M O V I M E N T O
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Newsletter Mensile UNA VISIONE UNIFICATA Come può un giovane che vuole spendersi nella nuova evangelizzazione aiutare la propria comunità ad avere una visione unificata? Che cosa si può fare per contribuire ad un cambiamento di mentalità, prendendo in considerazione tutte le sfaccettature della sfida educativa? Pagina 1
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Ottobre 2011 LAVORO D’EQUIPE Gruppo Jubilate e Scuola di Evangelizzazione avanti tutta con tanto lavoro d’equipe. Pagina 5 DATE 2011-12 Il calendario degli appuntamenti MGF da stampare e tenere a portata di... occhio! Pagina 3
LA BACHECA
Gli appuntamenti del mese di ottobre, gli avvisi e le foto… Pagina 6
UNA VISIONE UNIFICATA Una delle lamentele più comuni che ho sentito, nel corso degli anni, dai responsabili dei gruppi giovanili e, di recente, dai leader delle Porziuncole, suona più o meno così: “Mi piace molto quello che sto facendo, ma non mi sento sostenuto/a dalla parrocchia. A volte è una vera e propria lotta”. Se si è da molto tempo in parrocchia, è molto probabile che si siano accumulate delle difficoltà o dei veri e propri conflitti. Di recente, proprio a motivo del carattere espansivo del Progetto Discepoli, mi arrivano tante perplessità sulla volontà dei sacerdoti di lavorare per e con i giovani. Un giovane, per esempio, ben conosciuto nella propria parrocchia per l’assiduità alla Messa domenicale e ad altri a p p u n t a m e n t i parrocchiali, proprio perché da anni responsabile e guida di un ben nutrito gruppo in un’altra zona della città, si è proposto al proprio parroco per avviare un gruppo giovanile, visto che in parrocchia non ce ne sono. La risposta è stata che, non conoscendolo (ma lo conosce abbastanza Newsletter - Ottobre 2011
bene!), piuttosto che affidargli il compito di mettere su un gruppo giovanile, sarebbe stato meglio che collaborasse in parrocchia facendo il catechista per la Cresima. Giustamente, il giovane in questione, si è chiesto come sia possibile che “uno sconosciuto” non sia buono per radunare semplicemente dei giovani per avviare un gruppo giovanile parrocchiale e, viceversa, lo sia per preparare gli adolescenti al sacramento della maturità cristiana…
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M G F Di fronte a tali paradossi, risulta evidente quanto abbiano ragione i vescovi italiani quando parlano di “emergenza educativa”. Nelle parrocchie ci si sforza tanto – e giustamente! – di iniziare alla fede i fanciulli e gli adolescenti, ma poco ci si preoccupa del dopo, dell’educazione alla vita buona del Vangelo, proprio quando i giovani, letteralmente, prendono “la partenza”! Talvolta sembra che tutta la vita pastorale di una comunità cristiana si risolva nell’amministrare i sacramenti, a prescindere da quanto questi incidano sulla vita personale, familiare, sociale, economica, politica… del fedele, giovane o adulto che sia, senza, perciò quella continuità di formazione che, con il Concilio Vaticano II, definiamo “permanente”. Così accade che alla nostra Segreteria arrivino e-mail e telefonate di genitori preoccupati per i propri figli che hanno intrapreso delle “brutte strade” nella totale indifferenza della comunità ecclesiale locale, troppo presa dalla catechesi e poco attenta a quanto accade ai giovani che bivaccano attorno alle mura della chiesa parrocchiale. Talvolta, però, il problema non risiede tanto nel fatto che non ci sia una pastorale e dei gruppi giovanili nell’ambito della comunità locale. Il problema risiede, invece, nella non volontà dei gruppi giovanili esistenti ad aprirsi all’esterno. Si concretizza nei fatti la tentazione di Pietro sul monte Tabor di “piantare le tende”, chiudersi al mondo circostante, problematico ed ostile. Cosa si potrebbe fare per contribuire a risolvere questo problema annoso che ha portato la Chiesa italiana a parlare di “emergenza” e “sfida” educativa? Innanzi tutto, dobbiamo essere sinceri nel constatare che l’emergenza e la sfida riguardano tutte le agenzie educative, a cominciare dalla famiglia e dalla scuola. Ma, proprio perché male comune, non può esonerare le parrocchie e i singoli fedeli dal soffermarsi sulla questione e valutare se non sia il caso di rispondere, in qualche misura e secondo le proprie capacità e risorse, alle richieste di giovani che si vogliono spendere per gli altri giovani e al grido soffocato di genitori preoccupati ed inermi. Diceva San Giovanni Bosco che i giovani appartengono a chi arriva prima, intendendo con questa affermazione che i giovani si lasciano sedurre e seguono chi si propone loro come modello e guida e se ad arrivare prima sono i “cattivi maestri” sarà poi dura sottrarli ad essi. Pertanto, occorre che nelle nostre comunità e città si formino giovani leader (= guide) capaci di proporsi come modelli e giuda per gli altri giovani, capaci, cioè, di condurre a Cristo e alla Chiesa, con una testimonianza coerente di vita cristiana. Solo dei giovani possono farlo, perché sono essi che condividono con i coetanei le strade, la 2
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Non c’è modo migliore per ottimizzare le relazioni e la comprensione reciproca del mettersi al servizio della comunità. Dopo tutto, non è quanto ha fatto Gesù con i suoi discepoli, lavando loro i piedi e chiedendoci di fare altrettanto tra noi?
