Notiziario del Mosca Club Treviso 4° Trimestre 2015

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Notiziario del MOSCA CLUB TREVISO

Anno di fondazione 1971

4° TRIMESTRE 2015

ANNO 41 N° 152

Mosca Club Treviso c/o Circolo Sportivo “La Gemma”, via Marie, 1 - 31030 Dosson (TV) tel. 0422490294 Direttore responsabile: Rizzo Sebastiano Registrazione al Tribunale di Treviso n° 55 del 01/03/2007 Presidente: Fabio Calore, via Alleghe, 2 - 30175 Marghera (VE) tel. 347 5050784 H.U. Segretario: Alessio Berti 313 8605295 Sito internet: www.moscaclubtreviso.it

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IL PUNTO (a cura del Presidente)

Gli auguri del presidente.

Cari amici anche il 2015 se n'è andato, dal punto di vista politico-economico dicono con una leggera ripresina.....vedremo! Se son rose, fioriranno. Sicuramente è andata meglio con la pesca, almeno sentendo un po' il parere di molti. E sicuramente è andata bene a chi ha pescato nella riserva della Marca Trevigiana, dove quest'anno e' stata sperimentata anche la pesca invernale (fino al 31 dicembre). Molte sono state le catture e, cosa ancor più importante, di taglie diverse con parecchi capi da trofeo, per la soddisfazione dei frequentatori della riserva. Gli auguri per il Natale e di fine anno ce li siamo scambiati durante la cena sociale (ottima partecipazione di soci e ottima mangiata), non mi resta quindi che augurare a tutti voi e ai vostri cari un sereno e proficuo 2016 . ....... e tante e grosse . Un abbraccio a tutti Fabio Calore Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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LA PESCA INVERNALE NEL MELMA Il Melma è un fiume di risorgiva della Provincia di Treviso che conosco da quando ero bambino e andavo a passare le vacanze estive dai nonni. Una risorgiva meravigliosa che alterna tratti con fantastici ghiaieti ad altri con buche profonde, rive rigogliose, molto infrascate, difficili da pescarci, sopratutto a mosca, ma non per questo impossibile; ha sempre nascosto trote di grossa taglia... ma nel corso dei suoi anni si vide deturpare le proprie acque da una Cartiera che ne stravolse la sua bellezza per molti, molti anni... e poi anche il depuratore, maleodorante, che è divenuto, con l'aumento degli insediamenti abitativi, ben presto insufficiente. Finalmente da circa sei, sette anni la Cartiera ha chiuso e il fiume è rinato la Natura lentamente si è rimpossessata del Fiume, la bellezza dei ghiaieti è ritornata quella di un tempo, sono sparite quelle erbacce filamentose grigie, espressione di morte lenta, lenta e inesorabile. Ora la vita è tornata, ancora molto timida, con poche schiuse ma …. Il Depuratore l'hanno ampliato e per ora sembra funzioni meglio. Speriamo! Quella sera di fine settembre, alla riunione del Consiglio della Associazione di Pesca …. che gestisce le acque di questa risorgiva, ci rimasi molto male: un caro vecchio socio, consigliere e pescatore a mosca mi lanciò con garbo il suo libretto annuale sul tavolo: “per Lui la pesca era chiusa”.... “pesca invernale !!!….” “solo esche artificiali !!!...” “no Kill !!!….” ” non era per Lui” “Per Lui la pesca si era chiusa l'ultima domenica di settembre...” Nei giorni successivi altri soci “pescatori con le esche naturali” consegnarono il libretto e mi chiesi come mai???!!!... di solito arrivavano tutti gli ultimi giorni se non addirittura dopo... La pesca invernale.... quale follia.... Sembra folle e improponibile riuscire a mettere insieme pensieri, dialoghi, momenti, sensazioni ... la pura passione per la pesca, c'è sempre la pretenziosità di dettare Leggi o di usurpare idee di libertà, di non cambiare quello che era stato scritto. eppure durante la mia evoluzione di Pescatore ho preso coscienza che la vera sportività sta nella persona non nella tecnica di pesca, non nel luogo, non nel momento, non nella Nazione. Se n'era parlato tanto, forse anche più del necessario e finalmente questa volta avevamo deciso “proviamo la pesca invernale” fino a dicembre:...il contatto con il fiume in un periodo diverso; ...nel suo tratto finale dalla Ferrovia fino a fine Concessione, prima che si immetta nel Sile. (continua a pag. 3) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Quella mattina dopo circa 15 anni, rimisi piede in un quel tratto di fiume che ricordavo a mala pena. Lo avevo abbandonato perché vicino avevano costruito quel “maledetto depuratore”, che funzionava male, e piano... piano... mi ero allontanato... Lui era lì tranquillo, mi guardai attorno, la sensazione era che il tempo si fosse fermato a 40 anni fa. Si era Lui, meraviglioso, il FIUME che frequentavo da ragazzo, era ritornato il Fiume di un tempo, per l'ennesima volta. La giornata era limpida, soleggiata, un po' fredda, i colori di fine ottobre erano incredibili. Nel periodo autunnale le schiuse sono concentrate nelle ore più calde della giornata, ma buoni risultati si possono ottenere nella pesca in caccia soprattutto ai margini delle sponde dove a fianco degli erbai stazionano le trote più grosse ed io eri Li, nessun movimento nella superficie, ma guardando con attenzione nel fondo si vedevano alcune ombre, la Regina del fiume era “a capo fila”, dietro ed a fianco altre principesse e principi. In punta di piedi e nascosto da una frasca lascio scendere, trasportata dalla corrente, in modo naturale, il mio “alberello di natale” così chiamo la “mia mosca …” quella che in ogni stagione mi “regala” sempre una trota grossa, grossa... L'acqua si apre e Lei, la Regina, con prepotenza afferra la mosca, la canna si piega, il mulinello stride e dopo due volteggi in aria, punta verso di me.. no verso quella buca .. dove un ramo sporge dalle erbe … “Ah canaglia”... recupero velocemente la coda la tengo in tensione , la forzo... ma non ne vuole sapere la testa si infila nell'erbaio.. entro in acqua, “cazzo che fredda...” un brivido... si sposta, la tengo, riesco a farla uscire .. è stanca, sono stanco, mi guarda con occhio furbo, non mollo la tengo sempre in tensione, ferma, aspetto … le mie battaglie con le Steelhead mi hanno insegnato molto..., sangue freddo e pazienza soprattutto quando è vicino a te, ti sembra di aver vinto e invece... e vaiiii ...parte come un fulmine, punta verso la riva opposta, la seguo e dopo altri dieci muniti di sfuriate, finalmente la sento debole viene lentamente verso di me, quando è vicina, stacco con un movimento lento il guadino... caspita che male al braccio .. e sempre lentamente la faccio scivolare dentro e..…. nel silenzio del fiume un urlo di gioia: “SteelHeeeeead del Melma”. Gli ridò la libertà: ci vediamo questa primavera.... Antonio Scudellaro

