Notiziario del MOSCA CLUB TREVISO
Anno di fondazione 1971
3° TRIMESTRE 2017
ANNO 43 N° 159
Mosca Club Treviso c/o Circolo Sportivo “La Gemma”, via Marie, 1 - 31030 Dosson (TV) tel. 0422490294 Direttore responsabile: Rizzo Sebastiano Registrazione al Tribunale di Treviso n° 55 del 01/03/2007 Presidente: Fabio Calore, via Alleghe, 2 - 30175 Marghera (VE) tel. 335 6245002 H.U. Segretario: Nicola Sacchetto 3403608828 Sito internet: www.moscaclubtreviso.it
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IL PUNTO (a cura del Presidente)
Buone Feste
Anche per questo trimestre siamo in leggero ritardo,questa volta pero’ per una buona causa……il progetto per il bando regionale ( vedi articolo all’interno ). Portarlo a termine non e’ stata una passeggiata, c’erano tante situazioni da mettere in fila, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Sara’ utile per il prossimo anno , qualora si presentasse l’occasione,partire in anticipo e magari contare sulla collaborazione di qualche socio in piu….. Per quanto riguarda il ritardo,meglio cosi,altrimenti gli auguri per il Natale e l’anno nuovo sarebbero arrivati troppo presto………. Un sereno Natale e uno stupendo anno nuovo a tutti voi e ai vostri cari FABIO CALORE
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Dal Corriere delle Alpi 2 ottobre 2017
Piave pieno di limo: «Sembra asfaltato»
La rabbia dei pescatori dal Cadore fino a Busche e oltre. Dalle paratoie della diga di Valle escono fanghi e detriti di Francesco Dal Mas BELLUNO. «Qui stanno uccidendo un fiume». Il grido di allarme di Endi Mussoi, vicepresidente del Bacino 6 di pesca Longarone e Zoldo. «Il Piave, da Sospirolo a Soverzene, è “asfaltato” di fango. Mi dicono che il Boite, da Valle a Perarolo, non esiste più. Si alza, anzi, diventa veemente la polemica dei pescatori contro il rilascio di acqua e limo dalla diga di Valle di Cadore, per iniziativa di Enel Hydro. Un’operazione iniziata l’11 settembre, poi sospesa per il maltempo, quindi ricominciata, che si protrarrà sino a fine ottobre, complessivamente per una quarantina di giorni. Il rilascio è indispensabile per sostituire la paratoia di superficie del bacino che era sostanzialmente bloccata dal fango e dai detriti, creando problemi di sicurezza per le popolazioni a valle. Par di capire che non fosse più in grado di rilasciare gli 800 litri al secondo previsti come deflusso minimo vitale. «I pescatori hanno sempre preso atto di questa necessità, ma qui siamo di fronte ad un disastro ambientale - denuncia Mussoi, responsabile della pesca da Rivalgo a Soverzene -. Temiamo che alla fine dell’operazione il danno lungo tutta l’asta del Piave, da Perarolo fino a Busche, e anche più¹ in giù, si possa quantificare in almeno 100 mila euro». Moria di pesci, dalla trota marmorata al temolo, scomparsa del corpo biologico del fiume, con il fango che penetra tra i sassi e soffoca tutti gli alimenti di cui si nutrono i pesci; mancata vendita dei permessi di pesca; pubblicità negativa per un’area che attirava appassionati da tutto il mondo, perfino dal Giappone: questo il bilancio negativo che il mondo della pesca sportiva mette in conto. «Non sarò certo io a non ammettere i danni - cerca di rassicurare Massimo Caproni, presidente del Bacino 3, che ha la concessione del Boite - ma starei attento a fare del terrorismo ittico. E questo anche perché in agosto c’è stato un incontro in Provincia a Belluno, con i dirigenti dell’Enel e i rappresentanti dei Bacini interessati e abbiamo ricevuto la garanzia che il concessionario pagherài danni, almeno nella parte che verrà certificata». L’Arpav, Agenzia regionale per l’ambiente, sta controllando costantemente quanto succede. Ha installato un rilevatore, il torbidimetro, alla confluenza tra il Boite ed il Piave. L’Enel, infatti, sta dando acqua al fiume, liberandolo dalla diga di centro Cadore, in modo da diluire il contenuto di limo. Pare che gli ultimi dati diano una torbidità livello 0,20, mentre la quota pericolosa per i pesci sarebbe lo 0,60. «La strage c’è, almeno nella parte superiore, quella del Boite - riconosce Caproni - questo è indubbio. Ma, piuttosto che con il concessionario, noi pescatori dovremmo prendercela con le istituzioni superiori che non hanno imposto una manutenzione costante dei bacini. Manutenzione indispensabile per la sicurezza». Al termine del programma di rilascio si tireranno i conti. Mussoi e altri suoi colleghi sono pessimisti. «Si pensi soltanto - esemplifica - che all’altezza di Ospitale di Cadore il fango nel Piave sale fino al ginocchio. Ovviamente non è venuto giù solo quest’anno. Ma siamo ormai alla devastazione del fiume. Immaginarsi cosa succede qui a Soverzene, con l’acqua fangosa che si ferma a ridosso della diga. Un’acqua color caffelatte». Filippo Sitran, presidente di Federpescatori, conferma che il limo viene trasportato persino nel lago di Santa Croce, lungo il canale Cellina che pesca dal Piave. L’acqua color caffelatte si poteva riscontrare anche ieri all’altezza di Belluno e giù¹ giù oltre Busche. Non solo. «Qualche intorbidamento èstato riscontrato anche nel basso Feltrino - conferma il presidente del Bacino, Mattia Paoluzzi - anche se nulla di grave». I bacini di pesca in provincia di Belluno sono 12 e circa 7 mila sono gli associati. Ricevono la concessione dei corsi d’acqua e del patrimonio ittico con la possibilità di vendere anche permessi di pesca giornalieri, da cui arrivano da introitare fra i 30 e i 50 mila euro. Alla gestione del Piave sono interessati
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diversi bacini con migliaia di pescatori. La grande paura, anzi, il terrore di questi giorni, è che l’attività possa fermarsi per anni, considerata la difficoltà di riprodurre le specie. «Sarà un danno biologico senza precedenti» conclude Mussoi.
