Quaresima 2014

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DIOCESI DI CUNEO itinerario dei bambini e dei ragazzi per vivere la quaresima e la pasqua 2014

la parola: un dono per la vita di tutti


INDICE Introduzione pag. 3 Prima Parte 1ª domenica di quaresima (9 marzo) Le tentazioni La Parola: un dono per rimanere aggrappati a Dio, vincendo le tentazioni

pag. 4

2ª domenica di quaresima (16 marzo) La trasfigurazione La Parola: un dono per contemplare in Gesù la bellezza di Dio

pag. 8

3ª domenica di quaresima (23 marzo) La Samaritana La Parola: un dono per colmare la nostra sete pag. 12 4ª domenica di quaresima (30 marzo) Il cieco nato La Parola: un dono che rischiara i nostri passi pag. 16 5ª domenica di quaresima (6 aprile) La risurrezione di Lazzaro La Parola: un dono per trovare il gusto della vita pag. 20 domenica delle palme (13 aprile) L’entrata in Gerusalemme La Parola: un dono per fare festa pag. 24 domenica di Pasqua (20 aprile) La risurrezione di Gesù La Parola: un dono per rimanere uniti a Gesù Risorto pag. 28

Seconda Parte VIA CRUCIS con il Memory 16 tappe insieme a Gesù verso la croce pag. 32 VIA LUCIS con il Memory 8 tappe insieme a Gesù celebrando la sua resurrezione

pag. 44


INTRODUZIONE Carissimi, ecco davanti a noi, nuovamente, la Quaresima. Un cammino di 40 giorni in cui possiamo valorizzare, più di quanto facciamo di solito, la lettura della Parola di Dio, “un dono per…” dare un senso alla nostra vita e conoscere meglio chi è Gesù; la preghiera (da soli o con la nostra famiglia) per dare gusto a ciò che facciamo quotidianamente; qualche semplice impegno, per far sì che la Parola ascoltata porti frutti in noi e attraverso di noi; la buona pratica della condivisione, per sostenere le iniziative di solidarietà proposte dalla Diocesi. Perché tutto ciò? Sicuramente per migliorare noi stessi alla luce del Vangelo (conversione), ma soprattutto per preparaci spiritualmente alla gioia sorprendente della Pasqua. Questo sussidio è uno strumento, un aiuto che vi offriamo ed è strutturato in due parti. • Nella prima parte, per ogni domenica (dalla prima di Quaresima alla domenica di Pasqua) troverete, oltre al brano di Vangelo che verrà proclamato durante la Messa e alcuni suggerimenti per la preghiera e per l’impegno concreto da vivere durante la settimana, anche una simpatica intervista ad un personaggio che ha incontrato Gesù e, attraverso Lui e la sua Parola efficace (cioè che realizza davvero ciò che dice), ha sperimentato la bontà e l’affidabilità di Dio. • Nella seconda parte, invece, troverete la traccia di una Via Crucis in 16 tappe e di una Via Lucis in 8 tappe, proposte a partire dalle tessere del Memory che vi verranno consegnate insieme a questo libretto. Di che si tratta? La Via Crucis è una preghiera che la tradizione cristiana ci ha regalato per rivivere i momenti tristi e dolorosi della passione, crocifissione, morte in croce e sepoltura di Gesù; la Via Lucis, invece, è il modo più adatto per celebrare la gioia e la festa della sua risurrezione. Le pagine che state per sfogliare possono essere liberamente utilizzate nell’intimità della vostra famiglia oppure tra gruppi di famiglie, oppure ancora a catechismo o in Parrocchia, e potranno servire per fare memoria, cioè “ri-cuor-dare” il grande amore di Gesù per ciascuno noi. Vi auguriamo un buon cammino di Quaresima, nella luce della Pasqua.

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domenica 9 marzo -

la parola: un dono vincendo le tentazioni per rimanere aggrappati a dio

Dal Vangelo di Matteo 4,1-11

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1 domenica di quaresima

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

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al intervista

diavolo

Diavolo! Non ci posso credere che la sto davvero per intervistare… Ma sì, fai pure lo spiritoso… e dammi del tu, che potremmo diventare amici! Guardi, preferisco mantenere un po’ le distanze, non si sa mai… Ebbene sì, sono riuscito a convincere molti che io non esisto (perché chi non esiste non può far paura…); nei secoli mi hanno descritto come terribile e spaventoso, ma in realtà a me non interessa far paura, voglio solo che gli uomini si distacchino da Dio e gli disobbediscano, ecco perché uso le tentazioni… Ma cos’è la tentazione? È il desiderio di qualcosa che ti attira, ma che sai non essere una cosa buona per la tua vita, perché in fondo lo senti dentro di te o perché te lo dicono le persone che ti vogliono bene. Io, con le tentazioni, ci provo un po’ con tutti, anche con Gesù nel deserto. Sì, ma non l’ha fregato… eh, eh. Che domanda… certo che non son riuscito a ingannarlo. Ma anche con te non riesco a vincere se tu non vuoi e, per resistermi, ti aggrappi a Lui. Che resti tra me e te: ha vinto e vincerà sempre Lui perché la sua forza non ha paragoni! Ma non mi arrendo tanto facilmente… Ad esempio con Gesù, credendo di essere più furbo io, non mi sono fatto vivo subito: ho aspettato 40 giorni e, quando l’ho visto più debole, dopo tanta solitudine e digiuno, mi sono avvicinato con gentilezza per fargli le tre classiche tentazioni. E quali sono? L’avere, il successo e il potere. La prima è quella dell’AVERE, cioè illuderci che basti possedere le cose materiali per essere felici, come l’ultimo iPhone, un abito firmato, tanti soldi nel portafoglio… La seconda tentazione è quella del SUCCESSO, cioè dell’apparire, del mettersi in mostra, del far vedere quanto siamo in gamba… L’ultima è quella del POTERE, cioè il voler comandare e dominare gli altri… Come mai Gesù è stato così sicuro di fronte a tentazioni tanto allettanti? Penso che in quei 40 giorni sia stato molto in compagnia di Dio, così si è fidato più di lui che di me, e non è caduto nel mio tranello di far dire alla Parola quello che Dio non dice.

