), oltre a premi per il buon rendimento (300 euro per ogni anno universitario in corso) e lo sviluppo di competenze (300 euro per l’apprendimento delle lingue straniere e altrettanti per ogni studente universitario per ciascun anno di iscrizione in corso). I contributi sono pensati per accompagnare la crescita positiva consapevole dei ragazzi con un sostegno al merito per l’impegno scolastico, extrascolastico e la ricerca di opportunità per migliorare le proprie competenze personali e professionali. Infine, sono previsti contributi a fondo perduto per il recupero dell’edilizia abitativa nei paesi. Gli incentivi sono rivolti ai residenti o a chi intende stabilire la propria residenza a Valdaone per un minimo di 5 anni. Il contributo una tantum è di 6.000 euro a fronte di una spesa minima di 30.000 euro concedibile per una sola volta per il medesimo edificio e porzione materiale. Qualora il beneficiario risulti già residente nell’immobile, il contributo è fissato in 4.000 euro concedibile per una sola volta per il medesimo edificio e porzione materiale.


Primo Piano di Francesca Cristoforetti Uno.Uno.Due. Ovvero 112: sarà questo l’unico numero da tenere a mente in caso di emergenza, non solo in Italia ma in tutta Europa. Il nuovo Numero Unico di Emergenza 112 (NUE 112) infatti, attivo 24 ore su 24, è ora disponibile in caso di necessità in quasi tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, Italia compresa. In Trentino è stato attivato ufficialmente il 6 giugno 2017. L’uno-uno-due è un numero gratuito, utilizzabile nella maggior parte degli Stati dell’UE, dove spesso si viaggia senza conoscere i numeri di emergenza in vigore. In Italia la cifra da digitare per chiamare Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco e Soccorso sanitario sarà la stessa: le chiamate effettuate al 113, 115 e 118 verranno tutte raccolte dalla nuova Centrale Unica di Risposta 112. A livello locale le chiamate al 112 verranno ricevute e selezionate in base al tipo di richiesta dalla nuova Centrale Unica di Emergenza con sede in via Pedrotti 18 a Trento. Il NUE 112 è stato introdotto nel 1991 dal Consiglio delle Comunità Europee con lo scopo di creare un numero unico europeo per le emergenze, a disposizione di tutti i cittadini, indipendentemente dai confini nazionali. Una normativa europea del 1998 ha decretato la gratuità del 112 sia per la telefonia fissa che mobile. In Italia venne attivato nel 2010 in Lombardia, in fase di sperimentazione, per poi estendersi gradualmente a tutte le regioni italiane. Il funzionamento del NUE 112 consiste nel comunicare l’emergenza alla centrale operativa, che dopo aver localizzato la chiamata, trasmette le informazioni necessarie alle strutture o alle autorità competenti in base al tipo di urgenza, inviando i soccorsi sul posto. Il tutto senza rallentare la tem-

pestività delle operazioni di salvataggio. Con il 112 si aumenta quindi la qualità del servizio grazie anche ai vantaggi introdotti dal punto di vista tecnologico e linguistico. Per prima cosa è possibile rintracciare la posizione di chi chiama sia dalle chiamate effettuate da telefono fisso, riuscendo l’operatore a risalire all’indirizzo dell’intestatario della linea telefonica, che da cellulare, tramite l’identificazione della zona da cui proviene la richiesta. In secondo luogo anche le persone diversamente abili potranno usufruire del servizio, inviando informazioni al numero d’emergenza sia tramite il servizio di messaggistica istantanea (ad esempio per i sordomuti e i non udenti) che attraverso una videochiamata, in modo da facilitare la comunicazione con il supporto di informazioni visive. Altra novità è il servizio di risposta multilingue, attivato per tutti coloro che non parlano italiano ed hanno bisogno di una

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Il nuovo numero unico per le emergenze è valido all’interno dei confini europei

Emergenze, tutte al 112 Attivo dal 6 giugno scorso, sostituisce tutti i numeri precedenti per chiamare soccorso traduzione immediata nella loro lingua madre. È disponibile anche l’attivazione della APP 112 “Where ARE U” su smartphone Android, Windows e iOS, che permette non solo di geo localizzare la persona ancora più precisamente tramite le coordinate del GPS, ma anche di effettuare “silent call” (chiamate silenziose), utili nei casi di emergenza in cui parlare potrebbe rappresentare un rischio. Nel 2018 verrà invece introdotto anche il servizio eCall, un nuovo dispositivo che verrà attivato in tutta Europa e sarà installato su tutti i nuovi veicoli; un sistema di sicurezza automatico, attivabile anche manualmente, che in caso di forti urti sarà in grado di avvisare istantaneamente la centrale del 112, inviando le informazioni necessarie sulla posizione dell’incidente. Per quanto riguarda il territorio trentino, nel 2011 è stato istituito il servizio provinciale della Centrale Unica di Emergenza con lo scopo di

raccogliere tutte le chiamate al 112 per poi indirizzarle alle strutture competenti. I numeri telefonici preesistenti 113, 115 e 118 sono stati comunque mantenuti accanto al nuovo numero d’emergenza, ma verranno convogliati tutti al 112. Le sedi di Centrale Unica di Risposta (CUR NUE 112) della regione Trentino-Alto Adige sono due, una a Trento in via Pedrotti ed una a Bolzano in via Druso, in modo tale da poter gestire meglio il servizio, accelerando l’invio delle squadre di soccorso in base al luogo di provenienza della richiesta di aiuto. Utile, se non addirittura necessario, il NUE 112 è nato con due scopi: innanzitutto far confluire in un numero unico tutti i numeri d’emergenza italiani, spesso confusi. A livello europeo invece, diventa uno strumento vantaggioso per tutti i cittadini, europei e non, che non saranno più costretti a conoscere tutti i numeri da chiamare in caso di necessità in ogni Stato dell’UE.

Che cos’è il NUE 112? - Il NUE 112 è il Numero Unico di Emergenza. - Attivo in Italia e in quasi tutti gli Stati membri dell’UE. - Da chiamare in caso di qualsiasi emergenza (Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e Soccorso Sanitario). - Gratuito e attivo 24 ore su 24. Come funziona? - Le chiamate al numero 112 vengono raccolte dalla Centrale Unica di Risposta, che presenta numerose sedi a livello locale in tutta Italia. - Vengono identificati i dati dell’utente, la sua posizione e il tipo di emergenza. - In base alla richiesta d’aiuto vengono inviate la squadre di soccorso competenti più vicine. Novità introdotte? - Localizzazione automatica della posizione dell’emergenza, identificabile sia da telefonia fissa che mobile. - Servizio di traduzione

multilingue per coloro che non parlano italiano. - Possibilità per le persone diversamente abili di accedere al servizio, tramite messaggistica e/o videochiamate. - Possibile attivazione dell’APP 112 “Where ARE U”: geo localizzazione tramite GPS e “silent call” per le situazioni in cui parlare è un rischio. - eCall: dispositivo automatico dei nuovi veicoli, che in caso di forte impatto del mezzo di trasporto, invia istantaneamente informazioni al 112. A quale scopo è stato introdotto? - A livello nazionale per unire 113, 115 e 118 in un unico numero d’emergenza. - A livello europeo per evitare di trovarsi in un Paese straniero senza conoscere i numeri d’emergenza in caso di necessità.


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Attualità

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Maggio 2018: 600 mila penne nere nel capoluogo provinciale a 100 anni dalla fine della Grande guerra

Gli alpini sfileranno a Trento per celebrare la pace di Enrico Gasperi

Ne parliamo con Maurizio Pinamonti, classe ’53, rieletto con un autentico plebiscito, a marzo, per la terza volta consecutiva al vertice della sezione Ana di Trento. Personaggio carismatico cui viene affidato il mandato delicato e impegnativo di organizzare e dirigere la 91esima adunata nazionale degli alpini, nella città simbolo della vittoria (o della sconfitta; la moneta, oltre alla zigrinatura, ha sempre due facce). Presidente, possiamo iniziare da un elemento grafico? Mi ha incuriosito il logo della manifestazione. Già, semplice e diretto. Bellissimo. È stato ideato da Trentino Marketing. Un’operazione riuscitissima, tra l’abile e il diplomatico, Porta con sé un messaggio forte e simbolico: una colomba simbolo di pace con la penna d’aquila, simbolo del nostro corpo. Proviamo a fornire qualche dato tecnico. Ci confermi la data. Certamente! L’adunata avrà luogo fra l’11 e il 13 maggio 2018 La logistica? Ho sentito di alberghi già pieni fin dalle parti di Borgo Valsugana. Confermo, gli alberghi in città e nelle vicinanze sono prenotati da mesi, è difficile trovare posto in un raggio di pochi chilometri dalla città.

91. A volte i simboli portano con sé casualità quantomeno strane. Il 91 era il mitico moschetto degli alpini, inventato da Carcano nel 1891. Simbolo della grande guerra, utilizzato dalla polizia italiana fino agli anni ‘90, ancora utile tra le mani dei ribelli di Gheddafi nelle “ex colonie” libiche nel nostro millennio… 91, con una colomba della pace al centro. Un secolo.

Ma quanta gente verrà? Le stime parlano di almeno 600.000 persone, certamente più di quelle che c’erano a Treviso il mese scorso. Ho letto di uno studio dell’Università Cattolica di Piacenza… Ci sono in campo cifre sbalorditive, ricadute sull’economia della città non indifferenti Questo è esatto. L’adunata

sarà il primo tra gli eventi di popolo in Italia nel 2018 [NDR: evento di popolo, cioè non a pagamento; tra quelli a pagamento il primo e unico a superare per movimento economico complessivo il raduno degli alpini è il Gran Premio di Monza]. I tre giorni di Trento movimenteranno 120 milioni di euro, una cifra notevole per una manifestazione molto concen-

600.000 presenti (stimati), così come 600.000 furono gli italiani morti allora, oltre ai 12.000 trentini che lasciarono la vita con la divisa austroungarica. Tra numeri, proclami, polemiche, aspettative ed entusiasmo, è partito il conto alla rovescia per quello che si rivelerà un evento unico, per le reazioni e i dibattiti che sta portando con sé, per le dimensioni e la partecipazione attesa, per il rilevante aspetto economico. trata in termini di tempo. I costi? Chi paga? Naturalmente ogni alpino che partecipa paga di tasca propria. Nessun contributo è previsto per quanto riguarda la partecipazione. Inoltre nella manifestazione, come sempre, prevale il volontariato. Intendevo i costi legati all’organizzazione dell’evento… Certo. L’adunata avrà costi organizzativi quantificabili in circa 1,5 mln di euro, raccolti tra sponsor, aziende, interventi pubblici di Provincia e Comune. Come ha fatto Trento a ottenere questo evento? E qual è esattamente lo scopo dell’adunata? Siamo in campo dal 2006, eravamo in lizza con Bassano, che poi ha organizzato quella di dieci anni fa. Per noi l’adunata del centenario è un momento per ricordare e riflettere su una tragedia, non per festeggiare nel termine classico, ma per lanciare un pensiero, una speranza di pace, al modo degli alpini. Che dicono i “cugini” Schuetzen? Faranno parte della manifestazione? Non parteciperanno alla sfilata, ma noi abbiamo in-

vitato tutte le associazioni presenti sul territorio a presenziare. La vivono come una specie di provocazione Non intendiamo provocare nessuno Cosa significa essere alpino oggi? È una cosa che senti dentro, lo hai vissuto dal servizio militare: lo spirito di stare assieme, condividere nella solidarietà, nell’impegno, nell’aiuto. È nel dna. La consegna del cappello è un secondo battesimo. Le persone “amici degli alpini” (i cosiddetti soci aggregati) che entrano oggi condividono lo spirito, ma non possono mettere il cappello (hanno un copricapo a parte). Il militare in genere non attira simpatia (forse l’attrazione sta solo nel fascino della divisa); per l’alpino è il contrario: perché? Perché nella storia ha dimostrato con i fatti uno spirito diverso, l’umanità, la disponibilità , il servizio alla comunità. Faccio presente che dopo eventi tragici, calamità, terremoti, alluvioni siamo sempre in prima fila; la gente ci sente vicini, semplici, questo

crea simpatia. Poi gli alpini portano allegria, e la cosa è contagiosa. Se non avesse fatto l’alpino sarebbe stato... Mi sarebbe mancato qualcosa, provengo da una famiglia di alpini, mio padre mi ha trasmesso la sua passione, ha sempre lavorato nell’associazione, io ho proseguito nel medesimo solco grazie a lui. Quella del prossimo anno sarà la quinta adunata alpina a Trento, la più importante. Ti carica andare in giro per la città, sento l’attesa di molti, avverto a volte ansia, ma più spesso gioia e simpatia. E mi lasci aggiungere che a Treviso il passaggio della “stecca” a Trento è stato una vera emozione. Chiudiamo con una nota di colore. Ho sentito che ultimamente molte delle nuove leve sono quasi astemie, c’è mica il rischio di snaturare uno dei capisaldi… La risposta sta nel sorriso di Pinamonti, che saluto e ringrazio per la cordialità. A conclusione, e per restare in tema, sigillo con una frase che ricordo di aver letto a Trento in occasione della precedente adunata (correva l’anno 1987) e che, allora come oggi, mi aveva messo di buonumore, per la logica ineccepibile che ne regola il funzionamento, sulla falsariga del noto detto latino : “Si vis pacem, para fiascum!”.

Lo sport incontra la solidarietà Sindaci vs. Lions: la raccolta fondi nel campetto di Tione

Un vivace movimento ha animato lo spazio antistante l’oratorio di Tione e il vicino campo da calcio: musica, allegria, divertimento e sport in compagnia che nonostante il tempo non sono mancati per tutta la durata dell’evento. La Pras Band ha fatto da sottofondo musicale con il proprio repertorio. Cosa stava succedendo nell’area gentilmente messa a disposizione da Don Fernando? Lo spiega nel dettaglio la Presidente del Lions Club Tione-Valli Giudicarie-Rendena Barbara Chesi nel discorso di apertura della manifestazione.

E’ un’iniziativa partita dalla Fondazione Internazionale Lions per una raccolta fondi a favore delle popolazioni centroitaliane colpite dal recente sisma. L’obiettivo è quello di dotare le comunità più segnate di strutture di grande importanza sociale quali un centro di aggregazione per anziani, alloggi per gli abitanti di Arquata e un centro di assistenza medico-sanitaria. Il Lions Club locale ha deciso di rendere questo momento di solidarietà più accattivante affiancandolo a una simpatica partita di calcio amichevole: Sindaci con-

tro Lions. Sono stati invitati tutti i primi cittadini dei Comuni delle Giudicarie: a dispetto della non massiccia partecipazione (su 25 contattati hanno partecipato in 5), i presenti si sono dimostrati favorevoli all’iniziativa e ad eventuali future collaborazioni. Un segnale è stato comunque lanciato. Una volta terminata la presentazione, la Pras Band ha intonato l’Inno d’Italia e poi, tutti in campo! Da un lato gli otto della squadra Lions in tenuta blu, e dall’altro gli “avversari” dei Comuni, in bianco. A dirigere la partita

Leone Pellegrini. Foto, applausi e fischio di inizio: partono subito agguerriti i due schieramenti, che nei primi minuti non si risparmiano affatto, tentando già di mettere a segno la prima rete. E a farlo per prima è la squadra dei Comuni, alla quale rispondono subito i Lions, poco più di un minuto dopo. Ma l’equilibrio non dura, infatti “i Comuni” mettono a segno tre reti ravvicinate che li distanziano dai blu vestiti, i quali tentano e riescono comunque a strappare una rete due minuti dopo l’ultimo gol avversario. La

speranza di una rimonta è messa in crisi da un’ulteriore doppietta dei “bianchi”. I Lions vanno a rete un’altra volta all’inizio della ripresa ma un ulteriore gol avversario smorza definitivamente ogni velleità di rimonta. Ma non smorza invece la combattività, che fa firmare ai “blu” l’ultimo gol della partita, che termina così a 8 reti per la formazione dei Comuni e 4 per i Lions. Il tutto sotto una leggera pioggia che però non raffredda l’allegria creatasi nel gruppo di sportivi e nel pubblico presente. Aldo Gottardi


Sanità

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Ospedale di Tione, anestesia a -1: sospesa la copertura notturna del servizio �������������8�7�� ,�+�� -�������.��$"/&0

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Primo Piano

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Zeni: “Presidio per residenti e turisti”

Finalmente aperto il nuovo pronto soccorso di Tione Butterini: “Si arrivi ad un rapido completamento dell’organico degli anestesisti”

L’importo complessivo dei lavori iniziati il 15 marzo 2016 è di 2.230.000 euro. Il pronto soccorso dell’ospedale di Tione fino al luglio 2014 era collocato al piano terra del corpo C2 dove, oltre alla vetustà, c’erano varie criticità di tipo strutturale che si riflettevano sull’organizzazione. In particolare il pronto soccorso non aveva un’area operativa distinta dalle zone di transito dell’utenza, non prevedeva la presenza di stanze di osservazione breve, disponeva di due ambulatori e non era adeguato ai requisiti minimi posti dalla L.P. n.3/1998 in materia. Nel luglio 2014 fu quindi trasferito nella sede provvisoria al piano del corpo C3 ristrutturato per consentire i lavori d’ampliamento della “vecchia” sede. Nella primavera del 2015 è stato sviluppato il progetto del nuovo pronto soccorso sul sedime della sede originaria, al piano terra del corpo C2, con un ampliamento verso sud: la superficie del pronto soccorso risulta oggi aumentata di 155 mq, per arrivare complessivamente a 480 mq. L’ampliamento interessa sia il piano terra (per il pronto soccorso) che il piano seminterrato per l’ufficio del personale della farmacia, il deposito economale e il locale per l’unità di trattamento dell’aria. Ma la sintesi dei dati tecnici è solo una parte del-

Un taglio del nastro a più mani, un parterre di amministratori provinciali e locali ampio e il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Tione è stato battezzato. Si tratta di 720 mq di intervento: al piano terra 480 mq sono destinati a pronto soccorso e 80 mq alla camera calda, mentre al piano

seminterrato 160 mq sono destinati a depositi per la farmacia. Rispetto a prima risulta rafforzata l’accoglienza con una stanza di osservazione breve, l’astanteria, con quattro posti letto, c’è poi un ambulatorio in più rispetto a prima e le attrezzature e spazi tipici di un pronto soccorso.

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l’importanza che il nuovo pronto soccorso riveste per il territorio giudicariese: il miglioramento in questo settore era la richiesta più forte arrivata in Provincia in seno all’accordo siglato dopo la chiusura del punto nascite. L’inaugurazione del nuovo pronto soccorso è stata definita dall’assessore provinciale alla sanità Luca Zeni come “la riaffermazione dell’importanza strategica degli ospedali di valle all’interno di una rete che mette in efficienza le funzioni e le specialità sul territorio, concentrando le patologie ad alta complessità sugli ospedali hub centrali di Trento e Rovereto, destinando a funzioni diverse quali ad esempio l’ortopedia e i servizi essenziali di prossi-

mità quali appunto i pronto soccorso negli ospedali territoriali”. Soddisfazione da parte degli amministratori locali, rappresentati dal presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini e dal sindaco di Tione Mattia Gottardi. “Sottolineo che tale investimento rappresenta una sorta di pietra miliare del protocollo sottoscritto dalla Provincia, dall’Azienda sanitaria e dalla Comunità di Valle nell’aprile del 2016 – ha ricordato Butterini - l’assessore Zeni, appena insediato, stanziò un consistente budget per il finanziamento di quest’opera, di cui si parlava ormai da molti anni, dando un segnale di concretezza importante. Ma la soddisfazione è incrementata anche dal fatto che, in conseguenza di quanto pattuito nell’accordo, anche il personale medico preposto a questa unità operativa è stato potenziato”. Il consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina ha sottolineato: “Importante per il territorio questo potenziamento e da lodare sono gli amministratori locali che hanno saputo con maturità perseguire un obiettivo importante con forza ma anche collaborazione quando ci voleva”. Il presidente Butterini ha colto l’occasione, pur con la diplomazia che si riserva ad un’inaugurazione, per ricordare i punti mancanti rispetto al protocollo siglato, esprimendo: “il deciso auspicio che quanto contemplato nel protocollo per l’ospedale di Tione venga garantito nel contingente e in futuro – ha detto Butterini - e quindi sollecitare una rapida realizzazione di altri interventi che hanno fatto registrare delle complicazioni, primo fra tutti il completamento dell’organico degli anestesisti. L’aspettativa del territorio è infatti quella di poter disporre di una struttura che sappia garantire i servizi essenziali ma che si distingua anche in alcune specializzazioni. In un comparto complesso come quello della sanità, l’obiettivo si raggiunge solo dedicando attenzione ed energie costanti”. (D.R.)


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Continuità con il direttivo di Vigilio Nicolini

Franco Panelatti è il nuovo presidente di E.S.C.O. Bim del Chiese In particolare, la società è chiamata a dare attuazione ad un ampio progetto di efficienza energetica e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, che ha definito gli interventi più idonei a produrre vantaggi in termini energetici, ambientali ed economici in ciascun comune del territorio. «Si tratta di un incarico importante – commenta il nuovo presidente Panelatti – che mi responsabilizza e mi stimola molto. È una bella sfida che ho colto con serenità ed ambizione, nel segno della continuità lavorativa intrapresa con la precedente gestione.» Nel corso degli anni la società ha realizzato diverse opere come la gestione autonoma del centro natatorio di Valle “Aquaclub”. «Negli ultimi anni, grazie alla sinergia con le varie amministrazioni comunali – prosegue Panelatti

di Marco Maestri È l’ingegnere Franco Panelatti di Praso il nuovo presidente dell’E.S.Co. Bim e Comuni del Chiese S.p.A.. Panelatti, già facente parte del consiglio di amministrazione uscente, succede a Vigilio Nicolini, che ha guidato l’ente dal 2009. Cambio sostanziale anche per il resto del direttivo che ha visto l’uscita di Cristina Faccini (ex Sindaco di Brione) e l’entrata di Lino Pelanda e Monica Dras che, insieme a Panelatti, resteranno in carica per il prossimo triennio. E.S.Co. Bim – sono state fatte importanti realizzazioni. Sono tuttora in corso diversi lavori tra cui: il teleriscaldamento di Valdaone; la sistemazione delle aree esterne e la realizzazione di una nuova vasca esterna presso il centro acquatico di Borgo Chiese, la progettazione definitiva di un centro wellness sempre presso il centro acquatico di Borgo Chiese; la progettazione preliminare di due centrali idroelettriche lungo l’acquedotto comunale di Storo; l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica

e Comuni del Chiese S.p.a, dopo la nota fusione avvenuta nel 2015 con la E.S.Co. Bim (con unico socio il medesimo consorzio) costituito nel 2008 e proprietario della centrale idroelettrica presso il Rio di Santa Barbara a Darzo, ha come oggetto l’esercizio di attività a servizio delle Amministrazioni Pubbliche della Valle del Chiese, nel campo della produzione, approvvigionamento, trasporto, trasformazione, distribuzione, acquisto, vendita, utilizzo e recupero delle energie. e degli attraversamenti pedonali nelle frazioni di Creto e Strada, nel territorio comunale di Pieve di BonoPrezzo.» E.S.Co. Bim e Comuni del Chiese S.p.A. ha inoltre acquisito recentemente a libro paga, oltre al personale già presente composto da una segreteria, un ingegnere e due manutentori, anche tutti gli otto operatori impiegati presso la piscina di Condino. Buttando un occhio sulle attività future, il nuovo gruppo è al lavoro su diversi fronti fra i quali: la valutazione della

MeTe da leggere

potenzialità idroelettrica del torrente Adanà; la progettazione della riqualificazione dell’illuminazione pubblica nel centro abitato di Daone nel Comune di Valdaone, nei centri abitati di Por, Agrone, Creto e della piazza della del centro abitato di Cologna nel Comune di Pieve di Bono-Prezzo e nel comune di Sella Giudicarie; la progettazione di una centrale idroelettrica sul fiume Chiese in prossimità dello sbocco nel Lago d’Idro. «La società – conclude Panelatti – grazie alla corretta e trasparente gestione avuta negli anni è in salute. Io e gli altri componenti del consiglio di amministrazione abbiamo accolto con entusiasmo questo stimolante incarico e siamo già al lavoro per poter continuare con il programma lavorativo previsto».

