La nuova segnaletica della bca analisi e verifica progettuale per comunicare spazi e libri
1 FACOLTÀ DI ARCHITETTURA — corso di laurea in
progetto grafico e virtuale — anno accademico
2009 / 2010 MATTEO MARCATO THOMAZ L. NEVES
— relatore PAOLO TAMBORRINI
— correlatore PIER PAOLO PERUCCIO
Alle nostre famiglie
indice introduzione 1. studio preliminare 1.1 l'evoluzione della biblioteca 1.2 orizzonti futuri 1.3 sistemi di catalogazione 1.4 sistemi di segnaletica
2. casi studio openbare amsterdam bibliotheek surry hills public library seattle public library saltlake city public library bibliothèque nationale de france new castle city library sala borsa tu delft library biblioteca della unimib universidad politecnica de catalunya bibliotheek van de uva yale art gallery the guardian offices
3. sistema, spazi e utenza della bca 3.1 il istema bibliotecario del politecnico di torino 3.2 analisi degli spazi 3.3 l'utenza della BCA
4. fase di progetto 4.1 approccio progettuale 4.2 progetto della segnaletica 4.3 comunicare gli scaffali 4.4 creazione del logo 4.5 stampati 4.6 bca ibrida specifiche tecniche ringraziamenti, note e bibliografia
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introduzione
Une bibliothèque est un acte de foi — Victor Hugo
A conclusione di questo percorso universitario abbiamo voluto mettere alla prova le capacità acquisite in un progetto completo, in cui fosse necessario relazionarsi con diverse figure e problematiche, così come avviene nel mondo professionale. L'occasione è arrivata dall'incontro con il professor Sergio Pace, responsabile della Biblioteca Centrale di Architettura, che ci ha illustrato il progetto di ampliamento della biblioteca in corso. La prospettiva di non essere più gli utilizzatori finali di un sistema a noi già famigliare, ma contribuire al miglioramento della sua immagine ci è parsa una motivazione sufficiente per intraprendere questo lungo percorso che ora proveremo a riassumere. Innanzitutto dobbiamo spiegare il perché di questo lavoro in coppia. Abbiamo creduto, e ne siamo convinti tutt'ora a progetto finito, che il lavoro in team sia maggiormente stimolante, avendo costantemente una base critica di discussione. Il continuo confronto
tra le nostre diverse esperienze ha portato a una completezza di attenzioni che non sarebbe stata possibile altrimenti. La metodologia adottata è quella appresa durante questi anni nel corso: ricevuto il brief è seguita un'ampia fase di studio dello scenario cominciata dall'incontro con il professor Maurizio Vivarelli, docente di biblioteconomia presso l'Università degli Studi di Torino. Sono emersi così gli aspetti generali che le biblioteche oggi si trovano ad affrontare e che sono stati approfonditi tramite la consultazione di una vasta bibliografia. In questa tesi comparirà anche la breve ricerca storica svolta con attenzione particolare allo sviluppo dei rapporti tra la biblioteca e la società. Parallelamente è stato portato avanti uno studio più tecnico sulla segnaletica, le tipologie, le regole del posizionamento e l'uso della tipografia. Consolidati questi presupposti ci siamo concentrati sull'analisi di casi studio effettuata di persona o attraverso la ricerca
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di materiale sul web. Qui l'intenzione è volta a segnalare gli aspetti funzionali delle biblioteche, diversi per tipologia e l'introduzione di sistemi segnaletici innovativi. Dopo un'ampia panoramica sulle biblioteche esistenti, siamo arrivati ad occuparci della Biblioteca Centrale di Architettura. Sono stati passati sotto la lente di ingrandimento il target, gli spazi, i servizi e la loro erogazione. Al fine di introdurre soluzioni innovative, lo sviluppo dei concept e l'approccio progettuale sono stati influenzati da considerazioni concernenti l'ambito bibliotecario e da aspetti collaterali come l'organizzazione delle informazioni sul web. Nella fase finale del progetto, è stato necessario individuare le posizioni ottimali dei segnali e frequentando assiduamente la biblioteca, osservando i comportamenti e le azioni degli studenti. In ultimo sono state realizzate le tavole che si trovano in appendice, con una panoramica generale di tutti i segnali progettati e le regole per l'eventuale estensione. Si noterà alla fine di queste pagine la possibilità di estendere ulteriormente il progetto, ma abiamo preferito limitarci ad ambiti più strettamente correlati alle indicazioni del brief, lasciando la facoltà di esplorare queste possibilità in un secondo tempo con l'ampio coinvolgimento di figure professionali più o meno lontane dal graphic design. Progettare un qualcosa che non si fa, ma cresce, come abbiamo imparato dall'espressione del giornalista inglese Augustine Birrell, è stata una sfida che speriamo possa trovare una realizzazione concreta all'interno del progetto di ampliamento della biblioteca.
è coinvolta in un progetto di riallestimento degli spazi e di riorganizzazione dei servizi, questa profonda trasformazione è iniziata da circa un anno. Una prima importante fase è già avvenuta con il trasferimento della maggior parte del patrimonio librario dall'edificio che a suo tempo ospitava i laboratori di aeronautica nell'ex aula ES nell'edificio più meridionale del complesso. Questi due edifici, se pur differenti, sono stati messi in comunicazione al piano terra, creando così un complesso che si sviluppa a "L". Le prossime fasi dell'ampliamento prevedono la ristrutturazione della sede originaria. Prima di tutto saranno coinvolti gli uffici e gli spazi adiacenti con l'allestimento di una sala conferenze. Successivamente verranno installati i nuovi scaffali richiudibili che ospiteranno gli archivi consultabili solo a richiesta (oggi custoditi anche in altre sedi) e sarà creata una zona chiusa per lo studio di ricercatori e dottorandi. Il progetto in corso, non si esprime sugli aspetti concernenti la comunicazione visiva, non è prevista una segnaletica né sono indicati altri canali di comunicazione e informazione.
Il progetto di tesi
Questi elementi vengono delegati a questo lavoro che dovrà quindi progettare un sistema di segnaletica estendibile in tutta la biblioteca, avendo cura di comunicare tutte le informazioni necessarie a una buona fruizione dei servizi. Non si potrà intervenire nella riorganizzazione degli spazi, già decisi nel progetto di ampliamento, né sul mobilio presente nella biblioteca. Ovviamente non si dovrà neanche modificare il sistema attualmente utilizzato per la catalogazione. brief In ultimo sarà da migliorare la segnaletica relativa agli scaffali che riportano le L'ampliamento della BCA numerazioni i range di catalogazione, al fine La biblioteca specialistica sita presso la di far comprendere la disposizione dei libri sede universitaria del Castello del Valentino lasciandola immutata.
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1.
studio preliminare
Questo capitolo preliminare all’analisi del sistema bibliotecario politecnico e alle esigenze della BCA vuole restituire le riflessioni dello studio che è stato affrontato per comprendere cos’è una biblioteca oggi e quali prospettive si delineano per il futuro. Non si approfondiranno quelle che oggi sono le discussioni più sentite nel mondo biblioteconomico ma attraverso un’analisi della percezione delle biblioteche nel corso della Storia e alcuni significativi esempi si cercherà di inquadrare lo scenario in cui il progetto dovrà operare.
1.1 l'evoluzione della biblioteca Le origini Il termine greco biblioteca giunto fino ai giorni nostri esprime il significato di raccolta di opere scritte, probabilmente l’unica caratteristica rimasta immutata nel tempo. La conservazione di testi di generazione in generazione ha permesso fin dalle civiltà anti-
che l’evoluzione di un impianto socio-culturale sempre più complesso. Tra gli studiosi non esiste un accordo unanime per individuare la prima "biblioteca pubblica", sopratutto perché la definizione moderna di "pubblica" differisce sicuramente da quella del passato, e dopotutto non è fondamentale ai fini di questo studio.
Il cambiamento dei supporti Diversamente è importante, oltre ad essere più facilmente riscontrabile dal lavoro degli archeologi, avere una panoramica dei supporti per la scrittura nel corso del tempo. Già dal VI secolo a.C. in Mesopotamia diversi sovrani e sacerdoti custodivano testi scritti su tavolette di pietra o argilla, come quelle rinvenute presso gli edifici reali di Assurbanipal, mentre la più celebre biblioteca del mondo Antico, quella di Alessandria d’Egitto custodiva prevalentemente papiri e pergamene. Nel Medioevo le collezioni monastiche ospitavano volumi di carta scritti a mano, mentre
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da una decina di anni ai classici libri stampati che ben conosciamo si stanno rapidamente diffondendo anche testi elettronici, che hanno il pregio di essere più facilmente stipati senza i problemi di ampliamento degli spazi. Questo primo aspetto che sembrerebbe del tutto trascurabile, nasconde uno dei principali motivi della diffusione dei testi in tutto il mondo. La produzione, il trasporto e la conservazione sono azioni che solo due secoli fa richiedevano una conoscenza tecnologica all’avanguardia e un impiego notevole di capitale mentre oggi sono operazioni relativamente economiche e diffuse.
La Grecia antica Insieme ai supporti sono cambiati i modelli di biblioteca, ed è importante comprendere i passi fondamentali di questo percorso che molto ha influito sulla storia dell'uomo. Nella Grecia arcaica e classica, alla consolidata trasmissione orale di opere come l'Odissea e l'Iliade si affianca presto la necessità di custodire testi scritti, sopratutto tragedie. Vi sono fondati indizi che fanno risalire a questo periodo la prima ondata di alfabetizzazione nel mondo occidentale. Non si spiegherebbe altrimenti la complessità di queste opere teatrali che richiedono un pubblico con conoscenze basilari della lingua scritta. Ulteriore supporto alla cultura dell'epoca fu senza dubbio dato dal lavoro dei filosofi che diffusero le scienze naturali e i principi del diritto. Aristotele, ad Atene, è tra i primi a raccogliere una personale selezione di rotoli divisi per argomento e presto è imitato da altri. Ispirata a quella di Aristotele attorno al 300 a.C. fu fondata dai Tolomei la biblioteca di Alessandria, di sicuro la più grande dell'epoca per le numerose citazioni degli storici. Seguirono altre ricche città mediterranee come Antiocchia, Pergamo e Smirne.
davano colonie in Sicilia avevano alle spalle una tradizione letteraria non indifferente. Attratti dalla cultura ellenistica molte famiglie benestanti per dar sfoggio della loro ricchezza si dotarono di collezioni private ma successivamente, la pratica del mecenatismo diede un'improvvisa accelerazione allo sviluppo delle biblioteche, arrivando attorno al 39 a.C. alla creazione di una biblioteca pubblica. Questi luoghi di ritrovo e socializzazione dove si amministravano la giustizia e di conducevano gli affari, acquistano finalmente un'autonomia architettonica propria, tanto da essere descritte in un capitolo a parte nel De Architectura di Vitruvio. La conoscenza e il confronto degli autori del passato fu il punto di forza dei letterati latini che per primi utilizzarono il codex in sostituzione dei rotoli di pergamena (il più costoso papiro scompare progressivamente dal II sec. d.C.). I codici sono considerati gli antenati dei libri, infatti sono costituiti da una raccolta di fogli rilegati tra loro, a differenza dei volumen che sono fogli separati avvolti a rotolo. Alla dissoluzione dell'Impero, schiacciato dal suo stesso peso e dalle iniziative dei popoli barbari che a più riprese saccheggiarono i territori romani, anche le biblioteche pubbliche scomparvero assieme al ristretto pubblico di lettori.
Dai monaci alla nascita dell'editoria
A trarre vantaggio dallo sbandamento, successivo al crollo dell’Impero romano, fu la Chiesa che segnerà profondamente la società medievale, esercitando in modo assoluto poteri temporali e spirituali, in quanto unico rappresentante in terra della verità divina. Con tassi di alfabetizzazione stagnanti, dove non in diminuzione, il mondo ecclesiastico custodì attraverso l'opera dei monaci amanuensi (in particolare benedettini) grandi Roma e mecenatismo patrimoni librari, fondando nelle abbazie Quando Roma si affacciò tra le civiltà an- importanti biblioteche, dove l'accesso e la tiche, i greci che già dall'VIII secolo a.C. fon- lettura erano severamente limitati: infatti
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capitolo primo
solo i ministri del culto potevano leggere, interpretare e diffondere il contenuto dei testi sacri, legittimando così l’esercizio del potere. Questo fu una delle ragioni alla base della Riforma luterana e calvinista dei primi anni del ‘500, che introdussero in Europa idee e regole in netto contrasto con le pratiche dell'epoca. L’involontario, quanto decisivo contributo alla diffusione delle dottrine protestanti, fu dato dall’invenzione della stampa a caratteri mobili. Grazie all'intuizione di Gutenberg i voluminosi libri ricopiati a mano dai monaci potevano ora essere prodotti in gran numero in tempi brevi. Si consolidò così l'industria delle cartiere che sorsero in Italia e Spagna, innovando la tecnologia alla base della produzione della carta cinese che fu introdotta in Europa dagli Arabi. Attorno al XVI sec. la rapida diffusione delle cartiere e la riscoperta di classici romani e greci gettò le basi per la nascita dell'editoria che alzò considerevolmente il tasso medio di alfabetizzazione.
La nascita delle biblioteche moderne La lettura non mediata dei testi, affiancata allo sviluppo dell'editoria sono le colonne fondanti di un nuovo lungo periodo, ricco di avvenimenti storici e scoperte scientifiche che ridisegneranno la società occidentale e la percezione delle istituzioni bibliotecarie. L’Umanesimo e il Rinascimento prima, l'epoca dei Lumi e le grandi rivoluzioni europee poi, sono supportati dalla maggior facilità di diffusione della poesia, della prosa, dei testi scientifici e dei saggi: la velocità delle informazioni diventerà da adesso in poi un aspetto fondamentale nella storia moderna per la creazione di una dimensione globale della società. Le biblioteche moderne si differenziano in tipologie a seconda del contenuto che custodiscono e le università sono tra i principali attori di questo sviluppo, creando modelli organizzativi nuovi e aprendo ai propri studenti i servizi di consultazione e assistenza.
Si conclude così un lungo processo inizia¬to nelle intenzioni già in epoca ellenistica e ora realizzabile anche grazie alla tecnica, di trasformazione definitiva delle biblioteche da luoghi elitari, che sancivano l'esercizio del potere di qualcuno contro qualcun altro in istituzioni per le salvaguardia e la diffusione della cultura, arrivando a rappresentare un tassello fondamentale per le democrazie mo¬derne. Offrire e garantire a tutti l'accesso a un livello di base di istruzione, concetti nati dalle rivoluzioni, fu un passo fondamentale per la definizione stessa del cittadino moderno.
I nuovi ruoli delle biblioteche Questo processo di democratizzazione non si è fermato, anzi, con il contributo del web sta vivendo una nuova fase di accelerazione, che coinvolge direttamente l’identità delle biblioteche di oggi. Ma prima di approfondire questi aspetti è bene fissare quelle caratteristiche che sono rimaste immutate nel tempo, Muscogiuri ne individua tre, tutte rivolte alla conoscenza e sono: la conservazione, la mediazione e la diffusione1. Se queste rappresentano in qualche modo la “colonna vertebrale” su cui andare a costruire le biblioteche moderne, è necessario comprendere lo scenario in cui si inseriscono.
1.2 gli orizzonti futuri L’arrivo del web L’avvento del web ha scardinato la relazione spazio-tempo legata alla biblioteca, modificando come vedremo non solo le modalità di fruizione ma anche la percezione stessa dell’istituzione. Basti pensare che grazie all’OPAC2 stando seduti a casa è possibile consultare non solo il catalogo di una specifica biblioteca, ma di tutte quelle che in tutto il mondo adottano lo stesso sistema, semplicemente grazie a una connessione internet, inoltre permette di affinare le ricerche per autore, titolo, edizione, codice ISBN3
studio preliminare
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e soprattutto soggetto tramite parole chiave. In pochi anni sono così diventate obsolete le enormi cassettiere con le schede catalografiche dei libri presenti nelle biblioteche. Il web rappresenta una sfida ai libri fatti di carta e inchiostro così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi.
Amazon.com Nel 1994 è nata la più famosa libreria online del mondo: Amazon.com, oggi un colosso che fattura circa 24 miliardi di dollari4 vendendo una vasta gamma di prodotti. Sin dalle origini il numero di volumi che offriva non era paragonabile a nessun altra libreria e nel 2009 lanciava sul mercato Kindle un device destinato alla lettura dei libri elettronici messi in vendita pochi mesi prima dallo stesso portale, il vantaggio di questi lettori sta nella grande capacità di immagazzinare libri, consentendo di avere a portata di mano una biblioteca portatile. Accolti inizialmente con più di una perplessità, gli e-book (come sono stati chiamati i libri nella loro versione elettronica) stanno sconvolgendo il tradizionale mercato editoriale, mettendo in crisi più di una piccola casa editrice. Un report ufficiale di Amazon annunciava che nel secondo trimestre 2010 per ogni 100 book hardcover (quelli con copertina rigida delle prime edizioni) sono stati venduti 143 e-book5. Considerando questo dato con le dovute attenzioni (amazon è diffuso principalmente nel mondo anglosassone con un target di età relativamente giovane rispetto al mercato editoriale) è significativo notare l’esistenza di un trend che si sposta su un nuovo tipo di fruizione, più flessibile, veloce e adattabile alle nostre abitudini.
Web 2.0 Un’altra importantissima colonna della struttura editoriale si trova in questi anni a dover ripensare alla sua identità. Si tratta del mondo dell’informazione giornalistica, fatta di notizie che tradizionalmente veni-
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vano raccolte, organizzate, elaborate e restituite al pubblico dai giornalisti, le figure professionali di questo settore. Dapprima il web ha accelerato esponenzialmente il flusso delle informazioni, aumentandone anche il numero, poi lo sviluppo dell’era 2.0 con siti User Generated Content come youtube.com e la proliferazione di blog e social network, ha ribaltato i tradizionali ruoli dove tutti possono essere allo stesso tempo fruitori e creatori delle informazioni. L’esperienza di Amazon e in generale del web 2.0 ha fatto capire al mondo bibliotecario la necessità di doversi confrontare con un pubblico sempre più esigente che da poco tempo ha strumenti potentissimi per reperire le informazioni e consumarle in tempi e modalità nuovi. Le potenzialità di internet unite a prodotti come e-book o I-Pad non ha lasciato indifferente la biblioteca pubblica, che in questo “democratico caos multimediale” stanno riscoprendo il proprio ruolo di istituzione sociale che alla tradizionale missione di conservazione, mediazione e diffusione della conoscenza aggiunge la necessità di educare gli utenti al consumo e all’elaborazione delle informazioni.
