Il Ponte

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Nr. 4

dicembre 2012

anno 20

w w w . i l p o n t e . d k

N O B U LE! A T A N Diritto di voto per corrispondenza

I giovani italiani e la Danimarca



SOMMARIO

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ponte //

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editoriale Auguri ai lettori di grazia mirabelli

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Gli Italiani ricominciano a barattare COSTUME di rosella Bennati

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diritto di voto per corrispondenza ambasciata

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istituto italiano di cultura programma

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magia invernale in trentino PAESAGGI di Laura papanti wolny

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non sparate sul pianista la voce della sibilla di sibilla ciula

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viva verdi ARTE di Lucia Rota Andersen

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i giovani italiani e la danimarca interviste di andrea scassola

"La redazione invita i lettori ad inviare contributi ed idee per la rivista. Una volta vagliatone la rilevanza, saremo ben lieti di pubblicarli"

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storie e proposte per l'italia politica di davide bonavita

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a tutta cultura formazione di lucia mancina

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mamma tradizioni di antonio montessori

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Commemorazione soldati italiani ACCADE A COPENAGHEN di Livia Sansone e Alessandro Raffaelli

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dante alighieri Programma gennaio- aprile 2013

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indirizzi utili almanacco

dicembre 2012 anno 20

Nr. 4


il

ponte // direttore grazia mirabelli Art Direction Barbara Lütken hanno collaborato alessandro raffaelli lucia rota andersen Sibilla Ciula

Caro lettore, anche questo numero della rivista è stato interamente realizzato con collaborazioni a titolo gratuito. Sostieni il nostro lavoro con un abbonamento di supporto, questo ci permetterà di assicurare un futuro all’unica rivista in lingua italiana pubblicata in Danimarca IL PONTE kr.150 annuali Danske Bank Reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889

NOVITÁ

IN QUESTO NUMERO

Rosella Bennati Laura Papanti Wolny Andrea Scassola Davide Bonavida Antonio Montessori Livia Sansone Lucia Mancina DESIGN mcb2 ADVERTISING web MCB2 ADVERTISING redazione landskronagade 13 st. th. 2100 copenaghen ø tel. e fax 35 55 20 07 email: info@ilponte.dk www.ilponte.dk banca danske bank reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889

Le opinioni espresse in ogni singolo articolo sono da attribuirsi esclusivamente all’autore dell’articolo, che se ne assume la responsabilità, e non rifflettono necessariamente il punto di vista della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti nelle date e negli orari degli eventi annunciati.

Cari lettori, fra una manciata di giorni sarà di nuovo Natale. Un Natale un po’ austero, che si trascina dietro il peso di un altro anno che si avvia alla conclusione nell’ incertezza e nella precarietà generale. Molti di noi, da buoni italiani, hanno cercato di esorcizzare un po’ e con largo anticipo sono stati alla ricerca di pandoro e panettone, elemento imprescindibile perché le feste siano davvero natalizie. Ora fanno bella mostra di sé sul tavolo del salotto, innescando animate discussioni sulle incredibili varietà oggi in commercio e su dove poterli reperire già dai primi di novembre, per non rischiare di restarne senza e per poterli con orgoglio nazionale proporre a parenti ed amici . Insieme al marzapane ed al profumo dell’abete cerchiamo a fatica di ricostruire almeno qualche piacevole punto fermo del Natale, ne abbiamo bisogno tutti. Malgrado l’austerità alcuni di noi partiranno a breve per tornare a luoghi e cose familiari, incontri ritrovati nell’occasione della festa. Altri hanno scelto di restare per assaporare il Natale danese, un po’ magico e mistico in una cornice spesso imbiancata e rarefatta. Comunque sia è per tutti inevitabilmente periodo di consuntivi. Le festività natalizie scandiscono anche il ritmo del tempo e presto il vecchio anno lascerà spazio al nuovo. Un vecchio anno anche questo denso di cose, ricordi belli o brutti raccolti dentro, che spesso ci hanno tenuto con il fiato sospeso e dove la logica del rimettere tutto in discussione, alla ricerca di nuovi equilibri che regolino i fatti del mondo, sembra avere trovato spazio nelle nostre vite quotidianamente. Tutti immagino guarderemo al nuovo anno nella speranza di qualche certezza

in più; per i nostri familiari, i nostri amici, per noi stessi. Anche per Il Ponte è tempo ormai di chiudere i bilanci e guardare avanti verso quello che è ormai il ventunesimo anno. Molte cose sono cambiate dal primo numero, sono però rimaste immutate le ambizioni e le aspettative da parte nostra e l’entusiasmo che ancora, grazie a voi, ci sostiene in questa lunga avventura. Ottimismo confermato dai fatti, per una rivista che pian pianino ha preso forma in una nuova fisionomia dal taglio più moderno ed incisivo, sempre migliorata nella veste editoriale e diventata ormai un piacevole momento di informazione e riflessione, a cui la nostra collettività ed il sempre maggiore seguito di lettori danesi, guardano ormai con attenzione. Il Ponte non può che augurare a tutti i suoi lettori, a chi parte e a chi resta, di trascorrere le feste nel miglior dei modi, nell’auspicio che il 2013 possa essere ricordato come l'anno dell’inversione di tendenza. Un momento nel quale non si individuino solo nei numeri le soluzioni ai problemi della nostra società, ma che si guardi a questi anche con un approccio diverso, che dia maggiore respiro ai valori dell'etica, del rispetto delle diversità e dell'amicizia tra popoli e culture a volte pur così lontane fra loro. Forse una nuova e più approfondita lettura dei bisogni dell’uomo ed una più aperta disposizione al dialogo potrebbero contribuire a dare una mano per risollevarci almeno in parte dai problemi vecchi e nuovi che affliggono il mondo. Buon Natale! Grazia Mirabelli


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I soldi sono pochi ? E gli italiani ricominciano

a barattare di Rosella Bennati

Nell’era della crisi, l’Italia cerca nuove soluzioni per fronteggiare il drammatico problema della crescente mancanza di liquidità. Tra queste, il baratto moderno. Ma cos'è, questo baratto moderno? Non si tratta più del baratto antico, quello che migliaia di anni fa ha preceduto l'uso delle monete, e nemmeno del baratto dei tempi di guerra, quando per disperazione c'era chi era disposto a barattare il salotto di casa per qualche chilo di farina... No, il baratto moderno è qualcosa di diverso: è una forma di nuova economia, basata sullo scambio non solo di merci, ma anche di servizi. In una recente tasmissione televisiva Alberto Goffi, avvocato noto per le sue lotte contro Equitalia, l'Ente statale di

recupero crediti, ha raccontato della nascita nel web del portale Trade Piemonte, primo e unico in Italia, che consente alla Regione Piemonte di utilizzare le moderne tecniche di baratto moderno per favorire lo scambio di beni, prodotti e servizi tra le aziende del territorio, dando nuovo slancio alle economie locali. “Il baratto ", ha detto, " rappresenta la risposta allo strapotere del denaro, bene oggi difficilmente accessibile, se non impossibile, per chi fa e voglia continuare o iniziare a fare impresa." Insomma, una nuova soluzione anticrisi: il denaro sconfitto dal baratto moderno. E c'è chi addirittura attribuisce al baratto un valore ideologico.

" Il baratto è rivoluzionario!", tuona su " Il fatto quotidiano" Iacopo Fo, figlio di Dario Fo e Franca Rame. "" Barattare è bello e conveniente...un veicolo eccellente per sviluppare la cultura del riciclo globale, e per tirar fuori dagli armadi e dalle cantine una ricchezza che se rimessa in ci permetterebbe grandi risparmi per moltissime famiglie. Nessuno ci obbliga a comprare sempre nuovi vestiti, nessuno ci obbliga a sprecare energia o a comprare in modo individuale pagando tutto il 30% in più di quello che pagheremmo comprando tutti insieme..." Effettivamente, se non rivoluzionario, il baratto è sicuramente innovativo, per noi italiani: dopo decenni di consumi sfrenati e di bisogni indotti l'idea di riciclare abiti,


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rappresenta la risposta allo strapotere del denaro, bene oggi difficilmente accessibile, se non impossibile, per chi fa e voglia continuare o iniziare a fare impresa.

