Merano Notizie gennaio 2014

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GENNAIO 2014 Anno 13 N° 1 www.comune.merano.bz.it

NEWS

PROGETTO “SITICIBO” 3 OSCAR DI BILANCIO 2013 6

MUNICIPIO

ARCHIVIO STORICO ELEMENTARI A SINIGO

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FUTURO

MASTER PLAN 2030 CENTRO RUSSO

PROGETTI 11 12

“PALAIS MAMMING” 10 L‘ABITATO DI SINIGO 14

Gioco d’azzardo, solo vane promesse!


News Care concittadine, cari concittadini, all’indomani dell’inaugurazione del primo lotto della circonvallazione nord-ovest di Merano, la Giunta provinciale uscente ha posto in cima alla lista delle priorità la realizzazione del secondo lotto, e questo è per me motivo di grande soddisfazione. Come dice l’adagio: quando si è in ballo bisogna ballare. Soltanto la prosecuzione del tunnel dalla stazione ferroviaria verso la provinciale della Val Passiria, con il traforo di Monte Benedetto, farà di questo collegamento una vera e propria circonvallazione della città di Merano, contribuendo a ridurre il traffico e quindi l’inquinamento acustico e atmosferico. Anche se bisogna riconoscere che già il tratto che collega la MeBo con la stazione ferroviaria, e quindi con il centro, ha portato un sensibile sollievo alla città sotto molteplici aspetti. I primi dati a disposizione indicano un notevole calo del traffico veicolare che attraversa Maia Bassa. Una delle prossime grandi sfide da affrontare consiste nella creazione di una vera e propria centrale della mobilità in zona stazione ferroviaria. Questa zona dovrà diventare un moderno punto nodale per chi si sposta a piedi, in bicicletta, in macchina, in autobus o in treno. A tale scopo è necessario seguire nuove strade, sempre in stretta collaborazione con altri partner pubblici e privati. Un tassello importante per una nuova mobilità sostenibile è rappresentato dal car sharing, recentemente attivato presso la stazione centrale e che presto sarà presente anche alla stazione di Maia Bassa: questo servizio offre ai cittadini e alle cittadine la possibilità di prendere “in prestito” un’auto solo quando ne hanno bisogno, a condizioni del tutto vantaggiose e senza costi occulti. È già stata realizzata una moderna autostazione, mentre occorre potenziare il servizio di noleggio biciclette e creare parcheggi per i pendolari. Infine è necessario creare una rete che colleghi fra loro le varie offerte. Quella circostante la stazione ferroviaria è una zona d’importanza strategica. Ciò non significa, tuttavia, che in altre zone della città non ci sia bisogno di interventi mirati per dirigere e canalizzare il traffico secondo una logica finalizzata a migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle cittadine. È questo il caso del progetto di risistemazione di via Dante a Maia Alta, che ha rivoluzionato la viabilità in questa zona, ma anche della recente chiusura al traffico di corso Libertà con la creazione di una zona pedonale, da tempo attesa dalla cittadinanza. Naturalmente verranno concesse delle deroghe in casi particolari, ma non ci saranno permessi

speciali ingiustificati per i soliti “furbi”. Nell’ottica di creare una vera e propria “via del passeggio” è stato indispensabile chiudere il corso anche agli autobus di linea per evitare che ne passasse uno ogni due minuti. Un’altra buona notizia è che ha finalmente preso il via la stesura di un documento importante per il futuro di Merano: il Master plan, che verrà elaborato dallo Studio Benevolo di Brescia con la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini. Questo Piano dovrà indicare le strategie per mantenere anche in futuro l’attuale ruolo di Merano quale centro culturale, turistico e del terziario e l’alto livello raggiunto nel campo dei servizi sociali. Un altro tema centrale è il futuro assetto del territorio con una chiara distinzione fra ambito urbano e ambiente rurale. In tal senso occorre in particolare tener conto, ad esempio, delle vaste aree circostanti la stazione ferroviaria, delle ex caserme, dell’ippodromo di Maia e dei quartieri periferici. Al Master plan è dedicato un articolo di questo numero di Merano Notizie, che illustra nel dettaglio la tabella di marcia per l’elaborazione di questo importante documento. Sempre in questo numero del bollettino del Comune di Merano presentiamo alla cittadinanza un servizio che probabilmente pochi conoscono: l’Archivio storico comunale, del quale è uscita tra l’altro di recente la Carta dei servizi, una guida di agevole lettura che aiuta l’utente ad orientarsi nell’offerta di servizi di questa struttura. Questo strumento di comunicazione è stato uno degli aspetti evidenziati con parole di encomio dalla giuria che ha deciso di conferire al Comune di Merano un’importante riconoscimento, l’Oscar di Bilancio 2013 – anche su questo troverete maggiori dettagli in questo numero di Merano Notizie. Finora sono state date alle stampe sei Carte dei servizi, dedicate rispettivamente ai Servizi cimiteriali, alla Biblioteca civica, al Centro di assistenza diurna per persone anziane, al Centro diurno, al Servizio di assistenza domiciliare e, appunto, all’Archivio storico. Altri due opuscoli usciranno nel corso di quest’anno e riguarderanno gli asili nido e i servizi demografici. Cordiali saluti

dott. Günther Januth Sindaco di Merano (sindaco@comune.merano.bz.it)

Proprietario: Comune di Merano, via Portici 192, Merano Registrazione Tribunale Bolzano n. 7/2002 dell’11/3/2002 Editore: Bezirksmedien Srl, Lana Direttore responsabile: dott. Ulrich Mayer Redazione: Stefano Bolognesi, dott. Günther Januth, Nerio Zaccaria, Andrea Casolari Traduzione: dott. Paolo Pergher e dott.ssa Claudia Tomio Indirizzo: Servizio media del Comune di Merano, via Portici 192, Merano E-mail: merano.notizie@comune.merano.bz.it Grafica: Bezirksmedien Srl, Lana Stampa/tiratura: Athesia Druck, Bolzano / 19.000 copie

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News PROGETTO SITICIBO: NON SPRECARE I GENERI ALIMENTARI VICINI ALLA SCADENZA

Il “Banco alimentare” fornisce cibo a molte persone indigenti Negli ultimi dodici mesi a Merano, nell’ambito del progetto “Siticibo”, sono stati raccolti oltre 23.000 chili di prodotti alimentari, per un controvalore di quasi 127.000 euro. Gli alimenti “scartati”, ma non per questo di qualità inferiore, sono stati consegnati a 873 persone bisognose.