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CONSIDERAZIONI SULLA ZONA SPERIMENTALE PER ESCHE ARTIFICIALI DEL FIUME PIAVE A PONTE DELLA PRIULA E STATISTICHE DELLE CATTURE RELATIVE ALLA STAGIONE DI PESCA DELL’ANNO 2015

In quest’ultimo lustro si sono succedute annate che dal punto di vista pluviometrico sono state molto altalenanti: alla siccità del 2012 è seguito un 2013 caratterizzato da abbondanti piogge primaverili, con un 2014 con piogge abbondanti e per finire un 2015 molto siccitoso. Quest’ alternanza di condizioni meteo (e di conseguenza anche di livelli idrometrici) ha di fatto connotato anche la frequentazione della zona sperimentale di Ponte della Priula. Dopo un biennio (quello 2013 e 2014) connotato da poche uscite (attorno ai 200 permessi staccati) si è tornati ad numeri consistenti di presenze (circa 300) comunque ben al di sotto delle annate storiche dal 2006 al 2009. Indubbiamente un mancato interesse deriva anche dal fatto che la popolazione ittica si è ridotta a causa di molti fattori esterni: ai disastrosi lavori del 2007 che hanno, di fatto ridotto di 5 volte le catture di marmorate, si deve aggiungere la numerosa colonia di cormorani (stimata in oltre un centinaio di esemplari) che stabilmente sverna e pasteggia nella zona di Ponte della Priula. Il danno causato dalla presenza di questi ittiofagi si manifesta con una cronica mancanza di esemplari giovanili impedendo l’instaurarsi della”piramide delle età” (su ci tante volte si è soffermato il compianto presidente Marinelli) necessario a dare stabilità alla popolazione ittiica.

STATISTICHE 2015 Come sempre ricordiamo che i dati presentati sono raccolti dall’analisi dei permessi riconsegnati, non hanno certo valenza di analisi statistica, ma forniscono un quadro di tendenza. Nel corso del 2015 sono stati staccati 312 permessi di cui 245 consegnati (circa il 78% del totale)

Permessi Staccati Permessi Consegnati %

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 206 439 690 769 546 495 359 357 312 160 224 312 500 552 348 270 182 185 144 82 98 245 145 304 70 69 72 72 63 54 50 51 46 51 43 78 (continua a pag. 5) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Catture Nel corso del 2015 sono state catturate 47 specie di salmonidi a questi debbono aggiungersi 22 cavedani, 2 barbi e per la prima volta due lucci rispettivamente da 70 e da 80 cm. 2015 Totale Catture Misura media 2014 Totale Catture Misura media 2013 Totale Catture Misura media 2012 Totale Catture Misura media 2011 Totale Catture Misura media 2010 Totale Catture Misura media 2009 Totale Catture Misura media 2008 Totale Catture Misura media 2007 Totale Catture Misura media 2006 Totale Catture Misura media 2005 Totale Catture Misura media 2004 Totale Catture Misura media 2003 Totale Catture Misura media 2001 Totale Catture Misura media 2000 N. CATTURE 1999 Totale Catture Misura media 1998 Totale Catture Misura media 1997 Totale Catture Misura media