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libri, giocattoli e oggetti di arredamento scambiandoli con altri oggetti che possono esserci utili è il sintomo di un nuovo modello di vita, forse meno rutilante ma più sensato. Se solo pensiamo alle follie degli anni '80, quando l'abbigliamento firmato sembrava irrinunciabile a tanti giovani e impazzava il modello " Yuppy", la novità del baratto, che è poi un ritorno alle origini, non può che suscitare simpatia... E non dimentichiamo che il baratto, anche se non dimostra flagranti diminuzioni della CO2, serve a non buttare inutilamente e invadere discariche con i nostri oggetti desueti, e sopratutto a riusare quello che è usabile, e quindi trasformare il nostro consumo di massa in un consumo più sostenibile. Le iniziative legate al baratto in Italia vanno moltiplicandosi. Un esempio? La Settimana del Baratto, giunta alla Quarta Edizione nel novembre 2012. Durante la settimana, i Bed and Breakfast affiliati al portale www.bed-andbreakfast.it che aderiscono all'iniziativa barattano il soggiorno in cambio di beni o servizi. Gli aspiranti clienti possono scoprire sul web quali sono i B&B disponibili, e lì troveranno l'elenco dei beni e servizi richiesti da ciascuno di essi in cambio dell'ospitalità. Cosa chiedono, in cambio di qualche notte gratis? Di tutto, dalle lezioni di madrelingua inglese all'oggetto di antiquariato, dall'ospitalità in un altro B&B agli articoli di falegnameria. La particolarità di questo nuovo tipo di baratto è la varietà di beni e servizi scambiati e la grande visibilità fornita dal web alle richieste e alle offerte : una sorta di enorme mercato virtuale in cui tutti vendono e comprano tutto, senza mettere mano al portafogli... I portali web sul baratto sono molti, da Scambia Facile, con una vetrina virtuale gratuita nella quale si possono scambiare oggetti e prodotti, a Swoppydo.com, tutto dedicato al mondo del baratto online, e tra i siti si possono citare " Barattando.com " , " BarattoLibri.com (per lo scambio di libri), " Barattoliamo.it"" e Skambio.it " dove puoi scambiare, vendere e comprare

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vari beni e servizi, ma puoi anche cercare lavoro, scambiare casa per le vacanze e tanto altro. La fantasia degli italiani si può scatenare, e si scambia di tutto, anche il vino! Esiste infatti un " Baratto Wine Day" (www barattowineday.it) che si inserisce in Fiere del vino in varie località italiane dove ognuno dei partecipanti porta da casa delle bottiglie che intende scambiare con gli altri barattanti. Ci si ritrova poi a un orario prestabilito e partono le contrattazioni. Non ci sono limiti agli scambi, solo due regole non scritte: non può essere in alcun modo utilizzato il denaro e sono banditi gli scarti di cantina. Per il resto ci si fida del buon senso e dell’onestà delle persone. Ma chissà quante bottiglie di vino " spuntato" verranno rifilate!!!! Il baratto più originale? Quello proposto da un ristorante di Firenze, che ha una strana insegna: c'è scritto " L'è maiala" , espressione un pò volgaruccia che in dialetto toscano significa più o meno"""" E' dura la vita" . Il ristorante si chiama così in riferimento alla crisi economica in corso, ma per combattere la situazione il proprietario ha trovato una formula originale: dopo aver mangiato, i clienti non devono tirar fuori carta di credito o contanti, perchè si sdebitano con il baratto, offrendo al posto dei soldi le primizie del proprio orto (frutta e verdura) , o pezzi di artigianato fatti con le proprie mani. Va precisato che per evitare situazioni imbarazzanti i clienti devono accordarsi preventivamente, al momento della prenotazione, sull'oggetto da barattare in cambio della cena... Cosa si potrà barattare? La politica aziendale del ristorante privilegia le primizie contadine delle campagne toscane, oppure i prodotti di artigianato locale, ma sono bene accolti anche oggetti di antiquariato e modernariato. Un’idea bizzarra? Radical-chic? Trovata pubblicitaria? Un pò di tutto questo, ma va detto che l'iniziativa ha avuto successo. Se passate per Firenze , provateci...


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Ambasciata d’Italia in Copenaghen Gammel Vartov Vej 7, 2900 Hellerup

DIRITTO DI VOTO PER CORRISPONDENZA AI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO

Nel corso del 2013 si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano, che vedranno coinvolti anche i cittadini italiani residenti all’estero, chiamati ad eleggere i propri rappresentanti alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, votando per i candidati che si presentano nella Circoscrizione estero. Si ricorda che il VOTO è un DIRITTO tutelato dalla Costituzione Italiana e che, in base alla Legge 27 dicembre 2001, n.459, i cittadini italiani residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali della circoscrizione estero, possono VOTARE PER POSTA. A tal fine, si raccomanda quindi di controllare e regolarizzare la propria situazione anagrafica e di indirizzo presso il proprio consolato. E’ POSSIBILE IN ALTERNATIVA SCEGLIERE DI VOTARE IN ITALIA PRESSO IL PROPRIO COMUNE, comunicando per iscritto la propria scelta (OPZIONE) al Consolato entro i termini di legge. La scelta (opzione) di votare in Italia vale solo per una consultazione elettorale.

Chi desidera votare in Italia deve darne comunicazione scritta al proprio Consolato ENTRO IL 31 DICEMBRE dell’anno precedente a quello previsto per la scadenza naturale della legislatura (aprile 2013), quindi entro il 31 dicembre 2012. In caso intervenga invece uno scioglimento anticipato delle Camere, l’opzione può essere inviata o consegnata a mano entro il 10° giorno successivo alla indizione delle votazioni. In ogni caso l’opzione DEVE PERVENIRE all’Ufficio consolare NON OLTRE I DIECI GIORNI SUCCESSIVI A QUELLO DELL’INDIZIONE DELLE VOTAZIONI.

documento di identità del dichiarante. Come prescritto dalla normativa vigente, sarà cura degli elettori verificare che la comunicazione di opzione spedita per posta sia stata ricevuta in tempo utile dal proprio Ufficio consolare.

Tale comunicazione può essere scritta su carta semplice e - per essere valida - deve contenere nome, cognome, data, luogo di nascita, luogo di residenza e firma dell’elettore. Per tale comunicazione si può anche utilizzare l’apposito modulo disponibile presso il Consolato, i Patronati, le associazioni, il COMITES oppure scaricabile dal sito web del Ministero degli Esteri (www.esteri.it) o da quello del proprio Ufficio consolare.

Gli elettori che scelgono di votare in Italia in occasione delle prossime elezioni politiche, ricevono dai rispettivi Comuni italiani la cartolina-avviso per votare -presso i seggi elettorali in Italia - per i candidati nelle circoscrizioni nazionali e non per quelli della Circoscrizione Estero. Se si sceglie di rientrare in Italia per votare, la Legge NON prevede alcun tipo di rimborso per le spese di viaggio sostenute, ma solo agevolazioni tariffarie all’interno del territorio italiano. La scelta di votare in Italia può essere successivamente REVOCATA con una comunicazione scritta da inviare o consegnare all’Ufficio consolare con le stesse modalità ed entro gli stessi termini previsti per l’esercizio dell’opzione.

Se la dichiarazione non è consegnata personalmente, dovrà essere accompagnata da copia di un

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Istituto Italiano di Cultura

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Fra i vari eventi in programma per questo inverno, vi segnaliamo stavolta in particolare:

Rassegna cinematografica dedicata a

Presentazione della versione danese di

Michelangelo Antonioni »La pecora nera« »Fare un film è per me vivere« di Ascanio Celestini

Mercoledì 20 febbraio – ore 19.00

Martedì 5 febbraio – ore 19.00 Michelangelo Antonioni (1912 -2007) è stato un regista, sceneggiatore, montatore, scrittore e pittore italiano, considerato uno dei più grandi registi della storia del nostro cinema. Autore di riferimento del cinema moderno, fin dall’esordio nel 1950 ha firmato alcune delle pagine più intense e profonde del cinema degli anni Sessanta e Settanta. La rassegna si apre con il documentario di Enrica Fico Antonioni Fare un film è per me vivere, making off the film Al di là delle nuvole, che rappresenta un documento unico in quanto Antonioni per la prima volta permise ad una troupe di filmarlo durante il suo appassionato e rigoroso lavoro. I film si proietteranno il martedì alle 19.00 secondo il seguente calendario: 5 febbraio: 'Fare un film è per me vivere' 19 febbraio: 'Blow Up' 5 marzo: 'Chung Kuo China' 12 marzo: 'Cronaca di un amore' 2 aprile: 'Identificazione di una donna' 9 aprile: 'Il deserto rosso' 7 maggio: 'Il mistero di Obervald' 14 maggio: 'Zabriskie Point'

Foto: Maila Iacovelli e Fabio Zayed

Lo scrittore italiano Ascanio Celestini, noto al pubblico italiano per la sua attività di attore, regista, drammaturgo e perfino cantante, sarà ospite dell’Istituto in occasione della presentazione della traduzione danese del suo romanzo 'La pecora nera', tradotto da Bente Rasmussen (casa editrice Meloni). Sarà presente anche il prof. Gert Sørensen (Università di Copenaghen) che ha curato la prefazione del libro. Con la partecipazione della traduttrice.

