Notiziario del Mosca Club Treviso 4° Trimestre 2016

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Notiziario del MOSCA CLUB TREVISO

Anno di fondazione 1971

4° TRIMESTRE 2016

ANNO 42 N° 156

Mosca Club Treviso c/o Circolo Sportivo “La Gemma”, via Marie, 1 - 31030 Dosson (TV) tel. 0422490294 Direttore responsabile: Rizzo Sebastiano Registrazione al Tribunale di Treviso n° 55 del 01/03/2007 Presidente: Fabio Calore, via Alleghe, 2 - 30175 Marghera (VE) tel. 335 6245002 H.U. Segretario: Nicola Sacchetto 3403608828 Sito internet: www.moscaclubtreviso.it

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IL PUNTO (a cura del Presidente)

Ben arrivato 2017

Sogno un 2017 più sereno, con meno problemi e pensieri , in cui andrò un po’ più spesso a pesca e magari con i miei amici . Sogno qualche bella cattura e uscite ricche di bollate. Sogno che il XIX trofeo Villa Guidini sarà baciato dal sole e che il club come sempre sarà all’altezza del l’importante manifestazione , tutti insieme per cercare di fare sempre meglio. Sogno che all’apertura della stagione a Ponte della Priula saremo in tanti e sogno una bella grigliata. Sogno.......

… tanti semplici sogni per augurare a tutti voi e a vostri cari un meraviglioso 2017 Fabio Calore

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Nasce Casting for Recovery Italia.

La pesca a mosca come terapia per il corpo e per la mente: nasce Casting for Recovery Italia

APR Alleanza Pescatori Ricreativi e Fishing Ladies, con la collaborazione del Club Italiano Pescatori a Mosca e Il Volto della Speranza Onlus, portano a Carrara il progetto statunitense Casting for Recovery a supporto delle donne operate di cancro al seno. Nonostante i progressi ottenuti in termini di conoscenze mediche e prevenzione, il cancro al seno è ancora oggi la prima cause di morte per patologia oncologica nelle donne europee. Secondo la LILT, in Italia sono circa 37.000 i nuovi casi registrati ogni anno: la malattia colpisce una donna ogni dieci, rappresentando il 25% di tutti i tumori. La missione di Casting for Recovery è quella di migliorare la qualità della vita delle donne con cancro al seno attraverso un programma che unisce educazione sulla malattia e sostegno tra pari attraverso lo sport terapeutico della pesca a mosca. Nata 20 anni fa negli Stati Uniti, diffusa in Canada, Regno Unito, Irlanda, Nuova Zelanda e Australia, Casting for Recovery è una ONG che supporta gratuitamente le donne nel loro percorso riabilitativo attraverso attività all’aria aperta e insegnando la tecnica della pesca a mosca. L’intento del programma è di aiutare le donne a superare il trauma della diagnosi e la sofferenza del trattamento chirurgico della malattia, per andare avanti in un momento di grande dolore e difficoltà sia fisica che emotiva. In Italia il progetto, patrocinato da Carrara Fiere, è stato presentato nel gennaio scorso nell’ambito di una manifestazione fieristica dedicata alla pesca; l’idea di realizzarlo anche in Italia è stata accolta con entusiasmo dalle Dott.sse Francesca Federici, Oncologa e Roberta Crudeli, Responsabile Infermieristica del Dipartimento Oncologico dell’ospedale di Carrara, noto per essere all’avanguardia nell’apertura verso terapie di supporto, nella consapevolezza che un approccio psicologico positivo costituisce il 50% della cura. Anche il Club Italiano Pescatori a Mosca, nella persona di Massimo Maggiani, ha salutato con grande entusiasmo l’idea, offrendo ad APR e Fishing Ladies - capofila e prime promotrici per la diffusione del progetto in Italia - la massima disponibilità per la sua realizzazione, così come Il Volto della Speranza Onlus, libera associazione per la prevenzione e lotta contro i tumori e la stessa Carrara Fiere che da sempre inserisce nell’ambito delle proprie manifestazioni anche iniziative rivolte al sociale. Ma in pratica, come può la pesca a mosca avere un impatto positivo sulle donne in un momento così delicato e particolare della loro vita? L’iniziativa, destinata a pazienti in fase di recupero post operatorio, è articolata in due giorni e mezzo di ritiro totalmente gratuito per le partecipanti. Per facilitare la condivisione e la reciproca conoscenza si formano piccoli gruppi: nel primo evento, da realizzarsi a maggio 2017, il gruppo sarà formato da sei donne seguite con attenzione da istruttori di pesca a mosca e personale medico, in un alternarsi di momenti di istruzione alla tecnica di pesca e terapia psicologica di supporto. Il contesto in cui si svolge il ritiro, un luogo bello, all’aperto, in mezzo alla natura, possibilmente lontano dalla città, è parte imprescindibile della terapia: il movimento del braccio nel lancio della mosca aiuta il recupero post operatorio della muscolatura coinvolta nell’intervento chirurgico, mentre la possibilità di avere spazio e tempo per sé è un valore aggiunto inestimabile ai fini della ripresa fisica e mentale. I benefici derivano da più fattori: la condivisione, il supporto psicologico, l’attività dolce all’aria aperta, la possibilità di “staccare la spina” per tre giorni concentrando la propria attenzione su qualcosa di coinvolgente e diverso dalla malattia; quando la mente è occupata in una nuova sfida non c’è spazio per altri pensieri. Dai resoconti delle esperienze portate avanti nei vari Paesi in cui Casting for Recovery è attiva, emerge che alla fine del ritiro anche le donne inizialmente più diffidenti rispetto alle attività proposte hanno riscontrato un miglioramento nell’umore e una maggiore positività rispetto al proprio futuro, riuscendo almeno in parte a superare la paura che un evento così traumatico comporta. Ora che la sede americana ha dato il via libera alla nascita della “costola” italiana di Casting for Recovery, gli organizzatori – tutti volontari – sono fortemente impegnati nella ricerca di sponsor finanziatori che consentano al progetto di vedere la luce. Servono abbigliamento specifico, canne, esche, mulinelli, strutture ricettive adeguate, che siano pensioni o agriturismi purché nel verde e in prossimità di laghi o fiumi, oltre che vitto e alloggio per le (continua a pag. 3)