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per pre gare

GESÙ AIUTAMI AD ESSERE LIBERO Signore Gesù, il diavolo ti ha proposto ricchezza, fama e potere in cambio della tua libertà, ma tu hai risposto con forza “NO”. Anche noi siamo attratti dalle cose: ne vorremmo tante, sempre di più, vorremmo soldi, vorremmo essere ricchi… Aiutaci a non mettere i soldi e la ricchezza al primo posto nella nostra vita! Anche noi vorremmo essere famosi, avere successo e fama… Aiutaci a dare più importanza all’essere che all’apparire! Anche a noi piace sentirci importanti, accorgerci che gli altri ci ascoltano, fanno quello che diciamo, ci seguono sia nel bene che nel male… Aiutaci a non approfittare di chi ci stima e si fida di noi! Donaci, Gesù, la forza della vera libertà, donaci di essere liberi dalla ricchezza, dal successo e dal potere, liberi per cercare ciò che veramente vale: liberi con te, per te, come te.

Canto SU ALI D’AQUILA

Tu che abiti al riparo del Signore e che dimori alla sua ombra, di’ al Signore: “Mio rifugio, mia roccia su cui confido.” Dal laccio del cacciatore ti libererà, e dalla carestia che distrugge poi ti coprirà con le Sue ali e rifugio troverai. Non devi temere i terrori della notte ne’ freccia che vola di giorno mille cadranno al tuo fianco, ma nulla ti colpirà. Perché ai Suoi angeli ha dato un comando, di preservarti in tutte le tue vie, ti porteranno sulle loro mani contro la pietra non inciamperai. E ti rialzerà, ti solleverà su ali d’aquila ti reggerà sulla brezza dell’alba ti farà brillar come il sole, così nelle sue mani vivrai.

impe gno

Ascoltalo su youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/ watch?v=M24IfMH1PhU

In questa settimana,

nelle cose da fare, mi impegno a non prendere “scorciatoie” (quelle usate dai furbetti per passare davanti agli altri o per evitare le fatiche della vita) e, recitando il Padre Nostro, chiedo con fede “non ci indurre in tentazione”. 7


domenica 16 marzo -

la parola: un dono bellezza di dio per contemplare in gesu la

Dal Vangelo di Matteo 17,1-9

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2 domenica di quaresima

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

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pietro intervista gi acomo e gio vanni a

Benvenuti Pietro, Giacomo e Giovanni! Mi spieghi cosa vi è successo sul monte insieme a Gesù: cosa avete provato? Gesù ci aveva parlato, una settimana prima, della sua idea di Messia, anticipandoci che avrebbe sofferto, sarebbe morto e poi risorto. Provammo una grande paura e la voglia di rinunciare e tirarci indietro: forse avevamo solo bisogno di essere incoraggiati. Un po’ come succede a voi immediatamente prima di una partita di pallavolo, di calcio o del saggio di ginnastica artistica: l’allenatore vi incoraggia per darvi sicurezza. Quindi Gesù, facendovi assistere alla sua Trasfigurazione vi ha aiutati a capire quello che sarebbe accaduto veramente? È così? È proprio così: la vera conclusione della sua storia non sarebbe stata la morte, bensì la resurrezione. È come se voi poteste vedere in anticipo le ultime scene della partita o del saggio: tutto il pubblico che vi applaude per il vostro impegno e la vostra bravura. E Mosè ed Elia cosa ci facevano lì? Forse saprai già che loro sono due tra i personaggi più importanti della storia del popolo di Israele. Noi ebrei eravamo convinti che sarebbero tornati per annunciare l’arrivo del Messia. Quindi la loro presenza sul monte era una chiara conferma che Gesù non era solo un grande predicatore, ma era veramente il Messia! Allora quando siete scesi dal monte non vi sentivate gli stessi di prima? No davvero! Siamo scesi con la certezza nel cuore che Gesù fosse veramente il Figlio di Dio! Chi può aiutare noi ragazzi, oggi, a capire chi è veramente Gesù? A sentire nel nostro cuore la certezza che avete provato voi? Sicuramente i vostri genitori, i catechisti, i preti, gli adulti innamorati di Dio che vedete nella vostra parrocchia. La loro fede vi testimonierà che è importante approfondire la conoscenza di Gesù piuttosto che cedere alla fatica di seguirlo. E tutto questo che cosa c’entra con la Quaresima? C’entra perché la Quaresima è un cammino serio per arrivare alla Pasqua, un cammino in compagnia della tua comunità per scoprire meglio chi è Gesù e imparare a vivere da suoi amici, sapendo che lui è il Figlio di Dio.

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per pre gare

SIGNORE AIUTACI AD AVERE CORAGGIO Signore, Pietro, Giacomo e Giovanni avrebbero preferito rimanere lassù, sul monte, con te, invece il loro posto era a valle, in mezzo alla gente. Dovevano ritornare nel quotidiano e testimoniare con la vita l’esperienza meravigliosa che avevano vissuto con coraggio, anche rischiando di non essere creduti. Anche noi vogliamo essere coraggiosi. Vogliamo avere il coraggio di dire che siamo cristiani; il coraggio di comportarci secondo i tuoi insegnamenti; anche se gli amici si comportano diversamente; il coraggio di andare in Chiesa senza vergognarci. Ripeti anche a noi, come a Pietro, Giacomo e Giovanni: “Alzatevi! Non temete!”. Grazie perché ci sei sempre vicino e ci doni forza e coraggio, e perdonaci per tutte le volte in cui questo coraggio non l’abbiamo avuto, cedendo alla pigrizia, alla vergogna, comportandoci come tutti gli altri.

Canto DAMMI OCCHI NUOVI

Guarda l’orizzonte e dimmi c’è qualcosa che non vedi e poi lasciati cadere con il naso nelle stelle dietro l’orizzonte cosa ci sarà? Oltre quella stella cosa si vedrà? Oltre il vento del mattino ci sarà un grande ventaglio? Oltre il dono del perdono ci sarà chi dona doni? Al di là del pianto cosa ci sarà? Oltre a questo no chi si nasconderà? Sento che ci sei, apri gli occhi miei! E allora dammi occhi nuovi Per vedere un cielo in più, per poter guardare un po’ più su! Ascoltalo su youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/ watch?v=cKePHXVnvcs

impe gno

In questa settimana,

ispirati dal canto “Dammi occhi nuovi”, provo a chiedere a Gesù “occhi nuovi” per guardare le persone con cui vivo; per ognuna provo a scoprire una qualità che non ho mai notato prima.

