vucciria Satira & rumori di fondo - supplemento gratuito di SICILIAINFORMAZIONI - anno uno - numero 20 - 14 novembre 2010
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GENTILI OMAGGI L
e balate della Vuccirìa non si asciugheranno mai, nemmeno nei caldi giorni d’estate, quando il sole insiste spiovente e sfora a tratti la colorita distesa di spessi tendoni che, issati affiancati sopra le teste, coprono tutta la piazza a fare tettoia e tengono all’ombra le casse del pesce, i quarti di bue, i frutti marci nascosti alla vista, le tigne sudate dai vapori di polpo. Con le parole cantate sulle stesse tre note per farsi sentire dal via vai dello stretto passaggio centrale, con quelle appena mezzo accennate al vicino, con gli sguardi ammiccanti che sono tutto un discorso, il mercato si parla e le cose dette e non dette appaiono chiare. Se “vuccirìa” è chiasso e baldoria è anche incontro di voci: pure noi urliamo dai nostri banchi mostrando la merce, in baratto. Disegni e parole per mettere a nudo quello che nasce dalla pancia sdegnata, che sale poi al cuore irruente, velleitario e sincero e finisce quindi alla testa, che ragiona e si chiede e dà risposte che tornano a farsi rabbia e sgomento, frustrazione e forza, idee e lotta. Anche le nostre balate trasuderanno sempre gli umori di chi non ci sta, di chi rappresenta l’altra faccia di questo sud capace di essere tanto grande nel bene quanto lo è nel male. Vorremmo in cambio sentire altre voci, vedere alzare almeno lo sguardo, se non tutta la testa. “lavucciria.net” ha fatto un anno: merita una bevuta ed un consuntivo. Noi ci occuperemo della bevuta, voi del consuntivo: chi ci ha seguito ci scriva per dirci cosa voleva sentire e non ha sentito, vedere e non ha visto, ha visto e vuol rivedere. V!
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GEN TILI OMA GGI
di: Mario Bochicchio, Nicola Bucci, Marco Careddu, Filippo Cucinotta, Dario Di Simone, Sebino Dispenza, Marco Gavagnin, Giulio Laurenzi, Paolo Lombardi, Massimo Palazzo, Mauro Patorno, Fabio Pecorari, Tiziano Riverso, Umberto Romaniello, Lamberto Tomassini, Gianfranco Uber e Andrea Ventura.
dito punt ta su a to s u
CALIA&SIMIENZA
1962PASTA CON LE SARDE .................................
D’OGGI S
di Gabriele Pomar
di Albo
i tratta di una specie molto mutevole, non tanto perché negli anni precedenti non esistesse, ma più che altro, perché va adattandosi all'ambiente esterno e alle leggi della moda. E' questa infatti la caratteristica che contraddistingue i Giovani d'Oggi: sono maledettamente trendy, troppo di tendenza! Altra caratteristica è quella di avere comportamenti differenti dagli appartenenti alla stessa specie ma di sesso femminile. Per questo sarà necessario affrontare la descrizione dei Giovani d'Oggi, distinguendoli per sesso. Paradossalmente, si potrebbe a prima vista pensare di fare confusione tra soggetti di sesso maschile e di sesso femminile; per fortuna intervengono le differenze anatomiche che permettono di distinguere le due categorie. Se non ci fossero nemmeno queste, si potrebbe affermare che il maschio appartenente ai Giovani d'Oggi è vanitoso quanto il suo omologo femminile… anche di più, in molti casi! E questo è un particolare che il naturalista nota e sottolinea, visto che fino a qualche tempo fa, il Giovane d'Oggi aveva uno scarso interesse per il look, soprattutto per ciò che riguarda l'aspetto fisico o magari aveva i suoi parametri di bellezza, totalmente difformi dal comune sentire. Oggi invece sembrano usciti direttamente da Mtv o dal “Grande Fratello”, il genere del truzzo si sposa