Rubrica mensile a cura di viale Dante, Tione

Che tempo libero fa? Se è vero che con la Dichiarazione Internazionale dei Diritti del 1948 è stato riconosciuto il diritto al riposo ed allo svago (art. 24), è altrettanto vero che “L’ozio è il padre dei vizi” come dicono da sempre i nostri saggi nonni. E allora dove sta l’equilibrio tra questi due assunti? Vivremo tutta la vita con il senso di colpa perché oziamo oppure al contrario perché ci teniamo troppo occupati? La questione è annosa soprattutto se si parla del tempo libero di bambini, ragazzi o persone non occupate professionalmente. Si tratta infatti, di un diritto fondamentale per garantire il completo sviluppo di ogni singola personalità. Diamo un occhio ai dati che ci aiutano ad inquadrare la situazione reale. Le indagini ISTAT sull’anno 2016 ci dicono che tra i 3 ed i 24 anni i maschi possono godere di 5 h e 46 min di svago mentre le femmine di 5 h e 19 min. Questo tempo è speso per la maggior parte guardando la tv, giocando o dedicandosi alla socialità con valori compresi fra i 20 e il 25 % del tempo libero di un giorno medio settimanale

seguono il riposo, l’attività fisica non sportiva e lo sport con valori tra il 5 e il 10% ed infine la lettura, l’attività culturale e i corsi con valori compresi tra lo 0 e il 5 %. L’uso di pc o della rete è stato stimato in media intorno a 42’ a prescindere dalle attività svolte (dati riferiti agli anni 2013-2014). Ma cosa vogliono dire tutti questi dati, valgono anche per noi? Proviamo ad osservare i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie. Ci si accorge subito della stretta correlazione tra l’indagine e la nostra realtà, nella quale il tempo trascorso davanti ad uno schermo (tv, pc, smartphone) è andato aumentando considerevolmente. L’uso del cellulare, in particolare, ha assunto dimensioni preoccupanti e questo vale anche per gli adulti. Tutti presi a gestire comunicazioni virtuali a scambiare immagini notizie che il giorno seguente sono già state dimenticate. La tentazione di prendere in mano il cellulare nel tempo libero è grande ma la forza di non usarlo deve essere maggiore. Avere degli hobbies, curare le proprie passioni (per la musica, la natura

lo sport, la lettura, ecc…) ci arricchisce di relazioni e conoscenza. Queste esperienze diventano tasselli che vanno a costruire chi siamo e che ci permettono di avere elementi in più per fare delle scelte. Sperimentare diverse attività, soprattutto nell’età scolare, permette di individuare le proprie inclinazioni; ciascuno di noi porta via, infatti, considerazioni ed emozioni diverse in rapporto alla propria identità. Certo è che bisogna buttarsi, sfruttare le iniziative del nostro territorio e valorizzare le occasioni che ci vengono offerte dai diversi enti. Chiudo questa riflessione sull’uso del prezioso tempo definito “libero” con il pensiero di De Masi, docente di Sociologia alla Sapienza di Roma e studioso di fama internazionale, il quale in una conferenza sostiene: “È importante educare i giovani ad un uso consapevole del tempo libero. Nel 2030 – spiega il professore – il lavoro occuperà circa 1/7 nella vita di un uomo. Cosa ne sarà degli altri 6/7? Insegniamo ai nostri ragazzi come si

sceglie un buon libro, ad apprezzare un buon film, a scoprire la musica classica, il buon uso delle nuove tecnologie. Insegniamo loro ad avvicinarsi ad un museo, ad una biblioteca, a partecipare ad un evento culturale piuttosto che ad una manifestazione per rivendicare diritti negati…” Lascio a tutti coloro che leggeranno l’articolo questo messaggio che io ho sentito così vicino ed attuale; ragionamento chiave per poter risolvere il dilemma iniziale e trovare la propria equilibrata ricetta del tempo libero. di Luisa Rossi

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Società

LUGLIO 2017 Cinque figli e nipoti d’arte sulle malghe di Borgo Chiese

Nati in groppa a una vacca Tutti in generale hanno partecipato a corsi di formazione di imprenditoria agricola, presso la Scuola di San Michele all’Adige o l’Università della Montagna di Edolo. Si tratta quindi di allevatori con una conoscenza profonda del mestiere, capaci di sposare tradizione e innovazione nella propria attività. Non sono gli unici allevatori giovani della Valle del Chiese, che ve ne sono tanti altri, tra cui allevatori con grande esperienza produttori di formaggio di alta qualità. Ma ci è piaciuto incontrarli per condividere con loro, a mo’ di esempio per tutti, la trepidazione del momento della monticatura sulle malghe di Brione e Condino, le loro fatiche e i loro sogni per il futuro. È bello che il nostro territorio veda questa nuova generazione di allevatori che salgono ai pascoli di montagna venire avanti: ne guadagnano la salvaguardia del paesaggio e la produzione nel nostro territorio di prodotti agricoli di eccellenza, premesse queste importanti anche per il turismo locale. Tutto ciò a costo di una vita, quella da allevatore, non tra le più facili, chè ogni giorno bisogna essere presenti sul lavoro, il “tuo” lavoro, con i “tuoi” capi; non c’è festa che tenga. E il tempo libero è davvero risicato, cosa di non poco conto quando si è giovani: “Tempo libero? Raramente. In ottobre e novembre un po’ di più perché vacche e capre sono asciutte, ma mai troppo”, dice Mirko Pelanda mentre Luca Radoani, con la costruzione della nuova stalla da seguire e la fienagione, anche se ha le mucche in malga, non prevede di grandi momenti di libertà nemmeno lui. Tra i problemi maggiori che incontrano questi giovani allevatori c’è poi ancora la grande mole di burocrazia da seguire nel condurre l’azienda, i molti regolamenti da rispettare e un meteo di non poco mutevole: a volte caldo da far seccare l’erba anche in

di Mariachiara Rizzonelli

Cinque, giovani, di ambo i sessi, soprattutto coraggiosi: questi i giovani allevatori da poco saliti con i propri capi per dare luogo all’alpeggio nelle varie malghe del territorio di Borgo Chiese. Giovani, ma non inesperti, ché sono tutti “figli e nipoti d’arte”, cresciuti al fianco di nonni, padri e zii allevatori che hanno saputo trasmettere loro la passione per questo difficile mestiere e il desiderio di continuare la tradizione dell’alpeggio nelle nostre zone.

quota, a volte così carico d’acqua e freddo da impedirgli di crescere: “Un anno su novanta giorni di malga ne ha piovuti ottanta; avevo gli scarponi con la muffa”, ricorda Mirko Pelanda. Il futuro lo vedono impegnativo. Il prezzo del latte al litro infatti è piuttosto basso e si LUCA RADOANI

RICCARDO PIZZINI

Età: 36 anni Capi posseduti: bovini, 100 capi (30 in malga) Motivo di questa scelta: Ci sono nato dentro e porto avanti la tradizione dii famiglia, ma faccio questo lavoro per passione Produce: Conferisce a “Latte Trento” Montica: dal 17 giugno alla seconda settimana di settembre, in Malga Valle Aperta e poi Bondolo Come va l’alpeggio: Abbiamo Christian, un bravo ragazzo che sa gestire bene la malga, ma non c’è erba purtroppo e i pascoli sono abbastanza sporchi Messaggio ai lettori: “Richiamo al consumo dei nostri prodotti, che sono buoni e genuini. Così si fa economia alternativa”

Età: 24 anni Capi posseduti: bovini, 17 capi (10 da latte e 7 rimonta) Motivo di questa scelta: la passione per questo mestiere; fattore decisivo il bisogno del prozio Giulio, allevatore, di avere qualcuno che prendesse in mano l’azienda Produce: burro, formagella fresca, una di mezza stagionatura e il formaggio di malga, alcune stagionate Montica: dal 17 giugno alla seconda settimana di settembre, in Malga Valle Aperta e poi Bondolo Come va l’alpeggio: bene, ma occorre bonificare ancora di più il bosco che cresce inesorabilmente. Inoltre c’è poca erba perché è mancata la neve e ha piovuto poco in giugno Messaggio ai lettori: “Essere sensibili alle produzioni di nicchia locali. Queste ci salvano come allevatori; ci sono prodotti molto buoni sul territorio che costano meno di altri. Possono servire anche alla ristorazione”

ALESSIA PELANDA

fa fatica ad avere un certo margine di guadagno; si sta inoltre creando tanta concorrenza tra i piccoli allevatori con mini-caseificio. Insomma occorre darsi da fare per riuscire a vendere bene. La passione per questo lavoro che hanno nel sangue li spinti finora a superare i “giorni in cui c’è il sorriso e i giorni in cui ti va un po’ meno bene”, come la mette giù Daniela Maccarinelli, e ad andare avanti, speranzosi che tanti possano accorgersi del loro lavoro e della qualità dei loro prodotti. Questo l’invito per tutti coloro che vivono nelle nostre valli o le frequentano per turismo.

Età: 21 anni Capi posseduti: dal nonno Nilo, con cui collabora, bovini, 40 capi e ovini, 5 capi Produce: formaggio di mucca stagionato, di casa, di malga, fresco, formagelle, caciotte, ricotte Montica: dal 17 giugno a metà settembre, a Malga Serolo Motivo di questa scelta: la grande passione per gli animali Come va l’alpeggio: bene, anche se l’erba è ancora un po’ corta e c’è siccità Messaggio ai lettori: “Invito i lettori a frequentare le nostre malghe nelle belle giornate d’estate; noi, su prenotazione, diamo anche dimostrazioni della lavorazione. Vedere il sito oline”

MIRKO PELANDA

DANIELA MACCARINELLI

Età: 25 anni Capi posseduti: bovini, 18 capi e caprini 60 capi Produce: burro, formaggio di mucca, formagelle e ricotta di capra Montica: dalla terza settimana di giugno a metà settembre, a Malga Rive Motivo di questa scelta: Ci sono nato dentro; ho iniziato col nonno Nilo e poi ho continuato Come va l’alpeggio: la clientela è cambiata, te la devi cercare in altri modi: prima girava meno gente ma ti cercava; adesso ne gira di più ma passa forse per curiosità. Il tempo non aiuta. Messaggio ai lettori: “E’ un lavoro che impegna, il bestiame va seguito sempre; la gente però forse sta capendone l’importanza. Comunque mai mollare”

Età: 32 anni Capi posseduti: bovini, 8 capi e caprini e ovini, 30 capi Produce: burro, formaggio stagionato e ricotta Montica: dal 10 giugno alla seconda settimana di settembre, a Malga Romanterra Motivo di questa scelta: sono cresciuta con i nonni e il papà allevatori; porto avanti con passione quello che mi hanno insegnato i miei Come va l’alpeggio: quest’anno l’erba era più indietro, bisogna sperare nelle piogge. Al limite ci sposteremo sui sentieri di una volta Messaggio ai lettori: “Si fatica, ma si vive in libertà. Amo il rapporto di armonia che ho con gli animali. Quando vedo le nascite dei piccoli sono soddisfatta del mio lavoro”


Attualità

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Sette i corpi bandistici che si sono esibiti nella cornice del lago di Roncone

Un successo il concertone di Bande in Festa Erano sette le bande che si sono trovate a Roncone per il concertone di “Bande in Festa”, provenienti dalla Valle del Chiese: Banda Sociale di Storo, diretta dal Maestro Andrea Romagnoli - Corpo bandistico Giuseppe Verdi di Condino, diretto dal Maestro Ugo Bazzoli Banda musicale S. Giorgio di Castel Condino, diretta dal Maestro Paolo Filosi – Banda Sociale di Cimego, diretta dal Maestro Katia Girardini – Banda Musicale di Pieve di Bono, diretta dal Maestro Sandro Rota – Pras Band di Praso, diretta dal Maestro Stefano Bordiga e la banda ospitante Banda Sociale di Roncone diretta dal Maestro Stefano Torboli. L’alzataccia è toccata soprattutto ai padroni di casa che hanno puntato la sveglia presto per accogliere al meglio gli altri corpi bandistici. L’inizio, scenico: il ritrovo per i musicisti era previsto alle ore 9,30 in diversi punti del paese, per poi convergere marciando in piazza Dante, gremita di pubblico all’arrivo dei corpi bandistici. L’apertura con due pezzi d’assieme: la marcia Giudicarie e l’Inno al Trentino diretti dal Maestro Torboli, quindi un fresco aperitivo. Ma era solo il preludio: nuovamente tutti in fila per recarsi sul Lago di Roncone, location naturale di eccezione scelta

Venti minuti a testa per dare il meglio con il proprio repertorio, svariando fra canzoni di montagna, pezzi per banda, adattamenti di colonne sonore di film, jazz

o musica classica, è il tempo che si sono date le bande che hanno dato vita a “Bande in Festa” per la propria esibizione. grande effetto: il Maestro Stefano Torboli, padrone di casa con la Banda di Roncone, nel grande prato all’esterno del capannone ha diretto tutte le bande in un unico grande concertone. Arsenal, Friends for life, e nuovamente Giudicarie, per concludere infine la parte ufficiale con l’Inno

Italiano. Ma la musica non è terminata perché l’equazione bandisti + strumenti + tempo libero porta ad un inevitabile finale: gruppi di musicisti di provenienza diversa e con diversa divisa o costume, hanno imbracciato di nuovo gli strumenti per proporre brani in libertà e improvvisazioni. “L’appuntamento – spiegano alla Banda di Roncone - è per il prossimo concertone, che verrà organizzato da un’altra banda: noi ci saremo!”.

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per la kermesse musicale. Prima di ricominciare a dare fiato alle trombe e accarezzare le chiavi delle ance però una pastasciutta in compagnia, perchè l’appuntamento è musicale ma anche conviviale, di scambio e conoscenza fra i tanti bandisti che condividono la passione per la musica. Nel pomeriggio, il clou della manifestazione: le esibizioni delle bande che hanno sfruttato al meglio i venti minuti a disposizione, proponendo pezzi di autori e stili diversi che hanno spaziato dalle composizio-

ni originali per banda alle colonne sonore di famosi film, dalle trionfanti marce ai brani di musica moderna,

alcuni dei quali arrangiati direttamente dai maestri della banda che li eseguiva. E una conclusione di

Info: Comune di Sella Giudicarie tel. 0465/901023 - Consorzio turistico tel. 0465/901217 Norma Bonenti cell 335/5204762

Tel. 333 69.09.388


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Società

LUGLIO 2017 Internet e terrorismo hanno cambiato le mete del turismo

Mare, isole e sole: i giudicariesi in vacanza Le agenzie di viaggi locali raccontano i trend del momento E’ ovvio che una panoramica completa è impossibile, poiché tantissimi convalligiani si organizzano le vacanze autonomamente, tramite i grandi tour operator, o attraverso Internet, e quindi non si può sapere quali siano le mete, ed il tipo di vacanza prescelta, ma c’è una fetta non piccola che si rivolge alle agenzie, e che ci permette di fare qualche riflessione in proposito. Quelle che abbiamo contattato (Ciclamino, Paoli, Zeledria), e che ringraziamo della gentile collaborazione, concordano sulla situazione del proprio settore. Oltre al fatto che la crisi generale ha colpito anche loro, due sono le cose che hanno modificato in modo significativo l’approccio alla vacanza: Internet e il terrorismo. La prima ha fatto perdere molti clienti alle agen-

di Chiara Garroni Anche quest’anno la Comunità delle Giudicarie ha promosso una importante azione di comunicazione e promozione turistica delle offerte-vacanza delle Apt di tutti gli ambiti della nostra valle attraverso i claszie, ma ha anche facilitato e velocizzato il loro lavoro; inoltre ha reso assai più informate e consapevoli le persone che vanno comunque in agenzia a prenotare un viaggio, dopo una ricerca online. I clienti quasi “timorosi” che mettevano piede in agenzia negli anni ’70 e si affidavano in tutto all’esperto, non ci sono più. Il terrorismo e la guerra hanno cancellato alcune mete dall’immaginario turistico: Siria, Egitto, Turchia, in generale il Medio Oriente. L’attentato del 2005 a Sharm el Sheikh ha completamente messo ko la località, diversi tour operator che portavano charter pieni di gente sul

Il Giornale delle Giudicarie

mensile di informazione e approfondimento Anno 15 n° 7 luglio 2017 Editore: Associazione “Il Giornale delle Giudicarie” via Circonvallazione, 74 - 38079 Tione di Trento Direttore responsabile: Paolo Magagnotti Caporedattore: Denise Rocca Comitato di redazione: Elio Collizzolli, Aldo Gottardi, Matteo Ciaghi, Denise Rocca Hanno collaborato: Gianni Ambrosini, Adelino Amistadi, Mario Antolini Musòn, Enzo Ballardini, Giacomo Bonazza, Alberto Carli, Umberto Fedrizzi, Chiara Garroni, Enrico Gasperi, Marco Maestri, Mariachiara Rizzonelli, Alessandro Togni, Alberta Voltolini, Ettore Zampiccoli, Marco Zulberti Per la pubblicità 3356628973 - 338 9357093 o scrivere a sponsorgdg@yahoo.it Il giornale è aperto a tutti. Per collaborare si può contattare la redazione (3286821545) o scrivere a: redazionegdg@yahoo.it Direzione, redazione via Circonvallazione, 74 - 38079 - Tione di Trento Stampato il 29 giugno 2017 da Sie Spa - Trento Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 1129

Mar Rosso sono falliti; ora c’è qualche debolissimo segno di ripresa per una zona egiziana molto più a sud, Marsa Alam, un deserto in riva al mare. Attualmente vanno molto la Grecia, specie le isole, le Canarie, la Spagna e l’Italia, in particolare Puglia, Sardegna e Sicilia. Si cerca il mare, e in questo senso vanno forte anche le crociere. Mediterraneo, Caraibi, nord Europa sono assai richieste, sia per questioni di sicurezza, che di prezzo. Infatti rispetto ad un tempo, quando erano i vecchi transatlantici che venivano trasformati in navi da crociera, ora si continuano a varare navi sempre più grandi, si arriva ad una capienza di 4 o 5 mila persone; ciò significa costi molto più bassi,

sici media, i mezzi online ed anche Facebook e Instagram. Noi abbiamo voluto rovesciare l’argomento, per cercare di capire dove vanno i giudicariesi in vacanza, e come sono cambiate le cose nel tempo.

ma spesso anche qualità dei servizi inferiore. Buon successo riscuotono anche viaggi più lunghi, soprattutto Stati Uniti, Thailandia e sud est asiatico in genere. Qualche agenzia si è specializzata in mete molto particolari, mirate alle cure di talassoterapia, ad esempio il mar Morto o Porto Santo di Madeira in mezzo all’Oceano Atlantico. Apprezzati soprattutto dai clienti di una certa età i viaggi organizzati, dove ti vengono a prendere col pullman vicinissimo a casa, ti portano in aeroporto, ti danno i biglietti e ti accompagnano per tutto il viaggio, con le guide locali che, se sono brave, valgono molto di più di albergo e cibo. Inoltre ciò dà un senso di sicurezza che gli

anziani apprezzano molto, così come la copertura assicurativa. E proprio l’assicurazione dell’agenzia fu molto apprezzata da una turista che arrivata a New York si accorse di aver dimenticato le sue pillole per la pressione: per la visita medica con relativa ricetta spese ben 700 dollari, fortunatamente rimborsati. Negli anni ’70 le mete di questi viaggi di gruppo erano Roma (ad esempio l’agenzia Paoli era là in occasione del conclave che elesse papa Karol Wojtyla), Assisi, Lourdes. Poi gli orizzonti si sono assai ampliati: Russia e Stati Uniti, ad esempio, fino ad arrivare in Cina, Thailandia, Uzbekistan. Alcune località sono decisamente passate di moda, come la Liguria, un tempo apprezzata meta primaverile ed anche invernale, ora sostituita dalle isole più calde e facilmente raggiungibili con l’aereo. Sta tornando ad essere assai richiesta la gita di un giorno, organizzata per eventi, mostre o spettacoli. Fenomeno nuovo sono i voli in sud America delle badanti che lavorano in valle, mentre si è sempre registrata una buona domanda da parte dei parenti di chi era emigrato anni fa in nord America, soprattutto dall’alta Rendena.

Non sono tanti, ma ci sono anche i grandi viaggiatori molto esigenti, preparatissimi, che richiedono un lavoro accurato e complesso. Ad esempio un signore si è fatto tutta la traversata dell’Asia con la transiberiana, ed è andato in altra occasione all’isola di Pasqua, nell’Oceano Pacifico. Altri si son fatti il giro del mondo, seppure a tappe. E’ gratificante lavorare per chi “si fida”, purtroppo è complicato farlo per chi “si fissa”, senza avere la competenza per poterselo permettere. Ad esempio chi vuole andare alle Bahamas in settembre, si troverà in mezzo agli uragani, dunque meglio cambiar meta; il saggio suggerimento non sempre viene accolto, con pentimento postumo del viaggiatore incauto. La crisi si è fatta sentire molto anche in questo campo, e rispetto ad una decina di anni fa le cose economicamente sono peggiorate parecchio, inoltre la clientela invecchia, cambia, ed un bravo agente di viaggio deve avere fiuto, e modificare le sue proposte con grande velocità, oltre ad essere un vero consulente di viaggio. Ultima annotazione: abbiamo notato una grande professionalità e moltissima passione per il proprio lavoro nelle responsabili delle agenzie consultate, indipendentemente dall’età, dalla zona e dalle esperienze di vita. Una bella realtà per tutte le Giudicarie.


Storia giudicariese

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Dall’emigrazione verso l’America ai viaggi turistici

Nel 1955 le norme miravano a limitare quanto più possibile la nomina a rappresentanti di persone di sesso femminile e ad Alice Paoli non fu permesso assumere ufficialmente la guida dell’agenzia Manuela Paoli, l’attuale titolare, conserva ancora i documenti del nonno che attestano il fenomeno dell’emigrazione di quegli anni dalle nostre valli verso le Americhe e l’Australia. Alla morte di Eligio nel ‘55 l’attività passò alla figlia Alice, che per prima vide il passaggio della trasferta dalla nave all’aereo. In realtà la titolarità ufficiale dell’agenzia la dovette assumere uno dei fratelli di Alice, Ezio, perché a metà degli anni ’50 in questo tipo di attività le donne non erano gradite. Abbiamo potuto visionare la corrispondenza che ci fu fra la famiglia Paoli e l’ispettore della Società Italia di Navigazione a questo proposito. Alla richiesta se “… fosse possibile che l’agenzia fosse assegnata a nostra sorella Alice,…. che avrebbe una certa pratica avendo aiutato, in questi ultimi tempi di cattiva salute, il povero papà nell’espletamento delle pratiche di assistenza ai passeggeri della Società Italia e del Lloyd Triestino”. In risposta al ragionier Ezio Paoli, figlio di Eligio, la Società di Navigazione Italia rassicurava sull’intendimento di designare uno della famiglia Paoli a continuare nell’incarico. “…soltanto preferiremmo che la rappresentanza fosse intestata a Lei, anche se poi il lavoro d’ufficio

La più longeva fra le agenzie aprire un ufficio pratiche per di Chiara Garroni turistiche delle Giudicarie è la l’emigrazione in Giudicarie, Paoli di Tione. Nacque nel 1928 ad opera di Eligio Pao- dato l’alto numero di valligiani che volevano partire. li, con il nome di Agenzia di Navigazione. L’attività con- C’era da far avere i passaporti, fissare le visite mediche sisteva nel disbrigo di tutte le pratiche necessarie per per i visti sanitari, contattare le società di navigazione il viaggio di coloro che volevano emigrare nel nuovo a Genova o Trieste per imbarcarsi ecc., e dato che Paoli mondo in cerca di fortuna. Paoli lavorava a Trento in era di Tione fu ritenuta la persona giusta per quell’inQuestura, e alla fine degli anni ’20 si rese necessario carico.

venisse svolto con prevalenza da Sua Sorella, e ciò in ottemperanza a disposizioni Ministeriali e della nostra Direzione che mirano a limitare quanto più possibile la nomina a rappresentanti di persone di sesso femminile”. Era il 9 dicembre 1955. In seguito alla drastica riduzione del flusso migratorio, la nipote di Alice, l’attuale titolare Manuela Paoli, appassionata di turismo, decise di lanciare la sfida in un momento in cui viaggiare era privi-

legio per pochi, creando cosi l’Agenzia “Viaggi Paoli”. Era il 1976, e dopo un anno e mezzo in Inghilterra per imparare bene l’inglese, sostenne l’esame per ottenere la licenza di agente turistico. La ottenne, ma gli esaminatori cercarono di scoraggiarla ad intraprendere questo lavoro, sia perché donna, sia perché Tione era ritenuto luogo del tutto improbabile a dare lavoro in ambito turistico. Manuela tenne duro, e pian piano le cose cominciarono ad

andare bene. All’inizio si lavorava ancora con i voli per America ed Australia, perché i familiari andavano a trovare i parenti emigrati tempo prima, poi le cose cambiarono, e si cominciò ad andare in vacanza soprattutto in Grecia, o alle Baleari. Il resto è storia recente, ed anche la figlia di Manuela, Elisa, sta seguendo le orme della mamma. Leggendo la documentazione di Eligio Paoli colpiscono soprattutto due cose: l’estremo rigore del

suo lavoro, e nello stesso tempo la grande umanità. Per il primo aspetto riportiamo parte di una lettera dell’aprile 1930, al signor Pietro Filosi di Praso: “La presente per avvertirvi che per la partenza col piroscafo Conte Biancamano del 25 corr. mese la Compagnia mi ha scritto che dovrete presentarvi a Genova agli uffici, in via S. Benedetto n. 20, immancabilmente il giorno 24 corr. Perciò è sufficiente partire da Creto con l’autocorriera delle ore 5.47 che arriva a Brescia alle ore 8.50, partenza (con treno diretto III classe) ore 10.25 arrivo a Milano 11.35 partenza ore 12 – arrivo a Genova ore 14.55, alla stazione troverete i fattorini della Compagnia in divisa ai quali potrete chiedere qualsiasi informazione, poi presentarsi subito alla Compagnia. In quanto al certificato di soggiorno è necessario che vi presentiate personalmente al Municipio a Creto a prelevarlo (per il rilascio ho parlato io) lo stesso viene fatto in carta semplice perciò le 2 lire che avete pagato a me le restituirò ai genitori. Per tanto auguro un felicissi-

mo viaggio, salute e fortuna”. Per quanto riguarda la sua umanità, ecco una lettera in cui si evidenzia come Paoli cercasse di facilitare i suoi clienti e li incoraggiasse. Alla signora Caterina Manin di Darzo scrive in data 28 dicembre 1929: “In risposta alla sua lettera del 26 corr. mi affretto a partecipare che il suo Lino avrebbe ottima compagnia con due di Giustino ai quali hanno già fissato di partire col piroscafo Conte Grande del 24 gennaio. Questi di Giustino posso assicurare che sono persone per bene perché li conosco da tempo, uno di questi può anche giovare molto perché ha fatto più viaggi ed è praticissimo. La prego avvisarmi se il figlio sia intenzionato di partire col Conte Grande che in caso vengo a fare la prenotazione senza che debba appositamente venire a Tione. Me ne consolo sentire che il suo Enrico si trova contento e che sta bene, la prego quando avrà occasione di scrivergli ricordarmi con i saluti. In attesa di suoi ordini distintamente la saluto”. Dei circa 200 documenti leggibili che abbiamo visionato, datati 1929 e 1930, 67 si riferivano a persone residenti nelle Giudicarie Esteriori, altrettanti in val del Chiese, 46 nella Busa di Tione e 16 in val Rendena.