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pazienti e il personale che si occuperà di loro. Le migliori intenzioni non bastano a realizzare i sogni, ma volontà e perseveranza possono fare la differenza, ricordando anche che il cancro al seno riguarda le donne ma coinvolge tutti, i loro compagni, le famiglie, gli amici, i datori di lavoro, e purtroppo è così diffuso che ogni persona al mondo conosce, o ha avuto, una madre, figlia, compagna, amica o collega toccata dalla malattia. Chi volesse supportare la realizzazione di questo importante progetto potrà farlo collegandosi al sito www.casting forrecovery.it per una donazione ma anche offrendo la propria disponibilità relativamente alle necessità specifiche per la realizzazione del ritiro. --------------------------Casting for Recovery Italia è un progetto portato avanti da APR Alleanza Pescatori Ricreativi con la collaborazione di Fishing Ladies, CIPM Club Italiano Pescatori a Mosca, Il Volto della Speranza Onlus e il patrocinio di CarraraFiereSrl. Info: segreteria@pescaricreativa.org, referente Laura Pisano www.castingforrecovery.it

Intervista a Laura Pisano (segretaria di APR) e coordinatrice del progetto Casting For Recovery Italia Laura, da quanto e come hai conosciuto l’ong, Casting for Recovery? Ho conosciuto CfR attraverso il web alcuni anni or sono, le loro attività sono da molti anni promosse su diversi siti web di pesca a mosca americani. In quanto donna sono rimasta subito colpita dalla bellezza e dalla utilità di questi programmi, dedicati alle donne colpite da cancro al seno, che uniscono counseling (supporto psicologico) ad attività all’aperto dedicate alla pesca con la mosca. Ho cercato in più riprese di contattarli, il “miracolo” è avvenuto quando si sono materializzate in Italia le persone adatte che volessero con me andare avanti in questo progetto. Le cose stanno lì, sospese, in attesa che il contesto sia maturo per poterle realizzare. CfR è attivo negli Stati Uniti da 20 anni, in Inghilterra e Irlanda da 7, in Australia da quest’anno e, orgogliosi di dirlo, se tutto va bene partirà il primo ritiro CfR Italia in maggio 2017. (continua a pag. 4 ) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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E’ stato difficile ottenere il riconoscimento della sezione italiana di Casting for Recovery? Infondo mi pare che siamo la prima nazione non anglosassone (a parte il Canada anglo-francofono) che aderisce al progetto. Più che difficile è stato un processo lungo, complicato un po’ dal fatto di doverci relazionare con la casa madre americana solo in lingua inglese. Dopo il primo contatto avvenuto con CfR Uk & Ireland i cui rappresentanti hanno accettato di venire in Italia in occasione della fiera Mondo Pesca di Carrara di inizio 2016 per presentare il programma al pubblico e al personale medico ed infermieristico del reparto oncologico dell’ospedale di Carrara, siamo stati contattati dalla casa madre americana. Abbiamo dovuto inviare loro una descrizione di come avremmo avuto intenzione di organizzare il primo ritiro dettagliando anche le figure coinvolte, un protocollo di intenti sottoscritto dalle associazioni italiane promotrici che sono APR Alleanza Pescatori Ricreativi, Fishing Ladies, CIPM, Il Volto della Speranza Onlus con il patrocinio di Carrara Fiere, e il contratto firmato – da loro inviatoci – per l’autorizzazione all’utilizzo del marchio Casting for Recovery secondo i protocolli da loro individuati. Il tutto è durato circa 8 mesi perchè CfR è una Organizzazione molto grande e importante oggi negli Stati Uniti il cui processo decisionale richiede il coinvolgimento del loro Board – la direzione del loro ufficio nazionale. E la risposta del “mondo della pesca italiano” nei confronti dell’iniziativa come sta andando? Questo ancora non lo sappiamo. Il mondo della pesca italiano come lo definisci è particolarmente frammentato, alcuni hanno reagito mostrando immediatamente attenzione e interesse, ad altri sembra forse l’ennesima iniziativa estemporanea per fare una buona azione qualunque, un volontariato a caso, alcuni credo non se ne siano neppure accorti. La mia impressione è che in pochi si siano ancora davvero resi conto della forza positiva di un progetto come questo per la vita delle donne in un momento davvero difficile della loro esistenza e di conseguenza dell’ambiente che le circonda formato da mariti, genitori, figli, colleghi e datori di lavoro etc.. un mondo popolato da moltissimi uomini. Non dimentichiamo che nonostante i progressi ottenuti in termini di conoscenze mediche e prevenzione, il cancro al seno è ancora oggi la prima cause di morte per patologia oncologica nelle donne europee. Secondo la LILT, in Italia sono circa 37.000 i nuovi casi registrati ogni anno: la malattia colpisce una donna ogni dieci, rappresentando il 25% di tutti i tumori. E’ un problema sociale, non individuale e la società, di cui il mondo della pesca fa parte, non dovrebbe restare indifferente. Quali sono le azioni che possiamo fare per sostenere cfr Italia? Il primo step è raccogliere i fondi necessari per organizzare il primo ritiro previsto per maggio 2017 in provincia di Carrara. Le voci di spesa comprendono: le spese di vitto ed alloggio per le 6 partecipanti e per i volontari per la durata del ritiro – da venerdì pomeriggio a domenica – in una struttura ricettiva che viene individuata in base a determinate caratteristiche; le spese per il noleggio di un pulmino per il trasporto delle partecipanti dal luogo di incontro alla struttura ricettiva prescelta; attrezzature e abbigliamento per la pesca a mosca, quando non viene donato direttamente dai produttori. Quindi per rispondere alla domanda per il primo ritiro servono, al momento, soprattutto donazioni in denaro che si possono effettuare tramite bonifico bancario su IBAN IT17 C061 7524 5100 0001 4607 680 intestato a Il Volto della Speranza Onlus con causale “Progetto Casting for Recovery Italia”, 6 waders e relativi scarponcini (nuovi!!!), 6 bastoni da wading e 6 code DT o WF del 5. Alcune ditte di articoli da pesca si sono già impegnate formalmente per fornirci canne, mulinelli, guadini, abbigliamento specifico marchiato CfR (polo e cappellini) occhiali da sole/pesca per le partecipanti. L’IFTA ci ha promesso le mosche per il ritiro. Saremmo molto grati a tutti quei club che volessero organizzare eventi o riffe per raccogliere fondi da devolvere a CfR Italia, vi invitiamo a tenere d’occhio la nostra pagina FB perché proporremo periodicamente delle aste con prodotti interessanti per raccogliere i fondi. Quindi condividete l’iniziativa, parlatene anche fuori dallo specifico ambito della pesca perché un ritiro CfR non è SOLO un corso di pesca a mosca, ma è ANCHE un corso di pesca a mosca. Lo scopo principale è far vivere a queste signore un fine settimana in cui tutto è dedicato a loro, un fine settimana diverso dalle attività quotidiane di ospedalizzazione cui le costringe la malattia, per migliorare il loro umore, per fare in modo che il confronto tra loro fuori da una struttura medica le aiuti a ritrovare il sorriso e la speranza per il proprio futuro. Perché si sentano importanti. Non c’è regalo più grande che dedicare il proprio tempo, il proprio impegno, il proprio lavoro non retribuito per rendere migliore la vita di una persona in un momento delicato del suo percorso di vita. Grazie Laura, non vogliamo farti perdere altro tempo, ci sentiremo senz’altro in occasione di ogni iniziativa di CFR Italia. Buon lavoro. Grazie a voi per avermi dato l’opportunità di parlarne.

