Moda
Estate on the road
Cinema
Ciack si viaggia
Design
Luoghi della mente
il
VIAGGIO
Foto Stella Bonasoni, particolari.
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editoriale _
Si parte... Finalmente è arrivata la tanto attesa bella stagione e con essa anche tantissima voglia di leggerezza, di spensieratezza ed evasione, di abbandonare il grigiore di un lungo inverno e partire verso luoghi vicini o lontani per staccare la spina da tutto e ricaricare corpo e spirito e tornare con cuore ed occhi più ricchi. E allora cominciate a partire con noi: pronti? Inizia il Viaggio della redazione di Fashion files che per l'estate vuole condurvi attraverso questo tema a scoprire le tendenze delle passerelle proponendovi spunti, suggerimenti e curiosità. Seguiteci e scoprirete suggestioni di moda on the road, atmosfere esotiche del misterioso Oriente o lo stile etnico e vibrante dell'Africa; i consigli per ogni look e per la valigia perfetta ad ogni meta. Faremo anche un viaggio al cinema attraverso pellicole che ci hanno fatto sognare e continuano a farlo. Scoprirete il fado e la passione di una terra, il Portogallo, nella voce di Dulce Pontes, per un viaggio in musica. Sapori, colori e profumi dello street food: il cibo è cultura, ed è parte integrante di un luogo e dunque delle emozioni di ogni viaggio. Se come diceva un grande viaggiatore - Tiziano Terzani - il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta, il fine del viaggio è il viaggiare stesso e non l'arrivare. Allora buona estate e buon lungo viaggio a tutti. Mara Cella
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4_sommario 10 news fashion victims
speciale moda
cinema design & style
> 6
Notizie in breve
> 24 26 28 31
Tipi di (prima) classe Jamais sans Miele e Fiele From the web
> 32 Il viaggio dell’anima > 36 50 54 64 68 74
On the road girl Benedetta Bruzziches Far away Caterina Gatta L’incanto del Giappone Di che valigia sei?
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> 82 Ciak si viaggia > 86 88 92 94
Viaggiando tra arte e design Street food Singing in the shower Musica. Dulce Pontes
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Foto: Thiago Herdy Make up artist: DĂŠbora Queiros Model: Luiza Frujuelli
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_ a cura di Martina d’Ortenzi
PRADA IN BIANCO E NERO A tutte coloro che non concepiscono l’assenza del colore nella stagione estiva: arrendetevi perché quest’anno la parola d’ordine per Prada è black&white. Un classico, per uno stile unico, che non passerà mai di moda. Prada firma una capsule collection di esclusivi e sofisticati abiti e accessori totalmente in bianco e nero. La collezione creata da Miuccia Prada propone abiti in popeline stretch, popeline e sablè, completati da accessori come sandali e ballerine in spazzolato, borse e pochette in saffiano lux e glacé calf. Attraverso stripes, fantasie geometriche e righe a zig zag, i due colori a contrasto si mescolano creando un armonioso effetto grafico dinamico ed articolato, un tocco contemporaneo per esaltare le donne eleganti e femminili di oggi. Un equilibrio di tensioni: bianco e nero, luce ed ombra, classico e moderno.
KATIE LOVES HOGAN
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L’estate è appena cominciata e noi pensiamo già all’inverno? Si, perché da luglio in tutte le boutique Hogan è presente un’imperdibile collezione. Dopo il successo della mini collezione Primavera/Estate 2013, dal gusto giovane e glamour e caratterizzata da un piccolo cuore, il marchio di proprietà del gruppo Tod’s ha deciso di rinnovare la collaborazione con la celebre stylist inglese Katie Grand. Si chiama Gang la nuova capsule collection Katie Grant loves Hogan. Un passo avanti per il lifestyle esclusivo di Hogan. Una collezione di accessori per la donna che comprende sneakers, ballerine, borse in pelle, occhiali da sole, porta iPad e iPhone, una tap shoe, una skate shoe e una nuova borsa da viaggio con le rotelle. Quasi tutti realizzati con la stampa zebrata in differenti colorazione e pellami come camoscio e vitello, completati da un’elegante vernice e un robusto pregiato canvas. Mantenendo l’eleganza di Hogan, la Grand ha saputo reinterpretare alcuni prodotti iconici del marchio. Anche stavolta è stato realizzato uno speciale magazine dove le top del momento hanno interpretato i pezzi della collezione, inoltre è stato realizzato un video sulle note di I Want Candy cantata dalla top Cara Delevingne, il tutto diretto dal fotografo Daniel Jackson.
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RADISSON BLU es. HOTEL, ROMA Urban resort nel cuore di Roma. Rooftop panoramico con piscina, ristorante e bar con vista sui tetti di Roma. Ideale per chi viaggia, per meeting ed eventi o per un week-end di relax tra cultura, shopping, wellness e design.
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8_ news IL KAISER SBARCA IN BRASILE L’imperatore della moda Karl Lagerfeld è il nuovo partner di Melissa. Oltre a creare per i marchi di lusso come Chanel e Fendi, per la sua casa di moda e con le numerose collaborazioni con marchi come Hogan, finalmente la più celebre icona del mondo della moda del ventunesimo secolo ha creato quattro modelli glamour di scarpe esclusive per il famoso brand brasiliano diventato celebre per le scarpe in pvc. La sua capacità di cogliere, anticipare e interpretare le tendenze di domani rendono i suoi tratti distintivi inequivocabili. Una linea di scarpe eclettica e cosmopolita che consacra nuovamente il grande talento del creativo tedesco. La potenza di Melissa Ginga con un tacco squadrato contrastato dalle linee sinuose delle due strisce colorate che vanno dal tallone alla suola. L’eleganza moderna di Melissa Melissima, uno stiletto medio alto disponibile in colori opachi e lucidi. Uno stile armonioso e singolare per una personalità forte. La forma di Melissa Glam è già stata protagonista di varie collezioni di Melissa. Futuristica, con una applique di tre mezze sfere sulla parte frontale, anche in versione glittery. Ed infine Melissa Incense con un cono gelato applicato sul tallone, disponibile in diversi gusti glitterati. Divertenti e briose, perfette per il mood estivo, molte donne saranno felici di indossarle perché nella moda non bisogna prendere troppo sul serio nulla e come dice Lagerfeld “La moda deve essere felicità”.
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10_news DUE PASSI NELL’ANTICA ROMA
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La tendenza dell’accessorio più amato dalle donne per l’estate 2013 è sicuramente il sandalo gladiator, che unisce l’odierna scarpa al calzare dell’antica Roma. Con fascia o cinturino che abbraccia la caviglia, che siano flat shoes o sandali vertiginosi, svelano la loro anima fashion. Vere e proprie costruzioni, quasi sculture sulle gambe che si attorcigliano intorno ai polpacci; frange, trasparenze, ricchi decori ed altro ad arricchire le scarpe che, vista l'altezza, possono definirsi stivali e che faranno felici quelle donne un po' guerriere, alla pari degli antichi gladiatori. Per scegliere al meglio cosa far indossare ai nostri piedi, vediamo le novità proposte da alcune maison famose. Gianvito Rossi firma dei sandali-gabbia, nel classico color cuoio: giochi di cut-out, volutamente molto minimali nelle finiture, fibbie, tacco alto e un listino infradito. Versace propone stivali gladiator neri con tacco in pelle e pvc, Jimmy Choo un sandalo a gabbia con le stecche e Tom Ford in pelle metallizzata. Anche l’ex posh spice Victoria Beckham ha fatto sfilare sandali da gladiatore neri con gambale quasi sotto al ginocchio. Salvatore Ferragamo presenta Shyla, in pelle e metallo con decoro in pelle intrecciata. Il marchio di moda toscano ci propone una bellissima collezione di scarpe che si compone di deliziosi ed accattivanti sandali da gladiatore: ci sono quelli che si arrampicano fino al ginocchio, quelli color sabbia modello infradito con gambale stile gladiatore con lacci posteriori e quelli colorati con tacco alto, con listini che si intrecciano ad arrivare alla caviglia. Chi non ha visto la campagna pubblicitaria di Stuart Weitzman che vede protagonista Kate Moss: la bellissima top model inglese ha posato indossando dei sandali alla gladiatore ultra flat. Un must have in cui i lacci saliranno sulle gambe di tutte le donne che decideranno di indossarli, per dare un tocco di sensualità in più ad ogni look.
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12_news CLUTCH A NUDO BY GUCCI Sorpresa, sorpresa… Il nuovo must have della stagione è opera del direttore creativo di Gucci, Frida Giannini, che ha disegnato la Aristographic clutch, ispirata alle tinte vibranti della collezione femminile di ready to wear. La tendenza per l’estate è giocare con le trasparenze: dopo le velature sulle maglie con ricami in pizzo, ora il trend trasparente approda anche sulle borse. La borsa diventa rivelatrice della personalità della donna, svelando ciò che si cela dietro il suo stile. L’innovazione moderna incontra l’eleganza senza tempo in questa mini bag particolarissima dalla forma squadrata, caratterizzata da un forte design minimalista sia nei toni pastello chiari e sfumati che nei colori più vivaci come giallo limone, verde palma e rosa begonia. Una piccola opera d’arte glamour ed accattivante, lontana da tutti i modelli visti fino a questo momento. Questa clutch trasparente si ispira al modello e alle cromie delle pietre preziose, creata attraverso un processo ad alta tecnologia utilizzata nella produzione di gioielli, una speciale tecnica di incisione del plexiglass crea un movimento ed una texture fuori dal comune.
