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Newsletter Mensile IL DONO DEI FRATELLI Poche righe dopo l’inizio del Testamento, Francesco parla del «dono dei fratelli», qualcosa di inaspettato, che sembra segnare quasi una nuova sua vocazione. Pagina 1
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Marzo 2016 EPPUR CRESCONO A Febbraio tre nuove Porziuncole in due città: Paternò e Pergusa. Pagina 6
GESÙ CI HA TOLTO LE MASCHERE La testimonianza di Antonella e Raffaele sull’esperienza vissuta a Pergusa al corso “Il Pozzo dell’Amore”. Pagina 4
IO NON TI CONDANNO Fine settimana all’insegna della condivisione per i disciples della zona di Palermo. Sabato 20 serataworship e Domenica 21 apericena con la partecipazione di numerosi giovani della zona. Pagina 7 LA BACHECA Tutti gli appuntamenti MGF del mese di Marzo. Pagina 8
IL DONO DEI FRATELLI Proseguendo nella le-ura del Testamento ci imba4amo in un solo paragrafo in ben due doni che il Signore fece a Francesco: i fratelli e la forma di vita evangelica. In que-‐ sta riflessione ci soffermeremo sul primo. «E dopo che il Signore mi de1e dei fra4, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Al4ssimo mi rivelò che Newsletter - Marzo 2016
dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò». (Testamento; FF 116) Poche righe dopo l’inizio del Testamento, Francesco parla dunque del «dono dei fra-‐ telli», qualcosa di inaspe-ato, che sembra segnare quasi una nuova sua vocazione.
Che la Paternità di Dio fosse l’unica e la sola vera paternità, Francesco l’aveva ap-‐ preso presto, in quel percorso che lo aveva separato dal padre Pietro di Bernardone che gli aveva fatto scoprire e proclamare davanti tutta Assisi che l’unica nostra ga-‐ ranzia su questa terra è il Padre che è “nei cieli” (FF 597). 1
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Ma qui Francesco sembra rilevare quasi un disagio, quando afferma che «nes-‐ suno mi mostrava che cosa dovessi fare… ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con sem-‐ plicità, e il signor Papa me la confermò». La dimensione fraterna è costitutiva, dunque, del-‐ l’esperienza di Francesco e della sua proposta cristiana: egli ha scoperto Dio nell’in-‐ contro con i fratelli lebbrosi e poi, ancora, nell’incontro con i fratelli che Dio stesso gli ha inviato quale suo do-‐ no. Ma nel testo si dice molto di più: l’arrivo (inaspe.a-‐ to) dei fratelli gli fa scopri-‐ re la propria vocazione a vivere secondo la forma del santo Vangelo. Si po-‐ trebbe addiri-ura sostene-‐ re che senza l’arrivo dei fratelli Francesco non avrebbe scoperto con tanta chiarezza la propria vocazione a «vivere secondo la forma del santo Vangelo». I fratelli, ancora una volta, hanno un cara.ere «rivela-‐ ?vo»: i fratelli lebbrosi gli fanno scoprire la misericordia di Dio, i primi fra? quello di far conoscere a Francesco la sua vocazione. I fratelli che Dio gli manda sono, dunque, come degli angeli-‐mes-‐ saggeri che gli rivelano la sua chiamata ad una vita radicalmente evangelica, fraterna e missionaria. In tu-o ciò, Francesco non assume l’a-eggiamento di un “fondato-‐ re”, di padre o di fratello maggiore: io ho pensato… io ho deciso… I fratelli sono sta^ invece il dono di Dio per rivelargli il proge-o su di lui, ciò che doveva fare della sua vita. Dovremmo tu4 soffermarci a rifle-ere su questo par^colare aspe-o della fraternità. Innanzi tu-o che da soli non possiamo presumere né della nostra vocazione né della nostra missione. La nostra vita e il proge-o che Dio ha per essa si illuminano solo quando entrano a conta-o-‐confronto con i fratelli. Essi sono il mezzo per discernere i nostri doni, carismi e ministeri e quale sia il nostro posto nella Chiesa e nel mondo. Anche nella mia personale esperienza di vita religiosa ho visto troppo spesso dei confratelli fuggire per altre dimensioni di vita o luoghi solo perché il confron-‐ to con i fratelli li me-eva in crisi, non comprendendo che la crisi è sempre un mezzo che Dio usa per me-erci nelle sue mani e model-‐ larci secondo la sua libera volontà. I fratelli sono l’opportunità che Dio ci dona per modellare meglio la nostra vita spirituale, il nostro modo di stare nella Chiesa e nel mondo e le nostre relazioni. Mai fuggire i fratelli. Equivale a fuggire da Dio che ce li dona e di conse-‐ 2