Foto del lago di Cadore (tratta dalla pagina de Il Gazzettino online)
Svuotato il lago di Valle: il fango fa strage di pesci, pescatori furenti
BELLUNO - Moria di pesci da Valle di Cadore a Trichiana: i signori dell'acqua mettono ko l'ecosistema del Piave. Il lago di Valle è¨ secco, Piave e Boite sono invasi dal fango. Lungo le rive si raccolgono secchi di pesci morti, soffocati dal limo, e per i bacini di pesca è¨ l'ennesima mazzata alle casse. Dai pescatori si alza un grido unanime: «Adesso èora di finirla». Insomma, ci risiamo: sembra il ripetersi di quanto già visto lo scorso anno. Enel Green Power, pare senza avvisare i territori, ha svuotato il bacino di Valle per intervenire su una paratoia da manutenzionare; i metri cubi di fango depositati sul fondo si stanno in questi giorni riversando lungo il Boite e, quindi, sul Piave innescando l'ennesima tragedia per i fiumi bellunesi. Le acque sono marroni, i pesci muoiono, i pescatori denunciano l'ennesimo sopruso.
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Nel merito del svuotamento della diga di Valle di Cadore il 9 ottobre 2017 è stata presentata al Consiglio Regionale del Veneto (Decima Legislatura) , dai consiglieri Zanoni e Dalla Libera, una interrogazione a risposta scritta, che riportiamo integralmente. Daremo seguito alle risposte da parte del Consiglio Regionale Del Veneto
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 506 QUALI CONTROLLI SONO STATI EFFETTUATI SUI LAVORI DI MANUTENZIONE ALLE CENTRALI IDROELETTRICHE ENEL CHE NEL BELLUNESE HANNO CAUSATO LO SVERSAMENTO DI LIMI CON DANNI ALL’ECOSISTEMA E ALLA FAUNA ITTICA? presentata il 9 ottobre 2017 dai Consiglieri Zanoni e Dalla Libera
Premesso che: - il 2 ottobre scorso Il Corriere delle Alpi ha dato conto delle denunce, da parte di alcuni presidenti dei Bacini di pesca della Provincia di Belluno, sui danni ambientali, ecologici ed economici causati dalle operazioni di svaso relative agli interventi di manutenzione straordinaria nella diga di Valle di Cadore effettuati dall’Enel; - per le suddette operazioni la Regione del Veneto ha concesso all’Enel una deroga ai previsti limiti di deflusso minimo vitale (da 890 l/s a 450-500); - dai suddetti interventi è derivato uno sversamento di notevoli quantità di fango e detriti nelle acque del torrente Boite e del fiume Piave che ha causato la moria di molte specie ittiche con gravi danni all’ecosistema e alla biodiversità; - la moria di pesci sarebbe dovuta ai seguenti fattori: 1) intasamento branchiale per presenza di sedimenti finissimi; 2) improvvisa diminuzione delle concentrazioni di ossigeno disciolto, utilizzato per completare processi metabolici sulle grandi quantità di limi rilasciati; 3) compromissione di lungo termine o irreversibile degli habitat con la formazione di un substrato fangoso non idoneo alla frega e fenomeni di clogging con intasamento degli spazi interstiziali dei sedimenti. Considerato che: - il 10 luglio scorso il presidente del bacino di pesca n. 8 “Piave” aveva già segnalato la suddetta grave situazione che si ripete periodicamente al dirigente del Settore Tutela e Gestione della fauna e delle risorse idriche della Provincia di Belluno, all’Assessore regionale all’Agricoltura Caccia e Pesca, al Prefetto di Belluno e ai Sindaci dei Comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi e Limana, chiedendo un incontro per trovare idonee soluzioni e valutare i danni subiti sia di natura ambientale che economica; (continua a pag. 5) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso
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- la DGR n. 138/2006 individua l’Arpav quale organo di controllo della qualità dei deflussi a valle degli impianti mediante misure sul campo dei valori di torbità e di ossigeno disciolto entro determinati valori limite; - i pescatori rilevano morie di pesci in particolare sul torrente Boite, dalla diga di Valle al fiume Piave, nel Comune di Perarolo. La torbidità del Piave, fino alla diga di Busche nel Comune di Cesiomaggiore, ha messo in serio rischio esemplari giovani di trote marmorate e trote fario, eliminando totalmente la popolazione di temolo, specie molto sensibile ai fenomeni di intorbidimento dell’acqua. Considerato altresì che nel comunicato della Giunta regionale del Veneto n. 979 del 06/07/2017 dal titolo “Gestione degli invasi. Precisazioni degli uffici regionali sullo svaso del lago di Valle di Cadore e sulle competenze” si afferma quanto segue: “In questi giorni sono apparsi sui media vari interventi sul tema della gestione degli invasi idrici nel territorio bellunese, in particolare sono state sollevate obiezioni per quanto attiene lo svaso del lago di Valle di Cadore. Al riguardo, i competenti uffici regionali precisano che nell’autorizzazione di quest’attività di svasamento la Regione non ha avuto alcun ruolo, né vi ha partecipato, in quanto la competenza su quello sbarramento è dell’Ufficio Dighe (ministeriale) di Venezia. Non è quindi competenza della Regione formulare alcuna valutazione sulle modalità di conduzione dell’attività. Con la legge 584/1994 e l’attuazione della legge Bassanini del 1998 la Regione ha acquisito la competenza su alcuni invasi e quindi anche alla autorizzazione dei relativi progetti di gestione. Con deliberazioni n. n. 735 del 9.4.2002 e n. 138 del 31 gennaio 2006 la Giunta Regionale ha approvato le disposizioni che regolano il procedimento di propria competenza. In sintesi, è previsto che a monte dell’autorizzazione sia svolta una conferenza di servizi a cui sono chiamati a partecipare anche i Comuni, la Provincia ed ARPAV. La conferenza di servizi è il luogo in cui si raccolgono e si fa sintesi di tutti i pareri, indicazioni e prescrizioni dei soggetti titolati per poi procedere con il provvedimento di autorizzazione o diniego della richiesta. Per quanto riguarda il tema specifico - spiegano gli uffici - le modalità di autorizzazione dei progetti di gestione degli invasi si è col tempo andata affinando e migliorando; in ogni caso, l’Amministrazione regionale tiene in alta considerazione le valutazioni effettuate da Comuni e Provincia che normalmente partecipano alle attività della conferenza di servizi. Inoltre nella fase istruttoria sono solitamente coinvolti, tramite la Provincia, anche i Bacini di Pesca al fine di coordinare le attività ed evitare, o almeno contenere, i danni alla fauna ittica. Ovviamente sono prescritte analisi dei sedimenti che andranno a mobilitarsi con le attività di fluitazione oltre che un costante monitoraggio della qualità dell’acqua nel corso e subito dopo lo svolgimento delle operazioni. Alla fine delle attività sono previsti svasi con acqua pulita per facilitare la rimozione dei sedimenti nel tratto a valle dello scarico. Le acque che escono dagli scarichi dei bacini durante queste operazioni - viene ricordato - devono infatti rispettare precisi limiti qualitativi in termini qualitativi e di concentrazione dei sedimenti. Così è avvenuto, per esempio, nel 2015-2016 quando analoga attività è avvenuta per il lago di Vodo ove i sedimenti provenienti dalla triste frana di S. Vito di Cadore avevano creato condizioni di pericolo per la sicurezza idraulica oltre che di difficoltà operative per il gestore. In tale occasione non si sono avute rimostranze o osservazioni sulla conduzione delle operazioni. Al riguardo è poi utile ricordare che questo tipo di attività hanno avuto a partire dalla fine degli anni ‘70 sino all’inizio degli anni 2000 una fase di blocco conseguente ad un decreto ministeriale che, classificando i sedimenti come rifiuti, ha
Stampato con il contributo della Regione Veneto Contributi a favore delle Associazioni di pesca sportiva-amatoriale del Veneto per iniziative di valorizzazione, informazione e promozione del settore.