perfettamente con il tipo che “ci sta troppo dentro”; ma esaminiamo nello specifico come si presentano questi esemplari. Bisogna considerare prima di tutto che sono diverse le caratteristiche esteriori del Giovane d'Oggi e queste possono combinarsi in diversi modi. Noi esamineremo tre diversi tipi, quelli che potete osservare in figura. Il primo è in tenuta da strada, anche se è anche possibile vederlo aggirarsi così per la spiaggia; questo primo esemplare si riconosce per la sgargiante t-shirt a righe variopinte con un numero di scritte che non deve mai scendere sotto le tre unità. Probabilmente con questo esempio di moda di alto livello il giovane vuole elevarsi dalla media dimostrando di saper leggere e di aver scelto questa casacca per farlo notare in giro. Altro elemento fondamentale sono i pantaloni bracaloni, di cinque taglie più grandi, così adatti alla spiaggia! Mediamente, il giovane trascina quintali di sabbia fuori dalla sua sede naturale, con grande felicità dei parenti con cui divide la sua dimora; questi saranno indubbiamente felici di vedere trasportata a casa una parte del litorale. Passiamo a due elementi distintivi dei Giovani d'Oggi: gli occhiali da mosca, utilizzati anche in condizioni di visibilità piuttosto scarse. E in fondo è meglio se li tengono sempre addosso, nascondendo uno sguardo vacuo e assente. tra l'altro, se non ci fossero, lo sguardo sarebbe occultato sempre da lunghissimi capelli che cadono sulla fronte e oltre; capelli tagliati appositamente così, per il sano piacere di non vedere nulla, per provare l'ebbrezza di vedere come un Terranova. Altro segno distintivo è la collanona di biglie dal diametro minimo di due cm, direttamente dalla serie de “Gli Antenati”. Evidentemente sono anch'esse molto trendy. Passando al secondo tipo, ci troviamo di fronte alla variante secca come un profugo della Corea del Nord, per via della sua impressionante forma fisica. Probabilmente si nutre d'aria, non potendo investire i suoi risparmi in cibo, dovendo comprare capi griffati. Questo secondo modello di Giovane d'Oggi si caratterizza per i boxer hawaiani rigorosamente oversize. Una volta in spiaggia si portavano gli slip. Magari per
C qualcuno era un costume un po' eccessivo per via di una forma fisica leggermente generosa; quindi sono comparsi i boxer. Ma ora, l'invenzione più geniale è tra noi: boxer che arrivano sotto il ginocchio e in alcuni casi alla caviglia! Signori, questa è moda! E il Giovane d'Oggi fa di più: in ossequio al dettame per cui nell'abbigliamento da strada è d'obbligo mostrare la mutanda dai pantaloni, questi piccoli figli di Armani hanno lanciato una nuova moda: il boxer a vita bassissima con sotto lo slip o un altro costume aderente, con marca in vista. Ogni commento appare superfluo. Si dice che sia necessario abbigliarsi così, portando i boxer che usano i surfer; ma dubitiamo che codesti Giovani sappiano stare anche a quattro zampe su di una tavola da surf. Tutto questo si accompagna ad un must per ogni Giovane che si rispetti: l'infradito. Molti naturalisti si interrogano sul perché questa calzatura riscuota così grande successo, essendo obbiettivamente scomoda e pure abbastanza inguardabile. Ci si chiede spesso se non arriverà mai l'ora di rivalutare le scarpe di plastica trasparente, quelle che lasciavano il segno arrugginito della fibbia sul piede. Almeno quelle sono difficili da perdere per strada, sullo scooter, come spesso succede. Completano il quadro i soliti occhiali, una capigliatura a cresta che resiste anche all'acqua del mare(che già di per sé contiene una grande quantità