FARIO 21 34

IRIDEA 6 36

IBRIDO 3 53

MARMORATA 17 42

TEMOLO 0 0

TOTALE 47 39

11 32

7 40

7 39

17 43

0 0

42 39

30 36

3 23

5 37

4 37

0 0

42 34.3

40

24

7

7

3

81

32

32

46

52

25

34.3

26

38

7

8

0

79

34

33

37

47

0

41.5

31

39

12

18

0

100

35

43

45

47

0

41.5

43

146

10

11

0

210

32

40

36

49

0

38.6

49

492

6

11

0

558

35

33

40

52

0

34.2

383

13

34

50

7

487

31

35

35

38

31

32.41

419

26

42

42

32

561

30

32

35

33

25

29

357

19

15

18

74

483

30

25

36

34

20

29

124 28

6 30

8 34

3 30

1 20

142 29

87 26

3 23

2 35

4 33

18 24

114 26

63 29

1 20

0

2 30

3 25

69 28

3

3

0

0

0

6

60 25

2 32

7 28

2 40

22 27

93 26

161 26

6 23

11 34

6 35

90 25

274 26

76 28

5 29

8 30

18 36

27 32

134 30 (continua a pag. 6)

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Grafico delle catture

Da notare l’artificiosa presenza di iridee e fario dal 2004 al 2009 il lento incremento delle marmorate sino al 2007 ed il tracollo a seguito dei lavori in alveo

Anno 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2001 2000 1999 1998 1997

FARIO 21(44.7%) 11(26.2%) 30 (71.4%) 40 (49%) 26 (32,9%) 31 (31%) 43 (20,5%) 49 (8,7%) 383 (78,6%) 419 (74,7%) 357 (73,9%) 124 (87.3%) 87 (76.3%) 63 (91.3%) 3 (50%) 60 (64.5%) 161 (58.8%) 76 (56.7%)

IRIDEA 6(14.3%) 7(16.7) 3 (7.1%) 24 (31%) 38 (49,3%) 39 (39%) 146 (69.5%) 492 (88.2%) 13 (2.6%) 26 (4.6%) 19 (3.9%) 6 (4.2%) 3 (2.6%) 1 (1.4%) 3 (50%) 2 (2.2%) 6 (2.2%) 5 (3.7%)

IBRIDO 3(6.4%) 7(16.7) 5 (11.9%) 7 (8%) 7 (8,8%) 12 (12%) 10 (4.8%) 6 (1.1%) 34 (6.9%) 42 (7.5%) 15 (3.1%) 8 (5.6%) 2 (1.8%) 0 (0%) 0 (0%) 7 (7.5%) 11 (4.0%) 8 (6.0%)

TEMOLO 17(40.5) 17(40.5) 4 (9.5%) 7 (8%) 8 (10,1%) 18 (18%) 11 (5.2%) 11 (2.0%) 50 (10.2%) 42 (7.5%) 18 (3.7%) 3 (2.1%) 4 (3.5%) 2 (2.9%) 0 (0%) 2 (2.2%) 6 (2.2%) 18 (13.4%)

0 0 3 (4%) 0 0 (0%) 0 (0%) 0 (0%) 7 (1.5%) 32 (5.7%) 74 (15.3%) 1 (0.7%) 18 (15.8%) 3 (4.3%) 0 (0%) 22 (23.7%) 90 (32.8%) 27 (20.1%)

TOTALE 47 42 42 81 79 100 210 558 487 561 483 142 114 69 6 93 274 134 (continua a pag. 7)

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Nell’ultimo biennio la media delle catture è stata di poco inferiore ai 40 cm, precisamente 38.8 cm nel 2015 e 39.2 nel 2014

Media in cm delle catture

Anno 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2001 2000 1999 1998 1997

FARIO 35 40 36 32 34 35 32 35 31 30 30 28 26 29

IRIDEA 37 32 23 24 33 43 41 34 35 32 25 30 23 20

IBRIDO 53 39 37 46 37 45 36 40 35 35 36 34 35 0

42 43 37 52 47 47 49 52 38 33 34 30 33 30

25 26 28

32 23 29

28 34 30

40 35 36

TEMOLO 0 0 25 0 0 0 0 31 25 20 20 24 25

TOTALE 38.8 39.2 34.3 34.3 41.5 41.5 38.8 34.2 32,4 29 29 28,4 28,2 20,8

27 25 32

30,4 28,6 31

Nell’ultima tabella sono riportate le distribuzioni delle lunghezze per le varie specie catturate è facile notare che oltre il 50% delle catture è superiore ai 40 cm di lunghezza dato questo che evidenzia uno squilibrio di classi di età..