Come è nata l’idea: il termine minimo di conservazione (espresso dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il”) sui prodotti alimentari viene spesso confuso con la data di scadenza (“da consumarsi entro”). Nel primo caso si tratta semplicemente – anche secondo la normativa armonizzata della UE – di una garanzia che il produttore fornisce in merito alla qualità del prodotto, ossia dà al consumatore la certezza che fino alla data indicata il prodotto conserverà al cento per cento tutte le caratteristiche possedute all’origine (per esempio il gusto). È dunque possibile consumare il prodotto anche oltre la data indicata, il che invece non vale affatto per i prodotti sui quali è indicata la data di scadenza! Tale indicazione è tassativamente prescritta per prodotti rapidamente deperibili e indica la data entro – e non oltre – la quale l’alimento dovrà essere effettivamente consumato. Circa un terzo di tutti i prodotti alimentari prodotti nel mondo va a finire nei rifiuti, come dimostra uno studio del 2011 della FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Le cause sono molteplici: in molte zone del sud del mondo è per esempio difficile contrastare il deterioramento dei generi alimentari. In altri paesi, soprattutto quelli industrializzati, vi è invece un’enorme eccedenza di cibo. Ma una delle cause per cui le merci commestibili vengono “buttate via” è la scarsità di spazio di stoccaggio a disposizione di chi le produce o le vende: molti derrate alimentari vengono scartate già in fase di raccolto

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Foto: Servizio media del Comune di Merano

Nell’ottobre 2009 è partito in via sperimentale il progetto “Siticibo”, di cui è responsabile la Fondazione “Banco alimentare”, attiva in tutta Italia. Dal 2011 l’iniziativa può contare anche sull’appoggio del Comune di Merano e della Comunità comprensoriale del Burgraviato. L’idea è semplice: imprenditori privati che vendono o producono prodotti alimentari regalano i prodotti vicini alla data di scadenza o che presentano altri eventuali difetti. I volontari e le volontarie di Siticibo provvedono alla raccolta di prodotti alimentari che, nella peggiore delle ipotesi, presentano qualche lieve difetto estetico, e li distribuiscono a persone che versano in condizioni di bisogno. Si tratta di prodotti che, altrimenti, andrebbero a finire direttamente tra i rifiuti. “Siticibo” cerca di porre un freno allo spreco di prodotti alimentari: “da consumare preferibilmente entro il” non significa infatti che oltre quella data i prodotti non siano più commestibili!

perché dimensioni, colore o forma non corrispondono ai parametri richiesti. O vengono buttate in un secondo momento, quando qualche piccolo “inestetismo” le condanna a diventare fondi di bottega… Le cifre del fenomeno: l’anno scorso a Merano i volontari e le volontarie hanno raccolto più di 23.000 chili di prodotti alimentari (e circa 35.000 chili di altri prodotti), ma soprattutto una maggiore quantità di generi alimentari rispetto al 2012. Le merci sono state distribuite a 873 persone. Il controvalore dei prodotti “salvati” dalla pattumiera ammonta a quasi 250.000 euro e senza l’impegno disinteressato delle tante persone che collaborano al progetto Siticibo sarebbero rimasti inutilizzati. Secondo il già citato studio della FAO ogni anno in tutto il mondo si sprecano circa 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti alimentari: nei paesi industrializzati il 40 per cento di questi prodotti, benché assolutamente commestibili, vengono scartati sia per mano dei commercianti che dei consumatori. In Europa la media annuale di prodotti buttati o sprecati è di circa 115 chili pro capite. Per maggiori informazioni:­ www.bancoalimentare.it


Copertina IL COMUNE FA OPERA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL DILAGANTE FENOMENO

Il fascino di un gioco quasi sempre perdente

Foto: Shutterstock

In Alto Adige ogni mese vanno in fumo circa 60 milioni di euro in perdite di gioco. Solo a Merano attualmente circa 50 fra uomini e donne sono in cura a causa del vizio del gioco – che in Italia solo da poco è considerato una malattia – e il numero cresce di due persone alla settimana.

Tra il 2004 e il 2011 in Italia la spesa per il gioco d’azzardo è aumentata del 222 percento – nel 2011 sono stati “sperperati” al gioco ben 80.000 milioni di euro.

Da alcuni mesi il Comune di Merano punta, oltre che su misure di carattere repressivo, anche su interventi di prevenzione, partecipando con diverse iniziative alla “Azione-dipendenza-gioco”, portata avanti dalla Provincia di Bolzano, dal Forum Dipendenza e dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige: il cuore del progetto è costituito dalla mostra “Fate il nostro gioco”. La triste realtà infatti è che anche in Alto Adige il crescente numero di giocatori d’azzardo produce sempre più persone dipendenti. E la cosa grave è che alla lunga è matematico che ogni giocatore perda, poiché il gioco d’azzardo è governato esclusivamente dalla fortuna, mentre l’abilità e la bravura non c’entrano niente. Aumentano le giocate, aumentano le perdite, aumenta la disperazione… il divertimento si trasforma in ossessione! A Merano, oltre alle sale gioco ufficiali, ci sono attualmente circa 140 loca-

li pubblici dotati di slot machine, senza contare la possibilità di giocare “anonimamente” on line.

Comunque vada, si è dalla parte dei perdenti… Tra i giochi d’azzardo, il gioco alle slot machine è quello a più alto rischio di dipendenza e ne è infatti la causa più frequente (56,3 percento): il motivo è l’alta frequenza di gioco e l’alto numero di vincite di piccola entità. Il pulsante “stop” crea l’illusione che si possa influire sull’andamento del gioco... il che naturalmente non è vero. Le piccole gratificazioni date dalle vincite tra i circa 5 e i 10 euro dei “gratta e vinci” spingono a continuare a tentare la sorte. In Italia si può ormai scegliere

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Copertina

I giochi d’azzardo hanno sempre esercitato un certo fascino: già nelle culture antiche esistevano giochi con i dadi. I matematici studiarono il fenomeno già nel 17° secolo, calcolando per esempio le probabilità che si verificasse o meno un determinato avvenimento: nel caso dell’universalmente noto “testa o croce” la probabilità è di 1:2, vale a dire che su due tentativi almeno uno sarà vincente. Nel caso della “roulette russa” invece, che tutti conoscono grazie ai film sulla malavita, un revolver a sei colpi caricato con una sola pallottola presenterà la seguente situazione: la probabilità matematica che parta un colpo la prima volta che si preme il grilletto è di 1:6, vale a dire un sesto (16,67 percento), la seconda volta è di 1:5 o un quinto (20 percento) e così via. Anche con i classici dadi è “probabile” che su sei tentativi ogni numero esca esattamente una volta (o, per esempio, che la metà delle volte esca un numero pari…).