Negli spensierati anni sessanta, quando gli italiani cominciano a sognare il benessere, Nicola, figlio di un pastore, viene ricoverato in un manicomio. Ma il suo ricovero è dovuto a uno sbaglio o la causa è piuttosto la trascuratezza da parte del padre, i fratelli e gli insegnanti?

In danese ed in italiano. Il programma completo e aggiornato è consultabile sul nostro sito: www.iiccopenaghen.esteri.it (sotto 'Gli Eventi' › 'Calendario' )

In collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Ministero degli Affari Esteri Se non diversamente indicato, gli eventi hanno luogo nella sede dell’Istituto Orario di apertura: lunedì e martedì 9-17; mercoledì e giovedì 9-16; venerdì 9 -15. Orario di apertura della biblioteca: tutti i giorni dalle 12 alle 14.

Come diventare soci dell’Istituto: la tessera con validità per l’anno solare costa 250 corone. Info: www.iiccopenaghen.esteri.it (sotto 'L’istituto' › 'Diventare soci').

Aiutateci a informarvi puntualmente e meglio! Scrivete a segreteria.iiccopenaghen@esteri.it per ricevere le newsletter sulle nostre attività per e-mail


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Magia invernale in Trentino


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Magia invernale in Trentino

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www.parcopan.org www.sanmartino.com www.albergovenezia.it

C’è un posto in Trentino sulle Dolomiti, dove il silenzio e il biancore dell’atmosfera invernale trionfa sulla furia dei preparativi natalizi, dove le montagne sembrano bloccare tutto per lasciare all’uomo il

’60. Visse indisturbato e protetto fino all’arrivo di un’altro

tempo di sentirsi di nuovo tutt’uno con la natura, di guardarsi

maschio. Marco scatenò la sua gelosia e nell’impeto della

intorno e rimettere il quotidiano in prospettiva, dove è la

lotta con l’altro maschio, ruppe il recinto e sene andò con la

natura stessa nella sua ovattata versione a suggerire le

sua femmina. Così si sparse il branco in tutto il parco, ma la

festività.

coppia poi tornò a Paneveggio. Qui sono tuttora visibili alcuni

E’ il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino che,

esemplari i quali in tutta la signorilità del loro atteggiamento,

istituito nel 1967, grazie alla sua notevole estenzione( 125

nell’imponenza delle loro corna e nel frastuono dei loro

km2) e ai suoi profondi dislivelli offre ambienti naturali molto

bramiti conquistano i cuori di grandi e piccini.

diversi. Da muschi e licheni, stambecchi, aquile e marmotte

All’interno del parco le attività possibili sono molteplici.

che animano la cima della Vezzana di oltre i 3000 metri, si

Una fitta rete di percorsi sia invernali che estivi garantiscono

scende ai mille metri dove la vegetazione si trasforma in vere

al visitatore esperienze naturalistiche uniche in un ambiente

foreste. La più florida è quella di Paneveggio, dove l’85%

ancora non scoperto dal turismo di massa. Per soggiornare

degli alberi è costituito da abeti rossi il cui legno, particolare

immersi nella silenziosa e ovattata atmosfera del luogo fatevi

per la risonanza, è perfetto per la costruzione di strumenti

ospitare dalla famiglia Zeni al Passo Rolle che vi farà sentire

ad arco. Ecco perchè viene chiamata anche Foresta dei

a casa vostra e vi saprà guidare alla scoperta delle meraviglie

Violini, nome che aggiunge una nota ancora più favolosa

del luogo.

all’ambiente di natura già magico. Si dice che Stradivari

Niente come una ciaspolata al tramonto, quando il sole

vagasse tra questi alberi alla ricerca della materia prima per i

tinge di rosa le rocce delle Pale, vi farà percepire meglio la

suoi violini.

durezza e la bellezza della montagna e vi farà sentire tutt’uno

Ai piedi degli abeti rossi si aggirano oltre 800 cervi, discendenti di Marco, il primo cervo che fu trasferito qui in un recinto insieme ad una femmina alla fine degli anni

con essa. Se poi scende la neve dal cielo, lo spirito nel Natale avvolge magicamente persone e cose.

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A mo’ di premessa Sono giorni che combatto con questo articolo senza riuscire ad averla vinta. Ne avrò una decina di versioni diverse e tutte insoddisfacenti. Il tema è la scuola, o meglio, sistemi educativi a confronto. Italia versus Danimarca. E ogni volta che mi metto a scrivere, l’argomento s’imbizzarrisce, se ne va per conto suo e non riesco più a tenerlo a bada. Mi fa scrivere testi disordinati, frammentari e fortemente sbilanciati trascinandomi, immancabilmente, al margine se non addirittura fuori tema. L’argomento è troppo vasto, multiforme e importante sia per essere trattato esaurientemente, che per essere liquidato sommariamente. E adesso parliamo di scuola.

Non sparate sul pianista di Sibilla Ciula Ottobre. Grembiule, cappotto e galosce. È tempo di scuola. Con un'ansia da primo appuntamento, infilo in cartella l'astuccio con i pastelli in fila ordinata dal chiaro allo scuro – con il solito balzo dal rosso al verde - il quaderno a righe, quello a

quadretti e il diario. Il vecchio abbecedario di Pinocchio è diventato il libro di lettura a cui presto si affianca il sussidiario dal nome un po' ridondante, ma dal contenuto ampio e diversificato. Passano gli anni ed è la volta di mia figlia e me la figuro già impegnata in dettati, composizioni e disegni, per non parlare dei problemi del fruttivendolo che vende 12 mele e 7 arance, senza sapere quanto ha guadagnato.

Cosa avete fatto di bello oggi a scuola? Vabbe', se non ricordi diamo un'occhiata ai libri... ah! quelli restano a scuola, è vero ... allora magari un quaderno ... mmmhh niente quaderno, eh?... Bene, va bene così. Perplessa circa il mistero che avvolge le attività scolastiche di mia figlia, decido di parlarne con qualche genitore che non si dimostra né perplesso, né tanto meno allarmato, anzi mi


il

rassicura parlando degli ottimi risultati che la scuola riesce ad ottenere. Gli insegnanti, dal canto loro, mi infarciscono di principi pedagogici d'avanguardia, di educazione psico-sociale, intelligenza emotiva e insegnamento destrutturato. Le regole ortografiche, calligrafiche, sintattiche e grammaticali verranno in un secondo momento. Ciò che importa ora è comunicare anche ai limiti del comprensibile e aggiungerei, talvolta del leggibile. Le cose non si mettevano bene per una come me abituata alla bella copia, ai compiti segnati di rosso e siglati dal voto. Quali sarebbero stati adesso i miei punti di riferimento? Che la scuola italiana sia più autoritaria e coercitiva di quella danese, è un dato di fatto. Che il nozionismo, la memorizzazione e i banchi di prova tutti individuali come compiti, verifiche e interrogazioni siano meno efficaci delle esperienze sul campo, dei lavori di gruppo e delle valutazioni collettive, è opinabile. Ma come si può paragonare una scuola di 40 anni fa, della periferia romana, con crocifissi alle pareti, il rialzo per la cattedra e punizioni per la mancina mano del diavolo con i sistemi educativi di una scuola nella multietnica zona di Vesterbro in una Danimarca non più molto social-democratica, ma decisamente non ancora liberal-conservatrice? Qui si parla di storie, politiche, culture, epoche, mondi a confronto. Una tradizione totalitaria e classista a fronte di un livellamento di stampo sovietico, un bagaglio culturale millenario e prepotente a fronte di una recente cultura pragmatica e induttivista, gli Anni di Piombo a fronte dell'Era di Facebook. Non so voi, ma quando io andavo a scuola regnava una certa concretezza che lasciava spazi marginali all’educazione psico-sociale. Nozioni da imparare, poesie e teoremi da

