Fashion files - autumn issue

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Trimestrale - N. 56 - Autumn 2012 - finito di stampare settembre 2012

ModaCinemaDesign

CONFUSIONE CONFUSIONE

Moda Cinema Design


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editoriale _

Confusione. Uno stato dell'anima, un modo di essere o di vivere, lo specchio dei tempi o un luogo della nostra mente. Qualsiasi cosa sia è contagiosa. Sembrerebbe proprio, ora più che mai, che la confusione regni incontrastata nelle nostre vite. Dallo spread che sale e scende a questa inossidabile crisi che non passa più; dal lavoro dei sogni che è ormai un'utopia marziana a quei famosi due cuori e una capanna. Essere in due e aver scongiurato una singletudine altalenante oggi è già un successo, se poi c'è pure una capanna allora siete nel girone dei privilegiati! Per non parlare di (coraggiose o incoscienti?) neo mamme alle prese con l'agognato cosiddetto 'work life balance'. Sono nate perfino delle nuove figure mitologiche come le 'mumpreneurs', non spaventatevi, sono solo delle creature sublimi: metà mamme e metà imprenditrici. Poi c'è il bombardamento mediatico, croce e delizia dei nostri tempi, che non aiuta. I media tradizionali, stampa e TV, sono quasi un ricordo dei nonni. Se oggi non hai un computer o tablet o smartphone che sia, come appendice del tuo corpo, per essere connesso h24 con il mondo, allora sei quasi da evitare. Se le notizie, le e-mail e i messaggi o le foto non ti raggiungono ovunque; se non hai un po' di profili sui social network più à la page e non puoi condividere tutto (ma proprio tutto) delle tue giornate ma allora che vita è! Sì, lo so. Che confusione! Quale termine o sensazione potrebbe essere più calzante in questi tempi. Ma, tanto per farvi crollare anche l'ultima certezza, proviamo a sfatare l'accezione negativa della confusione quale unica possibile. Se dalla complessità, dal fermento, dalle sfide e dal continuo mettersi in gioco nascono le opportunità, allora tutto questo potrebbe essere solo preludio di un futuro diverso che oggi non riusciamo ad immaginare. Mara Cella


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4_sommario 66 news fashion victims

speciale moda

cinema

design & style

benessere FASHIONfiles

> 6

Notizie in breve

> 26 28 30 33

The reality horror picture show Jamais sans Miele e Fiele From the web

> 34 Love or confusion > 38 “Maschile” 54 Alla ricerca del presente 58 Both

54

> 60 Ci penserò domani 66 Arriva una cicogna 72 Donna e confusione > 76 Quando creatività vuol dire bellezza 80 Scusate il casino 86 Con-fusion a tavola > 92 Yoga. Facciamo ordine

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Foto di Livia Alcalde

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6_news AUTUNNO IN CERAMICA Le nuove collezioni Fall/Winter di Emporio Armani jewels propongono la ceramica, in un elegante color cioccolato e una sensuale finitura in oro rosa con una leggera nuance ramata che conferisce ai gioielli una luce particolarmente calda. Immancabile l'iconico logo Emporio Armani decorato con cristalli, che aggiungono un tocco di glamour e femminilità alle linee essenziali del brand.

CHAMPAGNE, SILVER O ROSÈ? Michael Kors, icona del fashion a stelle e strisce per questo autunno /inverno ci provoca l'imbarazzo della scelta. Senza far confusione, con sapiente lucidità ad ogni look raccomandiamo una nuance anche negli accessori, perciò per non sbagliare il cronografo rigorosamente cassa 38 mm, potete sceglierlo con quadrante e cinturino braccialato in un sobrio silver, in un sensuale color champagne o un sofisticato effetto rose gold.

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La pelle racconta la tua storia, rivela chi sei. Con Future Solution LX, la linea più esclusiva di Shiseido, il trattamento anti-età è globale. Il viso risplende di nuova energia, è radioso, come rigenerato. –– Jennifer Connelly utilizza per la sua pelle Future Solution LX.

FUTURE SOLUTION LX Riscrivi la storia della tua pelle.

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8_ news GUILLERMO MARIOTTO BAGS Assoluta novità presentata al Mipel in questi giorni, è la collezione di borse, accessori e piccola pelletteria firmata Guillermo Mariotto, in distribuzione per la prossima primavera: una liason tra lo stile contemporaneo di Guillermo Mariotto e l’esperienza di un'azienda fiorentina leader del settore, la storica Nannini. È nata una collezione dedicata ad una moderna viaggiatrice che ama le sfide e l’avventura ma non dimentica i sofisticati dettagli e preziosismi couture. Shopping bag, secchielli, zaini, weekend bag, pochette diventano scrigni magici, “mappe del tesoro” in cui ogni donna racchiude il proprio tesoro nascosto, segreti quotidiani mai rivelati. Tutti da scoprire.

SEXY E ANIMALIER Per la collezione Autunno/inverno 2012 Stuart Weitzman si ispira al richiamo della natura selvaggia e dà vita a “Call of the Wild Collection” veste di intramontabili e sexy fantasie animalier le sue meravigliose decollété. Un tocco di sensualità ammiccante da abbinare ad un classico tubino nero da sera o ad un più sobrio tailleur da giorno.

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Š2012 Elizabeth Arden, Inc. elizabetharden.com *Utilizzando il nuovo Optimizing Skin Serum Visible Difference insieme al regime di tra amento ispirato alla tecnologia delle Spa Elizabeth Arden. Risultati basati su un test di utilizzo di 55 donne negli Stati Uniti dai 30 ai 50 anni.

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Una differenza visibile in soli * 6 giorni.

100 anni di expertise spa nella linea di tra amento quotidiano per la tua pelle.


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10_ news TORNA “PINK HOPE” Il noto brand austriaco amplia le proprie proposte in edizione limitata, così oltre al classico charm e alla spilla a forma di fiocchetto impreziositi da scintillanti cristalli rosa, arriva la simpatica collezione “Emotis” composta da 3 personaggi in cristallo multi sfaccettato che rappresentano l’amore, l’energia e la speranza ed un brillantissimo bracciale in pelle impreziosito da cristalli rosa. Altra novità? Un cuoricino in gomma ed un lucchetto che racchiudono al loro interno una penna USB, una mini torcia da borsetta ed altri pendenti e charm a tema. Frizzante e glamour, la collezione Pink Hope rende omaggio alle donne ed esprime la sincera solidarietà di Swarovski verso importanti iniziative sociali, e rinnova la collaborazione con la LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori -, a cui devolverà , anche quest'anno, parte del ricavato delle vendite a sostegno della campagna Nastro Rosa finalizzata alla prevenzione del tumore al seno. Ad ottobre in tutte le boutique Swarovski.

IO LEGCCESSORIES TU?

Il legwear quest'inverno attira immancabilmente gli sguardi: con fantasie in look bondage, oppure nel magnifico gioco di alternanze realizzato con due diversi motivi sulle gambe, con rose, fiocchi o losanghe come elementi di stile di grande impatto visivo. Modelli con borchie di metallo utilizzate come ornamento per un effetto cool, oppure borchie e catene cucite in stile biker costituiscono i tratti più caratteristici di questa collezione di Legccessories Wolford, un assoluto must have.

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Il Radisson Blu Resort, Terme di Galzignano è un oasi naturale di benessere e relax nel cuore del Veneto. Situato nella zona più suggestiva dei Colli Euganei, uno dei siti termali più importanti d’Europa, a pochi km da Venezia, vi accoglierà in un meraviglioso parco naturale di 350.000 mq, con un campo da golf a 9 buche, con piscine termali interne ed esterne, un ampio Centro Benessere con due SPA e sei campi da tennis.

Il Radisson Blu es. Hotel è strategicamente posizionato nel cuore di Roma e facilmente raggiungibile. Vanta uno dei roof più belli della Capitale, dotato di una meravigliosa piscina, di un attraente ristorante e di un suggestivo bar con vista sui tetti di Roma. Ideale per chi viaggia, per meeting ed eventi o per un week end di relax tra cultura, wellness e design


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12_news VIVA LA FLEUR È la nuovissima fragranza dal bouquet fiorito e frizzante per una femminilità più trendy, una nuova interpretazione della fragranza bestseller Viva La Juicy. Questa vivace eau de toilette combina il mandarino e i frutti di bosco ad una miscela di caprifoglio bagnato di rugiada, i petali di gardenia e gelsomino ad un cuore goloso di caramello e sensuale legno di sandalo. Un packaging ammiccante per un'icona irresistibile, così per le Juicy addicted il motto è: “Che la Couture sia celebrata ogni giorno!”

FRESCHEZZA E MISTERO È da pochissimo in profumeria, in edizione limitata per celebrare il 140° compleanno di Shiseido, è una fragranza 'chypre floreale' nata dall’estro creativo del maestro profumiere Michel Almairac. Zen Secret Bloom si basa sull’accattivante contrasto tra la freschezza dell’accordo fiorito e il mistero di note calde ed avvolgenti. Un mix di prezioso gelsomino e trasparente fresia accanto al mistero e alla sensualità dell'incenso e ad un soffio di vaniglia nera. Il packaging è una vera opera d'arte.

NEW LOOK ... À PORTER A novembre le creazioni più amate nate dal genio di Serge Lutens avranno una nuova veste, saranno racchiuse in un prezioso atomizer, così Ambre Sultan e Féminité du Bois diventeranno comode fragranze à porter da 30 ml. L’esclusivo ed elegante accessorio in metallo è ispirato al packaging del leggendario Nombre Noir, creato dal maestro Lutens nel 1981. Una fragranza unica a base di Osmanthus Naturale, oggi quasi introvabile. Tra gli appassionati resta ancora un mito della profumeria, che il biofisico, esperto di profumeria, Luca Turin ha definito “ il miglior profumo mai creato”.

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NUOVO DUALSENSES COLOR CARE:

UN COLORE PERFETTO NON LO TROVI AL SUPERMERCATO

CHIEDI AL TUO PARRUCCHIERE DI DUALSENSES COLOR FADE STOP SHAMPOO. IL TUO COLORE PERFETTO FINO A 26 LAVAGGI!