È molto più probabile rimanere ­vittima di un incidente aereo… C’è una probabilità su 1:622.614.630 di centrare un sei al Superenalotto e quindi è davvero più che remota la possibilità di aggiudicarsi il jackpot. Per dare l’idea in modo efficace di quanto “impossibile” sia l’impresa, la si paragona spesso con eventi mortali (tenendo presente che le diverse fonti forniscono talvolta cifre parecchio discrepanti): la possibilità, per esempio, di morire per una malattia cardiocircolatoria o di un tumore è rispettivamente di 1:200 e 1:400 (colpo apoplettico 1:1.600, diabete 1:3.400, leucemia 1:12.000). Il rischio di perdere la vita in un incidente d’auto è di 1:12.000, mentre quello di morire a causa di un incidente domestico o sul lavoro è rispettivamente di 1:26.000 e 1:43.000. Anche morire a causa di un incidente aereo (1:3.000.000), di una puntura di insetto (1:4.000.000), di un fulmine (1:20.000.000) o del morso di un cane (1:41.000.000) restano prospettive assai più probabili che vincere qualche milione alla lotteria…

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Foto: Shutterstock

tra quasi 50 diversi tipi di gratta e vinci. Del “Miliardario” vengono stampati per ogni serie vincente 100.800.000 biglietti, di cui solo 20 fanno vincere i tanto pubblicizzati 500.000 euro: se si allineassero tutti i biglietti grattati si otterrebbe un serpentone di 15.120 chilometri (equivalente per esempio alla distanza tra Merano e Parigi, proseguendo per Madrid, Berlino, Atene, Mosca, Helsinki, Stoccolma, Copenaghen, Zurigo e ritorno a Merano). Il serpentello dei biglietti vincenti, invece, non arriverebbe ai tre metri! Si stima che in Italia attualmente ci siano due milioni di giocatori a rischio dipendenza e 800.000 persone già in balia del gioco. La trappola più frequente sono le slot machine…

Eppure restano in molti a sperare in un guadagno facile: si stima che attualmente in Italia ci siano circa due milioni di giocatori a rischio e 800.000 persone affette da una vera e propria dipendenza. I modelli comportamentali propri dei maniaci del gioco sono perlopiù simili a quelli di altre forme di dipendenza: di norma il “vizio” viene tenuto nascosto a famiglia e amici. Una volta finiti i soldi si cerca di farsi fare dei prestiti accampando ogni genere di scusa (c’è anche chi si rivolge agli usurai)… Si arriva persino a rubare per poter continuare a giocare. Le cause di una dipendenza da gioco sono le più disparate: c’è chi inizia a giocare per noia, chi per la difficoltà a gestire dei problemi. Tra coloro che ogni giorno tentano la fortuna al gioco, la percentuale di donne è pressoché identica a quella degli uomini e il rischio di cadere vittime della dipendenza può colpire a tutte le età. In Alto Adige nella maggior parte dei casi vi è un atteggiamento responsabile nella gestione dell’offerta. Ciò non ha tuttavia impedito che negli anni scorsi sempre più persone perdessero il controllo non riuscendo più a smettere, vittime di un impulso irresistibile a giocare, e giocare, e giocare. Il denaro speso al gioco raggiunge davvero somme ragguardevoli: le statistiche ufficiali parlano di circa 1.400 euro all’anno per abitante (compresi neonati e vegliardi!). Per saperne di più: www.azione-dipendenza-gioco.it

Per sapere che ­giocatore sei fai il test a pagina 16


News LA FEDERAZIONE RELAZIONI PUBBLICHE ITALIANA PREMIA IL COMUNE DI MERANO

L’Oscar di Bilancio 2013 – un ­riconoscimento all’Amministrazione comunale

Foto: Ferpi

Una delegazione meranese si è recentemente recata a Roma per ricevere, alla presenza del ministro Graziano Delrio e del presidente della giuria prof. Dino Piero Giarda, l’Oscar di Bilancio 2013, premio conferito a quegli enti che si distinguono per un bilancio trasparente e di facile comprensione.

Un riconoscimento prestigioso: il Comune di Merano ha vinto l’Oscar 2013 nella categoria città non capoluogo per un bilancio trasparente e di facile comprensione.

L’Oscar di Bilancio, bandito dalla Federazione relazioni pubbliche italiana (FERPI) sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, viene conferito a quattro amministrazioni pubbliche e a due strutture ospedaliere o aziende sanitarie, in analogia a quanto avviene per le aziende private. La giuria, composta da autorevoli esperti ed esperte, è stata presieduta da Dino Piero Giarda, professore di scienza delle finanze all’Università Cattolica di Milano. Quest’anno sono stati insigniti del riconoscimento, nelle rispettive categorie, la Regione Basilicata, la Provincia di

Trieste, il Comune di Udine come città capoluogo e il Comune di Merano come città non capoluogo di provincia. La premiazione si è svolta a Roma presso il Palazzo della Minerva, sede del Senato.

“L’efficienza e la trasparenza dell’amministrazione sono possibili” Graziano Delrio, Ministro per gli Affari regionali, ha di-

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chiarato: “Amministrare correttamente le risorse pubbliche con efficienza e trasparenza è possibile ed è pratica comune in molte pubbliche amministrazioni italiane. L’Oscar di Bilancio ne è la dimostrazione. Da Nord a Sud, dai piccoli comuni alle Regioni, l’impegno alla trasparenza e alla rendicontazione percorre l’Italia. È questo un dovere nei confronti dei cittadini e delle cittadine, tanto più oggi che, nella carenza di risorse pubbliche e nella difficoltà delle famiglie, ogni risorsa ed ogni azione pubblica debbono essere impiegate al massimo delle loro potenzialità, per ingenerare un circolo virtuoso e ricadute positive. Oltre ad essere una buona prassi, sono convinto che la rendicontazione debba animare anche lo spirito della riforma che riguarda le istituzioni del nostro Paese.” Dino Piero Giarda, presidente della Giuria, ha commentato: “Il sistema Italia deve mostrare, per la sua appartenenza all’unione economica e monetaria, una gestione della politica di bilancio orientata al pareggio strutturale e al rispetto del vincolo sul saldo effettivo oggi fissato nel 3 per cento del Prodotto interno lordo. Il saldo dei conti della Pubblica amministrazione che oggi è coerente con entrambi questi vincoli è il risultato dei saldi di tutti gli enti che compongono il sistema pubblico, Comuni, Province, Regioni, Enti previdenziali, Università, Enti autonomi e Stato. Quali che siano le modalità di formulazione dei bilanci di ciascuna di queste categorie di enti, quello che conta per la valutazione delle performance di ciascuno è il suo concorso alla formazione del conto consolidato, una prassi questa comune anche al sistema di rendicontazione e di valutazione gestionale delle aziende private.”

