Il ponte marzo 2015 issuu

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Nr. 1

m ar z o 2 0 1 5

anno 23

w w w . i l p o n t e . d k

viareggio 2015

quello che non vorrei

vedere A MILANO PER L’EXPO

elezioni comites

L’ODIO DI SEMPRE: CHE FARE?



SOMMARIO

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ponte //

marzo 2015 anno 23

Nr. 1

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editoriale di grazia mirabelli

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M'AMMA O NON M'AMMA? LA VOCE DELLA SIBILLA di SIBILLA CIULA

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istituto italiano di cultura programma

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la politica di cartapesta satira di alessandro raffaelli

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vince matera. esulta anche milano orizzonti di franco Presicci

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radio pizza: dinamismo, creativitá e storie di vita radio di paolo Federici

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expo 2015 attualitá di Lucia Rota Andersen

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Lista Civica Società e Innovazione comites

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profili candidati comites

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dante alighieri Programma marzo –giugno 2015

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indirizzi utili almanacco

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l'odio di sempre: che fare? cultura di emanuela medoro

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signorina o signora? lingua di luigi casale

"La redazione invita i lettori ad inviare contributi ed idee per la rivista. Una volta vagliatone la rilevanza, saremo ben lieti di pubblicarli"

Adesso puoi ricevere le due riviste IL PONTE ed ITALIA- JATAK a casa tua con l’abbonamento annuale di kr.250,- da versare sul conto Jyske Bank Reg.nr. 5010 kontonr. 0001505266

Nr. 1

MARzO

2015

ANNO

23

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Nr. 9 │ mArts 2015 w w w. i ta l i a - j ata k.dk

EZIONI

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marts 2015

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ponte //

in questo numero

direttore grazia mirabelli Art Direction Barbara Lütken hanno collaborato Franco Presicci

Cari lettori,

Lucia Rota Andersen Emanuela Medoro Luigi Casale Sibilla Ciula Alessandro Raffaelli Paolo Federici DESIGN & web MCB2 ADVERTISING redazione Rivista italiana in Danimarca c/o Grazia Mirabelli Howitzvej 62-1th 2000 Frederiksberg email: info@ilponte.dk www.ilponte.dk banca danske bank reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889

Le opinioni espresse in ogni singolo articolo sono da attribuirsi esclusivamente all’autore dell’articolo, che se ne assume la responsabilità, e non rifflettono necessariamente il punto di vista della redazione. La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti nelle date e negli orari degli eventi annunciati.

da anni ormai i nostri sono appuntamenti fissi e quando, come in questo caso, ci ritroviamo per il primo numero dell’anno, molte sono le speranze e le aspettative che si rinnovano per ciò che il futuro riserva, a noi e al mondo intorno a noi. A livello personale ci auguriamo per lo più conferme per ciò che avevamo raggiunto in precedenza, nella sfera affettiva, e magari dal punto di vista professionale. O che ci vengano offerte delle opportunità più ampie per poter conquistare obiettivi ancora migliori nella nostra vita, familiare o sociale, regalandoci la salute del corpo e dell’anima, indispensabili a salvaguardare la serenità. Ma anche ciò che ci circonda, il clima che respiriamo a livello internazionale, è una parte di noi, anche quello ha una grande influenza sulle nostre vite. Cosi ci occupiamo e preoccupiamo dei grandi eventi e delle tematiche che trainano il mondo, pur se spesso ci sfuggono le dinamiche e i meccanismi che si celano dietro tutto questo e finiamo con il restare spettatori inermi di scenari dei quali pur tuttavia siamo parte integrante. I gravi fatti che hanno aperto il 2015 sia in Francia che in Danimarca hanno il potere di rimettere in gioco tutte le certezze che credevamo di avere acquisito, andando

a sommarsi ad altri eventi altrettanto gravi ed indelebili nella memoria storica di ciascuno di noi e dimostrando quanto siamo fragili. Ripiombiamo così prepotentemente in un passato che avevamo erroneamente considerato ormai definitivamente alle spalle. In questo numero abbiamo un po’di considerazioni e riflessioni anche su questi temi. Ma vi parliamo anche di Expo, la vetrina universale che l’Italia ospiterà dal 1 maggio al 31 ottobre dopo più di cento anni, e che vedrà confluire a Milano 140 Paesi sui temi dell'alimentazione e nutrizione nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri. Vi proponiamo poi immagini di satira politica e commenti di Alessandro Raffaelli, nostro fedele inviato speciale, che ci racconta anche quest’anno del Carnevale di Viareggio. E tanto altro. Cosi ci piace affrontare insieme a voi il nostro primo numero del 2015. All’insegna della riflessione ma anche della positività, elemento indispensabile per continuare a guardare al futuro con ottimismo. Buona Pasqua!

Grazia Mirabelli

Caro lettore, anche questo numero della rivista è stato interamente realizzato con collaborazioni a titolo gratuito. Sostieni il nostro lavoro con un abbonamento di supporto, questo ci permetterà di assicurare un futuro all’unica rivista in lingua italiana pubblicata in Danimarca IL PONTE kr.150 annuali Danske Bank Reg.nr. 4280 kontonr. 0016922889


Istituto Italiano di Cultura

Gjørlingsvej 11 – 2900 Hellerup – tel. 3962 0696 www.iiccopenaghen.esteri.it

Fra i vari eventi in programma, vi segnaliamo stavolta in particolare:

Film italiani a Cinemateket

SNAPSHOT CONCERTS 2015

L’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen ha il piacere di presentare 4 film italiani sulla mafia che saranno proiettati presso Cinemateket dal 23 al 30 Aprile 2014. La rassegna ha lo scopo di promuovere alcuni aspetti della cinematografia non hollywoodiana sul fenomeno mafioso allo scopo di offrire su di esso punti di vista non convenzionali e poco stereotipati. 4 film fra loro molto diversi, presentati al pubblico in 8 proiezioni. Il tutto sarà arricchito da alcuni momenti di dibattito e dalla presenza di uno dei registi, Pierfrancesco Diliberto (Pif ), che presenterà per la prima volta nella sua amata Danimarca il film “La mafia uccide solo d’estate”. www.dfi.dk/Filmhuset/Cinemateket

Un’occasione speciale per incontrare la musica italiana in Danimarca: cinque monografie in cui affermati musicisti italiani della scena danese presentano il proprio mondo sonoro e poetico nella cornice particolare del concerto solistico.

”Sicilien under lup”

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I cento passi : giovedì 23 aprile - ore 21.30 / giovedì 30 aprile - ore 20.00 La mafia uccide solo d’estate : sabato 25 aprile - ore 19.00 / mercoledì 29 aprile - ore 19.15 Salvo : venerdì 24 aprile - ore 21.30 / mercoledì 29 aprile ore 21.45 Le conseguenze dell’amore : domenica 26 aprile - ore 19.00 / giovedì 30 aprile - ore 16.45

Meeting Italian musicians in Denmark

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Giovedì 26 marzo - ore 19.30 - Nico Gori Giovedì 30 aprile - ore 19.30 - Francesco Bigoni Giovedì 21 maggio - ore 19.30 - Mauro Patricelli Giovedì 11 giugno - ore 19.30 - Sara Indrio

Il programma completo e aggiornato è consultabile sul nostro sito: www.iiccopenaghen.esteri.it (sotto 'Gli Eventi' › 'Calendario' )

Se non diversamente indicato, gli eventi hanno luogo nella sede dell’Istituto Orario di apertura: lunedì e martedì 9-17; mercoledì e giovedì 9-16; venerdì 9 -15. Orario di apertura della biblioteca: tutti i giorni dalle 12 alle 14.

lare costa 250 corone. Info: www.iiccopenaghen.esteri.it (sotto 'L’istituto' › 'Diventare soci').

Come diventare soci dell’Istituto: la tessera con validità per l’anno so-

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Aiutateci ad informarvi puntualmente e al meglio! Scrivete a segreteria.iiccopenaghen@esteri.it per ricevere le newsletter sulle nostre attività per e-mail. Il Ponte marzo 2015.indd 1

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Vince Matera.