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domenica 23 marzo la parola: un dono per colmare la nostra sete

In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?».Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua”. Le dice: “Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui”. Gli risponde la donna: “Io non ho marito”. Le dice Gesù: “Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero”. Gli replica la donna: “Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

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3 domenica di quaresima

Dal Vangelo di Giovanni 4,5-42

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alla intervista

a n a t i r a m sa

Perché hai scelto un’ora così insolita per andare a prendere l’acqua al pozzo? A mezzogiorno fa molto caldo! Ero sicura di non trovare nessuno, così avrei potuto tranquillamente prendere l’acqua e tornare senza che alcuno parlasse di me o facesse commenti sulla mia vita. Cosa hai pensato quando hai visto un uomo seduto vicino al pozzo? Quando ho visto quell’uomo mi sono “cadute le braccia” e ho pensato che proprio non ci voleva. Mi sono accorta, però, che non era uno della mia gente e quindi, forse, non mi avrebbe chiesto nulla. Invece ti ha chiesto dell’acqua e non ti è sembrato strano, visto che era un Giudeo che, per tradizione, mai avrebbe rivolto la parola a un Samaritano? Certamente sì, infatti i Giudei e i Samaritani sono nemici da sempre e, quando mi ha chiesto dell’acqua, mi ha lasciato senza parole. Il bello è venuto dopo, quando mi ha detto che poteva darmi dell’acqua che mi avrebbe tolto la sete per sempre. Che incontro interessante… Cosa voleva dire? Cosa era quello che ti offriva? Mi offriva dell’acqua che in me sarebbe stata sorgente di vita. Ho subito pensato a quanto l’acqua sia preziosa per tutti, soprattutto per chi vive in un paese caldo come la Samaria dov’è anche difficile trovarla. Ma c’era sotto qualcos’altro: non si trattava solo di una necessità materiale, c’era un significato più profondo. Quindi gli ho detto che accettavo la sua acqua. Quando hai capito che quell’uomo era diverso da tutti gli altri? Quando mi ha detto alcune cose riguardanti la mia vita privata, cioè riguardo ai miei numerosi mariti, ma senza giudicarmi o accusarmi per qualcosa di sbagliato che avevo fatto. Come faceva a conoscere la tua vita se non vi eravate mai visti prima? Pensavo che fosse un profeta, però io non conosco molte cose di Dio; avevo sentito dire, però, che un giorno sarebbe venuto il Messia e che avrebbe spiegato ogni cosa. E poi, com’è andato a finire l’incontro? Mi ha detto che era lui il Messia e, lasciamelo dire, l’incontro non è finito ma è appena cominciato!

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per pre gare

TU SEI L’ACQUA VIVA Signore Gesù, tu sei l’acqua viva che disseta sempre. Tante volte abbiamo sete, ma non ci accorgiamo che il vero nome di questa sete sei Tu. Tante volte crediamo di spegnere la sete di vita con divertimenti stupidi che ci lasciano ancora più sete. Sveglia la nostra mente. Aiutaci a capire che ciò di cui abbiamo veramente bisogno è fermarci un momento, fare un po’ di silenzio intorno a noi e lì incontrare Te. Insegnaci a pregare come hai insegnato agli apostoli. Insegnaci a chiamare Dio con il nome di Padre. Insegnaci ad adorarti in spirito e verità, cioè in ogni istante della nostra vita, come hai insegnato alla Samaritana.

COME LA SAMARITANA AL POZZO Signore, come la Samaritana, anch’io sono assetato. Ogni giorno cerco di riempire la mia sete, la mia brocca vuota. Cerco felicità, affetto, forza, consolazione, cerco speranza, sostegno, comprensione, guarigione. Ti affido la mia brocca vuota. Dammi la gioia della tua presenza, la certezza della tua presenza. Tu sei acqua che disseta e fa germogliare, tu lavori perché io non smetta mai di credere alla vita. Aiutami a non aver paura di te, a non sentirti mai straniero. Donami il tuo Santo Spirito.

impe gno

In questa settimana,

con il tuo aiuto Signore, mi impegno a cercare nella mia giornata uno spazio di preghiera con la stessa sete con cui si cerca l’acqua nel caldo dell’estate.

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domenica 30 marzo la parola: un dono che rischiara i nostri passi

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio». Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

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4 domenica di quaresima

Dal Vangelo di Giovanni 9,1-41

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al intervista

cieco nato

Ciao, sei tu il cieco che è stato guarito da Gesù? Sì, sono proprio io e non dimenticherò mai quel giorno, quell’incontro, quei gesti, quelle parole... Mi racconti cosa ti è successo quel giorno? Era un sabato, mi trovavo per la strada, dove chiedevo l’elemosina. Ad un tratto ho sentito avvicinarsi un gruppo di persone, e qualcuno di loro ha chiesto di chi fosse la colpa della mia cecità dalla nascita. Non ti è sembrata strana questa domanda? No, affatto: un tempo, non sapendo come spiegare una malattia o una menomazione, si diceva che questa fosse un castigo mandato da Dio a chi era stato cattivo. Avrai notato, invece, che Gesù è stato molto chiaro, dicendo che nessuno ha colpa della malattia e, soprattutto, che Dio non vuole dare, ma piuttosto togliere il male. Quindi Gesù mi è venuto vicino, ha preso del fango e me lo ha messo sugli occhi. Poi che cosa è accaduto? Mi ha detto di andarmi a lavare nella piscina di Siloe; non so perché, ma sentivo di potermi fidare di lui e così ho fatto, e dopo... ci vedevo! Non puoi immaginare che sensazione abbia provato in quell’istante! Tutta quella luce, tutti quei colori che improvvisamente entravano nella mia vita! La mia esistenza era completamente trasformata e mi sono sentito pieno di gioia e gratitudine… Così ho cominciato a dirlo a tutti, anche ai farisei. E come reagirono? Malissimo. Secondo loro Gesù non era un profeta, ma un peccatore, perché operava nel giorno di sabato; così mi hanno offeso e cacciato. Mentre me ne andavo ho pensato che quei farisei erano più ciechi di quanto lo fossi stato io fino ad allora: mettevano al primo posto le regole e non riuscivano a capire che solo in nome di Dio una persona può compiere opere così grandi! Una volta in strada, mi sono trovato davanti il suo sguardo. Lo sguardo di chi? Di Lui che mi ha guarito, di Gesù! Quando l’ho visto e ho percepito tutto l’amore che nutriva per me, quando il sorriso di Dio è comparso sul suo volto, l’ho riconosciuto come il Cristo, come il figlio di Dio, mi sono gettato ai suoi piedi e ho pianto di gioia! Da quel momento ho capito che per “vedere” dobbiamo riconoscere che Gesù è il nostro Signore, fidarci di Lui e aprire lo sguardo del cuore su chi incontriamo ogni giorno.