ponte // L A V OCE D E L L A SI B I L L A

recitare a memoria, il gioco del silenzio, i buoni... e i cattivi spesso dal Direttore. Di libere attività complementari e insegnanti di sostegno ce n’era ben pochi, e come ci si comportava con gli altri era la mamma a dirmelo. A scuola si andava per imparare a leggere e a far di conto. E questa è la peculiarità del nostro sistema scolastico incentrato più che altro sulla “trasmissione del sapere”. Un sistema che ha potuto contare, fino a qualche decennio fa, su nuclei familiari ampi e ramificati in grado di fornire la rete di sicurezza sociale nella quale i bambini imparano l'abc emotivo-individuale e socio-comportamentale, imparano insomma ad essere piccoli individui e compagni di gioco. I valori di base provengono, così, soprattutto dalla famiglia, nel bene e nel male... e quelli della scuola si sovrappongono ad essi come una mano di vernice sul già verniciato. Agli antipodi troviamo una Danimarca che parte dal nido, poi con l'asilo, la scuola, il doposcuola, differenziato per attività e diviso per fasce d'età, va avanti da sé, indipendentemente dal resto. Una specie di mastodonte strutturato e programmato per, all'occorrenza, infischiarsene delle famiglie e del loro status sociale, economico e culturale, relegate, sempre all'occorrenza, a giocare un ruolo alquanto marginale. Le istituzioni sono le stesse per tutti e tutti sono uguali per loro. Che sia l'ideale di egalitarismo sociale dell'amata e odiata Legge di Jante o semplicemente il pragmatismo organizzativo di una società di famiglie divise e mamme al lavoro? Si insegna ai bambini sin dalla culla e si continuerà a farlo, presumibilmente, fino alla tomba. La scuola è soltanto un gradino. Ma non parliamo per frasi fatte e non diamo risposte tascabili. L'argomento è bollente, credetemi, l'ho

toccato con mano e ora mi sento un po' come il pianista nel bel mezzo di una rissa da saloon che non prende partito e continua a suonare. Però lo sfizio di una valutazione grossolana e approssimativa dei risultati scolastici – rimandando ad altra sede gli aspetti psico-sociali - me la voglio togliere. Ma non sparatemi addosso. Cominciamo dagli strafalcioni grammaticali, e non solo, di una parte dei danesi che fanno loro perdere credibilità in casa, andando, però, forte all'estero con il loro inglese disinvolto, scolastico, ma ben sedimentato. In storia noi italiani siamo maestri di Bignami (e chi non lo conosce?!?), potendo così vantare almeno tre parole, e non molte altre, dal Paleolitico alla Prima Guerra Mondiale – purtroppo non c'è mai tempo per la Seconda – mentre i danesi si concentrano su singole tematiche come i Vichinghi, gli Indiani d'America e la Rivoluzione Francese, lasciando, troppo spesso, interi secoli al buio. Per l'aritmetica non c'è che dire, la Danimarca razionalista e di origini rurali sa far di conto e per bene mentre noi, da contadini pitagorici quali siamo, diamo più spazio all'astrazione geometrico-matematica. I confini geografici del mondo sono ampi nelle scuole danesi e la dovizia di particolari si concentra su tradizioni religiose e folklore culinario, mentre le scuole italiane sono più per gli aspetti politici ed economici delle mappe del mondo. Noi impariamo a menadito la fotosintesi clorofilliana con tanto di formule dimostrative, loro piantano i semi e vedono le piante crescere. Insomma sembra proprio non se ne venga a capo. E se dovessimo creare la scuola perfetta per il Regno di Utopia, la faremmo somigliare più a quella italiana o a quella danese? Io non saprei, e voi?

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viva

verdi


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di Lucia Rota Andersen

“Nel 2013 ricorre il Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. L’evento rappresenta un’importante occasione per celebrare la biografia umana, politica e culturale di uno dei maggiori esponenti della storia della musica e del melodramma.” Giuseppe Verdi nasce il 10 ottobre del 1813 a Roncole in provincia di Parma. La casa aveva anche una bottega e un’osteria gestita dai genitori Carlo e Luigia. Viene battezzato il giorno dopo col nome di Giuseppe, Fortunino e Francesco. A 7 anni va a servire messa e in canonica impara a leggere e a scrivere. Durante la funzione, se suona l’organo, si distrae facilmente e dimentica di suonare il campanellino per la comunione. Una volta questo gli procura una mezza pedata dal prete a cui lui reagisce con “Dio ti mandi un fulmine” Le prime lezioni di musica le riceve dal maestro Baiastrocchi, l’organista della chiesa. Antonio Barezzi, presidente dei filarmonici di Busseto, nota il suo interesse e la sua bravura. Gli dice: “Vieni con me in casa mia, si canta e si suona tutte le sere” e Verdi va a Busseto A 18 anni e con un sussidio di 25 lire per 4 anni che il Barezzi gli fa avere, parte per Milano. A Milano fa un esame per entrare al Conservatorio. Viene respinto. I giudici considerano errata la posizione delle

mani sulla tastiera. Il giovane Verdi studierà tre anni con Lavigna, un ottimo musicista . Busseto lo chiama!. “Passo la mia più bella gioventù nel nulla” così scrive . Nel 1839 ritorna a Milano con la moglie Margherita e i due figlioletti. La sua prima opera “Oberto di San Bonifacio” viene data al teatro alla Scala con esito favorevole La sua seconda: “Un giorno di regno” viene accolta invece con fischi e risate di scherno. E’ un brutto periodo: gli muoiono la moglie, i figli e il pubblico non lo capisce. Giura a se stesso: “Non comporrò mai più musica” Per fortuna non sarà così. Nascerà “Il Nabucco” rappresentato alla Scala nel 1842. Successo entusiastico! Canterà Giuseppina Strepponi ottima cantante e sua grande amica. Nei successivi dieci anni Verdi compone ben 15 opere, alcune di assoluto successo. Sono anni che Verdi giustamente chiama “ di galera”. Ora Verdi abita con la Strepponi a Busseto. Non sono sposati e i bussetani gridano allo scandalo.Dopo il matrimonio avvenuto dieci anni dopo, lascerà Busseto andando ad abitare a S. Agata. Le sue opere accendono il fuoco dell’italianità in tutti. La scritta che si vede sui muri delle città “Viva Verdi” non è soltanto un omaggio al compositore ma alla causa italiana. Significa: Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia. Nel 1871 a S.Agata sboccia l’opera l’Aida. Dopo la rappresentazione al Cairo, passa poi alla Scala. Un trionfo.

ponte // a r t e

13

Nel 1873 muore Alessandro Manzoni. Verdi scrive per lui una Messa da Requiem .“Un bisogno del cuore mi spinge ad onorare per quanto posso questo grande che ho tanto stimato come scrittore e venerato come uomo” Verdi ha alle spalle 26 opere validissime. Ritiene che sia venuto il momento di eclissarsi. Non sarà così. Nel 1887 Otello viene presentato alla Scala. Il nel 1893 il Falstaff . Verdi ha 80 anni. Ora Verdi non è piú “Il cigno di Busseto” ma “Il vecchio leone di Busseto”. Il 27 gennaio 1901 muore a Milano.

“Non comporrò mai più musica”

Verdi era convinto che le sue opere non avrebbero tenuto il palcoscenico oltre un periodo di dieci, vent’ anni. A duecento anni dalla sua nascita si constata che queste opere segnano tuttora gli esauriti Le commemorazioni verdiane sono già cominciate: a Roma Muti dirigerà il Macbeth e il Simon Boccanegra , a Malmö Stefano Vizioli la Luisa Miller. Continueranno soprattutto a Milano alla Scala con 7 opere e a Verona all’Arena con 5 opere. Il 20 marzo all’ Istituto Italiano di Cultura il maestro Daniele Piattelli terrà un concerto-conferenza sul grande artista. Viva Verdi!