scuola o l’università, i pub, le spiagge, i muretti… Perciò, mentre è importante che all’interno delle mura di una chiesa, ci sia una comunità impegnata nella formazione catechetica dei fanciulli come degli adulti, nell’amministrazione dei sacramenti, ecc., allo stesso tempo è altrettanto importante che dei giovani si dedichino, come buoni samaritani, a percorrere le vie che portano a Gerico, lontano dalla Città di Dio, per raccogliere amorevolmente coloro che quotidianamente vengono battuti quasi mortalmente dai briganti di un mondo secolarizzato e scristianizzato. In una parola, è importante avere una visione unificata del ministero parrocchiale, dove il lavoro ad-intra (cura pastorale) non può e non deve escludere quello ad-extra (nuova evangelizzazione). Ma come può un giovane che vuole spendersi nella nuova evangelizzazione portare la propria comunità ad avere questa visione unificata? Che cosa si può fare per contribuire ad un cambiamento di mentalità, prendendo in considerazione tutte le sfaccettature della sfida educativa? Ecco alcune risposte, che forse possono spiazzare, ma che alla lunga producono l’effetto auspicato: • migliorare la comunicazione con gli altri operatori pastorali parrocchiali; • avere e saper comunicare una visione unificata; • saper condividere e pregare insieme a tutta la comunità; • evitare gli atteggiamenti concorrenziali; • servire radicalmente. Di tutte queste risposte – ma ne avremmo potuto aggiungere altre – l’ultima forse è la più fondamentale. Il segreto sta tutto lì, nel servire senza “se” e senza “ma”.
Non c’è modo migliore per ottimizzare le relazioni e la comprensione reciproca del mettersi al servizio della comunità. Dopo tutto, non è quanto ha fatto Gesù con i suoi discepoli, lavando loro i piedi e chiedendoci di fare altrettanto tra noi? Qualcuno, di fronte a questa proposta, ritiene che, così facendo, si resterà impantanati nelle attività pastorali ad-intra e sfumerà l’anelito alla nuova evangelizzazione. Forse che Gesù si è lasciato imbrigliare dalle preoccupazioni di Pietro che lo voleva ostacolare nel suo anelito alla salvezza mediante la passione e la croce? Il servire di Gesù li preparò e li aprì alla fiducia a quanto stava per realizzare con la sua passione. Così un giovane che vuole evangelizzare, servendo con umiltà la propria comunità ecclesiale, la aprirà alla fiducia e alla stima per quanto vuole compiere di buono per coloro che sono fuori dal “cenacolo”. D’altronde, evangelizzare con il Progetto Discepoli, non esclude il servire in comunità e viceversa. Il condurre giovani “lontani” alla comunità non esclude la collaborazione con gli altri ministeri parrocchiali. Saranno il tempo e il buon esempio a convincere la comunità e/o il parroco ad aprirsi verso una visione unificata e a concretizzarla con le iniziative più opportune per una pastorale giovanile vera ed efficace. Iniziamo, dunque, a servire la comunità, prendendo ogni giorno con noi catino e asciugamano. Non è forse quello che ha fatto ottocento anni fa Francesco d’Assisi, contribuendo al cambiamento della Chiesa non combattendola e picconandola dall’esterno, bensì collaborandola e servendola con umiltà e minorità dall’interno? Il Signore vi benedica. fra’ Saverio Benenati Newsletter - Ottobre 2011
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CALENDARIO MGF-SICILIA 2011 - 2012
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SCUOLA DI EVANGELIZZAZIONE
