anno 3 n. 6 del Dicembre 2012
Comunità. Reg Tribunale di Trento n° 9/2010 di data 16/06/2010 Prop. e Direttore: Mario Magnani, Sede: Gruppo Consigliare Misto via Manci, 22 Direttore Responsabile: Claudio Rensi, n° 104150 - Stampa: Rotooffset Paganella, Trento
Cambiare mentalità, partecipando. Vi auguro prima di tutto un Buon Natale ed un sereno 2013. Momenti di pace, di riflessione, di recupero delle proprie energie. Per riprendere le nostre attività con forza e speranza, al di là delle difficoltà di questo momento. Per il terzo anno consecutivo le risorse a bilancio della Provincia di Trento calano, si scende a quota 4,5miliardi di euro. Sono lontani gli anni Ottanta, quando (ad esempio nella legislatura 1983-1988) le risorse finanziarie crescevano del 6,6% annuo (a valori reali, depurati dell’inflazione). Quindi anche i numeri dicono che dobbiamo cambiare mentalità, non si può più ragionare come si è fatto finora. Noi trentini non siamo gente da eccessi o lustrini, abbiamo imparato da chi ci ha preceduto cosa sono l’essenzialità, la modestia e la sobrietà. Anche perchè certamente non si possono sacrificare risorse al welfare, alla salute, al lavoro, alla casa. A quegli aspetti che chiaramente migliorano la nostra qualità di vita e cercano di attenuare le disuguaglianze. Nel recente passato l’entità
delle risorse della Provincia ci permettevano di essere meno attenti, facendo investimenti che hanno lasciato costi di gestione pesanti, incidendo molto sull’aumento delle spese correnti. Si sta aprendo una nuova stagione politica in Italia ed in Trentino. Dopo la parentesi delle misure straordinarie del governo tecnico
tocca di nuovo agli elettori stabilire la direzione da dare al nostro Paese. Stare a casa vuol dire delegare e non si cambia in questo modo la politica. Si cambia tornando alla normalità, dopo gli eccessi e gli scandali che hanno colpito molti gruppi istituzionali, anche nelle Regioni. In questi ultimi mesi molti cittadini hanno prima mostrato la
loro disillusione, poi fatto capire che la “fiammella” della partecipazione è comunque sempre accesa. Le elezioni di ottobre in Sicilia hanno fatto vedere come i cittadini rispondano con un disinteresse complessivo allo “sfarzo” della politica in un momento di crisi economica e sociale. Un’autocritica quindi anche per chi è nelle istituzioni: il modo di fare politica con i vertici staccati dalla base deve cambiare. Gli eccessi si manifestano quando il potere è troppo concentrato, si vedono dei cambiamenti quando aumentano confronto e partecipazione. Tra novembre e dicembre alle Primarie del centrosinistra hanno partecipato 3,1 milioni di persone. Nel 2005 le Primarie avevano avuto numeri maggiori: 4,3 milioni di votanti. Il dato certo è che quanto più le persone vengono coinvolte nelle decisioni, tanto più esce la coscienza civile e la passione per il bene comune. Accanto alle associazioni, alle modalità tradizionali, siamo sempre più interconnessi anche su In-
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ternet. Per questo sul sito www.associazionecomunita.tn.it, presentato sabato 24 novembre alla collettività, diamo la possibilità in un forum di partecipare e dire la propria su grandi tematiche come scuola e ricerca, salute, lavoro, casa, autonomia, economia, enti locali, cultura. Con un approccio diffuso e partecipativo alla vita sociale e politica: se un’idea viene portata avanti con delle argomentazioni convincenti, perchè non appoggiarla e promuoverla anche dove si decide? Internet rende più facile anche la rendicontazione di ogni euro di spesa pubblica. Anche per quanto riguarda la ricerca ad esempio. Il Trentino guidato da Dellai ha sempre avuto grande attenzione verso il campo della ricerca (si investe circa il 2,5% del Pil provinciale), ma i cittadini devono anche essere in grado di vedere chiaramente dove vanno i fondi e quali opportunità si creano. Molti cittadini ed imprese non conoscono bene i nostri centri di ricerca e si rivolgono altrove, dimenticando che qui potrebbero trovare delle risposte ai loro problemi. In questo contesto anche la competenza dell’Università a livello provinciale può essere d’aiuto. L’Europa dà indicazioni interessanti su quali saranno i nuovi lavori: la green economy, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nuove occupazioni nei settori socio-sanitari. Un aspetto ripreso anche dal ministro Elsa Fornero nella sua visita a Confindustria Trento il 19 novembre. Pensiamo solo alla domotica, alle nuove tecnologie per assistere
i non autosufficienti. Ma c’è sempre più l’esigenza anche del contatto umano con chi più ne ha bisogno. In questo campo l’istituzione di un fondo per la non autosufficienza, oltre ad assistere le famiglie in momenti di estrema difficoltà, darebbe modo di leggere e dare risposta ai nuovi bisogni nel campo dell’assistenza socio-sanitaria. Possono quindi nascere delle nuove iniziative imprenditoriali. Nel cambiare mentalità appunto c’è anche la coscienza che il lavoro non si cerca o si trova solamente, ma si deve anche creare, per sé e per altri. Il ruolo della Provincia non deve essere soltanto quello di bancomat per i contributi, ma deve creare anche la cultura del lavoro, della formazione e della capacità di produrre risorse. Produrre lavoro e ricchezza significa mantenere un buon livello di autonomia, che dipende dalle tasse pagate in Provincia. Nelle indicazioni di bilancio c’è anche un fondo da 19,5milioni di euro, alimentato da risorse europee, per l’imprenditoria giovanile. Come comunità trentina dovremmo stare più attenti alle opportunità che ci vengono da Bruxelles, possiamo trovare risorse mirate per i nostri bisogni principali. Ultimo stimolo ed autocritica sulla nostra comunità. Siamo ancora eccessivamente attaccati ai nostri campanili. Non lo sono più nemmeno i parroci, che devono stare sotto più campanili a gestire più parrocchie. La Regione favorisce la fusione tra Comuni, gli enti locali devono arrivare ad una semplificazione per continuare a fornire
servizi di qualità ai cittadini. Per questo mi auguro che il percorso di unione dei Comuni in atto in Alta Val di Non, nella Predaia ed in altre zone del Trentino possa non solo continuare, ma anche rafforzarsi. A proposito della Regione, il primo Statuto è del 1948, il secondo del 1972. Un Terzo Statuto sarebbe la necessaria evoluzione verso una Regione che sappia interpretare sempre di più la funzione di dialogo tra le due Province autonome, in particolare su temi quali previdenza integrativa, trasporti, tutela del patrimonio alpino, gestione delle risorse energetiche, politiche comunitarie, welfare e politiche sanitarie, collaborazione transfrontaliera. Solo con una nuova Regione possiamo anche dare più efficacia ai rapporti con il Tirolo all’interno dell’Euroregione alpina. Concludo come ho cominciato, rinnovando gli auguri di Buone Feste.