Goldwell lavora in esclusiva con gli acconciatori professionali in pi첫 di 40 paesi nel mondo. www.goldwell.it


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_ Valentina Di Domenico

BEAUTIFY YOUR LIFE! È un movimento mondiale che ha origine in piccole comunità urbane e diventa il messaggio che irrompe sulle passerelle ed i fashion center: “BEAUTIFY YOUR LIFE!”. Da qui trae ispirazione il concept di Color Zoom, la nuova collezione 2013 di Goldwell. Moda e lifestyle da sempre ci aiutano a rendere la vita più bella, ad arricchirne la qualità. Nella confusione dilagante di questi tempi, ci donano un pizzico di ottimismo: colori, materiali e tessuti luminosi sono elementi chiave per infonderci positività ed energia.

Creative Human Touch crea look non convenzionali che esplodono di colore, dai design innovativi grazie ad un eclettico 'Mix & Match' di nuances e materiali che ridefiniscono lo styling piu' classico. Così le sfumature pastello donano riflessi di luce sui biondi e le nuances scure diventano più interessanti grazie a dei colori che richiamano la terra ed i paesaggi rurali, creando effetti di charme inaspettati. Dunque per essere cool l'autunno e l'inverno si colorano e le grigie atmosfere urbane diverranno piene di vibrante e sorprendente allegria. www.goldwell.it

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FASHION ACCESSORIES DESIGN ART FRAGRANCES FINEST FOOD WHITE GALLERY | Piazza Guglielmo Marconi 18/19 | 00144 Rome EUR | ITALY www.whitegallery.it


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16_ news HAI IL LOOK GIUSTO?

Stefano Bongarzone, stilista e noto curatore d’immagine, attraverso un’accurata analisi personalizzata, trasforma il look di donne e dive, prendendosi cura dei capelli e del make up ed esaltandone la personalità. Giocare sui tratti caratteristici delle persone, utilizzare tecniche innovative e trasformare un piccolo difetto in un pregio sono gli elementi distintivi della sua filosofia professionale. La redazione ha avuto la possibilità di incontrarlo e di chiedergli come riesce ad individuare il look adatto a ciascuna di noi. “Quando devo dedicarmi al trucco e ai capelli di una donna, prendo in considerazione l’abbigliamento, le movenze, il comportamento e tutti quei dettagli che mi comunicano delle informazioni sulla sua personalità. Prima di passare alla fase operativa, ho bisogno di avere un dialogo con la cliente per cogliere quei tratti della sua identità utili a compiere una scelta. L’impatto emozionale è importante quanto quello tecnico. Le grandi trasformazioni hanno una tempistica lenta perché implicano la metabolizzazione del cambiamento. L’accettazione avviene quando si scopre l’equivalenza tra ciò che si è scelto esteriormente e ciò che si ha dentro. Non trascuro la personalità delle fashion victim, nel caso specifico compio un lavoro al contrario: parto dal punto di vista esterno per aiutare la cliente a scoprire se stessa. È importante trovare l’armonia tra la forma del viso e quella del corpo. Per me non esistono il brutto e il bello ma la possibilità di sentirsi migliori. I canoni della bellezza non sono uniformi, anche un viso paffuto può essere estremamente bello e interessante. Consiglio alle donne di perdonare a se stesse i piccoli difetti.”

Stefano Bongarzone - Foto di Matteo Tito.

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© 2012 SWAROVSKI AG

WWW.SWAROVSKI.COM LINEA CONSUMATORI TEL. 02/72260300


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18_news CEMENTO IN TAVOLA Arriva dalla designer olandese Doreen Wesphal un'idea innovativa dalle linee essenziali. Un materiale interessante ed inaspettato a tavola, in abbinamento al food design: è un portauovo in cemento grigio che contiene al suo interno un magnete...vi consentirà di tenere in equilibrio il cucchiaino. Semplice e geniale!

DON'T STOP THE MUSIC! È arrivata anche in Italia Mo'Beats di iLuv, è una docking audio universale, un sottile ma compatto speaker ultra-portatile in grado supportare qualsiasi device multimediale, tablet, smartphone o lettore audio che sia dotato di tecnologia Bluetooth A2DP. Nessun problema di connessione via cavo o di compatibilità dunque, grazie al collegamento Bluetooth si è liberi di far partire la propria musica preferita direttamente dallo smartphone che portiamo in tasca o dal tablet poggiato nella stanza vicina. Ideale anche in trasferta, grazie all'estrema portabilità e all’elevata durata della batteria ricaricabile agli ioni di litio, è la perfetta compagna multimediale per ogni viaggio di lavoro o relax.

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Lasciati portare dentro l’Emozione

Polinesia • Isole del Pacifico • Australia • Nuova Zelanda Stati Uniti • Messico • Caraibi • Giri del Mondo • Oriente • Sud America

ilquintomondo.it


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20_news VIENE DALLA FRANCIACORTA MA NON È UN VINO! È una novità assoluta, di grande qualità e più “giovane” rispetto al più noto vino. Amanti o no della birra, di certo la Birra di Franciacorta incuriosisce. Questa piacevole novità viene da un'idea della ben nota Cantina Majolini. Il suo nome è 18.80 ed è realizzata dal Birrificio Artigianale di Franciacorta con il 18% di malto d’orzo e luppolo, l’80% di acqua e il 2% di altre gustose spezie che le danno un retrogusto fresco ed erbaceo. La lavorazione segue un metodo molto simile alla produzione del Franciacorta. Dal colore paglierino velato e dalla schiuma compatta, è facile da bere, dal gusto poco amaro, si rivela leggera e perfetta per inaspettati abbinamenti. Da provare...

SWEET JEWELS “La struggente storia d’amore tra Acamante e Fillide spinse Atena a trasformare Fillide in uno splendido albero di mandorle che, accarezzato dal suo amato, per ricambiare il suo eterno amore, fece prorompere dai suoi rami fiori bianchi”. Il mandorlo, che i Fenici portarono in Sicilia, ancora oggi è la base per la preparazione di dolci che SweetJewels continua a produrre con gli stessi antichi metodi. Tradizione e filosofia innovativa: un concept giovane e un packaging originale, sapori storici in piccoli scrigni come fossero veri gioielli, dal profilo della 'Trinacria' sbucano i lembi di un foulard rosso ad evocare la passione e la forza di questa terra.

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22_ news ZUCCHERO AL POSTO DEL SALE Alzi la mano a chi non è capitato, almeno una volta nella vita, di confondere irrimediabilmente il barattolo del sale con quello dello zucchero. Il risultato sarà stato, nel 99% dei casi, disastroso. Ma le nostre tradizioni culinarie, specialmente quelle del sud Italia, ci offrono una serie di interessanti varianti agrodolci in grado di rivelare molte sorprese. In questo numero vi racconto una ricetta a dir poco deliziosa che mi ha trasmesso la mia nonna: e le nonne, si sa, raramente in cucina si sbagliano! Anche quando usano lo zucchero al posto del sale. No, non si tratta né della classica torta ai pinoli e nemmeno di un arrosto della domenica: la ricetta è quella delle Zucchine in Agrodolce, un contorno che affonda le sue radici in Basilicata, terra luminosa, aspra, e montuosa, con erbe aromatiche e selvatiche che lasciano nell’aria un inconfondibile profumo… di Lucania! La mia nonna le chiamava anche Zucchine in salsa ricca per distinguerle da quelle “più povere”, condite solo con la mollica del pane. Ma anche in questa variante, si tratta di un piatto dalla semplicità disarmante, pronto in pochi minuti, eppure così evocativo, tradizionale e modernissimo allo stesso tempo. Buon appetito!

Ingredienti per 2 persone: 3 zucchine 1 uovo farina 1 limone Olio extravergine di oliva, sale e zucchero q.b. Difficoltà: facile Tempo: 20 minuti

Procedimento: Tagliate le zucchine a rondelle abbastanza fini (se volete potete utilizzare una lama zigzagata che darà alle vostre zucchine una forma ondulata e divertente). Infarinatele leggermente e poi passatele una ad una nell’uovo, precedentemente sbattuto con un pizzico di sale. Friggete in poco olio bollente e fate cuocere per bene da entrambi i lati, fino a che non diventeranno croccanti: scolate e lasciate asciugare su un foglio di carta assorbente. Impiattate e passate sopra una spolverata di zucchero (sì, zucchero, avete letto bene!), all’incirca un cucchiaino: tocco finale, irrorate con del succo di limone. Lasciate freddare e servite a temperatura ambiente. Il risultato sarà davvero sorprendente: zucchine croccanti e leggere, rese ancora più irresistibili dall’inaspettato sapore agrodolce sprigionato da ogni singola rondella. Un contrasto che lascerà a bocca aperta voi e i vostri ospiti!

Foto e testo di Valentina Di Domenico.

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Pagina 24

_di Enrico Michele Giovannini

PANE E NOCI Dall’Umbria giunge una nuova performance nel segno dell’eccellenza. Ha debuttato ad agosto la nuova creazione artistica di Oplas, compagnia di danza nata ad Umbertide, che ormai dal 2010 è il Centro Regionale della Danza Umbra. L’ultima creatura nasce dall’omonima raccolta di poesie scritta da Luca Bruni che con Mario Ferrari è alla guida artistica della compagnia. Il risultato è una grande sorpresa, un meraviglioso incontro tra poesia, arte visuale, musica dal vivo e danza. Le parole scritte esistono perché qualcuno possa leggerle, prima o poi... quando queste parole giungono all'oggi attraverso una finestra aperta sul passato, ci si accorge che gli anni corrono e che noi siamo frutto di quei giorni: amati o disprezzati, rimpianti o maledetti, eppure sempre ad essi legati dal filo sottile del ricordo.

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Nel 2013, Oplas, festeggerà i venti anni di attività dopo aver prodotto spettacoli dagli Stati Uniti all’estremo Oriente, ed essersi esibita in paesi come il Vietnam, nel 2010, in rappresentanza ufficiale dell’Italia, sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica.