UNA COLLABORAZIONE REALE Issa London è diventata famosa nel novembre del 2010 quando Kate Middleton ha indossato il suo abito blu all’annuncio del suo fidanzamento con il principe William. Ora il marchio londinese ha deciso di accrescere il suo profilo con una collaborazione con Banana Republic, la catena di abbigliamento che fa capo al gruppo Gap. La “Banana Republic Issa London Collection” creata dalla designer Daniella Helayel è una capsule collection in edizione limitata composta da una quarantina di pezzi ispirati ai safari e allo spirito di un viaggio esotico tipico di Banana Republic. Stampe esotiche zebrate e leopardate che si fondono con tinte dai toni neutri, creano una collezione ben equilibrata mantenendo sempre un gusto raffinato. Abiti arricchiti da accessori e gioielli appariscenti di ispirazione africana come collane con catene d’oro o in corda e bracciali rivestiti in pelle. “Amiamo sempre stampe di animali come zebre e giraffe”, ha detto Simon Kneen, direttore creativo di Banana Republic e vice presidente esecutivo del design. “Issa ha preso questo spirito e l’ha modernizzato. Mi piace che la collezione sia il nostro e il loro mondo.” La collezione sarà in vendita in tutto il mondo ed on-line dal 6 agosto, in attesa facciamo viaggiare la fantasia con i primi bozzetti mostrati…
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Lasciati portare dentro l’Emozione
Polinesia • Isole del Pacifico • Australia • Nuova Zelanda Stati Uniti • Messico • Caraibi • Giri del Mondo • Oriente • Sud America
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14_news UN TUFFO NEL BLU
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Che siate bionde, rosse, castane o more, quest’estate il trucco si fa degli stessi toni del mare. Dal cobalto all’azzurro dal celeste al turchese, il trucco si fa blu. La maison francese Dior ci conduce in un viaggio verso un paradiso tropicale grazie alla sua nuova linea make-up Bird of Paradise, ispirato alle foreste pluviali e alle terre esotiche. Questa collezione ha all’interno tantissimi prodotti per occhi, labbra, viso, unghie, tutti da scoprire in edizione limitata. Per un effetto di leggera abbronzatura sul viso Dior inventa Diorskin Nude Tan BB Creme : l’efficacia di una bb cream crea un delizioso effetto abbronzato. Da sfumare per raggiungere l’effetto desiderato, adatto anche per le pelli più chiare. DiorSkin Nude Tan un blush per illuminare, metà dona un effetto abbronzante, metà un effetto colorato pop, nei colori pink glow e coral glow. La pallette 5 Couleurs è l’ideale per creare un effetto smokey eyes con tonalità estive, una gamma di colori intensi e a lunga tenuta, nelle tonalità peacock e blue lagoon. Per un’estate piena di colori Dior inventa un kit di due mini-smalti Dior Vernis. Verde piume di pavone screziato e blu turchese o rosa ibisco e blu petrolio per giocare con le tonalità ed aver un total look mani e piedi coordinato. Per le labbra oltre al classico Dior Addict, il prodotto novità è Jelly Lip Pen, il matitone con la sua formula balsamo, crea un effetto brillante, nei colori Carioca, Ilhabela, Copacabana e Gaia.
SHAKE SHAKE SHAKE Quando un marchio di lusso come Yves Saint Laurent crea un nuovo prodotto nel mondo del make up, il trend è assicurato. Per l’estate la novità è una linea di smalti tutta da collezionare: La Laque Couture Tie & Dye Nail Collection. Cool Coat, Pop Coat, Hip Coat e Ice Coat, un quartetto di colori splendidi da vedere nella bottiglietta, ma anche da guardare per l’effetto favoloso che creano sulle unghie. Coordinati ai celebri colori della linea La Laque Couture (arancio, blu majorette, fucsia e viola) per un risultato pop e iridescente. La nuova tecnologia trifase inedita crea uno strato costituito da particelle di madreperla, colore e un top coat trasparente per un’alta lucentezza, un effetto scintillante per un look accattivante. I nuovi smalti YSL sono fissativi colorati da stendere sopra lo smalto, per farli risaltare. L’innovativa tecnica per ottenere una manicure glamour è semplice e veloce: applicare La Laque Couture su tutta l’unghia e lasciare asciugare per cinque minuti, successivamente agitare accuratamente il top coat La Laque Couture Tie & Dye per rendere la formula omogenea e applicare uno strato sottile, ripetere questa operazione tutte le volte che si vuole per accentuare l’effetto brillantezza.
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16_ news I BLUR TORNANO IN ITALIA
L’attesa è finita, i re del Britpop sono tornati! A ventun’anni dall’uscita del loro album di debutto “Leisure”, finalmente i Blur si sono riuniti per un nuovo tour che coinvolgerà anche l’Europa ed arriveranno in Italia, da dove mancano dalla scena da dieci anni. La band si esibirà il 28 luglio a Milano all’interno del City Sound all’Ippodromo del Galoppo e il 29 luglio per il Rock in Roma all’Ippodromo di Capannelle. In questi anni i Blur si erano presi una pausa di riflessione e ci si aspettava un definitivo scioglimento della band. Damon Albarn, il leader dei Blur, dopo alcuni progetti da solista di successo tra cui la band virtuale Gorillaz, ha deciso di riunire il gruppo originale che con le sue note ha rivoluzionato il rock inglese degli anni ’90 dando vita ad un genere del tutto nuovo: il Britpop. Probabilmente hanno deciso di riunirsi dopo aver assistito al successo ottenuto con lo show per la cerimonia di chiusura alle Olimpiadi di Londra 2012: in occasione della loro apparizione hanno scritto due brani “The puritan” e “Under the Westway” che sono stati lanciati live su twitter con un video in streaming da un terrazzo di Londra.
LONDRA RIVIVE GLI ANNI ‘80 Se quest’estate decidete di passare le vostre vacanze in Inghilterra non potete assolutamente perdere “Club to Catwalk: London Fashion in the 1980s” al Victoria & Albert museum, una esposizione che mostra in che modo lo stile dei club underground della Londra degli anni Ottanta ha avuto un grandissimo impatto rivoluzionario nel mondo della moda internazionale. Verranno mostrati più di 85 abiti dei migliori creativi di quegli anni, dagli stilisti più famosi come John Galliano e Vivienne Westwood, a Betty Jackson, Katherine Hamnett, Wendy Dagworthy Timney Fowler, Helen David, Scott Crolla, Georgina Godley, Rifat Ozbek, fino ai designer di accessori Stephen Jones e Patrick Cox. La mostra presenterà anche accessori per la casa e i tessuti che hanno ricoperto un ruolo importante in quegli anni, soprattutto nella creazione delle t-shirt. Dal 10 luglio 2013 al 16 febbraio 2014.
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UN GRANDE RITORNO Per celebrare il ritorno sulla scena della maison Schiaparelli è stato scelto il famoso stilista francese Christian Lacroix che firmerà la nuova collezione in omaggio ad Elsa. A quasi quarant’anni dalla sua morte il suo mito sarà celebrato con la realizzazione di quindici pezzi di alta moda, che verranno mostrati in occasione della settimana dedicata all’Haute Couture di Parigi. Una speciale collezione che verrà presentata con una mostra esclusiva nello storico atelier al numero 21 di Place Vendome. Lacroix dichiara: “Elsa è una sacra sfinge che non smetterà d’interrogarci, offrendoci nuovi enigmi in forma di risposta. La moda, le arti e la mondanità, il teatro e il cinema… ho in mente la scena con cui Elsa ha sedotto il mondo.”. Lacroix e Schiaparelli stravaganti e anticonformisti, maestri della sperimentazione, legati al mondo dell’arte. Lui il simbolo della controtendenza, colui che ha enfatizzato tutto quello che è sensuale, allegro ed opulento. Amante della teatralità e creatore di moltissimi costumi per il teatro e per l’opera. Lei il simbolo della più raffinata fantasia creativa. Ha sempre stupito per le sue creazioni originali e nota per la sua lunga collaborazione con grandi nomi del cubismo e del surrealismo. L’azienda ha annunciato che ogni anno affiderà ad un nuovo stilista della scena contemporanea la propria interpretazione del brand e dello stile di Elsa Schiaparelli. Il prossimo sarà il tanto vociferato John Galliano?
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PERCHÉ RISCHIARE TANTO?
© Daniel Beltrá/Greenpeace
PERCHÉ IL PERICOLO SAREBBE MAGGIORE SE RESTASSIMO A CASA.
2006 Più di 30 miliardi di tonnellate di anidride carbonica spedite in atmosfera. Tre volte tanto la capacità di assorbimento del pianeta. Ecco spiegate le acrobazie degli attivisti di Greenpeace: stanno aprendo uno striscione sulla più celebre statua di Rio de Janeiro, per richiamare alla ragione i rappresentanti di 188 nazioni, accorsi in Brasile per la Convenzione sulla Biodiversità.
DEVOLVI IL 5X1000 A GREENPEACE. CODICE FISCALE: 97046630584 www.greenpeace.it
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20_ news SACCA D’A-MARE L’estate è arrivata e non c’è niente di meglio che scappare al mare per rilassarsi un po’ in spiaggia. Ma per andarci c’è bisogno di una borsa che riesca a contenere tutti gli oggetti di cui una donna non può fare a meno: asciugamano, costume, creme solari, infradito… Le borse da spiaggia sono l’accessorio must nel guardaroba vacanziero, inevitabilmente pratiche e capienti. Per essere le più trendy anche sotto l’ombrellone immancabile la borsa di paglia da sfoggiare in spiaggia, comoda e colorata che fa subito estate. Modelli divertenti per le più eccentriche, come quelle di Dolce&Gabbana con motivi tridimensionali, decorate con dei disegni ispirati alla Sicilia fatti con strisce di paglia disposte verticalmente. Per la praticità, Chanel propone sacche da mare in spugna di cotone con telo da bagno coordinato. Non è estate senza una borsa marinara, per tutte le patite delle righe una beach bag multicolor come la borsa-secchiello di Camomilla. Se avete bisogno di un accessorio pratico, resistente all’acqua e alla sabbia, le soluzioni in pvc di Carpisa sono le migliori. Il pezzo unico ed imperdibile è “Carré en Cravate” Soie-Cool Bag di Hermès. Seguendo la tradizione di borse Hermès Silkcity, questo accessorio colorato è una miscela morbida di due materiali fondamentali che sono la firma del marchio: pelle e seta. Incarna la semplicità di Hermès con un tocco contemporaneo, perfetta per illuminare le giornate estive.
DECIMO ANNIVERSARIO Quando passato e futuro si fondono per creare una collezione vivace e futuristica per un perfetto stile sportivo. Adidas e Yohji Yamamoto celebrano il decimo anniversario di Y-3, una collaborazione tra due mondi apparentemente antitetici, che combina la tecnologia sportiva di Adidas e lo stile estetico di Yohji Yamamoto generando un’armonia inaspettata. Una collezione che ha dimostrato fino a che punto Yamamoto sia riuscito ad esprimere la propria idea di eleganza nell’abbigliamento sportivo di Adidas. Le fotografie di Debusschere sono una celebrazione del movimento e dell’esplorazione del movimento che attinge ai colori vivaci e alle linee grafiche della collezione. Attraverso l'uso di effetti visivi, le fotografie sono state distorte per fornire un senso palpabile di energia cinetica alle immagini. Il video che affianca la campagna è una evoluzione di questi temi: lo studio del movimento, della distorsione e della trasformazione. Attraverso un’interfaccia interattiva di ultimissima generazione disponibile online sul sito web di Y-3, l'utente sarà in grado di interagire con il contenuto del video e attraverso la manipolazione di suoni e immagini creare il proprio video da condividere online con gli altri. Inoltre, Y-3 ha coinvolto Tim Hecker, noto per essere uno dei principali compositori nel panorama della musica ambient, a comporre una colonna sonora originale in esclusiva per il video interattivo.