14

I giovani italiani e la Danimarca:

di Andrea Scassola

corpo alla ricerca di un’occupazione

in t e r v is t a a

A C U L C AV IN ATO

Luca Cavinato, 26 anni, di

che sia in linea con la propria

Padova, è attualmente responsabile

formazione accademica.

marketing presso la Futura Camera di Commercio Italiana in Danimarca. A

Da studente italiano in Danimarca

Oggi più che nel passato molti

dispetto dei risultati raggiunti, il suo

mi sono spesso chiesto cosa ne

fattori giocano un ruolo importante

percorso non è dissimile da quello

sarà di me una volta terminati gli

nell’approdo a una posizione

di molti altri suoi connazionali. Fra i

studi. Siamo in molti qui ad Aarhus

lavorativa e dimostrano che la ricerca

fattori cruciali del suo successo, una

a condividere la situazione di chi,

di un lavoro ha inizio ben prima della

conoscenza approfondita sia della

una volta laureato, si dedica anima e

tanto attesa consegna della tesi.

lingua che dei tratti culturali danesi.


il

ponte // INTER V ISTE

Luca, qual è il tuo background

Inoltre, il sistema universitario

universitario?

danese è particolarmente orientato

Dopo il conseguimento di un

alla formazione professionale e

diploma tecnico industriale con

tende a valorizzare l'aspetto pratico

indirizzo informatico ho studiato

e l’applicazione degli studi al mondo

a Padova, dove mi sono laureato

del lavoro.

in mediazione linguistica e

Come hai trovato lavoro presso la

culturale. Dopo aver raggiunto una

Camera?

certa consapevolezza culturale

Dopo la laurea ero alla ricerca

e linguistica grazie ad alcune

di uno sbocco lavorativo che mi

esperienze all'estero, ho deciso di

permettesse di mettere in pratica

intraprendere un percorso più mirato

ciò che avevo appreso negli anni

alle mie prospettive lavorative,

precedenti. Per prima cosa ho

specializzandomi in Studi Europei

inviato numerose domande di

qui ad Aarhus.

lavoro in Danimarca rispondendo ai

In che modo il tuo percorso di studi

vari annunci presenti in numeroso

ti ha fatto approdare in Danimarca?

database online. Questo primo

Durante la laurea triennale

passo mi ha permesso di ottenere

a Padova, ho partecipato al

una posizione part-time del settore

programma Erasmus, trascorrendo

del Marketing, da un lato mettendo a

10 mesi in terra scandinava, e

frutto le mie conoscenze linguistiche

più precisamente a Bergen, in

e di mediazione, e dall’altro

Norvegia. Lì ho capito quanto la

acquisendo familiarità con il mondo

Scandinavia avesse da offrire in

del lavoro danese. Parallelamente,

termini accademici, lavorativi, ma

mi sono concentrato su istituzioni

anche socio-culturali. Per questo

pubbliche e private di mio particolare

motivo, dopo il conseguimento

interesse. Ho deciso così di inviare

della laurea triennale e dopo

una candidatura spontanea alla

alcune esperienze lavorative

Futura Camera di Commercio italo-

intercontinentali, per esempio in

danese in Danimarca, recentemente

Costa Rica, ho deciso di tornare in

fondata ad Aarhus. Dopo alcuni

Scandinavia per studiare e lavorare.

colloqui con il personale e il

La scelta danese è stata dettata

presidente, ho ottenuto la posizione

sia dalla familiarità con la cultura

che desideravo.

scandinava, sia da una percezione

Di cosa ti occupi e quali sono i

delle ottime prospettive che un

punti forti che ti hanno permesso

Paese di questo tipo può offrire a

di ottenere questa posizione?

chi è meritevole e intraprendente.

La nostra missione è quella di

15


16

il

ponte // INTER V ISTE

essere un riferimento attivo nello

Camera ai quali pensi di poter

mercato danese e scandinavo, che

sviluppo di attività di business

contribuire maggiormente?

non dev'essere sottovalutato, vista

assicurando informazioni rilevanti

Credo di poter contare non

la sua grande capacità di spesa.

e contatti individuali tra imprese

solo a livello commerciale e

Che consigli ti senti di dare

italiane e danesi. In sostanza,

organizzativo, ma soprattutto

ai giovani laureandi italiani in

intendiamo promuovere gli scambi

in termini strategici per la

Danimarca e a chi volesse seguire

commerciali tra questi due Paesi.

pianificazione futura. La nostra

un percorso simile al tuo?

Il mio ruolo di Responsabile

ricchezza è quella di lavorare

Spesso abbiamo a che fare con

Marketing prevede la promozione

in stretta collaborazione e

imprese italiane che non sono

e la gestione dei contatti

di valorizzare le idee di tutti

in grado di comunicare con

commerciali tra aziende italiane e

i colleghi. Credo che le mie

l'estero per ragioni principalmente

danesi. Promuovo eventi come la

esperienze e le mie attitudini

linguistiche e culturali. Non è

partecipazione a fiere internazionali

all'internazionalizzazione siano

infatti sufficiente saper parlare la

sia in Danimarca che in Italia e

molto importanti in questo senso.

lingua per poter comunicare, ma

organizzo incontri B2B in entrambi

Che cosa auspichi per la

a volte le attitudini umane sono

i Paesi. Inoltre gestisco le richieste

cooperazione commerciale

molto importanti, soprattutto qui

commerciali che ci arrivano

italo-danese e le relative

in Danimarca. Senza dubbio, la

dall'Italia, quali ad esempio

opportunità di lavoro per i nostri

miglior strategia è di imparare

forniture di liste di aziende

connazionali?

fluentemente la lingua danese, ma

danesi operanti in uno specifico

Un risultato del nostro operato

è altrettanto necessario inserirsi

settore di mercato, oppure il

è l'ampiamento degli scambi

nella società danese, capire come

reperimento di informazioni

commerciali e degli investimenti

si comunica nel mondo del lavoro

legali e commerciali sull'import/

tra imprese italiane e danesi.

danese e come ci si relaziona.

export di determinati prodotti (ad

In questi ultimi mesi numerose

Inoltre, in questi tempi difficili

esempio, la tassazione per l'import

aziende italiane hanno ampliato

per tutta l’Europa è fondamentale

di formaggi dall'Italia). Credo

il loro mercato in terra danese e

essere intraprendenti, cercando

che un fattore determinante sia

alcune di loro hanno anche aperto

le posizioni di lavoro in base alle

stato il mio profilo internazionale,

sedi in terra scandinava grazie al

proprie capacità e ai propri punti di

sia accademico che lavorativo.

nostro supporto. Ne consegue

forza. Dopotutto, la società danese

Sono state certamente decisive

la creazione quasi certa di posti

è altamente meritocratica e non

le mie precedenti esperienze nel

di lavoro per giovani italiani che

teme di dare grosse responsabilità

Marketing e le attitudini dimostrate

sappiano mettersi in gioco, ma

ai giovani che sappiano

durante i colloqui preliminari. Ad

soprattutto che dimostrino notevoli

dimostrare il loro

ogni modo, il fattore chiave è stata

abilità linguistiche e lavorative

valore, non solo sul

la combinazione tra queste abilità

che permetteranno all'azienda

piano professio-

e la mia conoscenza della lingua

di prosperare. Ci auspichiamo

nale, ma

danese, oltre naturalmente all'uso

che il nostro lavoro aiuti il

soprattutto su

dell'inglese.

mercato italiano a comprendere

quello umano

Quali sono gli obiettivi della

maggiormente le potenzialità del

e sociale.

in t e r v is t a a

A C U L C AV IN ATO


Assistenza legale italiani in Danimarca

Sandra Moll

Avvocato Avvocato in Italia e in Danimarca Rapporti giuridici con l’Italia Il NOSTRO STUDIO LEGALE offre un’ampia e qualificata assistenza per qualsiasi problema di carattere giuridico in materia di diritto italo-danese. Potete sempre rivolgervi al nostro studio in lingua italiana.

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20 4

il

ponte // P O L ITICA

Storie e proposte per l'Italia Un nuovo rapporto tra Stato e cittadini, l'esempio dalla Danimarca

di Davide Bonavida Dopo pochi mesi mi resi conto che vivere e lavorare all'estero era molto più semplice di quanto pensassi, decisi quindi di trasferirmi nella città con cui sentivo maggiore affinità: Copenaghen. Da allora sono passati otto anni, e ho imparato ad ammirare la cultura ed il modo di vivere dei danesi. Se potessimo importare dalla Danimarca all'Italia una sola cosa, sceglierei il rapporto tra Stato e cittadini. Grazie ad un profondo mutuo rispetto i danesi si sentono parte integrante dello Stato, pertanto sono responsabili nei suoi confronti e percepiscono la cosa pubblica non come un’ entità astratta e lontana, ma come qualcosa che gli appartiene e di cui prendersi cura. Chi come me vive all'estero da molti anni si accorge che quello che può funzionare in un Paese non necessariamente ha gli stessi risultati in un altro. Tuttavia dalla mia esperienza danese ho tratto alcune idee e concetti che credo possano essere applicabili anche all'Italia. Penso che questi cambiamenti di rotta siano necessari per il futuro dell'Italia e delle sue nuove generazioni, ecco alcuni esempi. Sistema fiscale Vedo come i miei amici che vivono in Italia e che gestiscono una piccola attività siano costretti a spendere moltissime ore del loro lavoro ed energie per “stare dietro” alle regole fiscali vigenti. Questo, chiaramente, non gli permette di concentrarsi sul loro core business. In Danimarca, il sistema fiscale è molto rigido, ma anche semplice. Come ogni residente sul territorio danese, possiedo il mio numero