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di ENRICO MICHELE GIOVANNINI

Quando, negli anni ‘30, si sperimentavano le prime trasmissioni televisive, dubito che si pensasse alle conseguenze per le generazioni future. È un po’ come se Coco Chanel, nell’inaugurare il suo atelier, avesse previsto che un giorno, i suoi abiti sarebbero stati disegnati da uno come Jack Sparrow (seppur geniale) defenestrato poi per una brutta vicenda. Tornando a noi, m’interrogo sul controverso processo che ha portato, in meno di 50 anni, dalle lezioni di lingua italiana del maestro Alberto Manzi alle lezioni di stile di un manipolo di personaggi televisivi che, quando va bene, indossano un frak per andare dal fruttivendolo. Pare che oggi basti chiamare il turchese turquoise e il cappotto paletot per indossare, agli occhi dei mortali, la veste del re del buon gusto. Viene da pensare: quando abbiamo cominciato a perdere la bussola? Da dove ha avuto inizio la deriva televisiva e questa grande confusione? Alcuni additano i talent show, altri i reality. Entrambi, a mio avviso, spesso a corto di talento e

Viene da pensare: quando abbiamo cominciato a perdere la bussola? Da dove ha inizio la deriva televisiva e questa grande confusione?

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di realtà. Se la televisione è specchio della società, siamo davvero diventati comparse da studio televisivo? Pronti a commuoverci a comando per un gatto ritrovato sotto una poltrona, o a spellarci le mani per una sfida tra talent? (Manco fosse Callas, rediviva, Vs Netrebko!) La magia del video autorizza chiunque a dire tutto e il contrario di tutto, e a elevarsi al ruolo di esperto dalla sera alla mattina in campi prima ignoti. Basti pensare a quante persone hanno scoperto di saper pilotare un transatlantico proprio la notte in cui affondava la Concordia. Per molto tempo ho avuto una TV mai collegata all’antenna, usata solo per guardare pietre miliari della storia del cinema come “Il club delle prime mogli” o “Harry ti presento Sally”, ma da qualche tempo a questa parte, ho deciso che era arrivato il momento di confrontarsi con quella valanga d’immagini che mi avrebbe consentito di dire la mia sui Menù di Benedetta, o sulle decorazioni dell’interno coscia di Belen. I canali in digitale offrono scelte irresistibili. Real Time, ad esempio, è una fonte inesauribile d’ispirazione. Mai guardato Malattie imbarazzanti? Una schiera di casi umani che muoiono per andare in TV e farsi diagnosticare l’acne giovanile, o farsi correggere una mastoplastica additiva andata male. Magari dopo averla pagata 20 euro in Tasmania in una tappa del safari. Sulla stessa rete è in arrivo un reality pazzesco: una donna e le sue 24 ore precedenti al parto. La domanda, da


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rivolgere alla donna, è: perché vorresti farti riprendere proprio in quell’arco di tempo? Voglio dire, mai avuta un’esperienza diretta da partoriente, ma per quanto ne so, è ciò che più si allontana dalla poetica preparazione al ballo delle debuttanti! Non sei in lungo e con un trucco da urlo; sei stesa come un tacchino da farcire con tutti che tifano per i 3kg di nascituro! La7, pur proponendo un palinsesto gradevole, con la mala Educaxxion non si tira indietro in quanto a luoghi comuni. Ore di trasmissione su misteri chiamati orgasmi o posizioni per i più intraprendenti. Come opinionisti: esperti che faticano a spiegare cosa sia un cock ring, e piovono domande d’avanguardia tipo: “cosa c’è di diverso in un rapporto con una donna, per una lesbica?” Non mi stupisce che, ad un party, un mio amico etero mi abbia preso da parte per confessarmi le immense gioie che gli procurava il suo nuovo stimolatore anale ordinato online. “Say yes to the dress” propone invece dei momenti imperdibili: la panacea dell’estrogeno col coltello fra i denti. Documenta, infatti, l’abilità di una sposa di scegliere il proprio abito, per il proprio matrimonio, cer-

Come se bastasse chiamare il turchese turquoise e il cappotto paletot per indossare, agli occhi dei mortali, la veste del re del buon gusto...

cando di non farsi saltare alla gola da madri, suocere, vicine, e amiche delle elementari, tutte in possesso di opinioni proprie sull’abito che non indosseranno. Nessuna delle spose ha idea di ciò che desideri, o ciò che le valorizzi quindi lo spargimento di sangue è quasi inevitabile. Ormai sono così addicted che aspetto con ansia i palinsesti della prossima stagione: dal gusto per l’orrido, nessuno è al sicuro!

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JAMAISSANS... di LUISA BERTI

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Sono confusa. Chi non ha mai detto questa frase? La confusione, che scaturisca da motivi sentimentali, lavorativi, familiari, o magari dalla scelta dei prossimi boots di stagione spesso fa capolino nella nostra vita. Mia cugina una volta mi disse: “Quando sei confusa, quando non sai cosa fare, fermati, e la soluzione arriva”. Non ho ancora capito se questo “fermarsi” sia il modo giusto per risolvere il problema, ma oggi, dopo non pochi momenti di confusione, credo che la libertà, il sollievo e il senso di leggerezza che proviamo appena l’offuscamento sparisce e tutto diventa chiaro è una delle cose da apprezzare nella vita. Ogni volta è come se, almeno per quell’istante, fossimo in completa pace con noi stessi. E proprio in questo periodo di cambio stagione noi fashion addict potremmo essere colpite da una buona dose di confusione. Come biasimarci, visto che i nuovi brand nascono come funghi, le tendenze cambiano alla velocità della luce e spesso ci troviamo a rincorrere affannosamente l’ultimo trend della settimana. Forse è il caso di “fermarsi”, mantenere la calma e seguire delle linee guida che magari non ci faranno essere in pace con noi stesse ma almeno con il nostro armadio.

SLIPPERS ON THE ROAD Non sono ammessi dubbi o scetticismi, quest’inverno nel nostro guardaroba non possono mancare le slippers. Adatte ad outfit sia diurni che notturni sono state realizzate in tantissimi tessuti e versioni: vernice, velluto, satin, pelle, animal print, con borchie, cristalli e ricami preziosi. Insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta. Super flat e ricche di dettagli, le slippers sono proposte non solo da grandi griffe ma anche da brand low cost. Il loro vero punto di forza? Donano a tutte un tocco di eleganza, anche se indossate con semplici denim o pantaloni dal taglio pulito.

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MACCHIE DI COLORE Sarà la maxi-bag di pelliccia di mongolia firmata Blumarine a rendere più allegre le grigie giornate invernali. Ricorda i mitici anni ’80 ed è un modo divertente per osare e dare un tocco anticonvenzionale al proprio look. Il colore? Turchese, da indossare con classici denim, coat bianco e tacchi altissimi.

AL FREDDO NON SI COMANDA La temperatura scende e noi non ci facciamo trovare impreparate, perché con l’inverno 2013 arrivano anche i paraorecchie. Caldi, pratici e se indossati con i capi giusti possono essere anche sexy, sono il rimedio antifreddo più trendy della prossima stagione. Li propone Blugirl in bianco o in delicati colori pastello ma non manca la versione più sportiva firmata UGG da abbinare ai famosi boots.

LA ROBE ORIENTALE La vestaglia-kimono è un capo senza tempo, batte tutte le tendenze, simbolo di una cultura lontana ed è senza dubbio sinonimo di stile, sensualità e grazia femminile. Si tratta di un pezzo basic che dona fascino e raffinatezza anche nei momenti di relax casalingo. Facile da trovare a prezzi accessibili, ma io consiglio una scelta più ricercata, magari vintage e firmata Norma Kamali.

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Le risposte di... Care Miele & Fiele,

settembre, 2012

inutile dirlo: sono confusa. E infelice. In realtà potrei essere felicissima, perché ho un lavoro, la mia indipendenza, una casa e anche una gatta. In più, da qualche mese, dopo una lunga pausa dovuta alla digestione di una storia finita male, anche la mia situazione amorosa sta tornando alla vita. Il problema è che, in brevissimo tempo, ho conosciuto due uomini ed entrambi si stanno dimostrando molto diversi tra loro, ma altrettanto importanti per me. Uno è F: solido, protettivo, pieno di premure e di attenzioni. L’altro è R: l’opposto. Con il primo è tutto un susseguirsi di cenette a due e serate con amici nei locali più chic della mia zona, sempre in tiro e tacco quindici. Per R. invece sono sexy quando infilo al volo le mie All Star, per precipitarmi con lui in qualche mostra underground, durante la quale regolarmente si allontana con qualche bizzarro amico lasciandomi sola a parlare con personaggi altrettanto bizzarri. Uno mi parla di progetti, l’altro di sogni. Uno mi dimostra che sa ottenere ciò che vuole, l’altro che ciò che voleva ieri non è più ciò che vuole oggi. Con uno i nostri incontri sono pianificati ed impeccabili, con l’altro è tutto improvvisato e a volte la cena si risolve in un anonimo kebab aperto fino a tardi. Con F so che inizierei una vita realmente di coppia e che, tappa dopo tappa, potrei costruire tanto. Di R so che mi ha fatto conoscere aspetti di me che ignoravo totalmente. E che mi piacerebbe scoprire dove portano. Insomma, sono in confusione, cara Miele e cara Fiele. E sempre più spesso, quando sono sola in casa, mi capita di aprire la scarpiera e di chiedermi: Jimmy Choo o sneaker? Graziosamente vostra Ragazza Confusa. FASHIONfiles


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B>:A: ;>:A: scrivete a: miele&fiele@fashionfiles.it

MIELE

La risposta di Mi verrebbe subito da domandarti: tu, ragazza confusa, quando ti senti sexy e felice? Il problema della tua confusione è capire cosa ti fa star bene, ora, in questa fase della tua vita. Non più in là, progettando e costruendo tappa dopo tappa. Perché forse quello che TU vuoi oggi non è più quello di ieri, o forse non è più abbastanza. E domani vedrai, sarà altro ancora. Sembra che dopo l’”indigestione” tu abbia voglia di rimetterti in gioco e ricominciare a correre; sarebbe quantomeno scomodo farlo col tacco 15, no? Hai scritto una cosa fondamentale a proposito di R: hai scoperto aspetti di te totalmente sconosciuti che ti hanno incuriosito. Tu vuoi sperimentarti. Il tuo apparente equilibrio non è tutto quello che resta di te. La gatta e la casa non ti bastano più perché col tempo hai tralasciato qualcosa che l’imprevedibile R sa come far fiorire. E poi, chi l’ha detto che progetti e sogni viaggiano su strade parallele? Ancora dubbi? Passiamo alla prova del 9: fai un viaggio con ciascuno. Credimi, ragazza, quando tornerai non ci saranno dubbi. Lo saprai da quanto desidererai tornare a casa, dalla meta che sceglierai per ciascuno, da come trascorrerà il tempo insieme e da quell’indescrivibile stato di beatitudine. Solo un viaggio. E avrai le idee chiare sulla persona che in questo momento vuoi accanto. E su ciò che sei tu ora. Perciò fà un bel respiro e ricorda di sorridere… a proposito, con chi dei due accade più spesso? Ok, hai la risposta.