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creato una condizione di sostanziale impossibilità a procedere con gli svuotamenti. In conseguenza di ciò gli invasi si sono interrati, anche bloccando gli scarichi di fondo con conseguenti difficoltà operative e rendendo più “onerose” per l’ambiente le operazioni da svolgere per ripristinare i volumi utili”. Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri interrogano la Giunta regionale per sapere: 1) quali sono i dati aggiornati relativi all’attività di monitoraggio svolta dall’Arpav in relazione agli interventi di manutenzione straordinaria delle paratoie di scarico di superficie laterale della diga di Valle di Cadore e di altre dighe oggetto di simili interventi; 2) come intende intervenire per evitare il ripetersi di queste situazioni che si verificano periodicamente; 3) se intende valutare possibili alternative da indicare agli enti competenti per evitare il rilascio dei limi e detriti sui torrenti e fiumi facendo mettere in campo sistemi alternativi come il prelievo dei limi, già in essere in altri impianti simili; 4) quali azioni saranno messe in atto per il ripristino delle specie ittiche danneggiate dai suddetti interventi; 5) se, data l’inefficacia delle previste conferenze di servizi, non ritiene di dover intervenire affinché ci sia un coordinamento tra gli enti e i soggetti portatori di interessi al fine di pianificare ogni intervento in massima trasparenza con l’intento di prevenire qualsiasi danno all’ittiofauna, all’ecosistema e all’ambiente.
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Kupa, Kupica e Curak Cari amici Pam ;
Un resoconto del nostro ultimo tour di pesca in Croazia sul fiume Kupa e due dei suoi affluenti ( il Kupica e il Curak ). Ovviamente , come tutti i resoconti , la mia versione dei fatti è puramente soggettiva e quindi potrebbe non essere condivisa da qualche altro partecipante che , eventualmente , potrà smentire o confermare quelle che sono state le mie impressioni .
La partenza: Ci siamo dati appuntamento alle 6,45 di venerdì 6 ottobre a Preganziol e gli equipaggi che si sono formati su tre auto erano i seguenti : Auto A : Alberto , Maurizio , Fabio ; A Auto B : Alessio ,Gianluca , Gabriele ; Auto C : Michele e Andrea . Il viaggio è andato bene fino al confine con la Slovenia ma il tempo è subito mutato e la pioggia ci ha accompagnato fino in Croazia in località Brod Na Kupi dove ci attendeva il titolare ( molto simpatico e padrone della lingua italiana ) dell’Hotel Kovac in località Osilnica . L’arrivo: La sistemazione prevista prevedeva 2 appartamenti muniti ciascuno di quattro posti letto un ampio soggiorno con divano e TV con solo stazioni locali , un angolo cottura e un bagno ( voto 6,5 ) . Dopo la sistemazione dei quartetti in ciascun appartamento c’è stato “l’accoppiamento “ ( non in senso in senso biblico ) nelle stanze da letto : appartamento A stanza 1 Gabriele e Alessio , stanza 2 Fabio e Alberto ; appartamento B stanza 3 Michele e Andrea , stanza 4 Maurizio e Gianluca . Dopo la sistemazione dei bagagli , vista l’ora ( le 13,00 circa ) ci siamo fatti dei bei panini portati dall’Italia e sapientemente preparati da Maurizio e Alberto il tutto innaffiato da un ottimo Gutturnio dei colli piacentini e un cabernet sauvignon del Veneto . Il primo approccio di pesca: Come previsto dal titolare dell’Hotel la pioggia ha cessato la sua virulenza intorno alle 14,00 e così abbiamo subito fatto i permessi di pesca per la Kupa in zona parco nazionale Risnjak ( costo del permesso di pesca 23,00 € + 6,00 € per l’ingresso al parco . (continua a pag. 8) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso
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Il fiume ,nonostante la forte pioggia del mattino ,era perfetto sotto il profilo della trasparenza e , a detta di alcuni pescatori conosciuti a cena , con livelli più alti ma accettabili per poter attraversare con facilità da una parte all’altra solo per il livello , in quanto ,per camminare era particolarmente scivoloso e non facile per chi non aveva il bastone da wading . Il sottoscritto , nonostante avessi il bastone , è caduto subito ancor prima di aprirlo e così il Kupa mi ha battezzato e avvertito della sua pericolosità dovuta inoltre a larghi lastroni molto scivolosi . L’inizio ha avuto vari esiti per ciascuno dei nostri prodi dove , dai racconti , spiccano le catture di Maurizio e di Alberto , gli altri a seguire...... unica nota comune a tutti le catture di soli temoli , una goduria per chi ama il timallide . La cena: • Il menù della prima sera prevedeva i seguenti piatti : • Pasta tricolore ( le penne erano bianche , rosse e verdi ) al ragù ( pasta scotta ma , forse per la fame , accettabile ) .