Esulta anche Milano di Franco Presicci Sarà contento Raffaele Nigro, nato a Melfi (domicilio estivo di Federico II), autore di tanti libri, tra cui “I fuochi del Basento”, Premio Campiello nel 1987. E contenti sarebbero Giustino Fortunato, grande meridionalista di Rionero in Vulture; e Carlo Levi, che in Lucania scontò il confino negli anni ’35–36, cominciando ad innamorarsene “dopo aver intuita l’oscura virtù di questa terra spoglia. . . .”; e Rocco Scotellaro (“L’uva puttanella”. . . .), che era di Tricarico. E Giovanni Russo, che nel ’50 pubblicò “Baroni e contadini”, con due capitoli, fra gli altri, dedicati ai “Segreti di Potenza” e a “Le bandiere di San

Severo” (le insegne delle cantine, dove il paese custodisce la sua ricchezza, quel vino che vengono a caricare sulle grosse autobotti le ditte piemontesi. . . .”). Russo, nato a Salerno, giornalista prima a “Il Mondo” di Pannunzio, quindi al “Corriere della Sera”, ha sempre considerato la Lucania la propria terra, avendovi respirato l’aria da bambino. È lì “che ho appreso dai miei maestri il valore del rispetto, della libertà, della democrazia”. La Lucania, che generosamente offre all’ospite la sua bellezza naturale, straordinaria, può essere fiera: Matera, città dallo scenario spettacolare, incomparabile, è stata eletta a capitale europea per la cultura 2019. La prima città del Sud a ricevere questo alto, sospirato riconoscimento,

preceduto da quello riservato, nel ’93, dall’Unesco ai suoi Sassi come patrimonio dell’umanità. Grande soddisfazione, anche per noi pugliesi, visto che Matera, come diceva anche Piovene, “è quasi parte della nostra regione”. Vero, Francesco Lenoci? Lo chiedo al professore, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e vicepresidente dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, mentre facciamo quater pass in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano, dalla Libreria Rizzoli al Savini per uscire alla fine in piazza Duomo, che formicola di gente sotto lo sguardo vigile di Vittorio Emanuele II a cavallo. Il mio interlocutore è felice come una Pasqua, da quando gli è apparsa sul telefonino la notizia della promozione di Matera. “Una città che affascina –


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commenta –; una città sprovvista di monumenti rilevanti, ma essa stessa opera d’arte eccezionale, per la sua architettura rupestre, e non solo”. Il professor Lenoci ha tenuto una conferenza a Matera, metropolis eximia, origine peruetusta, il 22 marzo 2013, presso lo stupefacente Salone degli Stemmi dell’Episcopio. Quella sera, avviandosi alla conclusione della sua relazione “Fare Impresa per Organizzare la Speranza”, fece un regalo al progetto di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019: la meravigliosa definizione di Cultura di don Tonino Bello.

“Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona

libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento

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di orientamento, alimento di vita. L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio”. Concluse, affermando che “con una simile definizione di Cultura niente è precluso, tutto è possibile: anche che i Sassi, i più famosi sassi del mondo, un patrimonio dell’umanità. . . . finalmente. . . . inizino a danzare”. L’hanno definita in vari modi, Matera: “città di pietra”, “città dei Sassi”, “città sotterranea”.

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Comunque la si voglia indicare, ha origini antichissime, risalenti alla preistoria e subì il dominio di Roma e l’occupazione di bizantini, longobardi, e via dicendo. Da allora ne ha riversato di acqua, il Basento, che scorre in fondo al precipizio, nel Golfo di Taranto. “Sono cinque anni che lavoriamo a progetti straordinari – ha riferito con orgoglio il sindaco Salvatore Adduce – noi siamo il malleolo dello Stivale, generalmente ritenuto una zona poco ospitale”. Questa chiacchiera è stata vanificata e Matera – ha aggiunto il primo cittadino – può essere un esempio non solo per il Sud. Al tempo in cui Guido Piovene, tra il ’53 e il ’56, compì per la Rai un viaggio attraverso il nostro Paese, la popolazione dei Sassi era fatta prevalentemente di contadini, che vivevano in condizioni igieniche disastrose e che, per andare nei campi a curare la terra, macinavano una ventina di chilometri al giorno. In piedi già alle due del mattino, e via con zappe e altri attrezzi seguiti da somari e muli. Dalle pareti dei Sassi bucherellate usciva appena la luce fioca di un lume a petrolio o di una candela. Nelle case qualcuno rimaneva per fare da mangiare. Nel dopoguerra si cominciò a pensare che occorreva sgombrare i Sassi, il Caveoso e il Barisano, per collocare gli abitanti in luoghi più decenti. E si eressero costruzioni più vicine alla

città, interi quartieri, come la Martella. Attorno ai cantieri si svilupparono polemiche vivaci, alimentate da chi considerava una violenza il proposito di devitalizzare lo strapiombo, una meraviglia invidiabile, un colpo di genio della natura. È sempre difficile trovare l’armonia. Gli stessi abitanti delle grotte erano indecisi se lasciarle o opporsi, legati com’erano non solo all’ambiente, ma anche al vicinato. Alcuni erano propensi a trasferirsi, a patto che nel nuovo contesto vi

ritrovassero gli stessi fiati di sempre: gli stessi coinquilini. “Matera – scriveva Piovene – è, come tutta la Lucania, terreno adatto agli esperimenti sociali; ed è stata scelta perciò come provincia pilota per l’istruzione, con Foggia, Catanzaro, Sassari. . . .”. E ancora: “Le bonifiche e la riforma agraria sono di gran lunga gli avvenimenti più importanti della zona. . . . che subì l’isolamento, la lunghissima decadenza, la terra ingrata. . . .”.

I fermenti culturali a Matera non si contano. Non da oggi. E neppure le testimonianze artistiche: la cattedrale romanico-pugliese edificata nel XIII secolo nel punto più alto della Civita, che separa i due Sassi; il Castello Tramontano in stile aragonese. . . . . E poi l’abilità degli artigiani nella lavorazione del ferro battuto; e dei figuli che dall’argilla ricavano oggetti di ottima fattura, come il fischietto, detto cucù, con la sagoma del gallo, simbolo di prosperità. Lenoci, melomane e appassionato di cinema, ricorda i film in Lucania: “La passione di Cristo” di Mel Gibson nel 2004. Sì, ma anche “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Pasolini, nel ’64; “La lupa” di Alberto Lattuada nel ’53; “Cristo si è fermato ad Eboli” di Francesco Rosi, nel ’79, con Gian Maria Volontè, Irene Papas, Lea Massari, tratto dal libro, uno dei più letti in tutto il mondo, di Carlo Levi, medico e scrittore antifascista torinese, che fu colpito dalla bellezza di Matera, ed ebbe un attimo di malinconia mentre stava per tornare al Nord. I contadini avrebbero voluto bucare le gomme della vettura che lo avrebbe prelevato. Lo amavano e stimavano. Promise che sarebbe tornato. Certo che oggi sarebbe contento anche lui.


CONTATTARE: LUIGI FARINA - P.R. MEURS-GERKEN


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di Lucia Rota Andersen

Dal primo maggio a fine ottobre è un’ottima idea andare a Milano in occasione dell’Expo 2015. Milano è la mia città, a essa sono legati tanti ricordi di studio, di lavoro, di famiglia e di amici. Ho deciso di passarvi una settimana. Potrò andare all’Expo ma soprattutto visitare alcune mostre, andare a teatro, fare lunghe chiacchierate con le amiche e salutare alcuni familiari. Sarà un’impresa difficile perché tantissime sono le offerte. Sceglierò

Milano e Monza. Seguitemi! Ne vale la pena! Prenotate una camera in anticipo ad esempio vicino alla Stazione Centrale. Da qui potrete raggiungere l’Expo o il centro con la metropolitana e Monza con il treno. Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre. Il tema sarà : “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Oltre 140 Paesi parteciperanno cercando

di rispondere alla domanda di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Expo Milano 2015 offrirà a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. I moltissimi visitatori avranno la possibilità di partecipare a Milano e in altri centri lombardi ad eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi , mostre.