FIELE

La risposta di Carissima graziosamente nostra ragazza confusa, perché non ti rilassi? Se quando apri la scarpiera non sai che scarpe prendere, aspetta che arrivi l’invito! Non impazzire a cercare soluzioni che arriverebbero da sole senza che tu muova un solo dito. Se R. ha incostanza da vendere e quello che voleva ieri non è più quello che vuole oggi, è probabile che presto non abbia ricordo nemmeno del tuo nome. E uno te lo sei tolto da davanti senza sforzo alcuno. F., da parte sua, con tutti gli sforzi che sta facendo per organizzare serate perfette, quando si accorgerà di essere in gara probabilmente si arrabbierà e… resterai senza candidati. Visto? Problema risolto! Non disperare, il mondo è pieno di candidati. Incontrerai quello giusto che non lascerà spazio alle attenzioni degli altri e sarai finalmente felice. Detto fra noi: sono sicura che F. ti richiamerà e a quel punto… vince lui!

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FROMTHEWEB

S

fashionfiles.it

Su fashionfiles.it crescono gli approfondimenti dal mondo della Moda e del Beauty, del Cinema e del Design. Oltre ad avere interamente online il numero Autumn del magazine, dove vi perderete nei meandri della “confusione�, troverete anche tante news su eventi, lanci di capsule collection, anteprime da non perdere.

Inoltre visitando il nostro sito potrete prenotare la vostra copia cartacea, visualizzare i bellissimi video dei nostri shooting moda e cliccando su Mi piace nella nostra pagina fb potrete essere aggiornati in tempo reale su tutte le notizie piĂš interessanti. Buona navigazione.


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È NELL'ARMADIO, È NELLE NOSTRE TESTE, È NELLA BORSA DI QUASI OGNI DONNA, È NEI RITORNI E NELLE SOVRAPPOSIZIONI DELLA MODA E DEL DESIGN. È NEL DEDALO DELLE NOSTRE STRADE NELLE ORE DI PUNTA. È NEL BOMBARDAMENTO MEDIATICO, NELLE CONTINUE CATTIVE NOTIZIE DELLE PAGINE DEI QUOTIDIANI E DEI MEDIA TRADIZIONALI A CUI SI AGGIUNGE LA MOLE, UN TEMPO IMPENSABILE, DI INPUT E SOLLECITAZIONI CHE CI ARRIVANO DAI NUOVI SOCIAL MEDIA, DAI VARI FACEBOOK, TWITTER, PINTEREST, LINKEDIN, VIBER E CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA. A QUANTO PARE IL TERMINE CONFUSIONE DIVENTA UN EUFEMISMO QUASI RIDUTTIVO. IL DOVER ESSERE SEMPRE SUL PEZZO, IL DOVER COMUNICARE AD OGNI COSTO ED IN OGNI MOMENTO DELLE NOSTRE VITE È UN PO' INQUIETANTE, PER CERTI VERSI UN PO' DESTABILIZZA E CONFONDE. DI CERTO LE CONTINUE SCELTE IN ANNI COSÌ STRANI DIVENTANO ANCOR PIÙ IMPEGNATIVE E ALIMENTANO UNO STATO D'ANIMO DI PERENNE INCERTEZZA E UN SENSO DI INSTABILITÀ DIFFUSA. LA CRISI DA PERIODO PASSEGGERO, IN QUANTO TALE, ORMAI SEMBRA UNA CONDIZIONE SENZA FINE E NON UNA FASE DI TRANSIZIONE , CRITICA PER ANTONOMASIA MA PRELUDIO DI TEMPI PIÙ CHIARI E SERENI. FASHIONfiles


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Love

di Mara Cella

orCOnFuSioN "CONFUSIONE È UNA PAROLA CHE ABBIAMO INVENTATO PER UN ORDINE CHE NON SI COMPRENDE" HENRY MILLER FASHIONfiles


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A PROPOSITO VOGLIAMO PARLARE DI QUELLA CHE REGNA SOVRANA NEI NOSTRI CUORI ? QUI SAREBBERO MOLTE LE CITAZIONI MUSICALI “CONFUSIONARIE” MA UNA D'OBBLIGO VA A LUCIO BATTISTI CHE, NELL’ALBUM “IL MIO CANTO LIBERO” DEL 1972, CANTA: "MA CREDI CHE QUALCUNO POSSA DARTI AMORE SE DELL'AMORE NON È PADRONE. CONFUSIONE... MI DISPIACE SE SEI FIGLIA DELLA SOLITA ILLUSIONE E SE FAI CONFUSIONE. TU VORRESTI IMBALSAMARE ANCHE L'ULTIMA E PIÙ PICCOLA EMOZIONE. TU LO CHIAMI SOLO UN VECCHIO SPORCO IMBROGLIO, MA È UNO SBAGLIO È PETROLIO..." EBBENE PARE CHE NON CI SIA ANTIDOTO NEPPURE PER GLI STATI CONFUSIONALI CRONICI AMOROSI, SEMBRA PIUTTOSTO CHE SIANO TAPPE OBBLIGATE DI QUEL FATICOSO MA AVVINCENTE PERCORSO VELICO NEI MEANDRI DELL'AMORE. JIMI HENDRIX CANTAVA "IS THIS LOVE, BABY, OR IS IT CONFUSION?" CIASCUNO DOPO NOTTI INSONNI, BARATTOLI DI CIOCCOLATA E ARROVELLAMENTI DI OGNI SORTA, IN QUALCHE MODO TROVA IN SÈ LA FORZA DI USCIRE DALLE NEBBIE E ALLA FINE ARRIVA L’ILLUMINAZIONE, ACCADE SEMPRE QUEL QUALCOSA CHE, COME PER MAGIA, CI INDICA LA STRADA DA PERCORRERE. MA È UN CLUB SEMPRE APERTO, CON INFINITI ISCRITTI. BENVENUTI! FASHIONfiles


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NELLA MODA POI, AD OGNI STAGIONE C'È L'IMBARAZZO DELLA SCELTA, QUELLE POCHE CERTEZZE CHE PENSATE DI AVERE CROLLANO MISERAMENTE CON LE PASSERELLE SUCCESSIVE, QUANDO ABBIAMO ARCHIVIATO I VECCHI FUSEAUX ANNI '80, ECCOLI RISPUNTARE MA COME LEGGINGS UP TO DATE, ALLORA LE COSE CAMBIANO! PERFINO I MATERIALI PSICHEDELICI E FLUORESCENTI CHE PENSAVATE DI NON INDOSSARE MAI PIÙ NELLA VITA ORA SEMBRANO NUOVAMENTE A LA PÀGE. NELL'ARREDAMENTO IDEM... NON FARETE IN TEMPO A RIDIPINGERE TUTTO DI VERDE MELA CHE SARÀ GIÀ TORNATO IL GRIGIO PERLA, AD AVER CAMBIATO LA CUCINA CON QUELLE TERRIBILI ANTE LUCIDE IN UN ROMANTICO PANNA OPACO CHE ECCO LE TENDENZE PIÙ COOL DEL DESIGN OSANNANO LINEE ESSENZIALI, ACCIAIO E COLORI ANNI '70 CHE SIANO BIANCHI, NERI O PRUGNA MA MAI OPACHI!! OH MY GOD, C'È DA DIVENTAR MATTI? NON ABBIAMO SCOPERTO SOLUZIONI ALLE VARIE CONFUSIONI POSSIBILI, PROVIAMO SOLO A RACCONTARVENE QUALCUNA E A SUGGERIRVI DELLE CHIAVI DI LETTURA UN PO' DIVERSE DI QUESTO COMPLESSO STATO D'ANIMO, A CONVIVERCI E A CONSIDERARLO UN MOMENTO CREATIVO PER ECCELLENZA, UN TEMPO DI REAZIONE IN CUI LE ENERGIE SI ATTIVANO PER ANALIZZARE IL PRESENTE E DAR VITA A COSE NUOVE, IN FONDO LA CONFUSIONE PUÒ ESSERE UN LUOGO CHE PRECEDE LE INFINITE POSITIVITÀ DEL FUTURO. FASHIONfiles


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MA SC HI LE foto di Livia Alcalde fashion editor Ilaria Facci

Make up artist: Grazia Carbone Hair stylist: Simona Calera Model: Urszula Drozd@glamour


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.tuta: CĂŠline .scarpe: Giuseppe Zanotti Design


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.completo: CĂŠline .maglia: Versus .borsa: Yves Saint Laurent HOMME .scarpe: Versace

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.scarpe: Alberto Fasciani HOMME


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.canottiera: Ann Demeulemeester .guanti: AMEN .pantalone: Givenchy .scarpe: Chrissie Morris .borsa: Christian Dior HOMME

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.giacca: Givenchy .pantalone: Giorgio Armani HOMME

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.completo: McQueen .scarpe: Giuseppe Zanotti Design

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.giacca: Pierre Balmain .intimo: La Perla .borsa: Jimmy Choo .scarpe: Brian Atwood

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.cappotto: Azzedine Ala誰a .camicia: Costume National .scarpe: McQueen


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.vestito: Victoria Beckham .scarpe: Giuseppe Zanotti Design


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.vestito: Nina Ricci .scarpe: McQueen

Special thanks to White Gallery, Roma. FASHIONfiles

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ALLARICERCA del presente

di Luisa Berti

Stili, tendenze e must di stagione fotografano il periodo che stiamo vivendo, tra tonalità elettro-shocking, accessori animal print, tessuti techno e broccati, richiami retrò e spunti futuristici. Se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, c’è anche un tempo non definito, confuso che oscilla tra il passato e il futuro.