Gruppo Jubilate È stata costituita l'Equipe di coordinamento e animazione del Gruppo Jubilate. Tante novità e tanti appuntamenti in programma e nel cuore... Uno degli aspetti che contraddistingue il Movimento Giovanile Francescano di Sicilia è certamente la musica e il canto, tanto che una delle realtà regionali più numerose e impegnate è il Gruppo Jubilate, un coro e orchestra che in qualche edizione dell’MGFest ha superato i cento elementi. Noi crediamo, infatti, che la musica e il canto possono essere un veicolo di comunicazione divina e possono perciò trasformare i cuori dei giovani. Il canto, spesso, è motivo di attrazione dei giovani a Messa. Musica e canto sono importanti per il nostro Movimento e un servizio importante per le nostre Chiese locali. È per tale motivo che il Gruppo Jubilate non si connota solamente come un’attività regionale ma cerca di sostenere e qualificare, in ogni occasione di incontro, i ministri della musica e del canto che servono nelle comunità ecclesiali locali. Per incentivare e qualificare meglio questo ministero regionale, si è costituita, con un incontro a Pergusa, l’Equipe di coordinamento e animazione del Gruppo Jubilate. L’Equipe ha la funzione di coordinare tutte le attività e i giovani del Gruppo Jubilate, ma anche di animare zonalmente, con prove zonali e altre attività formative, gli appartenenti al Gruppo. Componenti attuali dell’equipe sono: Francesco Parisi, direttore del Gruppo Jubilate e coordinatore per la zona sud-orientale della Sicilia (Siracusa-Ragusa); Gianfranco Grasso, coordinatore per la zona centro-orientale (Enna-Catania); Fabio Pace, coordinatore per la zona occidentale (Palermo-Trapani); Cristina Miraglia, segretaria e coordinatrice generale del Gruppo Jubilate.
Si è riunita domenica 11 settembre, presso il Centro regionale per la PGV di Marineo, l'Equipe della Scuola di Evangelizzazione del Movimento Giovanile Francescano di Sicilia. Assenti alcuni componenti per giustificati motivi, la decina di giovani presenti alla riunione ha lavorato per la programmazione dell'anno pastorale 2011/2012 che vedrà impegnata l'Equipe nella proposta di sei corsi e la partecipazione a quelli proposti dall'Equipe Nazionale per poterli poi riprodurre come Scuola Locale.
Ad ognuno dei primi tre coordinatori zonali saranno presto affiancati dei collaboratori scelti dalle rispettive zone. Alla costituzione dell’Equipe di coordinamento e animazione si è arrivati grazie ai grandi successi del Gruppo Jubilate, ma soprattutto alla mole di impegni previ e concomitanti ad ogni attività di animazione o concertistica. Con questo servizio, ci si augura che si possa snellire l’impegno di ogni componente il Gruppo e soprattutto dei responsabili, per poter dedicare più tempo ed energie ai momenti formativi per una sempre più qualificata testimonianza di fede che il Gruppo si propone di offrire con le sue attività. Chiunque fosse interessato ad entrare nella componente orchestrale o corale del Gruppo può contattare i coordinatori zonali tramite i riferimenti pubblicati sul nuovo sito del Gruppo Jubilate accessibile dal sito del Movimento www.mgfsicilia.org. Nello stesso sito, a disposizione esclusiva dei componenti il Gruppo, un’archivio on-line con spartiti, partiture, mp3, video e quanto può essere utile per assolvere con competenza e professionalità al ministero di animazione e di evangelizzazione.