di solventi che dovrebbero distruggere qualunque gel o cemento il Giovane applichi sulla sua chioma) e piercing disseminati in ogni dove. Sono questi elementi necessari, in quanto fanno da zavorra al Giovane d'Oggi, che, se sprovvisto, volerebbe via al minimo soffio di vento. Chiude la nostra rassegna la variante palestrata, lampadata, insomma quello che tiene sia all'aspetto fisico ma non rinuncia(o comunque rinuncia meno degli altri) alla sua virilità. Di solito presenta un fisico tarchiatello, ma comunque impostato, testimone di interminabili sedute in palestra e di chissà quanti steroidi assunti, capelli, anche tinti, che coprono totalmente gli occhi, quasi a sottolineare l'intelligenza di questo essere, anelli al naso, boxer che stanno su in virtù di non si sa quale grazia divina, un colorito che va dal colore “ustione in un lettino a raggi uv” ad un “nero da nigeriano ustionato a ferragosto”. Questo esemplare non ama riempirsi di piercing, preferisce tatuaggi, possibilmente tribali o ancora ideogrammi che dovrebbero comporre il suo nome in cinese e che in realtà significano “grandissimo figlio di zoccola”(tanto chi lo sa il cinese?). Quest'ultimo esemplare ama circondarsi di avvenenti esponenti femminili di Giovani d'Oggi, narrando qualunque storia trasgressiva che lo vede come protagonista. Storie ovviamente poco probabili. Non è necessario soffermarsi sugli aspetti psicologici, visto che numerosi esami hanno dimostrato che l'encefalogramma di questi soggetti è irrimediabilmente piatto. (8- continua)
orso anticipò con ottima scelta di tempo i difensori rosanero ed appoggiò di testa il pallone piazzandolo sul secondo palo. Il tocco di misura sembrava destinato in fondo alla rete, ma anziché varcare la linea di porta rimbalzò contro il legno opposto terminando la sua corsa tra le braccia protese di Carletto Mattrel dopo avere danzato pericolosamente per tutta la lunghezza della linea di porta. Il guardapali rosanero si accartocciò su se stesso difendendo il pallone viscido per la pioggia ed il fango che, proprio un attimo prima, sembrava doverlo beffare irrimediabilmente. Enzo Benedetti scambiò un rapido sguardo con il compagno di squadra e riandò mentalmente al giorno prima, quando Totò Vilardo, segretario del sodalizio palermitano, lo aveva invitato nel suo ufficio di viale del Fante. - “Entri, Benedetti … prego, si accomodi”, aveva esordito cordiale mostrandogli una poltrona del suo salottino. - “Benedetti, lei è il capitano della squadra e, quindi, è con lei che devo parlare …”, aveva detto il segretario dopo avere stretto la mano del giocatore ed essersi accomodato a sua volta. “Domani ospitiamo l'Inter, come lei sa …” Non aveva aspettato che Vilardo finisse. - “Batteremo i nerazzurri come abbiamo fatto con Juve e Padova …”, aveva detto interrompendo il segretario. Vilardo lo aveva fissato negli occhi. - “Benedetti, lei non ha capito … L'Inter si gioca alla Favorita le sue residue speranze di scudetto … Offrono una bella cifra perché gli si dia via libera …” - “Dovremmo farli vincere?”, ricordava di aver domandato, impallidendo, mentre un groppo gli serrava la gola. - “Via, Benedetti, sono cose che capitano nel mondo del calcio … Chissà che un domani non ci debbano ritornare il favore!”, aveva esclamato Vilardo. - “E poi … considerata l'entità della cifra … Lei ha capito, vero?”, aveva chiesto il segretario alzandosi. “Conto su di lei”, aveva concluso nell'accomiatarlo. Il pubblico della Favorita era ammutolito. Sembrava avere percepito che qualche cosa in campo non andava. Dov'era il Palermo di quindici giorni