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TWEED 2016

Un venerdì sera al club Stefano, "Ubbi" per gli amici, mi disse che stavano organizzando sei giorni in Tweed e se mi aggregavo a lui e Andrea (il Conte ) per questa battuta che l’oro avevano organizzato e già cavalcato ben altre due volte con esiti soddisfacenti. Non essendo mai stato in quel magnifico fiume ho detto subito di si chiedendo a Ubbi di attendere conferma entro lunedì.

Sentito il mio nuovo datore di lavoro e la famiglia ho comunicato al fishing guide “Ubbi" la mia adesione all’uscita e come sempre accade al SI, sono scattati i preparativi, consultazioni e i confronti con chi c’è stato e con il weeb, centro utilissimo per vedere e confrontare gli artificiali che bisogna preparare. Come ormai da anni preparo la valigia all’ultimo e finisco verso le due e quaranta di notte, un riposino e via. Parto per il recupero di Stefano e appena in strada mi arriva uno SMMS, dove sei, chiamo e avviso che sono in arrivo. Nei dieci minuti che mancano per arrivare penso e capisco che l’adrenalina da SALAR ( salmonite ) sale e non solo dentro di me ma pure sale ai compagni di viaggio. Sbrighiamo l’iter d’imbarco e finalmente partiamo da Venezia con destinazione Edimburgo, le due ore e mezza di volo trascorrono serene tra racconti e scambi di foto di mosche e altro, come sempre succede tra noi pescatori. Arrivati a Edimburgo, ritiriamo la macchina e ci dirigiamo verso Peebles, bellissima cittadina nel sud della Scozia dove Andrea ha prenotato il nostro covo. Alla prima rotonda “ panico “ la guida a destra e il non conoscere la direzione ci fa prendere delle strombazzate e altro da scozzesi irritati per la nostra entrata senza dare precedenza in rotonda. Stefano con la flemma che lo distingue e senza indugio si imbuca manda a fan. e via. Prendiamo la tangenziale e tra risate e scambi di opinioni sui “ Nigel Mansell “ scozzesi che sfrecciano a manetta sulle loro stradine si arriva a destinazione.

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Prima tappa nell’accogliente Peebles, Sainsbury’s spesa e via verso il covo. Ritiriamo le chiavi e salita una ripida scala ci troviamo in comodo e ben disposto appartamento, Il Conte si accomoda nella matrimoniale con bagno privato, per niente non è Conte, io e Stefano in camera doppia con bagno attiguo. Stanchi del viaggio decidiamo di non mettersi ai fornelli ma di uscire a far due passi, bersi una birra e mangiare qualcosa al Pub. Tutto discreto senza lode e senza infamia quattro risate e via a dormire.

Sveglia alle sei e trenta, colazione, vestizione e si parte, appuntamento alla Tweedswood beet con il ghillei Kenny che attende con ansia Ubbi e il Conte, rei di aver pescato e non avergli dato la mancia. Al nostro arrivo Kenny ci ha accolto con aria ironica non sapendo che a saldo dello sgarbo involontario gli avevano preso due bocce di buon prosecco e fatta da Ubbi una full dressed riposta in una scatola apposita per essere esposta. Alla consegna dei cadeaux Kenny ha cambiato faccia e si è attaccato a Ubbi come un cagnolino, pensate che a fine giornata sul tratto più bello ci ha fatto pescare tutti e tre con solo due canne pagate. La beets è stupenda immersa in un contorno da cartolina, ci poniamo in pesca e ci diamo dentro fino a sera ma nulla. Rientriamo, spesa per il pranzo del giorno dopo e ci infiliamo in appartamento consolandoci con una super spaghettata al ragù, anzi era ragù con degli spaghetti, quattro chiacchere due bagigi affogati con una buona birra e a nanna. Di buon’ora facciamo colazione e ci prepariamo per l’uscita alla Ashiestiel beet, pronti via e testa bassa, un lancio dietro l’altro, una mosca ogni dieci lanci e un continuo su e giù per questo magnifico Fiume con i Salar che ti “ jump in front “ saltano fuori dall’acqua di continuo per farti vedere che loro ci sono ma non si riesce a prenderne uno, seppur si ha attinto a tutto l’arsenale. (continua a pag. 7)

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Pranzo frugale e poi via fino a sera ma nulla, i Salar continuano a farsi vedere saltano di continuo ma non attaccano, sono apatici per via dei bassissimi livelli d’acqua che per la stagione sono anomali, anzi a dire delle guide non avevano ricordi ti tale scarsità d’acqua. Da navigati pescatori non ci abbattiamo e ci ritiriamo consolandoci con un giro di birra e un succulento filetto di maiale accompagnato da funghi champignon e a finire un ottimo gelato.