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_ di Valentina Di Domenico
IN VIAGGIO COL SOR-RISO Un buon viaggiatore concorderebbe con me che girare per il mondo non è poi così difficile: “le mani libere, in tasca il giusto, nel cuore molto” per dirla alla Lorenzo Jovanotti. I più sognatori, i viaggiatori veri, quelli che si concedono il lusso di scegliere e dosare con intelligenza le proprie avventure intorno al mondo, sanno che per esplorare una terra sconosciuta, a volte, può bastare anche un libro, un film, una canzone, una spezia. O un riso. Il Riso Venere rientra tra quelle materie prime speciali che sprigionano la loro essenza coinvolgendo tutti i sensi. Un riso integrale, dal colore viola scuro naturale, elegantissimo; in cottura sprigiona un irresistibile e delicato aroma di pane appena sfornato. Al palato risulta dolce, fragrante e mai sciolto. Una fibra particolare la sua, che affonda le radici nella Cina dell’Ottocento, quando veniva coltivato solo per l’Imperatore e una ristretta cerchia di nobili. In Italia, oggi viene prodotto nella zona della Pianura Padana e il suo nome può vantarsi della romantica associazione con la Dea dell’Amore, forse per le sue proprietà afrodisiache. Come molti risi fornisce all’organismo proteine, pochi lipidi, sali minerali, vitamine, mentre di glutine non c’è traccia. Ama essere abbinato al pesce e alle verdure, meglio ancora se mantenute croccanti. Un riso perfetto per una ricetta estiva dal tocco esotico nel gusto, inaspettato e raffinato nella presentazione.
RISO VENERE CON GAMBERETTI, ZUCCHINE E AVOCADO. Ingredienti per 4 persone: 300 g di Riso Venere 200 g di zucchine 200 g di gamberi 2 avocadi 1 scalogno Vino bianco Sale e olio Erba cipollina Zenzero in polvere
Preparazione: fate bollire il riso in acqua bollente salata per circa 20 minuti. Nel frattempo affettate finemente le zucchine (io le preferisco a julienne); sgusciate i gamberi eliminando testa, coda e carapaci. Fate appassire lo scalogno finemente tritato in 4 cucchiai di olio evo e poi aggiungete le zucchine a fuoco vivace. Dopo qualche minuto aggiungere anche i gamberi; sfumate con il vino bianco e lasciare cuocere per altri 7-8 minuti. Sbucciate gli avocadi, privateli del nocciolo e affettateli finemente. Scolate il riso e fatelo saltare nella padella con il condimento. Aggiungere all’ultimo l’avocado, l’erba cipollina e lo zenzero. Impiattare con un coppapasta e condire un goccio di olio a crudo.
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Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid
“È impossibile che la marmellata l’abbia rubata io!”
Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!
adotta un bambino a distanza, sostieni la sua comunità. Per ricevere materiale informativo e la cartellina di un bambino compila il coupon e spediscilo in busta chiusa all’indirizzo indicato sotto; oppure invialo via fax al numero 02 2953 7373 o chiamaci allo 02 742 001. Nome Cognome Via Tel.
Cell.
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Cap Città Prov. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.
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Firma
ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001 - E-mail: richieste@actionaid.org - www.actionaid.it
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TIPIDI(PRIMA) CLASSE
I
di ENRICO MICHELE GIOVANNINI
Il mio primo volo intercontinentale lo presi a diciotto mesi, forse è per questo che, sin da piccolo, ho sempre nutrito un amore smodato per i bagagli. Quelli antichi di mia nonna, quelli vintage sottratti di nascosto a mia madre e quelli che acquisto qui e là facendo acrobazie sul mio scoperto in banca. Ammirare donne quarantenni, taglia quaranta e outfit pastello, attraversare i foyer degli alberghi, accompagnate da stuoli di valletti intenti a gestire i loro preziosi oggetti da viaggio, era tra i miei passatempi preferiti. Non parlo delle mogli di comuni businessman con trolley al seguito, mi riferisco a quelle semi divinità che non contemplano uno spostamento, uno, senza almeno due cappelliere al seguito per custodire qualche creazione di Philip Treacy che, si sa, possono sempre tornare utili in ogni occasione. In fondo qualsiasi viaggio o trasferimento è un’estensione naturale dello stile di vita di chi lo affronta. Da un qualsiasi punto A verso un punto B dove A è ad esempio Montecarlo e B è probabilmente Saint Barths, il vettore è ciò che fa la
In fondo qualsiasi viaggio o trasferimento è un’estensione naturale dello stile di vita di chi lo affronta...
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vera differenza: spostarsi in pieno luglio da un albergo fino all'aeroporto a bordo di un bus con altri 50 turisti magari in infradito e calzino di spugna, o farsi scortare verso il proprio jet privato da uno chauffeur uscito per sbaglio dal catalogo di Abercrombie&Fitch, mentre le tue valige sono state già ritirate e spedite a destinazione pronte per essere sistemate dal tuo assistente ai bagagli, è un tantino differente. Va detto che i “poveretti” che possono permettersi un posto in business su un volo di linea ricevono comunque un trattamento confortevole (a mio avviso la migliore è la Emirates). Resta, però, sempre un altissimo fattore rischio che nessuno può mettere in conto e che rimanda ad un soggetto tradizionale dell'arte sacra Cristiana, con una piccola variante: viaggiatore con bambino. Purtroppo quasi sempre pari ad una pena perpetua pronta ad annullare tutto il comfort tanto anelato. In fondo, nella vita quotidiana, esistono luoghi dedicati a quelle piccole gioie per dar sfogo alle loro forze e contenere le loro grida di allegria, dai kindergarten alla democraticissima vasca di palline dell’Ikea. Anche nei trasporti la situazione dovrebbe replicarsi: non sarebbe una buona idea assegnare un’area dedicata ai portatori di pargoli? Ad ogni modo, in tema di spostamenti glamour Naomi ha aperto gli occhi a molti col sonoro ceffone affibbiato all’allora compagno Flavio Briatore e la battuta a commento di tutto il suo sdegno nel ricevere dei biglietti di prima classe per raggiungerlo: “Honey, I don't fly commercial”. A batterla, e di gran lunga, non sul tempo, ma di certo sull'età anagrafica è la già super diva Suri Cruise insignita dal
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magazine Forbes del titolo di baby star più influente al mondo e inserita nella top 10 delle celebrities meglio vestite. Infatti non passa attimo che non venga immortalata dai paparazzi o descritta dai fashion bloggers di tutto il pianeta, pronti a sezionare ogni elemento dei suoi infiniti outifts, e recentemente impazziti alla comparsa del primo accenno di tacco ai piedi della bella principessa. La piccola, al compimento dei suoi sette anni, ha dovuto impegnarsi molto per scartare un Falcon da 7 milioni di dollari per poter così raggiungere papà Tom in ogni momento senza dover condividere pasti riscaldati al microonde e poggiatesta infestati dai batteri dei comuni mortali. Mi pare una scelta ampiamente condivisibile perché, in effetti, anche viaggiando in prima, il mezzo di trasporto è pur sempre un aereo di linea legato ad orari di partenza da rispettare e noiosi check-in in stile del tutto ordinario. Tornando sulla terra ferma, un mezzo di trasporto che racchiude in se molto modi e livelli di viaggiare è senza dubbio il Frecciarossa, da anni la soluzione più pratica per molti pendolari tra Roma e MIlano, almeno quelli non troppo affezionati al wifi vista la velocità della connessione! Menzione speciale per
Come disse Naomi a Flavio Briatore ricevendo dei biglietti di prima classe: “Honey, I don't fly commercial”.
le sciure cui è stata donata l'abilità di fiutare il 740 più cospicuo nel raggio di chilometri con la facilità con cui un setter individuerebbe un coniglio alle olive, ma che rimangono attonite davanti al misterioso utilizzo del pulsante alza-abbassa tenda. Sono le stesse iPhone-dotate che tengono 'Marimba' come suoneria non per vera preferenza personale, ma semplicemente perché non ci provano nemmeno a capire che la distanza che le separa da una nuova suoneria è di solo 4 click! In genere hanno voci mixate tra la Vanoni e la Santanchè e sono di mille tintinnanti braccialetti adorne. Averle come compagne, ma solo per la prima alla Scala, deve essere un vero viaggio.
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JAMAISSANS... di LUISA BERTI
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Le statistiche ci indicano che il numero di donne che viaggiano da sole aumenta di anno in anno in tutto il mondo. Viaggiare da sole non rappresenta per molte solo una possibilità, ma si sta trasformando in una vera e propria esigenza.
Forse sempre più donne si sono rese conto che affrontare un viaggio di questo tipo è un’esperienza nell’esperienza. Al fascino di conoscere e scoprire posti nuovi si aggiunge la possibilità di creare un intimo contatto con la propria anima. Molti gli input che ci arrivano in tal senso dai libri e dal cinema. Lo scorso aprile è uscito nelle sale cinematografiche il film“Viaggio da Sola” tratto dal quasi omonimo libro “Io viaggio da sola” di Maria Perosino. Mentre nel film una splendida Margherita Buy interpreta Irene, una quarantenne single che incarna il concetto “rivoluzionario” dell’essere donna. Ma anche Bertolucci con il film “Io ballo da sola”, già nel 1996, mette in scena un viaggio tra le colline toscane che si trasforma in una ricerca esistenziale e in un percorso di maturazione e crescita per la protagonista.