“Imparare a formulare confronti con i vicini di territorio” “Sarebbe utile che, a fianco del bilancio formale predisposto e approvato con le sue regole, venisse anche presentato un saldo di bilancio che definisca il concorso del singolo ente al conto consolidato della Pubblica amministrazione. Questo concorso e la sua dinamica nel tempo dovrebbero essere oggetto di analisi e valutazione da parte dei consigli o assemblee che approvano i bilanci di previsione e i conti consuntivi. Sarebbe bello anche che i singoli enti imparassero a formulare confronti con i loro vicini di territorio e con gli altri enti aventi caratteristiche analoghe alle loro. Non essendoci la possibilità, nel settore pubblico, di procedere a compilare un conto economico perché non ci sono vendite o quando ci sono i prezzi di valutazione dei ricavi non sono prezzi di mercato, è solo il confronto con i propri simili che riesce a misurare e a trasmettere e comunicare elementi per una valutazione degli esiti della gestione”,

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Foto: Servizio media del Comune di Merano

News

La giuria ha avuto parole di lode per le sei Carte dei Servizi pubblicate negli scorsi anni dal Comune di Merano – altre due saranno pronte entro l’anno.

ha concluso Dino Piero Giarda. Così recita la motivazione riportata sul diploma consegnato alla delegazione del Comune di Merano: “L’Ente ha presentato una Relazione al Consuntivo 2012 esaustiva ed articolata, la documentazione è dettagliata e offre puntuali risposte alle diverse attese informative da parte degli stakeholders. Allo scopo di favorire una semplice ed essenziale lettura dei dati è stato elaborato un abstract, un fascicolo di otto pagine, che offre la sintesi dei più significativi risultati economico-finanziari conseguiti negli ultimi cinque anni. I risultati sono integrati dagli stessi indicatori gestionali già utilizzati per la presentazione del rendiconto ai soggetti istituzionali (Giunta comunale, Commissione consiliare, Consiglio comunale).”

“Da apprezzare la realizzazione di diverse Carte dei Servizi” Prosegue il documento: “Il processo di formazione, approvazione e diffusione del bilancio, è stato oggetto di un interessante prospetto che evidenzia, in sequenza temporale le tappe dell’Amministrazione per l’approvazione del Bilancio Consuntivo 2012. Va inoltre apprezzato l’impegno dell’Ente per la realizzazione di volumetti relativi alla ‘Carta dei Servizi’ in settori di particolare interesse per i cittadini dall’assistenza domiciliare al centro diurno e di assistenza per anziani, alla biblioteca civica. Tutti i documenti sono presenti, in forma bilingue, nel sito web del Comune alla voce ‘Trasparenza’ per un’agevole e rapida accessibilità da parte degli utenti. Consultabile online lo storico dei bilanci dal 2001.” Per maggiori informazioni: www.ferpi.it


Municipio UN PATRIMONIO DOCUMENTARIO PER CONOSCERE LA STORIA DELLA CITTÀ

L’Archivio storico, custode del nostro passato L’Archivio storico di Merano ha sede in vicolo Passiria nel quartiere Steinach. Qui è conservata un’enorme mole di atti e documenti, consultabili da parte ­della c ­ ittadinanza grazie ad un moderno sistema informatico e all’assistenza di ­personale esperto e altamente qualificato.

L’Archivio storico di vicolo Passiria custodisce per i posteri preziose testimonianze storiche – una mole di documenti a disposizione della cittadinanza per la consultazione.

La storia dell’Archivio storico di Merano ha inizio nel XVII secolo, quando l’archivio del Consiglio civico e quello del Giudizio erano ancora separati. Tanto gli spazi quanto i fondi archivistici versavano in cattive condizioni, cosicché la prima menzione dell’archivio sinora nota, risalente al 1674, consiste prevalentemente in ordini per la manutenzione degli spazi dedicati all’archivio, l’accorpamento degli archivi sopra menzionati ed il loro trasferimento nel palazzo municipale. Nel 1894 i fondi vennero trasferiti al Castello principesco, dove vennero inventariati da Ignaz Seyrer (1816-1899). Quattro anni dopo, il magistrato cittadino incaricò Karl Moeser (1877-1963), archivista presso l’Archivio della Luogotenenza di Innsbruck, del riordinamento dell’archivio. A tale proposito una

relazione datata 1901 illustra il nuovo ordinamento attuato con la suddivisione del materiale in tre grandi gruppi: documenti, codici ed atti. Nel 1908 venne fondato un apposito comitato con il compito di gestire l’Archivio storico, il Museo civico ed il Castello principesco.

Il trasferimento da via Portici alla sede di vicolo Passiria Nel 1913, in occasione della progettazione del nuovo municipio, vennero previsti appositi spazi per l’Archivio. La prima guerra mondiale ed il trasferimento dei

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Municipio fondi nel vecchio ospedale di Merano ostacolarono tuttavia il lavoro di riordino. Dopo la guerra Antonio Zieger (1892-1984), direttore dell’Archivio di Stato di Bolzano, venne incaricato di riportare vari fondi (tra l’altro atti dell’amministrazione bavarese e atti giudiziari) da Innsbruck a Merano ed all’Archivio di Stato di Bolzano, ricevendo inoltre nel 1938 l’incarico di direttore dell’Archivio comunale di Merano. Il suo lavoro venne interrotto dalla seconda guerra mondiale e dal trasferimento dei fondi per motivi di sicurezza a Castel Scena. Dal 1945 in poi fu nuovamente Moeser ad occuparsi del riordino dei fondi. Mancava tuttavia ancora un inventario completo, della cui stesura fu incaricato nel 1955 il direttore dell’Archivio di Stato di Bolzano Ferruccio Bravi.

ne e dove si trova anche una fotocopiatrice a disposizione del pubblico, la sala di lettura e l’ufficio del responsabile del servizio. Al secondo e al terzo piano si trovano altri uffici e i depositi, mentre al quarto piano vi è una sala riunioni con una capienza di circa cinquanta persone. Uno dei documenti più preziosi ivi conservati è senz’altro l’Ordinamento della città di Merano, emanato da Enrico, re di Boemia e conte di Tirolo, nel 1317. Il manoscritto in pergamena (37,5 x 33,5 cm), corredato di sigillo pendente in cera, contiene disposizioni su commercio, industria e giurisdizione. Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it

Nei vent’anni successivi l’Archivio storico del Comune di Merano rimase poco valorizzato all’interno del palazzo municipale. Solo nel 1994 si parlò di incaricare un nuovo archivista e di progettare la nuova sede dell’archivio nel quartiere Steinach, in un edificio storico che figura nel catasto teresiano con la dicitura “Fuchsisches Amtshaus”. Tale definizione si richiama probabilmente alla nobile famiglia dei Fuchs, che aveva vasti possedimenti in tutto il circondario e anche oltre. Intorno al 1780 e fino all’incirca al 1858 la costruzione fu di proprietà della famiglia von Schneeburg. La parte dell’edificio acquistata dal Comune di Merano, che confina direttamente con la canonica, è costituita da due corpi di fabbrica di diversa altezza ed ospita dal 1996 l’Archivio storico e, dal 2004, anche l’amministrazione del Museo civico.