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A Palazzo Reale , vicinissimo al Duomo, durante il periodo dell’Expo, si potranno ammirare varie mostre come quella di “Leonardo” , la più grande esposizione mai ideata in Italia su tutta la sua opera. (In video anche “il Cenacolo”, quel bellissimo affresco situato nell’ex refettorio dei frati vicino a S.ta Maria delle Grazie) . “ Giotto , l’Italia. Da Assisi a Milano” analizza le tappe del padre della pittura moderna, seguendolo durante i soggiorni compiuti a Roma, Assisi, Bologna, Firenze, Rimini, Padova e Milano. Qui Giotto giunse poco prima di morire, chiamato dai Visconti, signori di Milano. “Natura, mito e paesaggio dalla Magna Grecia a Pompei" e “ Arte lombarda dai Visconti agli Sforza” chiudono il ciclo. Sempre in centro, attraversata la galleria, arrivate al Teatro alla Scala . Gli amanti della musica lirica avranno l’opportunità di andarci. Per la prima volta il Teatro rimarrà aperto tutto il tempo dell’Expo offrendo opere, concerti, balletti. Il primo maggio, apertura dell’Expo, verrà presentata la Turandot di Puccini, sindacati permettendo ( sostengono che non si debba lavorare il primo maggio). Il programma operistico da maggio a ottobre coprirà Carmen, Lucia di Lamermoor, La Cavalleria e i Pagliacci, Tosca, Il Barbiere di Siviglia, Bohème e L’elisir d’amore. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se preferite la prosa andate al “Piccolo”. In giugno daranno “La Storia di Qu” (testo di Dario Fo e Franca Rame con musica di Claudio Abbado) basato su un racconto del poeta e scrittore cinese Lu Xun morto nel 1936. Narra le peripezie di un personaggio, buffone-emarginato che vive di espedienti e combina guai (in scena, 10

attori, 3 acrobati, 4 musicisti, 9 danzatori.) Lasciamo la città per andare a Monza . Nel 590 viene scelta come residenza da Teodolinda regina dei Longobardi che la abbellisce con il Duomo e altri monumenti. Prima di visitare il centro della cittadina facciamo una passeggiata di un chilometro fino a Villa Reale . L’imperatrice Maria Teresa d’Austria ne volle la costruzione per il figlio Ferdinando dando l’incarico al Piermarini. I re d’Italia amavano frequentarla. Il 29 luglio 1900 Umberto I venne assassinato mentre assisteva ad una manifestazione sportiva. Per questo motivo il nuovo Re Vittorio Emanuele III la fece chiudere. Ora la villa è stata restaurata e riaperta al pubblico. Dal 23 aprile fino al 6 settembre ospiterà la mostra “Fascino e mito dal ‘500 al contemporaneo “. Molti artisti stranieri hanno visitato l’Italia affascinati dai nostri monumenti, dai nostri paesaggi e dalle nostre tradizioni. La mostra presenta 120 opere di artisti stranieri Thorvaldsen incluso e una trentina di opere di artisti italiani da Botticelli a Canova. E´ora di tornare in città per visitare il Duomo Il Duomo ha un bellissimo museo, notevolmente ingrandito e abbellito da due mecenati, Titti e Franco Gaiani. Racchiude tra l’altro opere di oreficeria risalenti all’epoca longobarda. Entriamo nel Duomo. Ai piedi del presbiterio sostiamo ad ammirare l’altar maggiore ed il suo paliotto in argento dorato, capolavoro di oreficeria gotica lombarda del 1350. A sinistra del presbiterio si accede alla cappella della regina Teodolinda, recuperata dopo 6 anni

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di restauri, per ammirarne gli Affreschi. Sulle pareti un’interminabile sfilata di dame e cavalieri, ben 800 , affiancati da una piccola folla di animali tra cui cani, cavalli e persino una scimmia. Un capolavoro splendido d’oro e di colore! Sono 500 metri quadrati divisi in 45 scene su cinque registri sovrapposti per raccontare, avvolti da un alone di leggenda, la storia della sovrana che legò il suo nome alla città di Monza. Divenne regina nel 590. Gli affreschi sono stati commissionati dai Visconti, signori di Milano, alla bottega degli Zavattari nel 1440 in occasione del matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza che sancì il passaggio dinastico del ducato di Milano dall’ una all’ altra famiglia La cappella inoltre accoglie il sarcofago con le spoglie di Teodolinda e la teca con la Corona ferrea forgiata con un chiodo della croce (se ricordo bene Napoleone se la mise in testa pronunciando la frase: "Dio me l'ha data e guai a chi me la toglie!"). Ci sarebbe molto di più da vedere . Per chi desideri saperne di più e preferisca gestirsi la settimana consulti il sito: http://milano.mentelocale. it/62767-milano-expo-2015-tutte-mostreleonardo-giotto/ Un grazie particolare alla Dante di Milano e ai signori Gaiani. Arrivederci in Italia!

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ponte // c u l t u r a Birgit Nilsson - Foto Fayer, Wien

L’ODIO DI SEMPRE:

CHE FARE? di Emanuela Medoro

Il film SELMA attualmente in programmazione mostra con immagini crude e raccapriccianti alcuni momenti salienti della vita del Reverendo Martin Luther King (1929-1968). Per il suo costante impegno in difesa dei diritti civili dei neri d’America ebbe il premio Nobel per la pace nel 1964. Il film è centrato sulla violenza della polizia dell’Alabama contro la folla che, rispondendo ai suoi appelli, marciava pacificamente per protestare contro il fatto che il diritto di voto, garantito dalla legge, fosse, in quello stato, di fatto negato ai neri da una burocrazia e da una polizia bianca animata da un odio forte, cieco, irrazionale contro i neri. Un odio manifestato in tutti i modi possibili: a parolacce ed insulti dalla popolazione bianca che si ritiene cristiana, con manganelli grossi e tosti mossi dalla polizia a cavallo con una sconvolgente violenza ed una straordinaria volontà di far male e uccidere, e dalle infami croci ardenti del Klan. Il Presidente Lyndon Johnson,

democratico, prima ebbe un atteggiamento incerto di fronte alle richieste del Dottor King, poi, di fronte ad inaccettabili spettacoli di violenza mostrati da tutte le televisioni (oh, potenza del mezzo!) cede alle richieste dei manifestanti. A questo punto del film, c’è il memorabile colloquio tra il Presidente Johnson e il governatore dell’Alabama, Wallace. Alla domanda del presidente: “Ma perché voi odiate tanto questa gente? In fondo, che fanno di male? Marciano pacificamente per reclamare l’effettivo diritto di voto, un diritto civile garantito dalla legge.”, il governatore Wallace risponde dichiarandosi estraneo ai fatti, e, con volto impassibile, scarica la responsabilità delle violenze contro i neri sulla burocrazia e la polizia dell’Alabama. “Lei mi sta prendendo per il c…o!”, esclama il Presidente. Il dottor M.L. King fu ucciso nel 1968. Oggi il 7 Aprile è un giorno di lutto nazionale, in suo onore. Purtroppo, episodi di odio e violenza sono tuttora fatti di cronaca quotidiana su televisioni e giornali. Persino la pacifica Danimarca ha visto la morte ed il sangue dell’odio del terrorismo di matrice islamica. Infinitamente più insidioso e

diffuso dell’odio cieco e della violenza fanatica della polizia e dei buoni cristiani dell’Alabama. In questo caso, infatti, non c’è un presidente che può ridimensionare l’odio dell’Islam fondamentalista contro gli infedeli, anzi c’è un testo ritenuto sacro da centinaia di milioni di persone, sparse in tutto il mondo, che incita l’Islam alla guerra santa contro gli infedeli. Che fare? Difficilissima la risposta a questa domanda, tocca agli organi competenti non solo italiani, anzi, soprattutto a quelli europei. Abbiamo l’odio armato alle porte di casa, le minacce rivolte all’Italia sono sempre più insistite e ripetute. Solo una più profonda ed efficace integrazione con l’Europa per la difesa e le politiche estere può essere un’ancora di salvezza, una volta ridimensionate tutte le polemiche sull’ uscita dall’area euro. Francamente, ho paura. Ho paura per le persone, prima di tutto. Ed ho paura anche per il patrimonio artistico inestimabile che abbiamo costruito nel corso dei secoli, principalmente di matrice e committenza religiosa. Il Mare Nostrum che per secoli è stato una via di comunicazione fra popoli diversi, è oggi un vulcano distruttivo, pronto ad esplodere.


