OMOFOBIA Nel 1972 uno psicologo americano di nome Weinberg ha coniato il termine «omofobia», vocabolo usato per intendere le reazioni affettive ed emotive di ansietà, disgusto, rabbia, paura che le persone possono provare nei confronti degli omosessuali e dell’omosessualità.. Alcuni studi hanno indagato il fenomeno dell’omofobia in termini di reazione fobica verso stimoli omosessuali attraverso esperimenti di tipo psicofisiologici analoghi a quelli sulla fobia dei serpenti, dell’altezza o degli aerei. In una ricerca si è visto che la proiezione di un video con temi omosessuali aumentava l’aggressività, in un gruppo di studenti maschi eterosessuali. In un altro studio si è pensato che, durante una conversazione con persone dichiaratamente omosessuali, le persone tendono a parlare più velocemente, a diminuire il contatto oculare e a sentirsi più in agitazione.
Il confronto con i temi dell’omosessualità genera forti sentimenti di ansia, minaccia, disagio personale e interpersonale e che la esposizione a parole o immagini alimentano e motivano il fastidio o l’aggressività. Definizioni: L'omofobia è la paura, l'ostilità e la repulsione verso gli omosessuali che si esprime in pregiudizio, discriminazione, atti di violenza e odio verso gli omosessuali. L'eterosessismo è la stigmatizzazione e la tendenza a negare, nascondere e squalificare le relazioni non eterosessuali. Si basa sull'assunto che tutti sono o dovrebbero essere eterosessuali e che l'eterosessualità sia l'unica forma di relazione valida, sana e legittima. Si manifesta attraverso l'esclusione e l'omissione delle persone non eterosessuali nella vita e nelle attività sociali, culturali, politiche e istituzionali.
dr. M. Palomba - Gay Counseling - Roma - www.aiutogay.it