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Non ultimo il romanzo di Elizabeth Gilbert, diventato poi una celebre pellicola con Julia Roberts: “Mangia, Prega e Ama”. Speranze, sogni, avventure, per tutte quelle donne che hanno la consapevolezza di potercela fare da sole, perché in fondo la vita non è altro che un lungo viaggio da fare, a volte, da sole. Ecco perché anche il bagaglio è importante, sia quello che ci portiamo dentro, sia quello che, purtroppo, dobbiamo trasportare da sole quando, da sole, decidiamo di viaggiare. La parola d’ordine è leggerezza, ecco perché non possiamo partire senza una LE PILAGE del marchio parigino Long Champ. Ispirata all’arte giapponese degli origami, la semplice ed essenziale bag è diventata un accessorio indispensabile. In nylon ultra-light e rifinita in cuoio è indispensabile soprattutto per viaggiare, visto che piegandola diventa un sottile rettangolo ultraleggero. Mai senza LIBRI. Avventura, amore, cucina, poesie. Un giro in libreria prima di partire ci farà trovare l’“amico” ideale con cui condividere le nostre giornate di totale relax. In viaggio non dobbiamo solo stare comode, ma continuare ad essere eleganti e affascinanti, sempre senza “appesantirci” troppo. E allora ecco che nella suitcase non può mancare l’intramontabile foulard di HERMES. Pezzo iconico della maison, simbolo di lusso e stile. Un accessorio versatile e di classe. Non dimentichiamo, infine, di mettere nel beauty TRAVALO, il vaporizzatore porta profumo tascabile, resistente e in varie e divertenti nuances di colore. Il profumo, il nostro profumo, è un modo per portarci dietro un ricordo di noi e di quello che siamo state. A questo punto la valigia è fatta, e non resta che augurare un buon viaggio.
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CHIEDILOA MIELE&FIELE scrivete a: mieleefiele@fashionfiles.it
maggio, 2013
Cara Miele, cara Fiele, oggi mi sono ritrovata qui a scrivervi non so neanche io perché. Fatto sta che ho preso carta e penna e ho dato forma ai miei pensieri. Ogni tanto i nati sotto il segno dei Pesci fanno così… sono imprevedibili. Come quella volta che decisi di farlo. La mia prima volta. «Viaggio da sola» al cinema e non solo. Cinema, me e me stessa. E un bel viaggio a Roma, purtroppo con in mano anche il biglietto del ritorno alla mia realtà di provincia. Ma non saranno le ultime della lista delle cose che farò da sola. In questo periodo post laurea infatti, mi sento molto protagonista di “I me mine” dei Beatles: «All I can hear I me mine, I me mine, I me mine; even those tears I me mine, I me mine, I me mine.» Ho iniziato ogni giorno a rapportarmi con il mio Io, a vedere che effetto fa parlare con se stessi, farsi domande e cercare da soli di darsi delle risposte, sentirsi soli. Isolati dal mondo, non perché il mondo viaggi ad una velocità superiore, anzi... perché i miei sogni e i miei desideri sono più veloci del mondo. Tant’è che mi ritrovo sempre con il fiatone! Quant’è difficile guardare avanti e immaginarsi diversi da quello che siamo oggi? Magari con la felicità in tasca! O magari basterebbe semplicemente apprezzare quello che oggi ci viene posto accanto? Anche questa solitudine. . in fondo non è poi così male. Mi ha fatto scoprire giorno dopo giorno quanto sia bella la parola “intimità”, quanto sia bello avere un posto segreto tutto mio, che nessuno conosce all’infuori di me. Ora (e arrivo al punto), secondo voi, in questa ricerca sfrenata del “Chi sarò domani?”, dovrei chiedere l’aiuto del pubblico, il cui parere è spesso legato alla moda del tempo, l’aiuto a casa dove di sicuro c’è la mia mamma che mi prega di restarle per sempre accanto, o il 50 e 50 che mi mette davanti ad un terribile bivio, o - questa l’aggiungo io - continuo questo viaggio dentro me stessa sperando di trovare la risposta giusta? Insomma, di fronte alle grandi scelte della vostra vita, avete contato sugli altri, sul loro supporto e consiglio, o solo su voi stesse? Ragazza filosoficamente sola. 28 FASHIONfiles
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Sono come il giorno e la notte, come il bianco e il nero, come l'acqua e il fuoco. Sono pronte a rispondere alle tue domande, a dirti tutto e il contrario di tutto.
La risposta di
Una ha ragione e l'altra ha torto. O forse, è il contrario?
MIELE
“Ragazza filosoficamente sola”…nella tua firma è racchiuso tutto il percorso che ti sta portando alla consapevolezza di cui parli. L’essere umano è portatore sano di solitudine, un rapporto di odio-amore o anche solo di indifferenza. C’è chi ci fa a botte e decide di porvi fine ignorandola e sostituendola con una persona in carne ed ossa e chi invece la scopre o la riscopre come nel tuo caso e comincia ad affezionarvisi . La strada che hai intrapreso ti sta già gratificando e sta rafforzando la tua motivazione a ricercare la tua dimensione. Perché la felicità in tasca forse non è così appagante senza tutto quello che viene prima. E prima ci sei tu, con le corse e le rincorse, le salite e le discese, i rettilinei e i percorsi deviati. Fermati a far rifornimento se necessario, cambia le gomme e riparti. Non ti far prendere dall’ansia e cerca di dare il ritmo che quella vocina interiore ti suggerisce. Soprattutto però, cara ragazza, non rimanere ferma all’autogrill. Chi si ferma è perduto, diceva il principe De Curtis… Buon viaggio!
La risposta di
FIELE
Cara filosoficamente sola, contare sui consigli degli altri per le proprie scelte, ti dà la libertà di poterli insultare quando ti accorgerai che hai preso la strada sbagliata… sì, hai ragione, è meglio dare la colpa a qualcun altro. Questo viaggio dentro te stessa ti sta facendo perdere un sacco di tempo, ti sento persa nei labirinti del tuo cervello, fatti un favore: esci! Non esiste la risposta universale, ogni singolo episodio ha la sua morale e il suo insegnamento, se perdi tempo a guardare e a chiederti quale strada prendere va a finire che non parti mai. E se non la pianti di essere così noiosa resti pure sola a casa. Allora, hai preparato la valigia?
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FROMTHEWEB
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fashionfiles.it
Su fashionfiles.it crescono gli approfondimenti dal mondo della Moda, del Beauty, del Cinema e del Design. Oltre ad avere interamente online il numero Summer del magazine in cui vi invitiamo a partire per un bellissimo viaggio, troverete anche tante news su eventi, lanci di capsule collection, anteprime da non perdere.
Inoltre visitando il nostro sito potrete acquistare la vostra copia cartacea, visualizzare i bellissimi video dei nostri shooting moda e cliccando su Mi piace nella nostra pagina fb potrete essere aggiornati in tempo reale su tutte le notizie pi첫 interessanti. Buona navigazione.
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Un mattino partiamo, il cervello in fiamme, il cuore gonfio di rancori e desideri amari, e andiamo, al ritmo delle onde, cullando il nostro infinito sull´infinito dei mari... C´è chi è lieto di fuggire una patria infame; altri, l´orrore dei propri natali... Ma i veri viaggiatori partono per partire; cuori leggeri, s´allontanano come palloni, al loro destino mai cercano di sfuggire, e, senza sapere perchè, sempre dicono: andiamo… I loro desideri hanno la forma delle nuvole, e, come un coscritto sogna il cannone, sognano voluttà vaste, ignote, mutevoli di cui lo spirito umano non conosce il nome! Così il vecchio vagabondo cammina nel fango sognando paradisi sfavillanti col naso in aria; ...Strabilianti viaggiatori! Quali nobili storie leggiamo nei vostri occhi profondi come il mare! Mostrateci gli scrigni delle vostre ricche memorie, quei magnifici gioielli fatti di stelle e di etere. Vogliamo navigare senza vapore e senza vele! Per distrarci dal tedio delle nostre prigioni, fate scorrere sui nostri spiriti, tesi come tele, i vostri ricordi incorniciati d´orizzonti... Da “Il viaggio” Charles Baudelaire
ildell’anima viaggio
di Mara Cella
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Devo dirvi che durante la riunione di redazione per l’assegnazione degli incarichi di questo numero, al solo accenno al tema del VIAGGIO ho visto occhi brillare e come per incanto menti abbandonare i loro corpi rimasti seduti davanti a taccuini o diavolerie tecnologiche di ogni sorta e partire all’istante verso luoghi lontani, verso ricordi di viaggi indimenticabili o verso una tanto sognata meta che prima o poi (meglio prima) ci attende. Dunque senza tema di smentita appare come uno dei temi più suggestivi di sempre, è IL VIAGGIO. Questa parola racchiude il desiderio di avventura, di esplorare il mondo e le sue affascinanti culture, di incontrare se stessi, il proprio spazio dell’anima e conoscere l’esotico o “l’altro da sè”. Ciascuno custodisce il proprio viaggio dell’anima. Forse è il primo viaggio da soli o con gli amici, in una vecchia 500 azzurra con chitarre e birre? Che sia la liberatoria fuga post laurea, prima di partire verso l’ignoto mondo del lavoro? Che sia il ricordo di emozioni di quel viaggio a due che ti ha regalato nuovi occhi? O forse è il primo viaggio in tre, dove nel bagagliaio sono finalmente tornate palette e secchiello? Ma ancor di più potrebbe essere il sogno di sempre, quel luogo che abbiamo già dentro di noi da tempo e non ci resta che visitare prima possibile.
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Edward Hopper (1882–1967) Rooms by the Sea, 1951 Oil on canvas, 74.3 x 101.6 cm Bequest of Stephen Carlton Clark, B.A. Paul Gauguin (1848-1903) Due donne tahitiane, 1891 Olio su tela Cm 69 x 91,5 © RMN (Musée d'Orsay)/Hervé Lewandowski
Artisti, poeti, registi e cantautori lo hanno raccontato su tela, in versi o su pellicola in mille modi, cercando di racchiudere le molteplici sfumature che può assumere il viaggio nell’animo umano. Dal viaggio letterario settecentesco a quelli fra Otto e Novecento tra l’America e l’Europa, inanellando visioni struggenti e a volte bizzarre. Dalla provincia del realismo magico di Hopper, ai viaggi monocromi nell’interiorità di Mark Rothko, che duettano con i giochi luministici di aria e acqua delle marine di Turner. Penso a Keruoac e al suo epocale capolavoro “On the Road”, di recente divenuto anche film. Penso a Baudelaire che ne “Il Viaggio” urla tutto il suo mal di vivere, il suo disagio e desiderio di evadere in un mondo nuovo o immaginario in cui identificarsi, quella sublime ricerca di un altrove che ci rappresenti davvero. Penso a Gaugin che nei suoi dipinti ha espresso la quintessenza di mondi lontani, il fascino di colori e sapori nuovi, volti esotici e magnetici; Tahiti e la Polinesia sono state rese senza tempo dal suo viaggio. Penso a Van Gogh che fa sulle sue tele un racconto sublime di scorci d’Olanda e del suo vissuto come in “Scarpe”, un tenero omaggio al suo quotidiano “viaggiare”.