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Ennesima sveglia mattutina per dirigersi verso Horsbrugh dove passeremo i restanti giorni a provare l’emozione di agganciare un Salar, anche se sapevamo che le condizioni erano pessime per la pesca dovute alla scarsità d’acqua del fiume non molliamo e con lo spirito che distingue il vero fisherman ci accingiamo con l’entusiasmo del primo giorno ad affrontare questi ultimi giorni. Giunta la sera registriamo l’ennesimo cappotto ma abbiamo assistito a una cattura difronte a noi nell’altra beet di un bel Salar, per chi pratica questa pesca l’emozione di una cattura, anche se fatta da altri è una sferzata e un stimolante dello spirito e della passione, così ci ricarichiamo e avanti. Rientrati a casa Ubbi mi sostituisce ai fornelli e sfodera una pasta piselli e gamberi magistrale da vero sous chef che innaffiamo con copiosa birra. Al risveglio ci accorgiamo che il tempo è cambiato e sembrerebbe che finalmente svolti in pioggia. Partiamo e ci poniamo in pesca battendo come da manuale tutte le pool ma nulla. Decidiamo di pranzare e poi ci spostiamo sulle pool sotto, ci fermiamo su una pool dove i Salar saltavano di continuo un posto magnifico, a turno la battiamo ma nulla, Stefano e Andrea decidono di andare su quelle più sotto io mi fermo incredulo che uno dei tanti Salar che si facevano vedere non attaccassero una delle molteplici mosche che fatto passare davanti a loro. Dopo una buona mezzora scendo pure io e ritrovo Stefano e Andrea che battono la pool ma niente, mi metto in coda e comincio a scendere, Stefano mi fa presente che in quel posto gli anni precedenti avevano sempre catturato e passo dopo passo e lancio dopo lancio scendevamo aspettando di sentire la coda tendersi. Stefano era una ventina di metri davanti a me e al passaggio, dove mi aveva indicato, un secco strattone, eccolo esclamo e Stefano si gira e nota la canna curva si appresta a fornirmi aiuto per il tailing e finalmente, un maschio sulle 6lbs Carichi e stimolati dalla cattura ci rimettiamo in azione a quasi buio, Stefano o durante uno degli ultimi lanci ha avuto un poderoso take che l’ha fatto gridare di gioia credendo fosse un bel pesce, invece era un Salmoncino che non arrivava alle 2Lbs, comunque soddisfatto perché caduto vittima di una sua Jock Scott full dressed, eccitati e rigenerati dalle catture ci ritiriamo che è buio pesto. (continua a pag. 9) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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A casa, Stefano si ripete in cucina con la SBRISOLONA pasta al pomodoro e aglio che si dimostra all’altezza dello chef spaghetti che pone lo scettro e passa a Ubbi gli onori della cucina, spazzolando una quantità industriale di pasta, davvero ottima. Al risveglio ci accingiamo all’ultimo giorno e carichi per le catture ci riportiamo in pool, ricominciando da sopra. Pranziamo prima del solito e ci avviamo verso la pool dove abbiamo catturato, ma nulla, anzi solo Andrea a catturato ma non Salar bensì due Temoli. La battiamo all’inverosimile da veri amanti di questa dura pesca ma nulla, sodisfatti e appagati per i bei giorni trascorsi in questi meravigliosi scenari in compagnia di altri amanti di questa durissima pesca, chiudiamo le canne e cominciamo a porsi con la mente verso il prossimo viaggio incamminandoci a buio pesto verso la macchina rincorriamo le emozioni conversando sulle bellissime giornate passate in compagnia avvolti da magnifici scenari. Mauro "Nitro" Visentin

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LA NEOZELANDESE … la canna di un grande amico!

Strani sono i fatti della vita, lo diceva addirittura Geppetto a Pinocchio affamato. Delle tante che ho una è speciale fra le flyrod, una che viene appunto da lontano. Era di Gianni che era andato in quell’isola dove la famiglia del marito della figlia viveva. Gli era stata regalata casualmente da un conoscente che aveva fatto un trasloco in casa di un avvocato ( i Pop ce stanno in tutto er mondo...) che poi se l’era dimenticata in giro. Dato che Gianni era lì gliela avevano data e lui se l’era portata a casa. St. Croix LEGEND (mica robbetta...!!) 8,5 ft. per 6 , due pezzi leggera e cattiva con bel manico a tulipano. Gianni poi l’aveva barattata da Piacio per una 9 per 5 sempre LEGEND e questa era in vendita per 100 euri . Lino mi ha detto sotto le sopracciglia abbondanti “ e’ bella , speciale..” ed io zac...me l’ero imbarcata . Ieri ero a Ponte della Priula per vedere come andava finire e lo “schioppo “ era proprio lei. Buca al ponte e l’acqua ruggiva , livelli alti . Traguardando vedevo grossi squali in caccia nei rigiri ella corrente GRHE sul 12 e dopo pochi lanci ecco la tirata con slamo istantaneo , troppi rigiri ...m’aveva fregato il rospo! Ancora in caccia ed allora provo con la Peute , questi sono in frega e più di tanto...niente , allora mi arrabbio e caccio una Resia Special parachute sul finale del 18 , anche se corto e rigido.

