La torche © Agnès Geoffray
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Quando è nata, Schegge era un’utopia, una visione. Un segnale. Una stagione di teatro contemporaneo, sui nuovi linguaggi e le tematiche più urgenti dell’oggi. Una stagione in grado di cavalcare l’onda dell’urgenza teatrale. Ancora oggi, Schegge viaggia in quella direzione, alla ricerca costante di ciò che accade intorno a noi, e allo stesso tempo vuole essere dinamico contenitore di esperimenti creativi. L’ottava edizione segna un passo importante. Primo fra tutti, per lo spazio. Ci siamo impegnati, insieme ai nostri “vicini di casa” a ristrutturare il Cubo e tutto ciò che gli sta attorno. Una casa moderna, confortevole, in grado di ospitare al meglio artisti e pubblico e di essere il luogo della sperimentazione teatrale. Una casa che intende diventare sempre di più un centro di produzione, alla ricerca di artisti e produzioni da adottare. Proseguiremo il festival nei cortili. E renderemo più dinamica le serate teatrali, con i primi esperimenti di musica elettronica performativa post spettacolo. Altra importante novità è la progettazione comune con altri teatri del territorio che parlano la nostra lingua — Bell’Arte, San Pietro in Vincoli. Il primo passo con loro si concretizza con un abbonamento trasversale. Perché a Torino il teatro è vivo, dinamico. Spinge e non vuole fermarsi mai. Tutto ciò è reso possibile dai nostri sostenitori, che confermano la loro fiducia in questo viaggio: Compagnia di San Paolo e Fondazione Piemonte dal Vivo. A loro, agli artisti e a tutto il pubblico: grazie. Vi aspettiamo!
GIROLAMO LUCANIA
2 8— 2 9 OT T 2 0 17 21h00
14 D I C 2 0 17 21h00
LAVANDERIA A VAPORE Corso Pastrengo 51 — Collegno
SUPERBUDDA Via Valprato 68 — Torino
TINDARO GRANATA
PARSEC
GEPPETTO E GEPPETTO ADNTEI STAPRGIIMO AN E
BLATTE REDUX special event
scritto e diretto da Tindaro Granata con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Marco Bonadei, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli regista assistente Francesca Porrini allestimento Margherita Baldoni luci e suoni Cristiano Cramerotti movimenti di scena Micaela Sapienza coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi, Proxima Res
disegno dal vivo Alberto Ponticelli colonna sonora originale e musica dal vivo Daemon Tapes video Grey Ladder Productions regia Girolamo Lucania
⭐ Premio UBU 2016 Miglior progetto o Novità Drammaturgica ⭐ Premio Hystrio Twister 2017 ⭐ Premio Nazionale Franco Enriquez 2017 — Città di Sirolo Teatro Contemporaneo — Sezione Autori, Registi, Attori ⭐ Premio ANCT 2016 ad Angelo Di Genio per l’interpretazione del figlio Matteo
Questa è la storia di un papà che vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i due, all’apparenza, manca solo una mamma. È la storia di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità. È il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del proprio compagno. È il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti. “Se ci sarebbe più amore..” dicono i personaggi. E, “se ci sarebbe più amore” è la storia di Geppetto e Geppetto.
Blatte è un progetto performativo multimediale, multiforme, che parte dal fumetto Blatta di Alberto Ponticelli. Da esso si declina Blatte Redux, un concerto visivo, un’opera multimediale in cui convergono musica elettronica, performance, video arte e fumetto disegnato dal vivo. Il protagonista della storia è un ragazzo che si auto-reclude nella propria stanza, lontano da ogni responsabilità. Strettamente collegato con lo spettacolo che andrà in scena il 18/19 marzo al Teatro Stabile di Torino, Blatte Redux è un’opera autonoma dal forte impatto visivo e sonoro, in grado di sperimentare la convergenza di diverse discipline artistiche attraverso il racconto di uno dei simboli della nostra contemporaneità. Blatte è possibile grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ORA! Linguaggi contemporanei e Produzioni innovative.