prima? Dov'era il Palermo in grado di mettere sotto la Juve a Torino per 4-2 con un eloquente parziale di 3-0 nella ripresa? Dov'era il Palermo della vittoriosa gara con il Padova di sette giorni prima? Qualcuno, sugli spalti cominciò a mormorare e Benedetti, percepì a bordo campo qualche salace commento sulla prestazione non proprio convincente dei rosanero. - “E' ghiurnata di pasta cu 'i sarde”, disse un tifoso rivolto a un vicino. - “Si vinnieru a partita. Comu si può ghiucari accussì?”, si domandò un altro tifoso tralasciando di ricorrere alla metafora generalmente utilizzata dai palermitani per definire combines sportive vere o pretese tali. Benedetti fece un cenno d'intesa a Mattrel. Se quella palla non era voluta entrare, era un chiaro segno del destino. La sfera di cuoio, rinviata dal valoroso estremo rosanero, viaggiò verso la metà campo interista. Benedetti richiamò l'attenzione dei compagni di difesa, Burgnich, Calvani, Malavasi e Sereni. Accennò di no con la testa e indicò la porta di Sarti. I compagni dettero conferma di avere capito e si apprestarono a controbattere l'ennesima offensiva nerazzurra. Presto anche gli altri compagni di squadra furono raggiunti dalle nuove indicazioni del capitano e, liberi di fare di testa propria, si buttarono nella lotta con rinnovato ardore. Il pubblico capì che qualcosa era cambiato e tornò ad incitare i rosanero. La partita divenne un batti e ribatti con i due estremi difensori protagonisti assoluti della contesa. Poi, su un rinnovato attacco dei palermitani, José Puglia, detto “Fernando”, trovò il guizzo vincente e per Sarti non ci fu scampo. Al triplice fischio di chiusura, l'Inter con i due punti - lasciò sul campo palermitano anche i suoi residui sogni di scudetto. Più tardi, a Villa Igiea dove venivano svolti i controlli antidoping, il capitano rosanero aveva incrociato Helenio Herrera, “il Mago” del calcio italiano. Lo spagnolo continuava a masticare amaro pensando all'occasione perduta. Enzo Benedetti tese la mano al Mister avversario, ma Herrera, fingendo ostentatamente di non essersene accorto, gli volse le spalle. Benedetti scrollò a sua volta le sue. Ricordando il vociare felice del pubblico che lasciava in festa la Favorita al ritmo improvvisato di un irridente Herrera cha cha, guardò l'allenatore interista allontanarsi nel lungo corridoio. Al diavolo i soldi. Al diavolo l'Inter, pensò. Di gran lunga migliore il genuino rispetto e affetto del proprio impareggiabile pubblico. V
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(C)MANIEROSANERO.IT
8)I GIOVANI
fig. 8 I Giovani d’Oggi
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a prima volta che ci siamo state non avevamo capito le grandi potenzialita' di questo posto. Ieri, guardandolo piu' attentamente, abbiamo capito che e' il paese dei balocchi. Stiamo parlando di Century 21 un grande magazzino vicino graundzero, che vende tutti indumenti di marca scontati. Non vi dico la baruffa che abbiamo combinato la' dentro, le nostre voci echeggiavano per tutto Century. Lo abbiamo svaligiato, alla fine alle casse straripanti di roba che sembravamo 2 "vucumpra' ", abbiamo fatto lo show. Eravamo separate da una colonna, io non vedevo Rosa, ma in compenso, quando alla millesima volta la sua postpay rifiutava il pagamento, ho sentito le sue voci. "Rammi cca scimunita ca ci pensu io!!" parlando con la commessa non troppo sveglia e' stato l'esordio di un dialogo che alla fine ha portato me a pagare anche i suoi acquisti. Siamo uscite paonazze, morte dal caldo e arraggiate, poi guardando i nostri acquisti ci siamo rilassate.