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per pre gare

AIUTACI AD AVERE FEDE IN TE Signore, aiutaci ad avere fede in te: il cieco ha accettato di andare a lavarsi alla fonte di Silòe rischiando di inciampare, di cadere, di farsi male, perché ha capito che solo così avrebbe visto la luce. Fa’, o Signore, che non ci scoraggiamo di fronte alle difficoltà, donaci di seguire sempre il tuo sorriso luminoso e di essere capaci a donare speranza a chi è nel buio.

DONAMI LUCE PER VEDERE Signore, com’è brutto il buio! Non si possono vedere i colori, i volti sorridenti degli amici, l’alba, il tramonto, il mare e il cielo stellato. Anche se non sono cieco, spesso sono al buio, perché mi chiudo nell’orgoglio, nel pregiudizio, nella presunzione di credere che non ho bisogno di niente e che sia giusta solo la mia opinione. Signore, guarisci con il collirio dell’amore l’aridità del mio sguardo: aiutami a guardare le cose da un punto diverso dal mio, donami la luce per vedere e accogliere chi è diverso da me, fa’ che io possa assaporare la bellezza del bene con cui avvolgi la mia vita.

impe gno

In questa settimana

mi impegno a non dare dei giudizi affrettati e superficiali sulle persone e sulle situazioni che incontro; provo ad usare lo sguardo del cuore, lo sguardo di Gesù.

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domenica 6 APRILE la parola: un dono vita per trovare il gusto della

In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

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5 domenica di quaresima

Dal Vangelo di Giovanni 11,1-45

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a intervista

lazzaro

Ciao Lazzaro! Ammettilo sei stato un uomo davvero fortunato, dopo quello che ti è capitato! Certamente che lo sono! Ma sai qual è stata la mia fortuna più grande? Avere un caro amico di nome Gesù! Un amico disposto a rischiare, pur di scomodarsi per me; capace di commuoversi e piangere, perché mi voleva un bene dell’anima. Fantastico! Ma raccontami, cosa hai sperimentato quel giorno? Era da ben quattro giorni, ormai, che le mie sorelle mi avevano sepolto, con grande sofferenza, dopo che la malattia mi aveva strappato la vita e mi aveva privato del loro affetto. Improvvisamente, però, ho sentito la voce amica di Gesù che mi chiamava: “Lazzaro esci”. E mi sono risvegliato. È stata un’esperienza straordinaria che mi ha permesso di gustare nuovamente la bellezza della vita, di riabbracciare le mie sorelle e i miei amici, e di sperimentare sulla mia pelle la forza di Gesù, che si è dimostrato un amico di parola! Perché “di parola”? Perché la sua parola realizza ciò che afferma! Di fronte al dolore di mia sorella Marta e alla mia morte, Gesù ha pronunciato una parola formidabile, carica di speranza, che suona come una promessa: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”. Una parola preziosa, perché ricorda, a chiunque è davvero amico di Gesù, che la morte purtroppo esiste; è una brutta e dolorosa esperienza che tocca tutti; ma non è l’ultima parola, perché Lui è più forte della morte, infatti l’ha vinta morendo sulla croce e risorgendo. Cosa hai provato dopo che Gesù ti ha ri-animato? Una gioia indescrivibile accompagnata da una grande riconoscenza nei suoi confronti. Da quel giorno ho capito che la sua parola è davvero fonte di gioia e di speranza; aiuta a trovare il gusto della vita; riempie di senso l’esistenza di chi si affida a Lui e apre a tutti orizzonti di risurrezione, non per breve tempo, ma per sempre. Fidati di me! L’ho sperimentato sulla mia pelle.

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per pre gare

A GESÙ, AMICO DI PAROLA Signore Gesù, amico di parola, tu solo sei la risurrezione e la vita. Io credo in te, mi affido a te, mi fido di te. Voglio essere tuo amico per sempre. Donami di essere come te, un seminatore di vita, di gioia e di speranza, nel luogo in cui vivo e nei confronti delle persone che mi sono care.

IN TE, O DIO, MI RIFUGIO Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Sei il mio Signore, il mio bene più prezioso. A me basti tu, mio Dio. In te è tutta la mia gioia, la mia vita è nelle tue mani. La mia fortuna più grande è averti conosciuto. Benedico Dio, il mio amico più caro: anche nei momenti difficili mi sa consigliare. Dio mi accompagna e mi dona sicurezza. Con lui vicino non ho paura. Questo mi rende contento, felice nel più profondo del cuore. E io riposo tranquillo perché tu non mi lasci, o Dio: mi vuoi vivo per sempre. Mi aiuterai a trovare il gusto della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine accanto a te.

impe gno

In questa settimana

cerco di regalare speranza attorno a me sorridendo, pronunciando parole positive e provando a dare una mano a chi ha bisogno del mio aiuto, del mio conforto e del mio sostegno.

