LA VUCCIRIA DELLA DOMENICA 19 MARZO 2011
TOCCA FARE TUTTO A NOI
Le annacate di Roberto Alajmo (pagine 2/3)
IL DIZIONARIO DEGLI ORRORI (a pagina 6)
QUI O SI FONDE L’ITALIA O SI MUORE... Il mega-poster celebrativo (?) del I5O° dell’unita’ d’Italia (pagine 4/5)
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E inoltre: LA POSTA DI DON TANO a pagina 2 LE CRONACHE DI MONDELLO a pagina 6 L’OROSCOPO del MAGO PRESBIOPIA a pagina 7 OPEN SPACE: Tuono Pettinato! A pagina 7 INSERTO SATIRICO SPECIALE I5O°! a pagina 8
AUGURI
ITALIA! (DI PRONTA GUARIGIONE...)
L’ABBIAMO CERCATA, L’ABBIAMO SCOVATA E L’ABBIAMO INTERVISTATA! PARLA, IN ESCLUSIVA PER NOI, LA SIGNORA ITALIA. E SON DOLORI... SUOI! a pagina 3
A cura di DARIO DI SIMONE
Il satiro
anna cante ROBERTO ALAJMO
TOCCA FARE
TUTTO NOI elle, le bandiere sui balconi: mai viste in assenza di vittorie della Nazionale ai mondiali di calcio. Belle persino per chi è refrattario alla retorica patriottarda. Certo che, però, per essere la festa dell’Unità Nazionale di unità nazionale se n’è vista poca. La Lega Nord che sbuffa e snobba. Ma soprattutto il Presidente del Consiglio che viene spernacchiato in ogni uscita pubblica ufficiale. Ho scritto “Presidente del Consiglio” e non “Silvio Berlusconi” a ragion veduta. Perché fischiare una carica dello Stato mentre è strettamente nello svolgimento delle sue funzioni è una contraddizione di quel senso dello Stato che la festa di ieri avrebbe voluto esaltare o perlomeno provare a far rinvenire. Non importa ricordare che a fischiare le Istituzioni hanno cominciato loro: famosi gli agguati a ProdiPresidente del Consiglio in tutte le occasioni pubbliche. Ricordiamocelo sempre: noi siamo i buoni, e in quanto tali abbiamo la responsabilità di essere migliori.
B
CHE POI, ‘STA FESTA, L’HANNO VOLUTA ANCHE LORO... “La Diversione è una strategia basata sul fatto che, se il punto di forza del nemico non può essere soverchiato direttamente, è necessario operare su un punto differente, in cui il nemico non abbia vantaggi tattici, costringendolo alla difensiva”. La definizione canonica di ciò che in guerra si chiama diversione bisognerebbe stamparla e tenerla sempre bene in vista. Per esempio: quando tre cretini della Lega Nord costringono il resto del mondo a fare le barricate per difendere una minchiata come la festa del 17 marzo.
A DA VENI’ BORBONE... Il revisionismo leghista fa sentire quasi obbligati a festeggiare patriotticamente il (continua a pagina 3)
Carissimo Don Tano, mi chiamo Saro e sono un soldato. Da due anni sono di stanza a Kabul in Afghanistan. Io sono palermitano come vossìa, mi ha parlato di voi mio zio Totuccio che ha lavorato diversi nella vostra “azienda” agricola. Io sono diplomato ragioniere ma di trovare lavoro con il mio titolo di studio a Palermo non i nero non c'era speranza! Così grazie all'aiutino del suddetto zio sono entrato come LSU (non è una droga ma è peggio dello LSD…da dipendenza e nuoce alla salute) al comune di Palermo. Lavoravo presso un ufficio dell'assessorato Ville e Giardini di Palermo. In particolare mi occupavo di controllare che le finestre dell'ufficio non sbattessero per la corrente quando c'era la porta aperta (di solito quando l'impiegato andava a prendersi il caffè). A volte facevo qualche fotocopia di fogli in bianco per non fare seccare l'inchiostro della fotocopiatrice ma non capitava spesso perché l'altra mansione mi occupava quasi tutta la giornata (quanto caffè beveva!). Con questo lavoro mi buscavo i miei 800 euri al mese che di questi tempi non sono pochi e poi facevo un lavoro altamente gratificante e produttivo per la società. Tutta la mia famiglia era orgogliosa di me. Il problema è nato