L'RFID Un’altra tecnologia, in rapida diffusione, sta cambiando il modo di rapportarci con le biblioteche e la loro gestione è la cosiddetta Radio Frequency IDentification o RFID. Nata già nel 1948, ma solo oggi sviluppata al punto da poter essere introdotta in sistemi come il trasporto pubblico, pagamenti via cellulare, passaporti e sicurezza, è composta in pratica da un microchip e da un’antenna, ridotti in forma di etichette adesive nel formato appropriato per l'oggetto in questione (libri, CD, chiavette usb ecc.). Il microchip funziona da segnalatore che può essere facilmente rintracciato via radio. Il sistema è destinato a sostituire gli ormai vecchi codici a barre6, ed essere adottato nelle biblioteche per i vantaggi che porta con sé. Quello principale
è che le etichette RFID possono essere lette simultaneamente e senza la necessità di aprire l'oggetto per trovare il codice. Questo significa un risparmio di tempo notevole nel momento in cui si prendono in prestito più libri, registrandoli tutti in una volta sola. Lo stesso vale per i libri restituiti, con la possibilità di identificare automaticamente la mancanza di uno o più volumi di uno stesso prestito. Un'altra importante differenza tra RFID e i codice a barre è che quest’ultimi sono unidirezionali (posso soltanto leggere, non scrivere). L'RFID, oltre a leggere l'informazione, può anche scriverla, rendendo più semplice la sostituzione dell'informazione presente nell'etichetta di un oggetto. Attualmente l'RFID viene introdotto nelle biblioteche principalmente per automatizzare le operazioni di restituzione/prestito, contribuendo a un risparmio di personale e una maggiore autonomia per l'utente. Vengono anche facilitate le operazione di gestione del catalogo, come per la produzione di inventari e la localizzazione di volumi persi o da spostare. I cambiamenti delle dinamiche dei servizi e dello spazio che tutto questo porta alle biblioteche moderne è evidente. Il bancone di prestito e restituzione verrebbe ridotto nelle dimensioni, riprogettato come punto d'informazione o semplicemente eliminato. Lo staff potrebbe dedicare più tempo alle altre necessità degli utenti. Lo svantaggio è che, come tutte le nuove tecnologie, anche questa ha ancora un grande margine di miglioramento. Per questo motivo gli attuali standard cambiano velocemente e le istituzioni che hanno già aderito al sistema devono aggiornarsi, con costi non trascurabili. Nonostante questo, un numero considerevole di biblioteche hanno già aderito o stanno per aderire a questo aggiornamento, tra le quali anche la Biblioteca Civica Centrale di Torino.
delle tecnologie informatiche e supporti digitali si sono affermati, spesso sovrapponendosi nuovi termini, come biblioteca ibrida per indicare l'integrazione tra le nuove risorse digitali e quelle tradizionali; biblioteca digitale, quelle che hanno digitalizzato il proprio patrimonio e lo rendono accessibile senza intermediazioni. L'ultimo neologismo proveniente dal mondo anglosassone è “library 2.0” che va ad indicare quelle biblioteche che non forniscono solo informazioni top-down come tradizionalmente avveniva ma coinvolgono gli utenti alla costruzione del modello più adatto alle proprie esigenze e forniscono loro molti servizi collaterali alla lettura7. Questa definizione oggi è molto discussa, inserendosi nel dibattito del web 2.0 diversi saggi si sono schierati a favore o contro, ma una cosa resta innegabile: la volontà delle biblioteche moderne di inserirsi nella società offrendo un dialogo diretto e attraendo gli utenti con un'ampia gamma di servizi.
Un futuro da protagonista
Quale futuro attende la biblioteca in quanto istituzione? Nel corso della storia ha cambiato più volte pelle, ma ora deve ricostruire un'identità con forti ricadute sociali e sul territorio, altrimenti è destinata all'estinzione. A questo proposito è particolarmente esaustiva la relazione di progetto della Seattle Public Library (Koolhaas / OMA, 1999-2004) in cui si afferma che: "La biblioteca rappresenta, forse col carcere, l'ultimo degli universi morali incontrastati: luoghi destinati ad attività giuste (o perlomeno necessarie)." Ma mentre si sono affermati altri strumenti di informazione, questa sembra minacciata da potenziali nemici come il digitale e si è arroccata su posizioni di retorica superiorità che l'hanno resa sorda alle altre forme di comunicazione della nostra società. Inoltre si ricorda come negli ultimi decenni, in particoHybrid, Digital e Library 2.0 lare negli Stati Uniti, il concetto di pubblico Dall'introduzione nel mondo bibliotecario abbia pian piano lasciato il passo al privato,
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che è connesso al consumo di beni offerti in cambio di pagamento. La relazione continua affermando che: "Le nuove biblioteche non re-inventano nè modernizzano l'istituzione tradizionale; semplicemente la confezionano in modo nuovo." Ecco quindi da quali aspetti deve partire la biblioteca del futuro: · Dalla gratuità dei servizi · L'implementazione dei nuovi sistemi tecnologici · Dall'educazione al consumo delle informazioni L'impatto che una biblioteca può avere sul territorio è paragonabile al caso di Bilbao, dove un'intera città è stata rivalutata con l'apertura del museo Guggenheim oppure alla costruzione a Parigi del Centre Pompidou. Lentamente nel Nord Europa sono comparsi esempi sempre più audaci, che hanno radicalmente cambiato la percezione delle biblioteche pubbliche: a un calo dei prestiti è aumentato il numero degli accessi, segno che la biblioteca si è trasformata in un momento di socializzazione, in un luogo terzo, diverso dall'ambiente domestico e lavorativo dove trascorrere il proprio tempo libero.
Digital & cultural divide Nell'ultimo decennio abbiamo assistito a un passo fondamentale dell'informatica: l'organizzazione in rete delle informazioni prodotte da diversi media. Tale cambiamento non è avvenuto per una reale necessità di nuove fruizioni ma per la possibilità di queste che la tecnologia offriva. Inoltre il web non è uno strumento controllabile, in cui sia riscontrabile un preciso progetto, ma è nato ed si è sviluppato come un sistema anarchico, organico e da pochissimo tempo anche auto-generante. Una sorta di contenitore universale di media che ha cambiato il modo stesso di comunicare. L'aspetto socialmente più rilevante di questa nuova era, è l'assunzione a diritto fondamentale dell'accesso all'informazione, alla conoscenza e alla sua completa compren-
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sione, questo permette di contrastare la disuguaglianza dei materiali interpretativi e all'information overload, cioè l'inversa proporzione tra aumento dei dati e loro affidabilità, oltre ad abbattere molti ostacoli spaziali e temporali. Negli anni Novanta è stato coniato il termine digital divide che sta ad indicare proprio quel divario che esiste tra chi può permettersi l'accesso chi non ha la possibilità (culturale o economica) di sfruttare queste tecnologie di informazione, rimanendo escluso da questo sistema di per sè democratico. Il cultural divide è l'altra faccia della medaglia: è il divario che si crea tra chi ha famigliarità con più mezzi di comunicazione e possiede a disposizione le risorse per accedervi e chi, invece a come riferimento un unico media di tipo verticistico e non partecipativo, come ad esempio la televisione. Questi aspetti non sono solamente dovuti al ceto a cui si appartiene o al luogo geografico in cui si è nati ma alla reale capacità di utilizzo e di accesso alle informazioni. Solo un'istituzione come la biblioteca pubblica può sviluppare un piano a lungo termine per livellare i contrasti sociali e favorire uno sviluppo economico armonico.
tipologie di biblioteche biblioteche nazionali
biblioteche universitarie
Bilblioteca Nazionale del Congresso - Stati Uniti
biblioteche pubbliche
Freie Universit채t Berlin - Biblioteca di Filologia
biblioteche scolastiche
Biblioteca Pubblica di Stoccolma
biblioteche private
Liceo Scientifico Statale Enrico Fermi
biblioteche specializzate
Biblioteca Vaticana
Biblioteca Nazionale di Medicina - Stati Uniti
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timeline della biblioteca
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1.2 i sistemi di classificazione Per spiegare in maniera esaustiva il funzionamento delle biblioteche sarebbe necessaria una lunga trattazione. I principi che si celano dietro l'organizzazione dei cataloghi, gli strumenti indispensabili alla ricerca, sono prerogativa dei bibliotecari e gli utenti che sfruttano le moderne tecnologie informatiche non ne hanno la reale percezione. Al fine di questa tesi però, è utile accennare ad almeno due sistemi di classificazione, dove il secondo è in uso alla BCA. Quando i perfezionamenti tecnici della stampa aumentarono considerevolmente il numero dei libri in circolazione, il problema di organizzare le raccolte bibliotecarie diventò essenziale sia per conoscere il contenuto della biblioteca sia per trovare un particolare libro al suo interno.
Dewey Il più noto personaggio che si cimentò nell'invenzione di un sistema che potesse rispondere a queste problematiche fu, nel 1876 Melville Louis Kossuth (Melvil) Dewey. Entrato tre anni prima a far parte dello staff della biblioteca dell'Amherst College si accorse dei limiti dei sistemi di classificazione dell'epoca, basati su criteri di collocazione fissa, quindi poco flessibili, piuttosto che su criteri di argomentazione. Qui sta l'intuizione di Dewey, cioè il tentativo (pienamente riuscito) di associare a dei codici decimali il contenuto del volume, in modo che ci sia una stretta relazione tra numeri e libro indipendentemente dallo scaffale dove sono posti e dalla biblioteca che li possiede. Il sistema così ideato, nel corso degli anni venne più volte riveduto, e ancora oggi si pubblicano periodici aggiornamenti del DDC (Dewey Decimal Classification) ma nella sostanza il principio è rimasto invariato: escluse le opere della narrativa, la prima cifra da 0 a 9 suddivide i volumi in una prima macro-categoria di argomento, poi almeno
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capitolo primo
altre due cifre aggiungono estensioni di luogo, tempo, tipo di opera e altre caratteristiche oggettive che rendono potenzialmente il numero infinito.
Universal Decimal Classification Paul Otlet e Henri La Fontaine, due bibliotecari belgi, partendo dalla quarta versione del DDC elaborarono nel 1905 una sua evoluzione: il Manuel du Repertoire Bibliographique Universel, che dopo settant'anni di correzioni e ripensamenti divenne la Universal Decimal Classification. Questa presenta grosso modo le stesse divisioni decimali della Dewey ma le implementa con una serie di segni ausiliari per indicare vari aspetti particolari di un soggetto e delle relazioni fra soggetti. In tal modo contiene un elemento significativo faccettato o analitico-sintetico che la rende adatta soprattutto nelle biblioteche specialistiche ed è potenzialmente in grado di applicarsi a tutte le pubblicazioni (riviste, libri, articoli, rapporti tecnici, ecc.) dell'uomo. Entrambi i sistemi oggi sono tra i più utilizzati in ambito bibliotecario e vengono aggiornati e standardizzati da organismi nazionali e internazionali. Esistono anche tentativi di andare oltre i limiti che necessariamente i sistemi hanno, cercando di organizzare modelli di biblitoeca senza l'uso di codici o altre convenzioni che gli utenti non comprendono mai del tutto, ma siamo ancora in una fase troppo prematura per trovare una soluzione alternativa.
il sistema udc esempio di classificazione Renzo Piano, la fabbrica della musica : l’Auditorium Paganini nella città di Parma
725.81 (450.45) 7: classe generale dell'arte 72: macroclasse architettura
.81: è l'ausiliario di forma per raccolta di opere dell'autore
(450.45): ausiliario di lugo dell'Italia
725: classe specifica degli edifici pubblici
schema esemplificativo
simboli e ausiliari
0 GENERALITA'
+ Coordinazione. Addizione
1 FILOSOFIA. PSICOLOGIA
/ Intervallo
2 RELIGIONE. TEOLOGIA
: Relazione semplice
3 SCIENZE SOCIALI
:: Relazione ordinata
4 vacante
[] Raggruppamento
5 SCIENZE NATURALI. MATEMATICA
* Notazione non UDC
6 SCIENZE APPLICATE. MEDICINA. TECNOLOGIA 7 ARTI. ARCHITETTURA, FOTOGRAFIA. MUSICA. INTRATTENIMENTO. SPORT
A/Z Specificazione Alfabetica diretta =... Ausiliari di lingua
7.01/.09 Ausiliari speciali per teoria, tecniche, periodi, stili, presentazione dell'arte
(0...) Ausiliari comuni di forma
71 Piani regolatori e paesaggio. Urbanistica
(=...) Ausiliari comuni di origine, etnia
72 Architettura
"..." Ausiliari comuni di tempo
72.01/.05 Ausiliari speciali
721 Edifici in generale
725 Edifici pubblici, civili, commerciali
727 Edifici per scopi educativi, culturali
728 Architettura domestica, residenziale
73 Arti plastiche. Scultura. Numismatica
74 Disegno. Arti applicate
75 Pittura
76 Arti grafiche. Grafica
77 Fotografia
78 Musica
79 Giochi. Sports. Intrattenimenti
(1/9) Ausiliari comuni di luogo
-0... Ausiliari comuni generali (proprietà, materiali...)
8 LINGUISTICA. LETTERATURA 9 GEOGRAFIA. BIOGRAFIA. STORIA
studio preliminare
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1.3 i sistemi di segnaletica Signage e Wayfinding Segnaletica viene tradotto in inglese con il termine signage, ed è l'elemento fondamentale del cosiddetto wayfinding, cioè, l'atto di trovare la propria strada verso una destinazione. Questi due termini sono importanti per definire questa branca del design, nata proprio negli Stati Uniti. Wayfinding design, dunque, significa aiutare le persone a trovare la propria strada. Quando entriamo in un centro commerciale a più piani, una buona segnaletica può guidarci con facilità verso i negozi, gli ascensori, i parcheggi, le uscite. Senza questi riferimenti andare a fare shopping sarebbe più una sfida che un piacere. Lo stesso vale per gli stadi, aeroporti, ospedali, università; per non parlare delle reti stradali, che non potrebbero mai funzionare senza un sistema di indicazione. Tra i primi importanti progetti di segnaletica fatti su comissione citiamo quello per la Esposizione Universale di Parigi nel 1900, periodo in cui le maglie urbane delle grandi città avevano ormai raggiunto un alto livello di complessità e gli eventi internazionali richiedevano segnali universali, compreensibili da tutti. In quella occasione venne progettata l'entrata della metro, esistente ancora oggi e caratterizzata dalla forte stilizzazione stile Art Nuveau. Nonostante alcuni esempi di lavori svolti sucessivamente agli anni venti dalla Bauhaus, e a parte particolari professionisti come Herbert Bayer e Harry Beck, non emersero specialisti in progettazione di segnali fino al secondo dopo guerra. I designer degli anni '50 e '60 trassero i benefici del boom economico, e con la proliferazione di grandi complessi architettonici, super autostrade e sistemi di trasporto si fecero necessari sistemi di segnaletica sempre più complessi ed efficaci. Nuovi tipi di strutture ibride come i benzinai / convenience shop richiedevano trattamenti speciali e gli architetti scopriro-
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capitolo primo
no nel design grafico il modo di trasformare economicamente lo spazio. Finalmente negli anni '70, con la maturazione della specializzazione, è nata negli Stati Uniti la Society of Environmental Graphic Designers, o SEGD, in risposta diretta alla crescita del campo e della necessità di condividere informazioni tecniche e consigli sull'attività. Designer provenienti da diversi campi furono coinvolti in innovati progetti di segnaletica. Lance Wyman, designer industriale, fu noto per il suo contributo alle olimpiadi del 1968 in Messico e lo National Zoo di Washington, D.C.; Massimo Vignelli per lo sviluppo di pittogrammi comprensivi per la metropolitana di New York e Washington, D.C. Questi designers e molti altri applicarono principi di architettura, pianificazione urbana, design di interni, teoria dei colori, tipografia e design grafico per risolvere problemi specifici dell'ambiente urbano. Dovuto alla crescita della competitività e allo sviluppo tecnologico nei metodi di fabricazioni e dei materiali, per non parlare dell'utilizzo dei computer, la grafica ambientale venne praticata in modo sempre più professionale. Durante gli anni '80 si cominciò a criticare i principi del modernismo, che secondo alcuni promuoveva una neutralità internazionale a scapito di una identità culturale regionale. I praticanti di tutte le branche del design si dividevano in quelli più legati agli aspetti razionali del modernismo e quelli più inclini a esperimentare per mezzo di riferimenti storici e motivi eclettici. Molte questioni importanti come leggibilità ed utilità della segnaletica furono dimenticate per dare luogo a quello che possiamo chiamare effetto "parco tematico": insegne luminose in misure e quantità spropositate sparpagliate con il solo obiettivo di richiamare l'attenzione a tutti i costi e creare ambienti spettacolari ma finti e fuori luogo. Questa pratica tutta statunitense, (un esempio eblematico è Las Vegas) venne purtroppo esportata su scala globale con serie conseguenze.