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guenza perderci quella “Parola” di cui erano depo-‐ sitari e messaggeri per noi! Potremmo dire tan?ssime altre cose sulla fraternità. Francesco certamente ne aveva tante, di posi?ve e di nega?ve. Alcune cose le scriverà più avan^ e anche noi ci soffermeremo a ri-‐ fle-ervi. Ma qui ciò che emerge e che dobbiamo accogliere anche noi come dono condiviso dal Signore prima e da Francesco poi è che i fratelli sono una rive-‐ lazione di Dio. Tante volte mi sono ritro-‐ vato a ripetere che la fra-‐ ternità è la situazione più difficile che siamo chiama^ a vivere, sia umanamente sia spiritualmente. A diffe-‐ renza degli amici, che ci scegliamo con libertà e con altre.anta libertà possiamo abbandonare, i fratelli sono un dono da accogliere e acce.are così com’è. Sia i fratelli nella carne e nel sangue sia i fratelli della comunità – ecclesiale o religiosa che sia – ci vengono da^ da altri e per quanto possano risultarci an^pa^ci e nemici, per quanto vorremmo allon-‐ tanarcene, niente potrà annullare il vincolo di fraternità che ci lega ad essi. Esso, infa4, non dipende da noi ma da chi ce li ha da^ come fratelli. Anzi, nella Regola Bollata Francesco sos?ene che il legame frater-‐ no spirituale è più forte e più importante di quello carnale, anco-‐ ra più forte di quello che intercorre tra madre e figlio: «E ovunque sono e si incontreranno i fra7, si mostrino familiari tra loro recipro-‐ camente. E ciascuno manifes7 con fiducia all'altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spiritua-‐ le?» (Regola bollata, cap. VI; FF 91). È palese che per Francesco il vincolo spirituale che lo lega ai fratel-‐ li, che lui non ha cercato né voluto né posto in essere, è così im-‐ portante perché molto più lo è colui che lo ha posto in essere: il Padre che è nei cieli. Potremmo dire, al contrario, interpretandone la logica, che disprezzare i fratelli equivale a disprezzare Dio che ce li dona. E andando avan^ così, dobbiamo ripetere quello che forse già tu4 sappiamo: servire i fratelli è servire Dio; accogliere i fratelli è accogliere Dio; fare comunione con i fratelli è farla con Dio. In-‐ somma: i fratelli sono un dono che portano in sé la presenza del Donatore, essi sono le Sue mani che ci plasmano come il vasaio modella l’argilla informe. È forse anche per questo che essi ci dan-‐ no tanto fas^dio quando esigono da noi un cambiamento? fra’ Saverio Benena7 Newsletter - Marzo 2016
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GESÙ CI HA TOLTO LE MASCHERE La testimonianza di Antonella e Raffaele sullʼesperienza vissuta a Pergusa al corso “Il Pozzo dellʼAmore”
Ci è stato chiesto di tes^moniare quanto abbiamo vissuto durante il corso per fidanza^ “Il Pozzo del-‐ l’Amore “ tenutosi a Pergusa dal 12 al 14 febbraio, e nonostante non si possa esprimere in pienez-‐ za a-raverso le parole quanto sperimentato, proveremo a tra-‐ sme-ere quanto il Padre si sia vo-‐
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luto manifestare nella nostra rela-‐ zione, nel nostro essere ama^, l’uno dell’altro ed entrambi da Lui. Eravamo venu^ a conoscenza di questo corso già diversi mesi pri-‐ ma, ma per via di un periodo di aridità di ques^ ul^mi mesi che cara-erizzavano la nostra storia (iniziata nell’agosto 2010) abbia-‐