Tabella delle distribuzione delle lunghezze Fario < 24 cm Da 25 a 29 cm Da 30 a 34 cm Da 35 a 39 cm > 40 cm totale

Iridea Ibrido

Totale

% % % % % % % % media media media media media media media media 2015 2014 2013 2012 2011 2010 2009 2008 10.6 2.4 9.5 8.6 3,8 3 1.9 1

3

1

0

1

0

5

2

0

0

0

0

2

4.6

9.5

11.9

22.2

17,7

9

8.7

22.0

4

1

0

2

0

7

14.9

11.9

21.4

25.9

21,5

12

17.6

25.1

4

1

0

4

0

9

19.1

16.7

21.4

17.2

24

19

15.6

20.0

8

3

3

10

0

24

50.8

59.5

35.7

25.9

29.1

57

56.2

29.4

21

6

3

17

0

47

100

100

100

100

100

100

100

100

Conclusioni Si sta tracciando un futuro a tinte fosche per la zona sperimentale di Ponte della Priula: gli interventi in alveo, la scarsa portata d’acqua e la massiccia presenza dei cormorani stanno compromettendo questo piccolo paradiso di Piave. Ultimo ma non per ultimo anche l’incertezza derivante dalla prossima scadenza della convenzione stipulata dalla provincia di Treviso con il Mosca Club Treviso per la gestione del tratto in questione. Con la riforma degli enti locali la competenza della pesca dovrebbe passare alla regione e il rinnovo della convenzione dovrebbe essere stipulato con essa, ma ad oggi non è dato sapere nulla. Enos Bortolozzo Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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GRAN FORTUNA… Si era deciso di partire in quattro con obbiettivo Sava, solito percorso, per mostrarne la magnificenza ai due nuovi, Massimo (Barbarossa) e Nicola ( O’ Sceicco) che non c’erano mai stati . I livelli erano estivi , solo si temeva il caldo che , anche da noi, non dava tregua e costringeva a pescate quasi notturne pena il cappotto. La sorte ci ha favorito, infatti le condizioni ottimali c’erano , i pesci anche, e….soprattutto

abbiamo pescato da soli senza concorrenti . Sarà stato per il solleone non abbiamo dovuto sopportare canoisti, canoninisti ( quella volta… .Ironman è rimasto col braccio alzato mentre gli sfilavano sotto …..!!!) , scocciatori in genere. Acqua da bere , trote iridee , qualche fario e temoli …tutto ha quadrato per farci divertire.

Le danze sono iniziate nel tratto sotto il famoso Ponte ( brutto nome gli ho messo….) dove non si era mai pescato, i due “novelli “ hanno tirato fuori ninfe al tungsteno per pigliare a ripetizione e magari dare una “ lezione” al “distruttore “ ( come ci chiamava il Semprevigile) che pescava imperterrito in caccia. Poi “fatto il pieno” si sono convertiti anche loro alla secca con buoni risultati ( visto che qualcuno manovrava A.K. o Arlecchino performanti), mentre io variavo il menù

(continua a pag. 9) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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con formiche ed emergenti non disdegnando le vecchie glorie ( R.C. , P.T. parachute , Chiroemerger, …REOIETTO…..). In pensione alla prima sera ho fatto formiche e una comparadun che ha molto stimolato il Barbarossa (ribattezzato L’AUSTRALIANO per i cappello floscio “ preda di guerra che indossava) che l’ha adoperata per temoli lazzaroni in caccia nelle correnti. Anche il Capocantiere ha beccato bei pesci (il porcone per la grossa iridea andata al Ponte

delle Vacche lo ricordo ancora….) con le sue preferite da sempre . Tutti abbrustoliti dopo due giorni di tira e molla ce ne siamo ritornati belli carichi di sensazioni e soddisfazioni. Una bella gita compatta , fra amici , che si è veramente rivelata da ricordare per un bel

pezzo! Come ricordo tangibile è rimasto il tremendo Killer Octopus da me ritrovato in acqua che ho consegnato a Massimo che con occhio sornione mi ha detto :” Sò mi indove doprarlo!!!” Di codesto ordigno non ho più domandato niente per decenza….. Marco Cason

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Signori Amministratori….

Riscopriamo un articolo pubblicato il 1 luglio 1990 ne “La vita del popolo” a firma di Guido Facchin (papò di un nostro amico) sulla condizione del fiume Piave;