quando ho lasciato incinta la mia zita Chantal , mia vicina a Borgo nuovo. L'ho dovuta sposare presto presto per potere conservare integro l'uso delle braccia. Ed è stato allora che sono cominciati i problemi. Prima di tutto il matrimonio. Ci siamo limitati nelle spese : 450 invitati al Charleston a mondello con menu a base di pesce appena pescato, bomboniere d'argento placcato oro, servizio fotografico dell'Oliviero Toscani palermitano, Limousine trainata da una carrozza trainata da 10 stalloni arabi bianchi. Come dire, il minimo per salvare la faccia. Per pagare abbiamo fatto una bella finanziaria. Poi abbiamo comprato e ristrutturato una bella villetta a Capaci, comprata BMW station vagon per portare la carrozzella. Tutto pagato rigorosamente con finanziaria! Insomma per farla breve alla fine del mese mi restavano solo per ricaricare il mio Iphone di ultima generazione! La situazione si è aggravata quando è nata la piccola Belen Shakira. Al lavoro aspettavo la stabilizzazione promessa dal nostro meraviglioso Sindaco ma non arrivava mai. Alla fine ho deciso di fare domanda nell'Esercito e andare in Afghanistan per guadagnare abbastanza per potere mantenere il mio modesto tenore di vita. Mi
Cuori infranti? Problemi con le minorenni? Vi serve una raccomandazione? Scrivete a Don Tano: info@lavucciria.net. Ha tutte le risposte, basta pagare...
sono detto…vabbè è una missione di pace! Lo dicevano i politici in TV. Purtroppo qui la situazione non è come la descrivono i giornali e le TV! Qui siamo in guerra! Missione di pace? Intaminchia!!! La gente vuole farci la pelle. Ci sparano addosso. Quando poi qualcuno dei nostri ci lascia le penne gli fanno il funerale solenne, tutti lì a piangere e a dire che non ha senso che stiamo lì (minchia pure!!!) e poi la sera stessa vanno a fare i vari Bunga Bunga. Don Tano carissimo Vi prego di aiutarmi a scappare da sto inferno e magari a farmi assumere nella vostra azienda agricola! Distinti Saluti, Rosario Meusa. Carissimo Rosario, Sogno onorato di arricevere questa tua Missiva da questo famoso Afganistans ca ne sento sempre parlare nello telegiornale. Io pure avevo capito ca si tratterebbe di missione di pace pe aiutare i poveri afgani stani ca soffrono ca pure se non sono esseri umani come a noi altri mica devono soffrire…armaluzzi! Mi hai quasi commovuto perché mi hai fatto arricordare mio nipote morto in guerra. Sì, pure lui come a te è stato un eroe. Morì durante la seconda guerra d'indipendenza dei Corleonesi. La guerra è una brutta cosa che dovrebbe sparire dalla faccia della terra! Io ci sparerei in testa e li scioglierei nell'acido a tutti quelli che vogliono fare la guerra! La violenza porta violenza! Per questo dico ca la gente si deve fare proteggere da noi! E invece no! Si ribellano! Aderiscono a a tutte ste purcarie inutili di intellettuali communisti tipo “Addio Pizzo” eccetera eccetera. E noi siamo costretti, per il loro bene, a farci violenza! Caro ragazzo mio, torniamo al tuo pobblema. Io, como sai, sono solo un povero coltivatore diretto ingiustamente incarcerato. Certo, ho mantenuto le mie amicizie attraverso lo scambio di pizzini, come questo ca ti sto mandando. Se tu vuoi io posso chiedere un favore a un generale dei Carabinieri con il quale tempo fa aveamo fatto una trattativa ca conosce pezzi grossi dell'Esercito e ti pozzo fare trasferire subitissimo a Palermo. Poi, quando sei qua ti faccio avere un colloquio con un altro bracciante agricolo mio fraterno amico. Si tratta di garantire la sicurezza del suo “orticello” e uno con il tuo curriculo ci può fare comodo. Che San Giovanni Rambo, San Cecco Norriso, San Arnoldo Svarzeneghero ti prottegano, Don Tano.