Una segnaletica per le biblioteche Pur essendo una tipologia di edificio millenario, la biblioteca è stata, e lo è ancora, uno spazio in divenire, che cambia a seconda dei servizi, offerta, catalogazione, utenza, tecnologie e quantità di volumi. Questo spiega il fatto che ancora oggi le persone hanno bisogno di un orientamento adeguato per usufruire con disinvoltura degli ormai innumerevoli servizi che può offrire una biblioteca. In questo senso è molto importante la progettazione di una segnaletica che tenga in conto non solo dello spazio, ma degli obiettivi da raggiungere. Molto probabilmente la strategia di una biblioteca a scaffale chiuso sarà diversa di una a scaffale aperto. Il progetto sarà quasi sempre un progetto aperto, in perenne sintonia con i mutamenti delle esigenze del pubblico e delle caratteristiche dei servizi bibliotecari stessi. La segnaletica ha essenzialmente le seguenti finalità: · Facilitare l'accesso alla biblioteca · Consentire l'ottimizzazione dell'uso degli spazi e dei servizi nell'edificio · Potenziare l'autonomia degli utenti Oltre a questo però vi deve essere la funzione aggiuntiva, non meno importante ma troppo spesso sottovalutata anche dagli stessi bibliotecari, dell'immagine della biblioteca agli occhi della colletività, finalizata a svilupparne l'identità e la riconoscibilità. Non si tratta soltanto d'installare un sistema di indicazione e informazioni atto a indirizzare il pubblico, a segnalare percorsi e contenuti dei vari spazi o degli scaffali, realizzabile facilmente mediante la vasta gamma di prodotti per la segnaletica offerti dalle varie ditte. Si tratta invece di progettare un'immagine coordinata della biblioteca, che la renda riconoscibile e la connoti come istituzione pubblica vivace e moderna, ma allo stesso tempo professionale, efficiente e autorevole. Nel progetto grafico dovranno essere definiti i caratteri tipografici da utilizzare, i colori istituzionali e l'impostazione generale di scritte, insegne, diciture. Il livello di
branding da sviluppare nel progetto dipende dalla strategia di ogni biblioteca. In generale quanto più autonoma è l'istituzione, più la sua l'immagine coordinata deve essere forte. Una biblioteca universitaria, per esempio, è già sotto influenza dell'identità (ammesso che ce ne sia una) dell'università a cui appartiene, e quindi non ha necessariamente bisogno di sviluppare un'immagine coordinata propria. Nel caso in cui la biblioteca non abbia un supporto d'immagine di un'altra istituzione, è consigliabile che essa ne costruisca uno, partendo dal marchio e logotipo. Devono essere considerati nel processo tutti i diversi supporti di comunicazione da essere utilizzati, tali quali insegne principali esterne, targhe e segnaletiche di orientamento, depliant, brochure, opuscoli informativi, sito web, carta intestata, buste. Se ritenuto necessario, un manuale di comportamento grafico può essere richiesto in modo da consentire agli addetti della biblioteca di realizzare e gestire i prodotti di comunicazione più frequenti, evitando di ricorrere ogni volta all'intervento di un grafico esterno. I segnali particolari della biblioteca si suddividono in: · quelli di carattere logistico, che comprendono le indicazioni delle aree e dei servizi (area prestito, area bambini, narrativa adulti, sala studio, ecc.) e la funzione di guidare l'utente alla fruizione dei servizi. · quelli di carattere biblioteconomico, altrettanto importante e prevalentemente posizionato sugli scaffali e sulle postazioni, a indicare la collocazione del materiale (zona, materia, ecc.). Tale segnaletica deve essere "dinamica", ovvero facilmente adattabile all'evoluzione della collezione e dei servizi. Tranne alcuni casi, tutta la segnaletica dovrebbe essere rimovibile e spostabile, e deve inoltre consentire di modificare i contenuti informativi senza cambiare il supporto dei segnali, per adattarsi al evolvere delle esigenze (in particolare la segnaletica di identificazione, informazione e normativa).
studio preliminare
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il processo di design pianificazione Ricerca e analisi
Concept
Programmazione
Si tiene la riunione di brief. Viene condotta una ricerca per definire lo scenario, il target e eventuali casi studi di rilevanza. Si identificano i flussi interni ed esterni e viene analizzata la struttura architettonica. Si descrive il problema da essere risolto.
Con base nei risultati della prima fase si definisce il concept per il sistema di segnaletica, e come questo può soddisfare le esigenze dell'utenza. Viene individuata la tipologia di supporti necessari. Si stabiliscono gli obiettivi del progetto.
Vengono individuati i punti chiave per la collocazione dei segnali. Questi vengono distribuiti in una piantina e si crea una bozza con tutti i messaggi per ogni segnale. Con questo database è possibile definire un budget preliminare per il progetto.
Design schematico
Sviluppo del progetto
Documentazione
Si scelgono delle tipologie chiave di segnali e le alternative per quanto riguarda i colori, tipografia, materiali e contenuto. Tutte le opzioni devono essere in conformità al concept. Finalmente viene definita l'dentità visuale e presentata per approvazione.
Si definiscono tutti i dettagli dei segnali, incluso finiture e montaggio. Problemi strutturali e di integrazione all'architettura devono essere risolti in questa fase. Rivedere infine i costi di fabbricazione e implementazione.
Vengono creati gli esecutivi e eventuali disegni tecnici per ogni segnale approvato. Scrivere le specifiche e tutti i requisiti speciali. Allegare la scheda dei segnali con i rispettivi messaggi e la pianificazione per la distribuzione dei segnali.
progettazione
implementazione
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Appalto
Supervisione
Si ricercano e si contattano i fabbricanti qualificati e si discutono i dettagli del progetto. Una volta raccolti i preventivi si decide insieme al commitente la proposta più idonea.
L'utima fase consiste nel seguire da vicino il processo di fabbricazione e montaggio. Si ispeziona l'installazione per eventualmente creare una lista di correzioni o modifiche necessarie.
capitolo primo
sistemi di segnaletica · I sistemi di segnaletica vengono divisi solitamente in 3 categorie:
identificazione
informazione
direzione
BAR · Indicano la presenza di un luogo o servizio
· Aggiunge informazioni su un luogo o servizio
· Indica la direzione di un luogo o servizio
colore · Queste sono alcune delle combinazioni per una leggibilità ottimale:
a
a
a
a
a
a
a
pittogrammi
le mappe
· Sintetizzano l’oggetto che rappresentano attraverso immagini stilizzate e di facile riconoscibilità.
· Dal 1933, con la progettazione della metro di Londra, le mappe entrano a far parte dei sistemi di segnaletica.
· La freccia è il simbolo più ricorrente, fondamentale per la maggior parte dei sistemi di segnaletica.
altezza carattere
8 14
a
distanza
a
3 6
25
a 10
40
60
aa 15
22
aa
80
100
30
40
millimetri
metri
studio preliminare
25
2.
casi studio
I casi studio riportati qui di seguito, sono stati scelti per loro caratteristiche uniche di segnaletica e fruizione dei servizi. In tutti si è cercato di riportare gli aspetti progettuali più significativi, potendo contare sullo studio effettuato di persona o tramite la ricerca di informazioni sul web. L'aspetto architettonico di questi edifici, pur essendo la componente che maggiormente identifica la biblioteca, è stato analizzato in relazione alla gestione degli spazi interni e della facilità di accesso. Anche il virtuale è stato oggetto di studio, infatti i portali sono spesso il primo passo verso l'uso fisico degli spazi. Le informazioni che dovrebbero essere facilmente rintracciate rigurardano gli orari e modalità di erogazione dei servizi, in particolare l'interfaccia alla ricerca sui cataloghi deve essere intuitiva ed esaustiva. A termine dello studio sono emersi due considerazioni principali: innanzitutto è risultato chiaro l'inesistenza di un modello ideale di biblioteca o anche solo l'impossibi-
lità di creare un sistema informativo universale. Ogni biblioteca deve relazionarsi al contesto in cui è inserita e questo la caratterizza in modo unico. In secondo luogo, l'importanza della comunicazione in sistemi così complessi. Per quanto ricca del proprio contenuto e innovativa dal punto di vista architettonico, se la biblioteca non comunica all'esterno le proprie potenzialità rimane una costruzione priva di utilità e se lo fa male trasforma l'accesso in uno spazio scomodo, privo di attrazione e senza ricadute benefiche per il territorio che la ospita. Utilizzare un tipo di comunicazione famigliare all'utenza, evitando di farla scontrare con la burocrazia bibliotecaria, è la direzione in cui la maggior parte delle biblioteche moderne stanno andando.
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openbare amsterdam bibliotheek
Inaugurata nel 2007, la moderna biblioteca di Amsterdam è uno dei più complessi progetti pubblici della città, e attira due millioni di visitatori l’anno, una media di settemilla al giorno. Localizzata in un contesto urbano totalmente nuovo, la sua forma architettonica anticipa le future prospettive urbane della zona. Oltre al servizio di prestito, essa fuziona anche come centro sociale, dando ai cittadini la possibilità di partecipare a eventi speciali, presentazioni, e attività di culturali di rilievo. La struttura è compresiva di sette piani dedicati al catalogo, una zona di stoccaggio dei libri, un teatro, un bar e un ristorante con vista per la città. L’architettura è funzionale e predilige la luce naturale e gli spazi aperti, che creano zone contrastanti nei vasti piani dell'edificio. Ascensori illuminati collocati nel cuore del palazzo portano il visitatore verso il terrazzo, e fuzionano sia come fonte di luce che come elemento di segnaletica.
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capitolo secondo
localizzazione amsterdam, olanda studio responsabile jo coenen � co. catalogo 1,7 millioni di libri posti a sedere 1375 m2 28.000
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
uso moderato dei colori
I segnali luminosi costituiscono la particolarità di questo sistema. Fungono allo stesso tempo da elemento di segnaletica, sorgente luminosa, e oggetto d’arredo.
vista della balconata
La tipografia, usata in bold con due pesi diversi contribuisce alla visualizzazione alle lunghe distanze. Le scritte indicano in grosso la categoria e in piccolo la sotto-categoria, ma non aiutano la leggibilità.
scaffali
particolare della scala mobile
Lo stesso sistema delle scale si ripete negli scaffali, che indicano il genere e l’iniziale dell'autore.
Alcuni libri presentano pittogrammi sul dorso per facilitare la comprensione del genere.
scaffali
scaffali
casi studio
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La semplicità del sistema permette la sua applicazione su diversi supporti.
zona ristoro
La variabilità a seconda dei supporti utilizzati è moderata. Nel caso della cabina individuale le scritte appaiono in bianco, ma mantengono l’immagine coordinata.
zona bambini
postazione individuale
Le caratteristiche della segnaletica si ripetono anche nella comunicazione del sito e in quella stampata. Questo aiuta a rafforzare l’immagine complessiva della biblioteca.
tessera della biblioteca
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capitolo secondo
Anche se nella maggior parte delle volte la segnaletica viene inserita nella archittetura in alcuni casi ci sono anche supporti fatti su misura, come il pannello verticale per indicare il bagno.
supporto verticale
pro · Sistema coerente in tutti i suoi aspetti ·Ottimo utilizzo della architettura e arredo come supporto · Basso costo e alta efficienza
scala mobile
contro · Molti aspetti del progetto non sono del tutto originali
La Biblioteca Pubblica di Amsterdam, oltre che essere stata frutto di un progetto architettonico notevole, è anche un esempio di comunicazione ben progettata, dove tutti i singoli pezzi, quali arredo, sito web, segnaletica e carta stampata formano uno sistema di immagine coordinata. In questo caso la segnaletica trascende il suo obbietivo primario e inizia a fare parte di un insieme il cui scopo è quello di creare un’identità.
casi studio
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surry hills public library
La prima Surry Hills Library costruita nel ‘56 era un edificio piccolo e modesto. Oggi, grazie a un progetto condiviso dalla comunità, include servizi diversificati e rappresenta uno dei migliori esempi di sostenibilità in termini architettonici. Situata nel quartiere più verde della città, l’edificio ospita la biblioteca comunale e alcuni servizi per la comunità. Abbattuto il vecchio edificio il progetto è nato dal continuo dialogo tra lo studio di progettazione, l’amministrazione e i cittadini, il risultato è un edificio che ha raggiunto standard di sostenibilità altissimi. Si può dire che l’intera architettura sia stata pensata per ridurre i costi di riscaldamento e climatizzazione, riciclo dell’acqua piovana e la massima illuminazione naturale possibile. Oltre a espedienti tecnologicamente molto avanzati come coperture automatiche sono stati utilizzati diversi materiali “poveri” e naturali come la pietra e il legno. Materiali che si ritrovano utilizzati anche negli elementi costitutivi della segnaletica.
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capitolo secondo
localizzazione sydney, australia studio responsabile collider catalogo 500.000 volumi posti a sedere 1375 m2 2.497
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
assenza di colori
La segnaletica è stata progettata in sintonia con i materiali dell’edificio, accentuando l’identità architettonica.
insegna esterna
segnaletica interna
I segnali, inclinati ad angolazione diversa a seconda della direzione indicata, evocano una pila di libri.
segnaletica interna
casi studio
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Non sempre la scelta dei materiali risulta vincente dal punto di vista della leggibilitĂ .
segnaletica in pietra
Anche se di grande effetto scenico, l’inclinazione e i riflessi della pietra non permettono una facile interpretazione della segnaletica.
particolare della segnaletica
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capitolo secondo
La luce artificiale è ridotta al minimo grazie a acorgimenti tecnici. Dove questa è presente si integra perfettamente con gli spazi.
emeroteca
segnaletica in legno
pro · Forte riconoscibilità · Segnaletica coerente con l’architettura · Concetto della segnaletica originale
contro · Segnaletica non perfettamente leggibile · Segnaletica poco flessibile
La biblioteca australiana dal punto di vista comunicativo risulta pulita, la segnaletica è perfettamente integrata negli spazi, troppo spesso però a scapito della leggibilità. Oltre alle frecce istituzionali introduce l’inclinazione dei segnali come invito a imboccare una direzione piuttosto che un’altra.
casi studio
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seattle public library
“We wanted to create a sense of moving between urban spaces and not spaces in a building” parole di Joshua Ramus, collaboratore di Rem Koolhaas al progetto da 112 milioni di dollari della cosidetta "libreria per tutti". La biblioteca di Seattle dimostra quanto può essere redditizio investire nella cultura in una società, quella anglosassone, che ha fame di spazi pubblici veri e non fittizi come quelli dei centri commerciali. A un anno dalla sua apertura l’economia del quartiere ha fatto registrare un aumento di 16 milioni di dollari di profitti degli esercizi commerciali. La sua architettura non è un esercizio di stile ma bensì la ricerca di rispondere ai requisiti di ampliamento e flessibilità che una biblitoeca pubblica necessita. I vari ambienti impilati in modo scomposto uno sopra l’alro conferiscono alla biblioteca una forte identità e risultano autonomi gli uni dagli altri. All’interno si trovano le sale lettura a scaffale aperto, sezione per bambini, reference, sale riunioni, parcheggio interrato, l’auditorium, bar e ristorante.
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capitolo secondo
localizzazione seattle, stati uniti studio responsabile bruce mau catalogo 1.400.00 voll. posti a sedere 650 m2 33.720
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
i colori variano a seconda del supporto
L’ampia sala lettura presenta vari ambienti dove trovare il massimo confort. sala lettura
Segnaletica e elementi decorativi trovano un ottimo connubio. desk
I colori individuano alcuni spazi particolari, ad esempio il verde per le scale mobili.
scala mobile
particolare della scala mobile
casi studio
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La segnaletica a terra individua gli scaffali.
corridoio
I colori dei muri individuano vari ambienti.
sala consulatazione
Segnaletica sempre evidente.
segnaletica dei piani
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capitolo secondo
pittogrammi servizi igienici
L’eterogenità dei supporti indebolisce la comunicazione generale della biblioteca.
schema dei piani
pro ·Flessibilità degli spazi ·Innovazione tecnologica ·Ambienti confortevoli ·Molti servizi dedicati
contro ·Eccessiva eterogenità dei supporti ·Mancanza di spazi più appartati
particolare della segnaletica
Oltre agli aspetti di visibilità la biblioteca ha puntato molto sull’efficienza dei servizi, grazie all’impiego massiccio delle nuove tecnologie di comunicazione, come il trasporto e lo smistamento automatizzato dei volumi e di tutto il materiale mediante la tecnologia RFID (Radio Frequency Identification), diffusa in tutto l’edificio.
casi studio
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salt lake city public library
La biblioteca di Salt Lake City rappresenta esattamente il concetto di spazio pubblico anglosassone: architettura luminosa, confortevole e i diversi negozi nascondono il vero cuore della struttura. A prima vista porebbe apparire un bel centro commerciale, come ne esistono tanti negli Stati Uniti, ma per la capitale dello Utah che raggiunge il milione di abitanti contando l’area metropolitana rappresenta l’edificio più importante sotto il profilo culturale. Progettata dallo studio Moshe Safdie cognuga perfettamente spazi commerciali a quello della biblitoeca, attirando in questo modo un vasto ed eterogeneo pubblico. All’interno un vasto piano è dedicato solamente ai più piccoli lettori, per abituarli già in tenera età alla lettura. L’edificio si inserisce in una piazza appositamente costruita per ospitare il complesso, in questo modo è stato possibile coordinare l’arredo urbano con gli elementi presenti all'interno de ll’edificio.
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capitolo secondo
localizzazione salt lake, usa studio responsabile moshe safdie catalogo 750.000 posti a sedere 163 m2 22.300
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
colori utilizzati nei pittogrammi
L‘insegna poco leggibile è posta a rilievo sui vetri di entrata della biblioteca.
insegna
L’arredo urbano nei dintorni della biblioteca supporta l’immagine dell’istituzione.
insegna esterna
Adesivi sulle porte vetrate fungono da elemento decorativo.
ingresso
casi studio
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Le icone sono l’unico elemento che graficamente “stona” con il generale senso di pulizia. pittogrammi
pittogrammi
schema dei piani
La segnaletica interna è costituita quasi interamente da pannelli di alluminio con riquadri intercambiabili.
totem informativo
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capitolo secondo
Cartelli sospesi presentano elementi di decoro dal carattere “letterario”.
segnaletica sospesa
adesivi
pro · Molti servizi · Aggiornabilità della segnaletica · Elementi di arredo coordinati con la piazza
contro · Discreto uso dei pittogrammi
segnaletica sospesa
Gli spazi della biblioteca sono ben indicati da pannelli e totem di metallo facilmente aggiornabili anche solo in parte. La segnaletica di indicazione è stata progettata per la massima comprensione, lasciando spazio alle decorazioni solo ai segnali di identificazione o alle numerose pareti di vetrate all’interno e all’esterno della biblioteca. La percezione generale è di un ambiente estremamente chiaro e vivibile.
casi studio
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bibliothèque nationale de france
La sede storica della BNF in rue Vivienne è in fase di ristrutturazione da parte dell’architetto Bruno Gaudin, ma ciò non sta impedendo l’acesso alla maggior parte delle sale. Così Pierre di Sciullo è stato incaricato di occuparsi della nuova segnaletica all’esterno dell’edificio storico e all’interno degli ambienti già completati. La soluzione adoperata si compone di due pannelli sovrapposti, un primo di plexiglas colorato e trasparente recante le informazioni che incornicia un secondo di metallo con le foto di azioni di biliotecari e visitatori all’interno della biblioteca. Vecchio e nuovo, tradizione e passato non si sono mai trovati così vicini, tuttavia il risultato è gradevole, la seriosità dell’edificio è smorzata da questo colorato e divertente espediente. La fine dei lavori è prevista nel 2014 e per allora sarà concluso il completo riallestimento delle sale con l’istallazione dei nuovi pannelli accanto ai busti dei personaggi della Rivoluzione francese.
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capitolo secondo
localizzazione parigi, francia studio responsabile pierre di sciullo catalogo 1,2 millioni di libri posti a sedere 383
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
colori variabili
L'abbinamento inusuale tra segnaletica e fotografia crea un effetto scenografico che richiama l'attenzione dei cittadini. segnaletica esterna temporanea
Angoli strategici del quartiere Richelieu sono stati scelti per l'ubicazione dei segnali.
segnaletica esterna temporanea
segnaletica esterna temporanea
particolare del montaggio
casi studio
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Le scelte fate privilegiano nettamente l'aspetto estetico rispetto all'aspetto funzionale.