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"Martin Luther King Jr NYWTS" by Dick DeMarsico, World Telegram staff

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di Luigi Casale

i conseguenti risvolti psicologici e comportamentali) che caratterizzano la differenza tra scapolo e zitella. Ulteriore discriminazione di genere!

La recente pubblicazione dell’articolo su celibe e nubile, dati i tempi e con essi tutte le questioni che si dibattono intorno al matrimonio e alla sua definizione, ha rischiato di sollevare un polverone con diverse reazioni. E non solo di chi serenamente accetta il matrimonio nella sua forma istituzionalizzata, o di quanti, pur negandolo, poi lo vivono in maniera coerente ed originale nelle situazioni praticate di fatto; ma anche – e soprattutto – di quelli che, istituzionalizzato o meno, lo vorrebbero estendere a tutte le possibili condizioni di vita, le più svariate, su cui si anima oggi il dibattito. Tuttavia, il fatto che l’aggettivo celibe, che indica l’uomo-non-sposato, sia attestato anche al femminile, contrariamente a nubile, usato esclusivamente per le donne, ha portato qualcuno a proporre – come soluzione più facile – di eliminare dalle registrazioni anagrafiche la differenza tra uomini e donne. Suggerendo perciò di adottare per tutti “il più moderno single”.

Ma il linguista si attiene allo studio del fenomeno lingua, nella sua specificità, nella sua dimensione sociologica, nella sua evoluzione storica, nelle sue implicazioni psicologiche, filosofiche ed estetiche. Con questo, senza voler sottrarsi al suo dovere, civico e morale, di portare un contributo al dibattito politico. Le parole, i significati, la connotazione, sono conseguenze – preziose, ma rischiose – dei comportamenti umani. La loro trasparenza – e, a seconda dei casi, la opacità – determina a sua volta nuovi comportamenti producendo cultura. E qui si inserisce anche la semantica storica o etimologia che cerca di recuperare il processo di formazione dei significati. Per quanto riguarda il tema odierno cercheremo di vedere dove hanno origine i termini signore, signora, signorina, utilizzati oggi per indicare la persona adulta, caratterizzata nella sua condizione di genere e nella sua posizione di stato.

E che dire di quelli che hanno rimarcato la discriminazione tra uomini e donne, attiva fino a pochi anni fa, che anche nella pratica comune distingueva le donne tra signorine e signore, mentre gli uomini sono sempre stati semplicemente signori? Qualcuno ha addirittura sottolineato le implicazioni connotative (nonché

Sulla scia di Benveniste [Emile Benveniste: Il vocabolario delle istituzioni indeuropee (1969) – Tr. Italiana (Torino 1976)], partiremo da marito e moglie (latino: maritus, uxor). Se *mari, secondo la ricostruzione del Benveniste, significa “ragazza in età da marito, mari-tus significherà, provvisto di mari, quindi “colui che possiede una fanciulla”. A maritus corrisponde uxor.

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Uk-sor sarebbe la donna abituale, l’essere femminile al quale si è abituati”. Per indicare il padrone di casa – rispettivamente, la padrona – i Romani avevano dominus e domina, conservati nella lingua italiana nella forma don – e, rispettivamente, donna; – e anche madonna. Mentre da femina (latino: “che è succhiata”, allatta), viene femmina (francese: femme = donna, moglie). L’uso di signore (sir) – e delle parole derivate signora e signorina – (dal latino senior = più vecchio, anziano) lascia chiaramente intendere la sua diffusione, all’origine, in una società gerarchizzata, dove cioè al vertice c’è il “più anziano”. La distinzione tra signora e signorina, banalizzazione abbastanza arbitraria, è andata poi a significare (scivolamento di significato) lo stato della donna sposata, e, rispettivamente, della non sposata, arricchendosi di connotazioni a volte negative, che la letteratura frivola delle parodie ci presenta. Vedi anche l’uso malevolo di zitella (piccola sposa) riservato alle signorine di una certa età. Quando ancora pesavano le implicazioni di carattere sessista della definizione di signora o signorina, era attuale una barzelletta che utilizzava il doppio senso generato dall’errata segmentazione. Essa diceva grosso modo così: Allo sportello: l’impiegato chiede: - Scusi, signorina o signora ? - S’ignòra !



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ponte // LA V OC E D E LLA S I B ILLA


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ponte // LA V OC E D E LLA S I B ILLA

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bambine in un letto nuziale! Oh, loro

E che succede a questi giovanotti dopo

no! Loro – ma lo stesso vale anche per i

questa luuuunga incubazione?

maschietti – ce li teniamo sotto le nostre ali

Non più tanto giovani, ma sicuramente

di chioccia, nel nostro nido casalingo, con

molto sapienti, si rimboccano le maniche

A 13 anni il primo matrimonio.

la sola incombenza di una laurea, che sia

e, con un po' di fortuna (quella ci vuole

A 14 il primo figlio.

breve, media o lunga, non ha importanza

sempre!) e qualche provvidenziale aiuto del

A 26 nuove nozze e a 27 nuova prole.

per noi.

network familiare, si trova qualcosetta da

A 30 si diventa nonna e se è solo probabile

Ma per il mondo là fuori, sì. Per quel

fare, si mette da parte abbastanza per la

essere bisnonna a 40 anni, a 45 lo si è di

mercato del lavoro ristretto dalla crisi,

caparra del nido dei sogni – che si pagherà

sicuro.

elitàrio da sempre e selettivo per necessità,

per il resto dei giorni – e si dà il via al

A 50 si è fuori dal gioco, ma le discendenze

che incatena i nostri ragazzi a interminabili

progetto vita adulta con tanto di annessi

continuano a proliferare abbondanti e

corsi e ricorsi di specializzazione per una

e connessi. Nel frattempo si è giunti alle

ramificate finché, neanche troppo in là,

qualche possibilità di concorrenza reale. Un

soglie dei 40, ma alle femminucce poco

arriva la fine.

vero e proprio stand-by che si prolunga, in

importa poiché, grazie alla normalizzazione

Eh sì, quando l'aspettativa di vita non è

media, fino ai 35 anni.

dell'eccezione, non sono più primipare

molto lunga, bisogna darsi da fare se si

E questi 7 milioni di ragazzoni e ragazzone,

attempate. Per fortuna però si vive

vuole concludere qualcosa. E questi antichi

più del 60% del totale, studenti, disoccupati

abbastanza a lungo da poter assistere alla

romani, cultori di un politeismo civico e

e sottoccupati, con lavoro fisso (pochi) o

festa di laurea dei figli!

morale e impastati di un pragmatismo di

precario (molti), non riescono ad affrancarsi

Scherzi a parte, che ne sarà della società

sapore tutto laico, avevano ben presente

dalla condizione filiale, certamente comoda,

senza il coraggio – e perché no - la

il fattore tempo e sapevano che andava

ma un po' claustrofobica se protratta ad

sventatezza giovanile, il suo vigore e le sue

ottimizzato, evitando gli sprechi.

oltranza.

capacità? Che ne facciamo dell'insostituibile

E i parentes gestivano la prole come le

E non chiamiamoli mammoni se giunti nel

potenziale di giovani belli e forti, flessibili

risorse umane a propria disposizione per

mezzo del cammino della loro vita... non

come giunchi e con un patrimonio di 100

il consolidamento genetico, partimoniale,

hanno figli, non sono sposati, non hanno

miliardi di neuroni che già dai 20 anni

politico e sociale della famiglia stessa.

casa propria, non hanno denaro, non hanno

decresce a ritmo esponenziale e dai 30/40

E così imberbi puellae, dopo una solida

lavoro e stanno a casa con mammà.

ne perde addirittura uno al secondo?