Anno 2 - numero 38 - I9 marzo 2OII Padri fondatori: Luigi Alfieri, Dario Di Simone, Massimo Palazzo, Mauro Patorno e Alberto Turturici. Hanno collaborato: Alessio Atrei, Rocco Grieco, Roberta Piredda, Paride Puglia, Umberto Romaniello e Lamberto Tomassini. LALLA CAREDDU e VIA OLGETTINA torneranno la prossima settimana. Copertina di Andy Ventura. Grafica & impaginazione: Max & co. Testi, disegni e illustrazioni sono copyright dei rispettivi autori. Potete riprodurli liberamente, basta solo che citiate la fonte. I nostri indirizzi: www.lavucciria.net; www.insertosatirico.com Mail: info@lavucciria.net INSERTO SATIRICO e’ una creazione di Marco Careddu. Finito di impaginare il I8 marzo 2OII
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AUGURI ITALIA
Il satiro
anna cante (DI PRONTA GUARIGIONE...) Di lei non si hanno quasi più notizie, se non quelle sporadiche che riempiono le pagine dei quotidiani solo a scopo polemico. E’ stato difficile, ma grazie ai nostri preziosi informatori siamo riusciti a rintracciarla. Da circa vent’anni è ricoverata presso Villa Grazioli, elegante casa di riposo nel cuore di Roma, e proprio nel giorno del suo compleanno abbiamo deciso di andarla a trovare per un’inter-vista. La signora Italia porta benissimo i suoi 150 anni e ci accoglie con un gran sorriso.
F
inalmente un bel giovanotto!
Così ci accoglie l’arzilla signora, seduta su una poltrona nella sua scarna stanzetta. Un piccolo televisore è acceso e sintonizzato su Rete 4, mentre una selva di fili collegati ad alcune flebo sembrano avvolgerla in una serie infinita di drappi. Ha l’aria sveglia, nonostante tutto, ma la vista ormai al lumicino. - Buongiorno signora, come va? - E come vuole che vada, ragazzo mio? Provi a immaginarsi di stare rinchiuso in una stanza 4 metri per quattro. Diciamo all’incirca per vent’anni di fila. Forse solo così potrà capire come mi sento... - Giusto. Ma che cosa è successo? Insomma, cosa l’ha portata a ridursi così? - L’amore, giovanotto. Solo l’amore... - Ci faccia capire. - E’ molto semplice. Pensi, ci sono perfino ricaduta. Ricorda? La prima volta è successo circa un secolo fa. Si presentò quest uomo. Era romagnolo e aveva un fascino animalesco niente male. All’epoca ero una signora anziana, ancora di buona famiglia. Fu una scossa. Mi promise che mi avrebbe ridato gli antichi splendori, che al confronto la gloria dell’Impero Romano sarebbe finita nelle appendici dei libri di storia. E tutte cose di questo tipo... Lo sa? Per un po’ ci ho davvero creduto. Anche perché le cose andavano bene: gloria, fama internazionale, il ritorno dell’impero! Ma era tutto un bluff... Voi uomini siete infidi. Per voi il potere viene prima di tutto. Come disse quell’altro? Ah, sì: “Comandare è meglio che...” - Sì, abbiamo capito e ricordiamo perfettamente quello che successe dopo... Ma, la prego, continui il racconto. (Confessiamo che non ce l’aspettavamo così vivace e felicemente logorroica...) - E che vuole che le dica? Lei è giovane, cosa può capirne delle pene d’amore di un’anziana e raggrinzita signora? Successe che molto tempo dopo si presentò quest altro signore. Per la carità, affascinante anche lui, ma di modi assolutamente bruschi. Un milanese, il classico imprenditore venuto fuori dal nulla che tocca il culo alle segretarie. Così, perché gli va. E perché è maschio... Io forse avevo bisogno di essere nuovamente travolta (sa, dopo certi capi di Stato che è meglio perdere...) dal vento della passione... E così cedetti. Nuovamente... (Un velo di profonda tristezza le copre il volto. Fa quasi pena) - Se vuole, signora, ci fermiamo qui...