La segnaletica interna utilizza lo stesso sistema di quella esterna. segnaletica esterna temporanea
segnaletica interna
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capitolo secondo
particolare del montaggio interno
segnaletica interna
I colori variano molto, ma sembrano scelti in modo arbitrario. Il pannello collocato sulla porta non è visibile se questa è aperta.
uffici
Questo pannello ha probabilmente una grandezza esagerata per una segnaletica interna.
ingresso
pro
contro
· Inserimento nel contesto
· Scelte arbitrarie rispetto ai colori
· Eterogeneità dei supporti
· La segnaletica predilige la forma rispetto al contenuto
Il coraggioso intervento può suscitare più di una perplessità e probabilmente un progetto meno estroverso meglio si sarebbe adattato alla storia e alle tradizioni dell’edificio. Ma solo un’immagine decisa e diretta poteva rilanciare una biblioteca così importante dopo anni di lavori e ristrutturazioni. Dopotutto l’aspetto funzionale è più che assolto e gli elementi sono coordinati sia all’interno che all’esterno della biblioteca.
casi studio
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new castle city library
Una lunga scatola di vetro e acciaio accoglie la sede principale delle biblioteche pubbliche della cittadina inglese che ha aperto i battenti nel 2009 dopo una serie di demolizioni e ricostruzioni partite dagli anni ‘60. L’edificio sorge laddòve mezzo secolo fa venne demolito uno storico palazzo di epoca vittoriana per far posto a una prima biblioteca successivamente abbatuta e ricostruita intorno al 1990. Nel 2007 sono partiti i lavori che hanno delineato l’attuale configurazione che il pubblico ha già dimostrato di apprezzare. Un ampio ingresso mostra immediatamente l’organizzazione spaziale della biblioteca, disposta su su cinque piani a pianta rettangolare raggiungibili da ascensori e una scala posta lungo il lato vetrato della costruzione. La già facile individuazione dei locali è agevolata da un sistema di segnaletica che usa una vasta pallette di colori e grosse scritte alle pareti. Altro importante fattore del successo è l’arredo moderno e informale che invoglia la lettura.
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capitolo secondo
localizzazione newcastle, uk studio responsabile ryder architecture catalogo 200.000 voll. posti a sedere 180 m2 8300
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso moderato dei pittogrammi
colori variabili
Gli spazi e servizi sono raggruppati all’ingresso in un funzionale schema riassuntivo che utilizza colori e proporzioni. schema degli spazi
I colori individuano immediatamente gli spazi.
totem
scaffali
esempi di segnaletica
sala fotocopiatrici
casi studio
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Gli scaffali sono organizzati secondo aree tematiche e non per numero di catalogazione o inventario.
scaffale
segnaletica verticale
Gli arredi nelle zone di passaggio sono informali e famigliari.
spazio di lettura
Monitor e display touch screen implementano le informazioni.
sistemi informativi
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capitolo secondo
All’esterno sono posti gli sportelli automatici per la restituzione.
sportelli per la restituzione
Molti dei pannelli informativi usano il sistema braille.
segnaletica con braille
pro · Uso dei colori per organizzare lo spazio · Aree tematiche organizzate in modo diverso · Presenza del Braille
contro · Sito web disordinato
Oltre ai servizi quali spazio per bambini, mediateca e navigazione internet, si affianca anche lo sportello esterno per la restituzione dei libri attivo 24h. Ogni colore individua un’area tematica o un servizio ed è ripetuto e declinato in ogni supporto, dalle pareti ai totem. L’alta qualità dei servizi erogati è inficiata dal confusionario sito web, che raggruppa troppi servizi cittadini.
casi studio
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sala borsa
Inaugurata nel 2001, Sala Borsa è una biblioteca pubblica multimediale, che ha tra i suoi obiettivi anche quello di documentare la cultura contemporanea. I servizi sono molteplici, e vengono organizzati da un complesso sistema di segnaletica. All’interno dei suoi ampi spazi oltre ai libri, si trovano audiolibri, giornali, riviste, mappe, video, cd audio e cd-rom, inoltre vengono ospitate diverse iniziative culturali. La Sala Borsa si sviluppa su diversi piani, da quello interrato, dove si trova la biblioteca per i ragazzi e l’auditorium, al secondo, dove è allestito l’urban center dedicato alle trasformazioni urbanistiche della città. Nella piazza principale un pavimento vetrato permette di vedere i reperti archeologici che spaziano nel tempo dalla civiltà villanoviana, agli etruschi e ai romani. Difatti questa piazza è stata luogo di innumerevoli interventi nel corso della storia e oggi non poteva che essere destinata a diventare il luogo che per eccellenza racchiude il sapere universale.
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capitolo secondo
localizzazione bologna, italia studio responsabile vari dal 1999 catalogo 300.000 voll. posti a sedere 407 m2 12.500
caratteristiche della segnaletica
caratteri lineari e graziati
uso elevato dei pittogrammi
colori variabili
Non esiste un materiale unico per la segnaletica ma questa si trova indiferentemente sui vetri, sui pannelli o muri. adesivi sulle vetrate
segnaletica a parete
Mappe e grandi display aiutano l’orientamento nei diversi spazi.
mappa
pannelli informativi
Il sovraffollamento delle informazioni lascia l’utente interdetto.
atrio
casi studio
casi studio
13 53
Elementi appesi sfruttano le ampie volte per indicare le sezioni.
segnaletica appesa
segnaletica appesa
Sugli scaffali sono sempre presenti delle informazioni. segnaletica sugli scaffali
mappa
catalogazione
segnaletica in arabo
Sugli scaffali sono indicati sia gli argomenti sia la catalogazione dei libri esposti. Alcune sezioni si presentano solo in lingue straniere.
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capitolo secondo
adesivi su parete
La segnaletica si presenta su tutte le superfici.
adesivi
pro
contro
· Comunicazione sempre coerente
· Sovraffollamento di segnali
· Presenza di segnali in lingua straniera
· Eterogenità dei supporti rendono confusa l'identità della biblioteca
·Indicazione degli argomenti
pittogrammi
L’identità visiva della Sala Borsa è costituita da innumerevoli supporti e da un’ampia gamma di simboli e indicazioni che creano un generale senso di confusione. D’altrocanto la comunicazione è coerente con sè stessa ed è sempre ben declinata in tutti gli aspetti. Volendo essere un ambiente di aggregazione sociale e culturale, all’interno della biblioteca sono presenti anche pannelli in lingue straniere che indicano apposite sezioni.
casi studio
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tu delft library
Riprogettare un intero campus universitario costruendo una biblioteca è quello che è avvenuto alla Delft University of Tecnology. Un prato calpestabile ha letteralmente invaso il tetto, creando per gli studenti un nuovo spazio confortevole. La biblioteca è un edificio autoevidente sotto molti dei punti di vista. L’architettura è immediatamente riconoscibile, altro non è che un cono su cui si arrampica il prato utilizzabile per gli studenti. Sotto si apre di taglio la vetrata della sala di consultazione a scaffale aperto, che è l’unico vero spazio della biblioteca oltre alle sale studio del cono. Circa 300 dei mille posti a sedere sono equipaggiati con computer per le ricerche in internet e la consultazione del catalogo collegato in rete alle altre biblioteche olandesi. Sulle pareti che delimitano la sala si articolano cinque piani di scaffali aperti raggiungibili mediante diverse scale. Gli uffici e gli archivi non accessibili al pubblico sono automaticamente nascosti da percorsi secondari concentrati in un angolo dell’edificio.
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capitolo secondo
localizzazione delft, olanda studio responsabile mecanoo catalogo 4.300.000 posti a sedere 430.000 m2 30.000
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso elevato dei pittogrammi
colore blu per alcuni supporti
L’interno della biblioteca si sviluppa come un unico grande ambiente, caratterizzno dal cono centrale.
vista interna
entrata
Elementi decorativi e informazioni spesso si sovrappongono creando confusione. particolare delle porte
casi studio
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Gli spazi sono autoevidenti.
postazioni pc
Segnaletica troppo fredda.
segnaletica nella sala
Originale l’uso di spazi insoliti per veicolare informazioni.
particolare delle scale
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capitolo secondo
I pittogrammi dei servizi igienici sono decorativi e non originali.
servizi igienici
Considerato l’alto numero di studenti stranieri, le icone agevolano la comprensione dei regolamenti.
pannello avvisi
pro · Ambienti autoevidenti · Uso di icone
contro · Segnaletica non sempre coerente · Grafica decorativa
Con degli spazi già fortemente comunicativi la segnaletica e la grafica presenti in modo eccessivo e spesso non coordinato tra loro disturbano e creano confusione. Risulta evidente il grande sforzo di innovazione dal punto di vista architettonico, non altrettanto si può dire del progetto di identità visiva che nel complesso sembra preferire l’aspetto di mera decorazione a quello di veicolazione di informazioni.
casi studio
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biblioteca della unimib
La biblioteca si colloca in un edificio industriale appositamente ristrutturato nel 2002, la realizzazione del progetto ha coinvolto anche il rinnovo dell'arredo, della scaffalatura e la revisione dei servizi . Con la nascita del nuovo Regolamento della Biblioteca di Ateneo, nel 2000 parte il progetto per la realizzazione di un’unica biblioteca centrale che raccolga i vari cataloghi provenienti dalle Facoltà, che si concluderà due anni più tardi. L’edificio è collegato da passerelle con il resto dell’area exindustriale ora riprogettata per l’Università Bicocca e rappresenta un ottimo esempio di metodo progettuale a 360°. Infatti l’intervento non è stato esclusivamente architettonico ma ha impegnato il gruppo di lavoro a revisionare l’intero sistema quattro anni dopo, ridefinendo la fruizione dei servizi e degli spazi. Ogni intervento è stato accuratamente osservato e analizzato a posteriori, per migliorare la qualità della biblioteca. Il risultato è un luogo molto confortevole e a misura di studente.
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capitolo secondo
localizzazione milano, italia studio responsabile gregotti associati catalogo 65.000 voll. posti a sedere 400 m2 4.000
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso raro dei pittogrammi
i colori indicano la collocazione
Cartelli che individuano gli spazi sono sempre presenti e l’utente non è mai “abbandonato” a sé stesso.
sala lettura
Gli spazi sono ben articolati, ad ampie sale lettura si alternano salette riservate e tavoli studio.
sala tematica
corridoio
Salette riservate, “carrels” sono messe a disposizione per più giorni a laureandi che ne fanno richiesta. carrels
sala lettura
casi studio
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La segnaletica non è particolarmente innovativa ma diversi sono i supporti utilizzati.
totem
seganeltica sugli scaffali
Per individuare cataloghi riservati ad alcune discipline sono stati utilizati i colori delle FacoltĂ .
totem
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capitolo secondo
Oltre alla mappa presente all’entrata altri cartelli individuano la collocazione delle sezioni.
supporto verticale
pro · Ambiente confortevole · Ampia gamma di servizi
contro · Segnaletica anonima, aggiunge poco all'identità della biblioteca · Modesto impiego dei colori
mappa
La Biblioteca Centrale rappresenta quel modello di biblioteca “in crescita”, dove la fine dell’introduzione di un nuovo servizio o accorgimento tecnico coincide con una nuova fase di studio e analisi. La metodologia fin qui utilizzata ha dato buoni risultati e rimangono ampi spazi di miglioramento per quanto riguarda gli aspetti puramente grafici: dalla segnaletica alle guide distribuite all’interno della biblioteca.
casi studio
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universidad politecnica de catalunya
Niente di superfluo! Questo deve essere stato il motto del famoso studio grafico La Mosca, che ha progettato un sistema di segnaletica semplice ma efficace per la biblioteca universitaria spagnola. Una sorta di minimalismo estremo pervade tutti gli ambienti della biblioteca, l’assenza totale di colori e una segnletica, seppur articolata, creano una sensazione di raccoglimento. Altra caratteristica di questi spazi è la totale assenza di pittogrammi o simboli di sorta, tutto è lasciato alle parole, all’attento studio della tipografia e alle onomatopee: il divieto di parlare ad alta voce è espresso da un’efficace “sshhh”. Gli elementi forti della identità visiva sembrerebbero essere l’assenza degli stessi, in realtà tutto questo potenzia l’importanza di filetti neri che sono sempre presenti e accompagnano l’utente nella sua visita. In altri esempi questi scomparirebbero alla presenza di altri segnali ma qui ricevono tutta l’attenzione necessaria per orientarsi.
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capitolo secondo
localizzazione baix ilobregat, spagna studio responsabile la mosca catalogo 313.913 voll. posti a sedere 3.076 m2 19.993
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
assenza di pittogrammi
assenza di colori
La tipografia si incarica di esprimere tutte le informazioni necessarie grazie a un attento studio dei pesi e filetti.
corridoio
corridoio
casi studio
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Gli ambienti di passaggio risultano freddi e inespressivi se non supportati da informazioni a tutta parete.
corridoio
sala internet
parete alla fine delle scale
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capitolo secondo
esempi di informazioni
Le informazioni sono distribuite su tutta la parete utilizzando al massimo gli spazi disponibili.
schema dei pesi
La costruzione della segnletica rappresenta non pochi problemi: si tratta di enormi stencil applicati direttamente alla parete.
costruzione della segnaletica
pro · Le distrazioni sono ridotte al minimo · Perfetta leggibilità in tutti gli spazi ·Utilizzo originale delle onomatopee
contro · Poco accogliente · Segnaletica non flessibile · Identità visiva differente dall'Università
Nel bene o nel male questa biblioteca universitaria non passa inosservata. Sebbene non presenti errori formali nella progettazione e utilizzi espedienti molto originali, nel complesso gli spazi risultano freddi e asettici. A vantaggio del raccoglimento e della concentrazione si è preferito creare ambienti più simili a un laboratorio di ricerca che a una biblioteca.
casi studio
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bibliotheek van de uva
Questo esempio dimostra uno degli estremi della progettazione di sistemi di segnaletica. Cassetti numerati sono gli unici elementi grafici in un ambiente fortemente iconico. Questo tipo di approccio risulta funzionale solo in specifici casi molto ristretti. Qui ci troviamo di fronte a una biblioteca universitaria dove l’utenza è ben individuabile in studenti e docenti e dove l’afflusso non è particolarmente elevato. Grande autonomia è lasciata agli utenti che dopo la ricerca sul catalogo possono prendere in visione i testi e tramite un sistema di lettura ottica prenderli in prestito senza interfacciarsi con il personale della biblioteca. Anche gli spazi sono, per certi versi, innovativi: a parte la sala prestito un unico ambiente si articola all’interno dell’edificio con continuità e non esistono nette distinzioni tra la sala lettura, il bar e il bancone delle informazioni. A seconda delle proprie abitudini ed esigenze ognuno trova il posto migliore per lo studio in situazioni diverse.
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capitolo secondo
localizzazione amsterdam, olanda studio responsabile roeloff mulder catalogo 4,0 millioni di voll. posti a sedere 235 m2 2.500
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
assenza di pittogrammi
assenza di colori
Come in un caveau i libri sono riposti in cassettti numerati. La ricerca dal catalogo è molto efficiente perchè indica il cassetto corrispondente.
cassettiera per i libri
La sala prestito si presenta spoglia, priva di qualsiasi informazione e lo scaffale chiuso non invita la lettura.
sala di consultazione e prestito
casi studio
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La segnaletica dove presente ha principalmente scopo decorativo.
desk per informazioni
particolare dell’arredo
computer
zona ristoro
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capitolo secondo
La sala lettura si presenta come uno spazio informale e accogliente, un ibrido tra una sala di un bar e un’aula per lo studio.
sala di lettura
Gli spazi, eccezion fatta per la sala prestito, non sono rigidamente divisi favorendo la circolazione interna.
plastico della zona di lettura
pro
contro
· Le informazioni sono autoevidenti
· Difficile ambientarsi immediatamente
· Grande autonomia agli utenti
· Scaffale chiuso
· Spazi confortevoli · Innovazione tecnologica
Questa biblioteca dimostra coraggio a dissociarsi da modelli convenzionali. Risponde all’esigenza di spazi informali dove l’utente non debba seguire regole indicate da altri ma sia autonomo nella ricerca e nella lettura. Per far questo è stato sacrificato lo scaffale aperto che in altri esempi dimostra di essere un elemento di supporto alle contaminazioni di discipline diverse, ma evidentemente non era questo l’obiettivo dell’UVA .
casi studio
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yale art gallery
La grande sensibilità e conoscenza di sistemi all’avanguardia nel campo della segnaletica ha valso nel 2008 allo studio Open una prestigiosa menzione d’onore da parte della SEGD per il progetto approntato alla Yale Univesity Art Gallery. Gli spazi di una galleria sono spesso sottoposti a restyling più o meno radicali a seconda delle esposizioni. Riuscire a mantenere evidente l’architetura e rispettare la filosofia dell’architetto non è un lavoro facile, ma quando si tratta di uno degli ultimi progetti di Louis Kahn ne vale sempre la pena. La magistrale soluzione trovata è stata quella di realizzare i segnali flessibili grazie a LED e scritte proiettate sui muri. Gli elementi durevoli nel tempo, invece sono stati realizzati in zinco che si armonizzano perfettamente con l’edificio. Anche i segni grafici presenti sono ripresi da disegni e proporzioni già individuate da Kahn.
