ISBN ISBN978-88-6153-711-8 978-88-6153-780-4
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Giuseppe Daconto
PENSIERI SOSTENIBILI AI PIEDI DI UN BAOBAB
a cura di Lucio D’Abbicco
della coesione. Nel 2018, l’amore lo porta alcuni mesi in Senegal: da questa esperienza nasce il libro.
IL VASO ROTTO E I FIORI
nazzo (Bari), vive a Roma. Laureato Lucio D’ Abbicco , esperto di processi forma-in Economia all’Università AldoScuola MoroSecondadi Bari e tivi, è docente di Lettere nella alla Federico Caffè Autore di Roma si dedica anche ria di Primo Grado. di 3, saggi e articoli su allo scoutismo cattolico e al volontariato questioni educative, da anni si occupa in partipolitico, tra la Puglia e Roma. Attualmente è colare di media education. economista presso Fondosviluppo, il fondo Con la meridiana ha pubblicato Video-form-amutualistico di Confcooperative, all’interno zioni. GiochiStudi. ed esercizi con e principalmente intorno al videodi del Centro Si occupa (2006). economia cooperativa, sviluppo e politiche
edizioni la meridiana
Giuseppe Daconto, originario di Giovi-
Non si tratta di un taccuino di viaggio, di un reun ha racconto romanzato Questoportage è un librogiornalistico, corale perché di dentro la comunità di perso-di è un della saggiomalattia di politica o di Signorile, economia ne che,incontri. grazie all’Non esperienza di Enrico sull’Africa, sulla sua cultura, né un libro sullo svisi è ritrovata. luppo sostenibile. Ma è un po’ tutto questo. Queste Non sono pagine di dolore o di struggente nostalgia di chi non pagine sono un melting pot di emozioni e riflessioni c’è. Sono chefa fanno memoria delle dei chepagine l’autore scoprendo che in quelscoperte pezzo difatte, mondo, processirappresentato avviati, della nelle bellezza che nasce ogni qual volta non si cartoline dai baobab, come nel noattraversano le storie che viviamo ingannando noi stessi e gli stro, come in tutti i sud della terra, c’è ancora tanto da altri, ma contanto lealtà da checostruire, è la cosa che rende l’amicizia philia. fare, tanto da migliorare. Sono pagine che hanno uncontiene valore metaforico ora che In filigrana il libro considerazioni checominessennoi europei, racchiuse in una cerannozialmente a passare riguardano di mano in mano: tra gli amici di Enrico ei domanda provocatoria: è che ci stiamo “africalettori che non hanno conosciutonon Enrico. Escononizzando”? in un anno in cui ognuno di noi sta facendo i conti con Se veroesperienza che quei di luoghi pongono domande strinla malattia ècome comunità. Negarla comunitariagenti sul futuro, proprio dal confronto tra noi e loro, mente significa negare la vita. Attraversarla insieme, condiviSenegal e Italia, sicuramente nemmeno troppo lontani dendo le emozioni, le paure, le gioie che pure ci sono, i dubbi, è e pur sempre dello stesso pianeta, sorge un dubbio: l’esperienza che rende ogni sofferenza utile. verso dove stiamo andando? Ed ecco che guardare e raccontare un pezzetto dell’Africa, il Senegal, può servire a parametrare meglio il nostro futuro, come umanità, senza distinzioni di sorta, partendo da alcune immagini forti come “chiavistelli metaforici” per entrare in questa porzione di continente e rapportarla al nostro.
GIUSEPPE DACONTO a cura di Lucio D’Abbicco
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