L'esperienza di due anni della Scuola di Evangelizzazione, unita ad una proposta di Corsi che dal prossimo dicembre arriverà ad avere una cadenza quasi mensile, ha evidenziato la necessità di portare il numero dei membri dell'Equipe ad almeno una ventina di componenti. È stato anche deciso di costituire un gruppo di giovani intercessori che, durante lo svolgimento dei corsi, supportino l'opera di tutta l'Equipe e restino ad esclusiva disposizione dei partecipanti per la preghiera e il supporto spirituale fraterno. L'intercessione e l'ascoltoconfronto con altri giovani è un ministero sempre più richiesto dai corsisti e impegna notevolmente in termini di tempo e di disponibilità all'ascolto. Esso pertanto esige carisma e competenza. In questi due anni di vita della nostra Scuola di Evangelizzazione, sono quasi un migliaio i giovani che hanno frequentato i Corsi con abbondanti frutti di conversione, di formazione ad una mentalità biblico-evangelica e di impegno personale e comunitario nella Nuova Evangelizzazione. Preghiamo e chiediamo preghiere affinché l'Equipe, con perseveranza e competenza metodologica, possa continuare ad aiutare tutti quei giovani che chiedono di conoscere sempre più Cristo e le ragioni della nostra Speranza.
Professione Perpetua Sr Rosaria Pizzo, SFMA Palermo, Basilica San Francesco d’Assisi Domenica 23 ottobre, ore 17.30 Newsletter - Ottobre 2011
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CALENDARIO MGF 4 ottobre Solennità di San Francesco
7/9 ottobre a Caserta Capitolo Fraterno Nazionale Gi.F ra. per consiglieri e animatori locali
arineo 7/9 ottobre a M es Project rence - Discipl II Leader Confe
in evidenza
22 ottobre a Palermo Basilica San Francesco d’Assisi, alle ore 21.00 Veglia di preghiera in preparazione della Professione Perpetua di Sr Rosaria Pizzo, SFMA.
23 ottobre a Palermo Basilica San Francesco d’Assisi, alle ore 17.30 Professione Solenne di Sr Rosaria Pizzo, SFMA. La celebrazione sarà animata dal Gruppo Jubilate. alermo tobre a P t o 3 2 / Jubilate 22 Gruppo A v G e ica Prov e liturg n o i z a m e ani
22/23 ottobre a Palermo Gruppo Seguimi Provocation’s Day
novembre 26 ottobre / 1 Nazionale 32° Convegno Assisi Giovani verso
CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE E VOCAZIONALE OFM CONV. www.mgfsicilia.org Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org 6
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Trapani fa il bis! Per la seconda volta la Porziuncola di Trapani ha provato la gioia della moltiplicazione. Alla presenza della ministra dell’OFS Rosa Cardella e della segretaria Saveria Romano, si è svolta la Festa della Moltiplicazione in un clima di grande gioia e con un po’ di commozione. I ragazzi della Gi.Fra. daranno vita ad una nuova Porziuncola con i loro coetanei che hanno espresso il desiderio di voler mettersi alla sequela si Cristo così come Francesco ci insegna. La Porziuncola-madre continuerà gli incontri pronta ad accogliere i nuovi fratelli per poter crescere nel discepolato. Ancora una volta il metodo delle Porziuncole conferma di essere un ottimo strumento di evangelizzazione nelle nostre mani che, se ben usato, porta molto frutto nella Vigna del Signore.
Due doni... Domenica 25 settembre, a Palermo, abbiamo avuto la grazia di poter lodare il Signore per due doni che il Signore ha fatto alla Chiesa: il dono di fra’ Salvatore Cannizzaro, un giovane frate che si è consacrato per tutta la vita al Signore, e il dono rinnovato del Gruppo Jubilate, che ne ha animato la liturgia. Tanti i giovani che hanno partecipato all’evento, sia da Enna e Pergusa, comunità di riferimento di fra’ Salvatore, sia da Palermo e dintorni, rispondendo così all’invito di vivere questo momento di grazia come un evento di famiglia. Soddisfatti i giovani dell’Equipe del Gruppo Jubilate, che grazie al loro pur breve servizio, hanno coinvolto quasi 70 giovani nell’animazione della celebrazione e ha visto arricchirsi l’orchestra di numerosi nuovi elementi. Il 23 ottobre si replica, sempre a Palermo, con la Professione Perpetua di Sr Rosaria Pizzo.
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