A SEGUIRE ANTITEQ DJ SET
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2 0— 2 1 G E N 2 0 1 8 21h00
2 7— 2 8 G E N 2 0 18 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
PARSEC
COLLETTIVO SCHLAB
TEATRO DECOMPOSTO
FÄK FEK FIK le tre giovani
o l’uomo pattumiera
direzione Dante Antonelli con Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli drammaturgia Collettivo Schlab ambiente sonoro Samuele Cestola ambiente scenico Francesco Tasselli costumi Claudia Palomba, Nina Ferrarese coordinamento Annamaria Pompili ufficio stampa Marta Scandorza illustrazione Serena Schinaia
di Matei Visniec con Stefano Accomo, Annamaria Troisi, Jacopo Crovella regia Girolamo Lucania habitat scenografico Andrea Gagliotta produzione Parsec Teatro coproduzione Cubo Teatro
Teatro decomposto o l’uomo pattumiera racconta l’occidente attraverso una serie di personaggi e le loro solitudini e abitudini. Lo spettacolo descrive una società frammentata, governata dal capitalismo, capace di produrre ‘l’uomo pattumiera’, ‘il mangiatore di carne’ che divora tutto fino a divorare se stesso e la città intera, ‘il riparatore’ che aggiusta le macchine che raccolgono i cadaveri, o il ‘maratoneta’ incapace di fermare la sua corsa finché non uscirà dai confini della città, o ancora il ‘clochard’ un impiegato che un giorno si sveglia in una città deserta. Nel suo insieme il lavoro dipinge un paese che produce solitudini inconsapevoli, i cui abitanti sono alla costante ricerca di una collocazione comoda: quella del consumo e della produzione, costante, di scarti.
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con il patrocinio di Forum Austriaco di Cultura in Italia con il sostegno di Carrozzerie n.o.t ⭐ Roma Fringe Festival 2015 Miglior Spettacolo, Miglior Drammaturgia, Migliori Attrici ex-aequo
Una cucina vuota, uno schermo che diventa sempre più grande, desideri d'amore contorti e incerti, emarginazioni sempre più silenziose, periferie di un mondo globalizzato al centro di un’indagine acuta e ironica, appassionata ma spietata. Fäk Fek Fik è il racconto forsennato di tre giovani donne: sul palcoscenico esse interpretano Le Presidentesse con esasperata, cinica e urlata cattiveria. Poi pensionate, intrappolate in una cucina, sono ora libere di accomodarsi, come anonime spettatrici, in una fila di platea e le tre giovani le sostituiscono ricominciando il lavoro da capo ma con lo spirito della loro età, con la follia urlata della giovinezza emarginata, arrabbiata.
10 — 11 F E B 2 0 1 8 21h00
2 4— 2 5 F E B 2 0 18 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
INSTABILI VAGANTI
DESAPARACIDOS 43#
DANIO MANFREDINI
DIVINE liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet Nostra Signora dei Fiori con Danio Manfredini disegni Danio Manfredini
“Mi sono infilato nel romanzo di Jean Genet nel 1990: non ne sono ancora uscito. Non so che cosa mi ha tenuto così a lungo legato a quelle pagine, a quelle storie. Incontravo le città, le persone, mi intrecciavo con loro, per finire spesso col dire: va bene, per oggi basta, chiudo la porta, ne ho abbastanza. Allora veniva il momento di aprire le pagine di quel libro e di trovare le parole liriche, poetiche, da sovrapporre ad una realtà incontrata, troppo cruda, troppo nuda, per essere vista così com’è. Il legame ossessivo col romanzo mi portava a pensare che avesse a che fare col mio destino e che avrei potuto riconoscere il mio tra uno di quelli dei personaggi. Destino vuole che io continuassi a leggere quel libro, a trarne immagini disegnate, appunti di sceneggiatura per il cinema.” — Danio Manfredini
regia Anna Dora Dorno con Anna Dora Dorno, Nicola Pianzola, Marta Tabacco musiche originali Alberto Novello JesterN–Eyky RAP drammaturgia originale Anna Dora Dorno, Nicola Pianzola produzione Instabili Vaganti supportato in residenza da Teatro Akropolis, Progetto Genius Loci (Genova), Emilia Romagna Teatro Fondazione, Cantiere Moline (Bologna) con il patrocinio di Amnesty International Italia
Instabili Vaganti vuole dar voce alla drammatica vicenda dei 43 studenti di Ayotzinapa scomparsi ad Iguala, in Messico, il 26 settembre del 2014 partendo dalla propria ricerca ed esperienza di lavoro in Messico, Uruguay e Argentina e dai racconti degli studenti e artisti coinvolti nella fase messicana del progetto internazionale Megalopolis ideato e diretto dalla compagnia. Una drammaturgia originale, bilingue, fatta non solo di parole ma anche di azioni fisiche, suoni, canti, immagini che mettono insieme più voci. Una re-azione artistica e performativa che mira a mettere in luce una tragica realtà, quella delle sparizioni forzate che ancora oggi affliggono il Messico ed altri paesi dell’America Latina.