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Gobbata e scatta il braccio, è grosso e seguito da altri 3 mi fa un po’ penare , sarà quasi un 50 cm , nero e furioso con la mosca ben piantata nella bocca . Libero e mi scodazza l’acqua in faccia mentre parte tutta birra. Più in giù vedo delle sagome sotto riva in parte calma, monto la Peute e alla terza strappata altra botta cattiva , un’altro cavedano meno grosso stupito della fregatura e selvatico nella difesa. Guardo l’ora , in giù c’è la piana e parto al galoppo traguardando le correntine per cercare il segno di qualcuno. Sono già le 19.30, acqua alta in piana con ondine e velocità che non mi piace. PETTINO da sopra a sotto con ninfe P.T. e gold bead in lepre , qualche schiocco non rintracciabile ...il tempo passa , nada de nada. Al TUTTOPERTUTTO decido di correre in buca dove ero prima sotto un cielo quasi serale dove un sole rosso (bandiera jap!) sta calando rapidamente. Sono inseguito da zanzare cannibali e cattive , ho già voltato il cappello e la lampada è al suo posto. Oramai è quasi buio e lancio nelle correnti come all’inizio senza esito. Ore 21,10, e sono di coccia dura, sento una gran tanghera , il pesce saetta rabbioso , aggalla e si rovescia in superficie spruzzando con la coda, è veloce ...non uno squalo , non lo vedo ancora ed accendo la fotoelettrica. La LEGEND è piegata e vibra e finalmente lo vedo....MARMORATA c..!! Ho già estratto il guadino ( a proposito di quello che scrivo sempre...) e la insacco nell’ultima sfuriata sottoriva. La misuro mentre mi guarda atterrita dalla luce , 1...2 spanne più qualcosa , sopra i 50 con una livrea da urlo quasi rosa e la testa lunga con denti taglienti. Se è ibrida o no , non le faccio il genoma, ma è lunga perfetta, con le pettorali come i flap di un P.51 Mustang! Ha la pupa di Gary piantata alla mandibola superiore , non se ne andava di sicuro!La guardo e rovescio la rete , sparisce saettando verso il centro buca. Non ci sono testimoni, non ho tirato fuori lo smartphone, non ci saranno santini da esibire, solo la mia parola. Sollevo le braccia e penso a tanti amici che purtroppo non ci sono più, soprattutto a Gianni che da lassù mi ha “miracolato “ con questo pesce. Si “c’era una volta” una canna spersa e lontana, il braccio è stato il mio ma sarà sempre la canna del mio amico Gianni... Marco Cason

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“Mosche sui Marroni”

“Che odore di castagne al fuoco.

Se tu ne hai voglia, te ne prendo un po’.”

Così cantavano i “Cugini di campagna” con il loro successo, “Meravigliosamente”, nel lontano 1979 e questa musichetta mi risuonava in testa durante l’ultima “Moschettata”. Colpa di Lino Simionato che, coadiuvato dal presidente Fabio Calore, con la sua geniale invenzione ha adattato un cestello di lavatrice, rigorosamente con carica dall’alto, a “macchina sforna caldarroste”. Una fragranza di “Marroni” cotti che ha invaso il club e allietato i costruttori impegnati ai morsetti, dando vita ad un’accesa discussione sulla differenza tra castagne e Marroni, alla fine della quale si chiarisce che sono due cose ben distinte, come già sancito da un Regio Decreto del 1939 e che dichiara castagne i frutti dell’albero selvatico mentre i Marroni i frutti di quelle piante coltivate, inoltre i Marroni hanno una pellicina (episperma) che non penetra nell’interno della polpa e che si stacca facilmente, mentre le castagne hanno una pellicina interna che penetra in profondità nell’interno del frutto fino, qualche volta, a dividerla (frutti settati). Quest’anno anche la corruzione è in crisi! La veste di giudice unico non serve a nulla più. Finalmente si partecipa alla Moschettata nello spirito più goliardico che ci sia. Ogni anno mi sorprendo nell’ammirare la cura, a volte maniacale, di tutta l’oggettistica e del materiale di costruzione, come i rocchetti di filo impilati singolarmente nei loro supporti di legno pronti all’uso sfoggiati con sapiente maestria da Michele Golfetto che danno vita ad uno spinner che sembra agitare le ali sul morsetto di costruzione. Michele, però, sa bene il valore delle cose. Infatti le sue mosche sono gelosamente custodite nel bauletto trasparente di Hello Kitty della piccola figlia. Aurelio Sandonà è uno scrigno di gioielli ben custoditi e svelati al mondo con parsimonia e incanto. Il suo “terrestrial da temolo”, imitazione, su amo del 14, di un piccolo coleottero che vive in estate ai bordi dei fiumi austriaci e sloveni, ma che si può trovare anche ai bordi delle risorgive friulane, svela racconti di giornate memorabili in compagnia di amici veri come il “Ginger”. C’è chi ha fatto i compiti a casa (Mauro Visentin) e arriva con un tris di peute dedicate alla memoria del più grande tra i costruttori del club: Lino Fattoretto. La presenza di Lino è palpabile. Anche Franco Meo gli dedica la “Factoret” con corpo in fagiano magenta, coda in anitra mandarina e ali in cul de canard rosa. Ancora la peute protagonista tra le mani di un altro costruttore e ottimo lanciatore, Marco Casellato con la sua “emergente nata morta”… Lugubre ma, a suo dire, efficace… forse per le hackle con piume dal petto di quaglia. Utilizzare foam per un’emergente di Mayflay o una corda di chitarra per fare una mosca sono peculiarità di Paolo (continua a pag. 14)