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capitolo secondo
localizzazione new haven, usa studio responsabile open studio m2 3680
caratteristiche della segnaletica
carattere lineare
uso elevato dei pittogrammi
assenza di colori
Segnaletica esterna realizzata da materiali classici come zinco e ardesia si uniscono a sistemi a LED. insegna esterna
insegna esterna
Anche i piccoli dettagli sono molto curati .
particolare della segnaletica in 3D
casi studio
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I segnali luminosi costituiscono la particolaritĂ di questo sistema.
segnaletica interna
Fungono allo stesso tempo da elemento di segnaletica, sorgente luminosa, e oggetto d’arredo.
segnaletica interna
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capitolo secondo
segnaletica interna
Presenza della scrittura Braille.
dettaglio braille
servizi igienici
Un ampio uso di pittogrammi agevola la veicolazione delle informazioni.
pittogrammi
pro · Massima flessibilità · Valorizzazione dell’edificio ·Sistema braille
contro · Visibilità scarsa in situazioni di eccessiva illuminazione
Un sistema intelligente, perfettamente coerente con la storia e l’importanza dell’edificio con un elevato tasso di innovazione e sapiente uso dei materiali fanno di questo progetto un punto di riferimento per tutti i sistemi di segnaletica. L’estrema flessibilità delle informazioni sono sia un requisito che una caratteristica unica di questa soluzione che vede anche l’apprezzamento del pubblico.
casi studio
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the guardian offices
L’ultimo tassello al restyling grafico iniziato nel 2004 è stato il trasferimento della sede centrale con la segnaletica affidata allo studio Cartlidge Levene, che ha ideato un sistema abbastanza inusuale per soddisfare l'esigenza della sostenibilità. Il concept cardine che ha guidato il progetto è stata “basso impatto ambientale”, per questo l’intera segnaletica è stata realizzata in cartone. Paralellepipedi dai colori squillanti sono stati assemblati per creare effetti dinamici, che meglio suggeriscono la direzione da prendere. I bordi del cartone ondulato sono lasciati a vista e questo conferisce una forte indentità visiva agli spazi degli uffici. Il design della segnaletica si è rifatto ovviamente al design del giornale, con l’uso del carattere Guardian Egizio e la pallette dei colori già individuata. Il branding all’entrata è realizzato da lettere in 3d montate su dei pali che formano il logotipo. La percezione della tridimensionalità dipende dal punto di vista dell’osservatore, un espediente per ricordare come il giornale debba esprimere diverse opinioni.
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capitolo secondo
localizzazione londra, uk studio responsabile cartlidge levene m2 150.000
caratteristiche della segnaletica
carattere graziato
A seconda del punti di vista i logotipo viene percepito in maniera differente.
uso moderato dei pittogrammi
colori istituzionali
Il cartone della segnaletica è l’elemento caratterizzante e viene mostrato anche di taglio.
segnaletica in 3D
particolare della segnaletica
Per avere un effetto dinamico la segnaletica non è allineata a sé stessa ma a seconda dell’indicazione.
segnaletica
casi studio
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La palette dei colori rispetta quella del giornale.
segnaletica
Tutti i supporti sono costituiti dal cartone ondulato.
segnaletica a bandiera
particolare della segnaletica
Gli ambienti polivalenti hanno una propria identitĂ .
tipografia su parete
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capitolo secondo
Oltre i colori anche il numero dei piani diventa elemento decorativo e informativo allo stesso tempo.
corridoio e sala riunioni
Il dinamismo è sempre espresso.
segnaletica
pro · Monomatericità · Facilità di interpretazione · Ambienti fortemente caratterizzanti · Flessibilità
contro · Di durabilità ridotta, la segnaletica deve essere sostituita in tempi più stretti
Utilizzare un materiale povero come il cartone per gli uffici di un importante giornale è stata una scommessa vinta. Il design è stato studiato con molta attenzione e nonostante non vi sia nulla di rivoluzionario, il risultato è ottimo. Gli ambienti ricevono forza da elementi decorativi e informativi allo stesso tempo. Inoltre il sistema risulta facilmente ampliabile o modificabile all’occorrenza.
casi studio
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3.
sistema, spazi e utenza della bca
Svolta la prima parte di analisi generale sulle biblioteche e dopo aver messo in evidenza gli aspetti storici più significativi e i principi su cui si fondano oggi queste istituzioni, si passerà ora allo studio dello scenario specifico di progettazione. Sarà analizzato il funzionamento del sistema bibliotecario politecnico e della BCA attuale, sottolineando le potenzialità e le negatività che il progetto dovrà tenere in conto.
3.1 il sistema bibliotecario del politecnico di torino Obiettivi
ne in aree culturali e scientifiche. Il Sistema provvede a che le biblioteche e l'informazione in esse contenuta (sia in formato tradizionale che in formato elettronico) siano adeguatamente accessibili, sia in modo diretto, che attraverso strumenti di consultazione online, e che le necessità documentarie della didattica e della ricerca siano soddisfatte per le diverse componenti dell'Ateneo. Il Sistema Bibliotecario coordina e gestisce, tramite il sistema automatizzato Aleph 500, il catalogo unificato delle biblioteche di ateneo, che attualmente comprende più di 250.000 registrazioni ed è accessibile tramite un'interfaccia web. La gestione del sistema automatizzato di archiviazione e catalogazione, del sito web e delle risorse elettroniche sono affidate ai Servizi Informatici per le Biblioteche.
Il Sistema Bibliotecario, come centro di servizio per le biblioteche, coordina tutte le raccolte di materiale librario e documentale, strutturate in Biblioteche Centrali di Ateneo, Biblioteche di Area e Fondi librari e docuAleph 500 mentali di ateneo, e le risorse bibliografiche in formato elettronico. La suddivisione delle per avere una panoramica completa delle Biblioteche di area rispecchia una ripartizio- potenzialità del Sistema bibliotecario poli-
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tecnico si è ritenuto necessario approfondire il cuore informatico che gestisce il patrimonio documentale e librario del Politecnico. Aleph è l'acronimo di Automated Library Expandable Program Hebrew University of Jerusalem, si tratta di uno dei più diffusi software per la gestione dei cataloghi bibliotecari. La versione 500, quella di maggior successo commerciale, è presente in oltre 2250 istituzioni in tutto il mondo, ed è venduto dalla società ExLibris Ltd che continua lo sviluppo e il rilascio di versioni aggiornate e specificamente dedicate a particolari realtà. ALEPH 500 è basato su un database Oracle e include una interfaccia XML. Il sistema è basato su una struttura multi-tier client-server. Questo significa che il sistema, differenziato in vari livelli tra l’interfaccia e l’elaborazione, “pesca” i dati da un contenitore indifferenziato (il database del server) e li restituisce ordinati secondo gli imput immessi dall’interfaccia XML.
La Biblioteca Centrale di Architettura Un migliaio di volumi, tra libri e periodici costituì nel 1958 la 'prima' biblioteca della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Il prof. Roberto Gabetti ne divenne direttore, incarico che tenne fino al 1986, anno di costituzione del Sistema bibliotecario. La biblioteca occupava due stanze al terzo piano della torre nord-ovest del Castello del Valentino. Nel 1968 si pubblicò il primo 'Catalogo Generale dei Libri e dei Periodici'. I periodici erano 150, i libri 6000. Nel 1971 ci fu un trasferimento nei due lunghi saloni adiacenti l'Orto Botanico. La sala superiore raccoglieva libri e periodici, nella sala a piano terra si costituì la sezione Cartografica, la sezione Tesi, la sezione Piemonte, che raccoglieva tutte le monografie aventi come argomento la storia culturale, artistica, architettonica e urbanistica della nostra Regione. Nel 1973 la biblioteca acquisì del materiale archivistico, tra cui l'archivio professionale di Carlo Mollino. Nel 1982 un nuovo trasferi-
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capitolo terzo
mento portò la biblioteca negli ex laboratori di aeronautica (cortile sud). Dal 2009 è partito il progetto per la ristrutturazione dei locali, spostando i volumi e periodici consultabili a scaffale aperto presso l’edificio costruito da Sisto Giriogi che ospitava l’aula ES. Attualmente la biblioteca acquisisce circa 3000 nuovi volumi all'anno gestendo un patrimonio di circa 94.000 monografie, esclusi gli archivi storici. Sono disponibili il servizio di fotocopiatura e scanner self-service (eccetto i libri segnalati), consulenza bibliografica, videoteca, consultazione microforme e tutti i locali sono connessi al servizio di connessione wi-fi del Politecnico.
Servizi della BCA Sono disponibili il servizio di fotocopiatura e scanner self-service (ad eccezione dei libri segnalati), consulenza bibliografica, videoteca, consultazione micro forme e tutti i locali sono connessi al servizio di connessione wi-fi del Politecnico. Il prestito è effettuabile per 14 giorni non rinnovabili su un unico volume con etichetta gialla per gli studenti di base. Per i tesisti di primo livello i libri prestabili sono 2 per un periodo di 14 giorni. I libri diventano 3 per i tesisti di secondo livello e dottorandi. I libri rari, custoditi in archivio e appartenenti alla sezione Piemonte (PM) con etichetta rossa non sono prestabili. Tesi e riviste non sono prestabili.
3.2 analisi degli spazi lo studio degli spazi si è limitato al solo braccio oggi accessibile della BCA, che dopotutto è quello principalmente interessato dall’interazione con l’utenza. Non ci si è soffermati all’analisi del secondo braccio in quanto il progetto di ristrutturazione non è ancora terminato e qualsiasi ipotesi non avrebbe potuto avere riscontro effettivo. Sono state individuate le zone che offrono servizi diversi all’interno della BCA e i flussi
il sistema bibliotecario accessi al sistema online
Attraverso i numeri del sistema bibliotecario possiamo capire le sue dimensioni e livello di complessità. Questi dati sono stati sono stati riportati nella relazione annuale dell'anno 2008.
250.000 200.000 150.000 Nel 2008 le sessioni uniche di accesso all’OPAC (Online Public Access Catalogue) sono state 224.810
100.000 50.000 2005
408.780
363.062
è il patrimonio descritto in catalogo
sono le monografie, suddivise in 4 biblioteche centrali e 15 di settore 37.342 tesi di laurea
1.315 tesi di dottorato
2008
2007
2006
98.416 centrale ingegneria
94.492 centrale architettura
patrimonio
monografie
370.123 monografie e periodici
170.154 le altre biblioteche
62.550
prestiti
sono stati i prestiti effettuati nel 2008, in più 21.081 rinnovi e 60.746 restituzioni, anche attraverso il servizio di prestito interbibliotecario, in particolare tra quelle della sede di Torino e le decentrate.
160 prestiti interbibliotecari 504 esterni 1.862 personali 3.620 dottorandi 5.297 docenti
49.843 studenti 0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
sistema, spazi e utenza della bca
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di affluenza che le interessano per poi esten- rogeneità dei supporti non esiste una collodere lo studio all’intera zona esterna del Ca- cazione specifica che distingua i vari livelli di stello del Valentino. comunicazione. A “sporcare” ulteriormente l’ambiente arDescrizione generale chitettonico sono le molte canaline elettriLa porta di ingresso della BCA è posizio- che, cavi per i sistemi anti incendio e condotnata sotto il portico dell’edificio più lontano ti dell’aria condizionata che si arrampicano dall’entrata del complesso. L’interno si svi- sulle colonne fino al soffitto. Pur essendo luppa su una pianta rettangolare fruibile in geometricamente essenziale, lo spazio è contutta la sua lunghezza. Agli estremi due ram- tinuamente interrotto dal groviglio di questi pe di scale connettono il piano terra al sop- elementi che generano nuove direttrici in palco che risulta più piccolo nelle dimensio- contrasto con la pulizia formale della facciani. Superate le barre anti-taccheggio poste ta dell’edificio. all’ingresso, è posizionato il bancone di acFlussi interni cettazione e prestito, a destra trovano posto gli armadietti dove riporre gli zaini e borse I passaggi degli utenti sono ovviamente e di fronte tre postazioni pc permettono la più consistenti presso l’entrata e l’uscita, che consultazione del catalogo. Il lungo corri- condividono la stessa porta e lungo il corridoio che percorre per intero la BCA divide doio e vanno a diminuire tra gli scaffali man gli scaffali dal bancone per la consultazione mano che ci si allontana dall’asse principache appoggia direttamente sulle ampie pare- le. Da sottolineare che se al piano terra gli ti vetrate scandite a intervalli regolari dalle scaffali sono accessibili da due parti diverse, colonne dell’edificio. Al fondo, rispetto l’en- nel soppalco esiste un’unica via di accesso e trata, gli scaffali ospitano parte delle tesi con- deflusso verso il corridoio. L’individuazione sultabili, in prossimità della scala sono poste degli aspetti più critici nel sistema di flussi due fotocopiatrici e una porta collega con il degli utenti sarà oggetto di particolare attenbraccio degli archivi e uffici. Sul piano sop- zione nella fase di progettazione, in quanto palco trovano posto due postazioni pc, una si dovrà fornire una comunicazione chiara e collegata allo scanner. Su entrambi i piani al- visibile a tutti. cuni banchi provvisti di lampada personale, Flussi esterni accesso ethernet e presa elettrica sono riservati ai borsisti che lavorano all’interno della Per raggiungere l’entrata principale della biblioteca. I servizi igienici sono posizionati BCA si deve raggiungere obbligatoriamente alle estremità dell’edificio. il portico, questo è accessibile dalla sala studio al piano inferiore o dallo spazio aperto Considerazioni al di là del complesso delle aule, laboratoL’ambiente della BCA non risulta partico- ri e bar. Provenendo dall’entrata veicolare larmente complesso, non sono presenti pa- si deve girare a destra e camminare lungo il reti o divisori che delimitino in modo parti- muro esterno, superando il dehor del bar e le colare gli spazi e la destinazione d’uso degli panchine. Chi arriva, invece, dall’ala sinistra arredi è auto evidente. Il corridoio che per- del Castello può attraversare il portico che corre in tutta la lunghezza la BCA è l’elemen- divide i laboratori. to che funge da collegamento a tutti gli altri. L’entrata secondaria, oggi non ancora acPiuttosto non sono comunicate in maniera cessibile, che immette al braccio degli archivi univoca le regole d’uso e avvisi, oltre all’ete- è posizionata in prossimità della torretta di
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capitolo terzo
sud-ovest del Castello, facilmente raggiungibile seguendo la sua l’ala sinistra. Lo studio dei flussi del Castello evidenzia non la complessità dei percorsi, che si riducono di fatto a tre, ma come si vedrà in seguito, la presenza di ostacoli visivi che nascondono a lungo l’entrata principale. Inoltre si sono così individuati i crocevia dove saranno posizionati i cartelli della segnaletica.
Criticità e conclusioni Oggi la Biblioteca Centrale di Architettura soffre una serie di criticità dovute principalmente a due cause. La prima è relativa allo spazio in cui è inserita: il progetto architettonico non prevedeva la possibilità di ospitare una biblioteca, quindi non esistono quelle aree eterogenee che permettono la consultazione e la lettura come si è visto in biblioteche dove architettura e finalità erano condivisi e si sono evoluti di pari passo. Tra l’altro è un aspetto in cui questo lavoro non può intervenire per la mancanza di conoscenze specifiche e soprattutto perché è una condizione data dal brief e non modificabile. La seconda problematica, che invece sarà protagonista nel progetto, è la totale mancanza di un’identità visiva: dalla inesistenza della segnaletica ai moduli cartacei non graficamente coordinati tra loro. Questa mancanza di comunicazione si riflette sugli utenti che devono interagire in uno spazio che ogni volta devono interpretare in modalità nuove, spesso erronee. Da quando gli arredi sono stati sostituiti, inserendo nei tavoli delle prese per i laptop e aumentando il comfort il numero degli accessi è aumentato ma non quello dei prestiti8. La biblioteca è percepita più come un’aula studio che uno spazio di crescita e ricerca personale, di fatto qualsiasi fruizione autonoma della biblioteca è ostacolata. Paradossalmente l’unico tipo di comunicazione funzionale sono i cartelli appesi alle testate degli
scaffali che riportano il range dei libri esposti, ma questa informazione dice molto di più al personale bibliotecario che sa interpretare il codice decimale che agli studenti o professori. La logica progressione del codice tra gli scaffali (e l'ordine all'interno degli stessi) non è messa in evidenza, così come non si ha l'immediata percezione della divisione tematica che esiste tra il piano terra e il soppalco. Il portale on-line presenta una serie di problematiche, legate anche alla posizione all'interno del sito del Politecnico. La ricerca presenta una vasta gamma di opzioni che però sono nascoste all'utente, che volendo affinare la ricerca è costretto a compiere più passaggi, spesso non avendo le necessarie conoscenze per il corretto uso dei cataloghi e degli strumenti messi a disposizione dal sistema automatizzato Aleph 500. Di fatto, più che stimolare la ricerca, il portale aumenta la distanza tra gli studenti e la biblioteca che diventa solo lo scomodo luogo fisico dove trovare il libro desiderato. Il progetto avrà come obiettivo finale la creazione di un sistema coordinato di comunicazione. Gli aspetti su cui dovrà principalmente incentrarsi, tenuto conto di quanto sopra analizzato, saranno: • Quali informazioni comunicare • Come comunicarle • Il posizionamento della segnaletica • La creazione degli elementi iconici dell’identità • Le regole dell’identità visiva
sistema, spazi e utenza della bca
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biblioteca centrale di architettura
Il progetto di ampliamento della BCA coinvolge un'ampia zona della sede presso Castello del Valentino. Conclusi i lavori la biblioteca sarà divisa in una parte accessibile a scaffale aperto e una zona riservata agli archivi e uffici. L'intera BCA si estende lungo due edifici diversi collegati a "L" e accessibili da due entrate diverse. Un piano dell'edificio progettato da Sisto Giriodi ospita il braccio principale, quello a scaffale aperto che da oltre un anno è accessibile e da poco è stato rinnovato negli arredi. L'altro braccio ospiterà invece la zona degli archivi, tramite scaffali richiudibili a fisarmonica e la consultazione sarà regolata dallo staff. Al piano superiore troveranno posto l'archivio Mollino, i libri rari, una sala conferenze e gli uffici. Gli spazi non furono progettati per ospitare una biblioteca, sopratutto di queste dimensioni ma il progetto architettonico attuale cerca di trovare una mediazione tra il contenuto e il contenitore. Quello che però risulta immediatamente evidente è la totale mancanza di una identità definita.
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capitolo terzo
localizzazione torino, italia progetto ampliamento s. pace e l.reinero catalogo 1,7 millioni di libri posti a sedere 229 m2 9.546
Avere un monitor per le informazioni dinamiche è positivo, ma questo non dà informazioni sulla biblioteca.