Signori Amministratori, pensate al problema dell’acqua

Nel letto del Piave è tornata a scorrere l’acqua:ij temporali primaverili stanno provocando da qualche giorno una .morbida che ristabilisce i delicati equilibri biologici e risolleva il livello delle falde in cui pescano migliaia di pozzi. ad-uso familiare, o industriale. o agricolo. Il carattere torrentizio del fiume sacro è noto fin dall’antichità. ma nell’ultimo’decennio esso è. in secca per periodi lunghissimi,e ciò ha compromesso non solo la fauna ittica, ma ha cambiato l’aspetto stesso del paesaggio fluviale con il letto ricoperto di erbe. cespugli è piante che, nel ramo di Cimadolmo. sono diventate un fitto bosco. La scarsità delle piogge, e sopratutto la mancanza di precipitazioni nevose in montagna sono cause evidenti, legale a cambiamenti generali del clima il cui andamento è difficile prevedere. ma delle lunghe secche sono. responsabili in parte anche i Consorzi di bonifica che prelevano durante tutto l’anno la poca acqua che scende e la immettono nella rete dì canali che attraversa le campagne. In questi giorni si è rinnovata la polemica tra amministratori che difendono le istanze ambientai i e naturalistiche e quelli che sostengono i diritti dei Consorzi. La nomina da parte del ministero del Lavoro di un’autorità- un Commissario ~ che regoli la situazione delle acque è stata l’occasione buona per rinfocolare dibattiti e diatribe. Stando, a qualche commento. di stampa pare che sotto ci siano interessi politici, insomma più che dài capricci del tempo la discesa dell’acqua dipenderebbe dai partiti. Ci consola sapere che tutti auspicano un compromesso che salvi capra e cavoli. E però auspicabile che al tavolo delle trattative sieda anche qualcuno che abbia a cuore la qualità dell’acqua. Per vedere quanto sia ormai inquinata basta osservare le buche dove ristagna in fase di prosciugamento: per effetto della luce e del calore del sole si sviluppa rapidamente una densa gelatina verdastra che imputridisce è asfissia ogni forma di vita. Hanno un bel dire gli albergatori di Jesolo, che l’Adriatico quest’anno è pulito, con quello che vi trasportano i fiumi! Ma anche ‘le falde corrono ormai rischi di inquinamento preoccupanti per la salute pubblica. Depuratori fognature e controllo della:chimica in agricoltura sono interventi prioritari per ogni oculata Amministrazione pubblica. Guido Facchin

Son passati 25 anni e nel frattempo la situazione del punto di vista legislativo è cambiata in meglio (forse). Nel 1992 è stata approvato la Direttiva Habitat 92/43/CEE a tutela degli ambienti naturali e delle specie , recepita con Dpr 357/97. Nel 2000 approvata la Direttiva acqua WFD 200/60/CE recepita con il tanto discusso dlgs 152/2006, qui vengono fissate le modalità di classificazione delle acque alla cui formazione per la prima volta concorre

(continua a pag. 11)

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l’indice ittico (stato della fauna ittica). Nel frattempo è stato promulgato dalla regione Veneto il Piano Tutela Acque che fissa tra gli altri il Minimo Deflusso Vitale (recepito con DPCM maggio 2008) “..in via transitoria ed in attesa di ultimare i necessari rilievi sperimentali rivolti a determinare l’effettiva dipendenza funzionale tra deflussi minimi e la predetta tutela dell’ecosistema acquatico.” Tutto a posto? Qui sotto una foto del 23 dicembre a Salettuol.

Sono passati 5 anni dalla pubblicazione del “Signori Amministratori…”, ma sembra che siano passati invano; la normativa sembra essere evoluta, ma gli indicatori, le verifiche e i fondi per rendere fattiva la nuova normativa rimangono sulla carta… Questa situazione non è certo degna di un paese cosiddetto evoluto, nelle prossime pagine copia dell’esposto alla Procuratore della Repubblica della Provincia di Treviso per mancato rispetto del MDV. Vedremo gli sviluppi. Enos Bortolozzo

Il Mosca Club Treviso augura buone feste a soci e familiari

(continua a pag. 12) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Al Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale di Treviso

ATTO DI DENUNCIA-QUERELA

Il sottoscritto Fabio Calore, residente a Marghera in via Alleghe 2, in qualità di presidente del Mosca Club Treviso, associazione che dall’anno della sua fondazione si prefigge “la protezione delle specie ittiche” ed affiliato all’associazione nazionale Alleanza Pescatori Ricreativi