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Furlan, che pur di sopperire al calo della vista, ha pensato bene di usare il “mi cantino” per creare un’asola sulla mosca al posto del’occhiello e aumentare notevolmente così le possibilità di infilare il finale al primo colpo. Stile sobrio e classico per Franco Pistolato nella costruzione di una baetis rhodani e sorpresa per l’uso di opossum nero per corpo e, parte di ali, di una formichina (con sopra ali in cul de canard bianco). Marco Cason è disposto ad usare un singolo biot di una penna di tacchino “rosso lacca” tinta a mano direttamente da quel personaggio mitico che risponde al nome di Renato Cellere. Andare in giro con una pelliccia oggi, dopo innumerevoli battaglie animaliste, è anacronistico ma questo non impedisce a Lallo, alias Alberto Fagherazzi, di sfoggiare un’intera pelliccia di lepre (che in vita doveva essere ben pasciuta) per le sue creazioni di ninfe di ecdionuride. Una Klinkhammer con anellatura “dimenticata” si schiude tra le mani di Alessio Berti… “tanto le trote non lo sanno che ci vuole” è lo spirito giusto per affrontare una serata particolare come questa così come Enos Bortolozzo che ammirando la sua creatura afferma disincantato:”Mai fatta una mosca più brutta di questa!” La serata ha avuto un piacevole intermezzo con la presenza del Dott. Roberto Loro che ha illustrato il suo lodevole progetto di istituire un “museo della pesca” a Sant’Elena, frazione di Silea, che sorge sulle sponde del nostro amato fiume Sile, chiedendo la collaborazione ai membri del club per reperire materiale inerente la pesca, e specificatamente la pesca a mosca, quanto più antico possibile da esporre in apposite bacheche. I lettori più attenti noteranno che i nomi che si susseguono sono, bene o male, sempre gli stessi. La mia speranza è che la prossima volta ce ne siano di più e di nuovi con idee nuove e meravigliose da condividere con gli amici tra risate, buon vino e castagne ben cotte piuttosto di starsene a casa e farsi due “Marroni”. Quasi dimenticavo … il premio per la Moschettata 2016 va a Michele Golfetto per il coraggio dimostrato nel portare in giro il bauletto di Hello Kitty della figlia. Gennaro SILVESTRO (continua a pag. 15) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Ma cos’è la pesca? Lettera aperta agli amici del mio papà Sono sempre stata in mezzo a questo mondo, senza nemmeno rendermene conto. Mio papà, da sempre, mi ha messo dentro, ma solo ora mi rendo conto di quanto spettacolare possa essere questo Suo Mondo. Non mi piace pescare, poveri quei pesciolini…., ma la cosa che mi affascina è ascoltare Lui che mi racconta delle sue avventure… che ha vissuto con tutti Voi. Potrei restare ore ad ascoltarlo parlare della sua passione. Devo ammettere che solo quest’anno, forse perché sono cresciuta o forse per altri mille motivi, ho capito che la sua non è una malattia, come credevo da piccolina, ma è come se fosse la sua vita, anzi lo è, naturalmente dopo di me! Lui seduto sulla sua poltrona con il telefono in mano che guarda Facebook e dice ‘Quanto vorrei tornare in Canada, magari con te, visto che parli l’inglese molto bene!’ dopo aver sentito questa frase per più di mille volte, so già che Lui inizierà, a breve, a parlare, parlare di tutto ciò che gli è capitato pescando, delle sensazioni, delle emozioni. Mi rimangono impresse diverse frasi, parole, mentre Lui racconta, per esempio del commento scritto da un suo amico sul forum di Pipam, di quando egli fu deluso dalla cattiva gestione del fiume che visitarono in Bosnia Erzegovina. - Un semplice fattomi disse- di come l’uomo riesce a distruggere il pianeta. Odio le persone che distruggono in questi modi una parte speciale ed unica del nostro mondo.- Si papà, sono pienamente d’accordo con te, l’essere umano riesce a distruggere tutto ciò che lo fa stare bene. Molte volte mi mostra dei video su determinati fiumi: il paesaggio straordinario che ogni ruscello d’acqua offre; il modo in cui Ti possa sentire libero da tutto, in un semplice luogo, mi fa venire i brividi. Per Lui, come credo anche per molti di Voi, è uno stacco dalla realtà, è come stare in una bolla d’aria lontana da tutti e da tutti i pensieri negativi, per stare esclusivamente con la canna e la Vostra Mosca con l’ambizione di pescare quella Trota tanto temuta. Per lui, la pesca porta una marea di soddisfazioni, l’essere riuscito a catturare un pesce selvatico con la sua mosca, il visitare una parte del mondo di cui non era a conoscenza, ma anche semplicemente stare fuori con gli amici per ridere, scherzare facendovi quelle battutine, di pessimo gusto…., che vi fanno ridere a crepapelle. La pesca porta ovviamente, come ogni cosa, delle insoddisfazioni, ma vengono subito colmate con qualcosa d’estremamente felice, una bollata… e lo vedi subito con il sorriso, il dialogare di tutto ciò lo fa stare bene…, fa stare bene pure me. Non avrei mai pensato, di riuscire a capire cosa prova Lui pescando, ma ci sono riuscita. In un certo senso, credo che Lui l’abbia capito, perché vuole coinvolgermi in tutti i modi possibili, anche se Io mi ritiro velocemente. Aver intuito cosa prova Lui, è come condividere qualcosa di cui entrambi sappiamo la conoscenza, ma uno solo la sa veramente, Pescare è il suo TUTTO e di questo non ne verrà mai privato. Grazie Papà. Eleonora Scudellaro

Tesseramento Sociale 2017 (((( AVVISO AI SOCI )))) ... E’ tempo di rinnovare la tessera Rivolgiti a Alessio o Nicola ...