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Vincent van Gogh (1853-1890) Pair of Shoes, 1886 Olio su tela Cm 37,5 x 45,5 Van Gogh Museum, Amsterdam
Così anche in musica infinite sono le possibili citazioni; ovunque artisti hanno cantato del viaggio, da quei “Treni a vapore” di Ivano Fossati: “Qualche volta sono gli alberi d’Africa a chiamare, altre notti sono vele piegate a navigare. Sono uomini e donne, piroscafi e bandiere, viaggiatori viaggianti da salvare. Delle città importanti mi ricordo Milano, livida e sprofondata per sua stessa mano... di stazione in stazione di porta in porta e di pioggia in pioggia, di dolore in dolore, il dolore passerà”. Passando per un ironico Daniele Silvestri: “Strano come spesso basti un viaggio, pochi grammi di coraggio, un vestito un po’ piu corto e poi lo sguardo di uno che era di passaggio, strano ma non credo che sia peggio, ci voleva lei che ti portasse fino a qui perchè fossi come sei perche fossi così, ci voleva sì, ci voleva lui perche ritrovassi me perchè forse in fondo è vero che per essere capaci di vedere cosa siamo dobbiamo allontanarci e poi guardarci da lontano, da un aeroplano!”
Per giungere alla straordinaria Fiorella Mannoia che con la sua “In viaggio” in modo vibrante dà voce ad una madre che parla a sua figlia: “Domani partirai, non ti posso accompagnare, sarai sola nel viaggio, io non posso venire il tempo sarà lungo e la tua strada incerta, il calore del mio amore, sarà la tua coperta... Rivendica il diritto ad essere felice, non dar retta alla gente, non sa quello che dice, e non aver paura ma non ti fidare, se il gioco è troppo facile, avrai qualcosa da pagare... è questo il nostro accordo, prima di partire domani... non ti voltare. Ed io ti penserò in silenzio, nelle notti d’estate, nell’ora del tramonto, quella muta delle fate, e parlerò al mio cuore, perchè domani partirai in silenzio ma in una notte di estate io ti verrò a cercare, io ti verrò a parlare e griderò al mio cuore perchè tu lo possa sentire”.
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.bikini MISS BIKINI LUXE .short YES MISS .bracciali BON BON
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GIRL foto di Severine Queyras styling Manuela Segimiro
MUA Claudio Ferri Photo assistant El Hadji Diagne Model Marianna@euphoriamanagement Thanks to Mediterranea
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.bikini FIX DESIGN .maglia e short MISS MONEY MONEY .orecchini BON BON
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.gilet jeans YES MISS .canotta e bracciali TO MAY .short MISS MONEY MONEY .cappello BON BON .occhiali FRANK-LO .scarpe MAX CLAN
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.bikini MARISA PADOVAN .maglia MISS MONEY MONEY .pantaloni TO MAY .bracciali BON BON .scarpe MAX CLAN
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.bikini FLAVIA PADOVAN .giubbino YES MISS .pendente e bracciali BON BON .occhiali FRANK-LO
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.bikini MISS BIKINI LUXE .maglia YES MISS .short TO MAY .bracciale BON BON .occhiali FRANK-LO
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.bikini FIX DESIGN .leggings e collana TO MAY .camicia jeans YES MISS .bracciali BON BON .scarpe MAX CLAN
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.bikini MISS BIKINI LUXE .pantaloni MISS MONEY MONEY .occhiali FRANK-LO .collana, bracciale e cappello BON BON .scarpe MAX CLAN
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.bikini MISS BIKINI LUXE .maglia YES MISS .cappello e bracciali BON BON .occhiali FRANK-LO .scarpe MAX CLAN
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.giacca YES MISS .costume MARISA PADOVAN .cappello e bracciale BON BON .occhiali FRANK-LO
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.giacca YES MISS .costume FLAVIA PADOVAN .occhiali FRANK-LO
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La prima cosa che mi ha incuriosito di te è il tuo cognome. Da dove ha origine? Beh, molti sono tratti in inganno dal mio cognome pensando sia di origini esotiche e lontane. In realtà è un cognome tipico di Caprarola, il paese in provincia di Viterbo dove sono nata e cresciuta. Alcuni sostengono che sia di derivazione spagnola e che si sia diffuso nel periodo in cui regnava il cardinal Farnese su questi territori.
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DOVEVITA ESTORIA DIVENT ANO borse NELLA TESTA DI BENEDETTA BRUZZICHES
di Enrico Michele Giovannini
COSA CI FA’ A VITERBO UNA DESIGNER RIMBALZATA TRA ROMA, MILANO, DUBAI, IL BRASILE L’INDIA E PERSINO LA CINA? DOPO PREMI IMPORTANTI E RICONOSCIMENTI CHE CONSOLIDANO UN PERCORSO ORMAI TRACCIATO A LIVELLI INTERNAZIONALI, ABBIAMO FATTO UNA CHIACCHIERATA CON UNA RAGAZZA ALL’APPARENZA SEMPLICE, MA CUSTODE DI UN MONDO VASTISSIMO FIGLIO DI VIAGGI ED ESPERIENZE DI PRIMO PIANO. PROVIAMO, CON LEI, A TIRARE LE SOMME DEI SUOI 27 ANNI.
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So che hai visitato un bel po’ di mondo, tornare a vivere qui è stato un ritorno alle origini? È stata una scelta cosciente: vivere qui è più facile e ho tutto ciò di cui ho bisogno. A Milano, ad esempio, sono stata fagocitata dal sistema moda. In questo lavoro ho bisogno di rimanere un po’ fuori da alcuni contesti per mantenere la mia prospettiva un po’ pura e ingenua. Spesso le città veloci aiutano a perdere di vista le cose importanti e a me interessava rimanere al di fuori di meccanismi che non mi appartenevano e non mi appartengono. Quando il mio boss Indiano mi propose di lavorare per lui e trasferirmi in India non ci pensai un attimo benché avessi già una buona posizione a Milano. Fu una scelta forse istintiva, ma che sul lungo termine ha certamente ripagato. Inoltre mi ha ricordato che dovevo seguire di più i miei sogni e che realizzarli era possibile. Ho letto infatti che credi molto nei sogni. Ciò che fai oggi è quello che desideravi? Per me il sogno è continuo divenire. Di sicuro riuscire a fare questo mestiere è sempre stato il mio sogno, ma il miglioramento sta nel riuscire a realizzarlo in maniera sempre più intensa. Desidero comunicare qualcosa che vada al di là della moda. Di stagione in stagione ho affrontato temi come la gioia, l’infanzia o l’amor proprio. Le collezioni nascono da storie di vita da raccontare di cui la borsa è la testimonianza materica. Ho sempre voluto parlare di moda in dimensione molto intima e spero di avvicinarmi alle persone non con un prodotto, ma con una storia da poter condividere.
Qual è la storia più interessante legata a una tua creazione? Una mattina abbiamo ricevuto una mail da Beirut, scritta da una ragazza che aveva acquistato la mia borsa lavagna e ci ringraziava per averle dato la possibilità di esprimersi liberamente. È una borsa con l’esterno concepito proprio come quella superficie: basta un gesso per scrivere tutto ciò che si vuole. Lei ha utilizzato lo spazio per mandare dei messaggi di pace, ogni giorno uno diverso. Avevo raggiunto il mio obiettivo, la mia creazione era diventata un mezzo condiviso da una donna di cultura diversa in un momento davvero speciale. La mia borsa era diventata un manifesto.
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Aspettare di avere una storia da raccontare per far nascere un prodotto è un lusso, dati i tempi della moda. Per te, invece, cosa significa, lusso? Lusso significa fare ciò che faccio nel modo in cui lo faccio a prescindere dalla moda. Per me è come scrivere un libro. Questo lavoro voglio e posso viverlo come dico io e lo faccio perché mi piace. Detesto sottostare alla regola per cui si deve trovare una forte coerenza tra le creazioni: non è proprio da me. Il mio approccio è invece sempre molto intimo, prima viene la storia poi nascono le mie borse. L’autunno inverno 2012/2013 racconta la fine di un amore: mi sono ispirata al lavoro di Sophie Calle, una performer francese che ha chiesto a 100 artisti di rispondere a modo loro alla lettera di addio che aveva ricevuto dal suo uomo indagando così tutte le sfaccettature della fine di un amore da punti di vista diversi. Per gettare delle basi così forti quale consiglio daresti a chi sta per intraprendere il tuo percorso? Sicuramente mettersi in gioco in maniera completa, non risparmiarsi mai. Il sacrificio è necessario come il duro lavoro giorno e notte. Contare sull’aiuto della famiglia e non perderla mai di vista, ma soprattutto far sentire a chi ti sta vicino che i tuoi obiettivi sono raggiungibili e il tuo cammino procede. Da soli non possiamo fare nulla: se un progetto è condiviso in maniera profonda avrà più forza e questo, sul lungo termine, farà la differenza.