Il bancone di registrazione/prestito è ben posizionato all'entrata, ma troppo lungo per i servizi che offre. Inoltre, serve una segnaletica che distingue questi servizi.
accoglienza
La biblioteca offre buone postazioni individuali, ma manca una zona per lavorare in gruppo.
corridoio 2º piano
sistema, spazi e utenza della bca
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Lo spazio tra gli scaffali è abbastanza ampio per la consultazione.
scaffali
Le etichette per le riviste sono collocate nei piani degli scaffali. Quelle dell'ultimo piano sono di difficile lettura.
zona riviste
Nel secondo piano è stretto lo spazio fra gli scaffali e i tavoli di lettura.
corridoio 2Âş piano
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capitolo terzo
I cartelli indicano la collocazione dei libri, ma non danno informazioni sul contenuto dello scaffale.
scaffali
La zona delle fotocopie non è indicata da nessuna insegna.
fotocopiatrici
La biblioteca obbliga gli utenti a lasciare zaini e borse negli armadietti.
armadietti
sistema, spazi e utenza della bca
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lo spazio - pianta schematica
progetto ampliamento piano terra 1. vano tecnico 2. wc 3. zona armadietti 4. accoglienza / controllo 5. prestito 6. consultazione / lettura 360 mq - 40 posti a sedere 7. consultazione ricercatori 8. consultazione 217 mq - 40 posti a sedere 9. archivi e rari 453,5 mq - 24 posti a sedere 10. consultazione archivio 11. ufficio archivio 12. locale fotocopie 5m
1 0 1 li
5m i
scala aprossimativa
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capitolo terzo
entrata principale entrata secondaria
progetto ampliamento piano soppalco 1. locale uta 2. wc 3. consultazione / lettura 304 mq - 60 posti a sedere 4. consultazione 142 mq - 12 posti a sedere 5. locale scanner 6. ufficio 7. ufficio direzione 8. libri rari / sala conferenza
sistema, spazi e utenza della bca
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lo spazio - braccio principale piano soppalco wc
piano terra
fotocopiatrici wc accesso secondo braccio
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capitolo terzo
tavolo borsista scanner e catalogo armadietti wc
catalogo eletronico tavolo borsista entrata principale
sistema, spazi e utenza della bca
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flussi esterni e interni La linea rossa indica i percorsi principali e secondari per raggiungere la biblioteca proveniendo dalle diverse entrate. Individuare questi percorsi è fondamentale per posizionare in modo piÚ efficace la segnaletica. L'entrata principale della BCA può essere raggiunta sostanzialmente da due percorsi, uno dall'interno dell'edificio "A" (che ospita laboratori e bar) oppure direttamente dall'esterno.
pianta schematica della sede del castello del valentino
edificio della bca
entrata principale
cortile castello
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capitolo terzo
entrata secondaria
edificio "A"
piano soppalco
piano terra
La zona delle fotocopiatrice ha uno spazio piu ampio che potrebbe essere sfruttato in futuro
Le due scale all'inizio e alla fine dei corridoio rendono più scorrevole il flusso delle persone
Consultazione/ lettura Il corridoio è percorso in entrambe le direzioni
Il corridoio interno permette il passagio di una sola persona alla volta
Nel piano soppalco il corridoio che da accesso agli scaffali è più stretto
Entrata principale È dotata di un sistema anti-taccheggio che divide il flusso in entrata e uscita
sistema, spazi e utenza della bca
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l'attuale segnaletica SEGNALE
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OBIETTIVO
DESCRIZIONE
COMMENTI
Il segnale è datato e deve essere rimosso
Aula ES
Indicava l’aula dove oggi è localizzata la biblioteca
Supporto metallico, blu su bianco
Orari Biblioteca
Informare gli utenti dei giorni e orari di apertura/chiusura
Foglio A4 stampato in bianco e nero e appeso con lo scotch
Entrata/Uscita
Distingue l’accesso dall’uscita
Foglio A4 stampato a colori e appeso con lo scotch
Divieto di uscita
Indica una porta di emergenza allarmata
Foglio A4 stampato in bianco e nero e appeso con lo scotch
Numero armadietto
Indica il numero dell’armadietto
Foglio stampato in bianco e nero e inserito nell’apposita fessura
Turni di lavoro
Informare i dipendenti
Foglio A4 stampato
della biblioteca
in bianco e nero
Tesi consultabili
Indicare i cataloghi disponibili
Foglio A4, scrittura a mano appeso con lo scotch
Libri prestabili
Avviso
Foglio A4, scrittura a mano appeso con lo scotch
Riporre tesi
Richiedere agli utente di rimettere a posto le tesi consultate
Foglio A4 stampato a colori e appeso con lo scotch
Avviso carrelli
Richiedere agli utenti di mettere Foglio A4, scrittura a mano i libri consultati nel carrello appeso con lo scotch
Poco visibile perché localizzato sul piano del carrello.
Riviste
Indica le riviste disponibili in ordine alfabetico
Piccole etichette stampate in bianco e nero, e inserite nei piani
Diversi font utilizzati
Tavolo borsisti
Riservare il tavolo
Foglio A4, scrittura a mano appeso con lo scotch
capitolo terzo
Utilizza simbologia stradale
Comunicazione interna, non dovrebbe essere visibile agli utenti
supporti precari Le scritte a mano su fogli A4 appesi oltre ad essere poco leggibili danno l’idea di precarietà. Si rovinano facilmente e devono essere spesso sostituiti.
tavolo borsisti
L’accumulo di segnali in uno spazio ristretto non invita alla lettura dei messaggi.
regole
segnaletica nascosta Qui la visibilità del cartello viene pregiudacata dal cattivo posizionamento.
segnale uscita
sistema, spazi e utenza della bca
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SEGNALE
OBIETTIVO
DESCRIZIONE
COMMENTI
Materiale non fotocopiabile
Indica i testi non fotocopiabili
foglio A4 stampato in bianco e nero e incollato su cartoncino nero
in testa agli scaffali
Numeri di inventario
Indicare il range di libri sugli scaffali
foglio A4 stampato in bianco e nero e incollato su cartoncino nero
in testa agli scaffali, agganciati alle guide dei piani
Regole di consultazione
Avvisa gli utenti sul limite di libri foglio A4 stampato in bianco e da essere consultati alla volta nero e incollato su cartoncino nero
Regole di fotocopiatura
Informare sulla normativa
etichetta plastificata
Procedure di emergenza
Informare sulla procedura in caso di emergenza
Foglio A4 plastificato
Lettera alfabetica
Indica la prima lettera delle riviste
Scrittura a mano su pezzo di carta
Riordino
Indica la data del riordino dello scaffale
Scrittura a mano su pezzo di carta
WC
Indicare i servizi igienici
Etichetta adesiva sulla porta o bandiera di plastica
Presenza di diversi segnali nello stesso posto
Piano di evacuazione
Informare sulla procedura in caso di emergenza
A3 plastificato orizzontale, incorniciato da plastica metallizzata
Sufficientemente chiaro, ma meglio schematizzabile
Collocazione libri
Informare dove sono collocati i testi
Foglio A4, scrittura a mano appeso con lo scotch
Non sono chiare le classi
Classificazione Scaffale
Informare sul rangfe di catalogazione
Foglio A4 stampato in bianco e nero e incollato su cartoncino nero
Alcuni presentano correzioni a mano
capitolo terzo
incoerenza L'indicazione dei servizi si ripete troppe volte creando una ridondanza. Inoltre l’utilizzo di diverse tipologie di segnali per la stessa informazione crea confusione.
segnale wc
segnali wc
mancanza di segnali fondamentali All'entrata dell'edificio non c'è nessuna insegna indicando l'entrata della biblioteca.
portico
posizionamento casuale Le piantine sono posizionate in un angolo stretto e buio. Come informazione essenziale dovrebbero in un posto ben visibile vicino all’entratata.
piantine
sistema, spazi e utenza della bca
99
3.3 l'utenza della bca In questo progetto il target coincide con tutta la potenziale utenza della biblioteca e lo staff della stessa. Quindi secondo le statistiche la principale figura coinvolta è lo studente delle due facoltà di architettura che segue le lezioni in sedi distaccate tra loro: al Castello del Valentino, in via Boggio in prossimità del raddoppio del Politecnico e in corso Francia nella sede dell’Alenia. Per gli studenti la biblioteca rappresenta il luogo di studio e consultazione dei libri di approfondimento, e utilizzano i servizi di fotocopiatura e scanner presenti all’interno. Solo in casi più rari, come tesi e progetti particolari, usufruiscono del servizio di reference e consultazione dei testi rari che non sono esposti a scaffale aperto. Tali servizi sono anche il principale motivo di frequentazione per docenti e ricercatori oltre alla consultazione di manuali specifici e degli ultimi acquisti in biblioteca. Gli studenti stranieri iscritti alle facoltà di Architettura non raggiungono numerosità9 tali da giustificare una segnaletica bilingue, comunque sarà prevista una versione in lingua inglese della brochure che illustra i servizi della BCA. Il personale è costituito da bibliotecari, con ampie conoscenze sulla catalogazione e conservazione dei testi, e studenti borsisti che lavorano all'interno della biblioteca per un periodo di circa tre mesi. Loro compito è registrare l’utenza all’entrata e riordinare gli scaffali, riponendo i libri presi in prestito o in consultazione. Il personale avendo compiti ed esigenze diverse dagli studenti, docenti e ricercatori, che possiamo definire il target primario, sarà analizzato separatamente. Gli eventuali utenti esterni, non facenti parte del Politecnico di Torino, possono essere ammessi ai servizi della BCA solo dopo autorizzazione del direttore.
Quadro esigenziale Le esigenze che il target primario espri-
100
capitolo terzo
me sono la facilità di accesso alle regole della BCA riguardanti prestito, consultazione, erogazione dei servizi e alla ricerca dei testi individuati tramite il catalogo consultabile sul portale del Politecnico. All’interno dello spazio fisico vuole trovare un ambiente confortevole e auto evidente, che lo informi senza che questo debba formulare la domanda. Gli studenti possono entrare nella biblioteca anche per diversi giorni consecutivi per completare il proprio studio a differenza dei docenti che solitamente hanno una fruizione più veloce, avendo ben chiaro l’obiettivo della ricerca. Il personale della biblioteca ha la necessità di comunicare in modo efficace le modalità di fruizione dei servizi e le regole generali che stanno alla base; la ricerca da parte dell’utente dovrebbe essere indipendente e gli interventi da parte dello staff il più limitati possibili. In questo modo la fluidità del sistema consente a tutti i protagonisti di ottimizzare il proprio lavoro all’interno della BCA.
target Il target di questo progetto è piuttosto semplice da individuare: corrisponde in pratica all’utenza potenziale della bca, e cioè gli studenti, personale docente e non docente del Politecnico di Torino. Evidentemente dobbiamo tener conto di quelli che sono in pratica i frequentatori abituali della biblioteca, che corrispondono nella maggioranza agli studenti della facoltà di architettura.
il docente / ricercatore
lo studente di architettura / design
Utilizza la BCA per prendere libri in prestito e consultare i rari
Passa più tempo nella BCA e la utilizza anche come aula studio
· Si muove in macchina
· Usa spesso i mezzi publici e la bicicleta
· Ha l’agenda piena d’impegni tra il lavoro fuori e dentro il Politecnico
· Passa la maggior parte del tempo in Università o studiando
· Nel suo tempo libero preferisce stare insieme alla famiglia
· Gli piace uscire la sera e stare con gli amici
interessi in comune Legati all'ambito culturale
viaggi
design
cinema
fotografia
tecnologia
Per conoscere e tenersi aggiornato
Partecipano a fiere e mostre
Evitano i blockbuster e privilegiano i film d'autore
Come un modo per esprimersi
Si interessano agli ultimi sviluppi
sistema, spazi e utenza della bca
101
4.
fase di progetto
In questa seconda parte sarà illustrato il progetto sviluppato in risposta alle indicazioni del brief e logica conseguenza alle considerazioni dello scenario fin qui emerse. Riassumendo in breve si è compreso come la biblioteca sia un'istituzione che nel corso del tempo è cambiata nelle relazioni con la società. Oggi è rivolta in modo particolare al coinvolgimento di un pubblico sempre più ampio e alla promozione della conoscenza. In particolare, in ambito universitario, è il cuore della vita dell'ateneo, dove si incontrano lo studio e la ricerca personale.
4.1 approccio progettuale Keywords Il progetto non ha potuto ignorare le riflessioni già affrontate da grandi personalità del mondo bibliotecario. A cominciare dalle Cinque Leggi di Ranganathan, bibliotecario e matematico indiano che nel secolo scorso enunciò i principi fondanti della biblioteco-
nomia moderna: i libri sono fatti per essere usati; ad ogni lettore il suo libro; ad ogni libro il suo lettore; non far perdere tempo al lettore; la biblioteca è un organismo che cresce. Fu tra i primi a sottolineare l'importanza della catalogazione e disposizione dei volumi, introducendo nel rigido sistema Dewey la relazione a faccette ripresa nell'UDC. Altre importanti indicazioni che hanno influito nel progetto sono venuti dai "dieci comandamenti", così come sono chiamati, di H.Faulker-Brown10, ripresi da M.Muscogiuri che, nell'ultima sua pubblicazione, ne ha estrapolato sette parole chiave11. La messa in pratica di queste non è di competenza esclusiva di un unico supervisore, ma al lavoro sinergico di tre figure: l'architetto, il progettista grafico e l'amministrazione della biblioteca che anche in tempi diversi dovrebbero lavorare a un progetto condiviso in partenza, anche se in molti casi il designer viene chiamato quando il progetto è già avviato e vengono fuori i primi problemi.
103
Sviluppo concept Creare una nuova identità visiva non deve essere un esercizio di stile fine a sé stesso, ma volto al miglioramento del sistema che si va a modificare. In questo caso particolare non si è in uno scenario di competizione, per cui si deve fare meglio di altri soggetti presenti, inoltre sono difficilmente quantificabili e individuabili degli standard minimi da avere come riferimento. Quali obiettivi si vogliono raggiungere? Un aumento delle presenze e dei prestiti? O forse a far comprendere l’importanza della BCA all’interno dell’Ateneo? Nell’avvicinarsi alla definizione del progetto si è voluto soddisfare il brief andando oltre le sue richieste, gli sforzi sono stati rivolti alla creazione di un sistema completo, che potesse essere condiviso sia dall’amministrazione che dagli studenti. Date le criticità e gli aspetti unici della BCA si è voluto insistere su due aspetti fondamentali quali la molteplicità e l’accessibilità.
Molteplicità e serendipity La molteplicità è da intendersi come la volontà di organizzare le informazioni da comunicare su vari livelli distinti ma allo stesso tempo coordinati tra loro. Lo spazio della biblioteca è il luogo ideale per la contaminazione e la scoperta di nuove fonti: spesso il libro trovato accanto a quello cercato, risulta essere molto più interessante e con informazioni più puntali del primo. È il concetto della serendipity o serendipità. La sensazione che si prova successivamente a una scoperta inattesa durante una ricerca rivolta a tutt'altro (la scoperta dell'America di Cristoforo Colombo è un esempio perfetto di serendipità). Ritornando negli spazi della biblioteca, si può favorire questa condizione stabilendo tra il contenuto dei collegamenti con rimandi e connessioni ipertestuali che vadano oltre all'edificio fisico. Questa sorta di ibridazione risulta particolarmente efficace nel fornire spunti progettuali, favorire il dibattito tra opposte visioni
104
capitolo quarto
e contribuire alla maturità intellettuale. Si vuole pensare a questo sistema con particolare attenzione alla flessibilità e aggiornabilità per essere facilmente adattabile ai cambiamenti.
Accessibilità Strettamente connessa alla facilità d'uso, l'accessibilità risulta essere l’obiettivo della comunicazione, l’intenzione è quella di far interagire il contenuto librario con il target, riuscire a rendere evidenti le potenzialità al fine migliorare la percezione della biblioteca. Ma non è solo un requisito tecnico, c'è la consapevolezza di rendere un servizio il più aperto e fruibile possibile, un necessario tassello di democrazia al fine di creare un dialogo costruttivo con tutti gli attori dello scenario.
Tipologie di intervento Il progetto si è applicato a quattro tipologie di intervento, che sono: la creazione della segnaletica (interna ed esterna alla biblioteca); la traduzione della catalogazione, per la segnaletica a scaffale; la creazione del logo; il rifacimento della brochure e della modulistica secondo la nuova identità. Per comodità di trattazione verranno illustrati in maniera separata, ma in realtà hanno avuto una genesi comune e sono stati sviluppati a volte parallelamente, altre volte in modo autonomo. Non è possibile rintracciare in che modo la progettazione di un aspetto abbia influenzato gli altri, è stato un lavoro unico a determinare le varie scelte. Nel complesso si è trattato di un progetto che consapevole dell'analisi svolta e dei concept scelti ha elaborato delle soluzioni coerenti con gli obiettivi, ma è stato anche fortemente influenzato dagli aspetti innovativi che ha introdotto.
concept ma
n
desig
cine
ra
pittu ra
itettu
arch
contaminazione fra argomenti e contenuti che si intersecano
molteplicitĂ & accessibilitĂ apertura delle barriere di comunicazione per consentire agli utenti di sfruttare al massimo i servizi offerti dalla biblioteca
integrazione fra servizi reali e virtuali e segnaletica
fase di progetto
105
4.2 progetto della segnaletica Si può affermare che il lavoro per la creazione della segnaletica sia stato, dal punto di vista progettuale, il più oneroso in termini di tempo. Come già emerso dallo studio del target, non è giustificabile l'adozione della traduzione inglese nella segnaletica. Agli studenti erasmus o di altri progetti internazionali che giungono alle facoltà di Architettura è richiesta una conoscenza di base dell'italiano e non sono previsti corsi di laurea tenuti esclusivamente in lingua. Comunque, al fine di fornire anche a questi delle indicazioni di base, è prevista la realizzazione di una brochure in lingua inglese. Alla base della progettazione della segnaletica c'è la scelta consapevole di non andare ad utilizzare supporti ad hoc, motivata dalle considerazioni seguite all'analisi degli spazi e flussi della BCA. Gli ambienti già fortemente carichi di elementi architettonici mal avrebbero sopportato l'introduzione di informazioni poste su un livello altro. Inoltre l'individuazione degli spazi è praticamente immediata nel momento in cui l'utente si ritrova all'interno della biblioteca. Quindi nella biblioteca tutti i segnali sono stati progettati per essere applicati su vari tipi di materiali (cemento, intonaco, metallo e vetro) tramite adesivi vinilici, in particolare è stato individuato il prodotto Scotchcal™ 8150 della 3M come possibile soluzione. Si tratta degli stessi adesivi usati per le campagne pubblicitarie sui mezzi pubblici, garantiti per 7 anni anche all'esterno sono applicabili senza particolari tecnologie e sono facilmente rimovibili nel caso di modifiche o aggiornamenti. Gli unici supporti che sono stati utilizzati riguardano la segnaletica degli scaffali, le cartelline porta avvisi, le etichette del riordino e l'insegna. Queste tipologie sono descritte a parte nei successivi paragrafi. A seguito della progettazione della segnaletica interna si è creduto necessario affrontare il medesi-
106
capitolo quarto
mo discordo per la sede universitaria in cui la biblioteca è inserita. Il Castello del Valentino non presenta un sistema unico si segnaletica, ma si sovrappongono una gamma eterogenea di supporti e informazioni, del tutto slegati tra loro: il bar è affiancato sempre dal logo del Politecnico, le aule possono essere indicate da supporti metallici o di plastica, ognuno con forme, colori e font diversi. Per questo, consapevoli della necessità di avere un sistema esterno che supportasse quello interno, è stato deciso di creare una segnaletica provvisoria, in attesa di uniformare tutta la comunicazione, che indichi l'entrata alla biblioteca. In entrambi i casi si sono tenuti in conto delle regole per stabilire l'altezza minima dei caratteri in relazione alla distanza alla quale devono essere letti.