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XIXa EDIZIONE TROFEO VILLA GUIDINI RADUNO NAZIONALE DI COSTRUZIONE MOSCHE ARTIFICIALI E LANCIO TECNICO

ZERO BRANCO (TREVISO) DOMENICA 12 FEBBRAIO 2017

ORGANIZZATO DA CON IL PATROCINIO DELLA

MOSCA CLUB TREVISO

INGRESSO LIBERO

Trofeo di costruzione mosche artificiali MEMORIAL MORENO BISON REGOLAMENTO A) La manifestazione è aperta a tutti i costruttori di mosche artificiali non professionisti, siano o meno appartenenti ad un Club. I Club che intendono concorrere alla Targa Trofeo potranno utilizzare il punteggio complessivo dei propri primi due classificati. B) La gara verterà sulla costruzione di due artificiali, sorteggiati ad inizio prova tra le seguenti imitazioni: 1° BAETIS RHOIDANI subimago femmina e ninfa 2° CHLOROPERLA TRIPUNCTATA insetto adulto e ninfa

Rif.: “Insetti del Piave” del Mosca Club Treviso

“Gli Insetti di Fly Line” di Roberto Messori

C) Si potrà usare qualsiasi materiale, naturale o sintetico. Non è consentito l'uso di materiale assemblato precedentemente alla manifestazione, pena l'esclusione. D) I modelli presentati saranno valutati con voti in centesimi, secondo questi criteri: 1) validità ai fini di pesca - punti da 1 a 60 2) rassomiglianza imitativa - punti da 1 a 20 3) difficoltà di esecuzione e innovazione tecnica - punti da 1 a 20 E) Il tempo a disposizione dei concorrenti per le costruzioni é di un'ora e trenta minuti. F) La giuria sarà composta da GIORGIO CAVATORTI, ROBERTO MESSORI, ANTONIO POZZOLINI Il suo responso è insindacabile e inappellabile. G) Per qualsiasi necessità i concorrenti si rivolgeranno ai Commissari di Sala. H) Chi intende avvalersi dell’uso della propria lampada da tavolo deve munirsi di prolunga con spine doppie di tipo convenzionale. I)

Gli artificiali costruiti rimarranno patrimonio dei Mosca Club organizzatori.

L) La quota d'iscrizione è fissata in Euro 35,00 (trentacinque), comprensiva dell'iscrizione alla competizione di lancio tecnico. Il numero dei partecipanti, per ragioni organizzative, non potrà superare le 30 (trenta) unità.

(continua a pag. 17) Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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Trofeo di lancio tecnico MEMORIAL BIANCO FAGGIAN REGOLAMENTO Attrezzatura utilizzabile: Possono essere impiegate per la competizione attrezzature proprie o messe a disposizione dagli sponsor, purché conformi alle caratteristiche specifiche sotto elencate; ad ogni singola prova può essere sostituita l'attrezzatura. • Canna: lunghezza massima mt 3,0. • Coda: sono ammesse solo code galleggianti DT e WF di lunghezza commerciale (non tagliate) AFTM 6 (diametro massimo) mm 1,30. • Finale: lunghezza minima mt 1,80 con diametro di punta massimo di mm 0,35. • Artificiali: verranno messi a disposizione dalla organizzazione. Modalità di esecuzione prove: A) Prova di distanza. Punteggio: solo il lancio più lungo che verrà misurato (metri, centimetri) sarà moltiplicato per il coefficiente 1,75. B) Prova di precisione. Punteggio: ad ogni bersaglio centrato seguirà un punteggio, che sarà di 5 (cinque) punti al primo di 3 (tre) al secondo, 2 (due) al terzo, il punteggio massimo ottenibile sarà di 50 (cinquanta) punti. C) Prova di percorso pesca. Punteggio: ad ogni bersaglio centrato seguirà un punteggio, che sarà di 5 (cinque) punti al primo di 3 (tre) al secondo, 2 (due) al terzo, il punteggio massimo ottenibile sarà di 50 (cinquanta) punti. D) Le prove di distanza e di precisione verranno eseguite da una pedana alta mt 0,5, la postazione per la prova "percorso pesca" sarà ricavata delimitando il prato. E) Classifica: sarà ottenuta sommando il punteggio delle tre specialità. F) La giuria sarà composta da CLAUDIO ZANON e FABRIZIO TOMBA Il suo responso è insindacabile e inappellabile. G) La quota d'iscrizione è fissata in Euro 30,00 (trenta), comprensiva dell'iscrizione alla competizione di costruzione. NOTE La quota d'iscrizione di Euro 35,00 (trentacinque) permette di partecipare ad entrambe le prove (sia costruzione che lancio). Per tutti coloro che volessero trattenersi a pranzo è gradita la prenotazione. RESPONSABILITA' L'Organizzazione è esonerata da qualsiasi responsabilità derivante da infortunio o danni a persone e cose, prima, durante e dopo lo svolgimento della Manifestazione. PREMIAZIONI Ai primi 3 Classificati della gara di costruzione e ai primi 3 Classificati della gara di lancio verrà consegnata una targa. Una targa andrà in premio anche al primo Club classificato. I premi gentilmente offerti dagli Sponsor saranno estratti a sorte fra tutti i partecipanti, inoltre a tutti i partecipanti verrà consegnato un ricordo della Manifestazione; i Premi non ritirati personalmente rimarranno patrimonio del Mosca Club organizzatore. Ore Ore Ore Ore Ore Ore Ore

8.40: 9.00: 9.05: 10.00: 10.35: 12.15: 12.45:

ritrovo concorrenti sorteggio imitazioni inizio gara costruzione inizio gara lancio termine gara costruzione termine gara lancio pranzo

ORARIO DELLA MANIFESTAZIONE

A SEGUIRE CLASSIFICA E PREMIAZIONI

Le adesioni nominative dovranno pervenire alla e-mail del Club: info@moscaclubtreviso.it o telefonando al 335-6245002