fiscale privato che, unito ad un semplice ma efficiente sistema di identificazione online, permette di aprire la mia partita iva ed iniziare la mia attività. Poco prima di fine anno, visito il sito dell'Agenzia delle Entrate danese, dove dichiaro, quanto penso di guadagnare l'anno successivo e l'ammontare approssimativo delle spese che penso di dover sostenere. In tempo reale ottengo il calcolo di quanto mensilmente dovrò versare. Se durante l'anno fiscale dovessi accorgermi che sto fatturando molto di più o molto di meno rispetto a quanto avevo previsto, non faccio altro che entrare nel sito, aggiornare i dati e, sempre in tempo reale, è calcolato il conguaglio. Alla fine dell’anno quando effettivamente so quanto ho fatturato e quante spese ho sostenuto, aggiorno i dati e nel caso avessi versato più del dovuto ricevo un bonifico o un assegno entro il mese successivo. Se incontro delle difficoltà o ho dei dubbi, basta chiamare l'Agenzia delle Entrate al numero preposto e vengo (cortesemente) aiutato ad adempiere ai miei doveri di cittadino. A differenza degli stipendi per i dipendenti, che in base al reddito, subiscono una tassazione compresa tra il 30 e il 60%, l’aliquota per le aziende in Danimarca si aggira intorno al 25%. Come conseguenza moltissimi cittadini, sopratutto giovani, riescono a diventare imprenditori e - nei casi più felici - a creare prodotti di successo. Skype (uno degli ideatori è danese) è solo uno degli esempi più eclatanti, ma quello che è conta davvero è che possa nascere quel tessuto sociale e imprenditoriale di grafici, stilisti, consulenti o gestori di siti per il commercio online che, grazie alla semplicità del sistema, sono riusciti a crearsi un lavoro. Una riforma che semplifichi gli adempimenti

fiscali, unita ad uno Stato che assiste i contribuenti in modo efficace - anziché reprimere e punire - forse non è la soluzione a tutti i problemi, ma di sicuro è uno dei tanti ingredienti che può favorire la crescita a lungo termine, una delle cose di cui l'Italia ha più bisogno. Scuola In Danimarca la scuola chiude a luglio e riapre a metà agosto. Quando ai miei amici danesi racconto che in Italia la scuola chiude attorno alla meta di giugno per riaprire verso la meta di settembre, mi vengono poste molte domande, la principale: chi si occupa dei figli in questi tre mesi? Al giorno d'oggi le famiglie sono organizzate in maniera diversa rispetto a trent'anni fa ed una pausa così lunga non può che essere un problema. Un problema, proprio come il fatto che i ragazzi debbano andare a scuola il sabato mattina. In molti non lavorano il sabato e il fatto che i figli debbano andare a scuola ruba il tempo alle famiglie che potrebbero invece passare più tempo insieme. Possono apparire misure scontate o dall’impato ridotto, ma quando sento parlare di politica per le famiglie nessuno sembra prendere in considerazione questo tipo di migliorie fattibili, capaci di incrementare il benessere delle famiglie, e il tempo passato insieme. Cittadinanza Non è tutto oro quel che luccica, e lo stato Danese non è certo perfetto. Vorrei infatti concludere parlando di quello che penso sia uno dei grandi errori della politica danese. In questo momento, in Danimarca stiamo assistendo ad un triste fenomeno: l’avvento di una generazione priva di identità e che non si sente accettata dal proprio Paese.


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Sono i figli degli immigrati, che sono nati, cresciuti ed hanno conseguito i loro studi in Danimarca. Nonostante siano parte integrante della società non hanno il diritto di cittadinanza, quindi di voto, e vengono chiamati con l'assurda dicitura di “immigrati di seconda generazione”, ma loro non hanno mai preparato una valigia per cambiare paese nella loro vita. Negli Stati Uniti sarebbero giustamente definiti “americani di prima generazione”. Ma non qui, in Danimarca. Vedo che in Italia stiamo ripetendo lo stesso errore. Credo che i nuovi italiani siano il sangue della nostra nazione e sarebbe giusto

istituire un rito civico, ad esempio all’età di 15 anni, per dare la cittadinanza italiana a tutti quelli che sono nati e hanno iniziato un percorso scolastico in Italia. Il senso di appartenenza e il legame con la nazione sarebbero così sanciti in modo ufficiale, e si scongiurerebbe - almeno parzialmente - il rischio di avere una generazione di giovani scoraggiati, perché non accettati dal paese in cui sono nati e cresciuti. L'Italia ha tutte le carte in regola per rialzare la testa e tornare grande, ma di certo non succederà se le nuove generazioni non faranno altro che lamentarsi di quello che non va, invece

di impegnarsi per ideare e applicare nuove soluzioni. Forse per chi vive all'estero, avendo un punto di vista distaccato, è più facile mettere a fuoco i problemi e proporre delle alternative. Certo, il lavoro da fare è molto e sarà duro. Tuttavia il prossimo futuro potrebbe rivelarsi uno dei periodi più dinamici ed eccitanti per la vita del nostro Paese. In greco la parola crisi significa “il tempo delle decisioni”, quelle che dobbiamo prendere, nel minor tempo possibile. Io ci sono, armato di ottimismo e pronto ad impegnarmi.


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il

ponte // F ORMA Z IONE

APercorsi tutta cultura! e idee per un approccio formativo di Lucia Mancina Ogni luogo, ogni oggetto dell’agire umano ha insito il concetto di cultura e si configura come centro propulsore di una conoscenza generazionale. Tutto ciò che ci circonda, in qualche modo ci trasmette un po’ della sua storia, sta a noi interpretarla e favorirne la diffusione. Deve essere una volontà individuale a spingerci alla ricerca di nuove forme espositive, che ci permettano di confrontarci con l’identità culturale che è alla base di qualunque civiltà. Il sapere non è un privilegio di nicchia, le istituzioni che promuovono iniziative e progetti di valorizzazione e conservazione del patrimonio universale sono aperte a tutti: nuovi adepti, semplici curiosi, professionisti del settore e intellettuali. Queste attività concorrono a creare un dialogo interpersonale che coinvolge le numerose comunità, in uno scambio culturale di elevata portata in differenti campi. Ogni evento che appartiene all’ambito culturale appare come fulcro di produzione che ogni singolo con gli strumenti più idonei, contribuisce a divulgare. L’arte, la musica, il cinema, la danza, la moda, il teatro, il design, la letteratura, la fotografia e l’editoria offrono materiale didattico (passatemi il termine), per concepire nuovi assetti culturali. Dimenticate le canoniche mostre in cui si segue un percorso attraverso il museo o la galleria osservando e cercando di capire una determinata opera, oggi le varie arti rendono complici gli spettatori li invitano a

partecipare attivamente a farsi un idea di quello che l’artista vuole trasmettere, un po’ come avveniva negli happenings degli anni 50’. Non c è più quel divario inevitabile che intercorreva tra un esponente culturale e il suo fruitore. Coordinare e indirizzare la conoscenza del patrimonio culturale implica la capacità di comunicare e trasmettere questo patrimonio attraverso l’analisi del pubblico a cui si ci rivolge. La valorizzazione comprende, delle finalità educative che hanno lo scopo di migliorare le condizioni di conoscenza e conseguentemente, anche di conservazione dei beni culturali, incrementandone la fruibilità. E’ di conseguenza sono state attuate indagini tipologiche sugli utenti al fine di individuare modelli operativi e forme di comunicazione, da trasformare in forme di promozione efficaci e produttive. Elemento prioritario alla valorizzazione è infatti attrarre il maggior numero possibile di visitatori al patrimonio culturale, al fine di creare un valore aggiunto che consenta di rispondere qualitativamente e quantitativamente alle aspettative dei visitatori. Inoltre uno degli obiettivi della valorizzazione del patrimonio culturale è quella di migliorare il grado di fruibilità dei musei e dei siti culturali, mettendo il visitatore al centro dell’attenzione, incrementando e rendendo più piacevole e stimolante l’approccio al patrimonio. Non meno importante è la fruizione dei beni culturali da parte di persone con esigenze specifiche ai quali deve essere garantita una condizione di accessibilità alle strutture in modo da soddisfare le proprie esigenze e

aspettative senza barriere architettoniche. La comunicazione, è uno strumento che determina il modo in cui il patrimonio stesso viene percepito e reso pienamente fruibile. Le altre citta europee e non solo hanno molto da insegnarci riguardo la promozione della loro cultura e delle altre culture. Come ho potuto constatare durante la mia esperienza a Copenaghen, la metropoli europea più attiva in questo senso. In molteplici musei, teatri, istituti di cultura , cinema e università organizzano incontri, proiezioni cinematografiche, dibattiti letterari, mostre, laboratori didattici, spettacoli musicali e serate specifiche per approfondire gli aspetti più peculiari delle molteplici comunità che vivono su uno stesso territorio e si diffondono in maniera capillare. Queste associazioni con degli appuntamenti annuali che si ripetono contribuiscono ad accrescere la visibilità dei luoghi della cultura. Questi appuntamenti costituiscono dunque un’opportunità e uno stimolo per il territorio e per il pubblico Anche l’Italia che è la culla della cultura occidentale ci offre un panorama artistico, letterario, musicale, cinematografico, poetico e ancora tanto altro davvero ineguagliabile e inestimabile che si sta cercando di preservare ed espandere al meglio. La costruzione di tutti i monumenti, chiese, cattedrali, musei, teatri, e opere d’arte ha costituito le basi del bagaglio personale di esperienze caratterizzanti tutti i popoli ed è proprio la tutela di questi beni che ne garantisce la sopravvivenza e la permanenza di una ricezione futura.