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Tirocini formativi ed orientamento per i giovani Il 16 ottobre 2012 il Consiglio provinciale ha approvato la mozione 152, su proposta del consigliere Mario Magnani: interventi per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Questi alcuni passaggi della mozione:
bero essere quelli rivolti ai giovani nel periodo post diploma e post laurea e prevedere la compartecipazione finanziaria dell’impresa ospitante.
Il Consiglio impegna la Giunta provinciale: Il problema occupazionale dei giovani, sta emergendo, ancorché in termini non così drammatici, anche in ambito locale. Uno strumento che si sta dimostrando efficace nell’agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani è costituito dai tirocini di formazione e di orientamento. L’elemento innovativo consiste anche nella responsabilizzazione del giovane che diventa attore del proprio destino professionale. L’obiettivo è duplice, agire sull’offerta, facendo divenire il giovane soggetto attivo della propria vita professionale, con costi in capo all’impresa contenuti, ma comunque responsabilizzare anche le imprese che erogano una borsa di tirocinio al giovane. L’esperienza lavorativa in azienda nella forma del tirocinio potrà favorire una successiva entrata più stabilizzata nel mondo del lavoro da parte del giovane, frdando nel frattempo la possibilità di un introito economico. D’altra parte i giovani vengono coinvolti e responsabilizzati perché devono attivarsi per proporsi alle imprese, proporre un progetto che possa essere appetibile anche per l’impresa ospitante la quale non riceverebbe contributi, ma dovrebbe finanziare la borsa di tirocinio. Lo strumento può essere efficace perché agevola l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro e migliora le possibilità di trovare occupazione per il giovane, permettendogli di avere un’esperienza lavorativa di buon livello. Come è disciplinato ora, però, lo strumento può essere utilizzato solo entro limiti più restrittivi di quelli previsti dalla normativa statale. Si potrebbero, quindi, ammettere anche più tirocini entro l’anno, purché non siano attivati contemporaneamente, ma in modo consequenziale, così come stabilisce la normativa statale. In particolare i tirocini da sostenere maggiormente dovreb-
1. a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani promuovendo ed estendendo l’utilizzo dello strumento dei tirocini formativi e di orientamento, soprattutto per i neo diplomati e neo laureati, prevedendo anche la compartecipazione dell’impresa ospitante al pagamento della borsa di tirocinio; 2. a riferire alla competente commissione permanente del Consiglio provinciale, entro un anno dall’approvazione del presente atto, sulle iniziative adottate, al fine di dare attuazione a quanto previsto al punto 1.
Azioni per i giovani nella manovra economico-finanziaria 2013 della Provincia Il progetto per l’imprenditoria giovanile della Provincia punta a stimolare una maggiore cultura del fare impresa in Trentino. Promuove l’individuazione di nuovi servizi, creando imprese in nuovi settori. Per questo si prevede la creazione dei cosiddetti “Hub”, spazi in strutture pubbliche non utilizzati all’interno delle quali i giovani possano far crescere le loro idee. Gli spazi vengono concessi per un periodo limitato, viene dato un supporto da parte dei tecnici di Trentino Sviluppo, la Provincia si impegna assieme ai privati ad investire sulle imprese giovanili. All’interno di queste iniziative possono trovare spazio le imprese sociali, quelle che si propongono ad esempio di operare nei servizi di assistenza agli anziani, all’infanzia, alla famiglia. Il settore socio-assistenziale, assieme alle tecnologie dell’informazione ed all’economia “verde”, è una delle direzioni indicate anche dalla Commissione Europea per il riuscire a superare questo momento di cambiamento creando nuove opportunità di lavoro.