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domenica 13 APRILE la parola: un dono per fare festa

Dal Vangelo di Matteo 21,1-11

domenica delle palme

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”». I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

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uno a l l o f a l l e d

a intervista

Ehi amico! Tu eri lì quel giorno insieme agli altri. Come mai? Avevo seguito la storia del Maestro di Nazareth ed ero curioso. Sono andato per strada: c’era tanta gente, eravamo tutti accalcati ad accoglierlo come un re, a stendere mantelli e agitare rami d’ulivo. Che clima si respirava? Un clima di gioia! Tutti cantavano “Evviva”, “Osanna” (che nella nostra lingua significa “Aiutaci”); ovunque c’erano cartelli con scritte di festa: “Benedetto”, “Salvaci”. Tutto esprimeva un bisogno di salvezza e di aiuto che la gente sentiva. Tu cosa hai visto? Ho visto Lui! Proprio a due passi da me! Era sopra un asinello: non su un carro come un re o un capo potente. Già si presentava con tutta la sua umiltà e il suo voler offrirsi a noi pagando con la propria vita, in prima persona. Poi cos’è successo? Nei giorni successivi tutto si è trasformato in dramma e passione perché Gesù, proprio nella nostra città, ha compiuto il suo gesto d’amore per tutti noi. Gesù, mentre stava celebrando la pasqua ebraica con i “suoi amici”, è stato tradito e venduto per pochi denari. E poi condannato a morte. Perché? Perché diceva di essere il figlio di Dio e parlava di Dio Padre raccontando il suo amore fatto di giustizia, di verità, di perdono e di bontà. Gesù è stato condannato perché aveva un progetto di vita nuovo, dove tutti gli uomini sono fratelli. Un progetto di vita bello, dove non si litiga più, dove non si fanno più guerre. Cosa vuole dirci Gesù con il suo gesto? Gesù è morto per dirci che per Lui noi siamo davvero importanti, siamo tanto amati: ci chiama “Amici”! Anche nel momento del tradimento si è rivolto a Giuda chiamandolo “amico”: questa è la straordinarietà del suo gesto! Cosa possiamo fare noi? Possiamo donarci agli altri con gioia cercando di continuare il suo progetto, cercando di vivere il nostro oggi in pace, fraternità, giustizia e verità. Solo così possiamo celebrare una bella e davvero gioiosa Pasqua. Buona settimana santa a tutti!

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per pre gare

VOGLIO ACCOGLIERTI, GESÙ, CON TANTO AMORE Caro Gesù, a Gerusalemme molti ti hanno accolto, ma altri ti hanno rifiutato. Gesù, voglio accoglierti nel mio cuore con tanto amore: aiutami ad essere come tu vuoi e a seguire i tuoi insegnamenti; aiutami a prepararmi alla Pasqua amando ogni persona che incontro a scuola, a catechismo, mentre faccio sport, come fosse veramente un mio fratello. Aiutami a essere dalla parte di chi non ha voce, del disabile, dell’anziano, dello straniero, rispondendo ai loro bisogni senza impormi con prepotenza, ma con occhi e mani pieni di amore e di bontà.

TI VOGLIO BENE SIGNORE Signore, non voglio dirti troppe parole, ma ripeterne poche, mille volte: “Io ti voglio bene, sono felice di amarti, mi piace sentirmi amato da Te”. Signore, non voglio che Tu mi dica troppe parole, ma ripetimi mille volte poche parole: “Figlio mio, sei nelle mie mani; figlio mio, ti voglio bene; figlio mio non arrenderti mai”. Signore, non voglio dirti molte parole, ma lasciar penetrare nel mio cuore quelle che ora hai detto e così dal mio cuore nascerà una sola parola: “Io ti amo”.

impe gno

In questa settimana,

in cui la Chiesa propone il digiuno, ringrazio per ogni pasto che mi viene preparato e donato con amore, mangiando senza sprecare nulla, nemmeno una briciola di pane!

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domenica 20 APRILE -

la parola: un dono orto per rimanere uniti a gesu ris

Dal Vangelo di Matteo 28,1-8

domenica di pasqua

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

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maria maddalena

a intervista

Tu chi sei? Sono un’amica di Gesù. Perché sei andata alla sua tomba? Io e altre donne siamo andate alla tomba di Gesù per piangere e per ungere il suo corpo con olio e profumi. Siamo partite presto e siamo arrivate all’alba. Cosa pensavi durante il tragitto? Ero triste per la morte di Gesù e poi ero delusa perché non mi aspettavo che finisse così. Ero anche preoccupata perché avremmo dovuto spostare la pesante pietra che chiudeva la tomba, ed eravamo tutte donne! E poi cosa è successo? Improvvisamente la terra ha tremato, sembrava un terremoto. Il Sepolcro si è spalancato! Siamo cadute a terra, poi dal cielo è giunto un angelo del Signore che si è avvicinato all’ingresso della tomba e ha fatto rotolare la pietra che la chiudeva. Quindi si è seduto sopra la pietra. Aveva un aspetto splendente e ci ha detto: “Non abbiate paura, so che cercate Gesù, non è qui, perché è risuscitato, proprio come aveva detto!” Infine ci ha suggerito di entrare nel sepolcro per vedere con i nostri occhi, aggiungendo: “Gesù è vivo! È risorto dai morti! Ora andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro che è risuscitato dai morti e vi aspetta in Galilea”. E dopo? Quello che è successo ci ha sconvolto: piangevamo di gioia e per lo spavento. Subito siamo corse a raccontare ai discepoli ciò che avevamo visto! E non ci volevano credere... Mi puoi spiegare cos’è la risurrezione? È la vittoria della vita sulla morte, è la vita che non ha fine. Noi crediamo in un Dio che ha fatto esplodere di vita il sepolcro in cui era chiuso Gesù. Dio ci dona una qualità di vita così grande che è più forte della morte. Risorgeremo se in questa vita saremo uniti a Gesù e se ci fideremo della sua Parola. La risurrezione è il compimento, in Gesù, dei nostri desideri più profondi, della nostra capacità di voler bene agli altri, del nostro corpo. L’unica cosa che non risorgerà con noi è il peccato.

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per pre gare

LA TUA PRESENZA DI RISORTO ACCANTO A NOI Signore, fai sentire la tua presenza accanto a noi, quando siamo in difficoltà, nel dolore, quando abbiamo paura o siamo preoccupati. Donaci la tua pace, Signore, cambia i nostri occhi, e fa’ che ti riconosciamo come il Risorto e il Vivente, perché con Te possiamo anche noi vivere da risorti e, quindi, vivere in pienezza.