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mamma


il

di Antonio Montessori “Mamma son tanto felice, perché ritorno da te..” e così via. Una delle caratteristiche che contraddistinguono l'italiano nel mondo è questa: il Còre. Beniamino Gigli è la prova vivente, va bè, si fa per dire, di questo grande affetto che ci lega alle nostre rispettive Mamme. Fregnacce. L'iniziale è la stessa, ma la parola è molto diversa: il Cibo. Si narra infatti che nella prima stesura il testo continuasse con “..Mamma son tanto felice, che tu mi faccia il sufflè”, poi cassata dal paroliere perché ritenuta troppo prosaica, e sostituita con il ben più estatico verso del giorno più bello per me blah blah. Eh certo. Come se il Cibo non rappresentasse la ragione regina per andare a trovare la Mamma. Magari per consolarsi dalle supposte imperizie muliebri della consorte. Ah, qui attenzione! L'epoca è diversa, nel XXI secolo nessuno parla più della propria moglie in termini comparativi sulle abilità culinarie rispetto alla Mamma; dirlo, nel contesto odierno caratterizzato da parità dei diritti ed emancipazione femminile, sarebbe segno di appartenere ad un paleozoico culturale che vogliamo dimenticare. Ma, nel profondo, non importa se la moglie è capo-chef nel ristorante con 8 stelle Michelin e la Mamma è una delle cuoche più scadenti dell'era post-industriale, il cibo della Mamma è sempre meglio. O forse occorrerebbe dire “diverso”. Quell'arrosto rimasto troppo nel forno sarà duro come il carburo di tungsteno e digeribile come un ciottolo da torrente, ma il sapore.. Quella zuppa, dove è “scappato” il sale, quella pasta piccante che farebbe venire

un ascesso a un drago, quel sufflè alto un dito e composto primariamente da carbone litantrace.. un sapore inconfondibile, il sapore di casa. Una droga. E so di cosa parlo. Ricordo bene me stesso, tossico in astinenza, al terzo Natale lontano da casa. So per certo di poter sintetizzare un vago surrogato di cibo familiare, tuttavia mi mancano le materie prime. E senza avere il famoso contadino a cui rivolgersi, è anche difficile pensare a come creare il brodo, che è solo la parte più semplice di tutta la procedura. Senza contare che non ho la minima idea di come esprimere il concetto di “cappone” in danese. Andare in macelleria e iniziare a fare segni di forbici sulle mie parti medie mi suona di cattivo gusto, in più il macellaio è armato e non vorrei mai che pensasse che lo sto prendendo in giro. OK, cassato il primo piatto. Procedo mentalmente al secondo. Leggasi: i bolliti, risultanza del brodo. Punto e a capo. Cotechini o zamponi: manca sempre il contadino in grado di produrre tali capolavori; alcune leggende e testimonianze non scritte narrano di qualcuno che ha intravisto un cotechino in un banco frigo, peccato si trovasse esattamente tra il filetto di sirena e lo stinco di unicorno. All'epoca ero solo al primo stadio di astinenza, e mi limitavo, la notte, a sognare praterie pullulanti di capponi; vedere cotechini in un banco frigo significa essere al secondo stadio, ben più serio, per cui ho congedato le leggende come inaffidabili ed ho tirato innanzi. Dopo il secondo viene il dolce, ed ho improvvisamente realizzato di aver trovato il mio metadone. Il Pandoro! Che, per non fare pubblicità, dirò solo che è di una nota marca che suona come le parti posteriori

ponte // TRA D I Z IONI

delle auto. No, non è il Pandoro Paraurti, ma fuochino. So per certo di un posto, dove l'ho visto. La pianificazione dell'operazione è svizzera: recarsi in preciso anticipo affinché siano già arrivati (andare ad agosto non funziona) ma non siano esauriti. Stabilisco la data: 12 dicembre, al pomeriggio. Stabilisco la quantità: 3 pezzi da chilo. Preparo i contenitori impermeabili per il trasporto. Predispongo la disponibilità economica; il costo non è inaffrontabile, ma in Danimarca il significato del nome, “Pan d'Oro”, si avvicina alla realtà più che in Italia. All'ora X parto in bicicletta incurante del maltempo e mi reco al rendezvous col punto vendita. Parcheggio, chiudo il lucchetto, entro, e con circospezione raggiungo il punto prestabilito. Credo sia in quel momento che ho vissuto di persona l'orrore e la devastazione della piaga biblica delle cavallette. Pestilenza? Il mare di sangue? Mille e mille scorpioni? Alle cavallette gli fanno una pippa, sono loro il vero pericolo: e si sono portate via il mio metadone! Sul desolato campo di battaglia rimanevano pochi panettoni (come me, le cavallette li trovano indigesti), relitti di campane pasquali in cioccolato massiccio, ed alcuni Pandori sì, ma farciti con Crema dell'Orefice in offerta “compri 2, paghi 1 rene”. Gli altri clienti presenti mi osservavano con sguardo interrogativo quando, con la lacrimuccia causata dal pensiero delle solite aringhe crude, mi sono messo a cantare. “Mamma son tanto infelice, non sarò a pranzo da te. Non voglio la cruda alice, basta anche il carbon-sufflè..” Buon Natale!

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CONTATTARE: LUIGI FARINA - P.R. MEURS-GERKEN


il

ponte // ACCA D E A CO P ENA G H EN

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Dott.Jarek Kuprowski/Lægeklinikken Nørrebrogade 52, 2. tv. 2200 N 35 35 90 69

COMMEMORATI I SOLDATI ITALIANI IN DANIMARCA

Consultazione telefonica: lun. merc. giov. ven. ore 8.00 - 9.00 Orario visite previo app.: lun. merc. giov. ven. ore 9.00 - 15.00 mar. ore 11.00 - 17.00

di Livia Sansone / Alessandro Raffaelli

Dott. Morten Nielsen (generico) Il 2 novembre scorso sono stati commemorati, a Copenaghen, i soldati italiani che riposano in terra danese. Presso il cimitero cattolico di Vestre sono infatti sepolti alcuni militari deceduti a causa dell'influenza spagnola al termine della prima guerra mondiale, mentre attendevano di essere imbarcati per rientrare in patria. Rientravano da una lunga prigionia scontata in Germania, ma a causa degli stenti si ammalarono e morirono prima di riuscire a raggiungere il proprio paese. Per questo, come ogni anno, l’Ambasciatore d’Italia ha voluto ricordare il loro sacrificio. “Il 4 novembre è la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate“, ha detto l’Ambasciatore Carlo Tripepi, menzionando poi il ritorno delle “terre redente” all'Italia. Un fatto che ha definito importante, ma conseguito al termine di una

guerra durissima, costata molti morti, fra cui i soldati sepolti in questa terra. L’Ambasciatore ha ribadito poi l’importanza delle Forze Armate, ricordando che oggi esse non sono più delegate a far guerre, ma costituiscono piuttosto un presidio prezioso del nostro Paese unito e della nostra sovranità. A seguire, Padre Fabrizio Milazzo, della Diocesi cattolica di Copenaghen, ha recitato una preghiera invocando la salvezza per tutti i caduti , per quanti soffrono, per le vittime delle guerre e della violenza. Alla cerimonia, cui hanno partecipato anche alcuni rappresentati della comunità italiana, erano presenti l’Addetto militare per l’Esercito, Colonnello Massimo Biagini, ed alcuni rappresentanti della Sezione Nordica dell’Associazione Nazionale degli Alpini, provenienti dalla Svezia.