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.Abito ANGELO FRENTZOS .Pantaloni FRANKIE MORELLO .Scarpe GAP .Bracciale VALENTINA BRUGNATELLI .Occhiali TOM FORD
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Far away foto di Stella Bonasoni fashion editor Alessia Caliendo
Mua & Hair Isabella Sarti Fashion editor assistant Jeoffrey Romano Model Caroline @ Major
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.Giacca e pantaloni FRANKIE MORELLO .Blusa CHICCA LUALDI BE QUEEN .Scarpe ALEXANDER SMITH LONDON .Cappello CYCLE .Girocollo ROSANTICA
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.Abito MAURIZIO PECORARO .Maglia GAP .Bracciale ROSANTICA .Borsa A BRAND APART .Occhiali MONTBLANC
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.Canotta FRANKIE MORELLO .Jeans, stola e zaino LEVI'S .Cappello ANGELO FRENTZOS .Bracciale A BRAND APART
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.Trench CYCLE .Blusa FRANKIE MORELLO .Pantaloni HIGH .Sandali ALBERTO GUARDIANI .Foulard KINLOCH
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.Felpa CYCLE .Tuta LEITMOTIV .Sandali FABIO RUSCONI .Calze BERSHKA .Trolley MANDARINA DUCK .Occhiali DIESEL .Cappello CYCLE
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.Giacca e blusa MAURIZIO PECORARO .Jeans e cintura LEVI'S .Borsa SALAR .Occhiali MONTBLANC
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.Blusa BANANA REPUBLIC .Shorts AU JOUR LE JOUR .Borsa A BRAND APART .Occhiali TOM FORD .Foulard KINLOCH .girocollo ROSANTICA
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.Felpa FRANKIE MORELLO .Cargo RELISH .Sneakers REEBOOK .Cappello MAURIZIO PECORARO .Girocollo ROSANTICA
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ARTE Emoda CONNUBIO PERFETTO ISPIRAZIONE FOLK PER LA NUOVA COLLEZIONE DELLA GIOVANE STILISTA ROMANA CATERINA GATTA, CHE GRAZIE ALLE SUE CREAZIONI CONFERMA LA QUALITÀ DEL MADE IN ITALY NEL MONDO.
di Luisa Berti
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A che cosa si ispira la tua ultima collezione, dove predominano i motivi floreali? È sempre difficile avere un’unica e sola fonte di ispirazione, ma questa volta devo dire che la collezione autunno/inverno 2013/2014 è ispirata al Messico e ad uno dei suo personaggi artistici più importanti: Frida Kahlo. Una collezione questa che sprigiona energia vitale, la stessa che viene riconosciuta a Frida durante tutta la sua difficile vita, con i colori forti e i motivi floreali che fanno rivivere la cultura folkloristica e caliente del centro America. Una sorta di rilettura dei costumi popolari delle donne messicane in chiave contemporanea, utilizzando tagli puliti che fanno risaltare la scelta accurata dei tessuti. In alcuni abiti ho utilizzato un pieghettato largo, diverso dal solito plissé, che rende l’abito più sofisticato. Non mancano abiti dalle stampe accese con motivi stilizzati di derivazione Maya e Azteca.
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Cosa significa oggi, con la crisi economica sempre più incalzante, essere una stilista emergente? È molto difficile, anche perché il mercato della moda nel corso degli anni è molto cambiato. È tutto molto veloce e spesso capita che molti giovani stilisti riescono ad emergere e ad avere successo, ma poi dopo uno/due anni scompaiono nel dimenticatoio. È molto faticoso riuscire ad essere apprezzati, ma ancora più difficile è mantenere il successo. Io che frequento l’ambiente da qualche anno, mi sono resa conto che i marchi vanno e vengono e sono veramente pochi quelli che riescono a conquistare veramente una fetta di mercato. Per riuscirci bisogna essere unici e occuparsi di qualcosa di esclusivo. Io per il momento ci sto riuscendo perché ho deciso di dedicarmi ad una fetta di mercato ancora poco sfruttata che è quella della ricerca di vecchi tessuti e stampe. Recupero il vecchio per creare capi nuovi ed originali. Ad esempio per l’ultima collezione ho ripreso una serie di tessuti di fine anni ’80 e inizi anni ’90, utilizzati da grandi stilisti quali: Gianni Versace, Pino Lancetti, Mila Shon e Renato Balestra: questo mi permette di creare pezzi unici e non duplicabili. Il tuo prossimo progetto lavorativo? Per la prossima stagione spero di riuscire a disegnare una mia linea di moda. Il libro che stai leggendo in questo momento? Come si evince anche dalla mia ultima collezione l’arte è per me un nutrimento importante, non a caso sul mio comodino in questo momento c’è la biografia di uno dei maestri del colore del ‘900: Amedeo Clemente Modigliani.
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La città che ami di più? Potrebbe sembrare banale, ma in questo momento mi manca molto New York dalla quale manco da circa due anni. È una città che mi regala molti spunti di ispirazione e dove sento più che in ogni altro posto del mondo un profumo di moda. New York ti permette di guardare in faccia il mondo, con occhi vigili e ricettivi perché racconta pensieri e incontri di universi diversi. Tra l’altro a New York è possibile trovare anche i miei capi in vendita nella boutique Change of Season nell’East Village.
Il fil rouge di questo numero è il viaggio. Cosa significa per te? Scoprire e conoscere posti nuovi mi permette di uscire fuori dal mio mondo e avere la consapevolezza dell’esistenza di culture e mondi diversi. Lo considero sempre un’occasione per ridimensionare i problemi del quotidiano che a volte rischiano di chiuderci dentro un morsa stretta e non farci vedere tutto quello che di bello e di diverso, e a volte di più grande, sta fuori. Un modo, quindi, per riequilibrare i pesi delle situazioni, cose e persone che ci circondano. Non nego che un viaggio, visto il mio lavoro, mi permette anche di arricchirmi e di ricercare emozioni o situazioni utili poi per il mio mestiere. Scatto sempre molte foto, così da portarmi a casa materiale su cui lavorare in un secondo momento.
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L’INCANTODEL di Luisa Berti
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Giappone
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CONOSCERE E SCOPRIRE I SEGRETI DEL PAESE DEL SOL LEVANTE ATTRAVERSO LA MODA È POSSIBILE. A GUIDARCI IN QUESTO VIAGGIO VIRTUALE SARANNO I KIMONO, LE SETE PREZIOSE, I MOTIVI FLOREALI E I SEDUCENTI ACCESSORI DELLE GEISHE.
Terra lontana e affascinante, il Giappone da sempre è raccontato come luogo dove tradizioni, simboli, riti, cerimonie, religioni e filosofie si intrecciano, creando un atmosfera surreale, misteriosa e piena di contraddizioni, dove passato e futuro convivono nello stesso istante. Andiamo ora a conoscere questo Paese attraverso un percorso insolito, scandito da dettagli fashion e tendenze di moda. Gli stilisti, infatti, per l’estate 2013 hanno guardato a Est e si sono lasciati ispirare da abiti-kimono, cinture Obi, stampe orientali, scarpe con plateau effetto Geta, colletti alla coreana e giacche destrutturate, che ricordano le armature dei samurai giapponesi.
IL KIMONO Etro, invece, confeziona dei veri e propri abitikimono dalle linee pulite e di vari colori, con tessuti dipinti a mano, adatti sia per il giorno che per la sera. Se è vero che la parola kimono letteralmente significa vestito, sostanzialmente racchiude una storia millenaria, che si sviluppa nell’arte di chi lo crea e nell’eleganza di chi lo indossa. Per capire fino infondo la storia del kimono è d’obbligo una visita nella città di Kyoto, culla dell’arte e della cultura giapponese, che mantiene ancora inalterate le antiche tradizioni.
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I SANDALI GETA Miuccia Prada, grazie alla sua proposta di sandali Geta in versione occidentale con maxi platform e da indossare rigorosamente con calzini in pelle, ci permette di scoprire il quartiere di Gion, nel cuore di Kyoto. Qui, tra visi coperti da candida cipria, labbra vermiglie, cerimonie del tè, danze, musica e rumore di sandali in legno sulle stradine selciate, le geishe di Gion si muovono con grazia nei loro kimono. Ma il “Jap Oriented” della Maison continua con tailleur kimono, stampe floreali, lavorazioni origami e l’abolizione dei colletti.
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IL FIORE DI CILIEGIO L’albero della Sakura, emblema della bellezza e caducità dell’esistenza è sacro e il suo fiore considerato l’oro rosa del Giappone. Il significato è legato al Bushidÿ, l’ideale cavalleresco del guerriero. Il Sakura Zansen è tra gli eventi più attesi dell’anno, celebrato quando il primo fiore di ciliegio sboccia su un albero campione nel parco del santuario Yasukuni di Tokyo. Si festeggia così il risveglio della natura, considerato un nuovo inizio della vita. I cappottini sfoderati di Antonio Marras sembrano proprio ricordare questa festa. Rigorosamente rosa come il fiore di ciliegio, sono arricchiti dal contrasto cromatico del colletto alla coreana e da inserti floreali che donano loro grazia e leggerezza.
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LA SETA Una tappa la facciamo, grazie alla collezione di Hermes, a Kanazawa, città del Giappone orientale rinomata perché ancora oggi pratica l’artigianato del Kaga Yusen. Una prestigiosa tecnica di lavorazione della seta, introdotta nella regione all’inizio del’700, attraverso la quale l’artigiano-artista esegue il disegno, la colorazione, la tintura, il passaggio a vapore ed il lavaggio della seta. Tessuto, questo, da sempre utilizzato dalla casa francese nelle sue collezioni e che questa volta sfrutta per creare raffinatissimi abiti modello tuta che prendono in prestito i colori e le stampe tipiche della tradizione giapponese.