DONACI LA PACE Signore Gesù, che nel giorno della risurrezione hai donato la tua pace agli apostoli impauriti, vieni in soccorso alle nostre paure, alle nostre stanchezze, alle nostre chiusure e donaci la tua pace. Signore Gesù, donaci la tua pace che non è aver paura dell’altro; non è imporsi all’altro; non è servirsi dell’altro; ma è stima profonda,

amicizia che si rinnova sempre, rispetto dell’età, delle esigenze, del compito, del lavoro, della fede dell’altro. Signore Gesù, dona la tua pace alle nostre famiglie perché in esse non ci siano né sfruttati, né sfruttatori, né martiri, né parassiti, né abbandonati, né incompresi, né sacrificati, né viziati. Signore Gesù, dona la tua pace ai genitori perché si amino sempre più, perché camminino insieme ai figli e vivano con loro, oltre che per loro. Dona la pace ai figli perché portino il loro contributo di allegria e di novità. Dona la pace agli anziani perché fino alla fine amino la vita. Signore Gesù, dona la tua pace alla grande famiglia della Chiesa, alla ancora più grande famiglia del mondo, perché cada ogni muro che divide, perché non ci siano né uomini né donne, né grandi né piccoli, né oppressi né oppressori, ma solo fratelli che costruiscono il tuo Regno.

impe gno

In questa settimana

mi impegno a non essere triste, a vedere le cose belle che mi offre la vita, a non preoccuparmi, ma ad affidarmi con fiducia a Gesù.

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vi a crucis con il memory

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16 tappe insieme a gesu verso la croce

1 a tappa Gesu entra in Gerusalemme Marco 11,7-11

Portarono il puledro da Gesù ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: “Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Osanna nel più alto dei cieli!”. Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. Preghiamo insieme:

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Lettore: Gesù, vedendoti a cavallo di un puledro capiamo che sei un Signore umile, che non sei venuto a governare come un re ma ad amarci come un amico. Insieme: Donaci di riconoscerti come amico. Lettore: Gesù, se ti permettiamo di entrare nella nostra vita, tutto comincia a cambiare, la nostra vita è trasformata dalla tua presenza. Insieme: Gesù, entra nella nostra vita e rendila felice.

2a tappa Gesu lava i piedi ai suoi amici Giovanni 13,3-9

Gesù si alzò da tavola prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo”. Gli disse Pietro: “Tu non mi laverai i piedi in eterno!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!”. Preghiamo insieme: Lettore: Gesù, ti vediamo lavare i piedi ai tuoi amici, come facevano i servi agli ospiti di casa. Ti prendi cura dei tuoi discepoli come farebbe una mamma con i suoi bambini. Insieme: Grazie, Gesù, della cura che hai per ciascuno di noi. Lettore: Il Vangelo ci dice che Gesù si è messo un grembiule… Gesù vive tutta la sua vita nel servizio di chi stava intorno a lui e ci invita a creare una “Chiesa del grembiule”. Insieme: Vogliamo metterci il grembiule anche noi, Signore, per servire i nostri fratelli! 32


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3 a tappa Gesu mangia l ultima cena con i suoi amici Marco 14,22-25

E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio”. Preghiamo insieme:

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Lettore: Signore, hai scelto il semplice pane per rimanere sempre in mezzo a noi. Insieme: Donaci, Gesù, la fedeltà alla messa domenicale. Lettore: Signore, ci hai lasciato il vino, segno della gioia. Insieme: Vogliamo vivere la nostra gioia in te, Gesù!

4a tappa Gesu prega nell orto degli ulivi Marco 14,32-42

Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: “Sedetevi qui, mentre io prego”. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”. Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: “Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu”. Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro: “Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino”. Preghiamo insieme:

Lettore: Gesù, anche tu hai avuto paura, hai chiesto ai tuoi amici: “State con me; ho paura, so che non potete far nulla, ma almeno state svegli, non lasciatemi solo!”. Non puoi contare su nessuno. Sei solo. Tutti loro ti hanno abbandonato o dormono. Insieme: Vogliamo rimanere svegli vicino a te, Gesù, puoi contare su di noi! Lettore: Nella preghiera Gesù ha ritrovato la fiducia nel Padre: si è affidato al suo Amore che non può togliere la croce ma che promette di essere con lui. Insieme: Donaci, Signore, la fiducia nell’Amore del Padre.

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5a tappa giuda tradisce gesu Marco 14,43-45

E subito, mentre ancora Gesù parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta”. Appena giunto, gli si avvicinò e disse: “Rabbì” e lo baciò. Preghiamo insieme:

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Lettore: Gesù, hai ricevuto un bacio, uno dei gesti più belli e preziosi è diventato simbolo del tradimento, del definitivo allontanamento di Giuda da te. Insieme: Donaci, Signore, di non allontanarci da te! Lettore: Anche mentre ti tradisce, Giuda ti chiama “Rabbì”, che significa “Maestro”. In realtà non ti riconosce come guida, vuole fare tutto da solo, senza seguire i tuoi insegnamenti d’amore. Insieme: Prendici per mano, Gesù, guida la nostra vita!

6a tappa Gesu e arrestato dai soldati Marco 14,46

[I soldati] gli misero le mani addosso e lo arrestarono. Preghiamo insieme:

Lettore: I soldati ti mettono le mani addosso, Gesù. Non era necessario: sei docile, non vuoi scappare, sei pronto a fare la volontà del Padre. Insieme: Perdona, Signore, ogni gesto di violenza e di sopraffazione. Lettore: Sei incarcerato come il peggiore dei malfattori. Quanta ingiustizia: tu che, per tutta la tua vita, non hai fatto altro che amare le persone che incontravi… Insieme: Aiutaci, Gesù, a vivere nella giustizia e a diffondere gesti di pace.

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7a tappa Pietro dice di non conoscere Gesu Marco 14,66-72

Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: “Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù”. Ma egli negò, dicendo: “Non so e non capisco che cosa dici”. Poi uscì fuori verso l’ingresso e un gallo cantò. E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: “Costui è uno di loro”. Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: “È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo”. Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quest’uomo di cui parlate”. E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai”. E scoppiò in pianto. Preghiamo insieme:

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Lettore: Pietro ha avuto paura di rischiare la sua vita per te, Gesù, paura di essere scoperto come amico di quel Maestro che stavano per mettere a morte. Insieme: Perdona Signore la nostra paura di dimostrarci tuoi amici. Lettore: Il gallo ha cantato e Pietro riconosce di averti tradito, per un attimo ha dimenticato che tu sei il Signore della sua vita: è per lui un momento di tristezza profonda. Insieme: Vogliamo restare con te, Gesù, anche quando è difficile!