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Cultura/Politica

LUGLIO 2017

Un fitto programma di visite guidate dal Chiese alla Rendena

I luoghi sacri giudicariesi aprono al pubblico

La collaborazione tra Consorzio Turistico e “Gruppo Valorizzazione della Pieve di S. Maria Assunta” a Condino di Borgo Chiese consente l’apertura anche di questo bell’edificio sacro tutti i giorni di luglio-agosto e della prima settimana di settembre (dalle 17,00 alle 18,00; in qualsiasi momento visita guidata alla Pieve, telefonando al Consorzio Turistico), che sarà anche animato da una serie di appuntamenti culturali dal titolo “I martedì della Pieve”: ogni martedì alle 20,30: 11 luglio, Presentazione del libro “La Lancia di Longino. Di Luis De Wohl”, a cura di Giacomo Radoani; 18 luglio, “La cristianizzazione del Trentino fra archeologia e storia”, relazione di Aurora Mottes; 25 luglio: “I pittori itineranti

Mariachiara Rizzonelli

Con l’arrivo della stagione estiva i luoghi sacri delle Giudicarie aprono nuovamente al pubblico. Ogni giovedì a partire dal 6 luglio i più importanti monumenti religiosi della Valle del Chiese, secondo il Progetto del Consorzio Turistico Valle del Chiese “Le Vie del Sacro”, aprono infatti offrendo visite guidate dell’esperta Serena Bugna (6 Luglio Chiesa San Bartolomeo _Daone - 13 Luglio Chiesa Madonna del nelle valli trentine: i Baschenis”, relazione di Claudia Paternoster; 1 agosto, “Mostra dei paramenti sacri appartenenti alla Pieve di S. Maria Assunta”, relazione di Mons. Giulio Viviani; 8 agosto ore 17,00 “La Bibbia dei poveri Cristi. I Baschenis”, spettacolo musicale e visivo a cura della Filodrammatica di Santa Brigida. Molte le attività previste in Val Rendena. La chiesa di S. Stefano a Carisolo, affresca-

ta da Simone II Baschenis, in luglio e agosto apre giornalmente con orario 10.00/11.30 – 15.00/17.00 (chiuso domenica mattina e lunedì tutto il giorno). Dal 13 luglio al 25 agosto ogni giovedì in chiesa alle 17.00 vi sarà visita guidata gratuita a cura degli accompagnatori di Anastasia. Il venerdì alle 17.00 si tengono invece i “Venerdì in musica” (14 luglio_ Music and Movies con le Angry Harps, 21 luglio Trio d’archi:

Carmine _Pieve di Bono-Prezzo, 20 Luglio Chiesa San Michele _Darzo, 27 Luglio Chiesa Santo Stefano_Roncone, 3 Agosto Chiesa Madonna dell’Aiuto_ Lodrone, 10 Agosto Pieve Santa Giustina_Pieve di Bono, 17 Agosto Chiesa San Rocco_Condino, 24 Agosto Chiesa San Bartolomeo_Daone, 31 Agosto Chiesa di Sant’ Andrea_ Breguzzo, 7 Settembre Chiese San Floriano e Sant’ Andrea_Storo). Alessia Pallaoro, violino e Roberto Mendolicchio viola, 28 luglio_ InCanto a S. Stefano. Concerto corale con la Compagnia del Canto; 4 agosto_Duo “Soft Sounds”, arpa e tromba; 11 agosto “Enrico Maria Barbareschi alla chitarra”; 18 agosto “Scherzar D’augelletti” fantasie barocche – Musiche del Seicento Europeo”; 25 agosto, ore 17 “Note Familiari” la musica e gli archi della Famiglia Rigotti.

Domenica 16 e 30 luglio e domenica 6 e 20 agosto alle 17.00 si tengono ancora gli appuntamenti della rassegna “Tra Arte, Storia e Leggenda”, un percorso alla scoperta degli affreschi più interessanti e significativi della chiesa. Si tratta di “S. Cristoforo tra storia e leggenda” e “La santità nel Medioevo: Cristoforo, Vigilio, Martino” con Gabriella Maines; “La leggendaria spedizione di Carlo Magno da Bergamo

in Val Camonica e Trentino” narrata nell’affresco, unico in Europa, di Simone II Baschenis con Luciano Imperadori; “Scherzar d’augelletti”: fantasie barocche, musiche del Seicento Europeo” con Andrea Ferroni e Pietro Prosser; “L’ultima cena (Baschenis 1461) Iconografia, ambientazione, simbologia e personaggi”, con Anna Moratelli. Aperte tutta l’estate anche le chiese affrescate dai Baschenis di Averara di Sant’Antonio di Mavignola, di Pinzolo (cimiteriale di San Vigilio), Giustino (parrocchiale di S. Lucia), Massimeno (di San Giovanni Battista), Spiazzo (San Vigilio), Pelugo (cimiteriale di S. Antonio Abate), Javrè (parrocchiale di S. Maria Assunta).

L’europarlamentare ed ex ministro De Castro a Denno tratteggia le prossime politiche europee per il settore primario

Quale politica agricola comunitaria dopo il 2020?

Il consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina: «Necessario un patto tra Cooperazione, organizzazioni agricole e politica» Guardare avanti, programmando per tempo politiche agricole a tutela dell’agricoltura di montagna. L’intervento dell’europarlamentare De Castro al Convegno organizzato a Denno dall’Unione per il Trentino è stata un’importante opportunità per capire quale nuova Politica Agricola Comune intende elaborare l’UE dopo il 2020. Perché gran parte della politica agraria arriva proprio dall’Europa. È stata anche l’occasione per capire meglio i contenuti della riforma della PAC di medio periodo e del cosiddetto Regolamento «Omnibus» di cui l’ex ministro è co-relatore e che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2018. Le proposte di modifica alla PAC contenute nell’Omnibus sono ben 94. Tra le più significative, l’onorevole De Castro ha ricordato l’estensione del premio di insediamento a tutti i giovani agricoltori che si insediano in società. Ver-

ranno introdotte importanti semplificazioni per le misure di gestione del rischio determinato da fattori meteo, dalla volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli (in particolare per il settore lattiero caseario) e dall’instabilità dei mercati. Sarà ridotta dal 30 al 20% la soglia di reddito in cui si fanno scattare l’assicurazione e i fondi mutualistici, e sarà aumentato l’intervento pubblico sul costo dei premi dal 65 al 70%. «Accanto a queste importanti novità – spiega Mario Tonina, consigliere provinciale dell’UPT, cui sono spettate le conclusioni al convegno di Denno – sono convinto che tra gli obiettivi principali della nuova PAC dovrà esserci la tutela della montagna, la salvaguardia dei suoi prodotti e delle specificità di un’agricoltura come la nostra, oggi ancora non sufficientemente valorizzata rispetto alle logiche premianti le grandi industrie agroalimentari e

l’agricoltura estensiva». Anche in passato, seguendo con attenzione gli sviluppi delle trattative sui trattati commerciali internazionali, Trentino e Alto Adige sono riusciti a prevenire scelte penalizzanti per l’agricoltura e la zootecnia di montagna. «Dobbiamo cercare – ha detto Tonina – là dove possibile, di incidere a nostro favore, oltreché continuare nel percorso di lobbying positivo già intrapreso con le altre regioni alpine». La sfida è mettere a punto nuove modalità per riuscire a compensare le difficoltà di produzione delle regioni che presentano specifici vincoli naturali, nelle quali è più forte il rischio di abbandono dei territori. Ma come riuscirci? Per Tonina una strada c’è: «Personalmente ritengo sia indispensabile garantire la stabilizzazione dei redditi e quindi una dignitosa remunerazione per le imprese agricole e il loro rafforzamento nel tempo anche attraverso

delle norme sulla Gestione dei Rischi e l’individuazione di soluzioni innovative per la protezione da tutti i fattori di instabilità ai quali è sottoposto l’imprenditore agricolo, così come ribadito di recente nell’assemblea di CO.DI. PR.A». Su questo fronte il consigliere provinciale giudicariese continua il suo impegno nelle assemblee dei diversi settori della Cooperazione trentina, convinto che un ruolo determinante potrà essere garantito proprio dal movimento cooperativo, elemento distintivo del sistema-Trentino. «Va poi sottolineato che gli agricoltori non svolgono solo un’attività di produzioni di beni alimentari – prosegue Tonina – bensì funzioni straordinarie nella salvaguardia del territorio e dell’ambiente, garantendo nel contempo la sua dinamicità e preservandone la vitalità e il valore estetico».

L’altro asset strategico è la buona comunicazione dei prodotti di montagna. Qualche centesimo in più alla cassa, ma qualità, caratteristiche, unicità, salubrità e valori di produzione di eccellenza. «Per preservare e rafforzare la competitività in un mondo sempre più interconnesso e globalizzato – riflette Tonina – dovremo essere anche in grado di esaltare, raccontare e comunicare maggiormente le caratteristiche distintive dei nostri prodotti, sapendo cogliere l’indiscusso “appeal” che sul consumatore hanno le produzioni di montagna. Consumatore che è disposto, sempre più spesso, a spendere qualcosa in più per i prodotti di qualità; ricordiamo che il nostro territorio ha un grande valore, soprattutto per il consumatore delle aree urbane, e che è proprio sul contesto naturale trentino ─ di grande pregio e importante fattore di competitività ─

che bisogna far leva anche a vantaggio di altri settori economici, turismo in primis». Parole d’ordine, dunque, distintività delle nostre produzioni, tracciabilità dei prodotti ed etichettatura (come quella dei prodotti lattierocaseari da poco operativa): «I prodotti “made in Trentino” devono essere percepiti come prodotti di alta qualità anche attraverso il Marchio Qualità Trentino». Infine il profilo ambientale: «L’agricoltura europea deve, però, essere competitiva non solo dal punto di vista economico, ma anche rispettando gli obiettivi di sostenibilità ambientale che l’UE si è data». «Serve un forte patto tra mondo della Cooperazione trentina, organizzazioni agricole e politica, tenendo sempre ben presente che la Politica Agricola Comune non riguarda solo le aziende agricole, ma incide su tutti i cittadini europei» conclude Tonina.


Comunità delle Giudicarie

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Bici- Bus dalle Dolomiti al Garda Ulteriormente rafforzato il servizio che consente a turisti e residenti di godere delle ciclabili e dei moltissimi percorsi del Trentino Occidentale. Dalla val di Sole alla val Rendena e alle Terme di Comano, dalla Paganella al Garda, da Ledro alla val del Chiese

lunedì domenica 17 giugno 17 settembre 2017

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Lago di Garda

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Riva del Garda (Largo Medaglie d'Oro) Torbole (parcheggio bus via Matteotti)

Fai della Paganella (loc. Santèl - Bike Park)

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Ville del Monte

Fiavé

Storo

Linea 4

eng. | Booking required at the infolines. Price: public line fare + 2,00 € each way for the bike. Tickets available on board.

Pinzolo

18:55 19:00 19:10 19:20

Lago di Tenno

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Carisolo

Carisolo

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SU RICHIESTA ON DEMAND

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Limarò

Tione

Stenico Villa Banale

Sarche (di fronte distributore Q8)

Villa Rendena

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Si consiglia la prenotazione all’infoline. Costo del servizio: tariffe di linea pubblica + 2,00 euro a tratta per la bicicletta. Acquisto biglietti a bordo.

S. A. Mavignola

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San Lorenzo

Vigo Rendena

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TERMINI DEL SERVIZIO

Comano Terme - Fiavé Riva del Garda - Torbole

Folgarida

Campo Carlo Magno

Spiazzo

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17 giugno 17 settembre 2017

Ballino

Caderzone Terme

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Monday Sunday 17th June domenica 17th September 2017 mercoledì

Fiavè

Pinzolo

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COMUNITÀ DELLE GIUDICARIE

Carisolo

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Bleggio (fermate a richiesta)

Carisolo

Pinzolo Funivie

15:15 15:07 14:58 14:53 14:38 14:23 14:20

Monday Sunday 17th June domenica 17th September 2017 mercoledì 17 giugno 17 settembre 2017

Fai della Paganella

Caderzone Terme

da Carisolo 18:40 18:25 18:20 18:15 18:12 18:07 18:02 17:56 17:55

08:55 08:40 08:35

S. A. Mavignola

Spiazzo Municipio

da Dimaro 17:50 17:42 17:33 17:28 17:13 16:58 16:55

Dolomiti di Brenta M. di Campiglio

Vigo Rendena Nord

Comano Terme - Stazione

Dimaro Stazione

Folgarida Belvedere

Dimaro Piazza Centrale

da Comano Terme

Campo Carlo Magno

09:00 09:15 09:20 09:28 09:30 09:40 09:50 10:00 10:05

da Carisolo

Madonna di Campiglio Hotel Bertelli

10:20 10:29 10:40 10:47 10:58 11:07 11:10

Comano Terme - Stazione

Campo Carlo Magno

14:00 14:15 14:20 14:28 14:30 14:40 14:50 15:00 15:05

Inserire Credits: Archivio Garda Trentino SpA - Ph. Ronny Kiaulehn - Archivio ApT Dolomiti Paganella - Ph. Low Rez - Ph. Tom Malecha - Ph. Kiaulehn

Dimaro Folgarida

16:50 17:05 17:10 17:18 17:20 17:30 17:40 17:50 17:55

Consorzio per il Turismo Giudicarie Centrali:

+39 0465 323090

19:00 19:15 19:20 19:28 19:30 19:40 19:50 20:00 20:05

15:20 15:29 15:40 15:47 15:58 16:07 16:10

S.A. Mavignola Hotel Posta

INFO LINE:

Linea 2

18:15 18:24 18:35 18:42 18:53 19:02 19:05

Carisolo Municipio

Linea 1 Linea 2 Linea 3 Linea 4 Linea 5 Linea 6 Linea 7

tra nei servizi agevolati per i possessori della “Family card”. Per informazioni o prenotazioni contattare il Consorzio per il Turismo delle Giudicarie Centrali al 0465 323090.

Comano Terme Tione - Carisolo

Carisolo Madonna di Campiglio Dimaro

DOLOMITIGARDA GARDADOLOMITI

lunedì domenica 17 giugno 17 settembre 2017

Villa Rendena Info Point

BICI BUS+ TREK

Linea 1

Torbole, anche se l’utilizzo del bici-bus avviene normalmente solo per limitate tratte di collegamento tra le piste ciclabili. Inoltre, il servizio sarà gratuito per i possessori delle card turistiche emesse dalle Apt degli ambiti interessati e rien-

Tione Stazione

Infatti il servizio BICIBUSTREK rende potenzialmente collegate tra loro e quindi fruibili le piste ciclabili della Val Rendena, della Val di Sole, del Basso Sarca, del Lago di Garda, dell’Altopiano della Paganella, nonché quelle della Valle dei Laghi, della Valle dell’Adige, della Val del Chiese e della Val di Ledro. La complessa organizzazione è stata possibile attraverso la proficua collaborazione tra numerosi enti pubblici, Apt e Consorzi turistici: la Comunità ed i Comuni delle Giudicarie, l’Apt

Terme di Comano - Dolomiti di Brenta, l’Apt Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, il Consorzio Turistico Val del Chiese e Giudicarie Centrali, l’Apt Valle di Sole, il Consorzio Turistico Val di Ledro, l’Apt Trento-Monte Bondone-Valle dei Laghi, l’Apt Dolomiti di Brenta - Paganella, il Parco fluviale della Sarca e la Riserva della Biosfera Unesco “Alpi Ledrensi e Judicaria”. “Questo servizio, che già le scorse estati era stato apprezzato dai numerosi ospiti, - sottolinea l’assessore competente della Comunità delle Giudicarie, Roberto Failoni, - si integra con il progetto “Turismo Giudicarie 2020” che in questi anni ha investito numerose risorse per il turismo outdoor e per l’utilizzo della bicicletta, non solo a beneficio dei turisti ma anche dei residenti delle varie zone, offrendo nuove e maggiori occasioni di muoversi e di conoscere i luoghi di interesse turistico diffusi nelle Giudicarie.” Il servizio sarà in funzione con numerose corse giornaliere fino al 17 settembre; con meno di 15 euro si riesce a percorrere l’intera tratta da Dimaro a

Tione Sport / Area Sesena

Pedalare tra le Dolomiti di Brenta e il Lago di Garda trovando in quest’area del Trentino occidentale numerosissime opportunità e servizi per ogni tipo di biker, dall’estate 2017 è ancora più facile. Grazie al servizio “Bicibustrek Dolomiti-Garda”, attivo da sabato 17 giugno, sia il biker più esperto che la famiglia che desidera trascorrere, con tutta tranquillità, una piacevole pedalata all’area aperta, si potranno avventurare sui numerosi percorsi dedicati alle due ruote del nostro territorio.


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Europa

LUGLIO 2017 ffffffffffffffffffffffffffffffffffff

Europa di Paolo Magagnotti


Economia Non solo quindi differenze nei livelli di reddito, tra la città e la valle nel campo della salute, ma anche differenze sulla qualità dell’ambiente circostante, sulla qualità dell’aria e dell’acqua. In alcuni paesi della nostra regione non si contano più i novantenni ancora attivi segno che effettivamente alimentazione, attività fisica e ambiente, assistenza sanitaria mirata, servizi di sostegno agli anziani contano più del reddito o della formazione scolastica. La capacità di condurre una vita sana e di poter gioire di un invecchiamento attivo, nonostante alcune problematiche sociali legate ad un sproporzionato consumo di vino tra i giovani sono caratteristiche tipiche del nostro “heimat” trentino che ci rendono una delle popolazioni meno obese e più sane sul piano nazionale. Siamo anche una delle regioni a più alto tasso d’iscritti nelle associazioni agonistiche oltre a quelle calcistiche: da quelle sciistiche, ciclistiche, atletiche alla pallavolo e molte altre. A volte le differenze nei livelli di salute sono riconducibili quindi semplicemente ad un diverso grado di “educazione alimentare” tradizionale diffusa nei paesi delle nostre vallate, soprattutto dove prevale l’utilizzo di prodotti orto-

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Lavoro e salute in compagnia nella disuguaglianza di Marco Zulberti Il tema sulla salute disuguale, scelto da Tito Boeri per il Festival dell’economia del 2017, cade da una parte nel bel mezzo delle polemiche sulla medicina omeopatica, sull’obbligatorietà dei vaccini, ma anche di dibattiti sull’accanimento terapeutico, il fine vita e il testamento biologico dall’altra che, paradossalmente, sono dovuti al benessere e alla longevità. Su queste differenze nelle condizioni di safrutticoli prodotti in proprio, e quindi naturalmente biologici. Un uomo trentino di 95 anni, che nella vita ha fatto solo l’allevatore ad una richiesta del suo medico sulla dieta ha recentemente risposto: “vino rosso, salame tutti i giorni e tanto radicchio verde possibilmente tutti i giorni dell’anno. Radicchio nei gnocchi, radicchio nei “capun”, radicchio nella polenta e “baise” di radicchio fresco dell’orto”. Ma a questo idillico quadro di longevità montana si accostano i problemi dovuti all’utilizzo dei pesticidi o

alla vicinanza con le aree industriali con una qualità dell’aria che può variare

lute e nella longevità delle persone non solo tra stati ricchi e stati poveri, tra regioni ricche e regioni povere, ma anche tra valli turistiche, valli agricole e città, si stanno concentrando i dibattiti all’interno della nostra regione sull’uso dei pesticidi, ad esempio, o sull’inquinamento da radon o dei campi elettromagnetici delle linee ad alta tensione che attraversano, in regione, alcune zone abitate.

molto a seconda se il paese si trova sul fondovalle o sulla costa. Inoltre la fase

di industrializzazione vissuta tra gli anni Sessanta e Novanta in alcune aree e valli ha destrutturato non solo l’economia agricola ma anche quella artigianale. Schiere di fabbri, falegnami, scalpellini, sarti, hanno chiuso i loro laboratori e officine impoverendo la cultura del lavoro e nello stesso tempo aumentando paradossalmente il numero degli ospiti delle case di riposo. Nella valle di Ledro, dove erano attivi numerosi forni fusori dove si lavoravano strumenti di lavoro in ferro, oggi il primo datore di lavoro è la

casa di riposo. Questa notizia legata alla fortissima denatalità registrata nelle valli sta mettendo a rischio la piramide generazionale. Per cui vecchi molto sani e longevi grazie alla tradizione alimentare e giovani immersi in una fase di forte disorientamento con la perdita di centralità di quegli elementi base che erano il lavoro, la comunità e la famiglia, bio-istituzioni naturali che oggi sono state completamente destrutturate da una sorta di relativismo sociale imposto dalla modernità. E’ normale che questi giovani fuggano, se possono verso la città. La disuguaglianza di lavoro genera quindi la disuguaglianza nella salute e la disuguaglianza nella salute non chiede più ospedali, ma più servizi di supporto alla famiglia e alle comunità.

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Attualità

LUGLIO 2017

Parla giudicariese la squadra trentina alle olimpiadi dei VVF Dal 10 al 16 luglio 20 giovani terranno alta la bandiera trentina

Eccoli gli allievi delle Giudicarie che rappresenteranno il Trentino alle prossime olimpiadi Ctif; Valeria Salvaterra e Giorgia Armani ( VVF Tione di Trento ); Luca Sansoni ( VVF Preore ); Riccardo Marchetti ( VVF Villa Rendena ); Jessica Armani, Giorgia Corradi, Giulia Viviani e Mathias Olivieri ( VVF Lardaro ); Mattia Armani ( VVF Pieve di Bono ); Michele Garbaini ( VVF Condino ). I preparatori tecnici della rappresentativa sono Claudio Franchini dei VVF di Pelugo e Sansoni Daniel dei VVF di Lomaso: grande l’impegno degli allievi e delle allieve che, dal primo all’ultimo, hanno dimostrato carattere e determinazione per staccare un biglietto per Villach, d’altronde l’occasione è

S

i conclude in questi giorni la preparazione degli allievi selezionati che andranno a comporre le squadre maschile e femminile del Trentino per le prossime Olimpiadi dei Vigili del Fuoco a Villach in Austria, dal 10 al 16 luglio

prestigiosa e ideata anche per favorire la socializzazione e la crescita per-

sonale dei giovani pompieri. In ottobre si sono svolte quattro sessioni di

2017, dove saranno presenti più di 60 squadre di vigili del fuoco Allievi provenienti da tutta Europa. Una selezione impegnativa per venti giovani pompieri dei quali ben 10 dei selezionati vengono dai corpi giudicariesi.

selezione dei Vigili del Fuoco Allievi, nei centri sportivi di Cles, Tio-

ne e Terlago, durante le quali si è dato il via al percorso che ha portato a costituire la rappresentativa trentina. Si sono presentati 200 Allievi provenienti da 35 Corpi di diversi Distretti della Provincia. Tra tutti questi ne sono stati selezionati una cinquantina che hanno potuto partecipare alle sessioni di allenamento successive. A partire da ottobre 2016, e per tutto il periodo invernale, si sono svolti per tutti i sabati gli incontri di allenamento, successivamente una commissione tecnica ha scremato ulteriormente il gruppo

e selezionato i più idonei a proseguire nella preparazione.A fine febbraio sono stati comunicati ai rispettivi Comandanti gli esiti della selezione che ha ridotto a 20 elementi, fra ragazze e ragazzi, coloro che hanno affrontato il percorso tecnico-formativo finale, tutti i sabati da marzo in poi, per arrivare a definire i ruoli nelle squadre ufficiali. L’avventura per i giovani pompieri sta per arrivare al momento clou delle competizioni in Austria, dove l’evento è molto sentito e il pubblico sarà numeroso. L’augurio degli adulti dei Corpi ai giovani è di poter salire sul podio, ma soprattutto rappresentare tutti gli allievi e lo spirito pompieristico che li contraddistingue con impegno e valore.