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Di che valigia sei? foto di Riccardo Abbondanza e Tommaso De Dona
Viaggiare sentendosi sempre, nello stesso momento, nell'ignoto e a casa... Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite... E cosÏ comprende che non si può mai veramente possedere una casa, uno spazio ritagliato nell'infinito dell'universo, ma solo sostarvi, per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine. da L'infinito viaggiare di Claudio Magris
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AFRICA Lo chiamano mal d'Africa, terra rossa, erba verde, luce intensa, cielo azzurro. Il fascino indescrivibile di un continente che conquista chi lo attraversa. _ _ _ _ _ _ _ _
Bracciale, collana e orecchini MARCO BICEGO Valigia Helium DELSEY Sandali CAMPER Orologio LIU JO “Jasmine Safari” Anello Alviero Martini Bussola Vintage Runner Etnico Ilford Envoy, Inghilterra (Birmingam), anni ‘50
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TROPICI Palme che sembrano sfiorare il cielo e acque cristalline. In valigia un bikini e siete pronte per partire per un viaggio a latitudini talmente lontane da sembrare un paradiso in terra. _ _ _ _ _ _ _ _
Sandali UGG Valigia Helium DELSEY Solari SHISEIDO Orologi, collana e bracciale ALVIERO MARTINI Bikini PARAH Crema bronze SHISEIDO Smalto ELIZABETH ARDEN Ultra Fex, Francia, anni ‘50
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USA ON THE ROAD Occhiali da sole e cabriolet, come Bonnie e Clyde percorrete la strada del vostro American Dream. _ Borsa, Stivali con borchie, Gonna jeans, Foulard, Cinta HTC Hollywood Trading Company _ Orologio DIESEL _ Pendente MONTBLANC _ Anello SALVATORE FERRAGAMO _ Bracciale DKNY _ Canotta INTIMISSIMI _ Cappello Country _ Occhiali Ray Ban _ Polaroid Land Camera Automatic 100, USA (Waltham, MA), anni ‘60
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PARIGI CHIC Moda, arte, buon cibo. I suoi ponti, le sue stradine, gli artisti di Montmatre e i tramonti sulla Senna... Paris mon amour! _ _ _ _ _ _ _
Penna MONTBLANC Portafoglio e porta carte di credito MONTBLANC Bracciale MONTBLANC Orologio, collana e anello ALVIERO MARTINI 1^CLASSE Balsamo per labbra L’OCCITANE Lucida labbra ELIZABETH ARDEN Photax Boyer, Francia (Parigi), anni ‘50
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ORIENTE Thailandia, Cina, India?A bordo dell'Orient express o con un comodo volo di linea, perdetevi in un mondo fatto di spezie, colori e millenarie culture. _ _ _ _ _ _ _
Orecchini MARCO BICEGO Trousse ombretti ELIZABETH ARDEN Orologio FOSSIL Sandali CAMPER Valigia SAMSONITE Pendente FOSSIL Latte di riso e riso ALCE NERO
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SPORT Vacanza sinonimo di sport. Tutte ai blocchi di partenza con zaino in spalla, una bibita fresca e una buona dose di adrenalina. _ _ _ _ _ _ _ _ _
Borsa SAMSONITE Occhiali da sole ITALIA INDEPENDENT Solari SHISEIDO Orologi ADIDAS Bracciali MICHEAL KORS Scarpe CAMPER Farro Ciock ALCE NERO Succo bio ALCE NERO Ferrania Rondine, Italia (Ferrania – SV), fine anni ‘40
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WELLNESS GREEN Mens sana in corpore sano, ripartire dalla cura del proprio corpo, immergendosi in una natura incontaminata. _ _ _ _ _ _
Borsa SAMSONITE Orologio ALVIERO MARTINI 1^CLASSE Orecchini, collana e bracciale ALVIERO MARTINI 1^CLASSE Profumo Green Tea ELIZABETH ARDEN Sandali CAMPER Tè Verde Biologico ALCE NERO
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DIARIDI UN VIAGGIATORE IN PELLICOLA di Massimiliano Zaccagnini
Ricordo una delle comiche di Stanlio e Olio più esilaranti: i due devono partire con le rispettive compagne per una vacanza, caricano l’auto, salutano tutti i vicini e mettono in moto. Ma in tutta la durata della comica non riescono a fare più di dieci metri perché succede sempre qualcosa che li fa tornare indietro e ricominciare da capo: carica, metti in moto e saluta; carica, metti in moto e saluta.
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Dall’alto: Paris, Texas, 1984. Ogni cosa è illuminata, 2005. Guida galattica per autostoppisti, 2005.
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Qualcuno ha detto che la parte più difficile del viaggio è il primo passo. Ecco, se questo è assolutamente vero nella vita lo è anche quando devi parlare di viaggi nel cinema. O di cinema di viaggio. Perché ogni film è in realtà un viaggio, un patto stretto con un mondo in cui decidiamo o meno di entrare nei primi minuti e che ci trascina lontano da noi stessi, dal nostro quotidiano. Ma il viaggio è anche uno dei temi preferiti del cinema: registi, sceneggiatori e attori hanno sondato tutti gli aspetti del viaggiare e li hanno trasformati in momenti indimenticabili, che ormai ci appartengono come ci appartengono i ricordi del primo viaggio da soli o di quelli fatti con gli amici e così via. Che sia attraverso itinerari lenti fatti di vuoti incolmabili e asfissianti, come in Paris, Texas di Wenders o percorsi di formazione come quelli che deve affrontare Frodo Baggings nella trilogia dell’anello; che sia attraverso il rincorrere memorie della propria famiglia per costruirsi un proprio bagaglio di memorie come fa Jonathan in Ogni cosa è illuminata o che sia infine attraverso un inseguirsi strampalato di situazioni assurde per arrivare a scoprire il nonsense della vita come nella Guida galattica per autostoppisti, il cinema sa portarci davvero lontano quando ci sediamo di fronte allo schermo.
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Dall’alto: Il treno per il Darjeeling, 2007. L’odio, 1995. I diari della motocicletta, 2004.
Certo, film come Hostel o come Transsiberian potrebbero farci passare la voglia anche solo di mettere il naso fuori di casa se il rischio è quello di finire in un ostello di sadici o al centro di una vicenda cruda e al cardiopalma; ma è anche vero che abbandonarsi al lento rotolìo di Un treno per Darjeeling ci fa scoprire che, a volte, più arriviamo lontano dalle nostre abitudini e dagli scenari della nostra quotidianità, più arriviamo vicini a conoscere la nostra intimità più nascosta: “In un’altra vita, saremmo stati comunque amici?” si chiedono i tre fratelli mentre tentano di raggiungere la madre in India per comunicarle la morte del padre. Va detto che, come sempre, il cinema d’autore quando affronta i viaggi ci mette sempre a nudo e ci costringe a farci le stesse domande, a porci nelle stesse difficili condizioni dei protagonisti. È ad esempio lontanissimo dai clichè della vespa rossa di Vacanze Romane o dall’inseguimento in laguna delle prime sequenze di The Italian Job, come anche dalle cartoline patinate degli ultimi film di Woody Allen nelle capitali europee, un film come l’Odio di Mathieu Kassovitz: il racconto di un viaggio dalla banlieu al centro di Parigi che assume i connotati di un percorso senza possibilità di ritorno o di riscatto; un lento e inesorabile precipitare in cui l’unica consolazione che possiamo darci è ripeterci fino alla fine “Fin qui tutto bene, fin qui tutto bene…”
Il viaggio, poi, è anche esaltazione del sentimento, è il respiro profondo della libertà, è l’apertura sconfinata degli orizzonti. E allora saliamo anche noi sulle due ruote, come Easy Rider o, soprattutto, come i Diari della motocicletta: il mondo è li, davanti a noi, e aspetta solo di essere scoperto, conosciuto e cambiato. Quindi, che aspettiamo? Mettiamoci seduti e via. Il nostro prossimo viaggio sta per iniziare.
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VIAGGIANDO
di Roberto Vella
TRA ARTE E DESIGN
Ma viaggiare è uno stato mentale o un moto fisico? Senza dubbio entrambe le cose. Ricordo un vecchissimo concerto di De Gregori, ove presentando “Buenos Aires” diceva: “è la dimostrazione che si può scrivere una canzone su un città senza esserci mai stati.” Ci sono luoghi che conosciamo pur non avendoli vissuti.
Mi viene in mente la Thailandia conosciuta anche attraverso il design di Chaiyut Plypetch, forse il principale designer thai, vincitore di diversi premi (Good Design Award, Red Dot Award, Form Design Award) e designer-direttore di Propaganda. Plypetch è talmente rappresentativo della sua cultura che la sede di Propaganda è inserita nelle guide turistiche tra le cose da non perdere a Bangkok. Il suo famoso Mr. P, utilizzato come lampada, manico d’ombrello, avvolgicavo ed altri svariati complementi d’arredo, mi ha restituito l’immagine di una popolazione con un sense of humour dissacrante e disincantato.
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L’arredo etnico è un’altra rappresentazione esemplificativa di un Paese, per restare in Oriente, pensiamo al paravento, oppure alle porte Shoji o passando all’architettura ai tetti a pagoda... e voleremo in Giappone. L’arte ed il design sono l’espressione della cultura di cui si è nutrito l’artista, quindi il legame con il territorio è stretto.ed imprescindibile Per gioco poniamo la possibilità di clonare un artista e farne crescere uno in Sudamerica e l’altro nell’Europa del Nord. Di certo il loro percorso non sarà lo stesso e i prodotti della loro arte saranno molto diversi, non solo a causa della differente formazione artistica ma per tutto ciò che li ha circondati negli anni, anche la differente luce ambientale sara causa di diverse scelte cromatiche.
Un altro esempio calzante: consideriamo una materia prima come il legno e due aziende d'eccellenza nell’arredo in legno: Swedese e Riva 1920. Swedese, di nome e di fatto, ha un design dalle linee molto pulite, il legno è quasi sempre chiaro. Il legno lavorato da Riva 1920 ha tonalità più scure, è maggiormente vissuto, ricorda la storia, il design ha forme più irregolari. Pensate ora alla Svezia, come la immaginate? Pulita, rigorosa e luminosa. L’Italia non è invece sgualcita, controversa e fantasiosa?
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STREET FOOD NIENTE DI VERO TRANNE IL CIBO di Valentina Di Domenico
Se dici street food la mia mente corre veloce a Piazza J¯ami’ el-Fn¯a, il cuore di MARRAKECH: venditori di stoffe, giocolieri, souk, incantatori di serpenti, ristorantini improvvisati, musicanti. Un disordine solo apparente che svela in realtà l’essenza stessa di un paese e di un popolo. Soprattutto al tramonto, quando la piazza si riempie di persone, fumi, odori speziati e luci. Se avrete la fortuna di visitare questo magico posto, potrete gustare l’arrosto di agnello più suggestivo della vostra vita. Se vi avventurate fino alla labirintica medina di Fès, quando le moschee risuonano per la preghiera di mezzogiorno, potrete fermarvi a bere la Bsarra, una densa zuppa di fave con aglio, cumino, paprika e khobz, il pane marocchino; in quel trambusto sfiancante, tra bancarelle e concerie, assaporerete il pasto che i lavoratori autoctoni consumano ogni giorno per acquisire nutrimento ed energia.
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Se dici TURCHIA penso a molte, moltissime cose: ai richiami del muezzin tra i minareti di Istanbul, al destino segnato delle chiese divenute moschee, al paesaggio lunare dell’Anatolia, al blu cobalto del Mar Mediterraneo che la bagna, alle magiche notti su un caicco, sotto le stelle.
Nella splendida capitale, sotto al ponte di Galata, vietato esimersi dal Balik Ekmek, un filetto di pesce fritto e aromatizzato al limone, servito in una pita spugnosa, con verdure crude e croccanti. I pescatori lo catturavano nel Bosforo e lo preparavano per commercianti, scaricatori e pendolari in attesa sul molo; oggi, turchi con un vivace gilet ricamato propongono a tutti questo panino di pesce irresistibile, un bilanciamento perfetto tra lo sgombro freschissimo e il gusto acidulo del limone. I più temerari possono provare il brivido del Kokoreç, uno spuntino di interiora di agnello passato al girarrosto e speziato a dovere: attenzione, la vendetta del sultano è in agguato! Tra i camini della fate, in Cappadocia, in un punto imprecisato tra Göreme e Pasabagı , incantatevi davanti alle anziane donne turche che nei chioschi più improvvisati cuociono i Gözleme su enormi piastre tonde: piccoli origami culinari, piadine finissime ripiene di feta e patate, o spinaci, irrorati con succo di limone e serviti con l’aryan o un bicchiere di çay caldo.