Oggi New York si e' svegliata sotto un cielo cupo e con un caldo stile Palermo quando c'e' scirocco. Avevamo un fitto programma di attivita' per la giornata, che ben presto e' andato a cachi', infatti, ogni volta che siamo in giro per raggiungere un obiettivo e guardiamo la cartina a Curtulidda si rende conto che siamo nei pressi di qualcosa di interessante, e mi dice, "ci amu a ghiri??" e io che non sono rinomata per la mia coerenza mi lascio corrompere. Oggi la deviazione e' stata fatta alla scoperta di Little Italy, che ormai si e' ridotta ad una strada dove vicinissimo c'e' China Town, e infatti anche little Italy per quanto pittoresca pullula di occhi a mandorla. I cinesi sono dovunque, e cosi' e' nato il tormentone del giorno, dovete sapere che Rosa quando va in giro parla con tutti in siciliano strettissimo, da oggi, ogni volta che incocciavamo un cinese gli diceva "attia cini'!! chi si rici?", e tutta la giornata ci e' passata ad abbanniare i cinesi.
THAT’S amore di Alessia Rotolo
era molto contento. Ci ha invitato a prendere un caffe' e ci siamo presentati, lui e' il Signor Giorgio, avra' un'ottantina d'anni, ma grinta da vendere, ben presto abbiamo scoperto che anche lui ha vissuto in Corso Calatafimi!. Cosi' u Signo' Giorgio ha cominciato ad elencare liste infinite di persone che potevamo conoscere, ma dato il gap generazionale io e a Curtulidda non conoscevamo nessuno, solo u signo' Lo Verso u ciuraro conosciamo perche' "nna zuona e' canusciutu". Poi u Signo' Giorgio ci ha raccontato che 15 anni fa voleva tornare a Palermo, e aveva anche trovato "u business" per tornare, ma le cose non sono andate come sperava. Conosceva molti dirigenti di Macy's e di altri grandi magazzini abbastanza importanti di NY, e con loro aveva studiato un import di maglieria, per sei mesi il signo' Girogio e' venuto in Italia per organizzare tutto alla perfezione. E' stato a Firenze per cercare i filati e dove ha trovato
la designer per i modelli, ha trovato i macchinari a Pontedera, alla fine e' andato a Palermo dove ha trovato anche la sede per la fabbrica. La Regione Sicilia doveva finanziare in parte il progetto con una somma di denaro che si aggirava intorno ai 200 milioni per lo start up iniziale. Quando tutto era pronto e stabilito e c'erano solo le assunzioni da fare, chi di competenza alla regione gli ha detto che di quei soldi il 30% doveva darlo per il "favore" ai vari assessori. Il signor Giorgio, dopo tutto il tempo e la fatica spesi si e' molto arrabbiato e non e' sceso a compromessi col sistema e se n'e' tornato negli States. Quello che mi ha stupito di questa persona e' stata l'estrema sincerita', ci ha detto che anche lui prima ragionava cosi', per "favori" e che quando ha potuto, nel suo piccolo, aiutare qualcuno a trovare lavoro o altro lo ha fatto, ma adesso ci ha detto che non la pensa piu' cosi', che si e' ricreduto e che quando lo ha fatto, lo ha fatto perche' "ognuno acquisisce la mentalita' del luogo dove e' nato e cresciuto", e non posso dargli torto. Come al solito anche questa storia lascia un po' di amaro in bocca, ma anche una profonda stima per questa persona che gia' sento di volere bene. Al ritorno verso casa abbiamo continuato ad abbanniare a tutti i "Cini'" che incontravamo. A Curtulidda quando corre per attraversare la strada e' troppo comica, specialmente quando ha l'ombrello aperto tutto rotto dal vento. Dopo avere fatto la spesa e cercato i miei stivali che ancora non riesco a trovare, siamo rientrate a casa, anche il nostro androne e' tutto addobbato per Halloween come il resto della citta'. Aprendo la porta di casa abbiamo avuto una sorpresa, e' arrivata la ragazza di Valerio che e' venuta a trovarlo da Washington, e indovinate un po'?? anche lei e' na "cini'"!!!