Roma e Parma a Pinzolo, Pisa a Storo e Hellas e Milan a Sella Giudicarie

Il grande calcio arriva in Giudicarie Per il terzo anno consecutivo la Roma si allenerà all’ombra delle Dolomiti Patrimonio Unesco, a Pinzolo, dove la squadra è attesa dal 7 al 14 luglio. I giallorossi disputeranno anche due amichevoli, di cui la seconda nel tardo pomeriggio del 14 luglio, prima del rientro nella capitale, e per la gioia dei tifosi i campioni incontreranno gli appassionati nelle serate in piazza. Ricco di incontri e attività il programma che prevede la presentazione della squadra ai tifosi, i camp per i più piccoli, il Village e lo store ufficiale che proseguiranno anche il 15 e il 16 luglio. “Siamo orgogliosi di annunciare il rinnovo di questo accordo di partnership – ha dichiarato Umberto Gandini, amministratore delegato del Club di Serie A - reso possibile grazie alla sinergia tra Trentino Marketing e l’Apt Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena, che permetterà alla nostra squadra di porre le basi per una stagione densa di impegni e di emozioni per i nostri tifosi, in un contesto naturalistico tra i più suggestivi d’Italia”. Entrando nel dettaglio del programma, i giallorossi terranno il primo

allenamento al Centro Pineta nel pomeriggio del 7 luglio e la squadra verrà presentata sabato 8 luglio, in piazza S.Giacomo a Pinzolo, alle 21. Altro appuntamento imperdibile per i tifosi è l’incontro con i campioni di lunedì 10 luglio, alle 21 in Piazza Carera mentre per martedì è previsto un altra uscita pubblica dei calciatori tutta dedicata ai più piccoli calciatori in erba e tifosi già appassionati della maglia giallorosssa. Mister Di Francesco risponderà alle domande e alle curiosità dei tifosi in piazza Sissi a Madonna di Campiglio (ore 21) giovedì 13 luglio. Inoltre, Villaggio Trentino sarà aperto tutti i giorni dal 7 al 16 luglio (9.0012.30 e 14.30-18.00) così come lo store ufficiale della Roma, mentre per i bambini ci sarà “Imparare giocando” con gli allenatori della Roma. Partita la squadra della capitale sarà la volta del Parma. Per il secondo anno consecutivo la stagione agonistica dell’Ac Pisa, oggi il Lega Pro, si aprirà in Valle del Chiese. Dal 15 al 26 luglio la squadra si allenerà infatti a Storo e, come nella migliore delle tradizioni dei ritiri, gli appun-

tamenti in calendario per tifosi e appassionati che vogliono ammirare i protagonisti dal vivo e scattare una fotografia con i propri idoli, sono tanti e variegati. Il programma del ritiro prevede due sessioni quotidiane di allenamenti aperti al pubblico: l’emozione di vedere i campioni fuori dagli appuntamenti ufficiali, le indicazioni dell’allenatore e le prime strategie messe in campo. Saranno invece a pagamento gli ingressi alle amichevoli che i ne-

roazzurri sosterranno allo Stadio Grilli. Il calendario verrà definito nei prossimi giorni, d’intesa tra il nuovo tecnico Carmine Gautieri, Media Sport Event e Consorzio Turistico valle del Chiese. Certamente il primo impegno sarà contro una rappresentativa dilettanti locale imperniata sulla squadra del Calciochiese, formazione del campionato di eccellenza del Trentino che supporta il ritiro del Pisa anche sul piano organizzativo. La scelta

delle altre due formazioni cadrà le numerose società di Serie A, B, Lega Pro e anche dilettanti, comprese alcune formazioni estere, che anche quest’anno animeranno l’estate in Trentino. In calendario vi è poi il tradizionale appuntamento interamente dedicato ai tifosi con la presentazione dello staff tecnico e dei giocatori nella piazza di Darzo. I giocatori e lo staff del Pisa alloggeranno all’Hotel Castel Lodron nelle stanze della storica struttura che nel corso degli anni ha ospitato tanti grandi ritiri. Anche i futuri campioni del calcio nazionale, quelli che tra qualche anno faranno sognare i tifosi con la maglia di qualche squadra e magari perfino la Nazionale, faranno un periodo di allenamento in Giudicarie: è questione di giorni per la firma ufficiale del contratto, ma a Sella Giudicarie le cose sono praticamente definite per l’arrivo della frizzante Primavera dell’Hellas Verona, attesa dal 27 luglio al 6 agosto, mentre a Storo dal 27 luglio all’11 agosto ci sarà la Primavera dell’AC Milan, seguita, dall’11 al 21 agosto, dagli Allievi.


Attualità

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Torna dal 21 al 23 luglio il Festival dedicato a teatro e all’arte della narrazione

Montagne nel cuore del racconto “Creare un evento culturale, ospitare festival di narrazione a Montagne - spiegano gli organizzatori - significa immaginare questo paese come luogo di ricerca, come possibilità di recuperare la nostra dimensione antropologica e darle una prospettiva oggi, fuori da qualsiasi rappresentazione puramente mussale; risvegliare il patrimonio locale inconscio e farlo diventare, da eredità nostalgica, una risorsa attiva per il presente, diretta al futuro anche in termini di sviluppo locale. E’ un ambizioso progetto culturale e civile che vuole rimettere in circolo un’attitudine innata a darle forma artistica; è anche l’idea di un incontro tra parole che vengono da fuori e che Montagne stessa racconta”. L’ambizione culturale e civile di un paesino montanaro dove è difficile far venire grandi artisti perché le piazze

Torna, dal 21 al 23 luglio, il Festival Montagne Racconta. Un evento che è cresciuto un po’ ogni anno da quell’intuizione venuta un giorno a Montagne, timida ma vigorosa, di valorizzare i racconti e la capacità di narrarli e di ascoltarli di un paesino abbarbicato sui monti, alla fine di una strada, che pareva anche pazza per un luogo meraviglioso ma non propriamente al centro del mondo. E invece. E invece coinvolge ogni delle grandi città garantiscono più pubblico, dove è difficile far venire anche i locali, che ai tornanti di Montagne storcono, curiosamente per dei montanari nati, il naso. Ma il pubblico arriva, i volontari sorridono, gli artisti vengono volentieri nelle osterie e nelle vecchie a parlare a pubblici vari e selezionati, incantati dalle loro parole. Eppure Montagne Racconta cresce, porta marginalità rivoluzionarie e pensiero, ispira, crea identità e diffonde cultura. E’ possibile anche sostenere economicamente il progetto, come indicano gli organizzatori sulla pagina Facebook de-

dicata all’evento. “Il nostro ambizioso progetto civile e culturale – scrivono nell’appello al pubblico - nasce in una realtà periferica che amiamo e che rappresenta il tratto distin-

anno praticamente tutti gli abitanti in un modo o nell’altro, porta un pubblico fedele e è diventato un festival dove arriva il teatro di qualità, dove c’è un residenziale e ogni anno musica, spettacoli, libri e soprattutto tante gente comune si incontra riconoscendo la forza espressiva, emotiva e di crescita personale che la parola, orale o scritta o interpretata su un palcoscenico, porta con sé. tivo della nostra azione. Il festival è una opportunità di crescita sociale ed economica per la piccola frazione di Montagne. Un impegno sorretto dallo sforzo dell’intera comuni-

tà e dei numerosi volontari. Da solo, però non basta per progredire e continuare”. Certamente, si può esserci come pubblico, lasciarsi suggestionare dal forza del racconto, trovare

mondi fantastici e vivere avventure e vite diverse, evadere dalla propria realtà o imparare a vederla con occhi diversi: il narrare e l’ascoltare è con l’uomo da millenni, da tempo immemore alimenta le radici delle identità che l’uomo ricerca e nelle quali si riconosce, siano esse grandi nazioni, piccoli paesi o famiglie. E’ terapeutico, perfino. Un’occasione liberatoria di abbandonarsi alla fantasia o alla realtà.


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Storia giudicariese

LUGLIO 2017

Dalla loro traduzione riportata nella pregevole pubblicazione di Emanuele Mussi “ Correndo l’anno del Signore...” si apprende che se si escludono le zone abitate l’ambiente doveva essere più o meno quello che abbiamo ereditato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Campi coltivati occupavano parte del fondovalle, prati e boschi sui fianchi delle montagne, malghe e pascoli in alta montagna. L’economia era basata più sull’allevamento che sull’agricoltura e maggiormente sull’allevamento delle pecore e delle capre che dei bovini. In quelle pergamene vengono citate moltissime località con il loro nome attuale e questo induce a pensare che già a quel tempo tutto il territorio fosse colonizzato. Un’ ulteriore, preziosa, indicazione proveniente da quei documenti del tardo medioevo è la presenza nei prati di montagna delle “ca’ da mont”, le case di montagna. Si trattava di baite allora costruite con tronchi lavorati ed incastrati a formare le pareti secondo una tecnica molto diffusa nei territori alpini . Buoi e asini fornivano la forza lavoro e come mezzo di trasporto di si usavano slitte ( palanghere) e carri detti broz e carri normali sulle strade di fondovalle che nel linguaggio notarile erano chiamati plaustra. Si trattava di attrezzi in uso ancora presso i nostri nonni. Questo il paesaggio agro-silvo-pastorale nel 1200 che si è mantenuto identico, almeno nella sua suddivisione colturale ( seminativo-prato-pascolo ) per oltre 7 secoli. Per quanto riguarda gli allevamenti, con il consolidarsi della stabulazione, si è andata allentando la dominanza degli ovicaprini a favore dei bovini da latte. La consistenza del parco animale era strettamente legata alla produzione foraggera e alla produttività dei pascoli. Alla produzione foraggera era poi legata la capacità di stabulazione. Per secoli si è andata consolidando un’interazione profonda tra territorio e comunità. L’alpicoltura, la praticoltura e la zootecnia sono stati i tre comparti

Breve storia del sistema agro-pastorale dell’Alto Chiese

Dai primi documenti del 1200 agli eroici sfalci del prato alpino di Giovanni Bazzoli L’esigenza di dare un adeguato spazio anche alla documentazione fotografica, impone la pubblicazione della breve storia del Sistema Agro-Pastorale dell’Alto Chiese in due momenti. Sul presente numero: dalle prime informazioni scritte del 1200 agli eroici sfalci del prato alpino; sul prossimo: pascoli, alpeggi e i primordi del futuro sistema cooperativo. Fino al 1200 non esiste documentazione scritta riguardante la vita e l’organizzazione socio-economica umana dei giudicariesi. Le prime pergamene riguardanti la comunità di Roncone, ad esempio, risalgono agli esordi del XIII secolo .

che hanno animato l’economia alpina. Un’organizzazione e un rapporto con il territorio e le sue risorse del tutto particolari che vedevano il coinvolgimento dell’intera comunità. Una grande azienda comunitaria, una macro impresa familiare. Non vi era famiglia che non disponesse di un capo di bestiame. Una peculiarità di questa nostra comunità contadina era, ed è, costituita dalla diffusione territoriale della propria attività e organizzazione determinata dalla diffusio-

ne su una ampia fascia altitudinale della praticoltura e della sovrastante fascia pascoliva. L’attività di coltivazione iniziava dai prati di valle per poi spostarsi alla praticoltura dei livelli submontano e montano. Un andirivieni tra valle e monte, tra piano e pendio, ritmato dalle riprese produttive dei prati che si esprimevano in una media di due sfalci. La prevalenza in quota dell’area prativa e la difficoltà dei trasporti della massa foraggera obbliga nel tempo all’edi-

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temporanea della mandria e delle famiglie contadine. Nascono così le già citate “ca’ da mont”, strutture aziendali di altura ad uso stagionale. Un villaggio diffuso, nel quale migravano stagionalmente le famiglie contadine, con una permanenza legata alle operazioni colturali funzionali alla valorizzazione del prato e all’utilizzo in loco del foraggio. Le permanenze più impegnative erano quelle autunnali e primaverili per la presenza della mandria e la conseguente esigenza di dare corso in loco all’attività di lavorazione del latte. In

ficazione in quota di strutture per lo stivaggio del foraggio e per l’ospitalità

questo contesto viene prodotta la spressa d’altura, una produzione particolare

legata alle peculiarità del foraggio locale. Rispetto al foraggio stivato nell’azienda di valle e caratterizzato da erbatico proveniente da siti diversi, quello di quota riflette le caratteristiche di un solo sito. Ciò può costituire una grande opportunità qualora prodotto su un cotico polifita di un’area con condizioni favorevoli all’ottimale sviluppo della coltura. In caso contrario si tratta di un limite per la qualità della spressa prodotta. Ho parlato di spressa perché è il tipico nostro formaggio è intimamente legato al prato polifita asciutto. Nella sua pasta sedimentano sapori, colori e aromi, estratti di foraggi provenienti da consociazioni floristiche le più diversificate, scrigni di una antica e persistente biodiversità. Una estrazione resa possibile dal sorprendente e complesso sistema digestivo delle bovine. E’doveroso citare anche l’approvvigionamento di foraggio su costoni scoscesi di proprietà pubblica a volte confinanti con le linee di cresta, una pratica detta “nar a le coste” . Una fienagione eroica che in alcuni casi obbligava all’uso di ramponi. Un foraggio magro, spinoso, sostanzialmente povero, il cui trasporto a valle avveniva per strascico o negli ultimi tempi con rudimentali teleferiche. Il confezionamento avveniva in contenitori fatti di corda denominati nel dialetto ronconese ratéi . Parlo al passato perché questa tribolata integrazione foraggera è stata interrotta negli anni 50\60.


Francesca Cristoforetti

Cultura

L’estate ormai si sta avvicinando, portando con sé non soltanto il caldo, ma anche la voglia di rilassarsi. Non tutti sono appassionati lettori, ma sicuramente la bella stagione incentiva anche i più scettici ad aprire un libro. Che sia un romanzo d’amore o di avventura o semplicemente una rivista di moda, in spiaggia sotto l’ombrellone o sul divano del soggiorno di casa, d’estate è possibile dedicare un po’ più di tempo alla lettura. Anche se è sempre difficile trovare il “libro giusto”, la seguente lista non pretende di essere adeguata per tutti, ma almeno può essere uno spunto per iniziare.

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Un libro in valigia

La scelta di Cesare di Pino Loperfido P

Dal diario di un cane di Oskar Panizza

di FrancescaOpera Cristoforetti satirica che nonostante sia stata scritta verso la fine dell’Ottocento, ancora oggi risul

perfettamente attuale. L’autore tedesco racconta e analizza tramite la prospettiva di un cane, voc narrante del diario, le assurdità del genere umano. I punti di vista vengono totalmente capovolti, g animali diventano esseri razionali e con sentimenti, gli umani vengono descritti invece com animali. Le caratteristiche umane vengono quindi ridicolizzate dai racconti del piccolo bassotto, ch partendo da riflessioni quasi superficiali, arriva a scavare nel profondo, sollevando veri e prop problemi filosofici. Un racconto divertente, provocatorio e ironico, che inizialmente potrebb sembrare leggero, ma che con il proseguimento della lettura può solo svelarci chi siamo veramente

piazza Vittorio. Un romanzo giallo scorrevole, divertente e che racconta in modo ironico molte contraddizioni dell’attuale società italiana multiculturale.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio di Amara Lakhous apparentemente leggero,

Edito dalle Edizioni E/O e pubblicato nel 2006. L’autore algerino racconta uno dei quartieri più multietnici di Roma attraverso un romanzo poliziesco: in un palazzo di piazza Vittorio, nell’ascensore dello stabile, viene ucciso un personaggio detestato da tutti gli inquilini. Partirà così la ricerca del colpevole attraverso le voci e le storie di ogni singolo abitante del palazzo, dalla portiera napoletana dai bruschi modi alla badante peruviana, dall’iraniano che odia la pizza al regista olandese che ama il cinema neorealista. Il delitto passa quindi in secondo piano, lasciando spazio ai litigi e alle divertenti incomprensioni della vita quotidiana degli inquilini del palazzo di

Dal diario di un cane di Oskar Panizza Opera satirica che nonostante sia stata scritta verso la fine dell’Ottocento, ancora oggi risulta perfettamente attuale. L’autore tedesco racconta e analizza tramite la prospettiva di un cane, voce narrante del diario, le assurdità del genere umano. I punti di vista vengono totalmente capovolti, gli animali diventano esseri razionali e con sentimenti, gli umani vengono descritti invece come animali. Le caratteristiche umane vengono quindi ridicolizzate dai racconti del piccolo bassotto, che partendo da riflessioni quasi superficiali, arriva a scavare nel profondo, sollevando veri e propri problemi filosofici. Un racconto divertente, provocatorio e ironico, che inizialmente potrebbe sembrare leggero, ma che con il proseguimento della lettura può solo svelarci chi siamo veramente.

Martinelli

Viale Dante Alighieri, 34 Tione di Trento

Quella cosa intorno al collo di Chimamanda

Tra le n romanzo femminis luce le pr problema l’Americ mondo id protagon perché s dalla cult percorron attraversa fino alla attualità confini d


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Arte

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Le Esteriori scrigno delle Giudicarie romaniche La suggestione del battesimo nella “Grande Notte” di Pasqua, nel battistero di Vigo Lomaso

Fatte le debite proporzioni in termini di qualità artistica ed impatto monumentale rispetto ai modelli sopra evocati - non è facile competere con le porte del Ghiberti (Battistero di Firenze) o le loggette architravate di Benedetto Antelami (Battistero di Parma)!si tratta pur sempre, nel caso di Vigo, di una testimonianza materiale di ragguardevole valore storico e religioso, che rimanda all’antica pratica liturgica del battesimo per immersione. E’ bello immaginare il convenire dei fedeli in quello spazio per la “Grande Notte” di Pasqua, provenienti da tutti i villaggi del Lomaso, in occasione dell’unico appuntamento battesimale dell’anno, la discesa dei catecumeni nella vasca alimentata da una sorgente d’acqua gelida a simboleggiare l’entrata nella ‘vita nuova’ della risurrezione: un rito di grande potenza espressiva che pallidamente oggi si ripropone nelle nostre celebrazioni, dove a un luogo ben specifico ed architettonicamente strutturato si è sostituito un prosaico recipiente suppellettile. Il battistero di Vigo Lomaso, anch’esso dedicato a San Giovanni Battista, databile tra il XII e XIII secolo, con il suo impianto ottagonale - l’ottavo giorno è quello della risurrezione, che introduce nell’eternità - è lì a ricordarci plasticamente la fede semplice eppure solida dei nostri avi, condita dalla forte simbologia della Biblia pauperum (bibbia dei poveri). Di impronta romanica pure l’attigua chiesa pievana che di quell’epoca conserva ormai residue tracce, in seguito ai successivi rifacimenti gotici (dalla copertura a capanna alla copertura a volta), gli ampliamenti cinquecenteschi (l’aggiunta di due navate alle tre originarie con la costruzione dell’abside poligonale) e l’edificazione delle due cappelle laterali tra ‘600 e ‘700. Romanico è certamente il portale maggiore con i capitelli delle colonne e le mensole dei pilastri riportanti goffe figure umane, quasi grottesche nella loro deformazione e rozzezza, ma di misteriosa forza comunicativa, tipiche di una stagione scultorea che ritorna a privilegiare, assieme ad un ritrovato realismo, la voluminosità dei corpi ed il loro dinamismo.

N

di Giacomo Bonazza

on occorre recarsi a Firenze o a Parma per ammirare un battistero romanico: basta sostare a Vigo Lomaso, alzare lo sguardo sulla collina prospiciente l’abitato dove si staglia ameno e solenne nel suo isolamento il

complesso pievano di San Lorenzo, uno tra i più suggestivi skyline delle Giudicarie, e lì individuare la sagoma ottagonale dell’edificio in questione, unico esempio in terra trentina di simile architettura.

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5 1 - Vigo Lomaso: Particolari del portale 2 - Stenico, Cappella di San Martino: Annunciazione 3 - Stenico, Cappella di San Martino: Parete settentrionale 4 - Vigo Lomaso: Portale maggiore 5 - Vigo Lomaso: Battistero 6- Santa Croce: Cripta di Santa Agata

6 Non bisogna averne a male se uno storico dell’arte come Bruno Passamani, tra i massimi del Trentino, riferendosi alle sculture del portale lomasino ridimensiona il tutto a “un riecheggiamento locale del repertoroio decorativo

lombardo della fine del secolo precedente scaduto ad un fare maldestro e dialettale”. Può anche essere, ma un po’ di Wiligelmo (l’autore delle Storie della Genesi sulla facciata del Duomo di Modena, capolavoro dell’arte romani-

ca) ce lo concederà, se non altro per la comune matrice lombarda: da quel territorio, infatti, a ridosso dei laghi prealpini arriveranno, a partire dall’alto medioevo, i costruttori delle nostre chiese. Intanto teniamoci i nostri bassorilievi, che assieme a quelli più tardi del portale della cappella di San Nicolò presso il santuario di San Romedio, l’opera scultorea di

Adamo d’Arogno (vedi la “Madonna degli annegati”cattedrale di San Vigilio) e dei maestri comacini nel cantiere della fabbrica del duomo, rimangono tra le rare testimonianze della scultura romanica in Trentino. Per quanto concerne, invece, la pittura coeva, tocca nuovamente alle Giudicarie Esteriori custodire i cicli di affreschi duecenteschi più

significativi e meglio conservati dell’intera valle, che tutti i giudicariesi dovrebbero conoscere. I contenitori dei preziosi testi pittorici sono la cripta, meglio la chiesa inferiore, di santa Croce del Bleggio, intitolata ab immemore a Sant’Agata e la cappella di San Martino nel castello di Stenico. I restauri dei primi anni’90, nell’un caso e nell’altro, ci hanno restituito un apparato iconografico di grande suggestione e complessità che meriterebbe ben altro spazio che queste brevi note. Tralasciando le vicende legate alla committenza, che almeno a Stenico è ascritta alla famiglia dei Bozoni, primi custodi del castello per conto del vescovo Adelpreto, e la stretta analisi stilistica che assegna gli affreschi della cappella di San Martino a maestranze della Germania meridionale e quelli di Santa Croce alla cerchia di un fantomatico “Maestro di Ceniga”, già operante in Valsugana, in Val di Non e nel Basso Sarca, ciò che qui si vuole trasmettere è l’incredibile freschezza espressiva di quei dipinti medievali, dove il gusto della narrazione si fa colore e ritmo, oltre le regole prospettiche e le raffinatezze bizantine. La parete settentrionale della cappella di S. Martino distribuisce la decorazione pittorica su due registri dando vita ad uno strabiliante effetto fumetto: sul registro superiore le scene dell’Annunciazione con il viso squadrato dell’arcangelo Gabriele, dalle mascelle ben pronunciate; la Natività con la Vergine giacente; la Crocefissione con un Cristo dal corpo tozzo ed imponente, già ‘Christus patiens’ e un defilato Sant’Osvaldo re, figura cara ai signori d’Appiano, di cui i Bozoni erano vassalli. Nel registro inferiore l’umanissima sfilata di alcuni santi vescovi, di grande evidenza plastica, ormai lontanissimi dalla ieraticità dei cortei ravennati forse a noi più noti. Altrettanto accattivante il complesso figurativo della cripta di Sant’Agata dove si intrecciano in un continuum decorativo tra pareti perimetrali e soffitto tutta una serie di motivi tratti dalla Scrittura, dall’agiografia e dal variegato universo simbolico ed allegorico che riempiva l’immaginario dei nostri progenitori.