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Imprenditoria giovanile nel Bilancio 2013 della Provincia (la presentazione completa è disponibile al sito www.associazionecomunita.tn.it)
PER I GIOVANI A fronte della problematica condizione dei giovani sul mercato del lavoro è stato approvato, lo scorso anno, il “Programma per affrontare la crisi occupazionale dei giovani” Con la manovra 2012, sono state delineate ulteriori misure specifiche per i giovani, quali: − l’introduzione di incentivi per l’assunzione di risorse umane con adeguate profili professionali da destinare alle operazioni all’estero (legge provinciale n. 10 del 2012) − l’attivazione di innovativi processi professionalizzanti, per favorire l’ingresso nell’Amministrazione di giovani con elevato potenziale − la previsione di aiuti per l’imprenditorialità giovanile e il passaggio generazionale, introdotti dalla legge provinciale di revisione degli incentivi (delibera criteri marzo 2012) − l’attuazione di tirocini formativi e di orientamento, secondo la nuova disciplina attuativa (delibera giugno 2012) − il maggior sostegno per gli investimenti fissi proposti dalle imprese a partecipazione giovanile (delibera criteri settembre 2012)
La manovra 2013 prevede di: - dare piena attuazione al programma per affrontare la crisi occupazionale dei giovani - adeguare, con la legge finanziaria, la disciplina provinciale in materia di apprendistato alle novità introdotte dalla legislazione statale - attivare, in via sperimentale per il 2013, un reddito di qualificazione, in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa finalizzata all’acquisizione di una qualifica o di un diploma - promuovere i tirocini estivi, quale strumento di orientamento e formazione pratica dei giovani iscritti all’Università o ad un istituto scolastico di ogni ordine e grado - estendere alle grandi imprese gli incentivi, introdotti con la recente legge provinciale 10 del 2012, per l’assunzione di giovani con adeguati profili professionali presso unità commerciali o produttive estere E’ inoltre prevista l’approvazione di uno specifico progetto per il sostegno alla nascita e allo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile 14
PROGETTO PER L’IMPRENDITORIALITA’ GIOVANILE Il progetto è stato definito nelle sue linee essenziali e sarà approvato dalla Giunta Provinciale entro il 2012.
Obiettivi
accrescere tra tutti i giovani la capacità di fare impresa, con particolare riferimento ad attività di
interesse collettivo con elevate potenzialità di sviluppo e di creazione di lavoro, nonchè ad attività oggetto di processi di esternalizzazione ampliare e migliorare così anche l’offerta di beni e servizi alla persona e alla comunità
Macrosettori di intervento
Settori ad elevato potenziale di sviluppo di nuova imprenditorialità giovanile: Welfare, Wellbeing,
Cultura, Educazione, Servizi al turismo, Valorizzazione/tutela ambientale, Attività di comunicazione e gestione di dati e informazioni, Green economy, Agricoltura.
Risorse finanziarie
Per
l’attivazione delle nuove misure individuate dal progetto si prevede l’utilizzo delle risorse disponibili sui fondi europei (circa 19,5 milioni di euro)
Misure previste
Le misure per sostenere la nascita e il
consolidamento di iniziative imprenditoriali promosse da giovani fino ai 35 anni sono classificate in quattro categorie: Creazione di nuove opportunità di mercato, Diffusione della conoscenza e dell’informazione, Rafforzamento dei servizi di supporto, Integrazione degli interventi di sostegno economico
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Assegno di cura per la non autosufficienza oggi, fondo assicurativo obbligatorio domani? Cinque milioni di euro per il 2012, dodici milioni per il 2013. Sono le cifre messe a disposizione dalla Provincia di Trento quale assegno di cura per la non autosufficienza, secondo quanto previsto dalla legge 15 del 24 luglio 2012. Possono beneficiare dell’assegno di cura coloro i quali già percepiscono l’indennità di accompagnamento e vivono nella propria casa (7118 in Trentino). Per accedere alla prestazione bisogna passare al calcolo dell’Icef. L’indicatore deve avere un valore compreso tra 0.18 e 0,28, con una franchigia di 150mila euro di rendita catastale per la prima casa e risparmi fino a 40mila euro. Per fare una simulazione del proprio Icef, www.icef.provincia.tn.it. Per informazioni sull’assegno di cura ed il calcolo vero e proprio dell’Icef ci si può rivolgere ai patronati, alle Comunità di valle, ai punti unici d’informazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (www.apss.tn.it), all’Agenzia per l’assistenza e previdenza integrativa (www.apapi.provincia.tn.it) Per la richiesta dell’assegno di cura, che va da 80 a 800 euro secondo quattro gradi di gravità valutati della non autosufficienza, bisogna fare domanda entro il 31 gennaio 2013. La richiesta, se accettata, ha una copertura retroattiva fino al primo settembre 2012. Mario Magnani, durante la presentazione della legge a Fai della Paganella il 9 novembre, è partito dal 2002, dalla sua proposta che comprendeva anche l’istituzione di un fondo, un’assicurazione obbligatoria. «La legge già al tempo era molto innovativa, non venne presa in considerazione in un primo tempo. In Provincia di Bolzano se ne è fatto carico integralmente il bilancio provinciale». Al tempo venne chiamata “tassa sul nonno”. Ma in realtà si tratta di una partecipazione equa ad un fondo che prevede una socializzazione del rischio
Mario Magnani con il Sindaco di Fai della Paganella Gabriele Tonidandel. (www.fotorensi.it)
di non autosufficienza. Una condizione che riguarda soprattutto gli anziani, ma non solo. La legge 15 del 24 luglio 2012 rende l’assicurazione volontaria, Magnani spinge perchè possa diventare obbligatoria. «Con un’assicurazione mutualistica raggiungendo una massa critica di circa 30mila persone si può pensare di ottenere un risparmio. Lo scopo è quello di mantenere uno standard alto del welfare trentino, mantenere la tranquillità sociale, anticipare quelle che possono diventare situazioni ingestibili». Con un’assicurazione obbligatoria potrebbe anche esserci una diversa ripartizione dei premi: quasi “simbolici” per i giovani ed in crescita per chi entra nel mondo del lavoro. In caso di non autosufficienza viene garantita così, attraverso il fondo e la partecipazione del pubblico, un’indennità che va finalizzata. «Oggi si risponde con l’impegno dei parenti o attraverso il lavoro delle badanti - spiega Magnani - domani anche questa parte di servizi riemergerebbe dalla situazione non regolata». La valutazione della non autosufficienza è compito dell’Uvm, unità valutativa multidisciplinare. Nell’ambito di questi servizi ci sarà quindi la possibilità di cre-