8a tappa Gesu incontra Pilato Matteo 27,20-24

Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: “Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?”. Quelli risposero: “Barabba!”. Chiese loro Pilato: “Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?”. Tutti risposero: “Sia crocifisso!”. Ed egli disse: “Ma che male ha fatto?”. Essi allora gridavano più forte: “Sia crocifisso!”. Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: “Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!”. Preghiamo insieme:

Lettore: Pilato non ti riconosce colpevole, Gesù, ma non si interessa della tua sorte, si lava le mani di fronte a un’ingiustizia. Indifferente, lascia che altri prendano la decisione di metterti a morte. Insieme: Perdona, Signore, la nostra indifferenza. Lettore: La folla sceglie di liberare Barabba che era un uomo malvagio e di metterti a morte, proprio tu, Gesù, che hai amato tutti gli uomini fino alla fine. Insieme: Perdonaci, Signore, quando non sappiamo vedere il bene intorno a noi.

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9a tappa I soldati mettono a gesu una corona di spine Marco 15,16-19

Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la truppa. Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero attorno al capo. Poi presero a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano davanti a lui. Preghiamo insieme:

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Lettore: I soldati sono tutti lì, nel cortile, attorno a te, Gesù. Una piccola folla che non ti cerca per ascoltare le tue parole – come un tempo nei villaggi della Galilea – ma per dire contro di te parole cattive. Insieme: Perdona, Signore, le parole cattive che escono dalla nostra bocca. Lettore: I soldati ti mettono un mantello addosso e una corona di spine sulla testa, ti prendono in giro e fanno finta di adorarti. Insieme: Donaci la sincerità, Signore: non vogliamo prenderti in giro!

10 a tappa Gesu porta la croce Giovanni 19,16-17

Allora [Pilato] lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota. Preghiamo insieme: Lettore: Gesù, inizia il tuo cammino verso il luogo in cui sarai crocifisso. Porti da solo il legno della croce. Dentro di te tutto è dolore, tutto è silenzio. Insieme: Insegnaci, Signore, ad accettare il dolore nel cammino della nostra vita. Lettore: Ti vediamo camminare, soffrire, cadere sotto il peso del legno. Il dolore a tratti sembra schiacciarti, essere più forte di te. Insieme: Donaci, Signore, la fiducia che l’amore di Dio Padre è più grande di ogni dolore.

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11a tappa Simone aiuta Gesu a portare la croce Marco 15,21

[I soldati] costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Preghiamo insieme:

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Lettore: Hanno costretto Simone ad aiutarti, Gesù: lui da solo non ne aveva il coraggio, ti guardava, ti vedeva soffrire, ma non faceva nulla. Insieme: Perdonaci, Signore, quando non abbiamo il coraggio di aiutare chi soffre. Lettore: Gesù, sulla via della croce hai avuto un amico, per un attimo non sei stato solo: Simone ha condiviso la tua fatica, ha portato per un tratto il peso della croce. Insieme: Insegnaci, Signore, a condividere il dolore di chi soffre.

12a tappa Gesu promette il Paradiso al buon ladrone Luca 23,39-43

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”. Preghiamo insieme: Lettore: Il buon ladrone ti chiede aiuto, Gesù. Ti vede crocifisso come lui ma sa, nel suo cuore, che tu sei il Signore della vita, che la tua condanna è ingiusta. Insieme: Donaci, Signore, la stessa fiducia del buon ladrone. Lettore: Signore, hai promesso il Paradiso, crocifisso tra i malfattori hai fiducia che il Padre ti accoglierà tra le sue braccia e che chi è stato capace della tua stessa fede sarà insieme a te nel Regno di Dio. Insieme: Anche noi vogliamo credere alla tua promessa, Signore!

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13 a tappa Gesu sua mamma e il suo piu caro amico Giovanni 19,25-27

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Preghiamo insieme:

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Lettore: Il discepolo, tuo amico, non ha fatto come gli altri, non è scappato, è restato sotto la tua croce: l’amore che provava per te, il Maestro, gli ha dato il coraggio. Insieme: Gesù, rendici capaci di restare accanto a te sotto la croce. Lettore: Signore, hai affidato Maria al discepolo, hai donato la tua mamma a tutti gli uomini perché tutti possiamo contare sul suo amore e possiamo guardare a lei come esempio di disponibilità al progetto di Dio. Insieme: Anche noi, come Maria, vogliamo dire il nostro “Eccomi”!

14a tappa Gesu muore in croce Marco 15,33-37

Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Mettiamoci in ginocchio e preghiamo personalmente Silenzio, solo silenzio e preghiera del cuore di fronte a Gesù che muore in croce.

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15a tappa Il centurione sotto la croce di Gesu Marco 15,39

Il centurione, che si trovava di fronte a Gesù, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”. Preghiamo insieme:

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Lettore: Il centurione ha capito che il tuo Dio, Gesù, era diverso. Sentiva che questo Dio dava a tutti ancora una possibilità. Che aveva fiducia anche in lui. Quel giorno, Gesù, hai regalato al centurione la certezza che questo Dio è amore. Insieme: Dio, anche noi crediamo che tu sei Amore. Lettore: Gesù, sulla croce sei entrato nel cuore del centurione, sei divenuto parte della sua storia. Insieme: Gesù, entra a far parte della nostra storia!

16a tappa Gesu e deposto dalla croce Marco 15,42-46

Venuta ormai la sera, poiché era la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Preghiamo insieme: Lettore: Non è stato facile per Giuseppe d’Arimatea, andare da Pilato a chiedere il tuo corpo, Gesù. Era come dire apertamente che ti voleva bene, che era un tuo amico. Insieme: Signore, donaci il coraggio di volerti bene. Lettore: Giuseppe si è preso cura del tuo corpo. Ha visto quello che molti non riuscivano a scorgere: un seme deposto nella terra pronto a far esplodere la vita. Insieme: Vogliamo prenderci cura della vita, Signore.