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Salute

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E’ cominciata la bella stagione e un’esposizione non corretta e prolungata al sole può produrre danni, non solo acuti ma anche persistenti nel tempo. L’esposizione moderata, invece, è benefica: i raggi ultravioletti provocano nella pelle la produzione di vitamina D, hanno un effetto antidepressivo, proteggono dall’osteoporosi, hanno un effetto positivo per la cura di alcune malattie come la psoriasi, alcune dermatiti pruriginose e alcuni tipi di linfomi. Ma andiamo con ordine. Mentre i raggi solari colpiscono la nostra pelle bisogna tenere conto di alcune variabili: Il tempo di esposizione, il periodo dell’anno in cui ci si espone, la tipologia dei raggi solari ma soprattutto il tipo di pelle. La pelle, semplificando, è formata da più strati: procedendo dall’esterno verso l’interno troviamo corneo, epidermide, derma e ipoderma. I raggi solari sono di diverso tipo e penetrano nella pelle a seconda della loro potenza: diciamo che gli UVB si fermano nei primi strati e che gli UVA lunghi arrivano fino al derma- ipoderma e sono quelli che possono produrre i danni peggiori. Non tutte le persone reagiscono al sole nello stesso modo. La variabile più importante da tenere in conto è il tipo di pelle e le indicazioni per orientarci sono le seguenti. Controlliamo il fototipo: “Mi scotto sem-

Copertura solare diceva la nonna Il maggiolone era di colore creme della disperazione, Gianni Ambrosini - oncologo verde chiaro, sbiadito dal la piccola corse in macchina sole. Destinazione club Mediterranèe di Meta- con la testa fuori dal finestrino per sfruttare il ponto, insieme alle mie sorelle. Dopo due giorni refrigerio del vento. Eppure la nonna ce lo racdi sole stile lucertole, il disastro. Alle cinque del comandava sempre : “Se bella devi apparire col mattino l’urlo disperato della più piccola: il viso sole ti devi coprire”. La nonna ora non c’è più e era rosso e gonfio come un pomodoro e al po- le mie sorelle prendono il sole come vogliono, ma sto degli occhi solo due piccole fessure. Oltre alle aveva ragione lei. pre quando prendo il sole e non mi abbronzo mai” il mio fototipo è 1; “Mi scotto sempre e mi abbronzo in modo leggero” fototipo 2; “Mi scotto a volte e mi abbronzo sempre” fototipo 3; “Mi scotto raramente e mi abbronzo sempre” fototipo 4 - 5. Se ne deduce che mi devo proteggere con le creme che ora ci sono e che esprimono la loro efficacia in base ad un numero di filtro. Pelli di tipo uno e due richiedono una protezione 50, poi si scende, sennò si rischia. Per la produzione della vitamina D sono sufficienti esposizioni brevi, di pochi minuti al giorno, di braccia e gambe. Non esponiamoci eccessivamente perché i danni sono immediati, vedi le comuni scottature, ma anche e soprattutto si verificano a distanza, per esempio l’induzione di

nei e di lentiggini, mentre dopo molti anni si genera un precoce invecchiamento (foto invecchiamento) e l’insorgenza di situazioni di precancerosi, tumori cutanei e melanomi. I tumori cutanei sono i più frequenti e la possibilità di cura è legata alla prevenzione. I l rapporto col sole è cambiato negli ultimi anni, sono variate le mode comportamentali e culturali dell’esposizione al sole. Ci si espone di più, in periodi diversi dell’anno; la mobilità è più frequente, gli abbigliamenti sono più succinti. D’inverno si scia, si va ai tropici, ci si abbronza sui lettini UVA. Quindi il tutto si correla all’esposizione cumulativa, ma in modo speciale a quella intermittente con scottature e il continuo stress al quale si sottopone la pelle. Attenzione all’eritema,

agli arrossamenti estesi, alle bolle specie se ciò capita in giovane età, in soggetti con pelli di fototipo 1 e 2. Non esponiamoci nelle ore centrali e facciamo attenzione ai riflessi della neve e dell’acqua. Le protezioni che non bisogna dimenticare sono quelle classiche: alberi, ombrelloni, teli e usiamo anche indumenti come camice, magliette, pantaloni, cappelli, occhiali. Ultimamente esistono anche tessuti con protezioni anti UV. Le creme solari con fattori di protezione alta (3050) non resistono a lungo, devono essere riapplicate dopo due ore e bisogna ricordarsi che la protezione non deve essere la scusa per allungare il tempo di esposizione. Fate attenzione anche ai lettini UVA, soprattutto se siete giovani, con la pelle

chiara e gli occhi azzurri. Va evitata l’esposizione al sole dei bambini almeno fino agli otto mesi e nelle ore centrali della giornata. Si può affermare, anche a costo di apparire impopolari, che l’abbronzatura non è un indice di salute ma un danno della pelle. La prevenzione dei tumori cutanei fa parte della stile di vita. Non dimentichiamoci che quello che ci viene proposto dall’industria come integratori, antiossidanti, rigeneranti protettivi, vitamine etc. etc. da assumere per bocca, molte volte non ha valenza scientifica comprovata. Bisogna invece ricordarsi che in natura esiste già tutto quello che ci serve: un’alimentazione ricca di frutta e verdura con i vari colori della stagionalità dal verde, al giallo, al rosso, al viola ci offre i prin-

cipi attivi che molto positivamente impattano anche sulla salute della pelle. Ricordiamoci quindi che a breve distanza dall’esposizione esiste la possibilità di ustioni e colpo di sole; a media distanza l’insorgenza di lentiggini e nevi; a grande distanza l’invecchiamento precoce della pelle, le macchie, le rughe, la cheratosi, i tumori, i melanomi. Relativamente all’occhio, poi, possono verificarsi retinopatie solari, quindi proteggiamoci con gli occhiali. E visto che abitiamo in montagna ricordiamoci che gli UV aumentano del 10 - 12% ogni 100 metri di altezza, la neve riflette i raggi del sole per oltre l’80%, che la quantità di UV è maggiore in montagna di circa il 4% rispetto alle spiagge. Proteggiamo di più fronte, guance e usiamo occhiali da sole con grandi montature. Esporsi al sole è piacevole e genera benessere ma non va dimenticato che la pelle è un organo molto delicato che reagisce agli insulti e si danneggia a volte in modo irreparabile se non viene correttamente protetta.


Attualità

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Il Parco a portata di mano Agevolazioni sull’acquisto della ParcoCard per residenti, alunni e insegnanti delle scuole Qualità Parco

La ParcoCard è la tessera elettronica prepagata che permette di accedere gratuitamente ad un ricco ventaglio di proposte nel periodo dal 15 giugno al 17 settembre, come le attività giornaliere di “Un’estate da Parco”, i servizi di mobilità nelle valli, le visite alle Case del Parco e l’accesso a sconti per l’acqui-

sto di prodotti tipici locali. I residenti nel Parco e gli alunni e gli insegnanti delle scuole attestate “Qualità Parco” (gli istituti comprensivi di Mezzolombardo Paganella, Bassa Anaunia Tuenno; Chiese; Giudicarie Esteriori, Tione, Val Rendena e l’Istituto di istruzione Lorenzo Guetti di Tione) possono

La scuola è finita e l’estate nel Parco Naturale Adamello Brenta è già cominciata. Per le famiglie che risiedono nei trenta comuni del Parco ci sono paavere la ParcoCard stagionale illimitata, valida per un adulto e un bambino fino ai 12 anni, a queste tariffe agevolate: residenti 30 euro (anziché 45 euro); alunni e agli insegnanti delle scuole Qualità Par-

co a 15 euro (anziché 30 euro). Per il ritiro della ParcoCard ci si può rivolgere presso i punti Info e le Case del Parco con i propri dati anagrafici e il nome della scuola di appartenenza,

In ricordo di Albertone A poca distanza dalla tua prematura scomparsa, ti ricordo come il cugino migliore, ma soprattutto come carissimo amico. Quante volte abbiamo giocato, discusso, lavorato nel Laurentianum, quante lotterie fatte pro Missioni (dove tu eri sempre uno dei primi), quante volte andavamo in montagna mentre venivo in quel di Baldino a chiamarti tutte le sante volte, ma se mancavi tu non era neanche bello salire in vetta. E gli scout… qui ci sarebbe da scrivere per 1000 e più giorni, episodi dove tu sei stato il protagonista e che sei ritratto nella foto insieme alla nostra squadriglia CAMOSCI sul ponte costruito da noi nel ’66 (anno dell’alluvione), per permettere ai contadini di portare il fieno a valle.

Mi ricordo che io volevo portare i chiodi e le cambre e tu mi dicesti che con i chiodi e le cambre sarebbero stati capaci tutti di farlo, quindi l’abbiamo assemblato “tut-

to con cunei di legno e corde”. Un altro episodio bellissimo è quando siamo arrivati ai 12 Apostoli all’imbocco delle ferrate Castiglioni (il più vecchio di noi aveva 14 anni) senza corde solo con il zaino e con appresso dodici lupetti di 10-12 anni. Io ti dissi che “qui è finito il sentiero, quindi torniamo indietro” e tu mi risposi “andremo sempre avanti”; siamo scesi fino al Rifugio Agostini con la “cagarella” e poi siamo risaliti per arrivare a Pinzolo a tarda sera. Grazie Alberto per la tua amicizia, sana, sincera, senza compromessi, resterai sempre nel nostro cuore ora che sei in Paradiso, vicino ai tuoi e alla nostra carissima amata Zia Nazzarena che ci ha insegnato a voler bene al nostro prossimo, soprattutto al nostro Creatore. Sergio Binelli “Scarparo”

recchie agevolazioni per l’acquisto della ParcoCard stagionale illimitata e avere così i servizi del Parco a portata di mano per tutta l’estate. oppure con il buono fornito dalle scuole. All’atto del ritiro della tessera, sarà richiesta una cauzione di 5 euro, che sarà restituita al momento della riconsegna della card presso le strutture aderenti al progetto. Per

conoscere nel dettaglio tutte le possibilità che offre la ParcoCard, si può chiedere l’opuscolo negli uffici turistici oppure direttamente sul sito www.pnab.it alla voce Parco Card.

Bimbi dal sindaco Guidare i bambini a conoscere in modo diretto e giocoso il loro territorio, conducendoli alla consapevolezza della propria identità sociale e culturale. Questo l’ambizioso obiettivo del progetto “Il mio comune” che, sotto la guida delle maestre Sonia Calvaresi e Patrizia Salvaterra, ha visto protagonisti i ventidue alunni della classe terza A della scuola primaria di Tione. Un percorso formativo durante il quale i bambini hanno potuto conoscere la storia e le tradizioni del loro paese (grazie al prezioso contributo di Gilberto Nabacino) e scoprire il funzionamento della macchina amministrativa che si occupa di gestire la vita economica, sociale e culturale della comunità. Nell’ambito del progetto, gli alunni hanno infatti avuto modo di visitare in prima persona, lo scorso 16 maggio, il municipio di Tione. A far loro da cicerone, il sindaco Mattia Gottardi, che, con tanto di fascia tricolore al collo, ha accompagnato i ventidue piccoli ospiti attraverso i vari uffici del comune, rispondendo con pazienza alle loro domande e consegnando a tutti, al termine della giornata, un attestato di merito. La visita al municipio ha rappresentato il coronamento di una bella esperienza, che ha permesso ai bambini di conoscere più a fondo la realtà di cui sono parte, come confermato dagli stessi alunni della classe terza A: “Questa esperienza è stata molto interessante perché abbiamo visitato tutti gli uffici del comune che non avevamo mai visto, abbiamo conosciuto il sindaco, abbiamo scoperto cose molto antiche conservate nel municipio e soprattutto ci siamo divertiti”. (U.F.)

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Il Saltaro delle Giudicarie

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Quando in Italia si parla di politica si entra in confusione. Destra, sinistra, centro destra, centro sinistra, destra estrema, destra moderata, sinistra estrema, sinistra moderata ecc.ecc. Ci sono ancora differenze di pensiero, di programmi, di convinzioni che costituiscano uno spartiacque fra i due fronti storici? Non è per niente facile rispondere, tutto s’è confuso, aggrovigliato, la situazione è caotica e la gente ormai non sa più distinguere i colori stinti, e punta sul nero del più spinto pessimismo. Pessimismo, disaffezione per tutto quello che è politica d’un tempo, soffia impetuoso il vento del più becero populismo, dello slogan, della parola urlata che arriva diretta alla pancia della gente. Sembra che ormai la pancia abbia sostituito il cuore. Eppure per il passato era sorprendente come la destra e la sinistra si differenziassero, non solo dal punto di vista ideologico, ma nella quotidianità della vita. M’è giunta dal Cielo una simpatica poesia che ci riporta a qualche anno fa, quando la destra e la sinistra in qualche modo erano facilmente individuabili, nel pensiero e nei comportamenti. Ve la propongo e godetevela con me.

IL SALTARO DELLE GIUDICARIE

Cos’è la destra, cos’è la sinistra... Cos’è la destra cos’è la sinistra… Una donna emancipata è di sinistra, se è chic e ricercata è più di destra, ma una gnoccona resta sempre un’attrazione che va bene sia alla sinistra che alla destra.

Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

Il mondo sta cambiando in un bel botto non vedo né destra né sinistra io vedo solamente sopra e sotto che la lite è solamente per gli scranni e che tutti insieme fanno solo danni.

La piscina azzurra e trasparente è evidente che sia un po’ di destra, mentre il lago, il mare ed il torrente fanno schifo anche a quelli di sinistra. L’ideologia, l’ideologia malgrado tutto credo che ancor ci sia è la passione, l’ossessione della tua diversità che al momento dov’è andata non si sa dove non si sa, dove non si sa…

Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra e di destra. Ma cos’è la destra cos’è la sinistra… Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

Io direi che il culatello è di destra, la mortadella è di sinistra, se la cioccolata svizzera è di destra la Nutella è ancora di sinistra.

Fare il bagno nella vasca è di destra, far la doccia è di sinistra, un pacchetto di Malboro è di destra, un pacchetto di contrabbando è di sinistra.

Il pensiero liberale è di destra ma ora è buono anche per la sinistra, non si sa se la fortuna sia di destra, la sfiga è sempre di sinistra… il saluto vigoroso a pugno chiuso è un antico gesto di sinistra, quello un po’ anni ‘20, un po’ romano, è da gonzi oltre che di destra.

Ma cos’è la destra cos’è la sinistra… Una bella minestrina è di destra, il minestrone è sempre di sinistra, tutti i film che fanno oggi son di destra, ma se annoiano sono di sinistra. Le scarpette da ginnastica o da tennis hanno ancora un gusto un po’ di destra, ma portarle tutte sporche e un po’ slacciate è da scemi più che di sinistra.

Tutto il vecchio moralismo è di sinistra, la mancanza di morale è più di destra, anche il Papa ultimamente è un po’ a sinistra è il diavolo che si è spostato a destra.

Ma cos’è la destra cos’è la sinistra…

L’amore per le masse era di sinistra ultimamente s’è convertita anche la destra, sono sicuro che il figlio fuori regola è di sinistra e il figlio di scostumata di solito è di destra.

I blue-jeans che sono un segno di sinistra, con la giacca vanno verso destra, il concerto allo stadio è di sinistra Sabato 8 luglio, a partire dalle 11, torna a Borgo Lares, al parco giochi di Bolbeno, la pazza e divertente due giorni della sagra di Bolbeno. In particolare si svolgerà l’undicesima edizione di un torneo di calcetto che nel tempo si è guadagnato l’apprezzamento di tanti addetti ai lavori, grazie ad una formula super consolidata: 12 squadre partecipanti - suddivise in due gironi da 6 – che si sfideranno in partite di sola andata con le prime quattro classificate di ogni raggruppamento che supereranno il turno. A questo punto, la domenica pomeriggio inizieranno le sfide ad eliminazione diretta per contendersi l’accesso a semifinali e finali. In questa maniera, nell’arco di sole 48 ore si disputano ben 37 parti-

sono i prezzi ad essere di destra. I collant son quasi sempre di sinistra, il reggicalze è più che mai di destra. La pipi in compagnia è di sinistra il wc è sempre in fondo a destra.

Per fortuna sono arrivati i nuovi geni gente robusta ilare e dabbene sorti dal nulla così come gli alieni che non sanno di niente ma sanno parlar bene. Sul loro cappello brillano le stelle e ne dicono di cotte di crude, di brutte e di belle. Meglio la Lega che è sempre padrona di mezza Italia, della gente padana, ma ormai ci stan tutti anche Roma Ladrona, siculi, irpini e la gente più strana. La Raggi a Roma e la Lega a Milano stanno facendo ogni giorno meraviglie con la sanità, aimè!, sfuggita di mano e una città ricca di storia e piena di immondizie. Sta di fatto che ci fanno fessi tutti, non vorrei che anche i nuovi fossero farabutti. Dov’è la destra dov’è la sinistra… Si stava meglio quando si stava peggio si era liberi dall’odio e sereni nell’andazzo, italiani dal Brennero giù fino a Reggio senza i nuovi politici da strapazzo. Che torni la destra che torni la sinistra se vogliamo uscire dal caos non c’è altra soluzione che il rosso e l’azzurro tornino in pista per il salvamento nostro e della Nazione. Che torni la destra che torni la sinistra…. Ma cos’è la destra cos’è la sinistra?

L’8 e 9 luglio: il torneo di calcetto e la gara di biciclette gli eventi più attesi

E’festa a Borgo Lares

te ed è proprio questa la peculiarità del Torneo di calcetto di Borgo Lares: partite ravvicinatissime, senza un attimo di respiro, dove la tenuta psicologica rappresenta forse il segreto per la vittoria. Durante la due giorni sarà presente un fornito spaccio bar e la cucina sfornerà panini e patatine fritte. Con la collaborazione della pizzeria “La Contea” la domenica a partire dalle 17.30 verrà riproposto il “Pizza Party”, che lo scorso anno ha

visto oltre 300 pizze fumanti sfornate dal forno a legna mobile di Daniele Bertolini. Tanti i divertimenti previsti, in primis il Mago

Dado, per la gioia dei più piccoli, si esibirà in giochi di prestigio e trucchi tutti da svelare (se ci si riesce). Torna inoltre anche quest’anno la “Costa en

Gaton”, l’originale corsa in salita che si disputerà la domenica pomeriggio. La formula è semplice ed efficace: con partenza in linea dal fondo del cosiddetto “Costone” del Parco Giochi e arrivo in cima al prato; vincitori saranno ovviamene il primo e la prima che toccheranno la staccionata in legno al termine della costa. Considerevoli le caratteristiche tecniche della salita: lunghezza 70mt; dislivello: 40mt, per una pendenza impegnativa.

Dulcis in fundo grazie alla preziosissima regia della Società ciclistica Giudicariese del presidente Vito Franchini, alle 14 si disputerà il Trofeo Regionale di bici per Giovanissimi con i piccoli campioncini, provenienti da ogni angolo del Trentino Alto Adige, che dietro l’incessante tifo dei propri genitori si sfideranno a suon di pedalate lungo il circuito pianeggiante collocato nei pressi della chiesa del Paese.


Cooperando Scelto come Presidente unitario meno di un anno fa per traghettare la Cooperazione al 2018, in una fase di grande cambiamento non solo per la Federazione ma per tutto il movimento, Fezzi è un timoniere pragmatico e consapevole del ruolo e dell’importanza del movimento cooperativo quale modello di impresa economica che contribuisce a creare lavoro (+30,8% nel periodo 20082014) nonostante le difficoltà, nonostante le situazioni ancora molto critiche che parte dei soci e dei lavoratori stanno vivendo in questi giorni. Durante l’assemblea emerge, dalle relazioni dei quattro vicepresidenti, un quadro nel complesso positivo, con più luci che ombre. Il mondo agricolo e quello della produzione lavoro, in particolare, registrano una ripresa e in alcuni casi qualche distinguo molto positivo. Anche il settore del sociale vive una stagione di crescita trainato dall’incremento di domanda dei servizi socio sanitari. Il nuovo welfare rappresenta un settore di grande interesse per la cooperazione, in un momento in cui diminuiscono le risorse pubbliche e aumentano le esigenze. Qualche riflessione in più va fatta per le altre cooperative di utenza. Le Casse Rurali che a fronte di una riforma epocale tesa a migliorane l’efficienza e la competitività devono però

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Cooperative: più luci che ombre

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All’assemblea della Federazione i numeri del movimento

A meno di un anno dall’eletare nel prossimo futuro, e Alberto Carli zione di Presidente della lancia un messaggio chiaro Federazione della Cooperazione, in occasione del- ai soci, dichiarando che la sua disponibilità a rila 122° Assemblea Annuale dello scorso 9 Giugno, coprire l’incarico di Presidente della Federazione Mauro Fezzi traccia il percorso e delinea le sfide si concluderà a fine mandato, ovvero nel giungo che la Cooperazione trentina è tenuta ad affron- 2018. riuscire a mantenere il legame con i soci e l’agire come banca del territorio. Le Famiglie Cooperative che inesorabilmente sono alla ricerca di un delicato equilibrio tra funzione sociale, soprattutto nelle zone più periferiche del Trentino, come le Giudicarie, e la sostenibilità economica in un contesto di crescente competitività. Un dato che riguarda in generale tutte le imprese cooperative, ma che risulta particolarmente evidente nelle Famiglie Cooperative è quello legato al fatto che ottengono risultati economici migliori le imprese medio-grandi rispetto a quelle piccole, perché riescono ad essere più

strutturate e a tenere sotto controllo i costi. Il costo del personale infatti non è omogeneo e tendenzialmente cresce, più si riducono le superfici di vendita. Un’ulteriore evidenza che emerge dall’analisi dei dati è che nelle imprese con maggiori difficoltà si fa poca innovazione, insufficiente forma-

zione e si tende a rimanere isolati nel proprio ambito senza aprirsi a collaborazione sul territorio o con altre strutture cooperative. Non possiamo dare sempre la colpa alla crisi, tornare alle origini è impossibile e continuare ad invocare principi e valori come se fossero la soluzione per tutti i mali è

muovere le gambe. Anche l’impiego di farmaci vasoprotettori, naturali o sintetici, è utile per rinforzare l’elasticità dei vasi e ridurre il gonfiore alle gambe. Un trattamento molto efficace in caso di insufficienza venosa cronica è l’idromassaggio, terapia che associa acqua e massaggio. Le azioni terapeutiche dell’idromassaggio si basano sugli effetti delle proprietà fisiche dell’acqua: la pressione idrostatica esercitata dal getto e la temperatura (tiepido/fresca). L’idromassaggio svolge un’azione locale, con conseguente stimolazione della microcircolazione, e generale, in quanto determina rilassamento della muscolatura ed un calo della pressione arteriosa con effetto defaticante e distensivo. Quando questo trattamento è svolto presso un Centro termale, alla stimolazione meccanica del ritorno venoso, dato dal getto d’acqua, si somma l’azione terapeutica secondaria alle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua termale. L’acqua oligominerale bicarbonato-calciomagnesiaca delle Terme di Comano per le sue proprietà detergenti, lenitive ed eutrofiche (stimolazione della rigenerazione dello strato superficiale della cute) risulta particolarmente indicata nelle patologie vascolari, anche nei casi complicati da eczema da stasi, pigmentazione ed ulcere venose. Il paziente, già dopo il primo idromassaggio, constata un minor senso di peso alle gambe e maggiore mobilità articolare. Presso le Terme di Comano è possibile effettuare un ciclo di idromassaggi termali (12 idromassaggi) mediante convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale (con l’impegnativa del medico curante). L’idromassaggio si effettua giornalmente (1 volta al dì) ed ha durata di 15 minuti. Il medico termale, in occasione della visita di ingresso, stabilirà la pressione dell’acqua (potenza del getto) e la temperatura ottimali.

sbagliato. “Oggi - evidenzia nella sua relazione il presidente Fezzi - la parola d’ordine è connessione, accettare di far parte di una rete, aprire le porte all’intercooperazione, costruire ponti, sentirsi parte di un sistema che ha in comune obiettivi e strutture per realizzarli. La Federazione può essere un interlocutore credibile e autorevole nella misura in cui sarà capace di attivare il dialogo tra le parti e proporre soluzioni il più possibile condivise. Valorizzare i tavoli di confronto per renderli più operativi aumentare il dialogo e collaborazione tra le cooperative”. L’Assemblea è stata occasione anche per scrivere un

nuovo patto con la Provincia Autonoma per rinnovare e rafforzare la collaborazione. I temi principali riguardano il superamento del “digital divide” e il tema del lavoro. Infine, per quanto riguarda la struttura, nei primi mesi dell’anno è stato individuato il nuovo Direttore Generale nella figura del Dott. Alessandro Ceschi che avrà il compito delicato di fare funzionare la macchina organizzativa della Federazione. Una struttura che, dal punto di vista delle entrate, vede un calo delle quote associative per via dei processi di aggregazione in atto ed è destinata ad ulteriori tagli per effetto della riforma del credito. Questa situazione impone che in tempi brevi sia predisposto un piano che ridefinisca ruolo e funzioni della Federazione sia come società di servizi, sia come soggetto “politico” e di sindacato di rappresentanza e tutela delle cooperative.