SPONSOR DELLA MANIFESTAZIONE -ALBERTO CHIODELLI -AKTIV HOTEL GARGANTINI (Rosegg - Austria) -APPV VERONA -ASS. PESCATORI BACINO 10 -ASS. PESCATORI BACINO 12 -ASS. PESCATORI BRENTA -ASS. PESCATORI MARCA TREVIGIANA -ASS. PESCATORI MESCHIO -54 DEAN STREET -BLACK SILVER FLY - MARCO BARONE -BOSCOLO SPORT (Preganziol - TV ) -ERREPI UDINE -FLY LINE -FLY MEX (Lienz - Austria ) -FRANCESCO PALU’ -GASPARELLA CACCIA E PESCA ( Vicenza ) -GRAZIANO MAGRINI -HiFly Shop (Siena)

-HURCH FLY FISHING (Salisburgo - Austria) -IL GATTO CON GLI STIVALI (Milano) -LA PESCA MOSCA & SPINNING -LA VALLATA FLY SHOP -LIKE A RIVER -MAX MALI -1000 MOSCHE -NETTUNO SPORT -OLD CAPTAIN -ORVIS ITALIA -POZZOLINI FLY FISHING -S.I.M. (Scuola Italiana di pesca a Mosca) -S.L.M. (Scuola Lancio Mosca) -SPORT SILE (Silea - TV) -STONFO -THE FLY BOLOGNA -TERENZIO CODE IN SETA -VILLA MARINOTTI - FLY FISHING DOLOMITI (Tai di Cadore BL

Notiziario dei soci del Mosca Club Treviso


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VITA DEL CLUB

Ø Il 4 dicembre si è svolto il recupero del canale di Ponente (concessione FPS La Piave) cui hanno partecipato: Alberto “Lallo”, Maurizio, Umberto e Enos. Un ringraziamento ai soci intervneuti! Ø Grande partecipazione alla cena sociale il 9 dicembre 2016. Ottima cena, molti i premiati. Nel prossimo notiziario troverete un report esteso della manifestazione. Ø La XIX edizione del Trofeo Villa Guidni si terrà il prossimo 12 febbraio. Tutti i soci sono pregati di presenziare per garantire la miglior riuscita dell’evento! Le serate di preparazione sono fissate nel 27 gennaio e per il ripassino finale per il venerdì 10 febbraio Ø Il 25 e 26 febbraio 2017 si svolgerà presso gli stand della Fiera di Vicenza Pescare show 2017. Il Mosca Club Treviso parteciperà. Tutti i soci sono inviatati a partecipare! Ø Venerdì 17 febbraio 2017 Assemblea sociale del Mosca Club Treviso con elezione del presidente. Prima convocazione ora 21, seconda convocazione 21:30

Piave!

Agonia del fiume Sacro alla Patria Malgrado i mille proclami che arrivano da tutte le forze politiche ed economiche, il fiume sacro continua ad essere martoriato… Lavori in alveo ed asciutte lo stanno uccidendo!

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COSTRUIAMO COSTRUIAMO INSIEME INSIEME Fagiano

Un tuffo nel passato ripercorrendo i classici dressing utilizzati da Mario Riccardi realizzati con le penne dal fagiano.

Phesant Tail Una mosca molto semplice che serve molte volte anche per supplire ad alcune imitazioni che, in quel momento, ci mancano. Imita tutte le effimere a tonalità marrone. Va benissimo sulle trote e, se molto piccola, anche sui temoli. Con le più grandi si catturano buoni cavedani sui grandi fiumi. Amo: Mustad 94840 – misura da 12 a 18 Filo di montaggio: colore bruno Coda: cinque, sei fibre di gallo rosso scuro Tinsel: colore oro ovale Corpo: tre/cinque herl di coda di fagiano bruno fissate presso la coda e avvolte verso l’occhiello. Inanellare il corpo con il tinsel. Hackles: uno o due hackles di gallo rosso scuro Testa: cinque giri di chiusura

March Brown Altro modello di grande interesse che imita molti ecdyonuridi e che trova il suo impiego fin dall’inizio di stagione Amo: Mustad 94840 – misura da 12 a 16 Filo di montaggio: colore bruno Coda: due fibre di fagiano bruno rossastro Anelli addominali: Un tratto di filo di seta o nylon di colore rosso vivo da fissare in prossimità della coda Corpo: quattro/cinque fibre di coda di fagiano bruno da fissare in prossimità della coda. Avvolgere le fibre a coprire il gambo in modo molto uniforme e compatto. Comporre gli anelli addominali con il tratto di filo rosso vivo fissato in precedenza. Ali: Due punte di hackles red grizzly di buona larghezza Hackles: una hackles di gallo rosso medio e uno di gallo oliva avvolti insieme Testa: cinque giri di chiusura

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Programma attività e serate Gennaio 2017

Venerdì 06

Serata informale:Arriva la Befana

Venerdì 13

Serata Ospite: “Like a river” presenta le nuove canne Douglas e il nuovo lodge in Lapponia

Venerdì 20

Serata ospite: Antonio Pozzolini (a cura di A. Sandonà)

Venerdì 27

Serata organizzazione del Trofeo Villa Guidini!

Febbraio

Venerdì 03

Serata costruzione: a cura di Marco Cason

Venerdì 10

Serata preparazione del trofeo Villa Guidini!

Domenica 12 XI edizione Trofeo Villa Guidini! Venerdì 17

Assemblea soci ed elezione del presidente

Venerdi 24

Organizzazione alla partecipazione Pescare Show Vicenza

Sabato 25 Pescare Show Vicenza Domenica 26

Venerdì 03

Marzo

Serata costruzione: Mosche per l’apertura (a cura di Franco Pistolato)

Domenica 05 Giornata di apertura in zona nk di Ponte della Priula. Prenotare la parteciapzione a Michele 349-5160027 Venerdì 10

Serata nodi:a cura di Giorgio Cazziola

Venerdì 17

Serata ospite:Francesco Palu

Venerdì 24

Serata ospite: Gasparella

Venerdì 31

Serata mercatino: “Vendo - scambio - acquisto”

La serata con l’ospite è preceduta dalla cena che si terrà al club. Chi volesse partecipare è pregato di dare l’adesione contattando il curatore della serata con un congruo anticipo.

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