educazione di base, venivano date in pasto

Più che ospiti si direbbero incastrati,

Puntare su di loro, senza farli ammuffire

alla vita con tutti gli òneri e gli onóri delle

non dalle famiglie, che probabilmente

nelle anticamere della vita, è forse l'unica

matres familias.

cercano di rendere il loro soggiorno

carta da giocare per rinsaldare una società

Per fortuna oggi le aspettative di vita

coatto il più gradevole possibile, ma dagli

sempre più anziana e sclerotizzata, la cui

arrivano più in là di allora e così ce la

interstizi di una struttura sbilanciata che

vischiosità appesantisce i passaggi di

possiamo prendere comoda. E poi che

va necessariamente ripensata se si vuole

consegna e congela il rinnovamento.

orrore ci farebbe, pensare alle nostre

evitare il crollo generale.

di Sibilla Ciula


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ponte // S ATIRA dal nostro inviato al Carnevale di Viareggio, Alessandro Raffaelli FOTO: Giacomo Raffaelli

Pinocchio, il burattino di legno universalmente famoso che impersona lo spirito fanciullesco e spensierato, è minacciato da oscuri poteri che lo sovrastano e sembrano volerlo sopraffare. Cromaticamente questo carro di Franco Malfatti è di grande effetto, secondo i canoni tradizionali: il bene rappresentato in colori chiari e il male in colori scuri.

LA POLITICA DI

cartapesta Se l'Italia è fra le priorità nelle attenzioni dei carristi, non manca tuttavia la politica internazionale. E così i fratelli Cinquini mettono letteralmente "a nudo" Angela Merkel in "Mutti, la Grande Madre": grazie alla fecondazione artificiale degli "euro-spermatozoi" (maschere umane che fanno da contorno alla costruzione) la Cancelliera tedesca dà alla luce tanti piccoli Renzi... Una costruzione senz'altro trasgressiva e dissacratoria, ma pienamente nello spirito di questo carnevale che con l'occhio della satira interpreta a modo suo la realtà, ribalta le verità, rovescia gli stereotipi.

Segui il Carnevale di Viareggio sul sito ufficiale della manifestazione:

www.viareggio.ilcarnevale.com


il

"Se non sei al Carnevale di Viareggio, non conti niente": è quanto affermava Giulio Andreotti, che nella storia della kermesse viareggina ha fatto capolino più di un centinaio di volte, e non solo in cartapesta. In fondo il Carnevale di Viareggio misura il polso della politica, del gradimento dei personaggi alla guida del Paese, ne mette in luce pregi e (sopratttutto) difetti, in forma satirica ovviamente, a volte dissacratoria. La satira, argomento così attuale di questi tempi, motivo di dibattito, di scontro,

Tema ricorrente quello del "matrimonio impossibile" fra Renzi e Berlusconi, che Jacopo Allegrucci rappresenta nel suo carro "..E il dolce è servito...", dove l'insolita coppia è accompagnata dal paggetto Alfano. Ma è poi così sicuro che questa festa nuziale sia gradita a tutti?

purtroppo anche di dramma, a Viareggio è di casa dal 1873, anno di nascita delle famose sfilate allegoriche. Quest'anno il tema è stato ovviamente oggetto di ampio dibattito, visti gli sconvolgenti accadimenti parigini e copenaghesi: i rischi troppo elevati per l'ordine pubblico hanno però fatto propendere per tralasciare ogni riferimento alla follia terroristica. E nessuno ha in fondo parlato di censura: i "carristi" hanno semplicemente scelto la strada del buon senso, dato che il Carnevale, pur

A Viareggio c'erano anche Obama, Putin e Xi Jinping: ne "Il Grande Freddo", di Gilbert Lebigre e Corinne Roger, sono tre barboni che si riscaldano sulle ceneri di un mondo ridotto in fiamme dai malefíci del Dio Denaro: guerre, crisi economiche, dissesto ambientale, migrazioni di massa. Una nuova era glaciale è cominciata e in questo quadro apocalittico l'unica speranza è forse quella di trovare un nuovo pianeta abitabile. Accanto alla satira nazionale, riappare dunque con forza quella internazionale, e non poteva essere altrimenti in un mondo sempre più globalizzato.

ponte // S ATIRA

invitando a riflettere sulla realtà che ci circonda, è e deve rimanere una festa gioiosa che unisca, piuttosto che dividere, nel nome del buonumore e della razionalità. In altre parole, come si dice in Toscana: "chi ha più cervello, lo adopri". Non un gettar la spugna, piuttosto una pausa di riflessione in nome della superiorità della ragione nei confronti della cecità della follia di ogni integralismo.

La satira politica torna dunque prepotentemente alla ribalta nel Carnevale 2015, forse con incisività maggiore rispetto agli anni scorsi, quando prevaleva quella di costume. È di nuovo Renzi il protagonista assoluto del carro "Riformers" di Politi-Borri. Nessun ostacolo impedirà il successo dell'ultimissimo modello di robot transformer, realizzato in tempi record: un camion della spazzatura in grado di trasformarsi e di abbattere ogni cosa sul suo cammino, frantumare, o meglio riformare, ogni ostacolo. Ogni opposizione risulta inutile di fronte a questa potente macchina della rottamazione!

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ponte // S ATIRA

Il timore che l'Italia si fermi, anzi si "fossilizzi", è ben interpretato dal carro "Non ci fossilizziamo" di Carlo Lombardi. L'attuale situazione economica, in stallo, rischia di pietrificarsi a causa dei grossi problemi strutturali che affliggono la nazione e solo una forte scrollata che infranga il monolite dell'attuale sistema può scongiurare di trasformarci nello scheletro fossilizzato di un dinosauro.

E il Matteo nazionale fa capolino anche nella maggior parte delle mascherate di gruppo e maschere isolate, i cui realizzatori costituiscono il vivaio dei carristi di domani, e le cui proposte artistiche sono spesso acute ed esilaranti. In questa categoria Renzi deve tuttavia lasciar spazio anche ad altri personaggi noti della politica italiana, a cominciare dal già citato leader di Forza Italia (in "Luke... Io sono tuo padre" Silvio Darth Vater rivela la sua vera identità a Matteo Skywalker), ma anche Napolitano. In "Tu vuò fa' Napolitano..." Berlusconi si fa largo sulla poltrona dell'ex Presidente della Repubblica, nella speranza di poterne prendere il posto. Certo, il mondo dell'allegoria di cartapesta non può competere con i moderni strumenti di comunicazione e dunque risente dei tempi lunghi della sua realizzazione: ecco perché non abbiamo trovato nessun Mattarella in papmaché, semplicemente non vi è stato il tempo, anche se nessuno nutre dubbi sul fatto che il Presidente sarà uno dei grandi protagonisti dei futuri Carnevali viareggini.

Se dunque i viareggini hanno preferito tenersi Charlie Hebdo nell'intimo del loro cuore, sono invece stati molto espliciti su altri argomenti, dalla politica all'economia - italiana ed internazionale - ai temi di attualità, come la violenza sui bambini o la difesa della natura. È Matteo Renzi a farla da padrone, raffigurato in mille modi e atteggiamenti, seguito, per numero di apparizioni, da Silvio Berlusconi, che non molla il palcoscenico della kermesse viareggina ed anzi affianca lo stesso Renzi sull'emblematico carro dal titolo "Avanti piano, quasi indietro" di Alessandro Avanzini: una carrellata in cartapesta "dal primo centrosinistra all'ultimo dei "riformisti", specifica la didascalia. Il "rottamatore" è raffigurato a cavallo della tartaruga-Italia mentre procede (con lentezza) sventolando il bonus di 80 euro. Questo carro fa riferimento ad un'analoga costruzione realizzata nel 1967 dal padre del carrista, dove era raffigurato Pietro Nenni che lentamente avanzava, in qualità di esponente dei primi esperimenti di centrosinistra, allora frenato da un ragno (allegoria del capitalismo).