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Se dici AMERICA penso agli stati dell’Ovest, ad un viaggio on the road, alla Route 66 e alla Monument Valley. Libertà e assenza totale di orizzonte. Un cielo azzurro come solo in Arizona puoi vederlo. Una luce che pensavi esistesse solo nei documentari. In California, dove la terra è fertile e l’oceano generoso, sedetevi sul molo di Fisherman’s Wharf e deliziatevi con un Dungeness Crab, un enorme granchio appena pescato (e bollito): carne delicatissima e simpatia a prima vista per il piatto più famoso di S. Francisco. Se tra Las Vegas e Los Angeles invece, avrete la fortuna di imbattervi in Peggy Sue, un autentico diner anni ‘50 in mezzo al deserto della California, capirete che un bacon cheeseburger non è semplice junk food ma piuttosto un mix calibrato tra ottima carne di manzo e sapori totalmente made in Usa. Sgranocchiate onion rings, salutate Elvis Presley e rimettetevi in cammino, verso la città degli Angeli.
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Se dici GRECIA, non penso allo spread ma piuttosto alla gentilezza e alla cordialità del suo popolo, gente che porta sulle spalle la grandezza di un passato mitico e il peso di un’ingiustizia sociale, inflitta dall’alto e senza pietà, come in un girone infernale. La Grecia, invece, è un paradiso: ritmo di sirtaki e le isole fuori dal tempo. Una volta approdati in terra ellenica, munitevi di fazzoletti a volontà e affrontate senza paura il Gyros, derivazione del Döner turco a seguito dell’ondata migratoria, negli anni ‘20, di popolazioni dall’Asia minore; saporitissime fettine di maiale marinato, croccanti sui bordi e succose all’interno, avvolte in una pita (untissima!), a cui vanno ad aggiungersi pomodoro, cipolla a volontà (niente baci, parakalò) e tzatziki. Va consumato camminando, chi riesce a non sporcarsi vince un premio.
SE DICI STREET FOOD PENSO ALLA FUGACE COMPLICITÀ CHE SI INSTAURA TRA IL CUOCO E IL VIAGGIATORE, UN PONTE IMMAGINARIO CHE UNISCE STORIA, TERRITORIO, USANZE E GESTUALITÀ ANTICHE. SE DICI VIAGGIO PENSO ALLA PROSSIMA PARTENZA, ALL’ADRENALINA DELLA SERA PRIMA, E AL MOMENTO IN CUI, ZAINO IN SPALLA, CHIUDI LA PORTA DI CASA CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE AL TUO RIENTRO SARAI DIVERSO, UN PO’ CAMBIATO E SICURAMENTE ARRICCHITO. VIAGGIO È MESCOLARSI ALLA GENTE, PERDERSI PER QUALCHE ORA IN UN MERCATO, IMBATTERSI IN QUALCOSA CHE NON TI ASPETTI, FARE UNO SCATTO CARDIOGRAFICO PIÙ CHE FOTOGRAFICO: SARÀ ALLORA CHE LA TUA REALTÀ TI APPARIRÀ DIFFERENTE, GRAZIE AD UNA SORTA DI MAGICA MEMORIA SENSORIALE CHE COINVOLGE I PAESAGGI CHE HAI VISTO, LE PERSONE CHE HAI INCONTRATO E I SAPORI CHE HAI CONOSCIUTO.
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SINGING in the shower
di Rossana Pastore
Non è cosa semplice riuscire a definire il Viaggio nell’universo delle 7 note. Innumerevoli i significati ed infinite le declinazioni: evasione, a volte allontanamento forzato, scoperta, percorso interiore e metafora di vita, onirico e di fantasia. Viaggio di sola andata, viaggio per tornare, viaggio per restare, viaggio per capire, viaggio per incontrare, viaggio per cambiare.
Ricky Gardiner riesce a trasformare con la chitarra il continuo moto dell’andare e venire. In THE PASSENGER, scritta e cantata da Iggy Pop, quel riff così ridondante scandisce l’idea di quell’errare nomade (con molta probabilità ispirato dal viaggio a bordo di un treno che Pop era solito fare). Un viaggiatore prima solitario “under the glass I look through my window so bright... the sign and hollow sky” che guarda la città e viaggia viaggia ma che confessa “everything was made for me and you, ’cause it’s just belong to you and me”. Quindi arriva la questione: viaggio e/è condivisione? Tutto diventa reale quando è condiviso, compresa la felicità. Lo diceva Alexander Supertramp e lo ripete Eddie Vedder nella tracklist di INTO THE WILD. Tutte le tracce contenute nella colonna sonora sono un costante, crescente invito a mettersi in cammino (SETTING FORTH) e lasciarsi tutto alle spalle (FAR BEHIND), a cercare “Gonna rise up/find my direction magnetically” (RISE). Per poi scoprirsi migliori in due “When I walk beside her/I am the better man” (HARD SUN). E nel viaggio, poi, trovare le risposte “I feel part of everywhere/underneath my being is a road that disappeared” (GUARANTEED). Qualcuno di casa nostra cantava “Prima di partire per un lungo viaggio, devi portare con te la voglia di non tornare più...” (Irene Grandi, testo di Vasco Rossi) forse ad intendere che bisogna lasciarsi cambiare dal viaggio e tornare diversi da come si è partiti.
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Lo ricordano anche i Modena City Ramblers che ne “La Strada” descrivono incontri, facce e nomi, lascrime e risate, sempre con la voglia di catturare tutto “Di tutti i paesi e le piazze dove abbiamo fermato il furgone abbiamo perso un minuto ad ascoltare un partigiano o qualche ubriacone le strane storie dei vecchi al bar e dei bambini col tè del deserto sono state lezioni di vita che ho imparato e ancora conservo” con l’augurio anche qui a non tornare indietro “nessun rimpianto per quello che è stato che le stelle ti guidino sempre e la strada ti porti lontano” .
Steve Tyler, leader degli Aerosmith, nella sua FLY AWAY FROM HERE urla la sua voglia incontenibile di cercare una vita migliore in un altro posto, “our hopes and dreams are out there somewhere”. E allora si spicca il volo e si va a fare quel che serve . Emblematico quel “Gotta do what it takes”... forse che a volte il viaggio altro non è che l’impulso a vivere.
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Caetano Veloso ha fatto carte false per duettare con lei, Ennio Morricone ha addirittura costruito un disco con le sue composizioni per dare rilievo alla sua voce ma artisti di ogni nazionalità e cultura si sono già messi in fila per una collaborazione con lei. Stiamo parlando di Dulce Pontes, una delle cantanti portoghesi più apprezzate al mondo che ha fatto delle sue corde vocali uno strumento per percorrere geograficamente una serie di tradizioni culturali
diversificate, tramite il suo inconfondibile stile e la sua dimestichezza linguistica (oltre che in portoghese, canta infatti anche in spagnolo, galiziano, mirandese, italiano, inglese e greco)…. A 4 anni era già localmente attiva nella sua cittadina natale, Montijo, sulle rive del fiume Tago, cimentandosi con la lingua antica nazionale in esibizioni che la portarono ecletticamente anche a sperimentare l’attività di pianista e, successivamente, a una breve car-
UNAinVOCE viaggio Tra sonorità geografiche estreme 94 FASHIONfiles
di Elisabetta Castiglioni
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riera di attrice televisiva e teatrale, la cui espressività gestuale si riscontra tutt’oggi in una versatile e intensa drammatizzazione di ogni brano musicale prescelto. Da rocker a interprete di world music, Dulce scopre a poco a poco le incredibili potenzialità del fado, il genere popolare della sua terra di origine, che le permette di far risplendere interamente le sue sonorità congenite, fino arrivare a preziose contaminazioni, costanti dialoghi interculturali più che mix improvvisati, che assorbe nelle sue corde emozionali prima ancora che nella sua raffinata tecnica.In più occasioni ha dichiarato che la musica non è solo intratteni-
mento bensì un modo per esprimere al pubblico l’essenza più intima di sé: “Quando canto divento musica, mi dimentico completamente di me stessa e mi spoglio di ogni accessorio”… Questa nudità, a contatto con la Natura delle terre di altri popoli, si trasforma in un pastiche unico di sonorità nel quale l’artista si annulla per affrontare in ogni brano prescelto un cammino ogni volta diverso. Ne è un esempio il recente concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma insieme alla Roma Sinfonietta diretta dal maestro Paolo Silvestri, e che presto si trasformerà in un Cd/DVD davvero unico, il cui repertorio ha visto convivere uniformemente composizioni di artisti come Joaquin Rodrigo, José Afonso, Francisco Tarrega, Mikis Theodorakis e Astor Piazzolla . Dalla Grecia all’Argentina, passando per il “Nuovo Cinema Paradiso” di Morricone, Dulce compie un viaggio tra le sonorità della tradizione, rivisitato dalla sua creatività vocale, da un estremo rigore tonale e da una pastosa estensione che le fa interpretare brani a volte inesplorati dall’audience italiana, intrisi ed intrecciati con modulazioni arabe, africane, brasiliane e dell’Europa dell’Est. Un viaggio tra pop, folk e saudade latino-americana guidato dalla curiosità della stessa Pontes che proprio quest’anno celebra i 20 anni della sua carriera e che potremo nuovamente apprezzare quest’estate, “musa” diretta dal Maestro Morricone, nientedimeno che all’Arena di Verona.
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96_ who Direttore Responsabile WWW.AMBREITALIA.IT
Mara Cella mara@ideamoon.it
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Direzione creativa
WWW.ALCENERO.COM
Massimiliano Di Stefano max@ideamoon.it
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hanno collaborato a questo numero
WWW.ANTONIOMARRAS.IT WWW.BANANAREPUBLICA.GAP.COM WWW.BENEDETTABRUZZICHES.COM WWW.CAMPER.COM
Luisa Berti, Elisabetta Castiglioni, Martina D’Ortenzi, Valentina Di Domenico, Enrico Michele Giovannini, Marianna Mallardi, Rossana Pastore, Daniela Spadaro, Roberto Vella, Massimiliano Zaccagnini
Impaginazione François Lecodaine
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Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 404/97 del 20 giugno 1997 Periodicità trimestrale
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finito di stampare a giugno 2013
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