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Memoria

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Così si conclude il Diario del tenente dei Kaiserjäger Felix Hecht von Eleda, che quattro giorni dopo aver scritto queste parole morirà tentando la difesa dell’avamposto austroungarico del Corno di Cavento. Un evento tutto sommato modesto dal punto di vista strategico ma dal grande potere evocativo, soprattutto per la Val Rendena che fu retrovia del fronte dell’Adamello. A ricordare il ventitreenne tenente Felix Hecht e la storia di quella azione militare spettacolare ed ardita nella sua drammaticità, avvenuta esattamente cento anni fa, la SAT Carè Alto ha organizzato nella serata del 16 giugno scorso un evento di grande rilievo storico e culturale. Una serata-convegno accolta nel teatro parrocchiale di Spiazzo Rendena, che ha visto avvicendarsi sul palco diversi esperti, moderati e introdotti dal Presidente della SAT Carè Alto Matteo Motter, ognuno di loro ponendo l’attenzione su diversi argomenti storici sulla presa da parte italiana della postazione del Corno di Cavento. Dopo il saluto del Presidente della Croce Nera sudtirolese Hans Duffek, sono intervenuti Piergiorgio Motter con la storia del ritrovamento e delle varie edizioni del diario del giovane tenente Hecht, lo storico Marco Cimmino con l’analisi del-

Corno di Cavento, cento anni dopo di Aldo Gottardi

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1-VI-1917- Rifugio Carè Alto: “(...) Nel pomeriggio arriva il colonnello in persona coi suoi collaboratori tra cui il capitano Bilgeri. Il giorno dopo vanno al Cavento ed osservano tutto con precisione, ma senza prendere decisione alcuna. Il capitano Bilgeri propone di costruire un tunnel nel ghiaccio per sottopassare le linee

l’azione militare italiana contro il Cavento, Marco Gramola con il racconto tramite immagini della (ri)scoperta della galleria del Cavento, luogo degli scontri di cento anni fa e Stefano Torrione, autore

nel marzo 2014 del premiato reportage fotografico sulla Guerra Bianca per National Geographic Italia. Tante storie diverse che, insieme, formavano come in un mosaico, una ampia visione di insieme

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dell’avversario, soluzione che però ha lo svantaggio di richiedere parecchio tempo. Nel frattempo le Tigri continuano a rafforzarsi. Il colonnello viene su per l’ultimo colloquio. Vedremo! Aiutaci Tu, pietosissimo Dio, aiuta questo povero Peccatore! O.A.M.D.G.!” di quel tragico evento all’interno della Grande Guerra. Così si delineava il racconto di una azione militare mai vista prima, accaduta proprio cento anni fa in luoghi ora diventati pacifici mete di escursioni. 1917: gli italiani da poco più di un anno avevano occupato le principali vette lungo il ghiacciaio dell’Adamello sulle quali le truppe austroungariche avevano approntato le proprie prime linee. Le postazioni di Monte Fumo, Lobbia Alta, il Crozzon di Folgorida, il Crozzon di Lares e il Passo di Cavento, e infine i passi di Folgorida e delle Topette, tutte occupate una dopo l’altra dalle preponderanti forze italiane. Solo la vetta del Corno di Cavento, pesantemente difesa e presidiata, con i suoi 3402 metri dominava, osservava e intralciava le operazioni militari del nemico sabaudo: per questo andava quanto prima espugnato. I preparativi furono lunghi e complessi, data l’eccezionalità del terreno e la varietà delle forze messe in campo, ma alle 4.30 di mattina del 15 giugno tutto fu pronto, e l’attacco ebbe inizio. Il segnale fu dato dal cannone 149G “Ippopotamo” di Cresta Croce che sparò il

primo colpo, e insieme a lui presero a tuonare all’unisono altre 29 bocche da fuoco di vario calibro sparse a semicerchio attorno al Corno di Cavento. Addosso alle postazioni austriache piovvero oltre 5600 granate, tra le quali (pare) anche alcune granate a gas. Alle 09.30 iniziò l’attacco di fanteria: dal Passo del Diavolo scesero sulla vedretta di Lares tre compagnie di alpini sciatori, comandate dai capitani Nino Calvi, Bartorelli e Marco Elter. Dal Passo di Cavento il plotone del battaglione “Mandrone” comandato dal tenente Niccolò Degli Albizzi, 3 plotoni del “Val Baltea” comandati dal tenente Fabrizio Battanta attaccano arrampicandosi in cordate dalla cresta Nord, mentre il sottotenente Telese aggira il Cavento per attaccarlo dalla

“Bottiglia”. Gli scalatori invece salgono verso la cima per la parete Ovest, mai salita in precedenza, con il sergente Fioretta, il capitano Patroni e il tenente Auguadri seguiti da Allievi Ufficiali. In tutto quasi duemila italiani contro qualche centinaio di difensori austroungarici. La resistenza austriaca fu tenace ma disperata, e ben presto coloro che non furono uccisi o fatti prigionieri nella difesa, dovettero ritirarsi sulle posizioni del Monte Folletto e del Carè Alto. E’ in questi momenti che si consuma la fine del tenente Hecht, ancora oggi avvolta dal mistero. Di certo si sa che morì nell’estrema difesa della sua postazione in caverna, permettendo ai suoi uomini di ritirarsi. Ucciso dalle bombe a mano italiane? Gettato nel vuoto dal Battanta? Nessuno ad oggi può dirlo con certezza, in quanto non esistono abbastanza testimonianze per ricostruire quel preciso momento, e il corpo del giovane tenente non fu mai più ritrovato. Sopravvivrà però il suo diario, toccante e minuziosa descrizione della guerra in alta quota, nel particolare stile dell’autore, teso tra il suo meravigliarsi per la bellezza della natura, l’attenzione per le condizioni dei suoi uomini e per la sua determinazione nell’assolvere i suoi doveri militari. Doveri che eseguirà fino all’estremo sacrificio. Un sacrificio che si tenterà di vendicare un anno dopo, il 15 giugno 1918, quando la vetta sarà riconquistata dalle truppe alpine organizzate dal maggiore generale Kramer von Kramenen. Ma già un mese dopo gli italiani occupano nuovamente la vetta. Un drammatico rimpallo di una vetta che perde sempre di più una valenza strategico-militare per assumerne una di mero orgoglio e puntiglio. Il tutto al costo di centinaia di vite umane.


Montagna

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L’estate dei rifugi d’alta quota

Nel cuore della montagna E

’ ampia, oggi, la possibilità di salire in montagna e godere di vette solo un secolo fa meta di pochi temerari dalle abilità tecniche e fisiche eccezionali: un’evoluzione che ha permesso di esplorare aree altrimenti inaccessibili per molte persone e E’ accessibile la sensazione dell’ultimo passo in cima, appesantito dagli scarponi, il respiro profondo a pieni polmoni mentre la valle sta di sotto a guardarci, l’equilibrio di rocce e vette, fiori, animali e perfino dell’uomo, la serenità di essere parte di qualcosa di più grande, una parte minuscola eppure preziosa, la consapevolezza del proprio essere. E’ un momento di spiritualità da condividere in famiglia, con gli affetti più cari che grazie agli impianti possono raggiungere le cime, dai nonni ai bambini piccoli. Un’esperienza terapeutica, persino, giurano in molti a leggere i commenti nel libri delle visite che i rifugi conservano. Un passo in vetta e la mente trova la sua serenità: un attimo prezioso nella vita frenetica e a volte disumana

dei tempi moderni. Rimangono, a presidio di una montagna antica e da guardare con rispetto e silenzio, i rifugi d’alta quota: non importa se vi si è arrivati camminando nel cuore della natura, con la fatica dello zaino in spalla e del sole o della pioggia addosso, o con un accesso agevolato: aperta la porta del rifugio si entra nel mondo della montagna profonda. L’accoglienza e l’atmosfera sono quelle di chi passa lunghi mesi, con ogni tempo atmosferico e temperatura, in mezzo alla natura, a capirla e a farne parte con attenzione e rispetto: un sentire contagioso che fa salutare gli sconosciuti con l’intesa di chi sta condividendo qualcosa di unico, un’accoglienza calorosa, a viso aperto e che scalda i cuori, l’inizio di conversazioni mai superficiali anche

ha regalato praticamente a tutti, indipendentemente dalla forma fisica e dall’età, il dono di godere della bellezza, aspra e dolce, delle vette trentine: un traguardo della modernità, nonostante qualche eccesso giustamente criticato.

quando sono leggere. Rimane un’esperienza unica trascorrere del tempo in un rifugio, magari anche qualche notte per intraprendere vie più lunghe in alta montagna o solo per godere di un soggiorno ritemprante per lo spirito e il corpo. Nascono amicizie, spesso con i gestori che accolgono gli avventori come vecchi compagni, ma anche con gli altri visitatori con i quali si condi-

vide un semplice pasto fatto di prelibatezze che hanno il sapore dei piatti veri, la visione di un’alba o di un tramonto dalle vette dolomitiche, così rari nella loro piena bellezza dalle finestre di casa dove rimangono soffocati dalle luci delle città. In un mondo che ha creato strati di facciata e superficialità, la sosta ad un rifugio è un’esperienza autentica, rigenerante.

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Rifugio Trivena, sinonimo di continuità e perseveranza Ricorre il 30 luglio prossimo il trentennale del rifugio. Una stagione estiva, iniziata quel lontano 1987, con una paurosa alluvione. Avevamo infatti spostato di una settimana l’inaugurazione. Alti e bassi, tante speranze e delusioni. Ma la passione che ci aveva dato spunto per iniziare, è ancora intatta. All’inizio erano le nostre figlie, bambine, che giocavano spensierate sui sassi nel pascolo attorno al rifugio. Ora tocca ai nostri nipoti. E’ una soddisfazione vederli saltare, arrampicarsi sui massi, correre maturando equilibrio e scioltezza nei loro corpi. E l’inverno? Una magia, nonostante tutto. La troppa neve, o la scarsa neve, archivia stagioni buone e meno buone. Come quella dello scorso inverno che, con tirchieria insistente, ci ha dato meno di un metro di neve. Quindi...speriamo in inverni migliori. Ringraziamo tutti gli ospiti che in questi anni ci hanno dato fiducia e soddisfazioni. Noi siamo ancora qui. Vi aspettiamo ogni giorno, con il cielo sereno e con la pioggia, sempre pronti a offrire i semplici prodotti della nostra cucina Trentina. Rifugio Trivena - Famiglia Antolini


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Rubrica Legale

LUGLIO 2017 L’avvocato risponde

Bestemmiare in pubblico (e sui social) si paga Buongiorno Alessia, l’atto di bestemmiare in pubblico ha sempre assunto disvalore sociale tale che, nel nostro ordinamento tale comportamento viene sanzionato. Fino a pochi anni fa questa fattispecie configurava un vero e proprio reato penale ed era punito con l’ammenda da 20.000 a 600.000 lire. Oggi, pur rimanendo un atto sanzionabile, è punito con una sanzione amministrativa e quindi non è più configurato come un reato penale. Precisamente, bestemmiare in pubblico ha rappresentato un comportamento penalmente rilevante sino al 30 dicembre 1999, sino a quando, cioè, è entrato in vigore il decreto legge numero 55/1999 che, con l’articolo 57, ha depenalizzato tale fattispecie. A seguito di questo in-

Buongiorno Avv. Gottardi, le scrivo per capire come posso comportarmi in relazione ad una spiacevole situazione di vicinato. I miei dirimpettai hanno un figlio, studente universitario, molto maleducato che molto spesso, ad ogni ora (giorno e notte) inveisce ad alta voce con frasi ed epiteti irripetibili. Di per sé la cosa è già fastidiosa così ma, con una certa frequentervento la rilevanza del fatto non è scomparsa del tutto ma si è solo spostata dal piano penale a quello amministrativo. Il testo riformato dell’articolo 724 del Codice Penale, infatti, prevede oggi che chiunque utilizza invettive o parole oltraggiose contro la divinità in pubblico soggiace alla sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 51,00 e 309,00 euro. Ciò con la finalità perseguita dal legislatore di continuare comunque a garantire il rispetto delle regole civili che sono poste a fondamento di una società organizzata. Per poter essere sanzio-

nata la bestemmia deve essere pronunciata in pubblico. In origine la bestemmia era considerata tale solo se rivolta nei confronti della religione cattolica. Con la sentenza numero 440 del 18 ottobre 1995, la Corte costituzionale ha eliminato ogni riferimento al cattolicesimo, dichiarando incostituzionale l’articolo 724 del Codice Penale nella parte in cui limitava la configurabilità della fattispecie ai casi in cui le parole oltraggiose fossero indirizzate alla Divinità, ai Simboli o alle Persone venerati nella religione dello Stato. La predetta sentenza, per

za, ed è ciò che mi offende e non riesco a sopportare, il ragazzo bestemmia pesantemente. Ho due figli piccoli e non voglio sentano né imparino certi termini. Ho sentito che bestemmiare è proibito…cosa posso fare? È sanzionabile questo comportamento? Grazie, Alessia alcuni aspetti, ha esteso quindi l’ambito di applicazione dell’illecito, anche se allo stesso tempo lo ha ridotto per altri. Se da un lato, infatti, è scomparsa la connessione con la religione dello Stato, dall’altro lato è scomparso anche il riferimento a Simboli o Persone venerate, rimanendo solo quello alla Divinità (eliminando, ad esempio, la punibilità delle offese proferite nei confronti della Madonna o dei Santi – non considerati

nel cattolicesimo quali Divinità). In ogni caso comunque bestemmiare in pubblico nel nostro ordinamento (almeno formalmente, vista l’esiguità di sanzioni comminate) è comportamento illecito e chi lo fa potrebbe essere sanzionato e costretto a pagare una sanzione amministrativa. Stesso dicasi per chi bestemmiasse attraverso un post e/o un commento sui social network: Facebook, Instagram, Twitter o qualsiasi altro social

CURIOSITÀ DAL MONDO In Pennsylvania (USA) una speciale ordinanza di polizia vieta alle casalinghe di nascondere immondizia e polvere sotto i tappeti di un’abitazione.

sono considerati luoghi pubblici. Inoltre se venissero pubblicati post o create pagine che oltraggiano la religione, tale comportamento può integrare il più grave reato di istigazione alla disobbedienza di leggi, per il quale è prevista la reclusione da sei mesi a cinque anni. Infatti se bestemmiare è considerato un illecito amministrativo, indurre un altro a bestemmiare è parificabile all’istigazioPer approfondire o per fissare un colloquio su questo o su altri temi l’avv. Mattia Gottardi riceve presso il suo Studio in Tione di Trento, via N. Sauro n. 2, previo appuntamento, chiamando il numero 0465/324667 oppure 349/2213536 o scrivendo all’indirizzo mgottardi1@yahoo.it

Aquaclub, un’estate all’insegna del divertimento e del relax

Un’estate all’insegna del relax e del divertimento. È quanto prospetta il centro Aquaclub di Condino, che dal 1 luglio al 10 settembre sarà aperto ogni giorno con orario continuato dalle 10.00 alle 20.00. Moltissime le attività proposte, dai corsi di nuoto individuali a quelli collettivi, dall’acquagym al jumping-

bar. Ogni venerdì, dalle 12.30 alle 13.30, verrà offerto “acquamix”. Si tratta di un’attività di animazione compresa nel biglietto d’ingresso a cui tutti possono partecipare senza necessità di prenotazione. «Da circa un mese abbiamo aperto una vasca ricreativa esterna ed un piccolo solarium

- fanno sapere i gestori. «Aquaclub è un moderno centro acquatico. La vasca ricreativa con scivolo, il whirpool, la vasca bambini, la nuova vasca ricreativa esterna e la vasca da nuoto offre il massimo divertimento e svago per tutta la famiglia. Sono ovviamente disponibili delle zone relax e assicurata la disponibilità di consumare all’ interno cibi e snack portati da casa o servibili al bar interno». Il centro viene particolarmente apprezzato anche in caso di tempo perturbato in quanto offre una ottima alternativa alle attività di trekking e bici. Per chi percorre la ciclabile del Chiese il centro è facilmente raggiungibile utilizzando il sottopasso all’altezza del campo sportivo di Condino.

Quest’estate grazie alla convenzione stipulata con “Breg Adventure Park” che prevede l’applicazione di uno sconto reciproco, presentando uno scontrino che prova l’ingresso presso una delle due strutture si avrà diritto ad una riduzione sull’ingresso nell’altra struttura.


Attualità

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Nel libro “La Sarca - Luogo delle diversità” una pluralità di esperti restituiscono il valore e la suggestione del grande fiume che solca le Giudicarie L’acqua in montagna, un ossimoro di fascino che, parlando di quella che scorre nella Sarca, è il protagonista del libro curato da Annibale Salsa ed Elio Caola “La Sarca - Luogo delle diversità” (Editrice Rendena). “Dai due rami principali di Genova e di Campiglio, che confluiscono nella piana di Pinzolo, la Sarca percorre la Val Rendena fra terreni cristallini e calcareo-dolomitici ed entra nella Busa di Tione – scrive l’antropologo Annibale Salsa - fino ad incunearsi lungo la forra della Scaletta subito dopo lo sbarramento artificiale di Ponte Pià. Quindi si allarga nelle «terre di mezzo» delle Giudicarie Esteriori, dove il paesaggio assume caratteristiche prealpine, per proseguire lungo la forra del

L’acqua in montagna: il fascino della Sarca

L’acqua, in tante sue forme, è uno degli elementi che caratterizzano la vallata delle Giudicarie. In montagna, protagonista l’acqua: quasi un ossimoro, affascinante. L’acqua alla base di un’economia chiave come la produzione di energia idroelettrica, l’acqua delle Terme di Comano e delle sorgenti in Val Rendena, l’acqua dei fiumi per l’agriLimarò. Da questo momento l’ambiente incomincia a disvelare scenari d’impronta mediterranea che si accentuano con l’approssimarsi del

Lago di Garda, suo sbocco naturale. Dai ghiacciai dell’Adamello e della Presanella alle crode dolomitiche del Brenta è tutto un susseguirsi

coltura e l’allevamento, fetta importante delle radici storico-culturali e dell’economia giudicariese, oggi quegli stessi fiumi alimentano il turismo con la loro freschezza e bellezza o come spazio sportivo, sostengono il benessere di chi vive questi luoghi e dell’ambiente con l’elevata biodiversità che li caratterizza semplicemente nel loro scorrere.

di trasformazioni”. L’acqua in montagna, la Sarca, fonte di biodiversità e diversità. “Poche valli – spiega Salsa nell’introduzione - nelle Alpi possono vantare questa varietà. Si tratta di un bene di cui devono essere custodi consapevoli i suoi abitanti ai quali gli autori hanno inteso offrire, con intelletto ed amore, un piccolo contributo di conoscenza”. I tanti scrittori che hanno composto il volume rendono protagonista il grande fiume, descrivono il suo scorrere da vari aspetti, con rigore e precisione storica e scientifica ma allo stesso tempo una capacitò divulgativa che restituisce il fascino dell’ossimoro. L’acqua in montagna. Roberto Bombarda tratta di geografia ed economia legata alla Sarca, En-

nio Lappi ricorda l’epopea che fu per i la vallata l’avvio dei lavori idroelettrici, Marco Cantonati si lancia nella descrizione degli ambienti acquatici, mentre la vegetazione è la protagonista dei

contributi di Maurizio Odasso e Luca Bronzini, la fauna viene descritta con maestria da Paolo Pedrini e si rivive il fascino della storia di grandi alpinisti ed esploratori nelle descrizioni di Riccardo Decarli. Riflessioni che partono dalla Sarca e arrivano alla biodiversità, all’economia, all’ambiente e restituiscono il fascino dello scorrere dell’acqua in terra di montagne.


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Attualità

LUGLIO 2017

Torneo che ha visto gareggiare undici società calcistiche per un totale di tredici squadre provenienti dalle province di Trento, ma soprattutto di Brescia e Bergamo (per la cronaca la vittoria per la categoria Pulcini è andata alla squadra del Roncadelle, quella per gli Esordienti al Ciliverghe-Mazzano, mentre il Pieve di Bono si è aggiudicato il Trofeo “Fair Play Marco Pellizzari”). Di fatto l’incontro di giocatori, allenatori e famiglie esterne al campionato locale viene vissuto come un momento positivo per tutti perché aiuta a confrontarsi con modi e tecniche diverse, ribadisce Bagattini. Il quale coglie l’occasione per fare il punto sul settore giovanile della Condinese, settore che conta ben una novantina di giovani sportivi: “Abbiamo tre giovani calciatori in orbita di alcune squadre professionistiche come il Brescia e la Feralpi-Salò. Un altro è andato al Südtirol - spiega - è una soddisfazione quella di preparare giovani calciatori che possano giocare per il settore professionistico coronando in qualche modo i loro sogni. Tanti giocano comunque già nella prima squadra della Condinese; questa è una ricchezza”. Si tratta di risultati che forse otto anni fa, quando Bagattini con la presidenza di Thomas Galante ha iniziato a prestare il proprio servizio alla Condinese, non immaginava di vedere, ché allora il settore giovanile era piuttosto ridotto. Mano a mano invece, con l’aiuto di tanti volenterosi dirigenti loca-

La Condinese culla dei settori giovanili

Il calcio? Divertimento e crescita personale di Mariachiara Rizzonelli

“Il Torneo Canarino d’Oro è andato molto bene: complici una bella giornata e il fatto di mangiare tutti assieme in festa sotto un capannone, i ragazzi si sono divertiti parecchio. C’è stata grande partecipazione anche da parte dei famigliari che accompagnavano: un gran numero di persone ha assistito per tutto il giorno allo svolgersi li, l’obbiettivo di avere un settore giovanile forte è stato più che raggiunto. Altro obbiettivo, questa volta umano, raggiunto, quello di aver creato un ambiente in cui l’integrazione tra giovani calciatori locali e d’origine straniera è assolutamente possibile. Per questi ultimi, e nella Condinese ve ne sono parecchi, il calcio diventa infatti il luogo della propria rivincita sociale: “Bisogna vedere con che occhi i padri guardano i loro figli giocare, e ciò avviene in maniera del tutto naturale” commenta Bagattini. Non è poi da dimenticare l’aiuto che può dare ai ragazzi che iniziano a studiare altrove per

inserirsi meglio il fatto di essere parte di una squadra di calcio: “Dico loro: trovati tramite qualche tuo compagno di università una squadra di

delle partite eliminatorie fino alle finali pomeridiane con grande soddisfazione da parte di tutti” così si esprime il dirigente del settore giovanile della Condinese Fabio Bagattini sull’XI edizione del tradizionale torneo di calcio per pulcini ed esordienti tenutasi al Campo sportivo “Bettega” di Condino lo scorso mese.

calcio dove puoi giocare, mi fai chiamare dal presidente, ti mando subito il tesseramento e puoi allenarti lì. A volte li prestiamo anche alle squadre di

quelle città, come avviene con un nostro giocatore a Padova; così si fanno degli amici”. Bagattini e gli altri dirigenti della Condinese mostrano insomma di tenere molto alla crescita delle prestazioni sportive delle squadre del settore giovanile, senza dimenticare di curare anche la crescita personale dei propri ragazzi. Il “Premio Fair Play” in memoria di Marco Pellizzari previsto al “Canarino d’Oro” ne è la conferma. Quest’anno le squadre non erano obbligate per regola a cambiare tutti i giocatori presenti in campo con quelli in panchina nei vari tempi; chi voleva vincere manteneva quindi in squadra tutti i miglio-

ri. “Il Pieve di Bono ha vinto meritatamente perché li ha cambiati tutti” commenta Bagattini. Ora la mente va al rientro a settembre, quando con l’inizio del nuovo campionato scatterà una novità per il settore giovanile della Condinese di non poco conto: la collaborazione, oltre che con il Pieve di Bono e l’U.S. Alta Giudicarie, anche con la Società Sportiva del Calcio Chiese per completare la rosa delle reciproche squadre giovanili. “Una cosa che ci chiedono anche le istituzioni; io ci credo tanto. Ne sono proprio soddisfatto” conclude Bagattini. Ci scusiamo con l’autrice del pezzo e gli organizzatori del Canarino d’Oro per l’errore di impaginazione sul testo dell’articolo dedicato alla manifestazione nell’ultimo numero del Giornale delle Giudicarie.


Attalità

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Il sostegno della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella al risparmio e alla crescita sostenibile del Paese Una nuova opportunità di investire i propri risparmi con esclusivi vantaggi fiscali È un tema molto sentito, discusso e pubblicizzato quello dei Piani individuali di Risparmio, nuova modalità di investimento introdotta dalla legge di bilancio 2017. Ricalcando le formule di successo di altri Paesi (fra i quali Francia e Gran Bretagna) la normativa cerca di stimolare l’utilizzo del risparmio degli italiani per il rilancio dell’economia presentando, oltre che opportunità di investimento, interessanti benefici fiscali. Cerchiamo di descrivere la novità rispondendo a 4 semplici domande. Chi può usufruire di questa nuova forma di investimento? Ne possono usufruire le persone fisiche residenti in Italia e il rapporto deve essere intestato ad un unico soggetto. Il risparmiatore può essere titolare di un solo rapporto PIR, pertanto può sottoscriverlo su un unico intermediario. Come vengono investiti i risparmi? Almeno il 70% dell’investimento deve essere investito in strumenti finanziari emessi da aziende italiane o aziende europee con stabile organizzazione in Italia. Di questo 70% almeno il 30% viene destinato a strumenti finanziari emessi da società di piccola o media capitalizzazione. L’importo investibile i 5 anni è al massimo pari a 30.000 euro l’anno per un totale complessivo di 150.000 euro. Quali sono le opportunità da cogliere? Le piccole medie imprese da sempre sono la struttura portante dell’economia italiana con eccellenze di successo note in tutto il mondo per il cosiddetto “made in Italy” . La possibilità di sostenerle - e da

parte dei risparmiatori beneficiare delle loro performance - rappresenta il “plus valore” dell’iniziativa. A fronte di questo la normativa prevede che se i risparmi vengono mantenuti per almeno 5 anni vengono esentati dalle imposte sia sui rendimenti ( 26% sulle azioni e obbligazioni) che sulle imposte di successione. Come la Cassa consente di cogliere tali opportunità? Cassa Centrale Banca per il tramite del servizio di Gestioni patrimoniali ha lanciato due nuove linee di gestione conformi in termini di composizione ai dettami normativi: le GP Benchmark PIR Risparmio Italia 30 e Risparmio Italia 50. La prima, per i risparmiatori prudenti dato che la maggiore componente è in titoli obbligazionari (70%). La seconda invece per quelli che fortemente credono nelle possibilità delle PMI italiane con un 50% investito nei titoli azionari. Uno dei punto di forza è che i prodotti presentano costi estremamente competitivi in quanto non presentano alcun costo in termini di commissioni di ingresso uscita e di performance. In nostri consulenti sono disponibili per i chiarimenti del merito. Quanti clienti hanno aderito ai P.I.R tramite la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella? A soli 3 mesi dall’inizio del collocamento sono più di 200 i clienti della Cassa Rurale che hanno sottoscritto un P.I.R. per un ammontare di 3.100.000 euro. Le 130 casse Rurali/BCC aderenti a Cassa Centrale Banca hanno raccolto i 3 mesi quasi 100 milioni di euro.