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vi a lucis con il memory

8 tappe insieme a gesu celebrando LA sua RESURREZIONE

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1 a tappa Il sepolcro di Gesu Giovanni 19,40-42

Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. Preghiamo insieme: Lettore: I tuoi amici si sono presi cura di te, Gesù, hanno voluto stare con te ancora un poco. Insieme: Desideriamo stare con te, Signore. Lettore: Il tuo sepolcro, Gesù, era in un giardino che immaginiamo ricco di colori e di profumi. I tuoi amici depongono lì il tuo corpo, in un sepolcro vicino per poterti sentire ancora con loro. Insieme: Donaci, Signore, di attendere davanti al sepolcro.

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2a tappa Pietro e Giovanni trovano la tomba di Gesu vuota Giovanni 20,1-10

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!”. Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa. Preghiamo insieme: Lettore: Quanta paura, Gesù, di fronte alla tua tomba vuota. I tuoi amici ancora non capiscono, pensano di averti perso per sempre. Non ricordano che tu avevi detto che saresti risorto! Insieme: Di fronte alla morte, Gesù, donaci di credere nella tua resurrezione. Lettore: Quando non capiamo, come i discepoli, possiamo solo fidarci. Soltanto tu, Gesù risorto, ci porti alla gioia della vita. Insieme: Donaci la fiducia nella resurrezione!

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3 a tappa Maria Maddalena riconosce Gesu risorto Giovanni 20,11-18

Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto. Preghiamo insieme: Lettore: Maria Maddalena è venuta al sepolcro, Gesù, e piange perché pensa che ti abbiano portato via. Il suo Signore non è più vicino a lei. Insieme: Donaci, Signore, di sentirti sempre vicino. Lettore: Quando ti ha riconosciuto, Maria Maddalena scoppia di gioia. Di fronte a te che sei risorto, può solo correre dagli amici per gridare loro che ti ha visto, con i suoi occhi: eri proprio tu ed eri vivo! Insieme: Che bello, Signore, riconoscerti risorto nella nostra vita!

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4a tappa Tommaso incontra gesu risorto Giovanni 20,24-29

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. Preghiamo insieme: Lettore: Quando hai incontrato i tuoi amici, Gesù, Tommaso non era con loro e non ha voluto credere alla testimonianza che davano: Abbiamo visto Gesù risorto! Insieme: Perdona, Signore, la nostra incredulità! Lettore: Tommaso ha potuto toccare le tue ferite, così si è convinto e ha creduto. Ma tu, Gesù, chiami “felici” tutti quelli che crederanno alla tua Parola anche se non ti hanno potuto vedere. Insieme: Donaci di credere alla tua Parola, Signore Gesù.

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5a tappa Gesu cammina con i discepoli sulla via di Emmaus Luca 24,13-16;25-31

Ed ecco, in quello stesso giorno due discepoli erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Gesù disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Preghiamo insieme: Lettore: Che bello, Gesù, vederti camminare con i tuoi amici, anche se ancora non hanno capito che sei tu! È come vederti oggi sulle strade del mondo, che accompagni la vita di tutti noi. Insieme: Vogliamo camminare con te, Signore! Lettore: Solo quando hai spezzato il pane i discepoli hanno capito che eri tu. Quel gesto semplice e quotidiano ha rivelato loro la tua presenza per sempre tra gli uomini. Insieme: Grazie, Signore, perché rimani con noi per sempre.

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6a tappa Gesu appare ai discepoli sulla riva del lago Giovanni 21,1-6.9.12-14

Dopo questi fatti, si trovavano insieme, sul mare di Tiberìade, Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Uscirono a pescare, ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora egli disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti. Preghiamo insieme: Lettore: I discepoli sono tornati alla loro vita, fanno di nuovo i pescatori, sembra tutto tornato come prima, prima che conoscessero la vita insieme a te, Gesù. Però non pescano nulla… Insieme: Se non sei con noi siamo tristi, Signore! Lettore: Gesù, ti fai riconoscere di nuovo intorno alla mensa, grazie al pane spezzato. Ti preoccupi dei tuoi amici, ti curi che abbiano da mangiare, prepari loro la brace per cuocere il pesce. Insieme: Grazie, Signore, perché ti prendi cura di noi.

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7a tappa Gesu sale al cielo Atti 1,8-11

Gesù disse: “Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”. Preghiamo insieme: Lettore: Hai promesso ai discepoli lo Spirito Santo che li renderà capaci di testimoniare nel mondo l’amore che tu, Gesù, ci hai fatto conoscere. Insieme: Rendici testimoni del tuo amore! Lettore: Come avremmo fatto noi, i discepoli si incantano guardando il cielo. Gesù, non apparirai più in mezzo a loro, non potranno più vederti. Ma perché guardare il cielo se possiamo riconoscere la tua presenza nel nostro vivere quotidiano? Insieme: Noi sappiamo che possiamo incontrarti nei nostri fratelli, Signore.

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8a tappa lo Spirito Santo scende su Maria e gli apostoli nel Cenacolo Atti 2,1-4

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Preghiamo insieme: Lettore: Gesù, hai mandato lo Spirito quando i tuoi amici erano riuniti tutti insieme. Sentivano la tua mancanza, c’erano tutti, anche la tua mamma. Chissà quanto avrebbero voluto vederti insieme a loro. Insieme: Quando siamo riuniti nel tuo nome, tu, Signore, sei con noi. Lettore: Lo Spirito rende gli amici di Gesù capaci di parlare con tutti coloro che incontravano. È il linguaggio dell’Amore che ci rende capaci di comunicare con tutti. Insieme: Manda il tuo Spirito, Signore, e rendi nuova la nostra vita.

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SUSSIDIO A CURA DI: COORDINAMENTO PASTORALE RAGAZZI Via Amedeo Rossi 28 - 12100 CUNEO tel. 0171 649334 - fax 0171 649337 e-mail: pastoraleragazzi@diocesicuneo.it sito internet: www.ragazzi.diocesicuneo.it

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I disegni sono di: Ilaria Pigaglio - ilaria.pigaglio@tiscali.it I testi sono di: Federica Bernardi, Laura Caniggia, Maria Ciola, Monica Rosso, Paola Gallizia, Silvia Riccardi, Tommy Reinero, don Gabriele Mecca.


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