Un archivio importante per Merano e per il circondario Oggi l’Archivio storico del Comune di Merano è sicuramente tra i più importanti della nostra provincia; ad esso è affidata la conservazione degli atti degli uffici comunali. L’archivio, dotato di una vastissima raccolta di documenti, rappresenta per la città ed il circondario un prezioso bene culturale; in questa sede sono conservati tutti gli atti dell’Amministrazione comunale, ad eccezione dei documenti inerenti l’edilizia privata, che sono archiviati presso l’ufficio competente in Municipio. Oltre ad assolvere ai compiti istituzionali propri, l’Archivio storico organizza progetti in collaborazione con scuole elementari, medie e superiori di Merano e dintorni. Un laboratorio di scrittura, appositamente organizzato, offre alle classi la possibilità di entrare in contatto diretto con documenti originali, alcuni risalenti al Medioevo, e di poter sperimentare i diversi mezzi utilizzati dagli antichi scrivani. L’Archivio storico è interamente ospitato in un edificio di vicolo Passiria, strutturato su quattro piani; il primo piano, accessibile al pubblico, ospita la segreteria, dove vengono raccolte le domande di consultazio-

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L’Archivio storico nasce nell XVII secolo, ma gli atti e i documenti che vi sono raccolti risalgono in parte a molti secoli prima.


Progetti È IN CORSO L’ASSEGNAZIONE DEI LAVORI DI ALLESTIMENTO DEL PALAIS MAMMING

Il “dio degli inferi” testimonial del nuovo Museo civico

Foto: Servizio Media del Comune di Merano

L’affresco che adorna il soffitto del salone delle feste di Palazzo Mamming ha per tema il Ratto di Proserpina da parte di Plutone. Lo stesso motivo decora anche una installazione informativa che in piazza Steinach illustra la storia dell’edificio che ospiterà il nuovo Museo civico.

In attesa dell’apertura, un’installazione in piazza Steinach offre informazioni sul nuovo Museo civico a Palais Mamming.

Palais Mamming è l’unico palazzo del primo barocco presente a Merano e, nelle forme attuali, è il risultato dell’unione, sul finire del Seicento, tra la “residenza Mamming” e la Scuola di latino. I Mamming erano un’illustre famiglia meranese e molti dei suoi componenti rivestirono nel corso dei secoli importanti incarichi amministrativi in ambito cittadino. Nel 1832 furono però costretti a mettere all’asta la proprietà. Nel 1991 il Comune di Merano acquistò l’edificio con l’intento di farne la sede del nuovo Museo civico. Per la famiglia Mamming il palazzo non aveva una mera finalità abitativa, come dimostra la grande attenzione prestata alla decorazione degli interni: i lavori di muratura e gli stucchi furono affidati ai Delai, una famiglia di maestri muratori assai nota all’epoca. In quasi ogni stanza si trovano decori a stucco; particolarmente degni di nota sono quelli a medaglione con la raffigurazione a colori dei castelli di proprietà della famiglia. Una vera rarità in ambito sudtirolese sono le cineserie (ovvero oggetti ornamentali di fattura europea che si ispirano al gusto cinese. Il Museo civico di Merano venne fondato nell’ottobre del 1900 da Franz Innerhofer, che ne fu anche il primo direttore. Si trattava del primo museo sul territorio dell’attuale Sudtirolo le cui collezioni comprendevano oggetti provenienti dall’intero Tirolo. Vanno menzionati in particolare una

copia della maschera funebre di Napoleone, una mummia egizia, il modello della macchina per scrivere inventata da Peter Mitterhofer e una ricca collezione di fotografie con più di 20.000 pezzi. Negli ultimi dieci anni il Palais Mamming è stato completamente risanato e sul retro è stata annessa una nuova costruzione, proprio per poterlo adibire a nuova sede museale. Un piccolo “assaggio” di ciò che offrirà il museo viene proposto grazie ad un’installazione collocata davanti all’edificio; vi è riprodotto un affresco che adorna il soffitto della sala delle feste e che rappresenta il Ratto di Proserpina, figlia di Giove e di Cerere, da parte del dio degli inferi Plutone, suo futuro sposo. Sull’installazione si possono inoltre leggere informazioni sulla storia dell’edificio e sulla sua importanza storico-architettonica. Concluso il complesso intervento di ampliamento e ristrutturazione del palazzo, è attualmente in corso la gara per l’assegnazione degli arredi interni del nuovo Museo civico di piazza Steinach. Si sta inoltre pensando alla creazione di un accesso diretto alla Passeggiata Tappeiner. Anche la piazza antistante verrà rimessa a nuovo. Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it 10


Futuro LO STUDIO PRELIMINARE AL NUOVO PUC PRONTO ENTRO FINE GIUGNO 2014

Master plan 2030 – l’opinione della cittadinanza conta Il 15 novembre 2013 lo Studio Benevolo ha intrapreso i preparativi per la stesura del Master plan 2030. Dal 31 marzo fino al 15 maggio 2014 la popolazione avrà la possibilità di dire la sua, di persona o anche tramite Internet, in merito a questo importante documento, che verrà ultimato entro il 30 giugno 2014.

Foto: Shutterstock

Dal 31 marzo fino al 15 maggio 2014 la cittadinanza potrà esprimere il proprio parere in merito allo sviluppo urbanistico della città di Merano.

