Body art

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Body art Personaggi o Gruppi: Vito Acconci, Gina Pane, Hermann Nitsch, Rudolf Schwarzkogler, Günter Brus, Arnulf Rainer, Rebecca Horn, Marina Abramović, Gilbert & George, Dennis Oppenheim, Urs Lüthi, Chris Burden, Marcel Lì Roca Antunez, Paul McCharty, Orlan, Stelarc, Matthew Barney, Luigi Ontani, Cindy Sherman, Bruce Nauman,Youri Messen-­‐Jaschin. Luogo: Impossibile definire un luogo di nascita della body art, ma come tendenza essa si sviluppa come movimento internazionale, contemporaneamente sia negli Stati Uniti che in Europa durante gli anni sessanta. Storia: Il primo esempio di body art, ovvero di intervento sul corpo dell’artista stesso per fini artistici può essere considerato Tonsura di Marcel Duchamp, mentre il carattere esibizionistico e spettacolare proprio della body art prosegue strade tracciate in ambito delle avanguardie dadaiste e futuriste di inizio Novecento, concetti successivamente ripresi negli anni cinquanta con gli happening. Negli anni cinquanta il contesto culturale è connotato da una particolare attenzione al tema della corporeità (la pratica teatrale del Living Theatre e Jerzy Grotowski, la musica di John Cage, la danza di Merce Cunningham, gli esperimenti Fluxus). In ambito neodadaista che Yves Klein, con le sue Antropometries a precorrere la body art, tingendo le sue modelle di blu e facendole appoggiare direttamente sulla tela per disegnare le impronte dei loro corpi, a cui si riallaccia anche l'opera di Piero Manzoni. Altri antecedenti della body art vengono rintracciati in parte nell’attività pittorica di Egon Schiele, specie nel gusto provocatorio e esibizionistico degli autoritratti, a cui probabilmente si rifà il filone austriaco degli artisti del Wiener Aktionismus, mentre Gillo Dorfles individua antecedenti in pratiche di culto e riti orientali: la sostanziale differenza che separa il bodyartista dal danzatore tribale è l’autonomia, l’individualizzazione delle operazioni attuali rispetto a quelle del passato, quasi sempre comunitarie. Negli anni sessanta esplode il fenomeno body art praticamente in tutto il mondo: negli Stati Uniti Vito Acconci e Chris Burden mettono in scena il dolore fisico e l’autolesionismo, così come in Europa Gina Pane sperimenta una nuova ricerca estetica tagliandosi con delle lamette e facendo scorrere il sangue rosso scarlatto sulla camicia bianca candida. In Austria il gruppo del Wiener Aktionismus, (Hermann Nitsch, Rudolf Schwarzkogler, Günter Brus, Arnulf Rainer), rifacendosi al teatro della crudeltà di Antonin Artaud, compiono performance iniziatiche e tribali dove si feriscono anche in modo grave (si dice che Schwarzkogler sia morto dissanguato proprio a seguito delle ferite riportate in una di queste performance). Günter Brus invece si fa arrestare dopo aver defecato sulla cattedra dell’aula magna dell’università. In Inghilterra, invece, Gilbert & George propongono un tipo di performance più fredda ed ironica, impersonificando due statue viventi e portando così agli estremi l’identificazione della vita dell’artista con l’opera d’arte. Questa tendenza cambia durante gli anni ottanta, quando le tecnologie cominciano ad interagire col corpo e si fa strada l’estetica del Cyberpunk. Marcel Lì Roca Antunez contamina la carne con l’automazione robotica e pochi anni più tardi Stelarc sperimenta le Sospensioni con tiranti agganciati direttamente sul proprio corpo che lo sollevano da terra. Negli anni novanta lo stesso Stelarc punterà la sua ricerca sulla robotica e sulle protesi Cyborg, come nella performance La terza mano. Sempre in quegli anni Orlan, performer francese, scrive il manifesto della Carnal art e muta il suo corpo, in diretta planetaria tramite internet, sottoponendosi a svariati e paradossali interventi di chirurgia plastica. Poetica: L’oggetto d’arte della body art è il corpo stesso, quasi sempre quello dell’artista che firma l’opera, anche se in questo caso è più corretto parlare di performance. Il bodyartista usa il proprio corpo come materiale e mezzo di espressione. Si esibisce in azioni, spesso


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