3— 4 M A R 2 0 1 8 21h00
10 — 11 M A R 2 0 1 8 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
TEATRO SOTTERRANEO
TEATRO I
BE NORMAL
EVA
concept e regia Teatro Sotterraneo in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri scrittura Daniele Villa luci Marco Santambrogio consulenza costumi Laura Dondoli, Sofia Vannini props Cleto Matteotti, Eva Sgro’ grafica Massimiliano Mati disegni Claudio Fucile produzione Teatro Sotterraneo coproduzione Associazione Teatrale Pistoiese, Centrale Fies
di Massimo Sgorbani con Federica Fracassi regia di Renzo Martinelli dramaturgia Francesca Garolla audio e video Fabio Cinicolai
con il sostegno di BE Festival (Birmingham), OperaEstate Festival, Regione Toscana residenze artistiche Centrale Fies, Associazione Teatrale Pistoiese, Warwick Arts Centre
Ho visto le migliori menti della mia generazione perdersi e lasciar perdere. Ho visto le migliori menti e anche le peggiori guardare dritto negli occhi il proprio daimon e sparargli, tanto che me ne faccio. Se dovessimo fare uno spettacolo teatrale parlerebbe di questo, ci sarebbero due attori più o meno trentenni, un maschio e una femmina, persone comuni, e dovrebbero provare in ogni modo a fare non si sa bene cosa, il pubblico dovrebbe provare pietà per loro, poi per se stesso, poi tutto andrebbe sempre peggio, sarebbe un disastro, e forse potremmo farla finita per sempre con la domanda “certo, teatro – ma di lavoro?”
Tra il 29 aprile e il 1 maggio del 1945 a Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano. Poche ore prima Hitler sposa Eva Braun. Poche ore dopo Hitler e signora si uccidono con le fiale testate sul pastore tedesco del Führer. Poche ore dopo Magda Goebbels somministra le fiale ai figli addormentati. Ancora poche ore, e anche Magda e il marito si avvelenano. Eva, Magda, Hitler sono personaggi tragici a cui è preclusa la dimensione del tragico ma anche donne innamorate di Hitler, fedeli al loro amore fino all’ultimo istante. C’è fedeltà e c’è una gran quantità di amore declinato secondo diverse forme. C’è fedeltà di amante, fedeltà di adepto. C’è sottomissione, devozione, preghiera. Ma insieme all’amore c’è sempre la paura. Paura della punizione, paura dell’abbandono, paura dello strapotere dell’amato, paura della propria fragilità di amanti, paura che l’amore finisca, paura che l’amore si realizzi. O magari paura dell’amore stesso.
24— 2 5 M A R 2 0 1 8 21h00
7— 8 A P R 2 0 18 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
CENTRO TEATRALE MAMIMÒ
SCUSATE SE NON SIAMO MORTI IN MARE di Emanuele Aldrovandi con Luz Beatriz Lattanzi, Marcello Mocchi, Matthieu Pastore, Daniele Pitari regia di Pablo Solari scene Maddalena Oriani, Davide Signorini sound designer Alessandro Levrero locandine Francesco Lampredi produzione Centro Teatrale MaMiMò in collaborazione con Arte Combustibile in collaborazione con La Corte Ospitale — Residenza 2016 ⭐ Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” 2015 Testo finalista ⭐ Premio Scenario 2015 Progetto finalista ⭐ Bando MigrArti 2016 Vincitore del bando del MiBACT
“Scusate se non siamo morti in mare”, cartello esposto da alcuni immigrati a Lampedusa. In un futuro non troppo lontano la crisi economica ha trasformato l’Europa in un continente di emigranti. I cittadini europei, alla ricerca di un futuro migliore, cercano di raggiungere i paesi più ‘ricchi’ clandestinamente perché questi paesi hanno chiuso le frontiere. I personaggi di questa storia sono 4 e non hanno nome, sono identificati dalle loro caratteristiche: il Robusto, la Bella e l’Alto sono i tre migranti e il Morbido è il proprietario del container. Partendo dal presente e immaginando un possibile futuro, il testo s’interroga sulla migrazione, come fenomeno politico e come evento naturale.