Blumarine.

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Se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, questo è il tempo giusto per creare un guardaroba che attraversa le barriere del tempo...

Dopo lunghi bagni di sole, bikini all’ultima moda e cocktail sorseggiati sulla spiaggia, non è il caso di intristirsi, anzi, è il momento giusto per selezionare i capi più cool del prossimo autunno/inverno. I defilé hot di stagione mostrano look originali ma temporalmente confusi, si ispirano infatti agli anni passati ma non possono fare a meno di fantasticare sui tempi futuri. Le nuove tendenze non sono nient’altro che il riflesso del clima critico, di incertezza e instabilità che l’Europa e il Mondo stanno attraversando. La moda racconta una contemporaneità che quasi non esiste: sospesa, offuscata e che ha bisogno di appoggiarsi al passato e di sperare nel futuro. La donna di oggi cammina sulla linea immaginaria del presente ma prende in prestito abiti, accessori e tessuti dal passato, che conosce e le regala conforto, e dal futuro, che immagina e desidera. Se è vero che c’è un tempo per ogni cosa, questo è il tempo giusto per creare un guardaroba che attraversa le barriere del tempo.

Chanel.

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Versace.

In tipico stile “Blade Runner” la collezione VERSACE. Abiti in pelle nera, decorati con borchie e inserti metallici, rappresentano lo sguardo rivolto al futuro della Maison. Non mancano però richiami al passato: la skirt a vita alta simbolo degli anni ‘60 e i tubini corti, colorati e svasati anni ‘70. Rimane in un’ottica del tutto futuristica CHANEL, che mixa lo stile retrò anni ‘80, soprattutto per le spalle larghe e i tagli geometrici, a grandi applicazioni lucide, colorate e dalle forme spaziali. Così come le sopracciglia couture firmate ECOLE LESAGE, la casa parigina dei ricami preziosi. Mentre LOUIS VUITTON, facendo un vero e proprio tuffo nel passato, realizza capi che esprimono la sinergia tra l’ispirazione di fine ‘800 e le tecniche di lavorazione high tech.

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Prada.


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Confusione o ricerca del presente?

Vivienne Westwood.

Tessuti broccati, ricamati con preziosi cristalli e bottoni gioiello sono la caratteristica di una eleganza senza tempo, sottolineata anche dalle lunghe gonne poco sopra la caviglia e dai pantaloni portati sotto. Abiti e giacche con cappuccio che ricordano antiche dame medievali arrivano dalla casa londinese VIVIENNE WESTWOOD, che però lascia ampio spazio anche a soprabiti attillati con baveri sporgenti e appuntiti dal design tridimensionale. Per BLUMARINE invece la grande novità è nei tessuti: techno, traslucidi e illuminati da cascate di swarovski e ricami iridescenti. Una collezione che potrebbe ricordare le atmosfere avantgarde. Rivisitati e corretti sono gli anni ’70 di PRADA. Dove stoffe dall’effetto tapestry al computer si alternano a dettagli retrò. Una vera e propria trasposizione nell’era digitale del jacquard cinetico, segnando anche il ritorno in grande stile del completo maschile al femminile. Confusione o ricerca del presente?

Louis Vuitton.


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Se la confusione imperversa anche nel fashion world, la dimostrazione sta nel fatto che per passare dall'affascinante mondo maschile allo sconfinato universo femminile, per qualcuno basta un cambio di passerella. È l'emblema della perfezione, è il mito dell'eterno femminino, l'essere perfetto, che racchude in sè l'irragiungibile coincidentia oppositorum. È il famoso androgino alchemico su cui fior di filosofi e pensatori hanno dibattuto, un'entità altra e lontana.

Both FASHIONfiles

di Enrico Michele Giovannini


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L'archetipo per eccellenza, quello che il noto filosofo e studioso Elémire Zolla riconosce come l'eterno tendere dell'amore, chiamando l'umana nostalgia dell'interezza, mai placata, la radice e in qualche modo la costrizione stessa dell'amore. Esiste ed è tutt'altro che un'entità lontana, sfila in carne ed ossa sulle passerelle internazionali più blasonate. Di chi stiamo parlando? Su models.com, è al numero 18 della classifica mondiale, è Andrej Pejic, chiaramente nel ranking maschile. Sì perché la persona che vedete qui in foto è il modello (androgino) più richiesto al mondo. Immigrato dalla Bosnia all’Australia è stato notato appena 17enne: volto angelico, occhi color cielo e misure da top model. I grandi brand di certo amano l’unicità e in un’industria che sforna nuovi volti al ritmo di una fabbrica di adesivi di Hello Kitty, assicurarsi un modello con queste caratteristiche è un jackpot assicurato.

ne, È l'emblema della perfezio ino... è il mito dell'eterno femmin

Dal primo contratto con la Storm Model all’arrivo in passerella con Jean Paul Gaultier il passo è breve, ovviamente ingaggiato sia per la sfilata maschile che femminile, l’unico in grado di ricoprire entrambi i ruoli. Nel 2010 è il primo volto di Marc Jacobs e tocca vertici di popolarità inaspettati tornando da Gaultier per chiudere l’Haute couture con indosso un fantastico abito da sposa. Curiosità, perplessità, confusione? Seguire la sua carriera sarà imprevedibile!

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Ci penserò domani... di Marco Tagliaferri

La riunione di redazione era iniziata da pochi minuti ed io mi trovavo già in uno stato di totale confusione… Voglio dire, non si può andare ad un incontro al quale vi siete preparati da qualche giorno con degli argomenti e delle idee da esporre e discutere, per poi trovare che non c’è nulla da esporre o discutere! Quel pomeriggio ero arrivato in redazione leggermente in anticipo, con l’animo pieno di ottimismo e fiducioso verso il futuro. Mi era stato detto che avremmo dovuto decidere il tema del prossimo numero ed io avevo in mente alcune proposte delle quali desideravo parlare con la mia direttrice ma ora, mentre lei parlava spiegando le sue idee davanti all’intero staff, mi rendevo conto che tutto era già stato deciso! Ero spiazzato, confuso e perplesso. Mentre i colleghi si complimentavano per il tema scelto, io riflettevo su come avrei potuto adattare un argomento del genere al mondo cinematografico. Scartai subito l’idea di applicarlo ai titoli dei film e mi concentrai sulle storie e sui personaggi… Una serie interminabile di nomi e di titoli mi si accavallò nella mente: dai fratelli Marx a Hitchcock, da Fritz Lang a Danny Kaye, da Lubitsch a Fellini, da Billy Wilder a Bill Condon! Sicuramente il materiale non mi mancava ma dovevo ovviamente selezionarlo e dargli un senso… Oppure no? “Ci penserò domani” mi dissi “quando avrò liberato la mia mente da tutta questa confusione!”.

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CONFUSIONE NELLA MENTE

IL MOSTRO DI DÜSSELDORF (M - 1931) regia di Fritz Lang “Quando cammino per le strade ho sempre la sensazione che qualcuno mi stia seguendo, ma sono invece io che inseguo me stesso… Allora voglio scappare, ma non posso fuggire!… Devo correre per strade senza fine… ma con me corrono i fantasmi di madri, di bambini. Non mi lasciano un momento… Soltanto quando uccido, solo allora... E poi non mi ricordo più nulla… Ma chi potrà mai credermi? Chi può sapere come sono fatto dentro? Un grande Peter Lorre in uno dei capolavori dell’espressionismo tedesco. Primo film sonoro di Lang.

L’UOMO MERAVIGLIA (Wonder Man - 1945) regia di H. Bruce Humberstone Il tema del doppio (il protagonista scambiato per un altro) e il tema dell’intrusione (un personaggio deve affrontare delle situazioni in un ambiente che non è il suo) sono alla base di questa commedia in bilico tra il thriller, il musical e il fantastico. Una delle migliori interpretazioni dell’eclettico Danny Kaye.

VIALE DEL TRAMONTO (Sunset Boulevard - 1950) regia di Billy Wilder Misto di dramma psicologico con toni da noir e risvolti da horror, il tutto raccontato in una cornice surreale (la voce fuori campo di un cadavere nella piscina): Il più caustico film sul mondo di Hollywood. Depressione, solitudine e follia interpretate magnificamente da una delirante Gloria Swanson.

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PSYCO (Psycho - 1960) regia di Alfred Hitchcock Una storia coinvolgente e affascinante; un film che nasconde misteri e significati; un Anthony Perkins la cui interpretazione, rendendolo il più famoso pazzo della storia del cinema, lo imprigionerà per sempre in quel ruolo, senza più alcuna via di uscita.

8 1/2 (1963) regia di Federico Fellini Una profonda crisi di ispirazione, un uomo avvolto dalla confusione: Sogno e realtà si sovrappongono configurando una crisi artistica, umana ed etica. Splendido e indimenticabile, come sempre, Marcello Mastroianni.

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QUANDO LA CONFUSIONE SI TRASFORMA IN CAOS!

LA GUERRA LAMPO DEI FRATELLI MARX (Duck Soup - 1933) regia di Leo McCarey Giochi di parole e trovate visive che si susseguono stravolgendo tutte le regole di una trama razionale. È il film più anarchico dei Marx che, con la loro irruenza, dissacrano ogni situazione e annullano ogni convenzionalità.

UNA NOTTE ALL’OPERA (A night at the Opera - 1935) regia di Sam Wood Memorabile e indimenticabile la scena della cabina del transatlantico, nella quale Chico, Harpo, elettricisti, imbianchini, cameriere e altri viaggiatori, entrano ammassandosi uno su l’altro, e quando la ricca vedova apre la porta, viene travolta da un vero e proprio fiume in piena di persone.

HELLZAPOPPIN (1941) regia di Henry C. Potter Spezzoni proiettati a marcia indietro e capovolti, sguardi in camera, fermo immagine, attori che parlano con gli spettatori… Il film è un susseguirsi di situazioni al limite dell’assurdo. Innovativo per l’epoca e considerato “di culto”, è una pietra miliare della filmografia comica (ad esso si è ispirato anche il gruppo comico inglese dei Monty Python).