Cromaticamente vincente è anche il carro dei Fratelli Bonetti, "Oro bianco", accorato appello per la difesa degli elefanti e la lotta ai bracconieri dell'avorio, che esula per una volta dai temi politici affrontando una problematica internazionale di cui poco si parla. Nei colori questo enorme elefante, capolavoro per modellazione ed acrobatici effetti scenici, rappresenta anche i suoi "colleghi" africani: animali oggetto di caccia indiscriminata come la zebra, la giraffa, il leopardo.

carro

vincitore

2015

Altro tema di grande attualità sociale è quello della violenza sui minori, in deprechevole crescita in tutto il mondo. In "Quello che non vorrei vedere" Massimo Breschi raffigura il rapporto fra adulto e bambino: su un lato del carro un adulto in veste di giullare allieta la vita dei piccoli, dall'altra, trasformatosi in oscuro spettro, la trasforma in incubo. Suggestiva la realizzazione scenica e commovente la ballerina che impersona il fanciullo: nella realtà è una ragazza versiliese trasferitasi a Berlino per motivi professionali, destino comune a tanti altri giovani italiani, "pendolare" del Carnevale ogni fine settimana, tanto è il suo amore per la sua terra natìa. E nonostante tutto, è ancora quest'amore per le proprie radici, questo attaccamento alla cultura d'origine, questo atteggiamento di partecipazione, di impegno, di spontanea ribellione contro le ingiustizie del mondo a fare del Carnevale di Viareggio non solo una kermesse turistica, ma una manifestazione culturale ancora genuina ed autentica.

Dott. Luciano Stievano (generico) Centerparken 12, 1. 2500 Valby 36 30 10 87 Consultazione telefonica: lun. - ven. ore 8.00 - 9.00 Orario visite: lun. merc. giov. ven. ore 10.00 - 14.00 mart. ore 15.00 - 18.00

Jeppe Troldborg

Dott.Jarek Kuprowski /Lægeklinikken

AP Sundhedscenter Hans Edvard Teglersvej 7 2. 2920 Charlottenlund Tel. 39900031

Nørrebrogade 52, 2. tv. 2200 N 35 35 90 69

D.O. Osteopata e Fisioterapista

Orario visite: Ogni giorno Lun-Gio ore 8.0017.30, Ven. ore 8.00-15.00

Consultazione telefonica: lun. merc. giov. ven. ore 8.00 - 9.00 Orario visite previo app.: lun. merc. giov. ven. ore 9.00 - 15.00 mar. ore 11.00 - 17.00


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ponte // radio

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dinamismo, creativitA' e storie di vita di Paolo Federici RadioPizza Denmark RadioPizza Denmark comincia il nuovo anno mantenendo le promesse di fine 2014 e diventa ufficialmente un’associazione di volontariato registrata in Danimarca per promuovere la cultura, la musica e gli interessi degli Italiani nel Paese della Sirenetta. I prossimi passi saranno rivolti ad azioni di fund raising e promozione del progetto radio, con il coinvolgimento di nuovi “radiopizzaioli” desiderosi di contribuire alla causa. Infatti, proprio nelle ultime settimane RadioPizza ha dovuto salutare due dei suoi membri storici, che per un motivo o per l’altro hanno abbandonato i territori vichinghi. Si tratterà, probabilmente, di un arrivederci, ma i microfoni italo-danesi richiedono nuova linfa vitale! Per questo vi invitiamo a contattarci qualora siate interessati a partecipare come speaker alle nostre trasmissioni. Sarà sufficiente scrivere un’email all’indirizzo radiopizza.dk@ gmail.com, ed i vostri lunedì sera non saranno più gli stessi!

Nel frattempo potete come sempre riascoltare le puntate precedenti sulla nostra pagina www.radiopizza. net, sempre aggiornata con i podcast settimanali. In particolare, nei più recenti episodi potrete conoscere la storia di Andrea, tuttofare torinese che si divincola tra surf, start-up tecnologiche e microfoni di una band metal. Scoprire come sia possibile praticare a Copenhagen sport piuttosto spericolati in compagnia di Giuseppe. Lasciarvi incantare da Michele e il suo mondo fatto di meditazione. Conoscere le nuove frontiere della stampa tridimensionale con Gianluca. Scoprire dove trovare pasta fresca nella capitale danese con Lucia e Valerio de “Il Mattarello”. Ascoltare come la radio pirata di Antonio, alias Kurt, faceva breccia nella Bologna degli anni Novanta. Imparare un po’ di danese e le difficoltà dell’italiano con Barbara, Stefanie e Katrine. Insomma un affascinante mix di italianità in terra danese, dal quale

trasudano dinamismo, creatività e carattere istrionico dei nostri connazionali, grazie ad un innato spirito d’adattamento e senso pratico. Una voglia d’emergere per perseguire quegli obiettivi altrimenti preclusi in terra natale, che supera la nostalgia del Belpaese con tutti i suoi meravigliosi e terribili contrasti. Lasciatevi ispirare da mille storie diverse, ma comunque vicine, e cogliete la bellezza che si cela in ciascuna di esse. Non dimenticate l’appuntamento per la diretta del lunedì, ore 22:30 sul nostro sito internet, o in FM 98.9 se siete a Copenhagen e dintorni. Vi rinnoviamo l’invito a partecipare come ospiti e soprattutto a farvi avanti qualora vogliate unirvi al nostro team! I nostri speakers e registi saranno felici di darvi il benvenuto e rendervi partecipi di un progetto sempre vivo e dinamico.


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ponte // CO LA M V OC IT EES D E LLA S I B ILLA

ELEZIONI COMITES - 17 aprile 2015

Lista Civica Società e Innovazione Chi sa cos’è il COM.IT.ES ed è informato sulle imminenti elezioni che si svolgeranno in tutto il mondo, forse sa che in Danimarca, grazie soprattutto all´aiuto della comunità Italiana, una lista è riuscita a presentare la propria candidatura già nello scorso mese di ottobre. Nonostante alcuni politici “professionisti” giudichino la presenza di una sola lista candidata in maniera non del tutto positiva, il nostro giovane gruppo è fiero di essere riuscito a coagulare una rappresentanza adeguata alla grande varietà di italiani presenti in Danimarca. Questo è il segno evidente che la comunità Italiana c’è, è forte e vuole esprimersi. Siamo un gruppo di italiani che, per motivi diversi, si sono trasferiti all’estero dove abbiamo iniziato una nuova vita, proprio come tutti gli altri italiani della comunità. La maggior parte dei candidati è già attiva da anni nell’organizzazione di attività e nella costituzione di servizi atti a coltivare la lingua e la cultura italiana,

favorendo l’incontro tra le famiglie italiane di tutte le età. Proprio grazie a queste attività (molte di volontariato) è nata la passione e la voglia di affermare con orgoglio il nostro bagaglio culturale. Attraverso tanto lavoro siamo entrati in contatto con molti italiani e da questi, dalla loro fiducia e soprattutto dalla loro forza, abbiamo tratto il coraggio per intraprendere questa avventura. Noi stessi, con percorsi diversi e personali, abbiamo vissuto sulla nostra pelle che cosa vuol dire cambiare paese e vivere all’estero. Di conseguenza riteniamo di essere consapevoli di alcune delle esigenze dei nostri connazionali in Danimarca e siamo entusiasti di poterli ascoltare per scoprire le esigenze che non conosciamo, con l’ambizione di poter lavorare a possibili soluzioni: insieme vogliamo realizzare piccoli sogni, di grande importanza. La lista civica con cui ci candidiamo alle elezioni per il COM.IT.ES è il frutto di un’idea nata già nel 2013. Si è poi evoluta

insieme alle nuove risorse che hanno arricchito il nostro gruppo e quindi si è consolidata in un mix di esperienza sociale, inesperienza politica ed energia che si sono forgiate nel percorso verso la candidatura. Un ringraziamento va già a tutti quelli che ci hanno dato fiducia e a coloro che vogliono metterci alla prova per capire se saremo in grado di ascoltare i loro problemi e quindi dare loro finalmente una voce.


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ponte // CO M IT E S

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PROFILI CANDIDATI Luca Piccolo Mi chiamo Luca Piccolo, ho 34 anni e sono originario di Roma. Ho una laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Da 5 anni sono residente in Danimarca (Aarhus - Copenaghen). Nell’anno 2005-2006 l’esperienza Erasmus nell’Università di Aarhus mi ha convinto a trasferirmi in Danimarca. Attualmente mi occupo di organizzazione di eventi a supporto di attività promozionali del territorio e della cultura italiana in Danimarca.