PREMESSO CHE

Il giorno 01 luglio 2015 alle ore 17,00 ha notato che il fiume “Piave” nel tratto soprastante il ponte che collega Maserada sul Piave a San Polo di Piave, in territorio della provincia di Treviso, per diverse centinaia di metri a monte, era completamente asciutto, contrariamente a quanto si verifica durante tutto il corso dell’anno. Questa situazione illustrata dalle foto scattate dallo scrivente, periodicamente accade in altri periodi dell’anno come dimostrato da altro “atto di denuncia e querela” presentato dal nostro socio Enos Bortolozzo in data 27 gennaio 2011. Preso atto che questa situazione di completa messa in asciutto si è presentata anche il 19 maggio 2015 il medesimo tratto del fiume Piave è stato soggetto a una asciutta con evidente moria di pesci, come evidenziato dalle foto allegate. A parere dell’esponente si configura una grave e ripetuta violazione del “Minimo Deflusso Vitale” di cui all’art. 56 comma “h” del Decreto Legge n° 152 del 2006 il quale stabilisce “… garantendo, comunque, che l’insieme delle derivazioni non pregiudichi il minimo deflusso vitale negli alvei sottesi nonché la polizia delle acque;”; concetto peraltro già introdotto dalla Legge n. 183 del 18 maggio 1989. In quanto acque dolci idonee alla vita dei pesci, la materia trova ulteriore disciplina nell’art. 84: “1. Le regioni effettuano la designazione delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per esser idonee alla vita dei pesci. Ai fini di tale designazione sono privilegiati: a) i corsi d’acqua che attraversano il territorio di parchi nazionali e riserve naturali dello Stato nonche’ di parchi e riserve naturali regionali; b) i laghi naturali ed artificiali, gli stagni ed altri corpi idrici, situati nei predetti ambiti territoriali; c) le acque dolci superficiali comprese nelle zone umide dichiarate “di importanza internazionale” ai sensi della convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971, resa esecutiva con il decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448, sulla protezione delle zone umide, nonche’ quelle comprese nelle “oasi di protezione della fauna”, istituite dalle regioni e province autonome ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157; d) le acque dolci superficiali che, ancorche’ non comprese nelle precedenti categorie, presentino un rilevante interesse scientifico, naturalistico, ambientale e produttivo in quanto costituenti habitat di specie animali o vegetali rare o in via di estinzione, oppure in quanto sede di complessi ecosistemi acquatici meritevoli di conservazione o, altresì, sede di antiche e tradizionali forme di produzione ittica che presentino un elevato grado di sostenibilità ecologica ed economica. 2. Le regioni, entro quindici mesi dalla designazione, classificano le acque dolci superficiali che presentino valori dei parametri di qualità conformi con quelli imperativi previsti dalla Tabella 1/B dell’Allegato 2 alla parte terza del presente decreto come acque dolci “salmonicole” o “ciprinicole”. 3. La designazione e la classificazione di cui ai commi 1 e 2 devono essere gradualmente estese sino a coprire l’intero corpo idrico, ferma restando la possibilità di designare e classificare, nell’ambito del medesimo, alcuni tratti come “acqua salmonicola” e alcuni tratti come “acqua ciprinicola”. La designazione e la classificazione sono sottoposte a revisione in relazione ad elementi imprevisti o sopravvenuti. 4. Qualora sia richiesto da eccezionali ed urgenti necessità di tutela della qualità delle acque dolci idonee alla vita dei pesci, il Presidente della Giunta regionale o il Presidente della Giunta provinciale, nell’ambito delle rispettive competenze, adottano provvedimenti specifici e motivati, integrativi o restrittivi degli scarichi ovvero degli usi delle acque. 5. Sono escluse dall’applicazione del presente articolo e degli articoli 85 e 86 le acque dolci superficiali dei bacini naturali o artificiali utilizzati per l’allevamento intensivo delle specie ittiche nonche’ i canali artificiali adibiti a uso plurimo, di scolo o irriguo, e quelli appositamente costruiti per l’allontanamento dei liquami e di acque reflue industriali. Il “Minimo Deflusso Vitale”, id est: il flusso che garantisce la continuità fluviale, è un parametro che non può essere derogato neppure da eventi meteorologici eccezionali; peraltro,inverni freddi ed asciutti così come estati calde afose per soli dieci giorni non possono essere ritenuti eventi eccezionali. Infatti dal predetto minimo garantito (continua a pag. 13) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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dipende la sopravvivenza degli organismi che vivono nel fiume Piave (insetti, pesci, piante ed alghe acquatiche) e la cui esistenza è tutelata dalla normativa sopra richiamata. Il fatto che il Piave sia in diversi tratti e, in particolare in quello sopra descritto e documentato, in secca totale non è un fatto normale; infatti, da studi effettuati (rif. “Lineamenti di ecologia fluviale”) risulta che vengono prelevati per usi civili, industriali ed agricoli circa due miliardi e cinquecento milioni di metri cubi d’acqua all’anno equivalenti ad una media di circa 80 mc al secondo che, invece, consentirebbero ampiamente un flusso costante d’acqua in tutto il corso del fiume Il fenomeno è stato rilevato nel greto del fiume Piave che è inserito (Direttive della Comunità Europea citate: 79/409/CEE “Uccelli”, 92/42/CEE “Habitat”) nella “Rete Natura 2000” (ZPS3240023 Grave del Piave) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione Europea ed in particolare nella tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali. Tra gli obiettivi, esplicitati dall’allegato B del DGR del 27.06.2006 n° 2371 (Misure di conservazione per le zone di protezione speciale della Regione Veneto) vengono citati: Tutela degli ambienti umidi e corsi d’acqua…. Conservazione dell’habitat 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea” In particolare vengono elencate le seguenti specie di pesci, inserite nell’allegato II del 92-43-CEE Direttiva Habitat “Specie animali e vegetali d’interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione (dallo studio preliminare effettuato dalla Provincia di Treviso per la realizzazione dei Piani di Gestione delle zone ZPS del Piave) Nome Scientifico Nome Comune Stato della popolòazione Lampreda padana In Pericolo Critico Lampetra zanandreai La lampreda padana è inserita nella Lista Rossa (Lethenteron zanandreai) dell’IUCN nella categoria delle specie “in pericolo”. E’ riportata inoltre nella Direttiva 92/43/ CEE in allegato II tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” Cheppia NT Quasi Minacciata Alosa fallax L’alosa è inserita nella Lista Rossa delle specie indigene in Italia nella categoria “vulnerabile”; è riportata inoltre nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” Trota marmorata VU (Vulnerabile) Salmo (trutta) marmoratus La trota marmorata è inserita tra le specie (Salmo marmoratus) indigene in Italia da considerare, secondo l’IUCN, in pericolo di estinzione; è riportata inoltre nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” Lasca EN In pericolo Chondrostoma genei Nella Lista Rossa delle specie indigene in Italia la lasca viene considerata “vulnerabile”; Barbo comune NT Quasi Minacciata Barbus plebejus Il Barbo comune è riportato nella Direttiva 92/43/ CEE in allegato II tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione” Scazzone NT Quasi Minacciata Cottus gobio Nella Lista Rossa dei pesci d’acqua dolce indigeni in Italia, lo scazzone viene considerato “vulnerabile”. Per le specie ittiche sopra elencate nell’allegato “B” del DGR del 27.06.2006 n° 2371 vengono previste misure (continua a pag. 14) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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gestionali: (MG05_001 Regolamentazione delle attività di gestione delle acque interne) Verifica della conformità delle opere di captazione e regolazione delle acque che possono provocare modifiche del regime delle portate, abbassamento eccessivo e/o repentino della falda e prosciugamento degli specchi d’acqua con l’art. 39 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque di cui all’allegato A della D.G.R. 4453/04 (MG05_006 Conservazione dell’habitat 3220 “Fiumi alpini con vegetazione riparia erbacea”. Regolamentazione delle attività che interessano l’habitat) Divieto di riduzione delle portate per captazioni idroelettrici, usi ittiogenici, o altro nella fascia di pertinenza idraulica del corso d’acqua interessata dagli habitat, per consentire la naturale dinamica di evoluzione Da quanto sopra esposto emerge un’inosservanza della direttiva Acque 2000/60 e delle normative applicative ad essa collegate che mira entro il 2015 a portare i corsi d’acqua ad uno stato ecologico “Buono”, ovvero: “i valori degli elementi di qualità biologica (Fiotoplacton, macrofite, macroinvertebrati e fauna ittica) del tipo di corpo idrico superficiale che presentano livelli bassi distorsione dovuti all’attività umana …” In particolare la CE 2000/60 WFD all’articolo 1(Scopo), comma a, recita: “Impedisca un ulteriore deterioramento, protegga e migliori lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico”; ed ancora all’articolo 4 (Obiettivi ambientali) comma a, punto ii): “Gli Stati membri proteggono, migliorano e ripristinano tutti i corpi idrici superficiali, salva l’applicazione del punto iii) per i corpi idrici artificiali e quelli fortemente modificati, al fine di raggiungere un buono stato delle acque superficiali in base alle disposizioni di cui all’allegato V entro 15 anni dall’entrata in vigore della presente direttiva, salve le proroghe stabilite a norma del paragrafo 4 e l’applicazione dei paragrafi 5, 6 e 7, e salvo il paragrafo 8”;