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L’ESSERE E IL RECITARE: CONFUSIONE TRA VITA E TEATRO OMICIDIO! (Murder! - 1930) regia di Alfred Hitchcock Un’indagine impostata come una messa in scena; un’estrema recita teatrale; un’inquadratura conclusiva che sembra essere ciò che in effetti non è... Uno spettacolo nello spettacolo al quale François Truffaut renderà omaggio nel finale del suo film L’ultimo metrò.

VOGLIAMO VIVERE! (To be or not to be - 1942) regia di Ernst Lubitsch Incroci continui tra realtà e palcoscenico, ritmo travolgente, in questa satira ambientata in Polonia durante l’invasione nazista, in cui la vita di teatro finisce per mescolarsi di continuo con le vicende belliche. Ultimo film di Carole Lombard, che morirà poco dopo in un incidente aereo all’età di soli 33 anni.

L’ULTIMA DEI CONFUSI THE TWILIGHT SAGA: BREAKING DAWN - PARTE 2 (2012) regia di Bill Condon Sogno o incubo? Le sensazioni che Bella prova la confondono lacerando la sua anima. Ora è giunta al bivio definitivo e dovrà decidere tra il mondo degli immortali e quello degli umani. La sua scelta influenzerà l’esito del conflitto tra i vampiri e i licantropi.

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Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid

“È impossibile che la marmellata l’abbia rubata io!”

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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Cap Città Prov. Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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Arriva una cicogna di Mara Cella

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UN FILM DI

ALBA ROHRWACHER GIUSEPPE BATTISTON “IL COMANDANTE E LA CICOGNA” VALERIO MASTANDREA SOGGETTO E SCENEGGIATURA DORIANA LEONDEFF DA LIONELLO CERRI UN FILM DI SILVIO SOLDINI ZINGARETTI WARNER BROS. PICTURES PRESENTA UN FILM PRODOTTO SHI MICHELE MAGANZA CON LA PARTECIPAZIONE DI LUCA BIZZARRI SCHERMO LUCA DIRODI E SERENA PINTO YANG SUONO FRANÇOIS MUSY SCENOGRAFIA PAOLA CLAUDIA GERINI MARIA PAIATO PER LA PRIMA VOLTA SULLO CARLOTTA CRISTIANI MUSICA BANDA OSIRIS FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE FOTOGRAFIA RAMIRO CIVITA (ADF) MONTAGGIO ANTONELLA VISCARDI (A.P.A.I.) CON IL SOSTEGNO DELLA MARCO PETTENELLO SILVIO SOLDINI DIRETTORE DELLA REGIA CINZIA CASTANIA ORGANIZZATORE GENERALE SENSI DELLE NORME SUL TAX CREDIT CASTING JORGELINA DEPETRIS (UIC) AIUTO IN ASSOCIAZIONE CON ILLVA SARONNO AI COSTUMI SILVIA NEBIOLO SOLDINI E DEL FILMPLUS DELLA SVIZZERA ITALIANA PRODOTTO DA LIONELLO CERRI REGIA DI SILVIO DELLA REPUBBLICA E CANTONE TICINO DELLA FILM COMMISSION VALLÉE D’AOSTA SSR COPRODOTTO DA ELDA GUIDINETTI E ANDRES PFAEFFLI I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DGC ITALIA - EURIMAGES & CO. VENTURA FILM E RSI RADIOTELEVISIONE SVIZZERA/SRG FILM REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL MINISTERO PER UNA COPRODUZIONE ITALIA SVIZZERA LUMIÈRE

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DIREZIONE GENERALE PER IL CINEMA

©2012 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved


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Dopo suoi titoli storici ed amati come Pane e Tulipani del 2000 o Giorni e Nuvole del 2007 ora è la volta de Il Comandante e la Cicogna, in uscita il 18 ottobre nelle sale distribuito da Warner Bros Pictures. Una cicogna che evoca speranze, che è simbolo di rinascita e di nuovi inizi. Elia ne insegue il

volo, il papà Leo, interpretato dal camaleontico Valerio Mastandrea che su questo set è un idraulico, affronta ogni giorno l’impresa di crescere due figli adolescenti dividendosi tra il lavoro e le incombenze di casa, dove la moglie - una bella e brava Claudia Gerini - è Teresa, stravagante, bella e affettuosa ma che compare e scompare... poi capirete il perché.

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CLAUDIA GERINI Primo pensiero: la confusione è la casa durante il week end, i giochi delle bimbe sparsi ovunque. La confusione è creativa... È una cucina quando si preparano i dolci... Farina uova e glassa spiaccicate ovunque... Secondo pensiero: la confusione in testa è qualcosa di negativo. Sentirsi persi, non sapere cosa si vuole... È estremamente difficile capire e decidere in una situazione confusa...

Le loro storie s’intrecciano a quelle di altri pittoreschi personaggi in una città emblema del nostro tempo, sotto lo sguardo severo e ironico delle statue di personaggi simbolo della grandezza italiana come Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Verdi o Giacomo Leopardi, che dai loro piedistalli - da dove ne hanno viste tante - commentano le sorti di un’Italia alla deriva, animate, per così dire, dalle voci prestigiose di Pierfrancesco Favino e Neri Marcorè. La confusione regna sovrana anche nella vita di Diana – interpretata da Alba Rorhwacher un’artista sognatrice e squattrinata che, in attesa della grande occasione, fatica a pagare l’affitto a fine mese. Suo proprietario di casa è Amanzio Giuseppe Battiston - un originale moralizzatore urbano che lascia il lavoro per un nuovo stile di vita e, proprio in una delle sue crociate, conosce il giovane Elia, con cui stringe una stramba amicizia.

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La confusione regna sovrana nella vita di Diana, un’artista sognatrice e squattrinata...

In tale confusione, non può mancare un avvocato truffaldino (in un paese dove la giustizia e la legalità vengono prima di tutto!) e da un cameo di Luca Zingaretti abilmente prende forma l’Avv. Malaffano. Mastandrea capita nel suo studio quando scopre che la figlia è protagonista, suo malgrado, di un video erotico su internet ed è lì che si imbatte in Diana che passa lì le sue giornate, costretta per necessità economiche ad affrescare una parete, assecondando le ridicole manie di grandezza dell’avvocato. Tuttavia in vite confuse, crisi e lotte quotidiane qualcuno continua a sognare e a sperare... sulle note finali di una toccante “Cicogna” di Vinicio Capossela.


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Donna e confusione di Ilenia Mari

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Sono convinta che la confusione sia un elemento positivo, quando la sento, mi fermo e metto in ordine le cose, i pensieri. Crescendo diventa uno stato per ogni donna, l'entusiasmo adolescenziale si tramuta in mille cose: impegni di lavoro, un uomo, un figlio. Si accumula dentro di noi e pian piano diventa una centrifuga che cerca di inghiottirci, questa per me è confusione da canalizzare. FASHIONfiles

Produttrice affermata, donna e mamma affascinante, è Francesca Chiappetta. Ha esordito nel mondo dei music video a metà degli anni ‘90, dopo aver vissuto alcuni anni in Indonesia, al rientro in Italia è divenuta un punto di riferimento nel mondo dei video musicali, vantando produzioni importanti per numerosi artisti tra cui Raf, Eros o Anastacia. Sue anche molte brillanti produzioni nell’advertising video per noti brand del beauty o del fashion system. È il caso del corto realizzato per Nike “Milano Kalibro Kobe” sulla falsariga degli amati polizieschi, con la regia di Enzo Castellari e la partecipazione speciale del campione di basket Kobe Briant insieme a Rino Gattuso, Claudio Marchisio e Marco Materazzi. Poi alcuni anni fa Francesca ha deciso di dare un’ulteriore svolta al suo percorso professionale e di vita. L’abbiamo incontrata in chiusura dell’ultimo Festival di Venezia e ci ha descritto quando e come ha dato ordine alla sua confusione.


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Angela Maria Aieta, desaparecida di origini calabresi di cui ho voluto raccontare la storia, il coraggio e l’impegno civile . Il documentario ha avuto grandi apprezzamenti internazionali; in Argentina è stato ritenuto film di rilevanza sociale e ha avuto il patrocinio di importanti istituzioni nazionali, oltre al riconoscimento di Amnesty International. Cosa hai fatto per vincere o riordinare la tua confusione? Ho cercato di canalizzarla in energie positive, nel lavoro, nella vita e nelle scelte. Cruciale la decisione di partire per l’Argentina e dar vita ad un vero ‘lavoro sul campo’, un’inchiesta molto impegnativa, toccante e direi inquietante durata oltre due anni, che mi ha portato alla realizzazione del docu-film “Necesitas algo, Nena?”, un documentario su una desaparecida. (“Ti serve qualcosa, gioia?” - ndr) È la frase ricorrente di questa donna generosa e altruista,

Come spieghi la scelta di lavorare e vivere in gran parte a Buenos Aires? È stata una necessità, sentivo dentro di me il bisogno di guardare il mondo da un’altra angolazione, diversa e lontana. Quando la confusione ti assale è fondamentale cambiare punto di vista per comprendere nuovi scenari e vedere prospettive che non si riuscivano a vedere prima. Poi Buenos Aires è una città che ti ammalia e ti prende; è per certi versi la rappresentazione della confusione positiva: eclettica, colorata, vivace, allegra e cosmopolita.

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QUANDO CREATIVITÀ VUOL DIRE BELLEZZA... di Ilenia Mari

...e ordine! Un esempio illuminante ci viene da un'intervista d'eccezione. Lei è Maki Kobayashi, giovane graphic designer che da Tokyo porta a Milano la sua opera, il suo pensiero creativo, dai tratti così puliti ed ordinati e ci racconta come per lei creare diventi un modo per riordinare la confusione. FASHIONfiles


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È la vincitrice internazionale del concorso Make Up the Wall, che con la sua evocativa e colorata “Japonica” vestirà il muro delle Colonne di San Lorenzo a Milano fino alla fine del 2012.