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LA COLOR RUN DELLA PIEVE NOVITÀ DELLA TERZA EDIZIONE

Afine luglio la NotteAperta a Creto Arriva la terza edizione de “La Notte Aperta”, organizzata dalla Pro Loco di Pieve di Bono presieduta da Emilio Scaia. Si terrà infatti sabato 29 luglio la terza edizione dell’evento nato nel 2015, con l’intenzione precisa di creare un evento in unione con diverse Pro Loco, Associazioni, Circoli, Hobbisti e commercianti della Pieve e dell’intera Valle del Chiese il cui obiettivo principale è quello di proporre cene tipiche, animazioni, spettacoli per bambini ed intrattenimenti musicali nelle vie del paese principale del Comune

di Pieve di Bono-Prezzo. Fin dal primo pomeriggio, al Polo della Protezione Civile e nell’ambito del progetto “Caserme Aperte”, ci sarà la possibilità di visitare la caserma dei Vigili del Fuoco Volontari di Pieve di Bono, i quali effettueranno giochi ed intrattenimenti per bambini. Alle 16 ci sarà la vera novità di questa terza edizione, ovvero la “Color Run della Pieve”. Una corsa non competitiva che si sviluppa all’interno delle strade di alcune frazione del Comune di Pieve di Bono-Prezzo. Dalle ore 18:00 le vie del paese si

animeranno con aperitivi, cene e musica. All’evento partecipano, oltre alla già citata Pro Loco di Pieve di Bono, anche le Pro Loco di Prezzo, Praso, Condino e Storo, i circoli culturali di Cologna, Por e Strada, che cucineranno tre tipi di pietanze diverse e tutti i commercianti ed hobbisty che hanno aderito all’iniziativa i quali venderanno i propri prodotti e la propria merce. Come detto si parte alle ore 18:00 con aperitivo in musica. A seguire ci sarà la cena, dove si potrà decidere cosa mangiare tra le pietanze che ogni singo-

la associazione preparerà. La serata proseguirà poi con uno spettacolo “da circo” ed un tributo al gruppo musicale italiano per eccellenza, gli 883. Nel mezzo spettacoli di danza e tanta musica. Appuntamento quindi per sabato ventinove luglio a Creto dove, salvo scherzi meteorologici che già hanno rovinato la prima edizione, ci sarà una lunga serata dove il divertimento, unito ad una vasta scelta di pietanze tipiche e la possibilità di acquistare qualche prodotto, è assicurato. Marco Maestri


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LUGLIO 2017

estate 2017 Tullio Marchetti Il generale da luglio a settembre

le Giudicarie e Tione fuori dalla prima guerra mondiale PoliTraghettò culturali, laboratori visite guidate & sport di Mario Antolini Muson

TURISMO & CULTURA

STORIA & AMBIENTE Apertura dei poli in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Bondone, Borgo Chiese, Castel Condino, Pieve di Bono-Prezzo, Sella Giudicarie, Storo, Valdaone e le Associazioni Aps Il Chiese, soc. coop. Iniziative e Sviluppo, Aps filodrammatica La Büsier, Aps la Miniera, gruppo volontari Pieve di Condino, Associazione culturale Filofior.

Poli culturali: una rete costituita da 11 luoghi speciali disseminati lungo la Valle, grazie ai quali fruitori e cittadini possono conoscere e approfondire i caratteri storici, etnografici ed ecologici del territorio. A ciò si aggiunge una programmazione volta a favorire la scoperta della storia della Valle del Chiese, ammirarne i tesori d’arte, accedere ai musei e goderne gli ambienti caratteristici, partendo dai biotopi e dai laghi di fondovalle per giungere sino ai pascoli e alle malghe di alta quota.

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Anche quest’estate la Valle del Chiese propone contenuti di interesse culturale ed ambientale grazie all’apertura di quei luoghi da tempo valorizzati dall’intraprendenza delle nostre amministrazioni e gestiti dalla zelante passione degli enti e delle associazioni culturali operanti sul territorio. In questo contesto il Consorzio Turistico si pone come punto di riferimento e cabina di regia dalle numerose attività offerte, garantendo la qualità di un prodotto divulgativo che porta con sé l’impronta di un marchio importante come quello dell’ecomuseo della Valle del Chiese.

GIOCO & SCOPERTA Lungo questi percorsi ricchi di contenuti si snodano i principali itinerari di visita, con visite guidate e laboratori, svolti in completa sicurezza e seguiti da accompagnatori. Alla ricerca delle antiche malghe e dei loro prodotti genuini dai sapori autentici, alla scoperta delle tradizioni e dei mestieri secolari, alla visita delle centrali idroelettriche, dei luoghi di culto, dei palazzi e delle fortificazioni. Una proposta a misura di famiglia, per la quale è stata ideata un’offerta pacchetto unica e vantaggiosa grazie alla nascita nella Valle del Chiese del 16° Distretto Family del Trentino.

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Sport

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Sabato 8 e domenica 9 luglio i Campionati Italiani giovanili

Bis Tricolore per le Terme di Comano È fatto assai inusuale che un Campionato Italiano venga disputato nella medesima sede per due anni consecutivi. Un dato che la dice lunga sull’ottimo lavoro svolto dal comitato organizzatore che vede impegnate la Società Ciclistica Storo Grafiche Zorzi e l’Apt Terme di Comano Dolomiti di Brenta, premiate per gli sforzi profusi in occasione della rassegna tricolore andata in scena lo scorso anno. «Vedersi assegnare nuovamente l’organizzazione dei Campionati Italiani Esordienti e Allievi è per noi grande motivo di orgoglio e gratificazione – commenta Andrea Malcotti, presidente della Società Ciclistica Storo Grafiche Zorzi - Significa che in occasione della due giorni del luglio scorso abbiamo lavorato bene e ora avremo nuovi stimoli per compiere un ulteriore salto di qualità. L’esperienza maturata nel 2016 ci è servita per capire dove possiamo migliorare e vedremo di fare ancora una volta del nostro meglio». I percorsi interesseranno i territori dei comuni di Comano Terme, Fiavé, Bleggio Superiore e Stenico e si svilupperanno, al pari del 2016, su tre anelli con caratteristiche altimetriche differenti. A differenza dello scorso anno, però, tutte e sei le corse in programma partiranno da Fiavé e affronteranno il circuito “Val Lomasone” di 6,6 km, quasi completamente pianeggiante, mentre il più impegnativo circuito “Don Guetti”, lungo 15,8 km e disegnato tra la Piana del Loma-

Le Giudicarie Esteriori si apprestano a ospitare per il secondo anno consecutivo i Campionati Italiani Esordienti e Allievi maschili e femminili di ciclismo su strada, che sabato 8 e domenica 9 luglio porteranno in valle le migliori 800 promesse del ciclismo giovanile di età compresa tra i 13

so, Fiavé e il territorio del Bleggio, interesserà solamente il tracciato della gara Allievi. Per tutti, infine, ci sarà da affrontare nel finale il circuito “Delle Terme di Comano”, che misurerà 6,5 km e avrà nella salita del Ponte dei Servi, inserita poco prima del traguardo e lunga un chilometro, il proprio elemento caratterizzante. «Dopo la più che positiva esperienza del 2016, non potevamo che confermare i percorsi che un anno fa hanno assegnato le maglie tricolori: tali tracciati si sono infatti dimostrati selettivi e capaci di premiare gli atleti più meritevoli, tanto che sui podi delle Terme di Co-

mano sono saliti i ragazzi protagonisti dell’intera stagione nelle varie categorie» spiega Angelo Zambotti, presidente del comitato organizzatore. Qualche leggera modifica è stata però apportata. «Sì

e i 16 anni provenienti da tutta Italia. Assieme a loro, altre centinaia di persone tra tecnici, accompagnatori, familiari degli atleti e appassionati, in nome di una manifestazione che rappresenta un importante volano per la promozione turistica della località e delle intere Giudicarie.

– conferma Zambotti - Se i percorsi delle categorie esordienti sono rimasti identici, qualche minimo cambiamento interesserà le corse allieve e allievi: quest’anno, infatti, anche le corse per le categorie

maggiori partiranno da Fiavé. Tale accorgimento è stato pensato sia per valorizzare ulteriormente i paesi che compongono le Giudicarie Esteriori, sia per questioni di viabilità e quindi per “alleggerire” la strada statale del Caffaro che attraversa Ponte Arche, dove saranno posizionati tutti sei gli arrivi, proprio come nel 2016». Sabato 8 luglio verranno assegnate le tre maglie tricolori femminili, domenica quelle maschili. Tra le speranze trentine spiccano l’esordiente classe 2003 del Veloce Club Borgo Andrea Dalvai e l’allievo della Ciclistica Dro Edoardo Zambanini, finora protagonisti di un’ottima prima parte di stagione. Dalvai ha conquistato ben sei vittorie nel solo periodo da aprile a metà giugno e lo scorso anno alle Terme di Comano conquistò una splendida medaglia d’argento: il sogno, ora, è quello di indossare l’ambita maglia tricolore. Anche Zambanini punta a dire la sua, campione provinciale Allievi e plurivittorioso in stagione, senza dimenticare la presenza della squadra Esordienti della Grafiche Zorzi Storo, che cercherà di onorare al meglio la manifestazione organizzata dalla propria società: in particolare sarà Riccardo Galante (reduce dalla bella vittoria in quel di Trento a inizio giugno) ad affrontare la rassegna

tricolore con voglia di ben figurare. Recentemente anche il professionista di Praso Iuri Filosi ha pedalato sui percorsi dei Campionati Italiani, che lo hanno ottimamente impressionato. «I percorsi sono molto belli, ci sono tanti punti dove poter attaccare, sia in discesa che in salita: avrebbero fatto al caso mio» ha detto Filosi. «Il percorso è tanto bello quanto impegnativo – ha aggiunto il corridore giudicariese della Nippo-Vini Fantini – A me sarebbe piaciuto, perché è ricco di punti dove poter attaccare, sia in salita che in discesa. Nella gara Allievi, chi avrà coraggio e forza nelle gambe potrà provare ad anticipare lungo la salita verso Fiavé e il Bleggio, inserita nel circuito “Don Guetti”. Per gli Esordienti, invece, è interessante anche il circuito iniziale. Poi ci sarà la discesa verso Comano Terme e lo strappo del Ponte dei Servi, dove chi starà meglio potrà fare la differenza. Io, però, non sottovaluterei nemmeno la successiva discesa e non solo perché a me le discese piacciono: è molto tecnica, non presenta tornanti ma tante semicurve cieche. Chi la conosce e sa guidare bene la bici potrà guadagnare secondi preziosi, anche perché da lì all’arrivo mancherà davvero poco». L’appuntamento è per sabato 8 e domenica 9 luglio prossimi, quando le Giudicarie Esteriori saranno la capitale del ciclismo giovanile. Per il secondo anno consecutivo.


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Centenario Grande Guerra

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Guerra 1914-18 mese per mese - Luglio 1917

Ancora stragi da occidente a oriente e sul fronte italiano Orribili ed oggi incomprensibili le tante fucilazioni di “ammutinati” «1 luglio 1917. Fronte orientale. Offensiva russa nella Galizia. Dietro ordine di Kerenskij, inizia un’offensiva russa nella Galizia orientale, su un fronte di 80 chilometri. Avanzano 31 divisioni, l’obiettivo del generale Brusilov è di arrivare a Leopoli. 3 luglio. Fronte orientale. Ammutinamenti anche tra i Russi di Brusilov. La rapida avanzata dei Russi nella Galizia orientale, che è costata agli Austriaci e in misura minore ai Tedeschi 10.000 prigionieri, si arena sul moltiplicarsi degli episodi di diserzione: le unità in prima linea si rifiutano di continuare a combattere, quelle delle retrovie non vogliono prenderne il posto. 6 luglio. Fronte mediorientale. Gli Arabi strappano Aqaba ai Turchi. Il capitano britannico T. E. Lawrence (Lawrence d’Arabia) vede 2.500 Arabi sopraffare i 300 Turchi posti a difesa del porto di Aqaba, sul Mar Rosso. 7 luglio. Londra. Il governo inglese istituisce un corpo ausiliario femminile. Donne per la prima volta in divisa: partiranno per la Francia, saranno telefoniste, impiegate, istruttrici ed altro. 12 luglio. Fronte occidentale. Nei pressi di Ypres i Tedeschi attaccano per la prima volta con un nuovo gas, che sarà poi chiamato iprite: provoca vesciche e ustioni sulla pelle, cecità temporanea, se inalato anche morte. 50 mila granate intossicano 2.000 soldati alleati; ne muoiono 87. 13 luglio. Berlino. Bethmann Hollweg si dimette, il potere passa ai militari. Accusato un po’ di tutto dai militari, dalla penuria alimentare al morale dei marinai della flotta d’alto mare, e da ultimo, da Hindenburg e Ludendorff, della risoluzione di pace con la Russia proposta al Reichstag, il cancelliere tedesco Theobald von Bethmann Hollweg è costretto alle dimissioni. Il potere reale ora è pienamente nelle mani di Ludendorff e Hindenburg. 16 luglio. Fronte italiano. Dura repressione di una rivolta scoppiata nella notte nell’accampamento della Brigata Catanzaro a Santa Maria la Longa (Udine): 28 fucilati. All’ordine di un reimpiego in prima linea, molti soldati si sono ribellati. Due ufficiali e nove soldati sono

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di Mario Antolini Musón

n mese di luglio 1917 segnato da avvenimenti - bellici e storici - che hanno lasciato il segno, come “la giornate di luglio” della rivoluzione russa, gli ammutinamenti in Russia e

rimasti uccisi. Il comandante della brigata ha ordinato la fucilazione immediata di 16 indiziati e 12 «estratti a sorte per la decimazione». La protesta si ripercuote nelle retrovie. È certo il più grave caso di ammutinamento nell’esercito italiano durante la guerra. Questi casi portano a una quarantina di esecuzioni sommarie con il ricorso alla decimazione; ben trecento fucilazioni sommarie tra gli Italiani. Le circolari del Comando supremo del 28 settembre 1915 e del 1 novembre 1916 prescrivevano di «passare immediatamente per le armi i recalcitranti e i vigliacchi» e di ricorrere alla decimazione nel caso non fosse possibile individuare i responsabili di gravi reati collettivi. Le esecuzioni accertate per fucilazione sul campo e decimazione furono circa 300 nel corso della guerra. Circa 750 le condanne a morte eseguite dopo regolare processo (le condanne a morte comminate dai tribunali furono nel complesso circa 4.000, quasi 3.000 delle quali in contumacia; 311 non furono eseguite). 16 luglio. Fronte occidentale. L’artiglieria alleata apre il fuoco sulle linee tedesche in preparazione di una grande offensiva nelle Fiandre. 17 luglio. Fronte occidentale. Gli Inglesi rispondono agli attacchi chimici tedeschi con 100.000 proiettili al cloro; muoiono 75 soldati nemici. 18 luglio. Pietrogrado. Disordini a Pietrogrado, Lenin entra in clandestinità. Dimostrazioni di piazza appoggiate dal Comitato centrale bolscevico soppresse con l’impiego dei militari. Distrutta la sede della Pravda. Il

governo provvisorio adotta misure contro i bolscevichi: Lenin e altri entrano in clandestinità. 19 luglio. Berlino. Il Reichstag vota una inutile risoluzione di pace. Con 212 voti favorevoli, 126 contrari e 17 astenuti, passa al Reichstag una risoluzione di pace che sollecita il governo tedesco ad adoperarsi per «la pace concordata e la riconciliazione permanente». Proposta respinta dal neo cancelliere Michaelis, che non ritiene il parlamento «idoneo a decidere della guerra o della pace». Il giorno dopo la respinge anche Guglielmo II. 19 luglio. Fronte orientale. Controffensiva tedesca, la Galizia torna austriaca. I Tedeschi sfondano le linee russe a Zolocev, su un settore di 20 chilometri, e di fatto riconsegnano all’Austria la Galizia orientale. I Russi si ritirano, in alcuni settori i soldati si rifiutano di combattere e fuggono. Oltre 6.000 i prigionieri. 25 luglio. Parigi. Mata Hari condannata a morte. Al termine di un processo durato due giorni, la corte marziale giudica Mata Hari colpevole di spionaggio e la condanna alla fucilazione. 29 luglio. Roma. Nascono i reparti d’assalto italiani, i cosiddetti Arditi. Si sviluppano come corpo a sé stante, con una propria uniforme e un addestramento differenziato, superiore a quello dei normali soldati. I primi reparti vengono creati nella II armata del generale Capello. 31 luglio. Fronte occidentale. Comincia la battaglia di Passchendaele. Inizia la terza battaglia di Ypres, o battaglia

in Italia, le apparizioni di Fatima e la condanna a morte d Mata Hari. Nella sequenza seguente, la continuazione delle azioni belliche e politiche.

di Passchendaele o, per i soldati britannici, semplicemente “Passchendaele”. Dopo giorni di bombardamento (sono stati sparati oltre quattro milioni di proiettili), alle 3,50 muovono all’attacco nove divisioni britanniche, della V armata del generale Hubert Gough, e sei francesi su un fronte di 25 chilometri. Il primo obiettivo è il villaggio di Passchendaele, a 7 chilometri di distanza (cadrà in mani alleate solo il 7 novembre). Buoni progressi della fanteria, appoggiata da 136 carri armati. Nel pomeriggio contrattacco tedesco con intenso fuoco di artiglieria. E una pioggia torrenziale. Offensiva forte-

mente voluta dal comandante della spedizione britannica, Sir Douglas Haig, che punta da tempo a uno sfondamento delle linee nemiche nelle Fiandre, pensando anche di controllare poi la zona costiera di Ostenda e Zeebrugge, da dove partono i sottomarini tedeschi, e ritiene i tedeschi più deboli per gli aiuti che stanno dando agli austriaci sugli altri fronti, mentre, fino al momento di cedere alle sue insistenze, è stato assai più cauto il primo ministro David Lloyd George, preoccupato delle crescenti perdite britanniche e degli

scarsi risultati sul campo. / La “posizione delle Fiandre”, come la chiamano i tedeschi, in realtà è una delle più forti del fronte occidentale. Dalle prime linee di osservazione alle trincee, alle postazioni di mitragliatrici e ai bunker in cemento ha nove strati di profondità. Dalle alture di Passchendaele, Broodseinde e Gheluvelt i Tedeschi dominano la pianura che gli Alleati devono attraversare: una terra in cui tre anni di bombardamenti hanno cancellato ogni traccia di vegetazione e distrutto il sistema di drenaggio dei campi che con la pioggia si trasformano in un acquitrini».

monfredini

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Luglio 1917 - Ripercussioni in Trentino e in Giudicarie

Donne in protesta al Capitanato di Tione per la “fame” I popoli «non intendono lasciarsi governare più dalle oligarchie» 1 luglio. Riposo su tutti i fronti. Nella popolazione è invalsa la persuasione, che i nostri [gli Austroungarici] non riescano a sostenersi più a lungo. Del resto e civili e militari sono così stanchi di guerra, di fame e di miserie da rassegnarsi ad una pace a qualunque condizione; in pari tempo fiduciosi nella bontà del nostro Imperatore sperano ch’egli possa e voglia sinceramente aprire e presto le porte ad una pace onorevole e soddisfacente per i suoi popoli. 3 luglio. La Grecia dichiara la guerra alla Bulgaria, Germania e Austria. / In questi giorni, per ordine superiore, vi fu in tutti paesi la raccolta di stracci di lino e cotone per conto dell’amministrazione generale della guerra. Qui se ne raccolsero tre quintali a 123 corone. / Ieri mattina una cinquantina di donne della Rendena (operaie-militari) furono qui in atto dimostrativo dinanzi alla sede capitanale “ad petendum panem” [“a chiedere pane”], perché il militare aveva loro sospeso la pagnocca. Dopo le Rendenere si fecero avanti anche alcune Tionesi. Tutte ebbero... buone parole e promesse. / Il molto reverendo Don XII Ricca, parroco di Lardaro, di ritorno da Vienna dove fu per affari speciali, racconta che là fuori per chi ha denaro non c’è né fame, né sete, né malinconia; nei sobborghi, però, s’affaccia ad ogni passo la più grama miseria, e soprattutto il desolante quadro delle migliaia e migliaia di feriti; da una parte il ricco epulone gaudente, dall’altra Lazzaro il mendico, che basisce nell’indigenza e nel dolore. E fino a quando?! / Nel Parlamento… [di Vienna] lo spettacolo delle sedute dei deputati s’è goduto delle sfuriate dei socialisti contro il governo per tutto ciò che d’ingiusto e inumano lasciò correre a danno delle popolazioni e dei soldati. 4 luglio. La Russia s’ingegna a fare un’altra offensiva. L’Imperatore accordò un’amnistia generale ai condannati per motivi politici; con ciò ha dato uno schiaffo a tutti quei zelantoni che intendono e vogliono far germogliare l’amor patrio colla tortura. / Gli scolari e le scolare vanno a raccogliere nei boschi foglie

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di Mario Antolini Musón

ra le pagine di storia trentina del mese di luglio 1917 un’unica notizia: «2 luglio. Il Governo proclama l’amnistia per i condannati politici. Quelli di lingua italiana, pur liberati non ottengono di rimpatriare nelle loro terre». Le pagine di mons. di rovo e di fragola per farne the pei militari. / Ora, da fonte ufficiale, si sa che quest’inverno andarono a male enormi quantità di patate per trascuranza dei “sopracciò” [controllori]!!! 7 luglio. Oggi capitarono le donne di Preore e Montagne a portare il proprio appetito dinanzi all’imperial regio Capitanato colla speranza di ritornarsene cariche di farine; invece ripartirono disilluse. «Non ce n’è!». Questa la risposta delle autorità. 9 luglio. Oggi fu la volta delle donne affamate di Zuclo e di Bolbeno, le quali non ebbero, però, nemmeno la soddisfazione di essere accettate e ascoltate da questo imperial regio capitanato. / Sono già successi dei furti di patate e di fagiuoli nei campi, quantunque ancora in fioritura. Le autorità presero severissime misure contro i ladri. / Nel giugno scorso furono affondate più di un milione di tonnellate di navi nemiche. / L’imperial regio governo, col giugno, assegnò ad ogni singolo Capitanato un importo da ripartirsi agl’individui privi di sussidi e d’ogni altro mezzo di sussistenza. Tione, pel giugno, ricevette corone 2.780; invece, pel luglio, soltanto corone 900. L’imperial regio capitanato, all’importo ricevuto dal governo aggiunse le multe da esso incassate finora durante la guerra da individui da lui puniti per contravvenzioni. 12 luglio. L’imperialismo assolutista va declinando man mano che la democrazia si agita e sale. Il nostro Imperatore intuì il pensiero politico predominante del tempo nostro e s’ingegna ad introdurre, con energia e calma, le riforme democratiche in Austria e nell’Ungheria, lottando contro i tradizionali sistemi durati fin qui. / In Germania l’adattamento ai diritti delle popolazioni trova in alto maggiori e più energici ostacoli, sì, ma pur la democrazia oggi s’impone, anche colà, con irresistibile

forza. Il cancelliere dell’impero germanico BethmannHollveg, il guerrafondaio, in seguito alla posizione presa contro di lui in senso democratico dal Centro cattolico, rassegnò le sue dimissioni. Anche in Germania, quindi, s’attendono importanti evoluzioni interne. / I popoli non intendono lasciarsi governare più da oligarchie, che fanno il nuvolo e il sereno a loro piacimento e, talora, come nell’epoca nostra, a prezzo troppo sanguinoso e crudele dei popoli. 16 luglio. In questi tre ultimi giorni sul Carè Alto vi fu una speciale attività della nostra artiglieria. / L’onorevole dottor. Grandi - deputato della valle di Non - in un suo discorso al Parlamento di Vienna narrò i dolori del nostro popolo in questi tre anni di guerra, inenarrabili sia con la parola, sia dal tempo. 20 luglio. Dopo le piogge dei primi del mese in corso seguirono giornate davvero estive con 18-20 gradi R. di caldo (nell’ombra). Le campagne sono belle e molto promettenti. / Una speciale commissione capitanale, in questi giorni, fa il giro delle campagne per rilevare la quantità approssimativa del grano prodotto da ogni singolo campo seminato e, quindi, di ogni singola famiglia per commisurarvi poi in seguito le somministrazioni a tessera.

Perli di questo mese sono numerose, per cui il redattore è costretto a “sforbiciare”. Gli eventuali lettori in possesso del “Diario”, edito dal Comune di Tione, ne rintraccino l’intero testo, compreso l’elenco dei “richiamati” e dei “morti” Tionesi.