mo ignorato il richiamo di Gesù a questo prezioso invito e non ave-‐ vamo programmato di partecipar-‐ vi e mentendo anche a noi stessi abbiamo cercato di usare il lavoro come alibi. In fin dei conti, come poteva esser-‐ ci d’ aiuto questo corso? Come po-‐ teva un sacerdote o chi per lui aiu-‐ tarci nella nostra relazione senza nemmeno conoscerci, senza sape-‐ re le dinamiche della coppia, come la Parola poteva parlarci in maniera personalizzata?! Andar lì, fino a Pergusa da Palermo, dopo una set-‐ timana di lavoro e fatiche, senza la possibilità di potersi svagare un po’ durante il fine settimana per senti-‐ re cosa? Di rispettare l’altro? Di vivere un amore alla Luce di Cristo? Di avere una relazione casta, di non far sesso? Ma tutto ciò lo stiamo già facendo. No, non c’è proprio motivo di andare, non sentiremmo nulla di nuovo che non sappiamo o non facciamo già. Ma Gesù, proprio perché conosce-‐ va l’intimo dei nostri cuori e il de-‐ serto che stavamo attraversando, Newsletter - Marzo 2016
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non stancandosi mai di bussare alla nostra porta, si è manifestato at-‐ traverso dei fratelli di cammino e ci ha chiesto di ributtare le reti in ma-‐ re come fece con Pietro, nonostan-‐ te non avessimo pescato nulla du-‐ rante le notti di questi mesi, e noi sulla sua Parola, non senza scettici-‐ smo, abbiamo preso il largo e get-‐ tato le reti accettando l’invito. In questi tre giorni, ripercorrendo tutta la nostra storia, Gesù ci ha fatto scoprire assettati di un Amore autentico che potesse far cadere le resistenze che ci impedivano di vi-‐ vere in modo trasparente il nostro fidanzamento. Abbiamo scoperto di aver cercato di dissetarci andan-‐ do ad attingere a dei pozzi privi di acqua che non facevano altro che provocare, come risposta alle no-‐ stre ferite, provenienti in parte dal-‐ le nostre storie personali ed altre inferte reciprocamente, atteggia-‐ menti di superbia, orgoglio e d’in-‐ vidia e la considerazione dell’altro come un oggetto, tenuto a soddi-‐ sfare e corrispondere all’illusione che ci eravamo fatti nella nostra mente l’uno dell’altro. In ques^ giorni davvero “favorevo-‐ li” Gesù ci ha tolto le maschere che abbiamo indossato per tanto tempo e ci ha fa-o accorgere del grande peso che ci trascinavamo dietro, giorno dopo giorno. Ab-‐ biamo compreso che cercavamo di superare gli ostacoli a-raverso i nostri soli sforzi, i sacrifici e le ri-‐ nunzie personali. Ma Il Signore, facendosi ancora più vicino in questo corso, che ha voluto che vivessimo proprio in questo mo-‐ mento della nostra vita, ci ha fa-o comprendere che nessun Amore è possibile all’infuori di “Lui”, per-‐ ché è Lui ad averlo creato, e Lui che è Amore ci ha reso consape-‐ voli della realtà, ossia che siamo sta^ con^nuamente tenta^ dagli idoli che hanno cercato di pro-‐ sciugare instancabilmente la no-‐ stra relazione proponendoci delle menzogne e felicità illusorie. Newsletter - Marzo 2016
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Me-endoci ai suoi piedi e abban-‐ donandoci al Suo abbraccio, ab-‐ biamo scoperto la bellezza di un Padre che non chiede delle rinun-‐ zie o dei sacrifici per avvicinarci a Lui, ma che è Lui che si fa vicino, Lui che è Verità, ci mostra l’unica via possibile da percorrere nel no-‐ stro fidanzamento. Questo corso, anche attraverso le testimonianze e insegnamenti fatti da coppie di sposi e da fra’ Saverio – eccome se un sacerdo-‐ te ti sa parlare del fidanzamen-‐ to!!! – che ci hanno accompagna-‐ ti in questi tre giorni, ci ha fornito gli strumenti per vivere con au-‐ tenticità, generosità e pienezza la nostra storia, aiutandoci a scopri-‐ re l’altro come “altro” da me, come dono gratuito di Dio, da amare, rispettare e accogliere nella sua totalità. Ci ha fatto spe-‐ rimentare la Libertà dell’Amore del fidanzamento che ha certa-‐ mente dei confini, ma non per essere limitato, ma per essere protetto e custodito.
