Genitori gay e lesbiche di Maurizio Palomba Nel delicato settore della maternità e paternità da parte di uomini e donne omosessuali esistono poche ricerche e studi e in Italia se ne è occupato una ricercatrice e giornalista con il saggio (il primo qui nel nostro Paese), intitolato 'Mamme e papà omosessuali' (Bonaccorso, 1994 ed. Riuniti). Ovviamente non sono certo mancati studi psicologici statunitensi che, però, non sono esaurienti e forse ancora nell‟ottica di combattere il pregiudizio antigay, dando troppa enfasi al discorso scientifico, quando in realtà la casistica utilizzata è ridicolmente bassa da comprovare le loro ipotesi (ma questo è un po‟ il problema delle ricerche biologiche o genetiche). Gli studi sono spesso descrittivi e raramente longitudinali. L‟autrice dice: “Il punto centrale è tentare di capire se e come l‟omosessualità genitoriale interferisca nella vita emotiva, affettiva, psicologica, sessuale e sociale di un bambino”. Un ipotesi significativa, che iniziali ricerche già rendono attendibile, sta nel fatto che l‟omosessualità non interferisca nello sviluppo dell‟identità di genere e nell‟identità sessuale così come nel successivo orientamento sessuale del bambino. Alla base del cambiamento culturale in fatto di genitorialità sta il cambiamento della struttura famiglia. E‟ qualcosa di diverso dallo stereotipo di dieci o più anni fa. Anche il linguaggio è cambiato: si parla di donne single, di padri sostitutivi, di madri e padri non biologici e orribilmente di bambini artificiali. Negli USA almeno un terzo delle donne lesbiche sono madri. Sono donne che si sono separate/divorziate oppure che hanno scelto di rimanere single e avere un figlio, naturalmente oppure con la procreazione assistita. In Italia il fenomeno è come ci si può aspettare sommerso, prolungamento naturale di quello stile di vita clandestino e che impera da anni nel nostro Paese cattolico e ipocrita e, comunque la maggior parte di queste donne non ha utilizzato il donatore di seme (Bonaccorsi, 1994). I padri gay naturali negli USA sono circa 2 milioni, senza contare quelli che hanno ottenuto l‟adozione (adottivi) e quelli affidatari che forse sono numericamente poco significativi, da un punto di vista statistico. I figli sono chiaramente il risultato di una precedente relazione eterosessuale, oppure hanno utilizzato il cosiddetto “utero in affitto” ovvero per mezzo di una madre surrogata. Dal punto di vista morale, invece, gli affidatari (uomini o donne omosessuali) sono un esempio civico per l‟impegno ad accogliere/adottare bambini che in gergo vengono chiamati “spazzatura” (trash children), cioè quegli orfani che presentano problemi di natura fisica, handicap vari e per questo non scelti e lasciati in istituti. Per i figli, bambini o adolescenti che vivono con genitori gay o lesbiche, sono stati fatti studi che cercano di evidenziare le possibili alterazioni sulla personalità, in particolar modo sull‟autostima e sul concetto di sé. I dati che emergono, anche se i campioni esaminati sono poco numerosi, indicano che non può essere l‟orientamento sessuale della madre l‟elemento disturbante. Si è potuto riflettere anche sul fatto che la discriminazione sociale, specie nella scuola, che viene fatta verso i bambini con genitori gay o lesbiche, sono da ritenersi né più né meno che dei potenziali fattori di conflitto come per altre discriminazioni tipiche di quell‟età: l‟essere bassi o grassi, ecc. Influenze negative potrebbero esserci prendendo in considerazione le circostanze generali, soprattutto ambientali in cui si verificano e la personalità del bambino (Richardson, 1981).
Paternità gay Scallen (1981) ha comparato padri gay e padri non gay, utilizzando il questionario che indaga le abilità del ruolo paterno (EFRQ). Ha notato che i padri gay sono stati più di sostegno con i figli e sono meno tradizionalisti nel loro approccio di genitore. Altre ricerche hanno invece messo in risalto i seguenti punti: 1) molti padri gay si relazionano in maniera positiva con i loro figli; 2) l'orientamento sessuale del padre è poco importante all'interno della relazione padre/figlio; 3) e infine che, egli cerca tenacemente di creare una stabilità nella vita familiare e una positiva relazione che di solito ci si aspetterebbe dai genitori tradizionali (Harris, 1985). Altri studi (Harris & Tunner, 1986 et al.) sono arrivati alla conclusione che l'omosessualità non è incompatibile con l'efficacia della paternità. Nessuna differenza è stata trovata fra padri eterosessuali e omosessuali rispettivamente sulle questioni che riguardano: il problem solving, il provvedere alla ricreazione e al gioco con i figli, all'incoraggiamento all'autonomia e nessuna difficoltà è emersa rispetto alle cure e all'allevamento.