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La sua creatività è molto influenzata anche dalla moda, in particolare ama passeggiare ed osservare la gente, le vetrine e respirare l’attualità e poi cerca di trasferire queste sensazioni nelle sue creazioni. Adora il design dei tessuti. Pensa che il design italiano l’abbia influenzata indirettamente nella sua formazione. Adora i vetri colorati delle cattedrali italiane e porta nel cuore opere di grandi maestri come la “Pietà” di Michelangelo. “Con Japonica a Milano, ho realizzato un sogno” - afferma la bella e talentuosa Maki - “Credo che il mondo sia tutto confuso, forse inconsciamente anche per dar vita a Japonica sono partita dalla confusione, ho scelto degli elementi che amo e li ho riordinati attraverso il mio percorso creativo. Mi sono ispirata agli antichi quadri giapponesi, da cui ho preso l’armonia e il ritmo e poi al fiore per antonomasia, la camelia. Simbolo della bellezza, dell’umiltà e delle aspirazioni al contempo. Sapete che proprio dall’equilibrio tra queste due virtù nasce la bellezza? Ho fuso ritmicamente la camelia (Hanatsubaku) stilizzata, simbolo storico anche di Shiseido, all’emblema del sole rosso nipponico (Hinomaru). Ho creato così un vero e proprio intreccio ma dalle forme pulite, un fondo candido ricoperto da allegri pois floreali di un caldo e sensuale rosso, linee chiare ed essenziali, una sequenza ritmica ed armoniosa da cui spero di aver trasmesso tanta positività”.

La camelia è stata scelta come logo da Shinzo Fukuhara, primo presidente di Shiseido che nel 1915 ne disegnò un prototipo dal desgn volutamente occidentale ed ispirato all’art noveau, ad ispirarlo fu il famoso olio rosso di Shiseido il cui ingrediente principale era proprio l’olio essenziale di camelia japonica e che da allora è un vero e proprio must tra le donne giapponesi, per disciplinare i capelli negli amati chignon all’occidentale.

Eudermine del 1968

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Eudermine oggi.


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“Poi l’arte della decorazione floreale - spiega Maki Kobayashi - è un modo di intrattenere le persone nello spirito di accoglienza giapponese che chiamiamo Omotenashi. Non potevano mancare nel mio progetto dei riferimenti ad un fiore così emblematico per il mio paese”.

Yoshinori Makino, Presidente di Shiseido Italia – al termine di Make Up the Wall, ci spiega - “Sono molto felice, con questo concorso e in particolare con quest’opera esposta a Milano, siamo riusciti ad esprimere la nostra gratitudine agli italiani e a ricordare i tanti aiuti inviati dall’Italia al Giappone in momenti particolarmente difficili. Inoltre sono orgoglioso di poter presentare un’opera di un giovane talento nipponico e di questo devo ringraziare anche il Comune di Milano, per aver dato il patrocinio a tale iniziativa e per questa suggestiva location, un’eccezionale conclusione dei festeggiamenti per le 140 candeline di Shiseido”.

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SCUSATE il casino di Massimiliano Zaccagnini

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La confusione secondo un copywriter

si avvicini al È quello che dico a chiunque nia: “Scusa mio ufficio o alla mia scriva orando.” per il casino, ma sai, sto lav un aspetto Come se generare caos fosse . E forse lo è. O forse imprescindibile del mio lavoro imprescindibile di quelli no. Forse è solo un aspetto Insomma: nemmeno che come me sono disordinati. confusione. Il quattro righe e ho già fatto di un mestiere problema è che se uno parla è sempre quella del creativo, la prima immagine pensare ad un pittore disordine più totale. Si può zza macchiata e i senza vedere subito la tavolo pensare ad uno pavimenti imbrattati? Si può so sui tavoli e polvere scultore senza colate di ges uno scrittore senza nei capelli? Si può pensare ad lmo di fogli un cestino per la carta straco appallottolati?


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No, non si può. (Nemmeno oggi che gli scrittori si limitano a fare mela-a e canc (control + alt + a + canc, se non hanno la fortuna di lavorare con un mac) per eliminare quello che non funziona). Di conseguenza, anche noi pubblicitari (che artisti non lo siamo e creativi sempre meno spesso) ci sentiamo di diritto appartenenti a questo limbo del disordine creativo. È pur vero che le idee si nascondono nei posti più improbabili e quindi siamo più che giustificati se sulle nostre scrivanie (e soprattutto nelle nostre teste) si affastellano libri, cd, dvd, riviste, appunti, foto, senza nessun apparente nesso di relazione tra loro.

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Entriamo subito nel vivo: un libro di Elliot Erwitt, un fotografo cui resto e resterò sempre legato, un numero di Internazionale vecchio di almeno tre mesi, un libro di Philip Roth (non importa quale, sono immensi tutti) ed uno di Federica Bosco, (Federica Bosco?! Come ci è arrivata sulla mia scrivania?), una foto di fine set, una sceneggiatura dimenticata, un dvd che non si vede su nessuno dei computer dell’ufficio (ma che contiene sicuramente qualcosa che mi serve, solo che non mi ricordo più cosa), poi: post-it d’annata, scarabocchi incomprensibili, fogli A4 pieni di appunti scritti a mano, su un lato e stampe di brief sull’altro,

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(in genere questi ultimi finiscono nella spazzatura quando uno dei due lati è ancora fondamentale), un tomo della storia del cinema “Dal cinema Muto agli anni venti” con dentro un invito ad un cinepanettone, un vocabolario di greco (sì, di greco, quello del liceo), un quaderno nero con le pagine strappate per metà ma per metà intere (uno di quei simboli che capisce solo chi li ha), un altro blocco di fogli A4 pinzati tra loro con una ricerca di mercato vecchia di non so più quanti anni, una brochure fighissima che non ho fatto io né nessuno che conosco, una serie di brochure molto più banali che non ho fatto io ma qualcuno che conosco, un paio di numeri stravissuti di Luzer’s

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(l’archivio più amato dai pubblicitari ante-internet), una biglia di acciaio che non è proprio un antistress, una tazza piena di penne che non scrivono e matite senza punta, un romanzo indimenticabile di Vargas Llosa, un robottino (omaggio con l’Happy Meal), un apribottiglie e una serie infinita di cartoline e gadget e cd e foto e una carta da gioco (una donna di cuori) che continua a perseguitarmi da anni. Io la perdo e quella torna. Chissà da dove, chissà perché. Ma questa è un’altra roba. Siamo qui per parlare di confusione, non per farla.

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Eccoci: noi siamo lì, con un brief (il famoso brief) in una mano e il nostro sguardo comincia a scorrere sulla scrivania, sulle pareti della stanza, della città, del mondo; sfioriamo gli oggetti semplici, ci perdiamo nelle foto, torniamo ai film visti mille volte e a quelli visti di sfuggita, secoli fa, a tutta la musica ascoltata, alle mostre, ai fumetti, ai fiumi di libri letti. Il nostro pensiero rimbalza come una palla da ping pong da una sponda all’altra della nostra storia, della nostra esperienza, della nostra immaginazione, e poi, magicamente, comincia a vivere di vita propria, a dire qualcosa di nuovo, qualcosa che forse (e sottolineo forse) può funzionare, un’idea che forse (e risottolineo forse) può essere quella giusta.

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Insomma, tutta questa accozzaglia di roba (fisica o culturale che sia) serve davvero alla creatività? Davvero per avere un’idea degna di questo nome (una di quelle che stavolta spacca, ragazzi!) dobbiamo vivere nel caos? Non lo so, ma a volte sembra proprio di sì. Sarà perchè le idee nascono dallo scontro, dalla contrapposizione, dalla giustapposizione casuale, come una scintilla sprizza dal cozzo di due pietre: aggeggi che non c’entrano nulla l’uno con l’altro ne generano un terzo, parole che si incrociano e danno vita a storie, concetti astratti che prendono peso in oggetti dall’apparenza banale, personaggi che ritrovano energia, linguaggi che si accavallano e chi più ne ha più ne metta.

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E più ne hai, in effetti più hai voglia di mettere: perché la propensione al caos va di pari passo con la capacità che abbiamo di essere curiosi, verso il mondo e verso gli altri. Se, per un momento solo, volessimo esprimerci con ordine potremmo dire che la creatività non è altro che una ricerca mirata, orientata e razionale in un ambiente confuso e totalmente irrazionale. Probabilmente è solo così che il disordine diventa creativo; probabilmente è (anche) in questo modo che nascono le idee. Certo, alla fine, uno si deve anche ricordare dove le ha messe. C’è una tale confusione!

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Ok.

Ok. L’hai finalmente convinto ad accompagnarti nel ristorante d’alta cucina che ti piace tanto, quello in cui tutte le tue amiche sono già state. Si avvicina guardingo all’entrata e, con fare neanche troppo dimesso, cerca disperatamente il classico “menu” all’esterno, per verificare prezzi e nomenclature dei piatti… ”Caro, non siamo in un’osteria”, gli sussurri a denti stretti, elargendo il più smagliante dei tuoi sorrisi al raffinato cameriere che vi sta già scortando, con galanteria, al vostro tavolo. “Non sono fantastiche queste tovaglie ocra?!” bisbigli con sguardo accattivante nella speranza che anche lui noti l’assenza delle classiche tovaglie bianche e damascate a cui i vostri sabati sera vi hanno tristemente abituato. Peccato che per lui, a naso, l’ocra è probabilmente un simpatico palmipede della Nuova Zelanda.

Jackson Pollock, Convergence, 1952.

Superato lo shock per la scelta dalla carta dell’acqua minerale, il vostro lui si concentra finalmente sull’ordinazione: tagliatelle al ragù non ce ne sono, di rigatoni all’amatriciana neanche l’ombra… la sua mente per un attimo torna alla trattoria in centro, quella che non rilascia mai uno scontrino ma che, santo cielo, la carbonara la fa da Dio. “Petali di spigola in crosta di pistacchi di Bronte, con spuma di verdurine croccanti e anelletti di soia”. Nome che sta tutto in una riga, ingredienti familiari, apparentemente salutare: ottimo, andata. Per due, perché gli strani nomi e accostamenti hanno disorientato un po’ anche te. Dopo l’ordinazione si rilassa: probabilmente non ha fatto in tempo a riflettere sulla effettiva capacità delle verdurine croccanti di tramutarsi in spuma e quella della soia di subire la metamorfosi fusion in anelletti.

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Con-fusion a tavola di Valentina Di Domenico

La nostra idea di Pesce Crudo, Christian e Manuel Costardi.