Ci ha svelato il valore della cas^tà, tanto odiata, rige-ata e s^gma^z-‐ zata dalla cultura dominate, a-ra-‐ verso la quale siamo chiama^ a vivere l’a-esa del dono delle “primizie” dell’altro, con cui nel sacramento del matrimonio con la Grazia di Cristo potremo svelare e manifestare la presenza di Dio at-‐ traverso l’eros, a-raverso l’a-o dell’unione sessuale che non è bandito dalla madre Chiesa ma prote-o ed elevato nella sua na-‐ tura sacra, voluta, creata e pensa-‐ ta da Dio Padre. Tan^ sono sta^ i doni e le grazie ricevute in ques^ tre giorni e di questo rendiamo davvero grazie a Gesù che ci ha chiama^ e scel^ l’uno per l’altro. Concludiamo la nostra tes^mo-‐ nianza esortando tu-e le coppie di fidanza^ che si troveranno a ricevere l’invito al corso di non farsi vincere dalle esitazioni ma di aprirsi a questa par^colare e ”dis-‐ setante” esperienza del pozzo del-‐ l’Amore. Antonella e Raffaele 5
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EPPUR CRESCONO A Febbraio tre nuove Porziuncole in due città: Paternò e Pergusa. I giovani discepoli francescani di Paternò sono inarrestabili nel loro impegno di cre-‐ scita spirituale e numerica. Nella serata di Martedì 16 febbraio hanno vissuto la dop-‐ pia moltiplicazione delle due Porziuncole locali, raggiungendo così quota 4.
Porziuncola. Le due Porziuncole lavorano in sinergia, formano equipe di servizio per l’AdorAzione mensile, gli Incontri HD, etc. oltre al normale servizio in parroc-‐ chia, par^colarmente nel ministero del-‐ l’animazione liturgico-‐musicale.
Il Progetto Discepoli è nato a Paternò il 2 Gennaio 2014 grazie ai giovani di Catena-‐ nuova che hanno avviato una Start-‐Up con pochi giovani desiderosi di impegnarsi nel discepolato e soprattutto di portare il Vangelo tra i tanti loro coetanei.
I fru4 non hanno tardato ad arri-‐ vare: in appena dieci mesi i giova-‐ ni discepoli, che hanno acce-ato Gesù nella loro vita, si sono rad-‐ doppia^ e sono giun^ a questa nuova doppia-‐mol^plicazione alla vigilia anche di un importan-‐ te evento regionale proprio nel-‐ l a l o r o c i - à , l’imminente Night of Life -‐ No-e di Vita -‐ esperienza di evange-‐ lizzazione tra le stra-‐ de di Pa-‐ ternò nei luoghi e tra i giovani della nightlife -‐ vita not-‐ turna locale.
Già nell’Aprile 2015 la missione evange-‐ lizzatrice dei giovani paternesi è tale che occorre far nascere una nuova
Venerdì 19 Febbraio, una nuova Porziun-‐ 6
cola “speciale” è invece nata per la zona di Enna-‐Pergusa. Essa è costituita e guidata esclusivamente da giovanissimi 17enni e 18enni, alcuni di essi già da qualche anno nel gruppo dei Teen-‐Disciples. È la prima del genere, mentre in altre sedi ci si sta adoperando per formarne delle analoghe.