I padri gay riportarono di essere molto soddisfatti con i loro figli e di aver pochi dissaccordi con il proprio partner nelle questioni che riguardano la disciplina e l'educazione dei figli. I padri gay risultarono meno autoritari e più sensibili rispondendo più facilmente nel percepire i bisogni dei figli rispetto ai padri non gay. Anche per quanto rigrada l'espressione dell'intimità con i bambini non è emersa nessuna differenza statisticamente significativa fra i due campioni di padri, eccetto che essi appaiono meno disponibili nelle manifestazioni di intimità con il loro partner rispetto ai padri non gay.
Maternità lesbica Storicamente i tribunali ed i principali media, hanno asserito che esistono delle differenze fra madri lesbiche e non, ed inoltre che queste differenze dimostrano che le madri lesbiche non possono essere dei buoni genitori. La più comune asserzione, sembra sia stata che le lesbiche non hanno attenzioni per i loro figli, che rifiutando gli uomini, negano ai loro figli l‟accesso ai modelli positivi del ruolo maschile e, che il loro lesbismo le rende inadatte alla maternità, poiché questo implica una patologia sottostante. Gli studi seguenti esaminano alcuni aspetti delle “funzioni materne” delle lesbiche e le differenze rispetto alla controparte eterosessuale. Attitudini materne e comportamento: Mucklow e Phelan (1979), esaminarono 34 madri lesbiche e 47 eterosessuali, per determinare se c‟era una significativa differenza tra i due gruppi sul livello delle attitudini materne e sul selfconcept (concetto di sé). Essi trovavano che i due gruppi di madri non differivano nelle attitudini materne o nel self concept . Miller, Jacobsen e Bigner (1981), ottennero alcuni risultati diversi nel loro studio su 34 madri lesbiche e 47 eterosessuali. Gli studi di Miller et al., riscontrarono che le madri lesbiche erano più portate a centrare adeguatamente le loro risposte sui figli, rispetto alla loro controparte eterosessuale. Gli autori non trovarono differenze sostanziali nell‟educazione. Forse il problema della maternità/paternità sta più nel dover affrontare, culturalmente parlando, la società omofoba che crea di per sé conflitto e patologia, e meno sul pregiudizio che esiste qualcosa di innaturale e pericoloso nelle persone! Forse non è tanto la possibilità che un uomo o una donna possano allevare bambini serenamente e senza influenze sull‟orientamento sessuale, più di quanto genitori eterosessuali possano farlo ma, che la società, la scuola, i vicini di casa, i mass media, ecc. possono essere cambiati e stimolati ad una cultura della diversità; raggiungere con strategie appropriate questo obiettivo è sicuramente un‟opera di prevenzione sociale e di salute mentale! Bibliografia consultata Blasband, D., & Peplau, L. A. (1985). Sexual exclusivity versus openness in gay male couples. Archives of Sexual Behavior, 14(5), 395-412. Blumstein P., & Schwartz P. (1983) American couples: Money, work, sex. NY: William Morrow. Bonaccorso, M. (1994) Mamme e papà omosessuali. Ed. Riuniti-Roma Clunis, D.M. & Green, G.D. (1988) Lesbian couples. Seattle: Seal Press. Dall‟Orto, G. (1994) Manuale per coppie diverse. ed. Riuniti De Vine, J.L. (1984) A systemic inspection of affectional preference orientation and the family origin. Journal of social work and human sexuality, 2, 9-17. Giusti, E. (1986) L'arte di separarsi, Bur ed. Giusti, E. (1987) Ri-Trovarsi, prima di cercare l'altro. Armando Ed. Giusti, E., Palomba M. (1993) L'attività Psicoterapeutica. Etica ed estetica promozionale del libero professionista. Sovera ed. Roma Harris, M.B. & Tunner, P.H., (1985-86) Gay and lesbian parents. Journal of Homosexuality, 12(2), 101-103. Harry, J., & Lovely, R. (1979). Gay marriages and communities of sexual orientation; Alternative Lifestyles, 2(2), 177200; Jones, C. (1978) Understanding gay relatives and friends, New York: Seabury press. Kurdek, L. A. (1988). Percsived social support in gays and lesbians in cohabiting relationships. Journal of Personality and Social Psychology, 54(3), 504-509. MacWhirter D.P. & Mattison, A. M. (1984) The male couple. Englewood Cliffs, N.J.: Prentice-hall. Mahler, M. (1958) Problem of identity. in "The J.am. Psycho-Anal. Ass." VI. Miller, Jacobsen e Bigner (1981), The child‟s home environment for lesbian v. heterosexual mothers: a neglected area of research. Journal of homosexality 7 (1), 49-56.