La prima fase progettuale (dal 15 novembre 2013 al 15 gennaio 2014) servirà allo Studio Benevolo per sviluppare una prima visione d’insieme della città di Merano, per la quale è stato incaricato di elaborare un cosiddetto Master plan. Si tratterà quindi in primo luogo di prendere visione della documentazione tecnica esistente (planimetrie, cartografia, normativa, dati, statistiche ecc.), valutare tutto questo materiale e collegare fra loro questi dati. La seconda fase (dal 15 al 31 gennaio 2014) prevede quindi un primo giro di consultazioni a tema con l’Amministrazione comunale e con altre categorie interessate. La terza fase (dal 31 gennaio al 15 marzo 2014) sarà il momento per definire, d’intesa con l’Amministrazione comunale, un primo quadro di massima e i vari ambiti tematici in vista dei successivi colloqui. Verrà inoltre allestito un apposito sito Internet. La quarta e la quinta fase progettuale (dal 31 marzo al 15 maggio 2014) si svolgeranno parallelamente: da un lato prenderà il via la cosiddetta fase di scoping (in base a una direttiva europea del 1997 sono previste per legge analisi sull’impatto ambientale dei progetti urbanistici); nel contempo verrà attuato un processo di partecipazione concreta al progetto da parte della cittadinanza, che tramite un apposito sito Internet potrà non soltanto accedere alle informazioni, ma anche

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formulare proposte. Sono inoltre in programma incontri informativi e dibattiti pubblici che verranno pubblicizzati per tempo. Nella sesta fase progettuale (dal 15 al 31 maggio 2014) si cercherà quindi di raccogliere in maniera organica tutti i vari aspetti emersi dal processo di partecipazione e di integrarli nella documentazione esistente. Infine i risultati verranno nuovamente discussi con l’Amministrazione comunale. La settima e ultima fase (dall’1 al 30 giugno 2014) prevede quindi la conclusione del progetto con la stesura della versione definitiva del Master plan da parte dello Studio Benevolo. Il piano evidenzierà gli obiettivi e le strategie di massima ai quali dovrà uniformarsi lo sviluppo urbanistico della città di Merano fino al 2030, entrando nel merito dell’attuazione concreta degli scenari prospettati e della tempistica prevista. Nel corso dell’anno erano pervenute da tutta Italia ben 21 offerte di professionisti interessati alla stesura del Master plan di Merano. Ad aggiudicarsi l’appalto è stato appunto Io Studio Benevolo di Brescia, che vanta una grande esperienza in questo campo. Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it


Futuro FIRMATO L’ACCORDO TRA CON IL CENTRO BORODINA, IL COMUNE E LA PROVINCIA

Infondere nuova vita al “Centro russo” di Merano Il piccolo Alto Adige e la grande Russia: molte sono le strade imboccate per ­favorire la collaborazione tra due partner così dissimili. Primi, concreti passi in tal senso sono stati fatti recentemente a Bolzano, dove sono stati sottoscritti due accordi.

Il nuovo Centro russo nell complesso Zarenbrunn sorgerà quindi al posto del vecchio centro, nell’edificio che sul finire del 19° secolo venne costruito in via Schaffer con i mezzi stanziati per volontà testamentaria da Nadezhda Ivanovna Borodina. Nel 1985 il complesso fu poi acquisito dal Comune di Merano e sottoposto a un radicale intervento di risanamento tra il 1996 e il 1997. Gli edifici vennero in parte adibiti a centro culturale della comunità russo-ortodossa (tra l’altro con una biblioteca e una chiesa) e in parte ad alloggi per persone anziane (a Villa Mosca) e come casa di riposo (posti letto per lungodegenti a Villa St. Petersburg). La somma di 6,84 milioni di euro che la Provincia di Bolzano corrisponderà al Comune di Merano per l’intero complesso è vincolata, vale a dire che dovrà essere impiegata per la creazione di nuovi alloggi per persone anziane o case di riposo. Nel corso dell’incontro di Bolzano è stato firmato anche un altro importante accordo che riguarda il settore scientifico. Stipulato tra la Provincia di Bolzano e la società ferroviaria russa (presieduta da Vladimir Jakunin), prevede una collaborazione nella ricerca di un sistema efficiente di produzione e sfruttamento dell’idrogeno verde. Nel corso dell’incontro a palazzo Widmann Vladimir Jakunin, di professione ingegnere, ha avuto parole di

Foto: Servizio media del Comune di Merano

Un passo importante per ridare vita al Centro russo di Merano è stato compiuto nell’ottobre di quest’anno a Bolzano: il Presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, il Sindaco Günther Januth e Vladimir Jakunin, il Presidente dell’associazione Borodina, fondata nel 2009, hanno siglato un accordo che prevede che gli edifici dell’ex centro russo passino in proprietà dalla città di Merano alla Provincia autonoma di Bolzano, per poi essere messi a disposizione a titolo gratuito all’associazione Borodina, che vi realizzerà un nuovo centro. In una sede carica di storia, verrà creato a Merano un nuovo centro di aggregazione russo, che dovrà fungere da catalizzatore per una collaborazione in diversi settori che vanno dalla cultura all’economia, dal turismo alla scienza.

Il complesso architettonico della comunità russo-ortodossa (nella foto: Villa Mosca) venne “salvato” nel 1985 dal Comune di Merano; ora potrà riprendere l’attività del Centro russo.

lode per alcuni importanti successi messi a segno dall’Alto Adige, già all’avanguardia nel campo delle tecnologie di tutela ambientale. Si è anche parlato concretamente di una collaborazione con il Centro per la produzione di idrogeno di Bolzano, che entrerà in funzione nella primavera del 2014. L’attività comune di ricerca si svilupperà in tre direzioni: in primo luogo l’utilizzo dell’idrogeno come carburante per veicoli, in secondo luogo lo sviluppo di tecnologie di transizione che permettano di combinare l’idrogeno con carburanti tradizionali (cioè fossili), possibilmente senza calo del rendimento. E in terzo luogo l’utilizzo dell’idrogeno per riuscire a immagazzinare grandi quantità di energia residua. La collaborazione con i tecnici russi sarà molto interessante per la nostra Provincia soprattutto perché la Russia è all’avanguardia nel campo dello sviluppo di valide soluzioni transitorie nel campo della mobilità: l’obiettivo sarà quello di creare prototipi a propulsione ibrida. Per maggiori informazioni: www.provincia.bz.it 12


Municipio AL VIA PROGETTAZIONE E GARA D’APPALTO DEL NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO

Dopo la scuola d’infanzia, Sinigo avrà presto una nuova scuola elementare

Foto: Servizio media del Comune di Merano

A tre anni di distanza dall’ampliamento della scuola materna di Sinigo fervono i preparativi per la realizzazione di una nuova scuola elementare per il p ­ opoloso ­abitato. L’inizio dei lavori per una spesa complessiva di 11 milioni di euro è ­previsto per l’inizio del 2015.

Sull’area compresa fra via Piedimonte e via 24 Maggio sorgerà una nuova scuola elementare (comprensiva di palestra) per 260 alunni ed alunne.