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anno 3 n. 6 del Dicembre 2012 are occupazione, regolarizzare le badanti, far sì che il servizio di cura sia accreditato attraverso periodi di formazione nelle Rsa o in altre strutture competenti. La regia provinciale garantirebbe che i cittadini non si rivolgano singolarmente al libero mercato, garantendo una “massa critica” per far sì che l’assicurazione non pesi eccessivamente sul bilancio delle famiglie. Si può pensare a degli incentivi per i più giovani con una contribuzione di pochi euro al mese, mentre al di sopra dei 50 anni di età il premio mensile salirebbe oltre i 50 euro. La Provincia di Trento dovrebbe cercare di agire subito con l’obiettivo di aumentare la protezione sociale, magari ad esempio concedendo dei bonus ai dipendenti provinciali per aderire all’assicurazione volontaria. La Provincia di Bolzano già assicura dal proprio bilancio provinciale 1.800 euro al mese ai non autosufficienti più gravi; nel nostro caso vorrebbe dire anticipare una fase di criticità economi-
ca. Perché le persone con più di 65 anni nel 2030 in Trentino saranno il 50% in più di adesso: 151 mila contro i 102 mila di oggi. Conseguentemente i non autosufficienti potrebbero essere 18 mila nel 2030. Quindi, è importante pensare che a tutte le famiglie trentine possa essere proposta un’assicurazione contro questo rischio. Un intervento che, oltre a garantire una prestazione sociale, potrebbe far emergere il lavoro nero nei settori della cura e dell’assistenza.
Numeri proiettati durante la serata del 9 novembre 2012 a Fai della Paganella sulla “non autosufficienza“ (sotto).
circa 16.000 11.600 4.500 circa 1.200
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Due pagine dell’opuscolo sull’assegno di cura edito dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (www.apss.tn.it)
I punti dove richiedere informazioni in Trentino sull’assegno di cura.
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Il modello demografico di riferimento Nella seguente tabella vengono riportati i principali indicatori relativi anno 3 n. alla 6 del Dicembre 2012 analizzata, nonché la stima della incidenza del popolazione fenomeno di disabilità realizzata con i dati in nostro possesso: Tab. 1 – dinamica popolazione – stima disabilità popolazione indice vecchiaia indice invecchiamento indice dipendenza globale indice dipendenza anziani popol 15/65 attiva popol 65/100
2015 505.895 1,54 0,21 0,54 0,34 334.336 110.362
2020 515.919 1,71 0,22 0,55 0,36 337.191 119.009
2025 527.175 1,84 0,23 0,58 0,39 338.670 128.975
2026 529.643 1,87 0,23 0,59 0,39 338.726 131.370
________________________________________________________________________________ 2015 2020 2025 2026 Giorgio Demattè dottore commercialista - Revisore dei Conti Numero disabili Iscr. N° 194 Ordine Dottori Commercialisti disabili Totale 16.675 19.895 Iscr. N° 111797 registro Revisori Contabili GU18.006 18 febbraio 2000 19.476 in % su popolaz. NUMERI: I livello II livello III livello IV livello
c.f.. DMT GRG 65T133,30% L378J - P. IVA 01456570223 3,49% tel.-fax 0461/531238 giorgio.dematte@studiodematte.eu
3,69%
3,76%
2.335 2.335 5.003
2.521 2.521 5.402
2.727 2.727 5.843
2.785 2.785 5.969
7.004
7.563
8.180
8.356
Tabella tratta dallo studio del commercialista Giorgio Demattè (www.studiodematte.eu)
La stima del numero di disabili totali viene ulteriormente ripartita suddividendo i medesimi per livello di gravità. Tale suddivisione è basata su nostre stime. Al fine di raffrontare le incidenze stimate nel modello di calcolo si è provveduto a raffrontare i dati con l’analisi ISTAT sulla disabilità dalla quale vengono tratte le tabelle di seguito riportate. Il raffronto dei dati deve essere effettuato tenendo in considerazione che i criteri di inclusione nella categoria della disabilità possono differire marginalmente, quindi si è preferito mantenere un certo margine di garanzia nella stima delle incidenze. Nella pagina successiva è possibile notare come il fenomeno della disabilità in provincia di Trento evidenzia una incidenza contenuta con un tasso standardizzato pari al 3% della popolazione contro un livello Proiezioni tasso di natalità tratte, così come i grafici sulla pagina successiva, dal Modello “Strudel 4.8% sul a livello nazionale. del“ elaborato nel 2005 dall’Ufficio Statistica della Provincia (www.statistica.provincia.tn.it)
Tab. 2 – suddivisione regionale disabilità
Persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia per regione e classe di età. Anno 2004-2005. (Dati in migliaia)
Regione
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Classi di età 6-64 65-74 75 e più Totale Piemonte 34 29 127 190 Valle d'Aosta 1 1 3 5 Lombardia 71 62 204 337 Bolzano 2 2 7 11 Trento 2 1 11 13 Veneto 33 29 120 182 Friuli-Venezia Giulia 10 6 35 52 Liguria 9 15 62 86 Emilia-Romagna 25 26 121 171 Toscanapresente alla serata sulla non 30 autosufficienza 29 a Fai della 120 179 Il pubblico Paganella. (www.fotorensi.it) Umbria 8 9 31 48 Marche 10 14 51 75 Lazio 49 34 134 217
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Alle mamme bisogna dire la verità sui punti nascita Il dottor Marco Ioppi ha detto la verità, quando ha sostenuto che i parti negli ospedali di valle non sono sicuri al 100%. Poi è stato costretto a rettificare le proprie opinioni scientifiche per piegarle ai voleri della politica. Alle mamme si deve dire la verità, non quello che vuole la politica. È vero che i punti nascita completi per quanto previsto dalla sicurezza sono solo Trento e Rovereto,gli altri non creano problemi perchè il parto nel 90 per cento dei casi è fisiologico, basta l’aiuto dell’ostetrica nella maggior parte dei casi. Nel caso di complicanze c’è bisogno di esperienza, avere alle spalle una certa casistica, un buon numero di nati. Va fatto uno screening per tutti i casi di possibili complicanze.