Veronica Cadossi Mi chiamo Veronica Cadossi e sono in Danimarca da circa 11 anni. Abito a Vallensbæk Strand con mio marito Karsten e i nostri bambini di 5 e 9 anni. Lavoro come Project Planner per la NOV Flexibles. Da qualche anno coordino i corsi di lingua italiana per i bambini italiani

qui a Vallensbæk Strand per tutta la zona di Vestegnen. Insieme ad altri candidati della lista organizzo gli incontri mensili per i bambini italiani del Club Pinocchio/Giochi incontro. Abbiamo anche creato diversi eventi per i bambini e i genitori come la festa di Natale, della befana, di carnevale, il minibio e la festa dei diplomi di fine anno.

Valentino Servizi Mi chiamo Valentino Servizi, ho 37 anni e vivo in Danimarca da quasi 4 anni con la mia partner Mette e nostro figlio Leo di 3 anni. In Italia lavoravo per la Federazione Nazionale dell'Industria Chimica e durante un viaggio di lavoro presso l'Agenzia Europea per la Chimica ad Helsinki - a causa di un disguido mi sono dovuto fermare 2 giorni a Copenaghen. Così ho conosciuto la mia attuale partner e così è iniziata la mia nuova avventura. Grazie a un piccolo finanziamento

europeo per giovani imprenditori ho avuto l'opportunità di fare un'interessante esperienza presso VIVINO, utilissima per avviare la mia startup, che oggi mi occupa a tempo pieno. Sono molto felice di vivere in Danimarca con la mia famiglia ma questo non significa che tutto sia bello e facile, in particolare per un Italiano che vive lontano dalla sua terra e che ha lasciato tutti i suoi cari. Le ragioni di tali difficoltà credo siano ben sintetizzate nel nostro programma. Nel COMITES ho visto la possibilità di impegnarmi per migliorare la situazione mia e di chi sta vivendo la mia stessa esperienza.

Cristina Burnelli Mi chiamo Cristina Brunelli e sono nata e cresciuta a Roma, dove mi sono laureata in economia e commercio e successivamente ho lavorato in vari studi commerciali. Circa 10 anni fa durante una vacanza in Scandinavia ho


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ponte // CO M IT E S

conosciuto il mio futuro marito. Mai avrei pensato che dopo qualche anno mi sarei trasferita quassù ed iniziato una nuova vita. Ho dovuto studiare ed imparare una lingua assolutamente ostica, conoscere una nuova cultura, ricominciare da capo dal punto di vista lavorativo. È stato un percorso lungo e non facile, fatto di scelte difficili e tanti dubbi che solo chi ha provato può capire cosa voglia dire. Al momento lavoro come contabile per un´azienda italiana (CMT I/S) e questo, rispetto ai primi anni, mi ha aiutato a riscoprire l’importanza delle mie radici. In Italia, fin da piccolissima, ho sempre fatto vita associativa e questa esperienza ha arricchito enormemente la mia vita. È una caratteristica molto italiana a cui non voglio rinunciare e spero di portare anche quassù.

Enrica Maria Clemenzi sposata con un danese, Henrik, con il quale ho tre bellissime bambine. Ho studiato in Danimarca: bachelor in Computer Science e master in Strategy and Management alla IT University di Copenaghen. Lavoro presso la Danske Bank e sono IT project manager dove mi occupo principalmente di progetti per le infrastrutture tecnologiche. Il mio tempo libero lo passo principalmente con la mia famiglia

e i nostri amici. Da 3 anni a questa parte mi sto occupando del Comitato Pro-scuola che si occupa di organizzare dei corsi di asilo e primina con l'obiettivo di tenere viva la lingua Italiana nei bambini italiani residenti in Danimarca. Mi occupo inoltre anche dei Giochi incontro del Club Pinocchio, dove ci incontriamo la prima domenica del mese per giocare e socializzare insieme ai nostri bambini. Creiamo spesso dei bellissimi eventi come la festa di Natale, della befana, di carnevale, il mini-bio e la festa dei diplomi della scuola Italiana di fine anno.

Barbara Spanó Mi chiamo Barbara Spanó sono comasca e vivo da 9 anni a Copenaghen con mio marito Morten e i miei due bambini: Sebastian di 5 anni e il piccolo Philip di 2 anni. Lavoro al Ministero della Ricerca come Special Adviser e mi occupo di politiche europee per la ricerca scientifica. Con Enrica e Veronica (anche loro candidate) lavoro al Club Pinocchio e al Comitato Pro Scuola dove organizziamo varie attività rivolte alla promozione della lingua italiana tra i più piccoli. Da un paio d'anni sento il forte desiderio di potere offrire ai miei

figli la possibilità di conoscere la mia lingua e di fare in modo che diventi anche la loro.

Massimo Ricci Mi chiamo Massimo Ricci, originario di Roma, sposato e padre di una bambina di tre anni. Vivo a Copenaghen da due anni e mezzo. Ci siamo trasferiti per motivi professionali di mia moglie, funzionario presso la World Health Organization(UN). In Italia, dopo gli studi classici e l’Università, ho lavorato prevalentemente nel settore commerciale di grandi società multinazionali prima di diventare imprenditore nel 2005. Negli ultimi sei anni la mia passione per la cucina mi ha spinto a studiare frequentando numerosi corsi e a diventare Personal Chef, attività che sto attualmente praticando con grande soddisfazione in terra danese.

Demetrio Romeo Il mio nome è Demetrio Romeo. Ho 30 anni e sono milanese di nascita ma adottato dalla Danimarca da tre anni. Sono un insegnante di italiano qualificato. Lavoro con i bambini presso la scuola di Vallensbæk oltre a collaborare


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con altre scuole internazionali a Copenaghen. Finiti i miei studi universitari in Italia e dopo aver approfondito il mio percorso di studi pedagogici presso la UCC di Copenaghen, attualmente studio “Multimedia Design and Communication” alla KEA.

alla sostenibilità' ambientale e mi interesso di progetti che coniugano la sostenibilità ambientale con aspetti di valorizzazione delle relazioni umane.

Davide Bonavida Miriam Canu Il mio nome è Miriam Canu. Ho 27 anni e vivo in Danimarca dal 2006. Come studente e pedagoga, ho lavorato in varie istituzioni, nei comuni di Gentofte e Hvidovre. Dopo il Professionsbachelor come pædagog alla UCC, ho concluso il master in apprendimento e innovazione a Aalborg Universitet, Copenaghen. Mi sono specializzata sui processi di scambio per studenti Erasmus, collaborando con l’Università di Perugia.

Simone Franceschini Io sono Simone, ho 34 anni e vivo in Danimarca dal 2009. Sono venuto un po' per caso con mia moglie, Alessandra, e da cosa nasce cosa, quindi alla fine sono già 5 anni che viviamo qui. Adesso abbiamo una bambina di 10 mesi ed attualmente lavoro al DTU come PhD Student. Mi appassionano particolarmente i temi legati all'innovazione e

Mi chiamo Davide Bonavida. Dai monti del Trentino, via Irlanda, sono arrivato a Copenaghen nel 2004, con pochi euro in tasca e tanto entusiasmo nel cuore. In Danimarca ho fatto un po’ di tutto, dai lavoretti di sopravvivenza (pulizie, rickshaw, media sales, cameriere) all’inizio per poi lavorare per anni nel settore turistico come project manager. Mosso dalla voglia di voler aiutare gli altri ho deciso lo scorso anno di cambiare carriera e al momento lavoro presso una scuola dell’infanzia a Valby. Ho insegnato in qualità di guest teacher "Management del turismo", "Psicologia delle vendite" e "Comunicazione" presso la Copenaghen Business Academy durante seminari per giovani professionisti del settore turistico. Sposato dal 2009 e Padre di tre bambini sono l’ ideatore del Club Pinocchio, il punto d’incontro organizzato da volontari per i genitori e i bambini italo-danesi. Adoro cucinare, tifare la

ponte // CO M IT E S

Fiorentina, seguire il football americano e l’heavy metal.