L'Appuntato scelto Nicola Raffaele

gli è stata conferita in data 2

è il nuovo responsabile della

giugno 2012, su proposta del

sicurezza dell'Ambasciata. In

Presidente del Consiglio dei

questa foto riceve il diploma di

Ministri. Il 15 novembre scorso è

Cavaliere dell'Ordine al Merito

stato consegnato il diploma dal

della Repubblica Italiana per

Prefetto di Catania, Francesca

meriti acquisiti durante la sua

Cannizzo (a sinistra), alla presenza

attività in Italia, partecipando a

del Comandante Provinciale

numerose rilevanti operazioni di

dei Carabinieri di Catania, Col.

lotta alla criminalità. L'onorificenza

Giuseppe La Gala (a destra).

Christianshavns Torv 2, 3. sal 1410 K 32 57 35 63 Consultazione telefonica: lun. - ven. ore 8.00 - 14.00 Orario visite: Ogni giorno previo appuntamento telefonico. Mercoledí ore 16.00 - 18.00 mart. ore 15.00 - 18.00

Dott. Luciano Stievano (generico) Centerparken 12, 1. 2500 Valby 36 30 10 87 Consultazione telefonica: lun. - ven. ore 8.00 - 9.00 Orario visite: lun. merc. giov. ven. ore 10.00 - 14.00 mart. ore 15.00 - 18.00


Dante Alighieri Programma del Primo Semestre 2013

Gennaio

Viaggio in Italia: da Urbino a Ascoli Piceno........a San Benedetto del Tronto

Faremo un viaggio nelle Marche dal 16 al 22 maggio. Questa regione è una meta ideale per chi vuole scoprirne la natura, le sue cittadine rinascimentali, i suoi palazzi, i suoi teatri storici, le sue spiagge e assaggiarne la cucina, benvenuti dalla sua gente. In danese. Per informazioni telefonate al 45885713, mandate una mail a dantealighieri@mail.tele.dk , consultate il sito www.dante-alighieri.dk

Sabato 12 alle 14.00 FoF huset, Ordrupvej 60, Charlottenlund Febbraio

Roma città globale L'antropologo Bjørn Thomassen,dopo 16 anni trascorsi in Italia, è tornato in Danimarca dove insegna all'Università di Roskilde.Ecco il testo della sua conferenza:" Si parla molto di città globale come New York,Londra e Tokyo. Roma antica era il centro di una globalizzazione storica. E oggi? Dopo una presentazione sul suo ruolo nella formazione della nazione italiana dal 1870 a oggi, parlerà di Roma città del 2000, dei suoi cambiamenti nel campo sociale, politico e culturale. In danese. In collaborazione con Studieskolen

Sabato 9 alle 14.00 Studieskolen Borgergaden 12 København Marzo

Bicentenario di Giuseppe Verdi e Richard Wagner Avremo il piacere di ospitare il pianista Daniele Piattelli da 8 anni maestro

collaboratore presso la Reale

Accademia dell’Opera di Copenaghen. Sarà una lezione- concerto. Racconterà aneddoti e informazioni sugli autori e sui brani che eseguirà. In

programma Verdi e Wagner. Concluderà con Debussy e Ravel, rappresentanti degli

anti-romantici e anti-wagneriani. In italiano /danese. In collaborazione con l’IIC.

Mercoledì 20 alle 19.00 Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsve 11, Hellerup

Aprile

Camminando per il Veneto: dall’Arena di Verona a Piazza San Marco, Venezia Cristina Tibo Hansen offrirà un bellissimo viaggio fotografico attraverso i vigneti

dell’Amarone, lungo le

secolari vie dei pellegrini dai colli Berici fino alle Ville sul Brenta per arrivare all’Adriatico ed al Canal Grande.In italiano/danese

Giovedì 4 alle 19.00 Medborgerhuset, Danasvej 30 b Frederiksberg loc. 1 Seguirà il programma di maggio e giugno nel prossimo numero Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 2800 Lyngby www.dante-alighieri.dk dantealighieir@mail.tele.dk , tel 45885713(lucia), 30344381(Finn Segretario) . Quota 2013: 175 kr (100 kr. per studenti, 250 kr per nuclei famigliari di due persone) Conto bancario: Nordea 2102 8896 568 583( ricordate di comunicare il vostro nome e cognome). I soci Dante possono associarsi all’Istituto Italiano di Cultura al prezzo scontato di 150 kr. I non soci pagano un contributo di 30 kr se la conferenza si tiene alla Medborgerhuset di Frederiksberg


il

ponte // a l m a n a c c o

29

INDIRIZZI UTILI // Vice Consolato d’Italia Ambasciata d’Italia Magni Arge, Vagar Airport Gammel Vartov Vej 7 FO-380 Soervagur 2900 Hellerup +45 39 62 68 77 - fax 39 62 25 99 lun.-gio. 8.00 - 10.00 tel.+298 341000-fax +298 341000 info.copenaghen@esteri.it magni@atlantic.fo www.ambcopenaghen.esteri.it

Ass. Comm. Italo-Danese c/o Adv.P.R. Meurs-Gerken Studio Legale Amaliegade No 42 Amaliegade 42 1256 K

Trentini nel Mondo - Circolo di Copenaghen c/o Grazia Barberi Nielsen Henrik Ibsens Vej, 36 - 1 TH 1813 Frederiksberg - Copenhagen e-mail: grazianielsen@gmail.com website: www.trentininelmondo.it

Consolato d’Italia Engskiftevej 4 - 2100 Ø 39 18 34 44 - fax 39 27 01 06 lun-ven 10-12, lunedì anche 14-16 consult. tel. tutti i giorni 12 - 13

Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 - 2800 Lyngby 35 34 43 81 (segretario) dantealighieri@mail.tele.dk www.dante-alighieri.dk

CLUB ITALIA c/o Benthe Volpi Hobrovej 3 9000 Ålborg 98 13 60 40 volpi@stofanet.dk

Vice Consolato d’Italia Giovanni Volpi Vingaardsgade 25 - 9000 Ålborg 98 11 37 55 - fax 98 16 15 51 giovanni@sangiovanni.dk consolato.copenaghen@esteri.it Cell. 40638050

Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11 - 2900 Hellerup lun/mar. 9 - 17, mer/giov. 9 - 16 venerdì 9 - 15 39 62 06 96 - fax 39 62 88 73 iiccopenaghen@esteri.it www.iiccopenaghen.esteri.it

Camera di Commercio ItaloDanese in DK (In corso di formazione) c/o LETT Advokatfirma Vester Alle 4-DK-8000 Aarhus C. E-mail: info@danitacom.org www.danitacom.org Tel.: +45 3334 0846

Società Dante Alighieri c/o Institut for Sprog, Litteratur og Kultur - afd. for Klassisk og Romansk Aarhus Universitet, Nobelparken Jens Ch.Skous Vej 5, bgn 463 8000 Aarhus /www.dante-alighieri.dk

A.I.R.-Ass. Italiana Ristoratori Ristorante S. Giovanni Vesterbro 46 9000 Aalborg 98 11 37 55 a-i-r@a-i-r.dk - www.a-i-r.dk

COM.IT.ES. Landskronagade 13 st. th - 2100 Ø 29271358 venerdì 10 - 12 info@comites.dk

Patronato INCA lun. 15.30-17.00 (su appuntamento) c/o Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11, 2900 Hellerup tel. 60649928 (per tel. mar. 16.00-18.00) chiarapetreni@gmail.com

Società Dante Alighieri Grønnigen 9 5230 Odense M 28110388 flemming.bolding@skolekom.dk www.dante-alighieri.dk

iL PONTE Rivista italiana in Danimarca Landskronagade 13 st. th 2100 Ø www.ilponte.dk info@ilponte.dk

Corrispondente consolare Henning Holmen Møller Lille Torv 6 8000 Aarhus C 86 12 14 00 - fax 86 12 14 05 hhm@danitacom.org

Agenzia per la promozione all'estero e 'internazionalizzazione delle imprese italiane Sezione per la promozione degli scambi dell'Ambasciata www.ice.gov.it copenaghen@ice.it

Comitato Pro-Scuola Presidente Gennaro A. Grosso Landskronagade 13 2100 Copenaghen Ø comitatoproscuola_dk@hotmail.com

Focolar Furlan c/o Antonio Rosa Grøndalsvej, 52-2000 Frederiksberg tel. 38 10 78 72

Associazione italo danese www.serate-italiane.dk

Corrispondente consolare Francesco Ulisse Ansgargade 3 - 5000 Odense 66 12 03 88 - 28 11 03 88


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D e n æ g t e va r e

ITALIA-JATAK.DK


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