SPORGE

formale DENUNCIA-QUERELA CONTRO IGNOTI affinché la S.V.Ill.ma voglia punire i responsabili del reato p. e p. dall’art. 137 del D.Lgs.vo n. 152/2006 o di quelli che Ella ravviserà nei fatti sopra esposti. Il fatto si è verificato, come detto nel luogo sopra indicato e, pertanto, in provincia di Treviso e nell’ambito della competenza di Codesta Ecc.ma intestata Procura della Repubblica. Il sottoscritto, nel chiedere espressamente la punizione di coloro che verranno individuati come colpevoli dei reati sopra descritti o di quelli che verranno rientuti dalla S.V.Ill.ma, chiede di essere comunque informato ai sensi dell’art. 408, comma 2, c.p.p., dell’eventuale richiesta di archiviazione, nonché a norma dell’art. 406, comma 3, c.p.p. dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini. Chiede, inoltre, di essere informato per il caso in cui il presente procedimento venga definito mediante emissione del decreto penale di condanna. Si chiede gentilmente di essere informati sull’evoluzione delle indagini. Con grata osservanza, Marghera, lì 07 luglio 2015 Calore Fabio, residente in via Alleghe,2 a Marghera Prov, Venezia

Tesseramento Sociale 2016 (((( AVVISO AI SOCI )))) ... E’ tempo di rinnovare la tessera Rivolgiti a Alessio o Nicola ... (continua a pag. 15) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Piave 1 Luglio 2015 a monte del pone Maserada - Cimadolmo

Piave 1 luglio 2015 Ponte Maserada - Cimadolmo

(continua a pag. 16) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Piave 19 maggio 2015 presso Salettuol ponte Che unisce Maserada a Cimadolmo Vista dal monumento ai caduti inglesi.