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Eccovi lì, in attesa del primo piatto di alta cucina della vostra vita: ma proprio quando anche dentro di te comincia ad insinuarsi il dubbio che tutto sommato, una porzione abbondante di pasta fatta in casa la gradiresti anche tu, la sorpresa. Il cibo arriva ed è un trionfo di goduria per gli occhi: colori, linee e consistenze diverse si intrecciano mirabilmente in un’immagine che anziÈ buono. Saporito al punto giusto. Morbido con sprazzi di ché riportarti alle rigide geometrie croccantezza inaspettati. Non solo bello a vedersi quindi, dell’arte razionalista, ti ricorda l’asma anche delizioso per il palato. soluta leggerezza del primo acqueTutto proseguirà per il meglio fino al momento del conto. rello astratto di Kandinskj. Un triMa questa è un’altra storia. pudio, una festa, un apparente Quel che è certo, è che non vi aspettavate una cucina disordine cromatico che da solo vi “disordinata” nell’aspetto ma sapientemente “organizzata” incuriosisce e vi fa salire l’acquolinel gusto. Segno dei tempi che cambiano; gli Chef di oggi, na in bocca. Seconda sorpresa: la anche i più premiati e stellati, stanno via via abbandonanpietanza profuma! Un odore intendo la rigida impostazione visiva della nouvelle cousine, so di timo e maggiorana; hai semper andare incontro ad una presentazione del piatto più pre amato le spezie, hai letto che movimentata che trasmetta già da sé, l’animosità e la vitafanno bene e che non ingrassano e lità del cibo. da domani lo convincerai a piantare due grandi vasi sul terrazzo in modo che quando sarai in cucina, protrai bucolicamente chiedergli di portarti un rametto di salvia. Non sapendo come si approccia ad un piatto simile, tanto vale assaggiare come capita: e lì, capitolerete entrambi.

Il cibo ci parla della terra da cui proviene, ne racconta la storia e la lavorazione, riporta alla mente città e paesaggi. È per questo assistiamo ad una vera e propria rivoluzione nella presentazione delle portate, sempre più libere e sbilanciate, nelle forme come nei colori. Fino a creare un’esperienza visiva e percettiva che si vive solo quando ci si appresta a mangiare una pietanza presentata in modo creativo.

Qualche esempio? I Calamari alla Catalana di Montse Estruch, un’irresistibile manciata di fiori ed erbette che accolgono, quasi per caso, il calamaro ripieno. E le caramelle di quaglia laccate con miele millefiori? Si direbbe il disegno di un bambino con quei cavolfiori a fare da nuvolette e le nocciole sparse. La Estruch, Chef stellata di origini catalane, elabora oggi una cucina tradizionale, basata su prodotti di stagione e sul concetto di “sensazione”: una cucina intesa come un “tutto” in cui, “non solo il piatto ma anche l’ambiente, gli odori, i colori, le decorazioni giocano un ruolo importante nella costruzione del piacere del mangiare”.

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Arancia sanguina, prima e dopo, Markus Arnold.

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E ancora, la strabiliante Arancia Sanguigna di Markus Arnold 17 punti GaultMillau e 1 stella Michelin, presentata durante la manifestazione S. Pellegrino Sapori Ticino 2012. Da fuori sembra una semplice arancia ma, proprio come se si trattasse di un’opera d’arte cinetica, sta allo spettatore-ospite interagire con il piatto, rompendone l’involucro d cioccolato e zucchero e rimanendo senza parole di fronte all’insospettabile ripieno: una crema seducente e ben dosata, con pezzi di arancia rossa a contrasto la dolcezza del pan di spagna.

Caramelle di quaglia laccate con miele millefiori, Estruch.

Per finire, il sushi tutto italiano di Christian e Manuel Costardi, due giovani cuochi vercellesi che con talento e passione si sono imposti in una provincia dove la cucina d’autore prolifera con qualche difficoltà. Hanno chiamato il loro piatto La nostra idea di pesce crudo: nessun accenno agli ingredienti, un titolo secco ed efficace per il loro funambolico sushi a base di gamberi rossi, scampi, capesante, filetti di branzino, cipollotti, zucchine, carote, asparagi, sedani, cipolle, broccoli, scorza di agrumi, nero di seppia, pistacchi di Bronte sbriciolati, polvere di liquirizia e di olive taggiasche, clorofilla di prezzemolo, olio extravergine di oliva, pepe di Sarawak, sale di Cervia e di Maidon.

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Schizzi, colate, getti di colore intrecciati in un vortice di linee sovrapposte: siamo in cucina o nello studio di Jackson Pollock? Nei quadri dell’artista americano c’era tutta la materia densa del colore incrostata insieme a pezzetti di carta, capelli, piccoli cocci di vetro, tutto ciò che cadeva sulla tela nella furia del gesto. Pollock lavorava stendendo la tela a terra e girandoci attorno, il vaso in una mano, un pennello secco o un pezzo di legno nell’altra. Non fronteggiava il quadro, ci entrava dentro. È stata chiamata Action Painting perché questo tipo di pittura fissava il movimento, l’azione stessa dell’artista. Non raffigurava nulla, ma coglieva l’impossibile e ancora oggi cristallizza in effigie l’evento, il breve e articolato processo del suo accadere.

I suoi quadri apparentemente confusi, non erano dipinti erano il dipingere, l’arte stessa nel suo prodursi. Oggi come allora, lo Chef si fa concretamente sentire nello spazio dell’opera… ops, del piatto, e dà vita ad una cucina sempre più performativa, fuori dagli schemi prestabiliti degli accostamenti bon ton e bilanciati. Si tratta di happening culinari e di cuochi in azione, come nel caso di questo irresistibile piatto di sushi: e qui davvero possiamo parlare di “Confusion”.

Calamari alla catalana Estruch.

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Facciamo ordine di Ilenia Mari

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Siamo sempre più oberati dagli impegni, stressati e condizionati nel corpo e nella mente. Da soli ci creiamo delle gabbie fisiche e mentali che ci bloccano. Così la confusione vince il nostro benessere. Diventa dunque un'esigenza sempre più forte e condivisa la continua ricerca della salute, della serenità e della saggezza; un sicuro aiuto ci viene dallo Yoga. Abbiamo incontrato il Maestro Roberto Mattei: “Lo Yoga Integrale, non è soltanto un sistema filosofico, è soprattutto una filosofia applicata, un modo di vivere ordinato e reale, una disciplina educativa individuale. La pratica giornaliera delle sue diverse tecniche fornisce quell’equilibrato flusso continuo di energie che assicura il perfetto funzionamento dei nostri organi; grazie anche al realizzato equilibrio ormonale si crea uno stato di perfetta salute e quella perfetta sintonia tra corpo, mente e spirito”.

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ll Maestro Roberto Mattei con alcuni "amici dello Yoga" durante la pratica di Shatkarma "Tratakam", al tramonto rosso sul mare, nella postura iniziale del guerriero: "Virabhadrasana" - le mani in Shiva mudra tecnica di rafforzamento e purificazione fisica mentale e spirituale, per mezzo di una breve concentrazione sul sole, ad occhi aperti, seguita da una meditazione dinamica ad occhi chiusi, visualizzando interiormente l'immagine del sole impresso nello "spazio mentale e nella coscienza�.

Il Maestro in meditazione e contemplazione nell'Anfiteatro di Segesta in Sicilia nel 1981.

ROBERTO MATTEI. Esperto di Yoga Integrale, che pratica da circa quarant'anni, fondatore dell'Associazione Garbha Yoga A.s.d., membro del Movimento Mondiale per la Diffusione dello Yoga e Ayurveda, Full Member dell'European Yoga Federation e docente del Master Internazionale per Insegnanti Yoga, riconosciuto dalle Organizzazioni Internazionali piĂš accreditate. Autore di diverse pubblicazioni e organizzatore di numerosi convegni e seminari in tutto il mondo.

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“Potremmo sintetizzare la disciplina Yoga - afferma il Maestro Mattei – per quanto ampia e complessa, dicendo che è un insieme di elementi imprenscindibili: oltre alle posizioni (Asana), è fondamentale sviluppare la consapevolezza del respiro (Prànàyama), insieme alle metodologie per il controllo della mente ed alle tecniche di rilassamento totale. Ma Yoga significa anche seguire una regola alimentare sana e più in generale assumere un’ottimistica attitudine mentale nei confronti della vita”. Sul piano fisico lo yoga dà maggiore elasticità, un migliore funzionamento organico e quindi un benessere diffuso. Sul piano mentale dà una possibilità di controllo emozionale e nervoso con un'amplificazione della capacità di concentrazione.

Tutto ciò aiuta a riordinare i pensieri e a dissolvere confusione interiore e tensioni emotive. Forse pochi sanno che alcune tecniche Yoga (come lo Yoga Nidra) vengono utilizzate come coadiuvante in varie terapie post traumatiche, nelle fasi pre e post parto, nei centri di recupero dalle tossicodipendenze o a supporto del reinserimento dei detenuti o degli sportivi dopo traumi ed infortuni. Molti sono anche i manager o i personaggi dello spettacolo vicini alla varie metologie Yoga per sostenere al meglio i ritmi intensi del quotidiano, per citarne solo alcuni: Jennifer Aniston, Brad Pitt, Richard Gere, Halle Berry, Claudia Gerini, Paola Turci, Milly Carlucci o Enrico Lo Verso.

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96_ who WWW.ALBERTOFASCIANI.IT

Direttore Responsabile

WWW.ALEXANDERMCQUEEN.COM

Mara Cella mara@ideamoon.it

Direzione creativa WWW.AMENSTYLE.COM

Massimiliano Di Stefano max@ideamoon.it

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hanno collaborato a questo numero

WWW.ARMANI.COM

Luisa Berti, Valentina Di Domenico, Enrico Michele Giovannini, Ilenia Mari, Rossana Pastore, Daniela Spadaro, Marco Tagliaferri, Massimiliano Zaccagnini

WWW.AZZEDINEALAIA.COM WWW.BALMAIN.COM WWW.BLUMARINE.COM

Impaginazione François Lecodaine

Foto di copertina WWW.BRIANATWOOD.COM

Livia Alcalde

Editore WWW.CELINE.COM WWW.CHANEL.COM WWW.COSTUMENATIONAL.COM

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Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 404/97 del 20 giugno 1997 Periodicità trimestrale

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finito di stampare a settembre 2012

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