Attualmente la scuola elementare tedesca di Sinigo è ospitata in alcuni locali presi in affitto in via Damiano Chiesa, mentre la scuola elementare italiana ha sede in uno stabile di via Nazionale. In futuro il nuovo complesso scolastico è destinato ad accogliere entrambi gli istituti con spazi comuni, tra cui palestra e biblioteca, utilizzabili anche in ambito extrascolastico. La nuova struttura sorgerà sull’area compresa fra via Piedimonte e via 24 Maggio, a fianco del centro parrocchiale. I costi del progetto ammontano a 1,6 milioni di euro per l’acquisto del terreno, 6,7 milioni di euro per la realizzazione dell’edificio scolastico, 1,8 milioni di euro per la costruzione della palestra e infine 800.000 euro per gli arredi di scuola e palestra. Come da programma planivolumetrico approvato dal Consiglio comunale nell’agosto del 2011, le aule dovranno essere di dimensioni sufficienti per ospitare in tutto un massimo di 260 alunni ed alunne, di cui 160 della scuola italiana distribuiti in otto classi, mentre 100 bambini e bambine della scuola tedesca formeranno cinque classi. La superficie destinata alle normali aule scolastiche è pari a 702 m², quella per le aule speciali a 260 m² e quella riservata agli spazi comuni a 208 m². La biblioteca scolastica, comune alle due scuole e destinata anche a biblioteca pubblica, avrà una superficie complessiva pari a 306 m². Il complesso ospiterà inoltre i locali amministrativi (236 m²), gli spazi per la ricreazione (208 m²), i vani sanitari (82 m²) e la mensa (280 m²) non dotata di cucina propria. Non è prevista la realizzazione di un’aula magna, poiché a tale scopo verrà utilizzata la

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vicina sala parrocchiale di San Giusto. La palestra supererà di poco le misure standard (16 x 28 m anziché 15 x 27 m) con una superficie, comprensiva dei locali accessori, di 608 m². La cosiddetta superficie impianti ammonterà a 100 m², mentre l’area occupata dai percorsi all’interno dell’edificio sarà di 488 m² (equivalenti al 18% della superficie totale). Le direttive impartite ai progettisti prevedono che l’intero complesso della cubatura totale lorda di 17.300 m³ soddisfi il requisito energetico di “edificio ad energia quasi zero” (Nearly Zero-Energy Building). Ciò significa che tanto l’edificio scolastico quanto la palestra dovranno essere caratterizzati da un’elevata efficienza energetica e dall’uso di fonti di energia rinnovabili presenti in loco. Questo è quanto si evince dalle “Linee guida per l’elaborazione del progetto energetico per la scuola di Sinigo”. Il terreno su cui sorgerà il nuovo complesso scolastico è già stato acquistato. Prossimamente avrà inizio la fase di progettazione preliminare che, dopo un esame approfondito, sfocerà in un progetto definitivo da sottoporre alla Commissione edilizia. Infine dovranno essere appaltati i lavori suddivisi per tipologia. Se non vi saranno intoppi, i lavori potranno prendere il via all’inizio del 2015. Infine è stato deciso sin d’ora di non accedere al cantiere da piazza Vittorio Veneto, bensì di realizzare un’apposita via d’accesso (da via Cesare Battisti a via Piedimonte). Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it


Progetti MOLTI INTERVENTI PER IL POPOLOSO ABITATO, CHE CONTA BEN 3000 RESIDENTI

Grandi e piccoli investimenti – ­naturalmente anche a Sinigo “La nostra è una zona dimenticata da tutti” – un’affermazione, questa, tanto frequente quanto infondata: infatti alla periferia sud di Merano, così come nel resto della città, sono stati eseguiti numerosi importanti progetti e opere. Soltanto l’anno scorso sono stati investiti circa 550.000 euro in piccoli interventi nell’abitato di Sinigo.

Sempre l’anno scorso sono stati investiti 14.000 euro per vari interventi presso la scuola dell’infanzia “Regina Elena” nonché 6.000 euro per la realizzazione di un’area per cani in via Enrico Fermi. A primavera del 2014 verranno realizzati nuovi orti per persone anziane per una spesa di 80.000 euro (l’area individuata allo scopo in via Enrico Fermi è già stata ripulita nel corso dell’anno). Sono inoltre stati creati i presupposti tecnici per il previsto allestimento delle barriere antirumore presso l’area Remtec-Erdbau – i lavori potranno partire entro la fine dell’anno. Nel complesso sono stati spesi, nel 2013, qualcosa come 550.000 euro soltanto per la frazione di Sinigo. Per fare un raffronto, nel 2011 la spesa si aggirava intorno ai 164.000 euro e nel 2012 a 359.000 euro. Elenchiamo di seguito alcuni di questi cosiddetti “interventi minori” eseguiti dal 2010 ad oggi: realizzazione di una passerella pedonale su Rio Sinigo e di un tratto di marciapiede lungo via Nazionale (68.000 euro), costruzione della tribuna piccola presso il centro sportivo (8.000 euro), realizzazione di un’isola spartitraffico con attraversamento pedonale in via Nazionale (37.000 euro), allestimento di un minicentro per la raccolta differenziata con relativi parcheggi (40.000 euro a carico dell’ASM Merano, 37.000 euro a carico del Comune di Merano), realizzazione di quattro nuove pensiline alle fermate dell’autobus (per complessivi 164.000 euro), vari lavori di asfaltatura (188.000 euro) ecc. Nel 2012 sono stati eseguiti vari interventi finalizzati a rendere più sicura via Cesare Battisti (22.000 euro);

Foto: Servizio media del Comune di Merano

Vale la pena di ricapitolare gli interventi minori realizzati nel corso dell’anno appena conclusosi. A gennaio sono stati spesi 5.000 euro per il rifacimento della pensilina al capolinea dell’autobus di Sinigo (i vari lavori che hanno interessato le fermate degli autobus sono costati, nel complesso, 19.000 euro). A luglio è stato potenziato in vari punti l’impianto dell’illuminazione pubblica per una spesa di 47.000 euro. Sempre a luglio sono state acquistate nuove attrezzature ludiche per un importo di 20.000 euro per rendere più invitante il parco giochi del quartiere. Ad agosto è stato realizzato un moderno campo da calcetto in erba sintetica, costato 80.000 euro. I lavori di risistemazione di via Tellini con la realizzazione del marciapiede sono iniziati ad ottobre e la spesa è prevista in 298.000 euro.