Ma mi sottovaluta. Lui è convinto che a forza di guardare in continuazione un bollettino servile spacciato per notiziario io mi sia rincoglionita! Sarò vecchia, giovanotto, ma ancora scema no! (Incredibile! 150 anni e sembra rianimata da un furore assolutamente giovanilistico) - Si calmi signora - la interrompo. Ma lei prosegue con maggiore furia. - E no, mio caro! Troppo comodo adesso dirmi di calmarmi. Come se non sapessi che cosa succede fuori da questa villa. Come se non sapessi che adesso LUI se ne va in giro appresso alle gonnelle. Quelle più giovani e fresche. Come se non sapessi che mi ha rinchiuso qui per fare i suoi porci comodi. Mi tradisce, lo ha sempre fatto... Ah! Ma verrà il giorno... Verrà il vero principe azzurro che mi porterà via per sempre! Ah! (Bussano alla porta. Entra un’energica infermiera e ci interrompe - Zignora - dice con forte accento tedesco E’ l’ora della meticina! Poi rivolgendosi a me dice: Sa, ciofanotto, zenza la meticina la zignora straparla... E ammicca, come a intendere “ci siamo capiti, no?” E allora faccio per andarmene) - La saluto signora. L’intervista è stata davvero piacevole e credo che i nostri lettori si siano fatti un’idea abbastanza chiara di come sono andate le cose. Auguri di buon compleanno! - Compleanno? Ah, già... Il compleanno... (Forse le medicine cominciano già a fare effetto. La signora Italia si assopisce e con lei tutta la sua storia. Auguri cara signora e arrivederci. Magari insieme al suo nuovo principe azzurro...)
ROBERTO ALAJMO
(segue da pagina 2)
centocinquantenario dell’unità d’Italia. Una lettura utile per scardinare molti luoghi comuni e prendere le distanze fra gli opposti fideismi è “Terroni”, di Pino Aprile. Dove si scopre che la questione meridionale è una lebbra contagiata da casa Savoia. E difatti l’emigrazione dalle regioni del sud è un fenomeno esclusivamente postunitario, quando la spoliazione sistematica delle regioni meridionali servì a risanare le casse piemontesi, ormai in bancarotta. La disillusione delle popolazioni meridionali si riassume in una lettera dell’ormai anziano Giustino Fortunato a Benedetto Croce: “Non disdico il mio unitarismo. Ho solo modificato il mio giudizio sugli industriali del Nord. Sono dei porci più porci dei maggiori porci nostri”.
INTOLLERANZA AL FARMACO Sbaglia di grosso chi pensa di poter attribuire i tagli governativi a una manifesta sottovalutazione del settore cultura. Al contrario: si tratta di quella che in medicina viene definita “notoria intolleranza al farmaco”. Farmaco anti-populismo televisivo è per sua natura ogni libro, ogni spettacolo meno che triviale. E quindi non c’è solo un disegno passivo, dietro i tagli; ma un attivo tentativo di smantellare i residui anticorpi nazionali. Proprio ciò che in questi stessi mesi succede nel campo dell’Istruzione. Un popolo di asini si fa guidare pi docilmente. Non che serva a molto ripeterlo qui: ma se un Paese con il patrimonio culturale dell’Italia trova novantasettemila euro per il soggiorno alberghiero veneziano dell’attrice bulgara Michelle Bonev e poi lascia morire di inedia le sue migliori risorse intellettuali, è destinato a cappottare nel giro di poco. ROBERTOALAJMO.IT
Saturday Night Fifo
- Perché mai? Ognuno piange del proprio destino, giusto? Lo sa cosa fece questo signore, che ama tanto farsi chiamare “cavaliere”? Mi ha preso, mi ha sedotta e - letteralmente - mi ha abbandonata! Scaricandomi qui, fra lustri e pailettes... Come si suole dire. Ha detto che lo fa per il mio bene. Per preservarmi dalla decadenza morale di questi tempi bui, dice. di FIFO
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Dizio nario degli
Orro ri di FEI &TOMAS
In questa rubrica verranno riportati tutti quegli orrori lessicali che (provenienti dalle continue scariche inquinanti dei mass-media) affiorano come mucillagini scatomorfe nel padule infetto e limaccioso del nostro linguaggio comune. Il frequente aggiornamento di questa colonna con puntuali segnalazioni avrà lo scopo di denunciare tempestivamente la comparsa di tali mostruosità, scongiurandone la poco auspicabile concrezione in forma di neologismi ed evitandone il conseguente ingresso nel vocabolario. Gli orrori non sono disposti in ordine alfabetico, ma elencati "in ordine di apparizione", ossia aggiunti nell'ordine in cui sono venuti alla luce.