Nella strada che rappresenta l'Italia a New York la prima cosa che ci ha colpito e' stato il Caffe' Palermo, subito dopo c'era il ristorante Sorrento. Per chiedere un'informazione ci siamo avvicinate e abbiamo chiesto FINALMENTE IN ITALIANO ad un signore davanti la porta del ristorante che in breve abbiamo scoperto essere di Palermo. Appena abbiamo scoperto che era di Palermo io e a Curtulidda ci siamo gasate, ed e' stato come incontrare un parente, gli abbiamo fatto un sacco di domande e anche lui
Adesso vado a dormire che domani a Curtulidda mi deve portare a messa... andiamo ad Harlem a vedere e sentire i cori Gospel! (9 - continua)
storieprecarie di Albo
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a cura del Mago Presbiopia ariete
T oro gemelli cancro
Siete in piena crisi: fate finta di niente, fischiettate guardando il cielo, sorridete, offrite fiori alle signore.
Siete in piena crisi: non mollate, restate impavidi al vostro posto, sfidate il nemico a disarcionarvi.
Siete in piena crisi: pestate i piedi, piagnucolate, strillate con tutto il fiato che avete in gola, agitatevi.
Siete in piena crisi: pestate i piedi, piagnucolate, strillate con tutto il fiato che avete in gola, agitatevi.
leone
vergine
bilancia
scorpione
Siete in piena crisi: appellatevi a chi vi ha sempre osannato, chiedete sostegno a tutti, serrate i ranghi.
Siete in piena crisi: accusate in pubblico chi vi ha tradito, chiedetegli conto delle sue azioni, additatelo.
Siete in piena crisi: invocate il giudizio di dio, tre dei vostri contro tre dei loro, fino all'ultimo, nell'arena.
Siete in piena crisi: appellatevi ai vostri meriti, accusate di ingratitudine chi vi abbandona, rinfacciate.
S agittario capricorno acquario pesci Siete in piena crisi: ricordate agli amici quanto vi devono, minacciate per loro un misero futuro nell'ombra.
Siete in piena crisi: tornate alle origini, rifate quell'inconfessabile patto, ritrovate le radici del sangue.
Siete in piena crisi: rifugiatevi tra le amate gonne, dedicatevi ai vizi sfrenati, abbuffatevi fino alla fine (vostra).
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Siete in piena crisi: date tutti i vostri averi ai poveri, ritiratevi in un eremo e lasciateci finalmente in pace.
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della domenica Anno 1 - numero 20 - 14 novembre 2010 Settimanale gratuito allegato al numero odierno di SiciliaInformazioni.com Hanno collaborato: Mario Bochicchio, Nicola Bucci, Marco Careddu, Filippo Cucinotta, Dario Di Simone, Sebino Dispenza, Marco Gavagnin, Giulio Laurenzi, Paolo Lombardi, Massimo Palazzo, Mauro Patorno, Fabio Pecorari, Tiziano Riverso, Alessia Rototlo, Umberto Romaniello, Lamberto Tomassini, Gianfranco Uber e Andrea Ventura. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che ci hanno omaggiato della loro arte in occasione del nostro compleanno. Alle pagine 2 e 3 sono stati onorati come meritavano... Copertina e grafica: Max & co.
Testi, disegni e illustrazioni sono copyright dei rispettivi autori. Potete riprodurli liberamente, basta solo che citiate la fonte. I nostri indirizzi: www.lavucciria.net; www.siciliainformazioni.com/giornale/ lavucciria; www.facebook.com/#!/ Pages/lavucciria/169655845137?ref=sgm
La nostra mail: info@lavucciria.net Finito di impaginare il 13 novembre 2010. Direttore responsabile: Salvatore Parlagreco
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