PICCOLA COMPAGNIA DAMMACCO
ESILIO con Serena Balivo, Mariano Dammacco ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco con la collaborazione di Serena Balivo luci Marco Oliani cura dell’allestimento Stella Monesi ufficio stampa Raffaella Ilari foto di scena Pino Montisci produzione Piccola Compagnia Dammacco con il sostegno di Campsirago Residenza con la collaborazione di L’arboreto Teatro Dimora di Mondaino, Associazione CREA — Teatro Temple, Associazione L’Attoscuro ⭐ Spettacolo vincitore Last Seen 2016 Miglior spettacolo dell’anno su KLP ⭐ Spettacolo finalista al Premio Rete Critica 2016 ⭐ Serena Balivo finalista al Premio Ubu 2016
Esilio racconta la storia di un uomo come tanti, un uomo che ha perso il suo lavoro. Quest’uomo, interpretato da Serena Balivo en travesti, gradualmente perde un proprio ruolo nella società fino a smarrire la propria identità, a sentirsi abbandonato nella sua città, a sentirsi costretto a chiedersi come e perché è finito in tale situazione. Gli spettatori possono partecipare al goffo e grottesco tentativo di quest’uomo di venire a capo della situazione dialogando con se stesso, con la sua coscienza forse, con la sua anima o magari con le sue ossessioni.
2 1— 22 A P R 2 0 1 8 21h00
2 9 A P R 2 0 1 8 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
BIG ACTION MONEY
ÒYES
OSSIGENO
VANIA
di Ivan Vyrypaev traduzione e regia Teodoro Bonci del Bene luci e scene Matteo Rubagotti musiche dal vivo Cubi con Tamara Balducci, Kristina Likhacheva, Teodoro Bonci del Bene
ideazione e regia Stefano Cordella drammaturgia collettiva con Francesca Gemma, Vanessa Korn, Umberto Terruso, Fabio Zulli disegno luci Marcello Falco costumi e scene Stefania Corretti, Maria Barbara De Marco organizzazione Valeria Brizzi una produzione Òyes
I protagonisti di questa storia sono un ragazzo e una ragazza che portano lo stesso nome: Sasha lei, ragazza della capitale, Sasha anche lui, ragazzo di provincia. Si tratta di una storia d’amore fra due opposti inconciliabili che hanno un assoluto bisogno l’uno dell’altra. Il testo comincia con un omicidio e ha la struttura di un disco, ciascuna scena ha un proprio titolo, come se si trattasse di un brano musicale. Ciascuno di questi brani inizia con la citazione di un insegnamento del Cristo tratto dal vangelo di Matteo. La musica è la colonna portante di Ossigeno, in cui i due attori che vestono i panni dei due Sasha, somigliano a dei cantanti rap. Il microfono che usano per ‘cantare’ la loro storia è attaccato con un tubo di gomma ad un compressore da cui fuoriesce ossigeno. Ma questo tubo diviene anche l’arma con cui uccidere. E il gioco della musica ad alto volume diviene l’alibi per sbarazzarsi di prove e sensi di colpa .
DJ SET DOPO LO SPETTACOLO
con il sostegno di Funder 35, MiBACT, Regione Umbria, Comune di Gubbio, URA NEXT — Laboratorio delle idee per la promozione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo
Vania racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi di Zio Vanja, capolavoro di Cechov. Come la maggior parte dei trentenni anche noi ci ritroviamo in un limbo poco rassicurante e per non sentire il vuoto ci aggrappiamo al passato e guardiamo al futuro con poche speranze. Il rischio è quello di sopravvivere galleggiando nel ‘letame’ di cui scrive Cechov. E così abbiamo deciso di raccontare le paure, il senso di vuoto, la difficoltà di sognare dei nostri tempi.