Il fatto stesso che i casi più complicati si mandino a Trento o Rovereto significa che queste sono le sedi più complete. Gli altri punti nascita sono sicuri se il parto ha le caratteristiche di normalità o di complicanze gestibili con le risorse umane e tecniche disponibili. Questo va detto alle mamme, come pure va detto che c’è la possibilità in caso di emergenza di trasportare la mamma ed il bambino nei centri accreditati. Per questo la chiusura del San Camillo è una scelta quanto meno azzardata, perchè in questo Ospedale nascono circa 600 bambini. Inoltre è a poche centinaia di metri dal Santa Chiara per le urgenze. Non conosco il model-
lo organizzativo per accogliere nelle stanze a 6 letti, già sovraffollate, altre 600 mamme. Questo è un tema molto importante, il parere degli esperti è fondamentale. Per questo la legge di riforma ha previsto “Il consiglio sanitario provinciale” formato da tecnici (medici) esperti per consigliare la politica con conoscenze scientifiche. Non mi risulta che questo organismo sia stato coinvolto, inoltre si tappa la bocca e si censurano i tecnici che danno il loro contributo scientifico per migliorare la sanità trentina. Mi auguro che si cambi e si valorizzino le professionalità per quello che valgono, non solo per la fedeltà cieca ed acritica.
Interrogazioni in Consiglio: pazienti Sla e protesi d’anca
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Vista la richiesta inoltrata dall’A.I.S.L.A. sezione di Trento - all’Assessore alla salute e alle politiche sociali di data 2 settembre 2011, evidenziante la necessità di disporre di ambulanze per pazienti affetti da S.L.A. e altre analoghe patologie neuromuscolari, aventi in dotazione: 1) pedana di elevazione per consentire l’accesso al mezzo con i vari modelli di carrozzine; 2) presa di corrente adeguata per alimentazione dei ventilatori per respirazione artificiale e pompe per la nutrizione; 3) presenza, su richiesta, di una figura infermieristica che possa erogare competenze particolari, si interroga la Giunta provinciale per conoscere quali interventi siano stati adottati, anche in attuazione di quanto previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 754 del 2011, al fine di assicurare adeguate risposte alla richiesta di cui sopra volta, in definitiva, a soddisfare le esigenze di pazienti affetti da particolari disabilità.
La pericolosità delle protesi d’anca impiantate su migliaia di pazienti, realizzate dalla ditta DePuy, modello ASR, che rilasciano ioni di cobalto e cromo, e che possono causare problemi neurologici e dolori muscolari, è stata riconosciuta a livello mondiale. Il prodotto è stato ritirato dal mercato e alcuni paesi hanno già provveduto a sottoporre ad intervento sostitutivo i pazienti. Il Ministero della Salute, attraverso la Direzione generale dei Dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure ha chiesto ai chirurghi ortopedici, agli ospedali pubblici, alle cliniche private e anche ai medici di famiglia di contattare tutti i pazienti, al fine di sottoporli a visita di controllo con follow-up ravvicinato. Si tratta dei pazienti ai quali sono state impiantate le protesi ritirate in via cautelativa dalla stessa azienda il 24 agosto 2010 da tutto il mercato mondiale, vale a dire le protesi di rivestimento ASR e il sistema acetabolare ASR XL, che in Italia sono state utilizzate a partire dal marzo 2004. Ciò posto, interrogo l’Assessore competente per conoscere il numero di interventi di protesi d’anca eseguiti su pazienti residenti in Provincia, in strutture ospedaliere pubbliche e/o convenzionate provinciali, con protesi di rivestimento DePuy ASR e Sistema acetabolare ASR XL, eseguiti dal 2004 ad oggi, e quali iniziative sono state assunte per informare e dare puntuale assistenza ai pazienti, oggetto di intervento chirurgico di protesi d’anca con il predetto sistema.