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Brodino di cervo ( troppo acquoso per i mie gusti ) Arrosto di maiale ( bistecca e filetto ) con contorni vari Dolce di ricotta alle fragole Digestivo al mirtillo fatto in casa
La prima notte: Tutti a nanna presto e, nel nostro appartamento , tutto tranquillo SABATO 7 OTTOBRE: Sveglia alle 7,30 Colazione in Hotel alle 8,30 con latte , caffè , dolci vari , marmellate fatte in casa , macedonia di frutta fresca , affettati vari , formaggi , yogurt . Tutto self service ( direi ottima e abbondante )
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Inizio pesca: ORE 11,00 causa tratto più distante (circa 18 km. ) e problemi alla dogana croata . Dopo aver fatto i permessi per tutti , il giorno è stato dedicato alla pesca nel Kupica e nel Curak . In entrambi il livello era abbastanza basso; faccio notar che il Curak è piuttosto piccolo e con le sponde piene di vegetazione . Io e alcuni di noi abbiamo iniziato dal Curak e , al secondo lancio con una spider nera ho agganciato un bel temolo ( sui 35 cm ) che si è slamato poco dopo . Per il resto della giornata non ho più preso niente e non sono stato il solo . La sera a cena ho capito il perchè dal resoconto di due francesi che , dopo avermi fatto vedere le foto ( belle trote da 40/45 cm con una livrea fantastica , e bei temoli sempre di misura ragguardevole ), mi hanno detto di aver pescato nello stesso fiume dove eravamo anche noi ! Probabilmente la loro carta vincente è stata l’utilizzo di finali del 0,10 / 0,12 e ninfe o secche con ami del 18 / 20 . Visto il risultato io , il giorno dopo (domenica )ho pescato con alcune loro ninfe che mi hanno gentilmente regalato ma con il finale non me la sono sentita e ho pescato con un 0,14 . Risultato 4 bei temoli e tanta soddisfazione.
La cena di Sabato 7: • • • •
Un’ottima zuppa di funghi porcini dove quasi tutti hanno fatto il bis Salsicce croate ( vedi foto ) 10 pezzi a testa con patate al forno e salsa ai peperoni ( eccellente ) Insalata mista Strudel ( buono )
DOMENICA 8 : Sveglia alle 7,30 e , dopo le varie abluzioni , colazione alle 8,30 stesso trattamento di sabato Inizio pesca ore 10.00: Come già detto , sono rimasto soddisfatto per i 4 temoli presi , altri hanno fatto cappotto e Maurizio è stato il migliore con una quindicina di temoli di varia taglia.
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Fine pesca ore 16:00
Preparazione bagagli e partenza intorno alle 17,00 Sulla strada del ritorno breve sosta per vedere l’Unec gonfio d’acqua con livelli sopra 1,5 mt rispetto al livello pescabile. ARRIVO A CASA : ORE 21,30 CAUSA INCIDENTE SIAMO STATI DEVIATI SULLA PORDENONE – CONEGLIANO PENSIERINO FINALE : Siamo stati in buona compagnia e tutti si sono mostrati con uno spiccato spirito di gruppo . La pescata poteva andare meglio ma poteva andare anche peggio ( meglio sapersi accontentare ). Alcuni di noi , compreso il sottoscritto , hanno pagato lo scotto della prima volta ed inoltre , a detta di tutti ( romani , alessandrini , bolognesi e francesi , che vengono spesso in questo fiume ) il periodo migliore è da metà maggio a metà luglio . Quindi alla luce di quanto sopra , non mi dispiacerebbe ritornare il prossimo anno a primavera; invito Alberto ( alias Lallo ) a fare un pensierino in tal senso . Colgo l’occasione per ringraziare Alberto per l’organizzazione e Maurizio per i consigli e la Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso
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scelta dei posti dove pescare visto che qui è di casa . Infine indico alcuni dettagli che potrebbero essere utili a chi volesse intraprendere questa esperienza : In tutte le acque si usano gli ami senza ardiglione ed è permesso solo l`uso della canna per la mosca con una mosca artificiale. Per il temolo in tutte le riserve ŠRU ``Goran`` vale il motto ``catch & release``. Kupa: - Dal 1 Aprile fino dal 15 Ottobre si può pescare con tutti i tipi di mosche artificiali (mosca secca, mosca sommersa, ninfa, streamer) Dal 16 Otobre fino dal 31 Novembre si può pescare con tutti i tipi di mosche artificiali solo su suolo Sloveno sponda sinistra del fiume. - Giornaliero di cattura: due trote, minimo 30 cm (1 Aprile - 30 Settembre) Kupica: Stagione di pesca: 16 Maggio -15 OttobreCatch & Release C u r a k : Dal 16 Maggio fino dal 15 Ottobre si può pescare con tutti i tipi di mosche artificiali (mosca secca, mosca sommersa, ninfa, streamer) Catch & Release
Per chi volesse contattare l’albergatore il n. di telefono è il seguente : SELA 5 1337 Osilnica /Slovenia OSILNICAT elefono : +386 1 8941508 E-mail: info@hotelkovac.com Indirizzo web: www.hotelkovac.com Gabriele Giuseppucci Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso
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BANDO REGIONALE
Come molti sapranno la Regione Veneto ho istituito un bando per il sostegno regionale a favore delle progettualità espresse dal mondo dell’associazionismo dei pescatori sportivo-amatoriali. Il bando era suddiviso in due obiettivi : 1. Valorizzazione del mondo associativo della pesca sportiva/amatoriale che opera nelle acque interne e nelle acque marittime interne 2. tutela del patrimonio ittico autoctono, con riferimento alle acque interne ed alle acque marittime interne.