La segnaletica interna Il primo passo affrontato è stata la compilazione di un elenco che riportasse tutte le informazioni che la BCA attualmente offre in maniera più o meno efficace. Completato con le informazioni mancanti è stato suddiviso per tipologie di segnaletica, tra identificativa, informativa e direzionale, in modo tale da trovare una collocazione logica e coerente con ognuna di esse. Riportate le varie possibilità sono state operate delle scelte in base a considerazioni pratiche, come la facilità di lettura, la durabilità nel tempo e l'inserimento in relazione agli altri segnali. Caratteristica di questo sistema è l'assoluta mancanza di icone e segnali come le frecce, sempre in relazione all'intenzione di non generare nuovi elementi di disturbo negli ambienti. A sostituzione delle frecce si è preferito un filetto che sovrasta tutti i segnali, in modo da creare un elemento iconico ripetuto e declinato in tutta la biblioteca, la direzione segue il filetto che si interrompe alla fine del supporto o a un angolo. Questo espediente non intralcia la fruizione della biblioteca, non è invasivo ma preferisce suggerire all'utente l'ovvietà degli spazi.
Gli scaffali come detto hanno necessità di un supporto, che rivolto verso il corridoio, informi del range di catalogazione. Si è pensato di installare tramite delle viti imbullonate alla struttura degli scaffali, dei porta-avvisi trasparenti in plexiglass di formato A3, già esistenti in commercio. I vantaggi di questa soluzione sono tutti rivolti alla flessibilità: i cartelli possono essere aggiornati direttamente dal personale stampando semplicemente un nuovo foglio. Allo stesso modo, anche quei segnali come avvisi e indicazioni temporanee, trovano spazio su questo supporto in formato A4 orizzontale posizionato su alcuni scaffali. Anche alle entrate è necessario rendere visibili variazioni temporanee di orari e altre informazioni di carattere generale, quindi l'applicazione dei porta-avvisi in formato A4 verticale avviene mediante biadesivo o colle trasparenti direttamente sul vetro. Di estrema flessibilità devono anche essere le indicazioni del riordino dei libri. Accade che periodicamente gli scaffali vengano riordinati completamente dal personale che ne indica la data con foglietti di carta appesi con del nastro adesivo. È una tipologia di informazione che non interessa gli studenti e che per questo deve essere poco visibile e facilmente aggiornabile sia come contenuto che come posizione. Il progetto prevede l'adozione di particolari etichette trasparenti e magnetiche (già in commercio) che possano essere collocate sui bordi dei ripiani metallici, tolte e spostate a seconda delle necessità del personale della biblioteca e dei borsisti.
La segnaletica esterna La progettazione dei segnali direzionali nel Castello del Valentino ha seguito le stesse fasi della segnaletica interna. Lo studio dei percorsi possibili e degli edifici ha permesso l'individuazione dei punti critici in cui collocare i segnali. Come precedentemente accennato, qui ci si è scontrati con la
presenza di discutibili sistemi di segnaletica, ma anche con il dover immaginare come degli elementi provvisori sarebbero stati percepiti dagli utenti. In particolare totem o altre tipologie di supporti ancorati a terra, sopratutto in prossimità dell'entrata veicolare, in una posizione di grande visibilità, sarebbero facilmente diventati oggetto di "attacchinaggio" più o meno coerente con le attività universitarie. Quindi per necessità pratiche e per rafforzare la dignità di questi segnali è stato preferito il fissaggio a muro. Gli elementi grafici sviluppati per la segnaletica interna sono stati applicati con leggere variazioni delle proporzioni a favore del filetto che anche in questo caso è l'elemento direzionale del segnale. Per agevolare la comprensione della direzione, certamente meno immediata dei sistemi con frecce, è previsto che il filetto si pieghi seguendo l'angolo, suggerendo l'entrata o la direzione. La scelta del supporto è ricaduta su lastre da 4 e 8mm di plexiglass tenute assieme dalle stesse viti che le fissano alla parete, i grafismi sono sempre applicati con prespaziati vinilici. Il pannello di base ha dimensioni pari a quelle dell'elemento architettonico più piccolo, quindi è collocabile in qualsiasi posizione all'interno della sede. I colori e il carattere utilizzati sono i medesimi della segnaletica interna, mentre il pannello di base è in plexiglass opalino, che attenua la parete di sfondo e permette la leggibilità delle scritte e il filetto in plexiglass colorato opaco. L'insegna, posta sotto il portico dell'entrata principale, vuole essere un punto di riferimento permanente nell'identità della biblioteca. La posizione è un compromesso per ottenere la massima visibilità da tutte le vie d'accesso, ostacolata dalle colonne e dagli ombrelloni estivi del cortile. Le lettere che compongono il logo sono in alluminio anodizzato di 10 cm di spessore, a fronte di un corpo massimo di 50 cm. L'installazione prevede la realizzazione di
fase di progetto
107
un supporto in pvc fissato al muro con delle viti e la successiva applicazione delle lettere in alluminio fissate, a loro volta, in testa da delle viti più piccole.
Tipografia e colori Individuate le posizioni in cui collocare i segnali si è affrontato la scelta degli elementi grafici di base, cioè la tipografia e i colori, che avrebbero contraddistinto la segnaletica e l'intero progetto. I caratteri tipografici di un segnale devono rispondere prima di tutto alla leggibilità, la grandezza deve essere proporzionata alla distanza a cui il segnale deve essere letto e deve essere visibile anche se letto velocemente. I caratteri lineari senza grazie sono quelli che maggiormente vengono impiegati, e si deve prestare particolare attenzione alle proporzioni tra bianco ottico e il corpo. Il carattere Mr. Eaves con il suo taglio geometrico e chiarezza delle forme è risultato perfetto per il progetto. Questo font è stato disegnato nel 2009 da Zuzana Licko in ripresa al Mrs. Eaves, un graziato del '96, la famiglia così composta è stata utilizzata per la particolare varietà di pesi e soluzioni. L'individuazione del colore ha tenuto conto delle cromie degli arredi e delle indicazioni date dal manuale dell'immagine coordinata del Politecnico confermando la scelta del blu PANTONE 288 CVP già utilizzato per gran parte della comunicazione dell'Ateneo. Attenzione speciale è stata dedicata alla segnaletica esterna, dove è stata verificata la leggibilità con la realizzazione di un modello reale del segnale. La prova ha confermato la buona leggibilità.
108
capitolo quarto
segnaletica: elementi basici tipografia
mr. eaves modern bold altre versioni della stessa famiglia:
caratteristiche specifiche:
Aa Aa Aa Aa Aa
· lineare: è preferibile ai caratteri graziati per quanto riguarda la leggibilità della segnaletica
reg
reg italic
bold italic
heavy
heavy italic
· taglio geometrico: è in relazione alla architettura stessa dell'edificio
possibili alternative:
futura
avenir
avantgarde
la scelta di Mr. Eaves rispetto a questi caratteri è stata fatta per la versatilità, data dalla presenza di una versione graziata, e con una sobria personalità
· personalità: lo rende distinguibile dagli altri e dà riconoscibilità alla segnaletica · versatilità: la famiglia estesa rende possibile l'utilizzo in applicazione varie come i prodotti cartacei
colore pantone 288 C · è il colore istituzionale del Politecnico di torino · si accosta al mobilio già presente in biblioteca · dà alla segnaletica una buona leggibilità
indicazione direzionale
registrazione prestito
· esempi di utilizzo
tesi
· viene data dall'orientamento dei filetti invece che da frecce · dà personalità alla segnaletica · i filetti hanno una funzione sia decorativa che d'immagine · funziona bene in spazi semplici come la bca · per un sistema di segnaletica sobrio, libero dai pittogrammi
registrazione prestito
fase di progetto
109
segnaletica - posizionamento
SEGNALE
DESCRIZIONE
1. Biblioteca Centrale di Architettura direzionale; plexiglass e adesivo
110
2. Insegna
identificativo; metallico
3. Orario e avvisi
informativo; adesivo applicato dall'interno
4. Entrata/Uscita
informativo; adesivo sulla barra in metallo
5. Registrazione/Prestito
informativo; adesivo sul bancone
6. Catalogo/Scanner
informativo e identificativo; informazioni a monitor
capitolo quarto
SEGNALE
DESCRIZIONE
7. Tag piano terra
informativo; adesivo su parete metallica
8. Armadietti
direzionale; adesivo su colonna in cemento
9. Range armadietti
identificativo; adesivo su parete metallica
10. WC - colonna
direzionale; adesivo su colonna in cemento
11. WC - trave
identificativo; adesivo su trave metallica
12. Tag a muro
informativo; adesivo su parete
13. Tavolo riservato ai borsisti
informativo; adesivo su tavoli
14. Riviste
identificativo; adesivo su colonna
15. Fotocopie
identificativo; adesivo su trave in metallo
16. Tesi
direzionale; adesivo su colonna in cemento
17. Archivi - Sala conferenze - Uffici
direzionale; adesivo su parete
18. Accesso consentito al solo personale autorizzato
informativo; adesivo su parete metallica
19. Uscita di sicurezza - non aprire
informativo; adesivo su vetro esterno
fase di progetto
111
SEGNALE
20. Regole fotocopie
identificativo; adesivo su porta
* WC - porta
identificativo; adesivo su porta
* Riviste - Ultimi numeri
identificativo; adesivo su ReBoardÂŽ
* Elenco riviste
identificativo; adesivo su metallo
* Range di classificazione
informativo; supporto A3 in plexiglass
* Capolettera
identificativo; adesivo su parallelepipedo in cartone
* Riordino
informativo; carta con supporto plastico
* Avvisi e regole
informativo; supporto A4 in plexiglass
*
112
DESCRIZIONE
Gli asterischi si riferiscono a quei segnali che si ripetono piĂš volte e che per le dimensioni ridotte della pianta non sono presenti. Verranno visualizzati nelle pagine seguenti, relative alla localizzazione dei segnali.
capitolo quarto
1. Biblioteca Centrale di Architettura
fase di progetto
113
2. Insegna 3. Orari e avvisi
114
capitolo quarto
2. Insegna
3. Orari e avvisi
fase di progetto
115
4. Entrata/Uscita 5. Registrazione/Prestito 7. Tag piano terra
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capitolo quarto
6. Catalogo 8. Armadietti 9. Range armadietti 10. WC - colonna
fase di progetto
117
9. Range armadietti 11. WC - trave 18. Accesso consentito al solo personale autorizzato 19. Uscita di sicurezza
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capitolo quarto
14. Riviste * Riviste - ultimi numeri
Elenco riviste
* Capolettera
fase di progetto
119
Range di classificazione
* Range di classificazione
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capitolo quarto
10. WC - colonna 12. Tag a muro 15. Fotocopie 16. Tesi 20. Regole fotocopie
fase di progetto
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6. Catalogo/Scanner 13. Tavolo riservato ai borsisti
17. Archivi - Sala conferenze - Uffici 19. Uscita di sicurezza - Non aprire
122
capitolo quarto
4.3 comunicare gli scaffali
catalogazione dei libri presenti nello scaffale. In aggiunta al codice, che l'utente non Il progetto non ha solo riorganizzato delle interpreta nel suo significato, si è voluto informazioni, per così dire "standard" come aggiungere un sistema innovativo che ora sono quelle della segnaletica, ma si è proposto verrà illustrato. di alzare il livello della comunicazione Sistemi a tag facendo interagire il cuore della biblioteca, Al fine di evitare l’autoreferenzialità, che cioè i libri, con gli utenti. porta all’isolamento della biblioteca, si è Gli scaffali delle riviste e delle tesi preso a riferimento un soggetto che ha I primi scaffali che si incontrano nella risposto in maniera esaustiva alle stesse biblioteca sono quelli "bassi" che ospitano problematiche relative all’organizzazione e gli ultimi numeri delle riviste di settore. alla comunicazione dei contenuti: il web. La crescita esponenziale delle informazioni L'unica informazione che devono riportare è il titolo delle riviste in prossimità della su internet ha richiesto un sistema di sua collocazione, attualmente stampati indicizzazione dei contenuti multimediali, su etichette posti sul bordo dei ripiani. che fossero url, video, immagini o notizie. Il progetto prevede l'uniformazione agli Questo problema è stato superato, almeno elementi grafici di base (colore, tipografia in parte, dall'utilizzo di tag. Tralasciando i e filetto) con la grandezza del carattere significati nei linguaggi simili all’HTML, in stabilita in relazione allo spazio necessario generale in ambito informatico i tag vanno a per scrivere il titolo più lungo. Inoltre, per identificare quelle parole chiave associate a evitare che i titoli sui ripiani più bassi non delle informazioni. L'operazione di tagging non fornisce siano leggibili, tutti i titoli sono trasferiti sul piano alto dello scaffale e organizati secondo informazioni di tipo semantico e spesso avviene secondo criteri di scelta personali ipotetiche colonne. Sullo scaffale che percorre tutto il muro creando incongruenze, ad esempio il tag di destra della biblioteca sono collocati gli <apple> può riferirsi al frutto ma anche archivi delle riviste in ordine alfabetico all'azienda informatica Apple Inc., alla casa dall'estremo di destra. Qui, data la minor discografica Apple Rec. dei Beatles o ancora affluenza e i frequenti spostamenti sono alla "grande mela" simbolo di New York. I sistemi di tagging sono diventati famosi indicate sono l'iniziale del titolo stampata su un parallelepipedo di cartone che simula un grazie a siti come delicious.com, un social bookmarking che permette di salvare i propri libro posto a dividere due iniziali diverse. Lo stesso sistema è previsto venga sfruttato siti preferiti associandoli a più parole chiave anche per le tesi, organizzate a differenza e a flickr.com, un social di condivisione di fotografie dove si "taggano" i soggetti degli delle riviste in ordine numerico. scatti. Oggi i tag sono presenti un po' ovunque Gli scaffali dei libri con leggere sfumature di significato, dai post Sugli scaffali dei libri sono riportate due di facebook ai label di Gmail e nei blog. Proprio in questa particolare tipologia tipologie di informazione diverse, la prima è riservata al personale della biblioteca, e sono di siti, dove le informazioni con il passare le date del riordino dei ripiani, in quanto del tempo si sovrappongono, gli archivi periodicamente vengono controllate le cronologici da soli non sono sufficienti a collocazioni. La seconda è un'informazione catalogare i post pubblicati, mentre i tag rivolta agli utenti, è indicato il range di organizzano delle raccolte per argomento,
fase di progetto
123
124
capitolo quarto
Ar
a
a nic Illu
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Verso un sistema a rete aperta I sistemi a tag di internet sono l'evidenza di un sistema il cui funzionamento è molto diverso dall'attuale fruizione della BCA ma che potrebbe essere facilmente adottato. A una necessità, come potrebbe essere un approfondimento sul fotografo John Loengard, si introducono nei campi della ricerca le parole chiave particolari come ad esempio il nome del fotografo, la ricerca ci restituisce i risultati connesi con la parola cercata, ovvero i libri eventualmente scritti da Loengard, biografie, saggi sulla fotografia e via dicendo. L'unica indicazione che la ricerca comunica per reperire il volume scelto, è il codice di catalogazione come 77.044 per il libro "Life: grandi fotografi, John Loengard", entrati nello spazio fisico della biblioteca si deve comprendere l'ordine progressivo della catalogazione e individuato lo scaffale che riporta il range "77.04 acq 792.036 mol", si cerca il libro sui ripiani. Il sistema così funzionante non agevola la ricerca fisica del libro e lascia all'utente tutto il peso della ricerca sul catalogo online, per capire quali parole chiave inserire e come affinare i risultati. Schematizzando il processo questo risulta lineare e finito dove tutte le scelte sono a carico dell'utente.
ti
Se si introducesse la novità dei tag associati agli argomenti custoditi sui ripiani, insieme al codice tradizionale il sistema subirebbe un'implementazione notevole. Nello spazio fisico della biblioteca si creerebbero dei collegamenti tra gli argomenti, suggerendo una ricerca più simile a quella dei network che si strutturano in passaggi tra un link e un altro. Il sistema diventerebbe aperto rendendo evidenti i contenuti, strutturato in una rete potenzialmente infinita.
Ca
mostrando tutte le informazioni catalogate sotto la stessa parola. A seconda del numero di volte che sono stati utilizzati i tag si possono generare delle tag cloud, delle infografiche così chiamate perchè nelle prime applicazioni si presentavano sotto forma di insiemi disordinati che ricordavano le nuvole. Le tag cloud sono molto utilizzate perché richiamano l'attenzione e spesso sono interattive, ne esistono una vasta gamma di tipologie diverse, ma il funzionamento rimane invariato, i tag con il maggior numero di utilizzi sono rappresentati graficamente in maniera più evidente (con la grandezza del carattere o la saturazione del colore) rispetto a chi compare di meno.
sistema tradizionale:
sistema a tags:
lineare e finito
rete aperta
Taggare la BCA La BCA, a differenza del web, cataloga il contenuto secondo regole precise analizzate precedentemente ma le comunica male. In particolare non rende esplicito il significato di questa catalogazione e le relazioni esistenti con lo spazio. Taggare la biblioteca è l'operazione che è stata effettuata per creare quel sistema aperto sopra descritto. Compilato un registro di tutti i cartelli riportanti i range di catalogazione, appesi agli scaffali, sono state affrontate delle prove per tradurre in tag i codici facendo riferimento alle indicazioni date dal consorzio per la gestione dell'UDC12. Verificata la fattibilità del processo è stato necessario accedere, tramite il personale della biblioteca, al sistema Aleph 500 per avere tutti i libri collocati negli scaffali e quindi introdurre la variabile della quantità ai tag trovati. Organizzati graficamente i dati, sono stati realizzati alcuni cartelli di prova.
comunicare gli scaffali Un sistema di visualizzazione per dare delle informazioni sul contenuto di ogni scaffale. La dimensione del filetto e del carattere suddividono le categorie dalle sottocategorie L'opacità indica la quantità di libri per ogni categoria esempio: scaffale con il range UDC
749.03 seg a 75.034 (ferrari) laz · rapporto quantità - opacità categoria principale
· 7 arte · 74 disegno, arti applicate · 749 mobiliario artistico, illuminazione · 75 pittura · 75.01 estetica e teoria della pittura · 75.02 tecniche di artigianato ·75.03 fasi e periodi della pittura, stili e influenze
100% - 40% sottocategoria 1
a b w x y
z
a = 57% - 100% b = 43% - 90% sottocategoria 2 x= 69% - 100% w = 19% - 50% y= 13% - 40% z = 100% - 100%
l'indicazione viene posizionata con un supporto ad hoc in testa o nella laterale degli scaffali, a seconda della tipologia, insieme alla colocazione udc.