A u g u-‐ riamo ogni bene nel Signore a ques^ in-‐ trepidi discepoli e apostoli francescani, sicuri che chi semina con fiducia e perse-‐ veranza certo raccoglierà. Newsletter - Marzo 2016
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Fine settimana allʼinsegna della condivisione per i disciples della zona di Palermo. Sabato 20 serataworship e Domenica 21 apericena con la partecipazione di numerosi giovani della zona.
IO NON TI CONDANNO Nel salone Sisto IV della Basili-‐ ca di San Francesco d’Assisi a Palermo, sapientemente ar-‐ redato dall’equipe degli In-‐ contri HD, sabato 20 feb-‐ braio la JUBand zonale ha proposto una serata-‐wors-‐ hip a cui hanno partecipato un cen^naio di giovani cir-‐ ca, tra porziuncolini e altri giovani che hanno accolto l’invito. Altre-an^ i parte-‐ cipan^ l’indomani sera, Domenica 21 febbraio, all’apericena prima e al momento di lode e pre-‐ ghiera poi all’interno del quale Ivano ha condiviso la sua tes^monianza di conversione. Il tema che ha fa-o da filo condu-ore le due serate è stato “Io non ^ condanno!”, frase pronunciata da Gesù alla donna adultera nell’episodio consegnatoci dall’evangelista Giovanni (8,1-‐11).
Molto posi^vi i commen^ dei tan^ ospi^ che hanno potuto ricevere l’annuncio della Misericordia di Dio all’interno di due momen^ a misura di giovani, cu-‐ ra^ nei par^colari, con tanta musica e il calore del-‐ l’amicizia con al centro Gesù, nostro vero Amico e Sposo fedele. Newsletter - Marzo 2016
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BACHECA MGF 5 Marzo a Paternò Esperienza di Evangelizzazione di strada
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La prima settimana di Marzo si apriranno le iscrizioni al Corso Nuova Vita che si terrà a Pergusa dell‘8 al 10 Aprile 12 Marzo a Palermo Inizio Marriage Course
Preghiamo per... i porziuncolini che stanno discernendo la propria possibile vocazione alla vita consacrata francescana; per un abbondante pesca a Paternò nell’evangelizzazione di strada; per le coppie che inizieranno il Marriage Course a Palermo; perché tutti possiamo vivere in pienezza i giorni del Triduo Pasquale.
ADORAZIONE GIOVANI
CATANIA
CATENANUOVA
CENTURIPE
ENNA/PERGUSA MARINEO
Chiesa S. Francesco dʼAssisi
Chiesa S. Chiara
Chiesa Immacolata C.
Chiesa SS. Crocifisso
Giovedì 17 Marzo ore 19.30
Lunedì 14 Marzo ore 20.00
Giovedì 24 Marzo ore 23.00
Giovedì 3 Marzo ore 20.30
Santuario S. Maria della Dayna Mercoledì 2 Marzo dopo la S. Messa delle ore 21.00
NOTO
PALERMO
PATERNOʼ
MASCALUCIA
PIETRAPERZIA
Chiesa S. Francesco dʼAssisi
Basilica S. Francesco dʼAssisi
Chiesa S. Margherita
Chiesa San Vito
Chiesa Basilica S. Maria di Gesù SS. XII Apostoli
Mercoledì 9 Marzo ore 20.00
Giovedì 24 Marzo ore 22.00
Giovedì 17 Marzo ore 21.15
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ROMA
Venerdì 4 Marzo ore 21.00
CENTRO REGIONALE PER LA PASTORALE GIOVANILE OFM CONV. Convento S. Maria della Dayna Salita San Francesco 90035 Marineo Tel: 091 8725133 segreteria@mgfsicilia.org
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