Piave 19 maggio 2015 presso Salettuol Pesce morto, in basso Trota marmorata (salmo trutta marmoratus) Specie da considerare in pericolo di estinzione, secondo l’IUCN; è riportata inoltre nell’allegato II della Direttiva 92/43/ CEE tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione”

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Piave 19 maggio 2015 presso Salettuol Pesce morto, riconoscibile a sinistra lasca (Chondrostoma genei ) Nella Lista Rossa delle specie indigene in Italia la lasca viene considerata “vulnerabile�;

Piave 19 maggio 2015 presso Salettuol

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VITA DEL CLUB

Ø Il Mosca Club Treviso si stringe attorno a Fabrizio Stefanini, presidente UNPEM per la perdita della moglie Elisabeth Ø Marco, Umberto, con il figlio Pietro e Enos hanno partecipato alle attività di recupero avvenuto il 24 dicembre a seguito della chiusura del canale della Vittoria. Ø Grande partecipazione alla cena finale del Mosca Club Trreviso tenutasi venerdì 4 dicembre nella sede del club La Gemma, attesissima la lotteria e la consegna degli ambiti premi: per la Moschettata Paolo Furlan, menzione speciale al socio: Nicola Sacchetto, pinocchietto a Marco Casellato, taprio a Stefano Ubbi Duprè e maialino a Gianfranco Pulce Pulzato.

Ø Ottimo successo di partecipazione del corso di Lancio e Costruzione, un particolare ringraziamento all’organizzatore Marco e a tutti gli istruttori e ai partecipanti: Diego, Alvise, Andrea, Alessandro, Francesco, Valerio e Paolo

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COSTRUIAMO COSTRUIAMO INSIEME INSIEME

Riportiamo alcuni dressing dell’ultima edizione del Villa Guidini (Zero Branco, 22 febbraio 2015) Primo classificato Adriano Mineo club di appartenenza Mosc’ins Mosc’ion Heptagenia Sulphurea Subimago Maschio Amo: n° 14 dritto da secca. Filo di montaggio giallo. Code: policod gialle Addome: quill tacchino giallo. Testa: gialla. Ali_ Cul de Canard giallo. Hackles: Cul de Canard Giallo. Heptagenia Sulphurea ninfa Amo: 12 Filo montaggio: marrone Code: fagiano Torace: lepre Addome: lepre Testa: filo di montaggio Zampe: lepre Sacca alare Fagiano

Secondo classificato Andrea Conte club di appartenenza Mosca Club Treviso Heptagenia Sulphurea Subimago Maschio Amo: #16 3xl Curved shank Filo di montaggio: giallo pallido Code: coq de leon blu dun medio Torace: cdc giallo Addome: Span Flex giallo pallido Testa: filo di montaggio Ali “Celeschi” #14 Hackle: cdc giallo + ali di fischione Varie: rigaggio rame

Terzo classificato Tommasi Eros club di appartenenza Fly Monza Heptagenia Sulphurea Subimago Maschio Amo: #Grub 18 Filo di montaggio: gost Code: sintetiche con pellicola Torace: filo nero Addome: dubbing Testa: filo di montaggio Ali CDC

Heptagenia Sulphurea ninfa Amo: #10 Filo di montaggio: verde acido Code: microfibrette screziate. Torace: piombo - seta floss verde acido Addome: seta floss verde acido skinny skin screziato Testa: filo di montaggio e skinny skin nero giallo Zampe: pernice gialla Sacca alare: skinny skin nero

Heptagenia Sulphurea ninfa Amo: #12 piegato Filo di montaggio: marrone 8 Code: sintetiche. Torace: biot struzzo tinsellato Addome: giavi - ricoperto dubbing lepre Testa: Tungsteno (giavi) Zampe: pernice Sacca alare: Latex Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Programma attività e serate Gennaio 2016 Venerdì 01

Chiuso per ferie.

Venerdì 08

Serata video: Pescavventura Missouri River (a cura di A. Berti)

Venerdì 15

Serata discussione: Andamento del Club, concessioni trevigiane (Ponte della Priula e Marca Trevigiana) (a cura di Fabio Calore)

Venerdì 22

Serata con Ospite: Francesco Palù (a cura di Enos Bortolozzo)

Venerdì 29

Serata costruzione: Classic Salmon Flies (a cura di Stefano Ubbi Dupré)

Febbraio 2016 Venerdì 05

Serata video: Pescavventura: Slough Creek (a cura di A. Berti)

Venerdì 12

Serata con ospite: the Flies ( a cura di Paolo Furlan)

Venerdì 19

Serata discussione: preparazione alla fiera di Vicenza Pescare Show (a cura di Fabio Calore)

Sabato 20

Evento: Il Mosca Club Treviso partecipa con un proprio stand al Pesca Show di Vicenza

Domenica 21 Evento: Il Mosca Club Treviso partecipa con un proprio stand al Pesca Show di Vicenza Venerdì 26

Assemblea annuale del Mosca Club Treviso ore 21:00 in prima convocazione ore 21:30 in seconda convocazione

Marzo 2016 Venerdì 04

Serata costruzione le mosche per l’apertura (a cura di Giorgio Madalozzo)

Domenica 05 Evento: Apertura a Ponte della Priula Prenotare la partecipazione a Antonio Venerdì 11

Serata con ospite: Gasparella ( a cura di Paolo Furlan)

Venerdì 18

Serata video: Pescavventura: Big Horn River (a cura di A. Berti)

Venerdì 26

Venerdì Santo: Serata informale.

La serata con l’ospite è preceduta dalla cena che si terrà al club. Chi volesse partecipare è pregato di dare l’adesione contattando il curatore della serata con un congruo anticipo. Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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