Noi abbiamo deciso di presentare un progetto riguardante il primo obiettivo denominato “PROMOZIONE DELLA PESCA A MOSCA “,ed e’ con immenso piacere e soddisfazione che vi comunico che tale progetto e’ stato approvato e finanziato. L’attività sarà rivolta al mondo giovanile con particolare riferimento agli studenti delle scuole elementari e medie. Il progetto propone i seguenti obiettivi: • La divulgazione alle nuove generazioni della pesca a mosca,sistema di pesca compatibile con la tutela e la salvaguardia della fauna ittica e dell’ambiente. • Didattica sull’ambiente acquatico,tramite momenti formativi, aventi per oggetto la conoscenza delle specie ittiche e entomologiche presenti nei nostri ambienti fluviali. • Formazione tecnica in materia dio leggi e regolamenti della pesca. • Promuovere attraverso la nostra associazione nuove forme di aggregazione alla vita all’aria aperta. Le varie fasi del progetto hanno previsto,prevedono e prevederanno: • Un corso di perfezionamento di lancio e costruzione di artificiale a cura dell’amico Giampietro Bertolini. • Incontri didattici presso l’stituto Berna di Mestre e presso la scuola elementare Amerigo Vespucci di Campocroce di Mogliano. • Un corso di lancio e costruzione di artificiali per principianti. • Presentazione presso la libreria Lovat di Villorba del libro realizzato dal nostro club “A pesca d’emozioni. Nel prossimo numero del notiziario sarà mia premura darvi tutte le informazioni relative alle attività svolte e che si svolgeranno . Nel frattempo un ringraziamento alla Regione Veneto e a tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato Fabio Calore
Giornata di chiusura
Come ogni anno all’ultima domenica di settembre ci si trova per chiudere assieme la stagione di pesca. Questo e’ uno dei tre ritrovi che da diversi anni il club organizza: • giornata di apertura della pesca a Pontre della Priula. • giornata del pescatore in memoria dell’amico Marinelli con ritrovo ai cementifici di Pederobba. • giornata di chiusura che di solito si faceva sempre a Ponte della Priula. Dico di solito perché da quest’anno si e’ deciso che la location della giornata di chiusura cambierà ogni anno,cercando cosi di accontentare un po’ tutti. Quindi quest’anno ci siamo dati appuntamento sul Piave in località Caorera nelle acque gestite dal Bacino 10 Acque Feltrine. Le previsioni meteo non erano delle migliori, ma visto che il rimandare ad altra data spesso vuol dire non fare
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…….abbiamo deciso per il fare. Con ottima puntualità ci siamo ritrovati in circa una ventina,con a farci compagnia una leggera piogerellina che però essendo provvisti di tendoni non ci ha disturbato più di tanto. Verso le 10/10.30 Michele ha dato inizio al suo show,riuscendo anche questa volta a superarsi. Abbiamo iniziato con salame e pane caldo per proseguire con la novità della pasta Sidney (per chi vuol sapere com’è veda di esserci la prossima volta), quindi grigliata mista e per finire con le crepes alla marmellata. Dopo di che tutti , o quasi, a pesca…… .d’emozioni. Morale della favola, .anche se il tempo non e’ dei migliori ,ma si e’ in ottima compagnia, si sta sempre bene. Alla prossima, eeeeeeeevai mctv vaiiiiiii il presidente
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Corso di perfezionamento di lancio
Anche quest’Anno , il Mosca club Treviso nei giorni 26-27e 28 Maggio ha organizzato l’ormai consueto corso Tecnico di Lancio di Perfezionamento ( canna a una mano) . Ad onorarci con i suoi preziosi insegnamenti il socio Giampero Bartolini che con grande pazienza e capacità didattica( cosa ormai assai rara) ci accompagna ormai da cinque anni in un costante percorso di miglioramento, dando ad ognuno dei partecipanti in base alle proprie capacità, i giusti consigli e apprendimenti. Bella l’atmosfera e i clima creato tra i Corsisti e il maestro Giampiero che se pur altamente professionale e rigoroso nei momenti di insegnamento si è rivelato molto gioviale e di grande compagnia. Tutto ha avuto inizio col prologo di Venerdì, quando Maurizio ha cercato di far prendere a Giampiero qualche cheppia , niente da fare , anche perché era Venerdì, giornata di chiusura di pesca in zona A e pertanto hanno dovuto limitare l’uscita a Ponte di Piave, dove probabilmente le cheppie erano già in risalita ( Ponte della Priula naturalmente era impraticabile per le cheppie a causa dei risaputi lavori in alveo); la sera ritrovo al club per la cena e per il consueto Briefing per il giorno successivo, durante il quale il maestro Giampero ci ha illustrato le varie tecniche di lancio che nei due giorni successivi cercheremo di mettere in atto. Sabato 27 ritrovo al mattino alla sede del Club per un primo approccio sull’erba del Circolo Sportivo “la Gemma” (dove ha sede il nostro Club) con le tecniche di lancio che andremmo poi nel pomeriggio ad