/ I paesi producenti burro in quantità superiore al bisogno proprio, devono tuttora consegnarne il superfluo al comitato d’approvvigionamento per distribuirlo ad altri, fra i quali occupano sempre il primo posto le mense militari. / Nella corrente settimana abbiamo potuto distribuire qualche cosa più, dei due etti al giorno e per testa, di farine gialle e bianche. / Sui fronti nissun movimento né avvenimento importante, fuorché nella Galizia orientale dove i nostri ributtano a ritroso i Russi di quel tanto che questi ultimi s’erano avanzati coll’ultima loro offensiva. / L’idea d’internarsi in un quarto inverno di guerra mette ribrezzo alle popolazioni non meno che ai soldati: un altro inverno alle condizioni dell’ultimo, causerebbe la morte ad un terzo della popolazione. / Una delle circostanze che getta l’angoscia nelle popolazioni è la tenace opposizione dei cosiddetti “agrari-latifondisti” contro l’opera benefica delle “Centrali di guerra” istituite dal Governo per l’approvvigionamento delle popolazioni. 21 luglio. Il 19 mese corrente il nuovo cancelliere germanico dottor Michaelis tenne il suo primo discorso nel parlamento, dove dichiarò che la Germania non ha voluto la guerra per fare delle violenti conquiste; e che, quando

possa conseguire una pace onorevole, rimetterà tosto la spada nel fodero. Ma che la Germania vuol fare una pace come coloro che si sono difesi vittoriosamente. Con questo spirito - disse - noi entreremo in trattative quando sarà giunto il momento propizio. La maggioranza del parlamento si è dichiarata disposta alla pace. / Di fronte alle spavalderie dei dirigenti degli Stati sta il grido affannoso di pace di tutta l’Europa; le popolazioni, i soldati e gli ufficiali sono non soltanto nauseati di guerra e di sofferenze, e irritati contro tutti i guerrafondai. / Il sommo Pontefice avverte: «Già indicammo ai popoli l’unica via per comporre i loro dissidi (…). Ma la nostra voce rimase inascoltata!». 24 luglio. La popolazione è in apprensione per le campagne che incominciano a reclamare la pioggia, e non ricevono che sole e vento. 26 luglio. Oggi è arrivata la pioggia tanto benefica, ma scarsa. / Germanici-Austriaci-Turchi respingono i Russi dalla Galizia, occupando Stanislau e Tarnopoli. / In Russia pare che la rivoluzione e il disordine vadano allargandosi; le popolazioni aiutate da soldati si sollevano contro i dirigenti e, d’altra parte, il ministro della guerra Karenschi tenta di soffocare nel sangue i moti popolari. / Il parlamento austriaco si vendicò di tutte le ordinanze ministeriali emanate durante la guerra: ordinanze improntate di burocratismo e zarismo teutonico e votò, a tamburo battente, leggi più eque e corrispondenti ai bisogni dei popoli in mille guise travagliati e, specialmente, a favore dei poveri profughi. Vi lavorarono molto i nostri deputati [trentini]. 27 luglio. Oggi un cielo di cristallo e un sole d’oro. / Anche il Siam dichiarò la guerra alla Germania e all’Austria. Sono già trascorsi tre anni di guerra terrificante! Al delitto di Saraievo succes-

se la dichiarazione di guerra alla Serbia, e di là la orribile valanga, che da decenni minacciava la pace mondiale, precipitò e travolse e rovinò e immiserì tutte le contrade d’Europa. La concorrenza anglo-germanica, il marinismo inglese, lo sciovinismo francese, la politica doganale fra l’Austria e la Serbia, le espansioni panslavitiche della Russia furono i germi che maturarono l’acerbissimo frutto della conflagrazione mondiale. Tutti i belligeranti dichiarano di guerreggiare per difendersi, in realtà però discesero in lizza per sopraffarsi l’un l’altro. E il delittuoso macello continua, il sangue scorre a fiumi, l’Europa divenne un desolato cimitero, la miseria, la denutrizione, la fame, crucciano e abbattono gli abitanti del retroterra. Sembra che la morte ghigni al letto del bambino, della madre, del vecchio perché il pane manca, perché il morbo uccide. E la fine di questo tremendo strazio, di quest’inferno non si può prevedere ancora. / Tutti gemono e piangono fuorché gli strozzini, i fornitori di guerra, i grossi mercanti, i latifondisti; essi che hanno scarnificato il popolo posson ben pagare la farina a 15 cor. al Kg. il grasso a 20 o 30, le scarpe a cento e centocinquanta, i vestiti a quattrocento, cinquecento. Per questi la guerra non fu una disgrazia, ma una vena d’oro. Anche per questi però l’ora del “redde rationem” s’avvicina. 30 luglio. Questa sera arrivò la pioggia a refrigerare le arse campagne tribulate dal caldo e dal vento, e a riconfortare la popolazione. I nostri eserciti continuano la cacciata dei Russi dalla Galizia orientale e dalla Bucovina. Sugli altri fronti nissun avvenimento. / Quest’ultima notte il settore di Lardaro si è tramutato in un inferno. Qui si udì per la prima volta il lavoro rullante dei cannoni. Erano i nostri che per fare una scorreria a Prezzo vomitavano fuoco e piombo dal dosso dei Morti e dal Cariola contro gl’Italiani sul Palone e sulla Bone-Prà del Melino. Il risultato? Morti e feriti di qua e di là, e 42 italiani caddero prigionieri in mano dei nostri».


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Lettere

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Vecchio, a chi? Considerazioni sulla vecchiaia dal Circolo Ricreativo Pensionati Giulis di Condino Questa, forse, sarà una categoria di pensionati, ma per altri invece, e sono la maggioranza, il traguardo del pensionamento segna una tappa importante nella storia personale. Andare in pensione per molti vuol dire realizzare quanto spesso non si è riusciti a fare negli anni precedenti: ristrutturare una casa, darsi all’allevamento, alla campagna, coltivare un hobby, curare di più gli affetti familiari, partecipare attivamente a iniziative di volontariato, realizzare il sogno di viaggi e vacanze o magari semplicemente vivere la giornata senza vincoli di orari o l’assillo di dover correre. Ma allora, i Circoli Pensionati a cosa servono se la giornata del pensionato è sempre piena e occupata? Sappiamo tutti come la vita di ognuno è segnata da tappe e vicende alterne, succede che diventi pesante nel corso degli anni,

Estate: tempo di pause, di intervalli, di tempo 1ibero in diverse realtà della vita quotidiana. Così, anche per i Circoli Pensionati delle nostre valli l’estate segna un momento di sospensione delle attività sociali dei diversi sodalizi. Che anche i pensionati abbiano bisogno di che la solitudine sia compagna per molte persone che, avanti negli anni, non hanno più la forza e la volontà di reagire. Ecco allora che la compagnia di qualcuno, la possibilità di dialogare, di partecipare ad iniziative e a momenti in gruppo risulta valida terapia e antidoto alle fasi negative del vivere quotidiano. Così nel corso di questi anni si sono, realizzati nelle nostre valli i Circoli Pensionati e Anziani che operano sul territorio con lo scopo di raggruppare una categoria di persone, di curarne il loro tempo libero, favorire hobby e passioni, col rischio a volte di diventare purtroppo una categoria di privilegiati che passano ore a giocare a car-

te, a dama, a tombola, a fare cucito, a leggere giornali, a organizzare gite, viaggi o pranzi e cene. Il rischio, pertanto, che i Circoli diventino dei club ristretti è più che mai possibile, a meno che non ci sia apertura e collaborazione con le varie realtà sociali esterne. E’ con questo spirito, ad esempio che a Condino opera il Circolo Pensionati Giulis da quasi dieci anni. Sorto nel 2009, opera su quattro comunità (Condino, Brione, Castel Condino e Cimego). La sua denominazione fa riferimento al torrente locale che lambisce i territori dei quattro paesi. Fin dall’inizio il Circolo ha attuato iniziative e proposte aperte anche a non pensionati (per

ferie? Penserà qualcuno sarcasticamente: tanto i pensionati sono sempre in ferie, non hanno granché da fare, spesso non sanno come farsela passare e, magari, da un bar all’altro, o tra una chiacchierata e l’altra riescono a trascorrere la giornata. lo più famigliari e simpatizzanti), collaborando con le Amministrazioni comunali, le Pro Loco, la Comunità parrocchiale o con altri Circoli di zona. Particolarmente significative le iniziative attuate nel corso digli ultimi anni e nella stagione sociale ottobre 2016 - giugno 2017. Alcune sì ripetono, tutti gli anni, diventano una ricorrenza, altre iniziative vengono promosse dal Direttivo del Circolo o attuate su richieste esterne. Significativo è stato il Corso di Erbe Officinali e Aromatiche che il Circolo ha attuato nella stagione 2014 – 2015, con la collaborazione del Consorzio BIM del Chiese, dell’Eco-

Europa

Meno Governi più Parlamento a Bruxelles Continua dalla Prima I tre pilastri del trattato di Maastricht, promosso e definito dopo la caduta del Muro di Berlino e il dissolvimento dell’Unione Sovietica, erano: comunitario, politica estera e di sicurezza, politica interna e giustizia. Il primo pilastro, quello comunitario, prevedeva, e nella sostanza recepita da Lisbona prevede tuttora, che la Commissione europea, l’istituzione indipendente nel suo operare dai governi nazionali, presenta proposte al Parlamento europeo e al Consiglio (composto di un rappresentante per ogni governo nazionale di Paese membro dell’Unione Europea). Parlamento e Consiglio esaminano la proposta la quale viene approvata solo se tutte due le istituzioni sono d’accordo. Nel caso degli altri due pilastri le decisioni anno solo carattere intergovernativo, sono cioè i governi nazionali riuniti nel Consiglio a decidere. Si tratta cioè di una istituzione la quale, a differenza del Parlamento europeo, non ha una legittimazione elettorale europea espressa dei cittadi-

ni in termini diretti; i ministri che si riescono a Bruxelles in Consiglio fanno parte di un governo nazionale formatosi all’interno di un Parlamento che i cittadini hanno eletto a livello nazionale e non europeo. Le decisioni del Consiglio debbono essere prese spesso con maggioranze qualificate ed a volte all’unanimità. L’esperienza evidenzia che i governi nazionali, operando nel Consiglio per il tramite dei loro rappresentanti, normalmente ministri, si preoccupano maggiormente di interessi nazionali che, il più delle volte, significano, purtroppo, interessi elettorali. Non hanno il coraggio e la lungimiranza di agire nella consapevolezza che crea-

re buone condizioni a livello europeo significano anche determinare presupposti per realizzare legittimi interessi della comunità nazionale, ma garantendo un quadro di garanzie europeo utile per tutti. Quando invece le decisioni devono essere prese secondo il sistema comunitario, pur essendoci sempre il Consiglio che agisce come una delle due branche legislative, dovendosi esso sempre confrontare con il Parlamento europeo, è più facile che si arrivi all’adozione di una norma di valenza ed interesse europeo generale e che deve essere rispettata da tutti gli Stati membri. Negli ultimi tempi, soprattutto a causa della grande crisi iniziata nel 2008

, i governi si sono riuniti frequentemente Consiglio Europeo, il quale nel suo operare ha assunto spesse volte decisioni oltre gli scopi che ne hanno motivato l’istituzione, emarginando in parte-e questo è grave-la Commissione europea. Nella necessaria revisione dell’impianto istituzionale UE, che deve essere fatta nella consapevolezza che ogni esperienza umana richiede adeguamenti e non urlando contro Bruxelles per coprire perché nazionali, sarà necessario tenere presente la necessità di avere istituzioni europee che operano sulla base di una maggiore legittimazione democratica, cosicché anche cittadini si sentono più coinvolti e partecipi di un grande progetto che interessa il loro futuro. Paolo Magagnotti

museo e dell’Associazione Culturnova. Inoltre merita menzione l’incontro con il Circolo Pensionati di Cogolo – Peio. L’idea di un gemellaggio tra i due Circoli si è realizzata con una visita sul territorio del Chiese da parte. di numerosi soci solandri. La giornata è stata piena, compresa anche un’ottima polenta carbonera con un’interessante visita guidata al Mulino Agri90, alla Casa Marascalchi di Cimego, al Forte Larino di Lardaro e al Cimitero Militare austroungarico di Bondo. Questo incontro è stato occasione di dialogo e di confronto, con scambio di ricordi, memorie ed esperienze di vita comu-

ni ad una certa età. Ricordiamo che il Circolo ha in programma un’iniziativa estiva per gli appassionati di funghi: sabato 26 agosto p.v. presso la Sede in piazza S: Rocco sarà organizzata la seconda edizione delle Mostra Micologica, in collaborazione con il Gruppo micologico Don Corradi di Daone. In conclusione, diciamo che un Circolo Pensionati può e deve essere ancora “fucina” di idee e di iniziative, dove, oltre la voglia di stare assieme e di confrontarsi, ci sia ancora la volontà di mettersi “in gioco”, anche se ci sono alcuni anni sulle spalle. Pertanto vorremmo poterci confrontare con altri Circoli e, attraverso le pagine di questo giornale, avere l’opportunità di leggere esperienze, proposte, iniziative condivisibili con tutti.

Post naufragio legge elettorale, e ora?

Caro Amistadi, la nuova legge elettorale concordata da Pd, Fi, M5s e Lega è saltata in aria al primo scontro in Parlamento. Ho l’impressione che dalla nostra classe dirigenti non c’è d’aspettarsi ormai niente di buono. Ed ora che succederà? Luca

Personalmente ho sempre dubitato che da quella proposta di legge potesse uscirne qualcosa di positivo anche perché il vero obiettivo dei partiti che la sostenevano non era dotare il Paese con una buona legge elettorale, bensì quello di andare il più presto possibile alle elezioni. Qualcuno chiedeva addirittura a settembre. Così n’è venuta fuori una legge pasticciata e sottoposta a continui cambiamenti. Neanche i partiti che la proponevano ne sembravano convinti e al primo ostacolo, la grande intesa ha fallito. Quel che succederà ora non è facile da prevedere. Di certo si andrà a votare il prossimo anno, a scadenza normale, ma con quale legge lo sa solo il buon Dio. Io rimpiango il referendum, fosse passato quello, ora le cose sarebbero diverse. Chi è causa del suo mal pianga se stesso! (a.a.)


Opinioni a confronto

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Ius Soli, tema in odore di elezioni

BOTTA E RISPOSTA

vilgiat@yahoo.it

Caro Amistadi, il tema del momento è lo “Ius soli”, dare la cittadinanza anche ai bambini degli immigrati nati in Italia. In Parlamento si sta discutendo animatamente con partiti pro e partiti contro. Si sono alzati i toni,

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e tutto sembra ruotare intorno alla preoccupazione di procurarsi consensi alle prossime elezioni, la cosa è desolante, che ne dici? Fabio

Hai ragione, il tema del giorno è proprio quello dello “Ius soli”, cioè il diritto ad ottenere la cittadinanza italiana in virtù del fatto di essere nati sul territorio nazionale. Quel che si discute al Senato è diverso da quello che già

vige in altri Paesi Europei. In Inghilterra, ad esempio, la legge prevede l’automatismo tra nascita e cittadinanza. Da noi invece la legge in discussione prevede che la concessione della cittadinanza sia vincolata al fatto che

Liberalizzazione droghe, una sciocchezza Caro Adelino, son tornati all’attacco i favorevoli alla liberalizzazione di alcuni tipi di droghe come se non fossero tutte dannose. Se non altro, dicono, si potrebbero eliminare gli spacciatori e tutta la criminalità che li accompagna. E’ come dire che per eliminare i ladri non si consideri più il furto come reato. Che la smettano...non li capisco! Un giudicariese preoccupato Di droghe non me ne intendo granchè, ma ho fatto una piccola ricerca che mi porta a condividere la sua avversione alla liberalizzazione. Nei Paesi in cui il consumo di droga è libero, o tollerato, non c’è stato mai

una diminuzione del numero dei tossicodipendenti. Anzi, secondo alcuni esperti, la disponibilità sul mercato di alcune sostanze ne facilita l’uso. Ne vale la distinzione fra droghe leggere e droghe pesanti. Chi arriva a diventare schiavo delle sostanze pesanti è quasi sempre passato prima da quelle leggere, considerate erroneamente innocue. E di questo bisognerebbe tenere conto. Più complesso è il problema dei criminali che con la droga hanno costruito imperi economici, difficili da scalfire. La nostra classe politica, come al solito si barcamena, ma non riesce ad andare d’accordo su niente. Se la destra dice una cosa, la sinistra ne dice un’altra e così tutto rimane

com’è. Per fortuna che ci sono le forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri che fanno un enorme lavoro di prevenzione e di contrasto al dilagare della piaga più tremenda di questo secolo. Proprio in questi giorni i Carabinieri hanno individuato e colpito alcune bande criminali anche nel nostro Trentino, ed il loro impegno serio e costante è l’unica speranza perchè la droga possa essere contenuta. Quello che allarma è che ormai la diffusione di queste sostanze micidiali coinvolga ragazzi sempre più giovani, ragazzi fin dalle medie, per intenderci, e questo è inaccettabile, altro che liberalizzazione. (a.a.)

(Certi) Scioperi? Inaccettabili per la contemporaneità Finalmente i Sindacati più rappresentativi si sono accorti che certi scioperi sono inaccettabili. Son finiti i tempi degli anni ‘60 e ‘70 quando gli scioperi politici venivano indetti per far cadere il governo. Meglio tardi che mai, anche se ancora qualcosa non funziona, la CGIL continua nella sua lotta che è di certo più politica che sindacale, non sono per niente d’accordo…. Un giudicariese iscritto al Sindacato Proprio in questi giorni abbiamo avuto la prova che le armi dello sciopero di piazza, per quanto

spuntate, funzionano ancora. I lavoratori del trasporto pubblico e persino dell’Alitalia hanno scioperato di venerdì mandando in caos tutta la mobilità aerea e di qualche importante città. Proprio l’Alitalia che ha inghiottito miliardi e miliardi di soldi pubblici per garantire lauti stipendi ai propri dipendenti e poi fallire, o quasi. I lavoratori delle aziende pubbliche di trasporto, che anch’essi godono mi pare di non pochi privilegi, si sono vantati di aver bloccato il week-end estivo. Il conto lo hanno pagato i cittadini, noi tutti. Il sabato dopo la Cgil ha portato in piazza l’ala sinistra della sinistra contro la riedizione dei

voucher. Se avessero avuto un po’ di buon senso i lavoratori avrebbero dovuto protestare per evitare che i voucher venissero cancellati. Ma ormai gli Italiani ancora una volta hanno dimostrato di essere autolesionisti...contenti loro…. (a.a.)

SEGNALAZIONI. Diventa giornalista per quindici giorni. Segnala anche tu una notizia, raccontaci una storia, mandaci una vignetta su un fatto a te accaduto

almeno uno dei due genitori del bambino nato in Italia, viva legalmente nel nostro Paese da almeno cinque anni. Inoltre se il genitore non proviene da un Paese europeo deve fornire alcune garanzie di tipo economico e dimostrare di conoscere la lingua italiana. Per questo si parla di “ius soli” temperato per distinguerlo dallo “ius soli” puro in vigore in altri stati fra cui l’America, la Germania, l’Australia ecc. La legge in discussione prevede poi un’altra possibilità che è quella del cosiddetto “ius culturae”: possono richiedere la cittadinanza italiana anche i minori nati in Italia e che abbiano frequentato per almeno 5 anni la scuola italiana. Mi sembra una buona legge in sintonia con il resto d’Europa. Ma la discussione ha preso una brutta piega, come

spesso capita in Italia in prossimità delle elezioni. Non è giusto dividere gli italiani in buoni e cattivi, ma è indiscutibile che per allargare le maglie della cittadinanza in un momento come quello attuale occorre che sia d’accordo la maggioranza dell’opinione pubblica: occorre che gli italiani comprendano e condividano la legge così com’è stata proposta. Bisogna valutare con attenzione i tempi. Le forzature sono controproducenti e pericolose. Potrebbero alimentare razzismo ed intolleranze. L’efficacia e la bontà di certe leggi dipende anche dai tempi in cui vengono promulgate ed applicate, Soprattutto quando si tratta di tematiche socialmente molto delicate e sensibili. Questo è il mio pensiero. Adelino Amistadi

La presa in giro del 9.99999... Ciao Adelino, sui tanti volantini pubblicitari che ci riempiono quotidianamente la casella postale vediamo articoli d’ogni sorta offerti a cifre come 29,99 o 99,99 euro. La cosa mi fa arrabbiare non di poco, la ritengo una presa in giro, cosa pensano che siamo tutti degli imbecilli? Che non ci accorgiamo del trucchetto? Tu che ne dici…

Caro amico, rimango anch’io talvolta sconcertato. Quando poi mia moglie mi dice che quella tal cosa viene offerta a 90 euro e poi scopro che invece costa 99,99, mi sento davvero preso in giro. Ma purtroppo queste sono le regole del marketing che basa la sua efficacia anche su questi giochetti che a livello psicologico danno i loro risultati. Che non è molto ho rinnovato l’abbonamento telefonico con una compagnia che va per la maggiore, 25 euro al mese tutto compreso, poi scopro che il mese per le compagnie telefoniche dura 27 giorni, forse perché usano un diverso calendario, resta il fatto che ogni 27 giorni devo pagare il rinnovo. C’è poco da fare, cosi gira il mondo. L’unica cosa da fare è aguzzare la vista e cercare di schivare l’inganno. Che non sempre, ma spesse volte c’è, eccome! (a.a.)


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MYSTERY WEEK

LUGLIO 2017

8-15 LUGLIO 2017

sabato 8 luglio

martedì 11 luglio

MisteriosiMonti: la vertigine dell’infinito

La notte degli animali nella selvaggia Val Genova

Camminata poetico letteraria verso il calar della sera. in compagnia delle parole di grandi pensatori e poeti.

Camminata notturna (con lanterne) insieme a un sperto di scienze naturali e di animali notturni.

Madonna di Campiglio Ritrovo Campo Carlo Magno ore 17.00 parcheggio Grostè (gratuito per chi partecipa) In caso di maltempo stesso orario Sala della cultura Madonna di Campiglio

domenica 9 luglio

L’alba dei pastori Al cospetto della grande montagna In ascolto delle voci e delle storie dei protagonisti che hanno scelto di abitare la montagna. Colazione offerta presso la Malga Ritort.

Madonna di Campiglio Ritrovo alle ore 6.00 al parcheggio Malga Ritort (gratuito per chi partecipa) In caso di maltempo stesso orario al Maso Curio di Caderzone Terme (senza colazione)

Val di Genova Ritrovo alle ore 21.00 al parcheggio del Rifugio Fontanabona Possibilità di cenare alle ore 20.00 al Rifugio su prenotazione. In caso di maltempo si svolgerà comunque nello ����������������������������� Portare maglioni e giaccavento

mercoledì 12 luglio In nome dell’orso. Tra fantasie e realtà

Camminata verso il calar della sera, ora prediletta dall’orso, per conoscerlo davvero tra storia, biologia e attualità. Si raggiunge il Ristorante Bar Cascate Nardis dove l’orso spesso sosta. Merenda offerta ai partecipanti.

venerdì 14 luglio

Un giallo in natura. Scrivere lungo il sentiero Laboratorio di scrittura e cammino con incontri a sorpresa. Saranno consegnati i taccuini per la scrittura. Per ragazzi e ragazze. Con il Premio Itas Montagna Avventura

Pinzolo Ritrovo alle ore 9 alla Chiesa di San Vigilio - parcheggio Funivie Pinzolo In caso di maltempo stesso orario Palazzo �������������������������������

sabato 15 luglio

Il misterioso linguaggio delle piante. Il bosco comunica? Camminata e incontro con il professor Stefano Mancuso

lunedì 10 luglio

Val di Genova Ritrovo alle ore 17.00 all’Antica Vetreria di Carisolo – parcheggio ponte sul Sarca In caso di maltempo stesso orario Chiesa di Santo Stefano Carisolo (senza merenda)

Un escursione davvero fuori dal comune in Val Nambrone sulle tracce di montanari, cacciatori e animali selvatici. Con un esperto e appassionato del Parco Naturale Adamello Brenta.

Nei prati, a mangiar fiori. Colazione sull’erba

Ore 17 Auditorium Comunale Carisolo presso Palazzetto dello Sport Lectio Magistralis (aperta a tutti)

Una camminata per conoscere meglio il ciclo biologico che genera la bellezza dei nostri prati.

Durante tutti gli appuntamenti sarà presente un accompagnatore qualificato

Pinzolo, località Vallaston Ritrovo alle ore 8.00 al parcheggio piazzale Funivie Pinzolo. Risalita con funivia e colazione compresi. Rientro in paese su sentiero in discesa a piedi. In caso di maltempo stesso orario Maso Curio Caderzone Terme

Iscrivetevi chiamando il numero 0465 447501 Azienda Per il Turismo SpA M. di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena www.campigliodolomiti.it

Il piacere del silenzio. Un sentiero mai battuto

Val Nambrone Ritrovo alle ore 8.30 al parcheggio del Rifugio Nambrone Pranzo al sacco – non compreso In caso di maltempo stesso orario: sentiero virtuale ���������������������������������������������� ������������������������������������� Sala della cultura di Madonna di Campiglio

giovedì 13 luglio

Carisolo imbocco Val Genova Ritrovo alle ore 16 al castagneto, circa 1km dall’ingresso della Valle (numero chiuso per la passeggiata)


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