Biase Liguori Mi chiamo Biase Liguori. Sono lucano, originario della Basilicata. Da diversi anni vivo all'estero: ho vissuto 4 anni in Finlandia e dal 2007 vivo in Danimarca, dove mi sono laureato presso la Technical University of Denmark (DTU) in Environmental Engineering (Ingegneria Ambientale). Due anni fa ho iniziato un dottorato di ricerca e sto lavorando ad un progetto su "Nanomateriali e valutazione di rischio per la sicurezza sul lavoro", progetto che vede la collaborazione tra il DTU e il Danish NanoSafety Centre presso il National Research Centre for the Working Environment.
 Trovo molto stimolante poter contribuire attivamente al miglioramento della condizione degli Italiani in Danimarca, per cui mi metto volentieri in gioco!

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Dante Alighieri Programma marzo –giugno 2015

Marzo

Serata in compagnia dei grandi della letteratura italiana del ’900

Johannes Thomsen, professore di filologia classica, ex docente di italiano presso il liceo di Viborg e presidente della locale Dante sarà nostro gradito ospite. “Con l’aiuto di Calvino, Moravia, Malerba e Benni vi racconterò la mie memorie, il mio mondo in loro compagnia” In danese. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura

Giovedì 19 alle 19.30 Istituto Italiano di Cultura Gjørlingvej 11, Hellerup Aprile

Una vita con la mafia e l’antimafia siciliana Da molti anni Ditte Roslyng si occupa della Sicilia e della mafia. Ha parlato con persone influenti e intervistato l’avvocato Cristoforo Fileccia uno dei difensori. Nel 2014 ha potuto accedere ai documenti del processo in corso su possibili accordi tra Stato e Cosa Nostra entrando così in contatto con gli accusati e le loro guardie del corpo. In danese. In collaborazione con la Studieskolen

Sabato 18 alle 14.00 Studieskolen Borgergade 12 Copenaghen K Maggio

I parchi letterari Accade a volte di sognare di passeggiare fra le pagine di un libro. Che ne direste se ad avvolgersi attorno a voi fosse un intero Parco Letterario? I Parchi letterari, nati nel 1992, sono percorsi ed itinerari attraverso i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori italiani di tutti i tempi. Faremo questo viaggio virtuale con il presidente Stanislao de Marsanich. In italiano con introduzione in danese. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura.

Mercoledì 13 alle 19.30 Istituto Italiano di Cultura Gjorlingvej 11 Hellerup Giugno

Diamo il benvenuto all’estate con un pranzo all’italiana al Ristorante “Fabio’s Paparazzi”, un ottimo ristorante italiano. Il cuoco siciliano ci preparerà un buonissimo trio: un gustoso piatto di pasta, un secondo di carne e verdure, un dessert. Prezzo compreso un bicchiere di vino: per i soci 200 kr, per i non soci 250 kr. Iscrizioni entro il 1 giugno con versamento sul c.c 2102 6277 427 565 Nordea ; scrivere nome e cognome.

Domenica 14 alle 12.30 Fabio’s Paparazzi Grønnegade 33 Copenaghen Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 2800 Lyngby . www.dante-alighieri.dk dantealighieri@mail.tele.dk tel 45885713 (Lucia), 30344381 (Finn, segretario). Quota 2015: 175 kr (100 per studenti; 250 kr per nuclei familiari di due persone). Conto: Nordea: 2102 8896 568 583 (ricordate di comunicare il vostro nome e cognome). I soci Dante possono associarsi all’Istituto italiano di Cultura al prezzo scontato di 150 kr. I non soci pagano un contributo di 30 kr se la conferenza si tiene alla “Medborgerhuset di Frederiksberg. Ringraziamo l’Istituto Italiano di Cultura,, la Studieskolen, la Fof di Gentofte, la Dante di Århus e il Ponte per la collaborazione


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ponte // a l m a n a c c o

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INDIRIZZI UTILI // Vice Consolato d’Italia Ambasciata d’Italia Magni Arge, Vagar Airport Gammel Vartov Vej 7 FO-380 Soervagur 2900 Hellerup +45 39 62 68 77 - fax 39 62 25 99 lun.-gio. 8.00 - 10.00 tel.+298 341000-fax +298 341000 info.copenaghen@esteri.it magni@atlantic.fo www.ambcopenaghen.esteri.it

Ass. Comm. Italo-Danese c/o Adv.P.R. Meurs-Gerken Studio Legale Amaliegade No 42 Amaliegade 42 1256 K

Trentini nel Mondo - Circolo di Copenaghen c/o Grazia Barberi Nielsen Henrik Ibsens Vej, 36 - 1 TH 1813 Frederiksberg - Copenhagen e-mail: grazianielsen@gmail.com website: www.trentininelmondo.it

Cancelleria Consolare Østergade 24 scala B, 2. piano 1100 Copenaghen K 39 18 34 44 - fax 39 27 01 06 lun-ven 10-12.15, lunedì anche 1416.15 e giovedì 14.00-15.30 consult. tel. tutti i giorni 12.15-13.15 consolato.copenaghen@esteri.it

Vice Consolato d’Italia Giovanni Volpi Vingaardsgade 25 - 9000 Ålborg 98 11 37 55 - fax 98 16 15 51 giovanni@sangiovanni.dk Cell. 40638050

Società Dante Alighieri c/o Lucia Rota Andersen Kulsvierparken 71 - 2800 Lyngby 35 34 43 81 (segretario) dantealighieri@mail.tele.dk www.dante-alighieri.dk

CLUB ITALIA c/o Benthe Volpi Hobrovej 3 9000 Ålborg 98 13 60 40 volpi@stofanet.dk

Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11 - 2900 Hellerup lun/mar. 9 - 17, mer/giov. 9 - 16 venerdì 9 - 15 39 62 06 96 - fax 39 62 88 73 iiccopenaghen@esteri.it www.iiccopenaghen.esteri.it

Associazione "Camera di Commercio italiana in Danimarca" Søndergade 32, 3.sal 8000 Aarhus C - Danimarca E-mail: info@danitacom.org www.danitacom.org Tel.: +45 20 44 94 15

Società Dante Alighieri c/o Institut for Sprog, Litteratur og Kultur - afd. for Klassisk og Romansk Aarhus Universitet, Nobelparken Jens Ch.Skous Vej 5, bgn 463 8000 Aarhus /www.dante-alighieri.dk

A.I.R.-Ass. Italiana Ristoratori Ristorante S. Giovanni Vesterbro 46 9000 Aalborg 98 11 37 55 a-i-r@a-i-r.dk - www.a-i-r.dk

Corrispondente consolare Francesco Ulisse Ansgargade 3 - 5000 Odense 66 12 03 88 - 28 11 03 88

Patronato INCA lun. 15.30-17.00 (su appuntamento) c/o Istituto Italiano di Cultura Gjørlingsvej 11, 2900 Hellerup tel. 60649928 (per tel. mar. 16.00-18.00) chiarapetreni@gmail.com

Società Dante Alighieri Grønnigen 9 5230 Odense M 28110388 flemming.bolding@skolekom.dk www.dante-alighieri.dk

iL PONTE Rivista italiana in Danimarca c/o Grazia Mirabelli Howitzvej 62-1th - 2000 Frederiksberg www.ilponte.dk info@ilponte.dk

Corrispondente consolare Henning Holmen Møller Lille Torv 6 8000 Aarhus C 86 12 14 00 - fax 86 12 14 05 hhm@danitacom.org

Agenzia per la promozione all'estero e 'internazionalizzazione delle imprese italiane Sezione per la promozione degli scambi dell'Ambasciata www.ice.gov.it copenaghen@ice.it

Comitato Pro-Scuola Presidente Gennaro A. Grosso comitatoproscuola_dk@hotmail.com

Focolar Furlan c/o Antonio Rosa Grøndalsvej, 52-2000 Frederiksberg tel. 38 10 78 72

Associazione italo danese www.serate-italiane.dk


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