<
< da 728.6 (469) a 73.036
ARTE pittura estetica e teoria della pittura
ARTE arti applicate / disegno
architettura
mobiliario artistico / illuminazione
costruzioni residenziali
arti plastich e
tecniche
fase di progetto
125
4.4 creazione del logo Al fine completare gli elementi che costituiscono la nuova identità visiva della biblioteca, è stato creato un logo che fosse la sintesi del progetto. In accordo con l'uso del Sistema bibliotecario politecnico, il logo presenta l'acronimo BCA e affianco la versione estesa in parole. La costruzione ripresenta quelle proporzioni e distanze già individuate nella segnaletica. Si è deciso di comporre il logo con il solo uso della tipografia, senza creare marchi da aggiungere al logotipo. Le biblioteche universitarie che sono state osservate, nella maggioranza dei casi osservati, adottano la stessa grafica dell'ateneo di riferimento senza aggiungere particolati loghi. Questo perché la progettazione avviene contestualmente a priori, rafforzando un'unica identità universitaria, senza creare sovrapposizioni. In questo caso di progettazione a posteriori si è voluto seguire il più possibile le indicazioni del manuale d'uso del logo del Politecnico, che vincola fortemente gli usi di altri loghi. Quindi i due loghi non compariranno mai affiancati a creare un unico marchio, se presente il logo del Politecnico la scritta "BCA - Biblioteca Centrale di Architettura" seguirà le indicazioni generali di posizionamento, grandezza e font.
4.5 stampati Brochure In sostituzione alle rare copie attuali è stato previsto l'uso di un pieghevole che andasse a integrare la comunicazione della biblioteca. La presenza di una versione in inglese per quella piccola, ma comunque importante, fetta di studenti stranieri andrebbe a sopperire alla mancanza della traduzione per la segnaletica della biblioteca. Gli elementi grafici sono rimasti coerenti con quanto stabilito fin qui, mostrando il logo della BCA, la tipografia, i colori e i filetti
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capitolo quarto
che sono diventati l'elemento ricorrente in tutto il progetto. Oltre a informazioni di base, come orari e contatti, si sono riorganizzate quelle relative al prestito, mettendo in evidenza le modalità esistenti e le differenze tra le etichette. Il nuovo sistema di fruizione a tag è qui riportato a evidenziare il contenuto della biblioteca e la disposizione interna degli scaffali. Queste brochure sono pensate per facilitare l'esperienza all'interno della biblioteca, ma allo stesso tempo sono il canale che attirerà l'attenzione degli studenti anche in altri luoghi. Un semplice espositore collocato presso le segreterie (quella del Castello, dell'Alenia e la Centrale) o luoghi di maggior passaggio come bar e corridoi aumenteranno la percentuale di studenti raggiunti dalla comunicazione e di conseguenza il numero di accessi alla biblioteca.
Moduli cartacei La BCA necessita anche di alcuni moduli cartacei per il prestito, le richieste di accesso agli archivi e malleverie varie. Questi, come gli avvisi, per la necessità di autoproduzione del personale sono in formato standard A4 e ridefiniti secondo le ormai consuete regole dell'identità visiva. Sono stati anche riorganizzati i campi del modulo di registrazione, tenendo conto di come vengono allegati al tesserino di riconoscimento del Politecnico.
creazione del logo
BCA BCA
biblioteca centrale di architettura
biblioteca centrale di architettura
Costruzione del logo
7mm dimensione minima
Versione a colori
BCA
biblioteca centrale di architettura
Versione su sfondo al 50%
BCA
pantone black C 100 %
Versione su sfondo pieno
biblioteca centrale di architettura
BCA
biblioteca centrale di architettura
Versione negativa
Versione positiva
BCA
pantone 288 C
biblioteca centrale di architettura
BCA
biblioteca centrale di architettura
fase di progetto
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4.6 bca ibrida Il progetto ha interagito fortemente con il mondo informatico: dall'analisi del portale web, all'ispirazione del sistema a tag. Inoltre durante il suo sviluppo sono stati presi contatti con il centro dei Servizi Informatici per le Biblioteche per verificare la possibilità di implementare alcuni servizi.
Monitor nella BCA Al fine di rendere più agevole la fruizione dei servizi, si vogliono apportare alcune modifiche facilmente attuabili ai computer presenti nella biblioteca. In particolare non si vede la necessità di dover accedere alla pagina della ricerca on-line e dello scanner, inserendo la propria matricola e password. Nessun altro servizio è possibile da queste postazioni, quindi sarebbe logico eliminare il passaggio, non complicato ma fastidioso da effettuare ad ogni accesso. Inoltre per identificare il servizio, già di per sè visibile, è consigliabile creare uno screen saver che riporti semplicemente le scritte "Catalogo" o "Scanner".
Software generanti tag cloud La creazione delle tag cloud in testa agli scaffali è stata fatta contando manualmente le quantità dei codici su Aleph. Quando il progetto dovrà passare in una fase esecutiva è stata già verificata la possibilità di creare un software che all'inserimento di un nuovo libro nel catalogo automaticamente "scomponga" il codice di catalogazione in tag e ne aggiorni il numero. Nel corso di un anno le nuove acquisizioni non vanno a incidere in modo significativo sulle percentuali che regolano la saturazione dei colori delle tag cloud. Quindi le modifiche ai segnali sarebbero limitate al solo aggiornamento del range di catalogazione per il naturale spostamento dei libri. In qualsiasi caso le correzioni ai segnali risultano facilitate dall'uso dei porta avvisi.
128
capitolo quarto
Spazio virtuale e spazio fisico La ricerca sul web, come già detto, restituisce solamente le informazioni del libro senza nessun rapporto con lo spazio fisico. Pur non avendo possibilità di modificare l'intero impianto del sistema automatizzato per la ricerca, comune a tutto il Politecnico, si vogliono indicare possibili integrazioni tra questi due spazi, in quanto concettualmente non in antitesi tra loro. Nel portale della ricerca della Seattle Public Library (e molte altre), è possibile individuare la collocazione del libro cercato attraverso l'opzione shelf map che evidenzia sulla mappa della biblioteca lo scaffale su cui è riposto. La stessa tecnologia potrebbe essere applicata alla BCA, si tratterebbe di creare un software in cui il personale indica la collocazione del libro e un'interfaccia che mostri il risultato su una mappa semplificata. Tale interfaccia potrebbe visualizzare contemporaneamente i tag dello scaffale creando svariate possibilità di interazione. Come si può notare le potenzialità di questo sistema sono molteplici, ma occorrono competenze che sconfinano in ambiti che questo progetto ora non può affrontare.
localizzazione web
Esempio di scheda libro nel catalogo online Dopo aver selezionato tra i records il libro, compare una pagina di informazioni simile a questa. Il link della Biblioteca Centrale di Architettura fornisce altre informazioni, relative alla prestabilitĂ e localizzazione dello scaffale.
Esempio di scheda informativa la mappa è interattiva: oltre ad evidenziare lo scaffale è possibile scorrere il mouse sopra gli altri per visualizzare affianco gli argomenti contenuti.
fase di progetto
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specifiche tecniche segnaletica esterna 路1a , 1d vista frontale
Corpo carattere: 25 mm Plexiglass e adesivo vinilico
vista laterale 140
10 23
230
233
30
15
390
12
300 mm
muro
1. biblioteca centrale di architettura
vista dall'alto 320
4
45
muro
8
250
25
路1b, 1c vista frontale
12
muro
230
200
60
30
320
vista laterale
150
vista dall'alto muro 100
dettaglio
50
I segnali 1c e 1d sono di uguali tipologia ma segnalano direzioni opposte.
0
130
capitolo quarto
350 mm
schema di montaggio 100
lettera in a.a supporto in pvc
muro
muro
300 vite di fissaggio
250
3a. orari e avvisi Logo e orari in adesivo vinilico applicati dall'interno del vetro. 200
150 orario dâ&#x20AC;&#x2122;apertura p a venerdĂŹ da lunedĂŹ al 0 8.30 - 18.00 sabato 8.30 - 13.00 0
100
50
0
fase di progetto
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2b. orari e avvisi Segna, oltre all'orario di apertura e avvisi, l'entrata per gli archivi, sala conferenza e uffici.
300
Dettaglio porta-avvisi In plexiglass trasparente, viene fissato dall'interno della portavetrata tramite biadesivo.
300 mm 220
250 4. entrata/uscita corpo carattere: 27 mm altezza piede: 900 mm adesivo bianco su metallo
200
archivi sala conferenze orario dâ&#x20AC;&#x2122;apertura
150
da lunedĂŹ al venerdĂŹ 8.30 - 18.00 sabato 8.30 - 13.00
100
50
0
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capitolo quarto
angolo di posizionamento : 53°
segnaletica interna tutti i segnali interni sono adesivi vinilici tranne dove specificato. construzione interna - esempio:
300mm
11. wc - porta corpo carattere: 24 mm altezza piede: 1650 mm adesivo applicato alla porta
10. wc - colonna
10. wc - colonna
10. wc - colonna
8. armadietti
16. tesi
corpo carattere: 34 mm altezza piede: 2000 mm adesivo su colonna 250
200
150
100
50
0
fase di progetto
133
5. registrazione/prestito corpo carattere: 80 mm altezza piede: 100 mm adesivo applicato sulla curva del bancone
posizionamento - vista dall'alto registrazione
prestito
300 mm 14. riviste corpo carattere: 34 mm altezza piede: 2000 mm adesivo su colonna 250
15. fotocopie
9. range armadietti 200
corpo carattere: 24 mm altezza piede: 1360 mm adesivo su metallo
1 - 45 150
100
50
0
134
capitolo quarto
corpo carattere: 34 mm altezza piede: 1900 mm adesivo applicato nel sottoscala
riordinato il supporto calamitato, con tasca, da fissare ai ripiani degli scaffali.
scaffale
25
tasca in plastica trasparente
101
calamita
300mm
250 17. archivi, sala conferenze, uffici corpo carattere: 34 mm altezza piede: 1400 mm adesivo su parete
19 . archivi, sala conferenze, uffici corpo carattere: 34 mm altezza piede: 1060 mm adesivo su vetro interno 200
archivi sala conferenze
150
100
50
0
fase di progetto
135
290
capolettera corpo carattere: 30 mm inserito come un libro nello scaffale delle riviste
60
280
300 mm
wc - trave corpo carattere: 34 mm altezza piede: 2000 mm adesivo applicato alla trave
250
18. accesso consentito al solo personale autorizzato corpo carattere: 22 mm altezza piede: 1500 mm adesivo sulla porta
200
20. regole fotocopie corpo carattere: 12 mm adesivo applicato sul piano dâ&#x20AC;&#x2122;appogio del tavolo 200
150
100
50
0
136
capitolo quarto
range di catalogazione
pannello avvisi
420
220
spessore: 5 mm
300
300 elenco riviste corpo carattere: 11 mm adesivo fissato sul piano dâ&#x20AC;&#x2122;appoggio dello scaffale
300mm
range classificazione avvisi e regole
250
200 tavolo riservato ai borsisiti
100
corpo carattere: 12 mm adesivo applicato sul piano dâ&#x20AC;&#x2122;appogio del tavolo
riviste - ultimi numeri corpo carattere: 24 / 11 mm altezza piede: 1030 mm porta avvisi tipo ghost in testa allo scaffale
150
100
50
0
fase di progetto
137
tag a muro entrata: corpo carattere principale: 18 mm altezza piede: 1000 mm
scala 2: grandezza carattere principale: 32mm altezza piede: 1400 mm alineamento invertito
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capitolo quarto
scala 1: corpo carattere principale: 32 mm altezza piede: 1400 mm
stampati
brochure e moduli: registrazione, malleveria, prestito straordinario e accesso.
fase di progetto
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note
studio preliminare 1. M. Muscogiuri, Biblioteche. Architettura e progetto, cit. p. 19. 2. On-line Public Access Catalogue: è un sistema nato agli inizi degli anni ’80 per raccogliere i cataloghi in formati elettronici che potessero essere condivisi tramite reti intranet, opportunamente standardizzata la consultazione venne poi messo sul web. 3. International Standard Book Number è un numero che identifica a livello internazionale in modo univoco e duraturo un titolo o una edizione di un titolo di un determinato editore. 4. Dati dal sito piazzaffari.info. 5. Il Sole 24 Ore del 21/7/2010 e altre testate. 6. I codice a barra oggi si ritrovano praticamente su ogni prodotto in commercio, da alcuni anni sono affiancati da altre tipologie differenti come il codice QR. 7. Il termine Library 2.0 fu coniato da Michael Casey (diretore delle tecnologie informatiche presso la Gwinnett County Public Library di Atlanta) nel suo blog LibraryCrunch. In collaborazione con Laura Savastinuk, ha scritto il libro Library 2.0 : a guide to participatory library service, Libraries Unlimited, 2007.
casi studio Le immagini di questo capitolo sono state rilasciate sotto licenza Creative Commons e distribuite da flikr.com. In altri casi sono prive di copyright e recuperate da segd.org o dagli stessi siti degli studi di progettazione citati. Le foto della Sala Borsa, Unimib e della BCA sono state scattate dagli stessi autori.
sistemi, spazi e utenza bca 8. Dati BCA 9. Dati su http://anagrafe.miur.it, su 5972 iscritti alle facoltà di Architettura all'a.a. 2009/'10, 450 (ovvero il 7,5% del totale), risultano stranieri. fase di progetto 10. H. Faulkner-Brown, architetto consulente per le biblioteche e membro dell'IFLA, pronuncio i "dieci comandamenti" (per cui gli edifici delle biblioteche devono essere: flessibili, compatti, accessibili, ampliabili, variati, organizzati, confortevoli, costanti, sicuri ed economici) in occasione dell'IFLA Library Building Seminary a Brema nel 1977. 11. M. Muscogiuri, Biblioteche. Architettura e progetto, riferimento alle p. 81-93. 12. UDC Consortium: http://www.udcc.org.
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bibliografia
aspetti generali M. MUSCOGIURI, Biblioteche. Architettura e progetto. Maggioli Editore, Dogana 2009. C. MELANI e F. PALARETI, Architettura della biblioteca e identità universitaria. Atti del convegno (Firenze, 28-29 settembre 2006). Sylvestre Bonnard, Milano 2007. I. MORONI, Comunicare di più e meglio: l'esperienza di una biblioteca, in P. Capitani, M. Rotta, Comunicare diversa-mente. La comunicazione nella scuola, nell'università e nelle organizzazioni. CDROM, vol. 2, Garamond, Roma 2008. M. VIVARELLI, Retoriche dello spazio in "Biblioteche oggi", marzo 2010. M. VIVARELLI, Costruire ed abitare la biblioteca in "Biblioteche oggi", gennaio-febbraio 2009. M. SANTORO, Ripensare la CDU in "Biblioteche oggi", ottobre 1995. A. AILION, Everywhere is here. Tesi in Master of Architecture [Professional] at the University of the Witwatersrand, Johannesburg, South Africa, 2009. K. LATIMER e H.NIEGAARD, IFLA library building guidelines: developments & reflections. Monaco, Saur, 2007 ricerca storica S.ELIOT e J. ROSE, A companion to the history of the book. Wiley-Blackwell, 2009 L. CASSON, Biblioteche del mondo antico. Cremona. Edizioni Sylvestre Bonnard, Milano 2003 G. CAVALLO e R.CHARTIER (a cura di), Storia della letteratura. Editori Laterza, Bari 1995 segnaletica I. PELLICIOLI, La segnaletica per la biblioteca. Editrice Bibliografica, Milano 1990. D. GiBSON, The wayfinding handbook. Princeton Architectural Press, New York 2009. C. BERGER, Wayfinding, designing and implementing graphic navigational systems. Rotovision, 2009. M. DE MIRIBEL, La segnalétique en bibliothque. http://bbf.enssib.fr/consulter/15-miribel.pdf J. KUPERSMITH, Informational Graphics and Sign Systems as Library Instruction Media, in Drexel Library Quarterly 16 (http://escholarship.org/uc/item/86n117wm). UC Berkeley, 1980. A. HEDGE, Library signage, slides del corso tenute presso Cornell University Dept.DEA. SAN JOSE PUBLIC LIBRARY, Signage Design Guidelines. San Jose public library, 2009. A. BENEICKE, J. BIESEK e K. BRANDON, Wayfinding and Signage in Library Design. Libris Design Project (http://www.librisdesign.org/), 2003.
blogs e altro M. L. RETHLEFSEN, Tags Help Make Libraries Del.icio.us. Libraryjournal.com, 09/15/2007 (http:// www.libraryjournal.com/article/CA6476403.html) ENCYCLOPÆDIA BRITANNICA, britannica.com/EBchecked/topic/339421/library/. S. EDWARDS e M. FORTUNE, A Guide to RFID in Libraries. Book Industry Communication, 2008.
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ringraziamenti
Il progetto sviluppato nell'arco di un anno ha interessato molte persone a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, tra le altre vogliamo citare: il prof. Paolo Tamborrini per aver seguito costantemente i nostri progressi; il prof. Sergio Pace per la disponibilità e tutto il personale della BCA per la pazienza dimostrata durante le nostre incursioni in biblioteca; il prof. Pier Paolo Peruccio per le preziose indicazioni pre e post progetto; il prof. Maurizio Vivarelli a cui dobbiamo la gran parte delle fonti studiate e le suggestioni che hanno poi condizionato il progetto; la prof.sa Ilaria Moroni per l'entusiasmo e il tempo dedicatoci alla visita della Sede Centrale della Biblioteca di Ateneo presso l'Università degli Studi di Milano - Bicocca; dott. Paolo Tealdi per la consulenza informatica e i dati forniti; Denise Thiebat per i consigli e la consulenza ai testi. e tutti i nostri compagni e amici che hanno condiviso con noi questo percorso universitario. Agradecimentos especiais em português vão àqueles que, de longe, deram forças, pacientemente esperaram e desejaram que esse projeto ficasse pronto de uma vez. Obrigado. Devo tudo à vocês.
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