CRONACHE
DI ALBO
DI MONDELLO
Ma volete davvero che vi dica, ancora una volta, quanto è bravo Albo?... Undicesima puntata
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DATORIALE - s.m. Qualifica, ma sarebbe meglio dire squalifica, una parte in una trattativa sindacale o in una vertenza giudiziaria. La parte datoriale contrapposta alla parte sociale, come dire confindustria e sindacato. Potrebbe essere considerata la figlia brutta e scemina della "parte padronale". Deriva dalla contrazione ed elisione del più corretto "parte rappresentante il datore di lavoro". E' anch'essa frutto della non mai abbastanza censurata, in queste pagine, abitudine ad abbreviare, a tralasciare, a considerare implicito (ci stava scappando "implicitare"), in una parola a far riposare il più possibile il poco cervello rimasto sveglio, per conservarlo ad attività più interessanti come guardare la pubblicità in televisione e seguirne supinamente i consigli.
DIFFICOLTARE - v. tr. (io difficòlto oppure io diffìcolto, chissà -, ecc.) pronunciato anni fa da un celebre uomo politico, durante una conferenza stampa con i giornalisti stranieri, nell'es. SE CI FOSSE STATO UN NUMERO SUPERIORE DI FOTOGRAFI, I LAVORI DELLA CONFERENZA NE SAREBBERO STATI DIFFICOLTATI. Non avremmo dato risalto a questo termine (visto che il politico in questione dice anche di peggio ed è già molto che abbia azzeccato il congiuntivo), se attraverso di esso non si rivelasse indirettamente una tendenza abbastanza diffusa nell'italiano imbastardito dei nostri tempi. Ci riferiamo all'uso dei vari gerghi tecnici che sta portando acquisita ormai come legittima l'importazione di termini anglofoni - ad introdurre, senza batter ciglio, anche le corrispondenti regole grammaticali (basti pensare ai plurali maccheronici ottenuti aggiungendo il suffisso "s", come in "bars", "films", ecc.). In questo caso si tratta della costruzione di un verbo su di un sostantivo, fenomeno abbastanza comune in inglese, come pure nelle lingue che hanno una grammatica più semplice della nostra. ©ATTRACCO.IT
InDispenza
di SEBINO
6 1 - continua
Oroscopo A cura del Mago PRESBIOPIA
Di lui si dice un gran bene in giro. L’articolo qui a fianco ne è una prova. Se non lo conoscete, visitate il suo blog (http://tuonope ttinato.blogsp ot.com) oppure comprate - e leggete! - i suoi libri...
Dal 19/02 Al 20/03 DECIDETEVI A DIVENTARE GRANDE, UNITEVI A COORTE E SIATE PRONTI ALLA MORTE. BEH, SI FA PER DIRE... Il viaggio a Roma è di là da venire ma intanto godetevi un breve soggiorno a Torino e Firenze. Avrete cinque giornate dure da digerire e, per il momento, non concluderete un gran che. Se coltivate la terra non avete speranza: non sono venuti a liberare voi e lo capirete presto. Diffidate degli eroi di bell'aspetto, tradiranno presto la vostra fiducia. Meglio brutti ma buoni. Il vostro colore preferito va separato dagli altri: eviterete sofferenze e mal di pancia serali. Preferire la carbonara non vi fa somigliare ad un patriota e le sette non sono l'ora di cena. Con mille amici sul socialnetwork potrete imbarcarvi per una impresa dal basso profilo. Evitate le cerimonie pompose, meglio una gita tra amici, tra le valli, alla fonte di un fiume. L'idea era buona ma le vostre intenzioni hanno fatto i conti con la realpolitik. Provate a Cuba. Liberate i vostri fratelli e riunite la famiglia. Un giorno festeggeranno l'impresa. Non tutti, però. L'allergia al tricolore vi tormenterà tutto l'anno ma l'aria di Roma vi fa bene: non ve ne allontanate.
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Inserto satirico speciale 150°
VOX POPULI di VOX
I5O° Ha centocinquantanni la Nazione. Che bella tappa ! Buon Anniversario! Tanti ricordi, tanta commozione. Giorno di festa per il calendario. Ma dopo tanti anni di unione l’Italia conta piu’ d’un avversario: uno che vuole far la secessione, un imbecille, stupido, settario che la Nazione la vuole padana e si lamenta di “Roma Ladrona”, e nel frattempo, stando in campana, occupa da ministro la poltrona. Un parolaio che spacca montagne, come la gatta che... fotte e chiagne!