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24 novembre: presentazione www.associazionecomunita.tn.it «Non ci interessano i nomi noti, non abbiamo fretta, vogliamo aprire un dibattito sulla quotidianità». Mario Magnani, consigliere provinciale del Gruppo misto, si è espresso così sabato 24 novembre nella Sala Rosa della Regione a Trento durante la conferenza stampa di presentazione dell’Associazione Comunità. Un’associazione culturale nata ad aprile 2012, che propone iniziative sul territorio trentino e cerca di creare un dibattito anche online, sul sito www.associazionecomunita.tn.it. «In estate - spiega Verena Depaoli, presidente dell’associazione - abbiamo proposto dei viaggi all’estero per i ragazzi, ad Obertum (Austria) ed Augsburg (Germania). Ma stiamo anche formando dei gruppi di lavoro tematici ad esempio su famiglia ed autonomia. Vogliamo anche agire in maniera diretta sul sito internet, con delle pagine immediatamente fruibili».
che l’obiettivo di dare uno sguardo più ampio sull’attività associativa in Trentino, mettendo in comune informazioni ed idee. «Molte organizzazioni sono legate al loro piccolo orticello - spiega Ciresa - noi puntiamo a crescere, già avere 300 soci dopo pochi mesi non è poco». Magnani sta proponendo in Trentino degli incontri per spiegare la legge sulla non autosufficienza e nota come «non ci sia grandissima partecipazione. Forse dare anche l’opportunità di avere un mezzo online facilita il dialogo». Mettere in comune, online ed anche offline, un aspetto necessario perchè «quando le risorse calano e le persone non vanno più a votare, vuol dire che c’è urgente necessità che i partiti si riformino. Ci aspetta un anno di grandi dibattiti e non è certamente stando a casa che risolviamo i problemi». Magnani ricorda di «aver abbandonato i partiti 4 anni fa. Non si possono avere organismi dove sono in 3-4 a decidere. C’è grande bisogno di movimentismo, di qualcuno che abbia voglia di sporcarsi le mani».
Su www.associazionecomunita.tn.it/forum c’è la possibilità per tutti di partecipare Da sinistra Giorgio Ciresa, Verena Depaoli, Mario Magnani all’interno di apposite Magnani non vuole “usaaree tematiche, o proporre nuove aree di discussione. re” l’associazione come “trampolino di lancio” per una Scrivendo la propria idea per il Trentino del futuro. ricandidatura in Consiglio provinciale. «Ci sarò per Giorgio Ciresa, ex vicepresidente della Comunità di Fiemme ed attuale coordinatore provinciale di Associazione Comunità, sottolinea come l’associazione «cerchi di mettere le persone di fronte alle loro responsabilità». Ciresa è molto critico nei confronti del Governo Monti. «Siamo in mano a dei vampiri, che cercano di dissanguarci. Dobbiamo farci sentire in modo diverso rispetto a quanto fa ad esempio il Movimento 5 Stelle. L’obiettivo potrà essere quello di creare un contenitore politico, non guidato da motivazioni di potere». Ma il sito www.associazionecomunita.tn.it ha an-
portare avanti iniziative e dare suggerimenti, trasferendo formazione e conoscenze». Sul sito e sui social network collegati vengono ospitati anche documenti e riflessioni sugli appuntamenti quotidiani di Mario Magnani nella sua attività di consigliere provinciale. Nel dibattito tra i soci di Associazione Comunità presenti alla Sala Rosa della Regione emerge l’importanza dell’investire nella cultura. «In Trentino abbiamo un mare di strutture - osserva Ciresa - che ci costano molto. Forse sarebbe meglio investire meno in strutture e un po’ di più in contenuti».
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Bilancio completo su www.associazionecomunita.tn.it
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Bilancio provinciale 2013, il sì di Mario Magnani per far fronte all’emergenza Nel mio intervento, in occasione dell’approvazione
La difesa dell’autonomia si persegue in primo luo-
della manovra di bilancio dell’anno scorso, ho dato atto al
go con la dimostrazione dell’efficacia dell’autogoverno,
Presidente della Giunta provinciale dell’accurata analisi
con la percezione diffusa di una comunità solidale, con la
della situazione economica generale e delle conseguenti
capacità a tutti i livelli di programmare il futuro e speri-
scelte programmatiche.
mentare sempre nuove forme di apertura verso l’esterno, siano esse rivolte ai mercati, alla formazione, alla ricerca,
Era stato unanimemente condiviso il richiamo alle
alla solidarietà.
nostre responsabilità di pubblici amministratori al fi-
ne di formulare e mettere a punto misure straordinarie In questo contesto rimane una oggettiva preoccupaTREND RISORSE BILANCIO di finanza pubblica, che potessero prevenire gli effetti
zione, che riguarda soprattutto i programmi - enunciati
acuti della crisi, garantendo comunque ai cit-
nel disegno di legge - di -1,1%
4.700
tadini una relativa salvaguardia del livello di benessere prodotto
natura innovativa e di
4.800
+5,4%
4.600
4.500
+1,0 %
4.400
4.427,7
4.300
4.713,1
-0,3% 4.659,0
tipo strutturale.
4.645,3 -3,1%
Credo che la preoc-
4.500,0
4.470,5
cupazione sia legittima
+9,6 %
4.200
dall’autonomia. Credo che l’evoluzione del quadro economico nazionale e internazio-
4.000
3.900
+1,1 % 3.955,7
- 2,1 %
difficoltà derivanti dalle
+1,1 % +2,1 %
3.997,7
4.041,4
no elettorale verso cui ci
3.996,8
3.914,9
stiamo inoltrando. Mi
3.800
3.700
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
aspetto che le iniziative
2013
Totale Entrate - valori nominali
nale abbia ormai convinto tutti delle enormi
laddove si consideri l’an-
4.100
più qualificanti vengano L’andamento decennale delle risorse a disposizione della Provincia Autonoma di Trento
prospettive di non breve durata della crisi. La tangibile riduzione dei consumi, dovuta non solo
definite con la massima 26
rapidità, scongiurando il
pericolo di rinvii, secondi tempi, pause di riflessione, attesa della nuova legislatura.
alla contrazione dei redditi, ma anche alla cautela delle famiglie che, preoccupate dalle prospettive di recessione
Per quanto riguarda lo specifico articolato, in questa
economica, indulgono nell’incremento dei risparmi, fan-
sede esprimerò valutazioni su alcuni punti per i quali ho da
no prevedere una congiuntura negativa destinata a pro-
sempre manifestato particolare interesse: le problematiche
trarsi nel tempo.
dei giovani, il mondo del lavoro, il sistema del welfare.