A primavera del 2014 verranno realizzati anche a Sinigo nuovi orti per persone anziane.

altrettanto è stato fatto in via Abarth (14.000 euro). Contemporaneamente sono stati spesi 103.000 euro per la scuola dell’infanzia “Regina Elena”. I lavori di asfaltatura dell’intera via Enrico Fermi sono costati 32.000 euro. Al fine di rendere più sicura la circolazione lungo via Nazionale è stato inoltre spostato un passo carrabile. 150.000 euro sono stati impegnati per il progetto di sistemazione e abbellimento dell’accesso viabilistico di Sinigo e di limitazione del traffico in via Nazionale. Infine non vanno dimenticati i progetti di più vasta portata: il progetto triennale approvato per l’ampliamento delle opere paramassi a Sinigo sud (1,2 milioni di euro), l’ampliamento della scuola dell’infanzia (1,7 milioni di euro) e la creazione del nuovo complesso scolastico con relativa palestra (10,9 milioni di euro). Tra l’altro verrà risistemata anche la piazza principale di Sinigo, intervento questo non finanziato dal Comune, bensì dalla Sparim Spa nell’ambito di una convenzione urbanistica stipulata con il Comune di Merano. Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it 14


News L’ASM COSPARGERÀ STRADE E MARCIAPIEDI DI SALE BIODEGRADABILE AL 100%

Sarà verde il nuovo sale ecologico Per evitare la formazione di lastre di ghiaccio su strade e marciapiedi durante la stagione fredda verrà utilizzato un nuovo tipo di sale: al posto dei cianuri conterrà un antiagglomerante biodegradabile al 100 per cento. Pazienza per il colore verde chiaro, un po’ inconsueto, se a trarne vantaggio sarà l’ambiente. Sono quattordici le ditte che intervengono in caso di neve a Merano – ogni inverno vengono sparse circa duecento tonnellate di ghiaia e sale. Per impedire che il sale si solidifichi, vi vengono solitamente aggiunte delle sostanze chimiche (cianuri) che, pur essendo innocue in questa forma, sono ritenute non del tutto ecocompatibili. Per questo motivo l’Azienda Servizi Municipalizzati di Merano ha sondato il mercato al fine di individuare un’alternativa efficace. Il prodotto prescelto verrà testato quest’inverno sulle strade e sui marciapiedi di Merano.Si tratta di normale cloruro di sodio antighiaccio, privo però di cianuri. Contiene

invece un antiagglomerante biodegradabile al 100%, che conferisce appunto al prodotto il suo caratteristico colore verde chiaro. Non si allarmi quindi chi dovesse notare una leggera colorazione verde della pavimentazione: si tratta di un prodotto organico ed ecocompatibile, derivato dall’acido tartarico estratto dalle vinacce dell’uva. Una volta penetrato nel terreno o nella falda acquifera si decompone entro breve tempo. Per maggiori informazioni: www.asmmerano.it

CREATE LE PREMESSE PERCHÈ MAIA ALTA CONTINUI AD AVERE UN CAMPO DA CALCIO

Meglio avere impianti sportivi che frutteti Quasi trent’anni fa un’associazione privata ha realizzato un campo da calcio a Maia Alta; alla fine del 2016 scadrà la convenzione con la Provincia, proprietaria del relativo terreno. L’Amministrazione comunale intende garantire a Maia Alta un suo campo calcio... vendendo due prati.

Ad occuparsene è stato il Consiglio comunale, che da un lato è stato chiamato a decidere in merito all’acquisto di un nuovo terreno, per garantire l’esistenza di un campo da calcio a Maia Alta anche dopo il 2016. Dall’altro era anche necessario approvare le relative modalità di finanziamento, vale a dire la vendita di due frutteti a Quarazze e a Maia Alta attualmente di proprietà del Comune. Riguardo al primo punto si è espressa a favore una larga maggioranza, mentre sul secondo aspetto la maggioranza è stata risicata. Il campo da calcio della “Lahn” fu realizzato quasi trent’anni fa – a proprie spese – da un’associazione privata su un terreno di Maia Alta. La relativa convenzione stipulata a suo tempo con l’Amministrazione provinciale scadrà nel 2016; nel progetto di ampliamento dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, la Provincia si è detta infatti intenzionata ad utilizzare proprio questo terreno con essi confinante. Dal canto

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suo, il Comune di Merano intende invece garantire la sopravvivenza di un impianto sportivo ampiamente utilizzato – a costo di spostarlo altrove. Per il nuovo campo da calcio è stato trovato un terreno che si presta perfettamente e che si trova nelle immediate vicinanze: quello del Bersaglio sovracomunale di via Castel Gatto, anch’esso di proprietà della Provincia, in procinto di liberarsi poiché la struttura del Bersaglio verrà trasferita in via Rabbiosi. Per finanziare l’acquisto del terreno dalla Provincia sarà necessario vendere due frutteti di proprietà comunale, situati rispettivamente nei comuni catastali di Quarazze e di Maia Bassa. A tal fine verrà effettuata un’asta pubblica, con diritto di prelazione riservato agli attuali affittuari. Per maggiori informazioni: www.comune.merano.bz.it


Test di autovalutazione 1. Hai giocato più di quanto non fosse nelle tue possibilità economiche? mai a volte spesso

quasi sempre

2. Hai sentito la necessità di giocare sempre più denaro per provare lo stesso livello di eccitazione? mai a volte spesso quasi sempre 3. Sei mai tornato a giocare successivamente per cercare di vincere i soldi persi? mai a volte spesso quasi sempre 4. Hai preso in prestito soldi o venduto qualcosa per ricavare il denaro necessario per giocare? mai a volte spesso quasi sempre 5. Ti è capitato di pensare di avere un problema con il gioco d’azzardo? mai a volte spesso

quasi sempre

6. Il gioco d’azzardo ti ha mai causato problemi di salute, inclusi stress o ansia? mai a volte spesso quasi sempre 7. Ti sei mai sentito criticato da familiari/amici/conoscenti per il tuo comportamento di gioco? mai a volte spesso quasi sempre 8. Il gioco d’azzardo ha mai procurato problemi finanziari a te o alla tua famiglia? mai a volte spesso quasi sempre 9. Ti sei mai sentito in colpa per il tuo comportamento di gioco o per ciò che accade quando giochi? mai a volte spesso quasi sempre

Punteggio Mai: 0 punti A volte: 1 punto Spesso: 2 punti Quasi sempre: 3 punti Il punteggio indica se il comportamento di gioco d’azzardo di una persona è da considerarsi problematico. Un punteggio elevato è indicativo di gravi problemi. Analisi 0 punti Il tuo comportamento di gioco non è problematico. Tieni d’occhio a scopo preventivo il tuo modo di giocare. 1-2 punti Il tuo comportamento di gioco è a basso rischio. Le consequenze negative connesse al gioco d’azzardo sono poche. Tieni d’occhio il tuo comportamento a scopo preventivo. 3-7 punti Il tuo comportamento di gioco è a rischio moderato. Potresti però avere già qualche problema connesso al gioco d’azzardo. Ti consigliamo di riflettere sulle eventuali conseguenze nelle quali potresti incorrere al lavoro e in famiglia, sulla situazione finanziaria, sulle relazioni sociali e sul tempo che investi nel gioco. Una consulenza può essere utile. 8 punti e di più Il tuo comportamento di gioco è ad alto rischio. La situazione personale presenta evidenti elementi problematici legati all’azzardo. Ti consigliamo di metterti al più presto in contatto con un centro di consulenza.

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