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affrontare sul Piave a Fener ( Bacino 10). Raggiunta la località e fatti i permessi presso la Trattoria Solagna a Vas ( ottimi prodotti Slow Food )siamo scesi in Piave, presenti Franco Cestaro , Andrea Boscato, il sottoscritto e Giampiero. Franco inizialmente era il più titubante ma poi via via si è sciolto e notevoli sono stati i suoi progressi considerando che era alla sua prima esperienza (naturalmente di corso e non di pesca). Andrea ha raggiunto un discreto livello e con un po’ di applicazione e allenamento potrebbe arrivare d una buona gestione della coda e del finale. Chi invece a mio parere ha fatto il salto di qualità è stato Michelino detto il Setter (come punta lui le trote non lo fa nessuno, che poi le preda è un’altra cosa) ; quando Giampiero, dalla postura supina “da punta” lo ha costretto dritto a petto in fuori , tutto è cambiato, la coda e il finale si stendevano da meraviglia. In giornata ci hanno fatto visita il P.O. Franco Pistolato e Marco Cason, con la sua Lucy, tutto bardato da Biker; al calar del sole pescata finale a cui si è aggiunto Mauro, lauta cena alla trattoria da “ Cialt” e poi tutti a nanna .. Ritrovo il giorno dopo a Treviso per raggiungere il no Kill di Ponte della prioula ( gestito dal Nostro Club). fatti i permessini ( gratuiti) , vestiti e bardati, siamo scesi in fiume( lato “contadino”) con la lieta sorpresa di essere accolti da tutta una serie di bollate .. cavedani..e forse qualche trota chissà mai, difficile concentrarsi sul corso e infatti Michele non ha resistito e per puro caso .. ne ha agganciato uno di taglia XXL.... dopo l’intermezzo debitamente apostrofato dai presenti, il corso è ripreso con l’intento di cercare di apprendere qualche lancio specifico, ribaltato, curvo a destra e a sinistra ecc.. e qui ahimè per me le cose si sono assai
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complicate. A mezzogiorno si sono rotte le fila Franco, Michele e Andrea sono dovuti rientrare ( scadenza dei termini di libertà coniugale ) Io e Giampiero raggiunti da Claudio e Sergio …. e assieme a Walter ci siamo ritrovati alla trattoria “dalla Bionda” per il pranzo , dopo.. ..Grandi discussioni su canne, pesci e uscite di pesca alla fine con rammarico ho dovuto accompagnare Giampiero a Treviso, da dove è ripartito per la sua Foligno : ma so che presto ripartirà per l’Europa del Nord alla caccia di altre prede e con canne assai più lunghe .. un grade in bocca al lupo.. sperando di rivederci il prossimo anno.
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Un grande grazie a Maurizio per aver accolto Giampiero e averlo portato a pescare le Cheppie
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Un grazie a Franco, Michele e Andrea per aver affrontato con caparbietà ed entusiasmo il corso
• Un grazie a Franco “il Rosso” , a Mauro, a Marco a Claudio a Sergio e a Walter per aver dedicato un po’ del loro tempo alla nostra compagnia. •
Un grazie grandissimo a Giampiero per la sua pazienza e disponibilità
Ciao a Tutti Alessio
e un Grazie al Mosca club che continua ancora ad offrirci queste opportunità
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VITA DEL CLUB
Ø Il 24 settembre si è svolta nel bacino 10 la giornata di chiusura della stagione a salmonidi per il 2017. Come negli ultimi anni ha giganteggiato lo chef Michele. Ø Il giorno 24 novembre anche quest’anno la “moschettata”, gara di costruzione non competitiva intitolata al nostro socio segretario e amico Gianni Zanata. Quest’anno la formula è leggermente cambiata, infatti al termine della gara tra tutti i partecipanti verrà estratto il nome di chi vincerà un ricordo del nostro amico Gianni. Ø Il 22 settembre, nella prestigiosa location della Libreria Lovat ci sarà la presentazione del libro “A pesca di emozioni” e “Insetti del Piave” nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Veneto: “Contributi a favore delle Associazioni di pesca sportiva-amatoriale del Veneto per iniziative di valorizzazione, informazione e promozione del settore.”. Partecipate numerosi. Ø Il Mosca Club Treviso alle scuole. Nell’ambito del progetto finanziato dalla regione il MCTV si receherà nelle scuole elementari “Berna” a Meste e “A. Vespucci” a Campocroce di Mogliano Veneto. Un ringraziamento a tutti colori i quali si sono assunti l’impegno di “insegnanti”. (nel prossimo notiziario un breve articolo) Ø Il 27 ottobre inizia il corso di lancio e costruzione; al solito 4 serate dedicate al lancio e 4 serate alla costruzione più alcune uscite sul fiume.
Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche (NISECI) Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche (NISECI) ISPRA, nell’ambito delle attività di implementazione della direttiva 2000/60/CE, ha partecipato alla definizione dei metodi per la classificazione biologica dei corpi idrici superficiali per ognuno degli organismi individuati dalla direttiva e cioè “macroinvertebrati bentonici”, “macrofite”, “phytobenthos” e “fauna ittica”. In questo Manuale viene presentato il Nuovo Indice dello Stato Ecologico delle Comunità Ittiche NISECI come risultato della revisione e dell’aggiornamento dell’Indice già individuato dal DM 260/2010 (Zerunian et al., 2009). Il metodo è stato intercalibrato al livello europeo e deve considerarsi il metodo ufficiale per l’analisi della componente ittica nella classificazione dello stato ecologico dei corpi idrici fluviali. La pubblicazione è scaricabile dal sito dell’ispra http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/manuali-e-lineeguida/nuovo-indice-dello-stato-ecologico-delle-comunita-ittiche-niseci. Questo è un importante tassello per la determinazione dello stato ecologico dei corpi idrici (in ottemperanza alla 2000/60 Direttiva Acqua). Il parametro NISECI è un indice che si esplicita tramite di alcuni parametri: • x1 “presenza - assenza specie indigene” • x2 “condizione biologica delle popolazioni di specie autoctone. • X3 “presenza di specie aliene o ibridi, struttura delle relative popolazioni e rapporto numerico rispetto alle specie indigene” Non c’è che dire un documento importante, che sicuramente farà parlare di se e che non mancheremo di commentare. Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso
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COSTRUIAMO COSTRUIAMO INSIEME INSIEME
PETTIROSSO WET
• Filo verde oliva • Amo: 14/12 • Senza code • Rubbing: piatto argento fino • Addome: lepre oliva • Torace: pelo di foca arancio • Hackle: una piuma di gallina blue dun. • Testa filo rusty orange. NOTE: mosca d’insieme ispirata alla ninfa con bead head “Pettirosso”. FAJANA WET • Filo di montaggio nero • Amo groub: 14/12 • Addome: fibre di fagiano tenebroso. • Ribbing: in filo di rame. • Torace in pelo dell’orecchio della lepre (scuro) • Hackle una piuma screziata di Fischione. • Testa filo nero. NOTE: mosca d’insieme che può assomigliare sia a un’effimera che a un tricottero. OLIVE WET • Filo oliva • Amo dal 16/14/12 • Code Gallopardo blue dun • Addome: fibra di tacchino tinta verde oliva/ militare • Ribbing: filo di rame • Torace: lepre tanta Golden Olive. • Ali in fibra di remigante di Germano. • Hackle: piuma di Pernice tanta gialla • Testa: filo rusty orange NOTE: nelle misure più piccole riproduce un’effemerella ignita, e nella più grande anche una Rhithrogena.
PARTRIDGE & PURPLE • Filo nero • Amo 14/12 • Addome: seta floss viola • Ribbing: flat silver • Torace: sparkle fiber misto vinaccia e rosso • Hackle piuma di gallina dark blue dun. • Testa filo nero NOTE: mosca buona da Temoli in torrente e se appesantita con testina in Tungsteno, anche in fiumi più copiosi d’acqua. Andrea Conte
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Programma attività e serate Ottobre
Venerdì 06 Venerdì 13 Venerdì 20
Serata ospite: Roberto Furlan presenta una serata a tema Luccio: itinerari e imitazioni...
Venerdì 28
Serata corsi: Gli istruttori presenteranno come è articolato il corso di costruzione e lancio...
Novembre
Venerdì 03
Serata video:
Venerdì 10
Serata costruzione: Mosche da Lucci a cura di Loris Cagnin
Venerdì 17
Serata discussione Progetti regionali (a cura di Fabio Calore)
Venerdì 24
Evento: Moschettata in ricordo di Gianni Zanata
Dicembre
Venerdì 01
Cena sociale con lotteria finale
Venerdì 08
Serata informale
Venerdì 15
Consegna attestati partecipazione al corso
Venerdì 22
Serata auguri a tutti i soci
Venerdì 29
Serata informale
La serata con l’ospite è preceduta dalla cena che si terrà al club. Chi volesse partecipare è pregato di dare l’adesione contattando il curatore della serata con un congruo anticipo.
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