Ed è questa “consapevolezza” che ha ispirato la legge
Ho particolarmente apprezzato il “Progetto per l’im-
finanziaria 2013. Nella relazione programmatica presen-
prenditorialità giovanile”, ritenendolo più realistico e con-
tata dalla Giunta provinciale emerge con chiarezza questo
creto, sia con riguardo alla congiuntura economica attuale
principio. Le misure adottate, ancorché di non immediata
sia alle potenzialità della domanda, rispetto ad altre inizia-
applicazione, si richiamano alla sensibilità di tutte le for-
tive più ambiziose, ma meno efficaci. Nel confronto con
ze economiche e sociali, affinché si assumano a loro volta
altre formule, definite in diversi ambiti regionali, non in-
delle responsabilità dirette a dimostrazione della “consape-
corre nel concreto pericolo di dar vita ad incrementi inutili
volezza” della criticità del momento, in nome della conti-
di apparati burocratici sovra o infrastrutturali. Si rivela
nuità dei valori che hanno fin qui ispirato questa comunità.
anche come formula intelligente per sperimentare, in pro-
13
anno 3 n. 6 del Dicembre 2012
spettiva, processi di esternalizzazione in settori comunque
tre l’ordinaria amministrazione. Promuovere l’intervento
destinati ad una riduzione della presenza pubblica, finora
degli “enti bilaterali” per azioni di sostegno al reddito ne
non sottoposta alle leggi della concorrenza.
è un chiaro esempio. Non meno significativa è la condivisione della Provincia nei casi di applicazione dei cosiddetti
Per quanto riguarda la realizzazione di centri speciali-
“contratti di solidarietà espansiva”, che alcune aziende di
stici, definiti “Hub”, mi sento in dovere di indicare che l’e-
livello nazionale stanno già sperimentando, determinando,
ventuale fornitura di consulenza, attività di tutoraggio e di
di fatto, una auspicabile evoluzione del sistema di welfare.
supporto manageriale, sia affidata a soggetti titolati esterni
La formula prevista dall’articolato si limita ai casi di ridu-
alla Pubblica Amministrazione.
zione dell’orario dei dipendenti già in forza per consentire
Nel novero delle disposizioni in materia di attività economiche devo manifestare un unico rilievo. L’articolo 32 introduce una sorta di mediazione nel rischio imprenditoriale nel caso di insolvenza nei contratti di leasing immobiliare. Il problema era già stato sollevato durante l’esame del disegno di legge in Commissione. Anche se le motivazioni appaiono legittimate dalla valorizzazione dei beni funzionali allo sviluppo economico, la mia perplessità deriva dal fatto che l’eventuale intervento di “Trentino Sviluppo” non sia destinato a ridurre effetti speculativi, ma piuttosto ad aumentarli. Devo ammettere che non mi reputo un esperto in materia ma, considerando che - nel caso in specie ovvero il fallimento del locatario - la manodopera rimarrebbe comunque senza lavoro, i veri beneficiati rimarrebbero il locatore e il locatario. Lascio comunque la discrezionalità del giudizio agli specialisti. In materia di politiche sociali e sanitarie manifesto la condivisione delle disegno generale. In particolare l’intento di ridurre i costi nasce dalla “consapevolezza” dell’urgenza di ridurre non i servizi alle persone, ma gli sprechi che comunque si annidano nei sistemi e nelle strutture particolarmente complessi come quelli sanitari. Un particolare impegno a sostegno della professionalità, mediante formazione e specializzazione del personale medico e infermieristico, è doveroso, responsabile e immediatamente tangibile. Non esiste altra attività umana in cui efficienza, qualità e merito contribuiscano al benessere collettivo in modo così significativo. Il cittadino deve avere la conferma che la riduzione delle risorse disponibili non mette a repentaglio la tutela della salute e la speranza per i sofferenti e le loro famiglie. Le modifiche alla legge provinciale sul lavoro non si possono definire un’operazione di manutenzione ordina-
14
ria. L’eccezionalità dei tempi produce effetti che vanno ol-
nuove assunzioni a tempo indeterminato. Questa opportunità, già disciplinata dalla legge, dovrebbe però maturare con altre formule che le cronache più recenti stanno già testimoniando. Un esempio è rappresentato dall’accompagnamento alla pensione dei dipendenti più anziani per consentire l’assunzione di giovani. È ormai noto il caso di interventi di welfare, come assistenza medica, integrazione delle spese familiari per lo studio dei figli, monetizzazione dei consumi alimentari, etc., previsti nei contratti integrativi aziendali. Il recente incontro con il Ministro del Welfare Fornero, spero possa consentire alla Provincia autonoma di Trento di sperimentare nuove formule. Il suo consenso alle ipotesi di intervento nella specifica materia potrebbe dar vita ad un vero e proprio laboratorio per individuare, con il contributo delle parti sociali, misure ed azioni foriere di autentico progresso.