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5— 6 M A G 2 0 1 8 21h00
12— 13 M A G 2 0 1 8 21h00
CUBO TEATRO
CUBO TEATRO
SEMENTERIE ARTISTICHE
VICOQUARTOMAZZINI
LONTANO BLU
AMLETO FX
di Ignacio Gómez Bustamante con Manuela de Meo, Pietro Traldi produzione Banfield Teatro Ensamble, Sementerie Artistiche in collaborazione con Teatro Presente regia Ignacio Gómez Bustamante, Nelson Valente
uno spettacolo di e con Gabriele Paolocà collaborazione alla regia Michele Altamura, Gemma Carbone scene Gemma Carbone disegno luci Martin Emanuel Palma prodotto da VicoQuartoMazzinI, Progetto Goldstein, Teatro dell’Orologio
La nascita e la morte sono costanti ineludibili della nostra esistenza. Paradossalmente sono anche i due più grandi misteri. Non sappiamo niente del nostro concepimento né del momento della nostra nascita: le uniche informazioni che possiamo avere vengono dai racconti di altri, di chi era presente al momento del parto, ma dalla nostra memoria non possiamo aspettarci nulla.. Allo stesso modo passiamo la vita chiedendoci come sarà la nostra morte senza mai poter dare una risposta. Lontano Blu, ambientato durante una prova teatrale, sviluppa questi temi attraverso diversi linguaggi espressivi, dal surreale al drammatico. Uno spazio dove il confine tra la scena e la realtà si mescola creando un’atmosfera poetica che attraversa l’ironia, il ricordo, la paura e la conciliazione..
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⭐ Selezione In-Box 2015 ⭐ Premio Direction Under 30 Teatro Sociale Gualtieri Gabriele Paolocà ⭐ Premio Hystrio alla Vocazione 2015
Amleto FX è un’indagine sulla moda del deprimersi dei nostri tempi. Uno spettacolo che parla di castrazioni tecnologiche, della mancanza dei padri, dell’attrazione verso la dissoluzione. Un uomo, un principe, che chiameremo Amleto, si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più. Medita un gesto estremo che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca. C’è un padre, un re, morto e una madre, una regina, che non ha perso tempo e si è risposata col fratello del marito defunto. Il computer, l’unica ’finestra’ sul mondo che Amleto tiene aperta, continua a vomitare messaggi. Amleto invoca tutti i miti del suo (del nostro) tempo, tutti quei personaggi che, in un modo o nell’altro, sono riusciti a porre fine all’assurdo gioco della vita.
DIREZIONE ARTISTICA
RESPONSABILE FORMAZIONE
Girolamo Lucania direzione@cuboteatro.it
Francesca Cassottana formazione@cuboteatro.it
ORGANIZZAZIONE E AMMINISTRAZIONE
DIREZIONE TECNICA
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Luca Carbone Alberto Ciafardoni info@cuboteatro.it
UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE
Claretta Caroppo comunicazione@cuboteatro.it
LAYOUT E GRAFICA
Koyaanisqatsi Collective koyaanisqatsicollective.com
BIGLIETTI Biglietto intero
10€
Ridotto
8€
Abbonamento Schegge
18€
Abbonamento Fertili Visioni
36€
Abbonamento 4 Stagioni
48€
— operatori del settore
— abbonamento nominale per 3 spettacoli a scelta nella stagione INforOUT 2
— abbonamento non nominale per 6 spettacoli a scelta (2 al Teatro BellARTE, 2 al Cubo Teatro, 2 a San Pietro in Vincoli)
— 8 spettacoli a scelta (2 al Teatro bellARTE, 2 al Cubo Teatro, 2 a Rassegna Concentrica, 2 a San Pietro in Vincoli)
PRENOTAZIONI
BIGLIETTERIE E INFORMAZIONI
e. prenotazioni@cuboteatro.it t. 392 3756053
e. info@tedaca.it t. 011 7727867 e. infoteatriindipendenti.org t. 011 527099 e. info@cuboteatro.it t. 392 3756053
M AGGIOR SOSTE N ITORE
CUBO TEATRO Via Giorgio Pallavicino 35 10153 Torino
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