A conclusione di questo intervento esprimo il mio voto positivo per il disegno di legge finanziaria 2013. Ho apprezzato in particolare la coerenza tra il contenuto della relazione programmatica e la conseguente proposta legislativa. Potrebbe sembrare una evidente e burocratica formalità. In realtà, in questo momento di crisi pervasiva e con molti risvolti drammatici, il contenuto del documento introduttivo interpreta con saggezza e buon senso la volontà dell’Amministrazione provinciale di far fronte all’emergenza, ricorrendo a tutti gli strumenti in suo possesso. L’intento, che condivido, non è quello di proporre certezze, ma di diffondere fiducia per il superamento di questa fase storica in cui ci troviamo immersi. Ciò che conta, infatti, è la consapevolezza che la nostra comunità possiede risorse, strumenti e capacità per garantire sviluppo alle nuove generazioni.
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È stato aperto anche un forum, www.associazionecomunita.tn.it/forum, dove ognuno può inserire le proprie idee sulle tematiche di interesse per la nostra comunità trentina. Dalla salute ai giovani, dall’economia alla cultura. L’Associazione Comunità è anche sui principali social network:
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TRENTINO DOMENICA 25 NOVEMBRE 2012
Banco alimentare, è allarme povertà
Ieri la “colletta” in 350 supermercati, meno donazioni rispetto al passato: «Trentini bisognosi sempre più numerosi» di Silvia Siano
In senso orario da in
◗ TRENTO
La povertà ha cambiato volto. Non è più solo quella dei senza fissa dimora o di chi arriva in Italia in cerca di fortuna. È anche quella dei disoccupati, dei cassa integrati trentini e altoatesini espulsi dal mercato del lavoro, ancora troppo giovani per andare in pensione, ma già troppo “vecchi” per ambire a rientrarvi a condizioni dignitose. I nuovi poveri affollano le mense delle strutture caritative, che in misura sempre maggiore aderiscono al servizio di distribuzione di cibo, realizzato dal banco alimentare. Ieri in 350 supermercati trentini è stata la giornata della Colletta alimentare: tanti i trentini che hanno voluto partecipare, anche se alla fine una prima stima parla di diminuzione a doppia cifra dei prodotti donati, altro segnale che la crisi sta mordendo in maniera forte anche in una terra solidale come il Trentino. «In questo momento - spiega il direttore del Banco alimentare del Trentino Alto Adige Dario Nicolli - serviamo cinquanta strutture caritative che operano a Trento e
alto a sinistra: Magnani
intervistato
da TrentinoTv, gli articoli del 25 novembre di Corriere del Trentino, L’Adige, Trentino, il pubblico presente alla conferenza nella Sala Rosa della Regione.
La colletta del Banco alimentare con gli alpini ieri in un supermercato di Rovereto (foto Festi)
te, lo scorso anno, al 31 dicembre del 2011, erano 11.855. «È più di una sensazione - continua Nicolli - ma arriveremo ad aiutare 13.500 poveri entro la fine del 2012». Che il problema povertà stia
(di cui 68 avevano bisogno solo di prodotti freschi) le persone assistite a Trento e provincia, ad un anno di distanza erano 5.979 (delle quali 438 solo per i freschi), quindi .1300 persone in più sono sci-
bin Hood di Tione ancora non esisteva, si è costituita alla fine di quell’anno per aiutare 250 persone che in nemmeno un anno sono quasi raddoppiate, arrivando a 401. Le persone che hanno bisogno
Magnani: «Associazione per discutere, non per ricandidarmi in consiglio» «Non ci interessano i nomi noti, non abbiamo fretta, vogliamo aprire un dibattito sulla quotidianità». Così Mario Magnani, consigliere provinciale del Gruppo misto, ieri mattina nella Sala Rosa della Regione ha presentato l'Associazione Comunità, associazione culturale nata ad aprile 2012, che conta già 300 soci e propone iniziative sul territorio trentino e cerca di creare un dibattito anche online (www.associazionecomunita.tn.it). «In estate – ha annunciato Verena Depaoli, presidente dell'associazione – abbiamo proposto dei viaggi all'estero per i ragazzi, ad Obertum (Austria) e Augsburg (Germania). Ma stiamo anche formando dei gruppi di lavoro tematici ad esempio su famiglia ed autonomia». Magnani ha assicurato di non voler «usare l'associazione come “trampolino di lancio” per una ricandidatura in consiglio»: «Ci sarò per portare avanti iniziative e dare suggerimenti, trasferendo formazione e conoscenze».
coperto con la colletta alimentare: ad essere coinvolti nell’operazione 350 supermercati tra Trentino ed Alto Adige, 3500 volontari, per una raccolta di derrate alimentari stimata in 230mila chilogram-
se, il Banco alimentare prevede poi di raccogliere 223.380 kg (27,75%) da aziende di produzione di prodotti a lunga, media e breve scadenza e 103.670 kg (12,88%) di prodotti freschi. Infine sono 36.910
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Incontri
Incontro a Spormaggiore
4° Torneo Urmacher organizzato dal CTT di Cles
Serata sulla “non autosufficienza” a Miola di Pinè
Incontro con gli Alpini
Serata AIDO a Coredo, 7 dicembre
Incontro a Miola di Pinè (www.fotorensi.it)
I NOSTRI RECAPITI Mario Magnani magnanim@consiglio.provincia.tn.it Cell. 335 6250091
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Gruppo consiliare “Gruppo Misto” - Consiglio Provincia autonoma di Trento Via Manci, 22 - 38122 Trento Tel. 0461 227460 - Fax 0461 227461 www.associazionecomunita.tn.it